Scritto da MarioEs
lunedì 02 aprile 2007
Ernesto Galli Della Loggia in questo articolo sul Corriere della Sera di oggi parla dei nostri giovani e della loro "deriva" culturale e morale all'insegna dell'
"autonomia tecnologica".
Della Loggia individua le seguenti criticità all'origine della drammatica situazione socio - culturale giovanile:
1) "una frattura immensa che nella nostra società che si è aperta tra le generazioni, una frattura che comporta spesso l’impossibilità di trasmettere dai padri ai
figli i modelli comportamentali, le gerarchie dei valori accreditati, perfino le regole della quotidianità che i primi bene o male si credevano tenuti a osservare e che i
secondi oggi, invece, neppure quasi conoscono o trattano con assoluta noncuranza";
2) "una gigantesca rivoluzione scientifico-tecnica di portata generale, capace di irrompere in modo pervasivo nella quotidianità del privato";
3) l'abdicazione dei padri che " invece, sono andati inevitabilmente perdendo, di pari pari passo, il senso culturale del proprio ruolo e dei valori ricevuti e la
sicurezza in se stessi"
4) la endemica carenza scolastica del nostro Paese e conclude dicendo che "cosa poteva mai opporre alla straordinaria sfida dell’epoca la povera scuola
italiana, che arrivava all’appuntamento dominata dai sindacati, gestita da una lobby di pedagogisti di regime e guidata da politici paurosi, interessati solo alla
carriera?"
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In sintesi, il salto generazionale, l'abdicazione dei genitori, l' "ipertecnologia" imperante e la solita "mala-scuola" sono la causa di tutti i nostri mali.
C'è voluto un video - i tanti video su You Tube, in verità - per farci capire che stiamo andando a rotoli?
Perchè ci sta giornalmente letteralmente SCHIAFFEGGIANDO con la sua nuda e cruda realtà!
Cosa pensava il buon Della Loggia? Che i nostri giovani sono dei "bravi bambini"? E da chi avrebbero dovuto imparare la nobile "arte dell'etica"?
I padri, cioè NOI (io sono un "giovane padre"), sono stati e SONO TUTTORA, il peggiore degli esempi.
Vuoi per quello che hanno fatto, vuoi per quello che hanno permesso di fare agli altri , vuoi per quello che non hanno voluto (per mancanza di coraggio?) e saputo
fare.
Non mi pare che i giovani americani, quelli inglesi o quelli australiani abbiano dei modelli culturali poi tanto diversi dai nostri. Anzi, mi sembra che la cultura
giovanile, come tutte le sotto-culture tecno-tribali dei nostri giorni, sia molto globalizzata.
E siamo anche noi ad averla creata. Che mondo stiamo consegnando ai nostri figli?
Proviamo a dirlo: un mondo fatto di violenza, di guerre, di miti vuoti come il successo, i soldi ,... vado avanti?
E a Napoli (la mia città d'origine) si dice che il pesce puzza dalla testa.
Così come sono certo che su You Tube ogni giorno va in scena, nei casi in esame, il nostro fallimento e la nostra decadenza morale.
Per il tramite di questi giovani "troppo hi-tech", ma anche infinitamente "sfortunati" perchè hanno tutto, ma in fondo non hanno nulla.
Grazie a noi.
Riprendiamoci i nostri figli dando loro delle nuove speranze e rappresentando un buon modello da seguire, altrimenti è inutile piangere sul latte versato.