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GIACOMO LEOPARDI

Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, un piccolo paese delle Marche: sar il luogo dove passer la sua
vita. Il padre era un uomo molto interessato alla cultura, aveva una biblioteca molto fornita, fond
l'Accademia dei Diseguali, ma non era bravo ad amministrare l'economia famigliare: la diede quindi in
gestione alla moglie.
Leopardi nello Zibaldone descrive la madre come una donna molto fredda, rigida, austera, non
affettuosa.
I fratelli ricevettero un'istruzione privata ed a soli 14 anni Leopardi non aveva pi nessuno che potesse
insegnargli, sapeva tradurre testi greci, latini ecc.
Nella sua vita compose 240 opere trattando temi diversi, si interess anche alla politica, condannando il
governo di Napoleone.
Ebbe pochissimi amici, i pi importanti furono Giordani, Stella e Ranieri. Con Giordani intraprese una
fitta corrispondenza che gli permetteva di avere contatti con la cultura italiana ed europea.
Nel 1819 l'ambiente recanatese divenne insofferente per lui. Tent di scappare, ma venne scoperto.
Nello stesso anno scrisse i Piccoli Idilli contenenti L'infinito, Alla luna; si sposta a Roma con l'intento di
trovare lavoro e sperando di trovare una societ diversa da quella che conosceva, ma rimane deluso e
decide di ritornare a Recanati; qui, nel 1823 scrive Le Operette morali.
Nel 1825 sotto richiesta dell'editore Stella si trasferisce a Milano, successivamente a Firenze, Bologna
e Pisa, dove compone i Grandi Idilli (1828-1830) contenenti A Silvia.
Per ragioni di salute costretto a rinunciare a un incarico offertogli in Germania. Depresso, si chiude in
casa per 16 mesi non avendo contatti con nessuno.
Partecipa con Le Operette morali a un "concorso" indetto dall'Accademia della Crusca senza vincere:
questo lo porter a una depressione ancora pi profonda.
In questo periodo compone alcune delle sue opere pi importanti come Canto notturno di un pastore
errante dell'Asia, Il sabato del villaggio, La quiete dopo la tempesta.
Nel 1830 si ritrasferisce a Firenze dove si innamora di Fanny Targioni Tozzetti, la quale non
contraccambia assolutamente il suo amore.
Su questo tema Leopardi scriver Il ciclo di Aspasia.
Nel 1833 accettando l'offerta dell'amico Ranieri si trasferisce a Napoli dove scriver La ginestra nel
1836 e morir l'anno successivo.
Durante quasi tutta la sua vita (1817-1832) scriver Lo Zibaldone, il titolo indica una pietanza formata
da molti ingredienti infatti una sorta di diario scritto senza l'intento di essere pubblicato, un'opera
complessa che verr tenuta dalla famiglia Ranieri per molti anni prima di essere pubblicata. Scritto con
vari registri stilistici, conteneva tutti i suoi pensieri, le sue idee, le sue vicende private, stralci di poesie o
opere che permisero solo nel 1900, di capire in modo pi approfondito le sue opere e quindi avere una
visione pi chiara e apprezzarle al meglio.
IL PENSIERO
Il suo pensiero pu essere diviso in 3 parti principali.
Il pessimismo storico o relativo, che va dal 1818 al 1822, tratta di come, secondo lui, la natura sia
benigna, il presente con l'affermarsi della ragione simbolo di sofferenza e solo il passato attraverso la
traduzione dei testi classici pu portare un po' di sollievo nell'uomo, quando si diventa adulti tutti ci si
accorge che tutti i sogni, le speranze che si avevano da giovani sono vaghe,finte,irrealizzabili
La seconda fase va dal 1824 al 1835 in cui la natura maligna, l'uomo soffre per colpa della natura,
l'uomo non raggiunger mai la felicit vera perch non esiste, l'uomo esiste per soffrire.
La terza fase coincide con l'opera La ginestra, viene considerato il testamento poetico e filosofico di
Leopardi: l'uomo deve unirsi con isuoi simili per cercare in qualche modo di alleviare la sofferenza e
sconfiggere la natura, viene paragonato alla ginestra perch cos come lei riesce a
ricrescere,rifiorire dopo le eruzioni vulcaniche l'uomo deve impegnarsi e unirsi per un futuro migliore.

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