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In arrivo la condanna dellUe per la qualit dellaria in Sicilia

Il Piano regionale stato copiato in buona parte da quello del Veneto. Indagini della magistratura e anche un rinvio a giudizio disposto
dal Gip presso il Tribunale di Palermo per tre dirigenti, uno dei quali ha ricoperto anche la carica di assessore
di Paolo Patania

Polemiche. Lettere di fuoco dellUnione europea. Un Piano della


Regione siciliana copiato in buona parte dalla Regione Veneto.
Indagini della magistratura. Lo spettro di una pesante condanna da
parte di Bruxelles che lo Stato far di certo pagare alle Regioni
inadempienti, Sicilia in testa. E adesso anche un rinvio a giudizio
disposto dal Gip presso il Tribunale di Palermo per tre dirigenti
regionali, uno dei quali ha ricoperto anche la carica di assessore
regionale.
C di tutto e di pi nella telenovela dei controlli sulla qualit dellaria
nella nostra Isola. Verifiche che le Pubbliche amministrazioni
avrebbero dovuto effettuare per tutelare la salute di chi vive dalle
nostre parti. Controlli che, invece, sono rimasti sulla carta, alla faccia
della salute pubblica. Tutto questo senza informare minimamente gli
ignari abitanti della Sicilia. Che rischiano una doppia fregatura. La
prima lhanno gi scontata, se vero che, in molti casi, respirano
laria inquinata. A questo si aggiungerebbe la beffa di pagare, con un
ulteriore aumento della tasse, la multa molto probabile dellUnione
europea.
E dire che, nel luglio scorso, Bruxelles ha inviato una lettera al
Governo italiano sottolineando che alcune Regioni del nostro Paese, su
questo delicato settore, sono fuori legge. E tra queste, neanche a
dirlo, c la Sicilia. Adesso lavvertimento si potrebbe trasformare in
una procedura dinfrazione e, di conseguenza, in una condanna
pecuniaria piuttosto salata per lItalia. Che il Governo nazionale
farebbe pagare alle Regioni inadempienti, Sicilia in testa, se vero
che la nostra regione, in materia di controlli sulla qualit dellaria,
messa malissimo.
E mentre infuriano le polemiche sulla pesante contravvenzione che
verrebbe e gravare sui bilanci gi disastrati della Regione siciliana,
arriva anche la notizia del rinvio a giudizio formulato dal Gip del
Tribunale di Palermo, dottoressa Marina Pitruzzella, nei
riguardi dei dirigenti regionali Salvatore Ans, Pietro Tolomeo
(questultimo ha ricoperto la carica di dirigente generale
allassessorato al Territorio e Ambiente) e dellex assessore
regionale e dirigente generale, Gianmaria Sparma. Il reato
contestato lomissione di atti di ufficio in relazione, appunto, ad atti

amministrativi legati alle verifiche sulla qualit dellaria e, quindi, alla


mancata tutela della salute pubblica.
Qui si apre, in modo molto pi ampio, il capitolo gi oggetto di un
processo: le inadempienze della Regione siciliana in materia di
controlli della qualit dellaria. In questa storia non c soltanto
la copiatura di ampi stralci, da parte di qualche dirigente
dellAmministrazione regionale, del Piano della Regione
Veneto. Ci sono altre incredibili mancanze. Si scopre che, a
tuttoggi, mancano ancora i Piani di azione, ovvero le schede
che dovrebbero contenere le indicazioni, zona per zona della
Sicilia, sugli agenti inquinanti, e sulle azioni da intraprendere
per tutelare i cittadini. In pratica, nella nostra Isola non
stato fatto nulla.

Insomma, la Regione recidiva. E questo potrebbe rendere


ancora pi pesante (soprattutto per le casse regionali) la condanna
di Bruxelles. Concetto, questo, che stato espresso con chiarezza dal
parlamentare europeo siciliano, Ignazio Corrao (Movimento 5 Stelle):
In Sicilia il piano ambientale copiato da quello della Regione Veneto
ed cittadini pagheranno di tasca propria linadempienza degli uffici
regionali dato che lEuropa ha gi avviato le procedure di infrazione.
Corrao ha rilasciato questa dichiarazione quando ha presentato, su
tale vicenda, uninterrogazione alla Commissione europea. Oggi la
storia si presenta in termini pi gravi. Si sa, ad esempio, che nelle
aree a rischio della Sicilia solo Milazzo ha messo a punto qualche
azione che potrebbe porre questa cittadina al di fuori della procedura
dinfrazione comunitaria. Per il resto, con riferimento a Gela, Melilli,
Priolo e Augusta sarebbe stato fatto poco o nulla.
Il problema non riguarda solo le aree a rischio, ma un po tutta la
Sicilia. Soprattutto per ci che riguarda le Pm 10, cio la presenza,
nellaria, di polveri con diametro inferiore a 10 micron (con riferimento
alle automobili diesel e agli euro 4 che presentano problemi di
particolato, cio delle particelle di piccolissime dimensioni sospese
nellaria). Agenti inquinanti che sono considerati tra i pi pericolosi in
assoluto per la salute umana. Su questo tema non mancano gli
interrogativi: queste polveri presenti in tante citt dellIsola sono
prevalentemente terrigene (arrivano, cio, grazie a giornate ventose)
e quindi sono comunque dannose, ma con produzione di danni
limitati? Oppure nella presenza di Pm 10 c una notevole componente
di incobusti da traffico urbano? In questo secondo caso il problema
sarebbe pi grave.
Ancora: la concentrazione degli ossidi dazoto segue landamento di
quella delle polveri, oppure, a causa del vento, bassa perch
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soggetta a maggiore dispersione? Da non sottovalutare, poi,


linquinamento che si registra nei porti della Sicilia, quando i motori
rimangono in funzione.
Insomma riguarda le aree urbane siciliane con intenso traffico
automobilistico. Lesempio di Palermo potrebbe essere rappresentato
dalla Circonvallazione, dove linquinamento notevole.
9 DICEMBRE 2014

http://www.loraquotidiano.it/2014/12/09/16220_16220/
Comitato Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE
GIUSEPPE CIAMPOLILLO
posta certificata GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
email isolapulita@gmail.com
SITO:
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE OVE
INSISTE IN PIENO CENTRO ABITATO IL CEMENTIFICIO DELLA
ITALCEMENTI
AZIENDA CLASSIFICATA COME INDUSTRIA INSALUBRE DI PRIMA CLASSE

http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2015/04/blog-post_8.html

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