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Anna Cazzagon

IN
SPETTACULO
SPETTACOLARIS

Febbraio 2012

A te, che devi ancora nascere ma sei la mia vita


e a te, che da quando sei nato sei tutta la mia vita

In un mondo fatato, dove tutto colorato,


inizia la nostra storia
senza tempo misurato.
C un giovane rospetto,
carino ma non di bellaspetto,
pieno di voglia di sfondare,
anche se non sa bene da dove incominciare.
Giacomo il suo nome,
ed ecco presentato il nostro attore.
E poi c Michela,
una rana color verde mela,
la pi bella di tutte, voluta da tutti,
ma non dal nostro provolone,
ma a raccontarlo tocca al narratore.

In un pomeriggio dautunno,
pieno di sole,
nel laghetto delle fate
ci son tanti calabroni.
Essi rovinan tutti i fiori,
ci vuol lintervento di un campione,
e da un laghetto vicino
ecco che arriva Giacomino,
che armato della sua lancia,
mando tutti via,
ed ecco partire lesultanza.
Tutti lo abbracciavano,
tutti lo volevano,
tranne una rana,
china sul prato a accogliere fiori
per il suo vaso.
Lui incuriosito del suo comportamento,
si avvicin tutto contento:
Tu non mi ringrazi per il dono che ti ho fatto??
Tutti sono qua a dirmi grazie,
ma non sanno che io son venuto qua solo per veder ancor i fiori nascere;
ma lei tutta timidona,
non riusciva a spiccicar parola,
e quando alz gli occhi per guardarlo, tutto le sembr cos strano e scapp via, tanto che
lui credette
che fosse stata colpa sua.
Qualche tempo dopo,
nel laghetto ormai ben noto,
c una festa di animali,
ma tutti son vestiti uguali,
e Giacomo che vien dal laghetto vicino, spera che in quella festa
possa ritrovar quella donzella
e dirle: No scusa guarda che hai frainteso,

io non volevo!.
Nel tempo trascorso,
da quel primo incontro,
Michela si ritrov malata
senza rendersene conto;
i genitori preoccupati,
consultarono lo stregone,
sperando in un male di stagione:
Miei cari signori,
vostra figlia terminale,
lha colpita un virus letale,
ma alla sua et quasi normale:
vostra figlia innamorata,
e non esiste medicina appropriata!.
Michela in cuor suo sapeva
chi era stato il portatore,
ma non poteva dirlo al campione,
e quando alla festa lo vide,
invece di spiegare la sua reazione, sinvent un amore
per sfuggire alla tentazione.
Giacomo and via tutto arrabbiato:
il suo lago ho salvato,
eppure non mi degna di uno sguardo,
e lasciata ogni speranza di successo, Giacomo part via per un bel pezzo.
Ormai son passate diverse lune,
i nostri giovani
sono un bel po pi maturi,
Giacomo combatte sempre per i laghi,
tipo mercenario,
e Michela gestisce un locale.
Una sera con gli amici,
Giacomo si ritrova proprio in quel paese, e grande fu il stupore,
quando si rese conto, chi era,

il gestore del 119.


Ma memore della scottatura ricevuta,
fece finta di nulla,
e inizi la bevuta.
Michela risentita,
allora con una scusa,
lo convinse di tornare
per farsi perdonare.
Qualche giorno dopo, finalmente,
torn Giacomo al locale.
Michela tutta impacciata,
gli spieg la pagliacciata.
Lui emozionato
inizi a piangere disperato.
Perch piangi amore mio?,
gli chiese la rana verde mela;
Credevo che non mi volessi
e ho accettato di partire,
mi dissi di andarmene lontano,
dove speravo tu non potessi infierire,
ma io ti amo
dal primo momento,
ma ora non posso
crearti alcun vincolo fatato!.
Ancora delle lune passarono,
e i due giovani non si rassegnarono.
Continuavano a scriversi tutti i giorni, ma vedersi era un problema,
con i lavoro che facevan.
Ma poi lidea geniale,
perch non aprir un agenzia immobiliare?
Fu cos che Giacomino torn
al laghetto delle fate,
e spos la rana Michela

che lo aveva evitato.


Ora che il nostro narratore
conclude la storia,
cerchiamo insieme la lui,
di capire cosa abbiamo imparato.
Con uno sguardo ci si pu innamorare, vero
per le bugie non bisogna dire, vedi Michela stava per perdere il suo amore,
ma certe cose si possono perdonare,
perch a volte lamore
fa pi paura di un calabrone.

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