fare - Marzo 2015; Numero 17 - Flipped classroom - Giugno 2015; Numero 18 - Digitale e
didattica: la formazione docenti - Settembre 2015 (in preparazione).
Qualche numero ce lo fornisce Google Analytics. In Figura 1 vedete i dati relativi ai primi 8 mesi in
cui sono usciti i numeri 0, 1, 2 e 3.
17.835 contatti in circa 8 mesi, quindi oltre 2.000 al mese, per un totale di 43.373 (5.400 al mese)
pagine, cio articoli, lette. E gi un 33 % di visitatori che ritornano, segno di soddisfazione rispetto
alla prima visita.
Figura 1 I contatti nei primi 8 mesi della rivista (le punte corrispondono alluscita dei numeri).
E questi i dati degli ultimi 8 mesi, in cui sono usciti i numeri 14, 15, 16 e 17:
Lambiente della rivista, realizzato con WordPress, accompagnato da un gruppo Facebook che conta,
mentre scrivo, 2.676 membri. E il gruppo in cui comunichiamo luscita dei numeri della rivista e
degli articoli che pubblichiamo fuori numero, in cui proponiamo i temi dei numeri successivi e
invitiamo a fornirci articoli. Ed il luogo dove i docenti condividono con i post le proprie esperienze, i
materiali didattici che hanno prodotto (loro o i loro studenti), nuovi strumenti, ambienti, APP che
hanno scoperto, articoli e notizie interessanti che hanno trovato nel web, date e temi di convegni o di
corsi di formazione.
Che immagine di scuola digitale emerge dagli articoli pubblicati su Bricks?
Bricks una repository con centinaia di racconti di concrete esperienze didattiche: alcune limitate a
una singola materia in una sola classe, altre che coinvolgono pi docenti, pi materie, pi classi,
alcune che riguardano una intera scuola, o pi scuole, altre ancora a livello nazionale. Esperienze
promosse talvolta dal MIUR o dagli Uffici Scolastici regionali e provinciali o dallINDIRE, ma
soprattutto iniziative dal basso, promosse dalla singola scuola o da singoli docenti.
Desumere, da migliaia di pagine, alcuni punti chiave non facile. Ci provo: ecco quanto ho ricavato io
da questa marea di racconti.
Tutti gli ordini di scuola sono coinvolti. Le esperienze raccontate riguardano Licei, Istituti
Tecnici e Professionali, Scuole Secondarie di primo grado, Primarie, in alcuni casi anche la
Scuola dellInfanzia.
Spesso insegnanti di ordini di scuola molto differenti fanno riferimento agli stessi strumenti
e/o metodologie. Cos per le LIM ma anche per i tablet, che in alcuni casi la scuola a
fornire a tutti gli allievi e che in altri casi sono gli studenti (nel caso della scuola dellinfanzia
o della secondaria di 1 grado in base a una richiesta alle famiglie) a portarsi da casa (BYOD);
cos per la Flipped classroom, per gli EAS, per luso di Moodle o di Edmodo, o per la
didattica in mondi virtuali (ove Edmondo prevale largamente su Second life); cos per tanti
ambienti del web 2.0. Nel caso della robotica gli apparati utilizzati sono in funzione dellet,
per i pi piccoli viene usato il BeeBot. Per il social con i pi piccoli vengono usati ambienti
dedicati mentre con gli altri la fanno da padroni Facebook e, a distanza, Google + e Twitter.
Insegnanti che ci credono e che ci provano. Chi sono i nostri autori? Persone che lavorano
nella scuola con passione, che anche quando lamentano le difficolt in cui si trova la loro
scuola, o il disinteresse del dirigente o lindisponibilit dei colleghi non esitano a
impegnarsi, a studiare, a progettare, a sperimentare. Che si mettono in gioco, che
coinvolgono gli studenti e, ove il caso, i genitori.
A volte sono particolarmente legati ad un dispositivo per esempio la LIM o i tablet o ad
un ambiente per esempio Moodle o ad una metodologia per esempio la Flipped
classroom - e ne indagano e sperimentano tutte le potenzialit. In altri casi sono attratti dalle
novit il pi recente strumento di produzione di risorse didattiche, lappena presentato nuovo
ambiente social, lultimo aggregatore di risorse, - e si lanciano subito a sperimentarne i
possibili usi didattici.
Perch usare le tecnologie digitali. Per adeguarsi a quelli che sono strumenti e abitudini dei
giovani, per catturarli con attivit pi attraenti, ma anche (soprattutto) per le loro
potenzialit in termini di efficacia formativa la multimedialit, il learning by doing, le
attivit collaborative, la molteplicit di risorse e di strumenti a disposizione, - di
personalizzazione dei percorsi e di apertura: oltre i confini dellorario, della classe, del libro
di testo, ...
Fra le motivazioni, in modo esplicito o implicito, ne emerge spesso unaltra: usare il digitale
in classe serve anche a educare gli studenti al suo uso. Lo usano tanto, ci si trovano a loro
agio, sono nativi ma questo non significa che lo sappiano usare coscientemente, che ne
conoscano le potenzialit, i limiti, i pericoli. Dunque luso in classe serve a formarli quali
cittadini digitali.
Uso didattico delle tecnologie. Non c mai, negli articoli che abbiamo pubblicato, un
atteggiamento la tecnologia per la tecnologia, lidea che basti usare la tecnologia per
Conclusioni
Leggeteci. Ma soprattutto aiutateci ad arricchire Bricks con le vostre esperienze.
Riferimenti sitografici
Bricks, www.rivistabricks.it
Gruppo Bricks su Facebook, https://www.facebook.com/groups/rivistabricks/