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Rossi

Next age
i testi

Ho sempre pensato
che una Rivelazione
sia semplicemente la scoperta
di un elemento in noi stessi,
nel nostro s pi grande
il s che sa
ci che noi non sappiamo,
e sente
ci che noi sentiamo.
E quella che noi chiamiamo crescita
non altro che la conoscenza
di quel s pi grande.
Kahlil Gibran, Da una lettera a Mary Haskell

Osho
Essere se stessi

CURATORE & TRADUZIONE


Swami Anand Videha
REDAZIONE
Ma Anand Tea Pecunia
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
Edimedia Sas, via Orcagna 66, Firenze
TITOLO ORIGINALE
The Divine Melody capitoli 4, 7, 1, 2, 8
e altre domande tratte dalle Opere di Osho
un marchio registrato di propriet
della Osho International Foundation usato su licenza
www.osho.com/trademarks
All Rights Reserved
Questi testi sono la trascrizione di una serie di discorsi spontanei di Osho,
tenuti di fronte a un pubblico di ascoltatori. Tutti i discorsi di Osho sono
pubblicati come libri, o sono disponibili nel formato audio originale.
Per un elenco completo, consultare la Online OSHO Library su
www.osho.com/library

www.giunti.it
1977, 2009, 2010 Giunti Editore S.p.A.
Via Bolognese, 165 - 50139 Firenze - Italia
Via Dante, 4 - 20121 Milano - Italia
ISBN 9788844041335
Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl
Prima edizione digitale 2010

Premessa:
tu sei unico
Come posso essere me stesso?
Dovrebbe essere la cosa pi facile del mondo, ma non lo . Per essere se stessi non si deve fare nulla: lo si gi. Come potresti essere
altrimenti? Come potresti essere qualcun altro? Ma posso capire il
problema: nasce perch la societ corrompe chiunque. Finora la societ stata unincredibile fonte di corruzione: corrompe la mente,
lessere; ti impone a forza delle cose, e tu perdi il contatto con te
stesso. Tenta di fare di te qualcosaltro, qualcosa che non eri affatto
destinato a essere: ti spinge fuori dal tuo centro, ti trascina lontano
da te stesso. Ti insegna a essere simile a un Cristo o a un Buddha, ad
assomigliare a questo o a questaltro; non ti dice mai di essere te stesso: non ti permette mai alcuna libert di esistere, impone alla tua
mente immagini estranee prese dallesterno.
Alla fine ecco che prende forma il problema. Al massimo, tu puoi
fingere, e quando fingi non sei mai appagato. Tu vuoi sempre essere
te stesso naturale e la societ non lo permette: vuole che tu sia
qualcun altro, vuole che tu sia falso; non vuole che tu sia reale, perch le persone reali sono pericolose, le persone reali sono ribelli. Le
persone reali non possono essere controllate tanto facilmente, le per-

sone reali non possono essere irregimentate: vivranno la propria realt a modo loro, faranno ci che sentono; non si preoccuperanno di
ci che gli altri si aspettano. Non potrai chiedere a persone simili di
sacrificarsi; non le potrai immolare in nome della religione, dello Stato, della nazione, del popolo: impossibile sedurle a fare un qualsiasi sacrificio. Le persone reali propendono sempre verso la propria felicit. La loro felicit un valore assoluto: non sono disposte a sacrificarsi per nullaltro. Questo il problema.
Ecco perch la societ fuorvia il bambino: insegna al bambino a essere qualcun altro. E con il tempo il bambino apprende le vie della
finzione, dellipocrisia. Poi, un giorno questa lironia quella
stessa societ inizia a parlarti diversamente, inizia a chiederti: Cosa
ti successo? Perch non sei felice? Perch sembri cos miserabile?
Perch sei cos triste?. Ed ecco che subentrano i preti: prima ti corrompono, ti distolgono dal sentiero della felicit; infatti, esiste una
sola felicit possibile, ed essere se stessi. E poi ti si parano davanti e
ti dicono: Perch sei infelice? Perch sei cos miserabile? e a quel
punto ti insegnano come essere felice. Prima ti fanno ammalare e poi
ti vendono le medicine: questa unincredibile trama occulta!
Ho sentito raccontare...
Una vecchietta di religione ebraica si siede su un aereo, di fianco a
un norvegese ben piazzato. La donna fissa lomone con insistenza, e
alla fine gli chiede: Mi scusi, ma per caso lei ebreo?.
Luomo risponde: No.
Passano alcuni minuti e la donna torna a fissare luomo, poi gli
chiede di nuovo: A me lo pu dire, lei ebreo, nevvero?.
La risposta di nuovo un no: Assolutamente no!.
La donnina continua a studiare il norvegese e di nuovo commenta:
A me sembra proprio che lei sia ebreo.

Per far finire quellassillo, luomo risponde: Va bene, sono ebreo.


La donna lo squadra ben bene, poi scuote la testa e borbotta: Non
lo sembra affatto.
Ecco come vanno le cose.
Tu mi chiedi: Come posso essere me stesso?
Abbandona semplicemente ogni finzione, lascia semplicemente cadere questo assillo a voler essere qualcun altro; abbandona semplicemente questo desiderio di assomigliare a un Cristo, al Buddha, a Mahavira, a Krishna, al tuo vicino. Smetti di alimentare qualsiasi competizione e lascia perdere qualsiasi confronto, e sarai te stesso: il confronto il veleno. Tu pensi sempre in funzione di ci che fanno gli
altri: se laltro ha una casa sontuosa e una grossa macchina, tu sei infelice. Se laltro ha una splendida donna, tu sei infelice. Se laltro scala con successo i ranghi pi alti del potere e della politica, tu sei infelice: continua a fare confronti, e ti ritroverai a imitare. Se ti paragoni
a persone ricche, inizierai a correre nella stessa direzione. Se ti paragoni a persone colte, inizierai ad accumulare sapere. Se ti paragoni ai
cosiddetti santi, inizierai ad accumulare virt e vivrai una vita basata sullimitazione; ed essere imitativi implica lasciarsi sfuggire totalmente ogni opportunit di essere se stessi.
Lascia cadere ogni confronto: tu sei unico. Nessun altro simile a
te, nessun altro mai stato simile a te; e nessun altro sar mai simile
a te. Tu sei semplicemente unico. E quando dico che sei unico, non
sto dicendo che sei migliore di altri, ricorda: sto semplicemente dicendo che anche tutti gli altri sono unici. Essere unici una qualit
comune a ogni essere.
Essere unici non un confronto: naturale quanto lo respirare.
Tutti respirano e tutti sono unici. Mentre sei vivo, sei unico: solo i
cadaveri si assomigliano, le persone vive sono uniche. Non si asso-

migliano mai, non possono: la vita non segue mai alcun percorso ripetitivo. Dio non si ripete mai: continua a cantare ogni giorno una
canzone nuova, ogni giorno dipinge qualcosa di nuovo.
Rispetta la tua unicit, e lascia cadere il confronto: fare confronti
il colpevole. Nel momento in cui fai confronti, sei in trappola. No,
non fare alcun confronto con nessuno: laltro non te, tu non sei lui.
Tu sarai te stesso, lui sar se stesso: lascia che lo sia, e rilassati nel tuo
essere. Inizia a godere qualsiasi cosa sei; deliziati nei momenti che la
vita ti mette a disposizione.
Il confronto chiama in causa il futuro, il confronto mette in gioco
lambizione e il confronto porta con s la violenza: inizi a lottare, inizi a competere con la forza, diventi ostile.
La vita non qualcosa di simile a una merce. La felicit non
qualcosa di simile a un bene di consumo; qualcosa che tu non
puoi avere, se posseduta da altri: Come posso avere la felicit, se
altri gi la possiedono?, la felicit non affatto un oggetto. Ne
puoi avere tanta quanta ne vuoi, dipende semplicemente da te.
Nessuno pu competere in quellambito, nessuno in antagonismo
con te: assomiglia a uno splendido giardino, tu puoi guardarlo e
apprezzarlo, tanto quanto chiunque altro. Il fatto che qualcun altro
lo apprezzi e dica che splendido, non ti preclude nulla, non ti toglie assolutamente nulla. Il giardino non ti viene meno, solo perch
qualcun altro lha apprezzato; il fatto che quel giardino abbia stupito qualcuno con la sua bellezza non lo sminuisce minimamente ai
tuoi occhi. Anzi, il giardino sar ancora pi splendido: poich laltro lha apprezzato, vi ha aggiunto una nuova dimensione. In realt, le persone felici aggiungono una qualit allesistenza: il loro essere semplicemente felici genera vibrazioni di felicit. Puoi apprezzare ancora di pi questo mondo, se un numero maggiore di persone felice.

No, non pensare in termini di competizione. assurdo chiedersi:


Se qualcun altro felice, come posso esserlo io?. Non devi affatto
saltare addosso agli altri per sottrarre loro la felicit, non devi affatto
competere. Ricorda: se la gente infelice, ti sar estremamente difficile essere felice. La felicit qualcosa di disponibile per chiunque:
chiunque apra il suo cuore, trover sempre la felicit pronta ad accoglierlo. Chiamo Dio questa felicit.
Non qualcosa che si deve realizzare, non assomiglia alla lotta per
conquistare un posto di potere: se qualcuno diventato il presidente di
una nazione, nessun altro a quel punto pu diventarlo; questo vero.
Daltro canto, se una persona si illuminata, questo non impedisce a
qualcun altro di illuminarsi: di fatto, daiuto! Poich il Buddha si illuminato, diventato pi facile per te illuminarti. Poich il Cristo si illuminato, diventato pi facile per te illuminarti. Qualcuno ha percorso il
sentiero: restano delle impronte, ti ha lasciato tracce sottili; ti puoi muovere pi facilmente, con maggior confidenza, con minor esitazione.
Lintero pianeta Terra si pu illuminare, ogni singolo individuo si
pu illuminare; ma non possibile per tutti diventare presidente: in
una nazione come lIndia, con centinaia di milioni di abitanti, solo
una persona pu diventare il presidente; ovviamente qualcosa che
implica molta competizione. Ma tutti quei milioni di individui si
possono illuminare: questo non un problema.
Tutto ci che divino esente da competizione, e il tuo essere
divino; pertanto, limitati a districare la situazione. La societ ha
portato la tua testa a uno stato di assoluta confusione: ti ha insegnato uno stile di vita competitivo. La religiosit uno stile di vita
per nulla competitivo. La societ ambizione, la religiosit assolutamente libera da qualsiasi ambizione; e solo quando sei del tutto libero da qualsiasi ambizione, allora puoi essere te stesso.
semplice!

La percezione
della verit
Io non sono un devoto, n un ateo;
non vivo in base alla legge, n in base agli istinti;
non sono un oratore, n sono un ascoltatore;
non sono un servo, n un padrone;
non sono un prigioniero, n sono libero;
non sono distaccato, n ho attaccamenti;
non sono remoto a nessuno, a nessuno sono vicino;
non dovr andare allinferno, n in paradiso;
faccio qualsiasi lavoro, eppure sono svincolato da ogni lavoro.
In pochi comprendono il mio significato:
chi riesce a comprenderlo, siede immobile.
Kabir non cerca di fondare alcunch, n di distruggere.
Larpa riecheggia una musica languida
e la danza continua, senza mani e senza piedi.
suonata senza dita, udita senza orecchie:
poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.
Il portone chiuso a chiave, ma allinterno vi fragranza:
e l lincontro non visto da nessuno.
Il saggio lo comprender.

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Per favore, medita su queste parole di Walt Whitman:


Penso che potrei orientarmi a vivere con gli animali,
sono cos placidi e indipendenti;
mi soffermo a guardarli per un tempo interminabile.
Non sfruttano e non si lagnano per la loro condizione.
Non stanno sdraiati nel buio, singhiozzando per i loro peccati;
n mi nauseano con discussioni sui loro obblighi morali verso Dio.
Se guardi gli animali, naturale sentirsi attratti dal loro silenzio,
dalla loro accettazione, dalla pace che circonda il loro essere, dal loro
non essere tesi, dalla condizione non nevrotica della loro mente.
assolutamente naturale essere attratti dagli animali.
Sembra che luomo sia decaduto. Sembra non esserci stata alcuna evoluzione: lessere umano non affatto progredito, accaduto
lesatto contrario. Per trecento anni gli scienziati hanno continuato a ripetere allumanit che avvenuta unevoluzione e luomo
progredito: luomo si elevato enormemente, rispetto alla condizione animale. Prima di allora, il cristianesimo insegnava al mondo che luomo caduto, rispetto a Dio, e che non esiste alcuna
evoluzione; al contrario, esiste una specie di involuzione: luomo
non evoluto, anzi, caduto negli abissi oscuri e tenebrosi del
peccato.
Entrambe queste prospettive sono estremiste: il pendolo si mosso
dallattitudine cristiana a quella scientifica; e la scienza resta ancora
unappendice del cristianesimo, una reazione.
In Oriente abbiamo guardato il contesto in modo del tutto diverso.
Come prima cosa, bene ricordare che luomo superiore rispetto
agli animali, eppure decaduto! Sembrer paradossale, eppure lOriente sostiene che luomo decaduto perch si elevato. Solo ci

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che superiore pu cadere: se non ti sei elevato, dove potrai mai cadere? Gli animali non possono cadere, non c modo di farlo.
Nel momento in cui ti incammini verso le vette, assumi un rischio: un
uomo che cammina in pianura non pu cadere, viceversa un uomo che
si avventura nello scalare le montagne rischia continuamente una caduta.
Gli animali non possono cadere, perch ancora non hanno alcuna
consapevolezza. Gli animali non possono peccare: per peccare occorre essere coscienti. Per perdersi si deve essere liberi; per sbagliare occorre avere una specifica capacit di crescere, un potere: solo le persone capaci di fare la cosa giusta possono fare quella sbagliata; solo le
persone in grado di elevarsi possono cadere. Il peccatore e il santo
non sono entit separate: pu esistere il santo perch possibile lesistenza del peccatore.
Nessun animale un peccatore, daltra parte nessun animale
neppure un santo: hai mai sentito di un qualsiasi animale che sia diventato un Buddha o un Cristo? Certo, non sono dei Giuda, non sono Adolf Hitler, non sono Iosif Stalin questo vero ma nel mondo degli animali nessuno nasce neppure come un Buddha.
Luomo unavventura: certo, rischiosa; molto rischiosa, estremamente pericolosa. Lessere umano sta cercando di elevarsi sempre pi
in alto e pi ti elevi, maggiore la possibilit di cadere. Pi alta
la vetta, pi profonda sar la valle che ti circonda. Intorno a un animale non esiste alcuna valle, con luomo esiste e ricorda: pi grande luomo, maggiore sar la valle.
Ebbene, luomo moderno sulla vetta di una montagna immensa,
sulla cima dellEverest: ecco perch esiste tanta trepidazione, tanta
angoscia, tanta ansia; se cade, luomo moderno precipiter in modo
rovinoso. Se qualcosa andasse male con luomo moderno, tutto precipiterebbe: in passato non era cos.

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Pi diventi attento, cosciente, maggiori sono le tue capacit e pi


aumenta il pericolo: cresce nella stessa proporzione. Ecco perch ti
invito a meditare su queste parole di Walt Whitman, non per seguirlo; perch di fondo sta sbagliando: posso capire la sua tentazione, ma
nessun uomo pu tornare a essere un animale; non possibile. E anche se lo diventassi, non saresti un animale: puoi andare nella foresta
e vivere con gli animali, saresti comunque un essere umano. Non
possibile altrimenti: puoi fare del male, puoi fare del bene, ma non
puoi ricadere dalla tua consapevolezza; rimarrai sempre e comunque
consapevole.
La consapevolezza una qualit tale per cui, una volta acquisita,
non pu pi essere persa; una volta appresa, non c modo di disapprenderla. In pratica come se, conseguita la giovinezza, fossi tentato di tornare bambino. Certo, puoi giocare con i bambini, puoi stare
con loro e divertirti; ma resteresti comunque un giovane: di fatto,
non c modo per tornare veramente bambini. Nessuno pu regredire: qualsiasi movimento in avanti; ogni movimento in avanti e
verso lalto.
La tentazione di Walt Whitman attrae molte persone. Non nuova: nel corso dei secoli molte persone sono fuggite dalla societ degli
uomini per tornare animali. E molti hanno vissuto vite praticamente
animali: le persone che vanno a vivere nelle grotte, le persone che
fuggono sullHimalaya, coloro che si nascondono nei monasteri
costoro diventano in pratica simili ad animali, ma questa scelta non
ha alcun valore. Quelle persone non sono uomini n sono animali,
semplicemente evitano il rischio; e un uomo che evita il rischio non
crescer mai.
Il sentiero della crescita incredibilmente rischioso: si pu tornare
a casa oppure ci si pu perdere per sempre! Questa anche la sua
bellezza: con il rischio, con il pericolo, ecco leccitazione.

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Pertanto, quando ti parlo di meditazione non ti sto dicendo: Diventa simile agli animali. Quando ti parlo di meditazione e ti invito
alla ricerca del Vero, ti dico: Assumiti un rischio maggiore. Non
puoi regredire: il sentiero alle tue spalle completamente, assolutamente chiuso.
Luomo non pu entrare nel giardino dellEden dallo stesso cancello da cui Adamo fu espulso: quel cancello chiuso. Luomo dovr
entrarci attraverso unaltra soglia: dovr trovare unaltra soglia da cui
entrare nel giardino dellEden, e dovr intraprendere un lungo viaggio per scoprirla quella la soglia della consapevolezza, della presenza attenta, dellamore, della preghiera.
Certo, viene un momento in cui un saggio diventa praticamente simile agli animali; ma sto dicendo praticamente simile, non dico
che diventer un animale. Certo, puoi vedere negli occhi di un saggio la stessa purezza che percepisci nello sguardo di una mucca; ma
una mucca resta una mucca, e un saggio un saggio. La sua innocenza non inconscia, la sua innocenza ricolma di consapevolezza:
innocente perch consapevole, laddove la mucca innocente perch non cosciente. La mucca innocente perch non pu essere altrimenti, il santo innocente per propria scelta: una scelta straordinaria. Il santo pu essere qualcosaltro, eppure non lo : una conquista incredibile.
La mucca silenziosa, innocente: non pu essere altrimenti; nel
suo modo di essere non c alcuna realizzazione semplicemente
ignorante. Il santo saggio, la sua innocenza frutto della saggezza:
ha imparato la lezione della vita. Ma ricorda: diventare una mucca
molto a buon mercato ed facile, diventare un santo arduo.
Cerca di comprendere ci che Kabir dir oggi, in questi poemi incredibilmente importanti. Non sta parlando di un cadere allindietro

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anche se a volte sembra farlo , ti sta dicendo di andare oltre, di


trascendere: il trascendente spesso assomiglia a ci che inferiore.
Quando un vecchio diventa veramente saggio, inizia a sembrare
un bambino; ma ricorda: egli soltanto simile a un bambino, non
veramente un bambino. Ha superato tutte le lezioni della vita: buone
e cattive, dolci e amare; maturato, stagionato. Di nuovo un
bambino: per sua scelta, in base alla sua comprensione. Il cerchio
completo.
Kabir dice:
Io non sono un devoto, n un ateo.
Ebbene, pu significare due cose. Pu voler dire che devi diventare
un animale: non essere religioso e neppure non esserlo; in questo caso sei decaduto. Oppure pu voler dire che devi trascendere: cos
andresti al di l della religione e dellirreligiosit. Le due cose sembrano simili, invece esiste una differenza enorme.
Quando Kabir dice: Io non sono un devoto, n un ateo sta affermando: Io sono andato al di l della dualit.
Cerchiamo di comprenderlo. Ci sono persone irreligiose: costoro
non andranno in chiesa, non si inchineranno ad alcuna divinit, nei
loro cuori non hanno alcuna devozione, non pregano mai. Vivono
semplicemente una vita mondana, comune: mangiano, bevono e si
divertono! Nella loro vita non esiste nulla di trascendente. Se chiedi
a qualcuno di loro: Qual il significato della tua vita?, al massimo
si stringeranno nelle spalle oppure potrebbero trovare qualche razionalizzazione; ma guarda in profondit dentro di loro: non sanno
perch stanno vivendo e per che cosa vivono. Esiste un qualsiasi significato? Esiste una canzone? Stanno aspettando che qualcosa si
manifesti nei loro cuori? Stanno crescendo in una dimensione ignota,

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in un modo o nellaltro? No, si limitano a girare in tondo e, ovviamente, sono profondamente frustrati.
Non esiste frustrazione pi grande di quando si gira a vuoto, continuamente, nello stesso solco non si fa altro che procedere in modo meccanico, automatico: piano piano ogni speranza svanisce; sai
che domani farai di nuovo la stessa identica cosa: mangerai, andrai
in ufficio, farai lamore, andrai a dormire, litigherai, punzecchierai,
discuterai e tutto questo continuer ad accadere ancora e di
nuovo ti trascinerai poi, un giorno, si muore. Ebbene, tutta questa
vita non altro che un trascinarsi in un viaggio che porta alla morte:
tutto qui?
Scruta negli occhi le persone che non hanno alcun contatto intimo
con le dimensioni pi profonde, con gli abissi della loro essenza: le
troverai desolate, le troverai simili a deserti, aride in loro non scorre alcuna linfa vitale; dalle loro anime non nasce alcun canto. Vivono
trascinate da una forza sconosciuta: sono qualcosa di accidentale. Sono semplicemente qui, senza sapere il perch, senza sapere dove
stanno andando, da dove stanno venendo, senza conoscere chi sono.
Sopravvivono certo, si tengono occupate in mille e una cosa, solo
per evitare questo vuoto interiore; in questo modo non lo incontrano, non ci si devono confrontare. Se accadesse, sarebbe estremamente scioccante: se ti confrontassi con il tuo vuoto, con la tua anima
non realizzata, sarebbe estremamente difficile anche quel trascinarti;
inizieresti a pensare di suicidarti.
Gabriel Marcel ha scritto che esiste un solo problema metafisico
fondamentale: il suicidio. vero, assolutamente vero. Se osservi la
vita comune, questo il solo problema: perch si continua a vivere?
Perch non ci si suicida? Se comunque la morte arriver, perch
aspettare? A che scopo? Perch non mettere fine a tutta questa assurdit? Non accadr nulla, non c alcuna speranza: nessun fiore spun-

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ter mai, nessuna primavera arriver mai. Ripeterai la stessa cosa ancora e di nuovo e poi ancora e un giorno il meccanismo si arrester, senza alcun valore aggiunto a tutto questo arrabattarsi.
Se nella tua vita non esiste alcun significato, non pu esistere anima alcuna: lanima esiste allinterno di un significato.
Ebbene, questa una delle tipologie esistenti: la persona irreligiosa. E quando parlo di questa tipologia, vi includo anche molte cosiddette persone religiose; infatti, costoro vanno in chiesa come parte di
unabitudine, e leggono il Vangelo come parte di una consuetudine, e
recitano il catechismo come pappagalli. Costoro sono cristiani, hindu, musulmani, giainisti e buddhisti: di nuovo, queste sono occupazioni della mente, un modo per restare impegnati anche queste
persone non sono religiose.
Su cento persone, novantanove sono irreligiose: molte si professano religiose, ma non lo sono; altrimenti il mondo avrebbe una qualit del tutto diversa, una fragranza del tutto differente: ci sarebbe celebrazione, ci sarebbero gioia e divertimento, esisterebbe unumanit
del tutto diversa. Questa gente parla damore e va in guerra; questa
gente parla di fratellanza amorevole e si uccide, si macellano a vicenda. Queste persone sono addirittura pi pericolose dei cosiddetti atei
che si professano irreligiosi: chi si nasconde dietro alle religioni, costoro sono le persone pericolose! Ingannano se stesse, e ingannano
lintero mondo.
Kabir dice: Io non sono irreligioso, ma dice anche: E non sono
neppure religioso. Ebbene, io sostengo che novantanove persone su
cento sono irreligiose, e luno per cento religioso: pochissime persone. Come saprai se qualcuno religioso? Se vedi che nei suoi passi
presente una danza, saprai che religioso. Se vedi che nei suoi occhi c una fiamma, saprai che religioso. Se senti che non si limita a

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girare in tondo, ma che nel suo essere spuntano dei fiori: in s ancora coltiva una speranza, ancora ha dei sogni, ancora ha un rapporto
romantico con il Reale; non tutto diventato ottuso e spento, ancora
c poesia ancora ride e ride con tutto il suo essere, ancora ama e
si perde nel suo amore; ancora canta, e ancora guarda i fiori e le stelle ancora ha una sottile innocenza, uno stupore, una reverenza; rispetta la vita e non ha istinti suicidi e come ultima cosa, ma non
meno importante a volte lo puoi trovare semplicemente seduto
senza fare nulla, eppure ricolmo di gioia. La fonte della sua gioia resta ignota: da qualche parte, nei profondi recessi del suo essere, deve
aver trovato una sorgente da cui la gioia zampilla.
Se riesci a trovare una persona in grado di stare priva di qualsiasi
occupazione, ebbene quella una persona religiosa. Lascia che questo sia il criterio: se una persona non in grado di stare priva di occupazione, vuol dire che ha paura del proprio essere. In questo caso
sta evitando: deve fare qualcosa, e il suo fare qualcosa di nevrotico;
se lo lasciassi solo in una stanza, leggerebbe il giornale, aprirebbe e
chiuderebbe la finestra, inizierebbe a spostare i mobili, oppure ascolterebbe la radio o la televisione comunque farebbe qualcosa! E se
non trovasse nulla da fare, si addormenterebbe; in ogni caso, non
in grado di stare sveglio senza fare nulla.
Se riesci a trovare una persona che sta seduta ed sveglia, pienamente allerta simile a una fiamma immobile, tranquilla, risoluta
che non nevroticamente ossessionata da una qualsiasi azione; passiva. Una persona che si limita a godere il proprio essere, che si bea
dellistante, si inebria del quieora ebbene, intorno a una persona
simile sentirai una vibrazione diversa, una reverenza: certo, quella
la parola esatta.
Albert Schweitzer la chiama reverenza per la vita: quella la qualit di una persona religiosa. Se raccoglie una pietra, la terr in mano

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come se fosse viva: a te sembrer viva; per lei lo effettivamente! E se


anche parlasse a un bambino, sarebbe colma di rispetto sarebbe incredibilmente rispettosa perch anche il bambino una presenza
di Dio, una pura presenza del divino. Anche se quella persona siede
con un cane, seduta con Dio: per lei non esiste molta differenza
forse il cane (dog in inglese, N.d.T.) non altro che dio (god in inglese, N.d.T.) letto al contrario: un semplice ribaltamento dei fattori.
Puoi sistemare la parola god come dog o viceversa: un semplice riposizionare le lettere la differenza non granch!
Non necessario per una persona religiosa stare in un tempio o in
una chiesa: ovunque sia, sar in un tempio. Una persona religiosa
non ha bisogno di pregare in modo formale, seguendo un rituale: comunque, qualsiasi cosa far, sar la sua preghiera sia che faccia
qualcosa, sia che non faccia nulla. Facendo, in preghiera; non facendo, in preghiera.
Ebbene, Kabir dice: Io non sono irreligioso, cosa che non difficile da capire. Ma dice anche: E non sono neppure religioso. Questo apre a una dimensione ancora pi elevata: il trascendente, l dove una persona non religiosa n irreligiosa. In cosa consister questa dimensione? A quel punto neppure la reverenza, la preghiera o la
devozione saranno pi necessarie; perch anche quello crea una differenza, genera una distinzione la distinzione tra il soggetto e loggetto, tra colui che conosce e la cosa conosciuta, tra colui che adora
e lentit adorata.
Questo lAssoluto trascendentale: l dove si diventa uno con il
Tutto. Adesso si Dio, e non esiste altro allinfuori di Dio. Questa
lesperienza suprema: Aham Brahmasmi io sono Dio. Ana-elHaqq io sono la verit. ci che intende Ges, quando dice: Il
mio Dio e io siamo ununica cosa. Allorch c unit, anche la reve-

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renza sembrer difettosa: qualcosa mancher. Quando c devozione


sussiste una minima dualit, un sottile dualismo: a quel punto si
giunti allesperienza oceanica.
Kabir dice: Io non sono un devoto, n un ateo io sono trascendente.
Ecco, lascia che questa sia la tua meta, lascia che sia il tuo destino;
infatti, solo cos giungerai alla piena manifestazione del tuo essere:
diventerai un loto dai mille petali nella sua piena fioritura e riverserai la tua fragranza nellesistenza. A quel punto sei giunto a casa.
Non vivo in base alla legge, n in base agli istinti
Tutti questi sutra ti vogliono aiutare ad andare oltre la dualit, al di
l del dualismo, del differenziato: non vivo in base alla legge, n in base
agli istinti
Comunemente esistono due tipologie di persone: coloro che vivono licenziosamente, sensualmente, in base ai desideri; costoro semplicemente indulgono, non sanno fare altro. Questa gente persa
nelle gratificazioni pi comuni, la loro vita grossolana. Poi esistono
persone di un altro tipo che vivono in base alla legge, alla disciplina,
ai comandamenti: gente che segue i dieci comandamenti; che ascolta
di pi la tradizione, i testi sacri, la societ, lo Stato, anzich ascoltare
i propri desideri, il proprio corpo e la propria mente. Costoro ascoltano lautorit, non ascoltano se stessi.
Queste sono le due tipologie delle persone comuni. Se vivi licenziosamente, vivrai una vita viziosa che ti distrugger. Se vivi una vita
fondata sulla legge di nuovo sarai distrutto non dal lassismo, bens
dallautorit , infatti nessuno pu darti alcun comandamento, nessuno pu importi una legge. La vita cos spontanea: come potr
mai esistere una legge prefissata da seguire? E nel momento in cui

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inizi a seguire una legge prefissata, diventi unentit morta, non sei
pi un essere vivente: la tua vita non pi un fiume, diventata una
pozza stagnante che non far altro se non diventare sempre pi putrida, puzzer sempre di pi e svanir nel fango.
Kabir dice: Non vivo in base alla legge, n in base agli istinti
Ma in questo caso, come vivi? Kabir sta dicendo: Io vivo in base
alla spontaneit, vivo in base alla consapevolezza. Prova a osservare:
questa una delle cose pi importanti. Indulgere, vivere in base agli
istinti ha origine nella tua mente inconscia: la sessualit, oppure la
brama di potere, scaturisce dalla tua inconsapevolezza, dai lati oscuri
del tuo essere; ti domina, si impadronisce di te, ti possiede e ti fa impazzire e un giorno hai semplicemente la sensazione che la tua vita sia finita e tu non hai ottenuto nulla. Forse hai avuto successo, ma
comunque, in ultima analisi, il comune successo si rivela un fallimento; un assoluto fallimento.
Io ho sempre ripetuto: Nulla fallisce come il successo. Potresti
anche aver accumulato molto denaro, ma poi un giorno scopri che la
tua vita sfumata: il denaro l, ma la tua vita se n andata ebbene, che senso ha questo successo? Hai goduto con molte donne, con
molti uomini: lenergia stata sprecata, ed ecco che allimprovviso ti
ritrovi come una terra desolata, un deserto; nulla fiorito, nulla
cresciuto. Tutto quel viaggio non stato altro che qualcosa di estremamente momentaneo, di limitatissimo nel tempo: certo, ti sei lasciato andare e hai goduto di una cosa dopo laltra; ma tutte quelle
cose sono passate come incubi, e le tue mani sono vuote. E quei momenti non possono essere rievocati: il tempo perduto perso per
sempre; le energie perse sono sprecate per sempre e le persone che
indulgono, non fanno che indulgere fino alla fine: perfino quando la
morte sta bussando alla porta, pensano a godersela!

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Ho sentito raccontare di un vecchio lord inglese, uno degli uomini


pi ricchi dInghilterra, che si spos a novantanni, con una ragazza
di diciotto.
La prima notte di nozze, i suoi servitori lo aiutarono a raggiungere
la stanza in cui doveva incontrarsi con la moglie. Effettivamente, il
maggiordomo lo aiut a salire sul letto era praticamente un cadavere! A quel punto il vecchio si volt verso la diciottenne, che a sua
volta scrutava quel morto vivente, e le chiese: Hai chiesto a tua madre di spiegarti i fatti della vita?.
La ragazza rispose: No, signore. Non glielho chiesto.
Al che il vecchio borbott: Maledizione, questo un vero guaio
perch io me li sono completamente dimenticati!.
Un vecchio di novantanni ha completamente dimenticato i fatti
della vita, e adesso si sposato!
Fino allultimo momento, quando gi la morte sta bussando, la
gente non fa che pensare a indulgere, a godersela sempre di pi:
non conosce un altro modo per essere al mondo. Questa una
delle cose pi profonde da comprendere: in pratica, il novantanove per cento delle persone, quando muore pensa al sesso. Forse il
prete sta ripetendo qualcosaltro: forse sta leggendo la Bibbia o la
Gita, forse qualcuno gli sta versando in bocca la limpida acqua
del Gange, ma quella persona dentro di s sta ancora pensando al
sesso, ai soldi o al potere. Questo un modo veramente stupido
di vivere.
Kabir dice: Non vivo in base alla legge, n in base agli istinti
Certo, esiste un altro modo, altrettanto stupido ma pi rispettabile
stupido, ma pi rispettabile: persone che vivono in base alla
legge, persone che seguono sempre lautorit, lo Stato, il prete, la

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chiesa sono persone che si basano sulle regole e i principi. Non


fanno che sopprimere i propri desideri.
I desideri affiorano dallinconscio, e questa legge imposta dalla
societ: non frutto della tua consapevolezza. Inoltre, anche questa
legge opera in base allinconscio; ecco perch ogni religione e ogni
societ cerca di condizionare i bambini, non appena nascono: immediatamente, cercano di convertirli alla religione. Un bambino appena
nato, in una famiglia di ebrei, devessere immediatamente circonciso:
ebbene, il condizionamento ha preso il via. Oppure, un bambino cristiano devessere battezzato: ecco che iniziato il condizionamento.
Oppure, il bambino hindu deve superare la cerimonia del filo: ha
inizio il condizionamento.
Nellarco dei primi sette anni, ogni societ cerca di condizionare la
mente; e condizionare non altro che unipnosi: si impone con la
forza lautorit, la legge, la tradizione, la religione, il testo sacro, il
prete, la chiesa negli strati pi profondi dellinconscio del bambino,
cos da poterlo controllare da l. un metodo antico, ancestrale da
carretto trainato da buoi! In futuro le societ faranno qualcosa di meglio; il lavoro non sar cos gravoso, non sar necessario: si troveranno metodologie supersoniche. Questi metodi ora sono disponibili:
possibile innestare nel cervello del bambino un elettrodo, a quel
punto non pi necessario condizionarlo. Grazie a quellelettrodo, il
politico che se ne sta seduto a Delhi, a Washington, a Londra o a
Mosca pu trasmettere i suoi ordini e qualsiasi sia lordine ricevuto, si avr la sensazione che proviene dal proprio cervello. ci che
percepirai
Oggigiorno, se nasci in una famiglia giainista, fin dai primi passi
vieni condizionato a rifiutare i cibi non vegetariani. Un continuo
condizionamento io sono nato in una famiglia giainista: fin dalla

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pi tenera infanzia sono stato condizionato a non mangiare di notte;


un peccato!
Dovevo avere allincirca diciottanni fino ad allora non avevo mai
mangiato nulla di notte , quando andai a fare un picnic con alcuni
amici. Erano tutti hindu, e nessuno di loro era interessato a cucinare
durante il giorno: la giornata era stupenda e le montagne erano cos
eccitanti, io ero il solo che volesse mangiare prima di notte, a nessun
altro interessava per cui dovetti accondiscendere. Passammo lintera
giornata ad arrampicarci sui monti quando iniziarono a cucinare
io ero stanco morto e affamatissimo: la tentazione era fortissima gli
aromi, e la stanchezza del giorno non riuscii a resistere. Dentro di
me iniziai a discutere: Se tutte queste persone andranno allinferno,
va benissimo, ci andr anchio. Inoltre, solo perch ho trasgredito
una sola notte? Non sar mai un gran peccato, daltra parte tutto il
mio essere si ribellava, e questo perch ero stato ininterrottamente
condizionato per diciotto anni a non mangiare di notte: era il peccato pi grave che si potesse commettere!
Ero titubante e i miei amici continuavano a cucinare e le fragranze che si diffondevano nellaria erano sempre pi forti alla fine, mi invitarono: era troppo! In cuor mio ero riluttante, ma comunque mangiai.
Vi stupir: per tutta la notte non riuscii a dormire e dovetti vomitare tre volte. Fu un incubo e tutti gli altri dormivano profondamente. Ero perplesso: se tutti avevamo peccato, perch loro non erano
stati puniti? Solo io ero stato punito... dovetti vomitare: se non avessi
espulso completamente tutto ci che avevo mangiato, quella notte
non avrei potuto dormire.
E, ovviamente, quella volta mi sembr che i giainisti avessero ragione: ero stato punito, la punizione era stata immediata! Questo il
trucco di un condizionamento, e sembrava che scaturisse dal mio

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cuore: non era cos, non aveva nulla a che vedere con il cuore; si
trattava di unidea innestata in me, era un elettrodo che entrava in
azione e scatenava il guaio.
cos che operano le autorit, lo Stato, il prete: hanno tentato di
condizionare la mente.
Kabir dice: Ci sono persone che operano in base alla sensualit,
indulgono negli istinti; altre che operano in base alla legge, allautorit. Coloro che agiscono in base agli istinti sono soggetti ai vincoli
della natura; coloro che vivono in base alla legge sono sottomessi ai
vincoli della societ.
Le persone che vivono in base alla legge sono cittadini estremamente rispettabili: in chiesa siederanno in prima fila, al tempio saranno rispettati; ovunque verranno ritenute persone molto buone,
degni esempi di come si dovrebbe essere. In realt non sono altro che
mummie: cadaveri animati dallo Stato; queste persone non hanno
unanima propria.
Vorrei dirti: non esiste alcun comandamento che non possa essere tradito; n quelli che io posso indicare, n quelli che altri
Buddha hanno indicato. Non esiste alcun comandamento che
possa non essere rispettato, e questo perch sono tutti parole
morte, mentre tu sei un essere vivente. Non ti sto dicendo di non
rispettarli; dico semplicemente che non esiste alcun comandamento che non possa essere tradito: il fattore decisivo devessere
la tua consapevolezza spontanea. Devi scrutare in ogni cosa a partire dalla tua consapevolezza senza fondarti sugli istinti del corpo, n sullintelletto sociale , devi addentrarti nel tuo essere, con
attenzione, totalmente presente e cosciente, e vedere cosa devessere fatto, per poi vivere in base a quella comprensione. E quella
la via della trascendenza.

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Quindi, il secondo sutra invita alla spontaneit. Il primo trattava la


trascendenza, e la spontaneit la via per trascendere: se un giorno
vorrai veramente andare al di l della natura e al di l della societ
e Dio al di l di entrambe , dovrai seguire un sentiero incredibilmente rischioso: la via della spontaneit. Dovrai ascoltare il tuo stesso cuore. La societ lha corrotto, pertanto dovrai districarti per distinguere il grano dalla pula. Dovrai stare continuamente in guardia,
perch la societ stata incredibilmente subdola: ha innestato cos
profondamente dentro di te alcuni principi che a volte sembrano essere espressioni della tua coscienza, non cos.
Ecco perch la coscienza di ciascuno di noi differisce: se sei un cristiano, hai una coscienza specifica; se sei un hindu, ne avrai unaltra; se sei
un musulmano, ne avrai unaltra ancora. Com possibile che la coscienza sia diversa? Si tratta di false coscienze, qualcosa di artificiale. La coscienza reale sarebbe una sola: hindu, musulmana, cristiana non farebbe alcuna differenza. La vera moralit unica: che tu sia nato in Oriente
o in Occidente, che tu sia bianco o nero, non fa alcuna differenza.
Se a volte fa differenza, allora ricorda che devessere qualcosa che ti
ha insegnato la societ, qualcosa che stato innestato in profondit
nelle fondamenta del tuo essere e che da l continua a manipolarti.
Non essere uno schiavo degli istinti, e non essere uno schiavo della
societ; allora nasce la religione, la vera religione, la religione trascendente: qualcosa addirittura al di l delle religioni, ed qualcosa che porta con s la verit e benedizioni squisite.
Non sono un oratore, n sono un ascoltatore
Di certo avrai udito, forse qualche volta puoi addirittura averci
provato c silenzio: quando non parli, ti circonda. Ma quello non
vero silenzio: semplice assenza di parole; in India chiamato

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mauna accade, quando le persone si zittiscono, quando smettono


di parlare.
Una volta mi fu portato un uomo che era stato in silenzio per dodici mesi: voleva rompere il suo silenzio in mia presenza, e per questo fu portato da me. Lo guardai e dissi: Non affatto necessario
rompere questo silenzio, infatti non mai iniziato: posso sentire ancora il tuo chiacchierio.
Potete chiederlo a Nirgun: sta sempre in silenzio ma allinterno
il chiacchierio persiste!
Comunque, quel silenzio ti fornisce una qualit: una via di mezzo allesterno il parlottio si arrestato, ma non allinterno. Quel
chiacchierio pu arrestarsi anche allinterno, ma perch accada si deve
comprendere un altro aspetto: se hai smesso di parlare allinterno, ma
ancora sei interessato ad ascoltare, allora non un silenzio perfetto.
Un cane abbaia, e tu lo senti. Qualcuno parla, e tu ascolti. In realt, se stai in silenzio, diventerai sempre pi interessato ad ascoltare
ci che la gente ha da dire, cosa accade intorno a te: sar un surrogato che appagher la tua curiosit e riempir la tua mente.
Il vero silenzio accade quando non stai parlando e non stai ascoltando: in questo caso sei veramente andato al di l delle parole.
Kabir dice: Non sono un oratore, n sono un ascoltatore.
Sta dicendo: Io sono diventato davvero silenzioso. Non ho nulla
da dire e non ho nulla da ascoltare. Sono assolutamente appagato:
non rimasta alcuna curiosit.
Non sono un servo, n un padrone
Di nuovo, esistono due tipi di persone: chi cerca di dominare gli
altri e, sentendosi frustrato in quello sforzo, un giorno inizia a do-

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minare se stesso. Queste sono le due tipologie di persone: coloro che


conquistano gli altri e coloro che conquistano se stessi.
E Kabir dice: Io non appartengo a nessuna delle due. Ho lasciato
cadere in toto lidea di conquistare: non affatto necessario conquistare qualcuno, n gli altri n se stessi.
Lidea stessa di conquistare violenta, sciocca, stupida: crea conflitto e infelicit. Non affatto necessario, si dovrebbe semplicemente
essere. E ricorda: quando non sei uno schiavo, n sei un padrone,
sperimenti unincredibile impennata di libert. Non permetti pi che
qualcuno diventi tuo padrone, e non tenti di costringere qualcun altro a diventare tuo schiavo: entrambi sono sulla stessa barca, sia i padroni sia gli schiavi.
Non lhai mai osservato? Se domini qualcuno, in un modo molto
pi sottile lui ti ha dominato. ci che accade: il marito tenta di dominare la moglie e pensa di esserci riuscito, ma un giorno scopre
un giorno gli si para davanti una sorpresa , che la moglie lha dominato. Tutti i mariti non fanno che vantarsi e tutti sono succubi!
In India, la moglie chiama swami il marito: mio maestro. E quando
le mogli indiane scrivono delle lettere al marito le scrivono raramente , si firmano: il tuo servo. Ma nessuno viene ingannato; infatti, se
domini qualcuno, in modo pi profondo, in modo pi sottile, vieni
dominato dallaltro: il padrone diventa un servo dei suoi servitori, poich si inizia a dipendere e la dipendenza una schiavit reale.
Non lhai mai osservato? Se dipendi dalle cose, quelle cose ti dominano. Esistono due modi per creare un dominio. Il primo estremamente grossolano, la modalit maschile: con la forza, usando semplicemente il potere dei muscoli. Laltro pi sottile, la modalit femminile: non con i muscoli ma con le lacrime, con i singhiozzi e altre
strategie di tipo diverso. Luomo non riesce a capire, ma la donna inizia a piangere oppure lhai notato? potrebbe non controbattere,

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ma il modo in cui versa il t sufficiente: potrebbe non aver detto nulla contro di te, ma il modo in cui verser il t sufficiente per chiarire la sua posizione! E tu non puoi neppure ribattere, perch lei non
ha detto nulla. Il suo modo di argomentare estremamente sottile.
Kabir dice: Se vuoi essere veramente libero, non permettere a
nessuno di diventare il tuo padrone, e non permettere a te stesso di
diventare il padrone di nessuno: devi evitare entrambe le cose.
Nel momento in cui non sei il padrone di nessuno e neppure sei lo
schiavo di qualcuno, in te sorge la libert: la tua energia libera da
ogni groviglio che ti avviluppa. E non sto dicendo di non amare; in
realt, se ami, come puoi essere un padrone? Se ami, come puoi ridurre laltro a uno schiavo? Lamore libert: lamore radicato nella
libert, lamore fiorisce nella libert. La suprema fragranza dellamore
laroma della libert.
Kabir non sta dicendo di non amare. Kabir dice: Ama cos profondamente da non creare minimamente alcun dominio n alcuna
schiavit. Non sta dicendo di non essere in relazione: entra in relazione, ma che dire di schiavit e dominio? Che tipo di relazione
mai questa? Non questo il modo di relazionarsi; in realt, questo
il modo per distruggere qualsiasi relazione, per annientare ogni possibilit di essere in relazione: come ti puoi relazionare con uno schiavo? Come ti puoi relazionare con un padrone? impossibile. Sussiste la paura: come potrai mai essere in relazione? Una relazione
possibile quando non esiste alcuna paura. Una relazione possibile
solo tra uguali.
Ecco perch sostengo che, fino a oggi, uomini e donne non hanno
mai vissuto in relazione; infatti le donne non sono mai state considerate come uguali, e una relazione esiste solo tra persone uguali: non
pu accadere tra persone che non siano alla pari.

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A meno che alla donna non sia data una totale libert, unassoluta
uguaglianza, non sussister mai alcuna possibilit di essere in relazione.
Fino a oggi luomo ha sfruttato la donna, la donna ha sfruttato luomo;
non mai esistita alcuna relazione reale: non pu esistere, perch il modo in cui luomo ha trattato la donna stato fondamentalmente sbagliato.
Una relazione pu esistere solo tra due persone che siano alla pari:
in questo caso non esiste alcuna paura e ci si pu aprire, si pu essere sinceri, si pu essere onesti. Solo tra due persone che siano sullo
stesso piano, in un rapporto di uguaglianza, libero da qualsiasi paura, pu esistere lamore: lamore affiora quando la paura ti ha abbandonato. Quando la paura presente, lamore non pu fare la sua
comparsa: non sono mai presenti insieme.
Non sono un prigioniero, n sono libero
E a questo punto Kabir chiama in gioco una qualit ancor pi elevata della libert, e dice: Non sono un prigioniero, n sono libero.
Infatti, anche sentire di essere libero presuppone che da qualche
parte, in qualche modo, ancora non sei libero. Non lhai osservato?
Quando sei veramente sano, ti scordi totalmente della salute. Le persone malate continuano a parlare della loro salute; in realt, le persone malate si interessano in modo eccessivo di cose come la naturopatia; iniziano a leggere libri sulla natura, sul benessere e via dicendo
ne diventano ossessionate.
Una persona sana non se ne preoccuper. Una persona sana sana; e quando sei sano non pensi mai alla salute. In realt, pensare alla salute una sorta di malattia, una perversione: quando hai il mal
di testa, va benissimo pensarci; ma quando non ce lhai, vai forse in
giro a dichiarare al mondo intero che non hai alcun mal di testa? Se
lo facessi, la gente penserebbe che sei matto!

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Rossi

Una persona veramente libera non va mai in giro a dichiarare ai


quattro venti: Io sono una persona libera. Se continui a sostenere
di essere una persona libera, da qualche parte, in cuor tuo, esiste ancora un vincolo.
Ecco perch Kabir dice:
Non sono un prigioniero, n sono libero;
non sono distaccato, n ho attaccamenti
Entrambe le cose sono sbagliate, entrambi sono degli estremi. La
gente attaccata ai soldi e poi, a un certo punto, si distacca totalmente dal denaro: avere un qualsiasi atteggiamento, vuoi di attaccamento vuoi di distacco, dimostra che sei ancora ossessionato dai soldi. Qualcuno dice: Sono del tutto indifferente al denaro, ma perch? Che senso ha esserne cos disinteressati? Forse nella consapevolezza persiste ancora una paura di venirne ossessionati? Infatti lidea
di prendere le distanze nasce solo quando si attaccati a qualcosa:
quando non si prova alcun senso di attaccamento, non ci sono problemi il denaro solo denaro!
Ci sono persone che pensano: Il denaro lunico dio, costoro
sono attaccati ai soldi: sono la loro unica divinit! Viceversa ci sono
persone che dicono: Il denaro qualcosa di sporco, di riprovevole, la diversit non molta; costoro sono allaltro estremo: il denaro lordura! Non lo toccheranno in India ci sono persone la cui
follia ha dellincredibile: la gente li adora come santi; ma sono semplicemente pervertiti: costoro non toccheranno mai una banconota.
Una volta accadde: mi trovavo in un villaggio e un uomo si present da me, e mi diede qualcosa come cinquemila rupie. Era un uomo
molto ricco, ma estremamente devoto alla tradizione; gli dissi: In

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questo momento non ho bisogno di soldi ma, nel caso in cui mi trovassi ad averne bisogno, te li chieder.
Era venuto per mettermi alla prova: voleva vedere se avessi preso
quei soldi o no. Ebbene, ci che dissi lo lasci sconcertato; infatti,
non avevo detto che non accettavo avevo detto: Quando ne avr
bisogno, te li chieder. Daltra parte, non avevo preso i suoi soldi,
n li avevo accettati perch non ne avevo bisogno; pertanto la cosa lo
lasci perplesso.
Mi disse: Di nuovo mi hai confuso. Sono venuto qui con questi
soldi perch il mio guru mi aveva detto: Va e avrai la prova: porta
questi soldi a quelluomo. il solo criterio per stabilire se qualcuno
si realizzato oppure no. Se si realizzato, ti dir di portar via quei
soldi; ti pregher di non avvicinargli alcuna banconota, perch il denaro lordura: non lo toccher mai. Ebbene, tu non hai preso i miei
soldi e questo va benissimo , daltra parte hai detto che, qualora
ne avessi bisogno, li prenderai non capisco?.
Risposi: vero, e questo perch il denaro non una divinit, n
qualcosa di sporco; i soldi sono semplicemente soldi: qualcosa
di utile; quando ne hai bisogno, i soldi hanno un valore; quando
non ne hai bisogno, non hanno alcun valore implicito. Il valore
non nel denaro: di per s non ha alcun valore; un semplice strumento di scambio e in quanto tale ottimo. Non c nulla di male
nei soldi.
Comment: Tu lasci sempre sconcertati. Perch non mi dai mai
alcuna certezza? Prendilo, oppure rifiutalo!.
In India esistono santi la cui santit dipende unicamente da questo
requisito: essi non accettano soldi. Se vai da loro con del denaro, andranno in collera. Diventeranno furibondi, ti urleranno addosso:
Cosa credi che io sia? Pensi forse che io sia caduto cos in basso da
accettare i tuoi soldi?, e tu andrai via con una sensazione di profon-

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do rispetto per quelle persone. gente pazza, perversa: sono le stesse persone che adesso stanno a testa in gi un tempo pensavano
che il denaro fosse dio, adesso pensano che sia qualcosa di sporco.
In ogni caso non riescono ad accettare una semplice evidenza: il denaro soltanto denaro. Non una divinit n sporco: non il valore pi grande n quello pi infimo; semplicemente un utile mezzo di scambio.
Kabir dice:
Non sono distaccato, n ho attaccamenti;
non sono remoto a nessuno, a nessuno sono vicino
Ebbene, adesso dichiara: Nessuno mi vicino e nessuno mi
lontano. Tutti hanno lo stesso valore, per me: guardo tutti con lo
stesso occhio imparziale samadrishti. Nessuno dalla mia parte e
nessuno mi ostile; nessuno mi amico e nessuno il nemico: lintera esistenza la mia casa.
Non dovr andare allinferno, n in paradiso
Linferno simboleggia la paura, una paura proiettata. Il paradiso
simboleggia lavidit, unavidit proiettata. Se pensi in termini di
paradiso e di inferno, sei lo stesso di sempre, non sei affatto cambiato: una vera persona di comprensione non pensa mai in termini di
ricompensa e di punizione; non pensa affatto in unottica futura. La
sua vita quieora; conosce solo due cose: il qui e ladesso e non si
tratta affatto di due entit, sono parte di un unico fenomeno: il
quieora. Vive quieora!
Le persone che vivono nel futuro creano linferno e il paradiso:
dallavidit, il paradiso; dalla paura, linferno. E, ovviamente, per te

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stesso crei il paradiso, per i tuoi nemici crei linferno. E ogni religione continua a ripetere: Vieni e seguici, altrimenti cadrai allinferno.
Se non sei un cristiano, sta attento: Cristo non ti salver allultimo
momento; verrai gettato nelle fiamme dellinferno, e a quel punto
soffrirai in eterno. Cristo non verr mai a salvarti da quelle fiamme, a
meno che non dichiari di essere un cristiano. E la stessa cosa vale
per gli hindu e per i musulmani: tutti tentano di attirarti giocando
sullavidit e sulla paura. Tutti dicono: Unisciti a noi. Noi ti promettiamo un paradiso migliore; pi accogliente, pi moderno, con tecnologie migliori: aria condizionata e ogni altro comfort. Vieni con
noi, e non accompagnarti ad altre religioni: in quel caso soffrirai allinferno!.
Un uomo che viveva in una regione impervia del Bastar il
Bastar una delle regioni pi primitive del mondo: poverissimo, estremamente primitivo, la gente priva di qualsiasi istruzione ebbene, un uomo venne da me e disse: accaduto nel
mio villaggio: un sannyasin hindu abitava da me quando arriv
un missionario cristiano che cerc di convertire lintera trib al
cristianesimo. E ci stava quasi riuscendo infatti aveva fatto
qualcosa di indubitabile. Aveva riempito un enorme mastello
dacqua: se parli con gente primitiva, non puoi argomentare, devi
discutere in base alle loro capacit di comprensione quel missionario aveva raccolto lintera comunit intorno a quel mastello
pieno dacqua e poi aveva mostrato loro due statue una di Cristo e una di Rama , dicendo: Guardate. Le due statue erano
perfettamente identiche, stessa altezza e stesso peso, le aveva immerse nellacqua e la statua di Cristo inizi a galleggiare, mentre quella di Rama affond subito. Per cui esclam: Vedete, avete
capito?.

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Ovviamente quei primitivi avevano capito benissimo, erano


gente semplice e aperta. Dissero: Va bene, vuol dire che Cristo
salva visto che pu salvare se stesso. E Rama non pu salvare:
evidente! Se seguiamo Rama, precipiteremo negli abissi della vita. In pratica erano pronti a farsi cristiani, ma il sannyasin hindu
cre una complicazione.
Disse: Aspettate! Preparate un fal.
Tutti chiesero: Perch mai?
Rispose: Lacqua non il giusto criterio per giudicare: il fuoco il
metodo giusto. Mettete Cristo e Rama nel fuoco e vedrete chi si
salva!.
Ovviamente la statua di Cristo era di legno e fin bruciata, povero Cristo! E lintera comunit si salv.
Ebbene, quelluomo era alle stelle dalla felicit. Ma io gli dissi:
Non c alcuna differenza. Che tu sia hindu o cristiano, non fa alcuna differenza. Quelle argomentazioni erano sciocche, lintera questione unidiozia!.
Purtroppo in tutto il mondo lintera disputa verte su questo:
non solo tra gente primitiva, anche con persone estremamente
istruite. Di fatto, non si fa altro che manipolare paura e avidit:
Cristo salva!, e tu hai paura: nella tua vita hai fatto cose sbagliate, tutti ne hanno fatte. impossibile evitare di fare cose sbagliate, visto che qualsiasi cosa sia naturale stata definita sbagliata; ragion per cui non si pu evitare di fare qualcosa di male:
se ami, sbagliato; se mangi, sbagliato; se ti diverti, sbagliato;
se sei felice, sbagliato. Tutto sbagliato; di fatto, se vivi sbagliato! Suicidati: quella sembra essere lunica cosa virtuosa. Ma
perfino quello non permesso, tutti dicono: Non suicidarti, altrimenti farai qualcosa di assolutamente sbagliato; dunque, non
permesso fare nulla.

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Come prima cosa, i preti ti fanno sentire in colpa. Condannano


ogni cosa. Questo il punto su cui si fonda lintera logica, questo il
trucco: prima di tutto condannano ogni cosa; quando sei stato intimorito infatti, hanno condannato ogni cosa e hanno dipinto le
fiamme dellinferno il pi chiaramente possibile, a colori psichedelici; a quel punto lintera opera compiuta. Adesso sei pronto a cadere
nella loro trappola, perch ora devi essere salvato: hai commesso
qualcosa di male, e le fiamme dellinferno ti si parano davanti, la
morte si avvicina adesso solo Cristo ti pu salvare, oppure Mahavira, o il Buddha. Ragion per cui, in un modo o nellaltro, devi appartenere a qualcosa in cui puoi riporre la tua fiducia: devi credere
che verrai salvato.
Nessuno ti pu salvare, a meno che tu non vada oltre lavidit e
la paura. Nessun cristiano, nessun hindu, nessun musulmano,
nessuno in assoluto ti pu salvare e questo perch lavidit e la
paura sono le reali fonti della tua infelicit, della tua miseria, dei
tuoi tormenti.
Kabir dice:
Non dovr andare allinferno, n in paradiso
E questo perch paradiso e inferno sono semplici mitologie: non
esistono. Esistono solo in funzione della tua paura e della tua avidit;
nel momento in cui paura e avidit si dissolvono, paradiso e inferno
scompaiono. E in quello stato, allorch in te non esiste alcuna paura
e nessuna avidit, affiora il vero paradiso.
Hindu, giainisti e buddhisti hanno un nome migliore per definirlo: lo chiamano moksha, nirvana. Nel cristianesimo, nellebraismo, nellIslam quella parola non esiste: queste religioni parlano
di paradiso e inferno, nulla di trascendente. In Oriente le persone

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hanno scrutato a profondit maggiori, e si dice: Paradiso e inferno sono semplici dimensioni psicologiche. Va oltre, trascendi la
sfera psicologica; solo cos conseguirai la dimensione spirituale.
Questo il nirvana: l dove non esiste la paura, n lavidit; la dimensione in cui esiste soltanto consapevolezza. Ed qualcosa di
possibile quieora: il paradiso qualcosa di possibile dopo che sarai morto, linferno sar possibile dopo la tua morte; nirvana,
moksha sono possibili quieora!.
Faccio qualsiasi lavoro, eppure sono svincolato da ogni lavoro.
Questo vuol dire diventare consapevoli, attenti, presenti, coscienti:
agisci, fai qualsiasi cosa si debba fare; ma ricordi costantemente di
non essere tu colui che fa, il divino ad agire. Tu sei solo un veicolo,
sei uno strumento.
In pochi comprendono il mio significato
Certo, il significato cos profondo che solo in pochi lo comprenderanno ma quei pochi trascenderanno immediatamente. La comprensione stessa del significato racchiuso nelle parole di Kabir sar unincredibile risveglio: sar un satori, un bagliore di cosa sia lilluminazione.
chi riesce a comprenderlo, siede immobile.
E Kabir afferma: Se mi hai udito e se mi hai compreso, se hai
scrutato nella realt che io ti ho additato, siederai immobile.
Cosa intende, dicendo che, se hai compreso, siederai immobile?
Di nuovo, esistono tre tipologie di persone. La prima: quando ascolta
qualcosa, daccordo; muove la testa in segno di affermazione. Dice:

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Questo giusto. La seconda: non daccordo e scuote la testa in segno di diniego. Dice: Non sono daccordo. Le persone che sono daccordo o che non sono daccordo non possono comprendere: quando dichiari di essere daccordo, cosa intendi? Stai dicendo: So cos la verit,
e anche tu lo sai; ragion per cui concordo con te. Stai dicendo qualcosa
in sintonia con le mie convinzioni, pertanto sono daccordo. E quando
scuoti la testa in disaccordo, cosa intendi? Vuoi dire: Stai dicendo delle
assurdit. Io so cos vero, e non sono daccordo con te. Sia lessere
daccordo sia lessere in disaccordo sono idiozie.
Kabir dice: Colui che comprende siede immobile. La verit
tale per cui come puoi essere daccordo con il Vero? E come puoi
non essere daccordo con il Vero? Accordo, disaccordo sono cose della mente: la verit appartiene al trascendente. Quando si comprende
il Vero si resta semplicemente in un incredibile silenzio, immobili:
non esiste alcun accordo, n alcun disaccordo. Non si tratta di concordare o dissentire: quando la verit presente non dici di s e non
dici di no; di fatto, quando la verit presente, diventi cos silenzioso qualsiasi s e qualsiasi no decadono! La verit cos sconfinata
che ti dissolvi in essa.
chi riesce a comprenderlo, siede immobile.
Kabir non cerca di fondare alcunch, n di distruggere.
E Kabir afferma: Non sono qui per istituire teorie, per fondare
una filosofia, per instaurare un qualsiasi dogma. E neppure sono qui
per distruggere una qualsiasi teoria, alcuna filosofia, alcun dogma.
Kabir dichiara: Sto semplicemente affermando ci che la mia
esperienza personale e diretta.
Sta dicendo: Per favore, non siate daccordo con me, o in disaccordo: ascoltate semplicemente. Ascoltate attentamente, totalmente.

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Kabir dice: Per favore, non abbiate fretta di decidere e di trarre conclusioni: io non sto affatto predicando alcunch, non sto cercando di fondare alcuna tradizione, n di distruggere una qualsiasi tradizione. Sto semplicemente enunciando qualcosa che mi accaduto, che cresciuto in
me, che ho sperimentato: sto semplicemente cantando la mia canzone.
Kabir dice: Ascoltatemi, cos come ascoltate il mormorio di un
fiume il sussurro del vento che fruscia tra gli alberi: siete forse
daccordo? Siete in disaccordo? Ascoltando il cinguettio degli uccelli
allalba, siete daccordo? Siete in disaccordo? Non si pone affatto il
problema di ragione e di torto non affatto qualcosa di intellettuale: semplicemente permetti quellascolto e diventi silenzioso.
presente qualcosa di incredibile: come potresti essere cos sciocco da
cercare un accordo o un disaccordo?
Qualsiasi consenso, ogni dissenso sono sciocchezze, idiozie, stupidit: quando la verit bussa alla tua porta, dacchito sarai semplicemente silenzioso, immobile.
Quello il vero essere daccordo: qualcosa che non dellintelletto,
che non appartiene alla mente. Quella concordia non proviene da te;
qualcosa che scaturisce da una tale profondit del tuo essere da farti dire, in pratica, che emana dal divino.
Larpa riecheggia una musica languida
E Kabir dice: Ebbene, sono simile allarpa.
Larpa riecheggia una musica languida
e la danza continua, senza mani e senza piedi.
E guardami! Io sono un danzatore sebbene i miei piedi e le mie
mani non si muovano.

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e la danza continua, senza mani e senza piedi.


suonata senza dita, udita senza orecchie:
poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.
Solo Dio esiste. Quando la verit viene enunciata, ovunque venga
manifestata, colui che la enuncia e colui che lascolta sono un tuttuno: non c nessuno che possa essere daccordo e nessuno che possa
dissentire.
Proprio questo arriverai a percepire con me, molte volte: quando
sei daccordo ti stai lasciando sfuggire lessenza, e te la lasci sfuggire
anche quando dissenti. Sia le persone che sono a mio favore, sia
quelle che mi sono contro entrambe non colgono nel segno: nessuno di costoro si accompagna a me! A coloro che sono semplicemente in mia presenza senza essere daccordo, senza dissentire a
volte la verit sopraggiunge. Allimprovviso presente: ti circonda, ti
sommerge. Viene udita ma in quel momento colui che la afferma e
colui che lascolta non sono due entit.
La verit unisce il Maestro e il discepolo. Nellistante del Vero il
Maestro scompare, e scompare il discepolo solo la verit si diffonde ovunque.
suonata senza dita, udita senza orecchie:
poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.
Il portone chiuso a chiave
E nel momento in cui accade: questo istante di verit in cui il Maestro e il discepolo scompaiono e accade perch il Maestro non sta
proponendo alcuna dottrina, n il discepolo sta cercando di accumulare alcun sapere quando accade che la verit pulsa a tal punto che
il Maestro e il discepolo si dissolvono entrambi in quella pulsazione,

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nella danza del Vero, nel canto della verit entrambi entrano in
sintonia con lincredibile ritmo che la verit genera e, a quel punto
il portone chiuso a chiave.
In quel momento accade unincredibile intimit. Molte persone si
accompagnano a me ma a volte accade a qualcuno: e in quel momento solo quella persona con me, nessun altro. E in quel momento io sono con quella persona, e con nessun altro: il portone chiuso a
chiave.
Ogni volta che un Maestro e un discepolo si incontrano, le porte
sono bloccate: un segreto. Potrebbero essere fermi sulla piazza del
mercato ma il portone chiuso a chiave.
ma allinterno vi fragranza:
e l lincontro non visto da nessuno.
Il saggio lo comprender.
Solo il saggio lo pu comprendere. Ma chi il saggio? Saggi sono coloro che non sono daccordo n in disaccordo, coloro che si
presentano senza alcun a priori, coloro che non traggono alcuna
conclusione; coloro che non hanno gi stabilito di essere cristiani,
hindu, musulmani; che non sono a favore n contro, non parteggiano per alcunch coloro che non hanno ancora dedotto nulla,
che sono aperti, disponibili affinch la verit discenda: costoro sono i saggi.
Una persona saggia non trae alcuna conclusione a priori: possiede
la verit ma non fa alcuna deduzione; laddove lo sciocco fa molte deduzioni ma non ha alcuna verit. Lo sciocco sempre un grande filosofo, un teoretico, un dogmatico, un divulgatore. un credente, e
ogniqualvolta sussiste una conclusione a priori le soglie non si dischiudono mai alla verit.

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Quando ti avvicini a un Maestro, presentati senza conclusioni. Presentati senza testa: lasciala dove lasci le tue scarpe. Avvicinati a lui
senza testa, senza alcuna conclusione pregiudiziale; infatti, noi non
stiamo cercando di convincerti, n in un senso n nellaltro. In questo contesto si trasmette qualcosa di incredibilmente diverso sia per
dimensione sia per qualit: tra me e te si manifesta qualcosa e pu
accadere solo in momenti molto rari.
Allorch la verit cos reale, al punto che la puoi toccare allorch la verit cos potente da travolgerti quando la verit giunge
come un diluvio e la tua piccola onda si perde in essa quando il
Maestro e il discepolo, in un particolare momento di verit diventano un tuttuno Il portone chiuso a chiave.
In quellintimit assoluta, in quello spazio segreto, accade lincontro. Quellincontro non visto da nessuno: nessuno lo pu vedere,
poich non si tratta di un fenomeno oggettivo.
Pertanto, quando parli a degli estranei, spesso non sai cosa dire;
infatti, tu dirai qualcosa e quella gente non capir. Non ti possibile
trasmettere: ci che hai compreso, ci che hai intuito non pu essere
comunicato a un estraneo. Perch accada, occorre una profonda armonia; occorre amore, occorre essere aperti e disponibili.
Nel mondo, non ti sar possibile dire cosa ti accaduto in un incontro col Maestro. La gente penser che sei impazzito e anche loro hanno ragione! Non riuscirai a dare forma logica a ci che ti
successo, perch accade in una tale intimit, in una privacy cos profonda e assoluta: non si tratta di unesperienza oggettiva, del tutto
soggettiva. unassoluta soggettivit: solo il saggio lo comprender.
Il saggio sottintende qualcuno che non abbia stabilito alcuna
conclusione a priori. Saggio qualcuno che non ha alcun investimento in nessuna conclusione, qualcuno pronto ad accompagnarsi
alla verit ovunque porti. E questo anche il significato di ricercato-

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re del Vero, del sannyas: libert da ogni conclusione, libert da


ogni ismo e da qualsiasi ideologia, libert di accompagnarsi alla verit, libert di accogliere la sfida della verit.
E lascia che lo ripeta: non si tratta di essere daccordo o in disaccordo, per questo follia. Io non sto cercando di convincerti, non
sto cercando di convertirti. Con me, qualcosa a disposizione: se sei
abbastanza coraggioso per aprire il tuo cuore, ti fonderai con quellessenza, scomparirai in essa, e ne uscirai totalmente libero, totalmente rinnovato.
Alcune parole di T.S. Eliot
C solo la lotta per recuperare ci che si perduto
E trovato e riperduto senza fine: e adesso le circostanze
Non sembrano favorevoli. Ma forse non c da guadagnare
N da perdere.
Per noi, non c che tentare. Il resto non ci riguarda.
Cerca semplicemente di esistere senza trarre alcuna conclusione a
priori. Cerca semplicemente di essere silenzioso, senza alcuna concordia e nessun disaccordo.
Per noi, non c che tentare. Il resto non ci riguarda.
Se riesci a non essere daccordo e a non essere in disaccordo, il resto accadr inevitabilmente. sempre accaduto. Accade sempre.
E alcune strofe di W.H. Auden
Pertanto, osserva senza guardare, senti senza ascoltare, respira, senza
chiedere:

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Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;


Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo
Se non sei sicuro di sognare, si tratta di questo...
Di certo, un sogno tutto tuo;
a meno che non esclami: Devesserci un errore,
sicuramente ti stai sbagliando.
Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso linevitabile
pu accadere qui, e tu sei capitato qui solo per caso. un incontro
del tutto fortuito: tu sei qui e io sono qui del tutto accidentale,
un puro e semplice caso.
Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;
Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo
E questo perch il Reale cos vasto da non poter essere contenuto
in alcuna delle tue categorie dettate dalla ragione o dallirragionevolezza: buono, cattivo; una cosa o laltra. Il Reale cos sconfinato che
tutte le tue categorie si devono dissolvere in lui.
Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo ebbene, cosa si
deve fare?
Pertanto, osserva senza guardare cosa significa, cosa si intende
per osservare senza guardare? Osserva, senza alcuna conclusione a priori: quando trai una qualsiasi conclusione pregiudiziale
stai gi cercando qualcosa; non stai osservando, cerchi qualcosa.
Se hai una qualsiasi conclusione prefissata, la tua percezione non
pura.

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Pertanto, osserva senza guardare, senti senza ascoltare, respira, senza


chiedere:
Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;
Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo

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La sacralit
dellindividuo
Il vero Maestro colui in grado di rivelare la forma
di ci che assenza di forma, alla visione di questi occhi;
colui che insegna la via semplice per conseguirlo,
qualcosa di ben diverso da riti e cerimonie;
colui che non ti fa chiudere porte, trattenere il respiro
e rinunciare al mondo;
colui che ti spinge a percepire lo Spirito Supremo
ogni volta che la mente si aggrappa a qualcosa;
colui che ti insegna a essere immobile in mezzo a tutte le tue attivit.
Persino immerso nella beatitudine, non avendo alcuna paura in mente,
egli conserva lo spirito dellunione, in mezzo a ogni divertimento.
Linfinita dimora dellEssere infinito ovunque:
sulla terra, nellacqua, nel cielo e nellaria:
salda come il fulmine, la dimora del ricercatore
fissata al di sopra del vuoto.
Colui che allinterno allesterno: io vedo Lui e nessun altro.
Oh fratello: quando ero immemore,
il mio vero Guru mi ha mostrato la Via.

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Allora lasciai tutti i riti e tutte le cerimonie,


non mi sono pi immerso nelle sacre acque;
allora appresi che io solo ero folle,
e il mondo intero, allinfuori di me, era sano;
e io ho disturbato quelle persone sagge.
Da allora in poi non ho pi saputo come rotolare
nella polvere, in segno di obbedienza;
non suono pi la campana del tempio,
non sistemo pi lidolo sul suo trono,
non adoro pi con fiori la sua immagine.
Non sono le pratiche ascetiche che mortificano la carne
ci che gradito al Signore.
Quando rinunci a tutti i tuoi abiti e mortifichi i tuoi sensi,
non sei affatto gradito al Signore:
luomo benevolo che pratica ci che giusto,
che resta passivo negli affari del mondo,
che considera tutte le creature della Terra come il proprio s,
costui ha conseguito lEssere Immortale, e il vero Dio sempre con lui.
Kabir dice: Consegue il vero Nome colui le cui parole sono pure,
ed libero da orgoglio e presunzione.
Cos la religiosit? La vera religione entrare in sintonia con il
Tutto, innamorarsi del Tutto, fondersi in unassoluta comunione con
il Tutto. Una persona religiosa qualcuno che non contro il Tutto,
e la persona irreligiosa qualcuno che lotta contro il Tutto, in conflitto con la totalit.
La persona religiosa afferma la vita, la persona irreligiosa la nega.
Per la persona religiosa tutto bene ed buono: la sua positivit
assoluta ed totale. Non c nulla di male: anche se a volte qualcosa
sembra un male, anche se sembra sbagliato, non pu esserlo; deves-

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sere un malinteso, sbagliata linterpretazione. Lerrore devessere da


qualche parte nella nostra ignoranza, perch noi non conosciamo lintero sviluppo della storia, lintero contesto; pertanto, forse, sembra che
qualcosa non si innesti bene nel Tutto: non abbiamo udito lintera canzone, quindi alcune note sembrano stonate. Daltra parte, tutto devessere in sintonia, se esiste un Dio: Dio la garanzia della bont; il male,
in quanto tale, non pu esistere sembra esistere, ma devessere un
incubo frutto delle nostre menti, di certo labbiamo creato noi.
La mente religiosa non nega: la sua affermazione assoluta, incondizionata; dice s allesistenza, e il suo s non pone condizioni di sorta. Ricordalo: quando dice di s, quella persona lo intende veramente. Se vedi una persona che dice di no allesistenza, alla vita, a qualsiasi cosa, ricorda: solo un egoista, non affatto religiosa. Costui
sta lottando contro il Tutto, sta cercando di dimostrarsi un conquistatore, sta cercando di dimostrare che qualcosa di speciale: destinato a fallire. Prima o poi la sua frustrazione sar esplosiva: non
possibile evitarla a lungo, inevitabile. predestinata a causa della
sua stessa attitudine al conflitto: la religione cooperazione, una collaborazione con tutto ci che esiste.
Cerca di comprenderlo il pi profondamente possibile, perch solo
cos riuscirai a comprendere quel mistico cantore che Kabir: egli
un amante della vita. Non nega, non rifiuta, non condanna, non vede mai nulla di male da nessuna parte: nel momento in cui hai avuto
una visione del Tutto, ogni cosa diventa sublime; a quel punto non
c pi nulla di secolare, tutto sacro e lintera esistenza il tempio
di Dio, e tutta la vita una preghiera. Camminando, cammini in Dio;
danzando, danzi in Dio; dormendo, dormi in Dio perch nullaltro
esiste, fatta eccezione per lui.
Dio la garanzia della bont. Dio significa il bene: il bene il
substrato dellesistenza, pertanto il male non possibile. Il male in s

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impossibile: dobbiamo aver frainteso; di certo abbiamo introdotto


idee, concetti, dottrine personali; dobbiamo aver creato stupide nozioni private di come le cose dovrebbero essere.
Le cose semplicemente sono: nellesistenza non esiste alcun dover
essere, questa idea introdotta dalluomo e, una volta messa in gioco, lesistenza divisa in due il bene e il male. Nel momento in cui
dici: Le cose dovrebbero essere cos, ti sei allontanato dalla realt, ti
sei discostato da ci che . E solo ci che , ; non esiste altro. La
realt presente cos com: non chiamare in causa alcun dover essere, altrimenti subentra la condanna, il biasimo, la censura.
In Occidente, Albert Schweitzer ha creato una nozione estremamente falsata dellOriente. Era un grande pensatore, ma sfortunatamente non aveva alcuna familiarit con la mente orientale; inoltre,
era troppo occidentale. Schweitzer ha dato vita allidea che lOriente
e le religioni orientali neghino la vita, implichino una profonda negazione della vita. unassurdit bella e buona! E lo vedrai, quando
tratteremo i poemi di Kabir ti sar evidente: non possibile essere
pi positivi, non si pu affermare la vita pi di quanto egli faccia,
non si pu avere un amore maggiore; perfino Ges non cos positivo. Dove, nel mondo, puoi trovare un tempio simile a quello di Khajuraho, un tempio che affermi la vita in modo altrettanto evidente?
Dove puoi trovare una scienza occulta simile al Tantra, altrettanto
positiva? Dove puoi trovare un s altrettanto assoluto? La vita Dio, e
non esiste altro Dio; e la venerazione della vita devozione non
esiste altra devozione possibile.
Ma Schweitzer mutu le sue idee dai missionari cristiani che hanno interpretato la religione orientale in modo tale da farla sembrare
una negazione della vita. Certo, in Oriente sono esistiti alcuni pensatori che negano la vita, ma sono pochissimi, laddove la corrente
principale della religiosit orientale non formata unicamente da

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loro. Di fatto, costoro si trovano sul ciglio della strada: non rappresentano per nulla il flusso principale della consapevolezza orientale.
Ma i missionari cristiani enfatizzarono molto questi pensatori marginali, ed enfatizzarono con insistenza il loro negare la vita solo per
creare in Occidente la sensazione che il cristianesimo fosse positivo.
La verit lesatto opposto: il cristianesimo non afferma affatto la
vita. Non ha amato luomo, non ha amato questo mondo, non ha
contribuito alla danza, non ha mai riso. Va in una chiesa cristiana, e
avrai la sensazione di essere entrato in un cimitero: persone morte,
estremamente serie, simili a cadaveri. Entri in una chiesa, e inizi ad
avere la sensazione che anche tu sei diventato serio: le vibrazioni
stesse non sono quelle della risata, per niente!
I cristiani affermano che Ges non rise mai, non ci credo; non
posso crederci, perch conosco Ges pi a fondo. Daltra parte, i
cristiani sostengono che Ges non rise mai: se io dovessi scrivere
i Vangeli, scriverei che Ges rise per tutta la sua vita. In realt,
quando fu crocifisso si fece una risata fragorosa, viscerale: rise a
crepapelle, fu un vero boato perch lintera situazione era semplicemente ridicola. Cercare di uccidere ci che non pu essere
ucciso, tentare di uccidere Ges: lidea stessa ridicola, di certo
deve aver riso. Ancora posso udire la sua risata ma i cristiani
non lhanno mai udita e hanno fondato la loro religione pi sulla
croce che sul Cristo.
La cristianit avrebbe avuto un incredibile beneficio se la croce fosse stata dimenticata; infatti, con la croce entra in gioco la morte. Io
definisco il cristianesimo crocianesimo: una religione della morte,
della croce seria, triste. Se il cristianesimo avesse prestato unattenzione maggiore a Ges, sarebbe sorto un mondo del tutto diverso,
una prospettiva esistenziale totalmente differente: si sarebbe dovuta
dare unenfasi maggiore alla resurrezione di Cristo, non alla sua cro-

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cifissione. In questo caso il cristianesimo sarebbe stato pi positivo,


avrebbe affermato la vita: perfino la morte non lo pot uccidere, perfino la croce non lo pot distruggere Ges risorto.
In questo caso il cristianesimo avrebbe potuto danzare, avrebbe
potuto cantare e celebrare, e le chiese sarebbero state pi umane. Ma
non successo: lintera cristianit acquis un eccessivo attaccamento
alla croce.
In realt, noi tutti siamo troppo attaccati alla morte: la morte lascia
in noi una profonda impressione. Se qualcuno vivo, non ci preoccupiamo granch di essere felici con lui; ma se muore, piangiamo.
Prima, non avevamo mai pensato a quella persona; non ci siamo mai
detti: Questuomo era vivo proprio ieri, e non siamo riusciti a danzare insieme, non siamo riusciti a celebrare qualche istante, non abbiamo permesso alla benedizione dellesistenza di entrare nelle nostre vite, non ci abbiamo mai pensato. Adesso la morte sopraggiunta, e piangiamo: non sembriamo granch interessati alla vita,
sembriamo molto pi interessati alla morte.
Ho sentito raccontare
Un acerrimo nemico di Voltaire mor. Erano nemici da una vita, si
criticavano a vicenda a pi non posso. Qualcuno corse da Voltaire
per dargli la notizia, e gli disse: Il tuo nemico pi grande morto.
Sconvolto, Voltaire comment: Mi mancher moltissimo. Si mise
a piangere e disse: Era un granduomo e sar difficile trovare un uomo pi grande di lui. La sua intelligenza era incredibilmente affilata,
e tutta la sua vita era qualcosa di meraviglioso.
Luomo che era venuto a portargli la notizia non credeva a ci che
udiva, non pensava che Voltaire potesse dire parole simili: si aspettava che facesse salti di gioia. Vedendolo scioccato, Voltaire disse: Tutte queste cose sono vere, fermo restando che sia veramente morto.

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Licenza edgt-362-622534-49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario


Rossi

Dato per certo che sia morto, le cose stanno cos: se ancora vivo, ritratto tutto ci che ho detto.
Quando una persona morta, diventa buona. Dichiariamo che
qualcuno buono, solo quando morto. Se viva, una persona non
affatto buona; non degna di amicizia: se viva, lottiamo, litighiamo. Da morta la elogiamo con iperboli incredibili.
Ho sentito raccontare
Un uomo veramente meschino e avaro mor, e la moglie and dal
prete per chiedergli: Quanto ci coster il suo sermone funebre?
Il prete rispose: Ci sono orazioni e orazioni il miglior sermone
coster duecento dollari.
Duecento dollari? sbott la donna. Mio marito non mi permetterebbe mai un simile lusso. Non c qualcosa di pi economico?
Il prete disse: Ci sono orazioni funebri da cento dollari, ma in
questo caso gli elogi del morto sono limitati.
E la donna: Dobbiamo orientarci su qualcosa di pi economico.
Al che il prete disse: Va bene, posso dire qualcosa per cinquanta
dollari. Ma in questo caso mi dovr attenere ai fatti nudi e crudi.
La donna fu irremovibile: Ma cinquanta dollari sono ancora veramente troppo!.
E il prete: Okay, vada per dieci dollari ma si ricordi: in questo
caso dovr spiattellare la verit!.
Quando qualcuno muore, iniziamo a dire bugie splendide menzogne. In India, morendo tutti vanno in paradiso anche i politici. Nessuno sembra destinato allinferno: linferno devessere assolutamente vuoto.
La morte sembra essere incredibilmente importante per noi: siamo
ossessionati dalla morte. Ecco perch i cristiani hanno fatto tanto cla-

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more intorno alla croce; al punto che diventata un simbolo. E una


religione cos centrata sul concetto della croce e della morte e della
crocifissione non pu essere una religione che afferma la vita.
Schweitzer si sbaglia: avrebbe dovuto leggere Kabir, tutto il suo essere ne avrebbe tratto un incredibile beneficio.
Kabir la vera persona religiosa. Ci che afferma della vita rivela
unincredibile fiducia: non ti invita a rinunciare ad alcunch. Al contrario, dice: Porta ogni cosa a Dio, e avvicina Dio a ogni cosa. Le
sue affermazioni ti stupiranno: sono incredibilmente rivoluzionarie.
Prima di addentrarci nei suoi canti, alcune cose vanno chiarite.
La vera religione non tradizionale, per sua stessa natura non pu
esserlo. La tradizione qualcosa di morto. Tradizione ci che
passato, non altro che la polvere del passato, un mero ricordo. La
religione sempre viva, respira: non pu mai essere qualcosa di tradizionale. Nel momento in cui la religione diventa tradizionale, inizia a servire il diavolo pi che Dio: in questo caso serve la morte, pi
che la vita. In questo caso serve i politici, i preti, le organizzazioni, le
chiese, ma non serve lo spirito delluomo; a quel punto non pi
unapertura sul futuro.
La tradizione guarda al passato, noi dobbiamo andare avanti.
Guardarsi alle spalle non ha alcun valore; non solo privo di significato, anche dannoso, pericoloso: infatti, non possiamo retrocedere, dobbiamo procedere in avanti, e guardare allindietro mentre si
cammina in avanti creer inevitabilmente delle difficolt.
La seconda cosa: la religione non nei testi sacri, non pu esserlo. Le scritture sono lettere morte. Certo, un giorno esisteva la religione, qualcosa che pulsava in quelle parole, allorch venivano dette da un Maestro vivente. Quando Krishna declam la Shrimad Bhagavad Gita ad Arjuna, questa era viva. Grazie a Krishna era viva,

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grazie alla presenza di Krishna era illuminata; quando Krishna


scomparve, la Bhagavad Gita divenne un cadavere. Parole morte:
puoi continuare ad analizzare quelle parole, interpretarle in un modo o nellaltro esistono mille commentari della Gita, alcuni molto
famosi; e potrebbero esisterne moltissimi altri, infatti chiunque legga la Gita ne d una propria interpretazione. Il significato di Krishna andato perduto: con la scomparsa di Krishna stesso, andato
perduto. Il serpente andato oltre resta soltanto la sua traccia
sulla sabbia: voi continuate ad adorare quella traccia, in quanto testo sacro.
Quando Ges camminava sulla Terra e parlava ai suoi discepoli, la
sua era una verit pulsante, palpitava di vita: vivida, vibrante, pulsante. La parola non era morta: la parola era Dio, la parola era la verit stessa; aveva un cuore, era soffusa damore, trasmetteva esperienza, esistenza, essere. Quando Ges se n andato, la vita se n andata. A quel punto puoi raccogliere le parole e creare tutti i Vangeli che
vuoi: quei Vangeli non saranno di alcun aiuto.
La vera religione non mai nei testi sacri. E un vero ricercatore religioso non va in cerca di scritture, va alla ricerca di un Maestro, di
un Maestro vivente. Questo uno dei principi fondamentali della
comprensione di Kabir: il satguru il Maestro vivente. Va e ricerca
un Maestro vivente! Se riesci a entrare in contatto con un Maestro vivente, quei testi sacri ora morti torneranno a vivere: possono diventare qualcosa di vivo solo tramite un Maestro vivente; non c altro
modo, poich il Maestro vivente lunica scrittura. Quando il Maestro vivente tocca la Bhagavad Gita, questa diventer viva; quando
tocca il Vangelo, questo si ravviva. Quando recita il Corano, il Corano torna a essere vivo. Il Maestro dar la propria vita a quelle parole,
che inizieranno a pulsare; ma, direttamente, non potrai mai trovare
alcuna religione nei testi sacri.

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Pertanto, la religione non esiste allinterno della tradizione e non


racchiusa nelle scritture, e non neppure nei rituali: i rituali sono
formalit; se non sei in comunione con un Maestro vivente, i rituali
sono un peso morto. Ti appesantiranno, ti inaridiranno, ti uccideranno e tu ti perderai allinterno di infinite formalit. Con un Maestro
vivente nasce un nuovo rituale: scaturisce dal contatto, ha un contesto ed funzionale a una relazione vivente. Non appreso tramite
una tradizione morta, trasmessa da una generazione allaltra: lo vivi
e, proprio perch lo vivi, lo apprendi.
Quando ti presenti a un Maestro vivente, in profondit qualcosa
dentro di te si vuole inchinare non si tratter di una particolare
formalit: se cos fosse, non avrebbe alcun significato. In realt, qualcosa di veramente profondo nel tuo spirito, di intimamente connesso
al tuo centro, si vuole inchinare; in questo caso, inchinarsi di fronte
al Maestro non pi un rituale. qualcosa di vivo, ricco di significato, non un gesto vuoto. Daltra parte, potresti semplicemente
continuare a inchinarti a chiunque, solo perch ti stato insegnato:
in questo caso del tutto inutile.
Cerca di cogliere la differenza. Quando qualcosa nasce in te in base
alla tua spontaneit, vero. Quando devi fare qualcosa per dovere,
non vero: dovere una parolaccia. Se qualcosa scaturisce dallamore, bene. Se qualcosa frutto di un dovere, evitalo, non farlo mai:
pericoloso! Se apprendi in modo eccessivo le vie del dovere, dimenticherai le vie dellamore: il dovere contro lamore; il dovere
un surrogato dellamore.
La religione non nei rituali. Certo, ovunque ci sia una religione,
c un rituale; ma questa una cosa totalmente diversa. Quando il
Buddha cammina tra voi, come potete evitare di toccargli i piedi?
impossibile. Puoi solo fare due cose, ed entrambe sono rituali: puoi
toccargli i piedi, oppure puoi tirargli delle pietre. Entrambi sono ri-

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tuali: uno caratteristico del nemico e laltro dellamico, comunque


sono entrambi rituali. Non puoi ignorare il Buddha, non puoi essere
indifferente, tutto qui. Il fenomeno tale che non lo puoi semplicemente evitare: o diventi un amico, oppure diventi un nemico; devi
scegliere. Devi assumere un atteggiamento: quellattitudine un rituale. Ma in questo caso nasce dal tuo cuore, non appresa da qualcun altro: scaturisce semplicemente dal tuo stesso essere.
La religione, ovunque esista, porta sempre con s dei rituali; ma,
nel momento in cui scompare, i rituali diventano qualcosa di morto.
Non tirarti dietro quei cadaveri! Certo, hai amato moltissimo tua madre, ma ora morta: cosa farai? Ti tirerai dietro il suo cadavere per il
resto della tua vita? Devi cremarlo o seppellirlo: devi liberartene, non
puoi continuare a tirartelo dietro.
Ebbene, questa stessa cosa deve accadere per ci che concerne la
religione: hai amato immensamente il Buddha, e nella tua anima
sorta una passione travolgente, alla sua presenza sono scaturiti devozione e canti sublimi adesso se n andato, e tu continui a cantare.
Col tempo, tutto ci diventer uneco remota della verit; e passato
un altro lasso di tempo non sussister pi alcuna verit: sar leco di
uneco di uneco qualcosa di sempre pi evanescente.
Quando il papa parla in Vaticano, non affatto la voce di Ges:
non pu esserlo. Quando Ges parla, parla in base alla propria autorit. Quando il papa parla, parla in base allautorit di Ges. Un vero
Maestro parla in base alla propria autorit, egli lunica autorit per
ci che lo concerne.
La religione non racchiusa nella tradizione, n lo nei rituali, e
neppure nelle cosiddette religioni: hindu, cristiana, musulmana. La
religione non ha alcun aggettivo aggiunto: semplicemente religione, cos come lamore amore; lo definisci forse cristiano, hindu,
musulmano? Se lamore non cristiano, hindu o musulmano, perch

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Dio dovrebbe essere cristiano, hindu o musulmano? Ges non ha


forse detto: Dio amore? La religione non nelle religioni; la religione pura, libera da qualsiasi aggettivo, slegata da qualsiasi definizione, e ciascun individuo la deve ricercare.
Nessuno pu nascere allinterno di una religione, essa deve nascere
dentro di te: tu devi aprire la tua anima e accogliere la religione;
qualcosa che si riversa ovunque, tuttintorno ma tu ti tiri dietro
dei balocchi, dei surrogati, delle monete false e pensi di possedere la
religione. Non si trova in chiesa, non nella moschea, non nel
tempio: va da qualche parte, ovunque esista un Maestro vivente
l! E anche cos esiste solo per pochi istanti: quando il Maestro se ne
sar andato, la religione sar scomparsa.
Ecco perch Kabir insiste tanto sul satguru, sul vero Maestro.
La religione individuale: la si deve ricercare in prima persona;
non si tratta di un fenomeno sociale. Non ha nulla a che vedere con
la folla e il collettivo: qualcosa di privato, di intimo come lamore.
Ti ci avvicini da solo, in profonda intimit, in una privacy assoluta
apri il tuo cuore. E la religione spontanea, nel senso che non la
puoi apprendere: puoi esserci immerso, ma non la puoi apprendere.
qualcosa di spontaneo, come lamore: hai mai appreso cosa sia? E
il giorno in cui luomo apprender come amare, sar un giorno veramente infausto. Quel giorno sembra avvicinarsi sempre di pi, soprattutto in Occidente, e in particolar modo in America. Si scrivono
libri: Come amare, Come farsi degli amici libri stupidi; infatti, se
luomo ha scordato come amare, nessun libro potr mai insegnarglielo! Insegnare allumanit come amare come andare da un pesce per
insegnargli a nuotare: sarebbe sciocco. La stessa cosa vera per la religione: non pu essere insegnata, pu solo essere percepita; la si pu
prendere una sorta di infezione! Puoi andare da qualche parte,
l dove vive una persona sacra e la puoi cogliere, la puoi assimilare.

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La religione ribellione. una ribellione rispetto alla morte, una


ribellione contro tutto ci che morto; una ribellione contro ci
che l fuori: contro i politici, lavidit, la societ, la cultura, la civilizzazione. La religione pura e semplice ribellione: dichiara che si
deve ascoltare lessenza pi intima del proprio essere, e seguirla
ovunque conduca. Ovunque senza alcuna paura per le conseguenze. Si ascolter quella piccola voce silente e la si seguir!
La religione un rischio: le persone che inseguono la sicurezza in
modo eccessivo non potranno mai essere religiose; qualcosa di
molto pericoloso. Se percorri quel sentiero, attraverserai una crocifissione ma solo dopo la crocifissione si ha la resurrezione.
Adesso ascolta questi sutra di Kabir.
Il vero Maestro colui in grado di rivelare la forma
di ci che assenza di forma, alla visione di questi occhi
Ebbene, se il vero Maestro lelemento fondamentale da ricercare,
verso cui indagare, ovviamente necessaria una definizione: chi il
vero Maestro? Chi pu essere chiamato cos? Come riconoscerlo?
Kabir dice:
Il vero Maestro colui in grado di rivelare la forma
di ci che assenza di forma, alla visione di questi occhi
Alla cui presenza ci che senza forma discende e diventa una
presenza Attraverso di lui puoi dare uno sguardo alla stella pi
lontana attraverso di lui puoi avere una percezione di Dio stesso
tramite le sue parole il silenzio parla, e attraverso i suoi occhi linfinito ti lancia uno sguardo, ti osserva. E se tieni la sua mano, allim-

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provviso vedrai: la mano del Maestro, ma non solo sua attraverso di lui Dio sta tenendo la tua mano. Il Maestro un veicolo, un
flauto di bamb sulle labbra dellinfinito: egli d forma a ci che
senza forma, egli lincarnazione di ci che non ha forma alcuna.
Devi essere estremamente aperto e vulnerabile, solo cos riuscirai a
percepire un Maestro. Non andare da un Maestro con unattitudine
negativa, altrimenti non arriverai mai da lui: proprio quellattitudine
negativa non permetter alla sua vibrazione di raggiungerti. Lattitudine negativa non ti permetter di spostarti sulla stessa lunghezza donda in cui il Maestro vive; ragion per cui necessaria la fiducia, necessario lamore. In caso contrario, vuoto arriverai e vuoto te ne andrai; e,
tornando a mani vuote, dirai: Questo non il vero Maestro: sono andato da lui vuoto, e vuoto sono tornato; se non sei aperto, potrai tornare solo cos. Solo se sei aperto, esiste una possibilit di percezione.
Non aver paura di presentarti aperto e disponibile. Se tu sei aperto, e il maestro non reale, non accadr nulla; e tu saprai, capirai
senza ombra di dubbio che questo maestro non per te: questo non
luomo che stai cercando. In ogni caso, sii aperto; infatti, solo se sei
aperto e disponibile puoi riconoscere il suo essere vero o no. Se sei
chiuso, se sei gi rintanato in te stesso, non esiste alcuna possibilit
di comprensione. In realt, se sei chiuso, prima o poi diventerai una
vittima di qualcuno che soltanto uno pseudomaestro; e questo perch uno pseudomaestro cerca di convincerti con il ragionamento,
con la logica.
I veri Maestri sono estremamente paradossali e incredibilmente
contraddittori. Sono contraddittori quanto la vita stessa, poich essi
incarnano la vita. Sono incoerenti quanto lo Dio, poich incarnano
Dio. Non sono affatto logici, sono assolutamente illogici; e questo
perch sono sovralogici: infatti, essi sono vettori di qualcosa che
non pu essere afferrato attraverso la logica.

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Nella vicinanza con un vero Maestro, avrai la sensazione di essere


prossimo a un abisso ma solo se sei aperto. Se non lo sei, diventerai vittima di qualcuno che si atteggia, uno pseudomaestro in grado
di convincerti, capace di parlarti e di sedurti. Per esempio, se sei avido, ti parler dellavidit: ti dir quanto potrai ottenere, meditando e
pregando. Persuader la tua avidit: ti dir quanto guadagnerai in
paradiso, se lo segui. Far promesse incredibili.
Un vero Maestro non promette mai nulla; anzi, ti annienta totalmente: disintegra la tua avidit, il tuo desiderio, la tua idea di diventare qualcuno, di essere qualcuno. Disintegra totalmente ogni tua
identit: un vero Maestro una roccia contro la quale la tua barca va
completamente a pezzi tutta la tua mente andr in frantumi. Ti fa
impazzire: un vero Maestro non discute, la sua argomentazione pi
connessa al suo essere che non alle sue parole.
Ma noi siamo avidi. Viviamo in funzione dellavidit, abbiamo
paura, siamo preda del terrore e, se qualcuno ci consola, diventiamo
delle vittime: un vero Maestro non una consolazione, non un
conforto; in realt, egli una morte per te. Ti uccide, ti annienta,
estremamente distruttivo ma la creativit pu nascere solo quando
tutto ci che vecchio viene distrutto: quando il vecchiume non esiste pi, il nuovo pu fare la sua comparsa.
Ho sentito raccontare uno splendido aneddoto, meditateci sopra
La lettera di Sean alla vecchia madre toccava veramente il cuore:
Cara mamma scriveva ti mando alcune pillole che uno stregone
mi ha dato: se ne prendi una, ringiovanirai di anni!
Qualche settimana dopo Sean torn a casa e fu accolto sulla soglia
da una donna bellissima che cullava un bambino in una carrozzina,
intento a succhiare un biberon.
Dov mia madre? chiese.

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Licenza edgt-362-622534-49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario


Rossi

Tesoro, non essere sciocco cinguett la donna. Io sono tua madre quelle pillole sono un vero portento. Ne bastata una!
Incredibile! si stup Sean. Ununica pillola ed eccoti bella come
lo eri nello splendore della tua giovinezza. Inoltre, sei gi riuscita a
fare un figlio accidenti, quelle pillole sono veramente potenti!
Stupido url la donna. Non capisci: quello non un bambino.
tuo padre ne ha prese due.
Evita lavidit, altrimenti prenderai due pillole! E ci sono uninfinit di persone che vendono cose simili. Veri stregoni
Un Maestro non qui per appagare la tua avidit, qui per distruggerla; e questo perch, una volta distrutta, ecco che ti apri a te
stesso: se sei avido, non sarai mai in connessione con te stesso. Lavidit diventa un desiderio, e il desiderio diventa una proiezione nel
futuro; ragion per cui, tu vaghi costantemente in un futuro imprecisato, non sei mai quieora. Lavidit ti allontana da te stesso: devessere distrutta.
Un Maestro non ti promette mai nulla; daltra parte, solo alla presenza di un Maestro qualcosa diventa possibile. Non ti dir: Io ti liberer dalla morte, oppure: Diventerai immortale; non ti dar alcun nettare, nessun elisir n ambrosia. Certo, stando con un Maestro
si diventa immortali, ma non perch lui ti rende immortale: semplicemente, un Maestro ti accompagna in profondit nellesperienza
della morte.
Consideralo semplicemente: un Maestro ti accompagna in profondit nellesperienza della morte. Ecco cos la meditazione profonda:
unesperienza della morte. E, allorch avrai conosciuto la tua morte,
quando lavrai osservata, allimprovviso ti renderai conto di esserne
separato: accade, ma non accade mai a te. La morte accade alla periferia, non raggiunge mai il centro; accade al corpo, non accade mai a

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te e il corpo non altro che una dimora. Tu hai cambiato molti


corpi e ne cambierai moltissimi altri, ma tu sei immortale.
Daltra parte, un vero Maestro non promette nulla di tutto ci: un
giorno consegna quella merce, ma non c alcuna promessa che lo
faccia: se sei alla ricerca di uno stato dellessere in cui la paura si dissolver, una dimensione in cui la tua avidit verr appagata, una dimensione in cui verrai costantemente solleticato dal piacere, coccolato in un perenne paradiso allora, inevitabile che, prima o poi, tu
divenga vittima di uno pseudomaestro.
Satguru indica il vero Maestro. Asatguru indica lo pseudomaestro.
Il vero Maestro colui in grado di rivelare la forma
di ci che assenza di forma, alla visione di questi occhi;
colui che insegna la via semplice per conseguirlo
La via semplice non i metodi complessi, non le posture Yoga, non
rituali estremamente complessi. Egli insegna metodi semplici, estremamente semplici, qualcosa che chiunque voglia praticare pu eseguire in questo preciso momento. I suoi metodi sono cos semplici e
spontanei che ti stupirai: come mai non sei riuscito a scoprirli da solo? Sono cos elementari! Nel momento in cui il Maestro te li insegna, nel momento in cui ne riconosci la bellezza, nel momento in cui
li avrai assaporati un po, sarai semplicemente sorpreso: come mai
non sei riuscito a scoprirli sono cose cos semplici!
Un vero Maestro non un tecnico, semplice; e questo perch
non esiste alcuna tecnica per conseguire Dio. Dio non da qualche
parte al termine di una tecnica, niente affatto: Dio gi disponibile a
te; tu sei immerso nel divino devi semplicemente scuoterti un po,
cos da poter diventare un po pi attento e presente. sufficiente
solo un po di presenza attenta, tutto qui.

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A volte diventi presente, ma anche quando sei attento lo sei in modo


estremamente inconsapevole: guidi una macchina e allimprovviso vedi
un autobus che si avvicina sbandando, lautista sembra essere ubriaco,
oppure impazzito, e non vedi come potresti evitare un incidente. Lo
scontro sta per verificarsi, in pratica una certezza: in quel momento ecco che diventi presente, sei estremamente allerta, ma quellattenzione
inconsapevole. Sei attento, ma non sei cosciente di essere presente.
In situazioni di pericolo sei attento e presente, ma quello stato di
allerta inconsapevole: un Maestro ti insegna semplicemente come
essere attento con una piena consapevolezza; ti insegna una consapevolezza cosciente.
Ebbene, la cosa potrebbe lasciarti perplesso: consapevolezza cosciente? Tu pensi che la consapevolezza significhi coscienza, la presenza cosciente sia consapevolezza. Non cos: ci sono momenti in
cui sei consapevole ma non sei cosciente. Se qualcuno ti si para davanti allimprovviso con in mano una pistola e te la punta al petto,
sarai presente ma non cosciente: il pensiero si arrester; lo shock
cos improvviso, cos inaspettato, e tu non riesci a immaginare cosa
accadr; inoltre, la morte cos prossima in quello shock la tua
mente si ferma. La tua mente che intesse perennemente pensieri non
girer pi; la tua mente con il suo continuo chiacchierio sar semplicemente scioccata e si ammutolir: diventi consapevole. Ma quella
consapevolezza inconscia.
Il Maestro ti insegna ununica cosa: come essere consciamente consapevole. E questa una cosa semplicissima. Puoi iniziare a farla in
qualsiasi momento: puoi applicare la consapevolezza, la presenza
consapevole, a qualsiasi attivit fai quotidianamente.
Se cammini per strada, cammina semplicemente con consapevolezza: fa ogni passo in uno stato di profonda presenza, con attenzione.
Ascoltandomi, in questo preciso istante, ascoltami con attenzione.

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Diventa consapevole della presenza attenta e allimprovviso vedrai


discendere su di te unincredibile beatitudine: dal nulla, allimprovviso presente. sufficiente un istante di presenza attenta e cosciente
e le tue porte si schiudono e il divino entra in te quasi fosse stato
semplicemente in attesa sulla soglia; stava bussando, e bussando e
bussando. Ma tu sei cos pre-occupato
Kabir dice:
Colui che insegna la via semplice per conseguirlo
Le persone che insegnano metodi complessi dimostrano semplicemente che non hanno conosciuto Dio; infatti, Dio non richiede alcuna perizia. Daltra parte, le persone che insegnano metodi complessi
hanno un buon motivo per farlo, in questo modo possono sempre
dirti: Se non fai lesercizio nel modo giusto, come potrai mai sperare di conseguire il divino?.
Hai sentito narrare questa splendida storia di Kahlil Gibran?
Un uomo era solito spostarti da una citt allaltra: era un grande
insegnante, ed era solito dire alle persone: Vieni e seguimi, e io ti
mostrer la via che conduce a Dio. Ma la gente era tutta impegnata:
tutti avevano mille e una cosa da fare, e gli rispondevano: Ti adoreremo, ti rispetteremo, e un giorno ci decideremo a seguirti; ma ora
come ora difficile.
In questo istante nessuno mai pronto: ecco perch esistono cos
tanti pseudomaestri. Nelle sue Confessioni, SantAgostino dice:
Quando ero giovane, ero solito pregare Dio cos: O Signore, salvami, ma non in questo momento. Salvami, ma non adesso! e questo
perch mi stavo crogiolando nei piaceri, mi stavo godendo uninfini-

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t di cose e prosegue: E mi volevo godere tutto ci che era disponibile. Per cui la mia preghiera non doveva essere ascoltata subito: la
recitavo perch formalmente la si doveva dire, ma aggiungevo sempre: Salvami, o Signore ma non adesso!.
Ebbene, quel predicatore andava di citt in citt, e la gente gli diceva: No, non adesso un giorno verremo. E quelluomo era incredibilmente felice, perch nessuno lo segu mai, ragion per cui non
aveva alcun problema.
Un giorno, un pazzo gli disse: Va bene, verr con te. E il predicatore si spavent un po, ma acconsent era un uomo molto furbo
e molto astuto , accett che lo seguisse; e diede a quel pazzo tecniche cos complesse, praticamente impossibili da eseguire. Ma quello
era veramente pazzo: riusc a praticarle, e perfino il suo insegnante
non riusc a scoprire alcun errore e il pazzo persistette! Linsegnante pensava che prima o poi si sarebbe stancato.
Pass un anno, ne passarono due e quel pazzo continuava a chiedere: Quando?. Era veramente un discepolo assillante! Non faceva
che chiedere: E adesso, cosaltro devo fare?. E riusciva a fare qualsiasi cosa! Perfino il maestro si spavent: non riusciva pi a pensare
cosaltro fargli fare, e daltra parte riusciva a praticare qualsiasi cosa.
Passarono sei anni, e un giorno il discepolo gli chiese: Per quanto
tempo ancora? Sono pronto a fare qualsiasi cosa, ma tu non mi dai
pi nulla da praticare.
Al che il maestro disse: Ascolta: la verit che in tua compagnia
io stesso mi sono perso. Un tempo sapevo dove dimora il divino ma,
da quando sei arrivato tu abbi piet di me e lasciami solo!.
Le metodologie complesse sono state inventate da persone astute.
Prima di tutto, nessuno disposto a praticarle; e questo ottimo: lo

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pseudomaestro pu esistere, proprio perch le sue metodologie non


saranno mai sottoposte ad alcuna sperimentazione. In secondo luogo, se qualcuno le prova, sono cos complesse che si potr sempre
dire: Non le stai facendo nel modo giusto. Sono cos complesse
che non potrai mai fidarti di te stesso, e avrai sempre paura che qualcosa non sia praticato nel modo giusto. Laddove un vero Maestro ti
dar tecniche semplicissime: chiunque abbia un po di intelligenza,
una salute nella norma, le potr praticare.
Colui che insegna la via semplice per conseguirlo,
qualcosa di ben diverso da riti e cerimonie
Un vero Maestro non ti insegna mai rituali, riti e cerimonie. Potr
insegnarti a celebrare, non ti insegner mai delle cerimonie. La celebrazione scaturisce dal cuore, la cerimonia un semplice rituale della mente.
Colui che non ti fa chiudere porte, trattenere il respiro
e rinunciare al mondo
Il vero Maestro del tutto favorevole al mondo, perch questo mondo una manifestazione di Dio: questo mondo ricolmo di Dio. Ogni
pietra cos intrisa del divino, e ogni albero e ogni uccello e tutto ci
che esiste ne cos ricolmo, tutto straripa, strapieno di essenza divina dove andare? E perch? A cosa rinunciare? E perch? E come si
potrebbe mai rinunciare? Infatti, ovunque sei, sei in Dio, e ovunque ti
trovi, sei in questo mondo poich non esiste nessun altro mondo!
Colui che non ti fa chiudere porte, trattenere il respiro
e rinunciare al mondo;

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colui che ti spinge a percepire lo Spirito Supremo


ogni volta che la mente si aggrappa a qualcosa
Considera un attimo questo splendido sutra. Kabir dice:
Colui che ti spinge a percepire lo Spirito Supremo
ogni volta che la mente si aggrappa a qualcosa
Kabir sta dicendo: Non ti preoccupare. Ogniqualvolta la mente
percepisce un attaccamento, non averne paura: penetra in profondit
quellattaccamento e cerca di enucleare il divino al suo interno e lo
troverai!.
Ami una donna, non necessario sfuggirla, scappare lontano da
lei: guarda in profondit nei suoi occhi e vi troverai Dio. Il divino
affiora ovunque. Ami il tuo bambino: non rinunciare al mondo e non
gettare quel bambino in questo mondo famelico, violento, abnorme;
non abbandonare quel bambino in mezzo ai lupi guarda in profondit nei suoi occhi. Appoggia il tuo orecchio sul suo cuore e
ascolta in profondit e l troverai Dio.
Kabir dice: Incondizionatamente, ogni volta che la mente si aggrappa a qualcosa percepisci il S Supremo.
Ho sentito raccontare di un uomo che and da Kabir. Voleva conoscere Dio, e Kabir gli chiese: Ami qualcuno?.
Luomo rispose: No, non amo nessuno.
Kabir replic: Chiunque andr benissimo, ma devi amare; infatti,
se non ami, non esiste connessione possibile.
Luomo era un po ritroso, ma alla fine confess: S, amo qualcuno ma la mia mucca. Era un poveruomo e possedeva solo una
mucca, non aveva altro.

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Kabir disse: Va benissimo. Funzioner.


Al che luomo chiese: Allora cosa dovrei fare?.
Kabir spieg: Adesso inizia a pensare che la mucca sia divina.
Adesso non pi una vacca: una dea, una divinit. Servila, amala, accarezzala, falle il bagno, fa qualsiasi cosa ma considera che
ora una divinit: in lei nascosto Dio. E torna fra tre mesi.
Tre mesi dopo, quelluomo era totalmente trasformato: irradiava
unenergia nuova. I discepoli di Kabir erano alquanto perplessi, pensavano che stesse scherzando con lui; ma, quando si ripresent, erano stupefatti: era praticamente un uomo nuovo, un nuovo essere.
Quel contadino cadde ai piedi di Kabir e gli disse: qualcosa di
sorprendente! Ho trovato il mio Dio. E il giorno in cui lho riconosciuto nella mia mucca, lho percepito ovunque.
Ovunque si posi il tuo amore, non occorre scapparne via, non serve
rinunciare: lascia che il tuo amore diventi la tua preghiera.
Colui che ti insegna a essere immobile in mezzo a tutte le tue attivit.
Persino immerso nella beatitudine, non avendo alcuna paura in mente,
egli conserva lo spirito dellunione, in mezzo a ogni divertimento.
E Kabir dice: Non sfuggire i divertimenti. Ricorda: anche quelli sono doni del divino. Non scappare dalle attivit del mondo: resta quieto e silenzioso in mezzo a tutto quel fare. Muoviti in mezzo alla folla
e resta solo. La cosa importante restare soli, non essere solitari. E si
pu essere soli in mezzo alla folla, cos come si pu essere in mezzo a
una folla stando seduti in una grotta dellHimalaya: tutto dipende dalla tua mente. Il cambiamento devessere interiore, non allesterno.
Linfinita dimora dellEssere infinito ovunque:
sulla terra, nellacqua, nel cielo e nellaria:

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salda come il fulmine, la dimora del ricercatore


fissata al di sopra del vuoto.
Colui che allinterno allesterno: io vedo Lui e nessun altro.
Diventa semplicemente vuoto di te stesso: svuota te stesso, diventa
uno spazio vuoto ed ecco che diventerai la residenza, diventerai la
dimora, diventerai il tempio.
Oh fratello: quando ero immemore,
il mio vero Guru mi ha mostrato la Via.
Allora lasciai tutti i riti e tutte le cerimonie
Allorch avrai trovato il guru, che utilit potranno mai avere riti e
cerimonie? Nel momento in cui trovi il Maestro, a cosa servono testi
sacri e tradizioni? Quando ho trovato il mio Maestro, ho lasciato
tutti i riti e tutte le cerimonie,
non mi sono pi immerso nelle sacre acque;
allora appresi che io solo ero folle,
e il mondo intero, allinfuori di me, era sano;
e io ho disturbato quelle persone sagge.
Di certo questa anche lesperienza di qualsiasi ricercatore del Vero. La gente penser che tu sia impazzito.
E Kabir dice: Da quando ho lasciato tutte quelle sciocchezze ora
non vado pi a immergermi nel sacro Gange, non vado al tempio e
non osservo pi alcun rituale la gente pensa che io sia impazzito.
Ogniqualvolta entrerai in un intimo contatto con un Maestro, il
mondo penser che tu sia impazzito: tutti gli altri sono sani e sono
persone sagge. La loro saggezza non le porta mai da nessuna parte:

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quella sanit mentale non d loro alcuna intuizione della beatitudine;


non altro che fonte della loro infelicit, e la loro saggezza non altro che stupidit, sebbene essi pensino di essere persone sane e sagge. Se fossero veramente sagge, quelle persone dovrebbero essere
estatiche. Se fossero veramente sane di mente, dimostrerebbero intelligenza, creativit; laddove non rivelano nulla di tutto ci.
Viceversa, le persone che entrano in contatto con un Maestro e
vengono illuminate dal suo essere sembreranno pazze. Devessere
sempre cos, e lo sar sempre. Pertanto, se la gente ti considera pazzo, non preoccuparti: pensavano la stessa cosa anche di Kabir.
Allora appresi che io solo ero folle,
e il mondo intero, allinfuori di me, era sano;
e io ho disturbato quelle persone sagge.
Da allora in poi non ho pi saputo come rotolare
nella polvere, in segno di obbedienza;
non suono pi la campana del tempio,
non sistemo pi lidolo sul suo trono,
non adoro pi con fiori la sua immagine.
Non sono le pratiche ascetiche che mortificano la carne
ci che gradito al Signore.
E Kabir dichiara: Se mortifichi te stesso, sei un pervertito e Dio
non si rallegrer di te. Se ti torturi, sei un masochista e Dio non sar
felice di ci che sei. Dio felice solo quando tu sei felice: Dio felice
nella tua felicit poich egli nascosto nellessenza pi intima del
tuo essere. Quando torturi te stesso, torturi Dio: come pu essere
felice? Quando diventi un masochista e la gente inizia ad adorarti come un mahatma, non sei altro che un pervertito, un pazzo e non
fai altro che torturare il Dio presente dentro di te.

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Egli impotente, inerme come un bambino: lo puoi torturare


facilmente
Non sono le pratiche ascetiche che mortificano la carne
ci che gradito al Signore.
Quando rinunci a tutti i tuoi abiti e mortifichi i tuoi sensi,
non sei affatto gradito al Signore
Ascolta queste massime cariche di ribellione: Dio non si rallegra di te, quando distruggi i tuoi sensi; al contrario, si compiace
quando la tua sensibilit tocca il suo culmine: quando sei in grado di vedere una maggior bellezza nel mondo, quando puoi udire una musica pi sottile nel mondo, quando puoi amare pi
profondamente, quando puoi vivere pi intensamente allora
contento!
Quando rinunci a tutti i tuoi abiti e mortifichi i tuoi sensi,
non sei affatto gradito al Signore:
luomo benevolo che pratica ci che giusto,
che resta passivo negli affari del mondo,
che considera tutte le creature della Terra come il proprio s,
costui ha conseguito lEssere Immortale, e il vero Dio sempre con lui.
Kabir dice: Consegue il vero Nome colui le cui parole sono pure,
ed libero da orgoglio e presunzione.
Solo chi gentile con se stesso e con gli altri, solo colui che ama se
stesso e ama gli altri a te stato insegnato a non amare mai te stesso. Ti hanno insegnato a non essere mai gentile con te stesso. Ti hanno insegnato a non perdonarti mai. Ti hanno insegnato a sottoporti a
unimmensa autotortura: vieni elogiato nella stessa proporzione in

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cui ti tormenti. Se vuoi diventare un mahatma, devi essere un masochista; non c altro modo.
Se sei felice, allegro e festante, gioioso; se ti diletti nel tuo essere,
nessuno ti adorer mai: chi mai rispetta e venera un uomo felice? Hai
mai visto un uomo felice che sia stimato e rispettato? La gente adora
persone che hanno il volto triste e mesto; persone spente, ottuse,
stupide che si tormentano: lunica loro arte la capacit di autotorturarsi; sono crudeli verso se stesse, sono violente.
Kabir dice: Sii gentile, e lascia che la gentilezza scorra attraverso
di te. Ama te stesso, solo allora potrai amare anche gli altri. In un
amore profondo, in una profonda sensibilit, Dio si compiace.
In sostanza, tutto sta nel diventare un edonista spirituale. E questa
anche lessenza del mio insegnamento: diventa un edonista spirituale. Esistono persone spirituali, ma costoro non sono edonisti; ed
esistono gli edonisti, che per non sono spirituali.
LOccidente edonista, ma non spirituale: materialista. LOriente spirituale, ma non edonista ed entrambi hanno fallito. Occorre una sintesi superiore: edonismo e spiritualit. Quando queste
due realt si incontrano, nasce luomo totale. E luomo totale un illuminato, quelluomo totale un santo.

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Non aver fretta


di concludere
Ieri, mentre parlavi, mi sono reso conto di provare una forte resistenza,
un vero rifiuto della parola dio.
I miei pensieri tornano a un evento che mi accaduto diversi anni fa,
quando mi prendevo cura di un uomo gravemente malato allospedale.
Stava morendo e mi chiese di chiamargli un prete, perch temeva di andarsene da un minuto allaltro.
Al suo arrivo, il vecchio lo guard e disse: Che Dio ti maledica!, al che
il prete usc dalla camera, commentando: Non degno!.
Dissi a quel prete: Questuomo molto malato, e non sa quello che sta
dicendo, ma lui si rifiut di assisterlo nel momento del trapasso.
Da quel giorno non sono mai pi entrato in una chiesa.
So che Dio dentro di me, ma allora perch provo questa resistenza?
Potresti chiarirmi?
La parola dio non Dio. La parola amore non amore. La parola fuoco non il fuoco. Pertanto, la prima cosa da ricordare
questa: non identificarti troppo con le parole, non esserne troppo ossessionato. Le parole sono solo simboli, servono a indicare qualcosa:
usale, ma non appesantirti troppo a causa loro.
Se la parola dio ti crea delle complicazioni, scordala: Allah andr bene, oppure Rama, oppure X, Y, Z scegline unaltra, se

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quella ha assunto delle connotazioni sbagliate. Daltra parte, se inizi


a creare unopposizione, una resistenza nei confronti di Dio stesso,
nei confronti della verit in quanto tale, solo tu ne sarai responsabile
e solo tu ti lascerai sfuggire qualcosa di valore inestimabile.
Purtroppo accade. Noi usiamo il linguaggio e ne diventiamo cos
ossessionati da dimenticare che la lingua non il Reale. Infatti, per
vedere la realt si deve mettere da parte il linguaggio.
Ci che ti accaduto significativo. Se in te fosse nata una forte
resistenza nei confronti dei preti, non ci sarebbe stato nulla di male;
ma questo non successo. stato il prete a rifiutarsi di aiutare quel
vecchio, non Dio. Evita i preti, la cosa non affatto un problema; anzi, pi li eviti, pi sarai vicino a Dio. Il prete non affatto necessario:
lui continua a pubblicizzare il suo essere indispensabile; sottolinea
con forza lidea che, senza di lui, non esiste la bench minima possibilit di entrare nel regno di Dio ma quella una sua affermazione!
Si tratta dei suoi affari, quello il segreto del suo commercio: deve
creare questo impatto.
Di fatto, non necessario alcun medium: Dio alla tua portata,
sufficiente che tu lo affermi. Non necessario alcun intermediario:
Dio accessibile immediatamente; ma, ovviamente, i preti ne hanno
fatto un affare molto lucroso il pi grande che sia mai stato ideato ed essi commerciano con una merce incredibile, qualcosa di
invisibile, ragion per cui non si pu mai dimostrare il fatto che sia
stata consegnata oppure no. Il bene stesso invisibile un gioco
meraviglioso.
Ho sentito raccontare
Perch quel bambino sta piangendo? chiese una vecchietta a un
monello di strada.
Quellaltro bambino gli ha rubato le caramelle fu la risposta.
Ma adesso le hai in mano tu?

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Certo, le ho prese io fu la risposta del discolo io sono lavvocato di quel bambino!


Lhai capita? Il prete potr solo sfruttarti: diventa il tuo avvocato,
diventa il tuo agente. Si limita a sfruttarti: lui stesso del tutto inconsapevole di Dio, altrimenti non sarebbe un prete; sarebbe stato
un profeta, mai un prete!
Prete una parola disgustosa: indica qualcuno che usa la religione come un affare, e sfrutta le persone in nome di Dio. Il profeta
qualcuno che ti aiuta a trasformarti, a essere trasfigurato. Il profeta
non granch interessato a Dio, si interessa a te, alla tua realt: nel
momento in cui la tua realt inizia a manifestarsi, saprai cos Dio
perch tu sei Dio in forma di seme.
Possiamo scordarci Dio completamente: il Buddha non ne parl
mai, Mahavira non ne parl mai. Eppure il Buddha aiut la gente come nessun altro. Sostenne in modo irremovibile che Dio non la
parte in causa: non la questione di fondo e non la ricerca; occorre
cercare il proprio essere pi intimo. Un profeta si interessa del tuo
essere: se germoglia, se fiorisce, in quella fragranza conoscerai cos
Dio. Non c altro modo.
Tramite la preghiera, il tempio, la chiesa, il rituale, la tradizione
non arriverai mai da nessuna parte; semplicemente, il prete continuer a diventare sempre pi ricco. E il suo investimento diventer
sempre pi grande, a tal punto che il prete e il politico si coalizzeranno per sfruttare le persone. Questa la cospirazione pi grande
mai tramata: nel corso dei secoli, i preti e i politici hanno sempre
unito le loro forze; sono i criminali pi grandi.
Ges fu crocifisso perch non era un prete. Inizi a comportarsi
come un profeta e, ovviamente, i preti si spaventarono: ovunque
compaia un profeta, i preti ne hanno paura e questo perch, inevitabilmente, il profeta distrugger tutti i loro affari. Ges fu crocifisso

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a causa dei preti: cerano loro dietro a tutta quella tragedia. Nessun
profeta mai stato tollerato dai preti, non pu esserlo: pericoloso.
Quindi, se quanto ti successo ti avesse aiutato a diventare consapevole dei preti sarebbe stato un bene. Ma in un modo o nellaltro, la
tua associazione andata nella direzione sbagliata. Non andare in
chiesa, non affatto necessario: Dio ovunque. Non andare da un
prete, non necessario: Dio accessibile a te direttamente, immediatamente. Se per hai sviluppato una resistenza alla parola dio, questo diventer una barriera che lo render impossibile, che ti inibir:
questa resistenza non ti permetter di fluire verso linfinito. E tutto
questo senza motivo, infatti Dio non ha fatto nulla: il prete se ne and, ma puoi forse affermare che Dio si ritrasse? Dio non ha mai voltato le spalle a nessuno! In realt, proprio perch il prete se ne and,
Dio potrebbe aver preso in mano la situazione, si prese pi cura di
quel vecchio morente visto che non cera altro aiuto possibile.
Quando un uomo del tutto indifeso, Dio inizia semplicemente a
fluire verso di lui: nella pi assoluta impotenza si diventa ricettivi.
Nel momento in cui quelluomo si ritrov del tutto inerme, anche il
prete gli aveva voltato le spalle, con la morte che si avvicinava e lo
avviluppava inesorabilmente, in quellestrema impotenza di certo
Dio deve aver stabilito una connessione; dallesterno non lo si pu
vedere.
Sii un fermo oppositore dei preti. Ma non affatto necessario, n
una garanzia, opporre una resistenza nei confronti di Dio.
Inoltre, tu dici: So che Dio dentro di me.
Non lo sai, non lo sai affatto. Ne hai sentito parlare: mi hai sentito
dirlo, hai sentito Ges che lo diceva Dio dentro di te tu non
lo sai per niente! Infatti, nel momento in cui lhai compreso, non esistono problemi: percepire che Dio dentro di me lo rende immediatamente presente anche allesterno. Nel momento in cui riconosci

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che un singolo raggio del divino ti sta penetrando, sei arrivato a


comprendere tutto ci che c da conoscere: percepisci ci che allinterno, comprendi la sfera esteriore. E ci che conosciuto allesterno, viene compreso anche in ci che c allinterno; e questo perch la sfera interiore e quella esteriore non sono due cose separate:
sono due aspetti della stessa energia.
Ebbene, questo tuo pensare che Dio dentro di me potrebbe essere di nuovo un trucco funzionale alla tua resistenza, e questo perch
tu non vuoi vedere Dio l fuori. Opponi una resistenza perch, da
qualche parte in profondit nella tua mente hai la sensazione che, se
Dio esistesse, avresti bisogno di un mediatore, in quel caso avresti bisogno di qualcuno che ti guidi fino a l. Se Dio esiste allesterno, da
qualche parte nellalto dei cieli, occorrer qualcuno che ti guidi. Da
solo, non sarai in grado di trovarlo, di arrivare l dove si trova. Ragion
per cui, dici: Dio dentro di me, in questo modo il prete non affatto necessario. Lo dici solo per evitare il prete ma tu non lo sai!
Dio il Tutto. La distinzione tra dimensione interiore e sfera esteriore falsa: esteriorit e interiorit sono un tuttuno; ununica realt, da un angolo allaltro: non affatto duplice, non dualit; quindi
non fare divisioni.
Ho sentito raccontare
Quando Serse raggiunse le rive dellEllesponto con il suo esercito e
guard la distesa del mare, si chiese: Come potr portare i miei uomini dallaltra parte?.
Poi ordin ai suoi generali di costruire un ponte di barche, e fu ubbidito; ma venne una tempesta che spazz via quelle barche come
fuscelli. Furibondo, Serse ordin di decapitare tutti i direttori dei lavori; poi, non contento, perch neppure quello era riuscito a placare
la sua collera che lo aveva fatto quasi impazzire, ordin ai suoi schiavi di impartire trecento frustate al mare.

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Ebbene, qualcosa di stupido: trecento frustate al mare. Purtroppo


cos che funziona le mente: la nostra mente incredibilmente infantile. Hai mai fatto caso a un bambino? Si fa male da solo, urtando
contro una porta o contro un mobile, e poi picchia il mobile; come
se fosse un nemico e gli avesse fatto qualcosa. Potrebbe aver inciampato da solo, ma ha la sensazione che sia la sedia ad averne colpa.
Questa attitudine infantile persiste: la gente invecchia, ma la sua attitudine infantile non cambia mai.
Ebbene, nel tuo caso il prete si comportato male. Se fossi un
pochino ragionevole prima di tutto: se un prete si comporta
male, questo non vuol dire che tutti i preti sbaglino. In secondo
luogo: il prete a essersi comportato male, non Dio. Terzo: tu
non sai cosa sia successo a quelluomo moribondo nellessenza
pi intima del suo essere.
Non avere tanta fretta di trarre delle conclusioni. Un uomo saggio
non conclude mai tanto facilmente, perch qualsiasi conclusione
chiude la tua mente. Non ne sappiamo abbastanza, e le conclusioni
sono pericolose: una conclusione giusta solo quando hai conosciuto ogni cosa. Gli uomini pi saggi del mondo hanno sempre affermato di non sapere nulla: Dunque, come possiamo trarre conclusioni?
Inoltre, qualsiasi cosa conosciamo cos piccola, cos insignificante come aver letto un versetto del Vangelo, senza conoscere nulla
dellintera Bibbia, e voler trarre una conclusione. stupido, non affatto saggio.
Tu chiedi: Ma allora perch provo questa resistenza?
Non penso che la tua resistenza dipenda da questo episodio. In
realt, tutti hanno una resistenza nei confronti di Dio: le scuse possono essere diverse. Quanto ti successo una scusa: infatti, del tutto irragionevole provare tanta resistenza verso Dio, solo a causa di
questo avvenimento; quindi, devessere una scusa. Tu volevi fare op-

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posizione: questa avventura ti ha semplicemente fornito un argomento a favore, ti ha dato una scusa.
Tutti oppongono una sottile resistenza a Dio, come mai? Accade
perch, se vuoi conoscere Dio, dovrai scomparire: da qui la resistenza. Tu devi morire, se Dio deve vivere in te. Devi scomparire in modo assoluto, totalmente; devi essere del tutto assente, devi svuotare
te stesso. Solo nel tuo vuoto Dio pu discendere: quando tu sei presente in modo eccessivo, lui non pu entrare in te; la tua tazza
troppo colma di te stesso. Questa tazza devessere svuotata da qui
la resistenza.
Non prestare troppa attenzione alle scuse, sono del tutto insignificanti: dietro alle scuse si nasconde il vero problema. Il vero problema
questo: per diventare religiosi, si deve negare se stessi; quello lunico sacrificio necessario. Lego devessere abbandonato, la mente deve cessare di esistere: solo cos Dio pu esistere ovviamente, se le
cose stanno cos, ci sar resistenza, opposizione!
Quindi, lascia perdere questo episodio. Non ha nulla a che vedere in realt, raramente mi imbatto in una persona che non abbia
alcuna resistenza, che non lotti in cuor suo contro Dio. naturale,
cerca di comprenderlo: noi vogliamo restare noi stessi, Dio il pericolo pi grande.
Ecco perch le persone vanno dai preti: avrebbero potuto camminare direttamente verso Dio, invece vanno dal prete; e lo fanno perch in realt non vogliono affatto avvicinarsi a Dio. Il prete li protegge! Si rivolgono alle sacre scritture, perch sono morte e in esse non
potrai mai trovare un Dio vivente: un modo per evitare lincontro.
La gente non va da un Maestro vivente, perch andare da un Maestro vivente significa buttarsi nel fuoco: tu scomparirai, ma solo grazie a quel tuo scomparire, Dio appare.
Essere veramente religiosi significa suicidarsi. E lo intendo letteralmente: quando parlo di suicidio, intendo proprio dire cos

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un suicidio. Quando una persona si uccide, quello non un suicidio; solo un cambio di corpi: rinascer unaltra volta. Quello solo un cambio del corpo, un mutare di abiti, un trasferirsi di abitazione. Viceversa, quando un uomo abbandona semplicemente il
proprio ego, commette il vero suicidio, un suicidio autentico: adesso non torner mai pi. Adesso non gli sar pi necessario avere
una nuova dimora in questo mondo di infelicit, in questo mondo
di tenebre, in questo mondo che in pratica un inferno non ritorner mai pi. Caduto lego, il tuo viaggio finito: hai appreso la
lezione da qui tanta resistenza!
Quindi, per favore, lascia perdere questa scusa; altrimenti continuerai a pensarci, e non vedrai mai la vera causa.

Desidero saperne di pi su Dio. Mi puoi aiutare?


Non c modo alcuno per saperne di pi su Dio. Puoi conoscere
Dio, ma non puoi saperne di pi su di lui: saperne di pi non vuol dire conoscere Dio. Saperne di pi nozionismo, la sua conoscenza un
fenomeno del tutto diverso: il sapere cultura; puoi andare avanti allinfinito, saprai sempre di pi ma non arriverai mai a Dio. La conoscenza di Dio qualcosa di totalmente diverso dal saperne sempre di
pi su di lui. Puoi sapere moltissimo sullamore, senza conoscerlo affatto. Puoi andare nelle biblioteche e consultare enciclopedie, e puoi
accumulare ogni sapere possibile sullamore; ma se non ti accaduto
lamore, se quel fuoco non ti accaduto, non saprai mai cos lamore.
Puoi collezionare tutte le storie damore: Laila e Majnu, Shiri e
Farahad; puoi raccogliere tutte le storie di amanti del mondo,
neppure quello sar daiuto. Lamore devesserti accaduto: ti devi
innamorare. Devi rischiare, devi giocare dazzardo solo in questo caso lo conoscerai.

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Tu dici: Desidero saperne di pi su Dio. Ebbene, come prima cosa:


saperne di pi non sar di grande aiuto. cos che si diventa un
pandit, uno studioso; cos che si diventa colti. E io non sono qui
per aiutarti a diventare pi colto: sei gi fin troppo istruito! Io sono
qui per distruggere tutto il tuo sapere, per sottrarti ogni cultura: devi
apprendere come disimparare.
Inoltre, dici: Desidero.
Il semplice desiderare qualcosa di molto debole. Con il semplice
desiderare nessuno si potr mai incamminare verso Dio. Occorre una
necessit pi assoluta, occorre unaspirazione molto pi profonda
un bisogno che diventi una fiamma dentro di te. Occorre una fame
spasmodica, il semplice desiderio non sar daiuto. necessaria una
sete come se fossi perso nel deserto del Sahara, e per chilometri
tuttintorno a te non c altro che sabbia e sabbia, e il sole cocente;
e tu non hai neppure una goccia dacqua, e nei dintorni non riesci a
vedere alcuna oasi. Hai sete, e tutto il tuo essere a rischio puoi
morire in ogni istante e la sete aumenta a dismisura: diventi una
fiamma in quella sete, Dio pu accadere.
Diventa una sete infiammata: il desiderio non sufficiente, troppo debole.
Ho sentito raccontare
Un vagabondo dallaspetto emaciato si ferma a una fattoria e chiede del cibo. La padrona di casa gli porta qualcosa da mangiare e luomo si accomoda su un gradino della casa, godendosi tutto quello che
la donna gli ha apparecchiato.
Mentre l seduto, una piccola gallinella rossa giunge come un fulmine nel cortile, inseguita da un gallo. Il vagabondo getta al gallo un
pezzo di pane e lanimale blocca immediatamente il suo inseguimento per avventarsi famelico sul boccone che inghiotte voracemente.

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Accidenti commenta il vagabondo. Spero di non essere mai cos


affamato!
Devi essere incredibilmente affamato: non qualcosa che la
semplice curiosit pu risolvere. Dio non pu essere un oggetto
di curiosit, Dio non pu essere un oggetto di desiderio: non
una semplice soddisfazione dei propri desideri, non un tuo sogno. Deve discendere nelle tue viscere come una fiamma: quando inizierai a sentire che nullaltro ha pi importanza, quando
Dio sar la tua priorit assoluta e tu sarai disposto a sacrificare
ogni cosa, quando Dio diventer unaspirazione cos assorbente
e cos pressante che perfino la tua vita non avr alcun significato
senza di lui solo allora! E a quel punto non sar affatto necessario che qualcun altro ti aiuti: la tua stessa aspirazione compir
lopera.
In quella sete pressante, in quellintensit, tutta loscurit che ti
pervade scomparir. In quella fiamma, tutto ci che inutile verr
incenerito: ne uscirai come oro purissimo.
Dio la tua realt, tanto quanto la mia. Dio la tua realt, tanto
quanto era quella di Ges Cristo o di Gautama il Buddha. La differenza questa: tu ancora non sei riuscito a distinguere il grano dalla
paglia; il grano dentro di te, ma presente anche la paglia. In una
spasmodica aspirazione a conoscere, a essere, la paglia verr bruciata e non c altro modo.
Quando vai da un Maestro, in realt egli non ti aiuta a raggiungere
Dio: ti aiuta a diventare sempre pi assetato. Ti aiuta a diventare
sempre pi intensamente affamato: ti d sete e fame; ti fornisce una
folle passione per limpossibile.
Un uomo and dal Buddha e chiese: Se mi unisco a te e ti seguo,
riuscir a conoscere la verit?.

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Il Buddha disse: La cosa non cos sicura, non lo posso garantire.


Posso garantire solo una cosa: io ti render sempre pi assetato. A
quel punto dipende da te: io posso trasmetterti la mia sete e, se tu sei
pronto a dare spazio a una simile sete infatti, doloroso. Il viaggio
molto doloroso, ogni crescita dolorosa. Se mi permetti di creare
in te tale e tanta sofferenza, quella stessa pena ti purificher. Il dolore
un processo di purificazione.
Pertanto, non chiedere mai di Dio, come se si trattasse di un desiderio, e non dire mai che ne vorresti sapere di pi: Dio o conosciuto, oppure non lo ; pi o meno non ci che conta. Non puoi dividere Dio: Ne conosco un pochino e qualcun altro ne sa un po di
pi, e un altro ancora ne conosce la met, e certi lhanno conosciuto
al cento per cento. Dio non pu essere parcellizzato: o lo conosci o
non lo conosci. E la conoscenza di Dio non assomiglia a nessun altro
sapere; non assomiglia a un sapere scientifico: non qualcosa che
puoi conoscere sempre di pi e ancora di pi, in un processo senza
fine, inarrestabile. Non un sapere che viene dallesterno: la conoscenza di Dio non assomiglia al sapere, pi simile allamore. Tu
scompari nel tuo amato, nella tua amata: quello il solo modo per
conoscere; e pi scompari nellamato, pi sai di non conoscere nulla.
I pi grandi conoscitori di Dio diranno di non conoscere nulla: sono simili a gocce nelloceano; sono caduti nelloceano e sono scomparsi; e loceano caduto in loro, ed scomparso. Ebbene, chi mai
colui che conosce e chi la cosa conosciuta?
Kabir ha detto: Ho cercato e ricercato e cercato ancora, e alla fine
mi sono perso allora accaduto il miracolo dei miracoli. Quando
io non fui pi presente, tu sei apparso davanti a me. Laddove, mentre cercavo e indagavo, eri qualcosa di estremamente remoto: neppure un bagliore! E adesso, guarda sono scomparso. Indagando e in-

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quisendo mi sono perso, mi sono perso completamente: la mia intera


ricerca mi ha assorbito, mi ha completamente annientato. Adesso
non ci sono pi e, mio Signore, tu sei qui presente, davanti a me.
Kabir ha detto che il ricercatore non raggiunger mai ci che ricerca. Luomo non si confronter mai con Dio; infatti, se non scompari
tu, lui non potr mai apparire dunque, non esiste alcun punto
dincontro. Quando tu sei presente, lui non lo ; quando lui esiste, tu
non ci sei: ebbene, come potrai mai pretendere di conoscerlo? Tu
non sei solo allora, lui esiste. Quando scompare colui che conosce, la conoscenza fa la sua comparsa: non potr mai essere lappagamento di un desiderio.
Io ti posso aiutare a diventare una fiamma: assetato, affamato, ardente; posso darti quella sofferenza, quel dolore poi, tutto il resto
dipende da te quanto a fondo ti immergi in quel dolore, in quel
fuoco. Puoi tuffarti e Dio pu comparire in un istante! Non affatto necessario aspettare, non affatto necessario rimandare: pu accadere proprio in questo istante se sei pronto a immergerti in quel
dolore totalmente.

Sono cresciuto in una casa di persone totalmente irreligiose; eppure, ogni


volta che ti sento menzionare il nome di Ges, piango e qualcosa di profondo dentro di me viene toccato. Cosa mi sta succedendo?
Deve dipendere dal fatto che sei cresciuto in una casa di persone
irreligiose. Le case delle persone religiose distruggono per sempre la
religione. Le case religiose sono i luoghi pi irreligiosi che esistano
sulla Terra. Cosa intendo dire, dicendo questo? Se nasci in una casa
di religione cristiana, ti costringeranno a inginocchiarti di fronte a
Ges, ti obbligheranno con la forza a diventare cristiano: ti condizioneranno, non ascolteranno le tue aspirazioni, e non si preoccuperan-

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no della tua libert; faranno di tutto per darti un condizionamento


cristiano. E, ovviamente, lo spirito pi intimo che dimora in te si ribeller contro ogni sorta di legame, contro qualsiasi schiavit: il cristianesimo una schiavit, e cos linduismo o lIslam e tutte le cosiddette religioni.
Quando un bambino costretto con la forza a diventare un hindu,
un cristiano o un musulmano, lessenza pi intima del suo essere si
ribella: oppone resistenza. E quando qualcosa ti viene imposto con la
forza, per quanto bello possa essere, diventa una cosa disgustosa.
Dio devessere ricercato in libert, non tramite un qualsiasi condizionamento. Il mondo cos irreligioso a causa di tutte queste religioni, a causa delle persone che si dicono religiose: continuano a
condizionare le persone, distruggendo la loro stessa spinta profonda.
Prova a pensarci: va in un giardino, guardi gli alberi e i fiori e ti senti
estremamente felice. Se per vieni costretto a farlo, e un poliziotto ti seguisse puntandoti contro una baionetta, dicendo: Guarda le rose e godine le fragranza!, cosa accadrebbe? Le rose sarebbero le stesse, ma come potresti goderne quando un uomo ti sta alle spalle e te lo ordina?
Quando sei costretto ad andare a catechismo e tu vuoi andare da
unaltra parte allo zoo, a pescare o a giocare dove vanno tutti gli altri bambini del vicinato ma, visto che sei un cristiano devi andare
in chiesa e ti ritrovi seduto, come se fossi legato alla sedia: ascolti
senza sentire, pronto a scappare non appena ci riesci; aspetti soltanto
che questa assurdit finisca. Ges, Ges, Ges e Ges diventa
una bestemmia, la parola perde qualsiasi significato. In questo caso,
estremamente difficile che, in seguito, se ne riscopra il significato.
Sei fortunato a essere nato e cresciuto in una casa di persone assolutamente irreligiose. In un mondo migliore, a ogni bambino dovrebbe essere permesso di crescere libero da qualsiasi insegnamento religioso.
Ama i tuoi bambini, ma non dare mai loro alcuna ideologia. Ama i
tuoi figli, lascia che sentano che Ges ha fatto qualcosa per te, oppu-

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re che Maometto ha fatto qualcosa per te, oppure Mahavira lascia che lo sentano, ma non forzare nulla: lascia che crescano in
libert. Lascia che vedano quando preghi, lascia che vedano le lacrime rigare il tuo volto; lascia che ne percepiscano la bellezza, lascia che ti vedano mentre ti inginocchi di fronte a Ges, lascia
che osservino e i bambini sono estremamente percettivi, molto
sensibili: se le cose non vengono imposte loro, si muoveranno
spontaneamente. Quando ti vedranno piangere lacrime di meraviglia, vedendo che ti inginocchi di fronte a Ges e sentendo quella
vibrazione allimprovviso tutto si acquietato, dun tratto il padre non pi un padre, la madre non pi una madre: in un
lampo sono diventati esseri luminosi ecco che anche lui inizier a inginocchiarsi. Forse lo far in segreto, quando tu non vedi
anche lui andr a inginocchiarsi. Vorr sperimentare cosa succede
quando ci si inginocchia di fronte a Ges o al Buddha, quando si
prega. Lascia che ne colga la fragranza: non insegnarglielo, non
obbligarlo; quando si forza qualcosa, tutto diventa disgustoso.
La libert lelemento fondamentale. La consapevolezza cresce nella libert e, quando le cose vengono imposte con la forza, inizia a
morire, tutto si paralizza ed distorto. Purtroppo, fino a oggi stato
fatto: questo il crimine pi grande che i genitori abbiano sempre
commesso contro i figli; continuano a forzare il bambino, hanno
paura non si fidano della propria preghiera.
Quandero bambino, ero solito andare con mio padre al suo tempio. Allinizio mi disse di fare questo e questaltro, io replicai: Se
me lo dici, lo far ma fin dallinizio sar contro quelle cose.
Quindi, per favore, non obbligarmi. Lascia che venga, lasciami osservare: se sento che qualcosa ti successo, quello sar il fattore
decisivo.
Mio padre un uomo semplice, me lo permise, dicendo: Hai
ragione. Per cui lui andava a pregare e io mi limitavo a sedermi e

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a osservare: pregava, meditava; io osservavo come cambiava, come il suo volto allimprovviso subisse una trasformazione, come
la sua faccia diventava luminosa, come lui diventava silenzioso e
colmo di grazia.
Quella divenne una ricerca si devono conoscere anche quelle
dimensioni.
In questo caso il bambino resta incantato, allora in lui nasce una
profonda aspirazione: vuole conoscere di cosa si tratta, in cosa consiste tutto ci.
un bene che tu sia stato allevato in una casa irreligiosa: quella
potrebbe essere la causa per cui, ogni volta che menziono il nome di
Ges, tu piangi e qualcosa di profondo dentro di te viene toccato.
Ottimo, visto che non sei un cristiano: proprio per questo Ges pu
ancora significare qualcosa per te. E, poich non sei un cristiano, ben
presto vedrai che anche il Buddha significativo, e lo stesso dicasi
per Patanjali e Kabir e Nanak: quando non si condizionati, si resta
disponibili a ogni sorgente, a tutti i grandi Maestri.
Si dovrebbe rivendicare lintero retaggio, tutto il patrimonio dellumanit come proprio. Noi siamo inutilmente poveri! Qualcuno dice:
Io sono cristiano, sta dicendo: Io rivendico solo Ges, non il
Buddha, non Zarathustra, non Lao-tzu com povero quelluomo!
Lintera umanit, lintera storia delluomo ti appartiene. Ges tuo
tanto quanto Lao-tzu, quanto il Buddha e Maometto. Tutti quegli esseri ti appartengono, rivendicali in toto: sono la tua eredit; ma lo
puoi fare solo se non sei condizionato a essere un cristiano, un hindu, un musulmano.
Ottimo, sei fortunato che Ges possa ancora avere per te un significato. In questo consiste tutto il mio sforzo: decondizionarvi! Se sei
un cristiano, voglio che ti decondizioni: lascia cadere la tua cristianit e lascia cadere il tuo induismo, il tuo giainismo. E a te po-

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trebbe sembrare paradossale, ma cerca di comprenderlo: se abbandoni il tuo essere cristiano, potresti provare di nuovo amore per il Cristo. Se abbandoni il tuo induismo, potresti riuscire a danzare di nuovo con Krishna; potresti iniziare a cantare le note che lui sta ancora
suonando sul suo flauto. Linduismo si erge come unimmensa Muraglia Cinese: non ti permette di raggiungere direttamente Krishna.
Decondizionati: lascia cadere ogni cultura, qualsiasi civilt, la religione, le sette, le teologie, le filosofie sii semplicemente semplice,
sii di nuovo un bambino.
una fortuna che tu non sia nato in una casa religiosa, altrimenti
saresti entrato in contatto con i preti. Ed entrare in contatto con preti
implica diventare per sempre irreligiosi, perch essi sono le persone
pi irreligiose che ci siano: fingono, ma le finzioni non possono mai
essere piacevoli, non convincono. Tu li conosci: nella loro vita sono
gente comune, come chiunque altro; solo quando sono sul pulpito,
solo quando sono in chiesa allimprovviso acquistano unincredibile
eloquenza per tutto ci che concerne la religione. La loro vita assolutamente priva di clamori: nessun guizzo di consapevolezza, nessuna coscienza, nessun segno che un qualsiasi dio stia fiorendo in loro,
non sono avvolti da alcuna fragranza, non sono animati dalla minima vibrazione, nessun impeto eppure, quando in chiesa si ergono
sul pulpito, dun tratto iniziano a parlare di religione.
La religione non ha nulla a che vedere con quella gente: costoro
sono tanto irreligiosi quanto chiunque altro. Fingono, sono degli
ipocriti
Ho sentito raccontare
Un uomo dallaria estremamente malata si sedette di fronte a un
medico. Il medico lo guard e gli chiese: Che cosha?.
Luomo spieg: Veramente non lo so. Mi sento debole, molto debole: mi preoccupo troppo, non ho forze, non mangio bene e la not-

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te non dormo. Inoltre, sono diventato impotente. Sembra proprio


che perder anche il mio lavoro, se non riesco a rimettermi in sesto.
Capisco comment il dottore. E mi dica, che lavoro fa?
Be avr visto sui giornali quella pubblicit fatta con dei cartoni
animati: quelle vignette che pubblicizzano la Scroggs quella bevanda supertonificante ricca di integratori e sali minerali? Ebbene, io sono il disegnatore!
Troverai questa stessa tipologia di persona nel tuo prete. Continua
a parlare di Dio e, guardalo negli occhi non ce n neppure lombra! Scruta in profondit nel suo essere remoto, rispetto a Dio,
quanto lo sei tu; forse ancora di pi.
Forse, le persone che vanno dal prete credono un pochino, ma il
prete sempre un miscredente. Egli sa, egli conosce lintero business
e il suo segreto: sa che non esiste alcun Dio. Non lo pu dire, perch
ha investito tantissimo in quellaffare, ne dipende.
I preti sono le persone pi irreligiose della Terra, e per un motivo ben
preciso: perch sanno; sanno che la statua nel tempio solo una pietra.
Hanno visto ratti e topi correrle addosso, e sanno che la statua non ha
potuto farci nulla; inoltre, hanno pregato per te, e sanno che quella preghiera non arrivata da nessuna parte eppure continuano a fingere.
Se sei entrato in contatto con i preti, sar altamente probabile che
tu divenga irreligioso. Se non sei entrato in contatto con i preti, c la
possibilit che un giorno affiori in te quellanelito; infatti, la religione
unaspirazione naturale: se non si corrotti dai preti, tutti nasciamo religiosi e tutti, in un modo o nellaltro, troveremo il nostro cammino. Cos come i fiumi scorrono, senza sapere dove stanno andando, e tuttavia raggiungono loceano; ognuno di noi trover la sua via
verso Dio, se non stato ostacolato dai preti e non viene impedito
dalle religioni.
Una persona realmente religiosa sar del tutto priva di religione!

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Inoltre, questi preti sono davvero persone molto serie. Distruggono perfino il vostro desiderio damare e di celebrare; distruggono qualsiasi possibilit di essere felici. Ti promettono che in
cielo sarai felice, ma non qui; qui non permesso. Anzi, qui devi
essere un masochista, devi torturare te stesso; in questo caso, in
cielo verrai ricompensato. Nessuno sa nulla del paradiso i veri
profeti, che non sono affatto preti un Buddha, un Ges, un
Mahavira , i veri profeti in realt insegnano a essere gioiosi
quieora, adesso; non affatto necessario rimandare. Il paradiso
qui perch non si tratta di un luogo geografico, il paradiso la
tua attitudine.
Qualche anno fa mi sono imbattuto in una vignetta che non ho
mai dimenticato, e che ancora mi fa sorridere. Due uomini sono fermi sullangolo di una strada, di fronte a una chiesa. ovviamente
domenica ed mezzogiorno, la gente si sta riversando fuori dalla
chiesa: tutti sono allegri, ridono, alzano le mani al cielo, qualcuno
addirittura danza. In mezzo a tutto questo, un gruppo porta sulle
spalle il loro sacerdote, paludato di nero.
Osservando lintera scena, uno degli uomini dice allaltro: Mi
chiedo cosabbia detto nella sua predica!.
Infatti, una scena simile sul sagrato di una chiesa: gente che balla,
che canta, che porta il proprio prete sulle spalle danzando sembra
impossibile! Danzare in una chiesa? Persone che si divertono, che si
rallegrano, che festeggiano in una chiesa? Ridere in una chiesa?
Non si mai sentito. Quelluomo ha ragione: osservando lintera scena, dice allamico: Mi chiedo cosabbia detto nella sua predica!.
In realt, la vera religione dar sempre vita a una danza dentro di
te, la vera religione creer sempre un canto in te, la vera religione
generer in te la melodia divina. La vera religione non altro che vera felicit.

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Sei fortunato a essere nato in una famiglia irreligiosa. Adesso


che Ges ti ha commosso, accompagnati a lui con la totalit del
tuo essere. Adesso che il solo menzionare il nome di Ges ti fa
piangere, piangi con la totalit del tuo cuore. Quella sar la tua
preghiera: quella preghiera! Lasciati veramente commuovere
in te nata la religione. cos che la religione sempre nata.
Nessuno ti pu insegnare quando viene il momento giusto, quando si maturi allimprovviso, un giorno inizi a sentire un impulso nuovo, unaspirazione irresistibile; intorno a te si librano
nuovi sogni, si schiudono nuovi sentieri, nuove soglie ti lanciano
la loro sfida, nuove avventure
Questo pianto, questa commozione che sta accadendo nella tua
anima lasciale spazio, accompagnati a lei. Non cercare di controllarla: lo dico, perch molto probabile che tu tenti di controllarla;
infatti, ci stato insegnato a controllarci. Piangere? Controllati! Ridere? Controllati! Controlla ogni cosa! E a causa del controllo perdi
ogni spontaneit e Dio spontaneit.
Se diventi spontaneo, ti muovi mano nella mano con Dio; se sei
spontaneo, sei in Dio. Questo in sintesi linsegnamento di Kabir:
Sahaj samadhi bhali in meditazione sii spontaneo, e quella la
meditazione migliore.
Ebbene, se il nome di Ges ti commuove, siedi in silenzio e lascia che quel nome ti tocchi in profondit. A volte, in silenzio,
sussurra: Ges e poi aspetta. Quello diventer il tuo mantra:
cos che sono nati i veri mantra. Nessuno ti pu dare un mantra, lo devi trovare: cosa ti stimola? Cosa ti commuove? Cosa genera un profondo impatto nella tua anima? Se Ges, splendido:
a volte, seduto in silenzio, ripeti semplicemente: Ges e aspetta e lascia che il nome scenda in profondit, sempre pi in profondit nei recessi del tuo essere. Lascia che raggiunga lessenza
pi intima. E lascia se inizi a danzare, benissimo; se inizi a

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piangere, benissimo; se inizi a ridere, benissimo. Qualsiasi cosa


scaturisca da quellimpatto lasciala accadere. Lascia che si manifesti: non interferire, non manipolare. Accompagnati a quellaccadere, e avrai le prime intuizioni di cosa siano la preghiera e la meditazione, i primi bagliori di Dio.
I primi raggi inizieranno a penetrare la buia notte della tua anima.

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Libert da ogni
aspettativa
Provo un senso di frustrazione infinito, mi potresti aiutare?
E allora? Che dire? Di certo tu ne sei responsabile. Se non ti vuoi
sentire frustrato, non affatto necessario esserlo. Di certo sei tu a
creare quella situazione: nessun altro ne responsabile; se ti senti
frustrato, di certo stai raccogliendo ci che continui a seminare. Magari non ne vedi la correlazione: se ti aspetti troppo, sarai frustrato.
Se non ti vuoi sentire frustrato, non avere aspettative: vivi senza
aspettative e non ci sar alcuna frustrazione.
Daltra parte, la gente continua ad avere aspettative: non esiste fine
alle loro aspettative; in questo caso ecco che subentra la frustrazione lombra dellaspettativa. La frustrazione non mai il problema, il problema dipende dalle aspettative.
Quando ti senti frustrato, pensi che lesistenza stia agendo male nei
tuoi confronti. Non cos: eri tu a chiedere troppo. In realt, se chiedi, rimarrai frustrato: qualsiasi richiesta una pretesa eccessiva. Non
chiedere, sii allora rimarrai sorpreso: qualsiasi cosa accade un
bene; non la potrai giudicare in nessun modo.
Ero solito abitare in casa di una famiglia di Calcutta molto ricca. Una volta andai a trovarla, lintera famiglia era venuta allaero-

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porto a prendermi. Il marito era molto triste, e gli chiesi: Cosa


succede?.
Mi spieg: Ho subito una grossa perdita.
A quelle parole la moglie si mise a ridere e disse: Non dare retta a
ci che dice; non c stata alcuna perdita, anzi, c stato un ottimo
guadagno.
Ero perplesso e dissi: Entrambi siete presenti, per favore spiegatemi questo enigma.
La moglie mi chiar: Non affatto un enigma: lui si aspettava di
guadagnare dieci milioni di rupie e ne ha guadagnati solo cinque!.
Al che il marito comment: Ho perso cinque milioni.
E io gli dissi: Ma hai guadagnato!, ma lui non mi diede ascolto e
rimase con la sua tristezza.
Se ti aspetti di guadagnare dieci milioni di rupie e ne ottieni solo
cinque, ti sentirai frustrato. Se non ti aspetti nulla e guadagni cinque
milioni di rupie, sei alle stelle dalla gioia, sei riconoscente, sei colmo
di gratitudine.
Non avere aspettative, e vedrai che tutta la tua vita traboccher di
gioia. Aspettati qualcosa, e tutta la tua vita diventer un inferno: la
causa nellaspettativa. Se vuoi cambiare, non iniziare mai dalleffetto: inizia con la causa. La frustrazione leffetto, puoi continuare a
lottare contro la tua frustrazione; non accadr nulla e tu diventerai
sempre pi frustrato. Inizia con la causa, ricerca sempre la causa:
ogni volta che ti senti infelice, scruta in profondit e scopri dov la
causa. A quel punto dipende da te: se vuoi lasciar cadere leffetto,
evita la causa; in questo caso diventa consapevole, sii sempre pi
consapevole.
Se la frustrazione ti diverte in realt ci sono molte persone che
se la godono. Ci sono moltissime persone che si divertono nellessere
miserabili. In realt, non riescono a tollerare minimamente la felicit.
Quando sono infelici, si sentono felici; quando sono felici, si sentono

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estremamente infelici. Tu ne ridi, ma questa la verit per la maggioranza delle persone.


Di nuovo, esistono motivi ben precisi. Ogni volta che sei infelice,
ottieni qualcosa: simpatia, attenzione. Quando sei felice, nessuno ti
dimostra alcuna simpatia; anzi, la gente inizia a provare invidia.
Quando sei infelice, tutti ti sono amici, tutti simpatizzano con te;
perfino il tuo nemico prover piet. Quando sei felice, anche il tuo
amico diventer invidioso e ti sar ostile.
Quando sei felice nessuno ti presta alcuna attenzione. La gente ti
evita; di fatto, inizier a pensare che sei impazzito: felice? Chi ha mai
sentito dire che qualcuno sia felice? Di certo devi essere impazzito,
oppure stai fingendo. Viceversa, quando sei infelice vieni accettato;
in questo caso la gente pensa che tutto vada bene, perch cos che
le cose devono essere! E la gente si gode la tua infelicit, per questo
ti dedica tanta attenzione; infatti, quando sei infelice, le persone possono paragonarsi a te, e in cuor loro si sentono benissimo: Dunque
la mia situazione migliore. La gente cos infelice! Quantomeno io
non lo sono cos tanto: sono infelice, ma non cos tanto.
Laltro pu fare un confronto: quando sei felice, lo sminuisci; vedendo la tua felicit, diventa triste e sconsolato: Dunque, sei felice?
Allora te ce lhai fatta?, ma far di tutto per negarlo, ti creer delle
complicazioni.
Questo mondo formato da persone infelici, miserabili: non permetteranno a nessuna persona felice di vivere, non le permetteranno
di esistere.
Ho sentito raccontare di un uomo, un grande poeta: ormai vecchio, avr avuto sessantanni, si trovava in un letto dospedale. Non
avendo nulla da fare, meditava sulla sua vita: considerava di aver vissuto una vita estremamente infelice. Aveva creato poemi splendidi,
ma nessuno era reale: erano semplici composizioni poetiche. Cono-

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sceva larte di scrivere poesie, ma quelle poesie non erano nate nella
sua anima: erano solo frutto dellintelletto. Aveva labilit, conosceva
la tecnica, ma nulla di tutto ci scaturiva dal suo cuore.
Ebbene, sdraiato a letto, senza nulla da fare, pensava, meditava, e
diceva: Adesso ho sessantanni e nel giro di qualche anno non ci sar pi. Perch sto sprecando la mia vita? Non posso essere felice? e
a quel punto si rese conto che di fatto non cera nulla per cui sentirsi
infelici. Aveva tutto: possedeva qualsiasi cosa un uomo possa aver bisogno. Aveva prestigio, rispettabilit, un nome, denaro, una casa,
unottima moglie, dei bambini aveva tutto!
Perch mai sentirsi infelici? Scoppi a ridere di fronte alla ridicolaggine di quellintera situazione: Non ho nulla per cui essere infelice, eppure lo sono. Che sciocchezza! e scoppi a ridere.
Linfermiera lo sent e corse subito a chiamare il dottore. Vedendo il
volto sconvolto dellinfermiera, e vedendola correre spaventata a
chiamare il medico, inizi a ridere ancora di pi. Poi, quando arriv
il dottore, ancora pi sconvolto, che gli chiese: Cosa c che non
va? esplose in una risata ancora pi fragorosa.
Fu subito trasferito nel reparto psichiatrico dellospedale. Lui stesso mi raccont: A quel punto ridevo veramente a crepapelle e cercavo di dire loro: Ma siete impazziti? Non c nulla che non vada!,
ma chi ascolta? I medici replicavano: Tutti dicono cos ma tu, allimprovviso, senza motivo, ti sei messo a ridere!. Per loro qualcosa
non funzionava: la sua mente non era pi equilibrata.
Quando mi venne a trovare e mi raccont lintera storia, comment: incredibile! Nessuno ha mai pensato che fossi matto, quando
mi sentivo tanto infelice.
Ogni giorno accade ai miei sannyasin, ai ricercatori del Vero che si
accompagnano a me. Qualche giorno fa uno mi ha scritto: Dopo
aver preso liniziazione da te, mi sentivo alle stelle per la felicit; per

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cui sono tornato a casa danzando tutti gli abitanti del paese mi
hanno circondato, dicendo: Sei impazzito.
La moglie inizi a piangere disperata! E i bambini dicevano: Pap,
cosa stai facendo? e, vedendo quellintera situazione, lui si mise a ridere a crepapelle, dicendo: Cosa sto facendo? Sono diventato una
persona felice!. Lo portarono a forza allospedale e adesso mi ha
mandato un telegramma: Osho, salvami! Non fanno che darmi
tranquillanti e sottopormi a elettroshock. Cosa devo fare?.
Alla felicit non concessa alcuna espressione. La felicit qualcosa di folle.
Tu dici: Provo un senso di frustrazione infinito!
Guarda in quella sensazione: se ti diverte, non ci sono problemi;
una tua scelta. Se ti diverte, allora ti racconter un aneddoto
Un turista alquanto nervoso non riusciva ad avvicinarsi pi di tanto al baratro che si apriva sotto la scogliera nei pressi di Beachy Head
nel Sussex.
Cosa dovrei fare chiese alla guida nel caso in cui cadessi?
Nel caso, si ricordi di guardare alla sua destra fu la risposta entusiasta dello zelante accompagnatore. La vista splendida!
Nel caso, si ricordi di guardare alla sua destra se dovessi cadere,
non potrai che precipitare! La vista veramente splendida!
Quindi, se precipiti nella frustrazione e la cosa ti piace e ti diverte,
allora addentrati con maggior attenzione, con piena consapevolezza e goditela! In questo caso non lamentarti, non creare alcuna
contraddizione. Ami la frustrazione: goditela! Entraci a fondo. Diventa un po pi artista: decorala un po di pi, aprila a nuove prospettive, cerca nuove soglie per diventare ancora pi frustrato questo se la cosa ti diverte.

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Se non ti piace, allora non vedo alcun problema. Scendi semplicemente in profondit dentro di te, osserva e vedrai qualche
aspettativa nascosta alle sue spalle. Ogni volta che ti aspetti qualcosa, non fai altro che invocare una frustrazione. Lascia cadere le
aspettative! La vita di un ricercatore del Vero dovrebbe essere libera
da qualsiasi aspettativa. In questo caso ogni istante unassoluta benedizione, una squisita beatitudine poich qualsiasi cosa Dio doni
fin troppo. In questo caso provi una perenne riconoscenza.
Purtroppo i tuoi desideri sono tali e tanti per cui, qualsiasi cosa
Dio doni, sembrer sempre qualcosa di insignificante; e tu ti sentirai
frustrato, inizierai a lamentarti e non potrai sentire alcuna gratitudine. E senza gratitudine non affatto possibile che nel tuo cuore sorga una preghiera. La gratitudine preghiera.

Come mai continuo a fare delle smorfie? Ho la sensazione che la mia


faccia non mi piace, vorrei cambiarla come se cercassi di rimodellare
lespressione del mio volto dallinterno. Mi puoi aiutare a comprendere ci
che mi sta succedendo?
Prima di tutto una barzelletta
A una persona disgustosamente brutta al punto da terrorizzare letteralmente chi la guardava, una volta fu chiesto come riuscisse a vivere con un volto simile.
Perch mai dovrei rattristarmi? rispose quelluomo. Per me non
un problema, io non guardo mai la mia faccia sono gli altri a doversene preoccupare!
Ebbene, puoi semplicemente buttar via tutti i tuoi specchi, semplice. Di fatto un problema per gli altri, non tuo. Saranno loro a venire da me per chiedermi: Cosa posso fare con le smorfie di Amida?.

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Comunque, ricorda: tutte le facce sono smorfie, qualcosa di bizzarro perch in profondit tu non hai alcun volto. Per questo tutte le
facce sono strane: nessuno mai contento della sua faccia, neppure
le persone pi belle. Tu potresti pensare il contrario, ma non sai: perfino Cleopatra era preoccupata per il suo naso, pensava che fosse pi
lungo di quanto dovesse esserlo. Marilyn Monroe si suicidata: una
donna bellissima, ma non era contenta, non si piaceva.
Questo non piacersi mai nasconde qualcosa: tutte le facce sono
smorfie, sono bizzarre perch i volti sono tutti falsi: in profondit, il
tuo essere senza volto. cos che nel mondo dello Zen si definisce
il volto originale.
Quando un discepolo va da un Maestro Zen, il Maestro gli dice:
Va e medita sul tuo volto originale. Ebbene, qual il volto originale? Quello che avevi prima di nascere e che avrai di nuovo quando
sarai morto: trova quel volto originale! Non affatto un volto.
Non ci hai mai pensato? La fisionomia della tua faccia data dal
corpo, pu essere cambiata con un intervento di chirurgia plastica.
E, cambiando la tua faccia, tu non sarai cambiato: il tuo naso pu
essere pi lungo, pi corto; i tuoi occhi possono essere cambiati, le
sopracciglia modificate adesso si pu intervenire moltissimo, eppure tu resterai lo stesso di sempre. Quindi, la faccia non il tuo
essere, semplicemente una configurazione del tuo corpo: non il
tuo volto.
Hai davvero un volto? A volte, chiudi gli occhi e scendi in profondit in quella percezione rimarrai sorpreso: vedrai che tu non hai
alcun volto. Dio non ha affatto un volto, e voi tutti siete dei e dee.
Ecco perch non si mai contenti. Per quanto bella, nessuno potr
mai essere contento di questa faccia: non ti soddisfer mai, a meno
che tu non pervenga al volto originale; lassenza di volto del tuo essere purezza senza alcuna conformazione, lassenza di forma, lassenza di attributi.

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La forma appartiene alla materia, non parte della consapevolezza:


la consapevolezza senza forma. Il tuo corpo un punto dincontro
della forma e dellassenza di forma, della materia e della consapevolezza. Il tuo corpo un contenitore: tu sei la cosa contenuta, e quellentit contenuta non ha volto; ragion per cui, qualsiasi faccia sempre bizzarra. Lidea stessa di avere una faccia bizzarra, divertente
perch tutte le facce sono false: la faccia in quanto tale falsa!
Questa voglia spasmodica di essere pi di ci che siamo mi fa venire in mente un bimbetto di quattro anni che incontr un vecchio
amico di famiglia che non vedeva il ragazzino da diverso tempo:
Johnny lo salut luomo sono sorpreso nel vedere quanto ti sei
fatto grande!.
Al che il ragazzino replic: O be, ma io sono molto pi grande di
cos!.
Pi grande di cos voi tutti avete sempre la sensazione di essere pi grandi di quanto siate, di essere pi belli di quanto siate, pi
sinceri di quanto siate, pi eterni di quanto siate. E proprio per questo sorge un problema enorme: tutti guardano la tua faccia, e nessuno in grado di osservare a fondo nel tuo essere; laddove tu sei consapevole, un pochino consapevole del tuo essere, e non pensi di essere confinato al tuo volto. Puoi pensare che inizi l, ma quella non
la fine; mentre per gli altri quella la fine, il punto finale.
Tu ami una donna e, qualsiasi cosa farai, lei non sar mai appagata;
perch avr sempre la sensazione di essere pi grande di cos, pi
bella di quanto tu percepisci. E la stessa cosa vera per te: la donna
potrebbe amarti moltissimo, ma tu sai che ancora non ti ha conosciuto; ha colto solo la tua periferia: Io sono pi grande di cos, sono ben pi di ci che percepisci. Ragion per cui nessun rapporto
diventa mai appagante: non pu esserlo. La natura stessa delle cose

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impedisce che lo sia, infatti tu sei qualcosa che immenso, che incredibilmente vasto, sconfinato, enorme e laltro conosce solo la
faccia, la forma fisica: vieni ridotto a una piccola cosa; e, qualsiasi
elogio ti faccia, non potr mai appagarti. impossibile!
Inoltre, ogni bambino fa le smorfie. Lhai notato? Lascialo solo
in bagno e osserva dal buco della serratura: si metter a fare delle
smorfie. In realt si sta divertendo, gioca con il suo avere una
faccia; cerca di manipolarla, di modellarla in tutti i modi possibili, ci gioca. E lo pu fare perch ne separato; facendo quelle
smorfie, sa di non essere quellometto ridicolo: Queste sono solo smorfie, faccine buffe io sono alle loro spalle: queste sono
semplici maschere.
Perfino gli adulti, chiusi in bagno, lo fanno: se nessuno sta guardando, tutti sono tentati davanti allo specchio, si presi dalla voglia di fare smorfie, boccacce. Non c nulla di male: dimostra semplicemente che non riesci ad adattare te stesso al corpo, che il corpo
non tutto, tu sei di gran lunga al di l, tu puoi giocare con il corpo
come fosse una maschera: di fatto lo !
In realt, esistono molte meditazioni antichissime che utilizzano
questo fare smorfie. Puoi farne una meditazione: in Tibet una delle
tradizioni pi antiche. Tieni in casa un grosso specchio: stai in piedi,
nudo, di fronte a esso e mettiti a fare cose strane, bizzarre, divertenti e osserva. Il semplice fare tutte quelle smorfie per quindici, venti
minuti, restando in uno stato di osservazione, ti lascer stupito. Inizierai a sentire di essere separato da tutto ci: se non sei separato, come puoi fare tutte quelle cose? A quel punto il corpo qualcosa semplicemente in mano tua: ci puoi giocare, muoverlo in un modo o
nellaltro. Ecco perch ho sempre sostenuto che la mimica, fare il
clown sono arti spirituali. Puoi imparare a fare smorfie, puoi recitare
con il tuo corpo in molti modi: allimprovviso ti sentirai liberato dal
corpo, la tua identit verr spezzata.

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Questa la mia esperienza. Molte persone mi vengono a chiedere:


Come mai cos tanti attori vengono da te?. La mia esperienza
questa: recitare una delle professioni pi spirituali che esistano. E
questo perch lattore si sposta in uninfinit di personaggi a volte
una cosa, a volte unaltra , acquisisce cos tante identit che alla fine
diventa liquido. Poi, un giorno, allimprovviso inizia a pensare: Chi
sono? Un giorno sono Abraham Lincoln, un altro sono George Washington, un altro giorno ancora divento questo e questaltro
ogni giorno continua a cambiare. In un film un personaggio, in un
altro cambia: a volte un santo, altre volte un peccatore; e ogni
volta che recita la parte del peccatore ne totalmente identificato,
solo cos pu essere un attore perfetto.
Puoi chiederlo a Veeten, presente; oppure lo puoi chiedere a Vijay Anand, o a Vinod: sono tutti miei sannyasin. Con il tempo un attore arriva a comprendere, un bravo attore arriva a capire che sono
tutte recite: Ma allora, chi sono io?.
Nella vita comune tu sei identificato con un aspetto: sei un dottore, ragion per cui sei un dottore mattina, pomeriggio, sera, tu
sei un dottore; per trenta, quarantanni tu sei un dottore ti fissi
con quellidentit, con quel ruolo. Anche quello solo un ruolo,
ma tu non cambi mai, per cui ti fissi. Ti dimentichi: il ruolo diventa il tuo essere.
Viceversa, quando una persona deve cambiare molti ruoli, diventa
liquida. Con il tempo sorge linterrogativo: Chi sono? Tutti questi
sono ruoli, ma allora: chi sono io? Chi questuomo che un giorno
diventa un peccatore e un altro diventa un santo? E un giorno recita
la parte di un assassino e un altro quella di un grande amante? Chi
questuomo? Chi questo essere dietro a tutte quei ruoli recitati?.
Secondo me, lattore una delle professioni pi spirituali che ci
siano; se prendi la vita come una recita, ti incamminerai verso la spiritualit: prendi la vita come una recita, un immenso psicodramma!

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Il mondo un grandissimo palcoscenico sei una madre? Quello


solo un ruolo. Sei un padre? Quello solo un ruolo. Sei un uomo
daffari? un altro ruolo. Sei il fratello di qualcuno? Un altro ruolo.
Sei un figlio, un marito: altri ruoli se resti in uno stato di semplice
osservazione, vedrai mille e un ruolo; e tu continui a cambiare la
tua faccia: quando il tuo servitore viene a vederti, hai una faccia particolare; quando si presenta il tuo padrone, ne hai una diversa. Osservalo, diventa un po pi attento, e vedrai che hai mille e una faccia, cambiano in continuazione: qualcosa di automatico. Non occorre che tu faccia nulla: cambiano automaticamente, sei diventato
abilissimo. Una volta che lo comprendi, inizierai a muoverti allinterno, scenderai nel tuo essere, l dove non esiste alcun volto.
Il mio consiglio, dunque, di farne una meditazione. Inizia a praticare questa meditazione ogni giorno, per venti minuti. Scopri modi
nuovi di fare smorfie, assumi posture strane e divertenti; fa tutto ci
che ti viene in mente. Questo esercizio ti dar un sollievo enorme;
inoltre, inizierai a percepire te stesso non come corpo, non come volto ma in quanto consapevolezza.
Praticalo, ti sar utilissimo.

Ho sempre aspirato a un pieno risveglio. Vorrei sapere: mi sono forse illuminato? E se ancora non lo sono, quando accadr? Per favore, puoi
chiarirmi?
Lilluminazione non affatto un oggetto che si possa desiderare,
non una meta che si debba raggiungere. E tu ti illuminerai solo
quando te ne sarai completamente scordato; altrimenti non accadr
mai. Questa non neppure una domanda da fare: anche se dicessi
che ti sei illuminato, non servirebbe a nulla.

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Licenza edgt-362-622534-49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario


Rossi

La domanda stessa rivela che tu stai ancora desiderando: lilluminazione diventata loggetto della tua avidit. In precedenza di certo
hai desiderato altre cose: denaro, rispettabilit, potere, prestigio;
adesso desideri lilluminazione. Il desiderio si spostato su un oggetto diverso, ma non affatto cambiato: il desiderio ancora lo stesso,
ed quello il problema.
Desiderare in s, non importa cosa si desideri, implica restare non
illuminati.
Lascia che ti racconti un aneddoto
Un medico diede una bella pacca sulla spalla a un internato dellospedale psichiatrico e gli disse: Bene, vecchio mio, sei completamente
guarito. Scrivi subito alla tua famiglia e d loro la buona notizia: di loro che in un paio di settimane sarai di nuovo a casa, pi sano che mai.
Il paziente si precipit a scrivere la lettera.
Mentre stava leccando il francobollo, gli scivol di mano e cadde
sulla schiena di uno scarafaggio che casualmente stava passando di
l, proprio in quel momento. Stupito, il paziente osserv il suo francobollo che correva a zigzag su tutto il pavimento, saliva su per il
muro, poi sulla parete, per scendere infine lungo la cornice della
porta e svanire fuori dalla stanza.
Luomo rest perplesso poi, dopo una lunga riflessione, stracci la
lettera e borbott: Due settimane? Che diavolo! Mi ci vorranno due
vite per uscire di qui!.
Quel francobollo il tuo desiderio e, se guardi dietro al desiderio,
troverai lo scarafaggio del tuo ego. E se non guarderai dietro al francobollo per mettere a fuoco lo scarafaggio, neppure due vite serviranno rimarrai non illuminato per sempre!
Lilluminazione non qualcosa che si deve realizzare. la tua natura: devi semplicemente ricordarlo. Scruta allinterno dei giochi delle-

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go: quei giochi sono sottili. Osserva semplicemente: non si deve fare
nulla, osserva semplicemente in che modo lego continua a creare
ambizioni. E allorch avrai visto tutte le strategie dellego, lo scarafaggio muore: lego scompare, e tu sei presente tanto illuminato
quanto lo sei sempre stato!
Lilluminazione la tua natura. Non qualcosa che si debba realizzare: esiste gi.

Spesso mi chiedo qual il tuo compito, cosa cerchi di fare?


Qual il mio compito? Cosa faccio?
Cera una volta una rana. Ma in realt non era affatto una rana: era
un principe bellissimo, che sembrava una rana e lui stesso si sentiva
una rana. Una strega cattiva gli aveva fatto un incantesimo: solo il
bacio di una splendida fanciulla avrebbe potuto liberarlo. Ma quando le ragazze bellissime hanno mai baciato delle rane? Ragion per cui
il principe se ne stava seduto nel suo stagno, perduto nella sua fattezza di rana, senza che nessuno mai lo baciasse.
Ecco per che un giorno accadde il miracolo. Un pomeriggio, una
splendida giovane lo prese in mano e gli diede un grosso bacio
Crash! Boom! Zap! Ed ecco che apparve un bellissimo principe e sai
benissimo come and a finire: da allora in poi vissero felici e contenti!
Ebbene, qual il mio compito? Baciare rane, ovviamente!

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Ogni istante
il migliore
Le tue parole di questa mattina mi hanno fatto vivere un risveglio inaspettato: ti ho sentito come fossi il sole che sorge nel mio cuore, come fossi
il canto di uccelli che rallegrano la mia anima; tu eri il fruscio delle foglie
che scorre nel mio sangue, un caldo abbraccio che mi avvolgeva.
Eri al tempo stesso il silenzio e il suono. Ascoltandoti ho sentito la tua
presenza e la tua assenza e ho percepito la mia presenza e la mia assenza in quella dimensione siamo, eppure non siamo.
Non posso che ringraziarti per questa esperienza sublime: quella stata
la tua canzone pi bella che mai abbia udito. Come mai non riesco a sentirla ogni giorno?
La canzone sempre la migliore. Il canto sempre perfetto come
mai potrebbe essere. Qualsiasi cosa dico sempre la verit assoluta:
a volte tu la senti, a volte ti sfugge quello dipende da te. A volte
entri in sintonia con me, a volte resti in disparte. A volte ti fai coraggio e ti accompagni a me, e volte esiti e indugi. A volte ti attardi alle
mie spalle e altre volte tieni il mio passo: dipende da te. Di per s, la
canzone sempre la migliore!
Ho sentito raccontare
Rinzai, un monaco Zen, stava attraversando la piazza del mercato.

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Giunto nei pressi del negozio di un macellaio, sent un cliente che


diceva al negoziante: Dammi la carne migliore che hai.
Al che il macellaio rispose: Che assurdit! Io non vendo mai nulla
che non sia migliore: qui tutto migliore.
E si dice che, udendo questa affermazione, Rinzai si illumin. Nel
momento in cui ud quelle parole: Qui tutto migliore, qualcosa
nella sua mente venne frantumato. Si apr uno squarcio, fu qualcosa
di lacerante tutto migliore? Rinzai comprese qualcosa: lintera esistenza cos non mai meno che migliore.
Si mise a danzare e, quando torn al monastero, il Maestro lo abbracci e disse: Ebbene, dunque successo. Adesso raccontami lintera storia: com accaduto?.
Rinzai spieg: veramente ridicolo. accaduto semplicemente
sentendo un macellaio dire qualcosa al suo cliente. Tra tutti i luoghi: la piazza del mercato; e tra tutte le persone: grazie a un macellaio! Ma qualcosa in lui venne completamente fatto a pezzi, qualcosa
cadde semplicemente: venne frantumato!
Ogni istante il migliore, e ogni rosa la pi bella. Certo, vorrei
dirti la stessa cosa che quel macellaio disse al suo cliente: Qui tutto
migliore, io non tratto nulla che non sia la cosa migliore! Se dico
qualcosa, devessere la cosa migliore; altrimenti non la direi. Ma a
volte tu lo comprendi, altre volte ti sfugge: dipende da te. Ed qualcosa che si deve comprendere.
Prima di tutto, quando mi ascolti la tua mente non vuota. Ascoltandomi, tu non sei simile a uno specchio; quando mi ascolti, sei
colmo del tuo chiacchierio interiore: quello un elemento di disturbo; tu senti qualcosa e io dico qualcosaltro. E a volte ascolti solo
parzialmente una parola qui e una l , e poi fai delle connessioni:
si tratta di un guazzabuglio, un caos non riuscirai mai a dare un
senso a ci che dico! Devi ascoltarmi in modo cos silenzioso da non

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perdere nemmeno una parola. Non ti sto dicendo di concentrarti


sullascolto, niente affatto; ti sto dicendo di ascoltarmi con consapevolezza. Infatti, la concentrazione non potr mai essere perfetta: ci
sar sempre un motivo per distrarsi io dico una cosa e un uccello
inizia a cantare; cosa farai? Il canto delluccello ti raggiunge, sar una
distrazione. La concentrazione implica la distrazione, ragion per cui
io non sono mai favorevole ad alcuna concentrazione: ascoltami in
profonda consapevolezza.
Consapevolezza significa che ascolti me e ascolti anche luccello e
il vento che passa tra gli alberi e tutto ci che accade in questo preciso istante. Non ascoltarmi con mente ristretta, chiuso a qualsiasi altra cosa e aperto solo a me: cos non sarai in grado di ascoltarmi,
perch ci che dico sar sminuito, se non include anche il canto delluccello. Ci che dico non sar vero, se tutto ci che sta accadendo
in questo momento non sar incluso. Non ascoltarmi in modo esclusivo; ascolta tutto, includi ogni cosa: tutto quanto incluso, tu sei
solo uno specchio silenzioso che riflette tutto ci che sta accadendo
intorno. Niente una distrazione in quei momenti di chiarezza cristallina allora ecco che continuerai a sentire la canzone migliore.
Altrimenti, ascolterai qualcosa, qualcosaltro ti sfuggir, poi di nuovo
sentirai unaltra cosa ancora una parola qui, una parola l , alla fine le connetterai; ma qualsiasi cosa ne verr fuori non sar mai ci
che io ho detto, bens ci che tu hai udito.
Ho sentito raccontare
Il vecchio vagabondo si present alla porta sul retro e, quando
comparve la padrona di casa, inizi a dire: Signora, ero di fronte.
Poveretto sospir la donna unaltra vittima della guerra. Aspetti
qui che le porto qualcosa da mangiare, e poi mi racconter tutta la
sua storia. Era dunque in trincea, ha detto cos?

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No, non ero in trincea biascic il vagabondo ero di fronte


Non parli con la bocca piena, mangi con calma. E quali azioni
eroiche ha compiuto, al fronte?
Ho bussato riusc finalmente a dire il vecchio ma non ho ottenuto risposta, per cui sono venuto a bussare alla porta sul retro!
Tu non ascolti neppure unintera frase. Senti una parola e inizi a
interpretare. Il fronte e subito interpreti: la guerra, le trincee, le
vittime della guerra!
Ci che dico non in realt una dottrina, al contrario: io non sto
trasmettendo nulla al tuo intelletto; cerco piuttosto di far pulsare
qualcosa nella tua intuizione. Non una comunicazione verbale. Accanto alla comunicazione verbale qualcosa di pi profondo e di pi
grande traspira tra me e te: il non verbale. Ci che detto non la
cosa importante, la realt. Ci che non detto, lintervallo se ascolti solo le mie parole ti perderai il significato, perch il mio significato
pi negli intervalli, nei silenzi; quindi non devi ascoltare solo le
mie parole, devi sentire ci che non ha parole, ma che le circonda e
le avvolge. Questo possibile solo in profonda fiducia e in amore.
Quindi, il silenzio da solo non basta; il silenzio il primo requisito: ascoltare in modo meditativo, con consapevolezza, ma da solo,
ci non baster devi ascoltare in immensa fiducia, in amore, in
empatia. Devi partecipare; perch ci che dico non un sillogismo,
non sono affermazioni logiche. Certo, una canzone, non un sillogismo: non qualcosa di logico, ci che riverso su di voi amore.
Ascoltata nel modo giusto, una parola, o perfino un momento senza
parole, pu travolgerti in un volo sconfinato!
Ascoltato nel modo giusto, ci che dico non una filosofia, non
un dogma, n dottrina: io non sto cercando di convincerti in alcun
modo, non sono per nulla un insegnante! Il mio lavoro del tutto
diverso, qualitativamente diverso: tutto il mio sforzo entrare in

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contatto con lessenza del tuo essere. Le parole sono usate come
espedienti, come un ponte; ma tu non devi prestare troppa attenzione alle parole, guarda pi in profondit osserva i gesti. Ci che dico devessere sentito; e, cosa ancor pi importante, il non detto devessere lasciato entrare nel tuo essere in quanto vibrazione.
Io parlo per creare onde nella tua consapevolezza. Queste parole
sono usate come sassolini gettati in un lago; in questo modo, il lago
inizia a incresparsi. La tua consapevolezza profondamente addormentata: io voglio creare onde nella tua consapevolezza, cos che la
vita torni in te, cos che cominci a scorrere, cos che una danza possa
iniziare nel tuo essere e ci che dico non mai completo. Non
pu esserlo, per sua natura.
Avrai sentito parlare delle poesie giapponesi, gli haiku. la forma
di poesia pi corta del mondo solo diciassette sillabe ma una
delle pi penetranti. La parola haiku significa inizio, questo incredibilmente significativo.
I poeti di haiku dicono: Noi cominciamo soltanto, non concludiamo mai. Il poeta inizia, lascoltatore deve concludere: se un poema completato dal poeta, a colui che lo ascolta non resta pi nulla;
in questo caso, lascoltatore sar un semplice spettatore. Allora quellazione non sar creativa; in realt, sar qualcosa di pericoloso.
Il poeta, il vero poeta, non completa mai. Lascia qualcosa di incompleto. Lascia qualche indizio e dei buchi: questi spazi vuoti devono essere riempiti da te; allora la connessione creativa! Il poeta
canta una canzone, nella tua consapevolezza si creano delle increspature e tu completi il canto nellessenza pi intima del tuo essere: il
poeta lo inizia, tu lo completi. Cos sei coinvolto in un processo creativo: il pittore inizia e poi, chi guarda il quadro, lo completa.
Ed proprio ci che faccio qui. Tutto ci che dico non mai completo: solo un indizio, una spinta, il dito che indica la luna. Dimentica il dito e guarda la luna: l il messaggio! Il messaggio non nel

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dito: le mie parole sono dita che indicano un silenzio senza parole
e io mi limito solo a iniziare, poi lascio a te completare.
Ecco perch molte persone, abituate troppo alla logica, con me si
sentono un po spaesate, sono confuse hanno la sensazione che io
non completi mai nulla; che le accompagni in una certa direzione,
senza mai arrivare ad alcuna conclusione: inizio qualcosa, e mi interrompo sempre nel mezzo. vero! Lo faccio, perch non voglio distruggere la tua creativit: vorrei entrare in compartecipazione con
te, per aiutarti a essere creativo. Io non posso fare alcun lavoro creativo in tua vece: non sarebbe un gesto damico, non sarebbe compassionevole. Posso iniziare, posso cantare una canzone, poi tu devi
subentrare e iniziare a cantarla sar completata dentro di te!
La trasmissione che avviene tra un Maestro e un discepolo esattamente simile alla connessione tra un amante e lamata: lamante inizia, ma lamata diventa il ventre. Lamante inizia, d il via, ma lamata
completa lopera: in questo caso nasce il bambino. Il bambino non
appartiene al solo padre, n alla sola madre: appartiene a entrambi; il
padre inizia e la madre completa.
Tra il Maestro e il discepolo accade qualcosa di esattamente simile:
qualsiasi cosa io dica, se cerchi di comprenderla stando semplicemente allesterno, ti sfuggir. Queste non sono cose dette a degli outsider, solo coloro che si mettono in gioco, che entrano e appartengono a questa dimensione, capiranno. Per questo insisto tanto nellinvitarvi a diventare ricercatori del Vero, a prendere liniziazione al sannyas: un semplice gesto che dichiara il vostro essere entrati a far parte della mia famiglia; adesso siete sposati con me, adesso possiamo
assumerci la responsabilit di un bambino possiamo fare da madre
e da padre a un figlio: possibile la nascita di un nuovo essere!
La verit non qualcosa di morto, che ti pu essere passato. un
impulso energetico: quellimpulso di energia ti raggiunge e, a quel
punto, tu ne diventi il ricettacolo; ne sei il ventre. Lo dovrai nutrire,

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lo dovrai alimentare, lo dovrai coltivare allora, inizier a germogliare nel tuo essere. Si tratta di una trasformazione interiore.
Tu dici: Non posso che ringraziarti per questa esperienza sublime: quella stata la tua canzone pi bella che mai abbia udito. Come mai non riesco a sentirla ogni giorno?
La puoi sentire ogni giorno, la puoi percepire in ogni istante, addirittura la puoi cogliere anche quando io non sono presente. La puoi
sentire anche quando sei lontano da me, migliaia di chilometri. E
questo perch la canzone che sto cantando non ha nulla a che vedere
con me in particolare: il canto del divino. E quel canto viene cantato in mille e un modo tuttintorno a te: devi semplicemente comprendere come ascoltarlo, devi semplicemente diventare un ventre
ricettivo, tutto qui. Se riesci ad apprendere soltanto questo, e non
una gran cosa: devi apprendere come diventare un ventre ricettivo
ed ecco che lo sentirai ovunque. Da qualsiasi parte: un fiume che
scorre cantando e ne avvertirai la presenza, il vento che fruscia tra gli
alberi e ne sentirai la presenza, la pioggia che cade sul tetto e ne percepirai la presenza, e riconoscerai ci che io sono!
Se non riesci a percepire quel canto ovunque, non avr un gran valore: solo quando inizierai a sentirlo ovunque, solo quando la mia
presenza non ti sfuggir pi sveglio, addormentato persiste ,
solo quando diventato unatmosfera, un habitat che ti avvolge e ti
circonda, quando non riuscirai pi a uscirne: diventato il tuo ambiente naturale, il tuo stesso essere solo allora mi avrai udito!
In ogni caso, questo un buon inizio: anche se lhai udito un solo
giorno, la cosa rivela una possibilit; potrai sentirlo un altro giorno.
Se pu essere percepito una sola volta, rivela una potenzialit.
E hai ragione, dicendo: Le tue parole di questa mattina mi hanno fatto
vivere un risveglio inaspettato: ti ho sentito come fossi il sole che sorge nel

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mio cuore, come fossi il canto di uccelli che rallegrano la mia anima; tu eri
il fruscio delle foglie che scorre nel mio sangue, un caldo abbraccio che mi
avvolgeva. Eri al tempo stesso il silenzio e il suono. Ascoltandoti ho sentito
la tua presenza e la tua assenza e ho percepito la mia presenza e la mia
assenza in quella dimensione siamo, eppure non siamo.
Questo il significato del sannyas, la ricerca del Vero alla quale ti
invito. Quello il senso delliniziazione: un punto in cui io non sono
pi separato da te, e tu non sei pi separato da me; un punto in cui
tutti i confini sono dissolti; un punto in cui diventiamo nebulosi: simili a due nuvole che si incontrano, penetrano luna nellaltra, si dissolvono luna nellaltra. Un punto in cui le definizioni perdono qualsiasi significato; un punto in cui la separazione non pi una realt,
lunione una realt.
Quello il significato del sannyas, delliniziazione, del rapporto tra
Maestro e discepolo: quella la pi grande storia damore che possa
accadere sulla Terra. Tutte le storie damore non sono altro che una
preparazione a questavventura. Se portano in questa direzione, sono
ottime. Se ne diventano un ostacolo, sono malevole.

Amato Maestro,
le tue idee sembrano semplicemente folli!
Ti ringrazio per il complimento! Non sembrano essere folli, lo sono!
Daltra parte, quello il solo modo in cui Dio esprime se stesso: le
vie del divino sono folli. Se la parola folle non sembra appropriata,
potresti dire: Le vie del divino sono miracolose, ma il significato
sarebbe lo stesso. Tradotto nel modo giusto miracoloso significa
folle. Dio non un logico: potrebbe essere un cantante, un poeta; i
modi in cui agisce sono folli. Non assomigliano a percorsi su super-

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autostrade, sono piuttosto impronte lasciate in una foresta, si muove


a zigzag. Lungo i sentieri ti puoi perdere facilmente: la libert sempre intatta. Sulle moderne autostrade non ti puoi perdere: non concessa alcuna libert; tutti quei segnali non faranno che ostacolarti.
Dio folle, la verit folle, perch il Vero cos vasto che non si
pu ridurre a un sillogismo. Ne puoi cantare la sostanza, ma non ne
puoi discutere: nel momento in cui inizi a discuterne, lhai falsificato.
Lo puoi danzare, ma non ne puoi fare un dogma.
Certo, hai ragione: le mie idee sono folli, proprio perch non sono
idee mie. Io permetto semplicemente a me stesso di essere una canna
di bamb cava allinterno, e qualsiasi canto Dio voglia cantare, io gli
concedo totale libert. Non mi interpongo, non giudico, non dico:
Non cantare questa canzone, sembrer folle. Dico: Benissimo, se
vuoi cantare questa canzone, fallo. Se folle, lo sar!
Ho sentito una storia vera, raccontata da Freeman Dyson
Tempo fa, Werner Heisenberg e Wolfgang Pauli pensarono di aver
fatto un passo essenziale nel chiarimento della teoria quantistica.
Entrambi i nomi sono famosi in tutto il mondo: Heisenberg e
Pauli, due dei pi grandi scienziati di tutti i tempi E pensavano
di essere giunti a una teoria di base che spiegasse la struttura degli
elementi.
Accadde che Pauli si trovasse di passaggio a New York per tenere
una conferenza in cui avrebbe spiegato le nuove idee a un gruppo di
persone, tra cui Niels Bohr, un altro nome famoso, un altro grande
nome della scienza.
Pauli parl per unora, poi ci fu una discussione in cui fu aspramente criticato dagli scienziati della nuova generazione. Alla fine
Niels Bohr fu chiamato a tenere un discorso conclusivo che mettesse
fine alla disputa. Le sue parole furono: Siamo tutti daccordo sul fatto che la tua teoria sia folle, Pauli. Ci che ci divide questo interro-

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gativo: folle abbastanza da poter essere corretta? Io personalmente


sento che non abbastanza folle, non fino a questo punto!.
E le cose sono davvero cos. Una teoria molto sana, sensata, non
pu essere giusta; perch una teoria sana, sensata, sarebbe umana,
sarebbe estremamente limitata. Solo una teoria folle ha qualche possibilit di essere giusta, perch folle significa che trascende i limiti
umani; folle indica ci che non pu essere ricondotto alla logica
umana, folle significa ci che va al di l della nostra comprensione.
Certo, Niels Bohr ha ragione. Lo ripeto: Siamo tutti daccordo sul
fatto che la tua teoria sia folle, Pauli. Ci che ci divide questo interrogativo: folle abbastanza da poter essere corretta? Io personalmente sento che non abbastanza folle, non fino a questo punto!
Se dai uno sguardo al mondo della fisica moderna, rimarrai sorpreso. I giorni delle teorie definite, nette e indubitabili, sono passati; i
giorni di Darwin, Newton, Edison sono finiti. La verit in eruzione,
esplosa con Einstein, Heisenberg, Pauli, Bohr, Planck , e la fisica
sembra sempre pi metafisica: sempre pi vicina alla poesia che alla prosa. Pi gli scienziati si inoltrano in profondit nel mondo della
fisica, pi si accorgono con stupore che la logica praticamente irrilevante. La realt molto di pi della logica: molto, molto di pi.
La nostra logica solo un piccolo pezzo di terra che abbiamo ripulito
a dismisura, laddove la realt la grande giungla dellinfinito.
Certo, hai ragione: le mie idee sono folli, perch non sono idee mie!
Se fossero state mie, probabilmente le avrei rese qualcosa di logico,
non una cosa difficile: potrei negare le parti che sembrano illogiche, e mettere laccento sulla logica. Posso restare coerente, potrei
creare una filosofia nitida, priva di sbavature: non sarebbe difficile;
anzi, sarebbe facilissimo. Ma io non sono affatto interessato a una coerenza, non mi interessa affatto alcuna logica: sono interessato alla
verit. E se la verit folle, io sono folle; se la verit pazza, io sono

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pazzo. Lasciate che questo sia chiaro a tutti, ricordatelo; infatti, tutto
il mio sforzo teso a rilassarvi, in modo che anche tutti voi possiate
diventare un po pi pazzi; voglio aiutarvi a rilassarvi, in modo da allentare la morsa della mente, cos che la nonmente possa penetrare
in voi: voglio aiutarvi a mettere da parte lumano, cos che il divino
abbia unopportunit di affiorare nel vostro essere.
Non aggrapparti mai a ci che ovvio; la verit non mai qualcosa
di cos netto, e non lo pu essere: la verit cos sconfinata da contenere tutte le contraddizioni. qualcosa di folle!
Si dice che Aristotele affermasse che Dio un matematico. Io non
riesco a concepire come Dio possa essere un matematico. Sul frontone del suo Liceo cera questa insegna: Coloro che non conoscono la
matematica non dovrebbero entrare, non dovrebbero arrischiarsi a
entrare qui. Io non riesco a concepire cosabbia a che vedere la matematica con Dio, cosabbia a che fare la matematica con la realt. Se
mai si dovesse mettere una scritta sul portone di questo Resort, sarebbe: Coloro che non sono abbastanza folli non dovrebbero entrare.
Dio folle. Solo se sei pronto a essere un po pazzerello, solo in
questo caso esiste una possibilit di connessione tra te e linfinito.
inevitabile: quando lintero oceano si riversa in una goccia, la goccia
non potr che impazzire. Quando linfinito discende in ci che finito, come pu questultimo restare sano? Dovr impazzire. Gli antichi mistici lhanno sempre definita la divina follia.
Tutte le meditazioni sono un approccio alla divina follia. Mettono a
rischio ogni assennatezza umana ma meglio essere folli in modo
divino che essere sani alla moda degli esseri umani.
Io sono folle!

Le tue parole solleticano in me il desiderio di intraprendere la ricerca


del Vero di cui parli. Mi piacerebbe essere iniziata al sannyas, ma poi mi

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chiedo: Verr accettata dai miei vecchi amici?. In tutta onest, ho paura
di diventare un outsider nel mondo in cui vivo; anche perch sono single e
sola: non ho un marito con cui condividere questo stile di vita nuovo. Vuol
forse dire che ancora non sono pronta per ricevere liniziazione?
No, non significa affatto che non sei pronta; lo sei: da qui la domanda. Ed un interrogativo che affiora in tutti. Si tratta di un passo
pericoloso: implicher addentrarsi nellignoto. naturale aver paura,
provare ansia. Si tentenna: il vecchio mondo sembra cos confortevole vecchi amici, vecchi rapporti ci si sente a casa. Adesso tutto sar di nuovo sconquassato e la mente ha sempre paura di tutto ci
che non stabile, teme fortemente lignoto: ha sempre paura di uscire dalla dimensione familiare, da ci che comodo, confortevole.
Sei pronta, e adesso non puoi pi scappare: sempre di pi sentirai
che la mia amicizia ha pi valore di tutti i rapporti che avevi. E io ti
perseguiter, non ti lascer in pace: ovunque sarai, ti seguir come
unombra. Ben presto il confronto sar evidente, e dovrai scegliere: il
vecchio o il nuovo, e il nuovo gi nato. Ben presto lo vedrai: adesso
devi decidere se lasciare me, oppure la vecchia struttura con tutte le
sue comodit; e lasciarmi diventer sempre pi difficile.
Lascia che ti racconti un aneddoto
La sera del ballo al country club, il marito di Zsa Zsa Horntoot arriv in ritardo e, uscendo dalla sua Rolls-Royce, si fece uno strappo
nei pantaloni.
Vieni con me nel bagno delle donne gli consigli la sua intraprendente Zsa Zsa non ci sar anima viva e ti posso mettere uno
spillo. Purtroppo si scopr che lo strappo era troppo grosso e uno
spillo non serviva. La donna chiese quindi a uninserviente di procurare ago e filo, e fu poi messa di guardia alla porta per evitare a qualcuno di entrare, mentre Mister Horntoot si toglieva i pantaloni.

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Rossi

Allimprovviso una matrona di stazza ragguardevole spost di forza


linserviente e pretese di entrare subito nel bagno. Svelto ordin
Zsa Zsa al marito in panico entra in quellarmadio e lo spinse dietro una porta, chiudendola giusto in tempo.
La donna non aveva fatto in tempo a far entrare la matrona e le sue
ancelle, che Mister Horntoot inizi a picchiare istericamente alla porta, urlando: Apri immediatamente!.
Ma adesso ci sono delle donne cerc di tergiversare Zsa Zsa.
Non me ne frega niente replic il marito con voce imperiosa.
Sono fuori in sala da ballo!
Molto presto scoprirai che le cose stanno cos! Come prima cosa,
innamorati di me, poi non sar cos difficile scegliere. Tu sei pronta la paura naturale. Daltra parte, lascia che ti dica: se hai veramente degli amici, che tu chiami vecchi, capiranno. Se non riescono a comprendere te e il tuo mutamento, non sono amici: lamicizia
lascia sempre spazio allaltro perch possa esprimersi; altrimenti
falsa, potrebbe essere una conoscenza nulla di cui preoccuparsi.
E ricorda: tutti siamo degli outsider; per quanto si finga, si resta
sempre outsider. Se non si entra nel divino, per ci che concerne lesistenza si resta outsider. Fingiamo, cerchiamo di crearci una piccola
oasi di relazioni amici, parenti, figli, marito, moglie e cerchiamo
di nasconderci dietro a queste cose; ma ecco che sopraggiunge la
morte e distrugge ogni cosa, e dun tratto siamo nudi nel nostro essere degli outsider. No, in questo mondo non puoi essere un insider, a
meno che non entri nel divino che lesistenza: questo mondo appartiene a Dio, solo appartenendo a Dio diventi parte di questa esistenza; non possibile altrimenti. Questi alberi ti rimarranno estranei, e cos gli uccelli e il sole e la luna e la sabbia e le piogge; tutto ti
rester estraneo, se non crei un contatto con il divino: grazie a quel
contatto, lintera qualit della vita cambia.

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Licenza edgt-362-622534-49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario


Rossi

Questo il mio consiglio: tu sei gi un outsider, tutti lo sono. Diventando una sannyasin farai alcuni passi per diventare un insider,
per appartenere allesistenza.
Inoltre, dici: anche perch sono single e sola: non ho un marito con
cui condividere questo stile di vita nuovo.
Ebbene, questo ridicolo; di solito la moglie mi dice: Non possono intraprendere il cammino del sannyas a causa di mio marito: non
capirebbe. Il marito viene a dirmi: Vorrei diventare un ricercatore
ma a causa di mia moglie, non sono libero. Ebbene, tu sei sola:
nessuno ti ostacola, nessuno che ti debba capire o che ti fraintenda.
Non trovare scuse: la mente molto astuta nel trovare scuse, ed
codarda. Tu sei pronta credici o no, sei pronta per incamminarti
alla ricerca del Vero. Da qui la domanda, e la paura: in chi non
pronto, non sorge mai. Chi pronto inizia a tremare, perch adesso
si apre la possibilit di cambiamenti incredibili. Tu mi hai sentito, il
tuo cuore gi stato toccato; adesso, passo dopo passo, incamminati lentamente, ma incamminati. E scoprirai a ogni passo che stai
diventando un insider in questa esistenza incredibilmente bella.
E posso prometterti che avrai amicizie migliori, amanti migliori,
rapporti migliori. E questo perch, chiunque si addentri nellignoto
si apre naturalmente allamore; poich lamore la sostanza di cui
composto luniverso. Il sannyas, la ricerca a cui ti invito, non altro che apprendere le vie dellamore. Dio un altro nome dellamore, e il sannyas un prepararsi a dissolversi in un universo amorevole. La paura presente perch come una morte: un suicidio;
il passato infatti viene annientato, ma solo cos che il nuovo viene
alla vita.
Quando tu smetti di esistere, permetti a Dio di esistere. Non c altro modo possibile.

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Non fai che parlare ogni giorno, ma cosa vuoi dire, esattamente?
Una parabola:
Lui disse: Vedo.
La gente disse: pazzo, crocifiggiamolo.
Di nuovo lui disse: Vedo.
Loro dissero: un estremista e lo tollerarono.
Lui continu a dire: Vedo.
Loro dissero: un eccentrico. Non piaceva loro, ma gli sorrisero.
Di nuovo, testardamente, lui disse: Vedo.
Ed essi dissero: C qualcosa in ci che dice. E gli prestarono un
mezzo orecchio.
Ma lui disse, come se non lavesse mai detto prima: Vedo.
E finalmente loro si risvegliarono. E si riunirono intorno a lui e costruirono un tempio in suo nome.
E lui disse soltanto: Vedo.
ci che sto dicendo: Vedo. E continuer a dire ancora e di nuovo
la stessa cosa: Vedo. Il giorno in cui lo sentirai nel profondo della tua
consapevolezza, anche tu sarai in grado di vedere. Non c altro da
dire: Io vedo anche tu puoi vedere. E quella percezione la meta.
In Oriente la filosofia detta darshana, che significa: la capacit di
vedere. Lincontro con me chiamato darshan, significa che sei venuto per stare con me, per vedere attraverso di me, tramite i miei occhi.
Io non ti sto dando alcun messaggio, sto semplicemente urlando
ununica cosa: Ho visto e sto vedendo, e tu sei cieco.
Se sei pronto a rischiare, apri gli occhi e vedi ed ecco che il divino apparir!

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Profilo degli autori


Osho
La vita di Osho ruota tutta intorno a una verit che la slega dalle
migliaia di fatti accaduti intorno alla sua figura storica: la verit del
suo essere, unesperienza di comunione con lesistenza cos indiscutibile da renderlo alieno a qualsiasi soluzione di compromesso, a qualsiasi dinamica di mera sopravvivenza. Quella verit lo ha immerso in
una visione della vita e della realt cos concreta e tangibile da rendergli evidente, ovvia addirittura, la possibilit di una mutazione allinterno del genere umano e del suo modo di vivere; unevidenza
che lo ha spinto a dedicare tutta la sua vita a quel risveglio della consapevolezza che la sola opportunit a noi offerta dallesistenza per
essere reali in quanto ci permette di vivere in armonia con noi stessi, con gli altri e con la vita in genere.
Proprio a causa di questa sua unicit, impossibile scrivere una
vera biografia di questo Maestro di Realt: egli, infatti, non si staglia
in quanto personaggio o figura storica, non ha al suo attivo meriti
e conquiste. Anzi, la sua vita si conclusa bollata dal pi grande
ostracismo che la storia dellumanit ricordi: un rifiuto collettivo da
parte di tutte le realt istituzionali del mondo, vuoi nella dimensione
secolare, vuoi in quella del sacro cos come viene inteso tradizionalmente dalle religioni storiche, cosa che d da pensare.

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Malgrado ci, egli non ha mai dubitato dellonest del suo intento,
non si mai piegato ai giudizi altrui, ma soprattutto non si mai
inacidito: ha continuato a parlare a quanti a lui si sono avvicinati, facendo luce sul destino delluomo, condividendo quel viaggio di consapevolezza cui noi tutti siamo chiamati: un aprirsi allassoluta coscienza di ci che gi siamo, ma di cui siamo ignari, immemori, vittime di un sonno psicologico che porta a vivere come mendicanti,
mentre in cuor nostro siamo gi pienezza; siamo infatti la massima
espressione dellesistenza e della sua aspirazione al pieno risveglio.
Cos, da quel lontano 21 Marzo 1953 in cui visse lesperienza che
in Oriente nota come illuminazione e che si potrebbe descrivere
come il dissolversi della goccia di rugiada nelloceano, nellattimo
stesso in cui loceano dissolve se stesso nella goccia di rugiada, intorno a Osho si sono sviluppati due mondi paralleli: da un lato, il
suo ergersi contro le istituzioni, di qualsiasi specie fossero, esponendole nella loro ipocrisia, nel loro ruolo di freno dellevoluzione dellessere, sollev contro di lui lostilit di tutti gli amanti dello status
quo; dallaltro, egli divenne lamico sincero di quanti gi vivevano
nel sistema come estranei, incapaci di farlo proprio.
Queste persone lo videro e lo vissero come un vettore verso una
vita vissuta in coscienza e in pienezza, consapevoli, proprio grazie a
quelle critiche, del proprio asservimento a qualcosa cui non sentivano minimamente di appartenere. Date, fatti e misure di questo fenomeno epocale si confondono negli anni successivi in cui, lasciata la
cattedra universitaria, egli allarg la sua sfera dazione dallIndia al
mondo intero. Se ci fermassimo agli eventi, potremmo dare forma a
quadri graditi, oppure sgraditi, alla mente e alle diverse mentalit,
che porterebbero a perdere il senso di realt che Osho e i suoi discepoli vogliono tramandare alle generazioni future. Meglio dunque sintonizzarsi sulla realt sempre pi tangibile, e in evoluzione, nel Resort di Meditazione di Pune dove ancora oggi, sebbene Osho abbia

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lasciato il corpo, ogni giorno decine di migliaia di ricercatori, provenienti da ogni parte del mondo si incontrano e meditano insieme.
Kabir
Kabir di certo il pi famoso di tutti i poeti mistici di lingua hindi.
Della sua vita, sebbene si tramandino molte leggente e tantissimi
aneddoti, sappiamo ben poco con assoluta certezza. Probabilmente
visse nel quindicesimo secolo e dai suoi poemi si deduce che apparteneva a una casta di tessitori di basso rango, allepoca da poco convertita allIslam. Inoltre, lui stesso rivendica la sua mancanza di cultura e la spontaneit della tradizione orale dei suoi canti: Io non
tocco carta o calamaio, questa mano non ha mai preso una penna.
Nei suoi versi egli evoca un misticismo naturale basato sulla libert
da compromessi, da rituali e da appartenenze. Questa voce limpida
sconvolge per la sua chiarezza e scuote dallottusit che qualsiasi ortodossia coltiva, a causa della fede che viene anteposta a un percorso
di maturazione in grado di favorire un confronto personale, passionale, totalizzante e diretto con il Vero.
I suoi versi toccarono il cuore della gente comune, senza distinzioni tra hindu e musulmani. Limpatto aument nei secoli successivi, e
ancora di pi oggi perch la sua poesia stata resa universalmente
nota da Rabindranath Tagore che lha tradotta in inglese: oggi Kabir
considerato una delle voci pi autentiche dello spirito indiano.
Si tratta di uno sviluppo che spesso mette in secondo piano la concretezza del suo messaggio e il suo invito ad assumersi la piena responsabilit della propria dimensione interiore, nonch la necessit
di coltivare il proprio essere: un compito esistenziale primario, ieri
come oggi, se realmente si vuole concretizzare in pienezza quella
scintilla di consapevolezza che ci caratterizza in quanto esseri umani.

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Il suo rifiuto del sistema delle caste, il suo gelido criticare tutti i
pregiudizi, in particolare quelli hindu e musulmani, la sua insistenza
a coltivare una spiritualit dellessere e non un mero osservare i riti e
i rituali religiosi; ma soprattutto il suo utilizzare paradossi, enigmi e
metafore in grado di toccare il cuore e scardinare gli equilibri della
mente, lo rendono oltremodo attuale e universale, considerando il rigurgito di fondamentalismi che oggi pretendono di imporre nel
mondo un nuovo oscurantismo.
Alla cecit di un qualsiasi credo, di ogni rituale, Kabir contrappone
la concretezza di un divino che egli vede come un satguru: lespressione di una luce interiore che si irradia in ogni essere umano, una
scintilla latente che attende di essere percepita per risplendere in tutta la sua potenza. E il suo linguaggio corrosivo, provocatorio, energico e diretto rende ineluttabile il suo invito: ancora oggi esistono ricercatori che coltivano il Kabir Panth, la via di realizzazione aperta da
questo grande poeta dellanima.
Osho ha tratto spunto da molti poemi di Kabir per echeggiare oltre
il velo del tempo il canto imperituro di quellesistenza, cos profondamente e semplicemente percepito da questo poeta-mistico: un sapore
che non muta e la cui presenza ovvero la sua percezione cosciente
resta il solo vero destino dellessere umano, e sar sempre il senso del
suo esistere.
Questi canti di Kabir non sono altro che lo straripare della melodia da lui udita: unonda travolgente che si riversata nellessenza pi
intima del suo essere. Non sono comune poesia, la voce di un mistico: qualcuno che ha compreso, che ha conosciuto vivendo; un essere
che ha assaporato Dio e che ora vive in quellebbrezza divina.

124

Per approfondire
Ci che Osho propone unesperienza di trasformazione basata
sullesercizio della consapevolezza, applicata a tutti gli aspetti della
vita quotidiana. Unarte della meditazione arricchita da tecniche da
lui stesso ideate, tenendo presente il particolare equilibrio che caratterizza luomo moderno: Il tipo di uomo pi artificiale mai esistito
sulla Terra, egli ha chiarito.
Per acquisire unesperienza globale di trasformazione, consigliabile compiere un viaggio a Pune, in India, e visitare il Resort di Meditazione che alla visione di Osho si ispira e che oggi pi di ieri attira
visitatori da ogni parte del mondo. Qui si potr sperimentare un habitat fondato sulla meditazione e partecipare ai Programmi di Crescita, organizzati dalla Osho Multiversity, una multiuniversit dellessere che abbraccia tutte le sfere evolutive del Potenziale Umano.
Per informazioni contattare:
OSHO INTERNATIONAL MEDITATION RESORT
17 Koregaon Park, Pune 411001 (MS), India
e-mail: resortinfo@osho.net
Per aggiornamenti in tempo reale sui programmi di meditazione e
sui corsi proposti, per una presentazione interattiva delle Meditazioni Attive o per una rapida selezione delle domande pi frequenti sulla meditazione, segnaliamo che Osho presente in Internet al sito
multilingue, con una sezione in italiano: www.osho.com

125

Per richiedere un catalogo generale delle opere di Osho disponibili


in italiano, o dei discorsi su Dvd, Mp3 o altri supporti, contattare:
ASSOCIAZIONE OSHOBA
Casella Postale 15 21049 Tradate (Varese)
Tel. & Fax: 0331.810.042 e-mail: oshoba@oshoba.it
Molti trovano pi facile sperimentare le Meditazioni Attive di Osho
con la guida di persone che gi si sono inoltrate lungo questo sentiero, lavorando con questo Maestro di Vita. Per corrispondere a questa
esigenza, in Italia si stanno organizzando con sempre maggior frequenza
eventi e Campi di Meditazione in cui possibile fare esperienze dirette
della propria dimensione interiore. Per informazioni contattare:
ZEN PROMOTION
Casella Postale 15 21049 Tradate (Varese)
Tel. & Fax: 0331.841.952
e-mail: oshofestival@oshoba.it www.oshoba.it
Per uninformazione continuativa del lavoro di Osho, o per conoscere
gli indirizzi aggiornati e i programmi dei Centri di Meditazione o degli
Istituti che operano in Italia, consigliabile abbonarsi allOsho Times,
un mensile interamente dedicato allesperienza della meditazione.
Per ricevere una copia omaggio, scrivere a:
OSHO TIMES
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Osho si svolgono anche a:
OSHO MIASTO
53012 Chiusdino (Siena)
Tel. 0577.960.124 Fax 0577.960.213
e-mail: oshomiasto@oshomiasto.it www.oshomiasto.it

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Rossi

INDICE
Premessa: tu sei unico .......................................................................................... 5
La percezione della verit................................................................................ 10
La sacralit dellindividuo ............................................................................... 46
Non aver fretta di concludere ....................................................................... 73
Libert da ogni aspettativa.............................................................................. 93
Ogni istante il migliore .............................................................................. 106
Profilo degli autori............................................................................................... 121
Per approfondire .................................................................................................. 125

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NEXT AGE -TESTI


Titoli in collana

AFORISMI PER LA VITA


COME UN RAGGIO DI LUCE
ESSERE SE STESSI
LA GIOIA
LA LEGGENDA DELLE SABBIE
LA REGOLA CELESTE
LE SETTE VALLI
PENSIERI DI LUCE
QUELL OSCURO INTERVALLO L AMORE
TU SEI IL MONDO

NEXT AGE - L ASHRAM


Titoli in collana

AURA
CHAKRA
CRISTALLI
FENG SHUI
I CINQUE RITI TIBETANI
MANDALA
MEDITAZIONE
PRANA
REIKI
TANTRA
YOGA
ZEN

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