2
Ai principi di non-contraddizione e terzo escluso, va aggiunto il principio di identit/principio di
determinazione: qualunque cosa io pensi, penso, appunto, quella determinata cosa. Esso serve ad
Aristotele a ribadire la necessaria determinatezza e identit con se stesso di qualunque oggetto del proprio
pensiero.
La ricerca logica di Aristotele finalizzata alla successiva RICERCA NATURALISTICA, e Aristotele
consapevole che la logica non d direttamente la verit, ma la conserva. Da un ragionamento corretto
potranno risultare conclusioni certe se le premesse sono certe. La logica formale, perch non intacca il
contenuto. perci naturale che essa sia pure simbolica, cio faccia uso di simboli per indicare i termini di
cui si compone il suo linguaggio (usa termini dellalfabeto greco per designare i termini).
Il ragionamento su cui maggiormente si concentra Aristotele il SILLOGISMO, in cui le proposizioni sono
categoriche, cio esprimano lappartenenza di un predicato ad soggetto.
Il sillogismo un ragionamento costituito da tre proposizioni: due premesse e una conclusione (+ una
proposizione speculare alla prima premessa). La premessa che contiene il soggetto della conclusione
detta premessa minore; quella che contiene il predicato della conclusione detta maggiore. La conclusione
contiene laltro termine, presente nelle due premesse, che detto medio. La posizione dei termini
determina le figure del sillogismo.
Ogni proposizione categorica caratterizzata quantitativamente (universale, particolare) e
qualitativamente (affermativa, negativa). Quattro possibili forme di proposizione apodittica/dimostrativa
(A, E, I, O si usano per rappresentare simbolicamente i quattro tipi di categorie):
A. Universale affermativa: lestensione del soggetto totalmente inclusa nellestensione del
predicato, tutti gli S sono P;
I. Particolare affermativa: lestensione del soggetto parzialmente inclusa nellestensione del
predicato, qualche S P;
E. Universale negativa: lestensione del soggetto totalmente esclusa dallestensione del predicato,
nessun S P;
0. Particolare negativa: lestensione del soggetto parzialmente esclusa dallestensione del
predicato, qualche S non P.
La I rispetto alla A e la O rispetto alla E sono subalterne: I e O sono vere se la A e la E lo sono (ma non
necessariamente viceversa). La A e la E sono contrarie: possono essere entrambe false, ma non entrambe
vere. La I e la O sono subcontrarie: possono essere entrambe vere, ma non entrambe false. La A e la O, la E
e la I sono contraddittorie: non possono essere entrambe vere, n entrambe false, ma una delle due vera
e laltra falsa.
Si calcolano 256 modi sillogistici (cio le forme che le proposizioni possono assumere nelle quattro figure),
ma solo 19 sono ottenuti attraverso un ragionamento corretto, pi 5 ottenuti tramite subalternazione.
Per giungere ad essi, si possono dare regole di formazione dei sillogismi corretti o tentare di ricondurli ai tre
di prima figura che sono intuitivamente evidenti, tramite conversione semplice (scambiando soggetto e
predicato in una premessa; possibile solo quando soggetto e predicato hanno la stessa estensione, cio in
I e in E), conversione per accidens (scambiando soggetto e predicato e cambiando la quantificazione),
scambio delle premesse, procedimento per assurdo (dimostrare che largomento valido facendo
vedere che dallassunzione della verit delle premesse e della falsit della conclusione si ricava una
contraddizione. Se una proposizione categorica falsa, allora la sua contraddittoria deve essere vera).
Ricondurre alla prima figura significa manipolare i termini in modo da ottenere un sillogismo strutturato
da prima figura.
Nella manualistica medievale fu introdotta una filastrocca per ricordare i 19 sillogismi validi e le regole di
conversione dalle altre figure alla prima.
3
Si deve ricordare che per Aristotele non esistevano n la classe vuota, n il genere sommo, cio un
concetto predicabile di qualunque cosa. Per quanto riguarda la logica attuale, il sillogismo sempre
decidibile, cio si sa sempre stabilire se valido oppure no.
4
Laspetto pi diffuso della logica a livello del trivio quello di ANALISI DEI SOPHISMATA, cio di tesi
paradossali che risultavano da un errore logico nascosto nellargomentazione.
Con la LOGICA TERMINORUM vengono studiate la significazione (categorematici e
sincategorematici) e le propriet dei termini (significatio, suppositio, ampliatio, restrictio).
Nella DOTTRINA CONSEQUENTIAE si compie una ricerca sullinferenza, distinguendo fra
consequentia formalis (il ragionamento perfetto) e consequentia materialis (il ragionamento
imperfetto che sottintende una premessa).
Si danno le OBLIGATIONES, cio le regole per le dispute scolastiche. Queste erano esercizi per
studenti, cos denominate perch le regole costringevano a rispondere in un certo modo fra tre
possibili (lo ammetto, lo nego, ne dubito). Il tipo pi importante era la positio: loppositore
proponeva una proposizione generalmente falsa e banale (positum). Laltro doveva accettarla solo
nel caso in cui fosse logicamente possibile. Poi loppositore proponeva una serie di altre
proposizioni. Scopo delloppositore era di portare lavversario ad accettare una contraddizione;
scopo dellavversario era di evitare la trappola.
Gli INSOLUBILIA, cio le antinomie logiche come quella del mentitore.
Tra il XII E IL XIV secolo, particolare attenzione viene riservata alle proposizioni modali, contente le nozioni
necessario, possibile, impossibile e contingente. Si approfondisce la distinzione fra modalit de
dicto (necessariamente esiste un individuo -operatore modale- che gode della propriet P) e de re
(esiste un individuo che necessariamente gode della propriet P).
5
BACON critica il sillogismo, proponendo la logica induttiva. Il fine scoprire le arti, i principi stessi, le
designazioni e le indicazioni di opere. Cos, la natura e lordine delle dimostrazioni concordano. Respinge la
dimostrazione per sillogismo perch provoca confusione e fa sfuggire la natura dalle mani. Per lindagine
sulla natura, si serve dellINDUZIONE, cio quella forma di dimostrazione che sorregge il senso, incalza la
natura ed il fondamento delle opere, quasi confondendosi con esse.
ARNAULD e NICOLE DI PORT-ROYAL, La Logique, ou lart de penser: si delinea unidea di logica come arte
di ben condurre la propria ragione nella conoscenza delle cose. Alle quattro operazioni mentali (concepire,
giudicare, ragionare, ordinare) corrispondono quattro parti della loro opera: la teoria delle idee, analisi di
enunciati, fallacie argomentative, metodologia. I vantaggi della loro ricerca: essere sicuri di usare bene la
ragione; scoprire e spiegare pi facilmente lerrore e il difetto; conoscere meglio la natura dello spirito
personale.
HOBBES: ragionare la stessa cosa di addizionare e sottrarre , calcolare; punto di continuit fra Lullo e
Leibniz.
LEIBNIZ rappresenta nel Seicento la massima voce in difesa della logica formale cui contribuisce col suo
progetto di ars combinatoria, cio un procedimento per trovare tutte le verit delle varie discipline dai
loro concetti base, effettuando tutte le loro combinazioni. Tale progetto si doveva articolare nella
produzione di un linguaggio ideale, di una scienza generale del metodo e di unenciclopedia del sapere.
Prova ad applicarlo dapprima allanalisi infinitesimale (impossibile far collaborare le varie accademiche), poi
alla geometria (realizzazione pi limitata) e infine alla logica aristotelica (non riusc a produrre un calcolo
che coprisse lintera teoria del sillogismo), ma fallisce. Leibniz rimane legato alla struttura soggettopredicato aristotelica.
SACCHERI, lavorando a corroborare la geometria euclidea, fin per contribuire a precisare alcuni aspetti di
quelle che poi sarebbero state riconosciute a pieno titolo come geometrie non-euclidee. Il quinto postulato
delledificio euclideo lasciava qualche perplessit; cos, Saccheri tenta la strada di dedurlo a partire dagli
altri postulati; il suo metodo consistito: proporre una dimostrazione per assurdo, cio dimostrare la
impossibilit della negazione del quinto postulato, mostrando lassurdit delle conseguenze.
CAPITOLO V IL SETTECENTO
La situazione della logica in Europa la seguente: in Francia continua la tradizione della logica come teoria
delle idee; in Germania persiste un filone dinteresse per la logica formale: capostipite era WOLFF, che
sosteneva che tutte le dimostrazioni matematiche consistevano di catene di sillogismi della prima figura.
EULERO sviluppo lidea leibniziana di illustrare le relazioni logiche con analogie geometriche,
rappresentando i sillogismi tramite relazioni fra cerchi.
KANT ridefin la logica. Distinse tra:
Logica generale (formale): astrae da ogni contenuto della conoscenza per considerare la forma dei
rapporti tra conoscenze; cio scienza delle leggi necessarie del pensiero non ulteriormente
perfezionabile, individuate da Aristotele.
Logica trascendentale (concetto nuovo): astrae solo dal contenuto empirico della conoscenza e si
occupa dei modi di unificare il molteplice delle rappresentazioni, cio si tratta di quelle forme a
priori in virt delle quali un oggetto un oggetto. In quanto tale, essa prende il posto
dellontologia, ma ne resta distinta perch studia il fenomeno e non la cosa in s.
CAPITOLO VI LOTTOCENTO
In Gran Bretagna impera la TRADIZIONE EMPIRISTICA che nellOttocento ha in MILL il suo esponente pi
significativo. Infatti, empirismo e lassociazionismo lo portano a concepire la logica come studio delle
inferenze.
Egli mise in luce il fatto che anche le inferenze che appaiono di carattere deduttivo, sono sempre da
ricondurre a passaggi da casi particolari ad altri casi particolari: anche le proposizioni universali non sono
altro che generalizzazioni da esperienze particolari. Le inferenze sono sempre induttive LOGICA
INDUTTIVA (indurre = ricavare un principio generale da fatti particolari attraverso un procedimento logico),
che si propone di individuare le garanzie sulle generalizzazioni che si effettuano. La generalizzazione un
processo di denominazione e un processo dinferenza. In un solo e breve enunciato, si trovano condensati i
risultati di molte osservazioni e molte inferenze. Le proposizioni generali sono pure registrazioni dinferenze
gi fatte e formule abbreviate per farne di pi. Siamo in grado di ragionare senza far uso di proposizioni
generali e nei casi semplici ed ovvi lo facciamo abitualmente.
Un recupero della LOGICA FORMALE DEDUTTIVA (dedurre = ricavare logicamente uninferenza da un
principio generale) veniva posto da WHATELY, che pu essere considerato il responsabile della rinascita
inglese della logica formale.
HAMILTON modific i modi possibili e validi della sillogistica, che ritenne, cos, di aver semplificato e
completato. La quantificazione del predicato consentiva di ridurre le proposizioni ad equazioni,
preparando il terreno allalgebra della logica.
DE MORGAN considerato il primo logico ad aver discusso estensivamente una teoria delle relazioni.
BOOLE aveva un intento matematico: aggiunse alla rappresentazione estensionale dei principi della logica
(cio lidea di intenderli come classi di oggetti e non come combinazioni di attributi) luso di operatori
algebrici opportunamente adattati. Peacock progett un passo successivo: liberarla da riferimenti di
qualit. Algebra della logica = ci che rende possibile la logica lesistenza, nella nostra mente, di
nozioni generali, che la nostra capacit di concepire una classe e designare con un nome comune gli
individui che ne sono membri (egli us x, y, z a indicare le classi). Propose di esprimere proposizioni
logiche mediante simboli, le cui leggi di combinazione si fondevano con le leggi dei processi mentali che
tali simboli rappresentano. Cosicch ogni proposizione logica, categoria o ipotetica suscettibile di
espressione esatta e rigorosa; di conseguenza ogni processo rappresenter una deduzione, ogni
conseguenza matematica esprimer uninferenza logica.
Il trattamento del sillogismo avviene cercando di esprimere le premesse in modo che il termine medio y si
trovi in ciascuna premessa sui lati opposti di due equazioni. Le inferenze sono effettuate per sostituzione e
rimpiazzamento di termini uguali.
In Boole manca la teoria delle relazioni: fu lamericano PEIRCE a presentare in modo assiomatico unalgebra
della logica relazionale e non-relazionale combinando Boole e De Morgan.
In Germania, la prima met dellOttocento vede imperare limpostazione hegeliana, che identifica logica
con metafisica: la logica ha per oggetto il pensiero e questo si identifica con la realt. Matura anche
unattenzione per la logica formale.
Un accenno va fatto a proposito della geometria che subisce una svolta epocale, sulla scia di Saccheri,
nellOttocento si approfondisce. Geometria iperbolica e geometria ellittica non avevano un corrispettivo
fisico e per esse si cerc un modello visibile: esse erano non-contraddittorie perch riconducibili ad una
geometria considerata intuitivamente non-contraddittoria (la geometria classica euclide).
CAPITOLO IX HILBERT
A fine Ottocento, il matematico tedesco Hilbert inizi la sua ricerca partendo dalla fisica teorica: mise in
rilievo come lintroduzione di assiomi ad hoc porti a sciocchezze. Questo fatto gli fece comprendere il
ruolo definitorio della rete degli assiomi: linsieme degli assiomi che vengono dati e ogni aggiunta di
assiomi comporta un riassestamento definitorio; quindi non il singolo assioma che definisce. Da qui le
caratteristiche dellASSIOMATICA HILBERTIANA:
I.
essenziale elencare gli assiomi e controllare che siano indipendenti gli uni dagli altri;
II.
Va controllata la loro coerenza;
III.
possibile che pi aspetti della realt possano esemplificare le relazioni intessute dagli assiomi
stessi (pluri-interpretabilit del sistema);
IV.
esistenza matematica significa coerenza come pensabilit;
V.
Occorre verificare che il sistema sia completo, cio che gli asserti veri del sistema siano derivabili
dai suoi assiomi.
Hilbert era cosciente della presenza di antinomie nella teoria degli insiemi e una delle attivit di ricerca fu
proprio di tentare uneliminazione assiomatica. Da Russell e Whitehead, Hilbert import direttamente gli
assiomi per la logica proposizionale.
8
MATEMATICA FINITARIA DI HILBERT = Stimolato dallintuizionismo di Brouwer, Hilbert delineava un nuovo
programma di ricerca: la matematica dotata di contenuto solo matematica finitaria (quella che tratta di
manipolazioni finite di segni), ma Hilbert riteneva di poter continuare ad utilizzare tuto il resto della
matematica, purch venisse dimostrata non-contraddittoria.
In realt, va precisato: da un lato, la matematica finitaria di Hilbert era pi ristretta di quella intuizionistica;
dallaltro, con lespressione segno, Hilbert intende la capacit di mettere a fuoco unit.
Successivamente, influenzato dai SEMINARI NEO-KANTIANI, egli prese una posizione pi precisa
relativamente alle fonti della conoscenza. Concorda che esiste una terza fonte di conoscenza oltre alla
logica e allesperienza: essa sarebbe data da ci che a priori, cio quella capacit di individuare la parola
segno escludendo ogni riferimento allaspetto materiale.
IL SEGNO = Secondo Hilbert, gli oggetti della teoria dei numeri sono proprio i segni, la cui forma pu essere
da noi riconosciuta universalmente e sicuramente, indipendentemente dallo spazio e dal tempo e dalle
contraddizioni particolari della costituzione del segno. Perci lo sviluppo della scienza matematica avviene
in due modi che si alternano continuamente: il conseguimento di nuove formule dimostrabili dagli assiomi
e lintroduzione di nuovi assiomi.
LINFINITO = loperare con linfinito pu venir reso sicuro soltanto mediante il finito. Linfinito non si pu
mai arsi nella realt; in nessuna parte della realt si pu trovare un continuo omogeneo che ammetta una
divisibilit illimitata e realizzi con ci linfinitamente piccolo.
9
In un ragionamento matematico non pu mai comparire una contraddizione.
Limpostazione intuizionista d un senso alla richiesta di coerenza dei sistemi formali, altrimenti solo uno
studio psicologico ci potrebbe spiegare come mai la contraddizione ci lascia attoniti. Per questo la noncontraddittoriet pu essere considerata un segno che dietro il linguaggio c qualcosa di matematico,
anche se non una dimostrazione di esistenza matematica.
Brouwer ritiene di aver individuato nel portare a contraddizione, cio far vedere che la costruzione
ipotizzata non pu essere portata a termine la definizione pi opportuna.
Lesperienza interna rivela come gran parte della matematica separabile possa, con opportune modifiche,
essere ricostruita per mezzo dellillimitato dispiegarsi dellintuizione basilare. Il linguaggio non svolge altro
ruolo che quello di una tecnica, efficiente ma mai infallibile o esatta. Il linguaggio matematico, in s, non
pu dunque mai creare sistemi matematici.
I problemi matematici aperti lasciano in sospeso singoli asserti del principio del terzo escluso. La
propriet della razionalit dei singoli numeri reali riferita allasserto del principio del terzo escluso
addirittura comporta una contraddizione. Nella matematica intuizionista vale il teorema di continuit delle
funzioni, che stabilisce che ogni funzione definita su un intervallo chiuso del continuo uniformemente
continua (non ammette buchi o salti).
LALLIEVO DI BROUWER: Heyting cerc di far dissolvere le perplessit relative al misticismo brouweriano,
proponendo di vedere lintuizionismo semplicemente come un tentativo di esaminare fin dove si
spingessero i limiti umani nel costruire entit matematica con le sole nostre forze. Con il tempo, poi, la
posizione di Heyting sul linguaggio divent ancora pi permissiva.
GRISS, accettato lintuizionismo, aveva messo in luce una debolezza: la definizione brouweriana di
negazione. Il nuovo significato che Griss d alla negazione il confronto fra due enti (gi costruiti) e il
rilevamento che essi hanno caratteristiche diverse, cio che non sono sovrapponibili.
o A questa critica, Brouwer rispose semplicemente fornendo un esempio di impossibilit di
conversione di propriet negative in propriet positive
o Heyting colse il peso della critica di Gris e present al primo posto ci che non richiede costruzione
ipotetiche, ossia le operazioni su numeri naturali piccoli. Egli osserv che solo nel caso dei numeri
naturali piccoli, le operazioni vengono effettuate compiutamente e, quindi, possono essere colte
con lo sguardo direttamente.
Brouwer inizialmente non aveva ammesso successioni infinite se non predeterminate da una legge. Ma poi
si era convinto dellaccettabilit delle successioni di libera scelta. A Heyting sembrava difficile accettare la
totale libert che si ha ne produrre le successioni di libera scelta: gli sembrava di lasciare margine alla
soggettivit e alla temporalit.
Per quanto riguarda la nozione di specie, Heyting non riusciva a comprendere come si potesse parlare di
specie di tutti i numeri naturali e neppure perch si ammettesse la loro specie e non anche la specie di tutte
le specie.
Lesistenza di un dissenso tra intuizionisti, riguardo a cosa dovesse essere ritenuto evidente, indeboliva la
posizione intuizionista che vantava il fatto di basarsi su quanto evidente come punto di forza rispetto alle
altre scuole fondazionali. Perci Heyting cerc di minimizzare il problema dellesistenza di gradi di evidenza:
la cosiddetta matematica classica si rivel una meravigliosa mescolanza di parti costitutive molto
eterogenee. Nella matematica formalistica c la parte formale, nella matematica intuizionista c la parte
che si fonda sullintuizione del numero. La filosofia nei confronti della matematica non deve avere un ruolo
di ricerca fondazionale, ma di descrizione dellattivit del matematico, per renderla piconsapevole.