SCRITTI VARI
Il cristianesimo medievale
la
scultura
medioevale riesce
a superare i primi
tentativi
ancora
insicuri, influenzati
dallarte bizantina,
crea un poema in
onore del corpo umano
Malgrado il nostro clima meno
caldo e meno soleggiato, che
corrode tutto, malgrado le
successive distruzioni ugonotte
Intorno
allanno
1000,
le
generazioni romanico-germaniche
intraprendono,
sempre
pi
rapidamente,
un
processo
di
riassimilazione del cristianesimo.
Sotto lo sguardo chiaro di questi
volti gotici il cristianesimo rischiara
la sua sostanza e si fa olimpico.
Nasce il tipo del Cristo nordico pieno
di nobilt e di misura quale sar
destinato a perpetuarsi nella
immagine
del
Sacro
Cuore di Ges.
Cos, oltre la negazione
paolino-agostiniana del
mondo
rifiorisce
la
nozione
dellordine
visibile simbolo di quello
invisibile.
Cos,
allappassionata
negazione
agostiniana dellImpero Romano
come opera di Caino e civitas
diaboli,
si
contrappone
la
restaurazione dun Impero che
romano e sacro ad un tempo. Cos,
al pacifismo cosmopolitico del
primo cristianesimo succede il mito
della
guerra
santa
e
la
bernardiana Laus Novae militiae.
E
la
concezione
organica
del ksmos propria della cultura
greca rifiorisce, attraverso gli studi
aristotelici,
in
San
Tommaso
dAquino. Con ci, la cultura
classica riacquista il dominio dello
spirito europeo molto prima del
Rinascimento e in un contesto
meno
individualistico
e
durata,
posizione,
efficacia, cio secondo quanto
prima e dopo, pi alto e pi
basso, pi nobile e ignobile,
(San
Bonaventura, Itinerarium
mentis in Deum).
In realt, il discorso religioso
del Medioevo sempre in funzione
duna logica dellordine. La fede
antica eredit semitica dellanima
desertica assetata di miraggi si
muta in un elemento della ragione.
Essa , come dir Dante, certezza
di cose sperate ed argomento delle
non parventi.
Lantica vocazione alla razionalit
olimpica risorge e, con la stessa
passione geometrica che aveva
Lillusione fascista
Ha scritto un nostro
collaboratore,
in
un
precedente
numero
della rivista, che uno dei
fenomeni
pi
interessanti della prima
met del nostro secolo
fu lattrazione esercitata su gruppi
di intellettuali dai movimenti
fascisti. un fenomeno che per la
Francia stato analizzato dal
Srant (Romanticismo fascista, Il
Borghese, 1971), per la Germania
dal Mosse (Le origini culturali del
Terzo Reich, Mondadori, 1968), dal
Mohler
(Die
konservative
Revolution
in
Deutschland,
Stuttgart,
1950),
dal
von
Kemplerer
(Germanys
New
Conservatism, Oxford, 1957), per
lInghilterra
dallHarrison
(The
Reactionaries,
London,
1966),
mentre in Italia numerosi sono gli
studi che tendono a porre in
evidenza
le
relazioni
tra
il
dannunzianesimo, i gruppi de La
Voce e di Lacerba e di quello che
sar poi il movimento fascista. Un
fenomeno europeo, dunque, per il
quale sullalba del secolo numerosi
intellettuali volsero le spalle ai miti
della democrazia per accettare
spesso anche con coraggioso
impegno personale le soluzioni
autoritarie.
Il libro dellHamilton
che
nelledizione originale si intitola The
Appeal of Fascism vuol essere
unanalisi dei motivi per i quali
numerosi intellettuali subirono, a
un certo punto, il fascino del
fascismo. Esso ci mostra i futuristi
predicanti
una
nuova
Italia
modernizzata
e
guerriera; dAnnunzio e Corradini
profeti dellimperialismo; Papini e
Prezzolini critici della democrazia e
del socialismo. Ci mostra Malaparte
portavoce
dello
squadrismo; Pirandello
tesserato
fascista;
e
lo
stesso
Croce
rassegnato, in un primo tempo, al
Fascismo perch spiegava nella
famosa intervista al Giornale di
attraverso
Treitschke, Lagarde, Nietzsche si
arriva fino al razzismo o al
pangermanesimo dellanteguerra.
Dopo la guerra, con la cosiddetta
rivoluzione conservatrice degli
intellettuali tedeschi, un importante
settore
della
cultura
tedesca
contesta la Repubblica di Weimar
preparando il nazionalsocialismo. I
nomi di Oswald Spengler, Ernst
Jnger, Arthur Moeller van den
Bruck, Ernst von Salomon, Hans F.
K. Gnther, Othmar Spann e Benn
sono quelli di maggior spicco.
In Francia, fin dal principio del
secolo era attiva lAction Franaise,
con la sua critica delle idee della
poeta
come
Roy
Campbell
combatteva nella guerra civile
spagnola dalla parte di Franco.
Thomas S. Eliot, pur non essendo
un fascista, era un conservatore
molto a destra, e il suo amico Ezra
Pound fin addirittura per parlare da
Radio Roma contro lAmerica in
guerra.
Di tutti questi personaggi e delle
loro idee lHamilton ci d un quadro
abbastanza sommario. Non si pu
pretendere di pi da una rapida
panoramica qual il suo libro, ma
troppo spesso si ha limpressione
che lautore pretenda di liquidare i
personaggi con un paio di citazioni
sbrigative. Il fascismo non stata
un farsa, n unebbrezza o una
universale
ci
diventa
immediatamente trasparente non
appena ci ricordiamo della con
valore
negativo
(in apolitico, amorale)
e
del
latino video: lavidya altro non che
un non vedere. Il tapas, il mistico
ardore degli asceti ind, non che il
latino tepor, cos come il dio Agni
il
latino ignis e
la
svastica
(su-asti-ka) ci illustrata dal
greco heu est,
bene.
Nei Veda, la cui
traduzione
orale
pu esser fissata
gi intorno al 1400
a. C., rifulge in una luce aurorale la
prima
professione
di
fede
Come
terza
cerchia
irradiantesi da un unico centro,
la
religiosit
indoeuropea,
intorno alla cerchia del Dio, del
Figlio del Dio, e degli Dei, e a
quella concentrica dellUomo,
della Stirpe e della Propriet
Ereditaria, (Odalshof), pone la
sfera del mondo veduto nel suo
corso
ordinato,
il rita degli
Indoarii, lascia degli Iranici,
lorlog dei
Germani,
la Mora dei Greci. La greca
Sparta altro non che un Ritain
piccolo, organizzata secondo un
principio
per
quale
il
termine ksmos,
insieme
a
quello di ordine universale,
pu
assumer
quello
di
magistratura, a mostrare
quale vitale legame intercorra
tra il grande e il piccolo ordine.
Il rita viene afferrato in forme
diverse, ma sempre con la
stessa elementare potenza, ora
nellimmensit e profondit del
mondo, ora nelle fasi del sole e
nel
corso
dei
fiumi,
nellinteriorit dellessere che
pu talvolta indugiarsi in
grembo al rita, e infine come
lo stesso divenire del mondo. In
particolare ilrita si manifesta
come fuoco, luce e spazio e i
luoghi
del Rig-Veda che
trionfalmente lo magnificano si
contano a centinaia. Il rita il
fondo da cui emergono gli Dei,
zerfallen,
Wenn es in Sein beharren will.
(Goethe, Eins und Alles)
Significativamente, essa fa posto
anche alla guerra, che il mediocre
moralismo cristiano sempre si
sforzato
di
raffigurare
come
lantitesi dogni spiritualit.
Quando nel Mahabharata il principe
guerriero Arjuna esita a spargere il
sangue dei suoi parenti nemici, lo
stesso dio Krishna che lo invita a
gettarsi nella mischia per uccidere o
essere ucciso poich Egli non
uccide, Egli non ucciso Lui non
trafiggono armi, Lui non abbrucia
fuoco, Lui non bagnano acque, Lui
non asciuga vento Imperituro,
nella
sua
grandezza;
non
perch noi ci perdiamo nella
sua imitazione, ma perch il
nostro contatto con essa ci dia
ancora una volta la forza di
superare il nostro travaglio.
Nessuna scoperta scientifica e
nessun nuovo metodo di ricerca
valsa a riavvicinarcela, ma il
nostro stesso destino, che in
questa epoca di crisi ci fa
nuovamente avvertire la voce
ammonitrice
del
mito
e
dellantichit. Essa ci viene
incontro con i suoi Dei, la cui
sostanza vivente, quale pi alta
realt delluomo e del mondo,
le precedenti generazioni non
intesero. Hlderlin lo aveva
tecniche,
distanze,
eccitazioni
sembra
essere la caratteristica della nostra
epoca. Esso richiede una capacit di
disciplina e di semplificazione aliena
da ogni sbavatura spiritualistica.
Uno stile che voglia cogliere, nelle
luci bianche, e ferme, e metalliche
punti
si
incontra
con
la
rievocazione dei significati che
ad
essi
vengono
dalla
interpretazione e dallo sfondo
creato dal Bachofen; onde essi
assurgono altres al valore
di simboli dello stesso mondo
occidentale
il
senso
dinfinito che arde nel profondo
delluomo. Esso lo spinge gi in
questa via mortale di l dai
limiti che paralizzano la sua
forza e la sua luce: tanto pi,
per quanto pi di questi gli si
stringano da presso. E come i
suoi sguardi si protendono
verso i confini degli spazi
siderei, e le sue algebre si
adeguano
allillimitato
e
neopaganesimo.
La
sua
contraddizione
nel
dover
ammettere una ortodossia migliore
della ortodossia. Non si dimentichi
inoltre che la condizione per
essere un tradizionalista non
sapere di esserlo.
Ancor pi problematico ci appare un
altro
tradizionalismo
il
cui
universalismo
sfuma
in
un
cosmopolitismo inquietante.
Certo, Ren Gunon un autore la
cui purit intellettuale non in
discussione; la limpidezza e la
continuit della sua lunga amicizia
con Evola lo attesta. Ma cosa possa
divenire il guenonismo nelle
mani di intellettuali snobistici e
cristianeggianti nessuno lo pu
prevedere.
cos che la nobile aspirazione a
valori eterni ed universali pu
snaturarsi in una latente avversione
per i valori del ksmos, della
gerarchia e delluomo bianco. cos
che
in
margine
a
certo
tradizionalismo
ripullulano
linfatuazione
per
la ngritude,
il flirt con lebraismo ed altre
impurit spirituali. cos che ci si
arroga il diritto di parlare in
cattedra di Tradizione quando si
cos cancerosamente rosi dai tre
peccati capitali della modernit:
lintellettualismo, lo snobismo e
lantifascismo.
Anche
di
fronte
a
questo
tradizionalismo sar il caso di
estrarre la pistola.
***
Tratto da Sul problema di una
tradizione europea, ed. di Vie della
Tradizione, Palermo 1996(2), pp.
51-53.
La migrazione dorica
Nord
caratterizzati
dai
loro Urnenfelder che spinge in
Grecia i Dori, avvia le migrazioni
italiche nella penisola appenninica e
causa la irradiazione dei Celti in
tutta lEuropa dellOvest.
La presenza dellincinerazione in
questa seconda e risolutiva ondata
indoeuropea ci introduce a un
nuovo avvenimento spirituale che si
unanima
radicalmente diversa quella che si
esprime in queste incisioni rupestri
nordiche e italiche. Allantico
un
contenuto che verr
presto
alla
luce
sia
nel pantheon olimpico che nello
stile di vita asciutto e severo del
doricismo e della romanit.
finita:
nel
Peloponneso ci sono ormai i Dori e
sui Colli Albani i Latini. Lethnos
italico ed ellenico, saturo di
elementi nordici, si prepara alla
grande
stagione
della
civilt
classica. Dalla Grecia allItalia si
diffonde una nuova costellazione
simbolica la cui stella polare la
svastica ripetuta centinaia di volte
sia sui vasi del cosiddetto periodo
geometrico , sia sulle urne a
capanna del Lazio.
La preistoria finita. SullEllade
albeggia
laurora
omerica.
Significativamente, quando il primo
popolo
indoeuropeo
dEuropa
incomincia a parlare, il suo
messaggio
quello
della religione olimpica.
Di duemilacinquecento
anni
di
preistoria
religiosa europea, una
parola
ci
rimasta: *dyeus.
il nome della Divinit:
Juppiter da Dius-pater
(gen.Iovis, dat. Iovii) tra i Latini;
Zeus (gen. Dis) tra gli Elleni;
Dyaus in India; Tyr o Ziu nel mondo
germanico. il nome del dio
supremo e al tempo stesso
quello del cielo divino in tutta la sua
luce e tutto il suo splendore.
questa una importante scelta
spirituale: gli Indoeuropei, la razza
nordica, gli europei sono il popolo
come
noi
la
fondamentale
dei
popoli
ginecocratici,
insieme
alla filoxena (simpatia per gli
stranieri) e ad una decisa
insofferenza per ogni specie di
limiti e restrinzioni; infine, non
diversa origine ha lesaltazione
del sentimento duna generale
parentela
e
di
una
simpatia, synptheia che non
conosce limiti (Bachofen, Le
madri e la virilit olimpica, Milano
1949, pg. 34-35).
Il genio spirituale indoeuropeo
quale si manifesta fin nei primordi,
sta appunto nel rifiuto di questa
fratellanza promiscua del regno
della Madre. Contro la promiscuit
stanno la Famiglia e lo Stato, contro
Stoicismo, cristianesimo e
neoplatonismo
corazzata
di
stoicismo. Prodotto duna avanzata
civilizzazione, non pu avere del
Il pathos cristiano,
questo
miscuglio
di
sentimentalismo
plebeo
e
di
semitica
magniloquenza,
questo
umanitarismo venato disterismo
escatologico, contraddice il gusto
classico. I fumi dincenso non
riescono a dissimulare lodore della
gente piccola: per il romano distinto
notte,
nella
caligine
e
nellambiguit, che estorceva ad
ognuno la passione per le cose
vere, listinto della realt, questa
turba
codarda,
dolciastra
ed
effemminata rub man mano le
anime di questo enorme edificio,
quelle nature preziose, virilmente
nobili, che sentivan la causa di
Roma come la propria causa, la
causa della loro seriet e del loro
orgoglio . (Nietzsche, ibidem).
Oggi noi non ci limitiamo a cogliere
laspetto
dissolutore
del
cristianesimo sotto il profilo sociale.
Vediamo in esso lavanguardia di
una civilt di radice orientale la
cultura arabo-magica di Spengler
risucchiante poco a poco
perennemente in movimento. In
Plotino prende forma di contro ad
essa il mondo dello spirito, lunico
che ha pace in s stesso, di fronte al
quale laltro sembra dissolversi
come un fantasma. Di fronte al suo
mondo
lontano,
inaccessibile,
incorruttibile, tutto il resto
transitoriet e morte. Permeato di
morte, vero, anche il pensiero di
Plotino. Ma la morte non qui
apparenza, fragilit, putrefazione,
essa lontananza e grandezza,
conoscenza apollinea
Plotino Apollo, lultimo suo chiaro
avvampare nella storia: come
sempre, egli resta lontano e
sublime, n si china sul giro
affannoso dellagire umano, dove
parola
nella
Grecia,
e
organizzazione politica in Roma.
Tramontava
con
unestrema theofana della
Luce,
ma
lasciava
un
modello
di
chiarezza, controllo e misura nel
quale lanima della razza bianca si
sarebbe per sempre riconosciuta.
***
Tratto da Sul problema di una
tradizione europea, Palermo 1996,
pp. 34-38.
Il nazionalsocialismo
e)
sulla
unificazione
delle
organizzazioni dei lavoratori nel
Fronte del Lavoro e su una
legislazione del lavoro basata su
principi
di
solidarismo
tra
imprenditori e lavoratori;
f) sulla creazione di numerose
forme dassistenza ai lavoratori
(case,
assistenza
medica,
lorganizzazione ricreativa Forza e
gioia, la Volkswagen, macchina
del popolo) tali da dare un senso di
sollievo dopo la crisi economica;
g) sulla mobilitazione dei giovani
nella Giovent Hitleriana e sul
servizio del lavoro annuale e
obbligatorio imposto ai giovani di
famiglia borghese per una migliore
conoscenza
contadini.
degli
operai
dei
Il fascismo italiano
si
evolvono
lentamente verso posizioni di
destra fino alla fine del 1920. Da
questo momento, stanche di due
anni di violenze socialiste culminate
nelloccupazione delle fabbriche,
masse crescenti della borghesia
piccola e media incominciano ad
affluire nel Fascismo. Dilaga nella
valle del Po il fenomeno dello
squadrismo reazione di ex
combattenti
e
proprietari
soprattutto della nuova borghesia
agraria contro il terrorismo delle
leghe rosse. Le squadre finanziate
dagli agrari e tollerate dal governo
dilagano
in
tutta
lItalia
settentrionale e centrale. Portato
dallonda dello squadrismo padano,
Mussolini si sposta su posizioni di
estrema destra e fonda il Partito
Nazionale
Fascista
(Novembre
1921).
Confluiscono nel Fascismo:
a) gli ex-combattenti, oltraggiati
dai socialisti per il loro passato
militare e delusi dalla debolezza del
governo al tavolo della pace;
Dallalleanza
del
movimento
fascista con le forze conservatrici
(la monarchia, lesercito, a cui
dopo la Conciliazione si aggiunge
anche la Chiesa) prende forma il
Regime
Fascista,
strettamente
legato alla persona del Duce del
Fascismo Mussolini la cui
politica personale diventa la politica
del Regime e dellItalia.
Questa politica persegue i seguenti
obiettivi interni:
a) lo smorzamento degli spiriti pi
rivoluzionari
del
movimento
fascista e il ridimensionamento
delle personalit pi forti e pi
indipendenti (Farinacci, Arpinati,
Balbo).
il
Fascismo
c) la propaganda pi nazionalista,
patriottarda, che fascista e non
basta a illustrare il significato
ideologico e geopolitico della guerra
rivoluzionaria e continentale della
Germania.
Cos, dopo le prime sconfitte e poi
con
linvasione
del
territorio
nazionale si sfalda lunit della
Monarchia col Fascismo e della
classe dirigente conservatrice col
movimento
fascista.
Il
nazional-fascista si scinde, e la
parte nazionale ossia pi
genericamente
borghese
e
conservatrice cerca unuscita
qualunque
dalla
guerra.
Ci
conduce al 25 Luglio e all8
Settembre.
organizzazione
di
massa
dal
carattere
sempre
pi
accentuatamente dopolavoristico
il Regime rimase una dittatura
appoggiata a una monarchia. La
milizia, nata come guardia armata
della rivoluzione, non assurse mai,
come le SS, ad armata di partito,
ma rimase una mera appendice
dellesercito.
Cos Mussolini non aveva del tutto
torto quando osservava nella
Repubblica Sociale che non vi era
dellUrvolk
indoeuropeo come
comunit essenzialmente virile e
patriarcale.
Il neolitico let della prima
agricoltura e dei primi villaggi, let
in cui le famiglie diventano trib e le
trib popoli si inaugura sul
continente
europeo
con
una
penetrazione
dellelemento
orientale e mediterraneo. Sono le
cellule tessale di Sesklo-Dimini
eredi
delle
comunit
medio-orientali che, risalendo il
corso del Danubio, prolificano in
tutta lEuropa centrale e balcanica.
la cosiddetta cultura danubiana,
con la sua ceramica a nastro
(Bandkeramik) , le rozze zappe di
legno e le grandi case collettive.
investono,
con
le
loro
asce-martello,
le
pacifiche
comunit
della
Madre,
trasformando
il
quadro
archeologico fino alla Grecia e
allUcraina.
E significativo che questa irruzione
saccompagni
alla
comparsa
il
primordiale simbolo della
generazione e della resurrezione
della luce associata al primo
apparire dei popoli indoeuropei nel
cuore del terzo millennio, e solo
Il
cervo
significativamente
associato col simbolismo del sole e
della luce:
Den Sonnenhirsch sah ich von
Sden her gehen
Seine Fsse standen auf der
Erde
aber die Hrner reichten zum
Himmel.
Questi versi dellEdda ci vengono
illustrati da una quantit di
figurazioni preistoriche prime tra
tutte quelle della Valcamonica in
cui le corna del cervo sono stilizzate
in forma di disco solare.
altres significativo che, in Irlanda
quando lelemento celtico si
scontra con gli aborigeni di stirpe
Quando
gli
Olandesi
si
impadronirono del Capo di Buona
Speranza compresero presto che i
territori dellAfrica meridionale,
riproducendo nellaltro emisfero le
felici
condizioni
climatiche
dellEuropa, si prestavano ad essere
popolati da bianchi. Nel 1652
estensione
delle
culture.
LInghilterra, per controbilanciare
lelemento olandese ostile, mand
suoi coloni nellAfrica australe. Essa
cerc di reggere la situazione. Ma
vari
motivi
di
discordia
contribuirono a farla precipitare.
Primo tra tutti labolizione della
schiavit, imposta dallInghilterra ai
coloni recalcitranti che si vedevano
privati di unindispensabile mano
dopera.
Questa
risoluzione
prescindeva dalla sociale della
colonia.
Essa
sconvolgeva
le
strutture
e
lorganizzazione
delleconomia
boera,
che
abbisognava della schiavit per
dissodare ampie estensioni di
nuove terre, e aprirle alla civilt. E i
Le Repubbliche Boere
Questa prima emigrazione prende il
nome di Grande Trek. Parte dei
Boeri si stanzi nel territorio chiuso
dai fiumi Orange e Vaal, parte
discese nel Natal. Nacquero cos le
repubbliche dellOrange e del Natal.
Ma nel 1842 il Natal veniva
proclamato
dominio
inglese,
mentre i pi tenaci Boeri si
rimettevano in marcia sotto la
guida di Andrea Pretorius per
raggiungere lOrange. LInghilterra,
timorosa di questo popolo, piccolo
ma fiero, nel 1848 proclamava
lannessione
dellOrange.
Pure
moltissimi dei Boeri trovarono
ancora lenergia e il coraggio di
andare oltre verso nuove lotte.
uitlanders.
Bastavano
poche
precise carabine boere e lennesima
manovra britannica naufragava
nellinsuccesso.
Jameson
e
compagni,
generosamente
risparmiati dai Boeri, venivano
rispediti ai loro connazionali,
mentre il Kaiser mandava a Kruger
un
celebre
telegramma
di
congratulazioni. Ma lInghilterra,
umiliata, non pensava che a
vendicarsi di questo piccolo popolo
di uomini eroici e ostinati che tante
volte le avevano dato scacco matto.
Nellottobre del 1899 si giungeva
alla guerra tra lImpero Britannico e
le repubbliche del Transvaal e
dellOrange.
LUnione Sudafricana
uomo
che
si
lasci
impressionare. Nato ad Amsterdam
da genitori presto emigrati nel Sud
Africa ha rivissuto le origini della
Le
decisioni
estreme
sono
caratteristiche di questo popolo che
tanto si battuto per la sua libert e
che oggi si batte per una libert non
meno fondamentale: quella di
rimanere se stesso. Perch un
popolo ha, innanzitutto, il diritto di
non snaturarsi, la facolt di
conservare la sua fisionomia etnica,
genio creatore della sua storia e
della sua cultura.
***
Luogo e data di pubblicazione
incerti
(ma
probabilmente
pubblicato nella prima met del
1960 sul mensile LItaliano).
Chiamo
classico
il
sano
e
romantico il malato: queste
severe
parole
di Goethenon
abbisognano, nella loro glaciale
un
crescente
processo
di
umanizzazione,
quando
dimentica i sentieri che conducono
ai
giochi
montani
della
trascendenza, le forze elementari
dello spirito, sia quelle positive,
ignee, diurne, che quelle oscure,
notturne, catastrofiche, si volgono
congiuntamente contro di lei. Le
energie spirituali che una civilt
rifiuta di organizzare si adunano
mareggianti contro le sue incerte
frontiere per cancellarle.
Le civilt tradizionali (usiamo la
parola tradizionale nel senso che d
ad essa Evola nelle sue opere)
hanno sempre posto al vertice della
societ valori eroici ed ascetici.
Esse culminavano in unaristocrazia
desiderio
di
restaurazione
medioevale contro un mondo
minacciato dal mercantilismo e
dallegualitarismo plebeo. Alcuni di
loro scesero sul terreno politico e
collaborarono
da
vicino
alla
creazione della Santa Alleanza.
Caduta la prospettiva di una
restaurazione
il
romanticismo
crebbe in tumulto e disordinata
rivolta contro la btise bourgeoise.
Nella sua furia di vendetta contro
un mondo decaduto dimentic le
sue origini di destra e vagheggi
rivolte dogni specie. Naufrag
nellalcool, nel sogno, nella morte.
dItalia del
mondo
come
volont
e
rappresentazione,
dalla
figura
grandiosamente solitaria di questo
personaggio
che
sembrava
ripresentare ai nostri giorni quella
fisionomia
eroica,
nobilmente
statuaria dun Eraclito e toccava
profondamente la sensibilit del
giovane
studioso
dei
presocratici. Schopenhauer era agli
occhi di Nietzsche il filosofo non
accademico, remoto da quella che
sprezzantemente
definiva
la
filosofia professorale dei professori
di
filosofia.
Era
anche
laristocratico, lumanista uscito da
una ricca famiglia anseatica di
Danzica, che non si era mai piegato
alle menzogne politiche del secolo e
descriveva Schopenhauer,
Nietzsche andava accorgendosi di
descrivere anche se stesso, quale
avrebbe dovuto essere, non un
semplice uomo di scienze, ma un
educatore del popolo tedesco e un
rinnovatore della cultura.
Non c dubbio che lesempio
di Schopenhauer fu fondamentale
nellindurre Nietzsche a rompere
con lambiente accademico, come
anche
fu
fondamentale
per
lorientamento non razionalistico e
vitalistico del suo pensiero pi
tardo. La concezione del mondo
come una forza, unenergia, di cui
lo spirito umano non che
unincarnazione, Nietzsche la trasse
***
Tratto da Il Giornale dItalia del
27-28.7.1973
(ove
venne
pubblicato col titolo Nietzsche).
appropriato
dellarchitettura
moderna
per
esprimere un sentimento del
mondo che moderno non . Si
veda
larchitettura
classico-moderna dellUniversit di
Roma o quella del Foro Mussolini. Si
tratta di opere minori, ma di opere
ben riuscite, e lo spirito che emana
da quella scintillante geometria non
laridit dei grattacieli, ma la
sostanza dura e lucente dellanima
antica: ordine, misura, forza,
disciplina, chiarezza.
definirebbero
volentieri
irrazionalistiche
e
fasciste.
Abbiamo
presenti
alcune
inquadrature de Il settimo sigillo. Si
ricordino i paesaggi mitici e solenni,
la presenza dellinvisibile nel cuore
del visibile, il dramma delleroe. Qui
non si vuol bandire nessun
messaggio
politico,
ma
limpressione che lo spettatore
ricava dallo insieme tuttaltro che
democratica,
sociale
ed
umanistica.
Naturalmente, anche qui chi decide
listinto. Chi veramente di
destra,
chi
interiormente
improntato da taluni valori, da un
particolare
ethos
sapr
immediatamente distinguere le
impressioni
artistiche
che
appartengono al suo mondo.
Estetica viene da aisthnomai, un
conoscere
per
sensazione
immediata.
Le considerazioni qui svolte non
hanno carattere sistematico. Esse
vogliono
solo
affrontare
un
problema, non definirlo. Daltronde,
in questo campo bastano anche
degli orientamenti generici. Di l da
questi ognuno deve procedere con
le sue conoscenze e le sue capacit.
Bastano pochi cenni per tracciare le
linee di sviluppo di una cultura di
destra.
Ma
questo
astratto
orientamento
incomincer
a
prendere forma quando dei singoli
si metteranno a scrivere e a fare.
questa
impostazione
la
definizione dei rapporti che corrono
tra Destra e cultura. Bisogna
mettere in chiaro che, per luomo di
destra, i valori culturali non
occupano quel rango eccelso cui li
innalzano gli scrittori di formazione
razionalistica. Per il vero uomo di
destra, prima della cultura vengono
i genuini valori dello spirito che
trovano espressione nello stile di
vita delle vere aristocrazie, nelle
organizzazioni
militari,
nelle
tradizioni religiose ancora vive e
operanti. Prima sta un certo modo
di essere, una certa tensione verso
alcune realt, poi leco di questa
tensione sotto forma di filosofia,
arte, letteratura.
dellEuropa-Cristianit
che
sostenendo
lidentit
Europa-Arianit.
Un
esempio
modesto,
ma
interessante, di questa concordia ci
offerto dalle riviste giovanili del
primo
neofascismo. Cantiere e Carattere
da
parte
cattolica, Imperium e Ordine
Nuovo da parte evoliana hanno
contribuito non poco a un processo
di revisione di certi miti borghesi e
patriottardi
caratteristici
della
vecchia Destra. Queste riviste, ed
altre che non abbiamo nominato (Il
Ghibellino, Barbarossa, Tradizione
etc.) contribuirono pur con dei
grossi limiti ad avviare un certo
moderno che,
tradotto
in
Germania, dest grande interesse
(Gottfried Benn scrisse di esso:
Unopera
la
cui
importanza
eccezionale apparir chiara negli
anni che vengono. Chi la legge si
sentir trasformato e guarder
lEuropa con sguardo diverso) in
Italia valse come non scritto.
Allombra del Littorio, dietro la
facciata delle aquile e delle divise,
continu a prosperare una cultura
neutra, insipida, talvolta fedele al
regime per un intimo patriottismo
piccolo-borghese, pi spesso in
celato atteggiamento polemico e
sobillatorio.
Oggi sono di moda i memoriali alla
Zangrandi in cui alcuni mediocri
indubbio
che
lopportunismo ha contribuito a
questa fuga generale, ma certo
che se il Fascismo avesse fatto
qualcosa per creare una cultura di
Destra, unimprendibile cittadella
ideologica, qualcosa ne sarebbe
rimasto in piedi.
Il Nazismo si trov a lavorare su di
una base migliore. La cultura di
Destra tedesca aveva dietro di s
una prestigiosa serie di nomi, a
cominciare dai primi romantici fino
a
un
Nietzsche.
Lo
stesso
Goethe ha lasciato non equivoche
parole di sfiducia per linfatuazione
liberale dei suoi tempi. Inoltre, tra il
Manchester), lumanitarismo di
Giuseppe Mazzini (cosa sono tutte
queste sciocchezze color di rosa?).
Egli cerca negli Eroi la chiave della
storia e vede nella democrazia
uneclissi temporanea dello spirito
eroico.
Gobineau pubblica nel 1853 il
memorabile Essai sur linegalit des
races humanes fondando lidea di
aristocrazia sui suoi fondamenti
razziali.
Lopera
di
Gobineau
trover una continuazione negli
scritti
dei
tedeschi
Clauss,
Rosenberg, del francese Vacher de
Lapouge,
dellinglese
H.
S.
Chamberlain. Attraverso di essa il
concetto di stirpe, fondamentale
per il nazionalismo, viene strappato
Alla
fine
del
secolo,
una
rielaborazione del nazionalismo
nello spirito del conservatorismo
compiuta. Maurras e Barrs in
Francia, Oriani e Corradini in Italia, i
pangermanisti e il movimento
giovanile in Germania, Kipling e
Rhodes in Inghilterra, han conferito
allidea nazionale una impronta
tradizionalistica e autoritaria. Il
nuovo
nazionalismo
essenzialmente
un
elemento
dellordine.
***
(Brani tratti da Idee per una cultura
di Destra).
autobiografiche In
Stahlgewittern[2], Der Kampf als
inneres Erlebnis[3], Das Wldchen
125[4], Feuer und Blut[5].
Intorno al 1926-1927 egli raccoglie
intorno a s un certo gruppo di
giovani intellettuali come Franz
Schauwecker, Ernst von Salomon,
Friedrich Hielscher, Albrecht Erich
Gnther, Helmut Franke, Werner
Best, etc. Comune caratteristica di
questo gruppo, che diffonde le sue
parole dordine da Berlino, quella
dassumere lesperienza del fronte
come punto di partenza della critica
dei valori e della societ.
Jnger non ha rapporti con alcun
partito. Liniziale simpatia per Hitler
(egli lo aveva sentito parlare al circo
massa
di
uomini,
sembrava
sprofondare in un mare di inutilit.
Quando ci riunivamo in vari posti ed
attorno a varie personalit, ci
avveniva soprattutto per lintima
convinzione della necessit di
difesa. Non potevamo rinunciare a
ci per cui avevamo sacrificato
tutto. Dovevamo tener viva la
nostra fede che tutto ci che
avveniva aveva un senso profondo
e ineluttabile. La nostra prima
decisione doveva essere quella di
restare fedeli alla tradizione e di
dare rifugio, nei nostri cuori, alle
bandiere che non potevano pi
esporsi senza vergogna. Cos
dovevano allora sentire i migliori, e
quindi i pi decisi di ieri dovevano
una
fortificazione,
ogni
bastimento una nave da guerra,
ogni genere alimentare merce di
contrabbando, ogni misura attiva e
passiva ha carattere militare[7].
Dalla mobilitazione totale sorto il
nuovo clima totalitario in cui la vita
torna ad essere concepita come
servizio, sacrificio, responsabilit e
non come una partita daffari o un
campo di rivendicazioni. Essa
restituisce
al
nazionalismo
quellanima di cui la realt
la pace, la propaganda e la
rivoluzione: il tipo del militante
della
SA
(allepoca
in
cui Jnger scriveva Die
totale
Mobilmachung, essi si contavano a
centinaia di migliaia) al quale quello
della Rote Front, anchesso in divisa
e stivali, si avvicina sensibilmente.
Contro
il
tipo
del
borghese Jnger enuncia il suo
famoso
paradosso
che
valori
borghesi, Jnger lo
ha
caratterizzato in molte delle sue
pagine: Cominciano a muoversi
strati sociali che molto difficile
definire, tanto per lorigine che per
la composizione. un miscuglio
umano intelligente, esasperato,
pronto a esplodere, che si serve a
modo suo duna sfrenata libert di
associazione, di parola, di stampa.
Qui le differenze tra reazione e
rivoluzione si fondono in strano
modo: affiorano teorie dove i
concetti
conservatore
e
rivoluzionario sono identificati
disperatamente. Le prigioni si
riempiono
dun
nuovo
tipo
duomini La mirabile resurrezione
degli antichi lanzichenecchi in
lannientamento
radicale
del
concetto, gi di per se stesso assai
discutibile,
della
libert
individuale in stati come la Russia
e lItalia, dove la tendenza quella
di sopprimere tutto ci che non sia
in funzione dello stato La
mobilitazione totale un atto che
non tanto viene compiuto quanto si
compie da se stesso; in guerra e in
pace essa lespressione della
misteriosa e inevitabile necessit
alla quale ci condiziona la vita in
questa epoca di massa e di
macchine[10].
Il concetto della mobilitazione
totale mette in crisi la libert,
assunta come valore politico fine a
se
stesso. Jnger,
come
gi
essere
liberi da qualcosa,
ma per qualcosa. Il problema del
nostro
tempo,
dopo
che
il
liberalismo ha innalzato sugli altari
una libert priva di contenuto e
che altro non era se non la
mitologizzazione delleconomia di
mercato quello di ritrovare
unanima positiva alla libert. La
guerra incide sullidea di libert
creando un nuovo tipo umano pel
quale la libert non pi il
principio per la formazione di
unesistenza a s, ma consiste nel
grado in cui lesistenza del singolo si
il
nazionalismo, col culto dei valori
gerarchici e militari, che pu
sviluppare quelletica del soldato
politico uscita dalla guerra mondiale
e anche dalla rivoluzione russa. In
questa prospettiva, torna a essere
concepita quellobbedienza che
unarte delludire, e di quellordine
che vuol dire esser pronti per la
parola, esser pronti pel comando
che come una folgorazione corre
dalla cima fino alle radici. Questa
unit di libert e servizio rimasta
estranea alla societ borghese:
che
discende
direttamente dal combattente delle
grandi battaglie del materiale
una specie di soldato della societ
industriale pel quale la tecnica
divenuta una misura fine a se
stessa, non un mero ritrovato sulla
via
del
benessere
e
della
borghesizzazione.
Loperaio
lineamenti.
divenuto
pi
metallico, quasi galvanizzato alla
superficie; larchitettura delle ossa
ha
pi
risalto,
vi
una
semplificazione e una tensione delle
linee. Lo sguardo fermo e calmo,
addestrato alla osservazione di
oggetti da cogliere in stati di alta
velocit. , per questo, il volto di
una
razza
che
comincia
a
trasformarsi nelle esigenze speciali
dun nuovo ambiente, nel quale
lindividuo non rappresenter pi
una persona o un individuo, ma un
tipo[13].
Per ci che riguarda la genesi del
tipo de Loperaio, lo Jnger non
vede in esso lavvento duna classe
in
luogo
di
unaltra,
ma
delloperaio
come Gestalt
invece la societ intera che viene
afferrata da un nuovo ritmo: Tutta
la superficie terrestre ricoperta
dalle macerie di immagini spezzate.
Assistiamo allo spettacolo di una
fine paragonabile alle catastrofi
geologiche. Sarebbe un perder
tempo associarsi al pessimismo dei
vinti o al superficiale ottimismo dei
vincitori si ha a che fare con quelle
rivoluzioni materiali che coincidono
con
lapparire
di
razze,
a
disposizione delle quali stette una
magia di nuovi mezzi quali il
bronzo, il ferro, il cavallo, la vela.
Come
il
cavallo
prende
un
significato
solo
attraverso
il
cavaliere, il ferro attraverso il
il
rappresentante duna classe, nel
senso della dialettica marxista, e
ancor meno il tipo dello sfruttato
fatto
oggetto
dun
nuovo
sentimentalismo,
diverso
dal
precedente solo per la sua maggior
meschinit. Nota lo Jnger che in
chiunque sa ben vedere rester solo
dello stupore nellaccorgersi come
si sia creduto di scalzare il mondo
borghese affermando proprio le
istanze
che
lo
hanno
pi
univocamente consolidato.
Il punto in cui il mondo borghese
messo in crisi quello in cui le
caratteristiche valutazioni del terzo
stato vengono spezzate da un
nuovo tipo umano, indifferente sia a
un certo idealismo ottocentesco sia
al materialismo. una figura
(Gestalt) capace dun grado di
disindividualizzazione quale solo i
grandi ordini monastici e militari
sono stati in grado di produrla, e
quale la tecnica, in guerra ma anche
in pace, sarebbe in grado di
risvegliare. Quale figura (Gestalt),
luomo andrebbe a riconnettersi a
quella totalit dello spirito che
conobbero le epoche organiche del
dellumanesimo
democratico ma
quanto pi cinico, quanto pi
prussiano, pi spartano e pi
bolscevico, e tanto meglio. Si tratta
di ridestare veri valori spirituali,
fondati sul sacrificio e sul coraggio,
sulla
seriet
e
lampiezza
dellimpegno, s che il disprezzo
del nuovo tipo per gli pseudo-valori
umanistici non sar mai abbastanza
grande e quanto meno cultura ci
sar, in tale strato, tanto meglio
sar. Jnger ha
rispetto
della
cultura delle epoche organiche
epoca in cui ogni creazione artistica
era latto di una fede e un servigio
alla totalit ma condanna gli
epigoni della cultura borghese, la
cultura come accademia, salotto,
nazionalismo soldateschi
quello che pi si avvicina al
nazionalsocialismo, assai pi dei
teorici corporativismi alla Spann, o
dei conservatori prussiani alla
Spengler. Non sorprende che i
nazisti
abbian
cercato
di
guadagnarselo per s, offrendogli
un mandato parlamentare, e che
Goebbels lo abbia lungamente
corteggiato
per
farne
un
intellettuale fiancheggiatore. E
tuttavia Jnger si tenne da parte:
I nazionali allinizio credevano
che
i
libri
di
guerra
di
Jnger avessero fatto di lui uno dei
loro.
Ma
egli
in
fondo
si
disinteressava di loro. I comunisti
hanno voluto vedere ne Loperaio il
cantico
dellUnione
Sovietica. Jnger invece si tenne
da
parte.
I
nazionalsocialisti
speravano di guadagnare a s il
teorico della mobilitazione totale
nel loro areopago letterario. Egli
ringrazi con un inchino ironico e
rifiut. Dopo il 1945 i propugnatori
di unEuropa democratica se la
presero con lautore dello scritto pi
acuto
sulla
fine
dello
stato
nazionale e sulla necessit di una
soluzione europea perch egli si
rifiut di figurare nellintestazione
della loro carta da lettere. Jnger si
dovuto difendere anche troppo
spesso da alleati non desiderati, in
particolare da quelli che ci
appoggiano anche nei nostri lati pi
Jnger, Doppelleben di
Gottfried
Benn e Der Fragebogen di Ernst
von Salomon sono esemplari, in
quanto ci permettono di cogliere in
tutte le sfumature liniziale simpatia
per lhitlerismo che si muta col
tempo in perplessit e poi in ostilit
consapevole. tutto un lento
movimento
che
si
pu
far
cominciare
gi
alla
vigilia
della Machtergreifung o al pi
tardi col 30 giugno 1934 e che si
continua fino al 20 luglio del 44.
Von Salomon, che ne I proscritti ci
ha
fornito
un reportage senza
uguali del periodo compreso tra la
rivolta del 1919 e lassassinio di
Rathenau, e in Die Stadt un quadro
della Berlino degli ultimi anni della
[6] E.
Jnger, Die
totale
Mobilmachung,
Verlag
fr
Zeitkritik, Berlin 1931. [La prima
edizione del saggio jngeriano nel
gi citato E. Jnger (cur.), Krieg
und Krieger, Berlin 1930, pp. 9-30.
Lautore rimise mano al testo, con
correzioni e aggiunte, in occasione
di quattro successive edizioni].
[7] E. Jnger, Der Arbeiter, cit.
presso J. Evola, Loperaio nel
pensiero di Ernst Jnger, Volpe,
Roma 1960, p. 57.
[8] E. Jnger, Der Arbeiter, cit.
presso J. Evola, Loperaio nel
pensiero di Ernst Jnger, Volpe,
Roma 1960, p. 76.
[9] E. Jnger, Der Arbeiter, cit. da
Delio Cantimori nellintroduzione
a Principi
politici
del
nazionalsocialismo di Carl Schmitt,
Firenze
1935,
pp.
4-7.
[E.
Jnger, Der Arbeiter. Herrschaft
und
Gestalt,
Hanseatische
Verlagsanstalt, Hamburg 1932.
Traduzione italiana di Quirino
PrincipeLoperaio. Dominio e forma,
Longanesi, Milano 1984. Cfr. anche
A. de Benoist, LOperaio fra gli dei e
i titani. Ernst Jnger sismografo
dellera della tecnica, Terziaria
ASEFI, Milano 2000.]
[10] E.
Jnger, Die
totale
Mobilmachung, cit. pp. 14-15.
[11] Cit. da J. Evola, LOperaio nel
pensiero di Ernst Jnger, cit. p. 16.
Il volto dellavvenire
Un
filosofo
contemporaneo,
Augusto Del Noce, ha parlato duna
non santa allenza tra gli Stati
Uniti dAmerica e la Russia per
mantenere lo status quo europeo.
La definizione appropriata: la
prima Santa Alleanza creata dai
governi dAustria, Russia e Prussia
nel 1815 e la non santa alleanza
russo-americana
ci
appaiono
entrambe
rivolte
contro
il
mutamento dellordine stabilito e
una presa di coscienza politica degli
Europei.
Allora
si
parlava
di religione e di legittimit, oggi di
distensione
e
di
sicurezza
internazionale, ma il contenuto
sostanzialmente immobilistico lo
stesso.
Tuttavia, bisogna riconoscere alla
prima alleanza quella Santa
una eleganza diplomatica, una
nobilt di concezione, un senso di
responsabilit
verso
lordine
spirituale dellEuropa, che la non
santa
alleanza
non
pu
minimamente vantare. E il principe
di Metternich, per poco simpatico
che egli possa apparire a molti
italiani, non ha meritato dessere
accostato a Gromyko, anche perch
la paternalistica moderazione dei
suoi sistemi polizieschi non pu
neppure essere paragonata al
meccanismo di oppressione e
dallo
stesso
rappresentante
sovietico, il quale ha candidamente
dichiarato che essa non riguarda
lintervento
sovietico
in
Cecoslovacchia tuttaltro.
Altro che Carta Atlantica, che diritti
dellONU! A ventanni dalla data
della sua morte Stalin pi vivo che
mai. La sua politica di sopraffazione
portata avanti con successo tra il
1945 e il 1949 trionfa in una
solenne assise internazionale in cui
la usurpazione si maschera da
diritto e la garanzia sulla refurtiva
sicurezza europea. La sicurezza
alla quale si intitolata la
Conferenza altro non che la
sicurezza della Russia, la sicurezza
dello status quo stabilito nel 1945
per
impinguare
congiunture librarie o booms
editoriali. Non uno di quei minori
che ogni tanto vengono levati
dalloblio per illustrare questo o
guerra
questo
gioco
da
adolescenti
crudeli),
dal
nazionalismo
al
federalismo
europeo (LEuropa si federer o
sar divorata), dalladesione al
fascismo
allaccettazione
dellEuropa fatta dalla Germania
(soltanto
la
Germania
pu
assumere una funzione egemonica
europea).
La terza parte esamina gli elementi
di pensiero che affiorano nel
complesso dellopera di Drieu, i suoi
legami con Nietzsche, la sua
meditazione sulla decadenza dello
Occidente, laspirazione ad una
disciplina del corpo e dellanima,
la religiosit di tipo pagano.
Contestazione controluce
Il movimento studentesco ormai
divenuto il fenomeno caratteristico
di
questa
fase
senile
della
democrazia italiana. [] Raggruppa
solo unesigua parte di tutta la
popolazione universitaria italiana.
un fatto per che la gran
maggioranza
perfettamente
apatica e passiva, s che questa
maggioranza si pone come la punta
avanzata della confusione, del
traviamento e della mistificazione
dilaganti in tutto il mondo giovanile.
[] Documenta la profondit a cui
penetrata in animi immaturi un tipo
di retorica sinistrosa diffusa dalla
Brani
tratti
da Contestazione
Controluce, in Ordine Nuovo, a.
I, n. s. 1, marzo-aprile 1970.
Che xanthssignifichi
veramente
biondo rilevabile da Pindaro che
chiama xanthos il leone, Bacchilide
il colore del grano maturo (III, 56)
mentre Platonenel Timeo (68 b) ci
spiega che xanths (il giallo) si
ottiene mescolando lo splendente
col
rosso
e
col
bianco
e Aristotele (Dei colori, I, I) afferma
che il fuoco e il sole van
detti xanths.
Che i bambini dei Germani ai Greci
gi snordizzati apparissero canuti
non sorprender se si tiene
presente quel biondo platino quasi
bianco di cui sono spesso i capelli
dei bambini di pura razza nordica. Il
significato
di xanths come
biondo ci dato da qualunque
Acropoli, Atene.
con
quello
occidentale-mediterraneo
dovettero
serbare,
specie
nellaristocrazia, un certo ideale
nordico. Nel cimitero del Dypilon, in
et geometrica, si nota un
incremento
di
brachicefali
centroeuropei
a
spese
dei
dolicocefali mediterranei. Non si
dimentichi che il geometrico nasce
in Attica, esattamente come il
gotico nasce in Francia, e cos come
sarebbe incauto affermare che la
Francia non sia stata germanizzata
solo perch la lingua rimasta
latina, cos sarebbe azzardato
sostenere che la migrazione dorica
non abbia penetrato lAttica. Nel VII
secolo Solone ci parla dun Crizia
di
piccola
statura,
e
quellimpronta pi fiera, quel
modellato pi energico del naso e
essenzialmente
quello
mediterraneo, come appare a
uomini di sentire nordico. Per la
sensibilit nordica il contenuto fisico
e
spirituale
della
razza
mediterranea non sufficiente ad
attingere la vera bellezza, perch
qui per la bellezza si richiede una
certa
gravit
interiore,
una
abbia
considerevolmente contribuito la
guerra
del
Peloponneso.
Alla
battaglia di Leuttra, gli Spartiati
finirono
col
dissanguarsi
completamente, s che quello
spartano poteva rispondere ai
soldati tebani entrati in Sparta che
chiedevano Dove sono dunque gli
verbo xanthzestai,
tinger
di
biondo,
pass
ad
indicare
ladornarsi, il farsi belli per
eccellenza. Ma non eran questi
mezzi che potevano arrestare il
processo di snordizzazione del
mondo ellenico. Il tipo dellelleno si
avviava ormai ad estinguersi. Ad
esso succedeva il graeculus, lo
schiavo astuto o lo scaltro retore, il
trafficante o la guida turistica,
segnato dal marchio di quella
furbizia levantina che lo fecero
sentire
dai
Romani
come
inferiore.
***
Tratto dal libro Gli Indoeuropei.
Origini e migrazioni, Edizioni di Ar,
Di Mussolini
spesso abbiamo
pensato molto male. Daccordo, i
suoi critici ed i suoi detrattori erano
infami, ma cera qualcosa, nella sua
opera e nella sua condotta, che non
persuadeva neppure noi. Aveva
parlato di guerra per ventanni e ci
stato
un
rivoluzionario: un uomo che ha
messo in movimento la ruota della
storia; che ha aperto strade,
demolito pregiudizi, fondato uno
stato, costruito citt, creato uno
stile,
suscitato
un
mito.
Soprattutto, ha saputo incarnare ed
interpretare lesigenza posta dalla
cultura del suo tempo: superare
lideologia borghese scientista ed
egualitaria del XVIII secolo.
avvocati,
di
cattolici
e
di
opportunisti, quasi incredibile.
Mussolini si posto al servizio di
questa rivoluzione con unenergia
prodigiosa, una lucidit implacabile,
un realismo spietato. Il fatto che
negli ultimi anni abbia concesso
sempre di pi al conformismo e al
meridionalismo di quelli che lo
attorniavano,
non
deve
farci
dimenticare la chiarezza ed il
coraggio con cui nel 1919 seppe
salvare il paese da una classe
dirigente invigliacchita e dalla
canaglia delle strade.
Mussolini era consapevole di essere
lui stesso lincarnazione di questa
volont di lotta e di rinnovamento.
pi
recente
antropologia
ha
riconosciuto la connessione tra i
linguaggi italici e il tipo xantocroico
(dal
greco xanths =
biondo
e chres = colorazione). Gi il Livi,
il medico militare che esegu i primi
rilievi antropologici in Italia sulle
classi 1867-70, aveva notato due
zone di biondismo, una nellItalia
settentrionale (in particolare nella
Lombardia occidentale), che egli
metteva in relazione con la
migrazione longobarda, laltra pi
tenue, lungo larco dellAppennino,
riconducibile
alle
pi
antiche
migrazioni italiche.
Scrive il Sera, nellEnciclopedia
Italiana: Ma il fatto pi singolare
che le due grandi carte del Livi
Raviliae
a
ravis
oculis,
quemadmodum a caesiis Caesullae.
Ad alte stature si riferiscono nomi
Longus,
Longinus,
Magnus,
Maximus, e anche Macer, Scipio
(bastone). Albus, Albinus, Albius
indicano
colorito
chiaro.
In
appendice allIncerti auctoris liber
de
praenominibus,
depoca
tiberiana, si legge che nomi di
fanciulla come Rutilia, Caesella,
Rodocilia,
Murcula
e
Burra
designano capelli e compressioni
chiare. Murcula viene da murex,
porpora,
Rodacilla
dal
greco rhodax, rosellina, Burra
come
anche
Burrus
dal
greco pyrrs: tutte a colore ductae.
latinit.
NellEneide tutti
i
personaggi sono biondi. Cos
Lavinia (Eneide, XII, 605: filia
prima manu flavos Lavinia crinis et
roseas
laniata
genas: flavos
preferibile a floros); Enea, spirante
nobilt nel volto e nelle chiome
come avorio cinto doro (En. I,
592: quale manus addunt ebori
decus, aut ubi flavo argentum
Pariusque lapis circundatur auro); il
giovinetto Iulo; Mercurio nella sua
apparizione (Eri. IV, 559: et crinis
Ilavos et membra decora iuventa),
mentre tra i guerrieri unfulvus
Camers di nazione ausonia (X,
562), tanto pi notevole in quanto
di nessuno dei guerrieri o degli altri
personaggi dellEneide si dice che
della
brillante
civilizzazione
ellenistica.
I
nostri
cittadini
sembrano schiavi della Siria
diceva il nonno di Cicerone tanto
meglio parlano il greco, e tanto pi
sono corrotti. Tacciano codesti,
cui lItalia non fu madre, ma
matrigna, aveva detto Scipione
Nasica
di
fronte
alla
turba
tumultuante nel foro, una turba
dimportazione.
Al tipo del romano di ceppo italico
succedeva una massa anonima
sempre
pi
mediterranea
e
levantina. Anche la ritrattistica
permette di osservare lavvento di
tipi
sempre
pi
nettamente
levantini specialmente banchieri e
uomini
daffari
che
si
la
penetrazione eccessiva di elementi
estranei
nellimpero
Romano
mediante
la
diffusione
della
concezione
della
vita
e
della religiosit dellOriente viene
da parte degli Illirici, questa gente
di soldati bionda e grande, che dar
a
Roma
Aureliano,
Decio,
Diocleziano. E, sotto il segno del
Sole Invitto, la reazione dei
provinciali, degli europei, dei
legionari,
contro
la
levantinizzazione dellImpero e la
civilt cristiano-cosmopolitica. E
solo
quando
incomincia a parlare di politica che
si differenzia: trova che Mussolini
era un bravuomo e non voleva la
guerra, e che i films di Pasolini sono
sporchi. Basta poco ad accorgersi
che se a destra non c una cultura
ci accade perch manca una vera
idea della Destra, una visione del
mondo qualitativa, aristocratica,
guerra
del
Vietnam,
diventa
improvvisamente
bellicista,
militarista. Il senatore Mitchell, il
noto
pacifista,
vuole
improvvisamente armi, e armi, pi
armi per Israele. I Kohn, i
Davidson, i Lyons, i Rabbinovitch, i
Sulzberger, i Blumberg, i Gottlieb, i
Weil, gli Isaacs -i giornalisti
kennedyani dai grossi nasi e dalle
spesse lenti- si scoprono dun tratto
pi guerrafondai del Pentagono. Le
colombe si mutano in falchi. Anzi, in
leoni. Anche la stampa nostrana
riscopre palpiti sconosciuti. Ha
appena finito di spiegare ai suoi
lettori che, dopotutto, se gli Italiani
vengono cacciati dalla Libia, colpa
del fascismo, che comunque
E
poi,
cosa
saremmo
noi,
poveri goijm, senza quelli? Tutto ci
han dato quelli: Siegmund Freud e
Ges Cristo, Carlo Marx e Carlo
Levi, Charlie Chaplin e Arnoldo Fo
e Shylok, Sss lEbreo, Einstein,
Oppenheimer, i Rotschild, i Finzi
Contini, il lamento di Portnoy, il
diario di Anna Frank, il padre di
Anna Frank, e lo zio di Anna Frank,
e lamministratore del padre di
Anna Frank
Quelli si che ci san fare! I loro aranci
sono pi buoni dei nostri. I loro
morti sono pi morti dei nostri. I
loro nasi sono pi belli dei nostri.
***
Djusgavili,
detto
Stalin.
Un
socialismo con un orecchio per le
poesie di Allen Ginsberg e uno per
leconomia
di
Ota
Sik
Un
socialismo col volto umano. Un
socialismo col naso umano Ma
andata male. In Polonia e altrove
subentrata
la
repressione
antisionista. Gli intellettuali se la
passano male adesso. E anche
il Blitzkrieg del 67 si va rilevando,
col passare degli anni, una brutta
trappola.
Lesercito
israeliano
affonda nelle sabbie mobili di un
milione di profughi. Finiti i tempi
degli assalti convenzionali alla
Nasser, cominciata la guerra
strisciante, le piraterie di Arafat, di
Mussolini il rivoluzionario
Mussolini il rivoluzionario il primo
solido pilastro di unopera in quattro
volumi che ha in cantiere il giovane
storico Renzo De Felice. Essa
abbraccia la vita di Mussolini dalla
nascita al 1920 e descrive la
formazione e le battaglie del futuro
Capo del Fascismo dagli anni della
giovinezza socialista a quelli del
primo squadrismo. Un fascio di luce
gettato su di un periodo decisivo
della vita di Mussolini e un
contributo prezioso ad intendere la
sostanza
profonda
di
questa
genuina natura di ribelle e di
lottatore.
Mussolini
il
rivoluzionario
unopera che pone le basi della
ricostruzione della personalit di
Mussolini. Perch Mussolini stato
soprattutto,
innanzitutto,
una
figura
di
rivoluzionario.
Un
rivoluzionario: cio un uomo dotato
della istintiva capacit di agire in
modo profondo ed incisivo sulle
situazioni e sugli stati danimo, non
subendoli ma trasformandoli con un
azione
violenta,
sconvolgitrice,
imprevedibile. Un rivoluzionario:
ossia una personalit capace di
estrarre lessenziale da unidea, da
una realt, da un sentimento, e di
rendere visibile a tutti, in un
momento, ci che vecchio e ci
che nuovo, ci che vivo e ci che
e
del
salmone, pesce che vive nel Baltico
e nel Mare del Nord, ma non nel Mar
Caspio o nel Mar Nero, ci
permettono di collocare lantica
patria indoeuropea in un territorio
compreso tra il Weser e la Vistola,
esteso a Nord fino alla Svezia
meridionale e a Sud fino alla Selva
Boema e ai Carpazi. Effettivamente,
da questo territorio si irradiano, a
partire dal 2500 a.C., una serie di
culture preistoriche che dilagano
dapprima nelle valli del Danubio e
del Dnjeper, e di qui raggiungono
lItalia, la Grecia, la Persia, lIndia.
antico
nordico thiod (deutsch),
lituano taut e
illirico teutana (regina). Comuni a
questi popoli sono poi una serie di
nomi per i corsi dacqua che
nellEuropa Centrale rappresentano
il pi antico strato toponomastico
analizzabile, mentre in Spagna e in
Italia furono importati. Valga come
esempio Ala in Norvegia, Aller in
Germania, Alento in Italia, Alant in
Lituania
spiegabili
col
lettone aluots= fonte; Aube in
Francia, Alba in Spagna, Elba in
Germania, Albula nellantico Lazio,
illuminabili
con
lantico
nordico elfr fiume
e
lantico
tedesco elve letto fluviale. Questa
unit linguistica per la quale il
e zledica;
latino gelu e glacies.
Questo vocabolario ci parla di
unepoca in cui gli antenati dei
Latini e dei Germani e degli Slavi
vivevano in un ambiente gelido e
settentrionale.
Ancora
pi
interessante un altro termine
geografico. Il gotico marei, il
lituano mares, lantico slavo morje,
il
gallico mori,
il
latino
mare designano di volta in volta il
mare, ma anche lagune e bacini
chiusi e paludosi. Il tedesco
moderno Moor,
come
il
latino muria non indicano il mare,
ma la palude. Anche qui si postula
una
condizione
ambientale
presente nellEuropa settentrionale
preistorica:
un
paesaggio
di
Latino e germanico
In
questa
unit indoeuropea nord-occidental
e, si lasciano isolare numerosi
vocaboli comuni soltanto al latino e
al germanico. Si pensi a termini
designanti
parti
del
corpo
come collus (poi collum)
e Hals; lingua (antico dingua)
e
inglesetongue,
tedesco Zunge; caput e Haupt. Vi
sono poi termini indicanti oggetti
della natura come latino limus e
tedesco Lehm; gramen (da grasme
n)
e Gras;acer e Ahorn; saxum e
antico
alto
tedesco sahs coltello; far e antico
nordicobarr grano.
contatto
con
i
Germani
e
condividono appunto con loro la
parola per ferro: gallico isarno,
irlandese iarnn e
gotico eisarn
(Hans
Krahe, Germanische
Sprachwissenschaft, Berlin 1969).
Ma, ancora pi interessante, il
latino presenta una serie di parole
che han riscontro solo nello
scandinavo,
cio
nellantico
nordico. Al latino os corrisponde il
nordicooss bocca di fiume; al
latino sanctus il nordico sattr; al
latino longaevus il nordico longaer;
e altri esempi si potrebbero
addurre. Rudolf Much, che ha
sottolineato questo fatto, ha messo
in rilievo come il latino auster e il
norvegese austr indichino entrambi
Baster
accennare
che
lespansione indoeuropea legata
a due grandi movimenti migratori.
Il primo quello della ceramica
cordata
e
delle
asce
di
combattimento
strettamente
intrecciato con quello delle anfore
globulari che raggiunge sia la
Grecia che lAnatolia, sia il Volga
che il Caucaso. A questo primo
movimento, databile tra il 2300 e il
2000 a.C., si deve il distacco dal
ceppo comune di Greci e Ittiti, Traci
e Arii. Il secondo, pi recente, si
colloca intorno al 1250-850 a.C.. E
quello dei cosiddetti campi durne
(Urnenfelder).
Il
focolare
della Urnenfelderkultur
la
Lusazia, e, in genere, il paese tra
esplode
e superstrato mitteleuropeo si
mescolano e si condizionano lun
laltro. Sui Colli Albani, dove
lappenninico non esiste, possiamo
attenderci di cogliere con maggiore
purezza il superstrato nordico.
Altrove, dove il substrato ricco e
tenace, lelemento protoitalico
assorbito. Questo appunto il caso
dellEtruria.
La
moderna
archeologia ha fatto giustizia della
favola erodota duna provenienza
del popolo etrusco dalla Lidia. V,
s, in epoca gi tarda, una moda
orientalizzante, ma non dei precisi
ritrovamenti che possano provare
unorigine dallAsia Minore. Il
popolo etrusco, e la lingua etrusca,
sono indigeni. Ci significa per che
quello
mitteleuropeo
Finis Europae
Ogni anno, quando aprile volge alla
fine e il vento di primavera
impolvera le strade, la rumorosa
celebrazione del 25 Aprile ci strappa
dagli
abituali
pensieri
per
richiamare alla nostra coscienza la
tragica fine della guerra. Il crollo
politico e spirituale dellItalia e
dellEuropa. In verit nessuna
occasione pi propizia per
consentirci
di
valutare
adeguatamente
lentit
morale
della catastrofe: le bandiere alle
finestre per celebrare una sconfitta
militare, il giubilo concorde del
partito russo e di quello americano
questa
tragedia
il
tramonto
dellOccidente,
profetizzato
da
Spengler nel 1917, diviene una
schiacciante, evidente realt.
carnefici
gridando:
Viva
Mussolini!. lunica pagina pulita
e luminosa in quel libro cos
tetramente sudicio e opaco, lunica
nella quale il nome italiano esca
onorato.
Ma la grande, paurosa minaccia
incombe da Oriente. Dalle tragiche
giornate
di
Stalingrado
il
bolscevismo ha continuato la sua
inarrestabile marcia verso Ovest.
Nellestate del 44 esso forza le
porte orientali dEuropa e dilaga nei
Balcani.
Il
tradimento
della
Romania e delle Bulgaria permette
ai sovietici di congiungersi con le
bande di Tito e di entrare a
Belgrado il 22 ottobre. Pochi giorni
prima, il 15, mentre i Russi
possibile
e
allimpossibile.
Skorzeny, il leggendario liberatore
di Mussolini, passa le linee con
soldati travestiti da americani
cambiando i cartelli stradali e
creando lo scompiglio nelle retrovie
nemiche. Per un istante il sole della
vittoria risplende ancora sulla rossa
bandiera crociuncinata. Ma
lultimo barbaglio di un astro
cadente. Presto la schiacciante
superiorit
nemica
ristabilir
lequilibrio.
cos che, al principio del 1945, si
leva il sipario sullultimo atto della
tragedia europea. Simbolicamente
la prima citt martire Budapest,
circondata il 24 dicembre e
assediata fino al 20 febbraio. Le
vincitore.
Soldati
dellArmata
Rossa! scrive in un proclama
propagandistico il raffinato letterato
ebreo Ilija Ehrenburg prendete le
donne tedesche, umiliate il loro
orgoglio razziale!. Mai nessun
invito fu pi fervidamente preso sul
serio. Anche le bambine vengono
ripetutamente violentate da dieci,
venti soldati fino a morire di
dissanguamento. Di fronte ad un
cos efferato nemico ogni vilt, ogni
ritirata, un crimine intollerabile.
In Italia il terrore slavo infuria sul
Carso. Militari e civili vengono
seviziati, uccisi gettati nelle cupe
voragini dette foibe. Ancora adesso
quella terra restituisce gli scheletri
dei giustiziati, luno incatenato