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Il Giornale - Il giudice che escluse gli azzurri<br /> tiene in ufficio il ritratto del Che...

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articolo di martedì 09 marzo 2010

Il giudice che escluse gli azzurri


tiene in ufficio il ritratto del Che
di Emanuela Fontana

Anna Argento è presidente della prima Corte d'Assise di Roma: rifiutò di


accogliere gli elenchi Pdl. Denunciata per abuso d'ufficio, intervistata dal Tg3.
In bella mostra il quadro del rivoluzionario

Roma - Forse senza volerlo, è diventata una star. Tremilanovecentosettantadue


fan su Facebook, centocinquantotto commenti sul blog di Beppe Grillo,
trecentoventinove voti al video su YouTube. Magistrato, servitrice della legge,
denunciata per abuso d’ufficio dal Pdl. La nuova stella. Di fronte a questa donna
evapora la gloria di Luigi De Magistris, sbiadiscono i blazer verdi delle belle
hostess Alitalia.

Tra il popolo viola assetato di miti, sulle pagine dei network alla ricerca di talenti
da brandire contro il governo Berlusconi, ricorre un nome limpido, quanto
sconosciuto, sempre il suo: Anna Argento.
Chi è mai questa signora? Per i frequentatori del tribunale di Roma non è proprio
un’estranea: è presidente della prima sezione della Corte d’Assise della Capitale.
Non è anonima nemmeno per i responsabili del Pdl che il 27 febbraio a
mezzogiorno non hanno consegnato entro il limite orario la lista per le elezioni
regionali. Anna Argento era lì, sul luogo del delitto. Toccava anche a lei, perché
era di turno, accogliere le liste, verificare, accettare, o rifiutare. E lei ha rifiutato.
La sua verità l’ha raccontata due giorni fa al Tg3. E da allora i «viola», i «grilli», i
cacciatori di eroi, sono in visibilio. «Coraggio Anna!». «Ciao Anna, ti voglio
bene!». «Son tornate le spedizioni punitive - scrive su Facebook Giovanni Carullo
-. Cosa succede in Italia se rispetti la legge? Ti puniscono. È quello che è successo
ad Anna Argento».

Il servizio del Tg3 mostra il giudice, una distinta signora dal caschetto biondo,
che s’infila la toga nel suo ufficio. Parte la voce della giornalista che racconta.
Dopo pochi secondi, il servizio ha un’impennata di interesse. Il fermo immagine è
nitido, nonostante l’oggetto particolare sia poggiato contro il muro, in un angolo,
capovolto. Quest’oggetto è un ritratto in bianco e nero di Ernesto Che Guevara
che fuma il suo sigaro, in una delle espressioni più affascinanti del suo repertorio
iconografico. Non è specificato se la stanza mostrata sia quella personale del
giudice, comunque il comandante è lì, nell’ufficio del Tribunale di Roma, pronto
per essere portato via, spostato, o appeso. Incorniciato con cura, il guerrigliero
argentino.

http://www.ilgiornale.it/interni/il_giudice_che_escluse_azzurri_tiene_ufficio_ritratto_... 09/03/2010
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Anna Argento cammina a testa alta accanto allo sguardo suadente del Che. Le
immagini subliminali captate dall’inconscio hanno un effetto straordinario sulla
mente di chi osserva. Qui tutto è probabilmente casuale, ma insieme perfetto.
Anna Argento adesso è perfetta. Soffre un’ingiustizia e lotta, hasta la victoria,
siempre.
Rilascia poche battute al Tg3, con pacatezza: «La litigata era già in atto quando
noi siamo andati a verificare». Alle 18 ha ricevuto alcuni documenti integrativi
dai delegati del Pdl. Non li ha accettati: «Abbiamo risposto che non si può
integrare qualcosa che non esiste». La lista di centrodestra non esisteva. Quindi,
racconta, è stata denunciata per abuso d’ufficio: «È la prima intervista al mondo
che faccio, io parlo con i miei provvedimenti». Poi, una frase finale che nella rete
diventerà forse un manifesto: «Ho parlato per dare sfogo a una coscienza che
volevo dimostrare di avere».
In realtà questa non è proprio la prima intervista mondiale. Per quattro volte in
passato il presidente della prima sezione della Corte d’Assise di Roma ha parlato
con una radio. Radio Radicale.

L’emittente di Marco Pannella l’ha sentita anche molto recentemente, il 16


febbraio, sul processo in corso a Roma contro i generali sudamericani accusati di
aver ucciso desaparecidos italiani. Altri due interventi hanno riguardato sempre i
desaparecidos. Un quarto, nel 2002, il processo Imi Sir Lodo Mondadori. Risulta
dal sito di Radio Radicale che Anna Argento fu sentita «in qualità di teste».
Su un neutro blog di Google Arkannen scrive: «Anna Argento se non sbaglio
bazzica con i radicali». Un secondo blogger gli obietta che parlare quattro volte
con la radio non vuol dire proprio «bazzicare». E il blogger uno risponde: «Dico
bazzica perché so che bazzica i radicali. Cmq... ne riparleremo quando la
troveremo candidata nelle loro liste». Per ora comunque Anna Argento si ritrova
circondata da migliaia di amici, di gente che vorrebbe stringerla: «Un grande
abbraccio e tutta la mia solidarietà», la saluta su Facebook Gerry Siracusa.
Liliana Fosso le dedica l’8 marzo: «Che i suoi diritti possano essere riconosciuti al
più presto!». Alberthon 65, su Youtube: «Dottoressa Argento grazie. Spero che
altri giudici la seguano!».

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