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Pio XII: un silenzio molto rumoroso

Antonio Gaspari
La scorsa settimana dal 23 al 25 ottobre si sono tenuti tenuta a Roma i lavori della
Commissione di storici ebraico-cristiana incaricata di approfondire le ricerche sulle attivit
intercorse tra la Santa Sede, il regime nazista e gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Era
una grande opportunit per conoscere la verit storica. Si sarebbero potuti finalmente fugare tutti
quei dubbi sul comportamento della SantaSede sollevate da pi parti, ma i pregiudizi sulla figura di
Pio XII, unacerta ideologia anticattolica e soprattutto il desiderio smisurato dimettere in difficolt il
Vaticano, hanno compromesso forse in manierairreversibile la possibilit di continuare una seria e
congiunta ricercatra ebrei e cristiani.
Cos dopo tre giorni di consultazioni la Commissione Internazionale distorici ebraicocristiana si chiusa in un clima avvelenato da polemiche,divisioni interne, accuse di slealt e molti
dubbi sul futuro dei lavori.Fondata nell'ottobre del 1999 per iniziativa del Presidente della
Commissione della Santa Sede per le relazioni religiose con gli ebrei,cardinale Edward Idris
Cassidy, la Commissione di storici ha findall'inizio mostrato grandi ambiguit.Riserve e dubbi sui
compiti, i fini e la composizione della Commissionesono stati sollevati da pi parti del mondo.
Gi all'inizio c'era stato il giallo dei comunicati. Il 18 ottobre il cardinale Cassidy aveva
annunciato che la Commissione avrebbe lavorato sugli archivi vaticani, per poi correggersi il giorno
19 ottobre con un comunicato in cui si diceva che la Commissione aveva il compito specifico di
esaminare gli 11 volumi Actes et Documents du Saint Sige relatifs laseconde guerre mondiale
in cui sono raccolti tutti i documenti di archiviodella Santa Sede durante la Seconda Guerra
Mondiale.
Di fronte ad un'inattesa e calunniosa campagna contro Pio XII che ebbeinizio nei 1960,
Paolo VI, desideroso di chiarire fatti storicicontroversi, nel 1964, in pieno Concilio Vaticano II,
incaric quattro gesuiti (Angelo Martini, Burkhart Schneider, Robert Graham eFranois-Pierre Blet)
di pubblicare la documentazione della diplomazia vaticana degli anni in questione. Atti e
documenti della Santa Sede relativi alla seconda guerra mondiale, 11 volumi editi tra il 1965 e
il1981, l'opera a cui ancor oggi fanno riferimento gli storici. Un opera eccezionale, che per,
dato il carattere ufficiale, la vastit dei documenti e la lingua francese scelta per le introduzioni, ha
avuto una diffusione e lettura limitata.
Comunque tornando alla Commissione molte perplessit ha suscitato la scelta degli esperti
scelti a farne parte. Nonostante che le vicende da approfondire riguardassero soprattutto l'Europa e
la Santa Sede, solo un europeo, Bernard Suchecky, ricercatore alla libera Universit di Bruxelles,
entrato a far parte della Commissione. Robert S. Wistricht professore alla Universit ebraica di
Gerusalemme, nato in Europa, ma vissuto negli Stati Uniti e in Israele. Tutti gli altri sono
statunitensi. Caratteristica ancora pi compromettente per una Commissione che avrebbe dovuto
approfondire con imparzialit la ricerca storica, che ben quattro dei sei membri nominati, ha
scritto libri, articoli, saggi in cui si condanna apriori l'operato di Pio XII e il comportamento della
Chiesa cattolicadurante l'occupazione nazista dell'Europa.
Inoltre due dei tre membri di nomina cattolica, il reverendo John F.Morley, professore
associato della Seton Hall University e la teologa EvaFleischner, professoressa emerita di
Montclair, Universit di Stato del NewJersey, hanno pi volte espresso critiche al magistero della
Chiesa, conparticolare accanimento contro gli insegnamenti morali.
Gli unici due membri della Commissione che sono sembrati abbastanzaindipendenti nel
giudizio sono l'ebreo Michael Marrus , professoreall'Universit di Toronto e Gerald P. Fogarty, un
padre gesuita professoredi storia all'Universit di Virginia.
A coordinare i lavori della Commissione due statunitensi, il dott. EugeneFisher, responsabile
della Comitato per gli affari ecumenici e religiosidella Conferenza Episcopale USA e il sig.
Seymour D. Reich, presidentedell'International Jewish Committee for Interreligious

Consultations(IJCIC). Dopo circa un anno di consultazioni la Commissione di storici haredatto un


rapporto preliminare in cui esprime pesanti riserve sulcomportamento di Pio XII e della Chiesa
cattolica durante il periodo in cui stata perpetrata la Shoah. Il rapporto preliminare formula inoltre
47domande a cui si chiede risposta agli esperti vaticani.
La Commissione ha chiesto di poter ascoltare il cardinale Pio Laghi, per vicende relative
alla redazione e pubblicazione degli 11 Volumi Actes etDocuments du Saint Sige relatifs la
seconde guerre mondiale, mons.Jorge Maria Meja per la sua conoscenza degli Archivi vaticani,
Mons. JeanLouis Tauran, responsabile per la Segreteria di Stato Vaticana per i Rapporti con gli
Stati, Padre Peter Gumpel, relatore della causa dibeatificazione di Pio XII nonch uno dei massimi
esperti sulla storia diquel periodo e padre Padre Pierre Blet che insieme a Robert Graham,
AngeloMartini e Burkhart Schneider fu incaricato da papa Paolo VI di raccogliere tutti i documenti
presenti negli archivi vaticani e pubblicarli negli 11volumi presi in esame.
La Santa Sede, nonostante il tono critico del rapporto preliminare ha mostrato fin dall'inizio
una grande disponibilit. Padre Gumpel in particolare, pur avendo ricevuto il testo delle 47
domande solo 15 giorni prima dei lavori, ha preparato 47 dossier, raccogliendo per ogni singola
domanda, tutto il materiale documentale e bibliografico esistente. Dichiarazioni, lettere, libri,
saggi, dispacci, niente stato tralasciato da Padre Gumpel per fornire risposte precise,
documentateed esaurienti.
I lavori si sono svolti a porte chiuse, e le conclusioni si sarebbero dovute conoscere dopo
che gli studiosi avessero preso visione delle risposte fornite dagli esperti interpellati. Invece gi il
23 ottobre,all'inizio dei lavori il testo completo del "Rapporto preliminare" stato pubblicato per
intero sul sito internet dell'associazione ebraica B'naiB'rith International.
Marted 24 ottobre padre Peter Gumpel stato ascoltato per tre ore e mezzo. In questo lasso
di tempo ha potuto rispondere a circa 10 domande, ma si detto disponibile per ogni eventuale
altro incontro al fine di rispondere a tutte le domande. Dopo l'audizione, nessuno della Commissio
neha pi cercato padre Gumpel e l'appuntamento di due membri della commissione con il padre
Pierre Blet previsto per il pomeriggio di mercoled 25 ottobre stato cancellato senza preavviso n
spiegazione. La situazione precipitata, quando mercoled 25 ottobre il quotidiano francese Le
Monde ha pubblicato un servizio a tutta pagina con ampi stralci del rapporto preliminare e
dichiarazioni molto aggressive da parte dei Membri della commissione.
Gioved 26 ottobre i principali quotidiani italiani ed internazionali hannoriportato dei servizi
a tutta pagina in cui la diplomazia vaticana guidataal tempo da Pio XII viene sospettata di
compiacere la Germania hitleriana,di essere accecata dal pericolo del comunismo, di aver taciuto
davanti allosterminio degli ebrei.
Di fronte a questo comportamento Padre Gumpel ha dichiarato: Trovo il comportamento
della "Commissione storica internazionale cattolica-ebraica"sleale verso la Santa Sede,
accademicamente inaccettabile e scorretta.L'esperto gesuita ha raccontato che: Il rapporto
presentato dalla Commissione preliminare e doveva essere discusso qui a Roma con persone
ritenute bene informate, ma sembra che la Commissione non sia interessata a conoscere le risposte
alle domande presentate. Come hanno potuto diffondere in tutto il mondo il rapporto preliminare
senza aver nemmeno ascoltato le risposte agli interrogativi sollevati?.
Padre Gumpel ha ricordato che: Non la prima volta che la commissione si rende
colpevole di una fuga di notizie. La stessa cosa accaduta il 4 agosto quando il giornale israeliano
Haaretz, ha pubblicato un servizio in cui si diceva che: "attivisti ebraici e leader europei hanno visto
il rapporto preliminare", mentre noi studiosi ed esperti a Roma l'abbiamo avuto appena 15 giorni fa.
Trovo questo comportamento sleale e disonesto.Secondo Gumpel non si tratta solo di un
comportamento scorretto, la cosa pi grave che nel formulare le domande e nel redarre le
conclusioni del Rapporto, la Commissione ha commesso una chiara manipolazione dei testi
inventando fatti e cambiando addirittura il senso delle parole scritte.
Per esempio la Commissione sostiene che tramite Montini Pio XII approv le leggi
antisemite di Petin. Un'asserzione riportata da tutta la stampa italiana. Gumpel ha spiegato che: Si

tratta di un falso clamoroso! In seguito alle leggi razziali ci furono proteste organizzate dai cattolici
e dagli ebrei in tutta la Francia. Petain si impression e cerca di creare una frattura tra il clero
romano e quello francese. Scrisse a Lon Brard ambasciatore presso la Santa Sede. E Berard invi
a Ptain un lungo rapporto il cui testo integrale stato ripubblicato nel 1946. La Commissione
sostiene che Brard avrebbe riportato di aver avuto da Montini un'approvazione all'antisemitismo di
Vichy purch "fosse amministrato con carit". Ebbene si pu leggere e rileggere il rapporto di
Brard senza mai trovare n il nome di Tardini n tanto meno quello di Montini. Brard non fa mai
il nome n di Tardini n di Montini. Si tratta di un'invenzione. Certolui ha parlato con Tardini e
Montini, ma che questi avessero approvato la legge antisemite non scritto da nessuna parte.
Quindi si tratta di una falsificazione della storia, una vera frode.
Nel Rapporto preliminare la commissione sostiene che mancano i documenti preparatori
dell'enciclica Mit Brennender Sorge.... e Gumpel precisa:L'Enciclica Mit Brennender Sorge fu
pubblicata nel 1937, per forza non si trova molto nei volumi presi in considerazione perch questi
iniziano dal1939 e vanno avanti fino al 1945. Inoltre La "Brennender Sorge" stata pubblicata da
Pio XI e non da Pio XII. Chiedono altri documenti su questa enciclica, ma non conoscono almeno
quattro volumi che ho citato pagina per pagina, dove si trova la redazione originale dell'Enciclica e
poi quella pubblicata. Libri che riportano anche nei minimi dettagli la storia dell'enciclica.
Nella seconda parte della stessa domanda la Commissione afferma che ci sarebbe stato un
presunto cambiamento nell'atteggiamento di Pacelli nel momento in cui divenne Papa. E Gumpel
chiarisce: Si tratta di una loro opinione perch, soprattutto nei confronti dei nazisti Pacelli stato
assolutamente coerente. Nel marzo 1939, Pio XII ricevette la visita dell'ambasciatore Tedesco e gli
disse testualmente: Noi faremo tutto il possibile per la pace ma se loro ci nondimeno vogliono la
guerra, noi ci difenderemo.
D. Secondo la Commissione il metropolita di Lvov, Andrzeyj Szeptyckyjavrebbe denunciato
alla fine di agosto del 1942 le atrocit nazista a cui avrebbero partecipato anche alcuni cattolici.
La risposta di Gumpel a questa vicenda che: ho letto la lettera diverse volte e non ho
trovato scritto quello che loro affermano. Si tratta di una interpretazione indebita e calunniosa.
Forse non hanno capito il testo, dove invece c' scritto il contrario e cio "...devo menzionare con
grande riconoscenza l'aiuto che a noi danno i cattolici tedeschi attraverso i canali di un'associazione
destinata ad aiutare i tedeschi fuori dalla Germania (Volume 3, 2 pagina 626-627)". Nella domanda
la Commissione citala lettera giusta ma falsifica i termini. Gumpel afferma di poter dimostrare
come errori di questo tipo si trovano in quasi tutte le domande poste dalla Commissione.
Morale della favola: ci sono persone che pur di giustificare la proprie tesi ideologicamente
anticattoliche cambiano le carte in tavola e sono pronte pure a falsificare la storia. Di fronte a questa
triste e spiacevole vicenda un saggio e umile sacerdote ha commentato: Non praevalebunt! non
praevalebunt!.
Sarebbe comunque un errore pensare che la posizione aprioristicamente critica di certi
personaggi presenti nella Commissione sia la voce di tutti gli ebrei. A questo proposito voglio
raccontarvi dell'incontro che ho avuto con uno storico ebreo di grande valore. Una persona che vive
in Israele e che mi ha illustrato alcuni retroscena che ci permettono di comprendere meglio i
retroscena dell'intera vicenda.
Lo storico che ho incontrato si chiama Michael Tagliacozzo, uno storico ebreo, responsabile
per l'Italia del Beth Loham Ha-Ghettaoth, (Centro Studi sulla Shoah e Resistenza). Fondato dai
combattenti del ghetto diVarsavia, il Beth Loham Ha-Ghettaoth si trova il Galilea Occidentale
inIsraele ed uno dei pi grandi musei e centri di documentazionedell'Olocausto a livello
mondiale . Durante la persecuzione nazistaTagliacozzo, con l'aiuto della Chiesa cattolica, riusc a
nascondersi, maquella che poi diventata sua moglie fu presa e portata ad Auschwitz,
sopravvissuta Michael l'ha aspettata per sposarla.
So che molti criticano Papa Pacelli - - mi ha raccontato Tagliacozzo- Houna cartella sulla
mia scrivania in Israele dove ho scritto "calunnie contro Pio XII", ma il mio giudizio non pu che
essere positivo. PapaPacelli fu l'unico ad intervenire per impedire la deportazione degli ebreiil 16

ottobre 1943 e fece moltissimo per nascondere e salvare migliaia dinoi. Ordin addirittura l'apertura
dei conventi di clausura. Senza di luimolti di noi non sarebbero vivi
A parlare cos Michael Tagliacozzo, uno storico ebreo, responsabile perl'Italia del Beth
Loham Ha-Ghettaoth, (Centro Studi sulla Shoah eResistenza). Fondato dai combattenti del ghetto
di Varsavia, il Beth Loham Ha-Ghettaothsi trova il Galilea Occidentale in Israele ed uno dei pi
grandi musei ecentri di documentazione dell'Olocausto a livello mondiale .
D.Secondo alcuni la Santa Sede assistette in silenzio alla deportazionedegli ebrei romani il
16 ottobre del 1943....
R.Non vero. - afferma Tagliacozzo- I documenti provano chiaramente chealle prime ore
del mattino Pio XII venne informato dei fatti eimmediatamente fece chiamare l'ambasciatore
tedesco Von Weizscker e ordinal Segretario di Stato Luigi Maglione di protestare vigorosamente
perl'arresto degli ebrei, chiedendo che simili azioni fossero interrotte,altrimenti il Papa le avrebbe
denunciate pubblicamente. Inoltre dietro suainiziativa fece consegnare dal vescovo Aloise Hudal
una lettera di protestaal comandante militare di Roma Generale Rainer Stahel affinch
lapersecuzione degli ebrei cessasse immediatamente.
In seguito a queste proteste l'operazione che prevedeva due giorni diarresti e deportazioni fu
interrotta alle 14.00 del giorno stesso. Einvece degli 8.000 ebrei richiesti da Hitler ne furono
arrestati 1.259. Inseguito ad un meticoloso esame delle carte di identit e di altri documentidi
riconoscimento il giorno dopo vennero rilasciate altre 259 persone.Inoltre, dopo la caccia all'uomo
del 16 ottobre a Roma i tedeschi non hannocatturato un solo ebreo, quelli che furono presi gli
furono consegnati daicollaborazionisti. Herbert Kappler ha detto al processo:gli ebrei civenivano
consegnati.
D.Lei sostiene che nell'esercito e nella diplomazia tedesca c'erano personecontrarie alla
persecuzione...
R.Dal materiale di archivio risulta che il generale Stahel e il Consoletedesco Eitel
Frederick Moellhausen, appena vennero a conoscenza deldispaccio segretissimo in cui Himmler
ordinava l'arresto di tutti gli ebreipresenti a Roma, affinch venissero trasferiti in Germania per
essereliquidati, si opposero in maniera dura. Stahel disse che non avrebbe maipartecipato ad una
simile porcheria. Moellhausen fece pressioni su Kapplerper sollevare la questione con Comandante
in Capo Albert Kesserling.Moellhausen era un cattolico osservante e considerava la deportazione
degliebrei inutile ed inumana e per convincere Kesserling sollev questioniriguardanti
l'inopportunit politica e militare della deportazione.Kesserling, che temeva un imminente sbarco
sulle coste del Tirreno deglialleati, neg la disponibilit dei suoi soldati per l'arresto degli ebrei.Fu
cos che il 16 ottobre del 1943 Kappler dovette utilizzare 365 membridelle SS per compiere la
razzia.
Le parole di Tagliacozzo sono confermate anche dai diari di Adolf Eichmannil quale scrive a
proposito che: Le obiezioni sollevate il rinvio pertroppo tempo dei passi necessari alla piena
riuscita dell'operazione,fecero s che una larga parte di ebrei italiani potesse nascondersi esottrarsi
alla cattura.
D. Perch la Comunit romana si trov cos impreparata alla razzia nazista...
R.I rappresentanti dell'ebraismo e con essi i dirigenti della collettivitebraica romana
rivelarono i medesimi difetti della classe dirigenteitaliana e mancarono all'appello al momento della
prova.
Nel libro "Before the Dawn" Zolli racconta che alle met dei settembre 1943nel corso di in
una riunione in comunit, egli propose di sciogliere lacomunit, anticipare sei mesi di stipendio agli
impiegati e nascondersi.Ma il presidente Ugo Fo, un uomo tutto d'un pezzo, disse che Zolli era
unallarmista e che nulla sarebbe accaduto. Il verbale di quella riunione ora introvabile. Zolli non
era il solo ad essere preoccupato. Ho raccoltola testimonianza di Amadio Fatucci il quale ebbe il
coraggio di fermareil presidente della comunit e gli disse: "signor Presidente c' da averepaura?
Fo rispose: "le autorit non hanno alcun interesse contro lapopolazione, e la popolazione deve
stare calma. Quando la popolazione calma le autorit non intervengono". Grave fu il

comportamento di Fo nellacircostanza della razzia. Mentre nella mattina del 18 ottobre i


nazistifacevano salire i deportati sui vagoni ferroviari, il signor presidenteprese i suoi bambini e se
ne scapp a Livorno. Torn a Roma il due novembresenza aver fatto nulla per conoscere la sorte di
quei deportati.In quell'occasione la comunit pales un'inconsapevole leggerezza ed unafatua
incomprensione dei pericoli e delle sorprese insite nella nuovasituazione.
D. Alcuni studiosi negano che esistessero indicazioni del papa per aiutaregli ebrei...
R.In quei giorni c'era molta confusione, - ricorda Tagliacozzo- ma tuttisapevamo che il
Papa e la Chiesa ci avrebbero aiutato. Dopo l'azione delnazisti il Pontefice che gi aveva ordinato
di aprire i conventi le scuolee le chiese per soccorrere i perseguitati sollev dalla clausura i
conventiper permettere ai perseguitati di nascondersi. Mons. Giovanni Buttinelli,della parrocchia
della Trasfigurazione, mi rivel che il pontefice avevaraccomandato di passare parola affinch i
parroci accogliessero gli ebrei.Conosco personalmente una famiglia ebrea che gi dopo la vicenda
dellarichiesta dei 50 chili d'oro da parte dei nazisti decise di nascondere ledonne ed i figli in un
convento di clausura in Via Garibaldi. Le suore sidissero disponibili a prendere la mamma e la
bambina ma non potevanoprendere il bambino piccolo. Invece dopo l'ordine del Papa che le
sollevavadalla clausura, hanno nascosto anche il bambino.Io stesso mi sono salvato dalla
persecuzione grazie all'aiuto della Chiesa.Ricordo che era il 16 ottobre era una giornata
piovigginosa, era sabato ilterzo giorno delle festa ebraica della Capanne "Sukkot", mi ero
rifugiatoin casa della mia fidanzata in piazza Bologna. Quando arrivarono i tedeschiriuscii a fuggire
dalla finestra e mi trovai in pigiama per strada. Unafamiglia mi aiut e mi nascose. Cercai aiuto
presso la mia ex professoressadi italiano che mi tenne in casa sua e si interess presso
diversisacerdoti per trovarmi un posto sicuro. Finalmente dopo circa unasettimana, grazie alle
raccomandazioni di don Fagiolo, fui nascosto alLaterano. Ricordo che mi trattarono benissimo.
Dopo due giorni che nonmangiavo, don Palazzini mi fece avere un pranzo con tutto il ben di Dio
unazuppiera con minestra, pane, formaggio, frutta. Non avevo mai mangiato cosbene... .
D. Che cosa pensa del libro di John Cornwell "Il papa di Hitler"?
R. Non l'ho letto. Ma so che vengono scritte tante cose a sproposito e nonpotendo portare
argomenti nuovi danno delle interpretazioni esagerate. Iosono uno storico e non cerco polemiche.
Dai diari di conversazioni a tavolarisulta che Hitler disse: Odio gli ebrei perch hanno dato al
mondoquell'uomo Ges.
A registratore spento Michael Tagliacozzo mi ha rivelato, che purtroppo cisono gruppi di
ebrei, massoni, non credenti, potenti ed influenti che hannointeresse a mantenere un conflitto
perenne con i Gentili perch cospossono continuare a governare la comunit ebraica, gestendo il
potere.Si tratta di un gruppo elitario e non rappresentativo, ma potente.Tagliacozzo dice che non
bisogna cadere nella trappola di pensare che ilpopolo ebraico sia dalla parte di questi. Al contrario
c' una grandeapertura nei confronti dei cristiani. In Israele sono sempre di pi leoccasioni di
dialogo e collaborazione.

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