SEZIONE I
LA DECISIONE
1.
La SENTENZA latto con cui il processo consegue il suo risultato, e
rappresenta il momento in cui la tutela giurisdizionale assume la sua massi ma
espressione.
Ci sono dei casi in cui affinch il processo raggiunga il proprio scopo occorre
siano poste in essere atre attivit senza le quali la tutela non si realizza, ad
esempio il ricorso allesecuzione forzata che molto spesso necessaria per la
soddisfazione concreta del diritto soggettivo quando il soccombente non
esegue spontaneamente la pronuncia del giudice.
Oggi il carattere giurisdizionale del processo esecutivo civile non viene
generalmente pi messo in discussione, tuttavia la sentenza rimane al centro
del processo ed ad essa che va collegato leffetto saliente della funzione
giudiziaria, cio la realizzazione del giudicato.
Lidea del processo esecutivo come complemento del processo cognitivo per la
realizzazione dellinteresse protetto pu avere rilievo al massimo per il
processo civile; molto meno per il processo penale, dove la natura
giurisdizionale del processo esecutivo rimane dubbia (qui la funzione del
processo sembra pienamente raggiunta con il risultato dellaccertamento e
cio attraverso la sola cognizione).
Nel campo amministrativo e in quello tributario no esiste neppure una forma di
esecuzione in senso tecnico (giudizio di ottemperanza altro non se non un
ulteriore processo di cognizione).
2.
La sentenza consiste in un
MOMENTO LOGICO ragionamento che il giudice effettua per
applicare la volont della legge al caso concreto
MOMENTO IMPERATIVO comando che il giudice pronuncia.
Cpc e cpp ritengono sia la MOTIVAZIONE che il DISPOSITIVO elementi essenziali
della decisione, tanto da far dubitare che essa possa esistere se priva di uno di
questi elementi.
Negli ordinamenti common law la sentenza consiste essenzialmente nel
momento imperativo dato che non esiste lobbligo di motivazione, che rimane
opinion interna del giudice. Per contro nellordinamento italiano sembra che la
motivazione debba invece assumere rilevanza addirittura maggiore del
dispositivo (art. 111.6 Cost obbligo di motivazione, posto per al fine di un
controllo sul provvedimento e non come modello di sentenza)
Con riguardo al nostro ordinamento facile verificare lesistenza di varie ipotesi
in cui dispositivo e motivazione sono separati e nelle quali la sentenza produce
alcuni effetti gi con lo stesso dispositivo (es. esecuzione forzata delle sentenze
di condanna pronunciate dal giudice del lavoro che si effettua sulla sola base
del dispositivo).
La concezione che fa consistere la decisione del giudice nellelemento
conoscitivo ha come presupposto lidea di una funzione meramente
dichiarativa dellattivit giurisdizionale che parte dalla premessa che la norma
giuridica, anche se generale e astratta, contenga gi in s il comando specifico
da dirigere verso una persona determina quando e se si verificano i fatti
previsti dalla stessa norma. Il compito del giudice sarebbe solo quello di
registrare lavvenimento dei fatti affinch la volont della legge da astratta
diventi concreta concezione riduttiva della funzione del giudice. Se cos fosse
per non sarebbe necessario il giudice (andrebbe bene qualunque giurisperito)
invece solo il giudice pu rendere effettivo quel comando potere di
imperium che solo il giudice possiede.
Il provvedimento giudiziario espressione di pura volizione da parte del
magistrato, che pu sbagliare, non potrebbe essere cos invece se ci fosse
unautomatica applicazione della norma alla realt concreta . Secondo
Calamandrei il giudice, nellemanare il comando, svolge unattivit politica e
compie un preciso atto di volont, una scelta imperativa. Quindi non
sbagliato attribuire una funzione creativa alla giurisprudenza, svincolando
lattivit giurisdizionale dal ruolo di attivit meramente complementare a
quella della legislazione. Ci emerge soprattutto in quelle ipotesi in cui il
giudice colma le lacune del diritto dettando una specifica previdenza.
Lattivit del magistrato sempre la stessa, anche quando il caso
espressamente previsto dalla fattispecie la norma si pu concretizzare solo
attraverso il suo comando. Lidentificazione della sentenza nel comando e non
nel puro atto di interpretazione fondamentale per la disciplina del giudicato,
giacch permette di affermare che questo si forma sullelemento imperativo
della decisione e non su quello logico.
3.
Tutto ci non esclude che il giudice nellapplicare il comando deve compiere
anche unoperazione conoscitiva che sempre richiesta da un punto di vista
logico.
Questa attivit intellettiva si realizza attraverso la MOTIVAZIONE (obbligo
giuridico ex art. 111 Cost) che lo specchio del procedimento seguito dal
giudice per decidere.
Modo di formazione di questo ragionamento tappe che attraversa per
raggiungere la decisione:
la dottrina per molto tempo ha ricondotto lattivit del magistrato allo schema
del SILLOGISMO GIUDIZIALE, nellambito del quale la premessa maggiore
sarebbe data dalla norma che si ritiene di dover applicare, la premessa minore
dal fatto in concreto accaduto e la conclusione dalla sussunzione del fatto nella
norma giuridica per individuare il comando concreto da emanare nel caso
specifico. Tuttavia lattivit del giudice non si pu ridurre al puro impiego del
sillogismo perch appare un fatto troppo schematico che non tiene conto di
certi aspetti fondamentali propri dellattivit del decidere, che pi che nella
4.
Nel processo civile, in certe ipotesi eccezionali, il giudice pu decidere secondo
EQUIT art. 113 cpc nel pronunciare sulla causa il giudice deve seguire le
norme del diritto, salvo che la legge gli attribuisca il potere di decidere secondo
equit
Lequit considerata come una forma di giustizia naturale che mitiga il rigore
del diritto positivo.
Va innanzitutto distinta lEQUIT INTEGRATIVA, che si ha in quelle ipotesi in cui il
legislatore lascia al giudice la possibilit di integrare una fattispecie normativa
incompleta, dallEQUIT SOSTITUTIVA, che consiste in una vera e propria
sostituzione del giudizio di stretta legalit. In questultimo caso, pur essendoci
una norma completa, il legislatore consente di derogarvi ma solo in due casi:
nelle cause di competenza del giudice di pace di valore non superiore a 1.100
euro ed ogni volta che si tratti di giudizi in materia di diritti disponibili e le parti
richiedano il giudizio equitativo.
Normalmente si parla di equit come giustizia del caso singolo, cio come
deroga alla norma scritta, che per la sua generalit e astrattezza pu
trascurare circostanze particolari del caso pratico. Da questo punto di vista la
regola equitativa assume due attributi:
la regola equitativa ha due attributi:
la determinazione del principio di equit viene fatta dal giudice sulla base di
un criterio soggettivo
2 concezione: si basa sullo scarto che vi pu essere fra la norma scritta e la
realt sociale principi di diritto superati situazione diversa dalla
precedente: lequit non pi imposta da circostanze particolari del caso
per il giudice questo divieto assoluto (di modifica dei fatti di causa)
il giudice non pu introdurre nel processo dufficio nessun fatto ulteriore,
n modificare i fatti dedotti dalle parti
SEZIONE II
IL GIUDICATO
1.
caratteristica principale dellattivit giurisdizionale la formazione del
GIUDICATO la decisione diviene immodificabile (non cos nel campo
legislativo, amministrativo dove le leggi possono essere abrogate e i
provvedimenti revocati)
la differenza con la giurisdizione volontaria (carattere sostanzialmente
amministrativo) infatti che tali provvedimenti possono essere modificati
(assenza della cosa giudicata)
2.
dottrina del processo civile distingue:
GIUDICATO FORMALE (= PASSAGGIO IN GIUDICATO)
irrevocabilit della decisione; ha per oggetto la
sentenza; indispensabile in tutte le pronunce
giudiziarie
GIUDICATO SOSTANZIALE (= COSA GIUDICATA)
stabilit del rapporto giuridico deciso; riguarda il diritto;
pu anche mancare
Es. una sentenza che dichiara improponibile la domanda per mancanza di un
presupposto processuale, ancorch passata in giudicata non impedisce un
nuovo processo lazione non si esaurisce (perch non si formato il
giudicato sostanziale)
nel caso della giurisdizione volontaria non si produce la cosa giudicata (=
g.sost.): la situazione decisa pu sempre variare a seguito del mutamento delle
circostanze
anche nel processo penale il giudicato formale tipico delle decisioni sui
presupposti processuali
solo attraverso il richiamo al giudicato sostanziale e precisamente al profilo
dellaccertamento che si pu riuscire a spiegare il fenomeno dellespansione
del giudicato al di fuori del processo efficacia attribuita al giudizio penale nei
giudizi civili e amministrativi potrebbe giustificarsi se non sotto il profilo
dellautorit della cosa giudicata
lindividuazione del giudicato sostanziale presuppone due prospettive:
3.
DISPOSITIVO MOTIVAZIONE acquista rilevanza al fine di vedere su cosa
incida il giudicato
se il dispositivo incompleto non v alcuno ostacolo alla sua integrazione con
la motivazione (tuttavia solo inserimento nel dispositivo di quei profilo
dellaccertamento che appaiono funzionalmente connessi con quanto il giudice
ha espressamente disposto)
vedi condanna implicita (es. azione di rilascio dellimmobile per finta locazione
accogliendo la domanda il giudice dispone la sola risoluzione del rapporto
locatizio; non c unespressa condanna al rilascio che considerata implicita
nel dispositivo)
possibilit di ritenere coperte dal giudicato (quindi non riproponibili in un
diverso processo) eventuali affermazioni incidentali che appaiono in
motivazione ma non nel dispositivo solo in quanto momento necessario del
ragionamento (= questioni tali che se avessero avuto un soluzione diversa,
anche la decisione sarebbe stata diversa)
sono esclusi dalla portata del giudicato gli OBITER DICTA (= collegati alla
controversia ma non costituenti un momento essenziale del ragionamento del
giudice)
per il giudicato non pu formarsi autonomamente neppure sulle questioni che
costituiscono un passaggio essenziale condizioni perch si produca lefficacia
del giudicato sulla questione pregiudiziale:
- che la legge lo imponga
- che le parti lo abbiano espressamente richiesto
il giudice a quo potrebbe sempre pronunciarsi sulla questione (anche se di
competenza del giudice superiore) se la decisione pu essere resa senza
efficacia di giudicato, cio incidenter tantum
GIUDICATO IMPLICITO questioni che il giudice doveva necessariamente
risolvere, anche se non in modo espresso (non risultano neppure in
motivazione) per poter arrivare alla decisione
Il giudice per decidere con efficacia di giudicato una questione pregiudiziale
necessario che gli sia richiesto per legge o per esplicita domanda di una delle
parti in questo caso non possiamo avere giudicato implicito; quanto detto
vale per le questioni di merito; per le questioni di rito invece il giudicato
implicito pu formarsi
es. se il giudice ha condannato a pagare una somma deve avere per forza data
per implicita la propria competenza anche se non c traccia sul dispositivo o
sulla motivazione di ci (ma anche sulla questione di rito si forma il giudicato)
4.
IRREVOCABILIT ESECUTIVIT della sentenza [proc. civ.] vedi provvisoria
esecuzione a tutte le sentenze di primo grado: lanticipazione dellesecutivit
rispetto al passaggio in giudicato si giustifica con i tempi lunghi del processo
civile
[proc. penale] irrevocabilit della decisione e della sua forza esecutiva invece
tipica del processo penale nel quale non ammessa lesecuzione provvisoria
della condanna
lesecuzione penale vera e propria (quella delle sentenze di condanna) non pu
avere luogo prima ce questa sia divenuta irrevocabile
con riferimento alla scissone cronologica che si ha nel proc. civ. far lesecutivit
della sentenza e la sua immodificabilit:
- i veri e propri EFFETTI della sentenza consisterebbero nella sua forza
esecutiva
- mentre la sua IMMODIFICABILIT non sarebbe un effetto, ma un carattere
che ne rende stabile tale forza esecutiva ulteriori effetti: ad es. efficacia
vincolante che la sentenza pu avere su altre controversie
concetti di efficacia (esecutivit) e di autorit (giudicato) sono
autorit nel senso che il contenuto della decisione viene usato nel diverso
processo come mezzo di prova (e non nel senso della sua forza vincolante)
efficacia vincolante (utilizzabile in altri processi) pu esserci gi prima che
esso acquisti forza esecutiva
mentre per acquistare lattributo della irrevocabilit occorre che esso non sia
pi impugnabile
lirrevocabilit non serve affatto a realizzare unefficacia esecutiva, per
produttiva di altri autonomi effetti
la distinzione concettuale di questi momenti esiste anche nel processo penale
anche se esecutivit e irrevocabilit coincidono cronologicamente. limpiego
della sentenza in un altro processo come mezzo di prova condizionato dal
fatto che la prima sentenza sia diventata irrevocabile
non c identit logica di tali elementi, ma solo temporale
ad una sentenza resa in un altro processo non fa difetto il requisito dellidoneit
allaccertamento dei fatti ancorch essa non sia passata in giudicato, salvo il
potere discrezionale del giudice di graduarne il valore
artt.189 e 192.2 cpp pu utilizzarsi a fini probatori anche una sentenza
penale non passata in giudicato anche la sentenza penale ha la possibilit di
ulteriori effetti indipendenti dal giudicato e dallesecutivit
sovrapposizione tra esecutivit e irrevocabilit solo cronologica
5.
art.2909 c.c = L'accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato
fa stato a ogni effetto (solo) tra le parti, i loro eredi o aventi causa.
operativit inter partes del giudicato: le parti, gli eredi o gli aventi (divenuti tali
prima o dopo la sentenza)
tuttavia sembra pi plausibile che la norma abbia voluto indicare coloro che
divengono successori dopo il passaggio in giudicato della sentenza (giacch
per quelli che lo erano gi scontato: sono parte fin da subito)
limitazione del giudicato alle sole parti del processo
Es. se tizio conviene in rivendica caio e la sentenza lo dichiara proprietario del
bene, ci non impedisce a mevio di istaurare un processo contro tizio per arsi
effetti giuridici della sentenza valgono solo nei confronti delle parti ma la
sentenza come fatto materiale val per tutti: nessuno pu disconoscere
quellaccertamento. il giudicato diventa incancellabile come fatto storico (vedi
es. di prima: mevio non pu disconoscere il giudicato)
si pu discutere del modo in cui il terzo possa far valere il suo diritto
incompatibile:
- attraverso un autonomo processo di cognizione (soluzione
preferibile)
- con lopposizione di terzo ordinaria ex. art.404.1
A) EFFETTI RIFLESSI (= RIFLESSIONE)
quando i terzi sono titolari di situazioni caratterizzate da un rapporto di
pregiudizialit-dipendenza rispetto a quello dedotto in giudizio (allorch un
certo rapporto giuridico pregiudiziale rientra nella fattispecie di un altro
rapporto dipendente ) prodursi nella sfera dei terzi di veri e propri effetti
giuridici
Es. rapporto di locazione e di sublocazione rapporto di pregiudizialitdipendenza: il secondo risente delle vicende del primo
- non sono effetti naturali della sentenza
- mezzi di tutela accordati ai terzi sono completamente diversi da quelli
offerti alle parti: il terzo infatti non pu attaccare il giudicato se non
provando che esso il risultato di un processo fraudolento posto in
essere a suo danno
art.404.2 cpc = Gli aventi causa e i
creditori di una delle parti possono fare
opposizione alla sentenza, quando e'
l'effetto di dolo o collusione a loro danno.
= opposizione di terzo revocatoria si
deve provare oltre al pregiudizio, la frode
[ 404.1 cpc esperibile sulla base dellesistenza del semplice
pregiudizio spetta solo al litisconsorte necessario pretermesso (
sufficiente che dimostri di essere stato pretermesso)]
una garanzia difensiva durante il corso del giudizio art.107 cpc
consente al giudice di chiamare un terzo in causa per ragioni di
opportunit allorch la causa gli comune
A) EFFETTI DIRETTI (= ESTENSIONE)
in certi casi il giudicato pu incidere sulla sfera dei terzi rimasti estranei al
processo producendo effetti diretti simili a quelli tra le parti = estensione del
giudicato ai terzi ES:
a. [non rientra tuttavia tra i casi di estensione]
profilare la concorrenza di pi
iniziative in occasione di un unico
evento lesivo prodottosi su scala
nazionale
valutare la potenziale espansione del giudicato che si forma in uno dei
processi
considerando ci le associazioni sindacali locali come soggetti ai quali
spetta solo la capacit di stare in giudizio come sostituti processuali
dellassociazione nazionale
- la proposizione di una iniziativa impedirebbe la
proposizione di analoga iniziativa da parte di altra
organizzazione territoriale
- laccertamento passato in giudicato dovrebbe
estendersi anche ai soggetti che non hanno agito
sufficiente che nel processo deciso per primo fosse stata accertata
lillegittimit del comportamento perch tale risultato potesse avere
efficacia su tutto il territorio dello stato, impedendo ogni altra iniziativa
giudiziaria
ma il giudicato si forma qualsiasi sia lesito della pronunzia? o solo se
viene accolta la richiesta del sindacato?
azione esperita dal sindacato +
azione esperita dal singolo
lavoratore
la sentenza emessa nel procedimento promosso dallassociazione
sindacale pu spiegare effetti anche nei confronti del lavoratore?
- se la domanda del sindacato viene accolta automatica
estensione dei benefici
- se la domanda del sindacato viene respinta
il lavoratore pu agire in un autonomo
processo? quali sono gli effetti del
giudicato di rigetto? si estende anche al
lavoratore impedendone ogni autonoma
iniziativa? s
qualche autore sostiene la tesi della sola operativit nel caso di accolta
domanda si precluderebbe ingiustamente al lavoratore di agire in
separato giudizio;
tuttavia ha poco senso parlare di estensione dei benefici in caso di
accoglimento della domanda, giacch il datore di lavoro
automaticamente obbligato a cessare lazione antisindacale lunico
caso realmente prospettabile di estensione quello del rigetto della
domanda
o si ammette lestensione degli effetti del giudicato (anche in caso di
rigetto) o si ammette che il lavoratore possa sempre individualmente
tutelarsi
falso
in tale ipotesi la pronuncia del giudice cade su un fatto per cui il relativo
accertamento non pu non imporsi erga omnes
laccertamento della verit segue il documento in ogni sua ulteriore
vicenda precludendo ogni altra valutazione contraria ( efficacia erga
omnes sia che ne sia attestata la veridicit, che ne sia accertata la falsit)
b. le pronunce di status
saliente esempio di estensione erga omnes del giudicato: la sentenza si
pronunzia su un fatto; si consideri inoltre la pubblicit degli status, fonte di
certezza per tutti i soggetti dellordinamento
la valenza erga omnes delle pronunce di status sembra riguardare tutti
soggetti dellordinamento riferendosi esclusivamente allesito della
sentenza come fatto storico
il riconoscimento giudiziale Tizio figlio di Caio opera per tutti (allo
stesso modo delles. in cui nessuno pu non riconoscere a tizio il giudicato
che lo dichiara proprietario)
SINTESI LIMITI SOGGETTIVI DEL GIUDICATO CIVILE: