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Anno V n.

28 / Pasqua 2016

della comunit
Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA
Bollettino parrocchiale a diffusione interna
L' Angolo di Don Giuseppe

Pasqua nell'anno della misericordia


Il percorso della Settimana Santa:

Tutto lanno liturgico, le celebrazioni e la vita cristiana sono incentrati sul mistero pasquale, perch la
sua efficacia, con la risurrezione di Cristo, si estende
al panorama intero della salvezza.
La Pasqua colma di gioia la Chiesa che proclama a
tutti gli uomini questo grande evento, questo messaggio di vita. La Pasqua non la verit fondamentale di un sistema filosofico, anche se religioso:
il momento decisivo di una storia; soprattutto
unesperienza, che, fatta da Ges, deve ripetersi
spiritualmente in ogni credente, che ha poi la missione di testimoniarla nella sua esistenza quotidiana,
fin tanto che non si ripercuota sullintero universo.
Luomo, la Chiesa, il cosmo hanno nella Pasqua di
Cristo la loro ragione dessere. Per questo la liturgia
non riesce a contenere la felicit ed esclama:
Questo il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo
insieme e rallegriamoci! , insistendo nellinvito, rivolto ai cristiani, ad essere testimoni del Risorto.
La Pasqua simultaneamente un compimento e un
inizio. E levento verso cui converge tutto il piano
divino proclamato e rivelato dai profeti del Primo Testamento ed anche il principio di un nuovo corso
della storia.
Cristo glorificato infatti ha inviato gli Apostoli, ripieni
di Spirito Santo, non solo perch, predicando il Vangelo a tutti gli uomini annunziassero che il Figlio di
Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal
potere di Satana e dalla morte e trasferiti nel Regno
del Padre, ma perch attuassero, per mezzo del Sacrificio e dei Sacramenti, lopera della salvezza che
annunziavano(SC,6).
Gli Apostoli hanno potuto compiere questa missione, perch hanno veduto e creduto, perch hanno
potuto realizzare unesperienza di familiarit con Cristo (abbiamo mangiato e bevuto con lui) e finalmente perch hanno avuto da lui stesso lo Spirito,
per essere suoi testimoni e portatori del suo nome
tra le genti.
La Pasqua di Cristo, nellanno del Giubileo della misericordia, per essere evento di rinnovamento di tutti
e di tutto, ha bisogno ancora di questi testimoni, di
uomini e donne doggi, che con schiettezza e coerenza sappiano dire al mondo che Cristo risorto!.
BUONA PASQUA!

Domenica delle Palme:


-Benedizione delle Palme ore 10,30 sul sagrato
S. Francesco e processione verso S. Lucia
-Santa Messa in Parrocchia ore 11,00
Gioved Santo:
-Messa Crismale in Cattedrale a Bari ore 10,00
-Messa in Coena Domini ore 18,00
-Adorazione Eucaristica Comunitaria ore 22,00
Venerd Santo:
-Ufficio delle Letture e Lodi ore 9,00
-Celebrazione della Passione del Signore ore 16,00
Sabato Santo:
-Ufficio delle Letture e Lodi ore 9,00
-Confessioni dalle ore 17,00 alle 19,00
-Veglia Pasquale ore 22,00
Domenica di Pasqua:
-Sante Messe secondo gli orari domenicali (7,30 e 8,30 in
San Francesco, ore 9,00 e 11,00 in Santa Lucia)
-Battesimi nel corso della Messa delle 11,00

Don Mim

Credevo che almeno per Pasqua


i telefonini avrebbero taciuto
macch: sono risorti senza morire!

..
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Drin...
..

Nelle pagine interne


in seconda:

La bellezza della paternit


Cronache di Carit

-in terza:
Dimenticati...
Catechisti s...ma con passione!
Letto per voi/ Chi sono io, Francesco?

-in quarta:
Pastorale interparrocchiale per le famiglie
Alcune riflessioni sul motu proprio Mitis Iudex
Voce della comunit
via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle
Redazione: don Giuseppe Di Corrado,
Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Angelina Passatore, Vito Sportelli,
Vito Giannelli, Rocco Barbalinardo, Giovanni Capotorto,
Marina Capodiferro, Marida Donvito
Vieni a trovarci e a leggerci on line su
http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com
Pagina 1
e su http://www.upgo.org/upgov1/

Dedicato ai pap/La

bellezza della paternit


dal libro di Papa Francesco "La famiglia genera il mondo"

un libro che
vorrei consigliare a tutti i
g e n i t o ri,figli,nonni,fidanzati, perch ognuno di
loro potr trovarvi le parole (semplici) che
cerca, il riscontro (reale) dei suoi problemi e le possibili soluzioni. Potr ritrovarvi
le sue esperienze presenti, pregresse
e..future, di figlio ieri, di genitore oggi e di
nonno domani, una carezza per lanima
combattuta dai dubbi, uno stimolo a proseguire con fiducia e speranza nel percorso della vita ,difficile, ma sempre degno di essere vissuto, fino in fondo dove
riabbracceremo il PADRE.
Ogni famiglia ha bisogno del padre. Oggi
ci soffermiamo sul valore del suo ruolo, e
vorrei partire da alcune espressioni che si
trovano nel Libro dei Proverbi, parole che
un padre rivolge al proprio figlio, e dice
cos: Figlio mio, se il tuo cuore sar saggio, anche il mio sar colmo di gioia. Esulter dentro di me, quando le tue labbra
diranno parole rette (Pr 23,15-16). Non
si potrebbe esprimere meglio l'orgoglio e
la commozione di un padre che riconosce
di avere trasmesso al figlio quel che conta davvero nella vita, ossia un cuore saggio. Questo padre non dice: Sono fiero
di te perch sei proprio uguale a me, perch ripeti le cose che dico e che faccio
io. No, non gli dice semplicemente qualcosa. Gli dice qualcosa di ben pi importante, che potremmo interpretare cos:
Sar felice ogni volta che ti vedr agire
con saggezza, e sar commosso ogni
volta che ti sentir parlare con rettitudine.
Questo ci che ho voluto lasciarti, perch diventasse una cosa tua: l'attitudine a
sentire e agire, a parlare e giudicare con
saggezza e rettitudine. E perch tu potessi essere cos, ti ho insegnato cose che

non sapevi, ho corretto errori che non


vedevi. Ti ho fatto sentire un affetto profondo e insieme discreto, che forse non
hai riconosciuto pienamente quando eri
giovane e incerto. Ti ho dato una testimonianza di rigore e di fermezza che forse
non capivi, quando avresti voluto soltanto
complicit e protezione. Ho dovuto io
stesso, per primo, mettermi alla prova
della saggezza del cuore, e vigilare sugli
eccessi del sentimento e del risentimento, per portare il peso delle inevitabili incomprensioni e trovare le parole giuste
per farmi capire. Adesso continua il
padre , quando vedo che tu cerchi di
essere cos con i tuoi figli, e con tutti, mi
commuovo. Sono felice di essere tuo padre. cos ci che dice un padre saggio, un padre maturo.
Un padre sa bene quanto costa trasmettere questa eredit: quanta vicinanza,
quanta dolcezza e quanta fermezza. Per
quale consolazione e quale ricom-pensa
si riceve, quando i figli rendono onore a
questa eredit! una gioia che riscatta
ogni fatica, che supera ogni incomprensione e guarisce ogni ferita. La prima necessit, dunque, proprio questa: che il
padre sia presente nella famiglia. Che sia
vicino alla moglie, per condividere tutto,
gioie e dolori, fatiche e speranze. E che
sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano,
quando sono spensierati e quando sono
angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo
sbagliato e quando ritrovano la strada;
padre presente, sempre. Dire presente
non lo stesso che dire controllore! Perch i padri troppo controllori annullano i
figli, non li lasciano crescere.
Nel Vangelo ci parla dell'esemplarit del
Padre che sta nei cieli il solo, dice Ge-

s, che pu essere chiamato veramente


Padre buono (cfr. Me 10,18). Tutti conoscono quella straordinaria parabola
chiamata del figlio prodigo, o meglio
del padre misericordioso, che si trova
nel Vangelo di Luca al capitolo 15 (cfr.
15,11-32). Quanta dignit e quanta tenerezza nell'attesa di quel padre che sta
sulla porta di casa aspettando che il figlio
ritorni! I padri devono essere pazienti.
Tante volte non c' altra cosa da fare che
aspettare; pregare e aspettare con pazienza, dolcezza, magnanimit, misericordia.Un buon padre sa attendere e sa
perdonare, dal profondo del cuore. Certo,
sa anche correggere con fermezza: non
un padre debole, arrendevole, sentimentale. Il padre che sa correggere senza avvilire lo stesso che sa proteggere
senza risparmiarsi.
Se dunque c' qualcuno che pu spiegare fino in fondo la preghiera del Padre
nostro, insegnata da Ges, questi proprio chi vive in prima persona la paternit.
Senza la grazia che viene dal Padre che
sta nei cieli, i padri perdono coraggio, e
abbandonano il campo. Ma i figli hanno
bisogno di trovare un padre che li aspetta
quando ritornano dai loro fallimenti. Faranno di tutto per non ammetterlo, per
non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno; e il non trovarlo apre in loro ferite
difficili da rimarginare.
La Chiesa, nostra madre, impegnata a
sostenere con tutte le sue forze la presenza buona e generosa dei padri nelle
famiglie, perch essi sono per le nuove
generazioni custodi e mediatori insostituibili della fede nella bont, della fede nella
giustizia e nella protezione di Dio,
c o m e
s a n
G i u s e p p e .
Proposta di lettura di
Angelina Passiatore

Cronache di Carit
Nella Chiesa del Terzo Millennio noi cristiani siamo chiamati ad una testimonianza particolare che non
sempre facile dare: quella della carit. Come ha avuto modo di dire pi volte il Papa, i poveri sono la
carne di Cristo e la Chiesa deve avere cura particolare di loro, soprattutto in questi tempi duri in cui la
politica non riesce pi a rispondere al suo pi autentico compito, quello del servizio alla comunit, e,
dallaltra parte, le contingenze internazionali, le guerre e la distanza delle grandi potenze mondiali dalloffrire soluzioni per realizzare condizioni durature di pace, di quella pace che non solo silenzio delle
armi, ma soprattutto riassetto a 360 delle condizioni dei Paesi un tempo interessati da discordie armate. Sono questi i motivi principali e, starei per dire, naturali che spingono molti stranieri ad unirsi ai nostri
poveri. E, quindi, non dovrebbe meravigliare se i bisogni di un immigrato sono uguali ai bisogni di un
padre di famiglia che ha perduto il lavoro o, magari, a quelli di un separato/a. Semmai ci si dovrebbe meravigliare del contrario,
cio che persone del nostro paese da sempre e una volta vivente in condizioni discrete, ora sia costretto ad elemosinare del cibo
di prima necessit o medicinali importanti e lavoro che, purtroppo, nellattuale situazione non si in grado di dare. E in un Paese
che siede nei vari G 8, G 20 ecc. Ma questa , come si suol dire, unaltra storia! La Caritas, invece, appunto perch, come diceva
una vecchia battuta di don Camillo, tutti i poveri sono uguali, non pu permettersi differenziazioni e cerca di accogliere tutti allo
stesso modo, mettendoci, in quello che fa, il cuore e la faccia, facendosi Buon Samaritano (come ci ha suggerito il nostro Arcivescovo in un incontro del corso di formazione, che da due anni la nostra Diocesi sta portando avanti).
Rocco Barbalinardo per il Gruppo Caritas
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Dimenticati...
Condivido con voi una riflessione
nata a margine di un incontro di AC
svoltosi il mese scorso.
Mentre il diacono Tommaso Cozzi,
presentando l'Ufficio Diocesano della Pastorale del Lavoro, sottolineava
l'impegno del suo ufficio nei confronti dei giovani (dai 14 ai 30 anni) in
cerca di prima occupazione e degli
ultracinquantenni che hanno perso il
lavoro e non riescono a trovare una
nuova collocazione (e non possono
ancora andare in pensione), pensavo "E noi ? "
Purtroppo anche la Chiesa (cos come lo Stato e le statistiche ufficiali)
dimentica quelli tra i 30 e 50 anni che non hanno ancora un lavoro o
sono costretti a vivere in un eterno precariato. Una generazione, la mia,
spesso senza risorse per costruire una famiglia stabile e per cui la pensione probabilmente rester solo un miraggio.
Il futuro appartiene ai giovani, ci dicevano anni fa, illudendoci di speranze mentre studiavamo per prepararci a quel momento.
Poi i giovani di allora sono invecchiati e abbiamo sentito rifare le stesse
promesse a chi veniva dopo di noi. Siamo rimasti fuori, spesso messi da
parte senza mai aver avuto un vero lavoro.
Ignorati anche dagli uffici pastorali ecclesiali, a parte l'amicizia di tanti
bravi sacerdoti.
Se sei single sei escluso dalla pastorale dei fidanzati (prematrimoniale).
Se sei disoccupato sei escluso dalla pastorale del lavoro.
Se non sei sposato e non hai figli sei escluso dalla pastorale delle famiglie.
La parrocchia spesso si ricorda di te solo quando c' qualcosa da fare.
In fondo sei disoccupato, non hai ancora una famiglia; perci tutti pensano che hai tanto tempo libero da dedicare alle attivit parrocchiali.
Per la gente comune sei solo un nullafacente; non hai una tua vita, degli
interessi, magari anche dei genitori da accudire, sentendoti sempre in
difetto perch vivi ancora con loro mentre la societ moderna impone
che a una certa et i figli debbano andare via.
Poco importa se poi l'affetto dei figli venga sostituito da quello di una
badante o di una casa di riposo. Ma loro lavorano, hanno una famiglia,
mille valide giustificazioni per la loro assenza. Tu invece non puoi nemmeno permetterti di dire "non ho tempo" anche se sei oberato di impegni.
Le tue tante qualit, conoscenze e esperienze in genere sono considerate ottime se fai volontariato, insufficienti e inutili quando ti proponi per
un lavoro; in un paese che costringe chi gi lavora a rimanere in servizio
quasi fino alla terza et e tiene fuori i giovani, fino a che non diventano
ormai troppo vecchi per iniziare a lavorare. Paradossi italiani.
Scusatemi per questa riflessione forse poco in tema con questo bollettino, ma spero possa aiutarvi a riflettere e ad andare oltre i pregiudizi e i
luoghi comuni.
Gianni Capotorto

Cronache "catechistiche"

Catechisti s...ma con passione!


Molto spesso, durante il nostro
cammino catechistico, di fronte
alle annose difficolt a riguardo
dellassenza dei bambini e dei
ragazzi e al loro freddo disinteresse, ci rivolgiamo ai genitori,
richiamandoli continuamente al
loro impegno e alla loro responsabilit educativa.
Probabilmente meno spesso
analizziamo il nostro operato e
ci poniamo la domanda: sono un/a bravo/a catechista?.
E' indispensabile vigilare sulla qualit del servizio, che
rendiamo ai piccoli e ai grandi nel loro cammino di fede.
Se la mancanza di gratificazioni e riconoscimenti ci porta
ad essere stanchi e demotivati, questo si riflette inevitabilmente sull'efficacia di quello, che facciamo, e chi ci
circonda sicuramente lo percepisce.
Ogni volta che perdiamo entusiasmo non possiamo far
finta di nulla. Se vero che siamo catechisti per una forma di servizio al Signore, allora sarebbe bene ripensare
e ritrovare dentro di s le motivazioni, che ci hanno portato a rispondere a questa chiamata, ricordando le parole
di papa Benedetto XVI: la Chiesa non cresce per proselitismo.Cresce per attrazione'. Non dovremmo quindi
ridurci ad insegnanti noiosi (e annoiati!) e pedanti, ma
attirare e conquistare con entusiasmo i ragazzi che ci
vengono affidati.
Marina Capodiferro
Tutti a Roma per il Giubileo dei ragazzi
con papa Francesco!
Lappuntamento per il 23 e 24 aprile!
La quota di partecipazione di 90 euro.
Rivolgersi entro luned 21 marzo a:
Grazia Giannico cell. 3334801916
Giovanna Lozito cell 3283736455
Gianni Mastrovito cell 3347026999
Il programma sul sito parrocchiale:
http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.it/

Letto per voi/Chi sono io, Francesco? Cronache di cose mai viste
di Raniero La Valle/Ponte alle Grazie Editore
Parte da una semplice affermazione di papa Francesco, "chi sono io per giudicare ?", il nuovo libro di Raniero La Valle, giornalista e ex direttore del periodico cattolico Avvenire d'Italia, da anni punto di riferimento per il mondo
pacifista e il dialogo tra le religioni.
Un testo in cui La Valle analizza i primi due annni del pontificato di papa
Francesco, commentando i suoi gesti inediti, le sue piccole e grandi rivoluzioni per spogliare il papato dai segni del potere e della ricchezza che ne avevano inquinato la credibilit.
Un ritorno alle origini, alla semplicit del Vangelo, proposta anche dal santo
di Assisi da cui ha preso il nome, una volont e un percorso di rinnovamento
non sempre compresi e spesso ostacolati anche dai suoi collaboratori.
Sul suo blog http://ranierolavalle.blogspot.it/ potete trovare anche la trascrizione del suo intervento a Gioia.
Lector in fabula
Pag.3

A proposito di...

Pastorale interparrocchiale per le famiglie

Nella seconda domenica di Quaresima


nelle Parrocchie di
Gioia stato distribuito alle famiglie un
questionario per conoscere la realt del
nostro paese e le
problematiche
che
potrebbero
essere
oggetto di riflessione
e di discussione per
una pastorale della
famiglia.
Nella parrocchia di
Santa Lucia si preferito distribuire i questionari ai genitori dei ragazzi, che frequentano la catechesi settimanale.
E stato restituito il 60% dei questionari distribuiti, dai quali
sono emerse le seguenti indicazioni.
-L80% delle famiglie composta da genitori e due figli, mentre il 10% da genitori ed un figlio e il 10% da genitori e tre
figli.
-Let del padre varia tra 39 e 53 anni, con punte tra 40 e 48,
mentre quella della madre varia tra 35 e 50 anni, con punte
tra 38 e 43. Let dei figli varia tra 3 e 14 anni, con punte tra
8 e 10 anni.
-Il 93% dei genitori ha contratto matrimonio religioso, il 7%
ha celebrato il matrimonio civile.
-La costituzione delle famiglie varia tra 6 e 19 anni, con punte massime tra 10-12 anni.
-Il 93% delle famiglie appartiene alla Parrocchia di Santa Lucia
-Tutte le famiglie frequentano la Parrocchia di Santa Lucia.
-La frequenza in chiesa settimanale per il 77% per gli altri
saltuaria o scarsa.
-Il 47% degli intervistati ritiene che nella Parrocchia ci sia una
positiva attenzione verso le famiglie, mentre il 30% ritiene
non sia sufficiente o sia poca. Non tutti hanno dato una ri-

sposta.
-Variegate le risposte su cosa le famiglie si aspettano dalla
Parrocchia. Gran parte delle famiglie chiede un maggior
coinvolgimento dei ragazzi, iniziative soprattutto per bambini
e adolescenti, arricchimento dei bambini, comprensione ed
attenzione per i bambini. Altri suggeriscono una maggiore
unione con la comunit, pi unione tra i fedeli senza alcuna
gelosia e pettegolezzi, preghiera in Parrocchia, una Parrocchia sempre aperta a tutti, umanit e accoglienza, sorriso,
ritrovare nella Parrocchia un luogo di serenit e sincerit, un
contatto diretto con le nuove realt sociali ed una maggiore
comprensione della vita quotidiana della famiglia, maggiore
apertura, ascolto e disponibilit verso chi ha bisogno.
-Pochi hanno avanzato proposte su come sostenere famiglie
in difficolt. Tra queste segnaliamo: fare collette alimentari
per i non abbienti, preparare per loro pacchi insieme ai ragazzi, dialogo e sostegno economico, mettere a disposizione
parte del proprio tempo in base alle proprie competenze,
incontrarsi per parlarne.
-Sulla richiesta di confrontarsi, incontrarsi, pregare con altre
famiglie della citt non tutti hanno risposto; il 50% ha risposto
positivamente e il 50% ha risposto negativamente o che
mancava il tempo per farlo o al momento non era disponibile.
-Tra le famiglie disponibili ad incontrarsi il 50% opta per il
sabato pomeriggio, il 30% per la sera dopo le 19,00 e il 20%
per la domenica pomeriggio.
-Gli argomenti che si preferirebbe trattare sono: Approfondimenti religiosi, temi di attualit, problematiche di Parrocchia,
comunicazione con i propri figli, perdita dei valori religiosi,
violenza tra ragazzi, amicizia, povert, unione familiare, educazione dei figli e pace nel mondo, accoglienza del diverso
ed essere cristiani nella societ attuale, sicurezza nelle nostre citt, insegnamenti del Vangelo, lessere restii dei giovani ad andare in chiesa, problemi quotidiani che la famiglia ha
con i figli, argomenti di vario genere che ci aiutano a vivere
meglio in famiglia e in comunit, solidariet con le famiglie
pi bisognose, come affrontare i problemi in famiglia tra coniugi genitori e figli, la chiesa nellattualit e i problemi delle
famiglie attuali.
Francesco Giannini

L' ANGOLO DEL D. V.

Alcune riflessioni sul motu proprio "Mitis Iudex"


Il motu proprio Mitis Iudex che ha riformato dalle fondamenta il diritto processuale matrimoniale canonico, oltre alla riformulazione dei
canoni strettamente processuali contiene una parte dal titolo: Regole processuali per la trattazione delle cause di nullit matrimoniali.
Non inganni il titolo. E, infatti, la parte pi pastorale del provvedimento pontificio. Non ha caso inizia con un proemio che rinvia esplicitamente al Sinodo Straordinario sulla famiglia dellottobre 2014. Allart. 1 si richiama lobbligo per i vescovi, in forza del can. 383 1 di seguire con animo apostolico i coniugi separati e divorziati. Seguono quindi cinque articoli attinenti la consulenza alle coppie in difficolt. Si
ben chiarito allart. 2 che a livello parrocchiale o diocesano prevista una struttura pastorale che ha il compito di raccogliere elementi
utili per leventuale celebrazione del processo giudiziale, ordinario o brevior. E un impegno di carattere professionale, ma certamente con
tratti pastorali. Ci non vuol dire che non debba essere seria, approfondita e secondo le regole della deontologia professionale. Infatti,
lart. 3 prevede che la stessa indagine sar affidata dallOrdinario del luogo a persone ritenute idonee per competenze anche se non esclusivamente giuridico - canoniche. Il che fa ben comprendere la necessit di avvalersi anche di psicologi e psichiatri e di esperti nelle
disfunzioni sessuali. Si profila dunque un lavoro da condurre come pool di esperti tanto che lo stesso art. 3 dice: Questo compito di consulenza pu essere affidato anche ad altri chierici, consacrati o laici approvati dallOrdinario del luogo. Il tenore della norma fa comprendere che lOrdinario debba provvedere con un apposito decreto motivato. Quale lo scopo finale di questi centri pastorali? Ebbene lart. 4
afferma: Lindagine pastorale raccoglie gli elementi utili per leventuale introduzione della causa da parte dei coniugi e del loro patrono
davanti al tribunale competente. E pi specificatamente: Raccolti tutti gli elementi, lindagine si chiude con il libello, da presentare, se del
caso, al competente tribunale . In concreto, con listituzione di questi centri pastorali che si dovranno costituire in ogni diocesi, le coppie
in difficolt avranno uno strumento in pi messo a disposizione dalle singole diocesi. La diocesi di Milano lha istituita per prima e i frutti si
sono gi visti (nei primi due tre mesi, gi 300 consulenze con esito positivo). In Puglia in occasione della inaugurazione dellanno giudiziario mons. Cacucci ha assicurato che anche da noi verranno presto attivati. Si tenga comunque conto che presso il nostro tribunale da
anni vi sono ben tre patroni stabili a disposizione di tutti i fedeli e senza costi. Riprenderemo questo discorso per approfondirlo ulteriormente. Santa Pasqua a tutti.
Vito Giannelli

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