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Corso di Fisica Tecnica Ambientale

Illuminotecnica
Fondamenti

Corso di Fisica Tecnica Ambientale

Illuminotecnica: fondamenti

Definizioni
Illuminotecnica
Studia i problemi attinenti all
allilluminazione
illuminazione artificiale e
naturale per assicurare condizioni di benessere in relazione
alla sensazione visiva.
Fotometria
Si occupa della misura della quantit di energia raggiante
emessa da una sorgente o ricevuta da una superficie in
relazione
l
alle
ll sensazioni prodotte
d
nellindividuo
ll d d
attraverso
locchio.

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Illuminotecnica: fondamenti

Definizioni
Luce visibile
locchio umano percepisce radiazioni elettromagnetiche con
lunghezza donda nellintervallo = 0.38 0.78 m. Un
fascio di radiazioni luminose, caratterizzato da tutte le
lunghezze d
donda
onda con gli stessi livelli di potenza,
potenza appare al
nostro occhio come luce bianca.

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Illuminotecnica: fondamenti

Ottica geometrica
La luce visibile quando interagisce con una lastra di materiale trasparente oppure
una superficie opaca, traslucida o trasparente soggetta a fenomeni di riflessione,
rifrazione,assorbimento,trasmissione. Il fattore di riflessione, trasmissione,
assorbimento di una superficie il rapporto tra la quantit di luce riflessa,
riflessa
trasmessa, assorbita e la quantit di luce incidente.
La riflessione pu essere :

speculare

superficie speculare, angolo di incidenza


uguale all'angolo di riflessione;

diffusa
diff

superficie opaca, distribuzione uniforme in


tutte le direzioni;

mista

combinazione di riflessione regolare e


diffusa (la luce si distribuisce in tutte le
direzioni con maggiore intensit nella
direzioni,
direzione della riflessione regolare).

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Illuminotecnica: fondamenti

Ottica geometrica
La rifrazione della luce la deviazione che i raggi luminosi subiscono
nellinterfaccia di separazione tra due mezzi trasparenti (ad esempio ariavetro).
) Q
Quando un fascio di luce che incontra un p
prisma o un corpo
p
trasparente, esso devia dal percorso iniziale. Se la luce policromatica,
essa si scompone nei colori dell'iride (caso del Prisma). Il valore dell'angolo
di deviazione dipende sostanzialmente da una propriet del mezzo (indice
di rifrazione) e dall'angolo di incidenza del raggio luminoso sulla superficie.
La rifrazione si definisce:
-diretta, quando il mezzo (vetro, plastica) lascia passare gran parte del
flusso luminoso;
-diffusa, quando la luce uscente dal mezzo si diffonde in tutte le direzioni
(materiale traslucido);
-mista, quando la luce si diffonde secondo una direzione privilegiata.

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Illuminotecnica: fondamenti

Struttura e funzionamento dellocchio

Il raggio luminoso attraversa il cristallino e lumor vitreo e incide sulla retina, dove
sono presenti cellule fotosensibili, dette bastoncelli e coni.
I bastoncelli (circa 125 milioni) sono responsabili della distinzione tra luce e buio,
mentre i coni (circa 7 milioni) sono responsabili della distinzione dei colori.

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Struttura e funzionamento dellocchio


Nel processo di visione possiamo distinguere due diversi ambiti:
Prestazione visiva
Reale capacit dellocchio di assolvere alle funzioni visive.
All prestazione
Alla
t i
visiva
i i sono collegate
ll
t le
l seguenti
ti propriet:
i t

Acuit visiva
Sensibilit al contrasto
Velocit di percezione o visione
Percezione cromatica
Visione periferica

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Struttura e funzionamento dellocchio


Soddisfazione visiva
Capacit dellocchio di interpretare gli stimoli esterni.
Alla soddisfazione visiva sono collegate le seguenti propriet:
Adattamento
d
Accomodamento
Convergenza

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Struttura e funzionamento dellocchio


I segnali nervosi sono in parte elaborati nella retina che risulta, dal punto
di vista fisiologico un vero e proprio tessuto celebrale.

Retina centrale

percezione dei dettagli, visione ad alta definizione, acuit visiva, perc.


contrasto, perc. cromatica, visione fotopica.

Retina periferica
p

percezione dello spazio circostante, visione a bassa definizione campo


visivo, percezione del movimento,visione scotopica).

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Sensazione visiva
La sensazione visiva non dipende dalla quantit di energia raggiante che
incide sulla retina, ma dalla potenza incidente e dalla lunghezza donda.
p
visibile va da = 0.38 0.78
m e la massima sensibilit si ha
Lo spettro
per = 0.55 m. Muovendosi verso gli estremi del campo visivo
necessario aumentare la potenza della radiazione (flusso energetico) per
ottenere la stessa sensazione visiva.
La potenza emessa per ogni singola lunghezza d'onda deve essere
"pesata
t " secondo
d la
l sensibilit
ibilit dell'occhio
d ll' hi a quella
ll lunghezza
l
h
d' d A
d'onda.
tale scopo stata studiata la risposta dell'occhio alle radiazioni di varie
lunghezze d'onda sia in condizioni di luce diurna (visione fotopica) sia in
condizioni di minore intensit luminosa (visione scotopica). Il CIE ha
codificato un occhio con una sensibilit media, risultato di una
elaborazione statistica condotta su un g
gran numero di soggetti.
gg

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Sensazione visiva
Losservatore percepir come pi intensa la luce a =0.55 m, dove l'occhio
presenta quindi massima sensibilit, mentre stimer progressivamente meno
intensa la luce con maggiore o minore. Muovendosi verso i due limiti inferiore
(0 38 m)) e superiore
(0.38
i
(0 78 m)) dello
(0.78
d ll spettro
tt visibile,
i ibil per ottenere
tt
una sensazione
i
di equivalenza dei due fasci luminosi, occorrer incrementare la potenza della
radiazione. Per 0,38 m< e superiore di 0,78 m< non si avr percezione visiva.

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Illuminotecnica: fondamenti

Sensazione visiva
Per tenere conto della variabilit della sensazione visiva si introduce un
coefficiente di visibilit V :

V Vmax 0.55
Si introduce, inoltre, il fattore spettrale di visibilit o fattore di visibilit
relativa dato dalla seguente relazione:

V
0.55
v

Vmax

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Sensazione visiva
Curva A)) -visione fotopicap
percezione piena dei colori e delle differenze cromatiche -landamento di v
indipendente dai livelli di potenza degli stimoli solo sopra un certo valore e cio per
luci piuttosto intense corrispondenti a buona illuminazione.
Curva B) -visione scotopicaluci molto deboli e visione praticamente in bianco e nero-scarse illuminazioni (bassi
valori di luminanza).

Nota
N
t :
nellimpiantistica a luce artificiale si
persegue la condizione di massimo
comfort visivo in visione fotopica.

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Sensazione visiva
La curva di visibilit relativa pu essere considerata come rapporto fra
effetti prodotti da radiazioni di data lunghezza donda rispetto a quella di
massima sensibilit.

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Grandezze fotometriche
Flusso luminoso (,
( lm)
la quantit totale di energia luminosa emessa da una sorgente in un intervallo
di tempo (potenza).
(potenza) Il flusso luminoso non da informazioni sulla qualit della luce,
luce
n sulla sua distribuzione nello spazio. Il flusso luminoso la grandezza
fotometrica che misura lintensit della sensazione luminosa legandola alla
potenza dello stimolo.
stimolo LLunit
unit di misura del flusso luminoso il lumen (lm).
)

Le lampade normalmente utilizzate in illuminotecnica hanno flussi che variano


da poche centinaia di lm (lampade ad incandescenza di bassa potenza) ad
alcune centinaia di migliaia
g
di lm ((lampade
p
a scarica di g
grossa p
potenza p
per
esterni).

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Grandezze fotometriche
Flusso luminoso (,
( lm)
Per radiazioni monocromatiche pu quindi scrivere:

( ) V ( ) P ( )
Per radiazioni p
policromatiche vale:

dP ( )
Vm
v d
0.38
d
0.78

Dove
il flusso luminoso irradiato dalla sorgente (lm)
Vm una costante che converte watt in lumen, il cui valore
convenzionalmente posto pari a 683 lm/watt
v(() il fattore di visibilit relativa
() il flusso della radiazione monocromatica della
sorgente

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Grandezze fotometriche
Flusso luminoso (,
( lm)

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Intensit luminosa (I, cd)
il rapporto tra flusso luminoso ed angolo solido. E una grandezza
fotometrica vettoriale che permette di calcolare la densit del flusso entro
un cono ideale che ha il vertice nella sorgente e come asse longitudinale
la direzione di propagazione. E la densit di flusso luminoso in una
assegnata direzione :

Illuminotecnica: fondamenti

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Grandezze fotometriche
Intensit luminosa (I, cd)
La Candela l'intensit di una sorgente luminosa emessa nell'angolo
solido di 1 sr,
sr con =0,55
=0 55 m e di potenza pari a 1/683 W.
W LLangolo
solido unitario (1 sr) dato dallo spazio racchiuso da un cono che ha il
vertice nel centro di una sfera di raggio R e che intercetta una superficie
S.

K max

cd
d sr lm
l
683

W
W

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Luminanza(L,
L
i
(L cd/m
d/ 2)
di un punto P di una superficie luminosa, osservata in una certa
direzione, data dal rapporto tra lintensit luminosa irradiata e la
superficie emittente apparente (proiezione della superficie emittente
sullortogonale alla direzione).

per L<10-3cd/m2 si ha visione scotopica


per L>3 cd/m2 si ha visione totalmente fotopica
Altre unit di misura della luminanza di uso diffuso
sono:
-Nit(cd/m2)-Stilb(cd/cm2).

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
L
Luminanza(L,
i
(L cd/m
d/ 2)
La luminanza la grandezza illuminotecnica pi direttamente correlata
alla visione: essa tiene conto non solo della quantit di energia che
raggiunge l'occhio, ma anche della sensazione di abbagliamento o di
fastidio
ast d o cche
e essa pu p
produrre.
odu e
La luminanza quindi un parametro importante nel calcolo
illuminotecnico in quanto se essa supera certi valori si crea il fenomeno
illuminotecnico,
dellabbagliamento

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Grandezze fotometriche
L
Luminanza(L,
i
(L cd/m
d/ 2)

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Grandezze fotometriche
Illuminamento ((E,, lux))

Esprime la quantit di luce che arriva su una superficie; esso si misura in lux
(lumen/m2) e si indica con la lettera E (un illuminamento di 1 lux corrisponde ad
un flusso di 1 lumen su una superficie
p
di 1 m2)).

Il lux definito anche come il flusso luminoso emesso


da una sorgente luminosa (situata al centro di una
sfera) con unintensit di 1 cd che illumina una
superficie di 1 m2.

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Grandezze fotometriche
Illuminamento (E, lux)

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Grandezze fotometriche
Lespressione
L
i
seguente
t consente
t di calcolare
l l
l luminanza
la
l i
a partire
ti da
d
misure effettuate dalla parte dellosservatore (illuminamento).

Nel caso in cui la direzione sotto cui losservatore vede la superficie


p

ortogonale alla superficie stessa, altrimenti:

dE
Lp
d cos

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Grandezze fotometriche
Radianza(M, lx s.b.)
Radianza(M
sb)
rappresenta la radiazione visibile emessa da una superficie riflettente ed
pari al prodotto dellilluminamento (E) ricevuto per il fattore di
riflessione
ifl i
d ll superficie
della
fi i (r):
()

Se r=1 ((superfici
p
bianche p
perfettamente riflettenti)) M=E
Per superfici lambertiane (riflessione e trasmissione perfettamente
diffuse) vale:

M L

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Grandezze fotometriche
Tabella riassuntiva delle grandezze fotometriche

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Calcolo dellilluminamento di una sorgente S in un punto P

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Calcolo dellilluminamento di una sorgente S in un punto P
Se sono presenti pi sorgenti luminose si applica il principio di
sovrapposizione degli effetti, per cui si pu scrivere:

L'illuminamento un parametro fondamentale nel calcolo illuminotecnico;


esso una misura di quanto agevolmente l'occhio pu vedere.
Ad illuminamenti pi elevati corrispondono funzioni visive pi agevoli;
in un magazzino sono sufficienti poche decine di lux;
per lavori di precisione possono essere necessari anche migliaia di lux;
normative e raccomandazioni p
prescrivono i livelli di illuminamento per
p le
diverse destinazioni degli ambienti di lavoro.

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Efficienza luminosa (E,
(E lm/watt)
rappresenta lefficienza di una lampada attraverso il rapporto fra il flusso
luminoso (lm) emesso da una sorgente luminosa e la potenza elettrica
assorbita (Watt).
)

per
per
pe
per
per
per

lampade
lampade
lampade
lampade
lampade

ad incandescenza pari a circa 15 lm/W


a mercurio 4060 lm/W
agli alogenuri60100
alogen i60100 lm/W
al sodio ad alta pressione 70150 lm/W
al sodio a bassa pressione 100180 lm/W

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Illuminotecnica: fondamenti

Grandezze fotometriche
Il Solido Fotometrico e la Curva Fotometrica
Il solido fotometrico rappresenta la figura geometrica delimitata da una superficie
chiusa formata dal luogo dei punti estremi di segmenti aventi lunghezza
proporzionale
l all'intensit
ll'
luminosa
l
e centro nella
ll sorgente. La curva fotometrica
f

lintersezione del solido fotometrico con un piano passante per il centro (se il solido
fotometrico presenta una simmetria di rotazione intorno ad un asse, risulta
completamente
l t
t descritto
d
itt da
d un'unica
' i curva fotometrica).
f t
ti )

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
Definizione di Colore
La sensazione visiva di colore caratterizzata essenzialmente da tre aspetti:
-tono/tinta legato alla lunghezza donda dominante e individua il colore
con cui viene visto un oggetto;
-purezza/saturazione rappresenta la quantit di dominante presente ed
la vivacit del colore che si differenzia dalla visione di grigio (una lunghezza
d d monocromatica
donda
ti fornisce
f i
un colore
l
puro; lo
l stesso
t
colore
l
pu
essere
ottenuto con luci diverse ma la sua saturazione diminuisce);
-luminanza/luminosit esprime lintensit luminosa nella direzione della
visione (quantit di bianco).

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
La sensazione visiva, a differenza di quella uditiva, non permette di
distinguere in un fascio luminoso policromatico le componenti
monocromatiche.
Il sistema CIE (Commission Internationale de Eclarage) adottato a partire dal
1931 definisce univocamente ed in modo matematico una radiazione
luminosa dal punto di vista cromatico, attraverso la quantificazione di due
coordinate numeriche.
Il sistema CIE nasce dalla constatazione sperimentale che dalla
combinazione di tre luci colorate (rosso, verde e blu) sempre possibile
ottenere un fascio luminoso che dia la stessa sensazione di colore di una luce
qualsiasi.

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
I legge di Grassmann (1853)
Una luce percepita come avente un certo colore (es
(es. giallo) pu
effettivamente corrispondere a una luce monocromatica emessa a quella
lunghezza donda o a una sovrapposizione con opportune intensit di
emissioni a diverse lunghezze donda.
donda
- Sovrapponendo tre colori primari di opportune intensit Rosso (Red),
Verde
d (Green)
(
) e Blu,
l (RGB)
(
) possibile
b l riprodurre
d
qualunque
l
sensazione
di colore percepita dallocchio.

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
II legge di Grassmann
Se lo stimolo cromatico viene incrementato di una quantit n, anche gli
stimoli dei primari devono essere incrementati della stessa quantit.

III legge di Grassmann


Se si sommano due stimoli cromatici qualsiasi si ottiene un effetto
equivalente
q
anche sommando tra loro gli
g stimoli dei primari
p
componenti
p

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
La percezione di un colore dipende da:
parametri oggettivi (composizione spettrale della radiazione);
parametri soggettivi (sensibilit dell
dellocchio
occhio ad alcune radiazioni).
radiazioni)
Si rende necessaria la definizione di un sistema univoco di valutazione, per
llimportanza
importanza che il colore assume in ambito commerciale ed industriale.
industriale
La CIE (Commissione Internazionale dellIlluminazione) ha introdotto il triangolo
tricromatico per determinare le caratteristiche spettrali di sorgenti primarie
normalizzate, capaci di riprodurre tutti i colori per miscela additiva. Dal diagramma
tricromatico possibile ricavare, note le coordinate del colore, la sua lunghezza
donda e la sua saturazione.

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
Il CIE ha definito tre colori fondamentali,
fondamentali con le seguenti caratteristiche:
ROSSO (R)
VERDE (V)
BLU (B)

=700 nm
546 1 nm
=546,1
=435,8 nm

Nella figura sono rappresentate le quantit dei colori


primari ((R,, V,, B)) necessarie p
p
per riprodurre
p
lo stimolo
cromatico generato da quantit unitarie di energia di
una radiazione generica di lunghezza donda . In
pratica le curve rappresentano la sensibilit
dellosservatore medio al rosso, al verde ed al blu,
rispettivamente. La curva y coincide con quella del
fattore di visibilit in visione fotopica.

LR=1 nit
LV=4,5909
4 5909 nit
it
LB=0,06012 nit

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Colorimetria
Indicata con f() la funzione che
valuta lo stimolo della sensazione
visiva (luminanza o radianza):

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
Vale sempre che x+y+z=1 quindi il colore potr essere sempre
individuato con due sole coordinate (normalmente x,y). Il diagramma
colorimetrico CIE una rappresentazione
pp
piana di uno stimolo di colore.
p
In esso si riconoscono le aree dei colori fondamentali (nei tre vertici, blu,
rosso e verde) e dei tre complementari (giallo, magenta e ciano).
Il diagramma CIE un triangolo equilatero, ai cui vertici sono posti i
tre colori primari - rosso, verde e blu, appunto, indicati come X, Y e Z considerati ipersaturi in modo da racchiudere nella propria configurazione
la curva dei colori spettrali, evitando valori positivi o negativi delle
coordinate.
Il punto W, definito dalle coordinate x=y=z=0,333 rappresenta il"bianco
di uguale energia" o punto acromatico di riferimento.

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Diagramma CIE

Colorimetria

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Colorimetria
Curva di Plank
rappresenta
pp
il luogo
g del corpo
p nero,
ossia la curva delle coordinate
tricromatiche caratteristiche della
radiazione emessa da un corpo nero a
diverse temperature.

Retta Isprossimale
Ogni punto di questa retta gode
della propriet di avere la stessa
Temperatura di colore

Illuminotecnica: fondamenti

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Colorimetria
IImmaginiamo
i i
di avere un campione
i
rappresentato dal punto P (miscela
equilibrata di rosso e verde,) con
coordinate x=0,42
x 0 42 y=0,49
y 0 49 (z=0,09).
(z 0 09)
La dominante si ottiene congiungendo il
punto P con il bianco di riferimento
(x=y=z=0,33).
Lintersezione della retta
fornisce la dominante
570 nm); mentre il
segmenti CP e CD
(nellesempio 0,76).

con il perimetro
(nel diagramma
rapporto tra i
la saturazione

Questo significa che per ottenere il colore


scelto
lt deve
d
essere diluito
dil it il dominante
d i
t
con il 24% di bianco

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Colorimetria
La misura del Colore
Il colorimetro consente di effettuare misure di colore sulle sorgenti
luminose e sulle superfici colorate secondo il sistema CIE.
Il colorimetro costituito da una testa fotometrica da tre cellule
fotoelettriche ognuna delle quali ha una risposta che riproduce la curva
fotoelettriche,
di visibilit dellocchio umano secondo i tre colori fondamentali.
Si hanno quindi tre risposte proporzionali ai tre colori. Le curve di
risposta
i
t sono generalmente
l
t ottenute
tt
t mediante
di t filtri
filt i che
h posseggono
appropriate caratteristiche di assorbimento.
Il segnale pu essere convertito dai fotorilevatori direttamente in
coordinate tricromatiche oppure in temperatura di colore o indice di resa
cromatica.

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Colorimetria
LLaTemperatura
T
t
di Colore
C l
(TC,
TC K) d
definita
fi it come la
l temperatura
t
t
di un corpo
nero espressa in Kelvin che emette luce avente lo stesso colore della luce
emessa dalla lampada (la luce rossastra ha una bassa temperatura di colore, la
luce bluastra ha unelevata
un elevata temperatura di colore).
colore)
-il sole ha una TC di circa 6000 K
-il filamento di una lampadina normale ha una TC di circa 2200 K
-una lampada allo iodio ha una TC di circa 2500 K.
TC (K) un parametro che individua in modo oggettivo il colore della luce di
una sorgente luminosa confrontata con la sorgente campione (il corpo nero).
Dire che una lampada ha una TC di 3000 K, significa che il corpo nero, a questa
temperatura, emette luce della stessa tonalit.

A temperatura ambiente il corpo nero apparir nero, sar rosso ad 800 K, giallo
a 3000K,, bianco caldo a 4000K,, bianco freddo a 5000K e azzurro a 8000K.

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
La TC un parametro di importanza fondamentale nei casi in cui si
intende abbinare la luce artificiale a quella naturale.
Di seguito sono riportate le TC di alcune sorgenti luminose naturali:
Luna 4100 K
Sole a mezzo giorno (estate) 5300 / 5800 K
Cielo coperto 6400 / 6900 K
Cielo sereno blu intenso 10000 / 25000 K
In funzione della TC le sorgenti luminose si dividono (classificazione CIE)
in:
Tonalit calda (TC<3300 K) cl. 1 abitazioni e alberghi
Tonalit neutra (3300<TC<5300 K) cl. 2 ambienti comuni
Tonalit fredda (TC>5300 K) cl.
cl 3 uffici ed industria

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
La Temperatura di Colore rappresenta la sommatoria dell
dellenergia
energia emessa
su tutto lo spettro, possono esserci sorgenti con uguale TC ma distribuzione
spettrale differente: ne deriva una diversa sensazione di colore

Il diagramma di Kruithof mette in


relazione la Temperatura di Colore
ed i Livelli di Illuminamento (lx).
LLarea
area ombreggiata raccoglie le
correlazioni giudicate soddisfacenti
in termini di benessere.

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Illuminotecnica: fondamenti

Colorimetria
L effetto cromatico di una superficie dipende sia dal suo colore effettivo
Leffetto
che dal tipo di sorgente luminosa.
Lindice di resa cromatica (IRC Colour Rendering Index) la
misura di quanto una sorgente luminosa capace di rendere i colori.
IRC un numero che
h esprime in percentuale
l ill rapporto tra la
l definizione
d f
cromatica di otto colori campioni illuminati da una sorgente qualsiasi e la
definizione degli stessi illuminati da una sorgente campione di riferimento
CIE. IRC un fattore numerico ed ha indice 100. La resa cromatica :
-ottima
ottima con IRC tra 85 e 100
-buona con IRC tra 70 e 85
-discreta con IRC tra 50 e 70.

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Colorimetria
La luce solare alle 12
mostra grande
uniformit sia in
uniformit,
termini di presenti
che di potenza di
ciascuna di esse

In una lampada ad
incandescenza c
ridotta emissione
nella fascia bassa
dello spettro (non
sono ben resi i colori
a dominante
d i
t blu)
bl )

In una lampada ad
alogenuri metallici
llemissione
emissione ben
bilanciata, ma sono
presenti alcuni buchi
su alcune radiazioni.

Una lampada al sodio


mostra unintensa
concentrazione di
energia nella parte
giallo-verde dello
spettro. Gli altri colori
sono resi in maniera
poco efficace

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C l i ti
Colorimetria

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