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EUGAD : European Citizens working for the global development agenda

EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
for development in Europe
EuropeAid Contract: DCI-NSA ED/2008 153-791
Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

For more information see:


http://www.eugad.eu/
http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=Interview_to_Lorenzo_Fioramonti

Interview to Stakeholders

Reference for EDUCATORS - Conversation with Lorenzo Fioramonti, interviewed by Wilma Massucco during the
Seminary "Partnership for Change" promoted by Amici dei Popoli NGO (Bologna, Italy, March 2010)

INTERVIEW to LORENZO
FIORAMONTI

Professor of Politic Economy at


University of Bologna (Italy) and at
University of Pretoria (South Africa)

by Wilma Massucco

Key points of the interview

Even if EU might exercise a strong influence on the decisions related to global governance, Lorenzo Fioramonti thinks
that EU really doesn’t use this power, due to internal weaknesses and short strategic farsightedness, so that in these
recent years EU hasn’t really applied any concrete political Agenda for the amendment of global governance. On his
opinion, EU politics are quite often characterized by aspirations and contradictions. See for example the EPAs, the
Economic Partnership Agreement that EU are trying to introduce in the ACP Countries. For Fioramonti these
agreements support a market liberalization whose economic politic is in contradiction with the Policy for Development
so much pointed out by EU itself. The ACP Countries can’t afford at present a market liberalization with Europe,
unless of an internal economic and infrastructural reconversion, which is however not implementable in short time, as
EU is pushing to do. “The European economic interests – he says - are likely to be different from the economic interests
of ACP countries, and that’s probably the reason why EPAs have not been signed yet”.

INTERVIEW TO LORENZO FIORAMONTI, INTEGRAL EDITION, ITALIAN LANGUAGE

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EUGAD : European Citizens working for the global development agenda
EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
for development in Europe
EuropeAid Contract: DCI-NSA ED/2008 153-791
Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

POLITICHE dell’Unione Europea e Governance globale

Intervista a Lorenzo Fioramonti - Docente di Economia politica all’Università di Bologna (Italia) e


all’Università di Pretoria (Sudafrica)

di Wilma Massucco

Ci puoi fare un’analisi ad ampio raggio di come vedi la politica di Governance globale assunta dalla Comunità Europea
in questi ultimi anni?
La governance globale in questi ultimi anni ha assunto una serie di prospettive di riforma, a cui l’Unione Europea, o i
Paesi dell’UE, hanno partecipato. Con pochissimi risultati, però. Perché l’Unione Europea ha deciso di agire, all’interno
ad esempio della governance politica, in maniera frammentata. I Paesi europei hanno scelto delle politiche individuali
molto spesso l’un contro l’altro armati. E’ il caso per esempio del tentativo della Germania di accedere al Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, osteggiato da gran parte dagli altri Paesi membri dell’UE. In altri contesti l’UE ha scelto
di non far valere quello che è invece il proprio potere decisionale, vedi per esempio quando si è trattato di effettuare una
riforma seria della Banca mondiale del Fondo monetario internazionale. L’UE sia all’interno delle organizzazioni
finanziarie mondiali sia all’interno della governance delle Nazioni Unite avrebbe in teoria un potere significativo ,
grande voce in capitolo, ma ha scelto, sia per debolezze interne che per poca lungimiranza strategica, di non utilizzare
questo potere, oppure di lasciare ai singoli Paesi membri la possibilità di perseguire delle scelte e delle strategie
individuali, il che ha poi oscurato la prospettiva comune.
Quindi ci sono, come dire, aspirazioni e contraddizioni?
Assolutamente si. Aspirazioni e contraddizioni caratterizzano il modo in cui l’UE si è mossa in questi ultimi anni sullo
scacchiere globale. L’UE dal punto di vista retorico ha sostenuto delle tesi molto lungimiranti, ha evidenziato
aspirazioni molto significative, come ad esempio quelle relative ad una governance globale basata sulle regole, sui
principi invece che sui poteri di fatto. In realtà però, se andiamo a vedere quello che è davvero accaduto, questo non si è
trasformato in alcuna circostanza in una vera e propria Agenda politica per la riforma della governance globale. I
progetti di riforma sono stati affidati a singoli Paesi, e molto spesso sulla scia di quelle che erano iniziative dettate o
individuate dagli americani.

Cosa pensi della politica assunta dall’UE nei confronti degli Obiettivi del Millennio? C’è coerenza tra l’impegno preso
e le politiche effettivamente messe in atto per realizzarli?
Gli Obiettivi del Millennio presentano due criticità di fondo. La prima criticità è che gli Obiettivi del Millennio
potrebbero non essere affatto sufficienti , anche se venissero raggiunti. La seconda criticità è relativa al raggiungimento
o meno di questi Obiettivi e alla coerenza nel relativo processo di implementazione.
L’Unione Europea si vanta del fatto di essere il principale donatore di aiuti allo Sviluppo e di essere casa a quei cinque
Paesi che sono riusciti a raggiungere la soglia dello 0,5% del PIL (e addirittura alcuni di essi hanno già superato la
soglia dello 0,7% del PIL) in aiuti allo Sviluppo, obiettivo questo che si configura a monte della strategia legata agli
Obiettivi del Millennio. Quello che però accade è il fatto che le politiche commerciali dell’UE sono fondamentalmente
in contraddizione con la Politica di Sviluppo, e a maggior ragione con gli Obiettivi del Millennio.
Le politiche commerciali dell’UE, soprattutto negli ultimi anni, a partire dal 2007 in poi, con l’introduzione degli
Accordi di Partenariato Economico (i.e. EPAs), hanno rivelato una tendenza alla liberalizzazione del commercio, non
solo nell’ambito industriale e agricolo, ma anche nei servizi. Il che si è rivelata un’arma a doppio taglio per i Paesi in
Via di Sviluppo che avessero scelto di aderire.
E cioè? Ci puoi spiegare perché, a tuo avviso, i Paesi in Via di Sviluppo sarebbero svantaggiati se firmassero gli EPAs?
Esistono varie ragioni. Gli Epa sono stati pensati prima di tutto in modo improprio. Perché? Dal 2000 sappiamo che
l’Organizzazione Mondiale del Commercio non consentiva una prosecuzione degli accordi commerciali tra UE e i Paesi

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EUGAD : European Citizens working for the global development agenda
EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
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Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

degli ACP, così come era stato fatto nei decenni precedenti, e si sono quindi cercate nuove strategie. Il punto è che si è
arrivati soltanto nel 2007 a realizzare un progetto di preparazione dei Paesi africani , dei Caraibi e del Pacifico perché si
adeguassero ad una liberalizzazione del commercio. La liberalizzazione del commercio produce uno shock all’interno
delle economie più deboli, che evidentemente sono svantaggiate in una competizione con industrie, servizi e strutture
economiche che già hanno delle economie di scala come quelle europee. Quindi vanno preparati. L’Unione Europea
non è stata in grado di preparare questi paesi in modo serio e significativo, negli anni che vanno dal 2000 al 2007. Nel
2007 ci si è imbarcati in questo processo negoziale che ha avuto gli effetti disastrosi che poi tutti conosciamo. Ha avuto
l’effetto di portare molti Paesi fuori da un sistema di commercio privilegiato con l’UE, all’interno di quello che è il
sistema generalizzato delle preferenze (che non è altro che un sistema di base che qualunque Paese in Via di Sviluppo
può avere con l’UE e che è accettato dall’Organizzazione Mondiale del Commercio).
Questo processo di preparazione non è stato fatto nella maniera che ci si aspettava e ha creato, come effetto finale,
quello di spingere molti Paesi ad una scelta eversiva, ovvero alla scelta di venir fuori, di non accettare questi accordi di
Partenariato economico.

Questa incoerenza che mi sembra quindi tu denunci da parte dell’UE, sia in termini di governance globale che in
termini di politica a sostegno degli Obiettivi del Millennio, secondo te è dovuta a cosa? E’ intenzionale? E’ per
incapacità o per altro?
Forse è tutto questo. Può essere un’incoerenza dovuta ad incapacità, ma anche ad una forma di incoerenza strutturale
interna. L’UE agisce molto spesso in modo frammentato, per cui capita ad esempio che il Commissario al Commercio
abbia una visione e un mandato politico molto diverso da quello del Commissario allo Sviluppo. Di conseguenza
possono esistere anche delle differenze di visione, delle differenze di mandato politico tra i singoli Commissari che
gestiscono le politiche della Commissione Europea. E’ poi probabile che ci sia anche una forma di attenzione agli
interessi economici molto specifici: l’Unione Europea è molto unita dal punto di vista commerciale, ed è quindi
abbastanza scontato che difenda quelli che sono gli interessi economici del commercio e dell’industria europea. I quali
non è detto che siano compatibili con gli interessi economici dell’Industria e del Commercio di altri Paesi, soprattutto di
quei Paesi nei confronti dei quali l’UE, e l’Europa come continente, ha maturato un debito storico, relativo al
colonialismo, relativo all’accesso a risorse naturali, di cui ha disposto per tanti decenni e che in qualche modo hanno
contribuito ad un continuo impoverimento di questi Paesi. Quindi è evidente che esistano degli interessi non
compatibili, che l’UE, con la sua retorica, ha spesso cercato di combinare ma che poi, nella pratica, non è stato possibile
realizzare.

Per maggiori informazioni vedi:


http://www.eugad.eu/
http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=Interview_to_Lorenzo_Fioramonti

Video intervista su Youtube

Intervista a Lorenzo Fioramonti (1) : Ci puoi fare un’analisi ad ampio raggio di come vedi la politica di Governance
globale assunta dalla Comunità Europea in questi ultimi anni? http://www.youtube.com/watch?v=z1s4rgCB_8Y

Intervista a Lorenzo Fioramonti (2) : Cosa pensi della politica assunta dall’UE nei confronti degli Obiettivi del
Millennio? C’è coerenza tra l’impegno preso e le politiche effettivamente messe in atto per realizzarli?
http://www.youtube.com/watch?v=oR7F1FEGwfA

Intervista a Lorenzo Fioramonti (3) : In riferimento alle politiche assunte dall'UE negli ultimi anni, tu rilevi
un'incoerenza tra le politiche di governance globale e gli Obiettivi del Millennio. Secondo te questa incoerenza è dovuta
a cosa? http://www.youtube.com/watch?v=hjbifj2DVE8

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