FACOLTA DI INGEGNERIA
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELLE STRUTTURE,
DELLE ACQUE E DEL TERRENO
Tesi di laurea
RELATORE
Vincenzo Gattulli
LAUREANDO
Simone DElia
CORRELATORE
Marco Lepidi
INDICE
INTRODUZIONE
CAPITOLO 1
10
STATICA
1.1 LA CATENARIA
1.1.1 La catenaria
10
14
CAPITOLO 2
22
22
26
29
35
39
CAPITOLO 3
41
DINAMICA
3.1 LA DINAMICA DEL CAVO SOSPESO
41
3
44
47
48
54
56
CAPITOLO 4
58
58
61
61
4.1.2.2 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero Bernoulli
62
64
66
67
69
71
76
80
81
4
83
85
90
CONCLUSIONE
94
BIBLIOGRAFIA
95
INTRODUZIONE
I cavi sono elementi largamente utilizzati nellambito dellingegneria civile. La caratteristica
fondamentale del cavo, quella di consentire di sfruttare la resistenza a trazione di un elemento
privo di rigidezza a flessione per sostenere carichi trasversali, come nel caso di sollevamento di
pesi tramite funi.
Quanto detto trova riscontro in molte applicazioni reali, dalle pi semplici alle pi complesse,
ovvero dal ponte di liane utilizzato nelle popolazioni primitive, alle tende a baldacchino delle
popolazioni nomadi, ai pi attuali ponti sospesi. Esistono ovviamente infinite applicazioni,
nellambito dellingegneria civile, della meccanica, dellelettronica e in molti altri campi in cui
vengono sfruttate le propriet del cavo.
Un simbolo nellingegneria civile di quanto affermato finora potrebbe essere rappresentato dal
Golden Gate Bridge.
Il Golden Gate Bridge un ponte sospeso che sovrasta lo stretto che collega l'Oceano Pacifico
con la Baia di San Francisco. Quando fu ultimato nel 1937, il Golden Gate Bridge era il pi
grande ponte a sospensione del Mondo. Il ponte di Akashi-Kaiky attualmente il ponte
sospeso pi lungo del mondo. alto 282,8 m e lungo 3.911 metri. La sua campata principale
lunga ben 1.991 metri.
Allo stesso tempo, i cavi rivestono un ruolo fondamentale soprattutto nellambito della
dinamica. Tali elementi sono soggetti infatti a numerosi fenomeni di grande interesse, tanto che
il loro studio molto antico, ed inoltre stato affrontato con approcci differenti dai vari
ricercatori ed autori che si sono susseguiti nel tempo. Nel capitolo 3 viene riportata la storia
della dinamica a partire dai primi studi condotti nellantica Grecia da Pitagora ad oggi.
Attualmente la grande diversit di possibili applicazioni di tali elementi ha portato a differenti
teorie. Oggi ci si riferisce fondamentalmente al cavo parabolico (dotato di freccia piccola) o alla
catenaria (dotata di freccia grande). Queste due tipologie sono quelle che meglio approssimano i
cavi utilizzati per le linee di trasmissione, funivie, ponti Il primo rappresenta
unapprossimazione molto utilizzata in letteratura e che sar sfruttata anche nel seguente lavoro
proprio nellambito dello studio della dinamica con deformazione termica.
In generale, le strutture sono soggette evidentemente a forze esterne, e tra queste
inevitabilmente ci sono il peso proprio e i carichi di tipo termici. Questi carichi quasi-statici
producono una pretensione iniziale (prestress) e uno spostamento iniziale (predisplacement) che
influenzano il comportamento sia statico che dinamico della struttura. Per strutture snelle come
le travi, leffetto della pretensione dipende molto dalla snellezza delle stesse.
La meccanica dei cavi sospesi pu essere considerata come caso particolare di quella delle travi.
Come prima approssimazione possibile considerare un cavo come una particolare trave snella,
geometricamente parlando, caratterizzata dal fatto di essere priva di rigidezza flessionale.
Lobiettivo del seguente lavoro di tesi quello di mettere in evidenza gli effetti della
deformazione termica sulla statica e sulla dinamica dei cavi sospesi. Lanalisi sar condotta sia
in relazione a variazioni di temperatura positive che negative. Come possibile notare stata
eseguita una suddivisione in quattro distinti paragrafi trattanti rispettivamente la statica (primi
due capitoli) e la dinamica (terzo e quarto capitolo).
Nellambito della statica ci si occuper fondamentalmente di ottenere dei risultati adeguati per
poter descrivere gli effetti di tale deformazione sul comportamento dei cavi sospesi in termini di
tensione e di freccia. In particolare si noter come tali effetti siano pi o meno rilevanti non solo
CAPITOLO 1
STATICA
CAPITOLO 1
1.1 LA CATENARIA
1.1.1 La catenaria
Il problema della statica dei cavi sospesi sotto lazione della gravit uno dei classici problemi
della meccanica del continuo. Storicamente il problema venne affrontato nel tempo, prima dai
fratelli James e John Bernoulli, in seguito da Leibnitz, e negli anni sessanta da Huygens. Tutti
questi ricercatori affermarono che un cavo, elemento privo di rigidezza flessionale, sotto il peso
proprio assume la configurazione descritta da una funzione di tipo coseno iperbolico, tale forma
viene detta di catenaria.
I fratelli Bernoulli furono gli artefici di un notevole passo in avanti nello studio di tale
problema, rivestendo un ruolo di rilievo tra i vari ricercatori nominati. Essi formularono le
equazioni generali differenziali di equilibrio dellelemento catena sottoposto allazione di varie
tipologie di carico. Nel 1738 Daniel Bernoulli, figlio di John, contribuir nello studio della
catenaria, nellambito della dinamica, pubblicando una soluzione per le frequenze naturali della
catena. Possiamo affermare che la catena un elemento privo di rigidezza flessionale e in grado
di poter sostenere solo forze di trazione. Un modo elegante per descrivere tale propriet fu
lenunciato di James Bernoulli, il quale afferm: The action of any part of the line upon its
neighbor is purely tangential.
In seguito Irvine nel libro del 1981 sistemizza la modellazione della statica e della dinamica dei
cavi. In particolare per la statica oltre alla configurazione di catenaria, presenta attraverso
lintroduzione di alcune ipotesi significative, valide in un particolare intervallo dei parametri
meccanici, il profilo parabolico. Tale semplificazione funzionale allo sviluppo del modello
descrittore delle oscillazioni dinamiche dei cavi. Si riportano di seguito alcuni passi di tale
modellazione.
Si consideri il caso di cavo sospeso ed inestensibile (catena), sotto lazione del peso proprio,
secondo la teoria di Irvine (1981), che prevede una soluzione di tipo approssimata, relativa a
cavi con moderato sag. [2].
In tale teoria il profilo del cavo rappresentato da una parabola.
N
Figura 1.4 Cavo sospeso sotto lazione di gravit
10
CAPITOLO 1
evidente che un cavo cambi configurazione a seconda di come il peso distribuito su di esso;
un cavo sospeso agli estremi, allo stesso livello, caricato dal solo peso proprio, assume
spontaneamente una forma particolare, che prende il nome di catenaria, appunto perch la
forma che assume una catena appoggiata alle estremit. Il peso della catena distribuito
uniformemente lungo la catena stessa. Nel caso della catenaria, inoltre, si considera un cavo
infinitamente rigido assialmente, il che si traduce in EA .
Con riferimento alla figura 1.4 si consideri un cavo inestensibile senza rigidezza flessionale, con
le lettere H e V si sono indicate rispettivamente le reazioni vincolari orizzontale e verticale,
mentre con la lettera N la tensione nel cavo, diretta tangenzialmente allo stesso.
Con la lettera s si rappresenta lascissa curvilinea, mentre x, y definiscono un sistema di assi
cartesiani con origine nellappoggio.
Considerata m la massa per unit di lunghezza del cavo, si definisce il prodotto mg la forza per
unit di lunghezza, con g evidentemente accelerazione gravitazionale.
La componente verticale della tensione in ogni sezione evidentemente funzione della sezione
stessa ovvero dellascissa curvilinea s (vedi figura 1.4), e pertanto vale
dy
N
ds
(1.1)
d dy
N = mg
ds ds
(1.2)
(1.3)
(1.4)
(1.5)
d2 y
ds
= mg
2
dx
dx
(1.6)
11
CAPITOLO 1
ds 2 = d x 2 + d y 2
(1.7)
d dy
mg
dy
1+
=
dx dx
H
dx
(1.8)
cosh( z ) 2 - sinh ( z ) 2 = 1
dcosh(z)
= sinh( z )
dz
(1.9)
dsinh(z)
= cosh( z )
dz
(1.10)
dy
= sinh [k ( x x0 )]
dx
(1.11)
k=
mg
H
(1.12)
Se si integra la (1.11) tra due valori definiti x0 e x allora diventa nota la posizione del cavo per
ogni x:
y y0 =
x0
x
dy
dx = (sinh [k ( x x 0 )]dx )
x0
dx
(1.13)
La y0 quel valore dellordinata a cui corrisponde il valore particolare x0 lungo lasse delle x.
Tale equazione trova soluzione applicando le regole di derivazione delle funzioni iperboliche
precedentemente descritte:
y y0 =
1
(1 cosh [k ( x x0 )])
k
(1.14)
In modo del tutto simile si procede per la risoluzione in ambito del sistema di riferimento
curvilineo ovvero ottenendo:
s s0 =
x0
x
x
ds
dy
dx = 1 + dx = (cosh [k ( x x 0 )]dx )
x0
x0
dx
dx
(1.15)
12
CAPITOLO 1
Che risolto ricorrendo nuovamente alle regole di derivazione delle funzioni iperboliche
consentono di scrivere:
s s0 =
1
(sinh [k ( x x0 )])
k
(1.16)
Le relazioni appena trovate definiscono completamente la geometria del sistema ovvero per
ogni x in un caso e per ogni s nellaltro, permettono la definizione del profilo del cavo per
effetto del solo peso proprio.
In ultimo resta da definire una relazione che consenta di conoscere la tensione nel cavo in ogni
punto dello stesso:
N=H
ds
= H (cosh [k ( x x 0 )])
dx
(1.17)
13
CAPITOLO 1
(1.18)
Tale approssimazione si traduce nel ricorrere in uno sviluppo in serie di Taylor fino al secondo
ordine del seno iperbolico ottenendo:
3
+
+ ....
2H
2 H 3! 2 H
(1.19)
l
24 2 H
(1.20)
In modo del tutto analogo, questa volta per ilo coseno iperbolico possibile ottenere:
2
d
H 1 lmg
+ ...
l lmg 2! 2 H
(1.21)
14
CAPITOLO 1
l 8 H
(1.22)
H
8 H
(1.23)
Nmax
Figura 1.6 Nei grafici sono state rappresentate con linea tratteggiata le curve ottenute come risoluzione delle
equazioni generali, in linea continua le curve asintotiche rappresentanti le soluzioni delle equazioni approssimate
precedentemente trovate.
Notare che per quanto riguarda le forze lapprossimazione fatta non comporta alcun
distaccamento dalla soluzione reale, per lo spostamento tale teoria approssima bene la soluzione
reale nella condizione:
d
= 0 .3
l
(1.24)
(1.25)
15
CAPITOLO 1
Si nota dalla prima delle (1.25) che il tiro H costante, e la componente orizzontale della
trazione costante lungo il cavo.
q(x)
N(x)
Tratto
di cavo
compreso tra x
e x + dx
N(x)
Figura 1.7 Configurazione del cavo sospeso sotto lazione di un carico distribuito.
Cos per carico uniformemente distribuito lungo x, l'integrale della seconda delle (1.25) risulta:
y( z) =
q
x (l c x )
2H
(1.26a)
(1.26 b)
16
CAPITOLO 1
C0
P(s)
s
s=0
s=L0
N(s)
b
a
L
S0
p(s)
x(s)
y(s)
S1
Cs
c
Figura 1.8 (a) configurazione indeformata Co, (b) equilibrio statico, (c) configurazione statica sotto il peso
proprio.
Come si evince dalla figura 1.8 si introduce, in relazione alla configurazione deformata,
lascissa curvilinea p.
17
CAPITOLO 1
Sotto lazione del solo peso proprio, il cavo completamente posizionato nel piano verticale,
pertanto deve essere soddisfatta la relazione geometrica (1.27):
2
2
dx
dy
+ = 1
dp
dp
(1.27)
dx
=H
dp
(1.28 a)
dy
s
= V W
dp
L0
(1.28 b)
Come gi riportato nei paragrafi precedenti, si ricorda brevemente che si sono definite con H e
V rispettivamente le reazioni vincolari allappoggio orizzontale e verticale, mentre N
rappresenta la tensione o sforzo normale, in ogni punto diretto tangenzialmente al profilo del
cavo[1] .
Avendo indicato con W il peso complessivo del cavo, ed essendo nota la lunghezza dello stesso,
possibile esprimere W stesso in funzione del peso per unit di lunghezza w.
W = wL0
(1.29)
Tramite lequazione di legame costitutivo (Legge di Hooke), possiamo ottenere una relazione
dp
tra lincognita N e la deformazione elastica o elongazione per unit di lunghezza
1:
ds
dp
N = EA0 1
ds
(1.30)
Le condizioni al contorno ai supporti fissi sono evidentemente, per come definito il problema in
figura 1.8:
per s=0
x=0
y=0
per s=L0
x=0
y=0
ora possibile ricavare la tensione nel cavo in funzione dellascissa curvilinea, sostituendo le
equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale e verticale nella relazione geometrica (1.27)
dopo averle elevate al quadrato, si ottiene cos lequazione (1.31) :
s 2
N ( s ) = H 2 + (V W
)
L0
1/ 2
(1.31)
18
CAPITOLO 1
Sulla base delle note relazioni di algebra delle derivate si pu scomporre i due termini
dx dy
,
ds ds
(1.32 a)
(1.32 b)
dy dy dp
=
ds dp ds
Sostituendo nell equazione (1.32 a) sopra riportata, per i termini al secondo membro la (1.28 a)
e la (1.30) si ottiene:
dx
H
H
=
+
2
ds EA0 H + (V Ws / L0 ) 2
1/ 2
(1.32 a)
Sostituendo allo stesso modo nell equazione (1.32 b) sopra riportata, per i termini al secondo
membro la (1.28 b) e nuovamente la (1.30) si ottiene lequazione (1.33 b):
s
(V W )
L0
dy
1
=
+
2 1/ 2
ds
EA0
H 2 + V W
EA
0
L0
(1.33 b)
Dallintegrazione delle ultime due relazioni (1.33 a) e (1.33 b) rispettivamente tra 0 e x(s) la
prima e tra 0 e y(s) la seconda, si ottengono le equazioni risolutive del problema, espresse dalle
equazioni (1.34 a) e (1.34 b):
x( s ) =
Hs HL0
s
1 V
1
V W
+
sinh
+
sinh
EA0
W
L0
H
Ws
y( s) =
EA0
V
s
W 2 L9
2 1 / 2
2 1/ 2
HL0 V
1 + V W
+
1
L0
W H
(1.34 a)
(1.34 b)
In verit le equazioni appena ricavate non consentono di ottenere una risoluzione immediata del
problema, infatti se la soluzione per la reazione vincolare verticale allappoggio da subito
possibile (equazione (1.35)), dovendo essere soddisfatto lequilibrio alla traslazione verticale, lo
stesso non pu essere detto per la reazione orizzontale allappoggio.
19
CAPITOLO 1
Infatti per la reazione vincolare orizzontale necessario ricorrere ad una risoluzione per via
numerica. Bisogna, pertanto, dapprima ottenere unequazione risolutiva in funzione della stessa
incognita H, e successivamente procedere alla sua risoluzione..
V=
(1.35)
W
2
.
Per far ci conveniente riscrivere lequazione risolutiva dopo aver effettuato delle
adimensionalizzazioni, le quali consentono di ottenere unequazione finale pi facilmente
risolvibile.
Si procede, come detto, per tutte le varie grandezze dimensionali in gioco, con le seguenti
adimensionalizzazioni:
s=
s
L0
x=
x
L
y=
y
L
h=
2H
W
v=
2V
W
W
2EA0
L0
L
(1.36)
Le ultime due grandezze non dimensionali rappresentano due parametri molto importanti nella
risoluzione del problema della statica, e rivestiranno un ruolo di assoluto primo piano quando si
affronter il problema della statica del cavo sotto leffetto della deformazione termica nel
prossimo capitolo.
Il primo parametro dei due dipende dal peso proprio dellelemento e dalla sua rigidezza assiale,
e prende il nome di fattore di flessibilit.
Il secondo, invece, di natura puramente geometrica ed il parametro che consente di
distinguere due macro categorie di cavi, quelli pretesi (<1) e quelli non-pretesi (>1).
Il risultato di tali adimensionalizzazioni rappresentato dalle seguenti equazioni risolutive:
x ( s ) = hs +
h
1
1 2s
sinh 1 + sinh 1
2
h
h h
1/ 2
1/ 2
2
1 2s 2
1 s h 1
y ( s ) = 2hs + 1 +
+ 1 +
h h
2 2 2 h
1 1
1
sinh
=
h
h
(1.37)
(1.38)
(1.39)
20
CAPITOLO 2
EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA
SULLA STATICA
21
CAPITOLO 2
Cs
x(s)
S0
p(s)
y(s)
T
w(s)
S1
L
Figura 2.1 Configurazione statica sotto il peso proprio e in presenza di T.
Ora possiamo scrivere lequazione di legame costitutivo per il nuovo problema di cavo sospeso,
in modo da ottenere ancora una volta una relazione tra lincognita N e la deformazione, ora
dp
1 , gi introdotta in precedenza per
costituita dalla somma di due contributi distinti, il primo
ds
cavo elastico, che rappresenta appunto la deformazione elastica, ed che rappresenta la
deformazione termica. In definitiva:
dp
N = EA0
1
ds
(2.1 a)
CAPITOLO 2
= T
(2.1 b)
Con un procedimento analogo a quello svolto nel paragrafo 1.3, possibile ottenere le
espressioni delle funzioni di forma x(s) ed y(s) in forma dimensionale rappresentate dalle
equazioni (2.2) e (2.3).
x(s) =
(T ) HL0
Hs HL0
+
1 ( s ) +
1 ( s )
EA0
W
W
y(s) =
Ws
EA0
V
s
W 2 L0
(2.2)
HL0
(T ) HL0
+
2 ( s ) +
2 ( s )
W
W
(2.3)
Notare come a differenza del caso affrontato precedentemente nelle espressioni di x(s) ed y(s) si
risenta della presenza di un delta della temperatura.
Nelle due equazioni (2.2) e (2.3) in questione, per una migliore lettura del problema si sono
introdotte le due funzioni ausiliare:
V W s
V
1 ( s) = arcsin h arcsin h 1
H
H
V
L
1/ 2
V
V 2
2 ( s ) = 1 +
1 +
H
H
W s
1
V
L
0
(2.4)
1/ 2
(2.5)
s = L0
y ( L0 ) = D
x ( L0 ) = L
(2.6)
si ottengono le equazioni algebriche non lineari che consentono la risoluzione delle reazioni
vincolari allappoggio:
L=
HL 0 HL 0
V
V W
+
arcsinh arcsinh
EA
W
H
H
(T )HL 0
+
W
V
V W
arcsinh H arcsinh H
(2.7 a)
WL V 1 HL
D = 0 + 0
EA W 2 W
1/ 2
2 1/ 2
V W 2 (T )HL0
V
+
1 + 1 +
H
H
W
1/ 2
2 1/ 2
V W 2
V
1 + 1 +
H
H
(2.7 b)
Tali due equazioni sono evidentemente da risolvere per via numerica.
23
CAPITOLO 2
Cos come illustrato nel capitolo 1 conveniente procedere nella risoluzione del problema
operando dapprima attraverso delle adimensionalizzazioni.
Con riferimento alla (1.36) si ridefiniscono le seguenti grandezze non dimensionali:
s
~
s =
L0
x
~
x=
L
y
~
y=
L
h=
2H
W
v=
2V
W
W
2EA0
L0 cos
L
sen
(2.8)
A differenza della (1.36) si nota una differente espressione per e lintroduzione della nuova
grandezza , trattandosi del problema generale di cavo sospeso in presenza di uninclinazione .
Dora in avanti sar omesso il simbolo di tilde per una migliore lettura del problema, in modo
tale che le equazioni adimensionalizzate risolutive si presentino nella pi semplice forma:
x(s) =
hs h1 ( s )
+
[1 + T ]
cos
2cos
y(s) =
2 s v s h2 ( s )
[1 + T ]
+
cos 2
2cos
(2.9)
(2.10)
In cui le due funzioni 1(s) e 2(s) sono rappresentate rispettivamente dalle equazioni (2.11 a) e
(2.11 b):
v
v 2 s
1 ( s ) = arcsinh arcsinh
h
h
(2.11 a)
1/ 2
2 1/ 2
v 2s 2
v
2 ( s ) = 1 + 1 +
h
h
(2.11 b)
cos = h +
h1 (1)
[1 + T ]
2
v 1 h 2 (1)
sen = 2
[1 + T ]
+
2
2
(2.12 a)
(2.12 b)
24
CAPITOLO 2
v
v 2
1 (1) = arcsinh arcsinh
h
h
1/ 2
2 1/ 2
v 2 2
v
2 (1) = 1 + 1 +
h
h
(2.13 a)
(2.13 b)
25
CAPITOLO 2
L
p(s)
S0
x(s)
y(s)
S1
Cs
Figura 2.2 Configurazione statica sotto il peso proprio e in presenza di
stessa quota.
Le coordinate degli appoggi S0 e S1 risultano essere rispettivamente pari a (0, 0) e (L, 0).
La condizione al contorno (2.6) si trasforma nella (2.14)
s = L0
y ( L0 ) = 0
x ( L0 ) = L
(2.14)
L0
L
In seguito a tali considerazioni possiamo scrivere le espressioni delle funzioni di forma x(s) ed
y(s) in forma dimensionale:
x(s) =
(T ) HL0
Hs HL0
+
1 ( s ) +
1 ( s )
EA0
W
W
y(s) =
Ws
EA0
V
s
W 2 L0
HL0
(T ) HL0
+
2 ( s ) +
2 ( s )
W
W
(2.15)
(2.16)
26
CAPITOLO 2
In cui le due funzioni ausiliare 1(s) e 2(s) sono ancora rappresentate rispettivamente dalle
equazioni (2.11 a) e (2.11 b).
Sfruttando la nuova condizione al contorno (2.14) si ottengono le:
L=
HL0 HL0
(T ) HL0
+
1 ( L0 ) +
1 ( L0 )
EA0
W
W
(2.17 a)
0=
WL0 V 1 HL0
(T ) HL0
2 ( L0 ) +
2 ( L 0 )
+
EA0 W 2 W
W
(2.17 b)
V
V W
1 ( L0 ) = arcsinh arcsinh
H
H
1/ 2
2 1/ 2
V W 2
V
2 ( L0 ) = 1 + 1 +
H
H
(2.18 a)
(2.18 b)
Le equazioni ottenute, come gi ampliamente discusso per il caso generale richiedono una
risoluzione per via numerica. I vantaggi di cui si parlato in precedenza per la risoluzione del
caso particolare per = 0, non si limitano soltanto a delle equazioni semplificate, ma come gi
visto nel paragrafo 3.1 (statica del cavo elastico estensibile), si ha bisogno di risolvere solo la
(2.17 a) per la reazione vincolare H. Infatti la soluzione per la reazione vincolare verticale
allappoggio da subito possibile, dovendo essere soddisfatto lequilibrio alla traslazione
verticale, pertanto:
V=
W
2
(2.19)
Anche in questo caso conveniente procedere nella risoluzione del problema passando per delle
adimensionalizzazioni, gi espresse dalla (2.8) a meno del parametro per il quale vale la
considerazione di inizio paragrafo.
Si ottiene cos, omettendo per semplicit il simbolo di tilde in relazione alle grandezze non
dimensionali:
x ( s ) = hs + h1 ( s )[1 + T ]
(2.20 a)
y ( s ) = s (v s ) + 2 ( s )[1 + T ]
(2.20 b)
27
CAPITOLO 2
1 ( s ) =
1
2
h
2 ( s ) =
2
v
v 2s
arcsin h h arcsin h h
(2.21 a)
1/ 2
1/ 2
2
v 2s 2
v
1 + 1 +
h
h
(2.21 b)
(2.22)
(2.23)
28
CAPITOLO 2
2 = h / h0
(2.24 a)
2 = f / f0
(2.24 b)
denominate rispettivamente perdita di trazione ed aumento della freccia, in cui i due termini h0
e f0 rappresentano i valori di h e f di riferimento, ovvero in corrispondenza di T = 0..
La grandezza f rappresenta in particolare labbassamento del cavo in mezzeria, pertanto la sua
definizione f = y(1/2).
I primi due grafici (a e b) rappresentano i due parametri in questione al variare di , per quattro
differenti valori della variazione di temperatura, due negativi (T = -30 e T = -60) e due
positivi (T = 30 e T = 60).
Entrambi si riferiscono ad un cavo con determinate caratteristiche, il coefficiente pari a
0,0001 mentre pari a 0,00002.
possibile notare che le curve relative a temperature positive e negative si trovano interamente
su due differenti porzioni del piano delimitate in un caso dallasse 2 = 1, nellaltro 2 = 1. In
pratica sia le curve relative a variazione di temperatura positivi che negativi tendono ad un
valore costante prossimo ad uno..
Dalla definizione dei parametri 2 e 2 si evince che gli effetti della temperatura si risentono
poco sia se i cavi sono molto tesi ( < 0,995) sia se sono molto laschi ( > 1,005).
Al contrario leffetto della temperatura tanto maggiore quanto pi ci si avvicina in prossimit
di quei valori di per cui risulta che la lunghezza del cavo circa pari alla distanza tra gli
appoggi.
In tale situazione si nota infatti la presenza di un punto critico per ciascuna curva; nel caso del
grafico (2) tale punto critico si traduce in un punto di massimo per le curve con variazione di
temperatura negativa e in un punto di minimo per le curve con variazione di temperatura
positiva; nel caso del grafico (2), invece, le curve relative a variazioni di temperatura negative
presentano un punto di minimo, mentre quelle relative a variazioni di temperatura positive un
punto di massimo.
importante notare che gli assi = 1 e rispettivamente 2 = 1 e 2 = 1 messi in evidenza nei
due grafici con linea tratteggiata, non rappresentano degli assi di simmetria per le curve.
A causa della non linearit del problema si notano due aspetti fondamentali, il primo in
relazione al fatto che per un fissato T il comportamento del cavo non perfettamente identico
29
CAPITOLO 2
a seconda se il cavo sia preteso o non, ed il secondo relativo al fatto che fissato un certo , gli
effetti dovuti a T > 0 non sono numericamente opposti a quelli relativi alle curve a T < 0. Il
primo di questi due aspetti comporta che il massimo o il minimo delle curve (a seconda se il T
sia positivo o negativo) sia tanto pi spostato verso sinistra tanto pi cresca il T sia per il caso
di 2 sia per il caso di 2. In pratica se si focalizza lattenzione sul grafico (2) possiamo
affermare che per le curve caratterizzate da T > 0 il punto di minimo trasla man mano verso la
condizione di cavo molto preteso quanto pi aumenti il T, condizione analoga si ha per i cavi
caratterizzati da T < 0 in cui il massimo trasla verso destra al diminuire del delta. In
conclusione gli effetti della temperatura su di un cavo sono sensibilmente differenti a seconda
dello stato di pretensione dello stesso.
Tale comportamento ribadito se si osserva il grafico (2).
Il secondo dei due aspetti messi in evidenza precedentemente, e riscontrabile in entrambi i
grafici, si traduce nel fatto che gli effetti di un T sono fortemente differenti a seconda del fatto
che questultimo sia positivo o negativo.
In generale, inoltre, si pu affermare che sia se il cavo sia preteso o non, leffetto della
temperatura genera uno stesso comportamento; in presenza di un raffreddamento la reazione
allappoggio aumenta, in presenza di un riscaldamento la medesima reazione diminuisce. Ci
indica che sul comportamento dellelemento influiscono contemporaneamente entrambi i fattori,
sia la pretensione sia la temperatura; ovviamente sar lentit delle due a dare un differente
contributo al comportamento del cavo; evidente, come detto, che per quanto grande possa
essere, sempre nellordine di grandezza delle variazioni climatiche, la temperatura, il suo effetto
sar rilevante o addirittura trascurabile in funzione dello stato di pretensione in cui si trova
lelemento.
I due grafici successivi (c e d) presentano lo stesso schema dei due precedenti, ancora una volta
si rappresentano nel piano rispettivamente (2) e (2),. Questa volta per a caratterizzare le
varie curve non sar la temperatura, per la quale si assume come riferimento T = 30, bens .
Per entrambi i grafici si nota che gli effetti dovuti allapplicazione di un determinato T sono
tanto pi significativi quanto minore sia sia in termini di reazione allappoggio che in termini
di abbassamento f in mezzeria. Inoltre ancora una volta viene messa in evidenza la
contrapposizione tra gli effetti della pretensione e della temperatura; il contributo di
questultima, infatti, tanto pi rilevante quanto pi ci si avvicina nellintorno di = 1.
Per completare la lettura del problema si considerino le figure e ed f: In questo caso ancora una
volta fissate le caratteristiche e , in ascissa riportato il T, mentre a caratterizzare le varie
curve il parametro , per due cavi pretesi e due non pretesi..
un ulteriore confronto tra i due fattori, e T, che si contrappongono e che influenzano
contemporaneamente la statica del cavo; sia in termini di 2 che 2.
Per tutte le curve si ha evidentemente un passaggio per lo zero, proprio per come definiti 2 e 2,
ma importante notare il differente comportamento man mano che ci si sposta verso gli estremi
del grafico. Man mano che si considerano curve caratterizzate da prossimi a 1 si riscontrano
effetti importanti dovuti alla temperatura sia per le ascisse negative che positive. Allo stesso
modo per cavi molto pretesi o molto laschi la temperatura gioca un ruolo meno rilevante o al
limite trascurabile per temperature tendenti a zero.
30
CAPITOLO 2
b
C1
c2
C2
C3
C1 C2
1.4
4
a=0.00001
DT=30
c2
1.2
3.5
r=2e-04
r=2e-6
3
2.5
r=1.5e-05
r=2e-05
1.5
0.4
r=2e-6
0.2
0.995
0.9975
r=1.5e-05
0.6
1.4
a=0.00001
DT=30
k2
1
0.8
C3
1.0025
1.005
0.5
0.995
1.6
c2
a=0.00001
r=0.00002
L=0.999
r=2e-05
r=2e-04
k2
1.4
1.2
0.9975
1.0025
1.005
L
f
a=0.00001
r=0.00002
L=0.999
L=1.001
L=1.005
1.2
L=1.005
L=0.995
L=0.995
0.8
0.8
L=1.001
0.6
-40
-30
-20
-10
10
20
30
DT
40
0.6
-40
-30
-20
-10
10
20
30
DT
40
Figura 2.3 (a) Relazione - 2 per e fissati. (b) Relazione - 2 per e fissati. (c) Relazione - 2 per e T fissati.
(d) Relazione - 2 per e T fissati. (e) Relazione T - 2 per e fissati. (f) Relazione T - 2 per e fissati.
31
CAPITOLO 2
Nei grafici a e b di Figura 2.3 sono state messe in evidenza tre rette a cui corrispondono tre
distinti cavi, individuati da tre distinti valori del parametro , in particolare:
-
C1 caratterizzato da = 0,99825
C2 caratterizzato da = 0,99925
C3 caratterizzato da = 1
Si fa uno studio per ciascun cavo relativamente a x(s), y(s), y(x) e alle reazioni vincolari H e V al
variare della temperatura. In pratica ogni punto messo in evidenza nei grafici a e b di figura 2.3
rappresenta un determinato cavo ad una determinata temperatura; il cui studio pu essere
rappresentato dalla figura 2.4 a. In figura 2.4 b, si confrontano, invece, il profilo e lentit della
tensione N per un cavo preteso ( = 0,99825) ed uno non preteso ( = 1,00175).
Se si legge la figura 2.4 come costituita da quattro colonne, si evince che tali grafici
rispecchiano un comportamento generale dei cavi sotto lazione termica, infatti possibile
notare per ciascun cavo un medesimo comportamento sotto gli effetti della temperatura.
Si consideri la prima colonna di grafici che costituiscono la figura 2.4; si considera cio
landamento x(s) per i tre cavi; possibile notare che in tal caso si pu parlare di emisimmetria
per tutte le curve che costituiscono i grafici stessi, inoltre leffetto della temperatura si traduce a
tutti gli effetti in unamplificazione o riduzione, a seconda se si tratti di temperature positive o
negative, del comportamento ottenuto per la curva relativa ad un T pari a zero.
In un confronto diretto tra i tre grafici x(s), distinti per i tre differenti valori di , possibile
notare lordine di grandezza che li separa, il che rispecchia evidentemente quanto detto in
relazione alla figura 2.3, ovvero il differente comportamento dellelemento man mano che ci si
avvicina in corrispondenza di = 1.
Tali considerazioni possono riscontrarsi anche per le curve relative a y(s).
interessante focalizzare lattenzione sui tre grafici y(x), questi rappresentano ovviamente il
profilo del cavo tra i due appoggi fissi.
Per ciascun cavo, indipendentemente dallo stato di pretensione quindi, possibile notare un
abbassamento del cavo via via superiore allaumentare della temperatura, concetto gi messo in
evidenza nella discussione della figura 2.3 nelle pagine precedenti.
Lultima colonna di grafici, invece, non rappresentativa di una situazione geometrica come
nelle precedenti colonne, ma si rappresentata lentit della reazioni vincolari, la freccia
risultante la tensione N, avendo per componenti H e V.
Si nota che le varie frecce, ovvero lentit della tensione N, raggiungono valori via via superiori
al diminuire della temperatura.
32
CAPITOLO 2
C1
C2
C3
Figura 2.4.a Andamento di x(s), y(s), y(x) ed entit della tensione nel cavo N al variare della temperatura per i tre cavi C1, C2 e C3 fissati = 0.00001 e = 0,00002.
33
CAPITOLO 2
Figura 2.4.b Andamento di y(x) ed entit della tensione nel cavo N al variare della temperatura per i due cavi ( = 0,99825 e
= 1,00175) fissati = 0.00001 e = 0,00002.
34
CAPITOLO 2
N
Nt
H
Nn
y - tg
Figura 2.5 (a) Schema geometrico per cavo inclinato, scomposizione della tensione lungo la corda. (b) Schema geometrico per
cavo inclinato, individuazione dei riferimenti cartesiani per la definizione di
t 2 = t / t0
(2.25 a)
Per completezza nella descrizione del problema si definisce anche lindice n in riferimento
proprio alla componente normale:
2
n 2 = n / n0
(2.25 b)
35
CAPITOLO 2
Anche per 2 si devono fare delle nuove considerazioni; infatti essendo questultimo strettamente
legato alle caratteristiche geometriche del problema necessita di una nuova definizione ora che la
geometria stessa del problema variata.
Non potendo trattare laumento della freccia per effetto della temperatura come fatto in
precedenza per angolo di inclinazione nullo, con riferimento alla figura 2.5 b si definisce 2 nel
seguente modo:
(2.26)
2 = r / r0
Figura 2.6 Andamento di t2 , n2 e 2 al variare della temperatura per i due angoli /10 e /4 fissati = 0,00001 e = 0,00002.
36
CAPITOLO 2
In cui
r = y tg
(2.27)
Figura 2.7 Andamento di t2 , e 2 al variare dellinclinazione per T = 60, fissati = 0,00001 e = 0,00002.
Quanto detto si riferisce alla sola componente tangenziale della tensione N lungo la corda, ora a
differenza del paragrafo precedente, per quanto detto ad inizio paragrafo, deve essere
considerata anche la componente normale della stessa lungo la corda.
I grafici c e d di figura 2.6 rappresentano le curve relative allindice n2 al variare della
temperatura per gli angoli /10 e /4.
37
CAPITOLO 2
possibile notare che, cos come per t2, anche nel caso di n2 tutte le curve tendono ad un
valore costante prossimo ad 1, ma con una notevole differenza, le curve a temperatura positiva
si trovano nella parte di piano superiore a n2 = 1, viceversa le curve a temperatura negativa si
trovano interamente nella porzione di piano inferiore.
Leffetto dellinclinazione sullentit della componente normale della tensione diminuisce al
diminuire dellangolo stesso, diventando tanto pi trascurabile quanto pi ci si avvicina alla
condizione di supporti posizionati alla medesima altezza.
I grafici e ed f di figura 2.6 mostrano landamento di 2 al variare della temperatura ancora per i
due angoli /10 e /4.
Il confronto tra i due mostra una evidente influenza della temperatura allaumentare
dellinclinazione.
Tale fenomeno messo in risalto dal grafico b di figura 2.7, dove fissata la differenza di
temperatura (T = 60), si sono realizzate le varie curve al variare dellangolo .
possibile notare che leffetto della temperatura sul sag si risente tanto pi si ha a che fare con
inclinazioni dellelemento via via maggiori.
38
CAPITOLO 2
dp
1
ds
(2.28)
Da un punto di vista propriamente pi tangibile tale fenomeno messo in risalto nei grafici di
figura 2.3, dove sono rappresentati i profili di tre cavi (caratterizzati da differenti valori di , a
parit di ed ), nei quali si pu notare un rilassamento per ciascuno allaumentare della
temperatura.
In pratica possiamo dire che la presenza di un determinato delta della temperatura va ad influire
direttamente proprio sulla lunghezza del cavo.
Possiamo quindi affermare che inizialmente il cavo dotato di una certa lunghezza L0, si
supponga quindi di fissare tale cavo tra due appoggi fissi, ed in seguito si proceda
allapplicazione di un T. La lunghezza iniziale L0, sar variata in seguito al contributo fornito
da due distinti termini, L e Ld, i quali rappresentano rispettivamente lallungamento dovuto
allazione della temperatura e lallungamento dovuto allazione del peso proprio una volta
fissato lelemento tra i due supporti fissi; in definitiva si distinguer una nuova lunghezza Le
deformata:
Le = L0 + L + Ld
(2.29)
Ora interessante valutare tale nuova lunghezza Le, pertanto necessario conoscere i tre distinti
termini che la compongono, di cui solo gli ultimi due incogniti, ma facilmente determinabili.
Infatti se da un lato la lunghezza L nota, a partire dalla deformazione definita
dallequazione (2.1 b), secondo la relazione (2.30); la lunghezza Ld necessita di unespressione
meno immediata rappresentata dalla (2.31):
L = L0
(2.30)
1
1
1
2
V H 2 + V 2 (V W ) H 2 + (V W ) + H 2 log V + H 2 + V 2 +
1 L0 2
2
2
L =
EA W 1 2
2
H log (V W ) + H 2 + (V W )
2
(2.31)
39
CAPITOLO 2
1 L0 2
2
Le = p (L0 ) = (1 + )L0 +
1
EA W 1 2
2
+ H log V + H 2 + V 2 H 2 log (V W ) + H 2 + (V W )
2
2
(2.32)
Vista dunque linfluenza della temperatura sulla lunghezza iniziale del cavo, possiamo
affermare che, nel caso in cui al cavo venisse applicata una variazione termica allora questo si
comporter come un cavo equivalente caratterizzato da:
(2.33)
L0 = L0 + L
1/ 2
(2.34)
* =
L0 + L0
L
(2.35)
Pi in generale, si consideri il caso in cui non ci si trovi nella situazione particolare di cavo
sospeso tra due appoggi fissi posti alla stessa quota, ma posti ad una quota qualsiasi con il
conseguente insorgere di uninclinazione dellelemento rispetto allorizzontale, allora in tal
caso possiamo scrivere per * :
* =
L0 + L0
cos = (1 + )
L
(2.36)
Nella quale posto langolo pari a zero si riconosce il caso particolare espresso dalla relazione
(2.35).
In ultimo possibile osservare che la predeformazione indicata con 0 si pu scrivere in modo
piuttosto semplice come:
0 =
L0
cos 1 = 1
L
(2.37)
40
CAPITOLO 3
DINAMICA
41
CAPITOLO 3
Dinamica
CAPITOLO 3
Dinamica
1 = 2,86
Prima di tale risultato si considerava che la prima frequenza del primo modo simmetrico di
vibrazione trasversale di un cavo teso data dalla prima radice di
cos
=0
ovvero
1 = .
Tale diversit nei risultati, circa del 300 per cento, non pu essere risolta tramite analisi ristrette
dallassunzione dellinestensibilit.
Recentemente molti studi analitici hanno dimostrato che lassunzione di cavo elastico risolve
questa ambiguit.
.
43
CAPITOLO 3
Dinamica
2u
dx u
(
)
N
n
m
+
+
=
s
t 2
ds s
2w
dz w
(
)
N
+
n
+
=
m
mg
s
t 2
ds s
(3.1)
v
2v
(
N
+
n
)
=
m
s
s
t 2
In cui u e w sono rispettivamente la componente longitudinale e verticale del moto nel piano,
mentre v la componente fuori del piano, in lingua inglese chiamata anche swinging component
[3]. Con n si indicata invece la tensione addizionale generatasi nellelemento. Tutte le
grandezze richiamate sono funzioni sia del tempo che della posizione.
L/2
Figura 3.1 a) Componenti dello spostamento u, v, w nella configurazione del cavo sospeso sottoposto ad unazione esterna. b).
Componenti dello spostamento nel piano e componenti della tensione.
44
CAPITOLO 3
Dinamica
2u
Si considera trascurabile linerzia relativa alla componente longitudinale m 2 , (se si assume
t
il profilo del cavo poco profondo, moderato sag) si ottiene cos le equazioni (3.2) e (3.3).
Grazie a tele semplificazione e tramite due ulteriori condizioni di seguito riportate sar possibile
operare la condensazione statica:
x x 2
y = 4d .
L0 L0
Da tale condizione deriva che ds dx ovvero N H .
EA
Lo sforzo iniziale trascurabile rispetto allunit per cui
<< 1.
H
2w
2z
2w
+h 2 =m 2
H
x 2
x
t
H
2v
2v
=
m
x 2
t 2
(3.2)
(3.3)
h(ds / dx )
u dz w
=
+
EA
x dx x
3
(3.4)
hL0 mg L
=
wdx
EA
H 0
(3.5)
CAPITOLO 3
Dinamica
Per iniziare, bisogna considerare che il moto oscillatorio disaccoppiato dal moto nel piano,
perch, al primo ordine, non si genera la tensione addizionale.
Tale fenomeno coerente al caso in cui si ha un filo sospeso incernierato ad unestremit, e in
tal caso lunico modo di vibrare sar relativo alloscillazione del pendolo.
In pratica al primo ordine, una sollecitazione che ha componenti fuori dal piano indurr moti
fuori dal piano, e viceversa se la sollecitazione ha componenti solo nel piano indurr moti solo
nel piano, come detto per il caso particolare del pendolo.
Sotto tale condizione geometrica, la componente verticale del moto maggiormente
significativa quando la vibrazione del cavo relativa ad un modo nel piano. Inoltre, sempre per
effetto della condensazione statica, ne consegue che le frequenze longitudinali sono molto
superiori a quelle trasversali,
Lampiezza della corrispondente componente longitudinale del moto sempre
considerevolmente minore dellampiezza del moto verticale. Per questo motivo la relazione
(3.4) adeguata a descrivere il moto longitudinale. Conseguentemente un modo simmetrico nel
piano definito come un modo nel quale la componente verticale del modo simmetrica, e
viceversa per i modi antisimmetrici, in cui tale componente appunto antisimmetrica.
46
CAPITOLO 3
Dinamica
d2v
+ m 2 v = 0
dx 2
(3.6)
Inoltre,
le
relative
condizioni al contorno sono rappresentate da v (0) = v (L) = 0, e
permettono di ottenere le frequenze naturali ed i relativi modi associati (equazioni (3.7)):
n =
n
L
H
m
1/ 2
(3.7)
v n = An sin
nx
L
Dove n = 1, 2 ,3, sta ad indicare il primo, il secondo, il terzo modo, rispettivamente, e cos
procedendo. La frequenza naturale del primo modo fuori piano quella pi bassa
47
CAPITOLO 3
Dinamica
I modi antisimmetrici.
L
I modi di vibrazione che rispettano tale condizione e che pertanto non inducono tensione
addizionale si definiscono modi antisimmetrici.
L
Bisogna per essere prudenti in questo, perch quando molto grande allora wdx 0 per
2
2w
+ m 2 w = 0
2
x
(3.8)
u dz w
+
=0
x dx x
(3.9)
n =
2 n H
L m
1/ 2
(3.10)
Dove n = 1, 2 ,3, sta ad indicare il primo, il secondo, il terzo modo, rispettivamente, e cos
procedendo.
Le componenti verticali modali sono fornite dalla (3.11):
2nx
w n = An sin
(3.11)
Le componenti longitudinali vengono ottenute anche queste a partire dalla (3.9). Tali
componenti sono simmetriche per i modi antisimmetrici.
48
CAPITOLO 3
Dinamica
2 H
L L
n
(3.12)
Figura 3.2 Componenti longitudinali e relative componenti verticali (tratteggiate) dei primi due antisimmetrici modi nel
piano..
49
CAPITOLO 3
Dinamica
Luongo e Rega affermano che una distribuzione antisimmetrica della tensione addizionale h (x)
L
h
2u
2u
= H 2 + m 2
x
x
t
(3.13)
o anche
2u
h
= H 2 + m 2 u
x
x
h n (x )
mgL An 2 x
2nx
=
n 1
+ sin
H
L
H L
L
(3.12)
I modi simmetrici.
Nel caso dei modi simmetrici in piano, la tensione addizionale indotta ed sostanzialmente
costante con la lunghezza, lequazione (3.2) diviene cos:
2w
mg
h
+ m 2 w =
2
H
x
(3.15)
w=
h
1 tg sin ( x ) cos ( x )
2
2
(3.16)
4
2 2
1/ 2
(3.17)
50
CAPITOLO 3
Dinamica
d
EA d
ratio of span rappresentata dal rapporto nel seguente modo 2 = 64
. Dove d
H L0
L0
rappresenta il sag ed L0 la lunghezza del cavo
In termini di ordine di grandezza, si individuano tre range del parametro di Irvine:
2 < 1, condizione di taut string; con tale termine si indica un particolare profilo del
cavo caratterizzato da un piccolo valore del parametro geometrico ratio of span, cio il
sag piccolo rispetto alla lunghezza del cavo.
d
1 < 2 < 103 circa, condizione di caso sospeso 1 / 40 .
L0
Lequazione (3.17) riveste un ruolo fondamentale nella teoria del cavo sospeso. Notare come sia
presente solo questo unico parametro indipendente.
Tale dipendenza delle frequenze naturali per i modi simmetrici da 2 rappresentata attraverso
la figura 3.3 di seguito riportata.
Quando 2 molto grande il cavo si pu considerare inestensibile e ne deriva che lequazione
(3.17) si riduce semplicemente a
tg
=
2 2
(3.18)
La (3.18) lequazione trascendentale data per la prima volta da Rohrs nel 1851. Le radici sono
date da = (2n + 1) 1 4 /((2n + 1) 2 2 , con n = 1, 2, 3,
Dallaltro lato invece, quando il valore di 2 relativo al profilo di taut string, le radici
dellequazione trascendentale per le frequenze naturali dei modi simmetrici sono rappresentate
da = (2n 1) con n = 1, 2, 3,
Come si nota dalla figura 3.3 infatti, se 2 < 1 oppure 2 >> 1, neanche i modi simmetrici
dipendono dal parametro di Irvine. In tal caso infatti lequazione trascendentale per il calcolo
delle frequenze diventa semplicemente la (3.18) come detto.
La condizione di inestensibilit sposta di circa 2 le radici, cio le frequenze naturali, ottenute
dallequazione governante per i modi simmetrici per il caso di filo teso, dalla prima radice
diversa da zero data dallequazione (3.17) posizionata tra /2 e 1.43, dalla seconda radice
compresa tra 3/2 e 2.46, e cos via. Tali valori dipendono da 2 .
51
CAPITOLO 3
Dinamica
b 1/
Figura 3.3 prime quattro frequenze naturali di un (flat-sag) cavo sospeso: (a) primo modo simmetrico nel piano, (b)
primo modo antisimmetrico nel piano, (c) secondo modo simmetrico nel piano, (b) secondo modo antisimmetrico
nel piano.
w
Figura 3.4 Soluzione grafica per la prima radice
dellequazione (3.17). Nel grafico = b1
52
CAPITOLO 3
Dinamica
Come si nota dalla figura 3.4, in cui riportata la soluzione grafica dellequazione (3.17) per la
prima radica, possibile in relazione al primo modo appunto distinguere tre intervalli
fondamentali:
1 se 2 < 42, la frequenza del primo modo simmetrico minore della frequenza del primo
modo antisimmetrico. La componente verticale del primo modo simmetrico non ha nodi interni
(figura 3.5 a).
2 se 2 = 42, allora in quel punto le frequenze di questi modi sono uguali. La componente
modale verticale tangenziale al profilo ai supporti. Per tale valore di 2 si ha il crossover
(figura 3.5 b). In tale punto di intersezione denominato appunto punto di crossover, avviene la
risonanza tra i due modi coinvolti nella sovrapposizione dato che in quel punto il modo
simmetrico e antisimmetrico hanno, come detto, la stessa frequenza.
3 se 2 > 42, la frequenza del modo simmetrico in tal caso grande, e ci sono due nodi
interni (figura 3.5 c).
Da questo studio si vide che quando 2 prossimo a 42 il cavo vibra in modo simmetrico e
dopo salta ad un antisimmetrico modo.
I risultati di ci vennero ottenuti da Ramberg e Griffin basandosi sugli studi condotti
precedentemente da Richardson.
Si pu inoltre notare che quando 42 < 2 < 162 sia il primo che il secondo modo simmetrici
presentano due nodi interni.
Inoltre quando 2 = 162 la frequenza del secondo modo simmetrico uguale alla frequenza
del secondo modo antisimmetrico.
Le componenti modali longitudinali associate sono ottenibili con una leggera maggiore
difficolt.
Per tali componenti modali longitudinali possibile scrivere, in modo simile a quanto fatto per
lequazione (3.16):
u=
h
2
2 L
1
1
2 x (1 - 2x )1 - tg sin ( x ) cos( x ) x - tg (1 cos( x ) sin ( x )
2
2
Le 2
(3.19)
2
Dove u = u / (mgL / H )(mgL2 / H ) , ed L x = L x + (mgL / H ) x - 2x 2 + 4 x 3 / 3 .
8
Tali componenti modali longitudinali sono antisimmetriche, dalle (3.19) e (3.4) si evince che lo
spostamento longitudinale sono sempre zero e diverso da zero in mezzeria (midspan),
rispettivamente.
53
CAPITOLO 3
Dinamica
x* = x sec + z sin
z* = z cos
L* = L sec
H * = H sec
z* =
x * (1 x * )1 * (1 2 x * )
2
3
(3.20)
*n = n
(3.21)
*n = 2 n
(3.22)
con n = 1, 2, 3,.
54
CAPITOLO 3
Dinamica
mentre le frequenze naturali dei modi simmetrici nel piano non risultano subito note, esse
rappresentano le radici dellequazione trascendentale (3.23):
4
tg
=
2 *
2
2 * 2
con
(3.23)
* = * L* / (H * / m )1 / 2
nella
quale
55
CAPITOLO 3
Dinamica
w ( x, t) =
h
1 tg sin ( x ) cos ( x )e i ( t + )
2
2
con
(3.24)
)
h (t ) = he i (t + )
dove rappresenta langolo di fase. Lenergia potenziale e lenergia cinetica si scrivono
rispettivamente:
2
1
1
1 w
1
dx + h wdx
V =
2 0 t
2 0
(3.25)
1
1 w
dx
T =
2 0 t
h 8
16 2
tg
2
h 4 2
Vg =
+
16 2
(3.26)
tg
2
h 12 2
T = Ve + Vg =
+
16 2
56
CAPITOLO 3
Dinamica
Il rapporto
2
3
Ve
=
2
V
tg
2
1 + 2
12
(3.27)
ha il suo maggior valore pari a 2/3 quando =2j , con j = 1, 2, 3, quando avviene la
sovrapposizione modale (crossover).
Cos in generale, dellenergia potenziale totale tenuta dal cavo sospeso, al pi due terzi possono
andare nellenergia di deformazione [3].
57
CAPITOLO 4
EFFETTI DELLA DEFORMAZIONE TERMICA
SULLA DINAMICA
58
CAPITOLO 4
DELLA TRAVE
4.1.1
.1.1 Loscillatore semplice
Figura 4.1 Schema delloscillatore semplice smorzato, soggetto ad una forza esterna p(t).
In relazione alla figura 4.1, si definiscono, con v(t) lo spostamento della massa m in seguito
allazione della forza esterna p(t), con f I (t ) , f D (t ) e f S (t ) si indicano rispettivamente la forza
di inerzia, la forza viscosa e la forza elastica. Per lequilibrio lecito scrivere:
f I ( t ) + f D ( t ) + f S (t ) = p ( t )
(4.1)
Come possibile notare la forza agente nella direzione dello spostamento consentito v(t)
rappresentata dai carichi esterni (forzante p(t)) e le tre restanti forze sono forze resistenti.
La forza di inerzia vale
f I (t ) = mv&&(t )
(4.2)
f S (t ) = kv (t )
(4.3)
f D (t ) = cv& (t )
(4.4)
59
CAPITOLO 4
v&&(t ) +
k
v (t ) = 0
m
(4.5)
con
0 =
k
m
(4.6)
60
CAPITOLO 4
(4.7)
M = EI
Il legame costitutivo del tipo elastico lineare, con la condizione che = 0, annullando gli
scorrimenti, in tal modo le sezioni restano ortogonali alla linea dasse.
Si hanno cio due ipotesi fondamentali:
1. conservazione delle sezioni piane, per cui le sezioni rette della trave rimangono piane
anche a deformazione avvenuta;
2. assenza di scorrimenti nella trave, per cui le sezioni rette, a deformazione avvenuta,
rimangono ortogonali allasse deformato.
In conseguenza di tale ipotesi le due funzioni che governano la cinematica della trave sono lo
spostamento assiale u e quello trasversale v dellasse della trave, mentre la rotazione della
sezione nota a partire dallo stesso spostamento trasversale v.
= tg 1 v
y
u(x)
v(x)
(x)
x
Figura 4.2 Schema di trave. Si sono messi in evidenza i vettori dello spostamento, in un riferimento cartesiano x,y come in
figura. Si scelta una convenzione per la quale lo spostamento v(x) diretto verso lalto.
= v
(4.8)
61
CAPITOLO 4
4.1.2.2 Equazione differenziale della linea elastica, per la trave di Eulero Bernoulli :
Lobiettivo di determinare gli spostamenti di tutti i punti di una trave, in modo da conoscere la
sua configurazione deformata, e per quanto detto sufficiente conoscere gli spostamenti della
linea dasse della trave (inoltre se la trave un elemento snello trascurabile leffetto del taglio
sulla deformazione). Nel piano gli spostamenti significativi sono u, v, .
Lo spostamento assiale u dipende da N:
x
u ( x) =
EA dx + u (0)
(4.9)
(4.10 a)
(4.10 b)
Dove
d 1
= =
dx r
e
dv
= v = v =
dx
(4.11 a)
(4.11 b)
(4.12)
62
CAPITOLO 4
p dx
T+
M+
m d2x/dt2
Figura 4.3 Equilibrio del concio di trave, soggetto allazione di un carico distribuito p
T + = T + dT
(4.13 a)
M + = M + dM
(4.13 b)
ovvero
dT = - pdx
(4.14 a)
ovvero
(4.14 b)
(4.15 a)
dM
= T
dx
(4.15 b)
(4.16)
63
CAPITOLO 4
-T
+T
v(x)
-T
+T
In tal caso conveniente trattare il problema a partire dalla scrittura della curvatura totale tot ,
somma di due distinti contributi, la curvatura elastica , gi definita nei precedenti paragrafi del
capitolo, e la curvatura termica :
tot = +
(4.17)
In cui:
M ( x)
EI
2 T
h
(4.18 a)
(4.18 b)
T = p
(4.19 a)
M = T
(4.19 b)
64
CAPITOLO 4
Derivanti come si visto in precedenza dallequilibrio del concio di trave soggetto allazione di
un carico distribuito p.
Se si deriva una volta la (4.19 b) si ottiene:
M = T
(4.20)
M = p
Come noto dalla (4.12) si ha che:
(EI ) =
(4.22)
[EI ( tot )] =
(4.23)
Inoltre essendo:
(4.24)
v = tot
e
v =
M 2 T
EI
h
(4.25)
2 T
EI v h
= p
(4.26)
65
CAPITOLO 4
p dx
T+
M+
m dd22x/dt
v/dt22
m
T
dx
Figura 4.3 Equilibrio del concio di trave. Si nota lintroduzione della forza dinerzia.
T = p + v&&
In cui con il puntino al solito si indicata la derivata rispetto al tempo, nel caso particolare dello
spostamento d 2v / dt 2 = v&&
In modo del tutto simile a quanto fatto per la (4.20) e per la (4.21) nel paragrafo precedente si
pu scrivere:
(4.27)
M = p v&&
Seguendo gli stessi passaggi gi affrontati dallequazione (4.22) alla (4.26), si ottiene:
2 T
v&& + EI v
h
= p
(4.28)
66
CAPITOLO 4
H = [T (t ) U (t )]dt
(4.29)
t1
rispetto a tutti i moti cinematicamente ammissibili che conducono il sistema dalla posizione
iniziale a quella finale nello stesso intervallo di tempo [t1, t2]. Nella (4.29) H lHamiltoniana
del sistema (anche detta energia totale), U lenergia potenziale totale e T lenergia cinetica
definita come
2
1 v
1
T = dx = (v& ) dx
2 0 t
20
L
(4.30)
(4.31)
L
L
2v
1
1
U e = EI 2 dx = EI (v ) dx
2 0 x
20
(4.32)
Mentre
L
U p = pvdx
(4.33)
H =
[T (t ) U (t )]dt = 0
(4.34)
t1
67
CAPITOLO 4
Lequazione (4.34) scritta, in particolare per la trave di Eulero Bernulli, rappresentata dalla:
2
L
L
1 L 2 v 2
1 v
dt = 0
EI
dx
+
pv
dx
+
dx
t1 2 0 x 2
0
2 0 t
t2
(4.35)
U e = EI (v )v dx
(4.36)
(4.37)
(4.38)
T = (v& )v&dx
(4.39)
T = (v&&)vdx
(4.40)
v&& + EIv = p
(4.41)
nell'intervallo [0, L]. I termini tra parentesi quadre nellequazione (4.38) forniscono le
condizioni al contorno.
Lequazione (4.41) si riferisce al caso in cui ci si trovi in presenza di un carico esterno p,
altrimenti si ottiene semplicemente:
v&& + EIv = 0
(4.42)
68
CAPITOLO 4
1
2
U t = EI ( tot ) dx pvdx
20
0
(4.43)
Ue =
1
2
EI ( tot ) dx
20
(4.44)
Ue =
1
1
2
2
EI ( ) dx EI dx + EI ( ) dx
20
20
0
(4.45)
Poich lenergia potenziale elastica denita a meno di una costante inessenziale, possibile
scrivere:
L
1
2
U e = EI dx + EI ( ) dx
20
0
(4.46)
U = EI v dx
(4.47)
U = EI vdx + EI ( ) v
0
(4.48)
2 T
h
(4.49)
CAPITOLO 4
v&& + EI v
2 T
= p
h
(4.50)
70
CAPITOLO 4
4.2 DINAMICA
TERMICA
DEL
CAVO
SOSPESO
CON
DEFORMAZIONE
ds ds s
ds s
(4.51)
ds s = ( dx ) 2 + ( dy ) 2
(4.52)
(4.53)
di cui la seconda delle due stata gi introdotta nei capitoli riguardanti la statica del cavo
sospeso tra supporti fissi.
Con du , dv , dw si sono indicati gli incrementi di spostamento nella direzione orizzontale nel
piano, verticale nel piano e orizzontale fuori dal piano. Poniamo inoltre:
z = ds 2 = dx 2 + du 2 + 2 dxdu + dy 2 + 2 dydv + dv 2 + dw 2
(4.54 a)
71
CAPITOLO 4
z 0 = ds 0 = dx 2 + dy 2
(4.54 b)
z0 +
1
z0
( z z 0 ) + ( z z 0 ) 2
(4.55)
= u + y v +
1
(v)2 + 1 (w)2
2
2
(4.56)
A questo punto per ricavare le equazioni del moto sar necessario eettuare alcune ipotesi gi
discusse nel capitolo 3. Assumiamo, come ipotesi di partenza, che la congurazione di
equilibrio statico sia approssimabile attraverso lequazione della parabola:
x x 2
y = 4 d ( T )
L L
(4.57)
dove d (T ) il valore assunto dalla funzione y del cavo in mezzeria (x = L/2). Questa ipotesi
valida per cavi con piccoli rapporti freccia/luce d/L< 1/8 . Notare che, a differenza del capitolo
3, d funzione della variazione di temperatura. Nello studio della statica del cavo sospeso con
deformazione termica (capitolo 2) si infatti visto come la presenza del T influisca
fondamentalmente sulla tensione del cavo N (ovvero su H per cavo orizzontale) e inoltre proprio
sul profilo del cavo y, da cui lesigenza di esprimere d in funzione della variazione di
temperatura.
Inoltre possiamo pensare che ds s dx e che N H , ovvero che la variabile curvilinea si possa
pensare coincidente con la variabile longitudinale e che la tensione presente nel cavo come
reazione alle forze statiche agenti sullo stesso sia costante lungo il cavo (N(s) = cost) ed
approssimabile alla componente orizzontale della reazione agli appoggi. In condizioni di
equilibrio statico tale componente, come visto gi nei capitoli trattanti la statica del cavo, si
visto essere pari a H = mgL2/8d.
Unaltra ipotesi che viene fatta quella di considerare il rapporto H/EA<<1.
A seguito di tali ipotesi si ricaveranno le equazioni del moto attraverso il principio di Hamilton
esteso, il quale afferma che:
Fra tutti i moti variati sincroni (che si svolgono nello stesso intervallo di tempo), tra le stesse
congurazioni iniziali e nali (moti sincroni tra estremi fissi), i moti naturali sono caratterizzati
dalla condizione di rendere nulla la variazione del funzionale di azione Hamiltoniana (ovvero
rendere stazionaria lazione Hamiltoniana)
t2
H =
[T (t ) U (t )]dt = 0
(4.58)
t1
dove T e U sono rispettivamente lenergia cinetica e lenergia potenziale totale del sistema.
72
CAPITOLO 4
Nel funzionale di azione Hamiltoniana lenergia cinetica si ottiene integrando la densit lineare
di energia cinetica sullintera lunghezza L.
L
T=
1
( mu& 2 + mv& 2 + mw& 2 ) dx
2 0
(4.59)
U=
1
2
EA( + s ) dx pu u + ( pv + p g )v + pw w dx
20
0
(4.60)
1
2
U e = EA( + ( s ,tot ) ) dx
20
(4.61)
1
1
1
2
U e = EA 2 dx + 2 EA(( s ,tot ) )dx + EA(( s ,tot ) ) dx
20
20
20
(4.62)
Come gi visto nellapplicazione alla trave di Eulero Bernoulli, lenergia potenziale elastica
2
denita a meno di una costante inessenziale. Il termine (( s ,tot ) ) costante, per cui possiamo
fin da ora eliminare il terzo integrale della (4.62) dove si riconosce tale termine, in quanto la sua
variazione successivamente sar nulla.
Inoltre la deformazione elastica s ormai nota, avendo gi nel capitolo 2 risolto la statica del
cavo con deformazione termica, ed infatti si era ottenuto dallequazione (2.1 a) che:
s ,tot
) = N / EA
(4.63)
Come gi detto relativamente allequazione (4.57) in relazione al profilo del cavo, anche in tal
caso lintroduzione della (4.63) sta a sottolineare che per N , in realt si intende N(T). Dalla
statica del cavo con deformazione termica si erano ottenute le equazioni che mostravano proprio
la dipendenza della tensione nel cavo dalla variazione della temperatura, rappresentate dalle
equazioni (2.15) (2.18).
73
CAPITOLO 4
Ue =
1
1
EA 2 dx + 2 Ndx
20
20
(4.64)
U e = Ndx +
0
1
EA dx
2 0
(4.65)
Della deformazione nota la sua espressione dalla (4.56), e allora la sua variazione
rappresentata dalla:
= u + y v + v v + ww
(4.66)
(4.67)
L
L
L
L
L
L
L
L
L
L
+ [Nydv ]0 + [Nvdv ]0 + [Nwdw ]0 + [EAu ]0 + [EA vv ]0 + [EA ww]0
(4.68)
L
L
L
L
(4.69)
74
CAPITOLO 4
H = [mu&& EA pu ]udx dt +
t1 0
t2
t2 L
t1 0
t1 0
t2
(4.70)
t2
t2
t1
mu&& EA p u = 0
(4.71 a)
(4.71 b)
&& Hw EA(w) p w = 0
mw
(4.71 c)
In cui come possibile notare si sostituita alla N la H, perch come detto nelle ipotesi iniziali
N H , ed inoltre si sono semplificati i due termini Ny e p g perch uguali e contrari.
Ovviamente per quanto detto in precedenza per H si intende ovviamente H(T), in seguito
allintroduzione della (4.63).
Le condizioni al contorno sono rappresentate da:
u (0) = 0
v ( 0) = 0
w( 0 ) = 0
u ( L) = 0
v( L) = 0
w( L ) = 0
(4.72)
75
CAPITOLO 4
Si assume il profilo del cavo poco profondo (rapporti freccia/luce d/L< 1/8)
EA
Lo sforzo iniziale trascurabile rispetto allunit per cui
<< 1.
H
Sotto tali ipotesi possibile considerare trascurabile linerzia relativa alla componente
longitudinale mu&& .
Sotto le semplificazioni considerate possiamo dire che il moto oscillatorio disaccoppiato dal
moto nel piano.
In pratica una sollecitazione che ha componenti fuori dal piano indurr moti fuori dal piano, e
viceversa se la sollecitazione ha componenti solo nel piano indurr moti solo nel piano, cio
come se si considerasse un filo sospeso incernierato ad unestremit, allora in tal caso lunico
modo di vibrare sar quello delloscillazione del pendolo.
Inoltre la componente verticale del moto maggiormente significativa quando la vibrazione del
cavo relativa ad un modo nel piano; e ancora, le frequenze longitudinali del moto sono sempre
superiori a quelle trasversali del moto. Lampiezza della corrispondente componente
longitudinale del moto sempre considerevolmente minore dellampiezza del moto verticale (in
un moto nel piano).
Come conseguenza del procedimento di condensazione statica della variabile longitudinale, si
ha che lequazione del moto (4.71 a) trascurando i termini dinamici, si riduce semplicemente a:
EA = 0
(4.73)
= u + y v +
1
(v )2 + 1 (w)2 = e(t )
2
2
(4.74)
Cio la deformazione longitudinale assume in un determinato istante valore costante lungo tutta
la lunghezza del cavo.
In pratica per effetto della condensazione statica, si ha che la deformazione longitudinale non
dipende dal tempo direttamente, ma vi dipende in maniera costante.
76
CAPITOLO 4
1
(w)2 dx
2
(4.75)
1
1
2
2
e(t ) x = [u ] + y v + (v ) + (w) dx
2
2
(4.76)
e(t )dx = u + y v + 2 (v )
0
Si ottiene quindi:
x
L
0
In particolare per x = L:
u ( L ) u (0) 1
1
1
2
2
+ y v + (v ) + (w ) dx
L
L 0
2
2
e (t ) =
(4.77)
1
1
1
2
2
e(t ) = y v + (v ) + (w ) dx
2
2
L0
(4.78)
(4.79)
&& Hw EA we = 0
mw
(4.80)
v ( 0) = 0
w( 0 ) = 0
v( L) = 0
w( L ) = 0
(4.81)
77
CAPITOLO 4
Per cui se finora si trattata la dinamica del cavo sospeso con deformazione termica per mezzo
di H(T) e y(T) , ora procedendo con le adimensionalizzazioni conveniente specificare,
quando ci si riferisce ad una determinata grandezza, se si in presenza o meno della variazione
termica. Per cui come fatto per la statica del cavo sospeso si indicheranno con il pedice 0 tutte le
grandezze di riferimento, ovvero riferite ad una variazione termica nulla, mentre le corrispettive
grandezze senza pedici si riferiscono al caso di cavo sospeso in presenza di deformazione
termica.
La forma adimensionale delle equazioni pu essere ottenuta introducendo le seguenti quantit:
x
~
x=
L
y
~
y=
L
v
v~ =
L
~=w
w
L
v=
d
L
(4.82)
= 1t
0 =
EA
H0
EA
H
2 = 2
12 mL2
H
12 =
H0
mL2
Dove 1 rappresenta la frequenza naturale della stinga tesa (vedi capitolo 3), ed la frequenza
adimensionalizzata del cavo con deformazione termica.
Operando le sostituzioni possibile ottenere le equazioni adimensionalizzate del moto fuori e
nel piano, per la (4.79) ladimensionalizzazione porta a scrivere:
2 &~& ~
v v + [8v - v~ ]e~ = 0
2
(4.83)
Nella quale si indicato con il puntino la derivata rispetto a e con lapice la derivata rispetto
a ~
x.
e si indicato invece:
Con ~
1
1
1 ~ 2 ~
2
~
) dx
e = 4 v[1 - 2 ~
x ]v~ + (v~ ) + (w
2
2
(4.84)
2 ~
~ w
~ e~ = 0
&& w
w
2
(4.85)
Dora in avanti si ometter il simbolo di tilde per una pi facile lettura delle equazioni.
A questo punto conveniente ricordare tre grandezze adimensionali introdotte nel capitolo 2
nelle (2.8):
h0 =
2H 0
W
h=
2H
W
W
2 EA
(4.86)
78
CAPITOLO 4
(4.87)
8v 1
2
v&& v +
v e = 0
2
h h
(4.88)
2
1
&& w w
w
e=0
2
h
(4.89)
Ora tramite v ed h possiamo sfruttare i risultati ottenuti nella statica del cavo sospeso con
deformazione termica, per risolvere anche la dinamica dello stesso.
79
CAPITOLO 4
&& Hw = 0
mw
. (4.90)
)
w( x, t ) = w( x )e it
. (4.91)
)
)
m 2 w Hw = 0
. (4.92)
Nella quale al solito si indicato con il puntino la derivata rispetto al tempo e con lapice la
derivata rispetto ad x..
Le condizioni al contorno associate sono ora:
)
)
w( 0 ) = w( L ) = 0
. (4.93)
n =
n
L
H
m
. (4.94 a)
A questo punto si riscontrano i benefici di aver risolto la statica del cavo sospeso con
deformazione termica. La soluzione appena trovata formalmente del tutto identica a quella
scritta per il caso generale della dinamica del cavo sospeso, a differenza del fatto che ora la H
in realt una H(T), a questo punto nota. Infatti:
n =
n
L
2H0
m
(4.94 b)
80
CAPITOLO 4
8v
2
v&& v + e = 0
2
. (4.95)
e = [4 v[1 - 2 x ]v ]dx
(4.96)
.
Ricorrendo alla separazione delle variabili:
v ( x, ) = ( x )ei
(4.97)
8v 1
2
2
2 i
i
(
x
)
(
i
)
(
x
)
e
+
4 v[1 - 2 x ] ( x ) e i ]dx = 0
h 0
(4.98)
Semplificando:
32 v 2 1
( x ) + ( x)
[[1 - 2 x ] ( x ) ]dx = 0
h
0
2
(4.99)
Ora per poter considerare gli effetti della temperatura si introduce un ulteriore termine
adimensionale:
02 = 02
H0
12 mL2
(4.100)
In contrapposizione a
2 = 2
12 mL2
(4.101)
H0 2
=
12 mL2
2
(4.102)
Infatti dalla statica del cavo sospeso con deformazione termica sappiamo che:
H0 =
(4.103)
81
CAPITOLO 4
h0 =
(4.104)
In cui H e h rappresentano al solito la reazione vincolare per cavo sospeso sotto lazione della
deformazione termica rispettivamente in forma dimensionale ed adimensionale..
82
CAPITOLO 4
2 ( x ) + ( x ) = 0
(4.105)
( x ) = e i x
0
(4.106)
( x ) = A sin( 0 x) + B cos( 0 x)
Per prima cosa possiamo sfruttare le condizioni al contorno rappresentate da v(0) = v (1) = 0 .
Per v (0) = 0 si ottiene:
0 = A sin( 0) + B cos( 0)
(4.108)
per cui B = 0 .
Inoltre per i modi antisimmetrici si ha la condizione di moto nullo in mezzeria (x = 1/2):
0 = A sin( 0 / 2) + B cos( 0 / 2)
(4.109)
(4.110)
0 = 2 n
(4.111 a)
= 2 n
(4.111 b)
02 = 0 2
(4.112)
2 = 2 2
83
CAPITOLO 4
2 = (2n )2 2
(4.113)
84
CAPITOLO 4
f0 =
(4.113)
2
32 f 2 1
( x ) + ( x )
[[1 - 2 x ] ( x ) ]dx = 0
h 0
2
(4.114)
64 f 2 1 1
- x ( x ) dx = 0
h 0 2
2 ( x ) + ( x )
(4.115)
64 4 f 0 2 1 1
- x ( x ) dx = 0
2
h0 0 2
2 ( x ) + ( x )
(4.116)
e = - x ( x )dx
2
0
1
(4.117)
64 4 f 0 2
e=0
( x ) + ( x )
2
h0
2
(4.118)
85
CAPITOLO 4
(4.119)
Ponendo che:
( x ) particolare = cos t = C
(4.120)
64 4 f 0 2
e=0
2
h
2C + 0
(4.121)
C=
64 4 f 0 2
e
2
h0
(4.122)
Ora sostituendo il risultato appena ottenuto nellequazione generale (4.119) allora si ottiene che
la soluzione rappresentata da:
( x ) = A sin( x) + B cos( x ) +
64 4 f 0 2
e
2
h0
(4.123)
0 = A sin( 0) + B cos( 0) +
64 4 f 0 2
e
2
h0
64 4 f 0 2
e
2
h0
0 = A sin( ) + B cos( ) +
2
(4.124 a)
(4.124 b)
86
CAPITOLO 4
B=
64 4 f 0 2
e
2
h0
(4.125 a)
64 4 f 0 2
e
2
h0 cos( ) 1
A=+
sin( )
2
(4.125 b)
Calcolate le costanti A e B a questo punto semplice ottenere per sostituzione lespressione per
( x) rappresentata da::
64 4 f 0 2
e
2
h0
( x) = +
tg
sin( x )
2
64 4 f 0 2
e
2
h0
cos( x ) +
64 4 f 0 2
e
2
h0
(4.126)
cos( ) 1
Avendo sfruttato la seguente relazione trigonometrica
= - tg .
sin( ) 2
2
h0
- tg sin( x ) cos( x ) + 1
( x) =
(4.127)
Ora conveniente definire in contrapposizione a 0 , che si riferisce al caso del cavo senza
2
f
= 64 0
h0
2
0
= 64
2
T
(4.128 a)
(4.128 b)
Come facile notare i due parametri sono strettamente collegati tramite la seguente relazione:
T 2 = 20
4
2
(4.129)
87
CAPITOLO 4
- tg sin( x) cos( x ) + 1
( x) =
(4.130)
e = - x ( x ) dx = ( x ) dx [x ( x )]dx
2
2
0
0
0
1
(4.131)
Ora avendo scomposto lintegrale possiamo risolve dapprima il primo termine ed in seguito il
secondo.
Per il primo integrale otteniamo che:
2 4
0 2 e
1
1
1
0 2 ( x)dx = 2 2 tg 2 sin( x) cos( x) + 1
cos( ) 1
= - tg
Ed essendo
2
sin( )
essere nullo.
(4.132)
2 4
0 2 e
cos sin
1
(4.133)
Sostituendo la (4.133) nella (4.131) e semplificando si ottiene:
2 4
0 2
1
1
1
1
= 2 +
tg 2
sin
2
sin
(4.134)
3
sin
+
=
2
2 4 2
2 0 2
2
1 + tg 2
(4.135)
88
CAPITOLO 4
sin 1 + tg 2 = 2 tg
2
2
(4.136)
+
=
tg
2 4 2
2
2 0 2
(4.137)
tg
4 2
20 4 2
(4.138)
A questo punto necessario fare un ultimo passaggio sfruttando la relazione (4.112) che ci
permette di ottenere in conclusione:
4 4
tg
=
2 2
2 2 0 2
(4.139)
89
CAPITOLO 4
4p2
16p2
r=210-5
a=110-5
5p
4p2
3p
r=210-5
a=110-5
4p
3p
2p
2p
DT=0
DT=15
DT=30
DT=-15
DT=-30
DT=0
DT=15
DT=30
DT=-15
DT=-30
1p
1p
0.01
0.1
10
100
1000
2
l0
10
20
30
40
50
60
70
80
2
l0
Figura 4.4 Effetti della deformazione termica sulle frequenze naturali del cavo. a) Primi due modi simmetrici e antisimmetrici,
in funzione del parametro di Irvine
20 , fissato
modo antisimmetrico.
In particolare in figura 4.4 a rappresentato landamento delle frequenze naturali al variare del
parametro di Irvine, per fissato valore di = 2x10-5.
da notare laumento delle frequenze dei modi simmetrici incrementando il parametro 20 .
Diversamente le frequenze dei modi antisimmetrici sono costanti al variare del parametro
stesso. In tale classico scenario si sono rappresentate le variazioni delle frequenze naturali
causate da un salto di temperatura, uniforme sulla sezione del cavo, rispetto ad una temperatura
di riferimento.
Si riconoscono in linea continua le curve relative alla temperatura di riferimento T = 0, e in
linea tratteggiata landamento delle frequenze naturali dei cavi che hanno subito una
deformazione termica positiva o negativa. In particolare un aumento di temperatura coincide
con una diminuzione delle frequenze naturali e viceversa.
90
CAPITOLO 4
Se si considerano le curve dei modi antisimmetrici, si nota, ancora, che quelle relative a
variazioni di temperatura positive si trovano interamente al di sotto di quella di riferimento,
mentre quelle relative a variazioni di temperatura negative sono interamente al di sopra della
stessa.
Tale comportamento riconducibile al solo effetto geometrico modellato nella statica, per il
quale si ha una riduzione della rigidezza geometrica relativa ad una perdita di tensione
nellelemento, per una variazione di temperatura positiva. Al contrario per variazioni di
temperatura negative, per le quali si ha un aumento di tensione nel cavo, si registra un aumento
della rigidezza geometrica. Tale effetto geometrico si risente nella dinamica con una riduzione
delle frequenze naturali per T > 0 ed in un incremento delle stesse per T < 0.
4p2
16p2
r=210
a=110-5
-6
5p
4p2
3p
a=110-5
r=210-6
4p
3p
2p
2p
DT=0
DT=5
DT=10
DT=-5
DT=-10
1p
0.01
0.1
10
100
DT=0
DT=5
DT=10
DT=-5
DT=-10
1000
1p
10
20
30
40
50
60
70
l0
Figura 4.5 Effetti della deformazione termica sulle frequenze naturali del cavo. a) Primi due modi simmetrici e antisimmetrici,
in funzione del parametro di Irvine
20 , fissato = 2x10-6.
modo antisimmetrico.
Analiticamente nellequazione (4.113), le frequenze dei modi antisimmetrici dipendono dal solo
parametro , che esprime la modifica di tensione nel cavo. Infatti se si considerano variazioni di
temperatura positive, si registrano perdite di tensione nel cavo crescenti con laumentare di T,
mentre in modo del tutto speculare si ha un aumento di tensione crescente con il T per
variazioni di temperatura negative. Tale effetto via via meno marcato per cavi molto pretesi o
molto laschi ovvero per 20 <<1 o per 20 >>1, come facile intuire dai grafici di figura 2.3 gi
precedentemente discussi.
Se come visto i modi antisimmetrici sono fortemente influenzati dalleffetto geometrico, nei
modi simmetrici interviene, insieme al primo, un secondo effetto, riconducibile anchesso ai
risultati ottenuti nel problema statico del cavo con deformazione termica, denominato effetto
statico. Anche in questo caso, pertanto, si ottiene, una riduzione per T > 0 ed un incremento
per T < 0, delle frequenze naturali, imputabili alleffetto geometrico, come gi detto in
precedenza.
Diversamente il secondo effetto, quello statico, legato all aumento della freccia per effetto
della variazione di temperatura positiva e la corrispettiva diminuzione della freccia per
91
CAPITOLO 4
temperature negative (figura 2.3 b). Tale modifica di configurazione, indicato appunto come
effetto statico, produce un diretto effetto sulle frequenze dei modi simmetrici.
Leffetto statico essendo legato al parametro interviene solamente sui modi simmetrici, per i
2
quali per mezzo della relazione (4.129) stato introdotto il parametro T correttivo del
parametro di Irvine 20 per mezzo del rapporto 4 / 2 . Leffetto geometrico e leffetto statico
contribuiscono insieme sui modi simmetrici. Fin quando 20 <1 per il primo modo simmetrico e
20 <40 circa per il secondo, si riscontra lo stesso fenomeno discusso per gli antisimmetrici,
imputabile fondamentalmente alleffetto geometrico. A causa dellinterazione delleffetto
statico, oltre tali valori di 20 , non si ottiene lo stesso comportamento osservato per i modi
antisimmetrici in cui le curve erano interamente al di sopra o al di sotto (a seconda del segno
della variazione di temperatura) della curva di riferimento.
Dalla figura 2.3 abbiamo che per le temperature positive 2 sempre maggiore di 1, mentre 2
comunque positivo ma minore di 1, per cui il rapporto 4 / 2 risulta essere sempre maggiore
di 1. In modo del tutto analogo si ha che tale rapporto sempre minore di 1 se riferito a
temperature negative. Bisogna per considerare che tale rapporto, indipendentemente se T > 0
o T < 0, tanto pi prossimo allunit quanto pi lelemento sia molto lasco o molto preteso.
invece sensibilmente lontano da uno per cavi nellintorno di = 1. Possiamo pertanto affermare
che leffetto statico strettamente connesso al rapporto 4 / 2 poco rilevante sia per cavi
molto laschi che molto pretesi. Infatti per valori del parametro di Irvine molto grandi o molto
piccoli leffetto statico trascurabile, mentre riveste un ruolo fondamentale quello geometrico.
Infatti sia per il primo che per il secondo modo simmetrico c una zona in cui il
comportamento osservato finora, legato essenzialmente alleffetto geometrico, cambia,
addirittura invertendosi, per cui risulta esservi una riduzione delle frequenze naturali per T < 0
ed un aumento per T > 0. Tale comportamento legato al fatto che linterazione delleffetto
statico molto rilevante in tale range del parametro di Irvine.
La figura 4.4 b, mette in evidenza anche il comportamento delle curve in prossimit del punto di
crossover tra il primo modo simmetrico ed il primo modo antisimmetrico al variare della
differenza di temperatura. Al solito in linea continua sono rappresentate ancora le curve relative
a T = 0 che costituiscono il nostro riferimento per comprendere meglio gli effetti della
temperatura sulla dinamica del cavo sospeso. Come gi visto nella teoria di Irvine, in assenza di
variazione di temperatura, il punto di crossover si trova in corrispondenza di 02 = 42. E
possibile notare che con il variare del T varia anche la posizione del punto di crossover, in
particolare si ha uno spostamento verso destra o verso sinistra lungo lasse delle ascisse di tale
punto a seconda se il T risulta essere positivo o negativo. Si nota infatti che per variazioni di
temperatura positive il crossover si realizza in corrispondenza di valori del parametro di Irvine
via via minori di 42 allaumentare del T. Un comportamento speculare caratterizza le curve
caratteristiche di variazioni termiche negative per le quali il crossover avviene in corrispondenza
dei valori del parametro di Irvine maggiori di 42. Uno spostamento simile pu essere
facilmente riscontrato anche se ci si riferisce allasse delle ordinate. E possibile notare , in
generale, che il punto di crossover si sposta man mano verso frequenze superiori passando da
variazioni di temperatura positive scendendo verso variazioni termiche negative.
La figura 4.5, ribadisce quanto osservato nel grafico precedente. In tal caso si riscontra lo stesso
comportamento osservato e discusso per il grafico 4.4, in maniera ancora pi marcata. Il perch
di unaccentuazione del fenomeno facilmente deducibile se si osservano i grafici di figura 2.3.
Infatti aver scelto un valore di minore ha comportato un sensibile aumento dei parametri
descrittori della variazione della temperatura e . In tal caso sufficiente infatti, considerare
92
CAPITOLO 4
anche una piccola variazione di temperatura per poter da subito osservare gli effetti provocati
dal T. Per quanto detto in precedenza si risente di ci nella dinamica in relazione alleffetto
geometrico e alleffetto statico che risultano di conseguenza essere amplificati. Per quanto
riguarda il crossover ritroviamo le stesse considerazioni fatte per il caso precedente,
considerando ovviamente che in tal caso i due effetti citati sono appunto amplificati.
93
CAPITOLO 4
CONCLUSIONE
Nel seguente lavoro sono stati descritti gli effetti che la deformazione termica produce sul
comportamento dei cavi sospesi.
Nei primi due capitoli, in particolare, si analizzata la statica e negli ultimi due la dinamica.
Si visto come la variazione di temperatura influisca sulla statica dei cavi in termini di freccia e
tensione nel cavo tramite lintroduzione di due parametri descrittori adimensionali. stato
possibile vedere quanto sia influente tale deformazione a seconda di come varino le propriet
del cavo (peso proprio o stato di pretensione), e a seconda dellentit della variazione termica
stessa sia positiva che negativa.
Tramite lutilizzo di vari grafici semplice vedere quanto sia importante linterazione della
deformazione termica e in che casi questa rivesta un ruolo molto rilevante.
In generale, inoltre, si pu affermare che sia se il cavo sia preteso o non, leffetto della
temperatura genera uno stesso comportamento; in presenza di un raffreddamento la reazione
allappoggio aumenta, in presenza di un riscaldamento la medesima reazione diminuisce. Ci
indica che sul comportamento dellelemento influiscono contemporaneamente entrambi i fattori,
sia la pretensione sia la temperatura; ovviamente sar lentit delle due a dare un differente
contributo al comportamento del cavo; evidente, come detto, che per quanto grande possa
essere, sempre nellordine di grandezza delle variazioni climatiche, la temperatura, il suo effetto
sar rilevante o addirittura trascurabile in funzione dello stato di pretensione in cui si trova
lelemento.
Inoltre un altro aspetto messo in evidenza, e riscontrabile dagli stessi grafici dato dal fatto che
gli effetti di un T sono fortemente differenti a seconda se questo sia positivo o negativo.
Considerazioni del tutto simili sono state fatte anche in relazione allaumento della freccia.
A partire dai risultati ottenuti dalla risoluzione della statica stato inoltre possibile passare allo
studio del comportamento dinamico, sfruttando quanto ottenuto in termini di freccia e tensione
nel cavo e contemporaneamente fissando lapprossimazione di profilo parabolico.
Sono stati cos descritti gli effetti della deformazione termica sulle propriet spettrali dei cavi
sospesi rappresentando landamento delle frequenze naturali al variare del parametro di Irvine.
Si visto che le frequenze dei modi antisimmetrici sono costanti al variare del parametro stesso
al contrario dei modi simmetrici. Si potuto osservare per quali range del parametro di Irvine
gli effetti della temperatura sono pi o meno importanti. In particolare sono stati definiti due
effetti fondamentali responsabili di tale fenomeno, leffetto statico e leffetto geometrico. I due
effetti non sono del tutto indipendenti tra loro e interagiscono contemporaneamente per quanto
riguarda i modi simmetrici mentre influisce uno solo per gli antisimmetrici. In ultimo si sono
messi in evidenza gli effetti provocati dalla deformazione termica in relazione al punto di
crossover.
94
CAPITOLO 4
BIBLIOGRAFIA
[1] Francesco Potenza; Modelli meccanici e strategie di controllo attivo per la riduzione delle
oscillazioni di un cavo sospeso
[2] Elsa de S Caetano; Cable vibrations in cable-stayed bridges.
[3] IrvineHM ~1981!, CableStructures
[4] Luongo, Paolone; Meccanica delle strutture, sistemi rigidi ad elasticit concentrata.
[5] Marco Lepidi, Vincenzo Gattulli, Fabrizio Vestroni; Static and dynamic response of elastic
suspended cables with damage
95