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L Approccio Capacitante nella cura degli anziani fragili, presso la Fondazione O.A.S.I.

, Centro di Servizi Conte Arturo da Prato, Caldiero - Verona

Fondazione

OPERE DI ASSISTENZA E SERVIZI INTEGRATI


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Centro di Servizi Conte Arturo Da Prato


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RELAZIONE:

LAPPROCCIO CAPACITANTE
NELLA CURA DEGLI ANZIANI FRAGILI E DELLE PERSONE MALATE DI
ALZHEIMER presso il Centro di Servizi Conte A. Da Prato

Responsabile del Centro di Servizi: Serafina Dalla Tomba


Caldiero 10/05/2011

L Approccio Capacitante nella cura degli anziani fragili, presso la Fondazione O.A.S.I. , Centro di Servizi Conte Arturo da Prato, Caldiero - Verona

Relazione
LApproccio Capacitante, nella cura degli anziani fragili e delle persone malate di Alzheimer, presso la
Fondazione O.A.S.I. , Centro di Servizi Conte Arturo da Prato, Caldiero - Verona.

Premessa Breve presentazione del Centro di Servizi Conte Arturo da Prato


Il Centro dei Servizi Conte Arturo da Prato di Caldiero, gestito dalla Fondazione O.A.S.I., si presenta quale
punto di riferimento sicuro per persone anziane, fragili, auto e non autosufficienti, offrendo loro ospitalit
residenziale e diurna.
Come specificato nella Carta dei Servizi, aggiornata a Maggio 2010, esso mette a disposizione 30 posti letto
per accoglimenti temporanei e/o a lungo termine e fornisce anche singole prestazioni infermieristiche e/o
riabilitative ad utenti esterni.
Il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato di Caldiero volge uno sguardo sensibile alle problematiche e ai
bisogni delle persone assistite, sia di utenti che di familiari, avendo prioritari i valori di vita, dignit, accoglienza,
senso di responsabilit, solidariet, comprensione e condivisione.

Programma Europeo Leonardo da Vinci Mobility: delegazione svedese in visita presso il Centro di
Servizi Conte Arturo da Prato
In data 28 Marzo 2011, il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato ha ospitato una delegazione del comune
svedese di Arvika accompagnata dallULSS 20 di Verona.
Tale delegazione ha visitato lItalia, in particolare Verona, (dal 21 Marzo al 1 Aprile 2011), la Polonia, la
Danimarca e la Grecia.
Il viaggio ha fatto parte di un programma dellU.E., Programma Europeo Lifelong Learning/Leonardo da Vinci
Mobility che mira ad incrementare la formazione professionale e lo scambio di esperienze tra lavoratori dellU.E.
Lobiettivo del progetto la revisione del sistema assistenziale di Arvika per i pazienti affetti da demenza, con lo
scopo di migliorare qualit ed efficienza dei servizi distribuiti sul territorio.


Delegazione composta da: Marita Taserud, Direttrice della struttura residenziale Vstngsgrden del
Comune di Arvika; Therese Karlsson, Fisioterapista; Jeanette Borjesson, Infermiera; Anna-Kajsa
Svensson, Infermiera; Mirjana Miljevic, Infermiera.

Centro di Servizi, rappresentato da: Presidente O.A.S.I, Dott.ssa Maria Mastella; Presidente Opera Pia
da Prato, Sig. Luigi Sandrini; Responsabile del Centro di Servizi, Inf. Serafina Dalla Tomba; Assistente
Sociale Anna Maria Perlini; presente Dott.ssa Antonia Buonsanti, Psicologa.

ULSS 20 di Verona, rappresentata da: Dott. Battistino Sanna, Neurologo, Psicoterapeuta e con il
Responsabile Rapporti Intercolturali.
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Come si svolta la visita:




ore 9.00 - 10.30: saluti; presentazione della struttura e della modalit operativa, con riferimento
allinnovativo Approccio Capacitante, che rientra nei trattamenti non farmacologici, rivolto agli ospiti
della struttura.

ore 10.30 11.00: break

ore 11.00 11.45: visita alla struttura, che si sviluppa lungo tre piani, ciascuno appositamente pensato
per rispondere ai bisogni degli ospiti.
Piano terra: ingresso-accoglienza; salone polivalente, sala TV; ufficio di direzione; 2 bagni assistiti;
servizi igienici; coordinamento personale; ambulatorio medico; ambulatorio infermieristico; deposito
farmaci; nr. 15 stanze ospiti; depositi vari; garage; cappella; cella mortuaria.
Primo piano: salone ristorante; sala ristorante; cucina/office; saletta polivalente; 2 bagni; spogliatoio
femminile.
Secondo piano: Ufficio Assistente Sociale; sala parrucchiera; 2 bagni; deposito; palestra di riabilitazione
fisioterapica; gruppo bagni/doccia; spogliatoio personale maschile.

11.45 12.30: confronto, tra i partecipanti, riguardo laccesso ai servizi, gli aspetti organizzativi della
struttura, la politica residenziale, il lavoro di cura sugli anziani ospitati; saluti e ringraziamenti.

Chi sono gli anziani fragili ospitati nel Centro di Servizi Conte Arturo da Prato
Il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato ospita anziani non autosufficienti con fragilit e, in prevalenza,
anziani con demenza.
Nella medicina geriatrica degli ultimi 15-20 anni la fragilit dellanziano stata individuata come entit clinica
caratterizzata da una particolare vulnerabilit del soggetto in et avanzata, risultato dalla riduzione et-correlata
delle riserve omeostatiche e delle capacit dellorganismo di contrastare gli eventi stressanti (F.Torres e coll.
2008). Lobiettivo diventa allora il prendersi cura attraverso un approccio globale per migliorare la qualit di
vita dellanziano fragile che, per quanto inguaribile, almeno secondo i canoni della medicina tradizionale,
tuttavia curabile.
Rokwood e coll. nel Canadian Study of Health and Aging definiscono la fragilit come una sindrome
multidimensionale di perdita di riserve (energetiche, fisiche, cognitive e di salute), che d origine alla
vulnerabilit dellanziano.
Entrambe le definizioni di fragilit, riportate in precedenza, fanno riferimento allo stato cagionevole della
persona anziana e allimportanza dellambiente in cui vive, chiamato a rispondere adeguatamente ai suoi
specifici bisogni.

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La letteratura psicogeriatrica degli ultimi anni, infatti, riporta che i disturbi psicologici e comportamentali in
persone fragili e con demenze sono correlati sia con fattori intrinseci (nel senso di organici) sia con fattori
ambientali (correlati cio con il contesto e con le relazioni interpersonali).
Alla luce di ci, il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato offre a ciascun ospite un intervento globale, fondato
sullumanizzazione della pratica clinica.
Citando le parole di Gian Antonio Dei Tos, medico ospedaliero, responsabile della segreteria scientifica del
Comitato per la Bioetica della Regione Veneto: Lumanizzazione un processo che coinvolge tutti, pazienti e
operatori, nella prospettiva di riconoscere ad ognuno il diritto alla propria dignit e di promuovere i valori della
persona e della vita.

Casi di demenze e casi di malattia di Alzheimer


Per demenzasi intende una compromissione della memoria e di almeno unaltra capacit cognitiva che si
accompagna ad una diminuzione delle capacit funzionali del soggetto.
Tra le demenze, la malattia di Alzheimer rappresenta la forma pi frequente.
La malattia di Alzheimer un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule
del cervello. Essa colpisce la memoria, il linguaggio e le funzioni mentali, come il parlare, il pensare e pu
causare anche altri problemi come confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
Le principali caratteristiche della malattia sono: amnesia, con compromissione di memoria episodica, semantica
e procedurale, aprassia, agnosia, difficolt a parlare e a capire il linguaggio, cambiamenti di umore, disturbi
psicologici e comportamentali (BPSD). Altri disturbi possono essere lincontinenza, laggressivit e linsonnia. Ci
sono anche persone che manifestano stati oppositivi e depressivi, che rischiano di sviluppare apatia con
sindrome ipocinetica.
I farmaci in uso curano i sintomi, quali lagitazione, lansia, la depressione, le allucinazioni, la confusione,
linsonnia, ma non curano la malattia.
Pertanto trattamenti non farmacologici rivestono, attualmente, grande importanza per progettare validi modelli di
intervento globale.

Intervento multidimensionale e risultati presso il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato


La modalit operativa del Centro di Servizi Conte Arturo da Prato, sviluppata nel corso degli anni, consiste
nelladozione di modelli teorici tratti dalla letteratura psicogeriatrica che legittimano e orientano gli interventi
svolti, con successiva verifica dei risultati e grado di soddisfazione (di utenti, familiari e operatori coinvolti nella
struttura).
Ad oggi i risultati ottenuti sono nettamente positivi ed incoraggianti. Allinterno del Centro di Servizi Conte
Arturo da Prato i diversi approcci operativi convivono e si integrano luno allaltro, con lobiettivo di garantire a

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ciascun ospite un intervento multidimensionale, di qualit e globale rispetto ai bisogni umani che sono
considerati tanto organici, legati al corpo, quanto psicologici, legati alla mente. Lanziano concepito come
linsieme complesso di mente e corpo, inequivocabilmente collocato allinterno di una dimensione relazionale e
ambientale, pertanto accolto in una struttura appositamente studiata dal punto di vista architettonico,
organizzativo e funzionale.

Tipologie di approcci che orientano gli interventi sugli anziani fragili e con demenza
- Approccio assistenziale: una sopravvivenza dignitosa
Assicura buona condizione di igiene, nutrizione e vita relazionale per garantire una sopravvivenza dignitosa ad
anziani non pi in grado di accudire se stessi.
- Approccio riabilitativo: un lavoro sulle funzioni perse
LOrganizzazione Mondiale della Sanit (OMS) definisce lobiettivo dellintervento riabilitativo come il restituire
allindividuo, colpito da una infermit inabilitante, la capacit di occupare, con i propri mezzi, una posizione la
pi normale possibile nella societ.
Naturalmente se riabilitare un soggetto in giovane et produce il massimo possibile di efficienza, un intervento
riabilitativo su un soggetto anziano, che ha sviluppato una malattia cronica e progressiva, non pu avere
analoghi risultati.
Negli ultimi decenni si passati da un concetto funzionale di Riabilitazione, tutto centrato sul recupero e la
performance, ad un concetto pi esistenziale, centrato sulla persona e sul suo modo di vivere in un
determinato contesto.
- Approccio protesico: una risposta ai deficit
La Gentlecare di Moyra Jones si propone di compensare i deficit del paziente e di favorire le sue funzioni
residue per migliorare al massimo la qualit di vita. Lassistenza protesica si basa su persone, programmi e
ambiente logistico che devono essere riprogrammati in base alla definizione accurata dei deficit della persona
malata.
- Approccio capacitante
Esso presenta alcune analogie con metodi per lassistenza alle persone con deficit cognitivi, come la
Gentlecare di Moyra Jones e la Validation di Naomi Feil.
Specificamente si basa sul riconoscimento delle Competenze Elementari dellanziano fragile. (Vigorelli P., 2010,
Dallapproccio assistenziale allApproccio Capacitante nella cura dellanziano fragile. Geriatric & Medical
Intelligence 1: 47-51).

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Evoluzione della residenzialit per lanziano fragile

Tempi

Il passato

Il presente

Una proposta

Visione di riferimento

Assistenziale

Riabilitativa

Capacitante

Sede

Ospizi

RSA

RSA

Sopravvivenza

Scopo

in Autonomia

condizioni dignitose
Condizioni

Focus

(intesa come fine)

igienico

Funzionalit

sanitarie

Felicit possibile
(lautonomia

intesa

come mezzo)
Competenze Elementari

Vigorelli P. (2010): Non esiste una riabilitazione per lautonomia, lautonomia che riabilita.
I luoghi della cura, 1, 22-26.

La Capacitazione: una proposta in fase di sperimentazione presso il Centro di Servizi Conte Arturo da
Prato di Caldiero
La Capacitazione una tecnica dintervento terapeutica, proposta in Italia dal Dott. Vigorelli, fondatore e
presidente del Gruppo Anchise di Milano, associazione per lo studio, la formazione e la cura della persona
anziana centrata sulla parola e sulla capacitazione.
La capacitazione un modo di rapportarsi che cerca di creare le condizioni per cui la persona anziana possa
svolgere le attivit di cui ancora capace, cos come capace, senza sentirsi in errore (Vigorelli, 2011, pag.
75).
Lobiettivo dellintervento capacitante la felicit dellanziano con fragilit, prescindendo dalla correttezza delle
azioni svolte e si basa sul riconoscimento, da parte di familiari e operatori, delle sue Competenze Elementari.
Le Competenze Elementari sono:
-

competenza emotiva

competenza a comunicare

competenza conversazionale

competenza a contrattare

competenza a decidere

La capacitazione utilizza come strumenti la parola e lascolto, inteso come unoperazione raffinata che va oltre
lascolto delle parole udibili e che richiede attenzione, empatia, intuito, fantasia (Vigorelli, 2011, pag. 77).
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Lanziano si sente ascoltato, riconosciuto, sollevato, rassicurato, libero di parlare, di agire cos come pu, senza
timore di essere corretto, non si scoraggia, mantiene pi a lungo la sua vivacit e la sua autonomia; il caregiver,
riconosce le sue capacit, non si preoccupa di correggerlo e di interromperlo e acquisisce la consapevolezza di
essere diventato un curante esperto.
La capacitazione una tecnica dintervento che non si basa sulla stimolazione e sulla riabilitazione, infatti non si
occupa del recupero delle funzioni perse e mira a creare un ambiente favorevole al riconoscimento delle
Competenze Elementari degli anziani con fragilit e demenze.
Esempio: anziano che compie ripetutamente lo stesso gesto nel tempo.
La prospettiva capacitante fa s che venga valorizzata la capacit motoria dellanziano, focalizzando lattenzione
sul fatto che la persona cammina, cammina con piacere ed interessata a qualcosa, indipendentemente dal
fatto che dimentichi lo scopo per cui si muove e che quindi, noi, non ne comprendiamo il senso.
Un ambiente incapacitante, invece, costituito da un tipo di assistenza che rende gli anziani, se pure con
buone intenzioni, oggetti passivi di cura, con il rischio di accelerarne processi di eclissi emotiva e funzionale.
Un atteggiamento di cura privo di osservazione e ascolto, se da una parte pu garantire agli anziani igiene e
nutrimento, dallaltra rischia di accelerare il declino delle loro Competenze Elementari (ambiente incapacitante).
Lapproccio capacitante si concentra maggiormente sui gesti e sui comportamenti sia dei malati che dei curanti
e considera importanti anche le parole (nello specifico si definisce approccio conversazionale).
Lapproccio conversazionale dunque un aspetto dellapproccio capacitante e si basa sullaccogliere i mondi
possibili in cui vive lanziano malato, sul riconoscerli, sul legittimarli e sul mantenere viva la parola, in una fase
iniziale della malattia in cui il linguaggio, bench deficitario, pu essere ancora utilizzato.
Tenendo viva nellanziano fragile la capacit di servirsi della parola, i benefici mostrati dallesperienza sono
molteplici: mantenimento della dignit e della felicit del malato Alzheimer, di familiari e operatori, almeno per
quanto possibile data la malattia; si rompe lisolamento dellanziano fragile; si pu ridurre il deterioramento
aggiuntivo, cio quel deterioramento che non dipende direttamente dalla malattia, ma che una conseguenza
dellinterazione tra malato e ambiente.
noto che la depressione rischia di insorgere con la malattia di Alzheimer rendendo il malato pi infelice e
meno capace di gestire la propria vita in modo autonomo.
Anche il familiare corre lo stesso rischio e numerosi studi hanno evidenziato che i carigiver soffrono di ansia e di
depressione pi frequentemente della popolazione generale e che spesso fanno uso di farmaci ansiolitici e
antidepressivi cercando una via duscita a una situazione considerata senza sbocchi.

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Tabella sinottica di tre metodi


Validation

Gentlecare

Capacitazione

Grandi anziani disorientati (e


Malati Alzheimer (e con
persone con demenza)
Anziani fragili (con o senza deficit cognitivi)
altre forme di demenza)
Emozioni

Deficit da compensare

Competenze elementari

Compensare i deficit creati


Accettare le persone per quelle
dalla demenza mediante un Riconoscere e tener vive le Competenze
che sono; comprendere le
adeguamento di personale, Elementari (competenza emotiva, a parlare e
ragioni che ci sono dietro i
programmi e spazi
comunicare, a contrattare e decidere)
comportamenti
Validante

Protesico

Capacitante

Aiuta
i
grandi
anziani Il benessere, inteso come
disorientati a raggiungere i miglior livello funzionale La felicit possibile, indipendentemente dai risultati
propri obiettivi, non i nostri
possibile in assenza di funzionali
stress
Ambiente capacitante (24/24 h) e interventi
Ambiente validante (24/24 h) e
capacitanti durante le attivit di vita quotidiana, di
sessioni specifiche
assistenza e cura, di animazione e riabilitazione.
Vigorelli P. (2010): Non esiste una riabilitazione per lautonomia, lautonomia che riabilita.
I luoghi della cura, 1, 22-26.

Esempi di Interventi Capacitanti, presso il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato:


-

attivit del vivere quotidiano, che rendono lanziano ancora protagonista della sua vita coinvolgendolo
in attivit necessarie al vivere quotidiano: alzarsi, vestirsi, consumare i pasti, incontrare gli altri ospiti,
attendere le visite, prepararsi al riposo. Gli operatori rispettano i loro tempi, mettendosi in posizione di
osservazione, ascolto e disponibilit.

attivit utili, ovvero attivit significative con cui impegnare gli ospiti e farli sentire utili. Si tratta di
semplici gesti che richiamano la manualit casalinga tipica delle donne, come manipolare gomitoli di
lana, oppure attivit per tutti, come curare le aiuole appositamente costruite nella struttura che dispone
di molto spazio verde.

programmazione delle attivit comuni, come attivit ludiche-ricreative, culturali e religiose, contrattate
insieme allospite nel rispetto dei suoi tempi e della sua autonomia, intesa come mezzo e non come
fine.

gruppi di attivit, organizzati in base alle competenze degli ospiti, ginnastica di gruppo sotto forma di
giochi.

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aiuto reciproco tra gli ospiti, che pu avvenire favorendo occasioni di incontro e di conoscenza. Per
esempio un anziano con deficit cognitivi imbocca un altro ospite con problemi motori: ciascuno d
qualcosa allaltro, con la soddisfazione per ciascuno di svolgere unattivit di cui capace e che utile
per laltro.

coinvolgimento della famiglia, che pu raggiungere, quando vuole, il proprio congiunto nel Centro di
Servizi. I rapporti parentali sono considerati una risposta da valorizzare affinch, come specificato nella
propria Carta dei Servizi, continuino a svolgere, anche dopo il ricovero del proprio congiunto, un ruolo
di sostegno e di appartenenza.

alzata personalizzata, offerta analoga a quella della Gentlecare. Consiste nel rispettare ritmi e desideri
perch non tutti gli ospiti si svegliano disponibili, quindi non procede in modo sistematico.

personalizzazione della stanza, con lobiettivo di rendere il posto letto un luogo in cui lanziano possa
riconoscersi e vivere felicemente, introducendo materiale personale che rispetti le norme di sicurezza.

scelta dellabbigliamento da indossare per valorizzare, anche nei piccoli gesti quotidiani degli ospiti, la
libert di esprimersi.

spazio riservato, ovvero una stanza predisposta dalla struttura per accogliere lanziano in stato di
agitazione psicomotoria, fino a quando la crisi volga a termine, per allontanarlo dagli altri ospiti e
garantirgli il massimo della tranquillit. Con lobiettivo di offrirgli tutte le attenzioni di cui ha bisogno,
viene seguito da un solo operatore, che conoscendo la sua storia, con atteggiamento disponibile e
accogliente, con tono di voce pacato, ritmo lento dello svolgersi della conversazione, contribuisce a
stabilire una relazione terapeutica favorevole. Esempio. Un anziano urla un nome di persona e
manifesta una crisi di agitazione psicomotoria. Conoscendo la sua storia si risale al suicidio di un
fratello, il cui nome era quello che veniva urlato. Si attribuisce un senso alla crisi dellanziano,
collocandola allinterno della sua storia, piuttosto che viverla come risultato della malattia, da sedare
con farmaci.

il rispetto della privacy, difesa nei suoi aspetti formali e sostanziali. Loperatore capacitante mette in atto
procedure che rispettino la privacy di ogni ospite e che prevedano una contrattazione con lospite.

Formazione degli operatori


La capacitazione pu essere applicata dai vari operatori, ciascuno con la propria professionalit e tutti
specificamente formati sul metodo. In tal modo pu diventare un fattore unificante della vita delle Residenze
Protette, un atteggiamento condiviso anche con i familiari e messo in atto in ogni momento della giornata, con
tutti gli ospiti (anziani fragili e con malattia di Alzheimer).

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Per questo motivo, il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato punta molto sulla formazione continua del
personale, sulla conferma e aggiornamento di quella posseduta e, attualmente, anche sulla condivisione del
metodo capacitante utilizzato con gli ospiti della struttura.
In aggiunta alla formazione prevista dalla normativa, presso il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato , ogni
giorno, si svolgono incontri informali con gli operatori.
Gli obiettivi sono: monitorare il lavoro quotidiano; affrontare, di volta in volta, linsorgere di criticit
comportamentali manifestate dagli ospiti con interventi tempestivi, consapevoli, flessibili rispetto ai loro bisogni;
fare fronte ad eventuali criticit gestionali, condividendo piani di lavoro sviluppati da tutto il personale con senso
di responsabilit condivisa.
Grazie ad una formazione specifica gli operatori capacitanti imparano ad utilizzare, con gli ammalati di
Alzheimer e/o colpiti da demenza, delle strategie che aiutano a comunicare in modo pi felice possibile,
nonostante la malattia e le difficolt che esse comporta.
Se la psicoterapia serve per il cambiamento del paziente e per il suo benessere, lApproccio Capacitante mira
ugualmente al benessere dei pazienti ma si occupa di pazienti che non possono guarire perch affetti da una
malattia degenerativa e irreversibile.
Pertanto lApproccio Capacitante rivoluziona il punto di vista dellintervento, spostando lattenzione
verso il cambiamento degli operatori: per fare questo occorre una preparazione adeguata e continuativa
ed una struttura pronta ad accogliere questo tipo di sistema organizzativo.

Sintesi
Gli elementi costitutivi della Capacitazione: il curante (tutti coloro che si trovano ad interagire con le
persone anziane ospiti nelle RSA), lanziano (ciascuno con le proprie caratteristiche, risorse, disabilit,
motivazioni, capacit, storia personale), il contesto, lintervento (parte dallosservazione e dallascolto
dellaltro, lasciando che laltro si esprima come capace, con la parola o con il silenzio, con i gesti e con la
semplice postura), lobiettivo (dalla performance, esecuzione di un compito alla felicit), lazione (in cui il
curante riconosce la validit di quello che lanziano fragile fa, cos come lo fa). In tal modo lanziano non si
sente in errore (Vigorelli, 2007; 55: 104-109).

Prospettiva futura
Ad oggi presso il Centro di Servizi Conte Arturo da Prato sono in uso trattamenti non farmacologici abbinati
ad un uso attento e moderato di farmaci, con effetti incoraggianti: diminuzione dei disturbi comportamentali
degli ospiti, nel tempo e rilevata soddisfazione di utenti e familiari.
Alla luce di questi risultati, il progetto futuro del Centro di Servizi Conte Arturo da Prato consiste nello
sperimentare il Progetto Accoglienza, organizzato dal Gruppo Anchise con il patrocinio della Societ Italiana di

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Gerontologia e Geriatria Sezione Lombardia. Lobiettivo un inserimento felice dellospite nella nuova casa;
studiare le modalit daccoglienza e le reazioni dellospite per migliorare laccoglienza degli ospiti futuri.
Continuare nella formazione degli operatori e nel progetto in corso.
Una struttura capacitante forma operatori capacitanti affinch ci sia una coerenza operativa di fondo, un
atteggiamento condiviso, un modus operandi che guidi tutti nel cuore dellapproccio in questione: riconoscere
e accettare lio deficitario dellanziano fragile e riconoscere e valorizzare, in lui, lio funzionale.
Lio funzionale la parte sana delle persona con demenza che ancora pu partecipare ad unAlleanza
Terapeutica, con cui contrattare interventi continuamente flessibili e in cui le parti coinvolte siano orientate nella
medesima direzione, ovvero il benessere di ciascuno e la felicit possibile.

Bibliografia

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nella cura dellanziano con deficit cognitivi. Geriatria, 4, pp. 31-37.

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Vigorelli P. ( 2008). Alzheiemr senza paura. Perch parlare, come parlare. Rizzoli, Milano.

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Vigorelli P. (2010). Il Gruppo ABC. Un metodo di autoaiuto per i familiari di malati Alzheimer. Franco
Angeli.

Vigorelli P. (2010). Non esiste una riabilitazione per lautonomia, lautonomia che riabilita. I luoghi
della cura, 1, 22-26.

Vigorelli P. (2011). LApproccio Capacitante. Come prendersi cura degli anziani fragili e delle persone
malate di Alzheimer. Franco Angeli.

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