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COMUNICATO STAMPA

20.04.2010
CAPRI ART FILM FESTIVAL 2010, ECCO I FINALISTI DEL CONCORSO DI
CORTOMETRAGGI “CORTO IN CAPRI”
Nel corso della tre giorni saranno premiati tra gli altri anche gli attori
Giampaolo Morelli e Filippo Nigro.

C’è grande attesa sull’isola azzurra per il Capri Art Film Festival, la kermesse
di cinema, teatro e musica giunta alla quarta edizione, che aprirà i battenti
giovedì sera 22 Aprile, con un’anteprima di Simone Cristicchi e chiuderà il 24
Aprile con il grande show di Dario Vergassola.
L’evento che animerà le mattinate capresi è, anche per quest’anno,
rappresentato da “Corto in Capri”, il concorso di cortometraggi sul tema della
diversità, riservato ai dieci giovani registi under 30 che si sono qualificati per la
finalissima caprese.
Tanti i temi trattati nei corti finalisti: dalla diversità di Religione,
all’incomunicabilità, dalla disabilità al dramma della guerra.
Ad assegnare i premi di miglior corto, miglior regia e miglior
sceneggiatura sarà la giuria tecnica composta anche quest’anno da nomi noti
del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo: dal critico
cinematografico Valerio Caprara al responsabile Ansa Napoli Mario Zaccaria,
dalle attrice Elena Bouryka e Irene Ferri agli attori Fausto Paradivino e
Primo Reggiani.
Il premio Capri Press, assegnato nelle passate edizioni all’attrice Alessandra
Mastronardi e all’attore Enrico Silvestrin, che rappresenta un
riconoscimento alle libertà individuali, d'espressione e d'opinione sarà
consegnato quest’anno all’attore Filippo Nigro. A premiare sarà la direttrice
dell' agenzia stampa Anna Maria Boniello .
Il premio Città di Capri sarà invece assegnato al celebre attore Giampaolo
Morelli, protagonista della serie tv “L’ispettore Coliandro”.
La manifestazione è organizzata anche quest’anno con il contributo dell’Ept di
Napoli e del Comune di Capri, in collaborazione con Ferrarelle, Porto
Turistico di Capri e concessionaria Mini Net Napoli del gruppo Pelli.

Nella foto in alto Gianpaolo Morelli

Queste le sinossi dei corti finalisti:


Rec stop & play (Emanuele Pisano)

Il bisogno di comunicare muove i fili di tre storie che s’intrecciano. Una


detenuta in regime di semilibertà cede all’originale corteggiamento di un
cliente della lavanderia in cui lavora. Un uomo si prende cura del figlio
ventenne in stato vegetativo. Entrambe le vicende forniscono ad un giardiniere
lo spunto per elaborare uno stratagemma che soddisfi un’innata e
indispensabile esigenza di comunicazione.

Xie-zy (Giuseppe Marco Albano)

Un uomo ed un bambino, provenienti da culture troppo lontane fra loro,


s'incontrano per sbaglio.
Tra timore e diffidenza, si ritroveranno legati l'uno all'altro da un "doppio
nodo”.

Salim (Tommaso Landucci)

Il cortometraggio cerca di attualizzare l’antico diritto di asilo delle dhiese


medioevali appoggiandosi al tema dell’integrazione culturale. La storia racconta
di un ragazzo musulmano di nome Salim costretto a compiere piccoli furti per
sopravvivere. Per sfuggire ad una cattura, si nasconde in una chiesa.
Spaventato, resta troppo tempo all’interno dell’edificio rimanendovi chiuso
dentro. Salim troverà asilo decontestualizzando completamente alcuni elementi
simbolici della tradizione cristiana.

Morte di una vecchia in una notte di mezza estate (Andrea Lo Coco)

Claudio e Twinkie, uno ciccione, l’altro nano, scambiano uno stradario per uno
stregario. Solo che uno stradario è uno scritto che contiene un elenco delle
persone e delle strade di un paese, mentre uno stregario è la lista delle streghe
che vivono in ogni cittadina.

DisAbili (Angelo Cretella)

Non c’è un posto libero per la sua bmw giallo oro, allora Marco decide di
parcheggiare nello spazio riservato ai disabili. Mentre fa la spesa incontra Lisa
che è molto bella e ha bisogno di un passaggio. È un guaio perché lei apostrofa
come "stronzo" chi ha parcheggiato senza permesso sulle strisce gialle. Per
giustificarsi serve un disabile: per fortuna nei paragi c’è Gianni che non perderà
l’occasione di aiutare Marco e di fargliela pagare con l’aiuto di Burro, un cane
molto carino, molto vivace e molto sporco.

Il caffè (Viviana Scoppa)

Un uomo sui 60 anni, si ritrova alcolizzato dopo la perdita della moglie. L'alcol
gli provoca la sindrome di Korsakoff (è provocata dall'alcolismo), ossia si
sostituiscono i vuoti di memoria con illusioni create dall'immaginazione,
inconsapevolmente. Così un sogno ricorrente diventa la realtà che
l'accompagna ogni mattina: la moglie che gli prepara il caffè. È convinto che la
moglie
sia ancora viva, che in quella casa esista ancora, vivendo così ogni giorno in
bilico tra sogno e realtà.

Sofia (Carlo Sironi)

Clara e Sofia sono due sorelle. Clara è nella difficile età di passaggio fra
l’infanzia e l’adolescenza. Sofia è una bambina autistica. Clara è divisa fra
l’affetto per la sorella e la sua diversità. Due mondi differenti a confronto. Così
vicini ma che non si toccheranno mai.

Hertz (Giovanni Sinopoli)

L'ambiente presenta dei suoni e dei rumori che difficilmente possono essere
percepiti dall'orecchio umano. "Hertz" è la storia di Valentina, una violoncellista
smarrita all'interno di un labirinto senza via d'uscita, il labirinto delle distorsioni
uditive. Per evadere, Valentina perderà la ragione per scagliarsi violentemente
nella distruzione del suo appartamento. Il battito del cuore e il respiro saranno
per lei percepiti come esterni a se stessa, l'"essere" si sintetizzerà nel solo
pensiero. Un film sperimentale poiché enfatizza le frequenze originate
dall'ambiente circostante, cercando di riprodurre una "ipersensibilità dell'udito".

Anima incompresa (Erika Fiscella)

“Anima Incompresa” nasce dall’idea di entrare nel mondo dei non-udenti, dove
tutto ruota intorno al fenomeno dell’emarginazione. In un susseguirsi di
immagini che descrivono stati d’animo e vissuti di solitudine, fa riflettere sulla
dimensione sociale della “diversità” esasperata dai pregiudizi e dalla cieca
indifferenza che determinano l’esclusione dell'individuo. Il corto lancia il
messaggio che il superamento del “vero” handicap si possa ottenere solo
attraverso un cambiamento culturale.

Il mio ultimo giorni di guerra (Matteo Tondini)

In una strada di collina, nella Romagna della seconda guerra mondiale, un


giovane contadino (Andrea Vasumi) si trova improvvisamente a contatto con
due soldati tedeschi e due americani. Tutto lascia pensare ad un conflitto a
fuoco, e il giovane si sente perduto, ma l'arrivo di un aereo civetta spinge tutti
a nascondersi nell'erba. Da quel momento il contadino cercherà di salvarsi la
vita... passati gli anni quello stesso contadino (Ivano Marescotti) racconterà
così al nipote il suo primo e ultimo giorno di guerra, nascondendo però una
dolorosa verità.

COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE:


TEODORICO BONIELLO 3389253287
ANTONINO ESPOSITO 3491583890
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