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SCUOLA ARCHEOLOGICA ITALIANA DI ATENE

Nome e Cognome: Maria Tubito

HOMO FABER HOMO LUDENS 2015


TITOLO: IL GIOVANE DI ANTICITERA

Categoria: Statua
Luogo di rinvenimento: A largo della costa Nord-Est di Anticitera, alla profondit di 42m (8 Gennaio
1901)
Luogo di esposizione: Museo Archeologico Nazionale di Atene
Materiale/i: Bronzo
Dimensioni: 1,94m
Datazione: IV secolo a.C. (probabilmente tra il 340 e il 330)
Descrizione e contestualizzazione: Il Giovene di Anticitera una statua in bronzo e al momento non
sono state effettuate analisi tali da dimostrare in che percentuale nella lega siano presenti rame e stagno.
Rappresenta un giovane ragazzo stante e nudo, ma sullinterpretazione delliconografia persistono
ancora numerosi dubbi. Questa statua ha subito diversi restauri e ricostruzioni. La prima volta stata
riparata alla base del collo, alla spalla sinistra; stata riparata anche nella zona del busto, del basso
addome, della parte superiore delle natiche e nella parte esterna dellanca destra. E stata restaurata per
la prima volta nel 1901, per mano dello scultore greco P. Kaloudis. Successivamente, nel 1902, lo
scultore francese A. Andr riun i frammenti e fece numerosi restauri con laiuto di lamine di metallo,
soprattutto nella zona riguardante il busto e la regione addominale, con lauspicio di apportare
miglioramenti estetici alla statua. Tuttavia il risultato non fu del tutto soddisfacente e nel 1948 un
gruppo di specialisti la assembl nuovamente. Il team di lavoro era vario e numeroso e comprendeva

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scultori famosi come A. Panagiotakis, il tecnico specializzato I. Bakoulis, lartista A.Kandopoulos e il
chimico V. Zisis, provenienti dal museo Archeologico Nazionale. I lavori hanno avuto una durata
piuttosto lunga, dal 1952 al 1953 e sono stati condotti sotto la supervisione del direttore del museo, C.
Kaorouzos. Questa seconda opera di restauro ha condotto a risultati pi concreti sia per quanto riguarda
un miglioramento dei dettagli del corpo, sia per ci che concerne la sua stessa posizione. Grazie a
questo stato possibile calcolare anche lautentica altezza della figura bronzea. A detta del direttore del
Museo Nazionale, la patina che lo scultore francese aveva applicato sul dorso della statua ha
contribuito alla corrosione del bronzo e ad una progressiva perdita di colore. Laspetto che la statua ha
attualmente quello che deriva dai trattamenti chimici effettuati da O. Rousopoulos. Come
inizialmente detto, questa statua bronzea raffigura un giovane ragazzo nudo, rappresentato
frontalmente. Partendo dalla parte superiore: il capo non perfettamente dritto, ma leggermente
inclinato verso destra, anche se risulta evidente che il suo sguardo non sia posato sulla mano destra
sollevata. Manca liride intarsiata. I capelli sono corti, mossi e, con i ricci che si sovrappongono
descritti con minuziosa attenzione ai particolari, esprimono una certa plasticit della figura. Il giovane
presenta il braccio destro alzato e rivolto verso destra. La mano non del tutto chiusa quindi si presume
che un tempo sostenesse qualcosa. La mano sinistra, invece, tenuta in basso, rilassata, e si mantiene
allaltezza del fianco. Tutto il peso della figura poggia sulla gamba sinistra, poich la pianta del piede
poggia completamente al suolo. La gamba destra, invece, piegata allaltezza del ginocchio, e solo due
delle dita restano poggiate al suolo.
La figura di questo giovane non del tutto chiara. Ci sono varie interpretazioni che riguardano la sua
persona. Questo dipende dalla particolare e ambigua posizione della mano, che in passato sorreggeva
qualcosa, e dalla direzione dello sguardo. Proprio per la mancanza di dettagli, il dibattito ancora
aperto. Il Ragazzo di Anticitera, secondo una prima interpretazione potrebbe essere associato ad
Apollo, o ad un Hermes che, mantenendo il caduceo teneva un discorso, o ad Eracle che manteneva la
clava o la pelle di leone, o ad un atleta che dopo aver vinto manteneva il suo trofeo. Molti studiosi,
tuttavia, sostengono una o laltra di due ipotesi pi accreditate. La prima fu originariamente proposta da
Svoronoss e identificava il ragazzo come leroe Argivo Perseo che manteneva nella sua mano destra la
testa della Gorgone Medusa, mantenendola dai capelli e reggendo con laltra mano la lama con la quale
era stata uccisa. Questa interpretazione si basa su scene parallele ritrovate sui vasi, ma mancano
elementi necessari e sufficienti per poter essere sicuri a riguardo. La seconda interpretazione fu
proposta inizialmente da V. Statis. Identificava lEfebo nelleroe troiano Parideche manteneva nella
mano destra il Pomo della Discordia mentre nella mano sinistra sorreggeva larco che immediatamente
rimanda alluccisione di Achille. Questa seconda interpretazione si focalizza sulle sfaccettature della
personalit di Paride, colui che ha dato giudizi su una dea, amante di Elena e uccisore di Achille.
Sostanzialmente questa interpretazione si basa su una descrizione data Plinio riguardante una statua di
Paride realizzata da un altro scultore. Tuttavia ci sono discussioni anche per quanto riguarda questa
interpretazione poich mancano gli elementi fondamentali e distintivi delleroe Troiano: la lancia e il
copricapo Frigio.
La figura, per quanto riguarda il supporto, rimanda al modello di Policleto, che si basa sul principio
chiasmico delle forze. Tuttavia, poich la mano destra alzata e distante dal busto, il volto ruotato in
direzione della gamba in movimento e non dal lato di quella stabile, poich le gambe sono snelle e il
viso segue un nuovo tipo di proporzione, si viene a creare un nuovo canone, in contrasto con quello di
Policleto.
Anche per quanto riguarda la realizzazione dellopera dellopera siamo incerti. Il periodo in cui stata
realizzata quello che va dal 340 al 330 a.C. la sua attribuzione ad un artista in particolare risulta
difficile e gli studiosi hanno opinioni discordanti. Alcuni la attribuiscono allo scultore Skopas o allo
scultore corinzio Euphranor. Tuttavia, la maggior parte degli studiosi, considerano Il Giovane di
Anticitera un lavoro che pu provenire dalla scuola Greca-di Sicione successiva a Policleto. Sono

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portati ad attribuire la realizzazione di questa opera allo scultore Sicionio Kleon, uno scultore di terza
generazione che segue il percorso di Lisippo.

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