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Lotta_greco-romana
La lotta greco-romana una disciplina olimpica. A
differenza della lotta libera nella lotta greco-romana non si
possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento
che prevedano azioni sulle gambe.
La federazione internazionale che rappresenta questo sport
la United World Wrestling (U.W.W.) mentre a livello
italiano attiva la Federazione Italiana Judo Lotta Karate
Arti Marziali (F.I.J.L.K.A.M).
Alle Olimpiadi
Il contesto per la pratica dei due stili (materassina, vestiario, arbitri, ecc.) identico. La differenza tra
lo stile della lotta greco-romana e quello della lotta libera rappresentata dal fatto che nella prima
non si possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe,
come l'uso di prese alle gambe, tecniche di spazzata o intrecci, tecniche permesse invece nella lotta
stile libero.
Il divieto delle tecniche sopracitate trova la sua spiegazione nella cultura estetica classica. Ponendo,
infatti, al centro dell'azione fisica determinati gruppi muscolari, in modo particolare enfatizzando
l'intensit del gesto atletico a cui veniva sottoposto il lottatore, si mirava a uno sviluppo fisico
strettamente legato ai valori estetici del tempo concernenti la resistenza e la potenza fisica. Un altro
sport codificato nello stesso periodo allo stesso modo stato il pugilato. Inoltre, la lotta grecoromana assumeva anche una connotazione fortemente ritualistica, enfatizzando l'ego maschile alla
ricerca del dominio e del possesso sull'avversario. A oggi, infatti, la lotta greco-romana l'unico
sport praticato ufficialmente da soli uomini, dimostrandosi cos dal carattere fortemente maschile.
Per questo, la lotta greco-romana non pu essere definita arte marziale; la tecnica della disciplina,
infatti, non ha un reale fine distruttivo rispetto all'oggetto su cui viene esercitata, ovvero
sull'avversario. La lotta semplicemente una sofisticatissima "cultura psicofisica", uno sport di alta
classe.
Le origini della lotta greco-romana "moderna" risalgono al diciannovesimo secolo. Questo stile di
combattimento fu creato in epoca risorgimentale, diffuso in tutta Europa ed incluso nelle Olimpiadi
del 1896. Il termine "greco-romana" fu introdotto dal lottatore italiano Basilio Bartoletti per
sottolineare il valore storico di questa disciplina olimpica.
La tecnica e le regole
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L'obiettivo principale nella lotta greco-romana consiste, nella lotta in piedi, nel riuscire a portare
l'avversario al tappeto, attraverso proiezioni anche di grande ampiezza, con piegamento in avanti,
con piegamento all'indietro, con rotazione del tronco; attraverso gli atterramenti con passaggio dietro
o schiacciamento, per finire l'azione, se possibile, facendo poggiare entrambe le spalle a terra
all'avversario previa immobilizzazione (schienamento). Nella lotta a terra l'obiettivo uguale,
ribaltare e se possibile schienare l'avversario attraverso l'azione di rotolamento, di stacco e
proiezione o mediante l'azione sulle braccia e sul collo (mezza nelson ecc...). In caso di
schienamento l'incontro viene interrotto e viene assegnata la vittoria. Se invece l'incontro si protrae
per tutta la sua durata, che di circa 5 o 6 minuti, vince chi ha conquistato pi punti.
La lotta greco-romana (ma anche quella a stile Libero) prevede due fasi: lotta in piedi e lotta a terra.
Nella lotta in piedi (clinch) si prevede l'utilizzo di una vasta gamma di tecniche di proiezione ed
atterramento, applicate sfruttando lo squilibrio dell'avversario che viene creato durante l'azione di
schermaglia. Durante la schermaglia si costruiscono i presupposti per l'applicazione delle tecniche di
proiezione o atterramento. Questi vengono determinati dalla ricerca di una buona presa
sull'avversario e, contemporaneamente, dall'applicazione di finte (inquadrate in una strategia...) che
hanno il fine di squilibrarlo.
Viene definita combinazione una o pi finte eseguite prima della tecnica reale di proiezione o
atterramento.
La lotta a terra invece, o la prosecuzione di una azione iniziata in piedi, o viene determinata
dall'arbitro come penalit verso uno dei due lottatori che si sottratto alla lotta, rendendosi passivo.
Anche la lotta a terra prevede una vasta gamma di tecniche finalizzate al ribaltamento, al controllo
(molto importante la "presa della schiena" per avere il massimo dominio del rivale) ed al possibile
"schienamento" dell'avversario.
Occorre precisare che la reattivit del lottatore fortemente condizionata dalla sua condizione
psicofisica, e tende a decrescere durante l'incontro, rendendolo pi vulnerabile agli attacchi di un
avversario pi prestante. Per questo motivo, la preparazione atletica portata ai massimi livelli sotto
il punto della forza (allenamenti di pesi: pesistica, powerlifting, body building), della potenza (power
training, pliometria, circuiti specifici) e della resistenza, potenza Aerobica ed Anaerobica (corsa/lotta
a frequenze aerobiche-anaerobiche, circuit training, intervall training). I lottatori olimpici sono
considerati quindi atleti tra i pi completi.
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entrambe propongono un concetto di MMA basato sulla lotta. Nel 2009 debutt nelle MMA anche
Joe Warren, campione mondiale 2006 di lotta greco-romana e con soli tre mesi di allenamento batt
il giapponese Yamamoto, considerato il migliore al mondo della categoria. Dalle statistiche del sito
Sherdog.com emerge che la lotta olimpica rappresenta la disciplina di provenienza con il maggior
numero di vittorie nelle MMA.
Voci correlate
Lotta ai Giochi olimpici
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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Lotta in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento
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