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N. 01015/2015 REG.PROV.

COLL
N. 01358/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia


(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente
SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1358 del 2013, proposto da Orazio Cataldo,
quale titolare e legale rappresentante del lido balneare denominato Lido
Miramare, rappresentato e difeso dagli avv.ti Francesco Rappa e Giovanni
Immordino, con domicilio eletto presso Giovanni Immordino in Palermo, via
Libert n. 171;

contro
Comune di Isola delle Femmine in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato
e difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, con domicilio eletto presso lo studio del
medesimo in Palermo, via Principe di Granatelli n. 37;

per l'annullamento
- della certificazione di agibilit n. 9 del giorno 11.6.2013, nella parte in cui
l'Ufficio Tecnico III Settore Urbanistica - Edilizia Privata del Comune
di Isola delle Femmine ha imposto genericamente e senza distinzione tra le
diverse parti che compongono lo stabilimento balneare denominato "Lido
1

Miramare" che "... la presente certificazione di agibilit si intende valida per la sola stagione
balneare 2013 e comunque fino alla data del 30.9.2013, cos come previsto dalla relativa
concessione con obbligo di smontaggio delle strutture entro i gg. 15, fatte salve eventuali altre
proroghe che l 'A.R.T.A. intender rilasciare in forma esplicita e che potr essere concessa in
virt del relativo provvedimento...;";
- della precedente autorizzazione edilizia n. 12 del 9.5.2013, notificata
1110.5.2013, con riferimento alla parte in cui lo stesso Ufficio ha disposto del tutto
genericamente e senza alcuna distinzione tra le diverse parti che compongono lo
stabilimento balneare "Lido Miramare" che "... conclusione della stagione balneare,
vengano smontate le strutture e ripristinato lo stato dei luoghi entro il termine di gg 15 dalla fine
stagione balneare fissata per il 30.09.2013";
- nonch, di ogni ulteriore atto e/o provvedimento comunque collegato, connesso
e/o consequenziale.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Isola delle Femmine;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 2 aprile 2015 il dott. Luca Lamberti e
uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.
FATTO
Il ricorrente, titolare di concessione demaniale marittima per la gestione di uno
stabilimento balneare in Comune di Isola delle Femmine, ha impugnato gli atti in
epigrafe indicati, con cui lEnte locale ha circoscritto alla sola stagione estiva (con
termine al 30 settembre) lefficacia del certificato di agibilit e dellautorizzazione
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edilizia riferiti al lido da lui gestito, senza porre alcuna distinzione fra le diverse
parti dello stesso e, altres, imponendo lo smontaggio di tutte le strutture ed il
ripristino dello stato dei luoghi entro quindici giorni dalla fine della stagione estiva.
Sostiene, in particolare, che, ai sensi dellart. 2 della l.r. 15/2005, il concessionario
demaniale marittimo avrebbe il pieno diritto, previa mera comunicazione
allAssessorato Regionale Territorio ed Ambiente (dora in avanti semplicemente
A.R.T.A.), di prolungare anche nella stagione invernale loccupazione delle aree
oggetto di concessione e di mantenere in situ le strutture adibite a servizio dello
stabilimento balneare, nella specie un chiosco bar con relativi annessi.
Lamenta inoltre: lassunta contraddittoriet della condotta del Comune, che negli
anni precedenti avrebbe autorizzato lutilizzo anche nel periodo invernale
del chiosco bar; la mancata indicazione dellinteresse pubblico sotteso ad
una scelta cos fortemente lesiva del contrapposto interesse privato; la
mancata comunicazione di avvio del procedimento.
Il Comune si costituito con memoria, in cui ha rappresentato che, con nota prot.
n. 9617 del 14 febbraio 2012 emessa in risposta alla comunicazione con cui il
ricorrente significava la propria intenzione di mantenere in loco, anche nel periodo
invernale, il menzionato chiosco bar con i relativi annessi, lo stesso A.R.T.A. ha
invitato il ricorrente a produrre, a supporto dellistanza, copia della concessione edilizia
rilasciata dal Comune di Isola delle Femmine e di provvedere allaccatastamento delle
opere in questione, in quanto il mantenimento delle stesse in situ tutto lanno ne
escluderebbe eo ipso la natura precaria.
Inoltre, prosegue la difesa dellEnte locale, la Soprintendenza ai Beni Culturali ed
Ambientali, con nota prot. n. 2974 del 30 aprile 2012 di risposta alla sopra
menzionata nota dellA.R.T.A., ha rappresentato di non aver mai emesso alcuna
autorizzazione in merito allintera struttura dello stabilimento balneare in oggetto, precisando
altres che non si applicherebbe, nella specie, lart. 46 della l.r. 17/2004 (recante,
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come noto, listituto del silenzio assenso), in quanto le opere de quibus si trovano
entro i 150 mt. dalla battigia, area soggetta ex lege (non a vincolo paesistico, bens) a
inedificabilit assoluta, ai termini dellart. 15 l.r. 78/1976.
Il Comune evidenzia, inoltre, che la limitazione temporale dellefficacia dei gravati
atti conseguirebbe, nelle more dellapprovazione del Piano di Utilizzo del Demanio
Marittimo, sia allart. 19 delle N.T.A. del vigente P.R.G., che, appunto, circoscrive
limpianto di attrezzature strumentali alla balneazione al solo periodo estivo, sia
allart. 15, lett. a), l.r. 78/1976, che esclude dal generale vincolo di inedificabilit
entro la fascia dei 150 mt. dalla battigia le sole opere destinate alla diretta fruizione
del mare, categoria entro cui non potrebbe sussumersi il chiosco con i relativi
annessi, in quanto organismo edilizio in tesi privo di diretta strumentalit con la
fruizione del mare.
Il Comune, infine, rileva che la mancata comunicazione di avvio del procedimento
non avrebbe portata invalidante, ai sensi dellart. 21 octies l. 241/90.
Con ordinanza cautelare n. 542 del 5 settembre 2013 listanza cautelare avanzata
dal ricorrente stata rigettata con la seguente motivazione: Ritenuto che, ad una
sommaria cognizione, il ricorso non appare assistito da adeguato fumus boni juris avuto riguardo
alle articolate deduzioni difensive di cui alla memoria del Comune resistente e, in particolare, al
richiamato disposto dellart. 15, lettera a, della l.r. n. 78/1976 ed alla prospettabilit della
destinazione alla diretta fruizione del mare solo relativamente alla stagione estiva.
Il C.G.A., tuttavia, con ordinanza n. 18 del 17 gennaio 2014 ha riformato il
provvedimento di prime cure, ritenendo che si manifestano anche sotto il profilo del
danno attuale profili di rilevanza per le ragioni del ricorrente che giustificano la richiesta misura
cautelare.
In vista delludienza di discussione, quindi, il solo ricorrente ha versato in atti
memoria, in cui, premesso che la materia del contendere non verte sulla pacifica legittimit
delle opere installate, ma sulla possibilit o meno di mantenerle anche dopo la chiusura della
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stagione balneare, valorizza lassunto diritto alla destagionalizzazione plasmato dallart.


2 l.r. 15/2005 e riferito, in tesi, non solo al titolo demaniale, ma anche a quelli relativi ad
interessi pubblici concorrenti. Cita, a supporto delle proprie deduzioni, vari arresti
giurisprudenziali sia di primo sia di secondo grado (in particolare, T.A.R. Sicilia,
Palermo, I, 25 luglio 2013, n. 1543; III, 3 novembre 2011, n. 1987, I, 23 gennaio
2014, n. 209; C.G.A., 18 settembre 2012, n. 782).
Alludienza pubblica del 2 aprile 2015, esaurita la discussione, il ricorso stato
introitato per la decisione su conforme richiesta dei difensori delle parti, presenti
come da verbale.
DIRITTO
Il Collegio ritiene il ricorso privo di fondamento.
Centrale, ai fini della decisione della presente controversia, il disposto dellart. 2
l.r. 15/2005, ai termini del quale, come noto, La gestione di stabilimenti balneari
consentita per tutto il periodo dell'anno, al fine di svolgere le attivit collaterali alla balneazione
avvalendosi della concessione demaniale in corso di validit, delle licenze e delle autorizzazioni di
cui sono gi in possesso per le attivit stagionali estive, previa comunicazione di prosecuzione
dell'attivit all'autorit concedente competente per territorio con l'indicazione delle opere e degli
impianti da mantenere installati.
Questo Tribunale, con la sentenza n. 209/2014 richiamata dal ricorrente, ha, per
quanto qui di interesse, stabilito che In merito alla sua interpretazione, va nuovamente
richiamata la recente sentenza di questa sezione n. 1543 del 25 luglio 2013, la quale ha
condivisibilmente affermato che si tratta di una disposizione che, nellevidente intento di favorire lo
sviluppo delle attivit turistiche anche oltre il consueto orizzonte temporale, ha operato una
estensione ex lege dei relativi titoli abilitativi (non solo demaniali), privando lautorit preposta al
rilascio di tali concessioni del potere di subordinare la stessa ad una valutazione discrezionale
propriamente intesa: dal momento che i concessionari possono avvalersi della concessione

demaniale in corso di validit, delle licenze e delle autorizzazioni di cui sono gi in possesso per le
attivit stagionali estive.
Sempre questo Tribunale, con lanteriore sentenza n. 1543/2013 (peraltro
riformata da C.G.A., 10 luglio 2014, n. 408), aveva avuto modo di affermare che
La disciplina richiamata chiara nellevidenziare lestensione annuale del titolo concessorio [del
demanio marittimo] previa comunicazione di prosecuzione dell'attivit.
La sentenza n. 2257/2011 di questa Sezione (confermata con sentenza del C.G.A. n.
782/2012), citata nella motivazione del provvedimento impugnato a sostegno dellinterpretazione
ivi sostenuta, non ha affatto proposto una diversa ricostruzione in diritto, tale da legittimare
lesistenza di un potere discrezionale circa il prolungamento ultra-stagionale delle attivit oggetto
della concezione: ma, in una fattispecie del tutto peculiare, caratterizzata dalla riscontrata
mancanza di un provvedimento di altra amministrazione relativo alla compatibilit con un
interesse pubblico diverso da quello curato dallautorit preposta alla gestione del demanio
marittimo, ha rilevato che la parte ricorrente non si era ritualmente munita di tale
provvedimento.
La pronuncia in parola osservava, infine, che Naturalmente questo assetto normativo
indebolisce, anche in modo problematico, il controllo amministrativo sulle attivit private esercitate
sul demanio marittimo, perch riduce drasticamente, in esito ad una precisa scelta politica del
legislatore regionale, i poteri dellautorit pubblica competente alla gestione del demanio marittimo
(peraltro, con riferimento al solo profilo dellestensione temporale).
Nel caso di specie, evidenzia tuttavia il Collegio, sono gravati provvedimenti
emessi non dalla autorit pubblica competente alla gestione del demanio marittimo, bens
dalla diversa autorit (il Comune) che, quale ente esponenziale di una collettivit
locale, cura (tra laltro) il generale ed armonico assetto urbanistico di tutto un
territorio.
Inoltre, osserva il Collegio, lautorizzazione edilizia relativa (come nella specie) ad
un chiosco ad uso bar costituisce un titolo provvedimentale emanato nellesercizio
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della potest di pianificazione urbanistica (regolata da disciplina statale cfr. l.


1150/1942), laddove la norma (regionale) in commento , con ogni evidenza, tesa
alla (sola) regolamentazione del potere (regionale) di gestione del demanio
marittimo e non pare aver inteso sovrapporsi, torcendola, sullordinaria
ripartizione della potest amministrativa in punto di gestione del territorio.
Il Collegio rileva, dunque, che la disposizione di cui allart. 2 della l.r. 15/2005
opera s una destagionalizzazione (peraltro, ad avviso di C.G.A. 18 settembre 2012,
n. 782, tuttaltro che radicale ed assoluta), ma limitatamente a quanto di
competenza dellautorit preposta alla tutela, gestione e valorizzazione del demanio
marittimo (in Sicilia la Regione), impregiudicate le attribuzioni riservate ad altre
autorit da norme statali per la tutela di altri e diversi interessi pubblici.
E, pertanto, ragionevole (e rispettoso dellart. 12 delle preleggi), ad avviso del
Collegio, riferire gli effetti dellart. 2 alle sole deliberazioni dellautorit cui compete
la gestione del demanio marittimo: conseguentemente, la destagionalizzazione della
concessione demaniale marittima prosciuga (peraltro non totalmente, secondo la
richiamata pronuncia del C.G.A.) lo spatium deliberandi dellautorit demaniale, ma
non determina anche la parallela evaporazione degli altri e diversi presidi
autorizzativi (urbanistici, sanitari, ambiental-paesistici) previsti dalla legge ed esclusi
dalla liberalizzazione proprio perch afferenti (quanto meno anche) ad altri
interessi pubblici e (non a caso) attribuiti alla cura di diverse autorit.
Del resto, osserva il Collegio, unanaloga traiettoria concettuale percorsa, a ben
vedere, pure dalla richiamata sentenza di questo Tribunale 5 dicembre 2011 n.
2257, ove si evidenzia che la portata estensiva dellart. 2 si arresta di fronte alle
attribuzioni amministrative di autorit preposte alla cura di interessi diversi rispetto
a quelli squisitamente demaniali.
Oltretutto, rileva il Collegio, lA.R.T.A. stesso, con la richiamata (e non impugnata)
nota prot. n. 9617 del 14 febbraio 2012 emessa in risposta alla comunicazione di
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destagionalizzazione fatta pervenire dallodierno ricorrente, prende atto di quanto


comunicato e fa presente che, esclusivamente per i profili di competenza di questa
amministrazione, non si ravvisano ragioni ostative al mantenimento delle opere indicate, ma
invita espressamente il ricorrente a produrre copia della concessione edilizia rilasciata
dal Comune nonch a provvedere allaccatastamento delle opere in questione.
Emerge, dunque, ad avviso del Collegio linidoneit della comunicazione ex art. 2
l.r. 15/2005 a plasmare ex se, in capo al concessionario, un diritto soggettivo pieno
ed assoluto al mantenimento in situ di strutture edilizie anche nella stagione
invernale: del resto, rileva conclusivamente il Collegio, la Regione non pu, con
proprio

atto

legislativo

(da

interpretarsi

sempre, in

dubio,

in

maniera

costituzionalmente conforme), incidere sullefficacia di provvedimenti o,


comunque, sulla spendita di poteri attribuiti ad altre autorit da disposizioni
legislative statali.
Nel caso di specie, il permanente mantenimento in situ del chiosco bar precluso
sia dalla mancanza del parere della Soprintendenza (necessario ai sensi del
combinato disposto degli articoli 142, comma I, lett. A] e 146 D.Lgs. 42/2004), sia
dalla previsione di cui allart. 15 l.r. 78/1976, che, come noto, inibisce qualunque
edificazione entro la fascia dei 150 mt. dalla battigia con la sola eccezione delle
opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare, categoria entro cui assai
dubbio che un chiosco per la somministrazione di bevande ed alimenti possa
essere sussunto.
In proposito, pu utilmente richiamarsi la sentenza del C.G.A. 29 marzo 2010 n.
425, ove il Giudice dAppello ha condivisibilmente affermato che Ai sensi dell'art.
15 l. reg. Sicilia n. 78 del 1976, costituiscono opere preordinate alla diretta fruizione del mare
gli impianti e quelle opere destinate direttamente e specificamente alla fruizione del mare come
l'accesso al lido, l'utilizzo di docce e di cabine spogliatoio da parte dei bagnanti. Quindi solo le
opere destinate direttamente alla fruizione del mare, in quanto inerenti all'attivit in esso
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esercitata, e non gi quelle poste semplicemente in vicinanza del mare, per cui non sufficiente che
lopera sia nelle vicinanze del mare per integrare il requisito della diretta fruizione del mare, ma
necessario che l'opera abbia una strumentalit diretta con gli usi del mare (pesca, navigazione,
balneazione, ecc.) e pertanto non rientra in tale nozione un bene per il quale l'ubicazione nei
pressi del mare un dato puramente accidentale.
L'art. 15 l. reg. Sicilia 12 giugno 1976 n. 78 va interpretato restrittivamente, con la
conseguenza che debbono ritenersi impianti destinati alla diretta fruizione del mare soltanto quelli
che debbono, oggettivamente e per loro stessa natura, essere collocati in prossimit del mare o della
costa .
Ne consegue che gli atti comunali in questa sede gravati rispettano lordito
normativo e che la censura svolta in via principale dal ricorrente priva di
fondamento.
Quanto alle altre censure, ritiene il Collegio: che precedenti difformi orientamenti
provvedimentali comunali non valgono a rendere eo ipso illecito il sopravvenuto
mutamento di indirizzo, del resto come sopra osservato conforme alla
(cogente ed imperativa) normativa in materia, ai sensi della quale un organismo
edilizio di carattere non precario soggetto ai normali vincoli autorizzativi
disciplinanti luso del territorio; che il carattere vincolato dei provvedimenti gravati
rende irrilevante la mancata comunicazione di avvio, attesa, oltretutto, la natura
non officiosa ma ad istanza di parte del macro-procedimento in cui essi si
inseriscono.
Il regolamento delle spese di lite, liquidate come in dispositivo, segue la
soccombenza.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo rigetta.

Condanna il ricorrente a rifondere al Comune resistente le spese di lite,


complessivamente liquidate in 1.500,00 (euro millecinquecento/00), oltre
accessori di legge se dovuti.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 2 aprile 2015 con
l'intervento dei magistrati:
Nicolo' Monteleone, Presidente
Roberto Valenti, Consigliere
Luca Lamberti, Referendario, Estensore

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 23/04/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?d
docname=OWCZUMNU7R36PLZRDW352LZXPY&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20F
EMMINE

N. 00018/2014 REG.PROV.CAU.
N. 00900/2013 REG.RIC.

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REPUBBLICA ITALIANA

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE


SICILIANA
in sede giurisdizionale

ha pronunciato la presente
ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 900 del 2013, proposto da:
Orazio Cataldo N.Q., rappresentato e difeso dall'avv. Giovanni Immordino, con
domicilio eletto presso Giovanni Immordino in Palermo, via Liberta' 171;

contro
Comune di Isola delle Femmine in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e
difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, con domicilio eletto presso Giancarlo
Pellegrino in Palermo, via Principe di Granatelli, 37;

per la riforma
dell' ordinanza cautelare del T.A.R. SICILIA - PALERMO: SEZIONE I n.
00542/2013, resa tra le parti, concernente autorizzazione edilizia ad installare
strutture balneari sul lido - imposizione rimozione integrale di tutte le strutture a
fine stagione
Visto l'art. 62 cod. proc. amm;
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
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Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Isola delle Femmine in


Persona del Sindaco P.T.;
Vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di
reiezione della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado;
Viste le memorie difensive;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 15 gennaio 2014 il Cons. Giuseppe
Mineo e uditi per le parti gli avvocati G. Immordino e G. Pellegrino;
Ritenuto che, nei limiti della cognizione propria del giudizio cautelare, si
manifestano anche sotto il profilo del danno attuale profili di rilevanza per le
ragioni del ricorrente che giustificano la richiesta misura cautelare.
Ritenuto che per la natura della controversia esistono ragioni per giustificare tra le
parti le spese del giudizio
P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale,
Accoglie l'appello e compensa tra le parti le spese del giudizio
La presente ordinanza sar eseguita dall'Amministrazione ed depositata presso la
segreteria della Sezione che provveder a darne comunicazione alle parti.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 15 gennaio 2014 con
l'intervento dei magistrati:
Raffaele Maria De Lipsis, Presidente
Silvia La Guardia, Consigliere
Marco Buricelli, Consigliere
Pietro Ciani, Consigliere
Giuseppe Mineo, Consigliere, Estensore

12

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 17/01/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocnam
e=7RX3JXFHWJP2W4RNLEK6ZRP3ZM&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20FEMMINE

N. 00542/2013 REG.PROV.CAU.
N. 01358/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia


(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente
ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 1358 del 2013, proposto da:
Cataldo Orazio, in proprio e nella qualit di titolare e legale rappresentante del lido
balneare denominato lido Miramare, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco

13

Rappa, presso il cui studio in Palermo, via Sferracavallo, n. 146/A, elettivamente


domiciliato;

contro
Comune di Isola delle Femmine, in persona del Sindaco pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avv. Giancarlo Pellegrino, presso il cui studio in
Palermo, via Principe Granatelli, n. 37, elettivamente domiciliato;

per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
- della certificazione di agibilit n. 9 dell11 giugno 2013, nella parte in cui l'Ufficio
Tecnico III Settore Urbanistica - Edilizia Privata del Comune
diIsola delle Femmine ha imposto genericamente e senza distinzione tra le
diverse parti che compongono lo stabilimento balneare denominato "Lido
Miramare" che "... La presente certificazione di agibilit si intende valida per la sola
stagione balneare 2013 e comunque fino alla data del 30.9.2013, cos come previsto
dalla relativa concessione con obbligo di smontaggio delle strutture entro i gg. 15,
fatte salve eventuali altre proroghe che lA.R.T.A. intender rilasciare in forma
esplicita e che potr essere concessa in virt del relativo provvedimento. ... ;"
- della precedente autorizzazione edilizia n. 12 del 9.5.2013, notificata il 10.5.2013,
con riferimento alla parte in cui lo stesso Ufficio ha disposto del tutto
genericamente e senza alcuna distinzione tra le diverse parti che compongono lo
stabilimento balneare "Lido Miramare" che "... . conclusione della stagione
balneare, vengano smontate le strutture ripristinato lo stato dei luoghi entro il
termine di gg 15 dalla fine stagione balneare fissata per il 30.09.2013,"
- nonch, di ogni ulteriore atto e, o, provvedimento comunque collegato, connesso
e/o consequenziale.

14

Visti il ricorso e i relativi allegati;


Visti

l'atto

di

costituzione

in

giudizio

la

memoria

del

Comune

di Isola delle Femmine;


Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato,
presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 5 settembre 2013 la dott.ssa Aurora
Lento e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto che, ad una sommaria cognizione, il ricorso non appare assistito da
adeguato fumus boni juris avuto riguardo alle articolate deduzioni difensive di cui
alla memoria del Comune resistente e, in particolare, al richiamato disposto dellart.
15, lettera a, della l.r. n. 78/1976 ed alla prospettabilit della destinazione alla
diretta fruizione del mare solo relativamente alla stagione estiva;
Ritenuto, pertanto, di rigettare listanza cautelare.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima)
respinge listanza cautelare;
Compensa le spese della presente fase cautelare.
La presente ordinanza sar eseguita dall'Amministrazione ed depositata presso la
segreteria del tribunale che provveder a darne comunicazione alle parti.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 5 settembre 2013 con
l'intervento dei magistrati:
Filoreto D'Agostino, Presidente
Aurora Lento, Consigliere, Estensore
15

Maria Cappellano, Primo Referendario

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 05/09/2013
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/i
ndex.html?ddocname=WVR3DBMTXMM2OUGXSG4HTU6234&q=ISOLA%2
0or%20DELLE%20or%20FEMMINE

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE

http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2015/04/blog-post_24.html

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