Franco Salerno
tecniche della
scrittura creativa
Le
SIMONE
EDIZIONI
Copyright 2012
Simone S.p.A.
Via F. Russo, 33/D
80123 Napoli
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Vietata la riproduzione anche parziale
INTRODUZIONE
IL LETTORE NELLA RETE DELLA SCRITTURA
Che la creativit nelluso del linguaggio sia innata probabile;
che si possa imparare delle tecniche atte a rendere creativo il
linguaggio certo. Sembra, per, contraddittorio indicare delle
regole per avvicinarsi alla scrittura: infatti le proposte, che sono
fornite nel presente volume, vanno viste non come dettami ferrei e
indiscutibili, ma come indicazioni e suggerimenti, che ogni scrivente pu e deve reinterpretare e personalizzare.
Lobiettivo di fondo avvinghiare il lettore in una rete di suggestioni, in modo tale che questo irretimento sia visto dal destinatario come un dolce imbrigliamento. Lattenzione del lettore deve
rimanere desta, anche dopo un lead folgorante, grazie ad un uso
sapiente della retorica, alla scelta del vocabolo evocativo, al ricorso
ai valori fonico-timbrici. Necessaria lalternanza dei registri
stilistici: da quello dichiarativo a quello allusivo, da quello apodittico a quello icastico, tutti finalizzati a catapultare in medias res chi
legge, s che gli sembri di vivere realmente la scena o la situazione
descritta. E, per sentirla viva e facente parte della propria vita, dovr
provare il brivido dello straniamento, per cui il mondo gli apparir
come se lo vedesse per la prima volta.
Questo libro presenta una serie di esempi pratici che servono ad
abituare lo scrivente ad esprimersi con uno stile nominale, con un
uso del livello metaforico finalizzato a dispiegare significati altri,
con una conoscenza dei vari sotto-codici, con una capacit di porsi
dal punto di vista degli altri. Una particolare attenzione rivolta
alla pratica della riscrittura di un testo alla luce di variegate visioni
del mondo e di diversi tagli stilistici.
Franco Salerno
Introduzione
INDICE
Introduzione: Il lettore nella rete della scrittura ....................... Pag.
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Appendice
Prove di scrittura creativa
e di scrittura saggistica creativa
Blu o giallo? Guerra tra i pubblicitari .............................................
Lamore un dardo (misterioso) .....................................................
Limitazione distrugge il modello ....................................................
Travolti dal secolo breve ..................................................................
Isabella Morra: il fuoco della seconda vista ....................................
La Scapigliatura nera: casi di nobile follia .....................................
Gabriele DAnnunzio: il Mistero, il Sangue, la Bestia ....................
Indice
IL DECALOGO DELLA
SCRITTURA CREATIVA
Capitolo 1
Capitolo 1
non uccide. Anzi d a sua volta linfa e sangue alla vittima della sua
aggressione, consumata in ogni luogo ed ogni ora.
Facciamo degli esempi pratici di espressioni di grandi scrittori,
che possono fungere da campionario, gi pronto per luso. In un
contesto di dramma, di sofferenza e di denuncia potrebbe essere
indicativa (apposta labbiamo usata allinizio di questo paragrafo)
lespressione foscoliana Di che lagrime grondi e di che sangue,
che, per la posposizione del secondo termine sangue, pu dare
origine ad una serie di strutture similari, con la sostituzione dei
vocaboli. Ma anche luso della citazione ungarettiana Cos fredda/
Cos dura/ Cos prosciugata/ Cos totalmente disanimata si presta
a non difficili variazioni sul tema. Da evitare qualunque variazione
sul pur bellissimo, ma imitatissimo, verso Ed subito sera di
Quasimodo, del quale possono essere utilizzate altre fulgide e
icastiche espressioni, come il mio male ha un nuovo verde o
lievita la mia vita di caduto per indicare una difficile eppur
necessaria speranza.
1.4 METAPLASMI
Per metaplasmi intendiamo figure dellespressione o operazioni che intervengono sullaspetto fonologico del testo. Rientrano
in questo campo alcune operazioni linguistiche, che incidono sul
suono e sulla pronuncia di una parola. Qui di seguito faremo degli
esempi creativi di alcuni metaplasmi.
Dopo un rapido accenno al troncamento (eppur senzaltro pi
poetico di eppure), iniziamo dalla allitterazione, che consiste
nella ripetizione di una medesima consonante nel corpo di una
stessa parola o di pi parole vicine. il caso di aggiungere subito
che ogni consonante ha un effetto emozionale diverso e particolare
su colui che legge o ascolta. Ci avvaliamo dei pertinenti esempi
addotti dallo psicologo Fernando Dogana. Secondo i suoi suggerimenti, le consonanti occlusive mute (p, t, c) o la z sono
dure, forti e solide, per cui ben rendono concetti aspri (impetra
e spezzi sono alcune delle rime petrose di Dante), il gruppo st
evoca ci che stabile e ben piantato (Sta come torre ferma,
Dante Alighieri, Purgatorio, V, 14; batte sul fondo e sta, AlessanIl decalogo della scrittura creativa
Capitolo 1
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Concludiamo la carrellata dei metaplasmi, citando gli anagrammi sorprendenti di alcuni nomi e cognomi di personaggi famosi,
che hanno, per cos dire, il destino dei medesimi: da Docile ma
nulla (Lucia Mondella) a Prende a la gola (Edgard Allan Poe) a
Saliva al rogo romano (Girolamo Savonarola). Sconvolgente il
senso nascosto nella domanda che Pilato rivolge a Cristo (Giovanni,
XVIII, 38): Quid est veritas? (Che cosa la verit?), il cui
anagramma risulta essere Est vir qui adest ( luomo che qui
presente, cio Cristo stesso).
Fra gli esempi di anagrammi usati in versi famosi da grandi
scrittori si pu citare il caso di Giacomo Leopardi, che non disdegnava questi giochi linguistici. Ne vanno annoverati almeno due: il
primo costituito da un anagramma regolare (Silvia/salivi), il
secondo, pi complesso, rintracciabile nel v. 104 del Canto notturno: A me la vita male. In questo caso, lanagramma diventa
evidente fonicamente, se si pronunciano legati il pronome me e
larticolo la in rapporto allantipodo male; non si trascuri la
strana coincidenza, come nota Maria Teresa Gentile, secondo cui
mela in latino si dice malum, che per significa anche male.
1.5 METATASSI
Con il termine metatassi intendiamo definire quelle figure di
sintassi o quelle operazioni che intervengono sulla struttura della
frase. Partiamo dallellissi che d luogo a un vero e proprio stile
ellittico. A volte pu essere suggestiva lassenza del predicato o della
principale. Si veda questa recensione a un brano di Mick Jagger
sulla rivista Deejay Show: Quarantaquattro anni e tanta voglia
di suonare. Chitarre secche, batterie tuonanti e una voce ancora
trasgressiva. Oggi lellissi, che nel passato era appannaggio del
linguaggio gnomico (delle sentenze universali) o paremiologico
(dei proverbi), in forte rilancio a causa del linguaggio giornalistico, che, a volte per necessit tipografico-editoriale, altre volte per
scelta-vezzo, indulge allomissione soprattutto del verbo, per ottenere generalmente una presa pi immediata sul lettore. Si vedano
titoli standard come Incubo a New York o Sempre pi gi la
lira.
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Capitolo 1
Fra gli altri interventi, pi aulici e calcolati, nel settore metatattico si tengano presenti il parallelismo (comparve improvvisamente e scomparve improvvisamente: rapporto fra i termini 1-3 e 2-4),
il chiasmo (comparve improvvisamente e improvvisamente scomparve: rapporto fra i termini 1-4 e 2-3), lanticipazione dellaggettivo
o della parte nominale (fatidiche prove o il fitzgeraldiano Tenera
la notte) e la posposizione con effetto di dilazione come
nellesempio foscoliano inquiete tenebre e lunghe. Varianti di tali
tecniche sono la epanadiplosi (rapporto fra la prima e lultima parola
di una frase (Il re morto, viva il re) e la dittologia che unaccoppiata ben calcolata di due aggettivi (dove magari il secondo meno
forte, come nellesempio cavalcantiano sbigottita e deboletta).
1.6 METASEMEMI
Vastissimo il campo dei metasememi (figure di significato o
operazioni tendenti a ottenere uno spostamento di senso). Noi
concentreremo la nostra attenzione su quattro figure particolari: la
metafora e la sinestesia, la similitudine e lanalogia.
La metafora, che luso traslato di un termine, un procedimento
fondamentale per una scrittura che voglia aspirare ad essere creativa: si vedano ad esempio la lucreziana espressione il cielo
sorride, che d unidea di slargamento dellorizzonte o quella
pavesiana, fortemente splenica, le sedie si guardano sole.
Per recepire e interiorizzare il linguaggio metaforico, si possono
leggere utilmente i poeti decadenti francesi. Tra gli innumerevoli
esempi ci piace ricordare i versi iniziali de Il nemico di Charles
Baudelaire: Giovane, ero tutto un uragano tenebroso/ qua e l
attraversato da brillanti soli/ poi tuoni e piogge hanno devastato
tutto/ e il mio giardino non ha che qualche frutto rosso. Talvolta il
gioco metaforico pu combinarsi con il calembour. questo leffetto che traspare dai versi di Ossessione, unaltra lirica baudelairiana:
il riso amaro il riso del mare, ancor pi evidente nel testo
francese che recita ce rire amer le rire de la mer.
La sinestesia un tipo particolare di metafora, in quanto consiste
nellaccoppiamento di due termini relativi a percezioni sensoriali
Il decalogo della scrittura creativa
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Capitolo 1
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Capitolo 1
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Capitolo 1
nascosto. Non c nulla che egli ami tanto come ci che sta celato,
protetto, circondato, difeso. Qualche volta, allimprovviso, ruggisce. Voi avete limpressione che egli reciti una parte. Per un quarto
dora, la casa amatissima dove sta rinchiuso, la casa del cibo e del
segreto, tornata la foresta primigenia, lintrico fantastico di
tronchi e di rami e di sentieri e di biforcazioni, dove nella mente non
ha mai cessato di vivere.
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IL FASCINO DELLA
SCRITTURA NOIR
Capitolo 2
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Capitolo 2
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Capitolo 2
APPENDICE
Prove di scrittura creativa
e di scrittura saggistica creativa
BLU O
GIALLO?
GUERRA
TRA I PUBBLICITARI
Appendice
Mitra, Apollo e Vishnu, legato alla sensazione del tramonto, della consunzione, della mortalit: giallume chiamata una malattia virale delle piante,
gialla diventa la cera che si consuma, gialle sono per i Cinesi le fonti
sotterranee del Regno dei Morti.
Questa sensazione della fine per spinge chi crede nella forza del giallo a
puntare tutto sul vivere lattimo fuggente; in tal senso, un colore ardente e
accecante, come ardenti e accecanti sono il calore e la luce del Sole, lastro
giallo. E gialli sono gli occhi degli animali, cani e gatti, che con la potenza
della loro vista riescono a squarciare le tenebre, per sfidarne coraggiosamente i segreti. Per il gusto della sfida, che vi implicito, questo colore si connota
come elemento cromatico maschile: esso perci, nel Teatro di Pechino, il
colore dei mantelli di principi e imperatori.
Giallo per anche lo zolfo, il cui odore annuncia la presenza di Lucifero,
lo sfidante sconfitto, nemico della Verit e simbolo di Falsit. Questo
potrebbe giocare a sfavore del giallo, visto che anche i sindacati gialli sono
quelli che fanno i crumiri e i corporativi. Ma non dimentichiamo la
moderna invenzione delle pagine gialle, che al contrario segnalano, con
uno spirito di corpo (questa volta manageriale), professioni e mestieri,
rigorosamente distinte per corporazioni, che si pongono a disposizione
della comunit. Sottile potenza della societ dellimmagine e degli affari! Che
con i colori ci gioca, dipingendoci un universo virtuale: tingendoci il futuro
di rosa, riversandoci addosso notizie di cronaca nera, facendoci sognare i
mulini bianchi di un tempo.
Noi non possiamo prevedere come andr a finire la sfida fra lazzurro e il
giallo. Speriamo soltanto che il partito vincitore ponga sulle sue bandiere
accanto al colore anche il calore dei valori. Altrimenti, ci far rimpiangere il
pur sempre elegante grigio, come le foto a colori ci hanno fatto riamare il
vecchio-sempre-giovane bianco e nero.
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LAMORE
UN DARDO (MISTERIOSO)
Sembrava che dellAmore fosse stato detto tutto. Credevamo di conoscere i mille sfuggenti e struggenti volti di questo sentimento delicato e
prepotente, etereo e corposo, fugace ed eterno. Eppure non cos. Lultima
trovata che riguarda limprevedibile e inesorabile Cupido stata partorita
dalla tecnologia.
Proprio in occasione della ricorrenza di San Valentino, Protettore degli
innamorati, infatti stato lanciato sul mercato (brutta parola per lAmore!)
uno strano prototipo di innamorato. Provenienza: Hong Kong, che, ormai
rientrata nellambito della Cina Popolare, fa i conti con una realt psicologica
e sentimentale, che lImpero fondato da Mao aveva trascurato, anzi rimosso.
Nome dello spasimante: My lover. Traduzione: Il mio amante.
Si tratta ci chiederemo di un nuovo Kamasutra, in versione aggiornata? No, molto pi semplicemente un nuovo gioco elettronico. Strutturato
in modo tale che il possessore (possessivo, naturalmente: lo dice lattributo
stesso del nome, my) possa rivolgergli le sue attenzioni e le sue coccole. Guai,
per, a trascurarlo! My lover reagisce come il pi classico degli amanti: si
adira ed geloso, protesta e vi pianta in asso. Ma soprattutto capace
masochisticamente di ammalarsi, cadendo in modo molto consono a
questi nostri tempi disperati nel mal du sicle: la depressione.
Ne prevediamo la diffusione su larga scala, visto che il prezzo (ahi! ahi!
concetto disdicevole ed allusivo!) di questo amante elettronico davvero
irrisorio: solo 20.000 lire. E cos pure facile prevedere che, entrato in crisi
lormai usato-abusato Tamagotchi, il nuovo giochino andr a finire in mano
alle (o ai) teen agers, che, nel vivere la loro et crudele, di problemi ne hanno
gi fin tanti.
Certo, la colpa delleventuale manipolazione di questo angelico-infernale
marchingegno ci guardiamo bene dal fare della sociologia spicciola!
un po anche degli adulti, abituati ormai a dare tutti i giochi possibili ai loro
figli, essi che di giochi nella loro infanzia non ne hanno avuti molti o a
sufficienza, e a impedire, forse per troppo affetto o comunque eccessiva
sollecitudine, che i loro teneri rampolli si scontrino contro le dure repliche
della realt.
La virtualit, poi, cosa concretamente diversa, anche se etimologicamente similare, rispetto alla virt, la quale, nelle societ tradizionali si misurava
nella capacit di superare delle prove, per cui tutte le esperienze, quelle dello
studio, dellinnamoramento, del rapporto con gli altri, esigevano comunque
una sorta di milizia pratica o, per cos dire, di praticantato sorretto da regole
precise.
Oggi la virtualit, che pure ha ampliato le potenzialit della nostra
mente, sposta sempre pi in l fino allinverosimile i confini della Realt: tutto
reale e irreale al tempo stesso, tutto razionale e contemporaneamente
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Appendice
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LIMITAZIONE
DISTRUGGE IL MODELLO
Appendice
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TRAVOLTI
Alla fine del secondo Millennio, quel che veramente finito il nostro
secolo, un arco di tempo sottoposto a mille definizioni. Ma una forse quella
che meglio lo qualifica, proprio perch tra le pi discutibili: il 900 come
secolo breve. Lespressione stata coniata dallo storico inglese Eric J.
Hobsbawm, il quale ritiene che il XX secolo inizi con la Prima Guerra
Mondiale e si concluda con la caduta del Muro di Berlino.
Naturalmente questa brevit tutta particolare, perch, pur entro
questa folle corsa verso la consunzione, il 900 ha concentrato e (fortunatamente) esaurito forme varie di totalitarismo (dal fascismo al nazismo al
comunismo) e di sterminio di massa (dallOlocausto al Gulag), quali mai la
societ nei secoli precedenti aveva soltanto ipotizzato.
Certo, anche la brevit ha avuto i suoi risvolti positivi, perch il 900 ha
saputo abbreviare le distanze sociali, per cui oggi pi difficile riconoscere
un rappresentante delle classi medie da uno di quelle alte, ha saputo
abbreviare la fase temporale del dolore attraverso luso degli analgesici, ha
saputo abbreviare le distanze con il telefono, il fax ed Internet, ha saputo
abbreviare il divario fra le ideologie contrapposte della Destra e della
Sinistra, della conservazione e del progresso.
Del resto, il buongiorno si era visto dal mattino. Il 900 si era aperto, a
livello di storia delle idee, con il Futurismo, che abbreviava, distruggendolo
del tutto, il corso del Passato e del Presente, esaltando iperbolicamente (e
discutibilmente) la velocit, s da giungere a sostenere che unautomobile
ruggente, che corre sul filo della mitraglia, pi bella della Nike di Samotracia.
Per anni, anche la cultura tradizionale aveva fatto della brevit il suo
inconfondibile vessillo. Fermiamoci solo a considerare alcuni aspetti della
didattica, ufficiale e ufficiosa, della nostra tanto (ingiustamente) vituperata
scuola italiana, che si fondava su alcuni esempi classici di brevit: dallelogio
del riassunto alla necessit di una prosa succinta e compendiosa, dallincisivit del brevissimo motto di arguzia allaforisma essenziale, dalla insuperabilit dello stile laconico alla dichiarazione di poetica callimachea del
grande libro, grande danno. Per non parlare del mitico Bignami, a cui
anche i pi bravi ricorrevano nellimminenza degli esami. E, a proposito di
esami, anche il nuovo Esame di Stato prevede, in alternativa al tema,
generalmente ampio e talvolta fluviale, la prova denominata appunto saggio
breve.
Tutti questi potrebbero essere esempi di moderna brevit pura; ma
accanto ad essi da tempo si vanno affermando, e con maggior successo presso
le nuove generazioni, altri esempi contrapposti, rispetto ai quali, parafrasando Kant, potremmo mettere in atto una critica della brevit impura. Il
modello principe di tale approccio alla realt rappresentato, dalla TV, che
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Appendice
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LA SCAPIGLIATURA
Appendice
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Appendice
IL
SANGUE ,
LA
BESTIA
UN AUTORE AMBIGUO
Vate e dilettante di sensazioni. Immaginifico e genio plateale. Questo ed altro
ancora, tutto e il contrario di tutto stato detto di Gabriele DAnnunzio, amatoodiato Maestro del Novecento, esponente emblematico del Decadentismo. Eppure
c un aspetto della sua personalit, discussa ma segnata da un fascino umbratile
e sottile, che sempre appare indefinito e sfuggente: quando sembra che gli
interpreti pi attenti lo abbiano incasellato, esso si tramuta sotto altra forma,
altrettanto ambigua e nebulosa. Alludiamo alla presenza, nella sua vita e nelle sue
opere, della componente del Mistero, che si configura ora come insieme di eventi
strani e indecifrabili, ora come rete di simboli allusivi, quali il viaggio senza ritorno,
il sangue, la bestia.
Con il territorio del Mistero DAnnunzio rivela la sua familiarit e contiguit fin da adolescente, allorquando a diciassette anni (numero non casuale!) finse di essere morto e invi a tutti i giornali un necrologio, naturalmente
scritto da lui stesso, affinch essi parlassero di lui. Episodio emblematico
questo, in quanto si inscrive in una frequentazione, anche se solo a livello
fantasmatico, di esperienze di soglia.
IL VIAGGIO SENZA RITORNO
Sono in una bara: scrisse nel Notturno nel 1916, anno che apre una fase
poco conosciuta dello scrittore che si protrarr almeno per una decina di anni,
visto che in una lettera del 1927 egli annot: C una vita e c una morte. Ma
io so che c unaltra plaga ancora. Una pre-cognizione o pre-sentimento,
dunque, di una Terra di Nessuno, che egli ha frequentato con una sorta di viaggi
mentali. Del resto a tutti noto che egli amasse la vita spericolata, vale a dire
il frequente contatto con una realt, che aveva tra i suoi esiti possibili anche la
rottura con la vita e il passaggio ad unaltra sponda.
Tale tematica gi presente in una novella poco nota dal titolo Il
traghettatore, inserita in Le novelle della Pescara. La storia, ripresa da Labandonn di Guy de Maupassant, narra di unanziana signora che vuole conoscere il figlio avuto da una relazione adulterina. Sulla vicenda aleggia cupa
unaltra Dama: la Morte. Defunto infatti ormai lantico amante; e metafore
della morte sono le comparse stesse della novella, sfigurate fra miseria,
idiozia e malattia. Ma soprattutto allusivo il mestiere del giovane ritrovato:
egli vive facendo il traghettatore, proprio come Caronte, cio il mostro
virgiliano-dantesco che traghetta i morti nellAldil. La vicenda si snoda come
un viaggio senza ritorno; a ritornare solo lAutore, spericolato
conoscitore degli Arcani del Mondo.
Ma assurde e sconvolgenti, innumerevoli e folli sono anche le relazioni
damore dello stesso DAnnunzio, tese allesasperazione totale dei sensi fino
Prove di scrittura creativa e di scrittura saggistica creativa
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Appendice
limite del paranormale: tali sono le mani sensitive della contessa Andriana
Duodo ne Il Fuoco o la mano di Donna Maria parte nuda dellanima ne Il
Piacere o le mani sensibili come il cuore purpureo, ricche di unarte pi
misteriosa che i segni scritti nelle palme in Forse che s forse che no.
Ma ancor pi orroroso limpiego del simbolo del sangue nel primo
racconto de Le novelle della Pescara, dal titolo La vergine Orsola, storia di una
donna che, dopo la sua guarigione miracolosa, ricerca-subisce, come una
sonnambula (parole testuali), un rapporto erotico. Attraverso il sangue, la
protagonista Orsola prende lentamente contatto con la sfera dellEros
misto ad un senso di morte (lalito del sepolcro) alla sola vista di maschi
in cerca di donne (I soldati sentivano nel sangue alla primavera rifiorire i
mali di Venere).
E attraverso il sangue sconta il fio della sua colpa: essendo incinta si
affida ad una donna (esplicitamente definita una strega) che conosce i rimedi
per abortire. Ma il liquido, che ella le fa bere, le provoca una violenta
fuoriuscita di sangue dallutero e finisce vittima delle bastonate di un vecchio
(un mostro di vecchiaia umana), il quale, bloccato dallartrite deformante
su una sedia e reso folle dalla cecit, la scambia per il fastidioso mastino del
beccaio.
Il mostruoso , del resto, uno degli elementi che segna il personaggioDAnnunzio e i protagonisti delle sue opere: anche i Santi, per lImmaginifico,
hanno, ne La Vergine Orsola, un che di anomalo nelle loro piccole statue
deformi di persone che hanno mortificato la carne a furia di privazioni.
Ma il mostruoso diventa animalesco quando DAnnunzio parla di donne. Egli
soleva paragonarle ad animali: chiamava infatti Elda Zucconi, amata nel
1881, pantera, tigre e antilope, mentre Fiora di Terra vergine viene
assimilata alla giovenca e alla capra.
Quella di DAnnunzio fu una bestialit primitiva, tipica dellantico
mistero delle libidini sacre, la bestialit della regressione. Anche il famoso
(o famigerato) mito del Superuomo, posto accanto a questa frequentazione
del regno della Bestia, inteso come Regno del non-umano, finisce per perdere
le sue connotazioni vitalistiche: colui che al di sopra di tutti anche al di
fuori di tutto, in unaltra realt, in cui, come scrive ne Il Fuoco, domina il
Nulla, verso cui si compie il Viaggio senza ritorno: La muta parola su le loro
labbra di pietra era quella medesima che diceva limmobile sorriso su le
labbra della donna consunta: niente.
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