U = U ( c, z , p, v, T , x1 ,K , xn )
(1)
U is = 0
(2)
+ U amb
=0
U sis
(3)
Con riferimento alla (3), se il sistema aumenta (diminuisce) il proprio livello energetico
lambiente invece lo diminuisce (aumenta).
Secondo Principio della Termodinamica (di degradazione dell energia)
In un sistema isolato sede di processi reali lenergia si conserva quantitativamente, ma subisce
una degradazione in termini qualitativi. Laumento di entropia un indice della irreversibilit
dei processi per cui si scrive:
Sisrev = 0
Sis = 0 irr
Sis > 0
(4)
S sis + Samb 0
(5)
Qrev
entropia come ds = Qrev / T e si pu affermare che, per un sistema non isolato e per un
processo reale, se il sistema cede (acquisisce) calore la sua diminuzione (il suo aumento) di
entropia minore (maggiore) dellaumento (della diminuzione) di entropia dellambiente, in
modo che dsis > 0 . Infatti a parit di calore scambiato il corpo caldo (che cede calore) ha una
temperatura maggiore del corpo freddo (che riceve calore)2
u = u ( s, v )
u
u
du = ds + dv = Tds pdv
s v
v s
Essendo:
dLrev = pdV
(5)
Qrev = Tds
(6)
du = Tds pdv
(7)
h = u + pv
(8)
dh = Tds + vdp
(9)
ds =
1
p
du + dv
T
T
ds =
cv dT
dv
+R
T
v
ds =
c p dT
(10)
ds =
1
v
dh dp
T
T
dp
p
(11)
Per un gas ideale i calori specifici a pressione e volume costanti sono indipendenti dalla
temperatura e allora, integrando la (10) e la (11) si ottiene:
s12 = cv ln
T2
v
+ R ln 2
T1
v1
s12 = c p ln
T2
p
R ln 2
T1
p1
(12)3
(13)
altres noto che la variazione di entropia in termini infinitesimi per un sistema chiuso data
dalla seguente:
ds =
Q
T
+ dsi + dsi =
Q
T
+ dsi
(14)
In base alla (14) allora le produzioni entropiche legate alle irreversibilit di prima e di seconda
specie sono date da:
3
dsi = ds
dQ
T
(15)
STTH
QH
L
MT
QL
STTL
Figura 1 Schema di un impianto motore termico (si considera isolato)
Il rendimento4 definito come:
Q
L
= 1 L
QH
QH
(16)
Nella (16) QL QH la frazione di calore non utilizzata e la variazione di entropia del sistema
isolato pari a:
Sis =
QH QL
+
0
TH TL
(17)
Naturalmente nella (17), poich il motore termico attua un ciclo termodinamico, per esso si
ha:
S MT = 0
Nel caso reversibile dalla (17) si ha:
4
Si utilizza il primo principio della termodinamica assumendo la macchina termica come sistema.
(18)
Sisrev = 0
QL QH
Q
T
=
L = L
TL TH
QH TH
rev = 1
TL
= Carnot
TH
(19)
La (19) dice che, in ipotesi di reversibilit, il rendimento del ciclo motore termico quello
massimo di Carnot che opera fra le temperature estreme TL , TH . Nel caso reale dalla (17) si
ha:
Sisirr > 0
QL TL
>
QH TH
(20)
In base alla (20) il rendimento di un ciclo reale risulta sempre minore di quello di Carnot:
r < Carnot
(21)
Reversibilit e Irreversibilit
Tutti i processi reali sono accompagnati da irreversibilit Sis di prima e di seconda specie. Le
irreversibilit di prima specie sono dissipazioni dirette di lavoro (energia completamente
organizzata) in energia interna del sistema (energia associata, a livello microscopico, con il
moto casuale delle particelle che costituiscono il sistema). Le irreversibilit di seconda specie
sono dovute a processi spontanei di non equilibrio, quando un sistema tende a passare
liberamente (senza vincoli) da uno stato di non equilibrio ad uno stato di equilibrio (ad entropia
maggiore). Appartengono al primo gruppo di irreversibilit le dissipazioni dovute a:
Diffusione libera;
STTH
Q
STTL
Sis =
1
Q Q
1
= Q
>0
TL TH
TL TH
(22)
PC
STTH
WPC
WR
Q WPC
STTL
Q
WMT
MT
Q WMT
Figura 3 Lavoro di ripristino per uno scambio termico in presenza di gradiente termico
Il lavoro di ripristino il lavoro netto che occorre fornire al processo affinch ritorni nelle
condizioni iniziali e, poich il processo irreversibile, esso positivo e allora si scrive:
WR = WPC WMT
(23)
Si osservi che il lavoro di ripristino pari alla quantit di energia ritenuta dallambiente a
seguito dello scambio con MT e PC ma lambiente acquisisce una energia di qualit inferiore a
quella che deve fornire e da ci evidente il concetto di irreversibilit.
WR = ( Q WMT ) ( Q WPC )
(24)
T
WMT = Q 1 0
TL
T
WPC = Q 1 0
TH
8
(25)
(26)
T
T
WR = Q 1 0 1 + 0
TL
TH
1
1
WR = T0Q
TL TH
WR = T0 Sis
(26)
( p1 , T1 ) ,
( p2 , T2 ) .
Stato iniziale
Stato finale
m, p1 , T1
m, p2 , T2
VA
VB + VA
VB
( cdc + gdz + du + dE
ch
+ d L dQ ) = 0
(1)
u = 0 Ti = T f
(2)
T
v
p1V1 VA + VB
ln
Sis = m cv ln 2 + R ln 2 =
>0
pV
mRT
=
T1
v1 T =T
T1
VA
2
1
Sis =
p1VA VA + VB
ln
T1
VA
(3)
relazione:
10
Sis = k B ln ( )
(4)
p x 2 L = nx h
(5)
La (5) dice che lintegrale della quantit di moto rispetto allo spazio pari allintegrale
dellenergia rispetto al tempo nel rispetto della costanza della quantit di moto
(h
x =
px2
2m
(6)
si ha che i livelli energetici delle molecole (dovuti a pura energia di traslazione) sono dati
da:
h2
= n +n +n
8mL2
2
x
2
y
2
z
(7)
OSSERVAZIONI
con
11
modi in cui si
la probabilit
giNi
Ni !
=
i
(8)
Essendo fissi lenergia interna U, il volume V e il numero totale di molecole N evidente che
lo stato di equilibrio di un gas corrisponde a quel macrostato per cui la probabilit
termodinamica massima. Il popolamento dei livelli energetici si determina quindi trovando
i valori di N i per i quali
massima.
Nel caso dellespansione libera il volume finale maggiore di quello iniziale, quindi
diminuisce linformazione disponibile sulla collocazione delle particelle del gas, cio aumenta
la probabilit termodinamica e, in base alla (4), aumenta anche lentropia che dunque una
misura del disordine microscopico: si verifica quello che noto come il paradosso di Gibbs di
un gas che diffondendo in se stesso aumenta la propria entropia.
Per riportare il sistema alle condizioni iniziali occorre riottenere la suddivisione volumica
originaria introducendo un dispositivo reversibile (stantuffo) che ristabilisca lequilibrio 1
interagendo unicamente con lambiente. La compressione deve per avvenire in maniera
isoterma perch altrimenti lentropia non diminuisce, allora occorre drenare del calore Q dal
recipiente, in maniera naturalmente reversibile, attraverso una macchina termica, e cederlo
allambiente posto alla temperatura T0 di riferimento. Il lavoro ottenuto attraverso la
macchina termica, sommato al lavoro di ripristino estratto dallambiente, compone il lavoro
di compressione dello stantuffo sul gas:
WR = WC WMT
(9)
WC = Q = T1 Sis = p1VA ln
VA + VB
VA
p1 > p2
p2
T1
s1
s2
12
(10)
T
WMT = Q 1 0
T1
(11)
T
T T
V +V
WR = WC 1 1 + 0 = WC 0 = 0 p1VA ln A B = T0 Sis
T1
T1 T1
VA
WR = T0 Sis
(12)
Si osservi ancora che il lavoro di ripristino quantitativamente eguale alla quantit Q WMT
acquisita dallambiente ma esso completamente ordinato: in tal senso il ripristino delle
condizioni originarie del sistema causa una degradazione dellenergia nellambiente (lascia
una traccia) e lespansione incontrollata risulta irreversibile.
OSSERVAZIONI SUI PRINCIPI DELLA TERMODINAMICA
La conversione di lavoro in calore sempre possibile ed eseguibile allinfinito. Infatti
sufficiente che il sistema sul quale si compie lavoro sia prossimo ad un pozzo di calore1.
Infatti il lavoro compiuto tende ad aumentare la temperatura del sistema e quindi la sua
energia interna. Nasce dunque un gradiente termico fra il sistema e lambiente e di
conseguenza si verifica un flusso termico verso lambiente (il pozzo di calore) il quale,
avendo una capacit termica infinita riceve calore, ma non altera la propria temperatura.
In questo modo le variabili termodinamiche del sistema rimangono immutate e tutto il
lavoro si trasforma in calore, secondo il primo principio della termodinamica:
(13)
Basti pensare allo sfregamento di due pietre oppure alla corrente elettrica transitante in un
resistore sotto la superficie di una massa dacqua molto grande ovvero in movimento. Il
sistema (pietra o resistore) funge solo da intermediario per la trasformazione completa di
lavoro in calore, con un rendimento del 100%.
Invece, per realizzare indefinitamente il processo inverso di trasformazione del calore in
lavoro, occorre una serie di trasformazioni che riconducano alla fine il sistema nelle
condizioni iniziali (energia interna resti invariata) in modo da formare un ciclo. In realt una
espansione
isoterma
permette
di
trasformare
il
13
calore
esclusivamente
in
lavoro;
dato da:
Q QC
Q
W
= H
= 1 C
=
0
U
QH
QH
QH
(14)
14
U = CH (T2 T1 ) = mg z
(15)
CH , T1
m
z
Figura 3 Schema per le dissipazioni viscose
Poich durante la trasformazione il volume non cambia, la variazione di entropia data da:
Sis = CH ln
T2
>0
T1
(16)
La (16) dice che la trasformazione irreversibile. Per ristabilire le condizioni iniziali occorre
riportare la massa nella sua posizione originaria e abbassare la temperatura da T2 a T1 . Per
far risalire la massa occorre fornire alla carrucola dallesterno lenergia potenziale
mg z ,
invece per abbassare la temperatura occorre drenare calore dal recipiente. Naturalmente il
drenaggio deve avvenire in maniera reversibile in modo da non introdurre variazioni di
entropia e allora si usa una macchina termica reversibile che opera fra due temperature di
cui una, quella di riferimento, costante e laltra (del recipiente) variabile. Il lavoro prodotto
dalla macchina termica, sommato a quello di ripristino esterno, fornisce il valore dellenergia
potenziale (Figura 4):
15
mg z
CH , T1
WR
m
z
dQ
WMT
dWMT
MT
T0
Figura 4 Ripristino delle condizioni originarie a seguito della dissipazione viscosa del sistema in Figura 3
Il lavoro di ripristino si calcola come segue:
WR = mg z WMT
(17)
T
T
T
WMT = WMT = Q 1 0 = Q Q 0 = CH (T2 T1 ) T0CH ln 2
T
T1
T
WMT = T0CH ln
T2
T1
(18)
WR = T0CH ln
T2
= T0 Sis
T1
(19)
COMMENTO
Le tre tipologie di irreversibilit analizzate relative allo scambio termico in presenza di
differenze di temperatura, allespansione libera e alle dissipazioni viscose sono classificabili
in due categorie: i primi due casi sono dovuti ad una non uniformit allinterno del sistema,
riguardante rispettivamente la temperatura e la pressione; nel terzo caso le irreversibilit
sono legate a fenomeni dissipativi. La prima classe di problemi meno intuitiva da trattare
con riferimento al concetto di irreversibilit perch non evidente la degradazione di
16
OSSERVAZIONE n. 3: Per i sistemi aperti comodo introdurre i flussi per cui il lavoro di
ripristino si scrive:
I& = T0 S&is
(20)
kW
S& =
, I& = kW
K
(21)
Per i sistemi chiusi le unit di misura dellespressione del lavoro di ripristino sono:
[ S ] =
kJ
, WR = kJ
K
(22)
m& = m&
(23)
(24)
dht = dh + dEch
(25)
17
2
2
& L& = m& cu + gz + h m& ci + gz + h
Q
u 2 u t ,u i 2 i t ,i
(26)
dS =
Q
T
+ dSi dSi = dS
Q
T
Q& r
0
Tr
(27)
( Sis = 0 ) .
18
( p0 , T0 ) .
19
i =
G
ni
(28)
Quando la specie del sistema ha la pressione parziale eguale a quella in atmosfera allora
essa in equilibrio chimico con lambiente. Un sistema che in equilibrio illimitato si dice
allo stato di riferimento o allo stato morto e il suo stato termodinamico definito dalla
coppia
( p00 , T0 ) .
E& L = L&
(29)
SCAMBI DI CALORE
Si ipotizza il caso di sorgente a
T
E& Q = Q& S 1 0 = Q& S
Ts
dove
(30)
la sorgente inferiore lambiente. Dalla (30) si vede che lexergia aumenta allaumentare di
TS e se
un ciclo di Carnot:
STTs
Q& s
MT
W&max = E& Q
Qamb
T0
Figura 5 Energia relativa a scambi di calore
20
In Figura 6 il ciclo di Carnot sul piano T-s: esso composto da due isoterme e da due
adiabatiche entrambe reversibili:
Ts
T0
F
Figura 6 Ciclo di Carnot sul piano T-s
Q &
In Figura 7 landamento del rapporto E& Q
s in funzione di
Ts :
E& Q / Q& s
Ts
T0
Figura 7 Profilo del rapporto E& Q Q& s in funzione della temperatura della sorgente superiore per un ciclo di Carnot
21
T0
Q& *
MT
E& Q
Q& S
STTS
Figura 1 Exergia associata a scambi di calore (II)
T
E& Q = Q& * 1 S
T0
(1)
Poich nella (1) il calore ceduto dallambiente gratuito pi indicativo esprimere l exergia
in termini di calore ceduto alla sorgente:
T
E& Q = Q& S + E& Q 1 S
T0
T
T
E& Q 1 1 + S = Q& S 1 S
T0
T0
22
T
E& Q = Q& S 1 0
TS
(2)
appena il caso di notare che la (2) positiva perch al secondo membro il prodotto di
due quantit negative. In Figura 2 si osservano gli andamenti dellexergia per unit di calore
scambiato con la sorgente in funzione della temperatura della sorgente, nei due casi TS > T0
e TS < T0 : in entrambi i casi al crescere del valore assoluto della temperatura della sorgente
Q &
il rapporto aumenta; infatti, con riferimento al primo caso, se TS E& Q
S 1 . Con
E& Q / Q& s
Ts
T0
Figura 2 Andamento di E& Q / Q& S in funzione di TS
Per temperature della sorgente molto alte in modulo l energia termica tende ad essere
assimilata ad una energia di prima specie nel senso che il calore ceduto diventa meno
rilevante.
EXERGIA ASSOCIATA AI FLUSSI DI MASSA
il massimo lavoro ottenibile da una massa quando la si riconduce dallo stato attuale allo
stato di riferimento mediante processi che prevedono scambi di energia e/o di massa con
lambiente. Essa dovuta a disequilibri di velocit, di quota, di condizioni termodinamiche
(pressione e temperatura) e di potenziale chimico, per cui si pu scrivere, con riferimento
rispettivamente alla potenza e allexergia massica:
(3)
E& = m& ( c + p + f + o )
(4)
23
c2
c =
2
(5)
p = gz
(6)
EXERGIA FISICA
Lexergia fisica di una portata massica il lavoro massimo ottenibile nel ricondurre la massa
dalle condizioni attuali
( p1 , T1 )
( p0 , T0 ) ,
realizzando quindi un
q0,rev
p1 , T1
PROCESSO
REVERSIBILE
p0 , T0
Lmax = f1
Figura 3 Schema per lexergia fisica
Per determinare lexergia fisica allo stato 1 si scrive il primo principio della termodinamica
applicato ai sistemi aperti:
f = h1 h0 T0 ( s1 s0 )
1
(7)
Per calcolare lexergia dello stato 1 si pu assumere qualsiasi percorso che conduca allo
stato 0, ma per comodit si segue una trasformazione isobara ed una isoterma; in questo
modo lexergia la somma delle aree tratteggiate in Figura 4:
24
T
p1
1
T1
T0
p0
s1 B
h1 h0
s0 C
T0 ( s1 s0 )
h1 h0 1.
(8)
Il lavoro di espansione dato dalla variazione di entalpia statica perch fra lo stato iniziale e quello finale non c
variazione di energia cinetica.
25
f = h1 h0 T0 ( s1 s0 )
1
f = c p (T1 T0 ) T0 c p ln
1
T1
p
R ln 1
T0
p0
f T + f p = c p (T1 T0 ) T0 c p ln
1
T1
p1
+ T0 R ln
T0
p0
(9)
c p ln
T1
= AB
T0
(10)
p1
= AC
p0
(11)
R ln
Spesso interessa conoscere non lexergia di uno stato ma la variazione di exergia fisica, per
cui si ha (Figura 5):
f f = h1 h2 T0 ( s1 s2 )
1
(12)
T
p1
p2
T1
p0
T2
T0
T0 ( s1 s2 )
s
s1
s2
26
p1 , T1
dq
MT
dq
MT
p0 , T0
dq
MT
f T
T0
qin,rev
f p
1
Figura 6 Schema dei dispositivi per l attuazione dei processi reversibili per il calcolo dell exergia
Lexergia termica data da:
T
f1
T
T
= Q 1 0 = c p (T1 T0 ) T0 c p ln 1
T0
T
1
0
(13)
EXERGIA CHIMICA
Lexergia chimica il lavoro massimo ottenibile da un fluido quando esso ricondotto dallo
stato ambiente allo stato di riferimento mediante dei processi che coinvolgano scambi di
energia e di massa con lambiente.
Alla temperatura ambiente allora il fluido passa dalla pressione
parziale.
SOSTANZE DISPONIBILI NELLAMBIENTE
Si assume lossigeno a titolo di esempio. In Figura 7 si osserva lespansione isoterma a
temperatura T0 fino alla pressione p00 .
27
O2
p0 , T0
qin ,rev
p00 , T0
T0
Figura 7 Exergia chimica
Lexergia chimica massica data da:
p0
1
= RT0 ln
xO2
p00 O
O = RT0 ln
2
O =
2
1
R
T0 ln
xO2
M O2
(14)
%O = R T0 ln
2
1
xO2
(15)
O =
2
8314.33
kJ
298.15 ln 0.21 120.9
32
kg
(16)
1
CO + O2
2
Nel recipiente allo stato
( p0 , T0 )
CO2
(17)
28
1
2
(18)
qin ,rev
p0 , T0
p0,O2
q0,O2
1
CO + O2 CO2
2
CO
1/ 2O2
p00,O2
p0,CO2
CO2
q0,CO2
p00,CO2
0,CO
Figura 8 Exergia chimica di sostanze non disponibili nellambiente
EXERGIA CHIMICA DI UNA MISCELA DI GAS
Lexergia chimica di una miscela di gas data dalla somma delle exergie chimiche dei
singoli componenti al netto del lavoro complessivo di compressione per portare le specie
dalle rispettive pressioni parziali
compressione:
xi
x1 , p1
q0,1
xn , pn
p0
q0,n
0, n
p0
T0
Figura 9 Exergia chimica di una miscela di gas
29
(19)
(20)
= ( C , H , N , O, S )
(21)
Hi
30
si calcola
2
2
& L& = m& cu + gz + h m& ci + gz + h
Q
u 2 u u i 2 i i
(1)
Q&
T
in
& + S&is =
+ ms
in
out
Q&
T
& +
+ ms
out
Src
t
(2)
Q&
Q&
S rc
&
&
&
Sis =
+ ms ms +
t
out
in
out T
in T
Unendo il flusso entropico convettivo e il flusso di variazione entropica della regione di
controllo si ha la seguente:
Q&
0
T
(3)
Si osservi che se nella (2) si pongono a zero gli scambi termici con lesterno si ha il bilancio
entropico per un sistema chiuso:
S&is =
out
Q&
T
in
Q&
T
S rc
Q
dSis = dS
t
T
(4)
S
S&is = rc
t
(5)
Poich per il I postulato entropico lentropia non una grandezza conservativa e cio pu
essere generata si ha:
S&is 0
31
(6)
I& = T0 S&isol
(7)
Q&
I& = T0 m& u su m& i si 0
T
(8)
&
& = m& T s m& T s Q T I& + Q&
Q
u 0 u i 0 i T 0
(9)
c2
c2
T
L& + m& u u + gzu + hu m& i i + gzi + hi = Q& 1 0 + m& uT0 su m& iT0 si I&
T
2
cu2
ci2
T0 &
&
&
&
Q 1 T L = mu 2 + gzu + ( hu T0 su ) mi 2 + gzi + ( hi T0 si ) + I&
(10)
La (10) il bilancio exergetico e porta informazioni sia sulla quantit sia sulla qualit
dellenergia perch costruita a partire da entrambi i principi della Termodinamica. In essa
si possono riconoscere tutte le specificazioni exergetiche e quindi si pu scrivere:
(11)
Come noto, lexergia associata agli scambi di calore pari al rendimento di Carnot quando
lambiente alla temperatura di riferimento e per lenergia di prima specie i concetti di
energia e di exergia sono equivalenti (in sede ideale). Volendo separare i termini relativi
allingresso da quelli relativi alluscita si pu scrivere:
32
(12)
La (12) dice che lexergia in ingresso al volume di controllo data da quella associata agli
scambi di calore sommata a quella associata ai flussi di massa (exergia cinetica, potenziale,
fisica e chimica) entranti; essa pari allexergia associata agli scambi di lavoro sommata a
quella associata ai flussi di massa uscenti e alle irreversibilit intrinseche. appena il caso
di notare che nella (12) occorre unattenta analisi dei flussi di massa e di calore perch
alcuni di essi possono avere exergia nulla come ad esempio nel caso dei flussi al camino in
un impianto motore termico o del flusso di vapore di uscita da una turbina monostadio
nellambiente. Flussi ad exergia nulla costituiscono delle irreversibilit che devono essere
sommate a quelle intrinseche di prima e di seconda specie.
La (12) si pu esprimere in modo pi compatto per i sistemi che hanno un effetto utile:
(13)
Nella (13) E& out lexergia associata alleffetto utile mentre E& in lexergia associata a ci
che si speso nel sistema per ottenere leffetto utile. La (13) non generalmente
equivalente alla (12) perch in essa lirreversibilit intesa in senso globale e contiene gi
in s i flussi ad exergia nulla. Comunque sia la (12) e la (13), applicate separatamente,
portano al medesimo risultato. In base alla (13) si calcola il rendimento exergetico come
segue:
E&
I&
ex = &out = 1 &
Ein
Ein
(14)
I&
E& in
IMT
E& out
33
E& out = Pe
(15)
& i
E& in = E& comb q& 0comb = qH
(16)
& i Pe
I& = qH
(17)
Il rendimento exergetico :
ex =
Pe
& i
qH
(18)
g =
Pe
& i
qH
(19)
Questo per non sminuisce limportanza dellanalisi exergetica perch solo con essa
possibile localizzare e quantificare le perdite.
ESPANSIONE AD UN SOLO STADIO
I&
1
2
Figura 2 Schema exergetico per un espansore ad un solo stadio
34
(20)
(21)
Nella (17) si tenuto conto del fatto che lexergia chimica nulla perch il fluido non
cambia composizione mentre quella cinetica e quella potenziale sono trascurabili; allora
lexergia associata ai flussi di massa ha il solo contributo termodinamico.
Le irreversibilit sono date, in termini specifici, dalla seguente:
i = in out = T0 ( s2 s1 ) = T0 sisol
(22)
ex =
out
L
i
=
= 1
in 1 2
1 2
(23)
h1 h2
r
= 1
h1 h2is
h1 h2is
ad .is. =
(24)
Graficamente si possono valutare sia lirreversibilit sia la perdita entalpica e cio di lavoro
(Figura 3):
T
p1
T2
T0
p2
T1
p0
E
2is
A B
appena il caso di notare che in non vuol dire in ingresso al volume di controllo, ma tiene conto anche
dellexergia in uscita allorch questa non sia nulla e ci avviene quando il flusso in uscita non in condizioni di
equilibrio con lambiente in termini di pressione e/o di temperatura. Analogamente out non vuol dire in uscita, ma
si riferisce solo all effetto utile.
35
r = Area ( B 2is 2C ) = T2 ( s2 s1 )
(25)
i = Area ( BEFC ) = T0 ( s2 s1 )
(26)
L = Area ( AD1B ) = h1 h2
(27)
(28)
(29)
ex
1
0.7
ad .is.
0.7
r T2
=
i T0
Figura 4 Rendimento exergetico in funzione della temperatura media di scarico relativa alla temperatura di
riferimento per una espansione monostadio.
Lexergia in ingresso e in uscita dal volume di controllo osservabile nel diagramma di
Grassmann (Figura 5)
36
L = out
2
Figura 5 Diagramma di Grassmann per i flussi exergetici di una espansione monostadio
ESPANSIONE NON CONTROLLATA
Si tratta di una espansione monostadio in cui lo scarico avviene a pressione ambiente per
cui nello schema exergetico si include la zona di miscelamento dei fumi (Figura 6):
I&
1
37
out = L = h1 h2
(30)
Lexergia in ingresso pari a quella associata allo stato 1 perch lexergia allo stato 2
costituisce una irreversibilit:
in = 1
(31)
i = iA + iB = T0 ( s2 s1 ) + 2
T0 ( s2 s1 ) + f2T
(32)
T2
T0
f T = c p (T2 T0 ) T0 c p ln
2
(32)
T
p1
T2
T0
p0 = p2
T1
G
H
A B
2is
F
C
s
D
r = Area ( C 2is 2 D )
38
(33)
(34)
L = Area ( BG1C )
(35)
i r = Area ( H 2is F )
(36)
La (36) dice che i > r e quindi il rendimento exergetico di una espansione non controllata
minore di quello adiabatico isoentropico e del rendimento exergetico di una espansione con
scarico a pressione maggiore di quella ambiente perch lenergia subisce una maggiore
degradazione:
ex = 1
iA + iB
(37)
Tale espansione si pu applicare ad una turbina a gas che scarica nellambiente anche se
occorrerebbe introdurre anche lexergia cinetica e chimica perch i componenti del gas sono
diversi da quelli dellatmosfera. Poich le irreversibilit esterne sono dovute allambiente si
preferisce usare lapproccio in Figura 6 introducendo due volumi di controllo, uno per la
turbina e uno per lo scarico, in modo da non attribuire alla turbina perdite che non le
competono.
39
I&
1
(1)
La laminazione un processo tipicamente dissipativo e quindi non pone alcun effetto utile.
Allora si pu scrivere:
E& in = I&
(2)
(3)
& 0 ( s2 s1 ) = mT
& 0 sisol = I&
E& in = mT
La (4) osservabile sul piano T-s di Figura 2:
40
(4)
T
p1
p2
s1
s2
T0
s
1A
2A
I&
2B
1B
Figura 3 Schema exergetico di uno scambiatore di calore a superficie
Con 1A e 2A si intendono rispettivamente i flussi in ingresso e in uscita dal volume di
controllo del fluido caldo; con 1B e 2B quelli del fluido freddo. Si suppone che i due fluidi
non vengano in contatto e che il volume sia adiabatico (buon isolamento) per cui lo scambio
di calore solo interno e non ci sono irreversibilit legate a scambi di calore con lesterno.
41
(5)
(6)
Ancora un volta la (6) dice che le irreversibilit sono pari alla variazione di entropia del
s1B = s2 A e quindi si posiziona la trasformazione del fluido caldo su una isobara fittizia che
agevola la visualizzazione delle variazioni di entropia e quindi delle irreversibilit sulle
ascisse. Questa assunzione non vincolante perch per uno scambiatore a superficie le due
pressioni sono indipendenti ed eventualmente i due fluidi possono anche essere alla
medesima pressione. Posizionati i punti 1B, 2B e 2A, 1A occorre che sia rispettato il bilancio
energetico in (5) e cio Area ( s1B 2 A 1A s1 A ) = Area ( s1B 1B 2 B s2 B ) . Queste considerazioni
sono condensate in Figura 3:
p1
1A
T1 A
p2
T2 B
T2 A
2A
Tmin
2B
Tmin
T1B
T0
1B
s1B = s2 A
s11AA
s22BB
Figura 4 Irreversibilit per uno scambiatore a superficie in controcorrente sul piano T-s
42
Nel caso di flussi in controcorrente i versi sul piano T-s corrispondono ai versi dei flussi.
Nellipotesi che le capacit termiche dei due fluidi siano eguali si disegna la trasformazione
T1 A
T2 B
T2 A
2A
T1B
1B
2B
Q&
& T
Figura 5 Scambio termico per uno scambiatore di calore in controcorrente a superficie sul piano Q
In Figura 5 il caso particolare fa in modo che la differenza minima di temperatura si
mantenga costante per lintera trasformazione. Larea racchiusa fra i segmenti un indice
delle irreversibilit legate ai gradienti termici.
43
T1 A
1A
2A
T2 A
T2 B
T1B
2B
1B
Q&
& T
Figura 6 - Scambio termico per uno scambiatore di calore in equicorrente a superficie sul piano Q
44
I&
2
Figura 7 Schema exergetico di un condensatore
Si osservi che in Figura 7 il volume di controllo stato esteso inglobando anche il flusso
dacqua dellambiente perch noto che questo ha exergia nulla ed tipicamente una
irreversibilit.
Come per la laminazione anche per il condensatore leffetto utile nullo e la diminuzione di
exergia del fluido motore pari esattamente alle irreversibilit:
(7)
E& out = 0
(8)
(9)
ex = 0
(10)
Vale la pena osservare che in questo caso lexergia spesa per la condensazione pari al
salto entalpico al netto della differenza di entropia
( s1 s2 ) > 0
perch, durante la
45
E& comb
E& a = 0
(11)
(12)
(13)
(14)
Il rendimento exergetico :
E&
ex = &out =
Ein
m& v ( h2 h1 ) T0 ( s2 s1 )
& i
qH
46
(15)
GV = b =
m& ( h h )
Q&1
= v 2 1
& i
& i
qH
qH
(16)
Ricavando il flusso di energia chimica dalla (16) e sostituendolo nella (15) si ottiene:
ex =
1 T0 ( s2 s1 )
1
GV
h2 h1
(17)
Nella (17) l aumento entropico del fluido motore dovuto allinterazione con le tre sezioni del
generatore di vapore costituisce una quota consistente dellincremento entalpico per cui il
rendimento exergetico molto minore di quello energetico. Nellipotesi che si trascuri il
lavoro di pompaggio e che la temperatura di condensazione (tipicamente per un impianto a
vapore di 32.5 C) si approssimi a quella ambiente, in Figura 9 si ha una spiegazione grafica
del confronto fra la (15) e la (16):
B
A
T0
s1
s2
GV
0.92, ex
0.45 0.50
(18)
47
1 + ms
1 + ms
5
6
S
4
ms
3
1 kg
1 + ms
6is
7
6
sis
8is
s
A
8
4
3
2
1
s
Figura 11 Rappresentazione delle trasformazioni dello schema in Figura 10 sul piano h-s
48
ANALISI ENERGETICA
DATI
p1 = 0.05 bar
p5 = 150 bar
p7 = 35 bar
ps = 5 bar
T5 = T7 = 540C
T , AP = 0.87
T , BP = 0.88
m = 0.98
Pe = 320 MW
1. Il surriscaldamento dato dalla combustione del combustibile;
2. Si trascura il lavoro delle pompe e quindi le irreversibilit rimangono confinate nella
turbina;
3. Il generatore di vapore alimentato con olio combustibile
( H i = 42800 kJ / kg )
la cui
composizione massica : 86.1%C , 13.2% H , 0.7% S ed opera con eccesso di aria del
20% e con temperatura dei fumi al camino pari a 170 C
4. Per la turbina di bassa pressione il rendimento costante nei due tratti;
5. Si indica con ms la massa spillata per ogni kg di fluido che va al condensatore.
49
[ata]
[C]
0.05
32.55
32.56
0.11262
151.11
152.1
0.44256
150
540
818.0
1.5526
6is
35
308.54
717.5
1.5526
35
329.94
730.56
1.5747
35
540
845.9
1.7391
sis
249.90
702.25
1.7391
283.44
719.49
1.7699
8is 0.05
32.55
539.17
1.7699
0.875
32.55
560.81
1.8424
0.913
0.05
[kcal/kg] [kcal/kg K]
x8 =
h8 h1 506.61
=
= 0.912
hA h1 579.1
(1)
kcal
kg
(2)
50
kcal
kg
(3)
T , BP =
h7 hs
h h
= s 8
h7 hs ,is hs h8,is
(4)
kcal
kg
(5)
h2
h1 , h4
h3 :
ms ( hs h3 ) = h3 h2
ms =
h3 h2 152.1 32.56
=
= 0.211
hs h3 719.49 152.1
(6)
Q1 = (1 + ms )( h5 h4 ) + (1 + ms )( h7 h6 ) =
= (1 + 0.211) ( 818.0 152.1) + ( 845.9 730.56 ) = 946.08
(7)
kcal
kg
kcal
kg
(8)
LAVORO DI TURBINA
Poich il lavoro delle pompe trascurabile il lavoro di turbina circa pari a quello reale:
LT = (1 + ms )( h5 h6 ) + ( h7 h8 ) + ms ( h7 hs ) =
= 1.211( 818.0 730.56 ) + ( 845.9 560.81) + 0.211( 845.9 719.49 )
51
417.65
kcal
kg
(9)
r = 1
Q1 Lr
=
Q2 Q1
(10)
0.44
IL GENERATORE DI VAPORE
Si trasforma la composizione percentuale del combustibile da valori massici a valori molari:
C:
86.1/12
86.1/12 + 13.2 + 0.7 / 32
0.3518
(11)
H:
13.2
86.1/12 + 13.2 + 0.7 / 32
0.6472
(12)
0.7 / 32
86.1/12 + 13.2 + 0.7 / 32
0.0010
S:
(13)
79
79
N 2 nO2,st nCO2 CO2 + nH 2O H 2O + nSO2 SO2 + nO2,st
N2
21
21
nCO2 = 0.3518
0.6472
= 0.3236
2
= 0.0010
nH 2O =
nSO2
1
nO2 = nCO2 + nH 2O + nSO2 = 0.5146
st
2
79
nN2 = 0.5146 = 1.9360
21
Si calcola la dosatura stechiometrica:
79
0.5146 32 + 28
21
14.42
st =
12 0.3518 + 0.6472 + 32 0.0010
(14)
e=
st
= 0.2 = st (1 + e ) = 17.30
st
52
(15)
79
nO (1 + e ) N 2
21 2st
79
nO (1 + e ) N 2 + nO2 e O2
st
21 2st
Mi
kmol
xi ( % ) %0i
kJ
kmol
20140
11710
SO2 64 0.0010
0.03
303500
3.32
3970
O2
32 0.1029
N2
28 2.3230 74.88
720
(16)
GV =
q (1 + ) c p f (T f Trif )
Qp
18.30 1.1(170 25 )
Q1
= 1
= 1
= 1
qH i
qH i
qH i
42800
93.5%
(17)
Pe
320 103
kg
=
186.772
Lr m 4.186 417.65 0.98
s
53
(18)
226.181
kg
s
(19)
PT
(20)
(21)
739.671 MW
(22)
413 MW
q=
Q&1
739.671
kg
18.48
=
qH i
s
GV H i 0.935 42.8
791.092 MW
(23)
g =
Pe
320
=
qH i 791.092
40.45%
(24)
Nellimpianto a vapore in analisi le perdite energetiche maggiori sono nel ciclo reale (Figura
1). Lanalisi exergetica permette di localizzare le perdite.
54
51.42 MW
(6.5%)
6.51 MW
(0.82%)
791.092 MW
Q&1
(100%)
Pr
Sistema di combustione
Pe
320 MW
(40.45%)
Organi meccanici
CICLO REALE
LANALISI EXERGETICA
Si ricorda lespressione per lexergia fisica:
f = h1 h0 T0 ( s1 s0 ) = c p (T1 T0 ) T0 c p ln
1
gas ideale
T1
p
R ln 1
T0
p0
f f = h1 h2 T0 ( s1 s2 ) = c p (T1 T2 ) T0 c p ln
1
T1
p
R ln 1
T2
p2
(25)
(26)
0,mix =
Miscela di gas:
Combustibile liquido:
0
Hi
%0,mix
M mix
, %0,mix = xi%01 + N T0 xi ln xi
; = 1.041 + 0.1728
13.2
0.7
13.2
+ 0.02169
1 2.0628
1.0676
86.1
86.1
86.1
55
(27)
(28)
I&
E&in
E& out
IMT
(29)
(30)
844.57 MW
I& = 524.57 MW
I&
ex = 1 &in
Ein
37.89%
(31)
(32)
(33)
Ora si tratta di localizzare le irreversibilit nella (32) e quindi si attua lanalisi exergetica per
ogni componente dellimpianto e la si approfondisce per le zone critiche.
ANALISI EXERGETICA DEL CONDENSATORE
I&
1
Figura 3 Schema exergetico del condensatore
(34)
E& out = 0
(35)
56
in = I& = h8 h1 T0 ( s8 s1 ) =
= ( 560.81 32.56 ) 298.15 (1.8424 0.11262 ) 4.186 52.39
E& in = m& cond in = 186.772 52.39 103 MW
kJ
kg
9.79 MW
(36)
(37)
Le irreversibilit nel condensatore sono contenute perch il calore ceduto alla sorgente
inferiore ad una temperatura prossima a quella ambiente e quindi la diminuzione di entropia
del fluido motore confrontabile con laumento di entropia della sorgente. In termini di
exergia associata al flusso di massa si pu anche dire, con riferimento al fluido motore, che
la diminuzione di entalpia ampiamente compensata dalla diminuzione di entropia nel
processo di condensazione che porta dallo stato 8 allo stato 1. In definitiva la variazione di
entropia del sistema isolato modesta. Per accertare quanto detto infatti le irreversibilit si
possono anche calcolare con riferimento allo scambio di calore in presenza di differenze di
temperatura e il risultato prossimo, a meno di inesattezze sulle cifre decimali, alla (37):
T
298.15
(38)
PTAP
Pr
57
243.74 MW
(39)
(40)
243.745 MW
(41)
269.34 MW
I&
26 MW
(42)
ex
0.90
(43)
Si osserva che il rendimento exergetico (0.90) maggiore di soli due punti percentuali
rispetto al rendimento energetico (0.88) perch la temperatura media di scarico
(T
58
I&
PTAP
6
Figura 1 Schema exergetico della turbina di alta pressione
82.79 MW
E& in = m& SH ( h5 h6 ) T0 ( s5 s6 ) =
= 226.181 ( 818.0 730.56 ) 298.15 (1.5526 1.5747 ) 4.186 103
I&
6.24 MW
ex
0.93
89.03 MW
(1)
(2)
Il rendimento exergetico (0.93) risulta maggiore di quello energetico (0.87) di sei punti
percentuali perch la temperatura di scarico media (circa 319 C) del fluido molto
maggiore di quella ambiente (25 C). Inoltre le irreversibilit sono minori di quelle nella
turbina di bassa pressione perch il fluido ad alta pressione ha un contenuto entropico
medio minore.
59
IL DEGASATORE
I&
S
3
28.32 MW
I& 11.77 MW
ex 0.58
60
(3)
(4)
IL GENERATORE DI VAPORE
fumi
I&
7
6
aria
combustibile
4
Figura 3 Schema exergetico del generatore di vapore
Inglobando la zona di miscelamento con lambiente nel volume di analisi le perdite per
calore sensibile al camino sono comprese nelle irreversibilit.
379.92 MW
I&
ex
(5)
464.65 MW
(6)
0.457
ORGANI MECCANICI
I&
Pe
Pr
61
E& in = Pr = 326.531 MW
E& out = Pe = 320 MW
I& = 6.53 MW
(7)
ex = 0.98 = m
(8)
Il rendimento exergetico (8) pari a quello energetico perch i flussi di energia sono di
prima specie.
IL CONDENSATORE
Il condensatore non pone alcun effetto utile e tutta lexergia spesa per la condensazione
costituisce una irreversibilit rintracciabile nellambiente. Si visto che essa contenuta e
pu essere calcolata anche come flusso termico ceduto allambiente (sorgente fredda) dal
condensatore (sorgente calda) in un ciclo di Carnot. Sviluppando lanalisi exergetica per
ogni
componente
dellimpianto
si
osserva
che
le
irreversibilit
si
concentrano
prevalentemente nel generatore di vapore. Vale la pena allora approfondire lanalisi per tale
componente.
IL GENERATORE DI VAPORE
I
E& comb
II
III
E& g ,max
E& fumi
E& fumi = 0
E& aria
62
(10)
Si osservi che nella (10) si indica impropriamente la temperatura massima dei fumi perch
la dosatura non stechiometrica. Inoltre
Tmax = Trif +
Ta
Hi
42800
= 298.15 +
( + 1) c pg
(17.30 + 1)1.1
2424.3 K
(11)
(12)
Si ha inoltre:
mg = q (1 + )
g ,max
(13)
pg ,max
T
= c pg (Tmax T0 ) T0 c pg ln max R ln
T0
p0
(14)
g ,max
= c pg (Tmax T0 ) T0 c pg ln
Tmax
= f T =
T0
(15)
2424.3
kJ
= 1.1( 2424.3 298.15 ) 298.15 1.1 ln
1651.45
298.15
kg
Combinando la (15) e la (13) si ha:
(16)
Per determinare lexergia chimica dei fumi occorre conoscere la composizione dei fumi:
%0 = xi%0 + T0 xi ln xi = 2247.6
i
0 =
%0
M
mix
2247.6
28.915
63
77.73
kJ
kg
kJ
kmol
(17)
26.29 MW
(18)
(19)
(20)
Si osserva che lexergia fisica molto maggiore di quella chimica dei fumi perch il potere
calorifico di questi modesto.
Le irreversibilit e il rendimento sono dati rispettivamente da:
I&GVI = 259.79 MW
(21)
(ex )GV
(22)
= 69.24%
ZONA II
(23)
pg
T
E& in = E& g ,max E& fumi = E& g = m& g c pg (Tmax T f ) T0 c pg ln max ln
=
Tf
p f
2424.3
pg = p f
443.15
(24)
548.51 MW
I&GVII = 168.59 MW
(25)
(ex )GV
(26)
= 69.26%
II
Le irreversibilit sono minori della zona I perch in questa zona diminuita lexergia in
ingresso.
64
E& out = 0
E& in = E& fumi = I&GVIII = m& g f fumi + 0 fumi = E& g ,max E& g = 36.27 MW
65
(26)
(27)
Zona
(MW)
% su ITOT % su E& in
Generatore di vapore
464.65
88.51
55.02
Combustione adiabatica
259.71
49.47
30.75
Trasferimento di calore
168.59
32.11
19.96
36.27
6.91
4.29
Turbina AP
6.24
1.19
0.74
Turbina BP
26
4.95
3.08
Condensatore
9.79
1.86
1.16
Degasatore
11.77
2.24
1.39
Organi meccanici
6.53
1.24
0.77
TOTALE
524.98
100.00
62.16
(1)
Lultima colonna della Tabella 1 il complemento percentuale del rendimento; infatti si ha:
ex = 1
62.36
100
(2)
37.8% c.v.d .
exergetici
relativi
alle
irreversibilit
66
del
sistema
di
combustione,
del
ciclo
TAP
TBP
6.24 MW
26 MW
CD
DG
9.79 MW 11.77 MW
(0.74%)
(3.08%)
(1.16%)
6.53 MW
(0.77%)
(1.39%)
844.57 MW
(100%)
Sistema di combustione
Organi
320 MW
meccanici (37.8%)
CICLO TERMODINAMICO
g = 40.45%
ex = 37.89%
= 0 / Hi 1 ;
( 52.36% )
ed la perdita
).
lenergia dissipata di prima specie per cui lexergia coincide con lenergia;
5. Nel diagramma di Sankey la perdita per calore sensibile al camino del 6.5% ed
lunica perdita energetica associata al generatore di vapore. La medesima perdita in
termini exergetici del 4.29% perch nel generatore di vapore le irreversibilit pi
67
68
(Heat
Exchange
Network):
sono
reti
di
scambio
termico
molto
diffuse
per
Fluidi freddi (c: cold): devono essere riscaldati per esigenze del processo;
Fluidi caldi (h: hot): devono essere raffreddati per esigenze del processo o possono
essere raffreddati qualora si tratti di fumi al camino. In questo caso lobiettivo
recuperare il massimo dellenergia compatibile con i problemi di corrosione per
formazione di condense acide (i fumi non possono essere scaricati al di sotto di 90
C).
69
& H .
DIAGRAMMA T- H& : il piano caratteristico degli scambiatori di calore, dove H& = m
Si analizza il caso estremo di scambio termico in assenza di recupero energetico. In Figura 1
un fluido caldo ed uno freddo (fluidi di processo) scambiano separatamente energia termica
rispettivamente con un refrigeratore esterno e un riscaldatore esterno. Per i due fluidi di
processo si hanno i seguenti dati:
70
& )
( mc
Thi
Thu
(1)
& )
( mc
Tci
Tcu
(2)
p h
p c
T
Th ,i
Tc ,u
Tc ,i
Th ,u
H&
Figura 1 Processo termico in assenza di recupero energetico
In Figura 1 sulle ascisse si legge la potenza termica scambiata. Per soddisfare le specifiche
in (1) e (2) occorrono due fluidi esterni (un refrigeratore esterno e un riscaldatore esterno)
e, non essendoci trasferimenti di calore fra i fluidi di processo, gli scambi di energia con
lesterno sono massimi. Assegnate le specifiche di progetto si pu valutare sia lo scambio
termico massimo con hu (hot utility) sia quello con cu (cold utility):
(3)
(4)
Come gi detto lo scambio termico fra i fluidi di processo (heat exchanging) nullo:
Q& hx = 0
(5)
Affinch ci sia un recupero energetico le due curve in Figura 1 devono avere una zona di
sovrapposizione rispetto alle ascisse. Allora si pu pensare di tenera ferma la curva relativa
al fluido caldo e traslare orizzontalmente quella del fluido freddo fino a che la differenza
minima di temperatura sia nulla (Figura 2): questo il caso estremo di massimo recupero
energetico con superfici di scambio infinite (caso irreale). Si riconoscono una zona di
&
sovrapposizione in cui viene scambiata la potenza Q
hx ,max e due zone esterne dedicate al
&
refrigeratore esterno Q
cu ,min
hu ,min
71
).
T
Th ,i
Tc ,u
Tc ,i
Th ,u
Q& hx ,max
Q& cu ,min
H&
Q& hu ,min
T
Th ,i
Tc ,u
Tmin
Tc ,i
Th ,u
Q& cu Q& hx
Q& hu
H&
Figura 3 Processo termico con massimo recupero energetico (fissata la differenza di temperatura minima).
Fissato Tmin anche per il caso in Figura 3 si parla di massimo recupero energetico e di
minimo scambio termico con lesterno ad indicare che il massimo e il minimo sono riferiti al
risultato ( Tmin ) di un ottimo economico.
Poich le potenze termiche scambiate con lesterno hanno un andamento lineare con la
temperatura, anche i costi variabili sono una funzione lineare di Tmin . In Figura 4 si
72
ili
iab
var
i
t
cos
costi totali
costi fissi
Tmin
Tmin,
min,opt
opt
Figura 4 Andamento dei costi di gestione in funzione della differenza minima di temperatura.
SUPERFICIE DI SCAMBIO
Con riferimento alla Figura 3 si isola lo scambio termico interno fra i fluidi di processo
(Figura 5):
T
Th ,i
Tmax
Tmin
Tc ,i
H&
Qhx
73
(6)
U=
1
1/ hi + s / + 1/ he
(7)
Nella (7) il denominatore la somma del coefficiente convettivo del fluido interno, della
resistenza termica conduttiva (trascurabile rispetto a quella convettiva) e del coefficiente
convettivo del fluido esterno, con riferimento ad uno scambiatore a tubi e mantello. Nella
(6) si ha inoltre:
Tml =
Tmax Tmin
ln ( Tmax Tmin )
(8)
& ) > ( mc
& )
( mc
p h
p c
(9)
& ) < ( mc
& )
( mc
p h
p c
(10)
74
T
C
Th ,i
Tmax
D E
Tmin
Tc ,i
H&
Qhx
75
& p [ kW / K ]
Ti [ K ] Tu [ K ] mc
1 (h)
400
310
2 (c)
300
390
1.8
3 (c)
330
370
4 (h)
450
350
Tabella 1 Dati relativi ai quattro fluidi dellanalisi cumulativa per la pinch technology
Si adottano le seguenti ipotesi1:
1. Gli scambiatori sono in controcorrente;
2. Le variazioni di energia cinetica e potenziale sono trascurabili;
3. Lentalpia funzione solo della temperatura e quindi non si fa riferimento ai passaggi
di stato;
4. Il calore specifico costante (si assume un valore medio per i vari intervalli di
temperatura).
CURVA CUMULATIVA DEI FLUIDI CALDI
Si seguono i seguenti punti:
1. Si individuano le temperature caratteristiche di ingresso e di uscita dei fluidi;
2. Si individuano dei campi di temperatura;
3. Per ogni campo si costruisce una porzione del fluido cumulativo sommando le
capacit termiche (in termini di flusso) per ogni intervallo;
4. Si calcolano le potenze termiche cedute (ai fluidi freddi o a refrigeratori esterni) per
ogni intervallo.
76
350 K
400 K
& p
mc
450 K
4
2
80 kW
150 kW
50 kW
(1)
i =1
H& i la variazione
& p ) Ti
H i = ( mc
2
(2)
j =1
330 K
370 K
1.8
1.8
390 K
1.8
& p
mc
1.8
4
3
1.8
5.8
1.8
54 kW
232 kW
36 kW
77
(3)
valore effettivo di potenza scambiata con il riscaldatore esterno dipende dalla posizione del
pinch point per cui
Q& risulta essere la somma algebrica degli scambi termici con i fluidi
310
80
350
230 400
280 450
Tabella 2 Coppie (kW,T) per il fluido caldo cumulativo
kW
100 300
154 330
386 370
422 390
Tabella 3 Coppie (kW,T) per il fluido freddo cumulativo
Seguendo i dati nelle Tabelle 2 e 3 si costruiscono le curve composite (cumulative) per i
fluidi caldi e freddi (Figura 3). Si osserva che dove la pendenza della curva minore la
capacit termica (scritta fra parentesi tonde su ogni tratto delle curve) maggiore. Infatti
in tali tratti sono presenti pi fluidi e una fissata variazione di temperatura richiede una
maggiore potenza termica.
78
H& 5
H&6
H&7
H& 4
H& 3
H& 2 H& 1
Q& hu ,min = 48 kW
280 kW
450
(1)
440
430
420
410
400
)
(3
Pinch
370
360
Tmin = 10 K
ac
urv
a
al d
(5.8)
e
va fr
ulati
m
u
c
a
Curv
(2
)
350
340
ula
um
ac
tiv
(1
380
.8
)
390
dda
330
320
310
300
.8)
(1
H& [ kW ]
50
80 100
&
Qcu ,min = 6 kW
154
Per passare dalla curva blu tratteggiata a quella blu continua occorre fissare
Tmin = 10 K e
traslare la curva cumulativa fredda verso sinistra mantenendo ferma quella cumulativa
calda. Si osserva che il punto critico in relazione al quale stabilire lentit della traslazione
quello di ingresso del fluido freddo n.3 che si riscalda da 330 K a 370 K. Effettuata la
traslazione si riconoscono tre zone caratteristiche di potenza termica:
1. Zona di sovrapposizione delle due curve in cui si esplica il recupero termico massimo
Q& hx ,max ;
2. Zona esterna sinistra in cui un refrigeratore esterno soddisfa lulteriore richiesta di
&
raffreddamento da parte dei fluidi caldi attraverso Q
cu ,min ;
3. Zona esterna destra in cui un riscaldatore esterno soddisfa lulteriore richiesta di
&
riscaldamento da parte dei fluidi freddi attraverso Q
hu ,min .
Per il calcolo delle potenze termiche scambiate con i fluidi esterni si considerano due zone
rispettivamente sopra e sotto il pinch e si scrivono due bilanci energetici:
79
H& h = H& c + Q& cu ,min 2 ( 340 310 ) = 1.8 ( 330 300 ) + Q& cu ,min
Q& cu ,min = 6 kW
(4)
SOPRA IL PINCH
La potenza termica ceduta dal riscaldatore esterno data da:
(5)
Si osserva che per determinare la (5) si pu anche procedere per un calcolo indiretto:
(6)
con riferimento alla curva cumulativa, Tcc , pinch = 330 K la temperatura al pinch per i fluidi
freddi con riferimento alla curva cumulativa.
Il recupero energetico (potenza termica trasferita dai fluidi caldi a quelli freddi) si scrive:
(7)
Una volta che sono stati determinati graficamente gli scambi termici fra i fluidi di processo e
quelli con i fluidi esterni occorre attuare la sintesi della rete che rispetti tali risultanze. Il
MER consiste nei seguenti punti:
1. Accoppiamento dei fluidi;
2. Numero degli scambiatori;
3. Disposizione degli scambiatori nella rete;
4. Calcolo della superficie di scambio termico (per questo occorrono gli intervalli di
flusso entalpico H& i individuati in Figura 3).
Per verificare che si sicuramente nelle condizioni di massimo recupero energetico (fissato
il pinch point), si ipotizza di far cedere al riscaldatore esterno una potenza aggiuntiva
(Figura 4) tale che si abbia:
80
(8)
H& 5
H&6
H&7
H& 4
H& 2 H& 1
H& 3
Q& hu ,min = 48 kW
280 kW
450
(1)
440
430
420
Q& e
410
400
Pinch
370
360
Tmin = 10 K
)
(3
C
ac
urv
a
al d
(5.8)
e
va fr
ulati
m
u
c
a
Curv
(2
)
350
340
ula
um
ac
tiv
(1
380
.8
)
390
dda
330
320
310
300
.8)
(1
H& [ kW ]
50
80 100
&
Qcu ,min = 6 kW
154
81
Fissato il Tmin = 10 K si ipotizza di riscaldare il fluido cumulativo freddo con una potenza
(1)
A seguito di tale variazione rimane scoperta una parte di potenza termica disponibile nel
fluido caldo. Per coprirla si pu ragionare in due modi.
& si ripristina la
Traslando la curva del fluido freddo verso destra di una quantit pari a Q
e
copertura ma:
& = Q&
&
1. Il recupero energetico diminuisce essendo Q
hx
hx ,max Qe ;
2. La
potenza
termica
ceduta
al
refrigeratore
esterno
aumenta,
essendo
(2)
ad indicare che il supplemento di refrigerazione avviene al di sopra del pinch. Comunque sia
per il fissato Tmin ci si allontana dal massimo recupero energetico con il risultato che i costi
fissi diminuiscono e i costi variabili aumentano per un maggiore scambio con i fluidi esterni.
Analogamente si ipotizza che una parte del raffreddamento dei fluidi caldi sia sottratta
allazione dei fluidi freddi con lausilio di un supplemento di refrigerazione sotto il pinch e
cio:
(3)
pensare di traslare la curva dei fluidi freddi verso destra della quantit
Q& e , ovvero la si pu
82
(4)
(5)
H&6
H&7
H& 4
H& 2 H& 1
H& 3
Q& hu ,min = 48 kW
280 kW
450
(1)
440
430
420
Q& e
410
400
)
(3
Pinch
370
360
Tmin = 10 K
ac
urv
330
320
310
300
(2
)
(5.8)
a
al d
e
va fr
ulati
m
u
c
a
Curv
350
340
ula
um
ac
tiv
(1
380
.8
)
390
dda
.8)
(1
H& [ kW ]
50
80 100
Q& cu ,min = 6 kW
154
83
T
T = T m min
2
*
Tmin
T + 2
=
T Tmin
fluidi freddi
fluidi caldi
In questo modo si ha una curva globale cumulativa dei fluidi freddi e caldi nella
quale, a parit di intervallo termico, si pu operare un confronto diretto fra le
capacit termiche dei fluidi freddi e dei fluidi caldi.
3. Calcolare la potenza termica netta trasferita per ciascun intervallo:
& p ) ( mc
& p ) Ti , i = 1,K ,5
Q& i = ( mc
c
h
hot
cold
(6)
& < 0 vuol dire che nellintervallo prevalgono le capacit termiche dei fluidi caldi
Se Q
i
e quindi si ha un surplus di energia disponibile dal raffreddamento dei caldi rispetto
al riscaldamento dei freddi. Per smaltire questo surplus si pu operare in due modi:
84
Se
Q& i > 0 vuol dire che nellintervallo prevalgono le capacit termiche dei fluidi
freddi e quindi si ha un deficit di energia richiesta dai fluidi freddi e che i fluidi caldi
non possono fornire. Per colmare il deficit si pu operare in due modi:
305 K
335 K
2
1.8
345 K
375 K
395 K
1.8
1.8
1.8
445 K
2
4
0.2
3.8
2.8
1.2
38
84
24
50
[ kW
K]
kW
Q&
i =1
4.
(7)
Q& i = Q& j
(8)
j =1
Un valore negativo della (8) indica un surplus di energia, un valore positivo indica
un deficit (in termini cumulativi).
85
Intervalli di
temperatura
Temperatura
aggiustata
Q& i [ kW ]
Q& i [ kW ]
Q& i* 1[ kW ]
-48
445
-50
1
395
-50
-98
-74
-122
10
-38
48
42
-6
-24
2
375
84
3
345
38
4
335
-6
5
305
(9)
(10)
La (10) non mai positiva in alcun intervallo perch, introducendo il riscaldamento esterno,
si coprono tutti i deficit. Inoltre si osserva che fra 345 e 335C si smaltisce tutto il surplus di
energia e quindi attraverso il pinch non avviene alcuno scambio termico. Nellultimo
intervallo essendo la capacit termica dei fluidi caldi maggiore di quella dei fluidi freddi si
crea un surplus che deve essere smaltito da un refrigeratore esterno sotto il pinch. Si ha
allora:
86
(11)
in
funzione
della
temperatura
modificata.
Con
riferimenti
alla
zona
di
sovrapposizione i tratti a pendenza negativa indicano che la potenza termica trasferita dai
fluidi caldi prevale su quella richiesta dai fluidi freddi per cui ci si muove verso valori
maggiori di surplus. Quando la pendenza positiva invece prevale la potenza termica
richiesta dai fluidi freddi rispetto a quella resa disponibile dalla refrigerazione dei fluidi caldi
per cui ci si muove verso valori minori di surplus. Lintervallo 335 < T < 348 deve essere
coperto da un riscaldatore esterno mentre lintervallo 305 < T < 335 deve essere coperto da
un refrigeratore esterno. Si osserva inoltre che per i 48 kW ceduti dal riscaldatore non
richiesta una temperatura elevata (circa 350 K) e inoltre la capacit termica del fluido
esterno deve essere elevata: si pu pensare ad un vapore in passaggio di stato. Se invece
la capacit termica fosse stata ridotta si avrebbe potuto usare dei gas combusti o caldi allo
scarico di un impianto motore termico in modo da avere un buon accoppiamento delle curve
di scambio fra il fluido di processo e quello esterno e ridurre le irreversibilit insite nel
trasferimento di calore in presenza di gradiente termico.
87
Q& j = U j Aj TmL j
Uj =
(1)
1
1
+
hin hout
Q& j 1
1
Aj =
+
(2)
AHEN = Aj =
j
Q& j 1
1
+
(3)
Generalizzando la (3) nel caso in cui in un intervallo ci siano anche fluidi in numero
maggiore di due si ha la seguente:
AHEN = j
1
TmL j
(4)
Nella (4) la media logaritmica definita per ogni intervallo, hi e hk sono i coefficienti
& = Q& .
fluido caldo ed uno freddo la (4) si riconduce alla (3) essendo Q
ji
jk
Per calcolare le singole porzioni di superficie relative agli intervalli entalpici si considera la
Figura (1) e si seguono le vicissitudini del singolo fluido a prescindere dallaccoppiamento
dei fluidi:
88
H&7
H& 5
H&6
H& 4
H& 3
H& 2 H& 1
Q& hu ,min = 48 kW
280 kW
450
(1)
440
430
420
410
400
Pinch
370
360
Tmin = 10 K
)
(3
C
ac
urv
a
al d
(5.8)
e
va fr
ulati
m
u
c
a
Curv
(2
)
350
340
ula
um
ac
tiv
(1
380
.8
)
390
dda
330
320
310
300
.8)
(1
H& [ kW ]
50
80 100
&
Qcu ,min = 6 kW
154
hcu = 850 W / m 2 K .
h1 = 500 W / m 2 K
(5)
h4 = 800 W / m 2 K
(6)
89
h2 = 750 W / m2 K
(7)
h3 = 600 W / m 2 K
(8)
& e Q& .
Per ciascun intervallo occorre calcolare le quantit TmL j , Q
ji
jk
INTERVALLO 1
500
(1
.8
)
390
370
H&
Figura 2 Riscaldamento esterno del fluido freddo 2
La potenza termica acquisita dal fluido freddo (ceduta dal riscaldatore) pari a:
(9)
TmL1 =
INTERVALLO 2
500
370
(T )
in ,2 c
(5.8)
H&
Figura 3 Riscaldamento esterno del fluido 2+3
90
119.72 K
(10)
(11)
Dalla (11) si calcola lintervallo termico associato al secondo intervallo entalpico come:
( T2 )c =
H& 2
12
=
5.8
& p ) + ( mc
& p)
( mc
2
2.069
(12)
(13)
367.9 K
(14)
(15)
(16)
TmL2 =
500 370
INTERVALLO 4
T
400
)
(3
359.3
(5.8)
350
(T )
in ,4 c
H&
Figura 4 Scambio termico nellintervallo 4 fra i fluidi di processo
91
131.09
(17)
( T4 )c =
(T )
in ,4 c
150
5.8
(18)
(19)
25.86 K
(20)
Q& 41 = 2 50 = 100 kW
(21)
Q& 44 = 1 50 = 50 kW
(22)
(23)
(24)
TmL4 = 26.87 K
(25)
(26)
Procedendo con calcoli simili per i restanti intervalli entalpici si pu compilare la tabella
sottostante:
INTERVALLO
ENTALPICO
H& j
TmL
[ kW ]
LATO CALDO
LATO FREDDO
[K]
36
500-500
370-390
119,70
36,0
12
500-500
367,9-370
131,00
3,7
8,3
50
450-400
359,3-367,9
59,00
15,5
34,5
50,0
150
400-350
333,4-359,3
26,80
100,0
46,5
103,5
50,0
20
350-340
330-333,4
13,00
20,0
6,2
13,8
54
340-313
300-330
11,40
54,0
54,0
313-310
298-298
13,40
6,0
POTENZE TERMICHE
FLUIDI DI PROCESSO
1
FLUIDI ESTERNI
hu
cu
36
12
AHEN =
1 36
36
1 100 46.5 103.5 50
+
+
+
+
+K +
+K
119.7 750 5000
26.8 500 750 600 800
92
(27)
(28)
N hx ,min = N h + N c + N hu + N cu 1 = 2 + 2 + 1 + 1 1 = 5
(29)
Il numero minimo (29) tale che, in condizioni di massimo recupero energetico, si ha:
N hx , MER N hx ,min
(30)
La (3) dice che quando si vuole privilegiare il recupero energetico probabile che sia
richiesto un numero maggiore di scambiatori rispetto al valore minimo, sempre in ragione di
un ottimo economico.
STIMA DEL VALORE OTTIMALE DI Tmin
Il Tmin deve essere tale che il costo totale di gestione annuo dellimpianto sia minimo.
Allora in base a Tmin = 10 occorre calcolare i costi di esercizio e quelli fissi e mutare Tmin
istruendo un procedimento iterativo che conduca al Tmin ottimale.
Per stimare il costo del singolo scambiatore occorre calcolare unarea media per ogni singolo
scambiatore:
Ahx =
AHEN
43.8
=
= 8.76 m 2
N hx ,min
5
18175 / sc
(31)
(32)
(33)
Ipotizzando una vita utile di 10 anni e un tasso di interesse del 7%, il fattore di
ammortamento pari a:
(1 + i ) i = 0.142
n ,i =
n
(1 + i ) 1
(34)
(35)
93
Cu ,hu = 15 m / MJ
(36)
Cu ,cu = 7.5 m / MJ
(37)
Chu = 48 kW 7000
h
s
MJ
3600 103
15 103
a
h
kJ
MJ
18144
(38)
1134 / a
(39)
94
(40)
95
Chx = a + bAhxc
(1)
Nella (1) a un valore approssimativamente poco variabile (dipende dal fornitore) perch
collegato fondamentalmente al costo di trasporto. Il fattore di scala c prossimo a 0.8 e
diminuisce di poco il costo. Risulta che, per scambiatori piccoli, lincidenza relativa dei costi
non trascurabile e se essi scambiano una ridotta potenza, in confronto ai rimanenti di
grande taglia, possono essere eliminati con un beneficio sui costi e una irrilevante
penalizzazione energetica.
REGOLA h)
Questa regola consente di operare gli accoppiamenti fra i fluidi. Si distingue una zona
immediatamente sotto ed una immediatamente sopra il pinch e si scrivono per esse due
relazioni che assicurano che il
SOPRA IL PINCH
( N h ) pinch ( N c ) pinch
(2)
La (2) dice che ogni fluido caldo deve avere almeno un fluido freddo cui trasferire energia
termica. In questo modo non sono necessari refrigeratori esterni al di sopra del pinch
(regola a). Se la (2) non rispettata quasi certamente c la possibilit di ripartire un fluido
freddo che magari ha una capacit termica elevata.
& ) ( mc
& )
( mc
p h
96
p c
(3)
Tmin
H&
Figura 1 Condizione sulle capacit termiche dalla regola h) sopra il pinch
SOTTO IL PINCH
( N h ) pinch ( N c ) pinch
(4)
La (4) dice che lesigenza di riscaldamento dei fluidi freddi deve essere soddisfatta
esclusivamente dai fluidi di processo in modo da non inserire riscaldatori esterni al di sotto
del pinch. Se necessario si devono ripartire i fluidi caldi in modo da aumentarne il numero e
soddisfare la (4).
& ) ( mc
& )
( mc
p h
p c
(5)
Tmin cada lato caldo e quindi lato pinch. Se la (5) non rispettata
occorre ripartire il fluido freddo in modo da diminuirne la capacit termica (Figura 2):
T
Tmin
H&
97
& p [ kW / K ]
mc
SOPRA IL PINCH
SOTTO IL PINCH
450
100 kW
350
4
400
120 kW
60 kW
310
340
1
160 kW
3
2
54 kW
300
370
330
108 kW
390
330
Q&
Q&
= 6 kW
al refrigeratore esterno
+
p
1.8
= 48 kW
( N h ) pinch ( Nc ) pinch 1 = 1 ok !
(6)
& ) ( mc
& )
( mc
(7)
p 1
p 2
2 > 1.8 ok !
Si osserva che il fluido caldo 1 non riesce a cedere lintera energia termica al fluido freddo 2
e quindi si raffredda fino alla temperatura:
T = 340
54
= 313 K
2
(8)
con il recupero energetico e poi deve cedere altri 6 kW ad un refrigeratore esterno, non
essendo disponibile sotto il pinch un altro fluido freddo (Figura 4):
98
313
310
cu
340
6 kW
300
54 kW
330
(9)
Si osservi che lunico fluido caldo immediatamente sopra il pinch il numero 1 perch il 4
non arriva al pinch.
( mc
& p )3 = 4
&
&
mc
mc
(1,3) 2 < 4
( p )1 ( p )c
&
mc
1.8
=
( p )2
(10)
Il rispetto della regola h) impone che si accoppino il fluido caldo 1 con il fluido freddo 3. In
questo modo per il fluido 3 in deficit di altri 40 kW e per saturare tale potenza termica
occorre prioritariamente rivolgere lattenzione ad un altro fluido caldo e se ci non
possibile si adotta un riscaldatore esterno. Si potrebbe pensare ad un accoppiamento con il
fluido caldo 4; questo rispetterebbe la regola h), ma in questo modo il fluido 4 non sarebbe
completamente soddisfatto perch sarebbe in surplus di 60 kW. Allora per limitare il numero
degli scambiatori e osservando che il fluido 4. potrebbe invece essere soddisfatto
pienamente dal fluido 2, si accoppiano 2. e 4. e si usa un riscaldatore esterno a per saturare
i rimanenti 40 kW richiesti dal fluido freddo 3. e un riscaldatore esterno b per saturare gli 8
kW richiesti dal fluido freddo 2. Inoltre si verifica:
& ) ( mc
& )
( mc
p 4
p 2
1 < 1.8
99
(11)
120 kW
340
II
360
400
330
II
120 kW
1
370
hua
40 kW
Figura 5 Diagramma dei flussi energetici sopra il pinch per la coppia (1,3)
350
100 kW
450
III
340
300
385.6
330
III
100 kW
390
hub
8 kW
Figura 6 Diagramma dei flussi energetici sopra il pinch per la coppia (2,4)
Si osservi che la condizione della regola h) sulle capacit termiche deve essere verificata a ridosso del pinch point
sia sopra sia sotto. Infatti esistono degli intervalli entalpici al di sopra del pinch in cui la differenza minima di
temperatura localizzata lato caldo ma comunque minore del Tmin assoluto al pinch.
100
100 kW
350
310
120 kW
313
cu
450
III
340
II
330
II
400
(1)
( 2)
6 kW
360
120 kW
hua
( 4)
370
40 kW
300
330
III
385.6
100 kW
54 kW
hub
390
(1.8)
8 kW
termiche
(la
relazione
sugli
scambiatori
rispettata;
infatti
si
ha
54 kW 1 2
I
hx II 120 kW 1 3
III 100 kW 4 2
(1)
101
(2)
hu a 40 kW
hu b 8 kW
3
2
cu
6 kW
(3)
Dalla Figura 1 si osserva che non c passaggio di calore attraverso il pinch point e le utenze
esterne sono tali da rispettare le regole per avere il massimo recupero energetico. Lottimo
termodinamico per generalmente non coincide con lottimo economico, per cui occorre
apportare delle leggere modifiche al MER design e attuare il rilassamento (energetico) della
rete. Si allentano cio dei vincoli imposti dalla pinch technology accettando modesti
trasferimenti di calore attraverso il pinch. Ci determina un aumento dei costi di esercizio
perch implica uno scambio termico aggiuntivo con i fluidi esterni, ma riduce i costi di
capitale perch elimina gli scambiatori che hanno un carico modesto, individuando la
presenza di cicli attraverso il pinch (linea tratteggiata in Figura 1).
Il ciclo individuato da tre linee caratteristiche:
1. Linea caratteristica dei fluidi;
2. Linea caratteristica degli scambiatori;
3. Linea caratteristica delle utenze esterne (il fluido esterno pu essere lo stesso anche
se le utenze sono diverse).
Il ciclo segnala la presenza di connessioni multiple fra i fluidi che si sono rese necessarie per
prevenire gli scambi di calore attraverso il pinch (i fluidi 1 e 2 si ricollegano, dopo il pinch,
tramite il fluido 4). Nel ciclo non presente lo scambiatore III perch uno dei due fluidi che
lo attraversa (fluido 4) lontano dal pinch. Lidea quella di interrompere il ciclo
rimuovendo lo scambiatore con il minore carico perch questo ha una maggiore incidenza
relativa (per unit di potenza scambiata) sui costi. Tale operazione diminuisce i costi di
capitale e inoltre allontana poco dalle condizioni di massimo recupero energetico perch
prevede un esiguo scambio di calore attraverso il pinch, quindi i costi di esercizio non
aumentano in maniera rilevante. Se nella rete ci sono pi cicli generalmente si parte da
quello che contiene lo scambiatore con il carico minore, lo si rimuove, si valutano le
ripercussioni energetiche sulla rete e quindi si indagano eventualmente gli altri cicli. Per il
caso in esame occorre rimuovere il riscaldatore esterno hu-b che scambia 8 kW con il fluido
2. Gli eventi che seguono alla rimozione sono i seguenti:
1. Il fluido 2 necessita di 8 kW che ha perduto a seguito della rimozione di hu-b e li
preleva dallo scambiatore I, per cui si ha
Q& I = 62 kW .
102
(T )
u ,2 I
3. Per conservare il
( T )min, pp
= 300 +
62
= 334.4 K
1.8
(4)
(T )
u ,1 I
= 344.4
62
= 313.4 K
2
(5)
4. Come conseguenza della (5) per portare il fluido 1 alla temperatura di 310 K occorre
aumentare lo scambio termico con il raffreddatore esterno:
(6)
5. Avendo alzato la temperatura superiore del pinch diminuisce la potenza ceduta dal
fluido 1 attraverso lo scambiatore II:
(7)
6. A seguito della (7) diminuisce la temperatura di uscita del fluido 3 dallo scambiatore
II:
(T )
u ,3 II
= 330 +
111.2
= 357.8 K
4
(8)
7. A seguito della (8), per riscaldare il fluido 3 fino a 370 K occorre aumentare la
potenza scambiata con il riscaldatore esterno hu-a:
(9)
310
cu
313.4
450
III
344.4
400
(1)
1 ( 2)
II
6.8 kW
330
II
111.2 kW
300
334.4
62 kW
357.8
hua
370
48.8 kW
III
390
100 kW
103
( 4)
(1.8)
La
potenza
termica
assorbita
dal
refrigeratore
esterno
aumentata:
La
potenza
termica
ceduta
dallunico
riscaldatore
esterno
aumentata.
100 kW
350
53.2 kW
313.4
310
cu
8.8 kW 120 kW
340
344.4
450
III
400
II
(1)
( 2)
6.8 kW
330
II
357.8
111.2 kW
370
( 4)
48.8 kW
8 kW
300
hua
330
334.4
54 kW
III
390
(1.8)
100 kW
104
hhu = 5000
hcu = 850
W
m2 K
(10)
W
m2 K
(11)
h1 = 500
W
m2 K
(12)
h2 = 750
W
m2 K
(13)
h3 = 600
W
m2 K
(14)
h4 = 800
W
m2 K
(15)
1
1
U cu =
+
= 314.8
500 850
(16)
U hu ,b
1
1
=
+
= 652.17
5000 750
(17)
1
1
+
U hu ,a =
= 535.7
5000 600
(18)
U hx , I
1
1
=
+
= 300
500 750
U hx , II
1
1
=
+
= 272.7
500 600
(19)
(20)
1
1
+
U hx , III =
= 387.09
750 800
(21)
Tml ,cu =
105
313 298
310 298
13.44
(22)
Tml ,hub =
Tml ,hu a =
Tml ,hxI =
Tml ,hxIII =
134.94
500 360
ln
500 370
Tml ,hxII =
112.19
500 385.6
ln
500 390
340 330
313 300
11.43
450 385.6
350 330
21.64
37.97
(23)
(24)
(25)
(26)
(27)
Acu =
6 1000
1.42 m 2
13.44 314.8
Ahu ,a =
40 1000
535.7 134.94
Ahu ,b =
8 1000
112.19 652.17
Ahx , I =
54 1000
15.74 m 2
11.43 300
Ahx , II =
120 1000
21.64 272.7
Ahx , III =
100 1000
37.97 387.09
(28)
0.55 m 2
(29)
0.109 m 2
(30)
(31)
20.33 m 2
(32)
6.80 m 2
(33)
(34)
(35)
13122.90
12670.20
(36)
21570.80
(37)
106
(38)
23631.40
(39)
17136.60
CHEN = 101954
(40)
Ipotizzando una vita utile di 10 anni e un tasso di interesse del 7%, il fattore di
ammortamento pari a:
(1 + i ) i = 0.142
n ,i =
n
(1 + i ) 1
(41)
(42)
Cu ,hu = 15 m / MJ
(43)
Cu ,cu = 7.5 m / MJ
(44)
Chu = 48 kW 7000
h
s
MJ
3600 103
15 103
a
h
kJ
MJ
18144
(45)
1134 / a
(46)
107
(47)
Q&
[ kW ]
Tml
[K ]
[ ]
hxI
54
300
11.43
15.74
21570.80
hxII
120
277.72
21.64
20.33
23631.40
hxIII
100
387.09
37.97
6.80
171366.60
cu
314.81
13.44
1.42
13822
hua
40
0.55
13122.90
hub
535.71 134.94
12670.20
Tabella 1 Quadro riassuntivo delle grandezze utili alla determinazione dei costi del capitale per lo schema HEN
associato allottimo termodinamico.
108
110C
70C
80C
C1
125 kW
C2
240 kW
135C
190C
S1
104C
C3
355C
S2
250C
( 5)
( 2)
(15)
160C
S3
360 kW
( 20 )
(8)
4
4
160C 166C
205C
S2
S1
H1
105C
25C
1100 kW 120 kW
130C
S3
840 kW
780 kW
160C
H2
240 kW
(1)
(2)
(3)
109
METODO ANALITICO
1. Il T minimo di 30 C e si pu distinguere confrontando le temperature di
ingresso e di uscita degli scambiatori in Figura 1;
2. Calcolo delle temperature aggiustate:
FLUIDI CALDI
Ti
Tu T
1 340 95
245
2 235 55
180
3 145 65
80
FLUIDI FREDDI
Ti
Tu
40
175 135
40
55
65
95
120
145
175
220
15
15
15
20
20
20
kW / C
14
21
13
Q& i [ kW ]
120
60
150
630
585
270 350
5
2
105 525
110
340
235
(4)
(5)
Q& i
Temperature
aggiustate [C]
[k W ]
Q& i
[k W ]
Q& i
[ kW ]
-735
340
1
235
-525
-525
-1260
220
-105
-630
-1365
175
585
-45
-780
145
630
585
-150
120
150
735
95
-350
385
-350
65
-270
115
-620
55
60
175
-560
40
120
295
-440
2
3
4
5
6
7
8
9
(6)
(7)
(8)
111
(9)
(10)
(11)
Tpph = 135 C
(12)
Tppc = 105 C
(13)
T [C]
300
200
100
-Qi *
0
0
400
800
P [kW]
112
1200
1600
70
80
110
160
5
15
15
355
250
5
2
kW / C
17
22
Q& i [ kW ]
20
510
1100
630
525
Q&
i =1
= Q& h = 2785 kW
105
160
205
20
20
kW / C
17
22
Q& i [ kW ]
640
1540
900
Q&
i =1
= Q& c = 3080 kW
( Tmin ) pp = 30 C
recupero energetico, occorre definire la posizione mutua delle curve di scambio termico dei
fluidi in Figura 4 e Figura 5.
113
& ,T
In Figura 6 si riportano le coppie Q
Fluidi caldi
T [C]
70
80
110
160
250
355
Fluidi freddi
Q [kW]
0
20
530
1630
2260
2785
T [C]
25
105
160
205
Q [kW]
100
740
2280
3180
CURVE CUMULATIVE
Temperatura [C]
325
275
225
175
125
75
25
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
114
(14)
CURVE CUMULATIVE
Temperatura [C]
325
( 5)
275
225
(7)
175
(20)
(22)
125
( 28)
(17)
75
( 8)
25
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
(15)
(16)
(17)
115
125 kW
70 C
135 C
25 C
355 C
(5)
250 C
130 kW
640 kW
375 kW
135 C
230 kW
135 C
825 kW
80 C
1100 kW
2000 kW
105 C
2
160 C
3
205 C
160 C
105 C
(2)
N min = 3 + 1 + 1 1 = 4
N min = 3 + 2 + 1 1 = 5
(15)
(20)
(8)
SOTTO IL PINCH
( N h ) pp ( N c ) pp 3 1 OK
& ) ( mc
& )
( mc
p h
p c
(1)
(2)
La (2) rispetta solo dalla coppia di fluidi 3-5. Si osserva che con tale accoppiamento si
soddisfa lesigenza di riscaldamento dellunico fluido freddo 5 sotto il pinch e restano 185
kW che devono essere drenati dal fluido caldo 3 e che sono assorbiti dal refrigeratore
esterno cu1. I rimanenti fluidi caldi 2 e 1 inoltre sono soddisfatti da due refrigeratori esterni.
Con tali osservazioni si pu disegnare il sottoschema del MER sotto il pinch (Figura 2).
116
125 kW
135 C
cu3
130 kW
70 C
80 C
cu2
135 C
S1
135 C
cu1 92.3 C
185 kW
25 C
105 C
S1
640 kW
N = 1 + 3 = 4 = N min OK
Figura 2 MER design sotto il pinch
SOPRA IL PINCH
( N h ) pp ( Nc ) pp 3 2 NO
(3)
& ) ( mc
& )
( mc
(4)
p h
p c
La (3) non verificata e quindi, per non introdurre refrigeratori esterni sopra il pinch,
occorre ripartire un fluido freddo; si ripartisce il 4 perch ha capacit termica maggiore del 5
e una sua ripartizione migliora laccoppiabilit delle curve di scambio termico. Riprendendo
in seguito la ripartizione occorre prima di tutto riscaldare il fluido 5 rispettando per la (4).
Ci possibile sia accoppiandolo con il fluido 1 sia con il fluido 2, ma non con il fluido 3. Si
sceglie laccoppiamento 1-5 per le seguenti ragioni:
1. La capacit termiche di 1 pi vicina a quella di 5 rispetto a quella di 2;
2. Il drenaggio di calore dal fluido 1 permette di riscaldare completamente il fluido 5
sopra il pinch.
Prima di ripartire il fluido 4 occorre osservare che esso lunico fluido rimasto da riscaldare
e, poich i risultati della pinch technology prevedono luso di un riscaldatore esterno, una
117
(T )
= 205
i , hu 4
732
= 168.25 C
20
(5)
Fatto ci il fluido 4 in deficit di 1265 kW che deve acquisire dai fluidi caldi dopo essere
stato opportunamente ripartito per rispettare la (3). Si pu pensare di dividere il fluido 4 in
3 correnti le quali si accoppiano con i fluidi 1 (660 kW), 2 (230 kW) e 3 (375 kW). Se per
si calcolano le capacit termiche dei sottofluidi 4 si ha:
& )4 =
( mc
660
kW
10.44
168.25 105
K
(6)
& )4 =
( mc
230
168.25 105
3.64
kW
K
(7)
& )4 =
( mc
375
168.25 105
5.93
kW
K
(8)
Mentre la (6) e la (7) verificano la (4), per la (8) non si pu dire altrettanto. A causa di ci
non solo violato il Tmin al pinch point, ma addirittura la temperatura (168.25 C) di
ingresso del fluido 4 al riscaldatore esterno maggiore di quella iniziale (160 C) del fluido
3: le curve di scambio termico si incrociano!
Per risolvere il problema basta osservare allora che le capacit termiche delle correnti
355 C
660 kW
223 C
S5
S2
250 C
230 kW
135 C
S3
S3
375 kW
135 C
S4
S3
105 C
105 C
160 C
168.19 C
3
127.94 C 168.3 C
S4
S5
hu
735 kW
S2
440 kW
N = 4 + 1 = 5 = N min OK
118
205 C
160 C
cu3
80 C
135 C
cu2
S5
S2
130 kW
70 C
355 C
660 kW
223 C
230 kW
250 C
S3
2
375 kW
cu1
92.3 C
S4
135 C
S1
S3
185 kW
25 C
105 C
S1
160 C
168.19 C
3
127.94 C
S4
168.3 C
hu
735 kW
S5
205 C
160 C
S2
440 kW
640 kW
110C
C1
125 kW
70C
C2
240 kW
80C
135C
190C
S1
104C
C3
355C
S2
250C
( 5)
( 2)
(15)
160C
S3
360 kW
( 20 )
(8)
105C
4
4
25C
S3
840 kW
160C 166C
205C
S2
S1
H1
1100 kW 120 kW
130C
780 kW
160C
H2
240 kW
Figura 5 Violazione delle regole della pinch technology nella rete attuale
119
110 kW
130 kW
70 C
cu2
135 C
cu 2
190 C
104 C
375 kW
465 kW
135 C
S 3'
175
25 C
160 C
kW
105 C
S 3'
S 3
S 3
130 C
200 kW
640 kW
Q& hx ,a = 2060 kW
Q& hx = 285 kW
Q& hx , MER = 2345 kW
(9)
Q& cu ,a = 725 kW
Q& cu = 285 kW
&
Qcu , MER = 440 kW
(10)
Q& hu ,a = 1020 kW
Q& cu = 285 kW
Q& hu ,MER = 735 kW
(11)
120
121
( = 0.9 )
( = 0.5)
( = 0.98) .
Considerato ci, il rendimento globale di un IMT di circa 0.44. Invece in termini exergetici
la perdita maggiore nel processo di combustione
( II
termodinamico
(penalizzazione
energetica)
sia
il
processo
di
combustione
122
cc
GVR
7
UTENZA TERMICA
Figura 1 Impianto turbogas con generatore di vapore a recupero sottoposto alla turbina.
assorbito da un fluido intermedio che transita ciclicamente dalla sezione 6 alla sezione 7 allo
stato di vapore saturo o leggermente surriscaldato in modo che, nella successiva
condensazione, durante lo scambio con lutenza termica lenergia termica ceduta dal fluido
intermedio rimanga costante, essendo pari al calore latente di condensazione (Figura 2):
T
4
7
5
6
Figura 2 Scambio termico fra i gas caldi allo scarico della turbina di un ITG e il fluido intermedio.
123
I cog =
Pth
>1
Pel
(1)
Pth = 52
100
65
Pp = 13
I cog =
124
52
1.5
35
(2)
I =
Pel + Pth 35 + 52
=
= 87%
100
qH i
(3)
el =
Pel
qH i
0.35
(4)
th =
Pth
= 0.52
qH i
(5)
II =
(6)
La tiene conto della capacit di compiere lavoro sia della potenza elettrica sia di quella
termica. Questultima ceduta allutenza ad una temperatura costante (passaggio di stato
del fluido intermedio) di 150 C e quindi si ha:
T
E& Q = 52 1 0
Tut
298
= 52 1
15.4
423
(7)
II =
35 + 15.4
1.04 100
0.48
(8)
comunque improprio parlare di rendimento perch nella definizione si sommano energie di specie diverse.
125
IRE =
Esep Ecog
Esep
IRE = 1
IRE = 1
Ecog
Esep
( qH i )cog
( qH i )sep,el + ( qH i )sep,th
IRE = 1
( qH i )cog
Pel
el*
(9)
Pth
th*
Nella (9) i rendimenti si definiscono con riferimento alla produzione separata di energia
elettrica e termica. Come valori medi nazionali si assumono
el* = 0.39
th* = 0.9 .
IRE = 1
100
35
52
+
0.39 0.9
0.33
(10)
(11)
126
Se accade che:
(12)
G
4
1
2
127
4*
1* 2*
1 2
4
La
temperatura
p1 = p4
minima
pari
T1 = T4
32.5 C
la
pressione
minima
0.05 bar . Risulta che la temperatura minima troppo bassa per soddisfare la
potenza termica richiesta dallutilizzazione (il contenuto exergetico del calore ceduto al
condensatore modesto nonostante lenergia ceduta sia alta). Per ovviare a ci si arresta
lespansione ad una pressione maggiore di p1 escludendo gli ultimi stadi della turbina.
Allora a valle della turbina si inserisce un condensatore caldo che riceve i gas caldi ad una
temperatura (quella dellutenza) T4* =130-150 C e ad una pressione
G
4*
1*
2*
128
maggiore di quella atmosferica e il salto entalpico interdetto fra il punto 4 e il punto 4 pone
un contributo significativo alla penalizzazione della produzione di energia meccanica. Il
calore dei gas allo scarico della turbina trasferito integralmente allutenza e quindi
limpianto a recupero totale. Per questo motivo la perdita energetica per calore sensibile
dei fumi nulla e si pu affermare che:
GV
(13)
th* = 0.9 = I ,
el* = 0.39
Laria in uscita dal compressore deve essere refrigerata prima di poter essere introdotta in camera di combustione
altrimenti non si pu aumentare il coefficiente di riempimento del cilindro.
130
30 C ) , per cui
(T
540 C ) ed caratteristica di un solo punto del ciclo (vapor vivo alluscita del
generatore
di
vapore).
Questo
comporta
delle
elevate
irreversibilit
associate
al
pmax,a
T3 = T3a = Tmax
3a
2a
3 pmax
pmin = pamb = p1 = p0
T4
T4a
4a
1 0
s
Altri acronimi per GVR sono in letteratura anglosassone HRSG (Heat Recover Steam Generator) e WHB (Waste
Heat Boiler).
2
La serie indicativa della tecnologia e cio della temperatura massima del ciclo e di altri parametri.
131
= 15
(1)
T3 = 1260 C
(2)
g = 0.37
(3)
Pe
(4)
220 MW
T4 = 580 C
(5)
= 50
(6)
q=
Pe
220
=
H i g 50 0.37
11.9
kg
s
(7)
ma = mc = 50 12 594.6 kg / s
(8)
La (8) dice che i fumi (606.5 kg/s) sono costituiti in larga parte da aria ma comunque non si
pu trascurare la portata di combustibile (circa il 2% della portata dei fumi).
I dati tipici per una turbina aeroderivativa GE-LM6000 sono i seguenti:
30
(7)
T3 = 1260 C
(8)
40%
(9)
Pe
40 MW
(10)
a >
occorrente per una turbina industriale. Conseguenza di ci una minore temperatura allo
scarico della turbina per cui il calore ceduto produce una vapore di caratteristiche
termodinamiche meno pregiate a fronte per di migliori prestazioni del ciclo a gas (il
rendimento maggiore). La Burgo di Avezzano ad esempio ha un impianto combinato
132
(11)
4 = f T = c p (T4 T0 ) T0 c p ln
T4
T0
265.7
kJ
kg
(12)
(13)
(cc )max =
PT4 + E& 4
qH i
220 + 161.1
220 / 0.37
(14)
0.641
Il rendimento (14) per non raggiungibile perch nella sezione a vapore non possibile
convertire in lavoro completamente la (13) a causa delle irreversibilit dovute a:
1. Trasferimento di calore in presenza di gradiente termico;
2. Scarico al camino a valle del generatore di vapore a recupero a
133
T5 < T4 .
fumi
6
acqua
Gas di scarico
7
Vapore surriscaldato
T H& (Figura
3) in cui figurano le curve di scambio termico si osserva che sono noti i seguenti dati:
T4 = 580 C ;
3. TSH = T4 T7 = ( 30 50 ) C 40 C ;
4. La temperatura di uscita dal condensatore
T6 = 30 C ;
Con i dati di cui sopra si trova che alla pressione di 70 bar la temperatura di saturazione di
284.5 C e si possono determinare le potenze termiche scambiate per ogni sezione del GVR:
h6 = 32.56 kcal / kg
( x6 = 0 ; p6 = 0.05 bar ) 3
(15)
hB = 301.0
kcal
kg
( xB = 0 ; p7 = 70 bar )
(16)
hC = 662.8
kcal
kg
( xC = 1; p7 = 70 bar )
(17)
h7 = 837.7
kcal
kg
(18)
Lentalpia valida anche a valle della pompa di estrazione perch essa richiede un lavoro trascurabile.
134
h7 h6 = 805.14
kcal
kg
(19)
Riferendosi alla (19) si pu calcolare lentit percentuale degli scambi termici nelle sezioni
del GVR con riferimento alla (19) e in definitiva tracciare la Figura 3:
hB h6
h7 h6
33%
(20)
hC hB
h7 h6
45%
(21)
h7 hC
h7 h6
22%
(22)
Temperatura
600
500
400
300
200
4
7
Gas di scarico
acqua
100
0
0
20
40
60
80
100
(23)
m& v / m& g = c pg
T4 TA
1.1 580 294.5
=
135
0.140
(24)
kg
s
(25)
(26)
T5 = T4
m& v
0.140
4.176 ( 837.7 32.56 ) 151.7 C
( h7 h6 ) = 580
1.1
c pg m& g
(27)
5
B
136
Temperatura
600
540
500
400
Gas di scarico
284.5
294.5
300
acqua
T5r
200
151.7 = T5
100
T6r
0
0
20
40
60
70
80
30 = T6
100
Figura 1 Effetto dello spillamento rigenerativo operato lungo lespansione in TV sullo scambio termico in GVR
Se lapplicazione dello spillamento rigenerativo non introduce un beneficio complessivo,
negli impianti combinati pu essere presente il degasatore integrato nel GVR: il vapore del
degasatore non proviene da uno spillamento lungo lespansione in turbina, ma derivato
direttamente dal GVR ad un livello di pressione adeguato.
INFLUENZA DELLA PRESSIONE DI ESERCIZIO DEL VAPORE NEL GVR
Lexergia E& 4 offerta dal gas allo scarico della TG non pu essere integralmente assorbita dal
fluido motore dellimpianto a vapore a causa di due motivi:
137
T
I&GVR = m& g c pg (T4 T5 ) T0 c pg ln 4 mv ( h7 h6 ) T0 ( s7 s6 )
T5
( 580 + 273.15 )
3
3
85 10 [( 3507 137.8 ) 298.15 ( 6.919 0.4763 )]
I& = 606.5 10 1.1 ( 580 151.7 ) 298.15 1.1 ln
(151.7 + 273.15 )
GVR
I&GVR
(1)
23.95 MW
T
E& 4 E& 5 = m& g c pg (T4 T5 ) T0 c pg ln 4
T5
E& 4 E&5
(2)
147.06 MW
I&cam
14.09 MW
(3)
Il termine di pressione relativo alla entropia nullo perch la pressione dei gas al camino pari a quella ambiente.
Non si considera lexergia chimica del gas al camino perch non ci sono incombusti (la dosatura del TG molto
elevata).
2
138
I&
23.95
ex ,GVR = 1 & GVR& = 1
147.06
E4 E5
0.84
(4)
Questi risultati sono relativi ad una pressione del vapore di 70 bar. Se a partire da tale
valore si aumenta la pressione accadono due eventi:
1. Le irreversibilit nel GVR diminuiscono perch diminuisce il
T medio di scambio
pSH = 70 80 bar
(5)
pLp = 10 15 bar
(6)
(7)
Il rendimento exergetico del GVR circa il doppio di quello del GV tradizionale perch la
pendenza della curva dei gas minore
( T
139
Temperatura
600
500
Gas di scarico
T5*
400
vapore a p1
300
vapore a p2>p1
200
T5
100
0
0
20
40
60
80
100
q*
4*
140
film sottile di gas a temperatura T4 che lambisce le pareti in modo da preservare la loro
integrit strutturale. Comunque sia la temperatura massima a valle della combustione fra
gli 850 C e i 950 C. Nei calcoli che seguono si assumono due temperature di riferimento:
T4* = 700 C
(8)
T4* = 900 C
(9)
della
flessibilit
operativa.
Questo
utile
nelle
applicazioni
di
q*
4
m& g
CC
4*
m& g + q*
Figura 4 Schema per la scrittura del bilancio energetico in camera di combustione supplementare
141
) (
(10)
(11)
La dosatura molto maggiore di quella richiesta dalla camera di combustione principale nel
turbogas perch lincremento di temperatura
T4* = 700 C . Dalla (11) si calcola la portata dei fumi a valle della combustione:
1
kg
606.5 1 +
610.8
s
139.3
(12)
kg
s
(13)
kg
s
(14)
m& *g = m& g
(15)
La (15) dice che la curva dei gas durante lo scambio termico nel GVR conserva
approssimativamente la sua pendenza poich la sua capacit termica varia in maniera
trascurabile.
Dal bilancio energetico 1 sopra il pinch point riferito al GVR senza combustore
supplementare e al GVR con combustore supplementare si ottiene:
(16)
(17)
m& g m& g
142
Tmin al pinch point per cui le temperature estreme del pinch rimangono
700 294.5
1.420
*
&
H 7 B* T4 TA 580 294.5
m&
=
=
=
m& v H& 7 B T4 TA 900 294.5
2.121
580 294.5
*
v
(18)
TG =
PTG
= 0.37
qH i
(19)
cc =
PTG + PTV
qH i
=
PTV
1
PTG
2
(20)
(21)
Dalla (18) si ricava la potenza del ciclo combinato con combustione supplementare:
(22)
Dal bilancio energetico 2 esteso allintero intervallo di potenza relativo allo scambio termico
*
143
(23)
(24)
m& v*
T5* = T4* & (T4 T5 ) = 700 1.420 ( 580 151.7 ) 91.7 C
mv
m& v* T4* T5*
*
m& v T4 T5
T = T m& v (T T ) = 900 2.121 ( 580 151.7 ) 8.4 C
*
*
4
5
4
5
m& v
(25)
Nella (25) risulta che la temperatura al camino del gas nel caso in cui T4* = 900 C
negativa. Questo un assurdo fisico e significa che stato prodotto troppo vapore avendo
mantenuto invariato il Tmin al pinch point. Allora quando la combustione supplementare
risulta troppo spinta diventa pi restrittiva la condizione di minima temperatura dei fumi allo
scarico. Per evitare condense acide si pone T5* ,min = 90 C , ma questa imposizione causa una
minore produzione di vapore rispetto a quella in (18) perch il GVR opera con un
pinch maggiore di quello minimo. Prima per di trovare il nuovo
T al
T utile visualizzare
(26)
*
700 4
580 4
540
294.5
284.5
151.7
C*
A*
B*
5*
91.7
30
6*
H [ MW ]
Figura 5 Curve di scambio termico con e senza combustione supplementare a confronto
144
(27)
m& v*
= 220 + 110 1.891 428 MW ( Pcc ) % 30% < 37%
m& v
(28)
T4* TA*
m& v*
=
T4 TA
m& v
TA* = T4* (T4 TA )
Il nuovo
m& v*
= 900 ( 580 294.5 )1.891 360 C
m& v
(29)
T al pinch pari a:
Tpp = 360 284.5 = 75.5 C
(30)
CC
cc* = TG * TV =
=
*
( q + q ) H i ( q + q ) H i 330 (1 + 0.3) 52.3% < 55.5%
(12 + 4.39 ) 50
(31)
Dalla (30) si osserva che la combustione supplementare produce una penalizzazione sul
rendimento soprattutto se essa spinta. La ragione di questo nel fatto che il combustibile
introdotto d un contributo energetico solo sulla sezione a vapore e non sul TG. Invece
introducendo il combustibile addizionale direttamente nella camera di combustione
principale ne beneficia anche il TG. Questa operazione deve per essere prevista in fase di
progetto altrimenti si possono raggiungere temperature massime del ciclo TG troppo alte
con conseguenti problemi strutturali. In generale la combustione supplementare si applica
per aumentare la flessibilit produttiva (cogenerazione) ottenendo un aumento di potenza
del ciclo combinato a scapito del rendimento dello stesso. Questo intervento allora si pu
sostenere solo per periodi limitati di tempo.
In Figura 6 si riportano le curve di scambio termico sul piano
vapore la medesima di quella nel GVR senza combustione perch la massa di vapore
prodotta aumenta secondo un fissato rapporto di scala. Allaumentare di
145
(T5* < T5 ) .
Quando per
T4* troppo alta si attiva la condizione sulla temperatura minima allo scarico e il rendimento
crolla drasticamente perch occorre aumentare il T al pinch point e non si assiste ad un
recupero efficiente allo scarico.
790
Temperatura
700
Gas T4 = 580 C
590 580
vapore
gas T4 = 700 C
gas T4 = 900 C (!)
360
390
gas T4 = 900 C
284.5
190
151.7
91.7
90
30
8.4
-10
0
20
40
60
80
100
146
C
B
B
B
VAP,HP
ECO,HP
SH,LP
SH,HP
VAP,LP
ECO,LP
G
6
Figura 1 Sezione a vapore con generatore di vapore a recupero a due livelli di pressione
Dal condensatore la pompa di estrazione riceve la condensa e la comprime fino alla
pressione
rappresentata dalleconomizzatore LP. Da ECO, LP il fluido viene introdotto nel primo corpo
cilindrico a bassa pressione dove viene formato del vapore saturo in equilibrio con il proprio
liquido: la fase vapore viene estratta dalla testa del corpo mentre la fase liquida viene
pompata al livello di pressione
pressione. appena il caso di osservare che la sezione ECO,HP precede la SH,LP nella
disposizione dei fasci tubieri. Il vapore surriscaldato a bassa pressione entra nella zona a
bassa pressione della turbina, mentre il liquido saturo ad alta pressione entra nel VAP,HP e
successivamente nel SH,HP per poi entrare in testa alla turbina ed espandere nella stessa.
147
T
( 4)
580
540 ( 7 )
A
B
A
B
300
A
B C
90
(5)
30
(6)
SH,HP
VAP,HP
mv , HP
mv , HP
ECO,HP
SH,LP mv , HP
mv , LP
VAP,LP
ECO,LP
mv , LP
mv , LP + mv , HP
H&
( SH )
rispetto a T
( PP )
148
( PP )
( PP )
= TA TB
= (10 20 ) C
= TA TB
(1)
( SH )
( SH )
= TA T8
= ( 40 50 ) C
= T4 T7
(2)
Si scrivono due bilanci energetici fino ai due pinch point per determinare le portate di
vapore di bassa e alta pressione e poi un bilancio per lintera variazione di entalpia in modo
da calcolare la temperatura al camino.
BILANCIO 1
SH,HP + VAP,HP + SH,LP
(3)
( pHP , x = 0 )
essendo il
( pLP , x = 1) .
BILANCIO 2
SH,HP + VAP,HP + SH,LP + ECO,HP + VAP,LP
(4)
(5)
BILANCIO 3
temperatura di saturazione e quella di fine preriscaldamento. Serve per evitare linizio della
vaporizzazione nelleconomizzatore, problema che si potrebbe avere soprattutto nel
149
T8 del vapore surriscaldato ad alta pressione non pu essere eccessivamente alta. Nel GVR
3L tale temperatura compete al vapore surriscaldato alla pressione intermedia ed possibile
risurriscaldare il vapore IP contemporaneamente al surriscaldamento del vapore HP in modo
che IP si porti alla temperatura T7 = 540 C . Questa lopzione di punta per i cicli combinati
attuali e la pi diffusa negli impianti combinati di grande potenza. La soluzione con GVR
1L invece molto meno complessa ed preferita per impianti di bassa potenza o che
utilizzano un combustibile poco pregiato (contenente zolfo) che non consente temperature
al camino sufficientemente basse (T5
e la complicazione impiantistica.
Passando da 1L a 2L la temperatura al camino scende dai 150 C ai 90 C e diminuisce
larea fra le curve di scambio termico:
1. Diminuiscono le irreversibilit legate alleffetto camino;
2. Diminuiscono le irreversibilit nel GVR legate al flusso termico in presenza di
differenze di temperatura.
Passando da 2L a 3L la temperatura al camino resta invariata, ma diminuiscono le
irreversibilit nel GVR.
150
cc
G
5
G
9
p2
T3
3
p1
T4
T2
T4,is
T2,is
2is
4
4is
T1
1
s
Figura 2 Diagramma T-s della sezione turbogas
151
ka = 1.4
c pa = 1
kJ
kg K
k g = 1.35
c pg = 1.1
kJ
kg K
p1 = 1 bar
T1 = 15 C
= 15
pcc
= 0.04
p2
T3 = 1260 C
MJ
kg
T = 0.89
H i = 50
m = 0.98
Pe = 220 MW
Per la sezione a vapore si hanno i seguenti dati:
T8 = 540 C
p8 = 70 bar
T = 0.88
O = 0.96
Tpp = 10o C
SVOLGIMENTO
Si calcola la temperatura di fine compressione adiabatica isoentropica:
152
T2,is = T1
k 1
k
1.4 1
= 288.15 15 1.4
(1)
624.7 K
c =
h2,is h1
h2 h1
T2,is T1
T2 T1
T2 = T1 +
T2,is T1
288.15 +
624.66 288.15
0.88
(2)
670.55 K
(3)
c pg (T3 Trif ) H i
)
)
)
1.1(1260 25 ) 50000
49.83
(4)
T4,is = T3 T
1 k
k
11.35
Dalla formula per il rendimento della turbina si calcola la temperatura di fine compressione
reale:
T =
h3 h4
T T
= 3 4
h3 h4,is T3 T4,is
153
(6)
m& a =
[ (1 + 1 / ) c
e , TG
(T
g
) c (T
p
)]
220000
kg
587.86
(7)
m& c =
m& a
11.80
kg
s
(8)
m& g = (1 + ) m& c
599.65
kg
s
(9)
g =
Pe
220000
=
m& c H i 11.80 50000
0.37
(10)
[Mpa]
[C]
[kJ/kg) [kJ/kg*K]
6 0.005 32.88
137.8
0.4763
3507
6.919
2110
6.919
9 0.005 32.88
2277
7.468
285.9
1267
3.121
285.9
2772
5.813
540
154
TV =
h8 h9
h8 h9,is
kJ
kg
(11)
Dal bilancio sopra il pinch point si ottiene la massa di vapore prodotta nel GVR;
m& v =
m& g c pg (T4 TA )
h8 hB
3507 1267
kg
s
(12)
153 C
(13)
83.3
T5 = T4
m& v ( h8 h6 )
m& g c pg
578.87
(14)
g ,TV =
Pe ,TV
m& g c pg (T4 T5 )
98000
599.65 1.1 ( 578.87 153)
0.35
(15)
g ,cc =
Pe ,TV + Pe ,TG
m& c H i
98000 + 220000
11.80 50000
0.54
(16)
T4* = 900 C
155
(17)
* =
m& c* =
m& g
599.65
138.8
4.3
kg
s
(18)
nella GVR:
mv*
m& g c pg (T4* TA )
h8 hB
3507 1267
177.9
kg
s
(19)
T5
T4
m& v* ( h8 h6 )
m& g c pg
900
8.63 C
599.65 1.1
(20)
La (20) dice che evidentemente le condizioni imposte al pinch non collimano con la
temperatura dei gas a valle della combustione. Allora si fissa T5 = 90 C e si calcola la
*
m& v*, pc =
(T
4*
T5 ) m& g c pg
h8 h6
158.6
kg
s
(21)
361.5 C
(22)
TA, pc = T4*
m& v*, pc ( h8 hB )
158.6 ( 3507 1267 )
= 900
m& g c pg
599.65 1.1
(23)
156
(24)
g ,cc , pc =
Pe ,TV , pc + Pe,TG
( m&
+ m& ) H i
*
c
191154 + 220000
(11.8 + 4.3) 50000
(25)
Anidride carbonica;
Effetto serra;
Combustibili fossili;
Carbone;
Reforming;
Gassificazione;
Idrogeno;
Generazione distribuita;
Cogenerazione;
Pile a combustibile
Ogni combustione di un combustibile che abbia una natura organica prevede, attraverso il
processo di combustione, la produzione di anidride carbonica che una delle principali
responsabili delleffetto serra. Un problema rilevante delle risorse fossili il loro
depauperamento1, ma soprattutto limpatto che essi hanno sullambiente. Tali combustibili
sono inoltre appannaggio dei Paesi Medio Orientali (per quanto riguarda le riserve) e
dellAmerica (per quanto riguarda la sola lavorazione). Per lEuropa una dei modi per
ottenere una minore dipendenza dal monopolio rivolgere lattenzione alle disponibilit
locali. Fra queste risulta abbondante il carbone che tra laltro risulta quasi assente nei Paesi
Medio Orientali. Il problema del carbone per una elevata produzione specifica di anidride
carbonica perch un combustibile solido con un contenuto rapporto H/C. La gassificazione
per permette la produzione di un gas di sintesi, contenente il metanolo (vettore
energetico), il quale, opportunamente trattato, pu essere introdotto in camera di
combustione. Il metanolo ha fra le caratteristiche positive il fatto di essere liquido e quindi
simile ai combustibili tradizionali. Inoltre riformabile a livelli di temperatura medio-basse.
La temperatura del reforming dipende dal tipo di processo: steam-reforming catalizzato o
autotermico. Lo steam-reforming prevede lutilizzo del vapore acqueo come agente
ossidante e di un catalizzatore: il processo endotermico. Il reforming autotermico invece
40 anni residui per il petrolio, 60 anni per il metano, 300 anni per il carbone.
157
(26)
g =
L
1
=
mH i ms H i
ms =
1
kg
kg
3.6 105
= 3.6 102
0.55 50000
kJ
MJ
130.9
kg
MWh
(27)
Limpianto rimane fermo circa 2 mesi allanno (coefficiente di utilizzazione pari a circa 0.8).
158
159
160
161
162
/ MWh
/ MWh
8.0
6.5
G1
5.0
G3
MWh
700
7.5
850
400
600
MWh
G2
MWh
450
/ MWh
/ MWh
10
9
7
6.5
D1
D2
500
MWh
8.5
650
6.0
D3
500
MWh
400
700
MWh
163
700
/ MWh
D1
10.0
D2
D3
9.0
8.0
7.5
7.0
6.5
6
G3
G2
G1
D2
D1
D3
G3
5
G1
500
700
900
1100 1250 1400
Figura 3 Determinazione del prezzo di equilibrio
Osservando la Figura 3 si vede che, per prezzi inferiori ai 7.0 /kWh e un fabbisogno
inferiore ai 1400 MWh, G1 soddisfatto completamente, G3 soddisfatto solo per 400 MWh
e G2 solo per 150 MWh. Analogamente D1 soddisfatto per 500 MWh, D2 per 400 MWh e
D3 per 500 MWh. In base a questa considerazione si pu scrivere il bilancio nodale e
verificare che il vincolo di trasmissione sia rispettato:
(1)
(2)
Poich si verifica che P12 = 500 < 800 allora non si verifica alcuna congestione. Comunque
sia tutti gli acquirenti e i venditori situati a destra del punto di equilibrio possono
ripresentare le loro offerte nei mercati successivi (Mercato di Aggiustamento e Mercato per il
Servizio di Distribuzione). Ad esempio G3 pu essere un impianto a vapore e ha la necessit
di soddisfare tutti i suoi MWh; analogamente G1 potrebbe anche desiderare di diminuire il
proprio quantitativo e porre nel mercato di aggiustamento una riduzione attraverso una
offerta di riacquisto. Nel caso in cui ci sia una congestione occorre tagliare la zona in due
164
MWh
165
del
consumo
importato
dal
nord
Europa,
dalla
Russia,
dallAlgeria
166
167
Approvvigionamento;
Stoccaggio;
Trasporto;
Distribuzione;
Vendita;
Il decreto individua anche gli enti e gli operatori che possono esercire allinterno del
mercato.
SLIDE 11
La grande innovazione nel mercato del gas in Italia rispetto al regime monopolistico e nella
gestione separata di:
1. Attivit di trasporto e distribuzione (gestione delle infrastrutture);
2. Attivit di vendita.
Le societ che esplicano le attivit in 1. operano in regime di concessione posto dalla AEEG
e valido nellarco di 12 anni. La remunerazione delle concessioni vincolata da tariffe
stabilite dal decreto Letta. Il trasporto e la distribuzione non possono essere soggette a
transazioni
istantanee
di
mercato
perch
sono
attivit
con
tempi
di
attivazione,
168
Nel MEE occorre avere determinati consumi per diventare clienti idonei.
169
Prima del 1 Gennaio 2003 il cliente era idoneo se consumava pi di 200000 m3 allanno.
170
171
172
173
SLIDE 5
Il reforming esterno (AFC, PEMFC, PAFC) prevede una sezione di trattamento del
combustibile dove viene fornito calore; il gas ricco di idrogeno in uscita viene alimentato
allanodo, la FC produce corrente continua (gestendo il modulo di potenza) che viene
convogliata a un convertitore elettronico di potenza AC-DC e trasformata in corrente
alternata. Il reforming esterno per aggiunge un altro elemento alla catena del sistema di
produzione dellenergia elettrica; quindi si riducono le prestazioni (introduzione di calore) e
occorre esercire unaltra unit funzionale.
SLIDE 6
Il reforming interno possibile nelle MCFC e nelle SOFC. Metano, gas naturale, propano o
biogas sono fatti gorgogliare sullanodo senza necessit di una unit di reforming esterna
alla quale fornire il calore perch la cella medesima che fornisce il calore necessario
tramite il sistema di reazioni redox. La reazione di reforming :
Cn H m + n H 2O n CO + ( n + m / 2 ) H 2
(1)
Il vantaggio del reforming interno risiede nel fatto che non occorre introdurre calore
dallesterno e ci migliora le prestazioni. Per la (1) genera CO che non tollerato da tutte le
specie; infatti nelle AFC che non tollerano il CO possibile che, a fissate condizioni di
temperatura e di pressione, il CO reagisca con KOH facendo decadere lelettrolita.
Introducendo nuove specie diverse dallidrogeno possibile allora avvelenare la cella
facendo decadere le prestazioni. Per la SOFC al contrario il CO a tutti gli effetti un
combustibile perch reagisce con O2- a formare CO2 liberando due elettroni (reazione
anodica). Naturalmente la gestione della cella pi complessa perch assurge a due
funzioni, la produzione di energia elettrica e il reforming, per le quali il controllo delle
specifiche e dei parametri tecnici pi stringente, ma i rendimenti sono migliori.
174
CO + H 2O CO2 + H 2
(2)
SLIDE 8
Lagente ossidante al catodo lossigeno perch:
1. Per le applicazioni terrestri facilmente reperibile essendo presente (21%) nellaria;
2. Nelle applicazioni spaziali esso facilmente stoccabile.
SLIDE 9
Scelta una tipologia di FC con un determinato elettrolita si vincolano alcune caratteristiche:
1. La temperatura di esercizio. Se lelettrolita liquido la temperatura non pu superare
i 250 C pena la degradazione dellelettrolita stesso e la diminuzione della resistenza
meccanica degli elementi costruttivi a causa delle elevate pressioni di vapore;
2. Tipo di ioni e direzione di diffusione;
3. Materiali costruttivi della FC. A pressione e temperatura elevate i materiali devono
essere pregiati perch sono sottoposti a shock termici e meccanici elevati;
4. Composizione reagenti del sistema redox;
5. Modalit di smaltimento dei prodotti di reazione;
175
SLIDE 12
Spesso la tensione che si genera ai capi della cella bassa (0.7 V) e allora si ha la necessit
di porre in serie elettrica pi celle (stack di celle).
SLIDE 14
Il potenziale di cella o caduta di tensione ideale (a circuito aperto) definito dallequazione
di Nernst:
p (p )
R T
E = E0 +
ln H2 O2
2F
p H2O
(3)
OSSERVAZIONE
In fisica e chimica, la costante di Faraday la quantit di carica elettrica di una mole di
elettroni. Il suo simbolo F, ed data da:
F = NA q
(4)
Secondo la (2) il potenziale ideale aumenta se aumentano le pressioni parziali dei reagenti e
ci indica un intimo legame fra le grandezze termodinamiche e quelle elettrochimiche.
Spesso le celle a combustibile sono esercite ad alte pressioni e quindi le sollecitazioni
meccaniche sono elevate, allo scopo di aumentare il potenziale termodinamico; quindi
occorrono materiali pregiati e con ottime caratteristiche strutturali.
176
dS HS + dSCS > 0
/
dQ
/ < THS dSCS
+ dSCS > 0 dQ
THS
(5)
Lrev = G = H T S
(6)
1
H 2 + O2 H 2O( g )
2
(7)
La (6) tipicamente esotermica perch il vapore acqueo possiede una energia inferiore di
quella posseduta dalla somma dei reagenti e quindi risulta pi stabile: H < 0 . Lentropia
della (6) per diminuisce perch essa procede verso un numero minore di molecole. Allora
occorre calcolare la variazione di entropia per un processo esotermico, ma con diminuzione
di entropia: lentalpia pu prevalere nel determinare la spontaneit del processo soprattutto
177
Lrev = 2 FE
(8)
E=
G
2F
(9)
G ( p ) = G0 + RT ln
p
p0
(10)
G = ( G0, P G0, R ) + RT ln
pP
<0
pR
(11)
E = E0 +
E0 =
RT pR
ln
2 F pP
G0, R G0, P
2F
> 0;
( )
pR = pH 2 pO2
1/ 2
(12)
pP = pH 2O
Poich la pressione dei reagenti minore di quella della dei prodotti della reazione si
osserva che, allaumentare della temperatura, il potenziale termodinamico diminuisce.
SLIDE 16
Manipolando la (5) si ottiene:
TdS = H G
(13)
La (12) serve a calcolare il calore liberato dal sistema in modo da stimare sia lenergia
termica occorrente per il reforming interno nelle celle ad alta temperatura sia la quantit di
calore da sottrarre per mantenere la cella a temperatura costante o meglio la quantit di
calore recuperabile dagli esausti.
178
SLIDE 17
Chiudendo il circuito su un carico si passa dal potenziale ideale a quello reale, sottraendo al
primo le irreversibilit. Le perdite si distinguono in tre tipologie: di attivazione, ohmiche, di
concentrazione. Le perdite di attivazione sono dovute alla cinetica di reazione del sistema
redox: una cinetica lenta pone perdite di reazione pi elevate. Le perdite ohmiche
dipendono dalla resistenza che la cella oppone al passaggio di corrente, mentre le perdite di
concentrazione sono legate sia alle cinetiche di reazione sia alle capacit di trasporto
diffusivo allinterno dellelettrolita: quando le cinetiche di reazione sono pi veloci del
trasporto diffusivo si generano zone a bassa concentrazione di reagenti nei siti di reazione
dellelettrodo.
SLIDE 18
Si riporta il diagramma della tensione di cella in funzione della densit di corrente. A basse
densit le perdite dominanti sono quelle di attivazione e cio quelle attribuibili unicamente
alla cinetica delle reazioni.
allaumentare della corrente tendendo ad essere rilevate dalle perdite ohmiche. Queste
hanno un andamento lineare con la densit, come noto dalla legge di Ohm. Quando la
densit aumenta acquisiscono rilevanza le perdite di concentrazione perch il fenomeno
diffusivo trova difficolt a inseguire il ritmo della cinetica chimica.
SLIDE 19
Affinch una reazione abbia luogo, occorre che essa superi una soglia energetica chiamata
energia di attivazione. La polarizzazione di attivazione rappresenta il potenziale da superare
affinch le reazioni abbiano luogo alla velocit voluta. Allavvio della cella tale potenziale
att
att =
i
RT
ln 0
nF
i
[V]
(14)
SLIDE 20
La polarizzazione ohmica rappresenta la caduta di tensione dovuta alle perdite ohmiche. Tali
perdite sono dovute alla resistenza opposta al flusso degli elettroni dal materiale degli
elettrodi e al flusso degli ioni dallelettrolita. Poich le maggiori perdite si hanno a causa
della resistenza dellelettrolita esse possono essere ridotte
1. Avvicinando i due elettrodi, ossia riducendo lo spessore dellelettrolita;
179
ohm = IR
(15)
dove i la corrente che scorre attraverso la cella e R la resistenza totale della cella.
SLIDE 21
La polarizzazione di concentrazione legata ai fenomeni di trasporto di massa che
inibiscono la reazione agli elettrodi, ossia si manifestano quando la velocit di alimentazione
dei reagenti e/o la velocit di rimozione dei prodotti di reazione pi bassa di quella
corrispondente alla densit di corrente
conc =
i
RT
ln 1
nF iL
(16)
dove iL la corrente limite pari al valore massimo di velocit di diffusione dei reagenti e si
ottiene per una concentrazione Cs nulla sulla superficie dellelettrodo, secondo la seguente:
iL =
nF D Cb
(17)
Quando gli ioni non riescono ad essere evacuati dagli elettrodi partecipando alle reazioni di
ossidoriduzione, il gradiente di concentrazione ai capi dello spessore
dello strato di
i=
R T Cb Cs
nF
(18)
SLIDE 22
Le perdite di polarizzazione si hanno sia al catodo sia allanodo per cui si ha finalmente il
potenziale reale di cella:
Vcella = Erev C A IR
(19)
SLIDE 24
Il rendimento termico ideale (non considera le perdite di tensione) dato dal rapporto fra il
lavoro reversibile e il calore che genererebbe il combustibile in caso di combustione:
180
G
T S
Lrev
=
= 1
H
H
H
id =
(20)
V =
V
Erev
(21)
I =
I
I max
( df dt )cons
( df dt )
(22)
Nella (22) figura il rapporto fra la velocit di consumo delle specie reagenti consentita e
quella massima.
SLIDE 25
Laumento di temperatura ha le seguenti caratteristiche positive:
1. Riduzione della polarizzazione ohmica che inibisce il flusso di elettroni;
2. Miglioramento dei fenomeni di trasporto;
3. Miglioramento della cinetica di reazione;
4. Miglioramento della tolleranza delle impurezze (CO, CO2) perch le reazioni parassite
sono trascurabili rispetto alle reazioni redox;
5. Pi efficiente recupero energetico del calore.
La pressione ovviamente determina stress meccanici maggiori per i materiali ma migliora il
trasporto diffusivo e i fenomeni di solubilit dei gas nellelettrolita.
SLIDE 26
Il grado di utilizzazione pu anche essere espresso secondo la seguente:
U H2 =
H 2,i H 2,u
H 2,i
181
(23)
SLIDE 27
Per le AFC lanidride carbonica e lacido solfidrico non sono assolutamente tollerati. Per le
PEMFC si tollerano concentrazioni di CO al di sotto di 10 ppm, per le PAFC si tollerano
presenze in volume inferiori all1% di CO e presenze inferiori a 50 ppm per composti
idrogenati e organici di zolfo. Per le SOFC si ha una serie di intolleranze verso lammoniaca,
lacido cloridrico e lidruro di zolfo.
SLIDE 38
La geometria delle SOFC sovente cilindrica. Allinterno defluisce laria e catodo, anodo ed
elettrolita sono organizzati in strati concentrici. Questa tipologia consente strutture
compatte e un agevole assemblaggio in stack.
SLIDE 41
Impianti ibridi (SOFC/MCFC-MGT). Il ciclo tradizionale quello di un TG con rigenerazione.
La SOFC sostituisce il sistema di combustione tradizionale. Quindi si ha un abbattimento
delle specie inquinanti in uscita dal sistema sia di NOx sia di CO (ossidato in CO2). La
potenza in uscita pu inoltre essere utilizzata per produrre energia termica (530.4 K e 452.4
K). Si possono raggiungere rendimenti del 70-75% e le potenze sviluppate vanno da
qualche centinaio di kW a decine di MW a seconda delle applicazioni.
LINEA OSSIDANTE
Laria viene aspirata dal compressore a temperatura e pressione ambiente (288 K, 1 bar),
quindi viene compressa fino a 3.8 bar e raggiunge i 380 K. Dalla sezione di mandata del
compressore viene ulteriormente energizzata in uno scambiatore in controcorrente grazie
allapporto di calore proveniente dai gas di scarico della turbina, raggiungendo gli 880 K. A
tale temperatura partecipa alle reazioni redox della SOFC dalla quale esce vapore acqueo
(esausto anodico) alla temperatura di 1173 K. Il vapore espande in turbina fino ala
pressione di 1.08 bar e viene scaricato al camino alla temperatura di 530.4 K dopo avere
attraversato lo scambiatore rigenerativo di cui sopra.
LINEA RIDUCENTE
Il riducente viene aspirato a pressione e temperatura ambiente e compresso fino a 11.1 bar.
Quindi viene desolforato e riscaldato grazie mediante una interazione con i gas di scarico
della turbina ed entra finalmente nella SOFC a 673 K e a 1.08 bar.
182