LA VITA
MERCOLED
CATTOLICA
30 MARZO 2016
Il corpo
non
Non si compra la vita
C
dei pi poveri
ROBERTO PENSA
LA VITA
sPecIaLe
CATTOLICA
MERCOLED
30 MARZO 2016
una merce
UNA MOZIONE presentata in Consiglio regionale chiede di mettere al bando, a
livello internazionale, la pratica dellutero in affitto. Per il primo firmatario, Giovanni Barillari del Gruppo Misto, non tollerabile la forma di turismo di italiani verso Paesi che consentono di acquistare un bambino,
tramite la maternit surrogata, e di
rientrare in Italia senza problemi.
NO AL TURISMO RIPRODUTTIVO anche
da parte dellonorevole Gigli che
mercoled 30 marzo presenta una
proposta di legge alla Camera affinch la punibilit della pratica della
maternit surrogata venga estesa anche allestero, nel caso di coinvolgimento di cittadini italiani.
DONO DA VIVENTE. La storia di Elena e
Fabio, coppia che vive a Pagnacco
con tre figli adolescenti. Lei ha donato al marito malato un rene, dimostrando che grazie alle nuove terapie
non necessaria una compatibilit al
100% tra donatore e ricevente.
A DIALISI?
In Ospedale a Treviso
Lesperienza inizia allOspedale di Treviso
con una lunga serie di analisi e controlli, per
entrambi. E lei scopre di avere un problema
piuttosto serio che pu essere trattato in prima battuta con una cura, ma risolto definitivamente solo con unoperazione. In quel
momento non avevo certo tempo da perdere
ricorda ; dovevo tornare sana il pi in fretta possibile, cos ho optato per lintervento
immediato. Dopo la sala operatoria qualcosa va storto tanto che Elena rischia la vita.
Per fortuna, per, in breve tutto si risolve per
il meglio. Ci rimettiamo in gioco e torniamo
a Treviso per il lungo iter di verifiche e analisi.
Trapianto annullato
E quando tutto sembrerebbe girare per il
verso giusto, e si avanza lipotesi delloperazione a maggio (siamo nel 2014), un esame
specifico sentenzia la non idoneit alla donazione. Con il tempo spiega a forza di
chiedere e informarmi, ho scoperto che la
donazione oggi si pu fare anche se non c
compatibilit, aumentando gli immunosoppressori sul ricevente.
E cos il trapianto viene annullato definitivamente. Elena vive un momento di estremo
dolore. stato un vero e proprio lutto, afferma. Ma la grande fede, che lha sempre
sorretta nella sua vita, e lappoggio dei parenti (Mio pap, forte dellesperienza vissuta con mia madre, e consapevole di quanto
complicata possa essere la vita di un dializzato, mi diceva sempre non mollare, vai fino
in fondo al tuo desiderio), le sono di conforto anche in questo straziante periodo. Durante il quale, confida con amarezza, c stato anche chi si fatto avanti prospettando la
soluzione del rene a pagamento. Ovviamente
scartata.
viene portata in
sala operatoria.
Mio marito mi
ha salutato sussurrandomi grazie e io gli ho risposto era ora!,
visto che lui fin
dallinizio,
per
senso di protezione verso i nostri figli e me,
non ha mai appoggiato del tutto la mia scelta.
L i n t e r v e n t o
riesce senza problemi: il rene di Elena, ora nel corpo di Fabio,
fin dai primi minuti inizia a funzionare a dovere. Mi sento come se avessi subito un parto cesareo, commenta Elena alla sorella che
lassiste, una volta risvegliatasi dallanestesia. cos, perch tu mi hai ridato la vita,
sono le parole di Fabio che lascolta a qualche metro di distanza nella stessa sala di semi-terapia intensiva, subito dopo essersi
svegliato dalloperazione che per lui andata
avanti quasi tutto il giorno.
Il ritorno a casa
Dopo 5 giorni di ricovero lei esce dallospedale, dopo appena 12 tocca a lui. E via
di corsa a Pagnacco con Fabio che rientra
in casa rinato , a riabbracciare i loro tre figli. E pure il pap di lei che insieme a due zie
arrivate appositamente dallInghilterra li
hanno accuditi, a turno, mentre mamma e
pap non cerano, cercando di colmare il
vuoto e di superare insieme ansie e paure.
Ges ci ha protetti
Non ho mai avuto dubbi sulla decisione
presa e sul fatto che in questo percorso da
lass Ges abbia protetto tutti noi. A volte mi
ritrovo a guardare mio marito,
che sta bene ed
con noi, e mi dico: il mio orgoglio. Poi mi
confida:
Nel
corso dei tanti
controlli ai quali
mi sono sottoposta di ospedale in
ospedale,
di
fronte alla sofferenza di tante
persone in dialisi, ho pensato
che se per qualche motivo non
fossi risultata idonea alla donazione a mio
marito, lavrei fatto lo stesso. Come donatore
samaritano, dando il mio organo a chi ne
aveva bisogno.