In questo numero
Tre persone ricoverate a Milano per aria condizionata spenta a Piazza Einaudi
Mentre tutti eravamo sotto gli ombrelloni, uno zelante manager, con l’ottica di risparmiare sull’energia elettrica ha
deciso di spegnere l’aria condizionata in alcune sedi.
Ebbene a fronte di tale “lodevole iniziativa” ci giunge notizia che nella settimana di Ferragosto l'aria condizionata nella
sede di P.zza Einaudi è rimasta spenta (con temperature esterne che hanno sfiorato i 40°), Lunedì 17 a gosto è stata
accesa alle 10 e il giorno dopo alle 9.30. Il giorno 18 agosto 3 persone sono svenute e sono state
chiamate ben 3 ambulanze nell'arco della giornata....
In questi giorni caldi sono stati visti colleghi boccheggianti che giravano a dorso nudo per i corridoi. Questa è la grande
Telecom che risparmia sull’aria condizionata cuocendo i suoi dipendenti … (non sarà l’ennesimo sottile stratagemma
di Padre Tonino per traguardare il suo obiettivo di cessazioni?)
Miracolosamente (o forse x paura di qualche denuncia?) il giorno dopo nel palazzo si GELAVA!!!!
Stessi disagi nella sede di via della Boscaiola. Su Roma in De Francisci sembra che l'aria condizionata sia rimasta
accesa così come nelle sedi maggiormente popolate dai nostri fantastici magnager....
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Bufala Next Music (l’ennesima)
Riportiamo una notizia ripresa on line che conferma lo stato di assoluta incapacità da parte di molti Kasti, con
conseguenti danni economici diretti e di immagine (un’azienda seria che basa la sua politica di gestione delle persone
sul merito, avrebbe individuato il reale e diretto responsabile di tali “kazzate” e l’avrebbe gentilmente accompagnato
alla porta. Questo elementare principio gestionale non trova alcuna applicazione in Telecom Italia e i fantasmagorici
risultati si vedono); per approfondimenti:
http://punto-informatico.it/2703957/PI/News/major-contro-streaming-telecom.aspx
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/tecnologia/musica-digitale/musica-digitale/musica-digitale.html
Roma - Il sito di musica in streaming di Telecom è attivo da un mese ma già sembrano nascere i primi problemi.
L'azienda italiana, infatti, ha da poco deciso di mettere a disposizione un player musicale, Next Music, fornito da
Grooveshark, che permetta agli utenti l'ascolto di milioni di brani online e la creazione di playlist personali. I
rappresentanti italiani delle major, però, stanno già alzando la voce. Universal ha già fatto sapere di non avere
autorizzato alcun uso del suo repertorio da parte di Telecom Italia. Dello stesso avviso è anche EMI, altra etichetta
discografica che, tramite il dirigente Marco Alboni, ha confermato che gli artisti coinvolti sarebbero fortemente
danneggiati e i consumatori verrebbero fuorviati. La nuova piattaforma Telecom sarebbe, inoltre, già finita anche nel
mirino della Federazione Industria Musicale Italiana. Il presidente Enzo Mazza ha fatto sapere di aver intimato due
mesi fa a Telecom di controllare le effettive condizioni di licenza e di aver ricordato all'azienda italiana che la sola
licenza ottenuta eventualmente dalla SIAE non sarebbe sufficiente per la legittima diffusione del servizio. SIAE si limita
a rappresentare gli autori ed editori, SCF tutela i diritti dei discografici e degli artisti. L'iniziativa di Telecom è inserita in
Next Open Innovation, il portale dell'innovazione lanciato un anno fa dall'incumbent. Federica Ricca
Chiusa la radio online Telecom, “servizio non autorizzato” Scritto da Giulio Boresa
Next Music, addio: muore il progetto Telecom di una radio online, basata su contenuti della piattaforma Grooveshark. Il
servizio è inaccessibile da ieri; sul sito, che fa parte del portale Open Innovation di Telecom Italia, si legge che la
sperimentazione si è conclusa. A distanza di appena un mesetto dal lancio. E’ ancora online la guida che spiega come
funzionasse il servizio.
Il punto è che il lancio ha causato un incidente diplomatico tra Telecom Italia e l’industria discografica. Hanno
protestato Emi e Universal, tra le altre, dicendo che il servizio non era autorizzato. Grooveshark, insomma, non aveva
la licenza di distribuire quelle canzoni (ce n’erano 10 milioni, in streaming). Telecom ribatte dicendo che c’era un
accordo con il fornitore, secondo cui quest’ultimo assicurava di avere i diritti per quelle canzoni e si assumeva ogni
responsabilità. Qualche sentore di bruciato Telecom però poteva averlo leggendo le cronache: appena due
mesi prima del lancio, Emi aveva trascinato Grooveshark in tribunale.
Il nostro servizio DIA c’informa che il "genio" responsabile di Next in Telecom è tale Alberto Ciarniello dirigente kasto
a Roma (sotto Michele Palermo) ... Un ennesimo kasto geniale al quale continuiamo a pagare stipendi e premi, di
sicuro farà carriera. Domanda: ma dopo una simile figuraccia non è il caso di mandarli a lavorare un po’? Ci dicono
che entrambi facciano parte della kasta “Vaticano spa” e quindi intoccabili…
BELLUNO (8 settembre) - Uffici di funzionari e direttori di Area della sede Tim e Telecom di Mestre sono stati perquisiti
oggi dai carabinieri di Feltre. L'attività dei militari dell'Arma, coordinati dal pm di Belluno Luigi Leghissa, si colloca
nell'ambito dell'inchiesta avviata lo scorso aprile nei confronti di un gruppo di aziende di Feltre, partner di Tim e di
Telecom, che si occupavano dell'attivazione di contratti e dei servizi di telefonia mobile e fissa.
I reati ipotizzati dalla Procura vanno dall'associazione per delinquere, alla truffa - a danno degli utenti e della stessa
Telecom -, al falso materiale ed all'illecito utilizzo di dati personali, in violazione della legge sulla privacy. Nel corso
delle indagini è stata sequestrata, tra l'altro, la documentazione esistente presso le aziende “Società Elettronica
Dolomiti”, “Dolomiti Service” e “Dimmo”, tutte facenti capo a Domenico De Bacco, e sono state raccolte le dichiarazioni
di circa un migliaio di utenti, attraverso le quali è emerso un articolato sistema di attivazione di contratti falsi (circa
600 già accertati) stipulati nei confronti di utenti del tutto ignari, in gran parte residenti nelle province di Padova,
Vicenza, Treviso, Verona, Venezia e Belluno con l'unico scopo di conseguire benefit economici mediante il
raggiungimento di determinati obiettivi aziendali. Durante le perquisizioni di oggi gli inquirenti hanno ricevuto
completa collaborazione da parte di Telecom Italia, interessata ad individuare presunti dipendenti infedeli, possibili
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complici degli agenti autori dei falsi contratti. Secondo un primo calcolo la truffa avrebbe già raggiunto i 600 mila euro,
ma la cifra reale è ritenuta dagli inquirenti di gran lunga superiore.
Egregio dottor Leghissa, come avrà ben capito il fenomeno da Lei investigato, non è circoscritto al solo Nord Est ma
replicato in tutta la Penisola. La sensazione dall’esterno è che questa indagine non sarebbe dovuta partire. Una volta
avviata, alcuni mediatori di cui Telecom si serve sono intervenuti per oliare quei meccanismi investigativi che fanno
capo ai “Caini”. Crediamo nella “Giustizia” e quindi per sollevarla dalla mera operatività quotidiana, ci siamo permessi
di inoltrare questa e-mail a tutte le Procure d’Italia in modo che altri PM possano mettersi al pari con il lavoro da Lei
svolto. A questo punto forniamo alcuni indizi per la “CACCIA AL TESORO”:
1) Guardi più in alto; il Magnagement dichiara di non sapere nulla e addossa le eventuali colpe all’ultima ruota del
carro. ASSOLUTAMENTE FALSO! Il mitico Luca Luciani (al secolo Napoletone) si incontrava spesso e
pranzava con il signor Dimmo.
2) Quanti altri signor Dimmo ci sono? Nelle zone calde della penisola italica, alcuni partner hanno attivato fino a
500.000 SIM.
3) Come mai mamma Telecom ha prontamente provveduto a mimetizzare nel folto organigramma di Brasil
Telecom anche i signori De Angelis e Cirillo?
4) Come mai le Schede sono intestate tutte a persone defunte? Si è chiesto quale Società esterna a Telecom
possiede l’intero data base delle risoluzioni per decesso del titolare del contratto?
E’ lì caro dottore che si nasconde il tesoro, ma attenzione. Si tratta di un forziere che dovrà aprire con molta cautela
perché contiene interessi di varie lobbies e se intende veramente andare a fondo prenda lezioni di parapendio per non
fare la fine di qualche nostro “sfortunato” collega.
Un augurio di buon lavoro.
Telecom Italia licenzia per un'e mail: Un impiegato è stato licenziato per aver inviato una
mail ai colleghi in cui consigliava loro di richiedere il proprio fascicolo personale.
[www.zeusnews.com - 03-09-2009]
Riportiamo un articolo che mette in evidenza il clima di “terrore” costruito in Telecom dai Kasti, sempre più chiusi nel
loro fortino dorato e non curanti del disagio interno, se l’episodio raccontato dovesse rispondere al vero (e non
abbiamo dubbi in proposito) costituisce un grave e pericoloso precedente per il quale tutti dovremmo fare un’attenta
riflessione (dove sono i sindacati?). Usare il licenziamento come strumento di persuasione o confronto con i lavoratori
non è certo da azienda etica e democratica che pone al centro del suo sistema la persona, ma si tratta di uno stile più
da regime totalitario che poco di buono può produrre.
“E' successo in piena estate, come spesso accade in Telecom Italia. G.M., un impiegato della direzione generale
dell'azienda, settore Rete, con qualifica di quadro, ha inviato un'email a un gruppo ristretto di colleghi.
Nella mail era allegato un comunicato sindacale dell'UGL-Comunicazioni che, come quello di altre organizzazioni
sindacali, criticava duramente il sistema interno di valutazione, recentemente riformato dal nuovo capo del personale,
prevedendo delle quote fisse (rigidamente prederminate) di dipendenti che devono risultare "non corrispondenti alle
attese". …
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=10872&numero=999
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Confusione del dott. Bernocchio sulle politiche di “taglio teste”
Cari amici e colleghi come previsto sono sempre gli incolpevoli lavoratori
a pagare il conto dell’ingordigia ed incapacità dei kasti, come
preannunciato in numeri precedenti abbiamo notizia che il numero di
persone che hanno intenzione di rottamare è di circa 20.000 (ventimila),
se non si avvia un’azione organizzativa seria per far fronte ed arginare
questa mattanza saranno tempi duri; bisogna avviare un sano e deciso
confronto per far capire ai kasti che le aziende non si risanano solo
tagliando teste, ma producendo idee vincenti, valorizzando il lavoro e
seguendo valori….
Il probo dott. Bernocchio, come riporta in un articolo estratto dal
Messaggero di qualche settimana fa, preannuncia ulteriori tagli ai 5.000
stimati per l’anno in corso.Lo stesso dott. Bernocchio dichiara qualche giorno dopo da Cernobbio : no ai licenziamenti.
Domandiamo al Dott Bernocchio come concilia questi suoi nobili enunciati con la politica da macellaio che sta portando
avanti Padre Tonino? Ha comunicato questo suo pensiero al prelato di Telecom? Notiamo un gap abissale tra quanto
predica il probo Bernocchio e quanto accade di fatto all’interno del mondo Telecom.
Non riusciamo a spiegarci tali contraddizioni, o il dott Bernocchio è invecchiato o sarà l’effetto di qualche colpo di sole.
Il personale Telecom si aspetta maggiore “franchezza” ed onestà intellettuale e meno prese per i fondelli (quei pochi
ed usurati che sono rimasti).
30/07/2009 Napoli, intercettazioni 'spiate' dalla camorra, 3 arresti di: Nico Falco
Avrebbero ripetutamente interrogato i sistemi informatici protetti di Telecom, tra cui quello che gestisce le
intercettazioni telefoniche disposte dall’Autorità giudiziaria, al fine di verificare chi fosse sotto controllo e chi no, per
conto della malavita organizzata. Con questa pesante accusa sono finiti agli arresti, nell’ambito dell’operazione ‘doppio
ascolto’, Raffaele Veneruso, napoletano di 24 anni, addetto alla vigilanza, Maurizio De Simone, 34enne
napoletano e Alfonso Testa, 35enne di Avellino, gli ultimi due dipendenti della Telecom, ai quali vengono
contestati i reati di introduzione abusiva nel sistema telematico della Telecom, rivelazione di segreto
istruttorio e truffa telematica. Le indagini erano partite nel mese di ottobre 2008, con il monitoraggio di Veneruso,
detto ‘la guardia’, già indicato come dipendente infedele da alcuni arrestati già condannati per condotte analoghe nel
corso della precedente operazione “Sim ‘e Napule”. Secondo la Dda, il vigilante ha coinvolto nelle sue attività anche gli
altri due arrestati, che per conto suo hanno eseguito le interrogazioni non autorizzate ai terminali. “L’addetto alla
vigilanza, - sostiene la procura, - rappresenta realisticamente l’anello di congiunzione ed il canale informativo della
locale criminalità organizzata, che sono in corso di approfondimento, anche se, allo stato, emerge già un’allarmante
vicinanze con alcuni esponenti del clan dei Casalesi”.Nell’ambito dell’operazione che ha portato ai tre arresti sono
state eseguite perquisizioni presso gli uffici della Telecom Italia del Centro Direzionale di Napoli, ad opera degli uomini
del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli e del Nucleo Speciale Frodi Telematiche di Roma,
coordinati e diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura partenopea. Perquisito anche l’ufficio del Sag di
Telecom (Servizio Autorità Giudiziaria), quello da cui risultano essere partite le decine di interrogazioni non autorizzate
ai sistemi informatici. Massima dalla Security della Telecom ha fornito tutto l’appoggio possibile per l’operazione,
mentre l’azienda ha deciso di chiudere il centro compartimentale di Napoli centralizzando i servizi di gestione delle
intercettazioni a Roma e Milano.Sono diversi i particolari che fanno ritenere un coinvolgimento della malavita
organizzata nel sistema messo in piedi dal vigilante e dai due dipendenti della Telecom. … Secondo le indagini della
Dda il sistema funzionava alla perfezione ed era diventato già prassi consolidata, tanto che Veneruso “con la
compiacenza di dipendenti e funzionari Telecom è riuscito ad introdursi stabilmente negli uffici del Sag, e ad operare
sulle postazioni da cui vengono eseguite tutte le attività di inserimento e di gestione delle intercettazioni telefoniche e
di estrazione di dati sensibili come i tabulati delle utenze telefoniche fisse e mobili''. ….
Ci domandiamo dove sia e cosa faccia la Security. E’ strano che le cose all’interno si scoprano sempre per indagini
esterne, ed il sistema di controllo interno dov’è? Chi sono i manager apicali super pagati che non rispondono mai di
nulla? A fronte di fatti così gravi di sicuro ci sono responsabilità ed inefficienze interne che vanno individuate, queste
sono regole base per ogni sistema azienda che funzioni, per i Kasti vale solo il motto “protezione e privilegio”…
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Dubbi di Fabrizio Bona su Pellegrinaggio a Lourdes
Riportiamo un’interessante e mail procurata dal nostro servizio DIA che coglie un’ingenuità e
leggerezza da parte del neo arrivato dott. Bona. Una leggerezza giustificata dal suo essere nuovo
dell’ambiente ma che potrebbe costargli cara ed essere bollato come “eretico”.
Il dott. Bona di certo disconosce l’influenza del credo Cattolico all’interno del top magnagement
Telecom, non è informato del rituale del bacio della pantofola, così come disconosce la necessità
di essere proni di fronte ad alcuni noti principi.
Dott. Bona per questa volta La perdoniamo e mettiamo Noi una buona parola con il caro inquisitore
Padre Tonino; si tranquillizzi il buon Bernocchio sta già “pregando” per Lei.
Un dubbio
Ma l'opera romana pellegrinaggi ha un interesse tale da mettere 72 (settantadue!!) Persone tra destinati e
conoscenti? Chi me lo risolve ? Grazie
Gentile dott. Bona “this is Telecom” si enfatizza il nulla… come Lei fa notare 72 Top Magnager per informare di un
accordo per pellegrinaggi a Lourdes… ormai tutto fa notizia…., certo come detto sopra per i prelati dentro Telecom
l’Opera Romana Pellegrinaggi è da trattare con la dovuta reverenza e poi chissà se un giorno non potrà ricambiarci
tante attenzioni. Suggeriamo a Padre Tonino di approfittarne ed andare con tutti i suoi fedeli, ultima spiaggia per
salvare la comatosa Telecom… Ci colpisce il Suo lapsus freudiano di “destinati”; molti sono i destinati nella kasta del
mondo Telecom.
LETTERE AL DUKE
Caro Cliente tutte domande legittime da persona intelligente, ma in Telecom ormai la ragione è latitante, ci sono
precedenti simili per i quali non abbiamo mai avuto risposte (furti di cellulari con ID lasciato attivo – attivazioni sim false
– ecc.). Ci domandiamo dove sono le persone che dovrebbero controllare? Chi paga questi danni? … La speranza è
l’ultima a morire. Dott. D’Andrea se ci sei batti un colpo, serio però, da Lei ci aspettavamo un po’ di più…
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virus informatico. Ceduta l’ azienda alla società americana Trend Micro Corporation, casa madre del famoso antivirus Pc-Cillin
successivamente è stato assunto dalla Trend come capo progetto di una nuova linea di prodotti di
sicurezza informatica “InterScan Virus Wall” lavorando per circa 4 anni in questa società nella sua sede americana a Cupertino, in
California prima di tornare in Italia. Negli ultimi 15 anni è stato quindi manager in ‘blue chip’ compagnie internazionali, soprattutto in
Italia. Le aziende sono Telecom Italia, Tim Mobile, Vodafone, Wind-Orascom, Olivetti. In particolare in Infostrada ha guidato il
progetto”Libero.it”. Successivamente in Vodafone Italia è stato tra i pionieri dei primi Mobile Vas in Europa con il lancio di uno dei
primi servizi di mobile games nel 2000 e la prima community mobile “Vodafone Mvillage” ed infine le prime promozioni tariffarie
mobili “autoricaricabili” e le famose carte promozionali “Christmas Card” e “Summer Card”. Attualmente è Direttore Marketing in
Telecom Italia."
Caro e bugiardo sig Cinelli, perché continua a sparare “cazzate”? ormai è chiaro che Lei è solo un venditore di fumo
che mente spudoratamente su tutto, ci spiace che Padre Tonino non applichi per Lei (Kasto) le pene previste per i
“buciardi”…