N. 925
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa dei senatori LANNUTTI, BELISARlO, ASTORE, BUGNANO,
CAFORIO, CARLINO, DE TONI, DI NARDO, GIAMBRONE, LI GOTTI,
MASCITELLI, PARDI, PEDICA e RUSSO
Onorevoli Senatori. – Il presente provve- di fatto sono proprietarie della Banca d’Ita-
dimento nasce in seguito alla necessità di lia.
colmare un vuoto legislativo del nostro or- In definitiva, alla figura storica del so-
dinamento, al fine di costringere la Banca vrano si sostituisce lo Stato nella persona
d’Italia a restituire allo Stato italiano quanto dei suoi cittadini come beneficiario del di-
incassato a titolo di «diritto di signoraggio», ritto, ragiona Rochira, e non la Banca d’Ita-
cioè di differenza tra i costi di produzione lia, con i suoi azionisti, e cioè le varie ban-
della carta moneta e il suo valore nominale; che, citate dalla stessa sentenza: Gruppo In-
e quindi, in base a quanto ha stabilito con tesa, Gruppo SanPaolo Imi, Gruppo Assicu-
una recente sentenza il giudice di pace di razioni Generali, Bnl, eccetera. Conclusione:
Lecce Cosimo Rochira, cinque miliardi di la Banca d’Italia è stata condannata a resti-
euro per il periodo compreso tra il 1996 e tuire al cittadino che ricorreva in giudizio
il 2003. Si dispone altresı̀ che tale cifra la sua «quota», e cioè 87 euro.
venga destinata ad alimentare un Fondo di
Nella passata legislatura è stato necessario
cittadinanza, finalizzato a indennizzare i ri-
inserire nella legge 28 febbraio 2005, n. 262,
sparmiatori vittime dei crack finanziari.
di riforma del risparmio, disposizioni urgenti
Il diritto di signoraggio, spiega Rochira riguardanti la Banca d’Italia, con l’obiettivo
nella sentenza, del 26 settembre 2005, nasce di sanare le molte storture venutesi a verifi-
in passato, «quando la circolazione era costi- care nell’assetto finanziario del Paese a
tuita soprattutto da monete in metalli preziosi causa della sua principale istituzione moneta-
(oro e argento)» e «ogni cittadino poteva ria. Lunghe ombre erano state gettate sulla
chiedere al suo sovrano di coniargli monete proprietà della Banca d’Italia, sulla regolarità
con i lingotti d’oro e d’argento che egli por- delle modalità di esercizio delle funzioni di
tava alla zecca». controllo sul sistema bancario e sui meccani-
«Il sovrano – continua la sentenza – po- smi che regolano le relazioni finanziarie tra
nendo la sua effigie sulla moneta, ne garan- lo Stato, la Banca d’Italia stessa, le istitu-
tiva il valore. In cambio di questa garanzia, zioni finanziarie private e il pubblico. Tutti
tuttavia, tratteneva per sè una certa quantità questi problemi sono stati affrontati; al con-
di metallo: l’esercizio di questo potere so- trario, non si è affrontato il tema del debito
vrano veniva chiamato signoraggio». In defi- creato in modo immotivato con l’emissione
nitiva, si tratta di una sorta di «reddito mone- di banconote.
tario» che la Banca d’Italia ha incassato re- I meccanismi che regolano l’emissione
golarmente e, a giudizio dell’avvocato Ro- della moneta sono stati oggetto di studi ap-
chira, illegittimamente. Il consulente tecnico profonditi, tra cui si segnalano quelli del pro-
d’ufficio nella sua relazione – scrive infatti fessor Giacinto Auriti, ed esiste un forte mo-
il giudice di pace nella sentenza – ha chiarito vimento che, con fondate argomentazioni,
che il reddito dell’istituto, causato dall’atti- denuncia l’esistenza di un iniquo arricchi-
vità e dalla circolazione di moneta posta in mento di pochi con i frutti del signoraggio
essere dalla collettività nazionale, dovrebbe a danno della finanza pubblica. Si ricorda
vedere lo Stato quale principale beneficiario che il «signoraggio» consisteva nel profitto
e non gruppi di privati. Cioè le banche che che lo Stato ricavava dando alle monete
Atti parlamentari – 3 – Senato della Repubblica – N. 925
XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI
messe in circolazione un valore d’acquisto fitto dalla Banca d’Italia, in cui vanno versati
superiore al valore del metallo in esse conte- i frutti del signoraggio. Senza interrompere i
nuto; oggi, poiché le principali monete non flussi di credito e di debito che si svolgono
contengono metalli preziosi, né sono imme- tra Stato e Banca d’Italia nelle operazioni
diatamente convertibili in essi, né rappresen- di produzione della moneta, l’introduzione
tano un bene depositato che il portatore del del Fondo di cittadinanza permette di disin-
biglietto possa reclamare, ma sono solo unità nescare la diatriba sul signoraggio metten-
di misura realizzate con carta e inchiostro, il dolo nelle mani dei cittadini.
signoraggio è rappresentato dalla differenza
L’articolo 5 del disegno di legge, oltre a
tra il valore facciale delle cartamoneta e il
cancellare le norme in contrasto con l’istitu-
costo di carta e inchiostro per stampare i bi-
zione del Fondo di cittadinanza, abroga una
glietti.
norma del testo unico sulla circolazione dei
Non vi è alcun motivo per cui l’uso delle
biglietti di banca la quale prescrive l’esi-
banconote debba creare debito pubblico:
stenza di una fantomatica riserva a garanzia
come giustificazione non è possibile nomi-
esclusiva per i portatori dei biglietti di Banca
nare la necessità di una riserva, i rischi di in-
d’Italia, riserva che non è solo anacronistica,
flazione o la convertibilità. Con il meccani-
ma invero mendace.
smo attuale dello scambio tra Stato e Banca
d’Italia di banconote in euro contro debito di Con questo meccanismo la Banca d’Italia
Stato, ad arricchirsi sono in pochi a danno di e il sistema bancario privato svolgeranno la
tutti. funzione pubblica della creazione di ric-
Per modificare tale situazione si propone, chezza legata all’emissione di denaro a fa-
con questo disegno di legge, di introdurre, vore degli italiani piuttosto che degli azioni-
nei meccanismi relativi all’emissione di mo- sti delle banche, a favore di tutti i cittadini e
neta tra Banca d’Italia e sistema finanziario, non soltanto di chi ha i fondi da investire in
un Fondo di cittadinanza gestito senza pro- titoli di Stato.
Atti parlamentari – 4 – Senato della Repubblica – N. 925
XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Princı̀pi)
Art. 2.
(Istituzione del Fondo di cittadinanza
finalizzato alla restituzione di somme alle
vittime di dissesti finanziari)
Art. 3.
(Operazioni a valere sul Fondo)
Art. 4.
(Disposizioni di attuazione)
Art. 5.
(Abrogazioni)