FUNZIONALE.
Il trasferimento di calore da zone a temperatura pi bassa a zone a una temperatura maggiore non si verifica
spontaneamente ma mediante macchine frigorifere. Il fluido evolvente detto refrigerante. Lo scopo di una
macchina frigorifera quello di mantenere l'ambiente refrigerato ad una temperatura bassa sottraendogli
calore che viene poi ceduto a un pozzo a temperatura maggiore. Il ciclo ideale per le macchine frigorifere il
ciclo inverso a compressione di vapore ideale costituito da 4 trasformazioni:
1-2 compressione isoentropica in un compressore
2-3 cessione di calore a pressione costante in un condensatore
3-4 laminazione in una valvola o in un tubo capillare
4-1 assorbimento di calore a pressione costante in evaporatore.
Il ciclo non interamente irreversibile, il processo di laminazione infatti irreversibile. Le componenti sono a
flusso stazionario, risulta inoltre: q-l= h
Il
refrigerante
entra
nel
compressore come vapore saturo, successivamente entra nel condensatore come vapore surriscaldato ed esce
come liquido saturo. Viene poi laminato fino alla pressione dell'evaporatore, entra nell' evaporatore ed evapora
assorbendo calore dall'ambiente refrigerato. Infine il refrigerante come vapore saturo torna nel compressore
per ripetere il ciclo.
DESCRIVERE LA
FUNZIONALE.
MACCHINA
FRIGORIFERA
AD
ASSORBIMENTO
IL
SUO
SCHEMA
Il ciclo ideale per le macchine frigorifere il ciclo inverso a compressione di vapore ideale costituito da 4
trasformazioni:
1-2 compressione isoentropica in un compressore
2-3 cessione di calore a pressione costante in un condensatore
3-4 laminazione in una valvola o in un tubo capillare
4-1 assorbimento di calore a pressione costante in evaporatore.
miscela inizialmente povera. Una volta arricchita la miscela viene prelevata da una pompa e inviata ad un
generatore: questo si comporta inversamente allassorbitore, in quanto richiede calore per produrre vapore ad
alta pressione, che fluisce nel condensatore, e soluzione nuovamente povera, che viene rinviata
nellassorbitore mediante una valvola di laminazione.
POMPA DI CALORE
CICLO
RANKINE CON UN SURRISCALDAMENTO, I COMPONENTI DELLIMPIANTO E INDICARE COME
SIA POSSIBILE MIGLIORARE IL RENDIMENTO DEL CICLO.
Il ciclo ideale degli impianti motori a vapore costituito da 4 trasformazioni internamente reversibili:
1-2 compressione isoentropica in una pompa
2-3 somministrazione di calore a pressione costante in caldaia
3-4 espansione isoentropica in una turbina
4-1 sottrazione di calore a pressione costante in un condensatore
l'acqua entra nella pompa come liquido saturo,
la temperatura si eleva e il volume specifico
diminuisce,
l'acqua entra in caldaia come liquido sottoraffreddato ed esce come vapore
surriscaldato. Il calore viene trasferito all'acqua a pressione costante e deriva da gas combusti. il
vapore surriscaldato si espande isoentropicamente e produce lavoro, pressione e temperatura
scendono e si mette in rotazione un albero. Il vapore entra in un condensatore e viene condensato
a pressione costante cedendo calore al pozzo termico. Infine esce come liquido saturo ed entra nella
pompa per ripetere il ciclo.
Componenti: pompa, caldaia, turbina, condensatore, dispositivi a flusso stazionario, pertanto si pu
usare la formula: q-l= h
Rendimento termico: t= 1 qu/ qe
Per migliorare il rendimento termico bisogna aumentare la temperatura media alla quale il calore
viene fornito al fluido evolvente in caldaia e diminuire la temperatura alla quale il calore viene
sottratto al fluido evolvente nel condensatore. I metodi possibili sono dunque:
- Abbassamento della pressione di condensazione < p < T > QE
Esiste un limite inferiore alla pressione di condensazione non pu essere inferiore alla pressione di
saturazione corrispondente alla temperatura del pozzo termico.
- Aumento della temperatura di surriscaldamento del vapore Senza aumentare la pressione in
caldaia fa aumentare il titolo di vapore, tuttavia la temperatura massima data dalla resistenza
accanita dei materiali
- Aumento della pressione in caldaia Aumenta la temperatura media alla quale il calore viene
somministrato al fluido e aumenta il contenuto della fase liquida all'uscita della turbina.
Per evitare tale effetto collaterale e per ridurre il contenuto della fase liquida alla fine dell'espansione
si fraziona l'espansione in turbina in 2 stadi e si effettua tra essi un risurriscaldamento del vapore,
ci viene fatto inviando il vapore all'uscita dalla turbina di alta pressione nuovamente in caldaia dove
viene risurriscaldato a pressione costante per poi completare l' espansione fino alla pressione di
condensazione nella turbina di bassa pressione. Il rendimento aumenta del 4-5 % per effetto
dell'incremento della temperatura alla quale si ha la somministrazione del calore al fluido. Bisogna
evitare che il vapore all'uscita della turbina sia surriscaldato perch ci farebbe diminuire il
rendimento a causa dell'incremento della temperatura durante il processo di sottrazione di calore.
Rendimento termico
Il rendimento funzione crescente del rapporto volumetrico di compressione e del rapporto tra i
calori specifici. L'incremento del rendimento termico con il rapporto di compressione volumetrico
non molto pronunciato se questo gi elevato, necessario inoltre limitare superiormente il valore
del rapporto volumetrico di compressione per evitare la denotazione nel motore ( autoaccensione del
combustibile). Il rapporto K e il rendimento del ciclo diminuiscono all'aumentare della dimensione
delle molecole del fluido.
I motori reali hanno un fluido con molecole pi grandi di quelle dell'aria, inoltre k diminuisce con la
temperatura. I cicli reali hanno un rendimento termico inferiore a quello ideale, pari al 25-30%.
CICLO DIESEL
.
Nel ciclo Brayton la T pi alta viene raggiunta alla fine della combustione ed la max T sopportata
dalle pale. Questo un limite anche per B. I motori a turbina a gas sono usati nella propulsione aerea
e nella produzione di energia
elettrica.
CICLO BRAYTON CON RIGENERAZIONE Negli impianti motore a turbina a gas pu essere inserito
un rigeneratore che riscalda laria a pressione elevata in uscita dal compressore con i gas combusti
ancora caldi. Il rendimento termico del ciclo aumenta perch lenergia dei gas combusti di scarico
viene utilizzata per pre-riscaldare laria e di conseguenza diminuisce la quantit di calore che deve
essere fornita dal fluido. La temperatura pi alta dei fluidi che passano per il rigeneratore e T4,
quindi laria non avr temperature superiori a T4. Laria esce dal rigeneratore a T5<T4 e solo nel
caso limite locale T5=T4. Il calore combusto tra i gas combusti e laria nel caso reale e ideale.
Pi un rigeneratore efficace meno combustibile serve. Per essere pi efficace il rigeneratore deve
avere maggiore superfice di scambio termico. Per aumentare il rendimento termico si pu ricorrere
alla compressione multistadio interrefrigerata e allespansione multistadio con interriscaldamento. Si
ottiene cosi la minimizzazione del lavoro richiesto dal turbocompressore e la massimizzazione del
lavoro fornito dalla turbina.
CICLO DI CARNOT
Il ciclo di Carnot il ciclo reversibile secondo cui funziona il motore di Carnot composto da
trasformazioni reversibili impossibile da realizzare.
Non potendosi eliminare interamente le
irreversibilit associate con ciascuna trasformazione tale trasformazioni richiedono la minor quantit
TEOREMI DI CARNOT
Si riferiscono al rendimento termico dei motori termici reversibile e irreversibile.
1 Il rendimento di un motore termico irreversibile sempre inferiore a quello di uno reversibile che
opera tra due stessi serbatoi di calore.
2 I rendimenti dei motori termici reversibili che operano tra due stessi serbatoi sono gli stessi
Uno scambio tecnico reversibile a T costante difficile da realizzare nella pratica perch
richiederebbe uno scambiatore di calore molto grande e una durata del processo molto lungo. Il suo
rendimento espresso da
Inoltre il fluido evolvente torna nello stato iniziale mediante sottrazione di calore anzich essere
rinnovato. Tale semplificazione consente di studiare le prestazioni dei motori reali.
COME SONO LEGATE TRA LORO LE LEGGI DI PLANCK, STEFAN E WIEN? QUAL IL LORO
SIGNIFICATO? IN QUALI UNIT DI MISURA SONO ESPRESSE LE GRANDEZZE CHE
ESPRIMONO?
Prima di descrivere le leggi importante far riferimento alla definizione di un corpo ideale detto
corpo nero. Il corpo nero un perfetto emettitore e assorbitore di radiazioni. La potenza emessa da
un corpo nero per unit di area superficiale si pu esprimere mediante la relazione nota come legge
di Stefan-Boltzmann:
E = Potere emissivo del corpo nero, T= temperatura assoluta in Kelvin.
La legge di distribuzione di Plank strettamente legata alla precedente e riguarda la definizione
del potere emissivo monocromatico o spettrale del corpo nero, la potenza radiante emessa dal corpo
nero alla temperatura assoluta T per unit di area superficiale e per unit di lunghezza d'onda e si
IRRAGGIAMENTO TERMICO
Il calore si pu trasmettere in diversi modi per conduzione
per convenzione
la
temperatura
assoluta,
larea
della
superfice
costante
Tale potenza emessa da una superfice ideale detta corpo nero, per qualsiasi altra superfice si ha:
Lemissivit deve essere compresa tra 0 e 1.
Importante inoltre Il coeff. di assorbimento per esprimere la relazione
cio la frazione di energia radiante che incide sulle superfici e viene assorbita
dalla superfice stessa.
Per determinare la potenza netta scambiata per irraggiamento in caso di una superficie
relativamente piccola di area a e temperatura T s contenuta da una superficie pi grande a
temperatura assoluta Tc, separate da un gas che non interferisce con radiazione si usa la relazione :
La potenza netta trasmessa per irraggiamento tra due superfici nere data dalla relazione
Durante una trasformazione reale la qualit dellenergia diminuisce con conseguente aumento
dellentropia. La sottrazione di calore fa diminuire lentropia, la somministrazione e la irreversibilit
producono un aumento.
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA o principio della conservazione dellenergia.
Il primo principio della termodinamica afferma che in un processo ciclico la somma algebrica delle
quantit di calore Q scambiate deve eguagliare la somma algebrica delle quantit di lavoro L
scambiate tra lambiente ed il sistema. Esso costituisce lespressione del fatto che la somma
algebrica delle energie scambiate dal sistema con lambiente eguaglia la variazione della somma
delle varie forme di energia posseduta dal sistema. Questo principio tuttavia non fornisce alcuna
indicazione riguardo: levoluzione spontanea delle trasformazioni; il rendimento delle trasformazioni;
la reale reversibilit di un fenomeno.
Lenergia non pu essere creata n distrutta, ma pu cambiare forza. Quando un sistema interagisce
con lambiente la quantit di energia guadagnata dal sistema, deve essere esattamente uguale alla
quantit persa nellambiente. Inoltre per un sistema chiuso tutte le trasformazioni adiabatiche tra
due stati di equilibrio avvengono in modo che il lavoro netto compiuto lo stesso indipendentemente
dalla natura del sistema chiuso e della particolare trasformazione adiabatica. Lentit del lavoro
netto deve dipendere solo dagli stati iniziale e finale del sistema e deve corrispondere alla variazione
di energia totale dalla variazione dellenergia totale del sistema deve essere uguale al lavoro
scambiato con lambiente
Q= E (L=0)
-L= E
Cio in assenza di lavoro scambiato, la quantit di calore netto scambiato con lambiente eguaglia la
variazione dellenergia totale in un sistema chiuso, mentre per le trasformazioni adiabatiche Il lavoro
uguale alla variazione di energia totale. Se si considerano scambi simultaneamente di lavoro e
calore i loro contributi si sommano.
Q - L= U per sistemi stazionari
q - l = U ( J/Kg) per unit di massa
per unit di tempo
Facendo riferimento sempre a tale principio considerando un flusso stazionario la massa e lenergia
del volume di controllo rimangono costanti.
La soddisfazione del primo principio non assicura che la trasformazione avvenga realmente.
CONSIDERAZIONI DI TIPO PROGETTUALE
Informazioni sulledificio
Informazioni sulluso delledificio
Ad un piano singolo e multipiano,
Requisiti necessari per la lavorazione e i
altezze e superfici
prodotti
Orientamento delledificio
Requisiti necessari per il personale:
livelli di temperatura, livello di attivit
Localizzazione delledificio e tipologie
Macchinari per il processo
degli ingressi, finestre e lucernari
Tipologie costruttive dei pavimenti ,
Requisiti di pulizia , qualit dellaria
delle pareti interne ed esterne e delle
Movimentazione materiale
coperture
Tipologia e posizionamento apparecchi
Carico dei solai ammissibile
luminosi
Tipologia degli isolamenti e spessori
Potenze elettriche
Localizzazione delle reti esterne di
Livelli acustici consentiti
adduzione e di scarico rispetto al
fabbricato
BILANCIO TERMICO
Scopo di un impianto di condizionamento mantenere in un ambiente le condizioni che :
Contribuiscono al comfort dellindividuo (impianti di climatizzazione)
Sono necessarie per determinati processi di fabbricazione(impianti di condizionamento)
Per raggiungere questo obiettivo limpianto deve avere una potenzialit sufficiente che deve essere
controllata, qualunque ne sia la ragione, da un dispositivo di regolazione. La potenzialit
determinata in funzione dei carichi massimi reali.
Il carico termico istantaneo e il carico reale fornito dallimpianto sono raramente identici a causa
dellinerzia termica dei materiali che costituiscono il locale. Il carico reale definito come la quantit
di calore fornita e assorbita dallimpianto durante lunit di tempo.
ELEMENTI DI PROGETTO
Temperatura e umidit esterni di
Energia disponibile e possibilit di
progetto
recuperarla
Temperature interne di progetto
Normativa nazionale e locale di
riferimento
Umidit interna di progetto
vetrate
CARICHI INTERNI
Irraggiamento dei muri e dei tetti
Persone presenti
Illuminazione
Apparecchi diversi
Calcolatori
TIPOLOGIE DIMPIANTO
Qg = P- G Qg (potenza impianto) PG (carico edificio)
Impianto elettrico
Illuminazione artificiale
Di forza motrice(prese)
Impianto ascensore
Impianti speciali
Impianto allarme
Di domotica
Telefonia/dati
Tv
Citofono
Rilevazione incendio
Motori elettrici
Tubazioni serbatoi dacqua calda
Sorgenti diverse
CONDIZIONAMENTO DELLARIA
CLASSIFICAZIONE IMPIANTI
Gli impianti si classificano in funzione del transfer erogato in ambiente per neutralizzare il
carico termico sensibile o latente:
IMPIANTI AD ARIA intervengono su Qs-Ql, mediante trattamenti di riscaldamento,
raffreddamento, umidificazione , deumidificazione
IMPIANTI
AD ACQUA intervengono su Qs, mediante trattamenti di riscaldamento,
raffreddamento
IMPIANTI
ARIA- ACQUA intervengono su Qs-Ql mediante trattamenti di riscaldamento,
raffreddamento
IMPIANTI AUTONOMI (non a rete)
Gli impianti ad aria e ad acqua possono essere classificati inoltre in funzione delle rete di
distribuzione:
IMPIANTI AD ARIA
PORTATA COSTANTE
PORTATA VARIABILE
Entrambi possono essere :
MONOCONDOTTO per ogni singolo impianto( uno per landata uno per il ritorno)
DOPPIO CONDOTTO per il caldo e per il freddo contemporaneamente
IMPIANTI MISTI ARIA AQUA
VENTILCONVETTORI
AD INDUZIONE
Entrambi possono essere :
2 TUBI , uno per landata , uno per il ritorno, ad una sola temperatura calda o fredda
4 TUBI, uno per landata , uno per il ritorno, per la temperatura calda e uno per landata ,
uno per il ritorno, per la temperatura fredda
IMPIANTI AD ACQUA
Radiatori
Pannelli radianti
Aerotermi
Ventilconvettori
COMPONENTI DI IMPIANTO, UNIT TRATTAMENTO ARIA (UTA)
Nella sezione di trattamento dellaria sono localizzate: le serrande di ricircolo e dellaria
esterna, i dispositivi filtranti, la batteria di raffreddamento/riscaldamento dellaria ad
espansione o condensazione di refrigerante e infine lunit ventilante, generalmente costituita
da un ventilatore.
Attraverso lo SCAMBIATORE DI CALORE, aria ed acqua scambiano calore, senza mai entrare in
contatto. La batteria costituita da una serpentina alla quale si aggiungono barrette per
aumentare la superficie di contatto. Ogni batteria formata dal rango. LUMIDIFICATORE
ADIABATICO un altro componente essenziale dellimpianto, per deumidificare invece occorre
raffreddare sotto la temperatura di rugiada , laria inizia a condensare e togliere umidit. Il
VENTILATORE invece aumenta la pressione dellaria affinch possa avere una velocit
adeguata per attraversare i canali e uscire da questi.
IMPIANTI A TUTTARIA
Scopo fondamentale realizzare e mantenere nel tempo condizioni di benessere
termoigrometrico allinterno degli edifici per un agevole svolgimento delle attivit in condizioni
di comfort per gli occupanti. Controllando i parametri che influenzano il benessere ambientale,
in particolare: temperatura ambiente, umidit relativa, velocit e purezza dellaria.
In generale: nellimpianto di condizionamento a sola aria le condizioni termoigrometriche di
progetto sono mantenute nellambiente tramite limmissione di aria a temperatura, umidit e
portata opportune. La regolazione dellimpianto a tuttaria avviene in due modi: variazione
della temperatura dingresso ( impianti a portata costante) o variazione della portata dellaria
(impianti a potata variabile - VAV). La potenza termica Q fornita e/o sottratta da una data
portata daria G : Q= G (Ti - Ta) in cui e sono densit e calore specifico dellaria e Ti e
Ta sono rispettivamente la temperatura dellaria di immissione e dellaria ambiente. Per
variare Q, nella regolazione dellimpianto si possono variare: Ti (impianti a portata costante);
G (impianti a portata variabile). Negli impianti a tuttaria , laria esterna entra mediante una
serranda nell UTA , dove ci sono lo scambiatore e lumidificatore adiabatico, per mezzo di un
ventilatore, che separa laria in condizioni di sovrappressione per vincere le perdite di carico
allinterno delle tubazioni , viene immessa nellambiente. Limmissione in ambiente pu
avvenire attraverso : effetto pistone, coanda, dislocamento. Infine laria viene portata
allesterno, una parta di aria espulsa pu essere riutilizzata, in tal caso laria di ricircolo verr
miscelata con laria esterna prima di essere inviata allo scambiatore. Un sistema pu anche
essere a tutto ricircolo, tale sistema non tiene conto della qualit dellaria e viene utilizzato
per realizzare impianti di edifici in cui non andranno persone, per esempio un magazzino. In
estate la Ti sar minore di 6-8 gradi rispetto alla Ta e di conseguenza Hi>Ha, con Qs positivo,
in inverno Ti> 10-15 gradi rispetto alla Ta , Hi<Ha, Qs negativo. Inoltre se nel periodo estivo
funzionano solo due batterie quella di raffreddamento e riscaldamento, nel periodo invernale
funziona la batteria di riscaldamento e una di post riscaldamento. Tali impianti sono idonei per
grandi ambienti, ambienti industriali per esempio, e risolvono specifiche problematiche di
settore in relazione a temperatura, umidit e purezza dellaria. Tutti i componenti hanno una
collocazione centralizzata e sono facilmente manutenibili. Nelle mezze stagioni inoltre si pu
usare laria esterna , senza trattarla, per eliminare il carico ambiente, si parla di sfruttamento
di FREE COOLING Tali impianti richiedono spazi addizionali per i canali daria e una rete
complessa di distribuzione dellaria.
DISEGNARE LO SCHEMA FUNZIONALE DI UN IMPIANTO A PORTATA VARIABILE
MULTIZONA, VANTAGGI E APPLICAZIONI.
rispetto ad altri sistemi dovendo intervenire su pi unit terminali questi ultimi inoltre per
garantire una elevata efficienza dei terminali hanno una elevata difficolt di mantenimento.
Alcuni svantaggi sono indipendenti dalle scelte progettuali (apparecchiature selezionate) e
possono essere risolte con selezioni pi costose.
DISEGNARE UN IMPIANTO ARIA-ACQUA A 4 TUBI MONOBATTERIA
Negli impianti di condizionamento misti aria-acqua limmissione di aria (detta aria primaria)
consente il controllo dellumidit relativa, della velocit e della purezza dellaria ambiente; la
circolazione di acqua allinterno di opportuni elementi terminali consente il controllo
localizzato della temperatura dellaria ambiente. Lingombro dei canali per la distribuzione
dellaria minore rispetto agli impianti a tuttaria, essendo la portata necessaria al controllo di
umidit relativa e purezza generalmente inferiore rispetto a quella necessaria al controllo della
temperatura. Il controllo locale della temperatura influenza il valore dellumidit relativa
dellaria che, essendo controllato centralmente, pu assumere valori al di fuori di quelli
ottimali quindi occorre che i carichi latenti non risultino eccessivi, al fine di consentire un
miglior controllo dellumidit relativa. Lelevata portata daria primaria che si renderebbe
necessaria vanificherebbe
il vantaggio delle dimensioni contenute dei canali di distribuzione, tipico di queste soluzioni.
Negli impianti misti non viene effettuato il ricircolo; laria pertanto estratta mediante torrini
di estrazione collocati in corrispondenza dei servizi che, trovandosi in depressione, richiamano
aria da tutti gli ambienti. Laria generalmente fatta fluire attraverso i corridoi, nei quali
transita attraverso opportune griglie di transito installate nelle porte dei singoli ambienti. In
base alle caratteristiche degli elementi terminali, possono essere classificati in: impianti con
ventilconvettori; impianti a induzione. Sia negli impianti a ventilconvettori sia in quelli a
induzione la distribuzione dellacqua pu avvenire con un sistema a due, tre o quattro tubi.
I sistemi a tre o a quattro tubi vengono utilizzati quando necessario contemporaneamente
riscaldare alcune zone e raffreddarne altre (es. zone con esposizioni diverse in particolare
nelle stagioni intermedie). In questi casi i terminali possono essere alimentati
contemporaneamente sia dal circuito freddo che da quello caldo. Adottando delle valvole
distributrici a tre vie, possibile la differenziazione per zone. I sistemi a quattro tubi oltre a
mantenere completamente separati i circuiti dellacqua calda e refrigerata, hanno, per
lappunto, elementi terminali che presentano due batterie, una per lacqua calda e una per
quella refrigerata, collegate ai rispettivi circuiti. Delle due batterie entra in funzione di volta in
volta quella in grado di soddisfare le richieste termiche di ciascun ambiente. Tali sistemi
risultano molto pi costosi di quelli a due tubi in quanto presentano un doppio circuito e degli
elementi terminali molto pi complessi, essendo dotati di due batterie (sono lequivalente
degli impianti a tuttaria a doppio condotto). Inserendo sulle uscite una valvola a tre vie
deviatrice, azionata in parallelo a quella in ingresso, si possono tenere separati il circuito caldo
da quello freddo in tutto lo sviluppo della rete. Il termostato ambiente che agisce sulle valvole
dingresso e duscita le commuter contemporaneamente, inviando tutte le uscite fredde alla
rete fredda e tutte quelle calde alla rete calda.
IMPIANTI AD ACQUA Negli impianti ad acqua lunico transfer energetico lacqua , questa
pu neutralizzare solo il calore sensibile. A differenza degli altri impianti composti dallUta,
questi si servono di
TERMINALI AMBIENTE (ventilconvettori, pannelli radianti,
termoventilatori).
Gli impianti ad acqua permettono di risolvere problemi differenti fra ambienti diversi e di
controllare in ogni locale la temperatura, di contro per non possibile controllare lumidit
relativa. Oltre a questo svantaggio danno problemi di rumorosit immessa nellambiente e
hanno un impatto negativo per quanto riguarda lestetica delle facciate degli edifici a causa
degli Split esterni.
IMPIANTI AUTONOMI
La loro classificazione pu essere:
. Gruppi autonomi monoblocco ad espansione diretta, ad esempio i condizionatori a finestra;
. Gruppi autonomi split system ad espansione diretta.
La differenziazione degli impianti pu anche essere effettuata per tipologia del fluido
condensante (aria, acqua) e per lubicazione dello stesso impianto (allinterno o allesterno).
Vantaggi per gli impianti autonomi
Controllo in ogni locale della temperatura in riscaldamento e in raffrescamento; Permettono di
risolvere problemi differenti fra ambienti diversi Offre la massima personalizzazione per
ciascun ambiente; consente la massima autonomia dellutilizzatore.
Svantaggi degli impianti autonomi
Possibilit limitate di opzioni per dimensioni e regolazioni; Limitate possibilit per alti e bassi
valori dellumidit relativa; Problemi di rumorosit immessa negli ambienti; Impatto negativo
dellestetica per le facciate degli edifici; Pongono vincoli nellarredo e nella sistemazione
interna degli ambienti (ad esempio occupando le finestre o le porte vetrate); Maggiori costi di
funzionamento; Maggiori costi di manutenzione; Manutenzione delle apparecchiature in locali
occupati.
ROOF TOP
Le unit roof top, sono macchine sviluppate appositamente per essere installate allesterno
degli edifici e, in particolare, sulla loro copertura. Queste macchine realizzano la
concentrazione dellimpianto in un unico involucro e soprattutto negli edifici commerciali,
industriali e fieristici costituiscono la soluzione di gran lunga preferita. La loro prerogativa
quella di avere riprese e mandate dellaria gi orientate verso il basso in modo da poter
indirizzare laria trattata direttamente nelle canalizzazioni sottostanti il solaio di copertura.
Cos, i roof top, proprio per la loro caratteristica di poter distribuire e riprendere laria
condizionata localmente, si prestano ad essere posizionati sui solai direttamente sovrastanti
agli ambienti da climatizzare. I roof top, nella loro versione pi semplificata, si compongono
essenzialmente di una sezione di trattamento dellaria e di una sezione motocondensante/evaporante del refrigerante. Tutta la componentistica delle unit roof top,
racchiusa in un involucro di lamiera ad alta resistenza allossidazione e tenuta allacqua.
Alcune tipologie di roof top sono ben pi complesse e sono composte da altre numerose
componenti di trattamento dellaria. Si pensi allapplicazione di dispositivi economizzatori di
tipo free-cooling, alle sezioni ventilanti di ricircolo ed espulsione dellaria, ai recuperatori di
calore rotativi, a flussi incrociati e a doppia batteria, alle lampade UVGI ultraviolette, al
trattamento dellaria con bruciatori a gas modulanti ecc. In genere, le unit di
condizionamento roof top sono realizzate con circuiti frigoriferi reversibili a pompa di calore
aria-aria, in grado di consentire il raffreddamento degli ambienti durante la stagione estiva e
di riscaldarli durante quella invernale. EFFICIENZA Le unit di condizionamento roof top
risultano talvolta energeticamente pi vantaggiose di equivalenti sistemi idronici costituiti da
gruppi frigoriferi e unit di trattamento dellaria. Ad esempio, nei sistemi autonomi roof top
non richiesta la pompa di circolazione dellacqua che, normalmente, negli impianti idronici
funziona costantemente ed indipendentemente dal carico frigorifero richiesto. Inoltre, lo
scambio tra espansione o condensazione del gas refrigerante e laria che attraversa le
batterie, elimina il trasferimento attraverso un fluido vettore intermedio come lacqua.
I ROOF TOP AD ACQUA
Oggi sempre pi frequente trovare impianti con unit di condizionamento roof top a pompa
di calore che utilizzano lacqua quale pozzo termico: si tratta di applicazioni in impianti ad
anello dacqua, sia esso di tipo aperto, oppure chiuso. Nel primo caso la temperatura
dellacqua nellanello garantita dallo scambio termico offerto dal collegamento diretto o
indiretto alla falda acquifera. Nel secondo, necessaria lapplicazione sullanello chiuso di un
geoscambiatore interrato oppure di un generatore a gas o gasolio per supplire alle carenze
termiche invernali e di una torre di raffreddamento evaporativa per supplire a quelle estive. I
sistemi di condizionamento applicati allanello dacqua consentono di ottenere una gestione
energeticamente pi conveniente. Si pensi, soprattutto al funzionamento invernale durante il
quale un roof top ad aria costretto ad operare con temperature esterne inferiori a 0 C
unendo anche la necessit di effettuare cicli di sbrinamento delle batterie evaporanti, mentre
la stessa macchina che utilizzi quale pozzo termico lacqua, pu funzionare con temperature di
evaporazione ben pi vantaggiose, considerando che la temperatura del fluido circolante
nellanello.
CARATTERISTICHE E PROPRIET DEI GETTI DARIA NEI TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI
CONDIZIONAMENTO E MECCANISMI DI DISTRIBUZIONE DELLARIA NEGLI AMBIENTI.
In generale la diffusione dellaria deve realizzare i seguenti scopi:
- compensare i carichi termici estivi o invernali del singolo locale;
- rinnovare laria ambiente e diluire gli odori per mezzo di un corretto apporto di aria esterna;
- mantenere i gradienti di temperatura sul piano verticale e sul piano orizzontale entro i limiti
fissati dalle norme;
- raccogliere il pulviscolo in sospensione nel locale e trascinarlo verso gli elementi di ripresa;
- mantenere un livello sonoro entro i limiti richiesti.
La parte terminale di un impianto di climatizzazione costituita dagli elementi per la
distribuzione dellaria.
Questi elementi sono spesso determinanti per stabilire il positivo risultato di un impianto sia
dal punto di vista
funzionale che estetico. Esistono attualmente due sistemi per la distribuzione dellaria negli
ambienti:
- a dislocamento: ha origine nei paesi nordici in tempi recenti e viene sviluppato per il
raffrescamento di ambienti industriali. Il flusso daria continuo e realizza una zona pulita al di
sotto di un certo strato limite: laria pi fredda immessa nella zona di soggiorno a livello del
pavimento viene richiamata nelle zone dove c uno sviluppo di calore, con conseguente
generazione di corrente ascensionale e di depressione nella parte inferiore dove laria primaria
lava la zona interessata.
- a miscelazione: il sistema pi diffuso (pu essere distribuzione a flusso turbolento o a
flusso laminare orizzontale o verticale) e permette di mandare laria da parete e da soffitto. Si
basa sul principio della miscelazione dellaria primaria, calda o fredda in funzione della
richiesta, con laria ambiente per ottenere una teorica uniformit di velocit e temperatura
nella zona occupata. importante nella scelta del tipo di terminale, lutilizzo richiesto.
Terminali di distribuzione a flusso turbolento: bocchette a parete ad alette, ugelli, diffusori a
coni, diffusori spiroidali, diffusori lineari.
Terminali di distribuzione a flusso laminare orizzontale o verticale: travi fredde, canali in
tessuto, permeabili o forellati. Con i sistemi a flusso laminare possibile ottenere un elevato
grado di purezza dell'aria ambiente e quindi una forte riduzione degli inquinanti. La riduzione
ottenuta per spostamento fisico dell'aria inquinata, alla quale va a sostituirsi aria trattata, con
un meccanismo ad effetto pistone realizzato ricorrendo a distribuzioni del tipo a flusso
unidirezionale laminare, ovvero a bassa turbolenza.
ARCHITETTURA BIOCLIMATICA E LA PROGETTAZIONE :
Una costruzione che consenta di risparmiare energia da combustibili fossili e, al contempo, di
mantenere le
giuste condizioni di comfort e qualita della vita, non in virtu di sistemi ausiliari aggiunti aposteriore al
manufatto, bens grazie alle tecnologie, ai materiali e alla configurazione degli spazi e dei
sistemi edificati
stessi. Le principali caratteristiche sono:
Risparmio energetico
Comfort
Progettazione integrata, cio guardando alla struttura , agli impianti prevedendo gia in fase di
progettazione tutti gli elementi che costituiranno ledificio. LEdificio un sistema
termodinamico aperto (c trasferimento di energia e di materia)
Fattori da considerare nella progettazione di un edificio:
Condizioni climatiche locali
Orientamento delledificio
Elementi ombreggianti dellambiente esterno
Rapporto tra superficie dellinvolucro e volumetria
IL TEPEE
Quest'involucro ha due falde riportate, che restano sporgenti in alto e possono essere tenute
aperte, per l'uscita del fumo e per l'aerazione o chiuse, spostando i due pali ai quali sono
appese, per riparare dalla pioggia e dal freddo. I pali possono essere spostati anche per
posizionare l'apertura sottovento, in modo tale da favorire la fuoriuscita del fumo. In inverno,
attorno alla tenda si colloca un barriera circolare fatta di sterpaglia, per protezione contro i
venti freddi. D'estate, le pelli sono sollevate nella parte inferiore, per ventilare lo spazio
interno. All'interno, la capanna foderata, fino ad un terzo dell'altezza utile, da uno strato di
pelle conciata, fissata in modo da crear un'intercapedine d'aria verso la pelle esterna.
Quest'ultima ha la funzione di mantenere asciutto l'ambiente interno, anche in caso di pioggia,
e di aumentare il tiraggio termico per l'uscita del fumo.
SISTEMI PASSIVI
I sistemi attivi invece necessitano di sistemi esterni per funzionare
Il progetto di sistemi solari passivi (insiti nellinvolucro edilizio) si basa sui seguenti concetti
generali:
la captazione della radiazione solare;
la distribuzione dellenergia solare;
Far giungere il calore solare a tutti i locali dipende direttamente dal progetto dell'edificio e del
sistema di riscaldamento. LObiettivo del progettista quello di minimizzare la rete di
distribuzione. Il sistema pi efficace per distribuire l'energia solare quello di disporre i locali
in modo che l'energia sia raccolta ed accumulata direttamente al loro interno o nelle
immediate vicinanze.
la luce naturale e il comfort visivo
la ventilazione naturale;
l'accumulo dell'energia solare;
L'energia solare utile raccolta pu essere massimizzata con:
la scelta di un orientamento ed una inclinazione favorevoli;
l'installazione di riflettori della luce solare;
l'evitare ombre riportate;
l'utilizzo di vetrate con elevata trasmittanza della radiazione solare;
la scelta di un sistema ad elevato assorbimento della radiazione solare.
non si pu usare ad alte latitudini se non con tetti inclinati. Il sistema permette di realizzare un
microclima interno stabile ed uniformemente distribuito
SISTEMI A GUADAGNO ISOLATO:
Il sistema BARRA-COSTANTINI (isolato) adatto per il Sud-Italia. La
parete Sud dell'edificio contiene un collettore leggero, protetto da una
superficie vetrata e isolato con uno strato coibentante.
SERRA SOLARE (isolato)
Una serra solare addossata, o aggiunta, consiste
di uno spazio chiuso e vetrato disposto sul lato
sud di un edificio. A seconda del clima e del tipo
di utilizzo della serra solare, pu esserci una
parete di accumulo termico che separa la serra
dall'edificio, o altri accumuli termici all'interno
dello spazio solare: ci serve per normalizzare la temperatura sia nella
serra che nella casa. Normalmente la serra non viene termoregolata, per
cui non necessario fornire calore ausiliario. In molti casi la serra
utilizzata per preriscaldare l'aria di rinnovo della casa. Per la raccolta
dell'energia solare possibile utilizzare la serra in due differenti modi. La serra pu agire come
uno spazio non riscaldato a guadagno diretto, in cui si possono introdurre delle masse,
costituite da pareti in muratura e da pavimenti oppure acqua, e degli isolamenti mobili in
modo che lo spazio possa essere visto come un'estensione economica della casa, da abitare il
pi a lungo possibile durante l'anno. Alternativamente possibile utilizzare la serra come un
collettore e in questo caso si dovr insistere su superfici leggere per poter estrarre aria pi
calda da inviare ad un accumulo isolato, situato all'interno o sotto l'edificio da riscaldare. Dato
che al suo interno le temperature variano molto non si pu vivere in una serra o crescerci
piante se non attraverso controlli delle radiazioni solari. Il sistema di distribuzione dell'energia
raccolta in una serra solare dipende dal clima esterno, dall'uso dello spazio solare, come
collettore o come sistema a guadagno diretto, e dal tipo di collegamento tra serra e spazio
abitato. Degli schermi eviteranno il surriscaldamento e serve ventilazione per il controllo.
Isolamenti mobili impedirebbero perdite di calore nelle notti invernali o durante le giornate
coperte Un minimo di riscaldamento ausiliario deve essere previsto per evitare il pericolo del
gelo, quando nella serra sono presenti piante ed acqua. Quindi il microclima interno di una
casa viene considerevolmente migliorato con l'aggiunta di un "tampone termico" tra lo spazio
abitato e l'aria esterna, la serra pu servire anche per scopi non energetici(come spazio
abitabile addizionale o come serra per piante), facilmente adattabile agli edifici esistenti e si
pu combinare con altri sistemi passivi. Di contro si potrebbe incorrere in surriscaldamento in
estate, ci possono essere forti variazioni di temperatura, il soffitto a vetri della serra pu
produrre il rapido raffreddamento notturno di qualsiasi massa termica, l'energia termica
fornita alla casa come aria calda quindi pi difficile accumulare calore dall'aria che non dalla
radiazione solare diretta. L'aumento di umidit causato dalle piante cresciute nella serra pu
produrre condensa e condizioni disagevoli nella casa e se usate come estensione dello spazio
abitato pu essere utilizzata solo per un periodo limitato durante l'anno. Infine la serra pu
rappresentare un risparmio energetico relativamente modesto se confrontato ai suoi costi.
SISTEMI A COLLETTORE AD ARIA:
l'aria, utilizzata nei
sistemi solari come mezzo di trasporto del calore, offre un certo
numero di vantaggi rispetto ai collettori che usano del liquido
come fluido di scambio termico. Far circolare dell'aria, per
convezione naturale o forzata, sopra o attraverso un assorbitore
della radiazione solare coperto da una superficie vetrata
Confrontato con un sistema di riscaldamento convenzionale:
risponde pi velocemente se combinato con un sistema di
riscaldamento ad aria diretta; fornisce protezione dalle
condizioni climatiche esterne ed facilmente integrabile nelle
strutture dell'edificio (tetto, pareti di facciata); funziona come
un rivestimento caldo nei periodi di basso irraggiamento solare.
Confrontato con i sistemi solari a liquido: facile da controllare;
pu essere integrato facilmente in sistemi di ventilazione e di
riscaldamento ad aria; non ha problemi di gelo e di corrosione.
Tuttavia richiede maggiore energia elettrica per il funzionamento dei Ventilatori, non si
combina facilmente con i sistemi di riscaldamento ad acqua e i canali dell'aria sono
ingombranti.
- climatizzazione invernale
- preparazione di acqua calda per usi sanitari
- climatizzazione estiva
- illuminazione artificiale di edifici del terziario
Impianti centralizzati (Art. 4 comma 9)
Il DPR 59/09 sostiene che preferibile i l mantenimento di impianti termici centralizzati
laddove esistenti nel caso di:
- edifici esistenti con un numero di unit abitative superiore a 4
- edifici appartenenti alle categorie E1 ed E2
Le verifiche che gli edifici di nuova costruzione o gli interventi su edifici esistenti devono
rispettare sono vincolate al tipo di utenza cos come definita dal DPR 412/93:
1-Determinazione
mediante
lutilizzo
dellequazione di Bernoulli
ella variazione di pressione su tutto il circuito che, in quanto
dipendente dalle perdite di carico, solitamente in funzione
della portata o della velocit (grafico approssimativamente
parabolico).
Tipi di pompe:
Centrifuga, caratterizzata da una prevalenza pressoch omogenea, ma relativamente bassa, a
media portata; impiegata per differenze di livello da 100m a 60m
Volumetrica, contraddistinta da elevata prevalenza (per salti di oltre 100m) ma bassa portata a
causa delle maggiori perdite nei meccanismi meccanici di compressione
Assiale, utilizzate per smaltire ingenti portate a bassa prevalenza ,di solito utilizzata per impianti
di bonifica, irrigazione, con dislivelli tra 1m e 10m
Diagramma
di
funzionamento
di
una
pompa
centrifuga
Il valore ottenuto con la relazione di Du Bois deve essere moltiplicato per un fattore f cl definito
come il rapporto tra la superficie di corpo coperta dagli abiti e la superficie nuda per tener
conto della reale superficie di scambio termico di un la superficie nuda, per tener conto della
reale superficie di scambio termico di un soggetto vestito.
Il nostro corpo ha una serie di regolatori, presenti nellipotalamo, che cercano di portare a 0 la
quantit di energia interna. La pelle presenta queste propriet cosicch, in caso di ipertermia,
i pori della pelle si dilatino per smaltire maggior calore (vasodilatazione), e in caso di
ipotermia, avvenga la vasocostrizione, cio una chiusura dei vasi sanguigni per evitare
cessione di calore. Esse sono le reazioni vasomotorie, cio meccanismi di termoregolazione. Le
reazioni comportamentali, cio gli effetti, sono: sudorazione, in ambienti caldi, e brividi, in
ambienti freddi.
METABOLISMO ENERGETICO: lorganismo necessita di 3000 kcal al giorno (circa 13000 KJ).
Se mangiamo tanto il corpo trasforma lenergia in eccesso in riserva (grassi)
(ingrassamentoobesit), se mangiamo poco il corpo prende lenergia dal nostro corpo
distruggendolo (dimagrimentoanoressia).
MET: unit di misura del metabolismo.
ATTIVIT
W
M
disteso
seduto,
rilassato
in piedi
lavoro pesante
a macchina
Per quanto riguarda il meccanismo sensibile risulta fondamentale valutare linfluenza del
vestiario, la cui capacit isolante viene normalmente espressa con unapposita unit
incoerente, il clo. Il meccanismo latente invece opera per evaporazione del sudore, per
traspirazione, attraverso i pori dellepidermide, e nel processo di respirazione.
FORME DI CALORE SENSIBILE
POTENZA TERMICA SCAMBIATA PER CONDUZIONE
Il calore trasmesso per conduzione direttamente proporzionale allarea o superficie di
contatto (relazione di Furier).
Specialmente quando si sta in piedi questo valore sar pressoch trascurabile.
POTENZA TERMICA SCAMBIATA PER CONVEZIONE
C= fcl hc Acl (tcl - ta)
dove:
hc = coefficiente di scambio termico convettivo [W/(m2K]
Acl = area della superficie del corpo umano vestito [m 2]
tcl = temperatura media della superficie esterna del corpo umano vestito [K] o,
indifferentemente [C]
ta = temperatura dellaria ambiente [K] o, indifferentemente, [C]
fcl = coefficiente di area dellabbigliamento = Acl/Ab [rapporto tra larea della superficie del
corpo umano vestito (Acl) e larea della superficie del corpo umano nudo (A b)]
POTENZA TERMICA SCAMBIATA PER IRRAGGIAMENTO
Lenergia sotto forma di respirazione avr una componente di calore sensibile ed una di calore
latente. La componente sensibile scambiata attraverso la respirazione sar data da:
Esensresp= m resp Cp,aria (tresp ta)
La potenza termica latente associata alla respirazione invece data da:
Elatresp= m resp (xresp xa)
Gran parte dellenergia scambiata dal nostro corpo sar scambiata attraverso energia termica
per convezione, irraggiamento e sudorazione.
Metabolismo M
46 W/m2 < M < 232 W/m2
Isolamento termico
0 < Icl < 0.31m2 K/W (0 - 2clo)
abbigliamento Icl
Temperatura dellaria ta
10C < ta < 30C
Temperatura media
10C < tr < 40C
radiante tmr
Velocit relativa dellaria
0 < var < 1 m/s
var
Pressione parziale di
0 < pa < 2700Pa
vapore acqueo pa
DISCOMFORT TERMICO
PMV e PPD sono parametri che non escludono condizioni di disagio localizzato. Il discomfort
locale il disagio termico di un soggetto che deriva da un riscaldamento o raffreddamento in
una particolare area del corpo. In generale sono considerate cause di discomfort locale:
- le correnti daria
- le elevate disuniformit di temperatura verticali o orizzontali
- le asimmetrie della temperatura media radiante
Per evitare queste fonti di discomfort la norma UNIEN-ISO 7730 fornisce alcune
raccomandazioni:
- asimmetria della Tmr pari a 5C nel caso di asimmetria verticale (soffitto caldo/freddo) e pari
a 10C nel caso di asimmetria orizzontale (superfici verticali fredde/calde come radiatori o
finestre) per rendere il pi possibile uniforme lo scambio termico radiante del corpo umano
(particolarmente importante nel caso di grandi superfici radianti). Lasimmetria radiante
genera maggiore discomfort se verticale con T crescente dal basso verso lalto (non crea
problemi una diminuzione di temperatura con la quota);
- differenza di temperatura dellaria tra le quote 1,1m (o 1,7 m) e 0,1m dal pavimento (livello
testa/ addome e caviglie) minore di 3C, per prevenire il raffreddamento o riscaldamento
localizzato del corpo;
- temperatura del pavimento compresa tra 19C e 26C anche se nel caso di impianti radianti
a pavimento ammessa una temperatura del pavimento di 29C. Mantenere questi range di
temperatura mette al sicuro sia da possibili fenomeni di condensa superficiale che da problemi
fisici connessi alleccessivo riscaldamento di gambe e piedi;
- velocit media dellaria (va < 0,15 m/s in inverno; va > 0,25 m/s in estate) in funzione
dellintensit di turbolenza al fine di prevenire il disagio da correnti daria dovuto non solo alla
velocit dellaria in ambiente ma anche al livello di turbolenza.
RIFERIMENTI NORMATIVI
La normativa del settore divisa in relazione alla tipologia di ambiente per il quale si effettua
lo studio del benessere termoigrometrico. Gli ambienti termici vengono convenzionalmente
distinti in: moderati (in cui lobiettivo il raggiungimento del benessere termoigrometrico) e
severi caldi o freddi (in cui lobiettivo la sicurezza e la riduzione dello stress termico).
APPROCCIO TRADIZIONALE: studio basato sullapplicazione di una normativa consolidata da
unesperienza decennale di utilizzazione in campo (norma ISO 7730, in versione italiana UNIEN 27730), mediante la determinazione degli indici PPD e PMV e specifica delle condizioni di
benessere termico. Ci riferiremo ad esso.
APPROCCIO INNOVATIVO: basato su un approccio percettivo e quindi soggettivo (norma ISO
10551).
PROCEDURE OPERATIVE:
- rilevazione delle grandezze caratterizzanti lambiente con centralina microclimatica di tipo
mobile, dotata di sensori conformi alla norma ISO 7726. Caratterizzazione dellambiente per
vedere se si in condizioni di benessere termoigrometrico, misurazione dellambiente e dei
suoi parametri (le 4 grandezze fondamentali). Con questi ultimi valori possibile ricavare il
PMV e di conseguenza il PPD.
- distribuzione agli occupanti lambiente di un questionario: il questionario consiste nella
traduzione italiana recepita dalla ISO 10551, che basata su 5 scale (scala di sensazione
termica, scala di comfort termico, scala di preferenza termica, scala di accettabilit
dellambiente termico, scala di tolleranza dellambiente termico)
STRUMENTI DI MISURAZIONE
Gli strumenti utilizzati per la misura sono di diverso tipo, e vanno dai pi semplici come i
normali termometri a strumenti molto pi complicati come, ad esempio, il BABUC (nome
commerciale di un apparecchio di produzione LSI). Si tratta, in generale, di sonde di vario tipo
per misurare le 4 grandezze fondamentali. Sono poggiate su di un trespolo e sono collegate ad
una centralina che rileva tutti i valori.
- Anemometro a filo caldo: con questo strumento viene misurata la velocit dellaria. E
costituito da un filo di platino mantenuto ad una temperatura superiore a quella ambientale,
per effetto Joule, da una corrente elettrica che lo attraversa. Esistono anche anemometri a
sfera calda.
- Psicrometro: la sonda psicrometrica costituita da due sensori di temperatura: il primo un
termometro a bulbo asciutto che misura la temperatura secca dellaria (Ta), il secondo un
termometro rivestito di una guaina idrofila, con lopposta estremit immersa in una vaschetta
dacqua distillata, che misura la temperatura a bulbo umido a ventilazione
forzata (Tw).
- Globotermometro: costituito da un globo metallico cavo, nero, al centro del quale
montato un sensore termometrico (una termoresistenza standardizzata al platino tipo Pt 100).
L a sonda risponde alle raccomandazioni UNI EN 27726. La temperatura rilevata consente di
calcolare la temperatura media radiante.
AMBIENTI TERMICI
Un ambiente viene definito:
- omogeneo, se le diverse grandezze, in un certo istante, sono uniformi allintorno
dellindividuo;
- eterogeneo, se le diverse grandezze, in uno stesso istante, non sono uniformi nellambiente
circostante;
- stazionario, se le caratteristiche meccaniche e termofisiche sono costanti nel tempo ed in
ogni punto del sistema.
AMBIENTI MODERATI (abitazioni e uffici) : ambienti che impongono un moderato grado di
intervento al sistema.
si verifica PMV>1 si considera lambiente come severo caldo; se si verifica PMV<1 lambiente
da considerarsi severo freddo.
AMBIENTI SEVERI CALDI (norma UNI EN ISO 7243): gli ambienti severi sono quelli in cui
richiesto un notevole intervento del sistema di termoregolazione dellorganismo al fine di
diminuire laccumulo di energia termica nel corpo. In particolare, gli ambienti severi caldi sono
caratterizzati da:
- valori di to ed umidit elevati (anche in relazione allattivit svolta, M, del vestiario I cl)
- condizioni termoigrometriche disomogenee e instabili
- disuniformit dellattivit svolta e del vestiario dei vari soggetti operanti negli ambienti
La valutazione degli ambienti severi caldi viene fatta in termini di stress termico cui soggetto
il lavoratore, derivante da produzione di calore metabolico, da fattori ambientali e dal
vestiario. Lindice di stress termico comunemente utilizzato il WBGT (Wet Bulbe Globe
Termometer), definito dalla norma ISO 7243, che calcolato come:
WBGT= 0,7tnw + 0,3tg (nel caso di ambienti confinati)
WBGT = 0,7 tnw+ 0,2 tg+ 0,1 ta (per lambiente esterno)
dove:
- tnw la temperatura di bulbo umido naturalmente ventilato (connessa allumidit dellaria),
- tg la temperatura del globotermometro(connessa allesposizione diretta alla radiazione
termica)
- ta la temperatura dellaria.
In caso di ambienti severi la prerogativa non pi il comfort termoigrometrico, ma la salute
dellindividuo.
stata provata sperimentalmente solo in modo parziale.
Esistono altri indici quali lHSI (Heat Stress Index), indice di stress termico per ambienti caldi,
che deriva dalla equazione del bilancio termico per un uomo al lavoro: E req= R + C + M
In tale equazione, dove Ereq rappresenta il valore di potenza termica ceduta per sudorazione
necessaria affinch il bilancio termico sia in equilibrio, sono espressi in termini matematici i
contributi calorici radianti (R), convettivi (C) e il dispendio energetico connesso alla mansione
(M). La somma di tali contributi esprime lenergia da disperdere nellambiente da parte del
lavoratore, mediante il meccanismo della sudorazione.
AMBIENTI SEVERI FREDDI (norma UNI EN ISO 11079): sono quegli ambienti nei quali richiesto
un notevole intervento del sistema di termoregolazione dellorganismo (attraverso i
meccanismi vasomotori e successivamente quelli comportamentali) al fine di limitare la
diminuzione della temperatura del corpo con particolare riferimento al nucleo.
In particolare, gli ambienti severi freddi sono caratterizzati da:
- valori di top bassi (0 10 C per ambienti moderatamente freddi e inferiori a 0 C per
ambienti severi freddi)
- condizioni termoigrometriche moderatamente variabili nello spazio e nel tempo
- attivit fisica e tipologia del vestiario uniformi
Al contrario degli ambienti caldi possibile negli ambienti freddi contrastare lo scambio
termico con un isolamento del vestiario e DPI con le seguenti limitazioni:
- un isolamento troppo spinto pu limitare loperatore nel movimento
- un eccessivo isolamento termico pu impedire la traspirazione determinando un accumulo di
sudore
- ad una situazione termica neutra complessiva dellorganismo pu associarsi un
raffreddamento eccessivo di alcuni distretti (mani, piedi, viso)
Lindice IREQ pu essere utilizzato come una misura
dello stress termico in ambienti freddi, da raffreddamento
complessivo, che integra gli effetti della temperatura
dellaria, della temperatura media radiante, dellumidit,
della velocit dellaria.
Lindice utilizzato per la valutazione dello
stress termico, da raffreddamento locale, il WCI
(Wind Chill Index)che esprime lentit della
potenza termica per unit di superficie perduta dallorganismo in funzione della temperatura e
della velocit del vento.
QUALIT DELLARIA
Per ambienti ad uso prevalentemente residenziale, la qualit dellaria interna considerata
accettabile quando in essa non sono presenti inquinanti in concentrazioni dannose, secondo
quanto stabilito dalle autorit competenti e quando una notevole percentuale di persone
(80%) non esprime insoddisfazione verso di essa.
In generale, laria deve essere percepita fresca e confortevole dagli occupanti, in modo da
rendere minima la percentuale di insoddisfatti, e soprattutto devono essere trascurabili i rischi
per la salute che derivano dalla sua respirazione (implicazioni di carattere soggettivo).
Requisiti fondamentali:
- laria respirata comporti rischi trascurabili per la salute
- laria respirata venga percepita come fresca e piacevole e non come viziata, satura e
irritante
CAUSE DI INQUINAMENTO:
- inquinamento di origine esterna (fonti di inquinamento civili e industriali, traffico veicolare,
impianti di riscaldamento, attivit produttive)
- inquinamento di origine interna (presenza di persone, respirazione, sudorazione, rilascio di
particelle volatili)
- inquinamento prodotto dalle attivit umane
- inquinamento prodotto dallambiente fisico interno
- inquinamento prodotto dai sistemi impiantistici
Livello
Metaboli
attivit
fisica
Sforzi
intensi
Lavori
pesanti
A
riposo/di
steso
smo (W)
1055
(circa 4
MET)
703
88
Consumo di
ossigeno (l/h)
Produzione
di CO2 (l/h)
Tasso di
respirazione
189
160
(l/h)
4130
126
106
2740
16
13
340
In Italia a livello normativo si pu fare riferimento alla UNI 10339 Impianti aeraulici a fini di
benessere, che indica le quantit minime daria esterna (m 3/h) necessarie allambiente
interno.
La portata daria di rinnovo pu essere riferita:
- al volume del locale;
- alla superficie in pianta del locale = Qos
- a persona (dove ci sono grandi assemblamenti di persone: cinema, teatri)= Q op
CRITICHE:
- le misure effettuate sono molto
limitate per cui i livelli qualitativi
proposti sono limitati;
- inquinanti pericolosi non sono
percepiti olfattivamente;
- non facile individuare la
sostanza pi critica sulla quale
calcolare il tasso di ventilazione;
- le portate daria calcolate con
questa metodologia sono molto
elevate e implicherebbero impianti
molto costosi.
NORMA EUROPEA
UNI EN 13779/2005 (approccio di tipo prescrittivo)
- ci si riferisce al numero di persone previste nellambiente (portata calcolata per numero di
persone)
- si utilizza per ambienti nei quali non prevista la presenza di persone (magazzini) (portata
calcolata per superficie)
- sullaria di immissione
- sullaria di ricircolo, in ambiente
Sono importanti sia i filtri che i sistemi di ventilazione (per esempio il numero di bocchettoni
equamente distribuiti nellambiente).
PRINCIPI DI VENTILAZIONE:
- ventilazione naturale (infiltrazioni, aperture, funzione delle condizioni interne ed esterne)
- ventilazione meccanica
- ventilazione ibrida (naturale + meccanica)
VENTILAZIONE A MISCELAZIONE
Questo il modello di riferimento per la
maggior parte dei sistemi di distribuzione
dellaria
attualmente
progettati
e
realizzati: il movimento dellaria
prodotto dallimmissione in ambiente di
uno o pi getti daria (aria primaria) con
energia
cinetica
sufficiente
per
movimentare laria ambiente circostante
(detta aria secondaria), creare una elevata turbolenza ed ottenere una buona mescolanza.
Lancio o gittata L
Si intende la distanza alla quale la velocit
massima dellarea lungo lasse del getto,
considerato
isotermo,
per
effetto
dellallargamento del getto stesso e del
conseguente miscelamento con laria ambiente,
si ridotta ad un valore limite V LIM.
Generalmente questo valore tale da non
creare disagio agli occupanti per correnti daria
e viene fissato pari a VLIM = 0.15 0.25 m/s, a
seconda delle condizioni termoigrometriche.
RAPPORTO DINDUZIONE i
Laria immessa con una certa quantit di moto, trascina, nel suo movimento, parte dellaria
ambiente circostante, quindi, in ogni punto del getto, la portata totale in movimento q tot, sar
superiore a quella inizialmente iniettata q0. In ogni punto del getto, si definisce il rapporto:
CADUTA, RISALITA
Si verifica in presenza di un
getto
non
isotermo
e
rappresenta
la
differenza,
rispettivamente negativa e
positiva, tra laltezza del centro
del
diffusore
e
laltezza
dellasse del getto in un punto
in esame. Generalmente
calcolata al termine della
gittata. Se inietto aria calda,
dovr spararla con un getto pi forte per farlo arrivare a livello di respirazione.
VENTILAZIONE A PISTONE
Utilizzo:
applicazioni
particolari,
caratterizzate da valori molto spinti di
qualit dellaria. Camere bianche per
lindustria elettronica, per lindustria
farmaceutica, per laboratori particolari;
settore ospedaliero: sale operatorie,
reparti di rianimazione, degenze posttrapianti, reparti infettivi.
VENTILAZIONE A DISLOCAZIONE
un'efficienza colorimetrica iniziale minore del 98%. pure riportata la norma EN 1822 relativa
ai filtri assoluti (HEPA ed ULPA).
I filtri HEPA e ULPA hanno elevatissimi valori di rendimento (fino al 99,99996 DOP).
Necessitano sempre di pre-filtri. Hanno basse portate d'aria e discrete perdite di carico. Sono
utilizzati dove la purezza dell'aria deve essere assoluta: camere bianche, sale operatorie,
laboratori batteriologici, ecc.
CAMERE PULITE
Si tratta di una camera in cui areazione, ventilazione, filtrazione, materiali di costruzione e
procedure operative sono regolamentate per controllare la concentrazione e la qualit di
particelle presenti nellaria e per rispondere a livelli di pulizia adeguati. Altri identificativi:
clean room, camera Bianca, ambiente Controllato, stazione di lavoro con aria pulita.
Caratteristiche generali:
- le camere pulite sono realizzate secondo le tecnica del Contenimento Dinamico, per la
quale latmosfera dei locali
tenuti in costante sovrapressione, controllata con gradiente crescente verso le zone a maggior
pulizia, allo scopo di evitare limmissione di flussi inversi potenzialmente inquinanti.
- i componenti principali strutturali ( pareti, porte, controsoffitto etc.) sono del tipo a basso
rilascio particellare appositamente studiati per ambienti sterili.
solare ricevuto.
Il bianco, avendo minore riflettivit, riduce il coefficiente .
REGIME PERIODICO STABILIZZATO
dove:
lo smorzamento f(s/; cp)
il ritardo di fase f(s/; cp))
la semiampiezza di oscillazione = Tmax-Tm
hI coefficiente di adduzione interno
TI temperatura costante dellambiente interno
Tm temperatura media intorno alla quale oscilla, con periodo fissato, la temperatura dellaria
esterna
Per una parete a bassa inerzia termica il flusso massimo trasmesso quello che si riscontra in
corrispondenza della temperatura massima esterna. Invece per una parete ad elevata inerzia
termica il flusso massimo trasmesso quello che si riscontra in corrispondenza della
temperatura media esterna. Il riferimento nazionale per il calcolo dei predetti indicatori la
norma tecnica UNI EN ISO 13786, dove i predetti parametri rispondono rispettivamente alle
seguenti definizioni:
- fattore di attenuazione o fattore di decremento il rapporto tra il modulo della trasmittanza
termica dinamica e la trasmittanza termica in condizioni stazionarie.
- sfasamento il ritardo temporale tra il massimo del flusso termico entrante nellambiente
interno ed il massimo della temperatura dellambiente esterno.
Sulla base dei valori assunti da tali parametri si definisce la seguente classificazione valida per
tutte le destinazioni duso: