COLL
N. 01358/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1358 del 2013, proposto da Orazio Cataldo,
quale titolare e legale rappresentante del lido balneare denominato Lido
Miramare, rappresentato e difeso dagli avv.ti Francesco Rappa e Giovanni
Immordino, con domicilio eletto presso Giovanni Immordino in Palermo, via
Libert n. 171;
contro
Comune di Isola delle Femmine in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato
e difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, con domicilio eletto presso lo studio del
medesimo in Palermo, via Principe di Granatelli n. 37;
per l'annullamento
- della certificazione di agibilit n. 9 del giorno 11.6.2013, nella parte in cui
l'Ufficio Tecnico III Settore Urbanistica - Edilizia Privata del Comune
di Isola delle Femmine ha imposto genericamente e senza distinzione tra le
diverse parti che compongono lo stabilimento balneare denominato "Lido
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Miramare" che "... la presente certificazione di agibilit si intende valida per la sola stagione
balneare 2013 e comunque fino alla data del 30.9.2013, cos come previsto dalla relativa
concessione con obbligo di smontaggio delle strutture entro i gg. 15, fatte salve eventuali altre
proroghe che l 'A.R.T.A. intender rilasciare in forma esplicita e che potr essere concessa in
virt del relativo provvedimento...;";
- della precedente autorizzazione edilizia n. 12 del 9.5.2013, notificata
1110.5.2013, con riferimento alla parte in cui lo stesso Ufficio ha disposto del tutto
genericamente e senza alcuna distinzione tra le diverse parti che compongono lo
stabilimento balneare "Lido Miramare" che "... conclusione della stagione balneare,
vengano smontate le strutture e ripristinato lo stato dei luoghi entro il termine di gg 15 dalla fine
stagione balneare fissata per il 30.09.2013";
- nonch, di ogni ulteriore atto e/o provvedimento comunque collegato, connesso
e/o consequenziale.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Isola delle Femmine;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 2 aprile 2015 il dott. Luca Lamberti e
uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.
FATTO
Il ricorrente, titolare di concessione demaniale marittima per la gestione di uno
stabilimento balneare in Comune di Isola delle Femmine, ha impugnato gli atti in
epigrafe indicati, con cui lEnte locale ha circoscritto alla sola stagione estiva (con
termine al 30 settembre) lefficacia del certificato di agibilit e dellautorizzazione
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edilizia riferiti al lido da lui gestito, senza porre alcuna distinzione fra le diverse
parti dello stesso e, altres, imponendo lo smontaggio di tutte le strutture ed il
ripristino dello stato dei luoghi entro quindici giorni dalla fine della stagione estiva.
Sostiene, in particolare, che, ai sensi dellart. 2 della l.r. 15/2005, il concessionario
demaniale marittimo avrebbe il pieno diritto, previa mera comunicazione
allAssessorato Regionale Territorio ed Ambiente (dora in avanti semplicemente
A.R.T.A.), di prolungare anche nella stagione invernale loccupazione delle aree
oggetto di concessione e di mantenere in situ le strutture adibite a servizio dello
stabilimento balneare, nella specie un chiosco bar con relativi annessi.
Lamenta inoltre: lassunta contraddittoriet della condotta del Comune, che negli
anni precedenti avrebbe autorizzato lutilizzo anche nel periodo invernale
del chiosco bar; la mancata indicazione dellinteresse pubblico sotteso ad
una scelta cos fortemente lesiva del contrapposto interesse privato; la
mancata comunicazione di avvio del procedimento.
Il Comune si costituito con memoria, in cui ha rappresentato che, con nota prot.
n. 9617 del 14 febbraio 2012 emessa in risposta alla comunicazione con cui il
ricorrente significava la propria intenzione di mantenere in loco, anche nel periodo
invernale, il menzionato chiosco bar con i relativi annessi, lo stesso A.R.T.A. ha
invitato il ricorrente a produrre, a supporto dellistanza, copia della concessione edilizia
rilasciata dal Comune di Isola delle Femmine e di provvedere allaccatastamento delle
opere in questione, in quanto il mantenimento delle stesse in situ tutto lanno ne
escluderebbe eo ipso la natura precaria.
Inoltre, prosegue la difesa dellEnte locale, la Soprintendenza ai Beni Culturali ed
Ambientali, con nota prot. n. 2974 del 30 aprile 2012 di risposta alla sopra
menzionata nota dellA.R.T.A., ha rappresentato di non aver mai emesso alcuna
autorizzazione in merito allintera struttura dello stabilimento balneare in oggetto, precisando
altres che non si applicherebbe, nella specie, lart. 46 della l.r. 17/2004 (recante,
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come noto, listituto del silenzio assenso), in quanto le opere de quibus si trovano
entro i 150 mt. dalla battigia, area soggetta ex lege (non a vincolo paesistico, bens) a
inedificabilit assoluta, ai termini dellart. 15 l.r. 78/1976.
Il Comune evidenzia, inoltre, che la limitazione temporale dellefficacia dei gravati
atti conseguirebbe, nelle more dellapprovazione del Piano di Utilizzo del Demanio
Marittimo, sia allart. 19 delle N.T.A. del vigente P.R.G., che, appunto, circoscrive
limpianto di attrezzature strumentali alla balneazione al solo periodo estivo, sia
allart. 15, lett. a), l.r. 78/1976, che esclude dal generale vincolo di inedificabilit
entro la fascia dei 150 mt. dalla battigia le sole opere destinate alla diretta fruizione
del mare, categoria entro cui non potrebbe sussumersi il chiosco con i relativi
annessi, in quanto organismo edilizio in tesi privo di diretta strumentalit con la
fruizione del mare.
Il Comune, infine, rileva che la mancata comunicazione di avvio del procedimento
non avrebbe portata invalidante, ai sensi dellart. 21 octies l. 241/90.
Con ordinanza cautelare n. 542 del 5 settembre 2013 listanza cautelare avanzata
dal ricorrente stata rigettata con la seguente motivazione: Ritenuto che, ad una
sommaria cognizione, il ricorso non appare assistito da adeguato fumus boni juris avuto riguardo
alle articolate deduzioni difensive di cui alla memoria del Comune resistente e, in particolare, al
richiamato disposto dellart. 15, lettera a, della l.r. n. 78/1976 ed alla prospettabilit della
destinazione alla diretta fruizione del mare solo relativamente alla stagione estiva.
Il C.G.A., tuttavia, con ordinanza n. 18 del 17 gennaio 2014 ha riformato il
provvedimento di prime cure, ritenendo che si manifestano anche sotto il profilo del
danno attuale profili di rilevanza per le ragioni del ricorrente che giustificano la richiesta misura
cautelare.
In vista delludienza di discussione, quindi, il solo ricorrente ha versato in atti
memoria, in cui, premesso che la materia del contendere non verte sulla pacifica legittimit
delle opere installate, ma sulla possibilit o meno di mantenerle anche dopo la chiusura della
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demaniale in corso di validit, delle licenze e delle autorizzazioni di cui sono gi in possesso per le
attivit stagionali estive.
Sempre questo Tribunale, con lanteriore sentenza n. 1543/2013 (peraltro
riformata da C.G.A., 10 luglio 2014, n. 408), aveva avuto modo di affermare che
La disciplina richiamata chiara nellevidenziare lestensione annuale del titolo concessorio [del
demanio marittimo] previa comunicazione di prosecuzione dell'attivit.
La sentenza n. 2257/2011 di questa Sezione (confermata con sentenza del C.G.A. n.
782/2012), citata nella motivazione del provvedimento impugnato a sostegno dellinterpretazione
ivi sostenuta, non ha affatto proposto una diversa ricostruzione in diritto, tale da legittimare
lesistenza di un potere discrezionale circa il prolungamento ultra-stagionale delle attivit oggetto
della concezione: ma, in una fattispecie del tutto peculiare, caratterizzata dalla riscontrata
mancanza di un provvedimento di altra amministrazione relativo alla compatibilit con un
interesse pubblico diverso da quello curato dallautorit preposta alla gestione del demanio
marittimo, ha rilevato che la parte ricorrente non si era ritualmente munita di tale
provvedimento.
La pronuncia in parola osservava, infine, che Naturalmente questo assetto normativo
indebolisce, anche in modo problematico, il controllo amministrativo sulle attivit private esercitate
sul demanio marittimo, perch riduce drasticamente, in esito ad una precisa scelta politica del
legislatore regionale, i poteri dellautorit pubblica competente alla gestione del demanio marittimo
(peraltro, con riferimento al solo profilo dellestensione temporale).
Nel caso di specie, evidenzia tuttavia il Collegio, sono gravati provvedimenti
emessi non dalla autorit pubblica competente alla gestione del demanio marittimo, bens
dalla diversa autorit (il Comune) che, quale ente esponenziale di una collettivit
locale, cura (tra laltro) il generale ed armonico assetto urbanistico di tutto un
territorio.
Inoltre, osserva il Collegio, lautorizzazione edilizia relativa (come nella specie) ad
un chiosco ad uso bar costituisce un titolo provvedimentale emanato nellesercizio
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atto
legislativo
(da
interpretarsi
sempre, in
dubio,
in
maniera
esercitata, e non gi quelle poste semplicemente in vicinanza del mare, per cui non sufficiente che
lopera sia nelle vicinanze del mare per integrare il requisito della diretta fruizione del mare, ma
necessario che l'opera abbia una strumentalit diretta con gli usi del mare (pesca, navigazione,
balneazione, ecc.) e pertanto non rientra in tale nozione un bene per il quale l'ubicazione nei
pressi del mare un dato puramente accidentale.
L'art. 15 l. reg. Sicilia 12 giugno 1976 n. 78 va interpretato restrittivamente, con la
conseguenza che debbono ritenersi impianti destinati alla diretta fruizione del mare soltanto quelli
che debbono, oggettivamente e per loro stessa natura, essere collocati in prossimit del mare o della
costa .
Ne consegue che gli atti comunali in questa sede gravati rispettano lordito
normativo e che la censura svolta in via principale dal ricorrente priva di
fondamento.
Quanto alle altre censure, ritiene il Collegio: che precedenti difformi orientamenti
provvedimentali comunali non valgono a rendere eo ipso illecito il sopravvenuto
mutamento di indirizzo, del resto come sopra osservato conforme alla
(cogente ed imperativa) normativa in materia, ai sensi della quale un organismo
edilizio di carattere non precario soggetto ai normali vincoli autorizzativi
disciplinanti luso del territorio; che il carattere vincolato dei provvedimenti gravati
rende irrilevante la mancata comunicazione di avvio, attesa, oltretutto, la natura
non officiosa ma ad istanza di parte del macro-procedimento in cui essi si
inseriscono.
Il regolamento delle spese di lite, liquidate come in dispositivo, segue la
soccombenza.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo rigetta.
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 23/04/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?d
docname=OWCZUMNU7R36PLZRDW352LZXPY&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20F
EMMINE
N. 00018/2014 REG.PROV.CAU.
N. 00900/2013 REG.RIC.
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REPUBBLICA ITALIANA
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 900 del 2013, proposto da:
Orazio Cataldo N.Q., rappresentato e difeso dall'avv. Giovanni Immordino, con
domicilio eletto presso Giovanni Immordino in Palermo, via Liberta' 171;
contro
Comune di Isola delle Femmine in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e
difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, con domicilio eletto presso Giancarlo
Pellegrino in Palermo, via Principe di Granatelli, 37;
per la riforma
dell' ordinanza cautelare del T.A.R. SICILIA - PALERMO: SEZIONE I n.
00542/2013, resa tra le parti, concernente autorizzazione edilizia ad installare
strutture balneari sul lido - imposizione rimozione integrale di tutte le strutture a
fine stagione
Visto l'art. 62 cod. proc. amm;
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
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12
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 17/01/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocnam
e=7RX3JXFHWJP2W4RNLEK6ZRP3ZM&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20FEMMINE
N. 00542/2013 REG.PROV.CAU.
N. 01358/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 1358 del 2013, proposto da:
Cataldo Orazio, in proprio e nella qualit di titolare e legale rappresentante del lido
balneare denominato lido Miramare, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco
13
contro
Comune di Isola delle Femmine, in persona del Sindaco pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, presso il cui studio in
Palermo, via Principe Granatelli, n. 37, elettivamente domiciliato;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
- della certificazione di agibilit n. 9 dell11 giugno 2013, nella parte in cui l'Ufficio
Tecnico III Settore Urbanistica - Edilizia Privata del Comune
diIsola delle Femmine ha imposto genericamente e senza distinzione tra le
diverse parti che compongono lo stabilimento balneare denominato "Lido
Miramare" che "... La presente certificazione di agibilit si intende valida per la sola
stagione balneare 2013 e comunque fino alla data del 30.9.2013, cos come previsto
dalla relativa concessione con obbligo di smontaggio delle strutture entro i gg. 15,
fatte salve eventuali altre proroghe che lA.R.T.A. intender rilasciare in forma
esplicita e che potr essere concessa in virt del relativo provvedimento. ... ;"
- della precedente autorizzazione edilizia n. 12 del 9.5.2013, notificata il 10.5.2013,
con riferimento alla parte in cui lo stesso Ufficio ha disposto del tutto
genericamente e senza alcuna distinzione tra le diverse parti che compongono lo
stabilimento balneare "Lido Miramare" che "... . conclusione della stagione
balneare, vengano smontate le strutture ripristinato lo stato dei luoghi entro il
termine di gg 15 dalla fine stagione balneare fissata per il 30.09.2013,"
- nonch, di ogni ulteriore atto e, o, provvedimento comunque collegato, connesso
e/o consequenziale.
14
l'atto
di
costituzione
in
giudizio
la
memoria
del
Comune
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 05/09/2013
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/i
ndex.html?ddocname=WVR3DBMTXMM2OUGXSG4HTU6234&q=ISOLA%2
0or%20DELLE%20or%20FEMMINE
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2015/04/blog-post_24.html
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