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.ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO. SPIRITO
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ANNO XIV N. 12
DICEMBRE 1959
L'EDITRICE SCIENTIFICA - MILANO
AVVERTENZA
Lo scopo di questa rivista di far conoscere in Italia
ci che la scienza dello spirito, il cui centro di studi la
libera Universit di Dornach (Basilea), ha da dire intorno
all'uomo e alla sua evoluzione nel cosmo.
Come qualsiasi altra sci~nza, l'antroposofia usa un linguaggio tecnico, la cui chiave si trova nelle due opere fondamentali di R Steiner: Teosofia (L'Editrice Scientifica) e
La scienza occulta (Laterza).
farlo
ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO SPIRITO
ANNO XIV N. 12
DICEMBRE 1959
Rudolf Stciner
PAROLE DI VERITA
NATALE
di cielo illuminandoli.
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Rudolf Steiner
EPIFANIA DEL CRISTO
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ad
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Antroposofia
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c il battesimo cli Giovanni nel Giordano l'entit extraterrestre del Cristo, discesa da mondi extraterrestri, da mondi
celesti, si congiunse con l'essere umano di Ges di Nazaret.
. Non dunque la normale nascita di Ges veniva celebrata, ma la discesa dell'entit del Cristo, venuto per fecondare a nuovo l'esistenza della terra. Proprio nel giorno
dell 'ept,"fania, ossia della comparsa del Cristo, si cercava di
rendersi consapevoli di questo mistero: che un elemento
celeste si era congiunto con la terra, e che, in virt di questa
celeste discesa, l'umanit aveva ricevuto un nuovo impulso
per la sua evoluzione. All'epoca del Golgota e ancora per
qualche tempo, questo mistero del fluire entro l'esistenza
terrestre di un elemento celeste ultraterrestre, poteva essere
compreso. Allora esistevano ancora i residui di un'antica saggezza primordiale, che permettevano di comprendere un tale
evento, conoscibile soltanto nel soprasensibile. L'antica saggezza istintiva, la primordiale saggezza che alla sua origine
sulla terra l'umanit aveva ricevuto in dono dalla divinit,
questa saggezza primordiale and a poco a poco perduta per
l'umanit. Nel corso dei secoli essa and sempre pi sce-mando; ma all'epoca del mistero del Golgota ne esisteva
ancora abbastanza perch gli uomini riuscissero a riconoscere
quello che avvenne per opera di questo mistero.
Cos il mistero del Golgota fu compreso nei primi secoli
cristiani in virt della saggezza. Ma nel quarto secolo dopo
Cristo questa saggezza si era ormai quasi interamente estinta.
E fu necessario tener conto di qualcos'altro, tener conto di
quello che i pagani portavano da ogni parte; n ormai era
pi possibile comprendere il profondo mistero dell'unione del
Cristo con l'uomo Ges. La possibilit di comprendere realmente il mistero del Gblgota and in certo modo perduta per
lo sguardo animico degli uomini. E questa situazione si pro
trasse anche nei secoli seguenti. La saggezza primordiale and
perduta per l'umanit. Dovette andar perduta, perch in
virt di essa l'uomo non avrebbe mai potuto conseguire la
propria libert, n avrebbe potuto poggiar sopra se stesso. In
certo modo l'uomo dovette per un periodo entrare nell'oscurit, per potere, merc .quest'oscurit, conseguire in libert le
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Antroposofia
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Antroposofia
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Antroposofia
talit.
Come vero che attraverso la morte l'uomo entra in una
vita spirituale, cos altrettanto vero che oggi questa vita
spirituale dopo la morte viene annunziata spesso agli uomini
in una forma straordinariamente egoistica. Gli uomini vivono
sulla terra e aspirano all'immortalit. Non vogliono saperne
di sprofondare dopo la morte nel nulla. Cosicch basta solo
fare appello ai lori istinti egoistici per riuscire a parlare loro
dell'immortalit.
Osservate quanto si speculi oggi, quando dal pulpito si
parla dell'immortalit dell'anima, sugli istinti egoistici degli
uomini. Se invece si parlasse di una non natalit, allora non
si potrebbe altrettanto speculare sugli istinti egoistici degli
uomini. Gli uomini infatti non aspirano ad essere stati nel
mondo spirituale -prima della loro nascita, ptimtt della loro
concezione, ma aspirano ad essere nel mondo spirituale dopo
la morte. Essi sono qui, e si accontentano di esserci. Perch
dovrebbero preoccuparsi .di dove provengono r Per il loro
egoismo si preoccupano di dove andranno. Ma se potessimo
tornare di nuovo ad una saggezza non egoistica, allora la
non natal dovrebbe essere per l'uomo altrettanto importante quanto lo oggi l'immortalit.
Nei tempi antichi si effettuava un ~ongiungimento fra
l'una e l'altra visuale. Ossia si era consapevoli di essere vissuti nei mondi spirituali, e di essere discesi in terra con la
nascita; si era consapevoli del fatto che attraverso il sangue
umano si porta in terra quello che nei mondi spirituali circonda l'uomo come un ambiente puramente spirituale; e si
sapeva che tutto ci continua a svilupparsi entro il sangue
umano. Nacque cosi la rappresentazione : ex deo nascimur.
Il dio che vive nel sangue, il dio che I'uomo incarnato rappresenta qui, dio Padre.
L'altro polo della vita, la morte, suscita nell'anima un
altro impulso. Nell'uomo deve esistere qualcosa che non si
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ex
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Antroposo-fia
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parlava sempre di ci che doveva venire. Si mostrava sempre e ovunque che l'uomo porta in s una forza che vinte
la morte. Questa vittoria sulla morte veniva vissuta in grandiose esperienze dagli iniziati dei misteri.
Chi voleva diventare iniziato, doveva sviluppare in se
stesso una profonda esperienza che gli dava questa sperimentata convinzione: ecco, ora tu hai destato in te qualcosa che
vince la morte. L'iniziato ai misteri sperimentava in immagitJJe ci che soltanto in futuro si sarebbe attuato nel disegno della storia universale. Nei misteri di tutti i paesi e di
tutti i popoli veniva annunziato, come un sacro segreto, che
l'uomo pu vincere la morte. Ma insieme veniva anche mostrato che tutto quanto nei misteri poteva essere rappresentato solo in immagini, si sarebbe attuato un giorno come
fatto unico di tutta la storia del mondo. Il mistero del Golgota fu preannunziato anche dai misteri pagani dell'antichit. Esso fu l'adempimento di tutto ci che ovunque sulla
terra era stato preannunziato nelle sacre sedi.
Quando !'iniziando ai misteri era passato, prima per la
preparazione, e poi per quei difficili esercizi merc i quali nei
tempi antichi si perveniva all'iniziazione, quando aveva di..
staccato l'anima dal corpo e questa nel suo distacco poteva
congiungersi coi mondi spirituali e poteva averne percezioni
al fine di conseguire la persuasione che entro la natura umana
la vita vince sempre la morte, quando era giunto a questo
punto, allora !'iniziando veniva condotto alla profonda esperienza a cui sempre negli antichi misteri si anelava. E questa profonda esperienza consisteva in questo : che davanti
allo sguardo spirituale dell'uomo l'ostacolo della terra, l'osta..
colo della materia, veniva tolto, ed egli poteva contemplare
ci che spirituale e materiale al tempo stesso : il sok.
Viniziando veniva condotto ad una visione misteriosa, ma
ben nota ad ogni iniziato, per cui nell'ora della mezzanotte
egli poteva contemplare il sole attraverso la terra, il sole dal
lato opposto della terra. Attraverso l'evoluzione della storia
pur rimasto all'uomo un istintivo senso delle cose pi satre
e sublimi. Nel corso dei tempi molte cose hanno perduto
di intensit; ma per colui che cerca di essere imparziale,
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Antroposofia
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***
In tal senso sono state trascritte le parole che per profondissime ragioni possiamo dedicare . al Natale. Queste pa-
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fania.
Ora no! vogliamo comprendere di nuovo l'essere cosmico
del Cristo che si congiunto con la terra. E il tempo in cui
ci potr avvenire per una gran parte dell'umari.it sulla
terra il tempo del Natale cosmico, del Natale nuovo a cui
intensamente aneliamo. Allora diventeranno vivi in noi quei
sentimenti che ho cercato di esprimere cos :
INNO PALEOCRISTIANO
O notte, pi del giorno luminosa
e pi del sole chiara J
Tu notte, assai pi bianca della neve,
pi dei lumi splendentd
Del paradiso pi soave, o notte,
libera dalla tenebra!
Notte, che scacci il sonno
..e a vegliare con gli angeli c'induci!
Notte, per tutto un anno o tu invocata,
o dell'ecclesia tu, notte nuzialel
Madre dei nuovi illuminati, o notte,
che disarmi il demonio t
O notte, in cui l'erede
l'erede adduce nell'eredit!
(Versione dal greco di G.
S.4.N'rAMARIA)
Winfried Gurlitt
PENSIERI DI RUDOLF STEINER
SULLA SUA SCIENZA OCCULTA (*)
(Nel cinquantenario della pubblicazione)
Nel corso degli anni,. Rudolf Steiner forni importanti
schiarimenti intorno al suo libro La tcienza occulta nelle sue
linee generali, pubblicato per la prima volta nel 1909. A cinque decenni dalla prima edizione lecito chiedersi su quale
comprensione pos~a oggi contare quell'opera. Anzitutto per
sono le osservazioni fatte dall'autore stesso, nel corso degli
anni, su questa sua opera principale a costituire per il lettore
odierno un contributo importante per penetrare nei nessi
spirituali in cui va veduto questo, ch' forse il libro pi
straordinario dei tempi recenti.
Un'informazione importante sulla sua formazione si
trova nella prefazione alla sedicesima edizione del libro : si
tratta dell'ultima prefazione scritta dallo Steiner nel gennaio
1925, cio poc prima di morire. Vi si legge che in origine
l'autore aveva l'intenzione di inserire il contenuto della
Scienza occulta come ultimo capitolo nel libro Teosofia, apparso nell'anno precedente. Poich per i nessi cosmici che
dovevano essere descritti non erano ancora tanto chiari nell'anima dell'autore, quanto occorreva per la loro esposizione,
egli si decise a pubblicare la Teosofia nella forma nota e
a condurre a termine successivamente con tutta calma la
Scienza occulta. >>.
Nella sua autobiografia La mi.a vita, Rudolf Steiner si
esprime cos sul processo di maturazione delle conoscenze
soprasensibili : Questo sentir mature le conoscenze un
punto essenziale nell'indagine del mondo spirituale. E per
aver questa sensazione bisogna avere sperimentato il modo
() Das Goetheanum, 14 giugno 1959.
La Scienza Occulta
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come una visione comincia ad emergere dall'anima; al principio la si sente opaca, non definita nei suoi contorni; allora
bisogna lasciarla ridiscendere nelle profondit dell'anima, perch maturi. La- coscienza non ancora giunta al punto di
poterne afferrare il contenuto spirituale. Bisogna che l'anima
nelle sue profondit spirituali possa rimaner congiunta con
quel contenuto, nel mondo spirituale, indisturbata dalla coscienza.
Questa osservazione getta luce su quella contenuta nella
prefazione sopra citata, circa le ragioni pi profonde per cui
il contenuto della scienza occulta non venne pubblicato prima. Nella stessa prefazione si legge del resto che anche nel
1909 la pubblicazione del libro appariva un cc rischio.
Sul modo come un libro antroposofico debba venir accolto dal lettore, nell'autobiografia ( cap. XXXIIl) si trovano
akune osservazioni, fatte a proposito di Teosofia, che valgono
peraltro anche per La scienza occulta e che si conchiudono
con le parole: cc Un libro antroposofco giustamei:ite compreso dev'essere un risvegliatore della vita spirituale nel lettore, non una somma di nozioni. Il leggerlo non dev'essere
una semplice lettura, ma un'esperienza viva, accompagnata
da interiori sconvolgimenti, tensioni e soluzioni. questa
del resto un'esigenza che ricorda la descrizione aristotelica
dell'effetto della tragedia sullo spettatore. Si potr con profitto rileggere quel capitolo dell'autobiografia.
***
Volgiamoci ora al contenuto della Scienza occulta e precisamente cominciamo a considerare la struttura dell'opera.
A questo proposito si trova un accenno del massimo interesse
nella prima conferenza del ciclo intitolato La Bagavad Gita
e le lettere dt Paolo, conferenza tenuta a Colonia il 28 dicembre 1912. Si schiudono immani prospettive della storia
spirituale dell'umanit. R. Steiner parlava delle tre importanti correnti orientali, quelle dei Veda, del Sankya e dello
Yoga, che confluiscono nel grande poema indiano della Bagavad Gita. Dopo avere esaurientemente descritto le caratte0
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Antroposofia
La Sdenza Occulta
occtilta .
Se si tiene a raffronto questa testimonianza dell'autore con
quella, pi sopra citata, in cui dice che in questa storia del1'evoluzione rivive la filosofia vedanta, ne risulta un poderoso
confluire di motivi. Quanto allo haeckelismo, potremmo forse
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Antroposofia
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mediante l'impregnazione del mondo dei sogni con le immaginazioni. Nel redigere la mia Scienza occulta venne
quindi fatto il tentativo di accogliere interiormente quel
mondo pienamente cosciente di idee che di solito si riferisce
solo agli oggetti naturali esterni, e di impregnarne il mondo
immaginativo. Allora si dischiuse la possibilit di penetrare
in tutta la catena di Saturno, Sole, Luna; allora si giunse a
indagare, qui sulla terra, quello che anche gli antichi iniziati
conoscevano.
Vedete, io vi racconto come si svolse il cammino di questa conoscenza affinch impariate come si svolgano queste
cose. Potreste ribattermi che si tratta di qualcosa di personale. Ma in questo caso il personale cosa del tutto oggettiva. E se si criticato qualcosa della mia Scienza occu/,ta
proprio il fatto che essa scritta come un trattato matematico, senza alcun tentativo di immettervi alcunch di soggettivo; proprio il fatto di avere descritto tutto questo processo, come l'ho or ora ricordato, con freddezza matematica... .
Qualche altr~ particolare in proposito andrebbe letto nel
contesto, poich non si presta a venir citato isolatamente.
Dovrebbero per bastare i luoghi fin qui citati per mostrare
che Rudolf Steiner si sforzato, nel corso degli anni, di
fornire diversi spunti per la comprensione di questa sua
opera. E sembra essere una delle differenze, fra l'epoca della
prima pubblicazione e i giorni nostri, il fatto che oggi si
debba contare su un pubblico di lettori che vuole servirsi di
quelle indicazioni dell'autore per comprendere lo sfondo
gnoseologico del libro in questione.
Quanto ai dati cristologici contenuti nella Scienza occulta, troviamo una importante osservazione nel libro di
R. Steiner Il cristi.anesimo co-me fatto misti.ca : Quanto va
detto su questi fatti, dal punto di vista delle conoscenze dei
misteri arricchite dall'evento del Cristo, si ritrova nella mia
Scienza occulta. Anche queste parole accennano a importanti connessioni e richiedono da parte del lettore un serio
approfondimento.
Ancora una parola sulla .rpede di lettori che Rudolf
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Antroposofia
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Antroposofia
me in proposito. Ci dice che nel manicheismo da riconoscersi un'autentica vione del mondo, ossia una concezione
espressa in immagi.ni, e non soltanto in idee. Manes fu non
solo un pensatore, ma anche un artista. Goethe per esempio
ne parla come di un pittore; ma egli fu anche un musicista
e fra l'altro l'inventore di un certo tipo di liuto. Perci nel
suo dramma Albert Steffen lo rappresenta come l'unificat9re di scienza, arte e religione.
In alcuni papiri scoperti i~ Egitto, si trova una testimonianza di Manes stesso: Egli (il Paracleto v~vente) mi rivel
il profondo mistero occultato ai mondi e alle generazioni :
il mistero della profondit e dell'altezza; mi rivel il mistero della luce e della tenebra, il mistero della lotta,1 il mistero della guerra che la tenebra scaten. Mi rivel the la
luce e la tenebra, con la loro mescolanza, hanno edificato
il mondo. Mi rivel la creazione di Adamo primo uomo.
L'intento di Manes fu di trasformare i misteri precristiani secondo l'impulso del Cristo; e nel cristianesimo egli
non si attenne al dogmatismo e al potere temporale, ma a
quel regno che non di questo mondo.
Nel dramma di Albert Steffen ci appare- sulla scena,
fra l'altro, reso immagine, lo sguardo spirituale di Manes,
che risale ai primordi in cui l'umanit non era ancora smembrata nelle diverse religioni. Appare a lui, morente, No che
riusd a salvare dal diluvio universale i misteri del pane, e
che fu anche il primo coltivatore della vite. I suoi figli rac.;
colti intorno a lui impersonano gli archetipi delle razze umane.Ma al suo occhio preveggente appare anche la figura di
Melchisedec, il re sacerdote, che gli addita la via dai misteri
precristiani al Golgota, preannunziando la futura unit del
l'umanit e la risurrezione del Cristo, nuovo Adamo.
Nel dramma di Albert Steffen Manes ci appare anche
come investigatore dei misteri della terra e del cielo. Al suo
sguardo spirituale si palesano la Terra Lucida e la Terra
Pestifera. Egli in grado di contemplare il passato e l'av~
venire della terra. E dagli abissi in cui domina il principio
della tenebra, emerge il suo grande nemico, il defunto re
Sciapur, che lo supplica di aiuto per poter giungere alla
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luce. Cos, per mezzo del suo nemico morto che ora gli chiede aiuto e vuol riconciliarsi con lui, Manes presagisce il significato ddla morte, della morte che af't"e l'adito a/,le stelle.
Sar certo gradito ai lettori di An"tt"oposofia trovar riprodotti qui alcuni passi significativi di questo meraviglioso
dramma, che una glorificazione dello spirito vivente e
trionfante sopra ogni possibile forma di rovina fisica.
I versi che seguono sono tratti dalla bellissima traduzione poetica italiana che Lina Schwarz fece di quest'opera
e pubblic col titolo Manes e la 1110rte. E a maggi.or ragione ci sar gradito ai lettori, in quanto questa traduzione
poetica italiana . oggi esaurita.
No, la potenza che d morte, vive
nella materia stessa, nelle fiamme
tenebrose, nel centro della terra
ov' la forza che frantuma l'essere.
La terra alberga il Corpo della Luce
che ha superato l'annichilamento,
ma alberga pure il corpo di colui
che da se stesso si tolse la vita
e da s volle l'autodistruzione.
Per diventare bene il mal pu solo
superare se stesso e tramutarsi.
Ma ci non osa colui che s'annienta.
Giuda pensa che Cristo non perdoni.
Ei non vede l'azion che salva il mondo,
perch in Ges cerca soltanto l'uomo
eh'ei trarli, per amor. mutato in tenebra,
e nulla sa del luminoso amore.
Cristo ~ lui non appar Figlio del Sole,
perch col suicidio s' accecato.
Or chi gli d novella della luce
che gli riapra rocchio a veder Dio?
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Antroposofia
.......Ornar con le mie mani
queste volte vorrei con le figure
dei magni Spirti che annunziaron Cristo :
qui sorgere dovrebbe Zaratustra,
qui Orfeo, Sciziano, Terebinto, Budda...
Della Luce del Mondo ai nostri cuori
sono un ponte i colori, e voglio dirlo..
Ma chi ad Abramo mai ferm la mano,
sl che olocausto fu l'ariete solo?
Chi gli spediva messaggero I'Angelo
di Geova, il comando a revocare?
Si, fu Melchisedec, il Sacerdote
solare a cui dodici Re, celesti
messaggeri, stellari ambasciatori,
Gerusalemme eressero, la santa
citt dalle divine proporzioni ...
Oh, il volto del solare Jerofante
come oro e gemme superar di luce
dovrebbe Abramo che ad Isacco appresta
nel pallore lunare il sacrificio r
Or siete giunti, figli. Io v'ho chiamati
senza saperlo. Il mio sapere spento
dal di che ndla vigna ebbro mi videro
i figli e desolati mi fuggirono.
Quanto mutati ora tornate, quanto!
Somigliavate un tempo a quella vostra
madre dal volto pallido, lunare;
or siete fatti gialli e bruni e neri,
pari alle donne che prendeste in mogli;
ed io pari a colei che mi fu tolta,
alla mia donna, bianca nella morte.
Pur, dopo morta, mi divenne stella.
Venite, ch'io vi benedica, o figli!
Voi l'uno all'altro siete ormai, lo vedo,
stranieri, e sempre pi divergereste,
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R.
R.
Parole di verit
I f ondamenti filosofici de/l'antroposofia (conferenza) .
A. STEFFEN - Dei rapporti fra i vivi e i morti .
R. KiiFFERLE - Idillio (poesia) .
R. STEINER - Parole di verit
R. STEINER - I quattro sacri.fici del Orlsto (conferenza) .
A. STEFFEN - Poesi.a .
A. BARGERO - Il respiro dell'uomo .
I. CATTANEO - Modigliani
R. STEINER - Parole di verit .
R. STEINER - Il mito di Baldur (conferenza) .
A. STEFFEN - La gi,ovent mezzo secolo fa e oggi
E. M~zzA - Preghiera (poesia)
H. KNAUER - I fondamenti storico-spiritua/,i dell'antroposofia e il Goetheanum .
R. STEINER - Parole di verit .
.
R. STEINER - Significato della Pasqua (conferenza).
.
A. STEFFEN - Meditazione nel pensiero dei de-
funti
L. LocHER ERNsT - L'U<Jn'JO fra dedizione e conoscenza
H. KNAUER - Conoscenza dello spirito e della
natura
R. STEINER - Parole di verit .
R. STEINER - L'impulso divino che attravers la
morte (conferenza) .
A. PALATINI - Versi inedi'ti .
H. KNAuER - Conoscenza dello spi-rito e della
natura (fine) .
A. HEUSER - L'anima del bambi.no e lo spin"to
della scuola
K. EGB - Preparazione all'insegnamento
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Pag.
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Indice generale
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Parole di verit
cielo e terra passeranno, ma le mie
parole non passeranno (conferenza) .
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STEINER -
A. STEFFEN - Afonsmi .
A. PusCKIN - La ncordanza (poesia)
R. OP1Tz - Considerazioni sul concetto scientifico-spi:rituale di memoria .
G. lliRTMANN - Anselmo da Canterbury
R. STEINER - Parole di vcri.t
W.
GoETHE -
R.
STEINER -
Pensieri
Parole di veri.t
R STEINER - Morte e immortalit (conferenza) .
I. Bim1N - La. luna (poesia) .
A. STEFFEN - f>iventare discepoli
R STEINER - Parole di ven't
Ricorrenza di San Michele
R. STEINER - Esperienze dell'anima durante il
sonno (conferenza)
A. STEFFEN - Dal Libro dei ricordi
R. M. RILKE - Gli specchi (poesia) .
F. HIEBEL - L'irruzione nel mondo notturno
del/' umani.t
A. BARGERO - OonsMerazioni sul procesto di nutnzione nell'uomo
R. STEINER - Parole di verit
R. STEINER - Potenze ludferiche e poten.ze ari-maniche (conferenza)
A. STEFFEN - Ferree necessit .
G. WACHSMUTH - L'azione spiri.tua/e di Rudolf
Steiner
J. LEIBL - Aforismi .
.
S. ScHWARZ CoLoRNI - Due motivi (poesia).
S. R1HOUET CoROZE - Il pensiero che guansce.
R. STEINER - Parole di verit
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Antropoiofia
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ERRATA-CORRIGE
Nel fascicolo di agosto, a pag. 254, per una svista del
tipografo, l'articolo di Albert Ste.ffen: IJiventare discepoli,
apparso senza il nome dell'autore.
Dir. resp.
RUDOLF STEINER
CALENDARIO DELL'ANIMA
L. 400
In questo calcndano dato, per ogni settimana, un
versetto. L'anima che di settimana in settimana voglia meditare sopra i corrispondenti versetti, apprender a partecipare al mutarsi delle stagioni e
a. sentirsi inserita nel divenire dell'anno. L' esercizio di questo calendano suscita nell'anima forze
portanti.
Ordinare il fascicolo a L' Editnce Scienn'fica
Via Ariberto 20, Milano - Tel. 850.274
Olivetti Studio
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Lo.E.