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Etica e Bioetica
2007/2008
Prof.ssa Emilia Dantuono
Bioetica
Follettino
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il seguente materiale completamente ridistribuibile salvo
lobbligo di indicare nel documento di destinazione lautore/gli
autori del presente e il sito di origine, www.solunina.it.
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La data di nascita della bioetica un po controversa, c chi dice che sia nata negli anni
Quaranta, con il processo di Norimberga e il conseguente codice;
c invece chi dice che sia nata tra gli anni Sessanta Settanta con lo sviluppo dei saperi e le
nuove tecnologie.
Certamente possiamo dire che la bioetica appartiene al secolo breve, secolo caratterizzato da
promozione di vita e di morte, lotta spesso vincente per le malattie.
Lincremento di morte e leredit dello sterminio, della Shoah
Definizioni e temi
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Il campo identificativo della parola bioetica ormai include la pluralit dei saperi, chiama in
causa le pratiche socio-politiche a cui deve appartenere operativamente la cura della salute e
della vita.
G. Hottois definisce la bioetica come :
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Un altro punto fondamentale per Hottois , per costruire lidentit della bioetica la sua
dimensione istituzionale, infatti la bioetica trova modo di articolazione, strutturazione e
definizione in varie istituzioni tra cui i comitati etici e bioetica , ossia strutture costituite da
specialisti di varia provenienza il cui compito valutare le conseguenze delle varie pratiche
scientifiche.
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Nonostante ci, trovare una definizione univoca della bioetica un obbiettivo irrealizzabile
per la diversit di prospettive teoriche, un esempio costituito dalla bioetica italiana, dove c
una profonda divisione tra la cultura di ispirazione religiosa e la cultura laica.
Tale divisione visibile dal riferimento a due paradigmi, uno costituito dal principio della
sacralit della vita :
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Laltro il principio della qualit della vita ( paradigma della bioetica laica ) :
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Il principio della qualit della vita, dunque mette in discussione il valore e il senso della fede.
La ricostruzione della bioetica proposta in modo diverso dagli studiosi di orientamento laico
e quelli di orientamento cattolico.
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Gli studiosi cattolici sostengono che ci sia stata una preistoria della bioetica, ossia un insieme
di eventi che hanno prodotto riflessioni etiche su salute, malattia, nascite e morte.
Di questa storia, il momento fondamentale il processo di Norimberga.
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Dal canto loro, i laici, sostengono che la bioetica ha cominciato a delinearsi negli anni settanta
con il mutamento che separa i costumi degli anni cinquanta da quelli che si configurano negli
anni settanta, lelemento determinante la crisi di morali assolute fondate su un quadro
valoriale reso assoluto da una fondazione filosofica di tipo ontologico e da una specifica
concezione della verit
( propongono il dovere come assoluto).
Al di l dellinterpretazione che si da alla bioetica sul piano storico, un punto decisivo quello
della sperimentazione sulluomo emerso con il processo di Norimberga.
In seguito furono definite le condizioni di ricerca e sperimentazione medica ispirata da quattro
principi :
o Principio di autonomia : tener conto della volont del soggetto su cui si effettua
lesperimento dallinizio alla fine.
o Principio di beneficenza : definizione della priorit dellindividuo e della societ
entro i limiti precisi.
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Infine lidentit della bioetica stata garantita anche dal riferimento alle correnti che hanno
avuto maggiore risonanza come la filosofia infatti Kantismo e tradizione utilitarista sono i
filoni di pensiero considerati punti di riferimento per le elaborazioni etiche come nutrono la
bioetica.
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Il rimando ai diritti umani ha permesso alla bioetica di trovare un punto di riferimento per
rendere possibile il dialogo fra coloro che hanno idee diverse.
Con lespressione Diritti umani ci si riferisce ad un insieme di diritti universali e
inalienabili, a cui ogni individuo pu appellarsi poich nascendo, arriva nel mondo come
membro dellumanit.
Il principale problema teorico dei diritti umani riguarda innanzitutto la loro giustificazione
che :
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Lindividuazione della fonte dei diritti che interpretata come metastoria della
tradizione giunsnaturalistica ed invece ricondotta allo sviluppo storico della
libert, dalla tradizione soricista.
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La distanza tra le due prospettive non facilmente ricostruibile, per cui fruibile per il
dibattito bioetico, la tesi di Bobbio, per il quale non importante giustificare i diritti umani
quanto proteggerli, si tratta, dunque, di un problema politico e non filosofico.
Non va omesso che lastenersi della giustificazione rende fragili per lorientamento bioetico
cattolico, il rimando ai diritti, di conseguenza la bioetica e il riferimento ai diritti universali
privi di ancoraggio sono accumulati da un unico destino, lapprodo nel relativismo in ambito
morale e nel positivismo in ambito giuridico.
Nel contesto determinato dallo sviluppo delle scienze e dei suoi poteri, il rimando ai diritti
umani ha una duplice motivazione :
o Volont di tutela dal potere delle scienze.
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Dunque il ricorso ai diritti umani diviene anche un modo per arginare il terrore suscitato da
un immagine della scienza asservita ai regimi totalitari.
In realt il ricorso ai diritti umani nel contesto della bioetica rende possibile la costruzione di
ipotesi etiche e proposte legislative che regolamentino le applicazioni delle moderne
tecnoscienze garantendo la salvaguardia dei diritti umani fondamentali.
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Gli sviluppi che hanno portato alla nascita della bioetica sono gli stessi che hanno prodotto la
cosiddetta crisi bioetica del diritto che secondo
Salazar Ferrer non riguarda solo le discussioni dei vari paesi europei sulle nuove leggi
concernenti le biotecnologie, ma soprattutto le crisi giuridiche ed etiche che appaiono quando
una legge in corso non pi in grado dirisolvere questioni di legittimit.
Il passo successivo alle varie crisi ( indotte dagli sviluppi storici, saperi e tecniche, dei
fondamenti, di giurisdizione ) la riformulazione del diritto, lurgenza, infatti di nuove regole
ineludibile.
Porre il problema di nuove regole non significa proporre una giurisdizione rigida che frena la
scienza e danneggia bisogni e diritti maturati in forza delle tecnologie della libert
Espressione usata da Rodot, bioeticista italiano, per dire che dove un tempo
vigeva la necessit oggi c la possibilit di scelta, quindi esigere nuovi diritti e
afferma anche c la necessit di elaborare nuove concezioni giuridiche.
Lobbiettivo prioritario realizzare una nuova branca del diritto e nuovi metodi di
regolamentazioni.
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Questa nuova branca del diritto stata proposta da L.Violante come Bio-jus :
un diritto applicato alla biologia e alla medicina che deve misurarsi con le nuove
problematiche in modo nuovo e cercare referenti teorici diversi del diritto alla
propriet o da quello delle libert individuali.
Il Bio-jus ha diversi principi orientativi :
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Nonostante questi principi il Bio-jus ancora tutto da scrivere poich fra le molte questioni
risolte altrettante sono emerse.
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La legalizzazione dellaborto ha costituito una delle ragioni delle differenze sulle posizioni
morali rispetto alle questioni bioetiche di fondo, avviando il dibattito sui temi della vita
nascente.
Quando si parla di aborto ci si riferisce allinterruzione volontaria della gravidanza che in
Italia regolata dalla Legge 194 del 1978.
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Questa legge riconosce il diritto della donna di decidere della gravidanza e tutela la
sua decisione abortiva assicurandole le necessaria assistenza medica ma anche
consulenza e sostegno psicologico, ritenuti necessari per affrontare questo tipo di
scelta.
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Coloro che dichiarano una posizione anti-abortista sostengono che questa legge non considera
la dignit dellembrione, che un soggetto di diritto al pari della madre, la cui decisione non
pu essere considerata assoluta.
La liceit di questo atto dipende pertanto dalla risposta alla domanda sullidentit
dellembrione, se questi considerato un essere umano, laborto un crimine, quindi non pu
essere praticato.
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Inoltre ritengono che tutto ci che pu impedire il normale funzionamento del processo vitale
illecito per cui vietata qualsiasi forma di contraccezione, anche laborto per fini terapeutici.
I cattolici hanno anche evidenziato la funzione eticamente ambigua della diagnosi prenatale, il
cui fine quello di evitare la nascita di figli disabili, a sostegno della quale le strutture
sanitarie investono risorse cospicue.
Ci si chiede se le stesse strutture siano disposte a investire per consentire ad una coppia non
solo di elaborare il tutto conseguente ad una diagnosi di handicap del proprio figlio atteso, ma
quanto si impegnano per rendere possibile laccettazione di tale gravidanza.
Questo mancato investimento probabilmente volto a sostenere la nascita di individui
normodotati.
Secondo la prospettiva cattolica per, lembrione va rispettato anche se sar persona
imperfetta, infatti per tale orientamento un embrione pu essere definito persona dal
momento della fecondazione dellovulo.
Per descrivere tale soggetto in formazione, la prospettiva cattolica utilizza lespressione di
persona potenziale, la potenzialit non comincia alla nascita o con la maggiore et, ma so
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sviluppa in base allintero processo di sviluppo e fa parte dellininterrotto contesto della vita
umana.
Secondo la bioetica funzionalista, la nozione di potenzialit strutturalmente debole perch se
va difeso ci che pu portare alla nascita di un essere umano, bisognerebbe difendere anche
sperma ed ovulo.
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Altra obiezione alla posizione cattolica viene da coloro che non credono che il concepimento
corrisponda allinizio naturale della vita umana, perch negano che vi sia un inizio che possa
dirsi naturale, piuttosto lassunzione di un punto di vista specifico sul significato del nascere,
del vivere e del morire che porta a considerare una particolare condizione biologica come
linizio di una vita.
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Accanto alla tradizione cristiana va aggiunta la riflessione di filosofi personalisti come Marcel
e Monnier, per i personalisti ogni persona ha valore imprescindibile, lunit indissolubile di
corpo e spirito ma ci che definisce una persona, almeno secondo Marcel lavere e lessere
un corpo nel medesimo momento; o come sosteneva Monnier :
Solo attraverso la corporeit la vita personale acquista i tratti di ci che egli
chiama esistenza incarnata.
Il punto di vista laico respinge questa definizione di persona affermando che lessere persona
il risultato di un processo che si costituisce attraverso le relazioni con gli altri e col mondo e
quindi la vita post-natale a garantire che ci accada.
Lattribuzione allembrione della dignit personale ha comunque uno scopo :
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La fecondazione assistita
Nel corso del XX secolo stata praticata con regolarit anche se in forma sommersa, solo con
lintroduzione della tecnica FIVET ( fecondazione in vitro con EMBRIO TRANSFER ), la
nascita di una bambina nel 1978 il fenomeno che ha suscitato il dibattito bioetico.
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La posizione cattolica al riguardo si basa sul punto di vista bioetico della sacralit della vita
che afferma la non liceit del controllo del processo vitale, atto che mina alla dignit della
persona, considerata creatura di Dio.
A questo punto di vista si contrappone quello ispirato dal principio della qualit della vita, i
suoi sostenitori ritengono che la fecondazione assistita, contraccettivi e tutti gli atti che
implicano il controllo dei processi di vita e morte di un individuo sono atti di responsabilit
che fortificano il soggetto agente, il quale diviene garante del benessere della societ civile.
La questione della laicit della fecondazione assistita si complica quando si realizza per via
eterologa. Coloro che negano la moralit di questo tipo di fecondazione si rifanno alletica
cattolica per cui la fecondazione deve procedere dallatto coniugale presupposto dalla
procreazione.
In questo caso la paternit assunta da colui che ha deciso di ricorrere a tale tecnica sebbene
non sia il padre biologico, secondo lorientamento bioetico cattolico ritiene che proprio per
questo , la fecondazione assisitita e quella eterologa in particolare, mini lidentit originaria
della famiglia , mettendone in questione il paradigma tradizionale.
Maternit surrogata
Tra le tecniche di fecondazione assistita esiste anche la possibilit della maternit surrogata,
pratica attraverso cui la gravidanza portata avanti da una donna che non la madre
biologica del bambino e presta lutero alla madre biologica, impossibilitata a sostenere la
gestazione o presta utero e ovulo
( risultando cos la madre biologica ) .
Luso strumentale del corpo femminile, la relazione genitoriale ambigua e la manipolazione
dellatto procreativo sono le ragioni per cui la bioetica cattolica considera illecita questa
tecnica.
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Anche la bioetica laica considera questa tecnica riproduttiva non esente da rischi morali come
ad esempio la mercificazione del corpo femminile, nonostante questo, c chi considera la
maternit surrogata un atto donativo, per cui se la scelta di portare avanti una gravidanza
in affitto non dettata da motivi economici ma dalla volont di solidarizzare con persone in
difficolt, esso acquista un valore morale da non sottovalutare.
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La clonazione
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La parola clonazione significa germoglio, viene utilizzata in biologia per indicare gli esseri
viventi originati per divisione o partizione cellulare.
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o NUCLEO TRANSFER :
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Altro motivo di discussione rispetto alla clonazione la presunta messa in mora del cosiddetto
diritto allignoranza, diritto leso da tale pratica poich essa rende possibile la conoscenza della
propria identit genetica, quindi del proprio destino biologico. Questa obiezione non per
del tutto possibile, infatti lesperienza di vita non scritta nei geni, per cui la riproduzione
biologica non implica quella biografica.
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Il filosofo inglese Bacone fu il primo ad utilizzare, nellet moderna, il termine eutanasia che
letteralmente significa morte buona e dolce, anche in epoca classica per non mancata la
riflessione sullargomento sebbene questa esperienza fosse considerata in termini di suicidio.
Il tema ha assunto solo recentemente significati con nessi alla pratica medica e alle questioni
che solleva la condizione dei malati terminali, in effetti in relazione a tali condizioni che ha
senso parlare di eutanasia e non di suicidio.
Letica religiosa ebraica e cristiana ha sempre condannato il suicidio e oggi respinge e
condanna allo stesso modo leutanasia, considerata lequivalente morale del suicidio stesso,
classificato come peccato contro Dio, se stessi e lintera umanit.
La bioetica risponde alla moralit della volont di morire, ma non discute il suicidio motivato
da particolari condizioni esistenziali, la sostanza problematica che riguarda la bioetica in
tema di eutanasia infatti la scelta di morire per non soffrire inutilmente.
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Unaltra difficolt ad accettare tale pratica dipende dalletica medica, ispirata dal codice
ippocratico, secondo il quale dovere imprescindibile del medico difendere sempre e
comunque la vita del paziente, fare di tutto quindi per evitare la morte di un malato o
quantomeno posticiparla il pi possibile.
La possibilit di prolungare la vita ad un malato ha comunque suscitato domande sulla
moralit di atti che consentono ad un malato di rimanere in vita, sopportando per dolori
devastanti e forse inutili.
In realt la medicina pu, oltre a mettere a disposizione i mezzi per tenere in vita un malato,
garantire strumenti di cura Palliativa, si tratta di cure che leniscono il dolore e la sofferenza di
un malato terminale, permettendogli di morire in modo meno tormentato.
In tema di cure palliative si registra un certo consenso anche dalla cultura cattolica che ritiene
necessario per alcuni ammalati luso di medicinali che leniscono il dolore anche se fra gli
effetti secondari vi sono terapie e meno lucidit. Nei confronti delleutanasia non c, com
chiaro, alcun consenso, viene addirittura considerata un suicidio assistito poich spesso il
medico che fornisce al malato gli strumenti per darsi la morte, o favorisce al malato egli stesso
la sua morte.
La posizione etica della sacralit della vita considera illegittima leutanasia poich la vita un
dono di cui dispone solo Dio fino alla morte, i laici dal canto loro ritengono che la moralit
dellatto eutonasico dipende dal fatto che alla vita umana va garantita una condizione di
benessere considerata tale da colui che chiede di morire, e che, ha dunque diritto.
A questo proposito stato proposto di stabilire dei trattamenti da vivi detti LIVING WILL,
con i quali una persona chiede di essere trattata nel modo che crede opportuno in caso di
condizioni patologiche gravi.
Il comitato nazionale di Bioetica si espresso considerando il living will come un documento
non ingiuntivo, ma orientativo che consente di conoscere indirettamente la volont dei
pazienti, alla stessa conclusione giunto il codice deontologico, afferma infatti che il medico
nel caso in cui un paziente non in grado di esprimere la sua volont non pu non tener conto
di quanto manifestato in precedenza dallo stesso.
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La posizione dei familiari chiamati a decidere non pu essere considerata valida poich questi
lo fanno in condizioni psicologiche difficili e spesso sono in contrasto sulla scelta da compiere,
inoltre potrebbe non essere diritto dei familiari la decisione del destino delle spoglie del
congiunto.
A questo proposito, in molti paesi, fra cui lItalia, valsa la regola del consenso al trapianto
silenzio assenso , il silenzio per invece di indicare il consenso al trapianto potrebbe
significare un diniego, per cui solo la comunicazione esplicita e sottoscritta della volont di
donare i propri organi pu volere come consenso legittimo.
Berlinguer, ha affrontato il tema con particolare attenzione, egli sostiene che, di fronte a
persone per le quali il trapianto lunica possibilit di vita, necessario valutare le possibilit
di aumentare le donazioni di organi ma contemporaneamente devono sussistere due garanzie
:
o Accertamento obiettivo della morte celebrale, quindi di definitiva cessazione delle
funzionari di tutto lencefalo e non solo della sede della coscienza
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Purtroppo vi sono in molti casi norme insufficienti e imprecise, da una scaturiscono numerose
controversie al plebiscito degli organi, e che hanno portato i suoi figli, Ia legislazione di moti
paesi a passare dal consenso presunto.
La procedura consiste nel chiedere in vita a ogni cittadino se si sia favorevole o no a donare i
propri organi, e nel considerare positiva anche assenza di una risposta, anche importante
per rispettare le libere scelte del soggetto, cio ammettere in tutta la sua serenit, senza
creare alcun senso di colpa, ma dichiarazione soggettiva di rifiuto.
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Capitolo 4 Le biotecnologie
Il termine Biotecnologia significa tecnologia biologica abbraccia unampia quantit di
pratiche che gli essere umani usano per produrre beni e servizi.
Esistono due tipi di biotecnologie :
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o Biotecnologie avanzate :
Quelle conseguenti alla svolta nella storia della scienza rappresentata dal
chiarimento della struttura del DNA e dalla messa a punto dei sistemi di intervento
e modifica dellinformazione genetica.
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Le applicazioni biotecnologiche
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La terapia genica prevede un intervento correttivo sul DNA, una modifica dellistruzione
genetica, per una possibile eliminazione dei fattori patogeni.
Essa pu riguardare tutte le cellule somatiche ( quelle degli embrioni, di bambini, di adulti ),
quanto le cellule germinali ( gameti o ovulo fecondato ).
Per ragioni etiche e bioetiche la terapia genica limitata solo alle cellule somatiche perch
quelle a livello germinale suscita, anche per lereditariet delle modifiche introdotte, problemi
etici, bioetica e giuridici da non sottovalutare.
Unapplicazione biotecnologia rilevante per la salute certamente la costruzione, attraverso
tecniche di ingegneria genetica, di animali modificati con geni di provenienza umana, in vista
delluso dei loro organi per trapianti su esseri umani, i cosiddetti xenotrapianti.
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In fine, una singolare applicazione biotecnologia che ha rilevanza nella sfera dellumano
conseguente alla scoperta fatta da Jeffreys nel 1983, ossia, che il DNA di ogni individuo,
quando viene trattato con gli appositi enzimi di restrizione, produce dei frammenti
caratteristici per ogni singolo e che fungono da vere e proprie impronte digitali molecolari.
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Naturalmente, le implicazioni economiche dei risultati della mappatura del menoma umano
sono enormi tante vero che sin dal 1991 la direttrice dellistituto superiore della sanit
statunitense avanza delle richieste per ottenere diritti di propriet di brevetti su sequenze
genetiche, provocando discussioni nelle varie equipe internazionali impegnate nel progetto.
Si pu considerare esito del dibattito internazionale la dichiarazione universale sul menome
umano e i diritti delluomo adottata nel 1997 dall UNESCO, che ha proposto di considerare la
conoscenza del genoma patrimonio universale dellumanit.
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Una tappa fondamentale per definire questa complessa materia stata la costituzione in
Europa nel 1991 di un comitato di esperti per vagliare i problemi etici, legali e sociali connessi
al programma genoma umano, mentre un punto darrivo rappresentato dalla direttiva
europea sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche e dalla convenzione europea
di bioetica.
La convinzione assume come valore fondamentale la dignit della persona, vieta qualsiasi
discriminazione nei confronti della persona a causa del suo patrimonio genetico, limita gli
interventi sul genoma umano dichiarando leciti solo quelli che hanno finalit preventiva,
diagnostica o terapeutica, autorizza interventi solo sulle cellule staminali e vieta , inoltre,
lutilizzazione di tecniche che consentono la scelta del sesso del nascituro, tranne che allo
scopo di evitare una malattia grave legata al sesso.
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Spesso per le sostanze inquinanti hanno una struttura chimica nuova che non esiste in
natura, si parla quindi, di composti xenobiotici.
Questi composti che non sono riconosciuti e degradati dai microrganismi naturali, per cui
vengono costruiti in laboratorio ceppi microbiologici con nuove capacit degradative.
Gli impatti
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Naturalmente, gli impatti dei prodotti biotecnologici sullambiente e sulla salute sono molti e
in larga parte sconosciuti, ed proprio per questo che sin dagli anni 70 si aperta una
riflessione pubblica internazionale sul tema dei biorischi e della regolamentazione della
materia biotecnologia.
Il primo incontro ( 1974 ) si concluse con la decisione di una sospensione degli interventi su
DNA per valutare i rischi e le possibili tutele, successivamente ( 1975 ) la sospensione fu
revocata e fu concesso di approntare le direttive e le regole di sicurezza.
Nel corso della riflessione pubblica internazionale si definito il principio di precauzione :
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Per quanto riguarda gli impatti socio-economici della produzione e distribuzione dei prodotti
biotecnologici sono attualmente di portata incalcolabile e incidono pesantemente sui rapporti
tra il NORD e il SUD, ricchissimo di riserve ed impossibilitato ad uno sfruttamento di esse.
Ad evidenziare la differenza del punto di vista tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo la
dichiarazione presentata alle Nazioni Unite dai delegati di molti stati africani, i quali non
credono che le multinazionali o le nuove biotecnologie aiutino i loro agricoltori a produrre il
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I conflitti dinteressi hanno reso lungo e difficile il percorso per accodarsi sulla
regolamentazione del commercio internazionale degli organismi geneticamente modificati ,
giunto infine, ad un termine nel 1999 con il Protocollo di Cartagena per la biosicurezza.
Il protocollo si basa sul principio di precauzione e sul cosiddetto Principio di sviluppo
sostenibile ed il primo importante documento che tenta di coniugare le esigenze del
commercio con la tutela della salute umana, dellambiente e i bisogni dei vari paesi.