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IL PROGETTO DI TRAVI IN
C.A.P. ISOSTATICHE
Il progetto di una sezione in c.a.p. , rispetto alle operazioni di
verifica, unoperazione ben pi complessa, in quanto coinvolge un
quantit considerevole di parametri incogniti a fronte di due sole
equazioni: lequilibrio alla traslazione e rotazione della sezione.
E necessario quindi fornire, se possibile, delle indicazioni che
permettano di prefissare alcuni dei parametri di progetto,
riducendo al minimo il numero delle incognite. A tale scopo la
pratica professionale ha permesso di stabilire alcune relazioni
funzionali tra i parametri della sezione utili in fase di
predimensionamento.
Il rispetto delle condizioni di equilibrio della sezione permette di
completare il progetto della stessa consentendo la determinazione
dello sforzo di precompressione necessario e la relativa
eccentricit rispetto al baricentro della sezione. Occorre quindi
limitare le tensioni che nascono a causa delle azioni esterne ai
valori imposti dalla normativa.
Generalmente, le operazioni appena ricordate permettono la
definizione della sezione di maggiore cimento, senza fornire
indicazioni sulla distribuzione delle stesse lungo la trave. Occorre
quindi necessariamente introdurre ulteriori indicazioni che
permettano di definire completamente la trave. Poich ai fini della
flessione la sezione generalmente tenuta costante, ci che

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


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necessario definire la variazione della precompressione in


funzione dei carichi esterni e delle massime tensioni ammissibili.
Ci si realizza con il progetto del tracciato dei cavi.
Quanto appena descritto pu essere ritenuto valido per travi
isostatiche per le quali, come visto nei capitoli precedenti,
lassenza di reazioni iperstatiche, produce la coincidenza tra centro
di pressione e posizione del cavo. Il caso di travi iperstatiche sar
trattato nel capitolo 7.

6.1. Il predimensionamento della sezione


Si consideri una trave in cemento armato normale inflessa. Il
meccanismo resistente caratterizzato da una coppia di forze C e
T il cui braccio z rimane sostanzialmente invariato al variare della
sollecitazione, mentre il loro valore aumenta con laumentare
dellazione esterna. Il braccio delle forze interne z pu essere
assunto allincirca pari a 0.9 d, dove d laltezza utile della
sezione.
T
zcost
x

Figura 6.1 Meccanismo resistente di una trave in c.a. ordinario


inflessa

In una trave in cemento armato precompresso accade esattamente


il contrario. Il meccanismo resistente ancora caratterizzato da
una coppia, costituita dalla pretensione nel cavo di
precompressione e la risultante delle compressioni nel
calcestruzzo, ma il loro braccio z risulta variare con il momento
esterno. Un criterio di predimensionamento pu allora essere
derivato dallimposizione del braccio delle forze interne.

cs
ci

Figura 6.2 Meccanismo resistente di una trave in c.a.p. inflessa

Naturalmente poich esso dipende dalle forze esterne, occorre


distinguere i diversi casi possibili che si riducono in genere alle
seguenti due condizioni [Antonini, 1986]:
MG 20% MG+Mq

(6.1)

MG > 20% MG+Mq

(6.2)

Il primo caso, pi usuale del secondo corrisponde, per una trave in


cemento armato precompresso ben progettata, ad un braccio delle
forze interne z1/2 h, dove h laltezza della sezione. Per il
secondo caso si assume generalmente z2/3 h.
Queste indicazioni, derivate dallesperienza progettuale, si
possono riassumere nelle seguenti relazioni utili al
predimensionamento di una sezione in precompresso [Antonini,
1986]:
T N
Ap
Ac

Mq
z

2Mq
h

(6.3)

f ptk
2T
cc ,e

La prima deriva dallaver assunto come braccio delle forze interne


z1/2 h, la terza dallipotesi che nel baricentro la tensione

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massima sia pari a 1/2 della tensione ammissibile a compressione


del calcestruzzo in fase di esercizio ce.
Nel caso in cui il peso proprio della trave sia molto elevato, per
motivi che saranno chiariti in seguito, bene limitare il braccio
delle forze interne a 2/3 dellaltezza h:
T N
Ap
Ac

MG Mq
z

3 MG Mq
2
h

(6.4)

f ptk
2T
cc ,e

Naturalmente laltezza della sezione deve essere in qualche modo


prefissata. Un criterio generalmente accettato in sede progettuale
quello di legare h ai momenti in fase di esercizio mediante la
relazione seguente:
h

1
1

30 22

MG Mq

(6.5)

Un criterio alternativo al precedente quello di legare laltezza h


alla luce L della trave. In particolare bene scegliere unaltezza h
che ricada nellintervallo 5-7% L.
La valutazione dellarea di calcestruzzo Ac nel rispetto dei criteri
prima enunciati non naturalmente sufficiente per dimensionare
totalmente la sezione. Occorre, infatti, definire la sua distribuzione
in modo da soddisfare alcune limitazioni, come ad esempio le
tensioni massime in esercizio imposte dalla normativa (vedi anche
paragrafo successivo).
Le tensioni al lembo superiore nel calcestruzzo sia nella fase
iniziale che finale assumono, come visto precedentemente, le
espressioni seguenti:

cs
v

cs

Ne
Ne M
e s Gs (trazione, a vuoto)
Aid Wid
Wid

N
N e M G M pq
e es
(compressione, in esercizio)
s
Aid Wid
Wid

(6.6)

dove < 1 rappresenta il fattore che tiene conto delle perdite e


cadute di tensione nei cavi.
Sostituendo alle tensioni i loro valori ammissibili a trazione (ct,v)
e compressione (cc,e) e sottraendo la prima dalla seconda
possibile determinare un valore minimo del modulo di resistenza a
flessione superiore della trave Wids utilizzando le seguenti
espressioni
Wid
s

(1 ) M G M p q

(6.7)

cc,e ct ,v

Il modulo di resistenza a flessione inferiore di pu esprimere in


maniera analoga alla precedente:
Wid
i

(1 ) M G M p q

(6.8)

cc,v ct ,e

Noti quindi i momenti flettenti in fase iniziale e di esercizio


possibile, mediante le precedenti espressioni, calcolare il valore
dei moduli di resistenza a flessione minimi della trave e scegliere
cos la sezione pi prossima.
Osservazione: i due criteri prima richiamati e relativi al
predimensionamento dellaltezza h e dellarea Ac della trave
suggeriscono anche la forma della sezione. Nel caso in cui il
momento dovuto al peso proprio MG sia elevato rispetto al
momento in esercizio conveniente utilizzare una sezione a T
piuttosto che a doppio T.

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ys
ks
ki
yi

Spostamento del centro


di pressione dovuto
Ai carichi in esercizio
Spostamento del centro
di pressione dovuto
al peso proprio

Spostamento del centro


di pressione dovuto
Ai carichi in esercizio
Spostamento del centro
di pressione dovuto
al peso proprio

Figura 6.3 Criteri per la scelta della forma della sezione

Infatti, in tal caso il centro di pressione in condizioni iniziali


sarebbe piuttosto alto e il suo successivo innalzamento per opera
dei momenti in esercizio sarebbe piuttosto modesto. Occorrerebbe
quindi una sezione con punto di nocciolo inferiore elevato e una
estensione del nocciolo limitata; una sezione a T sposa
perfettamente queste caratteristiche.
Una volta determinati i punti di nocciolo inferiore ki e superiore ks
della trave (vedi fig. 6.3) rimane da determinare lo sforzo di
precompressione Ne e la posizione del cavo risultante yap. A tale
scopo necessario trattare separatamente i casi di
precompressione totale e limitata.
I criteri di scelta di sezioni in c.a. possono essere cos riassunti

Sezioni a doppio T: hanno un rendimento geometrico (vedi


par. 6.2) elevato e risultano efficaci sia a breve termine (per la
presenza dellala inferiore) che a lungo termine (ala
superiore). Sono utilizzate per rapporti MG/(MG+Mp+q) bassi
(< 20%) per la bassa distanza tra il cavo risultante e il punto
di nocciolo inferiore.

Sezioni a doppio T dissimmetriche: Allaumentare del


rapporto MG/(MG+Mp+q) occorre utilizzare sezioni con
distanza tra cavo risultante e punto di nocciolo inferiore

sempre pi grandi, al limite a T. Per i casi intermedi si pu


utilizzare una sezione a doppio T dissimmetrica. Si usano
anche per sezioni composte.

Sezione a T: si utilizzano per casi in cui il rapporto


MG/(MG+Mp+q) diventa particolarmente elevato (>> 20%)

6.2. Considerazioni sulla scelta


rendimento geometrico

della

sezione:

il

La distribuzione del materiale nella sezione assieme alla forma


della sezione sono elementi molto importanti sia dal punto di vista
dellefficienza statica della sezione sia dal punto di vista
economico. Tali caratteristiche possono essere riassunte in un
coefficiente che in letteratura detto rendimento geometrico e che
definito come segue:

Ws
Wi

Ac y i
Ac y s

(6.9)

Esso permette, a parit di area della sezione, di avere una misura


sintetica della distribuzione del materiale dal punto di vista
flessionale.
Poich la sezione ideale dal punto di vista flessionale la sezione
a doppio T limite ad essa associato il massimo rendimento
flessionale ottenibile:

Ws

Ac yi

A h

2 2
1
h
A
2

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La sezione che ha il rendimento geometrico pi basso


naturalmente la sezione rettangolare per la quale =1/3. Ci
dovuto al fatto che la sezione rettangolare quella che si allontana
di pi dalla sezione a doppio T limite. Lunico vantaggio di tali
sezioni la necessit di utilizzare durante il getto delle casseforme
pi semplici rispetto al caso di sezioni a T.
Una possibile modifica delle sezioni rettangolari che permetta di
avere un rendimento geometrico pi elevato quella di forare la
sezione. Le sezioni cave hanno, infatti, un rendimento geometrico
pi elevato di quelle piene per lincidenza vuoto/pieno.
Ad esempio nel caso di una sezione rettangolare con base
b=15 cm ed altezza h= 60cm con un foro rettangolare di base b1=8
cm ed altezza h1=35 cm presenta il seguente rendimento
geometrico:

bh3 b1h13

12 12

Ws
h/2

0.433
Ac yi
bh b1h1 h
2
In genere le sezioni rettangolari forate si usano in presenza di
carichi non eccessivi.
Le sezioni a T posseggono un rendimento geometrico pi elevato
in quanto lala contribuisce ad aumentare opportunamente il
modulo di resistenza a flessione e sono, come gi detto, opportune
nel caso di momenti dovuti al peso proprio elevati.
Esempio 6.1: Predimensionare una sezione in c.a.p. soggetta ad
un momento momento dovuto ai sovraccarichi Mq = 440 kNm.
Inoltre il rapporto tra momento dovuto al peso proprio MG e
momento totale MG+Mq sia = 60%. Si considerino inoltre cadute
di tensione pari al 15%. Si assumano infine le seguenti tensioni

ammissibili nel cls e nellacciaio: cc,i=16 MPa, cc,e=13 MPa,


ct,i=-2.5 MPa, ct,e=-2.0 MPa, fptk=1050 MPa,
Poich il rapporto MG/MG+Mq pari al 60 % scegliamo una
sezione a T. Il momento dovuto al peso proprio vale MG=Mq1.50
=660 kNm.
Laltezza della trave pu essere predimensionata in base al
momento di esercizio:
h=

1
MG +Mq =1.10 m
30

Si pu quindi procedere con la stima iniziale dello sforzo di


precompressione e predimensionare larmatura di compressione:
Ne =
Ap =

1.5 MG +Mq
h

Ne
ptke

=1500 kN

1190 mm2 12 cm2

Con tali dati si pu predimensionare larea della sezione


ipotizzando di avere nel baricentro della stessa una tensione pari
alla met della tensione ammissibile in esercizio:
Ac =

2Ne
2400 cm2
cc,e

Si possono infine calcolare i moduli di resistenza della sezione nel


rispetto delle condizioni 8.7 e 8.8:
,
,

(1-)MG +Mq

0.1570400+44000
36000 cm3
cc,e -ct,v
1.3+0.850.25
(1-)MG +Mq 0.1570400+44000
=
=
35000 cm3
cc,v -ct,e
0.851.6+0.20
=

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Poich la sezione da adottare preferibilmente a T si pu fissare lo


spessore dellanima bw=15 cm e lo spessore dellala h1=8 cm e
procedere cos in maniera iterativa alla determinazione della
larghezza dellala. La tabella seguente riporta la procedura
iterativa adottata.
b

(cm)

23
30
40
41

Tabella 6.1 Progetto per iterazione


,
yG
Wi
Ws
(cm)

53.09
51.54
50.49
49.48

(cm3)

32060
33450
34350
35180

(cm3)

34360
37940
40480
43020

Come grandezza di controllo


percentuale in valore assoluto
tolleranza massima pari 0.01. La
per la quale la variazione % di
Ws=+0.124 > 0.01.

-0.046
0.044
0.019
0.005

-0.046
-0.054
0.124
0.195

stata scelta la variazione


dei moduli di resistenza, con
procedura termina per b=40 cm
Wi pari a +0.005 e quella di

E possibile anche prefissare alcune grandezze come lo spessore


delle ali e lo spessore dellanima lasciando come incognita la base
delle ali. Nella figura seguente illustrato un grafico in cui
riportato il valore del modulo di resistenza a flessione (St, Sb) in
funzione delle altre grandezze geometriche (h1,h2,b,bw).

6.3. Determinazione dello sforzo di precompressione


6.3.1. Precompressione totale
Nel caso di precompressione totale la sezione deve essere
totalmente compressa sia a vuoto che in esercizio. Occorre per
distinguere i due casi identificati dalle disuguaglianze (6.1) e (6.2).
Nel caso (6.1), infatti, potendo utilizzare una sezione a doppio T
possibile sfruttare lintera estensione del nocciolo centrale
dinerzia, con conseguenti distribuzioni di tensione triangolari sia
in condizioni iniziali che in esercizio. Se si ipotizzasse una sezione
a doppio T anche nel caso (6.2), potrebbe risultare necessaria
uneccentricit incompatibile con la sezione in quanto il momento
MG in tal caso molto elevato. Occorre quindi operare
diversamente.
Caso MG 20% MG+Mp+q
Ci comporta, come gi ricordato in precedenza, che a vuoto il
centro di pressione cade nel punto di nocciolo inferiore. In
esercizio il centro di pressione deve invece cadere nel punto di
nocciolo superiore. Tali condizioni si esprimono come segue:

e p ki
e p ks

M G
Ne

(6.10)

M G M pq
Ne

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dove ep leccentricit del cavo mentre ki e ks sono le distanze dei


punti di nocciolo inferiore e superiore rispetto al baricentro della
sezione. Il termine rappresenta il termine delle perdite e cadute
di tensione nel cavo, espresso in percentuale. Generalmente per
una stima di primo tentativo si pu utilizzare un valore =0.8.
Sottraendo la seconda alla prima si ottiene lespressione dello
sforzo di precompressione in esercizio, assieme alla posizione del
cavo.
1 M G M p q
N e
ks ki

M G
e p ki
Ne

(6.11)

In definitiva, per il predimensionamento di una sezione in c.a.p.,


nel caso appena esaminato, una volta stimata larea Ac con le (8.3)
e i moduli di resistenza a flessione con le 8.7 e 8.8 si sceglie una
sezione con caratteristiche simile a quelle stimate. Si passa infine
alla determinazione dello sforzo di precompressione e
delleccentricit del cavo.
Esempio 6.2a: Si consideri una trave in c.a.p. con luce L=13 m.
Nellipotesi che le cadute lente siano pari al 20 %, ( = 0.8) e che
il momento Mp+q=500 km, determinare lo sforzo di
precompressione e la posizione del cavo risultante al fine di
realizzare uno stato di precompressione totale.

Calcolo caratteristiche geometriche della sezione:


Area sezione: Ag = 0,2100 m2
Area armatura di precompressione Aap = 1430 mm2
Momento dinerzia:
Ig = 1,702 10-2 m4
Punti di nocciolo:
ks =0.201 cm, ki = 0,190 m
Calcolo sollecitazioni:
Le sollecitazioni in mezzeria sono:
Peso proprio:
Carico variabile:

Mg = (1/8) Ac cL2 = 110,9 KN m


Mq = 500 KN m

Siamo quindi nel caso Mg < 20% di Mg+Mp+q


Calcolo sforzo di precompressione:
Lo sforzo di precompressione da applicare considerando le perdite
pari a:
Applicando la (6.11)1 si ottiene lo sforzo necessario:

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500 110 .9 (1 0.8)


Ne
1336 KN
0.201 0.190

Calcolo posizione cavo risultante:


Applicando la (6.11)2 si ottiene la posizione del cavo:
e p 0.19

0.8 110 .9
0.256 m
1336

Caso MG > 20% MG+Mq


In tal caso si pu tentare di applicare la procedura del caso
precedente, con la possibilit che la posizione del cavo risultante
esca fuori dalla sezione, con conseguente impossibilit di
realizzazione. Conseguentemente, si fissa la posizione del cavo
risultante in maniera che il cavo pi in basso sia ad una distanza
dal lembo inferiore pari a quella minima prestabilita. Rimane
quindi determinare lunica incognita del problema, ossia lo sforzo
di precompressione:
e p y i d min
Ne
Ni

M G M p q
e p ks

(6.12)

Ne

Esempio 6.2b: Si consideri la trave dellesercizio 6.2a ma con un


momento dovuto ai sovraccarichi permanenti e variabili Mq=150
kN.
In tal caso lapplicazione della procedure utilizzata nellesercizio
precedente porterebbe ad una eccentricit calcolata pari a ep=0.391
m, chiaramente incompatibile con la sezione. Si fissa quindi la
massima eccentricit possibile e si calcola di conseguenza lo
sforzo normale necessario per mantenere la sezione totalmente

compressa. Se si fissa un copriferro minimo dmin=9 cm


leccentricit risulta
e p y i d min 0.30 m
Ne
Ni

M G M p q
e p ks

520kN

Ne
650kN

6.3.2. Precompressione limitata


Nel caso di precompressione limitata si ammette che sia in fase
iniziale che in esercizio ci sia trazione al lembo superiore e
inferiore rispettivamente. In tal caso i centri di pressione a vuoto e
in esercizio risultano essere ovviamente esterni al nocciolo
centrale dinerzia.
ct,i
ks

Punto limite superiore

tensioni a vuoto

Punto limite inferiore

ki

tensioni in esercizio

ct,e
Figura 6.4

Questi, noti in letteratura come punto limite inferiore e superiore


[Giangreco, 1992], si possono determinare osservando che la
tensione di trazione nasce ad opera di una variazione di momento
interno che sposta il centro di pressione dai punti di nocciolo

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inferiore e superiore ai rispettivi punti limite. La loro espressione


la seguente:
ki
ks

Ws ct , i

(6.13)

Ne
Wi ct ,e

(6.14)

Ne

Analogamente a quanto fatto per ottenere la 8.10 si pu ottenere


lespressione dello sforzo normale in esercizio
e p ki ki
e p ks ks

M G
Ne
M G M p q

(6.15)

Ne

Sottraendo la prima dalla seconda si ottiene lespressione dello


sforzo di precomprNeessione in presenza di precompressione
limitata:
Ne

M p q ( 1 )MG

ks ks ( ki ki )

(6.16)

Poich le 8.13 e 14 contengono entrambe il valore di Ne occorre


iterare. Si pu ad esempio partire dal valore di Ne relativo al caso
di precompressione totale e poi iterare fino a convergenza, che in
genere molto rapida.
Esercizio 6.3: Effettuare il progetto di massima di una sezione
trasversale e dello sforzo di precompressione, avendo a
disposizione i seguenti dati:

Mp+q
(kNm)

MG
(%)

h
(m)

fptk
(MPa)

cc,i
(MPa)

cc,e
(MPa)

ct,i
(MPa)

ct,e
(MPa)

450

10%

0.8

1050

16

13

1.6

1.3

0.86

Poich siamo nel caso di MG/(MG+Mp+q)=piccolo (10%), conviene


adottare una sezione a doppia T. Visto il valore esigio di MG si
predimensiona N in base al solo Mp+q.
Si predimensionano dunque N, Ap e Ac:

N=

2 Mp+q

h
1125

2 450
0,8

1125 KN

Ap = 105.0 10.7 cm2


Ac =

2 1125
1,3

103 1730 cm2

Le perdite stimate sono pari al 1-0.86=14 % .


La sezione cos ottenuta ha le seguenti
propriet (riferite alla sola sezione in cls):
Ac = 0.177 m2
Ig = 1,40 10-2 m4
Ws=Wi=0.0354 cm3
ki = ks = 0.195 m
Affinch la sezioni risulti verificata
necessario che i moduli di resistenza a flessione superiore ed
inferiore rispettino le condizioni 6.7 e 6.8:
Wid
s

(1 ) M G M p q
ct ,e ct ,i

0.032 0.00320 cm 3

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Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


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Wid
s

(1 ) M G M p q
cc ,i ct ,e

0.031 0.0310 cm 3

La sezione risulta dunque ben dimensionata. Con questi dati si


determina il valore di N e la posizione del cavo risultante mediante
le 6.13,14 e 6.16. Essendo il caso tratto di precompressione
limitata necessario procedere per iterazioni. Come valore iniziale
dello sforzo di precompressione consideriamo Ne=1125kN
calcolata in fase di predimensionamento.
Giunti a convergenza (vedi tabella), quando cio le variazioni in
termini di variazione delle distanza dei punti limite dai punti di
nocciolo si sono stabilizzate, si ha Ne= 947 kN e quindi si pu
calcolare leccentricit del cavo risultante:
ep =ki +ki +

Mg
Ne

=0,291 m

Considerando un copriferro minimo di 6 cm, leccentricit cos


calcolata pu essere considerata un valore accettabile.
Indice iterazioni
1
2
3
4
6

ki
(kN)
0,043
0,050
0,051
0,051
0,051

Iterazioni

ks
(kN)
- 0,035
- 0,040
- 0,041
-0,042
-0,042

Ne
(kN)
1125
976
952
948
947

6.3.3. Procedura di progetto


Quanto illustrato dei paragrafi precedenti pu essere efficacemente
riassunto nel flow-chart illustrato nelle figure seguenti che si
presta facilmente ad essere implementato utilizzando i pi comuni
linguaggi di programmazione. In appendice B mostrata a titolo
desempio limplementazione in ambiente MATLAB.

..continua alla pagina successiva

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Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


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6.4. Il tracciato dei cavi


Come gi si avuto occasione di osservare, nelle strutture inflesse
landamento dei cavi di precompressione deve essere progettato in
modo da contrastare efficacemente le azioni flessionali esterne sia
in fase iniziale che di servizio. A tale scopo di consideri la trave
semplicemente appoggiata di figura nella quale per semplicit sia
presente un solo cavo di precompressione con configurazione
rettilinea passante per il punto di nocciolo inferiore ci della trave
(considerata a sezione costante). In assenza di carichi esterni la
sezione di mezzeria risulta interamente compressa con lasse
neutro passante per il lembo superiore della trave.
Nel caso di precompressione totale, allatto dellazione dei carichi
esterni la situazione ideale quella per cui lo sforzo di
precompressione N in presenza del momento esterno si sposta fino
al punto di nocciolo superiore ce. In tal modo la sezione
risulterebbe ancora interamente compressa con asse neutro
passante per il lembo inferiore.

Figura 6.5

Per il caso appena esaminato man mano che ci si avvicina agli


appoggi il momento diminuisce fino ad annullarsi nelle sezioni
terminali, nelle quali quindi potrebbero nascere, in presenza di
precompressione, tensioni di trazioni elevate. Per ovviare a tale
inconveniente si potrebbe pensare di variare il tracciato dei cavi in
modo tale che ogni sezione, allatto dellapplicazione dei carichi
esterni, risulti interamente compressa. Per una trave a sezione
costante tale condizione si esprime semplicemente (ad es. per
lungo termine):

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Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


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M ( x ) e( x ) d s N

e( x )

M( x )
ds
N

(8.12)

Utilizzando tale tracciato, allatto della applicazione dei


sovraccarichi, il centro di pressione nella generica sezione cade
sempre nel punto di nocciolo superiore.
Ad esempio, leccentricit del cavo allappoggio, pari a ds,
garantisce la totale compressione anche nella sezione di estremit.
Se N e ds sono costanti e il carico costante il diagramma dei
momenti e parabolico cos come il diagramma delle eccentricit
e(x).

Figura 6.6

Il momento flettente Mu detto momento utile della sezione. Una


sezione considerata ben progettata se il massimo momento
dovuto ai sovraccarichi (permanenti e accidentali) coincide con il
momento Mu. In tal modo allatto della messa in carico la trave
rimarrebbe interamente compressa.
M u d i d s N

(8.13)

La portanza di una trave pu essere aumentata incrementando lo


sforzo normale (incremento limitato dalle tensione massime al
tiro) oppure aumentando la distanza reciproca dei punti di
nocciolo di+ds. Per tale motivo le travi in c.a.p. si realizzano
normalmente utilizzando sezioni a T o doppio T.
In realt il cavo non sempre posizionato nel punto di nocciolo
inferiore. In tale condizione, allatto del tiro lazione del peso

proprio della trave sposta la risultante di una certa quantit da. Il


momento Mu=daN detto momento utile aggiunto.
M ua d a N

(8.14)

Se il momento dovuto al peso proprio coincidesse con il momento


utile aggiunto, allatto del tiro la trave risulterebbe interamente
compressa. Questa condizione costituisce unulteriore indicazione
di sezione ben progettata.

6.4.1. Il cavo risultante


I cavi di precompressione sono generalmente pi di uno, ognuno
con una propria disposizione e forma. Ai fini del progetto e della
verifica per utile fare riferimento al concetto di cavo risultante
(C.R.). Se ogni cavo in ogni sezione ad ascissa caratterizzato da
uno sforzo normale Ni(z) e un angolo di inclinazione i(z) le
componenti orizzontali e verticali della precompressione avranno
le espressione seguenti:
N( z )

Ni ( z ) cos i
i

T( z )

Ni ( z ) sin i
i

Ni ( z ) cos i ei ( z )
e( z ) i
Ni ( z ) cos i
i

(8.15)

Lo sforzo di precompressione sul cavo risultante sar la risultante


delle componenti orizzontale e verticale:
P( z )

N( z )2 T ( z )2

(8.15)

23

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

La figura seguente mostra il significato meccanico e geometrico


delle grandezze introdotte nelle 8.14 e 8.15

Figura 6.7

Nel caso di angoli piccoli, cio 0, come generalmente accade, le


precedenti espressioni diventano:
N( z )

Ni ( z )
i

T( z )

N i ( z )i
i

N i ( z )ei ( z )
e( z ) i
Ni ( z )

(8.16)

Se la tensione ipotizzata essere la stessa per ogni cavo, la


posizione C.R. anche il baricentro delle aree di cui sono costituiti
i singoli cavi. Se inoltre larea di ogni cavo costante la posizione
del C.R. la media dei baricentri degli n cavi.
N( z ) N i ( z )
i

T ( z ) N i ( z ) i
i

e( z )

ei ( z )
i

(8.17)

Pu accadere che alcuni cavi vengano interrotti prima della testata.


E il caso di travi a cavi post-tesi con cavi ancorati in campata o di
travi in c.a.p. a fili pretesi resi inefficaci prima dellappoggio
tramite intubettamento. In tali casi il cavo risultante presenta lungo
il tracciato delle singolarit, ossia dei salti corrispondenti alla
diminuzione dello sforzo di precompressione.
La figura seguente illustra un esempio di trave precompressa con
tre cavi post tesi dove il primo cavo non viene interrotto in testata
ma sullestradosso, provocando una discontinuit della posizione
del cavo risultante (linea nera tratteggiata).
1

N1

Cavo Risultante

N2
N2

Discontinuit

Figura 6.8 Cavo risultante di una trave a cavi post-tesi interrotti


allestradosso

Un esempio interessante di trave con cavi interrotti in campata e


non in testata quello della trave ad anello del centro congressi di
Firenze progettata intorno agli anno 70 con la tecnica del cemento
armato precompresso a cavi post-tesi [BIBLIO]. In quella
occasione lunica possibilit di ancoraggio era quello di ancorare i
cavi allestradosso o allintradosso della trave, provocando con ci
discontinuit del cavo risultante. Il giusto dosaggio del numero di
ancoraggi ha permesso i quel caso di ottenere un cavo risultante
praticamente continuo.
La figura seguente mostra la trave in fase di montaggio, la
disposizione dei singoli cavi allinterno della stessa e il relativo
cavo risultante.
Un altro caso nel quale si verifica la discontinuit del cavo
risultante quello di travi precompresse a cavi pre-tesi che in
alcuni casi per soddisfare le condizioni ammissibili in termini di

25

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

tensioni devono essere interrotti in maniera da sollevare la


posizione del cavo risultate della necessaria quantit. Poich i fili
pre-tesi sono generalmente rettilinei e orizzontali lunico modo per
avere un cavo risultante a profilo variabile quello che va sotto il
nome di intubettamento.

Figura 6.9 Trave ad anello in c.a.p. del centro congressi di Firenze

Tale tecnica consiste nel fare passare i cavi in un guaina di


lunghezza prestabilita (tubo) oltre la quale il cavo comincia ad
essere attivo, mentre nel tratto inguainato non sussiste
trasferimento di tensione dallacciaio al calcestruzzo. Dosando
opportunamente le varie lunghezze di intubettamento si pu
ottenere un profilo del cavo risultante in grado di soddisfare le
condizioni limite dettate dalla normativa, che verranno
approfondite nei prossimi paragarfi.

Discontinuit
Intubettamento

Figura 6.10 Cavo risultate in travi precompresse a fili pre-tesi

Una volta determinata larea dellarmatura di precompressione e la


posizione del cavo risultante occorre determinare la disposizione
dei singoli cavi lungo la sezione, utilizzando le precedenti formule
in senso inverso. Generalmente di stabilisce lo sforzo massimo da
attribuire ai singoli cavi, in maniera che fissando la posizione di
alcuni di esse si possa valutare la posizione dei rimanenti. Poich
per risolvere il problema si ha a disposizione una sola equazione,
si fissa la posizione di n-1 cavi o gruppi di cavi che hanno la stessa
ordinata e si valuta di conseguenza la posizione del restante cavo o
gruppo di cavi.
Gruppo di cavi
la cui posizione incognita

Cavo risultante
Gruppo di cavi la cui
posizione viene prefissata

Figura 6.11 Posizione dei cavi nella trave

Esempio 6.4: Con riferimento alla configurazione geometrica dei cavi di


precompressione della trave indicata in figura (4 cavi uguali da 187),
determinare lequazione del cavo risultante, nellipotesi che i singoli
cavi abbiano andamento parabolico, si attestino in mezzeria con
tangente orizzontale e siano soggetti alla stessa tensione iniziale pari a
840 MPa. Ricavare inoltre linclinazione della risultante in testa.

27

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

y
160130
100 70

5 8.6 12.2 15.8

14 m

La prima operazione da fare quella di determinare lequazione dei


singoli cavi. Essendo essi parabolici la loro generica equazione assume la
forma seguente:
=

Dove il sistema di riferimento adottato quello indicato in figura. Per


determinare le costanti della parabola occorre imporre le condizioni al
contorno. Nel caso specifico la derivata nulla nellorigine degli assi fa si
nullo anche il coefficiente b. Imponendo poi che il singolo cavo passi per
le posizioni indicate in figura si ottengono i coefficienti a e b indicati
nella seguente tabella:
Tabella xxx coefficienti delle equazioni dei singoli cavi
y(x=14m)-b
y(x=0)
y(x=14 m)
b=y(0)
Cavo
a=
(m)
(m)
(cm)
142
1
0.050
0.70
0.050
0.003316
2
0.086
1.00
0.086
0.004663
3
0.122
1.30
0.122
0.006010
4
0.158
1.62
0.158
0.007459

Essendo i cavi soggetti alla stessa tensione iniziale e aventi la stessa area,
lequazione del cavo risultante pu essere espressa come la media delle
ordinate dei singoli cavi:
e(x)=

4
i=1
yi (x)

ai
i=1

bi =0.005362 x2 + 0.104

+
i=1

Il cavo risultante ha quindi in testata e in mezzeria rispettivamente un


ordinata pari a 1.155 m e 1.04 cm. Per determinare linclinazione del
cavo in testata basta calcolare la derivata per x=14 m e calcolare langolo
corrispondente:
e' (x)=0.010724 x

e' (x)=0.010724 14=0.15

Langolo di attacco del cavo risultante in testata vale dunque 8.53.


Ritenendo langolo piccolo , la forza di precompressione totale pu
essere calcolata come segue: N=418( 0.72/4) 84.0=2326 kN.
Esempio 6.5: La trave dellesercizio precedente presenta ora i primi due
cavi che si attestano in campata uno a distanza 350 cm dalla testata e
laltro a distanza di 160 cm. Si determini landamento del cavo risultante
utilizzando le stesse ipotesi dellesercizio xxx.
160

350

100 70

5 8.6 12.2 15.8


14 m

In questo caso il cavo risultante presenta due punti di discontinuit (in


termini di ordinata e di derivata) coincidenti con i punti di attacco dei due
cavi in campata. Rispetto al caso prima esaminato soltanto le equazioni
dei primi due cavi si modificano e le equazioni diventano le seguenti:
Tabella Coefficienti delle equazioni dei singoli cavi
y(x=0)
y
b=y(0)
Cavo
(m)
(m)
(cm)
1
0.050
0.70
0.050
0.003316
2
0.086
1.00
0.086
0.004663
3
0.122
2.00
0.122
0.012213
4
0.158
2.00
0.158
0.016700
Il cavo risultante sar suddiviso in tre tratti continui le cui equazioni sono
le seguenti:

29

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

Tabella Equazioni del cavo discontinuo


Tratto
x (m)
Equazione cavo risultante
1
y=0.009202x2 +0.105
010.5
2
y=0.006703x2 +0.086
10.512.6
3
y=0.003989x2 +0.068
12.614.0

6.4.2. Il fuso del cavo risultante


Con riferimento ad una generica sezione di una trave in c.a.p. e alle due
condizioni di verifica usualmente considerate (a vuoto e in esercizio) si
possono definire due andamenti limite del cavo risultante. Il primo si
riferisce alla condizione a vuoto e alla sezione interamente compressa
con asse neutro tangente alla sezione al lembo superiore. Il secondo si
riferisce invece alle condizioni di esercizio sempre in presenza di sezione
interamente compressa ma con asse neutro passante per il lembo
inferiore. La prima curva (verde) si costruisce con riferimento al
momento dovuto al peso proprio MG , la seconda (arancione) con
riferimento al momento in servizio (Mp+q+MG). Le distanze
rispettivamente dalla retta limite sup. ed inf. si esprimono come segue:

ei ( x)

M G ( x)
N0

es ( x )

MG M p q ( x )
Ne

dove N0 = sforzo di precompressione al tiro ed Ne = sforzo di


precompressione in esercizio

Figura 6.12

Larea compresa tra le due curve detto fuso del cavo risultante. Esso
rappresenta larea entro la quale far cadere il cavo risultante al fine di
ottenere per le due condizioni di carico considerate una sezione sempre

interamente compressa. Ammettendo la presenza al lembo superiore e


inferiore di trazione (per normativa) le rette limite modificano la loro
posizione originaria. I centri di pressione che corrispondono ai due
diagrammi limite sono detti punti limite.

Figura 6.13

6.4.3. Il fuso di Guyon1


Come visto precedentemente, in fase di progetto vengono in qualche
modo predimensionati la sezione e lo sforzo di precompressione; il fuso
entro il quale fare variare il cavo viene allora individuato mantenendo
entro il limiti normativi le tensioni massime di trazione e compressione
ammissibili nel calcestruzzo:

1) ct ,i

2)
3)

N 0 N p
Aid

N 0 N p
Aid

N p e1i

Ws

N p e 2 i
Wi

N 0 N p N L

4) ct ,e

Aid

MG
Ws

MG
cc ,i
Wi

N p N L e1e

N 0 N p N L
Aid

Ws

M G M pq

Ws

N p N L e 2 e
Wi

cc ,e

M G M pq
Wi

1 Yyes Guyon, illustre studioso francese del 900 che contribu alla diffusione del c.a.p., assieme a

Fressynet, Magnel, Dischinger e Finsterwalder.

31

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

Il limite inferiore del fuso si valuta come la minima eccentricit


ricavabile dalle relazione 1) e 2) (condizioni a vuoto). Il limite superiore
corrisponde alla massima eccentricit ricavabile dalle relazione 3) e 4)
(condizioni di servizio). Il fuso cos costruito va sotto il nome di fuso di
Guyon. Nelle espressioni precedenti le tensioni di trazione vanno
considerate con il segno negativo.
Il limite inferiore fuso di Guyon si individua quindi con le prime due
relazioni:

1) ct ,i
e1i
2)

N 0 N p
Aid

N p e1i
Ws

MG
Ws

Ws ct ,i Aid
MG

Aid N 0 N p
N 0 N p
N 0 N p
N 0 N p e2i M G

cc ,i
Aid
Wi
Wi

e2 i

Wi cc ,i Aid
MG

Aid N 0 N p
N 0 N p

Il limite inferiore del fuso di Guyon quindi dato da emin=min (e1i, e2i).
La ragione risiede nel fatto che per soddisfare entrambe le condizioni
occorre essere il pi vicino possibile dal punto limite inferiore. In caso
contrario, infatti, il centro di pressione potrebbe trovarsi al di sotto del
punto limite e generare cos tensioni di trazione al lembo superiore o di
compressione al lembo inferiore incompatibili con le tensioni ammissibili
dettate dalla normativa.
Allo stesso modo, il limite superiore del fuso di Guyon si individua con
le seguenti altre due relazioni:

3)

cc ,e

e1e

4)

Aid

N p N L e1e
Ws

M G M pq
Ws

M G M pq
cc ,e Aid
Ws

Aid N 0 N p N L
N 0 N p N L

ct ,e

e2 s

N 0 N p N L

N 0 N p N L
Aid

N p N L e 2 e
Wi

M G M pq
Wi

M G M pq
ct ,e Aid
Wi

Aid N 0 N p N L
N 0 N p N L

Il limite superiore del fuso di Guyon dunque dato da emin = max (e1s,
e2s). La ricerca della massima eccentricit anchessa legata al fatto che
per soddisfare entrambe le condizioni sulla tensione occorre essere il pi
lontano possibile da punto limite inferiore in maniera che con
lapplicazione dei sovraccarichi permanenti e accidentali (M p+q) non si
esca dallintervallo punto limite inferiore superiore e non si determini
cos il superamento della massima tensione di trazione o compressione al
lungo termine.

Figura 6.14 Significato geometrico del fuso di Guyon

In figura 6.14 illustrato il significato geometrico del fuso di Guyon che,


secondo quanto detto sopra, rappresenta il dominio (zona tratteggiata)
entro il quale far ricadere il cavo risultate al fine di ottenere uno stato
tensionale compatibile con le prescrizioni normative. Si osservi come il

33

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

fuso contenga necessariamente il fuso del cavo risultate, per il quale la


trave risulta in ogni sezione totalmente compressa.
Esempio 6.6: Tracciare il fuso di Guyon per la trave semplicemente
appoggiata illustrata in figura di sezione costante e realizzata con
5200calcestruzzo di classe C32/40 MPa con cemento ad alta resistenza e
acciaio da precompresso realizzato da 30 trefoli 75 con area totale pari
41.23 cm2. Gli sforzi di precompressione a perdite di tensione istantanee
e cadute di tensione avvenute valgono rispettivamente:
N0 - NP= 6000 kN

N0 - NP - NL = 5500 kN

Il sovraccarico permanente e accidentale, considerato uniformemente


distribuito sulla trave vale Q=40 kN/m.

60

Figura 6.15 Geometria della trave

Nellipotesi di combinazioni di carico quasi permanente e tempo di


applicazione della precompressione pari a t0=14 gg, le tensioni
ammissibili prescritte dalle NTC08 per il calcestruzzo si calcolano come
segue:
Calcolo delle Resistenze
Resistenza a compressione cilindrica media:
f cm 8 fck 40MPa

Resistenza a compressione media al tempo t:


f cm (t ) f cm

28 1 / 2
s 1
14

40 0.92 36.8 MPa

Resistenza caratteristica a compressione al tempo t:

f ck ( t ) f cm 8 36.8 8 28.8 MPa


Resistenza a trazione cilindrica media:

f ctm 0.30 f ck 2 / 3 2.81MPa


Tensioni ammissibili nel cls
Compressione iniziale:

cc ,i 0.7 f ck ( t ) 0.7 28.8 MPa 20.16 MPa


Compressione in esercizio:

cc ,e 0.45 f ck 14.4 MPa

(combinazione quasi permanente)


Trazione iniziale e in esercizio:

ct , i ,e f cm / 1.2 2.34 MPa

Con le dimensioni indicate in figura la sezione presenta unarea pari a


0.712 m2 e un baricentro posto a 0.973 m dal lembo superiore. I moduli
di resistenza a flessione inferiore e superiore valgono rispettivamente:
Wi =0.308 m3
Ws = 0.358 m3
Per semplicit queste due grandezze vengono considerate le stesse sia
nelle condizioni iniziali che al lungo termine. Inoltre larea della sezione
omogeneizzata Aid viene assunta pari all area dellintera sezione di
calcestruzzo.
Come spiegato in precedenza, la condizione per individuare il limite
inferiore del fuso di Guyon data dal minimo delle due seguenti
eccentricit

35

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

e 1i ( x )

Ws
A id

ct ,i A id

MG
0.358 0.234 7120

N 0 N p
N 0 N p 0.712
5200

MG( x )
5200
e 1i ( x ) 0.6639 0.000192 M G ( x )

e 2i ( x )

Wi
Aid

cc , i Aid

MG

1
0.7615 0.000192 M G ( x )
N 0 N p
N 0 N p

La condizione per individuare il limite superiore del fuso di Guyon


invece data dal massimo delle due seguenti eccentricit

MG M p q
ct , e Aid

1
N 0 N p N L
N 0 N p N L

M
(
x
)
M p q ( x )
0.308 0.234 7120
G

0.712
4500
4500

e1s ( x )

Wi
Aid

e1s ( x ) 0.5927 0.000222 [ M G ( x ) M p q ( x )]

MG M p q
cc , e Aid

N 0 N p N L
N 0 N p N L

0.6428 0.00022 M G ( x ) M p q ( x )
e 2s

Ws
Aid

Il momento dovuto al peso proprio si calcola facilmente a partire dal peso


proprio della trave espresso come segue:
G = (Aid cls ) = 0.712 25 = 17.8 kN/m
MG(x) = GL/2 x G x2/2 = 249.2x 8.9 x2
Il momento dovuto al sovraccarico permanente e accidentale pari a:
Mp+q(x) = QL/2 x Q x2/2 = 280 x 10 x2

Graficando le espressioni precedenti e imponendo i limiti sulle


eccentricit si ottiene il ll fuso di Guyon della trave considerata,
rappresentato nella figura seguente:

Figura 6.16 fuso di Guyon della trave

37

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

6.4.4. Il fuso di Guyon per travi a fili aderenti e a cavi


scorrevoli
Come gi osservato, il cavo risultante pu essere rappresentato anche da
una spezzata sia nel caso di travi a cavi post-tesi che si interrompono
prima della testata sia nel caso di travi a fili pretesi, nel caso in cui questi
ultimi siano in qualche maniera interrotti prima della testata. Ad esempio,
nel caso in cui i cavi siano intubettati allo scopo innalzare la posizione
del cavo risultante e di diminuire lo sforzo di precompressione.

6.4.5. Considerazioni sulla forma del fuso di Guyon


Il fuso di Guyon un efficace mezzo per avere una visione immediata di
quanto efficacemente sia stata progettata la trave. In particolare un fuso
con la forma rappresentata in figura 6.16 rappresentativo del fatto che
in presenza di determinati carichi esterni la sezione e lo sforzo di
precompressione siano stati scelti in maniera adeguata. Un cavo che passi
allinterno dellarea tratteggiata rispetta le condizioni limite per le
tensioni sia a vuoto che in esercizio, sfruttando tutta laltezza della
sezione.
Ci sono casi in cui tale condizione non del tutto verificata o addirittura
non verificata affatto.
Ad esempio la figura 6.17 mostra una caso in cui il fuso di Guyon non
tutto contenuto nella sezione longitudinale della trave. Le cause di ci
vanno ad esempio ricercate nel fatto che lo sforzo di precompressione N
sottodimensionato. Valori bassi di N applicati nella fase a ,vuoto
soprattutto se si in presenza di un peso proprio elevato spostano il
centro di pressione in presenza di precompressione pura fuori dalla
sezione con conseguente spostamento del limite inferiore del fuso di
Guyon. Un'altra possibile concausa legata alla scelta di unaltezza
totale della sezione inadeguata.
In ogni caso la zona tratteggiata del fuso suggerisce come la trave sia
ancora utilizzabile, avendo laccortezza di fare passare il cavo risultante
all interno della zona stessa.

Figura 6.17 Esempio di fuso di Guyon in cui la trave risulta essere


ancora adeguata

Un ulteriore esempio di inadeguatezza della sezione e dello sforzo di


precompressione quello illustrato in figura 6.18 dove il fuso di Guyon
solo in parte contenuto nella sezione longitudinale della sezione. In tal
caso necessario prima tentare di aumentare se possibile lo sforzo di
precompressione e in caso di esito negativo cambiare sezione .

Figura 6.18 Esempio di fuso di Guyon in cui la trave risulta essere


totalmente inadeguata

Nella pratica progettuale si possono presentare anche casi nei quali


lelevato divario tra condizioni di carico a vuoto e in esercizio produce
unintersezione dei limiti superiori e inferiori del fuso di Guyon come il
caso di figura 6.19. Ci rende la trave inadeguata in quanto
evidentemente si in presenza di momenti dovuti ai sovraccarichi
permanenti e variabili assai pi elevati di quelli dovuti al peso proprio al
punto tale che il limite superiore del fuso di Guyon si abbassa
eccessivamente fino a superare il limite inferiore.

Figura 6.19 Esempio di fuso di Guyon per cui la trave risulta essere
inadeguata

39

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

Nel caso di travi con momento a segno variabile occorre maggiore


attenzione nella costruzione del fuso di Guyon. Si prenda ad esempio la
trave semplicemente appoggiata con due sbalzi laterali. Siano M1 ed M2 i
due momenti relativi al solo peso proprio e in esercizio.
In tal caso la costruzione deve essere fatta con riferimento alle zone a
momento con segno costante: parte della campata a momento positivo e
parte della trave a cavallo dei due appoggi. Nella prima parte il limite del
fuso relativo alle condizioni a vuoto quello inferiore, come accade per
le travi semplicemente appoggiate. Nellappoggio il limite superiore ad
diventare il limite per le condizioni a vuoto.

M1
M2

Figura 6.20 Fuso di Guyon per trave a momento con segno


variabile

6.5. Il progetto a taglio di travi precompresse


Come gi accennato nel paragrafo 2.3 la presenza di precompressione ha
un elevato effetto benefico nei riguardi delle azioni taglianti. Ci
dovuto essenzialmente ad almeno tre motivi:
1) La presenza di sforzi di precompressione riduce le tensioni principali
di trazione, ci conferisce alla trave una sorta di apparente maggiore
resistenza a trazione.
2) La presenza delle precompressione riduce linclinazione delle bielle
compresse legate al taglio. Infatti con riferimento alla figura seguente,

nel caso di trave in c.a. ordinario lo stato tensionale nel baricentro


rappresentato da un cerchio d Morh centrato nellorigine. Di
conseguenza le giaciture principali risultano inclinate di 1=45. Nel
caso di c.a.p. il cerchio di Morh si sposta verso destra con
conseguente aumento della tensione principale di compressione.
Poich il polo delle giaciture rimane posizionato sullasse delle
linclinazione della giacitura delle bielle diminuisce (2).Quanto
osservato si traduce, come vedremo a breve, a parit di armatura
trasversale in un aumento della resistenza a taglio quando sia presente
la precompressione. Infatti una biella meno inclinata intercetta un
numero maggiore di staffe (Figura xxx)

precompresso

1
2

c.a. ordinario

Figura 6.21 inclinazione delle bielle compresse

Figura 6.22 Componente


verticale della forza di
precompressione

3 0

Fcos

45

3) La presenza di cavi inclinati, come nel caso di travi in c.a.p. a cavi


scorrevoli, introduce, come si vedr meglio nel paragrafo successivo,
delle forze verticali che generalmente contrastano le forze di taglio
dovute ai carichi esterni.

Figura 6.23 Minore


inclinazione delle bielle
compresse

Ci comporta evidentemente una consistente riduzione della forza di


taglio rispetto al caso di travi di cemento armato ordinario.

41

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p


_________________________________________________________________________

Osservzione: Poich le travi in c.a.p subiscono stati tensionali differenti


nelle varie fasi di costruzione e messa in servizio, possibile che il segno
del taglio cambi da una fase allaltra. Si consideri ad esempio la trave di
figura 6.24.

TG (+)
Fcos

Fcos

Fcos

G+Q

TG+Q (+)
Fcos

=
T
Figura 6.24 Calcolo taglio
nella condizione a vuoto

Figura 6.25 Calcolo taglio in


condizioni di esercizio

Nella fase a vuoto sulla trave agiranno il peso proprio della trave stessa e
la forza di precompressione. Se per ipotesi lentit del peso proprio fosse
limitata, prevarrebbe il segno della forza dovuta alla sola
precompressione. Una volta raggiunta la fase di esercizio con laggiunta
dei sovraccarichi permanenti e variabili il segno del taglio subirebbe con
molta probabilit un cambiamento di segno per la prevalenza in valore
assoluto del taglio dovuto ai carichi esterni.
Per tale motivo nelle travi in cemento armato precompresso necessario
utilizzare soltanto staffe verticale, la cui azione resistente non risente del
segno del taglio.
Detto ci il progetto a taglio delle travi in cemento armato precompresso
segue la procedura utilizzata nel caso di travi in cemento armato
ordinario, mettendo naturalmente in conto lo sforzo di precompressione.
Travi in c.a.p. in assenza di armatura

In assenza di armature trasversali, quale ad esempio il caso di pannelli


alveolari precompressi, la resistenza a taglio massima data dalla
seguente formula (NTC08 4.1.14)
VRd = 0.18k 100l fck
dove
bw
d
Asl
l
F
Ac
F/Ac
K

=
=
=
=
=
=
=
=

1/3

+0.15

F
F
bw d vmin +0.15
b d
Ac
Ac w

larghezza dellanima
altezza utile della sezione
armatura ordinria
Asl/(bwd)
sforzo di precompressione
area della sezione di calcestruzzo
tensione media nel cls < 0.2 fcd
1+(200/d)1/2 < 2

Nel caso di precompressione totale, la normativa italiana ammette luso


della seguente formula semplificata valida per travi precompresse
semplicemente appoggiate con tensione massima di trazione inferiore
alla la resistenza a trazione di calcolo del calcestruzzo fctd
VRd =0.7bw d fctd 2 +

F
f
Ac ctd

1/2

Travi con armatura trasversale


Nel caso di travi dotate di armatura trasversale, la normativa italiana
permette luso di modelli a traliccio suggerendo, in particolare, lutilizzo
del modello con bielle ad inclinazione variabile. Tale modello, di natura
isostatica, prevede che le bielle compresse abbiano angolo dinclinazione
variabile, ma in ogni caso compreso nel seguente range:
1 ctg 2,5
Noto langolo , la resistenza della trave viene espressa come il minimo
tra la resistenza a taglio dellarmatura trasversale V Rsd e la resistenza a
taglio delle bielle compresse VRcd
VR = min (VRsd , VRcd)

43

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Asw
f (ctg+ctg)sin
s yd
'
VRcd =0.9dbw c f cd (ctg+ctg)/(1+ ctg2 )
VRsd =0.9d

dove bw e d hanno il significato gi introdotto e


Asw/s
s=
=
f cd=
cd=

area delle staffe a metro


passo delle staffe
angolo di inclinazione delle armature traversali
0.5 fcd
1
membrature non compresse
1+F/(Ac fcd)
0 F/Ac0.25 fcd
1.25
0.25 F/Ac0.50 fcd
2.5(1- F/(Ac fcd) 0.50 F/Ac fcd

Le formule precedenti, hanno validit generale ma possono essere


specializzate per il caso di c.a.p. imponendo =0 e imponendo inoltre
una ulteriore limitazione sullangolo di inclinazione delle bielle
compresse (NTC08 4.1.2.1.3.2)
ctg ctg
dove I langolo di inclinazione della prima fessurazione ricavato da
ctgI=/I mentre e I sono rispettivamente la tensione tangenziale e la
tensione principale di trazione sulla corda baricentrica della sezione
intesa interamente reagente.

Figura 6.25 Tensioni principali nel c.a.p.

Esempio 6.7: Con riferimento alla sezione del travetto a T in c.a.p. indicata in figura
si calcoli la sua resistenza a taglio in assenza di armatura trasversale

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Esempio 6.8: Con riferimento alla sezione del travetto a T in c.a.p. indicata in figura
nella quale sono presenti armature trasversali si progetti l'armatura a taglio e la
Resistenza a taglio

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