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La voce di chi non ha voce

La favola, la satira e l'epigramma sono I 3 generi principali che condividono la voce del
malcontento sociale, o meglio la voce di chi non ha voce.
La favola

Breve apologo, racconto essenziale privo di dettagli;


Narrazione fantastica;
Personaggi animali parlanti legati a ruoli fissi e ben noti;
Racchiude una verit;
Propone o sanziona determinati comportamenti umani.

La morale della favola pu precedere o seguire la narrazione: nel primo caso si parla di promitio,
nel secondo di epimitio.
Giunta in Grecia dal mondo orientale, la favola trov una prima fioritura con Esopo, uno schiavo di
origine frigia vissuto nel VI secolo a.C. Con il suo nome ci giunta una raccolta di 400 favole.
Fu Fedro il primo latino a comporre un'organica raccolta di favole poetiche. Egli denunciava il
disagio e le amarezze di chi costretto a vivere in condizione subalterna in una societ dominata dai
prepotenti e dalla legge del pi forte, senza la speranza di potersi un giorno emancipare.
Nell'antichit la protesta finisce sempre nella rassegnazione e non presenta mai un progetto di
cambiamento.
Fedro

La vita di Fedro collocabile tra il 20 a.C. e il 50 d.C.. Di origine tracia, giunto a Roma
come schiavo, poi affrancato e divenuto liberto di Augusto.
Sotto il nome di Fedro ci sono stati tramandati 5 libri con un totale di 93 Fabulae.
La lingua e lo stile sono al servizio della conclusione morale. Il ritmo narrativo accelerato
dalla brevitas. La morale della favola a volte tanto rapida da avvicinarsi al proverbio. Il
metro il senario gambico.

La satira
La satira un componimento poetico che critica la follia e la malvagit. La prima in quanto esprime
un giudizio costruttivo e bonario sugli errori degli uomini. Ci pu suscitare il sorriso e il
divertimento del lettore. La seconda in quanto assume un atteggiamento severo e giudica i vizi degli
uomini. Ci in quanto vuole suscitare la reazione morale di chi legge.
La satira ha origine nel mondo latino. Il primo autore di satire fu Ennio (239-269 a.C.). L'inventore
della satira come genere letterario autonomo fu Lucilio.
La satira latina ha alcune caratteristiche costanti:
Si occupa di quotidiano. Per questo i suoi temi erano considerati antipoetici.
Il tono quello di una critica ai costumi contemporanei e alla cultura ufficiale, che vengono
sottoposti a un'opera di smascheramento, cosicch questo genere approda a una severa
diagnosi della realt.
Variet degli argomenti, che si rispecchia nella libert della struttura
Il linguaggio ha i termini della lingua parlata.

Persio

La vita di Persio si svolse dal 34 al 62 a.C. e attraversa gli anni centrali dell'impero di
Nerone. Apparteneva ad una famiglia etrusca. Caratterizzato dall'oscurit dei suoi testi e
dall'intransigenza morale. La sua poesia si alimenta del vero e si nutre del disgusto per la
triste situazione morale del proprio tempo, dominato dalla corruzione. Persio legato alla
filosofia stoica.
Di Persio sono 6 satire in un totale di 650 esametri.
I temi principali delle satire sono: i poeti del tempo, preghiera e sentimento religioso, cattiva
educazione, precetto delfico conosci te stesso, libert, uso delle ricchezze.
Il suo poetare uno sfogo fisiologico pi che una forma di protesta sociale.

Giovenale

Giovenale nasce tra il 55 e il 60 d.C. ad Aquino. Non sappiamo se egli davvero fu cliente,
ma continuamente parla delle umiliazioni e delle miserie connesse con l'istituto della
clientela. La sua morte si colloca dopo il 127 d.C.
Compose 16 satire in 5 libri che si possono collocare tra il 90 e il 127 d.C.
I temi principali delle satire sono: contro l'ipocrisia e omosessualit, umiliazione del cliente
da parte del patrono, contro le donne, misere condizioni degli intellettuali, la nobilt di
nascita un falso valore, contrasto tra ricchezza e povert, privilegi della vita militare.
Giovenale dichiara: se il genio non me lo concede, l'indignazione detta i versi, cos come
pu. Egli quindi evita i toni vacui e magniloquenti e sfrutta appieno la mescolanza dei
livelli espressivi che era consentita alla satira in quanto genere aperto.

L'epigramma
L'epigramma da luogo ad una rappresentazione soprattutto comica della realt, che prescinde da
un'aperta valutazione morale del comportamento. Protagonista sempre l'uomo inserito in un
mondo fatto di cose quotidiane.
Dal punto di vista strutturale l'epigramma consta di:
Una prima parte, descrittiva o narrativa, che ha la funzione di presentare una situazione.
Una battuta finale inattesa e pregnante, che condensa il succo del testo.
Sul piano espressivo:
Brevitas.
Figure retoriche di vario genere.
Espressioni di lingua popolare.
Termini realistici e osceni.
Marziale

Marziale naque a Bilbilis, nella Spagna Tarraconese, intorno al 40 d.C. Trasferitosi a Roma,
si adatt a vivere alla meglio come cliente. Ottenne la gloria, ma non la ricchezza che egli
sognava. Mor nel 104 d.C.
Nell'80 d.C. compose il suo primo libro, il Liber de spectaculis. Tra l'84 e l'85 seguirono i
due libri Xenia e Apophoreta. Con cadenza annuale dall'86 al 98, Marziale pubblic gli
undici libri di epigrammi, cui ne segu un dodicesimo nel 101-102.

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