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Lordinanza del giudice per le indagini preliminari, dottor Luigi Petrucci, sulla
richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali della Procura della
Repubblica di Palermo, si compone di 674 pagine. Quarantuno persone imdagate,
diciassette sottoposte a custodia cautelare. Ben 84 i capi di imputazione, che
coinvolgono a vario titolo trentasette persone fisiche e sette enti. I reati contestati vanno
dallassociazione per delinquere alla corruzione, evasione fiscale, false fatturazionie, falso
in atto pubblico, operazioni immobiliari fittizie ed altro, falsi documentali e finanziamenti
occulti.
I fatti, secondo lipotesi accusatoria, accolta dal giudice per le indagini preliminari, dottor
Luigi Petrucci, riguardano il sistema organizzato da Fausto GIACCHETTO per drenare
denaro pubblico, attraverso molteplici condotte di rilevanza penale. il percepimento
truffaldino e cospicua deviazione per finalit ad esso estranee del finanziamento
comunitario, in pi tronconi scaglionati nel tempo e fino al maggio 2009, per il progetto
CO.OR.AP. gestito dal CIAPI per conto della Regione siciliana, mediante la corruzione
dei funzionari/incaricati di pubblico servizio coinvolti nel procedimento amministrativo di
concessione del contributo ed una cospicua produzione di false fatture sia per giustificare
gli esborsi, sia per trasferire il profitto illecito dai fornitori del CIAPI alle persone fisiche
autrici della truffa o soggetti qualificati corrotti, anche sotto forma di pagamento di spese
personali.
Dalle indagini emerso che Faustino GIACCHETTO era a capo dellunico centro media
presente in Sicilia e, pertanto, gode di una posizione dominante rispetto ai media locali,
che agevola la comprensione di molti dei fatti oggetto delle indagini e mette in luce
lestrema gravit delle condotte con le quali ha potuto, corrompendo politici e funzionari,
fungere da centro media della Regione siciliana ovvero il cliente pi forte economicamente
nel mercato locale.
Lipotesi accusatoria
Lipotesi accusatoria descrive un ingegnoso e complesso meccanismo che avuto quale
unico scopo il programmato e continuo latrocinio di ingentissime somme pubbliche
destinate al soddisfacimento di pubblici interessi, attraverso lutilizzo dello schermo
sociale rappresentato dellente di formazione CIAPI di Palermo. Tale sistema stato
progettato, diretto e realizzato da Faustino GIACCHETTO, apparente anonimo
imprenditore nel campo della comunicazione. Il CIAPI, Centro Interaziendale
Addestramento Professionale Integrato, una associazione senza fini di lucro nata nel
1970 su iniziativa della Cassa per il Mezzogiorno, con la partecipazione societaria della
FIAT, dellEnte Minerario Siciliano, dellIstituto Roosevelt e del C.I.A.P.I. di Siracusa. Con
delibera del C.I.P.E., passata sotto il controllo del Socio di maggioranza Regione
Siciliana (Legge Regionale 6 marzo 1976 n. 25).
Nel primo periodo di vita, lattivit del C.I.A.P.I. era finalizzata alla qualificazione e alla
riqualificazione di personale giovane e adulto da destinare, essenzialmente, agli allora
nascenti poli industriali di Termini Imerese e Carini, nel corso del tempo ha differenziato
le proprie finalit, specializzandosi, tanto da rappresentare un punto di riferimento
nellambito della formazione professionale, non solo a Palermo, ove ha sede, ma in tutta
la Regione Siciliana.
Il GIACCHETTO, secondo lipotesi accusatoria, in particolare avrebbe creato un vero e
propriosistema criminale che, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a
funzionari pubblici, politici, soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione
e della pubblicit, riusciva, da un lato, a far ottenere al CIAPI, che gestiva in piena
autonomia, cospicui finanziamenti nellambito di diversi progetti via via autorizzati
(CO.OR.AP., INFOA, Carovana per lOrientamento, LABOR, FORMISPE,
AttivitFormazione Personale Enti Locali, FORUM per l a LEGALIT), ci in forza delle
pratiche di corruttela, dallaltro, a incamerare personalmente una cospicua parte di tali
provvidenze attraverso lutilizzo di societ al medesimo riconducibili -, che utilizzava per
bisogni personali, ovvero proprio per le pratiche di corruttela e per alimentare quel
complesso sistema di favoritismi e scambi che nulla hanno a che fare con quella
che loggetto dellamministrazione dei pubblici bisogni e del fare politica.
Quindi, si pu schematizzare il contenuto di questa indagine avendo come punto di
riferimento lorgano della Regione Siciliana, ed in particolare lallora Assessorato
Regionale al Lavoro e Formazione Professionale e lAgenzia Regionale per lImpiego e la
Formazione Professionale, quindi il CIAPI, ed infine GIACCHETTO Faustino quale punto
di contato tra la Regione Siciliana ed il CIAPI, principale dominus e soggetto di
collegamento di tutti i protagonisti del sistema.
GIACCHETTO, formalmente collaboratore del CIAPI, allinterno dei suoi uffici siti in
Palermo, via Ruggiero Settimo, in cui prestavano al suo esclusivo servizio diverse
persone contrattualizzate invece con il CIAPI coadiuvato dalla sua segretaria particolare
SCADUTO Stefania -, riceveva sia i responsabili del CIAPI (il Presidente RIGGIO
Francesco, ed i funzionari BELLISSIMO Carmelo, COMPAGNO Sandro e BONGIORNO
Calogero), sia dirigenti regionali, ovvero LO NIGRO Carlo Gaspare (Direttore dell Agenzia
Regionale per lImpiego), sia vari referenti politici, tra cui assessori al Lavoro e
Formazione Professionale, (per esempio FORMICA Santi, GENTILE Luigi, INCARDONA
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promissaria acquirente, limporto di cui alla caparra passava nella piena propriet del
promissario venditore, e quindi i soldi del CIAPI finanziati dalla Regione e soprattutto dalla
UE.
A fronte di tale quadro sconcertante, le indagini facevano luce, anche qui in maniera forse
ancor piscioccante, su come il CIAPI nei fatti dava effettiva esecuzione al progetto
CO.OR.AP. finanziato e sui risultati relativi alla realizzazione di posti di lavoro: zero.
Venivano escussi alcune persone assunte dal CIAPI e impiegate negli sportelli
multifunzionali, che lamentavano mancanza di risorse tavoli, computer, etcc.. -, di
direttive su ci che dovevano fare, lasciati completamente in balia di s stessi e che si
limitavano ad apporre la presenza giornaliera senza sapere il motivo reale per cui erano
stati assunti.
Fa da contraltare il fatto che per il solo progetto CO.OR.AP., il CAIPI ha contrattualizzato
per un anno ben 278 persone, seguendo come pienamente confortato dal quadro
complessivo offerto dagli elementi di indagine una logica puramente politico
assistenziale e, probabilmente, di tipo clientelare.
Fonte : siciliainformazioni.com
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