Giugno 2014
di StudiTradizionali
Anno 3 n. 2/3
Rassegna bimestrale
di Studi Tradizionali
anno 3 n. 2/3
Giugno 2014
Direttore Responsabile
Franco Ardito
Redazione
via G. Postiglione, 3
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In copertina:
Tavola della prima traduzione in ceco del
Rosarium Philosophorum del 1578,
illustrata da Jaro Griemiller
Giugno
La Tavola di Smeraldo consiste di poche frasi, di difficile comprensione secondo i canoni della logica comune,
in cui sono tuttavia racchiusi i principi dell'Arte e le fasi di
realizzazione dell'Opera. E gli sforzi degli esegeti di tradurne
il contenuto in concetti correnti hanno per risultato la spiegazione, linterpretazione, la volgarizzazione del testo, ma
senza possibilit alcuna di trasmetterne la vera essenza.
E un esempio di come luomo si sia impoverito nel corso della
sua evoluzione, di come la conquista della parola, e poi della scrittura, ne abbiano gradatamente ottuso le capacit percettive, privilegiando la razionalit a scapito dellintuizione.
La comunicazione orale, e a maggior ragione quella scritta,
comportano un decadimento dei concetti; le parole adeguano il
loro senso alle capacit percettive di chi ascolta, pertanto il loro
significato tende verso livelli sempre pi bassi, semplificandosi e
banalizzandosi fino a dimenticarne la valenza originaria.
E in questo processo gran parte hanno e hanno avuto le religioni, non a caso dette del libro, con la loro ansia di governare le anime attraverso norme e precetti.
Ci che una volta era percezione di sensazioni, intimo coinvolgimento, oggi diventato logica e filosofia, concatenazione di concetti, allenamento intellettuale sempre pi lontano
dallessenza della realt. La sapienza ha preso il posto della
conoscenza, la ragione ha sostituito la comprensione, negando tutto ci che non riesce a spiegare.
Accade anche nelle cerchie iniziatiche pi attente, dove si usa
il simbolo per sollecitare lintuizione ma poi la parole assume
preminenza, per spiegare, dettagliare, far capire.
Il percorso inverso si fa sempre pi difficile: si tratta di tornare alla vera essenza delluomo, a sentire piuttosto che ad
esprimere, a percepire piuttosto che a ragionare, a operare su
se stessi piuttosto che a discutere su ipotetiche metodologie
di elevazione spirituale.
Bisogna passare dalla Mente al Cuore, di-menticare per ricordare, se si vuole aprire uno spiraglio su ci che siamo.
Un privilegio riservato ancora a pochi, temo.
viaggio nella
tavola di smeraldo
di Elena Frasca Odorizzi (Arthea)
Nella foto:
Renaissance
Alchemist's Cross,
disegno di Seth
Chamberlin.
la leggenda del
ritrovamento
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ta Pagano. Sembrer
strano, ma in queste
poche parole sono
contenuti i pi importanti principi
della Tradizione
Ermetica dei primi
secoli dopo Cristo,
grazie ai quali la
Tabula pot facilmente affermarsi tra
gli studiosi medievali,
islamici e cristiani.
La Filosofia Ermetica
apparve tra il II e il III
secolo d.C. sotto forma
di un complesso di dottrine mistico-religiose e
filosofiche elaborate da vari
autori rimasti anonimi (molto
probabilmente greci immigrati in
Egitto), che attribuirono la stesura
dei loro libri a Ermete Trismegisto.
Si trattava di un insieme di teorie
cosmico-astrologiche derivate dalle
conoscenze dei Magi Iranici, mescolate alle leggende magico-religiose
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Foto a destra:
Frontespizio del
Corpus Hermeticum di Ermete
Trismegisto.
Foto sotto:
Rovine della citt
di Harran
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Babilonia dopo
il diluvio, era
stato un maestro in medicina,
in filosofia e in
matematica e
aveva iniziato addirittura
Pitagora; il terzo
e ultimo Ermete,
continuando
la missione dei
suoi predecessori, aveva edotto
l'Umanit nelle
scienze occulte e
nellalchimia.
Nella creazione e nella
diffusione
dell'idea di un Ermete Trismegisto
Civilizzatore, si inseriscono anche le
vicende di Harran, una misteriosa
citt siriana che, nel 651 d.C., venne
conquistata dagli Arabi. Secondo le
testimonianze di due storici musulmani, al-Masudi (IX secolo) e Abi
Usaibia (XIII secolo), in questa citt
trovarono rifugio i filosofi della Scuola Platonica di Atene, dopo la sua
chiusura forzata
del 529, per ordine dell'Imperatore Giustiniano,
fanatico difensore dell'ortodossia
cristiana. Questi
filosofi in fuga,
trasferitisi prima
ad Alessandria
e poi ad Antiochia, arrivarono,
alla fine, ad Harran, nell'odierna
Turchia, dove fusero il loro pensiero con quello
dei Sapienti del
posto, eredi, a
loro volta, dello
Gnosticismo Egiziano e della Tradizione Astrologica Babilonese. Ne nacque
una commistione culturale che port
questa citt a essere ricordata come:
il principale centro di diffusione della tradizione ermetica e viceversa, la tradizione
ermetica il principale canale di diffusione
delle notizie sugli Harraniani nella tradizione islamica e latina.
La popolazione di Harran, passata indenne sotto l'occupazione dei
Persiani, di Alessandro Magno e dei
Romani, per un certo periodo di tempo riusc a mantenere intatti i suoi
culti astrali anche sotto il dominio
arabo. Fu permesso loro non solo di
continuare a venerare le statue degli
Di planetari e di praticare la Teurgia
e la Magia Astrologica, ma anche di
produrre di Talismani, Alambicchi e
Astrolabi, questi ultimi essenziali alla
religione islamica per stabilire l'ora
delle cinque preghiere quotidiane.
Quando, nel 992 d.C., furono costretti a convertirsi, per sfuggire all'accusa
di ateismo decisero di farsi riconoscere come Ahl al kitab, Genti del Libro, dichiarando di possedere anche
loro un Libro Sacro rivelato da un
Profeta-legislatore, che identificarono
Nell'immagine:
la Profetessa
Maria l'Ebrea, da
"Symbola Aureae
Mensae" di Michael Maier.
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il testo latino
e le sue
traduzioni
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2 - Traduzione Feraboli/Kopp
ogni epoca hanno cercato di comprendere l'enigmatico testo della Tabula Smaragdina, lasciando ai posteri
il loro commento.
Alcuni vi hanno visto un compendio di verit metafisiche,
mentre altri una semplice ricetta per ricavare
l'acido solforico dalla
pirite (solfuro di
ferro). Tutti quanti
hanno probabilmente una parte
di ragione, ma
non vi modo
di provarlo,
perch il testo
non lo permette
e le fonti storiche non sono
sufficienti. Le
uniche cose
certe sono due:
la prima che
la Tabula fu fatta
conoscere al mondo
da Djbir Ibn Hayyn,
il pi grande alchimista
arabo, che reintrodusse in
Occidente l'Arte della Distillazione, la stessa di cui si parla nel
libro; la seconda che il Testo appare
proprio alla fine di un'ampia trattazione sul meccanismo cosmico all'Origine
della Realt, come fosse una sorta di
sintetico libretto di istruzioni teoriche
ad uso dell'alchimista che volesse riprodurre, in scala microcosmica, una
sorta di Genesi in Provetta.
Ci che la Tabula pu rivelarci in
pi non ha niente a che vedere con le
reali intenzioni del suo anonimo autore, ma riguarda l'ideologia alchemica
stessa, che in una certa misura continua a influenzare il nostro mondo.
Essa si ritrova tanto nelle teorie scientifiche, con le quali cerchiamo di comprendere l'origine dell'Universo, che in
quelle psicologiche, con cui proviamo
a penetrare nei meccanismi reconditi
Nell'immagine:
Illustrazione
dal Dogma
dell'Alta Magia
di Eliphas Levi.
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Nella foto:
Thomas Wijck,
L'alchimista nel
suo laboratorio.
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micro-macrocosmica circondata
da una sinistra aura di stregoneria,
quella alla quale,
con tutta la buona
volont, a molti di
noi riesce davvero
difficile credere, sia
stata inaspettatamente rivalutata
da alcune recenti
teorie della fisica.
Insomma, sembra
proprio che eventi
che accadono in
una parte lontana
del cosmo possano
influenzare il resto
del sistema senza
che alcuna energia si trasmetta
materialmente.
quanto afferma,
ad esempio, il teorema di Bell. Anche David Bohm,
nella sua teoria
olonomica della
fisica quantistica,
ipotizza che ogni
parte dell'universo
possa improntarsi alle strutture e ai processi
del tutto. Se questo fosse avvalorato, sarebbe
come dire che aveva ragione Paracelso,
quando sosteneva che ogni parte contiene
il tutto. Del resto, Fritjof Capra, ne Il Tao
della Fisica aveva anticipato questa tendenza gi alcuni anni fa. Dunque le ultime
teorie scientifiche starebbero inaspettatamente rivalutando l'intero patrimonio di
idee degli scienziati premoderni, tanto che
David Roy Griffin parla di un reincantesimo della scienza.
L'attualit del pensiero alchemico
dunque evidente, ma ci che purtroppo ci distingue dagli alchimisti
del passato la perdita dell'innocenza,
cio del senso del Sacro e della Mora-
Allorch l'alchimia scompare dall'attualit storica, la totalit del suo sapere empirico, valido chimicamente, viene integrata
nella chimica, ma non in questa giovane
scienza che bisogna cercare la sopravvivenza
dell'ideologia degli alchimisti. [] l'ideologia della nuova epoca, coagulata intorno al
mito di un progresso illimitato, accreditato
dalle scienze sperimentali e dal processo di
industrializzazione, questa ideologia che
domina e ispira tutto il diciannovesimo secolo recupera e fa proprio, nonostante la sua
radicale secolarizzazione, il sogno millenario dell'alchimista. nel dogma caratteristico del diciannovesimo secolo, che la vera
missione dell'uomo consista nel modificare,
nel modificare, nel trasformare la Natura,
che egli possa fare meglio e pi in fretta di
I responsabili di questa pericolosa essa, che egli sia chiamato a diventare il
frattura sono coloro che da seguaci
suo signore, in questo dogma, dunque,
e amanti della natura ne sono voluti
che bisogna cercare la ripresa autentica del
divenire padroni e ci sono riusciti, co- sogno degli alchimisti. Il mito soteriologico
me dice Mircea Eliade, trasformando se del perfezionamento e, in prospettiva, della
stessi e tutti gli altri
in schiavi del Tempo
e del Lavoro.
Questi bruciacarboni (in tutti
i sensi) vendono
piombo (Petrolio)
come fosse oro,
distruggendo vite
innocenti e condannano il mondo
intero all'impoverimento materiale
e spirituale. Cos
facendo hanno
Nella foto:
Xilografia da La
Consolazione della
Filosofia
di Severino Boezio
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redenzione della Natura sopravvive, occultato nel programma patetico delle societ
industriali, che mirano alla trasmutazione totale della Natura, alla sua trasformazione in energia.
Nel diciannovesimo secolo, dominato
dalle scienze fisico-chimiche e dal decollo
industriale, l'uomo giunge a sostituirsi al
Tempo, nei suoi rapporti con la Natura. Si
realizza allora, in proporzioni fino a quel
momento inimmaginabili, il suo desiderio
di precipitare i ritmi temporali, attraverso lo sfruttamento sempre pi rapido ed
efficace delle miniere, dei giacimenti di
carbon fossile, delle risorse petrolifere; ed
soprattutto allora che la chimica organica,
interamente mobilitata a forzare il segreto
dei fondamenti organici della Vita, apre
la via agli innumerevoli prodotti sintetici. [] Ed noto fino a che punto la
preparazione sintetica della vita, persino nell'umile forma di qualche cellula di
protoplasma, fosse il sogno supremo della
scienza durante tutta la seconda met del
diciannovesimo secolo fino ai primi anni
del ventesimo, quello dell'omuncolo. []
La chimica ha raccolto solo insignificanti
frammenti dell'eredit alchemica. Il nucleo
di questa eredit si trova altrove, nelle ideologie letterarie di Balzac, di Victor Hugo,
dei naturalisti, nei sistemi dell'economica
politica capitalistica, liberale e marxista,
nelle teologie secolarizzate del materialismo, del positivismo, del progresso infinito,
ovunque insomma risplenda la fede nelle
possibilit illimitate dell'homo faber, ovunque si manifesti il significato escatologico
del lavoro, della tecnica, dello sfruttamento scientifico della Natura. [] L'Alchimia
ha dato al mondo moderno molto pi di
una chimica rudimentale: gli ha trasmesso la sua fede nella trasmutazione della
Natura e la sua ambizione di dominare il
Tempo. Certo questa eredit stata intesa
e realizzata dall'uomo moderno su un piano ben diverso da quello dell'Alchimista.
Questi si comportava ancora come l'uomo
arcaico, per il quale la Natura era una
fonte di ierofanie e il lavoro costituiva un
rituale. Ma la scienza moderna si potuta
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Nella foto:
Materia Prima
Lapidis Philosophorum, illustrazione di ambiente
rosicruciano del
XVIII secolo.
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Ermete
ci introduce ai suoi
insegnamenti
in modo autoritario, con la
risolutezza di chi
convinto di poter
convincere chiunque abbia dei dubbi.
L'alchimista Hortolanus, nel suo Commento alla Tabula,
ci spiega infatti che Ermete non ci
chiede un atto di fede, ma di sperimentare noi stessi ci che Egli dice.
La Verit di cui parla tale perch
dimostrabile con i fatti:
Il Filosofo [Ermete] dice: vero, cio
che l'Arte d'Alchimia ci stata data, senza
menzogna, dice ci per convincere quelli che
dicono essere la Scienza menzognera cio
falsa. Certo, cio sperimentato, perch tutto
ci che sperimentato certissimo. [] Dice verissimo al superlativo, perch il Sole generato con quest'Arte sorpassa tutto il Sole
naturale in tutte le propriet, sia medicinali
che altre.
B) Quod
est inferius
est sicut quod est
superius.
Et quod est
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C1) E poich tutte le cose sono e provengono da una, per la meditazione di una,
cos tutte le cose sono nate da questa cosa
unica mediante adattamento.
C2) Tutte le cose derivano da sempre dall'Uno, dal Logos dell'Uno; cos tutte le cose
sono state create dall'Uno, in conformit.
In questo passo si mescolano tutte
le anime dell'alchimia: le riflessioni
empiriche dei filosofi greci, le conoscenze sperimentali degli artigiani
di Alessandria d'Egitto, le dottrine
magico-religiose dei Caldei e degli
Egizi, la concezione cosmologica dei
testi ermetici e la dottrina gnostica
ebraico-cristiana.
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Nella foto:
Il Serpente Mercuriale, tavola tratta
dal Clavis Artis,
manoscritto alchemico del XVII sec.
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ch i Decani sono preposti dall'alto ai corpi, e dato che noi siamo sotto l'influsso dei
Sette, nota come si estende sino a noi una
certa influenza dei Decani, sia in quanto
figli dei Decani, che per intermediazione
di alcuni esseri. [] Ebbene, il volgo, li
chiama demoni: poich i demoni non costituiscono una classe di esseri particolare,
[] non sono mossi da un'anima come la
nostra, ma sono semplicemente delle forze
emanante da questi trentasei dei.
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Nella foto:
La semina dell'oro,
miniatura tratta
dall'Aurora Consurgens, manoscritto alchemico
del XV secolo attribuito a Tommaso
d'Aquino.
Nella foto:
Il laboratorio
dell'Alchimista,
xilografia tratta
dalla Consolazione della Filosofia
di Severino Boezio.
condurrai perch si prendano cura della fornace devono purificarsi e [dopo] disporrai
perch abbiano cura del forno. Il legno che
brucerai sotto la fornace sar dello storace
(sarbatu) spesso, grossi ceppi scortecciati,
che non sono stati [esposti] in fasci, ma
conservati sotto rivestimenti di pelle, tagliati
nel mese di Ab. Questo legno sar messo
nella tua fornace.
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Nella foto:
Una pagina del
Picatrix
Nella foto:
Il Rebis, illustrazione tratta dal
Rosarium Philosophorum.
tus in ventre
suo, nutrix
eius
Terra
est.
D1) Il Sole suo padre, la Luna sua madre, il Vento l'ha portata nel suo ventre, la
Terra la sua nutrice.
D2) Suo padre il Sole, sua madre la
Il filosofo Empedocle
(490/85 - 425/30 a.C.) riprendendo da Eraclito l'ipotesi che
il principio di tutte le cose fosse
il Divenire e accettando l'idea di
Parmenide (515 - 450 a.C.) che
la molteplicit di tutto questo
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Nella foto:
I quattro Elementi
in un'illustrazione
della Philosophia
Reformata di
Johann Daniel
Mylius.
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Nella foto:
Jan Brueghel il
Vecchio, L'Abbondanza e i quattro
Elementi.
Terra a fermentare.
L'Acqua una forza di rilassamento
e dissoluzione che genera lo stato di molle
fluidit. Le sue Qualit dominanti
sono il Freddo e l'Umido. I tre tipi di
Acqua sono:
quella calda della Stagione Estiva
(segno del Cancro), in analogia con il liquido solvente che scioglie il composto;
quella tiepida della Stagione Autunnale (segno dello Scorpione) che
41
Nella foto:
Illustrazione
tratta dall'Opus
mago-cabalisticum et theosophicum di Georg
Von Welling
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midit del nostro Embrione; e che i due nemici, cio i nostri elementi del freddo e del
caldo non si abbracceranno mai completamente se non a poco a poco, dopo aver per
prima cosa fatto lunga dimora insieme,
in mezzo al calore temperato del loro
bagno, ed essendo cambiati attraverso lunga cottura in Zolfo incombustibile. Reggi dunque dolcemente
con eguaglianza e proporzione, le
tue nature altezzose, per paura
che se favorisci pi le une che
le altre, loro che sono naturalmente nemiche si indispettiscano contro di te per gelosia
e collera secca facendoti sospirare a lungo. Oltre a ci le devi
intrattenere perpetuamente a
questo calore temperato, cio
notte e giorno, finch l'Inverno cio il tempo dell'umidit
delle materie, sar passato; perch
fanno la pace, e si danno la mano
riscaldandosi insieme; e se si trovassero solo mezz'ora senza fuoco, queste
nature sarebbero per sempre irreconciliabili. Ecco perch nel Libro dei settanta
precetti detto:
Fa che il
loro fuoco duri
infaticabilmente senza
smettere e che
nessuno dei
loro giorni sia
dimenticato.
E Rasis, la
precocit di
maturazione
che porta con
s troppo fuoco
sempre seguita da diavolo
e dall'errore.
Quando l'Uccello dorato,
dice Diomede,
sar arrivato
fino al Cancro,
e di l correr
Immagine sotto:
IV Gradus,
illustrazione
dall'Atalanta
Fugiens.
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Foto sopra:
Il Rebis nella II
Tavola del Mutus
Liber.
A fianco:
Le fasi dell'Opera,
disegno tratto da
un manoscritto
alchemico.
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trario. Moto e calore si implicano reciprocamente, senza che sia possibile distinguere
una priorit fra i due: dalla loro azione,
dal prodursi del calore dal moto e del moto
dal calore, che ha inizio la generazione delle
cose naturali, ed ancora questa dinamica
moto-calore che porter al suo compimento perfetto. Il moto e il calore, tramite un
processo per cui il traduttore latino impiega
il termine sublimatio, producono la stratificazione della materia primordiale, sostanza
incorporea che soggiace a tutta la natura
corporea e che non sembra essere altro se
non lo stesso calore che, rarefacendosi e condensandosi, si polarizza in due estremit: le
qualit del caldo e del freddo. Il dinamismo
all'interno del principio unico primordiale, calore-materia-energia, produce una
differenziazione all'interno dei due estremi
dando luogo a sette sfere, che corrispondono a diversi livelli d'intensit del calore e
sono sede dei pianeti e principio dei segni
zodiacali. Si ottiene cos un ordinamento
della materia cosmica, in cui la polarit
originaria di caldo e freddo si manifesta
attraverso una serie di coppie: alto-basso,
leggero-pesante, attivo-passivo, maschilefemminile. La polarit primaria, prosegue
il testo, si unisce in connubia (nozze) dalle
quali nascono due qualit ulteriori, il secco e l'umido. In realt le due qualit non
sembrano essere il prodotto del calore e
del freddo, ma piuttosto la manifestazione del loro livello
occulto; attraverso la
scissione di ciascuna
qualit occulta da
quella manifesta e le
ricombinazioni
possibili si
ottiene la
formazione
di realt
naturali
ulteriori
e pi
complesse,
fino ai corpi
elementari concreti
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pesci, che hanno bisogno bisogno di un complemento umido per nuotare; infine essendo
la parte residua ormai fredda e attratta verso
il fondo, le anime produssero una nuova
specie, quella dei rettili.; La
parte finale della Sostanza fu usata da
Ermete, per
creare i
Corpi
Umani, nei
quali furono
incorporate le Anime che avevano trasgredito
agli ordini di Dio: Io allora disse Ermete mi domandai di quale materia
dovevo servirmi, e chiamai in aiuto il Sovrano. Questi ordin alle anime di darmi il
Nell'immagine:
L'Ermafrodito,
tavola tratta dall'Amphiteatrum
Sapientiae Eternae di Heinrich
Khunrath.
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In linea generale,
possiamo quindi dire che
dalla fusione del Fuoco
con l'Acqua, (la Diade originaria) nascono la Materia
e lo Spirito (pneuma), la
Terra e l'Aria del composto (la Seconda Diade). L'Aria equivale al Vento, cio
al Vapore che porta nel suo
ventre l'embrione, cio il
Figlio del Fuoco e dell'Acqua,
che anche la Quinta Essenza di questo Quaternario
Elementare. L'immagine
stata illustrata in una
tavola dell'Atalanta Fugiens,
e viene spiegata dal Maier
in questi termini:
Nella foto:
Turba Philosophorum, immagine tratta dal libro
Artis Auriferae
del 1752.
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1. D'altra parte ci che mosso si muove secondo l'attivit del movimento che
muove il Tutto. Poich la natura del Tutto
fornisce al Tutto due movimenti, l'uno in
ragione della propria potenza, l'altro in
ragione della sua attivit. L'uno penetra
attraverso l'insieme del mondo e lo mantiene all'interno, l'altro coestensivo al
mondo e l'avvolge dall'esterno; questi due
movimenti vanno e vengono unitamente
Ermete continua il discorso preattraverso tutte le cose.
cedente, dicendo che il fine dell'ope2. La Natura del Tutto, facendo
razione sta tutto nella riconversione
nascere le cose che giungono ad essere,
del Cielo in Terra, sotto forma di una
dona la facolt di crescere tutto ci che
Pioggia la cui Potenza non viene dimi- nato gettando, da una parte, la propria
nuita nel cambiamento di stato, perch semenza, e avendo a disposizione dall'alla sua Purezza verr conservata. La
tra, materia mobile. O meglio, una volta
parola latina Integra si traduce, infatti, mossa, la materia si riscalda e diviene fuocon intatta, non diminuita, pura, per
co e acqua, l'uno pieno di vigore e forza,
cui quando l'Anima della Pietra []
convertita in Terra
il Vapore acqueo si
condensa e ridiscende portando
con s l'essenza
volatile con tutte
le sue proprie virt
intrinseche intatte.
Il Maier scrive che
proprio la condensazione dei vapori o
dei venti [che altro
non sono se non aria
in moto] produce
l'Acqua che mestata
con la Terra, genera
tutti i minerali e i
metalli.
Anche nel
Discorso numero
XV di Ermete ad
Ammone, dove
E) Pater omnis Telesmi totius mundi est hic. Vis eius integra est, si
versa fuerit in terram.
E1) Il Padre di tutto, il Telesma di tutto
il mondo qui; La sua forza o potenza
intera se essa convertita in terra.
E2) Costui il padre di ogni realizzazione
in tutto il mondo. Il suo potere totale
quando si mutato in terra.
Foto sotto:
Tavola n.22
dell'Atalanta
Fugiens
di Michael Meier.
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Nellimmagine:
La distillazione,
immagine tratta
dal Liber de Arte
Distillandi de
Compositis, di
Hieronymus
Brunschwig
[su licenza della
Chemical Heritage
Foundation[
51
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Rettificazione.
Nel caso delle sostanza
alcoliche, la deflammazione
l'operazione necessaria a
ottenere una concentrazione
pi pura possibile, attraverso
il susseguirsi di distillazioni
di un liquido sempre pi concentrato, ricavato da successive condensazioni.
La rettificazione riguarda
invece la separazione delle
sostanze buone da quelle che
sono tossiche o che indeboliscono la concentrazione
della sostanza che si vuole
ottenere. Si utilizza allora
una Colonna di frazionamento,
nella quale avviene la separazione tra sostanze con punto
di ebollizione diverso, con
conseguente eliminazione di
quelle indesiderate.
Nella Colonna, la prima
e l'ultima parte del distillato
sono chiamate rispettivamente Testa e Coda e sono composte
da sostanze nocive e sgradevoli che
vengono buttate. La parte intermedia,
chiamata Cuore quella considerata
buona e viene conservata.
Poich molte sostanze dannose
possono essere trasportate nel Cuore
dai vapori, l'abilit dell'Alchimista
sta nel saper tagliare con destrezza, le
Teste e le Code del Drago (o Serpente
Alato) che si morde la coda.
Nel Dialogo con il Re Calid, l'alchimista Morieno, parla dell'importanza
del processo di Purificazione, ricordando che durante il Magistero il Corpo Morto, da cui uscito lo Spirito, deve
essere Rianimato, cio lo Spirito deve
rientrare nel Corpo che per deve
essere stato purificato, altrimenti non
si otterr niente:
[...] se non pulite perfettamente il Corpo
impuro: se non lo disseccate, se non lo
rendete bianco, se non l'animate facendovi
Foto sopra:
Frontespizio
del Museum
Hermeticum,
compendio di testi
ermetici del 1625.
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Nella foto:
Paolo Uccello, San
Giorgio e il drago,
particolare.
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Nelle foto:
Illustrazioni
attribuite a Jaro
Griemiller, tratte
da un'edizione del
Rosarium Philosophorum del 1593.
Le immagini si riferiscono all'Opera al
Nero e all'Opera al
Rosso.
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Nell'immagine:
Esaltazione e purificazione del primo
Mercurio, dalla
Cabala di Steffan
Michelspacher
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la Filosofia Ermetica, che ne rappresentava l'aspetto Filosofico, Mistico ed Esoterico, il cui fine era la
spiritualizzazione del Mondo;
la Magia o Astrologia, che cercava
di dare all'osservazione empirica
una spiegazione razionale delle
leggi cosmiche sottili, che regolavano i rapporti tra le cose superiori
e inferiori, mostrando contemporaneamente come l'influenza divina operasse e vegliasse sul Mondo
da dentro e da fuori.
N) Completum est quod dixi de operatione solis.
N1) Ci che ho detto dell'operazione del
Sole compiuto e perfetto.
N2) Si concluso quanto io ho detto circa
l'azione del Sole.
L'Alchimia, come la Metallurgia,
era conosciuta come l'Arte di padroneggiare il Fuoco, perch tutte le trasformazioni operate per mezzo del calore
sono processi chimici:
L'Alchimista, come il fabbro e, prima di
questi il vasaio, un signore del fuoco.
per mezzo del fuoco che egli opera il passaggio della materia da uno stato a un altro.
Il vasaio che per primo riusc, servendosi
della bracia, a indurire a sufficienza le
forme che aveva dato all'argilla, dovette
sentire l'ebrezza dei un demiurgo: aveva
appena scoperto un agente della trasmutazione. Ci che il calore naturale - quello
del sole o del ventre della terra maturava
lentamente, il fuoco lo faceva a un ritmo
inimmaginabile. []. esso era, dunque, la
manifestazione di una forza magico religiosa che poteva modificare il mondo e che
di conseguenza, non apparteneva a esso.
questa la ragione per cui gi le culture pi
arcaiche immaginavano lo specialista del
sacro lo sciamano, l'uomo di medicina,
il mago, come un signore del fuoco. La
magia primitiva e lo sciamanesimo implicavano il dominio del fuoco, sia che l'uomo
medicina possa toccare impunemente la
Nella foto::
Tavola XV del
Mutus Liber, l''ascesa dell'Adepto
che abbandona il
piano terrestre.
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Nella foto:
I tre principi
dell'Alchimia,
illustrazione dal
manoscritto Clavis
Artis.
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Castel del Monte un concentrato di applicazioni astronomiche, geografiche, matematiche e geometriche, un inspiegabile condensato di simboli, di segni, di formule. Si d per scontato che lo abbia
fatto costruire Federico II ma si sa per certo che lImperatore non vi soggiorn mai. E assolutamente inadatto ad essere abitato e non ancora chiaro per quali motivi sia stato costruito n chi abbia
inteso impegnare per la sua costruzione tanto denaro, energie e sapienza. E poi lacqua: nella vasca
monolitica che era nel cortile, nelle cisterne sulle torri, nel pozzo sotto il castello, quasi a proteggere
il visitatore come in un grembo...
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altre tavole
attribuite a
ermete
trismegisto
L VITRIOL e la TABULA
SMARAGDINA HERMETIS
Tra il 1588 e il 1595 apparve un
Emblema alchemico chiamato Tabula Smaragdina Hermetis associato a
un piccolo poema che ne illustrava
il significato. A partire dalla met
del XVII secolo, questa immagine,
nota anche come il Sigillo Ermetico di
Ermete, apparve nelle opere di numerosi alchimisti, congiunta, per concordanza di contenuti, al testo della
Tavola di Smeraldo (Verba Secretorum
Hermetis).
La ritroviamo quindi nel frontespizio dell'Aureum Vellum di Salomon
Trismosin (Rorschach, 1598), nell'
Occulta Philosophia di Basilio Valentino (Francfort, 1613), nel Viridarium
Chymicum di Daniel Stolcius von Stolcenberg (Francfort, 1624), nell'ABC dei
Rosacroce (1785) e in molti altri scritti
ancora. L'immagine circondata dalla formula Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem,
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quello Terrestre.
ALTRE TAVOLE ATTRIBUITE
A ERMETE TRISMEGISTO: LA
TAVOLA DI RUBINO
E LE 12 TAVOLE DI
THOT.
Durante le mie ricerche sulla Tavola di
Smeraldo mi sono imbattuta in altre due
Tavole attribuite a
Ermete Trismegisto, che hanno
attratto la mia
curiosit: la
Tavola di
Rubino e il
Libro delle
12 Tavole
di Thot.
sconosciuto e
che lo
inserisce apposta perch
sia messo
a confronto
con la Tavola di Smeraldo:
A) La
Tavola di Rubino
La Tavola di Rubino
viene riportata su numerosi forum e siti web senza citarne la fonte e
Affinch il
benevolo lettore
abbia a sua immediata disposizione
il noto testo della
Tavola di Smeraldo e
quello molto meno noto
e pressoch sconosciuto
della Tavola di Rubino,
confrontandoli e traendone
utili cognizioni, riproducia-
mo i due documenti.
Il testo della Tavola di Rubino
diviso in 12 aforismi che ho trascritto
testualmente dal libro (nei testi sul
web in genere si riscontrano errori di
trascrizione):
Nella foto:
Chiesa di Rennesle-Chteau,
il demone Asmodeo regge l'acquasantiera.
I
Non certo n verissimo quanto
la mente della creatura concepisce. Incomprensibile vero il Creatore. Ci che in
alto non come ci che in basso. All'alto
la magnificenza dell'Unit, al basso la
miseria della molteplicit, che par tutto
ed nulla.
II E poich tutte le cose partecipano della molteplicit esse tanto meno sono
Verit, Vita, Bene, quanto pi si distanziano dall'Uno.
III Ecco il numero, il molteplice,
l'involucro, il cadavere dell'Uno: suo padre
(fu) il desiderio della terra, sua Madre
l'ignoranza. Il Sole dissolse la carogna
ed il Vento disperse il fetore del frutto dei
due.
IV Questo desiderio ha creato gli
Eroi, i demoni e gli dei; questa ignoranza
si riversata su tutto il possibile, confondendo ogni tradizione ed il Tre.
V
Ed ha regnato nel Male, nel
Sangue, fuori dalla Rosa, nell'Abbominio
del quattro.
VI Unirai l'uno col due, l'Uno con
i molti, il soffio col S, delicatamente,
con grande cura, fino al nove, saltando il
cinque.
VII Poich discende dal Cielo alla
Terra e risale in Cielo disperdendo le forze
inferiori nella Forza Superiore indefinibile, che si compie nel sei.
VIII Allora, figlio del desiderio, sarai
come gli dei, i demoni e gli eroi, padrone
dell'oscurit e della luce dei Sette.
IX
(In ci) consiste la sapienza,
sapiente di ogni sapienza; sarai tanto
grande da essere indefinito e indefinibile.
Vincer chi (pesa) di pi sulla bilancia
dell'Otto.
X
Cos il mondo (invent) i suoi
ideali. Si pu adattare questo Arcano a
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Nella foto:
Gastone Ventura.
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Carmen Di Muro
Essere Amore
dal Pensiero alla Materia
Un viaggio di sola andata attraverso la filosofia, la biologia molecolare e la fisica quantistica, che si integra
con la spiritualit per raggiungere linteriorit delluomo e riportarci alla grandezza dellesistenza, ma in
particolar modo alla grandezza di noi stessi che siamo artefici ed esperti artigiani della nostra personale
esperienza nel qui e ora della nostra vita. Tutto Uno. Noi siamo Uno. In noi c una scintilla divina che
vibra e si mette in accordo con tutto il reale, trasformando ogni cosa si trovi sulla propria traiettoria dazione.
di Daniela Gagliano
edizionigagliano@gmail.com
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B) LE 12 TAVOLE DI
THOT
Le 12 Tavole di Thot
compaiono
in-
torno
al 1940.
Stando alla
leggenda che le circonda, si tratterebbe di
dodici tavolette di smeraldo verde,
formate da una sostanza creata tramite
trasmutazione alchemica. Sono indistruttibili, resistenti a tutti gli elementi e
sostanze conosciute. La struttura atomica
e cellulare fissa. Questo significa che non
sacerdote
egizio di
nome Thot,
e narrano la sua
origine e le sue imprese,
riallacciandosi a due neo-mitologie sviluppatesi nel XX secolo, quella
degli Atlantidei e quella degli Alieni.
Thot sarebbe un Re-Sacerdote Atlantideo che avrebbe conseguito una
natura divina e che, in seguito alla
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