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Calibrazione e profilazione monitor con DispcalGUI e Argyll rev 1

17/03/2015

Sommario
1. Premessa .................................................................................................................................................. 1
2. Ringraziamenti e Links ........................................................................................................................... 2
3. Installare dispcalGUI e Argyll ................................................................................................................ 2
3.1

Locazione dei files di configurazione e Log...................................................................................... 2

4. Creazione di un profilo ICC .................................................................................................................... 2


4.1

Calibrazione ....................................................................................................................................... 2

4.2

Caratterizzazione ............................................................................................................................... 4

4.3

Profilazione........................................................................................................................................ 4

4.4

Verifica .............................................................................................................................................. 4

5. Come settare i parametri di calibrazione e profilazione .......................................................................... 5


5.1

Prima di cominciare ........................................................................................................................... 5

5.2

Cominciamo ...................................................................................................................................... 5

6. Abbiamo finito, verifichiamo il lavoro.................................................................................................... 8


7. Note finali................................................................................................................................................ 9

1. Premessa
Argyll un sw open source multipiattaforma a riga di comando per calibrare e profilare monitor,
liberamente scaricabile da qui http://www.argyllcms.com/
Si pu utilizzare con riga di comando, ma per chi non molto pratico preferibile scaricare e
installare la sua GUI (interfaccia grafica utente), dispcalGUI (Open Source Display Calibration and
Characterization powered by Argyll CMS) liberamente scaricabile da qui http://dispcalgui.hoech.net/
DispcalGUI sfrutta tutta la "potenza" di Argyll, e viene aggiornato continuamente seguendo le varie
revisioni dello stesso.
E' dedicato alla sola profilazione del monitor, e quindi presenta i parametri relativi (scartando tutti i
comandi o le opzioni che hanno a che fare con altre possibilit di Argyl, come la profilazione della
stampante).
E' tradotto quasi completamente in italiano (anche se io preferisco usarlo in inglese).
Una volta decisi i vari parametri, pu eseguire il ciclo completo di calibrazione-caratterizzazioneprofilazione in modo "unattended", cio in modo completamente automatico e senza bisogno
dell'utente.
Pu creare dei report di verifica della profilazione molto professionali. Per chi sa l'inglese,
disponibile una comoda guida molto completa, complementare alla documentazione di Argyll.
http://dispcalgui.hoech.net
Ogni attivit del programma produce un log su disco, la finestra di log comodamente visualizzabile.
Tutte le profilazioni restano in memoria, ed possibile vederne i parametri iniziali (basta selezionare il
profilo nella combobox princiaple "Settings").

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2. Ringraziamenti e Links
Si ringraziano Mauro Boscarol, Marco e Andrea Olivotto e Photo Activity per le informazioni ricavate
dai rispettivi siti web a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
Mauro Boscarol
Marco Olivotto
Andrea Olivotto
Photo Activity
3. Installare dispcalGUI e Argyll
Su Mac molto semplice, basta scaricare e montare limmagine disco, allinterno della stessa troverete
tutto quello che vi serve. Scaricate anche Argyll e inserite la cartella con tutti i file nella stessa cartella
dellapplicazione dispcalGUI.
Al primo avvio di dispcallGUI il programma chieder di indicare lubicazione della cartella di Argyll.
Per altri sistemi operativi fate riferimento al sito http://dispcalgui.hoech.net/
3.1

Locazione dei files di configurazione e Log

Ecco dove il programma salva i vari files, tutti molto piccoli (sono per lo pi file di testo e html)
Configuration

Linux: /home/Your Username/.config/dispcalGUI

Mac OS X: /Users/Your Username/Library/Preferences/dispcalGUI

Windows Vista and newer: C:\Users\Your Username\AppData\Roaming\dispcalGUI

Windows XP: C:\Documents and Settings\Your Username\Application Data\dispcalGUI


Logs

Linux: /home/Your Username/.local/share/dispcalGUI/logs

Mac OS X: /Users/Your Username/Library/Logs/dispcalGUI/Users/Your Username/Library/Logs/0install

Windows Vista and newer: C:\Users\Your Username\AppData\Roaming\dispcalGUI\logs

Windows XP: C:\Documents and Settings\Your Username\Application Data\dispcalGUI\logs


Storage

Linux: /home/Your Username/.local/share/dispcalGUI/storage

Mac OS X: /Users/Your Username/Library/Application Support/dispcalGUI/storage

Windows Vista and newer: C:\Users\Your Username\AppData\Roaming\dispcalGUI\storage

Windows XP: C:\Documents and Settings\Your Username\Application Data\dispcalGUI\storage

4.

Creazione di un profilo ICC

Per un approfondimento del tema consultare i link segnalati al par.2


La procedura completa per ottenere il profilo ICC di un monitor (ma in generale di qualsiasi
periferica) consiste di quattro passi fondamentali:
1. calibrazione
2. caratterizzazione
3. profilazione
4. verifica
Ovviamente per effettuare i quattro passi, dobbiamo servirci di un colorimetro o, meglio, di uno
spettrofotometro. In commercio ne esistono molti e per tutte le tasche. Io far riferimento a quello che
uso attualmente, lo Spyder 3 Pro di Datacolor http://spyder.datacolor.com/products/ modello ormai
non pi in catalogo ma sempre valido.
4.1

Calibrazione

In Argyll compito del comando dispcal, la calibrazione consiste nel portare il monitor e la scheda
video in uno stato iniziale ben definito, da cui partire per la caratterizzazione e profilazione.
Due sono i concetti base:

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imposto il monitor in modo che in alcuni suoi parametri (la temperatura del bianco e il gamma
in particolare) sia conforme alle condizioni che io considero ottimali per la visione delle
immagini;
allo stesso tempo, cerco di agire sugli unici due parametri che ho a disposizione (i controlli del
monitor e la LUT della scheda video) per avvicinarmi al massimo alle condizioni di
calibrazione (il resto lo fa la profilazione, ma meno lavoro ha da fare meglio ).

Per un monitor la calibrazione iniziale consiste nellinseguimento di quattro parametri importanti:


1.
2.
3.
4.

il gamma
la temperatura del bianco
la luminosit massima
il livello del nero

Il gamma un numero che ha a che fare con una curva. Il monitor infatti un dispositivo che viene
"pilotato" mediante valori RGB provenienti dalla scheda video, che magicamente diventano
"luminosit" e arrivano al nostro occhio: la curva di cui si parla (in inglese viene chiamata "tonal
response curve ", TRC) la rappresentazione grafica della relazione tra valori RGB in ingresso e
"luminosit" in uscita. Gli estremi di questa curva sono il nero RGB=(0,0,0) e il bianco
RGB=(255,255,255), ed in mezzo ci sono tutti i toni intermedi. Tale curva potrebbe essere molto
complicata, ma solitamente si fa in modo che abbia un andamento simile ad una curva
matematicamente molto semplice, di tipo elevamento a potenza, che possibile descrivere con un
semplice numeretto: il gamma (vedi le note di approfondimento).
La temperatura del bianco ... il "colore" del bianco massimo (R=255, G=255, B=255) del monitor,
ed espressa in Kelvin. La temperatura del bianco decisa prima della calibrazione ed sempre
"effettiva", cio valida anche per le applicazioni al di fuori della gestione del colore.
Il concetto lo stesso del bilanciamento del bianco ("white balance" in inglese, WB) delle fotocamere
digitali: pi il numero elevato, pi il bianco "freddo". Anche qui c' una strada maestra, quella dei
6500K, seguita praticamente da tutti. Tra l'altro, 6500K anche la temperatura consigliata dagli
standards europei. Un'altra possibilit 5000 K, che per produce un bianco troppo caldo per i miei
gusti. Per ultimo, se avete un monitor LCD di scarsissima qualit tipo un display di un portatile con
una LUT unica per i tre canali dovete scegliere la temperatura del bianco "nativa", cio quella propria
del monitor che evita una calibrazione in LUT troppo estrema con fenomeni di irregolarit nei
gradienti, con spiacevoli dominanti di colore.
Da quanto leggo in giro, per chi stampa la soluzione ottimale ritoccare con un monitor calibrato a
6500K e osservare le foto con lampade con temperatura del bianco di 5000K.
La luminosit massima un termine... che si spiega da se: quanto luminoso il bianco massimo (che
si porta dietro di conseguenza tutti i grigi). I valori sono espressi in cd/m2 (candele per metro quadro).
Sappiate che i monitors non professionali hanno un setting di fabbrica con luminosit attorno ai 300400 cd/m2, praticamente delle lampade abbronzanti. I valori consigliati sono invece dai 100 ai 140
cd/m2, quindi durante il processo di calibrazione dovrete abbassare di molto la luminosit. Molti
preferiscono valori bassi (sui 100-120 cd/m2) perch ritengono che siano pi simili alla visione di una
stampa nelle normali condizioni di luce o perch lavorano in ambienti molto bui. Altri, come me,
preferiscono valori pi elevati (fino a 140 cd/m2) per non "castrare" troppo il monitor che, se
impostato per luminosit troppo basse, produce un bianco troppo grigiastro. Inoltre limitare troppo la
luminosit potrebbe portare a effetti collaterali sgradevoli tipo scalini nei gradienti.
Io, che sto davanti al computer troppo tempo, non ho intenzione di rovinarmi gli occhi con le
indicazioni ISO per la prestampa, cio al "quasi buio" con un monitor calibrato sulle 80-85cd/m2, ma
mi rendo conto che una scelta personale, quindi ognuno si regoli di conseguenza.

Il livello del nero appunto il livello del nero massimo (R=0, G=0, B=0), solitamente espresso come
"luminanza minima", sempre in cd/m2. Sarebbe molto bello che fosse 0, in realt qualcosa di pi a
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causa dei difetti degli LCD reali. E' un parametro che probabilmente aveva senso impostare nei
monitor CRT, ma per gli LCD si lascia il livello del nero "nativo".

4.2

Caratterizzazione

La caratterizzazione consiste nella misurazione effettiva delle prestazioni del monitor, in Argyll
compito del comando dispread il programma visualizza una serie di colori, e lo strumento li misura. In
generale, pi misurazioni vengono effettuate, pi la successiva fase di profilazione avr dati su cui
lavorare per produrre un buon profilo. Si tratta di una fase lunga, in cui bisogna solo aspettare che si
esaurisca il ciclo di letture delle tacche.
In Argyll in realt le misurazioni sono due: una per ottenere i dati ci calibrazione da scrivere nella
LUT della scheda video, e una per ottenere effettivamente i dati per la profilazione.
4.3

Profilazione

Anche la profilazione, in Argyll compito del comando colprof, una fase poco dinamica: il
programma legger i dati di calibrazione e i dati di caratterizzazione e da questi magicamente produrr
un profilo ICC. La cosa importante impostarlo correttamente, indicando le caratteristiche del profilo
desiderate.
4.4

Verifica

Per verificare la bont di un profilo abbiamo due strade:


1. la verifica visiva mediante immagini di test
2. una ulteriore misurazione mediante strumento (in Argyll compito del comando profcheck)
Una non esclude l'altra, anzi, sono entrambe importanti.
Per me fondamentale la verifica visiva mediante immagini di test il che significa non avere sorprese
ne quando guardo le immagini (ad esempio non avere ombre troppo o poco definite, oppure alte luci
bruciate), ne quando "confronto" le immagini con la stampa delle stesse.
Fidarsi solo della verifica strumentale pu portare infatti ad avere un profilo con delle verifiche
strumentali perfette, costruito benissimo... ma su basi errate.
Per questo motivo reputo fondamentale il giudizio soggettivo sul profilo creato.
Pensate infatti di avere uno strumento mal tarato: gli errori delle misurazioni non possono essere
scoperti... attraverso altre misurazioni con lo stesso strumento!
Un indice della qualit del profilo creato il deltaE. Il dE esprime la qualit del profilo appena
generato cio si controlla quanto bene il profilo descrive il monitor. Non si controlla la qualit del
monitor, che unaltra cosa. Questo un equivoco comune. Il monitor il territorio, il profilo del
monitor la mappa del territorio. Viene valutato quanto la mappa accurata, non viene valutato il
territorio.
La stessa cosa vale per il monitor e il profilo del monitor. Prendiamo un monitor pessimo (gamut
molto ristretto, asse dei grigi non lineare, punto bianco nativo 4000 K, gamma nativo 2.5) e lo
profiliamo. Se il profilo descrive accuratamente questo monitor (cio descrive accuratamente quel
gamut ridotto, quellasse dei grigi sbilenco, quel bianco e quel gamma per strani che siano), il profilo
ottimo ma il monitor rimane pessimo.
Il colorimetro effettua varie misure e vengono confrontate con le previsioni fatte dal profilo del
monitor. Idealmente, cio se il profilo di qualit eccezionalmente elevata, la differenza dovrebbe
essere zero. Siccome niente a questo mondo perfetto, nemmeno il profilo sar perfetto, e ci sar
sempre una differenza tra i valori predetti dal profilo e le misurazioni reali.
Questa differenza viene misurata in deltaE 2000 (o deltaE 00) (una delle varie formule per la
differenza di colori). La media dei vari deltaE viene calcolata e presentata nel report.
molto buona quando minore di 1, buona quando minore di 2, accettabile quando minore di 3.
Con un deltaE superiore a 3 il profilo andrebbe rifatto.
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5. Come settare i parametri di calibrazione e profilazione


Premetto che le indicazioni che seguono sono riferite al mio attuale setup su monitor iMac 24 del
2008, un monitor CCFL piuttosto anzianotto ma ancora in grado di svolgere egregiamente il suo
lavoro anche se occorre venire a patti con alcune limitazioni, prima fra tutte la luminosit che
negli iMac un problema, il mio anche al minimo spara 210 cd/m2 se avessi un Eizo imposterei
110/120cd/mq (non amo lavorare in ambienti troppo bui) ma dalle mie prove sull'iMac ho visto che
sotto i 140cd/mq il profilo genera una scarsa definizione e neutralit delle ombre. Poco male, 140
ancora un valore accettabile.
5.1

Prima di cominciare

5.2

La procedura completa vi richieder varie ore: organizzatevi, magari predisponete le misure


(durante le quali il PC non deve essere toccato) all'ora di pranzo o cena. I tempi si allungano
se ci accorgiamo di errori o se vogliamo migliorare il profilo ottenuto cambiando qualche
parametro. Io generalmente lo faccio di notte, imposto il programma e lo lancio prima di
andare a dormire ;=)
Pulite per bene la superficie del monitor per eliminare polvere e macchie. Usate un panno con
un prodotto corretto, non usate alcool o altri prodotti che potrebbero rovinare per sempre il
monitor.
Accendete il PC ed il monitor almeno 1 ora prima delle misure, meglio di pi per i monitor
CCFL che ci mettono molto ad andare a regime (a causa della retroilluminazione a lampade,
quella a LED pi stabile e veloce). Il mio iMac ci mette oltre 1 ora per andare a regime.
Regolate l'illuminazione della stanza come nella condizione in cui utilizzerete pi
frequentemente il monitor. Limportante che non vi siano fonti di luce che colpiscono
direttamente il monitor.
Anche se lo Spyder3 ha una ventosa, vi consiglio piuttosto di inclinare verso l'alto il monitor e
di appoggiare lo strumento.
Eliminate qualsiasi immagine di sfondo, e metteteci un bel nero/grigio tinta unita. Se avete
troppe icone, eliminatele o spostate via dal centro, in cui si trover il quadrato di misurazione.
Disabilitate il salvaschermo (screensaver), il powersaving e qualsiasi programma che si sogni
di far comparire improvvisamente finestre (antivirus, operazioni pianificate, aggiornamenti
automatici, client per messaging, ...).
Prima di cominciare la calibrazione, aprite il men OSD (quello che vi serve per modificare
luminosit, contrasto, ...) del monitor (se lo avete). Sicuramente ci sar la possibilit di
impostare luminosit e contrasto. Per quanto riguarda la temperatura di colore, solitamente ci
sono tre predisposizioni (9300 K, 6500 K, sRGB) e una modificabile (Custom color) in cui
possibile modificare direttamente i valori dei canali RGB: quest'ultima la scelta ottimale, in
modo da avere il controllo completo. Verificate anche se potete spostare il men OSD in
posizione laterale, per lasciare il centro del monitor al quadrato di misurazione.
I Mac non hanno niente di tutto questo, pertanto lunico parametro su cui si pu intervenire
il cursore della luminosit. Non un grosso problema come vedremo pi avanti.
Meglio cominciare da parametri resettati del monitor, ai valori di fabbrica: cercate l'apposita
voce nel men OSD. In questo modo scartiamo tutte le regolazioni che abbiamo fatto in
precedenza.
Per quanto riguarda il contrasto, per i monitor LCD viene consigliato spesso di lasciarlo al
valore di fabbrica, e di non aumentarlo o diminuirlo. Questo non vale per i Mac che non hanno
questa regolazione.
Per i monitor, come iMac o Macbook che non hanno nessuna regolazione la fase della
calibrazione in cui il programma chiede di regolare bianco, nero, TRC tramite i comandi OSD
del monitor va semplicemente saltata, questi monitor hanno solo lo slide della luminosit.
Cominciamo

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Aprite dispcalGUI, la schermata che vi appare se non avete attivato Show advanced calibration
options dal men options, questa:

Dal combo setting potete richiamare alcuni settaggi pre impostati oppure un vostro vecchio
settaggio, utilizzateli come base di partenza. Nellimmagine vi sono i parametri che utilizzo
per liMac.
Collegate il colorimetro e premete
per farlo riconoscere ad Argyll.
I box white level e black level drift compensation, servono per compensare eventuali
scostamenti durante la calibrazione dovuti al riscaldamento del monitor o della sonda (se non
termicamente compensata), a questo scopo, patch di prova bianche e nere vengono misurate
periodicamente, ci aumenta il tempo complessivo necessario per le misurazioni, ma
garantisce maggior precisione. Nel caso delliMac che un all in one e quindi il monitor tende
a scaldarsi, indispensabile.
Correction. Utile se esistono delle correzioni colorimetriche per il vostro monitor. Premete il
mappamondo per fare una ricerca o caricate direttamente da una cartella. Per liMac non ho
trovato nulla, quindi vuoto.
Interactive display adjustment se si lascia deselezionato si salta direttamente alla calibrazione
e profilatura invece di dare la possibilit di modificare i controlli OSD del monitor prima.
Normalmente preferibile lasciarla selezionata, per essere in grado di utilizzare i comandi
OSD del monitor, in pratica si impostano luminanza e cromaticit del bianco e del nero con i
comandi del monitor (manuali e/o OSD, On Screen Display), se ci sono per avvicinarsi a
quelli di target, con una procedura guidata. Dopo aver eventualmente regolato a mano questi

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parametri, si prosegue con Continue on to calibration. Lintero men si pu saltare se non ci


sono parametri da regolare manualmente sul monitor, tipo iMac.
White Point per impostare il punto di bianco desiderato, normalmente 6500K e reference
daylight, vedi considerazioni fatte al par. 4.1
White level da impostare tra 100 e 140 cd/m2 - vedi considerazioni fatte al par. 4.1
Tone cuve o Gamma, vedi considerazioni fatte al par. 4.1 nelle Note al par.7
Calibration speed, Pi lenta e pi accurata, ma, ovviamente, lunga; se state facendo delle
prove lasciatela su medium, per i profili definitivi meglio Low.
Profile quality, come sopra, scegliete High per i vostri profili definitivi. Il tempo aumenta
insieme alla qualit del profilo finale.
Black Point Compensation, questa opzione non ha effetto se si effettua solo la calibrazione e
la creazione di un profilo di simple curves + matrix direttamente dai dati di taratura, senza
misure aggiuntive di profilazione.
Previene efficacemente la compressione del nero quando si utilizza il profilo, ma a scapito
della precisione. In genere meglio usare questa opzione solo con il tipo di profilo curves +
matrix.
Profile type, qui si apre un mondo! Utilizzando una matrice e una (o pi) curve gamma (nel
gergo di Argyll "independent gamma curves + matrix", nel gergo ICC "shaper/matrix").
Questa strategia funziona decentemente solo per i monitor, dove il comportamento
abbastanza simile ad un modello teorico molto semplificato basato appunto su una matrice e
una curva gamma per ogni canale. In pratica, una formula matematica, neanche tanto
complicata. I vantaggi che il profilo piccolo come dimensioni su disco (qualche kB) e che
raro che questo tipo di profilo introduca banding o irregolarit nei gradienti, lo svantaggio
che non funziona per periferiche "complesse" tipo le stampanti inkjet o nei monitor nelle zone
problematiche. Per dirne una, un profilo di questo tipo pretenderebbe che un monitor pilotato
con RGB=(0,0,0) produca un nero perfetto, cosa che invece non succede mai a causa della
retroilluminazione che comunque filtra attraverso il pannello LCD (provate a spegnere ogni
luce e guardare lo schermo con sfondo completamente nero).
Utilizzando profili a tabella (nel gergo di Argyll "cLUT", nel gergo ICC "shaper/multifunctional-table"). Il profilo contiene una tabella di conversione da numeri RGB a coordinate
colorimetriche (in realt le tabelle sono di pi, a causa dei diversi profili di rendering). Il
problema che per descrivere completamente il dispositivo avrei bisogno di svariate milioni
di righe (!), e ci vorrebbero anni per ottenere tutte le misure: impossibile. Purtroppo, devo
limitarmi al massimo a qualche migliaio di righe. Le combinazioni di numeri-coordinate non
esplicitamente indicate nella tabella le ottengo per interpolazione (compito del motore di
gestione del colore, CMM), uno strumento matematico per "stimare" gli elementi mancanti.
Teoricamente, pi elementi ci sono (e quindi pi misure ho effettuato) meglio dovrebbe
risultare il profilo, per non detto. Inoltre, la posizione dei punti di misura ha la sua
influenza. I vantaggi di questo tipo di profilo sono che riesco a descrivere periferiche
"irregolari" come le stampanti, oppure i monitor nei punti critici. Gli svantaggi: il profilo
molto grande (anche qualche MB), e pu essere pi soggetto a banding nei gradienti.
L'algoritmo che dalle misure di caratterizzazione produce i profili uno degli elementi pi
importanti di un software di profilazione, perch dalla sua "intelligenza" e dalla possibilit per
l'utente di parametrizzarlo secondo le sue esigenze, si ottiene un profilo pi o meno buono. E'
anche qui che si vede la differenza tra un programma mediocre e uno di fascia alta.
Concludendo, ognuna delle due tipologie di profili ha i suoi vantaggi ma anche le sue
problematiche, che vanno ad aggiungersi a quanto detto prima. Inoltre, i programmi di
profilazione come colprof di Argyll pretendono di decidere svariati parametri, che influenzano
la qualit finale del profilo ICC, per questo un mondo difficile. Fare un buon profilo costa
fatica, conoscenza, esperienza, tentativi falliti, costanza e precisione.
Dopo varie prove fatte, per il mio sistema, ho deciso di utilizzare un profilo a tabella,
precisamente quello indicato: XYZ LUT+matrix. Non vi resta che fare delle prove e scegliere
il profilo migliore per voi, considerando anche gli errori di dE finali.
Test chart file , consente di scegliere la serie di patch o tacche colorate che il programma
utilizza nelle fasi di caratterizzazione e profilazione. Anche qui bisogna saggiamente scegliere
tra qualit e tempo, maggiore il numero delle letture, pi lunga sar la fase. Tenete conto che

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stiamo parlando di ore e non di minuti, se scegliete di utilizzare test chart molto ampie
potreste metterci anche sei sette ore io ho scelto quella predefinita per i profili LUT con 271
tacche. Potete anche creare o importare una vostra test chart.
Profile name, serve per comporre il nome che automaticamente verr dato al profilo. Io lascio
quello di default che mi pare abbastanza esplicativo, il risultato lo potete vedere in basso, ad
esempio iMac 2015-03-16 140cdm2 D6500 2.2 S XYZLUT+MTX indica un profilo creato il
16/3/2015 con livello del bianco a 140 cd/m2, bianco 6500K, gamma 2,2 e profilo LUT +
matrix.
A questo punto potete partire con le fasi successive che saranno del tutto automatiche. Premete
Calibrate & profile e quindi, a vostra scelta, potete: andare a mangiare fuori in collina o al lago, uscire
per una lunga passeggiata con il cane, andare a lavorare oppure, come faccio io, andare a dormire.
A secondo delle scelte fatte in precedenza il processo potr durare da 1 ora a svariate ore (anche 7/8),
la velocit non una prerogativa di Argyll, questo va detto e sottolineato.
Gli altri due pulsanti sono intuitivi, servono se volete solo profilare utilizzando i parametri di
calibrazione precedenti, oppure solo calibrare senza profilare.
N.B. Se avete cliccato su Calibrate only or Calibrate & profile e avete deselezionato Interactive
display adjustment, vi verr presentata la finestra di regolazione display interattivo che contiene
diverse opzioni per aiutare a portare il monitor, tramite i comandi OSD, vicino ai valori di target, con
una procedura guidata. Diversamente la procedura inizia direttamente.

6. Abbiamo finito, verifichiamo il lavoro


Alla fine il programma vi mostrer un pop up come questo:

Se spuntate Show profile information (ma potete vederlo anche dopo) vi mostrer subito le info sul
profilo creato con i relativi grafici. Potete inoltre decidere se installare il profilo solo per lutente
corrente o per tutti gli utenti della macchina. Su Mac linstallazione del profilo semplicissima, non
dovete fare niente! Per gli altri sistemi operativi vi rimando alla documentazione di dispcalGUI.
Come potete vedere il monitor delliMac ha una buona copertura del gamut sRGB, 96% e il profilo ha
un ottima qualit con valori di dE sotto lunit.
Per la verifica strumentale potete utilizzare il programma profcheck di Argyll selezionabile dal men
Tools di dispcalGUI Verify calibration.
Per ottenere un report, sempre dal men Tools, selezionate Measurement report che, dopo ulteriori
letture colorimetriche, genera un report in formato html molto completo.
Questo serve ad esempio per valutare la catena (profilo ICC - scheda video e le curve di calibrazione
nella sua tabella di gamma - monitor). Selezionate un file testchart CGATS contenente i valori dei
dispositivi (RGB). I valori misurati vengono poi confrontati con i valori ottenuti alimentando Numeri
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di RGB attraverso il profilo di visualizzazione (misurati vs valori previsti). Il grafico di verifica


predefinita contiene 26 patch e pu essere utilizzato, ad esempio, per verificare se un monitor deve
essere ri-profilato. Per approfondire vi rimando al sito dispcalGUI alla voce HowToCommon
scenarios.
Dal men Tools possibile con rapide letture della sonda, fare una stima piuttosto attendibile dei
valori del vostro monitor non calibrato. La voce Report on uncalibrated display device
Questo quello del mio iMac
Uncalibrated response:
Black level = 0.3853 cd/m^2
50% level = 48.85 cd/m^2
White level = 207.94 cd/m^2
Aprox. gamma = 2.09
Contrast ratio = 540:1
White chromaticity coordinates 0.3230, 0.3350
White Correlated Color Temperature = 5943K, DE 2K to locus = 1.9
White Correlated Daylight Temperature = 5945K, DE 2K to locus = 3.1
White Visual Color Temperature = 5891K, DE 2K to locus = 1.8
White Visual Daylight Temperature = 6034K, DE 2K to locus = 2.9
Effective LUT entry depth seems to be 10 bits
Come vedete la luminosit, con il cursore al minimo, di ben 207.94 cd/m2 , il gamma tutto fuorch
2,2 e se dividete 208 per il livello di nero ottenete un rapporto di contrasto di ben 540:1
Infine la cromaticit del bianco ben distante dal canonico 6500K, ma leggermente pi calda.
Allo stesso modo si pu effettuare una rapida lettura del monitor calibrato tramite Report on
calibrated display device
Questi sono I valori del mio iMac dopo una rapida calibrazione impostando i seguenti valori:
2.2 di gamma, 6500K e livello del bianco impostato a 130 cd/m2
Current calibration response:
Black level = 0.3860 cd/m^2
50% level = 28.22 cd/m^2
White level = 128.69 cd/m^2
Aprox. gamma = 2.19
Contrast ratio = 333:1
White chromaticity coordinates 0.3138, 0.3300
White Correlated Color Temperature = 6437K, DE 2K to locus = 4.6
White Correlated Daylight Temperature = 6437K, DE 2K to locus = 0.1
White Visual Color Temperature = 6278K, DE 2K to locus = 4.4
White Visual Daylight Temperature = 6439K, DE 2K to locus = 0.1
Come vedete il monitor stato riportato su binari pi consoni al fotoritocco e vicinissimi al target.
Ovviamente questi sono solo test veloci per fotografare lo stato del monitor.

7.

Note finali

Spazio sRGB

Si noti che lo standard di qualsiasi dispositivo che non ha una gestione del colore di fatto lo spazio
colore sRGB, il che vuol dire approssimativamente temperatura del bianco 6500K e gamma 2.2.
Windows e tutti i gli applicativi, web compreso, senza color management assumono che abbiate un
monitor che si comporti in questo modo, e i produttori di monitor progettano i display in modo che
siano vicini a sRGB, in modo da non creare strani effetti collaterali. Anche i produttori di monitor a
gamut esteso hanno sempre delle pre impostazioni per simulare un sRGB. Lo stesso dicasi per il web e
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Calibrazione e profilazione monitor con DispcalGUI e Argyll rev 1

17/03/2015

i browser: tutto e sempre sRGB. Anche quasi tutti i minilab di stampa vogliono solamente sRGB.
Quindi, anche noi si vorrebbe essere conformi alla massa e ci uniformiamo, anche per evitare che le
foto da noi ritoccate (su monitor profilati) siano viste da altri in modo troppo diverso (su monitor non
profilati ma simil-sRGB).
Gamma

La cosa simpatica del gamma che in realt non dovrebbe avere nessun effetto sulla gestione del
colore. Infatti, qualsiasi sia la curva prescelta, il motore CMM ne verr a conoscenza mediante il
profilo ICC del monitor e provveder subito a compensarla con una curva opposta, in modo che la
relazione finale tra valori RGB e "luminosit" percepita dall'occhio sia quella corretta, cio quella in
cui ad ogni "raddoppio" dei numeri RGB di un grigio corrisponda un altro grigio che "doppiamente"
pi.
Tale relazione lineare quella che ci fa vedere i gradienti in modo corretto, senza compressioni sulle
ombre e sulle alte luci.
Non si parla d'altro che di gamma 2.2 oppure 1.8 oppure L*, di vantaggi e svantaggi di una e dell'altra
soluzione. Se non importante, perch ci impegniamo tanto nella scelta di questo numeretto? Ci sono
due motivi apparentemente collaterali ma importanti.
Il gamma ha un effetto diretto e drammatico su tutte le applicazioni che non gestiscono il colore.
Se scegliamo un gamma troppo distante dalla curva "nativa" del monitor, allora la LUT conterr delle
correzioni molto potenti, il che corrisponde a far lavorare "male" il sistema con rischi enormi di
gradienti pieni di discontinuit. Il motivo che purtroppo queste correzioni vivono generalmente in
una LUT a 8 bit/canale, e ogni correzione corrisponde ad un degrado, ad una perdita di informazioni.
La curva nativa del monitor determinata in gran parte da chi lha progettato: poich nessuno fa le
cose a caso, in generale tale curva in modo approssimato qualcosa che assomiglia alla curva di sRGB
(il quale assomiglia ad una curva con un gamma 2.2), che considerato lo standard implicito per tutto
il mondo del "non gestisco il colore" (da Word al DVD sotto al televisore al cellulare). Il tutto deriva
da ragioni storiche: i monitor a tubo catodico (CRT) avevano per loro natura fisica una curva di questo
tipo. Gli LCD invece non avrebbero niente in comune con questa legge matematica, ma i costruttori di
questi dispositivi in un mercato allora dominato dai CRT, e hanno dovuto implementare un'elettronica
interna che simulasse la curva nativa di questi. Quindi, gamma 2.2 mi pare la scelta ovvia da
effettuare.
Altre possibilit da esplorare? il gamma di sRGB (in realt leggermente diversa dal gamma 2.2) e con
L-star (indicato anche con "L*"), la curva dell'asse L dello spazio LAB.
Boscarol consiglia se possibile di utilizzare L*, se nelle opzioni del programma. Se dovete utilizzare
la LUT della scheda video (come il sottoscritto), probabilmente L-star troppo distante da gamma 2.2,
per non ho fatto prove in merito.
Ogni quanto profilare

Argyll fa penare notevolmente per quanto riguarda il tempo totale per calibrare e profilare il
monitor siamo nellordine delle tre quattro ore quando va bene contro la mezz'ora scarsa registrata
con altri sw. Va ricordato per che la calibratura pu essere ritenuta valida anche pi a lungo della
profilatura. Il procedimento, infatti, pu essere effettuato anche ogni due/tre mesi mentre
consigliabile profilare il monitor mensilmente.

Photomau

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