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La dimensione sociale nellinfanzia

Quadro teorico e concettuale... ricordiamo lo sociologo mile Durkheim diceva che nel
processo di socializzazione , il bambino si sente parte della societ perch acquisisce,impara
norme morali e generali all interno di un gruppo.
Parsons (diceva:grazie al processo i socializzazione i modelli culturali di riferimento e
le aspettative di ruolo entrano a far parte della struttura della personalit. Mead diceva
Mead, la socializzazione connessa allo sviluppo dllidentit{ personale e sociale di ogni
individuo.
-----------------------------La prima infanzia..Gi dalla nascita i bambini dispongono di un ponte comunicativo con
lambiente esterno( il pianto sorrisi vocalizzi) Pensiamo anche ai vari riflessi di orientamento:
il bambino direziona lo sguardo verso gli stimoli prima inconsapevolmente poi consapevole ,
riconosce le voci , i volti , abbiamo anche i riflessi di accostamento come il grasping
(pressione palmare)lafferrare oggetti o il camminare.) Durante i primi sei mesi di vita,
linterazione con i coetanei rappresentata esclusivamente da un riflesso di orientamento,
solo dal secondo anno in poi si assiste, nellinterazionecon i coetanei, ad un vero e proprio
comportamento competente
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Let{ prescolare........ Fra i tre e i sei anni di et{, con linserimento nella scuola dell infanzia si
avviano le forme di socializzazione secondarie , le primarie sono la famiglia . sviluppo.
Tra i comportamenti abituali si manifesta il gioco, che oltre ad essere una fonte inesauribile
di creativit consente al bambino di compiere nuove esperienze, di mettersi nei
panni dellaltro ed entrare, quindi, in contatto con altri punti di vista. Il bambino consapevole del s e
dell altro , sviluppa una coscienza morale , acquisisce norme e comprende la dinamica dei suoi
comportamenti verso gli altri
La fanciullezza. Tra i 6 e gli 11 anni di et il bambino acquista la capacit di riflettere su di s e sugli
altri. Grazie alla padronanza del linguaggio, e abilit ad esporre il loro pensiero
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ruolo delle emozioni e dei sentimenti nella relazione interpersonale


Lemozione istintiva, intima, personale; il sentimento il sentire le emozioni, consapevolezza di s.
In passato nn si dava importanza nel ruolo educativo alle emozioni , oggi grazie anche alle neuroscienze
si comprende che le emozioni e i sentimenti sono importanti. Il governo delle emozioni a
carico del sistema limbico. Questi permettono allosservatore di comprendere le azioni degli altri perch
automaticamente egli le rispecchia dentro di s. La capacit di riconoscere le emozioni degli altri il
prerequisito essenziale dell EMPATIA
--------------------------Lintelligenza emotiva Goleman definisce intelligenza emotiva la capacit di gestire e monitorare i propri
sentimenti e quelli altrui al fine di raggiungere obiettivi. Egli distingue, inoltre, tra intelligenza emotiva
personale, che riguarda quelle capacit in grado consapevolezza di s, conoscenza
delle proprie emozioni, capacit di monitorarle, , autocontrollo,capacit di alimentare la propria
motivazione. E quella emotiva sociale che si riferisce a quelle caratteristiche che ci permettono di relazionarci
positivamente con gli altri: empatia, valorizzazione degli altri, rispetto per le diversit. Il docente che intende
realmente aiutare lalunno in modo da attuare la pienezza del suo potenziale educativo mosso da amore
pedagogico; pertanto deve essere un insegnante affettivo
..

Sviluppo psico-fisico tipico e atipico


Lo sviluppo fisico e motorio del bambino, fin dalla nascita, si realizza attraverso una
serie di trasformazioni fisiche che coinvolgono il sistema cerebrale.

Sviluppo fisico e motorio... Lo sviluppo fisico e motorio, nel primo anno di vita, dipende, in generale, dalla
maturazione biologica. Tutte le abilit motorie (la posizione seduta, la locomozione strisciante e carponi,
la stazione eretta e la deambulazione con appoggio) che si realizzano durante il primo anno di vita,nel
secondo anno, ad acquisire la deambulazione autonoma. Solo intorno ai sei anni, il corpo dei bambini ha
ormai assunto le forme e le abilit{ necessarie per superare linfanzia e per assomigliare maggiormente
agli individui dellet{ adulta,

I riflessi e le abilit.
Sin dalla nascita il bambino possiede un bagaglio di riflessi e di abilit.
Nel neonato sono, infatti, gi presenti dalla nascita i seguenti riflessi:
1. il riflesso della ricerca del seno (il neonato ruota la testa, quando viene toccata la sua
guancia, per ricercare istintivamente il seno materno);
2. il riflesso dafferramento (il neonato tende ad afferrare, quando c pressione sui suoi
tendini flessori);
3. il riflesso di Moro (il neonato protende, quando la testa sta cadendo allindietro, le braccia
in avanti);
4. il riflesso del camminare (si attiva quando il neonato viene sostenuto, in posizione verticale,
sotto le ascelle).
I riflessi sono comportamenti involontari e fortuiti che luomo, crescendo e maturando, trasforma
in atti volontari.

Anche le abilit appartengono dalla nascita neonati possiedono anche abilit percettive
(ad esempio, quella di seguire oggetti in movimento)
e motorie iniziali (ad esempio, quella di tenere il mento sollevato, di usare le mani
per colpire oggetti e cos via). Le abilit motorie, nel neonato, sono meno sviluppate di
quelle percettive
-----------------Legocentrismo infantile: la polemica tra Piaget e Vygotskij
Legocentrismo una fase particolare dellinfanzia. Esso non deve essere confuso con legoismo, Secondo lo
psicologo Jean Piaget, nel bambino legocentrismo la mancanza di differenziazione tra il proprio punto di
vista soggettivo e quello di un altro. Per Vygotskij, al contrario, non esistono differenze sostanziali tra il
linguaggio egocentrico e la comunicazione, giacch il bambino usa sempre il linguaggio di comunicazione.
Egli, anche quando si trova solo con se stesso, fa un uso sociale del linguaggio.

Vygotskij e lo sviluppo cognitivo


Per Vygotskij, il pensiero, il linguaggio, hanno un origine sociale e non naturale, Lo sviluppo cognitivo si
realizza interagendo e cooperando con gli altri. In tal modo si viene, infatti, indotti ad autoregolare i
propri comportamenti e ad interiorizzare i processi cognitivi, trasformandoli in risultati autonomi di
consapevolezza personale e sociale.
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Attivit grafico-pittoriche e drammatizzazione. Le attivit espressive e, in particolare, quelle


grafico-pittoriche sono nei bambini strettamente collegate non solo alle loro esperienze emotive, ma
anche alle loro prime relazioni con il mondo esterno Egli, durante il periodo dellinfanzia, disegna per
esprimere ci che lo domina, senza essere stimolato Le agenzie educative (famiglia, scuola dellinfanzia,
mass media e cos via) devono, pertanto, motivare ed organizzare didatticamente tali attivit, tenendo
presente che quelle espressive sinseriscono organicamente nellinsieme dello sviluppo della personalit{
infantile Nellevoluzione del disegno si possono, infatti, individuare alcuni stadi.
1. Scarabocchio e ideazione (2-4 anni): stadio nel quale il bambino, ancora incapace di
coordinazione motoria, traccia linee senza forma su di un foglio (scarabocchio), alle quali
attribuisce intorno ai tre anni forme di rappresentazione configuranti precise immagini
(ideazione).
15
2. Stadio schematico (4-5 anni): in questo stadio, il disegno, giacch il bambino confonde
le proprie emozioni con la rappresentazione mentale, rappresentato come una deformazione
della realt{ (animismo, simbolismo, magismo, egocentrismo, artificialismo
e sincretismo).
3. Schematismo mentale (6-8 anni): in tale stadio la rappresentazione della realt, attraverso il disegno,)

4. Realismo visivo (9-11 anni): in questo stadio il fanciullo, osservando la realt circostante,
cerca di aggiungere, iniziando la ricerca della prospettiva, nuovi dettagli a quello che
sta raffigurando.
5. Stadio del volume e della plasticit (12-13 anni): lo stadio che rappresenta una fase,
per un ragazzo, di piena consapevolezza per quello che intende esprimere attraverso il
disegno.
bambino disegna spesso non per rappresentare una realt, ma per il piacere stesso che tale
attivit gli procura. Egli acquisisce, da un lato, il linguaggio iconico lentamente e in modo
graduale e, dallaltro, il senso estetico, attraverso sia linterazione di suggestioni interiori e
di stimoli esterni sia luso progressivo dei colori (prima uno solo e, in seguito, pi colori) Anche la
drammatizzazione unattivit{ rappresentativa di grande interesse per linfanzia.
una forma tipica del gioco simbolico.

Disturbi dellet{ evolutiva. periodo dellet{ evolutiva che va orientativamente dai primi anni di vita
fino ai venti anni e che si distingue in infanzia, fanciullezza e adolescenza risulta ricco di fasi
critiche che si manifestano nel corso dello sviluppo. Il bambino o ladolescente raramente sono in
grado di riconoscere e comunicare il proprio disagio; tuttavia, tenendo conto della possibile transitoriet
di certe manifestazioni comportamentali ed emozionali, esistono alcuni segnali di allarme, tra i quali
possiamo citare una significativa riduzione del peso corporeo oppure un vistoso declino nel rendimento
scolastico o, ancora, una chiusura netta nelle relazioni sociali
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Il ritardo mentale(ORA SI DICE DISABILIT MENTALE)tre i criteri diagnostici fondamentali del


ritardo mentale: funzionamento intellettivo generale( Q INTELLETTIVO AL DI SOTTO DELLA MEDIA )
funzionamento adattivo,l'esordio prima dei 18 anni di et . Il ritardo mentale pu

essere : LIEVE MODERATO GRAVE GRAVISSIMO


------------------------------Disturbi cognitivi e motori
bambini con disturbi specifici dellapprendimento presentano gravi difficolt, costanti nel
tempo, nellambito scolastico
il disturbo della lettura (dislessie evolutive);
il disturbo del calcolo (discalculia);
il disturbo dellespressione scritta (disortografia, disgrafie);
il disturbo dellapprendimento non altrimenti specificato.
I disturbi della comunicazione o, con maggiore precisione, i disturbi del linguaggio, prevedono
molteplici categorie problematiche, distinte a seconda che la sfera compromessa sia quella della ricezione,
dellespressione o del linguaggio articolato
disturbi delle capacit motorie, tra i quali troviamo quello dello sviluppo della coordinazione,
sono caratterizzati da un tipo di coordinazione motoria oggettivamente inferiore in relazione
allet{ disturbi della coordinazione motoria sono collegati significativamente a quelli
dellapprendimento, in quanto consistono in difficolt{ a sviluppare abilit motorie e di coordinazione
corporea

Disturbi da deficit di attenzione e da comportamento dirompente


Il disturbo da deficit di attenzione (o iperattivit) caratterizzato da notevoli sintomi di disattenzione
e di impulsivit. A seconda della sintomatologia prevalente, sono previsti dei sottotipi:
con disattenzione predominante, con iperattivit/impulsivit predominanti e tipo combinato.
Il disturbo della condotta caratterizzato, invece, da un tipo di comportamento che lede i
diritti fondamentali degli altri oppure vola le principali norme sociali in relazione alla et
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Nozioni di educazione sanitaria e igiene scolastica nella scuola dellinfanzia La legge


833/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, stabiliva fra i suoi obiettivi

la tutela della salute fisica e psichica del cittadino


. La tutela della salute
................................................................................................................................................................................................
Il concetto DI EDUCAZIONE sanitaria
Leducazione sanitaria ha lobiettivo di programmare e organizzare tutti gli interventi informativi
e formativi necessari a far s che la popolazione sappia affrontare e risolvere i propri problemi reali, utilizzando
le risorse offerte dai servizi socio-sanitari territoriali.

In particolare, la scuola che deve farsi carico delleducazione sanitaria: nellet{


evolutiva che lindividuo sviluppa atteggiamenti durevoli nei confronti del proprio
corpo, dellalimentazione e delligiene

Igiene della SCUOLA


Il servizio di Medicina scolastica ha il compito
-sottopone ogni alunno a visita medica almeno una volta lanno;
controlla che siano mantenuti in ordine e in efficienza gli arredi, gli impianti di illuminazione,
di riscaldamento e di ventilazione della scuola;
vigila sulla pulizia degli alunni;
vigila sulla pulizia dei locali della scuola (in particolare, dei servizi igienici e delle cucine);
denuncia allufficiale sanitario i casi di malattie infettive che si verificano nella scuola e
provvede, su delega di questi, ad adottare i provvedimenti necessari per la disinfezione
e la disinfestazione dei locali

Educazione sanitaria a scuola


contenuti delleducazione sanitaria sono la salute personale, la cura e ligiene del corpo, le
cui dimensioni principali riguardano:
cura della salute del bambino;
applicazione pratica delle fondamentali norme igieniche;
riconoscimento e valutazione dei pericoli per la prevenzione degli infortuni e delle malattie.

Educazione alimentare
Fin dai primi anni di vita necessario porre le basi per unalimentazione equilibrata.
Il bambino deve essere educato allalimentazione regolare, allabolizione di alimenti
e (merendine, patatine fritte ecc.); allo sviluppo del senso gustativo e alla ricerca di sapori naturali. Sar
indispensabile uno stretto coinvolgimento delle famiglie dei bambini,

Ligiene dellambiente scolastico Lambiente scolastico deve poter garantire ai bambini


le dovute condizioni igieniche, affinch
il processo di formazione avvenga nel migliore dei modi .Tali condizioni
si realizzano nei seguenti livelli:
edificio scolastico;
arredamento e attrezzature;
sussidi e materiali didattici;
supporti e condizioni tonificanti e stimolanti
Concetto e storia della psicologia dello sviluppo
La psicologia dello sviluppo studia i vari processi e cambiamenti delluomo
----processi fisiologici;
processi comportamentali;
processi emotivi;
processi cognitivi
lorganismo in costante adattamento allambiente
.

Modelli teorici e clinici

Tra i modelli teorico-clinici principalmente utilizzati troviamo il modello cognitivo-costruttivista Questo


sistema teorico ed applicativo considera luomo nella sua complessit{
e multidimensionalit e ne valuta sia i comportamenti espliciti che i processi motivazionali
e conoscitivi (linguaggio, immaginazione, emozione ecc.). la sua evoluzione storica affonda
le radici in molte altre ipotesi teoriche, tra cui quella della psicologia comportamentista,
della psicologia dei costrutti personali di George A. Kelly, della terapia razionale
emotiva di Albert Ellis, della teoria dellattaccamento di John Bowlby, oltre che delle
scienze cognitive. Nello specifico la psicologia dello sviluppo trova i suoi massimi rappresentanti teorici
nelle
teorie stadiali di Jean Piaget ed Erik Erikson, estrapoliamo i cinque momenti durante i quali lo
sviluppo fortemente critico:
a) infanzia; Durante linfanzia (0-2 anni), ad esempio, il processo di adattamento nel bambino costantemente attivo
b) fanciullezza; Nel corso della fanciullezza (11anni) ritroviamo alcuni elementi dellinfanzia, ai quali si aggiungono nuovi compiti che
richiedono ulteriori esperienze di apprendimento e nuove abilit
c) adolescenza; Molti autori (tra cui principalmente Erik Erikson) concordano nellattribuire al periodo
delladolescenza il compito evolutivo della formazione di unidentit stabile
d) et

adulta; dellet adulta consiste, al polo positivo, nella percezione


della propria generativit polo negativo destabilizzazione delluomo
e) tarda et. caratterizzata da mutamenti fisiologici e sociali che impongono allindividuo una nuova serie di
adattamenti piena accettazione del Se
Ciascuno di questi momenti presenta specifiche difficolt a proprio carico, di seguito specificate
............................................................................................................................................................

Strutture del processo evolutivo. Si possono evidenziare due orientamenti teorici


principali:
teorie organismiche; che considera il bambino come un organismo interamente plasmato
dalle esperienze e dall'apprendimento
teorie innatiste secondo cui il bambino un attivo costruttore delle proprie capacit e lo
sviluppo dovuto a influenze interne piuttosto che a fattori ambientali esterni

-------------------Le origini della psicologia dello sviluppo nascita della psicologia dello sviluppo venne sollecitata, nella
seconda met{ dellOttocento, sostanzialmente da due eventi, rappresentati dalla diffusione della teoria
dellevoluzione Darwin e dal fenomeno della scolarizzazione di massa causato dalle nuove esigenze della societ{
industriale

La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget..


ritiene che lo sviluppo dellintelligenza abbia potentemente favorito ladattamento della
nostra specie allambiente circostante
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Lepistemologia genetica
questo suo tentativo di ricostruzione dellorigine dei processi psichici superiori Piaget d{
il nome di epistemologia genetica, che vuol dire propriamente studio della genesi dei
processi cognitivi logico-razionali
-------------

Elementi dello sviluppo


Ogni attivit mentale, secondo Piaget, presuppone una maturazione neuro-biologica che
ne orienta lo sviluppo: questo non , dunque, esclusivamente riducibile allinfluenza di fattori
esterni, sociali e culturali, sul bambino. Luomo con linterazione dell ambiente attua l ASSIMILAZIONE (
CONOSCENZE NEI SUOI SCHEMI MENTALI CHE HA) E ACCOMODAMENTO( ESPERIENZE NUOVE FANNO SI
CHE I SCHEMI PRESISTENTI VENGONO MODIFICATI) PIAGET ritiene che gli stadi dello sviluppo
cognitivo nel bambino siano 4: SENSO MOTORIO ( DA 0-2 ANNI ) PREOPERATORIO (2-7ANNI ) STADIO
DELLE OPERAZIONI CONCRETE( 7-12 ANNI ) STADIO delle operazioni formali (12-15 anni).
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Ambiente e sviluppo secondo Vygotskij


Per Vygotskij LAMBIENTE CHE STIMOLA LE CAPACIT{
linterazione tra individuo e ambiente avviene attraverso due tipi di strumenti:
strumenti materiali, consistenti in oggetti pi o meno complessi di cui lindividuo si
serve per entrare in contatto con lambiente, costituito da elementi sia fisici che umani;

strumenti psicologici, a loro volta rappresentati dal linguaggio, da sistemi di numerazione


e di calcolo, dalla scrittura, dallarte ecc

Le teorie psicoanalitiche dello sviluppo


Esistono diversi tipi di motivazioni e metterlo in evidenza ci d la possibilit di introdurre la
complessit{ dellindagine psicoanalitica
----consce o inconsce;
semplici o articolate;
transitorie o permanenti;
fisiologiche o sociali

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Lapproccio psicoanalitico di Freud.


Freud mise in evidenza che durante i primi anni di vita si gettano le fondamenta della personalit{ dellindividuo
adulto. PER IL LUMINARE , LO SVILUPPO SESSUALE IMPORTANTE NELL INTEGRALIT{ DEL BAMBINO , CI
CITA 5FASI:
1 fase orale (0-18 mesi): caratterizzata dallattivit{ della suzione
2 fase anale (18 mesi-3 anni): CONTROLLA LE FECI
3 fase fallica (3-5 anni) CONOSCE IL FALLO che crea tra i due sessi unopposizione ( IL COMPLESSO DI EDIPO)
4 fase di latenza (6-12 anni): in questa fase, che va dai 5-6 anni fino alla pubert, si conclude il periodo
fallico.
5 fase genitale (12-15 anni): si tratta di una fase caratterizzata dalle trasformazioni che si verificano
nella pubert

Anna Freud
FIGLIA DI FREUD
introduce nell'analisi infantile una componente educativa nei confronti del bambino e del
suo ambiente, con il quale mantiene un rapporto costante dopo aver sciolto nodi
conflittuali del bambino e averne liberato le pulsioni. Secondo A. Freud le acquisizioni
evolutive di un bambino si producono soltanto in presenza di un ambiente positivo: cio
per amore.Il bambino infatti non apprender il linguaggio, non accetter il controllo degli
sfinteri, la socializzazione, la scuola, se non a condizione, che l'oggetto esterno che gli
impone questi sforzi maturativi, sia sufficientemente buono.
-------------------Lo sviluppo psico-sociale di Erikson
partire dalle fasi di sviluppo psico-sessuale di Sigmund Freud, Erikson individua otto stadi di
sviluppo psicosociale, ciascuna caratterizzata da una precisa crisi psicosociale:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

Infanzia 0-1 anno (fase orale-respiratorio), fiducia/sfiducia;


Prima Infanzia 1-3 anni (fase anale-uretrale), autonomia/vergogna e dubbio;
Et genitale 3-6 anni (fase infantile-genitale), iniziativa/senso di colpa;
Et scolare 6-12 anni (fase di "latenza"), industriosit/inferiorit;
Adolescenza 12-20 anni (pubert), identit e contestazione/diffusione di identit;
Prima et adulta 20-40 anni (genitalit), intimit e solidariet/isolamento;
Seconda et adulta 40-65 anni, generativit/stagnazione e auto-assorbimento;
Vecchiaia 65 in poi, integrit dell'Io/disperazione.

Pur essendo un cammino "a tappe", il ciclo di vita viene inteso da Erikson come un continuum.
Nello sviluppo, infatti, importante il concetto di crisi intesa in maniera positiva; questa, infatti,
la scelta effettuata per risolvere la problematica evolutiva. La persona quindi riemerge con un
accresciuto senso di unit interiore: gli elementi negativi non vengono cancellati ma vengono
ampiamente superati.

Melanie Klein
Ci parla del bambino che sin da piccolo differenzia gli oggetti buoni ( quelli che lo
gratificano ) gli oggetti cattivi. Tuttavia x sviluppare nel bambino questa scissione di
oggetti in modo naturale , applica delle terapie , in questo caso parliamo di bambini
schizoparanoide Definisce la mente come un contenitore, dal quale il bambino attinge tutto il
suo bagaglio di conoscenze, di frustrazioni e emozioni. Gli oggetti vengono visti in funzione di
soddisfacimento o di fantasmi, di fatto quando il bambino gioca affronta le sue paure
convertendole in piacere. Poi analizza il rapporto madre/figlio eccc
------------------------Winnicott: dalla psicoanalisi infantile al concetto di S
Ci parla di oggetti transazionali , sono quelli oggetti ( coperta , giocattolo etc) che
aiutano il bambino nei momenti di angoscia , nella fase con il distacco con la madre
Heinz Kohut
Kohut definisce S lapparato psichico originario. Poich il S primitivo del bambino disunito,
per giungere al Ci avviene attraverso due specifiche funzioni:
la funzione specularela coesione ha bisogno del rapporto con lAltro altri termini, il bambino gode
del fatto di esistere esclusivamente come oggetto di desiderio della madre, come suo rispecchiamento
funzione idealizzante, la quale deriva dal S paterno e per Kohut attualizza lideale di comportamento,
linsieme delle norme di condotta. Il bambino
introietta, assorbe e sublima limago ( immagine di una persona amata)del padre

-----------------La teoria dellattaccamento di Bowlby


Studia lattaccamento sociale tra il neonato e la persona che si prende cura di lui (caregiver)
Il bambino poi si lega affettivamente anche agli altri membri della famiglia
Il legami affettivi possono essere
Sicuro e INSICURO , QUESTO CONDIZIONER IL COMPORTAMENTO IN SEGUITO DEL BAMBINO
------------------.

Scuola come agenzia di socializzazione....

Il sociologo francese Durkheim definisce la scuola come microcosmo sociale, poich


in essa individua la cosiddetta prima agenzia di socializzazione. In effetti, la classe scolastica
della scuola dellinfanzia costituisce spesso, per il bambino, il luogo della prima uscita
dallambito familiare scuola dellinfanzia, in particolare, svolge un compito fondamentale, poich consente
al bambino di liberarsi dallimmedesimazione emotiva nella famiglia, favorendo la sua
autonomia e facendo in modo che egli assimili i valori e le norme della societ, confrontandosi
con gli altri su di esse e grazie ad esse
------------La famiglia e i suoi modelli educativi differenti modelli familiari si ripercuotono in maniera evidente
sugli stimoli che vengono DATI AL BAMBINO , I MODELLI EDUCATIVI FAMILIARI POSSONO ESSERE
INDULGENTEE PERMISSIVO AUTOREVOLE, REPRESSIVO
-------

I rapporti tra genitori e insegnanti


Allinterno delle scuole possono essere pianificati progetti appropriati per sviluppare linterazione
con le famiglie; i genitori, infatti, si sentono pi coinvolti se le scuole stabiliscono
programmi che includono forme di collaborazione, mentre gli insegnanti si mostrano pi
disponibili nei loro confronti se si apre un dialogo complessivo sulleducazione dei bambini.
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Nuove sfide educative in Italia: il partenariato


Le relazioni educative tra scuola e famiglia sono di tipo formale e informale e possono essere
occasione di vero e proprio sostegno alla genitorialit.Il parentario un documento in cui vengono insrite tutte le
esperienze docenti-famiglia.

Scuola e rapporti tra pari ambito psico-sociologico, un gruppo di pari definito da una collettivit i
cui membri hanno tutti la stessa et

Subculture giovanili subculture sono spesso definite in contrapposizione ai valori delle culture pi
grandi in cui sono come immerse, sebbene su ci non tutti i sociologi siano d'accordo
In passato gli insegnanti sembravano mostrare scarso interesse nei confronti delle tendenze
sub-culturali, ritenendole disturbatrici delle attivit scolastiche. Nella scuola fin da quella dellinfanzia, la
cultura didattico-educativa convive con una subcultura giovanile, che gli insegnanti devono essere in grado di
individuare, per comprenderne le specificit e le aspirazioni di ciascuno

Linsegnante deve porsi in modo di relazionare e motivare il bambino .Le sub culture possono
essere attivit extracurriculari
--------------------Il contesto familiare come primo ambiente di vita, di educazione e di apprendimento
1. I legami familiari.
Il legame che unisce i componenti di una famiglia costituisce un fattore di stabilit
emotiva,nel senso che aiuta lindividuo a superare i turbamenti esterni e fornisce Il legame
che unisce i componenti di una famiglia costituisce un fattore di stabilit emotiva, DA IL
BAMBINO un certo equilibrio INTERIORE. Un
altro segno del legame interpersonale il disagio da separazione: due amici possono
soffrire per un distacco, come ad esempio il trasferimento di uno dei due in un altro
paese,oppure ancora di pi per un lutto, ma la separazione di un figlio dalla propria madre
provoca sofferenze psichiche molto pi profonde, quindi anche questo aspetto dei rapporti
interpersonali pi complesso se applicato alla sfera familiare
-------------------Le teorie dellattaccamento
Il legame familiare molto pi forte degli altri figlio si trova in una situazione di dipendenza
protratta, essenziale al proprio sviluppo fisico e psicologico. La natura, o meglio levoluzione,
ci ha provvisto di sistemi neurali che fanno s che i genitori si prendano cura dei figli per un
tempo tanto lungo da permettere loro non solo di sopravvivere, ma di attendere alla propria
maturazione e allo sviluppo nel modo migliore La Teoria dellAttaccamento elaborata da John Bowlby
ipotizza che lessere umana presenti gi{ dalla nascita una predisposizione innata a formare legami di
attaccamento,in una ricerca di contatto, di conforto e di protezione con le figure genitoriali primarie

----------------------Limportanza della famiglia per la formazione psicologica dellindividuo


Il nucleo familiare fornisce lambiente in cui avviene lo sviluppo intellettuale e psichico del bambino: la
personalit degli individui si forma nel nido familiare, nelle esperienze dei primi anni di vita; sui primi scambi
interpersonali si costituiscono i futuri modelli di comportamento,e le prime esperienze in famiglia lasciano una
traccia indelebile nella psiche del bambino.

Le relazioni familiari e lo sviluppo del linguaggio


Le ricerche sullo sviluppo del linguaggio e della comunicazione nel bambino hanno focalizzato la loro attenzione
sullambiente sociale in cui cresce, dunque, in primo luogo, sulla famiglia.Fin dai primi giorni di vita i neonati
instaurano relazioni di comunicazione con le persone del proprio ambiente, e questi rapporti, col trascorrere del
tempo, diventano sempre pispecifici: quante volte ci capitato di vedere un bambino che piange, e la mamma
capire aldi l delle parole se ha fame, vuole bere, ha sonno o deve essere cambiato. Poi passa il tempo
e il piccolo inizia a comprendere i movimenti delle persone che lo circondano, e comincia anche a rispondere agli
stimoli che lo riguardano; ad esempio, se la madre si avvicina per cambiarlo, si muove in modo tale da renderle
pi facili i movimenti, o, al contrario, se non vuole, ostacola lazione della mamma. bambino sviluppa un codice
di azioni e una forma elementare di linguaggio che gli permette di farsi comprendere. Grazie a questi codici,
il sistema di comunicazione del bimbo si avvia alla maturazione.
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La socialit
Il primo esempio di convivenza sociale viene fornito dalla propria famiglia di appartenenza, dunque
facile capire quanto sia determinante la qualit dei rapporti nel contesto familiare per la formazione
degli individui in quanto esseri sociali.verso i 2 anni Il bambino comincia a scoprire linfluenza
interpersonale: ad esempio non chiede pi alla mamma un giocattolo solo perch lo vuole, ma per
vedere se la mamma risponde ad un suo desiderio

La societ interculturale e le sue sfide


Nelle Indicazioni nazionali per il primo ciclo si legge che: Particolare attenzione va rivolta
agli alunni con cittadinanza non italiana i quali, ai fini di una piena integrazione, devono acquisire
sia un adeguato livello di uso e controllo della lingua italiana per comunicare e avviare i processi di
apprendimento, sia una sempre pi sicura padronanza linguistica e culturale per proseguire nel proprio
itinerario di istruzione. Tra loro vi sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati di prima generazione) e
alunni nati in Italia (immigrati di seconda generazione). Questi alunni richiedono interventi differenziati che
non devono investire il solo insegnamento della lingua italiana ma la progettazione didattica complessiva della
scuola e quindi dei docenti di tutte le discipline. per promuovere lintegrazione culturale e la valorizzazione
della cultura di appartenenza, allo scopo di favorire lo scambio produttivo delle diversit come valori e
occasioni formative. Nella scuola si fa strada la dimensione europea dellinsegnamento, in direzione
multiculturale.

Linserimento di alunni stranieri in classe


Linserimento degli alunni stranieri costituisce occasione di verifica della comprensione della propria identit
personale e socio-culturale e del rispetto delle diversit

------------------------Il dialogo interculturale


Il valore della diversit individuale va esaltato promuovendo lo sviluppo dellidentit{ e il rispetto verso il
prossimo La scuola si pone come crocevia dei problemi della societ da affrontare con azioni di prevenzione
di fenomeni di conflittualit, di razzismo, di antisemitismo e con azioni di promozione del dialogo
interculturale attraverso lelaborazione di progetti specifici a carattere interdisciplinare e multiculturale,
volti a conciliare dialetticamente le prospettive dellidentit{ e della solidariet{.
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Lintercultura nella scuola di base


La necessit di un impegno per contestualizzare linterculturalit{ nella vita quotidiana e quindi nella scuola
presente gi nella nostra Carta Costituzionale, nella Dichiarazione universale dei diritti delluomo (ONU,
1948), nelle Convenzioni internazionali ed europee sui diritti del fanciullo e sulleliminazione di forme di
discriminazione razziale, troviamole ragioni delleducazione interculturale (in dimensione nazionale e
mondiale): la C.M.del 2-3-1994, n. 73, che ha per oggetto il Dialogo interculturale e convivenza democratica:
limpegno progettuale della scuola, sintesi, due prospettive fondamentali in ordine alleducazione
interculturale: la prima riguarda la possibilit{ di crescita sociale e personale,che scaturisce dall interazione di
diverse culture, la seconda inerisce allaffermazione e valorizzazione della cultura di appartenenza.
Troviamo qualcosa anche negli ORIENTAMENTI DEL 91 DELLA SCUOLA MATERNA ( perch IL FENOMENO
MIGRATORIO AVVIENE NEGLI ANNI 90) valori specifici della comunit di appartenenza, non
in forma esclusiva ed etnocentrica, ma in vista della comprensione di comunit e culture diverse dalla
propria

Lintercultura nei progetti educativi


Limpegno interculturale della scuola si pu e si deve organizzare intenzionalmente e sistematicamente,
a prescindere dalla presenza di alunni stranieri in classe: esplorando le varie discipline della scuola
primaria non difficile cogliere la molteplicit degli apporti a un progetto inter disciplinare

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I programmi europei per la cooperazione


I trattato di Maastricht 1992 ha segnato una tappa significativa in ordine allimpegno dei Paesi della Comunit{
europea ART 126 DEL TRATTATO stabilisce che la Comunit europea contribuisce allo sviluppo di una
istruzione di qualit, mediante una gamma di azioni da effettuare in stretta collaborazione tra gli Stati Membri
RICORDIAMO ALCUNI PROGETTI X SCAMBIO DI CULTURA ( ERASMUS ARION EURODYCE ETC..)
Indicegenerale

Accoglienza e valorizzazione di culture diverse


laccoglienza favorita da strategie di integrazione individualizzate e di gruppo, il clima relazionale e
lelaborazione di progetti specifici allinterno della programmazione costituiscono condizioni preliminari per
lintegrazione scolastica, in funzione del diritto allo studio.
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Scuola, famiglia e agenzie educative extrascolastiche formali e informali


Levoluzione culturale e scientifica di una societ{ strettamente correlata al concetto discuola, intesa come
istituzione funzionale alla trasmissione del sapere e dei valori. La scoperta dellinfanzia si

arricchita di interpretazioni e di ricerche dal Settecento in poi: con lIlluminismo, grazie a


Locke e, ancor pi, a Roussea affermaNO limportanza di questo stadio della vita umanaNel
corso del XX secolo sia le istituzioni scolastiche, sia i programmi didattici hanno, di conseguenza,
subito unevoluzione su cui hanno avuto incidenza numerosi fattori socio-culturalied economici, quali: la rapida
evoluzione della civilt tecnologica e scientifica, la diffusione dei mediaGli ultimi decenni del secondo millennio e
linizio del terzo segnano lirrompere delle tecnologie informatico-cibernetiche in tutti i settori.In
conclusione la scuola in base alla evoluzione nel corso dei tempi ha sempre dovuto rivedere le sua didattica x
strare e insegnare a passo con i tempi.
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La scuola nella societ complessa


Negli ultimi anni prevalsa la concezione di scuola come co-protagonista del cambiamento,
, unificazione e socializzazione, attraverso lacquisizione di conoscenze, competenze, atteggiamenti capaci di
sviluppare lidentit{ personale, lautonomia di giudizio, comportamenti e scelte responsabili

La famiglia e il progetto educativo


Per fronteggiarepidi mutamenti culturali, oggi pi che mai si chiede limpegno di tutte
le agenzie formative e della scuola in particolare alla promozione di valori universali
in grado di rispondere alla universalit{ e alla globalit{ e mondialit{ dei problemi dellumanit{.Anche
la famiglia chiamata a partecipare al progetto educativo

Lextrascuola e leducazione
Nella societ complessa e differenziata, la famiglia e altre agenzie (formali e informali)producono influenze
nelleducazione. E necessario che la famiglia e scuola si basino su un rapporto e dialogo costruiti dentro un
progetto educativo condiviso e continuo

Linfluenza dei media


Unincidenza di rilievo assumono i messaggi provenienti dai media. oggi la rete internet ad aprire nuovi
orizzonti di conoscenza, producendo effetti negativi di vario tipo. I media influenzano le capacit
cognitive, perch riducono la capacit di giudizio, di scelta e di espressione creativa; il senso
etico, perch inducono allassuefazione a stili di comportamento, mode e dogmi discutibili; il linguaggio, perch
propongono modelli linguistici stereotipati e conformistici .LASCUOLA Si impone pertanto lesigenza di favorire
la costruzione di menti critiche e autocritiche, capaci di imparare ad imparare e di compiere scelte autonome
e responsabili
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La prospettiva della continuit


La scuola di base si pone, inoltre, nella prospettiva della continuit rispetto alle fasi di crescita del fanciullo,
rispetto alle esperienze vissute nella scuola e nellextrascuola, rispetto alla frammentazione e alla molteplicit
dei saperi, rispetto alle scuole contigue: attraversola mediazione della programmazione, si prefigura un
ecosistema formativo capace di raccordarele varie pluralit (di identit, di capacit, di saperi, di valori, di
interventi, di metodi,di stili) e di rendere unitario, complementare, e coerente linsegnamento/apprendimento
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Bambini e bambine in difficolta


. Le situazioni di svantaggio socioculturale e di diversa abilit
(Orientamenti 1991).dicono:La scuola materna accoglie tutti i bambini, anche quelli che
presentano difficolt di adattamento e di apprendimento, per i quali costituisce una
opportunit educativa opportunamenterilevante. Ogni bambino deve potersi integrare
nellesperienza educativa che essa offre, cos da essere riconosciuto e riconoscersi come
membro attivo della comunit scolastica, coinvolto nelle attivit che vi si svolgono
Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attivit educative nella scuola
dellinfanzia, 2004).dicono:

La scuola dellinfanzia concorre alleducazione armonica e integrale dei bambini e


delle bambine che, attraverso la famiglia, scelgono di frequentarla dai due anni e mezzo
fino allingresso nella scuola primaria, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi
evolutivi, delle capacit,delle differenze e dellidentit di ciascuno, nonch della
responsabilit educativa delle famiglie

Orientamenti del 2007 dicono:


Le

famiglie dei bambini con disabilit chiedono sostegno alla scuola per
promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento sereno
delle differenze modo che ciascun bambino possa trovare attenzionispecifiche ai propri
bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione
(Indicazioni nazionali 2012)dicono:
Le famiglie dei bambini con disabilit trovano nella scuola un adeguato supporto capace di
promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione
di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni
specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di
formazione

----------------------------------------------------Lo svantaggio socio culturale


Indicazioni Nazionali del 2012 dicono:
La diversit deve essere affrontata dal docente come fatto normale: Lambiente di apprendimento
organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si senta riconosciuto,
sostenuto e valorizzato: il bambino con competenze forti, il bambino la cui famiglia viene
da lontano, il bambino con fragilit e difficolt, il bambino con bisogni educativi specifici,
il bambino con disabilit, poich tutti devono saper coniugare il senso dellincompiutezza con
la tensione verso la propria riuscita. Non possiamo dimenticare che, per lart. 3 della Costituzione,
compito dello Stato rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono impedire il pieno
sviluppo della persona. Lo svantaggio culturale si manifesta come disuguaglianza di opportunit educative
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I diversamente abili
persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,
stabilizzata o progressiva, che causa di difficolt di apprendimento, di relazione o di
integrazione lavorativae tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di
emarginazione (art. 3, L. 104/1992).
La situazione di disabilit deriva da un danno alla persona sul piano fisico, psichico, o sensoriale
situazione di handicap deve essere affrontata da diverse professionalit (medici, specialisti
della riabilitazione, insegnanti, genitori ecc.), con unazione integrata e sinergica per un progetto educativo
globale e su misura.

-------------------------------------Gli interventi metodologico-didattici


La scuola deve essere preparata e aiutare il bambino diversamente abile allo sviluppo cognitivo,
allautonomia personale, allinserimento sociale Gli obiettivi devono sempre essere rivedibili in base
alle necessit del bambino. Si deve applicare un piano didattico individualizzato ,ATTRAVERSO :
LINTEGRAZIONE
LA CONOSCENZA DEL BAMBINO
INTERVENTO DIDATTICO
VALUTAZIONE /RIPROGETTAZIONE
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Disabilit e integrazione scolastica e sociale


1. Il quadro normativo prima della legge 104/92
Il percorso dellintegrazione scolastica della persona diversamente abile :
Prima erano in scuole speciali
Poi in classi differenziali
INTEGRAZIONE NELLE CLASSI
prima legge innovativa fu la n. 118/71 in favore dei mutilati e degli invalidi civili che, allart. 28, introduceva il
principio dellistruzione obbligatoria nelle classi normali, salvo i casi in cui i soggetti fossero affetti da gravi
deficienze intellettive e da menomazioni fisiche di tale gravit da impedire o rendere molto difficoltoso
lapprendimento o linserimento nelle classi normali
Nel gennaio 1975 la Commissione di studio presieduta dallallora senatrice Falcucci, dopo
alcuni mesi di lavoro, giungeva allelaborazione di un documento di grande interesse per la
storia dellintegrazione scolastica nel nostro Paese. Il documento dichiarava che il superamento
di qualsiasi forma di emarginazione degli handicappati passa attraverso un nuovo

modo di concepire e attuare la scuola Gli anni 70 sono importanti x i disabili , perch subentra anche la figura
del sostegno
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La Legge quadro per lassistenza, lintegrazione sociale e i diritti delle


persone con handicap (L. 5 febbraio 1992, n. 104)
Si tratta di una normativa di grande importanza in quanto raccoglie tutte le disposizioni
sullhandicap in una visione unitaria.
La L. 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge quadro per lassistenza, lintegrazione sociale e i diritti
delle persone handicappate) una grande conquista, perch sancisce il pieno rispetto
della dignit umana, i diritti di libert e di autonomia della persona handicappata, la
promozione della piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella societ.
Lart. 3 afferma: La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in

suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione


Lart. 5 riguarda invece i principi generali per i diritti della persona handicappata. La
rimozione di cause invalidanti, la promozione dellautonomia e la realizzazione
dellintegrazione sociale
ART 12 Al bambino disabile da 0 a 3 anni garantito linserimento negli asili nido, cos come assicurato
il diritto alleducazione e allistruzione della persona con disabilit{ nelle sezioni di
scuola dellinfanzia, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado,
nelle istituzioni universitarie. Lintegrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialit della
persona handicappata nellapprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione
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Cultura delle pari opportunit in campo formativo


La costruzione dellidentit personale
In una societ ricca di differenze complessa ., importante che la costruzione del s del bambino che inizia dall
infanzia sia seguita stimolata attraverso processi educativi opportuni , compito scuola e della famiglia . Let{ che
va dalla nascita alladolescenza riveste unimportanza fondamentale nel processo di costruzione dellidentit{
personale e sociale con cui ogni persona si differenzia dagli altri
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La costruzione dellidentit di genere


Il termine identit sessuale il corredo genetico , ( maschile o femminile)
genere , invece, un termine che ha delle connotazioni psicologiche o culturali, pi che
biologiche .In pratica il comportamento che si adotta nella societ in base al sesso
IL GENDER GAP , vuol dire pari opportunit che offre la scuola x il divario uomini donne
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Uguaglianza e diversit
I concetti di uguaglianza e diversit, quindi, si intrecciano nella vita di ogni individuo
Scaturiscono da ci due criteri-guida nellazione formativa:il primo costituito dalla valorizzazione delle
specificit (di genere, sociali, economiche,generazionali, geografiche, di razza etc.), nella consapevolezza che
diversit e pluralismo sono una ricchezza; il secondo costituito dalla garanzia di uguaglianza di opportunit
formative,
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Bambini e tecnologie in ambito didattico


1. New media, tecnologie e svolt e didattiche
Lintroduzione dei media cio una risorsa che stimola le menti e la creativit delle persone e sviluppa le
potenzialit umane.La scuola deve essere sensibile e pronta ai cambiamenti e alfabetizzare ed educare ai
media al fine di rendere il soggetto no parte passiva , ma attiva.
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Una didattica multimediale


La scuola interpreta e integra alle dinamiche che accompagnano lo sviluppo e lacrescita delluomo nella
societ contemporanea

SCUOLA E TV
La scuola deve assumere la televisione come strumento da inserire nella progettazione
multimedialedella propria attivit di insegnamento, e deve nello stesso tempo insegnare
la televisione.Questultima dovrebbe infatti essere al tempo stesso strumento e oggetto
essa stessa di insegnamento. Documentari didattici, ai film, al computer per agevolare particolari tipi di
apprendimentoin tutte le aree disciplinari, dalla storia alla geografia, dalle scienze alla letteratura (nello
specifico della scuola dellinfanzia favola, racconto), allarte
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SCUOLA E NUOVI MEDIA


Per descrivere il processo di inserimento dei media a scuola possiamo considerare cinque
dimensioni:
1 emotiva, che coinvolge il soggetto e arricchisce la sua personalit
2 sviluppo cognitivo dellindividuo,
3 promuove nuove forme di scoperta attiva e si traduce in nuove strategie organizzative della didattica per i
docenti, oltre a stimolanti opportunit di apprendimento per gli alunni;
4 dellinterazione fra gli attori scolastici,
5 apertura al sistema scolastico
Tale sviluppo progressivo e avviene passando attraverso diverse fasi: a) imparare
con il computer; b) imparare dal computer; c) imparare il computer
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Imparare dal medium


Lespressione imparare dal medium fa riferimento a una prospettiva pi ampia rispetto
al semplice utilizzo del pc come supporto. Le tecnologie costituiscono strumenti dal valore
formativo quando sono messe a servizio di un sapere, di un obiettivo, di unemozione.
----------------------------------I media come ambienti del sapere
Il medium rappresenta uno stimolo per idee sempre nuove Il modello comunicativo che
riassume questo processo pu essere definito network paradigm, per indicare una conoscenza pi
reticolare, aperta e decentralizzata, grazie al contributo dei media I media si trasformano in ambienti
del sapere, ovvero in agenti di una nuova sensibilit culturale, che stimolano a progettare e a sviluppare
nuove idee
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I media come attivatori mentali


I media permettono allalunno un apprendimento attivo perch, oltre a offrire accesso a
una quantit illimitata di informazioni, mettono alla prova il suo grado di autonomia, i media
sono stimolatori della fantasia
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Leducazione in europa
A causa di sfide poste dalla globalizzazione e dalle tecnologie , i leader politici
dell U.E ( unione europea) si sino riuniti a Lisbona .
La strategia di Lisbona orienta riforme strutturali ( innovazione- economiche
coesione sociale) Successivamente nel 2005 i capi del governo hanno deciso di
rilanciare la strategia , in una cooperazione comunitaria, scambi , lavoro , pari
opportunit.
RICORDIAMO CHE
Nel 1992 il trattato di Maastricht rende possibile questa estensione , la
promozione dell istruzione in ambito europeo ,trova il suo fondamento nell
ART 165 TFU ( SVILUPPO DI QUALIT )

Ora sono stati introdotti nuovi programmi in europa , parliamo dellEUROPA


CREATIVA PROGGETTO 2014-2020.
Con la dimensione europea i percorsi possibili sono : concetto di stesso di
cittadinanza europea , pluralismo , rispetto , tolleranza solidariet , no alle
discrmininazioni.
La cooperazione educativa fra gli Stati europei si basa : sul MONITORAGGIO ,
INVESTIMENTI E FORMAZIONE ( VALE ANCHE X GLI SVANTAGGIATI
O DISABILI)
Si parla di educazione permanente sarebbe linsieme di opportunit educative
sono quelle
Formali: istruzione e formazione certificata
Non formali : artistica e motoria , sociale
Questo progetto rivolto a tutti senza limite di et
Eurodyce ( sign Indire) , un sito in cui si pubblicano i sistemi educativi dell
unione europea , sono pubblicate nozioni qualitative .
Scuola obbligatoria negli altri paesi europei
In tutta Europa listruzione obbligatoria a tempo pieno dura minimo 8 anni, tuttavia nella
grande maggioranza dei paesi la durata va da 9 a 10 anni. In diversi paesi dura perfino di
pi: 11 anni in Lettonia, Lussemburgo, Malta,Inghilterra, Galles e Scozia, 12 anni in Portogallo,
in Irlanda del Nord e 13 anni in Ungheria e nei Paesi Bassi
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Scuola ed educazione nella Costituzione italiana.


I diritti dei bambini e delle bambine nelle carte internazionali
1923 Carta dei Diritti del Bambino
1924 La Dichiarazione di Ginevra dei diritti del fanciullo NOTA COME LA
DICHIARAZIONE DI GINEVRA ELENCA 5 PUNTI: 1 AL FANCIULLO DEVONO
ESSERE DATI I MEZZI SIA MATERIALI , CHE SPIRITUALI X LO SVILUPPO
2) VA NUTRITO CURATO AIUTATO, OSPITATO ( ORFANO) SOCCORSO
3) ASSISTENZA PRIMARIA IN TEMPI DI MISERIA
4) INSEGNARE A VIVERE NO ALLO SFRUTTAMENTO
5 ) ALLEVATO E ISTRUITO CHE I SUOI TALENTI VANNO MESSI ALS ERVIZIO
DELLA SOCIETA
1959 APPROVATA IL 20 NOVEMBRE dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
1) IL BAMBINO DEVE GODERE DI TUTTI I DIRITTI , ENUNCIATI DALLA
DICHIARAZIONE
2) PROTETTO , LIBERT E DIGNIT
3) HA DIRITTO A UN NOME E AD UNA NAZIONALIT
4) DEVE ESSERE GRARANTITA LA SICUREZZA SOCIALE
5) CURE SPECIALI SE HA PROBLEMI
1989, CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI SULL INFANZIA APPROVATA
DALLA ASSEMBLEA DELLE Nazioni unite ( 1989 20 novembre)

1991Eratificata in Italia il 27 maggio 1991 n 176 .la parola ratificata vuol dire ( una delle fasi
giuridiche che compongono il procedimento normale o solenne, necessario per stipulare i trattati)
Ecco alcuni articoli estratti
1) x fanciullo si intende ogni essere umano con et inferiore ai 18 anni
2) gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella convenzione
4) gli stati devono adottare tutti i provvedimenti legislativi legislativi e amministrativi necesseri x
attuare i diritti del fanciullo
6)ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita
7) il fanciullo deve essere registrato al momento della nascita , ha diritto ha un nome e
cittadinanza
8) gli stati parti devono preservare l identit del bambino
9) Gli stati parti devono rispettare il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno
di essi di avere regolarmente rapporti personali o contatti , a meno che non ci siano problemi x
linteresse del fanciullo
12) Gli Stati Parti garantiscono al fanciullo libert di opinione
14) Gli Stati Partirispettano il diritto del fanciullo alla libert di pensiero , e di religione
17) Gli Stati Parti conferiscono limportanza dei mass media e vigilino affinch il fanciullo possa
accedere alle informazioni provenienti da fonti nazionali e internazionali a questo punto:
Va incoraggiata la divulgazione di materiale che hanno una utilit sociale e culturale,
incoraggiare la cooperazione internazionale con scambi e materiali di altre culture .
I mass media devono rispettare le esigenze linguistiche e il luogo di appartenenza dei fanciulli
Proteggere i fanciulli da materiali e informazioni che nuocciono al suo benessere
19) Gli Stati Parti devono difendere il bambino da ogni forma di violenza
23) Gli Stati Parti devono garantire dignit e vita decente ai ragazzi handicappati
24) Gli Stati Parti diritto del minore alla salute
27 )li Stati Parti il fanciullo ha diritto a un livello di vita sufficiente x garantire il suo sviluppo
29) Gli Stati Parti leducacazione del fanciullo deve avere finalit educative , rispetto verso la
societ, genitori , verso civilt diverse, x la loro lingua , uguaglianza fra sessi , rispetto x
lambiente
30)Negli stati con minoranza etnica e religiosa , linguistiche il fanciullo ha diritto di professare la
sua cultura e religione
31) il fanciullo a diritto al riposo e al tempo libero, Gli stati devo incoraggiare organizzazioni a
fine ludico e ricreativo in condizione di uguaglianza
32) Il fanciullo deve essere protetto dagli sfruttamenti economici,e nn essere costretto a nessun
lavoro che comporti un rischio
36) Gli stati parti proteggono il fanciullo , contro ogni forma di sfruttamento

Scuola ed educazione nella Costituzione Italiana


I principi della Costituzione carta fondamentale dello stato , sono formulati in rapporto alla
loro organizzazione statale e ordinamento familiare.
I principi fondamentali della Costituzione organizzazione statale sono:

1) linsegnamento libero
2) la repubblica detta le norme sull istruzione
3) la scuola aperta a tutti ( nessuna discriminazione )
4) istruzione inferiore obbligatoria e gratuita
6) garantito il diritto allo studio

Costituzione e ordinamento familiare


I principi dell ordinamento familiare sono:
1 ) i genitori hanno il diritto di educare e di istruire i figli
2) garantita la scelta delle scuole ai genitori x i figli
3) sono assicurate alle famiglie bisognose le provvidenze necessarie.
Articolo della Costituzione che dettano norme sulla pubblica istruzione
Art 3 tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, nessuna discriminazione
Art9 La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica
Art 28 i funzionari e i dipendenti dello stato degli enti pubblici sono direttamente
responsabili in caso penale e civile nonch amministrativo
Art 30 diritto dei genitori mantenere , istruire ed educare i figli , anche se nati
fuori matrimonio
Art 33 Larte e la scienza sono libere e libero linsegnamento
Art 34 LA SCUOLA APERTA A TUTTI
Art 38 Gli inabili e i minorati hanno diritto all educazione e all avviamento
professionale
Art 97 i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge , agli
impieghi amministrativi si accede tramite concorso, ( salvo casi stabiliti dalla
legge)
Art 98 i pubblici impiegati sono al servizio della Nazione
Art 117 La potest legislativa esercitata dallo stato e dalle regioni , nel rispetto
della Costituzione
Art 118 le funzioni amministrative sono conferite dai Comuni
----------------------------------------------------------Infanzia, Societ, Educazione Una societ in movimento
La societ italiana attualmente caratterizzata da una condizione di complessit,Fra la tecnologia , i mass
media , il multiculturalismo ,La scuola ha il compito e la funzione nello sviluppo della nostra
comunit nazionale
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La condizione dellinfanzia e della famiglia


Esistono condizioni sociali di disuguaglianza , come la povert
La coesistenza di scenari cos profondamente diversificati e contrastanti impegna quindi la scuola a svolgere
un ruolo di attiva presenza, in collaborazione ed in armonia con la
famiglia, per la piena affermazione del significato e del valore dellinfanzia secondo principi di
uguaglianza, libert e di amorevole solidariet
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Il bambino soggetto di diritti


Spettano alle bambine e ai bambini, in quanto persona, i diritti inalienabili sanciti anche dalla nostra
Costituzione e da dichiarazioni e convenzioni internazionali allavita, alla salute, alleducazione,
allistruzione ed al rispetto dellidentit individuale,etnica, linguistica, culturale e religiosa, sui quali
si fonda la promozione di una nuova qualit della vita intesa come grande finalit educativa del
tempo presente.La personalit infantile va inoltre considerata nel suo essere e nel suo dover essere
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Ambienti di vita e contesti educativi


La domanda di educazione pu essere soddisfatta quando la famiglia, la scuola e le altre realt formative
cooperano costruttivamente fra loro in un rapporto di integrazione e di continuit. La scuola poi, come la
famiglia, si colloca nel quadro di tutte quelle situazioni ed esperienze che il bambino vive in maniera non ancora
formalizzata (costumi, tradizioni, consumi, attivit artistiche, sportive e di tempo libero, insediamenti
urbanirurali, strutture edilizie e cos via), ma che per lui rivestono comunque grande importanza

Il bambino e la sua scuola


La scuola dellinfanzia concorre, nellambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione
integrale della personalit dei bambini dai tre ai sei anni di et
Finalit:
MATURAZIONE DELLIDENDITA rafforzamento dellidentit personale del bambino sotto il profilo corporeo,
intellettuale e psicodinamico
CONQUISTA DELLAUTONOMIA Ci significa che il bambino si rende disponibile allinterazione costruttiva con il
diversoda s e con il nuovo
SVILUPPO DELLA COMPETENZA scuola dellinfanzia consolida nel bambino le abilit sensoriali,percettive,
motorie, linguistiche e intellettivE
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Dimensioni di sviluppo
Ricorda Al suo ingresso nella scuola materna il bambino ha gi una sua storia personale, che lo ha condotto a
possedere un complesso patrimonio di atteggiamenti, capacit ed orientamenti.
Nellosservazione sistematica del bambino quindi opportuno non assumere rigidi criteridi tipo
quantitativo, ma preferire sempre la contestualizzazione dei comportamenti rispetto alle notazioni
classificatorie. I livelli raggiunti da ciascuno richiedono infatti di essere osservati pi che misurati e
compresi pi che giudicati, poich il compito della scuola di identificare i processi da promuovere,
sostenere e rafforzare per consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile.
------------------------Sistemi simbolico-culturali
Nellet{ della scuola materna si sviluppano le basi della simbolizzazione I sistemi simbolico-culturali offrono
al bambino gli strumenti e i supporti (modi di operare e di rappresentare, concetti, teorie) necessari per
raggiungere sempre pi elevati livelli di sviluppo mentale
----------------Continuit educativa
sistema di rapporti interattivi tra la scuola materna e le altre istituzioni ad essa contigue, che la
configura come contesto educativo e di apprendimento .Con la continuit educativa utile a livello pedagogico
scambi di conoscenza del bambino , al fine di facilitare il passaggio da una scuola allaltra . Fra le condizioni
essenziali per promuovere uneffettiva continuit{ si evidenziano lattenzione da riservare, in stretta
collaborazione con le famiglie, allaccoglienza dei bambini, allosservazione sistematica del
comportamento,allequilibrata formazione delle sezioni, alla flessibilit dei tempi, alla
predisposizione degli spazi e alla scansione delle attivit Una particolare cura richiede la continuit con
la scuola elementare, finalizzata al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla comunicazione di
informazioni utili
---------------------Diversit e integrazione
La scuola materna accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficolt di adattamento e di
apprendimento, per i quali costituisce unopportunit educativa opportunamente rilevante. Ogni bambino deve
potersi integrare nellesperienza educativa che essa offre, cos da essere riconosciuto e riconoscersi come
membro attivo della comunit scolastica, coinvolto nelle attivit che vi si svolgono. La presenza nella scuola dei
bambini in difficolt fonte di una preziosa dinamica di rapporti e di interazioni, che , a sua volta, occasione di
maturazione per tutti. La scuola offre ai bambini con handicap adeguate opportunit educative, realizzandone

leffettiva integrazione secondo un articolato progetto educativo e didattico, che costituisce parte
integrante della programmazione.Tale progetto richiede: unaccurata diagnosi funzionale che consenta la
conoscenza deglieventuali deficit e lindividuazione delle capacit{ potenziali; la promozione delle condizioni
in grado di ridurre le situazioni di handicap attraverso lanalisi delle risorse organizzative,culturali e
professionali della scuola; il riconoscimento delle condizioni di vita e delle risorse educative della
famiglia; il reperimento delle opportunit esistenti nellambiente Tutti gli insegnanti della scuola, e
non soltanto gli insegnanti di sostegno, concorrono collegialmente alla riuscita del progetto educativo
generale e di integrazione, al quale prende significativamente parte anche il personale non insegnante ed
ausiliario.
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Orientamenti del 69
Gli Orientamenti
Gli Orientamenti sono uno strumento per indirizzare i docenti nel raggiungimento delle finalit educative e
dellattivit{ didattica.

Gli orientamenti del 69 trattano questi punti


( centrato il ruolo delleducatore , leducazione pi una
forma di cura del bambino)
leducazione e lo sviluppo della personalit infantile;
lassistenza;
-la preparazione alla frequenza della scuola dellobbligo integrando lopera della famiglia
La scuola materna luogo di vita del bambino e anche luogo in cui si organizza lapprendimento,
diventa, pertanto, necessario il passaggio dalla figura delleducatrice, che accompagna la crescita dei piccoli
La legge n. 444/1968 indica le finalit della scuola materna:
educazione e sviluppo della personalit infantile,
-assistenza e preparazione alla frequenza della scuola dellobbligo, integrando lopera della famiglia .
Gli orientamenti del 68 hanno come fine didattico :
lattivit rappresentativala capacit di analisi
rapporti sociali
sviluppo del linguaggio
gioco
sviluppo affettivo ed emotivo
Forme specifiche dellattivit educativa
Nella scuola materna non possibile n si deve mirare a svolgere un sistematico programma differenziato per
temi culturali, o per valori sociali, etici, religiosi giacch non lo consentono ancora n le esperienze, n le
strutture mentali, n gli interessi del bambino, n i livelli della sua maturazione psichica.
Cos impostata, lopera educativa della scuola materna si svolger{ nelle forme di
Educazione religiosa;
Educazione affettiva, morale e sociale;
Gioco e attivit costruttive e di vita pratica;
Educazione intellettuale;
Educazione linguistica;
Libera espressione grafico-pittorica e plastica;
Educazione musicale;
Educazione fisica;
Educazione sanitaria;
Individualizzazione e attivit di gruppo
Leducazione linguistica, nella scuola materna, ha un posto preminente, dato che il linguaggio
verbale pervade e sorregge tutte le attivit del bambino
LA FIGURA DELL ASSISTENTE ( poi viene abolita)
Allassistente non possono essere affidati specifici compiti propri delle educatrici, ma essa
deve saper collaborare con queste e sapersi inserire utilmente nel clima educativo della
scuola materna.
La figura dell educatore
leducatrice possieda e coltivi, prima di tutto, lattitudine ad aggiornare e a migliorare le proprie
conoscenze e capacit professionali
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ORIENTAMENTI DEL 91

A causa dei Cambiamenti pedagogici, culturali e sociali .Il bambino soggetto attivo nella costruzione
della sua personalit{ nellinterazione con i pari, gli adulti, lambiente e

la cultura,La scuola per linfanzia ha assunto la forma di vera e propria istituzione


educativa
Il testo programmatico nazionale esplicita e motiva le finalit della scuola materna, richiama le modalit e le
dimensioni dello sviluppo infantileil curricolo, le cui caratteristiche sono pertanto costituite dalla specificit degli
obiettivi, dei contenuti e dei metodi, dalla molteplicit delle sollecitazioni educative e dalla flessibilit
nellapplicazione delle proposte programmatiche.
Si viluppano 8 campi di esperienza x il bambino: diversi ambiti del fare e dellagire del bambino
1 IDENTIFICAZIONE DELLIDENTITAPERSONALE(Sviluppa il senso dellidentit{ personale,
percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti,sa esprimerli in modo sempre pi adeguato.)
2 SVILUPPO DELL EMPATIA( RICONOSCERE LE VOLONTA ALTRUI)
3 POTENZIAMENTO ABILIT LINGUISTICHE(
4 INTERIORIZZAZIONE DELLE COORDINATE SPAZIO TEMPO(
5 CAPACIT DI PORRE DOMANDE
6 CONDIVISIONE DEI GIOCHI
7 SENSIBILIT VERSO L ALTRO( RISPETTO CULTURA TRADIZIONI)
8 RaFFORZAMENTO DELLA PROPRIA AUTOSTIMALa religione introdotta ma libera si poteva essere esonerati solo su richiesta, 121/1985 e lasciata alla libera
scelta della famiglia.
In particolare la metodologia della scuola dellinfanzia riconosce come suoi connotati essenziali:
a) La valorizzazione del gioco;
b) Lesplorazione e la ricerca;
c) La vita di relazione;
d) La mediazione didattica;
e) Losservazione, la progettazione, la verifica;
f) La documentazione.
Nella scuola dellinfanzia linsegnante protagonista con la sua opera di mediazione didattica
Le fasi della progettazione sono: la verifica e la valutazione iniziale per riconoscere le esigenze
e le capacit dei bambini
--------------------------------------------------------------Cosa hanno in comune gli orientamenti del 69 con quelli del 91?
IN COMUNE HANNO IL PRICIPIO CHE La scuola Materna deve arricchire il mondo delle sue esperienze e di
variarle, cos come ha necessit di attingere una vita sociale pi ampia e un rapporto educativo pi stimolante
------------------------

Cattolicesimo e scuola popolare


1.1 Gli asili di Aporti
1828 FERRANTE APORTI FU UNO DEI PRIMI AD APRIRE GLI ASILI PER FAMIGLIE AGIATE
1831 FOND LA PRIMA SCUOLA DI INFANZIA PUBBLICA E GRATUITA
concependo lasilo non solo come una forma di assistenza, ma anche come unopera di difesa sociale e di
prima educazione dei fanciulli n percorso articolato in tre distinti aspetti:
fisico,intellettuale e etico-religioso Nonostante queste interessanti novit, i limiti delle proposte di Aporti
sono evidenti. I punticritici del suo progetto formativo riguardano: la mancanza di comprensione della
psicologiainfantile; lo scarso rilievo accordato al gioco; lapprendimento di preghiere troppo
lunghe e difficili perch in latino.
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Loratorio di don Bosco


Alle precarie condizioni di vita, sia materiali sia morali delle classi popolari, rivolge la sua attenzione anche
Giovanni Bosco Il pensiero pedagogico di don Bosco, esposto nei Regolamenti per i suoi oratori e nel
Sistemapreventivo per leducazione della giovent del 1877, orientato in senso caritativo e
pastorale piuttosto che politico, in una realt sociale in cui la condizione dei poveri si mostrava
estremamente precaria sia dal punto di vista materiale che morale Loratorio un luogo dove prevale il gioco
sotto lassistenza costante degli educatori che,facendo vita comune con i bambini, troveranno anche le occasioni
per richiamare e far riflettere.Infatti don Bosco individua nel gioco una delle possibilit per attrarre i
bambini ededucarli in un ambiente a loro misura. In questo contesto leducatore diventer{ una sorta di

genitore, capace anche di farli riflettere Don Bosco sostiene che lallievo deve essere lasciato libero, e non
deve essere obbligato in nulla.
Lautorit{ delleducatore deve presentarsi allalunno come espressione della ragione: egli propone
cos di far conoscere le regole, SENZA INFLIGGERE CASTIGHI
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Lattivismo pedagogico e le scuole nuove


Nel 1917, il pedagogista svizzero Pierre Bovet indic con lespressione scuola attiva le esperienze delle scuole
nuove. Nelle scuole nuove, sorte in Europa e in America a fine Ottocento, leducazione non era pi intesa come
trasmissione di un sapere oggettivo dallinsegnante al discente, ma come formazione della personalit autonoma
dellallievo
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Ferriere e le scuole nuove


Adolphe Ferriere (1879-1961) rappresenta la figura di riferimento fondamentale dellattivismo
pedagogico europeo fond lUfficio internazionaledelle scuole nuove al fine di stabilire rapporti di
reciproco aiuto fra le varie scuolenuove, di raccogliere i documenti della loro vita, di mettere in valore le
esperienze fatteda questi laboratori della pedagogia dellavvenire
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metodo globale di Ovide Decroly( SEMPRE PENSIERO ATTIVISMO)


DA MOLTA IMPORTANZA ALL AMBIENTE NELL EDUCAZIONE DEL BAMBINO
Laboratori, campi e giardini, allevamenti, spazi di gioco e di vita comunecostituivano lo spazio educativo, nel
quale i bambini potevano avvicinarsi con gradualitalle attivit sociali e materiali. In tal modo la scuola svolgeva
una duplice funzione: alfabetizzarelalunno e promuovere la formazione dellidentit{ personale.
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Leducazione funzionale di Edouard Claparde


bambino deve essere libero di farsi da s (primato dellautoeducazione sulleteroeducazione),
in relazione ai propri bisogni e interessi profondi e deve essere centro del sistemaeducativo. Leducazione,
dunque, deve partire parte dai bisogni del bambino per realizzarepienamente la formazione completa
dellindividuo.Leducatore deve, pertanto, diventare non solo stimolatore dinteressi, ma anche una guidaper il
processo educativo degli alunni
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Lattivismo di John Dewey( PENSIERO ATTIVISMO)


Luomo ha bisogno, secondo Dewey, di cultura e di tecnica, di teoria e di pratica, di scuola e di lavoro.
bambini apprendonogli aspetti elementari del leggere, dello scrivere e del far di conto mediante i lavori
domestici,agricoli e artigianali; il lavoro viene considerato come uno strumento di FORMAZIONE
DA MOLTA IMPORTANZA ALLE ATTIVIT DI LABORATORIO , SVOLTE IN GRUPPI , ATTRAVERSO
LE ATTIVIT SI SVILUPPANO LE COMPETENZE SOCIALI ED POSSIBILE MONITORARE EVENTUALI
PROBLEMI DI INSERIMENTO DEL BAMBINO
-----------------------------------MARIA MONTESSORI
IL METODO MIONTESSORI VIENE DEFINITO PUEROCENTRICO IL BAMBINO AL CENTRO
MONTESSORI SI Pu DEFINIRLA PROMOTRICE DELLA PEDAGOGIA SCIENTIFICA , LA CASA DEI
BAMBINI DA LEI FONDATA SI BASA A MISURA DEL BAMBINO, DANDO MOLTA VALENZA ALL
AMBIENTE CHE LO CIRCONDA .OGGETTI E ARREDO SONO TUTTI A PORTATA DEL BAMBINO .I
GIOCHI AL FINE DI SVILUPPARE UN EVOLUZIONE COGNITIVA SENSORIALE SONO-: SOLIDI
FIGURE GEOMETRICHE ,PANNI ,SONAGLINI. LAULA DIVENTA UN LABORATORIO ABOLENDO IL
BANCO , LE ATTIVITA SI DEVONO SVOLGERE NEL RISPETTO DELLE ATTIVITA ENERGETICHE
DEL BAMBINO , IMPORTANTI SONO ANCHE LE ATTIVIT CON IL CONTATTO DELLA NATURA
--------------------LE SORELLE AGAZZI E IL METODO AGAZZI
definite le donne dazione nello scenario della scuola infantile italiana nei primi anni del Novecento
Le sorelle Agazzi spingono i bambini a raccogliere qualsiasi oggetto risulti per loro emotivamente
importante: si tratta il pi delle volte di oggetti di estrema semplicit (cosiddettecianfrusaglie);
stimolano poi i bambini a deporre spontaneamente tali oggetti in un luogo di ideale raccolta: il
cosiddetto museo didattico, che ha la funzione duplice di arricchire le conoscenze dei bambini
facendo perno sulla loro iniziativa spontanea e di stimolarli allosservazione, alla discussione, alla
ricerca ritrovo educativo per linfanzia
espressione con cui amavano definire il loro spazio di lavoro rispecchia il CONTESTO
di una grande famiglia, che si apre alla dimensione della socievolezza, della tolleranza e della
solidariet.

CONTINUIT VERICALE E ORIZZONTALE


LA CONTINUIT VERTICALE QUELLA FRA ISTITUTI SCOLASTICI Occorre, pertanto,prevedere
un sistema di rapporti interattivi tra la scuola materna e le altre istituzioniad essa contigue, che la
configuri come contesto educativo e di apprendimentosaldamente raccordato con tutte le esperienze e
conoscenze precedenti, collaterali e successive del bambino (SCRITTO Gi NEGLI Orientamenti del
1991).la continuit orizzontale il rapporto scuola e famiglia

--------Anni ponte e istituti comprensivi


Sono particolarmente importanti gli anni di passaggio (anni ponte) ( PASSAGGIO FRA UNA SCUOLA DI
DIVERSO ORDINE E GRADO ) per il raccordo con losviluppo e le abilit{ dellallievo, in particolar modo se il
bambino si trova in situazione di disabilit o di svantaggio. Gli Isituti comprensivi(La organizzazione in

Istituti Comprensivi prevede che le singole istituzioni scolastiche esistenti


mantengano la loro identit sul territorio e nello stesso tempo garantisce la
partecipazione ad una organizzazione aggregata, pi ampia, in grado di assicurare la
continuit del progetto di offerta formativa. P.O.F per i ragazzi da tre a 14 anni.)
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Lautonomia organizzativa, il piano dell offerta formativa e la


progettazione curricolare
7 giugno 2015 la legge 59 -1995 riconosce lautonomia alle scuole .Lautonomia ha come
fine il miglioramento dellofferta formativa(POF)
La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuit educativa tra i diversi ordini e
gradi dellistruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalit degli alunni, NEL
RISPETTO DEL SUO TERRITORIO
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Lautonomia organizzativa e il POF


Il progetto di scuola viene reso noto con il Piano dellOfferta Formativa
IL PROGETTO
CURRICULARE, EXTRACURRICULARE,EDUCATIVO , ORGANIZZATIVO
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La progettazione curricolare
IL curricolo di istituto espressione della libert{ dinsegnamento e dellautonomia scolastica
e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunit{ scolastica e lidentit{ dellistituto. La costruzione del
curricolo il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e linnovazione educativa.
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Lautonomia educativa della scuola dellinfanzia


Lautonomia educativa della scuola dellinfanzia si fonda sul fatto di essere scuola del bambino e per il bambino.
lunica che progetti lo spazio e il tempo per creare un contesto di relazione, di cura, di apprendimento a misura
di ciascun piccolo alunno. Riportiamo i passi significativi delle Indicazioni per il curricolo del 2007.
Lo spazio accogliente, caldo, curato
tempo disteso, nel quale possibile per il bambino giocare, esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, capire,
crescere con sicurezza e nella tranquillit
La documentazione, come processo che produce tracce, memoria e riflessione,
Lo stile educativo, fondato sullosservazione e sullascolto
La partecipazione, come dimensione che permette di stabilire e sviluppare
legami di corresponsabilit
Anche se nelle Indicazioni definitive del 2012 non presente il riferimento al curricolo esplicito
ed implicito, non manca lattenzione alla cura dellambiente.
Leggiamo infatti: La scuola dellinfanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace
di accogliere le diversit e di promuovere le potenzialit di tutti i bambini, che
fra i tre e i sei anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, che sono
pronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi
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La scuola dellinfanzia nel mondo. I rapporti ocse

LOCSE un organismo istituito con la Convenzione sullOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo


Economici, firmata il 14 dicembre 1960. Oggi ne fanno parte 34 Paesi

Gli obiettivi
Gli obiettivi dellOCSE sono di sostenere la crescita economica sostenibile, aumentare loccupazione,
innalzare il tenore di vita
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rapporto 2012
Dal rapporto OCSE pubblicato il 12 settembre 2012 risultano sopra la media dei paesi aderenti
la scuola dellinfanzia (nona su 34 paesi) e la primaria (decima su 35), Nel rapporto si ribadisce inoltre la
necessit di potenziare la scuola del bambino: I governi dovrebbero aumentare gli investimenti in programmi
per linfanzia e mantenere i costi ragionevoli per listruzione superiore, al fine di ridurre le disuguaglianze
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La funzione docente e il profilo professionale dellinsegnante


Abilitazione e reclutamento
La funzione docente si fonda sullautonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle
attivit individuali e collegiali e nella partecipazione alle attivit di aggiornamento e formazione in
servizio.
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La formazione
Il profilo professionale dei docenti costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche,
metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca Nellambito dei processi di riforma e di
innovazione nella scuola e nelle istituzioni educative,a formazione costituisce una leva strategica fondamentale
per lo sviluppo professionaledel personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per una
efficacepolitica di sviluppo delle risorse umane attraverso qualificate iniziative di prima formazione
e di formazione in servizio,
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Edilizia scolastica e scuola dellinfanzia


1. La normativa di riferimento
L. 412/1975), furono emanate delle norme
tecniche per la costruzione di nuovi edifici scolastici che non si sono per mai tradotte in un vero e proprio
quadro normativo che consentisse alle singole Regioni di applicarle nel concreto.
In materia di edilizia scolastica, dunque, la normativa di riferimento costituita dalle disposizioni contenute nel
Testo Unico dellistruzione (D.Lgs. 297/1994) che trattano di edilizia e di attrezzature scolastiche
107 del T.U. attribuisce ai comuni le spese per la
manutenzione, il riscaldamento, le spese di gestione, la custodia (compreso il personale);mentre gli oneri relativi
alle attrezzature, larredamento, il materiale da gioco delle scuole dellinfanzia materiale da gioco delle scuole
dellinfanzia sono a carico dello Stato
La programmazione degli interventi deve garantire (art. 1):
a) il soddisfacimento del fabbisogno immediato di aule,
b) la riqualificazione del patrimonio esistente, in particolare di quello avente valore storicomonumentale;
c) ladeguamento alle norme vigenti in materia di agibilit{, sicurezza e igiene;
d) ladeguamento delle strutture edilizie alle esigenze della scuola, ai processi di riforma
degli ordinamenti e dei programmi, allinnovazione didattica e alla sperimentazione;
e) una equilibrata organizzazione territoriale del sistema scolastico, anche con riferimento
agli andamenti demografici;
f) la disponibilit da parte di ogni scuola di palestre e impianti sportivi di base;
g) la piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettivit
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IGIENE E SICUREZZA
In merito alla costruzione degli edifici si prevedono norme di igiene e sicurezza Nello specifico, per la
scuola dellinfanzia, la primaria e la secondaria di primo grado previsto uno spazio vitale di mq 1,80
per alunno.
Il compito di verificare le norme spetta al dirigente scolastico
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Evoluzione e analisi critica delle indicazioni nazionali (2004,


2007, 2012)
Lavvio della riforma del sistema scolastico: la l. 28 Marzo 2003, n. 53

la cosiddetta riforma Moratti) ridisegna il sistema scolastico. Viene sancito il diritto/dovere allistruzione e
alla formazione per almeno 12 anni La scuola dellinfanzia che fa parte del sistema educativo ma non
obbligatoria principi e criteri direttivi del sistema educativo di istruzione e formazione della legge n.
53/2003 sono i seguenti:
promuovere lapprendimento in tutto larco della vita;
-assicurare a tutti pari opportunit
La novit pi rilevante la possibilit di anticipo della frequenza, secondo criteri di gradualit
e in forma di sperimentazione, dei bambini che compiono i 3 anni di et{ entro il 30 aprile dellanno scolastico di
riferimento.
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Obiettivi formativi e Piani personalizzati delle attivit educative


La scelta degli obiettivi formativi
Lidentificazione degli obiettivi formativi pu scaturire dalla armonica combinazione di due
diversi percorsi. Il primo quello che si fonda sullesperienza degli allievi
Il secondo quello che pu ispirarsi direttamente al Profilo e agli obiettivi specifici di apprendimento e che
considera se e quando, attraverso quali apposite mediazioni professionali di tempo, di luogo, di qualit e
quantit,
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Unit di apprendimento e Piani personalizzati delle attivit educative


il Piano personalizzato delle attivit educative, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si
ricava anche documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali
------------------------------Il Pof
Lispirazione culturale-pedagogica evince dal Piano dellofferta formativa di istituto
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Portfolio
Portfolio delle competenze individuali compilato ed aggiornato dai docenti di sezione;
questi svolgono anche la funzione di tutor il portfolio la documentazione
della loro attivit consentono di cogliere e valutare le loro esigenze
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Dai piani personalizzati delle attivit educative alle indicazioni per


il curricolo
Nelle Indicazioni 2007 leggiamo:
Nel rispetto e nella valorizzazione dellautonomia delle Istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il
quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. [] Il curricolo si delinea
con particolare attenzione alla continuit del percorso educativo dai 3 ai 14 anni Ogni scuola
predispone il curricolo, allinterno del Piano dellofferta formativa, nel rispetto delle finalit{, dei traguardi per lo
sviluppo dellecompetenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articola
attraverso i campi di esperienza nella scuola dellinfanzia e attraverso le discipline
nella scuola del primo ciclo.

--------------------Campi di esperienza
I campi di esperienza sono i luoghi del fare e dellagire del bambino orientati allazione
consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali.
------------------Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Al termine della scuola dellinfanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado,
per i campi di esperienza e per le discipline, vengono individuati traguardi per lo sviluppo
delle competenze. Tali traguardi, posti al termine dei pi significativi snodi del percorso
curricolare dai 3 ai 14 anni, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste
da percorrere e aiutano a finalizzare lazione educativa
Dopo una sperimentazione durata tre anni, nel 2012, esce il testo definitivo delle indicazioni
nazionali del curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo distruzione.
-------------------------Le Indicazioni 2012 assumono, nelle finalit generali, come orizzonte di riferimento cui tendere
il quadro delle competenze-chiave per lapprendimento permanente, definite dal
Parlamento e dal Consiglio dellUnione europea con la raccomandazione del 18 dicembre
2006, che riguardano:elenchiamo 8 competenze

1) la comunicazione nella madrelingua,


2) la comunicazione nelle lingue straniere,
3) la competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia,
4) la competenza digitale,
5) limparare ad imparare,
6) le competenze sociali e civiche,
7) lo spirito diniziativa e imprenditorialit,
8) la consapevolezza ed espressione culturale.
La scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare
pienamente le energie e le potenzialit di ogni bambino e ragazzo. Al tempo stesso la scuola italiana ha
imparato a riconoscere e a valorizzare apprendimenti diffusi che avvengono fuori dalle sue mura, nei
molteplici ambienti
di vita in cui i bambini e i ragazzi crescono e attraverso nuovi media, in costante evoluzione
Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici
lunghi: lintero triennio della scuola dellinfanzia
-----------------------Una scuola di tutti e di ciascuno
La scuola italiana riconosce come suoi connotati lintegrazione delle culture, laccoglienza
degli alunni diversamente abili, la prevenzione e il recupero del fallimento educativo precoce
e della dispersione
---------------------------------Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dellinfanzia 2012 La scuola dellinfanzia
La scuola dellinfanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai
tre ai sei anni di et ed la risposta al loro diritto alleducazione e alla cura
--------------------------------I bambini, le famiglie, i docenti, lambiente di apprendimento
I bambini sono il nostro futuro e la ragione pi profonda per conservare e migliorare
la vita comune sul nostro pianeta. Sono espressione di un mondo complesso e inesauribile,
di energie, potenzialit, sorprese e anche di fragilit che vanno conosciute, osservate e
accompagnatecon cura, studio, responsabilit e attesa. Sono portatori di speciali e inalienabili
diritti, codificati internazionalmente, che la scuola per prima chiamata a rispettare.
I bambini giungono alla scuola dellinfanzia con una storia: in famiglia, al nido di infanzia
o alla sezione primavera
-------------------------Le famiglie
Le famiglie sono il contesto pi influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. Lingresso
dei bambini nella scuola dellinfanzia una grande occasione per prendere
pi chiaramente coscienza delle responsabilit genitoriali. Mamme e pap (ma anche
i nonni, gli zii, i fratelli e le sorelle) sono stimolati a partecipare alla vita della scuola
Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati in progetti di vita
di varia durata per i loro figli nel nostro paese, la scuola si offre come uno spazio pubblico
per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunit
Le famiglie dei bambini con disabilit trovano nella scuola un adeguato supporto capace
di promuovere le risorse dei loro figli,
-----------------------Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione
partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacit di osservazione
del bambino
-----------------------------------------------Lambiente di apprendimento
Il curriculo della scuola di infanzia si esplica in unequilibrata integrazione
di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (lingresso, il pasto,
la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della
giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni
----------------------------------DIFFERENZA FRA ORIENTAMENTI E INDICAZIONI NAZIONALI
quaranta anni di vita della scuola materna/dellinfanzia sono stati accompagnati inizialmente
da Orientamenti e, successivamente, con lattribuzione dellautonomia alle scuole,
da Indicazioni. I primi sono stati pubblicati come documento specifico per questa scuola,
le Indicazioni, invece, riguardano la scuola dellinfanzia e del primo ciclo e mirano a sottolineare
lunitariet{ pedagogica e culturale della formazione dallinfanzia

Numero e spazio
LE PRIME COMPETENZE NUMERICHE DEL BAMBINO SONO: INDICARE , AGGIUNGERE E
SOTTRARRE , IN MODO CHE SIA VVIA PIAN PIANO ALLA CONOSCENZA NUMERICA.
La scuola dellinfanzia svolge la sua azione in 2 fondamentali direzioni:
RAGGRUPPARE,CONTARE, ORDINARE ,MISURARE.QUESTO AVVIENE ESPLORANZO LAMBIENTE
---------------------------------------

Il progetto: La natura intorno a noi


LACCOSTAMENTO EDUCATIVO PREVEDE DI DARE SPAZIO AL BAMBINO , X
PERMETTERE LESPLORAZIONE , CURIOSARE DOMANDARE AVVICINARSI AI PRIMI
APPROCCI SCENTIFICI.AL FINE DI SVILUPPARE IL PENSIERO CRITICO
-----------------------------Il progetto: Una proposta di tipo narrativo per lapprendimento di concetti scientifici di base
progetto educativo-didattico sperimentato nella scuola dellinfanzia Casa del Fanciullo stato realizzato
utilizzando la storia di Cricri e la Luciola Lucy. un racconto tratto dal libro Psofo, Nananana e i loro
amici che narra storie di insetti. Motivazione
Nelladottare questa storia abbiamo voluto lanciare una sfida per capire, sperimentare e verificare
nello specifico:
latteggiamento dei bambini nei confronti di un linguaggio inconsueto e talvolta di difficilecomprensione;
-il loro interesse
IL TESTO STATO APPROFONDITO CON LUSO DEI PC,CON APPROCCIO MUSICALE , CON LA CONVERSAZIONE
IN INGLESE , LA NARRAZIONE
----------------------------------------

Rapporto tra sviluppo e apprendimento


Le dimensioni dello sviluppo infantile
.Lo sviluppo e apprendimento , x molti teorici era innato , x altri derivava dagli stimoli ambientali
Oggi invece si adotta una prospettiva interazionista in cui i fattori genetici e lambiente concorrono
a sviluppare la personalit infantile
-----------------processi cognitivi
Con il termine processi cognitivi ci si riferisce agli strumenti di cui dispone luomo per
realizzare la conoscenza: la percezione, il pensiero, la capacit simbolica, la capacit rappresentativa
di utilizzo delle immagini mentali di eventi esterni, la capacit di ragionamento
(di controllo delle relazioni logiche), la memoria, lintelligenza, il linguaggio come capacit{
di manifestare il pensiero.
--------------------------

Lintelligenza
Che cos lintelligenza? Come si sviluppa? Gli psicologi hanno risposto in modi diversi, anche
se una definizione condivisa da molti tende a sottolineare che lintelligenza la capacit{ di far fronte a
situazioni ed esperienze nuove con prestazioni mentali
--------------------------

Katherine Nelson,
studiosa americana, ha focalizzato lattenzione sullo sviluppo dei contenuti della
conoscenza umana piuttosto che sulle struttura mentali pu intuire a tal proposito che tra i
concetti
primari della sua trattazione troviamo quello di memoria a lungo termine (MLT),
suddivisa in:
memoria episodica, che consiste nella memoria autobiografica, quindi rappresentata
dalla storia dellindividuo costruita dallindividuo stesso in via personale attraverso
ricordi di eventi, di oggetti, di persone, di azioni.
memoria semantica, contenente, invece, le rappresentazioni di concetti, di eventi e situazioni
che si ripetono e hanno un significato socialmente condiviso
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Ricerca e sperimentazione nell a scuola dell 'infanzia


Il lavoro individuale e collegiale dei docenti: la riflessivit come
fondamento per produrre cambiamenti migliorativi
La Ricerca quella sperimentale perch consente di ottenere dati oggettivi confrontabili:
una ricerca di tipo quantitativo.
Facciamo un esempio: ci domandiamo se lapprendimento di una lingua straniera nella scuola

dellinfanzia abbia effetti positivi sul suo insegnamento nella scuola primaria. Per saperlo
necessario paragonare un gruppo di bambini che hanno avuto questa esperienza con
un gruppo in cui essa mancata.
I soggetti devono essere confrontabili: stessa et, condizioni economiche e culturali dei genitori
equivalenti.
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La ricerca-azione
utile in ambito scolastico la ricerca-azione perch coinvolge i docenti che, individuato un problema, cercano
di risolverlo anche con laiuto di esperti. una ricerca di tipo qualitativo, si basa
sul confronto tra il personale della scuola su di un aspetto problematico dellorganizzazione, della didattica, delle
relazioni, della formazione, su decisioni condivise, sullintroduzione di cambiamenti, sulla verifica/valutazione
finale. Per evitare che sia autoreferenziale, spesso presente lamico critico, un esterno al gruppo, che sollecita
domande o risposte che il gruppo in ricerca non in grado di individuare con le proprie forze
------------Classi eterogenee
Le condizioni logistiche e strutturali sono varie: una scuola ha quattro sezioni, unaltra tre,
tre hanno due sezioni, sei sono mono sezione, sono tutte formate da bambini det{ eterogenea,
per scelta intenzionale dei docenti anche laddove sono possibili sezioni omogenee, per
favorire il confronto, lemulazione, lapprendimento..
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Curricolo esplicito ed implicito Scuola Infanzia


Il curricolo esplicito il percorso definito dallazione espressa dai diversi campi di esperienza,
il contenitore del processo di alfabetizzazione ed esplicita lintenzionalit dei saperi.
Il curricolo implicito.
Lo spazio lelemento primario del curricolo implicito, il contesto in cui i bambini vivono le loro
esperienze, un luogo di vita e di cultura dove si curano le modalit dincontro del bambino con le
cose e le persone
---------------------Percorsi disciplinari Percorsi interdisciplinari
Percorso disciplinare non significa anticipare, bens iniziare a strutturare, con lazione e la
riflessione, concetti che la scuola primaria svilupper Per esempio si prepara il bambino alla
scrittura , il pregafismo,. Percorso interdisciplinare significa iniziare a coordinare diverse
conoscenze che saranno presenti negli ambiti disciplinari .
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Strategie di progettazione educativa e didattica funzionali


allapprendimento
La scuola dellinfanzia, un esempio di organizzazione
La scuola dellinfanzia di S. aperta dal luned al venerd, funziona dalle ore 8.00 alle ore 16.00;
i genitori che, per motivi di lavoro, presentano specifica richiesta, possono usufruire dellanticipo
alle ore 7.30. I bambini che frequentano sono 129, suddivisi in 5 sezioni eterogenee.
La scuola, strutturata su un solo piano, dispone di un grande salone dentrata, di 5 sezioni
con servizi igienici, di una sezione in cui sono allestiti la biblioteca di scuola e il laboratorio
musicale. presente una lavagna interattiva.

Finalit della scuola dellinfanzia


La scuola dellinfanzia condivide con gli altri cicli dellistruzione la finalit{ di promuovere
leducazione armonica e integrale della persona.

Osservazione, verifica e valutazione


Nella scuola dellinfanzia lefficacia dellattivit{ educativa strettamente legata alla capacit{ di osservare.

Documentazione
Al termine dellitinerario formativo annuale, laccompagnamento si conclude dando una lettura
dei percorsi di crescita dei singoli bambini, utilizzando le tracce prodotte ed i materiali
di verifica raccolti nella documentazione.

Operare per progetti


La progettazione richiede unattenzione particolare sia verso la realt{ personale del vissuto
di ogni bambino, sia verso quella sociale della cultura di appartenenza, sia verso la natura
e i molteplici materiali che si prestano alla stimolazione del fare produttivo

PROGETTO LINGUA INGLESE English at school


La scuola, ormai da alcuni anni, si attivata per offrire ai bambini di 5 anni (seguiti dallesperto
in piccoli gruppi) un primo approccio ad una lingua straniera: linglese.
La scelta si colloca in unottica di educazione linguistica intesa come arricchimento globale della
personalit e stimolo per favorire positive dinamiche relazionali in una societ multietnica.
Lapproccio educativo alla lingua straniera non vuole rappresentare un sovraccarico cognitivo,
ma una conquista di notevole rilevanza sociale.
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PROGETTO MUSICA Mille linguaggi, un solo bambino


Lattivit{ corale molto importante perch sviluppa abilit{ quali: cantare insieme ad altri,
rispettare il proprio ruolo, imparare ad ascoltarsi seguendo una base musicale. Si concluder con uno spettacolo

PROGETTO FESTE Festeggiamo insieme


Riteniamo che i momenti di festa siano fondamentali per promuovere il dialogo tra la scuola
e le famiglie, per collaborare e condividere un comune obiettivo pedagogico.
Il progetto si sviluppa in due diversi periodi:NATALE , FINE ANNO..
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PROGETTI CONTINUIT Ritroviamo gli amici (5 anni)


Questo progetto propone un percorso di continuit{ tra i bambini dellultimo anno della scuola
dellinfanzia e gli alunni delle classi prime per conoscere la futura scuola.
Gli alunni della primaria ritrovano i loro amici alla scuola dellinfanzia per raccontare come
si sono svolti i primi giorni nel nuovo ambiente, presentando i loro quaderni. Successivamente
si ritrovano nelle loro sezioni per giocare insieme come ai vecchi tempi
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PROGETTI MOTORI
La finalit{ generale dei progetti deducazione motoria offrire, durante i tre anni di scuola,
proposte diversificate, adeguate allet{ e alle competenze dei nostri alunni.
In questi anni i bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del s corporeo, delle
sue funzioni e delle proprie potenzialit sensoriali, espressive e relazionali.
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PROGETTO ACQUATICIT Tutti in piscina


Lunit{ di apprendimento di acquaticit{ viene svolta presso la piscina privata del paese nel periodo
Aprile-Maggio. Partecipano i bambini di 5 anni (liscrizione facoltativa), divisi in 2 gruppi
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PROGETTO EDUCAZIONE ALIMENTARE Alla scoperta del territorio: lacqua tra


suggestioni e scienza
La scelta dellargomento nasce dalla volont{ di conoscere il territorio. Le insegnanti hanno pensato di far
scoprire le risorse idriche: Stirone e Po, in particolare, per la loro ricchezza e la loro storia, ma anche lacquedotto
e la sua utilit per la vita del paese.
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DIFFERENZE FRA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E PROGRAMMAZIONE


DIDATTICA
La programmazione educativa compete al collegio dei docenti, che ad inizio anno scolastico fissa le
linee guida da seguire nella scuola durante lanno. Si crea una programmazione per obiettivi, scelte.
Quindi si definiscono questi e si articolano in unit d apprendimento, con la scelta dei contenuti
suddivisi in campi desperienza, si fissano le scelte metodologiche dove ruoteranno tutte le attivit
dell insegnante. Il collegio dei docenti decide le scelte metodologiche su come condurre la giornata
scolastica e le attivit didattiche da svolgere, cosi da evitare differenze nella conduzione della
sezione.
--------------differenze fra programmazione individualizzata e personalizzata!
Una programmazione individualizzata viene stilata ad ok X alunni con disabilit, esempio pratico
potrebbe riguardare la conquista dell'autonomia personale in casi molto gravi, una programmazione
personalizzata riguarda gli alunni appartenenti ai BES e prevede misure compensative dispensative

esempio pratico: uso della calcolatrice, tempi d'esecuzione pi lunghi, esonero dalla lettura ad alta
voce
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La professionalit docente: la relazione e la cura


educativa, losservazione, la progettazione intenzionale
e coerente
La relazione e la cura educativa nel pensiero di una pedagogista
Linterpretazione della cura come fenomeno ontologico-esistenziale fondamentale trova
testimonianza in una favola antica che afferma che la cura d{ forma allessere. Aver cura significa sostenere il
desiderio dellaltro di esistere pienamente, non sostituirsi, ma porlo nelle condizioni di essere consapevole e
libero per la sua cura.
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Leducazione ad aver cura


Leducatore sostiene laltro, offre punti di appoggio per facilitare il compito di dar forma al proprio esserci.
Questo insieme di strategie chiamato scaffolding, termine usato per la prima volta da Bruner in un articolo del
1976 Sul piano educativo chi ha cura dellalterit deve essere accogliente: laltro deve sentirsi accolto
nella sua singolarit e autorizzato a dirsi con autenticit
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La scuola dellinfanzia luogo di cura e di accoglienza


Possiamo pensare alla scuola dellinfanzia come luogo della cura, della cura dellaccogliere, del conoscere,
del documentare. La cura, laccoglienza richiedono una progettazione degli ambienti e dei tempi a misura di
ciascuno bambino (ad esempio: ci sono scuole che predispongono langolo morbido con cuscini,
uno spazio rifugio a disposizione dei piccoli), una attenta osservazione delle sue curiosit, dei suoi bisogni
affettivi, sociali, conoscitivi perch dal suo mondo il docente tragga dei segnali per costruire assieme un percorso
di crescita
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Gli insegnanti riflettono: la relazione e la cura educativa


Oggi che la scuola impegnata in un processo di miglioramento continuo importante conoscere le riflessioni di
docenti che hanno riflettuto sulla cura educativa. Laccoglienza non si riduce o si limita ai momenti
dellinserimento/ambientamento, perch costituisce la proposta della scuola e della sua vita, curricolo
implicito (intende quella organizzazione degli spazi e dei tempi che permetter successivamente di praticare
le azioni specificate nella programmazione didattica.).La scuola dellinfanzia si differenzia dalle altre per la
specificit{ dellaccoglienza, valore di fondo dellorganizzazione e della gestione della vita scolastica, perch
progetta un contesto di cura dellaltro, in un tempo e in uno spazio accoglienti. Il tempo scolastico pensato con
cura per accogliere il bambino. Si organizza, si modifica per rispettare i bisogni dei piccoli e del loro benessere e
d spazio al tempo non scolastico che cerca continuit nella mente del bambino che si percepisce e si racconta
nel suo tempo. La compresenza dei docenti aiuta a creare un clima di accoglienza, unabitudine condivisa
di essere accoglienti, a prendersi cura insieme dei tempi della scuola. Lorganizzazione dello spazio un
elemento costante di progettazione e di verifica di un ambiente che accoglie Lorganizzazione modulare (la
sezione, la zona, langolo, il laboratorio) va attentamente studiata, va scomposta e ricomposta secondo le
necessit Accogliere significa saper ascoltare il bambino Laccoglienza un obiettivo da realizzare
quotidianamente.
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Losservazione, la progettazione intenzionale e coerente, la documentazione e la verifica


La progettazione intenzionale e coerente se persegue dei fini, richiama i campi di esperienza, si basa sui
bisogni, sugli interessi dei bimbi attentamente osservati; per rispondere alle esigenze dei piccoli Nelle
Indicazioni per il curricolo 2012 troviamo dei passi significativi in merito: Losservazione rappresenta uno
strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di
sviluppo La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari
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Accoglienza, riconoscimento e valorizzazione delle differenze


culturali
1. Accoglienza e diversit
valorizzazione della diversit che una caratteristica propria della dimensione umana: ciascuno unico e
irripetibile LOsservatorio nazionale per lintegrazione degli alunni stranieri e leducazione interculturale

del Ministero della Pubblica Istruzione nel 2007 ha messo a punto un documento dal titolo significativo: La via
italiana alla scuola interculturale La presenza di minori stranieri nella scuola si inserisce come fenomeno
dinamico in una situazione in forte trasformazione a livello sociale, culturale, di organizzazione scolastica:
globalizzazione;
europeizzazione e allargamento dellUnione europea;
processi di trasformazione nelle competenze territoriali (decentramento, autonomia ecc.);
trasformazione dei linguaggi e dei media della comunicazione;
trasformazione dei saperi e delle connessioni tra i saperi;
processi di riforma della scuola.
Le caratteristiche delle trasformazioni in corso rappresentano rischi e opportunit per tutte le nuove
generazioni e richiedono che le istituzioni educative generino per tutti significati e strumenti capaci di
intrecciare unicit personale, appartenenza e responsabilit societaria, condizione umana
----------------I PRINCIPI
Le migliori pratiche realizzate nelle scuole SONO: personale, relazionale, culturale, socio-economica,
organizzativa) che la questione migratoria coinvolge nel suo impatto con la scuola
------------Universalismo
Lassunzione di criteri universalistici per il riconoscimento dei diritti dei minori STATA INTRODOTTA DALLA
CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL INFANZIA approvata in sede ONU nel 1989, ratificata
dallItalia nel 1991
Ci ha significato riconoscere che:
a) listruzione un diritto di ogni bambino listruzione scolastica parallelamente un dovere che gli
adulti devono rispettare e tutelare,
b) in particolare per quanto riguarda la scuola dellobbligo;
c) tutti devono poter contare su pari opportunit in materia di accesso, di riuscita scolastica e di
orientamento
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Scuola comune
La scuola italiana si orientata fin da subito a inserire gli alunni di cittadinanza non italiana nella scuola comune,
allinterno delle normali classi scolastiche ed evitando la costruzione di luoghi di apprendimento separati seguito
si afferma il principio del coinvolgimento degli alunni italiani in un rapporto interattivo con gli alunni
stranieri/immigrati, in funzione del reciproco arricchimento --------------------

LEGGI X LIMMIGRAZIONE:
Il D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dellimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero
C.M. 8-9-1989, n. 301, Inserimento degli alunni stranieri nella scuola dellobbligo
(v. C.M. 22/7/1990, n. 205, La scuola dellobbligo e gli alunni stranieri. Leducazione
interculturale)
La C.M. del 1 marzo 2006, n. 24,Linee guida per laccoglienza e lintegrazione degli
alunni stranieri fornisce un quadro riassuntivo di indicazioni per lorganizzazione di
misure volte allinserimento degli alunni stranieri.
In
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Centralit della persona in relazione con laltro


La pedagogia contemporanea orientata alla valorizzazione della persona e alla costruzione di progetti
educativi.QUESTE NORME SONO PRESENTI SIA NELLA LEGGE 30/2000 riforma del sistema scolastico
CHE NELLA LEGGE DI RIFORMA 53/2003 ed confermato nelle Nuove Indicazioni nazionali per la scuola
dellinfanzia e per il primo ciclo dellistruzione La scuola italiana sceglie di adottare la prospettiva
interculturale ovvero la promozione del dialogo e del confronto tra le culture per tutti gli alunni e a
tutti i livelli Le strategie interculturali SI BASANO SUL confronto, il dialogo ed anche la reciproca
trasformazione, per rendere possibile la convivenza ed affrontare i conflitti che
ne derivano
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Le linee di azione
Le linee di azione caratterizzano il modello di integrazione interculturale della scuola italiana, tenendo conto
delle esperienze condotte durante gli anni , e della necessit evidenziate da una situazione in forte cambiamento

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Azioni per lintegrazione


Queste azioni per lintegrazione sono rivolte ai bambini stranieri Sono riconducibili a questa area le pratiche di
accoglienzae di inserimento nella scuola, lapprendimento dellitaliano seconda lingua, la valorizzazione
del plurilinguismo, la relazione con le famiglie straniere e lorientamento
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Azioni per linterazione interculturale


Si tratta di linee di intervento che hanno a che fare con le gestione pedagogica e didattica dei cambiamenti in atto
nella scuola e nella societ ( esempio: relazioni a scuola e
nel tempo extrascolastico, alle discriminazioni e i pregiudizi, alle prospettive interculturali
nei saperi e nelle competenze.
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Gli attori e le risorse


In questa sezione ci sono le linee di intervento organizzative scolastiche come :
LACCOGLIENZA CHE GENERALMENTE AVVIENE ALLINIZIO DELL ANNO ,
ORGANIZZATA IN MODO TALE DA INSERIRE ARMONICAMEBTE IL BAMBINO.SPESSO
ACCADE CHE X I BAMBINI STRANIERI L INSERIMENTO AVVENGA DURANTE IL CORSO
DELL ANNO SCOLASTICO, Anche per questa ragione, il copione largo (chi fa che cosa) che
regola questo momento importante deve essere definito e condiviso nella scuola e fra i docenti
a partire innanzi tutto dalle norme che regolano liscrizione. Esse sanciscono alcuni principi e
indicano le modalit di inserimento SONO: In specifico, la C.M. 93/2006 relativa alle iscrizioni per la.s.
2007/2008 ribadisce che:Liscrizione

dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni


ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani e pu
essere richiesta in qualunque periodo dellanno scolastico
Nella fase dellaccoglienza, molti sono i fattori che entrano in gioco e che richiedono di essere
considerati con attenzione. Essi sono, tra laltro, di tipo
conoscitivo: si deve ricostruire la storia personale, scolastica e linguistica del minore straniero,
attraverso i documenti presentati, il colloquio con i genitori, la collaborazione di
mediatori linguistico-culturali
-----amministrativo: sulla base degli elementi di conoscenza raccolti durante i colloqui iniziali,
i momenti di osservazione dellalunno neo-arrivato, le indicazioni della normativa
--relazionale: nella fase iniziale si stabilisce un patto educativo con la famiglia straniera
PEDAGOGICO E DIDATTICO: vengono rilevati durante i primi giorni dellinserimento i bisogni
linguistici e di apprendimento, in generale, e anche le competenze e i saperi gi acquisiti e, sulla base di questi
dati, si elabora un piano di lavoro individualizzato
------------organizzativo: la scuola predispone i dispositivi pi efficaci per rispondere ai bisogni linguistici e di
apprendimento degli alunni neo-inseriti:
------Italiano seconda lingua
Lacquisizione e lapprendimento dellitaliano rappresenta una componente essenziale del processo di
integrazione: costituiscono la condizione di base per capire ed essere capiti, per partecipare e sentirsi parte della
comunit, scolastica e non.
-------------------Valorizzazione del plurilinguismo
oggi si insegnano due lingue comunitarie,
che le tabelle di abilitazione riducono a inglese, francese, tedesco e spagnolo, pi ilrusso; si deve ripensare
lofferta generale (non limitata agli immigrati) delle LS includendo le lingue parlate dalle collettivit{ pi
consistenti a seconda delle aree del Paese e prevedendole relative abilitazioni: corsi possono essere organizzati
sulla base delle reti di scuole, in modo da consentire la creazione di gruppi-classe numerosi
il plurilinguismo individuale: il mantenimento della lingua dorigine un diritto delluomo ed uno strumento
fondamentale Linsegnamento delle lingue dorigine, nellaloro versione standard, pu essere organizzato insieme
a gruppi e associazioni italianie stranieri, mentre saranno le famiglie e le collettivit ad esporre i figli alle variet
non-standard da loro parlate.
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Relazione con le famiglie straniere e orientamento


Viene unanimemente riconosciuta come centrale la relazione con le famiglie immigrate, con
particolare attenzione a tre dimensioni: la scelta consapevole della scuola nella quale inserire i figli
coinvolgimento della famiglia nel momento dellaccoglienza degli alunni la partecipazione attiva e
corresponsabile delle famiglie immigrate alle iniziative e alle attivit della scuola
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Relazioni a scuola e nel tempo extrascolastico


Lintercultura in classe SIGNIFICA INTEGRARE Una concezione personalista della cultura, invece, valorizza
le persone nella loro singolarit NEL RISPETTO DELLE LORO APPARTENENZE La classe interculturale
si presenta, in sintesi, come un luogo di scambio con lesterno UN SITO EDUCATIVO DEVE SI
ELIMINANO LE DISCRIMINAZIONI
-------INTERVENTI SULLA SISCRIMINAZIONE E SUI PREGIUDIZI
leducazione antirazzista pu essere considerata uno degli obiettivi allinterno dellintercultura
Antisemitismo Avversione nei confronti dell'ebraismo
ISLAMOFOBIA AVVERSIONE CONTRO I MUSSULMANI E LISLAM
Antiziganismo indica il pregiudizio e l'odio verso, in generale, le popolazioni roman, detti

anche zingari, gitani o zigani.


----------------------PROSPETTIVE INTERCULTURALI NEI SAPERI DELLA COMPETENZE

Uno spazio di questo genere deve essere concepito nella forma di una nuova
educazione alla cittadinanza lobiettivo dellapertura alle differenze, sia il fine
delluguaglianza tra gli alunni e della coesione sociale
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Lautonomia e le reti tra istituzioni scolastiche, societ civile e territorio


Le migliori iniziative promosse in questi anni dalle istituzioni scolastiche per far fronte al tema dellintegrazione
degli alunni stranieri tracciano una modalit organizzativa ACCOGLIENZA INTEGRAZIONE INTERCULTURA
educare e istruire in una comunit che cambiata, diventata pi complessa, arricchita di storie diverse e di
bisogni specifici.
---------------Il ruolo dei dirigenti scolastici
CON LAVVENTO DELL AUTONOMIA SI DA MAGGIORE CENTRALIT{ ALLE RISORSE PROFESIONALI
SOPRATTUTTO AL RUOLO DI DIRIGENTE SCOLASTICO
---------------Il ruolo dei docenti e del personale non docente
formazione degli insegnanti come sensibili alle culture mira ad una costruzione di tipo riflessivo della
personalit dei docenti, per renderli capaci di apertura alla diversit
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Indicazioni per il curricolo


Le indicazioni per il curricolo supportano lidea di una cultura che si fa plurale
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Organizzazione dei gruppi e delle attivit in sezione e tra sezioni. Gruppi omogenei ed
eterogenei
La formazione delle sezioni omogenee per et o eterogenee, in certi casi, vincolata alla diversa
numerosit{ dei bambini in base allet{, in altri corrisponde a scelte ben precise: predisporre le attivit in base
alle capacit di una determinata et oppure far collaborare i piccoli di diverse et nei rapporti sociali e nella
conquista delle conoscenze La scuola dellinfanzia sperimenta con libert{ la propria organizzazione, la
formazione dei gruppi, delle sezioni e le attivit{ di intersezione a seconda delle scelte pedagogiche, dellet{
e della numerosit dei bambini e delle risorse umane e ambientali delle quali pu disporre (Indicazioni per il
curricolo 2007) Nelle Indicazioni 2012 leggiamo: La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento
attraverso la cura degli ambienti
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Lorganizzazione della sezione


La struttura per sezioni garantisce la continuit dei rapporti fra adulti e bambini e fra coetanei,
evita i disagi affettivi causati da frequenti e improvvisi cambiamenti, facilita i processi
di identificazione, consente di attuare progetti educativi
La sezione aperta, linterazione fra bambini di et diversa consente di allargare le esperienze e di
ampliare le opportunit di scambio

Le attivit ricorrenti di vita quotidiana


Rivestono un ruolo di importanza porta il bambino ad affinare capacit percettive e di coordinamento, ad
anticipare e dominare gli eventi pi comuni e a padroneggiare competenze e abilit semplici

--------------La strutturazione degli spazi


scuola, infatti, diviene educativamente vissuta quando spazi e arredi non vengono lasciati alla casualit ed
allimprovvisazione, ma sono predisposti al fine di facilitare lincontro di ogni bambino con le persone, gli
oggetti e lambiente
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La scansione dei tempi


Il ritmo della giornata del bambino va determinato in modo da salvaguardare il benessere psicofisico
Una corretta concertazione dei tempi consentir di sviluppare significative esperienze di apprendimento
nonch di acquisire e far proprie alcune regole fondamentali del vivere in comunit
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Tecnologie informatiche della comunicazione e loro


potenzialit in campo educativo
Le tecnologie didattiche
Alla didattica tradizionale, che si fonda sulla parola orale e sul libro, si sono venute affiancando
nel tempo le tecnologie didattiche che avvicinano la scuola alle strumentazioni, ai media e new-media presenti
nella vita quotidiana.
Possiamo distinguere cinque categorie di strumenti a disposizione delle scelte didattiche,
come si evince dallelencazione di seguito indicata.
1) Strumentazione manipolativa: la pi antica si ispira criteri scientifici (ricordiamo il materiale strutturato
della Montessori)
2 )Strumentazione audio
3)stumento video
4) Strumentazione audiovisiva (supporti di tipo audio-visivo integrato): tv videoregistratore etc..
5) Strumentazione informatica:
Le pi comuni tipologie di software che si possono impiegare nella didattica sono
Programmi di videoscrittura. Programmi basati su strategie di tipo direttivo Programmi basati su
strategie di tipo interattivo Programmi ipertestuali o ipermediali:
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Scuola e media
necessario fare esperienze con diversi media per sviluppare, nei bambini, abilit cognitiveed espressive:
esperienze di disegno e di fotografia, produzioni di video Lutilizzo critico delle tecnologie sottolineato anche
nel campo di esperienza Messaggi, formee media (Orientamenti 1991), in cui si legge: Lorientamento
metodologico fondamentale consiste nellutilizzazione in forma educativa della stessa multimedialit{ Nelle
Indicazioni per il curricolo 2007 leggiamo: Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi
della comunicazione, come spettatore e come attore
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Computer e diversamente abili


Per i non vedenti e i disabili con gravi deficit visivi sono disponibili tastiere e stampanti
braille (che utilizzano il sistema di scrittura in rilievo leggibile dai ciechi), nonch la lettura del video
con la sintesi vocale Per i disabili fisici con gravi deficit motori esistono invece dei sensori (strumenti
elettronici molto sensibili su cui soffiare o collegati al battito delle ciglia ricordiamo il linguaggio
iconico Bliss(linguaggio grafico Bliss un sistema di comunicazione creato fra il 1942 e il 1965 da un
ingegnere austriaco, Karl Bliss, per abbattere le barriere linguistiche tra i popoli )
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computer e la scuola dellinfanzia: unesperienza


La scuola dellinfanzia non pu non accompagnare il bambino nella competenza alfabetica informatica e
telematica devono osservare , manipolare etc
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Lingua materna, bilinguismo, apprendimento plurilingue


nellinfanzia
La scuola dellinfanzia ha la responsabilit di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana,
rispettando luso della lingua di origine bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se opportunamente
guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua, in situazioni naturali, di dialogo, di vita quotidiana

Negli anni 2007-2010 il Ministero della Pubblica Istruzione ha sostenuto una sperimentazione
dellapprendimento della lingua inglese, per i piccoli dai 3 ai 6 anni in 120 scuole
dellinfanzia Il format narrativo che sta alla base della sperimentazione si fonda sullopportunit{ di apprendere
la lingua straniera Linsegnante assieme agli scolaretti racconta una storia in lingua con la mimica e la gestualit{
(drammatizzazione), canta un ritornello che riprende alcune frasi del racconto
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Nido, scuola dellinfanzia e sezioni primavera


1. La questione dellanticipo
possibile, altres, anticipare il percorso scolastico di un anno mediante un apposito esame di idoneit
che consente il passaggio diretto al secondo anno di corso, senza frequentare la prima classe. Tale possibilit non
consentita a chi si avvale dellanticipo di iscrizione alla scuola primaria
SEZIONI PRIMAVERA
il Regolamento prevede la possibilit che siano attivati particolari servizi educativi per bambini di et compresa
tra i due e i tre anni, denominate sezioni primavera La L. 296/2006 (Finanziaria per lanno 2007) prevede
lampliamento qualificato dellofferta formativa per i bambini dai 24 ai 36 mesi det{ La continuit tra nido e
scuola dellinfanzia facilitata quando sono collocati nello stesso edificio o il soggetto gestore lo stesso (es.:
Comune) il passaggio alla scuola primaria organizzato con incontri e con la presentazione di un dossier del/la
bambino/a che tutte le scuole dellinfanzia statali e paritarie del territorio predispongono. dossier presenta il
bambino considerando lintegrazione delle risorse cognitive e socio-emotive che ha attivato, la motivazione allo
stare a scuola Viene presentato alla famiglia nel colloquio di fine anno e successivamente inoltrato alla
scuola primaria quaderno del bambino pu diventare il portfolio se continua a raccogliere la testimonianza
di altre conquiste scolastiche. Le scuole che lo compilano si avvalgono della possibilit di effettuare la ricerca
valutativa riconosciuta dal regolamento dellautonomia

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