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BUFERA SU MANAGER E POLITICI IN SICILIA, 17 ARRESTI

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Inserito il 20 giugno 2013 alle 00:01:00 da iripa. IT - iripasicilia.com

I CAPI DIMPUTAZIONE SONO 84: VITTIME, COMPARI, MAZZETTE

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Lordinanza del giudice per le indagini preliminari, dottor Luigi Petrucci, sulla
richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali della Procura della
Repubblica di Palermo, si compone di 674 pagine. Quarantuno persone imdagate,
diciassette sottoposte a custodia cautelare. Ben 84 i capi di imputazione, che
coinvolgono a vario titolo trentasette persone fisiche e sette enti. I reati contestati vanno
dallassociazione per delinquere alla corruzione, evasione fiscale, false fatturazionie, falso
in atto pubblico, operazioni immobiliari fittizie ed altro, falsi documentali e finanziamenti
occulti.
I fatti, secondo lipotesi accusatoria, accolta dal giudice per le indagini preliminari, dottor
Luigi Petrucci, riguardano il sistema organizzato da Fausto GIACCHETTO per drenare
denaro pubblico, attraverso molteplici condotte di rilevanza penale. il percepimento
truffaldino e cospicua deviazione per finalit ad esso estranee del finanziamento
comunitario, in pi tronconi scaglionati nel tempo e fino al maggio 2009, per il progetto
CO.OR.AP. gestito dal CIAPI per conto della Regione siciliana, mediante la corruzione
dei funzionari/incaricati di pubblico servizio coinvolti nel procedimento amministrativo di
concessione del contributo ed una cospicua produzione di false fatture sia per giustificare
gli esborsi, sia per trasferire il profitto illecito dai fornitori del CIAPI alle persone fisiche
autrici della truffa o soggetti qualificati corrotti, anche sotto forma di pagamento di spese
personali.
Dalle indagini emerso che Faustino GIACCHETTO era a capo dellunico centro media
presente in Sicilia e, pertanto, gode di una posizione dominante rispetto ai media locali,
che agevola la comprensione di molti dei fatti oggetto delle indagini e mette in luce
lestrema gravit delle condotte con le quali ha potuto, corrompendo politici e funzionari,
fungere da centro media della Regione siciliana ovvero il cliente pi forte economicamente
nel mercato locale.
Lipotesi accusatoria
Lipotesi accusatoria descrive un ingegnoso e complesso meccanismo che avuto quale
unico scopo il programmato e continuo latrocinio di ingentissime somme pubbliche
destinate al soddisfacimento di pubblici interessi, attraverso lutilizzo dello schermo
sociale rappresentato dellente di formazione CIAPI di Palermo. Tale sistema stato
progettato, diretto e realizzato da Faustino GIACCHETTO, apparente anonimo
imprenditore nel campo della comunicazione. Il CIAPI, Centro Interaziendale
Addestramento Professionale Integrato, una associazione senza fini di lucro nata nel
1970 su iniziativa della Cassa per il Mezzogiorno, con la partecipazione societaria della
FIAT, dellEnte Minerario Siciliano, dellIstituto Roosevelt e del C.I.A.P.I. di Siracusa. Con
delibera del C.I.P.E., passata sotto il controllo del Socio di maggioranza Regione
Siciliana (Legge Regionale 6 marzo 1976 n. 25).
Nel primo periodo di vita, lattivit del C.I.A.P.I. era finalizzata alla qualificazione e alla
riqualificazione di personale giovane e adulto da destinare, essenzialmente, agli allora
nascenti poli industriali di Termini Imerese e Carini, nel corso del tempo ha differenziato
le proprie finalit, specializzandosi, tanto da rappresentare un punto di riferimento
nellambito della formazione professionale, non solo a Palermo, ove ha sede, ma in tutta
la Regione Siciliana.
Il GIACCHETTO, secondo lipotesi accusatoria, in particolare avrebbe creato un vero e
propriosistema criminale che, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a
funzionari pubblici, politici, soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione
e della pubblicit, riusciva, da un lato, a far ottenere al CIAPI, che gestiva in piena
autonomia, cospicui finanziamenti nellambito di diversi progetti via via autorizzati
(CO.OR.AP., INFOA, Carovana per lOrientamento, LABOR, FORMISPE,
AttivitFormazione Personale Enti Locali, FORUM per l a LEGALIT), ci in forza delle
pratiche di corruttela, dallaltro, a incamerare personalmente una cospicua parte di tali
provvidenze attraverso lutilizzo di societ al medesimo riconducibili -, che utilizzava per
bisogni personali, ovvero proprio per le pratiche di corruttela e per alimentare quel
complesso sistema di favoritismi e scambi che nulla hanno a che fare con quella
che loggetto dellamministrazione dei pubblici bisogni e del fare politica.
Quindi, si pu schematizzare il contenuto di questa indagine avendo come punto di
riferimento lorgano della Regione Siciliana, ed in particolare lallora Assessorato
Regionale al Lavoro e Formazione Professionale e lAgenzia Regionale per lImpiego e la
Formazione Professionale, quindi il CIAPI, ed infine GIACCHETTO Faustino quale punto
di contato tra la Regione Siciliana ed il CIAPI, principale dominus e soggetto di
collegamento di tutti i protagonisti del sistema.
GIACCHETTO, formalmente collaboratore del CIAPI, allinterno dei suoi uffici siti in
Palermo, via Ruggiero Settimo, in cui prestavano al suo esclusivo servizio diverse
persone contrattualizzate invece con il CIAPI coadiuvato dalla sua segretaria particolare
SCADUTO Stefania -, riceveva sia i responsabili del CIAPI (il Presidente RIGGIO
Francesco, ed i funzionari BELLISSIMO Carmelo, COMPAGNO Sandro e BONGIORNO
Calogero), sia dirigenti regionali, ovvero LO NIGRO Carlo Gaspare (Direttore dell Agenzia
Regionale per lImpiego), sia vari referenti politici, tra cui assessori al Lavoro e
Formazione Professionale, (per esempio FORMICA Santi, GENTILE Luigi, INCARDONA

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Tutto ben considerato, lavorare


meno noioso che divertirsi.
Charles Baudelaire

Carmelo, CASCIO Francesco, SCOMA Francesco, etc..) con cui si programmavano e si


studiavano le strategie di sistema.
In particolare, stato accertato che a fronte di provvedimenti emessi da alcuni dei
soggetti politici o del LO NIGRO, questi ricevevano regalie varie (sotto forma di mazzette
in denaro contante, concessioni in uso gratuito di appartamenti, viaggi, sponsorizzazioni,
abbonamenti allo stadio Renzo Barbera, etc.) ed anche illeciti contributi per scopi
elettorali.
I soggetti pubblici a vario titolo coinvolti sono LO NIGRO Carlo Gaspare, FORMICA
Santi, GENTILE Luigi, INCARDONA Carmelo, DI CARLO Domenico, INZERILLO
Gerlando, CASCIO Francesco, SCOMA Francesco, VITRANO Gaspare, CAPUTO
Salvatore, DINA Antonino, ALOTTA Salvatore, SPARMA Calogero Gianmaria,
SANFILIPPO Salvatore e LEANZA Nicola, nei cui confronti sono stati raggiunti concreti
elementi per contestare il reato di finanziamento illecito tranne per il LO NIGRO e
SPARMA Calogero Gianmaria -, ovvero, per quegli episodi in cui stato accertato il
compimento di un atto contrario ai doveri dufficio, il reato di corruzione.
A questi vanno necessariamente aggiunti il Presidente del CIAPI RIGGIO Francesco, ed
i funzionari BELLISSIMO Carmelo, COMPAGNO Sandro e BONGIORNO Calogero,
partecipi della truffa e del depauperamento dei soldi pubblici. Nel periodo dal 2006 al 2011
il CIAPI ha ottenuto per il finanziamento dei progetti sopra riportati somme al momento
stimate per circa 93 milioni di euro.
Lindagine ha riguardato, per il momento, esclusivamente gli accertamenti sulla
regolarit delle procedure di finanziamento, rendicontazione e spesa del solo progetto
CO.OR.AP. relativo alla creazione di sportelli multifunzionali per favorire il contatto tra
domanda e offerta di lavoro e la stipulazione di contratti di apprendistato, quindi posti di
lavoro finanziato al CIAPI dalla Regione Sicilia con limporto complessivamente versato
pari ad 15.191.274,73.
Il procedimento trae origine dalla trasmissione, da parte dellOLAF, di consistente mole
documentale relativa a tale finanziamento, oggetto di verifica ispettiva dellUE nel corso
del 2009, allorquando gli ispettori europei, scesi a Palermo, acquisirono
documenti decreti di concessione, integrazione etcc.. fatture ed altro relativamente al
progetto CO.OR.AP., che poi ritrasmisero a questa AG.
A fronte di tale compendio, i finanzieri hanno concentrato lattenzione investigativa sulla
verifica delle modalit di scelta dei fornitori del CIAPI e sulla regolarit formale e
sostanziale delle fatture con cui i fornitori hanno documentato, anche fiscalmente, la
prestazione di beni o servizi resa al CIAPI e la percezione delle somme da questente
pagate con i soldi pubblici. Veniva immediatamente alla luce limpossibilit di accertare in
che modo il CIAPI avesse scelto i propri fornitori, se non quello della totale ed
indiscriminata discrezionalit, ed anche il riproporsi di alcune societ, in particolare Sicily
Comunication Srl e Media Center Srl, poi la stranezza o labnormit di alcune fatture
emesse, soprattutto da queste due societ, al CIAPI.
investigativa a seguito delle dichiarazioni auto ed etero accusatorie circostanziate e
totalmente riscontrate di COLLI Sergio e VITALE Angelo formali amministratori della
Sicily Comunication Srl poi divenuta Media Consulting Srl e Media Center &
Management Srl, ma in realt succubi totali di GIACCHETTO Faustino, il quale li ha
utilizzati e quasi plagiati, tanto da diventare, dietro un compenso pari a poco pi di
3.000 , il suo bancomat personale da cui attingere denaro contante del CIAPI.
I due hanno permesso di ricostruire pienamente il sistema di ruberia, favori, regalie, e
saccheggio dei fondi pubblici di cui il GIACCHETTO stato il protagonista principale:
dalle sovrafatturazioni effettuate alla creazione di fatture del tutto false con indicazione di
nomi di fantasia; dai prelievi giornalieri di denaro contante che i due consegnavano al
GIACCHETTO o direttamente ai corrotti, ai servizi fatti, con denaro del CIAPI, a questi
ultimi o al GIACCHETTO, che li utilizzava financo per provvedere al lavaggio della propria
automobile.
In buona sostanza, sempre da quegli uffici di via Ruggero Settimo, ove GIACCHETTO
riceveva i funzionari e i politici, partivano gli ordini, impartiti dalla SCADUTO al COLLI e al
VITALE, ma anche ad altri soggetti economici che lo aiutavano, con maggiore personale
profitto, nellopera di latrocinio. Sempre da quegli uffici si redigevano i provvedimenti poi
fatti propri dagli organi regionali.
Va detto che lopera di analisi e verifica dei documenti fiscali ha permesso di valutare,
allo stato degli atti, limporto complessivo delle somme malversate in circa 25 milioni di
euro, che riguardano, tuttavia, anche gli altri progetti sopra indicati, di cui il CIAPI stato
beneficiato, va da s che i successivi approfondimenti investigativi riguarderanno anche
tali aspetti.
Le modalit attraverso le quali GIACCHETTO e i suoi complici hanno monetizzato le
provvidenze pubbliche sono state essenzialmente quelle dellassegnare il CIAPI e
quindi del Presidente RIGGIO e degli altri membri dellente di formazione - a
societ compiacenti la fornitura di beni e servizi a fronte dellemissione di fatture per
operazioni del tutto o parzialmente inesistenti, cos stato per le societ, come detto, del
VITALE, per quelle di MESSINA Pietro, di SALA Massimiliano, di MARRONE Francesco.
Altro modo invece atteneva la scelta, sempre da parte del CIAPI, delle societ Damir Srl,
Alessi Spa, Gap Srl, Novantacento Srl, Start Affissioni Srl, Space Srl, Publikompass
Spa, quali fornitori di servizi di pubblicit, a fronte del riconoscimento al GIACCHETTO
per lopera di mediazione di una percentuale consistente degli introiti incassati.
Singolare invece la vicenda che ha coinvolto la societ U.S. Citt di Palermo Spa che
gestisce la squadra di calcio del Palermo, per cui, anche qui, a fronte della stipula con il
CIAPI di contratti di utilizzo delle risorse pubblicitarie e comunicative che lassociazione
sportiva pu offrire, GIACCHETTO riceveva in cambio biglietti e abbonamenti gratis, di
cui faceva buon uso elargendoli alle persone al medesimo utili o utilizzabili per la
funzione o il ruolo ricoperto.
In alcune occasioni GIACCHETTO, utilizzando sempre le societ formalmente
amministrate dal VITALE/COLLI (Media Center & Management Srl e Media Consulting
Srl), faceva stipulare da queste contratti preliminari di acquisto di beni immobili figurando
in unoccasione venditore, in altre sua moglie ARGENTO Concetta in altre ancora terzi
(MARINO Salvatore ed Eurocostruzioni Spa), cui seguiva la consegna con assegni di un
importo a titolo di caparra confirmatoria. Alla scadenza del termine indicato in contratto
per la stipula del definitivo ed in assenza di tale negozio per fatto attribuibile alla parte
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promissaria acquirente, limporto di cui alla caparra passava nella piena propriet del
promissario venditore, e quindi i soldi del CIAPI finanziati dalla Regione e soprattutto dalla
UE.
A fronte di tale quadro sconcertante, le indagini facevano luce, anche qui in maniera forse
ancor piscioccante, su come il CIAPI nei fatti dava effettiva esecuzione al progetto
CO.OR.AP. finanziato e sui risultati relativi alla realizzazione di posti di lavoro: zero.
Venivano escussi alcune persone assunte dal CIAPI e impiegate negli sportelli
multifunzionali, che lamentavano mancanza di risorse tavoli, computer, etcc.. -, di
direttive su ci che dovevano fare, lasciati completamente in balia di s stessi e che si
limitavano ad apporre la presenza giornaliera senza sapere il motivo reale per cui erano
stati assunti.
Fa da contraltare il fatto che per il solo progetto CO.OR.AP., il CAIPI ha contrattualizzato
per un anno ben 278 persone, seguendo come pienamente confortato dal quadro
complessivo offerto dagli elementi di indagine una logica puramente politico
assistenziale e, probabilmente, di tipo clientelare.
Fonte : siciliainformazioni.com
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VIAGGI ED ESCORT CON I SOLDI DELLA FORMAZIONE - BUFERA SU MANAGER E


POLITICI IN SICILIA, 17 ARRESTI
I maxifinanziamenti pubblici che dovevano creare occupazione finivano in generose
mazzette elargite dal re della pubblicit in Sicilia, Faustino Giacchetto, diventato il gran
corruttore della politica. In manette anche l'ex assessore Luigi Gentile, l'ex dirigente Rino
Lo Nigro e l'ex numero uno del Ciapi, Francesco Riggio. Due ex factotum del manager
parlano e svelano il sistema delle tangenti. Indagato per corruzione il senatore Pdl
Francesco Scoma. Sequestrati beni per 28 milioni di euro
Quindici milioni di euro aveva stanziato l a Regione Siciliana per avviare
all'apprendistato 1.500 disoccupati, ma solo 18 giovani hanno avuto un contratto.
E la gran parte dei soldi finita nelle tasche di manager e politici, attraverso
viaggi, cene, regali e persino escort. Eccolo, l'ultimo scandalo siciliano svelato
dalla Procura di Palermo: c'era un gran corruttore al centro di un vero e proprio
sistema, ufficialmente solo un anonimo imprenditore nel campo della pubblicit,
Faustino Giacchetto. Era lui ad elargire regali e mazzette a politici e funzionari,
per canalizzare quanti pi finanziamenti su un ente di formazione, il Ciapi, e per
accaparrarsi i pi grossi bandi sulla comunicazione della Regione. Questa
mattina, Giacchetto stato arrestato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia
di finanza, guidato dal colonnello Stefano De Braco. Con lui, altre 16 persone (fra
cui la moglie Concetta Argento e la segretaria Stefania Scaduto), accusate a
vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. A tutti gli arrestati
vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro. Diversi politici
risultano poi indagati: nella lista c' il senatore del Pdl Francesco Scoma, ex
assessore al Lavoro, che deve difendersi dall'accusa di corruzione. La
Procura chieder l'autorizzazione al Senato per sequestrargli 26.000 euro, tanto
avrebbe ricevuto da Giacchetto sotto forma di viaggi, spese elettorali e biglietti
per lo stadio. L'ex presidente dell'Assemblea regionale Francesco Cascio
risponde invece di finanziamento illecito dei partiti. Questa mattina, i hanno
perquisito la sua abitazione.
I VERBALI / Due pentiti svelano il sistema Giacchetto
Con questa indagine, i sostituti procuratori Maurizio Agnello, Sergio Demontis,
Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Alessandro Picchi e il procuratore aggiunto
Leonardo Agueci ritengono di avere individuato il grande buco nero della
Regione Siciliana, l dove sparivano milioni di euro di soldi pubblici, molti di pi
di quei quindici ricostruiti dall'indagine. Il buco nero della formazione
professionale e della comunicazione. A condurre l'inchiesta stato il nucleo
tutela spesa pubblica della Finanza, guidato dal tenente colonnello Fabio
Ranieri.
Gli altri arrestati
Il provvedimento firmato dal gip Luigi Petrucci porta in manette anche l'ultimo
presidente del Ciapi, l'avvocato Francesco Riggio, candidato alle regionali con il
Pd. Poi, l'ex dirigente dell'Agenzia per l'impiego Gaspare Lo Nigro; l'ex deputato
e assessore regionale di Fli Luigi Gentile; il rappresentante legale del Pid
Domenico Di Carlo; il dirigente generale della Regione ed ex assessore
Giammaria Sparma; l'imprenditore Pietro Messina. Ai domiciliari vanno
l'imprenditore Massimiliano Sala, e due funzionari del Ciapi, Carmelo Bellissimo
e Sandro Compagno. Una seconda ordinanza in carcere, per l'indagine
riguardante quattro gare dei cosiddetti "Grandi eventi" della Regione, stata
notificata ancora a Giacchetto, all'imprenditore Luciano Muratore, al funzionario
regionale Antonino Belcuore: devono difendersi dall'accusa di turbativa d'asta. Ai
domiciliari, con l'accusa di corruzione, vanno invece il dirigente dell'assessorato
al Turismo Elio Carreca e l'ex vicario del capo di gabinetto dell'assessore al
Turismo Bruno De Vita.
I politici indagati
L'ultima inchiesta della Procura e del nucleo tutela spesa pubblica della Finanza
di Palermo fa scattare un vero e proprio terremoto nella politica siciliana.
Nell'ambito della prima trance dell'indagine, quella relativa ai soldi della
formazione professionale, sono indagati diversi nomi noti della politica

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regionale. Anche loro avrebbero beneficiato dei generosi regali di Giacchetto e


compagni. Ecco i politici indagati: gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona
(An) e Santi Formica (Pdl), l'ex consigliere comunale di Palermo Gerlando
Inzerillo (Grande Sud), sono chiamati in causa per corruzione. Di finanziamento
illecito ai partiti devono invece rispondere: Salvatore Sanfilippo (candidato
sindaco al Comune di Santa Flavia, Palermo), Nicola Leanza (ex assessore al
Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo
dell'Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto
processo per concussione), Nino Dina (ex deputato regionale Udc), Salvino
Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall'assemblea regionale
siciliana dopo una condanna definitiva per tentato abuso d'ufficio). Questa
mattina, i finanzieri hanno perquisito diversi uffici dell'Assemblea regionale.
La conferenza stampa in Procura
"Le indagini che hanno portato alle due operazioni anticorruzione di oggi hanno
preso le mosse da una relazione dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode,
redatta al termine di una ispezione amministrativa, e dall'analisi della
documentazione acquisita dalla Guardia di finanza". Cos spiega il generale
Stefano Screpanti, comandante provinciale di Palermo:
La Guardia di finanza destina sempre pi risorse qualificate al controllo della
spesa pubblica, nella consapevolezza che si tratta di un settore importante
quanto quello dell'evasione fiscale".
Fonte : palermo.repubblica.it
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MAXI-RETATA ALLA REGIONE: DICIASSETTE ARRESTI, IN MANETTE EX ASSESSORI


E BUROCRATI, COINVOLTI POLITICI
Diciassette arresti per associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In
manette pure due ex assessori e alcuni burocrati regionali. Quarantatr indagati, tra cui
una sfilza di politici, chiamati a rispondere chi di corruzione, chi di finanziamento illecito ai
partiti, chi di entrambi i reati. Societ e milioni di euro sequestrati.
Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza smascherano
un sistema di tangenti che ruoterebbe attorno al projet manager Faustino Giacchetto e ad
una raffica di societ a lui riconducibili. Laureato in Economia, nato a Canicatt
nell'Agrigentino, negli anni diventato uno dei massimi esperti nell'intercettare i fondi
europei riservati ai piani per la comunicazione. E ha fatto affari d'oro.
Le due indagini della Procura, coordinate dall'aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti
Maurizio Agnello, Sergio Demontis, Gaetano Paci e Alessandro Picchi, si sono
concentrate sul Ciapi, uno dei pi grossi enti di formazione, e sui Grandi Eventi
organizzati dalla Regione siciliana. Giacchetto ha creato un vero e proprio sistema
criminale, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a funzionari pubblici, politici,
soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione e della pubblicit, si legge
nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Petrucci. E cos da semplice
collaboratore del Ciapi, ne sarebbe diventato il deus ex machina. Riuscendo ad allungare
le mani sull'attivit dell'assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, e
dell'Agenzia regionale per l'impiego.
Del "sistema Gioacchetto" avrebbero fatto parte il presidente del Ciapi, l'avvocato
Francesco Riggio, e Gaspare Lo Nigro, direttore, oggi in pensione, dell'Agenzia per
l'impiego. Sono entrambi finiti in manette. E poi ci sarebbero i politici con cui si
programmavano e si studiavano le strategie di sistema. In cella sono finiti con l'accusa di
corruzione gli ex assessori regionali Gianmaria Sparma e Luigi Gentile. In cambio della
compiacenza nei confronti di Giacchetto avrebbero ottenuto concessioni in uso gratuito di
appartamenti, viaggi, sponsorizzazioni e corposi contributi per per le campagne elettorali.
E persino biglietti gratis allo stadio per assistere alle partire del Palermo. Rinaldo
Sagramola, ex amministratore delegato della societ rosanero, indagato per truffa. La
sua vicenda legata all'emissione di due fatture al Ciapi per degli spazi pubblciitari mai
resi.
Dell'elenco degli indagati per corruzione fanno parte anche i nomi di Francesco
Scoma, Santi Formica e Carmelo Incardona. E poi c' il capitolo delle spese elettorali manifesti e pubblicit - pagati da Giacchetto a politici di destra e di sinistra. Da Francesco
Cascio a Nicola Leanza, da Gaspare Vitrano a Salvino Caputo, a Nino Dina. L'inchiesta
porta a galla un'abitudine consilidata fra i politici siciliani, quella di entrare gratis allo
stadio per le partire casalinghe del Palermo; mentre l'ex amministratore delegato della
societ di viale del Fante, Rinaldo Sagramola, chiamato in causa per alcune fatture
false.
Il terremoto investe anche l'assessorato regionale al Turismo. Il sistema Giacchetto
si sarebbe esteso anche agli Eventi culturali e sportivi organizzati in terra di Sicilia. Bandi
su misura e gare pilotate con la compiacenza dei funzionari regionali avrebbero consentito
all'imprenditore di gestire a suo piacimento il Taormina Fashion Award, il torneo
internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania,
e la Settimana di ciclismo. In manette sono cos finiti, l'imprenditore Luciano Muratore e il
dirigente del servizio Turistico di Taormina, Antonino Belcuore. I domiciliari sono stati
concessi ad Elio Carreca, dirigente del Servizio 6 - Manifestazioni ed Eventi dello stesso
assessorato. Faustino Giacchetto controllava non solo i piani di comunicazione, finendo
per detenere il monopolio della pubblicit, ma la gestione delle gare, dalla fase iniziali dei
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bandi a quella finale dell'esecuzione dei lavori.


Fonte : livesicilia.it
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MAX OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA: COINVOLTI POLITICI E


FUNZIONARI DELLA REGIONE
Max operazione della Guardia di finanza, che vede coinvolti politici, manager e
imprenditori. In manette Giammaria Sparma di Lampedusa, lavvocato Francesco Riggio,
Gaspare Lo Nigro, limprenditore Pietro Messina. Ai domiciliari vanno limprenditore
Massimiliano Sala, e due funzionari del Ciapi, Carmelo Bellissimo e Sandro Compagno.
Una seconda ordinanza in carcere, per lindagine riguardante quattro gare dei cosiddetti
Grandi eventi della Regione, stata notificata ancora a Giacchetto, allimprenditore
Luciano Muratore, al funzionario regionale Antonino Belcuore: devono difendersi
dallaccusa di turbativa dasta. Ai domiciliari, con laccusa di corruzione, vanno invece il
dirigente dellassessorato al Turismo Elio Carreca e il vicario del capo di gabinetto
dellassessore al Turismo Bruno De Vita.
Giacchetto stato arrestato, stamattina, dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di
finanza. Con lui, altre 16 persone (fra cui la moglie Concetta Argento e la segretaria
Stefania Scaduto), accusate a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. A
tutti gli arrestati vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro.
Diversi politici risultano poi indagati: Francesco Scoma del Pdl, ex assessore al Lavoro,
che deve difendersi dallaccusa di corruzione, gli ex assessori al Lavoro Carmelo
Incardona (An) e Santi Formica (Pdl), lex consigliere comunale di Palermo Gerlando
Inzerillo (Grande Sud), sono chiamati in causa per corruzione. Di finanziamento illecito ai
partiti devono invece rispondere: Salvatore Sanfilippo (candidato sindaco al Comune di
Santa Flavia, Palermo), Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e
fino a qualche settimana fa capogruppo dellUdc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale
del Pd attualmente sotto processo per concussione), Salvino Caputo (ex deputato
regionale Pdl, di recente decaduto dallassemblea regionale siciliana dopo una condanna
definitiva per tentato abuso dufficio).
Fonte : siciliaonpress.com
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CIAPI & TURISMO: LA GRANDE ABBUFFATA


Dopo un anno di indagini la vicenda giudiziaria legata ai cosiddetti Grandi
eventi e alle spese pazze del Ciapi di Palermo si riaccende con un
accelerazione giudiziaria su politici e burocrati. Su questa storia sar la
magistratura pubblici ministeri e, con molta probabilit, anche la giudicante a
pronunciarsi. A noi, in questa sede, interessa provare capire qual stato e
quale continua ad essere, almeno nel turismo il meccanismo amministrativo
che sorregge questa barracca. E perch, alla fine, questo sistema arriva al
mondo della politica.
Le due storie quella del Ciapi di Palermo e quella dei Grandi eventi sono diverse. In
comune hanno i fondi pubblici. O meglio, unutilizzazione distorta del denaro pubblico.
Il Ciapi di Palermo si occupava di formazione professionale. Ma in questa storia la
formazione non centra. Intanto va detto che parliamo di fondi regionali relativi ad Agenda
2000. Ovvero la Programmazione 2000-2006.
Linghippo che coinvolge il Ciapi di Palermo comincia quando il Governo regionale, retto
allepoca da Tot Cuffaro, si ritrova tra le mani unintera Misura del Por Sicilia 2000-2006
per il cosiddetto apprendistato.
A questo punto, a prendere liniziativa lAgenzia regionale per limpiego, oggi
soppressa, in quegli anni diretta da Rino Lo Nigro che ne era, per lappunto, il dirigente
generale. Lidea di affidare al Ciapi di Palermo la gestione di questa Misura del Por in
house del dirigente generale delallora Agenzia per limpiego, Lo Nigro.
La scelta di affidare in house 87 milioni di euro al Ciapi non passa inosservata.
Avrebbero dovuto essere le opposizioni di centrosinistra, allArs, a sollevare la
questione. Ma le opposizioni non proferiranno parola. Perch, come ora
proveremo a raccontare, il centrosinistra, in questa storia, verr coinvolto fino al
collo.
Lo Nigro un ex democristiano che, nei primi anni del 2000 fa parte del sistema di ex
democristiani del quale Cuffaro era il leader. Ed ex democristiani erano anche Francesco
Riggio e Gaspare Vitrano. Questultimo, per, aveva opetato per il centrosinistra, del
quale stato parlamentare regionale fino alla scorsa legislatura.
Va detto, per correttezza, che non tutto il mondo politico siciliano era daccordo sulla
scelta dellaffidamento in house della Misura del Por Sicilia 2000-2006. Alcuni componenti
dellaCommissione regionale per lmpiego due in particolare manifestavano dubbi.
Il primo a manifestare perplessit era Fabio Virdi, designato, nella Commissione
regionale per limpiego, dallUnione regionale delle province siciliane. Il secondo
a manifestare dubbi era Giuseppe Glorioso, designato sempre nella Commissione
regionale per limpiego dalla Cna siciliana.
Loperazione Ciapi di Palermo, come si pu notare, era di natura fortemente
consociativa, visto che coinvolgeva, allegramente, centrodestra e centrosinistra.
Gli unici due bastian contrari erano Virdi e Glorioso.
Quali erano le ragioni dei due bastian contrari? Intanto sono due personaggi al di fuori dei
giochi. In seconda battuta elemento non secondario che frutto di una nostra deduzione
forse non erano convinti dellaffidamento in house, visto che il Ciapi di Palermo non era
un ente a totale partecipazione pubblica.
A questo punto i lettori ci chiederanno: ma cosa centrano gli 87 milioni di euro del Por
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Sicilia 2000-2006 destinati allapprendistato con la promozione e la pubblicit? Che cosa


centra Fausto Giacchetto? E quello che ci siamo sempre chiesti anche noi. Quello che
sappiamo che questi fondi per lapprendistato sono stati utilizzati per pubblicit e
promozione. E, stando a quanto ipotizzano i magistrati inquirenti, sarebbero finiti pure
nelle tasche dei politici.
Prima di passare allaltro grande business i fondi dellassessorato regionale al Turismo
per la promozione ci sembra interessante un particolare. In quegli anni, quiando allArs
maggioranza e opposizione gozzovigliavano con il Ciapi di Palermo, il presidente dello
stesso Ciapi godeva di unindennit pari a circa 80 mila euro allanno lordi. Mentre i
consiglieri di amministrazione si portavano a casa 55 mila euro lordi allanno.
E interessante anche il meccanismo. A proporre di dirottare al Ciapi di Palermo i
famigerati87 milioni di euro era, come gi ricordato, lAgenzia per limpiego
presiedura da Lo Nigro. A deliberare la spesa di questi fondi era la Commissione
regionale per limpiego, che invece veniva presieduta dallassessore regionale al
Lavoro e Formazione professionale di turno (e, infatti, in questa storia sono
coinvolti alcuni ex assessori regionali). Ed proprio durante i lavori di questa
Commissione che Virdi e Glorioso manifestavano il loro dissenso.
Poi c il turismo, da sempre oggetto di appetiti da parte della politica siciliana. Alla base
di tutto c la cosiddetta attivit di promozione dellimmagine della Sicilia nel resto dItalia
e, soprattutto, nel mondo. Una promozione che, spesso, finisce per trasformarsi in una
promozione della Sicilia nella stessa Sicilia e nellorganizzazione di Grandi eventi che,
almeno sulla carta, dovrebbero attirare presenze turistiche.
Un esempio classico di Grandi eventi il Circuito del mito, oggi sbaraccato. Il nostro
giornale, nellinverno dello scorso anno, contestava lutilizzazione di fondi europei destinati
al turismo per lorganizzazione di eventi culturali. Per un motivo semplice: perch solo i
veri Grandi eventi attirano i turisti (in ogni caso pochi). Mentre la maggior parte degli
eventi organizzati dal Circuito del mito, anche se interessanti, non attiravano alcunch,
anche perch, in molti casi, non pubblicizzati.
Il Circuito del mito solo uno degli esempi. In realt, a non funzionare la filosofia
della promozione turistica della Regione. Che, unita a una pressoch totale
assenza di una vera politica dellincentivazione turistica, non d alla Sicilia
quelle presenze turistiche che la nostra Isola merita.
Basti pensare che Malta, pur non avendo il patrimonio culturale della Sicilia, in questo
settore fa meglio di noi. Per non parlare di Venezia che, da sola, riceve molti pi turisti di
tutta la Sicilia.
Fonte : linksicilia.it
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GRANDI EVENTI: 17 ARRESTI E POLITICI INDAGATI


Un comitato daffari per anni ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e
si e appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la
formazione professionale, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e
ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti. E il quadro che emerge da indagini
dirette dalla Procura della Repubblica di Palermo e svolte dalla Guardia di Finanza, che ha
arrestato adesso 17 persone. I provvedimenti, 12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari,
sono emessi dal Gip su richiesta del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dei sostituti
Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e
Alessandro Picchi. Disposti anche il sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di
5 societa e delle disponibilita patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati, per un
valore complessivo dioltre 28 milioni di euro. Effettuate una cinquantina di perquisizioni in
abitazioni ed uffici.
Tra i politici indagati, il senatore del Pdl Franceco Scoma, ex assessore regionale al
Lavoro, lex presidente dellAssemblea regionale siciliana Fracesco Cascio, ora deputato
regionale, anche lui del Pdl, lex vicepresidente ed ex assessore al Lavoro, Santi
Formica, pure del Pdl, lex assessore al Lavoro Carmelo Incardona, allepoca di
Grande Sud, come pure lex consigliere comunale di Palermo, Gerlando Inzerillo. Per
tutti si ipotizza il reato di corruzione, eccetto che per Cascio, indagato per finanziamento
illecito dei partiti, come pure lex deputato regionale del Pd, Gaspare Vitrano, che era
gia imputato di corruzione in uninchiesta sugli appalti delleolico, lex assessore al
Lavoro Nicola Leanza, deputato regionale che ha adesso fondato un suo partito dopo
aver militato prima nellMpa e poi nellUdc, lex deputato regionale del Pdl, Salvino
Caputo,dichiarato decaduto la scorsa settimana dopo essere stato definitivamente
condannato per abuso dufficio in relazione a fatti commessi quando era sindaco di
Monreale, e Salvatore Sanfilippo, candidato sindaco a Santa Flavia (Palermo).
Fonte: Agi
Arrestati lultimo presidente del Ciapi, lavvocato Francesco Riggio, candidato alle
regionali con il Pd. Poi, lex dirigente dellAgenzia per limpiego Gaspare Lo Nigro; lex
deputato regionale di Fli Luigi Gentile; il rappresentante legale del Pid Domenico Di
Carlo; il dirigente generale della Regione Giammaria Sparma; limprenditore Pietro
Messina. Ai domiciliari vanno limprenditore Massimiliano Sala, e due funzionari del
Ciapi, Carmelo Bellissimo e Sandro Compagno.
Una seconda ordinanza in carcere, per lindagine riguardante quattro gare dei
cosiddetti Grandi eventi della Regione, stata notificata ancora a Fausto
Giacchetto, il pubblicitario da cui partita linchiesta, allimprenditore Luciano
Muratore, al funzionario regionale Antonino Belcuore: laccusa di turbativa dasta. Ai
domiciliari, con laccusa di corruzione, vanno invece il dirigente dellassessorato al
Turismo Elio Carreca e il vicario del capo di gabinetto dellassessore al Turismo Bruno
De Vita.
Fonte : linksicilia.it
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VIAGGI, SOLDI E FAVORI - I NOMI DEGLI ARRESTATI


Ecco l'elenco degli arrestati nell'inchiesta sul Ciapi. Faustino Giacchetto, Stefania
Scaduto (dipendente del Ciapi, ma indicata come segretaria di Giacchetto), Francesco
Riggio (noto avvocato penalista e presidente del Ciapi), l'imprenditore Pietro Messina
(legale rappresentante della Effemmerre Group 007 srl e della Effemmerre Team srl,
nonch titolare della Strategie di Comunicazione di Messina Pietro), Concetta Argento
(moglie di Giacchetto), Gaspare Lo Nigro (ex dirigente generale dell'Agenzia regionale per
lImpiego e la Formazione professionale), Luigi Gentile (ex assessore regionale e
rappresentante della Regione siciliana nel Comitato tecnico scientifico del progetto
Co.Or.Ap), Domenico Di Carlo (responsabile, per conto del Consorzio Asi di Palermo, del
progetto In.La Sicilia), Gianmaria Sparma (ex assessore e dirigente generale del
dipartimento degli Interventi per la Pesca della Regione siciliana). Gli arresti domiciliari
sono stati concessi a Sandro Compagno (capo area amministrativa del Ciapi), Carmelo
Bellissimo (responsabile acquisti Ciapi) e Massimiliano Sala (titolare della ditta Filmax di
Sala Massimiliano).
Nell'inchiesta sui Grandi Eventi sono finiti in manette, oltre a Giacchetto, anche
l'imprenditore Luciano Muratore, Antonino Belcuore (responsabile del Servizio 20-Servizio
turistico di Taormina dell'assessorato regionale al Turismo).
Gli arresti domiciliari sono stati concessi ad Elio Carreca (dirigente del Servizio 6 Manifestazioni ed Eventi dell'assessorato regionale al Turismo) e Bruno De Vita (vicario
del capo di Gabinetto dell'assessore regionale del Turismo della Regione siciliana).
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LA GUARDIA DI FINANZA NEGLI UFFICI DELL'ARS


Militari della Guardia di finanza si trovano da un paio d'ore a Palazzo dei
Normanni, sede del Parlamento siciliano, per eseguire alcuni controlli
Militari della Guardia di finanza si trovano da un paio d'ore a Palazzo dei Normanni, sede
del Parlamento siciliano, per eseguire alcuni controlli. In mattinata le Fiamme gialle
avevano eseguito arresti anche di politici ed ex amministratori e notificato avvisi di
garanzia per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Secondo quanto si apprende, gli
uomini della Guardia di finanza si sono recati negli uffici della segreteria generale
dell'Assemblea. (Ansa)
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ARRESTI ALLA REGIONE - I POLITICI INDAGATI


Arresti. I politici indagati. Sarebbero stati al centro di un sistema di reciproco
scambio. Quello che, appunto, viene chiamato il "sistema Giacchetto".
Oltre ai due ex assessori arrestati ci sono una sfilza di politici indagati a piede libero: l'ex
assessore al Lavoro e oggi senatore Francesco Scoma, per cui stata chiesta
l'autorizzazione per sequestrargli 26 mila euro, gli ex assessori al Lavoro Carmelo
Incardona (An) e Santi Formica (Pdl). Questi sono sotto inchiesta per corruzione. Di
finanziamento illecito ai partiti rispondono sempre a piede libero Nicola Leanza (ex
assessore al Lavoro, oggi deputato regionale di Articolo 4), Nino Dina (deputato dell'Udc in
carica all'Ars), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo
per concussione), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall'Ars
per via di una condanna), l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, gli ex consiglieri
comunali Salvatore Alotta e Gerlando Inzerillo. Indagato anche Pippo Currenti (nella
scorsa legislatura deputato di Fli, oggi con La Destra) per turbativa d'asta.
Fonte : livesicilia.it
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FATTURE GONFIATE - GLI IMPRENDITORI IN ARRESTO


Nelle due inchieste anche due imprenditori molto noti: Pietro Messina e Luciano
Muratore titolari di societ di comunicazione e di una ditta di allestimenti.
Tutto parte dalla denuncia presentata alla Procura di Palermo dallimprenditore
Gioacchino Pasca, che dopo l'esclusione dalle gare per la fornitura di servizi per la visita
del Papa a Palermo present un esposto alla Procura sulla gestione dei Grandi Eventi in
Sicilia. Ed oggi, la bufera che ha travolto la Regione Sicilia con diciassette arresti non ha
risparmiato Piero Messina e Luciano Muratore, anche loro imprenditori. Sul provvedimento
firmato dal gip Luigi Petrucci, infatti, ci sono anche i loro nomi. II primo titolare ed
amministratore di due agenzie di comunicazione, il secondo di una ditta di allestimenti. Il
ruolo di Messina emerge dall'indagine sul Ciapi, quello di Muratore, invece, da quella sui
Grandi Eventi.
Nel giro di fatture emesse a favore dell'ente degli sprechi, con l'intermediazione del
project manager Faustino Giacchetto, ci sarebbe stato proprio Messina, con le ditte
"Strategie di comunicazione" e amministratore della "Effemmerre Group 007". Lui avrebbe
acquistato dalla societ AdVespa alcuni spazi pubblicitari sui prodotti editoriali de Il Sole
24 Ore ad un prezzo lievemente inferiore rispetto a quello pagato dalla prima agenzia al
quotidiano. Secondo gli inquirenti ci avveniva perch Messina riceveva diverse commesse
dal Ciapi e la Verga, si sarebbe sentita riconoscente. In questo modo Messina poteva
rivendere gli stessi spazi pubblicitari praticando un ricarico enorme, pari al 220 per cento,
come hanno accertato le indagini.

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"Dallanalisi della documentazione acquisita presso le imprese commerciali di Verga


e Messina - di legge nel provvedimento - emerge che,solo nellanno 2009, la ditta
Individuale Strategie di Comunicazione di Messina Pietro ha acquistato dalla AdVepa
Communication S.r.l., a un prezzo complessivo di euro 11.400,00 (IVA inclusa) , spazi
pubblicitari che poi rivendeva al Ciapi. di Palermo e ad altri clienti". Ma non solo fatture
gonfiate e false, ma anche appalti truccati e pilotati dallo stesso Giacchetto. In questo
caso, l'imprenditore coinvolto sarebbe Muratore, 43 anni, proprietario della General
Service.
Muratore molto conosciuto nel campo degli allestimenti di palchi, campus e
villaggi la sua azienda, con sede in via Terrasanta a Palermo e gli uffici in via Belmonte
Chiavelli, alla fine del 2010 vantava oltre due milioni di ricavi. Quello accertato dagli
inquirenti infatti un vero e proprio "comitato d'affari" per gestire le gare d'appalto, come
quella tramite la quale Faustino Giacchetto si aggiudic una gara pubblica nel settore
della pesca, per un importo di due milioni di euro: ci avvenne tramite la "AB
Comunicazioni" in ATI proprio con la societ General Service di Luciano Muratore.
Fonte : livesicilia.it
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CROCETTA: "SUBITO SOSPESI I DIPENDENTI COINVOLTI"


"Saranno immediatamente presi i provvedimenti previsti dalla legge"
"Saranno sospesi immediatamente dal lavoro tutti i dipendenti regionali coinvolti
nell'indagine di oggi nell'inchiesta Ciapi e Turismo". Lo afferma in una nota il presidente
della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, il quale comunica che "in relazione alle
determinazioni che saranno prese dal gip, saranno immediatamente presi i provvedimenti
previsti dalla legge e che alcuni dei reati ipotizzati dalla Procura di Palermo prevedono
anche il licenziamento".

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