L'architettura italiana svilupp caratteri omogenei sotto l'Impero romano.
Influenzata dall'architettura greca (che aveva lasciato segni importanti nella Magna Grecia, nei templi di Agrigento, Selinunte e Paestum) e da quella etrusca (che suscit le attenzioni di Marco Vitruvio Pollione), quella romana assunse caratteri propri, risultando, rispetto alle precedenti, maggiormente legata allo spazio interno e ad un forte plasticismo derivato dall'uso di archi, volte e cupole. Esempi importanti, nei quali spesso si registra anche l'impiego dell'innovativo calcestruzzo, sono da ricercare nelle strutture termali (Terme di Caracalla, Terme di Diocleziano ed altre), negli anfiteatri (Colosseo, Arena di Verona), nei teatri (Teatro di Marcello), nelle basiliche (come la basilica di Massenzio) e nei templi (tra i quali emerge il Pantheon). Architettura paleocristiana e bizantina In epoca paleocristiana, con la diffusione del cristianesimo, le chiese italiane ripresero i modelli delle basiliche romane, con una navata centrale affiancata da corridoi laterali. questo lo schema a cui sono riconducibili le basiliche di Santa Sabina, Santa Maria Maggiore e le antiche basiliche di San Pietro in Vaticano e San Paolo fuori le mura a Roma. Nella medesima citt si costruirono impianti centralizzati, come il Battistero lateranense e Santa Costanza. Anche a Ravenna, capitale dell'Impero dal 404, le chiese pi grandi furono costruite secondo lo schema basilicale (Sant'Apollinare in Classe, Sant'Apollinare Nuovo), ma originali furono anche i contributi allo sviluppo della pianta centrale (San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Battistero degli Ortodossi, Battistero degli Ariani, Mausoleo di Teodorico). Fuori dai due principali centri dell'Impero, occorre segnalare la chiesa di San Salvatore a Spoleto e la basilica di San Lorenzo a Milano. Architettura proto-medievale Se si esclude la chiesa di San Pietro a Tuscania, la cui fondazione ancora incerta, il passaggio dall'architettura paleocristiana a quella proto-medievale in Italia non particolarmente evidente. Ad esempio, le basiliche romane di Santa Maria in Domnica, Sant'Agnese fuori le mura, Santa Maria in Cosmedin e Santa Prassede rimandano ancora a modelli paleocristiani, cos come, seppur con alcune innovazioni, l'Abbazia di Pomposa, la chiesa di San Salvatore a Brescia e il Tempietto longobardo di Cividale del Friuli (quest'ultimo per sorprende per la concezione planimetrica). Architettura tardobarocca e rococ Al Settecento risale la pi originale produzione di tutta l'architettura tardobarocca e rococ: la Palazzina di caccia di Stupinigi. Caratterizzata da una pianta assai articolata riconducibile ad una croce di Sant'Andrea, fu progettata da Filippo Juvarra, che edific pure la basilica di Superga, presso Torino. In Veneto si verific un riavvicinamento ai temi palladiani, evidente nella Villa Pisani di Stra (1721) e nel San Simeon Piccolo di Venezia (terminata nel 1738).A Roma, l'estremo capitolo della stagione barocca trova le sue realizzazioni pi significative in alcuni importanti interventi urbanistici come piazza di Spagna e la Fontana di Trevi, mentre la facciata di San Giovanni in Laterano, di Alessandro Galilei, si
avvicina a temi pi severamente classici.Invece, nel Regno di Napoli, sotto Luigi
Vanvitelli, fu avviata la costruzione della Reggia di Caserta (dal 1752), un vasto complesso nel quale, alle grandiose scenografie di stampo barocco dell'interno e dei giardini, si contrappone un involucro edilizio pi misurato, che pertanto sembra anticipare i temi del Neoclassicismo. Il gigantismo della Reggia riecheggia nella mole del Real Albergo dei Poveri, costruito nei medesimi anni da Ferdinando Fuga.