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GUIDA AGLI EFFETTI

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16 maggio 2008

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CHITARRE ED EFFETTI

GUIDA AGLI EFFETTI PARTE 1


La mia passione per le sonorit floydiane ed in particolare per quelle Gilmouriane sono
abbastanza note ormai a tutti, da sempre mi appassiona la cura quasi folle che Gilmour ed
in Pink Floyd dedicano alla ricerca delle sonorit.
Avventurandomi cos nella conoscenza approfondita degli effetti per chitarra e cercando di
ottimizzarne luso , mi sono reso conto di come molto pi spesso di quanto si pensi la
catena effetti che utilizziamo abbia impostazioni di fondo assolutamente errate.
Non basta avere gli effetti giusti per avere un suono giusto bisogna anche utilizzarli nel
modo giusto.

Ho pensato quindi di approfondire il tema e di scrivere questa GUIDA.

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Dato che gli effetti sono moltissimi ed quasi impossibile conoscerli tutti, parliamo della
tipologia delleffetto e non del singolo modello (ovvero parliamo di CHORUS e non di CH-1 o
SMALL STONE).

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identiche alle kluson, il ponte da
cambiare, si ...

DAVID GILMOUR SOUND

Prendiamo in esame i seguenti effetti:


- COMPRESSORE
- DISTORSORE
- DELAY
- CHORUS
- EQUALIZZATORE
- WAH
Il modo in cui questi effetti vengono concatenati (da qui il termine CATENA EFFETTI) fa la
differenza tra un suono spettacolare o un suono mediocre.
La teoria di base ci viene in aiuto e ci dice che il WAH ed in generale gli effetti di Dinamica
vanno allinizio, gli effetti che modificano il tono come distorsori e overdrive vanno di
seguito ed infine vengono gli effetti che processano il segnale e che aggiungono
spessore come il reverbero o il delay.
Quindi lordine pi corrett
- WAH
- COMPRESSORE
- DISTORSORE
- EQUALIZZATORE
- CHORUS/FLANGER/PHASER
- DELAY/REVERB

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DAVID GILMOUR CHITARRE ED EFFETTI

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SITI AMICI

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SITI AMICI
Vediamo brevemente i differenti effetti:
WAH
In generale i pedali wah lavorano meglio con un segnale pulito, proveniente direttamente
dalla chitarra, senza aver subito precedenti modifiche.
Concettualmente il wah non fa altro che modificare il tono della chitarra e, nel caso dei
pedali wah, la variazione del tono viene definita dal pedale invece che da un classico
potenziometro.
Si capisce, quindi, che se al wah arriva un segnale proveniente ad esempio dal
compressore, lavorer su un segnale gi amplificato e quindi andr facilmente in overdrive;
mentre nel caso di un wah dopo il distorsore o loverdrive, il wah lavorer con un segnale al
quale mancheranno alcune delle armoniche fondamentali (he vengono tagliate dal
distorsore/overdrive).
Inserendo il wah prima della sezione compressore/overdrive/distorsore si ottiene un
aumento del sustain ed un suono pi pulito agli alti volumi.

MULTIMEDIA

GUIDE - TUTORIAL - RECENSIONI

COMPRESSORE
Il compressore (come detto) si comporta sostanzialmente come un amplificatore di
segnale, quindi se in ingresso si ha un segnale con rumore di fondo, in uscita il rumore
verr sensibilmente aumentato; per questo il compressore deve essere posizionato il pi
possibile vicino al suono originale proveniente dalla chitarra, in modo da non amplificare il
rumore introdotto dai vari effetti, ma solo il segnale originale.
Va anche detto che usando un compressore prima di un distorsore si ottiene in uscita dal
distorsore un suono molto pi corposo e rotondo.

DISTORSORE/OVERDRIVE
I distorsori e gli overdrive modificano il contenuto armonico del segnale in ingresso e lo
amplificano.
Per questo motivo nella catena effetti prima del distorsore vanno sempre effetti puliti
mentre a seguire vanno effetti che non aumentano il livello di amplificazione.

EQUALIZZATORE
Lequalizzatore permette di enfatizzare o tagliare alcune determinate frequenze, aiutando
cos a definire meglio il suono che si vuole ottenere.
In alcuni casi particolari lequalizzatore pu essere anche usato prima del distorsore per
tagliare alcune frequenze o per enfatizzare altre, al fine di ottenere una distorsione pi
rotonda o pi acuta.

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CHORUS/FLANGER/PHASER
Questa tipologia di pedale permette di aggiungere modulazione al segnale fin qui costruito.
Il chorus ad esempio consiste nellimpiego di una o pi linee di ritardo, attraverso le quali
viene fatto passare il segnale, che subisce appunto un ritardo nella propagazione. Il tempo
introdotto dalla linea di ritardo, variato mediante un oscillatore a bassa frequenza (LFO),
creando quindi un effetto Doppler periodico.
Il segnale audio viene quindi miscelato con il segnale originale, con intensit generalmente
regolabile; la somma del segnale diretto e di
quello processato con effetto Doppler, si presenta come un raddoppio del segnale originale,
contenendo piccole dissonanze.

DELAY/REVERB
Nel mondo reale ogni volta che si suona il segnale rimbalza sulle pareti del luogo dove ci
troviamo e produce un effetto delay o reverb naturale: aggiungendo un delay/reverb alla
fine della catena effetti si riproduce questa sensazione aggiungendo al segnale una
morbidezza ed un realismo che spesso fanno la differenza.

Va detto infine che se tra gli effetti di modulazione si usa un effetto stereo,
conveniente inserirlo alla fine della catena in modo da poter poi utilizzare le uscite per
andare verso lamplificatore con un vero segnale stereofonico.
Seguendo queste semplici linee guida possibile sfruttare al meglio i vari effetti che si
hanno a disposizione ed ottenere un suono con il pi basso livello di rumore e la migliore
resa.

MY BAND

Ovviamente il miglior aiuto per creare il vostro suono rimangono sempre e solo le vostre
orecchie.

GUIDA AGLI EFFETTI PARTE 2


Quasi tutti i chitarristi amano usare gli effetti, anche se in molti non vogliono ammeterlo.
Alcuni scelgono di usare i pedalini singoli, altri optanto per costose unit rack, mentre altri
ancora optano per pedaliere multieffetto.
Per quanto mi riguarda, lo sapete, gli effetti mi piacciono veramente molto.
Non so se sarebbe la stessa cosa suonare senza i miei delay, chorus, phaser e tutto il resto
dellattrezzatura.

MY ENDORSEMENT

Una delle cose pi belle nellessere un chitarrista quella di trovare un proprio sound, un
proprio stile che ci contraddistingua tra tutti i chitarristi del mondo. Usando in modo
corretto i vari effetti non solo si crea il proprio sound, ma si fa la differenza tra un sound
bello e uno fantastico.
Per questo voglio riprendere le cose dette nella parte 1 della guida agli effetti ed
approfondirle meglio, per aiutare chi non fosse ancora riuscito a tirare fuori il proprio
sound.

PER INIZIARE

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PER INIZIARE
Non ci sono regole valide per tutti, ma solo buoni consigli.
Ci sono sempre eccezzioni alle regole e modi alternativi di collegare un effeto o di
ottenere uno stesso risultato.
Lo scopo di questi consigli quello di fare un p di chiarezza e di permettervi di fare le
vostre scelte con maggiore consapevolezza.

LIVELLO DEGLI EFFETTI


Non aggiungete troppi effetti e non aumentate troppo il livello dei singoli effetti.
Pi effetti aggiungete e pi ne aumentate il livello, minore sar la definizione del suono
originale.
Una grande quantit di effetti non migliorano il suono, anzi ne diminuiscono la personalit
e la brillantezza.
Se il vostro suono molto appesantito dagli effetti, provate a riderre del 50% il livello dei
singoli effetti, vedrete che il suono migliorer istantaneamente mantenendo la brillantezza
originale ed il timbro dei vari effetti.
Il luogo dove suonate molto importante: gli effetti vanno regolati in base alla tipologia del
luogo dove state suonando, perch in una stanza in cui i riflessi (acustici) sono molti ad
esempio non avrete bisogno di un reverbero molto accentuato, perch userete quello
naturale della stanza; al contrario una stanza ben insonorizzata, richieder una presenza
pi marcata dei vari effetti per ottenere il sound voluto.
Infine anche il numero di strumenti che suonano contamporaneamente importante: se
suonate in un trio con solo basso e batteria possibile usare molti pi effetti, mentre se ci
sono anche tastiere o pattern elettronici, sar meglio ridurre un p il livello degli effetti.

GLI EFFETTI PRE-AMP


Alcuni tipi di effetti funzionano meglio in anticipo nella catena FX, prima di andare nel tuo
amplificatore (PRE).
Di seguito alcune idee su dove posizionare gli effetti PRE.

Noise/Gate
Alcuni pickup posso essere rumorosi (come i single coil tradizionali sulle strato), cos come
alcuni chitarristi generano molto rumore strusciano le dita sulle corde ed anche alcune luci
fluorescenti o i pc possono introdurre rumore.
Per questo motivo spesso utile usare un noise gate per attenuare il rumore sotto una
certa soglia come sempre va usato con moderazione, per evitare di tagliare anche parte
di ci che si suona.

Pickup simulation/Acoustic processors


Ovviamente se si usa un simulatore di pickup per trasformare il sound della chitarra,
fondamentale che questo accada prima della catena effetti.

Equalizzatore
A volte viene usato un equalizzatore (grafico o parametrico) per migliorare il suono della
chitarra prima di aggiungere gli effetti. Lequalizzatore (PRE) viene a volte usato anche
dopo il disotorsore per aggiungere definizione al suono. A volte, infine, lequalizzatore pu
essere usato come boost.

Compressore/Limitatore
Di solito utilizzato per sostenere il sustain, il livello e talvolta la saturazione. Va usato
con attenzione per evitare di ottenere effetti non voluti come il taglio di alcune
frequenze.

Wah Wah
Ci sono pochi altri posti allinterno della catena effetti in cui abbia senso inserire il wah.
Questo effetto va utilizzato prima della sezione overdrive/distorsore.
Alcuni lo utilizzano anche nella sezione POST ma i migliori risultati si ottengono sempre
nella sezione PRE prima del distorsore.

Pitch Shifter/Whammy/Bender
La stessa logica della Wah. Lidea quella di incidere sul tono di chitarra di base prima della
distorsione o di altri dispositivi.

Overdrive/Distorsore/Booster
Infine leffetto pi usato di tutti. Loverdrive utilizzato per portare lamplificatore
valvolare alla saturazione ed ottenere cos un bel sound crunch; il distorsore invece serve
per aggiungere intensit e guadagno al segnale prima di andare nellamplificatore.
A volte si usa un overdrive con a seguire un distorsore per ottenere un suono crunch ma
utilizzabile anche come lead.

GLI EFFETTI POST


Questi sono gli effetti che dovrebbero andare dopo lamplificatore (POST)

POST Equalizzatore
Come per lequalizzatore nella sezione PRE possibile inserire un EQ in questa sezione per
ritoccare il sound creato aggiungendo definizione o corposit la dove serve.
E possibile inserire lequalizzatore dove si vuole allinterno della catena effetti nella
sezione POST.

POST Noise Gate


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POST Noise Gate


Come nella sezione PRE un noise gate nella sezione POST pu aiutare per ridurre il rumore
eventualmente introdotto dai singoli effetti o dallamplificatore stesso. Come per il nosie
gate del PRE occorre prestare molta attenzione nel suo uso, al fine di evitare di ridurre
oltre al rumore anche il suono.

Chorus/Flanger/Phaser/Rotary
Il mondo degli effetti di modulazione vasto e profondo. Non ci sono regole assoluta su
quale utilizzare prima e quale dopo, lunica regola quella di utilizzarli insieme, nella stessa
sezione.
E possobile miscelare i vari effetti per ottenere molti diversi sound come sempre
importante non esagerare per evitare di ridurre il sound ad un mega effetto senza
definizione.
Naturalmente possibile utilizzare gli effetti di modulazione nella sezione PRE della catena
e ottenere alcuni effetti molto particolari, ma il loro uso migliore rimane nella sezione
POST.

Delay/Echo
Dopo la modulazione il momento di aggiungere un p di delay. Un uso efficace del delay
permette di cambiare radicalmente un determinato suono: aprire un suono lead,
aggiungere corposit ad suono pulito o ad un arpeggio esistono mille modi per usare un
delay.
Come per gli effetti di modulazione va usato con cautela per evitare di rovinare lintero
sound: normalmente si usa il 25% di suono con effetto e il 75% di suono pulito.
Ovviamente si pu sempre uandare oltre e sperimentare nuove soluzioni.

Reverb-ero
Gli effetti di reverbero vanno di solito alla fine della catena effetti.
Con un livello di reverbero troppo pesante si rischia di ottenere un effetto che allontana il
suono dallascoltatore, come se si stesse ascoltando da unaltra stanza; mentre un livello
minore aiuter ad aggiungere spesore al sound.
Va fatta attenzione al livello di reverbero naturale del luogo nel quale ci si trova, per
evitare di uggiungere un reverbero artificiale ad uno naturale: quindi mentre sicuramente
serve un reverb in caso di registrazione diretta, va valutato il suo utilizzo nel caso ci si
trovi in un luogo con reverbero naturale.

I MULTIEFFETTO (MFX)
I multieffetto (pedaliere o rack) offrono una grande varit di effetti.
La maggior parte dei multieffetto hanno una catena effetti preordinata ed in alcuni casi
permettono di spostare gli effetti tra PRE e POST ma in un ordine prestabilito.
Il miglior uso di questi MFX quello di utilizzarli nel loop effetti dellamplificatore. Nel caso
non sia presente un loop effetti si utilizza prima dellamplificatore con una equalizzazione
il pi possibile pulita.
Alcuni multieffetto pi moderni permettono di spostare ogni signolo effetto in ogni
posizione della catena. In aggiunta viene data la possibilit di modificare a proprio
piacimento le sezioni PRE e POST e quindi lintero FX LOOP: questo metodo chiamato
metodo dei quattro cavi (4CM four cable method) e non richiede che lamplificatore abbia
un proprio FX LOOP.

Spero, in questo modo, di aver chiarito meglio le idee sui singoli effetti e sulla catena
effetti.
Il consiglio sempre lo stesso: SPERIMENTARE, SPERIMENTARE, SPERIMENTARE.

GUIDA AGLI EFFETTI PARTE 3


MULTIEFFETTO A MODELLI

Innanzitutto cominciamo con il dire che quando parliamo di effetti a modelli ci riferiamo a
quella gamma di prodotti che include prodotti come LINE6 POD XT, LINE6 POD X3, BOSS GT8, BOSS GT-10, TONELAB SE, DIGITECH GNX4, DIGITECH GSP1101 e via di seguito.
Questi prodotti (che chiameremo genericamente MULTIEFFETTI o MFX) sono allo stesso
tempo amati da alcuni e odiati da altri: ce chi le trova incredibilmente versatili e chi le
odia pi di un cavo difettoso.
Ovviamente non mia intenzione cercare di promuovere o bocciare i multieffetti, riporto
solo le mie considerazioni.
I detrattori dei multieffetti parlano di suono finto, senza dinamica, digitale (nella
accezzione pi negativa che tale termine pu assumere) e di una complessit duso che lo
rende poco funzionali nelluso live ed anche in quello in studio.
Occorre fare una prima precisazione:
scorrendo le considerazione di coloro che su i migliaia di forum che esistono
sullargomento si lamentano dei multieffetti, troverete che esiste un punto in comune
tra tutti loro pur utilizando chitarre differenti ed effetti differenti, tutti finisco in un
amplificatore (combo o cassa/testata) normale direte voi, invece no; se andate ad
esminare il setup di coloro che invece esaltano le funzionalit dei sistemi a modelli,
vedrete che usano tutti sistemi di amplificazione differenti monitor attivi, amplificatori
per tastiere, casse amplificate dal comune ampli per chitarra.
Daltrone non proprio corretto pensare si far lavorare un simulatore di
amplificatore/cassa con effetti inviandolo poi ad un amplificatore/combo/cassa non si
ottengono buoni risultati inviando il segnale che esce da un preamplificatore dentro un
altro preamplificatore.
Quasi tutti questi sistemi (MFX) hanno uscite predisposte per per andare direttamente nel
banco mixer o nella PA, proprio perch simulano al proprio interno tutti i passaggi che
stanno nel mezzo: testata, cassa, microfono questo significa che sono pensati per
sistemi il pi possibile trasparenti e con risposta piatta, i cosiddetti sistemi FRFR (flat
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sistemi il pi possibile trasparenti e con risposta piatta, i cosiddetti sistemi FRFR (flat
response full range).
Tutti i MFX sono pensati per darvi la migliore risposta attraverso le cuffie o i monitor attivi
da studio, due soluzioni FRFR.
Come sono progettai invece i sistemi di amplificazione per chitarra (combo o cassa\testata)
?
Tutti gli Amplificatori sono pensati con sistemi che sono il contrario dellFRFR, ovvero non
sono pensati per avere una risposta piatta ma al contrario per permettervi di tirare fuori il
vostro suono, caldo e colorato, direttamente dal preamplificatore del sistema stesso.
Le casse ed i coni di ogni amplificatore sono progettati sulle specifiche del
preamplificatore collegato, in modo da poter offrire il massimo dalluso congiunto.
Molti MFX di ultima generazione, hanno introdotto sistemi per cercare di compensare
queste difficolt di utilizzo con gli amplificatori purtroppo non sempre i risultati sono
allaltezza delle aspettative e rimane ancora piuttosto difficile tirare fuori suono di buona
qualit dellaccoppiata MFX con amplificatore per chitarra.
Ottenere lo stesso suono che si riesce ad avere dalluscita cuffie, passando per
lamplificatore quasi impossibile.
Nellultimo periodo alcuni costruttori hanno optato per il four cable method, ma di cosa
si tratta ?
Si tratta di un sistema attraverso il quale con 4 connessioni (tra mfx ed amplificatore)
possibile decidere quale blocco degli effetti lavora prima del preamplificatore
(dellamplificatore) e quale dopo.
Il sistema di solito cos gestito:
Cavo 1: Chitarra > MFX In
Cavo 2: MFX Loop Send > AMP In
Cavo 3: AMP Loop Send > MFX Loop Return
Cavo 4: MFX Out > AMP Loop Return
In questo modo possibile quali effetti far lavora prima del preamplificatore (e quindi
delleventuale overdrive) e quali dopo, migliorando sensibilmente la resa degli effetti e
permettendo di ridurre le problematiche di cui abbiamo fin qui parlato.
Rimane il fatto che, volendo utilizzare nel migliore modo possibile, i moderni multieffetti
con modellatore, la via maestra quella dei pensare di collegare luscita del MFX non al
classico amplificatore per chitarra ma ad un sistema FRFR, quindi a monitor attivi o in
generale ad un sistema PA.
Ogni volta che guardando al setup di un chitarrista (anche famoso) non troverete in bella
mostra il suo amplificatore, sappiate che molto probabilmente non perch lo ha nascosto,
ma semplicemente perch non lo sta usando sta entrando direttamente nel mixer e da li
diretto allamplificazione.
Nel caso qualcuno di voi volesse sperimentare meglio la tecnica del MFX con sistemi FRFR,
ci sono alcune cose da tenere a mente:
- se tale sistema viene usato allinterno di una band e in situazioni live, occorre dedicare
molto tempo alla ricerca del miglior setup (equalizzazione e volume) della chitarra che
lavora cn MFX+FRFR rispetto agli altri strumenti, per evitare di compromettere il mix
generale dei vari strumenti.
- se il sistema viene utilizzato insieme con un altro chitarrista, che usa un sistema classico
di amplificazione, occorre prestare particolare attenzione nel setup, per riuscire ad
ottenere un suono sufficientemente chiaro e pulito, rispetto al sistema classico di
amplificazione.
- occorre considerare che ci vuole un po di tempo per abituarsi ad un sistema MFX+FRFR
soprattutto se solitamente si lavora con il classico amplificatore e tutta la catena dei vari
effetti; la modalit con cui si ricerca il suono e con cui si fanno i vari aggiustamenti pi
lungo e complesso e richiede maggiore pazienza.
- il fatto che ci siano molte manopole in ogni MFX non significa che vadano usate tutte
ovvero bisogna stare attenti a non perdersi nei meandri della mille regolazioni possibili
tipiche dei sistemi a modelli, perch altrimenti potrebbe essere difficile trovare la via
duscita.
- ovviamente (anche se banale) dovete sempre usare la simulazione di cassa e testata (e
microfono) quando usate un sistema FRFR.
Concludendo il ragionamento, dobbiamo dire quindi che i sistemi MFX non sono meglio o
peggio degli altri sistemi, hanno caratteristiche e scopi differenti e andrebbero utilizati
per realizzare quello per cui sono progettati: non si pu pensare di ricreare il sound di una
fender stratocaster 1957 attaccata ad un Hiwatt DR-103 semplicemente suonando una
qualsiasi chitarra con un qualsiasi amplificatore, mettendoci nel mezzo un MFX !
Questi strumenti vanno utilizzati per gli scopi per i quali sono stati progettatti e in questo
senso, se si rinuncia a un po di preconcetti e si disposti a spenderci un po di tempo,
possono anche regalare delle soddisfazioni.
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