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Corso di Laurea:

Insegnamento:
n Lezione:
Titolo:

INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE


Meccanica delle strutture
29
Tensioni principali e direzioni principali di tensione

FACOLT DI INGEGNERIA

LEZIONE 29 Tensioni principali e direzioni principali di


tensione.
Nucleo
tematico

Lez.

Contenuto

29

Analisi della tensione: tensioni principali e direzinoi principali


di tensione; definizioni, osservazioni, esempi.

Nelle lezioni precedenti sono state definite la tensione in un punto ed il


tensore di tensione; sono state inoltre mostrate le condizioni che
devono essere soddisfatte dalle funzioni del punto che costituiscono
detto tensore. In particolare, dopo aver riconosciuto la dipendenza
della tensione dalla giacitura stata esplicitata questa dipendenza
(teorema di Cauchy). In questa lezione si mostra che tra le infinite
giaciture passanti per un punto P di un solido ne esistono sempre
alcune relativamente alle quali il vettore tensione diretto
ortogonalmente alle giaciture stesse. Di conseguenza su queste
giaciture le tensioni tangenziali sono nulle e si ha solamente la
presenza di tensione normale.
Impostazione
Si supponga noto il tensore

x yx zx
[]= xy y zy
xz yz z

(29.1)

relativo ad un punto P di coordinate (x,y,z). Si cerca tra le infinite


giaciture passanti per P se ne esiste qualcuna sulla quale il vettore
tensione diretto ortogonalmente alla giacitura stessa. Si cerca cio
se esiste qualche giacitura sulla quale le componenti tangenziali del
vettore tensione sono nulle e quindi si ha solo la componente normale
della tensione. Si cerca quindi se esiste una giacitura normale ad una
retta m di versore m tale che su questa giacitura risulti (figura 29.1)

m 0

mr =0

ms =0

(29.2)

essendo r ed s due rette giacenti sulla giacitura di normale m . Se una


tale giacitura esiste ed normale al versore m , la condizione di
coincidenza tra la direzione della tensione t m = t mx t my t mz e la
direzione di m= (m x m y m z ) (figura 29.1)

t m = m m

(29.3)

cio, per componenti nel sistema di riferimento con assi (x,y,z)

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mx
t mx


t m = t my = m m y
m
t
z
mz

(29.4)

m
m

m =1

r
s
m
mr = 0
ms = 0

tm = m

Figura 29.1.

Daltra parte il teorema di Cauchy assicura che il vettore tensione su


una giacitura qualunque di normale m data da

t mx x yx zx m x


t m = t my = xy y zy m y
t m
mz xz yz z z

(29.5)

essendo mx, my ed mz le componenti del versore m , cio i coseni


direttori dellasse m (figura 29.2).
Eguagliando la (29.4) e la (29.5) si ottiene

x yx zx m x
mx
m = m
xy y zy y m y
mz
xz yz z m z

(29.6)

che un sistema lineare le cui incognite sono i coseni direttori mx my


ed mz della normale alla giacitura sulla quale soddisfatta la (29.4).
Ricordando la definizione di autovalori e quella di autovettori di una
matrice si riconosce che affinch sia soddisfatta la (29.6) m deve
essere un autovalore di [] e m = (mx, my, mz) deve essere un
autovettore di []. Ricordando poi che una matrice simmetrica ( []
simmetrica per la reciprocit delle tensioni tangenziali) ha tre
autovalori reali cui corrispondono tre autovettori ortogonali si conclude
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che esistono tre giaciture mutuamente ortogonali passanti per P sulle


quali soddisfatta la (29.4), cio sulle quali presente solo tensione
normale e sono nulle le tensioni tangenziali.
y

z
y

my
mz
x

tm

tmy

tmz

mx
x

zx

yx

tmx
P

m =1

xz

xy

yz
y

zy

Figura 29.2.

Definizioni
Assegnato un punto P di un solido le tre giaciture mutuamente
ortogonali passanti per P sulle quali nulla la tensione tangenziale si
dicono giaciture principali relative al punto P.
Le tre direzioni ortogonali alle giaciture principali si dicono
direzioni principali di tensione o assi principali di tensione
relative al punto P.
Le tensioni normali agenti sulle tre giaciture principali (e quindi
aventi le direzioni delle direzioni principali di tensione) si dicono
tensioni principali nel punto P.
I tre autovalori, cio le tre tensioni principali m ed i
corrispondenti autovettori, che rappresentano le direzioni principali
m= (m x m y m z ) , che soddisfano la (29.6) si determinano con i noti
procedimenti dellalgebra lineare. Il sistema (29.6)

( x m )m x + xy m y + xz mz =0

xy m x + ( y m )m y + yz mz =0
xz m x + yz m y + ( z m )mz =0

(29.7)

ed in forma matriciale si scrive

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( x m ) xy
xz m x

(y m ) yz my =0
xy

yz ( z m ) mz
xz

(29.8)

avendo considerato la propriet di reciprocit delle tensioni tangenziali


e quindi avendo sostituito xy a yx, xz a zx e yz a zy. Questo sistema
(che un sistema lineare omogeneo) ammette solo la soluzione
banale (mx = my = mz = 0) se la matrice dei coefficienti

( x m ) xy
xz

(y m ) yz
xy

yz ( z m )
xz

(29.9)

ha rango 3 mentre ha infinite soluzioni se la matrice dei coefficienti ha


rango inferiore a 3. Soluzioni non banali (peraltro la soluzione banale
non ha senso fisico per il problema in esame in quanto i coseni
direttori mx my ed mz di una retta non possono essere tutti nulli) si
hanno quindi se e solo se la matrice dei coefficienti singolare, cio
se e solo se il suo determinante nullo. Questultima condizione, cio

det ([]m [ I ])=0

(29.10)

soddisfatta quando

( x m )( z m )( z m )+ xy yz xz + xy yz xz +
( y m )2xz ( z m )2xy ( x m )2yz =0

(29.11)

essendo il primo membro della (29.11) lo sviluppo del determinante


della matrice dei coefficienti (29.9). Riordinando la (29.11) si ha

m3 ( x + y + z )m2 2xy + 2xz + 2yz x y x z yz y m +


x y z + 2 xy xz yz x 2yz y 2xz z 2xy =0

(29.12)

che, ponendo

I1 = x + y + z
I2 = x y + x z + y z 2xy 2xz 2yz
I3 = x y z + 2 xy xz yz x 2yz y 2xz z 2xy

(29.13)

si pu riscrivere come
m3 I1m2 +I2 m I3 =0

(29.14)

Si osserva poi che I3 il determinante della matrice [], cio


I3 =det ([])

(29.15)

Si rammenta che il primo membro della (29.10) e cio il polinomio al


primo membro della (29.14) detto polinomio caratteristico della
matrice [] .
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La citata propriet delle matrici simmetriche assicura che il polinomio


caratteristico di [] ha tre radici reali, cio che esistono tre valori di m
che rendono soddisfatta la (29.14) e quindi tre valori della tensione
principale.
Nel caso in cui queste tre radici sono distinte, ad ognuna di
esse resta associata una direzione principale mediante la soluzione
del sistema (29.8); queste tre direzioni sono ortogonali per la citata
propriet di ortogonalit degli autovettori delle matrici simmetriche.
Nel caso in cui due di queste tre radici sono uguali (cio si ha
una radice multipla) tutte le direzioni di un piano ortogonale alla
direzione principale associata alla terza delle radici della (29.14) sono
direzioni principali.
Infine se tutte e tre le radici del polinomio caratteristico (29.14)
sono uguali tutte le direzioni sono principali, cio si ha in ogni su ogni
giacitura solo tensione normale.
Si supponga di aver risolto lequazione (29.14) e di aver
determinato i valori , ed delle tensioni principali relative al
punto P. Il versore =( x y ) della direzione principale associata a
si determina risolvendo il sistema

( x ) xy
xz x


(
y ) yz y =0
xy

yz ( z ) z
xz

(29.16)

che ha al pi due equazioni indipendenti in quanto la sua matrice dei


coefficienti [] [I ] singolare, essendo stata imposta la (29.10).
Nel caso in cui la matrice [] [I ] ha rango 2 le componenti di
=( x y ) restano definite a meno di una costante (cio la (29.16)
definisce una retta che la direzione principale relativa a ). Tra le
infinite soluzioni del sistema (29.16), cio tra gli infiniti vettori giacenti
sulla direzione principale associata a , lunico di modulo unitario pu
determinarsi imponendo lulteriore condizione
2

=12x + 2y + 2z =1

(29.17)

Nel caso in cui la matrice []m1[ I ] ha rango 1 le componenti


di =( x y ) restano definite a meno di due costanti (cio il sistema
(29.16) definisce un piano che contiene infinite direzioni principali
relative a ). Lunica equazione indipendente del sistema (29.16) e la
condizione (29.17) definiscono gli infiniti versori delle retta giacenti su
questo piano.
Osservazione 1
Assegnato in un punto P uno stato tensionale rappresentato da
un tensore [] dunque sempre possibile identificare tre assi
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ortogonali, detti assi principali di tensione in modo che sulle giaciture


ad essi ortogonali presente solo la componente normale della
tensione (figura 29.3). Identificati questi assi quindi sempre possibile
assumere un sistema di riferimento con gli assi coincidenti con gli assi
principali; rispetto a questo riferimento il tensore di tensione assume
forma diagonale (essendo sulle giaciture principali nulle le tensioni
tangenziali che sono gli elementi fuori dalla diagonale principale) ed
ha sulla diagonale principale le tensioni principali. Se (,,) sono le
direzioni principali di tensione e , ed sono le tensioni principali,
rispetto alla terna (,,) il tensore di tensione assume la forma

0 0
[]= 0 0
0 0

(29.18)

z
yx

zx

xz

xy
x

yz zy

xy

xz
zx

yx
y

yz

zy

z
x
z
xy

zy

yz

xz
zx

zx

yx
xy

zy

yx
yz

xz

y
x

Figura 29.3.
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Di conseguenza adottando questo sistema di riferimento la tensione


sulla generica giacitura normale alla retta n di versore n =(n n n )
(formula di Cauchy)

t n 0 0 n


t n = t n = 0 0 n
t 0 0 n

n

(29.19)

e quindi

t n n


t n = t n = n
t n
n

(29.20)

evidentemente le componenti di t n restano in questo caso definite


rispetto alla terna (,,).
Infine, noto il tensore rispetto alla terna (,,), pu applicarsi la
(28.36) per calcolare le componenti del tensore rispetto ad una terna
(x,y,z) qualsiasi:

[]xyz =[N][ ] [N]T

(29.21)

x yx zx u u u 0 0 u v w
= v v v 0 0 u v w

xy y zy

w
w
w
0
0

u v w

xz yz z

(29.22)

cio

avendo indicato con (u, u, u), con (v, v, v) e con (w, w, w) i


coseni direttori degli assi x, y e z rispetto alla terna (,,), cio le
componenti dei versori degli assi x, y e x rispetto alla terna (,,),
rispettivamente.
Un sistema di riferimento con gli assi orientati come la terna
(,,) degli assi principali di tensione si chiama sistema di riferimento
principale.

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LEZIONE 29 Sessione di studio 1


Tensioni principali e direzioni principali di tensione.
In questa sessione discusso un esempio relativo alla
determinazinoe delle tensioni principali e delle direzioni principali di
tensione.
Esempio 29.1
Si determinino le tensioni principali e le direzioni principali di
tensione dello stato tensionale nel punto P rappresentato rispetto agli
assi (x,y,x) dal tensore

x yx zx 3.2 0.4 0.8


[]= xy y zy = 0.4 2.4 0.5 MPa
0.8 0.5 3.3
xz yz z

(e.1.1)

Questo stato tensionale rappresentato in figura 29.4.


z
z
x

zy

xy

yx

y
yz
y

zx
xz

xz

yx
y

yz

zy

zx
xy
x

z
x

Figura 29.4.

Si osservi che in figura 29.4 i vettori che indicano le tensioni sono stati
rappresentati con i versi in accordo con i segni nel tensore (e.1.1).
Le tensioni principali sono le soluzioni dellequazione
m3 I1m2 +I2 m I3 =0

(e.1.2)

nella quale per il caso in esame i coefficienti valgono

I1 = x + y + z = 2.5
I2 = x y + x z + y z 2xy 2xz 2yz = 11.37
I3 = x y z + 2 xy xz yz x 2yz y 2xz z 2xy = 26.93

(e.1.3)

Quindi lequazione (e.1.2)


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m3 2.5m2 11.37m + 26.93 =0

(e.1.4)

Studiando la funzione
f (m )= m3 2.5m2 11.37m + 26.93

(e.1.5)

si trova che questa ha il grafico di figura 29.5.


f(m)
30

20

10

m (MPa)

-10

Figura 29.5.

Questo grafico interseca lasse delle ascisse in corrispondenza dei


valori di tensione
=3.57MPa

= 2.26 MPa

= 3.33 MPa

(e.1.6)

che sono quindi gli zeri del polinomio caratteristico (e.1.4) e quindi le
tensioni principali.
La giacitura sula quale agisce la tensione principale
=3.57MPa si trova risolvendo il sistema (29.8) nel quale deve
essere introdotta al posto di m la tensione principale relativamente
alla quale si cerca la giacitura, cio

( x ) xy
xz x


(
y ) yz y = 0
xy

yz ( z ) z
xz

(e.1.7)

Si ha quindi il sistema

6.77 0.4 0.8 x


0.4 1.17 0.5 y =0
0.8 0.5 0.27 z

(e.1.8)

le cui incognite sono le componenti del versore = ( x y y ) della


direzione principale di tensione associata alla tensione principale ,
cio i coseni direttori della retta normale alla giacitura sulla quale
agisce . Il determinante della matrice dei coefficienti del sistema
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(e.1.8) dovrebbe essere nullo in quanto il valore =3.57MPa stato


determinato imponendo la (e.1.2) e cio annullando il determinante
della matrice dei coefficienti (e.1.8); in effetti calcolando questo
determinante si trova

6.77 0.4 0.8


det 0.4 1.17 0.5 =0.026
0.8 0.5 0.27

(e.1.9)

che non zero a causa dellapprossimazione (troncamento) nella


determinazione di . Procedendo come se il determinante fosse nullo
(e quindi come se una delle righe della matrice dei coefficienti fosse
dipendente dalle altre due), si devono considerare due equazioni
indipendenti della (e.1.8). Considerando la prima e lultima (questa
scelta ininfluente a patto che le due equazioni siano indipendenti) si
ha

x
6.77 0.4 0.8 =0
0.8 0.5 0.27 y
z

(e.1.10)

Questo sistema definisce le componenti x, y e z a meno di una


costante ( costituito da due equazioni e contiene tre incognite) che
pu essere determinata successivamente imponendo che la norma
del vettore = ( x y y ) sia unitaria. Ogni vettore v= (v x v y v z ) che
soddisfa il sistema (e.1.10) ha la direzione della direzione principale
associata di tensione a ma non necessariamente modulo unitario.
Conviene pertanto determinare dapprima una qualunque delle infinite
soluzioni del sistema (e.1.10) per poi determinarne le componenti del
versore dividendo le componenti del vettore trovato per il suo modulo.
Il vettore v= (v x v y v z ) soddisfa la (e.1.10) se

vx
6.77 0.4 0.8 v =0
0.8 0.5 0.27 y
vz

(e.1.11)

Siccome il sistema ha infinite soluzioni, cio esistono infiniti valori vx,


vy e vz che lo soddisfano, una qualunque soluzione pu determinarsi
assegnando arbitrariamente un valore ad una delle incognite e
calcolando le altre due. Ponendo ad esempio vx = 1 si ottiene il
sistema

0.4v y + 0.8v z =7.77


0.5v 0.27v = 0.8
y
z

(e.1.12)

la cui soluzione
v y = 4.99

v z =12.21

(e.1.13)

Il vettore
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vx 1

v = v y = 4.99
v 12.21
z

(e.1.14)

ha senzaltro la direzione della direzione principale di tensione


associata a (in quanto soddisfa il sistema (e.1.8)); tuttavia non ne
il versore in quanto non ha modulo unitario. Per determinare le
componenti del versore necessario dividere ogni componente di v
per la norma (cio per il modulo) di v , cio per

v = v 12 + v 22 + v 32 = 1+ 4.99 2 +12.212 =13.23

(e.1.15)

Si ottengono cos le componenti del versore

x =

vx
1
=
=0.08
v 13.23

y =

vy

z =

v z 12.21
=
=0.92
v 13.23

4.99
=0.38
13.23

(e.1.16)

Infine gli angoli che la direzione dellasse principale forma con gli
assi x, y e z sono rispettivamente

x =acos x =85.4
y =acos y = 67.7

(e.1.17)

z =acos z = 23.1
Lorientamento dellasse rispetto agli assi x, y e z rappresentato in
figura 29.6.
z

z
y

Figura 29.6.

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La giacitura sula quale agisce la tensione principale


= 2.26 MPa si trova poi risolvendo il sistema (29.8) nel quale deve
essere introdotta al posto di m la tensione principale relativamente
alla quale si cerca la giacitura, cio

( x ) xy
xz x

( y ) yz y =0
xy

yz ( z ) z
xz

(e.1.18)

Si ha quindi il sistema

5.46 0.4 0.8 x


0.4 0.14 0.5 y =0
0.8 0.5 1.04
z

(e.1.19)

x
5.46 0.4 0.8 =0
0.8 0.5 1.04 y
z

(e.1.20)

le cui incognite sono le componenti del versore = (x y y ) della


direzione principale di tensione associata alla tensione principale ,
cio i coseni direttori della retta normale alla giacitura sulla quale
agisce . Procedendo come per la direzione , si devono considerare
due equazioni indipendenti della (e.1.19). Considerando la prima e
lultima si ha

Questo sistema definisce le componenti x, y e z a meno di una


costante che viene determinata successivamente imponendo che la
norma del vettore = (x y y ) sia unitaria. Anche in questo caso si
determina dapprima una qualunque soluzione w= (w x w y w z )
ponendo wx = 1. Si ottiene il sistema

0.4w y + 0.8w z =5.46


0.5w +1.04w = 0.8
y
z

(e.1.21)

la cui soluzione
w y = 7.74

w z = 2.95

(e.1.22)

Il vettore

wx 1

w = w y = 7.74
w 2.95
z

(e.1.23)

ha senzaltro la direzione della direzione principale di tensione


associata a (in quanto soddisfa il sistema (e.1.19)); tuttavia non ne
il versore in quanto non ha modulo unitario. Per determinare le
componenti del versore necessario dividere ogni componente w per
la norma di w , cio per
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w = w 12 + w 22 + w 32 = 1+ 7.74 2 + 2.95 2 =8.34

(e.1.24)

Si ottengono cos le componenti del versore

x =

wx
1
=
=0.12
w 8.34

y =

wy

z =

w z 2.95
=
=0.35
w 8.34

7.74
= 0.93
8.34

(e.1.25)

Infine gli angoli che la direzione dellasse principale forma con gli
assi x, y e z sono rispettivamente

x =acosx =83.1
y =acosy =158.1

(e.1.26)

z =acosz = 69.3
Lorientamento dellasse rispetto agli assi x, y e z rappresentato in
figura 29.7.
z

y
z

Figura 29.7.

Come controllo della correttezza dei risultati fin qui ottenuti pu


verificarsi che le direzioni e sono ortogonali (deve essere nullo il
prodotto scalare tra i versori ed ); in effetti risulta
0.12
T
= (0.08 0.38 0.92) 0.93 =0.02
0.35

(e.1.27)

che non nullo a causa degli errori di arrotondamento.

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Tensioni principali e direzioni principali di tensione

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La terza direzione principale di tensione pu determinarsi


semplicemente ricordando che deve essere ortogonale alle due
appena trovate; in alternativa si pu procedere in modo analogo a
quanto visto per ed . Si trovano le componenti del versore
y = 0.08

x = 0.99

z =0.125

(e.1.28)

e gli angoli

x =acos x =171.5
y =acos y =94.6

(e.1.29)

z =acos z =82.8
Lorientamento dellasse rispetto agli assi x, y e z rappresentato in
figura 29.8.
z

z
y
y

Figura 29.8.

La posizione della terna principale (,,) rispetto alla terna (x,y,z)


mostrata in figura 29.9.
z

Figura 29.9.

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Tensioni principali e direzioni principali di tensione

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Le tensioni agenti sulle giaciture ortogonali agli assi principali di


tensione sonoe mostrate in figura 29.10.
z

z
z
x

zy

xy

yx

xz

yz

zx
xy

zy

y
xz

yx

yz

zx

Figura 29.10.

I due schemi di figura 29.10 rappresentano evidentemente lo stesso


stato tensionale; nel primo sono evidenziate le tensioni sulle giaciture
ortogonali agli assi (x,y,z); nel secondo sono evidenziate le tensioni
sulle giaciture ortogonali agli assi (,,). I tensori
Equivalentemente i tensori

3 .2 0 .4 0 .8
2.4 0.5 MPa
0.8 0.5 3.3

(e.1.30)

0
3.57 0
0 2.26 0 MPa
0 3.33
0

(e.1.31)

[]xyz = 0.4
e

[] =

rappresentano lo stesso stato tensionale rispetto al riferimento con


assi (x,y,z) ed al riferimento principale, con assi (,,).

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Tensioni principali e direzioni principali di tensione

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LEZIONE 29 Sessione di studio 2


Tensioni principali e direzioni principali di tensione.
Sono commentate nel seguito alcune ulteriori osservazioni relative agli
argomenti esposti nella lezione.
Osservazione 2

Ad ogni punto P di coordinate (x,y,z) associato un tensore []


le cui componenti sono funzioni delle coordinate del punto. Pertanto
ad ogni punto P del solido restano associate tre tensioni principali che
sono funzioni delle coordinate del punto e tre direzioni principali le cui
componenti sono funzioni delle coordinate del punto. Le tensioni e le
direzioni principali variano quindi da punto a punto del solido.
Osservazione 3

Si ricorda dallalgebra lineare che due matrici quadrate [A ] e


si dicono simili se esiste una matrice invertibile [T ] , della stessa
dimensione di [A ] e [B] tale che

[B]

[B]=[T]1[A ][ T]

(29.23)

Confrrontando la (29.23) con la (28.36) qui riportata per comodit

[]npq =[N][ ]xyz [N]T


(29.24)
e ricordando che [N] una matrice ortogonale si riconosce che le
matrici []npq e []xyz che rappresentano lo stesso stato tensionale
rispetto ai riferimenti con assi (n,p,q) ed (x,y,z) sono simili essendo

[N][ N]T =[I ]

(29.25)

Si ricorda inoltre che due matrici simili hanno lo stesso polinomio


caratteristico e quindi gli stessi autovalori.
Questa propriet consente di affermare che le matrici []npq e
[]xyz che rappresentano lo stesso stato tensionale rispetto ai
riferimenti con assi (n,p,q) ed (x,y,z) hanno gli stessi autovalori e
quindi che le tensioni principali sono indipendenti dal sistema di
riferimento utilizzato per rappresentare il tensore di tensione, come
evidente anche considerando il significato fisico di queste grandezze.
Pu inoltre affermarsi che i coefficienti (29.13) del polinomio
caratteristico non dipendono dal sistema di riferimento utilizzato per
rappresentare il tensione di tensione. Questo giustifica la seguente
definizione.
Definizione
I coefficienti del polinomio caratteristico di un tensore di
tensione si dicono invarianti di tensione. In particolare I1 si chiama
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primo invariante di tensione; I2 si chiama secondo invariante di


tensione; I3 si chiama terzo invariante di tensione.
Evidentemente invariante deve intendersi rispetto ad un
cambio del sistema di riferimento.
Si osserva infine che se si sceglie di riferire il tensore al sistema
di riferimento principale questi invarianti sono
I1 = + +
I2 = + +
I3 =

(29.26)

essendo , ed le tensioni principali.


Osservazione 4
La tensione sulle giaciture passanti per un punto P di un solido
governata dalla formula di Cauchy

t nx x yx zx n x


t n = t ny = xy y zy n y
t n
nz xz yz z z

(29.27)

La componente normale della tensione sul piano di normale n data


dalla prima delle equazioni (28.31), cio
t nx

n = (n x n y n z ) t ny
t
nz

(29.28)

x yx zx n x

n = (n x n y n z ) xy y zy n y

xz yz z n z

(29.29)

che il prodotto scalare tra il vettore n= (n x n y n z ) ed il vettore


t n = (t nx t ny t nz ).
Sostituendo la (29.27) nella (29.28) si esplicita la dipendenza della
tensione normale dalla giacitura, identificata dai coseni direttori della
sua normale

in forma sintetica
n =n []n
T

(29.30)

logico attendersi che esista una giacitura sulla quale la tensione


normale minima, cio pi piccola di tutte le tensioni normali agenti
sulle altre giaciture per P, ed una giacitura sulla quale la tensione
normale massima, cio pi grande di tutte le tensioni normali agenti
sulle altre giaciture per P.
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Si pu dimostrare che le giaciture sulle quali la tensione


normale minima e massima sono due direzioni principali di tensione.
Conseguentemente, due tra le tre tensioni principali sono la tensione
normale minima e la tensione normale massima tra quelle relative alle
infinite giaciture passanti per un punto P. Pu infine affermarsi che
sulle giaciture sulle quali si ha la tensione normale massima e la
tensione normale minima nulla la tensione tangenziale.

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LEZIONE 29 Sessione di studio 3


Tensioni principali e direzioni principali di tensione.
In questa sessione si suggerisce al lettore di rivedere alcune questioni
di algebra lineare che saranno utili per una pi completa
comprensione degli argomenti trattati; in particolare:
-

autovalori ed autovettori;
matrici simmetriche e loro propriet;
matrici simili;
vettori e versori nello spazio.

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