di IZ8NGX
In questo periodo mi sto occupando delle classi degli
amplificatori. Dopo svariate ricerche per i miei studi ho notato
che spesso se ne sente parlare senza avere idea di cosa siano.
Spesso, grazie ad internet, si leggono strafalcioni, sui quali
bene fare un po' di chiarezza, in modo che l'utente non sia
ingannato da parametri non chiari e sopratutto da giudizi
volutamente depistanti, grazie all'intervento di marketing di
molte case costruttrici( ergo volontaria disinformazione). La
spiegazione che seguir fatta di proposito all'acqua di rose,
per facilitare la comprensione a chi, di elettronica, non ha
dimestichezza ma desidera comunque avere un'idea di quello che
si sta dicendo. Gli amplificatori hanno un'unica funzione teorica:
amplificare un segnale posto al loro ingresso. L'amplificazione
consiste nell'incremento di un parametro del segnale:
l'ampiezza.
Volendo, si pu parlare anche di amplificazioni negative, qualora
vi fosse un'attenuazione. Ma si userebbero attenuatori (
appunto ) magari attivi. Ma questo esula dallo scopo di questo
articolo, che vuole amplificazioni solo positive ( o unitarie, nel
caso di buffer o separatori). Un amplificatore ideale, quindi,
moltiplica il segnale di ingresso per un determinato fattore (
Guadagno ) in modo da riproporlo in uscita amplificato.
In pratica tutto questo accade, ma l'amplificatore introduce
qualche lievissima distorsione cos lieve, che possiamo
trascurarla e pensare un amplificatore come fosse ideale. Ma
come fa un amplificatore ad amplificare ? Il principio
equivalente a quello di una leva ( in meccanica ), ove si applica la
Rendimento da ottenere
Destinazione d'uso
caratteristiche
amplificatori.
delle
varie
classi
di
costruzione
degli
CLASSE A
L'amplificatore pi semplice da costruire in classe A. Il
segnale di uscita la replica perfetta di quello in ingresso. Ma i
dispositivi ( valvole o transistor ) sono polarizzati in modo tale,
che essi conducono sempre anche in assenza di segnale in
ingresso. Conduzione = Consumo = dissipazione di calore =
pagamento dell'ENEL. Il rendimento di un classe A infatti
teoricamente attorno al 20-25%. In pratica scende ben al di
sotto di questo valore per via delle tolleranze. Quando
richiesta molta potenza, da questo amplificatore, la dissipazione
diventa importante. Deve quindi essere raffreddato a dovere,
con dissipatori e ventilatori. Non ha, come detto, difficolt a
riprodurre fedelmente un segnale, proprio per la sua semplicit
di
realizzazione.
Ma
altamente
antieconomico
energeticamente parlando. La maggior parte dei circuiti
preamplificatori, proprio per via della semplicit richiesta,
tutta in classe A, in quanto non richiedendo potenza da fornire,
non significativo il consumo di corrente ( che in molti casi
ridotto a pochissimi milliampre se non a microampre in sistemi
a basso rumore ). Ma negli amplificatori di potenza, questo dato
significativo.
CLASSE B
Onde evitare i problemi della classe A, stata ideata la classe B.
In pratica la differenza sta nel circuito dei finali. Si usa una
configurazione che pu essere in push-pull oppure a simmetria
complementare. Sono solo configurazioni circuitali. Niente a che
vedere con il segnale in se. Nella classe B, uno dei finali amplifica
una semionda del segnale applicato al suo ingresso, e l'altro
finale, amplifica l'altra semionda. Questa configurazione ha un
rendimento molto pi elevato di un amplificatore in classe A. Si
infatti nell'ordine del 75-80%. Il che vuol dire che il 75-80%
della bolletta che si paga all'ENEL, usando questo amplificatore,
convertito in energia audio. Il resto dissipato sotto forma di
calore. Mentre, come abbiamo visto, nel classe A, ad essere
ottimisti, il rendimento solo del 20-25% , il classe B appare
ottimale, ma ha un difetto: Se vi sono variazioni nelle correnti
di
polarizzazione
dei
finali,
dovute
a:
Se la polarizzazione
dei
finali
per
qualsiasi motivo si
altera, quando si
passa dalla semionda
positiva a quella
negativa, pu esserci Figura 1 - Distorsione di cross-over
un momento in cui
nessuno dei due finali in conduzione. In pratica l'onda risulta
interrotta, spezzata, e non continua come quella in ingresso.
Questa la distorsione di Crossover ( vedesi figura 1).
veramente fastidiosa a sentirsi ed altro che "zanzarosa" ...
falso dire che tutti gli ampli di classe B hanno questa distorsione
! Se l'amplificatore progettato bene, con componenti di
qualit, questa distorsione non esiste. Ma se anche un ottimo
amplificatore in classe B viene fatto ad esempio surriscaldare
perch non ventilato correttamente, i componenti possono uscire
dalle tolleranze di progetto e quindi questa distorsione si genera
subito e rimane fin tanto che l'amplificatore non torna a
lavorare come dovrebbe.
Lo schema semplificato di un amplificatore in classe B
mostrato nella figura sottostante. Si tratta di una
classica configurazione push-pull a simmetria complementare,
nella quale i due componenti attivi (transistor) conducono
alternativamente, TI durante la semionda positiva di Vi, T2
durante quella negativa, permettendo la ricostruzione del
segnale sul carico RL.
Amplificatore
in
classe
con
singola
alimentazione.
CLASSE AB
Per ovviare all'inconveniente della distorsione di crossover cui la
classe B pu essere affetta, si creata la classe AB che unisce i
vantaggi della classe A per quanto riguarda la fedelt di
riproduzione, ed il rendimento della classe B.
In pratica il finale interessato all'amplificazione di una
semionda, polarizzato in modo tale che la sua conduzione
permane per un certo periodo anche per la semionda successiva,
lavorando contemporaneamente all'altro finale, che sta
elaborando l'altra semionda.
Questo modo di lavorare toglie l'inconveniente della distorsione
di crossover definitivamente. Dalla classe AB, sono derivate poi
le classi AB1 ed AB2, la cui differenza esclusivamente sul
modo di polarizzare i due finali per ottenere lo stesso effetto.
In pratica si tratta di piccole migliorie nel modo di polarizzare i
finali, che non influiscono sul segnale in modo assoluto. Ne
CLASSE C
Il funzionamento in classe C non lineare. Un segnale applicato
all'ingresso di un amplificatore in classe C viene enormemente
amplificato indipendentemente dalla distorsione raggiunta in
questa fase. Anzi: enormemente distorto. Il segnale di uscita
molto distorto, pressoch inutilizzabile in audio. Questo
amplificatore ha una resa del 90% ed usato in radio frequenza,
per amplificare segnali che vanno poi trasmessi da un'antenna.
CLASSE T
In essa la frequenza degli impulsi ad onda quadra, variabile in
funzione
della
potenza
richiesta
in
uscita.
Questo ne migliora, rispetto alla classe D, notevolmente la
fedelt in tutto lo spettro audio.
CLASSE E/F
un amplificatore switching ad alta efficienza per impieghi in
radio frequenza. Un transistor viene fatto funzionare come
interruttore con un'induttanza all'alimentazione ed una rete RLC
verso il carico. Un condensatore evita che la RF vada
sull'alimentazione. Ha un'efficienza maggiore dell'amplificatore
in classe C per cui dissipa di meno. Il contenuto armonico pari a
quello di un classe B alla frequenza di lavoro, per cui facilmente
filtrabile la generazione di armoniche superiori e spurie. Le
differenze tra classe E e classe F sono minimali e grosso modo
consistono per lo pi nel modo in cui il transistor commutatore
lavora con la rete RLC
CLASSE G
La classe G una variante della classe AB. Nella classe G, quando
il segnale amplificato vicino al clipping (taglio della forma
donda), la tensione di alimentazione dei finali aumentata in
modo da allontanare il clipping ed incrementare l'headroom (il
range di potenza prodotto dallo stadio finale) dinamica.
La commutazione avviene tra due livelli di tensione di
alimentazione dei finali. Nel funzionamento normale, la tensione
rimane ad un valore costante. Quando si raggiunge una certa
tensione di soglia, da parte del segnale amplificato, questa
tensione viene commutata ad un secondo valore che pi alto del
primo. In questo modo il clipping si allontana a tutto guadagno
della dinamica. Il rendimento teorico di un amplificatore in
classe G dell'85.9%. Il che significa che l'85.9% di quello che
si paga all'ENEL per ascoltare la musica, viene effettivamente
convertito in musica ... il resto viene disperso in calore.
CLASSE H
La classe H una variante della classe G. In pratica nella classe
H la tensione di alimentazione sui finali rimane costante sino ad
un valore di soglia determinato dal segnale amplificato. Sin qui
come la classe G. Ma non appena il segnale supera questo valore
di soglia, invece di commutare la tensione di alimentazione dei
finali ad un secondo valore fisso come nella classe G, il sistema
in classe H fa incrementare poco alla volta la tensione di
alimentazione dei finali, seguendo quella del segnale amplificato.
Proprio per questo minore spreco di energia, il rendimento di un
amplificatore in classe H maggiore di quello di un classe G ma
minore del 100% La figura sottostante mostra le differenze tra
un amplificatore in classe G ed uno in classe H:
CLASSE Z
La classe Z un amplificatore con rete di controreazione
digitale. Il sistema brevettato ed proprietario della Zetex
Company. Un processore inserito nella catena di retroazione (
detto anche DDFA: Direct Digital Feedback Amplifier ) unisce i
pregi della Classe D con i pregi della classe A, offrendo un
sistema con una distorsione armonica ( THD+N ) pari allo 0.004%
ed un range dinamico di 120dB ! Quindi molto meglio anche della
classe T.
FATTORE DI SMORZAMENTO:
un valore adimensionale che pi alto migliore
l'amplificatore. dato dal rapporto:
impedenza altoparlante/impedenza interna dell'amplificatore