quel tempo giunsero la madre e i fratelli di Ges e,
stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano. 33Ma egli rispose loro: Chi mia madre e chi sono i miei fratelli?. 34Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perch chi fa la volont di Dio, costui per me fratello, sorella e madre. Il Vangelo di oggi ci invita a entrare in una relazione dintimit con il Signore, a essere nella cerchia di coloro che lo ascoltano e lo seguano ovunque egli vada, a divenire suoi fratelli, sorelle e madri (la paternit spetta solo al Padre celeste, come dir Ges in Matteo (23,9). Ges impegnato nel suo ministero pubblico fatto di itineranza e annuncio del Regno, fatto di condivisione con i suoi discepoli e di attenzione a coloro che sono sofferenti ed esclusi (peccatori, malati nel corpo o nella psiche, poveri e indifesi). Ed ecco che un giorno gli viene annunciato: Tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano. Ges fa di questa notizia loccasione per dilatare il suo sguardo oltre la cerchia dei legami parentali e coinvolgere i presenti, e noi con loro, nella relazione con lui. lo sguardo di Ges che elegge e nello stesso tempo interpella e impegna ciascuno di noi a divenire suoi fratelli, sorelle e addirittura madre (noi siamo generati in Cristo mediante il battesimo ma siamo anche chiamati a lasciare che il Cristo sia generato in noi mediante lo Spirito santo). Ges dichiara che per essere legati a lui con vincoli damore non sono necessari la carne e il sangue (cosa che a noi sarebbe preclusa), ma piuttosto essenziale la determinazione a fare la volont del Padre. Se
vero che Ges lorigine della nostra comunione fraterna, altrettanto
vero che il nostro legame con lui si fonda e si costruisce allombra luminosa di quel Padre che egli venuto a rivelare. Ges introduce ogni credente nella sua intima relazione con il Padre invitandolo a partecipare del mistero che li unisce e, nello stesso tempo, chiedendogli di assumere i suoi stessi sentimenti, ovvero di compiere quella volont del Padre che Paolo, nelle sue lettere, dir essere una volont di salvezza per tutti gli uomini (cf. 1Tm 2,4). Questa parola di Ges, questo annuncio del vangelo di oggi, dovrebbero suscitare nei nostri cuori una gioia grande e un grande timore: la gioia di chi si sa nella comunione con il Signore solo e soltanto per grazia, per dono del Signore stesso; il timore di chi sa che questa comunione anche partecipazione alle sue sofferenze, al suo pathos per la salvezza di ogni creatura, alla sua amorosa e radicale dedizione alluomo, soprattutto a chi nel mondo minimus, non conta, disprezzato, calunniato o, semplicemente, ignorato e scartato. Il Signore ci doni la grazia di questa gioia e la forza per vivere questa responsabilit di comunione e, stando giorno dopo giorno alla scuola della sua Parola, ci doni di discernere il suo sguardo che, pieno damore, ci indica la via per intessere relazioni sempre pi autentiche con lui e con coloro che egli ci fa incontrare lungo il cammino della vita. Sorella Ilaria