Anda di halaman 1dari 4

J.

D'ALEMBERT : Matematica e Fisica

Nel "Discours préliminaire " de "l'Encyclopédie" (Paris, 1751/65), da cui


questo brano é tratto, d'Alambert descrive i nessi e le concatenazioni fra le varie
branche del sapere. Qui egli esamina i rapporti fra matematica e fisica. Egli rileva
come gli oggetti delle varie branche della matematica provengano, per un
progressivo processo di astrazione, dagli oggetti della nostra esperienza e ci
forniscono d'altra parte, un fondamentale ausilio per lo studio della natura. Egli
compie poi una distinzione fra fisica sperimentale e fisica-matematica: la prima é
"una raccolta ragionata di esperienze e di osservazioni", mentre la seconda,
attraverso lo strumento matematico riordina e riconduce i dati dell'esperienza a
pochi principi fondamentali. La fisica-matematica costituisce, per l'appunto, la
"metafisica della fisica".

In questo studio che noi compiamo sulla natura, ... osserviamo che i corpi
hanno un gran numero di proprietà, ma per lo più così fuse in uno stesso soggetto,
che per studiarle più a fondo, occorre considerarle separatamente. Attraverso questa
operazione dellla nostra mente, noi scopriamo ben presto delle proprietà che
sembrano appartenere a tutti i corpi, come la facoltà di moversi o di restare in
quiete, quelle di comunicare il moto, a causa dei principali cambiamenti che
osserviamo nella Natura. L'esame di queste proprietà e soprattutto del'ultima,
attraverso i nostri sensi, ci fa ben presto scoprire un'altra proprietà da cui esse
dipendono; si tratta dell'impenetrabilità, o quella specie di forza mediante la quale
ogni corpo esclude tutti gli altri dal luogo che occupa...
L'impenetrabilità é la proprietà principale attraverso la quale noi distinguiamo i
corpi dalle parti dello spazio indefinito in cui immaginiamo che siano posti... Noi
siamo dunque naturalmente costretti a distinguere, almeno con la mente, due tipi di
estensione, di cui una é impenetrabile e l'altro costituisce il luogo dei corpi.
... Così, sebbene l'impenetrabilità faccia parte necessariamente dell'idea che noi
abbiamo delle porzioni di materia..., ci abituiamo ben presto a considerarla come
distinta dal'estensione.
... Così noi consideriamo i corpi soltanto come parti figurate ed estese dello
spazio...
Eccosi dunque condotti a determinare le proprietà dell'estensione
semplicemente in quanto figurata. E' questo l'oggetto della Geometria, che per
conseguirlo più facilmente, considera, dapprima l'estensione limitata ad una sola
dimensione, in seguito a due e infine nelle tre dimensioni che costituiscono l'essenza
del corpo intelleggibile.

1
...Così, con delle operazioni ed astrazioni successive della nostra mente, noi
spogliamo la materia di quasi tutte le sue proprietà sensibili, per considerarne in
qualche maniera solo il fantasma; e ci si dovrà convincere innanzitutto che le
scoperte alle quali questa ricerca ci conduce, non potranno non essere molto utili
ogni volta che non sarà affatto necessario tener conto dell'impenetrabilità dei corpi;
per esempio, quando si dovrà affrontare il problema di studiare il loro moto
considerandoli come parti dello spazio, figurate, mobili e distanti l'una dall'altra.
Dato che l'esame che noi compiamo dell'estensione figurata ci presenta un gran
numero di combinazioni, é necessario inventare qualche metodo che renda queste
combinazioni più facili; e siccome esse consistono principalmente nel calcolo e nel
rapporto di diverse parti di cui noi immaginiamo che i corpi siano forniti, questa
ricerca ci conduce ben presto all'Aritmetica o Scienza dei Numeri. Essa non é altro
che l'arte di trovare in modo abbreviato l'espressione di un'unico rapporto che risulta
dal confronto di molti altri. I diversi modo di confrontare questi rapporti danno le
diverse regole dell'Aritmetica.
Inoltre, é assai difficile, riflettendo su queste regole, non scorgere alcuni
principi o proprietà generali dei rapporti, attraverso i quali noi possiamo,
esprimendo questi rapporti in modo universale, scoprire le diverse combinazioni che
si possono fare. I risultati di queste combinazioni, ridotti i forma generale, non
saranno, in effetti, che dei calcoli aritmetici indicati e rappresentati attraverso
l'espressione più semplice e più breve compatibile con la loro generalità. La scienza
e l'arte di indicare così i rapporti é ciò che si chiama Algebra. Così, sebbene non
esista propriamente alcun calcolo possibile altro che con i numeri, né grandezza
misurabile che l'estensione (poiché senza lo psazio noi non potremmo misurare
esattamente il tempo), noi giungiamo, generalizzando sempre le nostre idee, a
questa parte principale della matematica e di tutte le scienze naturali, che si chiama
scienza delle grandezze in generale; essa é il fondamento di tutte le scoperte che si
possono fare sulla quantità, cioé, su tutto ciò che é suscettibile di essere aumentato e
diminuito.
Questa scienza é il termine più lontano a cui ci possa condurre la
contemplazione delle proprietà della materia, e noi non potremmo andare più
lontano senza uscire completamente dall'universo materiale. Ma il processo della
mente nelle sue ricerche é così fatto che, dopo aver generalizzato le sue percezioni,
sino al punto di non poterle più decomporre ulteriormente, torna in seguito sui suoi
passi, ricompone di nuovo le sue percezioni, e forma con essa via via e per gradi, gli
esseri reali che sono l'oggetto immediato e diretto delle nostre sensazioni. Questi
esseri immediatamente legati ai nostri bisogni, sono quelli che ci preme di più

2
studiare; le astrazioni matematiche ci facilitano la conoscenza, ma sono utili solo in
quanto non ci si limita ad esse.
E' per questo che, dopo aver in qualche modo esaurito attraverso speculazioni
geometriche le proprietà dell'estensione figurata, noi cominciamo a renderle
l'impenetrabilità, che costituisce il nostro corpo fisico, e che era l'ultima qualità
sensibile di cui l'avevamo privata. Questo nuovo punto di vista porta a considerare
l'azione dei corpi gli uni sugli altri; poiché i corpi agiscono solo in quanto
impenetrabili, da ciò si deducono le leggi dell'equilibrio e del moto oggetto della
meccanica...
Rientrati infine completamente nel mondo corporale ci accorgiamo ben presto
dell'uso che possiamo fare della geometria e della meccanica per acquistare le
conoscenze più varie e più profonde sulle proprietà dei corpi. E' all'incirca in questo
modo che sono nate tutte le scienze chiamate Fisico-matematiche...
Non é dunque con delle ipotesi vaghe e arbitrarie che noi possiamo sperare di
conoscere la Natura; é attraverso lo studio riflesso dei fenomeni, attraverso il
confronto che noi faremo degli uni con gli altri, attraverso l'arte di ridurre, per
quanto sia possibile, un gran numero di fenomeni ad uno solo che possa esserne
considerato come il principio.
In effetti, più si diminuisce il numero dei principi di una scienza, più si
attribuisce loro generalità; poiché, essendo l'oggetto di una scienza necessariamente
determinato, i principi applicati a questo oggetto saranno tanto più fecondi quanto
saranno in minor numero. Questa riduzione, che li rende d'altra parte più facili a
cogliere, costituisce il vero "ésprit mathématique" che bisogna ben guardarsi dal
confondere con "l'ésprit de système" (1), con il quale non si accorda sempre...
La fisica generale e sperimentale differisce dalla scienza fisico-matematica, nel
fatto che essa é propriamente solo una raccolta ragionata di esperienze ed
osservazioni; mentre la fisico-matematica attraverso l'applicazione dei calcoli
matematici all'esperienza, deduce talvolta da una sola ed unica osservazione un gran
numero di conseguenze che sono molto vicine per la loro certezza alle verità
geometriche...
Occorre ammettere tuttavia che i geometri abusano talvolta di questa
applicazione dell'algebra alla Fisica. In mancanza di esperienze atte a servire da
base ai loro calcoli, essi si permettono le ipotesi più comode possibili, ma che
spesso sono troppo lontane da quel che c'é realmente in Natura. Si é voluto ridurre a
calcolo persino l'arte di guarire e il corpo umano, questa macchina cosaì complicata,
é stato trattato dai nostri medici algebristi come lo sarebbe la macchina più semplice
o più facile a scomporre.

3
E' singolare vedere questi autori risolvere con un tratto di penna problemi di
idraulica e di statica capaci di fermare i più grandi geometri per tutta la loro vita.
Noi, che siamo più saggi o più timidi, contentiamoci di considerare la maggior parte
di questi calcoli e di queste vaghe supposizioni come giochi della mente ai quali la
Natura non é obligata a sottoporsi, e concludiamo che la sola vera maniera di
filosofare in fisica, consiste o nella applicazione dell'analisi matematica alle
esperienze o nella sola osservazione rischiarata dall'"ésprit de méthode", sostenuta
qualche volta da congetture, quando queste possono fornire nuove idee, ma
rigorosamente esente da ogni ipotesi arbitraria.

Note

1) E' qui evidente la polemica con il deduttivismo cartesiano (ésprit de


système).

Anda mungkin juga menyukai