Anda di halaman 1dari 527

Informazioni su questo libro

Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nellambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere pi protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio
un libro che non mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio pu variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono lanello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dalleditore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Linee guide per lutilizzo
Google orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire lutilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
limposizione di restrizioni sullinvio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per luso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantit di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo luso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dallutilizzo che ne farai, ricordati che tua responsabilit accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poich un libro di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro consentito. Non dare per scontato che poich un libro compare in Google Ricerca Libri ci significhi che pu
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
Informazioni su Google Ricerca Libri
La missione di Google organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico pi ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nellintero testo di questo libro da http://books.google.com

w z

". .P

- v x

ii

NAZBLiE

*Zl
_BPELTECA
AII
'wa
'11|

><
\I .`
Cd
N

<I

BIBLIOTECA PROVlNCIALE

3
/ a.

QA

-\.f4.
4;

{/

.4

-/

v"

_....__---

DEL M.R.P.
A GIOVAN NI FIORE
A
D A c R 0` P A N I.
predicatore , Lettore di Sagra Teologia , e gi Minro Provinciale
dell Ordine dc' Frati Minori Capuccini @i S. Franceco
della medeima Calabria uitrrlore.

TOMO
SECO
N
DO-
~
In cm' / (leivi-vana il Culto divino nella Calabria prima" e dopo
il Vangelo , Le vm de Santi Martiri, Ponteci, Abati ,

Conori ,Vergini , Vedo-ve , ed altri Sez 'ui , e Ser-ve'


di Dia, che orirono in ea na al corrente
anno I 74 z.

coME AN coRA
_La rz'e ric-Santi non nati , ma morti i Cefalu-ia , delle Relq'm'e deSarzti,
delle Sagre Immagini miracola, de Ia/27211 s e' Ira *Chi-: , DAMA-gig;

delluna , e {ls-ll' altro / a la Mom/i) e. Superiori

Provinciali, delle Fee Coma'hf le' mortarjsed in


"

_ne il Mai'tirDOgio di Cafabria.

'

'

Erudita, nella
utile, vita
e prottevole
ad Ogni,eorte
di Perone,i
Criiana ,Politica
Civile,
Per la morte dell Autore uccedura nel 1683. accreciuta
no all anno NMUN_

D A

FRA DOMENICO DA BADOLATO;


Predicatore chiesOrdine , e Provincia, le cui addizion vengono nome
col egno della manu M

CONSAGRATA
ALLECCELLENTISS., E REVERENDISS. SIGNORE

D'

MLAOBAEREFIILO

DEDUCH DELLA TORRE , VESCQYO, D! MILEIO. &c4;


e"

l N N A P O LI, Nella Srampara di Domenico Roell, MDCCXLIII._

CON 1.10111va .UBSUPERIUA'L


x
`

.
I
.

\
I

.
.

r-M

I
.

.
o

.
'
.-

'

'V

a
'

.
O

e
o

a I

f...
.

/l

,.-1

'

'

4'

I U

I
.

i'

l
\

'

'

I
o

4
i

'o

_f

a
*

q o

.
Q
v

.*
l

"
o

r_7 ,4.i
{ra
l

_
.

k-l

a
"i

o'

.
*o

"

I*

Qv

I.

l."-

1
.

4
,y

'

I.'

_ .

Q.

A.

*"

..-

"A-

**

i'?
:
71,0

-.
"

_J

.- -. .

-.

,..

la..

` o..

._[:.J.*u.

"7,."~-

--J

r .

_
,

,-...-

. f

4
\`

av._-_,

.m

...

?A

..o

-._

0-..-

-"

'U' '
.

.,

'nNWH--NA-.*~F--a

i "

V.
4

"

*-

1-

.4..

a.

.qgi-

'

..-.
,.

O
.

;i

3-.;

o..

I
I

..

"*
_
:*-

r.-_.I..

l...
.v

H--nhlfJ

.-

____

TECQELLENTISS. , E REVERENDlSS. SIG.

Signore; e Ladro; [imgre Calend.

` U`\.`
`

On mi convenuto; Per Vero dire , tener lun


gamente opeo lanimo mio ulla celta del
Peronaggio, a cui per guiza , per grati
tudine, e per genio dovee da me , e potee

la preente opera dedicari :,Concioiacoa


che tra moltiimi Soggetti , che col merito

al -anco ciggevano queto tributo , il Pri


mo,e Principale iete Voi tato empre , Prelato Eccellent-l
mo, e Reverendimo . ll voro ereditario merito non conta

pochi luhi, ma pu vantari nato da pi , e pi ecoli. Lo e~


er Voi degno rampollo della Famiglia Filomarin,e peprcgi,
che traete da Ea , e pel favore, e Iuro , chElla ha preato
-maiem pre al Religioo Iituco da me profeato, vi contradi

{lingue primamente in maniera,che enza ngura di alcuno,


a Voi olo in omiglievole congiuntura., dee ,e pu come.
a z

v[lare

tare tutta la notra attenzione. Non f qu di meicri rican


_tare le laudi della vora llluire Proapia, s per non oende
re, ed irritare la vora rara,e nota modeiada quale pi vol
te
i fatta
conoccrmoderato,
nemica diqualunque
udire c da Perga
e dalle
Ca
tcdre,
avvegnach
elogiomi,
5 S,
ipcr non

trovarmi impegnato a egnare ogni linea coll' epreioni del


le medeime,c coretto a replicare ci, che criH Valerio al
lolmperadore Domizio: Ne Celei 'vere-candide tum lauder
rmmar, gumacilir tefatigare, quam or atiare, omnis' "UH

ur ingereretz S perche troppo baevolmcnte note omai '


rendettcro l antica chiarezza del voro nobililmo angue,

leimprec illuri devori glorioiAntenati , gl impieghi


agr ,c politici , le lettere, c le armi, le pade , e le toghe , le
Mitre, ele Porporc, quali decoro, e onde u decorata la Fami
glia Filomarina . Ne meno conti , echiari ono i riei di

gloria , cheda ea con perenne vantaggio derivano alla u


mile , e povera Capuccina Famiglia . Vanta Ella, come due

Ari di prima grandezza aVere accolto nel Ciel de uoi


Chiori que'due plendidi lumi,chc puntati dal di Lei chia
ro Orizontc riempicrono di plendore la nora Religione,

la Chiea , ed il Mondo. L uno f`u il Padre Bernardo Filo

marini,chcconagrandoa Dio la nobilt , e le ricchezze di


una tirpe s riguardevole, nulla curando ci , che di onori-i
co,edi vantaggioo perar porca dal uo ingegno ublime,
non credette renderi meno , anzi pi glorioo deuoi illuri

Anteaefeollero'rcarioluzionc di abbandonare ogni fortu


na, e peranza del ecolo , per vivere i d pi lieti , e tranquil
li nella omma pace della Religione, ove per le ue rare virt,
c peuoi anti coumi i fece pettacolo gradevole a Dio,am
mirevole al mondo,agli Angioli,ed agli Uomini.F laltro il

celebratiimo Padre Franceco Maria Filomarini uo Pro


zio: Quel Franceco Maria,che perle chiare pruove del uo
valore, dottrina , c pirito , aunto al Preolat-p della Napo
letana Provincia con maraviglioa laude . e preclari eempli
di perfezione, zelo, e prudenza ne ree il freno,ne procur la
coltura, nc promoe il decorongel Franceco Maria,il qua.
le colla vatit del uo ingegno eppe nel tempo eo,e com
picre allo impiego del uo Paoral minitero, e criver trat
tati de Dizvinir rcmlationbur , che ono le pi alte mate-i
rie della miica Teologia : Qqel Franceco Maria nali
mente

mente , il quale in tempo delle popolari edizioni , che con-l


'turbarono la nora invitta, ed a'Sovrani uoi empre fedeli

ma Metropoli,collo plendore della nobilt,col credito del


la virt , e colla energia della eloquenza cooperato avendo

moltiimo a edare quel pericoloo tumulto del volgo ingol


ato in attentati unei,i-quali gigi intorbidavano la cara,
e tranquilla pace_ di queto Regno tutto , dal Cattolico Mo
narca delle Spagne, per reimonio di ommo onore , con am
pla ua Real Cedola allEminentimo Arcivecovo Acanio
Cardinale Filomarini di lui Fratello diretta , merit di eere

ringraziato di tanto zelo, e dellopportuno valore, con cui


era impiegato per la conervazione,e quiete di queto cotan

to perturbato uo Regno .

Poco non dimeno rileverebbono quei due motivi , ei


pregi della vora lllure Proapia,e la benemerenza vero la
iReligion Capuccina noni uniero nella degnima vora
Perona, la quale in fatti,e decorague-Ue-colle ue virt'u, e co
caratteri luminoi,che l ados-nano , prognoici di pi Emi

nenti dignit , cui in breve periamo vedervi aontoz E ri~


guarda quea conuna parzialit di aetto, chepu in altri

dcare tanta invidia, quanto conerva in noi empre viva, ed


accea quella gratitudine, la quale in`ceantemente ci Primo
la a non laciare indietro congiuntura veruna, in cui poa a
Vorimorar .

Che pi! La. Opera ea , la Quake, e per lo Autore , che l


ha critta,e per la materia,che in ea i tratta, dir pu zur
ta votra, mi ha fatto empre entire le pi convincenti ra
gioni, per cui del continuo richiedeva di eere, non ad altri,
e non e a Voi conagrata. Vetaome Voi ben vedete, in
titolata la Calabria Santa,Sagra, e Feiva , raccolta dalla in

gegnoa, ed accurata induria del Padre Fr.Giovannda Cro


pani Capuccino : Ecco l A utore veito di tale Abito, che dal
votro aetto Paterno,e dalla Vora autorevole Dignit i tie
ne per ogni dove pendente davotricenni . Queta nobile , e

vaa Provincia dipo , la quale il Teatro epoo novella


mente in quee carte alla vedta del Mondo Pio, e Lettera
to, pur quella ea, la quale nella migliore, e maggior par
te di e alla vora pirituale Giuridizione gode vederi og
getta.ln ea la Vora Paoral cura ende non meno ,che
r---w_

ovra cencinquanta luoghi , prima perle molte antiche ri


noma

Ir

nomatc Republiche , che Vi furon fondate , e pemagnici,


benche p`r0fani,Templi , che viurono eretti; Poi per pi
Chiee Vecovili , che vi numerarono , per pi Uomini di
provata, e anta vita, che vi orirono, peHo copioo angue,

_che moltiimi Martiri v parero , peSantuarj inigni , e


per le Immagini prodigioe, che Vi rivericono, riguarde

voli: Eccola Opera , la quale come Sagra , e Santa portando


una impronta Divina , e, come ripiena delle memorie di una:

Provincia, ove non ceando giammai d'imprimer la ima


ginc della vora Perona, e delle vore virtudi , e di riuona-

re da Vicino , e da lontano la fama del voro Nome,diviene


un tributo,~che, enza divideri, render i deve a Dio prima,
perche di Dio, deve pocia rendere a V0i, perche voro .

--

'lo nalmente, che ho voluto prenderla cura di farla dare


alla luce, ono lo ultimo, e10 inmo , ma non ono il men for

te motivo di pezialmente a Voi preentarla . Le obbligazio


ni,ehe vi proeo ono note a me, che da gran tempo le tengo

colpita indeifplmente nel pih intimo del cuore: Sono note


a V0i.,che continovamente Vi dimorate non ad altro inte
o, che a ricolmarmi di favori, di benezj,e di grazc;Sono no.

te a qnel Dio, appreo di cui non ceo giammai dimplorar


vene ia ricompenza. Conentite dunque, che queta Opera
eca da Torchicol voro glorioimo Nome in fronte : gra.

dite laettuoo oequio , e econdate la ragionevol premura


di chi a Voi la oerice, per procurarle protezione, e decoro,

Era guI`PcicT5~dOVcre, che 'io non tralaciai queta o

pirata opportunit di dichiararmi nello eerno , ed al Pub


blico,
mi profeai nellonterno , e mincirinai
pre in quale
privato
' 4 maem
' i
Di V. Ecc. Reverendis.

'

Napoli 30. Ag01t01743.

'

Umilis., Oequiois., ed Obbligats. Servid.

F"d 11471071 da' Feroleto Ex-Iro'az'nciale, e Vitator Generale de'CapuCCm'

della Provincia di Napoli .

1
-.-_.

A CHI

ALBENEVOLOLETTOR
Detto , Umamh'rno Lettore, anello accanto celebre ,allrMWa .lb/1375}a
E calabria Santa [le] rinnato Scrittore P. Giovanni Fiore da CTO/W a'
paccino nora,dopo 60., e pi anni dallana morteata hggetta allzg*
rie della polvere, e alle roiccbiatare del tario,jZordata in nn cantone; 0 5/?? PW"
av

epaata,per nonza baonarte ,in giro a divere mani, (la (TW/Zefa ni/Z
da illa/Zraza di nar dallintatta aini-'ata, ea in gaza, tb? tra WW" "MPV d'- _`
migliare a jejeja, ed a nonpiia a conocere cbi ella era . Valle il Dzlm S1*
gnore ,cbe, a jo

motivo di non Perderi c051 bell'opra, cas-ee in mente a

-R-_P

.Ilarione {la Fer etogi Provinciale nella Provincia di Reggio, 6 di Pme VM


tatore, e Comrniarw Generale in ong/ia Provincia di Napoli, in tempo che regge

va Zara Provincia, afor sz, cbe'l Padre Domenico da Badolatoi addozl/ l7 1'

ra di raccogliere qaanto avvenuto era dopo la morte (Zell AWOCOM l MW


detempi,e delle materie, per poterlo aggianoere all'Operae 505" "ea interamnn

te corn-pinto mandar alleiampe. Came in etto detto Padre di Pad-alato raa


tic molto tem oalla minata ricerca a'i quanto di Santo , di Sagra , e (lEccle/a~
`tico nel/ana, e nellaltra Calabria era avvennto no al pre ente giorno; ma
non (j/iante non [ipot rinvenir tatto; impereiocbeebbene vii!. cbi ricbio /mf
mini/Ir?) cbito,e cbi alt/Mtv Midi ; altres non vi manc cbi le tante vol-'UT
claieo, ed importanato (jz'jata mode/lia, o polini-'TUVFFZa ) 0 mmm".

aac ripondere mai ;Laende non ?ammira-'4116! MNT/8 " 1511711' Ordini 'feglai
non i vede ai naovo regi/irato rnolmlrcbe a cbiijcero le ricbicje, of /Fa'

_lio alla , oi; aato ben poco. ~ c

Fra tattiglz Ordim' &go/arl a cbe _ori/?ono nella Calabria , par cbe moltojz
contradi/Zincra in que/fOpc-m, e nel narnero de Soggetti , e nella cbarezza (le: at

ti, aac/10 6" Capi-651'771'- Ci 0 dee reear maraviglia, n oenerar alcnna invidia:
LAntore (Tac/inoszi batto le aqgiante Capaccirpio; La Religione (le Ca
nccini nella .alabriartz' le prince calle, anzi i primi natali ; ed in arte/ia` pi
cbe in altra Provincia ard empre con ipecialervore dinrito , e riplende
con cliara lace dihntt 5 e finalmente la prima i dea, anal nir lAutore a m'
vere delle org/ di Calabriaf il raccorre conzeiicnmpmdw, [aivrme egli/Seo a'i
te nella prefazione {li tatta lOpera alprima torno, le 2.7", e ge/?a deyzzoi Capacci
ni nazionali .

Anton-be le notizie z'nje cercato ritrar/i dajrgenti pare , e limpide al /Vl

bile; non perci (attea l' amara condizione all error dijba natnra Mggctl
mancato di ar anello Urlo/Je spotato, afnclie netta dagni nno/Zara, CPV/7,0

*i'ibiU/la, e netta la verita.E mai ad onta dogni attenta/?ma diligenza non l'3
{andata di (lro tntta la polvere , almeno la pi mirata, {le'e :ogni compatimento;

percbe l'occbio di cbirive non tatto pacorgere colpropio Marcio, cbeert


le il teimonio, cbe non patie eccezzione,n pa eere ripa tto.
L'idea poi dellopera non poteva deiderari migliore ,n in miglior forma CM_
cepata, edordinata 5 conciqacle in tre Libri partitala, nel prima, dopo molirato il

proa no calt0,cl~e apprcji la C abria allIrlolatria in tanta vai ie/z di Dei,ed1n

tantahntaot (li Templi (Tr tato veramente ieno ai tatta la pi bella `e ra


zra eradizione)e ne paz a anelealzo , cl-e aopo a late del Vangelo amare/ib alla

vera Divinit, ove tripartitarnente {li/Zorre deSanti .Martiri , anali donarnm


~ er Cri/?0 la @514,0 nelle tarnieine (fall empiet cleTiranrim nella guerre dall"
pade deglrdeli, o nelle pe/iilenze accei di carit in aiuto dePrr-[Fmi. Viene poi

a Confeori,e ai coloroabe la C'birza come Santiw Beati venerazgli Alcari,,e a'i


coloro, cbe le penne {lc-Sagri Storici onorano con titolo di Beati ; e ai coloro in ne,
(be vijTati,e mortiper virt,e miracoli con fama di Santitzbiamamo Servi (li
Dio . Dovei deve riettere circa il titolo di Beato . cbe dei l /l/ctre a varj Sog

getti illari, che non l'banno ancor hrtitoollennemente {la S. Chiea , che tanto
r

_.;-u,

il medebnouanto cbi li tratri-ae apertamentei proteano con ci non preten


dere ?ter/ coloro ornbra alcuna di culto, o in menoma coa contratenire a Decreti

ngrojanti deSommi Ponte/iti , maolamente volerli continuare quel 91/33 , oq/ia


onerario titolo, cbe innocentementeaora gli banno app glio le penne di celebri , {il
anticbi Scrittori .

Agli Uomini Santi coll'Ordine tra lor dovutoieguono le donne Sante, quali in F
.v

Calabriajrtirono inatali, dopo di cbe come in Appendice aggiugne coloro,cbe nel


la Calabria non ebbero il nacimento, ma il epolcro ; lndi quelli , cb: in e ban

{lato pegno dicolle adorabili loro Keliquie , ed in _ne quegli altri ancora ,cbe

conola amore, e protezzone dimorando in Calabria l'onorano ,e le poi-gono ajuto


con grazie , e miracoli per mezzo delle loro Sagre Immagini .
Terminate le Perhne Sante nelprimo Libro,enae alle coe .Sagre , delle qua
li con tanta accuratezza tratta nel_l-condo , cbe in daezarli eguali di-wolo , nella
primalopo die-palle dajotto le roz'ine quelle Cbiee 'attetlrali , cbe per l'inon
44-
J."
T
dd.
.ru'..b

dazione de'Bai bari, e per lingiuria de'ternpi eranogilbarute,fa vedere all occbio
tutte quelle, cbe_felicemente eqiono ne dz preenti , azhonendo ordi'natamente

come in ragna le Suraganeetto le loro Metropoli, e collzcanao in diparte le


Cbie/e eenti ,e quelle , cbe i dicono nullus Diceceis . Reazra in ogni Cbie

.ja la rie di tutt'i Veovi , tbe le re ero oi tempo in tempo: Non ui mancano
delle interruzzioni ; col/1a per dellanticbit , cbe diuor le memorie , e non ba

lahiato allIlutore @eiigio per rintracciarle . All'aggiunte , cbeino fatte s


riparmiato alquanto alle_lau.<lz' deVe-oucbe vivono di preente, per tema ,cbe

la Teri; 0 compari/[17} fa ttia maberata di adalazioni . Nella econda


parte [mi par/a degli Orclznz KegOarl,clc con gran let/ira, e con molto unter-o de'

loro Monaerj dellun0,e dell'altro eo riempiono [z Calabria . [n quello (Zefa


panini parcbeE-rmi un poco pi", percbe gli aari dzua Propria cah gli 170,igevzno pi notizie, e gli davano pzupremura .
Lultimo , e terzo Libro lo dei alla Calabria Fe/Iiua, diwiaendola pure come
gli altri in due porti . Nella prima con ccaga` e dilettezvole erudizzone parla delle

Fdie Celebrajatz/ in Calabria mentre f Ebrea , mentreit Greca , 'neutri-;h


Romana, e di quelle celebr mentre l Criiiana antica , e celebra or, cb m0 er
na; in cui hggiugne curioa Appendice deMortorj , quali percbe inea ancor
al
..-_

erbano qualcbe Keliquia ael org/fame anita , porgo/zo motivo all Autore {li (lin

dere con giu/iizia, edal Lettore di leggere con curioit . Termina lajconda ar
,ze, e con ejz lOperatolMartirologio deSanti, ed Uomini inantit illujiri , cb
zz bellEpilogo, per cori oire` (lelprimo Libro , e cbe arl un occbiata a *Dede-re la
Erzilz'z neluo nazio uolo nel produrre in tanta abbondanza roe di Martiri,
Gigli di Vergini, viole di Penitenti , e tantaltriori di virt , e grazi e , tlc quali

?vien intrecciata prezioa corona ,e di gloria eterna alla Trinit , e di perpetua


edicazione alla S. Cbic- .

'

Da quanto s detton qui potrai ben argomentare o mio Lettore , el dolce , e


lutile` cio il diletto, ed ilprotto arai `iter ritrarre in leggendo queo volume,

e non tifellini l'aoettatim; imperciocbe il diletto te lapporter da peri-jiejt


laoria. fecondaper tutto ai rare notizie, e dihgre novita, quali colla loro con
catenazione luna dopo dell'altra tiranrloti ue , tz terranno, e loccbio attento con

ammirazione,e l'animo fqbej con piacere; Il pro toi meolerzi col diletto/le
,qualora preentando-fiji azvanti gli occbi la cqiznza de Martiri , la morti/ita
zione deCon/bri, la purita` delle Vrgini, e le virtuoj opere , ed eroicbe gean

degran Campioni, e Servi {li _Ges Cri/io , per necearia naturaliimaimpatia,

ajutata, twejiero dalla Dwma Grazia, coloro eempj, ea incitamenti ciueglie


ranno fbrj da qualcbe tiepiilezza nor avuta nel vivere Crziano, e ti ecciteran

no allimmitazione delle loro ante , e gloria/ impre/e. Ti ij dunque ovente


aaantigli occbi l'Opera, cbe tiprento, leg gila con occbio attento , e con cuor di.

voto, e raqmmentati, cbeccome li Macabei conhla-'uano nelle loro aizzionip


conrtazvann necombatti menti con tenere in manoz libri anti , bah-antes pro
alario ankos libros 1.Macab.c.2. ;Cosz ta ancora con rileggertente ue/ii ,

" i "

gli

4..-

ljogli ti tonhlerai netraoagli li qnijta miera ?tito , ed atqaylerai forza ,e vigore

oi/tere ne combattimenti ,e/e ti tonnerraj/lenere da nemm della :aa Anz

la."Per aere all iinprellone era ato gia detinato il niedzejimo P. Domenico di
l

ito Provincia dalli cordam , e contumacie, quali ne


Badolato 5 ma trattenuto ei in

torrenti inliti giorni per tan a 'del contagio di Me ma , e di Reggio hanno impe

per Napoli ; collorco ne ,elae'l M.K.P. Michele da


dito il poter da ivi maggior
nitore ?xe-nato era per Conultore del/opradetto M. R. P. Ila
Reggio attua! Dii
Pronincio di Napoli ,ie d'aooo,elae s'aodojaj
rione nella ?Ji/ita generale di quetaer tanto disbrigato oa ni aari con tutta la
e
ein ilgraoilimo impiego ; ene p
pi diligente attenzione nonhlo ba donato fatitar moltij/i'no al Tela originale
dellAutore, aria non oto nrbato ,e contra atto dall'altrni indi tretezza, a n
O
the re/ia'e puro,
ed illibato , e cioe laampa al pzlbile ?tenie pnrgata , e torret

e convennto mettervi delnoialmeno nellaggittngere al


ta; ma di vantaggio gli

altra coi-lla capitate in Napoli ;e nelfare ini


enne vite di Capaccini ,e qaaltlf
free dell opera , come an Appenditedi altri Santi, e Ser-?ti di Dio ,le notizie de',

quali, o maneooano nel Teto dellAutore , per eerj diperi ioin ; o li mana-
rittihpragianro tardi, e mentre il torebioji trovava ananzato nel no la-oo-I
jzjnognate con una Croce ,iccome eolegnol
ro ;anali aggiunte per di/tingaer/i
ggttnta dalhpradetto P. oi Badolato, rep/fondo in
di una manazza quello nifze a
alterazione il Tela del Venerabile Aatore ri

tal maniera
illejo, e enza tm'in
rnenontah
rm
del Martirologon
aggiunti elogii_ono imprei/nz'altra ditinzio
ne, s per non in rajZ'ar tanto lopera di manazze,e di Croti; e tz pere/oe li mede/i'mi
contrandolwlk vite . Per tutto ci ben taecor

elogjfotranno ben diiingner/ r tamente ritronar nell'opera diverit di [file,


gi, o iZ*reto Lettore, dover/i neceto adattari' al poibile allo ile dell' Autore ,
e difraje; poiche/E- ben s pro-7?
, _ , diveri/etanolo la diverit
llaazmeno endo :lg/llll

per Wenir tutto uniforme ; mi


holmsnte luno pu rinir in tatto imile allaltro , il che
delle menti, 0 cos rodenza, a cui altres rimette/i il comoatire gli errori pi eni
:rimette alla tna p
rei oramai inevitabili, deanali s tralajZ-iata la correz

'f

nati tar/i'
nella
amoa.
zione,
eno
fattaolamente
di quegli altri, chembrano di maggior importan

za . Ditaztg timata forti avvertito oprao'entinto Lettore . Eratanto aim'

~/

lm,

_ ,

M..-"

-4,.,.`\;~;~x.-_ . ._ N

a
n'

.A.

i.
l

'

l'

'

21.2 .rca-J 3113i *l :mazhu 5..,


7,"i',i)- hi*vw-'.,hv-'VBJil'UL
._
.4
.
_.`~
a**
,~

,
~

e A . ;PM \-\"~'~' '*UM

...:
. ;`~`\l.~`-

l'62 *`

..P

i -` `

_
e-L-'a., $4.12
- , il!.` i *JKl ARES?) 85":. K 2;
.

" *7 N"~
'3*

i-

. x.-

. ;HH 3171):: isgh

'

','h

;ll :';z-nimvi :s-.15")

melma; Eli-.2:4 1b) :ii-.cul :u I


223'] :w . aumirsvnov :xi-21511;; i
.-

Zii,:_;,;,
g).
wa!. o1~~'
La-*3'

l ; n

:-i -

j FULL-"5... .:';V 1 ;~.

.z

:echi: uich'iono)
3.32531'
m
e. 5mm
v.

&i; _.,.~.
5,1
..

k"

;a-;2- Lg) .',-z.,,*.

~ _r-l .~

{zig-LDL) ..-nidi un 1. ,i U)i_

ila-x- .sz. ma.:


:A:

....n-p
J_
..

*-

,.. _. .-A ,4.

.i

M...t..

. ...W-wu--w .,

--`

'

0-

'

-Q-u*

e-

-i
--

'-

*51.

q,

_.,__

."22

APPROBATIONhS-~
E mandato Revcrcndmi Pan-is Iocph Maria: ab Interamna' notri Capuccdo
rum Ordins Generalis Minh'i revolvbrum pohumum,cui tirulusz' Della Cala

~bria Illurata dal M.R.P.Giomnni Fiore da Crop'a'nixoma.. m. cum addirionibus inertis


a R.P.Dominico a Badolato ejudcm Ordinis Cnciontorc . Et-dum nihil omnin 0r
thodoxa: Fidci dogmatibus advcrum , nihil bonorum regulis mom-m dionum in co

oendckimz quinim hoc ecundum :equ ac primum volumcn' mira induhia concin

natum , omnig'cna erudicione rcfcrcumzt propter picmem, quam undiquc rcdolct,plu


rimm commcndabilc rcpcrcrim,idco nc tam &Rim-;bile opus, uo Authori non minus,
uam Univera- Calabria honoricum,di in abcondico , 6: ub lentii vclsminc con

tcum permaneat , ad Chriiance Rcipublica; bonum , in'luccm publicam per Typun


cdi , : immortalixati donati dignmum cenito , `ui ubcribor.

'

Datum in hoc Capuccinorum Conventu Tcrrzatharinz dic roJanuarii -1 74.3.


v Ego Fr.5rafb_inus a Cardinale SJbealogia Profer ,' : Ex-Provnciahs Capacc
_

a.

. \

...

Pus pohumum , cujus titulus en: Della Calabria Illurata tema.. @mb Adm.R.P.,

o joanne a Cropano in hac Rhcgina Provincia olim Minitro Provinciali elabora-`


.tum , cum additionibus in co ap oics a R.P.Dominico Badulatcni cjudcm Provincia:
C0ncionatorc,juu Rcvcrendi 1mi Patris joephi Maris ab [mamma forms noh-_j oz.;

--..
". -.LA-i

FDS Gene-falls Mni, accurata animadvcronc,& magna imul cum animi mei com
placentia perlcgi 5' quich il_l_ud mira non olum, ac pervecuacruditionc rcfcrcumi'vc

'fum etiam olida Picmc, UU l"comparjibili, : Religioimo Viro par erat , per'crafta
Um DVCD - UDdcam nihil _a Cfhohca "erika-;c dcvium, morumquc probitari nihil rc
gratum for?) ac Jufundum exfmo 5 '5 quod Omnibu Prolturum , in omnibusutilita-

Pugnam CW im Omnia .Cls cononantla mnc, 6( oculis

-m YPS mapdarb &Pm; Omnibus ,mambus em? ,haben dignum authumor. _P rodcac
ioirur in luccm, przlo ne mom upponatur , ut omnibus ccrarur manibus , xcollatur
linguis, : ad, major-:m Dei gloriarn virtutc's in 'omnibus augcamur . Sic cncio, alvo,
dic".r-Ai

`\

.-

'_`.

-`._,r,.

'\

~ ~ `Dtum in ConventuCapuccinorum Flumariac hac dic 15*.Marcii 174g. x- '


. .ZgaFrLudo-vm: a Flumana &The-*plagio Profebr, (F ItPro-vincialis Capace:

.u

4);-

:-

.
l '.. ~

Liccnta Rcvcrendimi Patrs Generals.


i Enjapg'zas Ilaria
ab Imeramrza
Ordini: Generali:
Fratram ,Minor:
S.i Franci/Ei
Capaccinarum
Mini/leg
I. i. ,
'
i

11m Librum pohumum',cuus incriptio Della Calabria [lla/tram ta-i


ma Il, , (51.3_ a quondam_ R. P. Joanne a Cropano norm Provinciei

Rhegii Ex Brovmcia concriptum aliquot 'eiudem Provincia: Theolo


gi ,_quibus 1d commlmus , reco,gnoverint,_& in lucem edi po proba

verlnt z virtute przentium 'licentam,& facultatem concedmus , ut cr


Vatis chandis Typis mandati poc
L
,
Datum e! notro gong-ento _Immaulatz Concepgde Urbe hac die ;.;
Maii 1743.
"
" i

Er.Joephus Maria qui apra Loco X< gill l

'

.-

~
..

..

z.-.-.

-*-'*u

~.

i
-

A--M

"

...xv-*t v

~- non-. .Wu-,w- a ap-a ._ -.mq-4......,


-

_.-,. ..~~-.

-- 1-

l"

APPRoBAioigu EXTRA QRDINEM.


EMINENTISS. E
., .g REVERENDISS.
l
g l SIGNORE."

OmcnicO-Roelli ublico Padrone di Stampa in queazfcdejj ma.Cirtruppli

cando epone al EminenzaVorLcome ;deidera tampare un libro intitom;


to: Della Calabria [lla-nita Tomo II. del M. R.P.Gio*oanni Fiore da Cropam' Capua- cina. Pertanto {applica lEminenza Voh'a darne _il permeio ,.e laver ut,Deus..
.Rey. D. Phippus Porzio revideat, & in cripns -referar . Neap. hac, dierrzl
unii I 43._

J.

i.

.x

n 7
Ca. Thomas Roger-ir pre Dom. Cattani Tomo, Dep.
CARMINUS CIOFFL EPISCOPUS ANTINOP. VlC. GEN,

'

.l

EMINENTISSIME -, EL'RBVERENDIZSIME DOMINE'.


Bccmpcrandizrati honeimis Eminentia; Vh'ae juonibus , librum pra

pu _. inorum Edi-.Provinciali,lubemlmz evolviznihilque in eo,quod Orrhodoxnn -

cripta: C bn'a Illuraraf'omo {1.: Auore R. P. Joanne Cropanenli qp

Fi em', noquemores oendit-Ldeprehendi: qum Mie) Ag'ri 'inac , cleaorunya- '


rietate or-um vernantis, omnigenam cruditionem tum acram, t`um prophanaw

- T

um admiratusz'di num itaque ceneo, c .ny-pis mandetur,dummod Autoritas ac s_

cedacEminentiz

erar, enim Sacre .ur-pura: mbriarn, omni, quapar e, hu

. militare , devotim deoculor.


j r: Eminemiz Verz ~
.

xjg; ,.

n .1 .l _,.e ..

Luc die 2.3. Auguir743.


:
, . .
. ,
, ,

'

. t '
'

_Obequenris.Atidi&il's.&Humlllimus Farinelli-'pv

Philip: Maria-Porzio. __

` .' _ i- Attenti 'relatione Rev. Qomni Reviorihyquodpgte ii'nprimi , 'Imprhnatun


2 _'Neapoli 2.7. Augui 1743.* " ~
...J-r
- _4 .
_
,
; mi 3
' _ 7
,A
~ CAiLMiNUS. CIOFElEP-ISCOPUS `ANTINOP.,,V\IC. GEN. ` - ~- .
.~
zi,
,
Canonica julia: Torari: Defmt. '

0--.m*-.-.qv-....,-.q._*9,.N-,-.wx

.1 -

'

l
l'

` u *1 -

.J

i.:

,1.1"

'

:'-

'

'

'
~

S I- Gz N 3.0 R E.

S.

A"

. '

l
e

..

""
il

l.

-l

Omeneo Roll publica Padrone'di ampa in quea federpa Citt, umil


' D mente prorat0*-a' piedi d V. M. upplicando lepone , coin: deidera ai

. pare un `libr'tsr intitolato: Della Calabria' Ilerata Tomo II. del MR. 1?.Go-uanni Fion
da Crop-h' 'C'apuc'cimPertanto upplica Votra Maet darne il permei-Le l'avi' ut 'Deus
Rev.D. Garenljs Scajachiz Univeriracjs Studiorum Pfclo revideat, &in

criptisrefepatzchp. dica:. menrs 'Septembris :744. _


, W 1- . _
LW

-`

.-\

'j

Nicaus de. Roa Egito: Patrol-:nan-.-

'

S. R.M. '
"
t "-J'
T juui`tuo parer-em} S.
librumeevulv , cui titulus : Calabria Illarata
i.
Toma II. a Rev. loanneCropaneni e Capriccihorum familia exaratumsnihil
dn conquodrega jura, autzpublicos bonus-morcs-,vcl minimum laedere _, dcpre- *
.

hendi; qin pocius,rcum multa ic 6t aCra, & profana erudirione refertus , ac

v-. . .
.uWW

propter-ea ad mentem imul iilurandam , &.ad mores pic-,tare imbuendus plurimurn e


;'enducere .901111,. eum :blica luce dignum exiimo.
*
~
'

~`Neapoli

Kill.

obris dzloccxlr r 1;:. p

v.

M. Tua z .3",' _" K _


i. "
_,` ` -`-n
i 7 L *5-

_`

'

'

, p .
P
.
.
i
Humillmus, Additii.- Obequenti. Famulus --._

Carenfr Scaja.
'Dic' 2.3. mcnr aori: 1744.Neapoli.

. r_

_l P Vfrecr' Excellentimi Domini Locumcenenri's,& Capitane Genealis ub die [1-.


;15: dii
*ZB: anni , ac relatione fatta per Reverendum D. Carenhm Scajgdc '

. Montaioneieyer. Reg Cappellani Majoris de ordine Sua Regia Majeatis.


i,

. , Regalis Camera Sands Clara provider,dccern'it, atque manda: , uod imprimatur


~eum intrra-formapr
cncisupplicis
libellizadapprpbarionis
dii Revrorischruxn in 5
;i Publicatione
ervcturzkegia
Pragmatica,
hoc uum, Sac.
"

' _ '\ A

'_

"

' MAGIOCCO. DANZA@

, '1.

*i -

_.

z;

`~o.n~

5 ILLMarchio de IPOHto Przels 5.R.C.tempore ubcriptionis impediws.


s 'Sacri Aularum PraefeCti non interfucrunt i

-* Rc ratdrReglro Regali: jmdmslq. at.

"Ai-.Pz-

4L..

-i I

"

"QI-,g

a
.1

~ ~
~

Citta,

".

i Larocca.

TA
~

A-

O
L
Ai
A V
DeLbri ,Dicorh Capitolm co' loro argomenti ,dc'quali compoto

queto econdo Tomo.


Clziahra del Libro.

CALABRlA SANTA
LIBRO PRIMO.

[1.244.

Appendice I. De Santi,'e Beata/E non


natia-:arti almeno in Calab. p.24:.
Appendice
ILDelle Sagre Keliqm'e ae'
Dicoro I. Calta divino nella Calabria Santi.
.248,
prima del Vanaelo. _
_
pam. Appendice
Ill-Delle Saglmmagpa.

Dicoro u. Culto diamo m Calaria


dopo il Vange lo,

[7,18,

LlBRO SECONDO.

DELLACALABBIASAGRA..

PARTE PRIMA.
De Martiri.
.
p.21.

PARTE PRIMA.

Cap]. De Martiri Ponte/ie:.


p.24.
Cap.II. De* Martiri non Ponteeiaz

Calabria Sagra Secolare'",

Dicoro LDelle molte Chief? [/e/Zoom


PARTE SEC O_N DA."
De Confeo .
Cap.l.De'C0nfbri Pontefie.
p.38,

nella Calabria.

17.279.

5.1. Cattedrali rima/le rovinate. 11.280.

s.II.Cattedra_li ag/eri , e cambiate di

CaleI. De'Con aghi-i non Ponte/:1256.

non.
51_11. Cattedrali unite,

Capr. D'altr onon.

p.93.

Dicori) ll.Sopra il Veovado diTaver

S.I.Di alcuni Prelati :ti/anta vit_a.p.93.

M Mita a quel di catanzaro. ;1.233,

CaPJI. De' C'anfori Abdl-

p.42,

p.28! .
ili,

S-II. Di alta-ni Brett' eco lan' dz anta. CaP-L Dell Are-'mozrado di Reggio , e
vita.

p.94.

S.III.Di alcunimaMonaci Bail.p. 1 09t

"o S"aganei.
.
5.1.
s.ll.Della
ella Cattedrale
Cattedr. didiCatanzaro,
Bova.
p4

5.1V. Di altan Religioi Cartaani dz

anta vita.

io.

S-V- Di altari Religioi Carmelitam dx


anta vita.
;1.1153

S-V. Della Cattedrale di Ning/trop. 3 cs,

LVL-,Di alcuni Religioi Agoiran di

S-Vl.Della Cattedrale diNitatera.p.; 1 z ,

anta vita. ~~
11.117._
S-Vll. Di alcuni ReligaDomenieani da

S-VII. Della Cattedrale dOppido. P.; i z,

nta vita.
;1.119.
S-VHI. 'Di aleaai Religioi' de' inori

Conventaali di am vita; ;7.126.


SIX, Di altani Religioi deMnori Ol

cream-i dihnta vita.


;7.128.
S-X- D ale-atti Religioi Frati Minimi
.

SJV.
5.111. Della
Della Cattedrale
CattedraledidiCanone-p.39;
Gelare.P.zor.

s.VIll.Della Catted.d Saallate. p.; 1 4 .


SJX. Della Cattedrale di Tropea. zz!.
Capll. Dell'AreiAe/avado di Cri/Enza,

c_ am' Saraganei.
P. ;'24.
s. unico. Della Cattedrale di Martora
C

#0.

.
i~
P419,
aP-lll. Dell Arttejlozado di SSL-Zve

rma,e eoi Suaganei.


[1.33,.
di anta vita.
'
p.13:.
S-L
Della
Cattedrale
di
Belearo.
P.;
;4.
S-XL "Di alcune' Santi Religioi della
17'734: 5.11. Della Cattedrale di Cariati. p.; 36.
Compagnia.
S-XH. Di molti Religioe Capaeeini dz 5.11l. Della Cattedrale dellllola. p.; ;8.
S-lV. Della Cattedr. di Strongali.p.g40.
s-XIIL Di alcuni Rehgiq/Ri/rmati di s.V. Della Cattedr.di Umbriatieo.p.3 42.
anta vita.
;1.223, CaP-IV. Dell' Arriva/Zam di Roa
, _ P-344
S-XlV. Eremitie
p.223. C 0- ,
ap.V.Dt ale-ne Catted. entr. p.; 4
5.[.Della Cattedrale di Bijfgnano. p.; 47.
P A R T E T E
Z A;
S-H.
Della Cattedrale di Rollano. p.;49.
Delle Sante Femmine .
CapJ. Delle Vergini; Martiri. ;1.224. 5-111. Della Cattedrale di Miletmp. 2.
Cap.II . Delle Ver-gm Martiri. p. 227. SJV. Della Catted. di S.Marto. a. z ;6.
CapJII. Delle Sante Vedova. 17.242- . Appendice delleChee nullius Die-Ce
nta vita.

[7.137.

s-.. _

. 1.

DE LlBRI , DISCORSI, CAPITOLI, Sec.

5.1. Delle Cbie oggette a Padri Cer


to/ni.

5.". Delle Monache Aeoiniane. {1.4 z z,


5.11!. Delle Monacbe Fenedittinep. l.
5.1V. Delle Monacbe Citercienj. p.431.

pzsz.

S.II.Delle Cbiejggette a Padri Be


nedittini , e poi a Padri della Com_
pagnia.

5.V. Delle Monacbe Clarie.


[1-432.
s.VI. Delle Mwacbe Domenicane.p.4 z z.

ZZI..

5.111. Delle Cbc oggette aPadrz di


`
Monteca/ino.
p: z 5-8.

S.VII. Delle Monache Carmelit. [2.434.


s.VIII. Di alcuni Conrvatorj. ;1.434.

S.IV. Delle Chief/ oggette a Padri Do


menicani.

Appendice . Di altri _Ordini di Milizie '


Regolari.

[1.379.

'

p.43 z'.

SN'. Delle Cio-_oggette alla Religio


ne di Malta.

17.379._

LIBRO TERZO.

S-VL Della Cloiea della Cattolica di

Reggio oggetta alla giuridizione


Reale.

PARTE

;2.379

P A R T E P R IM A.
Capi. Carne _empre , ed ogni tempo fa
nel Mondo la llennitii delle /Ze

SECONDA.

Calab ria Sagra Regolare.

agre.

Dicoro I. Antic/oitz dello ato Reli


gio/b nella Calabria.

DELLA CALABRIA FESTIVA.

17,360,

Dicoro II. Moltiplicitr di Relzgw z , e

di Monaerj nella Calabria. 17-363.

17.438.

Cap.II. Felle agre celebrate nella L'a- '


labria Ebrea.

11.439.

CapJII. Fdie agre celebrate nella Ca -

labria ldolatra Greca.


p.44o.
Cap]. Della Religione Carmelit. ,17.354,
Cap.lV
ellegre
celebrate
nella
Ca
Capll. Della Religione Bailiana.P-367. L, --abrza Idolatra Romana.
[7-441.
,CapllL Della Religione Beneditt.P- 3 7 I...,
Cap.V. Origine, nantero,_ne, e ia/ati

5.]. Della Religione Ciercien. 11-375


ione
S I.:Dell
- Della
Ordine
Reli Floren.

a-

'

delleagre Faz/le celebra il Cri/Zia


'

Cap.IV. Della &Mew/lim P- z 84


.Deali AgrinianiZzzmpani.

12.334.

S.I~.'I0li Agdiiniani di Collare-tmp. z 8 7.

5.11. Dli Ago/iiniani .Scalzi.v

p 389.

ne/ino.
p.44z.
Cap.VI. Felleagre celebrate nella L'a
labria Criiana antica.
;1.444
Cap.VlI. Fele agre ,anali di pre/ente

con ngolaritai celebrano in Ca


ia.

p.44y. x

5.111. Della Kelig. Domenicana, 17.389


(Jap.V. Della Relig. Carteana. p.39#
Cap.VI .Della Relig. Franceana.p.399

$.I. Ma/cbe-jagre;

S-LDEFrati Maori Conventaali.p.399

5.111. Fnocbi Religioi'.

S-II.DeFi~ati ;Minori Oj/rvanti.p.4o

SJV. Sagre Proceioni.

S-Ill- De' Frati Minori Capaccini.p.4o


SlV- De` Frati .Minori Oer-anti R1

S-V. Frec/enza di Popoli.


S.VI. Fiere , n Mercati.

5.1. Chief/Z Preparate.

-~

111.447..

ci:

;7.446.
;2.447.

" P448.
;1.449.
p.4o.

S.VII. Giaocbi a corhd a latta. p-4O.


Fce mobili.
p.43 I.
' S-V- DeKeligiUzClaa/Zrali del z . Oli
Calendario
delle
Fee
,
analiz'naolar
ne.
11.420.
O
menteollenneggiano nella Cala
Cap-VILDella Religione Paolana.p.422.
formati.

[1.4 . 7.

Cap-VIII.Della Religione deFratiOe~

dalieri di S.Giovanni di Dio. 17.42;.


Cap.IX.Di alcani Ordini di Cbierici Ke
lari.

12.42;.

S-I- Dc Chierici Regolar. Teatinip.426.

brza.

p, f .

Appendice . Di alcane cojanianz: n'


mortori

[7,451, w

5.1. Delgridore della voce, eli-317,70 del

le mani.

;7.46r..f

SJ[- Dc: Cliierici Regolari della ompa 5.11. Dellovellere i capelli.


gn
{7.426. l s.IlI. Del grai-yi la faccia ,
za .
to.
5.111. De Clnerici Regolari Mni/Zri de
gl' Infermi.
17.427. s.IV. De Reparti, e Reputatrici.
Cap.X. Di alcuni Ordini di Mlizie Ke- ,
golari.
[7.428.

p.452,f
e'lpet-
[7.463.,

[2.464.

PARTE SECONDA.

5.!. DeCavalieri Geroizlzmitanip. 28.

Martyrologiam Calabricam.

Cap. XI. DelleMonaclie Clanrali.p.4zo


5.1. Delle Monacbe Baliane. _pAz I.

Appendice . Di alcuni Santi , Servi , e' _


'41:.. Serve di Di0.\L

e.

17.457,

PRO
77'482:

PROTESTATIO-AHTHORI-SQ

L Eor adverte , in hac mea horia non pauca attingere, qu antacem excellent-i
vjtcute Viris videntur adcribcre 5 pcrringo nonnunquam aliqua ab iis geaJ,
qua: cum vires humanas uperenc , mira cula vider poum: praeagia futurorum , ar
_canorum manifetationcs , illurationes , 6c i quae um alia hujumod : benecia etiam

m mieros mortale: corurp interceonc collata divinitus : denque nonnunquam an


&imoniae videor appeilauoqem Uhuerc . Verum haec omnia ita mes Lcdoribus pro
P0110: "f "Ohm ab 13 accP quam a &Pdf- Apoolca examinata , atque approbataz
ed canquam qua: a ola uorum Auchorum de pondus obtineant 5 at ue adeo non.,
aliter um humanam hioriam . Proindcque .Apoocum 53cm ongrcgacjonis
S. R. E. : univctalis Inggiitopis decretum anno 1 62;:- mm & 1534_ conrmamm,
inte r , atque mwolabxhtcr, ;una declarauonem cjudem decreti a ss,D,N, Urba_
no 111.82' 1651.fa&am,ervari ame omnes intelligere 5 nec volo e vel cukum,
aut venerationem aliquam per has meas narrationce arrogarez vel famm, aut 0p,
nionem anitatis inducere , eu augerez nec qucquam cor um exiimacioni adjungere,
nullumque gradum facere ad futuram aliquando eorun} Bea u'c atu nem , vel Canoni
zarionem ,aut miraculi Comprobatonem 5 ed omnino _m eo atu a me rehnqui , quem,
eclua hac mea lucubratone, obtincrent, non obantc quoc umque longimi tem.

poris curu .Haec tam an proteor, qum decct eum, qui Sedis Apoolica: obe..
dientimus haberi lius vulc,& ab ea in omn ua criptioue , 6c gone dirig .
Bandem, mi
preteiationem
adamum
rcplicant,
addidere
;Mattie Eccleia'.
obcdienc
iii,6; gonxmgn
'
i ngtquocf huc
` Open'

.'r

*ww*.-...-,._nt.

o i.;.

L'R-IMo

L I B R D E L "LAR

4".

MV'

le.

...'1' -v A

o".

e: t

W tra i v" 5,?

CALABRlA SANTO-SAGRA
OPERA

POSTUMA

PROVINCIALE CAPUCCINO
Pr

i*

alto divido/15} Calabria Pri_th

caro oarrztperat anti-Plim? a il che di ua


KBtevia

del Vangelo ,

z.

natura porta lAteimo-, e lIdolarria 5 Ma..


peravventura
e li ocrivere
cos coni
> '
dicoro , che non
CitOlO-igil
adlliril

rioqt ln
[i0 Panar

1 Lin de

Here bus

DISCORSO PRIMO.
i:
~ L culto
divinoe ed,
cotanto all i i quali la nacita de ldolarria non ricono:
cono, che dopo il diluvio , e con qualche.)

init.
m Lib-pr.
court-Ju

lian. v KV

uomo connatural cominci


col medeimo uomo nel prin

lunghezza di tempo ancora . Cos la dicor lib. 3. ad


rono S. Epifania (k) , San Gio: Damaco tex-'7
n Lib.

z cipio di tutti ecoli :,e quan

, (1) , e. Cirillo (m) , s. Clemente Romano

' tunque Adamo , e poi Cai

(n) , S.Uregorio Nanzianzeno (o), S. Tom. OOrat-P


mao (p) -, Lattanzo (q) , Beroo (t) , Galati. in ,bria
no (s),daliano (r) , Cornelio (u), Maldero (x) num 11-9
p .12.41.644
Suarcz (y),
Teolo
eFranceco
chi n? Alfono
di Caro
(a, Raina
. i ldo (ze ana-ad 3

no , e qualch altro ancor-L.

poco appreo , e nalmente-*la maggior


arte degli uomini aveeroin varie manic

cognit.uh
nem

q-Lib-P*

re oea la Divina MJCl ', non pertanto

[unit-0**

. Quando fra quei oppoti entimenti non


da' loro petti velc o l conocimento ,.
071 colto del vero Dio-3 e cos la dur per ' voleiiimo ftamczzarne un terzo , che inie

quei primi ecoli avanti l diluvio , nequa` ,me li componga :croe , che lldolatria ave-ll.
li,ancorcheeni commee delle celerag e avuto due periodi, luno coza -
vero atue, come la decri: Teritgtilling
gini, non pertanto dee creder mancata.,
a Ad cap
A-Gen
b ibitLEm.
c ibidcm
d ibidEm
- e Cronol.

liti-Pr-`
i

(b), e Plutarco (c) lavolle in Roma per

la cognizione della Divinit , e quindi ori


inara -l Idolatria . Ben vero , che altri
menti la entirono Dionigi Cartuiano (a),
U- on Cardinale (b) , Niccol di Lira (c) ,K
:mia TurringKd), Genebrardo- (e), Tor~,
niello (f) ,Balld Ponce (g) , l Abate S"

expoiriva
h Apud

Galli-con.
LC-6|*
Lib. dc

[dolci

tiquit.
s libr. 4
cap-.20.
t Ann
mund-lo
u 3d (uu.
Sapienr. ` .
121..10.

ordine di Numa , ove per anni 170. ii adora

c.7.dnb.3.

rono
i tbliveTempi
enza aruc
, oriourc
n
che non
l' introdue
Tarqninir
Pricov

9- dC .Sll1'

yap.5.n.
peru:-

per detto diDioni-gi Alicarnaeo (d) ,-c di?


Varrone -( e ) , .oggilmgendo ,- cheforedi

f Ann.

l und-216.
;Ad cap
Gen-q#

r [ib-pan

7. Tth
Natur- di
ltinn-q-y

n.2. n-;L

xcno (h), c prima-dirmi Tertulliano ( i ) ,ci quella mtecro quei primi Scrittori , che lI
quali anche in quei primi ecoli lldolarria
Vi-riconobbcro . Eche per tanto Enos

dolatria riconobbero nctempi avanti'al didL

gliuolo diScth , e nipoccdAdamo carpit in

per qualche tempo , dopo' quello, lo ci-ille.)


Uornelio (f). Ma laltraldolatria , la qual-u:

invio; Anzi chella cos foe continuate..-I

b 11b- de

Idol. inir

v ., re nomen Domini = Coe con Publico cul


'

'z ;ane dioppoi all Idolatria gi ucita

a. ad Cali.;
4.Sap-

'

\:

-\*

o \

quanto c piucompiutd , mlm pu} e Dalle-*4

c in Nn'
ma-

'

d HiorJ
Rom.

e S.^uz.

uoi-L; Anzi

Tcrtulliano da quella riconob . ga , CLOL, con atue , c con immagini z queta.`

le 11` diluvio opra la terra : Omni; guipp

quella , di cui i vuol la nacita ne ecoli"


o*

lib 4. de
Civ.c.3r
fub* up!

i a

CALABRlA SANTA LIBRO I.

opravegnenti al diluvio , con incertezza di


tempo, e di primo _Inventorez Concioiache

endo viuto nel ecolo diecennoveimo ,

molacri , Euebio (g) la rapporta a Penici ,


Lattanzo (h) a Cananei 5 cioe a Canaan Pa

del rimo principio , e del prima Epoca


dell idolattia : Con Imma ini, e iatue inte
mc Sma l una,c l'altra di Pola licenza priva

(e raccordo il ecolo per disbrigarmi dagli


r, per quello rimira la primainvenzione de anni determinati di lui., e con ci da'dipa
gl'ldoli , il medcimo,che l Idolatria con 1 reri de' Scrittori ) z queto e li Fu il eculo
- dre di quelli 5 Iidoro (i) per vo'ce degli E

brei,ad lmaelc 5 Diodoro (k) aFriggi z San


Girolamo (l) , e Didimo (m) a Creteiz cio

taz quela laltra Epoca dell'idolatria.,

a Melio lor R : avvegnachc Lattanzo (n)

di Abramo , e quindi religioamente ripre


one dal Santiimo Patriarca. Ora eendo
viuto Tare nel ecolo venteimo del mon

- non a Melio,ma a Giove uo Nipore per


' detto di Saliano (o) 5 S.Cirillo (p) a Cecrope
p l'ib-pr
contra Ju
han um.
q Ora:. r.
th ulian
Do.

R de Greci , il quale fabrieso un' ldolo il

do , di pari i orta la certezza del tempo

dile Giove , gli conagr Altare , ed Oc

nel medeimo Ecolo, mza determinarla ad


anni ingolari , per la ragione, recata di o

un Bue in agricio z Nanzianzeno (q) ad


Orfeo
Trace,
che f
u uale
Hercole
,e
poteriore
a Mos;
Giugiio
(r) ad
Higinio
a De

lab-PT

'ab ular.
P-7.

dalo , glipolo di Eu olamio. Sentimenti


tutti, o apertamente fa i , o e pur veri , ol

veri in riguardo'alle Provincie , e luoghi


articolari : cio , che luno in una parte , e
1
s ad cap.
r4. u p.
foi-364.

altro nell altra lo furono primi inventori:

_Cos Cornelio (s) z Haet: agmmz 'vel fala


unt ,ml intelligmda ic i quadmr in [acir
* Provinciir dum-tax fuernt Primi ido
Iatri-e Inventory:.

Addunque il vero ar , che Sarug etti

mo da .Noemo fit quegli , qual diede il prin

u verbo

1ni.lib~
?e Hzre.
I.
.P

locandola con eolui nell anno quarto dcl


uo Imperio fr gli Arj , quali ono 2000.
del monde, 944. di No , 92.di Tate, 205 3
econdolui ,ma zooo. olamente , iuia la
Cronolo ia, qualio ieguo , prima a naci
ita del Sa vatore . E quindi appruovare non
polo il detto di Lattanzo (l) , che Belo, il
medeimo , che Nembrot , il primo, il qua
le dein uomini abbia ricevuto la pubblica

adoraZione della Divinit , ato oe con

tcfn ?anto a Saturno ,creduto Padre dc

tre , di metalli,e di legna z Lo crivono Epi.


fanio medeimo , e Damaceno (y) . Vi oc
la ua mano Belo, Padre di Nino , per etto
di S. Cirillo (z) . Ma per quello che com

:onu-Jul

piutamente la perfezion con culto ubli


a: 1111.3. co , e per cos dire giuridico , non e endo
"7*

apud

delle httue , e con la pubblica auttorit , e


KFp-ad
quivi ocrivo a Giacomo Saliano (k) , col hunc
anr.

il diluvio, all idolatria compiu

Saro;

x ad c. ro.
SIP concl

pra . Vengo intanto all ultimato compimen


to di quella, qualebbe da Nino colluo

ta collu o deimolacri di ole_ Immagini -.


Cos S.Epifanio (t), Suida (u) , e Cornelio
(x) .L'accrcbbc Tare Padre dAbramo col
l'uo delle ame, prima di creta, poi di pie

cipio, d
r init-iib.
pr-de Hz
ref.

e venuta all'eere per opera di Tate Padre

gli, u , La ragione la toglie da S. Epifa


nio (m) Cornelio (n) , qual pure di S-Eu
.chio (o) : Cio , perche Saturno , Giove, e
omiglianti vennero appreo col framezzo
di pi ecoli z Pale (crive Epifania) ,_ ,co

nie a dire dopo Tate , ed Abramo , {Irijca


run: , aut infelice: tjrmmor , arpa-M1317
tarer pera' Ori terrarum exlvimm* , m0

ato per l addieto, che privato , e enza ma;

mmmna ipirum *rientrante: , * 'lungo tm


porcpam a Saturnia , - ]amma Rho-img

no Reggia , egli fi Nino primo Re degli


Arj , il quale fatto unIdolo a Belo , non

acjmmnem, * allor deire-epr i'? Anzi cei


piu ul particolare Saturno, Giove, e omi

gi uo gliuolo , cos nominato per memo

glianti , non orixono , che poco pi d un

ria dellAvo , come parvero entire Vittore

ecolo avanti la caduta di Troiaz e Come

Maliene (a) , Sebaiano Barrada (b) , e

lio la dicorre cos: Saturno: re nando in

i lib.pr.
ma. cap
lla

m Pra-at.
lib.l. con*

tra Hard.
n adcap.

la.Sap- P
266.

o Croni
con.
.T

i,

Com. lDP

'(01.265
bt 0..in
Evangel
I

.02.

7c'hb. dc
[agili-cap
. ad
I* l

Creta , ma fugato dal gliuolo 70Vt:, ven


iu ail entire comune di S. Agoino (d) , ne nel Lazio , a cui uccede Pico, ed a que

Gu lielmo Pariiene (c) 5 ma uo Padre ,

's. Cirillo (e) ,di Euebio ( r) , di s. Am~ ~

allora allora fuggito dallincendio infelice

(i) , e

di Troja ua Patria-3 la dove da Belo no

altri; gi defonto , con decreto

'ti uz reale il f da tutti adorare, ordinandolo per


ailo di icurezza 5 onde poi tutti quei anti
Uhr.; vchimi ldoli vennero detti Bel , Baal , Baa

da ` 'cft,

Dei cip-rl.
e

contnjnl.
~

con.
a e. r.
lspiolfad

lim , Belial, Belfegor, Belzebub,e omiglian


ti , come l avverte Cornelio , e l'interpctra,
che ia il medeimo Bel , o Baal ebreo , che

Rom.

il Dm: Dom-'mu latino.

i' Crom

b ad cap.
n.0 le:.
i ad ca p

iii Fanno, Padre di Latino uocero d'Enea

*biagio (E) , di s. Girclamo (h) , di Cornelio

Fin qu per la certezza dellInvcntore:

luSapien. ora paiamo ali altra del tempo ', ma uppo


conci.:
a quella , ne verr enzaltro in lo quella.
Per intendimento maggiore vuoli ridire
in compendio , che l olatria ebbe come
tr Epoche -. cio con ole Immagini, o pit
i ture, e quea f!! otto a Sarugo,il quale e

agli aari Troiani Euebio Vi_ frammezza


anni 82.5., di poco dierenti da quelli qua

li eguirebbono da'nori principi , colla-;ta

duta di Troia ne' 2.816. 5 Windiiabamo,


non pure contemporanei Be10,7anzi Nino,
anzi Abramo, con Saturno, Giove , e l altra
turba degli Dii Gentili , che di vantaggio
labbiamo uetli a quelli poeriori con un

framezzo i pi &coli-;Ma le cagioni del


lo sbaglio in crederli-emeoranci , le di
corre il raccordatrr;v

` clio : perche , dic

egli, i Latini, ii

, che iloro Dii , Sa,

turno , Giove , ?egli altri 'foerq li pi an


tichi , e nella'hedcma ended@ copiran-

".

icuLTo DIVINO PRIMA DEL VANGELO.


3
do gli' Alli , e babilonj deloro , lngolar , crivono , 0 pur ocrivono Laztanzo (z) ,
-mente di :Belozda ci ne nacque la con~ Epifania (a) , Tertulliano (b) , Euebio (c),

z br-P
Inltit.cap.
If. e 2!

a ub ne

temporaneit tramedeimi. Ed allora m

Agotino (d) , Clemente (e) , Arnobio ( f ),

golarmcnte , che a Belo venne rapportato

e Minuzio (g) .E per pi agevolarne co

il Home di Giove , onde juppiter Bel: ven


Sed imiram , conchiude Cornelio , nomi

me la trasformazione da uomini in Dii ,


cos il culto , e ladorazione , crive Lattan
zo (h) , che i nomi lor cainbiavano, e ne re

lc dCtto 5 e perci Padre di lui Saturno _:


m'bm abutunrur , g- bc abui Poi-it con

ca gli eempli da Romolo in

fuionem Dem-m , * temp-arm . Dicoro,


in CU non pure la certezza del primo ln_

Leda in Nemei, da Circe in Marica , da


Ino in Locothca, e omiglianti, detti perci

ventoe , e del tempo ii abilicono 5 ma dl

da' Romani Novenili per detto di Arno

pari le cagioni dellIdolatt-ia 1 raccordano:


e medeime , che raccordo nel capitolo
quattordiceimo il Saggio, ed annovcr per

bio (i) . E quando ci baato non foe , l

non lavecro creduti per Dii 5 che quello

numero quattro [Angelico Dottore S. 'om

volca ignicare , crive Agoino (k) , il

h up.;ap.

mau (p) :cio il overchio amore , otimo

imolacro di Serapide col deto alla bocca '

2:.

res la. bellezza deglIdoli , lignoranza del

cio- , che i guardalero coloro, quali ardi 33'


[ib-13
mentaero dire, che Serapide foe uomo,`*deKCiv.c..
e non Dio.

uirino , da

aggiugneva la penacontro di coloro , che

nel- u pr.
ol-266

vero Dio , e linganno dell interno: Prima


fuit nimiur amor , *url timor ; Hammer enim
m'mi ilum,latrem, aut Principi-:m man

ter, vel nirm': uma-rante!, honorem /VWW


ei impendrrunt . Secumla fuit Pula-brinda
natura/iter
Imaginis
capiuntur, qua
homim:
. Tortidclantur
fuit ignorarzo
,

apud

Buch-u
pra.
lib.6.n.
7.6( 8.

g ll'l ofca
vro n.38.

p 4.94.
pene: L'or

Aacorart .
b Apol. C.
to.
c z. de
Prarp-c-Pr
: 8.
d de Con
en. Eu. c.
23. 8,' lib.
8 de Civ.c'
:6.

i liti-3.11.

Cos addunch abiliti dell' Idolntria


piu primi, e i piu veri principi , egli duo
po ammirarne , e non piu tolto piagnemc
i agrilcghi progrei ampliati per tutto il
mondo, e continuari per tutti ecoli no

Dei ; quia enim Drum alium non inerme

alla luce dell Evangelo , ed oltre pi: ed

brmt , bino- Creaturir divintatem attribue

inieme di s gran turba di Dii, quali trail'e


fuori alla tg ilega adorazione quel cie

runr - Quarta fuit -aur Dcemormm , qui!

[do/ir coli capiente!, per :a cla/?Mt "FHM/P'

vel'mira qui-adam patraant. Ma P111 1lrct


tamente Cornelio (q) ,MFPOrthOlc .3
qup.con. fabrica delle Imrmlgni Per ,13' .mmPr o,
cl-a.

deglj, o dcMago-or, o de Principi, o de


Bencfattori,ode iAmici , gra cmtri cd
alle frodi dellin erno , che per tal via por:
tandoi al dominio degli uomini , cerco d

chimo Gentilenno . Di quei Dii altri


da vederne Univerali : cio inchinati da.;
tutti Gentili: Altri Nazionali, cio rive

riti da Provincie particolari : Altri ingola


ri , cio divinizzati , da queo , 0 da quello
enza oltre paarc . Dicorriamolo parti
tamente.

eigerne il tributo dell adorazione -. caua

9-. L

** z'm'tium [dolor/ma fuit fabrica Imagi


num demorum . Fecerunt enim ldola , ut

DEGLI DII UNIVERSALL

liorum , aut major-um , aut Regum, aut In


-umtormn artium , aut benecorum , C9* aim'
corum memoria ervaretur- Tale: ergo Ho

mme: deficit-571' babiti unt Dii , cum ip/I qua


]i i Coelum capri colore-tar ; Pro quibus

r n. con
tra Fau:.

glie , con ci i di lu0go a crederlo Padre

rm, -bi icri'cari a deceptir, &perdi

degli Dii . Dapprima furono dodeci per nu


mero, ei machi , ei femmine, racchiui da
Ennio (b) in quei vcr:

tir hominibu: agitaruntz c perci ne reca


la tetimonianza di SantAgoino r) , di
Erodiano (s), di Tertulliano (t), di Eue

9.
n 7.pr0p-'l
x lib.pr.c

r7.
_
y [numb
dz mola!.

veni!.

bio (u) ,di Lattanzo (x) , di San Cipriano

(y) , ilquale cos"r ne dicorre : Dear non dla,


quo: coli! vulg: , him: otym : o Rega-r olim

fmrunr ,e p0teva aggiugner , o Padri, o

a li-ph
.nt-C.14

altri procreati con Rhea , over Ope ua mo

deinde in ferri; Demoni:: colenda uppoue

Cal".

s liv-Pr
c Apol.c.

Rimo di tutti viene Saturno , da cui


vennero per detto di Lattanzo (a) Gio
ve, Cererc , Giunone, Nettuno,Plutone , ed

b apud
Cornel. ad
cap-14. Sa
p.lol.266.

Juno, la/ia, Miner-ua, Crr, Diana , Ve

nus', Marr,
Mrcuriunjove , Nav/;Mans , Vulcano!,

.Apollo.

Euebio (e) v' aggiune il medeimo Satur

gliuol , 0d altro , comedi opra), 7m' ab

no , con Bacco 5 ma per non aprei e que-`

regalem Memoria: coli apud uor , Piz/imo


dum etiam in morte capri-unt t Inde illir
initta templa , inde ad defunc''orum 'vulmr

i rz. Dii raccordati da Ennio foero ime


deimi rz. rapportati da Tullio preo Lat

c I i b.4.de
Mapa:.

ll [UPLC.

tanzio (d) con nome delle Genti maggiori, 15.


lib.:.qq.
per imaginem denendo: exprcamulacra. e che Seneca (e) gli aegn per Coniglie enat.
cul.
0nd
ri
a
Giove
5

,
che
Cor/nte:
vengono
qubur * immolabant boiar , ** di feor
dando [umore: cachi-alza: . Iride poeri: fa detti , ia dal conlnrimento alle coe da.. 'f de Civit
c7a unt acra , qua primrfuerant aum

operari , come lo im il Vives ( f) zo a

pra alati.: . Indi oltrepaando neldicor

per l' altra ragione accennata da Arnobio

fo il raerma con una lun hima mano d'

(g) , H0! Cancnter z U" Complice: Erin-ua',

eempli d'uomini , aliti alla terra al Cie

ajunt s nominant , quod una- oriantur , '

lo , all adorazione de Gentili; cos come

oceidant una ,ex ma? '- totirlem emina,


..-...Ln _..-.-

z,

omi

CRP-F?"
g hb. 3-!!
37*

-Q

CALABRIA SANTA LIBRO I.

;za/mmm ignoti: , ex iz': mlt-10ml barbari]

ima ; hzl eos ummijavir Coniliari , m,

porte del Nilo Achille (l)z a cui perci con


agrarono lIola del Boriene (m).Fr Per

Principe: exzimari - (Dello per ben di


certo , che india non molto crebbero al nu_

iani Amano, ed Amandato (n) : NellEgit


to lide (o): Ne Peni Urano (p) : Ne Ma

h 1.7

de Civit
c 33.

i7. dc
c iv.c.2.

mero di venti, chiamati Scelti , (9- plane

cedonGabiro (q): NeLatini Fauno (r) :

elec7n;, crive Agoino (h) : Nobilitateeri

Ne Sabmi Sanco (s) : Ne Mauri Iuba (t):


Ne:Sicoli_Adrano (u):NeLibici Psafore(x):
Ne TraciiPlieleoro (y) : Ne Sciti Ramol
(z) :Ne Sir) Aarte (a) : Appo degli Arj
Adad , Atargatim (b), ed Adadesnefrone

mir/tem, non dgmmte vin-tum , quali al


quanto pi avanti con la tcimonianza di
Varrone (i) noma un per uno: Ha,- a?
DW! leor Varro uni: libri contextnne

(c)Appo degli Arabi Tyaare (d) , e degli


Orrcr Tibilineo (e) , e degli Afri Celelto
(f) . Cos a iCilici Mopo (g), fra gli Ar
canoni Anlocho (h),fra gli Abani Anrao
(i) , fra i Tebani.Tr0fonio` (k) 5 ed altri
preo altre Nazioni.

commemlat , janmmjomm ,Saturnia-n , Ge


num , Allercurum, Apollinem, iMrirtemJtel'
cannm , Neptunum , Miner-Ham, Rheam:

Dianam , Venerem, Salem, Ore-um, Libera?


l'dtrem , Tel/arena , Cererem ,junonem . le

am , in quilmr ama/'Lat rm viginti duo


denim mare: , 0670 unt fmmina.

5. III.
DEGLI DII SINGOLARI.

s. II.

z Eneid.

iF-Oblb

8. contra
:euni* Piu
tar.in Fi
mol.
x il-id.

yerod.
lio.;
z_Lusca

y-

_i Hero
.

bMacro
l lil.). pl'.

terra z ma perche vivendo i reero


chiari con qualche maniera di ingolar
benecenza 5 quindi gi morti il debi
to della gratitudine olrrepaando i can

giunzione del angue , o di qualche leggie


rima benecenza , o daltro dcbzl Pct_

lib.37.c.9.

co , e non pi too a capriccio divinizz

told-pol;

lempiet umana; cio quelli , che non uni

n.23.

verali a turte le genti , non Nazionali, co


me a dire comuni ad una; o Provincia , o
Nazionez ma ingolari, voglio dire , che

f leaj
no Epic,
ni. cap

Cicerone (a) , 'vita bominumx*


commumr , ut beneiaiir excel

;3.
C

Pli_

Tei-
'

e ibirl.

zz. S-Deos

g Ongeno

culapiur, Liber , Ramalur , 'quem quidam

goderono gli onori della divinit


culto , e venerazione continuata
na Communit . Fra quei venghi
mo luogo Belo ,. di cui parlamo

, enza
dalcu
nel pri
avanti ,

traCel.
h ibd.
i ibid.
.c ibid;

Quirinum putant , quorum cum remanerenf

Morto egli' , e UCCCdULOgll nel trono Nino

animi , wterntate -aerentur , Dii rte


unt babiti , cum optmi eent, d*- aterni~

uo gliuolo, e quindi uperati gli Arj,

I
i

tollerent: Him: Hercules, Crt/lor, dr lallacc

lib- i:.

r ibidem
s ibld
e; "l'err
A
.cdi.

Sarai-mc

lenter *uiror in Coelum , fama , ac wlan-tate

G9

Lia.

ivi.
q ib'dem.

li enz. altro merito , che o della con_

a 11.20 P it, diceva


de
Nat. conuetudo
Deomm.

om. scip.

.p

Uei non furono , che uomini della.,

Cielo , loro accumun la divinit -. Sace

d lib.z.c.
16.
e cap. P.
lib. de

Lat!.

pr.

celli frappoi alla virtu , innalzatili al

pr.

dun. .lib

- Cco la terza .clae degli uomini , qua..

c la-pr.
dead-lib

9.
lib-P.C.l

mm
cha.

DEGLI DII NAZIONALI.

b 1.9;

1 Paul'.
lib. 3.
m Plin
lil:. lo. C.
23.
n Sti-ab.,
lib. a:. dr

gli Armeni , ei Medi, nell anno quarto

E ono li medeimi, che lIndigeti , cio ,


Inter Dear agente: , preo Seo Pompeo
(b) , Livio (C), Gellio ( d) , Solino (e) , o

parveli dover di vinizzarc uo Padre Belo,


cos come , ergendogli una famoa a

Macrobio (f) , il quale cos ne crive:


[adige-ter Dim' Fata fammi jam': bi

tua, qual coitu per ailo di icurezza a


tuttiRei di qualunque misfatto. Veggai

unt,

lib.3.con

del uo Impero , celebrandone i trion,

Saliano (a), il quale ne racconta i riti, e le

Quonrlam bominer , modo cum/rperr


birmania tenente;
'
Large', ac mumah j: Regum una

cerimonie. Non diomioliante f la divi~

Deneri Cielo , fitti/'que arl yzler tall!"

S. Cirillo (c) .

a
ad

Enit.
ann

zooomd. ~

b lib.p.

Diis
nizazione , qual f Senotne Egizzio , per de
gent.
detto di S. Fulgenzo (b) al uo ugliuolo A e n.6
Jul-ad
quoque na- donide , o pur Adonez con aggiunger di ln
`

Fra quelli Virgilio (g) annover ne R0- i vantaggio, cheo Senofane foe colui, del (.8d lib. 4.
Civit
mani Enea:
- quale avee favellato il Savio ul quar de
cap-5.
Indigetem Eneam ci: ipe , faire fa to della Sapienza . Della divinit d A e lb. 4*
terir
' leandro il G ande parla ingolarmente.: 1 lib. pr.
V

h 4.Me
:amor-ph.

iquella di Serapide Var

e con le cerimonie raccordatc daOvidio (h)

.rone preo Agoino (d) . Degli antichi

Luratum genitrx divino corpi odore

Imperadori di Roma , deriti, e cerimonie


nel divinizarli, dicorre Erodiano (e) . Del

Unxit, * anali-aia cum dalai neare


Contigit
mixtaor ,ez'tque Deum; quem tur

Num-pat Indgetem , templogue, Ari


i Sti-:bon
lib. iz. (

r7
K

'l'ac

lilm-le mo
rib.Gcrm.

qae real-pit.

Tali ancora i furono preo iMaroiti Pa


na,Ercole,ed Ii (i) : preo i Germani Thui

g [ib-pr'.
C.20

h in oa:.

n.43.

la divinit di Triptolemo, Epitetto preo


Ariano (f) . Di Flora , ed Acc-1 Laurenzia,

ba Quirni

cap,4.

Lattanzo (g) , Minuzio (h), ed Agoh'no.

(i). Di AnnoneCartaginel Eliano (k) . Di


Tulliola gliuola di Cicerone , Lattanzo

(1)_131 Trimegio , Euebio (m) .

v, eMunno uo gliuolo (k): Fr gli Ar


cadi, ed abitatori dellEuno intorno alle l

i lib. .
de Liv. , -

K Var.
hi. lib
14. ego.
l de al
a Rel.l|b
pr. c.
m lib-pr.
de prrp.
Cap-ul:

5. 1V.

CULTO DlViNO PRIMA DEL VANGELO.

l'

laluptatir , - Lubentime Veneri: vacbula


j.

IV.

Pragrej/ pi ordidi delll'ldolatria.


E Pur egli male non cos deplorabile

con/ecracaunt , vitioarum rerum , neque


natura/inno , quamauam Vellejm alitr exi

imat , _led tamen ea ipa vitia naturam


vebementiu: ap pal/ant: lltiltatem igi*
tnr magnitudine con/[ittici unt ii Dii, qui

e de Ci
vil:- liba

(-16. P

Ol

b Orat.
cont.ldo

leeli divinizati li uomini, quali al


l? nfoln tutto rigore i vcrit,furon crea
tl 3d immaginc omiglianza della Divini

militare: quaque gignebant . Cos ancora


altri Etnici rco S. Agotino (e), dequali
la oanza cl dicoro cos rcrignc Teo

t . Millcp grande fi] eeri divinizati i


monlyiu c0nc della natura , cr quella
ola Piccola particella dumanit: , che in

lo Rinaldi (f), quonanaciebant nemini


talia, mi aliquo largiente, concede', propte
bant, earum rerum omini/;ur cappe/[alle

gltto preo Tettulliano (a) , cd Atanagio


(b) 2 Jualc cos' li nomina: Caniciplteser
Pc!CPtCS, Ainicipitcs. Conccdai , che

Deor, quo: ab ci; entiebant duri: Non divina


munera bonoranter ( idenimummi _iuporir

coe non pur prive di ragione , ma di qua


lkmque maniera doneo Parve clla proc

c lib. de
dois-c.

d lb. a.
de

nu:

Deo:.

u(- a- lor

$4

bantnr, colebantur in munere uo : i:: pecu


niam, uz'rtutem , honorem, concordiam , vi

Soriam Deornm loco babitm dicebant;ide_, ,


quia baja/;nodi rlona conferrent , non ipa

Pireo quella di Enoch , qualora , per detto

dona . Dicoro , e ragione non allinrurto

di Tenuuiano (C), die : Omnia elementa


ommm Mundi Benlm , qua Cali , qua ter
"- qlM mari continentur,in Idalatram *ver

fuori del dritto entiero del vero in riguar

ndd - Ma nientemeno la pericnza l'avve


A r, e fore pi di quello intee il Profeta!)

conto dell'altro, che ono tutte occne i La

do per a quelle Deit,`quali hanno dello


neoz ma come non fuori di rada per
Dea Fcbrc, la Dea Fornace , la Dea Clon
ca, e omi lianti; c pure dire non volee

t dico e pi chive, e pi brutte. Qg} cgil

ro, chela

d'uopo eaminare una coral cua _di quei

dipena,f0sc la medeima adorata ncmali,

malvaggi adoratori della mentita Drvmif


Che pel-avventura eglno mai reero d a

daquali ci libera . E ai, che pur per que


e poa aver_ luogo la cua: come mai po

Vnit inchlnata nebcni, quali

dorare omigliam bruttezze , ma piu toO

tr averla l,ovc non pu cadcrvii cio

Iddio vero, lAutore di quelle; Vedcvano

nell'adorazionc degli animali, decrpenti,

per lun dclati la benecenza , e la ugpq

ed altre convcnevolczzc , delle quali dir

nevano vcnrli dalla Divinit , quale pcro


non apendo come nominare , con vocabo
lo acconcio , riolero dadorarc il dono

alqtanto pi gi?
er il ma gior intendimcnto della gran

per il Donatorc z Multa natura Deorum o

tili , onde i conocano li ordidi progre

diceva Cicerone (d) , ,x magn: benecii:

dellldolatria , ar qu duopo premettere

elva degli li adorati da quel antichi Gen

comm non ne can/a , - a Gratis-apienti.

una general ditinzione di quelli , c ripar

bu!, * a majaribur nori: contutamomt


nat-que unt . Quiequid enim magnum uti

tirl cos: Chc altri ati foero involti nel


le medeimc coe di qu gi,materiali,e cn

litatem generi aerret numana, id M/"nf d"

ibili, come ono Elementi , ed Elementari.

*nina bontate ga [nomine: fieri arbitra

Altri come aratti da qucc coe enibili,


ma ordinati a quelle, e verr la diinzionc

bantur. ltaque tum illud , quod erat a Dea


natum. nomine ipiur Dei nuncupabanta il

nat

hilt-7.q.p.

dixit Sextur) ed Deo: ea conrm ter . Ed


alquanto pi appreo con parole pi ri
rcttc , qui igitur (le nomine non agnoe

zxa da non poteri in conto vcruno adem

tc: 31131 andola per ogni numero, e Mani

l l hen
l0g\

rea.quorum Deorum nomina non invenie

191 1 vedeva attaccata. L'abbiamo ncllE

quella picciolma parte d umanit nc


motri savcle meritato tanto 5 qual ordi
dCZZa PO loltrepaare all'adorazione di

la

c44

in pi aperto conocimcnto,c0n favcllarn

Cum fruger Cererem appellanau: , linum M su'l particolare.


tem Liberum, ex qua illurl TereMii-m C

7er, ** Libero iget Venus, Tanz autem. r

5.

V.

Pdvn qua oi; inc/i major aliqud i "PP


1- m ta pa 'ui,- inomnetur Dear a ut Ft"

Degli Dii non contratti a ca-eni


dei', ut men: , qua; in Capitalia dedicata:
bili , avvegnacbe ordinati a
*videmur proxim a M. Emilio `icaura; M
quelle.
te autem ab Attilio Galatina erat Fides con
zcrata-Vide: *virtutr templam . vide: bo
norir a M. Marcella renovatnm, quod mul ' PZrchelUomo compiutamente i for~
tirante anni: erat bello Liguico aQ. Ma
mac nel Ventre materno , c poi enza

a Theo
loz. nar
ll-7-Qll.
p.ar.2.ol.

;<6
`

b lb- de
him" E

ximo dedicatuna. Quid pirP quid al tir?

conco vii conervac, ,e quindi alla luce

aid Concordia ? Libertatir 2 Vioria. quo


rum omnium rerum, quia *vir erat tanta,

felicemente ucie, ecco uno, e quattro , e

`t7

ut ine Deo regi non [Mn, ipfa re: , Deorunz

1 z. Deit , quali Tcolo (a) con la temo


nianza di Tcrtulliano (b) , di Gellio (c) , e

name obtnuit. Quo ex genere Cupdini: s

di Agoino (d) chiama e Diepiter , Mena,

c llb016
c.16.
d Iib. 4.
de Civ. c.
ll*
7.c.z.e
L'I
3.

ille

i CALABRIA SANTA LIBRO I.

Alemona, Lucia , Nona , Decima , Parra/a,

Opir, letunno. Sentina, Pouarta,1roa.Gli

e tom-p.
ol-;97

in Nu
g lib.ad

cad. lib.p
lin Nu
ma.
m libJ.
C.44
n lib. a.
de natur
Deo:.

ucj delle quali leggoni appreo dc me

o di quellaltri, quali Fulgenzo ( f) aegn

a tutt i membri particolari , o pure degli

.les 3.M_v

altri, quali Delecampio (g) , e Cujaccio (h)

ucie, non attraverato , per non mettere


in periglio la madre . Marcellino da Pia
(e) vi aggiunge due altre Deit,quali chia

fecero opraanti a certe pi minuzzaglie


di quelli.

wing-in
abula Pe
lei-&the

Eccolo gi uomo u li aari dellumana

afne perche trattenghi il uo del angue


dopo il concepimento z e quella perche a

vita z ma per agitato alle fortunofe tem


pee delle tiranniche aezioni , e paoni
di quella. Ed ecco di pari quell acciecati
imo Gentileimo ollecito a far in pezzi la

juri lucita del parto per detto di Peio (i),

ua Divinit, per fabricarne altrettanti Nu

ziano Cappella (f) ,Arnobio (g),e Feoh),

di Livio (k), e di Plutarco (l) . Gi abbiam mi, quante foero le umane aezioni, o
fuori la Creatura , la Dea Lucina le dar la paioni, e quanti fuero gli accidentidel
luce negli occhi, quali di propria mano di lumano vivere per iabilirlo nel bene ,. e
erra . Cos Plinio (m) , e Cicerone (n) , il per Ottrarlo dal male . Adunque lo ren
v quale crive: Luna:: intendo nominata , ea

a'em et' enim Lucini: . Itaque, ut apud Gra

cor Dianam, eamgne Luciram , ? Pu/l

deranno pudico la Dea Pudicizia (i), con


fedelt la Dea Fede (k) , Speranzoo la Dea
Speranza (l) , Onorevole il Dio Onore (m),

noro: Jnonem Lucinam in paris-rio invo

o in An
P Buc
cohi. Ec
dog-4.

Famoa la Dea Fama (n) , Giuo la Dea


cant , e le formolette d invocarla ono ap Giutizia (o) , Amante il Dio Amore (p),
preo Terentio (o) , cos:
Miericordioo la Dea Miericordia (q) ,

x lib. 4.

Vaticano aprir la bocca aprimi vaggiti 5


La Dea Cunina preparer la. culla, e sop
ori- afacini z cos Lattanzo (q) z La Dea

mm. Phi
looph.
q

idem

apud

then.

Plin

libu.c.7.

s Agolt.

e la Dea Pacc(a)5C quiete il Dio Pauo(b)

lil). 4. de
Cit-.cat.
e idem.

(s). Indi ucita e dalle cune, e dal lattez La


Dea Maja, o pur Fatua, a Fando le node

Fortunato la Dea Fortuna(c), o pur Fortu


nio (d), in piacere empre la Dea Volupia
(e)*.Perche la Dea Pelloniagli terr lonta
ni li nemici,gli torranno dal cuore la paura,

r la lingua al parlar bene? lo crive Ma

e dalla faccia lo quallore gli Dii Pavore, e

Civ.cap.6.

crobio (t) . La Dea Educa, come la chiama

Pallore(g)z Non avverr mai di eere o im

tue-in

gut-z.

`u

Plin.

lPr.
x Vives
la

Varrone, o pur Edua, per detto di Nonio

prudente ,o contumelioo per opera della

Marcello (u) , lecciter nel mangiare z 'La

Dea Contumelia (h), ed Imprudenza (i), le

Dea Pocina , o pur Potica , come Agoino


(x) la chiama, nel bere . Viua, e Pocua le

ranno empre fuori da malattie-3 La Dea Pe

Dee Febre (k),Podraga (l),Pee (m),lo ter

crive Arnobio (y) fore perche, come pen

na (n) lontano da tune le punigioni ) La_

a Teolo (z), quee preiedevano al man


giare, e bere nellet piu adulta , e quelle)

Dea Mala fortuna (o) da qualunque infor


tunio-5 La Dea vecchiezza (p) gli conceder

nellet infantile, e ne reca perci la teti

una felice vecchiaia 5 La Dea Orbona (q) ,

mionem
Terenti.

Dea Cuba le acconciar il letto z lo crive

0 Suborbona lo conoler nella morte de


gliuoliz La Dea Povert (r) nella mancan
za dell Avere . Le Dee Ventoit (s) , e

apud

PUCU

o(y),In pace con tutti la Dea Concordia(z)

monianza di Donato (a) . Finalmente la.,

m idem.

n l `wap.
Solta 1-.
Prltol. ad
Acc.
o Clem.
in procre

ven- Ma
them-:x:

a in Phor

Donatum
upra.

Apologia
'erran
l Plin.
upra

la Dea Pecunia (s) , e di qualunque danajo


gli Dii Eculano,ed Argentino (t) 5 Benefi
cato empre il Dio Benecio (u) , Allegro
il Dio Gaudio (x) , o pur la Dea Fugia,cos`1
chiamata dal Vives,Felteggiante il Dio Ri

In.

dc Civit.

Civ. c-zo.
lamelio
ad cap-34.

e di Virgilio (p) con quel altre parole:

dolcezza del latte, per detto di Teolo

*dC

i Plin
Ubu-eq.
idem
Vives ad
lib. 4. de

p _Sett

Rumina le premer dalle mammelle la

*o

liinit.
h liber!.
chic-c.

Emmi-.ad

s ubi up.

proprJer

g prea;
ad

Clemente la Dea Clemenza (r) , Dinaroo

Olagine aoder le membra (r)?La Dea

e lib.pr.
Sarurnal.
ca:.

diJis.

juno Lucian fr o em,


Cnafave Lucini-1, tunrjam regnat Apo/la.
La Dea Levana l'alzer da terra , il Dio

q lib; p.
inlii.c.zo.
r Arnob.
lib.4. n.7.

lib-PI

deimi , ingolarmente di Proa , e di Po


uorta, qual era d'invigilare , che il parto

ma Egcria, e Fluoniaz quea,dicono Mar

ver. gen
tes.
h lib-6.
i libJ.
K p. de

Saturn-c.
lo.
lv Placi

Ptii'Mer
cum.

Egizj tenevano pronti agli aari demedeii_


mi gi lnfanti per detto di Macrobio (e) ,

Varrone (b) , recandone perci quel del


Poeta:
Nec Dem- banc mena, Dea nec digitata
cubi/i e/I.

"

Cloaca (t) gli caricaranno opportunamente


il Ventre; E nalmente il Dio,Vidu0 (u)
gli aer alla morte , perche lAnima.

Perche poi ei ae in piedi,ecco il Dio enza uo dipiacere i epari dal corpo.

de

y rlu
z

Plin. .

upr
a apud
Athen
Pintor-in
Cimon. o
apud. Ro
manu-lei'.

curi. Var.
. e43.
b_Arnob
[ib-AMA.
urnebo
[padver

cap. ai.
e apud
Romana
ciem. in

preti-ep
:ticolle
x; lib. pr.

genial. c.

Stabilinoz perche venie, ecco pronta all'

[3*

ajuto la Dea Adeona z e perche parrie

[ib-2.07.

Plin

d Arno

la Dea Abeonazperche gli ortie una buo

bo

r lib. l.

deCv-cm

7.

de Civic.
CRP-3

i'

Dio Volunno, e la Dea Volunna, perche i


buoni penieri glindettaroz tutto queo
di .Agotino (c) , il quale due altre ne ag
giugne (d) , quali noma Iterduca , e Domi
prendere il cammino, e quea , che enza_
sbaglloalla caa li riducee . N qu io fa.

.
'

vello di quei quattro Preidenti, quali gli


,

Idem

11b...

g Auguto
llbo 4-

h Clem- in prnreptrico apud Athen. i idem.


K .i r.]ib.de vanic.ldol.apud Arh. l Clem-in pm.

pjptapud Laeones. &apuql Roma-Il-n-libamq.

duca, quella , perche imparae i gluoli a

[3.

e idem.

na mente, la Dea del medeimo Nome , el

m Plin. nprn idem- o idem. p Ammde getti:


Alex. q ArnoblibM-.-'l- l' Pl-L:.caP-7- s Clem

.recogn. e Minumn OKI-,4m Origen- liv-3. apud


Cel-

u Gipi-.de 1do`l.vanicate n.- .

dc

Civ.c. :3.

l'`
I

CULTO DiVlNO PRIMA DEL ANGET.O.

S. VI.

dal R lsdc erde, per quanto noerv Teo

dorcto (g). cMaccdoni adoratori del fuoco


labbiamo in Diogene (h).DeMcdi,e des-ar
mati, da Ninfodoro `(i) . Di Eraclio , e uoi

DEGLI DH MATERIALI.

eguaci da Clemente (lt).E quivi otto a que


u capo panni poter ridurre coloro , quali
O Ra
pogliatl dalla materialit delle coe - pazzamcnte adorarono la Fornace,dequali i
d isbrigatici dagli Dii_ , quali come

Prc-c le l'la Lattanzo (l) qui: non 'th For

ono, per cos dire , Dii pirituali , convien


oltre paare a gli altri , e li medeimi , che

z . hi
tor. c.39-

h p.1er
icorum.
i llb- de.
[agio-bar
banch
K in Pro
trepr.

l lnltit. l

lbop-CZOo

nat-em Denmc dcquali cos cricOvidio(m)


Fre-:7a Dea Pornax ;Letiornace Color-i
0nmt,ut -vrer tempera illa no:.

.le Creature inenibili , pazzamentc ado


rate da quegl infelici , E pereitxch in.,
conformit alla raccordata profezia .di E

Ne furono minori i tributi della Divinit ,

noch,quai non vi u genere di coc,che egli

quali molti recaronQallElemento dell` Ac

no adoraro non aveero,pertanto di tutti,e di ' qua: cioi Periani per detto di Clemente
(n), e di Sidonio (o), la ove die
ciacheduno vol partitamente favellare.

m h-.

Fall:.

n in pm
prio arms.

*'_ Stutuit novaformula teel:

Procopio diEZante magi: jnratar ab i[li:

I D I I S 'I' E L L E.

Ignis , una Dem

Primieramente delle Stelle, delle quali,

comc anche Talctc, e uoi eguaci, per rap


porto del mcdeimo Clemente,ed i Magi dc

e loro divinit cos dicorrc Clemente


Aleandrino (a): Alii /Iazim in Calo contem
a in pro

eri, i Icroanti dellEgitto,cd i Ginnoo

particolare, gllndiani,crive lAutor medei

ii dcglIndiani, cforme al dicoro di Ter


tulliano (p) _. Sotto a queto capo dell'acque
ben i pu rapportare l'adorazione dcumi,
dequali diceva Seneca(ql,Magnorum Flami

mo adorarono per Dio il Sole,e i Fri gi la..

nm capita uenerenzurindita ex abrlita zie/Zi

14
r lib. 6.

Llina,qualempiet anche poi i allar o ncvi

anni; erupto ara: habet. Coluntur aquarum


:alentum font- * agna qui-eclatante] opa

n.13.

planda det-'cpu' ; ali ti-"fui crezlente: zoom


Arorum contemplnter adrnrati ima- Dear
e cenuerunt A/Ira. E CCi alquanto pi ul

terptric 0

bdc Her

cini Periani,cos addourinati da Trimegli

ca Helio

gnotcis.
c lib. 5.

hit.cap-4
dCathcc.
a

e lil:. a.
c.
lib.9.dc
demontr.
cap-z.

citt, 'vel immena altiturlo _acrauitzE ocri

allAcoa (c),non pur Orientali,ma Occi

vc Arnobio (r).E r quei ingolarmente il


Fiume Nilo , come lo oggiongono Euebio
(s),e NanziaHcho (t).I pozzi ancora ebbero

dentali ancorazond',chc mordacemente pi


rimprovera s. Cirillo Gieroolimitano (t ) ,
aermandohe pertanto biognava loro,che

da Lamas la loro adorazione , per rapporto

gli uni, cio gl'Indiani non aveero Dii la_

di Arnobio (u).Ma cheEFore che l'Aia non

norte,e gli altri,come a dire i Fri gi, il gior- o .Cbb le ue adorazionii L'abbiamo da S. A
no , e tutte le volte, ch: fr quel e Stelle , e . o , otino(x).Fur0no i uoi Adoratori,come lo

[loro occhi i foe frappoa alcuna nuvola.

cos.

Md

cpit.

s orar
4.n.;8.
r 4.de vi
ta
Con
tatine-.2;.
u lib. 6.
nd:.

x lib. 7,
.le Civit
.:.6- dt 16.
v
in
protrep.

z lio-pr.

M
A4

g lib. 3
cont-Gr-i
h

cl' detto di Filalrio (b).Gl`Indiani ripiglla,

P liv-p2'
in

dame-r3

- crive Clemente (y) 'Anamene Mileio, e

Maperavventura n gllndian , n i Friggi j vDiogene Apolloniacc , e lo ocrive Tertul


furono quelli,quali primi adorarono il Sole, .Lzliano (z) . Cusi comeli Periani
`
per detto di

*n

Mar

;mmc-13.

a ubi fu
pra

homo

msd pop
dr o ad

e la Luna, crivono Lattanzo(e),ed Euebio i igS.Agoino (a).Ne fu in cio meno onorata la

?terraal lultimo
elementi, quando cfori
(),c per detto di Diodoro Siculo,Teodo te ~ ime
rapportodegli
di Lacrtio-(b)l`adorarono
to (g):ma gli Egizi, quelli, ripigliz Lattanzo, . -
Pt d Po furono quelli, quali queti Pianeti idolatra . ;lPerianihe lo c6term1 Agotino(c)5E molti
EPh'o

i Dial-p.
K ei-m.

Vld.

b 1ib.p.
c ubi lu
pr.

ron0,0ve anche la ragione ne rende. Empie- . Filoo, come Parmcnide,e uoi eguaci per

l lib- nr.

detto di Clemente (d) . E di tuct inicme gli

de bom-o

tontro della quale ingolarmente inapri

pi.:
m Epin

cono la penna Criotomo (h) , Ceario (i), lElemcnti conchiudon ladorazionc Giulio ktiep.
-e lib.
(e), e Crioomo, il quale dalla
vi
T co dort
e o( k ) N'
1 cn ol
o Dioni gg im
( ) :Firmico
;jkcndevolepugnxgqual'hannoiniemc,
pree

n
r
I* de N

il- Leone Papa (n),e chi n degli _antichi Padri.

d in Pro

dc

erronpro
Phanoro
Pro aC-Pa

da gridarne
i LmOtivo
' loro Adorator

la pazza tcmerit de

I DIl ELEMENTL

On pur le $tclle,ma gli Elementi ancor-a


a de nn
bl- o J!.

n. nf. dr

equ.
b mm.

Mitothe
Cl
Ao

acri

proph.c.9.
C [ib. a.
hit- fa.
d v.c]

nopus
c ho il.
f:. M,
Phe o -

_4.roco
Enit.

_.

N
Chi, e pazzi del Gentileimo. E principiando z ai
adora-ono per So vrani Numi quel ClC

5. VII.
DEGLI DlI DOMESTICI.

"

Gi che dal Ciclo_ , enza punto awe


dercenc,Ci ritroviamo cci giu alla ter

dal fuoco,primo t quelli,apertamentc l'ab' 'r


biamo da Tiraquello (a), e da Scoro (b). De 'Tira in buca degli Dii Gentili . Ecco dappxj

Caldei lo m olarizzano Runo (c),e Suida ma ci s'incontrano n nelle proprie cae.),


(d) : De'Per iani Crioomo (e), e Clemente : nando quelle foero de'Gentili , gli Dii

Romano (f) , il quale anche crive la prima... . .domcici con altro nome , Dii Lari , tolto

Origine di ueo errore t quellizond`,chc

,dal latino Laresz e cos nomati dalla Ma


drc Lara,
, Ninfa. opprea
_ o pur
i, Larunda
.
. da
.

Poine'ecoidella razia avendo Auda Ve


covo rovinato ne a Perlia un _agro Tem Mercurio.acco li credette li medeimi ,
pio, conagrato al fuoco; da quindi entii la

crudeliiima perecuzione fatta a Criiam

che iGen)~ (a); ma con aperto sbaglio per


quello ne eiivc Arnobio (b) , cos come.)
g

"HS

Lac

a lil). dc
lnd'gita
menti;

pod Cen
tor-c.;
b lil). 3,

"eALABCA FANTA LtBRo LT

Lan-mau , ove 1a lor madre anche Mur-ou ,


chiama. ueio u divario tr 11 Dii ue.
nj, e tra gli Dii Lari ,che quelli cutodiva
nQ le perone , cos come tra noi Critiani

c Theo gliAngiolicuodi.Vedal_ Teohlo (e) RL

e, nelle quali devono avvolgeri 5 cos che

quando i apronoper ucirne e pi he, non


quea, ma la Dea Patclcna ne avcrz il pen
iero . Ecco che uguagliandoli le mei per

la nacita delle pi irc-5 perochc un omi

log. nat.
r l t-3.q-.

naldo, chil trae da molti anth Scrittori.

gliante affare tra di loro Oire dicevai , la

art. 4-: ol

Velli , eio glii Dii Lari cutodivano la_

Dea Oilina i porta dietro . Indi la Dea


Hora al orir delle pighe propoiaz pocia

99

i Citt, ele cae partieolariz onde_ Dii dome


iici venivano detti-z, e loro era agro il fuo
co, quindi pree a diri Foolare giu-a
rix Focm . Turto queto del Calepmo

d V.La

i` lb. 6.

con:. Gen
c!

de ono in latte 5 la Dea_ Matura per cuo,


dirle gimaturez la Dea Runcina, perche

accreciuto (d). DeDji cnodi delle Citt,

eghino bene,e nalmente la Dea Tutilina,

` lo crive diuamente Aleandro (e), delle

ame, che gi raccolte ne granaj, le cutu..


dic-a opportune alla Umana, fame, Nec arn
ill &umuaemarm erive quivi Agoino (d) ,

lio

e lib. 6.
Gen-c.

la Dea Latturcia per ali ora quando le bia

ae particolari 10 dimotra lEpigrafc di


taluna preo Teodortomowrpuer invi
ur Here-ul 110mm bano in/mtahhuc mala'

il-il z/n'to- Wal leggendo Diogene., C051


mordacemente die: E; ;lu-amarlo Dominus'
int-rubi: damiano E come e un olo non.:

tl ib. 4.

nia me pget , gun/l illar non ,tm-let . Ma


iai d Agoino , e della ua nauea 5 non

ile Civit

per,che io poa non ripigliare con Arno


e lib. 4

bio (e) Ci , chegli di certi Iddii pur cam

n.7.

pehi , e non

ro alborih'ci, crie zpoichc a tutt i bochi

Forculo le porte, ual i rivolgono,e Limen

il Dio Nemehinoz ma a gli Alberi frut

tinoiliminari , a quale Arnobio (g)` vtg


'giune la_ Dea Lima, onde cos cherzo S.A
gQlllO
Z Urmm quque damz' rl-z p0
m; Q/Iiarium , U*- quia Lama e/Z omm'ndfuf
czt . Tre; Deo: ipfi Paian-nt , Farc-114m

g [ib. 4*
n.4.
h_

baae a cuiodirlc per cigni parte, tre HU


cuodivano la ola porta, Limenrino, Por
culo, e Cardea , uea li cardini di quella,

40

de Civit.
c1"

,n-ibm', Cardeam cardini, Lime-Mimun li


mini, ita J non poter Forculur imulfv

i roo bocareeci , ove~

(dicegli ) chela Gentilit aegno per Dio


tiferi non un olo, mapi, c pi, e fra que
ii alle pure di quelli la Dea Pura , a lu
Frurti perche i generino , il Dio Nodo tur

enc, Perche i conervino nel mentre. on.

dentro le buccie la Dea Patellanaz e perch


.sbuccmo al di fuori la Dea, Patella. N qul

SO VCdCl'C,Q perche Arnobio non rapporth

re: , " tardi-*rem , [imenqur. rvare . Ar

0 PCChc il Gentile-imo non pi'Opoe altri

(i) vi riconobbe il uarto tutelare.;


i Ubu 4' nobio
del Fuoco , quale chiam qLacerano , cos

Nille li quali peniero aveero de frutti ,

no

detto, perehe omiglianteluOgO da matto


ni crudi Wen aune-ato,

0 gi maturi , o gi colti, o gn ricondotti

..

in caa no al conummar -3 e non fore,


4A..

che le medeime Deit propoe alle biade

per omiglianti atrimon fuero le mmie5.

VIII,

lune per gli altri de frutti. Beo pur`

certo, che perche li frutti non aveero ad


DEI-LI DII CAMPESTRI

i O mai ocriver a Tibuilo (a) , che gli

a Calep

V.Lara.

-Iddii Lari, dequali n qu come Cutu,


di dellecutodi
Citt , delle
e delle
Cae private , fuerQ
i altres
Campagne,onde
diceva

*Vor gm)qu _ile/;car qnaudm mmc- pau


[ienr agri.
a':
:ira
Cuad' ferri: mmm vhra Lara:.

La Gentilit empre dovizioa di Numi,


non. potea eerlomendica co campi -5 anzi
come avverte &Ag-afna (b), grandibm- lo

b lib- 4.
de Civit
col.
lumim'ur vix

canzprabelei potxt'je 0;

mum Dearum, * Dmmmz nomina, quali


fe preidenti alle Campagne: concioiaeche
per la generalit di quelle ecco la Dea Rn_
tina , per le Valli la Dea Vallonia , per i
Monti il Dio Montino, per la ommit de
medeimi il Dio lugatino , per le Colline la

Dea Collatina. Tutto queu di Arnorbio


c lii-4.
.

n.9 o

(e) . Vengo alle biadez Saturno lor preiede


nel eminarle, la Dea Seja nel mentre s in
gravidanza otto terra ,la Dea chezia all'or
che nacono@ erbe , la Dea Proerpina nel

infraxdaris cos come le biade a venir mfv


no per occaione delle Ruggini,eravi il D10

Ruhgob come lo crivono Gellio ( f ), Lat-.


tanzo (g), cd Agotino (h)5 e e nc celebra

vano con molta pompa le eie,dette perci


Rubigali, per rapporto di Plinio (i). Ed ol
tre pi`u paandoi nelle diligenzc,come che
la, terra di ua natura-produce triboli,e pl?

ne, in conformit alla maledizzione divina:

ibn/ar, @- pin/rr germinabit tibi. onde


oi c ne rendono impratticabili i campi i e
e ne reca impedimento alle blade , ed il

frutti, oggiunge Agoino,che per diradi


carlc gi?! nate eravi tutto in faccende- il
Dio Spinenel nulla di manco, che le mc~
deime pine aveero adorato per Sovrani
Numi , lo crie Giovan Damaceno (k) .

Bindi dalle biacle , e da frutti allerbo


medeime paando, vi furono di quelli,che
molte ne riconobbero per Dii , come i por~

ra de nodi, COIHC la Dea Volutina delle ca~

.n. .

Ania-7:-

D-W

'

a cui ocricro Clemente (m) , Cirillo (n),

m lib- f.
recog. cir

*cafe .v

e Gio

-.
ho'.-

ca med..

'

n Cathe
*che

ua-.n.

ri, le cipolle, e lagli,onde Prudenzio can~


l il! 'I
t (l):
cont.5ym-
Villa Ni'lacx never-mt ciu-nia in Loitir [nach.

Panama? Cafe Dear imponere nubibmax/


mentre germoglianoz il Dio Noduto ha cu

K Hi.
"Bar laqin
cap.

"

CULTDIVINO PRIMA DEL VANGEL:


9

e Giovinale (o), Piace daggiunger quivi i che poi quelo {Pronato dalla propria vo

o Sum-L
m'

H R
` pr.ol.3~6-

Sterculio, come lo nome Tconlo (p),o vero


- Scercuzio per detto di S.Agoino(q),o pure

racit i divor quello, ella c ne im

Stercuro preo Plinio (r) , e non i toto


Sterculo,giua lo crivono Terrul iano (s),

beatiima, tenendoa ommo favore , che


le ue vicere aveero ervito di cibo ad
un tal Dio domeico . Avvertimento , che

r liv.
:.9.
s Apo

e Ltlanzo (f) , il quale venne ugnato Id

Giueppe Ebreo (x) , lo crie frequentir

dio z PCChC inegnato avee lingrao dc

mo nellE tro-3 ma ingolarmente ladora

log- c. 1;.
&16
t lib. p

Campi -

zione dc eci Clemente lo nor-a ne Feni

\)- l

o]

il? Civit. l
Clj'l

lnlt. e.:

5. IX.
DEGLI D11 ANIMALI.
Cco ove cee l'infelicima cecit di
quegli antichi Gentili z cio a tribu

tare con divini onori gli Animali i or.

ci, ed Origene (y) quella Cocodtilli nelle


parti dellEgitto. Reia dunque di oggiu
gnerc la Divinit ognata.

Oiche dellAqule lo rapporta Giovan


a

Vita

Joephi c.
170

b in pro
:kept

c in Ana
choreto.
d ibid.

e 3. Py
tron. hy
.c.24

Damaceno (a) :Delle Cicogne preo

z lb.pr
(317.4.

a (4.50.

lcnpt

b q as
or. 'I heu
llCX

c apud
Fall-d. C
l

gittoz Omniuw Leiarum deformith

p:

comi adimotrar di loro partitamente la ci , crive anche Euebio (e) , omnia ani
DE V-OLATILI.

um

I tutte le pecie di qu'eii,toltone quel

D la dePorci, lo cricro Diodoro(z),


titi in altri, quali ollevati dalla terra vola Analao (a), Giuino (b) , e lAbatc Apol
no per laria con nome dUccelli 5' in altri, j lonio (e), ond, che gli Egizi~ i aeneva
uali equerati da quella guizzano per no dalle lor carni, come che carni di Dii-z
l acque, detti Peci 5 ed in altri, quali rite E nulla di manco S.Giovan Damaceno (d)
nuti per loro labitazione comune della.. anche il Porco riconobbe adorato nellE

mentita divinit. E prima

y lib. 3.
umt- Cel

DE' TERRESTRI.

didi della natura, E per che que i ripar,

terra, chiamati propriamente Animali, ec.

X lib- 2.,

out-App.[

malium generaJerpenter etiam venenato!, "


Farm* agre/Zcr,Deor Pelli-tre. non unt *nt-ri
E chi mai ne porrebbe credere il religioo
culto? Le Citt medeime ne coronavano
co nomi di s beiali Deit ,dice S. Giro
lamo ( f) : Singulz pur in Egon-*to Cit-tate!

d Vita
joeph. c.
17.
earn-de
hudon
ibn/ign.

f lil.). 2.

contr. Jo
vin.

i Teali Clemente (b) : Delle Donnole- [ugli/ar bear , - mori/Ira 'venerdi/:ur , (k7
preo i Tebani il medeimo, con altri mol
quorlcumque coluerint, hoc invio/abile. e57* a
ti : Delle Colombe preo i Fenici Clemen
vichEpfanio (d) , Seo Empirico (e) , e.:

crmn putant , ande &Hr/:er quoque apud


cor ex animalium vocabulr ituncupantur Lennto, Cyno, Lyra. Buurr, Thmuir , quol

Filone ( f) : DeCorvi Epifania (g) : Delle

inmprataturllz'rcm. E e avveniva di mo

Tortori Anataio (h), per rapporto di Teo

rirne alcuno, ne tenevano publico lutto al

doreto : De li Avoltoj Euebio (i) : Degl

pari ,che nella morte de' pi congiunti :

lbi uccelli mgolari nell Egitto, quali di

Belluar in Dear rei-m: Egpti , dice Ate


nagora (g) 3 " toni-lenta'- . cum illa moi-im:

te teo :~DcNibbj Epifanio (c) : DeSpa r

Vita. ul"
plic
g Ana

ch-

erpenti i pacono , per detto di S.lGir01a

h :Ham
Script.
i hb. 3.
prpm
K1 P9.
.lbi.
de`

pr p.c.4. `
m ibid.

n in pro
trop.
o 4. Reg.
9-3*
,P 0!'- 2
in ju].

q in 7.
Sinod-l.
60

r lb- 4.

num .7.

mo, e di Cicerone , ocritti dal Calepino

to di Teodoreto (o),e di Nanzianzeno (p),e


le Vepe, eendo animali volatili, tribura

u dier

dere alcuni di queio volatili, o animali'


terreri, come ucciore dun Dio , too

He i Peci anche avuto aveero iloro arebbe condannato alla morte; quando ci
tributi,ed onori divini, l'accenn Filo avvenuto foe a capriccio , come meglio

ingolarmente del ocodrillo.Mam0 Ti

dichiara Euebio, quorum lr' quod/pont ali


uir interfacert morti: multi-:mr ipp/co;
ma e ato foe luccio,ol Gatto,ol'ucce1_
lo Ibi, o per diavventura , o in altra ma
niera involontaria, lucciore non avrebbe

rio (u), crivendo, chuna tal madre aven

sfuggita la pena della morte :fe/em _anti-m,

do reo famigliare un uo gliuolo con


un Cocodrillo dometico di poca etz per

aut Ibidem, w: pontJ-ae ll'UZtll qmquam


era-veri!, morte punitur - a cendiamo

rif dici non pote/I. Clemente (t) lo dichiar

meglio, recandonecgli eempj di pi Peci,

cat-8.

ofplo

b 2- P-s
Pac-P

e ingolarizando nella morte deCani, og


giugne: Praterea in quaranrque domoCam'r
morta: jim-it, omnes', 7m' ea: babimnt, u
nion, corpore rajb,magno ul? dit-iu

te con gli Onori della divinit,per rappor~


to di Epifania (q), onde apparice pi ra
gionevole la Dea Mellonia;prepoa allA zur; nec vinomut trticomaterqxe arl *oi
pi, e alla dolcezza del lor mele , per nello &um mcrariir , qua in m rio-_1m condita
ne crie Arnobio (r).Ora paiamo a Di mi-imma' ampli: [it-et. Aggiugne Minu
zio (i), che chi i foe ardimentaro d ucci
vinit .

ne (s),ma c6 le ria alla bocca.Piccr quaqm


inte-grammi membrntim cont-tram", od/inc
t in. pro
trep

fur, qua: etiam in temprpelmt (A M

accreciuto (K), Euebio (l) ,e Filone (m) . rle caua Iu'um public-um exrtant. Socri
Piace uiviaggiugnere le Moche adorate ve Euebio (h), Hac Animali linteamim
dagli caronieni per 'detto di Clemente.: Po morti-m plangmter, - Pshra cum ge
Aleandrino (n) , o Accaroniti per rappol mim Cxllteh in rm-ir pelunt loculi:

DEGLI AWATILI.

s lib. de
cieca loc.

hlo

sul

n O
&vio ll*

49

xo

CAIABRl'A 'SANTA' LtB'Ro I."

sul `partiolare degli

"in ;traumi-c" ii' Aidan-;5, come ~framme~


la, Simia lo tetitino l Abate
K apud
Pallad. c.
5:. Lui:

c2,
l lib.
3
font-Colf,
mi npro

Apollo,

iTetli Clemente Aleandrino (m) .= Dc

blici , cos parimente introdue) il culto

Sorel preo gli Abitatori intorno @Troaf

della propria Religione Idolatra , dime

dc, il. medeimo con Epifdnlo (n) P DBovx


reo i Samii Clemente eo,n olarmen-r

CCPE

tc il Vitello con nome di Api,

n in 7.
Sinodqt.

319D) - DeSar-bei Arnobio (p) , e Plinioz

anziana-ev

q) DCGatti Origene (r) : Clemente, LS.) , e

6.
O

orat

34

chiati con gli Achenazzi, divenuti _Auo

(k) cd. Origcnc (Ds Delle Formichc preo ni,sir1trucro nel maneggio degli aari pu

. ilo? (f) = Delle Cnprc S..- Ciillo (u) , ed


Origene (x) -. DeLupi Filone (y) ; DEC@
toni Origene (z) , filone (a) , ed Euebio

b.) :DcTori Filone (c) : Dc Montoni il


mcdcmoz Ces anche dcCani,dcLon; c
deLupi. Ma quello, qual pi genera orro

re i ahc. anche, i Serpenti "pi velenoi


non. vennero eclui, da omigliano acrile.
ghc adora-tion condoiache lador lE
gitto per rapporto di Euebio (d), ed anche
altri Popoli fuori dellEgittozcome lo teti
_cano Euebio medeimo , con Niefqro ,

o il 'i antico: c Vero- ma non tanto , che


rima, to non ne foe qualche picciolo bar

lume , Dimotra qua .cong'hictcura lan


tihima formola, di Giuramento, ou
mata fr quei Popoli Idolatri , e raccordo

tci dal udetco Gualtiero (In) , .Giuravano m lib.p.


eglino per il agro anternario , detto con cap.:
greca voce tetraflitur :cioe per lammira

bile nome divino Tctagrammacon _, e dice


vano cos;
Tell-ir mm Num# nobis' 4764M Quaterm.

Qui tribait reri caua, Fontiyaepemn r.


Coa, qual derier non porcva , che dall'in
4

vechiata tradizione, tramandata empre da

-.4.a.-.r_~*._. .

Padre a gliuow, e continuata da quel pri

mo rincipio per una lunghiima erie di


ecoli. Sopi'avcnllto poi Pittagoranvvoloro

(e) con Baronio (f) , e col Boo (g) , cio

_alquanto pi quel debil culto, e lo ree qua

i Dragoni, come lo crie lAbate Apollo,

uniforme a quel degli Ebrei 5 c pu oer

i (h), C gli Apidi per detto di lui medelimo,

vari dauoi veri, detti Aurei, de'quali nel~ .

i di Origene (i) , e di Filone (lt) , Aeo ad


dunque era lo iate del mondo, per quello

_lundiceimo libros Fra quali il primo la.;


venerazione degli Dii , poi il giuramento,

riguarda la Religione, iprima che la lucca

indi [adorazione dc Santi , lonore dePa~

dCllEvan elo lavee gombram = CiO cic

renti, e omi lianti , quali embrano copia

camente_ ozzo nell'adorazione della Divi.

tura-di quei .cl Decalogo , E quindi .fore

nit, e netributi d'onore dovuti a quella_ .


; Ma peravventura non_ il medeimo ~quello

nacque il entimento di &Ambrogio , cho


Pittagora foe aco di chiarta Ebrea; enti

dclla, Calabria, come a dire, agrilcgaxncn

mento non vero, e non in giunto p_r lun.

te ozzo , quantunque alla, ne pur [dol-.1


tra..Dic.orria_molo dal. uo prima abitari ,

na apprea_ nelle loro cuole , come dichia

SZ-Luace
l ubi u

_a
K ubi

up:.

I li 12.91'
CIP[

rano Giueppe, Ariobolo, ed Euebio rap.

bria da che ella pree ad avere Abitatori ;V

portati, e ocritti da GiozBatcila Nola, (n),

Concioiache il_ uo primo fra, quelli Ache~

Ebbe, queo gran Filoofo non debil lume.:

nez le medeime pietre , che-gitt peruoi


rimi fondamenti, di pari le antiq con

(e qual gli permettevano le faliime tene


bre del Gentilemo )della Divinit , e uoi
attributi z cos come lo danno a divedcrU
mente teologiche . Conobbe limmediata.,

quella Gente primiera in

creazione delle coe, di che ne riport gran


lode da Arlobolo preo Euebio (o) per
detto di Teolo ( ) . Senti bene della Pro
videnza, onde cosr ne dicorreva , Anima:
per owner' mandi parte: tom-marz: x atque
diua ex quo omnia , qua.na-ie'ntur ani

grazie per la terra gi prea , dopo i perigli


duna tedioa navigazione. Ed aggiunge lo

Scrittore medci-uo, ch'cendo .:on Ache.


nez venuto inieme il vecchio Noemo(a cui
per Io non ocrivo s queto aare ) per_
chegli oltrepaava, aine chccrcizio c0
,
5:,

tanto neCeario di Religione non 1 di`

ix
- Lir

molte ue. dottrine a tutto rigore cattolica

Altare, dice Paolo Gualtieri ~(l),s del qua..


le al vero Dio l: vittime i oerirono da
rendimento di

metta, laci alla. novella Colonia, c libri, e

Maeri,chil culto del Vero Dio empre lit


.egnallero .

~-mo-.~.~.~

ga dimora avuta fra quelli , e perla doctri

Comincio il vero culto divino nella, Cala,

_a Religione: Anzi, e di ~ -` Ala_ pri


ma fabrieahemi-o e E# . d'unigro

ca.. .

cpendenza delle Creature da, Dio , cio la


par.c.7.
0
.
p Theo
log. 'nat,
d. p. q, 2.
.rc. z. lol,

59-'

;il
.A
l

malia vita: capiant Quomodo igitltr mun


dam negligere Dear dictar , quem hm: ip,
eilcet [at-'r diligit P con altro , quale tra

.1;
o

q in Pm- i

crivono Clemente Aleandrino ( ) ,_,$,Ci


prec. P-4i

rillo (r)z onde forte i maravigli &Bindi

- r

i Albe fu,com`altrove i abilito,ne`182.o.


del mondo,164. dopo il diluvio , cio uno,,

di (s) come Teolo Antioche At) abbia...,

o due ecoli, o poco menu,prim.t che lldo.


lacria i abbozzae in Saruoh, e hare , e i'

ittagora non ent beneedea Divina, Pro.

1:.` in

jul.

s ubi u*

otuto entirla altrimente , z, dimore , che

muei-483

I: 3. ad
Antolit.

videnza . Dicorrea con entimento vera.


mente teologico della Sapienza di Dio , af

PerfezionalL-_in Nino. C051 addunque qual;


' @Ul comincrato continu lunga pezza di ._
fermando, ch'egli olo foe lunico Sapien.
tempo il`ver0_ culto della Divinit nella Ca-v te, cos come lo rapporta Clemente (u)-', che
labriame mai i dimee , chal opravenire
dt, (zreei ldolarri dopo i 27.29.- ,~ i quali,giu- . perci , comda vcdre in Laertio (x) i
condue a non diri piu Sofo, ma Filoofo,

u lil). 4.
'hom- C.
pr.
i

x lib. p.,
dd PRU-z
i

cio

CULTO DtVINo PRIMA DEL VANGELO.


yTeoil.
upr. lol.
45$
z lib- 7.
c.23.
a m ot
n.61.
b de re
ur. ear
nscap.p.

cio olo amatore della Sapienza (y) . Co


nobbe la reurrezione de morti, e quindi
limmortalit dellAnima . L abbiamo da..
Lattanzo (z) , da Minuzio (a), e da Tertul
liano (b). E quindi ancora la verit dell'In

[I

Ma iai comunque li foe del vero, e le

gitimo culto di Dio , fu la Calabria in ogni


luo aare religioima , ed allai inchinata

ferno, e del Paradio otto nome di buona,

alla riverenza degli Dii, come quella , qual


i abitava dalla gente pi religioa, Areadi,
Ateniei, e Romani,e lo not l'ADate rerdi

e di mala peranza , in conformit al vive

nando Ughelli , Sim: autem Calabri ga

Team-u
pra
101.

re umano o buono , 0 cattivo, dicono Cle

Dmm, a~ tralicci/ar Religione , deputate ae

548.
c 4.th0

mente (c) , e Tertulliano (d). Che pertanto,

571, ut minime` ab Annali!, qui 1 calabria

m. C.18

oggiugne. Agoino (e), egli ine nava la.,


tralmigrazione dellAnimeJbbe ume dell
immortalit divina, inegnando , che Iddio

qui comp/ru illuc Colonia: dedizxoiun',riege

d de A
ninna.
Teol.

ol-54;.
e de Ci
vir. dip,

non avea corpo, n forma alcuna viibile 5 e


che perci avee a giurari per la fede, per

rzcaPJ7
Teof. ol.
{47

lib. de
Divino.
8 6. in
Jul. ad'
4- Teo l.

che per quella egli era conociuto:Lo cri

ero Onaco Pittagorico (f), e denori San


Cirillo (g) . N f minore il lume,qual`egli
ebbe dellimmenit , ed ubiquit dell' eller
divinoz concioiache, giua il rapporto del

ol-299.

Martire S. Giuino (h), cos ne dicorrea:

h m pa
nen.

Dem 1mm c, non ur qui/lam upicuntur ex

-i p.ent .
d.37- dip.
P1'
K d.7.q
t. art. 9.
01.381.

m lb.de
Num. 1:.

lcolma
gin-377
n con
tra Grace.
O Com.
her

80.'I'e0l.

TEMPLI DI GIOVE`

Iove lddio ognato opra tntti gli altri


G fa ommamente adorato nella Cala

bria, come l`additano le quali innumerabili

e Plutarco (m) , e talmente Uno , che Uni

medaglie, o col uo ritratto , 0 col uo ge


roglico, o collu'no, e collaltro.Corripo
ero di pari i uoi Templi,dequali per non

tatem Dei ipum unit/item 7206/1511!" , per rap


porto di Teodorico (n) , e di Epifania (o) .

h quello iii preme ebbe anche un qualche


barlume della Trinit delle Perone 5 onde,
come riferice il Cardinal Cuano (p) Chia
mava
egli l'Unit divina, Unitatiem trimtm,
in quajcilz'cet cancurrerent connexozzqual

de do-a
ignor. ca

tar, - untar, e quea doveri adorare.Ag~


giugne Gio: Battia Nola, che per OmblEO-
giare luna, e laltra inieme , cio l' Unita

Pic-7.

dellEenza, e la Trinit delle Perone u

up.
p lb.pr.

_ 13_17;

nO (l ), llnum pluritate Laren-36 poi ocri

pend. ide
poli

De Templi de"zljz Dir',


r. 1.

10 (k) aggiamente riprende Fozio, il quale

f.

lib-.c-6.

con voti, e con lgricj applaudivai alla.,


loro mentita Divinit. Piace qui di rappre
entare alcuni di quei bugiardamente lagri
Tcmpj, non tanto per la notizia di quei o
curiimi ecoli,quanto per argomento del
la Religione dellantica Calabria.

ta Paolo Palazio ( i) , onde perci 'leo

va Dio Apolline, cio come dichiara Ploti


nead.

grati a quali tutti gli Dii di quei lecoli cali


ginoli, nequali e con felie, e con giuochi, e

tra op: al: ornamrn, ac dih/{tum , ed in

quello. Conobbe a gran chiarezza l unit


della divina Eenza, ehe per tanto chiama
A3

nere: 'uideanturE val argomentari dallim


mena moltitudine de`agri Tempj , cona

eipi term, * in Ore tato , cos lo rappor

fra dommi Pittagoriei riponeva , ch Iddio


illmente foe nel Cielo , chc non fuori da

conedere, aut ab Athenienbm, * Romanix,

battere una medaglia, con nell una parte;

rimalia la memoria, chc duno olamente

tr Meuraca , e Beleairo , detto perc


Monte di Giove, merc ad alcuni rovinati
veig) 5 ed un altro in Locri, di cui non ab-z
biamo, chil olo nome, ed unaltro in Cau- ` a Hb.p.~.
lonia di piu fama . Scrivono Temiocle(a), dl!" P0
e Polibioh), che non s per qual'accidentc

uccii quali tutti i Pittagorici , in manu de


quali ava la Verga delle Leggi , e de go
verni, re la Provincia, come lenza Capi

Giove geroglicato in Aquila , argomento

del viver politico . Conociuto il diordine

dellUnit, e con nellaltra un trepiedi ge


rOglico della Trinit. Ora da unuomo c0

daSibariti, Cotronei, e Cauloniati , per ri


ordinarli, Chiamarono gli Achivi , imati li

s`1 beninteo negli aari della Divinit ,

mi liori di quel tempo in quello aare, af

qual lume di quella non ricevea la Cala

dFC\qual fil da principio, non per non lc

ne diruirli nell oervanza delle leggi.


Venuti adunque quelli fu rioluto di fuori
care a comuni pee un Tempio a Giove
Eumenio, c gi fabrico in Cauloniai
v1 poi i davan le leggi , simparavano i la

lOVO molto, almeno con tenerla lontana_

cricj, e l pigliavano le conlulte per gli a

alletante agrileghe ozzure , fra le quali,


come te abbiam dicoro , cadde involto
lUnivero tutto. Concioiache e i condu

fari correnti. Aggiugne Nola (c), che il u

bria? Ed avvegnache non cosr` chiaro , che

lavele potuto trarre fuori dalle tenebre

incdeli, e renderla per Ogni parte a Dio fe

e ad adorare i Giovi, i Saturni , i Mercuri,

le Veneri, le Diane, e omiglianti motruo

c divinit , mai per f`u o veduta , o udi


ta adorare Animali di qualunque gene

detto Tempio fu principiato in Corroneh

ma non portato a ne per la opravenutzp


guerra di Dionigi: Aggiungono altri, che
anzi fu condotto a perfezione , e per qual
che tempo adoprato z ma poi dimelo per

il oprarrivo del tiranno.

re, o Serpenti di picciolo, o di gran-.le vele

no ,e omiglianti moruoitl , quali i ve


devano adorate nellaltre Provincie .

5.11.

h lib- :.
Halo[

c bop.
QP

I).`

CALABRA sIFTA LIBRO I.


fua dalle tolte ricchezze alle udette Citt,

5. II.

con in capo una ricca corona doro ingem


mata di perle , poavi in rin raziamento

TEMPLI DI APOLLINE.

dellottenute vittorie dal General Bormio


nez e con lotto api un branco di erpenti-'i

A Nche queo Nume fit ingolarmente

peroche nello cavar delle fondamenta del


Tempio furono ritrovate alcune code di
erpenti, onde ne u detto il Monte tutto

riverito in Calabria , del che porta~

no chiarima teimonianza s. le molte:


medaglie col uo impronto , delle quali al
trove 5 s anche li riveriti uoi Templi, de

Caudino.

quali qu. Li pi riveriti e per la riveren

5. 1 V.
TEMPLI DI NETTUNO*

za,e per lo plendore furono quelli di Reg


a lib. 4.
dc tab-hu

man.

gio, di Con-one , e del Promontorio Chi


prua. We] di Reggio, crive Varrone (a),

lo fabriC Oree, allorch rian dalla.,


pazzia,e per argomento del uo amore vi
laci la propria pada . Ibique dit} u_
enm, - ab :o m'catum Apo/lim': Tem
plum, cul: loco Rheginor, cum Delfor pra
a icerentur, re divina t?a,laream dec-er

Lia aai celebre la rottura della Sici


lia dal rimanente dItalia , e gi con.:
lungo dicoro e n veduto altrove la ve
rit iorica (a). Antioco adunque hloofan
do s queo rieriimo accidente , ed o che

a AP
par. dif-Z

volee compatir la terra, o che volee met

pere /olitohguam rrmt ume . Ma non terne in riverenza il Cielo, pree a dire ,che
inferiore o al grido, o alla magnicenza f opra era liata di Nettuno Dio del mare , e
quello, chal medeimo Nume conagr Fi
del uo forte Tridente. Che per tanto,an e
lotette ul promontorio di Chiprua, quan~ di non peggiorar le coe,dovei`ero i Reggi
d dopo gli aari Troiani anco Cll pi ' ni placar la ua Ira,con tdicargli un Tem
pellegrinare, qu abil le ue dimore.
pio, e dargli in protezzione la Citt . Piac
Prati: autem manmmnta bid-ehi: uccii
que aReggini la propoaz onde too ee
E contrapatarei Alex' (lelubrum.
b Baan
dr.
c iib. pr

die Licofrone(b),e come aggiugne Orione,


citato da Nola c) , vi conagr larco dEr
fcole, qual poi rapito a forza da Cotronei ,

guirono luno, e laltro,ed aggiuner0,chia


mando la lor Citt Poedonia z cio Citt

d i'm-pr.
mirab-au
eul:.

:Cotrone , ch il terzo Tempio di queo

poeduta da NettunozTutto queo di Gi


rolamo Maraoti (b) , ed meglio riferito
nel libro delle Meda lie (c) . A queo lo
aggiungo quellaltro empio,raccordato da

e in Vi

lNume, raccordato da Scrittori a Racconta

Fra Leandro (d) nella parte aurale della.,

eq.

:ripiglia Ariotile (d) , ripoero nel lor di

b libop
ca

cp . liv-3
CLP

ta Pytt.

Iamblico (e) , chavendo Pittagora proibito


aCotronei luo delle Concubine , e di gi
ubbidito, lo upplicarono , e laltro e ne.)
content, ch'aveero poruto parlare aloro
gliuoli avuti di quelle ,nel udetto Tem
pio di Apolline.

~--"r."i

d lral.re~
go s*
193*

Provincia,attorno Bruzzano.Wivi(dicegli)

ul*

eravi un nobile Tempio , conagrato a Net


tuno, fabricato,com lo imo , damedeimi

Brettii , quali edicarono Bruzzanoz qual


Tempio rivoltato netempi della Grazia in
Monaero Bailiano , pigli il cognome di
3.Maria di Tridetti, corrorto dal Tridente

dedicato a Nettuno,come crive Virgilio.

TEMPLI DI MARTE.

5. V.
TEMPLI Dl ERCOLE.

Bbiam la memoria di due Templi con

E Bbe Ercole i uoi Templi in pi luoghi

lagrati a Marte, delluno in Tropea,


a iib. 2

e dellaltro in Cotrone 5 Di quel di Tropea

crive lvzaraoti (a), chei u in gran vene~

ti rovinati veigj con la ola tradizione,che

della Provincia,come dimotrano mol

razione del gentileimo, no al oprarrivo

furono fabriche agre a que Eroe . Fra

della Criiana Fede nclla udctta Cittdln

quee la pi memorabile f quella gli de


dicarono i C0tr0neli5 concioiache peruai

cap.

di dalla piet dePedeli conagrato al Mar

perba mole salzava ul Monte Caudino, di

daoriginata
Pittagora,dache
la lorauoi
Cittadinanza
e
Ercole,
conigli lglifo
C*
reero un magnico Tempio in meZZo alla
piazza, con atua corripondente , ed el

cui die Boccaccio, (Tau/linux (alabrr'a Mom

giata in modo, che nelluna delle mani te

tire S. Giorgio. oggid la Cattedrale ot


b lib. P r.
cap-X.

to linvocazione di S. Nicol . Dell altro


di Cotrone riferice Nola (b), che con u

ri, il medeimo, ch"oggdi la Ritonda, allo

nee in pugno una Citt in gerOglico di

ra dentro, in quei tempi fuori la Citt. F

Cotrone. C05?! Nola (a) per entimento di


lamblico. Coumanza , qual ritennero an
che dopo il Vangelo , ol matando Ercole

egli fabricato per coniglio di Pittagora,

dopo le debellare Citt di Tempa,e di Cle


ta, famoo per la ricca atua del medeimo
Nume, di cui il corpo tutto era dargento ,
cl capo d`oro con pari articio,che mae,

in Dionigi lAreopagita , da cui ricevette

ro, o iprimi raggi, o l accrecimento dglla


lucc vangelica.

WL

lib. P r.
:aap.x.

'

CULTO DiVNORIMA DEL VANGELO.

li

reliquie con l accoppiatura degli Ateniei, i


`_

5.

VI.

TEMPLI DI CASTORE, E
DI POLLUCE.
' v
Ive pur Oggid, e Viver`a per empre.:
alla memoria de Poeri la per o ni
conto memorabile rotta data da quei di o
cri alor nemici Cotroneiz quando quindi
ci mila di quelli, e de Reggini ebbero ani
mo darontarr non olo , ma di rompere)
ancora cento venti,o pur trentamila di que
i. E ragion ne fu lindefea aenza.- ,
quale dalla parte deLocrei , fecero Caio
re, e Polluce. Belli dunque upplicati da*
Locrei, e Reggini non ebbero a degno di
fari vedere anche dallocchio della fronte
ai ovra bianchimi delrieri , precede
re le'ercito, animarlo alla pugna, ed avva

lorarlo alla vittoria . Per il ch.: non ingrati


li Locrei ul luogo medeimo,ov`era ucce
duto il combattimento, ed ortenuta la vitto

ria, che f il Fiume Sagra , edicati due:


Templi, li conegrarono a quei Numi tu

telati, da'quali aveano avuto,e l'onore del


la Vittoria, e'l teoro della Vita. Non dili

miglie volmente i Reggini fabricarono i lo;


ro, Conagrati a'medeimi, l ove oggid e
la Chiea dePP. Conventuali 5 onde 'anno
I 660. con occaione di piantare alcuni albe
ri nellOrtog coverero le rovine di nel
liz e Fu oervato, che la fabrica era di eli
catimi mattoni,con alcune tribune al rito

orta la nuova Citt dcIurj , il imulacro


di quca Dea, forc di gran prezzo , e non
minor divozione,venne trasferito in un le

condo Tempio punto men magnith del


primo. Ma opravanz, e di religione , e di
magnicenza qualunque altra agra fabrical
di quello Nume , non olo in Calabria, ma

nel Mondo tutto, il famoi-(Timo Tempio di


eo on.

too dal luo g o chera il Promontorio La- l 1.


h lib. z.
cinio . Si ergeva la mole nel mezzo d un i Lap-100.

folto Boco, dicono Pllnio (h), Valerio (i),


e Livio (k),intralciato di Mortelle,ed Abe
ti, con pari vaghezza,che maet, onde, nel

rime pitture, opere tutte di Zeui, recato


l lib. a.

via grandi pee da Cotroniani, dice Cice


rone (l) zed aggiunge , che molte opra vill
ero alla ua Ct . Fra quee ammirava il

delnvent.

coranto rinomato di Elena, cavato dal naru


rale dalle pi belle delle bellime Fanciul

m [ib-3.
P- 'l

le Cotronei, c Valerio (m) crivc,che tanto


in lei i compiacque il gran Pittore , che le

crie a pi alcuni Veri d Omero, quali da


Oliverio Arzigonee rei latini,parlano cos.
-Haud turpe e from- , fulgenteque are
- pelafgar

Conjugepro tali dimm-nor ferre 11150:

co con pietre variamente colorate z con ap

ditemi: fat-iu m'mi: ejZ aquamla Bea

5. v 1 I.
TEMPLI DI GIUNNE.

l iib. p.
K "lb-14

olo apprearvii metteva c riVerenza, e ti


more. Per dentro Veniva tutto otenuto da
uperbimc colonne, con di opra mgola

antico grecoz i pavimenti lavorati a moai


preo un Acquedorto di agno, per il qua
le conducevai lacqua in un vicino bagno.

e in Li

Giunone, detta Laetnia. La ua fondazione

Iacio (c) la rapporta a Cotrone , Boccac-:l d 1.13.


cio (d) ad Ercole , Servio (e), Appiano ( f ),; Geonol.
e 3. 1E
e Diodoro( ) al R Lacinio, da cui fore la_ neid
ib.;.
Dea pree i cognome di Lacinia,e non piu! 1.

tm'.

q
n [lb-3 f.

E quindi conoce lo sbaglio di Plinio-(n,


qualora da'Corronei in alabria traport
ad Agrigentini in Sicilia il famoo ritratto,
come da Tullio, da Valerio, e `dal rimanen

te tutto deScrittori, pu agevolmente rrar


i. Li Miniri del agro Tempio erano mol

a 5.6.
b [ib-pr.
Cap-4.

S Ono alquanto pi luminoe le norizie

ti per numero , ma tutti di vita incorrotta,

de Templi gi conagrati alla favoloa

fra quali il primo agricava alla Dea s d'


uno cudo, come crive Iacio . Laltare pi

Delta di (iunone. In Cotrone n' era l uno,

dice Pauania (a), ocritto da Nola (b) aai rivcrito era ulla porta , e too recava con
venerabile a quei Popoli , e oggiongono, lamaraviglia la divozione 5 concioiachu
che v era d ineimabile prezzo la iatuad' ' per quanto gli remecro allincontro , e le

110 Perei -infuriati li uoi Cittadini oltre

tempee, e i venti ;mai per eran di tanta


forza, che via portaero le ceneri,delle -qua
li veniva religioamente covertoz Lo crive
Plinio (o). E quantunque per ragion di vo
toavee per qualunque tempo la concor

molti villane giamenti, linfranero la u

renza depopoli, lavea ingolarmente , dice

Ailo Cocronee , famoiimo Atleta 5 ma

perche egli rimao vincitore in una olim


piade,a compiacenza di Dionigi riut di

eer Couonee , e public anzi Siraca


detta itatua egnima i opravivere all'

Livio nel di fetivo della lua dedicazione ,

eternit. Pi famoo fu il Tempio di quella

chiamato con greca voce Paegiri.r,llld qua

Dea in Sibari, mentre in quella vata Citt


era di tutti gli altri il primo . L irriverenza

le dalla Sicilia , dalla Grecia , e d allItalia

poco curata da Sibariti del uo culto , e re

ligione , lor rec le rovine .-Vedi il capi


tolo delle Citt derutte nella Calabria abi
tata, al quale mi rapporto . Aiello olo ag
giongo, che gi rovinata Sibari, e delle ue

tutta a folla inondava la gente d' ogni gra


do, e eo, altri per render li voti, .altri pe;
upplicar le grazie , tutti per la rivcrcnza
della Dea. ul furono , diceLicofrone do
po la caduta di Troia , ad ocrir doni Mc

nelao, Achille, ed altri Greci : qu Ema., ,


.

lug*

o lib. 2.
Cap-no.

'EXRAs ANTA`
-u-i-t

_1

l4

LIBRO I

oggiunge Dionigi, aderendo una tazza di

bronzo con all'intorno la greca lerizrone,


cos rea latina: /Euar in Temp/a junoni:

pareram ant-mn reliquia Qu Annibale, re


plica Livio, (p) non pur venne , ma' un e
P

[tate dimor, e fattavi erigere unara, ove

Proerpina in Locri, ed in Ippone.E comin

tavola di bronzo a caratteri cartaginell , e

ciando dal Loeree, fu egli opta di Dedalo,

reci fe ioriare le ue vittorie, e oggiugne

ed in qualche parte di Pratele.Si ritrovava


Dedalo inSicilia,fuggito Otto la plOtCZOllc
del R Coculo dallo degno del R Minoe
Per la violata pudicizia della Reina Paife

Qu fu Senofone con altri Legati del Re Fr


lippo di Macedonia , ane di trattar la pa
ce con Annibale , quale non olo trattata_,
ma conchiua, e di vantaggio fatta lega d
oea, e difea, ree le grazie alla Dea , to

r lb. :3

o partirono,dice Livio (r).E quindi avve_


niva, chcgli foe Tempio ricchiimo, e dl

gran teori, ripiglia Strabone, merce a gran


doni, che da tutte lc parti,e da tutte le per
one gli venivano . Ed oltre ci avea ar
menti di qualunque fatta , conagrati alla_
Dea, quali enza guida di Paori per ol-.t
cuodia di lei ucivano , e ritornavano da

s Mb.

t llb.Pr.
de divtn.

devai una otterranea cala , al ne della

vero, oggiugne Tullio Lt), poiche per ac:


certarene Annibale la perfor di mezzo,eo

quale una gran porta sincontrava , di cui la


chiave era la ola volont della Dea . Per

peniero di rubarla z e di gi rubata lavreb

quea porta sentrava in un egretimo

be, e la notte del giorno deinato al furto,


non e gli fore preentata la Dea , avvran

ervavano i agri Libri delle Cerimonie , e)

a Mem

d Catwo
[-pr.l lb

Epi

tom. om
culo:.

abinetco,in cui con molta riverenza. i con

gio; ma riuniti in una picciola vrrgoletta, l,


ininuzzoli, la ripoe ulla ua ciman pur lo

delle Invocazioni.N qu nivano le egrete


anze z concioiache da quea soltrepaa
va alla terza per mezzo dunaltra porta di
bronzo articioamente lavorata da Prai
tele,en`era la chiave lInvocazione della
Dea con quete greche parole : 6077 T.;

profan, e non col furto, delloro , alnen


con la agrilega raae di molti, quali per

porta vedevai ampio alone , con dentro il

non partir con 111i, l erano rifugio dentro


quelle acre mura . Ma vantaggio la pern
dia d Annibale quella di Fulvio Flacco

perl'Uo del agro altare, monete omiglic


volmente dar ento , ed oro per lalimento

gottito, non pur non com nee _il acrile:

Cenore, di cui racconta Livio (u) , che fa


bricando in Roma un magnico Tempio

alla Fortuna Equetre , vi port per otto


le tegole di marmi del medeimo z quindi
paraene la fama per Roma, e datane que
rela in Senato da Lucio Poremio Albino,e

da Mario Papilio Lnate ebbe opra le ri~

X hf.:- 3.

per la difea , e quelli per loe dell' Ar


chitetto . Veggali Pietro Carrera (a) . Chia
mato intanto daLocrei il nobile Artec e)
l'impiegarono alla fattura del lor Tempio,
la qual riuc, qual la decrive Proclo (b) .
Era egli, dice lo Scrittore , fuori le mura
della Citt dentro ad un vaghiimo boco ,
intralciato di foltitmi alberi . Soenevano
il tetto quattro grandi colonne di nimi

mezzo del Tempio una uperba colonna-Ed

dolo con volto ininaccevole, che e ci e

C.1.

ua moglie-;onde perci ebbero a vederi pi


fatti d`armitr Cretei , e Siciliani, quei

pacoli, mai pericolandone alcuno , o per marmi,e perci aperto da tutti e quattroi
voracitt di ere, o per rapacit di ladroniz lati adoraval il imolacro della Dea . Avea
Ed erane cosi grande il guadagno , che per ne'piu ultimi penetrali una egreta cameri~
qualche tempo rierbato, avea potuto fon 4 no, da dove il Sacerdote parlava al popolo,
dere , dice Livio (s) , in oro maccio nel e rendeva gli oracoli. Da quivi dentro cen

guile,gli avrebbe cttvato quellocchio qual


gli era rnnao nella Tocana : _onde _sor

n ub-42.

N On minori e di mole , e di farne furo


no li due celebri Templi conagrati a

ro un arco, dice Plutarco ,in una grande:


olibio (q) averla veduta con uoi occhi.
q llb-3

5. V I I I.
TEMPLI DI PROSERPINA.

prentoni di quei PP. con il dipoglio dall


ucioz e f poco a riguardo di quello opei
r la Dea oea , poiche oltre alla morte
di due gliuoli,impazz`t Egli s furioamen~
te, che appicc con le proprie mani. Tut
to quco di Valerio(x)5il quale a giugne,
che per ordine del Senato furon e tegole
reituitc z ma non trovandoi Artece, che
apee rieollocarle, andarono tutte a male,

e con eoloro tutta la uperba mole.

M0; -Mu m aac .Fyn-(ae Am. Aperta dunque la

ricchimo teoro , vai d'oro , e dargento

deMiniri, e altri aari s con divieto,che

verunaltro, che i Sacerdoti poreero met


tervi il pi, per avvaleri o degli uni, o del
laltre . Di qual prezioa valutai foe quc
o teoro , egli agevole largomentarlo
dalluniveralimo concoro de Popoli,
che dalle pi rimore parti , e per ogni tem

po c6ncorrevano ad oerir doni,o in rendi


mento di grazie per benecj ricevuti , o per

uppliche , ane di avere la protezzioneJ


della Dea necai pii biognoti. Quanto poi
zelae Proetpina quea ua caa , el uo
gran teoro, lo dimor da quello ne cri
ve Livio Lc) . Intimata la uerra daCorro
e nb.
niati a quei di Locri, dubitevoli quei , che bel-pun.

qualche furore d'aalto nemico non met


tee acrileghe le mani al teoro, riolero
di traportarlo dal di fuori le mura , ov egli
era,aldi dentro , ma la norte medeima sud
la

euLTo DIVINO' PRIMA DEL VANGELO.


la voce delliaDea la quale come ridendoi

del conceputo timore, avviso, ch


_ attende
ero ad altro, che .quanto alla difea del uo
teoro, andarebbe er uo conto , E peroche

iLocrei non pre tando piena credenza all

Il'
intelieri di vaghi ori le eorone5 cotume
non Pur delle 'giovani plebee , ma della;
L prima nobilt ancora, per oervazione di
' Liiueppe Cifipialoiz eoncioliache aveali in
vergogna u ar *corone intclute da altri.

oracolo, i poero ad ergcr forte ?Pur-g n_

AVVCDHC dunque , che nel mentre Proer

torno al Tempio per ua difea , ciodilpia


ccndo alla Dea operava s, che quanto ila,
vorava di giorno, tutto rovinae di nortcz
onde fatti certi del patrocinio del Cielo ,
non fecero altro,perlia, che non andareb
be enza caigo chiunque portato dall 1n
gordigia ardirebbe porvi lhcrileghc le ma
ni , Lavvenimento dimor queo vero
nella perona di Pirro R dellEpiro ,. Qge

pinacra in campagna con altre, dedita a_


eogliet ori, opravenuto dalla vicina Si
cilia PlutOne Coraro, e della ua bellezza
lieramente acceo , perfido .: la rub (Luanto dolore aige: la vedova madre,
tolto che intee la rria novella , olo pu

lii ritornando armato dalla Sicilia,dove non

laro, ma Plutone Iddio l`avea rubata , per

farne giudizio il penamento . Or gllppo

nei per dar conuolo all inconolaoile Si


nora preero a dire,c_he non Plutone Cor

pot orprendere guerriero la Citt,orpree farela eco Dea 5 Ed alle parole aggiu
agrilego il venerabile Tempio , ed imbar gnendo le dimoranle un magnico lem
catoi con dentro le navi il agro teoro a
propero vento, appena fu in alto mare, che
too imperverandoegli contro _era una
tempea, il rigett nelidi,daquali poco di

pio le fabbricarono, oenuto da una gran


elva di uperbiimecolonne, le medenme
quali oggi giorno i veggono nella Catte
drale, e nella Trinit diMileto, traporta

anzi sera diciolto, andando a male il tutto,

tevi dal Conte Ro gieroz Tempio,che poi

fuorche _le venerat riethezze : onde fatto

aggio a ue pee, reitu pentito il agrile

ree famoo la Verit degli Oracoli ._ ML


qu prima doltrapaare , auopo .i mettere

go furto, e pur non ba in caigo del uo

in accordio, e ar poibile un gran di

gran peccato z poiche da 11 a non molto l'i


mae uccio in Argos. Somigliante ardimenf

vario tr' Storici. Sono molti,e fore li piu,


li quali dicono , che la rapita Proerpina_

to .ebbe QFleminio, Preidente deRomam

foe la gliuola di Cerere Siciliana , e che

in Locri, pogliando delle medeime _rie

il rapimento foe avvenuto nelle campa


gne Catanei .Cos Plutarco (g),Solino(h),
Ariotile (i) , Oppiano (k) , Claudiano ,'

chezze il famoo Tempioz ma non u dio


migljamc .11 fulmine del Cligo 5 CQClOia

che quedmeCnC in Senato gli Amba


ciadori Locrei, come l abbiamo preo L1
vio (d), e Valerio (e) , ne venne pollo in;

' carcere il agrilego, ove diperato e ne mo


' ri, avendo prima retituito al doppio le ru
bate ricchezze . E quantunque abbia em
brat0,che Dionigi il vecchioTiranno di Si
racua vabbia avute le buone 5 poiche , co
me Valerio crive, avendolo pogliato, e ri
tornandoene con propero vento in Sicilia,
ardito die: irletiquaz bona rlvgato ab

furioamente _eguiti da Pietro Carrera .


Altri poi-Y; cio Proclo , Sti-abone , e Ma

g Mem
di Cat-Vo
l.pr. ila-2.
c. .

ralioti vogliono Proerpina i' Ipponee ,


ed, il rapimento avvenuto nelle campagne

i z.6.

lpponei, appunto come li raccontato o


pra. Altri nalmente tennero una via di

mezzo, cio, che Proerpina ata foe la


Siciliana, gliuola di Cererez ma che il ra

pimento ia avvenuto nelle campagne Ip


ponei . Cos Franceco Alunno (i) , Giu
eppe Capialbi (m), Giulio Ceare Recupi

ip/r Diir mmwtalbm ltrilee r rruarur!

do (n), Paolo Merola (o) , gli Autori del

e nientemeno dritto li mira,quanto egli poi


pat nel rimanente della vita, e nella poe
rit, di che ne ono piene le orie , tutto

nuovo Atlante
( ), elaltro
Teatro(q),
Nicoloi
(r) , edPaltri
. A medel
piacerebbe
il

-v-

'un

K un. a.
cap.

am dire , che foe egreta mina dello

diri, che iate foero pi Proerpine , e


pi rapimenti. Penamento , che fu prima

gno della Dea, che pi tardi, ma pur al

di Fra Girolamo da Fiorenza (s) , che il

1 Fabr
n.853.

m Hol
' Mona
tap.:
n de ce
r-Pia!).
0 Cym
P in Cz.

lab
q.V.Go

' ne lo cole.
A; 21-: trac da Antonio Ricciardo, ed la ragio vel. fol
Di pari grido , e magnicenza i! laltro ne, chella arebbe unimprea aai dicile r Ercol.
Tempio di Proerpina nellantico Ipponez vericare il tempo del ratto , rapportando- l Pigi
di cui cos iracconta lorigine da Proclo 1 da alcunne2599., e da altri nez773. adsMetap.
ann.
preo Maraoti ( f ,. Comandava alla Citt Furono dunque due Proerpine , e due ra 2773.
d'lpponc Ermippo, uomo per comando,per pimenti cos, che il primo ato foe ne
239.

Fpit.de
Orat.lib-z.

cap.

nacita, e per tuttaltro rinomato aai in.,

2.599. di Proer ina Siciliana , rapita da.,

quel tratto di paee . Coui da Calais ua Orco Re di Mo o,ed il econdo accadu


moglie avuta una fanciulla , qual die Pro to negli anni 2,77;. di Proerpina Ippone

erpina,pas allaltra vita con dipiacere di

e dal Siciliano Coraro, favoleggiato da~

gl'lpponei per racconolare la Vedova


to gli aetti. A quea prima diavventnra Calais . Or ripi liando il lo dellinterrot
egu la econda , che f:.1 il rapimento della to dicoro, cos famoo era divenuto ue

tuttizconcioliache di tutti aveai guadagna_

i goliuola .Era coume in Ippone , che le)

vani donne uciero in campagna ad


-B'ii'

o Tempio, che li medeimi piu accre ita


ri Oracoli mandavano quivi la gente per
le

'

. .

CALABRIA SANT'A
le conulte. Evvi'eemPio drelte,iquan-h i'
16

7,7_

',**-:i:

LIBRO I.

(i) z edi Ditis due@ (b), da Ulie dopo


do Per il matriidio divenuto pazzo , o per
dir meglio, agitato dalle furie , conultati,

della tempea otto il

pina Ip oniata_ . Venuto qu con la orella

trar) venti, perci riopinto in dietro ven


ne a dar in Scilla , ove per dar luogo alla

olo, accreciuto da ette capi , giua hc

t lib. i.

ola

gli _affari di Troia 3 C _fl il morivo,che cor


rndo per quei mari, ortato dall empito

do lOracolo di Diana Taurica ,ebbe in ri


poa, chanzi conultae laltra di Proer
Igenia, ed ambedue uppliando la Dea,
fu loro ripoo , che andati in Reggio, ivi
collocae'ro ll molacro di Diana Faceli
de, ed in tanto per il viaggio lavandoi O-
ree ette Volte in ette mimi , overo in un

a de mi
rabll.

b lib.ulc.

onte Circello 5' ma

pero quivi fattiglili incontro e nuovi,e con.

tempeg dimor alcuni giorni . Ma , o che

perae dalla Dea occoro er il nuovo


viaggio, o che e lo peruade e avuco nelle
aate tempec , e non fore per l'uno , e

er laltro, fabric ivi .un .famoo Tempio,

variamente 1 crive , riceverebbe la alutez

lo dedic al uo nome , dal quale poi per

come ancora , lavandoi nel ume Pacoli-


no, od ultimo deette , od unico accreci

lunga pezza di tem o , e labitazione , ed il

mento dcette. Li Romani medeim ebbe.

Minerva Io leggo un luOgo fabricato daSa

ro in g ran riverenza queo Tempio , onde.v


per riorario alquanto decaduto , crivu

lentini, all'orche approdarono in Calabria,


he_ molti imano foe lOggidi Grotteria,

GabrieleBarriot) che vi pecro ettecento

ma con _aperto sbaglio, eendo l'oggid la

Promontorio i di ero di Minerva.Cael di

ettantamila,enovanta erzj , cio dieL Bailicata, come Io lo dicorro altrove . Ma


cennove mila duecento cinquanta due do
qual ne foe_ lorigine, o e perche vi foe;
cati, e lo trae dal marmo critto, bae allo,

ato qualche Tempio conagrato alla Dea,

ra del agro altare, oggidi oglia della Cat..

o per altro accidentc,nora non mi ovvie

tedrale di Mileto . Vedilo nella Calabria

HC a dirlo. '

dichiarata con Icrizioni.


3L IX.
TEMPLI DI DIANA.

5*.

X I.

TEMPLI DI VENERE.

i
i

On mancarono a Venere i uoi Tem


pli in Calabria . Lebbe in Locri,in Si

E molte Medaglie di queta Dea , delle

bari, in Cocrone, ed altrove . Il pi raccor

quali dicoer in uo luogo,convinco

dato fil in Re io,il cui imolacro colpito in

no come la ingolar divozione avuta di lei


nella galabria, cos la moltiplicit de uoi
agri empli . Finoggi per a. me non oc
corre, che la memoria di quello in Reggio,

marmo era cos vago , che iRomani con.,


raddOp iate ianze propoero pa arlo ei

fabricato da Orete a Diana Facelide , co

gliari' viepi daverlo i Romani, i erano a

me s tocco di opra . Tempio magnico,

biliti di ur la forza , e lavrebbono uato


enzaltro, e Cicerone non avee clamato
a PP.che nOn conveniva metter violenza a

non meno per la mole- , chera tutta d'alti


me colonnezchc per il imolacro della mc
dema Dea lavorato con eccellente arti
cio di niimo avorio. La ua Fea era

mila e terzi, ma ricuando e quel o, ed ogn


altro partito i Reggini-3 e niente meno invo

quelli, quali andavano'in conto di Cittadi

ni Romani (a) z Quid arbitramim Rbeginar ,

delle pi olenni in quella Republica , o

qui fam Ci've: Romani unt , merer vel/e, t

lennizzata con agrizj, con giuochi , con

ab [air marmorea Ven: illa ne auferatur?

concori, con altro , che pu render pom


poiimo un agro giorno . Chiamavani

s.

X I I.

dalle pi remore parti i pi chiari Oratori


a ridire le glorie della Dea . Fr molti va

a~ Oral.

PP? M
;hah

TEMPLI DI CERERE.

lentuomini, che vorarono vi fu Archia,


il quale, oltre le grandezze del Nume, die

L A Republica Cotronee ingolarizata

tanto della randezza de Reggini, che per


detto di Tu lio (a) con li molti doni , glie

uante s dicoro altrove,imolata perci

ne u data la Cittadinanza.

in tante maniere dal gran Pittagora, in


alla gratitudine , oltre ad averlo oervato

in vita , volle anche dopo morte venerarlo.

TEMPLI 9.DI x.
MINERVA.

Morto dque il buon Filoofo,dice Valerio,

che imando coa inde na, chela ua Caa,


qualera ata albergo d uomo divino,ave`c

ad abitari da uomini terreni , conchiue di

N On uno, ma e due , e tre TWpli,e for


_
e lpi, e aveimo occhi da penetrare
m quei ecoli caliginoi, Io veggo di queta.
Deai_ In Turio, ed in Locri ono li due, de
quali ~oltre il nome non leggo altro. In Scil

- la F11 ll terzo fabricato, per detto di Solino,

anzi coaa rarla a qualche celebrato Nume.


E riettendo , che luomo famoo era ato
lAutore della dottrina, qual poi i die Ita

lica, con fondatimo giudizio conagr a


Cei-ere, Dea inventiice delle biade, , fore.),
che come queto c n le biade avea om mi
nira_

Ora!.

in Varr.

cunro DIVINO PRlMA DEL VANGELO.

a lb. x.
cap. 16.

Nola lib
,rue-X

5. X l I I.

5. XV.

TEMPLI DELLE MUSE.

TEMPIO DI ClBELE.

LeMu: ancora ebbero i loro Templi


a lib-:-e
[5.
b Epic.
e ont.

nirato il cibo al corpo z cos que li con la i la vittoria Ottenuta contro le Citta di Tem
dOttrina avea dato lalimento all Anima: pa,e di Cleta. Laua atua era per di giu
OPulentiimaque Civita: on le parole diVa nel corpo dargento, e per di s nel capo, d'
lerio (a) , tamf-equentr venerati po mor
oro fua dalle ricchezze delle medeime Cit
tem don-am ejur Cereris Sacrarium fecit . t oggiogate. A quea Formione Capitan_
Altri Templi pur ebbe uea Dea,com da Generale di quelle epedizioni aVea aggiun
conghictturari, in una rovincia cos uber to del uo una ricchiima corona , lavora
toa z avvegnache ol di quello abbia Io la ta doro, e tempeata dl gemme, collicriz
zione allintorno FORMlON.
memoria.

nella CalabriaDi uno in Cinquefrondi,

D Ecrive queo Tempio Pro-;lo (a),c lo


ignica piu terribile , che venerabile .
Dice adunquc, Che u opta dlppone , che

per detto di Maraoci (a) parl Proclo(b),e


die, che u opra deLocrei, per ogni con
to venerabile dalla gloria degli Oracoli in

to diante, onde poi i die Carum Cibelir.

pois e ne rende la ragione, accioche , dice

Era egli pio nelle oerte, e veritevole negli'

gli,non dimezzac i concori a quel di Pro


erpina in Locri t Po Altanum , G'Morge.
tem , edica-;crunt ibi Locrens Oppidulum

oracoli, ma poi crudele nellapetto , e nel


la fabrica . Il acro Erario veniva fabricato
con pietre oce , con calce , e olfore im
patare aangue umano : alla porta, veduto

lo fabricarono in Meiano, Terra non mol

(Cin uefrondi interpetra Maraoti ) , ubi


Temp
Muzrun conituerunt oraculs \ da tutti, s'crgeva un gran coloo , chiamato
Pat-andar, cio, come di Leone , che con u
'vacuum , e frt Proerpina' Locrens ora

cula decerent . Con pi avio accorgimen


to fabricarono il'loro i Catroniati, in au
uro di domeica 'concordia, giua che lo

mana favella diceez Vanta qu i vede,


il tutto otto il patrocinio di quea gran

Philo
d m vita
'a
e ib.pr.

icorrono Jamblico (c) , Scutellico (d) , e


Gellio (e) , riferiti, e ocritti dal Nola (f) .

Betia. Odai Proclo con le ue medeime pa


role z Ade-ll in Italia ab Hippone non [auge Ci
belr Carum . . . . .juxta quod , da pus .Dex

Il Coro delle Mue compi la cononanza

Pbanum conruum apparet , [{pponenium

f lia-pr.

del concento, clarmonia , con tutto altro

opus , Pium in ablationibu; ag/4m , {u/s , 0- _


vium, atque aerei me li: , 'veritatzque *verba
rum Dee; crudele tamen adirium , eo quod

c de vit

px.

dovuto alla concordia-3 onde opravenuto

in Corrone Pittagora,e ritrovata qUella Cit


t data tutta al eno, e perci periglioa

mente urtuante fra le dieordie famigliari


demariti,edellc mogli, coni li la fabri

ca di queo Tempio, quale egu opra d


un Monte all'ora dentro la Citt , che dal

nome della Sacerdotea, gliuola di Appio


Cotronee, anche oggi iorno vien detta la
Cappellina, e ne egu ?eettui concioia
che abbandonate le Concubine, riabbrac

ciarono le vere mogli 5 onde ne egu la


conco rdia [opitata nella Republica.

ub Caronda uperitionibus conditum e . Cu


jur Erarium opha'te lapide , calce , u lphurcque
bumano delibutum cruore , tantum avertenum
Hipponienum boium, ut CV' Imc Hipponenr,
aliorumque homimmz genera ill/4d introire ex
pavecerent z atque ri jim-ir Per/mir': manu: a

verterent. Cui addidit, ct" Carandar zperitio


nibus conditum gnum run'r illuc introeunti
bus iram minitanr, quod (a' lhuan oc nuncupa

tar zidt ub hoc Leone omnia.


5.

S.

XVI.

X I V.
ALTRI TEMPLI.

TEMPLI DELLA VITTORIA;


A Calabria troppo uperizioamente
lO rapporto altrove una mano di meda

religioa conagr Templi, ed Altari ,

glie con l'impronto della Vittoria , co

non pure a Numi, creduti del Cielo 5 ma e

niate in piu Citt deecoli uperizioi; on

ad uomini della terra , ed a coe fuori dell

de val l'argomentare la moltitudine deTem umano genere, oltanto,che o ne te-mee in


fortunj ,o ne ricevee beneci. Di quelli ho
pli conagrati a leizoggid non c rimaa al
pronte
le notizie di due , e ar luno quel
tra memoria, che duno in Reggio , e molto
lo
,
che
i Temeini conagrarono'a Polite
ecca , e dunaltro in Cotronc alquanto pi
Compagno
d Ulie . Navigava Ulie per
diea. F egli fabricato su'l Monte E re
quei mari, ma non aVendo propero_ ll ven
orio, dal nome di Egregorio Duce de Si
to, riole d a ettarlo nel porto di Temc
niti, che dopo la gran rotta, fatto pri io
ne, ivi termini uoi giorni, ed il me ei. a. Sceo per cio in tetra , e pooi a ripoo,
mo, che l'oggidl Monte Maccoditi . Il mo

Polite uo compagno us violenza ad una

tivodi fabricarlo f in ringraziamento del

Fanciulla del Paee . Di ci volata la nuova


C

vv

in

a Epit.
*le 0t:.

CALABRIA SANTA' LIBRO I.

18

in Temea , e fremendone d' ira li Cittadini,

corero a folla, ed a replicati colpi di pietre


ucciero il Lacivo. Non l pi ro linferno a
mecolarvi le ue uperizioni z che per tan
to deinatovi un uo pirito , e ngendo d
eere l'anima dell uccio oldato_,pree con
tanta rabbia ad infeiiare quel territorio, che

crebbe dicorreri,imo, che ar compiuta


mente baante er darci a`divedere la gran
de tima, che La: coe divine ebbero-gue
gli antichiimi Popoli dal Gentileuno.
Culto Dia-ina in Calabria dopo il

Vangelo .

i .parlamento per abbandonarlo.Vollero pe


r prima conultarne gli Oracoli , e da un
DISCORSO SECONDO.
.pitonico lndovino ebbero in ripoa , che
enza partiri porevano ottrari da quel tra . S E la Calabria, er quel che s' detto nel
vaglio, con olo edicare a Police un Tem
precedente di coro, f a uo danno cos
pio , ed oerirli ogn anno una .delle loro a auta tra le tenebre del Gentileimozcon ap

migliori fanciu e . Ubbidirono gli aediati


Cittadini, edicando il conigliato Tempio,
quale fabricarono con allintorno una bella

iepe di verdeggianti oleah'iz onde too


diciole la nemica invaione . Ed era coa.)
mirabile a vedere, ma inieme orribile , co

menel di delloerta comparendo in aria;


viibile, ma paventevole l' infernale pirito,
{irettamente abbracciata portava la uper
izioa oerta . Avvenuto di ritrovari pre

ente l una delle volte al crudel agricio


Atleta Locree, e' erainente acceo
l Eutimo
della bellezza della Fanciulla, ual iva in tri

rendere cos da dove-ro il Culto della ldo

fatria,molco i appales pronta, e agace'


ne ecoli de la luce in abbracciare con tanto
uo vantaggio il Culto della vera Divinit .
Principii uoi plendori la luce del Van
nella nacita , nella vita , e nella mor

te del Redentore , e tuttora diondendoi


colla redicazionc Appoolica i omne: ter

ramz a Calabria l delle prime a compar


tecipame il lume per - mezzo di quei primi
Appolloll,Pietro, Paolo, Marco, Luca,

al-,

tri lor dicepoli. Il primo di quei -a portar

buto, i oer di liberar la Citt- dall' anno

vela f lAppoolo S. Paolo lanno 39.0 pur


40. della commune alute . Lo pruova Carlo

vale oerta, e quell innocente Vittima a e

Morabito (a), a cui ocrive Carlo Giangoli

la concedeero per moslie . F vicendevole

no (b) dal capo quindiceimo dell Epiliola...


critta aRomani, nel quale confea d aver

f il conentimento : ed ecco, che nel mentre l

Chiea di

infernale ipirito cendeva arubari la don~

predicato lEvangelo , anzi riempiuto dell

zella, Eutimo labbraccio, e con mirabil for


tezza, tenuta er e nella, poe in fuga , ed

Evangelo tutto il paee allintorno di Gero


olima no allIllirico ; Ita: abHiemalem

- allora, e per em re altro . Tutto quello

er circuitum uque ad Iyricum r _le-veri,


E-uangelium Cbrzi . Ma colla r enrimento

_ di Pauania (a), ocritro da Barrio (b), e da


Maraoti (c). Laltro Tempio accennato di

quindi poe in vela trecento Navi con pari


egretezza,che preiezza navig uellavol

ta , ove prima navigato avea col olo ambi


zioo peniero .Eradigper fare il colpo,

de rapha
di. c-z- .Ca
pir._|.oo.

c lb. 3.

di Plinio (c), che parte dell'llifico foe ,la


* opra lo fabricarono iTurini al Vento Bo
Peucezia, :7 quo; Collymacus Peutetias appel
rea , ed il motivo lo reca Eliano (d) preo ' lat, una tom iuno nomine [iricum weatur
r.h|lc. lib
Maraoti.(e) . Dionigi il vecchio tiranno di generatm: Qgella parte,vuol dire , la quale i
[Z
w*lib.3. l Siaacua , aoicato da grave turbine di ambi
ende da Brindei a Taranto , ed contigua
zione riol e d' occupare il Paee deTurini;

An
all della'

Co :lo

alla Ma[gizcundam
na Grecia.,
Calabria
: [Ham.
Italia
andoggid
Regione:
in Peninula
forma,tu a Brandi-fia uque Taranta; prati-n.
diem* , magnaeque Grecia conterminam , que'

modo tata Ca alvia mocitaturh'eacetiam 'aere


perche non apendoene altro nella Citt; n res dixerez Plim'qu tempejiate etiam .diffam,
l forticavano er la difea, ni apparec
confpicuum e. A quea dunque venne Paolo
ehiav ano all' o ea . Or'quello non porca o lanno primo della ua converione, e per all"
pranz- erche non apptoz la ro ria alvez

intornoa onde die in queto luo

za, lo un Vento boreale, elle ore impie


toito dell altrui danno 5 e non fore incru
furiandoi dim rovio,e come da una egre

car orar, gna-inpeatriouati jay-:plaza ;dr ad


meridem verga, e Soto: Per tanga: ami-ag
ci
uaque ., .nunc
ad Se :entrianmt
'
verzqmertdicmze
Cornelia
ancrax:

ta imbocata u cendo , agit per lungo tratto

Per omnes intermedia: Provincia: .

delito contro l ambizione del malvaggijn

z Hoc e

t!

vez-v

le Navi ed alla ne le ruppe , e non con af nura di S. Paolo in Calabria vie piu l cor
fondar il tiranno, almeno con obligarlo al . robora da quello crive apprqo nel medeil
[ai in dietro. Tutto ci riaputo da Turi- nio cpo della lettera critta .~aRommi : Et'
ni, e polli a conulta li oequj della grati
.impe iebar, dice lApposolo, plui-imam veni*
tudine, abilirono, c e al Vento benefatto
re ad 'vos, (F' ProhibitusM-uque adbur : Hunt
re un Tempio_ edicae, con balievoli an
?remake-Hu: 10mm una ha 'x in bi: regioni
novali rendite, s per lalimento deMiniri, l bu:. Dicorre qu Lirano opra quelli impo
s per lo &le-odore de' agricj. E quello, ch" dimenti, quali ritardaVano l`andata di Paolo,
` poco del molto, che il] omigliante argo i ,e dice, ch'erano la predicazione nelle parti
7 mento di Religione nell antica Calabria po- _ ,della Grecia,la quale veniva ingannata dagli

F _

Cl'l'O*

?mm-

de pet-gn.
nana-laa:.
lr.

i cuLTo DIVINO DOPO IL VANGELO.


19
errori de'uoi Filoo , quia plui-imc tempore
Apoolus fuit occupata; in predicando Gentilmx
in Pat-:ibn: Cruie, qua.- pro magna parte eran:

Tempio, fabricato su 'l luogo del miracolo,

e e ne celebra la Feta il di olenne della.


Converione dell' Appoolo, cantando a
ua gloria llnno eguente .

[cduc a Pblofopbispropbanis , O' al/Zi ante

predicazione-m Pauli.Ma chel Non erala Ca

I.E Column:: nobili:


Elero , (2' aura ditior,
Illaque Mai: ignea
Columna fortunatior .
,Qt-rod ore Paula: predica:

labria di quel tempo cotta Greca , e tntta im

bevuta dedogmi pittagoricii

Cotantino -Lacari (e) la vuol Pittagorica


e de Phi
lo. Calab,

ino al tempo dell Imperador Cotantino. '

'e fulgurante comprobat ,


Te conagrante Rbegium

Venne dunque qui Paolo in quel uo primie


ro viaggio per recarvi il lume della vera dot
trina Crio , e uo Vangelo . E. e f in Ca
Reggio, Metropoli di quella, come crive..
Marino Freccia ( f) Citt libere, non otto

Hauuj'que PHIUS iliic

poc allimpcrio dalcuno,e per tanto di lor

./Egris jitlutem cantu/it .


Ergo Colunzna regia
Hebrew , " [draelitica

labria, ingolarmente lo fu in Coenza , e;


f lb. pr
dc
ub
hmle an
riquo la

arbitrio negli aari di pace, di guerra, e nel

la riuta,o abbracciamento della. Religione:

u.

Non alici-um Regum , *nel Ducum ob'rvabant


kg, m1 abnoxiat eran: imperio , uo ritu, uis

Tu nos in Cara ducito.

moribur tonebant, car ducere, bella move

Summa Patri [it Gloria,

re, Religionem conituerc . A qnee,dico,m


golarmente drizz l'Appololo il lume , co
me a'Cnpi, e Metropoli dell'altre,eendo la
to univeraliimo coume di quei primi
Predicatori dar prima a omigli-anti Citt,

1 term opima tranulit,

Natoque Patrir unico,


Et Paracleto Numini
Cunc'ir in mmm [aulin/[men.

W. Pau lu: Apoolur devenit Rhegium.A/1eluja.


gg_ Egli-minimi: Verbum Dei. Alkluja .

0 R E M Us .

conforme lo criero e Criotomo (g) , u


Baronio (h) , e Cornelio (i) z e eguentemen

i g in cap.

Chl-h Fidcm complc'iur.


Te palma range: lunguida
Sen; mcdclam celicam,

Eur, qui ad Pauli pradcationem lapide-a

l uA.

lt ad '4n

I?
! in lpi.
&Ol- AE
PK.

te convien dire , che in queta prima volta..


avvenuto foe il gran miracolo in Reggio.
Non volevano quegl ldolatri acoltare
la predicazione di Paolo,perche eendo cie
chi non gradivano il lume, qual e li apriva-3
Pur l Apotolo , ch' avea cuore non frangi
bile, e lingua anzi da romper marmi, Otten
ne alla ne, che ol tanto parlae,quanto ba
tato arebbe ad un fuoco divoratore per
conummare quattro deta di candela. Fu ri
cevuta la propoa, ma nell aaggio di quel
leloquenza di Paradio ,, oltre modo invo

Por Dominum norum, Fc.

Ma non pago il Ciclo d'aver privilegiata


la Calabria, volle di vantaggio accrecerle il
lume con la venuta dell'altro Principe del
Colleggio Appoolico S-.Pietro alcuni an
ni appreo s cioe_ lanno quarantemo qui
to della Redenzwne z concioiache, viag
giando Pietro in Roma approd per prima

liati, opirando la brevit del tempo, pre~

in Taranto (lo pruova Giovanni Giovane)

na al Predicatorc, e detelando la voracit


di nel fuoco, che di gi portato avea al
ne a cera, v' accore provido il Cielo con
prodigiolt maravigliaz erche gi decadu
to il moccolo, mentre il ume gi languiva

(l) e bagnatolo coll onde vivitiche del agro

moribondo , ecco con nuova amma ripi

' liala forza omminiraragli , non dal mor


to della cera, ma dal vivo del marmo, s

del quale s era poa l'elinta Candela: onde


ad un.tempo medeimo favcllando c Paolo
con lingua di carne, cd il Cielo con lingua
di accea pietra , talmente i liquefecero i
marmorci cuori di que Barbari,che enzal
tro s arrecro all Evangelio. Miracolo, che
i penetratone

il grido alla n tr0ppo dilantc

Mena, tutto che le ammezzae un ma


re , talmente e ne incalori , che too pe

diti Ambaciadori al Santo Appoolo e lo


chiam a predicarle la Vangeliea Fede del
Croeeo . Padlo Belli (lt) noca queto pal:
K lib.p.
Glen-Mel.

D Column:: divinitur ignefrente dei lumi

ne Bhe-gino: Populortraiz da quefumus,


ut quem Evangelii preconem babmmur in ter
ris , Intercebrem babcre mareamur in Celi:.

aggio di S.Paolo ineMetna gli orto Settem


bre del 41.51 conerva oggigiorno quella
prodigoa Colonna dentro un magnico
41W..

batteimo, pree a are il medeimo nelle Cit

l hior.

t della contigua Calabria, ove apeva de

atanrui
DDD-C.4.

ervi ato il luo Collega Paolo , per o con

fermare li nuovi Critiani; o convertire li


vecchi Idolatri. La porta per , per la quale
ci entr nella Calabria , v in diparere tra
Scrittori. Gio: Battila Nola (m) lapre in_
Cotronc, il Giovane (n) , il Summonte (o) ,

in :nvo
;._ Shui
tg.
n lib. 8.
CIP-f:.
u

D-

Jo

ol. ;99,

?Monu

m- eccle

il Caraccioli (p) , il Gualtieri (q) laprono in

Reggio; ma qualunque ne foe il migliore,


u l' Appotolo ricevuto con maraviglioi
applaui dalla novella Criianit . Intanto
[Evangelita S. Marco, dicepolo , e compa
gno di Pietro, laciato da lui in Taranto per
pi abilimento della Fede in quella Citt ,
bramoo di vedere il uo Maetro,part`1- per la
volta di Reggio, ove nalmente arrivato, in
di a non moto part con Pietro per la vol
ta di Rom a , ov'erano maggiori gl interei
della fanciulla Critianit . Non aprei o e
nel venire, o e nelloltre paare , divertito
S. Marco.in Agcntano,vi piant la Religio
~

..

C 2-

nei

4L_
.1'

ep. cu.

q lib-pr..

cap.:

ao

CALABRIA SANT-A

LIBRO L'

prato la prima, quando ciolto correva que


nez ( entimento,choltre gli acccnn ati Scrit
rori, lO difende in voce il Cardinal Sirleti) e parti, eminandovi la parola di Dio , Cum
m
prodigium
onde poi ne pree il nome,col diri S,MarCo, :e
RheLucas
iii Paulo
, tam .i, [ad
non columnspmdicn
Siracujis , quando
cos detcando non pur lIdolatria,ma il no
mc ancora di e medeima ldolatra. Quello
egli certo,che amendue divertirono in Ve

lia,0 pur Olia,Citt di Calabria,giua che lo


entono Pomponio Mela (r), Valerio (s),cd i

l' llb- 2

geogr,
S

in Pr

cap de Le
rcr.

Rbegi zewne putandum i, nam quibus pm


ensfuit ngil-latim cripie Baroni: refrt5
ed bo; tempo, quo Mcmam accimm app li
cuie, u; nora ui-*vera: traditior queti fu~

uoi Commentatori Acenio, e Oliverio, co


me anche Coantino _Lacari (t), Gio: Batti
ta Caraa (u) , Colcnnuccio (x) , Gualtieri

rono i principi~ , cd i progrei della criib


na Fede nella Calabria , la quale in meno d'

(y), ed altri, oggidi la Scalea, o altra allin

cio dallanno quaranteimo , in cui cadde la

anni trenta dopo la morte del Redentore; z

ed: Pbi
Calah.
n hill-d

torno, ove fermatii alcuni giorni , la reero

N3
o
xPlvid.

Criiana. Fil queto un grandiimo acquio

quale fa la opravenura di lui , i vidde fan

y lib.pr.
cap-S,

per la Fede, non olo per diramarla nella.)


Calabria,ma anche per introdurla dentro Ko

ciulla, c matura, per non dir, che mai fu fan

ma. Avca quca Citt gran lma di Religio


ne, tanto che li Romani peri tcricj di Ce

nella perfezione.

rere ne portavano le ;Sacerdotee Cercris Sa..


cerdote; , aut Napoli! , a; Velienjs , die
Carlo Sigonio (z) . Cos dunque, dice Gual
tieri, dimorarono in Calabria lo pazio di
tre mei Pietro, e Marco con altri lor dice

vorr trarre il gran numero degli Eroi,qu:t~

z lih. a.
le antiq

?AP-4.

poli da per tutto indefe predicando il Van

rima venuta d Paolo, al cinquanteimo,nel


ciulla, che tr oli anni, empre per matura
Chi dunque, da quanto s dicoro,nor .
li in ogni virt , e

er ogni tempo nor

partor la Calabria a Cielo- Chi vorri` non

eere mediocremcnte vcggente, perche da.,


una Religione, per cos dire originaria, tra~
mandata da Padre a Figliuolo , e per prima..

gelo z onde venghi in n'lo non debole la_

origine dalle nazioni, che anche tra Barbari

eonghiettura dellIdolatria abbattuta, depo

furono le pi accreditate nel culto Divino,


non tragga un numero enza numero di San
tiimi Emi, Martiri, Ponteci , Confeori,

;poli illrutti, c delle Citt ree criiane,l{eg~


gio, Cotrone, Argentano,Tauriana, Metau
ro, Medama, Vibona, Velia , ed altre , rap

rtate dal udctto Ssrittore . E come e ci


tato foe poco alla ingolarina ima, che
della Calabria volea farne il Cielo , ledelti

n la econda volta lAppoolo S.Paolo , al


lorch andava prigione in Rotna,per quello
ilegge nellultimo degli Atti Appoolici:
hide cirrumegenter devemmur Rin-giura , *
po mmm diem ame Aizro . .., Qgello avee

oprato qu lAppoolo, altro pi non fu, che


di confermare quella nobiliima criiana_,
piantaggiong la quale ,f perche non avee a
dieccarr , per qualunque pioggia di brine
idolatre, le laci per diliaente Agricoltore
s. Stefano uo dicepolo, uomo dl conociu
ta antit, ordinando quella Chiea per Me
tropoli, cio Santiima. Madre di ricca cri
tiana prole,
i
E quindi viene in chiaro lerrore di colo
ro, che fore ono li piu , quali non ricono

cono, chuna _ola venuta di Paolo in Reg


gio, ch quea,-e nella quale, oggiungono,

che ia avvenuro il miracolo della Colonna.


Errore, dice il Morabito , perche come 1E
vangelia S. Luca avrebbe tacciuto un'acci
dente s notabile, quando non tac ue av ve

Ver ini, ed ogni altro grado, qual noritu


nell una , e nellaltra Chiea , qui militante ,

lastrionfante lmparilo chi non h tanto


_lume per vederlo dallAbate Ferdinando U.

Calab

Calabri crga Deum, G* Celica! religione , ac


pietate ui-Ei, ut minim al:. Arcadis,qui in Ca
obria conedere, aut ab Athenienibus , aut Ro
mauis, qui compio: i luc Colonia: dCduA'flnt,
;lege-nere: vidcamur. Hinc p lurimos Ca fabriz_

faticoa: ;ul-'z Martyrer . E quantunque molti

di ueicgli nc annoveri, non per tanto ar


xiv il vero numero: degno per di cu-L,
perch`egli non regitrava gli annali , ma olo
'di fuga toccava il agro di C alabria.Pi me
glio tocc il punto Paolo Emilio Santoro
Arcivecovo dUrbino , il quale della Cala
bria, e de`uoi Santi dicorrendo die(b):Ag
mina Sanforum illc oruerun: , Molti ne an

nover Davide Romeo: Altri pi ne tocc


Barrio: igli di propoito quet `argomento
Paolo :ualcieri,ed avendone dato ,alle am~
pe un volume, prevenuto dalla morte , non.,

coe, alle quali f1 rcentc. Sicch convier


dire, che non que a volta , nella uale egli
u compagno del viaggio, ma che (abbia 9-

femmine;

nimentidi minor coniderazione? o tacque

0.decrip:

ghelli, il quale cos ne dicorrc(a) unt autem

pot proeguire la tampa degli altri,che do


veano eere molti. Io pero agli aiuti del
Cielo , che oltre i decritti da quci Autori,
ne ravviver la memoria di non pochi . Sar
queto Libro ripartito in tre parti , con nell'
una i Santi Martiri z con nell altra i Beati

adunque, perchegli non crie , che quelle

a tra!.
Sacra-am.

Confeori 5 con nell' ultima le Santiima;

PA R

b hior.
Carbonia

2]'

PARTE
..

PRIMA.
v i..

.3!!

DE MARTIRI.
M

Eei il primo luogo a Martiri, i punefque non et, '("F qui in Calabria commo

li quali col loro an ue ba

rabantur, (a qui in Urbe, atque alii: loris repe

gnarono la Calabria , ed in
gemmarono il Cielo . Veti
quanti ia ti foero di nume

per muito: Calabro; utriuquc jxm , di omnis


Maris, (9" ordini; ob Cbrzi dcm mortisfubiij'

ricbantur ', quarc opinari , imc credere licei,

` ro, ella aritmetica rierbata eententizzm . Sed ut dixi, aut ribi omijjifuc'
alla ola apienza di Dio , potendoi de oli rantz aut aliir Praz-inci!) attributi.
a lb. 8.

bit-capa.

b Mart.
di Calabr
lib.p. cau

e 90.
c lib. pr.
ol.

nori Martiri crivere ci , che di tutt inie


San Vittore Vecovo Uticene (c)tracrit
mc della Chiea diceva Euebio (a) Poibile. l to, e ocritto da Antonio Caracciolo (f) i
non efi numero comprehendi quanti quotidic pe i ma, ch'anzi furono critti con ogni diligen
ns ngular quaque Urbes, (F Pr aviaria; Mar zaz ma chil fuoco idolatro acceo dallaltrui

tyres ;iciebantur-Ma per quello tocca al giu

perdia labbia incenerito per ordine di Gi

dizio umano, Paolo Gualtieri (b) nc rec-cu

erico,ingolarmcnte,in H1'pam'a,1tal.1,l)-1 l

molte conghictture : una ola ne rapporta,


Gabriele Barrio (C), alla quale io per adeo

matia, CALABRIA, Apulia, Sicilia, Sardinia,

ocrivo, rierbando laltrc neIuOghi alquan_

e,che degli non inceneriti molti non furono

to gi. Egli certo , cos la dicorre queo


Scrittore, e ie ue in filo da quanto i di

rapportati ad altre Provincie, e fra tutte al

coro m qui 5 che la Criiana Fede allign

gran parte di Martiri, colla peranza di do


verli retituire al culto idolatro,i traporta'

nella Calabria dalla ua prima piantagione -.


ora e ella in ogni parte pruov i nerimi
tagli della nemica ldolatria , e ci per un.:
lungo coro di tre ecoli, no ;11 regnar deil

lmperador Collantino z onde pote crivere


d incli

ro Agnn.
Mart. lib

l-ccle
Neap

BR UTIIS,Lucania,Epir0,-vel Hollandia-E for


la contigua Sicilia? Coa certa ella ,che una *

va fuori delle Patrie , ane che tanto meno


combatteero diarmati, quanto pi lontani
dal conforto deParenti,e degli AmiciWin

tas, non Oppidum, Vici, Rurhradizmglortus,

di molti denori tracinati nella vic na d'i


cilia,ove poi martirizzati, relarono per quel
la : Tanto maggiormente, chelcndo in quei

@etc-;uan , in quibus de Chrzianz's zonfuc

primi ecoli del Critianeimo un olo il

rir habita di [igm: inquitio, 0' am'madwra:


undiqae ex _anguine Cbriiano prouentibus ri
-uir :,itaut a Gentilier redcretur Cbrzz`.zna__.

labria, e nella Sicilia, ed abitando per lo piu

di l , come parte pi epota alle invaioni

ale; e penitusfubjugata , ca* omnin tic-perdi


ta: Sar mai credibile , che la provocata po

nemiche, c pi lontana dagli occhi del Re


gnante , ne viene in provevole conghiettura,

tenza degllmperadori , e de uoi Minitri ,

che li di qua incolpati nella Religione i por

crudele per tutto, olo nella Calabria abbia;


voluto eer pietoaiN, per ogni Provincia

do morti, rimaero di pari per quella Pro

Idelfono Deores(d):Non Provincia,n Civi

e lib.pt.
f Monu

4. punpr.

cam-uz:.

fu inumana, eper ogni Citt barbara,ingo


larmente nellItalia , e perci nella Calabria,

uali tavano in faccia, e s gli occhi della


irati Dom-mami d Convien addunque cre
dere, chal pari della rabbia imperiale per la
difea del Gentileimo ayee corripoo la.,
coanza della Criianit Calabree, e quin
di un gran numero di Santi Martiriz Frutto
ben degno della perdia degli uni , e della
fortezza degli altri. Che e nientemeno non
e ne vede a proporzione il ricontro , egli

principal Miniiro della giuiizia nella Ca

talero ivi al primo Giudice, ove poi rellan


vincia,con dipoglio apparente della propria
madre. Molti numeri di Martiri i rapporta
no martinZzati nella Sicilia da Ottavio Gac
tano-, parte con certezza dellIola medei
ma 5 parte con certezza del da fuori: e parte
con incertezza, oe del di fuori ,o c del di

dentro, fraquali ono: '


San Mercurio, ed altri diccennove ncdc

ce Decembrc del 2.5 3. (g)

o'. 102

SS.Martiri 400. lanno 294. (h)

i tom-P

ci avvenuco per luna delle tre cagioni : o

San'Claudio , ed altri 8 I. , li11.Febrajo


del 303. (i)

per la negligenza di quei antichi, che non li


crieroz o per la malvagit detempi , che;

SS. Ampelo,e Cajo li 2.0. Novembre del

304- (k)

0' vo.
Krom.p.
{01.122.

uu}

critti li divorzo per lavvenimento di qual

SS. Martiri enza numero (l)

che sbagli", nocente , od innocente i foe ,

S. Calita, e uoi fratelli li 2.5. Aprile

del

l tom-p.
ol. 1:3
m

che critti, e non divorati li traport altro


ve:Cum Calabria , ono le parole del Barrio,

304. (m)

ab imtio Fidem receperit, (3 a converione u!!


rique ad Conantini, (9 Sylveri tempera, anni
proptmodumtrecenti ]4IFTlt, Imperatorum

to, o e tutti, o almeno parte tati foero no

;Jk'Uitia inChriicolar ubique ccrbuerit, im- .

mente dubitarne

' \

g tom-P
ol-46.
h tnm.p.

tom.

p. {01.122. `

Ora chi mai porrebbe peruaderi di cer


tri? e nche non c ne abbia maggior lume,
chi mai potrebbe recarci a colpa 11 prudente

S E

CALABRIA SANTA* LIBR I.

22

SECONDA CLASSE DI MARTIRI,

Ue altre Clai di Martiri Io incontro


nella Chiea, di angue inieme, e d in.
hioro, quello gorgato dalle loro vene ,
queo ,ucito dalle penne de'Scrittori e de
gli uni , e degli altri v molto dowzroa la

a tomJ.
Ann,

TERZA CLASSE DI MARTIRI.


'Vvi nella Chiea un altra orte di Mar.
tiri, e ono quelli, quali con larme in.;

mano combattendo per il otenimento della


Criiana Fede contro de'uoi nemici, cadde.
ro acricare vittime delle loro pade.Martiri

Calabria . Cominciamo da'primi, Weh' fu~

e di angue, gorgato dalle lor vene , e d'in


chioro paro dalle penne deScrittori,qua

rono uelli, quali martiriza la cruda barba

line difendono il martirio , Se un tal mo

rie de Saraceni :ir-ecoli pi in quJl Cardi,


nal Baronio (a) ioriandol'inondazione fat-3
ta daSaraccni nell Africa lanno 668. , da lei
trae molti Martiri in .quella Pro vinciaze dal..
la medeima molti altri nella ua Sicilia Otta

rire foe rigoroo martirio,0 olamente pro

vio Gaetano (b).Non dicord da queti en


timenti ,Arnoldo U vione(c), il quale per una
Anima-iv.
omigliante corrcria di Saraceni nella SLCh
i0". lo_
C' Li ;- lialanno 900. cos nc not li Martiri,1(alen
Vit? I 1 di; Aug,Mej]n in ,Sicilia Paio infinitorum
I.
Monacborum , qui ab Abraymo Saracenorum..
b om

.Duce pro Cbrii Fide occi unt . Addunque

qual numero di Martiri non ara agevole ar


gomentar nella Calabria da omigliano core
rerie per quai due ecoli? ingolarmente

Lanno 903,q.uando un gliuolo dAbrai


' mo R deSaraceni paato dallAfrica opra

Reg io, oltre gli .uccii ne cattivo 17. mila


col uo Arcivecovo.

Lanno 904-, quando il medeima Abrai.


mo non odisatto della anguinoa ragg

recata dal gliuolo, vi paso in perona ,i in.

anguinando il barbaro ferro da Reggio a


Coenza.

Lanno 913. in cui e Reggio, e tutt i luo_

ghi convicini rimaero anguinoa preda del

porzionalemon riura lioria, le dipute bi:.


35 3.

Ma che veramente foe martirio'a tutto ri


ore teologico, lo criero S. Tommao (f ),
omenico Soto (g) , Paludano (h) , Paolo

lp. S.q.p.
conci-z.
ed: mar.
tirio tom.
:Moi-4.

Gualtieri (i) , il quale perci ne cita li capi

toli omnium 2.3., q.5.omni timori! q,8Jodoc0

f 3.3.11.).

'Damborderio (k) Giovanni Gruzeuchi (l) ,


lArria a (m), il Redano (n),Rayniero(o), il
quale a publica per Verit ocritta da [un]

114. art-g.
Id ;o

e ri-49.
q.f. art.2

h ili-q-S

i Cattolici,il Carono (p).Ma ingolarmente z


tutta voga lo difende Raimondo Capi
ucco (q) Maero del Sagro Palaggio , il

una-con
ola

arri
ri di Cah
'ur- cap.;

quale verbalmente tracritto , cos fat-ella:


obermndum ulterir non c contra rationem

Aid-pro

K Chri
ltiane Pd
rcncli ad
monir. 7.
n.16.
l roma.
umonum
cum Deo

Mart rii, quod uis contra per-cu orem u net


dr qu] in-renjam ln' a PereEZ'tore Zaf-m:
refugerc couemr, ut i qui: ab indel lnvafur,

ut dem abneget, contra indelem [ic invaden


pomodum adwnientem voluntari ujipiat,

quando tutta la Calabria, e la Puglia , e LU*


caniainieme i viddero naufragare nel pro
prio angue: Rovinate le Cattedrali co'loro
Vecow. Abbruggiati i agri Monaerj dell
uno, e dellaltro eo, e loro Religioi,c .Re
ligioc menati a l di pada.
Lanno 986. nel quale Locri con tutte le
pertinenze allintorno caduto orto al Sara
cenico imperio prov ancora il uo tiian~
nico taglio.
.

_(P- acxepta:. Sig@ milita in bello arl-verus In..

uivi

nu.

d Sum
Theolog.
part-4.m

verale della Chiea.

Lanno 950. in circa a tempo del B. Nilo,

Lanno 1004.. e 1014. , nc' quali caddero

lil-NP r. de
lomtud.
ea-t;- n.

fideles pugnanter, Marty: direndi unt, z mar.

m ad lib
palachab
cio-Bo nu

tem induam voluntari accept-rin:. E per cut..

to ueo ne cita S.Tommao nel luogo reca- 23


n

Com

to i apra, ed oltre pi nel 4. delle entenze

m-in 22.4

alla diinzione 49.q.5 .art. z . queioncella e.

11,4- art.5

conda al econdo. Rende la ragione: Lilia_


cum martyrium in Adulti: t voluntaria per

peo,c acceptatio marti: propterdem , tune


quis efrma [iter Martyr, cum mat-tem propter

omear.
ad Groni
e. Hyero
oiimtr.
f P APO

`llolam E
[vangelico

dem illatam voluntari accept , quod upra i543


q contro
dixmu: contingcre in co lire-vien' patio; quod

inn-,5.13.

dCaano, allagati nel angue depropr) gina

*vulnerati mortcm reale-m antecedit z illa enim..

marti: acceptatio to tempore habita,e,qug con.

ln].

Lanno 102.7., quando per l'ultima ua ro


vina, e per dentro, e per fuori vidde correre
umi di angue, ol contenta di vedervi nuo~
tar a trionfo la con feione della Critiana

imit farmaltcr , " complete Martyrium. Indi

Fede. N perche Io mi ingolarizzo a quei

libur, contra quo: pugnantfuo luntari, ac Liban


rerucipzant . E perche embra , che cooro
cos combattendo , e morendo non Voluntate,
fed Neceitate muoiono , chera largomento

pochi avVenimenti, non per non ve ne. fu


rono degli altri; ma tacciuti, perche non c0..

s aperti, come gli altri.

*BIBBI

i; Theo
teologiche, quando le ven ono in lo per log.
uoi aari, com'e ueo) o engono la par~ lib.3.Mara]
ed.
te di n Leonardo eo (a), Paolo Layma- a c Cur.
no (b), i Salm aticeni (c), Guglielmo Entix 'h-:0103.
dilp.
(d), che lo dice comune entire di tutti, e tra.
5. dub.z.$.
Teolo Rainaldo (e), che lo vuole eno uni.. 1.11.33.

tem pugnet, a quo tandem occidatur, i morte;

Saracenico furore.

otto al barbaro ferro, ivi Coenza,

a de lu
it- iib.3.
cap-p. du

cos conchiude z Ia-L' ratione .Milites contre_


Indeler pro depugnantes Marty: ?zeri unt,
mortem ibi in fidei odium illatam ab Dide

deContrarj, egli cos il odisa: Nam fari; of}


ad ve-rum martyrlum, quod illatam i ab Infi

delibu! mai-tem libenti anima acceptent, ac pro


dcuipiant . Hat ratione veri Martyrcrunt
etiam

PVARl"TPRMA DE MARTIRL

-.. -

2Z
etiam illi , qui i carceribu: detentz urgenti
ab Indelibus addtiibjurronem , * ind L

ocridunturz nam neque bi mortem (ngere po


junt, eum nt in pateete Indelium con/litu

u', qui tamen ill-:tam bi"mortem voluntarit


ujiripizmt, *veri Martyrerunt. In mi litibu: ta
men el? a Zia ratio fpecia lis, qua png-nre tenen
tur ad opprimcndos lio-lies fidei , nnde rejen
tia , (3" pngna militum in arie' non tam Bf ad,
tucndam propria; vitam , .quam ad opprimen
dos hoes de, (E' ad ipom dem ;impugnati
damz mie i eipfor, ac propria; 'uit-im tucan

tur, cam uti neceriam ad dei propugnato


new contra mdcler tuentur. Alizs enim [ati:

apparet ipos propri-im -w'tam comemncre , tum

gnutione , qu: dem Chriti corrumpere moliun.


tu? , ' in tali denone mortem jhineat.
Credetteto i Salmaticei aver diimpegnaf

to il Dottore Angelico coli interpetrar


lo , chei favclli di quei oldati , quali pre
i dagl Infedeli vengono peruai , oa la
ciar la fede , o a rilaciaii da qualchun.:
atto di virt, come arebbe dalla difea del

la Republica Criiana , qualora cos foe il


lor miniero. Ma li ripruova il Capiucchi:
Nam boe Fado non ee intezgrndum .Di-yum..
Tl.omam ccrtum e,qul`a de bi: Sancnx Doior,

nec ver/714m quidem habet ,fed pmus ait , eos'


milites martyres fare, qui Rcmpnblram mean
tur nb hoibus, quzfzdem Cbrzi corrnmperL

em Periculo fer certo mom: e.rp0nnnt,ct alia


qun in arie Perunt, rumfugere point . N

molinntnr .

perche il Salvatore non combatt con armi,


ma con la azicnza , da ci dee trari argo

tonino, Giacomo Cardinal Vitriaco , Olde


rico Rainaldo , Gottifredo , G glielmo T17
rio, Sancio , e Gretero publicarono Martin
quei Crocegnati, quali nella guerra di Ter

Perci addunque San Bernardo, Sant'An

mento, cos come lo traero coloro del par


tito contrario , contro la oienza di un.,
tale martirio: Et qz/amw's Cbrius,o giugne
queo Scrittore, Pro ua divina io rina ar

ra Santa combattendo pcrderono la VitL-z


Perci Antonio Vaconcello f correre con

titolo di Martiri, quelli,quali per omiglian-'


te aare morirono combattendo contro de

mi; non Pugno-veri! , *voluit tamen, ut pro ea


de les Fugnarentz alia: Cbnidelbus ad imi
tandum C[ari/Zum , pugni dum non et contra

gllnfedeli in Portogallo. Perci Santa '1 e

Indeles , quod t erroncum , i? damnatnma


Leone X. in [mila contra Luther-4m , qui inter

rea , e San Franceco di Paola i ardirono_

dichiarare Martiri, quella Roderigo uo fra


tello, uccio nell`lndie dOccidcnte, e queti
Nicol Picardo uo Compatriota, e Capitan

alias errore: nirebat , quod far-climi Azinet-us


Turan: { repugnare .Deo -wtanti iniquitates
noras per illo:: ONan Fideler fofhnt, imo te
nentnr dem contra mde lc: praPtgnrzre,~"' 71e
ri Marty: erunt, i mortemibi inter pugnan
dum pro de il Intam voluntariufa'piant. In
di poi nel paragrafo ediceimo propu nan

deCavalli del Re Ferdinando, trusidato da

Turchi nella guerra di Otranto lanno 1480.


Ora per le ragioni medeime di opra ad

dotte potreimo anche noi attribuire il tito


lo di Martiri a moltiimi eza numero de
do, ed inieme dichiarando la partice a Pro notri, che pugnando volontariamente colle
de poa nella dinizione del martirio,con armi alla mano .in difea della Fede,e della
Republica critiana, caddero einti otto le

ci dimorando eer neceario al Martire.:


il buon ne, qual di rapportar a Crio lo
perato, cos oggiugne: .De Milizibus 'vero,

pade dcgllnfedeli.
E per venire al particolare lanno 14.,42.,
e 4;. molti migli.t)a furono quei Soldati, che

qui pro denone Reijmbliree moriuntur , quo!


Marty: ee dicit Sana! Thomas q. 124. cit.

paati dall-a Calabria in Sicilia Otto la con

art.5.ad 3. fi bonum human-[mmm quo moriun

dotta di vari Capitani per oppori al furore


di Apocrafe Principe Saraceno, dopo averlo

Zur, refc'rdtur in Dem, (7' erictur diaz-inn: .

battuto, e vinto in dchre azzioniz pur alla.,

Hot inte llzgendnm txelm ratio: , qua dixi


- Fm Martyrem re i llum,qui pro cont-mariano
anni-um temporaliii Pugno: quatenus ex fai-;ccp
Ana.

ne la maggior parte di ei ne rimaero ucv


cii nel Campo.

Lanno 1 8 r.duemila agricarono la pro

Dei bon etiam temporalia unt conervando,


Gael eos milith Martyretfore, / Rempubcam

` fe-dany ab boium impugnatione , quidem

pria vita in un combattimento avuto contro


uneercito di Sara-:eni , che sbaragliarono

Chrii corrumpere moliuntur , (F in tali defen

otto le bandiere di Giordano da Mileto , di

one morte-m ibineant. Unde .0,71107114151714.

Roberto di Guardavalle, e di Elia Cotrone

entnt.dz`.49`.q.5.amg. queiunaz. ad rr. ic

e, tutti e tre Capitani di Calabria.

ai:: Ad under-imam dicendum , quod etiam Bo_


i num [ncreatum :xceditomne Lonum creata: :

Lanno 72.1. trovandoi trettamente ae


.diata la Citt di Napoli da Solimano Sultano

dEgittoz ed accorivi tra gli altri alla di lei

ande quicumque ni: treat: _i-ue t banana.


commune, [ive bonum privatumon pote aui
"..a
tantum bonitatem pretare , quantum fini: in

liberaZione molti migliaia tra di Calabria, e


Puglia, la liberarono bcnv dall aedio@ 5
ma non men di tremila di ei vi perdettero

erenti, rum fcilicet aliquid propter .Deum agi_


mr c?- ideo rum quis propter bonum commune,

la vita., Eperche nel 779. vi ritornarono di

non rtl-:tum ad Clmum mortemuner au_


ari-. `reolam m mereturz fed hoc referat ad Cbri..

bel nuov0, cd in maggior numero glInfede-


li per invadere la tella Citt di Napoli , di

um, aureolam mcrebtur, da' Martyr erit , ut


i _puta Rempnblram defendit ab hoium impu

nuovo furono contti,e fugati da diece mi-L


la oldati AuiliarjQpragiunti .opportuna

Capacr

E "1

v...

p-v'

u,

mente

1"*
.7 dm.. .

-. .

..W, ...,,

. ..-t

i...

..-

tGualt.
(-CiPJg-o

x.

nr-

d:

.ap-libd'

.24

CALABRIA SAN'A LlBRO 1.

mente dalla Calabria , di quelli per ne ri~


macro_due mila e trecento uccii nel Campo

no lc Mitre col proprio angue, e quei co

di battaglia .

ranno anche i Primi in queto Capitolo . Al

'

Lanno 915. fattai daSaraceni una crude


le irruzzione da Reggio ino a Gaeta , e fer
matii pocia nel Garigliano , minaccxavano

me Primi nella Gerarchia Eccleiatica , a


tri non Ponteei, e di uei , come econdi

nella Gerarchia med una, ar il dicoro


nel Capitolo vegnente.

Romaz ma raccolte le milizie di Calabria da


Nicol Picinghi lor Capitano , vi i port

I. DESS. STEFANO, E SUERA.

con ee a combatterli, come fece , metten

doli in fuoa , ma con dipendio di cinquemi


la vite de uoi.
Lanno 1096.precelti da Boemondo Nor:
manno gran Conte di Coenza quattord ec}
s Pixon.
le l'at. l

tal. Gual
{aC-l*

Gualtiero (a) , e Giovan Domenico Taon

(b) . Fi uo primo Paore Stefano per Pa


tria Niceno,e dicepolo del medeimo Paolo,
laciatovi da lui la econda volta fu iviQie
li dunque in eecuzione del uo paoral of
cio too ordin per la Citt Preti , Diaco

anta .. R1

torn di l vittorioo Boemondo (s) , ripor


tando in enno della vittoria il lglorioo ve
illo della Croce `di qual agro emma ador
nai al di dog ila Provincia di Calabria)ma
deuoi Soldati non i s , che ne ia campa
to pur uno.
_ .
L'anno 12.29. per l'itelo_ eetto dl [MC:

finalmente a gi detti i poono aggiun

ere econ
queimolte
non p0ehi,che
Calabria
cglati
Galee bendalla
munite
(L) an
ad
uniri volontari alla ran lega fatta da rin
cipi Criiani contro oe Ottomano , vi pe
rirono nel conitto maritimo ucceduto nel
golfo di Lepanto tra le due armate navali

ni, ed altri Eccleiaici Minitri , e Vecovi

per le Citt all'interno, del numero de quali


i] Sucra,Sueda altri lo crivono,Vel`covo di
Gierace. Amenduc uei Santiimi Prelati,
s`i con leempio della vita incorrotta,s`1 con

la dottrina della verita attendendo alle loro


reggie, ed iruivano la gi convertita , ed

illuminavano lancor giacente addormita fr


le tenebre dellinfedelt . Furono perci ac
cuati al Preide della Citt per nome Era
cio. Coui altamente ferito nell animo per
la nuova Reli ione,qual vede va introdotta.
nella Citt, e allar ata nel di fuori,oppoa
allaltra profeata a e,e da'uoi Maggiori,

e che di oi i profelitva in Roma , riole di

lanno 1571., e qUei moltiimi ancora rima

oogar a rima, che oltre creeee, neuoi

lti vittima del ferro defamoi Corali Bar-_

medeimi

baroa, Dragutto, Cicala, ed Pccial , quali

due Santi Vecovi Stefano , e Suera, ordin


loro, che in vece del Crocio , adoraero

dal 1534. ino al r 598.po.-ro m ieomprglio


u IP-0x.
de Saracaz,
ol-3.37,

prima in tutta Italia,come lo crivono Paolo

con ee alla conquia di Terra

vi perirono nelle campa DC.d.] Ptolemaide.,


quei ettecento Calabre 1 qurw condom da
Errigo Andalberto Kai?! Generalimo dell
eercito delllm erador Federigo Secondo.

*.dPJJ

della Fede da i Appooli Pietro,e Pao


lo,f da quelli or inata Sedia Vecovile, e la

mila perone tra di Calabria, e Pu lia , ando

quilt-.lr Terra Santa dal dOHlnlO de Saraceni

r Torn
ma.(.oll
l1.: p _2
(Fruit-l..

LA Citt di Reg io illuminata' col lume.;

lla Calabria tutta (u) non olo cobotrini, co:


i glincendj , e colle cattivit 5 _ma molto piu

' colle ucciioni, e colle raggi.

Da ci che i detto come in icorcio pu


farene prudente conghiettura del gran nu
mero deMartiri, che pot. ebbe annoverar la
Calabriaz ma perche la Santa Sede Appoto

lica non uol tenere limiglianti morti in.,


conto di Martiri , non perche nullo poono
eere, e molti non lo iano z ma perche non.,

on pochi gli Eretici, ed altri nemici di Dio,


che combat tono contro gl Infedeli, non per
difender la Criiana Religione, ma per loro
privati ripetti, c particolari ragioni 5 E gli
lie Fedeli ne anche empre combattono
col olo ne di difender la fede , n empre
ono adorni di tutte quelle dipoizioni , che
richiedonl al martirio 5 perci noi in con..
formandoci alla S.Chiea , ci ateniamo an~
cora di chiamarli Martiri z e fratanto paa.
mo a dicorrere

,Dc-SS, Martiri P0ntqc.

c A P. .1.
UE on le Clai deMartiri : Altri Pon
D teci, cio quelli, quali imporporaro

romotori . Carcerati dunque li

gli antichi Dii della Citt. Ma conocendoli


per gi provetti nel culto della nacente Re
igione , e che per tanto erano tutti vani li
tentativi delle parole, s dolci, s`1 minaccevo
liz da quee , che pur arebbono ate vale

voli a romper marmi , riole ,di paare alla_


peruaiva duna mano tormfntatrice . Ordi
n adunque, che girtati foero , ad arder vi
vi in unardenritma Fornace, apparecchia~
ta per quello eettofurono inieme ed il eq
mandamento del Tiranno , e leecuzion de'

Miniltri.Ed ecco i Santi Martiri fra le am


me. Ma forza del Cielo! Il fuoco quantun
que acceo da un cuore crudele,divenne pie
too con quelli,ed in vece doenderli divo

ratore, anzi motr farne tima rel igioo,tra


mutandoi in un'aura piacevole.0nde avven
ne s, che duna gran moltitudine concora...
al crudele pettacolo, molti laciando gli an
tichi errori , abbracciarono la novella Fede.

Dipiacque oltremodo all infuriaro Giudice


l'avvenimento,e opettando, che quanto pi
avee tenuto in vita i Martiri ," tant-J pi a
vrebbe o radicato, o diramato il culto della.,
l Criianitz per tanto comand,che con ferro

~ implacabile foero uccii . Cos comand E

..*

racio

I b,pr,

3p..
b 'le an

roP.Ver

..._.__.... ,...

1-1-- .t

Di: MARTIEPON TEFICI.

Sabirio Prefetto della Citt dopo eeri re

tirio di quelli Sami meetto del mee di Lu


lio dell anno 75. della comune alute-;come

uperiore alla rabbia di molti tormenti,og

giacque a quella del ferro , che gli mozz il

?abbiamo daxmamichimalcg cnda Gre

collo li 3.(.iennaro del 2.39".Sepemto nel Ce


metcrio di Callito nella Via Appia da Fao

ca, e poi rea latina , al a quale loericro


c

al

i 14,
W*
e s eeguiiono
-- i _ llinilrifi
. .
ilmar..

Gabriele Bari io(c),Paolo Gualtieri (d),Mar

biano Prete, che poi li uccee nella Cati

cAntonio vl'oliti (e), Girolamo Marami),

tedra, ed indi trasferito nella Chiea di San

`ul'llbn a

d lib.p.c.

ed altri,

e Clan-di

Silvetro in campo Marr-io, venne poi lan

'

no eo del corrente ecolo tra ortato' in

Regg. ro.

Napoli da Fr Tommao Cioellt Domeni~


II. Dl S.TELESFORO PAPA.
cano della Citt di Roano , che poicreato
Acque 5.'Ielesforo fa di_ Noi nell`an, Vecovo di Marico l'anno 1614..il laci coni

f lib-pu:.

N tica Citt di Turio, oggid Terranova


nella Calabria uperiore circa gli anni 95.

dcl primo ecolo. Cos Franceco Coroglia


a Brev. no la), Sci none Mazzella (b), GiozDomcn-
Cronolog.
ann-l'40- I c0 'I al'oni (e), Gabriele Barrio d) , Paolo
b
.
Nap.l.b.1l Gualtieri (e), Alfono Giaccone( f), Propc
ro Parie (g) , Davide Romeoh), Girolamo
7" Maraoti (i), Agoino Oldoino (k), Giucp.

pe `Silos (l),F`erdinando Ughell(m),Gio:Bat

po i.

'

1V- DI S-DIONIGI PAPA.

' Origine di quello Santimo Pontece


ocura per molti ecoli a quei Scrittori,
quali poca diligenza vi poero per incon

trarla,i ree chiara in queti ultimi a Scipio


a hior.
del chnof
lib
i b
dc

_ tila Rietioli (n) , Ottavio Beltrano (o) , ed

nc Mazzella (a), ad .Alfono Giaccone (b), a

alti-LSalito ;il Pontecato li 9.Aprile dellan..


no 139. governo la (.hiea otto gl Impera~

Paolo Gualtiero (c), a Gabriele Barrio (dba


Girolamo Maraoti (e),a Davide Romeo (f),

doti Adriano, ed Antonino Pio piu anni z e)

c lib.pr.i

nel econdo di Antonino preo' da' Minitri

a Gio: Domenico Taone (g) , ad Agoino


Oldoino (h), ed altri, quali tutti il vogliono

"Pi-t;
ol. 1 . f..

dell`lnt`edelti gli venne propoo, ch'abban

nato nellantico Turio, oggidr Terra nova; q

donando la Santa fede arebbe divenuto So


vrano Minitro de lldoli . Non olo non.:
conenti all'cmpio coniglio il Santo Pontc

uperiore, onde rea convinto di falit Qt


tavio Beltrano (i), che lo volle di Coenza .

h Indici.
i IrDA-c
K Neo

xoloz. ad
diem

altre Reliquie alla Chiea della Sanit de"


lrti Predicatori fuori la detta Citt di Na

e.

Jin*

cezma cotantemente ne ripree gli Autori


onde perci condannato alla morte , e gli

l Mau
nl.Pontil
m ltal.
tom.pr.

tronc il venerabile Capo a ein ue di Gen


najo . ll uo corpo rubato da'Cri iani fit e

n Aimeg.
lol), 3. Ca
tai. Pti.
0 ur-7

cda.

ellito nella Bailica Vaticana .

ueo per

conto della vita , ch largomento del Li


lbro,ricrbando alla Calabria purpurata il ri

lonee'.

e lih.

f lndice.
g de an,

mph. ol.

Fit egli per pre-eione Anacoreta,o pur Mo- ;49hl Neo


naco z ma con diverit di parer-Lpercbe Ar cro
o . P
tilic.s
noldo Uvion lo vee da enedettino z Fr
Timoreo,c chzana da Carmelitano.Comun
que egli foe creato Prete Cardinale ' per

i P-P-tlc t

'hi-l o.

detto di S.Girolamo, indi a non moltoli I I.


Settembre del adr. al al_ Pontecato , cou

manente delle ue glorioc ordinazioni nel


{Ponte-ca.

agrandolo Maimo Vecovo dOia . Re


n anni t I., ed ordinate alcune leggi, CO:
me i dir in uo luogo , orto llmperio di
Claudio col proprio angue imporpor la.,

lIl. DI &ANTERO PAPA.

Fede, Capire pro Fide truncato, dice Panvino-z

e cpcllito nel Cemeterio di Callito.


U S. Antero nativo dell`antica

_itta di

Belcaro,come
l di
corroPetilia,
altroveoggidi
. Lo crivono
i Alfonoo Ciac
:Vite-:li
Pim-:e
b lio. pr.
:.13
c .le an

mph-uv.
,

(i hior.

del RUEO
liltd.

ila-f.
i le lildiCt.

I Bhillrd-C.
'e-b

cone (a), Paolo Gualtiero (b), GiozDomeni

V. DI S.EUSEBIO PAPA,
C Agnana, Citt oggidi rovinata,ma 31.
tre volte beneanre , c Cattedrale , per

co Taone (e), Scipione Mazzclla (d) , Ga \oerva2ione di Paolo Gualtiero (a) , don

briele Barrio (e), Davide Romeo (f ),Girola`

alla Chiea , ed alla Calabria queo Martire


mo Maraoti (g), Propero Parie (h), Ago
Pontece. L0 trae da un'antichrmo matto
[lino Oldoino (i) , Giueppe Silos (k), Ferdi
ne ritrovato nelle rovine dalcune fabrrche,
nando Ughelli (l),Gio:Battia Ricciolilm), e j creduta la Cattedrale, ove a grandi caratte
Ottavio beltrano (n) . Da Calabria pas in
Sardegna, per vivere conociuto al mondoz

ri 1 legge'.
P. P. Eueb. P. P.
Can. 0rd@

ma 1ddio,qual i compromeo di ealtar gli


"cach
l Necro.
legati Lll

umili , lo colloc ul candeliere , allorchu

-J-*o

l u E; Man

Vicario, eletto. li 2.1. Novembre dell'anno

238. Eletto dunque Pontece too arti per


l Ita].
`fac-'Eotm
` m Aim.
lib- q. Ca

Roma , dove arrivato ebbe i lieti tmi ap-

talag. de
Pen.

que, qual r dovea lucio di univerali

'n

P. pr.

ELF-L)

Po- .

mancato Papa Ponziano., lo cele per uo

plaui di quella. Criianitiercitando dun-`

cio al Papa Euebio Padre della Patria lor

dine deCavalieri da Cagnana . Per quello


tocca gli aari del Pontecato i dicorre a1
UOVG Per quello riguarda la vita, e la mor
te di lui, fu in Roma ornato della corona
1 del martirio a 2.6. Settembre del 311- , e nel

mo Paorc, i chiam contro odio de'Geh


til_i,ingolarmnte de'Saccrdoti-z onde fatto

iorno mcdcimo cpellito sla via Appia


i nel Ccmeterio di Callito.

prigione da_ Vitaliano Prefetto Pretorio,e da


D

VI. Dl

a lil-.pr.
E047
p.16.

"CAL'ABRIA SAT-TA

:6

LIBRO I.

1X. DEL LKALIMERO VESCOVO.


Cn abbiamo la Pari-indi quello Santo

V1. Dl 5, LEONE VESCOVO,


E. MARTIRI-I.

Ponteee Martire , ed ll ih-erro della

vira qULU. Nacque :gli di nobilihmo li~


gnaggio, e come u all'et da parer appren
aer lcllc, regnando allora nella Sedia di
Pietro -l LleDl'O, i Parenti _lo mandirono

Iquco S. Vecovo , e Martire non m


D v.occorre 1n`ora,che il nudo nome pre

o Paolo Gualtieri, con lautorit di France

co Antonio PurpuraNapoletano,Ld umeduc


dicono crmi da un libro titolato Rcqua

in Roma dal Samy Pomecgperehe laddoc

rum Lam-214m , da me nora non VLdllto ,

t; inae con lc dilcipline pi nobil,ma ave-n'

Vico egli notato col nome della nazione ,

dolo ritrovato di gi morto-3 e per altro in

.cio di Calabria , enza hpclll 'dirlo della.:

crudelendo tuttavia la perecuzione delfini

Patria, e della Chiea, ov'eru Veleovo . ru


mandato in bando dall'lnpel';.dor' regnante ,
ed anche martiri-naro daluoi Mimun.

perador Adrinnoz egli per declinarla e nu

[alz in Milano, dove accolto da Cah-inno

VII. DEL B.ANONIMO VESCOVO

hierico del '1 empio hmini ano. 51 dipor


lo con r'nnra antit di vira , che venuto caro
a tro llpopolo, morto (.nl-riamo ,lo cele

Vecovo , venne dal medeimo ordinato

' ` ' j . " Dl' NlCOTl-LRA.

Per uo lattore, ed opporuanmnenre m quel

tenzpi calamitoi , ne'quali non pure giov

A'Cit di Nicorera poa al marc ha Piu_

' duna volta inconcrare le leingul-e ;le


nemi, non pur in qllci_ z ma ne [LliPl ;uu
antichistra quelle fu da Saraceni preo , u

col luo elempo, e dottrina alpoyolo Mila


nds, ma a nuralaLombardiu , ed alla Ligu
ria. Perloehe ebbe a oener molto, otto la'

catturato un uo Vecovo, ll nome del qua_


le na quellora illa epelhto fra le [emule

nalmemc Pollo in carcere , e qumdi martin-l

della dimenticanza. Adunquc tentata 1;} tua

into in diveri.: maniere u gli-raro in un poz~l

perleCuzlunc di Aurelio Commodo, en-


zu - Volo al Ciclo Martireili 4. Agoio, do-i
p0 aver governa la Chiea di Milano 50.
anni. federico Borromeo Cardinal Aielve~
covo ricollocatolo [Plendidamcme nel luo
goz Gyc fu ritrovato il uo Corpo, l`nceom-_
pugno wl preente Epitao:

coanza , c ritrovatnla qual forte macigno,


venne dllAmmild al'aceno condanna al

ublico vitupero, cioe allo raemo cla una


coda di feroce Cavallo ..Tanto .comzrpdo
luno, c tanto eeguirono l fuor Minlrizon
d, che a capo di mezzo Miglio 1tr`accxace m
pi parti le carni,l`anim_a e ne yolo al Para

CTPu Sana! Ca limeri

dio li i 1. Seuembre .Emo algiorno Pln

/Ircliz'cpr/iopi Medio 14711,

te e n ammira la memoria aggancio la _tem


ricoverta di erbe , ove egm- il agnkgo
llracinognollra un piegamemo delle mAh

Sub hoc Altari quondam

Et Martyris
* Retondt'tum

Ex varia: lapidei: aenej'que


ldrzptonibm accurate?

ime cos largo, e lung!), uanto_ fu quello,


Paolo Gualtieri li ,1. raf. 3 z,

vm. DEL B. ULATTO VESCOVO

,Rerogm'tum ,

Federici Cardina lis

._-.._.-.-

Mediatan Arcbtepiji'opus
c ue e li nella Citt di Bii nano ,

,Indmmomm , ollemuiqne proceione


Cn'rumdatnm,

, N 2 ?omegf-. agli anni ve-l aitu di


Chiericolncamo inondando i Saraceni ven-7
ne preo da quelli inink ,con ungua orcl
la , la quale endo memorabili bellezze,

Prajntibus Epijapis
Compro-vincialbur
In Concilio Provinciali eptima

venne lpoaca adun loro Ammira rende,an m


S.SeVerina . Qgind Ulalo enza perdere_ la

Sub Loc eoaem Altan'


Honorir colloca-uit.
Anno .M. DCR. die AZ'X!. Mail'.

Criiana Religione , divenuto fax-nolo , n..

mancanza di quel Vecovo,fu eletto a qflella


Sedia, quale illur colla antit , e P0] col

De' SS. Man iri 0 Ponte-li.

anguez Conciollahe dato all opere della.)

carit, ingolarmente nel rieatmre con ue)

C A PII.
0p0 quelli, quali con il angue , e con_
la Miu-a reero purpurec le glorie deu-.1 z
maneanti
Calabria, lor
di Micra
leguono
, mainnon
lodiquellaltri,ehc
langue non..- i

elemoine alcuni chiavi dalle mani di quei

Barbari, ed anche :i comporre la pace rr.: gli

uni, e gli altri, e con cio public-.inle la ve

'ma della. Criiana Fede ad onm della v ulla


profeata da quelli, re alla ne Vlll.:
innocente delle loro anguinarie pade circa
li 940.

torno di Domenica il primo del l

mee di ,Anggio._
Paolo Gualtieri lil-.1. c.

l
l

'

l'hannoree meno purporegianti.


l
I. DE'SANT] CASSIODORO, SENATO-

RE, E VIATORE.

I primi,quuli col lor angue aveero ba- ,


gnam in qualit di Martiri la Calabria ;
fu

'"bE MARTIRI NON PONT i:F-tCt.v


7

;furono tr fratelli, Caiodoro, Senatore , e


iViatore. Aggiugne il Cardinal Sirleto, che;
anzi furono deprimi Martiri nell' Italia , e.,
benche non e ne appia lanno , pur'egli
certo, che ne ia avvenuto il Martirio , poco

appreo alla predicazione di quei Primi,


quali s'udirono della Fede nellItalia . Nac
quero nella Citt di Argentario , oggi di San
Marco, come lo crivono il Martirologio di
a ad u

Uuardo (a),Propero Parie(b),Davide Ro

ni, oc Vedove :Per patria ono da Scilla ,

Sepr.
b Tab-dl
Calab.
c indice

meo (c),Gabriele Barrio (d), Girolamo Ma


raoti (e), Gregorio di Laude (f), il Gual
tieri (g), il Ferrari (h), ed altri z ed abbrac

gi famoa per li molti latrati, favoleg iati

ciarono la criiana Fede too , che in quel


la Citt! la predic lEvangelia S.Marco .
(Hindi imando lor debito diramarc in al
tri quella Fede,quale ne'loro cuori col mez
zo el Santo Evangelila avea piantato in.,

Fede, furono condotti in Cartagine nell A~

d `liban
e lib'. 4.
5,2].

f Mir-b.
c.
g [ib-pi.
..w-_. -.

Ueiper numero ono tredeci , ettU


machi, cio Sperato, Natale, (Narza
le crivono altri ) Citino , Veturio , Felice,
Achillino , e Letanzo , e ei femine , cio
Gianuaria,Genovea , Beia , Veina , Do
nata, c Seconda, ma non appiamo c'Vergi

de"s.

.-n

III. DE`SS.SPERATO,E COMPAGNI.

cap.x.
'n Catz.
SSud diE
4.81:

~`.-

Cielo, non furono pigri all'eecuzione di

uello Cos dunque predicando, moero a

radori Severo, ed Antonino, e di buon cuo

re farete ritorno agli-Dii nori antichi. Ri


poc anome di tutti Sperate-3 Noi, la Dio
grazia, non abbiamo fatto male alcuno , n
ad alcuno chi che ia recammo ingiuriazanzi

che mal ricevuti da Voi, ricontriamo cou


rendimento di grazie le ricevute oee; olo

adoriamo il vero* Dio*del Cielo Criio Si

della perdita della vita, della robba , e' dell

gnor noh'o- Ripigli il Proconole z E noi


anZi giuriamo per il genio denoiri Impera

onore, nella quale arebbono incori , qual \

dori,e della lor alme olleciti intercediamo

ora 1 aveero voluto oinare nella prea rc

per quellaz Coa,qual`ancor Voi fare dovre

ligione dun Croceo- . Mache pot fare E

ie da voi medeimi z e e di farlo vi dipor


rere, limpunit io vi prometto . Sog iunu

ot levar loro dal cuore Crito E {Anzi

mag iormente li tabili in quel anto propo

Sperato , lo non mi s qual i foe

ito. de nato perci lIdo atra Giudice, li

del tuo lmperadore, o Proconole z s bene


a dirti,che lo non mi conoco daxer cos'al-l

condanno alla morte, principiando la carni

genio

cina da Catodoro,chera il i freco nel

cuna rubato, e e talora ia avvenuro-daver

l'et. La quait del martirio fu il capo tron


o, il luogo fra li due umi di Molua, e di

comprato, neh pagato il tributo; ntl rima-1


nente il mio Dio adoro , cos inaccc bile.)
per li plendori della luce , che non lhd ve
duto, ol vegga uomo vivente . Taci, die;

Folloncz dove anche f la epoltura 5 da do

ve tras feriti nella Cattedrale, oggidi vi i ri


poano. Le lor imma ini per ordine del R
Manfredi furono dipinte nell' Arcivecovile
di Monreale, argomento della ua devozio
ne.ll giorno del martirio fil il quattordicei

allora Saturnino , indi agli altri rn olto .

Guardivi il Cielo , die loro , che Voglia


te entrar a parte della ;coui pazzia, me
glio ar,che Voi temee glImperadori,re

mo di Settembre, lanno incerto di numero ,


ma certimo, che ia lato del primo ecolo.

oequioi aloro mandamenti;Ma too il ri


pi li Citino ', Eh via s gli die-Noi altro
Re,altr0 lmperadore non abbiamo,che lim

11. DESS. TEODOLO,E COMPAGNI.

peradore, e'l R deCieli-z quei olo temia


m0,e da lui olo le voci acoltiamo.Veggen~
do dunque Saturnino, che gli aari della ua
Religione peggioravano, rompendo ilrlo al
dicoro, comand, che foero rientrati in
pri ione, e che iano poi nel legno rino al
d egUenteJl d eguente aio in Tribuna
le di Giudice,ordin,che e gli riconducej

Urono queli per numero nove , cio


Teodolo , Candido , Protho , Criogo
no, Axtheone, WinzianoNivito, Canziano,

e Canzianilla,e per patria da Tauriano, Cl[


tt delrutta , e poi riorta in quella di Semi

P?"

frica, accioche bandati e dalla patria,e dagli


Amici perdano, o la vita, ola Fede . Era ivi
Proconole Saturnino , il quale fattieli con
durre davanti die loro , Voi enz altro po
trete coneguire il perdono danolri Impe

de no i SacerdOti del Gentileimo , e quei


il Preide della Provincia . Il Preide adun
que per tema di non prender forza quella),
nuova Religione, qual apeva di certo, eer
in odio a'uoi lmperadori , f condurre in.,
ua preenzai tr Santi Fratelli: Gli eort,
gli ammon, li ripree,avviandoli della p0
ca et, de'martirj , a'quali arebbero poi , e

&E Bn {BET

nelle Cette de"Poeti . Tutti e tredici a un

que, fatti prigioni in odio della Criianb.

nara. Carlo Morabito (a) ne rapporta il mar


tirio ne`1 5. Giugno del 2.86. La qualit della
morte 1 tace, ed il luogo del martirio i con
troverte, volendoi da qucli nella Sicilia

ero le ole femine,alle quali cos pree egli


a dire: Vi compatico gliuole , ma pigliate

da quelli nella Calabria, e da altri nella Lu:

il coniglio,qual-vi d, non Giudice, ma la


dre, inchinatc glImperadori, e agricate a

cania. Veggai la Calabria retituita , ove t

gliDiizAllora ripoe Donata:I\oi onoriamo.

diputa, e per con 0 della Patria , e per con

Ceare in quel tanto gli conviene 5 nel rima-1


nente al noro, e veroDio,e diamo glion i

to del luogo del martirio.

;Q5
~ ratti;

ri, ed ofcriamo li acric): oggiune Veti


D i
w

ta,

2.8

CALABRiA_ SANTA LIBRO-1..

Il lon Critiana: ripigli Seconda": lo


credo in Dio, al quale leivoz a tuoi Dir , o

Proconole n ubbidiamo,nt`; agrichiamo.


Ma veggendo prottarnulla , rimenate iin.,
prigione quee , ordino gli veniiero alla...:
precriza gli machiz Gi vennero , ond egli

terno,e Citt Cattedrale, Davide Romeo (a),


ma della qualit del martirio, dell'. anno , e

l indie*
deil.

omiglianti circollanze, non dice. altro. Sog


giugne, ch` il uo [agro cadavere u ritro
vato lanno t l 80. da Arnoldo Vecovo del
la medelima Citt.
- , .

rivolto a SperatozPereveri ancora? gli dine:


Peri: vero, ripoe laltro, ed uditemi,quan-_

.
.

v. DI s. ~cocoriiiitnv.

ti qu macoltate : lo ono Crihano , a cui

con nobil eco ripocro tutti. Dunque repli


c il Tiranno, non vogliate la libert` 3 fa

quel ti aggrada, die Spor-ato zNoi qua tutti


moriamo voltieri.Ma qual ono i libri,ripi

gli Saturnino,quali voi adopt-iau? L1 quat


tro Evangelj, oggiune, Sperato , le lettere
di S. Paolo , ed _o n altracrittura , dettata
dallo Spirito Santo. Non occorre far piu pa
role, conchiue il Giudice: Tre giorni relia
no per V0i per conigliarvi, ola moi-te , .vo la
murazion della Religionez Eugli pero da tut
ti ripoto, ch'erano immobi mente Criia

ui, e che del pi egli el coni liae, Final


mente cortali immobile la e e deMartiri,
fulmin lemPio Giudice lultima entenza..
di mortez Cio,che loro fue tronco il capo:
entenza ricevuta a ginocchio piegato , e
con molte grazie al Cielo, al Tiranno , ed a
tutt'i Minitri , ed eeguita li r7.Luglio del

anno 2.02.. 1 loro agri Cadaveri raccolti


con devozione, furono vpoi netempi pi in ,r

.W

Acque queto Martire nella Citt di


Scilla da langue molto nobile, c come

Fu allet,venne dellinato ad apprendere lu


mane lettere nella Citt di Celzua Maurita
na. Appree le cienze ecolari , ma non tra
laci la Filooa criianaz onde dipena- _
to il uo avere a' overi pellegrinando ven
ne in Barcellona 'itt di Spagna , dove pre
dicando la fede diCrio u preo_ Per ordi

-n1-

ne di bal-:rio Proconole , e . mentre perua

o a agriicare a gli Dii del, Gentileimo,


con malchia coanza il rinuta , da pi Mi

nitri di giuizia , gli 'uni uccedendo a gli


altri, talmente venne agellato,ch,e racia

to il corpo gli_ ucivano fuori inteina. Era


il rioro del Martire lorazione, nella quale
riuc comnto ecace, che e li Miniri di
vennero ciechizel Proconole con tutti uoi
adoratiDii- aorbito dalla terra , rimato
.fintanto ano il Martire, ricucite miracolo;
ammtele carni, e ritornare neloro luoghi

qu traportati, quel di S.Sperato in Leon di

le vicere gi pendenti. Accidenti , che non

hranciapve--o idi i ritrova nella (.hiea di


S. Gio: Battilla, e quelli degli altri in Roma,
e collocati nella Bailica deSS..Giovanni , e
Paolo.
v
A ,

i pur 'non reero. migliori quePagani, ch' anzi

Sit?! avvertito il Leggitore , che la.

,, Citt di Squillace in calabria imando ,

craticola, ed inaprire le piaghe con enape,


ed acero. Rieorrendo all t razione il Santo

,, che i predetti tredeei Santi Martiri fuero

avvenne,~ch`egli pi non entie il martirio,

vic piu infurlandoli rincatenato Cowftenl


prelentarono al Preide Mamiano, il qua
le tooordin, che foe arrorlito su duna

,, non gi della Citt di Scilla,quella,chc {l

edi Miniliri rellaero ,inceneriti dalle am


,, ituata in fact-ia al faro di Meina , nella me. Rimeo perci egli in un fuoco piu ar
,, Dioce di Reggio, come par che l'intend'a . dente, appena or,che il fianco s't.:h'nli:.0n-v
,, lAutore z ma bens uoi Concittadiniiul
de rimenato in prigione nel mentre un lun-e

,, motivo fore , che Squillace crivendol .dicee dal Cielo ricrea il Santo, illuminan-v
,, Scyllamunt_ in latino , pot_ dar luogo a
,, Scrittori di crivere Scilla in ltll0,on

do li Miniri cullodi del carcere ,li porta al


conocimento dl Crito-Solo il Preide quan

i: dc Po i ne venne l'equivoco tral'una , e .

to 'piu ciecn , tanto pi oltinato l rendeva

,, l'altra Scillaz quindi l'anno 1740. ne Up_ , inelorabilez che per all`apparir del nuovo:
,, plic, e nottenne dalla S.Congregazione giorno f mandamento, che l tormentae il'
,, deRiti la conceione di porerelteggia
confeiore di Crio ribattuto' con corde , e=
\,, re il di natalizio de`inedelimi con u
nerviz e mentre e ne iva in carozza,o a ren-
,, cio , e Mea z e l actual Vecovo di ea _dcr grazie al Tempio di Giove , o a uppli-
,,. Monign. D. Nicol Michele Abbate per ` carne favori, cadendo gift li pezz il collo,
,, ;Cerecimento di divozione fe dipinger
perduta ad un'ora e la vita del corpo,e quel
.,, le Immagini de'medelimi Santi neMeda- , la dellanima , con di vantaggio riduri in'

,,. glioni della ua Cattedrale. Wallper lia


,, in verit la patria felice de'SS. Martiri o

polvere glldoli , aquali contiigiva . Onde


per tutto ci un'immena moltitudine div po

l.,
,,
,,
n

polo converti alla Fede-.E nientemeno luc

pradetti, e Scilla, o Squillace , a noi per


non recar pregiudizio all'una , o allaltra
Cittd,non appartiene il deciderlo z intan- _
to_ Segue l'Autore.

Ccduto nell'ufcio il `Preide Runo f ear


eerare il Santo , e nalmente decapitarlo li
15 .Luglio del . . Le cui agre Reliquie poi
furono traportate nella Chiea di &Dioni

;.
.

1V. Dl _s. CANIO,


Araecordo di queo Santo Martire.:

gi in francia z Tutto queo locrive Pietro


de Natale Vecovo Equilim CatalJSJib-pa

. ;J ?nella Citta di Cerentia,altre volte Pa. I 139. Scrivono ancora di lui Lorenzo Sarto

'

tom4.
W, ci. .'

ne* MaKTiRr NON' PONTEFiCt.


ton-.4, Mombrit.tom.1. F10: Sana. Spagnuolo.
The-am'. Conatoma.. Beda , Uuardo , Odone.
Baron.N0t.ad Martyrolog. die 2514!.

*_

9
o latino Deodata. Furono nativi di Tau
riana, e viene in coneguenza dalla' patria.,

del lor gliuolo Fantinoz onde reh ripruo


vato [Autore Leontino, qualavendo iam

Vl- DI S. FELICE.

Uelo Martire f germano fratello di

pata in Roma l'lmmagine di Santa Deodata,


le crie il pie, Samla .Deodra rilartyr Leo
tina, cos come Franceco Maurolico,0rta

S;Cocofantc, di cui opra,e perci del

vio Cajeuno, ed altri Scrittori Siciliani, i

la medeima e patria, e famiglia . Avendo a

quali portarono amendue quelli Martiri in


Siracua. Furono terili per natura,nia lora
zioni, l'elcmoline, ed altre .opere pie li rec
ro fecondi, ritrovandoi ancora fra le tene

dunque inteo , che la hada infedele incru


deliva molto contro il nome Criiiano nelle
Spagne, alito` s di una Nave mercantecao

velegi ivi,piu egli bramoo di laciarviCri

bre dell'Infedelt ;e n`ebbero l`avvio nella

o , e la ua Fede , che gli altri di trarne li

maniera eguente.Una notte parve a Fanzio


ritrovari inieme con Deodata al Tribunale

uada ni della terra . Abit col fratello in


Zam: lona,poi Empuria , indi paato nella

dellEterno Padre , il quale riprelli molto

Citt di Gerda qurvi da Runo per ordine


di Daciano venne preo, e Gohctto a render

della loro idolatria, nalmente li condanna

ragione della ua credenza , die tanto con


lro del Gentileimo ,che Violent l'Uciale

a farlo battere apramente, ed indi cacciarlo


in una ocuriima prigione lega to ne piedi,

va alle pene eternez ma che il Divino Fi


gliuolo patrocinando la lor caua , li com

prometteva, che dando loro tempo, c prole,


avverrebbe , che quella li portnc al vero
culto della Divinit. Dilparve la viione , e

{Ra`i:""
.:L
'41
i4*"
l-Q 'z-

e nelle mani enza cibo alcuno . Tratto poi Deodara fra breve concepi , e quindi a uo
da prigione, ed aggravato di nuovi legami,e tempo di alla luce un giiuolo machio col

H[J
4,

nome di Fantino .Quelli arrivato allet di


12.. anni un giorno ucito a diporto fuori la
Citt, e gli preent avanti una vaghiima
il Cielo 5 poiche nel pi rofondo della... Cerva,la quale facendo motra Ora di laciar
notre viitato dagli Angio i venne retitui i prendere, ora di fuggire,port il giovinet
to alla primiera bellezza , e alute; manom to in una pelonca , da dove ucito un vene
gi per godere , ma per ritrovari piu be_ rando vecchio, l'irue nel ervizio di Dio,
ne ame a tormenti del giorno avveni e nella ua vera Fede-3 che pertanto ritorna
re . Tratto dunque di carcere oggiacque to a caa , raccont il tutto a'Genitori , li
catene., venne [tracinato per tutti li ca

pi rade della Citt , e la era al tardi rime


nato nella prigione .- Non gli fu caro

al martirio , carnicato con uncini , e:

quali raccordatii del onno avuto,ed abbrac

da Terza a Vepro opeo dapicdi , nche

cjata la Fede critiana , diliribuirono il loro


avere apovcri. Cos dunque operando die

ritornato nel carcere rigod di nuovo la fa

migliarit degli Angioli per tutta quella not


te . Rapportato tutto ci a Runo , ordin,
che con le mani legate in dietro foe gitta

dero nelle mani della giutizia , aCCuati co

to in mare, come fzma la patenza del Cie

coanti, furono ricondotti alla prigione . La

lo ciolti quei legami, e chiamati al uo o


equio gli Angioli , camminando per quell'

notte loro cee dal Cielo un`Angiolo pieno

onde, approdo felicemente ne'lidi.Sdegnan~

dolo perci il Minitro, ed itone in rabia, lo


f corticarc, e agellare n'all'oaz icch
nalmente ree al Cielo il uo pirito,che fu
al primo Agoo del . . , Giacque il uo
corpo enza epoltura giorni ette, e poi e,
ellito li ette dellielo mee . Scrivono di
ui Zaccaria Lippo Cartuano rom.3.Vit-e

me Criliiani, e quindi condotti in Siracua...

al Con-ole. Battuti con piombi , e ritrovati


.n.m-.-.

di luce,il quale rilloratili con alimento por

tato dal Ciclo, apr le porte a Fantino , che


andae, ove lo guidae il Signore , ed ani

**u-

m Fanzio, e Deodata al martirio, qualera

no per nire il giorno eguente . Fantino a


dunque ritorn in Tauriana, eli beati Geni

tori, troncate loro le cervici,reero lo piri


to al Signore . Avvennc quco martirio ne
gli anni 304.. li gl. Luglio.

`.a

es

SS. ad diem prima: Augui. Pietro di Nata

Pierro Equilino Cara!. SS. [ib. 6. rap. 160.

li Ve.Equilino Cara!. sstb. 7,c.9.s.Eu10


gio mena..Gregorio Turonenji* de gloria Mart.
'ic-92.. Vincenzo Specul. i! ;.6ap.134.., (F cap.
l 5;. Ceaan-onln Martyrol.ad diem I.A'u-,

Francejro Mauroliro Martin-0103. li 31.Luglio.


Giovanni Molano. Martirolog. Filippo Fgrra..
rio.De Sanir Italiletavio Crtjetano'im SS.
Srnl.tom.t. fo!. 122.Artur0 a Monqerio Sur.

gu- Ove anche cita Beda , Uuardo , Adonc,

Ginigeum ad diem 3 i.Aug.

KY

Pri-denza, ed altri.
VlII. DE'BBDOROTEO, ED ARSENA.
VII. DESS. FANZlO, E DEODATA.-

*am-oe

La

Ueli furono i benavventurati Genito


ri del Santo Confeare di Criilo Fan
tinogdi cui altrove . Altri leggono Deodo
ta, altri Teodota, ch il proprio Greco, re

Osi i nominarono i ben'avventurati Ge


nitori di S.D0menica Vergine, e Mar
tire ,li quali eendo er nacita della Citt
di Tropea, e per pro eone Critiani , cri
_ianamente _congionti in anto matrimonio

.d

H?

\.
.O

EALABRA SA NTA Llano. 1.v


30.

donarono fuori alla luce, e del mondo , e,

x. DESS, MARTIRI' FLORNNO,

della Critiana Bede la udctta Santa. Vivea-`

no qu-;etrc anti'me perone _con molta

*e,- L E

virt, e fra di loro, e coloro promi,quan7


do ucito fuori lordine delllmpcrador_ Dio

pEr intendere la Vita di quei Santi Mar


tiri_ arrbbe duopo decrivere rima_

cleziano, che fu circa l'anno. 2.84. , che tutti


r..,

coloro,_quali profeavano_ la legge di Cri_

quella di S. Modellino Vecovo , e

to foero denunziati , foggivauero anche

ma perche non e _mio diegno crivere qu,

queti allimperial editto, onde e denuncia


tj,ve catturati furono condOtti ,alla preenza
del raccordato lmperdore ,j il quale oil

che S. Modetino fu e Cittadino , e Vecovo

uo Tribunale nella campagna,znon _era cru

delt immaginabile alla mente , e fattibile.)


alla mano,qual non ,eercitae contro de'
Santi Martiri.Cos`1 dunque recati alla preen

che de notri; olo bater di quello apere,


r

della Citt di Antiochia,dalla quale per ,divi


no mandamento paato in Italia, la prima...
Citt, che quivi pree, f quella di Locri,og
Fidi Gimme-Entrate dunque il.Sant0 Pre
ato nella udetta-Citt, venne accolto con

ogni amorevolezza da queiPoPoli, de' uali


ancora, cos volendo il Cielo , inteei lin

quella, qualegli adorava , ma. enza frutto ,

Fuaggio z onde gli venne facile i1 predica!

moamente, vennero poti in pri ione , ed


indi con empia crudelt battuti, arve all

lmperadore, ed auoi Miniri, ch almeno


avrebbono poruto guadagnari l animo di

'Domenica, giovanetta di poca _et , quando_


;foe tolta dalle braccia deGenitoriz che pe
-o-~*o....- . _.

artirez

za- delllinperadore_ tutti e tr, e peruaihe


abbandonata la Fede Critiana ; eguiero
rioluti o di viver Criiani , o di morire ani
**
i

v. i .. . ,,f.,

oro lEvangelio con mai-avi lioo acquio


dinnite anime, uali ree eri iane con l'ac

aue alutevoli de agre batteimo . Fra, ue,


i furono Fiorentino , e Flaviano , qu i a~
vendo conociuto di turta bont, ordinati li
ue'gli Preti, e queti Diacono ,, e li ce e
uoi compa ni nella redicazione dell'Evan

r laciata queanelle carceri ,_ e trattino

gcliO, e .nCll amminl razione dcSanti Sagra

fuori Doroteo, ed Arenia vennero mandati


'in bando nellaMeqpotania di_ -ldall Eu

menti. Autenticava Iddio le parole ~del San

frate.Ora eguiamo queti Santi nel lor cam


Domenica. Quanto, uei patito .ave-(ero in

numero de uali f "uello , ~nando eendo


morto ad un uomo illutre, e rincipale per
nome Anataio* lunico gliuolo , e li .col

quel viaggio, non acilcoail rifer_rlo*.co


uanto aveero
oenuto
di male,arriva~
tis urono
in quel luo
o penoa,
non vaven

richiamarlo da mortea vita, richiam dalla


morte dellIdolatria alla vita della Fede Cr

mino, giche ar _tempo (far ritorno poi a

to con lat-moltitudine demiracoli , del gran

_._. .- ,

tiana tutta la Famiglia dAnaaio , e molti


done Scrittore di ,que tempo ,d qual avee)

altri ancpra.M0tivo,che mettendo la ennav

pututo regiti-ario . Un ol peniero gli afflig- in pugno a Probo Prefetto della' Sicilia , e
geva, ed era, `e la gliuola atterr itada corf
menti .avee fatto divorzio dalla criijana...

Fede ;ma pur i conolavano riettendo al


lacolanza dimorata da quella, nel mentre

della Calabria, rapport il tutto allImpera-


dor Mamiano, ammonendolo,che e toto
non avee poto il dovuto _rimedio , tutta la

Citt, e Provincia inieme i rebbono ree,

furono inieme , Che per con molte lagri


me, digiuni',~ed altre penitenze, ne upplica
vanolarDivina Clemenza z Finalmente qua

critiane. Providde l'Imperadoreprdinandp,

i logorati dapatimenti reero lo pirito al


lor Creatore poco dopo arrivarono all Eu

tanto venne eeguito con ogni pedix'ezzag .


Non manc il Tiranno di perfuaderli la ri

rate, cio li zz. Novembre del 2.85.Mattirir,

nunzia di Crito,e labbraccio di Giove, e d

e non di eri-0,0 di fuoco,almeno di battitu

altri ldoli , con giurata romea di molte

che tucti e tre Modetino, Marentino; Fla


viano foero Condoni alla ua renza , e

re, e di nojoi patimenti,teiinunianze fede


grandezze,mala ripota e'Santi fu,_ch`egl_i
li della loro criiana. colanza.
, no altre grandezze non opiravano,chedel
,74-Paolo
' A GuahieroMartiri'dt
P *3
.
.QCalab.c.1`
ere Servi del Croceo i Non per queto
did il Tirannoz ma peranzoo dottener

1X DI S.C1RIACO MARTIRE.
1 Ieflraccorda_to queto Santo Martire;
V ;da Paolo Gualtieri, il quale aggiugne,
ch'ei foe tato Cittadino diGierace , e che
rtanto detta Citt per qualche tempo nev
toe-tata detta S. Ciriaco z n altro rappor
ta,'o della nacita , o delmartirio , e della.
morte di luiz Rimarr adun ue il tutto vivo

,col tempo ci , che ulle prime gli veniva..


_negato , ordin, che foero condocti al a
gro Tempio di Giove , la veduta del quale
tutta in, oro piantae ne'loro cuori la ua rez

ligione. Lavvenimento fidivero _dal uo


peniero; perche entrati i glorio Martiri
dentro le agrileghe oglie, e poti a ginoc
chiq coverro in -orazione , rovin la tatua,
fatta in pezzi , quali cambiatii' 'in velenoe

negli occhi di Dio , gui uno retribUtore

ceneri ,, ne mandarono fuori un motruoo

de meriti deSanti. P40 lo Gualtiero Martiri di


Calabria:. 19.

Dragone. Dragone , che non pure atterriva


con la via `, ma sbranava codcnti molti di

,quei Idolatri , dequalii'opravanzati pro- ~


ra
-~ ~-~

-a-'- ..

-i

'DFMAKTiRt NiNPONiET'

i vita, con oerta della loro ci iiana creden


za. Se ne contentarono gli alll5 onde Mode

proporzione e fiori, e`1frutti : hccoiie per

tino coinandando al Dragone , che non pur

adeo ette Danierlo 1 aianeuli nobile da

* i arreac dal dannoz a che pxii'tic,venne

Belvedere, Samuele, Angiolo,Ugolino,Leo

i toio ubbidito dalla bei-.i , e dagl` Idol-itri


conolato coloro batteimiJntanto il Tir-.in

nc, Donnolo, e Nicolo , quegli Miniiiro , e


queti udditi z mi]. tutti ucccii del timor di

no vcggendo eere maggiori le perdite, che

Dio , riolleto di recare ola Fede allinfe

di i Martiri foero veiti con veti di rame

ll

infuocato 5 ma nulla iiicendo loro il ero

tormento , riordin,che poti veniero den


ed altre miture di fuoco-3 n pur quivi pa
tendo leione alcuna,furono rimenati dentro

deltii, o lu morte a loio medeimi . Ottenuta


dunque la dovuta facolt da rrat Elia 'de- neral Miniro dell Ordine , partirono da
Catrovillare, ovabitavaiio,e paati in BC1~

l vedere, da quindi ciolero ana volta dell'3


Africa . Mat prima di partire Volle il Cielo

tro una caldaia bollente di olio, pece,reina,

autenticare con ingolii miracolo,

Uilltu

gli gradie quell iriipreaz Concioiac e vo


inqo quel l\occnieio pio-vederi dacqu, c

un'ocuriima prigionezaccioch i riolvc


e altro piu crudele martirio . Altro per ne

non avuidola vicina , diegnava manda: al-,

riole ii CieIO, e f, che mandato loro den

trove.N,diie il B.P;idre, non rechiaino iin-

tro le carceri lArcangiolo S. Michele , ne li

pedimenio al viaggioz cavate qu (additnn-t

trac al di fuori, e condOttili nel lido del vi


cino mare , limbarc in un miracoloo lc

do un luogo :i cauto iu rive del mare ), cnei

gno, e li condue nella campagna in un luo


detto Pretorio,
o gid'i
Preturo,non
d`Avellina
i too ditante
dalla (.iitm
a piedimol
del

acqu;i,nori pur providdc in quel viaggio, mal


caiigiai-.iiii route perenne , oggi giorno 1:1
dui-A col nome d`ACqua dl d-lJ-iuclc - Arri
vati dunque i Santi Martiri nell Africa,e fat..

Sagro Monte, detto Monte Vergine , con t

gnica. loro, che Iddio lavea preet-vati da


quei tormenti, perche attendeero al frutto
dellanime. '1 ;mio gnie il glorioo Ar
-cangiolo,e tanto eicguirono glinvitti Cam
lpic-ni delia criliana rede,predicando da per

-r-* b

~QM

nori,che diramandoi con inc1'cdibile,c prg


eZZJ, e vigoria nella Cumbria , produe a,

l'ira ;i piedi de'Santi , li upplicavano della

gli acquii della ua Reiigcne, i accee tut


to di de no; ed ordin, che pogliati ignu

- -e.._-,.

3!"

,____.__..._.___.-.__ .
l
i

eww-"- ,,_._ A

la lltrovarete , Ubbidi l'altro , e ritrovata l

to capo alla Citt di Ceuta , furono ricevuri


in un vicolo fuori le mura da alcuni Cri

tianiz da dove, dopo un lungo apparwchio

fri orazioni, e digiuni, p:iro il capo di cc~


nere (argomento al-.u nobile del vivo in

tutto il Sagro Evangelio, e battezzando in


niti Idolatri, accetti ap0poli, accetti al Cie

cendio ardva necuori) in giorno di Saba~

lo, il uale dopo tante ottenute vittorie li


chiamo lun dopo laltro,m:i tutti tr intorno
31295. alle corone della gloria aMartiri,non
perche morti otto al torchio detormentiz

Vergine, entrati nella Citt , cominciarono

to, per aver propizia la prorezzione della


a predicar l'hvangelo a quei BarbarizgloriL
carono Crito, la ua anta Legge,ingiuria

ma perche otto qnello lungamente tenuti, a


omiglianza di S. Giovanni Evangelia , di

tono Maumetto, e'l uo Alcorano.


Avocitantoinapettatc commo a de
gno quegl'ldolatri ,lor furono addoo , `e

S. 'l cela, di S.Felice di Nola, e di altri de

tortemeiite legati li conduero alla reen

cantati per Mau-tiri dalla Chiea, olo perche

za del Re.hgli anche dalle furie agittou

in varie maniere tormentati. Giacquei'o e

ti prima lor to'are i capi,*din fuero bdc

pelliti i loro corpi in luogo oneto no al

tuti nnal anguez ben'e vero, che Compatiti


come pazzi, tutono poi in catena lo pazio

regnare dellImperador Cotantino, da dove


poi vennero ti asferiti in un agro Tempio

di giorni otto. Non mancarono tra queto


mentre alcuni minitri dellInedelt di per

gi conagrato a Mercurio preo Mercuglia


no z ma poi dedicato ;i'lro glorioi nomi z e

uader loro con le buone , che abbandonata

pur quello rovinato da Saraceni Circa il 9545

la legge di Crito, eguilero l'altra dellAl

da quivi diepelliti otto al regnarepi Gu


glielmo il Buono Normanno,vennero ricon
dotti nella Chiea Maggiore della medeima
Terra, ove di preente adorano con tito

convinti dalle ragioni de`ErancecanLE per

coranoz ma indarno, retando apertamente:

vennero datinel potere d un Giudice , per


nome Arbaldoz anne, che laciandoi li di

lo di Protettori , celebrandoene la fea con

cori, ii venie allopra, o per premiarli per

molta pompa a14. Febraio.

-di, o per caiigarli oiiiati. L'uno , e l'nitro

Leggenda antique: M.S.de eorum *vita . Paolo

di queto partito uper la coanza de'Mar

?Reggio Catal.de$$.delRegno . Davide Romeo

tiri 5 e pertanto contro di loro venne fulmi

De Santi dc 1 Regno. Filippo Ferrari deSSJta

nata entenza di morte. Sentenza anzi di vi~

lian. a 14. FebijO, e 10.67143720 . D. Giacomo


Giordano,Cr0nicke di Monte Pergine lil .644*

ringraziarono bencfattore il Cielo . ll Re

ta, e perci tutti alzate le mani ~allinsi , ne

Xl. DE'SS. DANIELE, E COMPAGNI.

perando col tempo alcun guadagno,ope c


la entenza, cd alla ne avveduto di perde
re il tempo , rrdin l'ecuzione della de

N On cos too il Sernco Patriarca pian


t nellUmbria l'Ordine de Frati Mi

cretata morte, C cominciando dal Santo Pin


dre Daniello, gli f tutti uccidere li 12,. Oi

tobl'e
_K
fa

--A --

.c A, LA 'Bug ISiA na-"A LB'o i'.

. PPIr",

33

'

tobr del razr. Cos li breviaerracear-en- _

qualunque venie eletto , non erano a lui

e, e Minoritano, il Mai-tirologio deFranee-y

drizzate le ltterc ponticie, Nel'via gio in

cani, Lorenzo Sumo, Ceare ~laauonio, Gio

contratol in alcuni di quei Barbar , e da...

vanni Molano, Luca Vadingo, Paolo Gual

queti richieto di quella foggia di vetire,

ti0,. altri. Avveonacli'poi ,5,Antonino,

qual foe la u; nazione, e ch'egli li volee

Marco di Lisbona, vrgiclolfo olignunihae


riano, e qualelialtrg rimettano queto mal-,
tirio all'anno ,27 , Lmartirizzati corpi ru
bati da'Meradanti Genovei, e Piani , l'cb
be il R di Portogallo, condotti in_ Lisbona
con gran pompa, ove o* rando unntinit di
miracoli,`r`urono da Pa a Leone dichiarati
nel numero de`Martiri , c la Religion de`Mi~
nori ne ordin lucio li 13.0ttobre, non

_tr quelle contrade- ripoe-,choli era Ita

.llllln colera barbaramente l ucciero :1139

potendolo olleruzizzare li iz, giorno della


lor morte, er ilrieontro con'l'Ottava del

tori; luno per illuogo del martirio, e laltro da Bom-p

inno, Religioo dell'Ordine dcFia Min o


ri, e` che ri'tornava dal Prete Janni , Legato
dell Appotolica Sedia, anzi di Cn' ghiogg_

o, per portare a quei Regni la luce del


vangelo, al quale pur eortava loro medei

mi , e voleano dopo.`_la morte goder di Dio.

Dipiacque agli EmP) la propota , onde a


Gennaro. Sorgono qui due divarj tra Scrit

R'lltcmpospcrquvro Boo (a) , e Gual. 1,5. ,f''z

Seraco Pa riarca, Ma oggidi li Beati, Corpi

di S.Daniello , c diS.Angiolo ripoano in

nero (b) lo rimettono allanno 14.82,I Marco egui-.H

Belvedere , mandativi dalCardind dAra.

da Lisbona (c), cl Martirologio Franceca JPSLP"


no d) all83. Per quello poi Salazaro (e) nc c C.0.

gona.

dlgna u Cairo, Boio Geroolima.

Xil DllL B, ELIA CAVALIERO.

' EST-HL'

xiv. DEBB, ARCANGIOLO , E

- ' Uglilmo Malaterra (a) lo chiam Cai`v


tornene, c v ancora chi lo crive)

..~zal.lb`*i

cron.

FLP

dUO COMPAGNO.

:fan di;
l

C ainotencz tra e gli uni, c gli altri , con er


rore, volendoi anzi dire Crotonene, erche
b vc" da Comune Citt
Calabria, dice ( ttavio
g_ ,il-a', (Luzern-no (b), hi Elia, dlangue illutre,onde
704:,
v notato col titolo di Cavalier: meritevol

compagno, Gualtieri lo tima,che foe Pie,

Manera ; Avvennc dunque, che viaggiando

ed avendo rotto lLQCllQ di Lonaviro , e di

Lettemuno valoroi condottieri diqtaelli ,

per quelle parti, vetiti da ecolari, per is.


tuggire le inidie degli Eretii, quali infcta~

*erche portato dal caldo della vittoria,oltre

vano
quel eRegnO,
slucoppiarono
con alcuni
di queti,
venuto
a ragionamentoi'del
Pa; l

core; Fr nemici lontano da'uoi , ret in.,


,lor poter.i{allegr li contti Capiranila

pa, edella Chiea Romana,i Religioi pree!

f' Plull del Cavallero, e tentandgne la fede,

ro a difendere la ovranit delluno , 'e dell'1

il ritrov arono Eroe non meno nellarm,ch

altra cos, che toto accorero gli Eretici,

' nella Religione; onde peruai nun poter

chefoero CattOliCi , onde gli earicaronol

_ vincerela ua cotanza , per non rimanere

addoo molte batonate , accompagnate da:

altre volte vinti dal uo valore , crudelmen


te lucciero lanno 1082. , Oltrei raccordati
Scrittori, parlano di lui Agotino lnveges

mille ingiurio parole. Non savvilirono al'


infervorati Religioi; n perci i arretar
no dalla difea del Primato Romano 5 onde
gli altri portati da betialimo furore,e per

.:nt' (c), Paolo andremo, cd altri*


v

catigarli, comc diceano , a proporzione '


del delitto, loro caricarono in bocca alcuni . 1
arhibuggi, nel tual tormento pirarono l'a- : b Crow.

xiu. DEL B. GIOVANNI.


On i s la Patria di quello B. Martire,

mina_ ermandar a al Cielo . Lavellano di ;At-QR??


queti BB. Martiri Fra Tritano (a) , Fra Lu "o" .

e olo i nota con il nom: della Nazio


nc, cio Calabree . Fr eolj
b P er P~ rofcone

ca Monroya (b), Fra Santoro Parie (c), tutti ELF" L


erre dell Grdinc deMinimi , Gabriele Bar- * iP-3"*

francecano, e per virt, e zelo ciriinerrtiii,


mo. lnieme con altri del medeimo Ordine
an d con Er?! Giovanni Sagaro Spagnuolo,

rio (d),e lra Girolamo Maraoti (e) , Fran-.- ,pJib l'


e del
ecolo
Gualtieri ( f i, g v.*Re-.
lcecalio,
Autore del
Teatro
(g),Paolo
ed altri.
lizimol.

detinato da Papa Sito IV. AmbalCiadore al


Pretcjanni. Arrivata la nobil compagnia ;il

xv. DI DUE ANONIMI FRATl M12

Cairo , e quivi infermaroi il Legato Spa


gnuolo, e perci fatto ritorno in ltala_ , gli
tu otituito Giovanni il notro . Pals don-
que egli, capo degli altri nell`Etiopia,d a.,
capo 'di meri undeci arriv alla Citt Metro `
oli, ove ritrovato quel R gi morto, ed il

MMI, E COMPAGNI,

'

Eleggiando tia-Calabria in Sicilia una


Barca _piena di gente , fra quali erano_

,Regno in tumulti per la creazione del uc

due Frati Minimi, diedero in mano di certi


' Turchi, quali non paghi daver loro tolto la

eiiorc, riole di ritornartnez coneioiathc

libert, cercarono ancora di to Crito": la

tro Bonis, volgarmente Buono da Stilo, au


mendue
Religioi
Minimi.Furono
del lor Samo
Patriarca,
allorch cicompaoni
pasbin

Art-;lindo del Conte logiero . Combat


tenuo danqueiuSicilia _contro dearaceni,

ai;le 1-.:-

LCatello
B.Arcangiolo
nativo da zLonaobardi
vicinoulAmantea
edo il ur.;

mente, elica:le tato cum* agno di Giorda

nl-

ua
i

MA "A J.,

e. 0-.-1- 1---r.

...-

m "1,

TT

..rr-x., .

,- W-W

1-- -v .1E -

."DMARTIR N ON PONTE FIC!.

33

u; leggePrpoia, QnmEMME: ricevu

15411;Fniniglia deCoianzi rorer-lenelly

ta da, tutti, ingolarmente daRligio , che


_dimenticati d`eer prigionieri,riipoero con

Bovaiinq nacque Camillo; dove pea. parte

'libert criuuna,che aranno prima_ a vorder

la vita,tagliati in Pezzi,che qu'clla Fede, nel~~


la uale erano e noti , e_ viuti Cos dunque
protetando gli uni , e non conentendo gli

d'et alle lettere umane , ed alla, pict', pas


in NaPoli allo tudio delle leggi civili. Abi
ravano in Napoli alcuni uoi Compatrioc ,
mq diQllitJl quali veggendo la vita imma
colata del Giovane, rilolero cambiarlo in

altri, qio i Turchi, quqii per tutto_ conto 'li

un di loro.. ACCordaca dunque una giovane)

volevano Maumettqni, '1 venn al errozqn


de barbaramente cannati, furono buttati in

donna, bella, ma laciva_ , mentre Camillo o

marc Mao-Mezggo circa l 1.5.17,


Ada ngituli Generali: Ffatrum Minimo

litario unt; era di Carnovale attendeva alii


uoi udj, introduero quella nelle ue an-~
ze , l fecero pregare. a, laciarla in_ un cgn-

.rum dc.- MO 15 19-0-16 Bau-io Gualrli-h 6,59,

cqncino della Camera, per non capirai-la, mq,

XVI Dl NICOl-,Q' PICARDOK

Picardozcosi onorando la me eimg Citt

enZa dir altro, e la cav davanti 5 Indi ab~


bi-aciatoi con un Crocq,rnentre lo rin
razavalt della vittoria orrenuca, gli entr ii.
Fervicore, gridandolo, perche non a. ato
pi cortee alla mechina ,. a cui egli altra.,
ripqa non diede , che due chia. Prevcg

di Paola Franceco Confeqre , e Nicol

gendo per il, cao Giovane,che quella, non,

Martire . Lo normo Monignor Paolo Reg.


. gio (a), Paolo Guait-iqro, (h), ed l__id_o_ro Tg
[cano (c . Venuto intanto N icoJ agli anni

dovee re lultima volta , OCCHJOHC al


recipizjo, coo entr nella Compagnia, e11.

le quella notte . Ma egli avvertito del tiro,

LA none medeima , nella quale naque)


Sfrgneco Pzrriarca de`Minimi, ven
ne gli@ luce da qlcimo ligna gio Nicol

- a ,plicoalla milizie , nella quale riucendo


di val roo, ii R ferdinando lo fe Capitan di

cavalli della ua guardiaa Poi Capitan


di quh con Alfono nuca di Calabria
nelle guerre d'Otranto, aediqm da} Turco.
Non erano n enza angue nemico, ne en:.
za gloria e ua, e deuoi 'le pee {ararnu
ie, che onrrodi quelli, ui ogni di egli

Ludo' danni 2.9., ed iltrenremo di ua vi.`

ta venne detinato alle Mioni della C hi


na, da lui medeimo con ardentime brame
richieda,

Part dunque d'Italia per Goa, il_ :602. , e


da_ Goa per Malacha, e Macao , ove arriv_
lanno 1'604., e nei mentre credeva mettere ,

Agmcr General de'Turchi,h,e omro. di lui

in certa, fe_er nella, China, i trov aura.`


verarela_ trada d_a_' PortOghei , rioluti di
non permettere ad Italiani il paaggio in
quei Regni_ Gli convenne dunque oltrepa.
are nel Giappone : ndpur quivi ebbe_ facile,
lentrata, impeditain a una era, tempeta*`

ingolarmente drizaacroualunque elle

la quale f vicina_ a manda;- ai fondo, tutte le_

po i foero, Le offee:.~ $52.1an dunque una.).


ran folli!, e covertaiar dinidioc frondi , il
deguente vel portarono i perdi , ngen

miilo OlO. fil collante, tanto eb.: non pur_ gli

ortivq; onde mezzo con ui non` apevano,


eome o averlo neiic mani vivo , qievzirelo
da. dietro le palle, morto, Ordin per tanto

do paul-oa lafugaz onde adutov-i inequro,

Nav-i. Avviliti tutti, anche ii Marinai , Ca.


:inim per la alute dei corpo , ma. e vie pi
allaltra; dell'anima,riporrando da tutti i Cri

lebberq vivo nelle; mani.Che non fecero gli iani la_ eompunzione del cuore , e daquni
enipj, Oxa_con promee, ora con_ m_ina_ccie.. Idol-euri la converione dun Cinee . ApprQ~
per' guadagnarlo a Maomettoi-Ma egli_ aldo, d dunque in Naganachi li I7. Agoto del
_ crio_ , per amor di cui avea intrapreo il 1605 ._ dove fermato unanno , r apprender
combattere, riutando ogni ocrre preg
la linguas da quindi pas nel Egna diBu
iando ogni ;ualunque minaccia., fu erci gea, e_ daqueto in Sacai, luna delle quattro
&menziaro a. a morte , quei ineontr a gi. Primarie~ Provincie del Giapponeznea qua.
nocchio pie ato, con occhio alzato~ ;i Cie . e in meno-:Li ezi anni t acquito-di 8,oo.a_ni
lo, e conia ceca. &Mr; ripetendo. la con-i - me cos_ ferme , che in, unq erima per
eion deu@ Fede, unica, Aola. cagione dei fecuzionelqual egu,appena_n_e va_cillarono
uo_ morire. Cqs moriva Nicol in_ Ori-anto, * c t, o quarti-o. Furonq tua_ induria. li .primi
Le Cos vedeva di Paola S.Fra,nceeo, onde to; ' emi dcllafede nelle Terre famoe_ dei Giez-

l
r
4

.
-

-.
.

o il public Martire nella Chiea , e 510::. zo, eminmevi lanno, r 61 g. , e non` di ua


rioo nel Ciei
`
`
' mano, altran di uo coniglio, e loccaione;
~ fu, ehe, dovendo pazu* ivi a irvir di Medi- :
XVL DI CAMILLO COSTANZO_
cqun Critiano. us': dicepolo,egli Lammaef.
ci-_ dfacoppiar inieme la.` cura, dccoxyl ,
L A Vita di. queo Martire, come anchu
del eguente furono decritte dai PrDai.

6.011. gli aimdoti, e quella dell'anime col bar

nide Bartoliz onde a me_ non rea altrotraz.

Criiano medico , e trovaxala dipoizione_

vagliohe_ di tracriverne qu la. otanza

i inquei Idoiatri,poe in opra quantodai Paz

remp, di cui gli` di la` forma, ., Ubbid i

.Mettendoai medeimo Scrittore chiunun

dre gli :retare cmeu,chc pur anche_ (dvx

vorr leggeri pi ditea, e Pi eloquente

vente conigli per lettere- onde vi i fond I.

m...

T '

'

~
,-...

.r7

r *r-

E
v

la

[TT

--_r-'-..-

cAtZRIASA NTA LIBRO!.

34
la Mionc, alla quale poi venne dcin-tto l].

"non riepe di bamoi incraticolati., ebbe

P. Girolamo de AngCllS-SOUZ la perecuzro:

all intorno una gran moltitudine dldola


tri, e Critiani, con anche molti Erctici, ln

nc; del 1644_- , e con' ella 'lo sbandi-tnento de


PP. , e Camillo ritorno lllMixCaU,dUi/c non
perdendo rem' o ap _lilanuno alla com
poitura di quei libri,de quali li dir-a altrove.

Lanno 162.1 .apertoi di nuovo il

rappone

glet, e di Olanda. Or il Santuomo inviato


li alla catalia f quei pochi pa , che pur
eran cento , con'tanta_ velocit , che chi l
avea pratticato onfes. non aver mai,o

fu luno de`PP. di ritorno , e v entro daiol

me all ora camminato di cos buon palo .

_dILO per isfuggir la ConocenzaChe por co-_

Sull' entrar del cerchio fermatot , die ad

no ciuto, venne_ detinato in Fudoiaina, poi

alta, voce , lo on Camillo Cotanzo Italia

'in-C aratz-i nel Regno di foger. Lo cercaer

no, della_ Compagnia_ di Gies . Dopo en


trato nella cata-illa, ritto in pi al palo i di

no quei di F irando , e lottenncro_ , cos an..

che altre Iole , quali on molte in que-iRe


gno, alle quali tragittava di norte con tan
'to protto di quellanimc , e con tal autore;

di quei Popoli, che volgarrnent le ne chia


mava il Paoreli avvenne in queto men
tre un cao , vche ben dimor quanto foe

a legari , e venne legato con funi di canne


pec, ritorte, e naltite di fango , perche.
per pi tempo _regelero al tormento del
fuoco. Allora egli rivoltator l, ov era_ piu
numeroa la gente, prote , che la casnq t

del uo morire ol era la predicazion del

caro al Cielo; poiche attaccatoi il fuoco in


un boco vicino, e dal vento portato nelle.;

Vangelandi {aoli da quelle parole di S-m,

cae,ov`egli abitava', ariero_ enza riparo.;

pur, animal, autem non Po-Ant oxide-re ._ Di


core all-;i Giapponee dell`imrnortalit dd!
lanima,e dell eternit o felice, o diavven

arrivato alla_ ua_ camtra_ , a_ tempo ch egli o


rava,1 riette, enza UlRllJC'lU , tutt0`chc

quella foe di legname ecco . Ma qllcllo


non ardiment il fuoco, l'ardimento la inal
ivagic umanazquando_ orta_ laltra nerima
erecuzione, gli convenne ritirari in Tau
'nofama nellllula_ d llchitzuichi , ricoverato

in caa d`unluorno da bene,a cui coleolo mi..


rarlo in faccia, profetiz il martirio .\Da_,
quindi dopo l _avervi travagliato. tre mei
alial
[lola
in vauina-zza
Nacimn , , loletta_
ove fatto
vicina_
prigione
_, e d,l, tu
jjeondottoad_ ichi-zuchi , edi lam-andato_
con altri uoi comp_ ani Catechilli alle car-.

Ceri difirando . Pol o_ alleame Cdllltl'z


rogito, chi eglil oli:: , e-ome

chiama

Matteo: Nolite timcre cor , qui occidtmt cor.

curata . Die n che volle , ed allorche l_

taeque, li Miniri oero il fuoco-Ripigli


di nuovo il dicor o, dicendot Intenda ogn`
uno ,_ che non vi altro mezzo er _alvar lanima, che la le e di Grillo, tutte le et_
te deBonzi on fale, dalle quali precipita
a rompicollo all'infe'rnozld intanto le iam_-`
me alzatei in alto il _ricuoprirono cosl,che

olo e ne udiva la voce, ma_ robuta, nome_


foe in ita-pulpito. Richiarato il fumo,
fa veduta-con, gli_ Occhi al Cielo immobi.
le, e con volto erenimo z l tacque una,

pezzo,e poi ripigliando le voci pree a can-i


tare il Limitate DOMl-Hm omne: gente: , qual

iontogli, a qual-ine CldpalllEQ nel. (aray

nito li ritacque . Tutti lo credevano mor


to , ma egli alzate le,.voci continu la pre
dicazione con dicitura_ tr latina,e Giappo

pone, non dile altro, ma offer-i loro un, A~


poiugia critta a penna . _511i_ _fu replicato ,

nele,e poi , Voce piu alta_ a frae .oloGiap


ponee tr, volte, die; oh Bene , o piacere!.

pen; e non ubbidille gli ordini di Xangun_

Molti credevano _da ci, chein non entie

e , ri ue ch era sacerdote della_ Compa.


gnia_ , e per nome Camilio Cohtnzq z `dog_

_Signor del Qinppqnipoc: Che lubbidir . il tormento, _il vero l f,che le amme fat-t

lordinaca_ la ua legge-',,alludir (ll cio,alza_

te piu vicine crebbero_ s , che l involero_ .


tutto. Era veltito a _nero , conforme all uo

toi -un grido, chegili era_ degno della_ mor~

della Compagnia , e nientemeno compar ve

te, gli venne gittato.jn collo un capero .


AlloraCamillo fatto nel volto ereno,mo-l_

candido come neve ,indi per ileoeimento.

giiincipi in

regiudizio _della Fede , non

del fUOQQ bronzino , e annerito . Gi i cre


deva morto, ma egli mettendo alte le grida, '
ti_ anni ono , die_ , ch" ho .brama-to quello, - die in voce, che fu entito da_ tutti,San&m-,
iane ri raziato deio: E dicendogli uni , qual replicata no alla_ quinta_ volta, chin
Giudice, che quello era_ deiderio di Pazzi.
.Anzi che-n,rreplic il Martire z E lo faro

il capo, e pir lanima, 'li 15. Settembre del

l-piu volentieri, ailorclte mi vedr maniere,

362.2., avendo_ danni 15._ nelle Mli del.

crocetiggere . Edi fatto lo moroj_ con la_


perienzzcConcioliac-h.: ucito l ordine dal
la Corte dilando , che folle dato ad ardere,

Giappone, 30., nella_ Compagnia, elyqanell

; can sa le rive del Mare , dirimpetto _a_


quellaz dove pianura_ una-colonna di legna,

Compa nia mn. Garcia

et. uo curpo f portato a-percrr in_ una,

oorrcnte di niare, n mai {MVNO , avven.


a molta diligenza_ richieo, Scrivono,
egli 'lo riceve con allegrezza incredibile_ _ gache
di lui Lettere arma(1 da eum: 16 'v i
.. a
Tratto_ dunque fuor-i di eat-cere , e condor
Antonio
Franceco
Cardini_
,
Blog.
japan;
5.
~
to "a Perando, di fondo a Nanazaehiduo
Gen/tanti@
, Manologiq
della
[mld japancns
12-. Giozluebio
Nerimbergh
Gang!,
Relazione
,Vjtg
dl
del ' i'- -
odenam al uo glorioo martirio, fuori ' Teatro

P. Marcello Francefo Marillo Patan De

con- allintorrm una cataa chiua,con den


t,

47

Wi
..IT-v

"

~ - -

un?

7"

..v

. ..Viris.

""DE'MARTIRI NON PONTEFlCl.


Vin': ilkjochfu tom.4. Bartolomeo Guerre

ro Corona .Li-lmica Fai-.4.. rap.47.Paolo GuaL


:ero Leggendario de Santi di Calabria lib- r.

zr

di Taicoma,eouinandoloa Nan aachi.Sei


anni travaglio neRegni di Negato , e di Su
vuVenti in Bungozindi dcinato Preidente

mp.84.LAutarc della Bre-ae Reid ione 162.4.


Filippo ottratta, Pedagog. Chriiian. pan:.
capaz. vera. bior.n.z. Giacomo Damiano,
Synops Serj-?a lib.6.c.iz.6`iovanni Rboa

quanta gente e per numero molta,e per qua

ria: Virtutum biliari-z lil. e. 9. Filippo Ala


gambc Morte: illures p. a. Daniele Bartoli

litt Principeca, abbia portato alla Fede,


come arebbe impoibile farne minuto rac

Aia.

conto , cos h voluto tralaciarlo , relrin

opra tutte le Miioni dArima quivi incon


tro la morte. (Manto egli abbia patito n
qui , quanto operato per ervizio di Dio ,

gendomi olo agli anni otto,ed ultimi di ua


vita, dequali abbiamo qualche lume di piu:
Da che poe il pi appreo Daifuamo, o
Aino Terra della. Calabria iiperiore f`u Xanguu empre gli convenne andar trave
la Patria felice di queio lorioo Eroe ito da p0vero,o agricoltore, o bocajuolo,
della Fede . Nacque egli il ecembre del o famigiio. Neviag i , cercando anime per
1560. Nel 78. f ricevuto alla Compagnia Caella lo pi delfe volte ulle cime de'
dal P.Claudio Acquaviva Provincial di Na Monti, e frammezzo ad orridiime monta
poli, e dal medeimo , divenuto Generale, gne, cammin empre a pi, ora guazzando
dcinato al Giappone. Partito d'Italia arri umi , rapidi per il coro , ed intollerabi
v in Lisbona, indi a Goa,e di l a capo di per il ghiaccio:ora camminando irade,qua~
tr mei in Macao,d0ve trattenutoi per un i tutte chiue dalle nevi,c per lo pi di not
anno apettandolimbarco per il Giappone, tez peroche di giorno gli biognava tar na
lebbe nalmente ulla nave di Capitan Do coil0.Conta egli di e medeimo d'aver pa~
men co Mantero, approdato non in Nanga
Late dodici, e quindici miglia di montagne:
achi conforme al cotume , ma in Firando. s pauroe a vedere per li tanti precipizj ,
Erano llole all'interno delle maggiori pie
che poi nel ricordarene i raccapricciava.
ne di Criianit; onde ve gendo la nave tutto , e nel n della vita mancatogli il vi
corero da molte parti con archette per ve
gor dellet, non baando a e medeimo per
dere e vi foero de'PP. , ed inteo , che_ Sl, teneri in pi per quelle rapidime erte , e
i aollarono in lunghe proceoni a HCE-_ calate , conveniva al uo Catechia or o
verli,come Angioli mandati dal Cieloze gli pignerlo,or tirarlo , e talora perche nor-..
XVII. Dl PIETRO PAOLO NAVARRO.

gittarono a terra per riceverne la benedizm

rovinae fermarloi alle palle. Pi d' una...

ne, lo portarono in ipalla con gara di giu


bilo,e di allegrezza,ed e li nc piangeva per

volta biogn,che le veli bagnate alle piog


gie e gli raciugaero opra: Fame , c ete.:
gli furuno empre ercme 5 onde ovvente
ne ammal: Era in gran riverenza degl'ldo

tenerezza, parendo li

LI-T

aver ritrovata la.;

primicra Chiea.Ma non intendendo l'idio


ma Giapponee, vi i applie con tal fatica, latri, che e bene odiaero la Fede,amavano
che divenne la mlglior lin ua deForaieri per in lui quelle cortei maniere cos, che
in tutto il Giappone , icche pot comporre lanno 1612.. dove tutti gli altri Minitri del
molti libri in queo idioma , ed altri ve ne Vangelo furono cavati da Bongo , egli in
traport compoi in altre favelle . Anche fermo fu ritenuto da quel Principe , a ria
nc modo del vivere, negeii , e nelle ceri nari-z n poiche u imo gli venne permeo
monie , tanto i trasform ne Giapponei, il partire 5 onde col uo mezzo i rimeero
che pareva uomo nato fra quelli. Non toc molte reidenze con grand utile della Reli
c latte, o cacio, perch'eglino l'abborriva gion Cattolica. Q13me entiva alcun tra va
no: non us in camera canni da edere , o glio in alcuna delle adunanze fedeli , vac
-eggiole, perch'ei non luavano, e i ede correva toto, dinverno foe, o deatez ed
va appunto come loro s' duna oja , con avvenned' andar tre volte in un ol anno
hgrocciare le gambe z onde accommunatoi nel Regno di Bugcn , ed una dee, per en
.
oume ne guadagno la benevo lien trare' _in Cocura,gli convenne traveiri in.,
, e lamavano qual parente,e o ii abito' di malcalzonc , con un cappellaccio
_
Padre . Cinque mei impieg di paglia in capo, ed una gran oma in pal
nell'acq dick-.lla lingua , ed all entrar del la per incannar le guardie . Altre volte per
[580. uc la
Volta ad operare . Non aiuto de uoi gliuoli in Cavanaberi gli
- core gran paee, perche dove mettea il pi com/enne ar otto , o diece giorni otto ad
apeva renderi utile aFedeli, e non ingrato una caverna lunga orto,e larga quattro pal
aglldolatriz onde non mut luo o , i: non mi, pazio troppo anguo per e,e per il uo
fugato dalla perecuzione. Cos un ue da_ comPAgno.Quanto era earitativo con .gli al
i o,il migliore de'quattro Regni, qu i rac
tri, tanto lo era crudele col uo corpo , al
chiudono nel Sircoc,z nel quale in ei mei quale non pur non diede agio, ma empre)
u...

avea gittate le fondamenta delluna delle pi

rec tormento con la farne,c con la te,con

numeroe Criianit del Gia pone , lo co

li agelli, e con le rettezze. Mangi em

rine a piu-time l'anno. r 587. a perecuzione

pre cibi quareimali, e non ol per non di;

E:

mo
l-

..77,

;s

""- *i

CALABRIA SAN.TA LlBRO i.

*i .

molli-arti ingolare., Due giorni la ettimana


erano del digiuno, e turti del cilicro, e del
la diciplina : la notte quando era ua,mett
la dava allorazione, met-lt al ripoo . Ma in
lui il meglio fu la mortificazione dell'inter
no, tantoche eendo di temperamento aai
focoo, l condue a far veduta-di einmati

co, talera {lara 1a forza del vinceri. Signo


reggiava in Arimina Matzucuro Criiano,
e poi tinegato Apoata z ma rimao affez.
zionato alla legge di Crio ne tollerava gli
Operai-3 accuato per in Corte, fe bando la
tei-.i aPP, che partiiero , ed a coloro li ri

cettatero. Parti dunque il Navarro , anche


chiamato dal uo Provinciale , e mentre

tragittava in barchetta da un luogo allaltro

robbe, iate di uo uo . Scrivono di lui

Filippo Alagambe Morte: illutri-s par-.z.


Gualtiero Leggendario deSS.di Calabria libre.
Daniele Bartoli Annal. Letter: annovali - del
Giappone 1 6'22..

XVIII. DI GIOVANNI MONTEL.

' (zo
uei della
due ultimi
iaceCoigmggnia
da iu nere, il
il
A
medeipma
P.Giovanni Montel . Nacque egli in Reggio
lanno 1631. e nellet di anni 15. nel di fe
ivo di S. Catarina Senee del 1646., rinac
que nella Compagnia , profeandone l' li
tuto. Conummatj due anni nella Rettorica,
ed altri due nella Filoofia, non ancora ni

conociuto , conociuto Venne preo, e da

ti quej udj, ed ordinato in acri: , venne)

to alla Corte , la quale lo mand *in Seima


bara. Fi grande il concoro deFedeli in vi

detinato alle Miioni allIole Filippine lan


no 1655.. Eendo intanto occoro d andar
Ambaciadore a Cocchi] Corrolato R del
Mindanao il P.Aleandro Lopez,deinatovi
a trattar la pace da Sebatiano Manriquu
Governatore delle Filippine, gli fu aegna
to Compagno il notro Giovanni. Preenta
til dunque li due Religioi della Compagnia
al raccordato R , e dopo aver compito al
ne temporale della lor Legazione , intro
duero ragionamento della verit della cri-v
iana Fede, eiortando quel Barbaro al rice
ver del Batteimo. Si degn lIdolatra, e e

itairlo, ed anche degllnfedeli , e del mede


imo Principe della Fortezza, che lo regal
pi volte 5 ed egli enza perdertempo , _Of

predicava , or orava , ed il di piu lapplico


al riaetto dellOpera traportata dal Spincl,
li, detta Maria .Dripara non: Dei . A 2.4. d

Ottobre 'del 162.7.. uc la entenza , ch ei

muoia con tr uoi compa ni: Novella, che


riaputu da lui ne ringrazio il Cielo,ed eor
t chiunque p0tee a ringraziarlo da ua?
parte. Il rimo di Novembre , giorno dei
nato alla fetivit dOgni Santo celebrata la
Santa Mea con immeno prouvio di lagri

me pree a dicorrere s quelle parole di


S.Giovanni~. Cum dilexijl'et ito; , in ncm di

[exit eos,e dicore acoltato con pianto.In~


di ritiratoi ad orar olo, gli entr in came
ra un Gentiluomo di Corte , lintim la.;
entenza di morte per ordine

el Xangur, e

chai-da vivo in pena d eeri rimato nel


Giappone a prediear la Fede di CrioJci
to di caa per conduri al upplizio,fu oer
vato con tanta erenit di volto, che li Fe

deli ne piangevano per tenerezza , gl Idola


tri ne arrabbiavano per collera . Arrivato al
luogo della giulizia trov quattro Colonne,

e Compagni , con all intorno un immena;


moltitudine di popolo. Too ch egli vidde
la ua Colonna , trattai di capo la berretta,
la alur con l inchino , e core ad abbrac

ciarla . Indi fatto in ginocchio ringrazi il


Cielo,e poi rizzatoi pree a predicare al 'po
polo , nche quattro dcMiniri , altatigli
addoo il legarono alla Colonna : Dato il
fuoco , eortati alla pereveranza i Compa
ni, alz gli occhi al Cielo orando, nche.)
e forze il tennero . Ma o-.melo un gran.,
vento, accee in maniera le ammezche to

lo levatei in alto , mandarono in pezzi le.)


vei, arero le funi , ed e li gi moribondo
i cade nell'un delati , nella qual oitura_,
chiamando ad alta voce li nomi

Ges , e

non che la Reina moglie accora,e ringen


dolo fr le braccia. lo mitig alquanto all
ora all'ora [avrebbe tolta la vitaz ma rida `
to alle fui-ie per opera deuoi Coniglieri,la
f lor torre da'uoi Miniri a colpi di'Cam
pelani, (una certa orta d'armi coumate in

uelle parti) nel Mindanao li 13. Decembre T


del 16"55, I loro cadaveri epelliti di naco
o da unlndiano , da l1 ad un mee furono .

riportati in Samboanga intieri,ed incorrotti,

e pari di freco angue,come e allora fo


ero epelliti.
'
~
Cataloghi delArcLi'Uio Romano. Relazione l
del P.Michele Solaria Provinciale nell Io le...
Filippin. Giovanni Nada 4.parre ad morte:

lllures. Pbilippi Alagambe.

QUARTA CLASSE DE MARTIRI


NELLA CHIESA.
S Ono quelli coloro , quali accei col fiio~
co della carit volontarj l epOngono al f

ervizio deloro Proimi ap elati. Di loro v


nome di Martiri il Martiro o io Romano,
l`a ovel'ultimo Febrajo, recan o la inerte di

molti i morti nel ervire gli appelati, co


s ne avella : Alexandria commemoratio SS.
Prasbyterorum, Diaconorum , allorum pl.-
rimorum, qui tempore Valeriani imperatoris,

mm peis farvi'ima graaretur morbo labo


rantibus mimrantcr, libentzm mortcm op

M31'ia, fin la vita . Il uo cadavero abbrug

petiere, quo-r valuti Marty: religioa piorum

giace, e ne parero le ceneri al vento; on- i

di:: munari conta-uit, a cui pOi ocriero


una mano di Scrittori Giacomo Cardinal Vi

c non pot averene altro , e non poche.,


o

tria

'DE MARTIRI NON PONTEFICL

77
del Convento, ucirono al ervizio degli AH

**-I

I hior.

triaco (a),Lo Scoliaic di Climaco (n),Pietro

Quid-Cum

bdcolon.| Vecovo Equilino (e), Nicol Serario _(d) ,


'2-61 ;7.adz Cornelio a Lapide (e) , Stefano Binetti (f) ,
gradum i.
C Append. Filiberto Marchino (g), Coma Lenzo (h) ,
ad SS. Na Lobezio(i),ma pi da propoito di tutti Teotales.
d Noris
ad
Epi,

Greg-lap
lX.[25

epi.

petati , minirando loro , o glalimenti del


corpo, o i Sagramenti dellanima . Ma quan

to piu ardenti nella carit , tanto meno :1C


4 Cox ti nelle cautele relarono anch ei col
lo Raynaudo (k) in un trattato a parte di piti dalla erezza del morbo, martiri di c11
Girolamo
nel punto
medemo,
che
riti
que argomento. *- L
ree .ri-
lo pirito
al Signore
, che
fu circa
il

Nel qual trattato, qual intitola'De marti..


rio per peem, mora coloro non purevc
riini Martiri, ma glorioi , e prezioi (l) :
Au m contendere Marty: rhm'itatis illu
ris,( exprer congurare' Clirio Mart);

mezzo giorno, apparve in Convento a Erac'

rum Principiz atque adeo,quia per viciniam ad

non apendo coa alcuna di' morte: ina egli,

primum in unoquoqm genere , quod e men


lo divino
j'ura
czterorum attenditnr pere-cha omnium ,
P-P-capn.

non temere , vieni meco 5 Andati addunque

qme [nnt ub eo genere, conare inde poteri! ,


quanta , quamque pratioa t Martyrii [mjus
perflio(m).Tanto che li opravanza di per

Sancorum dipari-vez ed ecco dalla Citt lav


vio della ua morte 5 onde i fc argomento,

e in H0
cain cap.
ll.

de An
tidots ~4d
veruz pe

em ms.
g de bel

h Pr hid
ad
nn.
(.Iericor.

minih n
69.& 11.

de Chri
* (Hana for
ticud.c.2.

5.6.6( 7.
K tom
1!.
ope
rum ,itt

l p,4.c.
m cap-5.
n.4.

n conti
"l-SJ[

fezione agli altri morti,per la difea della Fe


de, e'l v traendo di mano in mano da mol

ti capi . Qieo entimento i port addoo


l' oppoizione di molti , ingolarmente di
Raimondo Capiucchi maero del agro Pa
laggio (n) , it quale cos ne crie : Dice
dum tamen adtanem 'voluntariam pericn li
ad Proximi [Print-?m curandam , etiam morte
conecutamon -ce PTOPTL},aC pres marryrium,

mc eos qui juvandir pce contais immorimi


tm, :e proprie, ac priere Martyres . Hit: pro

die , vieni mcco (era in Cella).Dubit lal

tro d accolarlcgli per term della Pete , e


inieme , ed appena poo il pi nel Sana
che quella era lam l'ora, nella quale il Mar
tire della carit era entrato nel Sana San

ornm del Paradio . Era Giacomo anchegli


morto ull`aurora del giorno vegnente, pic

chi al punto medeimo la Cella del Quar


diano , Bernardino da Reggio il giovane , e
die : Bcnedzcie . Conociuta la ata voce da
quello, ed ucito per vederlo , nol ritrovz
e Cercandolo s incontr in Frat Antonino
udetto, che gli 'die, non cercar, Padre, Fr
Giacomo, egli moi to, ed venuto a licen
ziari da voi , per andarene a1 Ciclo . Li

feo e communis Eccleia eni , Ntijqiiam

Corpi di quci Santi Religioi dati alla e

enim Eccleia , ut vere ac rigoros Martyrcs


coluit eos, qui volumetrie perimlum aliqnod ad
proximi alutem curandam adeftntes , ex imc
mortui unt. Hier etiam e,ac fuit _emper con
cors Theozogorum [Eufemia-Hoc ipjim et com
mimeSaniorum Patrizm,ac .Dotorum platitum.
Ora iai, che verdadieri , o non verdadieri

poltura nella Chiea di San Salvadore, Tinal

Martiri foero cotoro , non pu niegari ,


che non s abbiano guadagnato un gran luo

giorno doggi , avvegnache incerti di ito,


[arricchicono.
Zaccaria Bouerio . Anna . Ann. 1561. n.
Paolo Gualtieri Martiri di Calabria . lil). [LC.

XX. DI NICOLO ALIFI RIC HICHI


*: TERZIARIO . ai,

go nella Chiea, e ua Uierarc`hia5ne fr al

U'egli nativo di S. Criina, e per pro

tri , che de Martiri ', onde qur ne vengono


in lo quelli, che dalla Calabria i corona

F fehonc Terziario de" Frati Minori O

rono con queo martirio di carit .


XIX. DI FRA GROLAMO DA jORYA,
E SUOI COMPAGNI.

L'Anno 1561. attaccatai la pete in Reg


gio incrudel a egno , e per dentro la

A***

Antonino da Reggio, e pieno di giubilo gli

ervanti z ma da pareggiari con qualunque


altro nella antit. Eendoi attaccata la pe
e in quella Terra,egli pdtato dalla carit, i
dovuta a uoi proimi , i applic a erviri

con tanta prontezza , che non iparagnava


fatica , n temeva periglio : Alla ne colto
dal medeimo male , e perci ritiratoi nella

propria caa , pir lanima inginocchione,

Citta , e per fuori neuoi Villaggi, che , o. e con la faccia rivolta al Cielo , per dove
morti, e fugati i Miniiti dcSagri Aitari,non tirava felicemente l anima ua untiima.
Indi a qualche tempo cos ritrovato , ebbe
era chi minilrac agli appei-ati iSanti Sa
opra il concoro di quci marriti opravan
gramenti , o addunque dalla carit fra
terna tr Ca .uccini Fr Girolamo da lorya, zati popoli, quali lonorarono con ogni po

tra Girolamo-da-Monteoro , e Fr Giaco


.n.

mo da Reggio, quelli Sacerdoti', e quell'ul


timo Laico :, ma tutti, e tr di antiima vi
taz concioiaehe il primo non celebrava me
a, che bagnato di lagrime, laltro cos rat
tenuto nella lingua, che non arrichiava di

i~u`

ibile dimoraviza di riverenza.


.l'aa lo Gualtieri. lib.2..cap.

DEL P. SEBASTIANO 15A COSENZA.


~\

re coa di certo, per tema di non fallire, el

A Citt di Coenza eendo tata aalita


dal agello della peilenza lanno

teizo col tocco della Santa Croce molti in


fermi rianava , quei io dicv, prea , ed

1656. , avea biogno di chi omminilrae


agl infetti gli aiuti non meno pirituali, che

ottenuta la bencdizzione del Superior

corporali'! Ora tra quei, che i oer-irono a


...-
`

tSl
P

38

CALABRlA SANTA LIBRO I.

sTatitatevole impiego , egnalo il P.~Fra


Sebatiano da Coenza Minor Oervante, il

quale tutto fuoco di carit vero i uoi pro


limi , enza riparmiare la propria vita , i

Religioi Capuccini , che nel preente anno


174.3. in cui la pete da Meina , per an
cj , ed occulti giudizi di Dio , paata nel

li , or minirando loro i Santi Sagramznti ,

la Citt dl' Reggioa farne lagrimevole trag


ge di quei Cittadini , onoi gnalati nel
ervire gli Appellati nCLazzarettiz ma per

ed or porgendoli anche gli alimenti del cor

che non i ono ancor pOtutc avere le noti

o , ino che tocco ancor egli dalla ferocia


del male a 4.Febrai_o dell anno udetto an

zie appurare, tante che quei luoghi i man


tengono con tretti; rigoroi cordoni 5 per
ci i rierba di rcgirarne in altro luogo i
loro nomi con le particolarit , dopo _che

buona voglia i agrilic al ervizio dl quel

d aricevere da Dio il premio della ua ca.,


rit,

Sarebbe ancor quello il proprio luogo


di farne onorevole memoria di qui

i aranno ricevute le indubitate certezze .

...f

PARTE S

CN DA

DECONFESSORL
y,

Lla Calabria bagnata di im

- gue , faccio eguire laltra bal


, nata di lagrime peniteilti,ch
MV) @gli e la parte aegnata a Confe
ori. Di queti _molti ne rac.
i? Gl colero
Barrio, Maraoti,Da
in

j ,

di Lucio dOro (k), di GioBattila Riccio


li (l) , e d ~altri , per il che sbagli Ottavio
Beltrano(m),che lo crieda Tur-ano,Viliag-

gio di Co_enza.Suo Padre ebbe nome Abr a

mo, da cui f educato s nelle lettere, si nel


timor di Dio-3 onde divenne molto vantag
giato nella virt . Venuto all' et , ed appli
vide Romeo. Ne accrebbe il numero Paolo
Gualtieri rimato ne manocritti 5 ma n gli , cato alla vita Clericale, erv al Signore con

uni, n gli' altri ne riaettarono corripou.- - molta puritil di aetti .Portato dal deio de
dente il catalogoz cos come non lo faro ne l Luoghi Santi as in Roma, ove anche ri..
anch io, avvegnache pi numeroo di quel,

ble vivere iciolto da tutti glimpedimen..

li. Ripartir dunque i argomento in quattro ti pocea recarin la patria. Conociuta da Pa


copioiimi capitoli, che motrino , l uno i ' pa Innocenzo primo la ua virt 5 e perci
Confeori Ponteci, l altro i Confeori A,
bati , il terzo i Confeori non Abati , e non
Ponteci , e lultimo alcune clai di Con~
feori fioriti in quet ultimi ecoli. E prima

molto aezzionatoegli , lo cre Cardinale ,

cos che poi anche gli uccee nella Cattedra


li zo, Agoto del 4t '. Del di pi nel Ponte

cato , e ua morte e ns: dicorre nella Ca.


labria dominante .

DeCoan-ori Pontti,
II.. DI S. AGATONE PAPA .
C A P,

I,

Er
la Patria
lui , e del
uente
dicoro
nelladiCalabria
poeFiam.
, e iri..
COme queti mentre viero ebbero li pri..
miluoghi nella Chiea,cor"i egli con

a de vir.

D. Agotino lnvegcs (a) , che SantAgatone

queta Storia-3 accioche non meno vivi con


la recnza, che morti con la memoria,po

ebbe moglie , dalla quale poi cerc dicior

ano godere dell' onore i merit la lor vir


tu.
I. DI SAN ZOSIMO PAPA .

S.Ermete in Palermo ,oggi di San Giovanni

F U nativo queto antimo Pontece ,

l'Ontl.

Nor!

ad Ciac

c de vit
P0117..

non qual lo crie Panvino (a) per det~

e de an
toph- ol,
9.
f hitor.
del Reg.
llb.
g llb. 5.

lib
i lul
tom-P

ta da Papa San Gregorio l anno 596. ad Ur..


bico Abate, nella quale gli ordina, che vena
del uo abito Agatone , e pur lo conentir
ua moglie ..Ma perche da quetanno al

`di Cearea di Cappadocia , ma qual lo og


iune il medeimo Ciacconio ripruovante

alli quali aggiunti quelli paati nel matrimo

uraca in Calabria: Non ut quidam dini-un:


Cappadox Caaricns , fed Reatinus ex magna
Grafici , nunc Calabria dia : entimento che
fl Parimenti: di Paolo Gualtieri (d), di Gio:

nio , e gl altri receduti a quello , queti al


piu meno quin ici, quelli o cinque, o diecez
onde potrebbe conghietturarene la omma
di cento, e gi anni allor che ei al al Pon

tecatoz et- troppo matura a quel grado , e

Domenico Taonc (e),di Scipione Mazzei

diacconcia alle coe operate da lui . Con


vien dunque conchiudere, che Agatoc Pa..

la (f) , di Gabriele Barrio (g) , di Girola

pa non ia tato quello , del qual avella la

mo Maraon (il), di Ferdinando Ughelli),

ettera di San Gregorio: Monaco s, ma. non


dell'

ad,

ann-596.

degli Eremiti. E dice trarl dalla lettera crit

to di Andrea Vittorelli (b) ze l' avea con ta


ciuto nome ignicato Alfono Ciacconio (c),

opinione Panviniana, di Reatc,oggid`i Me

a 'omo lo

Ann.

i, per renderi Monaco nel Monatero di

la ua ealtazione al Pontecato , qual per


certo u il 679.,corre un framezzod anni 83.

d lib- pr.

Ca p.

vetita, ove mi rimetto. Per la ita , crive

venevole , che labbjno dopo la morte in

..WW'
.

-VTD

PARTE chO ND AJE' o o NF 3530an

1 dellOrdine di SanBcnchttoz ma diS.Equ1_

*m

39

i conio: Collqcrimantibur omnibus , tanquam

Zio, Agata in Provincia ulteriori: Apmrii Mo

publicopaeme orbatis . Mor dunque li 2.8 .

nacbus Ordini: s-Equitiiicrivc Alfono Cia;

uuigno el 783. , ed ebbe e oltura, nella


agra Bailica di d', Pietro,
P

Conio. E queto {timo lil aco lo sbaglio,on


de li Scrittori Siciliani i abbiano paaro di

121, m Palermo . Della ua~ vita non legge,

IV, DI SAN ZACCARIA PAPA ,

e non che ei era benigno, ed aabile , cos

che mai alcuno parti' da lui malcontentozhe i

LArcvecoval Citt di S.Severina , altre

abbia oprato molti miracoli, e tanto grandi,


che il nome di Taumaturgo n abbia~ ripor

queto antimo Pontece , Zaccaria: Poli..

atoz avvegnacbe dun olo abbia memo


ria , e fu quando incontratoi on un lepro

o, dovognuno l'abborr, egli con lieta fac


cia anzi l'abbraccio , e bugiatolo il rian .
Moi-" quello Banco Pontece di pe in Ro.,
ma li dicce _non di Gennaro, come molti Iti
manonna di Giugno del 682.. epellito nella
Chiea
di S- Pierro ' con queta icrizzione
epo
lcrale,
i

_volte _biberena , fil la Patria felice di

`trani!" Ionrinii lius Siberenx mag (Tr-Scie,


nunc Calabria diff, Urbe natus,rivc Alfon

u Ciaconio (a) , a, cui _orivono Scipione


:de Viti:

Mazzella (b) , Gio: Domenico Tao (c) ,

Annl.

Gabriele Barrio, (d), Girolamo Maran0ti(),


Paolo Gualtiero ( f) , Giueppe Silos (g) ,

h lllor.
del Rano

vinetto vr labito di Canonico regolare, e


Ponticalir Pez- mrxutum pondgre ulla! ,
Ut jubar irradiat, Perona: ut tonitru.
@Acque
moda ha
(F author
z perugia , dorinz fame;
'
i,

Firma: enim geir, quod dnct eloquiis.,


Dtm! ima! aqui para: 'virtus , (F' alme);

honoris a

adi-4m deorx marika:. arte zeri:.


'Pi-redini: ,bia meriris Antier ummur/Igatbq
Sedi: Apoolm fardera rma tener .
E piera: , e fai-:ci: di:: inignia Pari-um
sztcmrgta manent m'bur 'alma tuir.

Lis -uero numeret mon-m documenta tuoe


`

film

xb l.

c de An-v

Agoino Oldoini (h) , Ferdinando Ughelli


(i), GiozBattia Ricioli (k) , ed altri . Gio..

poi di S,Benedetto. Da Papa Gregorio Ill.


fu creato Prete Cardinale , e d0po la ua
morte eletto Papa lanno 74.1, In qualunque
liato ei fue ebbe empre compagne l uma.
nit, e la dolcezza z onde benche'oeo , mai

u vduto adirato 5 anzi ricontr empre l


ingiurie con li beneci. Le grandi opere del

reph
ciJ49.
lio.
.
ol
5
e Cron.
[ib-cap.

f ib. pr.
C-*u

g Mauol.
h Nen

CTBlOE-[,
Marzo.
i kcal-a.
cr. tem.p.

K Ai

uo Pontecaco i rimettono nella Calabria,


dominante, Ricco di antit, e di meriti nel
la Chief-1, mor li 15. Marzo del 752.. cpel
lito in san Pietro,

mu.lib,9,

v, DI. s, IMERIO VESCOVO

formula, oirtntum , dum ma Vita _jim-;3

111. DI SAN LEONE PAPA,

' Olti criero di queo Santo Veco.


vo, cio il Mai-tirologio Romano,

U S-Lchc gliuolo di Paolo Menejo ,

a ad 17,

un.

Pietro di Natale (b), Filippo Ferrari (c),An

b Cara].

tonio Maria Graziani (d), Paolo Reggio (e), 3 a.c

Giacobcllo (f), c Ferdinando Ugheui (g), e

Cara].

SS.

medico di gran letteratura , da cui trae


non olo il angue , ma le lettere filooche,
reche, e larine a alle quali aggiune 'la Pei-2

ne Bretij , cio nella Calabria da onei pa

sS

_zia nella muica . Vei l abito di Canonico

renti-.Clic appena tocc gli anni della dicre


zione, che guidato da lume interno, lacia~

SS.di [tal.

la omma del tutto s , che Imc-trio nacque

'aai diante , ma deerta , menando quella

fu meraviglioo nella Religione z ingolare

vita, uale portava l aprezza, e la olitudi.

nella clemenza: onde e con fatti , e con pa~

ne de luong Per conocendo , che quella

role animava empre gli altri alla_ giutizia.,

maniera di vivere non foe troppo_ icura,

ta la Patria , ed i parenti fuggi in un Iola

ridue a_ vivere_ in un Monaerio di Religio.


i di grandiima oervanza; onde argomen-`

ta Ughelli, chei foe viuro dopo il 4.00. ,


quando cominci nell Italia lOrdine Mo

in Roma,e conociuta la ua virt , t pro

naico e RaOi. dunque Monaco. nel udetto

mo o da Papa Agatonc alla_ porpora-3 onde

Monaerioi ces grande l aprezza della '


_ua vita, , qual. mcn fra digiuni , orazioni,

Anataio riconobbe in lui rr mngarime


doti, cio l*` eloquenza nel_ maneggio dene.
gozj, la diligenza nelle coe agre; e la libe-t
ralir con poverclli: Singularcm eloquntiamz
exaumia 'divinis myteriis judczmenique

auperum curamiNella_ qualiiltima virt tan

to l vantagi, che quando ei mor, l meri


t le lagrimc univcrlali di tutti ,die Ciac
"

Itai.

acr. tom.

ieras , (fa lcmcnia ut , Homres verbo 2 (T


exemplo ad juiriam,fortimdinein, &ammira-z
;em , atque benignitatem borrabatur , Paato .

oi gli uccee :il Pontecato lanno mede`


nno 682., Nell amminitrazione del grado_

e vite di
f vite di

regolare nel Monaerio della Bagnara , do


ve i perfczzion non pure nella dottrina,ma`
nella virt. Alfono Ciacconio crive, ch ei

alla fortezzaJed alla benignit: Religia zii-a,l

d in vi

(a iplus.

vi ilie , cilicj , ed o naltra maniera di af


iggere il-orpo , c e collo e ne diue il
nome, non olo nel Chiotro, ma e fuori da

quello, mo a Roma, al Pontece regnante.


uindi mancando di Patore la_ Chiea d'A
mclia, lo. i_ dee Per uo_ Vecovo., cono

ciuto per ola_ fama , e n' ebbe gli eprei


comandi da Roma; onde` 1 convince lo sba
glio di chi lo volle Vecovo d Imcra-.Non
inc.

pr. Efo-A
mex*

.--\

CA LA'BRA' SA N TA" LIO t.

40

inegnava. coa, che tolto non la conumati

'inimit- per la antit della vita, e per ia, gi..

lc o c011ccnfpio del vjvcrc, o con la mara

ria dc'mirgcoli. Bindi dal uo grido portaT

viglia demiracoii , dc qugli cisz dono in


golarc. Mor h' 17. GUgiw , cd il uo fun::

to vcnnc da Rvnng ua Patxia S. Leone a


mcrtchi
a ua diciplina
, non nello
sin'
igann 5 otto
onci'oiach
cia lui ixqtto

rale venne aompagpato oail lagi'imc di


tutto i] p0pio. Il lo Corpo e m Cremona,
ovc venne trasferito per ordmc di Ottone I.
li 19. Ottobrc'dcl 965M.: kipoo 'ncllg Cait
[cdi-ale in' (m epolcro di mnrmo,da cui traf

Pirito, ordinato daccrciotc facto Axchidia


cono,divcnnc cos famoo,hc la Critianit
di (Luchia lo chiam per uo Plato : Cujus
opinioni: Leo fama peru-ams, bano ela-petendum

10 lanno 12.96, da Sicardu Vecovo di Cie

'venir, dii 10 &crittore medcimOOra cen

mom'zi ri poo

do cgil` morto , pr-ch non avcc a perde ri

.:Litio epolcro piu nobile

VL gi Malmo. Ysovo,

.in tempo_ alcuno la ua memoxa, i uoi Con


cittadini
un Villaggio,
{dome
lo fabricarono
dilro S., Cirillo.
` i ' c' dal uo

U la patria di qucq Santo la (Zitti di


F Reggio, ovc poi proitcndoi non meno

V111- D.; sUs-Fmo VEsc-OVO;

nella lettere, che clic virt ,

vcpilc ini

Due or ora decritti piac daggungc_


A xe ii terzo Ci tradino ,` e Vetovo' di

gnc in quel Cicro.


grz} di hg: o piu ;imi
Lc, 0 piu cax'itQtixg , o piu caio', ipomma.
cale , che manando aqilcliq Chiee; ii uo

Reggio, SLphbio . Non abbiamo aitxu del,

Vantggiooyo gpcilaz 0_qu Qyzranc 1:;

la 111;; vita, e virt, e non che quando tuctz


la Calabria-,e Bjili iirono poc a acco,
cd a fuoo daiuror Sarenio, la ola Cit-
:Ti
d_`i Reggq
and 'preervata
zionii
di qudionS.Prclato
. Vie'g'lidalla
nellaora:
di:

fama da per tuo, trac pclf xivcxfirlo il Mill'?


;irc SJLCO, e qoi on1pagqi, 311913 che

gnit anni quattordpci F c ripos nel Signor =

paava in Sicilia, cori pcnliro

laznno 9x6

Prelato , `Silno per xcggcxla 'venn otituiz


Z0 con applauo di tout-Sg fu Sa}th Prix-na:.
chip., If-larura, lo f pqxmcqcc 4 con piu

1:1 ua Rljginp; Chi:

plantarvi

'

"

ipcji :gdqlquqnti

giornii pas in 'Meina , Laciando molto

1x. p1 s. GIORGIO VESCOVO..

conolara la Citt con la peran za di dpvxy


vi fondare il zo monaico itutoz molti

P I ofur-c ogo lc memorie dSpci Pon_

penamo, ch: ilano_ Prclazo gli abbia @Nato

lcC eguenti, pr pria dis.. Giorgio,

,dicepoli del pucc ,pcr ritrovari ih'utti,


quando ci; Per ripzigryif arbch {cm-;1 ai].
tro cguioi 'qucllox quci non izrcigbo
no volati al Cig-10,' rci NIQHI (19114 pada.,

id Vgcuvo di Tauriana . Vi circa gli an,

ni' 62.0. cd eendo poi morto,f cpcllito nel


vicino Icmio di s. Fantino di Mopaci Ba
s
Miani-Cos
'
,
x. 13; &GIOVANNI vxzsovoz

Rolmco' (a)

INR;

inf-;dda di Mhiiczt . Vic Siinio anni 25. in


queilaiCalrcdraiL', cripos pci Sgnoxf Cox}
grin} ph); di anciti!. 7Y
FU Giovqmzj` Vpvo pgrixpmc da Tau

WL_ m_ s.1R1LLo;VEsovo._.

riana ,n aprei, o cprimq , o c dopo,

S, Giorgio, qucq crto, che non QlfGPH-_ l


Nchc_ Queto Sanno Prelato? fil Cittadino, s li 63o.`c cos come; laltro (oggiugne il?
. . c Vcioyo di Rc giu, uomo di tante-L5; Rojnco) morto con grn fama dj aintt,VCn-, i
A'VZFQ.
{u-ul.

antiton quanta 10' _qlk-rive il` gra-co SClF-_


tore (a) della Vita dj S., Lonc, 'Vcjgoyoqi

neellito 1.191, rligxoiiinx0`Teinpo d San


fanculo. Di amaxiduc fa xapcrdo nella;

Catania., riferito dj} Ottljfi, ajetanq g Brut_

yixdj &Murino; i raccomaQhc tutti c tr I


ucendo luminoi_ 4a} epolcro rianaonq
qn'infcrmm_

l'5

;agl-1:13.

o tcnpzje _C-zlabricis i1} partis [ir. xlknz

m_ meriti _Cyri-llus nomine wide? vnprfalgilis


gnis
vic:
[ig/?ris
pretercunzjce
lluzfzzmz,
genere, operibus
Ponti
"fate
illujrjoyf
qgmdzji-SJ-jfhic
cne
,_ QAEztfee-s
d ~_ `

l'

mami-_z h

x1.- DI. GEOSUB, VESCOVO.


.A Citt dellAmath altr volte Chic-.ix`

Lnior,]`4pientia mgxzrcf_ [im-x, prlarfs :n -_

ide, [D'USAIMIS inpe, dh in Cbcpjtqtt,-_ L Cattedracpggd uhitzi aijuella di ro-z

eq, fu la; Patria ,' 'e la} Sedia di qco Santo_


: afigezt; uzerbu} jrcordiaz, Naama;
films, exiny [p,` dom-img, qnilio, grgduqne dz_ ~ ici-apo, del quale Davide Romeo (a), Giro
gzzitatis* Paterniiqus aefu tim-veroch_ - lamo Mairatoci (xed' alti-j Scrittori non di~,
'antecdebat zyrgzllg; C.1 lab_r1;x.'1{1c_ @Ruff [r-j Zono altro , e non che Ei @v-Peluo, Wa.
1167,#tu Rbcgtm_ 'zqr'atztrx cum Prin-cipqtvis; x

;mega di'. s-Brnazxcxno.

ortizu; etjhblzfgtcm' &tipe-4m, 'Qi'rtu-z_ f


bus admiizzndix , (F vpndorm owf :
gnorum aqmn babeba-f WWW? FWF

;Kn- DEL_ B-.PQLCRONIQ YESCQVQ

'riquc
percckbre
pu
quazi dicoro
apbizltmut
_..- u
'
difngucnObC.-d11Ure
il
JL
{zf
,.:hi
c
,

r"

al

Vcovp_ di Genin-zia ed qdin


i F U-cglf
Saecndotc S. Bartolomeo da Simmari ,
.. _ .7- ,.4

1.

"44... -A-

[alto
,.,

w,... ".-.e y .....r

,_

.A.

>..

"

'

.T_

"-

-~.f

Indic
sbs:..Econc.
L14531}- 1 3.

*Mc:

DE'CONFESSLORIP
a_

PONTEFICI CAP. I.

41

tratto dalleminente ua antit . Vie dopo della ua patria , onde ne commee l ordine

u mille , n altro abbiamo della ua vita . 5c I al Cardinal Firmano , dal quale chiamato il
ne f raccordo con titolo di Beato nella vi

frate, e dichiaratOgli lordine Poncincio,t.1l

ca del udetto- San Bartolomeo, critta da

mente ne rimae atterrito , che enza dar ri


poa al Cardinale,ucito al di fuori,overa

.Daniele uo dicepolo .

no molti deuoi Prati , cominci a gridare,

xm. DEL B. LEONE vrscovo.

occorretemi Fratelli, occorrctemi 5 e chie

F Ior queo Santo Prelato nel 13. ecolo

dendo quelli, qual accidente gli foe occor


o, egli altro non replicava , ie non che oc

nella Chiea di Gierace , eletto in quella

corretemi, occorretemi . orzato alla ne,

lanno 12.52. Bello abbia operato la caligi


ne di quei ecoli non ce lo permette; olo ci
ha fatto intendere, che vie in maniera,che

die: lo fin'ora ho empre con la Diograzia


oervata la Regola , h empre predicato al
Popolo, h empre in cella menato vita pri
vata, oggid vogliono promovermi a Chic`
e, quali lo mai h ambito . Dunque lacer
voi i N n. Mali querele intei- dal Cardi
nale,e riferite al Papa , i opee la ua pro
mozione. Di l ad otto giorni punto da ii

dopo la morte i acquit il nome di Beato .


Ughel. Vecovi di Gierace.
Indico lo de Vecovi di Gia-ace.

XIV. DEL B. MATTEO VESCOVO.

moli della cocienza per non aver ubidito,

Uanto pi ella certa la Nazione di


Q quelio S. Pontece, cio,c`he fu notroz
tanto pi ne v incerta la Patria, non poten
doene diegnare quela, o quell altra Citt.

ritorn dal Pontece , e rimee nelle ue


mani 5 ma ritrovandoi proveduta qUella

Chiea , non i fe altro . Matteo adunque di


brigato dallonore , ripigli la predicazione

F e li Monaco Cierciene , e dicepolo

Appoiolica con molto utile dell'Anime . E

del B. Ab. Giovan Giacchino , al quale uc

perche morto Papa Nicol , e ucceduto Pa


pa Callio III. bandi l anno 1455.1;1 Cro
ciata contro de Turchi , ervendoi perci

cee dopo la ua morte lanno 12.02. all'Aba


zia di S.Giovanni a Fiore, qual govern an
ni 32.. con gran fama di antit . Eletto poi
Vecovo della Chiea di Gerunzia , oggidl
Cariati, la ree con la medeima antit lino
al 12.42.., nel qual`anno mori, laciando di e,

de'Erati Minori , Matteo non tralaci di far

la ua parte nella Calabriaz onde predicando


raccole tanto danaro, che pot armarne due
galere, altri dicono tr, delle quali fatto egli

e dalla ua virt un gratiimo odore. Gabrie

capo , portando in mano lo tendardo di

le Barrio, dc itu Cal. [1'114. Girolamo .Marao


n', Cromdi Calab. lib.4.. 6.14.}'erdinando Ugth

Crio , e nel petto la Croce , navig nell


Aia,dove per tr anni continui travagli in

ti, [tal,`agr.tam.9.1:`pijCbar: Gregorio de Lau


de, mirabil. 11.27.

Criiani, e portandoli in paei di libert . Ri

XV. DEL B. BERNARDO VESCOVO.

tornato in Italia, ed eendo molto conociu


to il uome'rito da Enea Silvio Piccolomini,

defeo , o rubando , o ricattando Schiavi

il quale con nome di Pio II. , era UCCeduto

V' Acque queto Santo Prelato in Ceren


L zia , e ve labito Citerciene, u di
cePolo del B. Abate Giovan Uiachino , e
poi Abate della Sambucina , dalla quale poi
circa li 12.09. pas alla Chiea medeima da

a Papa Callio , in remunerazione delle ue


fatiche, lo cre Arcivecovo di Roano: Era

di quel tempo la Chiea di Roano ervita da


Greci, ed al rito greco, il chedipiacendo al

correndo al Funerale unimmena moltitudi-

Santo Prelato riole traportarla al rito lati


no 5 e perci laciati i Canonici greci nella
lor Cattedrale antica,ordin che per li latini
i fabricae un Duomo pi magnico . Sdc~
tag nando la nuova fabricai Greci , non pure

ne di Popolo-Cos glAutori rie` it

. nOn vollerodar ajuto alla fabrica; ma oltre

Gerunzia . Vie antamentc cos Religioo,

come Prelato , avvegnache non apehmo li


particolari della ua vita. Mor li 12.16 ,con
i opra

pi imbelialiti sabricavano di notte tutto

xvi; DEL &MATT-EO , i O - . Iddio,Chevoleaa


ci, che li Latini tabricavano
. Ma
tutte maniereil giorno
tirar avanti
RA;
*L
_ .
;._
Eggio f la patria felice di quco B.Ar quellafabriCa, f che tutti i gliuoli deGre
R civecovo.Trac eglii uoi natali lan
no -141 . dalla Famiglia Saracena , e venu..l
to allet ,,ed applicatoi alle lettere li prott

ci nace ero con la bocca deforme , a guia

di porci Atterriti perci da queo accidente


li Greci'e da quello, quale imavano , com

re Sagre, ed alla piet , divenne inigne Pre~

egli era, caigo del Cielo, rei pi aggi , i


pentir
el commeo fallo , upplicando
di perd ` Iddio , ed il Prelato : COsi, e ce
s la nacita moruoa defanciulli , e i tir
avanti la fabric . Altri dicono , che queio

dicatore, e compagno di S.Bernardino. Mo

avvenimento non fil per la fabrica del Duo

o perci dalla ua fama Papa Nicol V.vol

mo , madel Monaiero del uo Ordine , ot


to titolo di S. Bernardino . Govern Matteo

a maraviglia. Ma conocendo, che la vita.

del ecolo non era troppo icura , entr nelli


Ordine deFrati Minori dellOervanza, p0
co dianzi iiituito, nel quale datoi alle lette-

le promoverlo alla Chiea Arcivecovile

7*.

anni

W
-...,,Wi

CALABRlA SANTAPLIBRO l.
-

,f

4a
anni 2.1. , e empre antamcnte queta Chie
a,e moi-i con grandopinione di antit lan
no 1481. epeliito nella Cattedrale con que
o Epitao _.

[lam: , quam term': , ille cujur lau: e


perennis,

Trauulit in latinum Eccleam de grato


ad cultum Diziinum ,
Cui nome e Matte: , quem in Preu
lcm elogio .Deus .
Ordini: fuit Minorum , qui `in numero fuit

Magna: Pmdicarorum ,

ma di qual Religione, ed in qual Monatero,


non picciolo il divario. Tritemio (a) , Ar.
noldo Uvione (b), Fili po da Ber amo (c) ,
Gabriele Barrio (d),(Pirolamo araotie),
ed altri lo vogliono Monaco , ed Abate Be

nedettino nel Monaero pollo in Ravenna.


Dipiacque quello entimento ;al Cardinal
Baronio( f) z onde riprendendo .alcuni di
no nellantichit famoi nelle _lettcre, enella

Aml.M.CCCCLX.YX,

tale, e ne oggiugne la ragionez mentre a


vendo il Santo favellato di propoito deuoi
Monaci, _non f raccordo alcuno, n di San

i460. 5.2.7. Paolo Gualtieri, li_b.p.c.54. Ferdi

nando [Tg/2621i, 1tal.Sacr.tom.9.Arc/. RoMar


tiro logfrancijc., Ad diem 23.N0tembris,

melitanoz onde dopo di aver riferito il en

uarcio del foglio diaceetteimo e ne reca

timento di Seo .Senee , del Baronio , del


Bellarmino, di Poevino, di Gualtieri , e di
Spondano, che Monaco lo vogliono, ed A
bate, conchiude , quod ,innui datur oetuum,
illud alzud Monachorum genus Elianum, ;3* Pra.
phetirum, non nuperum illud D. Benedic'i pul
lulare tune ;af-tum , amulatum fui, E piu

accenna egli eere ato Abate nel Monale


ro di S.Nicol, e che ivi divertito il raccor`

dato Cala, gli preag le glorie Vecovili. E


letto adunque 'Vecovo di Caano ripugn
quanto pot, ma nalmente laccett, aven

dovi il Cielo impegnato il uo potere con al


cune voci terribili : crive il Pappaidero ,
che per la ua antit parve rappreentare.)
uno di quelli antichi Vecovi della .nacente
Chiea . Mori alquanto appreo prima del

1255. chiaro per antit, e miracoli , pianto


da tutt _i uoi.

Padero vita. Carlo Cala tomarfol. _188.e 2,98.

De Cozz/Eori Abati.
C A P.

I I.

e ,

.A dignit Abaziale quantunque non.


uguagli la Ponticia , non per tanto
non la iegue nelle prerogative,avendo~
ne molte communi . Onde avendo nel prece
dente Capitolo dicoro de S anti, e de Bea

ti, quali gi _illulrarono la Calabria in quali~


td di Confeori Ponteeizrela da tener rac
cordo nel preente di quelli,quali le oriro
no in eno, aCCOppiando con la antit la.

prerogativa Abazialc
I. DI S.CASSIODORO ABATE.

ln-n'.

gi. _Haze porro . . . uicienti con-vimini:

Monachini profeiribm, .Eliam's 'Uidelice :,42

mulatorem accenferi `debere. A cui poi ocri


e Fra Timoteo del medeimo llituto (h). L
1a , Tirelli
e laltraAgotinianOii)
_di quee opinioni
ripruova_
Luigi
, ed inti-od
ace;

hialib. i
l Secol

1a terza ripartita in due capi, qualio rappor

min-ann.
563.114'.

h Cron. f
Agoit. to

to qui con le ue parole ,,lo per me(dicegli)


pi too direi , _ch aves egli medeimo
fondato un nuovo llituto , e fe ure ro
fes la Regola d alcun .altro

E tom.;

Annal. ad

Catodorum non enedilinis, ed anti quioribus

Gio-nanni Cal Epi.ad ipum . Valerio Pap

ad in
no 4940

runr, eum agemipje de Monachr a e t'ollelir


in Commentario de dl'UIiJ lee'Zionilmsz nec alla

S to l' alerio Pappaidero , quale per nOn

nella Vita di Giovanni da Cala , nel quale l

:Ci-onir

Benedetto, n del uo lituto : Sed quid inu

m avvenuto nn ora di vedere , Un olo

Crie _la Vita diqueio antimo Prela~

d lib. I.
ol.

pcr . Cajjiodorum pro animi arbitrio ub eju


dem Sanli Bendii Regula _Monacum refe

quidem ( cum in eo arg/zmento verati ) Sait


ti Bencdii, velRegularum ipjur , babuerit
mentionem.Lliae- cert ante omnia iprjiiir M0
nacbir ob oculos pone-die eranr . Contea Gio:
Battita Lezzana ( ) non volendolo Benedet
tino, e lbggiugne , che 'anzi tato ulle Car

XVIl. DEL B. NICOLO VESCOVO.

c u ppl.
ib.

virtu, tutti li Veirono Religioi di &Bene

Scrivono con molta lode di lui Franceco


Gonzaga, par.z.Pr0'u.Cabn-Barazza Barezzi,
Crou .4.p.lib.z.c.zo.Luca UU adingo,Ann,tom.5.

Gz'L-ellini , Comm. lii 1. 17.4. Bzow'o , ad ann.

3A

lllJ-Z-C.z.

quella Religione, PCIOChc quanti ritrovai-o

[dCttO, ne reca in ,ricontro S. Caiodoro li


mato _da lo'ro ,Monaco Benedittino , ma non

4428. 58.6., am:. 1438.5.4sann. 1444.5. 4.6.


an11.1449. 5. 13. , e tom, 6. ami. 1460. zi. ;6.

de Vi: il
lu.
b Li gn. i
VII;

e islato

_rc , quella foe quella del noer S. A


golino , e produrrei per probabile fonda
mento l aver egli fondato il uo Monate

rio nellultima parte dItalia, non molto


dallAfrica lontana , in cui oriva il noro
Agoliniano Monacato :_ L eer egli lato
grandemente div0to del P. S. Agotino, co
.me i cava dalle ue opere 5 lavere altres
avuta tretta famigliarit con un detto, e ve~

nerabile Abate Africano , chiamato* Pietro,


e per coneguenza Agoliniano,il quale com
pil l`opere dello teo uo P.S.Ag'0ino,e0_
me teica lo eo Caodoro nel cap.8. de

divinis ,leionibus : e tanto pi facilmente a


ci credere minduco , quanto che s aver

He S. Caodoro foe ato M0naco,ed

egli aVUto due ue parenti del medeimo no-

_ Abate , egli commune entire di turtiz

iro ItitLito, cio il dire S.Pt0ba, e &Galla ,,


,Fin

CONFESSOR I

ftt

K AW-

ABT-I CAP. 11.

*4;

Fin qu il Tirelli, a -cui io ocrivo per quel

timorate del Signore. Ancor egli fanciullml

lo tocca la prima parte, cio,che Caiodoro


non avee vetito abito alcuno di Religioo

dimorando portata di vecchio , fu dato ad

naero otto Ravenna dell' Ordine Benedet


tino z eendo iato il uo Monatero non in

tordici quai ignudoz cos con la fame, e col


freddo martiriznndo il uu corpo innocen
te . Non per mancava il Cielo di rilorarlo
couoi favori ,ingolarmente con l appari
cenze, e rivelazioni Divine, delle quali pe
r altro di particolare non raccontano i
Scrittori della ua vita . Divenuto Abate non
pu a pieno riferiri la prudente vigilanza,

allevare nel vicino Monaero , dove con


ib'tuto da altri fondato ;ma un'altro die l'Abito Religioo vie vita d Angiolo . F
rente da tutti, eo] da e medermo ordinato. r mirabile ne Vaincnza 5 concoiache paava
Onde v in conto* di favola , come crive enza guar cibo di orte alcuna li quindici,
Gallonio (k) tucto ci , che i dice del Mo e venti giorni i cd altre volte i anni quat

eonl'd Bel

lulu!!

` Ravenna,ma in Calabria, come dimora una

lettera di Papa S.Gregorio,e pruova il Car


dinal Baronio , e ocrivono Lezzana , To
relli ,ed altri, e diceva dal luogo ov era
v fondato, Vivarene, o Caellene .

Cos dunque liabilita la profeione Reli


gioa del Santo, uopo egli e di metterci sul
nlo della ua vita . Nacque egli nella Citt
di Squillace,come io dimoro altrove, cir

con la quale governava il Sagro Cenobio, la

carit , e lamorevolczza vero de Monaci


uoi udditi . Illuirato da lume Divino, pre

ca il 458., o 4.61. , daGenitori di altiimo.

veggendo le erudeliime calamit, quali o

legnaggio,ed applicato alle letterer prot


t tanto, quanto danno a vedere , e gli uci
tenuti, ei libri critti da lui . Ingombrata in

praltavano alla Calabria dal furor Saraceni

tanto lItalia.da`Goti,ed eendo .celebre nel


la virt, e nelle cienze il nome di Caodo

ro, venne aegnato per Maetro nella F ilo


oa a Teodoricu , che poi f RD dltalia,
nel qual oeio diportato qual i conveni
va, 11 avanz a piu gradi Cancelliero, Segre
tario, Senatore, Conole ordinario, Bello
re dell'Impcrial Palag io, Patrizio Romano,
e Prefetto di tutta lt iaz non olo otto al
R Teodorico , ma ancora otto Alarico , ed

oltre pi avrebbe tirare le ile glorie , e fa


iidiuo delle coe del mondo,o come altri di

cono, lomacato delle gotiche crudelt , ab


bandonando il ecolo,e fabricato a ue pee

il nobile Monaiero nel Territorio di Squil

co , ele grandi raggi , quali era per patire

lOrdine monaico, a guia di novello Gic


remia pree a deplorarle z e perci nocte , e
giorno viitando le ue Chiee con occhi ba
gnati di lagrime o pirando diceazche opra
tava tempo', cos calamitoo , che le Sa re
Bailiche doveano tramutar in ialle di oz
zi giumenti , e iSagri Libri gittati per di
preggio a agrilego fuoco . be a cao sin
contrava con alcuno deuoi,ah gliuolo(gli

diceva) io ti piango per morto z e cos`1 cam


minando, e piangendo non volea prender ci
bo alcuno , e e poi racco volea ritorar,
ol'era derbe crude , raccolte nelle campa
gne . E quantunque avviato dal B. Nilo (che
non lungi dal uo Monaero _di S. Mercu
rio in una grotta aiggeva il uo corpo in

lace ua Patria , non avee profeato vita

penitenza) a voler ritornare fra'uoi Mon a

monatica : Nell ozio , e quiete della quale


inteo non mono al protto dello pirito,che
a regirar le ue dette fatiche,come in quel
lo savanz s,ehe ne riport il nome di Bea
to , e di Santo-3v cos in quete s acquit il

ci zegli per non lo conent mai : onde o


pravenute le correrie deBarbari , quai p0
cro a ragge, ed, a fuoco la Calabria , enza
perdonarla a Chiee , ed a Monaerj , dopo

laver egli` tollerati inniti ltrapazzi, prei in

nome di Princi z deLetterati del uo eCOlo: vua compagnia Vitale,e Niceforo uoi dice
Leggal_ la Cal
erudita. Conummato
poli di antima vita, abbandonata la Cala
nalmente dalle fatiche s'corporali nella det- bria, and pellegrino pel Mondo . Vidde il
tatura da tanti libri, come pirituali dall'ai~
enza , vigilie, ed orazione , in et aai de
repita di anni 94., o 97.ripos felicemente
el Signore l anno corrente di quel ecolo
55. Per quello tocca la dottrina crivono di

Peloponeo , ove nella Citt di Chiao per


lungo tempo riplend con la luce demira
coli.Pas in Atene,a riverire il Sagro Tem

pio della Vergine : Venne in Liria al Se


polcro del' Santo Martire AchilleoDi l pall

s in Tealonica , ed altre Citt della Gre


ui inni z; utoriz e per quello tocca la San
`
' ` ,o di Beach, o di Santo . -'t
cia, nequal pellegrinaggi conum anni ot
Amo
'.- ion Lignum MMI-:olo Gualtie
to, enza mai rilaciar dal gi preo rigore
ri lil). p. c. " t; Davide Romeo Indice de Santi. di vita penitente . Gi molto vecchio vol al
Gabriele Barrio do miq. lib.5. Girolamo Fa
Cielo dopo il 95-0.li 30 . Agolo zper la da
fea celebra li 2.4.. Luglio . Il Menologio
bri mem.di Razze-n.124,,ANBU .e ;4%. z' `
Greco lo chiama Santo operator di miracoli.
Il.

S. FANTIBQ ABATE. J ; Eodem die Natali: Sani miraculorum effeto

Aux-lana , Citt o gid deirutta , e on ris Pbantini.Menolog.Greco ad diem ;0.Augu


ol quanto dalle ue rovine rinacque ,in i . Gabriele Barrio [ib. 2.. ol. 175'. Girolamo
to poco. diante la Citt di Seminara, f la Maraoti Cm. lib. p. a. .Da-vide Romeo 1
dice deSS.Paolo G'ua ltiero lib.z.c.Martirologia
atria dis ueo Santo ,ove nacque da Gior
io, e da, ` 'ree, amendue perone onee , e i .Romano ad ;0.Ang. Barouio Annot.ad go. Aug.
. i

il

F ,2

.,

m. DI

,tx4 -

44

.>-

CALARIAANTA LIBRO!.
tutte le contrade allinterno . Accrebbe que:
III. DI S. LUCA ABATE.

o grido un in olar avvenimento, occoro-

gli col Barone andolfo . (Mei enza ri '


Ittadino di Tauriana, Monaco di S. Ba
ilio , e Fratello di San Fantino fi que

u Santo Abate . (Mello egli avee operato


di virtuoo, e di miracoloo,la poca diligen-~

za de' notri antichi ne priv la poterit


Queo olo ci rea , che dopo la partenza
coine s detto , del Fratello , venne eletto
Abate di quel Sagra Cenobio, quale gover

n con prudentima antit . s. Bartolomeo


da Roano Vita di S. Nilo . Gabriele Barrio
de antiqu. Cal. [ib. . . fb]. Girolamo Maraoti
Cro. Zib.p. c. 35. Davide Romeo Indice de SS.
Paolo Gualtiero lil. c.

guardo alla cocienza,e enza ripetto aluo


hi agri pree ad occupare alcuni beni del
onaero, detto di S. Giuliano , di cui egli
era Abate 5 ed avvegnache paternamente am~

monito dal Santo , mai per volle rilaciari '


dalla agrilega rapina; onde glie ne avvenne
deerne rapito viibilmenne all'inerno:Suc
ceo,qual concordevolmente attribuito alle
ue orazioni, gli acquit gran fama, e gli

porto numeroi concori . Sicch, o per fug


gir la vana gloria, o per incontrare la quiete

dello pirito, pas nel Monaerio detto de


Carboni,un ritor non meno con la fabri
' ca delle mura,che con la riforma de' coumi.

IV. DI S. LUCA II. ABATE.


N On abbiamo la Patria di queto Santo
Abate, ma la nazione, cio la Calabria,
comio altrove diputo contro dalcuniScrit
tori Siciliani, che lo paarono di n . Furo
no uoi Genitori Giovanni, e Tedebia.- ,
uali con molta diligenza l' educarono nel
anto ervizio di Dio. Fioriva di quel tempo

Ma turbando la quiete comune le peo


correrie deSaraceni , e li ripas in Agr u
rnento, per recare auoi onaci un qualche
rifugio, e lo rec non r atoi, ma a tutti i
Cittadini del luogo z 'oncioiache ae diatq
quel Catello daSaraceni, nulla] giovando,
o la natura del ito, ola bravura dedifeno

ri, era u gli ultimi repiri del cadere . Veg

in Argir di Sicilia con gran fama un Mo

corcro a dtvmi , upplicando linterceone

naero di Monaci Bailianiz onde il Giovi

del S anto Abate Luca . Intenerito l uomo

netto tratto dalla lor fama paato ivi, fu del


agro abito vetito dall Abate Saba . Sorto
intanto il grido di S.Elia di Re' io , il quale

anto alle lagrime de upplichevoli i poe


achieder il opirato occoro dal Cielo , e

fatta una cuola di Santimi

anmoo incontro a nemici , precedendo l

onaci , fra

p.

fu eaudito, avendone in ripoa, ch eca


eercici de Terrazzani col uo baone. U

quali gi viero S.Filareto,S.Za<':caria,ed al


tri,erano pettacolo al mondo,egli moo da
quella anta fama ritorn in Calabria,e sac
compagn con quei Servi del Signore. Il Si

guerrier0,ao s dun bianchimo caval

gnore per , che neuoi conigli occhiuto

duta talmente atterri gli empj , che voltato

per amplicare le glorie del uo nome) ,


quanti profeavano deer dicepoli nella...

le palle, i dierono a vergognoa fuga. Ric~


eo adunque di tanti meriti ree lanima al

cr, ma veduto da nemici in forma d'armata

lo, circondato tutto di plendori 5 quella ve

cuola di S.Elia, tanti ordin Maeri di q i

Signore 1113. Ottobre del 993. accompa

rito, con deinarli in varie parti della C a

gnaulolo
ancbeche
dopo
morteLuca
una suo
gran
co~ i
pia
di miracoli,
lAbate
quarto

bria, della Sicilia, e della Bailicata.Del nu


r. .

ucceore fabricatagli una Chiea, vi trasfe ~


ri le ue reliquie, e con 2th , poolica
comincio a celebrargli gli eccleia 'ci uci*
Crebbe la ua venerazione con la Protette-Jil;
in un Caello detto Noja,dove in una Chie
a, congrata allAppotolo S. Pietro , e po, ria, e Padronanza di lui, alla quale i otto
ia dentro una gran elva, trae la Vita fra la poero quei d'Agrumento.
Paolo Emilio Santoro [or. Carbon. Paola
grime,e digiuni anni ette . E quantunquu
Gualtieri
11'114:. C.3 6. Onu-io Cajetan. Vita SS.
avee diegnato divivere olo a e medei
mo, equetrato da ogni umano conorzio , Sil-'1
i,...

mero di queti f il noro Ab. Luca, il qua;


le partito dalle parti di Reggio,and necon
ni della Calabria uperiore , pr0priamente

i",

lddio per,che l'avea ordinato anzi Maetro

V. DI SAN NICO-L' r ABATE.


di molti, too ne mand la conocenza da., .
KN
per tutto con la luce demiracoli: Quindi da
;fF-*cz 2
tiigli molti per dicepoli , e laciandone al ,i E Bbe i uoi natali queo Santo in
cuni al luogo medeimo , egli con gli altri
l'anno 905. da Genitori nobili, e ricchi;
pas in Agrumento, neconni della Baili quali por morti, nel mentre egli era fanciul
cata, dove riorata la Chiea di S.Gi0vanni,

lo, cadde otto la cura d'una ua orella mag i

labit con quella religioa comitiva . Non giore d ea ,dalla quale crebbe tant o dici
i lun tempo nacoto, peroche la molti plmato , che in quella ua -fanciullezza anzi
tudine emiracoli, rianando infermi col o ernbrava vecchio di enn0.Creciuto poi ne
anni,,_o
e raredato
da della
quel orella
primo ,ervo
lo tocco delle veti, liberando energumeni, e gli
re, foe
per la morte
o perv
porgentlo caritativo occoro ad un innit
i di biognevoli,ne f roo volare il grido per altro accidente , e port ato da giovanil caldi
`

F,
W,

;Kagome

.: .- . l

-rr.-- v.

gendo dunque mancarin gli umani ajuri, ni

re,

C* 'CONFssom-ABATI CAP. 11. `

4;

re, dicono alcuni, che li cas, altri, che co


nobbe-libidinoamente una tal donna , dalla

quale ebbe una gliuola . Comunque folle,


o morta, o abbandonata quella donna , mo_

glie, o meretrice, fatta delle ue robbe una_

orna, tutta la dipens a`poveri . Indi


rioluto d'abbandonare a tutto conto il m6

nore, chiodata la delira tr volte lo bene


iez onde too tranquill la tempea,cd al-
lora, e per emprc.Non contento il demonio
di cos combatterlo al di dentro,lo peregui
t al di fuori, apparendogli viibile , ed im
piagandolo una, e due volte crudelmentu
nel corpo, benche too dalla divina libera_

do ve labito religioo di &Bailio nel Mo

lit rianatone, ebbe a imar quelle piaghu

naero di S. Nazario , non avendo ancora)

aperte more damore .Ebbe grande pirito


dumilt,onde perci mai volle ordinarli Sa

compiuto l'anno trenteimo dellet uaCosi


dunque paato dal ecolo alla Religione,col
nuovo abito intrapree un nuovo modo di

cerdote,e talora eendo mancato lArcive


covo di Roano, avvegnachc coIICordevol

mente eletto dal Clero,e dal Popolo,non pu


vivere, anzi di penare. Concioiache comin
ciando dallainenza in caigo delle delizie re non conent , ma fugoito nel vicino de
date al corpo, per quaranta giorni non man erto, tanto vi i naco o , nche inteo,
gi che frutti, n bev che acqua . lndi .poi che quella Chiea era di gi provveduta.Gli
mai bev vino, n mangi, che una orte di f`u famigliarimo lo pirito della profezia-5
minera,
e empre
dopo
la la
caduca
del Sole
La Wareiima
avanti
Paca
digiunava
con. onde pot predire al Principe di Capua la
perdita del Principato , ed all'lmptrator Ot
olo pane,ed acqua, e talvolta vidde il quin
tone, ed a Papa Gre orio V. la lor morto .
to giorno enza cibo veruno, ed altre VUltU
in venti, o come altri dicono, eanta gior
ni non rior , che due volte , laciando
quellaltro maraviglia,cio, che aenne dal

Non ebbe ferma la anzaz concioache ve

pi nudi, el corpo covcrto con una ola to;

biltu` Capuana proceonalmente,con Croce,

nica, inteluta di peli di capra z e perci piu


too cilicio, che vee: Il dormire cos par

candele, inceno , ,e da`Sacerdoti ponti! cal

co,-che mai opravanz lora, e empre ulla

detto lor Patriarca. Oltre pas in Gaeta,a~


bricando il Monaero di Serpenteri , quala
bit con elanta Monaci uoi dicepoli . ln
tea ratanto la carcerazione di Filogato u o

ito del agro Abito nel Monaero di S.Na


zario, indi pas a quel di S.Mcrcurio , poi a
quel di S.Adriano . Anzi abbandonando la.,
bere lo pazio di undeci mei . N fu meno `alabria, pas in Campagna a Montecaino,
auero il veire, qualera il capo covcrto,li dove u ricevuto da quei Monaci,e dalla no

nuda terra. Ii tempo cos lavea ripartito:


Dal Mattutino aTerza crivea libri, ingo
larmente Salmi ?non eendo ancora intro
dotto luo delle tampe: Da Terza a Seia.

mente veiti,appunto come e foe S. Bene

Ccittadino,che da Veco'ro di Piacenza per

opera di Crecenzo Conolo era ato eletto


Papa, contro Papa Gregorio V. and in Ro
l a a Nona edeva contemplando li divini ma per ua interceione, ed alle porte fu o
Mierj, ora par ndo umi di lagrime, ora , lennemcnte ricevuto daudetti Papa Grego
rapito in eai z dicantato il Vepro, riu rio,ed Ottone Imperatore, quali poioclo in

cantava il Salterio , picgando mille volte lo


inocchia avanti un legno di Croce :Da Se

rava lo pirito, pa'e

iando,e recitando Sal

mezzo lo conduiao nelle loro .anzez s

mi: Sponeva la agra

rittura, adoprando in . grande era lopinione della ua antit. Pal


ci lopera di S.Balilio, di S. Gregorio Nan
in 'lucolo, oggid .Fracati , ov' edicato il
zianzeno, di S.Crioomo, ed altri `DD.Gre~ _ Monatero di Grottaferrata , ivi conum il
ci,ed altre volte anche molti de PP. Latini .

lndi prendeva quel poco cibo gli era in co


.,ume,
-Nonedel
dormiva
quale`pei-
alquantdpi'opra;
a uoi danni lIn emo,

rimanente della ua vita, la quale arrivata i;

no allanno 95. laciata la terra vol al Cie


lo li 2.6.Settembre del 1000.
5. Bartolomeo Abate Vita di lui. Nico l. Ba!,

q Ende pinto s dal nazo furore, s dallin

ducci , Vita di lui. Gabriele Barrio dc antqq'.

ia a tante opere ante, peo il combatte


ora al di dentro con maligne uggeio
Lora al di fuori con aperti contratti. Sov
vente gli rappreentava pettacoli laci-vi,con

lib. . , fo l. . .. Girolamo MaraCronJib., . .

ridurgli in memoria alcune delle iovanili

cap. . . Paolo Gualtieri Marx. . . Celere


.Baron. Not-ad {lattindie 16.5ep:.
' *KY-"<1
,VL

v ,i

DI S. BARTOLOMEO
4
ABATE.
_

diblurezzc.__$ difendeva il buon oldAto di

Crilio , ora coibaster ignudo con uniche, D Icepolo,Concittadino,e poi ancheuo


ora con gttal
ignudo fra pungenti
ce'ore all Abazia di Grottaferrata u
ime pine. Veggcndoralora in Roma una., S.Bartolomeo . Tras egli l origine da Pa;
tal donna bella di volto-,elaciva ne'gei , rent nobili, e come venne all et- f pollo*_ `
talmente e gliaccee la libidine,che gli par
.otto alla diciplina di maeri riguardcvoli,
da'quali apprendee non meno le buone let
ve di non poter faraltro z ma immantinente
occer f galla divina Grazia and abuttar L tere, che li buoni coumiz e tanto avvenne,
a pi`
` jlboceo,upplicandolo a non 'i concioache prottandoi , s't nell acquio
abban
, e mentre , che cos a'caldoc- , delle cienze, s nell avanzo dello pirito, e

chi ;1 upplier-ia , vide che l'inchiodato 51.i fuggendo tutto quello era di gliuolo,i c
agro
4

CALABRIA SANTA LlBRO I. "


46

onde prevegendolo i Genitori nato 1C_ielo,

odisfcce per intiero a quel corrente bio


gno . Dopo una vita logorata dalla peniten

non alla terra, lo portarono _ad educare. pu-n

za,ma ovrarricchita di meriti, ripos nel

religioimo Monaerio Bailiano ivr VlCl


no. Vsegli in queo agro Ccnobio per

Signore li :LNovembre del 1044..

qualche tempo, con molto protto z ma por

dclcap.34. :ne del 37,.

ig-TB all orazione, al digiuno, alla ravitz

intea la gran fama del Santo Abate, Nilo?


dimorante per quetempo nel`M0naero dl
Serpenteri preo Gaeta, l ando a ritrovare,e
tolo ch il vidde il Santo Abate ravviando
in lui un volto d Angiolo, e la futura anti

t , pi volte abbraCciandolo lo ve del a


ro abito,Veito adunque delle Monaiche

' veli furono i uoi pi principali lludj l'ora,


zione, l`umilt , l ubbidienza , ed ogn altra
religioa virt 5 Cos _nemico delloaiozche

Anonimo *vita ajax. Ruolo Gualtiero mhr.

VII. DI S, ARSENIO ABATE.


A Bbiamo memoria di .queo antiimo
Abate nella vita di S. Elia, del quale)
nel numero eguente , ove v notato col no
mc di _Sant0,e fu quello,che ve laltro del

acro Abito.Qp_ali poi [late foero le ue vir


t, lc profezie, e miracoli, e tutto altro, che -

u rendere anto unuonio,lanno rcgirati

quei piccioli avanzr di tempo , quali gli re,

neoli Annali del Cielo,poiche quella vene

tavano dall orazrone, e dall ubbidienza, l


impiegava, o a tracrivere libri, o a compor_

rabile antichit intea pi .rolo all'operare,


che allo crivere, tracur il tutto.

re alCUna coa del uo: onde com Ole molti

Inni ad onor della Vergine , e d altri Santi,

VIII, DI S. ELIA ABATE. '

dotti non meno, che devoti, F empre fede

liimo compagno del ,Santo Abate Nilo-.An


d con eo lui in Roma, poi in Fracatizove

nalmente eendo morto , di comun parere


venne eletto ucceore S. Bartolomeo :Di

gniti, che quanto pi accett ritroo ,- tanto


i poi l amminir con amore,e v1 ilanza

di Padre . Patve in quell oio rip endenf


te lume , poo nl candelierc , che da tut l'1
veduto, da tutti fu riverito, ed amato, traen

doi a gara la gente a prender da lui i nece


arj ammaeramenti .

Er l'intendimcnto della vita di quello


Santo Abate abbio nera preupporre,
che due furono li Santi tal nome , noro
luno,Sicilinno laltro,li quali avendone avu
ti mcdcimi non pur li nomi, ma le operazio
ni,ed eendone viuti nel tempo mcdeimo,

con ci anno dato occaione a qualche sba~


glio.Fu queia avvertenza del P.Ottavio Ca
a

'SS . Scul.

ulim duo: fuijjr'llia: fanfitate praanres,

tom-z. A
de vi

alterum Siculum in Urbe Enna, altcrum Rbcgii

tam S. E

in Calabria natumnos perperamplerique con

132 lumin

Reggeva di quel tempo la Chiea Papa Be


nedetto IX. Giovane di anni,che percio por-7

fimdunt: Caua'autcm errori: multa , quod eo

tatodal eno, non avendo riguardo alla an

dem fermi tempore via-:ringclri fama audi

titdel tr0n0,cadde in non s quali diolu

tatis, E? miraculorum; quod uterque Monarbur


fue-M cx ordina-rs. Bali z quod Elia.: thgi

tezze di carne : quindi agitato da' imoli,


chiam in Roma il Santo Abate , per averne

coniglio . Die con intrepidezza il uo pa


rere, e u, chegli pi nOn s accoae al a
r0 Altare . L abbracci volentieri il vera
mente pentito Pontece , e non pur queto;
ma oltre pi paando nel pentimento,rinon
ziato il Pontecato, in abito di penitcnte

riS ol.

aus in Sicilia aliquandofuerit , Elias Ennens


diurni: in Calabria l verata quod uterque ,
cori) tamen, diurfque temporibus, Romani
adiueric ad invicndas Santini-um reliquiasz
quod uterque Rhegii moratus ejm cladem pra:
dixerit. .Di'uerjbs tam-en fai certzimum ez

la 'vita del raccordato Pontece decritta.,


dal Platina, e da molti altri . Aveva il noer

nam alter Elias enior Enna in Sicilia nata: ,


Elias _junior .Rhegii in Calabria!lle obiit Tbejl
[alonicie in Macedonia anno Chi-;li 90g. XVI.
.Kal. Augui, hic in Mona/lario uo in montibur
upra Seminariam in Calabria anno Cbrii

Santo ngolarimo aetto a overelli, oc

4050.11!. [dm Seprembris. Igitur lPCTcs E

correndoli in furto quello gli era poibile,


ed _avvenne , che incrudelita la fame per il

lia fcmiori fuit anni: LVII. Nacque il noro


Elia in Reggio dalla Famiglia Bozzetta ori

paee allintorno, egli dipens apoveri,c_:

ginaria di Reggimuo Padre ebbe nome Pie

pelle rini,quanto teneva in caazma non ce


ando infame, ed eendo mancata la provi

tro, Leonzia ua Madre , daquali applicato

conumm il retante de uoi giorniBen

vero , che di ci non abbiamo ricontro nel

ione, egli per ottrari dal vedere tanti, che


languivano,pree la fuga per Roma. Stracco

intanto dal viaggio,e orpreo da leggieri

alle umane lettere , vi 1 prottopra turti


gli altri dellet ua. Eendo d'anni diciotto
una volta , che 1 communicava gli apparve
un Monaco di venerabilimo apetto , e gli

l mo onno li apparve Papa S. Gre orio , lo

die , Mio gliuolo , tu ei nel nomero de

ripree del a fuga , eortandolo ritorno;


perche Iddio laurebbe provveduto . Ritor
n, e too fil a ritrovarlo un nobile,e ricco,
Oerendogli per crvigio deMonaci , c dc

Predeinati, e perci procura deer Santo;


elconeguirai, col renderti Monaco . Ani
mato adunque dalla viione con un compa

.._.
4

Vil:

]etano (a), onde COS ne laci critto : Scas

gno di uo odisfacimento pas in Sicilia..


*poveri molte miure di grano , con le quali l nemonti preo la terra di S. Auxcnto, dove
per

r-`_
y

~*-* **WMA.T*~~_ -~ -

a
r

ne' Cortezgoa! ABATI CAP. il.

47

per qualche tempo luno , e laltro viero


SIX. DI S. CIPRIANO ABATE.

una vita di molta .auerit. Indi timolato il

giovinetto .Elia dalla devozione pree il pel_

_ Kirk i

ma??

legrinaggio per Roma a viitare quei lagri


U' egli Cittadino di Reggio, Monaco di
S.Bailio, ,ed Abate di .S.l\icol ,di Cala
Luoghiz .E perche la ua partenza era Prata;
nza aputa de`uoi Genitori, andone per mizzi.N .altroi legge , di luiJl uo a ro ca
'ci in ualche amarezza danim0,non apen davere gi .epellito-.nella ,Chiea delluo no
do que lo .i foe di lui , furono racconlola me fu in queto ecolo a cao ritrovato da
ti da'banti Appooli Pietro ~, e Paolo , qua D.Gapare Domenicani Procurator di Mon-
li apparendo loro li diero , che "vivano ignor Sfrondati .Commendatario dell Aba;
quietiz concioiache il lor gliuolo .era nel zia, con occaione .di cavarvi teoriz e poi
anto timore di Dio, e viveva nel uo ,ervi

furtivamente traportato .altrove . Santo cos

zio. Viaggando adunque Elia la volta di Ro


ma , porto la congiuntura d accoppiari con
un anto Monaco Bailiano , per ,nome Igna

miracoloo, che la terra, ove ripoava il uo


prezioo corpo, oper molti miracoli.
~. .Gabriele Barrio.,antiunbszoL . . . Gi

zio, dal quale irutto nelle Regole monati


1 che, dopo la viita deantl Luoghi , e delle

rolamo Marafioti Cron.lib;pi*.c.2.61. .Davide R0


meo Indice deantj.

agre
u avviato
in Rggio.Arrivato in Keliquie,
qUela Citt
venne accolto
in un Mo- i _

ll?iex. DI SAN TOMASO ABATE.

naierio Bailiano, dove da &Ai-chio Abate

Ittadino ,altres di Reggio , .e Monaco

te Arenio, s al Monaco Elia limminente

,Abate del Monaerio poio _su`l Caale di

ragge di Reggio, perci non avendo cuo


re di _ritrovarvii preenti. paarono in Lipa
tranquill la era tempelaJLitornati poi al

Tirreti, villaggio della medeima Citta . Il


di pi della _ua .vita giace epellito fra le
molte tenebre dell antichit.
Gabriele Barrio de antiqu. 11'113be . . .

la Patria non tirarono al Monaeriozmai ri


tirarono in una Chiea, dedicata al ,Santo

Romeo Indice de Santi. `

parimente di S.Ba1lio f S.Tomao, ed

ri, ed ivi abitarono anni otto , tin tanto i

Girolamo Maraoti .Crop. lib.pr. ,5.2.6..Dm'de

Martire S.Euhazio. Era in quel tempo cele- "


bre nelle medeime parti di Reggio il nome **v.

ig.

u poi veito delle agre monaiiche veti.


lntanto avendo Iddio rivelato s allAba

, 33

XI. DI SAN CIRILLO ABATE.

di S.l:`.lia Siciliano, e di S.Daniele uo dice

polo : onde il noro Elia volle vederli , e da *


uello accolto onorevolmcntc lo prieg, v

che partendo_ egli riceva come uoi i uoi di_


,i

cepoli : Cos come fu. Morto intanto il (ho

Maetro S, Arenio, gi Abate di.S.Lucia in

A nOtizia di queio Santo Abate ce 1a


reca la vita di San Bartolomeo da Sim_

mari , di cui appreo., .eiendo iato quello,


qual ve con le agre vei monacali il an
timo Uomo. Era egli .Abate .del Monae

Calimizzi , egli ucceduro a quella dignit rio preo il Torrente Meliteno , 0ggjd`1 Mc
Abaziale,l'amminillr con incredibile vigi- ~ litello, oMelito nel framezzo ,tra uimiglja_
llanza . Ma poi o che fah'die la vicinanza no, eTavema . Ch ei ia ato di antiinma
della Patria, o che volee isfuggire linquie vita, e tale, ch abbia potuto recargli glap.
titudine denumeroi concori , laciato que plaui di Santo,labbiamo dallo .Scrittore me~
to Monaerio, pas neMonti opra Semi
deimoz ma quali nti ne foero i particola
A nara, dove fabricato un'altro Cenobio mena
ri, e lultimo della _ua beata morte, l ocu

va vita trop o auera. La moltitudine si de

rezza di quei tempi cel tiene nacoo ,

miracoli elle profezie toto lo ree famo


o da per tutto 2 onde da per tutto Correndo~

..Daniele .Monaco crittore della vita di San


Bartolttauio Gaetano Dim SS.$icul. roma..

Elli dietro la iovent , ree numeroo quel l-136.j;x L


I
onaerio 'Allievi anti,fraquali furono
. 2.
linea, Vitale, Colino , Filareto tutti anti
~ .x DI S. BARTOLOMEO ABATE.

mi Monaci . Egli poi arrivato all'et danni J

90. (le-quali daaavea lo ' ato allapeniten v~ " Om egli comune entire de"Scrittori,
za, ripos nel Signore g i-undeciSettembre ' che la Patria di quco Santo foe Sim
del 1050,11"1110 Corpo trasferito nel Mona #'mariz cos poi non picciolo il divario tra'

lterio di $.Ela opra Galatro gi"age 'nacoto


agli occhi umaniz il'capo per og'gid i con

vita: ,
ituata queta terra , Ottavio Gajctano (a), SS.a Bleu!.

erva nel Monaterio vicino Seminara di


.L Monaci Bailiani, detto SiPilareto.

Giueppe Bonglio (b), Placido ,Sampcri(c).

Fra Bernardino Giorgio vitaejus . Ottavio

Cajetxvta SS,Sicu l.tom.z.animad-.fo1.16.6270

di Calabria vogliono, che quella foe l an


tica Sibari , cotanto famoa ne' tempi .della

lamo Maraozi Cron.lib.2. ago. Gabriele Bar- *


p

in"

tom-:AOL

ed altri non cos ben intei della Topograa "h6.Him-di

Gran Grecia: Soggiongc Gaetano,chella al


.,.meno foe una qualche reliquia di quella, e
.-"ne reca in pruova le rovinate veigia non

rio de antiquitfol. . , - .Filippo .Ferrari de


SSJtalix.

-qxp

medeimi del luogo , e del co , ov `ella foe

molto ditanti

ito , con l autorit di' G jo_


van

dlMcolib.
c leone
log. libg.

c.3.digte

48

CAL-ARMA SANTA rB-K-o 1.

van-Puntano . Ma il vero i , che Simmari,


la felice Patria di quelo Santo una piccio
la abitazione nel eno di Squillaci , COS co

erbe, c non bevendo, ch acqua, e l une , e l'

me lo crive Daniele antichiimo

bile il dire qu, quanto ei patie dal freddo,


dalle nevi,e dalle piogge.

reco

Scrittore della vita di lui , qual reo :nino

cos favella. Tulit bunc Sanum Via-um , quod


vos non late: q'uotquot prop adeir jim-a , (7
dwinitns collea Congregatio band ampia .111'
qua, c ornata Urbs,j`ed vile obj'curumque op

pia'ulum in bis Calabria partibus tum , qua


meridie fpeatz Noman 'vero Patria Simmari.
Or in quella Terra nacque Bartolomeo, e
furono uoi Genitori Giorgio, ed Elena, uo

mini primari, ma non gi Signori del luogo,


com altri li cred. La principal cura di que
i Beati Genitori era come allevar il Fan

ciullo nella le ge del Signore, ed egli pore


va farlo vie piu Con l ellempio , che con le
parole di quelli.Indi paato alla gio vinezza
venne applicato de agre lettere , alli tudi

delle quali tutto inteo , di breve .1 protto


tanto, che parve uperar l et . Si dilettava
della frequenza de agri Temp) , ne quali
conumava tutto il tempo di ua vita , can

tando Inni, e Salmi . Ipirato dal Padre de


lumi laciato il ecolo , e la Patria , and a

veliri Monaco nel Monaerio , qual ori


va in molta antit otto la diciplina di San
Cirillo preo il Fiume Melito , frammczzo
tra Gimigliano , e Taverna z ma per pruova
del uo pirito ecluo dal Santo Abate otto
preteo, cheendo un giovane delicato mal
poreva reggere al peo della Vita monatica.
Anzi, gli ripoe , perqueo me ne ven o
qu, Padre Santos accio morto otto al pa

timento viva al mio Crito, e quando avver


r, ch io mu0ja otto l'aratro della peniten_
za , queto ar il mio contento. Sodisfatto
della buona volont il Santo Vecchio lo ve
r Monaco col nome di Bartolomeo, lacia
l to l' altro del ecolo , Bailio . lh'utto adun

ue nelle agre regole monaiche , portato


dal deiderio di vedere,e ritrovare altri an

ti religioi,prea licenza da S.Cirillo cammi

n altrove a pi nudi , con una ola tunica,


cinto con una Zona di pelle,con in mano un
baone , acima del quale era la Croce , per
empre portare u gli occhi la paione del
Salvatore. Arriv nell Oratorio di San Si
nio Martire ove abitava un Santo Ereinita

altra con miura. Non uava fuoco, e per al


tro eendo il paee molto freddo, incredi

Non mancava l inferno a queli, ch' eran

parimenti di natura aggiungere i uoi , ora ,


con -apparicenze terribili, ed ora con preci
pitare da alto a bao per quelle Valli piog
ge di algli per e ne chermiva con lar
mi pirituali della Croce , e veretti deSal
mi. Occorc un d, che lAbate S. Cirillo, el

vecchio Eremita raccordati di cpra , anda


rono a ritrovarlo z ma come furono appreo
il luogo , ov' egli orava , ecco dalla terra al

Cielo una Colonna di fuoco , la quale poi


vanita,comparvc ivi S. Bartolomeo tutto lu
minoo, ingolarmente la facciaz onde accol

tii inieme reero grazie al Signore di tanto


gran benecio . Volle il Signore all ultimo
riportarlo al Mondo per alute di molti , e:
quella neef la manicra.Taluni Cacciatori in

vece di ere sabbatterono in queoSanto,e


non opetr'ando in quel luogo uomo alcu
no, attimoriti i poero in fugaz ma egli ac
corgendoi del fatto , loro u appreo , ani
mandoli a non temere, poich egli era uomo
della medeima natura , ma ivi ritirato per
piangere le ue colpe.Acurati adunque raf
fermarono il pao,rivolti racconolarono,
racconolati i dipartirono.Quindi tratti dal

le maniere cos dolci ritornarono la econda


volta , e nalmente per Opera divina publi
carono luomo di Dio, quantunque per altro
n aveero rigido mandamento . 'lolio che
e nud la fama concore da per tutte le par
ti la gente , onde venne necetato ritirari
con alquanti del ecolo nell Oratorio , che
alquanti anni avanti avea fabricato INifone

Monaco, dedicandolo alla B. Vergine , ed a


S .GiozBattia preo Roano:(lujvi dunque
in que Oratorio non egli credibile quan
to di bello, e di buono avee operato il Ser
vo di Dio a benecio dePopoli , quali anda
vano a riverirlo. Una notte dopo il Mattuti
no cos parl auoi Frati: Figliuoli abbiam
nito il Mattutino , ci manca il pane per of
ferir di mattina il acricioz-ma non dubita
te, che la divina Previdenza non cabbando

vecchio per nome Biagio , dal quale ridevu


to con carit, lo nattenne eco per alquanti
giorni-3 e nulla di ncno oltre piu timolato

nar, e raccont molti eempj di quea libe


ralima Provvidenza. Ecco adunque allora
di Terza,ora del anto Sacricio un Religio
o di quei contorni , il quale recando del

dal uo pirito prieg lErcmita,che lo con

pane, e candido , e freco , i di comincia

ducee in un altro lungo piu equerato,co


s come
fece,
daccordo
, chdinon]
due
giorni
gli relando
recae qualche
pugno
zie_

mento al tremendo acricio. Non piaceva

no al Santo n la frequenza de Monaci , n


il concoro de Popoli; onde rivolgeva nell

gumi per il olenimento della~ `Vita. Vivi il

animo,come laciare quella Congregazione,

nuovo Anacoreta , quanto Pill travagliato

e rinelvari ne bochi,quo una notte nel


mentr egli con fervore pi grande del olito
orava, gli apparve circondata di gran luce

dal freddo , e d altre inclemenze di tempo,


tanto pi racconfolato nello pirito con la
dolcezza dell orazione , e contemplazione,
pendeva la maggior parte del tempo picgan_

l alta Reina del Cielo, e gli command, che

non penae partire da quel luogo, qual' El

Lou le ginocehia a terra, non mangiando, che la avea diegnato Per cuola di Vil-th _ C053
"F-l
~-

v, _.
.agQi.),

dun

DE CONFESSR! ABATI CAP. II.


dunque dimei i penieri della olitudingi
:tr-:plico di cuore alla frequenza deMonaci5
onde a tutto udio prei: ad erigere in Mo
nalerio quello, chera emplice Oratorio, e
pot farlo s con le fatiche dc uoi Mona
ci, s`1 con l :tinto depiu ricchi,ingolarm.n~
te di un tal Criodolo Ammirato di molta
auttorit appreo i Principi regnanti.Q_ic
ii rapportando al R Rogiero la antit del

Monaci : cantare li almi di Nona,e fu co


51 opportuna , ed ecace l'orazione , che

tramutati gli animi de barbari, non olo non '


gli oecro 5 ma ben bene regalati li lacia

l uomo di Dio , l indue , che del uo fa

rano andar liberi . Pativa il uo Monaerio


di libri pe Monaci , c di agre vei per il
Tempio 5 0nd e li navig in Conantino
poli , ove di que tempo regnavano Aleio,
ed Irene . F71 egli ricevuto con molto ap
plauo non olo dalli udetti, ma da tucta la

bricae quel Monaerio, come gi avvenne.


(Ion tal occaione crebbe molto la fama di

principal minisro della Corte , regalato di

Corte5 ingolarmente da Bailio Calimera ,

l"lionde gli correva da tutte le arti la gen


te, s per eer ammei da lui a l`abito mo

libri, di Vai , di Vei e d'ogni altro z ed

niico 3 S per racconolari con la ua pre

bricato nel Monte Sion un Monaerio a.,


S.Baili0, -ipplic il S.Abate ad averne cura,
come gi fece , ma poi necetato a partire

enza'- Fra` quali vennero S. Cirillo , gi uo


Maeiro, ed il B.Policronio Vecovo di Ge

runzia detto all ora Ginec0poli , onde sba


glia Ottavio Cajetano non s qual Gineco
pcli rintracciando nella Fenicia con Stefa

avendo il udetto Calimera poco dianzi fa

vi oitu un uomo di molta antit5ma ben


che partito empre egli n ebbe la cura . 0n

r0 a quclo , e nalmente , benchc con ua

de pree a nominari il Monacrio de'Cala


brei , non tanto per la cura tenutane da San
Bartolome05 ma di vantaggio, perche il uo
fondatore Bailio tato foe noro.
Cos dunque carico di donati vi f ritor

ripugnanza, l`ordin il B.Policrt>ni0 . Ven


nero i uoi Genitori , _quali poi i rimaero

rivato, continuando empre la via della vir

no, nell Egitto con Strabone, li quali con`

iderando in lui quella gran antit- , e che


piccarebbe, e foe Sacerdote, lo peruac

con eo lui, VCiti Monaci , mcnando il ri

manente della vita fra quei anti Religioi. '


Fabricato id il udetto Monaierio tir
alla volta di

'49

oma, ane che conforme al

no al uo Monaerio in Calabria; dove ar

t`u era da tutti ricevuto come unAngiolo .


Ma non per tanto sfugg laltrui calunnie,
poiche due uoi Monaci, qualunque ata ne
fne la cagionc , l accuaron al Conte Ro

la qualit detempi ne procurafe da Papa

giero, prima poich egli quanto bucava tut

Paquale, ch`era iato creato lanno 1099.1'

to donava a parenti , e conumava in altri

immunit; cos come fu; poiche conociu


ta dal S. Pontece , e daprirni del Clcro la
antit di Bartolomeo, Ottenne quanto vol
le. Na quanto era caro a' Principi da bene,
tanto i rendeva terribile a Tirannizonde pi
volte n`otrenne la libert per molti i con
dannuti alle forche . Altre volte a cuni la

ui illecizizc econdo, perchei foe Eretico.


Re attonito il Principe 5 onde too chia

,
l 'minoo nel volto cadutigi a piedi, e tra
mutati da Lupi in Agnelli , divennero Otti
mi . NOn credibile quanta foe la ua ca -

tre :dunque i ava apparecchiando il fuo


co,concota gran gente a quello pettacolo,

droni incontrandolo , e vengendolo tutto

rit con tutti , ovvenendoli nelle loro ne

m da Calabria in Sicilia il Santo inieme

con li calunniatori-z li uali compati avanti


lui , e gli uni incolpangolo di tali delitti , e
1 altro non icuandoli, ne f.: paato decre
to, chei morie incenerato al fuoco. Men- '

re.Principiato il Sagricio,e continuato no


e all'elevati dell Oiia, ecco una gran colon

na di fuoco, quale levatai da tetra pareva

di povert , racconolando tutti con le ue


arole, ed avvertimenti. E perche era molta

gioli , -quali miniiravano nel Sagricio al

toccar al Cielo, con una moltitudine di An

a gente, qual divertiva ivi, perci ane di SantozRitrovavan preenti il Conte, e tutti
non turbare la quiete de Monaci con am' i Primati,quali al vedere s gran prodigio i
re ero attoniti: v accorr quai tutta la Cit
metterla dentrozfabric al di fuori un gran
de Opizio per ritoro de Concorrenti . Oc t di Meina 5 onde iupcatti e gli buttano
cora una gran careiia , qual toccava turta a piedi, upplicando il perdono . Sciolto il
la Calabria , e perci ricorrendo a lui una~ Santo command il Conte , che nel fuoco
gran moltitudine , non apendo che i fare , medcimo i buttaero iCalunniatori , c a
ricoro alla dipena della divina Providen
rebbe cguito, s egli non avee interceduto
za per mezzo di fervente orazione 5 ed ecco per loro. VCO s, che in detto luogo poi i
una tan quantit di farina, e di pan c0tto, fabric il gran Monaterio detto del Salva
dore5 dove da Calabria chiamati S. Luca con

_Navigando alcuni de uoi Monaciin gior


altri 12. di gran Santitd,che lo governaero,
no di Sabato li 2.3. Luglio , giorno agro a " egli ritorn al uo Monaierio in Calabria...
S.Apollinare Martire , diedero ne Saraceni: Indi a non molto conoendo er divino lu
me la ua beata morte, prepa to con tutt' i
erano di gi vicini allultimo opplieio-.Prc
vide egli m ipirito il periglio de uoi Sagramenti il di feivo alla Vergine Aon
gljuoli 5 onde chiamati nel Tempio i uoi ta, chiamati a e i uoi Monaci, ed av viatii
T_

;i

egli upplico,ed ottenne licenza di celebra

ceit s pirituali, s corporali dinfermit,

con e quali pot ovvcnire a tanti aamati.

_lMAW,

(j

li

ML
-1.

CAL ABRIA SANTALIBRO I.


FO

Nella gi iante morte , coitu per loro

cune difcolt ioriche, quali non diciolte'

capo il b. Luca , altro da quello andato in.:


Meinaz Indi raceonolatili per la ua mor
te , ed animatili alla virt , ripos placida
mente nel Signore li 19. Agoto del 1140.11
uo corpo venne epellito nella _Cappella
della B. Vergine fabricata da lui medeimo,

potrebbono rendere dubioa la ua nacita, la

Dunie le Monaco ejus 'vita . Ottavio Cajex.

uoi Genitori: E. quale tato foe il tempo, in

ua morte, ed altri particolari della ua vita,

Sono quelle per numero trs come a dire , e


Siciliano di Palermo-3 o e noliroda Stilo, o
ver Corano eoli dire 1 debbia : Se Signori
con titolo di Conti del Luogo tati foero i

roma.. animad't). fa!, 49. Giui-ppt Bonglio i,

cui egli, e nacque , e mor. . uee due ulti

di Mes. Placido Samperi [ib. 5. rap. 3. digre,

me reano diciolte alt'rove , ove (a) mi ri

.Ferdin.UgheH lzaSacra Are/7.120,;

metto, per non ridire con tedio le coe me


deime , E quanto alla prima tutti i Scrittori

XIII. DI S. LUCA III. ABATE.

a lia.

Siciliani di que argomento , Ottavio Cajc

b Vita SS.

tano (b), Agoino lnvegcs (c), Rocco Pirri

chul. ol.

Iace ancora ocura la Patria di queo

(d), Carlo Morabito (e), ed altri lo vogliono

Santimo Abate , ed Archimandrita..


nel famoo, e celebre Cenobio del Salvado

Palermitano , oriundo di Calabria z per i

re in Meina; avvegnache deer noer ab

Scrittori delle nore coe , Gabriele Barrio


(f), Girolamo Maraoti (g), Paolo Gualtic

bia dalla ua il commune entire deScritto~

ro (h), ed Apollinare Agrea (i) lo difendo

ri . Un .tal quale abozzo della ua antit


labbiamo dal privilegio conceduto dal R
Ro giero al raccordato Monaerio , in cui

no Calabree da Stilo, o vero da Curano ,

cosi li fave-lla, Ei: vero Prlatum, (2 Alli-:tem


Lorituimur illum , qui in novo Montrio .Dei

Genitricz's, quod in Roano (,Abbd5 extitemt,

La verit quella, chi uoi Genitori furono


per nacita di Curano , e primari di quella
Terra ono Stilo,ed egli ivi concepitoz per
orprea l abitazione da Saraceni , e uccio
il Padre 51a Madre gravida di lui u portata

lioneimum Monarhum Lucam, [/ii-um apien

in Palermo , ove a uo tempo partor Gio

tem quidem in ali-vini: rebus, (a' 'vald probum ci

vanni , il quale eendo ancor Fanciullo a

jumrttute in eis educatum , atque ex wollibur


unguz'bus -uitam monaicam fcuzum ,g ' in eu

e vie, e mori : Cos di comun parere tutti i

conegli della Madre ripas in Calabriapve

pm multi: alis pmamem. Ma pi ampio Scrittori della ua vita, ingolarmentc lanti


egli l elogio della ua antit , quale ol
pitogli dopo la morte ulla lapida della e
poltura a carattere greco , cos favella , reo

latino.

chimo Greco Scrittore , qual reo latino


preo il Cajetano , cos introduce la nobile
Signora , che favell a Giovanni fanciullo.
NOUNX li, bc (Palermo) :i Bui-bari: er-am
me addulam z quare non e haec Patria noraz

Hc Lucam inclitum Archimundritam ,


22!' Virtutibur plenduit, lucifen' julia?,

Abcondit urna , tanquam olcm nube:

non hic Genitor tum-3 ed Pan-em tuum cia:


'0c lim unum fuijj ex primatibus Curmi 0p
pidi,quod e in Calabria ad Promontorium Sti
lari prop Fluvium Eponocm, juxta Monae
rium, quod ajunt Romanum: onde in confor

'Ici-t i0 ante ka!. .Martii menir.


,Enit autem dies Sabati , bora *vero rertia
Sex millibus pruteritorum mmorum

ove avvengono i primi Natali , biOgner


confear queo Santo Cittadino Palermita

-Equalbufquc Centenariis dinumeratis,

no talmente , che non i nieghi alla Calabria,

Cm alii: anni: oogint-Lpo .

s per lorigine , s per il concepimento , s`1


per la educazione, e per la morte. Solo da

Multifque apparui; caujz aluti: ,


E: oli .Deo vin': tempore tato;
,Et corpus momraoit ante mom-m,

Sed , o Vertex, ('3 Pam Pafrum

mit anoiri prinCipj , che la vera Patria ia,

Hunt: quippequi ades ne medioTrintati

corregeri lerrore dun Antifona, quale , di

_Et retribuzione? laborum recipiens,

ce Agoino Inveges , cantar nel uo ofcio


da'Monaci Bailiani, ch la eguente : Reti

"

Memorare liorum piritualium dolorem

Propiti Nume reddeur pro Filiis cui:.


Altro di particolare non abbiamo della ua
_antitma vita , la quale con dipiacere di

tutti i termin in giorno di Sabbato 112.7.

a Illuri Siciliens Pro-vincite Inrla, 'pater

nifque opibus , mouente man-e , Calabriam pro


fccus rs joannes Pater : e dico lerrore 5 che
non eendo ati li uoi Genitori Siciliani,

Ottavio Gaetano tom,2.anim0dver.ol.57.0i

non poteva, partendo da quelllola, laciar


le paterne ricchezzez che anzi, giua il rap
porto di D. Apollinare , egli venne in Cala

eppe Bonglio ior.di Mejna . Placido Sam

bria per il riacquio di quelle , quali gi ri

Peri Icona!. lib.5.cap.3.digref

trovate dipens a poverelli.


Cos dunque iabilite le coe dubioe , a
rebbe duopo metterci ul lo della ua vita,
e lo farebbomo, quando il pi volte raccor
dato D.Apollinare non ci avee tolto il tra
vaglio con un volumetto di queto argomcn.
to 5 al quale ci rimettiamoz tracrivendonc
qu

Febraro del 1175.

.Daniele Monaco nella 'vita di S.Bartolomeo.

XIV. DI S. GIOVANNI TERESTI'


ABATE .
Rima doltre paare nella vita di qUelo
Santo, egli neceario di ciogliere al~

p.p.czp.6.
n.4.

.7.
v* (0m ;i

ad

ant..

DE'CONJFESSRIABATI CAP. If.

;z

qui olamente i punti principali . Nacque

droz ed egli certo, che quei concori dal

adunque il Santo in Palermo , gi concepito

l' Italia non poterono eilere dalla Caldbria


in s . Paolo Gualt.ero pi pecicatamen
teli crede nati in Carid, e Oggionge , che

in Curano, terra di Calabria, e u la cagio


ne , che in una correria di Bar-bari circa il

leOO.UCClO il Padre, Calia ua Madre gra


vida di lui venne condotta in Palermo. Ve
nuto il fanciullo a qualche et , dubitando

ritrovati furono la cagione,che a molti V il

Calia, chei non rimanee aacinato dalle

Santi, ond che t uelli, ed altri vicini, i


odono li nomi di S. ietro , di S. Gregorio,

araceniche luinghe per farlo Saraceno , in

iruttolo, per quanto le f poibile , ne mi

laggi di quella Baronia lor mut il nome


proprio Greco , e fu preo quello di queti

erj della Fede critiana, lo rimand in Ca

e di S. Demetrio. Vie pi pinoa la di


colt intorno al tempo , nel qual viero .

labria , dove ritrovando diabitato Curano

Giueppe krarca dice, che furono contem

ua Patria, pas in Stilo, e quivi dal Veco


vo Giovanni maggiormente ilrurto , e poi
battezzato, per piu meglio ervire lddio,ve
ii l'Abito Monaico di S. Bailio . Hi eletto

poranei al R Rogier0,e che poi iano mor

Abate, e poi Archimandrita 5 ocj ammini

no 1136"., ma li ripruova Ottavio Cajetano,

trati da lui con o ni Santit di vita , e vigi

e li addietra all anno 800., prima che la Si

lanza di Padre .Scori nalmente anni 7o.in


circa,accompagnati con ogni Religioa virt

Socrivo ancor i0, non per la ragione reca

ti lanno 1 140. Concorda l Abate Mauroli

co, quale li vuole Synchronos a S. Conone


Monaco Bailiano, quale pas al Cielo lan
cilia foe infeiata dal Saracenico furore).

ripos felicemente nel Signore li 14. Febra

ta dal Cajetano , che e foero vriii.ti oltre.:

ro del ro7o.La fea i celebra li 24.Giugno,


ch quello della Conegrazione della Chie
a . Mara0ti dice ceiebrari li 2.. Marzo .

li 800. non i arebbono marrite le loro me~


rnorie , quando d altri non pure del tempo

Riplend con la luce di molti , e ingolari

abbiamo le nutizie necearie : Fiorirono


adunque circa gli 800. , perche per detti

miracoli , s`1 in vita , s dopo morte , fra

del R Rogiero,ma netempi pi in qu non

quali quello , 0nd egli pree a cognomi

tempi era aai uuale il pellegrinaggio de

nar Tere z cio mietitore , e u quando

Religioi dalla Sicilia alla Calabria, e dalla


Calabria alla Sicilia. Nace la terza dicol
t intorno alla qualit di quci Santi : cio
e Conanguinei, e Religioi . L accennato
Gualtiero li uppone fratelli z ma non pu
negari , che almeno non foero in grado
retto di parentela per queo , che con ei

avuta compaone di alcuni giornalieri ,


quali battuti dal Sole mietevano le biade del

Monaerio, li ordin che ripoino alquan


to, ed egli fr tanto con le ue orazioni ot
tenne dal Cielo , c'he tntta la mei:: cad-ee

egata, ed avvolta in facicti . Le ue Sagre


Reliquie lungo tempo ripoe nel Monate

loro conduero Eliabetta ga Vedova, non

rio, tr miglia diante da Stilo , furono poi

permettendo n l onet di quella, n la gra

traportate lanno 166. . . nella Chiea,e Mu_


nalerio dePP. Paolani, preo la Citt , gi
oppreo dalla Bolla di Papa Innocenzo .,

vit di quelli vivere inieme in una medei


ma grotta machi , e femine non congiunti

Men. Gabriele Barrio de antiqu.lib.4. Girola

di angue : perche non vero quello crive


Filippo Ferrario , come oerva Ottavio Ca
jetano, che foero viuti in diiinte, e epa
rate cellette. Per quello poi riguarda, e Re
ligioi,e di qual fami lia. .Arnoldo li vuole
Monaci Benedettini . a commune credenza
li ima Reli io dell` Ordine di San Bailio:
Cos come imo ancor io , partiti da qual~

mo Maraoti Cron. 1112.12. c.;6. .Paolo Gualtieri

che Monaerio di Calabria,tratti da piu fer

e conceduto aBailiani , ove con molta fre

quenza , e divozione vengono riverite da


tutto il paee allintorno . Anonimo Greco *ui
ta if/ius . Ottavio Cajetano Dim SS. Sicul.

jbl.17. roma.. Agrmo limeger Ann. di Ialerm.


tom. g. an. 1066. Carlo Morabito Ann. ;Eccle

lib.p.c.28./1pollinare Agi-ci. *vita ipur. Fip..

vore di'piritoz che queo propriamente

po Ferrario de SS. Italia-ad diem 2.Martii.

porta il nome di Aceti , conentito loro da

XV. DI s. NICANDRO ABATE , E


_$001 LOMPAGNI.

pi Scrittori .

Disbrigatici adunquc da quee ocurezze,


venghiamo al tenore della loro vita . Nac
quero queti Santi in Carid, o al pi in al

P Rima d'oltre paare nella vita di quei

cuni de uoi Villaggi , e per cominciare da

Santi i vegliono abilire alcuni parti


colari concernenti la piena notizia di quel
la . E per prima ar da vedere la lor Patria.
Il greco Scrittore de loro gei lor d per

Nicandro capo ,` e guida di tutti , venne egli


da Genitori molto rinomati per angue, per t

Patria lItalia; cio la Calabria,come io con

ricchezze , e per Religione , ed ancor nelle

facie mor laltezza della antit , alla_


quale era per arrivare col tempoz concioia
che ucchiando per uo alimento il latte ma

ghietturo da due motivi , l uno perche da


terno gli altri d della ettimana , le 'quartre,
quindi lor divenne facile il paag io alla Si
cilia ,laltro perche all udiri de le maravi~ e ee Ferie non il ucchiava ,che una ola
lie, quali operavano, fra molti, uali dall l volta il giorno , e quea nella era alla ma
i talia vi concorero , u il P. di . Nican` ' niera avea precoro la ua antit San Nico
Gz

M.-~on-.

CALABRIA
11
7-*'
~.- .
lo VeCovo, Venuto all , et _comincrarono
i.
Genitori a conultare per dargli mo lie-.eo
a qual ubodorata dal Santo ed a borrica
nel cuore, avendo ap licato l animo ~anzi ;11

SANTA, 'LIBRO I.

la morticazrone, e alla olitudine, molr

cuola di virt , udiandoi ciacheduno di


vantaggiar il compagno nell aincnza, nell
orazione, nella contemplazione , ed altri ei
ercizj di eriiiana perezzione , Morircmo
tutti inieme, e della morte medeima, avcn.

ai di fuori gradire il proponimento pater

do loro Dio col miniero degli An ioli

no zma prea l occaione di nOtte tempo

preparato .un degno Sepolcro di pietra.

fug dalla Caaze mentre cos pellegrino an


dava cercando luogo acconcio , 'i abbatt

qual dicoro vien ripruovato il parere di


filippo Ferrario , .quale li volle paati all

nel Vecovo della Citt , overa gionto (chi

altra vita in direi-i iorni, ed anni z cos co

s e foe Reg io? ) e nell' aPetto cono

me lo ri ruovano

ciurolo , qual egli i foe er eere, con

nene, lAbate Maurolico , ed Ottavio Caje

molte preghiere ottenne i rimaner con


eolui . ln quelo mentre qual non il

tano, quali crivono eere morti , conforme

tenore _della vita di Nicandro .li udj del- A

_medeima . Ora e ucli Santi er amore


del loro Dio 1 nacoero dagli occhi del

le agre lettere, le veglie della notte tune in

al

rimo Vecovo Cabilo

alla loro orazione l'anno , il giorno, e lora

oraz'ione, l ainenze, il dormire ulla nuda

Mondo; il medeimo Dio per la gloria de

terra: opere quali mirate, ed ammirare da


quel Santo Vecovo , e uindi argomentan

medeimi li diacoe con maniera glorioa.


Un tal Pallore per declinare li rigori delllni
verno i ritir con la ua reg e nella udct
ra peloncaz ma come fu ivi i vide oprafat~
to da un inolito, e timore,e calore, veggen~

done la futura Santit de giovanetto, lobli

garono ad ordinarlo Sacerdore,come gi f,

quantunque con molta ripugnanza del San


t0,con0cendoene indegno,comci dicea,per l doi avanti gli occhi un Imagine venerabilc,
altro limatone degniimo dal Ciclo .Ordi e dal epolcro ivi Yeggendo ucire un luci.
nato Sacerdote, e crecruto nello udio del
diimo raggio , accompagnato da un odore
la perfezzione, accrebbe le penitenze , li di uaviimoz e fatto animo a e medeimo i
giuni, le dicipline, le orazioni, c tutte lal
opra il epolcro,e vide quei beatilimi Cor
tre macerazioni della Carne 5 onde divenne pi tutti luminoi , e riplendenti 5 ondexcor
norma dogni virt , con tal credenza , che rendo alla Citt raccont al Vecovo quel
n prima, n do ne foe, o _arebbe per e. lo gli era occoro , tolo fil conchiuo d'an
,eme comparo altro imile . Ne mancava _dar a riverire le Sagre Reliquie. Siitu una
Iddio di appruovare la ua Santit c6 la vir, olenne proceione di tutto il Clero col uo
t de miracoli 5 concioiache gli concee Vecovo, e Popolo col uo Magilrato, qua
una tal forza di rianare glinermiz che non li chutl ritrovaYono li Sagri Cadaveri , con
vera morbo,che li con la ua orazione non queo di piu , che caturivano un prezioo,
rianae . Udita a fama del Santo vennero e odoroo liquore, quale applicato a diver
a ritrovarlo , R: non pi too da lui medei

e infermit quai tutte le rinava - Anche

mo chiamati Gregorio, Pietro, Demetrio,ed


Eliabetta .o Fratelli , o almeno tretti con
gionti ,e r di loro _avuto e reto coniglio
'di fuggir il ecolo, e vivere in olitudine, di
notte tempo valicato il faro , e prea terra

moltlxicbbero la alute col toccare il Sagro


Sepolcroz col tocco del quale anche ricu pe
r la vita un iovinetto rccatovi dalla pro
pria madre . ra la malinconia di tutti , che

di tutti , e cinque Santi iavano epellite le

non troppo lungi da Meina, cio nn miglio

memorie, anche i nomi medeimi amalddio

per oervazione di Ottavio Cajetano, aliti


in un di quei Monti ritrovarono per Divi
na dipoizione una pelonca , quale labili.
rono per loro commune abitazione , Vivi

vi provide cos . ,Fr molti, quali dalla Cala

ldunque raccolti , quela f la prima orazm

brio concorero a venerare le Sagre Reli

quie vi u il Padre di S. Nicandro ,il quale


veggendoli per numero cinque, e fr queti

una donna, ubito gli core nel peniero , e

ne di tutti : Signore tuo ia il peniero di


uardari,tua la cura di provedcrci; Cos
come iamo cinque per numero, ma un olo

r conentimcnto di animo z altretanto ti


upplichiamo : _Ut num idem`que ir tempus,
dies, bora, puntini 1101': omnibus, quando par
tiremo dalla vita preente 5 non permetta la
ua miericordia : Notrum hm focietatem
conjupionequ eparariut in 'varis dirabi

fra loro vi foe il Figliuoio Nicandro ( a~

dunque gli altri non erano uoi Figliuoli , c


perci fratelli; ma olo conan uinei perla
ragion detta) , e conociutolo e ue conol l

eremamente, e ne ringrazi ll Cieloze per


che di tutto ci ne rendee certa la ua Fa
miglia con la moglie, tronc un deto a Ni
candro , qualera per certa nOta conociuto
alla madre, Quale ben culodito, recando al

parteszfcd mi! in bot' tamil' contubernio con

la meglie, la ree certa della morte , e della

jun [mm: ,ita in faleie.: delicias translati,

gloria del gliuolo : E perquea via anche

meatquam livelli, aut -jungi patiare' .


Q1er di particolare aveero operato ,
e quanto tempo qu l aveero durato , non
labbiamo di certo, Certo olo , che tutto il

riverenza loro fu edicato un Sagro Tem

vennero a aperi li nomi degli altri. Per pi


pio, dove dentro ad un Sagrario furono rag-
'chiue le venerandc-loro Reliquie , ed or'

tempo viero qui la lor vita non u, che una

nato il giorno fcivo , ch' quello dell


ven

"25

DE'GONFESS()RIABATI CAP. ll.


venzionc per li i9. pettembre.
Anonimo oreco nel Salma di Ma/za , re.

o latino da Agotino Floi-ito Gcjui't . Primo


Ve:.Cabilan. Topogr.SS.V.Mti-ta. Ab.Mauro[,
Martin[VENDO-:Meana G'i'0:Molano ad U
uard.Conantino Felice premertd. Arnold,

U'won Martyr. Mai-ai. Giui-p. Fraica com


pend.bt.Ci*u.Me Filippo Ferrari deSSJtal.

_Paolo Guai:. liba. Calab. Ott-G216!, roma.,


Animjlas.

yz

vcirc gale giovanili. Ma too dalla grazia


divina illuminato, laciando quella maniera

di vetire, i tole le carpe, i tagli i capel


li,e saddos una tonica apra a color bian
co . Qgindi udita la fama degli Anacoreti ,
quali in molta penitenza traevano la vita
nella Tebaida,pree quel viaggio in compa
gnia d un Religioo per nome Audrea . ru
rono maravigloc, ed orribili le coe , qua
li, e vide, e pati pr quella trada , a egno,
che ritrovandoi agli orli della morte, da e

XVI. DE BB. CRISTOFORO , E TEO


DORO ABATI,
.
.

Ella vita di S. LeoLuca decritta in

a vir:
SS. Scul.
(counel
89a

greco,e rea latina preo Ottavio Ca


jetano (a) i i onorato raccordo con titolo
di Beati di amendue queti Santiimi Abati,
Crioforo era [Abate del Monaerio pre
o Muntileone, allora che vi venne a pren
der lAbito S-Lco Luca, ed egli fa, a cui 1d
dio rivel a venuta del Santo, e di il man

damento per accoglierlo con umanit. Teo

mente in Gierualcmme viit con molta di >

vozione quei .Luoghi agri, ingolarmente il


Monte Taborre , nel quale in un profondo
di cicrna avendo digiunato una quareima,
la notte del di di Paca , circondato da un

doro poi fu , che morendo il Santo laci

gran lume gli furono aperti tutti quei mi*

Abate del venerabilc Manalerio , come il

terj , quali poi egli tracric ne' Libri della

pi Santo fr tanti Monaci antilmiz ne

Concordia, e deli Apocalie . Di l paato


in Sicilia,e dimoraro per qualche tempo al- '
le radici del Monte Etna fc ritorno in Cala
bria, portato dall amore della Patria , e dc
Parenti , co quali avendo religioamente
coniplito, pas alla Sambucina dell Ordine

altro i h di quci due Beati Abati.

XVlI. DEL B. GlOVAN~GIACHlNO


.ABATE .

i Hano
[Dj-Citer
ad dial
Juni.

medcimo in certe arene i prepar la epol


rura. Ma Iddio lo ovvenne 5 concioiathe
parendogli di vedere un Fiume d' olio, ud
un uomo che gli die, bevi 5 Bcbbe , e non
pure i ritrov fuori'di travaglio, ma s ac
core d aver bevuto con quell' olio l' intel
ligenza delle critture . Sopravenuto nal

C-Elico famoo Villaggio di Coenza por

Cilierciene, ove ricevuto da quei Padri , e

~
[ alla luce queto bcdtu nel 1 1 1 r .come
contro a Angiola Manriquez (a), e di Gia
como Greco (b), quali il vollero nato l an

poi perimentato per uomo di molta virt ,


lAbate Simone lo dign Portolano di
quella anta Caa. Qt gli avvenne , che u,

no 1145. dipma Gregorio dc Laurie (c) .

cito all orto a contemplare li divini miter),

Suoi Genitori furono Mauro Giovachmo,


per profeione Notaio, e Gemma, amcnduc
deprimi di quel Villaggio,di mediocri IIC
chezzez ma di tutta bonta di vita. Too che

1 vidde avanti unuomo di maraviglioe fa


tezze, che porgendogli a bere un gran vino

b Crono

log.
e Miab
Co

gli die, bevi , o Giovanni , e benche nol

Atleti-ja. Venuto all et dapprender lettere


fu mandato alla cuola , ove tanto i prot
t , che 1 anno uo qutttordiceimo i ritro

bcbbe tutto, gli oggioncz e tutto il bevevi,


non vi arebbe rimata cienza , qual non ti
arebbe lata infua .

Acceo dell amor di Dio volle predicar


la ua parolaz ma timando non pOterlo fare
con frutto, e non Sacerdore, perci andato
in Catanzaro , pree gli ordini da quel Ve
covo. In queo viaggio divertito nel Mo- ,
naerio di Corazzo , re preo dal uo a

v profeo d umanit 5 onde avendone il

more , tanto che ritornato Sacerdoce ve

'u conce ito ne u dato l'avvio alla madre,


e poi na cendo il Padre parvegli di vedere

una moltitudine d Angioli , quali vetiti a


bianco con gran iubilo cantavano:1ucr na
ti e nobis Alle uja, (F Fi [ius datus e nobis

Padre concepito ottime peranze l'applico a

uell Abito, e rofe il agro Iiituto Ci

gli aari Curiali nel Tribunale di Coenza,

lerciene . ln i a non molto venne eletto

nequali eppe portari con maraviglioa pru~


denza, s"i che pot guadagnarne gli applaui
del quis pura: Puer ie eric. Ma non piaceri
do al Giovane quella vita , imandola po
tergli col tempo aprrli le porte dell Infer
no , lVLlC lanimo al lungo pellegriniggio

Priore,e nalmente Abate,qual dignit aven


do prima riutato fino al fugircne, accett
poi ad ianza di Arnolfo Arcivecovo di

di Terra Santa , qual intrapree , een o d

tevi da Monaci della medeima Abazia di

anni zo. , e correndone del `Mondo riorato

Corazzo. Non ha dubio , che quco Mona

1 136. , non gi I 165. , come crie Mannu*

erio oriva in molta antit z ma nulla di

Coenza, di Simone Abate, e d Ilario Prio~


[e della Sambucina, di Melle di Rende Giu

iziero, e d' altre perone di conto , frapo

quez. Arrivato a Terra Santa, quando la di meno s avanz a gran pai otto la dici
lina del Santo Abate, cos nell oervanza
vozione di uei anti Luoghi dovea portar
gii penieri i antit, non s come degene l {donaicm come nel temporale medeimo ,
.tando , gli port piriti di vanit , e pree a Leollacquilo di moltitprivilegj , concedul
tigli
7~

-h`\.,

;4

cALAiBRIA SANTA LlBRO r.-~~

tigli a ua con templazione da due Gugliel

per altro non volendo abbandonare quella

mi, confermati, e riconfermati da Cotanza,

olitudine , dicomun voro s'ebbe ricoro a

e da Federigo. .Non manc Iddio d onorar


quco no Servo, con la gloria demiracoliz
concioiache rian in Scigliano una donna
dal mal caduco , con darle a bagiare alcune

acre Reliquicz In Taverna una moglie d'un


Prete Greco dal mal della gocra,c in Mayda
due dallo pirito . Viaggiando in Palermo ,
Luca uo compagno acceo di ete , non a
peva che fari, non avendo pronta l acqua,
o altro licore, egli elinc in lui quella ete,
col olo commandargli , che non beva . In

Roma , e i oper s , che Giovanni rimae


aoluto dalla dignit Abaziale di Corazzo.
Divolgatai in tanto la fama, chil Santo Uo~
mo sera ritirato a far vita Anacoretica nel
deerto, molti e gli accompagnarono , cos *

della Religione , come del ecolo 5 ondegli

Spirito , perche un Uccello gracchiando lo..

laciato quel luogo s inoltr alquanto pi


nella la, tr due umi , Neto , ed Arno , in
dianza di quattro miglia da qualunque abi
tato 5,dove_ principiata la fabrica dun nuo
vo Monaerio , i proeguiva a tutta voga
da uoi compagni, e dicepoli. Non pia
ceva queta fabrica all Inferno, preveggen

ro impediva l intenderi, Giovanni gli com


mando, che 1 tacec, e'tolo i tacque. Ree

done molte ue rovine , onde le moe con


tro alcuni dcminilri Regi , otto preteo,

ciolto di lingua Luca Abate della Sambuci

che i occupaero le robe del Fico . Qpea


f cagione , che lo ncct di ripaare in
Palermo, ove dal R Tancredi non olo 0t

Palermo `ragionando c011 Abate di Santo

na, balbuziente 5 qual oi anche rian da

un ardentima febre . iber un Religioo


da una periglioa tentazione , col dargli a
mangiare alcune delle ue coelle: Ad unalz
tro di acca memoria impetr , che mand

a mente tutt i Salmi di Davide : In Longo


bucco raeren una tcmpea di ette giorni
cos, che parve mai piu per laddictro aver_
piovuto. Non tralaci in tempo alcuno gli
eercizi della Virt , e della morticazio
ne: Aiduo nell orare, c contemplare: tutto

tenne la opirara licenza della Fabrica; ma

un annovale rendita di cinquecento almo


di grano per li biogni di quella , e de'uoi
Monaci . Crebbe adunque quel Monaterio
con titolo di San Giovanni a Fiori , non.,

pur di mura, ma di Religioi, edi ricchezze:


e vie pi crebbe al opravcnire dell'Impe
rador Errigo VI., a cui all entrar nella La

lagrime nel ceICbrar la Mea: Nc'giplni n

labria ito all incontro l Abate , ottenne da


lui, e la conferma dell an'novale tributo del

golarmente della Domenica di Paione ino

grano,ed una nuova conceione di cinquan

a Paca , ne quali diceva entire tanta-dol

ta cudi bizantini allanno.

cezza, che deiderava non hniri mai . Ar-

Col nuovo Monaerio principi il nuo

dentiuno nel ermoneggiare con mirabile

vo ordine Monaiico Florene,che poi creb

frutto di chi l acoltava , enza generar te

be in molte Provincia-arricchito di Mona

dio la lunghezza-Celebra ogni giorno,an


che fuori di Monalerio per viaggio, e nel
le Montagnc , portando em _re eco a que
o eetto li agri veimentifndefeo nedi
giuni, e nelle vigilie: Umanimo con Fora
iieri,e Pellegrini , co quali compliva con

eri, e Religioi, e di ricchezze , e privilegi

gni pi chivi , e non potendo in altro gio

cioiache accolto con molta onorevolezza


da Errigo , e da Coanza, damedeimi or
tenne , ~e la conferma de privilegi per Co
enza, ed un innit di Reliquie , e di Sagre_

concedutigli daPonteci,daPrelati, daRe

gi,da Imperatori,e da altri Grandi del Mon


do . Divenuto per tanto fmoimo , non
pur nella Calabria, ed in tutto il rimanente
del Regno , ma e nella Sicilia ingolarmente
ogni poibile carit : Liberalimo con po nella Corte _, qual di quei tempi reideva
verelli , tanto che talvolta avendo lor dato in Palermo , vi fit detinato dalla Citt di
le proprie veti , gli convenne andar lungo Coenza per la conferma de' uoi privile
tempo mezzo ignudo: Oltre modo caricatez gi . Viaggio da lui intrapreo volentie-v
vole con gl Infermi , quali erviva ne bio
ri , e portato con molta gloria al ne 5 con
varli , molrava entire come propri iloro

malori.
~
Rioluto di piegar la Scrittura , e di dar
l ultima mano ad alcune ue com oizioni,

perche nell Ordine Cierciene cio non po


teva fari enza licenza , o del Capitolo Ge

uppellettili per il uo Monaerio . Ricco


nalmente da tanti, meriti, e di tante glorie,
volendolo Dio chiamar a e , sinferm nel

Convento di &Mat-rino del uo Ordine; In- V,


all'ora Lucio Ill-,dal quale ortenuro quanto fcrmit , qual poi rea pi pei-iglioa , gli
bramava,ed anche poi lettere a parte da Pa port la Viita degli Abati di Corazzo, della
pa Clemente III. ;quindi laciato il Mona' Sambucina di San Spirito , e dun immen a
moltitudine di Monaci, e di colari. Fattoi
erio i ritir in un luogo , detto Pietra La
ta, e poi Pietra dell Olio, nel quale congpo.. pi vicino alla morte a Monaci un brie
chi compa ni attendea non meno alla com-` ve , ma fervoroo ermone s l oervanza
poizione de Libri , che alla contemplazio
della legge Criliana, e della propria Re o
ne de'mileri del Cielo . Ma non porcndo i la, ngolarmente della fraterna carit , o `
rimali .Monaci di Corazzo tollerare per si vente replicando, Hoc *volpi: memorandwe

nerale, o del Papa , and a piedi di queto,

lungo tempo l aenza del lor Abate,ed egli

"in.
*.1
,Ac

_4*

linquo , utdigatis invicem , [ith .Dominus

dile

DE'CONFESSORI ABATI CAP'. '11.


dilexis nor . Indi' prel tutti Sagramenxi con

Giacomo Greco , e Gregorio di Laude . Ba

ne prima a Monaci Ciercieni , e poi agli


altri del uo ordine Florene , come con un

a, che erebbero in s gran numero , che


lanno 1356. li Monaci di Fiore upplicaro
no la Santa Sedia per la lor revilone, come

cndo danni 91. , il Marzo del rzoz. Onde


vanno a terra le molte opinioni , quali per
il tempo della ua morte vanno attornozeio

eltntc di
I
Co
e Mono

di Muzio Matera (d), chil volle morto l'an

logio Ci

Aubcrto Mirco (f ), che non l fanno opra

lterc.

vivere al 1 IOI., di Ludovico Contareni (g),

g Vi
dar-Vito:

lllur.
h

Sup

e immera alcuue delle ue Reliquic . Vedi

divozione incredibile, e data la bcnedizzio

placido onno, ree lo pirito al Signore, c

d Pam.

l5'

no 1100. di Girolamo chriquez (e) , e di

che non loltre paa il 1166?.,di Filippo Ber


garno (h), che lo porta al i 158 , e non oltre
piu,di Giovan Tritemio (i),ch`il nice all

lo crivono il udetto Greco (r) , ed il Man


riq uez (s) .
Luca uo dicepolo 'vita ;jim-,Gabriele Barrio

r Cronol.
ed.
s Anna].

Ctlterc- ad

dc antiqulz. Giro lama Maraoti Cronixlb.


4.6.14. Giacomo Grcco Cronologjoarhim . An
gioia Manriqucz Amalfi/Zero. Girolamo Hen
riquezillcuolog.C1c-rc. 14. kai. jan. Arnoldn
Uw'on Lignum Vitae [ib. 5 . CdP-86. Gregorio de

ann. r3.
042.

Laude- mirabilJ/ir.

plem.
i Catal
-Vi r .llln
ltr.

K dir-:C'e

anno ir7o.,di Franceco di Pegna (lt), qual

Balmerio (l) , che olo al 1186. allunga i

lCron.di

uoi giorni,di Sillo Senee (m),e di Antonio


Eucb.
m Biblio Pocvino (n) , quali gli anno vedere il
th.
n Appa uoo., di .Angiolo Manriquez (o),chc la ua
vita allunga al 12.11. , e finalmente di Gia
[310
0 Annal.
C-.ltcrc.

como Greco (p),ehelo porta vivo al 12,14.

P Cral-IO

Che poi queto Beato ia morto il rzoz. lo


dimotra Gregorio de Laude (q), perche gi
egli era Vivo il Settembre dellanno 12.01.,

luz Jo..ch.
q Mirzb.
6-1].

OSSERVAZIONI".

I.

li toglie la vita allanno 1185. , di Matteo

come f chiaro dall irumento per la on


dazione del Monaerio di Fonte Laureato,in
cui Simon Mamitra , Signor di Fiume F1 cd
do col Santo Abate per uctto tempo ne die
gnano il luogozdove poi il Giugno del 1.2.02..
da un Breve di Papa Innocenzo llI.abb1am0

M A quantunque queo antimo Aba


_ - tc ato Foie in ogni parte ammirabi
le , ingolarmente lo fu nel dono della Pro
fezia . H voluto rimetterne qu il racconto
per dicioglier loro a pi l oppoizioni,qua<
li molti le han fatto contro. Adunque een
do Abate di Corazzo un Martedi di Paqua
alzato dall' orazione, e portati eco in luo
go rimoto,`Pellegrino, e Bonazio uoi dice
poli, rivelo loro , the di breve eguir do
veano nella Sicilia crudelime guerre 5 c
redie il vero, poiche morto Guglielmo il
Buono, e poo nel Trono Tancredi, gli fa
opra Errigo V1., qual riemp di angue,e di
ragi amendue li Regni . All' ilieo Errigo

Matteo Abate di S. Gio: a Fiore , uccedu

per non piu incrudelire protc il ritorno

togli immediatamente, n per altro, che per


la ua morte . Morto adunque il Santo Uo
mo , come di opra , venne cpellito con le)
dovute pompe funebri nel luogo medeimoz
ma poi veggendu iMonaci, che non era ivi

nella Germania , accompagnato dalle dia

riverito a proporzione del uo merito, riol

ero di traportati-lo in San Giovanni a fio


re . Ma appena i pare la fama del trasfe
rimento, che ecco nel d`1 preo un Popolo
innumerabile d ogni eo , e grado , al pari

dun immena moltitudine di Religioi dell


uno , c dell altro ordine z ieche accompa
gnato proceonalmente daudetti Religio
1i, e eguito da quel Popolo paramente per
quelle cam agne , venne ripoo nella Cap
pella della_ ergine avanti la Sagrcia , do.
ve n al giorno preente con molto concor
o di Popoli; e devozione on riverite quel
le Sagre Reliquie . Ma e Dio ancor in vita
onor il uo Servo con la gloria demiraco
li,certamente non glie la tole dopo la mor
tezconcioiache il giorno medeimo del tras
ferimento rian Guglielmo Abate War-ta
nario col olo toccare le ue Reliquie , ed
un Novizio da un grave dolore inteino
per la ritenzon degli ecrementi , con olo

orare al uo.epolcro . Altri molti l riana


rono chi dall una 3' chi dallaltra infermit ,

o col chiamare il uo nome , o colladoprare


le coe ate a uo uo,o coll orare al uo e_

polcro, o col bere lacqua,dentro di Cui fo`

venture , ma per felice , e fortunato il ri

torno.Si avver il primo,perche partito egli


per la Germania , rimae -m man di Ladroni
Salernitani Cotanza ua mo lie in Gaeta ,
da uali f:1 mandata in Sici ia a Tancredi ,

ed
uo eercito disfatto preo Carovil~
lare: t avver poilaltro,perchc pedito da
gli aari di Germania, e ritornato con l ar

mata de Genovei, e Piani , rientr con ap


plauo in Napolizc d' indi nella Sicilia , do
ve catrato il picciolo R Rogiero, e care e
rataSibilia ua madre , ebbe in mano li due

Regni enza contrao .


tea caduta della
Cala di Tancredi-molto tempo avanti lavea
preveduta il B.Servo del Signore; fu il mo
tivo, chavendo avuto Tancredi la norizia di

quanto lAbate avea preveduto di glorioo


ad Errigo nel uo ritorn0,e perci oltre mo~
do andatone in furia ,lo minacci nella ro
vina del uo Ordine in una lettera, qual gli

crie cos conchiua: .Lg-:propter igitur te


or Dcum, ut excuatum ze babeat, bre-ui in
utfaque Sicilia conruca Camobia Ordini: mi

cuna ju irritamr demoliar. A cui l'Abatc


dopo aver fattele nc dicolpez ch egli cos
avea parlato per voler di Dio : Succendetur
Rex impius, cadet, qm' [bdc: in are, e? ob de
perationem-tabecetzNati cjus erzlecent fer
ro, " 0c li comm igne perde-tar , ut pei-cat
memoria genoratioms u .
Ma

'
_--

;6
CALABRIA
Ni ritorniamo alquanto pi all indietro,
Bramoo ilR Rugieto di apere quello foe
per eere di Cotanza ua gliuola, chiamo

SANTA LIBRO r.
niti Amori , e fra quelli: ' ,
Matteo Palmerio Cron. Eucb. ad an. 1 158.

Giozxnronio Summonte lib.z. fl.5'o. Luigi*To


relli ecoli Agoin.appar.n.3z.et An.388.n.8$.
Cronicon Magnum Mundi ad ann. 1174. Sto
Senee Bibh'otb,lib.4.6`nglelrno Parzen [ib.
de rtttt.3.'ire debe:. Pro/olmo dc Luc:: Vita

da Calabria in Palermo il Santo Abate , e da


lui inteo , che da quella dovea ucire un

ran fuoco a danni dell Italia, e della Chic

az cio un nemico perecutore d amenduez


ha_

perci per torne loccaionc la conigr Mo~

Lucii [[1. Tomao Fazlli de rebus Siculi: po

nuca in unMonatcrio di Religioe. in ogni

]ler. decad. 7. cap. g. Antonio Poemno App. .


lib.2.. CF'in 'verbo Giri/lu:. Pandol; Collennuc.
z0r.z'1'b.4. S. Antonino z,p. 10r. tir. r7. ap. 3
12. 3.p.tit.ult.5`erano Firmano Apoc.cnp.9.
Humberto (de Vin': Fratrum) mp.p.C.1rlo Siga

conto morto Gugliemo , come s detto , e

venuto al trono Tautre-'ii, gli opravenne


Errigo , e per farlo con piu colore, pos la

opradettaCoanza, dalla quale nacque Fe~


derigo il. gran perecurore della Chiea , e
gran diruggitore dellitalia.E di omiglian

ti argomenti e ne crivono altri pi,dc`qua


li dovendone far raccordo alquanto pi ap
prco, ne opendo qu il racconto, per non

-van Ger/one dc P'rilelur. 0rd.Procd.n 'vira

aver a replicare pi volte le coe medeime.


Singolarmente 1 egnal queo antit:

S, Domir!. Lconico Calcondz'lo lib.6. de rebus


turcicir./lrnoldo Union. L1'gnum Vite z.p.lib.;.
ram.9.c.1p.86. Loren-<0 Surio 'wru di S. Dome.
Dante Poeta ;2.3. de parati. conf.17.. Luca Uva
dzngo Ann.tom.p.prwfat.5.52,. Tome/b lemn
da Cencur. pr, Crijbomo Henrquez Monolog.
Clercnd 14., 1(alJunii. Agoino Barba/iz cap.
dnmnanmrJjnnio Tamburino dejure Ab. m.
z.d,j]_z4.q,5.num.3 6. Silvero Mauro!! Ocean.

mo Profeta nel decrivere, avanti che veni


ero al Mondo, la nacita di molte Religio

ni. Cos della Domenicana l atteano Stefa


no di Salanaco (a), Frac'Umberto (b) , Teo_
a bit

nio de Regno Italico [ib. 15. Nicol Arpaldo


ior.Anglic.ercle/c7. r z.c. 10. Nicol (Baglioni
3.17. Compcnd. Ridol) Tojignani [or. Scrap/9.
lb.p.Martino Polono Cron.0tto Enza-71.111.670

dorico dAponia (c),Vincenzo Brandelli(d),

Jclred.
Vite

Lorenzo Surio (e),e Tomao Malvenda ( f).

de Frat
lib.2.c.pr

Della Francee-ma lo oggiungono Pietro

c Via d
San Dom
d Conti.

Rodolti (g), Roberto da Lecci (h), Bartolo

Religio. 12.3. Luigi Contareni Giardino di e

meo Piano (i), Luca Wadingo (k), ed altri,

mpj. Zaccaria Bar/er. Ann. Cap/1c. anni 52.4.


n.29. Angelo MauriquezAnn. Circeimomz. ad
4m [65.6.7172. nurnpr., (F alibi . .Bartolomeo

C.1;

traendolo cos gli uni,comc gli altri da quel

e Vitad
S-Dom
Cenz-p
ann.6.
g hilm

lo 1 crive ul 4., cd 1 r., e 13. capo di Ge


remia, e ul 7., c 13. di Iaia ;onde un eco

Sera. llb.
pl'

h Fxce.
S, Franc.
er. 4)

l Conm.
*.p. f.pr
K

Anro

lo prima pot egiar al vivo li ritratti d


amendue li Parri archi nella Bailica di S.Mar~
coin Venegia (l) , Della Religion Carmeli.

tana lo traggono da ci ch ei crie ul pri


mo capo di Ueremia ,e ul 17. dell Apoca
lie. . . Caputi (m) , Simone dello Spirito

lde Lan

Santo (n) , c Gregorio di Laude (o): avve


gnache Arenio della Preentazione (p) de'
oli Carmelitani calzi l' interpetri.Della Re

!e Mirab

ligion Eremitana di S. Agotino lo dicono

-om- p:
;rieam- S.
'2*

1-49
m
e.

&DominJ/'incenzo Brandelli condzlpr., e 1 5.


Roberto de Lecce-.de excel!. S.Franc.jr.45. Si
none della S z'rzto S. Tavole Cronol. deforme
litani-Silve ro Mencio Eprfad Egidizi Cardin.
da* ,Eprad Vincentium , d" Bernardinum. An
elmo Boerburinio epi reponaa ad diff/4m

dal 14.capo opra lApocalie Silvetro Men

Sil-uernm. Paolo .Emilio Santoro HzLarbo n.


Errigo de Urimaria de orzg. Eremit. S. Augu.
Giueppe Silos Ann. de Teatini lib.3. ad ann.
1555. Tomao Srnpletonio PromPtnar. Moral.

cio (q), S.Antonino (r) , Anciolo Manriquez

Domin. ina oav. Natali:. Gio: .Franceco

tom.
Pam-g.

.Il-'ano conform.p.z.fru.p. Stemo de Salanaco

Hi. de .Domenic. Teodorco de Apoldia vita

[i Q. Ella.

(s) , ed il de Laude t) . Delle Religioni de Spina de maximis conjuntfionibus Saturni , (7


Chierici Regolari Teatini , e della Compa- k jo'w'r an.1603. e r7oz.lib.z.arz. Leandro A2 ,
gnia, ne ono Autori per conto de primi berti decrittdala reg.8. Barnaba de Mon~
-o
p Fpi. Gregorio de Laude (u) dal capitolo r4. o
:albo Cron. C/erc. Pacalino Regidmo Epi.
olog.
pra
l'
Apocalie,
e
per
conto
dc`econdi
To
.Dedicamul
propbetiar Ponticum . Franceco
g Emi-ad
ard.
mao Stapletonio (x) dal lib.5. della concor .Binario Apol. pro Flavio Dextro.5.6'.6'abrie le
r p-3.tit.
dia cap.6)., ed il de Laude cap.r8.del mede~ Barrio de antiqu. Calabr. (ibn Girolamo Ma
lt _
s mml-imu libro 5. della concordia , come anche raoti Cron.lzb.4.c.14.. Leonardo Cbieo lib.de
;JW 3 dal cap.;. tex.9. dell Apocalie, e dal cap 4.
capri. ? jaura Con/Z. Giueppe Cai-navale
t Mmb- j di Geremiamvvegnache Franceco Spina (y)
Ior.dz`
Sicilia lb. r. Giueppe Bonfiglio lor.
','cap,,.3_lqu`1 riconocaiPreti dellOratorio, e non
di Sicil.p.p.lib.7.omao Coo lib.4.ad Colenn.
"FL1:20: della Compagnia. Che pi 3 vaticin opra G'ronicon Magzrorum General. 0rd. Prudicat.
n Taro .
tanninio Mitab.

3m, Phjttltt i_Regni,e Citt del Mondo,de quali va

Guglielmo Pepino Serm.de S.Dom. Sedulio d L

[glc'fln, leggi il udetto Gregorio de Laude


'ax,
.1(2).ValCll opra de Pontehci da Nicol

S.Frdncic_o. Carlo Cala [da-Sami [ib. 1.174.

nl's Ill. adlnnocenzo Yi II., formandone un in

Gregor-.de Laude mirab.cap.57. .Diego dell' E


quile .Diceria 5'. fol444.
_

n, ai [lCU`llbr_0_(]Llll p01commentarono Girola


;-h l mo _vamrano,lacalmo Regielmo,e Gre
p.56-

Oltre quelle-,quali pur arebbono teimo


nianze gravime,il de Laude aggiunge l`al~
gono de Laude. Per il che d aver egli avu
tre, quali ono duomini celebri per limtits
to pirito di vera profezia lo ocrivono in l cio del
Gio-Danni Bonazio de piriru Pro
pbetiu

.`
\`

'iiia E CUN F ESSiORI AB'ATI c AP. II.


-pbetie Snorum ui temporis .
S. Cirillo Carmelitano , il cui teimonio

F7
ticolare , racconta d eerin comparo un

Mu-. .

Angiolo, il quale dopo daverlo ras-conola


per eere celeberrimo , biogner riferirlo ~ to,cos`i gli oggione: @mera: igitur pmdicto
alquanto pi dieo. Deei dunque apere, rum libros, (F jl'riPturaCT tune ture erat fa
ehe celebrando queto Santo sul Monte Car
tirfum 'voluntati , (y quid in ipr libri: rc
melo ad onor di S. Ilarione , gli comparve) pei-ie: fcriptum, alii: pro ma , (a' ipjrum j A

-unAngiolo , con in mano un giglio , e con

nellaltra due tavole dargento , colpire a.,


caratteri greci , ed oerendogliele cos gli
favcll '. Has cabala: urgente .Deux magma:
tibi dirigit, tanquam Familiari ito , prato

m dehmo , ut arim miion comple-veri: ,


trancri as, (3 demum conato tabellarum ar
gento, calicem, <7* tburibulum ad hericandum

luteindim , (Te-cul.: . Cerc , ritrov i li- ;


bri , eda quelli tracrie , quanto raccon~

ta in quel uo De magnis tributariombus Ee


clex .

Non deve recar maraviglia ad alcuno,che


io abbia qui fatto s`i lungo catalogo di Scrit
tori , quali ebbero in conto di Profeta que
o Santo Abate; poiche s fatto, acci con

Domino Deo ecies; utfue D.M.1jeati acri

lautorit di queti ribatta lopinione di cer

arc -L-aleasCos cominciava la lettura:Tem

ti altri, che la entirono altrimenti.

pare annorum Chrii mi [[ema , intente-imo

S.Tomao (i) itim, che l'Abate Giachi


quinquagema quarto, ('75. Ripartita in diece no non avee avuto vero pirito di profezia,
capi abbracciava quanto dopo la morte del ma olo una ana coniettura di mente , la
Sanco era per uccedere nel Mondo. E quan, quale altre volte die il vcro,altre volte re
tunque Cirillo mediocremcnte intendee gl
t ingannara: Non propbctico jviriru,ed con
oracoli ,tutta volta per maggior certezza li jeura menti: bumame , quis aliquana'o ad 'vc
trainee all Abate Giachino, accompagna~ rum pen/eni!, aliquando fai/iter de futuri: ali
ti con una graviima lettera.dove fra il nigi_ qua pradix* verba tradir , (F in aliqm'bur
to, qual crive e il eguente : Cum _Deus tibi, deceptum iijjiii mordace giudizio ne for

i 4. ent.
d.43.ar.3.
qu.; ad 3.

K ad m .

*uelut fccundo Evangeliejoanni miram utu


ra ac-Indi gratiam contulcrit, bumilitei- qiix
fo, ( Reuerende Patcr) t brevis propbetmm
banc enuclcarc dignerir , quo dilucidis divini

rono avanti S.Antonino, (p), e Rogerio Hu

Hredib.
9.c.16.
n Contr.

dbium bujur mune-ris penetrare valeamus ,

data conjettura di mente-;una in varie manie

ngedb.
z.

re l ingiuriarono , Baronio lo die Peu~

arg.

Laude. Un altro traccio della medeima let

do Profeta, Sant`Antonino , per detto di San

P P-Z-tite
17-5-17.

orisjcfu Cbriii Spiritum futurorum , " in

o eodem

Tomao, Faliloquo, Guidone Legiero , Va~


naglorioo,c Bugiardo: Mid: crrptn qui_
[mr qum levi cf/t ingem'a plusjttir aliena/it;
quoniam in omniburfer ibi-ir ul: , quo e fi,
turorum Prdl-'M common/iran! , conhe-vir

telligcntiam jeripturarum bau enmjomme


videris, cut multorum reiatione , G* eloquio_

commicere pragnaica,quod maxim-c levitatir,

mm :um-um inpefiioue percepi , uper boe ob

mumqe cum aliter'e in poerum rei event

curo oraculo commentariolum digucrz's conce


re. Se non foe il medeimo, che l altro, di

babuerit, quam ipe predixia .


Due in tanto ono li capi, onde gli Oppo

veramente traportato dal Greco . Ma pi


bella fu la opracritta qual vi f del tenor
eguente preo il raccordato Mantiquembo

itori i portarono a queto parere ingiurie

mmo, ac tojius divina- fapientiae ptiirmi co

picciola legierczza danimo: Che molte del


le ue predizzioni non abbiano avuto l ef
etto . Disbrighiamo la prima oppoizione , .

lumn-e Sanfi Spiritus , qui Patre luminum


ineabili From-mat illuratione uulto Aba

o: Ch egli ato foe troppo facile, e peo

in omiglianti vatieinj z argomento di non

per ritrovarci pi pediti alla econda . Gi

tunque Manriquez metta in dubio la verit


di queta lettura, non per tanto ella dubiaz

egli medeimo prevenne 1 accua , e ne rec

lozdi'g'_ cicne, Vieino Cearaugua in [pagna, fan


do.no raccordo della medeima Giacomo da
nel-.:fm- Voragine (b), Giacomo Greco (c),Silvero
*kde San Mauroli (d), Pietro di Natale (e) , Gio: Bat

:32:3: tia Mantuano ( f), Gregorio di Laude (g),


*Ip-aus. ed altri', ingolarmente San Telesforo Prete

le dicolpe nei ne della concordia con


queie, quali ono ue medeime parole: Con..
fumato 'vero hoc opuulo, comitanre nor gratia
Cbrii, ii: (Baronio, Guidone, Prateolo, Ca-l
ro, e amiglianri ) qui me pr-ejumprorcm, "
mm magi: necejarium indicant , per iodio-um

repondere compeior: aperne itaqu cbarittt


tis imuiiu non human-e grarm ,appetitio (A

ei avendo lungo tempo upplicato

dunque non gi?! gloriam aants ) , [rien:


cripta: ee in Pjhtmorum 'volumiue, Domi

il Cielo, che gli dimori le calamit fururer,

nus dipat oa eorum , qui bominibur platea:.

;Hifi (h).

q hlOl

Angl

(F' gior-iam uffi-fiumi: indicium e , potii_

ti joachim, Pauper Cirillus debita-.E quan

b,s_ perche oltre il conervari nelle Bibliote


Crlli.
che,Vatica_na,e di S.Fidi, Monaerio Cier

Pil-6.57.

m Elene

1-"range nubem, dena rca-ea , ut plende cun~


&i; claritas clariimi Solis.Cos`1 Gregorio de

8 qual iiegue: jupp "co quoque te, Venemnde Pa


ter, cui caua: nai-um o'w'um, pro-vide credidi:
Author Orbis, ut tu qui ex fonte puriimo pe

"90

vedonio (q), li quali non pure non riconob


bero in lui pirito alcuno di profezia, o fon

a ann. [era ne reca Angiolo Manriquez (a) , ed


1

marono Baronio (lt), Tritemio (l) , Prateolo


(rn), Caro (i1), Guidone (o) , a quali anda

Puf'? mentre nell' Aurora della Paca del 1386. l Sciant ergo ' hoc oro, ur cia: , non ex pr.c~
lr nl- tava pi che mai upplicando u queo par ' umptione uperbia, nec ,altrujus pie-tati: ec:
H

ritate

..Bei_M.

F3

.CALABRlA SANTA LIBRO I.

i
Tritebu me attenuare *volume , aut mea in

' _genio , ut ia Mundo loquercrjnveni'c (che


non c'e-ui ingemo)5ed quia tempus ;mfmmzm

adr . 15 qui per diveri; ftt-culorum tempera


multiplitia opemtnr,:]' comp le; quomodo 'uu lt,
e?) qimndo 7m!! mfyeria fermati-m juan-maa
lm'z in hoc opere neccaz'imaguquam ;urlo

poderoa armata , paando all acquilo di


Terra Santa, vollero conultar l Abate Gia

chino, aai famoo di quel tempo ne varici


nj : onde letti in lmigliar dicoro pree l'
Abate a lor dichiiuare la viione nell Apo
calie de ette R, e nel dicoro die, che

lun di quelli era Saladino , occupatore di

se ei-mont: di ignificato: fui: .fideltbm epc

Gietoolimaz ma che per preto la perde

rire: Non quod dtgniorer im,quta beccimnr,


ed ut iamus quanta nt- nobis pro merms

rebbe, e chielo dal R d Inghilterra , intor

preparata agella , c/Fi qu e ex domo Lori)


fiinet elongari ;i domzlmr Sodomorum z qms

no al tempo della perdita,oggione l'Abate,


che dopo il framezzo di ettanni. Replican
do Riccaraoz Adunque ar ozioa la notra

'ex Familia Noe reeipiatur inter ci , qu: fa

andata 2 N, ripoe laltro,l'ddio ealter il

~-wmtur in arca . Sentimenti , .quali tolti da un

tuo nome opra tutta la Terra .. lniendo


Riccardo opra la dichiarazione degli altri

libro appruovato dall APPOlollCa Sede, co:


mc non

ono oggiacere ad inganno, cos}

con evi enza dirnolrano,che le predizzioni


.di queio B.Abate non anonate da legierez
za d animo , e da pirito dl vilnagloria , ma
dalla dipoizione della Prowdenza non er
rante , la quale come ne tempi piu antichi,
cos ne eguenti piu moderni volle preagi
re le future calamit , per non darci opra
enza prevedimcnto.
.
. i
Pao all' altro capo delloppoizronr,con
tincnle le profezie non avverate.Tre dl que
e ne reca Baronio : La prima , che aVendo

R, ombregiati nell' Apocalie, dine l'Aba


ce, che un' altro n era lAnticrio , gi vc

nuto in Roma . Turto quello fai racconto di


RogerioHuvedonio Scrittorpermano , da
cui poi il pree Baronio con inieme l`occa~
ione delle lunnie- A quelle tr rofez'ie
vnon avvcrate , addome dall' .Annali a Eccle
iaico,Vincenzo Eelvncene (r),ocr rctu da
&Ante-nino, aggione la quarta : cio, che l

pi antico Profetazne vericato non olo nel

mm illud , cum interpretare-:ur Apocalypm)


14mm ex eptem capitibm Lelie oente m 7

no (5)21 cui ocriero Catro, Prateolo,Tri..

nuper caperat Hyerofohmamuam poll eptem

anno: ab eo tempore, quo ab .:p0 capra e ,fper


Cbriianosfore ( eo devia-?0) recupermtdant ial

s Fradixitz Nam rem longe divertm acezdt


declarvit eventi. La econda , che avendo

redetto a Riccardo R d Inghilterra, che;


in quella ua pellegrinazione, Iddio avrebbe
ealtato il uo nome opra [Utt l Re della
Ten-az nientemeno avvenne il contrario,git
fatto prigione da Errigo Imperadore , e non
ricoo, che con gran omma Cll danaro ;Se~
.cundum -uer, cum eidem Rega' pradixit ea pe

reve periodo de eantanni; ma n anche


nel lungo di ci ecoli . Guidone Carmelita

ut retiqua taceaerederi-m Imperatore-m bo


em Eccleia fumo-14m, cum 'vigilando jbmm'an;

predixiet: omnes tamen ("orire ilam ad


morte: uque i pace , tranquillz'tate ,Ec
cleia permane tradunt . Mee ono le.)
profezie dell" Abate non verineate, come gl

oppoitori crivono, e perci motivi u


crenti da gridarne lAutore Peudo-profeta,
Vanilouo, Sognatore, Bugiardo: titoli totti
tanto piu convenevoli , quanto meno fon

dati, come apparir dalle ripoie.


Id alla prima oppoizione ripundc Grc.

ratore , ab eo ci di detentu: i vinculis , nec

non ogn omigliante coa, main pi luo


ghi dell Apocalie medeima , cio nell' in
troduzzione al capitolo VIII. , e nell epo

gorio de Laude (t) , che lAbate non pure.;

aluta: , ni ingenti auri fiamma redemptur a


uis , La terza, perche avendo coiantemente
aerita la gi nacita delliAnlCl, nn all
ora,e n a qu non e ne Vidde l adempimen

izione del trediceimo dimolr l' oppoo:

to z onde meritamente ne venne .ripreo da

Scrittor foraiero,cio di Rogiero Huvedo

molti Prelati , ritrovatii preum a quelle.:

nio : ,Life des pmari Theutonico poteri; de ;


rebus Calabrir, [m Situlircribemi Am quam'

Che poi Baronio abbia voluto dari d un.,

rerum loco remotimarhm pert'm potuit [74,


bere notitim 3/1: cujm anthoritati innixar

licam pro-uebeudum: qua omnirt Epicopi , q"


aderent, dum ia homo inanzs__\falfu1areti4r , re_

;alia protulzr? Dovea adunque lAnnalita


andar pi coniderato , e non dari di chi

darguerunt fatatis . Per piu rendimento


di quele tre non avverate proeZie vuoli

ealtare il nome del R Riccardo opra tut

crivea a capriccio.All`altra che Iddio dovca

apere, che Riccardo Re d Inghiterra, con l tiiR del Mondo: Riponde il de Laudu

,Filippo Re dl Francia venuti in A ema con l medeimo, che Iddio molto bene lcalt ,
aven
,
*WuMA_

s de H2
:eib

temio, ed altri, aggiunge la quinta ', poiche.:


avendo predetto l Imperador Federico ll,
per gran perecutore della Chieaz pur ell l..
l ebbe empre amico no alla morte z Nam,

regrintione, Deum exaltaturtm nome ej: ii


r omnes Reg Term; d plane feat: accidtt,
nam in reditu Laptu: ab mulo Principe [mf-e

ciancie : *Tenia inuper in eodcm cum Reg-L..


t fermone, dixit Anticbriumjam natnm ee in
Civitate Romana , cun-qu m Sedem Apollo

tai-.HL
*9- e 40.

ultimo del Mondo col nale giudizio dovea


terminari da l1 a anr anni 5 Segreto non
rivelato, ne anche agli Apotoli , n ad altro

predetto fr ett anni il`riacqoilo di 'erra


Santa, non 1 veric , ne per lr _ette , ne per
qualunque altro numero d anni : Acque pn
ujounm' , _gmcatum ute Saladnmm , qua

- 'r Spev.

t Mi rab
cap .4,8.

Tan- CONFESSORI ABATI CAP. Il.


9

avendo , e peo , `e patito pi ch altro t_


per il riacquio della Clttl Santa : Che pol
non s` avee avuto l eetto: ono queti oc

pedizione otto il Pontencato di Papa Eu


genio lil. , enulla di meno and in fumo.

culti giudizj del Signore : Riccardo'non p0~

vicino z onde commoa tutta la francia gli

t perderne la gloria, appunto come non la


perd Lodovico R di francia . Alla terza
per l Anticrilo
venuto
, ripi anriquez
lia il me
deimo
dc Laudegicon
Angiolo
(u), ch'ei intee di cherigo II. gran pere

dein (b) S. Bernatdo,al quale determinan


done il tempo, oggione,che non paarebbe
quel ecolo.Anche b'. Franceco Seraco dil
e ,che il Re no di Portogallo non arebbe
per uniri all altro di Caiglia z e nienteme

cutor della Chiea , come apertamente lo

no tauti anni furono , chil mondo li vvidde

crie s quelle parole dal 4. capo di Gere

riuniti . Anche l altro di Paolo proferizz

mia, Pnerpera manu: extendcns t A cui poi 0crie Bartolomeo Piano (x),Sc.rtnm Apoca
lypfs/igiltum i dzligenter infpicatnr , aper

In l

119*

x Con
prJr-p.
ci-[n.

tum fut tempore Friderici [I. Regis Siculorum,


cnjns i'n tempore fatus fuit magna: termmotur,

than Ptpfeta , S. Caterina Senee,S. Eliabet

quia magna perfequnto in Ec'clea . Alla quar


ta della vicinanza del nal giudizio, ripon
de il dc Laudc eer ella un apertiima im
ponraz poiche nel cap. VI., e X. dellApo
calie anzi crive , difendendo l oppoto.
Dicorre ben egli di queto tempo 5 e ripar

ta (e), ed altri. Saranno adunque tutti queti,

g c comp.

lngannatori, e Peudoprofeti? queto nos di

in Laz-Bla.

Crio cender` Giudice dell' altrui colpe


(dicoro che anch' di S. Agoino neLi-
bri della Citt ) oggiongc, che quello o:
cultimo: ;Lilia 'vero Imc omnia occulti/jim z_
nnt, (F tamen omnnofntara, aprirne e ab bis

omnibus expediens Anguinus uit , ed alquan


to dopo : quae omnia quidem (cio alcune cir~
coanze accompagnam- la venuta di quel
dibm
etremo
credendum
5 fed
modi:) 'ventura
o ordinee
venient
ma is e
tune-da-i
I
q
i
tebit rerum experientia , quam mmc ad perfe
nm hominmn intelligentiam vale: confqm. E

quando pure ci parlato avee del giudizio


nella ua piuriretta giurie-azione , dice il
Manriquez,che deei intendere non di gior
ni, ma d'anni, al modo che parlato avea Da~
niele nelle ue Eddommade. Allaquinta,che
y Cent.
z

Man.

Federigo anzi ia atu empre amicimo


della Chiea , odai Tomao Malvenda (y),
preo il Mantiqucz (z), il quale contro d' un

:imon-c

olo Tritemio argomentando,ripoe a tutti.


Sed vir crediderim Tritcminm txt/.ia jripj* .
'ui-s enim tam impudcnter mentiri et ants
Fridericnm 11.( nam de hoc certnm e/Z, antici
natumjoachimnm ) emper Pacicum , (/7- Ro_
mano Pontir abjeoum, (7 de [em pereve

rafjc 3 Nemo enim, ni plane olidns , da" re


rzzm omnium oblitus Iud alruj potuit , um:
omnes etiam Tritemius in Cront'cis btriaugen

films, {9 totus .Mundus apertzme tiant , Fri


dericnm boem infenjmum Romanorum lon
ticum,@ ab ips exeommimicatum,e?)~ imperio
pri-04mm fui/c. Certzimnmque , (3 in re jon
cbimum Vatcm extitifo , cum cccint Frideri
cum zcom tatico, (5" ,Ecole/in najtitnrum. ~

Ma ai, che non tutte le profezie di que


o Beato Abate, 1 ano avverate, per queio
a ma!
6-1*

rebbe Papa San Gregorio 5 poiche Aliquan


do propbetoe Sant?! ,.dum tonjluntur ex ntagno

u Prophetanii,qn_c;am exzoiritu proferunt


de ex pirit propbetite dicere it/Picantnr i

Cos omiglievolmentc S. Tomao zz. q.17z,


ar. 5'. Gaparri Sanzio in z. Reg. 7. wr. 3.
Giovanni dc Nor-{eo Comi-r. tracZ'. de vera , (9*
fala propl).ib.1.t.i 6. UUadingo Ann. tom.p. ad
nn.12.27.5.14.$. Antonino _4.p.jn7n.tl)eo l.tit.19.

:41249. c3' 3.p.bz0r. tit.19. up.1 1. (a' tit.z4.


c. l l . Pietro dell Aquila 3. ent. ail. 3. (1.17. ex
Varr. Bernardino de Buzstrm. 7. de concept.

Cartbag. tom.: .Art-:n.Deipt-ir. Zion:. bom. t9.,i .4. ,


c9" lib.7.bom.\5.$.19. Armi-..a Manaero Mar
tir01.Franc. ad diem 27.711. 97.7.3'- ad diem 2..

fumi 5.6..Domenico Gravina . Chernb.lib.4. C.4.


[/ELXCregorio de Laude mirabxa.; 7.
Ma che: aranno dunqu.- tutte Vere le pr0~
czie, o vaticinj, quali vanno attorno di que

o B. ervo del Signore . lo qui per chiu


'ura del dicoro appongo la corre-:zione
qual i f al Libro del pi volte raccordato
de Lande ,la oVe tratt di queto medeimo
argomento. ,Quad 'vero attinet ad jour/Jimi
propbetias , qnas in diveri: criptorum , (3 cx
Libri: ipns reero, nullam ci': dem e adhi
btndam armo, m humanam, - qnantam per
mittit Sanca Ramona Eccleia, cnjns ejZ de ue

ris prophett'is judicinm erre .

OSSERVAZIONI. II.
,
ANgiolo Manriquez (a), di queto B-Aba
te favellando, crive, che la ua vita fu

quai uno travagante eminario di Parado:


concioiache altri lo lim Profeta , altri lo
cred Illuore: quelli l`ebbe in conto di San
to, e quegli per uomo ippocrita: Gl'uni Dot
tore- Cattolico, e di verit: gli altri ignoran
te,ed ereticoz ciachedun , t'ormandone con
cetto a uo arbitrio . larabat interim Cier.

cio divina manu: joaohimum Abate? ingenti;


opinioni: air-um, magi: quam term , 'de quo,

Peudoproeta, Vaniloquo , Bugiardo , e o

ut nihil medium ab Authoribns , ic omnia ex

mi lianti 3 Anche S.Bernardo(a), come cri

trema diZn, quibufdam Santt'nm boton-erm


pbetamqnezquibudam [llnurem, C-j" bipotritaml

ve

anriquez , f una omigliante propera

H
,y

b $.Eern.
:Pil-56.

nella Calabria una Religione di Cavalieri,


per mettere a fondo lOttoman Imperia-3 e
con tutto ci nal giorno corrente non e
n' veduto veigio alcuno . Cos anche Na

titolo in un, che ia largo , ed in un , che ia


pi ritretto: cio per quell ultimo, quando

nel OO

Anche S. Norberto die, che l Anticrilo era

2.,

uque

I tom-f:.
mn* "5
:3P .7.n.)i

'i CALABRIA SANTWA LIBRI.

"v-

..'7'

60
njque in bodiernum diem concertato-is 5 non.. i ad diem 19. men/ Mai _. Gio: Franceco 51'.

Ceriinjoabimo prophetiie dammi _comproba

na de max. conjunf. Simone della Spirito Sim


to Ta-vol, Cron. Carm, Gabriel: Barrio de an
tiqu. lil:.- 3. Girolamo Maraoti Cron. [ib. 4.
0.14. Paolo Gualtieri Marini Ca[ab.lb.pr.Gia

quod ;Ii-veri unqum aeipb,jed cum diverjs


:ii-vera proplaetn'uerit, aut propitium , aut ad
'ver-um experts' ia, extollunt , aut deprimunt .
'vie event: ,fama-1m, miracula, dorinam

como Greco Cronolog. Abjoaeb. Angiola Man

cripta, anthoritatem Floren is Carige-fazio, mi

_riqu.Ann.Ci,/i. tom,3. .Da-vide .Romeo Indice de'

ab ipo principium , (F m Petra Lom_ ardojue--_


cenjnzet , 'ntentiarmn Magiro, zn quo ,gravi

SS.del .Re-gno, Giozzlntonio Summante [i124. foi


50, Silvero Mauroli Ocean, Rei/"g. 1511.3.. Zac
caria Bo'veriq Ann.Capne. ann,152.4. Agazio di
Somma thdi Catjerremfol. . , . Diego del!
Equile direi-,5.fo 1.4.44. Tbephil.Rayn. tom-l 1.
Erotemata de 170m, ac ma ti: libri: Partitio p.
Brotem. 19.1% 59.]oaehi7nus Alu, quem .Be
nediini uum Le '001mm, Ciercienes, autem

errore permi'ns e , band ,dubi [Jodie confefre


pur Eccieaz Patrib; . Per la profezaa abbiam

dicoro nellaltra oervazione, e per la an


tit nella preente.
`
_
Adunqc perchegli mando fuori contro
di Pietro Lombardo un libelio, qual poi eur.

,rotto dngl Emoli, e cos corrotto Preentato


al General Concilio di Laterano , venne xi

ibi pendixantzltr' dalla'124,- nitate cla


rus, tee Guglielmo Parien ldeirtutibm.

provnto , perci preero alcuni motivo iae

FerdinUgbeIJta I.Scr.t.9./1reb.anent., ed ai

_cuarlo per Eretico , ed ipaccmrio per 11_20


zione, ma con ingannoz onde Vien in nio a

[riz che per brevit tralaciano.


,Elogio in lode dei Beato preo lUghelii.
D,
O.
M,

biiirgii nella prcetc oervazione il titolo

Si lim atra uper almos carmine Vaie:

erita, ed uomo enza vera antit ,_ e pertz.


di Beato, gi Pote)in ul prinmpio della uo.
vita-3 rimettendo i1 catolieheiimo della dor
trina nella Calabria erudira . Gi lo more
,r nel raccoxdato luogo , che non fu dottri
na di ,lui quella i condanna ove opra, onde
rci vanieono curte le ue accue . Ma,
upponga,ehc fue del noiro Abate la doc
crina condannata nel Concxlio di Laterano,

non per queio rearebbc macchiam _la ua


Incix,appunto
antit
di d. Papia
come
Vecovo
non reto
di Empoli,
macctiiata
e di~

Ferro-,joaebz'm jam con/idee Empireo.


C'e-lieu lu: nacens, Formula; magnolia get.
Mundi dum 'uixitjieculz ,faus Homo.

Hz'e doom, <7 Virtus Cal-117mm , quem :orde


capita

Expuli't ad dominum maximn Religio.

.Partnricns orbi mirum Citercin prole:


Ordini: in fontemprotuiit alma Virum.
..Florenx genitor, quandam Curatia don-l
Fiori[an inigni: orida tempio dedit.

Le tanta hand reui *aerox , c? c1-an

b lui'.
L ea:. lib
3. hilt- Co

39-S.Girol
de cript.
c diana.

cepolo di &Giovanni Evangelita, di S.Tr


to Vecovo di Leone, di S. Vittorino Veco
vo Pittavicne , e di S, Giuino Mai-tire , tut
ti, e quattro ocrivcndo la entenza gi con`dannata del Millenario (b) : Cos come non
re macchiata `la antit di S. Runo _er _ il; A

poco giuo entire dell} libert_ deiiar nno

(e)Cosi come non reo maCChiu] la ann


c dis. Cipriano Vecovo, c Martire, e d al_

d dik-3 z.
$.Vexum.

rri 80. Vecovi , chiamando , .Diaboli Lava:


;rum il batceimo dato daglEretici (d) . Cosi
dunque ua, o non ua foe la dottrina con:

cap-San

Rowan:.

dannata nel Concilio , certamente non pone


pregiudicarlo nella antit della vita.,e for Sl,
che meritato non savee il nome , el titolo

di Beato, Beato adunque 1,0 dichiarano le


dimotranzc , o permee , o tollerare dalla

Chieaz cio, che la ua Immagine i dcpn


ga con iplendori, e raggiz che publicamente
s'cponga cos pennellegiata nelle Chiee , e
negl'Omcorj z Che le ue Reiiquie i coner

vino con altre de Santi : Che dimorando


i facci da`Sacerdori veiri colla oia alcol
lo aiti da'Religioi con candele accee,d
` inceno cantandoi dagl altri lInno , lAnti
fona, e iornzione. Leggai Gregorio dc Lau

de nella lettera al LeggitoreBeato nalmte


lo crivono Uomini per bont di vita , e per
lode di dOItlil .cattolica celeberrimizcio:

fb'vendo

Aumpt mater tempore lieta tua.


filius , ( Genieor Vari: 'veneranda Pron-:ga
Altajoaebim, c maximns orbe fili:.

Nam tam_dicfn.latrnm now), qui nube fne-


full!

Proto-Hi, (9 vidi: qui? per-agenda` xrent.


.
Fer-idiota: Vates pradixit multa fnerunt
-. ,
Completaz ' mon/erat Lumino- faa. dies. :
un ferip; matrix cunearmjure ooo-gi!

Ecclex pedibns Fili: ipe pi .


Omnia probanturz quae 'vero panca repe iti;
Dinw't Kelans mplicimtis amor.
/'ita quam tennit Priula luce eorucam,
In term fede: jubilat- empyreaz
`
Cerberus raudes egithundiqueoater'vas, '

Et car-nom domuit bella cruenta gen-en:.


.Plurima dum 'aixit ( diam; ) mirzuula feci;
Morin , Ogratns Gentibns* .Domina.
Carceri; &tutto; vinci-Io m Iez'a ferme
Manera , qui. Chriti tempus in omne fui t, V
Abu: Flor-mi: divinis Floribus Abu:
Vixit _, da* ui-ve! lande-perenne ua. -

XVIII. DI, SAN 1EIUNIO- ABATE.


Uegli Cittadino della Citcidi G-ierane, -

_Antonio Murmanno . Pietro Ridol ')0r._

e per profeone Monaco Bailiano , ed


Abate nel Monateri-a due miglia lontano
.ci-.111 abitato , li nome di Iejunio gli venne

eraca. Crijbomo Henriquez Meno!. Ciere,

opragionco dalla rigidezza deL digiunaruz

poiche
L
W

E' ciONFEssoRIABTt CAP. HT"


6t

poiche non avendo mai fatto apparecchio di 3 marono il pi in Abbruzz o,e propriamente
nel Paee de Marruccini , nella Diocei di
Chieri, non lungi dalume AVVentino,dove
el Monte dopo la ua morte vennero detti di
fabricato un tugurio , perche l difendeero

coa comcibile , embr d aver empre in


eercizio il digiuno.Aindi ed il Monaerio,
San Jejunio . Ripos nel Signore li 23. Ago

dall inclemenza detempi, conagrarono lo~

o per detto d'Ottavio Gajetanoz ma la ma


e Feta 1 celebra li 2.5.Maggio.

ro e alla penitenza , al ritiro , all orazio

nes n da l i partivano giammai , e non , o

Gabriele .Barrio libj.. Davide .Romeo Indi

per limoinare il neceario oentamento, o

_ ee de' Santi. Girolamo Maraot [ib. z. cafuz.

Per predicare a peccatori la penitenzall San

Apollinare Agro-ta *cita di S. Blio, Filippo


Ferrari ad diem 25. Mali. Paolo Reggio Cata
logo deSanti . Paolo Gualtieri liba.. Ottavio
Gaetano 'vite SS. Sicul. tom. 2.. animadfo [.32.

to Abate Ilarione capo di tutti , correndo


quei Paei ne riportava dalla ua predicazio
nc frutto non ordinario, in mamera,che ve
niva venerato, e alutato da tutti col nome.:

di Precurorc di Crio. Fra le quali fatiche,

XIX. DI s. ANTONIO ABATE.

ed opere di penitenza, ree glorioamente lo

pirito al Creatore. Morto dunque il S.Padre

Nch egli fb Cittadino di Gierace,Mo

vitz

SS.Sicul.
tom.

pr.

foi-X7.
b mm.:
Ar ol-31

Ilarione non vi era deette Servi di Dio ivi


naco Baliliano, ed Abate: H1 raccordo rimai, chi volee prenderli la cura del Su
di lui lo Scrittore della vita di S.Virale Aba
periorato, eetto della loro anta umilt-z la
ite preo Ottavio Gaetano (a)con occaione, f onde l convennero di buttare le orti it...,

iche portando da Sicilia in Calabria il rac quello modo . Ognun di loro , che cende-lle
Lcordato San Vitale,e fermandolo nel Monte la propria pentola nel vicino ume, ed in.;
l detto Laporaehi preo Caano (b),cos`1 ne: qual delle pentole avee entrato un pece, il
crive . H00 igilur in Monte eum agmet , ob padrone di eo foe eletto in Superiore-Sce
viam ibi 'uniemem vide: Antomum Abba 'li dunque i vai nel ume, nel rrarli uora fu
ifcm ( cio quco noro) i llum idem junio ritrovato il pece in quello di Nicol,il qua;
:remz verm ab illirs primi mori ur hand mu!. le inteo il volere del Signore , oggiacque
to longir difrrcpantcm: quippe tenera :vinte volentieri al peo, qual s' addos con mol-
boni: operilmr dedita: erat, caamngelicm to pirito , c portollo con omma prudenza,
que in Eremis, ac Montibur 'uit-:tm duet-m . Ed

altro pi non abbiamo della ua vita. Si ce


lebra la ual memoria Con diverit di parc,

ri',
rimettendolaaltri
alli 2.3.
Agoto,
altri-a
25 Maggio
v
*k- *
Ji *d:

e grandiima carit.Fra breve tempo cinque


di loro volarono alCielo , chiari pci anti..
fa, e per miracoli , e da Pael vicini furono -o-
eletti ~per loro Tutelari . Uno di e nomath

S.]:*`alc`o trovai nclia Terra di Palna , di


Ottovzof'aetano ubi _r-prix, Filippo Ferrari cui celebrai laeivit la Domenica fra l
ad diem zzaiz', Girolamo Marafioti ubip., ottava dell' Aihnzion_ di Maria S.R.inaldo
Gabriele Barrio, lil:. 2.. Davideyztomto lindile

zle_ Sant_z`.Paolo Reggio_ lib. 2.. de`$anti . Ruolo


Fualtierilib-z.

;J a

'0-4

-f ricevuto nella"lerra di Falacoa ,'ladi

;cui-ella ollennizai a 9.3615156111er Szran-


"i, ;z .i PL co ripoa Patronenella Terra di francavil-z

_,.

1;,,1aqualc .ne applaude la memoria a *Lr-.Mag- . -

xx. DI ''LARIONE ABATE , E,


eoMPAo-M.. ~
_

io. S.Nieol`o Coglialtricompagni uperti


tizc n and in Roma per river ire quei anti
'ij-.- per ..le penne
Um? dl molti
. niScrittori
1 il ` wghi., nel qualiviaggio libcr etteoe
.-aJ'
Uei
~dalpiriti maligni. Indi r portarono nellzLh- , v

la' detta Orti ia , c poinel Caliello-diPrata, i .v~mp-uv.


vanno otto nome d Eremiti 2, ma che
.dove &Nicolg n glorioamente lazvita a
Monaci , e non Eremiti ati foero , non
ignobil congettura ne f l Abate Muzio Fe

i7. Gennaro , nel qual giorno l Feteggia. il z

bonio , da cui vien chiamato Abate Santo Iv.. dilui beato tranlito nella Chiea ~'di &elia-1131}

larionez e oggiunge, che celti ette del uo ceco della Guardia , ovefutrasfe-,rinoil uo l_
Monaieriopart per la volta dAbbruzzo ,zi
Furono eglino adunque Monaci di qualche i
Monaerio vicino alla Citt di Coenza z; Ga"
comecch uno di quella anta aemblea u;

-agro cadavero , e. ripoto-in un Altare di i


;perdo abrieato dalla magnanimadixozio, ~

'-JWWM
ho~w""1-'

ne-di Ncopolione-Llrino Conte di. quel luo


v.7.-

go ~,ed a LUO onore cantai la eguente Anti-?A


-

. 0 lroler Calabria? , plendor-feptem fyg


certamente della Citt di Tavernaz quindi zfona
credibile, che il Monaerio donde propria-; derum, mmm Kardagrak decor , nobile depoz

mente partirono, ato foe quello di Peica


opra Taverna, non molto lungida Coen
za, luogo empre orito di Religioi Santi ,
come lo teica il B. Pietro da Peica raci
cordato nel Monologio greco, il quale,ae
rice eere tata Abazia di Monaci Bailiani, `
oggid vuota di Religiol, e oltanto abitata,
da Romiti, che ervono a quella Chiea . Dar
uivi dun ue

artiti al numero d otto 7 fer

\ -.- MM-*NZ
A

tum , ferojubarLgi-ariw Cbrzlibeneimme-_i


bre-vis venice tempus inanc deuatz. ii -.~<, _0519

t L" uno- de compagni aggravato dalla* e; M


bre cotidianai celle per lua abitazione una t
Chiea di S.Maria aCapo d Acqua, ditante
*v -4v..

l un miglio da Ortucchiu. (Divi die da, per


` tutto all' orazionc . Ucito un: giorno per

'iprovedcri del vitto biognevole, tra perche


"veniva rattenuto dalle genti ,, che entivanli .

~*. -.lo'
_-.l
.

r.,

C011
n*

62

CALABRIA SANTA LIBRO 1.

Home dallenepale 5 tra ;Terchc debi ,

Gabriele Barriop lib. r. v!. . - . . Girolamo

litato dall: infermit , e dalla vecchiajzu , i Maraoti lil-,4. cap.: 8. Davide Romeo Indice.

non potea caminare , ritorn alla Chiea

Ferdinando Ughelli Italiafagra tom. 9.1-'ilip

rroppo tardi, ed in tempo che il Cudolte),


chiue le porte, e n era giro altrove z laon
de non apendo che i fare, corico opra..

po Ferrari cata!. Paola Reggio indice :ie-Santi'.

certi armenti di viti , che trovavani fuori

hior.sant.fol.4z7. Muzio Feboma dess. della


Dior. di Marzi .

la Chiea. Quivi raegnato al divino volere,


polloi in ginocchio , colle mani giunte , el

Leandro Alberti de' Strict. d Italia. Girolamo


Nicolino Ior. Tea. lil). 7.. fo!. 1 1;. Carmte

volto alzato al Cielo, ree l anima ua feli

XXI. DI S. GERARDO ABATE.

ce al Creatore.Al unto medeimo della ua


morte,i udirOno [Sonar-ecco giulivo uono
le Campane delle Chiee d Ortucchio ,i non

Uei fl] l'uno dedicepoli del B. Gio;

per opra umana, ma da e ele.A s inapet

vtuto uono dcatai la gente , accore ubito


alla Chiea Madre, per aperla cagionea ma
uando 1 videro le Campane uonare da e,
veglio un tumulto d'allegrezza univer
ale, ed inicme di curioa divozione , bra

van Giachino , che dotato da Dio di

molte virt ori- in antit di vira . Nac uc


nella Citt di Coenza, e mor nel Monal -

ro di S. Giovanni a Fiore a 2.8. Giugno del


1205. Altri vogliono , che fue morto in
Paterno, e da qu traslataro il uo corpo nel
Monaterio Florene.

mando tutti d' indovinar il morivo di tal

ovrumana melodia . Spuntati per i primi

XXII. Dl S. NICODEMO ABATE.

.albori del d vegnente Portatii alcuni U0


mini alla Chiea , ove abitava il Servo di
Dio, videro i ecchi ar-nenti , che avano

grino nella maniera accennatn, con accanto

Crie ultimatamente di quco celebre


Santo lAbate D. Apollinare Agrca Ge
neral deBaliliani in un libretto a parte,ed io
da lui quanto baer al diegno del libro, ri
mettendo il leggitore al medeimo per il o~
pra piu.Nacque egli nelloggidl ~Zir , o pur

il bordone, piranre dal uo pallido volto


raggi plendenti di antit. Wal notizia per.

lantica Cremia , poi Paterno , di che vedi

avanti quel piano , tutti rin verditi con fron.


dc,e con uve, onde accorivi per vedere il
gran prodigio , trovarono il Santo Pelle

Ciro, o veramente Ipicr , il medeimo che

venuta al Clero, al Magirato , ed al Popo


lo, furono preti _col a venetare il antq Ca
davere. Celebraron frattanro li agti fune

amendue per chiarezza di angue, e di Reli

rali con quella pompa, e divozione , che ri~

gione depiu primi , li quali ellendo per na.

chiedevai. Cinero di mura quel luogo, ove


i il Santo pir, aggiugnendolo alla Chiea in
qualit. di famoa Cappella ,ove collocaro
nonobilima atua ,in cui vedevai al na

me eo nella Topograa di queto luogo .


E uoi Genitori furono Theofano, e Parma,

turalerili , a forza di voti, e di pricghi 0t

rennero dal Cielo con Nicodemola opirara


prole circa li 900. Un gliuolo gi parto del
Cielo, perche dellorazmnemon porca avan
zari agli anni , che per il Cielo 5 onde too,

turale colpito il uo ritratto , e viene n al


preente riverita ilaL convicini, e lontaniPo; che l c pot permerterlo dipartendol da
polize perche non apevai il di lui nome,ne 7 trattenitncnri fnciullehl,tutto conagr
tampoco la patria, lo chiamarono S.Crante, a quelli dello pirito, con ergere altarini, s`u
de quali agrincava tutto e medeimo , ed i
alludendo alla potura, nella quale lo trova
uoi aetti ;oltanto tempo ?rubbando loro,
rono-informa di orare .L anno in cui vo
uanto gli convenne iinpiegarlc all-'acquiid
l al Cielo quell anima benedetta fu il
1658. anno appunto , che f pianger qua gell'umane lettere otto la diciplina dun ve
i tutta-al' Italia plagata dal -a elio della pe nerabile Sacerdote, per nom:. Galaroue . Ed '
lle 5~ r'la qual caua fuggiti dalla Citt di avvegnachc-queo foe il minor tempo,non
Mila o-d-ue famoi Scultori capirarono qui per queto non l prott a maraviglia dive
vi,e f'ecexv'o v0to al Santo d erigergli una... nuto in poca cc, ed in minor tempo perfet
Cappellazed un tumolo di nimo marmo ,ro in tutte quai le dicipline, ed arti liberali,
a lOr pelser 'ivi trasferiri il agro depoli
con anche le divine, quanto potea convenir
to, empre che 1 degnava campani dalla pe i ad un Giovane del ecolo. Ma pi accreb_
te. Ottennero i Scultori la grazia, ed adem
be li llud)~ della perfezzione critiana, con la
pierono al voto. La loro divozione li pine frequente vita delle Chiee , ed eercizio
a rubbari un poco di terreno di quello , ove

giornale delle Confeioni , e Communioniz

xipoava
il agro
Cadaverozonde
te rearono
ciechi
. Conultate immantin
il Vecovov

ond' che ne veniva nella bocca di tutti,pro

dital fatto,:e rivelato da loro il divoto fur


to, ebbero comandamento di rcllituirloz co

nc. Frle ue molte virt di quellet non

gnoicandolo ciacheduno qual poi diven

_'fdellultime quella dellubbidienza, la dir

me. gi fecero, ed immanrinenre fu retituita -

cieca, a'uoi Genitori, Maeri, e Confeori,

loro la via gi perdura con-allegrezza com`

come e dallora avee voluto addeh-ari al..

mune
, e meraviglia
di tutti
eta vien
ollennemente
celebrata
alli .5..La
di Marzo
. _. r l'altra Religioa, e monatica , cos come av

venne .
Fio
v

--b

D CONFt-:ssor ABATI CAP. Il. 4

63

Pioriva di quel tempo Abate di molta lm- , ciplinava con tanta furia , che coPanguu
_

rit nel Sagra Cenobio, detto di S. Mercurio - delle vene bagnava la terra , accompagnan
non lungi_ da Palmi S. Fantino Bailian9,che dolo agellato alla colonna , e quando lm

poi morto gli laci empre vivo il uo` no


rne z onde con la fama della antit` i traeva

legava a qualche vecchio tronco,accioche la

' dietro da quai tutta la Calabria,e la Sicilia,o

mordacit delle formiche incavandogli lu

per conultarlo negli aari pii iniportantii


oti per
interceore
piu dipera
, -le averlo
turbe deiPopoli
5 Ene'cai
fra quelle
una tal

carni faceero le parti deagelli 5 ora inte

bravagli , che le mani foero pi tanche i

icndo corone di pine le le metteva, e rimet

reva in capo, con ricuoprirne di angue la_,


volta molti del Zir,luno dequali egli u il

faccia , riamandolo coronato di pinez ora

'Giovane Nicodemo .Nicodemo too,che

, bendatiii gli occhi con ruvido panno , per

vide quell`uomo celebre alla fama , el rico~


nobbe uperiore alle trombe di quella n?
rimae Come rapito a e medeimo, alla Caal,

mercicazione della via , laccompagn-.tva

fr quei cherzi giudaichi. E come e tutto


il ra ccontato [lato foc poco,comegli era,in

ed alla Patria , ed obligato al Santo , ed al


uo Cenobioz iche enza frapporvi tempo

confronto alle ardentiiime brame , ch egli

cominci a negoziarne il ricevimento , E

ed Abate Fantino , e de' compagni , e condi


cepoli S. Giovanni, S. Luca, S. Zaccaria , e

per luna , e per laltra volta riburrato , co


m coume de'Religioi , per conci farne
le pruove , e vedere e la chiamata venie

da Cielo. Alla per ne ricevuro , e veito


del agro Abito, non pobile raccontarne
il contento del cuore, e l'accrecimento del~

avea di patire , con licenza del uo macw,


S. Filareto , con altri del medemio pirito,
ma in qualit di uperiore , e di maetro ,13..
ciato quel Cenobio, i rinelv oltre pi in

un orrido Boco del Monte Cellcranonuel

le virt portate dal ecolo . Logorato dalla

lo avee egli operato nellorridezza di que


a
elva
, quanta
peni
tenza,
che
vi avei:rioda
carto;tata
quantifolle
gli la
chrcizj

vecchiaia, e fatto in pezzi uel primo abitO,


nOn volle uarne altro,o de medeimo pan
no,o di qualunque altra manieraz ma fartoe

delle morticazioni , e macerazioui della

ne uno di pelli danimali, n pi-lungO, Che

carne , ol el anno , ed egli che li pari , e;


Iddio , che lajur . Ora che faceva llnt'er
no i dormiva ale onnacchioo nulla pen

oltrepaae
il ginocchio,
quello
us, empre
che viie , empre
con piede
ignudo
e capo
covato .Lfl terra ol cover-ra di poche pa
glie,quela tu lordinario uo letto,ove pren~
deva quel legierimo onno, era caramen
te baante a tenerlo in vita .
Di cibo non occorre fax-ellarne ;poiche

ni metrendogli in mente le con-.modica la-`


ciare nella cala paterna , i legitimi diletti,
uali averebbe potuto avere con una moglie

non erano , che caagne , che lupini- ,,.che

di uo gullo z la dicolt , che li opratava

ghiande , ed altri frutti ecchi, multi dequa

in quella nuova vita ,e li periculi , aquali i

ando del ervo del Signore 2 Anzi dalle pri


me ore, chil vidde gi veito del agro Abi
to cominci le ue batterie con le uggcio

cponeva zn veggendo di operate a die


formavano' pane , di che erviva in quei gno 5perochc il rioluto Giovane tutto ci
giorni, nequali i cibava z cilendo che ipit avea prima ben maturato con la ua mente ,
erano quelli nequali non gullava coa-alcu
riordin una piu pericoloa batteria, rappre
na z e e talora gli veniva oerta coa da re
entandogli ,che non pertanto eglii era.,
galarne la enualit , egli cos la eccava , o prottato nella virt come moltaltriz onde
ne arebbe tato enza dubiezza condannato
;il Sole , o al fuoco , che i rendeva acconcia
pi alla morticazione, chal gullo . Nel be
dallcterno Giudice al fuoco:Ne perci pro
re oltrepas ogni credenza,perche non olo rtando, perche Nicodemo con a ia ripo
li ridOtti in olvere con frumento Lilveltre

mai aaggi Vino-3 ma n pur acqua, ol die~

a e gli dichiar, che molto i compilaucva

tandoi con quei brodi , dove serano bollite


le caagne,od altro amareggiante frutto.Per
pruova di quanto potee patire un corpo
umano , l elt non cercava la frecura degli
alberi : dii poco, perche allargandoi il piu
potee i eponeva a caldi raggi del Sole ,

deglavanzi de compagni, e che nel rimanen


te Iddio era Signore della ua vita-3 Pertanto
riole ucire allaperta in campagna 5 Cos
addunque macheiandoi otto nte larve di
Leoni, di Cignali,e daltre crudeli ere,pre~

e ad infearlo con mu iti,con il'ridi,e con

uando ci'ano pi focoiz ma nell Inverno

altro, peruao di dover o almeno fugare da

uggendo ogni rioro di fuoco , ed anche


del emplice riparo del cover-to, uciva al di

quel Monte , altre volte conagrato da'uoi


ldolatri al uo culto . E nientemeno accor

fuori i nudo beraglio delle grandi , de


venti, elle pio ie , e delle nevi 5 onde piu

gendoi non far n pur piccola breccia nel

Contemplando ovvente quanto per uo

cuor di diamante del Santo , empre pi in


trepido, quanto pi atterrito, volle venir all
ultime con quella battaglia , dove rara la

amore sera degnaro patire il Dio della glo

vittoria deCrillianiz cio con le luinghe

dma volta ne u ritrovato mezzo pirante .

ria aper ane di moltrarene grato , ora i . del eno z Ond, che rapportandoli allim
ringeva le mani con apre funi , imitandolo
legato ri quei agrileghi miniri , ora i di

maginativa quante donne veduto avea per


laddietro, quanto belle, tanto luinghierc, e

rurte

.- 64

CALABRIA SANTA LIBRO I.

tutte co _geii , e provocamenti lacivi, con


ci pree ad infocarnc il eno , c ad accen

derne il cuore . Conobbe il Santo il pericolo


della. battaglia , ed im lottato prima l'aiuto

..
gnava con lagrime, e con opiri . Altre vol
te ora con lun dedicepoli, ed ora con lal.
tro i trave a'Cimiter) de'morti, per veder

non olozma e per favcllare ancora con quelz

dellArcangiolo S, Mic ele, c quindi tagliate

l'ola,cos`1 come favellava con tante lagrime

in facetti alcune pungentiime ottiche , e


ne dilacer cos le carni , che cambiato il

:iin occhi, che coringeva anche a pianger


ne i compagni z e piu duna volta prendendo

fuoco della coneupicenza in quel dacerbi


imo tormento , gli convcnne gittari in un

freddo ume per iinorzarne gli ardori z on


de rimalo compiutamente vincitore, cona

gr allArcangiolo un uo Oratorio in rendif

in s le mani alcuno di quell`oas Eh dice-

vagli , tu non foi del corpo umano? dove


ono i piaceri, che ti ollaicarono al male-
dove le odisfazzioni, per le quali noende
li il Cielo 3 Deh parla a noi, e raccontaci la

mento di grazie . Cosr addunque rimati pena, choggidi ne paticj Colloqui , quali
perdenti tutti quei demoni non arairono mai i detti da lui con molta tenerezza di cuore,im.
pi per lavvenire dinearlp Anzi lor e

pictoivano le orecchie,e bagnavano dila

n accaggiono un timore cosr ero , ch all

grime gli occhi .


Ebbe gran lume da vedere fr gli ocu

udirne, o il nome, o la voce imperioa, toto


i fugivano da corpi oet , Conte lo dimo
lrarono li molti cat `eguiti nella perona..
in olarmente di quattro , lungamente tra.
vagliati da quelli enza rimedio.
E gi che ci caduto in hlo il raccordo
dalcune grazie compartite dal Cielo a uoi
prie hi abiognevoli, egli vuol quiuppor
i,c eh ua miracoloa interceione anche
i ee a ciechi, a ordi, a muti , a Zoppi , e
omigliantiz avvegnache non ne appiamo i

` particolari , toltici non aprei, o e dalla ne


ligenza di que'primi Padri, o e dalla vora
cit del tempo, non ce ne rimao altro rac
cordo di quello 'ce ne reca la fama . annto

pi Nicodemo cercava l ombre delle elve


per vivere olo conociuro a Dio , tanto pi

lddio lo rimettcva ul candeliero della pu..

blica luce z onde avvenne s, che molti rapi


ti dal uo grido gli furono a iedi, upplican~
dolo a riceverli per dicepo i. Niegollo egli

dapprima otto giuicato preteto , ch an


cora foe Giovane , non illuminato cos, ch'
eer poa guida daltri, rimettendoli in ua
vece al Cenobio Archimandritale di S, Mer.

ri del fururo le coe avvenire , e e ne rac


contano gli eempj , quando ad un Cava

liero non molto ditante, qual i avea ru


batola moglie .dun uomo della plebe , o
corretto da lui , chela reituica , ma enza
protto , predie la morte , la quale gli av

venne la ,mattina eguente all infruttuo)


correggimento , cheradel Sabbato Santos
quando ucendo di caa una tagliente pada
cea viibile dal Ciclo , gli tronclo tame
dellindegna vita . Ad una Cerva qual dan
ne giava l' Orto de uoi Monaci, come mi
nacciandola le die , che pi non tornae

iviz poiche ci averebbe laciata la vitazu


cos fu -3 poiche da li a pochi giorni , tratta
dalla dolcezza depacoli, eendovi ritorna
ta,rel miera preda dun cotal animalaccio
ilvelre, non conociuto , ne mai piu , o ve- `
duto,o che pot vederi, per argomento,che

era ato come miniro di Dio per la verit


delle parole del Santo .
Veniva di quei tempi la Calabria infea .
ta daSaraccni, quali occupavano la vSicilia-z
nerano pee le correrie , e per lo pi em`

curio otto alla diciplina non pure del San

_ pre ricche, o di robbe, o di perone. Ora cir


to Abate Fantino, ma d`altri molti venerabili
ca il .970. viaggiando il Santo dal uo Mo- .

Monaci, che ivi ervivano con grand eem~

uoi dicepoli . Gli riccv , e per tanto rico~


nocendoi vie pi obligato allo udio del

naerio ad un Catello vicino sabbatt in.. _


alcuni di quei Barbari , quali toto legatolo
lo conducevano inieme con altri Lritiani
ad una Citt vicina di lor dominio: ma in
tanto edutii preero a riorari , rallegran
doi della preda . Allora il Santo alzate le.)

le virt per la buona educazione di quelli,


quanto pi inegnava con la lingua,tanto pi

nodando la lingua upplic con caldi prie

plarit al Signore. Ma per replicando quel


li le upplicheino a protetargli la propria
rdita, corincro il Santo ad accettarli per

operavacon la mano . Ammae'rava i uoi .


gliuoli sr nelle leggi del proprio iituto, ch
erano parimente della perfezzione , s nell

incendimento delle agre Scritture , punto


non dimenticandoi del coumaro rigore .
Fr uoi eercizj oleva per ogni giorno

`trari dentro ad una elva, e quivi dallora di


Prima ino a quella di Terza eercitari nell'

mani al Ciclo , e la mente'al uo Dio , dis~


ghi la libert, c ua, e de'compagni. Se ne ri

ero iBarbariz ma non gi lddio; poiche)


venuti i nemici alle mani :rr di loro perla
diviione della preda fatta , e con ci rimai

quai tutti morti5p0terono i prigionieri met


teri in libert . Avvenimento , di cui porta

rane la fama per quai tutta la Calabria , e

orazione, ora mentale, ora vocale, recitando

ne porto un altro non diomigliante . Alcu


ni della Citt di Biignano camminando per

iSalmi di Davide , quali molto glerano te

loro aari vennero in manodeSaraceni, co~

naci nella memoria-3 e per qualche tempo

s addunquc eendo menati ad alcune Navi

aicora applicari alleercizio deglinchini ,


e delle genueioni , che empre accompa.

per valicarli nella Sicilia, come furono al li

do , die luno, come animando gli altri,chc


pe-

v` -
"PJ

. .

DECONFESSORIABATCAP. ILi

6)
1_.

pcralcro nellinterceone dell`Abate Ni


codemo, e upplichevolmentc linvocaero,
perche avendo altre volte liberato e mede
imo , ed alcuni altri dal medeimo pericolo,
poteva enza dubiezza ancor ei liberare:
Cos fecero tuctiz ed ecco che toto i vidde
ro diciolti a via de`Barbari , ed indi dato

animo al cuore, e forza al piede per fuggir


ene . Foggirono, e too involati agli occhi
deSaraCeni, alvarono la vita onde non in

gmti al gran benecio , i portarono in di


tanza di molte miglia a piedi del San to , dal
quale benedetti, i riconduero nella loro

ti, e li concori,e frequenti, e numeroiNon

mancando N. S. Iddio di vie pi autenticare


la antit del uo Servo con la ocrizzione
demiracoli. Fra quelli racconta, ch een
dovi allintorno un Cignale, quanto pi ini
urato di corpo , tanto pi terribile nello a
petto, e per luno , e per l'altro fatto icuro
da'pericoli , giornalmente ucendo dal uo
giornale, e piu grandi le lagrime deglinfei
ci Contadini . Rapportato il tutto al Santo,
mentr`egli una tal volta olo camminava per

beatiimoleervo
Nicodemo
Ma tuttavia
ri
bollendo
eorrierie
araceniche
nella Ca

quei bo.hi, eccogli aoli occhila Betia,che.


timandolo uno della Flebe nemica , era.,

labria , ingolarmente nelle parti abitate dal

moa ad invetirloAllora il ervo del Signo

Santo, come piu proime alla Sicrlia 5 onde

re con voce imperiot le comand , che de

che giornalmente e ne rovinavano le abita


ziom,e con ee loro anche i Sagri Monate

pola la erezzai laciae legare . Cos or


din il Santo Abate, cosi ubbid la Betian

rj Baiilianig pertanto veggendo il venerabile

onde leggiermente legata con funi , avve-t


gnache molto tretta dal comando del Servo
di Dio, di uo ordine venne portata ad un
gliuola.

Finalmente avendo Nicodemo cotanto

egregiamente Combattuto nella paletra di


queto Mondo ze perci volendolo al di pa

Ebbe Nicodemo un'altro mori vo di abban

ri coronare nella gloria il Sovrano Giudice,


riole di chiamarlo a e , mandandogliene 1.

nuo onorato da quei popoli a lui ricorren


do , come a comune rcfugio in quelle uni~

avvio per mezzo d` un gran calore come di

verali calamitze pertanto egli per isfuggir

fcbre. Si avvidc della chiamata il buon At


leta,onde munitoi prima co Sagramenti del
la Chiea, e poi chiamati a e tutti uoi Mo

ne, e gli applaui , e l inquietitudinc , Venne


nellaccennato motivo di partenza . Ma per

al protto delle virtu , ed all oervanza...

che ancora quivi cominciava , conforme all

eer conociuto per veduta , cos come lo


era per laddietro per fama,ed in coneguen
za ad eer applauo con mir-abili concori di
popoli aperci preo congedo da quei an
tilimi Opiti, ed oltre paando in Paei po
co abitati, ritrovato un Monte tr miglia di
ante dalla terra di Mammola , di ua odis

fazzione , quivi racrm il uo pellegrinare.


Non pot abitarvi allintutto conociuto;
icch viitato da alcuni del paee , venne)
animato a abilirvi per empre con la fa
brica dun agro Monacrio , cos come av

naci, e loro una veementiima eortazione

della profeione monalica , acoltandolo


tutti ad occhi piangenti . qundi rivoltatoi

conla faccia al Cielo depoito lanima ua_


feliciima in mano di quegli Angioli , che)
molti di numero erano cei per accompa
gnarla allEmpireo a 25. Marzo circa il 990.

e 91. dell et ua. Rim-ac. il uo corpo come


di tal'uno qual dolcemente dormie , non.,
bruttato di pallido colore, anziche arricchi

to d un glorioo lume , che ben l' additava


abitatore del Paradioz ed in cotal embiante

la dur non olo per quel tempo, ma per al


tro pi lungo ancora n dentro la epoltura.

venne con l'opera deuoi Monaci, e con gli

Piangevano in tanto li uoi gliuoli , cor

ajuti deuoi devoti.

gendoi privi d un Maero cotanto caro .


Concorreva la gente da tutti luoghi con
vicini, mecolando con quelle de Monaci
le proprie lagrime , querelandoi di rimaner
oli, ed abbandonati zma poi tutti glorica
vano Iddio nel uo Beato Servo 5 icche ac
crebbero, e di lagrime, e di lodi il uo fune
rale, qual riuc aai glorioo,e ben adegua- :
to al merito del Santo Abate defonto.Giac Q

Ora in quco nuovo Monaerio , co


me e per allora incominciae l eerci
zio della perfezione , non egli agevole)
il raccontare l` ammirabile .Itituto del vi_

vere del SantUomo, e deuoi dicepoli,


il almeggiar nel Coro , l`aere a divi
ni Sagrincj , l' orare a Dio col egreto del
lorazione mentale, l'impiegari agli ecr_
cizj manuali, ed a gara api umili, laju

4.~._-._.k

Gentiluomo amorevole di qUel Monaelio,


che e neervi nelle nozze di una ua

ce, ove con molta carica venne ricevuto da


,Santi Antonio, e lejunio.
donar il uo Cenobio di Cellerano, e fu per
che aai famoo in quello veniva del conti

.-_a.-.A

boco danneggiava rotto ci gl incontra-


va tra piedi .`ll danno era grande , perchu

Patria; empre gloricando Iddio nel uo

Abate, che pii non puteva erviri il Signo


re in quei luoghi con la quiete,qual i doveaf,
perci ripartiti i uoi dicepoli ne Monaieri
meno pericoloi, egli con altri pochii r1
covcr in un Monaerio del medeimo or
dine due miglia ditante dalla Citt di Gera:
<7-. ,

vicini,i traevano addoo gli applaui di tut

quem le prezioe Reliquie in queto Mona- .


rar i proimi non olo ne biogni piritua~
erio nno all anno 1500., o alquanto dopoz
li, ma necorporali ancora. Opere tutte, che ! quando per l inolenza della gente di cam

.
*

diondendone la fama in tutt i luoghi con; 2 pagna non potendolo piu abitare iMonaciz

l
Lui

c per

i CALABRIA SANTA LIBROIJ


66

e per trasferitii nella Chiea di o'. hiaggio

Deodata , li quali eendo erili , upplica

non lun i dalla erra ai Mammola, e Gran

gia del lonaterio mcdeimo , con eo loro

rono il Cielo per la prole , e l Ottennero,


avendone amendue nel ogno ricevuto l'av

riasferirono l'impreziabile teoro con l'ai~

vio. l: per egno , che tantino ( COS Chia

marono la opirata prole ) naceva dal Cie


Dioce dl Gierace, e concoro di tutt' i Po lo , e per il Ciclo , e che dovea eguire 1L;
poli d amundue i ei-Antonio Cardinal Ca Croce della morticazione , Iddio lo egn
rafa Abate Commendarario v' Ottennc In; nel
petto
dallalunghezza
parte inira
unadiCroce
di tr
ditaiin
, e acon
color
an
dulgenza plenaria per il giorno terzo di Pal
tenza dell uno , e l altro Clero di tutt-.t la

ua di Rilrrezione , e l altro della ua le


a, la quale li ollcnnizza a 12. Marzo, non
potendoi celebrare li 25. , che u quello
della ua morte , come che per lo i avve

nente nella ettimana Santa . Qge o Porpo


rato Principe vie pi accendendoi nella di
vozione del Santo,ordint`,che da fondamenti
e gli fabrichi una ontuoa Chiea , con in
fronte il uo glorioo nome,cos`1 come prin
lcipiata dal 1583. f compiuta nel 1588. , C
lanno udetto a 16. Ottobre conagrata da
Monignor OttavianoPaqua,vi furono tras
ferite le reliquie del Santo con pi pompa ,
che l altra volta dal Monaterio alla Chiea
di S.Biaggio, aprendovi anche perci i tco~
ri di S.Chiea Papa Siio V. con una plena
rjma lnduloenza z quali reliquie vennero
ripoto dentrol Alrar Maggiore, eccetto il
venerabile Capo , qual l adora dentro una.
mczza iatua di name indorata. La moltitu
dine de uoi miracoli, ed antichi, e iorna

li ii trae , e i trae dietro la divoZione di


molti Popoli, ingolarmente della Terra di
Mammola, che e lo cele Protettore a r4.
Marzo del 1638.
Nilo Monaco
maAPollin-re
del Santo.Paolo
Gualtieri
libaxuite
de*v Sami,
Agrea
vita di

gue. Ancor fanciullo alzato di letto , e pie

gate le ginocchia a terra or 'alquanto , ed


indi alzato enza inegnamento altrui , pro
feti il Santiimo nome di Ges. Eendo in
et d anni 12.. ucito fuori in campagna i
vidde all incontro una Cerva,con nelle cor

na molte Croci , dalla quale con voce uma


na articolata venne invitato , ch il eguie,

oggiongendogli , che gi era il tempo in.,


CU!, e foe caccegiato,e cacccgiae. Cammi
n addunque dietro la Cerva lo pazio di
due miglia, ed ebbe allincontro neue porte

duna pelonca un venerabile Vecchio , al


quale la nOttc dianzi apparo Crio, gli co
mando , che venendogli la mattina tantino,

l ih'uie nella ua Fede. Cos e l Eremita,

prea loccaione della Croce,quale gli mo


ir il giovanetto imprea nelle ue earniz
Indi la nutre battezzandolo fa veduta cen
dere dal Cielo una luminoma Croce, che

fugace quelle tenebre, ree l'aria come di


giorno . Rinato il Sole Fantino i ricondue
alla caa paterna, dove alut il Padre con.

tal maniera , che in quella portava ll nome


di Ges . Forte i maravigli il Padre del
nuovo aluto,e quindi richieone il glin
lo, egli raccont per ordine il tutto , ed a
mendue raccontandoloalla Madre-,amendue

De Conri non Panteci .

c .A P.

111.

Confeori Ponteci vengonolldietro

per luogo, ma non fore per antit i

l IlOlCU al batteimo. Addunque divenu


ti Crih'ani,e perci dipcnando tutto il lo~
ro avere apoveri, vennero prei, e condotti
in Siracua,come s' detto nella vita de`d`an
ti Panzio,e Deodata Martiri. Tratto da car
cere Panrino, e ritornato in Tauriana , non

Confeori non Ponteei, non Abati , e eosi

avendo di che vivere,cendoche lavere pa

creciuti per numero , che per fuggirne la

-terno era caduto allImperial Fico, i poe a

confuione , aranno ripartiti in due Capito


li. Nel preente Capitolo aranno decritti

ervire Belaminio Governadore del Luogo,


nella guardia deBovi. Ora perchegli molto
inchinava all`amore depoveri , perci vo
lentieri impreava loro l'uo di quelli , ed
anche aricchi, per aver danari,onde ov ve
nie la mendicit de'medemi. Accuaro in
tanto al uo Padrone, il quale immanrinente
ne and in furia, e quindi per ritrovarlo su'l

olamente quei, che come Santi, o Beati ve

nera u gli Altari la Chiea 5 o col olo tito


lo di Beati, ma enza verun culto , per tem

po immemorabile , vengono da celeberrime


penne annorati z tutti per lucidime.:
Stelle per illuirarne i Santuari della Cala

lbria, rierbando nel eguente Capitolo di ar fatto, onde avee pi ragionevole morivo al
menzione di quegli altri Confeiori,che en

caigo (era il tempo di lritolari frumenti)

za titolo di Santi, o di Beati, ma lodevoli


mi per virt, e luminoimi per miracoli ,

andato nel tempo , e luogo dicgnati dagli


Accuatori, ritrov gli Animali , ma non gi
che travagliav ano , chanzi pacolavano in.,
unanteniimo prato: onde poi per argomen
to del gran miracolo vi i fabrie una Chie

non ono di minore plendore alla nom-a..


liNazione
.

1. DI SAN FANTINO.

a, ed alquanto appreo vii attacc un Mo


naerio di Monache Bailianc, otto nome.: _

Acque queo Santo nella Citt di Tau

riana,c furono uoi Genitori Fanzio

di San Fantino, qual riuc cos anto , che


pi volte vi furono veduti cendere dal Cie
lo

DE' CONFESSORI NON'NTEFICI CAP. III. '

57

lo gli Angioli a cantar-vi lc divine lodi, o

dalla lepra,lo f portare alla Chiea del San

Teotitto lantimo Monaco anche vi Vidde

to: orando vennc orpreo da'un leggicri

cendere il medeimo San Fantino, e almeg- i mo onno , nel qual mentre viddc ucir dal
giare,muico della Cappella divina fra quel
uo epolcro il Santo , ed ircne a quello de
le antime Monache . Dal miracolo adun
Santi Giovanni; Giorgio gi Vecovi della
que peruao il Santo,che quello era il divi
Citt, quali uciti dal epolcro veiti poi ti
no volere, eguir il ovvenirc per quella... calmente , pogliaronu delle vci lArc i
trada il biogno depoveris e perci accua
diacono, e dalla lepra lo rianarono. Rian
to la econda volta, ceo l'infuriato Padro dalla cecit degli occhi un mendico per no
ne, e trovatolo in fallo , non apendo come: me Davidcz Liber dallo pirito una nobile
cuar, i poe in fuga-.Friggiva luno,egui
fanciulla , la quale in et danni 2.0. i ree
taval`altro , ed arrivati al Fiume Metauro, Monaca nel udctto Monacrio con nome di
che molto ingroato correva , icch non.,

Gregoria , del quale ancora u poi all anno

poteva enza evidente periglio valicari , Id

dio oper il econdo miracolo , maggiore:

30. della ua vita, Abadea : Prolong la vi


ta ad un gi gi moribondo con upplicarne

delprimo, e fu, che divie le acque,di luo

laiuto-3 Sottrae dal naufragio un Vecovo.

go al fuggitivo di pori in alvo , chiue poi

Un nobile per nom: Andrea burlandoi de'

al perecutore.

uoi miracoli cadde dal cavallo , con aperto

Veduto Belaminio il miracolo, e com


punto nel cuore, cominci a gridare dall'al

periglio della vita-3 e gi lavrebbe perduta,

sein dal periglo fatto piu ggio non ave


e implorato il uo hccoro , obbligandoi.

tra ripa, che i ermae , ed oltre piu non;


rocedeez anziche ritornae indietro,e nel

per Voto non olo a crederli, ma a predicar


li. Cclebrandoli con gran concoro'la ua; .

la anta legge liruie . Or tantino , e di


nuovo, divno ilFiume , ripas a Belami

fea , ecco una nave diSaraceni Aricani,

nio, il quale inicme con ua moglie Metil

per fare chiava quellagente ,; lor v incon

dc battezzati, furono cagione , che tutta in

tro viibilmente il Santo , e parte naonda ,

ieme la Citt ricevee la Critiana religiq`

partenekd in mano de`Criiani con pi fe

ne. larig il Santo negli eercizi della piera


nn allanno trentatr di ua vitazed eendo

lice fortuna, rei tutti al agro Batteimo . L


anno _ 780. in . circa Giovanni Vecovo di
Tauriano , con altri Vecovi navigando in

gli rivelato-3 che lultimo di Luglio , giorno


qual occorreva di Domenica , dovea eere)

Collantinopoli al lmperador Leone Por

lultimo de'uoi , chiamato il popolo a pre


dica, lo riVel a tutti . Indi preo dalcggie

rogcnito, ed aliti da una neriima tempe

ta, i viddcro su gli orli della morte 5 Ma

ra- febrc l f condurre dentro al Coro della

appena upplicato lajuto del Santo ,-che lor

Chiea per acoltar la Mea . Al ne alzate

11 tranquill il mare . Arrivati alla Corte in~~

le mani al Cielo , mentre con gli occhi veg


cva il uo Crio, e con la bocca recitava...

contrzuono piu boracoa la tempea nelle


furic dell'Imperadorea per riupplicando di

e parole In manu: tua: Domine commando-pi

nuovo aFantino, i ritranqurll la boraca,

ritum mcum , ree lo pirito al Signore con.,


molta dolcezza della ua anima . lntanto a

licenziati dalla Corte non olo con la grazia,


perla quale erano iti-3 ma col donativo di

orbito il prezioo cadavere da un`immena


luce cea dal Cielo , non pot vederi per

Santo vol al Cielo egli fu circa il 336.Del

molti regali . Intorno all'anno ,che queo

due ore gucnti, mandando fuori nnodore


cos grato , che ret attaccato alla Chiea
per trenta giorni eguent.Ripoo nel epol

ceco Mauroli , e la Chiea Siracuana lo ri

cro mand fuori un oglio oavimo di tan~

mettono a gr. Luglio . Ottavio Gaetano, e.:

giorno della ua morte v' ualche divario


tr Scrittori.Pietro Vecovo quiliiio,E`r*an

ta virt , che potea rianarei corpi da varie

Pietro Vecovo di Tauriano g 24. Luglio.


infermit , e lanime da divere tentazioni. Altri al primo di Agoto.
Il Cadavere, che cpellito in un tal luogo,di ;lietro Vecovo di Tauriano ori-:tin ejur fet.

cui col tempo sera perdura la memoria,ven

Pietro Vete-vo Equiino Appendice. i,

ne ritrovato con la luce di molti plendori


dicei dal Cielo . Oper queto Santo molti
miracoli, fraquali furono li eguenti. *- '

Franceco Mauroli [iond Ale/3'.


Ottavio CajcJ/M 55.51'cu10rum tom:.

QHTMHNUS

Un tal per nome Teodoro, la cui caa era

attaccata alla Chiea del Santo , aveva pa


gata certa omma di danaro al Regio Fico

IN &FANTINu

con la ricevutaz ma perche morto lEattore


veniva moleato dal ucceore , enza rac
o

l \

Ex M. S. Greco Codice Monaterii

E i _a-.1 S. Philippi Fragalatis . :f: -

cordari della crittura fatta; percio ne ando

"
v '
*F*
in carcerc.Supplic per tanto il Santo,il qua
le gli comparve con in mano la ricevura.-- i SPlenditlijjimo Zrtucum [maine divinits
dellEattorez onde rci libero da qualun ,_,.
corde, (F animo illuratus pravamm [ibi- <
que moleia. Un uo gliuolo per nome Ni ^ dmum tcrcbras dipai'ir admirandc, ac pe
] cera Archidiacono della Chiea, travagliato
renni miratnlorum graa ditalns, [Male: mor- ,
X A

M,...

[mx.

.L_.L~

68

CALABRlA SAiNT LIB'K-' I.


-v

bos, Fantin: curati quare tuam anc'fam comnze


morarionem olchi-amor, tuum epulrrum 'venc
ramizr, unanimique 710cc contiamo-nas : imp-erro
a CL-rio Domino Peccarorum uororum condo~
nazionem.

Beato anine, quem divina , graa af'ui!,


buf! inter-ris pmlmiid'ole ipfo Clariorem 5

Pzrtuzumfpiendoribus , ae miratnlorum radiis


univero: terror-8m ne: iliurans , dibi'uenj
que denjmam malorum caliginem 5 quo circa
memmam ;ui Porco iimur, tuarumque' reliqui
rum :omnium ample't'imur.

Beatifme Fantine, divinit; illo/hate, CS


cis 'vijamlaudir gream, [angm'dir imil-;tem
rcitaiiz muito; a fera mari: temprate in co

Fantine, cumquc inter hommes , quai Angelus


a materia fate aliena: 'uitam egeris, micricor- '

diam ; Deo maxime miericorde , bauti ,


quo etiam cui-arionum grazia, 'Delitti qnibuda .
radiis muoicentizm dirai: es,
Hand abjur cite ojenditi , qui ali-vinu *
tirar gratiam Pcrjmio conpuroa'vit, juke: ex
bomimcm cat te iti/ram de reperite rapi, ac toL_
li , quo nimirnm zlo arrogantium Dominio ,
fedijimam pervirariam reprimere: .,
'
Hominem pedmn u detitxzum, gra-ui mor

bo laboramcha multis, quibus- cruciabatm- do


loribus [er/as, (3 ad rc irzcerlendum volerti

dinem reddis ea qu:: a Spirit Sam-io , Beati-[: _~`


me Fantine, grazia donata: es . --zzi_,~

Cum rebus tc pudore' geti: Deum opti


lume: er-valli , magnum damm tua [Pieri-lore;
atmlti, nom prodigi:: in terra parrawiapre- mm Maximum bonore bouefoi-s , ab coder.
care quejb Drum, ut uos te oohoueanrcr juve:.

; Fantin: nndequaqne bettm , ac apienti);


l imc celeti mtui immixtus, ac orte fit liriore
ineffabiliter Deo adbarenr, gauo'io, gioriaqu
,incomprekenja .mt'lur , memimris :neri , (57. nos
runre mi: precarionibm _ab omni mieria , (j

caiamitate.
Sani Spir itus lamine ram Free [ucra5,Fanti-
ne, tardi; rnei tenebras pt-lie , montem , am'
mumque mmm per [nas price: luce Fermdcm,

mi ciariimam tommtmorationem ;uom cigni;


badia [audibm in Coelum f'ram.

'

i, ,Di-virtus ie,Fantine,amor a` pueroucccndiz,


quo dure pra-ua: cor-Fori: vquptatex pci-fce da_

muii, que .chiunptm-i tao vox muna'zimum


obtuliti .

Cam divinis te prete-pri: dio audientcm


mbueris , morir miraruiorum grazia' a Pm_
otente Deo donata: e: , ad curando: difcile:

hcmimim morbo: , G' ab objr corporibus da


moner expeilendorz ac Froirzae te beatum prodi
comu-r, ac tui memoria: deiitr ceicbramus .
Intar magnijo [i: 'virtutum p [endoribus au_
&a; , in occidente nobis ortus e: , m'mirum ati

multa
mi; rieliquiir
mraulormn
quodie
*oi dimanant
coboncjtatu:
. esWi
, qua;
M43',g 77
Vir paralii dotentar ad tua: reliquia: "cum ,
acrejfet, ca liberati et , quibus etiam vebe '
ment attrito: miericordia? uam et , qui

furia-go ore in tua dona per blaijemiam fue- r


rat i'l/tm .
iau-1a;
;
Depometur in Chrito pur [la , ex qua in-;li
mundum piritum ejecerar , bomim'que per *vi
jm apparenr admiranda myjeria dttexiti,

May-is mannemdinem, Elia zelig; , Davi


dis impliriratem, atque innocentiam, F:tutine ,
imitamfgriitiam
bommm morbos
calitsadcptuis es ad
. curando:
:Rs-il.g-zv ,i 3

lo Tempio_,'quod tibi potum et , in rzoem' .'m


lux gens 'tfr/a , qui .Deo lande: dccantabant, f
qua te di incide agnoveruntt:iam
,7

ni:
lo liberamris,
itio; al-vos,leaumamrge
imolumequeFantino.
ab codemHaim
Pericu .e '
Pofulum Dei *Optimi Maximi cultorem '

marini: uibur miric ema-viit', ub pecie

nos omnes tuo lamine illutrato: , qui cum da

Angelica 'viits, (F rifare tempetare inquiczum

celerit* tranquilla: , Famiuc , prati-*Kim

Ingm commieratione format: ejur,qm` te


beata Vir , imac-:bat , ni bii cundarus es inno
centiam ojrena'ore 5 nam per quidem perjpz'tu,
e57* dilucidyngrapbam homini oftendizi.

'
.

Radiis tmdcquaque ciroumr]r,z1garenis ap: '


pare: eos :mm-1m excitata rompe/'rate in Mare
Pracipites demcrti , cum tamen regcneratio_

:uom memormm veneramur.

ma

a
`

auor, acjeo Chriti famul.\W$-in '2.1;, `


Pra-oi: animi motibuszjaatrrrinifofqu P
tentationibus,qua uilms mzer divexatos
duri;
divina. 'airone ad ms
{A porrum
Gw
quotidie ad-,

Lucidam i'mmortalitatis 'vete-m indurus jam

ei, qui gra'vi morbo ooniffabatur , pretare te

Sanflifme, tlc-magna cum ducia, glorio; *i

'videndum ofeuditi , jubElS ommm morbija..


niem 'velutiaum exuere. ezi

Fantine , tuam [Jodie acroanam nic-moriam 4.. "


(deb-am, majepulcro circumfz , qwqm, ab l
zo Promanantamtam pie bazrrienrer.
,4.1,

F Omncm tartarci botis fatum , ac uperbiam


_ntitr depouiti, abiiciens , demittenqe te
ipum a umma virtutum tuaram ccltuainc .
Quad menti: tua: acier divino lamine offer

illutrata jam di# coco divina 'via-Imc 'uidcndi


. um retitml.

Ad anandum hominum morbo: , pravoquL


piritus crgaizdor acroznfa reliquiarum
tumba, Fantine,omnibns pota et.

Domzriejefu,
qmfamulum
ruum
omnibus
,i i
mirabilem
reddidijti
, ejus quai)
procibus
miri
cas in me,Cbrite,rm3ricordias tria5,integram
que peccatorum da nobis camion-:W . A

Cujufvir mo-rbi turationcs efmdis , diici


leque animarnm egritxdinesedas, ac modera
i-ir, patron: mira prodi`gia, reque anrmarum , ac'

corpomm prdbem medium feritimztm .

Magnus anima tuo decor, mira dom: pub


tua fuit commieratio, tbure accepto , Pritina critudo ,zyfpacier , ubi conditnm tuum corpus incolumitati reddiditi,
- venerandum, laugnidos ad alme-m revotat , il
Commijeratione mi'rum quantum excellm'ti, ' iii/trai tenebris abduos , Putrefcznzja "zer ,s
Homin-em diutumo morbo tabecentem , qua

onar,

5-7

DE' CDNFESSORI .NoNPIEI CAP. III.


.

pmbens, ac Frondei'antinc, te egregiir titulis

01m'

'.

aximur ingnivit .

L,

Arimente Bailiano di gran antit di vi


_ta fu S.Bartolomeo , di cui per nor...

ppiamo altro.

'

tieri' 17.2.

ioria, info! terra illucefcit , piorumque ani

mas miriceilluftrat , quam rit pendente:


LE*: oramur
tc Fantine , ut a Conditore notro per..

v. DI s. BARTOLOMEO MONACO.

Propero Parzj tabultopograpraolo Gual

?pula-um ?vita/em rcdolct Odorem , ac me


.'o 1

r.

anat, PEN dolore!, morbus cui-at .


i, rh."
jam Samo Pi'opkrtarnm, Apo/Zolorumqu" ,
ac Martyrum catu adjmzcl'r es in Calo , qui
acro: M: in terra more: :mitatm , Poznan;
form , di"uimque jus te diflo audiemem

VI. DI s. ONOFRI MONACO?

.il

catormu 'uemam digneris impetrare , _.

*i 1(

Z_ z,

. II. DE SANTI APRO , GIOVANNI,


p E CRIMBALDO a :w`

deerta, f la felice Patria di queo' Santo .

,
,.L
'

i *iP-'PF

I,

B Elloforte altre volte Terra aai nobile.:


con nome di Subiicinio , oggidi quai

Avide Romeo nora cJueli tr Santi in


Eraclea Citt oggidi dirutta, ed altre

Nacque egli dal Conte Signor del luogoz ed arrivato allet, nella quale poteva conoce
re le luinghe del eno , per non rimanernc
abbattuto , preggiate le ricchezze paterne,

_volte di molto nome nel eno Tarantino tra

veli labito Monaico di San Bailio , nel'

Terranova, el'Amendolara :li due primi li


n0ta col titolo di Coneori , el terzo coll

Monaerio poco dillante dalla ua Patria-a.


M ne pur piacendogli` l'abitar fra Monaci
( cos grande era la brama di equerari dal

aggionta di Sacerdote. Filippo Ferrari citan

do il Romeo , e Paolo Reggio f raccordo mondo ) fabricataii una cclletta dentro un.
de oli Apro, e Giovanni , e li vuole amen folto boco , ivi pree a vivere vira d`Angio~
due Sacerdoti-3 e oggionge, che Eraclea la lo in digiuni, e penitenzc. Avvennc intanto,
medeima, che l oggid lAmendolara,pola chuciio il Conte Padre a caccia , i poe in
r li due Fiumi Sibari , e Siro . La lor feta

traccia duna Fiera , qual lo port 0Vera il

i celebra agli otto Luglio z N altro dicono


della lor Vita .
.

SantozNon lo conobbe dapprima, ma poi nel ,


dicoro coitolo per uo ngliuolo,piang`en.
done per tenerezza e labbracci, .e ilrine)
al petto . Ma quantunque lavelli: forzato di

Davide Romeo Indice de' SS. Filippo Ferra


ricatald diem 8. julii . Paoio Reggio Cara!.
in
(t'ha
Di alcuni
z
Santi
la* , e Beati
unaliani.

ritirari , o nella caa paterna , o nel Mona

tero, non per pot cOneguire n luno, n


'

ou-

r- in

l'altro , rioluto di terminal i uoi gior

IOVANNI~ MONACO.
i

i ;ai-,w
. G i
III. DI"E
SAN
-

ni quelle ere 5 anzi eco trafic a vive

re in ua compagnia Elena ua orella , del


Ell Ordine di S.Bailio , amico , Ut gla quale in uo tego . Cos adunque con
famigliare di San Nilo Abate fu San umato dalle morticazioni, ripos placida

Giovanni , e cotanto Santo , che l' altro l

mente nel Signore non veduto dazuomini,

onorava in luogo di S.Gio:Battilla , e bagia

ma aiilito dagli Angioli . Indi a qualche)


tempo riapuro daMonaci il uo felice pa
-aggio, portarono il uo corpo, nel vicino
Monalerio, qual poi dal uo nome venne)

va per riverenza la terra calpeiata da lui.


Fit anche uomo di lettere,e veriarimo nel_

l" opere de Dottori Greci, ingolarmente di


San Gregorio Nazianzeno . Viie circa gli

detto 5.0nofiio, appreo di cui non un e

anni 990. Girolamo Maraoti moira con


fouderlo coil
altro Terei ama lo fa altro,
`

colo, che i piant un nobile Villaggio del


meikirno nome . Le ue venerabili reliquiu
` ? com'egli fu,jApollinare Agrela , a cui o non dicovertc ancora, avvegnache di cer
.3 . V
to nel udetto Monaterio , 1 fanno opira
"
rivo. M;iz `
"
i .
Girolamo Maraoti Cron;lib.pr.c.ult.zlpolli` re da tutti: Si celebra la ua fela li 4.Agoo
nare Agrea 'vita di 8.670.: ol. 5. Paolo Gual col concoro di tutti quei Villaggi all'intor.
tieri' un.

` *

. ~`

t .r-

i
;yi-..FE

5*.

n05 non mancando il Signore diconCederu

RIA MONACO.
i '?

le ue grazie Per li meriti del Santo.


? amolti
Tutto quco abbiamo dalla tradizione, che q

fa.

del rimanente appo de` Scrittori non e ne)

"l

Ltres Bailiano contemporaneo , ma_


pi vecchio dell Abate San Nilo , fa
S.Zaccaria z poiche quando detto S. Abate
and a veirii l Abito di quell Ordine , v
intervenne il conenzo di SZaccaria .Ebbe

epiteto di Cailimo , e di Angelico per la


grazia delle meditazioni, e oliloquj.
&Bartoloni/ita di S.Ni lo. Apollnare Agre

legge, ch: il nudo nome preo

"'

.1).Afollinare Agrca [ita di 5.Bala. A***

vu. DI SAN CIRIACO MONACO.


g

'

`iii-l'1

e,

Roppo tronche on le memorie di que


T ilo Santos poiche oltre l'eer egli nato
in Bombicino , e d`aver profe-[ato l'iituto

- ou j'op. Girolamo Mamoti 0'Ue ip. Paolo l di San Bailio nel Monalerio ivi vicino, e;
l che morto , e epellito in quella Chiea , u`
Gkalzieri o'ue opra.
n.42

poi

CALABRIA SANTA LIBRO I.

70

l III. DI S.PROCLO MONACO.

furono Monaci Bailiani,c viero per lo pi(


nel Monaterio preo Stilo 5 dove ancor
morti, e epelliti per lungo tempo, ono ati
di quetinori tempi inieme con &Giovan
ni Terei trasferiti nel nuovo Cenobio di
Baiiliani piu vicini alla Citt.
Apollinare Agrea *vite di &Ba/I, e di &Gio;

A Citt di Bii nano di alla luce quelo

.Da-vide Romeo Indice deSanti. Paolo G'ua [tie


ro 11'173.. Girolamo Maraoti lm :.28.

oi la Chiea detta dal uo nome S. Ciriaco:


pi non ieri-vono
_
.Da-vide Romeo indice dc Santi.6`abrie le Bar

, de amzqa.lib.z.fol. 95. Girolamo Alarafzoti


Cron.lib.4.c.23.

buon Servo el Signore. Eendo ancor

giovanetto digiunava ogni giorno


alla.:
lera , e mangiando saiteneva da tutti. quei

XI. DI S.COSTANTINO MONACO.

cibi, quali porevano rivegliarin la libidine.

S An Coantino f d` un Villaggio col

La era dopo cena nal mattutino viitava.


tutte le Chiee della tht , avanti le quali
orando accompagnava l`orazione con qual:
che penitenza. Eatidito del ecolo , qual ne

medeimo nome poco appreo la Cin


di Bova oggid rovinato , al quale dopo la.,

ur conoceva col vizio,ve`1 labito di &Ba

ua morte avea recata quella nominanza. F


egli Monaco antiehimoGreco,e fore Bai- 5
lianoze e ne celebra laFea li ao.Settctnbre.

lilio, otto del quale savanz non olo nel


lo iudio della perfezione religioa , ma e;

Filippo Ferrari ad diem zo. Scptcm. .Dami


de Romeo Indie dc'SantiJaow .Reggio lib.z.de

nellaltro delle lettere, e delle cienze, onde

Santi. Paolo Gualtieri [ib.z.

divenne dottiimo in ogni buona diciplina.


F dicepolo del S. Abate Nilo , dal quale;
fr molti veniva teneramente amato . Mor
antamente nel Monaerio di $.Adriano,do

ve epellito , dgiornalmente riceve ln' al


giorno do gi ilitributi delladorazione
s. Barto omeo Rolli vita di S. Nilo.GabricZe
Barrio lib. . . Girolamo Maraoti Cron.tib.4.
$48. .Da-vide Romeo Indice de'SantiAf-ollina

re Agrea 'vita di S. Bailio.


IX. DI SAN GERASIMO MONACO.

XII. DI SAN LE0,0 LEONE


MONACO.
P Ort alla luce queo Santo un Villag
_ ` gio detto Africo, preio Bova . Si eer
cito nel miniierio della peee , cos che del

prezzo -dCllC ue fatiche nalimentava i pove


relli: Sovvente di iunava con tal- legge,che
il opravanzo lo (Filpenava a' mendiehi5 e.:

rotta via deideroo di maggior penitenza.


per einguerne la ete bene lPeio 1 tuava
. ignudo nell acque, quando quelle erano pi

A Bbbiamo di certo di lui,ch`egli a a


to nativo di S.Lorenzo preo Reggio,

e che abbia vetito labito di d'.Bailio, e che

morto l foe epellito nel Tempio di S.An

aggiaccmteJVla conocendo la vita del eco


lo eer molto periglioa , perci per metter
t in luogo di icurezza ei l`Ablto di S.Ba
ilio, nella qual Religi e avvegnache I\o

giolo nella medeima Terra 5 Ma occulto ci

vizio pot ellere Maetrb di molti . Riplen

il tenore della ua vita , e vario il giorno

de con la luce di molti'miracoli , ingolar

della ua fea : filippo Ferrari la mette li


14. Maggio, e cita per quello le Croniehc, e
le tavole di Calabria , e Monignor Paolo
Reggio nel 2..de`5anti del Regno: Barrio, u

mente in rcirurc la faVella amuti , e vo~.

Romeo li 14. Giugno.


Filippo Ferrari Catal.de Santi ad diem r4.
Maii. Gabriele .Barrio de antiqu.lib.3.fbl.zu.
Paolo Reggio [ib. z. SS. Regni . Davide Romeo

largli in pugno gli Uccelli,ane di prender


vi il neceario alimento . Ma fu lngolarU
quello egli oper di'quei tempi per ervi
zio della udetta Citt di Bova5 quando que
ltafaggravata nella numerazione de} uoehi,
qual i portava molta pea-,ll Santo in forma
viva di Monaco Bailiano i preent al Vic.

Indice dc Santi.Girolamo Maraoti CronJib- . -

del Regno,e s`1 bene difee l`aggravio,che ne

X. DE' SS. NICOLO, AMBROGIO , E


BARTOLOMEO MONACl .
DUe divarj s incontrano tra Scrittori,

riport il favorevole digravro. Le ue Re


liquie i conervano con molta divozione
nella udetta Citt di Bova in un magnico
Tempio dedicato al uo nom: 5 e con molta
pompa l riverieono ogni anno da quei p0

per le notizie di qnei Santi 5 Davide

PUll,C0mC di Protettore , li cinque Mag iO

Romeo, e Paolo Gualtiero crivono , chu


furono due con nomi di Nicol , e Bartolo

Gabriele Barrio (ib. 3. Girolamo .Maraoti


lib.z.c.go. Paolo Gualtiero lib.p. cult., e [ib-Z

` me05 Apollinare Agrea li crive Nicol,ed


Ambrogio.ll Gualtieri li vuor Maetri di San
Giovanni Teret ,l Agrea anzi dicepoli.

Davide Romeo Indice de Santi . Paolo Reggio


Catal.lib.z. Filippo Ferrari ad diem 5. Mail'.

Chi s, e ati foero non due , ma tr N i


col, Ambrogio, e Bartolomeo, de quali , o
1 uno, o li due ati foero Maeri,el terzo
dicepolo 3 Comunque i foe la coa5 tutti

Apollinare Agrea *vira di S.Ba.


XIII. DI SAN SIMONE MONACO .
l I Genitori di queo Santo furono amen
o due di Calabria , avvcgnache non nu

i;
.L

DE' CONFESSORI NON PONTEFICI CAP. Ill."


71
appiamo il lnogozed il Padre fu per profe no nato nella Citt di Reggio. Comunque ia
ione oldato , ll. quale paando di preidio
in diragua , i condue eco il fanciulletto;

dl ci, eli certo , che oper molti mira


coli, e fr- quei guarr dalla lepra il udecto
,Conte ,il quale non ingrato al benecio gli
_edic un Monatero poco diante da La

onde nacque lo sbaglio del P. Ottavio Caje


tano in crederlo nato in Si agua . Ora pa
ando il Padre in Cotanti opoli port eco " Jano, ove vie , e mor, e dopo la ua morte
Simone, e lo vi f attendere alle cuole.Cre ne pree il nome di S.Pietro Spina, 0 Span.
cinto poi allet pellegrin in Gerualem
Apollinare Agrea vita di S. Baf01.z70
me, ed indi aconegli dun anto Religioo Paolo GualtieriConfeiba;
i racchiue a far penitenza dentro una pe
lonca preo il lido del mar roo . Oltre
XVI. DI S. LORENZO MONACO.
paa in pellegrinaggio al Monte Sinai, poi
in Babilonia , dove creduto pia , gli con~ A Ggiongo a quei due il terzo Santo ,
venne patir molto . Ritorna in ltalia a.,
cio SLOlCHZO dierente dall`altro,di
Roma per viitare le agre Reliquie de'glo~ cui pi` opra. Fil Monaco Bailiano, e vie
rioi Appololi Pietro , e Paolo : pellegri
contemporaneo a S.Pietro, ed anche in mol
na nella Francia, e i riporta in Gerualem

ta divozione al udetto Gran Conte d'Arena,

me con Poppo Arcivecovo di Treviri : Fi


nalmente conumato dalle fatiche, e dapel
legrinaggi, ripos nel Signore, avendomol
to patito dal demonio in quellultimo etre
mo: Il uo funerale venne onorato col con
coro di molta gente, alla divozione de`qua~
li non manc Iddio di corripondere con lc
ue graziez poche per li meriti del Santo
illuinin ciechi, liber oei'i, reliru la fa

il quale perci avendogli fabrieato un Ce


nobio a parte preo la 'erra di Das, dopo

vella amnti, rian aridi, paralitici, ed altri ,

aggravati da`loro malori .


Sigiberto Monaco Cron. ad ann. 102.3. Mar
tyrol.Rom.KalJun. .Enermno Abmita ejm.Ab.
Tritemzo Cron. Mondi. ad mm. 1010.0an
Ca'ezano
Vite de LMartir.
Santi di Pic-tro
Sicilia Galcno.
tom. 2.. amm.
fall; 6. Ab.Mauro
Ar

la ua morte , fu dal uo nome detto, S. Lo

renzo .
Apollinare Agrea 'vita di S. {Baol- 2.71.

XVII. DEL B.STEFANO MONACO.


L B.Stefano nacque nella Citt di Roa
no circa il 920. da parenti umili , e po
veri, ed eendoin morto nella fanciullezza
il Padre, u dalla Madre applicato ageer
cizj della 'campagna . Era gi nell anno 2.0.
della vira ua , quando ipirato dal la
dre delumi a laciar il ecolo, and a ritro
vare il Santo Abate Nilo , di cui era celebre

nold. Vion. Lorenzo Surio *aim SS. Conti!. Lc


moniccnfe 1 r. apud Binium :07n.3.p.2. Baron.
Anna!. ad 171.103 7,

XIV. DI S. BASILIO MONACO.

la fama nel Monalerio di S.Mercurio pre


o Seminara, da cui richieo, che 1 volee,

ripoe , che volea VC-lli .Religioo in quel


Santo Monaerio. Io lodo, replic l Abate,
il tuo deiderio-;ma vanne neMonaerj con
vicini, ne quali averai di che vivere-3 aven

Ie quelo Santo, o nel tempo, o poco


riverenza del uo nome un divoto Ceno

do noi qu la penuria d' ogni coa.N,rip0


e Stefano,io qui v morire per amor diCri
lo. Sodisfatto della ripola lAbate, gli og
gione,e avee pare'ti?$i,die laltro,ehc h

bio non molto lungi da Torre di Sparo

Madre, ed una orella. Adunque, gli coman

V avanti al Conte loggieroz concioia

che perla molta divozione gli fabric in..


laz onde fore Paolo Gualtiero lo opetr
Cittadino del udetto luogo. Molto meglio
dire,ch`ei nacque in Montepaone della Fa
miglia Scamardi, nobile di quei tempi,e del
la quale imo rampollo lodierna delle mi
liori di quella Terra. Ve labito di S.Ba
Elio, vre, e mor da Santo.

pollinare Agrea vita di S.Baj`.fbl.z7o.


Paolo Gualtieri 17.2. i - .

XV. DI 5-. PIETRO MONACO.

p S. Nilo, vattene ad alimentari: . N re

plic l inervorato ecolare, come n`ora i


ono alimentate enza mia opera dalla Pro
videnza divina 5 cos lo aranno per da qu

avanti. Veito adunqne del agro Abito , e


vantagiandoi nella perfezione divenne mol
to caro al Santo Abate , che lo volle em

pre in ua compagnia . Eendo di natura.,


quanto emplice, tanto rozza, e perci dia

datto alle coe temporali, monatichceni


va bene peo apramente ripreo da uoi
maggiori, e qualche volta anche battuto-;ma

N E'tempi del Gran Conte dArena vie


aai famoo in antit San Pietro della

egli beriva il tutto con meraviglioa pa


zienza . Uomo veramente inigne , non blo ,

Famiglia Span, non gi Spina , e non per

nella pazienza; ma, e nell ubbidienza 5 che


corruzzione di lingua, Monaco Bailiano , e per avendo una volta pezzata una pento
nato non in Torre di Spatola, come im - la da cuocer legumi, gli fu ordinato, che le
Paolo Gualtieriz ma pitolo in qualche } gati al collo quei rottami, andae in volta
luogo del Contado di Arena,come lo crie z, per gli altri Nlonaer), dicendo ua colpa_-.
Apollinare Agrea, benche altri lo veglio ' And , ritorno enza punto turbar , n nel
-

CUO

73

CALABRIA SANTA LlBRO 1.

cuore,n nel volto. Altre vole ave'do prepa i giare le paterne ricchezze, e le glorie, e de
lizie tutte del mondo vei labito di S. Bc
rati certi aparagi per e, e per il Santo Aba
te, ed eendo riuciti di qualche apore, gli nedetto dell'Ordine Cainee . Vie con.,
die l' altro, che li gittae viaz ed egli enza tanta purit di mente , e antit di cotumi,
replica lubbidt. Impar a teere portelle , che nella morte erit , che cendee per
accompagnar l'anima ua al Paradio il Pro
nella fattura delle quali', perche una volta...
moh qualche compiacenza , gli ordin l tomartire S.Stefano , con inieme una molti
Abate, che le gittae al fuoco; Appena egli tudine di Spiriti Beati . Raccom egli la vi
ione aMonaci , quali gli alevano all`1n~
ebbe l ordine, che lecgui con molta pron
tezza.Wando il Santo Abate avee voluto, torno , e fra quella beata compagnia pir
l'anima, per mandarla al Cielo.
o riprendere,o caigare alcuni di quei Vec
Arnoldo Vion. Lignum Vitae [111.3. litJZ.
chi Monaci di ripetto , lo faceva nella per
ona di Stefano , tollerando il Servo di Dio

Pietro .Diacono de Sanffs Caco6.

a gran cuore tutti quei aronti . And col

Gabriele Barrio lib. z. fol. . . . Girolamo

d'auto Abate in Carid,allor,che egli vi pa

Maraoti lib.z.c.15.Dauide Romeo Indice de


Santi. Paolo Gualtieri 11'124.

s a fabricare il Monalerio di Serperi , do


ve nalmente , armato co Sagramcnti della
Crito , rip05 felicemente nel Signore. Pri

XX. DI ALCUNI BB. DELL ORDINE


FLORENSE.

ma di morire fil a viitarlo S.Nilo, che chia


mandolo per nome, Fr Stefano , toto i al

V lero con molta antit di vita dicepo

z , guardandolo o , per eeguire i uoi


comandi-3 e l' altro, Benedici quelli tuoi Fra

li del B. Abate Giovan Giacchino li


BB. Percgrino , e Bonazio fratelli amcndue
Coentini, Giovanni, e due Nicol , Pietro,

Chiea negli anni 70. di ua vita , e 994. di

telli, che n erano molti allintornoz COs fe~

ce il moribondoz E replicando l` altro , Ri


poati, ripos, ma in quell cercizio di ub
bidienza pir la ua anima. Allora il bamo
Padre bagnato il volto di lacrime'. O Stefa
no, die, o Stefano buon oato del Signo
re, mio compagno, e martire di pazienza..- ,
vanne vanne a godere leterne felicit nel

e Ruggiero Diacono della Chiea di &Seve


rina: oltre il B.Gerardo Abate,di cui nel Ca
pirolo precedente, e li BB. Matteo , e Ber
nardo nel Capitolo de Confeori Ponteci.

Li opradetti adunque tutti furono anta, e;


ricca prole del Sanco Abate, quali egli alle~

v antamcnte nel ervizio di Dio -3 ma le


virt particolari, le penitenze, le grazie ,_ le

Cielo .
Apolliuare Agrea vita di S.Balio jbl.17o.
Paolo Gualtieri libJ..
-

morti, cd ognaltra coa pettante all intiera

XVIII. DE BEATI ANTONIO , E


TEODORO MONACI.

f'al.179. Gabriele Barrio lib. 3. fl. . . Giro


lamo .Maraoti 11"64. :.74. Davide .Romeo [n

notizia della lor vita,e 1m divorato il tpo


Valter-Pappaidcro pene': Hzors'ue'u. tom.z.

\{ Ella Vita di S. Luca Abate i f raccor


do di due uoi Nipoti hgliuoli della.,
Beata Caterina ua orella, amendue Monaci
del medeimo liituto Bailiano . Il primo u
detto Antonio Economo di tutta la Con
gregazione, cos anto,che il Zio Abate Lu

dice deSS. Angelo Mantiqucz Ann.tom.3.1~er


din-nido Ughelli [MLN/1.9. Franceco Mauroli
0cean.lib.;. Gregorio de Lande mirabJ. .
,
Paolo Gualtiero lib.z. Carlo Cala Ior. de`Sve
ui lib. .. par. . . .Roberto Covct.0rd.S.Bened.

pre-farciti opus ejus

ca dopo la ua morte lo metteva per ecm_


pio a uoi Monaci ze lo crittore della ua;

Di alcuni BB. Domczzicam'.

vita cos conchiude il uo elo io: Atque ur


Pdlls omnia de ejus 'vita, mori uque comple.

XXI. DI S. TOMASO D'AWINO.

A vita di queo Santo , quanto pi fe

&ar , Magno illi Antonio ad exfrcmum *aim

fpiritum fimillimus iit.Premor1 al Zio.Del~

conda di antit, tanto piu diua nelle

l altro , detto Teodoro crive , eh ei foe

penne de`Scrittori, h inieme, e riempite,cd

un Angiolo: .Et glorioimo Tbeodaro, altera


Angelo.
'

arricchite le cattoliche Librarie z onde vo

Pao [o Gualtieri lib.z. Ottavio Cajct.Animad.

lcrla o iendere,o repilogare in queo libro,


arebbe un perder il tempo . Baii adunque
laverlo olamente accennato come di fuga,

'vena-l pit-im tema.. fol.37.

che pur non picciolo freggio di tutta, in_

Anonimo crittore della vita di S. Luc. Ab.

ieme lopera .

XIX. DI S. RANDISIO MONACO


BENEDITTINO.
U S. Randiio nobile per nacita,eendo
ato gliuolo del Conte di Borrello,nel

qual Caello anche nacque; ma pi illuire

'

XXII. DEL BPAOLO DA MILETO.


V On h voluro diciogliere lun Dome
!.

nicano dallaltro, gi trettamente uni

ti, e nella profeione, e nella antit , quan

per la nacita della vitazpoiche avendo pre ` tunque poi per altro divii di tempo,e di pre

toga
.:r

9*.,

1 _
m
"DE- CONFEssoxt
NON PONTEFICI CAP.ttts'-,ef

.A.

i :ogative Vegli Santo,e uei Beato. Altri


Dio. E peroche le Prelature pi'duna vol
lo vogliono nato nella Citt- di Miletos Altri
in un tal uo Villaggio . Veito dellAbito
Domenicano ne port la riforma nella Ca
labria, e ne fu il primo Vicario_ Provinciale.

tro del mondo aborrirebbe lo ato di ud


dito. Se non olo, cos necetaro dall'ubbi

Fit molto amato da'popoli , ed onorato da'

dienza,eercit per qualche tempo la carica

ta crritraggono da quello , egli l abborr


empre con tanta nauea,con quanta oonal

` Grandi, aquali erviva di ConfeoreJl Ge di Maero deNovizi, che pure gli era'cuo
neral dell'Ordine hatElia Toloano in una
atente,qual gli pedice, onora con titoli,

la di virtu . Ville anni 90. de quali 15. ne

che olo i devono a Religioi di egnalata


virt. Edic li Conventi di Squillaei, d'Al

nelle gambe., dalle quali per non pirava,

tomonte, di Coenza, di Taverna , e daltre_

giacque empre in letto infermo d ulcere

che unodore gratiimo.


F] coante fama, ch'ave operato molti

Citt. Celebrando un no Capitolo in Cucn miracoli, ma la poca diligenza` di quei tempi


za, ed eendo venuto meno il vino , dove il ne mand in dimenticanza la memoria. Solo

Refettoricro l`avvis della mancanza,egli lo

i racconta, che una tal Signora di caa Poe

mand in Cantina, replicando laltro, che v

rio in Taverna, agitata da nerimo dolore

era iato,glioggiune,che andae di nuovo,

di parto , a'vendo mandato a raccomandari

e condae in Dio. Ubbidt il Refettoriero,

alle ue orazioni, egli le mand non s che,

ed andato ritrov la botte piena con maravi


glia di tutti. Fioriva net'470. e poi ricco di
molti meriti ripos felicemente nel Signore

za un machio, come avvenne . Mor nella

in Altomonte, dove la ua Immagine , come

lui cos cie Giovanni Hys (a) : Puerta/t, C4*

negli altri Conventi. di Rogliano, di Belca

alii plures hujur Ordini: Saudi , nec uque ad

ro, e di Catanzaro, v dipinta con quelle

hodiernum diem dcjimt San' Vin' , hunt ordii

avviandola , che partorirebbe con alle rez


udetta Citt di Taverna lanno t 5 99. Di

i cm *aim antlitnte decor'anter , (F zip4m;


d'altri Beati .
Pi lb.3.part.r. n.42. Maraoti 11'122.. c.r6. illuranttjs, qui' etiam noro hoc jeculo vixe-_

e [ib. 4.. t. 23. Romeo indice tic-Santi . Barrio


lm.. [01.155. Paolo Gualtieri lm..

XXIII. DEL B. GIROLAMO DI

...
A

RACE. v
*

runr, e exbac vita jam pridem dijcmm.


Ut B. Ludo-virus Betti-andar , qui obizt anno

158 i_ cujur meriti: , " invocatione modern/is


Rex Hyjpaniarmn, adbuc put-ml; mzraculos

anitasz obtinux , * pro hujus Sani l/'iri


*4L*

;Allam aggiongo l'altro Beato del me


deimo Ordine Domenicano . Nacque
egli in Gierace, e la ua nacita fu miracolo
a , avvenuta per intercedimento del Beato
i ervo del Signore FratAntonino da Reggio
' Cappuccino, a cui raccomandatai la Madre
per un gliuolo,le die eglizRallegratevi Si
gnora, Voi darete alla luce un bel gliuolo

canonizatone apud iram Sanfmtem mlm-c;


non denitzBimcntiut dt Sano Step/1.7710,

qui obiit anno r 598. , ' B.Hier0nymus de Ca,


[almaui obiit anno 1 599. per quo: Deus Om

nipote: quotidie mira exhibet gla , a pro


digia .Giac ue epellito per qualche tempo
nel Coro de F`ratiz indi per ordine del Reve

rendimo dellOrdine Gal-amino trasferito


nella dera parte dell Altare.Era venuto in

machioz ma inieme raccordatevi dimpor

dimenticanza de' Religioi moderni 5 quan

gli il nome di Franceco. Concep la donna,


ed a uo tempo nacque il fanciullo , il quale
vie per qualche tempo con nome di lran- ,
ceco Scriva.Andato ,in Napoli per occaio

do il Cielo volendo far pompa del uo bea

ne di udj vei labito di S. Domenico,con

to Servo con l` occaione di fari un nuovo


pavimento alla Chiea , sfabricandci il pi

vecchio , fu ritrovata la caa col uo pre

nome di Girolamo nel Monaerio della Ri

zioo cadavero intatto , che u li zo. Otto


bre del 1678., di che poi e ne f l atto pu

forma.Divne cos letterato,che mai sagit

blico li 2.3. Novembre dellanno medeimo,

diputa di grado,che a lei n i foe ricoro,


come ad Oracolo, per la deciione.Non ca
pit nella Citta Foraiero letterat0,che non
' foe ito a viitarlo, reando tutti oprafatti

eoll aenza del Cleto, e del Magitrato,e


di molti Religioi, fra quali fui to , vengen
do ad occhio proprio l incorruttibilt- del
cadavero, il ventre ancor molle, , cos come

dalla ua letteratura.Tenne rettima cor

l
unitura
del Collo, ele lividure dell' <1.,
ulcere
nelle
ambc.
u? i

ri ondenza con Siginondo R di Polonia,


il quale nelle ue lettere il chiamava Padre,

1d 'o h operato molti miracoli per in-',

e MaelroDelinato Ambaciadore dalla ua

terceone del Beato, fra' uali i racconta ,

Patria al R Filippo III. ademp con molta;

che Traiano Caraa Gentii uomo della u

prudenza le ue parti,riportandone e la ra_

detta Citt a 2.3. Ottobre del 1 678. ulle ore

zia a quella , e gli onori a e medeimo . Ma

nove della notte rivegliatoi dal onno con

non riuc meno ammirabile nello pirito, e

acerbimo dolore nello tomaco, e nereni, i

nella Virtz concioiache applicando la ua


nacita, come f, al Cielo per mezzo dello
razione de`uoi Servi , la coniderazione di

a egno, che per il dolore, e per il caldo non


poteva
tener panni
di opra,alzatoi
di letto,i
and a pori
ul freco
di una ua nera

ci erviti`~ li come di prone per correre a

oye i no allore undcci,enza ne pur en


tire
_3

.L
.

_4_

a epi.
-iedicanvi
'a S. D0-
minie

74

CALABRA SANTA LIBRO I.

tire allegerimento di morbo: Raccomanda


tui in tanto al Beato, il cui cadaVere avea

venerato due giorni avanti,gli fe voto dan


dare a viitarlo cinque volte con recitare a
ua gloria cinque later, e cinque Ave, e lo
liberale da quei dolori. Con ci ritornato a

l'autorit di Ferdinando R di Napoli,e del


Pontece Sito 1V. Parti gi il Santo per la

Francia, e nel paaggio , che e per hapoli,


gli venne incontro fuori le porte della Citt
lillco R5 e portatoi in Roma per-ricever
la benedizione da S. S. fa da queta omma

letto pree onno, e la mattina l alz libero

mente onorato, ino a ederelo a canto 5 n

da ogni molellia . Camilla Catizone per una

fa volgare lonore , che gli f'erono gli Emi

caduta e le gon il ginocchio in maniera ,


che per iorni quindeci 1 ret da poter ca

lo con tratti di ingolar-aletto .Arrivato nel

nentiimi Cardinali, con vilitarlo,e rivcrir

Reame della Francia, furono oequioc lu

minaref/la udita la fama del B.Servo .del Si


gnore , fatta forza a e medeima , i port
nella Chiea de PP.. Domenicani , ove tava

gi Xi. Mor nalmente onmo Santo nella

epoto il agro Cadavere 5 ebbe parte del


uo Capucuo della cappa , col quale mcca

una Croce
adueFu
dAprilc
del rdja07.
nella.
Citt
di Tours.
canonizato
Leone
X.,

accoglienze fattegli da

ucl Monarca LU

eria eta della maggiorEddomada, opra..

toli il ginocchio gonfio, non uc di Chiea,


che nOn i vedee gonnato il mcmbro,c re

e da molte Citt,c Catella precelto lor Pro

llituito l uo di quello .Catarina Arratta per

tettore , maime da Napoli Metropoli del

un" anno , e mezzo ritrovandoi attratta per


la met della perona, enza poterle giovare

notro Regno - La Francia , fortunatiimo

rimedio alcuno , in .udire la fama di quello


Servo del Signore , aiutata da uoi , i port

con tanti egni di giubilo della ua tutelar


padronanza. Che e poi vogliam raccontare
le perone Reali, che tributarono gli omag
gi a quello gran Santo, e el precelero per

alla viita del uo Cadavere, .a tempo ava


c olo. Arrivata ivi, e toccata la arte oe

a col Cadavcre di lui , protean o empre


non partire enza la opirata grazia 5 nal
mente dopo l eervi tata da unora,col me

deimo aiuto i partz ma come fu alla porta


miracoloamente i enti libera , che con.
molta ua conolazione e ne ritorn in caa.
Gio-nanni Hys vita S.Dominiti.laolo Gual

tieri Uhr-pnt.

Di altari BB. Minimi.


XXIV. DI S. FRANCESCO DI PAOLA.

Eggan di queto nuovo Taumaturgo


della Chiea tuui i Leg endarj deSan
ti, che in tutti i leggono le ue glorioe ge
lla,e prodigi da lui operati; laondc per non

accrecere con noioa lunghezza quello li

bro,h penato raccordare ol tanto adivo


ti Leggitori alcune particolarit della ua_

vita, ore non apute da tutti.


furono uoi' Genitori Giacomo dAleo,
nobile Coentino , che trae la primiera.,
chiatta dagli Alesj di Mesma , per detto
del Trimarchi . N facci il cao il trovarlo
preo alcuni di Pregnome Martolilla , atte
'och lerrore provenne da ci , che il men
tovato Giacomo, per contradiingueri da.,
un'altro Giacomo dAleo,volle arrogar il

cognome del Padre, che nomavai Giacomo


Bartolillo , e poi per corruttela muto in.,
Marrolilla. Sua Madre fil Vienna Fucaldo,
famiglia nobilima. Nacque egli in Paola,e
creciuto alquanto, fit la di lui vita cos be*
ne intralciata di antit, e di miracoli, che
venne creduto il Taurnaturgo del uo eco~

lo. lllitu la ua Religione,per opporla,come


di gi loppoe alli dogmi di Lutero, e uoi
' aecli5Divenuto cotanto celebre,'volle il R

mauoleo delle ue adorabili ceneri , gode

loro Avvocato preo la Maet Divina, tro


veremo un Carlo Nonozil Terzo,ed il War
to Eirigo5 ii Trediceimo , e'l

uartordicei

mo Luigi 5 Franceco il Primo 5 Catarina , e


Maria deMedici 5 Eliabetta, ed Anna dAu
tria 5 Lodovico di Lorena 5 Claudia di Ber

tagna, tutti R, e Rcine di Francia . France


co Ercole
Duca
dAngi
5 Filippo
uo Car~
Fra
tello
5 Gaone
Duca
d Orlean's
5 Carlov
dinal Borbone 5 Friderico Prcnci di Con
d 5 Ildelberto Duca dAuguicn 5 OmOndo i
Duca di Mompolicr5 Leopoldino Duca di
Vandome5 Carlo Willelmo Principe di Soi
ons 5 Valbur a Margarita Reina di Navar
ra 5 Criina uchella di Savoia 5 Errichetta
Reina di Berta na5 Anna Maria Duchea di
Mom olierzla rincipea di Condzla Con
cea i Soions 5 la Duchea di Lungavil

la , ed altri , che per ovviare al tedio , li


a raccio .

Mi piace oggiongcre qui ciocch cri


e il dottiimo Cardinal Bellarmino a...
lode del Taumaturgo di Paola , tradotto dal
latino in italiano da Iidoro Tocano , ecco

le ue parole : Ultimamente in queto noer


,, ecolo, quai in quel tempo , che Martino
,, Lutero butt la cocolla al vento, France
,, co di Paola l cuo rl dunabito religioo:
,, Lutero inegn, c il digiuno val a nulla,

,, eehelainenza di certi cibi ia mera u


,, perizione5 Franceco illitui la ua Reli
,, gione col voro del digiuno perpetuo Qua
reimale, enza oterm

iar carni,o lat'

,, ticinj: Lutero ete il elibato, l'Ubbi~


,, dienza, e la povert volontaria, come in
,, vcnziOnc duomini sacendati5 Franceco ,, abbratcci le medeime virt, come coni

,, gli di Gcsu Crito: Lutero f latiar'i


,, Chiori a molti Religioi, c Religioe) i

Criianimo averlo con e5 onde inter} oe l ,, Franceco tir nella Religione molti uo.
mini

`~`c

DE CONFESSO-RINON PONTEFKI CP. m.

;
l

mini, e donne: Lutero volle,che Leon X


* foe venuto -perAnticrilozh-anceeo pre

*Montaya EpitJ/ia'oro Toi-ano *vita di &Fr-ric.


XXVII. B.Giovanni da S.Lucido -. Com

die al medeimo il Pontecato in dalla


fanciullezzaz Franceco, che u glio ub

ein nacque da Genitori poveri , ed umili ,


cosr gli uoi eercizi non furono che di

bidientcalla Chiea Cattolica Romana o

pr tanti -innumer;1bili,e upendi prodigj:

campagna. A quelli i aggiungeva una em


pliciima natura , che lo rendeva alquanto

Lutero, che laccr la vce inconitilc di


Crio non pot dar la vita a un pulce. Id

neceario al Santo Padre di pari aegnargli

dio condannando le ale dottrine di Lu

un Maelro,chc lo dirozzaie . E pure a vri

tero, conferm c0 miracolii dogmi,e la


vita del glorioo S.Franccco di Paola.
Ma e h tralaciato di lendere la vita del

guardo della ua candida chiettezza l ebbe


aai famigliare San Franceco 5 e fu l` nno~
de Compagni nel tragittare ul proprio man-v

B.Patriarca come quella, qual v diea in?,

tello ll raro di Mema. Con licenzadel Su


periore vollero*alcunhgiovani far pruova

pi libri di queo argomentonnon pollo

cioccosonde nel dargli l abito di oblato,t`u

non decrivere le gea d alcuni uor compa

della ua emplicit . Cos dunque riempito

gni, notati col nome di Beati da alcune. ce


letri penne, fra i quali ono ll eguenti.

tm piatto d arena, incro , che foe anzi ri


pieno d anguillcz onde gli ordinari-ono , che
lo portae in Refcttorioz ma lddio,che `mol

XXV. B-Bernardinoda Cropolati z Nac

que egli dalla Famiglia Otranto nobile , e.:


ricca in quell-AT erra 5 ma lacrando il tutto

vel fra primi l` abito de Minimi , datoglr


dal medeimo Sa'nto Patriarca , dopo l' aver
uperate due , e tr volte le contradizzioni

apertiime, e erime , rivegliategli con

to i Compiace della chiettezza, accompa


gnata dalla vita,oper s che portato in RC
t'ettorio il piatto ne altarono fuori qua ttro
groe anguille . Applic lanimo vdi tutto
punto all orazionez onde non tpeva, n co

tra da tutta la raa paterna . Ordinato sacerzw,

minciare,n nire opera alcuna sza quella,


quale c riuciva , egli era olito chiamarla

dore, accompa n con tanta gravit dico

gliuola dell orazionez e c non riuc va,di

tumi, ed one- di vivere la prea dignit ,

ceva, .che non avea fatto bene l orazionu.

ch' il B.Padre e lo cele per _uo Confeo_ .


XXVIII. B.Giovanni Genovee da Pao
re. Non u di molte lettere , fu s bene .de la. Pree l' abito dc Minimi datogll dal me
quiita religioa prudenza 5 onde ~il medei
deimo Santo Patriarca nel Romitaggio . L'ra
mo Santo Patriarca, venuto a morte l ilhtu
uo VicarioGenerale . Vie una vita molto
innocente, accompagnata da gran zelo , hu
olarmente per la manutenenza_ del quarto
Zoro per la vita quareimale perpetuaz onde

di COlTlplCOlC molto gaglinrda aonde pot

con molta aprezza macerar la carne . Dor

miva poche ore in unJetto di armenti z per


non dir ch anzi i tormentava 5 poiche ora

vi prendeva quel poco ripoo inginocchiato

.pot governarecon molta lode la Calabria

avanti il lettieciuolo ponendow le braccia,

in qualitldi Provinciale , e la Religione dl


Vicario Generale.Compiut0 il coro de`uoi
beati giorni gli comparve San Franceco, e l
avvis del tempo, e dellora della ua morte,
quale gli ort li 25.0tto bre del 152.041
Napoli, epellito con molte lagrime al lato

e mani in forma di Croce z ora appogizmdo

initro dell Altar maggiore , ove in al dl

il capo u le proprie braccia ', che pitoo

orava,che dormivaz e nulla di meno rimpm_


verando e medeimo , come e dormitie o

verchio, vie pi s' infervorava all' orazione.


Non mangio, che pane , ne bebbc , che ac
qua, e queto una ola volta il giorno.A que

reente i vencra ccn molta riverenza.

ie, quali erano penitenze volontarie , il de


Gabriele Barrio lib. . . . Autore del teatrJ. .monio aggiungeva le ue 5 poiche ovvente
.Religio. foi. . . Iidoro Tocano *vita di &Franc; apparendogli il batteva, il contraiavaz onde
XXVI. B.Baldailrre da 'Paola , quei u alle volte veniva necetato mandarne la
il Primogenito Figliuolo di S. Franceco , e l menti, come l`atteava,dimorando nel Con

primo Sacerdote dell Ol dine; onde per lun


go tempo erv di Padre pirituale quel pic
colo gregge. Fl! Religioo adornato di mol
ta carit, pazienza, prudenza, e dottrinazon

de con eo lui condava il Santo tutti gli af

fari pi rilevanti dell Ordine , per l ititu

vento di S.Luigi in Napoli, Fr Antonio da


Spazzanoz e con tutto ci il Servo di Dio

empre compariva con faccia allegra . Reli


gioo cos Santo , che il Santo Padre l ae

gno per compagno , c per guida al Conte .d


Arena,quando ei and nel occoro d Otran

zione del quale travaglio non poco appreo to, ove Dio dimor la antit del uo Ser
dell Arcivecovo di Coenza Pirro Carac V0 con un illuire miracolo . Colpito in un
cioloz onde ne ri port il nome di Coadiuto braccio dallartiglieria Turcheca un Capi
re, e d` Aurore nel promoverlo. Eercit in tano del Conte, s fattamente rimae guato,
"Roma l ucio di Zeloo, nel qual tempo fu che in un Collegio di Ceruici f rioluto ta
gliarlo. Atterrito della rioluzione prea lin
Confeore di Papa Innocenzo VllI.,il qua
le incerto Breve pedito l anno 1488. lo

fermo, mandva chiamari Fr Giovanni , il

chiama Familiarm, (F Amicum norum. Mo_ _ quale venuto, d inteo l accidente, lo con
l
\

n in Paola poco appreo la morte del B.Pa

l dre.

] ol come meglio pot. Su plicato dal Ca


pitano a volergli leggere iipra lEvangelo,
l.

2.

per che

CALABRIA
76
perche Iddio i compiaccia dargli pazienza

SAINTA LIBRO r.
bambacc, riuc miracoloo antidoro a mi.

nel taglio, volle egli vedere il braccio, c re

te infermit . Mentre vie ort la barba,..

plicando laltro, cn era faciato , e non po

lunga, qual i nell'ultima infermit per or


dine de'Me ici gli fu raa. Morto poi, e por~

teva ciori enz acerbimo dolore,dis`egli,


che condai in Dio . Si ciolc il braccios

lo egn ii B.Servo del Signorescd :d punto


medeimo conolidato pote di ubito l infer

tato il cadavere in Chiea , a via di tutti glj


rinacque cos folta , e lunga , come'in u

lo in Napoli, ed ebbe si numeroi li concor


i de`- popoli , che fu d uopo tenerlo molti
giorni inepolto , nel che pure i viddero

tronca nellinfermitd . Ma ci riferito ad un


Sacerdote con barba lung a,egli maneggian
docla cos morteggiava il racconto : Aver
egli avuto la barba raa, come quella mia...
Maravi lioo avvenimento! too gli cadde
enza ne pur rearglenc un olo lo. Atter

molte meraviglie , non olo non pirando

riro perci dallaccidcnte , ma non dildaro

mal odore 5 ma avanzatoi nella bellezza , e

dellinterCeione del Santo , ito al Corpo c


gran pentimento, anche a vita di tutti gli ri

mo ripigliar l arme, ed ucire a corn battere.


` Dopo una vita di tanta ancita , volo al Cic

maet del volto.


Iidoro Tocano vita _di S.Franc,

nacque come rima la barba . F nalmente

XXIX. B. Paolo Rendace da Paterno,Rc~


puto produrre la Reli ione de'Minimi , .Fu

dato alla epo tura in un luo o otterraneo il


Cadavere, ove no ad oggi i i conerva in
tiero.Tetarono molti la dicea per vederlo,

egli veito dal B.Patriarca 1.3111191448,', e

e riverirlo,ma invano, opraprei da gran ti

ligioo di gran antit fra quanti nabbia a

perche' con lume profetico lo core da riu more . Intrapree la dicea il ReverendaP.
cire Chiarimo per bontzpertanto ovven Franceco Binet Generale dellOrdine ,~ con
te lammetteva nella ua famigliari-ita , ragio peniero di furarne qualche parte per la. ua
nando empre di Dio,e delle ue opere-Ebbe Erancia,e la prevenne col digiuno di rr gior
molto zelo dell'oliervanza Regolare 5 onde ni,e con molta orazione.Sce1e nalmente con
fu pi volte Provincialeze qualora il Santo una proceione d'alcuni divori Religioi , e
Padre parti per Francia, liitu uo Vicario nel mtre sapparecchiava a egargli un bra;
Generale cr [Italia. Fond molti Monate
cio, ecco chil cadavere tutto cos , come i
rj per la 'alabria, quali ordin al vivere re
ritrovava , con le braccia incrocicchiate al
ligiog [on molta prudenza. Accompagn il petto, alzatoi gli die: Padre Generale , che
zelo colla carit, ed umilt,perche quantun , avete in peniero di fare . Per amor di N. S.
que molto invigilae all'oervanza della ua contentatevi di laciarmi iate nel mio ripo
Regola, mai per dimentic gli ocj della.. 05 e cos detto i proiee di nuovo, con pil
carit achi li dovea 5 rigoroiimo con e venro di tutti. L'anno poi 1570. e 7r.eendo
medcimo, piacevolimo con gli altri.. Uo
Provinciale il P. Maturino Francee , e vii
imo di molta orazione , per la quale riuciva tando quel Con vento deider di portari :-,
aai terribile ademoni , quali ovvente i co il deto groo del pi , ma le diligenze i
orme terribili apparendogli, ovvente da e reero tutte vane. Cos dunque lultimo del- .
li fugava. Ebbe lume di corgere il da veni
la partenza, ceo a riverire il acro cadave
re, nel mentre bagnato tutto di lagrime ba
re, c da penetrare al di dentro delle cocien
ze5 onde pot predire molti avvenimenti fu
giava quel deto , ecco e gli picca da e me
turi, e far avvertita una divora del uo Or- deimo , egli cade nelle mani5 quale eco
dine di certi peccati dimentichi nella con
portando , oggidi i conerva nella Trinit
feione . Oper molti miracoli, rianando di Roma.
`
llnfermi col e narli , e recitar le parole,

uper xgros, cc. redie al uo compagno il


giorno, e lora della ua morte, qual' appun
to avvenne, comera tata predetta da lui in
Paterno l'anno . . . . ~Avrebbono voluto i
uoi Religioi occultar la ua morte, temen
do li concori depopoli5 ma ci non piacen
do al Cielo, manich quella col uono del*
le campane rocche dal olo minitero degli
.Angioliz onde non pur da Paterno 5 ma da.,

quai tutta la Calabria uperiore concore la


:nce a venerare il uo cadavere,e fl si gran

.Marcello Sana-veri [ibn. a4. .Domenico


Gravina '00x turno. 2.4. Idoro Tofcano Vita
di S.Francefco [ib. . 4 .

XXX. B.Nicol da S.Lucido. F egli per


profeione Laico , e luno de' primi diecc
Compagni del Santo Patriarca . Non abbia
mo altro della ua Vita , e non che a ato

di vita anta,ed innocente,e tale decritto da


Franceco Maurolioo.Ocean.Kelig.B.zrrio de [in:

Calab-11'125. Iidor.To`cano vita di &Fr-ana.


XXXL B. Franceco Majorana da Fiu

mefreddo Compagno del medeimo Santo

de la folla, el concoro, che bi0gn tcner i Padre , eletto nel luOgo o fra quei uoi

lo inepolro lopazio di quaranta giorni,


ioperando un'innit di miracoli con ciechi,
con mutoli, con ordi , con intiichiti , con
adrati, con febricitanti, con invaati . Non
olo in!s`i lungo tempo non ree cattivo odo

re 5 ma dalla faccia grond empre grati


mo udore ,qualaccolto in pi caraline , o

primi 12. Compagni, e econdo nel numero

deSaceedOti del uo Ordine. Fi queto Bea


to ervo del Signore di vita incolpabile , e

ercitatom ogni genere di virt, ingolar


mente nella penitenza,ed aprezza del vive
re,e daltima contemplazione , ed orazio

ne, nella quale ovvcnte i rapiva in eai 5 E

talo

, DE CN'FEssom NON PONTEFCI-CAP nf.

77

talora avvenne, che rapito in Dio gli fu ve

to ulla nuda terra, conumando il rimanen

duta arergli allorecchio una bianchiima

te_ della notte ,nella contemplazione de di

Colomba, lmata da tutti lo Spirito Santo ,

vmr miteri: tr giorni della ettimana li di

che glindettae le pie meditazroni. F Cor


rettore in S. Luigi di Napoli , ove' govern

giunava con erbe crude , enza 'condimento

con tanto zelo di diciplina regolare,e carit


di paterna benevolenza , che i acquit il
nome di vero Rettore. LUniverit di _May

non pur nelle piu vicine parti della Provin

veruno: Bindi para la fama della ua virt


cia, ma nelle pi timore ancora, e fuori de

a nella Sicilia, e nell Italia , da tutto quee

da intea la fama del Patriarca S.Franccc0,

concorreva la gente a conultarlo neloro af

e deuoi gran miracoli deider d'aver Con

fari,e i chiamava felice chiunque avee po

vento di quellOrdine. A queto eetto ordi- - tuto avere una qualche particella del uo abi
nata una olennirma ambaciaria ne up
to, o altro qual foe a uo uo . Oper molti
plic il Santo Padre. Conentl egli, e vi de miracoli, e fra' quei la retituita luce ad un
in a fondarlo il B. Majorana, avvertendo
Cicco. Predile il giorno della ua morte , e
lo nel dipartire , che lo pigliae vicino ad dopo anni cinquanta di penitenza vol al
una belliima fontana . Arriv il Santo Fra
Cielovpttogenario circa il 1600.
i
te in Mayda circa li principi dell'Agoo del
Daza Gran. p. 4. [ib. 4. cap.; r . Martirologio
14.6 . ricevuto da quel publico con ogni di
Francijad diem LAP.
mo-anza donore, e dipoe le coe nece
XXXlV. B.Franceco ebbe in Cropani la
arie alla fabrica, ittarono le prima fonda
ua nacita , dove ancora a vendo profea to
menta li 7. del me eo,concora la gente l umane lettere, e quindi entrato tralP.del
a gran folla. Mor queto ervo del Signore, l' Oervanza , applic a ludj pi alti del
laciando dic gran fama di antit.
la Filooa, e Teologia; onde divenne gran
Teologo,e migliorPi-edicatore,tanto pi uti
i
.
"1*' _
_H3 _
53.1, D'altm Beat: Oj/rr/antt dz San
le alla Chiea, quanto pi n accompagnata da'
Religioi-talenti la ua predicazione . Dopo
France/Z0.
una vita per amendue le parti della dortrina,
XXXII. Del B. Domenico di Calabria . e della antit commendabile, ree il uo pi
Non abbiamo la Patria di quelo illuire: rito al Signore in Meuraca circa il 1496?.ler
Soggetto , gran Servo del Signore z ma ol tetimonianza della ua innocenza dopo 0t_
tanto la nazione .Entrato egli nell Ordine.: to anni di epoltura, fa ritrovato il uo cor
de Minori tra Prati dell Oervanza comin

po incorrotto , e odorifero , come e allora

ci molto bene a caminare nella via della.,


perfezione zma rimeo poi dal primo fer
vore arriv a egno d'ucirene dalla Re

t'o. ato pellito.


Marco da Lisbona Cromp. ;.Iib.7. c.2.9. Luca
/Vadingo rom. 7. mm. 1496. s. 5, Mrtirologio

ligione, e far ritorno al Mcmdo. ltiguardato

France-114d diem 5.Novemb.

per dal Signore coilocchio benigno della


ua miericordia , fu portato in ipirito da

vanti alla ua preenza , che facendoi 3L;


vedere in qualit di Giudice, tava in punto
di condannarlo z onde atterrito il poverino
pian tanto,upplic tanto,che moe a pie
t l' Eterno Signore, no a perdonarlo,e dar~
gli lungo tempo di far penitenza de falli
uoi. Cosi dunque rientrato nellOervanza,
ed applicatoi da dovero alla correzzione

della vita paata,or`1 in ogni genere di vir


t Reli ioa , in maniera che rendeval ini

mitabi e . Bindi volle Iddio compenarlo


collo pirito della profezia , e colla grazia

de miracoli s prima, che dopo morte . - Dc


poe nalmente la caduca alma_ nella Citt
di Nicosra in Sicilia nell anno t 603.
.Domenic.6`ra'vin.'uox tartu: p. z. 17.14.

Mart r.Francic.17.Decembr.

X XIII. B.Franceco da Bovalina; entr


quai fanciullo tra' PP. dell Oervanza, fra

quali riuc perfettimo maero di Muica,

e di pirito. Riettendo alla gran purit qual


l deve all ordine Sacerdorale, empre riiu
t d' ordinari Sacerdorc, onde e vie,e mo

r emplice Chierico, non gi negli ottici , o


del Coro, o della Sagreia , ma della porta,
e della cucina.Dormiva poco,e inginocehia

AQ,

XXXV. B.Franceco da S. Marco fr Re


- ligioo di molta virtu 5 a vvcgnaehe non i

peimo i particolari della lua vita . Il uo

vcorpo ivencra con molta divozionc da quei


popoli ,merc alle molte grazie , quali per
ua interceone ricevono da Dio .
Franccjco Gonzaga p. 2.. Luca Wadingo tom.
3.ant.132.o. 5.8. Mxrtirologio Francei-ano ad

diem u.. Septemb.


XXXVl. B. Girolamo da Meuraca Sa
cerdote i ree illure tra PP. dellOervan
za nell integrit della vita , e nel candore:
dell'animo.Un giorno, mentre ognaltra co,
a penava, fuorche alla morte 5 avvegnache
di continuo la portae colpita nella memo
ria , gli apparve il Signore , aitito dalla.,
B.Vcrgine , e dal uo Seraco Patriarca , e
l avvis , che quel giorno medeimo voleva
rapirlo a ea onde too rititatoi in Cella , e
poioi ginocchionc avanti al uo letticciuo
lo ,orando con la faccia rivolta al Cielo.,
mand lanima ua purima al Paradio nel
Convento delliola lanno r 5' ;4.1i 6.Agoto,
Franceco Gonzaga p. 2.. Conv. 18. .Barezzo
b.z.c.5 r . Daza 12.12. C.4:. Martiro oglfranc.
ad diem 6.Augu.

XXXVII. B.Martino da Bignano venne


alla luce nella udetta Citt dalla Famiglia
Be

. .-4

73

CALABRIA SANTA LIBRO 1.


*

Betrana , e come fil all et ve l abito di


laico tra PP. dell` Oervanza . Si avanz in

.Franc. ad diem 3.067012.

ogni genere di virt , ingolarmente nell' u

de pi anti Religioi, quali aveero avuto


gli Oervanti nel principio della lor naci
ta. Entrato nell Ordine deFrati Minori to
o divenne un grande pecchio di antit, e
perci cariimo aecolari , ed a' Frati , in
golarmentc a San Bernardino , il quale con

milt , nelle parti della quale riuci eminen


tiimo . Ma lddio non manc alle ue parti,
illuirandolo-eon la gloria di molti miraco
li. Altre volte col egno della Croce , ed al
tre col gittar dell acqua benedetta liber un

XL.

B. Paolo da Siimpoli fil l uno

inniti! di oei da` piriti , e di OPPlC da


varie infermit . Fi anche dotato dello pi
rito di prevedere le coe lontanez pcr il che

lidcrando in lui la candidezza dell` animo,e

ando in Aiello , vidde come preente la..

do uo Vicario in Calabria Fr Paolo , con


facolt di riccveri li Monateri abiliti nel

morte del primogenito di quel Conte , e la

lo tole uo compagno-3 c alito poi egli al


upremo grado della nuova Riforma , man

rifer con tutte le ue circoanze . Ripos

l'indulto dellAppoolica Sede,ed edicar

col onno de giui nella udetta Terra d


Aiello l anno 152.0.
Franceco-Gonzaga [1.2. Con-0.4. Calabr. Ba

ne altri di nuovo-3 l luno,e l altroz poiche,

c ricev gli uni , ed edic gli altri 5 cio di


Reggio, di Seminara,di Terranova,di Nico

rezzo p4.lib.p.c.4o. El'ario lib.3. cap.6.Sacr.


Marmo li'ueti. Luca Wadingo tom. 5. :111714450
525. Martirol. Franci ad diem 6. Septembr.
Girolamo Maraoti lib.4.c.28.

tera, ingolarmente quel di Catanzaro, dove


gli occore quel tanto io crivo altrove . Fu
uomo di grand orazione , nella quale pen

XXXVllI. B.Matteo dal Cetraro iree il


lure con la luce d ogni Critiana virt .

no gli apravanzava dall altre cure . Arden


timo nella divozione della Vergine , qual
di continuo avea nella lingua; onde riplen
d con la gloria di molti miracoli, e prima,e
dopo la morte , quale egu in et aai vec
chia l anno 1504. nella Citt di Nicotcra.
Barezzo 4..p.lib.p.e.r 8. Gonzaga p. z. Prov.

Stando bene di alute un di aai per tempo

volle il Sagramento dellEucarilia con tutte


le cerimonie, con le quali i d a moribon
di. Indi a poche ore upplic il Superiore a
dargli lOglio Santo: Ripugn ueti , non
veggendolo in tal biogno. Re ic egli l
itanze, proteando , che della ua morte in
quel giorno n avea avuto l avvio dal Si
gnore: finalmente arreoi il Superiore , e l

altro munito de Sagramenti , ripos felice


mente nel Convento di S. Nocito li 13. Lu
glio del 1535. in circa.

Franceco Gonzaga i.z.Con'v.p.Calabr.


Bai-ego p.4.lib.g.cap.zg.ann.1540.

deva quanto di tempo, s di norte,s`1 di gior

Martir.Con-u.p.4. 8. r4.. 19.2.0. Blzeario lib.3.

cap.6.Sacr.Mont.Oli7/. .Daan p.4.lib.pr. capa g.


Mirafiori lib.p.c.33. Barrio lib. . . ~ . Wadingo
tom.5.ann.t435.5$.r 8. (-7 ann.iq.44.5<.46., e 6'4.
Martiralag.I'raneic.ad diem 5.5ept.
XLI. B.Pietro da Belcatro Laico , viu

tra PP.dell`Oervanza con gran emplicit;


umilt, ed integrit di vita , c_ poi mor con ,

'l pari fama di antit nel Conven to di Meu


racaz ed il uo cadavere alquanti- vanni ap~ i
preo ritrovato incorrotto , venne epellito
XXXIX. B.Matteo da Mcuraca della Fa
in luogo piu onorevole viitato da molta.
mi lia Invrdia entrato ancor fanciullo tra gente. Vivea lanno 1520.
i
PP.dcll` Oervanza i avanz a tanta antit,
Gonzaga Pro-0.01141:. p. 2.. Con-u. 5. Barazza
che Iddio l onor con molti miracoli. Lan p4.lib.p.e.4o. l-l/adingo roms. anna-1.2.9.54@ i
no 1525. predicando nella ua Patria,perche Martirolfrancid diem 3. SePtemb. . .
la gente non capiva nella Chiea. uc fuori
XLII. B. Pietro da Palude Villaggio ci# '
alla campagna. Era tempo d e z onde al Roano non s toio vel labito de'Frati
cune cicale col loro ridolo cantare impe
Minori, che l accompagn con molta virt.
divano, che non cos bene s udie da pi Fil Confeore della Principea di Roano,
alla quale COnd l ora della ua morte', la
lontanil ua predica-z Comand loro per
ci nel n me del Sionore, che i taceero , e quale; avvegnache .bene iante di alute, av
v too i tacquero . Isi grande t`u la maravi
venne l` ora predetta nella Citt di Roano
glia, quando entrato dentro una fornace ar
l anno 1640. con molto dipiacere di tutti,
dente di calcina, qual minacciava rovinari, ingolarmente della divora Signora , che tc
, providdc al biOgno, e n uc illeo. Rende
nerarn ente l amava: Rcc a totti contento
va cos molli le pietre , avvcgnache durii
la viione qual s ebbe dal GOVcrnatore del
me, che aguia di legna lc acconciava 0p
Luogo, e da altre perone di conto, veggen
portunc a uoi aari. Molti de uoi miracoli do la ua anima a guia di lucidiima Stella
appreo del Gonzaga nel 5.,i4.,e volarene al Paradio . Conegnata alla e
i iI 5.leggono
Luo hi di Calabria amori con gran fama
ltura il `uo cadavero , india molti giorni
di llit- nella Citt di Taverna .
.
appreo fu ritrovato manegevole,e pi bel
Girolamo Maraoti libg. 0417.23. .Franceco lo di quando vi fu pollo-3 onde dalla novit
Gonzaga p.2.ubi up. Bart-730 12.4.1 ib.pr. 4:40, rivegliati quei Popoli corero tutti a rive*
.Domenico Gravina 'vox turturis p. z. cap. a4.. i rirlo,ne enza lor utile per lc molte grazi ,
! giornalmente ne ricevono . - 1.1 ad
`i
Luca Wadingo tom.z.ann.rgoo. 5. 12..
MartiralogJranaaad diem 13-Julii.

Luca Wadingo tom.5.a7m.1429. 5.10. Martire l.

Gan-b

DE CON-FESSOR! NBN PONTEFCI CAPTIL "79


. .__.. _.-. . lam-

Gomez-1p.:. Cono-X. Calabr. Bae-{zo p. 4. ; con penna pi diua; s`1 per le molte coe
occore dopo quelli , s :mt-he per la lretta
1ib.g.c.13. Gravina '00x Turt. 12.21111744. Wa
dzrgo tom.5.ann.t429.5.6. Martin-ologfmncij. parentela, qual tengo ad alcuni della medei
ma famiglia_ degli Ambroii, rampolli, com
ad air-m 29. Mnji. u.
XLHL B. Tomao da Rende Laico, eRe
da crede-ui, de medeimi del Beato. Cropa

ligioo d`eemplarixma umilt , fu dal Si

ni adunque fu la felice Ftria di lui, ove il

gnore arricchito del dono de `miracoli,la me

di alla luce li 2.4. Gennaro del 1432.. la Fa

moria de`quali per mancanza di Scrittori og

miglia deoli Ambroii, oggidr quai einta,

gid marrita. Un giorno poloi`iu orazio e non ofvivente in poche donne , che val
ne, il Signore gli rivel , che da ll a poche) il medeimo. che penta . Appena nato mo
ore volea rapirlo dalla terra , per coronarlo tr aperti egni della ua futura antit;
nel Cielo-3 benchc ano di corpo,e con molte concioiaehe in tuttoquel tempo , nel quale
forze', Chiea adunque,ed ottenuta l'etrema u o pargolctto nelle faci:: , o fanciullo pri
Unzione, e fattot leggete il Paiio di S. Gio ma di arrivare alluo della ragione , atro
vanni,come i venne a quelle parole:Et indi" non ebbe di quellet, ch`il tempo , moran
pato capite, emttjritum, anchegli mando do per altro enno, modetia, c virt , come
la ua anima al Paradio , con nai-.:Vigna di ' di perfetto adultoApplie-'ato alle umane let
tutti,quali i ritrovarono reenti. Av vene la tere, embr daverle divorate z poiche cor
ua morte nella Citt di ariati lanno 1540. rendo troppo nel coro di quelle, appena era
Bart-{Ko ,ZI-4.11714. ;.13. ?Vadingo :0711.5. mm. poto nella clai: dePrimi,che gi i corge
154.04.34. Gonzaga 17.2.. Cuzv.19,Calab. Mar
va maturo allaltra degli ultimi . Qgello p:
tirolog. Franczza diam g. Martii.
r in lui recava piu maraviglia , era loner
XLlV. lz.Vincenzo da Nicotera , il quale vmlo non ecolare nel mondo , ma religioo
per non aprei, o e Religioop e ecolare ne'Chiotringgiva la converazione di tut
aato in Palermo, quivi e vie, e mori . lu ti , e non olo di pochi vecchi , c timorati
Religioo dl molta aulerit di vita,quale ac di Dio: Non parlava , che o di lettere , o di
compa nava con unardentii'mu divozione .virtus conumando tutto il tempo gli opra-i

alla b'. ., enza dl cui areva non PotciU


vivere. Iddio lillur con la luce di molti
miracoli, de`quali non appiamogltro . Mori
in Palermo lanno 1602.. nel giorno , ed ora

vanzata in far orazione ad alcuna Chiea - E


come e d`aliora s'adderae al uave giogo
dellubbidienza religioa, a cui poi foggia-.
que, ubbidiva a cenni , non pure a`uui (ic

da lui molto avanti previli.

nitori, ma a qualunque altro voleva erviri:

..Da Manico Gravina 'vox 7h. [2.21.24.

Martirologfrmmmd diem zo. .Du-embr.


XLV. B.Zaccaria da Coenza Laico oer

v con molta puntualit la ua regola, gi


promea a Dio , ed al uo Seraco Patriar

ca. Mor con gran fama di antit in Coen


za circa il 1530.,e nell`e`ere epellito i vide

ne per aari don1etici,ed aeconci all'etzon


de tra per le fattezze del volto , cherano a
ai belle, e tr per la bont del coume , il
uo pi frequente nome po tutti era quel
d'Angiolo . Tutti ne formavano rognotici
nobili, e 'glorioiira .quali il fzlgme em
dun qualche, gran Santo Belt;
;xe tanto

la maraviglia tocca nella vita del B.Angiol_o


'da Coenza; cio, che queti molto tempo
avanti epellito nel medeimo epolcro , gli
' f da parte , cedendogli il luogo piu ono

Rcligionc,fondato poco dianzi fuori le mura

revole.

del luogo , correndo li 2.0.Marzo del 1450.

avvenne-3 poiche come prima tocco, ,no


18. della ua vita, ve labito clauh'a del
Terz`Ordine Seraco, nel Convento di detta

Franceco Gonzaga P.).- Conv.z. Calabr. Ba


razza 4.P.lib.z.cap.19.Daza lib.p.c.3 1 .Wading.

Ma c nella Caa paterna era viuto Reli


gioo, che poi non u in quella del Si nore?

tom.4.an. I ;99.5.61 . Martirol. Framzd diem

Come qu e la palera della virt,c051 il no-`

16.Febr.

vello oldato vi sapplic con tanto ardore

;tr-r.;

.;-,

A; .i

LQLVLDEL B.PAOL DAMBRSlO DEL

d'animo, che in un Convento, dove di quel

oriva la antit , non u Veduto Re


'IEMQBQJNQ DI s. FRANCESCO. - tempo
ligioo alcuno , anche de pi conummati
.-23 od-WL'
<
-m
SCriero di queo B. &Fvo -del Sig. molti,
fra'quali il pi copioo fil Franceco Bor
dono,al quale and avanti un antico critto a
penna,qual i conervava nell'Archivio della
medeima Religione in Cropani: ma pi pri
ma critto navca in Ottava rlma Italiana con
frae cropanee un tal per nome Franceco,il
uale per eer nato,e viuto cieco, dimeo

nella perfezione,di lui , o pi frequente nel


Coro, o piu ainentc nella menza , o pi u

mile negli eercizj, o pi profondo nelilen


zio, e quantunque giovane per l'et,e novel- r

lo nella Religione,`embrava per il pi pro


vetro nelluna, e nellaltra . Compiuto il No.
viziato con tanta lode ,e fatta la profeione,
non 1 rilacio dal entiero intrapreo : anzi

Inome della Fami lia,veniva detto vol ar

che vie pi incaloritoi nell'ocrvanza reli

'nientc Franceco lOrbo , che per eer aro

gioa non sordin SacerdOte , che u lanno

ne'tempi piu in l proimi al Santo , pot


del tutto eer ammaelrato della publica fa

145 8. che al olo imperio dell' Ubbidienza ,


che per altro o locchioall eempio del

lmad Dopo, tutti quei prendo a crivcrnc 10

uo Seraco Parriarca, avea rioluto di i:

yu ,,_

`,. *

guirlob
-

i.

CALABRXA-SANTA LIBRO 1.
uirlo coll imitazione . Ordinato adunquc te , bagnato di gliali lagrinle , le di li
80

uacerdote, ed eletto Guardiano , era troppo

cenza -

frequente il concoro depopolifquali e gli

hgli altres ritiratoi dalla converazione

aollavano, chi per co :glio dell anima,chi


*r conuolo netiavagli, tutti per glorica
re Dio nel uo ervo 5 tanto maggiormen
te, che molti enza anche favellare i udi
vimo dicoverta la cagione della loro an

Ma l'uomo di Dio, che pi uiava la fami~

de'uoi Religioi , s'applie con pi fervore


alla contenzplazione de'divini Mierj 5 puri.
m la ua cocienza eo'l lavacro della peni
tenza,e prepar ogn'altra coa, qual gli par
ve necearia per quell'ultimo paaggio. ln~
tanto orpreo da una leggierima febrie
ciuola in cinque giorni ree lo pirito al Si

liare converazione del uo Signore , che

gnore li 2.4, iennaro del 1489. avendo pri

data , el ramedio preparato aloro biogni.

ma fatto unacceb dicoro aquei uoi Re


?iarnezzavano gl'intere di Dio, abborren ligioi opra il buoneempio dovuto a' loro
do quei concori, pens ortrarene , come proimi, e ulla puntuale oervanza della.
gi e , cominciando ad abitare , (che u il regola gi promea a Dio , ed allor Padre
tempo pi lungo della ua vita) un Conven S.tranceco: Dicoro , che lor trae dagli
rino oggidi rovinato,ma allora di molta an occhi un ume di lagrime z coniderando la
tit, ita Cropani , e Belcatro , detto Santa grave perdi ta , quale tutti facevano nella
Maria dello Spirito Santo , in una tenuta di morte di lui. 'lolio ne fu data parte al Mi
Terre, dette .Scavigna . Ma quanto egli tu
niro lrovincialc , quali ritrovava in Bili
diagva COIDC epellirli fr le tenebre delle o gnano,e fra tanto f rioluto riporre il agro
litudini,
piuluce
udava
il Cielo,come
di
Uadavcrc dentro una caa di legno, accioc
coprirlotanto
con la
de`uoi
favori .Lianno
nella degli uomini , e non olquanto vi i

che,conorme al uo deiderio dichiarato ne


adun ue 148 8. 'andato con Fra Bernardino

gli ultimi repiri, venie portato nel Mona-.

da Bilgnano, altri dicono al Capitolo gent:


rale, qual i celebrava in Montebello di L6

treno del Salvatore in Cropani , s perche


prevedeva la brieve rovina , qual avvenne
'bardia, altri, che alla viita de'Luoghi Santi, all altro di Scavignaz si per ripoar morto,
celebrando Mea nella Chica di S. Maria la ove vivo avea profehto il regola: iituto .
C onolazione, Caa di quella Religione ira. Ma da qu cominciarono li miracoli , con
Roma, come f al primo memento , cotto l cioiache eendoi la caa lavorata in Cro
Vidde avvolto dentro una maraviglioa nu pani enza miura, e perci riucita alquan
vola cea dal Cielo,e oervata da tutti i cir

to brieve , appena fu invocato il uo nome,

coanti,avendola cos durato buona pezza-i che il legno i diee a proporzione , e di


onde perci trattane in curioit la gente,cd vantaggio f oervato , che il cadavere da
egli cotretto dall' ubbidienza a dire , quello_ e medeimo vi i acconci , come e foe
li foe occoro, die, ch'ecndo gi morto vivo . Venuti intanto amendue li Cleri , e

uo Padre in Cropani, gli era convenUto dar colare, e regolare , e regimcnto di CrOpani,
gli unabbraccio , ed un Requiem-Racconto, con una innnita moltitudine di gente dell `
che come f di molta edicazione a chi 'l uno , e dell` altro eri'o , e di Cropani , e di
eppe, cos ree al Ezrvo di Dio non diomi Belcaro , i trasfer il prezioo cadaveru
gliante concetto di antit . Con loccaione 4 nel raccordato Monaerio del Salvatore,nel
di queo viaggio viit tutti gli altri Santua cui trasferimento occorero due maravi
r j pi famoi d'Italia, avendovi conummato

glie. Luna, _che coloro il portavano enti

pi dunanno , dopo del quale, fatto ritorno vano cos lcggiero il peo, che per certo i
in Provincia, i port a dirittura al uo luo mavano non portar nientez onde fra di loro
go di Scavigna sl principio del 14.89. Co borbottavanozAl di certo queii Frati ci han
me too i udr il uo arrivo, furono a veder
dato vacua la caa, el corpo lhan per loro
lo molti, fra quali venne la Madre , vivente ritenuto. Laltra, che in un cammino di `me~
ancora. La vidde,e lacolt con molta amo
lio, che quattro miglia di trade montuo L
revolezza il Beato, raccontando a lei , e ad
e , e cocei non entirono racchezza al
altre donne venute in ua compagnia le coe cuna, almeno quella , qual entivano gli al
vedute, e oervate in quei Luoghi anti,dan
tri venuti enza peo Accrebbe la antit di
do loro molte divozioncelle, portate da uel queo B. Servo del Signore,che in pi gior
viaggio. Gioiva la buona Madre nel ve er ni, ne' quali i inepolto , per contentaru
dappreo chi tanto amava , ma poi termin il concoro de'po oli convicini, non pure.)

la gioia in una grave amarezza, e fu, che nel non mut di co ore, ma r miglior 5 poi
prender congedo le die laltro , .che quello

che per altro pallido , ed eenuato per la.,


macerazione della carne , u veduto colori
mentre da l ad otto giorni. qual'era il fei to, e bello, appunto come di uomo qual a
vo alla Converione dell Appoolo,l`avreb~ dagiatamenre dormie, tutto udante udore
be chiamato a ezdoveli: per racconolar odorifero, in tanta copia, che da molti ven
r,chamendue perla divina miericordia fr ne raccolto in fazzoletti, quali poi operato

dovea eere [ultimo loro abboccamento ,

breve avrebbono riaboccato nell altra , e l no molti miracoli. Compiute lecquic,e o

miglior vita-.:Indi abbracciatala teneramen l disfatto alla divozione depopoli, ir ripoto


otto

**w

DE' CQNEESSOKlz-NON PONTEFICI CAP. m.


otto allAltar maggiore della Chiea,accom~
p- nato dalle lagrime di totti , e da unin
ni di miracoli , quali lddio oper ad .in
terceone de'uo meriti.
iii-,v ,
Un tal Franceco della Terra di Cropani,
ferito dal colpo d'una pietra nel ginocchio
i ritrovava inabile al cammino , invoc la

s:

ii brdmc, e Cittadino Lropanee,Commil"a


rio della Provincia di Calabria , andato in

Roma ottenne le eguenti lettere equuro


rlilli .
4 'il, .p
ta-ius Urfinus .Dei , :7' Apoolu Sedi:
graa EPL/top! Muy-:mu: , Saniimi Papa,
cjufqne Cantet-aria , nccnon Curia caujamm Ca

juto del Beato , e collo vanr colla pia a il


dolore . Un' altro per nome Giovan ao_

mera APOOli- Generali: Auditorhomanxque

lo della medeima Terra vecchio, infer

rcnurarum in radem Romana Curia , G cz*

Curiajudex ordinari: , ententiarum quoqnc,

mo, e moruoamente giboo , fattoi con

trd latcrum , (J [inci-arm Apoolicarum qua

durre al uo epolcro, ebbe immantinente la

rumcumque unimrjzlisr met-u: exeqnuror,Uni

anit. Crecenzo di Marco Cittadino, e all

verr, (7' ingulir Domini: Abatilmr , Priori

intutto ordo, appena ebbe invocati li meri

bus, Propoti: , Decanis , Archidiaconir , Sco

ti del Beato, che ricuper l'udito. Fr quelli


quali con fazzoletti raciugarono il udore

Sacriis, tam Cathodralium, (3 Metropolitana

oco dianzi raccordatofu Marco Biondi da

laicir, Cantoribus , Cuodibur , Tbcanrariis,


mm, quam Collegiatarum Cnnonicis, Parotbia

gdeuraca, maelro di cuola in Cropani z u

liumque Reoribmz u Locatcnentibnr camm

con uo utilesconcoiache chiamato da'uoi

dem, caterique Prmbitcris, Clericir,Notariis,

per ailere al funerale d'una ua morta


gliuola; ito , e pollo il fazzoletto su'l cada
vere dellelinta ;quella di ubito riebbe la.,

(/7 Tabellionibus publicis , quibucumquc per

vita.D.l"iorina del a medeima Terra di Mc..

-uel ad quo: priet-nre: nom littme per-vene

fuma coll'apporvi un fruolo del uo abito

rint, ali-tem in Domino, (i Priet-mila: noris

rian da un tumore s d`un labro, che la


rendeva abominevole; cos come col mede~

dcm indubianc. Novertir, quod nuper pro par

imo frulolo ricuper la gi~ perduta alu


te Conrado Pandolfo uo Concittadino. Per

la miracoloa interceone di quello Beato


in Cro ani D. Solda i liber dal mal cadu

co, D

Cit/itatem, (3" Diacefim Cataccn'm , G' alii:


ubi liber conituts, illique, *vel illis , ad que m

te, * ad inntiam Fratrnm Monaeri S. Sal


vatori: Tertii Ordini: S.Francifci Terra Cro
pam' Cathacenfis Diocei: , Nobir expo/into:
fuit, quod cum ip Frati-es corpus ,eu cada-ver
aut ori BJanli de Ambrois de Terra Crop:

enica da una mortale infermit,

ni pradia in quodam tabernaculo rcconditum,

ed una ua gliuola moribonda riacqui lo


pirito fuggitivo . Cola Greco re ano da

eu rctondta capfa, tam hominer, quam Populi

una infermit , che non gli permetteva n il


mangiare, n il bere , Giacomo dAmbroio

di Terra, quam alici-mn locormn circumvi~


cinorum majori devotione dic'li B. Pauli acce

dente , C37' i llud uni-vero Populo allen-lente: in

fratello del Santo disgrav da una gamba

quodam loco eminenti in Cappella Sant! Lucia

onata in roezza d`un barile con molto


olore. D. alomba moglie di Cola Barone
non pi i enti travagliata da un enatura

ca in prwfta Eccleia S.Saluatorir eleva-vc

di ca. , perla quale e le moveano tutti

denti della bocca . In Belcatro poi per la

rint, ' pojiaerint, nec debuerint,pontque,nec


debeantfaltem leg/'time, <9' de juve a quoquam
mole/lan' , ocxari , upertnrbari: Nibilominur
annulli in exeqnutione preentium nominand i

' forza della medeima interceione rclarono

rtittrut, quo jim-it dui , ant quo jurou

libere D.llaria , ed un uo gliuolo da certe


ampollc negre per tutta la perona, avendo

fulri, dillo: Domino: inantes dt, (Tfr-per cle


wtione diaz coi-pori: , eu cadaveri: B. Pauli,

vi prima impiegate , ma inutilmente molte

aut alirs occaione pmmia indebita , G" inju

z medicine . Dionigi Diacono poco men ch'


opPreo da. un graviimo dolore.ln Corro
ne una tal moribonda ricbbe la vita, perche
opra di lei una ua gliuola chiam il no
me del Beato z che poi la gi rilnata col ri
petere il medeimo nome opra dun uo
gliuolo lo guar da una tortura . Un tal per
nome Giovanni due anni cieco implorando

moleare , perturbare e Delle jaiarunt,


c9*- jacZant, ac [br/2m mole/Zath , Cv' pci-turba,

laiuto del Santo riacqui la villa,D.Arine~


nia le forze,ed un uo gliuolo zoppo, la a
lute riebbero , ol_ con chiamare in loro pr
linterceione del Santo.

run!, (1' moleant, Peru-rhum* de preenti in


non modicum dorum Dominorum inantiam,

uorumqire jurium prejudicium , damnum , '

jahzram: Interftquc coi-nn .Dominorum iii/lan


tiam e Loai: prdia d diir malciis , 3
perturbationibus via jurr exim , U' liberdri.
Idcirco pro eorumdem .Dominorum inantium
parte fuimur requiiti, quannu: ci: de opportu
no jan': medio provider: dignaremur. z;
Attendentes Nos Fia-ui: Urnus , Auditor

E nientemeno molti furono, quali portati


da zelo indicreto, imando non veri queti

ordinari: requitionem bano foi-e juam ,

miracoli, e perci da non farne ima,molto


meno .da venerarne le ue reliquie , ne par
lavano alla peggio , e ne impedivano la pu

upra-lidi: tenore preentiam- committinms, a*


in uit-tute Sana 0bedientia,' ub excomrnu
nitationis pena pracipimus,d3 mandamms,qua

blica epoizionezper il che moo da Ottimo

ten: tatim *vi/ir proentibur, Vos-ue] qui12qu


mrrum terit requitur ex parte nora Io

zelo FracAlfono Barchio Religioo di que

rationi conmam , Vobis omnibus , (i fingulit

L
"

:-:

"nc-tm,
4
1

-/*'---...

i3:

CALABRiA SANTA Llano 1.

cari-r, e? rrquiratis prim,etund , (3 terti, z fuori le mura,nell`oggid &Maria 'la'Grama,


<9* rompono-re omnes, ugnlos dios Dom- l attaccato a quello, che f l'anno 1613-. ,.coaz
mc io dico altrove,itrasferi la prezioa re;
n05 inanter occaione pro-mijorum molean

m, eu moeare valente: in excquntione pra

liquia con la maggior olennit f pobile

enrium norarum ominandos,cifque m'bi 10mi

a quel popolozconcioiache accoppiati i due

nur in vir-tute &Obedienti-c, G" ub c.rcommu


nican'onz's, aliifquc ecckaicis fcntcntiis, cen
jim's, G' quingentorum ducatorum auri de Ca
mera , Camera Apoolw applicandarum pae
ms, pracipatis, (F mandcris,quibus N0: etiam
tenore prajntium, [ic precipimus , mandamus,
ac requirimur, (F monemur cojicmuatenm in

fra fcx dierum patium a` dic monitionis bujur


modifax mmediat equcntium , debeant a

ordini ecolare, ed `Eccleiaico, .col Rego

lare ancora, per mano dei ?franceco Spe


ranza allora Guardiano, ma alquanto prima
Provinciale, furono le agre reliquie porta
te nel udetto Convent0.Ma poi rimallo. up
preo per la Bolla di Papa Innocenzo lan
no 165. . . furono quelle ripoe nella Chiea
Matrice , e aggregate con laltre da Moni
gnor Fabio Olivadiio,Vecovo di Cacauza

quibufcumquc moleationibus , 'vexationbur,

ro , con facolt di portari ogn anno li tr

crturbationbm, jaationibusb impedimen

Gennaro, giorno della ua fetta, proceo

ti.$ pradils, Domini: inantibm , aut cor/im


defnttis, mimrir, de , (F' uper ele-mumm
rorporrJ'e-u cad-:vermont ou prediorum ,
ex qua-ui: occaone, razione , modo , -uel caua

nalmente per tutte le rade della Terra , c0


mc gi avviene ogn' anno con molta feta,
concoro dipopoil, ed apparato di lumi.
Sono_ e per numero, e per qualit mara

buoni illatis, pritis, facis, aut eri, aut

viglioc le grazie, quali anche giornalmente

inferri comminatis, ab infrendijizue in fum


rum realiter , Cum ccu deitie , cehjj,

uo B. Servo, e fra uee i racconta, che.;

i ricevono da Dio per li meriti di quello

(F abinuit,nec non ditum cada-vtr, corpus ,

lanno 1625'. travag iandole campagne una

fm o diti BJauli in loco pradiiare , (9'

erima arura, recata loro dalla mancanza

permanere pei-mr t, ac Permrtterc . ,Er i ua:


Jura in pra-10135 habent, jcu qhonzodolibet a
berc pranzi-iam , coram Nobu deduxtjfc , ('7
acmonrafjznecnon pre/'entbus noris m om
nibus , Co* per omnia , juxta illorum ormam,
continentiam, (F tenorem Parlu'e , (F abc di_
vi, ac de paritione bujuuodl Nos ccrtiora

della pioggia per otto me, languiva il tut


to, mezzo inaridito, con non leggicr opet
to duna qualche memoranda caretia. Cle
ro ordin le olite procconi , e preghiere
per omigliante biogno: ma il Cielo quanto
pi ereno, tanto pi ordo embrava di non
gradire quelle upplichevoli umiliazioni .
Riolero pertanto i Religioi di queOrdi

exy' certica: alioquin pi-anouzmaeos , z m


premi is e fore _gra-vato: enerint , modo ,Q

firma pmmis peremptorz citare curetis ,


prout,(' os citamus eofdem , quarti-nur gr-f
rna_ die pol} citatiancm ve/iram ci: fit-Eiam-mr

mcdiate jquuta compro-cant Romae Judilall


ter legitim coram Nobis Per - , 'ael per pro
mmm uo: idoneo: , carri-1m eortm gra-ua
minis allegaturi, atque diuri, fftcruri, * rc
cepturi, quod juitia ua deber _,
orrio didn
-uerit ratioms . Certicates mi 10mm: eo]
dcm, c citato: , quod ve i dio citatiom;
termino, ut prxmifum e , compara-e cura-uc
rint, [ive non, Nos tamen, ve Looumtenentes

in pnt-diaz': ad declaratzonemprxdzarum m_
tentiarum, 'vel alias ad gra-mora Procedemus ,

ne cavar fuori il Beato Cittadino, come gi


fecero, accompagnato dalluno , e dallaltro i

popolo . Venuta la proceione dentro la;


Chiea Collegiata , nel mentre cantavano
le Litanie , cambiatoi da ereno in turbato

l' aere, all uc ir del Beato pree a diillari


in piacevole pioggia,che poi continu no
alle quattro ore della nottez onde interrotta

la proeeone reflitu alla ua Chiea il


Santo, gridando tutti miericordia, miraco

lo, ed accompagnando la pioggia del Cielo

con quella de propri occhi . Non f a u


cienza la caduta acqua , poiche airbita da
una s lunga arura, appena vale per avvi
vare le gi moribonde biadez per il che una

e procede, juitifz mediante. Lgthnzd 4.14_

mattina di Domenica , quale cadde li 1;.

tem in pramijs omnibus aigum i! fidelrter m


timari curetis.,4bjoluti0ncm *vero pradlomm

fentes noras exinde eri,('3" per Not'arrum no


rum inajriptum ubjcrrbre , gtlloqueno
in', qua in ralbus, timer , Jufmm ,
feci

Aprile, andato il Regimento alla Chiea del


B.Concittatino,upplicarono quel Superiore,
rei ervito d'eporre nella Cappella del San
to il Santiimo Sagramento , accioche per
li r'nolti meriti di quel uo Servo compica
la grazia alq uanto prima cominciata.Si can
t ia Mea,e f epoto il Venerabile Sagra

mm, appenone, mantra. _Bodrum Roma! in zed!

mento col concoro dell uno , e dell altro

bus norir ub anno a narra/:tate Denim} 15a::

tPi;

Cleto. Mirabil coa ! F s preta ad ubbidir


la pioggia, che non diede tempo alla gente

Pupo Ir'. anno e_ius terno . Darfur-e @intatto

di condurl in caa , ed il megliou imato,

Notario .

che continuando no alii zo. del medelimo


mee, 1 provide a pieno al biogno.
-

Nobir, *vel Superiori oro tantummodo refer_

11.11:an quorum Pramijjrum dcm ha: pne

die 12.]anuarii' Ponticatus Dammi

Tullejus Lap. Protbonotarmr V.

DJ'hiliPpus Cetteleus. Pendet igillum m Bu


la amini . 1301 il onvento del Salvatore
uTrasferio

Franceco [Orbo M. S. Antonio dc Silk': i

cap.p.1\cgul.3 .0rd.Martiro logia Franvemo-ad

diem

oa ;cicNmzssni NONOITEFICI CAP. IH.

szf

franceco Bordano Par.; .refom l 5. ~ quei rP.per la Vivacit del uoingFno pro

la*: in

~u.4.7.fL-136. tom.4..

moo 'ajtudj della Filoofia , non" ` er'tanto

.. .

kLVll. B.Franceco:quello qual per la


lunga dimora nella Sicilia dimeo il nome
della Patria, veniva detto di Calabria: Fu
.pu-v..... - Religioo del Terz` Ordine, di molta aue

non pendeva, contemplando i Miller) divi

ni , la maggior parte del tempo , e orando


con le ginocchia prorate a terra le diece, e
le dodici ore intiere. Nel Convento di S.l~`i

lippo di Cinquefrondi , andato a viitare un


infermo, dopo averlo eoiztato alla confor

a di vita, qual men empre, orando , di


giunandonegliando , ed in altre maniere.;

meerandoi- Marinella Citt di Palermo l


. anno 1597. avendone 102.. di ct,onorato

mir del-divino volere, ritirutoli m dipmte,

e piegate s dezoccoli le ginocchia tir in

il luo Funerale da incredibile concoro di

lungo la ua orazwne per ore ei , con felice


utile del moribondo, concioiaehe , come.:

Pupo .

'

Martin-alogfrancejhad diem 2.1.Decemb.

vidde fratAntonino da Reggio uo compa


gno,me`e in fuga con quella ua lunga ora

,-

zione un demonio,qual teneva come opprell

.Domenico Gravina' mx turt.p.z.c.z4.

v_

r-

f `

D-. alcun;. Beat: Capanna.


e': . _4

o quel mechino, il quale poi ripos quie

XLVIII. B.Lodovico da Reggio: (Luc

ramcnte nel Signore. Con l orazjune accom


pa nava l'auerir della vita fra digiuni , e
di cipline, cinto empre da unapi-o cilicio,

inteuto di peli di animali . N perche per

ia Citt empre illure per la nacita di


. qualicati oggetti , non manc d eer la

maggiormente attendere alli ud) delle divi

medeima nel dare alla luce-il B. Lodovi

ne lettere foe mandato in Brecia lotto la

co, Nacque egli lanno i466. da Genito~~

diciplina di Franceco Lichetti, dimee gli

ri ba , ma onei , con nome di Criialdo


(lumi. Fil dal Padre applicato alle lettere,
ma venuto poi meno con la morte , e con.;

orazionez anzi laccrebbe,rimuneratonc per.

e'olui le facolt della caa, quali erano le fa

ce mentali, e dell'ela del corpo,ovven-

altri della virt,dell`aullerit di vita , e dell'


ci dal Signore con la frequenza degli ec
re rapito nellaria.

tiche proprie, dalla Madre venne traporta


to alle campagne. Mal volentieri tollerare!.
Crialdo una tale permutaz onde vivendone

Dive-noto pi fervoroo Predicatore, che


ottile colatico , dieminava da per tutto
con-gran-fervorc la parola divina,con frutto
non ordinario depopoli. Non mancava 1d
dio anche in queto fiato d`atitentieare la..

in continua amarezza , ed applicata dalla.;

donna alla morte del Padre, pree quella una


volta a racconolarlo. Ma egli,io, die, non

antit del uo Servo, e con profezie , e con


miracoli.Mentre-,la Calabria l'anno 1518.Ve
niva coverta dall arnie Fran-:eli , ed Impe

vivo meilo per la ola morte del Genitore,


Vivo meo,perche dalla cuola mi vedo pa
.-.tto alla campagna. Stupta la donna di tali
'lI entimenti,ed inieme ferita dal rimprovero,
uale tan
to i lo
rott,
brieve
pot cellivenirne
- rullo
reituicheallafracuola
, nella

riali, Fra LUdUVCU'nC porge-va upplichc


voli preghiere al Ciclo, una mattina di Do
menica, ellendo egli Guardiano in 'lex-ra

Mac-l ro. Era egli, qual l conveniva a quell

nova, pollo in ora-zione per queio aare,la

aaredorato di molti talenti , eato di cor

tir s lunga, che li Frati n'erano iti in Re

po, modeo di faccia, piacevole nel dicor

lo, ignorile nellapetto , grave di portami

fettoriozlbpra venne alquanto appreb il Ser


vo di Dio, non per riorari dalla fame , ma

onde li traeva ad amarlo chiunque lavee,o

per leimoneggiare a'Frati : eimoueggi de'

veduto, o acoltato, e di quei nerano mol~


ti, raquali fil Bernardino Giorgio,col qua
le hcttoi in amicizia , erano i di loro eer

graziateto la divina Clemenza , poiche fra


brieve erai per tranquillare la tpea di nel

beneci divi, e nel dicoro die, che rin

' cizi le viitc digli Opedali, la frequenza., , l'arme,eome t`-.z,eon la rotta dcli'iancei'cl
delle Chiee,e e 1 Sagramenti, li dicori del medeimo Convento di Terranova mancato
la virtu, e del Cielo, e la amigliar conver [ il pane, sera opeo il pranzo: Avviato in
lazione coPP. dellOervanza nel Conven g tanto egli della mancanza , dopo fatta brie_
to dell`Annunziata di Reggio , da quali poi j ve orazione, comand a FratAntonino dat.
vennero amme amendue nel giorno mede Calanna,che andae a veder nella caa. An
d qllei pi per ubbidire,chc per altro ,a
limo, fra di loro. Cos entrato in detto Or

dine queo Beato col nome di Lodovico, pendo di certo non eer-vene , ma contro il
rullo divenne uneemplare dogni religio uo parere la ritrov piena, con~ ilupore di
a virt, m olarmente dellonet del cou 1 tucti . .-'rr 35_34?

me, icch mai i vidde in lui leggierezza di i

Qu caderebbe in lo quello egli pat , ed

nite alcuna foe, o nel geo, o nel guardo, l

opero per riformar la Calabria 5 ma perche

o nelle parole: Cos anche tudi molto all`

altrove e n dicoro , perci qu baer

l1

iil dire, ch'egli a gran forza , avvalorara.


doi elice,quando di lui i teneva poco con dalla Divina grazia , riormata laCalabria ,
to. Si applic con tant'ardenza all orazionc, a ;il-largo riforma nelle contigue Provincie
che quantunque dopo il Noviziato oe da di Balilicata, di Puglia, c di Sicilia.E perche
umilt, avvilendoi a tutti , ed allora iman

2.

dive

i... 0-..- _-z .._

ai

cALtutiA SANWR t.

divenuto raidre di s nunleroa prole gli paro , di Monteleone , che ua moglie l'avrebbe:
ve di llar in obligo di preceder tutti coil' i dati tr hgli machi, e tr altre femminc,eo
eemplarit della vita-j, pertanto a' rigori an* me fuAd una nobile Matrona,che lo richie
tichi aggiune li nuovi. Non mangi , che: e d'un glio machio, die , che il Signore
l'avrebbe eonolata , e che pertanto vedee
, parchiimamente, e empre cibi quareima
? n, diciplin la carne tanto a lungo , che a
di porgli il nome di LodoVieo , il quale poi
fgiatamente potelle recitare li ette Salmi pe
venuco allet , ed entrato rr Capuccini ,
nitenaiali. Line il corpo con cilicio non piu chiam Lodovichello , a dierenza del uo
jnteuto di peli di animali , ma formato di Interceoret Ad Un'altra donna di Borrello
jmaglie di i rro. Cammin a pi nudi,avve. predie il ritorno di uo marito , qual i ri
gnachc folero , e lunghi , e pei li Viaggi. trovava in Napoli con dubbioa _peranzaa
.La carit laveva olamente con gli altri, del ritorno, ed una ottima gliolanza.
quali, volea, ii ervilcro da tutti con vice-
N meno arricchito veniva dal Cielo con
re di madre . Eletto Provinciale nel primo la razia dcmiracoli z In Gerace reicu la
Capitolo, celebrato nella Chiea de'Pl.Do
vil a alla madre di Girolamo Reggitano . In
menicani di rilogao, continu il medeimo Reggio miracoloamente ottenne pane , ed
i tenor di vita, qual .accrebbe con il zelo dell' altri cibi da mangiare per alcuni Operai . ll
loervanza regolare , e ma'ime dellevangc uo baone o poo ad alcuni cani rabbiol,
?lica povert, profe-(lara da'Frati Minori: on liberano un erziario dalle loro morditure.
Ede non permette va li facee cerca, non dico In Urigliadi, villaggio della Morta rei tu
di coe overchic , ma ne anche delle pure) alla vita un fanciullo gi morto . Aveva a
necearie }er lungo tempo , per non dimo migliariime leltai co' ollevamenti da ter
llrare, che i facelle proviione z ed anche)

per voler dipendere dalla ola Previdenza.,


del Signore. Anche quando viaggiava , non
permetteva, che li compagni portaero ro
Viione alcunazma quanto ci piacee a io,
lo dimor il cao qual iegue: Camminan
.do adunque una volta cos provio, il uo
compagno cominci a languire per la anre,
e non vi ellendo maniera umana di occor
o, LCCO s duna rupe un bel pane bianchi
iimo, c cos grande , che pot ballare ad as
inenducz onde ringraziato il Signore, e ripi
gliate le marrite forze , pro _eguirono con
alltgiezza il lor viaggio. Predicava , come:
s' netto di opra , con appoolieo fervore
la parola di Dio, in cui, o che minacciac, o

ehe conolae , ovvente Iddio avverava le


tue parole, dimorando , che quelle erano
ilate anzi profezie , che emplici dettature :
Cos predicando predie la rovina di Pal

del Carmine in Meina, un Frat' Elieo Sa

greano lo ritrov pi norti alzato da terra


col corpozondc gli lrvr docealone per pa
are daCarmclitani a`Capuccini . ln Monte
leone andato a viitare unincrmo,avant al

quale poi polloi in orazioner ved uto dal


la gente di caa ollevato in aria,con la fac

cia rivolta al CieloAltre volte~ recitando in


Coro lore eanoniche, a via di tutti s `alza~
va da terra per un braccio , ed altre volte o

rando olo in Chiea,gli u orvato un glo


bo di fuoco, qual'ueendogli dal capo, [i a].

zava allins . Cos adun ue ricco di tanti


meriti lUomo anto, aven o in pi maniere
predetta la ua morte, infermatui di pleuri
tide,e preti li Santi Sagramenti della Chiea,
do _o laver 'eortatii uoi Religioi alla ca

nt? 'aterna, ed alloervanza della Seraca

mi , piceiola 'Ierriceiuola nel mar Tirreno,

Regola nel Convento della Motta li 2.8. A

qual egu non molto dopo per opera di


Dr-.igut Coraro turco. Dal Pulpito di Ter
rano va previdde un fatto d arme tr Citta
dini di .Reggio , qual egu con molta rag
ge. Da Seminara, ove predieava , rapito in

prile del 1537. avendo anni 70. d' et, lpit-

eai nel coro della predica , con gli occhi


al Cielo, previdde, anzi die,rilvegliato

chei fu, decri ritrovato preente al fune


rale della Patria , accheggiata,e rovinata.;
dal Coraro Barbaroa. Predicando in Reg

MN".

raz poiche, oltre quello s accennato di o


pra , predicando una Wareima in S. Maria

lanima ua felicirna , la quale a guiia di


lucidima tella, fu veduta al punto mede

irno volarene al Cielo. Come collo fu udi


to il felice_ paaggio di ueo B. ervo del
Signore, furono maravig ioi li concor de
popoli, quali da tutte le Terre , e Villaggi
convicini s aollarono a vencrare il luo t
Corpo, altri tagliandogli l'unghie, altri vel
lendoli li capelli , altri facendogli in pezzi

lgio un Giovedi Santo, il demonio non aven

pi, e pi abiti, tutti dirottamente piange-n,- ,

do come impedire quella ua predica , i Fe


ivi preente otto lcn'i'oiante di giovanu
,ir-;or to perla paura , gridando ad alte voci,
che
dati al, h
lidoLodovico
: Mea
percigi-Itini Turchi
bisbiglioerano
l Udienza

do, e gridando miericordiari molti gior


ni inepolto , nel qual tempo mai di egno
alcuno, o di pallidezza, o di mal'odore, che
anzi i dimoltrava dapetto aai vencrabilc,
e pirava un'odor tanto grande, che oltre al .

lacur,che quello era inganno del demo


nio, e tanto li avver. Non olo da Pulpiti,
ma fuori di quelli ancora ebbe aai famiglia
re lo pirito della profeziazonde pot acu~
: ure :1 Gio: Battita di Franza , (,entiuomo

ditonderli da per tutto, in molti re per

lungo tem o attaccatg nel bagio de'piedi ,e


delle mani. (Luei concori de'popoli Iddio
laucenric con molti_ miracoli , fra quali
rimaa la ola memoria d un pauuzjm di

S-Ni
M--

"n' CCNFESSORI NON PONTEFKJI CAP. m.


S. Nicol,rianato nel bagiargi le mani-;d'un
zoppo, il quale non eendo potuto andare a

della rilooriaz tanto che un giorno -averido

riverirlo di preenza,col olo chiamar opra


di e la ua inter-ceione , roo i vide rad~

otenute alcune publiehe concluioni , altri


dicono in Meina in grazia del ViceR di
Sicilia , altri in un Capitolo generale nella

drizzato. Celebr li funerali il Vecovo di


jr,

q`

8 y'
ip.egare li pai pi..- chiui d'ela-Teologia,`e

Nicotera,nellu cui Diocei , il luogo della

Francia,fu cos felice nelle ripoc,che dalla

Motta, e riaettata la calca della gente, ven..


ne epellito in una caa di legno, otto ter

pubblica acclamazione i guadagn il co

ra . Ma non ceando Iddio dl operar molti

miracoli per la ua interceone i quindi i

pre . Appree tanto adeguatamente l`idioma


greco, che parve nato fr Greci,e tanto pro

molati quei Religioi tr anni appreo , cio

fondamente i appllc alla dottrina di Sco

gnome di Giorgio,qual poi ritenne per em

il 1540. riolero di traportarlo in luogo pi

to,che ne compoe alcuni Commentar).Non

onorevole . Non pot ci fari con molta e

era per minore l'integrit della vita , ed il

retezza, tante lopera d'alcuni ecolari per

zelo dell'oervanza della ua regola z tanto

il lavoro d'una nuova caa, e del luogo; on


de paandone la fama dagli uni agli altri ,

i trasfer in Roma con Pr Lodovico,ed in

ecco nel giorno prefio di nuovo le turbe)

ieme ottennero da Papa Clemente VlI. la

(iL-popoli d`ogni grado , e eoxa veneraru


quel agro Cadaverez c tanto piu creceva il

Chiea de'bS. Appoioi per darvi qualche


principio alla opirata Riforma . Ma veg
gendo, che dall`oppoizioni domciche non
poteva prognoiieari coa di propoito , ri

concoro , quanto che fu ritrovato intiero,


con lc membra arrendevoli , con la poitura

che volendola piu perfettamente ocrvare,

tanto compota,che embrava anzi unuomo

tornati in Calabria, ed uniri l'anno 1532,, all

vivo, che placidamente dormie,accre:en

altra poco dianzi itituita dal B. Matteo da

do la maraviglia la fragranza cos accea,


come e fule di Paradio . E perche una Si
gnora principale del luogo, portata da mol
ta, maindiereta divozione , gli vele con
denti un deto , comella ne rimae caigata,
nche lo tenne , cos reolo poi aFrari di

Bao, ve la piantarono,e d`indi la propaga

rono nelluno, e nell'altro Regno di Napoli,


e di Sicilia. Velito adunque rr Bernardino
col nuovo Abito, egli i rende incredibile il

raccontare laprezze, fr le quali ordin il

venne irumento di molti miracoli di ani- ~

tenore della vita-z Uno olo, e empre lacero,


apro, e vile era il uo abito : Son-igliante il

td in perona dalcuni , fra'quali furono Cc~

mangiare , il bere , il dormire , ed ogn`altro

are Pignatelli, Franceco Tropea, e Fr.Ber


benedetto Corpo epeluto UttO l`Altar mag~

particolare del uo vivere , regolato empre


al modello della povert Serani-Ci ch egli
f, ed oper nel fondare , e fondata abili

giore ino allanno r498.,quando Fr Bona


ventura Ayerbes d Aragona Catanzareu ,

contigue Provincie la Riforma Capuecina,

nardino da Reggio il giovane . Giacque il

re, e abilita diondere , ed allargare nelle

Provinciale, lo traport in Sagrcia , olle

altrove n il uo luogo*Pi volte Venne mi

vato da terra, dove oggi giorno i ritrova.

racoloamente occoro dalla Providenza.


del Signore. Partito da Reggio per la piana ,

Davide Romeo de feptem Urbi: Proteorib.

U* indice dess. e BB. dei Regno. Angiola Spa

come fu nella alita di riumara, abbondona

gnuolo de rebus Rbcginis. Prochro Parie tab.

to dalle forze, era per ivenire, quando ec


co, che un Cavaliero aio s di un bian~
chimo deriero linvit a cavalcare 5 .ca

Calabr. Zaccaria Bowr.tom.r .ann. 1537. D0


mcnico Gran-vox rampa. c. 2.4. Paolo Guai!.

[ib.1.cap.63. MarcAnronio Politi Gran-di Reg.


12.2. Martirolog.1~`rancifc. ad diem 2.8. April.
Gabriele Barrio de antiquit. lil:. 1. Girolamo
Maraoti lil. az. Silvecr Mauro]. Ocean.

valc,e come fu al piano gli vani dagli oc


chi,laciando lui con forzebaanti al rima
nente del uiaggio . Eendo Guardiano in

Reggio, e mancando il pane, i poe in ora~

zione a upplicarne la Divina Liberalirie to


XLlX. B. Bernardino detto il Giorgio , o comparve nella porta unAngiolo a por_
nacque in Reggio dalla nobile Famiglia de tarne un gran ceo . Ardeva oltremodo del
Molizzi.Contratta tretta amicizia col B.L0 zelo dell'anime, onde predicando embrava
dovico, come i detto di opra , l oerv un di quei primi Appotoli , s ardentementc
cos per intiero, che c nel ecolo,e nella Rc
l`eercitava . Mancgli una volta Iddio in
Franceco Longo BreuCronoog.

ligione fu empre la medeima.Viuti adun

Ue uniti nel mondo,per meglio aicurare il


paitito dellanima , entrarono amendue nel

ra Religione degli Oervanti, da'quali aag~


grata leminenza dell'ingegno di tra Bernar
dino,lo deinarono in brecia otto la dici

plina di r'r Franceco Lichetto , e indi in


Parigi , dove da quella Univcritd i merit
la laurea del Dottorato . Non vera di lui o
pi arguto nellargomentare , o piu ottile
nel
l ripondere, o piu facile nell'mtendere,e

queo miniero,e fu, quando paato in Pa

lermo a piantarvi la nuova Religione,f in


vitato ad una predica , qual' avea apparec
ch-iata con tutt i fuchi dell'arte: ma lddio lo
mortic, ordinando , che non gradic L

niuno quella fucata eloquenaa.$i avvide egli


del tiro, e ritornato a e medeimo predie

con parole quanto pi emplici, tanto pi


accee , con perci trari l'ammirazione- dj

tutti.Predieando da Pulpiti preveggea le co.


e avvenire, come e gli foero preenti; co_
s

..-

51
Ee= reVidde l'inondazione del fuoco
dEtna opra la eno di Catania, qual'avvcn
ne lanno 1537. e la li-age, qual poi ebbe a_

i patire la Citt di Reggio lanno 154;. dall'

i.. . 4';

` a

c quantunque il BovetiOlo n ta l'anno 1727.4


tuttavolra rimane incerto lanno , el g omo
del uo morire, "1; Mill-h *ag-i
Zaccaria Bom,ad ann. 1537. 5- 83. FI '

armata 'larchccaendo entrato in dubio,


e fuori dell ordine ddr-oervanza potee
vivere icuro nella cocienza, dubio, qualc

1-01031'ranticard diem 3 t,1)ecemb.-VM"

gliel portava la uggcionc , parte d alcuni

eemplarima, accompagnata da ogni reli

uoi creduci amici, e parte dell'inferno , gli


ma amorevolmente ripreolo del luogo ato

ioa virt di orazione, di mortiticazione, e ,


di ancnza . Fu inligne nella carit con gl'
Infermi, alla preenza de' quali intencriva

;il nemico,l'a1cur poi,Chc la Religion (La.

qual madre co'pruprj gliuoli, onde col e

uccina era porto icuro per approdare al


ielo. Lanno r) 3 ;u eletto Provinciale,
di andato in Roma al Capitolo generale , ri

no della Croce moltine reiitu alla alute.


or`1 nella Motta di Filocaro l'anno r 5 37.
ed il uo funerale venne celebrato dal con.
coro di molto popolo,
Ire-.Wir- W,

comparve viibilmente il Signore, c per -ri.

torn in Provincia, e sinerm gravemente


in Reggio. Eort i Frati all oervanza dc

lloro o_ lighi , mondo la Cocienza co'l alu


tcvole lavacro della penitenza,ree aettuo

iime grazie al Signore di ci , che gli avea


conceduto operare a ua gloria; predic il
iorno, e lora della ua morte; ed accorgen
doi , che cendeva ad ailergli Crilo con
una immena moltitudine dAngioli,alz con

nioltii g-ubilo le voci ,e fr quei giubili vo

LJ..

L1. B; Michele da Garavillare,paato d


PP. Oervanti aCapuccini nien` una vita

Zaccaria .Bavenad ann.: ;37.531.1114mro


logfrancefnad diem 5. Palli.
..ii
L11, B. Franceco Palcmone da Reggio

in da fanciullo profes la regola Swan-a...


traPP. dell'Oiervanza, da'quali poi pi ma
turo inieme coBB. Lodovico, e Bernardino
pas a Capuccini . Portata in Sicilia dal

Gior io la Riforma venne eletto Guardiano


nel onvcnto gi fondato in Meina , nel

l feliemente al Cielo , vero di cui poco

qual tempo, ritornando vittorioo dallAfri

dianz avea alzate, c le mani,e la faccia-;cor


rendo gli anni 1586. di Crio , eli 60. della

ne cos molle, e delicata , come e iata foe

ca llm crator Carlo V. , egli con uoi Fra


ti gli uc proceonalmente all incontro,
con in mano alcuni rami di verdeggiante o
livo * incontro molto gradito da quel Catto~
lico rincipe, ravviando in quei rami quel
la pace, qual deignava all'Italia. Veggendo
Fra franceco le erimc tempele , dalle

dun fanciullo: Le mani, le braccia , e laltre

quali veniva agitata la Riforma Capuccinad

membra arrendevoli, come quelle deVivi ,e

e perci entratone in opetto , s ella foe

ua vita. S'udirono immantinentc le muiche


degli Angioli, celebrando non i funerali,ina

le glorie, e per egno , che la ua Anima era


fan-a Cittadina del Cielo, divenne la ua car.

tiittala coinpotura del corpo, come d`un

cara al Cielo, ne upplic a cald'occhi il uo

che placidamente dormie , Alquanti' anni


dopo, per trasferiri in unaltro epolcro , f
ritrovato intiero, ed incorrotto nella manie
ra, nella quale ci a tato ripoto nel primo.

Crito, ilquale perci viibilmente compar

Zaccaria lio-ver. Annmd 411.1536.5\.39.Fran


cfco (tanza-ga pa.. Due-ide Romeo indice. Da

un nuovo tenore di vita auicra , e

menico Graz-ina 00x rurt.p.z.c.24. Gabriele


Barrio ib.1. Girolamo Maraoti lib.i.cap.2.6.

ugli lo lev di dubbio, e gli comando , che

pereverac in quella nno alla morte . Cos


adunque conortato dal Signore , principi
niten

te, veito dun olo, e pungente abito ,non


mangiando, che una oia volta il giorno , c

molto parcamente, anzi enz`altro cibo , ehe .


poco pane, cd acqua le Vigilie della B. Ver

Paolo Gualtiero lib:p.c.62. Martirolograuci


ad diem 2.1.Decemb.

gine, e daltri Santi, aggiu'gnendo alli digiti_

L. lz.Giunipero dal Campo, territorio di

ni della Chiea, c della Regola, quelli delle

Fiumara-di muro , Vel l'abito di Laico in

(Dareime particolari, praticate dal Seraco

PP. dell Oieivanza Fornito dal deiderio di


piu trettamente oervare la promea rego
la, pas inieme con altri alla riforma dc
Capriccini, dove i poe tal legge di ilen

Patriarca. bc non erano , o dell oervanza i

della Regola,o dell'acquito delle Waiting??


iva tutt' i dicori. Predieava con gran fai-.i j,

zio,che mai fii udito

voi-c la Parola Divina tr, e quattro volte il l

arlarc coa ozioa.

giorno,con frutto mirabile di chi lacoltava,

Sottopoe a si rigida a inenza il ventrc,che

e i racconta, che in una ola predica,fatta in

avea perduto ailartu ogni apore di cibo . La

Francica del dipreggio del mondo, indue

mac-;razione della carne rcndca Driibile z

2.4.(iiovani a veiir labito Capuceinoz onde

conioiaelie veghiando di notte , e aggel

m; guadagn il o ranomc di poglia madri

"W~.-~

,.,v-.-

landci dlPC'LlnlcntC , portava indoo pe

de`loro gliuoli,

al principio del mattuti

i graviimi , per upprimere il corpo, a


ne che non trattenghi lo pirito per il gi
preo entiero del Cielo , Port inino alla...
moi-tc , e nella quale anche mori , una lo,

no in'all ora di pranzo non' partiva mai dal


la Chiea, empre , o almcggiando , o con

rica di ferro,n gli fu levata di doo,e non

lc quali Iddio gli riVel la mierabile ca

dopo morte. Mori nella Motta di lilocah'o

dmadellOchino i Purt alla Vergine tan

templando, e con tal elevazione di mento,


che peo ne pativa l'eiai , nell` una del

(i)
KW

....

DE' CONFESSOR NONAPNTEFICICAP. Ill. "87 *


to amore , che non la chiamava con altro
cup-.ito un giorno nella cucina, intee il e
nome , che di Madre 5 e con verit5 poich tgno della campana-;olito a toccari nellele

non tralaciava parte alcuna di buon figliuo


lo per riverirla. Divotimo parimente del
la Paione di Crilo ,la quale portando del
continuo colpita nel uo cuore, l'accompa
gnava con accee meditazioni ,. bagnate di
amarime lagrime 5 onde merit , che col

vazione del Santimo.,Sagramento nellb


mea conventuale 5 onde too inginocchia
-con per quella parte .di muro riguardante

-~l'altare, in atto dadorare quel venerabilil


.mo Sagramentoz eccoper virt divina , chic
:apertclc mura,quali vi i frammezzavano,

olo egno della Croce avee rianatimoltil

vidde l infervorato ervo del Signorecotu


infermi. Giunto fri leercizj di quelle vir-1 *uo/molto contento, e lOia, el Calice in*
t allanno ottante imo di ua vita , e fatta ~di riunitel le mura ,recarono grandocca
la general confeone,non vi i ritrov mac
lione a tutti, chil eppero , dammirare_ la...
chia alcuna grave, onde li foe in tempo al -virt del Beato.Acceo-della brama-del mar
cuno lordata la cocienza 5 nel rimanente a tirio, ottenne licenza ;di navigare allAfrica
opra un armata dell 1mperadoir Carloy.,
preparatoi bene coSanti Sagramcnti , il d
feivo alla Aunzione della B. Ver-gino , nel qual viaggio non potendo far altro i p0
conforme alle moltereplicate richiee,fat e con tanto aetto `a ervire glinfermi del
tene alla medeima , ree lo pirito in mano ;larmata,che molti ne riacquitarono la alu`
te del corpo , e tutti quella dell'anima. Ma
delZacc.
uo Creatore,
.Bo-ver. Anna].
in Mileto
ad 471.1544.
lanno .Domenicos
[54.4.41,`
cOslt diponendo il Signore, chil .volea mm;
ci.ad
Gravina.
diem
Vox16.Auguf,
turt.p.z. c.z4.
u
Martirolog
ai
;1K uv ` tire di penitenza,inon. diangue, ritorniin

Calabria applicato tutto al erviziozdeglin


:ace Llll. B. Giovanni Candela anch egli fermi . Mancato una `volta il pane, enon e
Cittadino di Reggio,felice rampollo della_ endo cosi pronto il-occoro , ricoreegli
Famiglia Candela; e l' uno di quei primi P alla liberalima dipenza del Cielo ~,~ dalla
quali llabilirono nella Calabria la ritorma quale nimpetr tanto, che ba al biogno

Capuceina . Fil Cos aiduo nellorazione,

Ebbe molte rivelazioni, eviioni, dellequal _ 7

a
che toltone il tempo, qual conummava perf li tracurati da'nori li particolari,n rima?

ervizio dell ubbidienza , il rimanente lo

o il nudo nome lCaduto infermo, e rivel

pendeva orando in Chiea . Condottoi all

togli dal Signore lultimo eremo,i f chia

ultimo di ua vita,e paleato aFrati lultimo

mare il Guardiano,a cui cos favell . Vici~

del uo
vivere , gi rivelatogli dal Signore,
canti

no gi l'etremo della mia vita.Io ringrazio

fra

d un non conociuto uccellino ,

il Signore , il quale per ola ua liberalitz


mi concede di poter partire dal mondo. per
te cantare, mand fuori il uo beato pirito. p il Cielo, qual appunto venni dal ventre ma
in Reggio il primo Novembre del 1555.1n terno , Dio ti alvi, e ti priego ad avermi

quale entrato nella Cella, pree a dolcemen

teimonio della ua Santit divenne la ua

carne morbida, e molle come di anciullo,`e


odoroa come di Paradio.
e'.
.
Zaccaromnznnd an.1544. 5.18.]larti
logfrancz'jd diem LNO'ucmbr.

raccommandato nelle tue orazioni.Cos`1.di-`


e, e quindi tutto raccolto in Dio , termin
la
carriera
della preente
vita inchei
et danni
80.,
anno 1575.161
argomento,
avei
e parlato da vero accennando la ua con

LHLlV. B. Bonaventura da Radicina , Vil- ,i ervata verginit, divenne la ua carne can


laggio della Citt di Terranova , Laico, ma , dida, e molle , piran'te per otto giorni con
tinui una fragranza cos grande , che e ne
cos eemplarc , che il minitro degl'Oer
' vanti quattro anni e ne erv di uo compa riemp , e la Chiea, el luogo . Il uo capo
n'al giorno preente i vede , e i odora an
gno . Sorta in tanto nella Calabria la rifor
ma Capuccina,no-n i] deglultimi a veirne cor oavementc nel Coro di Terranova.
Zaac-Bouad an. 1 575 .yi-em.; 3.74010 Gua
labito quello B. ervo del Signore , come.:
non fil degli ultimi ad oervarne il rigore. tieri lib. p. c. Martirolog.. Frauczad diem 2.5.
Fcbr. i v
zi-35
;q e
"
a ~
Preea domar la carne con una legge rigo
rolnna di digiuno, aggiongendo alle qua~
LV. B. Silvero da Roano , anche pri- ~
relime ordinate dalla Chiea, e dalla Regola ma di nacere u preconizato per Santo . La
Seraca, l'altre conagrate col uo elletrpio
dal B. Patriarca, nelle quali tr giorni la et

timana li conagrava col digiuno di panu,


ed acqua . Abbracci con ogni ludio gle

di lui Madre , per nome Margarita , non a

pendo deer gravida nebbe lavvio da una


perona molto grave , la quale apparendole
nel onno le die :Donna voi iete ravida

ercizj della povert , dell`umilt , dellora

dun gliuolo machio , come prima il da

zione ingolarmente; onde era divenuto tan


to avaro del tempo, che quando non veniva

rete alla luce,gl`imporrete il nome della vo


ra Parrocchia, chera di S.Nicol5 cos co

occupato, o dall'ubbidienza , o dalla carit,

me avvenne. Eendo ancor fanciullo cadde

empre i vedeva rapito nella contemplazio


ne deDivini miller).Dimor Iddio quanto
gradie quelleercizio d orazione eol e
guente inigne miracolo 5 poich ando oc

da una cala, e rotto un braccio vi simpe

gn la perizia di molti medici,ma enza pro


ntto 1 Fit rianato da Fr Girolamo da Pa
lude noro Capuccino c0 l egnarlo s
la

.l

88

CALABRXA SANTA LIBRO l.

v la rottura , ammonendo la Madre , che l' al- ;

lione , qual n' ebbe al punto medeimo lrti


lievi nel anto timore di Dio , perche Iddio | Manuero da Corogliano Laico Capuccino
l` avea diegnato a molto utile della ua; di molta virt nel Convento di Belvedere,
veggendo tr onno , e vigilia il B. Servo di
Chiea.Come venne all'et fi ordinato Chie
Dio in mezzo ad una proceione di Capoc
rico , e pi creciuto negl anni velito Ca
uccino nella Morta di Pilocaro con nome cini, veito di bianco, quali alivanoal Cie
di Silvellro . Ogantunque in et*` d anni 18., lo. Pi laccettarono li molti miracoli, quali
quando ve labito, non perci avea molte lddio oper a ua interceoneLamxo 1599.
ritrovandoi diperato da Medici (gio: Pic
umane lettere; ma poi nella Religione , aiu
tato dallaGrazia Divina, prott tanto nel
tro Greco da Roano , la moglie mand a..
raccommandarlo a Frau' , indi ritiratai per
le divine , che divenne profondiima Teo
logo , e non meno inigne Predicatore di uoi aari dentro una Camera, vidde venirli
uel uo tempos onde con molta ua lode, e z ' all'incontro Fra Silvellro, che l'acur del

della Religione pOt predicare in Roma, in

la vita del marito , come f , ricrovandoi al

Venezia, in Na oli,in Palermo, in Mcna,

punto medeimo enza febre . Perche prima


di mandarlo alla epoltura li furono velti
li capelli del capo, e i peli ella barba, e ta

ed in altre pi anaoe Citt dltalia , e con


tanto frutto, di quanto poono renderne te
!llimonianza le Compagnie, gli Opedali , c
;Monti di PC eretti , ed illituiti in molte.)

gliate lunghie , e le veli , molte di queto


prezioe reliquie operarono alcuni miraco- e
li . Una tal donna, la quale avendo attraver

delle raccordate Citt . ,Lanno 1575. predi


cando in Fiorenza erefe la Confraternita ata la creatura-con un braccio di fuori, lla
del S ue di Crio, ed il primo a criveri va in molto periglio , appena e le poe u'l
ii il Duca Franceco , eguito poi da' tutta ventre una particella del uo abito, che par
quella nobilt: N a maraviglia; concoia tor a alvamento . Lanno 1610., una Barca
vicino Patilagirrovando in aperto periglio,
che, come pi volte,e da pi perone f ve
duto, nel mentre predicava gli aleva vii _ con un lol Gentil uomo da Monr'alto , e
bile, in forma di Colomba lo Spirito Santo. endoi li Marinar fuggiti per metterli in al
Conerv illibato il ore della Verginit , e

vo ,perche a

quantunque ollecitato allopera del mal fa


re da vedova Donna in Matera Citta di Pu
glia , ove predicava, non volle a prighiera
alcuna contaminarlo . Era oltre modo cari
tarivo con poverelli , alle neceit de' quali
oltre le tante Cae eretre di Opedali , e di

cori molti,c fr- quelli alcuni Capuccini,co


me li vidde il Gentiluomo, collo gli venne

"u
wT.

. ' '

alla memoria Fr Silvero, che ubito chia


m in uo aiuto, dicendo, o Fr Silvero , o

B. Servo del Si nore , occorretemi in que


llo -biggno, e i ubito la Barca da e ola li

Monti , ovyeniva loro con elemoine men

condu e al lido con maraviglia di ciache

dicate dapiu Ricchi. F Uomo di practica

duno. `Un'ugnia , ed un occiuolo del uo

ta prudenza , perci eletto pi volte Guai

deto piu tempo i &mirano pirar una gran

*.

diano, Dillnitore , Provinciale , e Procura

fragranza .
Zaccar.Bover.ed an.1596.n.42,. Paolo Gual
tiero [ib-pfolsgs.

wu dell'Ordine ,e e avee conentito , a


W_
--

nello lpctlacolo erano con-

rebbe anche {lato promoo da Papa `Grego


rio Dini-alla Chiea di Milero.Ma piu lono

r Iddio operando a ua interceionc mol


[i miracoli Lanno 1589. mentre li pianta
va la Croce alla Fabrica del Convento nella
terra di Carolei , nacque tal diordine cn
quei Cittadini per materia di precedenza,
che i venne alle pade :Conociuta per dal
Servo di Dio lo ra del demonio, drizzata

LVI. DEL B. FRANCESCO ZUMPANO


AGOSTlNlANO .
"4) i

E' Zumpano una delle pi nobili Baglive


di Coenza, da cui poi quello Beato
Servo di Dio pree il cognome di Zum!
pano, per eervi nato . Nacque gli Otto

a diurbare quell opera pia , fatto il egno .Luglio del 1455. da Agoino Marini , e da
della Croce, poe in fuga il nemico tentaro
re, c rappacihc gli animi dicordi . Ad una

Donna di Ro liano predie , qual avvenne

Tiberia ua moglie , amenduc d' onela Fa


miglia , quali allatrandolo con molta dili
genza ne anto rimor di Dio , dall'ora lo

un parto mac ioz che poi riucito piangoli


nno con gran fatidio della Madre,come l'eb
be egnato , divenne quieto . Ad unaltra di
Montalto, la quale per un aborto era dive
nuta crile, impetr la prole . Cos adunque

reero acconcio a quell'altezza di Santit, al

benemerito della Religione, e della Chiea,


avendo in loro ervrzio rrava liato anni
uaranra, predicando in Mont'a to , ree lo

o su la nuda terra , o su di ruvide legna . E

iriro al Si nore in et d'anni 58., ualera


il 1596. del

ondo redenro , e fu gpcllito

con numeroo concoro di Popoli, ecolare,

cd Eccleiaflico . Accert la ua gloria la vi

la quale oi li vide alire . Ane ch'adulro


non ave e a ribellaregli il corpo , pree a4

domarlo tenerello, aiggcndolo con conti


nuato digiuno, ed a dargli il onno a miura,
quantunque la commodit della caa paterna
non lo necerae ad eercizj ba ;nulla

di meno (cos portato dall'umile entimento


di le medeimo,` pree a coltivare una ua vi

cina poeonc, con quella legge per , clic


mentre in quelli eereizj manuali travaglia- i
_
va
_ - N

DE' coNFEssoRtNON iP'NTEFCl (AP. iIl `


va il braccio, lAnima negoziae con Dio
in altiima contemplazione 5 onde avveni
va,,che in quelle ruicane fatiche ru vedu
to piu volte circondato, ora da raggi, ora da
accole accee z ed altre volte , mmtr egli
cos ardeva nella contemplazione , ritrova

-ta rupe, ed in Soverato un Fanciullo etinto

per febre : Chiamato dal Conte di Soreto


per la Fabrica dun Convento, tolo ne gitt

le fondamenta, ed in brieve ne perfezzionr


labitazione de Frati z ma accorto poi, che
non a pee del Conte, ma de travagliati u

vai compiuro il diegnato lavoro, portato a 7 dori de poveri sera portata avanti la fabri
perfezione , com da creder , da mano in
ca,portat0 dal zelo di Dio di la maledizzio

viibile angelica . Per pi maggiormente a


icurare il negozio dell Anima ua , riole

ne a quel luogo, ed oper, s che poi i ree


inabitabile a qualunque religioo Itituto ', e

dabbandonare all intutto il ecolo , come

per vie pi-far ravvedere uel Signore del

gi f , abbracciando llituto deglEremi


tani di S. Agoino . Vetito adunque del a
gro abito , e come e con c-i foe paato a
pi aperto eccato di battaglia, non credi
bile con quanto ardore i foe poto a com

l ingiula oppreione, qua? recava aValal


li, fatti venire due pani, l uno dalla mena

di lui, r altro da quella de uoi Frati, ed uz

che d'abito ReligOo:Laciate le carpe cam

ua preenza aperti amendue, quello. dCUOL


Religioi mand fuori candidimo latte F
quello del Conte feccioimo angue . Dt
morando una volta in Catelvetere , e tri;
tenendo avanti le porte del uo Convento,
vicino al quale corre il Fiume Mua un uo

min a pi nudi, anche nemaggiori ghiacci

amorevole gli preent alcune angUUE CO[

dellInverno 5 onde la ua vita era un vivo

te nell oglio: ma egli (qualunque ata nc


foe la cagione) gittatcle in uelle acque

battere ileno, e la carne: Raddoppi li di


giuni , e con piauerit -. Ve di panno
ruvido, e groo pi a omiglianza di cilicio,

ritratto dellantico vivere degli Eremi.


Bramoo in tanto d' introdurre nellOrdi
ne il primiero. aulero vivere , correndo gli
anni della commune alute 1507.,e 52,. del
l`ett ua, dal Cardinal Egidio da Viterbo, il

eorrenti, chllc collo ri iglian o la vita, c


ne andarono per loro aari . .Chiama to dal
Principe di Squillaci per la fabrica d` un.:`

Generale l Ordine Eremitano , ottenne ta

Convento, ch' l`oggid`1 di Soverato,ed egli,


ito, appena poe il pi in quel territorio,che
non avendovi per lungo tempo piovuto, to

colt di criggere una nuova Congregazio~

lo vi piobbe con tanta abbondanza, e piace

nez dentro per lOrdine medeimo , e otto

volezza, che i provide al gran biogno: tut


ti perci gloricando Dio nel uo Servo,
ed augurandoi la pioggia della divina gra
zia,quale per lintercehone di lui, e de uoi
Religioi dovea per empre dilluviare su del
luogo . Volendo poi collocarvi unlmmagi
ne a rilievo di Maria col Pigliuolo morto

quale di quel tempo reggeva in qualit-.di

l`ubbidienza del medeimo Generale pro tem


pore, ma con lantico rigore: onde con laiu
to daltri Religioi_ del medeimo pirito , e
della medeima Religione fond molti Con
venti, eio di Apri liano, di Campo d'arato,
di Caelvetere , di Soverato , ed altri, quali

fabric non meno con le pietre , che con la


virt, ed operando pi miracoli,che non fa~
bricando pietre . Poich come abbiamo dal
proceo di ua vita , fabricato dopo la ua
morte per mandamento de Superiori , nel
quale vanno citati tetimoni di veduta , o di
altra qualicata cienza . Scopriva le coo
occulte, e preveggeva le da venire: Pree s
le nude mani carboni ardenti per ricaldar
nn tal'avaro allamore de'poverelli : Soien
ne , che non rovinae un accea fornace di

calcina: F caturireove non erano pi- fon


ti d' acque per il .bigno de uoi Religioi:
Ree manegiabili alcuni legni,e molte pietre
di miurata grandezza, col olo toccarle ,
eendoi vper altro rei fermi alla forza , ed

nelle braccia, e nonavendo potuto ritrovar

pietra _a propoito da incavarla , pas ir


Meina,ove intendeva, che da un Vacello,

qualavea coro fortuna , nera tata burtata


al mare una tale, molto acconcia al uo di

egno: La richiei: dal Padrone, il quale non


fu ritroo a concederla , upponendo l'im
pobilt del Frate per rrarla di fondo_ z ina

appena egli protrato a terra ne upplico il


Cielo, che ad occhi veggenti da tutti u ve

duta la pietra nuotar a galla,e pori nel lido.


Ma quantunque il Cielo tanto favori e la
fabrica di quello Convento, non perci tra-l

laci llnfcrno d' impedirla z concioiache


..LL

commoa: tante furie contro del Beato , c

per conto d`alcuni ecolari malvaggi , e per


conto dalcuni della propria antica Religio
molte infermit incurabili , adOperandovi ne , quali mal volentieri entivano li felici
alcune erbe pi per ricuoprire la virt del - progrei di quella Riforma , che pi voltei
miracolo,che per eer loro confacenti:M0l ' furono in neceit di arrelari, e fore i a
tiplic eo il pane, per il biogno deuoi rebbono arrdlati,e impietota del uo Bca
to Servo lalta Reina deCieli ,una volta,che1
Religio ,e di quelli travagliavano nelle fa
traggittava il Fiume Savuto non lavee ani
briche de'Conventi . Ree manueti , ed ub

alla diligenza di centinaia di perone: Guar

bidicnti alcuni animali indomiti, col olo, o

[nato, che oltre pi proc-_guica l'opera co

chiamarli ,o egnarli . Relitu alla vita pi


morti , :ingolarmente in Calelvetere Pie

minciata , acurandolo , ch' ella era opera

U0 Vctxicano morto per precipizio d'un'al- ,i

' s.:

molto cara a e , ed al uo Figliuolo 5 con la


qual vila ,e molto pi con le care oerte,

ret"

CALABRIA SANTA* LBRO I.

ret talmentel animawpbq mqttendg iti! non

~ .

fatiche per tante fabriche,che dalle lunghe

perci tralaciava d'intervenire nel Refetto


rio commune, ov'cra depriini, non gi per
l avidir). de' cibi del corpo , quali lllutaVlj_
ma per quelli della Sagra Scrittura cotuma
ta in quel lUOgo per ritoro dell Anima.

maceraz-loni del uo corpo, come anche di!

Non pago di macerar'la carne con lallinen

cale
uanto
oneva .In emo, al Per
impegna:
[ur.th io
le i:lji'leoltit
rinalmcntc conuminato non meno dalle

ia cadente et) , avendo anni 75. pas al Si


gnorc li go. Aprile del 1530. nel luogo me.
deimo di Soverato, detto,da quella divoti.
ima Immagine' della B.Vergine col Figliuo;
lo morto in braccio, La Piet . Concore al
uo funerale un Popolo innumcrabile da.:
tutte le convicine abitazioni,c fu onorevol

mente epellito in una Cappella, frequenta.


ta no al giorno preente da' m edeimi Po
oli per le molte grazie , quali ne ricevono
alla iornata. Dopo la ua morte i tratt la
ua anonizazione , e e ne brm veridico
proceo .Cominci a chiamari con titolo di
Beato, non pure nella Calabria, ma in tutto
lOrdine Eremitano, ed anche in molte bol
le de Ponteci. La caa,ove nacque in Zum
pane, fu convertita in Chiea, dedicata al
medeimo Beato, ove pi d' una volta i o

no intee alcune Angeliche melodie.ll gior~


no della feh 1 ornano quelle mura con al
cuni rami verdi, quali ecchi allombre han
, no virt di operare alcune maraviglie , in~
i golarmente di morzare le fiamme accee,
Col gittarvelc dentro.
Iroccb dellafua *vita N.5. Gabriele Barrio
de antiqudib. . . Girolamo Maraoti Crongb.

LVlI. DEL B. GlOVANNI MAZZA


MONACO CARTUSIANO .

za dc eibi , la martirizava ancora con le)

punture de' cilic)~ contento d' una ola tu


nica, e cocolla, co pie calziz onde embra
va ignudo,pum0 non abbatturo da'pi aPri
rigori dell' Inverno . Vegliava lungamente
in orazione, e empre era il primo ne' Ma
tutiniz tanto che quai empre i ritrovava
avanti le porte della Chiea, apettando il

Sagreilano ad aprirle. E pi di una volta av


venne a tirar cos lunga l orazione , che ol
giornol ricongiongeva con la norre , o la
norte veniva opragionta dal giorno. Cele
br per ogni mattina,che poteva,la S.Mea
della Beatiuna Vergine , che fu per molti

anni , e per altri appreo quella della San


tiima Trinit z ed allo peo con maravi

glioi rapimenti da eni. Vauro foi: l ef


ticacia delle ue orazioni,congionta inieme
con lo pirito della profezia l' abbiamo in
golarmente nella perona dell' Imperador
Carlo V.Ritornato egli vittorioo da Tune
i in Napoli, ed udita la fama del Beato Ser
vo di Dio , and a viitarlo , e dicorrendu

famigliarmcnte degli aari di quella felice


itnpreas da ci il Beato ree motivo dani
mar Ceare a correre n la Germania a dc
bcllare gli Erericiz cos corne avea debellato
per allora i TurchLGliel promee Carlo V.
purche ei l' acurae della vittoria z e ne

content il Servo del Signore , prometten


A Citt di Montelionc port al Mon
L do quello Beato Servo del Signoruz

ma poi la Religione Cartuiana lo model

do li da prima le ue orazioni,e quindi vie


piu incalzato dall lmperadore , anche la i
cura vittoria , onde l altro paato in Ger

l alla perfezzronc Evangelica . Giova

mania, ed attaccati li Eretici , ne riport l'

netto pas in Napoli allo ludio delle leg

inignc vittoria . Bla per pi aperto i

i, ove in vece _della laurea del Dottorato

vidde l uno , e l altro in D. Giovanni d

pree l Abito de Cartuiani nel celebre Mo

Aulria, gliuolo di Carlo git detinato Ge


neralimo nella lega contro del Turco.Ap~
prodato in Napoli nel paaggio per Melit
na , e rapito dalla fama del Beato f a vii
tarlo, e tal ne fu la divozione , che gli pree

nalierio di S.Martino, eendo d'anni dioce

ette. Entr in quea Religione vergine , c


tal continu nche vie, tte-crecendo li o
ri della Verginit, eo frutti dellaltre virt.
Talmente veniva rapito dall amore della..
olitudine, che nel lun o pazio d anni cin

(merc alla modetia religioa in tutri por

tamenti,ed a quella emplicit di fanciullo,

quanta mai cambi, o ella, o Monalerio .


,Parlava poco , c non mai , che con la Scrit

qual rapportava nelle parole ) che per tutto

;tura Sagra in bocca, peruao,che a Religio

cevere da altre mani, che dalle ue,la Sagra

i non ii conveniero altre rai , che lc me

Conmunionezn pi daltro i compiac ue,


che della ua famigliaritt . Nel dipartir 1 lo

deime indettate dallo Spirito Santo.Coltiva.


va unorticellocon vari frutti, ed erbe, del

le quali tal'ora diribuendone a Monaci l


accompagnava con quel del`Salmo : Eden:
pauperes , " jatmabuntur . Fu Reli ioo di
randc allinenza poiche mai mangio , non
ico carne, interdetta a tutti di quello Illi

quel tempo dimor in Napoli, non volle ri

richiee delle ue orazioni, con inieme del


la bcnedizzione . Il Servo del Signore pro

mee l une, e di l' altra con quelle parole:


Benedicat :e Deus ex Sy on , G' vide bon L.,
Hierualem omnibus diebus *vite tue : Det

tibi ecmdum cor :nam , a* omne con [um

tutoz ma n ova , n cao , n pece , ol

tuum conrmet : Erri-tt :e de manibm inimita

contento del parte e di pochi frutti, con er

rum mori-m, de manu contra legem agent,

be, ed aequa,giaehe non mai bev vino fuo

da* imqui z Cos egnandolo nel fronte gli


oggioncz Crecere te mat .Dem meu: 5 at

j ri del Sagroanto Sagricio della Mea. N

-o "tu"

DE cNFESSORI NON PONTFlCICAP. IlI.


que multiplct in nomine 'Patrir, (J Filii,
Spirit: Smith'. Amrn . E quindi oltre cor
rendo apertamente gli predie la vittoria

con alcuni particolari, quali poi avvennero

8(

tatuti lungo tempo miracoloo liquore,con


cui guativan divere infermit, n mai ce
s il prodigio, e non dopo, che un mal ac
corto della ea Citt di C0trone,con poco

conforme alla predizzione del Beato. Tutto


ci ebbe dal Marchee di SCroce, qual i
ritrov preente a .quel congreo.. Parti

ripetto del Beato ervo del Signore , er'


vii'ene del liquore, app licandolo s le feri

D. Giovanni, and , combatte , vine ne 7.

Bartolam. IUmo Frati Illuri della Pro

Ottobre del 1571. in giorno di Domenica,


nel qual giorno celebrando il Beato, e preo

vincia di Calabr.p.z.1~`ranc. Gonzaga de Beati:


0rd.p.p.LucaWadingo :.4. Martire!. Francei.

ch'egli ebbe il SS. Sagramento i ollev in

die 19. Oobris.

Lella, cos durandoiaun'ora, e mezza, con

correndo a quello pettacolo, e Religioi , e

te dun uo cane.

if

mx. B.Angiol0 da Conza vc labito"


di lrate Minore nella medeima Citt a UV*

ancora ripos nel Signore . Paati-alquanti


vittoria,-vittoria, vittoria, Benedzt't'a t San
anni dopo la ua morte, riaperto il epolcro
a Trinitas , alzate l'una , e laltra mano al per cpellirvi FrZaecheo, il Beato alzato a
Cielo .Tanto maggiormente mara vigliata.; via di quanti erano preenti, i ritir in un
la gente_ concOra cercava diaperne il per
angolo dei-epolcro, per dar luOgo alcada- '
chz onde iimolandolo il P.Priore del Con-` vero dellaltro.
, i
-,
vento, die,che in quel tempo D. Giovanni
Luca Wadingo t. 4. Marty'. Francee-mao. f
d'Auria raccoglieva le palme della vitto
Novembris. '
L
.
ria, OVVente replicando con grandi lagrime
LX. B. Antonio della Famiglia Scozzetti
di tenerezza , Bencda [it Sana Trinitas. nacque nella Citt dellAmanta; ed appli
Coa, quale divulgatai per tutto , il Nunzio cato da uoi Genitori alle lettere umane, di
-Apoolico la partecip al Papa Pio V. , il venne in brieve tempo profeolndi bram- ,
uale ne pree grand allegrezza ,onde poi
o dabbandonar il ecolo, abbracci la Re
?optarrivandone lavvio da Venezia,ebbe a gola de'b'rati Minori fotto l'abito Conven
dire, che tempo f navea avuto la felice no tuale. Conociuto da Superiori per giovane_
vella. &lindl ritornato in Napoli vittorioo di ottimo talento lo deimarono in Venezia
D. Giovanni, and too a ringraziarne il alli ud) di bilooa,e Teologia. Quivi-pa
uo lnterceditore, non mai atollo di pratti
ventato da un cao occoro. al uo Lettore, ~
car famigliarmente con eo lui . Venuto all' che morto fu condannato allinferno , volle

ecolari-z Quindi rivegliato pree a gridare,

ultima vecchiaja tralaci di piu celebrar

ritornarene in Calabria , ove da' Conven

Mea , ma non gi di communicari ogni


giornoz e opravenutagli l ultima infermit

tuali pas agli Oervanti , nel qualllituro


divenne perfettimo Religioo , ed ottimo
Predicarore : ma di pirito cos fervoroo,
che penetrando colle parole l'intimo decu- '
ri, ne riportava ovente copioa mee al

riut tutt i Medici, e medicine, merc che


gli venne rivelato il giorno della morte , di.

che mor gran egni dallegreZZa . Munito


addunque coSanti Sagramenti della Chiea,
nelmentre e li leggeva la paione del Si
gnore pir l Anima ua felice , correndo
lanno 1582.. Oper Iddio col tocco delle

ue coe alcuni miracoli, de'quali i perdu


ta la memoria .
.q ..K
G'iovan Antonio Smmonte . Gio: Domenico

Taoni . Paolo Gualtieri , tib.p.cap.80. , e di


uo-vo 5 ;7.

granajo del Signore-z, e tanto pi, quantoch

aendogli la Grazia divina, operava con


tinui miracoli .Mor gi vecchio nel i470.,
e trovai cpolro nel Convento di &Bernar

dino nella ua Patria, ove tutt'ora riplende


colla
gloria
demiracoli.
Marco
di Lisbona
l. 5. c.35'.FrantejZo Gon-~ i
Kuga p.2.Maraf 1.4,. ;Da-vide Romeo Indie,
Martirologfranc.2.4.Nommbre.

LXI. B.Bernardino da Rende. Riplend

Dialm' Beati Framjani.


~

-h ''h-

LI cinque Beati Francee-ani qu appreo


decritti non eendoi poi ne'loro luo
ghi,per non eerci giunti a tempo, i pongo

no in queto luOgo , acci iano tutti in un

fra Minori Conventuali con molta fama di


Santit, come ancora di faticato , e fruttuo
o Predicatore. Predicando una volta -nel,

la Citt dellIola ,' _in campagna coverta,


turbatai all improvio l' aria, minacciando
evidentemente pioggia, e tcmpea , il pcr
che atterrita lUdienza, laciata la predica,

ieo Capitolo.
LVIlI. B.Pierio , o Pietro di Calabria fl cercava partiri. Se na'ccori: il Beato, e tuc
uno deCompagni del Seraco Patriarca,clre ro fede in Dio: Fermatevi, die, non dubi~
tate punto ,perche non abbiamo di che te~
port nella Calabria l'liituto de Frati Mi
nori. Per la ua vita anta f eletto Minitro mereze tanto av venne , mentre vanita la.)
Provinciale, ed cercit il minitero con in~ -turbolenza reituii laria ,nella primierao
erenit z Proegu dunque la predica, e fat
dicibil prudenza, zelo, e caritdykipos nel
Signore nella Citt di Corrone, laciando di to alquanto di paua,die:E`marto gia ilMa- ~
e fama non ordinaria di antit . Il di lui i ito Fakgnam: Ottolino, ed bd reo como a'Djo
Corpo racchiuo in un epolcro di marmo i dell'opera re. Era queti uno, che savea pre_ '
M

*WW

_ve

92

CALABRIA SAN-TA LlBRO I.

o di non laciar av Padri O'ervanti alzar


le fabbriche del Convento , onde nacquero

facilpeimus apirante tamen pirit , qui

ubi waltzfpirat, exorowos Cima mei in vice


ribusjcja, ut i. quando invenictur Imc . . . .
depoveri Frati: appena ni di predicare,che atim in tato t . ;.jejuniir, crvetibus and:
il egno di morte dato dalla campana av ve, . . . -. . ut and Civita dignetur 'parcere,
imminente poli/aac -m'ruiia, quam aret Ura
r la predizione. Fiori circa il .1485.
Framonqgga nudi Calabrape.; Vadingo . Latina . . i -. 'dr inuente-mp0 magnum.
Cceli calma, Cometa cruenta liber-.ire. . ,
:.7.'MarzinFranmoJam
molti diurbi, ed vinquietitudiui in danno

LXII. B:A pollolo ebbe i natali in Vineo


lii picco] 4V] aggio delertt di Taver
na . Velli labito del Tei-z Ordine Claura
le Francecano nel Convento di S.Lucia del
Monte in Napoli, 'ed ivi; salliev in ogni
genere di religioa virt 5 onde venne pre
mato da Dio colla grazia demiracoligualb
dimotrani oggi giorno nelle tabelle appee
in'quella Chie,ove depoe le poglie mor
tali a 2.1. Settembre del 1523. o come altri
r
vogliono a 1 7.Febra)o.
Di alcuni Santi Eremiti."

'

Wal Epitao trameo da Filippo Longo


Cavaliero Coentino a Giovanni Cal, ue

ti cos linter etr: Che rovinata la Citt- di


f Coenza dagli Agareni correnci la Calabria

- ne97o., regnando Ortone I. Imperadore -, e


edendo- nella Cattedra di S.Pietro Giovanni

~. Xlll. , a capo dellannot raccole in pi ri*


iretro ito, .cos che dove prima occupava...
ette Colli, indi appena p0t riempire il-o
lo'diS. Pancrazio, dove ancora venne tras~

Viveva di queti
A tempi Aleiandroantimo Eremita, e fatta
, raccolta dalquante elemoinezne rifabric
Q ferita la Sedia Vecovile .

i nel medcimo colle di S.Pancrazio la Chiea

farm. DI s. TELESFORO EREMI'IA.

* r
Acque San Telesforo, chaltri chiama-
N no Teoloforo,nellaCitt di Coenza,
ecrecendo allet, crebbe alla modetia, cd

> di S. Gio: Ranma. Ora mentregii una tal


` notte amaramente piangeva quelle sfortuna
te rovine della ua Patria, udi una voce,che
cos gli f'avell : Audi er-ue Dei , qua tibi

rewlat Altimur :,iPercutiem percu Civita

alla virt-3 non meno che poi alle lettere,nel


le quali maraviglioamente prott. Or

tem ingratam, quom'am pro ea pagnaw, (F ini

dinato Sacerdote parendogli, che la conver

dmavit, @atim comple-ra e pejur, ac prim,

azione degli uomini potee allontanarlo


dallamicizia di Dio,perci a turca voga fug

co tibi, ut _cribas in tabula enea inn , a' in

gitala, i ritir nedeerci , nequali ol com

dignationem meam, (T recondar tabulam in hoc


tempio: Scribar quod quad ianirabo tibi 5 apr

pagno degli Angioli di , e norte- contempla


va i miteri divmi . Enrrato in deiderio di
apere quali iano per eere gli avvenimenti'
del futuro-concernenti lo iaro della Chiea,.

icon gran fervore ne *upplicava la Mael


divina, quando ecco ritrovandoi in chbe,

oggidi i Luzzi, laurora del di di Paqua del


1356., o pure 5'7. ecco , dico , l'Angiolo del

mcos fuga-w 5 ipf'a tamen :magi: cor fia-m. ob


abominationem carnis, (F homicidza . Nunc di

po aliquot -BCMM invemetur imc cabala d 120*.


no, rimoratoqz *vir-oz Cum inucmmr hoc gnup1'

c , quod non remota e mina, atque extermi


nium Civita: bujur ;xo-var, m' l zwei-tata ad_
me popular in toto corde uo , ac ucceju in.
itat emina ejusjuxta via: tears Apparehunt in tempore
fulgura
ribilia,
cFyderaindignatjnmrmca
cade: de Calo -. Ci
inbor
ri-i

Signore in altezza di d'uegomiti, Veito a.


bianco , con ali plendidiime , il quale fa-
vellandogli gli die.; che cercae con dili
_ enza i libri di S. Cirillo, e del B. Giovan..

iachino, che nella lettura di quelli rimar


rebbe contento . Ubbidi, e cercando-li rirro~

v nel luogo medeimo, con inieme gli a1

ii-etto, che la Citt antica venne diirutta


daSaraceni per giulio degno del Cielo , in
riguardo a non avere corripoo a' uoi be
neci 5 e chela Citt nuova , quellera la' ri

orata, anche dovea eere fulminata,quan~


do non avee fatto il uo debito col uo Dio.

tri del B.~Luca Arcivecovo di Coenza:.

E queo fogli anni 145 I . come lo dimora

Vie lunga et , e mori antamente , circa il

no li primi capi delle ette ultime dizzio-ui


dell `Epirao . iriOriva addunque queto San-`
timo Eremita ne97o., n altro abbiamo J

60. ' de antiqu.lib.2.~. Maraoti


. ,
_
v-1 zBarrio
lib.4.c.r 8,;

Ugbelli Ital.Sagr.tom.9..G-eg.de Laude mx?ab.~


cap. '. . Paolo Gualtieri lm..
vLXIVDEL B-.ALESSANDRO EREMITA.

della ua vita .
LXV. DEL B. IGNAZIO_ EREMITA.

Bbiamo le notizie di quello Beato da

A.

'

Filippo Longo ept.ad]0an. Cala.


I

F U la ua Patria la Rocca dellAngitola, e

la profeione _ nella di Notaio. ipirato


-rovine dun antichiimo Tempio agro L- - dal Padre de'lumi , aciaco il Mondo i con
agr alla penitenza,e perche non avee chi
S.L;i0van Battia del tenor eguente:
gli recac impedimento, allungandoi dalla
.
. O. M.
unEpitao in tavola di bronzo fr le

Alexander Anacboreta Civitatir Canentice


" 0mm' crimine inqmnatur, iz? peccanrium omni
I.

patria,e ,dapartiicele per ua abitazione il 1

MonceGarganoin una cilernavi quto .


pi u

' L'TRI: CONFEssoRt ,CA iti-v.


pi'iquietz '.vulti del eoltz tanto pi
_Ochlttuton allinferno , ebbe a oienerne

agabbiaJLUncioiacche trattei le vei Per


diff-iglinar dal pi al capo , glie le invol
per mezzo d'uncorpo , e non pi too da.,

per, e medeimo otto a quella divia , avve


gtyiche_ poi, alretto dallecacia delle ue o
raZiop-i lereicu . Altre volte_ apparendogli
orto mentita forma di ragazzo cercava din
durlo al eccato, che pur gli convcnne di la
ciarlo, ugato daldolciiino Nome di Ge-

.32!, qual .gl iiiiploi . contro . Altre ,Volte n


endo la perona' di tal`Uomo del paee , gli*
Eddimand quella tanza, come non uazon
'egli cedutagliela, e ne paso nella Citta
d`Andria.,Dopo vari' avvenimenti volendo
ene ritornare all'antica ua Cietna , mor':
nel frammezzo di Eoggia,e di Manfredonia;
perilche nacque tr?! le due Citt non picciol.
contrao peril [agro Cadavere. Accadde la.
ua beata morte nel primo. diMaggio , ;IC
compagnata con quanta allegre-zz:: del Cie
lo, con altretance lagrime della terra..

. -f-a*

~.`L`
..

. Dieltri Corsz-[/ri

{93
la emplicima antit della PIMPRCC
a. Prelato, qual non eppe mai opetta! ma#
le alcuno del promo : turco l`avere.'dellae;.
Chiea_ lo ditubuiva apoveri con tanta alle
grezza con quantoli piu avari del mondo
non conervaero il proprio, e rubaero l`
altrui. Non tralaCi in tempo alcuno lora

re, e contemplata-:d era olito dire,clie que*


lio-foe il libro, in cui doveero prenderei

Prelati delle Chiee, lore della ricreazione.

La ua converazione era empre con Prc ti


di perimentata virt , quali empre voleva
allinterno 5 ed-una volta lanno attendeva.;

agli eercizj dello pirito, ritirato Per otto,


o diece giorni fra Capdccini., e equetrato
da tutte le cure del ecolo : Tuttele fetivit `
dellanno conagrava con banchettare molto

numero di poveri,a'quali egli di perona er


viva, prima del uo pranzo. Ebbe a olenere
moltecalunnie, recategli dalla propria bon~
t, e permeegli dal Cielo per accrecimen
to di virt, nelle quali monr empre lani
mo uo non alterato . Mor nalmente con.,
dipiacere di tutti, accompagnato dalle 1agirme di tutti, maime de'Poveri.
i

`uz::

VI. Giovanni Vecovo , e Cittadino di


Comme vie con tanta antit , ezel di di

-zsi'i

ciplina Religioa, che da Papa Onorio llI.

-Eeiitt-i gi ne`paati Capitoli quei Con.

inieme eoll Abate di_ Grotta Ferrata venne


deiiiato alla riforma de`Monaerj 'Greci
della Calabriaze si gli piacque la- riforma in

.i

j* i)
~

"vo--o*

-:

C 'A

l ;rbt-,-

P.

1V;

3mm:- :-ir -~ un:. u'LLl

2."

-feori Ponteci, e non Ponteci,o che


dono il titolo di Santi , o che nora on_

contentidel titolo di Beatigetano qu a de

trodotta, elie rinunziata la ua Chiea vel

eriveri quegli. altri,che non Santi,noti Bea


ti5 mafamoi per-vinti, e miracoli, non ono

labito monacale, quale onor, e con la vir

di minor lutro, e decoro alla Provmcia. Di

quoi adunque ar il preente Capitolo ri


partito per maggior chiarezza in piu para

ra,giua il grado deullituto quale pro

t,e con la gloria di molti miracoli.


VII. Cotantino Vecovo di Gerace , e)

uo Cittadino, ammaelrato dal P. S. Agoi


no, che l-a fabrica .della . perfezione dovee.:
alzari ulle pietre fondamentali dellUmilt, -

ebbe cos a cuore quella virt, che le ue-oi-`


dinarie ocrizioni ,erano , Ego ignpcrem
Conantinus5 ma quindi allato ad ogni cri
iana perfezione poteva ervire deiiempla
I.
Iovanni Cittadino,e Vecovo di Reg re ad ogni Paore danime. G gio oriva ne'dzg. con molta fama . .Vlll. GUgliclmo Sirleti Cardinale , .e _Ve
covo di Squillace , quanto egli nato foe
di antit 5 onde fil luno dette Legati del
Concilio Romano allaltro Coantinopoli- - Santo n dal uo primo nacere l ho dicor7
tano otto Papa Agatone I. N pi abbia-v onella ua vita nella Calabria-Dominante,
.a p JL'J L
arono \
I
"a ,
,zz-'.2
.u
. Pri-lati di Santa vira.
- Di ;dimm

.
di. "
ove rimetto il Leggitore., per non avere a.
mo della ua vita.
II. Verna'ccio ArcivecOVo della medei- ; riem ii-edelle coe. medeime queli fogli.- 5

DF. Marcello Sirleti Vecovo di Squilla7


ma Citt, quanto dono, tanto aiito , men
ce.
Scrivo a lungo di lui nella Calabria 5a;
una vita molto ricca di virtu, proprie a Pre
ra
ecolare,dicorrendo della Chiea mede'
lati, Patori dellanime,e la chiue con egual '
nmaz
che per tanto mi tolgo qu dimpacci
`~decoro, accetto a Dio, ed agli uomini.
a
recriverne
.per la c'agione accennataudi
Ill. Gapare del Foo anche fit Arcive

covo di Reggio, u Prelato incomparabile,

0Pra *: a*** i

di cui vedi gli Arcivecovi di quea Chiea,

X. Tomao Sirleti anche egli Vecovo


di Squillace di tanta-bont, e antit di vita;

,ane di non avere a replicarejn pi luoghi


Je coe medeime.

le? IV. AnnibaledAfitto pure Arciveco~


vo di Reggio ii Prelato molto anto , e di

cbrc compaionevole veri) i poveri -`

*il* "'2 i hmsit

quanta xrivo nel luo o medeimo , ove ri

metto la critiana pier di coloro , quali ii


abbattono negli Uomini~zlllutri__(di queto
argomento ' *lWrx''rtF a' i-JW-

"57 "ig a}

X1. Filippo Gefiialdo da Carovillare, e

V. Fabio Olivadiio Vecovo , e Cittadi;

Maero Conventuale, fu non meno lettera


to, che anto . Legge ,anni 3_o.~in,P_adova,ed

-di nel mdemo 1-00ng

no diatanzaro rapport nella_ ua perona


.L

accom

CAABRIA SANTA LIBRO I.

94

accompagn la lettura con o ni religioa...


virtt, con l ainenza colla cmplicu del
vellire, colla macerazione della carne,cinto
empre di cilicioz n ripoando dopo le.,
fatiche, o letterali, o d' altro aare , che s

la nuda terra. Venuto perci in molta tima


al Papa Clemente Vlll lo cre Generale del
uo Ordine , con peniero dintrodnrvi la..
riforma , e gi per quella i travagli anni

le le gi canonichez ma ne divenne famoo


mac ro, come i dir alquanto appreo. Ma
piu famoo divenne nella virt, e nella an
tit della vita; concioiache ordinatoi Sa~
cerdote , ed anche
iaceo alla dignit
Arcipretale nella Chiea di $.Barbara, non.;

facile il racconto delle ue criiane virt.

nove ;Promoo alla Chiea di Cariati , co

Volendo a faccia del lcolo portare la rigi


dczza dcChiollri, pree quanto mai gli ven
ne poibile ad imitare la vita de Capricci

me nella dignit di Generale non mur di

nizquindi mai port ulle carni camicia di li

vivere da quando era emplice Fratezcosi ne * no, contento olo pi per l atnore dell'one
anche l mtit in qualit di Ve [covo . Mor. , che per altro , d' alcuni corti , e retti
in Cariati con gran fama , l anno 1619.
ealzolini . Oltre idigiuni della Chiea , e d'
Domenico Gravina 'vox turt. p.z,c.z4.

altri uoi particolari , oerv empre quelli

Ferdinando Ugbelli ItaLSagra tom.9.1:`pir.

precrivono le lor Regole a' Capuccini z ma

iVenerdi,o non gu coa alcuna , o e pur

Curia:.

9.

Il.

le fatiche l' avclero oppreo, non pree,che

la era al tardi , ehe poche frutta , o legumi.


Fatta una raccolta di Chierici del medeimo

Dialmm' Preti /colarz di Santa

pirito cantava l ore Canoniche in Chiea,

vita .

anche il Matutino , anche quando parevano


L Clero antico della Citt di TavernL.
parve fra tutti della Provincia ritratto al
modello Appollolico , c031 per l` eempla

rita della vita anta , come per la vigilanti


ima cura delle ue

ecorelle. Non lx vedea

tra quei venerabili `acerdoti. o ambizione.:


ne' eguiti, o avarizia ne lucri , o parzialith
ne' Sagramentiztutti erano intei a pacere il

loro gregge con carit, con Vigilanza , con


prudenza. Ancorche nel ecolo imitavano *a
pennello iChiori , coll uo de digipni,
delle dicipline, dc' cilicj, delle oraziom , e

degli uci divin nelle Chiee , di notte.;


tempo ancora, per non dire, che nelle Fete
ollenni uniti inieme gli uni, e gli altri can
. ravano allore dovute i agri Matutini, qua
li poi accompagnavano no all'ucu' del
Sole colle meditazioni , ed altri eercizj di

pirito. Bindi ,che molti ne orirono in


antit da paragonar con ogni altra piu ri
uardevole . Se la rioluzione di crivere `i

d oppori le tagioni pi inclementi. Dotato


di lingolar talento nel predicare la Paro
la divina , l' eercit con gran fervoru,
cos dentro , come fuori la Citt , e uo di
lhetto , ed ordinariamente nella ila Parro

chia con utile immeno delle anime . Legg


ancora per molto tempo Teologia Morale ,
eosl ordinandoloi Vecovi Dioceaui , di

che poi compoeun giulio volume con tito


lo di DiaIOghi Moraliz n-mai, o per l'uno,o

er l' altroimpiego ricev altra mercedes,


che quella s donare la Carit de-Promi.
Onellimo neeollumi , avvegnache per la
necet della cura Paorale gli convenie
practicare con ogni qualita di perone z non
per tanto i vidde notato mai di leggierezza,
o nelle parole, o ne geti , o ne' guardi , ed
era fama commune, ch'ei,e vie,e mori ver

ine . Per tutte quelle parti Venne chiamato


daSignori di Fucaldo per Maetro, e Con
feore di quelle Principee , quali oltremo

no fatti non foe tata troppo tarda z cioe

do aezzionate alla virt del Servo di Dio,

atempo , che morti quei loro contempora

non apevano dipartirli dalla ua onelliima


converazione. Onde nel mentre i ri trova
va in quet impieghi gli avvenne quello io
racconto altrove, er il dicuoprimento del

nei,non i ritrova chi di loro, almeno di tue


ti
a ridire coa di veduta, coa indubica.

ta ella arebbe , che averebbemo che imita.


re, e che ammirare , ed in che lodare la Sa:
ienz:: divina, maraviglioa empre ne uoi

l Erelie ne' Paei ella Guardia , ed altri all


intorno , ovc mi rimetto (a); olo Oggion

a Calabr
Abio Pa

anti. Certi pochi quali ci ono rimati , con

gendo , che pi d' una volta preparatogli il

*poco pi che li nudi nomi , quelli dar qu

veleno da uei malvaggi , empre ne venne

raccolti, quamunquevolati al Cielo_ con.,

pjreervato alla cura qual ne tenea il Cita-lor~

dierenza di tcmpoE aranno i primi a tut

opo aver tanto lrvito i uoi proimi , ri

ti gli altri raccolti in Quello parafrago, dal

s nel Signore in et matura,oltre li 15'75

l altre parti.

ll. Leandro Preti, gliuolo dAcanio , e

I. Giovan Antonio Anania fu gliuolo


di Michele' , e di Sigimonda Teutonica , .a
mendue Famiglie' nobili , *e fratello di Gio:

Lorenzo, di cui altrove . Nacque nel ecolo


-Paato , e oprarrivato all' et delle lettere
umane, avidamente le divorz onde riappli

di Catarina Pilloja, luno, e l' altra deprimi


della Citt di Taverna, f`u Doctor-e di Cano~
ni, e Cantore nella Parrocchiale di S.Maria.
,COsi come GiozAntonio in Santa Barbera.),
egli avea i uoi Preti, coquali di nette tem

cato alle Filooche , Canonilliche ,e Teo

po celebrava i lagri Matutini nella propria


Chiea. Quanto di ci il demonio foe mal

logiche, l' appree non olo,dortorato nel.

contento,`lo dimolra il cao eguente . Una

` notte z,

DI ALTRI CONFESSORI CAP. lv.


notte adunque picchi le ue porte un tale

e poii conforme al olito ad orare accan

V. Ottavio Iazzolino , anch' egli di Ta


verna, fu gli uolo di Marc'Antonio, e nipo
te di Luz-io, amenduc quanto nobili per na
cita, tanto lodevoli per virt , e cotume.).
Marc'Antonio fit ingolarilmo nell umane
lettere, ingolarmente greche, onde divenne
molto caro a Principi di Squillaci, di May
da , e di Bignano z e perche nella morte l'

creduto uo Prete, avviandolo, ch`andae~

ro a cantare il Matutino 5 poiche gli altri,


gi indipoi, non potevano convenirvi.Ed
avvegnache egli i foe creduto , che l' ora

foe anticipata-3 non per die altroz ma en


trato col uo ereduco compagno in Chiea,

to all Altar Maggiore , perche laciata la.,

infermit non gli permetteva il cibari C01

porta aperta, ne oava un gran vento, ;gli

pane degli Angioli , gli Angioli inviibil-

f egno al com agno, che la chiudee.

mente viibile gliel recarono . Luzio dopo


una vita di molta virt , la termin con ve
dere molte viioni di Paradio , fra le quali

rabil coa! que ienza muoveri di ito , e

lendendo un olo piede l' allungo si , che:


ba a chiuder la porta , av ve nache dall'

Altare Maggiore a quella vi i gammezza


e una mediocre dianza 5 Onde venuto iu_

chiaro di quello i foe il uo mentito Pre*


te, lo cacci intrepido, da e , e dalla Chiea
con la forza degli eorcimi z ed ucito da
nella con qualche timore , s incontr con
uoi veri Preti , a quali raccontato quello
gl era ucceduw, ritornati in dietro, canta
rono le divine lodi. Pu Leandro compagno
di GiozAntonio nella riduzzione degli lire
tici, e perci con ingolar encomio celebra
tone_ da Gio:
Lorenzo
Anama (b) z n altro
bt*
_
_

ail-j abbiamo di lur .

b. F

9t

cr.).

Ill. Aleandro Poerio , nobile della me


deima Citt , altres fu Sacerdote di .cono
ciuta virt , allinente , cao , e tutto dato

pir l anima ua felice . Rampollo di s`1


buoni ceppi fu Ottavio quanto al nacere,
ed allievo di Gio: Antonio Anania quanto
allo pirito , cos che non olo l imit , ma
fore molto l avantagi nella virt . Een
do ancora giovanetto, e caminando con un'
altro giovane uo compagno., gli venne uc
cio alato da' uoi nemica per il che atterri:
to, s per la morte mierabile dellamico , sr
per il periglio, dal quale lddio lo avea naF
to, and di volo in Catanzaro,e vei lAbr
to Capuccino.Ma non oerendolo la Madre i

lo egui, e tanto clam, e piane, che nal


mente el port . Svelito adunque Ottavio
dell' Abito Capuccino non vei l affetto a
quella maniera di vivere, imbcvutagli col

latte di lquei pochi giornz poiche , e prima,

all opere della carit. O`uanto era uo,o rac

e dopo l ordin Sacerdote,e divenuto Can

colto da'beni paterni,o piovenuto dallordi

tore in Santa Maria , empre il ritenne inal


terabilez non portando alle carni camicia di
tela, oervando li digi uni di quella Religio

ne Sacerdotale, tutto lo liberalizzava a p0


veretti di Crito-3 e quando non aveva del
uo, Iddio miracoloamente lo prevedeva ,

per non mancare alla caritas onde i raccon

ne , ed alzando la mezza notte al Mattuti


no, ed all orazionez e i racconta, che una...

ta, che caminando perla Citt e gli f all'


incontro un povero mal acconcio , il quale

delle volte eendo toccato il Matutino de

lo rieerc di qualche ovvcnimento . S in


teneri Aleandroz ma non avendo all ora..
che dargli pieno di gran 'condenza piega.

porta della camera , e con voce articolata.:

Frati, ed egli alquanto onnacchioo , tra il

st, e'l n per alzari , gli venne bulata la.,


dettogli: Via su, alzati, come gi fece. Fit di

toi a terra rivolto una pietra, da otto alla_- ' venerabile apetto , e di maetoa preenzaz
quale pigliata una moneta d' argento , pre
ma_ tanto modello negli occhi,che nOn guar
aratavi da mano inviibile , con allegrezza
d mai coa di curioo , ingolarmente don
adi al povero , il uale ammirato di quel
ne, e olea eclamare: Oh volee Iddio', che
miracolo gloric io, e public da per mai aveero ad incontrari occhi di Uomini,
tutto la antit del uo Servo.
e di donne! Amicimo dell orazione, poi
~ IV. Giacomo Teuronico , nobile della..
che oltre le molte ore , quali vi pendea la
cina medeima , vie Prete eemplariimo
notte, tr, e quattro ne im piegava dopo la
coll ercizio di molte criiane virt con
Mea, ed una volta andato a opraintende
Venevoli al grado . Ritornando una delle: re ad alcuni Giornalier,quali travagliavano
volte dalla Vergine detta della Miericor
in una ua {poeione , li. fattoli in dipar~
dia, e con nome pi volgare delle Serre,for te, e datoi allorazione, a tir cos a lungo,
e per l ertezza del ito , ove avea celebrato
che nirono prima quelli il lavoro, che egli
la S.Mea, s incontr con un Uomo , quale l' orazione . N ia maraviglia mentre il Si
ulle prime_ li parve un Zingaro z ma guai_ gnore peo lo Careggiava col dono delle
datolo pi 'o , e con lume ovranaturalu tai, e talvolta ancora, (comeng eo con
cortolo per quello egli era , cio per demo. d a Diego Morrone uo dicepolo 3 appa
nios quindi traendoi dal petto un CrOCe
rendo li viibile , e labbracci nel petto ,
o, qual di continuo portava sul cuore , u e gli on a bere le ue conolazioni nel a
con quello vibrato li contro il egno agro
gro colato . Fu uomo di grandiima carit
anto della Crocejo poe in fuga , lacian
c0 poverelli , per alimento de quali dava
do per ovunque fuggiva un pelifero odore quanto poteva, anche il proprio ciboz onde
d' inferno .

biognava, che foe alito dallagente di


.

caa
\

96@

CALABRIA SA'NTLIBRO I.

cala, perche dando il tutto non _rimanee-*v

...7

totalmente digiuno. Una donna di qualche


nacitaz ma povera, lo richiee di ajutoa ve
tiri, e per allora non occorrendogli altro ,
andato da un _maero artore , e cavatoi da

palla il manto f ta liarne alla povera una

gonnella,ritirando1 ira tanto egli cos enza


manto in caa . Ebbe grazia di moltiplicare
il pane,come lo dimoilra queo cao egui
.to. Andato in un uo giardino di celi, dettq

veiti due uoi fratelli, s per l inchinazio


ne .alla rigidezza di quelllituto. Con s
buona ippellettile di antit promoo alla
cura dellanime Parroco nella Chiea di San
Nicol, e poi Arciprcte in quella di S. Bar
bara, non credibile con quanta carit,e ze
lo accompagnae quelle cariche . Era egli
di natura dolce, compaonevole, ed inchi
nato allamore dePromi_: onde gli venne

diece giornaliere della caa, per laare del


nutriearo, le ritrov enza proviione di vi

facile coll'accoppiatura della virt, avvalo~


rare quel uo emplice naturale-,icch veni
va tutto inteo al occoro delle pecoreilc :i
e commee, ingolarmente povere, e opra

vere, e quai piranti dalla rame z Perci .in

tutto inferme, quali non olo peo viitan_

teneritone per compaone,avendo con eo

do raceonolava con le parole ', ma a tutto


uo potere ovveniva con la mano elemoi

l'0ro,ove erano alcune donne al numero di

eco portato un pane, con poche fettuceiu


di calicavallo per ua proviione,too fatto
lo in pezzi, con proprie mani , crebbe cos),

che divenne batante alla fame di quell@


moltitudine . Addunque rCCO di quete , e
daltre antime opere l acco alla mor
te , la quale addivenne li 2.2.. Maggio del
162.3. in un giorno delle Rogazioni, avendo
anni 72.. d'et . Il uo Funerale venne ac
compagnato dal concoro , e lagrime del

ia Citt,e uoi Villaggi.N manco il Signo


re danteuticare la antit del .uo ervo an
!.chc dopo la morte: Le lenzuola, fra le

ua

l li mor,reitarono profumate dun gran 0


dore di roe (argomento della ua virgiuit)
quale continu per lungo tempo . Un uo

nieraz diponendo cos i frurti debenecj ,

che toltane una carima parte per e me


deimo, il rimanente andava con ogni eat.
tezza in loro benecio: diche ovventc am
moniva coloro, quali ne aveano la cura per
raccorli . Non minore era la ua carit pi

fruttevole dell' anime , che lo rapiva a pec-J


catori, a quali mor empre,e per qualun.
que luogo, ed occaione ogni poibile pia.
cevolezza, con acquiilo grande de perduti,
quali cattivati di tanta umanit , volentieri
acoltavano le ue parole 5 onde n avveni
va, che molti gi invecchiati ne vizj, dato
loro bando, i reituivano alla virt ,ed al

la frequenza de Sagramenti. Era in lui coa

coppolino applicato a molti infermi rec , mirabile, che quantunque per nacitajen
loro laalute . Eendo morti in caa tutti li
bigatti , e perci la gente di quella mezzo

confua , venne ipirata ad apergergli con


un`odorifero, qual il Servo del Signore , in
fermo avea tenuco in manoz cos fe , implo
rando l'ajUto di Ottavioz onde quelli too

tiluomo , per vita incolpato , e per le ue_

applicazioni conociuto da turti. , non per


tanto veniva nelle confeioni fuggito d al
cuno, che anzi a folla lo eguivano le chie.
rc dell uno, e dell'altro eiio, dogni grado,~

mente . Pi maraviglioe furono le atte-la

e condizione ,v con tanta condenza , che


non v era peccato , avvcgnache per orrore,
e per gravezza da mettere roore ad ogni'

zioni della ua gloria. D.Dieg0 M01 rone,di

piu conociuto eelerato, che a lui , e fuori,

cui appreo_ , non ancora epellit0_il corpo',


i cnti iirteriormentedirehanzi celebrae

e dentro a quelle non ii condae, e chich


tamente non l coprie. Ben vero, chein
con omma prudenza , e ollecitudine vera

di Gloriazma non ridando a e medeimo,ri

mente di Pailore, pirvoltc allanno , ingo

iebbero la vita , e fruttarono maraviglioa

volenao per lui Celebrar la Mea dl Requie,

ole celebrar di Requie, non pot z onde: larmente nelle fete della ua Chiea , anch
venne aitretto dir la Mea della SS.Trinit. - uando della forza paterna deiiinava ad altri
Fr Girolamo dell' Albi noro Capuccino Confeori quei uoi ordinari penitcnti ',
lpriegando per lui, lo vidde edente su d un avendo con eperienza conociuto quanto
gran Trono di gloria , e richielolodel per
importi al aldo delle cocienze quella li
cenziata-z e quanto oa nuocere alle mede"
che, ripoe l'altro , che per tre virtu ngo
.lai-i, cio: Per la puritd del corpozPer la ca~ ime lindicreta ohnazione nel empre ri
rita copoveri: e Per la diligente cura dell _ tenerli appreo di e. Da ci naceva il gran
zelo quale avea dellanime, anche non com
anime a e commee.
Vl. Diego Morrone anch'egli nobile Ta mee alla ua paoral cura; icch non te
vernee riplend in queti ultimi tempi con mendo per l'amor di quelle faccia alcuna d
la luce di molte virt, quali appree otto la uomo potente , pi duna volta fit in fore
diciplina del raccordato Ottavio Jazzolino. di perderegli lo ripetto, con anche molto
Ordinato Sacerdote divenne un eemplare' periglio della vita medcima.`Sovvente uci
d`o ni criliana perfezione . Concioiache va alle Miioni appooliche , e dentro , e
pre e a macerar la ua carne con cilicj , con fuori la Citt, ed anche pi lontano , trava
dicipline, con allinenZe-z avendo empre s gliando al tempo medeimo, c collo rapaz- gli occhi la vita deCapuccini, dequali vie zo della vita , non ammettendo maniera al
1 famigliariimo, s`1 per avervi di quellabito ll cuna daccarezzamento , e con gli eere-iz;~
N

delle`
-

~__

al

r ,

""~I)I ALTRI CONFESSORI CAP.'IV.


delle predicazioni, confeioni, ed altre ope
rc di talimpiego, Non l acco mai al a
gro,Alta5e,ch lavee prevenuto con mol
te ore dorazione mentale,cos"i come poi ac

97
mune a tutti, chegli foe morto verginw.
Ebbe facolt mediocri , cos proprie della..

caa, come degli emolumenti della Chiea


ma e l une , e l altre volentieri impiegava

compagnatolo per lungo tempo con leer . al ovvenimento dc poveri , ingolarmente


cizio medemta cui veniva s forzoamen- i dc' Nobili, de quali, perche ignobilmenteg
te rapitozclae rubando ogni tempo fuori del non operaero, tenne diligentiiima cura. L
la cura,tutto lapplicava ad orare,e contem anno r 6I 8. ritrovandoi di preidio in Gimi
plare i miteri del Cielo .Le olennit mag
gliano Berlinghiero Conclubeth con cento,
o
traSpagnuoli,
ed italiani, perche il Sindico
giori
dellanno
,
con
la
compagnia
d
alcuni
uoi dicepoli, le preveniva dalla era al tar
avea tracurato le dovute rimee , _era per.
di nel Coro deCapuccini coquali cantava
i agri matutini , e pendeva il rimanente
della nette in altre opere di c-riiana virt,

nacernc qualche graviimo candaloz ma


preveduto dal zelante Arciprete , sborz del
uopdocati cento , quali poi rilaciabene
nche opravenuco il nuovo giornp, ritiran.. - cio dell Univerit..Lanno 162.4. incrudc
- doi nella propria Chiea, attendeva alle ue liva lavfame per tutto , e li frumentiera

pecorelle. Ebbe famigliarimo il lume del


la profezia,con.cui corgeva come preenti

no aliti a carlini .7,8.~ il tumolo 2 _Vittova


glia non ne compariva , le diligenze del Sin

le coe avvenire , e e ne raccontano _molti

dico, e daltri particolari erano;andate a

eempi . A D. Ludovico Tetonico, ed a., vuoro ,la gente arrabbiata era per' rompere
D. Giulio Carpanzano molto tempo prima in qualche grave diurbo , Allora il 'buon
Arciprete procur. del uo tumola zoo. di
predil'e le cure parrocchiali,quali oi eer
citarono, luno nella Chiea di S. artino , e frumento ,quale malti a cariiniundeci , a
l'altro in _quella di S.Maria. A due _Monache ragione di tumola ei il giorno , ( che tanta
nell `Annunziata,Monaierio di Vergini,qual era la neceit depoveri). ll denaro dellun
iorno lo dipentvaz a biogncvoli , perche
egli per lungo tempo guid, predie alluna
la morte non apettata, ed _allaltra la profe~ aveero a comprarne pane l' altro eguentez
ione, non cos preo creduta.Sul punto del l ultime di Maggio, che fu l ultimo delbi
morire alzate le deboli vocigridava,oh Dio ogno , e de frumenti,non i ritrov avere, `
ajutalaz igdg sreplicatamentc command ad che docati ei, e tai-1 tr z onde ~per quete,
un Sacexdgtehe laeva,che corree nel

ed altre omiglianti opere,non veniva chia

tal luogo_ azdar laoluzione ad .una poveri~ mato, con altro nome , che di Padre , ora
na,qua1ne teneya biogno. Core il Saccrdo~ dc Poveri, ed ora della Patria.Vie anni 90.
te, eirjtrov opportuno per aolvere una de quali cinquanta ne fu Arciprete , e cin
Giovinetta, _la quale a pugnalate la niva un que gli ultimi conum in letto con dolori
malvaggio. Finalmente logorato dalle fati acerbiimi di podagra, per conolo de qua
che, ericco .dopere buone, vol al Ciclo li li altre parole non ebbe in bocca, che i dol
zo.Lt1glio del 165 4. , ed il_ uo funerale i

cimi Nomi di Gesu, _e di Maria. Mor li

di popolo , cavando dagli occhi di tutti, e

x4..Novembrc del 164.1. , epellito nella


Chiea Matrice , ma nel epolcro della Fa- '

fonti , e umi di lagrime .

miglia , accompagnato Colle lag'rime uni

, racin dietro un concoro. innumerabile

VII. Giovanni Pavonea nacque in Gi_ verali.


-
u,
. ~ .
- .
migliano l anno 1551. , c come f allet
V111. GiozCeare Lemmo da Gierace,Par
applicato alla cuola i prott lodevolmen _ roco di S.Biaggio, e Vicario Generale otto
[C, e pi lodevolmente i. prott nella vir pi Vecovi di quellaCittfu Prete di an
t orto la diciplina d' alcuni venerabili Sa
cerdoti-:i onde veito lAbito di Chierico , e

cima vitaze

rci_ in molta ima,e credi

;to della nobilt- , e-plebe , qual ih-uiva nel

poi di Sacerdote , arriv nalmente ad eer

anto timore di _Dio z Dopo morte fu intea

Arciprete di quella Chiea . Attee allo in-l

nella ua epoltura una maraviglioa fragan

dio dell' orazione , e contemplazione cos ,' za, come di Paradio. Suor Franceca Gera'

che non gli pareva di far coa alcuna , e la


maggior parte del tempo non l avee peo
in quella ;e perche quando fu Arciprcte gli
conveniva impiegarne molto alla cura la

ce gentildonna Terziaria Capuccina, trava- _

oralc dellanime,egli il rubava, quanto era

gnore ,ed altre volte uo Padre pirituale),

poibile all umana acchzza, per darlo al


la contemplazione dedivini mierj . Coll
orazione accoppiava tanto zelo dell onor

immantinente ret libera.


IX. Matteo Scorza ebbe i uoi'natali a 13
Ottobre del 1 596m Gimigliano da GiozL07

iata da un acerbiimo dolore di cocia..

and a pori s quella epoltura,ove implo


rando linterceone del Beato Servo del Si

di Dio , e er il governo della ua greggia ,

renzo , e Soa Folino , amenducde primi

che ,Nicolo de Horariis Vecovo di Catan


zaro era olito_ chiamarlo {eius Elia. Cuio

della Terra udetta. Non ancora compiuto il


nono mee, e parl, e camin, accelerando

diva ;con ,diligenza aatto .incredibile il

i in lui l uno, e l altro tempo. Vcnuto poi

fragile totqella Caiit , e nella ua per


ona, c nell'altrui,0nde laci opinione co

ne, s`1 delle lettere, s dello piritozonde oi'

all et,venne anche di volo alla perfezzio

N_

'dirn

a ***--*
A~n -*o o*-

CALABRIAeANTA LIBRO t.

98
dinato Chierico , e cantando la prima voltal

la Chiea di S. Catarina', con non minor -pro

in Chiea una lezzione la notte di Natale,dal

tto delle anime, che in Gimigliano . Morti

vecchio Arciprete Pavonea venne accla

frattanto gli amati della ua cah-,1 e--vacando

mato per uo ucceore in quel grado.O`u

una Parrochia nella Pau-ia,- la maggiore do

io u nocabile in lui, che la medeima notte


di Natale colla ola dierenza del tempo , e"
recit la prima lezzione , e die la prima E

po lArchipresbitcrale, u promoo a quellaz,L

iola, e cant il primo Evangelio, e cele


br la rima Mea . Creciuto poi all' et,
ed ap icato a' tudi pi gravi della Filoo

a, e cologia f molra dun ingegno pro


digioo z ma non pat venirne a capo per
un periglioo puto di angue , qual gli o
pravenne.Fuggiva la converazione di tutti,

rente, la Vigilia dell'Epifania, Dccno He


rode , lapplic a e medeimo con tanta ot
tigliezzaia religioa , che trae inammira

zxone non rgeamnatori, el Vicario,


ma quanti 0 eppero . Fu adunque ricevuto
in Gimi liauo con molto applauo,s per la ,

bont de talenti, s per il grave biogno, chei

ingolarmente de giovani rilaciati , e delle

nera in uellaterra5 poiche linvecchiato, e

donne di qualunque mano , colle quali mai


p arl , che aretto da graviima neceit
urto il tempo adunque, qual gli apravan

podagro o Pav'onea non potendo a tutta


vo a attendere alla cura delle anime , i pa
tiva molto nello- pirituale. Morto nalmen

zava dagli aari proprj,lo pendeva, o-nell'

te il PavonEa, dal concorde applauo, e del

orazionc , o nella lettura de libri pirituali,

Clero,e del Popolo* gli venne oiituito Mat


teo . Che non fece 3 e quali eercizj ,di cri

ne quali eercizj- veniva favorito dal Si


nore da un dono ingolariimo di lagrime.
orto il Padre gli convenne ort'entraru

al peo della caa , peo vie pi aggrava

AVTy-v,

e perche per l' eame gli-venne i ionto,

che facci un-rr'no'ne opra lE vange io cor-i

to con gli altri uccei vamwte dalla cu


ra della Congregazione , e dal carico di
Cnfeore , ne quali moir tanta avicz
za, e prudenza ,che da tutti ne riportava
omma lode . Poiche per quello tocca gli
aari della caa , mai i viddcro tanto bei
regirati, quanto otto di luizigli altri della

iana virt non ordin il novello Arcipre.


te? Per 0 ni giorno di Domenica iiitui due
eercizj gi dottrina criiana , l uno dopo il
vepro per linegnamento degliuol,la c~
ra laltro per l' itruzzione degli uomini di
cam agna. Riorm la Congregazione de
eco ari , che pareva come e foe di Preti,
unaltra di nuovo n eree per li oli Preti,

che embrava agra radunanzadi Religioi


claurali . Ordin l orazion-'deglAgoni-
zanti , nell'ultima agonia dcq' li; col dari

Congregazione si fattamente i maneggi ,


che toio vidde accreciuta , e per nume
un tal egno di campana i raccoglieva mol
ro, e per virtz onde molti laciato il eco
ta gente ad orare per quelli.Erec nella Ma
lo veltirono l Abito Religioo , ed altri rei trice una Cappella ad onor della Vergine,
Preti viero con molta e'emplarit nelle; nella quale savcero a recitare ogni era le
roprie caeNon meno i ree copicuo nel
agre Litanie,ogni ettimana il Roariopgni
Famminilrazione del Sagramento della pc
fetivit della medeima la Mea olenne.
nitenzaz concioiache ubodorata la ua vir
Eree la econda Cappella del Croceio,
tir, toio 1 vide dietro a folla le turbe de nella quale ogni era di Venerdi con molti
Penitenti. E` erche queti publici,e raddop
eercizj di piet dicevoli al giorno , ed all
piati aari g involavano molto tempo dal
Altare vi i aceoppiava il ermone corri
10razi0ne,~e li il riarciva la nutre, impie- . pondente. Ordin, dopo luniver ale com
gandone una nona parte a quella . Qgec memorazione deDeonti li :Novembre , la
erano le ue pi columate maniere. Poioi econda a pee dePreti,pcr tutt i Preti del
la era tardi al letto prendeva tanto di ripo
luogo defonti , e la terza a uo conto per
o, quanto haae a oienerlo in Vita-i indi l'Arcipreti anteceori . Fabric la epoltura
alzatoi , e ravvolto in un manto di lana avanti lAltar maggiore per li oli Preti , c_ apra in forma di cilicio , conumava il ri

profetizando die , chegli arebbe tato il

manente, empre orando, e contemplando .


Non apeva, come vendicarene il demo
nio, alla ine rivegli alcnni candaloi di
lurbi in caa de uoi Fratelli , 0nd egli per
dar luogo allaltrui furore i ritir in Catan
zaro con tutta la Famiglia . Benvero , che)

con pochiimo guadagno dell'Inferno, poi


ch e lavca aputo diturbare in una parte,
non eppe tenerlo ozioo nellaltra , iche
non abbia intrapree con accrecimento le

medeime fatiche a pr deuoi proimi. Ar


rivato adunque in Catanzaro,ed intea la ua

virt da Gio: Domenico Caelli Vicario


Generale Appoolico di quella Cattedalu,
[ordin otto Cappe-iano, e Confeare nel
~"

primo a epellirvii, come avvenne . Intro


due per ogni caa lImmagine di Crio cro
ceo, ane, che col continuo vederla for
te s'imprima, e nella memoria, e nel cuore

deCriiiani. Studi come empre tenere net


ta quella Terra dalle meretrici publiche, ed
altre perone candaloe zcosl anche dallo

liti civili, diciogliendole , quanto gli era


poibile, prima dattaccari . E perche per
occaione delle prdceioni pareva qualche
vclta nacerne qualche diturbo,le tole tut
te fuoriche luniverali,ordinatc dalla Chie
a, ed in quele proibi il concoro della

donne, e non ol quando vi i c'onduceva il

Sagramento.Per vietare' alle medeime il va


gar

TDI LTRI CONFESSORI CAP. IV.

..- ---

...le

99

gar di notte,cos`t ordinava gli ocj del Gio


ved`i Santo , che la predica della Paione i
nie col giorno, e dov'eranoi epoleri
acca chiuder le porte ad una ol Ora di noc
te . La nOtte del Santo Natale talmente di
ponea le coe, che tra il uono delle Cam
pane, l0icio,la Mea,e`l Sermone i a ri

e il giorno.Lacque in Gimi liano per 'uo


del bere , ed altre domeicie facendc o

no fuori .labitato in dilanza d un mi


lio , or ane , che per tal occaione non.,
ucceda candalo,tenne mano con Magira
ti, che le donne non vi andaero a prender

dell acque, che dall aurora la mattina, qual


facea toccare a iomo chiaro , e per niuii_
conto oltre di lg dallAve Maria la era .
Tole,ma non enza avervi incontrato gran
travaglio, le prattiche de poi non giuratize
che le donzelle , e monache di caa non te
neero a batteimo5 e che nelle olennit

nuzziali non ballaero inieme Machi , e

Femmine 5 anzi ne tenne aatto lontane le)


donne non maritate, o gravide, queie per il
periglio dell aborto,e quelle per non conce
l-pimo piriti di concupicenza. Sfabric al
cuni edili di fabriche, quali erano avanti
le porte della Chiea , non olo per vietare

del Seminario , ed apettava di provederlo


anche di Parrocchia.Coa qual'intea da quei
di Gimigliano corero totti, anche li mede
imi , per loccaion de quali sera partito,
lrepitando,che lor foe reituito il proprio
Patore.

Ebbe lume da prevedere le coe da veni


re. Ad una donna gravemente inferma, che
mal oriva la morte , le die , che anzi i
conormae col divino volere, poiche il o
pravivere dovea ritornatle in gran trava

glio. Sopravie , ma di brieve piane uccio


il marito, e la caa divenuca mendica . Ad

un uo cognato pereguitato a morte da


un uomo ribald05 onde acconciava le coe;

per fuggirene dalla Patria, ordin , che a


pettae un tantino , poiche arebbe libero
da quel travaglioz cos come f con la mor
te del malvaggio . Previdde a e medeimo
la morte , e prima dell anno la cond a_

molti , ingolarmente al Confelore . Otto


giorni adunque avanti a nella cominci ad
aggiua'r le coe della ca a , e della Chiea:

Sa ramenti, non meno , che nel provederli,

coa qual oervando una ua orella , e ri- ,i


chielolo di quell aetto di coe5 Orola o
rella, le die, io da qu a quattro giorni a
r fuori di vita , guardati di non pianger la
mia morte, e frequenta li anti Sagramenti.
ll giorno adunque del Corpus Domini, che
erano li 8. Giugno, andato in Chiea i poe
ad acoltar le confeioni5 poi cant la Me
a, e predic al popolo, al quale con parole
alquanto tronche ignic la ua vicina mor

poveri, delle coe necearie , e s


i@ iopererocerto
, che inieme con D. Maimi

Chiea. Finita la proceione, i ritir in caa

a sfacendati le chiacchiare , ma l occaione

ancora di non indicar le donne nell en


trare, e nell ucire dallaChiea 5 onde per

tutte quele diligenze , e per la frequenza_


deSagramenti embrava retituito a quella
Terra lo ato della primitiva Chiea.
Ebbe una ingolariima carit con gl in~
fermi , diligente nell' amminirazione de'

ha

te, e gli raccomand l' anima ua , e la ua_

liano, Prete antimo , di cui appreo , ab

molto debole 5 ma non laci la era d an

biano peo in lor ovvenimento cudi 500.


Non meno liberale ftt con le Chiee , quali
rior, e di fabriche, e di vetimenta. Ben
vero, che non fu caro il Signore ad aiutar
lo in s bell opere di carit 5 poiche pi d'
una volta ebbe ad ammirare moltiplicato il
uo oglio, la farina, el vino, e ingolarmen

dar a conolare un infermo,al quale pur di


e: Chi s ual di noi debbia eere. il primo

te i rac`conta , che nel rilorare la Chiea di

S. Biaggi avendo dato fondo ad una batte


di vino -5'perche *gli Operai- ne cercarono
dellaltro, e quei di caa riporo , che non

ve nera rimalo n pur una gocciola5Anda_


te, die l'Arciprete, a farne pi diligenzao
andarono , e ritrovarono piena ino alla ci
ma la bOttc . FI d'una pazienza ammirabile,
e per poco dii da pareggiari con laltra di
Giobbe. Anni 24.olenne un dolor di capo,
oltanto allegerito nelle olennit per l'uo
-deSagramt-nti ,-e della predica . Vidde la.,
morte del Padre, e della Madre,e la violen

ta &due-Fratelli; ed egli in mano di Bandi


"V
i

i la econda volta in Catanzaro,ov eendo


Vecovo Monignor Fabio Olivadio , bene
informato della ua virt,lo coitu Rettore

a morire:

o ar i0 enz altro , e cos av

venne, perche quegli rian, ed egli mori il


giorno eguente-3 La mattina del quale ch ia
mati i uoi di caa gli ordin,che acconcia
ero le coe per il uo funerale, e che fratan
to lo laciaero quieto, per abbracciar, ed
uniri col uo Dio. Fattoi dunque venire un
Croceo , ed un Bambino , or*con l' uno,

or coll altro favell , pandendo dagli oc


chi umi di lagrime . Si fe portare l' Oglio
Santo dal uo Confeare , dopo del quale.)
ando ancor con ttitti eni , e favelando
ardentemcnte di Dio ad ore 2.4. del medei
mo giorno,Venerd`i, nove di Giugno 1651.

con volto ridente ree lo pirito -al Signore.


Due ore appreo veito delle vei Sacer
dotali, mentre alcuni Sacerdori i ludiava

no come mettergli il calice nelle mani , i


viddero dapprima muoveri da e ole lo

ii PCMMibi-s bis non pecca-uit labiiruir, ' due dita grandi , cio il pollice , e l indice, ne aliqdfltum loquutur e contra Deum, indi tutte d amendue le mani, acconcian
lanzi &latinath empre, it nome Domini be do, come e foe vivo, il Calice 5 onde , e

edit-Zum, Manto gli convcnne ritirar


:;;L

quelli, ed altri ammirati dell avvenimento,


N 2.

_gri
:F:

L
- .

100

CALRIA SANTA LlBRO t."

gridarono mirac olo, miracolo . ll uo cada

vcro fu epellito nel epolcro nuovo dePre


ti nella Matricc,avverandoi la ua profezia,

che arebbe ato il primo in uella epoltu


ra . Furono celebrate lc- ue eequie pi dal

pianto, che dacanti , dolendot tutti daver


perduto il Patore delle loranirne.
X. Mamiano Scozzafava gluolo di
Pompeo gentiluomo di Gimigliano , e di
Prudenza Mannarino, nobile di Catanzaro,
onor la ua Patria , e l ordine Sacerdotale.
Venne alla luce, correndo gli anni 1585.,cd
in et aai immatura applicato alle umane
lettere le comp lanno uo dodiceimoz
merceche dalla natura veniva dorato d` una
prontitma` , e tenacima memoria 5 onde

adulto p0te avere pronti per intiero alcuni


libri della Sagra Scrittura, ed alcuni trattati
degli Opucoli di San Bonaventura. E quin

di naceva in lui una prontezza ingolari


ma nel predicare a ualunque perone , s
dotte, Sl emplici, e ii racconta , che in una
ola viita, qual f in Taverna , e uoi Vil

laggi Monign or Fabio Olivadizio , tra cr


moni publici, e privati ne dic al numero di
. trenta.Conipiuto dunque il Coro delle uma
ne lettere fu dcinato in Napoli a tudi di

amendue le leggi , nelle quali i prott si

to nell' imparare afanciulli la dottrina cri


lliana, ed in ipiegareal popolo ne'giorni di
fea gli Evangelj Correnti . Predic ancora,
ed in Gimigliano, e fuori le Wareime, tan

to che pot fare :quuareimau' con immen


o utile di chilacoltava . Di conerva con
DMatteo Scorza, e Giovanni Pavonea,dc"

quali pi addietro, riormarono la Congre-i


gazione deecolari , illituirotro quella dci
Preti, ed ereero il Monte della Piet.Trat-
to Mamiano dalla divozione de'Luoghi
Santi and in Roma con D. fabio Oliva di
io, dove per la lor virt furono celti Co n

eori in S.Pietro , con la qual occaione di


vennero cari a molti Prelati , ingolarmente
al Cardinal Maeo Barberini , poi Papa col
nome dUrbano VIII. Bindi opetrando il
Servo del Signore , ,che la famigliarit del
nuovo Pontefice n tee partorirgli ual
chonoranza, enza raporvi tempo parti da
Roma-3 ed il opetto non era mal fondato z
poiche riettate le funzioni della corona
zione Papa `Urbano fraprimi ravvole lani
mo a due Sacerdoti , dequali non ritrovan

doi, che l'Olivadio lo cre Cappella) in


S.Pietro, con la cura della Biblioteca Vati

cana, Rettore de`Catecumeni , e della Sabi_


nas indi lanno 162.5. Vecovo di Lavello , eI

maraviglioamente , che ne ricev la laurea

poi i117. di Bova. Arrivato alla Patria atte

lanno 1601., e 18. dellet ua, dipenato


nel tempo a contemplazione del uo gran_

e alla predicazione del Vangelo, enza voler

apcre . Con le leggi accoppi lo tudio di

n pur dalla Mea riceve mai elemoina al


cuna, dicendo, che gli -era overchia la paga

vari idiomi, Greco, opagnttolo , e crupolo


o Tocano , s che poteva ervire di Se re..

pagamento alcuno-N qlo dalla predieaama


della carit.

tario a qualunque Principe, non olo ne EL_

Eendoi fondato, per ua opra, :conulta

dettatura , ma e nel carattere medeimom


golaritmo . Non trovava r cr Maimiano
iu omiglianti impieghi que a quiete di pi

il Monte della Pict,al quale e porre queta


Icrizwnezaratuim Pit-tati: {Er-:rima in A1)

lam leg-:ati: .M. DC XXVII. , perche e gli

rito, quaavrebbe deiderato zOnde pas a

attraverarono alcune gravi dicoltzperci '

ltudj piu prottevoli della Filooaeolo~


gia,e lettura de`PP.,e ne divenne gran Teo
logo, e valentitmo Predicatore . Si dilett
ancora dell una, e dell altra poeia latina,
ed Italiana, c compoe in amendue le facol
t alcune o ere-tte, degnime della luce,e
la ua umilt non lavee condannato alle
tenebre del ilenzio. Con tanto capitale di

ane non i dimetta il caritativo uidio,

letteratura ritornato alla Patria fu i 'vol

pree la econda volta il viaggio di Romar,


ma con tanta premura , che la ua venuta

non penetrae all orecchio dizBapa Urba


no, che appena disbrigato il negozio part
fu gendo. Publicata da per tutto la fama di

D. amiano accee il deiderio di Moni


gnor Paullo Cafarelli Arcivecovo di S. Se
verina per averlo nella ua Chic a zonde gl

te importurrato dal Padre, per accarlozma

invi un uo Gentiluomo a upplicarnelo

egli empre f le ue cue con dire,chc per

con comitiva di ente, e di cavalcatureh'e il


crvo di Dio le ue cue,che per allora non

non ervire al Mondo in matrimonio , ma a

Dio Religioo, o almeno Sacerdore avea in


trapreo quei udj 5 e talmente i ollin in:
quella deliberazione , che non vi u argo
mento, chaveli: potuto diuadernelo . Anzi
talmente con le ue ragioni cotrine il Pa

poteva ervire il Prelato , laverebbe ervito

appreo, e di brieve. Parti il Gentiluomo,ed


egli too preo un balloncello lo egu a pie
con un frammezzo di mi lia circa 4.0., onde

come lArcivccovo inte 'e il uo-,venire a pi

dre al conentimento, chebbe a dire , che la

all'ora intendendo , che il non eervenuto

ua Famiglia gi- orita per quattro ecoli


vgradiva piu , che li pegnee in un buon Sa
cerdote , che li propagae in qualunque e
colare onorato . Di conentimento dunque
del Padre pree il piimo ordine -agro lanno

col uo Gentiluomo,ol'era ato per non an


dare con quellonoranza , ebbe a tupire- del

la ua virt, prima di pratticarla . ;Si tratten

ne in quella Chiea per lungo tempo, vi pre

dic due quarcimali con molto utile di


J 1608.ed indi felicemente gli altri no al Sa quei popoli. , e odisfazione del Prelato , il
.cerdozio. Ordinato Sacerdote sapplic tute i quale mai lavrebbe licenziato,e per nece-q
L'
-\

9-4

- ~

**cpu-3..

DI ALTRI CONF'ESSORI CAP. Iv. A


A...

lit non foe partito per Roma . Vidde la..

?ig-:ot

uo avere, qual montava a trmila cudi , i

terza volta Roma D. Mamiano per la ca


libri, le 'cae, diribu il prezzo in piu con
rit dovuta al uo angue, cio auoi Nepo tingenze a poverelli.F chi gli rub-un man
ri indebitamente cravagliari dallAbate Com
to, e limpegn per tanto pane ad un Panet
mendatario di Corazzo , il cui Padre Carlo

ticroz ma apuro dal Servo di Crio , el ri

Elia per pi anni era [lato Attatore di


quellentrade, e gi morto non avea cos be
ne aggiuati i uoi conti. Con tal'- occaione
vii ferm anni cinque, ervendo lOpeda
le della Trinit . *Serviva empre indefeo,
ora albergando pellegrini , con lavar loro i

cattz quindi trovato il ladro piacevolmen-`

piedi, ora miniltrando aglinfermi,anche ne'

lbe dillribuita una giarra d'olio z La molti~

il correez quelli non arroito ilcondue in


caa, e moratagli una Farniglia d`aamari ,

lo necct a dargli quanto danaro pot per


allora. In una commune penuria non aven ~
do chaltro dare a poverelli , ordin, che le

biogni pi omachevoli . - Avea [Opedale

[udine de'concorrenti-tofio le di fondoiM

fuori le mura unOpizo,con obbligo di ce


lebrarvili ogni giorno Mea:pigli egli que
llo peo , onde la mattina disbrigato per
tempo daglinermi iva all'O izio, e disbri
gator dall Opizio ricomava reco allOpe
dale. E perche ovvente vi i poneva il San
tiimo, con obligo di aervi- per ciache

opravenendonc degli altri, e cuandoi chi


navea- il peniero,che di gi il gran vao era
ito al fondozAndate , die Mamiano , e

dare loro quello i ritrova. And , e ritrov.


cos pieno il vao, che ribollendo,co_mincia~
vaa correre al di fuori . Lodarono;turti

Dio z ma il uo Servo ordin con rigido di


vieto , che non dovee publicari lavveni

dunora un Sacerdore,egli nalteva per tr,


e per quattro, non olo per allegerimento dc`
compagni, ma per l'eercizio ancora dello
lrazionez onde recava gran maravigliazcome
unuomo di poco cibo , e di pochiimo on
lno , e di molte fatiche pocee durarla I:
. i ore in ginocchio. Andava perci n le:
che di tutti , tutti lodandolo al maggior

mento.-

"ikrr

*la i} ~~:-

Colla povert congiune rectamenne- la:


compagna umilrr,chc per tanto-ltre-lerac7
cordate ight: da Roma per isfuggire gli o?
nori ,riut d'er Vicario Gener ale in dan-i
m
Severina Conlal
z e quamunque
da.;v
Moniignor
vo Caputi aviolentato
riceVere quel--v
4

egno,ed aermandczche un tal Sacerdote n

lo di Caranzaro, lo tenne poco , e-c ne fug

era pi compara) in :quel agro Luogo,e tan

g.Sueceduto al Caputil'UlivadilioieI .chia

toltre ne crebbe la fama , ch' arriv all'orec

m con lettera ubnidicnziale -, mandandovi

chiedi Papa Urbano, il quale collo di lor


dine, che li oe condotto alla ua preenza

a.lcvarlo un Gentiluomo di caa . ~Ri poe * il


Servo di D10 , che per allora non poteva

Subodor que`0rdincil Servo del Signore,

venire, Marebbe apprei-o, tutto per isuggi-

onde part di ubito, enza-ne pur- prendere.:

re l'onore della chiamata-3 la era medelima

le ue caelle, ed cuola era al tardi fuori

u in Palazzo,venutovi a piedi.Lo cre uo

nella campagna di Roma videzzpa un;


gran turbine , qualpol caricandinin una

Nicarimobligandoloaci, con rigido pre

gran piog ia parve-.dhllagare-rutt'e quelle


campagne. on eppe egli :far altrozche pori

non all'una-ire, ma al peo, ed ebbe occaione

in orazione, nella quale .ent una voce, qual


die, Pater i pobe :is al qual uono ripi,

gliato danimo,e trattoli fuori di rada quam


toun tirar di pietra,ritrov amico ricovero,
ma miracoloo, perche all apparir del gior
no, e vanl il ricovero , e ralleren laribC
rimaero aciucre,quali prima le trade. ,Gli
dava per rincrelcimento un viaggio cos
lungo a pi,e enza- provia di earpehe le
gi teneva nepiedi eran qna hcere. Suppli
c dunque Dio , che le calibrvae -quali
erano, nche foearrivato alla:caa,e nc f
contento.(.omeprima sinteev iii-vicino arri
vo del Servo delgnore, parve popolarl
Gimigliano per andargli allincontro z ma..

`cetro dubbidienza .Sottopoe egli iLcollo


di mollrarequanto ardente foe il uo zelo.
Succeduca la rivolta del Regno , e tumul
-ruando i popoli di,Catanza1:o, il zelanre-.Vi-~
curia-mand fuori- alc uni,- ordini concernenti

larivemnza delle Chiee . Core quel popo


lo. infuriato dal Vecovo _,_ il quale nulla a;
pendodi quegli ordini,venne chiamato ilVi
cario , ed inteo il tutto, l 'cominci a far

pratica di rivocar gli-ordini . Allora-DMa


miano,~che, die, Monignor-,iam fanciul

li Z-azcui il-Capita-n del-;popolo ivi pre-ente.

Taci t , e nel tuo luogolquelto, rile


e il Vicario, il mio luogo , ladifea-dellc
Chiel,e tanto die, che,e linolente parti

c-'onfuo,e gli ordini rehuono nel lor vigo


re . Se ztaluno raccommandava , ( che pur

preentiro da- lui per detto clalcuni pochi~,`_ .erano molti) alle ue'ornzioni , too rida
quali avean precoro gli altri ,~ cambiata la.. va, dell o Signore f lor conocere ilrnio

lrada,olo i port nella caa Paterna; Sopra nulla, o compiacciaila tua D. M.farmi qual l

tutto veniva rapir-o all? amore Mapoumz ,eglino e limmaginario . (Hantunque tanto
che per taleertosavea celtmpu
j ` - dotto', quanto die di opra .,-mai per ne
Padrone, ed Avvocato il SeracMrzne-l ,- diz egnoz mai die parola greca -, . o pal'co. Vze empre poveramenm panni com-: gnuola ~,ze non ol quando per reprimere l
muni,
e maiznus di eta, avvegnache poov
-n grado di Vicario Generale .'Vendum- ilv inolvenza di un Capitano pagnuolo gli pa i
l- nelrproprio idioma con rantanaturalez-
1

za,

CALABRIA SANTA LIBRO I.


za , che quello lo giurava per nacita pa. quadra di oldati in numero di trenta, feri
gnuolo. Era fama coante , appruovata da to da pi archibugiate , non pot mai mori
mille con hictture, chcg , e vie ,e mor re , che prima confeato , e communicato,
102

vergine .

bbe molto famigliare lo pirito

della1prienti, onde a molti predie lo iate,


o di

cligioo, o di Prete,qual di breve do

veauo abbracciare, e fra quelle fu ngolare

quella fatta a Pietro Paolo Felino. Prc-die


a qnei il Sacerdozios ma egli non troppo
appreo ree moglie.Mor`1 la moglie, e al.
tro i or in Sacerdote . Suor Anna Scozza
fava terziaria Francee-ana , eendo ancor

iovinetta lc nacque nel detro piede una..


pocma fredda: i volte prieg queo .$4

non gli aveero tolto di doo la corona.l:`.b~


bc li uoi travagli , e pirituali , e corporali,
co quali Iddio pruov la ua pazienzaz con~
cioiache , quanto a quelli dello pirito u
acerbamente travagliato da crupoli,da qua
li non re libero , che anni quattro avanti
alla ua beata mortezper quello tocca il cor
po pari empre di ilomaco , di fegato, di ri~
tenzion d urina, quali empre crebbero col
l' et, coll'aggionta d un moro nel palato,
e d un uo di angue , che lo port all ul

dmc , che Vi Faccia opra il egno della.

timo . lnfermatoi dun ue a morte ebbe o

Croce , la compiacquc all ultimo , ed in un


ubito perfettamente guar . Do o lo pazio
danni tr incontratala in una rada , tutto

pra maraviglioi concori di gente per rac


commandar alle ue orazioni , fra la quale
furono Fabio Olivadio Vecovo di Catan.
zaro, e D.Carlo Cigala Principe di Tiriolo,
aquali ,con libert appooliea non manc
dar conigli aggi per lortimo governo de
loro Sudditi. Nella morte venne empre al

. che la vedee camminar bene , e enza do

lore alcun0,le die,meglio era, che non fo


i rianata,vedi di conformarti al divino vo
lere 5 non a molto , che inermatai nel

medeimo uogo, e fattai cancrena,la trava


gli con acerbi dolori, nche vie.
t parimente arricchito di ran lume da
penetrare in a dentro l altrur cocienze , e
vedervi le coe piu occulte. Un tale il prie
` g, che l avee confeato: s,die il Servo

ito da BB.Apooli Pietro, e Paolo,e per

ci ovvente ne replicava i nomi . Munito


dunque de Santi Sagramenti della Chiea..
ettuagenario all'ore ette di notte del di 2.7.
Settembre 1655. pir lanima , la quale da

una gran Serva del Signore le f veduta u

del Signore , perche con ci rinvaliderail. cir di bocca a omiglianza d un gran lume,

altra confeione gi fatta agrilega .Si lup e nel punto medeimo da molti _u veduto
i altro , e fatto diligente l eame , ritrov un gran lumc nella ua caa . Morto gli di~
vero, quanto gli era ato avvertito . Venne venne la carne candida qual neve, con una...
altres favorito da Dio con la gloria de mi maet di volto , qual i traeva la riverenza
racoli. Due poi impediti per opera diabo da tutti, le ue membra molli,e maneggevoi
lica nell uo del matrimonio, ricorero alla li come dianciullo . F s grande la calca
ua interceionezOr per quelli,e too ven~ della gente, che pet-.dar luogo a tutti bio.
nero diciolti dall im cdimento con birona

gn tenerlo per tr giorni inepolto , trac

prole. Predicando in Scigliano i attacc il


fuoco ad un uarticro di qucllo enza ri

ciandoegli le vei, e tagliandoegli litca~


pelli', e'l unghie. Indi-ripoto in una caa
di legno fu epcllito con la pompa piu gran
de, e pi poibile in quella Terra . Moni

medio . Corero dal Predicatore gridando


tutti miericordia; allora egli incenerito nel

ero accidente , vibr contro delle amme


il aintifcro egno della Croce , e le amme
retarono etintet Un capo Bandito r nome
Vitaliano Bruno,perche alcuni di imiglia
no gli aveano uccio un gliuolo ,entrato
armato nella Terra core per uccidere un..
Sacerdote, parente degli Ucciori , che i ri

nor Fabio udetto ne celebr publico fu


nerale-nel Vecovado z -e cos anche i f
iniTaverna., in Scigliano , ed in altre par
ti, ov' era conociuta la ua virt.

XI. Gio: Battia Guercio della Rocca-t

Bernarda k Parroco di S. Maria Maggiore


in Napoli, e vie pi dapenitente Religio

trovava in Chiea.$i ritrov preste D.Mal o, che da icolare ne tumulti del Mondo.
~ miano , e dove ogni altro sforzato dal ti

more fuogiva qu, e l; egli preo dal petto


quel mavaggio con forza ovranaturale il
ritenne. Ma intanto raccoltii i uoi nemici,

ed accupati i' poi, l avrebbono enza dif


colt uccio nel ritorno : All ora il Servo
del Signore gli poe in collo una ua coro~
na, e licenziandolo gli die -. Vattene enza

paura, come fil-3 poiche quantunque gli fo


tero caricate addoo diece archibuggiate,
non per tanto fu colto d' alcuna. Fatto -dun-

que accorto quanto li foe iovata quella:


corona,non e la cavo' pitt di OPT-3,6 confe-z

ava,che per la ua virt avee sfuggito mol


ti
perigli.Alcuni anni appreo aalito da una
E.

Per quello tocca la ua vita, com ei la me


n empre olitaria dentro una cameretta `
enza ervimentoalcno,cosi non pu aver
i nocizia de uoi digiuni , vigilie , cilicj ,e
omiglianti aprezze . Ma per quello tacca
al di fuori,ei u diligentimo nel uo oblil

go' di Parroco, non tralaciando dimoran


za alcuna di vero Patore delle anime : Ima
mortal il uo nome nell-a liberalit delle
mani,prodigalizandoLa pr depoveri quam
to gli entrava dalle ue-rendite: ma con tal
legge dderezza , che ne anche potea ac-.
corgerene un uo ChieriCo , dell' opera di.
*cui i erviva: nelle fatiche della ita Parto-L
, chia: merc al rigoroo ilenzio , qual impo~
'7C
neva

DI AIiTRI CONFESSORI CAP. Iv.


lneva a -medeimi poveri . Mor pianto da
tutti,e epellito in luo o a parte , taccian

doegli le vei di do o , e li peli , e capelli


della barba, edei ca o , quali poi operaro

. no molti miracoli . on ci non la memo


a di quei ;ma ella viva nelle molte ta
belle, e voci, offerti nel uo epolcro argo

menti delle molte grazie ricevute dall inter`


ceione di queto Servo di Dio.
Paolo Gualtiero lb.a.cap.
i
X11. Gio-,Leonardo Ceruo da Santa Se

verina, detto volgarmente .il Letterato,qui


to ei ato foe inigne nella virt lo dimo
ra un elogio colpito otto ad una ua
Immagine del tenor eguente:
jean: Leonard: Cern/'us Sana .Se-ue.
i ` rino, ng Litterat'us,ftti egli-*tin , c?" :leivi
" ticntia, amtntiam imula , cm in tollchr d

j'e egemibns pueris piatta ape artdir , atque


per urbani cirtnmdncmdir did verata: fuiffct
. . . . . illa': continui-iis, pro iui: inopia la
boramibur extruxit . . . dive: meriti: .Deo

. -piritum rcddidit Roma annoalatir 1595.die


15-. Febo-urti . Sepultur t i . . . . . ante
am- MWIMC .

Paolo Gualtiero Iib.z.cap.

f "-- XIII. Fernando Ritura da Francica Sacer

idme non meno letterato , che Santo . Da_


anciqu attei: alle umane lettere ,quali a

-~l_-

' vendo come divmate divenneattimo gram


` matico, e miglior-Poeta : Indi? appree le a
e , riuc -uno de migliori Predicarori* del

uo tempo . (Mello er , che in lui pi d


ammirare, la damit della vita,'eendo fiato
; un *imolacro di turtele virt'u`,dell'ainen`
'za, della MoticaZione , dell orazione , d'
ognaltra,qual pu-abbellire unanima di Pa
_ radio . chuenraco dall' umano commercio
per vie pi uniri al uo Dio , fabricatoi
fuori labitato m -dianza d un miglio uu_

Conventieciuo-lo con una Chiea, conagra


ta alla Vergine, ivi i ritir con Niol Lui
iBarcnio , e Marco Candioro , Sacerdoti

to;

color ceruleo di lungo , che parimente lo f


pratticare a'uo compa ni z iche il olovc

der era un inammari alla virt . Ricco


adunque di tanti meriti ripos nel Signoru
nel luogo medeimo li 2.3. Luglio del -15 16'.
Gabriele Barrio lib.)..[.158. a .
Paulo Gualtiero b.p.cap.8-I.

XlV. Domenico Amelio da Foato Prete


di molta virt ori in quei notri tempi, e
quivi, e nella Citt di Catanzaro, ual per lo
pi ebbe teatro della ua Santit . icildo in
et danni quindeci and in Soriano a vei
re labito di San Domenico z ma non ricevu

to, gli rimae empre nel cuore laetto a_


quella Religionez onde non manc per lui
i piantarla nella ua Patria . Ordinato Sa
cerdote ordin in e medeimo un tenor di

vita aai Religioa , ebbe empre famigliare


il digiuno di quattro giorni la ettimana , e
quello del Venerdi in pane , ed acqua , cos
come nelle Vigilie delle Feivit della Ver
gine,e d`altre ue divozioni ingolari. Mace
r la ua carne con un apriimo cilicio ,
qual' era una Croce d` un palmo in circa di
larghezza , eminata d acutimi chiodetti.
Non dormiva , che opra una nuda tavola,

con di ottoal capo un guanciale di legno.


Uomo di grand-orazionc , in ervizio della
quale logorava tutto quel tempo poteva rub
bare del puro neceario dalla natura, e dall
abbondante della carit . Per tutto ci d'
nuto famoo,da Vecovi re nanti venne*:

piegato alla riforma delle onache Dome~


nicane in Catanzaro, quali port ad un vi
vere oggid eemplariiimo a tutta la Pro
vincia .Che perci non gli mancarono ra
v`iime perecuzioni recatogli da' minitri
'dellinferno ', quali egli oenne a gran cuo

re, cos come molte- nojoc infermit , fra le

quali conum una gran parte della ua vita.


1mpieg tutto e medeimo allopere della.,
carit, limoinando a larga mano -, c di u)

quello poteva i mendichi,a`quali empre vi- f

del medeimo pirito uoi Concitadini . LI


tuto del lor vivere era veramente Angeli
co; poiche dato bando ad ogni col di mon
do, tutti erano , e nepenamenti, e nelle pa
role, e nell'opere al Cielo. Ma per non man
care alla carit de'proimi Volle aprire una
publica cuola di grammatica , e d altre let
tere umane z per enz'altra mercede , che)
della ola carit : Scuola frequentata non da
oli giovinetti , ma da gli altri pi adulti , e
nellet di anni trenta , per queo ingolar
mente , che con le buone lettere anche la..

matoi gravemente veniva con molta aeCu


tanza diperato da'Mediciz ma egli afferma;

Santit del coume apprendcvano . Non

tamente ripondeva, che quella non era lul

tralaci l altra parte , e pi nobile , e pi


fruttevole della carit , qual' era l'eercizio

della predicazione appoolica 5 l eercit


con tanto fervore, con tanta eVeritd nel ri
prendere idiciolti coumi del ecolo , che

parve aver ereditato il fuoco di Paolo-E per


dicompagnari allintutto dal mondo,anche
nel veire medeimo , cele per quello un.,
L*

e inchinato, non meno che alle Chiee-3 in

golarmente a quella dellAunta in Foato,

e vie pi chaltro lu0go agro,alla Cappella


del Soccoro, quale non apeva nominare; ,
enza liquearegli per tenerezza il cuore-zon
de empre ne port avanti la .divozione , e)

con ci laccrecimento della agra uppel


lettile , la quale per ua opera divenne pre
zioa, e ricca di meglio , che docati cinque

cento. Due anni avanti alla ua morte infer

tima della ua vita z ma unaltra a capo dell

anno, che cos gli avea aerito per di certo


una perona religioa 5 otto' la quale inten
deva la Beatiima Vergine . Cos addunque
munito coSa ramenti della Chiea,e dipo
o delle ue facolt mille, e duecento cudi

in ervizio delle Chiee , e de poveri placi


damente ripos nel Signore li ag. del mee
di

.1 04

CALABRIA S ANTA LlBRO


nedz'm Fruur venti-: cui jei z ree l' ani

' di Ottobre del 1674. pianto con molte lagri


mc da tutti.

ma al uo Creatore . Si celebrarono |i fune

XV. Gio: Battita Pontieri nacque in


Olivadi Villaggio della Citt di Squil

rali da quel Reverendo Clero, che. per eer


l'ora di mezzo giorno, tutti i Sacerdoti avea
no celebrare le Mee,eccetto il Padre Anto
nio fratello del.defonto,il uale era tato_ da

lace, da Guidone Pontieri, ed Eliabetta Tc

ti z e icome la nativit del Santiimo Pre


curore f renunziata al Padre uo dall'Au

lui pregat0.che n celebra e prima del mel-1

gioloz c051 dal Serafino d Aii accom a

gnato da pi Spiriti Celeti , fu predetta a...

zo giorno , come profetizandozla ua morte


in ell ora, aeci non mancae nella pom

nacita del noro Gio: Battia al uo Geni


tore, il quale trovandoi tra onno, e vigilia

gricio. ll benedetto Cadavero f_ epolto

in tempo , che la lui moglie tava in punto


di partorire, intee dal mentovato Santo Pa.

mentre giaceva infermo , volendo veir in

pa ?Enebre il uraggio del agroanto Sa


veito da Capuccino,icome richieto avea,

dre, che la medeima darebbe alla lu :e un morte-quelle agre lane , che per divino vo
gliuolo,che arebbe tato tutto di Dio.. Par
lere non aveva potuto in vita . Sort queto
tor Eliabetta un machio , che dimotrava; felice tranito agli octo di Settembre, giorno

nel volto aver pi dellangelico , che dellu

in cui naCQUe la Madre di Dio dell' anno

mano z onde al olo apetto dava indizio del

'..16-

_ in et voleva
uo futuro eere . Creciuto

'

,z

XVI. Franceco Pinelli della Citt di


Reggio, merita eer-.annoverato fra li

ritirari ne Chiolriz male giute oppoizio


ni della Genitrice rea gi vedova del mari
oacerdoti , che orirono in Santit di vita_
to, e del lio maggiore , che i era vellito . nella Calabriazlmperocche aggiugnendo al
dell` abito apuccino. , l alrinc a viver da la nobilt del angue la candidezza dc` co
Rcli ioo in caa . Venuro all et volle ini
dere al agro minitero dell Altare ,nella

tumi, la morticazione de eni, lainenza


de cibi ,la urit Verginale, l amor della.,
olitudine, a continua orazionc , e la carit

(Lhiea Militante (benche Dio l avea eletto


vittima , e Sacerdote nella Chiea Trionfan
te) ..Avea egli un.intelletto cos ;tento , che

vero il proimo, i facea conocer da tutti


per quel modello di vera perfezione , qual
ea-3 Qgindi Monignor Arcivecovo Marti

-ziari colla tonura Chiericale,pcr poi actn~

' apprendeva in grado eminente , e enza fati


cbquanto, o leggeva , o` tudiava , in manic

no Ibanez invaghicu delle tante virt, che:


rilucevano nel buon Sacerdote, e lo ciele

r che le cienze pareangli iate infuo, non

per uo Confeare, e lo dein altres Cap

acquiate . Mortiticava_ il uo tenero corpo

pellani), e Confeare delle Vergini Santi~

con cilicio apriimo di ferro,chc poi e gli


trov incarnato nellltimo di ua vita , ino
a non poteri carnare . Li uoi ordinari di
ginni erano di quattro giorni la ettimana
in pane, ed acqua. Superava le avverit con

moniali del Monaerio dis. Benedetto.Co~

s pieno di meriti e ne -vol al Cielo a ao;


Maggio dell anno 16'90. , laciandoi die

tro ran fama di antit.

VII. Onofrio Piano_ della Serra, n

una oerenza,che non era inferiore a quel

la del paziemimo Giobbe , e eialme nte


in uar la carit con i uoi per ecutori , e.;
mamexon i poveri, le lagrime dequali at;
teiarono dopo la ua morte , chavean per
duto il loro Padre . Laonde, perche conum
mato nella virt expo-vir tempo multa , (9

all idee perfettirme di uomo Appololico,


N fallitono punto i nobili ' prognolici_ o
pra di lui concepiti; pociacche appena pro
moo al Sacerdozio , eercit quel anto

placita erat Deo anima ipius, proper-avi: edu


cere eum de medio iniqtu'tamm, e orpreo da

da primi anni di ua puerizia diede


manifeli indizi deer ata quell anima...
dagli ,eterni conigli preordinata , e formata

minitero con tanto di fervore , e di pirito,

che erviva in un ol .tempo dammirazione,


e di ecchio a tutti gli altri . Quindi inva

leggieriima febre , mand a chiamare` il


uo fratello Capuccino Padre Antonio,acci ' ghiti ne iuoi Religioi Prelati,e conocen~
lalee al uo paaggio allaltra vita.Arri
do qual iuizia doveai a meriti dell otti
vato quelli in Olivadi, ed oervato gia lin
mo loro rete , l obligarono ad eercitar l
fermo fratello, gli die non trovari in altro ucio di Vicario per lo pazio di molti an
ricolo, e non in quello , che lo coiituiva ni, nel qual impiego portoi cos delro, e)
la ua apprenzione . Or bene , ripoe il Ser

prudente, che non i poc notar di mancan

vo di Dio : Perche veda , chio non appren

za, o d ecceo nel zelo, e nella caritJ co

do il falo, i contenti non cclebrar la Santa

mecche giva di pari la rettitudinc delle ue


procedure coll eemplarit de cotumi , fu
precelto da uoi CompatriOti per loro Pa
dre di Spirito nelle Congregazioni del San.
timo Roario , e della Ver 'inc Addolora

Mella perino al mezzo iorno , e fra tanto

mii rti il Santiimo iarico , e uccei


vamente lEtrema Unzione . F too cono
lao , e cibatoi del Pane degli Angeli , s
el atico le pupille al (lroceo Signorez in
ta. Riplend nella virt dell umilt , n01
di _comincio a recitare la Corona di ettanta
olo ne'entendo
dicori,cos
ma molto
pi nelle
i zioni,
baamente
di eopera
teo,
due Ave della Vergine Santiima , e giunto
all ultima Ave, nel proferir le parole: E: bc
chc imavai di tutti gli uomini il maggior
.

'Peer

.__ .,_..._...-,.

DI ALTRI CONFESS'ORI CAP. 1V.


peccatore, e delle Creature tutte la pi inu
tile. Eu cos nemico del uo corpo , che ol
tre le continue fatiche , colle quali lo tenea
in ervit, giamai li concedeva un tantin di

ripoo, riducendoi per anche a non guitar


orte veruna di carne,digiunando quai em
pre in pane, ed acqua; onde poteal dire, ch
egli vivea di pirito piu, che di qualunque
altro cibo materiale . (Dello per , che co
ronava quete ue atinenze , era la pruden

10)

bont di ua vita caro a Dio , ed agli uomi


ni ,

ueti ebene nel Mondo , vie come

fuori del Mondo z Perpetuo dipregiatore


del uo corpo, atigavalo con continue vi
gilie, con parcita di cibi , con atinenze di
carni, permettendogli oltanto erbe, e legu
mi . Diprezzando egli le coe terrene , ni
penava largamente a poveri tutto ci,che
gli proveniva dalle propire entrade, e dalla
Chiea. Cultoreindefeo dell anime , non

_za, con cui apea naconderle agli occhi de"

ommetteva fatica in udire le confeoni, in

uoi familiari , onde non poteano s facil

minitrar 1 Sagramenti,in predica: la divina

mente avvederene .

Non contento per il buon Sacerdote di


catigare l innocente gracile uo corpo col
la parimonia del cibo , volle trapazzarlo
colle carnicine de cilizj , e delle continue

dicipline,enza permetterli di adagiar una


ola notte ulle piumez ma empre ulle nu
de tavoe 5 e eben precettato daSuperiori,
e da Medici a rilaciari da cos dura morti
cazione , come di molto pregiudizio alla

parola, ed in far tutto ci , che ridondava

in loro protto , ed a gloria di Dio . Con


ervo nche vie, il ore di ua purit ver
ginale per attetazione del uo Confeore .
finalmente dopo ette 'giorni di gagliardi
ma febre , corroborato de` Santimi Sagra
menti, ces di vivere in terra, per dar can_

po all anima di andar a godere le delizie


immortali del Cielo,come piamente i pera.
Soru queto felice tranito del ervo di Dio

alute , egli per non controvenire all ubbi

a zo. del mee di Gennaro dellanno 1740.,

dienza , 1 atenne di dormire s le tavolez

eendo egli pervenuto allanno cinquantei

_ma non i permee, che un auguto acco di


paglia, ove prendca pochiimo ripoo,pen~
dendo quai tutte le ore della notte in ora
zioni, contemplazioni, e lezioni di libri pif
rituali. Dalle tante penalit anguiato il di
lui corpo venne a contrarre fra laltre indi
poiziom una eriuna idropiia , che lo

moelo di ua etJl di lui cadavcro fa por


tato alla Chiea Matrice, dove per odisfare

torment per tr anni continui 5 E quantun

que ane avvide egli beniimo , che la ma

.lizia del morbo dava per diperata la ua a


lute, non perci i veduto in eo menomo
egno di turbazione; anzi dimotrava anche
al difuori la pienezza di quella gioja , che
gli ricolmava lo pirito, ulla coniderazio
ne, che avvicinavai alla meta de uoi dei

alla piet depopoli , u du0po laciarlo in


epolto per due giorni continui. Indi fu e
pellito nel medeimo luogo,che Onofrio Pi
ano uo Maetro di pirito.
XIX. Giovanni Augimeri nacque in_
Scido villaggio di Santa Critina nel
la Dioce d` Oppido 5 Ed antor fanciul
10 occupava in eerciz;~ di piet , e pi
che in ogn altro nel contemplare la la
ione dCl Redentor Crocio , aiggon

do linnocente uo corpicciuolo con dici


pline, e cilizj, qual cotume di morticazio
ne piattico nnche vie, oltre le varie peni

deri , e che tava con un pie nella oglia di


quella Patria felice, per cui tanto avea fati
cato,e oerto. Con imili entimenti di giu
bilo poai l anima ua ulle penne deopi
ri amoroi accompagnati da teneriiime gia
culatorie,dopo aver ricevuti i Santimi Sa
gramenti,`apri1 la rada al Cielo, chiuden
do il coro di ua vita mortale al di nove d
Aprile del 1738. Molte furono le lagrime

deve all'Ererno Padre lAgnello immacola

pare da uoi Compatrioti in attetazione:


del dolore ,che-entirmi per la perdita del

to, non devono er, che immacolati,e puri,


tabil conervare illibato il candor vergi

loro coinmun.Padre,,laonde venne accom

nale-3 a qual'eetto portato avanti l'Alrare


della Santiima Vergine del Soccoro Pro
:attrice di Scido, le conagr il proprio cor

pagnato iLdi lui Cadavero nella Chiea Ma..

trice da tanto popolo , che potea appena_


dar luogo alla-eclebrazione de funerali.Ve
nutot nalmente all atto di dargli poltu

tenze, nelle quali eercitavai con tanta pru


denza, e cautela, che a tento poteani pene

trare da uoi dimetici. Creciuto in et , ed


eendo dorato di ingolar talento, applico
allo tudio delle lettere,e nelle cienze si

looche, che tcologiche.Volendo arrollar `


alla milizia chericale , e penando, che i
Minitri dellAltare, per le cui mani oerir

p0 con voto di perpetua verginit. ordinato


Sacerdote, e vacando in quel tempo la Chie

ra , volle il Padre Priore D. Domenico Ca

a Parrocchiale - Pedavoli per la morte del

telli contradiinguere il merito d un tanto


uomo con farlo epellire in luogo eparato

uo Abate Curato, venne conferita a lui,non


enza protto inirituale diquellAnime-;mer
ceche oltre` il gran zelo della loro alute , la

.dagli altri Sacerdoti defonti, depoitandolo

FF-tw il Coro, vicino l Immagine del San

vigilanza su i cotumi depravati,e la carit

ciisz Ecce Homo.

vero tutti , maime vero i poveri , rinOv

XVIII. Giueppe Martino fil econ


du uggctto , che la Serra partor al
Paradio, Uomo illutre di meriti , e per la

la Congregazione del SS. Sagramento 'a


dimea: eree laltra detta la Segreta,e ta
bil quella dellOratorio deFilippini, quale
O

veni

106

.CALABRIA. SANTA

veniva animata colla ua continua preenza,

e col fervore de`uoi pirituali dicori,pre


iedendo s in queta,come nellaltre in qua
lit di Prefetto,di Rettore, e di Padre pi

LIBRO I.

Rimae il di lui Cadavero colliea ele


ganza , e erenit di volto , che vivo , onde

concorero le genti per procacciari qualche


particella
delle ue vci, che conervatorio
come
reliquie.
mv.

XX. Ignazio Marincola orti i natali

rituale: ed in altre quattro radunanzc in.,


qualit di fratello,nelle quali facevai a co
nocere miglior Maero collopere,che col
le parole', n per molti ,cherano iuoi im
pieghra tali opere pie' , ed alla cura del uo
gregge, rallentoi mai dallorazione, e dalli
molti eerCzj diVOti , che, pratticava olita
rio quotidianamente ,, dequali andai-ebbe
troppo a lungo rammemorarne il catalogo.
Recitava lore Canonichea ginocchia piega

virtuoo operare , merc che ancor-fanciul


lo di aggio di quella modeia , ed one,
che l accompagn n dopo morte 5 Imper
cioche non permetteva e gli faceero dalla

(c: , uando tutta la diligenza di non com

Balia, o dalle ue Congionte quei vezzi,e ca

metter in azione cos anta difetto , benche

rezze, che oglion farli abambini anzi per

menomo.Non diomiglianti erano le prepa


razioni , che premetta alla celebrazione;
della Santa Mea , e ueguentemente nel
rendimento delle grazie z pociacch erano
tanto enibili gl incendi di carit rimaigli
nell`anima , che prorompcvano viibilmente
al di Fuori , come lattetarono perone di
fede, che viddero pi volte ucire dalla ua..
bocca amme infuocate.
Si com pi ' equo la Maet Divina di auten
ticare la antit di queo uo Servo con vari
g doni; mercech gli concee ampla pOte-
f opra de`piritl maligni, che non potevano
'non ubbidire alla forza deuoi comandi: co~
me pure la prerogativa di penetrare i na~
condigli deCuori umani , e di conocerlo
tato dellaltrui cocienzeGli communic in
terzo luogo la grazia di predire gli avveni
menti futurizE per ultimo il privilegio di co
nocer lo ato di alcune anime nell'altro
mondo, come avvenne,qualora rivel al uo
_fratello germano, che l'anima di Franceca...
IPotito loro Madre , e di Giulia Giocolano

lor nipore erano alve: qual viione ven


ne.conermata da Pereveranda Paone di
Varapdi Terziaria di Sfranceco, che illu

nella Citt di Catanzaro da Girola


mo , ed Anna Maria Marecano Patrizi del

luogo-3 E in daprimi albori dell et ua 1

f conocere Ottimamente dipoto ad um]

che dormiva-nel medeimo letto con quelle,

frametteva il parapetto de guanciali , acci


pore'e riparari da loro baci , e tratti aet
tuoi, dicendo , che non volea eer toccato

da donne , perche dovea eer Sacerdote di


Ges Crio. ln fatti venuro all et compe
tente, ed applicatoi alle lettere , non tanto
profondavaii nell intelligenza di queto ,
quanto nella contemplazione delle coe ce
leti, e nelleercizio dellorazione, ul pc n

iero di veiri Religioo Gelormino , o Ca


puccinoze tanto guito arebbe,e la volon
t del Genitore i fue piegata alle reiterate
uppliche del gliu0105Ci non oante.) ,
tuttocche

rimanee nel Secolo , vi

e come nel Chioro , non eendo i uoi


trattenimenti, che in caa a tudiare , nella...

Scuola ad imparare, e nella Chiea ad orarc,

enza punto vagari nelle converazioni de


Compagni, o daltri uoi pari . Nello udio
dunque delle cienze diede aggi tanto ma
raviglioi dc uoi talenti , che-iaciatii ad:.

dietro iCondicepoli, non ceavano li Mae-


ri d ammirare in lui la facilit d appren
dere, e la felicit di ritenere cioc-he una vol

ta aveva appreo , laonde come coll' appl'


cazione alle lettere divenne cienziato nella':

minata nella via di Dio , e favorita di molte


razie, vide lanima della cennata Giulia.- ,

.facolta Filoofiche, Teologiche; Matemati

nellora ilea, che ree lo pirito al Creato

che, Geometriche , Arologiche, e oprarj

re, alirene in Paradio; laonde conferita la_ tutto nelle muichez cos coil eercizio delt
viione di Giovanni in Scido, con quella di orazione f protti non ordinari nellacqui:
Per'leeranda in Varapdi,t trovarono con o delle Criiane virtu , malme-hella ca
cordi .

rit vero Dio , chera l unico oggetto de~

da gprs

Pervenuto fratanto il Servo del Signore


al termine di ua vita, oerendo con invit
ta pazienza i intomi del morbo epidemico,
dal quale venne aalito , reciato col Pane

de li Angioli , dopo d eeri purgato molte


vote nel bagno della Sagramental Con
feone , ringendoi il Croceo al pet
to, conquci teneri accenti: Unam Palii
te , Domine , bano require , ut inbabitem
in domo tua in dfulum , [Balli , e perlmto

uoi amori:. qiindi caminava di continuo al


la preenza di Dio, di continuo lo aveva in

mente, e lo conervava nel cuore; tanto che

e per urgente ragione icmetteva- in dicor


o con peronaggi anche di sfera , conoce
val benimo nell ieo dicoro , che ta
va colla mente a nelle coe cele-i. Frurtou

pur anche diqueo amore era l ingegn'ari


a tutto potere d incontrar il genio del uo
Si nore in tutte le ue operazioni; a qual ri
eo udiava le maniere pi propie di em~
pre avanzari nella perfezionczdi nudrir par

coll` O lio Santo ,puntando l aurora del


Venerdi 14.. d Aprile del 1741. in et d an
ni 54. ben impiegati per la gloria di Dio, U - i camente il uo cOrpo , perche non ricalci
-JUZC dell anime , pir la ua bell anima trae contro lo piritozdi sfuggire tutto ci, l
al CreatorC - @gazza:
N**

xja. che potee imbrattargli , anche di paaggio-e

la

DI ALTRI CONFESSORI CAP. IV.


la mente in ordine alla catit: di odiare la

famigliarit delle donne , dalle quali guar


davai, come da velenoi erpenti , n mai n

che vie alz gli occhi a guardarne pur una


in faccia: di tener la meme occupata in an
ti penieri, il cuore in aetti divini, e la lin
gua in dicori del Cielo , e leggende piri
tuali .
E comeche lamore di Dio conduce ne
ceariamente a quello del promo , non

da crederi , quanto il buon Sacerdote_ ado


pera va a pr delle genti , e principal
mente a pr deg infermi , e poverelli ,
per i quali ardeva di caritas e.per ollevarli
dalle mierie non curava intere , non ri`

parmiava udori, non temeva diagi: ino a


far gratuitamente l ucio di Pedante , e di
Lettore in divere facolt a quei giovani ,

che per la povert non potevano tipendiarc


i Maeiriz ed a privart di ci, che biogna

va al uo proprio corpo , per ovvcnire alle


indigcnze altrui .
Lra il Servo di Dio cos' umile , che i

mavai indegno di vederi annoverato trai


famigliari dell Altiimoz anzi neppur meri
tevole di ervire a chi erviva Dio . Brama

va con aniet grande eer `maltrattato ,


chernito , e vilipeo al pari di qualunque)
mal vivente, per imitare in qualche parte l
adorabile Redentore ingiuriato, e chernito

per amore dell` uomo . Tanto , e piu gli


' ortito in adempimento delle ue brame.: ,

qualora tenendo egli la cura d e'riggere la;


Lhiea del Sagro Monte nella ua Patria ,
,non idegnava di eercitari in ajuto della;
fabbrica in mezzo de giornalieri , anche in
quelle fatiche , oltanto convenevoli a pi
vili della plebe; e comeche in s`1 fatta gen
taglia per lo pi regna l inurbanit del pro
d cedere , e del parlare , non eran poche le.:
volte, che il Servo di Dio neiggeva da co
oro convenienze , aronti , -ed obbrobrj
non confacenti al uo carattere , ed al uo

decoro; n perci rientivai egli, poco , o


molto, molrando egno di dipiacere z anzi
riceveva quell ignominie con entimenti di
giubilo, e di compiacenza .
Ma quando altre cognizioni non savee
ro della virtuoa,e anta vita di queio buon
Sacerdote, baerebbe dar un occhiata alle.:

ante determinazioni , e propoiti pirituali


da lui fatti, e puntualmente eeguiti per re
gola del uo vivere , attribuendo a colpa.;
non lieve il tragredirne pur~una per me~
noma, che fue. Si ricavarono quete deter
minazioni , e proponimenti s da certi uoi
manucritti, che dalla practica collante, che

egli ne fece demedemi,quali per altrui am


maecramento, i timato bene qu inerir
li, come reguono.

l. L unico negozio, cui da me Ignazio Ma


rineo la dtUe cOn ogni attenzione badare , al
tro non , che i l peniero d accertare la mia_
41? ema, e di piacere a .Dio-3 e per ci pro.

ro?

pongo disfuggire al pobilc [umana convera


zione, (a ecr amante del ritiro.
2.. Propongo alzarmi da letto Len per tempo
per compire almeno ad un ora a" ora-zione men
tale prima di fari giorno-3 e poi n alla era-_4
orare quanto potr .
3. Propongo di digiunare per ogni Venerd,
e Sabbato, e non paar oerun giorno enza me
ditare la Pone di Ges Crio , e pacer la
nima mia con qualche lezzione pirituale.
4. Propongo di non ornmetter inutilmente
'vermi atomo di tcmpo,disfitggir le parole azie
e, e di non parlar , che dipirito , om non ri
clirdee altrimento la necrita, e la carita del
Prof/imc .
5. Propongo darmi da dover-o alla peniten
Kaz mercecclse conderdndo l eternit delle pe
ne infernali, e la gra-vezzo demiei peccati,mi
'vedo oprahtto da gran timore, cimo grazia
di Dio non eer nora precipitato col.
'. Propongo tener dtaccato il mio cuore da
ogni aetto terreno, e dn qua lunqne paione,clie
poa per poco divertirmi dal penare al mio
ultimo ne.
7. Propongo cignermi per ogni Mattina colla
catcnella di ferro, e diciplinarmi tre notte per
ogni [cttimana .
`8. Propongo laciar tutto il governo della_
alute corporalc alla Provvidenza di Dio , con...,
ferma intenzione di non pen/rnc affatto.
9. Propongo dormire : d una nuda tao ola
almen ilgiorno, per avvezzarmi a dormir 1L,
notte .
IO. Propongo deaminarmi la cocienza per
ogni era, pecialmente zpra gli oerei-{j ordi
narj,j`opra la morticazione della lingua , fb_
pra [a 'virt dellumiltz , e _opra la nmnjictu_
dine, c do lcczza di trattar in cao di urgenKLJ

col pre-imo mio.


I 1. Propongo alzarmi-mpre da tavola con
appetito -. di morticare ilg/:o in quei cibi ,
che pi mi dilettano: di non mangiare, n bere
fuori di menj`a,di cenar poco,o totalmente le
nermi la era: di mangiar pocbeutta , in pe
na dclpocofrutto , che ho rica-onto da`5`ngra
menti, d oer-our modcia, e _ilenzio nel man
giare, rammentandomt', che Dio mi vede: di di
re per ogni boccone : Signore liberate-mi da me
eb, e dallachiaoit del mio corpo : di pen_
fare, che cia/chedun boccone potrebbe dar [ulti
ma crollo al vi'oer mio: di non lagnarmi,o com

piacermi della qualita, e quantita de cibi,en


diguo, opiacc'voli, e di ringraziare la San~
tima Trinita , che l` ha creato .
>
12. Propongo non ui-ir di coa , e non per

celebrar la Santa Mcz , e 'Uitare il Santii


mo Sagrmmto dopo il mezzo giornoz e quan
do pur dow ucire per coti ncce/jzria, ed ti
le al bene pirituale dellanimn deproinzi,de
termino non iii-ong la mente, ma tenerla tnt

ta raccolta in Dio, n gnardar donne infnccia,


la tener gli occhi i in terra.
13. Propongo d or-var ilenzio *primi: di
celebrar la Santa Me, e fiztta la celebrazione

2.

_non

108

CALABRIA SANTA LIBR r.

non parlar , ehe di coe ecc-ame , o pirituali,

ed i tal rao non proferir parola , che poa ri~


dondare in mia lode, o riparazione; ee mai 'vi
t alcuno, che parlae bene di me , determi
no non compiacermenenzi da ci prender m0~
tivo di confondermi, ed umiliarmi, ulla coni
derazione, che non on qual mi credono,ne` qual
ccr dovrei. E per loppoo rallegrarmi , qua
lora intendo, che parla bene degli altri , e_
mnovermi a anta emulazione d'imitare le lo
r0 buone operazioni.
14.. Propongo ,endo incolpato di qualunque
difetto , non icnarmi , e molto meno buttar la
colpa opra d` altri, n anche col peniero.
15. Propongo creder ognuno miglior di me, e
mio uperiore 5 onde dovr portarmi vero tutti
con fmmijjone, e ripetto.
16. Propongo non isuggir le occaioni , che
mi porgeranno materia di dipiacenza , e tolle

di Dio con quee precie parole: Franceco,


Franceco che fai 3 Da cui conociura beni
imo la voce, rimae upidO, e fuori di e; e

s'a iienne dal precipitoo attentato.


Al medeimo Franceco Mochella , ed al

Signor D. Antonio Senatore manifet con


termini molto eprei il tempo della lor
morte , qual orti dopo alquanti mei a teno
re della predizione.
Acoltava il buon Servo di Dio la Con
feone Sagramentale d`un Sacerdote,il qua
le accuatoi delle colpc,die, che non ram

mentavai altro da confeare . E come i (ri


pigli il Confeore) vi dimenticae le di
razioni nel recitare l' ucio divino , che

mentre giocavate col votro cane , non u


rono, che volontarie? Accert la colpa, il di
mentico penitenre , perche era in fatti co s,

ma non enza upore , in vederli coperto d'

rar pazientemente qualunque avverit per do

unazione,che er averla fatta in ua caa en

loroa, e entz'va, che a, credendola venuta.


dalle rnani di .Dio per Affari/.tentare le mie de

za intervento 'altri, non poteva aperi , che


da Dio.Vi arebbono altre molte predizioni,

bolezze: anzi abbrauiarla con piacere , cd al

apparizioni , egni miracoloi , e manifeta

legrezza , ad eempio del mio Redentor Ges


Crilo , che per mio amore opporto 'volentieri
la morte di Croce.

zioni di coe lontane, ed occulte, ma perche

r7. Propongo non mormorarc, 0 pa [ear lal


f trni difetto per menomo, certo , e publica , che

lozioit delle penne non cur compilarle, e

farle atitentiche, perci i laciano.


Era gi pervenuto ignazio al cinquantei- "
mo degli anni uoi , quando ammalatol

fali-z ma di tutti tener buona oppint'one,e tut


ti imare, amare con rarit perfetta , far loro
ervin , ed ajutarli fin dove i enaeranno lc
mie forze.

di grave infermit , diede chiaramente a

gandole oltanto in quelle cae , che ridondano

di Novembre alla prima ora di norte , mee,

a gloria della Muria .Divina , ed utile one/Z0

giorno, ed ora da lui pre veduti , e predetti

comprendere , che nella dovea torlo da vi

ta; che per mnniton degli ultimi Sagramen


ti, raccole tutto lo pirito per dipori colle
;8. E nalmente propongo morticar i miei ,maniere pi propie a ben morire. Correndo
dunque lanno 172,5'. , nel venteimo giorno
eni, e le potenze interne , ed eerne , impie
del Pro-[nto.

Da si fatti proponimenti , e dallinviola

invocando il Santiimo nome di Ges , e:

ne vol lanima ua benedetta,come piamen

'ibile oervanza di e, ben pu ar omcnta~

te i pera, a godere gli eterni ripoli in Pa~

re a qual grado di perfezione foe alito il


noro Ignazio , e di qual carato fue loro
delle ue virt z il perche a miura di quete
se compiaccium la Bont divina di autenti

radio .
Collaria tea di volto giulivo,colla qua
le ree lo pirito, rimae dopo la morte 5 n
vcra altro argomento da credcrlo pirato, e
non e la mancanza del moro : del reo eran

care i di lui meriti .colla grazia di moltipli


car e eo in pi luo hi, di predire le coe

le di lui carni morbide , e le gionture ebi~

future , e di penetrare o tato delle cocien


ze altrui . Se ne viddero ben chiare le pruo
ve in perona di Saverio Perriccioli nobile
'Catanzaree , il quale trovandoi ammalato

li,enza punto di quella pallidezza,e dl quel

1 oltre rioluzione sud chiamare dalServo

rimente onorato dall Altimo colla grazra i

lorrore, ch'induce di ua natura la morto

necorpi umani. Prima per che concorree


al mortorio moltitudine di gente, preero le
r
nella Citt di Napoli, e quai in punto dea erve di caa a veir il cadavero,ma con p0
.yi-are l ultimo ato, gli apparve peronalmen ca rierba 5 mentre nello veirlo , quali lo
~te il Servo di Dio , e lo acur della alute-3 denudaronoz ma non oerendo il pudico
Sacerdote, che le ue carni,tutco che morte,
eioch predie nel tempo ieo alla ma
'dre dellinfermo in Caranzaro , oggiugnen foero vedute da donne , immantinente co
dole, che e il di lei glio ar per ritornare pri colle proprie mani le parti pudende, e
altra volta in Napoli, vi laciarebbe la vita, ci a villa di tutti circoanti, traquali mol
ti'e Sacerdori ecolari, e Regalati: n pete_
icome avvenne da l a pochi anni.
Dimorava nella Citt di Mena Franco ront giamai diliaecar le braccia da quella
modelta pulitura, na tanto , che mandate
eo Moehella parimente Catanzaree, tret
via
le donne, non preero i machi la bri
tiinuio amico del buon Sacerdote., ove per
ga di veirlo.lndi interrato il benedetto Cor
alcune inopinate contingenze [lava in pro
po nella Chiea de PP. Geuiti cou quegli
cmto di perder e eo, e di metter a ripen
onori , che i dovevano al uo merito, fu pa
[aglio laua caa, quando nel punto dellirre
-

de

ot ALTRI CONFESSORI CAP. IV.


de'miracoli per mezzo delle ue Reliquiu z

mercecch ramo icapelli, quanto le pezza


tc delle ue veti applicate a diveri infermi,
operarono maraviglie.
`
`

'

5. III.
Di ahmziSanti Monari Bailiam.

Tropea, glio di Nicol , e di Catarina An


geletti, che mor ad 8. Decembre dell anno

mato Tommao Graziani , andava divul

g/:ltndo ritrovari nella Chiea del VCCChO


onalerio di S.Giovanni Tere , nella fo

rea molti Corpi di Santi quivi epolti. (Mal


notizia pervenuta in Roma al Tribunale del

la Sagra Congregazione , fu da queto pedi


to ordine premuroo alla Vecovl Corte di
Squillace d indagar ulla verit di tal fatto .
Sedendo dunque nella Cattedra Squillacene
Monignor D. MarcAntonio Atta , fu da
queo Prelato commea la ricognizione de
cennati Corpi Santi a D. Saverio Ferra
ri allora Vicario Generale in ea Diocei,
e poi Vecovo di Martorano , il quale ac
compagnato da molti Sacerdoti , Religio
i , e Nobili del Contado di Stilo , 1 port
peronalmente nella mentovata Chiea della
Eorea , ove fatto eorcizare l` oeo alla

preenza di tutti , i eppe per bocca del me


demo la relazione degl' infracritti Corpi.
Opello per , ch degno d` ammirazione
f, che non eendovi documento di trovari

in ea Chiea alcun Cadavero epolto , n


tampoco com arendovi menomo egno di
rOttura nel pavimento, dovunque loieo di
ceva ritrovari il Corpo Santo, ivi cavata la
terra , ritrvavat puntualmente , ed egli in
vederlo diceva qual fue tato il nome,il co
gnome, la Patria, i Genitori, lanni della Re

igione,e della morte di ciacheduno .


Avuta la Vecovil Corte di Squillace una
tal nocizia dalla bocca delloeo , e doven
do corripondere al debito del uo ucio ,

diede ditinta relazione in Roma . E quan


tunque la udetta confeione non fue giu
dicata baevole ad autorizare la credenza
della Santit denominati Religioi; nulladi
meno diede uciente motivo a quella Sa
gra Ruota d ordinare a Religioi Bailiani ,
che doveero tenere con ogni venerazione

quel luogo, ove i detti Corpi epolti i trova

no , cioch i ademp ubitamente , ed oggi


giorno s adempie con tutta la pobil eat
tezza .

I Corpi ritrovati ono igaet.


_ I. Del Sacerdote D. Gregorio Caracciolo
dl Tropea, glio di Franceco , e dEliabet
ta Coniglio , che mor a 15. Febraro del
1400.
.Del SacerdOte D. Franceco Alfarano

betta Melia, che mor a a4. Giugno del


1307.
~ .
III. Del Sacerdote D. Carlo Martino d i
Badolato, glio di Domenico, e dAnna Ro
mano, che mor a 7. Gennaro del 1417.
IV. Del Sacerdote D. Angiolo Conti di

N Eli-anno 172.2.. , ritrovandoi nella


Terra di Bivongi un oco n0

169

1207.
V. Del Sacerdore D. Elia Pittellis di
Monteroo, glio di Bruno, e di ,Domenico
Valle, che mor a r. Gennaro del 1597.
VI. Del SacerdOte D. Domenico Riccio

di S. Nicol di Vallelunga, glio di Giuep


pe , e di Maria Rocca , che mor a 1. Otto
bre del 12.14.
VII. Del Sacerdore D. Giovanni Emma
nuele di Seminara , ii lio di Carlo , e dAn

giola dAleandria , i quale mor a 25. De


cembre del 747.

VllI. Del Laico Franceco Babilonia di


Reggio, glio di Vincenzo , e di Maria So

riano, che mor a t 9. Luglio del 902,., in et


danni 75., e di Religione 50.

1X. Del Sacerdote D. Leonardo Napoli


di Meina, glio di Gregorio, e di Virginia
Emmanuele , che mor a 31. Decembre dell
anno 1100.,in et d`anni 90.,di Religione 70.
X. Del Sacerdote D. Nicol lerrerio di
Stalatt, glio di Carlo , e di Catarina Ceni~

to, che mor ad 8.8cttembre del rgooin et`


danni 8 I., e di Religione 59.
XI. Del Sacerdote D-Gioafatto Carrera

di S uillace, glio di Giueppe,e d'Angiola


Badato, che mor a r4. Febraro del 900,

etdanni 8 g., di Religione 60.


XII.. DelLaico Giueppe Pina di Reg

gio, glio di Pietro , e di Veneranda Rocca,


che mor a 15.Agoo del 1339.,in et?! d`an
ni 75., di Religione 4.7.
Xlll. Del Sacerdote D. Crioforo Coni-'l
glio dl Catanzaro, glio di Franceco , e d
Angiola Marino, che mor a 4.. Decembre)
del 12.35'., in et danni 9;., di Religione 7t.

XIV. Del Sacerdote D. Paolo Squillacio


te di Seminara, glio di Bruno , e di Livia...
Calabree, che mor a9. Febraro del 945.,
in et danni 67., di Religione 45.
XV. Del Laico Andrea Verdiglione di
Monteroo, glio di Nicol , e d Angiola...
Miceloxta , che mori a 13.Luglio del 1292..
in et danni 82. di Reli ione 66.
XVI. Del Sacerdote . Bernardo Scola

rio , glio di Nicol ,te di Terea Romano


della Serra , che mor a 13. Novembre del
12.2.5. in et d anni 63. di Religione 39.
XVlI. Del SacerdOte D. Antonio Spa
gnuolo di Arena , glio dElia, e di France
ca Pittelli,che mor ad 8.Gennaro del r 5 13.
in et d' anni 45. di Religione 20.
XVIII.

Del Sacerdote D. Domenico

Acquaro di Pola, glio di Bruno, e di Giu


ditta Pignatelli , che mor a 15. Agoto del

dl S. Catarina , glio di Giueppe , e dElia i 1007.in et d anni 77. di Religione 47.

mm

110

CALABRAIA SA

NTA

LIBRO I.

XIX. Del Sacerdote D. Bruno Squillace


di Coenza, glio di Domenico, e d Anna..

5. IV.

Caagna, che mor ad 8 .Settembre del 132.5.


in et d' anni 59. di Religione 31.

XX. Del Saecrdore D.Tommao Angelic

Di alt-ni Raz-gi@ Cartujzai di


Santa aim.

ro di Catrovillari , glio di Gennaro , e d

Agnelli Span ,che mor a 2.8. Settembre del


700. in et d anni 72. di Religione 49.
XXI. Del Sacerdote D. Antonio Emma
nuele di S.Catarina, glio di Franceco, e di
Cecilia Arena , che mori a 4. Maggio del
1561., in et d`anni 87, di Religione 65.
XXII. Del Sacerdote D. Giuiniano Co.
niglio di Davoli, glio di Carlo , c dimma

I. DMichele Luciano incognito di pa


.tria certa riplend fr Cartuiani c
la luce di molte virt, Religioo d'orazione, l
di atinenza, di morticazione di corpo , e:
dogni altro dono di religioa perfezione.
Eiendo Priore nellIola di Capri , perchu
portato dal zelo del uo Monaterio volle:

coiata Usia , che mori a 9. Aprile del 907.,

ci nellodio d un uomo , quanto pocente,


tanto malvaggio . Adunque denunziando al

ni et danni 57., di Reli ione 32.


XXlll. Del Sacerdote D. Bernardo Spi
nelli di Gaparina , glio d`Andrea , e Roa

difenderne,e la robba,e la ragione,diede per

SantOcio, qualeretico, il anto Religioo,

Maraco , che mor a 15, Agoo del 14.00.,

toto carcerato venne condotto a Roma z


Non a credibile la pazienza , con la quale

in et danni 61., di Religione 37.

i diport in s grave iii-frangente , altro pi

_ XXIV. Del Sacerdote D. Domenico So

non diceva, e non che t nome Domini be

riano di Squillace, glio di Giofatto , e di


Paolina Morano , che mor a 3.Aprile , del
17.09., in et danni 96., di Religione 68.
_ XXV. Del Sacerdote D. Lorenzo Patello

neditum. Ma Iddio , che dal Cielo veggeva


il turto, e`l permetteva per arricchire di piu
merito il uo Servo,ordin gli aari cos,clie
coverti bugiardi li tetimoni z il malvag gio
ebbe a confeare di propria bocca eere lia
te tucte calunnie loppoizioni fatte al anto
Uomoz onde diprigionato quegli, e dichia

di Gerace, glio di Giueppe , e di Lucrezia

Valente, che mor ad 8. Ottobre del 1500.,

in eta danni 86'., di Religione 6'7.


XXVl. Del Sacerdote D. Bartolomeo

rato innocente,con anche reintegrarlo al uo

bre del I 317., in et danni 76. , di Religio


ne 37.
RVH. Del Sacerdote D. Bailio Peren

ocio, queti catturato fil pollo nel medei


mo carcere, da cui poco dianzi era ucito il
Cartuiano. N qu'i forma la giutizia divina
oltrepas contro il Calunniatore,e perme
e, che gi divenuto pazzo , e delirante una

za di Montelione , glio d`Ug0ne , cdi Ma

mattina li foe ritrovato morto, con lo ter

Scuteri di (.atelmonardo, glio di Lorenzo,

e Catarina Piccirella, che mor a 2.5.Novem

coin bocca z degno catigo di' chi l'avea po


to agrilega nel Cielo . Retituito dunque il
Luciano agli onori, ed allinnocenza , ricco
- cino di Vallelunga, glio di Vittorio, e dA .di meriti ripos nel Signore nella medeima
naltana Curto,che mor a 2..Febra)`o del 809-, Certoa di Capri il primo Aprile del 1602..
in et danni 53., di Religione 39.
i
Camillo Tutini Ht.Carth.lib.I4-.C--4n
_ria Marzano,che mori a 2.5.Agoto del 123 3-:

in eta d'anni 91., di Religione 64.


_ XXV lil. Del Sacerdote D. Michele Mar

_ XXIX. Del Sacerdote D. Martino Caelli


di Gerace, glio dAntonio, e di Veneranda

Pedulla , che mor a r4. Marzo del I 134-: in


eta d anni 66., di Religione 40.
XXX. Del Laico Giueppe Giannetti di
Morano, glio di Gio: Antonio , e di Geno
vefa Simonetta , che moria io. Decembru
del 13.96., in et danni 70., di Religione 50.
v XXXl. Del Sacerdote D. Martino Catel

li di Sulla , glio dAndrea , e di Maria Na


poli, che mori a ar.Giugn0 del Il 19., in et
d anni 48., di Religione 2.6.
_XXXIL Del Sacerdote D. Aleo Carac

ciolo di Tropea, glio di Giacomo , ed Ia


bella Barone,che mor`1a 19.Giugno del 92.3.,

Paolo GualtJibJ .c.80.

II. D. Michele di Catelvetere f Reli


ioo, qual l decrive in unelogio compoto a tibide
D. Innocenzo Celentano (a) della mede

ma Religione, in queta forma : Michael a'


Cai-rovere Prior, " profejjhs Clarimontisx'
Capraarum, (* Padula 5 Vir li! magma Reli
gionir, devotiom's, pietats , c9" pnrimtis , m
plex, reusz Vino mmquam ui e,nif dum Sa_
cramcnta faceretileemonis* operibus mii:
ricordi c ollicitmz 'vita praclams , emper pm

oculis Deum haben: , in quo omnia referebatz


debils corpore, jd forti: piritu, divina: lau
des in Ecclcaperjwre nunquttm deitit,
miarumolemma ngus diebus, quam devo
tjjim celebrabat . Cuntit'zs , qui eum no'verant

in et d anni 99., di Religione 74.


XXXIII. Del Sacerdote D. Gio: Battita

num ex Pari-ibm Anacborctsjudicbantan

Varano di Squillace, glio di Petronio, e di

dm in enetutc fana , plc-nu: operilms boni:


in pace quiew't anno Domini 1578. Cio, ch
egli u Profeo di Chiaromonte , ove anche

Dornda Baldaja , che mOri a 17. Marzo del


1050-, in et danni 100., di Religione 82..

u Priore,cos`r come di Capri, e della Padula.


Uomo di molta ReligiOnc, devozione,pict,

l e purit: Semplice,e giuto: Non bebbe vino, l


e

Viis ll
tutti'.

.4.
_-..__--.-...

DI ALTRI CONFEssoRI.CAP.71`v.
e non ol nella Mea,inchinato allelemoi

ne, ed allaltre opere della miericordia 5 di


vita preclaro,c che empre avendo Dio avan

lil

IV. D. Antonio Mazza di Montelione


Fratello germano del B. Giovanni dell

dalle agre Mee nella Chiea . Ogn`un che

'I'jtuto medeimo. Era nel ecolo profeor


di legge, e d'ogni cienza imbevuto, quando
ipirato da Dio vet labito , e f la ollenne
profeione devori nella Certoa di S. Marti
no in Napoli nel 15-26. Entrato nella paletra

lavee veduto , l'avrebbe timato luno di

religioa riuc valoroo atleta in combatter,

quei amichiimi Anacoreti: Finalmente rie


co di ante opere ripos nel Signore l' anno

e vincere le bravure de'tre communi nemici5

1578. Ecome alti-onde i ritrae nel Mona

eemplarimo di coturni , ingolare nella., g

terio di S.Steano li 30.Maggio.

clemenza,ed oervante cos zeloo della leg


ge Vangelica , che quantunque talvolta in
giutamente calunniato,giamai ha aputo rcn:

ti glocchi,a lui ogni coa rapportava.Van~


to evole nel corpo, tanto forte nello piri
lto, mai manc dalle divine lodi nel Coro, e

Innocenzo Celentano Made Vin': Illur.


Paolo Gualtieri lib.I.c.80.

llI. D. Ridolfo del Croceo di Ci

ammirabile nella morticazione de eni ,

,Q riaco , Paee , o deolato della Cala


bria, o pur (come altri vogliono) dell oggi

der male per male, maconfue linolenza de


calunniatori, dimotrandoi inalterabile,co r
tee vero loro, e benigno. Promoo alla di:

d`1 Cerella , un tempo Citt Vecovile nella


Calabria Citeriore. F uno de Dieepoli del

gnit di Priore nel Monaterio ieo,non puo

S.Patriarca Bruno, Priore della Santa Caa,e

t , non ol co Religioi cotituiti in `qualche


angulia, e biogno-3 ma molto pi con ipo
veri, vedove, pupilli, ed orfani, che con lar
ghe limoine manteneva ne limiti dell one
to , lontani da peccati . Non meno mie

eto Direttor de'NoviZ)~ nell Eremo di San

ta Maria nel boco. Religioo molto copi


cuo per dottrina , e per eemplarit di co
tumi,e quindi cognominato del Croce05

.. - ....

diri quanto fue grande la ua paterna PlC

mcrcecche in tutte le ue operazioni motrol


i fedeliimo ettatore , ed amante della.,

ricordioo davai a conocere con taluni, che

Croce5 n vi f a giorni uoi chi avee po


tuto uguagliarlo nellauterit della vita_,
nell umilt , e dipregio di e teo 5 rantoc
che ogni volta,che veniva precelto a digni
t Religioe ricuava aceettarle rappreenti
do colle uppliche,e colle lagrime le ue ina
bilit 5 ma forzato poi dall ubbidienza an

civili , diperando veder l ucita per eerli

vincia, eppe tenerla in tanta pace, e concor

ta , e conocendo che il peo xvenivagli ad

dia, con egual eattezza di re colar oervan

invecchiati nelle prigioni, per caua di debiti


contratata dalla povert , egli il pietoo Pa
dre, non tantoo giugneva a apere la verit

delle loro mi erie,che odisfacendo quel tan


to doveano a loro creditori, reituivali alla

deiata libert.Precelto Viitatore della Pro

doato dal Cielo, alla cui volont reitere)

za , che non vi fu memoria d aver avuto r

non dovea, i acquietava, ed ubbidiva 5 non

mile tra predeceori . Pieno nalmente di

di meno procur empre cutodire colle pa


role , e coll Opere quel detto dell Eccleia

-virt ante ,'e di meriti , pogliatoi in queto

lico al ga. Reorcm tc pofuernnt, noli extoL

ene a vetiri della tola immarcecibile nel


Cielo a 6. d Ottobre del 1546. Al cui felice
tranito non f chi non celebrae i funerali
con umi di lagrime , piagnendo inconola
bilmente la perdita del loro Padre.
V. D. Vincenzo Manerio nacque da.
nobile tirpe nella Citt di Terranuova. `
nella Calabria ulteriore. Applicatoi alle let
rere, riucr dortmo in ogni cienza, mai

li: eo in illig, quai umts ex iprr. E veramen


te
buon
tuttocche pronto
Superioa
vre queto
portava
da Religioo
uddiro, trovandoi
tutte l opere ervili , e pi abjette del Mo
naterioz e qualora vedeva repinto, od im
pedito dall urbanit deS'udditi , lagnavai
con quete parole: A che, dilettimi gli, e
fratelli non mi laciate caminare la trada..

mondo dalla alma caduca, e mortale, ando

inegnataci dal notro Maetro Ges` E Voi me nella greca favella, e nella poeia . Avan- '
ben apete , ch' Egli bumilavit emetipum_
uque ad mort-emana, o* non 'venir minitra

zato in et , e volendo appigliari allo tato

ri, ed minitra; fece tutto queto a notro

cecc : Egreur de cagnationc _ua , C'F' de doma


Parri: fm' : porto di lancio alla Certoa di
Capri, dove veitoi dellabito Certoino, f
progrei tali nella via dello pirito , e nella
regolar oervanza, che dal Capitolo Genera

eemplo, comEgli teo colla propria boc


ca il die : Exemplum dedi 'nobis, ut que-mad
modum egofeci, ita (a *vor zciatis . Preiede

va il Servo del Signore al Reli ioo gregge

Reli ioo , imit leemplo dAbramo , mer

eommeogli, Vigilante a cutu irlo , ed at

le dell`0rdine, venne eletto Priore della San

tento a governarlo, provedendolo del bio


gnevole al corpo, ed all anima. Cos enza

ta Caa di S. Stefano al boco , e col decoro


di tempo in quella della ua profeione. Re
ligioo f egli molto dedito allorazione , e.,
contemplazione,e per non laciar infruttuoe
le poche ore,che gli opravanzavano dauoi

punto traartdare apice delle ue Regule , c


del uo mto Itituto , ricco di meriti , e la
eiandOi' dietro gran fama di antit, volo

enc al Cielo dall" Eremo di S. Maria, a 3. d' anti eercizj , le pendeva in compoizioni
' *Fix
virtuofez onde furono glorioi parti della ua
` "uff
** N far.,
penna:
Tre libri de morte Cbri in vero eroi
1 .
.u'.

Ottobre del( 1 13;,

...

CO'.

"L,:

III

CALABRIA SANTA _LIBRO I.

cozTre dc Acnone .Domini.Uno de laudibus

S. Caxbarime Virgin . Uno : Summla (Ia/um


ConCCntBd uno De Vin': Illuribus Ordini:
Cartbuenfis .

uco Servo di Dio fu molto

intento all'opere della piet Criiana, n per


l'altrui ollievo , cur i diagi della propria
vita . Finalmente dopo lungo coro di meriti,
laci di viver al mondo per goder vita im
mortale nel Cielo a 18. Luglio del 1552..
VI. D. Lorenzo Vallone conoce iuoi
natali nella Terra di Francavilla _, e)

l
oltre l' obligo recitava per intieto il Sal
terio di Davide . Il uo divertimento era}
nel
con erudite,
e fondate
trinecommentare
l Epiole dell
Apoolo,
che nondor-`
cu-
r darle al torchio , per isfuggire la gloria .
Celebrava la Santa Mea con tanta divozio
ne, che dal principio in al ne gli gronda
vano dagli occhi lagrime copioe . Onuo nalmente di anni, e di meriti virtuoi,laci
di vivere al Mondo , nel Monaerio di Na
poli a ao. Fcbrajo del 1588.dopo averne_

tra l altre ue ingolari virt , ori di tal

antamente viuto cinquamorto nella ua

carit vero i poveri di Ges Crio, che)


trovandoi in qualit di Priore nella Cer
toa della Padula , in tempo che quella..
Provincia per la careia de viveri veniva
opprea dalla fame , comand , che sapri
ero i magazini del Monaerio alle turme

Reli ione.

defamelici: E ebbene vi erano di coloro,che

vedendo quai eaui i granaj , lo peruade


vano al riparmio , per non mancar l'annona
aReligioi 5 e li ci non oante , ripoa la

ua fiducia ne la Provvidenza Divina , non


ardi conervare per i propj gli quel, che bi
ognava apoverelli-;anzi quantoppi veniva;

lll. D. Pietro Buono della Terra del


la Grotteria Diocei di Squillace ~, e

endo conagrato al Croceo per mezzo ll


ituto Cartuiano nella Certoa di S. Stefano
al Boco, i di a conocere n dal uo tiro
cinio per uomo aggio , dicreto , e maturoz
non pas guari, e i viddero in lui copioi i
doni della grazia Divina, a quali cooperan
do ecacemente venne a alir di brieve i
gradi pi alti della perfezione . Una delle:
ue pi premuroe ollecitudini era per l
eercizio della anta orazione , in modo che

riucironoa lui di omma loria, e di confu

embrava vivee oltanto per orare, dimen


tico d o ni altra neceit del corpo . Cou-l
mava il uon Padre arene con iraordi
nario ilenzio applicato al raccoglimento di
tutto e , per non divagari ln ragionamenti
inutilizc quantunque venie non poche vol

ione adildenti5melcccche i grana} gi vuoti

te arttto con ianze a dicorrer , anche di

di frumento, i viddero in una notte per man

pirito , giamai vi s induceva , e non obbli


gato da precio comando , o dal conocere)

gli peruaa la retrizzione , egli tantoppiu


motravai liberale a oentar i mieri , e ri
pondeva loro colle parole di Davide :jaa
uper Dominum curam Mame?" ip te enutriet5

e gi e ne viddero gli eetti miracoloi, che

celee di bel nuovo ripieni-3 e nella (irangia


di S. Baili0,mentre i Coloni olcavano il ter

con evidenza l utile, che ricavar ne potee.

reno, e lapr una foa ben grande, piena di

All accennare perfezioni del Servo di Dio


aggiugneva bel luro, e plendore la pover.

tanto grano , che fu d'euberanza non ola


v poveri, e Religioi; ma di vantaggio venduta
i buona parte d`eo,vcnne ad accreceri non
poco il valente del Monaerio . Cos ricco
di virt , volle Iddio chiamarelo all eterne

t , the tanto gli era a cuore .~L amore, e la

divozione alla Beatiima Vergine reero il


buon Padre cos cao,e mondo di cuore,

che fil coante opinione avee conerva~


to in alla morte illibato il or verginale .
Le Prelature,ed i governi eran alla ua umilt

retribuzioni ad 8. Giugno del 1569.


VII. D.Silvio Badolato nacque nella Cit
td di Montelione, e fu uno de primi,che

di molto tormento, a rieo che doveanO

Profearono la Regola Cartuiana nella Cer

divertirlo in qualche maniera dallorazione,

toa di Napoli.Amatore fu egli delle cienze,

e ,dalla contemplazione , e per cercava i

della olitudine,e dellumilt,avendone dato

modi tutti di morarene indegno, ed inuf

di ci buon aggio col riuto de pi rag

crente 5 riucivano per di niuna vaglia le


ripugnanze ue, e le lue indutrie 5 merceche
non batavano a far s , che-i Padri ricre

guardevoli ucj , a quali, per far giuizm


al uo merito, avealo promoo la Religionez
egli nondimeno per non controvenire apre
certi fatrigli dall` ubbidienza anta ortopo

deero dal buon concetto, in che ava pre


o di loro 5 onde non pot ortir a meno di

e umilmente le palle al grave peo, che e

non eer precelto Procuratore , RettOU,

co porta il Priorato della Certoa di Roma,


di Padula , di Capri , di Fiorenza,e di San

di nella Santa Caa di ua profeione, quali

Ste fano al Boco in Calabria,nella qual Pro


vincia u dal Capitolo Generale ilituito Vi

cariche furono da lui eercitate con omma


prudenza, vigilanza, dicrezione , e protto

Priore nella Certoa di Chiaromonte, ed in

itatore pel coro d anni otto ,e di diece in


quella di Tocana. Vei nche vie di ruvi

de udditi. ll pi bel fregio per , chador


navale ue prelature , era quell umile uo
dlimo panno s`l al di fuori , che ulle carni. genio manlueto, e piacevole,con cui l'eer
Giamai gu pecialit di cibo , n di be
citava5 pociacche ljoecchiandoi in lui s li
vanda. Indefeo a Divini Ocj non i ve
Religioi udditi, che ivaalli ecolari com
dUTO mancar una ol volta dal Coro e: ponevano i loro coumi al genio del lor
o" f Per impotenzaz anzi ovente) Prelato, e Superiore 5 e quindi avvenne, che
nel

,LTRI
..-W-*'M
v

coNFESEORrCARtv.

tra;

nel tempo di ua reggenza non orti meno

pervenne di brieve a tal maturit di iairito,

mo diiurbo , candalo, o convenienza ne

qual non potcai perare dall acerbiti de li


anni . Previddero beniimo i Padri del uo
Ordine , quali frutta di perfezione dovcan
raccogliere da cos buona piantaz laonde di
gravatolo dal peo degoverni , che con_

IUOghi di ua giuridizione Col valente al


la pettine di tante , c s belle virt , trovan
doi nellimpiego di Procuratore nella Gran
gra de' SS.dodeci Appololi,venne chiamato
dal Signore, per mezzo di mortifera febre, a
odere nel Regno ele-Cieli il meritato gui
erdone. Cercarono i Fiici periti con i piu

anta ollecitudine, e morigeratezza avea e

ercitato in qualit di Priore, e diVicario


nel Monaterio di Capri, ed altrove, lo pre

proporzionati farmachi ovviare alla malizia

celero Maero de Novizj nella Certoa di

del morbo, ed allungar la vita del moribon


do Servo di Dio 5 a nulla per giovarono

S.Stcfano al Boco , ove Egli avea fatta la

tutte le operazioni intrapree z mercechu

avanzandoi la ferocia del male , aumenta

roni di pari le angutie,e i parormi mortali


dell ammalath non tali per , che poterono
torgli la ereni r della fronte , o perturbar
li la tranquillit del cuore, con cui, e colla
occa invocando li Santiimi Nomi di Ge
sii, e di Maria pir l ultimo ato in latere
Crucixi,a 28. Ottobre del 1594.nell` anno
cinquanteimo eo dell et ua. Il di lui ca
davero fu traportato al Monalerio del uo
Santo Patriarca,e epolto onorevolmente nel
Cimiterio del Chio iro.
IX. D. Marco della nobil famiglia Vg
no della Cit-t di Stilo ,giunto che fu
agli anni convenienti per dari con libero
cuore a Dio, fuggi gl impacci del ecoloed
~ lerio
abbracci
l Ititutoal Cartuiano
nelMona
di S.Stefano
Boco, ove, applicato
da dovero agli eercizi~ _della vita religioa ,

ua olenne profeione. Corriiaoe al die


gno de Padri l cito dell' impiego dato all'
ottimo Religioo z mercechc dalla ua pru
dente , ed c iemplariima condotta pullula
rono alla Religione Cartuiana germogli o
riti in ogni genere di virt , che mantenne~
ro con luro , e decoro la regolar Oervan

za . lu molto dedito allorazione,per la qua


le i avea determinate certe ore s di giorno,
che di notte, oltre dell' ordinarie, e commu

nis tantoche o poco, o niun tempo gli rima


neva da penderlo in altre occupazioni.Cos
parim-:nte continuo nellainenze paava.;
uai turto l anno in a riimi digiuni z on

c faceva di dodcci mei una ola quareima.


Implacabile nemico del proprio corpo , gia
mai laci di fargli guerra, or coll inedie, or

colle vigilie , or colle dicipline , anche:


tee ottopoo allo pirito . Giva di pari
inlui coll altre virt religioe quella della
povert detta da S.Ambrogio:Parens qui-adam,

riuc in brieve tempo quel oggetto,che me


rit d eer, come per antonomaia, chiama
to dal uo Padre Generale: Forma della per
fezzione Cartuiana . A tenor del uo merito,

generatioque w'rtutumz quindi tutto ci , che

prudenza, dicrezione , ed eemplarit de


cotumi,fu riconociuto dalla Religione col

colle regole del uo Itituto , alle cui miure


ordinar oleva qualunque ua operazione).

le replicare onoranze di Procuratore , e di

Era fatto uuale al noro buon Padre nel

Priore nella Certoa di S.Stefano,ed in mol

cantare i Divini Ocj, e nelle ue profonde

:e altre, ne' quali overni pareva il uo pi

contemplazioni perderi rapito nelle dolcez

tolo ervire, che ovralare, invigilando con


indefea attenzione alla cura deudditi,en~
z alcuna oenutezza,o rigidit, onde ave

dovea ervirgli ad uo pl'Oprio , dovea indi


penabilmente paare per lo crutinio d
una irettiuna neceit, e poi conultari

zc celeti, e rimancri privo di eni, e moto;

r i tanto piu piacevole , quanto pi quelli n


erano bio non~ . Zelantilmo cultore della

in maniera che godeva preventivamente in


queta terra alcuna parte delle fruizioni del
Paradio. Per lc tante virt, che illuirarono
la vita di quello grande Uomo , f da tutti
riputato Santo n che vie , e l icea opi

loria di Bio, Operava in modo ,- come e l

nione accompagn la ua felice morte , che

_ ero a temere di accolaregliz ma diportava-

orti nel cennato Monaerio del Boco a 2.1.


Ottobre del 1602..
.
di vano, o di oziob. Pet-venuto agli anni di
X1. D.Gio: Battila Manduci della..
ua vecchiaia, e carmato di forze corpora
Citt di Seminara t Religioo cos
li, cadde ammalato, per non-pi riaverizon
_umile , che udiava le maniere poibili ad
* de corroborato co Santi'imi Sagramenti isfuggire le Dignit, el peo dc`governi,che
t della Chiea,comp`1 la carriera degiorni uoi ` ogliono conferir a oggetti meritevoli,ma
a 18.8ettembre del 1599. laciando dopo di non oiante qualunque ua ritroia., non por e quella fama, che poceva apettari da un., 5 non ottopori, obligato dallubbidienza, all
Religioo s`1 perfetto.
incarco del Priorato ben due volte nel M_o
X. D. Claudio Carnovale dell anzi
naerio di San Stefano al Boco , luogo di'
_detta Citt di Stilo , rampollo di nobil ua profeione, della Padula , di Pia, e di
avee viibile agli occhi del corpo z

uindi

f, che giamai profeti parola , qual apee

proapia,maggiormente nobilit e teo col


dipregiarei fati del Mondo ,e gli agi della

caa paterna , arrollando alla ervitu dell

pi Certoe; icome altres d accettar l'ono


re di Conviitatore,c di Viitatore della Pro
vincia di S.Bruno in Calabria, e di Commil

Etei no Monarca, nell`Ordine Cartuiano,ove ario nelle Spagne , ove ree glorioamente l l
' P
3].

..A

ani..

114

CALABRIA SANTA

anima al uo Creatore a 17. Ottobre del


1 640. F u queto Padre eminente in dortrina,
illibato nella bont della vita , zelance della
regular Oervanza, ammirabile nella morti

ncazione del proprio corpo, enza pari nel


l" umilt, e dilPregio di e teo, diligentili
mo negli aari del governo, miurato nell'
economia, caritarevole covalalli , e cos

LIBRO I.

lanima nel bagno d'una general confeo


ne , e ricevuto con eemplare piet , e pari
divozione il Santi-{imo Viatico , e poco do-
p0 l Etrema Unzionc , ripieno d immeno
giubilo, laci ua poglia mortale nel Mo
naerio di ua profeione a 15. Novembre
del 1'640., per veirl dell incorrottibil , ed '
eterna in-Cielo .
terze:-.-< `
XIII. D.Domenico Accetturc di Roglia

eietnplare nelle ue gea, che baava la lui


no Villaggio della Citt di Coenza-,Vi-i
ola preenza a comporre ilicenzioi , a'mo;
rigerari coumati, a riformar i libertini, a cario, Procuratore, e Priore della Smta Ca*
[lld tutti alla via dello pirito, e della perfe
'a di-'San Stefano al Boco, indi Conviitato~
zxonez Windiicome in vita merit gli ap-` re della vProvincia, fu Religioo cos perfet
plui di vero Padre , c Paliore , cos" nella.. to , che udiavai a tutto porere di trasfor
morte u compianta la perdita di un Uomo - mari, mediante l'eercizio delle virt,al uo
Santo.
'
Santo Patriarca Bruno , acci potee dire a
XIL D. Urbano Fiorenza della Terra uoi Religioi quelchc l'Apoolo a Corintj:
di Badolato , nellanno 1584. profe Imitatorer mei eote, nch ego Cbrti. Col
so la Regola Cartuiana nel Monaerio 'de'

la antit decoumi , ed avvenenza dctrat

SS. Bruno, e Stefano al Boco , e colla ua_ ti ha aputo cattivar l amore , c la veneta
eminente virt,accompagnata da rari eem
zione s de' Vaalli ecolari , che de`Sudditi
pli di prudenza , moe l" animo de' Padri ad Religioi, mercecch in ordine a gli uni , ed
elegerlo Priore in Chiaromonte , e nella Ca- , a gli altri accoppiava cos bene loglio della
a Sant-a udetta , nelle quali Prelature pic
carit col vino della gluizia,e del zelo,che
carono con rimarco ingolare di gloria le; lo ringraziare-ano compatiti , n apeano la
ue procedure, gravit, e decoro . Aabile , gnari culligati . Menava ua vita quai em
ed avvenente con qualliia orte di perone, pre in orazione, e contemplazione si di not
embrava impaato di dolcezza z mercecche te in Coro, che di giorno in cella, quale te
olamente veduco , non che udito dicorre
neva cos denudata di ornamenti , che em
re , pirava tanta grazia , che innamoravaf brava piu toto d Eremita olitario' ,~ che di
chiunque eco parlae . Coniderava tutti 1 Monaco claurale . Parco nel vitto , caro
udditi indierentemente come gli , e fra~ nel veito, e vero cultore della povert,cerl
telli, n in loro apea diinguer 'altra coa , cava dinerire s-i bella virt ncpetti detigli
che il merito. Nel correggere gli eccei bra uoi non men colleemplo,che colle dottri
mava oltanto , che il reo confeac , e co

ne; quindi u,che vi giune a qu-ellaltimo

nocee la gravezza del reato , acci mo


randogli la convenienza , fue l ieo
colpevole giudice del proprio fallo 5 n i_
legge che alcun di cooro partie dalla lui
preenza mal odisfatto, o corucciatoz Do
mava la carne con ogni orte di auerit ,

grado dl perfezione, onde venne ri'putato da


tutti per Uomo Santo. Finalmente mori quei

con digiuni, vigilie, e dicipline , anche;

. (lee totalmente' oggetta allo irit0203in


, di aVVeniva,che poceal profon are cos be

ne nell` orazione , e contemplazione delle)


coe eelei, che per niuna occupazione'di
traeval dal uo laccoglimento , ed unione
con Dio. Fanno di ci veridica teimonian-

vie a r4. Decembredel 1681. , rimanendo

la ua faccia da qualida , e inagrita chera,


bella, elegante, e trattabile , con ammirazio
ne depettatori, che mei, e lagrimol com-
pianero la perdita dun tanto Padre.
'
` XIV. D. Lodovico Me-renzi della Terra
i di PiZZOni nella Calabria Ulteriore, vie
nella Religione Certoina con molta ele'm;

plarit di vita , perfettima oervanza de"


uoi atuti, povero in ommo grado , zelan-i
te dellonor di Dio , indefeo nell allilien

za le opere pirituali da lui compoe, come

za al Coro, e dedito talmente allorazione, e

ono:_L Orazioni deprecarorie alla B. Ver


gine circa i dodeci privilegi conceile da.,
` Dio: Le preparazioni , c rendimenti di gra
zie, che deve praticar il Sacerdote rima_ , e
dopo il Santiimo Sagrizio: L1 noli di
divozione -. Li oliloqu) alla Madre di Dio :

contemplazione delle coe celei , che con


ummava nove ore a-l giorno in cos ant-o

E la narrazione della vita romita, che il Pa

avvenente'nel tratto,ed ecace nel peruade

triarca San Bruno men nelle bocaglie del


la Calabria :-Cos pieno di meriti giunto all

xc,che rendeva conolato chiunque da lui r-i~


correva anguiato da gravi tribolazionJSeb-
ben egli non fue fiato Uomo digran dottri

anno ettantanove dell'et ua, cadde nellul

tima infermit, che terminar doveai perio


di del di lui vivere , ecoronare il bel coro

erciziozquindi fu detinato Maero deN-o-

vizi, a quali non ninu morticazione -ve

runa colla voce , che prima nolla morau


in e teo ccll'e-emplo . Fu cos dolce , e d

nat, crie nondimeno molte opere di pir-

to, e pecialmente un libro opra le propoi


di tante ue virt 5 onde i dipoe per quel zioni di Michele Molinos centro -lorazione
Palio cemo con tutte le forme convenevo. di quiete, prima che fuero condannate dal
1La perno Religioo . Puricata dunque I la Chiea, qual comPoilonc cpnilcrra da,
S-Vla

-1

Bi ALTRI CONFESSORI CAP. rvi

Savi, che conocevano detto Padre,a`eriro


no , che non petea eer opera del medemo ,
e non e da lume uperiore communicata

gli. Un Gioved Santo ando in orazione:


alla preenza del Venerabile , i viddcro da'

Padri circcanti ucire alcuni raggi dalla_


ua faccia , che corripondevano al Sagro
Dcpoito.Pervenuto all'anno cinquantaquat
tro dell'et ua, e trentaquattro di vita Reli

ur

ll- Pr Grioomo Maino dell iea...


Vicario Provinciale i le conocere veto mo
dello,c pecchio di perfezione.Ne`rori pi
famigerati facondiiiuo oratore,ed ecaci[

mo nell'appoolica perluava,riducendo i
peccatori pi catenati dal demonio alla li
bert degliuoli di Dio . Mor antamente

gioa , s inferm nella Granca di S. Anna,

in Cocrone nel 167.3.

dove munito de Santimi Sa ramenti con

III. Fr Giueppe Prato Sacerdote Car


melitano della Terra di Corogliano,o
r`1 in povert di pirito , nella virt dellub

atti di vera umilt , e fervoro a divozione ,

poltoi in ginocchio con fune al collo, rice~


v il Sagro Viatico . Indi fattoi cantare dal
Cleto il Salmo Lauda]erufalem,: la Sequen
zia Lauda Sion , tenendo nelle mani l'Imma

gine del Croceo, pir l'anima al Creato


re a 19. dAgoo del 1701.

Oltre a Religioi Certoini gia detti, vi o


no ancora altri viuti con lode di virt , e
morti in concetto di Santitzma perche non

oanti le diligenze uate , non i pOt aver


norizia particolare delle loro gca , pertan
to i nocano qu olamente i nudi nomi di c
i col giorno della lor morte . Eglino dun
que ono D. Nicol Riccio di Taverna Sa
cerdote morto in S. Stefano al Boco a 9. Fe
braro l'anno 1591 Fr Benedetto da Ga a

* -

Patria, e Religione, che il opradetto, fu


Religioo ,decorato d ogni vita . Eendo

'

bidienza, e dellumilt, eercitandoi di con

tinuo nell'impiego dellopere pi vili,ed ab


jette . Vie con gran fama di Santit, e colle
ue predicazioni Appooliche traic alla via
del Cielo molte anime perdute , tiducendole
a vivere , e morire col Santo timor di Dio .

Chiue leremo de`giorni uoi nel Conven


to di Corogliano , compianto `da tutti i uoi
Cittadini nel 162.5.
1V. Fr Vincenzo Comit della Citt
di -chgio fu oggetto degnimo da..
rammemorari tra Carmelitani di Santa vi
ta .Dimor egli lunga pezza nella Citt di
Meina , ane di ritorare quel Convento
del uo Ordine, come fece, non olo toccan

rina Laico Profeo,morl nel medeimo LX -naerio a ro. Giugno del 1606. D.Maurizio
Franchina da Terranova Sacerdote nell

te abiogni materiali, ma molto pi a for- >


mali, illurandolo colla Santit della vita, e

ieo Convento, pas al Signore a 13. Ot

Fr Stefano Melia da Squillace Laico Pro

non pochi ammalati di morbi- incurabili col


tocco della ua mano . Sorta un orribil tem
pea in tempo , che il uo Convento trova
va coperto r occaion di fabrica, la ed
col egno del a Croce , richiamando in un.,
iante la bramata erenit. Gli altri pr odig)~
fatti da queo Servo di Dio rapportano

feo , n il Coro deuoi giorni a 2.1. De

dal P. Placido Samperi Geuita nella ua l

cembre del 1714. Fr Gio: Battia Luc da


Grottera Laico Erofeo , termin il viver
mortale nella medeima Caa a r7.Febraro

conologia liber foi.193. Pieno nalmente di


virt , e di meriti mor qual vie nella nell

tobre del 1613. Fr Girolamo Iabella da

Melicocc Laico Profeo, mor ivi a 3.De


cembre del 1703. D. Gio: Battia Coenza

di Cro ani Sacerdore, ripos nel Signore in


detto

onvento a gli r I. Aprile del 1710.

1733. Fra Michele Spagnuolo da Pazzano


Laico Profeo cambi quea coll altra vita
a a4. Eebraro del 1740.
5. -V

colla moltiplicit demiracoli, avendo anati

a Citt, concorrendo alli uoi funerali quai


tutti li Cittadini, che cercavano qualche re
liquia del benedetto Cadavero , per coner
varela come prezioo teoro . Sort queo
felice tranito nellanno 1635.
V. Fr Santoro Borromeo della Terra di
Corogliano era dotato di tanta emplici

Di alcuni Religioi' Carmelitani _di


Santa vita .

t , che invitava la Santiima Vergine , e li


Santi del uo Ordine a far eco orazione ,

I. F Ra Girolamo Salviati nacque:


nella Cit-c di Cotroped abbrac

che oleva chiamare cena dolce della ua..


povert. F chiamato all eterni ripoi dal
Carmine di Coenza nel 1636.
VI. Fra Gio: Giacomo Tagliferro ancor

ciato llituco Carinelitano , divenne pec

chio eemplare di penitenza,ed acerrimo


eirpatore devizj,avendo~colle uc prediche
ridOtti molti Erctici alla Santa Fede,e liber

tini al timore -di Dio . Laci ua poglia..


mortale nel Convento della ua Patria , por

tandoi dietro gran fama di Santit , alle cui


eequie concorero i popoli per pianger
communemente la perdita dun Uomo si cc
lebre. Fu epolto nel 1619.

e lidi Corogliano , Religioo Carmeli


tano u Fondatore, e Riformatore della Pro
vincia , aieme col Padre Maero Alfonzo
Licandro 5 atal eetto fondarono in Curin

ga il Convento di S. Elia del primo lituto.


acci ervie deemplare dell' oervanza
pi perfetta, e rigoroa a tutti gli altri ConT
venti . A1 pari della riforma de Monateri

f quella dellanima , ch' egli f colleem


plaritt decoumi , e colla antit della vita,

2.

che
.. "r

!"


-.N

CALABRIA SANTA LIBRO I.


furono
gl _ infermi
che glorioamente ni in concetto dUomo i Dio z mercecch tanti
_
_ _
116

Santo nel uo Convto di Curinga nel 1630'. l d'ogni morbo da lui guanti , quanti furono
coloro, che ricorero alla ua interceonez
VIl. Fr Nicol Mezotero della mede
(Hindi avvenne , che icome f venerato in
ima Terra di Corogliano , appena pro
tcato nell' Ordine Carmelitano , volle col

vita, c05`i fu creduto Santo dopo la ua mor

permeo deSuperiori imitar la vita , e veti

te , che egu nel Convento di Reggio , nel

gia del uo Santo Padre,e Profeta EliazWin-

1 68 7.

di allogatoi in un antto villareccio fuori

Xlll. Fr Elia Ceroimo conobbe per


Patria la Citt di Caano , e per madre
di pirito la Religione Carmelitana , di cui
f`u allievo . F cos dedito alla morticazio

dellabitato, vi i trattenne n che vie, ve

tito di cilicio, e di ruvide lane in apriime


penitenze . Furono venerati i di lui conigli,
ed eempli come oracoli del Cielo , e rinal
mente riverito nella morte , che orti nel
16;VTIIL
..
Fr Pietro d Inzillo di Soriano

ne deeni , che altre non erano le ue deli


zie, e non e le dicipline, i cilicj,e i conti

nui digiuni in pane , ed acqua . Cos carita


tivo copoverelli, che mancando li qualche

lente nelle virt; diede alle tampe un Poe

volta il bramato alimento per ri orarli,crc


cevagli nel eno il pane, con cui pocea co
pioamente aziare tutti i famelici concor

ma Eroico dc Venatione, Stemmate, ' Proge

renti . Cos affettuoo con glinfermi , che;

m'e Excellentiimi Duca': Nucmx z Ma vi ep

non cos la madre copropi gliuolizpociac


ch tudiavai di ervirli eattamente, anche

e Maetro , e Vicario Provinciale deCar


melitani, f come nelle cienze, cos eccel

pi iamp necuori dePopoli la ua mara


viglioa umilt, e lillibatezza della vita , i
come ne Religioi del uo Ordine la dici
plina regolare. Dal Convento di Montelione

e ne vol al Cielo nel 1641.


iX. Pr Marco Romeo Laico ori in
Santit di vita, ualora oriva nella Ter

ra di Cardinale il onvento di uelta Reli


gione, di cui era glio . Religio o fu egli di
rigoroa oervanza, e di penitenza ammira
bile, onde non vi era giorno,che non ricor
reero da lui le genti per raccomandargli le
loro
neceit s`r temporali
, che le
pirituali
ne conieguivano
immantinente
grazie ,dae
Dio per linterceione del Servo uo . Pas
a miglior vita nel Convento di San Biagio
nel r 653.
X. rr Franceco Saccoliti di Coroglia

no Sacerdote dell Ordine Carmelitano,


eendo Vicario Provinciale ritor il Con
vento della ua Patria, e di Montalto s nel

ne'biogni piu bai del corpo . Cos amante


di riformare la Religione , che veniva chia
mato da Superiori maggiori per aummentar
loervanza in molti Conventi d'Italia.Dor

miva sul nudo uolo, e non erano poche le


locte , che faceva colllnferno , quale colla..
virt della Croce volentieri ugava . Final
mente conumato dalle penitenze ir la ua
bell anima in ofculo .D011 im' , nel onvcnto
di S. Martino deMonti in Roma nel 1718.
XlV. lit Franceco Trombetta nato in

San Biagio , Terra della Calabria Ulte


riore, eendoi conagrato a Dio nellItitu
to Carmelitano , divenne Religioo molto
chiaro nelloervanza del ilenziomellamori
della olitudine , e nell aiduit della con

templazione. Il uo converare era con Dio,


che gli parlava continuamente al cuore.

uindi t` che dauoi Superiori venne de


tinato Maetro di Novizj , dalla di cui con

temporale, che nello pirituale , tirando pi

dotta pullularono alla tia Religione Uomini

anime dalla colpa alla grazia, colleempla

di egnalati cotumi . DiVOtiimo della la


ione del Redentore diondevai in conti
nue lagrime , maime nel celebrare il Santo
Sagrilcio della Mea , ove rapiva quai
empre, rimanendo eltatieo,ed immobile per
molto tempo . Per la ua vita cos eempla
re , cercava ognuno raccomandar alle ue
orazioni, del che entiva e li non poca tri

rit di ua vita , e coll amminitrazione del

Sagramento della Penitenzazonde venne co


gnominato communemente il Padre Santo.
Ces di vivere in queto Mondo nelliteo
Con vento della ua Patria nel 1654.

XI. Fr Domenico Ang della Citt di


Mo ntelione oervantirmo Religioo, e
Maetro Carmelitano della primiera Regola

tezza ', mentre avrebbe vo uto , che tUtti lo

non mitigata, vie in continuo ilenzio , o

credelero quel peccatore , ch egli timava

litudine, e penitenza. Indi Ottenuto l'aeno i . Mor antamente nel Convento di Caro
deSuperiori pas a PP. Scalzi di S. Terea li, laciando a poteri molto da imitare Per
in Napoli, dove ardendo di carit, egli u il giungere alla perfezione Religioa , ed alla
primo a agricari nel minitero di aitere Santit della vita . Sorti queto felice tran
a gli opprei dalla pee, nel qual caritativo ito nel 1719.
XV. Fr Gregorio dAmato nella Citt
impiego , pur egli fatto volontaria vittima,
di Montalto fu Maetro , Provinciale,e
ree lo pirito al Creatore nell'anno 1655.
XII. Fr Franceco da Reggio dellies Commiario Generale dell Ordine Carme
Ordine, fu di ingolar fama preo i po litano , la di cui vita fu una continua peni.
oli,non olo per la piena di tutte le virt tenza, ed una contemplazione non interi-0t
Religioe , che ladornarono 5 ma molto pi

ta dcMiterj Divini . Niuno ardiva alla di

per a grazia delle cui-azioni conceagli da

lui preenza proferir parola, che oneta non


ue FM

*j-~

SLALTRI CONFESSORI CAP. IV.

fue . Se mai nella anta viita prendeva i velti l`abiti piu molli , E olo, e rozzo rite
condenza qualche Religioo di regalarlo,

nendone enza tela alcuna alle nude carni, e

anche di coelle di divozione , rattriltavai

arebbe tato aai, e portato da pia fervore,

talmente , che per quella viita non porca.:


conolari 5 anzi correggeva la leggierezza

non s'avee ricoverto tutto di cilicj,e di cate-

del uddito con diciplinar e eo,dicendo,

che intanto i Religioi ardivano regalarlo ,


rche lo credevano Uomo di poca autori
t , e uperior mercenario . Caritativo cogl
infermi,e molto piu copoveri piangeva quel
giorno , che non ditribuiva loro lrmome.

Scrie molte opere pertinenti alla vita pi


rituale, alla mitica Teologia, ed al Jus Ca

nonico , di cui era valente profeore . Ca


duto nellultima infermit~ nel Convento di

Caroli cambi la vita mortale coll' Eterna.


Al comparir il uo Cadavero, tutti i popoli,
. che trovavani radunati , promppero in di
rottimo pianto, dicendo ad alta voce, che
retavano vedovi del loro Padre, della guida
delle lor anime, e del conolatore delle loro
afizioni 5 onde in coral guia canonizarono

la Santit dellUomo di Dio nel 172.1.

ne al peo di rotola trentazonde gli conveni


va camminar empre , come giumento otto

alla oma . N diomiglievole u la qualita


del ciboz concioiache dato bando a qualun

que orte di minetra , o di pece , o di car


ne , o daltro , chavee del prezioo , non.,

mangiava, che legumi, ed erbe enza condi


mento alcuno, maniera qual mai alter , n
per variet di tagione, ne per indipoizio
ne di corpo, n per hacchezza detz ed av
venne,che talvolta alcuni uoi Religioi im
pietoti di quellacerbit di vivere, avendo
gli con inganno framechiati alcuni pezzetti
di carne co legumi , toto che e navvidde_
luomo penitente , ne and in amariime la

grime, ele continuava,e non che lddio,an

ch egli impietoito del uo Servo con bel


'miracolo, li converti in legume come l altra
parte. Le ue delizie erano la contemplazio
ne deDivini Miteri , nella quale conum

5. VL

mava il pi del di, e della norte 5 n perche

Di alcuni Religioi _Agoti-vieni di

'alle volte veniva il giorno oprafatto dalle


fatiche corporali per occaione de molti

.Santa 2 .

Conventi, che fabric, i retava la notte da

-penderne gran parte nellorazione , ed era


l N uno critto apenna del P. M. Domeni

olito dire, che in quella ritrovava il ripoo

detravagli , ed il ritoro dalle fatiche . Per


tutto ci divulgata la ua fama gli correva
queta Religione,i traggoho le eguenti no l; a folla la gente, per goderne , o la preenza
co Lembo , Perona grave , ed erudita,
due volte Provincmle , con altre cariche in

tizie,onde i forma il preente paragrafo.

'-I. Guglielmo da 'laria, quantunque'la


lunga dimora in Strongoli giabbia dato il

"LLM

per neceit di pirituali conigli , o linter


ceoneappreo Dio per ,biogno de' uoi
aari5 onde i raccontano innumcrabilj gra

cognome della medeima Citt, fu Religioo 3 zie, ottenute per lorazione dl queto Beato
,
de pi lllutri di quet' Ordine . Nacquegli Servo del Signore ..
Un gliuolo , che per unalta caduta sinz
nella udetta Terra di Taria da'Genitori pi
frane in due parti le gambe, il rian come
toto ricchi , che nobili , ed avendo cora_
prima col olo porelo in braccio . Un muro
buona parte della giovinezza nel ecolo , ri
ole di conagtare il rimanente nella Reli~ della Chiea del medeimo Ordine in Taria
in lunghezza di 60. palmi , e 40. d' altezza.),
ione Agotiniana,come gi f. Vie in que_
a Religione no al Sacerdozio vita, e non slogato dal rimanente minacciava rovina
apertamente candaloa, almeno non troppo con irreparabile danno : Il Servo di Dio
lodevolmente :Religiofaz quando ecco una potoi in ginocchio pree a upplicarne la.
Divina clemenza5 ma perche sfuggie il pe
nette mentre adagiatamente dormiva in let
to , li apparve San Guglielmo dell' Ordine riglio della vana gloria , attaccata una fune
me eimo, che in abito di guerriero, appog al gi gia cacante muro , i sforzava come
giandogli una lancia nel petto , gli die con trarlo al uo luogo 5 oprato , che dapprima.;
volto adirato , e con voce era :oh guarda

moe le riaz ma ortito felice l`eetto, tra

di pi arrogarti queto nome di Guglielmo,

e tutti in ammirazione . In queto medei


mo Convento venne da lontaniima parte a
ritrovarlo un , che attratto da piedi , e mani
vi f condorto su dun carro.Gli don qual
che peranza il buon Religioo , e trattenu

e menar non vorrai la vita di Guglielmo 5 e

battendolo nel petto, diparve. Detato dun


que dal onno , atterrito da ci , che glcra
occoro , ucito da letto , buttandoi a terra,

bagnato di lagrime pree a gridare con quel


poco di voce glera rimataJZ-ar tua; Domine
demonra mihi.Ora per approttari c lopra,
come gi promeo avea col cuore, e perche
a tato lilluminava la ricevuta grazia del Cie
lo , laciate le commodit anche permee a
buoni Religioi , abbracci una maniera di
vivere olo degli eremi. Depoe le carpe ,

tolo alquanti giorni, glordin , che e nan


dalle in caa , con promea , chil Signore
lavrebbe racconolato . Come fu alquanto
ditante , ma non oltre la tenuta del Mona

terio, gli cadde dicapo il cappello, levato


gli via da una furia di vent05 onde f cenno
al Carrettiero , che glie l' avee riportato.

Veti non olo nol pree , ma cominci a l


sbor

_'_

Tau-r

118

CALAB'RlA SANTA LlBRO I.


-*

sborboctare , e fra il molto qual die ,die


come per icherzo, cendete voi a igliarlo;
poiche per lc ciarle della gente ab iam en
za frutto fatto s lungo via io. All'ora lat
tratto non olo non dipcro 5 ma enti nel
cuore deare una qualche cintilla di pe

che Iddio a ua interceione avee optato

alquanti miracoli , de quali i perdura la...


memoria .
V. A quei io agiungo Fr Bernardo da

ranza, la quale accreciuta con viva fede, ri

Rogliano, la cui vita gia critta da Gio:Leo


nardo Tufarell, fu ualieguc.Nacque egli
dunque in ROgliano'anno r 19. Suo Padre

ole fari forza allo cenderezcce ma enza

ebbe nome Poteo Milizia , ua Madre Pal

dicolt, pree il uo cappello , e i ritrov


intieramcnte guaritoz onde too rivoltando
in dietro il cammino , ringrazi lamico in

ne, quali poi morti, e rimao il fanciullo in


et di anni nove,f da un uo Zio, per nome

ma Dodera, amendue di onorata condizio

terceore , e per pi certezza della riavuta

Bernardino Parie condono in Rende,ed ap- l

anit, f tutto quel viaggio a piedi . Alcun

plicato 'alle lettere,alle quali attee anni ct


te con mediocre protto . Privo anche del

altra coiirella di queo Servo del Signore


l toccher nella fabbrica del Convento di
Strongol della ua Religione, ove mi rimet
to.Egli in tanto ricco di finte opere ces di
pi vivere in ueo mondo, per eternamen
te godere ne l altro , in Strongoli circa il
1610., e tal ne fu il grido per tutta la Cala
bria, e la Reli ione Agotiniana , che viene

annoverato fr- li pi illuri nella antit di


queOrdine , e perci collocato nel teatro
della Religione alla parte dera . ampato
in Roma lanno 1614.

ll. Giovanni dApe , quci per nacita u


da Torre di Spatola, e per profeione Ag0<
iniano,c0mpagno del B.Eranceco da Zum
pano, e nientemeno , che il uo Maero ce

lebre nella penitenza . Ebbe cuore di teneri

Zio pas in Coenza , e da Coenza in Ca


rovillare,ove non avendo di che vivere, i

poe a ervizi di Gio: Battita Romano 5ma


fore non piaccndogli la maniera del vivere,
sapplic all arte di Calzolajo . Ben vero ,

che in tutti quei impieghi vie pi da Reli


gioo, che da ecolare . Non tralaci gior
no alcuno, o dacoltar la mea, o di recitar

loicio della Vergine , con altre molte ora


zioni . Fugg'i empre il converar famigliar
mente con tutti quelli, quali conoceva mc
no prottevoli al uo pirito: E quantunque
da molti peruao a prender moglie,egli pe
r empre rimae fermo alla catit , finche
nalmente per pori in luogo icuro , diri~
buito a poveri quel uo poco avere, c vei

aondato no alla gola ,~ allorche il freddo

to da ecolare, ve un abito nero , e rozzo5

veniva pi apro nel cuore dellnverno, in


un lago preo la ua Patria,e non molto di~
ante dal uo Convento. Pond alcuni Con
venti, nequali lungo tempo vie continua
ta la rigidiima oervanza , tratta dal uo

e cambiato il nome di Leonardo in Bernar


do , pree ad .abitare una Chiea, detta Sant

eempio .

Angiolo , fr Carovillare , e Morano otto

lubbidienza di Gio: Angiola deMedic all


ora Vecovo di Caano, e poi Papa col no
me di Pio IV. In totti queti aari ebbe per

III. Agoino dalla Roccella , compagno direttori D. Leonardo dAtri , e Bernardino


anchegli del medcimo Beato, meditava del Cal,perone di perimentata virt.Due an
continuo le piaghe del uo Crio Crocef ni appreo aceo al Sacerdozio,avendo c
fo , avanti al quale pendeva , liquefatto in pagnoMarco Cal pcllegrino,viitando i pi
amaro pianto , tutto quel tempo gli era per
rinomati Santuarj dellhalia,daquali poi ri
mco Non f caro il Signore , a ricom
tornato, and ad abitare un lubgo tr miglia
penarnelo; concioiache ritrovandoi nell diante da Morano,detto Coloreto, cos ri
antico Convento di Reggio, ed orando con
chieo da quei Cittadinipve fabbricata una
forme al uo coume avanti un Croceo ,

Chiea, e accolti alquanti compagni , fond

uei ce le ue piagate braccia , e e lo


rine amoroamente nel petto .
IV. Nel medeimo critto a penna vengo
no celebrati per fama di molta virt il P.Gi

la Congregazione degliAgoiniani di Colo


reto , come i dir nel uo luogo . Divenne

rolamo da Scigliano, il P. Aurelio da Mon

teleone , e il P. M.Domenco Durante dagli

Albi . Veti predicando una Quareima con

uomo di varia erudizione; perche con quel

li principj duinanita apprei mentr era gio


vinetto , e baanti ad ordinarlo Sacerdote ,
nellet pi provetta attee alla logica, alla
looa , alla teologia , alla sfera, ad altre.;

cienze pi ingolari , etto la diciplina di


Leopardo dell Oo , gran letterato del uo
tempo . Con le nuove lettere non dimenti
fuoco alle ue anze , con peniero di man
darlo per aria . Si accee il fuoco , abbrugi c la vecchia Santit, anzi vie pi l`accreb
il letto, ove ripoava il Servo del Signore 5 be . Il uo mangiare per lo pi non era, che
ma egli rimae illeo per virt divina . Il e durtiche , ed altre erbe elvagie cotte , ma.,
condo riplende con tanta luce di perfezio enza condimento alcuno. Cuod cori ogni
diligenza la purit del uo corpo , ed oltre
ne, che concordevolniente veniva acclama
to non per uomo della terra, ma per Angio chaborr, anche ecolare le giute nozze,re- '
o Religioo , non parl, non guard I), non
lo del Cielo 5 El primo i ree aai celebre opr
coa veruna,qual`avee dato leggieri
nellainenza, e povert di pirito. Fil fama
mOtO zelo venne in odio dalcuni malva gi,

li quali oltrepaando nell iniquit die ero

mo

TVA-iu

z. - ..5 -..

DI ALTRI CONFESSORIfCA-P. iv;

9"

mo indizio dimpurit . Ebbe in grado eroi A avvenne , che -Fra Giueppe da Morano Mi
co lumiltz onde quantunque n da quando nor Oilervanre-avendogli tronehe alcune;
unghie da'piedi, cd una particella dellorec
era giovinetto correle per le bocche di cut
ti in iima di Santo, egli per itenne em chic,da ambedue le parti ne uc` il.vivo an
pre per il piu colpevole di tutti ,, e biogner gue. Fu poi epellito con gran pompa alla.,
vole dell indriZZo di ciacheduno. F i1 inchi parte dei ra dellAltar maggiore , avendo o
natiimo all orazione., tanto che , quando ato in ua lode il P, Pietro da Caano Mi
_non veniva occupato negli aari della Re
ligione , o de`uoi promi , empre era in;
Chiea ad orare , lingolarmente di notte 5 e

nor Oervante Riormato, Religioo di moi-


ta eemplarit . Oggid e ne maneggia nel
la Corte Romana lai-beatificazione.

di quea ua orazione,quanto ella foe gra


ta a Dio, pi` d'una volta e ne viddcro ma

KYIL

raviglio glieetti , Impetr a Don Erena


Principea di Biignano prole machia, che

Di alcuni Religioi Domenimm di

fu Nicol Bernardino,come anche al, mede


rmo , caato con D. _Iabella della Rovere,
gliuola del Duca d'Urbino, che u France
co Teodoro .All'ultimo conummarodalle

fatiche , e oprafatto dallet di anni 81. , 1


ree inabilc ad ogni travaglio di corpo , an
che al agricio della S.Mea . SOpi-avenura
Ia Feta del S. Natale l anno 1602.. celebr
tuttee tre le Mee , come poi nel d della.;
Circoncione, ed Epifania 5 ma conocendo,
che il Signore lo chiamava a e , nel manda
re fuori di caa alcuni de uoi Religioli, or
din loro, che per tutte maniere ii ritrovai

ero in Convento per Sabbato iz. Gennaro


del 1603. ln queto giorno egli i tutta la
mattina in Chiea, mando, e contemplando;

allora poi di Vepro oprafatto da unacer

Santa 712'! .
I

I.

Ra Giovanni incerto di patria,n0tato

olo col nome della nazione,cio di


Calabria, ve lAbito di San Domenico in
quel uo primo principio , e f .compagno
del medeimo Santo Patriarca , argomento

non ignobile della ua antit: ma pi lo fu,


quando dimorando di Famiglia nel Conven
to di San Sio in Roma , ed ucito con ur

altro fratello pagnuolo alla cerca del pane,


non avendone ritrovato che un olozperche
per irada abbattutii in un ivenuto dalla

ame gl-iel dierono , i meritarono la gloria

di quell' inigne miracolo della Divina Pro


videnza, tanto raccordato ne libri di quella
Religione . Leggai *Ferdinando di Caltiglia

Ln:

bimo dolor di ventre,e perci ritiratoi in

Cella, e coricatoi si del luo letricciuolo,ch`


. eran le nude tavole , laci adoprari alcuni

a hi.p
plib. pr

C.3:.

rimedi, quali tutti riuciti enza protto,di~

denti a quanto i rapportato di o pra.


ll. Fra Arcangiolo di S.Domenico,altres`i

c : quee votre medicine non prottano,

certo di nazione, incerto di Patria, fu Predi

perche gi e venuta lora del ..mio paaggio.

cator Generale,e DinitoreDi lui racconta b h.


Fra Giovanni Lopez (b) , che andato al Ca P. lib. T'
pitolo Generale di Lisbona, nel ritorno , ch {01.315.

Sono dunque pi necearie le medicine del

l'anima, cio li Santi Sagramenti , ordinati


. .

(;i).A1tro non abbiamo della ua vita,e della


ua morte ama convien crederle corrihon

dalla Chiea amoribondizquali pree con in

ei faceva per Calabria ripos nel Signore)

credibile divozione , nomando empre con.;

nel Convento di S. Paolo in Siviglia . Indi


l` anno 162.1. apertai la epoltura , per e
pellirvii un Signore del luogo, fu ritrovato

tenerima dolcezza li anti nomi di Ges,

e di Maria. Alle prime ore della notte, miti


gato alquanto il dolore recit li Vepri, e
la Compieta del giorno, el Matutino con le
Landi del di eguente . Allora ettima della

il uo corpo inticro, con li capelli, abito , e


cappa incorrotti, per di otto alla camicia di

lana un apri'imo cilicio, ravvolto il corpo

nette rincalz il dolore, ed avendo allinter


noli uoi Religioi,li benedie tutti,animan

tutto in una groa catena di ferro. Public-.ita


di ci la fama nella Citt, s'aoll quai tut

doli alloervanza dell intrapreo religioo


Iitutoz e dindi li mand a recitare in Coro

ta a venerare quel benedetto cadavero , il


quale per maggior maraviglia rendeva un;
lira-ve odore di Paradio , tagliandogli a ga

il matutino, non ritenendone n pur uno in

ua compagnia-3 ma il Cielo gli dein vi


ibile l`Angiolo uo Cuode , accompagnato
da molti beati piriti a e correndo l ore otto

pir anima nelle braccia di quello . Come


la mattina fu intea la ua beata morte,il con

coro della gente da Moran0,e d'altri luoghi


' fu aatto incredibile , tagliandogli l'unghie
delle mani, e depiedi, e li capelli del cap0,e

quattro volte riveiro , appena baarono li


pezzetti dellabito a contentarne li concor

renti,` e fu neceario tenerlo inepolto quat


tro di con muraviglia di tutti-;poiche empre
piro una eelee fragranza di Paradioz anzi

ra non pur labito, e li capelli,ma gli artico

li dclle dita , e li pelle-tti della carne 5 on


de per ordine di quel Provinciale u ripolo
in un luogo pi convenevole dentro la Cap
pella maggiore.

Ill. tra Giacomo parimente raccordato


col olo nome della nazione ville, e mor nel i
Convento di Piazza in Sicilia con gran fama
di antitd,e di dottrina , ed il uo czidavero li

conervo mcorrotto per molti anni . Fanno


di lui raccordo l'Abate Pirri (c) , ed Ottavio

c Scl.
'her- nor
p.ol.ro_:

Lajetano (d).

SS Sica':

1V. Era Angelo Convero della Citt di


Ta

{ol-4;.

CALABRIA SAN TA *NERO t.

120

Taverna i ree aai illulre nella antit nel


Convento di S.Catarina aFornello : che er
tanto t?! notato nellAlbcro della udetta a
tria`fra quelli , quali i reero chiari nella..
Virtu.
e lih.-.

cap.

Maeer Antonio Lembo (e) nella Croni

ca, quale li don alla luce del Convento di


Suriano f racconto deeguenti, tutti illutri
per antit .
V. Fra Vincenzo da Catanzaro Sacerdoce

f luno de rimi , quali introduero nella

nava del continuo , e per lo pi in pane , ed


acqua: ogni notte i diciplinava no allo
pargimento del angue: non cancedeva al
ripoo, che pochiime ore , quali prendeva...
cinto tutto di corde , e di catene ulla nuda

terraz conumando le altre, cherano le pi,


o cantando con i uoi Frati gli oci divini,
o mentalmente orando ', cos anche lorc del
iorno le conummava tutte all orazione, '

Fo] tanto meno, quante ne impiegava , i1.-


Chiea confeando, predicando, recitando il

Calabria la ongregazione Riformataz onde


i merit,che il uo Santo Patriarca tr volte
gli apparie , commandandOgli la fabbrica

Roario, ed aitendo alla Con* egazione, o

del Lonvento di Suriano , come i dir in..

uo luogo. Mor in Catanzaro con celebre

chifoi z motrando in ci un gran capitale


s`i di carit, s di umilt . Venuto a morte gli k

fama di antit .
,
VI. Fra Luiggi della Placanica SacerdOte

vargli- con violenza il Salterio ,

em lice fix ingolare nella bont della vita,

cmprc portato al collo: m'a vi ibilmentu

e ne la prudenza del governoz onde <pot

comparagli la Reina deCieli , e fug il de

con molta lode governare li principali on


venti della Provincia,ed anche quello di Su
riano. L'anno 162.1.ritrovandoi Priore in..

monio, e conol il ervo del Signorez e poi


pooelo in et10,fra quelle dolcezze mand
fuori il uo pirito.
1X. Fr. Franceco da LUngro Lettore.Vi
c nel ecolo con molta purit di corpo,e di
mente,e con la medeima ancor gliuolo ve

Suriano, mand conforme al olito le can

dele benedette nel d feivo alla Purica


zione alla Caa d'Arenaz ma ritrovandoene

una,qual opravanzava la gente della Fami


glia, ne tratle in ammirazione il Marchee)
ri-ancecoz il uale perci interrogatone il

meoz quei il odisfece per commiione


del Priorez cio, che quella era per il Barn
bino, qual nacer dovea quellanno. F la ri
pota ricevuta con divozione , ma imata
im Pbiblle, ritrovandoi all ora la Marche
a con argomenti infallibilidi non eer ra
vida .Ma ucceduto poi il parto li 17. o

fuori di quella rvendo glinmi di qua


lunque grado, anche neminilerj pi v-ili , e
comparve viibile il demonio , cercando-lie
ual avea..

t`i labito Domenicana, e vi mor. Digiuna|


va peo in pane, ed acqua , ed ildi pi del '
la comune refezzione con licenza de" Supe
riori lo diiribuiva apoveri . Penitenza qual
accompagnata con altre morticazioni di
eno, come di cilicj , e dicipline a angue

per pi volte la ettimana , lo rendeva di


volto macilcnte, ma per vencrabile.Studi
molto all'umiltz onde quantunque Lettore,
abit empre fra Conver , n volle mai la,

vcmbre dell anno medeimo , e fatto calco bitazione portatagli dal grado . Venuti in
lo alle conghietture, i venne in chiaro, che Soriano li Signori Principe , e Principea.;
il di eguente dell ambaciata re gravida di Cella mare vollero vedere queto anto
la udetta Signora-j, onde poi f poo il n0 Religioo , portati dal rido , qualandava
per tutto della ua antitaz ma eendo la..
me al nato bambino di Felice Domenico.
VII. Fra Coimo da Spatola eendo ancor richiela alquanto tardi , i opee per il
giovinetto pas in Meina , ove attee all d eguente . Intanto penetrato [il tutto al
eercizio di Farmacopola , o ver Speziach, 1 orecchie di quello Servo di Dio , quan
ove anche cas. Mortagli di brieve la mo tunque di quel tempo Sagreano Maggio
glie, e ritornato in Calabria i poe a ervire re , non f' ritrovare in luogo alcuno -3 U
da terziario la Santa Caa di Suriano ', indi

perci richieto da pi fratelli, mai volle ri~

ammeo all abito di Convero,gli f data la

pondere , ritirato in cella, fingendo di non


eervi, nche portatovii il medeimo Supe
riore, ubito e gli covere , e burtandoegli
apiedi caldamente lo upplic,che per amor
di Dio non permettee tal coa in perona
d'un Religioo cotanto imperfetto . Lacca

cura della Speziaria . Ebbe gran carit`a con


gl infermi, non olo per quello toccava il
uo eercizio z ma ogni altro ancora., che

veggeva eer loro neceario . Ferventimo


nell orazione , nella quale impiegava tutto
quel tempo,qual gli era permeo dalle gior
nali facccnde. Pruovato dal Signore con lun
ga, e grave inrmit, mor con un dolce ri

o, abbracciando lrcttamente , e guardando


con tenerezza un Croceo.
VllI. Fra Domenico Cuzzari da Suriano,

rezz il Superiore, e gli ordin , che cenda


in Chiea, ma che non parli con li udetti Si
gnori , quali molti edicati dell umilt di
m Franceco, rearono contenti della ola

veduta. Prima di morire f una generalir


ma confeone, avendola prima critto in un
groovolumez ma il Confeore atte di

anche nel ecolo con nome di Filippo era.,


non avervi ritrovata colpa mortale .
dottimi cotumi . Vellito l abito di que
ta Religione nel Convento di Suriano ,
X. Fr Girolamo Gumano da Suriano
vi s imprigion no alla morte per il o
Maeli-o,e Priore di pi Conventi,e due vol
lo amore alla irettima oervanza. Digiu ~ te di quello della ua Patria , fu aai inchi

.
nato

i) I

ALTRL coNFEssoat

CAP. Iv.
I3!

po era Priore accadendo moltitudine d o

appreo Dio , emolti ne ottenevano le gra-


zre neloro bio ni occorrenti . Sopravenu
tagli dimprovi o una uione lo ree bal`
buziente, qual'infermit non curata,comera

piti,dava loro il proprio letto, ed egli frat

il dovere, per li diaggi del tremuoto , qual

nato allacarit, ingolarmente con gl'iner~


mi . Mai manco dal Coro , caro nel cibo,

e profuo nel diciplinari a angue. A tem

tanto dormiva nel Chioro su la nuda terra. . opravenne, cos balbuziente ripos nel Si
Mor nella Motta Placanica con molta fama

gnore , il quale per in ua lode dinod la

di vita illibata .

lingua della publica fama .

XI. Fr Tomao da Roano Baccelliero,

vei labito , eendo d'anni 15'., qual em


pre accompagn con glabiti interiori della

XIII. FratAndrea Pilaja da Suriano Let

tore, vie per qualche tempo vita commu


ne , enza ingo arit alcuna . Ritrovandoi

virt . Nel digiuno i ree non troppo imi


tabile, poiche quali empre lo men in pane,
ed ac ua , ingolarmente nelle vigilie alle
ee ella Vergine , degl'Apooli, c di altri

pi razie dal Signore , :in brieve comparve


un'a tro; poiche datoi alla macerazione del

Santi uoi avvocati . Anche nelle quareime

orridi rigori dell'inverno ulla pradella dell'

pi lunghe ,nelle quali non prendeva mine_


ra,che negiorni di Domenica,e quella non
di pi, che derbc cotte. Se talora pigliau
pit-anza , ol era per darla a poveri vergo

altare nella Cappella del Roario, parco nel

gnoizanzi per loro ervizio volentieri pren

plic con gran fervore alleercizio delle:

dexa quello gli veniva incontro nellacuci

miioni appooliche con frutto maraviglio


o dell'anime . Paato in Santo- Pietro , terra
poco diante dalla udetta Citt in qualit

na,e e foe laciato fare , volentieri avreb

be dato il tutto a quelli 5 onde volgarmente


li diceva l'avvocato dePoveri.Fuori da que
o pcnicro , e di ibmiglianti atti di carit,
i rendeva all intutto atratto dalle coe del
mondo; Argomento aai chiaro, che empre
converae con Dio . Spendeva gran tempo
nella contemplazione de'Divini Mierj, a- ~

nel Convento di Taverna,ed illuminato con

la carne, dormi per tr anni anche ne i

mangiare, aiduitmo nelCoro , e f oer


vazione di molti , che niuno mai lo preven
ne . Stimolato dalla carit dcproimi ap

di Vicario, parve daver anticato quei p0


poli 5 concioiache ripartendo il tempo in

tre parti , di mattina , di mezzo di , e di era


al tardi, non v'era eercizio, o dorazione, o
di morticazione, nel quale non eercitava,

e e medeimo,e quei popoli. Banco grande

iduo nel Coro, e di giorno, e di notte, nella

foe ata la macerazione del uo corpo nel

quale pi volte`la ettimana diciplinava,


lpargendo piu an-ue, che lagrime5 mai per
cola alcuna i vide alterato , empliciimo

mentre dimor in queto Convento fac ile


il conghietturarlo_ da ci, che partito,fu ri
trovato in ua cella un lenzuolo ravvolto,

d'animo, ond'era facile a credere qualunque

ov era da vedere ogni pi orribile ru

coa gli venie propota . Portava del con


tinuo ria negli occhi dellanima la memo
ria della morte; onde perci compaionan
do le morti repentine deproimi, era pron
tiimo in Confeionario ad acoltare le lo~

mento di penitenza, ingolarmente una dici

plina inteuta di pine ante , a grandezza


dun chiodo , coverta tutta di angue 5 onde

il nuovo Vicario Tomao Tolamo da Ca


tanzaro, anche egli gran penitente , li f fa

ro confeioni. F parzialimo della pover

bricare otto l altar maggiore . Governo

t nel veire , i che mai ricerc nelle vei

molti Conventi, come anche quello di Suria

4
r.

altro commodo , che quello del ricuoprire

no , ove parimcnte per molti anni eercit

le nudit, e nel rimanente oco i curava , e

l'ocio di Maero di Novizj , con utilu

vecchie elleno oero, o pur nuove,e gro

grande della giovent Religioa . Mor nel

e , o e delicate . Ritrovandoi una volta in

medeimo Convento ,laciando di e ottima


opinione .
'

fermo , perche in Cella teneva alcuni libri


del Convento , li fe levar via , dubitando,

Il medeimo Scrittore (f)f'l raccordo d'al

chil tenerli non foe contra la povert.Nc


gli ultimi anni della ua vita i ritir nel

tri Religioi di anta vita,morti otto alle ro


vine del tremuoto , avvenuto li ei Novem
bre 1662.. in Surianoz li nomi, c vita dc'qua

Convento di Suriano,ove colto dal tremuo


to del r 662.., benchc foe rimao illeo, PU~

rc per quella occaione , alquanto appreo


int'ermatoli, ripos col onno deGiui.

XII. Fr Gregorio da Gmi liano fratel


lo Convero , ervi in molti o cj , e poi a.

li ono, quali ieguono .

XIV. m Girolamo Monolino nobile di


Reggio , nacque li r6: Febrajo del 16"32.. , c

fm dalle facie dimor quella Santit , alla


qiale il-Signore l'avea chiamatozpoiche pa.
s quell' eta tanto compoo , chev quai mai

quel della Sagreia la Santa Caa di Suria

no 5 In tutti per mor tanta alacrit dani

s'oerv piangente . Oltrepaato negli anni

' mo, pazienza , e. carit , chera in omma lo

non .f veduto mai tra giuochi di fanciulli,


ma tolti gl'eercizj delle cuole, empre itb
Chiea orante 5 tanto avido dorare , che n
nel letto entro le cortine veniva dalla madre

de appreo diotutti . Aiee fatiche del cor


po l accompagnava con la mercicazione.,
de'uoi eni, digiunando,diciplinandoi, ed
orando di , e notte :che perci divenuto fa

moo, molti ne upplicavano l interceone

r lib. z.
CAP-4.

ritrovato in orazione. Aai per tempo sap


plic al digiuno, ingolarmente nelle quare

Q_

ime,

112

CALABRIA SANTA LIBRO I.

ime,ne`giorni di Venerd in cui non gutava

coa alcuna , e per occultarli dalla gente di


caa , diceva daver pranzato quel di in caa
d'un uo Zio .Li trattenimenti con altri del~
la mcdeima et erano olo per Dio , eor
tandoli ll amore della virt, ed avvenne,
che ollecitato a qualche atto dioneto , i
f ritrovare involto tra le urtiche . D, Gio:

del Signore al uo Medico# gi.di


a miei Parenti, che lo vuotino a S.-Domen'

co, che guarita di ubito . l-"u fatto il voto


e linferino ricuper la quai perduta
con non piccola maraviglia di tutti . a. ' '
XV. Pr Tomao bilipponi Nobile
Terranova nacque lanno 1609. , e dopo un
coro d'anni I .veti labito lanno 1622..,ed

a uo tempo fe la profeione in mano di M.

Battita Mandica,chil confes anni tr con


tinui avanti i rendee Religioo , attetava,

ch egli era vergine , e tale , quale uc dal


ventre materno. Non andava in buca di da
nari,ma e a cao gli ne capitava alcuno,tan
to mancava, che lavee peo in giuoclai, o
altre legierezze di fanciulli,ch`anzi c ompra
tone delloglio ne accendeva alcune lampa
di avanti l' Immagini della Vergine , e de
ISanti fuori le mura della Citt . Con queto
1V(

Fr Tomao Marini, Provincial di Terra..


Santa, e Viitator Generale in Calabria,qua

le invaghitoi dell' angelica vivere del Reli


gioo, volle dargli il proprio nome di To
mao. Applicata atudj delle cienze,e cori

li felicemente no al Magiterio , i ritir iui


Suriano , ove vie per lo pi no all'ultimo
di ua vita . Religioo di tutte parti , dotto

quant ogn'altro in looa, e in amendue le

'capitale di virt , arrivato all'anno I 5.di ua

teologie pecolativa, e morale, aabile,umi- '

vita, e 1645. del Signore , veti labito in Su-~


riano . Se nel ecolo vie Religioo , nel

le, povero, caliimo , ed a uoi Maggiori

la Religione vie da Santo. Abit empre.:


ne'Conventi della pi rigida oervanza, ed
una volta, che mandato a leggere in Sider

no, ubbidi; ma appena cori pochi giorni f


ritorno in Suriano , rinonziando quell im
picgo,e dicendo, che la ua vita dovea eer
breve , che per tanto gli premeva pi lo tu
dio dellanima, che laltro delle cienze. Di
morando in Suriano, and a vederlo un uo

fratello notro Capuccino per nome Fr Do


menico , nel licenziari , abbracciandoi vi
cendevolmente gli die: Priegate , fratello,

ubbidientiimo 5 tanto che non venne in.;


quella Santa Caa Perona di conto,che con
colui ragionando , non retae prigioniera
della ua virt. Frequentava per ogni tempo
il Coro,n mai i appart dal Refettorio eo
mune , e quantunque molte volte infermie
cio, mai pot eer condotto nellaltro dell
Infermaria a cibari di carne . F due volte
Priore in Suriano, e poi anche Provinciale ,
ne uai governi accomodando alconeglio
dell Appotolo,era divenUto pecchio dogni
religioa virt. Fu da Dio onorato col dono
demiracoli , e fra molti, che e ne racconta

per me San Franceco , ch lo priegher per no, confea lo Scrittor della ua vita di e.:
medeimo, che quai oppreo da unacerbi-
voi San Domenico,accioche ci aiutino a lal
varei, e appi, che noi non ci vedremo altra mo dolor di anchi , toto gli van , dopo
volta in queta vita 5 e tanto avvenne 5 poi
che venne toccato nella parte oea dalla..
che la notte eguente,eendo ucceduto quel mano del Servo del Signore. Previdde la...
terribile treniuoto , qual mand a terra la.. qualit della ua morte , e cos lombreggi:
Santa Caa,rimae con gli altri oppreo ot Li cinque Novembre del 62.. tando in con
to quelle rovinate fabncheChegli gi mor
verazione con altri PP. dopo il pranzo pro
to foe di ubito alito alla gloria n abbiamo poe queto dubio: cio, qual foe la manie
un'illutre tetimonianza. Avea Girolamo in ra del morire piu paventevole i Dopo aver
Reggio una orella Monaca nel Monaterio detto tutti, tipigli egli il diljoro, e eppe-.;
elle Vergini, ed unaltra cugina, col nome nendo ciachedund , che dovee dire, che iL
morir a dolore di r'ianeo foe il morir pi
di Suor Girolamaz ma ,s grande fu il dolo
re della prima per la morte del fratello, che crudele-3 ( gi che pochi giorni aVanti nera
in conto alcuno poreva orire , che Suor tato travagliatimo) anzi die con Seneca:
Girolama foe chiamata con tal nome, per

che di ubito le correva nella memoria il no


me dell etinto Fr GirolamoMentre dunque
una mattina tava tra onno , e vigilia in let
to, le apparve il Religioo fratello , e ripre
ala, perche non conentie, che laltra foe
'chiamata Suor Girolama, le oggiune: Pen
i t chlo ia in cattivo luogo 3 lo ono nel
Paradio per miericordia di Dio , el lodo
in compagnia degli Angioli, e toto con oa
viima voce intonando il Te Deum, lo pro ,
egui ino al Te Martymm candidati [andar
exercitus :,Indi ollevandoi alto pian pia
no, le vani dagli occhi. Latino 166;.ritro.

vandoi infermo con diperata alute Giu

(g) Nec dejunt, qui bar-genus morti: rimcant ,


[ib.
qui in obrumptum cii ediburuir cunt,et e 'vi'uo- .vgnur.
rm numero 'ui-w' aufcruntur : cio il morir di

tremuoto. La norte eguente ucceduto ad -


ore ei il terribile tremuoto , infeliccmeate)

l'oppree,e ii ritrovato otto a quelle rovi~


nate fabbriche con il Roario al collo, il tu
nicello,e calzette legate in atto.pi di Peni
tcnte, che daltro.
z
all-"33 a1-

XVI. Nel medeimo luogo tren

orac

cordati con molta lode br TomaoMonv


tileone nobile di TerranovagLettore , Pra
Franceco Himeneo da Suriano Predicat

_Generale , Fra Domenico Anania. Noviz'


i Proeo da Seminara , Frat' Antonio Pa

i rotta Novizio Profei) , Nobile -Tropeanxar i


eppe Span uo Loguato , apparve il Servo
.4..vu

{SI-3;.;

"-.. `
**Q

i,...

-1

w, .-qn

*,- *v
- ; , 4-- "
`.-. `-.<,
A , .n-4,.
z ;-YF

Fr
4

r-_v-x
.

6.

.151 AETRIONF ESSORI CAP. Iv;

a
--v

Fra Tomao da Guardavalle , e Frat'Antonio


da Ceriano Fratelli Converi Novizj di pro
bazione, tutti per virt commendabili , e ri

125 i
con religioa violenza ubbidienzial-e ,venne
atretto a upporre le palle al gran peo.N
and vuora lopinione gi concepita del uo

trovati otto alle pietre, ual vetito di cilicj,

overnoz quando ottodi lui andarono cos

.:zz FL
ne in regitro gli avanzamenti, s nello
e ual con le dicipline :ille mani.
'
- KVM. Fr Luigi dAquino . La vita di pirituale , s nel temporale del vatiimo
ueto ran Servo del Signore dovea egui- ` Convento 5 s bene adempiute le parti dell
re all tra di S.Toma0 della medeima Fa 2- una , e dell altra giutizia, con tutto altro,
miglia, come uo parente in undecimo gra :Equal i richiede in un Ottimo, e Santo Prela
do per oervazione di Domenico Maria... to 5che da quindi i avea fabbricata la cala

ll Sas-Dia* Marchee(h)5 ma dierenziandoi negli ono


rio

Dom.

., alle prelature pi grandi, e della Provincia,

ri Eccleiatici , avvegnache di poco nella..

e della Religione , e pur egli addietrato


virt, lh rimeo in queto luogo . Nacque ;empre dalle redini dellumilt,otinatamen
egli nella Terra di Crucoli della Calabria te non i foe tenuto al bao , ed _all'ubbi
uperiore da Claudia Venata, e da Ettore d dire pi toto.Ben vero,che non pot sfug
Aquino ultimo genito di Luigi Signor di ,5 gite alcune cariche, alle quali i ottomee,
Catiglione, negli anni correnti del mondo i :conocendole pi atteal travagliare, che
redento 15-50. e nel batteimo gli venne po , ,al godere, come di Bibliotecario , di Sagre
to il nome d'Annibale , e non pi tolto di i ;tano maggiore, di Confeore nelloer
Mario :, ma queto poco preme , avendolo . *vantimo Monaerio di S. Catarina di Sie
eommutato in quel di Luigi , qualora venuto 'na, con qualch altro . All umilt accoppi

all'et,ed ordinatOi prima Chiericoze quin - v;lauteritt del vivere in modo , che da che.:
di paato in Napoli veti labito Domenica 'veti labito religioo giammai gut carne, _
no lanno 1569. Fin dal ecolo men vita di v quantunque necetaro dalle indipoz ioni.
Religiooz onde veti to dellabito Religioo Diciplinava pure ogni notte a gran furia; .
i avanz a tal grado di virt , che ordinato ma in luogo eparato , e rimoro , ove non
SacerdOte lanno 1574.,appena poto il piede fue veduto 5E perche f trovato una volta
nel 2,5. dellet ua,a capo di due mei venne da un Frate , egli l oblig con giuramento
ropoto alla cura de'Novizi nel medeimo alla egretezza . Non diomigliante era lo
onvento di S.Domenico in Napoli5 uando tudio di c0prire le ue orazioni, per le qua
in quello vivevano Religiodicono ciuta_, li savea celta la Cappella del Croceo ,
virtu . Machi vel promoe ebbe gran lume che parl al uo congiunto S. Tommao.
da Dios poiche eercit s bene queta cari
Dormiva pochiimo, perche coricatot tar
ca lo pazio d'anni r7. che per molto tempo di,preveniva il matutino almeno per un ora,
appreo ebbero a entirene gli utili . Erano dopo il quale i retava in Coro orando no
i uoi inegnamenrilopere; onde proponen
al giorno . Lamore, che portava alla pover
doi a tutti come viva regola dolervanza; t i comprende da quelle parole,ch'egli ave'
religioa,non _facil coa a ridirne in brieve
gli avanzamenti nella virt deuoi Novizi.

F in lui ingolarima la modetia del vol


to, quale avendola frappoto fra lauteritit,
e la piacevolezza,ad unora medeima i gua~
dagnava lamore, e la riverenza di tutti; che
per tanto gli riuciva aai agevole la per
uaiva alla virt , e la diuaiva del vizio.

al magiterio pas alla uperiorit di tutta


nella gran caa,eletto con tutti i V0ti,ChU
on eran pochi, cos grande n era lopinio
ne, e non ol venutogli meno un olo , che

f il uo, non olo non conentendo a qUell


elezzione 5 ma opponendovii, collo euar,
che quella gran caa , qual era la prima nel
Regno , e dovea ervire di pecchio a tutta

la Religione,ed ove abitavano Religioi co


tanto compiuti , non dovea , n porea eer
ben governata da un emplice ,i noranteJ,
imperfetto -uo pari5 edalle paro e corren
_ , do afatti , and a naconderi , ma dentro il

Monaterio in luogo non conociuto , con


peniero , che frattanto pentiti dell elezio
ne gi- fatta , foero quei PP. venuti ad un'
altra `Non per loofava il vero 5 concio
iache tutt-i- pX'OtclianCiOi compiaciuti nella

ua elezione, dopo d` averlo gi ritrovato

va empre in bocca :Summa fre/iris?, nulla...

cupditas 5 e molto pi i corgeva da' fatti;


Impercioche facendo il tetamento prima di
far la profeione , non olo non ritenne per
e nulla di vitalizio 5 ma eindogli tati a

egnati da una ua Sorella pi cudi annuali,


egli ottenne licenza da Superiori di poterli
pendere per la libraria , e di darli a Poveri.
ll di lui abito fil empre vecchio , e tappez
zato,eccetto una volta,che ne veti uno nuo

vo per mandamento del Superiore, qual'egli


per portava con tal erubecenza , che non
aveva animo di comparire fra gli altri Reli
gioi . Per mantenere illibata la purit vergi
nale fu giva la famigliarit delle donne,av
vegnac e Religioe foero, o trette di an
gue 5 e e mai obligato da urgente neceit
a parlar con alcuna,il faceva con tanta fret

ta, gravitit , e modetia d'QCChi i alla ter


ra, che non fu chi avee pocuto veder-la ua
faccia per intiero . In conferma di ci', due

ue nip0ti Monache di S. Chiara avendo 0t`


tenuto di utergli parlare quattro volte lan
no , egli opo molte preghiere avvaloratu
dal commando deSuperiori, appena accon
ent di andarvi una volta,e con tal roore,e
renitenza , che giaai le mir in facci-A5 n
i'

:tr ',

m,

CLABKIA SANTA ;ro I.

ci a maravigliaz poiche s eatta modeia

eragli famigliare in Convento co'uoi Reli


gio,niuno oequali pot mai vedere parte
del uo corpo ignudaz e nell'ultima infermi

t preg il Superiore', che non permettee ,


che fuc pogliato il uo Cadavero per eer

avendomai riguardo a coa alcuna,di quan


te lo renlde vano in ilima del mondo,n0n tra

laci\di ervire tutti in qualunque minie


rio piu bao dl Convento, e della Religio
ne . Ma non manc lddio d illuirarlo con
la grazia de miracoli, e col lume da pene

lavato, come da Religioi couman . Een

trare le coe occultez Concioiache comin-i

do dunque carico di tanti meriti, volendo il

ciando da quele, andato una volta in caa di-


Maria Poerio nobile di quella Citt, per uoil
aari , e quella raccommandata alle ue.,

Signore a e chiamarlo , gli rivel il giorno


del uo felice tranito, che fu agli otto Mag
gio del l 62.3.
v
.Domenica Graunmox turtur.7eodor.da Pi

per-mie uir. illur. Reg. Aia Capi:. General.


ejud.Re1ig. de 1171114628.!?eri-ant. della Marra
jdmiglAquin. Domenico Maria Marche. Dia
rio Sagr.8.Mag.Paolo Gualtieri lib.z.deConfe.

orazioni,peroche non i entiva bene, il Ser

vo del Signore lavvis, che quella era nuo


va gravidanza, non avvertita ancora , e che

dar- a luce un machio , ma prima ar tra

vagliara da un infermit mortale z cos c0


me avvenne . (Manto poi alla grazia demi

XVIII. Fra Giacinto da Taverna Con

racoli, quelli arebbono molti apoiche chia

vero fu di vita eemplarima, eercitando


la in un digiuno continuo , ed in altre mo r

mato da molti infermi, egli col egnarli in_

ticazioni di eno-Fu aiduo nellorazione,

e contemplazione delle coe celeliali a e


gno, che empre perci gli venne meno il
tempo . La carit deproimi cos gli tiran.
neggi gli aetti, che parve turto occlii,tut
to p1edi,turto mani per le neceit diquelli.
N altro appiamo della ua vita, e non o

fronte, o li guariva, o li allegeriva, o allin


tuno li laciava conolati . Fr quei fu mi
rabile quello uccede a Cornelia Monizzi
Gentildonna primaria : teneva ella una
gliuola in latte, ma infermatai i era ridutta

allelremo: Cos dunque fattoi venire Fr


Paolo , il quale ionto , laitta madre gli
poe in eno intgermucciaz dicendo, che da)

lo , che mor nel Convento di Paola con.

lui la voleva reituita alla alute: E fratanto

gran fama di antit.

con altre donne e ne and alla Chiea dil

XIX.

Fra Paolo da Taverna, o per dir

S. Maria. Indi a non molto ritornata , ritro

meglio da V incolile uo Villaggio , nacque

v la gliuola in eno al divow Religioo

da parenti aai civili , da' quali allevato nel

ridente giocolana, e tratta fuori da periglio.


Cos addunque grato a Dio , ed agluomini

anto timor di Dio, come f:: allanni dovuti

vel labito di quella anta Reli ione otto


la diciplina del B.Girolamo da ierace. ln
di inviato nella Provincia di Lombardia a.,
complire li udj della looa, e teologia ,

come gi egu , ritornato nella Patria eer


cit per iii anni l'ocio di Lettore di lo
oa, da cui,enza paar oltre, deiette per

occaione dinfermitzimpiegato daSuperio


ri negli altri di Suppriore , di Sagretano
maggiore, e di penditore . Oerv la rego
la prome a Dio con tanta diligenza, che
divenne eemplare z ingolarmente il voro
dell ubbidienza, per amor della quale non.
pure auoi Superiori, ma a tucti gli altri del
Convento ubbidi a cenno , enza apettarne
i mandamenti eprei . Cosi anche gl' altri
della Calit , e Povert z poiche per conto

delluno mai in tempo alcuno piro malodo


re d incontinenzaz e per argomento dellal
tro non l vedevano in ua cella , chun po
veriimo lettieciuolo , e poche emplicii
me murande, e del rimanente nulla pi.Vo
entieri impiegava e medeimo agli atti del
la carit, ervendo tutti in quello lera po
ibile, ingolarmente Reli iol in ermi, ai
endo empre loro a anci , er oervarne

condottoi al ne di ua vita ,zefortilicato

con luo de`8agramenti ordinati dalla Chie


a per quellultimo, ingolarmente con quel
lo della penitenza , pi too per morireda
buon Religioo , che per neceit , quando
in una confeione generalilima da che nac
que, il Confeore non eppe ritrovarvi col
pa mortale , ripos col onno de giui li 9.
Gennaio del 1670., avendone 84. det .La
mattina dediece portato proceionalmcnte
in Chiea ebbe addoo un mirabile concor'
o di popolo, e della Citt, e devillaggi, ch

appena pot cantarli locio con la mea ,


e fari l'altre cerimOnie coumate : tutti ba
giandogli i piedi , e le mani , e tagliandogli
in pezzi l`abito, la tonica , e la cappa z onde

convenne rivelirlo due volte . E quello re


c maraviglia fu , ch'il tempo precipitoa
mente piovoo parea, che non dovee con

entire s gran calca di gente , come non la


conentiva, e non veniva oprafatto dal fuo
co dell'altrui divozione. Ed avvenne s, che

gluni uccedendo agli altri, e ne dier la


epoltura no alla era al tardi, a richiela;
de medeimi epellito in un luogo a parte,
trasferito poi lanno 1673.,con la medeima

i biogni z e poverelli del eco o, quali com

caa nel Sepolcro deNovizj . (Manto foe

pariva di cuore, ovvenendoli di quello po

la gloria di queto Beato Servo del Signore,

teva, e molte volte, o con pane, o con frut


ti, quali_ i traeva dal proprio necearioNir-g
tu ,quali accompagnava con una abjettima

l abbiamo da una ua apparicenza pochi


giorni appreo alla ua morte 5 poiche ian
do egli infermo a letto furono a viitarlo

l umilt di

molti, efra queti il Doctor Camillo Rotel

e medeimo; concioiache n02

a?

la,

DIiXL -iii'nt co NF' STS-CTRL!, CA P. "


la, e Traiano Caraa, il primo de quali lo

prieg, che dopo morte, cos compiacendoi

dAltomontedi cui eragli D" "


produrre cOsi copioamcnte frutti di regolar

Iddio, i facee a vedere-3 gliel promee)

oervanza , che invaghitii i Superiori , lo

Fr Paolo, e l'oervz perche una norte una

depurarono-alla reggenza, ed educazione dc


Novizj. Li Religioi per diquel .Conven

ua gliuola d'anni ette alzatai di letto vid-_

de Fr- Paolo nella forma era olita a veder

to conocendo benimo quanta fu vata

lo, ma luminoo ;onde oprafatta dalla no


vit pree a gridare, Signora , Signora, ecco

la capacita deuoi talenti, penai-ono di ad

Fr Paolo . Ma pi i ree illure con la in


golarit demiracoli , quali oper il Signore

ro, con iituirlo Parroco della loro Chiea,

per mezzo de' pezzetti del uo abito . Ber


nardina Garcea il giorno medeimo della ua
epoltura trovandoi con acerbimi dolori

di mole , appena tocc la parte oea cor...

doargli maggiori impieghi,~come gi fece~


cui trovai annea la cura dell'anime, aggiu
gnendogli per anche l ucio di penditorc,
di provveditore, ed altri imili,quali tutti e
ercit con tanto zelo, e carit per lo pazio
danni trentai,che ne riport gran lode.

uno di quei pezzetti, che gonata ces il

Maima nondimeno era l` attenzione , con

dolore . Maria Calabree, lanno 1671.pero


che il fuoco inavvedutamente i era acceo
in certo lho lino, voleva gitcarlo , imando
lo non pi acconcio al lavoro z ma poovi

cui invigilava lla vira degiovani alla ua.,

dentro una omigliante reliquia, tolta dal


uo capolare , lordin al lavoro , traendo

ne tanturile, quanto e non avee patito le


ione acuna . Maria Poerio di opra,oprar
rivata al parto, predettogli dal Servo del Si
gnore , non poteva darlo alla luce; ma lo di

direzione commei , a quali facevai cono

cere vero pecchio di eemplaritt , or lace


randoi co'agelli , or eenuando codigiu
ni, or cibandoi di pochi mal conditi legumi,
or porgendo a poveri tutto ci , che veniva
gli di porzione alla mena , or eercitando@
ne'mnierj pi abjetti , or infervorandotl
copiritual diori nellamore di Dio , ed or
profondando nell aiduo eercizio dell

ubito, che i cine con un nalro , col quale

orazione mentale , e contemplazione deMi

era legato il mento di Fr Paolo nel men

tre conegn alla epoltura . Quello me

erj Divini -3 n mai i veduto ucir da cel


la, e il minitero di Sacerdote, e di Confe

deimo Bambino gi nato, dopo alcuni mei


aggravato da certo male nelle palpebre con
molto periglio di perderne la luce , appena
tocco _coniun minuzzdo di panno del Servo

lo avee chiamato altrovez laonde nel tenor

di Dio , i trae fuori di peri lio; quindi


venuto allet , e travagliato da la vertigine,
e ne liber,.un ndoli col natro di opra.)

raccordato . Pao o ROtella avendoi preo la


met dello capolare , d'una parte e ne for
-m come unabitino del Carmine , qual em

l pre port addoo: Ora l'anno 1672.. andan

do in Roma , come f paato Monte Circe]


lo , e gli infuri contro il mare con tanto
periglio, che ed eo , e tutti li altri comin
ciarono a temerelntanto il ~Lorella preo in

ore, o leercizio daltra opera di carit non


del uo vivere , e nel portamento delle ue
gea comparve a gli occhi d'o nuno compi
to modello di perfezione re igioa . Indi
avanzatoi nellet, o per ett`anni conri-
nui gli acerbiimi paim i,che ogliono cau
are imorbi neufritiei 5n perci eppe mai
la ua lingua proferir ace ento, che non fue
di lode, o di ringraziamento al Signore 5 an
zi bene peo diceva con Davide : Sagitta
um tranfeunt , e uai empre con Agotino:
Domine bio jm, ic nre, hic non peu-gas, t in

xrernum parta: . Qqali parole furon eaudi

te da Dio-3 mercecch alle pene , che con

mano il uo abitino , ed anche calatolo in.,

ammirabil pazienza oriva il buon Religio

mare, a quel tocco miracoloamente i tran

o, vi aggiune per compimento la cecit


degli occhi . Egli per cos cieco della via

quillo la tempeta. Con unaltro tale pezzet


to d abito tiana tono da alcuni dolori per

corporale, s pi acuto`lo guardo della...

la_ perona Mariella Politi . Gaetano Teoto


nico da'dzolo'ridd' ca 0-', Livia Rotella dal

mente nel uo amato Giesu 5 icch conum


mato nalmente nelle virt, e giunto all'et

dolor ` ingrania, ucrezia Mandatorizzo


da go
di-denti , ed altri da varie infer
mit- .
XX. Fr Tommao Cerzito nacque a
2.4.Gennaro del r 662..in Roggiano Ter
ra della Calabria Citeriore . Venuto all'et
d'anni zo., abbandonato il mondo , veti la

d anni ettantanove , e giorni edeci , nedi


nove Febrajo dellanno 173 9. , ree placida

mente l'anima al uo Fattore.F incredibile


il concoro depopoli s vicini , che lontani,
qualiaollati intorno al Cadavero, (che per
odisfare alla loro divozione, fu laciato per

tre giorni inepolro ) laceravangli le veti

bito di S. Domenico nel Convento dAlto~ ' menta, conirvandoele come prezioe reli
monte, dove fatta gi la ua ollenne profe quie , e dopo orterrato coneorero a turme
ione, fil da uoi Superiori detinato alii u

le genti da pi bande a riverirlo nel Sepol

dj z indi promoo al Sacerdozio s applic

cro. Indi per venti orto ore dopo la ua mor


te apparve il benedetto Cadavero tutta via.

tutto , e per tutto allo tudio delle critiane


virtu,e della religioa perfezione, per far

caldo, e fleibile, n cangiato dapetto, anzi

piu ele vato protto nella cienza deSanti;


che per ritiratoi nel centrato Convento
i'

\/

candido, e bello il volto,come e fue ancor

vivozonde apertegli le vene del detro brac


cio

12.6

EALABRIA SANTA LIBRO I.

cio,e delle tempie, tanto nel econdo,quan

amme col vivico egno della Croce , ed

to nel terzo, quinto,e dieceetteimo giorno,


dopo la ua morte , caturi vivo , e vermi
glio angue . A tutto queo volle Dio , per
gloricar il uo Servo , aggiugner nuovi

entrato dentro , racconci le ovralanti ro .


vine,ed uci enza leione alcuna al di fuori,

con ammirazione di quanti il viddero , ch


erano molti . Infermatoi gravemente nel

portenti; pociacch col ricoro al di lui pa


trocinio, colle particelle delle ue vei, col

medeimo Convento deLuzzi, cotretto dal

ie goccie del uo angue inzuppato in bom~

curari , gli f ritrovato a carne nude una


primo cilicio di maglie di ferro, che per

bace, o in altro , reitui la alure a vari in

fermi di ardentiime febri, di acutiimi do


lori,d`attrazioni di nervi,e di paroimi mor
tali . Diede la via a ciechi, liber daperi
coli varie parturientiz ed a non pochi mori
bondi confer repentinamente la alute , co

me coa dalle autentiche attetazioni.

lubbidienza a pogliari in letto, per meglio

la lunghezza del tempo e gli era arruginito*


di opra , ed armato co' Santi Sagramenti

della Chiea i condue no allultimi mo


menti della vita, chiee da mangiar tr chi

verdi, e da bere un tantino d acqua: quindi


con volto allegrimo,e bocca ridente die: `
Sia benedetto lddio , mavete ricreato , ma

S. VIII.

fatemi grazia di laciarmi ripoare alquanto.


Uciti li Frati fuori, e chiuo lucio ;ed al

Di al: m' Religioi di Santa _vita ae


Minori Canne-mali
I.

Rd Stefano dalli Marzi nella Bagliva


di Rogliano, che per tanto, ora dalli

Marzi, ora da Rogliano venne detto , fu Sa


cerdote emplice per letteratura , ma noru

emplice per antit di vita ', concioiache `u

Religioo di molte virti.Digiunava la' mag


gior parte dell'anno, perche oltre le quarei
me, ordinate dalla Chiea , e dalla Religio

ne, antlcava ancora quelle del uo Sera


c0 Patriarca, e benche negiorni fuori delle
udette man iae della carne , e ne aienne
,Poi per un atto gli opravenne , e u , cho

quanto appreo ritornati il ritrovarono gi


morto, ma in atto dorante in ginocchioneJ
con la faccia, e mani gionte al Cielo,col ca
puccio, e corda al petto. Mor queto Servo
di Dio nel mee di Settembre del 162.5. , e
dopo anni 12.. di epoltura u il uo cadave
ro veduto ancora incorrorro.
~
ll. Fr Bonaventura Pontieri di Carpan-
zano i ree molto celebre nella antit della'
vita. Ve labito di queta Religione in et
aai giovane , e correndo tutti li gradi o
prarriv al Magiero . Attee del continuo
allorazione,e contemplazione dedivini mi
erj , e vi ritrovava cos ~ grande compiaci
mento, che il dipartirene gli recava molto

' avendo biogno di certo panno per farene

contento : Fit poverimo, enza mai aver

una tunichina , lo penditore gliel compr

pollo aetto a coaterrena: Predicava enza

al colore di S. Franceco di Paola. Come to

mercede alcuna, e e talora pi per elezione

llo lo vide il buon Servo del Signorezqueo,

die, enzaltro avvio del Santo Padre.: ,


che vuol imiti la ua vitaz onde dallora non
mangio pi carne, non ova, non cacio, non
altro,ed oltre piu avanzando anche dal pe
ce salennes onde il uo mangiare non era,
che o in pane, ed acqua, o in erbe corte, re
e per lo piu amare con la cenere . Di orto
mai port panno lino , uando per camicia_
un tunichino di lana ruvida , ed apra, pi

per uo di cilicio,che per altro.Tutto il tem


po gli opravanzava lo pendevain orazio
ne, dalla quale mai arebbe partito , e non

per graviimi aari . Pellegrin in molti


luoghi anti enzaltra previione, che quella
condava dalla Providenza Divina . l" di
natura aai piacevole, alla quale aggionta la
virt, il reero s , che mai fu veduto altera
to, e quantunque pi duna volta lrctto da'
travain , empre per f`u oervato col rio
in bocca . Eendo prattico nel minitero di
farle calcare , fil da alcuni uoi amorevoli

della Terra deLuzzi chiamato per aitere)

ad una lor calcara: gi il fuoco da pi ore:


aceeo avea portato la pietra alla mezza cor.
[Ua-'i ma slogateene alcune , minacciavano
infallibile la caduta di tutte : Allora il buon

altrui,che a ua riehiea gli veniva data cos'


alcuna , egli nulla ritenendo per e medei
mo, il tutto ripartiva tra poveri, e trafrati
del Convento, ove dimorava. Per argomen
to di ci gi venUto a morte , ed eendogli
dettorche facci la propria, ripoe,che non

aveva di che far la propria,che dc`oli pec- '


cati commei. Banco pi fu. povero debe
ni della terra, tanto divenne ricco dellope
re della carit couoi promingolarmen
te infermi . Che per viitandone uno di pa
ri travagliato, e dal morbo, e dalla povert,

non avendo ne anche dove dormire-;egli ri


dottoi in Convento,lo provide dun paglia
riccio, qual condue ulle proprie palle , e
ripreo da alcuni amorevoli , che tanto non
i conveniva al uo grado, ripoe: E perche
n Se Criio non i vergogn di portar la
Croce al Calvario per laltrui infermit mor

tali? Pi ingolare f`u la carit, ualeercit


con unaltro gi morto.Ritornan o da Napo
li in Calabria cammarata con un Prete re
golare di S.Stefano.Dati la era a terra,e riti
rati in unoeria,la none e ne mor d'impro
vio quel uo compagno-Li Marinari sza ba
dar ad altro partirono la mattina per tempo,
quantunque dal caritativo Religioo cotan

Servo del Signore egnato e medeimo, e le temente richieti , che non partano , enza
,.

pri~

-- ~~

D'IALTRI CONFESSORI

CAP. IV.
- 7

iLdnuirnice; ed oltre

. la _facendaz perche il buon Servo di Dio fat


parlando, oprarrivatili , alquanto dilungati ta orazione per l'inferma la liberz e di
dal porto,loro f intendere,che e non i pie

vantaggio ritrovandoi in quel luogo molti

gaero allopera della carit , arebbono iti


a travero . Ritornarono adunque in dietro,

qual' enorme aainio, egli tanto die, che

dierono epoltura a quel cadavero , e ripoi

rivolt [in meglio la loro intenzione. Een

uomini di mal aare , gi` dipoi a non s

in mare _tirarono un viaggio properiimo

doi attccato il fuoco in un Villaggio pre

di meglio che due giornate , applicandoi il

o Carpanzano , con periglio d abbruggiari

tutto alla carit, del Servo del Signore. Oltre


li governi della Provmcia f creato Procu

ara.;

tutto, non potendovi acc0rrere di perona.

queo Servo di Dio, _vi mand un uo fami -

rator Generale dellOrdine, qualocio eer


gliare' per nome Antonio; acciocche a uo
cit con tanta prudenza , che innamoratoe
ne Papa Paolo _ V. volea promoverlo alla

Chiea di Catanzaroz e di gi lavrebbe pro- .


moo, e egli non e gli foe oppoto , ag giungendo a tr il quarto voto di non rice u
ver dignit` fuori dell'Ordine. Di quei tem
pi eendoi coverta una tallrelia in alcu_

nome gittae dtro quelle voraci amme un


Agnus involto tra certe carte . And Anto

nio, butt lAgnus,e too i eine il fuoco,


e quello fu di piu maraviglia, che re in
tatto l' Agnus , e la ua carta . Dirupandoi
alcune muraglie per erviri delle pietre alz
la fabrica del Convento di Carpanzano, una

ne parti dItalia, connanti con le parti ol

di quelle and a ferire nella faccia di Ste fa

tramontanei fu deinato Fr Bonaventura5


nd, predic , e confutato l error nacen

no Critiano 5 il Servo di Dio gi preento

te riport alla fede Cattolica Romana quei

qual era molto grande , e lavandone il an

marriti5 e perche pi riorger non potee.


lo confut con un maraviglioo M. S., chia
mato da lui Scopata Naufragomm Clniiano
rum, molto erudito, e ricevuto conapplauo

fatto il egno della Croce opra la cicatrice, `


3-,.

' A.

gue con la ua aliva ,too i chiue la pia


ga, con ne pur rimancrvi veigio alcuno di
ferita. Ritornando da Roma in Calabria,ovc

lo chiamava la morte , u oervazione di

dagl' intendenti.
molti, che la felluca opra la quale naviga
Qqanto foe la antit di queo Religio va, venne empre cortegiata da` peci, l uni
o l atte lddio con una nuracoloa voce
dal Cielo, e u , quando gi morto il Cardi
nalBellarmino, e ritrovandoi egli in Ro

ma , ma non avendo potuto ritrovari pre~


ente al funerale z ando la era al tardi a ve
nerare il agro cadavero,nel qual tempo dal

la parte piu alta della Chiea ,A s udi una.;


voce, quale COSl parlava: Etre bomo ine quic

ucceduti agli altri, e con egni di tanta cor


teia, e riverenza , che generava , e maravi
glia , e tenerezza a tutti quelli vedevano s

grato pettacolo. Finalmente volendolo Id- .


dio chiamare a s gli riVel il-giorno della
ua beata morte, ed egli lo manife a tutti
dal pulpito, predicando il giorno feivo al

rela , ver: Dei culror 5 e venne interpretata,

la Concezzione Immacolata di Maria : Av


vio inteo con molto diuo da'uoi Com

he di Fr Bonaventura intendee.Maggio

patrioti . Cos dunque alquanti giorni ap

-i furono l atteazioni de' miracoli , fra

preo , infermatoi a morte~ una mattina di


fea, cantandoi in Chiea la Gloria, con un

7 ali i racconta , daver liberato col olo


ommando della ua Voce Giovanni Magno,
ezio Adamo , e la moglie di Franceco

orrio foriero di gioia ree lo pirito al uo


Creatore eendo d anni 63. , e correndo

Ponerio, tutti e tr di Carpanzano _, oe

quelli di. Crio 162.5. Too che fu udito il

da piriti .In Bologna predicando delle pe

'uo feliciimo paaggio i vuotarono al


Convento tutti quei popoli convicini, vel
lendogli li peli dalla barba , ed i capellidal

nedell Inferno,un altra donna oea e gli


lev in furia per colpirlo 5 ma forzata dal

Servo di Dio , corine quel malvaggio a.)


predicar egli per bocca della donna di quel
l' atrocimc pene, il che f con molto pa

capo , e racciandogli le vei 5 onde fu s


grande la calca delle genti, che per odisfa

re la divozione di tutti , f d' uopo tenerlo

ventdegli acoltami. Altre volte viaggian

ette giorni inepolto : Ne furono prei piu

do da Roma in Bologna , ed eendoi an


nottato con pioggie,-i1 Cavallo l avea por
tato a precipizio . Iddio fra tanto illumin

ritratti, imandoi ogn uno felice tenerlo _

rada icura, per la quale i condue ad un

nelle ue camere: Nel qual tempo non olo


non ree mal odore , ma pir una fragranz
za s grande , che ciachcduno i credea ar
in Paradio . Dubitava della verit di quei
odori Giovan Perio Cortee Dottor ico,

oeria , dove appena entrato e gli f avan-


ti una giovinetta, e con rimprovero gli di

e imando, che fuero articioi, gli apr la


bocca5 e l accore , che da quella uciva la.,

e: O_ hrate, o Frate, e non ti pezzai il col

fragranza: Continu intiero , ed incorrotto

la ua mente, e l avverti del periglio5 onde


tirato a dietro il giumento , ii rimee nella

10 3 Baa per me non manc . Richieto chi

anni dodici, palpabile,e maneggevole,come

ellai foe, gli ripoe l Oiera, ch'era una

e foe d un fanciullo .

ua gliuola , oeia dal demonio 5 onde i

Ill. Bonaventura Perna de'Minori Con

f chiaro, quano_ inidiae la ua vita lln~

ventuali nacque in Gerace , chiamato nel

ei-no . Ma non tgrmin enza grande utile:

S. Batteimo Acenio , perche nato nel di

,la

...

fei

'

128

CALABRIA sNTA LIBRO r.


ignudo per entirlo con pi vi vezza . O. ,p

fetivo dellAcenione ciCri-ioNcllet pi


tenera motr i egni della ua futura Santi
Ftz poiche neVenerdi , e Sabbati non pren
7 deva il latte, che una ola volta . Come poi
venne allet fu dal Padre dato per dicepo

v inalterabile il digiuno de'Venerdl , e de '


Sabbati, quale cominci fanciullo,non man~
giando ora coa alcuna, ora che olo anez e

negli altri giorni, come ch'era spre l ultimo


a celebrare no a mezzo di,a tpo che i PP.
avevano di gi pranzato,egli non mangiava,
che in Cucina una qualche coettina avan
zata a quelli. Camin empre a piedi, nche

lo al Padre Maero Girolamo Mercurio

Conventuale , per ervizio di cui tOltlv


ucito fuori le mura , ed entrato perla rta
detta Trac, dove ono altiime rupiid
de ra ire in cima duna di quelle con aperto
pcrig io della vitazche per tanto alcuni Mae
.-'v

ir laciato , acci per intiero i conformac


al precritto della Seraca Regola. thali ri

ri re decritti non rralaci mai in qua

ltri Vaaj atterriti dal cao alleivano, e ca

unque rado fo alito,co;i di Guardiano,


come di Segretario, e nalmente di Provin
ciale: Grado da lui pi volte riutato; avve
nache oi dal Reverendimo dellOrdine

le, e funi per riportarlo al bao col minor


periglio i potee 5 ma non abbiogn far al

tro , mentre i vidde ad un tratto ceo gi

enza aperene a dire,chi l'avee cosi,e por


tato , e riportato z onde i f univeral con Aalli nel Ca itolo di Coenza del 1667. vi
-ghiettura,ch'il demonio preago di quello do f portato a orza . Dal che anche i vede la
ivea eer col tempo, l'avee rapito ivi a pre ua umilt non olo nel riuto dell' onoran
eipitarnelo z ma che l'Angiolo uo Cullode ze, ma molto pi nello sbaamento agli e
per la cagion medeima lavee pollo in_ ercizj pi umili del Convento . Non :gli
lirlvo . Altre volte veggendo il uo Maero manc la carit co' uoi Promi , cos den
col capuccio , ( peroche egli veiva per all' tro , come fuori la Religione ,ivi erVendo
ora da cmPliCc Terziario) invogliarocne con ogni amore gl' lnfermi ne loro pi o
aai, e col Maero, e col Padre gridava ov

machevoii biogni , e dagli altri uggiti z e

vente , io voglio il Capaccio-3 ma empre.: quivi cOn limohnare per quei poverelli,qua.
nicgatogli, un eliche piu nera acceo dr vo li non tevano da e medelmi ajurari,pro
lia, e gli t avanti un Padre di venerabili

curan o loro, o dal Convento , o da ricchi

hmo apetto , e lo vei col capuccio . Cos

del ecolo quello era lor neceario . Ma o


addunque vetito, e ritiratoi in caa, veduto pra tutto ii corgeva la ua carit ne Con
da quei della famiglia lo richieiero , chi eionari , acoltando con gran {lemma-u
cesl lavee VCitO , a quali ripoe , che un colpe decaduti 5 il che gli riuciva di om
tal Padre , da lui non conociuto . lndi por
mo travaglio; poiche per il gran credito ac.
tato in Convento, e fatta diligenza di queto quiatoi per tutto, tutti ricorrevano a lui

Tal Padre , non i ritrov 5 onde i f con


ghiettura, che fiati foero , ol Seraco Pa

per tali aari . Ora ,come i detto , ritro


vandoi Provinciale , e nel coro della viita

triarca,o SantAntonio di Padova. Da quei paato in Mena, quivi s' inferm grave
preludj animati quei PP. , come f il tempo _mente travagliato da aCe-rbirmi dolori di
lo vellirono del lor abito , e fatta la profe rottura ;onde ricevuti con gran entimento
ione, lo deinarono in Palermo aud'j dell' li Sagramenti della Chiea , ripos nel Si
umane, e divine lettere orto la diciplina di gnore li 3. Gennaro del 1668. ll uo funera
Maetro Schemrna gran teologo di quel le, come di ogni altro del ecolo , fil uper
tempo ,e ne pree la laurea del magiterio biimo con la muica della Citt , e con un
circa il 162.0. Vie traPP. Conventuali con elegantiima orazionc funebre , e col con
coro di qua tutta la Citt ivi affollatai
la maggior rigidezza foe mai oer-vata ne
glEremi , ed in qualun ue altra Relioione: bagiare, e riverire quel agra Cadavero ,V
i motruoa auleritz onciorache mpre portarne alcuna Reliquiazicche racciaregli
vei poveramente con labito della Religio tutte le vei, re quai ignudo z onde rive
ne al di fuori , e per` otto con un tunichino ito,e portato in Sagreia f epellito col
dilana apra, e per orto a queo cinto di pianto dc uoi Religioi , e di tutti quei P
piu cilicj , ora l uno , ora laltro , ora tutt

poli.

inieme. Portava ne'lombi una cintura di

5.

1X.

ferro di quattro deta larga, nell'altre parti


un cilicio di ferro lavorato a tr punte acu

"7;

Di alcuni Relzgio/r'e'Mnor @Ferm


t di Santa vita . ' Vi-:Piz:

tiime, un altro di ferro latozed altre vol

te caricava di peantiime catene di fer

uno er-iu'? a pennai con e*" '

i ''

ito. Il uo ripoo era brevimo , e empru

o ulla nuda terra ,o vero u d' una tavo

com o oConvento
circa il r dseFrri
o. ual'o
i
di. itico,
conerva?nel
Migri

la, con diotto un capezzale di le no. Il


di pi della notre lo pendeva in hiea.
orando, e contemplando li- Mierj della Vi
e Paione di Crio, di cui per ventirne il

Riformati della Citt di Catanzaro,i f rac`


cordo dalcuni Santi Religioi Olen-anti_ i
quai tutti , e Concirtadini, e contemporan

freddo , quando l? Inverno era pi orrido, . e quali generalmente i crive , che fui-'on
l e81' i metteva in un aperta fenelra mezzo
**W

Religioi di molta penitenza , ed orazionc);


onde

DI ALTRl CONFESORI CAP. IV.


onde dopo il matutino niuno ritornava a _.

dormire in Cella,ma tutti inchiodati nel Co~


ro tiravano la lor orazione no al nuovo
giorno uente . Inomi, le Patrie, ed i ge

lii di gel ` ono , quali ieguono .


I. rat'Elia da Catanzaro u dicepolo del
B. Paolo da Sinopoli , e per la ua virt , e
anta vita molto llimato nella Patria . Si re
e molto famoo nelleercizio della predi
cazione apotolica con frutto incredibilu

dellanime . F il primo Guardiano del u


det ,Convento , celto fra molti dal medei

mo' ato Sinopolitano .Indi eletto Vicario


Provinciale ,ademp il uo minierio con
molta lode di zelo . >Mor`1 in Catanzaro col
concoro della Citt, dolendoi tutti, che di

12.9

nore,ericordevole del vLoto,andatoin.Co-.

enza, ree labito per mano del BJPaolo da


Sinopoli, al quale poi piacque tanto,che el .
prete compagnoz ed andati in Napoli, lo p0-
e otto la diciplina del B. Giacomo della... '
Marca , nella quale etre anni ei , e fu uo i

compagno quai in tutc'i viaggidngolarmen-~`


te allor,che paava nellAquila a conultar.
gli aari della Religione con San Bcrnardi~ no, a cui altres divenuto caro, gli al al
la morte, al trasferimento,ed alla Canoniza ;

zione . Ritornato in Provincia abit per


qualche tempo in S. Lucido a tempo v' era_
Novizio, o 'lcrziario di pi anni S. France-
co di Paola , di cui fu Confeore , e perci
poi molto rettamente eaminaro nel pro-l
ce0,qual fabbric per la ua Canonizazio

gi era morto l'Uomo Santo .


II. Fr Cherubino della nobile Famiglia ne . Ricco dunque di opere buone , ripos
Rocca nella'medema Citt fu gran Teolo nel Si nore li 2.. Febrajo del 15 30., avendo
go,e non minor Predicatore appotolico,m1 ne rz . det , o come il raccordato Iidoro
miglior Penitente,avendo menato la ua vita crive 108.
"
"Ya-;WW
V. m Franceco Cochi u iobild di C a
fr digiuni, cilicj, dicipline, e tuttaltre ma
niere di criiana morticazione . Eercit tanzaro . Era nipote per orella di Antonio,
lucio di Guardiano nel raccordato Con

ed elendo ancor giovinetto ve labito del

vento, edi Vicario Provinciale nella Pro

Zio . Indi dal mcdeimo portato in Napoli

.vincia,quali antamente govern piu colle

per attendere audj della looa, e teolo

empio, che con le parole . Col olo vederi

gia, talmente sapplic in quei, che vie pi

inammava alla virt , s grande era la mo

attee a udj dello pirito , e del canto t'er

_deia del uo volto , la compoizione dell`


uomo eerno, e la gravit del converare.
III., Fr Giovanni Giazzolino da Catan

mo z onde divenuto eminente nella Santit, A

zaro, gran Tcologoz gran Predicatore , pi


volte :Hardiano di queo Convento,ed an

no di fea veniva in S.Maria la Nuova,non _

che Vicario della Provincia,Commiario in

del oavi 1mo canto dedue Religioi Zio, e

Candia, e poi di tutta la terra di promio


ne, e nalmente tr anni Guardiano di Ge

Nipote. Ottenma,quantunque con dicolt,


licenza di partire a Napoli, e venuti in Ca-

rualemmeln vita,e dopo morte oper mol

tanzaro , r'r Franceco fu eletto Vicario

ti miracoli, fra'quali racconta l'illumina


zione duna donna cieca col olo orare nel

Provinciale , e poi la econda volta dopo -la

uo epolcro in Nicaro , ove ripos nel Si~


nore.

IV. Frat Antonio Paparrico da Catanza


ro, di cui anche fanno raccordo con nome;
l libo '_.

di Beato, Paolo Gualtieri (a) nel uo libro

cap.,

,deConfeoriz e enza tal premgativa Iido


ro Tocan0 ~(b) nella vita di S. Franceco di

b Iib. l.
Cao

'7

e enza pari nel canto,sacqui lamore del


R Ferrante primo,il quale perci ogni gior
meno per odere della converazione , che

rande unionez anzi fa egli il primo , che):


avce goduto del titolo di Provinciale-,een
do ati per laddietro i Superiori della ocr
vanza chiamati col olo nome di Vicarj.Ri

trovando adunque ancor Provinciale, ven~


nc detinato Commiario nella Sicilia , ore
incaminato laci di vivere nella terra , per T
eternamente vivere nel Cielo lanno 152.3. i
VI. Fr Pietro Abate Catanzaree veli*

z to dalla Citt di Catanzaro il uo


Marchee di Corrone , vi ritorn

labito per mano del udetto Frat Antonio ,

_' _ `nre galee , e dato a terra a tempo,


g L "gente vera cea apao, f preu

quale accompagnava con un baiimo Rm;

ra di io-perone , fr le quali f un Maero

e fu Religioo di maraviglioa ainenza; ,

timento di e medeimo 5 dndera ol-ito dire, .~

di cu01a con alcuni uoi colari, del cui nu- - che per uo conto li Frati tutto giorno per
mero era FratAntonio. Intanto il Marchee

devano il pane. F Guardiano in Catanzaro,

f intendere alla Citt, 0 che ella i renda :lll ove parimente mor , qual vie antamente,
la ua ubbidienzaz o chegli darebbe la mor

ed ebbe nel funerale il concoro di tutta la 5

te alli gi prei . F accettato que ultimo

Citt, ,s grande nera la ima della ua virt. v

partitoze mentre con i ietata morte mar

VII. Pr Nicol, detto volgarmente c'on

forme alluo di quei tempi Fr Cola dellav


` prender labito fra gli Oervanti,e cam
Famiglia deNegri da Catanzaro, eercit
Pava dal periglio. F eandito, perche een
con gran frurto delle anime l ocio della.
dfii buon carattere nello crivere, e perciv _ predicazione appoolica.Abit per lo pi in
piaccioto al General delle .Gale-re , quelli Taverna , ove finalmente mor con gran fa .

Fila quella gente , PratAntonio f voro

chieejerlui al Marchee -in grazia la Vita,

ma di Santit, e fu onorato dal Signore con

elotccnne Diciolto daervizj di quel Si

la gloria di alquanti miracoli vaniti per ,~


R

ilcar

*b.--_

:-.

'CAL ADRIA LSA'NT A ILIQZR Q I."


- ifcar'ezza di Scrittore 5 enon cendoanco- i Coco , ,e Apreel'abito in Coenza . Andti
" .ra _compiutala Chiea ,fu ~potoindepoito .in Gerualemme vi i tr anni empre o
_nella Chiea di S. Catarina.
.nella .contemplazione deMierj `operati ivi
V111. Fr Franceco della medeima Fa ,dal Salvatore , accompagnando la medita'v _
; miglia deNegri , e Cittadino parimente Ca zione nonolo con le lagrime ,ma col ani'
; tanza; ee,Nipote di Fr Nicolj gran Teo gue, tratto dalle ue vene .a folla di vivi a
logo,e,Predicatore appoolicozonde col uo
elli . Ritornare in Calabria f Guardiano
i frutto operavaDio mirabili frutti nellani in Coenza, poi in Tropea ,.ove moricon
z me .Actiompagnava la predicazione con Je gran fama di Santit .
`
~ proprie virti, e pecialmente con l'aincnza,
X111. Frat'Agazio da Catanzaro futReli
ligioo .di emplariiima converazione,co
qual embrava inimitabile . Non fu vedu
to mai lare in ozio, applicato empre, o nel s compolo di perona , e ponderato nelle.),
Coro, e Chiea , cantando glucj divini , e parole , che tutti partivan da lui conolati ,
contemplando i Divini Mierj , omanual con deiderio di rivederlo altre volte . F
mente faticandoi negli aari del Convento. molti anni Guardiano nella Patria, ingolar
Mori orando in Policaro con gran fama.
mente dopo la morte del Coco., .0ltuit0
1X. Fr Damiano Perricciuolo da Catan per tirareavanti la fabbrica . Ripos nel Sis
zaro u eminente Teologo,e Predicatore di gnore nella Citt di S. Marco,eendoGuar
primo grado in quella ,ua et , e tanto pi ,diano,laciando
apoeri ungratimo Odo
re delle ue virti.
ammirabile,quanto pi ricontrava la dottri
na con la .Santit. Tratto dal deiderio di vi
XIV. FrGiacomo la Rua Catanzaree
vere nacoto agli tocchi .del mondo parti da vie con grandeemplarit di vita . Tutto il
Calabria,c e ne fuggi in l\`apolipve appena tempo , quale gli era permeo, lo pendeva
l arrivato per quello era la fama accreditata ne'Confeonarj , acoltando le .confeioni
dalla virt, oltre pas in Capoa,e quivi to
di tottienza parzialit , anzi pi volentieri
iocoverto, e per lungo tempo trattenuto
acoltava le confeioni della gente pi mi
i, teneramente 'amaro da quella nobilt, per nu'ta . Ebbe il governo di molti luo hi, qua
fuggirne gli applani, u gi in Nola,ma e la li ree con .notabili eempi di carit , e zelo
medeima incontratura., or`1 nalmente nel di oervanza .religioa . Mor .in Nicaro
la udetta Citt,concorrendo al uo funera- l lantamente .

le aollata lagente ,cercando tutti portar i


XV. FratAgoino da Catanzaro , een
' eco alcunareliquia di lui .
do in et alquanto provetta vell l abito, _e
.X. _Pr Lorenz _Durante della Rocca_ quantunque di i che mediocre letteratura,
Felluca veli l abito tra Conventuali , ove riut deer acerdorc , dicendo , che tal
i avendo ~atteo allo tudio delle agre lettere era ato il uo Seraeo Padre. Era nel cm_

divenne celebre teologo di quelle I." . . Tratto


dal deiderio di maggior perfezione , pas

tra gli Oervanti con ntiovo ilituto di re


ligioo vivere troppo auero . Non dormi
va che poche ore ,la notte , e sula nuda ter

lo per profeione Ceruieo , onde tutto i

conagr al ervizio deglinfermi, s Frati,s`r


ecolari zcrvendoli con tanta carit , come
e fiati foero uoi rettimi congionti .`
Richieto della cagione di tanto aetto , ri

ra: non mangi mai carne , ma o legumi, ed

pondea, chegli medicava le piaghe di_ Gie

Lbc mal condite: tanto compoo nel di fuo

ri, che innamorava tutti alla virt .Eendo

s Crito , apertegli dalla ua carit perv ri


ct ,ntro de propri peccati . Mori in Catan

andato a predicare in Gallipoli (gi ch' era

zaro con ottima fama di virtuoo .

'

in quello miniierio eminentiimo),ed aven- ~ XVI. FrRiolo


i
da Catanzaro Laico, ma
do travagliato il corpo non meno con apre per umilt, avendo avuto r altro ucien
te letteratura al Sacerdozio . Fu daprima
dicazione y, che con _la morticazione , sin
` ferm gravemente, vnella qual infermit` ree vita, tanto che , o digiunando , o vigilando,
10 pirito al .uo Creatore, laciando grand o diciplinandoli recava maraviglia , come
uomo di carne poree reere a quelle au
opinione della ua virt .

XI. m Giacomo Raniero da Catanzaro lerit . P Superiore in Catanzaro , ma non


Predicarore di antima vita , _f pi volte tralaci gli uffici di Laico , ingolarmente-v`
Guardiano nella udetta Citt, amato gene~ quello della cerca ;onde s acqui il nome

ralmente da tutti per ~la ua virt, onde la

del pi Santo Frate Laico della Religione .

veano in luogo di commune Padre. Mori in

,Era s`i grande il credito, qual della ua vir


queto ConVento: ed ebbe opra il uo fere t aveano i popoli, che li giorni deinati al-A
talinel
pianti,
comedella
e ato
_foe
Venerd
~le ccrche l'apettavano , come e doveero
tro
Santo
ermone
morte
di ilCrito
.
ricevere l'uno degli Ap ooli .4
'in Ca-,
tanzaro con maraviglioo conc '_ ' _gen
X11. Pr Franceco Guarniero da Catan
zaro profes la Seraca Regola traPP.Con _te .
ventuali, e riuc grandOratore, gran Cano-'
XVII. Fr Bonaventura da Caabuona;

m, Muico , e Confeare. Portato da pi

Laico ori in ogni genere di virt religioa.4

fervore di pirito f paaggio aPP.dell`O


ervanza, eendo Provinciale Fr Franceco

rinuamente in Chiea . And empre cinto di

Non volle Cella a uo uo, albergando con-,

cate-

'Pt 2

**W .-

DI ALTRI CONFESSORI CAP.IV.

Zl

catene, e copiedi calziz che pertanto ne ve


niva cognominato volgarmente lo calzo .
Nel nowziato del Convento di Coenza en
trati per divina permione alcuni piriti,
mettevano gran timore a quei giovani,mol
ti dequali parendo loro non poter pi o
frire quel travaglio, erano in peniero di ab
bandonar la Religione z poiche,oltre agli al

tuttiz nientemeno-s' inne olido ; 'e cemo


per pi meglio converare con Crio. Ave
rebbono Voluto licenziarlo quei Padri per la

tri rapazzi, facevano veduta di crollar lu

te coe z per il che Veniva richieo da per


one qualicatez ma dubitandoi molto del

mura con aperto periglio di rimaner epelli~


ti utto alle ovraanti rovine . ll SuPetiore
del luogo chiamato a e Fr Bonaventura_
gli ordin,che provedee al biogno . V'an
d egli una nette, ed epoio st dun altari
no quel Croceo, qual di continuo porta
va nel petto fra due candele accee , l poe
avanti a quello ad orare. Come tocc il uo
no delle cinque ore fil aalito da molti de
moni, cercando di oogarlo; travaglio, che
gli f replicato la econda volta ad ore due
di mattina .Fatto giorno l ent una tan.
coa di tremuoto,molto pi era dell altre;
ma c li ridendone die al Maero , che av

via e iuoi Novizj, che pi non temano z e


che per l'avvenirc non entiranno altra mo
leia, come gi avvenne . Ritrovandoir nel

I la Speziaria del medclmo Conventopve an:


cora 1 ritrovava un Turco,ed introdotto

ragionamento della verit della criiana Fe


ide, egli in ua comprobazione pigliata da-un
bragiero ivi preente alcuni carboni accei
per un pezzo li volt , e rivolt nelle mani,
indi e li gett nel petto, come e fotero a
te frechime roe . L'anno 165 6. attacca
cai la pelle in Coenza divorava molta gen
te :Antonio Tango Vicario Generale della
Citt , chiamato a e il Servo del Signore ,
l impoe , che a cald occhi upplicae la.;
erginc della Concezzione a pr`o di quel

comune biOgno: A cui egli : Che poo far


io,mi0 Signore, e il F igliuolo molto adi
rato co Peccatori 2 Finalmente alla preenza
del medeimo con publica oerta oeri e
medeimo alla morte,purche la Vergine im
etri il perdono alla Citt , con liberarla.;
dalla ragge . Ritornato in Convento , aa

lito dalla pelle ripos nel Signore li 2.8. di


Luglio del :6 7., avendo prima fatto inten
dere alla Citt ,che per rimaner libera da
quel travaglio rinuovi il voto gi` fatto alla
Concczzione: Cos co 7 vvenne, poiche ri
cfermato il voro li :Rullo too ces la

ua creduta olidezza 5 ma per riconocen

dola pi t00 di edicazione , che di can


dalo , il ritennero applicato al minicro di
trar li mantici all ulo degli Organi .Artic
chito dcl lume della profezia predie mol
la ua emplicit, ebbe ordine dal Provin
ciale di non prattieare con ecolari , ingo
larmente con Signore in Chiea . Il uo cibo
era parcimo 5 poiche non pigliava porzio
ne a parte , non dal Refettorio , non dalla.,
cucina, contento olo di quello retava a'
Chierici , e Laici nella econda tavola . Fi

nalmente eendo danni 6z., trentaei de


quali ne avea peo nel ervire la Religio
ne , ree il uo pirito al Signore nel udetto
Convento di Palermo a 17. Novembre' del
1665. Mori di notte tempo , enza eerne)
potuta penetrar la nuova al difuori z cluan
dp ecco la mattina per tempo un immena moltitudine dell uno , e dell' altro eo per
riverire il cadaveroz tutti acclamandolo per
antoz N manc il Signore delle ue mara
viglie per lautentica della antit del uo
Sei-vos Concioiache col uo tatto illumintv
un cieco, raddrizz un zoppo, che pOt ca-l

minare enza l ajuto


delle anchelle
, e .li|\
.
.
.

bero` un ,.indemontato.MaraViglre,che chia

marono addoo piu frequenza di popolo-3

anche della nobilt maggiore , no l Arci


vecovo medeimo, il quale' accorivi riveri
il agro corpo, ed ordin, che foe epelli

to a parte dentro una cacia di noce . Il uo


ritratto li vede nel Ch ioro con a pi quelto l

Epitao . r

Francim Micita Calaber Tertariur 0r


dinis Miriam-n de Obervantia , ultus pro
Cbrio , quoad 'uixit , magna Populi frequen

tia ad cjus funur connante. Obii: in Conve nm


&Mari-s daga-[0mm .Panormi . Anno Domini

1665. die r7. Novembris ettari: annorum 63.


Religioni: 36.

zia_

Di ala-1m' Religiqz' Frati Mail/:i di


~

Santa Vita .

pete ze e nc f publica manifeto dal me


denmo Vicario', dato in iampa in Coenza
per Gio: Battita Mojo l anno medeimo

I. F Ra quelli, iquali primi veitirono l'a


bito di queta Santa Religione fu Fr

. . ,
Franceco , detto volgarmente:

Fiorentino da Paola , decritto da Cronii

Micita , nativo di Favelloni , Villaggio di

del medeimo Ordine per Religioo di vita


innocente involta fra le pine di una mira*
bile penitenza. Cos Santo,che merit di ve
dere il Santo Padre alzato da terra eigomi

16.SXVIII.
7.

Briatico ervi per qualche tempo Silvetro


Swapani in Monteleonezindi portatoi nel
ti, immobile, e fuori da cni.
la Citt di Palermo ve l Abito di Terzia
I_I. Angiolo dalla Saracena u gliuolo del
rio nel Monatlerio di S.Maria degli Angioli
deFrari Oervanti. Ed avvegnache di moi-t medeimo Santo Patriarca, n dillomigliante
i ta olerzia nel pratticare, e converare con nella antit di Fra Fiorentino , raccontan

z
A

A dol
**M-"P ' '

.n.

132

cLABRtA SANTA LIBR o i.

doi di lui ci , che dellaltro i critto di


opra .

Idoro Tacam *vita di &Fi-ante co.


Ill. Giovanni Cadurio d alla Rocca Ber
narda. Era queii un giovane di chiara naci:
ta in quella Terra, e beneante di facolta

temporali, rca lacivo. Acceo nell amore di


una giovinara di nobil parentado , perche

mentini Vicario Appoolico nellaltro poco


dicoo , ma meno frequentato di S. Mari-'i
del Giardino . uivi oltre la olitudine del
luogo, qual per cominciava a frequentarii,
eppero ritrovar maniera di pi ri oroo e
queroz e u, che chiue le porte i erviva
no d'una ruota a omiglianza di Suore , per
i dar le ripote a chi le chiedeva,o per coni

queta data in marito ad un uo pari'iu Coen

gllc), o per interceonei dalla quale ancora

za , le convenne partire per conduri in caa


dello poo, la egu Giovanni aguia di un
Toro z tratto dalla veemenza dellamore:.
Dovea,'e l una, e l' altro paare per d'avan
ti il Convento di Spezzano, ove allora i-ri
trovava S.Franccco .Iddio l compiacque.:
di provedere a quel diordine,come gi pro
vide col eouente avvenimento . Rivel .al

ricevevano da'medeimi le coe neceario]


Pcr il Vivere - Non mangi Gioaat mai in
tempo alcuno carne , o altro cibo aquale z
mai us orte alcuna di mineira: ra adun
que l ordinario cibo pane,ed acqua con qual
che erba, o fruttozma di olo pane, ed acqua
enza erbe , o frutti in tutte le quareime di

ua particolar divozione , quali erano le co

Santo il diordinato aetto del giovane, on

iumate dal Seraeo Patriarca S. Franceco 5

d egli due ore avanti,che paae da li,chia~

e enza cibo di orte alcuna tutt i Venerd,

mato a e il Portolano del Convento , gli

e Sabbati dellanno.Eendoi tal volta infer


mato, ebbe ordine dal uo Confeore Ale

die, che di breve era per quivi pare una


donna, qualandava a marito; e che poco ap
preo era per eguire un giovane, anco dal
viaggio, il quale arebbe entrato in Convert
to a rinrccari: gli dae del'l acqua, ma er

rate le porte , non gli permettee l;ueita_


enza ua aputa . Pas la compagnia colla..
poa, egu Giovanni, al quale dato da be
re, nieg poi l ucita. Strepitava egli, cee;
il Santo, ilquale pree ad avvertirlo dell in
ganno . Non i arrendeva il cieco z onde i

venne a miracoli. Toccogli il Sarno lorec


chio detro , da cui too sbocc un verme

andro Ferrari della Compagnia z di Clbui

con cibi paquali, eccettuata la carne , come


gli per qualche tempo ubbidi . lntco ci da
certa Signora ua divota , e sbagliando nella'g
qualit della dipenza , come e tata foo]
per qualunque cibo paquale , gli mand un
pignatino con carne benacconcio . Mangi
egli della minera, e orpreo da una era.

tentazione di gola , voleva per anche man


giar della carnezma too ritrattoi dal man

giar, eluna, e laltra, i vidde trapiedi , e di


otto alle falde dell'abito ucir un' uccello

roo,peloo,lungo un piede. Inorridi il gio

com: nottolaz cio il demonio fugato,e vin

vane , tanto che fatto accorto dell erroru,

to . Cingeva le carni con due groe catene,


e con la terza al peo di rocola due, peuden~
tegli dal collo per divozione di S. Leonar'

opplic dal Santo il uo abitolu ricevuto,


e vre vita cotanto anta , che il Santo Pa
triarca e lo pree compagno nell andata di
Francia, da cui ritornato,dopo una Vita mol~
to innocente,ripos nel Signore nel Conven
vento di Paterno lanno 1514.

do. Non dormiva, che tr ore la nottc,e mai

di giorno-3 il di pi del tempo lo Pendeva.


in orazione ovocale, o mentale, nella quale
peo veniva rapito in etaized in altri eer

cizi di inortiteazione , fra li quali erano le.:


IV. Gioaatto da Gimigliano nacque) giornali dicipline, no allo pargimento del
circa il 1580., e vie per qualche tempo di angue. Fuggiva ,quanto glijera poibile non
olo il pratticare,ma anche il vedere donne,
olutamente: tocco nalmente da Dio , e la
ciato quanto avea, veito da Eremita and foero di qualunque grado, alle quali (e ta
nella Ritonda in Bailicata da un uo Zio lora veniva coretto da neceit inevita
bile ) non parlava , che per frappoa pero
materno, chivi equetrato dal ecolo mena
va vita angelica, e i; gli di dicepolo nello na 5 dicendo aper molto bene il grave dan
pirito . Ma perche il vivere di quco uo no , qualrecava al genere umano la loro fa
`Zio era pi perfetto, che aulero : egli ap
migliarit . E nulla di meno per equelart
preone quanto gli foe baiante , i ritir allintutto da quc impegni , abbandonato
nell Eremitorio di S.Nicol detto da Cag queto Eremitorio , e ne fuggi col uo rac
. 'giano non lungi dalla ua Patria, per dari cordato compagno nelle montagne opra..
con piu franchezza alla penitenzazeendoe
Taverna intorno a S.Maria detta di Pelica,
gli dato per compagno un altro Giovane) ove non avendo , n volendo luogo fermo,
,della medeima Terra con nome di Er?! Mar
poterono per qualche tempo: ari nacoti;
co. Vicro quei due in molta auerit di e non ol qualche volta cacciandol. a guia
vita in queto luogo, dal quale poi, per fug
di fuggitivi nel vicino Villaggio dell' Albi,
gire i concori della cnte,la quale tratta da per qualche neceario al vivere. All ultimo
quel religioo vivereoro cra peo opra.), ubodorata la lor antit da quei popoli, co
fuggirono all Eremitorio otto la Citt di minciarono a trari li concori, tanto pi pe*
Catanzaro detto S. Aloe , da cui parimente a riglioi, qua-ito meno difei dalle mura . Che '
capo di due mei vennero traportati dal Cle non machinava contro Giooatto [inf-*moi
Jdoro Tocana 'vita di S.Fnat-1p..

Stall

-..

DI ALTRI CONFESSORI CAP. WT


Stando egli una tal norte in orazione gli

133
nerabile proceionez per altro tutto com

comparve il demanio `1n forma di belliima

poo, frammechiato, ora con uomini , ora

giovane , la quale da prima ngendoi per

donna marrita fra quelle campagnez indi

con le donne . Per il che fatti opra di loro,


e opettando di qualche inganno,e pi chia

prea l' occaione cominci a provocarlo ad

ramente aiti dal lume divino, riolero

atti carnali cos, che core ad abbracciarloz


vino aiuto, ne rimae vincitore 5 quindi in

di non eguirlo . facea le ue cue il credu


to uomo, e con eloquenza maraviglioa di
uadeva il ritorno; ma che pot fare E Rav

rendimento di grazie impugnato un agel~


lo volea diciplinari , ma il malvagio reo
immobile il uo braccio, non gli permetteva

co rivolgendoi per vedere il Vecchio , non


viddero coa alcuna, onde accorero , che

egli nientemeno chiamando opra di e il di

altro . Chiam per tanto di nuovo opra di

e il divino ajuto,ed ebbe la graziaz concio

tache dicioltoegli il braccxo pot agel


lart mo allo pargimento del angue . Con
fuo il tentatore, n apendo come altrimen
ti vendicari preolo per lo braccio ,il olle

v quanto pot in aria, indi fattolo a preci


pizio cadere, pretee d ucciderloz avvegna

che per la divina grazia la caduta riuc


enza leione alcuna. Sopravenuta Paqua , c
` ritornati nel lor antico Eremitorio , e per

ci incalzandoli con pi frequenza la gen


te, preero a upplicare Dio , che lor mo
rae qualche maniera di vivere,c pi quie
ta, e pi icura, ed era il lor pi ardente de

derio, che in quella vita di ua natura di


ciolta ortiero qualche capo, orto la cui
ubbidienza poteero , e con lode , e con 1

'curezza attendere alla perfezione . Ed ecco

volero il pi gli Eremiti, quali d indi apo


tutta cra ata opera dell'Inferno. Cos adun
que divenuti pi aggi riolero di ritirart
otto all ubbidienza di alcuna approvata.;
Religione , e tanto eeguirono , paato Fr
Marco tra i Capuccini col nome di Atanaio,
e Pr Gioafatto col nome medeimo traMi
nimi, correndo l' anno 47. della vita di' que
i, e 1627. del Mondo redento , ln qttea
Religione continu la maniera del vivere)

tanto quanto gli veniva' permeo dall oer


vanza de propri iiatutiz e 1 vidde dal cao
eguente . Camminando talora dall' un luo
go allaltro i abbatt in alcuni Banditi,qua
li avendogli tolto quanto avea di opra , ol
tre pi paando nel agrilegio, vollero l`p0-`
gliarlo della camicia. Ma in vece di camicia
non ritrovando, che catene, e cilicj , perci

atterriti da quella veduta , e timandolo un


gran Santo, e gli buttarono a piedi , chica

dendogli perdono. Vie il Servo del Signo


a capo di giorni quindeci un Vecchio canu
to, d apetto venerando , il quale leCltltO ~ re fra quei Religioi anni quindeci in mol
fra di loro venne ricevuto come e tato ta lode, c poi mor antamente nel Conven
foe un Angiolo. Ammeo adunque per ter to di Catanzaro l anno 1643. col concoro
zo le prime parole dopo laltre di religioi di molta gente , la quale a gara gli trapp
complimenti, furono in peruader loro , che

dal capo li capelli, e gli racci le vci,por

laciato quel luogo,ove i perigli erano tanto

tandoele,come reli uie prezioe.

manifeti, ne cercae-ro un altro, quanto me

no frequentato, tanto pi icuro. Tocchi gli


Eremiti in ci,dove piu inchinavano,ima~
rono gli avvii, come dicei dal Cielo, refo
cillarono il Vecchio , imato tanco dal
viaggio; indi aegnatogli un camerino per
il ripoo per alcune tlure l oervavano a
minutoz e cos oervandolo , viddero , che

appena da loro licenziatolo , buttate via le.;


veti pree ad apramente diciplinari , o
ervandolo di vantaggio legato tutto con fu
ni , e catene z onde vie pi confermandoi
nel formato concetto di antit ,' non cea

vano di ringraziarne la liberalita del Signo


re.Come` adunque fu gior `,._partirono u
bito per tirare alle diegnate montagne,ove,
dicea egli, aper luogo opportunimo alla
penitenza; ed arrivarono z correndo il Mer
cordi, Vigilia del Corpus Domini, in Gimi
gliano. Voleva il Vecchio tirar avanti, ma

eglino lo priegarono , ch eendo la mattina


eguente la olennit del Santmo , icon
tenta farli ~prendere la Sagra Comlnuno
ne. Conent l'altroz ma intanto oervatorio,
ch egli n i confes, n 1 rior Col cibo

V. Franceco di aola Laico , Religioo i


illuriimo di quello ecolo,di cuiper ade i
o non mi ovviene altro della ua penitente
vita, e non che per anni 2.5.port opra una
groa catena di libre quaranta . Dopo laver.
riempito con le ue virtu la Calabria , la Si

cilia, e la Spagna ripos antamente in Na.


poli li 2.1. Aprile del 1629. , eendo d anni
80. Furono s grandi li concori , che morti
gran Signpri , e Signore con la vanguardia
deSpagnuoli , e 'ledechi non poterono
aprire il pao a venerare il uo Cadaveroztut
to che foe ato quattro giorni enza epol
tura . Da una piaga nella gamba uc molto
angue,
poterono
riempirene
garane onde
. Gli furono
racciate
le veti,alcune
qualiv
applicate a divere infermit Operatono al
cune maraviglie . L anno medeimo del 2.9.
eendo il Santo Patriarca ricevuto in Pa

drone da quea Citt, i di motivo di or


mari il eguente componimento in lode d
amendue li Francechi .
~
.D. Francijcus- e Paula

Sobolem alxcmm Franceca)


a
Ex
PatriaSici/ia,
atri-uit
,
utnivta eadcm
in Calabria,
e?" Hzmnia

degli Angioliz Anzi che n con eo loro,n ~

i in compagnia del Clero accompagn la Ve

Mars Neapoli rcdddit illuriorem .


Ir'

CALAB RIA SANTA LIBRO r.


134
Giulio Ce. Capac._lb. della Padronanza di all'amor della Compagnia , ch'era olito di
re: Voler perdere volentieri un deto, purche
S. Franceco . fb[.6r.
apee di certo , dover morire in quella.. z
Idoro Tocano 'vita' di S. Franc.lib.p.c.5.
V1. Giovanni da Tropea , di cui non m quindi per il dono della pereveranza ogni
di prendeva Avvocato un Santo degli occor
occorre nora la ua vita ditea per ammi
rarne il tenore : uco s ch'egli nellalbero
renti alla giornata.Non i poe mai alla men
di ila Religione l decrive , miracnls clara:. a enza morticar il eno , mettendo em
VII. Antonio da Crucoli , da che vel
pre da parte quella coa , la qual veniva ii
labito de`Minimi mai f veduto converare ` mata la migliore, e di pi odisfacimento.
con alcuno, e non quanto permetteva la ne F gran moira dubbidienza cieca in coe
ceit z onde pas il vivere in continuo i
aatto impobili.0eo non l lament mai:
lenzio, ed orazionc ze pi dOgn altro se ripreo non i difee. F molto inchinato al~
ercitava nella meditaziOne dequattro No
l'orazione,quale accompagnava con un pro~
vimi; tanto che merit d eer chiamato: uvio di abbondanti lagrime; dono, chil e
Novimorum jPeculrztor aduur.
guiva anche nella mena alludir della lezio
VllI. Bartolomeo da Paterno alle aprez
ne pirituale, ma opra tutto nel prender la
ze della ua Religione vi aggiune il digiu
Sagra Communione . F molto illuminato
nar quai continuo in pane , e ed acqua , il da Dio , e ovvente viitato dagli Angioli ,
aggellarl diece volte al giorno , il dormir dalla Vergine, da Crito. Ebbe alcune rive
ul nudo terreno 5 ed il oerir enza mai ri
lazioni, ed apparizioni, quali poe in icrit
entiri qualunque ingiuria, che gli venie to per ordine deSuperiori, e C0nfeori,og
fatta . Sacquio per tante aprezzc uate al gidi i conervano in uel Collegio . Una.,
uo corpo , l elogio: Coi-pori: achritatepm
volta gli comparve il demonio , cercando d'
czpnus .
aogarlo, ma egli i difee coll orazionel
ercit trentanni l ucio di Compagno del i
5.

XI.

Maero de Novizj , quali precedendo coll"


eempio, l iiruiva con tanta dolcezza , che

Di alcuni Santi Religiqz delle}


Compagnia.
I. S Ertorio Caputi Coentino di Paterno
f l'uno de'pi perfetti Religioi della Compagnia , quali foero oriti in;
quello ecolo . Tcnne del continuo ~eer
citato il uo corpo in ogni maniera di morti
cazionez concioiache il diciplin a due;
volte il giorno,lo renne tretto con continuo

a lib. 2.
de SS. di
Calab

a tutta penna pu criveri per l uno de pi


benemeriti di quella Provincia. F pruova
to dal Signore col fuoco dacerbiimi do
lori, ne quali anato ripos nel Signore in
Meina a 3 r. Decembre del 1630. avendone

85.det, e 5-2. di Religione: tutto ci


tratto da Placido Samperi (b) nella ua Ico
b lib- a.

nologia .

Ill. Antonino Schipano nobile di Taver


na peditoi da liudj dell umanit u man

cilicio , e lafie con digiuno quai perpe


tuo. F lunga dimora nella Citt dell Aqui
la, nella quale, ed in altri luoghi all intorno
ilitu molte opere di piet , ordinate tutte
alla alute dellanime , nel zelo delle quali i
vide empre anelante . Mor nella udcttip
Citt li t r. Settembre del 1608. con fama di

corche giovinetto , occup onorato luogo

molta virt. F raccordo di lui Paolo Gual

di Vecchio . Era gi all' anno trenteimo di

dato in Napoli ad apprender_ gli altri pi


gravi delle leggi , quali comp dOttorando
con molta ua gloria . Eendoin piaciuta.,
non meno la profeione , che la Citt , le i

cele l una per eercizio , e l' altra per l'


abitazione; onde datoi all Avvocazione an

tieri (a), ed alcuni altri.


ua vita, quando ipirato dal Padre de lumi,
II. Marcello Scaglione nacque .in Calan~ abbandonato il Mondo , veii l abito della.,
na da parenti nobili. Eendo ancor nel eco Compagnia. Rioluzione, ch'eendo fatta in
lo vidde nel Cielo un raggio lucidimo fra unet matura , laccompagn con una vita
due ocuri, dalla qual veduta atterrito , al * lodevoliimazche per tanto lanno nono del
punto medeimo riole vetir l'abito della.; uo abito venne detinato all Indie . uivi
Compagnia, come gi f in Meina,e quan
egli da principio f applicato alla lettura de'
tunque abile per ogni talento al Sacerdozio, Canoni, conforme alla profeione del eco
cele per lo ato umile deEratelli laici. lo,e vi conum lo azio danni quatrorde
Ritrovandoi ancora nellanno della proba
ci . Dalla lettura pa s, alla Prelarura , e f
zione fu aalito druna erirma tentazione ei anni Rettore in Cocino , tr Prepoito di
di carne, la quale avendo uperato con gran Goa, ed ultimamente Provinciale, quantun

vittoria, i merit dal Signore , che mai pi

que, marrita per irada la patente,non l' ab

in tutto il coro di ua vita fule travagliato


da omiglianti penieri . Talmente i tacc
dal ecolo, che mai pi volle vedere amici,

sapplic allaiuto di quella criianit per

0 parenti, o leggere loro lettere , ed in tren

tadue anni una ola volta chiee licenza al


Superiore ducir uora . Tanto aczzionato

bia eercitato . Disbrigato dalle prelature


altri quattordeci anni con tanto frutto , con
quanto ogn altro di quell' Itituto-3 Cencio
iiachc eendo grandemente accetto ad ogni
maniera di perone, Vice-Re, Prelati, Cava
lieri,

-\`

"...n-,

"L

e digit
ol-395.

QI_ ALTRI CiOlF-SSORl CAL iz,

Veniva con ci a uperare: t al voto replicato daGenitori di trarene


lieti, alla
dicolt er altro inuperabili, con s`1 gran fuori, e cele per ua abitazione perpetua
rapazzo ella ua vita, eh'ebbe a dire , che la Com agnia . Veiiito dunque l abito di
in tuffi quei 54. anni mai odisfece al uo queo lagro lituto'accompagn con tan
corpo , empre poco men ch'oppreo dalla_ ta virt, che divenne, luno de 'lumi maggio

fame, e dal onno . Si ritrov preente alla.; ri , che l` aveero illurato. Si accee tanto
conquia di C0lano,e nel conitto, dove pe

iv

dell amor di Dio , che qualche volta enza

ritono molti Portughei, core anch'egli pe penarvi , confes ,che non poreva com
ricolo della vita. P bens preo,e _pogliato prenderi , non da uomini, non da Angioli .
del uo povero abito, quindi pi volte con Are empre del martirio , che per tanto re:
-dotto per agricare avanti i loro Pagordi; plicatamente chiee la miione dell Indie;
ma tanto manc, che commettee lidolatro ma non potendola ottenere , per entirne al
acrilegio , ch anzi con intrepidezza degna meno una qualche particella, tenne empre
d'un Religioo della Compagnia riprende nacoo un uo di an ue, che nojoamen
va gli Eiortatori a quella empier . ll rine te il travagliava , ed e endogli pi d` una,
gato R di Candia, che molto ben conoce
volta il biogno del fuoco, e del trari il an
va la ua virtu, ordin, chei fue rilaciato

gue, lo f empre enzapparecchio,dicendo,

libero , e gli cambi il martirio con una o


lenne ambaciaria al Colombo. Conumaro
nalmente dalle lunghe fatiche ripos nel

che tanto i conveniva a chi chiedeva per

Signore 117; Decembre del 16 . . avendo


" ne 76. det, e 46. di Religione.
1V. Evangelia de Gatti della Citt di

Marturano fu inigne allievo di quelitu


rozedegno da regrltrarene ifatti in un groo

angue, ma-di travagli domeici , iitu una


Congregazione di Chierici con tanta aue
rit, che embrava un vivo eemplare della
vita appotolicaz e come e ci non baae,

volume; quantunque per ora non mi i rap

come con verit non baava all' ardenti

preenti, che in compendio la ua vita. Vi


e dunque nel ecolo con molta purit di cor
po,e teneriitno nella divozione della Ver

cando a Monache, a Conirvatorj Galere,

gine :, onde i merit , chella viibile appa

rendogli l'invitae alla Compagnia _. Preo


dunque quelnituto attee a morticar e

medcimo con maniere inimitabili z perilChe


infermato a lunghi, e moltiplicati morbi, li
-oenne con ammirabile pazienza.ln lui an
davano del pari la contin ua elevazione di

mo uo irito, s' allarg ai di fuori, predi


a Carceri, ad Arenali: Frequent li Suppor
tici, non tralacili capi rade,perche ogni
orte di genre ammaerae , e tanto li cor
geva ardere ininvit
adempiero,
queiReligioi
deideri,d'altri
che perche
Ordini,
tenne ollecitati con particolari lettere i Ve ,
covi del Regno, ed anche ne crie in R07

ma al Pa a . Sovvente pigliava le .Miioni

mente,chera altiima,e lo sbasamento del

fuoridi glapoli, correndo Terrc,e Villag

la ua virt , chera profondimo . F dal

gi, punto non atterrito da iniri ,incontri ,


uali e gli attraveravano, no a romper
icgli le gambe, ed epori ad altri perigli. E
talvolta con le gambe infrante , cendeva.,
portato in mano alla Congregazmne , .OVC
'quantunque per altro umile di vocegagiona

Cielo favorito col dono de miracoli , e con

,molte viite famigliari di Crito, della Ver_


inc , e del uo Angiolo Cuode . Mor in
iiapoli a I4. Decembre del 164.2..

V. Franceco Pavone Catanzareefu egli,


anche prima d'eer concepito,COn vorocon
..agrato da Genitori a Dio 5 che poi ricon
` erm la madre, mentre il partoriva , come:
in ringraziamento di non averle recato mo
leia alcuna, portandolo nel eno,anzi om
mo piacere ,tantoche imava di portar ile
eno un Paradio; ed era olita dire, che pi
d'una volta lavea entito or vagire , or par
lare nel medeimo ventre. N minori furono
le maraviglie dopo daverlo dato alla lucca
concioiache non era coro un quarto dora
dal parto,che piegate le ginocchine,ed alzati
li occhi al Cielo con le mani gionte fu o

_denti- pioggie,perche non glimpcdieroe

` rvato,come e ringraziarvole e la Maea

ercizio . Nel agricio dellAltare era fer_

Divina . Venuto alla fanciullez a, altri non

ventimo, .talmwezche non porendo cele

erano li uoi rrattenimenti , che la fabrica.


d`Airarini,e Chieiole,eercizj ne uali con

amor di Dio la morte . Comprea per la..


volont di Dio, che non l'avea deinato all
Indie, ma allItalia, a patire non martirio di

umavatutto quel tempo,qual gli o ravan


zava dalle cuole . Oltrepaato allet cono
cendo cer molto ingannevole il mondo, e

vaconranto ardore , che embravano tre

marne le mura. Stando in fermo a letto por


t al lume della fede un Giudea rif-celebra
to nome , qual convine in aperta diputa ,e .i ~
di quelli , quali acoltato lavevano in Filo .
oa, e che poi erano _rimai obli ati al uo

.2*

merito, pi di eanta ne veti co abito di v


varj Inituti regolari.Mai fu vcduro arreta-l* *
_to di quiee, e iomiglianti opre per qualum
que di.. colta e gli attravera , -oyveme
aiiendolo Iddio con la ua grazia,e ralvoha

avvenne di openderi in aria le gi gi ca_

brare, i communicava : cotume. tratto-dal

la giovent, nellaqu ogni otto giorni,ed


alcune volte pi,i cibava del pane degli An

gioli , e celebrando il faceva con -tanta gra


vit, che metteva divozione a ciacheduno, e

MORO IHPGI eno , riole in conformi- pi volte avvenne , che celebrando ,' come
Lea-T..,

MCO?
~

4
,

:35

CALABRIA SANTA LlBRO I.

ancora orando, foe veduto'con la faccia...

quattro Sacerdoti, tracurati negli eercizi

luminoa: Gl ultimi giorni della ettimana


*Satira per celebrare cercava le Chiee piu

della Congregazione, non icorcro li quin

abbandonate, perche enza calca di ente, e

enza noja deglacoltanti potee a uo pia


cere tirare a lungo quel Santo Sagriicioz ed
era olito dire,chegli dava tanto in lui,che
non vi arebbe tata coa coranto impoibi

deci giorni , e gi furono pianti morti . Col


olo vedere un giovane non veduto altra.,
volta, lo conobbe per diligente cultore del
la ua caiti. Cos ancora per ua interce

ione Iddio oper aleuni miracoli z Rian


un Sacerdore gravemente infermo col ola

le, che con un olo Sagricio non lavrebbe mente toccarlo, ed un altro con dargli a ba
reo facile .'

Conerv n che vie illibatoil or della


ver init , per cui meglio intendere, bio
nera ritornarlo n da fanciullo, e nelle fa

morte, or buona, or cattiva z ed a e nal

eie, nelle quali, ancorche non la conoce


e , am tanto la pudicizia , che empru

mente, la quale uccee in Napoli di Febra

morte fu cos grande il concoro della gen

donne, delle quali ,, e tal una e l avee.:


tretto al petto,o. avee cercato di bagiarloz
egli con le lrida, e con le braccia , toto e
le cacciava da preo . Gi giovinetto een
do ucito per diporto a caccia in una ua vi

te, che parve vuotari tutta a vencrar il uo

iigare dallinferno vollero caccegiar la ua


ver initz ma egli modelamente le sfugg .
Ne et pi matura ervendoi degli oc_
chiali, e occorrevagli di trattar con donne,
too trattoigli, i metteva nella natural vi
a,per non mirarle o.Mai f veduto le gere coa impudica , molto meno udito (Er
facezia omigliante. , avvegnache legieri

ta, d Anagramme, e daltre poetiche. co m

polizioni: il Carafalco attorniato di tanti lu

mi , che i reero inannoverabili : Celebr


la Mea il Vecovo di Nocera, collatlen

za del Cardinal Arcivecovo Buoneompa

gno, e del uo Metropolitano Capitolo : F

per coa quantunque di ua contraria inchi


nazione fu veduto, o con ge, o con paro

lorazione un inigne oratore dell Ordine


Carmelitano, il quale per ordine del udetto
Cardinale ad un popolo innumerabile dell

puntualit le regole del uo Iituto , quali


perche gli relaero bene impree nella.;
memoria, le crie di proprio pugno. Colle
vell del ecolo pogli ogni aetto di quel
lo, tantoche mai in tempo alcuno gli entra
rono penieri, o della Patria 5 o deParentiz

n mai f veduto Cori eo loro parlare , e


non olo una volta col Padre , e quelo non ~
di proprio parere , ma. per mandamento e
[preo delnoProvinciale. Mai i in ozio-3
maempre, o predic, o crie, od or , od
in-altra maniera travaglio per ervizio de
uoi promi 5 per con travagliando non..
or nonincontrare la poca odisfazzione
dialeuni, quali perci non tralaeiarono' in
giuria-per opporgli, ora in faccia, ora in a-
eniazue vi fu chi avea prea la penna. per
icrivergli contra al Reverendimo dell

uno, e dell altro eo, ed alla Signoria quai

tutta di Napoli , raccont quanto di opra

i critto.Per quello poi egli crie,e man


d alle ampe, i dir in uo lu0go , eendo
tato non meno dorto , che anto. Fanno di
lui onorevole raccordo inniti Scrittori ,

ingolarmente .Roberto Bellarmino,Pietr'An


tonio SP-inelli , Bernardino Kcalino, Giulio
Mancinelli, e 'Filippo Alagambe .
-VL Aleandro terrari Nobile della me
deima Citt di Catanzaro riplende con la
luce di tanti meriti , che potrebbe annove

rari fra primi virtuoi di queto ecolo. F


Religioo di molta aprezza di vita , dici~
plinandoi pi- volte il giorno, e digiunando
empre in anc, ed acqua , non olo le vigi
lie delle etteFelivit-r della Vergine-3 ma

molte altre ancora, coume, che anche tir


avanti no all'ultima vecchiaia opra gli an~
ni
70. ne'quali
mai dellAvventio
i vidde rilaciarli
dalli coumari
digiuni
, e della.,

Ordinegz ma ne_ venne dilolto , atterrito , e

Wareimadbbe una gran carit co pr


mi, quali empre procur d- aiutare in quel

paventato dail alta Reina deCieli . Per al


tro egli oeneva il tuttocon infatigata pa

lo occorreva, indefeo nell' aitere a mo


ribondi., ollecito in ovvenir li poveri , a

zienza,intento tutto al bene deuoi fratelli.

quali enza punto arroiri recava nella


porta gli avanzi della cucina, e molte volte
fuori di caa a poveri vergognoi , recando
loro le pignare orto del Mantello. Vedevai -

F dal Signore arricchito di molto lume


da vederle coe occulte , e lontane z onde

l avendo mmacciato di morte uno , e tr , e

disfare alla gente , tutti tudiando come

portarne alcana reliquia ,le quali poi opra


rono innum:rabili miracoli. Celebr l ee
quie la Congregazione deChierici con tan~
ta mae , quanta d altro della Compagnia
non i legge.La Chiea del Colleggio u ve
ita tutta a bruno,e tutta opravettita dEpi

ma.L ubbidienza qual port a Superiori f

le contradire a quello gli veniva ordinato ,

rl

corpo quella gran Cittz onde fu d uopo te


nerlo per quattio giorni opra terra, per o

ingolare 5 poiche mai in tempo alcuno , n

e oleva dire, che per l' intiera oervanza di


queta ola virt condava alvari , non..
avendo mai operato , e non per volere di
Dio, cio de Superiori . Oerv con eatta

. m.v-5|.
.,...de

jo l anno 1637. Come prima s intee la ua

sfuggiva li bagi , e gli abbracciamenti delle

cina poeione, due donne di mal affare, ,

**
.p

giarc per tr volte la ua mano. Liber un;


indemoniato, col chiamar li opra il Nome
della Santiima Trinit. molti predie la l

rapi

*Iv:

,DI ALTRl CONFESSORI CAP. IV.

137
rapito con gran zelo all acquito dellanime; ; i poe una Crocetta di legno dietro le
per il che chiee , ed Ottenne d andar allin i le, quale port empre, e ue volle eere an~
die z onde imbarcatoi da Goa per que lla cora epellito . Eendo Rettore del Collegio
volta, venne riopinto da improvia tempe
di Napoli,e richeo delemoma da un men
ta al porto, donde i era partito-ze fatta con
dico , gli di la opracoverta del uo lettie
ciuoloan mai volle riporvi laltra , ane di
hiettura,che quella non era volt del Cie
entirne il diagio,e cos parteciparne il me
o, erv di morivo al Generale di chiamar
a lo a Roma, e quindi rimandarlo in Calabria
rito dellelemoina .Non pas giorno alcu
7 per Apoolo di quea Provincia . F pi no enza pecial penitenza ,o di digiuno , o
volte Rettore, altre Iruttore della Caa di con dicipline,o in altra maniera,martirizan
ter-za probazione , con altri uci , aquali do il uo corpo . Volle dalla ua lumilt,
' non ebbe-amore, e non ol dall ubbidienza.

Ebbe ingolar dono d orazione, nella quale


pendeva tutto quel :tempo p0teva rubbare
dall opere della carit , fra le quali andava
impiegato il tenore della ua vita; empre a

ed anco Provinciale appena poteva dicer


ncri e foe uddito, o Sliperiore . Ed een

do riucito un gran maero in teologia non


apevi ravviarlo, o e colare, o e maeroz

Confeionarj, alle COngregazioni, ed in al

ne dubit andar per le publiche piazze di

tri eercizj di criiano vivere, fra' quali te


neva impiegata buona parte delluno, e del

Napoli tutto lacero preo un' ainello . Leg


gendo looa in Napoli , gli furono veduti
ucire dal petto alcuni ra i di lume , nel
qual tempo ancora fond la Congregazione

- l altro eo nella Citt di Catanzaro . F fa

LL

che eendo Superiore in Napoli, in Roma,

ma, che avee operato molti miracoli , del


numero de quali u l avere dato la vita ad
un fanciullo morto nel mentre facevale Mi
ioni nel Sorbo , Villaggio di Taverna .t N
minor f la maraviglia,quando Beatrice Ca
fatina , della quale altrove , an do ancora
inepolta, richiea da lui ove di, preente i
ritrovae, alzata dal Cataletto, ripoe, che i
nel Cielo; avendo per per poche ore pena
to nel Purgatorio. Mori il Servo del Signo
re in Catanzaro li L 1 .Settembre del r 64.4.,e`l
uo Cadavero per la odisfazzione de popo
li concori ti due giorni inepolto, veito,
e rivetito pi volte , s 'grand era il deide
rio delle ue reliquie.
Vll. Pietr' Antonio Spinelli.N acque egli
'inieme con Filippo Cardinale in Seminara
all ora che il Duca Carlo inieme con la;
moglie lppolita di Capua , e famiglia dimo

rava nella udecca CittPietrAntoniO een


do d anni ette conagr per vato la ua
verginit a Dio-;m manc dandar'la coltivan
_4|

do con la penircnza ua fedel cuode z poi


che nellet di Otto in nove anni alzandoi

da letto ogni notte ignudo recitava l ucio


della B.Vergine: Accortoi,chc il Duca Car
- lodeignava d accaarlo , ne piane cos a

della Concezzione , dalla quale ono ucite

molte perone,ch`an orito in varie Religio


ni. Ebbe gran divozione, agli Angioli, a'San
ti , ingolarmente alla Reina di tutti quel
li; onde ne amp quel celebre libro, intito
lato Tbronus Dei . Ed opinione , che pi

d' una volta foe adeguato dalla ?medeima


della ua beata veduta; e lo telic un Sa-

cerdote uo penitente , chandato da lui per


alcuni aari, e entendolo fa vellar con altri,
i trattenne, nche pinto dalla neceita en

tr dentro , e non vi ritrov , che lui olo,


tutto inammato nel volto 5 al che die: Id
dio vel perdoni. Arrivato al termine della

vita, prei i Sagramenti della Chiea, racco


mandando per mezzora l'anima ua alla Ver
gine , e per tr quarti dora agli AngiOli uoi
. divoci ', vedendoi gi al ne cominci da c
ilubaenitc Angeli Dei , nel che uandifuori

lo pirito,in Roma a 15.Decembrc del 1'615


Dopo morte fu traportato il uoCadavero in
Napoli per opera di Dorocea Spinelli Con
tel di Altavilla ua Sorella , e epelito nella
plctura commune de Padri dentro una_
a a .
.

,5. xn.

maramente, che il medeimo fraornado i

uoi neri , rivole agli altri gliuoli gli


acca amenti; onde e ne quiet il giovinet

' .

Di molti Rehgiy Capa-Mi di Santa

to gi pervenuto all et dell anni 12.. Si af


fezzion oltremodo a' poveri talmente, che

vita.

non avendo che dare, alzando di notte,e di

I. F RatEuebio da S. Catarina vie tanto

nacoto dal letto, dava loro la proPria ca


micia , il che non f una ola volta , e o
j

"I-L

prarrivato all anni r 6. dell aegnamento al


uo vitto ne liberalizava la decima amendi

CMODOCCDdO, che il ecolo non era per


lui, laciatolo con le ricchezze , e delizie ,

gli prometteva la qualita della nacita, veti


lAbito della Compagnia l anno 1.5.73. Ad

innocente di vita, che merit di trat

tare s famigliarmente con la B. Vergine, ap


punto come farebbe il glinolo con la pro
pria madre . Mori nella Morta di Pilocaro

Circa il 1537. Cos'l Fr Zaccaria Bavaria.


An" Ca

Il. Fr Ma_ttco da Reggio della Famiglia


deCoromanti, f Religioo di tanta umilt,
che contento del Suddiaconato , non volle

imitazmne .del uo B.Padre , e Patriarca.

oltre acendere agli altri ordini . Nellora

uando gli apparve Crio con una Croce in


palle preo una Chiea. rovinata in Roma,

zione ovvente meditava la Paione di Ge


su Crito , e vr sinfocava tanto, che nanda

va
i

Pucco

hane ann.
n.34.

CALABRIA SANTA LIBRO r.

133

va tutto in tenerime lagrime . Opr Iddio


per ua interceone alcuni miracoli ,j e fra
queti , che mancato il pane agli opera) , nel

mentre i fabricava il Convento di Reggio,


egli prorato a pi del Croceo , ed oran
do per il biogno , ent uonar la Campa
nella della Porta battitora, ove andati i Prati
vi ritrovarono un gran ceto di bianchimo
ane . Un'altra ,volta eendo caduto dallal
to della Chiea un maeh'o falegname , qual
vi accommodava alcuni travi, con opinione
commune delcri tutto infranto, egli egna

tolo in fronte ,lo reitul all`opra. Col me


deimo egno di Croce , accompagnato con
quete parole , figliuolo abbj viva fede in;
Dio, e arai ano, opr altre maraviglie.
Predetta a uoi, lora del uo morire , ripos
felicemente nel Signore l anno 1555., la
An. ad
ann. If.
n.6.

tro , rior le pietre compagniate , for


tic le pareti deboli, e qual'entr uc, en.
za oea- ne pur in un ol pelo dell Abito.
Servi nella Religione il Signore moltanni,e
predetta a frati l'ora del uo morire , paso
alla corona della gloria in Reggio l anno
1555. , avendone 80. d'et . ll uo funerale
venne onorato dal concoro di molta gente,
e nel mentre i cantavano da Frati gli ocj

de'morti, ordinati dalla (.hiea,divennero le

ue carni piu candide della neve, piranti un


oaviimo odore di Paradio . ZaraBo-u.
1V. l-racAngiolo da Calanna , della cui
virt batarebbe olamente il aperi , ch` ei
fu compagno indivio del B.Lodovico da
Reggio, st nel metre vie tra gli Oervanti,
s quando pas a fondare la Congregazio
ne de Capuccini. Certamente non l a'vereb

-ciando tanto odore , che Frat Antonino da

be adoperato con tanta famigliarit , e in.,

[Reggio, chil epell, per Otto continui gior


ni n intee la fragranza . Zaccaria Bow_

lui non avec corto molto capitale di anti


t . Fu l uno di quei primi Capuccini della!
Calabria, e empre intrepidoz onde gli con
venne patire buona parte di quei molti trai
va gli , quali afiero la Religione nelio

rio .

llI. Fr Bonaventnra da Reggio Laico ,


luno di quei primi, che inieme con Fr Lo
dovico piantarono la Religione Capuccina
nella Calabria, u s caritativo con glinfer
mi, che per il loro maggior ervizio ovven
te privava del onno, edel cibo. Morava
nel volto,ed accompagnava nelle parole una
oave allegrezza , per il che i rendeva ama

rincipio .Di particolare abbiamo , ch egli


mi, a contemplare, ad orare , ed all eerci

zio delle altre virtu Religioe . Condavh


molto nella Divina Providenza , e ne peri

alleiercizio della quale pendeva tutto quel


tempo , qual gli veniva permeo dalla cari
t, e. dall ubbrdienza . Mancato il pane a cer
ti opera)~ , cherano in Convento, tra Bona

Chiea , ove caldamente orando , e uppli

ventura e loro animo , e poai la biaccia


iui' collo sinvi per l'elemoina.$i burlarono
quelli del frate , apendo non eervi luogo

cando la Divina Liberalit, pieno di con


denza ritorn alla cannava , e ritrov ramo
pane, quanto ba, e per allora, e per ual

s vicino, che potee da quello agevolmente


provvechi 5 e tanto maggiormente , quanto

che tempo appreo . Viaggiando nella ro

w:..

che luno di quelli , meo appreo , ma di

vincia di Coenza, ed eendod inverno ca-i


pitato nel campo Tenee, ove per la quanti

nacoio, oerv , che pooi in ginocchio

t delle nevi,e per la violenza degli aquilo

nc col compagno~ , qual era .Frat` Antoni


no da Reggio , poero ad orare 5 e perci

ni, li Paagieri o perdono-la vita , o pari.

tutto degno , rivoltato a compagni t Al


legramente , die loro , perche quella vol
ta ar noro pranzo, non pi ch orazione:
lr Bonaventura ia fio in quella , n altro
pena di noi. finita lorazione, qual fu brie
vima , ritrov piene le' tache zonde toio

ritornato , abbondevolmente atoll gli af


famati . Conducendo una trave per ervizio
della abrica, quando il carro fu su d'un col
i le precipitando gli pine contro , e la trave,
e li bovi, e quandoi limava, che fue ito in
pezzi , egli salz libero da Ogni male , o

cono molto, egli non petend'o n oltre pa


are, n ritornare in dietro per la notte,up
plic di ajuto la Divina Clemenza in quel
grave pericolo , e u ubito eiauditoz poi
che ceero gli Angioli dal Cielo,e~ lo alber
garono in unopizio fatto appoa, chu
van ubito al partire di lui-Finalmente ric
co d opere ante mor-in Reggio li 3. Gen
naro del 1555.

Fr BonaventurCampagna da Reggio [or.


de Ricollet. Paolo Gua [rieti lib.r.c.'7.

V. Fr Domenico da Molochio- Chierico


entr neCapuccini vergine, virt , qual ac

tenendo il peo dellun deBovi, che in quei

compagnata con molte altre la reitu al Si

`precipii-.j sera diCiolto dal gi0g05 onde tut- -

gnore , accreciura di molte corone . ]l Sa

ti ebbero ad ammirare la ua virt z Ma pi

cerdote, chacolt lultima uaConfeone,


qual fu ditutta la vita , e _del ecolo , e della

fu la maraviglia, quando accea 'una fornace


di caleina, ed avendo lavorato per due gior
ni, coverta , che minacciae rovina, dove)
tutti iearono caduri d`animo , egli intrepi

do armato del egno qdella Croce, entr den


.

n.18.

attee con molto aetto a ervire'gl infer

ment gli eetti. Ritrovandot in Gerace ap


plicato all ufcio della cannava , gli venne
meno il panezed eendo il tempoopportuno
della. mena , e non volendo perci faidire
n il Superiore, n li Frati , e n and alla

bile a tutti . Era inehinatimo all orazione,

Ann. ad
ann. [5".

Religiongprote non averlo* ritrovato con


macchia alcuna mortale. Morr lanno 1555. Ad ann.
con gran fama di Santit . ZaraBo-o.
,U- n.33.
V1. Fr Battita da LarzonaSacerdore u

` ..

Re

4'

DIBTE! CONFESO _ '


Relgioo di molte virt , caritativo con gl

uoi oc'chili, riebbe di ubito la anit .

Zacc. Bov. J at-:trnn . .


Ad ann
Vll. Fr Bernardo da Catanzaro della., 1564
trattare , dolce nel dicoro , avaro del q nobil Famiglia de Cumis Chierico parve d
tempo a del quale per menomo che i fo aver uguagliato uella perfezione , alla)

infermi, a ervizio de quali quantunquu


noioi , avea grande omaco 5 Aabile nel
e, teneva gran conto.

uanto fue caro

quale con dicult; hanno ormontato molti

al Signore lo manifet il molto lume.: ,

Vecchi. Si vedeva empre , come rapito da

che gli fu dato in conocere come preen

quella baezza della terra , ,merc allunion

ti le coe lontane 5 e diacoe l altre.: ,

con Dio., qual i acqui col continuamen

uali ricuoprivano ne pi egreti na

te orare_di notte, e di giorno, empre con la


mente alito al Cielo. Qgindi avvenne , che
non uc mai parola dalla ua bocca , che, o

?condiin del cuore . Un nobile di Catan

zaro gravemente infermo per mezzo d un


uo meo e li raceommand allorazio
ne: Ripoe i Servo di Di0,che arebbe,
uarito, quando dal uo letto cacciae quel
a Giovane , che non era ua moglie . Stupr

l'altro , eendo quella prattica occultima


agi occhi di ciacheduno 5 onde imolato
dalla cocienza , e dal deiderio della alute,
l ubbid , e riebbe la anit . Un altro della
Citt di Stilo , abitante in Catanzaro , intea

l'infermit rave d`un uo gliuolo , i1 rac


comand a ?r Battia 5 A cui egli , ringra
zia Iddio , non per la anit olo , qual di

ridicola, o in altra maniera ozioa fue, e di

rado converava con gli uomini. Non avea

ancora compiuti li due anni di Religione


con tina vita accompagnata da Ogni religioa
vu-t u, ainenza,unlilta,povert, ubbidienza,
che come invidiandolo alla terra il Cielo, il

ra p a e medeimo in Roano l anno 1567.


ma in quelli ultimi repiri avendo dimolra
to egni non ordinari di giubilo,gli fu com
mandato dal Guardiano , che debbia dito

quello gli foe occoro. Mi compara,di-'


e, rr volte la Reina deCieli,qual chiaman

brieve ricuPerer 5 ma percheer deve uni

domi, mi dieea, vieni gliuolo diletto, vie

ca gloria del tuo caato , iccome avvenne .

ni, non dubitare , che gli Angioli ti apetta-l


no, ed in quete ultime parole termin la vi

Venuto in Catanzaro il Preide della Provin


cia, ed avmo avvio, che ua moglie giaceva
in letto periglioamente inferma , pedi al
Convento Franceco l'errari , Uomo nobile
della Citt , e famigliare del Servo del Si
gnore , per raccommandargli linferma. Co
me too il vidde l`Uorno di Dio , Che, die

.r**-r,
-n.

ta. Avea Fr Bernardo in Catanzaro una ov '.

rella per nome Lucrezia , Terziaria Capuc-


cina, di molta virt, e mentre una notte ve,`

gliava in orazione i vidde avanti il fratello


Capuccino, veito di camio , con un ricco l
piviale in mezzo a due Prelati omiglievol- '
_-,.-.-n`-.

Signor Franceco? Adunque male la mo


lie del Preide Anzi ella mrta . Stupr
altro , ed avver il tutto la tria novella

opravenuta al terzo giorno . Stando a ede


re co`n alcuni Frati nel d'avanti ad una ene
ta, quale riguardava il mare , e veggendo
alcune galee,che palmare al vento felice
mente olcavano quei mari 5 oh beati gli oc
chi,(opirando die) che da qu a pochi an

mente veiti:li non ei tu,die allora Lucre`

zia, Bernardo Capuccino.d come vetito da


Prelato in mezzo a due di tanto grado Hai
fore abbandonato iCapuccini 3 Aeo n,
die l altro: Velli, quali tu vedi, luno il
Principe degli Apooli S.Pietro, e laltro il
Patriarca de Minori S.Franeeco,, co quali
gi`a algo al Cielo,e ubito parve.Con`ron~

con la Croce di Crio ! alludendo allarma

tato poi il tempo, i trovo il medeimo, nel


qualera morto Pr Bernardo-.Zaire. Bauer.
Vlll. m Nicol da CinquefrondiLaico

Turchi
vittorioamen
ita navale,che
milit ottocontro
Papa Pio
V. Una
donna della

f eminente nella emplicit,ed ubbidienza,

ni, ne vedranno una mano innalberata con

Ad ann,

[567.11.30.

per pruova di cui avendogli commandato

; medeima Citt gli tagli di nacoo un pez

un Guardiano in Mileto, che piantato adac

' o della ua-corda: coa, della quale salter


molto il Servo di Dio-;ma perche Eripoe;
laltra-;..Rco Padre, chio ho portato la nuo
va.Che ,nuova , die Fr Battia 5 ne i0 go
der della nuova, ne t della vecchia: E tan
to avvenne, eendo da l1 a poco , egli paa
to a miglior vita 5 eguito incontanente dal
la donna. Avendo dunque anni o.di vita,
- .caroa Dio , ed agli Uomini ando a godere
la corona della gloria', in Catanzaro l anno
_15 64., con averne molto tempo prima avvi
' ; ali li Frati . Nel uo funerale concore tan~
to popolo , che per poterlo epellire v abbi
[fogne-,nn interdetto del Vecovo della Citt.

cquae un ramucello di chi,poco men ch'

jFu famadaver operato molti miracoli, de


- lquali
-rimaa altra memoria , e non.;

ll che applicata ad un infermo una caetta de


's

aridO, egli enza penar altro f queo , e)


que1105 ma Iddio vi aggione il terzo, avvi~
vando la pianta , ramicandola , e fecon

dandola dl frutta, onde opraviuta lungo

tempo , veniva chiamata l albero della uo


bidienza. In maniera i era dedicatoall'ora'
zione,e contemplazione , che vi pendeva
poco meno , che intiere le pi lunghe notti
dell'inverno , ed allora ingolarmente, che

cohtemplava li mierj della Paione . Una


tal notte ruminando nel uo peniero la cru- r
da entenza di morte data al uo Crio , e
iroggendoene perci il uo cuore,i vidde
comparir davanti un uomo vetito di grama
glia attorniato da per tutto da neri Corvi .
di atterr da prima-5 ma poi fatto animo a e

S z

mt

'

CALAB RIA SANTA LIBRO I.


med cimo: Chi ei t, die, qual tanto orri
cerdote , e Provinciale di molto zelo , cOn
_140

bilmente apparici? Io ono Pilato (_ri oe


laltro) che ingiuament condannai i Ei'

erv illibatalocrvanza re olare . Ebbe.,


pirito di profezia, onde ote predire a Fr

gliuolo di Dio. Ah miero ! replic il Servo

Matteo da S.Martino la ua andata in Roma,

del Signore , e qual f il tuo barbaro ardi

ed alcuni pericoli incontrati . A s redile '


parimentela morte, qual gli rivel i Signo

mento? F , dic , cacciato dal timore; ,


non partorito dalla volont,c fuggendo par
ve inieme con tutta quella nera compagnia ,

re nel mentre iva a predicar in Nicaroz e

la rivel dal pulpito a tutto luditorio. Mor

Un'altra volta meditando Crilo con la Cro- ` con gran fama nella udetta Citt l' anno

ce in ipalla nell` etto del Calvario , e gli


di a vedere viibile nella medeima gura
laannato Si nore : Villa tanto doloroa,

candide, molli,e mangevoli, come di Bam

ehe rellatagli vivamente imprea nella mc,

bino. ZacaBomr.

1572.., ed in teimonio della purit , con la '

quale era vinto divennero le ue membra,


Ad ann

Ad "m.

moria , non poteva raccordarla , enza un_


gran pargimento di lagrime , Non_ meno gli

do ancor fanciullo, e giocando con altri di

fu nel cuore Crillo croceio di quello gli

quellet' , intimorito dalle minaccie d' un.,

XlI. FratAngiolo da S. Martino een

f gi Bambino; onde orando avanti il San

uomo,nel mentre cercava fuggirlo,cadde da

timo, gli i di _a divedere fanciullo , che


da ul agro Altare gli motrava egni di

un alta rupe z ma olenuto dalla B. Vergine,


qual viibile gli apparve , non pari danno

grande amore.C0n tante dimoranze di ani

alcunoz onde per aroomento di gratitudine,

titd, termin la vita l'anno 1570.


Zaccover.

come prima arriv let danni edcci,vcl


labito Capuccino , e i) il primo deccolari,

1X. ,FratAndrea da Corr0ne Laico i re

che ventrae , ricevuto da Fra Lodovico.

l:70- n .`

e un vivo ritratto di antit . Le ue virt

Biuc non meno Religioo perfetto per vir

pi ingolari furono lumilt, e l ubbidien

tu,che gradito Predcatore per fUtt0,Sl che!

_zaz per il che non gli poteva avvenire coa

pot partorire al Signore una ricca prole d


uomini penitenti . Erano cotanto numeroi'
li concori, quali saollavano ad udirlo,chc non eendone capaci le agre Bailiche , gli

piu'fclice, che d u'bbidire a uoi Superiori,

de quali talvolta li doleva,perche comman


dandogli alcuna coa la lenivano con la pia
cevolezza, dicendo, che in quella maniera..
t dimezzava il merito dell ubbidire . E da

convenne pi volte predicar alle piazze, ed

quce medeime radici naceva in lui una tal

alle cam agne, oprando in ci Dio alc unu


maravig ie .Cos predicando in Catelvecc

riverenza a Sacerdoti, che dimorava le@

re in tempo deta,

gitimo gliuolo del Seraco Patriarca r li

nie ferito da'raggi del Sole, veggendo una

raomi liava a Camerieri di onore di Dio,


e percio andava in traccia di poterli ervire;

orazionc la chiam a e, comandandole, che

_eder pari con c loro,parlarli col capo co

perto,e omiglianti,era da lui imato grave


errore.Dormiva poco ane daver piu tem.,
po da penderlo nell orazionc . Ricco dun
ue di tante virt s inferm nel Convento
31$.Eufcbio in Napoli , e landoxon tutti

eni, enza moltrar egno alcuno di morte,

chiamato il Guardiano il prieg a' dargli la


benedizzione dovendo fare un gran cammi

rche il popolo non ve

nuvoletta, qual tirava all'Occidente , fatta

1 dienda opra quella moltitudine a forma


di padiglione; Venne volandpl la nuvola ,
ditee , e i ferm diea nc edur il er
mone.Unaltra volta predicando alla Patria,

ed in campagna, il demonio gli prepar una


era tempeta, dalla quale atterrito il popo
lo f moa di partiri 5 ma egli trattenutolo
con parole,c poi vibrato il egno della Cr0~

Iddio ti benedichi, ed egli pigliata la ua.,

ce contro la preparata tempeta, la divie in


quattro arti' , corripondenti alle quattro
braccia el vibrato egno,e la dip. Infer.
matoi in Mileto di lunga infermit , qual
otenne a molta patienza , e munito co'
Santi Sagramenti, mentre i ritrovava negli

'corda , Benttdicite Pater replc pi volte ,

ultimi repiri, gli comparve il demonio 5 a.,

no.Qual cammino , ripoe ridendo il Guar.


diano . Qtzel del Cielo , die FratAndrea :

Non tempo, ripigli laltro, ed egli anzi


vicino, ors, die il Guardiano, vanne, che

_Ad ann.

1573011119

ed in quelle parole mand fuori lo pirito l

cui FratAngiolo enza punto atterriri , All'

anno 1571. ZaraBo-ocr.

Inferno, Satanao, all Inferno , quella tua

1571-11-19

X. Fr Martino da Reggio immortal il


nome nell acquito di molte virt, nell'ai

nenza, nella povert nel ilenzio , nell.aule~


rit della vita, e morticazione de'eni.Y
e anni 39., c predetta a Prati l'ora della ua

mente d averlo chiamato fra Capuccini , e

_morte ripos felicemente nel Signore in.,

parole . Inmamis tua; .Domine commendo jpr~


ritum meum, depoit l anima nelle mani del
uo Creatore, correndo gl anni 1572.Dop0

Reggio l' anno 1571. Dopo morte divenne

la ua carne bianca, a omiglianza di neve,


Ad ?nn
li'l'up

lanza , non quella della quale ei indegno .


Indi ollevati gli occhi al Cielo,e ringrazia.
to il Signore debenecj ricevuti ingolar

e molle, e manegevole, come di fanciullo .


ZdCi-'.BOUF.
Xl. Fr Girolamo Ponzi da Reggio Sa

proferendo con voce alta , c onora quelle

morte f veduro da Fra Simone da Galatro,

ulla pi alta parte del Santla Sanlorum i c


richiclo, _perche 1 ae cos, rip0e,lo mc:i
f

UC

DILTRI co-NFESRI CAP. IV.


ne i in Cielo in compagnia degl Angioli
Ad ann..
r 7!. n-to

Zacc.Boter.

XIII. Frat'Agoino da Dipignano Laico


di molta virt. Si racconta di lui, ch' eendo

andato perla cerca della lana in Acri 2 cd


opitato da certa donna 5 quella pi curioa,

che prudente , per accertari e veramente li

Capuccini non permiero camicia, gli cac

I4l

alvo Marino famoi capi di Fueruciti !


Opr molti miracoli ,- de quali i perde la
memoria , eccetto che della alute reituita
ad un certo Agazio Calzolajo di Galatro,

cramentc travagliato da dolori di anchi,


col egnarlo opra il dolore , e fargli recita
re
avanti l'Altar
mag cgleprimi
iore un Pater
, ed un'
Ave.b`crie
l'loria
Capuccini
di

ci la mano rin dentro le maniche.Coa ma- - Calabria, la medeima qual poi tracrie , e

raviglloa! nel trarla in dietro e la vide.:


inaridita,per il che direttamente piangendo,
prorata a piedi del Servo di Dio li chie
e perdono:ondegli incenerito alle agrime,

amp Silveer Mauroli .. Avviato dal Si


gnore della ita morte i prepar con li Sa
gramenti della Chiea , e negli ultimi repi

e compaonando l occoro necidente , do


po averla riprea della ciocca curioit , e

core per abbracciari con una Croce , qual


gli ava a fronte da piedi , nella qual poi
tura pir lanima ua felice in et d'anni 70.
e 157g.del Mondo redento z e nel punto

egnatala ce egno della Croce ,la reitu

alla primiera alute . Mori l anne 1572-451


Ad ann
.

"73* ho.

ciando dopo e un gratiimo odore di vir


tu. ZaraBo'uer.
XIV. Fr Giovanni da Terranova della

I 2 portato da un grandempite damore,

medeimo armate tutto di luce , comparve


ad un Frate erante , aCUrandole della ua z'

gloria . Zarcaria Bo'uerio , e Paolo Gualtie-juf'

Famiglia de' Romei per la ua picciolezza_ - ri , appreo del uale i legge il eguente: 1- l
volgarmente veniva detto, Fr Giovannello.

Vei l' Abito degli Oervanti , etto la d

ciplina de BB. Lodovico, e Bernardino da

Epitao, compo o in ua lode da D.Ce- N"


are Taranta.
[eria/im: cripror , Prete, Vatefque Sacerdos

Reggio , e talmente i prott negli uni , e

Hit' fuit , (F- clarur 'virginitate mint.

negli altri udj delle virt , e delle letterU,

Syl-Ua
Illidomus,
du lccs lacrymw
erant, ajferitaque
P0t1{5,fupiria
Cibus.
cantu:

che riuiL gran Reli ioo , gran Lettore , e


Prcdicatore . Colla ettura , accompagnata..
dalla virt , parter alla Religione in
gelarimi oggetti , fra quali*furono Giro

.Erbe-ra magna: habet qkond, que' terra pull `

lamo da Dina-ni, Giacomo da Soverato,Ste

Detexit, *viti: , py-wir, ama-uit, habet.

fano da Franeica, ed altri di prima sfera nel

la Provincia : colla predicazione guadagno


molte anime a Die, poiche non era cuore s
duro, che alludirlo fulminare gli eterni ga
ighi, non i rompee in penitenza z e coil'
_ una, e coil' altra pereguito eramente alcu
ne ette d Eretici coverti nellItalia, con.
tanto utile della Cattolica Fede , che ne ri

ort molta lode dalla Congregazione degl


{lluriimi Inquiitori . F deprimi ,quali
abbracciarono a Riforma deCapuccinizon

dc gli convenne oenerne gravime per


ecuzioni, quali egli toller con mirabile)
coanza d animo . Celebrava la mea con_
tanta copia di lagrime , che evvente ne re
avan bagnati l Altare; e la agra Pallaz al
tre volte con tali rapimenti , che interrom

Ci-.m docniet, que fecerat ipe Prius.

Fraudem hois,camem,terram, caltaw [um =

Sic gaudere pote: tanto, tu patria Give


42150 Carligaudent, terraque tata ima!.
XV. Fr.Franceco da S.Martino Sacerdo

te, e Provinciale avendo veito lAbite tra

i _

PP.dell Oervanza, pas poi neCapucci-

ni tra quei primi , quali riformarono la Calabria. And empre in traccia delle pi no

bili virt Religioe , come del ilenzio , e

morticazione del uo corpo , qual empre


tenne oggetto alle pirito ce digiuni,cole
dicipline , ed altre macerazioni di carne .
Partor alla Religione egnalati oggetti ,
fra quali f il B.Silvero da Roano , edu
candoli conforme allo pirito del Seraco
Patriarca, e nella virt, e nelle lettere. Por

t ingolar 'divozione alla B. Vergine , alla


quale, comea pecial rifugio ricerreva ne'

pendola abbiognava tirarla molto a lungo.

uoi pi gravi biogni. F fama , che avee

Fuggiva anche da quando era nel ecolo la


converazione di tutti , amico ol della oli
tudine, e dell orazione, nella quale s info
cava s`1 , che per non rear aogato, abbio
gnava, che sfogae l' ardore con veementi
imi opiri . (Hindi avvenne , che qual i

operate molti miracoli, ingolarmente cOgl


infermi, quali ricorrevano da luizma lumi
le tracuraggine de nori,nen eppe coner
varne la memoria . Vie anni 60. , de quali

nacque vergine dal eno materno, tal vie,e

mor incerrotto. F arricchite di molto lu


me, per prevedere il da venire , e e ne rac
contano gli eempi. Previdde la caduta del
lOchino , e li molti travain opravegnenti
all Ordinez a D.Donara Carafa il matrimo
nio della gliuola, non ancor da marito,col
Principe di Butera 5 alla ua Patria le ro

4a. ne pee ne agri Chieri , e predetto il

giorno della ua beata morte, ripos nel Si:


gnore- in Terranova l' anno 1574. , nel cui
Coro Oggid i vede il uo capo,con in fron
te alcune lettere,quali non poo no leggeri
per lantichit. Z466.307). .Paci-Guai:.

XVI. Fr Pietro da Seminara Sacerdote

Ad ann
lf-.4~

h p,

pree le agre vei tra quei dell'Oervanza, cap-71.


ed eendo ancor Novizio in Cinquefrondi,

gli convenne andare con altri del uo Ordi


.
..
.

l
vme
recatele poida Nino
Martino
, e Conl ne in S.Elia di Galatro luogo di Capuccini
--`_~__.

`./.
1

nelle
A .~

142

CALABRIA SANTA LIBRO I.


nelle montagne , come i detto altrove . lUomo Sant'o in Caelvetrano l'anno 1577.,
Entrati dentro, perche eendo l'ora del de
linare , ritrovarono i poveri Capuccini alla
mena, qual era proveduta di olo pane con
alcune tee d' agli, .Fr Pierro. illuminato

dalla grazia divina,cos`1 fra e medeimo pre

avendo prima predetto aFrati lora della ua


morte . Zaccar.Bo-ucr., Pim.

Ad ann.

XVIIL Fr Girolamo da Paradione Sa [f 77-11-17.


Eccle
cerdore, con lorazione continua,per la qua Mazzar
lol.
le godeva empre la famigliarir di Dio , ot 5n0t.6.
14*
tenne lume da prevedere lora del uo felice
paaggio , qualavvenne con gran fama di

e a dicorrerezNoi iam venuri ad oervare


quelli Religioi,quali dicono eere innoer
vanti,al cerro,che quei non ono cibi di o ' Santit lanno 1577. Il uo funerale fu aimigliante gente-',per mia f,chioar lun di ito da molti lumi viibili , inviibilmente

recativi dagli Angioli. Zare. Boo. G'mzlt., Gi

no, Maero di Novizj, ed anche Dinitore.

XIX. Fr Franceco da Santo Pietro Dio


cei di Milcto Sacerdote . Dopo una vira.,

Si egnal nell' orazione , e Contemplazione

para di molti odori di religioe virt 1

altri ortennc licenza di farli uoi eercizj,o


in cella,o ne`bochi. Opr molti miracoli, la

pj Padre , che troppo evero il Tribunale

cui Fra Pietro , v gliuolo , ove ti chiama

lubbidienza , ritornerai a tempo, che gli oc


chiali per la mia morte aran tuoi 5 cos in
fatti avvenne . Mor dunque nella Motta Fi
locatro, eendo danni 80. , e correndo li

quali mai mi imol la cocienza,e guai per


me,e la Divina Miericordia non m avee)

occoro, che di gi m'h dichiarato per il


partito del Cielo-z C051 tranquillati li eni,
ripos placidamente nel Signore l anno
Ad ann.
i 1,78..21.

1578. Z ACC-3071.6 altiDimmi, ed altri.

X X. Pr Ambrogio da Gerace Laico Re-i


repiri mettendo alte le voci , con giubilo
dicea, o ommo mio bene, o bello mio bene!
lnterrogaro dal Guardiano opra quei giubi

li ', lo veggio, (ripoe) un'amero, che dalla


terra poggia al Cielo, il cui tronco , e rami
on doro, li fiori, e frutta belliimi , e nell'

altra vita , che fu nel Convento di Caano

lanno 1579. ZaraBauGualt. , e gli altri ove


o ra.

.di Palermo . Arricchito co`l lume da preve

XI. Frt Franceco da Caelvetere Sacer

dere le coe da venire , predie molti avve

dote,f1 gliuolo di una tal donna,che dopo

notro Capitolo , fu il Servo di Dio a chie

der del vino ad un amorevole, il quale gli


ripoe, che volentieri, quando il vino delle
ue botti non foe gualo : veda per di ri

la morte del marito , veito lAbito di Ter

ne delle ue colpe, non fu ritrovato , che:


colpevole di oli peccati veniali molto leg
ieri.Infermato1 m Torano,land0 squcil'

trovarne del buono , chegli dar il danaro.

ultimi, e veggendo FratUmile , di cui pi

furono dentro,pota la mano alla prima bot

appreo, volarene al Cielo , alz le grida


dicendo, Apettami, apettami , Frat Umile,
Fratel caro, e cos clamando, levatoi su le

te: (Delia, die, di S. Franceco , ar uo

ginocchia, ed abbracciatoi con una Crocu,

peniero di render il vino ottimo, cos come


avvenne . Nella medeima Patria Laura mo
glie di Modeto Gambacorta avendo cori
molti anni col marito enza prole , avendoi

no tra quei ample, vergine, ree lo pi

indoata una tonica , ata ad uo di Fr Pa

cico, (egli era gi morto) ortenne molti


gliuoli, ii primo dequali reoi Capuccino,
u detto ha Timoteo da Palermo . Mor

Ad ann.
1579.11.16.

ziaria Capuccina vie una vita molto lode


vole, onde pot allevare Fr Franceco con
tal purit , ch entrato danni i7. tra Capuc
Cini, e fatta al Maeer la general confeio

Ma l Uomo di Dio , vino io voglio , die,


non danaroz entriamo in cantina , e come

lib.pr. c.

36. ior.
ligioo di molta atinenza, ,non avendo mai. deColler.
mangiato carne, o bevuro vino, negli ultimi

ultima cima un gran Peronaggio . 0h mio


bene deh porgimi, porgimi la mano , e cost
clamando, d0p0`un quarto d ora, pas all

nimenti, fra le quali, u la porpora a Simone


gliuolo del Duca di Terranova.Vcnne pa
rimente onorato dal Signore col dono de
miracoli . Celebrando in Catelvetrano il

inr

acCOllet

di Dio , io venivo accuato di coe , delle.;

1576.deiSign0re,e la carne per altro abron


mente ripoae. Zaccouualr.
XVII. Fr Pacico norato col olo titolo

R6-

dal Guardiano st quellaccidcnte, die,ap

zita dallet, e dalla penitenza , e gli cam


bi in candida, e bella , come di chi dolce

della nazione, taciuto-lalrro della Patria.-,


Laico, ori con molta fama nella Provincia

Rn,

lib.pr. c.

condue al morire, e gi agonizante, i vid


de tutto turbato con gran timore . Richieio

da Mileto Predicatore lo richice de uoi


occhiali , dicendogli ch'al ritorno ( partiva
per non s dove) glie l'avrebbe reituiri z a

,ap-76

roMa Dinami, ed altri .

talmente,che embrava spre,come elatico,e

l laero , ottenne licenza di paare in Filo


calro . Vivi dunque arrivato , Fr Stefano

A3. ann.

1577.

fuori deeni.Ebbe il dono delle lagrime,per


il che ane di non recar impedimento a gli
memoria dequali f tracurata da' Nolri .
Dimorando in Seminara , gli ii rivelato il
tempo del uo morire; onde tratto dalla bra
ma di deporre le poglie nel medeimo luo
0 , ove l'avea depoe Fr Lodovico uo

1576.11.36.
llb- pl'

Ad ann

loroz Cos u, perche laciati gli Oervanti,


pas traCapuccinize u col tempo Guardia

rito al uo Signore, l'anno 1580.Z4cc.6ualt..


ed altri citati .
XXII. `FratUmile da Paterno Chierico,
quanto piu -brieve di tempo, e del ecolo , e
dellet, tanto piu provetta nelle virt , vie

Ad ann.
[5 80-11-43.

una vita celec . Venuto all`ulrimo periodo

de`uoi giorni nel Convento di Turano , al


M

zan

DtALTRI CONFESSORI CAP. IV.


zandoi ulle ginocchia, e piegatele a_ terra,
die ;t-rari circotanti, ecco che viene , per
condurmi al Cielo , lalta Reina di quello:
nelle quali parole rimanendo ancor vergi
ne, vol all'Empireo lanno I 5 80. Zacc. e.:
gli altri ove opra.
_
XXlll. F - Serano da Reggio Laico i
ree un perfetto eemplare dogni religioa
virt, d Umilt,di Carit, dAltinenza,dO
razione, di Povert, dUbbdienza, e ngo

ci a caricarla con tanta furia , accompa

nata da tuoni, venti, e lampi , che avrebbe


p fatto paura ad ogni giovane piu robuto.
! All'ora l'uomo di Dio piegate le ginocchia,
` e fatto alquanto d orazione , indi alzatol

, Command?) alla tempea, che apettae n

CIC avee compiuto all ubbidienza : Coa.,


maravigli'oa ! la pioggia rattenutai nell'
aia, nche :indaco in Aras , e mandate l::
C perle quali era ito , e potali in alvo

larmente di riverenza aSacerdOti.Otto gior


ni prima ebbe lavvio della ua morte, qual
eguir dovea Sabbato vegnentezonde forti
cato co'Sagramenti della Chiea, avendo

ognewl do ni mano: Gl' Inferm li ervi

80. anni d'et pas al Signore-nel-Conven

va, come ma re i propri gliuoli-, i, metti, c

to di Reggio lanno 1781 .La ua carne per

altro dileccata per l' auerit della vita, ed


Ad anni
1581.11.60

143

in un vicino Villaggio , detto Trizino , t


caric tanto pi furioa , quanto pi ratte
nuta. N minore era la carit di lui co bi

tribti, embrava di trasformari nellelo


ro mierie, cos compariva i mendichir, che

alquanto imbrunita per la vecchiaia,divenne

pi di una volta per loro occoro, i. priva

dopo morte, bianca , e molle , come d un.,

va del preprio alimento z ma tal ora con.,


uura, come i: allora, che camminandoda

fanciullo di latte. Zacc. G'ualt.,c gli altri ove


opra.

XXlV; FratAntonino da Reggio molto


pi illutre nella antit della vita , nacque

Reggio aSeminara in ,tempo di gran ?penu


ria, ed avendo largame ice dipentala pre
a proviione per e, ed il uo- compagno,di~

- circa il- 1506?.- -dall onorata Famiglia de - vertici poi in una vicina foncana con olo)

Tripodi a quindi allevato daGenitori nel


anto timor di Dio ,

come fu agli an

poche oncie di pane , vi trovarono alcuni


Signori, li quali dopo la caccia n'erano iVi
ritirati a dcinare , c da quei accolti con.).

ni 25. della ua et , entr nell Ordine) `


dcgli Oervanti , traquali appena com
ogni amorevolezza, furono poi trattati aai
piuto l' anno , che inieme con gli altri, plendidamente. Studiava molto alla tappa
otto la guida de BB. Lodovico, e Bernar
cicazione de'dicordi, e gli avvenne un.;
dino uoi com'patri0ti , verl Abito di Ca
cao degno da tenerene memoria. Poi in
uccino . La prima pietra , chegli gett domeica ria marito , e moglie , enzache
alla fabrica-della ua perfezione , fu l umil l' aveero potuto riunire, e parenti, ed ami
t , con la quale non contento di met
ci, vi and per ultimo FratAntonino,e men
teri otto a piedi di tutti, a-mbiva-,~ che tre lor avellava della pace , e gli preento
totti lo dipreggiaero . Dalla quale poi
un gatto domeico , qual conociu
, Lnaceva un ommo ripetto , qual portava a davanti
to per ual egli era , dall uomo-illuminato,
tutti, ingolarmente a Sacerdori, a canto de dal qua e anco precettato a dirlo di ua..
quali mai avrebbe voluto edere,o far altro,

bocca, come gi fece , nalmente fugatolo,

che motrae famigliarit con eo loro.Dal


la medeima umilt gli naceva un ubbidien
za a tutto pennello , non olo prontamente
_ eeguendo quanto dal uo Superioregli vc
niva impoo, ia qualunque 1 foe, facile,o

come quelli ebbero a conocere l'origine de

- dicile, di gulo, 0 di diguo, enza voler

apere, e poteva, o non doveva fari la co


a commandata, ma pregiudicandoi molto,
commandata
gli venie
terminidodi
e
piacevolezza,
dicendo
, che licon
Superiori
' 'veano rviri di lui, come di Schiavo , non

di Religiooi e di quea ua ubbidienza e


ne legge un'avvenimento maraviglioo.Pa
ato da Meina, ove era la pee,in Reggio
FratAngiolo da Arai , fu da Deputati del
la alute connato in un luogo a parte, fuo

Lri del Convento-;ma perche gli erano nece

loro diapori, e riuniri con la pace matri

moniale acosi l altro ebbe a riportarne un

inigne trionfo di carit. Ma carit pi ini


gne u quando rimato uccio un uo Fra
tello, qual egli teneramente amava, dopo d
avere lungamente orato in Chiea per lam-~
ma di lui, and a ritrovare il nemico _omi
cida , ed abbracciatolo enza punto tur
' barz iate benedetto da Dio fratel mio , gli

die , e perche avete dato luogo all ira...:


perche c avevate digui non` venite.:
da me . Ors pentitevi del fallo ,-he io vi'
perdono per quello tocca a me , e me loe
ro a procurarvi la rimea dagli altri pa
renti. Avvenimento , qual eaminaco da..

alcuni Signori di Reggio , f conchiuo

arie alcune coe , quali doveano averti in.,

per il maggior dcmiracoli operati da Frat'

Aras, il- Superiore vi detin FratAntonino

.Antonino .

con Fr Bonaventura da Reggio, ed egli

N per tanto sera dimenticato dellaule


enza pur penare, ch era danni 70. il viag~. rit della vita, n_pure per la VCCClllal l' a
gio lungo-di ei_ miglia , l ora tarda , l' aria vea un tantino dimea. Anche nell' et de-_
nuvoloa a pioggia , ubito i poe in cam
crepita d'anni 80. , oltre li digiuni ordinati
mino. COrne dunque u nel mezzo del cam
dalla Regola, e dalla Chiea , digiun em
mino , l aria gi gravida di pioggia-comin pre le quareime del P. S. Franceco: le Vi
'.1
n -q--.

"i

144
CALABRIA SANTA LlBRO I.
gilie delle Fele del Signore, della B. Vergi
juporc di chi lo eppe . Paando umori ne, degli Apooli, ed altri Santi, li Venerd
di tutto l anno, e li giorni della ettimana_

Giorgio Geria, Nobile di Reggio , con ua


moglie Giulia Mazza , per opera maleca,

, maggiore, tutti li conagr col digiuno di_

enza muoveri dal Convento, fu in loro ca`


a, ed avendo lor cava to da doo il male

pane, ed acqua. Non i cav mai da doo il


cilicioz doim empre su le nude tavole ,. e

pochiimoze fuggi empre,che gli f poi


bile li trattenimenti burlechi. Ritrovandoi
con gli altri in tempo di Carno vale alla..
men , e entre quei (dipenato dal Su
periore il enzio) tr attenevano in paro
le di qualche ollievo , ol egli i oervava
taciturno, quindi richieto della cagione ,

ripoe :Come io poo darmi buon tempo,


e ono quarant'anni, che porto quet abito,
n s ancora , e Iddio mi abbia perdonato
ip'eccati: entimento , qual' accompagnato
[da un gran pargimento dilagrime , tram u
't la ricreazione in opiri . Sopra tutto s e
ercitava nellorazione , acui tudi impie

gava di cgiorno quanto rubar poceva dagli


T..v-e

eercizi ellocio,e dellubbidienza, e della

notte la maggior parte , cos prima , come


dopo il matutinoz contemplando i Divini
mii'teri,mgolarmente quei della Paonu,

cio, li reitu alla pace, ed all' amore.La e

ra prima del uo morire u a viitare un uol


amico, dicendogli , che dovendo fare un.,
gran viaggio,era ito a prendere da lui con~
gedo . S'o poe l altro , peruao , che nol
permette ero la vacchiaia , e l'inermit , e
dopo molte vicendevoli repliche, per il s,e
peril n, i convennero , che la mattina e

guente i vcdeero in Convento , ane di


criver al Padre Provinciale , per non far

viaggiare FratAntonino . Venne l' Amore


vole, ma lo trov morto z onde i accore),

che il Servo di Dio n i era partito di Con


vento , n di viaggio per laterra avea par
lato .
'
L ubbidivano gli Ucelli , e i racconta.
che ando a pranzo in caa dun Amorevole
in Trizzino , vol in un albero vicino un.;
vago uccelletto, a cui il Servo .del Signore,a
tempo ei venuto fratel mio, vieni anche tu,

nella meditazione de`quali s inammava.;

a cibarti in quea mena: Vol luccello nel

tanto , che per lo piu andava' :come rapito


daen, e'molte volte fu veduto con la fac
cialuminoa a guia di' Sole 5 onde perci

uo pugno, e paciutolo di poche miche ,lo

empre era in Chiea , rare volte pratticava


con Frati, e quai mai con ecolari, princi
palmente donne, e non oltanto, quanto vi
veniva portato dalla neceiti!, e dalla carit

religioa_ . Orando una notte nel Coro di


Reggio avanti il matutino, rn Tommao da

Catanzaro Chierico ventr per dar il egno


di quello, ed appena aperto lucio , vidde la
Chiea luminoa, come e foe di giorno :

reitu al volo. Ma quanto pi laccarezza


va il Cielo con s nobili dimoranze z tanto

pi e glinfuriava contro l'inferno; poiche.)


alcune volte e gli attraverava allucio del
la Chiea, o per impedirgliene l'ingreo , o
per farlo rabocche volmente cadere : altre
volte racinava per la Chiea quello ca
bello ,s del quale, gi vecchio , orava ap
p0ggiato: altre volte con importuni rumori
i tudiava, come diurbarlo dall orazione.

Una volta, che paeggiava all'Orto, el vi

Entrato dentro,vide FratAntonino nel mez

de venire arrabiatamente allincontro-;cd un

,zo della Chiea, alzato da terra palmi quat

altra e gli di a vedere in Chiea cos orr i

tro, e circondato da una ran luce : accor

bile di volto , che glie ne re , mentre ei


vie, un tremore per tutte le membra . Pi
terribile fu quello li avvenne con pi de

toene laltro, ripree il Ciierico , perche a


quellora folle ivi entrato , oggiungendo,
che glie la perdonarebbe , e tenee egreta
la vita. Promie di s il Chierito , put-che il
ervo del Signore inceramente racContae
quello gli era occoro. Cos dunque conve
nuti inieme , die FrarAntonino , ch egli
piu volte avea priegato Crito , che i degni
communicarin la maniera, con la Qual-L:
s'era trasgurato nel Taborre, e che quella
volta n`era tato compiaciuto. F dal Signo
.re arricchito di molto lume da prevedere)

moni, ritrovandoii ortinaro nel Convento


di Reggio. Prima del matutino enti uonar

la cammnellaz onde ceo, ritrov alla por


ta ei detnoni in forma di Mori negri, mol

to deformi, luno dequali cos favelltNon


ti turbare Antonino, non iamo quea volta
ventlti arecarti diurboz ma ad eeguire gli
ordini del Cielo:Vattene dal P.Guardian0,e

digli , che mandiqu un Sacerdore vetito


delle agre vei, con un Calice : cee il Sa

{le coe da venire.Alla moglie di Laomedon

cerdote, e come f gionto quei demoni', di~

te Scriva da Gerace , per molti anni erllo


profetiz un glio machio,qual poi col no...
-medi Franceco reo Domenicano, riuc
Religioo inignez e di quee omiglianti

epellito un Gentiluomo , il giorno avanti


defonto, e epellito , dato li un colpo nella

profezie, e ne raccontano altre molte . Ad

altri gravemente infermi predie la vita, e


per rovecio, o ani , o ieggiermente indi
poli, la mortezAd altri li travagli , el ri

toro, e omiglianti z moltiplic in pi luo


ghi ad un tempo medeimo la preenza, con

nuca , butt dalla bocca i' communichino

indegnamente preo,qual fil ricevuco dentro


il Calice; indi preo l infelice cadavero e lo
iracinarono all'inferno.
Venghiamo alla gloria demiracoli,con la
quale Iddio onor quello uo fedel ervo .
Sono queli cos grandi, e per numero,e per
qualit, che baarebbono a crutare un in
tiero

...you-w..- r...
**tw

D FILTRI

CONFSOM CAP. IV.

tiero volume, quando, e tutti, e con le loro


circoanze voleero decriver : i tocche
ranno dunque alla sfuggita,e con la loroo

147

cui memoria , no a quei nori giorni vie

~ anza- Rian molti mortalmente feriti,o di

ne alla medeima Chiea di Capuccini, det


ta la Conolazione , proceionalmente la
Citt il giorno feivo dezI. Novembre ,

archibugio, o di pugnale , con far loro pro

ognanno oerendole un gran Cerco in ren

mettere la rimea, ed alquanto orare per e

dimento di grazie .

\ d`
r

Avendo dunque Frat'Antoni'no cori an

loro. Con due pani , ed alquanti minuzzo


li, atoll trentadue Frati, parte della Fami
glia, e parte foraieri : con altri quattro pa
ni aai piccioli, disfam una moltitudine di

la ricca merc della gloria,gli rivel il gior:

trenta ecolari divertiti al Convento 5 e di

no della ua morte, qual"egli altres condo

ni 54. di vita cosi commendabilinella Re


ligionc, volendolo il Signore coronare con

omiglianti cai, moltiplicando pane , vino,

a pi perone5onde gravemente infermato

ed altre coe comeibili, n'e oper innume


rabili . Con pane miracoloamente diCeo
dal Cielo , rior la fame ad alcuni fuoru

i, dopo l`averi preparato con tutti i Santi

imi Sagramenti della Chiea , pir felice


mente la ua anima li 1 t. Ottobre del 1586.,

citi : Andando da Reggio in Meina,tran

divenute le ue carni molli, manegievoli , ei

quill una era tempea di mare: Una gran

candidc.Concore al uo funerale tutto il

trave, al cui peo mal potevano reggeri ,

paee all'intorno , vellendogli li peli dellaL


barba, e del capo, c raeciandogli pi abiti i

quattro para di Bovi, la ree tanto leggiera,

che poi ba un olo 5ne quali cali altro


non adopr , che una bricviima orazione.

di doo , i pezzetti de`quali , ed allora , e)


poi operai-ono molti miracoli , e fra que`i

Col egno poi della Croce , e colle parole

vi .fu uno orpio , il quale appena tocco

Cbnm Miu-f CECINA/Zur mortuus et@ Chri

quel benedetto Cadavero , che di ubito

t: reta-rex, rian pi febricitanti dipe


rati da Medici, un paralitico, una donna da
una mammella guaa , un giovane da una

rian a egno , che venuto a cavallo , ri

w-m~-..v

torn a piedi . Dopo ci anni di epoltura

ferita nella mano,per la quale e glera tron~

fa ritrovato incorrotto 5 onde riepcllito


a_ parte non cea d operai~ miracoli . .Zare.

cato un nervo , un febricitante con febro

BOU.

acum, accompagnata da un ero dolore di


capo,e ad un tal infermo,chavendo perduro

XXV. Frat` Euebio Laico enZa nome


della Patria, fu ingolare nella POVCltl, nel

la favella,moriva inconfeo,reitui la voce,

l`umilt, nellainenza , ed aueritl di vita : ,

e eni, perche i confe . Con le medeime


parole, e egno di Croce libcr molti quar

apparendogli vario , ma empre d` orrenda

tanarj,epi1 aggravati da dolori di capo,di

veduta,variamente il moleava. Ripos con

la morte de`giui , molto tempo avanti pre


B07).

quali non avendo a uo tempo lata la eta,

cerdore ori con tanta antit di vita, che

e perci gittati, come inutili, fattili ritorna


re, li reitui al proprio lavoro. Per tutto ci

mettendo la ua corona ul capo dun mori

di tribolati, e daltri omiglievolmente bio

nevoli. Lanno 1571. travagliando la Cit


t di Reggio con una mortalima pelle),
mentre il Servo del Signore priegava per
quel biogno, gli comparve da s ll cancelli

XXVI. Fr Giovanni da Pictratta Sa'

bondo lo.. reitui alla alute 5 ed altre volte

vibrando il egno della Croce contro dell

aria coverta di nuvole,qual minacciava tem


pea, la raercn . Laci di pi vivere alla ;z Ad ann.
terra lanno 1590. Bovcr.
lQ-n-.
XXVII. Fra Crioomo dall' Albidona

l
v

Sacerdote vie s puro, che ventito a morte;

il demonio non ebbe ch' altro opporgli , e


non che, non avea atteo alle lettere umane,

dcua Chiea la Beatiima Vergine nel mez

e divine, onde avee pocuto giovare a uoi

ze di due Angioli, con torcie accee , e do


po l'avergli parlato con ae tro di Madre ,
gli die,che chieda quello v0gli,ed egli: Ti
racommando, mia Signora, quca Citt, ac"
q ci la liberi dalla pete 5 Volentieri, ripoe

proimi , c prevale tanto la tentazione ,

che in quellultimi repiri, turbato di volto,


ebbero a travagliar molto li Frati, per trarlo
di crupolo , Ma indi a non molto raerena
ta la faccia f bocca di ridire . Interrogaro

la Madre delle miericordie5 ma f a apere

da'Frati non volea dir altr05 ma nalmente:

al Vicario della Citt , che ordini in quella

Non vedete , die , qu preenti la Beatit


ma Vergine , il Precurl'ore S. Gio: Batti

mia Chiea una olenne proceione , che

Ad ann.

detta il Frati5 In Mcna 1 anno 159_Zaca 1590. n.57.

Gicracez reitui alla vita un pollaro mor


tocol pigliarlo fra le mani : alcuni bigatti,

traccia unimmena moltitudine dinfermi ,

-pb:
"j."
e
xv

pari perci molti travagli dal demonio, ch

anco, e di chiranziaz eine un gran fuo


co , qual minacciava le ceneri alla can di

s'era acquiata tanta fama , che non prima


entrava in Reggio , che non i vedee alla

Ad ann.
1536-!1

di ubito ceer la pe'e. Non volendo per

a , ed il Patriarca San Franceco 2 Al

l umil Servo di Dio, che quello i appi a


no conto, non vi fece altro 5 ma vi provid
de la medeima Reina de`Cieli, deinando
vi due Angioli in forma di Capuccini : Si e

lo pirar lanima , il Frate , che lo erviva,


udi una dolciima melodia di liuti ,di ce

dre, ed altri muicali rumenti, ra'qua


li pas al Signore l anno 1593. Zacc.

la proceione, e la Citt ret liber-a : per la l BOU.

Ad ann

:yes-n.95.

XXVIII.

**4...

CALABRIA SANTA LIBRO!.

146
XXVIII. Fr Giovanni da Seminara Lai~ te , biogn tenerlo per tr giorni continui
co nacque da onorari parenti, e come fu all opra terra, nel qual mentre e gli traccia.
et danni 16. veti labito traPP.dellOer
rono tr abiti opra,e gli t liarono lugnie
delle mani, e depiedi, e e g i velero li ca
i vanza,daquali poi pas a`Capuccini, anno
pelli del capo, e i peli della barba . Aiello,
verato tra quei Primi . Oerv tutte le qua
; reime del P. S. Franceco, non mangi,che che accrebbe la maraviglia f , che a capo
l una ola volta il giorno, li Venerdi in pane, di tr giorni mand fuori un udore cos
. ed acqua , ed alcuna volta la pas due in

copioo, che i raciug con pi fazzoletti,

i tieri giorni enza guitar cosalcuna: ale-une

quali poi , cos come altre Coe tate a uo

quareime non aaggio non acqua,non Vino,

uo, operarono molti miracoli , e fra queti

i e generalmente mai mangi carne . Atteo

rianarono una donna di Palmi da un ero.

con tan ta applicazione allorazrone , e con


templazione delle coe celetiali , che tutto
quel tempo, qual non gli veniva preoccupa
to, o dalla carit, o dallucio , o dallubbi
dienza , o da una carima neceit , tutto
ve lim iegavaz e pi volte fu veduto rapito

in etar . l-.bbe il lume della profezia : che


per tanto a cinque giovani , quali andavano

per eer ricevuri nella Religione , die, che


non` tutti avrebbono ricevuto la grazia dal

Provinciale , ma tr , accennandogli col di

dolore di braccio, ed un notro Frate dalla.,


Ad inn.

febre - Zacc.Bo-uer.
XXIX. Fr Giacomo da Soverato n da
fanciullo dimotr , quanto eer dovea in
golare nella virt 5 poiche oltre ad una gra
vit non corripondente allet,ucito dalla.,
cuola correa di ubito in Chiea a ervir
mee, o veramente ad orare. Creciuto `negli
anni frequent li Sagramenti , c prottatoi
,molto nelle umane lettere , apri cuola di

toz e che ne pur queti tutti profearebbono,

quella profeione . Mangiava il pane a mi


ura , ed alle volte ripotolo con egretezza

ma chuno ne tornarebbe al ecolo , come il

da parte, lo ripartiva poi a poveri. Con que

tutto avvenne . Ad alcuni Minitri del pu

te virt timolato dal Signore a pi alto

blico , negligenti nella carica, previdde la.,


morte nel termine di due mei, come f. Ad
alcuni Banditi profetiz la rovina,cccettuan
doneun olo , con la liberazione non olo,

grado vetilabito de Capuccini , e fatta la


profeione , applicato aludj delle loo
che , e teologiehe dicipline otto Fr Gio
vannello da Terranova , _e poi in Roma ot

ma con la properit . Ad un notro Frate,

to Fr Girolamo da Piltoja , divenne ingo

per nome Pr Girolamo da Catanzaro , che


da Politina era ito a vederlo in Seminara,

predie una grave infermit,ino ad eer di


perato da Medici , ma che di quella non_
morrebbe , come avvenne . Colla profezia
aggiune li miracoli 5 onde col egno della.,

15 93-11-86

olar Predicatore del uo tempo , cd anche


ettore delluna, e dellaltra facolt . uin.
di altggiata la ua virt daPPJ anno 1571.

venne eletto in Dinitore, poi Provinciale


qu , ed in Napoli , e nalmente Dinitor
Generale 5 nequali uej i diport con tal

moderazione d` animo , che' non fu vcduto


quai moribonda , alla quale parimentc im Superiore di lui piu piacevole. Se alcuno -i
petro un gliuol machio, qual poi inferma fu`e rallegrato con eo lui della dignit ri'
toi a morte, rian, con orare alquanto per cevuta, toto ne piangeva tanto dirottamen
lui in Chiea. Cos ancora una tal donna , / te, che provocava le lagrime decircoltanti.
per nome Prudcnza gravida,ma quartanaria, Abborriva la mormorazione , quantunque.:
vcon gran periglio , o di morte , o di aborto, leggiera,di qualunque perona, ingolarmen
rian col egno della Croce . Col medeimo te delle defonte. Predicava con appoolico
fervore, onde ermonegiando della Paione
egno guari un fanciullo poco men che cie
recava molte lagrime agluditori 5 e grande
co, ed unaltroda due terzane . Guar anco
pavento ermonegiando , o del giudizio , o
ra col tocco delle mani un notro Frate ad
dell`lnferno,chera molto frequente. Tanto
dolorato tutto per certe tavole cadutegli u
innamorato dell'oraziune, che fra giorno , e
pra , e col cordone un Gentiluomo Gover
nadore della Citt, infermo a letto . Furono notte vi pendeva dicce , e Iz. ore, e molte
tanti li miracoli operati da queto Servo di volte con rapimenti da eni , e con eai.
Dio in Seminara, Pilocatro , e Terranova, Entrato nella Grotta di Gierace , ch nell
che li oli di Terranova,per detto di chi po orto, per orare,ftr oervato da un Gentiluo
teva aperlo, avrebbono potuto riempire un mo uo famigliare, per nome Ferrante Sac
giuto volume.- Arrivato agl'anni cento, de co, quale landogli a Home-,enza accorger
quali n avea dati eanta al Signore nella_ ene lUomo di Dio , lo vidde ora genutle
ola Religione deCapuccini, ed infermato 0 , ora protrato , ora in piedi con le mani
Croce retitui alla vit'a Cornelia Gariani ,

di puntura, avendo prima predetta aFrati la

incrocicchiate , piangendo , ed- eclamando:

ua morte , pas allaltra vita nel Convento

Vidde poi ucir dalla grOtta un 'gran plcn~

di Seminara lanno 1593. , e lc ue carni di


vennero candide, molli , e manegievoli pi

dore, qual vi dur per pi tempo. P anche

ranti un odor di Paradio . F si grande la


calca delle genti, non pur da Seminara , ma

veduto dal medeimo elevato da terra due


palmi, ed altre volte dal Vicario Foraneo in
Eiumara , predicandovi la quareima . Nel

da .Luoghi eonvicini, che per odisar a tut

mentre tudiaa in Roma , un tal Gentiluo l

,-

mo

l.

..

--- -

DI 'LTRI CONFSORI CAP. IV


mo mand dal Guardiano,priegandolo man
dae un Sacerdote ad eorcizare una ua ri
gliuola travagliata dallo pirito: e fu dei
nato Fr Giacomo , il quale quantunque da
principio i cuae per non andarvi, alla..
tine v'and cohctto dall'ubbidienza : gion

to , cos favell allo pirito , Io on venuto


qu non di mia elezione , ma forzato dall

147
e per lo pi-in pane,.ed acqua. Vie in que
la auilerit di vita anni cinque dopo la pro

fcone,ne la tralaci nevegnenti,ancorche


appreo da dolori acutimi di pod-.:gra . O
rando nella Chiea di Montecalvario in.,

Barcellona alz la voce, gridando , Ah E ch


clla partita . interrogato da Michele Vi
rolio, che i ritrov preente , che gli foe

, ubbidienza: conviene dunque, eheanche tu ' occoro? ed egli cos aratto, Io , die avea
~ ubbidichi con ucire, e di ubito part. Pre
prea per la falda delle vei la Reina de
dicando nella Grotteria,e concorrendo mol
Cieli, ma gi mi fuggita di mano . Lie
ti poverelli alla ua caa a chieder lelemoi~ o O`uirolio di profeione peziale mand
na, una volta non avendo che darli , impoe una era al Convento un uo Uomo con un
al compagno,che' ito vedee di provederli. canetro , ov erano divere ampollette con
Sapeva laltro non 'eervi coa alcuna, nien medicamenti per ervizio deglinfermiz ma
temeno andato vi trov molti pani frechi,
incontrato da un Toro,e reolo con le cor
e caldi, co' quali ovvenne qUei mechini . na dalla cintura lo sbalzo in alto, enza pe
Col egno della Croce rian due infermi , r, n oendere il meo,n roveciar li mc
e riunr un criallo rotto in pi pezzi. Ritor
dicamenti . Come fa al Convento , appena
nando da Roma , dal Capitolo Generale , e veduto da Fr Pacico , e ben gli die , hai.
fermatoi in Napoli per l' occaione della _avuto paura del Toro 2 Li Frati hanno prie-l
predica, s`inferm ravemente, e conocen
gato per tc 5 argomento, che glera ato ri
do, che il Signore o chiamava a e, lacrato velato il tutto. Orando per un defonto gli
il pulpito, i condue in Convento, ove mu comparve la ua anima , dicendogli, ch' era
nito colli Sagramenti della Chiea, nudo in Rata in Purgatorio, e che all'ora allora a
Ad ann.
r94.n.r.

terra , pir l anima ua feICe l' anno 1594.


Zact-.Bowen

XXX. Fr Felice da Pongadi Sacerdoth


compagno di Fr Giacomo , e Religioo di

Ad mn.

HM-94

Ad ann.

won-93

Ad ann.
159*n*32

y ne degli Angioliapeb veniva rapito in eta


i, ed alle volt-e ollevato col corpo da terra.

conociuta virt , vol al Cielo nel medei

anntunquc aggravato di podagra , erviva


per quai tutte le mec, con maraviglia di

moluogo di Napoli poco appreo a lui.Pri

ciachcduno . Mor in Barcellona l" anno

ma di pirarc vidde l`anima d`un noro Fra


te, per cui avea recitato tr corone , che a
liva felicemente al Cielo. Zacc.Bover.

della ua Santit , concorero tutti quei po

XXX]. Fr Vincenzo da Moromanno


Laico Novizio di molta purit , prima di
compir lanno comp la vita , e nella morte
fu degno di vedere la B. Vergine , ed il P.
S. Franceco .Zacc.Bo7\er.
XXXII. Fr Girolamo dAcquaro dAre

poli al uo funerale. Dopo morte apparve


alla Signora Chiara Gran , ua famigliare ,
circondato da luce, e alutandola , le die:
Iddio ti alvi, Chiara,Io me ne algo al Cie

10(luea medeima Signora avendo appli


cato _un pezzetto del uo abito a FratArc-an
giolo uo gliuolo, e noro Frate,l_o rian

dalla febre . Quattro anni appreo f ritro.

molto celebre nella Santit , quale compro


bava con la moltitudine de'miracoli, dequa
li non tenurai memoria , ono gi vaniti.

vato il uo Cadavero intierc . Zan-'Bova'.

Mor lanno 1595. in Monteleone , e dopo

quale s avea reo fami liare lo pirito di

ei mei della ita morte fu ritrovato incor


r0tto, e perche con qualche violenza gli u
cavato il Capuccio, perci urtato nella fac
cia ne uc a molta copia il sgUe.Zact.Bo-u.
XXXlll. Fr Pacico , qual i nota col

profezia. Neglultimi e remi della vita nonv

olo nome della Nazione,mentre vie nel e


colo f divotiimo dellaVergine,onde a uo

Zacc.

Ad ant.

'XXXIV- Et Nicol da Roano Laico ,

avendo chopporgli il nemico , pree a tra


vagliarlo col overchio d alcune coatelle,
quali teneva nella manica , onde gittarele a
terra, vol vincitore al Ciclo l anno 15 96.

di Sabato.Vei labito di Chieric0,ma cori


ei mei di noviziato , timando indegno di

gio ovragionto da un gran vomito di an

cita, che per la virt, merit, che per viag


gue, per il quale era rimao , come vanito,
gli apparie un Angiolo in forma di giova
netto con un cavallo amano , onde i con

ducee nel Convento.Vie,e mor con gran


fama di Santit in Acri l' anno r 596'. Zact.
Bover.

XXXVI. Fr Pietro da Montalto Laico


f inigne nella virt della pazienza: Predi
e molto tempo avanti la ua morte , e nel
T z

o*

Ad ann.

1596 n ;s

XXXV. Fr Gio: Battia da Biignano


Chierico , nobiliimo non meno per la na

Ogni giorno i diciplinava ino allo pargi


1 mento del angue , digiunava quai empre ,

1595.

Religioo d`alti1ma contemplazione,con la

onore paava enza cibo alcuno tutti giorni

zione della Provincia di Catalogna . Uomo


di tanta orazione, che delle z4.ore del gior~
no naturale 18. ne conummava in nella .

1596., e per il molto concetto , qual s`avea

na Predicatore, ed anche Provinciale i ree

uel grado , abbracci laltro pi umile de


aicih'atta la profeone dimotr tanta mo
deia,e religiL-it,che ve'ne dato compagno
a Frat Arcangiolo da Alarcone nella fonda

liva in Cielo. Ogni giorno i cibava col pa

pun

Ad anr
rs96.r..5c'

CALAiBRIA SANTA LIBRO r.


148

l punto , in cui pir l' anima vidde aer


gli la B. Vergine . Mor con ottima fama..
Ad ann.

lanno 1598. Zara.

primo fervore .Euggiva quanto gli era poi; -


ibile la converazione di tutti, e dim-andava

in Refettorio penitenze , avvegnache inno- a

1598.11.57.

XXXVlI. Fra Franceco da Aprigliano ,

cente, e dategli, ladempiva con uo molto

n dal ecolo men una vita aueriimao,

XXXVIII. Fr Girolamo da Rovito Sa


cerdore dopo una vita odoroa dogni per~
ezione ,venuto alla morte f travagliato

gullo . Non mangi , che una ola volta il


giorno di matrina,onde andato alla Compie
ta non uciva di Coro, che alle 4.ore di nor-1
re, orando empre, e contemplando li divini
Mierj. Lee per qualche tempo, ma predi-z
c empre la parola di Dio . L'anno 1600.
predicando in Montauro, e glinferm il
Compagno Fr Girolamo da S.Catarina , al

con la veduta di molti demoni in forma d'

uale, profetando la morte di e medeimo ,

l quale accom

agnata nella Religione da)

molte religio virtu, lo ree caro a Dio, ed

agli uomini . Laci la terra , e al al Cielo


A4 ann. l

598.11.; 6

lanno 15 98. Zacc.Bo'ucr.

Etiopi 5 fra le quali an uie gli comparve

ic: Andiamo in Convento z Tu ripiglierai

la B. V., la quale fugan o li demoni cono

la primiera anit, io ripoer nel Signore),

l il ervo del Signore . Stando negli ultimi


repiri , e recitandoi daFrati le agre Lita
nie , egli ripondea con gli altri Ora pro mc,

cos come avvenne il Marzo del udetto an

ed alla ne, aggiungere, die , per carit la

venerare il uo cadaveroi
XLlV. Fr Lodovico da Catanzaro , nel

Sal-oe Regina, alla ne della quale pir la

no, avendone 80.d`et . Il uo funerale f

bagnato dalle lagrime di molti, concori a_

ecolo ebbe nome Ferrante della nobil Fa-


miglia Mele, fratello di Cofanza Mele, mo
glie di Gio: Battia di Paola , da'quali nac
XXXIX. Fr Michele da Muromanno quero Innocenzo, Dezio, Franceto,e Vita
Laco ebbe gran lume da prevedere il da_ liano,legitimi ceppi delloggid viventi Si-_
venire: tramut una botte di vino da cattivo gnori delaola . Eendo ancor giovinetto
in buon0:e morendo, che fu anno 1599.in ferrante sinferm gravemente,c quindi li
furono aitenti tr vaghiime Vergini, ar molato dalla brama della alute, fe voto per '
lamor di quella di vintar la Vergine degli
gomento
detre voti eenziali, da lui intie
A ci an n
Angioli nella Chiea deCapuccini ', lmma
1599-12-71. ramence oervati. Zacc.Bavcr.
XL. FratAnelmo dalla Serra Laico, Re
gine aai miracoloa,e frequentata in quella
ligioo inigne nella virt.Nella morte,qual Citt. Riavuto dallinfermit ademp il vo-
nima, canrando con voce pi alta, dulcis,
dulcijma ,Virgo Maria.Mot`1 ln Roano l'an
no 1 5 98.

accadde negli anni 1599. merir deer fa~

to con la viita,e nel ritorno trovando una

vorito dalla preenza della B. Ver ine , o

Cotta, con una berretta di Prete , per molto


che foe andato in traccia del padrone, mai
pot averne nuova: onde interiormente dal~v
la grazra Divrna illuminato, queta roba,di~
e, enzaltro m venura dal Cielo , portata~
mi da S.Pietro per farmi Prete: Non vo lio
eeringrato al benecio v. Si chieric un
ue , e dallun ordine allaltro alito` arriv
a Sacerdozio . Ordinato Sacerdote accom~
agn il grado con una vita illioata, poiche

dopo tr anni di epoltura i ritrovo , come

e il giorno medeimo foe ato cpellito .


Ad ann.
"99- 77*

Zaccarowrdie r r.Apr.
XLI. Fr Luca da Geritola,detto volgar
mente da Calabria, ancora ecolare and

nel pellegrinaggio di S.Giacomo di Galizia,


ove dalla grazia vi pi illuminato veti l'a
bito di Capuccino. Digiun quai empre in
pane, ed acqua , ogni giorno i diciplinava
lino al angue,con altre macerazioni di car

ne. Fervenriimo nellorazione , nella quale


molre volte l rapiva in eai,anche con ol
Ad ann.

:boo-n.13.

levarli da terra.Mor`1 in Barcellona nel Con


vento di Montecalvario lanno 1600.24.

dentro una {lalla , con :di orto un guanciale

di pine Venerd , e Sabbato non aaggiava

cos alcuna , e nell orare teneva otto le gi

XLII. Fr Pietro da Pedace non ancor


nito lanno della probazione,venuto a mor

nocchia per via pi tormentarlo , o ceci , o

te vidde la B.Vergine , onde tutto giubilan.

ecolo, e della ua caa agiata , e beneante

te pree a dire, o dolce mio bene, operanza


dellanima mia , Santiima Vergine , deh

di fortune gl impediva di non poco il vi


vere a tutto rigore di penitenzagiole d'ab
bracciare il vivere deCapuccini: ben vero,

ricevetemi nel votro eno !ed in quete pa

petricciuole . Ma veggendo, che lo aro del

role pir lanima felice lanno r'oo. Zacc.

che corgeva dovervi incontrare delle dif~

Bo'vcr.

colta : l' amore teneriimo del Padre , la.


erilit della caa, ridotta non a pi , che a

Al gun_
ia -n-aa.

oltre la modetia del pratticare, e la compo


izione dellUomo eteriore , il uo letto era

XLlII. Frat`Antonio da Squillace,nel e


colo ebbe nome Pietro della Famiglia PiC~
coli: l dortor ln Canoni, e poi Canonico

di quella Cattedrale pas aCapuccini dan


ni 45., con due altri, quali per non poten
do reiere a quel rigore , rivelirono labi

to tralaciato. FratAntonio non pur nel No


viziatoz ma empre che vie perever nel

lui, e ad un altro Fratello, e omiglianti per

altro frivoli pretei del mondo: quee eran


l'arme , colle quali prevedeva muoveregii
la guerra , e i foe all aperta dichiarato a
veir l` abito religioo 5 che per tanto una
notte, enza farne morto ad alcuno, i fuggl
l dalla caa al Convento mezzo ignudo z ma
la

DI A-LuTlRI CON-F ESORI CARLIV.

;49

_. -- .- -._

la mattinacbbeaddoo il Padre poco men gli mancarono il lume deli'aprofezia', ' e la


che impazzito, ed una lunga llricxa. d pare

gloria de` miracoli 4: ebbe luno, e alti-a con

ti , quali detelando quella indicreta fuga ,^

molta inoolarit . Infeimatoi gravemente

gli protelavano o volontario, o fUlZUlU il

Alfono /ento marito di Caandra, _Sirena

ritorno alla paterna caa .Puregli, dalla di-i ua nipote , n trovando miglioramento in
vina grazia av valorato,tanto die,or perua- tante medicine ordinate da vFiici , e perci ~
dendo, or priegando, or minacciando il Pa I avendone compaione Margarita l'altra ua
dre , che non olo il ridue a dargli la o- i nipote, orella di Caandra, e nolra terzia
pirata licenza, che i vca fra quei Religio- i ria , and al Convento , ei raccomand a.
ia chanzi il ridue a confortarlo alla per- i l-'r Lodovico . Lo compari ancora il Servo
everanza . Cos dunque vetito col nome di ' del Signore, c cavatoi di manica un polii
Lodovico dellabito, e fatta la profeone i no, nel quale era critto il titolo della Cro
avanz tanto nello pirito,che s'acquil ap- . ce,jt-j Nazar-mar Rexjudazorum , e datolo
preo di tutti gran concetto di Santit. Il ri a Margarita: Andate, die, a portarlo all'in
gore dell aiinenza principiato nel ecolo ermo , lo legga egli prima , e poi e'l metta
laccrebbe non olo co'digiuni ordinati dal di opra s che prima dell ora d-i vepro arl
la Regolazma con le quareime del P.S.Fran~ fuori di febre , come appuntino avvenne?
ceco, quali digiunava con tanta eattezza, Sceo poi Fr Lodovico and a viitare ll
come e gli foero dobligozn pcrci,een~ nipote , e ritrovata la moglie Caandra, che
do poi Superiore, permetteva, che per detto piangeva per allegrezza, le oggione, c pu
tempo mancae coa alcuna agli altri , quali re da qui a 12. mei averai lallegrezza d'un
non digiunavano,che anzi perche non man _ gliuolo machio , come u . Dovendo par
cae premeva molto . Avea un indicibile ca tire da Catanzaroi a licenziari da una ila
rit con glinfermi, al ervizio de quali an. orella per nome Lucrezia, nel prenderne),
tepoueVa ognaitra facenda del Monalcrio, l lultimo congedo, le die, Lucrezia orella?
ed era olito dire , che talmente doveano mia, non Laltezzionare a queie Velli, delle ,

quelli accarezzari, che non aVcero a de

quali vai pompoa, pieo le mutarai .in ne-

re: piglia il tutto dalla mano di Dior. Rien t


tro piu congionto parente. Tutto il tempo, tita laltra, e perche, glirdile, le murariBa
qual potea rubare agl altri eercizj , fuori ia, ripigli Pr Lodovico , non occorre ;il-z
derare di vederi ullintorno la Madre, o al

che a quelli dellubbiditnza , e della car iti, tro . ll giorno appreo della partenza *deli
tutto lo pendcva in orazione -. c per tanto Servo di Dio s incrm il marito div Lucie-r"
era empre il primo nel Coro, ingolarmen zia , ed-indi a capo di ette- giorni-,morto

te di nocce al matutino, qualeiper ordinario luno, laltra Velli a lutto .Ippolita Marulla
preveniva con una, due, e tre ore dorazio un'altra ua nipote , moglie di Gianlrance
ne mentale, in cui tanto i compungeva, ora co Rodio ,Gentiluomo primario della Cit
con lagrime, ora con opiri, ch`avrebbe po t, avea cori anni 19.con quello enza pro-z
llo fuoco di divozione api aggiacciati. Ce le , con eremopcriglio deingueri la fa
lebrava la mea, accompa nata da molte -la~ miglia-3 che pero ne veniva malamente ve
grime, n olarmentc que e della ettimana duta, e pcmamcnte trattata da quei di ca
Santa, qu i appena potevano, e da lui eer a.Venne ella un giorno da' uo Zio Fr Lo
nite , e da altri acoltate per limmena co dovico , al quale manifeato il uo gran..
pia di quelle . Quea maccra Santit , co travaglio, quelli la conol , edclla ua tri;
me prima venne oervata da PP. prepoi iezza intenerito: V, le die , ch lo prie
al governo della Provincia, collo li imol
her per te il Signore , e condo nella ua
a erviri di Fr Lodovico di Guardiano , e Fiberalit , che da qu ad un mee ditterrai
diMaellro di Novizi in Catanzaro ,~ ed altri gravida dun machio , che ar lonore del
luoghi: uci come da lui non accettati, che parentado,e ar eguito da molti altri. Con_
per l' imperio dell ubbidienza , cos fedel cepi Ippolita al tempo preio , partori il
mente eleguiti con tutta puntualit ', ed av machio, che fu Diego, il quale datoi alla,
veniva, che enza troppo fari intendere con milizia, divenne valoroo Capitano di mol
la lingua , ballando la ola forza dell eem te Compagnie , eguito appreo da altri
pio , violentava tutti alla virt . Nel mentre quattro machi-Eendo Guardiano nel luo
elercitava lucio di Maelro di Novizj te go vecchio di Catanzaro cadde tanta neve
neva in Cella un immagine grande a rilievo dal Cielo, che rea impenetrabile la lrada
di Crilo Croceo , non olo perche con della Citt, cominci la Famiglia a patir la
quella amoroa veduta allevae quei gio* penuria delle coe . Eort il buon Prelato
vani allamore delle ue Piaghe z ma perche

quei uoi udditi alla tolleranza , ed inieme

ervie a lui medeimo di Maeho; onde)


avea in colume di conultarlo nelle coe di
rilievo, e 'fil fama Publica, chil Santo Cro
ceo a quella maniera conultato, pi du
na volta con voce articolata glavee ripo
lo, parlandogli quaiamico all`amico . Non

a perare nella Divina Liberalit, al ne del


ermone i ent toccar la porta, ed andatovi
il Portinajo pi per ritrovarvi qualche mez
zo morto dal freddo , che alcuna maniera..

di proviione,anzi vi ritrov due grandi ca


nelri dottimo pane , enza vedere chi ve.:
lave

"

-..

yo

-CLABRIA SANTA LIBRO r.

` lavee portato , o almeno vederne i vetigi


nella neve. Dopo s egnalato coro di reli
gioo vivere , per il quale savea acquitato

ri, divenne poi tcrimo eemplare, ove;


guardando i Religioi, oltre pi s'avanzae
ro
nell'a Dio.
oervanza
loro
Regola
mea
Lannodella
1594.
eendo
datopro
a

gran credito, e fuori, e dentro la Religione,

ripos nel Signore nel luogo vecchio di


Catanzaro l'anno 1600. onorando il uo fu
nerale un numeroo concoro di popoli. Fu
epellito a parte nella Chiea,c per pi tem
p-fu veduto Ogni era , quando toccava il
egno demorti, cendervi opra un lumino
.o raggio dal Cielo, che fermatovii opraL.
alquanto, per la trada medeima i ritracva
~ dietro . Al uanti anni appreo volendoi
trasferire ne a Chiea nuova , f ritrovato

re contro degli uomini , che e gli oppone- _

vano valoroi con la peggio de"l urchi,rav


volela contro delle Chiee, e deloro Santi.

Furono dunque opra il Convento de`Ca~


puecini fuori le mura, detto la Conolazio
ne,a caua delllmmagine miracoloa di Ma
ria con tal nome ama tanto manc , che l
aveero oeo, che anzi ne retarono morti

incorrotto, onde con accrecimento di ma

alquanti di ei . Stavano alla difea di quel

raviglia, u riepellito nella parte detra di


quella per di otto all' orologio di opra . La

Convento,e della miracoloa Immagine et


te Capuccini , ed alquanti ecolari 5 ondei

Madre ebbe da'nolri Frati il uo cordone ,

Turchi vi ritornarono pi1,e pi volte,em

il quale oper molti miracoli con glinfer

pre accre ciuti di nuova gente.Era veramen

mi, e con le donne parturienti opra tuttoz


che poi dallaltrui indicreta divozione ce
mato a poco a poco, rimae alla ne ridotto
al niente.

te maraviglia il vedere , come quei buoni


Servi del Signore con le Croci in mano ca

XLV. Fr Dionigi da Taverna Laico o


r`r a tanta antit, che merit, che un Angio
lo il traportal'e di l da un ume ingroato

Ad ann.
_Mar-n.50.

Reggio il rinegato Menee Cigala , non


aVendo potuto sfogare la rabbia del uo cuo

i da' Barbari , avvegnache contro di loro

drizzate le oee nemiche . In uno di queti!


aalti avvenne, che non ritro vandoi pronti'

dall acque: Predie molte coe a Venire , e

allarme i ecolari , uc contro de Turchi

dopo morte uccedura l'anno 1601. compar.


ve glorioo ad una orella del Terz`Ordinc.

il olo rn Gabriele , n con altre armi, che


d una-diciplina di funieelle 5 ma la virt

ZaccBover.

XLVI. Fr Gabriele da Reggio i chiam


nel ecolo Filippo Cariciano nato da.
Brandano , e da Maria Barletta , famiglie:
amendue nobili in Reggio, ove ancora vie

del Signore, rinovellando l antico miraco

lo,quando Crio fatto un aggello de funi


culis, cacci dal Sagro Tempio coloro , che

il profanavano colli trachi zqu operando


di pari col Servo del Signore, l'avvalor s,

lezza , e adolecenza , tempi , che lodevol


mente impieg nellacquito delle umano

che fug tutta quell'empia canaglia , enza


ua oea alcuna. Mori egli aai per tempo
chiamato dal Signore a rimunerarlo_ , come

lettere, tutto i conagr all' Opere della pie~

gi conummato nella virtu nel medeimo

t. Le ue converazioni non erano, ehe con

Convento di Reggio li r7.Febraro del 1601.


Bona-vent. da Reggio [fior. de" Capace. Paolo

da Religioo z poiche ucito dalla fanciul

uomini maturi , e per et ,e per virt: fre~

quente nelle Congregazioni, nell uo de'Sa~


gramenti, nell eercizio dell orazione,nel

la quale aveva ottenuto dal Signore il dono


delle lagrimez e nella maceraZione della car

ne co` digiuni, ed altre morticazioni, onde


ne appariva nel volto empre quallido , e;
macxlenre. Singolare era il uo tudio co,
career-tti , peri quali ovente cercava del
pane, ed altre coe da vivere, portava loro l
acqua da fonti Vicini, li nettava, li conola

Gualtieri lb.1.c.89.
XLVlI. FratAntonino , 'o pur Antonio,

come altri lo crivono , nacque dalla nobil


Famiglia Ata in Francica. Veti l'Abito Ca*
puccino a tempo che della medeima Terra
lo veirono 40. giovani , guadagnati a Cri

to nel coro d una ola Vareimaz e tal


mente s impree delle buone conuetudini
del noviziato , che le ritenne empre ferme,
nche vie. Non veti , che un olo abito ,

va , come e tutti fuero uoi fratelli 5 e e quantunque delicatimo di compleione 5


taluno ne veniva condannato alla morte,no`l

mai gli uc di bocca parola eoncia , o ira.,

laciava, che prima non l'avee incammina


no alCielo collultimo upplicio . Per vie
pi aicurari nella virt veti lAbito di Ca

tando in converazione con altri Frati , ne

puccino col nome di Gabriele , e. fu cagio

ta, di ubito partiva. F ingolare nell inno

ne, eh altres molti di quella Citt , pote in


abbandono le cae paterne, vetiero il me

cenza della vita, e nella purit della mente,

deimo Abito . Ecco dunque il novello Sol

dato nella Religione , ma veterano nella.,


Vllk!, che veggendoi pi da preo a com
battere il nemico , raddoppi tutte le peni
tenzc del ecolo , e gli eercizi delle virt 5

che e prima erviva di pecchio a ecola~

I f.. ,3,1

minando empre avanti, come di riparo a.. a au1 .. ,


quei del ecolo,non poterono mai eer oe

altra maniera ozioa , e e avveniva , che)


udie alcuno parlare con voce alquanto al_

onde i tenne per cotante, che morie Ver


gine. Fu Guardiano, e i racconta,che aven
do dato un pane, ed acqua ad un uo uddi

to, anch' egli digiun omiglievolmente , e


richieto del perche dal Frate,ripoe: E che
vuoi tir olo meritare fratcl miot Non an
cora avea compiuto l anno trenteimo della i

r_

ua

. *- ---- *- * q

DI ALTR CONFEssoRI CAP. IV.


"ua vita,che gravemente inermato nel me

e d'Agou, del 1603. in Poliina per una.)


grande evacuazione di angue 5 ed ardendo
di ete, diceva, giuamente patirla , perche
mentr'era ano una volta bebbe enza licen
za del Superiore .
Il giorno avanti che morife ebbe quella
viione, qual poi raccont aFrati,chel cr
vivano: H0 veduto,dile un mallro di muro,

ual con mirabile prcezza ha fabricato una

cala dalla terra al Cielo z ln tanto dal mio


Angiolo Cuode ui per qUella condotto al
Paradio, alla preenza di Criilo, della Ver
gine,del P.S.Franceco, e d immena molti:
tudine di Spiriti Beati; e veggendomi c051

Ad

*a I

cala vila . Ripos felicemente nel Signo


re lanno 1606. Zac:.

{4751i -,.

Ari ann.

i,

1606.r.;4.

L. Fr Franceco da Sinopoli Laico nel


principio della ua converione vie alquan,
to riineliozma ripreone apramente dal RS.

Franceco, mentre una notte adagiatamente


dormiva, applic con tanta aulerit all

oervanza religioa, che divenne `l uno dc


pi vperfetti Prati , quali viveero di quel
tempo. Prima di pirar l'anima gli u mo

hara la gloria del Paradio , di cui and a


godere l anno 1606'. Zacc.
LI. fr?! Pietro da Montalto Laico,f Re

Ad ann.
Mas-n.54.`

ligioo di gran virt , prediie la ua morte,


nella quale u airo dalla B.Vergine , fra
-le cui braccia pir_ lanima ua beata in .Co
godere, ah!die,Io non ono degno di tan
to bene , ma dell Inferno per le mie colpe : enza lanno 1606.
Lll. Fra Franceco da Caelvetere dagli
N, ripoe la Vergine , ta allegramente
gliuolo ,la penitenza l hai gi fatta , ora ti Agoliniani pas aCapuceini per deiderio
di maggior auerit di vita , c lo dimor
rca la corona. Indi Crio rivolto a &Fran
ceco lo richiee , e Io era de uoi Frati , c collbpera,perche vetito di que`abiro i ap
ripondendo di s il Santo Padre , fui pollo plic per tutto ad ogni macerazione di c ar-`
tra Martiri ,e Confeiori z tra quelli per la ne, alle dipline , acilicj , adigiuni , alle
~ Croce del travaglio portata con allegrezza -vigilic , ingolarmente all orazione , della.,
nella Religione, e tra queti per l abito Re quale par che foe viuto . Fi! Maeilro di
ligioo , enza rimoro d averlo macchiato Novizj, al qual minierio attee lo pazio d ,
con colpa grave . L Angiolo mio Cullode anni trenta con urile immeno della Pro
mi ha ricondotto qu , per ripigliarmi fra vinciaz Fil ancora Guardiano , DlllOQ),
'breve, e la Vergine mi ha-impoo , che lo ed anche Provinciale, nelle quali cariche
racconti a voi la viion_e,e.
al olo Guar empre dimotr il medeimo, 'cio zelan
diano. Si tacque per mezzora,come e ripo te ,e diciplinato . 'Ebbe lume da penetrare
ae z indianginoeehiatol pree una Croce , gli occulti penieri altrui, ed aver preenti le
abbracciandola con tanta tenerezza , che coe da venire.Predie ad un gentiluomo da
moe a lagrime i circotanti, `e riguardando Stilo tutto quello gli era per uccedere , e
con la medeima tenerezza una Immagine ad una donna di Gierace diaeoe quello
della B.Vergine,fra quei ample,e riguar nacondeva nella cocienza.Oper parimen
damenti pir l anima felice. Morto chei fil te molti miracoli: Ad un gentiluomo di Ca
divenne tanto b.ello , che recava piacere a., elvetere malamente inter-mo ottenne la
tutti , e dopo tre anni di epoltura u ritro
alme :Liber da un vclenoo aacino in
vato
come
e
all
ora
all?
ora
folle
itato
e
Caelvetere alcuni big'atti , che" dove pri
ann.

1603.11415.

ellito . Zaccov. Paolo Gna.

.ll b.r .P i
cap-8

XLVllI. Fra Domenico da Caelvetcrc

f`u inigne Predicarore del uo tempo 5 onde


e n avvalero per pi tempo li Generali ,
d accompagnava la predicazione con una_
iritaeemplarima.
Due volte fu Provin

icialered inchin pi c-he ad altro al rigore.


Eendo Prouinciale la econda volta mor
l anno ros. in Gierace , @perche depo la
uamorte i entirono' 'alcuna' 'rumori nella..
ua epoltura , fit dal P.Benedetto di Gala

abbracciandolo, e bagiandolo in fronte: Ti


ringrazio, gli die, Amico , del uraggio ,

ecco me ne vado al Cielo, e diparve.


XLIX. Fr Bonventura da Pietratta Sa
cerdote antimo* fu da Dio favorito del

piecondi degli altri: Rian una donna


dalllppocondria: Preerv` untale `dalla
morte, qual erano per recargli alcuni Aa
ini: e con la ua corda li liberarono molte:

parturienri da quell eremi perigli . Prima


di paare a godere di Dio , ru ranato col
noco d una era podagra , nella cui tolle
ranza fil invitto. Mor nalmente in Calici
_vetere l anno 1507.,cd il uo funerale ven

ne accomgagnato dalle lagrime ditu-tti quei

alla ne u duopo ricuoPrirlo con un man


tellozgli tagliaronolugnie delle mani,e de
piedi-3 gli ivelero li capelli del capo, e peli
della barba: giacque perci tr giorni ine
polto, ed eendo tempo de nun pure non
mand cattivo odore, ma anzibuono , ac

compagnato da un copioo udore dal vol~ i

to, qual i raeiug piu volte . Ritrovandoi

dono de miracoli, de quali non rimata..

ancor opra terra il uo cadavero fu udita

alrra memoriar, e non che d'aver otte'nura


dal Signoread- una donna di Scigliano cie

in Chiea una dolce melodia di Angioli, che


per tanto datane parte a Monignor di Gie
race,

K:3'
m
W

ma erano inutili al lavoro , divennero poi

tro, Guardiano del luogo , intimaro a Frati* popoli, quali per la molta Opinione' della ua
un commune uraggio. La mattina eguen
antit gli {iraeciarono tr abiti di' foprad

te mentre il Guardiano uciva di Cella per


ire a Prima , e gli f all incontro viibilu
Fr Domenico con faccia riplendente , ed

e'.
n...*..lu-

;72

bALBRtA SANTALtnRor
la mortedclla madre per all'ora di perfetta

A, un_ race, f di uo ordine epellito a parte, lac


(mn-n.13. chiuo dentro una cacia di legno-Zacc-Bov
LIII. FratAgotino da Roano Predica
tore vie no

anit 5 Cosi ancora antevide la liberazione


dun certo preo daBanditi opra ogni for

l ultima vecchiaja con gran

za, ed epertazione umana: ad un notro

. fama di antit . Predie il giorno della ua


morte, ne' cui etremi veduta la Vergine la

Guardiano la retituzione di certe tovaglie

alut con quelle parole : Maria-mater gra

deimo legato . Un tale caduto inavveduta


mente di nocte tempo dentro un pozzo alto

; til, mater mijricordix , Tu nos ab hoe pro

rubate dalla ua Chiea,con il Ladrone me

Ad ann. tega, (F' morti: bora uipe, e cosi dicendo


1607-1*** - ree l anima al Signore l' anno 1607.Zarc
LIV. Fr Martino da Serrata Laico di
gran virt, ingolarmente di Povert , c di
Carit, e opratutto d orazionc, nella qua
le conummava tutto quel tempo gli era

54. palmi, e ei coverto dacque e ne trae

fuori, 'con implorare il uo aiuto, ebagiare


un Crocectto ricevuro da lui: Retitu la
alute ad una donna torpiata di pi manie
re, cio cieca, zoppa d'una gamba , e oea
in una mano z e la avella ad unaltro rima

za, eetto di debolezza , i legava aicancelli

to mutolo per la caduta d'un legno opra il


uo capo: e la vita ad un fanciullo morto :
moltiplic
lolio
in un vae aciutto.
o dunque per
l'accoppiatura
di tante Famo
virtJ,

del Sanrta Sanorum, per teneri riveglia


to, e cos legato ovvente replicava : mio

e doni celetiali , mor in Coenza lanno

poibile z eendo poi decrepito , e perci

vvcnte orpreo da una natural onnolen

r 608.,e nel metterlo gi alla epoltura,per~


che vi cadde.di anCO con un braccio di

Dio dal trito debitore, od orgio , o paglia:

proverbio volgare in Calabria per chi


quello pu. Era inchinato allamore dc`gat
l iq_u ali ovvcnte nodrivazavvenne dunque,
che ritrovandoi egli nellorto alquanto in
dipoto, un di queti animali e gli preen
t davanti, gridando, come e gli chiedee

da mangiare , a cui il Servo del Signor ,


fratel mio io ten o maggior biogno di tc,

e perci ccnverra, che anzi tir queta volta


occorrci me . Chin il capo lanimalctto,
e partitoi per l orto gli ritorn alquanto
appreo con un bell'uccello in bocca . An
tato in caa d un Signore per un aco di
vino, queti ordin ad una ua Serva , chel

Bot/cr.

.,-- . :a

LVIl. Fr Bernardino da Francica,allic

vo,e compagno di Pr Stefano , di cui ap


preo, era cos applicato all'orazione , che
vimpiegava quai tutte lore della notte in
riCoutro di quelle del giorno, applicate per
l'ubbidienza all eercizio di falegname) .
Wantunque Laico , fu tredici volte Guar
diano, con tanta prudenza, quanta ogn'altro
Sacerdote . Eendo Guard iano in Coole
to, e cuocendo una calcara , com ella f a

otto la botte , Fr Martino , o che non ap

rnezza cottura i covere , che una parte di


muro minacciava rovina: Era con eolui al

riempia 5 entrati in cantina, e poto il aco


pruovae lo tar olo con ola , o per altro

lora un Terziario , al quale ordin , ch'an~

uo aare e nuc fuori zla Serva divertita


anche in altri aari,i trattenne pi di quel
lo portava il tempo da riempiri il aco , e

dae ad accortar della fracas ma il Terzia


'a in ua aenza, ( gi che per allora non.,

fra queto mentre ritornato il Capuccino ,


andarono' alla bocce , e ritrovarono , che,

partito 1 nacoe per oervarlo-3 LOerv,

riempito il vao , il vino i ritette con ma


ra Viglia di quanti l'udirono . Mor il Servo
del Signore in Montelione lanno 1607.
LV. EratAntouio da Coenza Sacerdote
'dopo una vita per virt commendabile i ri
dulc alla morte,e prima di morire gli cin
tillarono dagli occhi come due telle, e la

ono, f veduto ravvolgeri con la faccia al

Cielo , c le mani giontc s al petto . Zare'.

rio opettando , che volee fare alcana co


correva quel biogno ) motr d"ubbidire, e
e vide , che Fr Bernardino armatoi col e
gno della Croce , entrato dentro ritor il
muro, enza retarne oeo in un pelo . Ri

pos nel Signore nel luogo medeimo lan


no 1610. dOpo aver riempita la Provincia
coll`odorc delle ue virt. sc-jr l
LVllI. Fr Franceco da Chiaravalle),

ua Cella per altro di cattivo odore per la chiamato nel ecolo Gio: Domenico di Ti
ua infermit,divenne odoro con gran pia no, Famiglia delle migliori del luogo , vcl
ccre di chi vi entrava.Anzi la epoltura,nel` -l'abito di Chierico con nome di Franceco
la quale fu epellito il ito cadavero lungo in Reggio lannc 161 r. , e quantunque aai
:in~ tempo ritenne queto buon odore . Zaccar. ricco di beni temporali-j. nulladimeno i pre
" ' ~ Bayer.

ent al noviziato orto abito di mendico , e

LVL Fr Lodovico da Pedace Laico fu


Religioo d'ogni perfezione , onde merit
ch'il Signore l'onorae col lume della pro
fezia,e col dono demiracoli. Ad un uomo,

qual e gli raccommand per la perdita..


d_un uo cavallo , predie chal vepro del
giorno eguente gli tornarebbe alvo in ca~

tal i dimotr per lungo tempo . Dopo al


cuni mei di probazione s' inferm di febre
etica aai lun a, per il che li Frati col con

cglio de' Mc ici erano in voro per licen


ziarlo dalla Religione . Coa qual aputa...
dal Giovane amaramente lafie , ma up

plic con fervoroe itanze la carit di quel

a , come avvenne . Ad un'altro predie la

li , che almeno lo doveero ancor tenere

alute della moglie gravemente inferma , e

come poverello. Furono gradite lc ue ri

,.

chiete*
N- _z -~ ~~.-

._--- ~~~~

:PJ-*je*

"e'
-v

` 1.
v .

..

l
... ..u -~-~----_~_`

-A-

DI" ALTRI CONF'ESSORI CAPQIV.

labito; onde andato a vederlo il Maetro

If;
pieghevoli per ogni parte, onorando il uo
funerale con numeroo concoro tutti po
poli allintorno.
LX. Fr Stefano da Francica di nobil fa
miglia d`anni 2.5. veti labito Capuccino ,
qual poi accompagn con molti gradi della

Fr Benedetto da Galatro, e trovatolo tutto

Religione, cio dl Guardiano , di Dilnito

l chiete non col cacciarlo frapoveri, ma con


allun argli il noviziaro , nel qual mentre:
dato i ,con molto fervore allorazione , gli
comparve la Reina de`Cieli, aicurandolo,

che fra brieive morir dovea vetito con quel

a.

in feta, volendone intender la cagiono'i"~ i re,di Provinciale tredeci anni,e di Viitato


*am raccont per ordine la viione avuta , e la.,
re in Sicilia, econ ogni orte di virt reli
promea fatta . Aggravandoi l infermit ,a gioa.Fe1'ventiimo nell 'orazione,nella qua
chiamato a e il Notaio , f lultimo uo te le conummava la maggior parte della nor
tamento, diponendo di una groa facolt te,e mai che l in caa tralaei di recitare
per lo piu in opere pic , e del Monaterio lore canoniche in coro , e di ritrovari pre
ancora di Chiaravalle, che i nica un dor

mitorio , e i facci la (Zona dellAltar mag


giore, ed allora i accorero il~`rati , ch`egli
era altro da quello laveano n allora cre

duto. Come fit agli ultimi repiri chiee,che


e gli le ga il Pao,c come 1 venne a quel
le paro e, Relio eo omnes tage-rm; Petrus
autem equela-:mr eum longe , die: quanta

buona coa ella aver amici E e c051 dicen


do pir con 'una bocca piena di rio , lan
no 1612..

LIX. Fr Giovanni dalla Motta , o per


~ dir meglio di S. Nicol della Motta Filoca
tro, nacque dalla nobil Famiglia dePrenc
ti . Anche nel ecolo fit giovane modelli

ente alla benedizione del refettorio , eccet


to li ultimi due anni della vita , reo inabile
dalla decrepitezza . F Maetro de Novizj
nel luogo di Filo.catro , nel qual mentre.:
gli occore il cao, qual icgue .Iabella Zl

to, gliuola di Catarina Pignatelli di pochi


anni veniva colla madre quali ogni di alla.;
Chiea de` Capuccini, nella quale acolta va
no Piu Mee , ingolarmente quella di Fr
Stefano per la molta divozione, che gli ave
vano. La fanciulla dunque vedeva , che nel
mentre il Servo di Dio oeriva la Patena

coll Otia, e`l Calice col vino , un vaghir


mo Bambino inieme col SacerdOte oeriva

l` uno, e l altra: coa qual non vedeva negli

imo , talmente, che nella Religione entr

;litri-3 onde moa da fanciulleca curioit

vergine , e quel uo ore di verginit illi

chiee dalla madre, perche Fr Stefano non

bata conerv no alla morte, comegli nel

diCee Mea, come gli altri Sacerdori z ed

la ua ultima confeione cond al uo


Confeore . F uomo dortimo nelle lo

interrogata del come , raccont quanto di

oche , e teologiche cienze , aai verato


nelle tr cuole, ottile, eraca , ed Angeli

ca, ingolarmente in queta , alla cui lettura


talmente i applic, che con lajuto della
memoria a miracolo tenace i condava po
ter dettare allimpronto tutta la omma di
S. Tommao. F perci Lettore di molto
grido, ed allievava con molto zeloi uoi
colari per molte ragioni , ma per queta_
principalmente , poiche , diceva , nelle lor

mani era per cadere il governo della Pro


vincia, e riucir buono, e quelli erano buo
ni ,e cattivo , equelli riucivano cattivi.
Sali a tutti gradi della Provincia, Guardia
no, Difnitore, Provinciale , ed anche Vii

tator Generale in Coenza.Portato dallo ti


molo della povert non portava mantello ,

ma il olo abito rappezzato, e nel pi rigo

opra.Oltre li digiuni della Lhiea, e della


regola, fuori li giorni detinati a uelli, di-
giunava tre volte la ettimana il unedi , il!
rnercord,el venerd . Compaonava tutti,

ma ingolarmente gl infermi, quali voleva,


che foero erviti,c proveduti con ogni ec
ceo di carit. Ricco dunque di molti meriti
tele0ne1`anno 161 5., avendone 95.d`et.lib

be opra il concoro di quei popoli, quali


gli tagliarono in pezzi labito, e gli velero

i capelli dal capo .Fu epellito nella epol


tura commune de Frati, ma dentro una ca

a di legno.
LX]. Fr Manueto da Gier ce Laico rc
ligioo ingolarimo, tantoche da molti era
timato pi perfetto , che nor Zaccheo,di
cui nel uo luogo,avvegnachc queti lo u
perae nella gloria de miracoli . F di ma

re dellinverno per il tempo del biogno , e


' non pi, la tonica. Oerv empre , che gli
fu permeo il ilenzio-1 che per di rado
practicava con Frati , e mai , c non in cao

raviglioa atinenza , quantmque ci foero

di etrema neceit, con ecolari . Nellin

all orazione, per la quale poco dormiva , e


generalmente prima del matutino orava due

fermit motr una ingolar pazienza , prin


cipalmente in quella di podagre, necui pi
acerbi dolori altro non diceva , e non che,

Madre di Dio, Madre di Dio, .Deus mcm

omnia . Mori nella ua Patria il Marzo del


r614. avendo unet di anni cinquanta , e la

ua faccia divenne come d un teneriimo


fanciullo , cos come le membra divennero
K

**i

pasal Signore nel luogo vecchio di Mon-l

mancati li particolari di queta virt, e non


olo,che il medeimo tenor di vivere lo con

erv ino alla vecchiaia: lnchinava molto


ore, l una per li Benefattori vivi , e l altra
per li Benefattori mortin perche non foe
orpreo dal onno fu piu volte veduto a
tito da due Angioli, che lo tenevano deto.
Paci alcune illuioni dal demonio, e fra que
tei racconta , che prima del maturino gli
comparve il nemico in embianza di Capuc
V

$1.10

_l
?IH

C ALABRIA SANTA LIBRO Li r


W"

U4
_4

cino vccchio,clie come il vide Fr Manue


to, e lo conobbe per quello egli era , gli di
e: Pi potente e lddio ad aiutarmi, che;
non t demonio ad ingannarmi , e di ubito

ne disbrigava il pi too poteva , per dri


ai oralionc, nella quale veniva dal Signore
fa vorito d un immena copia di lagrime', e

ingannato l' ora,ma veggendolo enza chie


rica opett d inganno 5 indi fattoi animo

deli eai.Orando avanti il Santiimo epo


o nella Cappella di S. Maria delle Grazie
in Roano , f veduto alzato da terra per
molti palmi; Ottavio di Falco medico della
medeima Citti,entrandogli in Cella lo vide
con uo grande tupore molto alto nell aria.
Celebrando Mea , come f al . m'd rem'

gli parl: o beia,e chi mai ti ordino Sacer

buam Domino . alzati gli occhi al

parve. Nel medeimo tempo di norte, ma in


altro giorno,ando in Chiea vide un uomo

veito da Sacerdote , come e volee cele


brarez onde da prima opett , che l avee

ielo ;de

ee le mani in croce i immobile per un


Credo cantato, con non picciola edicazio
do eco un gran rumorezperilche egli atter
rito uc di Chica,ma nel egnar collacqua lr{le decircoanti. Ebbe pirito di profezia,
anta, ent un chio ?come burlandoi di e e ne videro gli e etti. Dovendo partire
luis che per ritornato in dietro ripigli, e da Paola, chiee a quel Marchee con mol
proegui la ua orazione . Dierente tu la., ta ianza per vedere un uo gliuolino : ri
veduta, qual egli ebbe una n0tte di Natale; chieo del perche, ripoe , perche non l a
vrebbe mai veduto piu, come avvenne. Stan~
poiche comparendogli il Santiimo Bambi
do
ne Luzzi , e paando 9. giovani , quali
no e gli die a tenerlo in braccio no all au
rora. Come fu all et pi vecchia sinermo ricevuti alla Religione, andavano a veir
labito, chico daFrati,che gliene paree?
con morbo lungo, e gli convenne tare mol

dote? alle quali parole toto parve, portan

to tempo nella lettiera con incredibile pa

die, che tutti avrebbono profeato , fuor

zienza . La era l acconciava l Infermiero, che uno, additandolo col deto, come .Ca
come e foe un moribondo, ma poi la mat ro a Dio , ed agli uomini, Wl al Cielo in
'
tina il ritrovava inginocchione , chera per Caano l anno 1615.
LXllI. Fr Clemente da Paterno Chieri
lo pi rapito in eai , con gli occhi al Cie
lo,con le mani incrocicchiate, edendo s la co vie tr anni nella Religione con ogni
lettiera, con li piedi aterra. Villa,qual mol purita di corpo, e di mente . Venuto a mor
te ftt rapito in ipirito una, e due volte , ed
to conolava l lnfermiero, chera Fr Giro
lamo da Lauriana, e ovvente chiamava gli aretto dal Confeore, rivel, che la prima
altri Frati agoderne della medeima . Mori volta gli erano compari Crio, la Vergine,
Frt Manueto in Gierace l anno 1615. , e molti Angioli, e che gli erano ate rimee
onorato con maraviglioii concori di p0poli. le colpezche la conda apparendogli li me
LXlI. Frat Aleio dallAlbidona Sacer deimi gli avcano rivelata la morte , qual
dote immortal il nome coll acquio di dovea eguire il d eguente dopo la Mea:
molte religioe virt, come di povergt d Bindi portato da gran giubilo cominci a
onet, d umilt, d ubbidienza,di ainenza, cantare con incredibile oavit lInno 0 gio
ed orazione , e opra tutto d un aatto in rioa Dominus e vi piu oprafatto dallallea
credibile morticazione di eno . Perchu grezza, rivoltato ailInfermiero: allegra
un frate motr aver a chifo , come vera
mente ono,le cimici, egli raccoltene una...
quantit , le mangi con gran guo : altre
volte ucchi ora un deto marcito , ed ora

mente, die, Fratello , e ripreo dal Guar

un apolema omacoa; ma il Signore ap


pruov la ua mortin'cazione,con too gua
rire l` uno, e'laltra . Qtiantunque Sacerdo

mia Madre, e mi ritrover morto , comu

te, Guardiano, e Maetro di Novizj, ed in


grande imfi Frati, e ecolari, nienteme

e gran muico, e fr quei canti ree l'anima


al Signore allora prea nel luogo dellAP

no sbas empre e medeimo , no al fari


pi volte racinare da uoi Novizj per
terra con Una corda al collo . Preveggendo,

mantea lanno 1615. Dopo morte divenne)

che alcuni gentiluomini in Biignano erano

partiti a viitarlo, egli depoo labito, rima


to con la ola tonica , e tingendo il volto
con un baone in mano , nella cui cima era

un lordo Cannavaccio , uc loro incontro,e

alutatili con parole di pazzo, e ne ritorn


in dietro 5 cagionando non dipreggio , ma
edicazione a quella brigata , ben conape
vole della antit di Frat Aleo. Non mai i

diano, che tacee, poichegli non era degno


di s`1 fatta rivelazione . Egli vero , ripoe,
ma domattina il vedrete; e la era verr

avvenne. Replic l`lnno con maggior dol~


cezza di prima, appunto come e foe ano,

tanto bello,che embrava unAngiolo di Pa_


radio.

LXIV. Fr Pietro da Paterno Laico re


ligioo di gran raCCOglimento di e mede 1

m0,e perci in molta iima,e nella Religio


ne, e nel ecolo . Eercitando in Coenza
lucio di Cercatore venne ollecitato a
peccar eco da una Signora tanto nobile,
uanto impudicazleort il buon Religioo,

ch anzi i diciplinae , laciandole perci


la propria diciplina, qual portava nella ma

CBV; Ola ame, 0 la ete con qualunque co

nica', ubbdi la donna , e con la virt del Si

- Plafcava are volte con Frati, e ecola

gnore,e merito del Frate vie dallora in poi

ri, c e al o n11 poreva farne di meno, e l libera da omiglianti tentazioni.Gio:Andrea


,_

Pepe
"~\__..~~.---\h___ _

DI A-LTRlGONFESSORl CA-P. [VT


l

lPepe da Paterno avendo perduti alcuni bo


vi, e non trovati per molto,che lavee cer

cato , raccomando al Servo del Signore.


Non dubitare, dis'egli, andate nel tal terri
torio,territorio piu volte girato dal Pepe,
, che'vi ritrovarcte un vecchio, dal quale vi

1 moliraranno gli animali perduti, ed il tut


*us-z

Ul
ovvente apparivacon il' volto luminoa-"co.
me il Sole. (.'ontomplando la pa-one del _Si
gnore tutto era lagrime , e giulia che medi
tava alcun miero, o-della agellazione , o

della coronazione,o dell inchiodazione re i


plicava piu volte: quei agelli , ah -a elli!

to avvenne, Come die Fr-Pietro. Unaltro

quelle pine, ah pine l quei chiodi , o che


chiodi l accompagnandoquee parole con

Lavoratore,eendoegli ciolto dal giogo

tante lagrime , che li uoi occhi embrava

un bue, and a precipitari dentro un foo


alto diece palmiz grid all'ora quel talezFr
Pietro alvalo, alvalo Fr Pietrozper il che

il bue caduro cOs a rompicollo non pat


danno alcuno . Morqual vie antamente

_ in Coenza lanno 1615.

no duc canali . Era cos grande il ~concetto


della antit,che ne avean tutti,Prelati,Prin
cipi, Ufciali, Nobili, c Plebe, ingolarmen
te in Catanzaro, in Nicaro,.in Squillaci, in
Caelveterc,,i_n Arena,in Monteleone, e- al
trove, che bene peo veniva. necetato-ri

LXV. Fr Franceco da Gierace Laico

trovarli ne .udetti i luoghi per i le replicare


itanze di quei Signori coninnito dipia
garmente Fra Zaccheo. , con ragione deve _cere della u; Patria Gierace,c lultima vol
annoverarl fr quelli, quali opra gli altri ta,the gi-vecchio .vi i_ritir,per non ucir-v
perfli piccolezza della atura detto A vol

hanno illurato la nazione, e lOrdine Sera

ne piu, e ne f tanta ella-,che per pi gior'

co. Non abbiamo altro di lui nel ecolo


vetito dun ue dell'abi to Capuccino laccre

ni li dibando allopere ervli, rutti,e ma.

dit con la lama di molte .virt . Concioa

chi, e feminc ,,e nobili, e plebe' a gara , ed


a folla concorrendo a vii tare il `Profeta , el, ~

.che ,con li digiuni della Regola , e' della., Santo Padre 5 che quellierano i., uoi nomi
Chiea accoppi quelli delle quareime del A piifrequentati. E con verit, poiche era ar
P.S.l~`ranceeo z anzi neprimi trent anni. di ricchito di _molto lume pei'- conocere il da
Religione non gut mai carne di orte al- venire, c li paletta-11.1311: occultiel cuore.,
enna-3 e perche un Gentiluomo di Gierace Potrebbono di ci recarlime inniti eem
pli,si di quelli,nclle cu'i cocienze leggendo
i volendo far pruova, e veramente Fr. Zac
cheo non mangiate carne , linvit a pran

peccati di'acoi, ed ebrtandoli alla con-

` zar eco, e nella mena non f trovare altri _ eione cagionava grandimi mutamenti
cibi, 'che di carne, il ervo di Dio enza tur
di vitaz s di quelli , quali viitando infermi,
:bal-li mangi liberamente del tutto , ma con e li egnava , quello era preo per egno 'di
. A-a.
gne miracolo, tralnutando il Signore in' ubita alute, e e rivoltato 'al compagno gl
lee la uaporzione , com: poi (limoni-a , imponeva, che li racconola,era egli pre
-w
ono le pine depc cr , rimac neuoi piat vedimento della morte . A gliudli :infernal
non` .
ti. Cos ancora con le dicipline conuete .gridando Paradio', Paradio ,altro
-accoppi le ue particolari d ogni notte; , vi volevajper hgnicarli gi morti. De mi
quali tirava, ora ad un quarto , e mezzo d' racoli- por oltre li non oervati,e critti, e
ora, cd alcune Volte alle due ore, e talvolta

ne raccontano tanti , che .potrebbe-non ce

finanche replic 2.8. volte lorazioni cou derla ad alcuno,ed io liriferir qu tronchi,
er non tirare troppo_ a lungo il volume:.
p mate da noi in quelleercizio , ed era la ua
o'ltiplic dunque in Gierace `la, fronde alr
diciplina d'una taVoletta larga, e tonda,co
l uo del Verme detinato al lavoro delle'
me
un
grollo
pane,attorniata
di
ferri
rileva._; tizovvcnte ulciva di notte linverno,allora, ete, in Monteleone il grano ad un Contadi-
ichfil .tpo era pi freddo.e s'immcrgeva no no, ed in pi luoghi il pane , el vino ad a1
cuni amorevoli della Religione . Acur;
?alla gola nelle conci-vc dellacqua agghiac
ciata. Studi opra tutto all'orazione, nella

della vita alcune moribonde-z givlicenziate

quale cumava la
parte della not~
te, alzando empre (idem avanti il matu

per laltra. Un uo parente abitante in Bor

tino, e quantunque poi vecchio d anni 80.


pur liava le due , ele tr ore in ginocchio

orando , e contemplando . Divotiimo del


Sagriticio della Mella, quale acoltava con_
incrcdibile divozione , e ripettava al mag
gior egnoi Sacerdoti . Ebbe gran compa
lione de poveri, onde peo ll ovveniva.;
neon elemoine cercate a ricchi , ed all ora

gia, ma paato per uoi aari in Catanzaro,


ov egli era allora, dubitando di ritirarenc i

in caa per il timore del ume -amezzo,


ingroato dalle. continue pioggie , l acu
x, chenonzvi trovarebbe acquaz-part,c ri
trov il ume ,,anzi con poche erbe , -ilva
lic a Piedi aciutti; ma come fu allaltra ri
va il vide cos furioo , che avrebbe pota

paura a chi che ia .-Col egno della Croce,

'Principalmente, che impediti dall infermit fatto o col dcto, o col baoncello, s] di cui
non potevano per altra parte procacciarli le _ appoggiavagin un gliuolo gravemen
Coe neeearie. Nell orare, c nel communi

ci a

te-ferito nel ciglio col ferro dun' cavallo z -

quai ognimattina , morava l Abbate Gio:: Franceco Teatino_ `dalla fe

gran 'entimenti di Dio , i accendeva tutto _ bre ardente , per la quale deliravaz Ottavio
di fuoco, dava in Ripiri , poi in lagrime , e GIOtti dalla febre quotidiana ,. e fu mirabile
.T
-x

"FV"

in,

CALABRiA SANTA LBRO t.

Lin ci, che al primo toccocElla mano ent , dicatore mentre ancor nel ecolo giovinetto
il paziente cender dal capo in gi una ma
teria uibile , talmente_ che una fu la ne

-wvv

ludiava legge,pi volte venne interiormen


re ipirato a fari Capuccino 5 ma conocen

della Croce, e l ucita della febre . Giulio

doi di compleone delicatuccia , didava

Lorreale , condotto al rine r una apoe


ma, la quale al tatto mirac oo del _baton

peter reggere a quel rigido lituto di vive


re. Una notte mentre dormiva in letto ent

cello ruttaldi ubito, di-ubito ces la fe

dir: Laciare quei udi di legge , veite

'brc. Tomao Gagliardi da un dolor nell' o

il anto abito Capuccino , n dubirate delle:

o, da cui a viva forza era 'rappata una.;


mola, ellteneva travagliato erano i 8. anni.

forze: ben io lo s quanto poa~ aiutare)

.D.- Luca Foreta in Cutro dalla febre , e pi


Petrone in Nicaro,e Gietace dal mal delle

alta, e trepitoa , che e ne rivegliz Uci

i lcrofole; Una donna dal dolor degli occhi ,


ed un .altra dal mal della puntura , molte al

tre perone dalla doglia colica , il Duca di.


Feroleto dal dolor de anchi . Un putto

l'u'mana acchezzazE quello con voce tanto


to per fuori di letto recit la corona della
Vergine, alla quale raccomandandoi calda

mente ritorn a dormire. Come opravcnnc


lautora ent replicar: Laciate quei li
bri, e non volere dannarvi , ed a viva forza'

.quai morto in Catanzaro, qual poi reo Ca

per il braccio il trae da letto.Cos dunque


lpuccino i dile lr Lorenzo. Unatttatto' da. fatto giorno, enza fraporvi dimora vpre~
'nervi , ed una donna oiea dal'demonio.
Col medeimo egno di Croce due,volte in
Nicaltro , e Gierace ritrovanoi d.` e in

cv.-'v1,-

ent al Provinciale,e dindi a qualche gior


no vei l'abito . Attee alli udi della rilo

alcune aje , nelle quali la venuta pioggia..


avrcbbe recato ran danno , egli egnando

oa, e Teologia , e divenuto Predicatoru '


appololico , e enza fuchi , raccole frutti
mirabili d`anime .F pi volte Guardiano,

all intorno col uo baone i'aja , ritenne l

ed anche Dinitore, e 'dopo una vita molto

acqua, che cadendo all intorno. non cade

lodevole, pas al Cielo l Agoo del 161 8.,

e dentro al luogo egnato : Cos ancora u

avendo prima predetta aErati - la ua morte,

cite piu volte alcune nuvole di mate nel


mee di Maggio,con irreparabile danno del
le biade,egli vibrando'le contro il egno del

concioiache eendo Guardiano, e celebran

doi il Capitolo, eglinon vintcrvenne . Ri

chieo del perch, ripoe , che non paa

la Croce, le ritorn in dietro . lllumm pi -rebbe l'Agoo, che morrebbe, e volea qual
ciechi, ree la favella ad un mut olo , quan ..che tempo, per apparecchiar a quel g razr.
tunque poi ,conocendo la divina volont i palag io. _ . ~
abbia ritornatoalla primiera mutole ;za-Re
13X Il. Fratllario da Acri Predicatoro
vie con molta lode di vita innocente,e nel
ititui alla vita un'a mula gi morta , interre
rito dallclagrimc d un poveruomo, col e tla morte, avvenuta ln CorOglianO 1' anno
1 62.0. merit di vedere la Vergine vellita a.)
gnarla piu Volte ul ,ventre col uobalton
cello . ferci conociuto da PP. prepoi al 'bianco, e tcmpeata di ilelle . Mentre e gli
governo della Provincia piu volte lu crea celebravano le equie, chera con gran con

W.w.w.,w-'v

rono Guardiano-3 ed andato una Volta in.:

coro, una donna,chavea il collo piegato al

Roma u aegnato compagno alla cerca ' al

luna delle parti col raccomandaregli, e le

Liz-dice, continuando. in queto impiego ei

raddrizz. Una gliuola col bagiargli- la..

mgi,_ed oltre piu,e le. pubbliche itanze del

mano re libera dalla febre quartana . DO*

la lrovincia non laveiero violentato al 'ri

po molti anni di epoltura f ritrovato in'

torno. Sopravie allanno 80. di ua vita , e


con dipiacere di tutti ripos felicemente.)
nel ;Signore in, Gierace l anno 1617. ed eb
be .topi-;til concoro di tutta quella Citt, la

corrotto.

quaicper lamolta divozione gli portava,


gliveile gli capelli dal capo c, dalla harba,
8,14, ESLJD Pezzi piu abiti., quali por ope

i @ono molte maraviglie,ed una tal Levacri


ce con un pezzetto dei _uo abito liber mol
xc donne pericolanti nel parco . Volea la..

Cl.; Che foc ripoto dentro una caa , e

LXVlII. Pr Domenico da Riace Laico

nel principio della ua converone vie con


qualche negligenza ', eendogli intanto 0c
coro dandare in Roma, perche nel viaggio
gli mori il compagno, egli talmente i com
pune per quellaccidente, che ritornato in.:
Provincia, ed inegnato di Famiglia nel luo-l
go di Mayda divenne unaltro . Laci lu
uole, ed and empre nche' vie calza-i

end-tito@ panca ma l umilt de PP. k- i

anche nel meglio dellinverno,quand0 il pae


e per lo pi c neve, e ghiaccio. Depoe la.;

oppoe, cfu dato allalpoltura degli altri.

conica , ed il mantello, contento olo della

biro, mai nuovo, empre vecchio, e per di


lee la gloria del uo Servo z concioliac hu otto un cilicio intetuto di peli di cavallo a
MUPicnO di gloria- ammezzo la B.V.,ed forma di ronichett'a no a mezzo braccio,ed
il_1-_ , Franceco apparve alquanti giorni alginocchio . Dormiva opra d'una lettiera
appreo aduna inferma , alla-quale ette) 1 di legname fatta con pi caglioni , e per di
,annipri avea predetta la morte , animan_ otto al capo una ruvida pietra . Oltre le di
cipline coumate dalla Religione ne, faceva
il, 2
"j-s.
_..
.LXVI. rn Giovanni da Dipignano Pre una ogni era prima di dormire cos apra,
dun manc Iddio _anche dopo morte far pa

che
4"

DI ALTRI-CONFE'SSORI

CAP. IV.

"7

Non
che ilmangi
anguemai
ne pioveva
iu coa cocta
ul pavimento
, fuorehe le

per l abbattimento del vizio lor faceva far


la diciplina, lammonivathe non peccae

Domeniche, e Edie olenni, nel rimanente

ro, eli animava alla contelone , tanto che

empre parte il pi cattivo poteva avere, ed


acqua, con qualche frutto,o erba eruda.Uo

ma cae di Reli io'. Nequali eercizi" 'r

mo dubbidienza, di raegnazione , e d' una

avvenne un ca degno da eerne tenuta..

pazienza infrangibile 5 onde mai fu veduto


alterato,ed in qualunque coa avvera al uo

memoria . Gli venue accuato un Pecoraio

eno altro non diceva,che: O loria di Dio.


Non voleva eerchiamaro Fr- Domenico,
ma Minico , dicendo , non eer degno di

parte Fr.Domenico, ed eortatolo prima a..- .


rimetteri da_quel vizio,lo minacci poi col

pareva quella non eer mandra di Pec p- `


"

per un gran be'em ' tore . Lo chiam di


fulmine degli eterni caighi , e con frutto,

poiche atterrito luomo betiale promee di

quel antimo nome. Celebrando il Gene


ral Ceena il Capitolo in Catanzaro, egli fu
l uno de Maeri aegnati alla Cucina. Una*
era die a compagni, che per quella nutre

non mai piu dover cadere in omigliante


celeraggineDi gi fedelmente oervava la

aeero al Coro, enza peniero dell un

do maniera da ar cad-:re il pentito, _ora con

promea,quando il demonio non tralacian

cio, ch'egli farebbe olo la carit per la mat , uggeioni interne,ora con otcaionieirin
tinaeguente. Si alz dun ue a buon -ora , e eche, e veementi, nalmente ne portquna,
prea tutta la roba, qual ovea dipor in e u la morte d'un uo animaleyenutogline
piu maniere, la bolli in un ol caldaio, ( tito

l'avvio tutti credevano , che dovee pro

altre volte occoro al B.Giunipero) e` la ma'

rompere in orrende betemmie, e di gi non


mancava il tentatore di ua erirgliele nell'
coltar Mee: Aecortii intanto li compagni interno z maegli ,io non vo farlo , perche
delloprato di' Fr Domenico , ne dierono . h promeo a Fr. Domenico , ed intanto
parte in
al Refettorio
Generale, il
ualed."perci
dolo
, dlopo
averlochiaman
gridato con molta cotanza d'animo pree fa c_orti- .
Care l'animale uccio . Appena vebbe pollo
molto ,lo penitenzi con caigo adeguato; il coltello, 'che dallaperta'ferita n'uc ven
magli oggione_, che quella era penitenza to cos valido, che vele unalbero l1 vici
leggiera , perche per altro egli l averebbe no, e lanimale s'alz vi vzonde i conobbe,
meritato uncarcer . Accetto la riprenzio
chera ata opera dellinferno , per indurre
tina enza far altro i ritir in Chiea ad a

ne,e'l catigo l infervorato Servo di Dio,


ed and a pori prigione , n d indi volle

a beemmiare quelluomo , il quale, perci

partiri,che il Generale non gli avee ordi


nato, che parta. Abbattutol nella piazza di

non olo il continu per di poi , ma da mag-_L


gior ,grazia illuminato i- ree Religioo 'di
lodevole-vita tra gli Oervanti. Camminan
do per queti aari di lana,come fu ot to al

Catanzaro con alcuni Saltibanchi , che su d

un palco con mille lacivie i avean tirato


un gran popolo, egli punto dal zelo dello
nor Divino, pigliaroi da una vicina Chiea
un Croceo,al opra il medeimo palco,e
parl con tanto fervore , che fugata quella
gente malvaggia,tramut le ria in pianto, e
'le parole .burleche .in battimenti di petto .
A Eendo Portinajo in Meuraea un iorno d

el i- poe a leggere le vite delle ergini,e


veggendo la coi anza di quelle in voler piu
to morire, che contaminari, i compune

vie piu confermato nel uo proponimento,

le marine di Cropani , ritrov dato attra

vero in terra un barcone di tanto peo, che


per molta diligenza ,, accompagnata _con la
forza, qual vi l foe adoprara per rimetter
lo in mare,non era ato poibile far cosal
cana. Sopravenuto in quco. mentre il Servo
del Signore , e compaionato l'accidente di
quei Bmcajuoli , cioltai la corda, ed attac

catone il legno, traendolo conlajuto di po


ca gente, lo rimee in mare cOn tanta pron

el cuore, c bagno di la rime negli ocChl'

tezza del legno , che embr aver tratta una


Cos opeo nellaninw tu oprarrivato da leggicriima paglia:Ritrovando in Corro
`due, quali embravano belliime giovani, c. ne a tempo, che li vfabricava quel Convento,
con le parole prima, e con la forza appreo fr dato per elemoina alla fabbrica da Gio:
i udiavano come trarlo a1- -ccato 5 ma Pietro Sculco un giovenco elvaggio molto
egli curando l orecchie a qu canto di Si feroce. Andati alcuni giovani a portarlo , e
rene, e le cacci d'avanti, le quali ngendo con _eoloro Fr. Domenico: quelli come vi
dero l'animale ,i didarono di poterlo -con
di allontanari, e dando in un rio gli vani
durre, non ritrovando fra di loro chi ar
_ rono dagli occhi, morando , che. non cra
. no donne di carne, ma larve di pirito.
' dimentae di' legarlo , n tampoco avendo
canapi aggiutati av quell aare . Ma non
Attee per molti anni alle cerehe della la

na, per il `che gli convenne pratticar per pi did il Servo del Signore , che vibratogli
tempo nelle campagne , e converare con.. contro il egno della Croce , e cioltai la.;
gente di quel minierio, ma con incredibile corda il leg,el condue ove volle con tan
a protto di quellaz poiche il uo parlare era ta piacevolezza del giovenco, che parvean
empre di Dio, la era dopo ch eran pedi zi manuetimo agnello. Eendoin occor
ti da"lbro mri. li raccoglieva inieme , e o di far il viaggio da San Stefano del Boco I
fatto loro unrozzo , ma infocato ermone a-Stilo in tempo d inverno , ed allora, che' .
il
`

.if.

.:-12:. _
'h

bAiiABRlA SANTA LIBRO 'i.


*i 5 8

N______.____.__-__
-
il paee era tutto coverto di nevi,e di gbiac- , coro non ritrov altro motivo, e non chei .
allora all'ora era morto Era Domenico.
ci , ed il caminan dl molte miglia , ritro
~LXX. Frat Angiolo da Nicaro Laico,
vandoi, comera empre, enza uole,_i ree
affatto lmPObllC a tirar_ piu oltrezGli corn-' aai illure nella antitdmel ecolo ebbe no
me Vincenzo-Beringero,ed eercit larte di
parve dunque un uomo non_ piu conociu
to, e datigli unpar di pedoni: Piglia,gh _di facarpe.Succeduta nel paee una gran piog
i e,quelti,quali ti reco per aiuto del_ tuo Viag gia,dalla quale ingroato il ljiumetial rian
l gio, e diparve .-Un aly-a volta in Cotronu cheggia la Citta , perche gli tole _alcune ue
robe, e gli uccie non s chi-di caa, egli at

avendo gia catta una fornace di calcina , e

volendo enza frammezzo cuoce-_re la econ territo dall'aecidcnte pree'labito de'Capue


da, era per ci neceario trarre tuori le bra cini. Fi uomo di ngolar ubbidienza , per ,
della quale mai attee ad inclc
giez tutti gli opera). riutavano quelleerci- . l'eecuzione
menza
di
tagione
5 ondev in rCe ver lordine
. 210*) ondegli come i ritrovava calzo entra
del
Superiore,
too
leeguiva , avvegnache
to dentro ricmpiva le portelle,.quali alla e
la
tagionep
sinerocie
per il caldo,o s`ir
conda volta al pi ret-.ivano tatte ceneri 5
rigidie
per
il
freddo,
o
i
bagnae per la... ,
ma egli enza oea alcuna. Altra volta an
pioggia-z
onde
perci
avviato
alcuna volta
do gli operai ulle moe per cuocere una.,
dal
eompagno,pripondeva
,
che
lubbidienza
i fornace all`uo della medeiima fabrica,intor
'bidata ar-ia minacciava una gran pioggia:. lo deinava a uellaare ,non gi a riguar
dare il tempo, e buono, o e cattivo. Zelan
{Allora r:. Domenico li acurhc non te
melero; li di il fuoco , adati Piu alle ue timoidelleerczio manuale oneo 5 onde
orazioni, che alla fermezza del tempo..Cot quando non, avea , ove _impiegar lodevol
mente, teeva portelle, e perche non le te

ta la fornace,e pprtata la caleina al uo luo


go, perche li conocee , che opera fu delle

ea di garbo , li Frati erano oliti a morte g


giarnelo, lpportando egli -con gran pazien

rue orazioni, too cadde la pioggia , tanto


piu impetuoa, quanto pi rattenuta . Final
mente volendo il Signore chialnar eco il

za ogni lor motteggiamento , ed una volta.,

` li vide in quelultimi inton da e medeimo

venuto in viita il Provinciale Fr. Domeni


co di Caielvetere gli f rapportato il mal
arbo delle ue portelle , perci comand,
che molte di quelle s`abbruggiaero : N ri

*con voce di ano le parole Mari-e Mater gra

devano i Frati, e FratAngiolo con eo loro,

tm , e nell`ultim`e ree il uo pirito lanno

replicando, oh come ardono bene! Talvolta


*gli venne peniero, che i Chierici , e Sacer

uo t_`edel ervo, inferinatoli in Con-one i QP


munito con"li bagramenti della Chiea,come

16 zo., concorrendo la Citt tutta ad onora

re il uo funerale.

doti non doveero entire tanto incouimodo

i .

nel cantar la notte il matutino 5 0nd egli per


morticarl di s importuno penamento, la`

LXlX. fr Domenico_ da Corta'le Laico

vile nel ecolo lungo tempo equetrato da


quello in un'Eremitorio,e la ua vita fu ora

bili di empre acoltarlo in piedi , come gi,

Zione,e penitenza. Ma conocendohequel

poi inviolabilmente oerv.Non ~tralaci in

la maniera di vivere non era troppo icura,

tempo alcuno la Benedetta, quantunque fo

vei labito di Capuccino, e fu Religioo di e d et _decrepita , ed avvenne , che avendo,


gran emplicit , e i ratconta., che priegato com olito, il P. Arcangiolo da RadiCna
in Reggio da una donna `a benedrrie il num: v Guardiano , eortato la ..famiglia a s`1 anto
cato , qual non andava troppo buono , egli_ digiuno, neccettu FratAngiolo per la vec_
chiajazma egli cacciatoi nel mezzo del Re
non eppe recital-vi opra altra orazmne , ci
il Dcpromdis. Iddio per , ehemolto gradi fettorio, inltantemente prieg il Guardiano
va la emplicit del uo Servo , lo moltiplico li compiaccia dammetterlo con gli altri, n
i in maniera, che la donna non ebbe a pentiri dindi part, che ,non avee ottenuta la gra,
d'aver implorato ,la ua interceone. Colla zia. Maraviglioo inieme , e terribile f _il
emplicit accoppiava l'ubbidienza, la cah cao', qual gli occore nel 'mentre faceva la
rta in Nicaro. Una era al tardi ad ore.:v
tx, e lorazione, ed era tanto zelante delle.)
due ore della mentale , comfnandate dallo tre di notre dilluviando c una gran michia
Cotituzioni, che e per aleunaceidente la di tuoni, e di lampi, enti uonar laicampa
veie pretermeo nerempi abiliti , ~la era.. nella : aacciatoi dalla fenera per vedere
gnon andava_ a letto , e prima` non lavee:

chi foe, vide un pellegrino 5 onde toto ce

compite . Fu fama publica , che pi d'una.,


volta avee famigliarmente goduto della
beata via della Vergine . Mori nel Marzo
del 1610. Mileto con grand eemplarit,
ed in quel punto un Maetro dellOpedale,

o lo ( entrar dentro. .Gli di_e,_ch`apettae

un tantino, perche iva ad accendere un p di


fuoco, per aciuttari , upponendolo bagna
to dallacquez ripoe il ellegrinaa Io non.,
v fuoco , perche non ono altamente ba
gnato : replic lratAngiolo ,. chalmeno gli

per nome Dezio .(Luaranta aacciatoi da

una netra,qual riguardava il Convento de


CaPUF-CD, per non s qualaari deuoi in
fel m1, "ide opra quello una gran namma, e

imando, che i abbruggiale a Monaterio,


"ur

ervirebbe per_ ricaldarl , e ne pur io enta

freddo, dine laltro . Adunque i0 ci v dar '

u,
cena,ridine
oggiunle
lopite.
il .Religiooz'
Adunque chi
E ne
Rei pur
tu 3 qi
tipi-''

gli i

..a
l'
1._
._~

' ` "W'T
l

a
M_,...H~

_
.--.y --_.~

.- gli il ervo di Dio, io ono , ripoe l'altro,


'Caronte dellinferno . Ed a che ei venuto
qu- Son venuto per vedere e hai carit .
Adunque ridie FracAngiolo, vattane alla.,
malo: quello n, ripigli il nemico . All
ora il Servo di Dio andato dal Guardiano
gli raccont quello paava , perilchc ceo
con gli altri Prati, veito della agra ola, e

con lacqua benedetta cornero alla par


tenza il demonio, e nel partire die loro, or

ora paa un noro Capitano con ettemila


Compagni, quali vanno ad aere alla mor

fede: O FratAngiolo mio Zio aiutami , e)


nel punto medeimo l enti tutto rallegrare
nel cuore, con ferma credenza della grazia.
La mattina eguente , giorno deltinato alla
giuizia, u tratto fuori di carcere a richie
lla della parte oea. LXXI. Fr Cipriano da Gierace Laico
virtuoimo Religioo non parlava , che di

Dio, zelantimo dell' ubbidicnza de Supe


riori, a quali avea quel ripetto, qual mag
giore non gli arebbe ato pobile col mc
deimo Seraco Patriarcaz onde merit, che

te d`un gran noro Amico,e da qu a brieve


ripaer . Oervarono, e viddero una gran
quantit di demoni,c a quei un caval ne

il Signore l illurae con la gloria de mi


racoli . Col egno tripli-:ato della Croce ri
an nella Grotteria una Suor Eliabetta.,

ro, con di opra per travero unuomo mor


(CLOPJ molti miracol,de`quali l perdu~
ta la memoria , eccetto che d' alcuni pochi

Terziaria Capuccina da un tumore in gran

operati dopo la ua morte con alcune ue


reliquie. Cos dunque in et aai vecchia ri

.pos nel Signore abbracciato con un Croce


o nel luogo di Nicaro l'anno I 67.0., e la
ua morte fa accompagnata dalle lagrime di
tutti, quali a folla concorero al uo funera~

a , ed in queto mentre vide rinaeer la

[unghie , e li peli della barba . Fil epellito

foglia ne celi gi pogliati z con iupor


di tutti. Mor con gran .fama di antit iu..

deunto, ritrovato intiero,n mutato di vol

to,appunto come e allora allora i foe dato


alla epoltura. Dalla novit commo alcu
ni Amorevoli concori in quella congiuntu
ra per vedere l uomo di Dio, gli preero la

Gerace il Febrajo del 161!? -

LXXII. Fr Gregorio da Corooliano Lai


co 1 ree celebre per la emplicit dellani
mo, per l ubbidienza,vigilie, ed ainenze.Si
racconta , che ando di Famiglia nel Cir,
ed andato in caa duna ua Famigliare , nel}
mentre piangeva dirottamentc morto un.,

corona, qual teneva nelle mani , e ripartita

uo gliuolo , per nome Vincenzo Milio- l

.la fra molti, per mezzo di quei grani oper


i Iddio molti miracoli. Un di quelii avuto da
GiorFranceco Colelli mantenne intatta una
caa, dentro la quale i conervava , nel
mentre tutta la caa cadde oppre'a fra le;
rovine del tremuoto s Con un altro Mario
Schipani,quello, che poi paato in Napoli 1
acquit quel s`1 celebre nome, rian una.;
gliuola di D. Felice Caracciola Marchei!.
dArena , che non poteva prendere il latte .
Per mezzo de medeimi Giacopa Manzia di
Nicaro i libex da un periglioo parto:
Antonella Serra gentildonna Terziaria Ca
puccina della medelma Citt , quali mori
bonda riacqui la vita lanno 1639. Cos
anche Fauina Brizzi ua nipote col bere un
p d' acqua, poa dentro una ciotala, qual
era ata ad uo di FratAngiolo,i liber dal
la febrc, ed .un uo fratello per nome Do
menico Brizzi da un uo di angue , che l
A avea ridorto all"Oglio Santo. Il quale poi l'

na , intenerito da quelle lagrime , fatto al;


quanto d' orazione, lo reitu alla vita. Ri- z
pos antamenre in Montalto l' anno rzz. j

anno 164.6. ebbe una pi egnalata grazia, e


'u, che ritrovandoi oldato di battaglione

LXXlll. FratAngiolo da Gierace Predi '


atore crie egli la ua vita per ordine del:
uo Confeore, qual l conerva originale:

in archivio , da cui , e da quello egu nella

ua morte depoo fedelmente da altri , i


ricavato quanto qui di otto. Nacque egli in
Gierace l anno 1555.da Franceco Strati

Famiglia onorata di quella Citt , edeen


doi ancor fanciullo gravemente inermato,
fu dalla madre fatto voto a S. Franceco di
veirlo per un anno da Capuc-cino, e lo re
ituiva alla alute. Fatto adunque il v oro, e
riavuta la anit , fu vetito dell'abito , nel

qual mentre fattoi cucire dalla madre una


biaccina andava perle rade cercando le

lemoina alluo de Capuccini , che poi di '


penava a Poveri. Veggendo un Crito cro
ceo chiee dalla madre, chi egli i foe , e

come {tae cos ?lo odisfece la divora don


na, raccontandogli , ch egli era Dio , fatto

apie, di preidio in Tropea, f rumore con uomo per noro amore, e che l aveano co
un altro, con tanto ecceo , che"la mattina s croceo li Giudei 5 onde perche nella.,
eguente dovea eer pollo alla torturach
Cittt vi era un di queti, ma battezzato , un
gendoi dunque ridotto a quel egno , prea di, che l incontr il fanciullo , ricordevole
la corona in mano , nella quale era uno di di quello avea acoltato dalla madre , pree
quei grani,cd inginocchiatoi,die con gran a rimproverarlo con tal fuoco nella faccia, l
-_

. _-.

medelima Terra, gi moribonda . Mancan

le, tagliandogli per lor divozione labito,

anni,colloccaione di epellirvii un altro

-.

dezza d' una focaccia, il quale per due anni


l avea travagliata .Col medeimo egno re
itu`1 alla alute Crecenza Lombarda della
do a Suor Vittoria Paarclli nella Terra me
deima le frondi per il uo Verme di eta. ,
and a racommandari allorazione del Ser
vo del Signore. And egli ad orare in Chie

nella epoltura deFrati, e quantunque nuo


tante nellacque, fu nientemeno dopo molti

_ ".A4

...-*- -.. ..._. -..p

ALTRI CONSSORI CAP. IV.

che

5:23:
L)

-An

CALABRlA SA NTA' LIBRO!.

160
i che abbiogn , che l altro i nacondeo.

ono le eguenti . Adunque lanno 1607. nel.


Tutto l impiego in quella ua et era in er
ere altarini , e caritarvi alcune parole,qua

mentre i cantava la Glor 'a in excel/is del Sa

bato Santo gli parve di ritrovari, e collanj

cerc di velir l abito Capuccino , ma tra


per la compleone aai debole, e tra_ per l"
immatura et rigettato per all ora , il veh
due anni appreo, eendo d anni 15. Vei
to l abito li applic con gran fervore alla
virt, onde avvenne d' infermari, e erv d
onorato preteo a' parenti di ricercarlo, ed

ma, e col corpo dentro la piaga del petto di


Crio , che egu per tutto il giOrno eguen
te di Paqua con tanto uo guto , che pare- L
va di eere in Paradio . Lanno 1608.11 2.8.
Aprile ent come conccaregli u'l capo
una corona di pine, entendone non dolore,
ma riverenza. Lanno 1609. bagiando il pie-
de ad un Crocetio venne a pruovare nel
uo dero un dolore ecceivo, che gli dur
lo pazio di due mei, ed indi allargatoi nel
initro , e poi in amendue le mani con tal
dolore ,come e veramente foe ferito.Lan~
no xdro.in tempo di quareima i ent come ` ,
tratto nel petto , mani, e piedi , ed anche:
come coronato di pine con un dolor mio
dallcgrezza . Lanno 1 612.. in giorno di Ve
nerd Santo, pricgando il Signore, gli vole
e comparrecipare alcun dolore della ua.,
piaga del lato,ncl riduri alla cella ad ora di

aFrati di licenziarlo, e arebbe eguito , e

Nona ent una , due , e tr volte feriri nel

egli con machia pereveranza non avee

cuore, con talempito di la rime , che trae


i Frati a vedere quello gli fge occoro . L
anno 1614. celebrando Mea il giorno di

li acoltava nelle Chiee . Andato una volta


alla predica, ritornato in caa, ali s d una
caa, ripetendo come meglio poteva. quello
avea ritenuco dal Prcdicatore. ln omma per
.quell'et di fanciullonon oerv in lni
leggierezza alcuna di fancrulloz ma tutt 1
uoi aari erano la frequenza delle cuole,le
viite del Vecovado mattina, e era , el re
citare gli uci della B.Vergine, deMorti, e

ingolarmente dello Spirito Santo , priegan


dolo aettuoamente , che vogli illuminare
la ua mente. Come arriv allet danni 13.

ree vane laltrui rioluzioni. Lanno 2.3.del


l et ua, l'ottavo della Religione,applicato
a udj di Logica, e Filoo-az venne manda~

to in Napoli , ma il uo pi unico peniero


era la morticazione de l'eni, che per tanto
peo veniva apiedi de' Superiori , uppli
eandoli , che voleero eercitarlo con nuo

ve penitenze, al pari de Lettori, che gli da


vano nuove lezzioni. Lanno nono fa or
dinato Sacerdote con tanta applicazione al

S. Girolamo , opravenuto al communicar

ud favellarli dalllmmagine del Croceo,


;lualera ncll'Oia,mangiatemi, mangiatemi;

rech intenerito nel cuore diede in un'ama


rimo pianto.ln quetanno medeimo,gior
no di Venerd Santo , acoltando ilPaiO
parvegli di ritrovai- presre alla croceo
ne, e che Crio motrandogli la piaga del

la Mea , Che gli pareva di morire , n

lato li dicee ucchia u 5 onde perci ne

che opragionta la mattinai apparecchia

rima e tutto liquefatto d amore.Lanno 161 5.

e a quel anto Sacricioz E perche nell ap


parecchio , e poi nel rendimento delle:
grazie era troppo lungo con grave pregiu
dizio de`udiz perci gli tu ripartito il
tempo , queo alla Mea , quello alla lez
zione. Divenuto Predicatore, e per tanto ri

celebrando Mea nel giorno delle Stimmate

di S. Franceco , chiee dal Seraco Padre


una particella deuoi dolori,e come giune
a communicari, parve, che il Santitmo gli

dicee: quelle ono le vere dimande , non.,


quelle de`beni della terra , e nel punto mc..

tornato in Provincia , da Fr Silvetro da

dcimo parvegli di eere interiormente im

Roano Provinciale l' anno 1585. fu ordi~


nato Lettore di Teologia,e ucceivamente
Guardiano di pi luoghi. Predicando la pa
rola Divina con fervore appotolico, erano
s grandi le converioni del ecolo , che li
veniva facile itituire Monti di piet,Conk%a
ternite,Congregazi0ni,ed altre opere di pi
ritozma gliavvenne,che inctratol'odio dal.

matizzato . L1 15. Gennaio dell'anno mede.


imo meditando un per uno imierjdel-lu
paione di Crio , le li vedeva un per uno
dente. L`anno 1616. preparandoi a Mea il

vagli, che comegli oenne con lingolari

nel Sabato , che poi egu , dopo Compieta

ma pazienza, conferitagl'i dal Signore 5 cos


poi conociuta la ua innocenza , anche con

communicandoi piritualmenteggli parve ,

applicar alle membra con dolore corripon

Mercord dopo Paqua lent diri da Crio,


Vieni mio diletto, e mettendogli la mano al g
collo gli oer s la bocca la piaga del pet
cuni porenti ,laccuarono a diveri Tribu to , dentro la quale gli embr arvi per un
nali dentro,e fuori la Religionesiche ebbe a pezzo con innito uo contento , ual li
continu per altri 15. giorni appre o.- a
oenerne earceri,e parimenti inauditi.Tra

la pontanea confeione degli accuatori ,


ne ri ort appo di tutti grand'applauo di
religioa lode . Sono innumerabili le viioni,

che la B.Vergine gli mettee inn Otia-gran


denella bocca,e che alcuui degli Angioli ivi
preenti gli diceero, Amalomak, vedi

quanto egli ama te, e f orpreo da'tanta

le apparizioni , e le interne allocuzioni ,

dolcezza,cl1e im doverglii crepare 'l cuo-'

` '

re . La Domenica in Albis eendo in ora- ,

,ebbe ,fi-ue in torpore , ve extra cor


-v- s cie, le quali regirate per manda
o del uo Padre pirituale, fra le molte
4 zu

..

"1354."

:i

'-

.Ffvr
M

__.

zione vide aperto il anco diCrio , e udr


diri: Ecco lo ono in te, e tu in me, e parve
s

di

M ..

* ad-..

DI ALT'RI coNrEssoRt CAP. iv}


l di vederi nel cuorc impreo un Croceo,
con tante lagrime di tenerezza , che nulla

ISI

` chieo dalla gente , s di fuori, s di dentro


la Citt

pi. Li t7.Maggio avendo celebrato Mea l


LXXIV. Frat Ambrogio d` Antonimina
ent alquanto arido , onde querelandoene Guardiano , e Maetro di Novizj fu tanto
con Crito , gli parve dirglii : Dimmanda umile, cl1`anche a ecolari volea parlar ingi
che vuoi; ed cgli,non altro che T,e collo 1 nocchiato . Port empre nche Vc un a'
vide inammato d un grande amore per olo abito vecchio,e le mutande non di lino-,
tutto quel giorno . Li ette Decembre gli l ma di ruvida lana con di otto un lungo, ed
eornparve Ela B. Vergine nella gura , octo apro cilicio lino al ginocchio. Andato nelle
alla quale i dipinge lmmacolatamentc con cerche de Caali ovvente divertiva nelle:
ceputa, la quale endeva il uo manto opra Chiee,e ritrovandOle lorde,lc nettavazquin
la terra, e vr i ricoveravano migliaia d'uo di fatta raccolta di calici, di corporali , e
puricatoj, men che convencvoli,li portava
mini. Li 2.4. del medeimo anno, e mee tut
to quel giorno vie arido , la notte poi i in Convento , limbianchiva , e rappezzava,
accee , e celebrando Mea la mattina enti tutto per la riverenza , qual dicea , doveri
nel uo cuore il Bambino , che gli dicea, ba
avere al Santiimo Sagramento . Eendo
ciami, ed egli lo baci tutto alle piante de inermi in una medeima Caa nella Citt di
piedi, con anche dirgli: Signore non ho che Catanzaro Suor Anna Morano , Pietro uo
oerirti : e quegli , orimi il tuo niente. Di fratello , e D. Lucrezia Ricca moglie di lui;
quelle, e omiglianti apparizioni, e locuzio
e quelli ultimi tanto gravi, che di gi?! i cra
ni, con Stimmate, con Bambini, con piaghe, no preparati i lutti z perci piangendoli in
con dolori , con allegrezze , nc eguirono pconlblabilmente Eleonora Morano lor Zia,
una gran mano,per no allanno 162.2.pochi Miniira delle Terziarie Capuccine, andato
giorni prima di morirez ho imato pero tra fra queo mentre inquella caa -Frat All'i
laciarle per non recar tedio a chi legge. _ brogio, die alla piangente :Signora Mini
Ripigliando il lo della ua vita , fu egli ra non portarcte queta volta la Croce , ri
d'iuimitabile morticazione: And empre

aneranno linfermi,la portarete da qu a po

coverto di pungentimi cilici , agoprando,

co, ma non tanto peante; e cos fa ,perche


guariti .li Signori, mori una lor Serva antica. -

ora una Croce di ferro lavorato, arga un.

palmo , e lunga a proporzione , con alcuni

Andato in Roma col P. Leone da Mileto, ri~

uncinetti ollevati z ed ora una tavoletta in

forma di cuore con molte punture di ferro

tornando in Provincia, u per viaggio opra- z


preo da un ardentizlima febre , dazi perci i

acuminate. Poverimo; onde non tenca in

colla felluca otto a Paol;i,c ritirato in Con

Cella, che quelli trumenti di morticazio vento , dopo l eeri munito con tutti Sa
ne , cd alcuni libretti pirituali . Nemico di gramenti , e enza cavari di opra il cilicio, ,
prelature , che, oltre poche Guardianie ne ripos beatamente nel Signore lanno 162;.
principj,non volle entirne altro . Oervan
LXXV. Frat Agotino da Cttllelveteru
timo non olo della Regola , ma delle co.. Laico giovinctto non piu che d'anni tr di
lituzioni, ed ordinazioni deSuperiori, delle Religione,dopo una vita di* molta virtt,mo- l
quali faceva tanto conto , come e intimare r`1 in Catanzaro l anno 162.7. Nella morte
gl; veniero dal medeimo B. Patriarca . Ne ebbe a oltenere molti eri aalti dal demo
ragionamenti fami liari non parlava , che o nio, dequali per-rimae vincitore . uindi
dell oervanza de la Regola , o di Dio , e ap arendogli il P. d. franceco, quale come
deuoi attributi..Ncll`orare, e celebrare del ril orandolo _della bettaglia oenuta , gli
la Mea erano tanti li opiri, e le lagrime, mor le ue piaghe , nelle quali l'animoo
che talvolta moe a pianto tutti li Fratidcl giovane ripole una , e due volte la corona,
qual tenea nelle ue mani, ed in quec alle
Coro, e tal volta tutti li ecolari della Chie
a. Previdde molte coe avvenire.Col tocco rezze piro l anima feliciima nelle mani
delle ue mani covere maleciato Fr?! Ge gel uo Scraco Patriarca . Qlantunque per
remia di Palude notro Capuccino': ottenne let non `conociuto nella Citt , fu niente

la feCondit alla Signora CatarinaVitale da meno il uo funerale onorato da molta gen


Gerace : Fil in molto concetto della Signo

te . Li grani di quella corona ripoi nelle *

ria, Prelati, Uciali , ed altri Nobili , e col

piaghe Serache, ripartiti a divere perone

medeimo concetto ripos felicemente nel


-Signorc in Gierace li 2.7. Agolo del 1622.

operarono molti miracoli , de quali non i


tenne memoria .

Concore al uo funerale la Citt tutta,vel

LXXVlFrat'Antonio da Ouni Predi

. lendogli li peli della barba , quali poi appli


cati a diveri infermi ne guarirono molti.
Dopo morte portato in Chiea,da nna piaga,
qual portava nel petto , catur gran copia

catore illur la Religion Capuccina non

di angue , quale u raf-zingaro con pi faz

mo con faccia tutta gona, e _collo ch`il toc


c con le mani, lo retitul alla alute. ln Di

zolecti, luno dequali avuto da Suor France

ca Gerace nora Terziaria Capuccina opc


r tante maraviglie , che _a folla veniva ri

meno con le virt,che con miracoliFra que

i i racconta, .che paato per Vernicaro .fu


a viltarc il Dottor Gio: .Pietro Papa, infer

pignano il Dottor Lupo Mangone , eendo

ancor fanciullo cadde infermo , e f dipe


-

rato

'i

. n-.

. CALABRA SANTA L`IBROL~

162.

rato daMedici z ma egnato col no della

proimi. Pueriiuno giuta litenzione del

Croce da Frat Antonio rian c051 , che al


unto medeimo vetito, uc di caa.ln Pao

Seraco Patriarca: tanto raccolto in Dio ,

1 retitui alla alute un zoppo,e torpio del


la vita , ed ivi parimente un altro zoppo di

che ne anche gli eercizi corporali ne lo di


traevano . Per olo ubbidire f pi volte.)
Guardiano, ed anche Ditinitorc i. Recitan

'Q
_x

3.6. anni . In Fucaldo liber due oet da


demoni, e ree le forze a Fr Gregorio Fra
te Minimo , cos debole,.che non potea reg
Feri s d' un _batone . Mor con gran fama
anno r 62.5'.

do loicio divino metteva divozione ad


ogni agghiacciato . Nell orazione ovvente
veniva rapito fuori daen , ingolarmente
in Paola, e Di pignano,ne`quali luoghi eer
citando lucio di Guardiano , e Maetro di

LX XVII. Fr Gregorio da Nocera Sa

Novizj, da pi perone fu ritrovato con li

cerdote di molto pi'rito venuto a morte , e


recitandoegli le Litanie ripondeva inieme

occhi aperti al Cielo,reo ordo ad ogni or

con glaltri: Come i venne al Regina Ange

lorum , egli i ollev , come e volee ingi


nocchiari, nella quale poitura i ferm no
allultimo . Interrogato di queti motivi , ri~
poe , chera tata ivi preente la Vergine ,
animandolo a quel paaggio . Cambi que
ia con laltra vita nel Cetraro lanno 162.6.,

ed a capo di giorni tr , comparendo al uo


Confebre,l`accert della corona della glo
ria concedutagli dal uo Creatore .

LXXVlII. FratAngiolo dallAlbidonL,


Laico molto eemplare erviva ogni matti
na quante Mee pi poteva , il di pi del
'1. giorno lo pendeva nelle fatiche corporali
per li biogni del Convento . Era molto ca
ritatevole con li poverelli , per il cui ali
mento ovvente i privava del proprio ali
mento, e ingolarmente con gl'infermi, qua
li e compariva, e erviva con teneriimo af
fetto di madre.Era altres Religioo di gran
de orazione,nella quale i bagnava di molte
lagrime.Ritrovandoi alloraZione commune
nel Coro di Coenza fit veduto da tutti Fra
ti alzari-in aria quattro, o cinque palmi. Si
predie la morte tando ancor ano , e nel
punto etremo Volendo il Vicario del luo
go minitrargli lOglio Santo: Fermate, die,
che melo dar il Guardiano ,. il quale dirn
matt-ina ar qui . ( Era il Guardiano andato
in Lecce, e non ancora : ne apea nuova al

chiamata, n prima rivegliato , che coo


per le veti . In Caalnuovo divertito in caa
di D. Scipione Merderame Sacerdote divo.
tiimo della Religione, ud li vicino uona

re un ampogna,dal cui uono rapito in Dio,


die, e tanto dolci on le muiche della ter

ra, che non aranno laltre del .Cielo-P e cos


replicand ret immobile per un quarto d
ora, con gli occhi chiui al Cielo, e le mani
gionte al petto. In Dipignano , ov era Guar
diano, e Maetro deNovizj , nel mentre i
fabbricavano alcune celle , gli cadde ulla

gamba una parte di muro con tanta violen


za, che la ruppe. Chiamato PietrAntonio di
Simone valentiimo Chirurgo lacconci c
immeno dolore , ma con immena tolleran

za del Seivo di Dio , ed a capo di tempo i


venne in icura peranza di alute . Partito
per uoi aari queto Medico, ne opraven
ne unaltro non coriociuro , ma molto pra t

tico, com' ei i vantava in queta profeio


ne: volle vedere la piaga , e dopo averla.,
coniderata, die, che una parte d oo era

cavalcata opra l altra , con aperto periglio


o di morire , 0 di retarne zoppos che per
tanto era d`uopo slegarla , e riacconciarla.
Die allora l infermo : Io non voglio altro,
medico, che il primo , datomi dalla Vergi
ne , e non enza gran lume 5 concioiacheJ
partito queto, e ritornato l altro ritrov la.
piaga , come prima enza periglio alcuno z

cuna ) . Cos f,charrivato une linfermo,

onde i f giudizio , che quello era tato il

il quale poco appreo dormi col onno de


Giuti nel udetto luogo di Coenza lanno
162.6.,laciando di e ottima fama di antit.

demonio venuro a tormentare l uomo di

LXXIX. Fr Marco da Morano Laico,

, dopo una vita di molta purit , ed innocen


za i condue alla morte , ne cui ultimi orli
i comparvero la B.Vergine, S.France co,e
Marco Evangelia z 0nd egli giubilando

ne dallegrezza, io, die, nacqui il giorno di

Dio. A queto i aggiunge , che per pi me


glio curari col non muoveri di corpo, fit
aperto per btto alla lettiera un buco per
le neceit naturali, le quali coil accoppia-
tura degli unguenti dovendo rendere carri-:

vo odore ,anzi piravano una oavi ma.).


fragranza . Oper molti miracoli , de' quali

er poca memoria ci rimata . Victoria


Cavalcanti nobile Coentina , avendo una

S. Marco,nel medeimo vetii labito Capuc


cino, ed oggi, ch la ua fet' ` ' ar aal

gliuolo per nome Onofrio , timato da tut,

tra vita, S.Marco aiutami , ed quee pa

ti morto ,lo racommand a Fr Coimo , il`

quale appena lo egn con la Croce , che i


rule retitui la ua purima anima al Crea
tore
nella Saracena
li 15.Aprile
del 1626.
LXXX.
Fr Coimo
da Paterno
Sacer-A ritrov enza febre. Mori con gran fama in
Caalnuovo l anno 162.7. onorando il uo,

dore venne arricchito dal Signore dun'ani


V mo aatto imperturbabile 5 onde fu veduto
mpre con volto allegro, ma modetoNon

-li uc di bocca in tempo alcuno parola di

"

. gi
x-5*'

funerale un\numeroo concoro di popolo, .


che gli taglio in pezzi l abito , e gli vel e li pei dalla barba, e. li capelli dal capo .
LXXXI. Fr Aleandro da Carolei

a ma empre di edicazione de i cerdore,eend0 ancor nel ecolo men

DI AErR COFFESSORI CAP. lv.


ra religioa, onde oblig li PP. del Carmine

163'

ogno, la Vergine tenente in braccio il uo

a volerlo per loro , ed avendone replicare l -Bambino, e s. Giueppe alla ua dera,que


calde, e caldime le ianze, n'aveano orre
li gli rivel, che il uo ettimo dolore era
nuto il coneno . Apparecchiate dun ue le ato allora, che gli fu rivelata cos oppro
coe per partirep vellir quell abito , e ap* brioa la morte del Fanciulloz onde roo
arve la B.Vergine , e gli ordin che anzi upplic il Cielo, e l octenne, che lo facee
veiie l' altro di Capuccino , come gi fe . morire prima di lui.Rivegiiaro dal onno,
Fatta la profeione divenne zelamiimo del ritrov ancora pereverante a uoi occhi
culto Divino , e della nettezza delie coe) quella bcatiima compagnia della Vergine,
pettanti a uello. Benche non Predicatore, di Crio, edi S.Giueppe con gran giubilo
empre pero zel l' acquito delle anime; - dell' anima ua . Volendo nalmente Iddio
Viitando un' incrmo ricco , ma con poca chiamar a e queo uo fedel Servo lo pruo
buon opinione nell' acquo di quelle ue vcolfuoco d una lunga , enojo infer
ricchezze, cos gli parl : Fratello , che vi mit, tollerata da lui con molta pazrenza , e
giova l aver tanto acquiato, e nalmente ranatolo in oro perfettiimo el port a
morirerecondannato all'Inferno P le , goder di lui nel Cielo dal luo o dg Carolei
che come rivegliando quellinfelice a or
anno 162.7.Concore al uo Funerale quan- A
mito nell uure , ripoegli : E che dunque ra gente lo eppe, vellcndogli dal capo, e
volete,che io faccia? Butrare pubblico ban
dalla barba i peli, e capelli , e~tagliandogli
do , die laltro , che chiunque i enta da opra uno , e due abiti, i pezzettide quali
voi in alcuna maniera a ravato , venghi a poi operarono molte maraviglie , e fraque
pigliar il uo-1 e tanto egu . Ritornato in te laalure di Giovanni Monaco della u
tanto il buon Religioo al Convento , gli detca Terra, colpito in faccia con una pie_
comparve con volto terribilimo il demo tra dal uo nemico..

iO-.C dcgli adirato; Che peniero' e ato


LXX X11. Fr Benedetto da Seminara
queto tuo di rubarmi l anime , Sl lungo chiam nel ecolo MarcAnronio Leone,Fa
tempo ~da me poedute 2 e e gli avvent lo miglia nobilima in quella Citt; e perche

praz 'ma egli, fare quelche volete , malvag

ancor fanciullo dava indizi di futura inrit,

gio,id non lacer di riacqurare a Crito perci venne allevato con molta cura da
le ue anime ricomprate co uo prezio
mo Sangue, Diparve enza oenderlo quel
maligno,ma il laci con tanto rremore nel

uoi Genitori. Tutto era inteo a fabbricar


Chieiole, ed Altarini 5 quanto poteva aver
dalla caa, lo diribuiva a poveri: fatta rac

le membra, che poi ne rravagli per un me

colta di fanciulli lor predicava in uo mo

e, e qualche giorno di pi. Ritrovando in


Caano, e Communicando una tal perona ,
parte del communichinO-gi infranta,cadde,
o pur cader dovea in terrazma egli,o Signo
re non permettere queto z mirabil coa_.!
quella parte d Otia conagrata rialita all

do. Arrivato allanno 18. di ua vita,e com


piti li udj dell' umanit, il Padre lo deti

ins, and a metteri nella patena, con gran

contento del Servo di Dio . Eendo andato


a far condurre certe le na per l' uo del
Convento di Carolei ,fa ito il pi ad una_
mula precipit con gran furia nel bao di

n in Napoli agli altri piu gravi delle Leg


gi. In queta Citt di delizie, egli pree a far
vita di Capuccino : dormiva ulle nude ra
vole, digiunava pi giorni della ettimana 5

onde adocchiatolo i PP. della Compagnia-a,


otto la cui diciplina i reggeva quanto alla
cocienza, lo preteerodi lor abito-;ma Iddio

alcune balZe: Grid egli, Ges mio ajutala,e

altrimente dipoe , volendoio Capuccino


con modo miracoloo .' Nel mentre tudia va
in Napoli veniva molto travagliato dal fe

qando 'tutti la credevano andata in pezzi ,

gatoz conultati perci alquanti Medici, lun

ella i alz da e ola, enza ne pur dimotra


di queti il pi grave gli ordin, che anda
re d eer caduta. Portava ingolarjma di
e a lavari per pi volte coll ac ue dei ma
vozione a Siuppe Spoo della Vergine,~ re. Ubbid il giovinetto; ma nel andare in
recitando a uo onore o ni d ette Pater, e contrato da una nobil Matrona , vei
ette Ave , in memoria Ze ette pi grandi ta bianco ,lo richiee ove andae .v ed egli
dolori, quali gu in quea vita , e apendo raccont il tutto: gli oggiune quella-5 An
li ei, quali pur raccoglieva dalle critture 5 zi andate a veirl abito di Capuccino Egli
cio quando gli ori il baone , per ipoar non tir avanti il viaggio per ire a mare,ma
la Vergine, avendo fattovoto di verginit; ne tampoco gli entr nel peniero la con
; quando vide gravida la Vergine; quando al ulta dellabito Capuccino . Incontrato dal
Ja.medeima ud proferizzare il coltello del Medico,e`richieoio e i foe lavato,ripo
dolorez quando gli cvenne fuggir col Fan
e, che no, e per tanto gli ordin' ia econ

ciullo 'nell Egitto; quando .nel ritorno ud,

da volta, che enzaltro i iavae in mare .

chez-anche regnava Archelao z quando

Rioluto dunque d' ubbidire iva nel mare,


ma oprarrivato dalla medeima Signora, lo
rimprovero , perche non lavee ubbidire:

marr nel Tempio il fanciullino Ges :non


gli ovveniva il ettimo :j Che pertanto ii ap
lic con molta.: premura a upplicarne il

iO die allora MarcAntonio, non mi faccio


AutOz-c la Vergine, quali apparendogli in., _ Capuccmo, perche eendp inferma , ono
e;

2."

g
err

1-.
-

.NPc*

. &ef-W

164

CALABRIA SANTA LIBRO I.

certo, che quei PP.non mi riceveranno:N, i golarmente del Duca,il quale poi volle con
ripigli l'altra,che arai ammeo enza con
durvelo egli medeimo, come egu,eon or
trati; ed in pena di non avermi prontamen
dine epreo del Superiocm ma come prima
te ubbidito, tu pi non mi vedrai , che negli entrarono in palco , ecco il cervo feritore,
ultimi orli del tuo morire.Tutto queto egli non nemico, ma penitente , il quale dopo d

raccont pi volte a EratAnelmo da Fran

averlo accolto amorevole, alt s dun' al

cica uo Maetro di Novizj. Veiliro dunque


dellabito Capuccino fu deinato a far lan
no dell'approvazione in Caerta , e tanto i

bero, nel quale fra due tronchi ret volon


tariamente appeo, accrecendo,e la maravi
glia, e la odisfazione deriguardanti.Appli
cato alliudj di looa, e teologia vii
prott tanto, che enza dubiezza divenne)
luno de'pi inigni Teologi del uo tempoz
onde lee per piu anni luna , e l'altra facol
t, con utile immeno della Religione . Ac

compiacque nella maniera del viver noro,


che per molto avee travagliato l'inferno,

mai pot conduri ad abbandonarlozConcio


iaehe intea la ua rioluzione, toko vol

da Calabria in Napoli Alfono uo fratello,


conigliandogli il ritorno al ecolo , e dopo

compagn lucio della predica con tantu


varj dibattimenti , gli die : V frate] mio, pazin che embravano miracoloe le con
ch'io h ritrovato la mia felicit, e vorr ve
i, quali eguivano le ue predichuz

prima morire, che abbandonar quet abito.

' Cos anche ripoe alrari allor che veggen


dolo quai tutto alleprito , gli conigliava
noil ripigliar le veli del ecolo . Fe dunque
la profeione; ma prima dipoe del uo,
ualera molto in benecio del publico, la

onde perci ne acquil lapplauo dAppo


olo della Calabria. Fluttuando la Francia.,
fra molte turbolenze di Religione fu inic
me col P. Criotomo di Brindei ( anchegli
allievo di queia Provincia) detinato ivi
dal Generale Girolamo dal Sorbo . Scor i

ciandone crede lUniverit di Seminara.

no a Brecia per apprendere lidioma Fran

con che avee a fabricarne un'Opedale,ch


il medeimo doggid per rioro de bio

cee, non oltre paarono , impediti dalla o~

gnevoli. Emaravi lioo il tenor della vi


tai qualegli ihtui, atta la profeione; poi
che tutto era allorazione , e contemplazio

ne delle coe celeiali , agli uci della ca

pravenuta peilcnza . Aantunque per la.;


ua molta dOttrina avee potuto comporre
opere graviime di materie colaliche, m~
olarmente teologiehez nulladimeno nor-..3
attee , che a comporre opere pirituali ,

rit, ed agli eercizi pi bai del Conven

fra le quali fu quella , ch'egli chiam Dor

tO .

trina Critiana . Spara da per tutto la..


fama de uoi talenti , venne dal proprio

O`uant0 a Dio foe gradito il religioo vi


con un cao in olariimo. Dimorando egli
di Famiglia in ocera dePagani u priega

merito alle Prelature , e fu Guardiano,


Lettore , Dinitore , e Provinciale tr vol
te, cio lanno 1606. , 1617. , e 162.1. Pre

(O da un frate, che laccompagnae nel pal


co del Duca, dove la varia moltitudine del

ua Citt , nellultimo dequali i compiac

vere di quello uo Servo volle manifeiarlo

dic 36. quareimali , e di quei einella.;

VvrPN"-

le ere elvagie rendeva quanto pi curio -gue il Signore corooarlo con la gloria de'
a, tanto pi vaga la vila deriguardanti . ruttuoi operai della ua vigna . Condor
Non voleva egli andarvi , ma alle replicare roi dunque per tal occaione in Seminara
ianzedellaltro, che gli anteponeva l u alquanti giorni prima della quareima , un
cio di carit, per ollievari con quel vago giorno chiamato a e il Guardiano , e por
tatolo dentro la Sagreia, qu,gli die, addi
petta colo da una noioa convalecenza,h
nalmente il compiacque . Come prima furo tandogli un luogo per di otto ad un' antica
Immagine della Vergine, porrete il mio cor
no entrati nel palco, tolo il compagno ven
ne aalito da un cervo z ma la debolezza di po, too che ar morto, che non paer ol- `
lui non potendo far li reienza , oblig la tre di l la Domenica quarta di queio coro
carit del giovane Fr- Benedetto (talera il quareimale z Predizione , chanehe la i ni
uo nome dOpo la profeione), ch era pi c a molti altri . La prima Domenica ella

robulo, al occoro . La Fiera maggiormen

venuta quareima f tenuto a pranzo da.,

te irritata e li avvent contro, -.: con tre

Maeer Giacomo Conventualc , nella cui

mortaliime erite alla gamba , zii-anco, ed

Chiea e li predicava , ed abbattuti a fa


vellar de miracolo,qual`ora Crito con cin
que pani, e due peci atoll quella moltitu
dine di cinque mila aamati, (ch' il Vange
lo della quarta Domenica) oh die il Capuc

alla fronte,il laci come morto. Ricondor


to in Convento , ed inteo dal Duca lacci
dente occoro , invi di ubito li migliori

Cirurghi pOt avere in quel tempo,e luogo,


quali venuti ritrovarono la ferita del ian
co molto pericoloa . La none fu in ua_
ctlla, maenza vederla di volto, la Vergi
ne, e con le ue mani guarHa piaga, come.:
piaga di _caritas onde ritornati la mattina e
uente li Crurghi la ritrovarono allintutto
agata, con maraviglia, e guto di tutti 2 n

cino al Conventuale, quella predica , e lal

tre eguenti reeranno a V. P. A cui l'altro,


ed ella che far 3 Io , die , pero ritrovarmi
altrove. Il Gioved della terza Domenica,

predicando f alla Citt .una larga oerta.


delle ue orazioni , con anche raccomman

dari alle loro,per eerne accompagnato nel


lun- *s

__~v _

DI 'at COFESSRD CAP. tv.


llungo viaggio, che enza pi vederi, era fra

uo dCVO con la gloria de miracoli, ed in

pochi giorni per imprendere. Che e bene


non tutti labbiano inteo del viaggio della
morte z non per tanto non furono accompa

le quareime in Seminara , Maria Grimaldi

gnarc quelle parole con graviimo enti

parto, mand a lacco.iimandari a bt Bene

mento perla ua aenza . bcee dal pulpito

detto , a cui egli , non tempo z oltre piu


avanzandoi li dolori,raddoppi lambaeia
ta, ed egli -', dite a Maria, che prenda ritoro,
c l racConoli, che da qui ad unora dar al

' con la febre , e di n al Convento , ailito

non pur da frati, ma da tutta la Nobilt,che


quai tutta per dVeri congiongimenti ab
v.-.~

167

vita, e dopo la morte . lredicando l'una del


ua Nipote travagliata da acerbi dolori di

bracciava . Poo in letto ervito da pi Me

la luce un machio , come avvenne . Anda

dici , io diceva , piglio quei medicamenti,

to poi a viitarla Signora , volle vedere il


Bambino , c preolo fra le braccia , Iddio
ti benedichi , gli die , quindi rivolto alla.,

non perche ne peri la alute: la mia morte


certnlimaz ma per odisfare a`parenti , per
non laciarli raddoppiatamente attriati : E
tutta via aggravandoi la febre, preo in ma
no quel uo manocritto accennato di opra
della Dottrina Criiana,con altri uoi crit~

ti di prediche , e cone natili al Guardiano:

Pigliate, die, queli ogli, dc quali nora


mi ono ervito , che volentieri li retituico

madre , tenetelo caro , le -oggonu :


Egli ar Religioo . Fu Religioo Domeni
cano, e per memoria ne pree il nome di Be
nedetto. Un altra volta in Seminara ito a vi
itar una Signora la ritrov molto aitta.,

con gli occhi bagnati di lagrime zed inteo,


che la cagionc delle ue lagrime era , per

alla Religione , in nome della quale empre

che una ua Commare un di , ed-una notte

lh tenuto. La mattina della 4.. Domenica,

avea travagliato di parto, con manifeto pe

chiee acircoianti , qual giorno era quello,

riglio della vita 2 Alo-ra egli polloi in gi~

c ripoogli, che la Domenica quarta , alz

nocchionc, ed orato-quanto un Pater, alza

la voce con un gran giubilo, e diezLaexatus

to le di una carana con certo liquore,

rm in bis, quae dia juin mihz Indi chiama

dicendole : V, e egnala tr volte u' ven

to il Guardiano , i fe portare il Sagro Via

tre . And , la egn , enel punto medeimo

tico , quale aVrebbe voluto incontrare fuori


di cella 5 ma impeditone dalla debolezza , i

mand fuori l'a Creatura `, la quale in aver


ricevuto l' acque del agro batteimo too

content di riCeverlo sul proprio letic

pir, gridando tutti a voci alte , miracolo,

ciuolo con maniere, ed umili, e riverenrif


un lungo dicoro , eortando li Frati all'o_

miracolo . Nel mentre ava inermo alcune


Signore ue parenti andarono al Convento

ervanza della promea Regola: _Ringrazi

con iperanza di averlo a vedere, ma perche

con vivo aetto la Religione,perche tanti

di quel tempo veniva oppreo dalla febre,

anni lavee alimentato; Chiee a tutti per_

er racconolarle i aacci dal Coro, e do

dono , e per ventura alcuno i foe oeo

l' averle alquanto odisfatte lor oggion-


e. : Non vi aiggctc pr la mia morte , io

del uo amminitrato : replicando piu volte,


che e in ci err, 'come daver errato, o da
ver pOtuto errate confeava , inconderan
za f dell'intelletto, non gi colpa della vo

potr giovatvi pi morto, che vivo. Una di

guardando l'lmmagine del Croceo .


Fu non ignobil conghiecturmche in quel

morto Fra Benedetto da ci mei z onde cor


a veloce ad unacamera- , la cui fencra ri

li eiremi avee goduto della vita della. 'Ver


gine , lavcrgli Ella detto,replicandogli lor_
dine di paat tra Capuccini , che. non la ve

guardava il notro Convento r Deh , die,


caro il mio Zio , attendimi la parola di gio

drebbe la econda volta a volto aperto, che.

dalla Madonna la: alute a mio marito. Coa

nellultimo della ua morte . Divenne il uo.


corpo, per altro duro, e macilente, di color

maraviglioa! Ritorn dall? infermo,,e lo ri

fanciullo vivente , continuando nel uo ca~

f,_che~ in ip. anni, che opravie, non Pe


rimento mai omigliante male. Un altra del

quee , per nome Fran-eeca Alag avea il

marito infermo cos,.che. orinava angue , e


lont; Indi voltandoi Con la faccia al muro, ~ perche tutta. via incalzava il dolore , gli fu
ov'era llmmagine di Crio croceo , or detto dal medico, che diponee delle ue)
alquanto con e braccia aperte . Venuto fra_ coe, che ben preo gli opraa va la morte.
tanto l'Oglio Santo , volle recitar li Salmi E tutta via aggravando il male , chiamata
nitenziali, cio un vereto. egli , eli Frati la moglie le die , che ore dubitava ,, che
laltro . Si une,e dopo unora, e mezza li 14.. quello non folle lultimo de uoi giorni ,
Marzo del 162.7.Pir lanima , empre ri_ ma ella , anzi che n , ripoe , Era di gi

varmi pi morto, che. vivo,impetra dunque

trov,che orinava da. e olo,come quando


vago , c maneggevole , come-e foe di un., , eta ano-;e quello pi aecrebbela maraviglia

lor naturale , e enza odore cattivo per cin

que giorni appreo . ll concoro u mirabi i le udette Signore. per nome: Mra Oliva,
le, altri lodando Dio nel iio Servo,altri pre

avendo. un. gliuolo gravemente infermo ,

dieando la ua antit , tutti mei piangen

and-nellamra. Chiea ,, ove recit 12..


Ave Maria ad. onore di Fr` Benedetto, gi
morto, ei anni: avanti.. Indi` f, cantare da
Frati le Litanie alla B..V. ,, nel qual mentre

'
done la perdita .F poto dentro una caa, j
e pellito,-ov'egli ancor vivo. avea ordina '
to. No' mancdeui-o di chiarire la antit del L

Vi~f~ :,
-\-~ Ex,- e

-Lw ML

CALABRIA SANTA LIBRO 1.


I 66
*
i vide su gli occhi il Servo del Signore , al re, nel qual tempo entrato-?li in cella un va
qual ella z E perche o Zio , ti ci cordato i ghimo Uccellino , pirovplacidamente in
della promea , di gioyarmi meglio morto, quel dolce rio. Sir del cadavero fu da un de'
che vivo 3 quello il punto , tiana Felice Nori recitata una orazione funebre col rac
conto della ua vita,e u cos grande il pian
mio. Ritornata con gran fede alla caa , ri
trov,che il gliuolo ucito di letto giocava to dell' uditorio numero tamente concoro
con altri putti . Suor Agata Grimaldi ua ni alle ue ecquie , che sebbe a durar molto
perLXXXIV.
darlei neFr
. Vittorio
muy-zida Caelvetere
.
p0te travagliava per alcuni aari d impor
tanza, toccanti la cocienza , n ritrovando

rimedio alcuno, and alla Chiea de`Capuc

Laico, mentre fu giovane parve di non ave

cini , ove recitare alcune ue divozioni, pre


g uo Zio a volerla occorrere in uel bi
ogno,illuminando il uo Coneore .Giu

re`altro nemico, chil uo corpo . Non man


gio minera, 'e non qualchuna rimaa- a'
Frati di pi giorni, e perci corrorta . Cos
anche non beveaacqua, e non quella tene

lio Anna Sacerdore di gran perfezionu .


Opei dunque la norte eguente i ent
chiamare per nome, e toccari le palle da..
Fr Benedettoz Indi aperta la bocca gli di
e, queo negozio paa cos, e cos illruen

l dolo su i particolari,onde travagliava la co

cienza di ua nipore. Avvenimento,che rac

Vite con tanta mortiticazione docchi , che


mai in tempo alcuno riguard faccia di don
na,quantunque alle volte neceitato a parlar
con eoloro per occaion di cerca , ucio,

contato alla medeima , ed iruttala confor

qualeercit in pi luoghi , ingOlarmente

me agli avvii dati dal Zio defonto , rimae


perfettamente racconolata .

per ette anni in Catanzaro . Attee allora


zione, e principalmente alla mentale, con tal
applicazione, che vi pendeva ogni qualun
que particella di tempo , qual gli Venie in
taglio di rubare a li altri eerciz;~ . L' anno
1588. ritrovandoi con gli altri nel Coro di

LXXXIlI. Prat Angiolo da Palizzi f`u


l'uno depil celebri Teologi , e Predicatori
del uo tempo: Lee r 8. anni teologia,e par
tori alla Provincia pi di 2.0. Predicatori di
ingola: talento. Fix anche Guardiano,e Dif
tmitore ;Religioo aai equetrato dal e
coloz onde poche volte, era veduto fuori di
cella, e quai mai dal Convento 5 e quantun

que talora viitato da gente qualicata, mai


reitu viita, dicendo , che li viitava nelle
Piaghe di, Crio . ln cella dunque empre
dimorando, o leggeva, o recitaVa la c'orona,
~ ,o parlava di Dio a uoi tudenti, ed altri Fra

ti . Povero cos, che fuori d un olo abito,

v(

va in un vae orto la lettiera dotto, o diece


giorni, altres necaldi pi ardenti dell e,

Catanzaro , ud'1 dal Cielo una voce in mui

ca, tanto dolce, che parevagli,e gli rompe


e il cuore 5 onde ne cadde trainortito a ter

ra . Era ingolarmente inteo alla contem


plazione della paione di Crio , opra li
cui mieri i compungeva insi fatta manie
ra, che ne rompe va in amariiimi piantizche
per tanto ne fu favorito dal Signore con.,
una piaga nel anco , di grandezza , gUra,
e profondit d'un uovo traveraro, che .bui
cava il angue con immeno uo dolore, lin
golarmente nel Venerd . Eortaro da Frati

mutande, e Brewatio con pochi critti , non


teneva altro a uo uo. Nella pazienza f`u mi
rabile , ondeendogli moa una graviima a rianarela, ripondea, che quella non era
perecuzione, non pure non salter , o cer coa degli uomini ,ma di Dio , e i avver
c prenderne la vendetta , che anzi ne chia dal giudizio ne fecero valentimi Chirur
mava l'Autore col nome di Cariimo gliuo ghi, quali per ordine de`Superiori avendola
lo 5 e perche i Conocee , ch'ei parlai/a da oervata, ane di guarirla ,la conchiu ero
enno , ollecitato da perona grande , che.; piaga ovranaturale, Piaget, che tata aperta,
crivee contro lingiuo perecutore , ri

mentrebbe vita , too ch`ei pir , i chiue,

poe francamente , che la ua perecuzione

e comparve rianara. L'onor parimente Id

era liara dono di Dio,che al uo amore avea

dio con la gloria demiracoli , ed in vi ta , e

rimea loea , e che imarebbe acrilegio


il ripigliarla dalle ue mani. L' anno 1598.
_eendo approdata nella Foa di S.Giovanni,
poco ditante da Reggio l armata del Tur
co otto la condotta del rinegato Menee
Bas?! Cigala , Frat Angiola con licenza de
Superiori v and a predicarvi la fede di
Crro , come gi f con incredibile intrepi
.dizaz perci preo ,e legato da quei mal
va' i fu condannato alla torca z ma non e
e) liberato da quella a richieta d'altri ri
negari,quali lavevano acoltato predicare

dopo morte: Moltiplicar olj, acconciare da


cattivi in ottimi vini guati . fermar le botti
aperte, che empiano li vai poi lor di otto,
e non oltre mandar il liquore; di quei, e o
miglianti avvenimenti porrebbono ender~
ene una mano in Catanzaro, e Caelvetere.
Col egno della Croce -, ed orari: alquanto

rian molti febricitanti , e fra que'i Gio:


Battia Saneverino Gentil'uomo di Caran
zaro aente-3 s`inferm il nobile cos , che
venne diperato da'Medici z onde con Cor

riero appoa e gli raccommand in Cael

in 'inopoli , e Nicaro . Mori in Catelve

vetere :Nel ricever della lettera i ritir in

tere fanno 162.7., e non fore lanno r Cad.,

Chiea ad orar per luiz indi ucito f ri ,


dere alla lettera, che eco i rallegrava ' a
ricuperata alure, e fatto il ricontro,i rirro-l

e prima pirare u Veduto alquanto turba


to} ma p
i v embiante pree a ride

v,

v
A
1'i
~.~w~-'W~-~

....

DI ALTRI CONI-'ESSORLL "AP.


l x
. *
.
~.
vo, che nel mentre il Servo di Dio orava in
Chiea, linfermo miracoloamente rian .
Prima di morire furono a viitarlo alcuni
Nobili di Caelvetere , e gli raccommanda

rono la lor Citt , ingolarmente per una.,


palche fontana d'acqua da bere.Morto che
u Fr Vittorio, i covere orto la Chiea
_195:

di S. Domenico la fontana, detta di Leonar


dillo, e venne applicata all'interceone del
Servo di Dio . Cos dunque caro a Dio , ed
agli uomini avendo 90. anni d et , e 70. di
Religione ree l'anima ua benedetta al Cie

lo li 4. Novembre del 162.8. Le ue eequie


furono celebrate col concoro di tutta quai

intiera la Citt,quale parve vuotari per ve


nerare il uo corpo. Gli velero li peli del

_- ~'_

IV.

167

.v.

Luno, e laltr accadde, come avea predet


to luorno,_di Dio . Muri dunque in Coro

gliano li 15. Agoto del 162.8., concorren


do alle ue eequie quanto popolo fu in quel
la Citt, vellendogli a gara li peli della;

barba, e capelli del capo , quali poi opera


rono molti miracolipoiche con quei Vit
toria Marino ua orella i liber da una fe
bre terzana , e Giulia Muzzorra rivenne da.
un mortalimo diceno.
_uLXXXVL Fr Clemnte da Paterno Lai

co fu Religioo di gran virt . Eercit per


lo pi lucio di CUCiniero, e con tanta ca
rit , che gli areva di ervir _Angiolimoru
uomini; con g infermi accadeva , ora con
olandol, ora ervendoli con talamoreChc.

la barba , e capelli del capo 5 gli tagliarono

mbrava ruggeri per cempaoneanto

pi abiti oPra,i cui pezzetti poi operarono


molte maraviglie,e fra- quete un terzanario
. febricitante di ei mei , e fit la maraviglia ,
cheendo linfermo prevenuto dal olito ri
gore, come prima i poe nel petto il minuz

povero in queo uo min-eno , che poche_


volte ervendoi di legna tolte dall ocine".

per lo pi adoprava erbe ecche , e fruoli


di legna, caduti dagli alberi nellorto. Tutto

il tempo , qual gli opravanzava da queti

zolo dellabito, non ebbe ardimento di co'


prir la febre . Un altro di quei pezzetti
d'abiti divenne tanto odoroo, che non vera

eercizj l`impicgava allorazione,nella uale

qu nella terra odore , che lo potee ugua~

dico dubitava recargli quella tria novella,


egli tutto giubilante: Deh, die, Signor Pie
trAntonio (tal'era il nome del Fiico)perche

gliare: animata da ci una donna e l'ap


plic sul anco travagliato da un aCcrbi-F

diceva ritrovar il riioro delle quoti iane


fatiche . Infermatoi a morte, perche ii Me

imo dolore, e di ubito ne divenne liberata.

dubitate? perche perche trattenere darmi av

L'abito, nel quale mor il Servo di Dio ap

vio tanto giocondo P Si arm co Santi Sa


gramenti , e come fu allultimo pooiingi
nocchio recit le parole z Ave` Fila Dei

plicato a D. Ippolita Staiti , Duchea di


Bruzzano la rian da due fe bri quartane,re"
e indomabili a qualunque medicina.

LXXXV. Frat'Aleo da Corogliano Sa

Pan-ir , Ave riate-r Dei Filii , AveSpona


Dc Spiriti Sant?! , Ave templnm tati: San.- i

cerdote,chiamato nel ecolo Gio: Bernardi- `

&imze Trinitatir , e_ cos} dicendo ripos nel '

no Marini , anche per quel tempo imitava.,

Signore in Coenzaahno 1628.


LXXXVII. Fr Silvetro dalla Bollits.,

laltura della vita religioa:. concioache

tutto era a leggere libri pirituali,a frequen


tar le Chiee, a diciplinari . Se a cao udi
va qualche grave peccato deuoi proimi,
too i ritirava in Chiea a priegar per quel
li. Acoltava volentieri le prediche , quali
iriferiva ad altri,per animarli alla virt,
er diuaderli dal vizio. Arrivato all'et vi
rile ve labito di Capuccino , e 1 avanz
in ogni religioa perfezione . Ebbe lume di
.prevedere le coe avvenire , com da ve

deri nelleempio eguente . Venuta nella


notra Chiea di Corogliano la Signora Ti

beria Catiglia con una ua gliuolina dan


ni cinque , come too la vide il Servo di
Dio: Non mettere aetto , die alla Madre,

a quea puttina, Iddio la vuol per il Cielo,


e fra breve 5 come indi a non molto gui.
Condottoi alleremo della Vit-1 il Confe
ore voleva ungerlo col agrd O lio il di ,

chera di S.Lorenzo,li diece Ago ozma egli


-il_upplic, che il opraedee per alquanti

Predicatore aceoppi inieme le lettere, e la_


antit , eendo tato Religioo non meno

chiaro per la predicazione appoolica , che u


illure nelle virt , ingolarmente nella ca
rit, e nella pazienza .Tas allaltra vita in
et aai decrepita nel Convento di Caano
lanno 162.9., ed ebbe al uo funerale il con

coro di quai tutta intiera quella CittDo;


po morte il uo Cgrdone liber nel olo Bel
vedere piil che 40. donne da dolori del par
to, ed un uo coltello meglio che zo. pero
ne da dolori dedenti.
LXXXVIII. Fr Giacomo dall Albido
na Predicatore,entrato che fu nella Religio
ne non ebbe altra mira negli occhi, n argo
mento pi fami liare alla lingua,che la per
fezione religio 5 onde n acquit il"opra
nome di Perfetto . Cos nel ecolo , come)

nella Religione riivlend npre nel uo


volto una venuh angelica , buon argomen

giorni appreo , perche eendogli vapparo

to della purit interna dellAnima . Zelan


tinno della povert, ed era olito dire, che

_b-Giuppc gli avea rivelato , che morrebbe

a lui embravano pi prezioe le lane, quali

11 dl fcivo alla Vergine Aunta , eggiun


Sendo, che opraverrebbe una ua orella , .e

egli veiva , che a qualunque del ecolo i


drappi pi carichi d oro . Nelle prediche.; 7

che vcggendolo morto, tramortirebbc per il

non avea altro , che Criio croceo.: pre- .

"'.-o

-.r..

dOlOlC Ogdc vedeero di racconolarla.; . dic nientemeno nepulpiti migliori,ma non

""

;de
fa..-

168

CALABRIAiNa-A LlBROl.

4.4;;
-

idegnava predicare neglinmiz anzi` ovun


que portae il biogno ermonegglo' em

lo, oh c'h bello , oh ch bello il Fanciul.


lo, e con tal palpitazione di cuore,chaccori

pre, e nel Refettorio, e nel Coro, ed in cu

li Frati dubitarono , che allora all ora non

cina , e nelle piazze publiche , e .pelle cae.)

gli dovee crepare . Non mangi mai car

private, ovunque corgeva, 0 Frame o eco

ne , o pece , ma erbe , e frutti, ed una ola

lari .Era volentieri acoltato, merce che nel

volta il giorno . Non bebbe vino , ma acqua

ermoncggiare tutto s inammava d amor


. divino . Ma la miglior predica ua era la.
compoizione della perona a tanto che tal
volta enza aprir bocca , ma col olo farli
vede-re in publico compoo, traeva mirabili
frutti nell anime . Celebrava la Mea con

purima; Altinenza , chanche lebbe fami


gliare nelle parole , replicaudo ovvente; :
Utamur ergo partir): verMcz'bir , (7' potibus.
Non port uole, e non piu che un olabito

molto fpargimento di lagrime, e l-_mprc,che

terra , 0 una ruvida tavola . Celebrava con


grand apparecchio , e per ogni volta i rac

gli venne permeo dagli eercizi , o della


predicazione, o dellubbidienza,or, e con
templ con grandima tenerezza danimo.

vecchio, e rappezzato, lenza tonica, e man


tello . Il uo letto non era,che , o la nuda_

conciliava , accompagnando quel Santo Sa


gricio con tante lagrime, che ne bagnava il
Corporale . Impetr con le ue orazioni ad

Mor in Strongoli aai vecchio l anno


16730.*,ed il uo funerale fix celebrato dal
Vecovo della Citt col uo Clero,cd alli

.erile di pi annila fecondit. Laci di pi

to dal Principe, Princepea,Nobilt , e p0


polo del luogo . Gli furono velti s li peli

vivere alla terra in Coenza lanno 1631. , e


dopo giorni otto di epolturai'u ritrovato il

una nobile Coetina per nom'Artemiia,

della barba , s li capelli del capo , quali poi uo corpo odoroo, e pi bello di quando vi
LXXXlX.nonFrpoche
Benedetto
da Coenza Sa-l fu conegnato .
operai-ono
maraviglie.
XC. Pra Leone da Fiumara Laico , l uno

cerdote, e Religioo pi del Cielo, che della


` terra 5 onde non parlava che di Dio, icch

viaggiando,quei erano i patti co'uoi com


pagnia cio , o parlar di Dio , o almeggia
re, o tener ilenzio . Non u Predicatore,ma

e il Superiore lavee commandaro, volen


tieri dicorreva delle coe del Cielo , con

tanta tenerezza , che tutto nc andava in la


citando bene
peo l`autorit
de SS.
i grime,
Padri Bernardo
, e Bonaventura
. Ebbe
fa

di quelli, quali maggiormente hanno illu


llrato di quelli tempi,e la Calabria, e la Re
ligione Capuccina . Velli l' abito in et aai
tenera, perche n dallora imparae a por
tar il giogodel Signore , ed ammeo al nu~
mero de` Profe iitu una maniera di vi
vere cos tra il rigoroo, el piacevole , che .
embrae un millo tra l uno, e l altro -, per

non dir, che anzi pieg al rigorolo ,ma co


verto z tutto per fuggire le ingolarit , lo

migliarima la preenza di Dio , onde una

quali come epoe al publico itanno per lo

volta bcnedicendo lacqua, come arriv a

piu ottopoe al vento della vanagloria , 0

quelle parole , .Per .Deum *ui-um , Per .De'mn

per ivellerle,0 almeno per inaridirle. Dor

06mm , oprafatto da un angelico rio, non

miva u d un pagliariecio, ma con poca pa


glia, e per diotto armato di acute pietre 5 li

pot paare pi oltre,dando aperto indizio


(aver allora allora goduto la preenza vi

che la paglia non erviva a riltorar le mem

bile di Dio , e pi volte ragionando , co'

bra, ma a coprire quel martirio di notte. Nel

me 1 detto di lbprad corgeva rapito fuo


ri daeni . Singolarmente veni ;ra rapito al

Refettorio pigliava ogni pietanza , o mine-z


tra, qual folle commune alla Famiglia , pe
r non la mangiava,e le pur la maugiae,ap~
pena ne aaggiava una lOla PartiCclll , atta

lamore del Bambino Ges' , il cui nome re


plicava innite volte il giorno , e con tal te
nerezza d amore , che e ne infocava al di

pi ad irritar 1a fame,ehe a contentar la go

- fuori. (Lando tratteneva in famigliari di_

la; ingolarmente della carne,un non man

eorl con Frati, diceva, mettiamo il Bambi


no Gcsu tra di noi 5 e llava al Sole , oh

i mai, che in poche elle , ele piu olenni


dell ann0,come la Paqua,il Natale, e omi

quanto bello, diceva, il Sole di Giullizia il


Bambino Gesu l ed era olito dire , e gli
uomini mangiaero con divozione, vedreb

bono paleggiar per la mena Gesz argo


mento ch egli pi duna volta l avea cos
veduro . Si 1truggeva attto ditenerezza, e

foe avvenuto di vedere alcun Bambino


iz,ali
di bellimo apetto . Fra quelle dolcezze
pruov ancora l amaro di una tedioa ari
dif di pirito-:ma poi il Signor-agio racon_
ol abbondevolmentez porche datoi a leg

liantLDigiunava tutte le quarelime del P.S.


Franceco con la medeima legge, o di non

aaggiare vivanda alcuna,0 allaggiarne po


co, per maggiore llimolo alla fame. Ogni
none li diCiplinava anche nellet pi de
crepita, nella quale non pOtendo diciplinar
i n in piedi, n in ginocchio , come nella

giovent, i agellava ledendo , n mai me~


no di mezzora. La diciplina era di ferro,
nella cui punta li attaccavano alcuni mezzi
chiodi orribili alla villa medeima, onde:

' gere in Landolfo la onomia di Cirillo , gli

traeva il angue in tanta copia,che e ne ba

lupmvenne un improvio giubilo di cuore,


onde collo ne pree a altare, e ballare , gri

commune degli altri; ma pi poveramente

dando ad alta voce, il fanciullo , il Fanciul


(

'l
-..h-.-. 4. 3:..- ..__.. ...,

gnava il pavimento . Veiva conforme al


' degli altri s concroiache mai adopr a uo

Mi"

i.
._,_. ,_uw

W*

'
A_

oiNFEsoRr c-ip. lV

--s

DI ALTR C

.- 69

.uo coa nuova, non abito , non uole , non

rareddava; anzi vie pi incaiorivalaalto

mutande, ma empre, e vecchie , e rappez

nemico: Riole dunque di non farne conto,


e battendo col pi la' terra: Wi otto ti ten

~zate . Mentre f giovane abbracei em


pre gli eercizj piu umili della caa , cio
i 10 pazzar l ocine, il lavar le cudelle , e'l

mondar i luOghi communi z onde non i


mai in ozio , perche per lo pi applicato ad
alcuno di queti ercizi; e e pur gli o

go, replicava, mala betia ,qui otto z che;

er tanto infuriato l altro l alz con vio


enza ino al tetto della Cella , e part ite
pit-ando. Un altra volta venuta da Meina_
una donna oea , f chiamato Fr Leone.

pravanzava qualche tempo, lo pende va tut


to, o in cella leggendo libri piritual-i, o nel
Coro, e nella Chiea 'orando, e contemplan

Allo cender della cala fallitogli un piede i

do . Maggiore per era lumilt della ua..

proteando d aver egli cosr- operaro in.,


vendetta, perche uo capital nemico . De
uoi miracoli,quali oper,e vivo,e m0rto,ol~
tre quelli , quali i tracur di crivere , ed
altri, quali rearono occnlti alla ola noti
zia di Dio , degi critti n apparicc in..
Archivio un giuto volume con le lor au
tentiche. Io qu ne recher alcuni , quali fu
rono li primi a venirmi nelle mani . Rcitui
dunque alla alute pi , e pi infermi , altri
communicati per viatico , ed altri unti coll
Olio anto,con egnarli nella fronte.Col me

mente,per il che i confondeva tutto,e pian:


gieva direttamente , veggendo -i_ numeroi
concori per raccomandari alla ua inter-ce
ione zed occorrendo , che Iddio alle uu

reghiere concedee alcuna grazia , egli di


ubito la rapportava o all orazione com
mune deFrati, dicendo: Li Frati ti han fat

to, o pur ti faranno la carit z o vero alla.


Beatima Ver ine ,dicendo : O`uea grast
Signora ti con oler , o vero ti avr cono

lato. Tutte le ue operazioni le volle rego

precipit da quella con la tortura di una


cocia, ridendone fra tanto quel demonio,e

late dall ubbidienzaz onde venendo da tutte

deimo egno ridon all' integrit un tale,

le parti,non pur da Reggio , e Villaggi con


vicini, ma da Sicilia ancora( pu diri a tut
te lore del giorno ) moltitudine di gente a
conultarlo, e riceverne alcuna grazia, e tal_
ora gente ualicata, cio lArcivecoYddi
Re gio, il ecovo di Bova ,li Princrpi di

che per un alta caduta i era tutto infrantoz i

Biiggnano , di Cariati , di Scilla , il Duda di.

Bagnara, ed altri omiglianti , mai volle ve


derli, e prima non ne avee avuto manda
mento epreo de Superiori , quali e bene,
per isfuggire il tedio , li `concedevano gene
rale la licenza , egli pero nonne rimaneva
pago, voldola ingolare per tutte,e eiaclie:
_.
duna delle 'volte per queo mouvo , cioe
rche fore il Superiore i foe mutato di
volere . Nella carit era eminente z concio
iache nel mentre fu giovane pree a ervi
re tutt'i vecchi , pazzandogli le celle , la.
vandogli le mutande, e lor rappezzando gli
abiti, con tanto aetto, come e foero uoi

Padri di carne; opra turto volentieri s' im


piegava al ervir gl' infermi , quali cos al
'vivo compariva ne' loro malori, che e que
i erano infermi nel cOrpo , egli ne embra
Va infermo nell anima. Non poono aperi
tutti gli atti delle ue virt, perche era s
dero aricuoprirli , e ragurarli per altro
di quello i fqero,che niuno vi poteva ap
plicar l animo-3 poono s benet'argomen
tari dalla moltitudine de miracoli ;eendo
oervazione di molti, che la virt de mira-v
coli foe gliuola della penitenza z onde;
non fu Santo grande operatore di miracoli,
che inieme non foe gran penitente .
Ebbe a patir molto dal demonio , il quale
ovvente apparendOgli cercava dinquietar
lo, ed alcuna volta il danneggi.Mcntre una
notte i diciplinava venne aalito da un..

che venuto portato in braccio , ritorn in

caa couoi piedi. Ritrovandoi alcune per


one alle rive del ume Gallico , non lungi
da Reggio , ingroato per dalle pioggie ,
onde temevano di guazzarlo, f lor preen
tc Fr Leone,e dato loro il proprio baone,
l acur al guado, come i avvenne . Ri
an da una graviima infermit la Princi
pea di Scilla, con darle a mangiare un pez
zetto di panca ed altre volte con la aliva ri

an un addolorato negli occhi. Moltiplic


la robba apparecchiata al denare di ei,ic
ch ba a zo. perone . Con un melo man
dato ad una donna la riana dal dolor del
braccio. Con la corda, onde andava cinto li

bera molte donne periglioamente parturi


ti. L infermi poi rianati con le parole : Po
tentia Dei Parri: , Sapie mia Ut. ono aat
to innumerabili . Con altre parole dette tra'
denti raddrizza una donna curva,e gibboa.
Riagna il angue, qual uciva enza rime
dio dal petto di un rale r una vena rocca,
col olo e narloz colmedeuno egno rei
tuice la avella ad un mutolo di quattro
anni, la via ad un cieco; ed a-due, l'uno de

quali non poteva regger in piedi , e laltro all intutto zoppo,impetra la alute, talmen
te, ch eendo venuto appoggiato s-de le
gni, ritorna enzaltro appoggio , che di e
medeimo.Ma veramente f maraviglioo il

cao, qual iegue . Una donna di Reggio f


voto a San Domenico in_Suriano di man
dargli certa eta; ma non mandandola cadde
inferma.Le comparve il Santoriprendendola_
del voto non adempiuto ,e quantunque pol

lavee adempiuto di ubito , non per tanto


rian dall infermit poco dianzi contrat.

ta. Supplica il Santo,che vogli rianarla,eglq


importuna tentazione di eno; aggravando
perci
egli-la diciplina , non per queto - le
appare viibile, rimettendola a Fr Leone
P

non
n-

--u

Ik"

~ ..i ...

.170
4.

CALABRINSANTA LIBRO-1.'

non una, ma pi volte. Si dubit di qualche


ingannoz onde conultato s`1 il Coneore, s:
lArcivccovo Monignor Annibale d'Afit
to, Prelato di gran antit, fu linerma con
dotta al Servo di Dio, il quale avendola e
gnata con una ua Crocetta , avvefgnache;

attratta` di nervi, inabile ad ogni unZione

no una gran moltitudine di villaggi z onde


come non puo tutta inieme racCori ad un
ol punto; cos poi nel voleri raceorre em

bra un mare, ove mentre lune onde i par

gono al di fuori , laltre i ritraggono allin


dictro . E tanto avvenne in queta con iun
tura; poiche mentre quei compito al a di..

di membra, e moruoilma a vedere, too

vozione ritornavano in cat,quelli pi ulti

la reiru alla primiera forma, ed alle forze

mi ad udirne le nuove, vengono in Conven


to, rimanendo empre li Frati opraatti da
nuove calche di gente . Preveggendo i no-

di prima . Wi poi non vegliamo regirar a


parte le profezie di queo Beato Servo del
Signore , o pure il gran lume da penetrar l
altrui pi occulti penieri, per non recar te
dio a chi legge 5 Bala , ch erano cos fami

gliari a lui amendue quelli doni, che em_


brava d eergli empre preente il da veni
re, e diacoo l occulto . Per tutte queto

maraviglie era egli divenuto famoo alluna,


ed all altra Sicilia, dalle quali veniva a fol
la la gente , per conultarlo ne loro aari,
n pur la gente plebea, ma, e la piu nobile 3
ed i Titolari medeimi ancora , Come i e

ri quello poi gia Fu,abilirono un drappel`


lo di Frati pi robui, intorno al cadavere,
perche non patie alcun oltraggio; ma too
vennero oprafatti dalla moltitudine : Coa,
qual rapportata a Monignor Arcivecovo,
too vi ped una mano di Canonici della
ua Cattedrale,ed~ altri Signori della Citt di
pi conociuta riverenzaz acci dalla pre

enza di quelli venie ateneri lontana dal


feretro lindicreta divozione dePopoli. N
queo ba 5 poiche tratti i popoli vie pi

tocco di opra. ll Duca di Bagnara deide


rando molto d averlo per qualche tempo

dalla divozione all uomo di Dio , che rat~

fermo nel Convento di queta ua Terra,ne

cero quelle uardie onorate . N per queto


ceando la olla portata davillaggi pi lon

crie,e ne ortenne ubbidienza del Reveren-


dimo dell'Ordine , in virt della quale;
pedt tclo per levarlo da Reggio un uo
gentiluomo con felluca appoaz ma riapu_
toi quco dalla Citt i commoe tutta , e
tutta i caric al Convento. ll Governatore

tenuti dalla riverenza umana, too oprae

tani , vi f delinata una numeroa compa


gnia di Spagnuoli armati, accioche la forZa,

cl timore arreaero quelle calehe , qua li


non aveano arreato lamore, e la riverenzaz

ma come e quce provie fulero anzi per

della Citt Ernando d Aledo , e Sargente

vie pi accendere la divozione al acro ca-,

Maggiore con aggia rioluzione `mandata


una Compagnia di Spagnuoli carcero la gen

davero, e non pi too a farla trattenere in


dicreta. N anche fu balante qpeultima
provia d ente armata; poiche genre vc.
nuta di fre co inoltrandoi enza timore),
non pas quarto dora, e li Spagnuoli ven

te del Duca , ma per aicurar loro\la Vita_

dalle mani del popolo commoo , sr grande


era lamore , e la lim:: , qual tutti del luogo
aveano ~del Servo del Signore .Intanto vo
lendolo il Cielo rimeritare delle ue fati
che , riole chiamarlo a s , come fece per
mezzo di una picciola febricciuola . Senti
Et Leone la chiamata, n parendogli icuro

gi foe Santo: Chi limplorava con nome

laccinger a viaggio s`1 periglioo lenza la

di Beato; tutti gli vellcvano li capelli del

iuto de Sagramenti, 1 purg , e ripurg col


Sagramento della penitenza,e pur vera co
s alcuna da purgare , i fortic col pane
degli Angioli,ma prima cerc aFrati il per

capo, li peli della barba , e gli racciarono


l un dopo l altro piu abiti 5 e vi fu chi li
tronc un deto , ed unaltro un pezzetto el

gio,che n laciavano dar il defunto alla l


poltura, n volevano ratteneri fra li termi
ni della modeia. Chi ladorava , come e

calcagno, dalle quali parti uc toto il vivo

dono, e mai lavee candalizato, con anche

angue .Intanto mezzo confuo lArciveco

raccommandari aettuoamente alle loro


orazion, e ricevuto lOglio Sant0,con vol

vo , che l importuna divozione de popoli


non avee a tragredire in qualche maniera

to ridente and ad incontrare iI uo diletto

1c Coituzioni apooliche in dar culto di

li 15.1ebraio del 1635.

Morto chei fu i cambi di carne , cio

Beato a chi non era dichiarato tale dalla

Chiea, mand un monitorio di communi

da ecca in molle , da abbronzita in candi


~da , e da eenuata in ripiena con tanta vc

ca , qual publicato a uon di campanello


roibiva a tutti cos il nuovo ingreo i114

nul, come e foe un fanciullo , qual dor


mie, pargendo una fragranza dodor non

Hcch con tal timore, c emata la gente , PO

conociuto , e dal fronte tanti udori , che

Labbiogg raciugarlo pi volte . Alludiri


"la ua ata morte, quanti foero li concor

i, pu Ognuno penarla. Se ancor vivo era


no importuni, che non lo furono , gi mor

..7

nero dalla calca portati qu, e lit. Era il pe

nella Chiea , come l oltre pi fermarvii:


terono li nori epellire ll. benedetto cada
vero .
el-55??? Fc

Non manc Iddio d onorare quello uo .


Servo dopo la morte con una moltitudine
quai che innumerabile di miracoli, de'quali

to? E la Citt di Reggio quai turta emina


piace qu riferirne quei oli, quali primi Cl
ta in un amenima campagna,con allintor. on venuti ugli occhi in quel manucritto
,

p.
..vr

l39*
...J

Dr i'U COFESSORI, .CAP. IV".


I-7l

.'
4.0'.

raccordato di opra. Una tal donna di Scilla

dlgllurc , che dopo morte deini luno nel

adunque aggravata da lunga infermit , i

luogo medeimo , Ove aivelle detinato lal

tro . Cos dunque ando epolto in Chie


la notte le parve di vedere una numeroa a, la Capuccina opravivente accoatai a
iui, e pota con le ginocchia a terra,in die,
proceione di Beati Capuccini, fra`quali ri
plendente al pari del Sole vidde Fra Leo Era Leone ricordati della promea , e gli
chiee la mano; ed egli reltringendo la ua.),
ne, che accolatoi a lei, la rian , ordinan
dole,che la mattina 1 fue portata alla Chie- trae in ammirazione chiunque lo vide : ln
raccommand al Servo del Signore, cd ecco

di aqualchc tempo gravemente informata, e


~
Lciacheduno,che eppe la ua infermit. Con dopo ei giorni di febre le comparvero la?,`
li pezzetti del uo abito riebbe la vita un Vergine, e Fr Leone,e con eoloro la con
moribondo,riucit una mula morta di piu ducro in Paradio , com`ella poi rivel a.,
iorni , come anche una calandra ,la quale ua madre. .Unaltra donna che tocc il uo
cadavero, menti-era in Lhiea- ,4 e lattacc
toto chebbe la nuova vita , cominci a di
a de`Capuccini, come gi f con iupore di

re: S. Franceco , S. Franceco , Capuccini , nelle mani unodor come di muchio tanto
. Capuccini, parole non apute,n dette avan tenacemente , vche-le dur per piu giorni ,
ti che morie z Cos ancora i rian un in-l quantunque piu volte lavata con_ inolte mi
fermo di quattro mei travagliato nel capo, lture . Perche prima di epelliri ne_furono
ed unaltro da una periglioa apoema. Con cavati pi ritratti, ed epoti nelle camere,_e
li peli della barba riana un aggravato dal ale deNobiliz quindi vavvenuto,che molti
. mal della gola , e con quelli del mantello gli han fatto voti, e poi appel in riconoci
q
una chiava cieca . Un capuccio gi ervito mento delle grazie ricevute.
XCL
Fr
Franceco
da
Scigliano
Predi
a uo uo opera pi maraviglie , e fra quee
una donna quai pazza per il dolor dedenti,

catore, Lettore,e Guardiano,ebbe molto _ze

col porlol in capo . Un pezzetto di empia


ro, che gli era ervito , quando caduto per

lo dell` animez onde ne faceaigrandeacqui

la cale 1 ruppe la gamba , rian aduna_,~

infermo gli comparve il demonio, eortan


dolo, che i arrollae otto-_al uo Stendar;

lio ne ermoni delle quarant ore . Eendo

donna le mammelle , con anche darle il lat


te , e reitu la vita ad una moribonda . Li
ye
. .-z- granelli della ua corona in Fiumara riuci
tano una fanciulla morta, e rianano alcune

do, ch egli ributt con grande ardire, e nel


punto medcimo gli comparve tutta lumino

ferite in unocchio . Un pezzetto di pongia


rtata a uo uo in prendere l'acqua anta,en

ad un Croceo , qual bagnaVa con molte

trando, ed ucendo di cella , guarice una.;


gran riipela nella faccia duna donna,ed un
altra quali moribonda la reituice alla vi

ta. Il uo batone lavorato in forma di Ta


divien operatore di molte maraviglie . Un.,

l'a la B.V., acurandolo della ua aLVezza.

Mor in Coenza lanno 163,6; abbracciato'


,i .:H

`1|
lagrime.
'
'
N XCII. Fr Cherubino da Celico Sacer
dote, Religioo di gran morticazione.Non
mangi, che olo pane , e qualch erba cruda

elvatica,anche nelle infermit. Dormi [El-1

tale collappoggiarelo ullo omaco ,lo ri

pre ulle nude tavole . Vegli la maggior.

ana da un grave dolore, che lavea condot

parte delle nOtti orando,econ_templando nel

to alla morte.Unaltro col toccarene li den

Coro, ed il di pi del giorno travagli nell


orto. Non die mai cola , qual non foe di

:gf-"I"

*ll-ti, di ubito addormito, i rivegli libero da

i un ero dolore: portandoi in Mena a non


s qualinfermo, perche in quel canale sal
z improvila una era tempeta,i tranquill
ubito,che tocc [acque: poo s`u dun Gen

edicazione , _mcrc ch era nemiCitmo di

til`uomo agonizante, n riana, n muore, e

con eVidente periglio di allagare li campi, e,

l dopo averlo tenuto cos per tr giorni' , ap

-pena gli fu levato di doo , chegli pas all'


altra vita . Cao', che non diomiglievolu
accadde ad una donna, che inferma,tcnendo

il balione con ealei , linfermit non pas


oltrez ma levatole peggior, e mor . Una..
gliuola per due volte rianata da Fr Leone
vivo , eendo git morto in Chiea , e quella

parlare, fuorchc di Dio . Talvolta annuvo-`

lato laere minaccia va un gran *diluvio , del


quale gi erano compare le prime f `

,L

eguentemente portari una gran caretia 5


Che per tantomolti ecolari ricor ero da lui

per oppori a quel male , ond'egl pool in


ginocchione, recit le Litaniez indi alzato
li : Non dubitare, die, abbiamo avuto la_

grazia, e cos- fu; poiche collo l ralLren

il Cielo. Viaggiando arriv col compagno


al ume Racanello , e temendo di oltre pa
arlo perla piena, gli 1 f avanti un uomo a

quali moribonda, il Padre la vi condue, re~

cavallo , il quale alutarlilamicheVulmentc,

clamando per i Medici, proteandogli, ch


ella morrebbe per itradaz ma appena tocc
il'cadavero, chebbe la vitaMaraviglioo in

li tragitt all altra parte ', e too diparvu,

vero fu il cao eguito , mentre il Servo di

laciando non debil conghjettura, che ato


foe
'alcun Angiolo
, mandato
a poa
quel biogno
. Si previd
vla morte
, e laper
ri .

Dio tra morto in Chiea. Mentre Vives,


avea fatto promea con una Terziaria Cap

vel a Frati , quando avendovpiantato nell

puccina di molta virtu,per nome Suor Gio


vanna, che vicendevolmente priegaero il

delle mie fatiche: cos anche viitato dauoi

*iN-P471'

orto un albero, die loro: Wella lultima


Y

Pa~

q::
"bkwv

_A i_

172

CALABRIA SANTA LIBRO 1.

Parenti, perche l'infermit motrava di non


cer grave , ed in tal conformit e ne di
correva: Voi v ingannare, die, queta a

r l ultima della mia vita. Peruao daFrati


i contento, che gli i mettee di otto un.

r riettendo , che quella oavima fra


granza eer non pocea enza miero , ritor
nato, e riaperto l" ucio : Deo gracias , die,

chi qu . All'ora lratAt-cangiolo , che tra

per la picciolezza della tatura, el ritrovari


dentro li edili del Coro , non era tato ve~
nmo gli entrae in cella z onde cee alla_-
duro: Son io,ripoe5 E laltro,chegli que
to odore t a cui FratArcangiolo,egli Dio:
Chiea per riceVerlo, portato a braccio, ac

pagliariccio, ma non otenne, che il Santi

compagnandolo con gran entnnenti,e par


gimenri di agrime . raso al Signore in Ce
nto l anno 1.636. , e dopo alquanti giorni
di epoltura , u ritrovato con faccia aai
bella, pirante una gratiima fragranza.
XClll. Pr t'eliciano da Lungro Laico
di molta virt venuto a morte , chiam a e
il Guardiano, il quale di ubito arrivato , e
chielolo , che deiderale E lo , die , devo
;partire per l altra vita , che gi ono venuri

cio, attee alla viita delle celle. Fragranza,

qual fore attaccataegli nella perona, la

dimotr in pi contingenze . D. Eleonora


Ajerbe Aragona orella del Principe di Ca
ano, e moglie di D. Mario della Famiglia.,
medeima rirrovandoi attarrice in Gala
tro,e`l chiam dalla Grotreria per uoi aa
ri . Nell abboccamento fatto con eo lui
ent la nobile Signora tanta fragranza d o
dor ovranaturale , non apendolo raomi

ad accompagnarmi la B.Vergme , gli Apo


llloli, S.l*ranceco,S.Orlola,ed il B.l5ernardo

gliare ad altro della Terra , che non avver

'Quintavalle , datemi la votra anta bene

tita dapprima, andava eco medeima rav


volgendo, e per ventura portae ella opra

dizione . Lo benedie il Guardiano,ed egli


Benedicite, Benedcire , e cos dicendo pir

alcuna coa dodore, ma too i accore,che

l anima in Carovillare anno 163 o.


XClV. PratArcangiolo da Radicina Sa
cerdote , Guardiano , e Maetro di Novizj
per pi anni,ed in pi luoghi,i ree aai ce

lodore uciva dalluomo di Dio. Si avvide


anch egli della grazia gli faceva il Signo
re, onde toto disbrigatoi da quella i ritir
ad orare in un luogo in diparte . L anno
162.3.Fr Giovanni da Catanzaro Novizio,
che poi Miionario Appotolico mor in_

lebre, s nella antit della vita, s nella glo


ria de miracoli. F la ua atinenza inimita

bilez poiche digiunando l' une, e laltre Wa_

Smirna , alzatoi a uonar il Matutino , nel

reime, di S.ltanceco , della Chiea, e deila

luogo di Catelvetere , come apr la porta..


per entrar nel Coro vide un maraviglioo
plendore, che labbagli in maniera , che.,
chiua quella ritorn in dietro . Ma tato al
uanto opra di e , e fatto piu animoo ria
r`1 l ucio , e non vide plendore alcuno ,
vide olo Frat Arcangiolo nel mezzo del

Regola, non prendeva altra refezione , che


una ola minetra di legumi, enza mai prcn_
dere collazione , quali poi nite , in vece
\

cos dunque enza paar oltre, errato lu

di rilorari, ripigliava un altra piu rigoroa


'alti'nenza, non mangiando, che due ole on
cie di robba al giorno . Non dormiva , che
due ore la notte , o qualche coella di pi, Coro inginocchiaro z All ora il Novizio ,
ma non arrivando mai le tr ore , dopo del dimmi Padre Maetro , che lume egli era.;
le quali, che pur prendeva edendo su duna quello E Ma egli , uona gliuolo , uona il
Marurino: N, replic l altro , come pian
ruvida tavola, conumava ll rimanente del
la notte nel Coro, da cui non uciva,che ce

gente, fammi la carit, che lume egli era_

brata la econda Mea dopo la Conventua


le. Veliva un olo abito rappezzato , e tal
volta port i1 medeimo tutto fatto in pezzi
lo pazio d anni 2.0. Mai f veduto turbato,
mai die parola ozioa , era un vivo ritratto
d ogni religioa perfezione-3 Che per tan
to venne arricchito dal Signore con molte.;
ingolariime prerogative z onde ebbe gran
lume a penetrare laltrui pi occulti penie
ri, e e ne raccontano moltiplicati gli eem
pj . Previdde il futuro, el avvis prima,che

quello 3 onde l uomo di Dio, ricoone pri


ma un ri oroo ilenzio , gli confes , che
s della roce , qual'era nel trave del Coro,

gli era comparo lo Spirito Santo in forma


di luminoilma Colombazdigiunava all'ora
Frat' Arcangiolo la quareima dello Spirito
Santo da Paqua,a Pentecote. Lanno 1634.v
ritrovandoi Guatdiano,e Maetro di Novi-i

zj nel luogo di Nicatro f veduto prima del


matutino da Fr Michele dalla Saracena Sa;
cerdore,e da Fr.Franceco da Filandare Lai

congionti con li miracoli , perci li rimetto

co con le braccia aperte , ed occhi rivolti al


Cielo,pieno di tanto plendore,che ne riluce
vano la Chiea,e`lC0ro,come e foe di gior_

neluo luogo . N minori erano le grazie ,

no,tdo cos immobile lo pazio di tr quar

4 quali gli communicava il Signore nell ora


zwne. Ritrovandoi Sacerdote nel Novizia
to, dov era Maetro il P. Benedetto da Ga

tizonde poi rivenuto opirando, e piangendo

venie 5 ma perche gli eempj di ci vanno


J~~u.r.-u
17"*

lan-o, gran Servo di Dio, mentre queti una

notte faceva la viita del doratorihpaan*

dicea: Ah Signore! e quali, e uante grazie


ono quete , che la tua libera it compatte'
ad un mierello mio pariEEendoGuardiano
nel medeimo luogo di Nicatro , entrato in
Chiea una mattina per tempo Fr Domeni

do per dinanzi al Coro, apr l ucio , etoto


enti una gran fragranza di Paradio 5 ma.
non veggendovi alcuno, il err, e part:pe-,,i co da Stragorino , vide da per turto un im

men

--.. .

---Q ..mvm

ni ALTRI CONFESSORI CAP. tv. '

*3

e bianchiliino, e fattii avanti aliGuardiano,

meno plendore , accompagnato da una.,


ratiima fragranza , e mirando nel luogo

Pigliate , diero , queta elemoina , qual vi

del Guardiano , oerv Frat'Arcangiolo ra

manda la Signora D. Livia. Pranzarono tut

ito in eiai, dalla quale poi rivegliato va

ti , ammirando , e benedicendo la divina li

nr l uno, e laltra.
t
Avengo a'miracoli. Lanno 1609.ritrovan
-. doi in Caelvetere, ed andato a viitare Mi

chele Cancello gi moribondo , onde e gli


erano apparecchiati li funerali, egli laicu
r della vita , fatto per lui alquanto dora.
zione , toio pi li miglioramento , ed in_

brieve uar . L anno 1613. FratAntonio da


Brinde i noro Capuecino , eendo paggio
del Marchee di Grorteria s'inferm grave
mente, enza p0ter prendere , n onno , n
cibcz per il che da`Medici 1 dava per dipe

beralit 5 Ma Frat`Arcangiolo imando, che


l'obligo della gratitudine lo conringeva a
ringraziarne la Bene l'attrice , vi and , e nc
pas lucio . Wella tupita die , daver

avuto il peniero di mandan- il pane , ma che


non l'avea mandato, dllal da altre facen

de di caa : onde saccorero ,cher-ano tati


Angioli li Miniiri di quella celee provi
denza. Cao omiglievole glaccore l' anno
1633- , in Nicaio , overa Guardiano , e.,
Maetro di Novizjzed il eguente-.La notte
di S. Ilarione li 2.1. Ottobre, i cari tanta

rato :And a viitarlo il Servo di Dio z e e

pioggia dal Cielo , che ingroato il ume,

gnatolo tr volte in fronte,con anche porgli


opra un poliino , ent l' infermo tanta al
le grezza, come e di gi avee coneguita la

quale corre fra la Citt, el Monaterio,che

i ree impoibile al poteri varcare . La Fa

an it , e non re ingannare 5 poiche too

al numero di zo. , cominci a patir di pane

pree cibo, dormi la notte, e la mattina s'al

tanto , che una mattina non ve n'era ne pur

z da lettoenza febre; che per tanto tratto


dalla ratitudine, laciato il ecolo,ve`11'a

condaero in Dio , e trattanto metteero

miglia, che traNovizj, e Profei acendeva

un oncias Avviato il Guardiano ordin,che

bito apuccino , e divenne fruttuoitmo

a cuocere legumi. Venuti alla benedizione

Predicatore , con gran concetto di antit.

della mena, come s'inton il ,Deus Cbaritas

Eendo Guardiano nella Groctera,come fu


l'Agoio, i covere una_ nocabilirma man

et , i uon la campanella .della porta, ove


andato il Maero di quella , vi ritrov una
donna con un canero in capo di bianchii

canza di vino, che pi i avanz poi nel Set


tembre, ed Ottobre a egno , che in tutto il

mo pane al numero di eanta, dicendo,chc

paee per altro abbondantiimo di vini 0t`

lo mandava D. Gio: Domenico, qualera un


Canonico di quella Catedrale t _Sbaate poi

-timi , non v' era altro vino , che in caa di

D. Andrea dAragona, a cui perci i ricor~

lacque, e perci venuti in Convento alcuni

reva da tutti, almeno per luo delle Mee,


e deglinfermi . Vi and FratAreangiolo,e
endo quel Signore aezzionatitmo allabi
to, ed a lui ingolarmente , e cercato del vi
no , ordin lamorevole al Cantiniero , che
gli ne clae quella porzione, qualavec per:.
meo l' univeralimaimancanza . Entrat'i
dunque in Cantina, il Cuode di quella per
far conocere al Servo di Dio la verit del
la mancanza, queta botte,die piena,que

Gentiluomini , fraquali era detto Revercn


do , portativi dalla curioit per intendere,

ia altra in n'ne , tutte l altre ono vuote .

~Allora FrarArcangiolo, agri, gli oggione,


quella ,additandogli la gi- ne ne: aperto
lacio ne alt con tanta furia il vino , ch
un\

ebbero-:tutti ad -iupirne , e pi u ivano,

-.n.a.t

quando {ema mai nunca-eba dal ' Otto.


bre-a Natalenel qual s
venuto il
vino nuovo, alle Mee,
i, e aCa
puccini La moglie eli-queto' avaliero, per

4__

,7,

nome D. Livia Grillo, mand certo frumen


to al molino , per farne pane a'Capuccini,
eendo per venuta aai tardi la farina, i
dicr per altro tempo la cortura del pane.
Pativa in quel mentre la Famiglia di Grot
`,'teria , overa Guardiano FracArcangiolo,
W lora del deinare , ne vi eendo in..

~ `_"

come laveero paato in uclla ,congiuntu


ra, c perci richieib'ne il uardiano, ri o,

e , che di gi a tempo l 'at/ea pr,

tro, voi burlate P. Areangiolo; e replican 7_ '

quei, che s z e quegli che n , i mand in

caa, e fore le ue donne, enza ua aputa,


aveero fatta quella provia,e ritrovato che
n, s'accorcro, che quella era ata liberali- l

t del Signore z e i avver il giudizio z poi


che di quel rimaio pane conervato,e dato
ne amolti infermi,molti ne guar dalle loro
infermit. Lanno medeimo del 33-. venne:
chiamato in Marcellinaia da. quel Barone ,
Carlo Saneverino , iufermo a letto per ria
narlo da quella ua infermit , e con tanta_
fede, che apertamente gli die , non poter
gli dar licenza enza la richieta grazia. All'
ora FratArcangiolo rivolto alla febre , le
command,che laciato libero il Cavallero,

travagliac lui.Mirabil coa! toccando lora


olita della febre i enti aggravato da quel

laz onde gli u neceario ritornarene a ca

vallo . Ed in queo viaggio anche f delle


ocon che reparare la mena ,il ue, poiche come fil a mezza trada , intor

Set-VOB Dio eorto i uoi udditi a perare


nella div-ina liberalit : Si tocc dunque il
egno del pranzo , ed ecco alla porta due:

bidato il tempo minacciava groiima la


tempeaz onde atterritine quei giovani l'ac
compagnavano , replicatono le iianze , che

giovani con due gran caneri di pan caldo,

ritornaero in dietro . Ma ein non conen

D. Gio: Domenico . Anzi che n , die

ten

174

CALABRIA SANTA LIBRO I.

tendo loro , e tirando il viaggio , avvenne z minato dal Signore le die , Signora D. Li

si,che nel mentre da per turte le parti l ca


ricava un diluvio d acque , eglino empre
camminarono a Ciel ereno. Collegno della
Croce rian in Chiaravalle, ov era Guar
diano l anno 1615. Carlo dArena dal dolor

di podagre , che ovvente lo tenevano in


chiodato in letto per 15., zo.,e 4o.giorni la
volta,e talora anche per due mel , e quello
fu di maraviglia, che in diece anni, che o
pravile ,non fu mai travagliato da omi
liante male. E nel luogo medelmo di Chia

via, S. Franceco ti ci porter a forza . Avea


ella col econdo marito D. Andrea d Ajerba

Aragona , un altro gliuolo per nomu


D.l~ranceco, ammogliato con D. Giovanna,
hgliuola di Gaparo Marchee di Grotteria5
Lanno-dunque 162.5. infermatoi il giovane,
e tuttavia peggiorando li condue alla mor
te.Morte vivamente entita damendue quel
le Signore, madre,e mcglie ferite altamente

nel cuore , che non foe ato caigo del P.


S. Franceco per la oinata lontananza dell

ravalle l'anno 1617.ellendo parimente Guar

una alla ua Chiea 5 perci timolare dalla

diano rian dal medeimo dolore di poda

cocienza calze l conduero a quella , av

gra, ma pi acerbo , Ferrante di Tino Dot

verandoi le minaccie del Servo del Signore,

tor di Leggi. L anno 1634. guari Franceco

ma con loro Utile 5 poiche , compatito da

Morano da Catanzaro da alcune nacenze

FratArcangiolo il calo, core in palazzo , .e

Iper tutto il corpo,e da una ola,ma pi u gran


[de, e pi periglioa nacenza su duna mano
g una tal donna di San Giovanni , Caal di
j Urotlell , col porvi opra un tantino della
ilua aliva, talmente , ch` eendo inutile , la
ree al punto medeimo acconcia a lavori.

ritrovato leinto giovane giacente eanime,


s di cui il miero Padre faceva un'amari
mo pianto, ol , egli die, perche piangeru.
avanti il tempo- D. Franceco-non morto5

Anzi che sl,ripoero tutti 5 ed egli, Io dico,

che n, non mortoz e prea una delle mani

La moglie del raccordato Carlo dArena per

del defonto, grid D. Franceco, D. France

nome Beatrice Garone vcggendo dimprovi


o morta buona parte de bigatti , non enza
opetto d'occhio cattivo , ebbe ricoro a
frat`Arcangiolo, ed egli: lo, gliuola , non
poo riucitar i morti, priegher il Signo

co, il quale,come rivegliato da un profon


diimo letargo, apr gli occhi, di un opi~
ro , e s alz ano , gridando tutti miracolo .
Vella medeima Signora lanno t d; 6.,mor

re, che li rimai faccino le parti de compa

tole il econdo marito , e ritirata in Gierace


con molti travagli,mand nella Grortera un

gni 511 benedie , e lor butt per mangiar-:.2

uo Gentiluomo per upplicar Erat' Arcan

un tantino di fronde-3 Bella cola a vedere , l

iolo, volee giovarla con le ue orazioni .


lenuto il Gentiluomo , e fatta l`ambaciata,
gli die il Servo di Dio ,laciate , chio ce

polero al lavoro con tanta grazia , e lato


no tanta eta, quanta tutt inieme, e foero

opraviuti . L anno 1618. nella Grotte ria


benedille il verme a Pietro Franceco Am

mir , ma con poco avanzamento. Nel tac'


corre le boccie,o pur cocollo,come lo chia

mano, prieg il Servo di Dio, che andae a


ribcnedirlo, vi and , e di vantaggio volle
per qualche tempo aiutarlo in quel minie

lebri la Mea 5 Celebr , e quindi chiamato


il Gentiluomo: V, die , e rapporta da mia
parte a D.Livia , che li uoi travagli niran;
no di brieve con la ua vita . Ma per piu
brieve ar la mia 5 lcch piu non ci vedre
mo in quello ecolo. Parti nel tempo medel
mo per il Capitolo z, qualera intimato nella

rio; lariava egli di Dio , con poca attenzio

Bagnara dal General Antonio di Modena ,

ne a quell' ellercizio, e nientemeno ,ne rac


cole piu egli olo, che non tr della caa l
piu peditiz ed alla ne e ne raccole tanto,

ove arrivato, mor poi li 7. del mee* di De

quanto e empre properamente folle cam


minato . Ad un altro nella Terra medeima,
che di cinque ome di fronde , delle quali

cembre lanno l636., correndo la econda.,

Domenica dellAvvento , e da l a quattro


mei lo egu laltra. Nel ermone , qual fece
il udetto Generale nella chiuura del Capi
tolo, ringraziando quel publiCo,e lEccellen

avea biogno per. il uo nutricato,appena ne

ze del luogo, termin il uo dicoro &com

avea diece rotola, ed era il peggio,ehe non


avea donde provederene , FratArcangiolo
col toccar di ua mano quel poco, lo molti

quee parole: Vi ringraziamo adunque della

plic in maniera , che ball no alla ne.

pi. abbiam dato noi a voi5 poiche vabbiam

:D.Livia Grillo, della quale 1 fatto raccor

carit , ch avete fatta 5 e di turto quello , c


abbiate largamente donatozma e val il vero

ldo di opra , fi] prima maritata con Giovan

donato il corpo di FratArcangioloz ma me


glio dun SantArcangiolo : o S. Arcangiolo!

I G iacomo (Ligala nobile da Gierace,col quer

o &Arcangiolol e qu 1 tacque opraatto

ile v ebbe un gliuolo per nome Agazio .

dalla copia delle lagrime.


y
XCV. Fr Ruhno da ,Bilignano fu Reli
gioo non meno illure per nacita, che per
z con tal entimento della madre, che i labil virt. Gi giovinetto tracori con felice:
icon legge indipenabile di pi non metter progreo li ludj dellumanit, pas in Na
iede in quella (.hiea . Lavvis pi volte poli a quelli damendue le leggi 5 ove in ve.
Belli come venne all et danni 18.e ne
mor , epellito ne Capuccini di Grottera ,

i luomo di Dio , a laciar quellamarezze, ma

ce di coronari con la laurea del dottorato,

i enza fruttoz per il che una delle volte illu

velr labito umile deCapuccini , quale , u

no
**N

..

_- -.-o...---..u

MMX-

m ALTRI' CONFESSOR! CAP. Iv


novizio, e profeo accom agn empre con
,o

,ogni religioa virt di ze o , di ilenzio , di


carit, daliinenza . Nemico dal converar

con gli uomini, per aver pi tempo da prati


.car con Dio nellorazionez onde poche vol

_te uciva da cella , rariime dal Convento..


Conerv illibato il ore della verginit,co

17)

tura nel ventre. Finalmente in et danni 80.


avendo prima predetta la ua morte a D.Giu
eppe Gr`eco , ed a Mario Granata , qual e
guir dovea a due ore dinette de 2. Aprile ,
nel qual giorno, ed era nato al mondo, e ri
tirato alla Religione , lincontr con lieto '

vio nellora, e giorno predetto,in Biignano


lanno 1637. Il uo funerale i cclcbr in.:
*qu unque altro peccato mortale, per quello qualita pi di ea , che di pompa funebre)
ne tehc il uo Confeare , quale acolt - dalluno , e laltro Clero Secolare , e Rego
+lultima ua confeione generale , da cho lare , con maraviglioo concoro di gent-v
_nacque . Con lapparecchio di tante virt i delluno, e dellaltro eo , c d'ogni grado 2
tutti pclandogli li peli della barba , e irac
_zf la rada in quella Provincia per eer pro
ciandogli piu abiti di opra , rimanendo per
moo a pi Guardianie,cd a piu anni di ma
giero di Novizj con utile immeno della, ci due giorni inepolto il uo venerabilc
Religione . Paato poi nella prOpria di Co
cadavero enza malodore , e molle , e ma
enza per deiderio di quiete , incontr le) neggievole , come e oe di tenero fanciul
_medeime cure di Guardiano , e Macro de lo. N manc Dio di corripondere alla di
Novizj, ed anche le maggiori di Dinitore, vozione de'popoli col concedimento auoi

me li rivel amolti , e i tenne lontano da

e Provinciale . ll uo volto embrava pi d'

meriti, di molti miracoli. Mentre ancor gia

unAngiolo, che dunuomo, onde i rendeva

ceva inepolto, come opra nella Chica,Lu

amabile inieme, e venerabile s' a Frati, s a

crezia di Guido cieca d'amendue gli occhi,

ecolari di qualunque grado, Prelati , Tito


lari, Nobili, e plehe,molti dequali ne volle
ro nelle proprie camere i ritratti.Ebbe gran
;lume di prevedere le coe avvenire, e da pe
netrare li pi acoi penieri ra molti eem
pj di queo argomento,predie ad Agoino
Pellegrino-da Belvedere,che ua moglie era
' di gi gravida, ( coa non ancora penetrata
dalla medeima donna ) , e che a uo tempo

col egnareli con una delle mani di Fra


Runo too ricuper la via :1 Ne' trcmuoti
del 28.in Rogliano caduto il Campanile del
la Chiea maggiore,rovin la Sagrcia , con
la rage di dieeeette perone: Nel tempo, e
cao medeimi ritrovatoi D.FrancecAnto~
bio de Vallis Sacerdoce gi vecchio per can

ipartorirebbe un machio leporino , cio ta


gliato nel labro, anzi bello, che diormezed

uo epolcro, re vivo fra quei morti , ma.

il tutto avvenne, conforme alla predizione;


_delluomo di Dio.Per uo merito lddio ope
r alcuni miracoli, del numero de'quali fu
rono , che andato con certi operai a tagliar
delle legna, ed avendo pranzato commoda
~ Mente, non opettando , che la fatica i do

tare la Compiera, implor in ua difea l'aiu

to del ervo di Dio, vuotandoli di viitare il

epellito di pietrez al megli pot sapri un


picciol buco da repirare, replicando perci;
il voto,c lo vide aperto cos,che pot ucir-
ne, come uc alvo, e libero . Capitan Pom

peo Coentino da Biignano, aalito nel gol


fo di Salerno da una furioa tempea era s!
gli orli del perderiz onde implorando laju

vee, endere oltre quello l'avrebbono cre

to di Fr Rulino , e gittando in mare una'l

duto. Venuto il vepro, e perci biognevo

medaglia avuta dalle ue mani , too tran

li di cibo, n vi eendo cos alcuna *da man

quillato il mare ,v approd egli felicemente:


nc"opirati lidi . ll medeimo gi infermo a
morte, riPigli la primiera alute, con appli
cari opra un pezzetto del uo abito . Con
altri pezzetti deuoi abiti rianarono in Na

giare, egli prei li achi, e le hiaccie, allar

gato alquanto, e poo in orazione , al nir


della quale ritornato allopera), port larga
pro-viione di pane, di vino , di cao , ma d

altra forma di quel, che preo avea per la.,


mattina,pcr maggiormente accreditar la pro
viione venura dal Cielo . Col egno della.,
Croce, c le parole up agrar, retitui alla.,
alute Franceco Minardo da Rogliano,zop
po per un colpo dato' con la cure opra il
piede: FratAngioo da Mont' alto Chierico
Capuccino, Giueppe de Marini, Franceco
da Dipignano Capuccino, e Luzio di Maria,

oli D. Ceare de Rois, in Coenza France

co Garofalo, ed in Biignano Antonio Luz


zi, turti e tre dadolori di dicenoz e due al

tri i rimiero alla alute pirituale dell' ani


ma; poiche infraciditi ne'piaccri del eno,e

erci vivendo in Biignano , publico can


dalo della Citt-;appena i applicarono opra
li pezzetti dellabito, che toto rav veduti di
vennero cai, luno ritornando alla mcglie,

gi abbandonata, e laltro ri pigliando la vita


tutti e quattro dalla febre: La moglie di Pie
rrAntonio Lerlo diperata daMedici : M014 celibe,accompagnata dalla frequenza deSa~

ti gliuoli, e fra queiii due di Diana.Coen gramenti.


XCVl. Fr Ceareo da Coenza detto nel
tina
dalalla
malmorte,
della gola
Iabella
Grillo
pi
vicina
chial :parto
:D. Die
0 Bo
ecolo GiozGiacomo Guerra , vie in quel
carelli da un grave dolore di capo z ucre
lo cotanto virtuoamente , che ne uc ver
zia Cerva tutta infranta per nn alta caduta: gine.Accrebbe queta virt nella Religione;
poiche non mee mai gli occhi , quantun
ed Anna di Caro su gli orli della morte,per
chc nel partorire,e lera attraverata la crea l que per piccola leggierezza,nella faccia di `

qua
n

176
_

CALABRIA SANTA'LBRO I.

qualunque donna: Legge , qualanche oer

v inviolabile con la propria orella. Fu dl

l votiimo della Vergine tanto , che non pur


li ermoni famigliari , ma le prediche mede
ime quantunque d altro argomento , turte
le traeva a lei ', e ci con tanta tenerezza ,
che comebrio del uo amore , ovvente in

terrompeva il dicoro,cantando alcune can


20nette compoe da lui in uo onore . Be_
cit empre che pot in Coro l'ucxo DlVl
no , e empre in pi, avvegnache infermo.
Fil Guardiano Maero di Novizj, ed anche
Dinitore , ucj da lui eercitati con mol

e epellito neCapuccini, u cagione, che la v


madre s'interdie l'ingreo a quella Chiea.
Per memoria del miracolo la udetta Signo
ra f fare la Cona dell'Altar maggiore, con
nelluna delle parti S. Franceco , il quale:
con in mano il `fanciullo , lo preenta alla

Vergine . Ripos queo buon Servo di Dio


felicemente nel luogo di Mayda l' anno
733. , laciando a tutti Ottimi eempj di
Virtu .

XCVIII. Frat'Agolino da Stignano Lai


co fu Religioo di molte virt, ingolarmen
te di povert , di cait , di ubbidienza , di

to zelo, e carit. Per il che non manc Iddio

ainenza , e di morticazione di eni . Di

diilurare queo uo Servo con la glOria di


molti miracoli . Col egno della Croce ria
n un tale ferito di pugnale nella gola , che
per la copia del angue paro sera commu
nicato per viatieo , e Franceco Maria Ca
iglia diperato da Medici . Ritrovandoi_
in Celico venne priegato da que'i Cittadini
ad interceder loro la pioggia , a tempo ch
era molto necearia per le campagne . F

morando nel Convento di Cutro avea cava

uonare a predica: Prc-dico, ed avendo com


moo a lagrime luditorio, come e ci fo

e un qualche rimprovero dellaria-3 too


sannuvol , e la notte mand tutta quella
pioggia era necearia. Mor in Coenzali
15. Agoo del 163 8. , pianto da tutta quella
Citt , la quale accore al uo funerale , gli
vele li peli della barba , e i capelli del ca
.
P oXCVII.
Fr Benedetto da Galatro Guar
diano, Predicatore , e Maeto di Novizj di
molto grido nella Provincia , e molto caro,

ed accetto aMarchei di Grorteria , e Prin

cipi di Mayda , ingolarmente a quelli , a'


quali erv lungo tempo di Confeore or
dinario . Oper molti miracoli, fra' uali i
racConta' il cao eguente . D. Livia rillo,
della quale i fatto raccordo nella vita di
lratArcangiolo di Radicina,ebbe un glin

to nell'orto una grotta ,nella quale, con li

cenza deSuperiori,i tratteneva molte ore di


n0tte, e prima, e dopo il matutino , dici

plinandoi, ed eercitandoi in altre opere di


penitenza,note olamente a Dio , perch'cgli
empre a uo porere fuggi la via degluo
mini . Non olo nellorazione, qualoccupa
va la maggior parte del tempo 5 ma fuori di
quella ancora, parlando famigliarmente del
le coe Divine , pativa eai con rapimenti
da terra -. Margarita Oliverio Gentildonna...
di Cutro depone , che avendoi fatto venire
in caa per ua divozione Frat Agoino, e
parlando di Dio da ola a olo , nel meglio
del dicoro lo vide rapito in eiai , nella.,
quale continu n tanto, che pot chiamare
alc une ue parenti vicine per vedere , come
viddero,con gran contento delle lor anime,
quella gratiima via. Ma pi maraviglioo
fu l accidente gli occore in Mayda . Infer
matai D. Iabella Loedi, gliuola di quel
Princi
in virt
privilegi
di quella
ca
a
, leiJe,alz
nellade
camera
contigua
un Al
tare per luo de`Sagricj . Aeva Fra t A

goino Compagno del Confeore noro


Capuccino ,e per lo pi orava ritirato den
tro quella Chieolina . Una delle volte rapi
to in eai anche i ollev da terra col cor
lo con Gio: Franceco Ci ala , e come fu
po molte braccia; Veduto da alcuni, e quei
allet danni nove , colto alla falce imma
chiamando gli altri, convenne a quel grato
tura della morte,pa allaltra vita con do
pettacolo tutta la gente del palaggios anche
-lore inconolabile della madre . Core a pa
linferma,
non mza uo tile , poiche [OO
lazzo Fr Benedetto, all ora Guardiano di
.Grotteria, e ritrovata la madre caduta ovra pigliato miglioramento in brieve guari , ap
leinto giovinetto , ent altamente ferito plicando il tutto all orazionc del Servo di
nel cuore dalla compaione di quella : Si Dio . Ebbe gran lume da prevedere le coe
sforz egli come conolare lafflitta Signora, - avvenire, e da penetrare dentro li cuori al
trui , e dindi trarne fuori li pi occulti , e
ma riucite vane le ue peruaive, nalmen
te animato da viva fede,piegate le ginocchia egreti conigli , e degli uni , e degli altri e
a terra, dopo una brieve orazionc , alzato ne raccontano lemijatarina Forea n0
s, die, perche , Signora , piangere come: bile di Cutro lo prieg con grand aetto a
morto un gliuolo , ch' vivo Come vivo, dirle, e machio , o e emina avee nel e
die laltra: Egli morto , nol vedi . Anzi no: Le ripoe prontamente hat Agoino,
che farebbe machio. Anzi che n, die lal
che n, rcplic Fr Benedetto, Agazio,og
gione rivolto al defonto , Agazio , apri gli tra, perche io h ricontri di femmina :-All
;occhi , e vedi qui tua madre: Gran maravi ora il SerVO di Dio,chiamato da fuori un f
lia! apri li Occhi il defonto , e veggendo ciullo di tr in quattr'anni , ed interrogatolo
Fa madre,l abbracci teneramente, gridando
alla preenza di turti della qualit della pro
tw, MBCOO miracolo . (Eeti fu , qual le di Catarina , ripoe con prontezza , che

poi moto 13 ecOnda volta in et danni 1 8.,

darebbe alla luce un machio; e di queti , o


_.-q

,
\,.,~"\;

omi~' -

pt ALTRIFC-ONF-Essom CAP. tv.


lbmiglianti eempi e ne raccontano molti.
Oper ancora alquanti miracoli, e {rd quei
-c

C. Fr Franceco da Belvedere Laica 0t


renne in dono dalla natura un apetto aai

lanno 16-; r. , rian col egno della Croce

bello,ma venerabilez onde metteva divozio

Ippolita Macr_ da una piaga ulccroa nel

ne a chiunque il vedee , c tanto dolce nel

,piede , alla quale s' era rea inecace ogni

parlare , che inteneriva il cuore di qualun`

medicina . Vol al Cielo in Cutro lanno

que l'acoltae. Ma maggiori furono li doni,


e quali- venne arricchito dalla grazia , del
zelo della povert, della pazienza in tollera

1639'. nel 1. d'Aprile, ed ebbe opra le lagri

me di tntti .
XCIX, Fr Bernardino da Urt villaggio
di Reggio Predicatore, i chiam nel ecolo

Propero Polimeno demi liori della-Patria


F empre amico della Chiealla quale co
Xne Chierico attee empre ,lontano da qua

lunque leggicrezza giovanile, onde fu fama


coante,chc entr vergine nella Religione,
e che ver ine pereverae no alla morte.
Veito de l' abito con nome di Bernardino
diPcns
il uo avere
, chera,cliualche
coa.
alla ua nacita,
tra la Chiea
Parenti
,e i

re le coe avvere ,e dello udio di metter

pace r dicordi,e della grazia demiracoli.


Col tocco delle mani rian Lucio di Maria
da una periglioa apoema , Antonio di A
mico dalla fcbre quartana di pi mei , Ma
rio Zampiglione da molti diceni , Muzio
Mgaldo dalla febre, ed una gliuola orda,

e cieca . Col egno della Croce liber Carlo


Piciotta gliuolo dotto anni da una con
ciatura di braccio , enz'avervi giovato la,

cura di molti Medici,i che al punto medci

Poveri , e perche la vita corripondec all' mo pot giocare con altri* gliuoli ,e Teo
abito,dorm`1 empre sI le nude tavole con di doro Biondo da un ginocchio gono arra
etto nel capo una pietra . Non mangi car

biato . Rian Annibale Scillano Gent iluo

ne, ch'e in alcune olennit: pece,o altre vi mo Cotronec, Vicario Generale in S. Mar
vande poche volte z era dunque il uo cibo co, e poi Vecovo di Caro,dalla piaga d` u~
ordinario il ane con qualche frutto . Tan
to povero, c e nella morte non ebbe che al
tro pro riari, che li occhiali, la regola,
la dicipina, e la corona con una medaglia.
Oltre le jicipline ordinate dalle Coitu
zioni', ogni notte nefaccva una lunghiima
in memoria de dolori ingolarmenre patiti
dal uo Crio nella Colonna, quali egli con
amariime lagrime , e d , e notte accompa
nava. Dopo il matutino non partiva pi dal

na mano nih-a di due mei , col olamente

que rozzamente, la parola di Dio , i traeva

la B. Vergine, e S. Orola , in Mormanno il

maraviglioi concori con non picciol guada'


gno del Cielo: empre che volea,compunge
va maraviglioamente luditorio,e lo portava
,a molte lagrime , compungendoi anch egli

1645., divenute le ue carni dopo la morte,


come di uomo vivo .
Se.
CII. Fr Girolamo dallAlbi Caal di Ta
verna nacque li zz. Ottobre del 1569. da,
Pompeo Nicol , e Veta Polio , e 1 die
LucAntonio . Eendo ancor giovinetto fu

bagiarla . Per tutto ci veniva in molta ti;


ma deecolari, talmente, cho nuno tima

va
ommo
di Servo
ua caadi, eDio
potee
eer
viitato
davonore
queo
. Volo
al
Cielo in Belvedere lanno 1640. , pianto da
tutti, e riverito da Santo .

CI. Fr Luca da Mormanno Laico ori


in ogni religioa virt , ingolarmente nell'
orazione, nella quale pendeva quanto tem
oro , orando empre , e contemplando li po gli veniva fatto di rubare da'oliti eerci
zj de'Laici . E quantunque tutto il giornoi
Divini miteri . Oltre lufcio grande recita
va ogni di quello della Beatiima Vergine vedee impiegato in opere manuali, non pe
in ginocchione , e con tal legge indipena r s arreava la norte di penderla dal ma
bile, come e foe laltro dobligo. Applica rotino no al fari del giorno nel Coro, em
to alli ludj delle agre lettere riuc Predi pre orando , o 'vocalmentc, o mental mente. l
lcatore pi ructuoo, che alti-oz onde predi Si predie la marte, per il tal giorno di Sa
cando con gran fervore di pirito, quantun bato, come avvenne , avendo prima veduto

con groo pianto . F pi volte Guardiano

con ingolar edicazione de uoi udditi ,


ammirando nella ua perona un vivo ritrat
v to del Serafico Patriarca . Predicando in.,

provocato a lacivia da una mala femmina,

Urti ua Patria moltiplic miracoloamente

golahe e non semmcndava, arebbe mor

la fraca per la cortura duna fornace di cal

ta uccia, come poi avvennez Onde non pur

cina,al ervizio della Chiea.Arricchito con

allora , ma anche nche vie mantenne il

tanti doni i condue all'eremo del vivere


in Fiumara , ove ripos col onno degiui
li 2.1. Gennaro del 1639. Ma prima di pirar

libato il ore della verginit. qundi' riet


tendo, che la vita del ecolo non era troppo

lanima f viitato dalla B. Vergine , la qua

re, che laltra i cada , riole paar traCa

le_ come prima gli u in cella, i poe in gi

Puccini . Vetito labito, e fatta la profeio:.

nocchio, e pricgo tutti i Frati, che voleero


far il _medeimo per riverenza di quella Rei
na 5 Nella qual potura pere'ver mezzoraz
ed alla ne ree il uo pirito nelle mani del

ne iitui un aatto incredibile tenore di vi

uo Creatorez. -

i
;v't

uale cacci da e con gr cuore,minaccian

icura, e che e una volta i vince, pu cnc-,

ta penitentc . Oltre li digiuni della Regola,

e della Chiea digiun empre le qua'relme

del P. S. Franceco, e per lo pi in pane, ed


acqua, eccetto le elle , nelle quali pigliava,

- .

o un":

178

CALABRIA sNTA LIBRO I.

l o un inalata cruda , o alcun poco di mine


ta . Molte delle quareime grandi le digiu
n con ole chi, tante la mattina , e tante
la era, e non pi . Li Giovedi , e Venerdi
della ettimana maggiore loltrepaava eri
za cibo alcuno . Ando empre calzo, finche

oppreo dallet , e violentato dall' imperi?

pito in ea, indi alzatoi da terra meglio ,


chun palmo , e mezzo,ree gioconda la vi;
lla, s deErati , s di un mediocre popolo,
qual i ritrov preente a quel agricio. Al
tre volte poi communicandoi erano cos ac
ei, e pe li opiri, quali gli ucivano dal
petto, che gli conveniva appartari, per non

de ubbidicnza , ri iglio le uole , Dato il recar diturbo, comegli credeva , agli altri z
egno del ilenzio i) metteva a ripoare , ed ` quantunque anzi con ci recae omma cdi
il uo letto erano le nude tavole con un ca
cazione a tutti . Un' altra volta communi

pezzal di le no : Indi alzato luna ,_o le due

andoi enti nel palato una dolcezza tanto

ore avanti i mattutino , non 1 partiva, che

oave, e enibile,che gli areva non eer nel


mondo o zucchero,o me e,che potee ugua~

non foe licenziato tutto il Coro: Ritornare


in cella,ma enza dormire, al tocco dellau
rora ritornato nel Coro, non labbandonava,

v che princi iato non i foe l'ucio di Prima.


_ Non Porto , chunabito olo rappezzato , ed

alle volte tanto lacero , che perduta la pri.


i micra forma non embrava, che un qualche
panno inteuto di llracci . Non ve mai li

cilicj, quali empre port opra le nude car


ni, che nell'ultima infermit, per li comandi
importuni deMcdciz E poco vale, perche.;
vi rearono le vive piaghe, fr le quali [pi.
r, Uciva quali ogm notte nerigori dell in
verno ad orare nc bochi, e t li giacci _. In

Catanzaro ovvente andava a metteri nella


conerva, quando l'aeque eran piu aggiac-
ciatez ed in Meuraca nel ume, quale cor
re otto all`orto, con evidente pericolo della
vita, e li vidde con l'eperienzazpoiche qui
vi una notte appena ucito da quell' acque ,
cadde tramor tito, e vi arebbe rimao , e;
dindi paando alcuni fuoruciti non lave
ero preo, e ricondotto nel Monalle-rio . In

gliarla . Orando una notte nella cella nel

pi profondo ilenzio della nette , udi una..


ebile voce, qual piangente diceva : Egredi~
mini, (i vide:: Fili-e Sio Regem Salomonem
in diademate , quo corona-uit eum mater ua i
die dejponatioms illiurzdalle uali parole al
tamente ferito nel cuore,e d a compaione
imolato, uc too fuori, ed entrato nel
Coro vide Crio Croceo nella maniera,
che altre volte pend nel Calvariosonde pro

rato a terra lador , chiedendo il perdono


delle ue colpeze dallora in poi gli rell co
s imprea nel cuore la memoria del Croce

o, che i ree inabile a pi favellare della


ua paione, poiche too navee principia
to il dicoro , linterrompeva con tante la~

grime, che coringeva tutti a piangere eco.


Fi] fama publica , che pi volte lavee fa
migliarmente favellato una .certa Immagine

della B. Vergine, qual teneva nella cella . Il


uo parlare era empre di Dio , e delle eou
del
con celeial
, poi
che Cicloz
a dottimadicorrcva
convprudenza
tanta doctrina,

qudto medeimo Convento avea lavorato


una gran (.'roce di legno, la quale , mentre.

che anche i iii aggi l' ammiravano , cio

li altri dormivano la notte , e li la portava

Monignor `io: Paolo Marincola , Alean

:nipalla per tutte le radc dc lotto , e del

dro Ferrari della Compagnia, Maero Vin


cenzo Mazza Dome'nicano, ed altri, riCOno

boco. Egli vero, che poi per tutto ci in

cendo quella ua domina non umana ac


quiata con fatica , ma celee ihfuagli per

fermatoli- ebbe ordine da'SUperiori,che tem

pei-ae quelle auerit, come gi f , marti


re olo di volont, e dellubbidienza'. Vol

razia.Compoe alcune operette, e fra que

le viitare li luoghi anti di Roma ,e della..

l e: Una opra lAunzione della B.V. Unal

Santa Caa, e li torti compagno FratAgoi

tra opra il Coato di Ges. Unaltra opra


il Cuore di Maria-Unaltra qual chiamzDit
cienza dellamor divino, ed umano. Unal
u-a, qual dile :Amoroe dimande dell Ani
ma, ed atuoroe ripoe del Signore, tuttu
er ripienedi tanta doxrrina tolta da S. T6..

no da Cutro, di cui pi appreloNiaggiaro


no a piedi calzi, enza rifocillari, che la e
ra; n per tanto mancarono la notte da con
venire con gli altri, anzi con pi aenza,
che gli altri al Coro: onde venivano ammi
UL come due Serani del 'lor tempo , e lo~

data da per tutto la lor virt.


Era l~r Girolamo tanto amico dell ora

lione, Che pi volte ebbe a querelari del

mao, da S,Bonaventura , e da S. Bernardo ,

che vie , e rilette dal raccordato Maeh'o

Vincenzo Mazza , lammir come dettatura

del Cielo. Con la gente emplice parlava all'

tempo, Che cos preo sfuggiva, e tanto in.: uo del paee emplicemente , ma con ngo
lei sinammava, che gli conveniva so ari lar ecacia, ed allora principalmente , che
a voce_ alta , ed altre volte non baan o li s'abbatteva a favellarc dellamor di Dio , a
quello , gli era duopo abbracciari con e
confronto di quello delle creature , ne'quali
; gna, con alberi, o con altro,che li era dap
dicori accendeva si gli altrizma pur egli nc
- preo. Gli erano frequenti l'ea l , allora., appariva infuocato neluvolto . Aveva intro
principalmente, che prendeva la agra Com
dotto fra uoi farni lima' uneercizio di mol
munione, chera ogni mattina , dopo della.)
uale li rendeva quai immobile alienato da

j cni. ln Poliliina acoltando la Mea fu rn

ta divozione inlo e della Vergine , ch' era


di alutarla con turte le creature , accompa

gnando il aluto con uninchino profondAx


`
come:

b_ ,.. , 'i
''

Dl AiLTiii CON FESSORI CAP. [V.


cume : lo v'adoro Santiima Vergine col
Coro degli Angioli indi , io vi adoro San
tiima Vergine col Coro degli Arcangioli :
Eercizio qual praticato con ecacia cagio

irn molte converioni d'uomini incalliti nel

Pizioopra tutto sammirava la ua ccleial


domina nelle ripuc alle lettere , quali gli
venivano da ogni grado 'dalluna,e dallaltra_

179
dere alla richieta: Figliate, die, quee qu
otto al letto , che ono carpe nuove di mia
moglie. Sparve la voce , e le carpe non fu
rono ritrovare, onde ebbe motivo di vie pi
confermari nella prima opinione della an
tit di Fr Girolamo . Rian dal uo di
angue D.Girolamo Borromeo, gi dipera~

to da' Mcdici,e Felice Morrone dalla febre,

Calabria, Prelati, Titolari, Uciali, Nobili ,

condannato da' Fiici alla morte per il quin

plebci, che non potendolo avere di preen


za,lo conulravano per lettere, a qualiegli
ripondeva con tanta grazia, che gli ne re
lavano contenti, quant-unique alle volte lzL.
ripota non foe conforme aloro deideri .
Una tal Giovanna Span da S.Vito,abicante
in Taverna, eortata da pi perone a far
rimea di certa ingiuria, la nieg atutti. V'

ro giorno .. Ree libero un indcmoniato col

commandare allo pirito , che parta , e colle


parole, Potentia Dei Petri: , CFc. un altro 0

eo da Scigliano,a cui anche f buttare dal~


la bocca il malecioze due volte dal male

cio Pietro Giovanni Caliciure . Riebbero


la alute Ceare Olia, travagliato da un gra
ve dolor di mingrania , col porgli la mano

and luomo di Dio, al quale parimente lin

ul capo il Servo del Signorez V'lllCCllZU Pie

durita die la ripula . Allora egli rivolto ad


un Croceo attaccato al muro:Ah mio Cri
to, gli die , e non facei cos Tu alle pre

colo oppreo da dolori pari per tutta la_


vitaz onde non poteva reggeri in. piedi s e
Maurizio Beliro aggravato dalla febre mali~
gna con frenesia,in virt d un poliino man
datogli , nel quale erano critte le parole:
Super agrogaPer la di lui interceone ri
cuper la vita damendue gli occhi Daniele
Fabiano, e la fa vella un fanciullo di quattro

hiere della Maddalena, della Cananea, del

a Samaritana,ed altri? con altro , che og


giunc a lungo , ma con tanta nauea della.,
donna, ch'alPettava a dirgli , che i caccia , e

e nc vada. Ben vero, che voltato di faccia.

lrr Girolamo alla donna , quea lo vide-col


volto inanguinato , cambiato alquanto ap

anni nato mutolo . Otten

preo n luminoo, e riplendcnte z onde to

ne per 2.0. operarj in una campagna molto

lto arrea f la remiione.


-rF arricchito di gran lume da penetrare
i pi occulti nacondigli delle cocienze al
trui , e e ne potrebbono raccontare gli e
empi in tanto numero , che ocuparebbono
buona parte di queo volume: Bater il o
lo dire,che molti aveano preo in coume di
conulrar luomo illuminato prima di con
feari, per intendere, e l e'ame era corri
pondente al vero. Cos anche: ebbe gran lu

lontana dall abitato Col tocco del cordone


guari ferite gravi, poeme, dolori di denti,
un giboo , e liber molte donne pericolanti
nel parto . Finalmente , o col egno della...

miracoloamente

a Vittoria Monizzi prole machia , ed il pa

Croce, 0 con altra maniera , rian tanti in

fermi in Taverna, e uoi Villaggi, in Catan


zaro, in Gimigliano, nella Sellia, in Zagari
i, in Scigliano , ed altre terre dell una , e
dell altra Calabria , che i rendono aatto

innumerabiliz onde li concori da detti luo

me da preveder le coe da loritano,ed anche

ghi erano continui.

quelle, quali aceadevano fuori la peranza


umana. Della grazia poi demiracoli , voler
li qui tracrivere tutti, come avvennero, a_

L'anno del trcmuoro, qual Pu il 163 8.ven


ne quali intiero un groio Villaggio, detto

rebbe uniiraccar da vero la divozione di

chi legge: ne tracriver adunque alcuni,ed


altri laccennar co oli nomi. Liber dallo
pirito la moglie di Gio: Franceco Gualtie
ri ,nel che occore un nuovo miracolonen

ne detto Gcntiluomo in Taverna da Sci


gliano ad impetrar la alute della moglie, lo
ree contento Fr Girolamo , ma ritrovan

'v-w-c.--'tri

Magiano , machi , e femmine per metteri


otto alla protezione del Servo di Dio.Chia
mato dal Portinajo , e ceo avanti il piano
dellaChiea el poero nel mezzo,per illrac.
ciargli labito, ma con tanta indicreta divo
zione, che fu per perdervi la vita , oppreo
dalla calca.Ritrovando all'ora in Chiea a1cune Signore primarie della Citt,e imdo,
che'la qualit del grado dovee fari luogo

doi ivi preente una poverella mierabilu in quella michia,i cacciarono animoamete
raccomandatai prima alla ua carit , preg dentro per la ua difea ;ma ne furono fatte
il Gentiluomo volee accommodarla duna in dietro dalla moltitudinez ne vi f altro ri
gonnella : quci don volentieri il danaro medio per liberarlo da quel diVOto aali
neceario-3 ma re candalizaro, come e il

mento, e non che il Guardiano Frat Anto

nio da Brindel , porgendo loro un mantel


lo, tato a uo uo, i content, che el divi
con quelli penamenti, ecco la n'o'tte, mentr dano . Banco grandi erano i concori per
riverire luomo di Dio,e moltiplicare lian
egli era in letto, una enibile voce, che rim
proverandolo l avviava del iniro penies ze de'Grandi per averlo appreo di loro,tan
lO, oggiungendogli , che per caigo dove , to poi era occhiUta la diligenza de_`Cittadini
e anche provedere di carpe la mendicazma ; Tavernen per tenerlo legato fra di ezich

Servo di Dio i avee voluto pagare del be

necio fatto alla meglie . Ritornato in caa

non apendo,come allora all'ora corripon


a"

' pi d'una volta , conceduto da Superiori a i


Z a,

up

up- -q

'up,rl

Il

"ito
u

CALABRIA SANTA LIBRO I.

~il'ieVOJ, mai* ll fil

rmca landata,

vc alito n and ritrov omiglianti can

diga empre annaa mani::- La Principea


di Roccella invogliata di vederlo almeno,

toriz
Angioli
e uinviibili,
peruao che
a credere,
enibilmente
che foero
canta?

le convenne far capo a Roma a Papa, P30.

exo . Oxa Nando il cadavero nel &and; Saa


orumJe gli raeei labito in pezzi , enza
pur rearne un minuzzoloziche i notri ven

lo VADO Zio; necetato dunque rr Gi~

mimo partite per mandamento del odetto


Pontece,gli f duopo ucir di none ad ora
meno opetta , fac la [trade, non battuta.

nero necetati a ricuoprixlo con alcune to

per 153an le entinelle, palle dal publico

altro 5 e tutta vin crecendo ,la folla l ebbe

ad impedirgli la partenza . Finalmente ar

per il meglio di chiuderlo in Sagreia, e li


cenzia la gentc,gii che l ora era aai tarda,

ricchito di tanti meriti,vollc il Signore chia

vaglie pree dagli altari , non petendo far

matlo a e, e coronarlo della ua giuria. in.

per il giorno eguente . La none all' ore.;

fermatoi adunque gravemente fu con ogni

quattro lo portatore deutrola Cappella,e

diligenza aito da Medici , quali molto

lo di ero in maniera, che luna mano fo

ben ipcvano quanto foe cara a :urti quei* e ai i fuori, epoa a chi la volee bagia.
la vita', ma. in vanospoichc il Cielo lo vo re. Era la meraviglia, Che le ue carni divcn.
leva per e medeimo, Cos remunito c0

nero molli, tenere, e bianche , come di fan

Mutamenti della Chiea pir ,qual ville:


icamente l anima ua, in brace .al uo

ciuiioz gli occhi aperti , come di vivo, in.

Creatore in Taverna "il Maggio dal. 1646;

tina non apett la gente deer chiamata_


con la campana, venne da per e oia, e fatto
em ito entr dentro , h'acci .l'altro abitoz
on e la econda volta fix ricoverto con to.
vaglie, tolte da Sagri Aitari . Epoo adun

Molti muuomini primari della, Citt,


che, iinallora lavevano aitito,pcrchc non
venie dirbato dall'impoxtnnit di molti,

quali avrebbono deideraco vederlo in quel


punto _per raccomandarcii allintetcconc,
Fii pogliarono la cella , pigliando per loro
c coe {tate ad ngdel Servo di Dio. Dato
poi il egno con pochi_ tocchi di campana
della ua moi-te, oh,oh che popolo numero
o dalla Citt, e villaggi allmtorno, machi,

embianza di chi volee favellare . La mat.

que turco quel giorno ad un uto, e riuo

di gente; e

i ripoto denti-o una caeiz di

legnoi c cgnato alla commune _epoltura


dc Frati,con i aitenza del Reggiment0,e di

gran numero di Sacerdoti , e Religioi . Ma


non piacendo a quel publico quella epoltu

femmine, Rcligioi, iecolari, nobili, ignobi

ra _crie in Roma, ed imperio, che foe e

li, vicini, e lontani i onde come il concoo

pellito in_ un luogo a parte, e quantunque e.

fu timato non vedth tale per laddietro , c

cora al piano della Chiea,rientra,rlo per lal.

llito di piu mei, fu nientemeno ,ritrovato


intatto , con odore , come di orace , qual
Pexf'ver per pi tempo . WModore , av
ve nache non portato raomigliaxe ad altro
del ;t terra , l'ebbe anche in vita per oerva
zione di moi tingolarmente di Paola Bim.

:ra pi grande della medcma Chieazma ap

co da Sci liane , Non mancarono le mara

gli ad un batte; d'occhio, cos venne cre


uto miracoloo , F rea _rioluzione da

chi n' avea il peniero cendexlo gi per il


Chiomindi farlo ucire per la porta batti
ena fu vedute dal popolo , che s alz s

Furio@ l empire percorrergli _opra , e bat

iaxl la. mano , che u d'uopo interrompere


camino gi rioluto, e portarlo a_ dirittura
entro al Sankt: Sandorum , con

Micro,

che potee ele: `difeo da' cance i , Nien

viglie de' miracoli nella morte . D. Anello


Mandile Sacerdoee della Citt, ritrovandoi

con una gran debolezza per un uo di im


ue , f conduxtc in Convento all'or, che

i cor di Fr Girolamo era in Chiea: Ve


nuto 1 laci cadere a uoi piedi, bagiando

Ltcmenq appena fu vedth dal popolo , che

li teneramente , e mettendovi la ua faccina

im aziente di ha iau-e ,e opccar quel agra

onde collo ripigli le prime foxzc,ich en..

ca avere , formando li cencelli pocro

z'altro ajuto ritorn con pmprj piedi a caa,

al di dentro , e nali-:cme dagli altri ximgiti z _Li pezzetti del uo abito,ed altre coe {late a
al di fuori, rotti quelli, toto ii riemp , c la,

uo uo opel-:trono innite maraviglie,quali

Chiea, el Chioxo, el Monaexio tutto di non i tipongono qui , per non media; tan

hilli, e di pianti. Ed era il pi grave diorq . _5 to CIIIehi le . te Giueppe


, p
`
da San Gregotozvd
dnc, che con ci non e gli potevano an ..tar gli uci , e far laltra: cerimonie ordina.. A laggio di Monteleonemacque li 1 x. Novemv

le dalla. Chiea.Vi providde per Iddio, dc~

bre del 1585. da lnnocenzo Soxbillo , e da,

Rinandmi dal. Cielo iuoi Angioli a cantare

Altllla Stanza-eni demi liori del Paee- e


come ] all et d'anni I . veit l'abito Ca

non eequie di morti , ma inni di gloria-CO*

PUCFDQ da Chiericoz ed acee pci al Sacer


;da D, Diego Morrone , di cui .i detto a1 dozgo ;Nell' andare al Novizinto , e gli di
IQVF .in quello Madeimo libro . Belli nell a divcdcie il demonio otto embiante di
nyvicinarialla Chiea entite le muiche v0
:ong Religioe , la quale f erandogli
U; WW che ubto in. Chiea: entmto , e auem de Capuccini: di'ua eva. da pi

doti 2 n Religioi ,i do
glia!an
;Ed alle
parole ag
iv l'lnuco
'inacch
tahnente
n iongen
corpo ,
' ~
,o s nel CUONO

lme alienato venne da molti, ingolarmente

che

?i

Dl ALTR coNFEonr CAP. Iv.

..a..
-..L.
..-s-

yhe ne cadde a terra , privo aatto di forze; ' piu giorni, avvegnache la dian'za foe"p'os
Ma nel punto medeimo i ent parlar nel ca ,. Chiamato in Chiea da donne , faceva le
cuore in imil uia: N , va veti l' abito di

_uea Santa &eligione ;onde ripigliate le)

ze proegu felicemente il uo viaggio,

cmava a forza. ,Anzi ritrovandoi impiega.

fatta la profeione gli opravenne un 'mal


d'occhi 51 grande,che la era veniva cotret

to a qualche uo ervizio il Frate,che n'avea


cura , e foe avvenuto , o che egli, oche

ro andar per tempo in letto , per ritrovari


doal maturino((.'oa qual gli continu
per lungo tempo con uo molto cordoglio)5

laltro foero chiamati dal Superiore , vole-e

Lhe per tanto una delle volte , ritrovando


in Monteleone, andaio avanti il Santiimo ,

Maraviglioo fu l`awenimento , qual ie-

e con brieve, ma infocato priego gli die, o

Santiimo Sagramento , anatemi 'queti oc


chi; e di ubito ne rimae libero. Mail ior

non permea dalla Regola, i port avanti il

no eguente venutogli crupolo,e tal i fo

Santiimo Sagramento , a cui cos favell z

venutogli in :timolo la triplicit del panno

e il voler divino , ritornato avanti l'Altar

o Signore , e che volete , chio mi faccia? e

medcimo; .Non s Signor mio, die,e que


ia foe la volont votra ,la quale , e non

lacio li panni, l'ubbidienza me li ritorna; e

continu er pi anni _. In quei primi anni


della pro eone gli venne conceduto di ve

.~

vg, che too, interrorto il ervizio,r ;Idem

pie la volont diquello .


gue. A coneglio de'Medici, e r ordine de'
duperiori ripigli la conica, e mantello: ma

foe tale, _facciali quella, qual ella i ia, e di


ubito gli ritorn il dolor di prima, che gli

ue cue-3 ma opravenendovi la volont del

Superiore.too,e enz altra replica vi i tra

li ripiglio la povert promea me li condan


na : Ebbe dunque per il meglio veiri la..

tonica s ma il Signore al punto,,n3edeimo


lo ree perfettammte ano con India mara

viglia de Mediciz 0nd' egli toto depoe pa

deri quai empre avanti gli occhi Crito rimente il mantello . Non port adunquu,
con la Croce in iplla z onde avveniva di mentre ei u ano, che un olo abito rappez.
menar una vita empre cagitabonda, e ma zato, e enza uole , con di orto no alla
linconica . Digiunava ogni giorno, fuorche cintura un cilicio ,teuto di peli di porco z
le Domeniche, n i reciava con altro, che ogni notte l diciplin due volte a angue,
con pane, acqua, e qualche frutto, ed alcuna ora con dicipline di ferro , ora di paghi,

volta qualche picciolo oro di vino: Rigo con alle punte alcune orribili roette : per
re tenuto enpre, che gli f permeo dalla anni 2.5. dormi su le nude tavolev , uando
fault-15 che poi temper alquanto nell'iner

per diotto al `capo viti , o lupini , o altre

mjt, qual d'indi gli opravenne , e lunga , e frache, atte piu a martirizarlo, che a dargli
tedioaz concioiache perci ree amangia ripoO. La pazienza nelle coe avvere u in
re alcuna coellina di pi 5 Cio qualche vi lui maravi lio, e la dimotr in olarmen
vanda , e non altro z Che e bene venie re

te nella to leranza d'un infermit anni 2.0,;

alato di piu coe da molte perone , ngo

_poiche inchiodato su d' un lecticciulo , per

rmente da Monignor Vicario Generale


di Reggio per ogni giorno z egli pet com
partiva il tutto ad altre perone pi biogne

tutto detto tempo non gli uc di bocca una


ola parola di lamento , ma empre col rio

in bocca lodava, e gloricava Dio . Li uoi

voli . E nulla di meno anche inermo sae

dicori tutti erano per l acquito della vir

ncva da ogni cibo per tr, e quattro giorni.


Se tal` ora gli venie raccomandato alcun
negozio di premura, per pi facilmente im
petrarne la grazia , ricuopriva l auenza..

t, per l oervanza della regola, e per Dio.

preo pi, che da qualunque libro di gran_

1otto practo , ch'il cibo nuocee all iner

Santo, quello e li apparteneva per il go

Il pi del tempo lo pendeva allorazione,


nell' eercizio della quale diceva di aver ap

mita . Altre volte avvenne, che upponendo

verno deFrati e endo Guardiano ,per l' e

linfermiero di aver pane, non gli port ,che

ducazione de giovani eendo Maetro di

la mincra, qual'egli mangi enza quelloz


ripreo poi daltati, perche non avee par~

eendo Confeare de 'Duchi di Nocera-;on

hub Potaiam poveri , biogna ar quel i


pu . I\'el mentre r giovane, e ano per pi
giorni s`aeneva dall acqua, non che dal vi~
no , anche ne caldi pi grandi delle , n

porgendo allabbrugiata lingua altro ritoro,


ch'il porla al muro freco z onde perci in~
fermatone pi volte,guariva col bere un va

o d'acqua freca . ru Religioo di ingola


riima ubbidienza . Ritrovandoiinfermo
in Galatro, tanto debole, che mal 1 reggeva
in piedi, gli,venne ubbidicnza , che andae

in rilogao a richieta deDuchi di Nocera:

Novizi ze per a direzzione delle cocienze

da non teneva in cella libro alcuno, perua


o batargli per il tutto lorazione , qual di
ceva eer la maetra di tuttev le facendo.
Mentre non f impedito dall' infermit non
tralaci mai il Coro commune , e la Meaz

quea ingolarmente, la quale anche celebr


inferma: Scendeva in Sagreia appoggiato
alle crocciole con molto uo travaglio , e
colle medeimci portava all' Altare : rin
cipiata la Mea diveniva , e ano , e enza
dolore; compiuto il 'anto Sagricio , ritor
nava qual era prima. Ebbe a parir molto dal.

non i tran-anne punto, ma [Oo 1 accine al - demonio, poiche oltre la mentita apparizio
cammino , qual non comp , che a capo di ' ne nell andare al Noviziato, della quale i
,

detto
,

;ril

MW

is:.

' A''BRi SANTA LIBRO 1.


i**

detto di opra, appena poi fatta la profeio-

velli l'abito lanno toi 3., ma pi ne adorn

ne, tando una notte a dormire in cella , fu

il vivere; onde divenne Religioi) di molta..

per forza rivegliato, e nellaprire gli occhi


vide nel mezzo della porta in forma troporribile il nemico, iquale data una gran
percol nelle tavole vani , ed egli rimae

virt, ed eemplarit . Oltre li digiuni , ed


ainenze coumate nella Provincia, oerv
anche quelli conagrati dal Seraco Padre,
ingolarmente laBenedetta , qual ma; trala

l come tramortito . Ma non fu caro il Cielo


a racconolarlo con le ue celetiali dimoliranze. F fama commune, che per ogni di
godee della preenza della Vergine,e i av.,

ci, quantunque VCCChO, ed infermo. l'uo


ri di quelli il uo mangime era l ordinario
del Refettorio, molto parco , e enza lamen
to alcuno, E delluna, o dellaltra manier

la, eritrovatolo,che direttamente pian eva,

Ro ripoo, ritornava prima del matutino in

al
tentic
uo lnfermiero,
da un-impreviti
quando
ripoa,
entratogli
qualindiede
cel-

La
indiera
ritirato
orava inquanto
cella , pi
e preo
poreva
qualche
in Coro",
ono

l interrog: che avee, e qual i foe a ca-

quello, quale pedito , o per poco tempo , o

gione di quel pianto dirorto ed egli: QLLal


coa pi tria poo avere , mentre quattro

non mai ripigliava il ripoo , ma empre di.


ciplinandoliz onde avveniva nel pi delle;

d uno,chc non vedo Maria? L'anno 1.618.

n0tti di diciplinati due,e tre volte.E quan~

ritrovando di Famiglia in Gierace , e con-templando Crio agellato alla. colonna, fu


{rapito in un profondo ecceo di nientez onde caduto a terra tramortto , venne condor.

tunque in s lunghe orazioni avee prea li


cenza da`Superiori, o di appoggiari,o di e
derliz le due per ordinate dalle Cotituzio
ni lc orava empre in ginocchio,avvegnache

to in cella . Alquanto tempo appreo con*

vecchio, ed indipoo. Cantava l'ocio di

.templando Crito nella Croce , vide , che l'


amoroo Signore aprendo gli occhi , li drizz opra di lui , nel cui mentre ent acer-

vino in pie enza veruno appoggio , e con


tanta riverenza, come e preenzialmente fa
vellae col uo Dio. Fuggi va la converazio

birmi dolori ne piedi ,nelle mani , e nel


anco, con tal ecce'u di mente , che caduto

ne di tutti, e Frati,e ecolari,aquali non par


lava, che di rado,e con brevit,per aver piu

a terra non pot alzari', onde coll'altrui aju-

tempo da penderlo nel converare con il

`.'

to riportatoli in cella,perever in quella p0- Cielo, orando, e contemplando i uoi mille


um-a ore quindccj,
ri .-Ailendo alla`morte d una donna gio
Ebbe il lume della profezia; onde molto vane di molta virtu, vide la Beatiima Ver
teinpo avanti predie a DGueppe Trapa- gine , che cea dal Cielo pree fra le ue.:
iii, ed aD. Criiofaro Spano Gentiluomini braccia la ua anima 5 per ilche ne mand
di Reggio, main tempo dierente, il magi- fu'ori un rio modello, e fu notato in lui,non
rato di quella Citt , de' quali eempj po olo per la graVit della perona , ma del
crebbono recarenc molti . Oper parimente tempo, nel quale non i udivano, che dirot
znniti miracoli,e per isfuggirne la vanaglo- tiimi pianti pel' la morte della defonta.; z
ia, nell operarli empre i' avvalc dellolio onde richieto della cagione , ripoe , ac
dialCune lampade, motrando , ch era virtu contando il tutto , il che ervi di gran con
non ua, ma del Santo, di cui era quella; e

olo a quell aitta Famiglia . Gli fu rivela

uciper
quiuoi.
non C0
ten oegno
conto,
non
ldiecbbe
poicom'ein
della Croce

ta lora feivo
deluo alle
morire,
per li Serache
I7. Settembre,
giorno
Stimmate
, ed

riaii un tale da dolori acerbi di denti, un


altro febricitante , un' altro dalle crofole:
Ottenne la fecondit alla moglie del Trapa-

egli lo manfco 3d altri 5 e tanto avvenne


in Caelvetere l anno 1651. Ebbe opra il
cadavero il concoro di quai intiera la Cit-z

ni
anni,e
raccordato
prole machia
di opra_,alla
giPrinCpea
llerile di undcci
di Ni

zi
t,tr
dogni
abiti,co,e
C vcllcndogli
grado tagliandogli
li capelli del
in pezca

caro, ed ad un altra donna di ReggioDo

po , e peli della barba , oltre laveri tolte.,

po dunque un' infermit danni zo. , che l

le coe iate a uo uo , che poi operai-ono

avea purgato ,qual oro al fuoco , pas al

molte maraviglie. Mentre ancor era in Chic

Si nore con beata orte in Reggio li 3. Ot

a , un Sacerdore egn con le ue mani gli

tore ?vigilia del uo B. Patriarca , l'anno

occhi dun fanciullo poco men che cieco, il

1651.1 uo funerale vollero ritrovari pre-

quale too riebbe la vita, il uo cordone li-

enti il Governatore , e Giurati della Citt,

ber molte donne periglioamente inferme,

Monignor Vicario , e buona parte del Cle-

e _la Marchea del luogo da un

ave dolore

ro, tutti Gentiluomini, e Gentildonne , con

di ginocchio . Per ordine del

archee ne

la plcbc . Fil tenuto inepolto ore 30. nel


' ual mentre gli furono tracciati pii abiti
opra, facendo egli veduta pi toto d'uomo
addormito , con membra molli, e manege
voli, che d uomo defunto . Che poi per or-

._

uo tempo . Singolariimo nellumilt sba `

ando
medeimo
parigli
di poteva
quello veni
onoratoedal
mondo al
. Non
awe* ,i

z, ..-4,52 ,i _rl_

fa

getta alla Citt di Taverna Laico, fu Reli~


';in.
gioo di tanta antit , quanta ognaltro del

calaFr
di legno,
f epellito
a parte
.
aunaCIV.
Criolomp
da Biacc
Sacerdore
`

,,

fu preo il ritratto, e poi epellito , cpara~


to dgli altri nella Cappella di S. Antonio.
C . Fr Silveiro da S.Pietro Terra og

dine del udetto Vicario , racchiuo dentro

._ 41"31)
..4. -..ti

i.

'

nirc

DT A ijr it"c`NFE s soc A P. tv.


_ arai!

_-.

-_- _ ~..

""is z
1 ~

nire coa pi giocondn, che allora ,che di


lui non i teneva conto z come all' incontro
dirouamente piangeva , e o con parole , o

M. chavee dato lume a quel Pre- o per


riconocerlo per quello egli era, e per tucto

con altro venie onorato da alcunoz Per

uel Prelato avee parlato da cnno. Ripo


e alla lettera molto gentilmente , e dichiar
li uoi eni con morta odisfazione del up
plichevole .
*w

queto e i voleva foe chiamato Seat-cella


(nome d un tal famoo Bandito), e ovvente

diceva, Che fortemente dubitava, che qual

quel aiorno vie allegrimo, peruao,che

che volta perle ue gravi colpe Iddio non

Non portava fazzoletto, e loccaione f,

avee a mandar in rovina Simmari , Terra,

che infermatoi gravemente un tale in Sim

nella quale egli dimor anni 7.5.55 pure quei


di Simmari portavano opinione , che per la
_ ua ola antit Iddio conferiva loro ogni

per raccomandaregli nellorazione . L a-J


cur luomo di Dio della alute ama quella

mari,mand una ua orella da Fr Silvetro

bene 5 onde non a maraviglia, e iu d una

lo uPplic , che per eonuolo dellinfermo,

volta ebbero a difenderelo con `armii':_


mano . D. Fabrizio Caracciolo Duca di Gi
rifalco mand un uo Gentiluomo in Sim~
mari per conultar con Fr Silvero alcune
coe di premara,e tra per la qualit del ra

dovee mandargli alcuna delle ue coe . Si


cus egli non aver coa da mandare z come
in verit eraz onde laltra pi ardita,che mo

do , e tra

r la icurezza delle trade , lac

compagno Con mediocre comitiva di gente


armatazma come e ne accorero quei della
terra , opettando , che foero venuti per
portari luomo di Dio , corero a folla in.)
Convento, machi, e femmine, e arebbe e

deta, cacciatagli la mano nella manica, gli

tole ii fazzoletto, e parti. Applicata la tela


nel capo, e faccia dell'infermo, riebbe toto
la alutezma ne ret gravemente oeo luo
mo di Dio-3 e perche non avee a ucceder

gli la econda volta, i tabili per legge ini T


dipenabile non portarne piu . Dal che an;
che viene in coneguenza l'etrema ua po

guito qualche grande concerto, e da'notri, vertz poiche oltre l abito, mucande,corona,~
non foero lla-ti aicurati , ch'erano venuti diciplina, e regola , altro piu non i vedeva
per ola conultaMon nor Giueppe della a uo uo 5 e puo viapi conoceri dal cao
Corgonia Vecovo di ~ quillace oltremodo eguente . D. Filippo Catizonc, Gentiluomo
voglioe d'averlo appreo di e, ottenne li
di Taverna andato per uoi aari in Simma
ccnza daSupe-iori,di averlo in caa per ot ri ,fu a viitare Fr Silvetro, e nel dipa rtiri
to giorni : Mando la cavalcatura, e la gente, iltantemente lo upplic i contentae dargli
e per vie pi 'accertame la venuta , accom
alcuna ua coa: Si cus l'altro , non avere,
agn la ua gente con due denotri , fami

che dargli z ma per non far partire il nobile

iari nella terra 5 ma biogn ritornarene,


quali vennero, non enza periglio d'una ge

lio da quel publico portarelo dentro la


erra , e dargli anza nel Convento de`PP.

conolato,fu
prea rioluzione
con,
cedergli un icciolo
coltellinoda'Frati
,mal fatto
del quale i erviva alla mena Fr Silvetro,
e con molto uo utile-3 coneioiache navi
gando poi per Napoli, ed aalito da nera

Domenicani: non per egu altro, aicura

tempeta , dove ritrovo orde l' orecchie di

ti da Fr Silvetro , chegli morrebbe fra di

molti Santi , quali upplic con molti voti,l

loro . Fil ancora in molta venerazione de

rieore a Fr Silvetro, ed implorando il uo


nome, non-s toto gitt quel ferro in mare,
che i calm la tempeta . L eercizio ordi
nario di lui fu lorto , quale coltivava con.,

neralima alterazionezPerci fu preo eon

Principi di Mayda, per le cui itanze dimo


r_ in quel luogo anni zo. , come ancora a

Conti di Satriano, uali n da Napoli racco


mandavano a luii oro aari piugravi . Ed
Decorrendo di raccomandare alle ue ora..

`;Henri-i di queti Signori, e loro urgen

. g
" '` L

` nava , chil Superiore lo faceu


'-zza ,per non metterlo in dirotto
Fil belloil tiro,- che con Fr Silve
tro pas il raceordato Mo
or -di Squil
lace: uei deiderando da lui una certa con..
ulta i coe pettanti al
verno della ua
Chiea , e dubitando , che e lavee critto

con termini di riverenza non avrebbe fatto


nulla , gli crie una lettera di omigliante
tenore: tra Silvetro mio , perche, come in
tendo, voi iete uomo di mondo , pi che di
Dio, e da tenerne para one con qualunque
facinoroo Bandito del e campagne',-perci

ono conqueta mia a domandarne coniglio


opra, Ciel Lettera , qual intea dall umile;
Servo del Signore l'ebbe s cara , che toto

tanta ollecitudine , che mai u veduto tar

in ozio-3 poiche pigliando talora alcun re


piro dalle fatiche corporali , frammezzava
quel tempo recitando corone . E quantun
que poi gi vecchio d anni 80. , e 90., mai

per i ritette dal travagliare , come opra,

icch non pOtendoi reggere in piedi, facea


ueo eercizio edendo,e tal'ora con luna
delle mani sbarbicando lerbe cattive, c con
laltra tenendo la corona,e recitando Pater-,

ed Ave . Non tralaci empre che vie li


digiuni della Provincia,e'l convenire al Co
ro di nOtte,e di giorno, e perche com atito

da'Frati, anche daSuperiori per l'et ecre


pita danni novanta, e pi,l'eortavano a far ,
qualche rimea dell antico rigore , egli ri
ondea: Laciate chil Soldato mUoia con
larme in mano, e che quanto pi mancano
le forze del corpo , tanto pi piglino accre

1 piegate acerra le ginocchia ringrazio la D. . cimento quelle dell anima i er l uo della

i.

Sagra
-- ....

-.

184

- CALABRAiSANTLwRo t.

Sagra Communione , come inviolabilmente


oerv li giorni tabiliti dalle Cotituzio

ni, cos non la moltiplic , enza prima pa


arne Conulta col uo Confeore,e Superio

1 re, li quali confermando al ito genio mol

appreo. Tra dunque per la decrepitezza, e


tra perche lddio lo voleva appreo di e, in
fermatoi gravemente , e non pi too ag

gravator dinermitt, gi che la ua vita era


da certo tempo 'empre indip0a , e premu

to inchinato all umilt, rare volte piu delle

nito con li Santi Sagramenti della Chiea,

due la conccdcvano , quantunque per altro


l lavecro ritrovato cos netto di cocien

paso al Signore in Simxnari li ,1;- Aprile del

fit dal Signore arricchito di gran lume per

dato con minuta diligenza daFrnti , pir


non vedth , non aito da alcuno , Si e

16$ 3-i correndo la feivitt di Paqua di Rc


za , che non ritrovava materia uciente-2 ' urrezzione, ed ocore , che non molrando
egni di vicina morte , e perci non uar
all'atol uzione.

conocere lc _coe occulte , onde piu duna..


volta ripre' taluni amichevolmente , ora;

conghiettura che avee rea l anima al Si~

erche non aveero acoltato la Mea in.,

gnore ul .far dell' aurora 5 giache per tutto

giorno di feta , Qra per aver fatto in caa.,

il maturino era ancor vivo, ed avvenne,che


laciato daFrati diteo su la lettiera, fu ri-,

coe, da non poter-ent; penetrare al di fuori


la notizia,Previdde ancora le coe davveni
re, e e ne- raccontano inniti eeinpj , e fra

queti , il pi volte raccordato Vecovo di

avee recato, o noia, o timore, come gli al

Squillace volendo per aari di ua caa an

[ii anzi che apportava ioja , c_ contento 5

dar in Roma , volle prima conultarne Fr


Silvelro: Gli f ripondere luomo di Dio,
che non era pi a tempo la ua andata che

cd eendo le ue carni gecche perla decrc~


PRC-22a, ed olivalre per la naturalezza , fu
rono ritrovate bianchime, molli,e maneg

con la polla eguente n avrebbe ricevuto

_CVOU- Non volendo i Frati con pianti,qua

lavvio, cos come fa , venendogli l'avvio

t prevedevano nella morte dell'uomo anto,

della morte di una ua nipote , il cui matri

diturbare la olennit del giorno , tabilito

monio era tat-.t la principal cagione di ?ci

no tenerla occulta per qualche tempo; c ci


con .la conulta del Governatore , ed Arci
prete del luogo , giurando tutti rigoroo i

cammino. Un Sacerdote della medeima,

lt.

t di Squillace and in_ Simmari a ritrovar

Fr `Silvero, upplicandolo , lo raccoman,

lenzioz ma, o chela plebe, e Nobilt l ave"

Clae al Signore per la, conecuzionc d` uu_


benecio, onde voleva, andarnc in Roma,gli
ripoe laltro, che non partie , poiche ne:

ero in qualche maniera ubodorato -*, o che*

*Iddio avee voluto per quella volta dipen

arebbe proviro in Squillace, come accadde.

mantinente i pubic, e core tanta gente in

E perche perla pioggia gi gi cadente dif,


dava il ritorno nella ua patria , lacu
Fr Silvero,ch_c partendo non arebbe ba~
gnato in un pelo , e tanto avvenne_ , cammi

are all allegrezze di quella olennit , im


Convento , che too riempirono le radc,

la Chiea, il Chiotro, e guidati da un impa.


paziente ollecitudine di vedere il lor r'r
'ilvctro, alirono confuamente ne' dormi

nando empre con la pio gia dietro le pal

torj , ed aperta la cella , dove lo mirarono

le, enza mai giungcrlo. Erevidde a molte.,

morto, alzarono no al Cielo 1c grida, pian

donne la prole, or machia, or femmina . A

gendo alla dirotta , e querelandoi di aver

molti gliuoli la morte, avvegnache per all

perdura il Padre', il Refugio , il Conuolo .


Riaputoi dal Governatore l accidente, e
prevedendone li diturbi , core di ubito in

ora in iiiaro di ottima alute. E generalmen

te iu lui savea quea oervazione, che rac

comandandoegii Un qualche negozio, e ri

Convento con numeroa' gente armata , e

pondeva, chavrebbe priegato per quella

poe le guardie ne luoghi principali, flu


di come ritrarre in dietro la gente gi cn~

are, la ripoi-'t savea in luogo di grazia_


conccdutaz ma e ripondeva., che abbiogna

trata, e porre -olacoli all altra, che non en

va conformari al divino volere, queta era..


in luogo di aperta negativa. Oper Dio a...

trae: ma per contentare l avide brame di


chi cercava, ch erano tutti,dl vedere il pre

un. interceone molti miracoli,

arte de

zioo cadavero , con la conulta de Frati,

raccordata alquanto pi opra , e

conchiuero, che i riponce dentro la


pclla, cas dipolo, chev le braccia rima -
ero al di fuori, per poteregli bagiar la ma~

quali

parte u, qual iegue. Un Sacerdote prima di


. epOii al concoro con altri per un bene

CO, i raccomand allorazioni di Fr Silve~


0 i gliel promie il ervo di Dio 5 con

no . Cos adunque ordinate le coe i cee


gi il corpo , ma al uo primo comparire-v,

COTC: C l'0trcnne contro la commune cre

accompagnato pi da oldati,e Gentil'uomi

denza, tenendo gli altri concorrenti palleg

ni, che da Sacerdoti, e Religioi, alz un_

f gian` da porentimi mezzi. Col uo cordone


rrae da periglio molte parturienti col olo

che avrebbe potuto intenenre il Cielo, pian~

Cingcrelozcon alquanto dorazione ree mi

tale, e tanto grido da quel popolo adunato,


gendo chi l amico, chi il bcnefattore , turti ,

te il cuore dun Cavaliere oeo, icch non

il Padre z E per molto, che i foe adoprara,

UCUR, forme gli era agevolimo, loeno

la diligenza, non por impedir , che cori


gli opra , e pooelo nel mezzo non gli

re .Altri ne oper dopo la morte , dcquali


L'..

trovato inginocchione con la faccia ridente,


rivoltata al Cielo, enza che la ua veduta,

J.. 4 ,
.,..Mglw

I
-Th-.w

;,_L--n

co NEESSORI cApg iv.

Dl ALTRI

18)"

*al

*1

Mtraccia-there uno, due, e quattro abiti,e non

gli vclleero tutti li peli della barba , e ca


pelli dal capo . Il d veonente venne a vii
tarlo il popolo della Sela, Terra ei miglia
,'diante, il quale accoppiando le ue lagri
me con quelle de Simmarori reero quei
giorni non di Paqua, ma di paione . Fu a
tz...,.a dunque epellito il cadavero nella epoltura
commune de Frati ;ma da l`i ad otto giorni,

giorno la era,eccett0 li due anni prima del


la morte, per ordine de'Medici. Non attee)
a qualit di cibo quareimale , o Paquale,
mangi d'ogni coa indierentemente , co- .
me ne anche and appreo alla bont del
medeimo; onde avvenne,che pi duna vol
ta man i cibi ora corrotti,ora aatto con
diti, e ciapiti, come'quelli , quali-i rierba

vano dalla mattina. Ma li Venerd li cona

r tutti colla totale ainenza d'ogni coi .


venuto in viita Monignor Fabio Olivadiio
i condue in Convento , e dopo l' avere per gior] port, che un ol`abit0 tanto rattoppa
molto tempo orato a quel epolcro,volle ve to, che luna parte mal tenendoi con laltra,
dere il cadavere. ln apriri la epoltura, uc era tutto pezzezond'egli ne veniva chiama
fuori una tal fragranza di Paradio, che tut- ' to daFrati col nome di Fr Pczzulla. Per
ti ebbero a upirne z cerc alcuna delle ue molto tempo non volle cella particolare a
coe, e gli f dato il baoncello, su del qua

uo uo, ma per il ripoo della notte andava

le Fr Silvero racinava la vita , qual poi


empre adoper ne uoi viag i,e lebbe in
luogo di ricco teoro . Ordino , che tratto
dalla epoltura commune foe epellito a,
parte , dicendo, dolergli non ritrovari ne'
tempi della primitiva Chiea, per dichiarar

or dall'uno, or dall'altro Frate, priegandoli ,

lo Santo. (Eeo si,che allora, e anno ve


nente, che vi ritorn coil' occaione della

pagliariccio s di alcune tavole,- e molti de'


miteri della Paione . Non partiva la era
dal Coro, che prima non foero partiti tutt'
i Frati: indi datai unaprima diciplina, i
ritirava ad un ripoo cos`i brieve , ch' era il
primo a ritrovari nella Chiea al mattutino.
La mattina poi, chera d`ogni giorno i com

/iita non lo chiamava , che con nome di


Beato , ovvente replicando : O B. Silvero
priegate per me, e per la mia Chiea. Dopo
il frammezzo di tr mci riaperta la epoltu
ra fu ritrovato incorrotto con le labra roe,

umide, e pirante tutto unodor,come di mu_

chio . Riaperta la terza volta a richiea di

che per amor di Dio voleero per quella e


ra farla carit d'albergare un povero pelle~
grino, e paaggiero. Quando poi per man
damento deSuperiori cone la cella partico
lare, non i vedeva in quella altro , che un.,

unt--.p
~'-.p-

municava , e erviva , o acoltava quth


Mee plotevaz n mai uciva di Chiea, che
M..

Monignor di Squillace , ual ne volle il ri


tratto, i vide con la mede :ma incorruzzio

da que a a dirittura non i portae alla..

ne,e fragranza . N dopo la morte mancaro~


no le maraviglie: D. Giovanni Dardano Sa
cerdote di Simmari aggravato da lunga in
fermit if condurre alla nora Chiea , ed
avendo lungo tem
orato al epolcro del
Servo di Dio , cos poi pree. a favellargli:
i-Deh, o Fra Silvero, e che i vuol dire , che

in Cutro, Catanzaro, ingolarmente in Mon

vivo n mi abbandonai, ed or che ei mor

to, ma in Cielo vivi glorioo , te ne ei di


menticato 2 Gli comparve viibile l'uomo

beato, e gli die: anziche n , non t h ab


bandonato , e con amorevoli parole raccon

cerca: (queto fu l`eercizio uo ordinario,


teleone, dove venuto, e tenuto a richiea di
quei Duchi,l"cerqit anni trenta) qual cer

ca-drdina va in maniera,chavee a ritrovari


all'orazmne di Compietaztanto che o d'ea

te, o dinverno mai ebbe a tralaciare le due


ore dorazione , ordinate dalle Coituzioni, -

quali tirava poo in ginocchione nel mez


zo del Coro immobile.ln Chiea (ia di gior
no , ia di nette) orava per lo pi avanti il
Croceto; ed fama publica avergli quello
arlato pi volte , s in Catanzaro , _s iti..

olatolo,lo miglior- di alute. Li pezzetti del Monteleone ,in olarmente queo di Mon
uo-abito cominciarono a ma 7 ar fuori odo teleone, avanti el quale orando li ei Ago
to, entrando nel medeimo tempo due don
ne in quella Chiea, udirono , che quel Cri
ma neluoghi vicini, e i h per certo, che da o croceo i querelava con FratAgoino
Cropani Terra diece miglia diante , per a per li peccati del mondo z onde atterritc, ri
dempimento di voto, vennero a venerare il" voltato il piede in dietro furono a raccon~
uo epolcro a piedi calzi, non chiamandolo tal: il tutto alla Citt, la quale too cora in
Convento , ne u poi iituita la fea della.,
con altro nutne, che di Beato.
. f *OL-I
CVI. Prat Agoino da Cutro Laico nel Transgurazione, (giorno, in cui oecore il
fatto), e la divozione de' Venerd per tutto
ecolo attee alla coltura de'campi con que

re di roe, quali poi applicati a molti infer

mi, molti reero ani non pur in Simmari,

ta legge, che ritornato la eta in caa,e pre


o un tantino di onno, andava ad orare a

vanti la Chiea deCapuccini,dove orava n


che ritornata l'ora iva a ripigliare le fatiche
delle campagne. Veito dellabito Capucci
no savanz in modo nell`aucrita della vi
ta, che embr un di quei antichiimi Ana

anno in quella Chiea; tanto maggiormen


te , che quella Sagra immagine cominci a
riplendere con molti miracoli . Era queo
Servo del Signore oltre modo divoto della
ua Paione ache per ci volentieri ne par

lava, e con Frati, e con ecolari con empre


fortemente batteri il petto , c dicendo: Ah

1coreti.Non"mangi mai, che una volta il 'i Eigliuol di Dio! Ah Crito mio! onde re
'W,

Pi

A a

,3: cava

.44'

CALABRIA SANTA
LIBRO i, .ri-1
mero, e non porrebbono leggeri diei, che

186
mv; molto compungimcnto a chi lacolta
va . A ecolari non parlava, che con OCChl
ba , ingolarmente , e foero iate donne,

dalle quali talmente fuggiva ll. tocco delle


I carni nude onete della tronte, e_delle mani,
I che priegaco da molte a far loro il egnodel

- la croce opra quelle,non conentiva cio,e

' prima non aveero frappoo un qualche)


panno lino . Richieo da una donna no;oa~
mente gravida a farle il egno` della Cro
ce s del ventre , egli la egno nel capo ,
dicendo , che tanto batae . Onde u a

ma, che morie ver ine, e par che lo ocri


vano la famigliarit- , e lubbidrenza, qual
empre gli ebbero gli animali privi di ragio
ne .L anno 1613. ritornando da Sbcverma
in Cutro,sincontr per iiirada con un gran
chio , al quale cosi avell Frat Ago mo:

con tedio, piace di accennarli u olamente,

tronchi. Adunque col egno de la Croce pi


botti di vino

ao,lo ree Ottimo, e tal v

ta col porvi opta un poliino con quell


parole : queto vino della Santima An

nunziata
(cappella di molta divozione , e
concoro nella Chiea dcCapuccini in Mon
teleone ): altre volte l ace-rebbe maraviglio
amente , ed altre col egno della Croce ri
agn le botti , quali ,da pg. parti pargevz
no ll prezioo liquore. Impetr a molte don~
ne terili di pi!! anni la fecondit , ad altre
gi cariche di gliuole femmine la prolu
machia 5 e l uo cordone era l' ordinario

go, a ringraziar Iddio , EVCHdOtl-CODCEdUO


s pazioo campo da poter camminare 2 con

rifugio delle perieolanti nel parto : A molti


infermi predicendo ottenne la anit contro
tutte le regole dellarte z col egno della..
Croce rian un febricitante quartanario ,
quale {lava u'l principio del morbo : In un
giorno di Sabato divertito in caa d'un amo
rcvole, gli fu preparata la mena con uova;

altro qual preegu in omigliante argomen~


to 5 nel qual mentre il granchio aperte lo

gli occhi al Cielo ad un tratto i viddero le

branche, lacolt immobile, nche dal Ser

uova tramutare in tonnina, qual mangi al

vo di Dio polo ne al dicoro , e datagli

legriimamente .finalmente lanno 1656.


una tal notte di Venerdi camminando nel

Fermati , creatura di Dio :i ferm l'anima

le : ed eglizquanto, gli die, il'il tuo obli

la licenza , laltro inchinando il Capo , fret

toloamente part.1n Catanzaro una volta,


che iva perla cerca del pane,lo chiamo una
Signora, per lamentari, che li vermint del

la eta partiti dal lor luogo in vece di lavo


rar il cocollo,e ne tavano in ozio: FratA
gotino vi i port a vederli, e come li-\vid_
de, lor commanda che too aliero su de'
ramocelli, e aliti laero le lor ete : ubbi

dirono quelli prontamente,e lavorarano ap


punto,come lor venne commandato dalho

mo Santo . Nella medeima Citt ritrovan


do in una caa , dov erano molte galline,
egli ne chiam luna la meno dometica,con

dirle, vieni qui t, creatura di Dio , la qua


le too gli alt in eno; indi amichevol
mente paciutala, le di licenza con iupore

di tutti. Unaltra Volta camminando per una

campagna iracco dal viaggio i poe in ri


poo , e veggendo s] dun_ albero pn piccio
lo uccelliuo, vien qu, gli die , tu, che nel

Non dirle altro l uomo di Dio , ma alzati

dormitorio cadde a terraz n iisl come,e e

gli ruppe un braccio, con la qual occaione


vcnutagli la febre i poe in letto, viitaro,ed
ahto empre da tutta la nobilt di Mon
teleone, alla quale era carimo. Aggravan
doi linfermitiz volle preparar a quellul
timo paggio contutti Sagra-nenti della
Chiea-3 e venendo il Sacerdote a communi-=

carlo , quantunque mal potee reggeri in.:


piedi, volle niente meno ucir di cella ad in
contrarlo, battendoli il petto, piangendo , c
gridando '. Ah mio Signore I Ah Luore del

nio cuore! come T Padrone del Mondo


vieni a viitare un poverello Indi reo in
colpa avanti di tutti, chiedendo perdono, e
mancato avee nel uo ocio , e nell edi
cazione de uoi proimi . Dopo dunque)
giorni zz. dinfermit li zz. Gennaio del

165 6. giorno Venerdi, ripos felicemen .


te nel di nore,giorno in cui cadde inermo,

volo non enti iracchezza z e quello di u. e fu anc e fama, che foe nato . Era all ora
biro ceo gli alt nel pugnoz ed eortatolo il Paee turto ricoverto di neve , onde non
a ringraziar il uo Creatore , lo rehtu al porcai toccar campana, e dopo che l avee- ,
V010- Non menoi gliuoli , che gli uccelli ro fatto patea loro , che non potee pratti-l
gradivano la famigliariti di Frat'Agoiino 5 cari per la copia degiacciz icch' erano in.,
poiche in ucire fuori di caa alla cerca, to
io, ehil vedevano, con le braccia incrocic
chiare al petto gli correvano all'incontro,
cantando lAvc Maria,o altra orazionc, qual

apeero 5 n mai partivano , e prima non.,


la vec egnato nella frontc.Anchc i bambi
lni, quali pendevano dalle oppe delle ma

'dri, in veder l uomo di io , laciando o


di piangere, o di ucchiare, con bocca piena
di tifo iendevano le braccia vero di lui.
Fu dal Signore arricchito col dono de

HHCOBQ perche quelli furono aai per nu

voto di epellirlo enza darne egno alcuno:

ma poi penando meglio aliti al campanile, .


ed all,

ata alquanto la neve,dierono pochi

tocch_ i campa_na,.quali di uono roco,e di


campana picciola appena potevan udire da
pi vicini , e nulla di meno furono uditi in

ogni parte della Citt , la quale toolopet


tando quello egli era,cio_la_morte del Ser
vo di Dio, too i caric,ttttainel Conven

to in carozze , in lettighein'edie , a caval i r~


lo, e chi non ebbe queie commodit venne'
gittandoi empre Eri panni su la nevo -.
a

.-' '.

e'

*
`p

.i .
al'

D. "JK,mu

1*

m AL-rx't CONFESSORI

CAP. IV.

, onde ad un tratto i videro ripieni di gente quai empre 'digiunando , nche le forze:
di qualunque grado , nobile , ignobile , ma : laccompagnarono, veghiando le notti intie
chi, femmine, Preti, Religioi, la Chiea , il re nell'orazione , e per curtodia della vergi
Chiolr0,tutto il Convento 5 anche la mede

nit cingendo varie orti di cilicj ~, quali mai

ima Duchea, la quale piu giorni prima..

depoe, rinehe con ngolariiino privilegio


non ne venne aicurato dalla Beatiiina.;
Vergine . Veniva rapito quello Beato Servo
del Signore con tanto aetto di divozione

avendo richieto per uoi mezzi Frat Agoi


no, che cendee in Chiea al meglio pote
e, per vederi prima di morire, ripoe em
re, che savrebbono veduto per mattina di
A

Venerd ,come f , ma dopo morte , egno

chiaro,che gli foe rivelata piu tempo avan


ti per quel giorno la ua beata morte . Dur
la calca per tutto quel giorno,lracciandogli
pi abiti, e vellendogli li peli della barba,e
capelli del capo, ando einpre le ue mem
bra molli , e maneggevoli talmente , che

eiacheduno pot egnari il fronte c le ue


mani, dicend0,Priegate per mc,Santo Padre.

CV].I.Fr Girolaiiioda Re io Predicato


re nacque nella udetta Citt dalla Famiglia
Carbone,luna delle pi accreditate fra quel
la nobilt . Come dallet gli venne perme
o, veltl labito di Eremita , con cui datoi a

ad ela gran Madre Divina , che non aprei

qual altro uguagliargli in tale aare. Non


pena , non parlava, non operava, che in
ua divozione, ingolarmente circa il Mille
rio della Sagra Annunziazione: quello vo
leva,che da tutti iFedeli con- ingolarit ve
nie celebrato:eda ci fare egli iitu la Sa
ra Novena prima della ua Eea , quale ce
ebrava con tanta frequenza di Popoli,quan
ta in qualunque avvenimento Sagro , o pro

fano,data la proporzione deluoghi, nequa


li la ollennegiava . Dicorreva delle gran
dezze della Vergine , s`i nedicorii privati,
s in alcune contingenze publiche , come)

nella celebrit di quelle Novene , e qualora

diveri pellegrinaggi , conum buona parte

veniva deinato compagno di Predicatore,

della ua vita, ora fra bochi, ora viitando

quai tUtti i Santuarj pi venerabili dellIta

la era al tardi celebrava in Chiea alcune


divozioni , che generava si alte maraviglie, *zz:

lia . Finalmente , 'cos conigliandolo i uoi

che piu perone di enno ebbero a far giudi -"

fratelli Capuccini Atanaio , di cui appreo,

zio,che non foe quella dicitura, cos' come

e Francecoz e di pari ammaellrato da peri - la copia degli Epiteti,coa naturale.Ne lam


gli , quali s incontrano nel vivere diciolto p un volumetto, llampato, e riampato pi
da legami, entr fraCapuccini. Il tenor del volte . Ora perche gli conveniva pratticar

lla ua vita quanto al di fuori era pi too empre con donne d' ogni grado , e dogni
commune ,* che ingolare: conveniva alle)

aai-e, s`i per l'ocio di Cercatore,qual em

mene con gli altri,mangiando come quelli,


ma con piu obriet: cos anche nel veire,
ed in ovnaltro aare: Era per ingolarii
m0 nell orazione,nella quale pi di una vol~

pre eercit , s`1 per le varie richiete , che:


navea, e dentro, e fuori il Monaeriozonde

per tal motivo fore ne veniva tal volta aa


lito da qualche tentazione di carne -*, ocrci

ane di tenerla a freno, andava comeiopra,

ta i rapiva in etalz ed fama commune,

che peo veniva favoreggiato dal Cielo.


'con lapparizione della Vergine ,e del uo
Bambino , ingolarmente in `una nette del
Santo Natale,col darglilo nelle proprie brac
cia . Predie molte coe avvenire, ed oper
molti miracoli , per il che evvente, e quai
empre veniva richiello a are in alcuni luo
ghi particolari , o dalle medeime Univeri

empre cinto di cilicj : nche preane com

paione la medeima Beata Vei gine , een

dogli compara viibile , dopo laverlo con


olato , gli oer- a dimandare , che coa pi

bramae dalla ua liberalit . Non` altra , ri


poe lr Girolamo, che il conervare enza
corrompimento il candido giglio della ver.
giiiit. Si, diegli la Reina devergini acio
t, o da Signori deluoghi . Prieg il Signo gli quelli cilici , e rannodati con quello cin
re, che lo facee paar di vita in luOgo non torino, ( qual Ella i ciole ) z averai empre
conociuto , e con maniere non troppo care teco la verginitie empre teco averai que
a gli occhidegli uomini, e ne rimae cono llo dono . Avea gran lume da penetrare ad
lato-3 'poiche dimorando nel luogo di Filo dentro dellaltrui cocienze 5 onde pi d'una
gao a richiella della Duchea di Nocera ,

volta ebbe a ravvedervi peccati , o nacoi,

e poi Marchea dArena D. Maria Ruo de o dimenticati,o non iimati per'talize quin
Principi di Scilla, venne colpito dalle rovi di naceva un grande aollamento di gente ,
ne del tremuoto del 1659. 5 Indi andato in per incerar le loro cocienze ze molti Con
Monteleone per riorari , ree l anima al feori ebbero a dire , che Fr Girolamo li
uo Signore li 14.N0vcmbre,non conociu teneva empre applicati . Finalmente opra

venuto dal tremuoco del 1659. in Panaiia,


CVHI. Fr Girolamo ILda S.Giorg`ia Lai- p ove i tratteneva a richica della Signora..

i to, che daoli Frati .

co veti labito Capuccino tratto dallespio


dellaltro piu antico , di cui entiva raccon
tare le virtz onde ne volle ereditare , come
la antit, ecs il nome . Vie una vita mol

del luogo D.Maria Ruo dePrincipi di Scil


la,e dalle rovine di quello malamente peto,
relexil uo pirito al Creatore li 1;.Novem
bre dellanno medeimo , pianto da tutti per

to cominendabile per aullerit di corpo,

la grave perdita ltimavano aver fatto. Il uo l


fune

Aaz
,_

*** :

w.,- .

i_
.e
CALABRIA SANTA LlBRO r.
188
funerale venne onorato con laenza del- l ne; concioiache da l a pochi giorni in;

luno, e dellaltro (.'lero Regolare , e ecola~


re, procurando ciaeheduno d aver qualche
ua reliquia z che per gli racciarono in
pezzi labito , e li velero i peli della barba,
e capelli del capo . i

(.lX.
Prat`
Atanaio
da
Reggio
della Fa_
miglia Carbone nobile di quella Citt,viiiu
`con gran fama di antit . Marririzz il uo

corpo con tanta rigorot dainenza , che:


mai mangio altro , che olo pane pollo nel

fermata gravemente , come prima tocc 'rl


\
venteimo dl,
ripos felicemente nel Signo
re. Due giovani di Caelvetere fratellid`un - i

noer Capuccino ritrovandoi in prigione


l anno 1655 .nella Citt di Nicocera, dopo

laver tentati molti pedienti per ottrare


ne, ma tutti vanaPnente , circa li ro. Maggio
alcuni lor parenti furono dal Servo di Dio
a upplicarlo,ehe volee raccommandarli al
Signore. Alli uali ripoe immantinente):

ales ond ,chil cognome i guadagno di Pa

Non occorre ar altro , li tredeci dell' en

ne, e ale. Ben vero, che poi oprafatto dal


la vecchiajaicominci a bere dell'acqua , ed
a mangiare altre coarellc . Predicando una
uareina in Bova,ed avendo per compagno

trantc, giorno di S.Ant0nio,aranno fuori di


Branciorte Marchea di Caelvetere, e per
ci chiamato a conolarla dal Principe ma

lr Marcello da Catanzaro de "Noccti, Reli

rito Era Giacomo, come i licenzi , gli fu

v gioo ancora di molta aulerit di vita, ri


lolero a tal legge dalinenza, che non man

nuando gli eercizj piu ba altre volte ab

rono appreo Alfonma Span , e Cecilia_


Modacc Damigelle di quella Signora, prie
gandolo, che per tutte maniere volee ottc
nerle da Dio la alute.Alle quali per ripo
e :le orazioni per quella volta non vaglio
no per la alute del corpo,il Signore la vuo
le lenz` altro con eo lui all'altra vita . Col
dono della profezia accoppi l' altro de
miracoli. Sapienza Bono da Calelvetere at
tratta di una mano talmente, che non pote

bracciati, ed uciva a lavorare inieme con

va ervirene, appena f tocca dalle rnani di

giarono , che ole cinque chi per Ciache..

` duno la mattina, ed altrettante:` la era , alc


nendo intanto dal panefu piu volte Guar
diano, Dilhnitorc , e quattro volte Provin
ciale, ed anche Vilraror Generale in Me

nas ma non pertanto tralaci mai le ue au


erit, o e ne alter di lima; ehanzi conti

carcere, cos come fu. Infermatai D. Agata

li altri all'orto , e erviva con grand amore

Fr Giacomo, che ricuper l' intiera alute;

l`inferrni nebiogni pi Chlful. Venne ar

onde pot al punto medeimo ervireno

ricchito dal Signore col dono della profe


zia, e con la grazia demiracoli, fra' quali i

gliuola della udetta D. Agata per nom

c6 la medeima prontezza,che dell`altra.Una

racconta, che in Venezia , ( ove gli convcn

D.Giulia,eendo nata c6 la chiena rilacia

ne andare per aari dl Religione ) rcjtur


dalla morte alla vita un bambino,e col egno
della Croce ugli occhi diede la villa- ad un

ta, e con le gambe compaginate , onde per


lo pazio d anni cinque i era empre rea
inabile al cammino, un giorno, che il Servo

cieco. Gi decrepito i ritir nel luogo di

di Dio f in Palazzo, fu priegato a egnarla

S. Elia, opra Galatro montagna orridirma,


e tre miglia diante dall'abitato, s per amo
re dellapovert, e dell'auerita, s per il de
iderio della quiete , come che equetrato

laci di pi vivere in quello mondo,per vl

nelle parti oee: la egn egli , e nel punto


medeimo pree a camminare , come e mai
foe atainfertna, gridando tutti,miracolo,
miracolo . Eendoi una volta attaccato il
fuoco preo il noro Convento di Catelve
tcre, il quale prea forza da un validiimo

vere eternamente col uo Creatore , come i

vento, minacciava le ceneri al (indetto Con

_daumulti del ecolo , ove in anto ripoo

vento. Atterriti da queto accidente li Prati


pera li 15.1)ccembre del 1660.
CX. h Giacomo da Galatro Sacerdore
uomo de`migliori di quella Terra, ve l'a
bito Capuccino in et aai giovane,otto del
quale crecendo, e negli anni, e nella perfe
zione , divenne l uno de`_Frati piu perfetti
r della Provincia zonde pot` con molta lode)
. eercitare per pi anni lohcio di Maeer di
NOVZ, con'molto utile della Religione, al
la quale ,partorr molti qualicati Soggetti.

Mira duna chiettima emplicit; per il che


zz, non 1 rendeva drcile a credere qualunque
' cola ,,ayve
e travagante . Ebbe gran

'

_A - e vle coe avvenire , e u

i.

: , .
eempi . Eliabetta Proro
chlItzilonn-di Calelvetere depo

-"

;andato in ua' caa Fr Giacomo, co

corcro per ajuto al a Citta, dalla quale ven


nero molti per occoro, e fra queti il Prin;

cipe D. Fabrizio , ,per dar calore con la ua


preenza all'aiuto . Avvertito del grave pe
riglio Fr Giacomo, a vila di tutti prora
to a terra,i poe in orazione,e too le am
me, come e incalzate veniero dalla parte
oppolla, 1 ritirarono in dietro per la mede
ma parte , dalla quale erano venute , ove
non ritrovando pabolo, i elinero .~ Dopo
una vita molto commendabile per virt ,
mor quello Servo del Signore in Galatro ua
patria l annoro. pianto dalle lagrimc di
tutti.

:s-.ene. .M.

cgil. Frat' Atanaio da Gagliano Laico

' q .vide la, madre vecchia danni, ma bene

entro nella Religione in et alquanto matu


ras ma per adeguando con la forza dello

pirito
le_ coloro,qI-|aiI
fatiche de 'aveano
primi portato
, l merit
.lai
merce di
il p2

.dich Allegrarnente le die, da qu

il *

4.

` fuori di vita,e tanto avven


`.

0,
Y

.~<

DI 'LTRI cokrnssont CAP. [V.

189

o, e del giorno, e del caldo.Fi1 Reli ioo di , tempo alla cuola, nia luccedutagli di brieve
grande ubbidienza , onde mai replieo al Su i la morte del Padre, venne applicato all arte
periore nel commandarlo . Accoppi la po
di f carpe. Mor dellora la ua futura.)
vert tanto, che a uo uo,dalle cole necea
antit , vivendo quanto piu gli era poibile
equcrato dagli aari del ecolo, eftequen
rie in poi,non vi era , che ritrovare . Non..
diaccompagn l`orazione , alla quale veni
tando li Sa ramenti.Chiamato a piu alto gra
va cos applicato, che vi'pendcva turto quel do veli l'a ito lanno 1617., e come fu am
tempo poteva rubare dagli eercizi manuali. meo alla rofeone, fu applicato al lanili
Religioo di molta pazienzaz onde quali mai cio, poi a llnfermaria, quindi alla porca, ed
vide alterato; comancora di gran carit, e alla cerca. Vetiva di cilicio, digiunava tutte
con infel'mi , e con poverini del ecolo , a' le O`uareme del P.S.Franceco: la notte po
quali us ogni liberalit , anche col tori il co dormiva, applicato tutto , e per tutto all
cibo dalla 'propria bocca . Ritrovandoi in orazione. Ogni di, quando gli era permeo,
Reggio, ed andato con un uo compagno in

uno di quei amenimi giardini,ebbero all

incontro una tal donna,parente del uo com-`


pagnoda quale avendo prea la mano di que
li , cos retti di pugno dimorarono per
qualche tempo in ragionamenti d' aetto .
Non parve religioa quellopera al Servo del
Signorez onde ruminando tutto quel giorno
fra di e , e dovee , o non dovee rappor
tarla al Superiore 5 e cos anche ruminando
la nell`orazione , alla quale toto i diede ri

i communicava , e con si gran fuoco da*


more, che dopo la communione ritiratoi in
un cantoncino di Chiea 1 vedeva alienato
daeni , e con tal rumore dentro nel petto,
che embrava, come i adoperae una erra,

per tagliar qualche legno . E poi negli ulti


mi anni della vita per tutto il giorno li cor
geva alienato daeni , ed allintutto inabtle

al dicoro; onde quando li Superiori vole;


vano erviri di lui, o per viita dinfermi , o

daltre perone , che lo richiedevano,non gli

tornato,che fu in cala , tini di riolveri con

permettevano la communione la mattina..- .

la viione, che gli ne u rappreentata. Con


cioiache, come dili, riettendo s quel fat

Perci era in grande imadi antit appo di


tutti, Ptelati, Preidi, Miniri, Nobilt , e.:
plebe , cch oltre li continui concori per

to e gli preentarono avanti nell`immagina~


tiva e'l Religioo, e la donna retti di mano,

vederlo, e conultarlo in Convento, quando


uciva fuori di caa, gli correvano tutti o
pra per bagiargli la mano, e~ riceverne la be
nedizione. Fu fama, che pi volte folle _ta
to favorito dalla B. Vergine con la ua pre

quali gli avea .veduti il giorno -3 ma con nel

mezzo delle mani una Vipera velenoa , la_


quale mordeva or la mano delluno , or la
mano dellaltro : Sicch da ci, ed atterrito,
ed animato, raccont il turco al Prelato. Eb

enza, e che il Croceo della Chiea di Ca

be un genio uperiore contro depiriti, qua

tanzaro gli avee famigliarmente favellato:

li travagliano gli oezonde e ne atterriva

onde colla miura di queta agra Immagine,

no in Vederlo , ingolarmente e il Servo di


Dio gli avee dato la burla, comera uo co
llume . Andando alla cerca in Caelvetere,

collante fama daver operato molti mira

ed abbattutoli in un di quelli , quale trava

coli, qualicati col lume della profeziana


tal Terea non apendo deer gravida, ne;
fu avviata dal Servo del Signore z quindi

gliava una Terziaria Capuccina d`ottima vi


ta: Come , die il Servo di Dio , hai avuto

eer dovee la prole, priegollo , che volee

ardire d'entrare nel corpo di cotei . Ripo


e il malvaggio, che per conervare in quella

ar la croce ul uo ventre , e benedire la.,

tratta dalla curioit, e machio , o femmina

fanciullaz cos dicendo per trarre dalla boc


ca di lui la verit, e qualit della futura pro
le. A cui eglizAnzi che n: Egli ar ana-til
lo, e Religioo, ma di brieve vita, come per

candido il giglio della verginit . Dunque,

die hatAtanaio, tu ei amico della vergi


nltl (Dello n, ripoe laltro z ma adempi

appunto avvenne. Ma nel parto accadde l al

co li andamenti Divini 5 per e vorrai,io


adeo adeo partir. Anzi che n, conchiu

e il Religioo,ubbidici gli ordini del Cielo,


nel mentre vengono drizzati al bene di noi.

tra maraviglia , e fu , che il giorno antece


dente abbattutoi col marito gli die: quella
n0tte Terea tua moglie dar fuori il parto.

Reto quel maligno con la puma in bocca,

Ritiratoi perci in caa chiee alla moglie,

tutto rida, ed urli. Mor nalmente in Ca


tanzaro li 2.6. Decembre del 1662.. , e li pri

mi a aperlo furono alcuni piriti necorpi

e alcuna coa di vicino parto i entie , U


ripoo, che n, altro piu non i fi ln que
io mentre mand Fr.Lorenzo la miura del

oei,quali molrarono farne gran feta-Eb

laccennato Croceo , con protea di er

be opra un concoro maraviglioo di p0


r polo, che gli racci pi abiti, le particelle
de quali operarono molti miracoli coglin

virene in quel biogno. Coricatai enza o


petto la donna, come u a certa ora i vol
geva, e rivolgeva per il letto,enza per mo

fermi .
CXII. Fr Lorenzo da Cutro Laico nac

del marito la miura mandata dal Servo del

vimento alcuno di parto: i cine per ordine

que da Domenico Meo, e da Gloria Forea


circa il 1600.,e nel batteimo gli orti il no
me di Gio: Leonardo . Atteer qualche.)

Signore , e tOO mand fuori il glio ma

chio predetto, enza appena entirlene. Una

gliuola di quella travagliata da una ecre

een-F

19;

-A L AEES'A Lt BR o;
l

1 cenza di carne otto la gola, non ritrovava...


ripoo. Fu prea rioluzione di tagliarla, ma

in female. Mo i Superiori della Religione

con molta pena della madre, eco molta ri~


pugnanza, e lagrime della ngltuola , Sopra

uomo lo eleiero Procuratore Generale


dellOrdine , dopo d'aver governata la Pr
vincia della Marca : quali miniierj eercito
con ommo zelo, e pari carit. Non i motr
avaro il Signore con eo lui5 mentre lo fa
vor col dono della Profezia, enza apere
ne Per li particolari . Finalmente viuto l
trentbtto anni nella Religioue , incaminan-
doi un giorno per Sinigaglia , s inferm in

veuuto Pri: Lorenzo , e prea compaione d


amendUe, egn col uo deto la detta eere

cenza,e partiz indi a poco cioltala per ve


, nire al taglio, 1 vide vanita cos,che ne an

che pore diegnarene il luOgo . ln Curro


mentre iva alla cerca ritrov Capitan Luca
Giovanni Oliverio travagliato da una peri
glioa cancrcna nella gamba} la egn il Ser

dalla antit, prudenza,e coniglio dun tant

Scapezzano , ove munitoi divocamente de E

vo di Dio, e part , non pas un quarto d

Santiimi Sagramenti , chiaro in antit ,e

ora, e linfermo i vide intierameMe riana

perfezione , mor nel 1572.. in et danni e

to. Vitaliano Rii Gentiluomo Catanzarciu


vivendo malinconico per vederli enza
gliuol , raccomand quel no biogno a Fr
?Lorenzot accett egli di priegarne la divina

trovato il di lui cadavero intiero , ed incor

,Clemenza, e dopo alquanto tempo , venuto

E uegli nel Convento in compagnia d' altri


Zentiluomini, chiamatolo da parte,gli die,

che gi ua moglie eta gravida, che darebbe


un gliuol machio , e che lo chiamae An

giolo Matias poiche naceva per linterce


ione della Madonna degli Angioli , ch' il
titolo, e nome della Chiea de Capuccini in

CatanzarozNacque a uo tempo il fanciullo,


il quale oggidi vive con nome d' Angioio
Rii. Ricco nalmente di meriti pas ai Si.
gnore nella Citt di Venexia lanno 1678.
CXlll. Pr Bonaventura ILda Reggio nel

principio della Riforma Capuccina tro_

anta-3 e dopo anni ei della ua morte, fu ri


rotto, indizio ben chiaro di quella gloria.),
che godeva lanima ua in Paradio. Dioniio
da Genova Bib liothec. Caprotti. fol. 99. Gita!.
rien' SS.`Manir. di Calabr.l.gz9.

CXIV. Fr Pietro dalli @arcieri uuo


mo inigne in virt, ed in antit di vi
ta . Con ua molta lode govern la Provin
cia di Reggio in qualit di Provinciale , e
pareva , che fuero congregati in lui tutt i
talenti, e doti della natura, e della grazia.F1
zelantimo difenorcdella diciplina rego-
lare; e
rche volendola conervar illibata

non per onava a rigore, acquioi il nome


di e vero . Per Ottenere lume dal Cielo, con

cui reggere ottimamente i uoi udditi , ri


correva ovente all" orazione , e tratteneva

vavui nella Provincia della Marca d' An


cona otto l Iituto de Padri Conventua

, in ea da do il matutino lin'allora di pri~~


ma . Era emittente nella carit zed incontra
ro una volta in alcuni mendichi, che gli di
li , ove avea dato buon aggio dell e
mandorono da bere , oer loro una zuc
er uo virtuoo : Trasferitoii poi ne Ca
chetta di vinoze bevendone ei n che ein..
puccini produe frutta abbondanti di per
fezione 5 mercecch abborrendo qualunque ero la ete, non r cem punto il vino .Fi
nalmente nel Convento di Caano carico
ombra di vizio,pervcnne ad una tal innocen
danni , e di meriti virtuoi, laci la poglia
za,che
avvicinava
allangelica
.
Non
avea
--A
aetto veruno a coa terrena 5 e

erci non

dava ricetto nel uo cuore a pa ione dior


dinato. Contrae s`1 retta parentela colla
Seraca povert , che trovava o ni uo di
letto nella penuria di tutte le -coe . Fu alii..

mortale,per vetiri dellimmortale in Cielo,


nel 1580.

.45* i

Zaccar.Bover.ad dm ;80. n.47.

MW

CXV. Fr. Bernardino da Reggio della.,


famiglia Giunta, _e congionto in angue

nente, umile , oneto , e nemico implacabile, del Padre Lodovichello,fu eminente in ogni

del proprio corpo 5 mentre per ridurlo alla genere di virt , colle quali procur empre
ervitu dello pirito lo macerava collaprez corripondere all'altezza della ua vocazione,
za de'cilicj,laiggeva colla parcit del on , onde nacque il gran zelo , chegli avea del ,
no , e lo tormentava con i diaggi del fred oervanza regolare. Fit diligentimo c uto
do . Sollevato lanimo alla contemplazione de dellubbidienza, in maniera che tro vavai l
di Dio , pendeva pi ore s del giorno, che in ogni tempo pronto , e raegnato alla vo
della notte in ferventi orazioni , avvalorate lont deSuperiorizn per qualunque contra
_ dalle continue lagrime , cd infocati opiri -. riet, o dipregio , che avee incontrato vi'
argomenti ben chiari del fuoco d amore.: dei mai attriato, o chavee dato in atto d
vero Dio , che chiudeva nel petto. ll com impazienza, benche menomo . Attendeva o
. limto di tutte le prenarrate virt era il ze pra ognaltro allo udio dellorazione , eer
o,che avea di ridurre allovile di Ges Cri
citandoi in ea dal dopo matutino no al
[lo. lanime traviate; la onde correva inde-

far del giorno z e ci s nelle nOtti d'inver

opedali , a guia di cane fedele col latrato

no, che di e, enza che i foe mai dipen


ato da queio uo cotume , con ritirari in '

della Divina parola, allettandole alla virt,

cellaa dormire. Govern vari Conventi in

Mimundole .da peccati, confermandolu


fa bne, e iirappnpdaljle fauci del lupo

qualit di Guardiano, c mentrera Guardia


no di Reggio,comparve la Regina degli An

"feo le Citt, le Catella, lc ville, carceri,ed

7.

un

A.,
*- *

""'DI ALTRI CONFESSLORI CAP. tv.


..- --*Q~

19!
gioli a Fr.Antonino,onde ii liberata quella

Citt dalla petilcnza . Ree per anche :la


Provincia con nzolta cemplaritch pruden
za. FClchtlnlO nel eminare la parola Di

Provincia di Reggio il 'Padre Franceco da l


Meina,rettiiiiio amico,e collega di Frat'
Anelmo , e dovendoi eleggere il nuovo

Provinciale , venne egli propoo dal mede

vina, compungeva,ed atterriva,maime nel

imo Viitatore , al cui parere concorero

lc prediche dcnoviimi , nelle quali i vid


dero mirabili converioni di Peccatori oi

enza dicrepanza tutt'i voti del Capitolo;


onde, quantunque aente,fu eletto Minitry

nati, e mezzo perduti. Infermatoi nalmen


te nel Convento di Nicaro, colmo di virt,

Provinciale della ua Provincia nazia , che


govern con molta prudenza, ed eemplari,

e di meriti, ripos nel Signore nel 1540.


BonaventL'umPagna [ib. g map.; 5.
CXVL Fr Martino Il. da Reggio, det

to il juniore,per diingueri dallaltro Fr.


Martino da Reggio maggiore det , ma non
di virt, ClCllV dalla fai iglia Garu , e fu
ammeo allabito Capuccino da Fr. Bernar
dino Giunta allora Miniro Provinciale.) Nel punto, che veti religioo , i veti pa
rimente dell`uomo nuovo,modellato da tutte

1c virt religioezconcioiache oitre,che non


tragredi iammai precetto veruno della ua
regolanno to ancora zel nelloervanza di
ca,e delle Cotituzioni dell'Ordine,rroche
non obligano a peccato. Fu molto inclinato

agli eercizi della vita attiva , amico dello

t di vita .N dallaccrecimento de li ono-5


ri,c dalle inceanti fatiche,che eco portano:
le dignit , i dimin'ui punto in lui o lumi'l~
t del uo cuore, o l`auerit di quella vita,

che avea intraprea neprimi anni dell'abito


concioiacch la vera virt, a guia del Sole,

quantoppi ale in alto, tantoppi i rinfor


zaz. Finito dunque il triennio del uo, Pro

vincialato,determin reituiri alla ua Pro

vincia di Venezia; il. perch preo congedo


da`Religioi
gigluni,
udditi,
e da uoicios`i
Concitta
dini, entii-ono
e glialtri
grande
il dolore per una tal diviione, che non p0

terono orirla enza lagrimeanrti gi,


ed infermatoi nel viaggio, pervenne alla

razionc, e ero nemico dellozio 5 e quindi

Citt di Genova , o-ve aggravandoi il mor


bo,chiue il ne deuoi giorni negli abbrac

deiderato, ed amato da tutti. La virt per,


che meglio riluceva in qUeto ervo del Si

ciamcnti del Croceo, nel 1797.!? -.,


P Bon-nulla Reggio eronz'c.CqPicc.l;3.'.;6.`

gnore, era la oerenza nelle avveritzcon

CXVHLzFratAn elmo dalla Serra,Ter


ra di &Stef-mo al Boco nella Calabria

cioiache giammai i vcduto turbari per

qualunque tribolazione gli foe avvenuta.

ulteriore , f Religioo inigne in virt; e

infermoi nel Convento di Seminara e eb


bene il morboera di tal fatta , che daPeriti

per la gran divozione, che portava alla Ma


dre di Dio , fu degno daver-ia preente nel
punto della morte . Dopo tre anni di epol

venne creduto mortale,egii nondimeno-pre


die non dover ortire il di lui tranito, pri~

tura f`ritrov ato il di lui cadavero,.ome e

ma della venuta del P.Provinciaie, challdra

fue tato allora allora epolto: tetimonio

era il P. Giacomo da Soverato , icome in)

della felicit , che godeva la ua anima in


Cielo. Ces di viver in terra queo Servo
del Signore nellanno 1599.1.

fatti avvenne. Nel punto dellagona gli ap


parve la B.V. e certicollo della alute eter
na-.c05 ricevutii anti Sagramentimel mee
di Maggio del 1595. chiue il ne degiorni

CXIX. Fr Franceco da Catelveterel


Chierico, appena compito l' anno della

uoi. Bonav. Campagna da Reg.lil.3. 6.32.. Ar


range!. d`0PPdo, (Fc.

ua profeione in Reggio , e mandato da'

mondo , ed applicatoi ne tudi di divero

uoi Superiori al Convento della ua Patria,


CXVII. FratAnelmo da Reggio della u chiamato da Dio al premio della ua vita
nobil Famiglia Caelli accoppiando alla innocente; onde li' di lui funerali furon ol
generoit del angue lacutezza dell ingc
lennizzati, e daili Religioi, e dagli Angioli,
gno , crebbe giovane di molto garbo, di ge che _i ferono a entire apertamente _da tutti
nio ollevato, e di pirito non diuguale, la. coloro , che trovaroni preenti in Chiea .
onde dopo aver caminato qualche parte di _Sort queta beata morte a 16. Agoo del
cienze , riuc eminente in ogni genere di
domina, e cognizione di lingue . Conocen
do per,che arebbe di Poco vaglia il capita
le di rante nobili facolt , e non fuc peo
in protto dellanima ua , riole fermar le

determinazioni del viver uo nella Religio


ne Capuccinaz Che per preo l abito nella
Provincia di Venezia, f progrei maravi

99-

;kx

5 CXX; Fr?! Pietro da Mont alto Laico


merit in morte daver l' aitenza della
B.nVerginc, fra le cui braccia pir la ua
&nima nel Convento di Coenza. l anno
1606. a go. Novembre .
Kiki
CXXI. Fr Coimo da Caelvetere,dal

la Religion di Agotino pais a quella


di Franceco otto labito Capuccino,per de

glioi s nelle lettere, che nello piritoz onde


a contemplazione de uoi meriti f eletto

iderio di VlVClC con maggior auerit, e lo

Provinciale di divere Provincie , e dal Re


vere
o dell Ordine Fr Girolamo da
Polizzi
etinato Viitatore generale in

tanto bene al diprcggio dic teo , a ma

tutta la Francia. Venne in tanto a viitare la

conferm coll'operez concioiach sapplic


cetar la carne, ed alleercizio dell orazio

ne, che i ree maraviglioo. (Hindi fu dci


nato Maetro deNovizi , ed indi a poco
Guar
r

;au-ul_
v

I 92.

CALABRIA SANTA LBitOi.

Guardiano, Dinitore, e Provinciale. _Ebbe

lume di penetrare l'altrui penieri ,_ e di pre

dire il futuro. N furon pochi imiracqli da

ero a ben morire . Sortiqueo dicoro in


giorno di Domenica, e mentre furono delli
nati due Sacerdoti per raccomandarglila

da Medici, Liber' dal facino i bigatti di

nima, egli Cos die loro. Padri miei , non..


occorre pigliarvi dadeo tanta fatica: po
trete ritornar da me Sabbato vegnente 5 poi.
che non morr prima di detto giorno,come

Laura Corari, Guar Carano Zolea da_ pe

dedicato alla Vergine Santiima. Ubbidiro

noa i 0condria.Salv dalle mani degli a


ani il marito della detta Signora LauriL;

na del Sabbato, lo ritrovarono allegro di

colla forza dell'orazioneze liber molte par


turientidalla morte con dar loro a cinger

lutari: or via, die, diciamo l Ave marircl

lui operati a pr di chi raccomandavali_ alla


ua interceione, Retitu la alute al Signor

Agale Lania di Calclveterc gi?! diperato_

no i Sacerdori, ed eendo ritornati la matti

volto, e ano di mente , che dOpu averli a

la ua corda, Pria di terminare la vita lo raf

Ia.Cominciaton0'i Sacerdoti,ed egli ripon

n il Signore nel fuoco d una doloroa_

deva alternativamente . Venuto a quei ver:

podagra, nella cui tolleranza u invitto.Mo

Vil-'am
pra/ia
Fui-gn,
iter para-M-u
turum,- `cmee
lanimaa
Dio
nel 1614.
i
`

l'l nalmente in Caelveterezil di c fune


rale fu Com ianto dagli uomini , ma glorih

Cato dagli ngioli,che s`udirono commune


mente in Chiea formare una oaviima mc

lodaz cioceh'riferito a Monignor di ac


racc, come altres la ditrozione dcpopoli _al

benedetto cadaVero ,' e che lando per _tre


giorni inepolto , in vece di render _cattivo

CX XIV. .Fr-Bonaventura dallIola,Cit

t' Vecovile della Provincia di Reggio,


dopo aver militato er qualche tempo otto
litituto de Padri 'onventuali , volle riti

rari traCapuccini . L'oervanza,regolare in


queio Servo di Dio u cos`i eatta , che n i

frati i rammentavano , n egli pot mai

fue diviamente epolto , come i e , rac

dari in colpa a'Oonfcori daver tragredi


to, anche per poco, li precetti della regola,

chiuo in una caa a parte l'anno 1607.

le eoiituzioni, o li voti eenziali 5 che per

CXXILFr-i Grioomo d`Urt`i villaggio


. della Citti di Reggio, della famiglia Po
limeno , veitoi dellabito Capuccino l ac
compagn col zelo della regolar oervanza,
e colla egucla di tutte le virttt lCllglOU.

veniva da tutti tenuto per norma , e vivo


modello di religioa perfezione. Per la pun

Predicava in Fiumara di muro in tempo di

anni Ottanta, collajuto delle crocciole. Li

molta penuria , e careia di viveri , quando


da opra ilCpergamo predic alluditorio,che

olo d`obbligo, ma pure di ua divozione , e

odore,ne pirava uno gratiimo, Odl\10,ChC

tuale aienza al Coro in tempo della ua


giovent, re talmente auefatto,che non

poteva aeneri dandarvi , anche nellet d

lea pereveranza prattic ne'digiuni , non

fra giorni ovea ommergeri nella TOUU opra tutto della quareima chiamata la Be
del Cavallo(porto ditante quattro miglia da -ndetta 5 qual digiuno veniva dal ervo del
Fiumara) una nave carica

i grano , onde 1

provederebbono tutti i paei convicini . Ap


pena punt lalba del quarto giorno,ch\e av
vcroi in tutto la profezia . S' ammalo nel
Convento di Nicaltro , da dove antamente

e ne vol al Cielo nell' anno del Signore;


161 z.

E CXXlII. Fr Arcangiolo dOppido pro


' fetata la Regola Minoritana otto lIti
tuto de'Capuccini f pro ei tali nelle vir
tu religioe, che erviva icemplarc a pro
vetti nella perfezione . Da cos buoni prin
cipj entrarono in certa peranza i Padri del-`
la Provincia de migliori progrei , chegli
dovea fare nella Religione; che per giudi

carono pediente applicarlo alli ud) , ne


quali perche attee,enza allontanar la men

Signore oervato con tanto rigore,cl1e il Su


periore fu moo da zelo caritativo a coman

dargli, che deiele 5 Egli per tanto eppe


dire, e pregare il medeimo Sliperiore , che

quei nalmente gli permie di proeguito


la ua rigida atinenza. Cos pieno di meri~
ci ripos nel Signore nel Convento di Chi-.t
ravalle lanno 1619.

CXXV. Fra Giueppe da Catanzaro Lai

co u Religioo di molta virt, e duna.,


maraviglioa unione di pirito con Dio , in
maniera che pareva rotto il uo converare,
anzi tutto il uo vivere nel Cielo . Per la di
lui avanzata et?! venne da Superiori eentato
dalle cariche di Cercatore , e di Porjinajo,
che oenne lodevolmente per pi anni;egli
per non volle dipenarl dagli uci di ca

te da Dio , f protti non ordinari z ondu*

rit, che poreva. eercitare in Convento a..

merit eer Guardiano , Maero di Novizj,


e Dinitore . Tra le molte ue divozioni ,

pr de Rcligioliz anzi con tanto pi di aer

occupava il primo luogo quella , che porta


va alla Madre di Dio,dalla quale neiggeva
quante grazie chiedeva . Dopo una vita tut

lta virtuoa,ed eemplare sinferm nel Con


vento di Catanzaro , ed eendo conociuto
irreparabile il uo morbo da'Medici , lo die
rono per ipedito , incaricando al P. Guar
diano di aegnarin Religioi , che aie

to vii applicava , quanto che gli cadevan


opportuni al uo virtuoo diegno, chera di

collegar inieme con aai nobil magiero d'


amore le delizie della vita conteniplativL,
che lo tenevano empre in Dio , colli mini
erj dell attiva , che lo facevano tutto del

romo.lnoltre era coa di grammaraviglia

il vedere in queto Religioo la omma cu_

m , che vi mettea nell' oervanza del len~

zio,
..

Di ALTRI CNFEssom CAP. iv.

l 9 3_

zio, e tanto maggiore era lo tupore, quanto

arola, chavee deu oZioo,odel vano.Cu

che era notoria a tutti a grazia coneeduta


gli dal Si norc nel parlare dell amor Divi_
no,e de e coe attinenti alla alute dellani

odiva gli occhi uoi con [al vigilanza , che


per tenerli lontani dal mirar oggetti non le

maz 0nd ,che a rieo di queta cccellen~

citi, addetravali a conteneri anche dagl'in


dierenti, laonde cagionava non poca edi

[e prero ativa era alito in una tima indici'

cazione il vederlo camminare per le trade,

bile re ola gente di ogni ceto, Alla parli.

enza mai alzar palpebra a motivo di curio

monia delle parole andava in eo lui con

ita , qualunque i fug, ~. (Jltre le molte e~


grete penitenze , con cui mortieava il uo
corpo, cingevalo per anche d un apro Cill
cio z e laiggeva col digiuno di tr giorni

gionta di pari quella del vitto-3 concioiache


venne a tanto la lua rigida atinenza , che

prendeva qualche cibo ne tr oli giorni

la ettimana in pane, ed acquaz ne apeva di


penareneper qualunque corporal indipo

della etti-nana,palando li altri quattro to

talmente digiuno , nella qual auterit inan


tennei collante in allultima ua decrepitez
zaz n giammai per debole ,che i entie),

volle riduri a patto di aaggiare verun ci


bo, qhe avee particolarit nel apore. Cos
purln all etremo repiro mantenne illi
bato il candore di ua purit , che vedevai

oririn in faccia con decoro empre -com


poto all idee della pudica modetia, di or
te che in tutte le ue* azioni. , per indierenti
che foero, pirava eni di onet . Giunto
nalmente all anno novantuno d et cadde

zione , o biogno gli occorreva. Pratt-.into


crecendo negli anni , e durando nello teo

tenore di vita autera, u orpreo da gravi


ima febre nel Convento di Reggio ,in a_
c0ndurlo al punto di daregli l`uitimi Sagra
menti , avendone fatta egli premuroa itan
za; quali ricevuti con quellumilt di pirito,
che poteva un perfetto Religioo , pir fc
licemente l anima al Creatore nel mee di
Marzo del 1635.Dop0 un anno del uo feli
ce tranito, orti, che Gio: Battita Bartigel

ammalato nel Convento di CaelVetere , e

li della Citt di COtrone veniva , per giuti


giudici di Dio, veato da piriti maligni,che
gli devatavano la pr0pria caa, mettendo in
icompiglio tutto il mobile, che teneva,buo~
egno alcuno di vita z tan-to che il Padre Da
na parte del quale buttavano per le netre,
niele da Sambatello in compagnia d altri ?con rcpiti , e rumori di grande paventoi
Frati ivi preenti, pree il Rituale romano n p0t dari riparo a tal diatro , tuttocchc
per leggervi opra il creduto cadavere il non mancaero daaticari i agi'i Minitri ,
Reponorio: Sub-venite Sani Dei, collora e l iteo Prelato della Citt colle benedi

munitoi de Santiimi Sagramenti, fu da l1 a


poco orpreo da deliquio casi vecmenteJ,
che perduto aatto il repiro, non motrava

zione : Tibi .DOMIE commemlamur : oliti a..

zioni , e validimi eorciini . Alla ine ri

diri dopo artital l anima dal corpo . Or


mentre i rimanevano afittii Religioi per
un paaggio cos repentino , ed inopinato,
ecco Fr Giueppe, che aperti gli occhi die
de in un dolce rio , dicendo quete parole :
O beato chi erve a Dio ! A tal nuovo acci

COdU langultiato Galantuomo di Eram


cangiolo , che per eeri trattenuto qualche

dente retaronoi circotanti non men atto

ta , alzati gli occhi al Cielo priegollo itan

niti per lo tupore ,che oprafatti da giubi

temente, che glintercedec da Dio la grazia


di vedere gombra la ua caa da quei Piriti
rubelli .Non fa tardo il Servo di Dio a en
tire le uppliche dellamico ', laonde compa
rendogli viibilmente gli die , che sefa de
gnato~l` Altiimo coneedergli la graZia ri _ l
chieta a ua petizione.Argomento ben chia~

tempo nel Convento di Cotrone, aveva con

tratta con eo lui trettiima fainigliaritze


apendo, chera morto, con quel concetto di
antit; che preo dognuno era tenuw in vi

lo; che per replicando egli : O beato chi


' erve a Diolgli chiee il Padre Daniele:Deh
Fr Giueppe coa mai hai vedura 2 Egli pc~
r non diede ripota, ma proegui a ripetcr
le medeime parole. Fra tanto cominciarono
i Frati le Litanie della Vergine, nel ne del-

le quali ltee il Servo di Dio le mani al Cic


loz indi poatele in forma di Croce ul pet

to, pir lanima benedetta lanno di notra


alute 1629.

>

CXXVI. FratArcangiolo da Reggio del


la famiglia Zuccal,fu Religioo di gran

ro, che godeva tra Beati nel Cielo .


CXXVIL Fr Paolo da S.Agata di' Reg
gio Predicatore , vie ommamente di- q

voto della Madre di Dioz tantoch gli erano empre in bocca quelle parole:Mari.L.

Mater grati-e , C. Men vita illibata , peni

cl ecacia nel trarre anime a Dio , e colla

tente, ed eemplare. S`ammal nel Convento


predicazione , e colleempio di ua vita .Si di Grotteria,e otenne linfermit con tanta
f vedere vero ritratto della Seraca po oerenza , che f di non pocagedicazione
verta egno , che nulla di vantaggio avreb a Religioi , ed a ecolari dogni ceto , con
be portico 'bramare da uoi veri n liuoli il Correndo queti aturme per viitarlo, e ri
T, Patriarca S. franceco. Alla-detta virt ac cever da lui la benedizione . Finalmente av
coppiava un riervatiimo contegno di con
valorato degli ultimi Sagramenti, ed unifor
verare non men CoRcligioi, che con eco matiimo al Divino volere , ree l'anima al
lari ze e mai veniva cotretto da necit a uo Creatore ,li di cui funerali furono cele
format dicoro, non s`udiva dalla ua bocca brati pi colle lagrime del popolo , che co1
QLL'
i y

f ~

mik~

w-a

Bb

canto

a
*

ANTX"`LtBtto

_ny-.-

194

CALABRlAS

t.

canto degli Eccleiaici , rammemorando cure ranze,chegli dovee un giorno riu


tutti generalmente le virt del Servo di , eire molto utile alla vigna del Signore
Dio .Nell'ilesora, chegli pas allaltra.. - onde lo promoero ben tuo agli udj let
vita, trovavai moribondo in Galati-o, Terra terali , ne' quali per la felicit dell ingegno
ditante miglia ventidue dalla Grotteria , dava indizi di non ordinario protto z ma
Franceco oodano virtuoo Chierico eco

Iddio, che lo conoceva gi maturo pel Pa

lare, il quale vide l anima di Fr Paolo vo

radio, a e lo chiam con una mortale in `

larene al Ciclo , dicendo ad alta voce: ecco

fcrmit nel Convento di Taverna , alla qual


chiamata i prepar con una generale con

1-.Paolo di S.Agata,che v in Paradio,apet


tatemi, o Padre , che verr con voi , e poco

feione, qual non erv, che permaggior

dopo pir anch egli. Credevano i circo

mente abbellire uell'anima innocente,mm

, ianti, e congionti del Chierico, che delira

tre per atteato el uo Confeare nongl'a


veva giammai in tutta la vita macchiata con

e per caua del morbo 5 ma pervenuta tra


poco la notizia della morte del detto Fr.Pao
lo, del giorno , e dell ora i chiarirono , che' *
il Chierico avea parlaro da enno. Sorti que
llo beato tranito nel 1636.
i CXXVIlI. Fr Serano- da Catanzaro

della nobil famiglia de D oleini , dopo


laver menata una vita angelica nel ecolo,
Jlfama, che foe ato eortato dalla B.Vergj

inc, apparagli -in una viione, a veir labito


religioo tra Capuccini . Eegui prontamen
te il divoto Giovane linvito della Reina del

alcuna grave colpa . Ripos dunque nel Si


gnorc nel opradetto Convento lanno 1637

CXXIX. Fr Franceco da Cutro Sacer

dore f domo di sl gran bont , che i


accoiava all innocenza puerile . Fattoi_ Cat
puccino ha aputo conervar illibaro il ore
di ua pudicizia n all anni Ottanta , che la
ci ua poglia mortale. Servi per lo pazio
di anni dodeci di Segretario alli Minitri
della Provincia , con tanta fedelt, ed eat

Cielo, e nel Convento della Conolazione

tezza , che li medeimi apprcndevano da lui


le regole di ben governare s. e molte coe

di Reggio f'l velito dellabito di novizio .

dicili, cd ardue commettevano al ;uoze

Non pu eprimeri qual dipiacere prova


lo, e prudenza, dalle quali e ne disbrigava
rono i di lui Congiunti a tal nuova inapct. cos bene , ch'era communemente creduto l`
tata, e uante machine poero in prattica.
oracolo della Provincia . Giunto all anno
per fral ornarlo dal intraprea rioluzione. ttantaquattro di ita et , volle il Signore
Un uo fratello ermano Vecovo di-Squil provarlo nella pazienza , con mandargli un
lace, tra gli altri , _attribuendo a leggierezza, infermit cos acerba , che lo ree privo di
giovanile piu collo, che ad impulo di vero moto in tutte le membraz nel qual doloroo
pirito, la rioluzione del fratello , ortenne, , affanno la dur pel coro di anni ci , enza
ucir mai dalla lua bocca verun opiro , o
volont,l`_una dal Metropolitano di Reggio, parola di cordoglio . Merito allane eer

che ben due volte foe eplorata la di lui


e laltra dal Vecovo di Catanzaro 5 ma ci

conolato dal glorioo Patriarca S. France'

ad altro non ervi , che a render pi coan

co , e dal- Taumatutgo di Padova uoi pe

te il Novizio nella ua vocazione , ed a far

cialimi Avvocati,cl1e gli apparvero viibil


mente , alla compara de uali enti gra

deiere il Vecovo da ogn altro meditato


diegno,come inutile al ne preteo. Lacia
to dunque in pace il buon Novizio, e termi

nato felicemente lanno della probazione ,


fu ammeo a'vori olenni, all olrvanza de

uali , e della Seraca Regola profeata vi


s applic con tanto fervore, e ollecitudine,

che in brieve tempo f acquito di quella


perfezione , alla quale ordinariamente non..
giu ner, che do o molti anni. Tutte le ue

delizie erano ne converare con Dio nell


orazione, e nel contemplare li uoi divini at
tributi, al cui riverbero conocendo la pro
pria vilta, i riputava il pi inrno di tutti,c

deiderava, che tutt'il dipreggiaero, e la


veero a vile : con omma ilarir di animo i

occupava neminieri pi bai della caa , e `


limava uo gran vantaggio , qualora gli i
preentae occaione di ervire qualche uo

vato dalle aizzioni, che o tormenta'v ano,

e ucceVamente dalla caducit della car


nc , e voloegre a godere leternit de`ripoi
in Paradio nell'anno `1637. .- 'Tr
CXXX. Fr Arcangiolo da Catanzaro
della famiglia Morelli Velli l' abito di
Chic-rico tra Ca uccini ,edappena nito il
nono mee del uo Noviziato , abbellito di
molte virt , e di grande innocenza di vita,

fu colto dalla morte; e pria di morire mcrit


di vedere cogli occhi propi la Reina del
Cielo, comparagli a conolarlo, ed invitar
lo a volarene eco nel Paradio.Ci,che or
tl lanno r637.

CXXXI. Fr Bonaventura da Reggio Laico comparve fregiato di tanta inte


grit di.vita, candore di mente, e emplicit
di cuore, che olo in mirarlo entivanli i ri

uardanti allettare alla virt . Fit pi anni


giolo del Paradio. Del uo corpo olamente impiegato allufcio di cercatore , e conver
era nemico implacabile , mentre lo trattava - ando con i diVOti morava tanta giocondi
con ogni orte di aulcrit , e rigidezza . A t nella faccia , ilarit nellanimo , e grazia
rieo di tante belle qualit,chc rilucevano nel dicorrere, che tutti quelli,che da qual
in kr. Santino concepirono j Superiori che travaglio venivano angulliati , sfogava-,

Religioo fratello, chein imava come An

,~

ma", ~.

[10
,ulq

"a ..M_

- - 0.....- ...u

DI ALTRI CONFESSORI CA"PlV.

197_

no volentieri con eo lui le loro pi inter


ne, e egrete paioni , da cui ne ricevevano
avvii , e conigli s alutari, che dicevano
entiri per ei, gravati in gran parte dalle
aizzioni . Nelleecuzione , e perfetta o
ervanza della ua Regola,e Coituzioni,nel

per non gli ervirono,che di prone a mag- i

Zelo della anta ubbidienza,nel rigore della


povert,ne_llillibatezza della cait fu eat

quello dell orazione , da cui ricavava ardo

timo . ln rimerito delle ue preclare vir


f illuh'ato da Dio colla grazia d' ope
rar miracoli, e e ne videro gli eerci , qua
lora portatoi in caa del Signor Claudio
Fur-nati Patrizio della Citt di Reggio per la

giori umi iazioni , ed azioni pi eroiche) z

i
l

quindi gli eercizi pi faticoi,e pi vili del


Monaterio iimava a e i pi conacenti , e
per con omma ollecitudine erano da lui
mei'. in opera.ll uo particolar impiego era
re cosii veemente di pirito, che alla ola di
lui compara entivano i Religioi accender
i gli animi loro alla carit vero Dio . Pre.
iedeva il Servo del Signore in qualit dii
Guardiano nel Convento di Chiaravalle,do"

ve piacque all' Altiimo regiarlo con quei

limoina delloglio, e rip0logli da famiglia

egnali di gloria,co quali uole teicare al

ri eer di gi nito , come in fatti era cos 2


' N n (tipi li il buon Frate) vedete di fa
re miglior di igenza , che ritroverete Oglio
baante per me, e per voi . Vollero conten
tarlo quei divoti, e cea la pentola dentro la
lipa, che prima avevano evacuata, la trova
rono piena in allorlo dOglio limpidiimo,
del quale proveduto l' uomo di Dio , ne ri

mondo il merito de'uoi pi cari. Attruova


vai in quella Terra gravemente ammalata..

medeimo Signor Claudio moltiplic il pane,


che per trovarene appena uciente per un

piacee viitare la languente Signora , e col


mezzo delle ue orazioni le intercedee da
Dio la alure. Non moroi reio il buon
Padre a conolare quei divoti 5 laonde Por

una Gentildonna er nome Iabella Tino , e

per molti,che fu ero {lati irimedj adoperati


daMedici pi eccellenti nellarte,riucirono
di niuna vaglia, il perche iimarono necea
rio raccomandar la cura al Cielo. Raccorda

tii intanto i Congionti dellinerma, quanto


mae in tanta quantit, che pot batare per erano grandi i meriti di Fr. Giacomo preo
pi mei a quel a groa famiglia. In caa del la Maet Divina, lo pregarono, che i com

giorno , ricuava la Serva dargli la olita li

moina . Intee il galantuomo la negativa, ed


ordin,che fuc data al Frate la met di tut

tatoi dallinferma, l'aicur , che non mor

to il pane, che trovavai in caa, come gi?! e


gli diede: furon ucientimi per i pochi
pani rimati a render atolla la famiglia per
altri tre giorni. Finalmente dopo averi pre
detto il giorno, e lora del uo tranito, ter
min con beato ne la carriera di ua vita

rebbe di quella infermit : Indi dimandolla


e teneva ete, e ripoiogli di s: Portate da

mortale, nellanno [637. a 18. Gennaio.

be oocata. Anzi, che no ( ripig i il Servo


di Dio) 5 pociach ar queacqua il rime

CXXXII. Fr.Giacomo da S.Catarina u


amantiimo della povert , ed auerita:
quindi per turtdll tempo di ua vita non eb
be, che un olabito , e queio lacero, aue
ro, e vile a egno , che cagionava orrore al
vederlo teuto di etole , e Compoo a pun
te, che gli traggevano le carni.Non ammi
e pagliariccio, opra cui i potee adagiarez
ma il uo dormire u empre ulle nude ta
vole , che poteva diri uno enderi ulla.,
croce per toi-mentare le membra, non per e
igerne ripoo . Oervava di tutto puntoi
digiuni coumati dal Seraco Padre S. Fran

ceco; nella Wareima per , e nellAvven

bere ( die) alla Signora una tazza dacqua_

ben freca . Si oppoero a tal propoizione i


Fiici, che trovayani preenti,crcdendo per
indubitato, che col bere uellac ua i areb

dio pi proprio a darle la alute . Le i di .=


intanto lacqua benedetta dal buon Padre,e i
la bev, uale, come e iata foe bevanda..-l
cea dal aradio,enti nel medeimo tem~

po rav vivata nepiriti , gombra damortali


intomi, libera dalla febre , e giudicata ana

da' Medici. Conummato nalmente dagli


anni, e molto pi dalle fatiche , eenuato
da digiuni, macerato dalle dicipline , e ca
rico di meriti, e ne vol al Cielo,laciando

la alma di ua caducit nel Convento di


S.Catarina ua Patria nellanno 1639.

CXXXIII. Fr. Bonaventura dal Pizzo

to uava una tal ingolarit dainenza , che uomo letterato nel ecolo, volendo .ap
per tr giorni di ciacuna ettimana non., prendere la cienza deSanti, laciato il mon
A. prendeva altro cibo, che il Pane oaviimo
do, ve labito Capuceino, ed attee tanto
degli Angioli . S rigide ainenze per non bene a domar le paioni rubelli , che dive
batavano ad einguergli la ete inaziabile nuco Padrone di e medeimo,ancorche fu
di patire per amor del uo Dio 5 anzicch

e principiante , pot ervir di eemplare a..

voglioo di pi patire , e vivicare l'o piri

molti de'pi provetti . Segnaloi tra laltre

to colla mercicazione del corpo, i agel


lava ogni giorno cos acerbamente, che dal
le quarciarure ne grondava a larga copia il
angue. Ammiravano tutti, e molto pi iPa
dri della Provincia un cos gran fervore)
del Servo di Dio; onde limpiegarono molte

nella virt dellainenza , temprando con..


rigoroa parimonia talmente l'appetito del-_
la gola,che prendeva appena quanto gli ba
tava per ientatamente vivere . Alla ret
tezza del vivere aggiungeva quella del con

volte nc governi della Religione; le dignit

nel dicorrere , acci non gli sfuggie dalla

verare, tenendoi cauto, anzi riervatiimo

Bb z

iajg

-CAIARA SANTA LIBRO r.


196}
l bocca parola,cheP0tee aver_del` uperuo. gino da .un'apema incurabile.Finalmen.
Godeva perci di llareneolitario in cella
te onuo di g ioi meriti e n and la ua
c nel boco , per peter piu quietamente fit*
bellanima a ricever la retribuzione dovuta
tendere allorazione , ed alla contemplano

alle proprie virt nella gloria beata,nell'an

ne delle coe celei . A tal rc) ?vendo


fabbricato opra una collinetta dell qto un
iccol tugurio , con dentro limlmgc del

no 1 640.

CXXXV. Fr Bonaventura da Zagarie


`Laico,cbbe di ingolare,che fi: nimici

Salvatore contto , quivi faceva per Ogm

m0 dell' ozio 5 onde non diede mai luogo al

vgiorno le ue contemplative tazioni , u

demonio di poterlo tentare per averlo tro

'

randoi nella tirada dellorro quella del al

vato dioccupato; pociach tutte quell'ore,

vario, ed il tugurio e'l epolcro amifnt),

che opravanzavangli dall orazione , le im

ove trattcncvai da dopo i vepro n all ora

piegava in eercizi mecanici , ora nellorto,


ora nella cucina,ed ora in ervizio di chiun

di Compieta in continue meditazionidella


paione. Nel celebrare il divin Sagnmo
profondava tanto nella conderaZione dell

in lagrime di tenerezza , reando piu d'una

que lo comandava . S applicava con tanto


genio a ervir li ammalati, che non entiva
lianchezza , ne tedio; il perch conociuta
da Superiori la di lui gran carit , lo deina
rono infermiere nel Convento di Reggio,
nel qual miniero vi attee con tanto aet
to , che non poteva qualunque pietoa ma
dre comparire , e ervire cos teneramente t
propri gli, comeglii uoi Frati infermiLa

i volta privo de eni con frequentati inter


rompimenti,ane di sfogare con Dio gli af

duro in tal eercizio di carit , nche dive


nuto da inermiero infermo, laciando di e

innita carit di Dio , ch arrivava no a.,

perderi nell'abio di cos gran micrio, e


endogli avvenum pi d'una volta dinco
minciare la anta Mea, e non pOtcrla nire,
per i deliqui damore, che loccu avano. In
quea agroanta azione .dion evai tutto

fetti del uo cuore , n talunione eragli ol

grandi eempli di religioe virt, depoe nel

tanto famigliare in tempo, che celebrava,ed


oravaz main qualunque operazione egli a
ceva, ed in qualiia coa applicavai, anche

Convento medeimo la ua poglia mortale,

mecanica. Eercit er pi tempo limpiego


di Maero de' Nowzi con protto conidc
rabile deGiovani, che venivano adati alla

di lui condotta 5 mentre li ammaerava i

colleempio, che colle parole; n v'cra or


te alcuna di mercicazione , o di umiliazio
ne, che imponeva loro di fare, che non met

teva in prattica egli eo col uo eempio .


Conumato nalmente dagli anni , e colmo
di molti meriti, dopo aver predetta la ua.,
imminente morte , con tutte le dipoizioni

per veiri in Cielo dell immarcecibil , ed


eterna, lanno 1641. v
~

CXXXVI. Fr Luigi da Placanica Sa


cerdore i ree celebre nellauerit del
vivere , e nell oervanza della Seraca Re

gola, maime del voro della povert , che.:


non avrebbe poruto bramarla pi eatta ne
gli uoi il Padre Sfrancecolngeriva com
paone il vederlo nel pi orrido dellinver
no vetito dun abito cotanto roo dalla vece
chiaja , che appena oener potea le vili
me pezze, che lo incroavanoz nulla di me
no, quanto pi nel di lui corpo gelavano le

di buon Religioo, ree lAnima al tuo Crea

membra , tanto pi la ua anima bruggiava

tore nel Convento di Panaya lanno 1639.

nelle amme della carit vero Dio , e vero

CXXXIV. Fr Girolamo da Sambatel


lo Laico f`u ingolare nella morticazio
ne deeni, nellubbidienza, nellumilt,nella
frequenza dellorazione,ncl zelo della re o~
lar oervanza 5 ma opratutto nel conci iar
la pace tra nemiciz onde veniva cognomina

to il paciero . Vie cos Vigilante euodu


della ua pudicizia , che picchiando la porta
d`una donna nella campagna di Reggio per
la limoma del pane , ed invitato da quella
ad entrarvi, egli il buon Frate emplicemen
te vi entrze perche trovolla coricata ul let
lo avvicinoele per alutarla , credendola
rattenuta da qualche indipoizionez Ella pe
r , chera tormentata non daltro morbo ,

che d`ardore libidinoo , pree Fr Girolamo


per il pctw, ed invitollo a peccare . Non fu
tardo il buon Religioo a sfodrar dalla ma
nica la diciplinaz colla quale sferzando ben

il proimo, e ben 1 cqurirono i egnizmer..

cecch in ordine alla prima vedevai tal


mente o nella contemplazione delle coe
celei, che camminava,come attonito, cpc- .
rava in aratto,ed alienato di mente : indizi

probabilimi del raccoglimento del cuore

empre unito al uo Dio . In ordine alla e


conda ne davano chiare le pruove gli eattiv
ervizj, che pretava a Religioi infermi,cn.

za morar abborrimento dl qualunque coa


r ichiva, che [tata ue, come` il ommi
nirare altres a poverelli tutto ci , che gli

toccava in porzione nel refertorio , comm..


tandor di POCO panc,e di alq uante erbe cru
de . Aveagli conceo il Signore colla piena
dell altre virt, il pregiarimo dono dell
orazione in modo, che inebriato da piaceri
di Paradio, per ogni volta,chc metteval ad

orarc, verava il cuore da gli occhi disfatto

bene la dionea donna , f correrle per il

in lagrime . Fu cos ainente , che giamai ci

corpo auel roore , che non teneva nella.;

bo di Carne , ne anche nella ua ultima in


fermit 5 ma C0ntcnt0t di quel olo cibo,

fronte. `uar ur anche col egno della Cro


1 cc il lgnor D_Fj1530 lr" g nari Patrizio Reg

che aolutamente gli biognava per mante

l* `_,

- -7"
-

ner
u

"DI A LTR'I co NF Ei O'RHFCN-l.

-w m... ..-...

ao-W

-'-

1-*

[97
neti in vita: Coricavai opra le nude tavo
le , e per capezzale i avvaleva dun acco .
;Sttignevai ,i fianchi con un cerchiodi ferro
tempelato dacute. unte,che gli trapaava

ucito alla porta, nel'mcntre il' frvo porge

Vagl' il preente,in fuggl il piatto dalle-ma.


ni, e caduto a terra, i ridue in min'uzzoli.

Si rammaricava il famiglia per la rottura.;

no i lombi , a qua i tormenti aggUgneva il del bacino, temendo qualche rimbrotto dal*
ilbatteri oracon pietre il petto, ora con apri
,a lli il doro . Era in oltre cos puntuale.)
ne ailenza al Coro, che niuna occupa

zione per grave che fue,pot giamai ritrar


lo dal convenire coFrati allore Canoniche.
,Non manc Iddio di adornare colla loria
demiracoli le virt di quello uo fede Set
voz in compruova di che reitui a pi duno
la alute corporale col egno della Croce ,
traquali conta la Signora Grazia Tino da
Chiaravalle, che ridOtta a gli ultimi periodi
di vita , appena fil gnata in fronte da.,
Fr Luigi, che cominci' a migliorare, ed in

uo Padronez ma Fr Giueppe volendblo


conolare raccole inieme quelle minute
cheggie , e form il piatto intiero , come
prima,
che datolo
al meo,
ritorn conten
to, e upido
banditore
del miracolo
. Doni
Ferdinando Gambacorta Duca d' Ardore
bramava apere e lanima di ua madre, no
mata Silvia Spina, morta di freco, trovava
in luogo di alute, laonde spplic l-r
Giueppe, che l intercedee da Dio tal no
tizia, cui ripoe il buon Frate : Votra ma
dre alva , e e volete accertarvi del vero,

portatevi in Chiea, aprite il epolcro; tro

brieve tem o i! perfettamente ana . Ad un verete dalla bocca del cadavero puntar un
divoto di ivongi , che rammaricavai non
tergli dare la limona del vino, per aver
f: iorni prima nito, die,che la Providen

` za

ivina grandes che per dovee- prati

giglio . Cred il Duca alle Parole del Servo


di Dio, non curando di altra pruova 5 La'...

ente di corte-nondimeno, pcr odisfare a1


a curioit, apri egretamente il le olcro, ;

car le diligenze nella botte gia vuora : tanto ed avendo veduto quanto il Frate etto a: .
fece il buon uomo , e ritrovo la batte piena vea , rimaero traecolati per lo lupore '.'

di erfettitmo vino . Fece molti altri mira

Don Carlo Gambacorta Padre del mentova

co i, e nalmente pieno di virt,e di meriti, to Duca, apendo di qual perfezione ifue


n ua vita mortale nel Convento di Ba Fra Giueppe, e che veniva peo rapito in
gnara nellanno 1644..
eai, volle un giorno, che trovava aieme
CXXXVIL Fr Giueppe da Gagliano nel giardino del palazzo, dimandarlo ,com' '
quantunque fue idoneo per eer rice~ era poibile ,~ che luomo eendo corporeo
vuto tra Chierici 5 nulla di meno per amore poree elevar in elai , quando l' clevazi0-
della_ anta umilt,e per il bao conocimen , ne compete olamente allo pirito , ed avo

to dl i: medeimo, volle eer agregato all ' latili . Parlava cos il buon Cavaliere per;
umile ato de Laici , nella qua vittu fece entire qualche virtuoa ripOla dall nomo"
pro ret maravilioi , e i fe lrada all ac
di Dio. Cui ripoe: Signore,quando l'uomo `
qui 0 di molte tre. Orando, giula il oli
pena a quanto il glio cli- Dio at per lui,
to uo coume , dopo che i Frati partivani ~ e quanto f doloroa la ua Pa tone , e ne i
dal Coro nel Convento di Taverna, ud una v in elai . In profetir tali parole Fr Giu*
voce lamentevole dentro la Chiea , ed in eppe i ollev ben quattro palmi da terra;
terrogatala in nome di Dio ,- coa mai ella_-~ ed il Duca vedendo si gran ratto, buttatoi
fue, e che volee 3 ripoe eer l anima di colla faccia ul uolo,cominci a iagner di
Fr Serano da S. Catarina Chierico morto

rettamente, ed a lodare Dio nel uo Servo z

nel Convento di Cozrone, e che per liberar

indi dato di mano ad un ao percuotevai


con eo il petto , gridando ad alta voce Fr
mattina e uentc fe celebrare h Giueppe Giueppe , Fr Giueppe priega Dio per mc
la Mea ric iea , e nell imminente notte) peccatore.A quete voci accorero i Correg
comparveli nuovamente l anima tutta ri
giani, e trovando Fra Giueppe, che tuttavia

dal Purgatorio le biognava una Mea.La

plendente , che : ne andava in Cielo , rin

la durava in eai,e che il loro Padrone rom.

graziandolo del benecio. Mori nel mento


vato Convento -di Tav:rna,nell anno r'69.
laciando di e molto Odore di antit.

pevai il petto a colpi di pietra,ecero anch'

CXXXVIH. Fr Giuippc da Melicoc

c , dopo aver menata una vita molto


divora, e penitente nel ecolo, per maggior

C l ico n a tanto , che il Servo del Si

gnore ritorn in e. Si traandano altri mi


racoli,e predizioni di Fr Giueppe per non
eer di tedio a divori leggitori , potendoi
da queti oli conocere di qual earata ia

mente aicurar la alvezza dellanima ua,

tata la virt di queto buon Religioo.Tro~

veti l abito di Laico Capuccino , e fece


1, rogre tali nelle virt , e perfezione re~

vavai egli ultimamente collocato di fami- x


glia nel Convento di Seminara, da dove an

igiofa, che merit eer da Dio favorito col


dono de' eguenti miracoli: Giueppe .Ro
meo dMelicocc, mand a Frati in tempo
di quareima un bacino di peci per un uo
ervidore . Trovavai allora portinan del
1Convento il noiro Fr Giueppe , il quale '

gli amici, e congiunti, dicendo loro, che fra


pochi giorni dovea partire per laltra vita.
quindi ritornato al Convento fu orpreo da
febre acutiima , pregnoticata da' Medici
Per moralci Perloche diero a Fra Giuep;

d in Melicocc ua Patria per licenziari da

P:

W.

198

T...

CALABRIA SAN'A LlBRO t.

pe,che Operando il Signore tanti prodigi per


ua interceione a benecio alti , poteva
riegarlo ancora per" e , accioche gli prO

Vi ilia del Natale, giula la predizione di


FrFranceo.Carico nalmente di meriti
pi che d'anni, dal Convento di Catanzaro

longale la vita per conolazrone commune .


l I\'on voglia Dio (ripoe il buon frate) ch lO

e ne pas al Cielo nel 1677-11Ciand0 di e

z ardica d oppormi al volere del Cielo z ed


l isfuggire la chiamata del mio Signore-3 s egli
z mi chiama, erche devo ottrarmi dall'amo

molt`cdore di antit .
i.
CXL. Fr Franceco da S. Nicola Laico

per l ammirabile atinenza, che pratica


va , venne chiamato volgarmente Macario .

roo invitOZon tali generoi entimenti dun


que , e con eemplar intrepidezza .dipoe

All'ainenza un il cumolo di molte altre re


ligioe virt-;onde merit di ottenere da Dio a

ad a ettar la morte z Indi ricevuti l Sagra

la grazia di curar glinfermi col olo tocco

menti e ne vol lanima ua in Cielo a gode

de le ue mani , di profetizare le coe avve

re leternit decontenti,lanno 1670. Tra la


folla del popolo accorovi alla norizia della

nire-3 e di moltiplicare i viveri neceari~ all'


umano otentamento . Si ammal nel Con

ua morte , vintervenne il Signor Principe

vento di Bagnara, ed avendo predetto , che

di Cariati,che a tento pot ottenere un pez


caa, come prezio a reliquia; mentre non fu

quella dovea eer lultima ua infermit , t


prepar a partire per l'altra vita col muniri
dc' Sagramenti . Indi abbracciatoi tenera
mente al Croceo, tra quegli ample pi

ron poche le grazie, che concee,e tutta Via

r l anima, nel 1680.

concede Iddio a gli ammalati di qualunque


morbo, a licandovi detta reliquia .
CXX 1X. Fr Franceco da Settingiano

CXLI.Fr Bernardo da Gerace Laico, fit


Religioo illure nella pazienza in op
portare i dolori acerbimi della podagra_-,
canagra, e chiragra , che gli avevano piaga
tele mani, iravolri i piedi , e tarlate l oiaz
mentre in tante angutie, ed OPPlCO non
olo non i lagnava , ma dalla ua bocca..
mpre 1 entiva dire : Sit nome Domini be
nedium . Era chiamato communemente da

zo dell`abito , che oleva veire il Servo del


Signore , quale og idl conervai nella di lui

Laico predie molte coe avvenire , ed

oper alcuni miracoli , tra quali guar col


egno della Croce Girolamo Ruo nobilu
Catanzarce duna incurabile apoema , che
giaceva abbandonato da Medici, e quai nell
orlo della vita. Si raccommand alle orazio
ni del Servo di Dio Giovanna Lo ez nel
mentre uc alla porta per dargli la imoina

del pane . Ed egli z Confeatevi (le die )


mentre dimani morrete . Cos fuzpoichu

uellieo giorno u aalita da ero dolor

tutti anima di Dio , e l avevano in tal con

certo di antit, che gli ammalati cercavano


avere delle peuolineon cui raciugavan
i le di lui piaghe , per tenerele addoo,
dalle quali bene peo ne Ottenevano la gua- ,

ai vicere, e la mattina eguente mor: cioc

rigione da loro mali . Pas antamentc al

ch fu di non poca maraviglia, e pavento a

Signore nel Convento di Gerace , i' un)


1684. concorrendovi al uo funerale molti
dine di gente dalla Citt da Villaggi all'

uella Cittadinanza , qualora eppei la pre

gizione del buon Religioof preo da Ban


diti il glio di Gio: Vincenzo Raimondi di
Cutro, e comecch uo Padre era tenuto per
uomo ricco , gli ferono i medeimi a apere,

che e voleva reituito il glio, dovee:


sborzare venti mila cudi.Atterrito per que
a propoizione il buon galantuomo , por
to immantinente al Convento deCapucci
ni a trovar Fr Franceco, e raccontatogli il
fatto, lo up lic, che raccomandae la cau.
a a Dio . &lito dal buon Frate il racconto
del Raimondi , gli ripoe: Stiai pure alle

intorno , collaienza ancora del Veco


vo, e Capitolo, volendo ogn uno qualche)
pezzetto del uo abito per tenerelo come
relicna.
XLII. Fra Franceco da Pedavoli ,
. Fr Silvero da Reggio Chierici furo
no di tanta innocenza di vita,purit:`1 di men
te ,onet di cotumi, e divozione vero la...
Madre di Dio , che meritarono amendue

godere la di lei preenza nel ne dc'loro


giorni, e pirar le lor anime nel uo eno, il

gramente, n i prenda di ci peniero , atte..

primo nel Convento di Politena,l econdo

'o che nella vegnente Vigilia del Santo Na


tale aver uo glio in caa, enza verun in
teree di borza . Diede ferma credenza laf
itto Genitore alle parole del Reli ioo , e

dOp ido, nel medeimo anno 1685.

ai

(. 'LIIL FratAntonio da Bagnara Lai#

che molti Cacciatori di Meuraca andarono


nelle Selve alla caccia deCignali , e trova

co f Religioo molto emplare , ed ec~


cellente nella carit vero gl infermi,e nel
la pazienza in opportare per lo pazio di
molti anni con piena raegnazione al Divi
no volere alcune piaghe nel corpo , che gli

rono accidentalmente il gliodel Raimondi,


laciato orto la cuiodia d'un ol Bandito,

a morte,e creduto allultimo di ua vita,di

s aequiet ulla promea . Sort fattanto,

eendo iti gli altri a far delle prede.Alla ve


dura di tanti Cacciatori attimoritoi il Ban
dito cuiode, e ne ngg,ed il giovane _rima

cagionavano dolori acerbimi. lnfermatoi


e a Sacerdoti, che gli aevano al ben,
morire: Andate fratelli, e ritornare da me il

vegnente Sabato z pociache io non morr


prima di detto giorno dedicato alla Regina
1 "Idim rcitui alla caa patem nella.; , de Cieli ,come in fatti uccee . Mor nd

c libero_- che in compagnia deCacciatori


. , 4:
.
.rn-..it,
,,
_,.
.

Dt ALTRI czssont CA`P.1V.

LM
. .N.

7 9.9

Convento di Bagnara, e non poche furono


le perone ccore a venerare il di lui cada
vero, e provederi di qualche ua rcli uia_-z

re , come e le avee preenti . Ritrovavai


un giorno in ua cella un talcgiovane eco

tra' quali vi fu Carlo Ruo Duca del uogo,

lare uo condente, nomato iozBatriita , e

a cui fu data la corda del Servo di Dio , la

paando davanti l' itela cella il Padre An


giolo di S.Nicola , egli preo il giovane per
amano: andate (gli die)andate a baciar

ra, che prevedeva,.e prediceva le coe futu

uale applicata a varj infermi , Ottennero la

`?iberazione da loro mali,e tra quelli i conta


D.Tommao uo glio,oggi degniimo Por
porato di S.Chiea , il quale col tocco della
medeima vide libero da una febre,daMe

la mano a quel Padre, che aa, perche do

dici giudicata mortale , ed una tal Antonia

che non vi era indizio, che il iovane vole

Argentinihc col medeimo rimedio i gra


v felicemente di due Bambini, che e l`era~

e veiri Religioo, n che i Sacerdote do

vr eer vollro Maetro ne noviziato . Non

pas guari , e i veric la profezia , turto


vea eer deliinato Maetro di novizj . Bea
trice Pitoia gentildonna Catanzaree , che

no attraverati nel ventre. Sortr il uo beato


tranito nel 1687.

giaceva in letto obligata da piccola uo


ne, dimand co'me per icherzo a Frat'Atta
nalio , e quell infermit poteva farla mo
rire . Signora s ( rilPoe il Servo di Dio)di
ponete delle votre coe , ed aggiuate le
partite dell anima yora, perche morretc
enz' altro di quea infermit; Si atterr, ma
crede-,ed ubbidi laSignora,e tra pochi giorni
aggravata dalla febre ree lo pirito al Crea
tore . Daniele Folino di Gimigliano aveva
un glio da piu anni orpio nelle mani, ed
aderato nelle gambe, in maniera , che era
d u0po portarlo su duna carriuola. Saputa
t da uoi congionti la copioiit delle gra
zie, che dipenava Iddio per mezzo di r'rat
Attanio lo pregarono , che i compiacee
reituir la alute a quel miqo gioVane,qual
portarono opra liltea carriuola alla di lui
preenza nel Convento di CaranzaroLo vi
de il buon Religioo,lo egn in fronte col
egno della Croce , e nello lleib tempo al
zato in piedi il paziente , ree le grazie al

CXLIV. Fr Filippo da Reggio Laico


merit per la ua gran bont , ed inno.
cenza eer illuhato da Dio colla grazia;
de" miracoli, avendo moltiplicato in caa di
piu benefattori il pane, loglio , ed il vino.
Se ne vol al Ciclo dal Convento della SS.
Conolazione nel 16-88.
CXL.V. Fr Martino HLda Reggio Lai
co fu Religioo eemplarinio , dedito
all'orazione , ed inimico giurato dell' ozio.

Merit in premio delle ue virt, vedere tre


iorni avanti la ua morte la lorioima
ergine , otto il cui preidio vine li eri
aalti, che gli diede il demonio nel tempo

dell agonia, e pir l' anima al uo Creato


re nel Convento medeimo, e nell anno gi
detto di opra.
E CXLVI. Fra _Giueppe da Miignadi Lai~
fo ebbe pirito di profezia, ed oper al
cuni miracoli, come appare da due fatti e
guenti.Dimorando nel Convento di Cutro ,

11 congliarono da lui due gentildonne di

Signore della ricuperata alute , ritornando


quel Paee, e doveano,o n accettare i par- - ene co' propri piedi al uo Paee . Un gior
titi di due Signori , che pretendevano per no , che FratAttanaio ritorn dalla cerca,

e?

mogli due loro glie. La conulta,che diede


loro Fr Giueppe fit, che temporeggiaero
dar alli giovani pretenori ultimata ripo
hl, no ad un mele. Ubbidirono le donne', e
nel venteimo nono giorno morirono il gio
vane dell un partito,e la donzella dell'altro.
Col egno della anta Croce guar Flaminia

orpreo dalla febre, ii ritir in cella , dove


teneva una diVotima immagine di nora
Signora, e alutatala , giulia il uo coume,

coli Ave Maria , le dirle, che l' ardor della


fabre facevalo morir di ete , cui ubito la

Vergine porc un bicchiero dacqua freca,


invitandolo a bere : bev FratAttanaio , e
videli ano . Lc moltiplicazioni delle coe
necearie al vivere umano furon innumera

Bono di una cancrena nel petto,enza rellar


vi, che una menoma cicatrice in teiinonio

del miracolo . Laci ua poglia mortale;

bili. Finalmente ricco di anni, e di meriti, c

ncll ielo Convento l' anno 1690.

ne and a godere uell'alba di gloria , che


giammai giugne all occao nel 1691.
CXLVIll. Fr.Leone da S. Agata di Reg
gio della nobil famiglia Federico fu Pre
dieatore, e Mionario di gran fama , zelan

CXLVll. FratAttanaio da Gimigliano


Laico vie alcuni anni vita eremitica i
allettato poi dalla carit , ed opitalit de
Capuccini, entr nella loro Religione , ove
non cos preo lego col giuramento de?
voti ,che cominci a riplendere colla luce
di molte virtu. Domava la carne con cilizj,

timo della uaregola , ed uomo di vira_

veramente appoolica . Non dormi mai ul


la paglia,poiche quando il biogno della na
tura lobbligava a prender ripoo , coricava
ulle nude tavole . Abborriva grandemente
lozio, ondole poche ore, che gli avanzava
no dallorazione le pendeva in fatiche ma

colle vigilie, e con altre aprezze di vita,at`

nche lollevae maggiormente l'animo a


contemplazione de` Micrj Divini , ci che
pratticava per ogni norte dopo il matutino,
ienza piu andar in cella mo alla mattina .

nuali, a lavar le cudelle , a ervir ammalati,

Per quco continuo eercizio d orazione

a pazzar dormitorj . La notte orava cos a


gli fu Communicata da Dio una luce si chia lungo , che dubitavano' i Frati, e mai cng
dor
v

7.00

CALBRIA SANTA LlBROL

"dormie.
lunga vita con eemplarit , confermavai in alutezciocch .s attribu
di cotumi , lenza che avee mat ambita , o i allecaci preghiere , che porgevano a Dio
accettata prelatura, e e talvolta i Superiori, quei biognoi, acct manteneri: in alute il
.loro Padre , da Cui riconocevano ogni con
:t contemplazion del uo merito , volevano
eleggerlo a qualche umcio , egli singinoc
fortc nelle loro mierie , e neceit . final
chini-a loro`_apiedi,e li Friegava c tante la

mente carico di molti meriti ree lo piriti-a}

grime ad eimerlo,che acea duopo compia


cerlo,per non vederlo cos meto,e piangen
te. Era cosi Vigilante cutode della ua cati

al Signore nel Convento di Reggio,te dura


tuttavia la famadi ua vita virtuoa 5 on:
ueo fel-ice tranito neltgz, A
..x-z

t, che in tutto iltempo di ua vita..uon vol

CXLIX. FrMichele da Policaro [pro.

le parlar a donna verona per congionta , che


gli fui'e , o quantoivoglia nobile. Aveagli
communicata lddio grazia tanto particolare
nello argere la ua anta parola, che chiun
que il `ntiva rimaneva compunto,e conver
tito, per otinato, che fuc nel male , ed in
vecchiato ne'vizj. Faceva le miioni il er

e etingueri in lui la ua famigliaz e per vie

piu deluder le peranze de parenti veti~ l-


abito Chiericale, e coi tempo acee agli or?
di agri, Amante della olitudine , fetta lcga

vo di Crito nella ua Patria, ove ritrovavai

con altri hacerdoti del uo genio, i ritirrin

,ila Signora Iabella Colombo rattenuta pi


anni sul letto da crudetiimi dolori,e da va

un romitaggio nelle Montagne .di Policat ro;


ma poco di poi , retituitii i Compagni alle

rie indipozioni. Si port a viitarla il Ser


vo di Dio ( a ci commandato dal uo Mini

rio,egli coniderando quello tato anche pc

tro Provinciale) e ritrovatala giacente in.,


letto, le die, come per icherzo : Signora ,

proprie cae , fatiditi di quel vivere i olita:


ricoloo per e , determin di abbracciar.i
itituto de Capuccini , come fece , in cui iv

perche non venite in Chiea ad udir la Mi

diede alla mortiicazione della carne con;

ione . Ah Padre Leone (ripoe l'angutia

ogni orte di aprezza. Spendeva pi ore-tra


il giorno, e la notte nella meditazione della
Paione di Crito, in cui pargeva continue

ta Signora) E come volete , ch io venghi in


Chiea, quando .non poo neppur muovermi

'2-

nato nel ccolo dau'oi congiont. a pren .


der moglie, per amor della catit, non vol,
le giamai acconentirvi, tuttoche conoce-

nel letto. AUoragipigli luomo di Dio: Ab


biatc fede in Dio, e dimattina alzatevi,e ve
nice in Chiea.
mattina eguente avvalo

le immeno della Provincia . r dotato del.;

rata da gran fede salz da letto linferma, e

lo pirito di profezia,e del dono de miraco

i port da e ola ad acoltar la Miione,

li, di cui pero non rimata memoria . Vec

cos ana , che - non parve eere tata giam


mai per l`addietro languente . Graava nel
165 6. il agello della pete nella Citt di
Napoli , da dove partito un Famiglio del

Marchee d Arena port eco il contagio

lagrime . Fatto Maetro di Novizj `eercit


quell' impiego la pazzo di anni 4.0.con uti

chio dunque non meno di fatiche virtuoe,


che di anni, depoit le mortali poglie nel
Convento di Meuraca i anno 1693. ` china

mato da Dio alle corone della beatiUdl'nC-


-

CL. Pr Franceco da S.Pietro , piccolo

nella Calabria-3 ma con ipecialit neStati di


detto Marchee , donde dilatata per i paei

Villaggio della Citt di TaVe-rna Laico


vie con molta eemplarit di cotumi , ed

convicini, fu meiere , che s'itituicro pi

innocenza di vita; onde chiamavai commu`

lazzaretti , ove i radunaero gli appetati

nemcnte da tutti il anto.u onorato da Dio

per mcdicinar neltorpo, ed aiutari nella

col dono della profezia , ed aicurato dalla(

nima 5 Per la qual coa i principali di quei Regina de`Cieli della ua eternalute,qua-.
paei upplicarono il Minitroyrovincialu

le ancora gli rivel il giorno `della ua mor

deeapuCcini, acci i compiacee detinare te. Termin felicemente la carriera di ua


alquanti deuoi Religioi, per atere a quei vvita mortale nel notro Convento di Taver
mechini. Condecec alle itanze il Provinz na , accorrendovi tutto il popolo alii-uoi
funerali, s per riverire il benedetto cada,
ciale, e nellitco tempo crie a pi Con
vcro , come per Ottenere qualche ua reli-`
venti della Provincia, eponendo la HCCC
zi,
-t oi quei popoli, c la ducra, ch'avevano a quia, ciocche orti nel 16194.
CLI. Fr Franceco da Catanzaro Pre
Gapuccini di eer occori dalla loro carit.
dicarore fu Religioo molto perfetto in
Non foron pochi quei,che,appena udita lin
tenzione del loro Superiore , i eibirono al ogni genere di virtu , e ingolarmente nell
oervanza devori promei a Dio 5 che pe
ervnzio di quei mierabili, tra quali i n
golarizatoil notro Fr. Leone , che Alch r ubbidiva alla cieca i uoi Superiori, eo
con br. Silvetro dAs uo compagno laico me a delegati del medeimo Dio , per facxli,
ap licoi al ollievo di quei poveretti, s`1 a o dicili,che fuiero -i comandi,che da quel
- pro del corpo, che dellanima, riportandonc ngli venivano impoti . Amantimo della
lfruuo non ordinario . Venne colpito dalla anta povert . per conformai a quella, 1
; erezza del morbo Fr. Silvetro , e vi laci eleggeva la peggior cella per abitare, il piu
la vita martire di carit; non cos per il logoro abito per copriri, e per otentar i

notro h. Leone-3 imperciocch quanto pi

contentava del olo pane, ed acqua per tre

-RPPICava al ollievodeglinfetti, tanto pi

giorni la ettiEana, aggiungendo negli altri i

ai.

**j

;Rf

gior

'1A
3:.-

i DI*4: ALTRI
a@ CONFESSORI
h,

'7

CAP. 131...:
;ZOI

'V22
.o.

Tiorni o-erbe crude , o qualche minetra di

l ' egumi, non interrompendo quello metodo


ne anche la quareima , quando ava in at
tual eercizio di predicare . Per loervanza
i della cait,oltre le incredibili auerit

cima tata a lt ulu: nd in fatti glilaccra~


rono labito, gli pearono la barba, e i' capel
li : e vi fa taluno , che con divozione indi

creta gli vele con la bocca un unghia dal


deto della mano unitamente con un pezzet

colle quali domava il uo corpo,f patto co#

to di carne, da cui cominci ubito a catu

li occhi uoi di non are giamai lo guar

rire gran copia di bello , e vivo angue , e;


egu a correre per quarant ore continues

o in faccia-di alcuna donna ', ci che prati


c puntualmente ;onde fama , che avee

cutodita la verginit lino alla morte . Tur


te quee v'irt le fomentava , e nudi-iva col
calore della anta orazion'e,nella quale con
umava buona parte del' tempo,s`l di giorno,

onde e ne poterono inzuppare piu fazzolet


ti,e quantit di bambacc:qual angue poi ap
plicato a var) infermi,ri`ceverono miracolo

hmente. la anit. ll uo corpo dopo ei anni


di epoltura fu ritrovato incorrotto , e trat

che di nortc , e quantunque vecchio , e per

tabile, come e fue di un vivo , volendo il

lo pi acciacCato d infermit , oravaem


pre genueo 5 onde nelle ginocchia e gli

Signore cos premiare quel corpo, che in vi


ta sera tanto ben adattato alla penitenza.
CLIL" Fr Griolomo da S. Gregorio

fecero i calli cos groi,e duri,come e fale


ro pietre .
*';t

Si compiacque il Signore onorare quelo


uo Servo col dono de miracoli s in vita,
che dopo morte, de quali accenneremo o
lamente quelli, che ono autentici . Primie
, ramente dovunque predicava il Servo di

~ Dio olea dipenare le cartelline della Ver

Villaggio di Monteleone Sacerdote; ,

mentre vancora era nel ecolo cominci ad


avvezzari a far la vita deCapuceini , qual
poi dovea profearez Imperoche u le nude
carni portava una camicia di lana , i alzava
ogni notte da letto a fare orazione: aigge
va il uo corpo con frequenti digiuni, ed al

gine Immacolata , ch egli crivca di propria

tre macerazionise per reprimere la vivacit

mano; e quee o inghiottite dagli ammalati,

diua natura incontrava tutte le occaioni di


eercitari nellumilt, e nella pazienza, fino
a pregati compagni, acci lo chiaeggia
ero, e lo batteero per amor di Dio , e non ~ .
rare volte veniva compiaciuthhiamato dagx
Dio a lato di maggior perfezione, abbrac
ci llituto deCapuccini, ed in eo f ma
raviglioi progrei nellacquio delle virt,

o portate addoo con divozione , facevano


mirabili eetti , giovando ingolarmentu

' contro ogni pecie di morbo . Un tal Placido


Farina della Citt di Tropea , eendo idro
pico di pi anni in guia , che appena poteva
reggere la tumidezza del ventre,iracinatoi
come pot in Convento, preg Pr France
co, che lo egnae ul Ventre : lo compiac

Singolarmente per s'avea reo cos familia

que il buon Religioo,e ubito gli venne vo

re l'eercizio dell'orazione mentale,che tut

glia di caricarla veica, il che fatto i vide to il uo vivere porca chiamari un continuo
libero, e nello, come e mai avee patito di v orare: In ogni tempo, in ogni luogo, ezian

quel morbo. Predicando una quareima nel


la Terra di Francica, mentre i portava una
matt-ina in Chiea a dir-mea , s'incontr in

dio nelle publiche piazze, e tra la folla delle


enti la ua mente ava raccolta in` Dio ,
cheracentro del uo cuore , .e'l olo o

molta gente, che accompagnava un fanciul

bietto deuoi puriimi aetti. Wind-i in lui

lo alla epoltura. Si accoi egli allora vici


no al feretro, e dato uno guardo al fanciul
lo , die al Parroco : Signor Parroco il fan

i vedevano frequenti leai , e talvolta ol


levavai da terra con tuttil corpo , Come gli
accadde `nel Coro di Poliina , dove fu ve

ciullo non altrimente morto, ma dorme, e ~duto da un Sacerdote ecolare chiamato


inci dire egn la fronte di quello col e Giueppe Avati alzato da terra tre palmi,ed
no della Croce: mirabil coa i Si rivegli abbracciato al Croceo poo su la trava
ubito il fanciullo dal onno di morte, ed in del CoroAanto per dipiacee al demo
vece di cer portato a epellire , tutto vivo, nio queto continuo, e intimo raccoglimen~
to in Dio di Fr Grioomo ben diniorol
e vegeto u conegnato alla propria madre.
Correva lanno ottanteimo di ua et , e lo non olo con introdurgl-i nella fantaia,
eageimo di Religione , uando chiamato mentre orava , penieri dih-attivi , e. noioi-3
da Dio a ricevere la mercee delle ue fati ma ancora dandoigli a vedere in varie for
che, infeimoi nel Congento di Tropea,nel me orribili, e paventoe di ori, di leoni , di
qual tempo furono a viitarlo quai tutt i Si lupi, che altandogli addoo lo racinava
gnori di quella Citt deideroi di eer be no per terra, lo percuotevano , lo peavano
nedetti pria di morire da colui , ch eglino in tutta la vitaz tutto ane difraornarlo
tenevano in conCetto di uomo Santo . Egli dauoi divori trattenimentiz ma lintrepido
frattanto munito de Santiimi Sagramenti, Soldato di Crio nulla imarrendoi alle dia
ed abbracciato al Croceio Signore placi boliche invaioni, perieva coante nel uo
damente pir l'anno 1695. Appena sudi in eercizio z onde bio natia al nemico partir
Citt la nuova della ua glorioa morte , che l ene arrabiato,e conto. Ebbe da Dio lume
core ubito in Convento un'innit di per ' profeticozonde pot predire a Franceca_
Lamanna, che partorirebbe un machio 5 ma
one d ogni ceto a provedcri di qualche co
rack

L' G

che

ALABRIA SANTA LIBROZL

7.09

che arebbe nato poumo , ciche avvenne

ferro non morLI-'inalmente ricco di anni , e

appunto, nacendo il bambino dopo la mor


te del PadreRivel ancora a Franceca Cu

di virtu,ces di vivere nel Convento di Ta

rato, ed a Livia Nicoletti, che lanima della

verna, nel 1697.


CLIV. Frat'Antonio da Magianoyil

madre della prima, e del marito della econ laggio di TavernaNS-acerdoce i egnal
dali trovavano in Paradio. Col egno della nell'aprezza delle penitenze , che prattica~
Croce altres oper vari miracoli , e tra gli va, e nella manuetudine, ,e dilezzione vero
i nemici. E in ordinealla prima i uoi dl-
altri ciole i nervi attratti ad Antonio Pal
giuni
erano VLcontinui, e'Per _ordinario in pa- ~
mi: liber dalla febre'maligna Santi Garra
ne
,
ed
acqua , le ue dicipline erano a an
fa : an un piede fracido, ed -in punto de
lugue,
i
uoi
cilicj erano aprimi : talVOltbb
l`ergli tagliato dal Ceruico , a Girolamo A
per
ecceo
di fervorei pogliava ignudo, e 4
giumenizec la vita de li occhi a Catari
na Oppidiano , e cav uori i calcoli della li coricava opra le nevi, non enza pericolo
veica a Gio: Battia Lombardo , tutti , e

di relarvi morto; ci che oblig i Su erio- v

quanti di Polilena: moltiplic in ne a vari ri a moderarne gli eccezcon tutto cio non
Lcnefatcori il pane, il vino, e lolio zed egli ,volle gimai eer dipenato da quella cate
medeimo periment in e tal favore dalla na di ferro , che errata col chiaviiello , o
Divina providenza-z pociache dopo aver di buttata la chiave nel ume , port nche
!penato a--poverelli tutto il pane , che rac vie cinta nelombizquale col tempo gli sin
[eoglieva dalla cerca , contu'ttoci il pane.: carn in maniera , che ne anche dopo morte
inon i diminuiva punto , ele tache retava gli i pot carnare, od aprirez onde fu d`uo
no piene, come prima . Autenticata dunque po epellirl'o con ea . In ordine poi alla e
per tante vie, ed in tante guie la antit del p conda, oriva egli con erenit di cuore, e
:Servo d-i Dio , logoro non meno dagli anni, di fronte, qualunqu ingiuria'; od aronto,
che dalle penitenze , depoit la mortal al
"che gli venie uto 5 ed anzi che morari
ma nel Convento di loliena l anno 1696. degnato, i dava a vedere tutto aabilit, e
dolcezza a chiunque loltraggiava. Eendo
E dopo la morte gli divenne la faccia ,da
olivara chera, di color bianco , e vermi
gli tato uccio un uo unico fratello , egli
glio, la carne molle, le giunture ebili co appena avutane la nuova, core dalla cogna
me d`un, che dormilhcore gran molti
ta per impetrare dalla medema all ucciore
tudine di gente al uo funerale 5 ed ognuno

il perdono,n co'tento di ci i port in per

saatic cl' avere qualche minuzzolo della

ona a ritrovare il Reo, che sera dopo il dc_

povera uppellettile ata a uo uoz ed fa

lirto ricoverato in Chiea 5 e vedutolo l ab

ma, che collapplicazione di dette reliquie


ai) inferrni abbino ottenuta la anit.
(o' CLlII. h Dionigi da Montepavonu
e? Laico di molta virt,fucla Dio favori

bracci rettamente , lo perdon volentie


ri,e lo volle per amico,eortandolo nel tem

to del dono di penetrare i egreti del cuore,

ni predire le coe future , e di anare gl'in

fermi . Speriment quella verit Iabella de


Lumis nobile Catanzaree , la quale in et
giovanile ballando in compagnia d altre)
donzelle ue pari , f colta da m Dionigi,
che giva queuando,ed avvicinatoi a lei le
parl cos: Eh poverina poverina , da qui
ad otto giorni non trecherai al certo. Ve
nuto l ottavo giorno nacque ul piede de

po eo a procurar colla penitenza, e colle


lagrine da Dio la remih'on della colpa.,
commea s al che Ottenere anchegli i com
promie di aiutarlo colle ue orazioni , la
ciandolo in tal maniera confuo, e non po_

co pentito del commeo delitto. Fil dal Si


gnore dotato di pirito di profezia 5 onde
predie ad Eliabetta Mortella della Terra

di Meuraca erile per lo pazio ai anni

quattordeci , che aveva gi concepito , ed a


uo tempo averebbe partorito un .machio

,.r..,
552:.
` 1,",32.

per interceone di S. Antonio da Padova, a


ito della donna un tumore cos grande,che l cui ella i aveva antecedentemente racco
correva pericolo di doverele tagliar il pie mandata . Alla Duchea di Petrizzi , che il

de . ra quello tempo ritorn alla cerca il Duca Conorte arebbe guarito da una in
Servo del Signore , e vednto dall inferma.; fermit da Medici giudicata mortale . Alla
priegollo , che le intercedee da Dio la a moglie di Bartolomeo Pangalli di Meura
lute, icome per la ua minaccia vedevai ca~ ca, il quale per delitti commei Rava in -pe
ligata: Allora il Frate moo a compaione, ricolo di elier condannato al remo , che uo
le fece il egno della Croce opra il piede, e marito dopo dicceette giorni arebbe ritor
le die: Via alzati, e pena in appreo ad e nato in caa,libero dauogni pena, come in
er piti modella: gran maraviglia l nell ie eetto uccee . Finali'nente ad Anaaiao
lo momento i alz inferma, pari il tumo i DRM o, che tutta addolorata per aver due
re, e rimae perfettamente ana .Prcdie un gli vicini all orlo della morte , ricore per

figlio machio ad AnnaGazzarano Catanza


1 ree ., e che ubito battezzato dovea morire,

rimedio alle orazioni del Servo di Dio , ri .


HK
poe francamente, chc luno degli riana

come avvenne. Profetiz ad Ippolita Carpi rebbe enza meno 5 ma che laltro lo voleva
di T averna, che trovava agonizante , che i Iddio allaltra vita, onde i raegnae al uo

inon morrebbe per quella volta, come in ef

L_ ai'.

e?

anto volere 5non replic la donna al parti

.:F-F?

DI LTiicoitFssom (FAP. tv.

203
- -~-- ---u-

to; ma prcando intiera fede alle parole di


FratAntonio lava apettando l eito; ed in
capo actto giorni mori il lio maggiore),

dotato di un umilt profonda, d'una empli


cit colombina , e d una purit angelica . A
quelle acc0ppiava lo udio indefeo della

ed il minore 1 alz ano a letto. Colmo


dunue di opere virtuoe antamente mor
nel onvento diMonteleone lanno 1708.
LV. Frat' Egidio di Carpanzano~ laico

un perfetto diaccamento da tutte le coe del


mondozin modo che in lui parve einta quel

era cos divoro della Paione di Ges Cri~

connaturale alluomo vero la Patria,ed i pa,


renti: onde in tutti i cinquantanove anni,chc

lo, e dedolori della ua Santiima Madre,

che, o meditandone i nzilerj, o vedendonu


le immagini , o anche udendone da altri ar
menzione, entiva ubito traggere il cuore

di acutiima doglia , e mettevai a pianger


diroctamente , ed a opirare per lungo tem
po: quindi il uo Confeore nel dargli la

anta orazione, la morticazione de'eni, ed

la inclinazione medeima,che uol eer tanto

vie nella Religione , non volle mai at al

Paee . Conociute da Superiori queie belle


qualit del Servo di Dio , lo deiiinarono,
quantun ue giovane, Cercatore del convcn-\
to di Co enza,dov`eetcit que ucio per
lo pazio di anni 18. con omma edicazio

role: Paio Domini no' jeju Chrii 5 altri

ne di quella Citt , che tuttora par,che nu


enta la fragranza delle ue virt.Pervenuto
pure l odore di s belle virti dell uomo di

menti FratEgidio non i arebbe contenuto

Dio alle narici de'Signori Marchei di Fu

dal lungamente piangere , come gli uccee

caldo, per oderelo pi da vicino, lo cer

pi d'una volta . Facendo viaggio da Catan

carono , e lottennero daSuperiori di fami

zaro a Taverna,ed incontrandoi per la ira


da in una divota lcona rappreentante la_
Vergiue trapaa'ta nel petto da ette pade ,
toto singinocchi per alutarla coll Ave:

glia nel Convento di Paola, ove dimor per

oluzione era cotretto a proferir otto voce,

che non foe intei) da lui , ucll ultime pa

altri trenta tre anni,nche dur la ua vita.

Ricco dunque non meno di meriti, che di


giorni, dopo aver predetto il giorno di ua

Maria: indi andole un divoto guardo, i

morte, che fu quello di tutti i Santi dell' an

diede a pianger s amaramente, che obblig


il compagno a fare lo teoz e volendo que
i dopo il pianto proeguire il camino, tro
v FratEgidio in etai rapito aatto da`en~
li onde biogn ricuoterlo bene per ritor

no 1713. , e opportata con ammirabile pa


zienza l' ultima ua infermit , pas anta
mente al Signore nel Convento medeimo di

Paola . Dopo morte il uo corpo rei , CO


me quello di tutti gli altri, intiichito, e du

nare in e.Col egnare in nome della Vergi


gine addolorata uno orpio d amendue le

ro; ma appena ceo nella tomba il giorno

gambe in Tiriolo,il raddrizz perfettamen

ne di tUtti i fedeli deunti, che divenne cos

teze con eortare Girolama Oliviero Gen

molle , e pieghevole , come e fue iato di i


un vivo ,- e tale i conerv per lungo tempo.
(Mello per, che ha del prodigioo 1 fu,che

tildonna di Cutro ad aver fede alla medei~


ma Reina del Cielo , ed a fare certa limoi
ria, l`a1cur, che diverrebbe feconda, dopo
molti anni di erilit col marito , e che par

torirebbe un machio. Eegui il coniglio la


buonadonna , e tollo vide ine avverata la
predizzione.Non cos felice fu la predizzio
ne,ehe fece ad un tal Mario Perricciuoli no,
bile di Catanzaro , il quale non volendo ac

eguente,in cui i celebra la commemorazio

eendo ato collocato il di lui cadavero di


eo nella epoltura , egli da e medeimo , e

enza induria umana i pole in ginocchioni


colle braccia aperte in forma di Croce , e ,
colla faccia rivolta vero l'Aitare della San
tiima Vergine addolorata delliea Cap

pella", di cur era tato empre divoriimo in

giorni arebbe morto . Se ne be della mi

vitaaN per quanta diligenza, o forza i fu


e uata da nolri Frati per ditenderlo alla
upina, f mai PObilC a riucirvizperloch
i laci in quella poitura.D0po un mee do
vendoi epelire un altro Frate nella medei

naccia il Gentiluomo, e nellOttavo giorno i

ma epoltura , vi concore gran moltitudine

trov fuori del mondo . Coronato dunque.:

di gente per oervare ciacheduno cOgli o:

il buon Religioo di non poche virt , ma


Ime d un invincibile pazienza no allulti
mi periodi di ua vita, e munito deSanti Sa

chi prop) cio , che della poitura di Fr. Feli


ce avea paro la fama ', ed aperta la tomba

quietari alle raggioni , che gli adduceva il

Servo di Dio , per pacicari con un uo pa


rente, fu dal medeimo minacciato , che du

randola cos oinato , prima di paar otto

viddero turti,e Religioi,e ecolari con gran

gramenti , nel Convento di Catanzaro ripo~

maraviglia il cadavero di Frfclicc in ginoc

s nel Signore lanno 1709. Dopo morte gli


divenne la faccia come di un fanciullo, e f
onorato il uo funerale da moltitudine di

chioni , e colle braccia in Croce , bello , in


tatto, e che pira-va un odore di Paradiozon
d'ebberoa partiri tutti conolati , ed a glo

gente concora a riverire_ il benedetto cada_


vero, ed a rovederi di qualche coella la

ricare Dio tanto mirabile neuoi Santi.

ta a uo u o .

.L. famiglia Polimeno fu uomo di Ottimi


coiumi nche vie nell alto mare del ec-o
lo, da dove pinto dal dolce oo della Di-,

CLVI. Fr Felice da Belmonte Laico Fu

CLVlL Fr Giueppe da Terrcti della

Religioo adorno di tutte quelle virt


convenevoli al uo iatoz Impercioche era_- i vina Grazia al porto della Religione , er
,

Cc

ven

r 2.04

-CALAIRIA SAN'TA'Liiz-Ro i.

vendo al Signa re nellumile ato de Laici,

viglioi. Sentiva cos baamente di e mede

abell lanima ua di tante virtu, che dion_


deva non ordinaria luce di antit, ai a gli

imo, che non olo i riputava il peggior di


tutti, e c omma alacrit di animo riceveva

occhi de'Religioi , che de Secolati in mo

le riprenzioni, che gli venivano fatte 5 ma...

do,che ricorrevano da lui uomini, e donne,

ancora di buona voglia abbracciava qualun


que occaione dimpiegari in eerciZ) vili, e
dipreggievoliJra amantiimo del ilenzio,

z perche ortenee loro da Dio grazie, e favo


ri. Ippolita dAquino nobile Tropeana, don
zella d' anni orto giaceva inferma ridOtta al~
` l ultimo di ua vita: il perche D. Carlo uo
Padre ped`i un meo appoa al Convento
de (Dartieri , ove attrovava di famiglia
Fra Giueppe, accioche venie in Tropea a.

uarire colla ua preenza l inferma gliuo


a . Convenne il Servo di Dio alla richiea
del divoto Cavaliere, ed arrivato alla di lui
caai port dall' ammalata , e tocc le ue
narici con un ore , che cole a orte per
irada , al cui tocco le caturi dal nao un

bacino di an uc, e ne vaui immantinen


te la alute. n giovane , publico peccatore

e della _ritiratezza 5 in modo che sfuggiva i

uperui colloqui, n mai uciva di Conven


to, e non coiretto dallubbidienza , o dalla

carit. Non apea dilaccari dall orazionc, chegli chiamava ua maera, e nudrice 5 ed
oltre le dueore recritte dalle nolre Co
tituzioni, tutti 'tempo , che gli opravan~
zava deuoi impieghi, lo pendevao in di
vote meditazioni nel Coro, o in agre lezio*
ni nella cella. (Manto era rigido , ed ineo
rabile con e teo, morticando il uo cor

po con dicipline, con cilicj , con ai , con


digiuni, ed altre auerit , uate per da lui

della Terra di Calimera , avvertito da Fr

in maniera , che non i facee a conocere.:

Giueppe a laciare una cattiva prattica, or

per ingolare, ed alieno dalla vita commu


ne; altrettanto era tenero,e compaionevole
cogli altri, pecialmente vero gl infermi ,
alla cura dequali vi sapplicava a guia di
viceratima madre5 e vero i poveri,qua~

to pena di eer caigaro da Dio fra il ter~

mine di otto giorni , non volle ubbidirea 5


che per nell ottavo giorno,colpito digra
ziatamente da una ietra nellocchio, rima
e cieco. Mentre il ervo di Dio faceva la
cerca del vino nel Villaggio di S. Marco in

,li per ollevarli dalle mierie, sera Guardia

no omminirava loro quanto poteva da_


Briatico, uc dalla caa deSignori Lombar Conventiz e poi era uddito priegava iSu
di una piccola erva con in mano un bocale _ periori a occorrerli , o pure chiedeva loro
il permeo di poter cercare da Benefattori
di vino per darlo a lui , e fallendole il pie
de nello cender le calinate , cadde inira
limoine per ei. Sopra ognaltra coa `per
mente , ed oltre leeii torto il bocale col
era geloiimoil Servo di Dio del prezioo
teoro della caiit,onde per cuodirlo ille
vino, rimae addolorata in un braccio; laon
o, o nonparlava con donne , o e gli con
de datai a piagner dirottamente , s pel do
veniva pailare per neceit , lo faceva con
lore del braccio, s pe'l timore deere gri
tutta modetia, e rierba, non guardandolU
data da Padroni, non volea dari pacez quin
in faccia5 ma ando gli occhi aterra , e.,
di moto a compaione il Servo di Dio,rac
disbrigandoen'e al poibile-5 tanto che vi
cole tutte le cheggie del vao frantumato,
ed unitele inieme , lo reitu alla priina fi cotante opinionc tra frati , ch egli
formaz di poi egnato il braccio della, erva foemorto vergine. Dipiaceva al demo
col egno della Croce fug il dolore .WCOI nio tanta virt nel Servo di Dio: Quindi
egno parimentc della Croce guar`i dadnero per contaminarlo ineit due sfacciare don
dolore di capo Catarina la Bozzetta, Cadelo ne, luna in Catanzaro , laltra in Fiumara ,
ne quali Conventi egli dimorava in qualit
ro Battaglia,e D. Giueppe Logoteta Proto
di Guardiano,le quali invaghitei fortemen
papa della Cattolica tutti e tre nobili diReg
te di lui,endo egli per altro venuimo di
gio, ed altri innumerabili da divere *infer
mit . Finalmente coron le ue virtu con volto,e ne andarono,e c6 mille allettanienti
lacivi i udiarono di come eco trarlo al
ottimo ne , e dal Convento della Conola
zione di Reggio e ne and a godere le re` peccato 5 mae li , che ben apeva larte di
ali conolazioni della beata eternit _nell vincere in que e battaglie del eno , curate
ubito le orecchie al canto di ,quelle Sirene,
anno di notra alute 1717.
.I. CLVIII. Fr.Michele da Sambatello nato volt loro immantinente le palle,e via e ne
in im villaggio di ea Terra da pii , ed fuggi-3 laeiandole confue, e penieroe, ma
onei Parenti, in da fanciullo motr tale pi confuo retando il demonio , che avea, g
L z. 'Liz-gx ga az;
inclinazione alla piet, alla ritiratezza , ed ord'_ latrama. .
.'
te belle virt , che rilucevano in
alla modetia,ch`era la conolazione deuoi 7
u _
Reli ioo invaghiti i Superiori
Genitori, li quali da s buoni principi argo

mentavano'nel gliuolo unottima riucita.


?Venuto all'et, e deideroo di conervar q
illibata la ua innocenza, laciato il mondv,
abbracci l'llituro deCapuccini, ed in eo
attee con tanto fervore all` acquio delle;

We in breve-f progrei mara


af '
-2' '.-J
NM

Bella Provincia, o delinarono Maetro de

Novizj , nel qual impiego attee lo pazio


di anni 24.[ludiandoi di allevare i uoi gio

vani per la via della perfezione piu coll p


ecacia dell eempio , che colla peruaiva
delle PINK. a ;ed Uando con ei _aai i pi
h

"ai" che'l

"r

.Fun.

WM

.-....ru .

DI ALTRI-cosNt-Essoxnnn IV; "7" zo}


d

chel ri ore, una dicreta dolcezzas tanto

"'*-*~'

maligna Giueppe Bonetti, e Franceco Bar

vero, c e in tutti gli uci pi vili , ed ab

retteriz da mal di freddo Giovanni Roo,da

jctti, o anche laborioi,egli era il primo,che

vi metteva le mani 5 e qualora imponeva a'

dolor di calcoli Giueppe Tedeco z ed altri


da varie infermit .

Novizj qualche digiuno , egli ancor digiu


nava in quel giorno . F favorito dal Signo
re dun dono particolare per conocere e
qualche Novizio tentato dal demonio die

mangiare il Servo di Dio , applicata liber


ei perone nel diretto dl liumara da vari
mali, e dolori, che pativano . Onofrio Ro.

gnava di laciar labito, e abbandonar la vo

giero con applicari una lettera critta li in

cazione z ed era, che alcuni giorni prima o


pra il otto della ua cella udiva chiara
mente alcuni colpi, come di martello z 0nd
egli , che dalleperienza ben comprendeva

vita dall uomo di Dio, rian dal dolor del


anco. Giueppe Mor ante, ch'era ott0p0~
to al mal caduco , cobaciare divotamente

il ignicato, chiamati a e ubito i Novizj,

eponeva loro il pericolo in cui i attrovava


uno di e di ritornare al ecolo per opera

Similmente la forchetta , con cui ole\'a_.

un pezzo della ua corda,non pi oggiacq ue


a tal morbo . Con addoari l ite-a reliquia
f libero da valida febre FratAndrea d'Ara~
i Capuccino z da dolori eolici Antonio Ci

del demonio , li ammoniva di non laciari

mino,e Domenica Polimeno: da ma] di can

ingannare dalle auzie del nemico , di co

na la glia di Domenico Celdi Cooletoz


e molti altri da diveri morbi, e dolori , che
per brevitl i tralaciano, potendo quei oli
baare per argomento della gloria,che gode
in Cielo l'anima di quelo anto Religioo.
.f CLIX.Frat`Antonio d'Olivadi nacque nel

prire a lui fedelmente tutte le loro tenta`


zioniz e di pereverare cotantemente nella`
vocazione abbracciata. E quindi ne avveni
va, che non poche volte molti Novizj com
punti , e pentiti delle lor prave rioluzioni,
dieropendo al lor Maetro le tentazioni, ne

{655. in detto Villaggio della Diocei di `

rcavano confermati nella vocazione-3 ma e

Sqmllace da onei parenti , e di mediocre)

alcuno indurito i laciava vincere dalle dia


boliche uggeioni , enza volerle paleare
alMaelro, ben preto laciato l'abito, ritor
nava al ecolo . Oltre il magiero deNovi
.zi eercit ancora per molti anni le cariche

fortuna, e nel batteimo gli fi impoo il no


me di Giuepp Antonio . A vendolo Iddio

di Guardiano , di Dinitore , e di Vicario

Provinciale, empre per uguale a e teo,


umile, benigno, modelo , e zelatore della.,

Seraca povert , e dell oervanza Regola


' re. E nalmente conumato dalle fatiche , e

eletto ad eere col tempo lume dePopoli, c

accola ardente di zelo , volle paleitrne la


nacita con prodigioo lume da molti vedu
to chiarimo sfavillare ul tetto paterno,
nel mentre il Bambino uciva alla luce , che

f la notte della Circouciione del Si nore .


Prevenuto c li dalle divine bene izioni
ciole mirabimcnte la lingua in chiarimi

colmo di opere buone , nel Convento di Se


minara, dove i ritrov di_ paaggio, aalito

accenti in c di due mei , mentre pendeva

da gagliardiima febre, e munitoi de anti

cagione de temporali gaighi , a qual ogl


giaceva allora il Padre, i peccati decolpcvo-.(
l Z E i conobbe eere tato prodigioo tal

Sagramenti ,depo le poglie mortali, per

vetiri della tola de Predeinati,come pia

dalle poppe della genitrice dicendo: Eer la

mente i crede, lanno 1718.nel mee di Ot


tobre.
~
Quantunque queio Servo di Dio non fui

uo parlarez poiche le prime balbuzienti pa


roline, che profeti in appreo , non fu , che

e cqnociuro in detta Citt di Seminara,pu

creceva in Antonio il lume Divino, la vir- t, ed il zelo , e davalo a divedere in molte


maniere, e tra l'altre in ergere altarini , ill.,

re appena i ud il uono del uo mortorio,


che ubito i pare un grido univerale: che
era morto un uomo anto nel Convento de
Capuccinizonde vi accore gran moltitudine
di gente per vedere il uo cadavero , e pro
ve eri di qualche ua reliquia,come fecero,
tagliandogli in pezzi labito, la corda , e di
videndoi i grani della ua corona 5 n man

c il Signore di\attelare la antit del uo


Servo con molti miracoli operati collappli~
cazione di dette collcz imperciocche Giu
lia Vaccari moglie di Giueppe Abbruzzee
ldi Bagnara ridorta a mal termine da un ero
dolor di tomaco , e da una ubita ooga
[zione di cuore, applicandoi ul petto alcu
ni grani della corona di Fr. Michele , e rac
cvmandando c -fede alla ua interceone,

cominci ubito a migliorare 5 ed indi a po

dopo paato un- anno. Al crecer dell et ,

diciplinari pietatamente con ai in luoghi


rimoti , e gettari ignudo nellacque gelate,
in predicare da su i monticclli , e poggettioa
fanciulli da lui radunati a tale oggetto , ln
correggere grazioamente le per one idiore
ualora conciamente proerivano le parole
dell'Angelica alurazione. Fin da quei _primi
anni conce `1 pirito di Religione , e queto
al leggere a Regola del P. S. Franceco , e
la vita di S. Antonio da Padova, tutto a ne

di pocerpredicare , e I' argcre il angue _per


Crio , di oui contemp ava le pene con mol
te lagrime, e al cui onore digiunava tutte le
ec erie-3 come anche la- lunga quareima_
di S. Martino , meritando per tali eercizi
virtuoi d eer molto favorito da Dio con
ipecialitit di favori; fraquali .i conta , che

co tempo M perfettamente ana . Col toc


co della ~medeirnjforona guarr da febre.: i da S. Catarina V. , e Martire gli furono det
v1l~g*

L.

tati

Id

106

CALABRl SANTA LIBRO.-I.

` tati alcuni elegantimi veri latini , che per

Scora lanno del Noviziato, e provato dal

ordine del Maetro dovea comporre. Dur


Antonio in tal tenore di vita ino all' anno

Signore con corporali langhori, e pirituali


tenebre di crupoli, e tentazioni di fede , da

decimo di ua et; ma d'indi in poi, s per la


' lenta diciplina del Maetro , s per il mal
eetnpio detompagni,in Citt foraiera ,la

lui tolerate con invincibile pazienza,t`u am


meo alla_ ollenne profeione da lui fatta
con indicibili eni di oblazione , e di olo

ua innocenza pari deliquio , benche empre

cauo , che f a larga vena lagrimare gli a

i abomin pi della Pete le donne. Non or


per la D.Clemenza,chc andae lungo tem.-

tanti.. favorendolo in quell' atto il Signore


Con interne dolcezze del uo divini-imo i

p0 errando fuor di trada queta pecorella

amore .

eletta per la ua mandra z imperoche , e co


chi 'appotolici Miionari, e colla verga

Conocendoi Antonio per la olenne;


profeione pi trettamente .tenuto au' o.

d' alcme corporali digrazie , ed in ne col

'ervanza de voti promc a Dio, cun [amo

batone d evidente pericolo d eer uccio


` caualmente da Fuoruciti , e con inviibilc

tudio attee al puntuale adempimento di ue


obbligazioni,che pareva uomo conummaco

prodigioo colpo in pettozc Celete voce dd

nelle virt, benche fue principiante . Non

uo Avvocato s. Nicol , enza indugio , in

olo ubbidiva ciecamente a' cenni de' Supe

eta danni 17. lo men all ovile della Scraca Religion Capuccina .
Mandato adunque a far il Noviziato nel

dienza ono molte le pruove,delle quali ce

notro Convento di Stilo non olo i riacce

gliendonc alcunc,bricvememc 1c nomr.A.

ero ubito nel uo Cuore

licndo all'etremo paag io_di uo Padre,

nelle Primiero

cintille di divozione tate ,epolte 'per qualf

appena riccv lettera defuo Guardiano ,

che tempo-;ma avvamp in guia nell'amor di


Ges paziente ricroceno , com: i diceva,

chel deiderava in Convento , che laciato


agonizante il Padre, vol in quell itante in

da uoi peccati ripurgati per ben ettc volte

Convenw, poco curando il reto . Volendo

in generale confeione, che tuttil uo udio

il P- Gregorio d Olivadi uo Direttore ar

era di meditar attentamente lc pene da lui


oerte 5 e ben preto cambiatoi' il dicoro
meditativo in un dolce etatico sno, godeva
in vedere ditintamente in quel oporc le pe-

pruova del uo pirito, di cui la maggiore


la cieca ubbidienza , l impoe , che i prec].
pitac da un alta netra nel Convento di
Monteleone: ed egli detto ubito , benedicib

ne di Ges , e inieme pariva per fortiima


apprenzione di non itper meditare , e com-
' patire, chi tanto avea patito per lui . E quan~
runque per uperar tai opore i foe morti-

te, gi .i accine all'eecuzione , e i arebbe ~


precipitato , e il prudente Direttore non lo
avee rattcnuto dalla tonica , e non avee
ubito nvpcato il comando. tira tormentato

eato in varie maniere , ino a poggiar otto


il mento,mentrc orava , la punta del coltellino, anche,e`l capo oppreo declinae su

'

'

rioriz ma ne indagava i voleri , e preveniva


coli ciccuzione i commandi.Di tal ua ubbi

in Bagnara da penoima febre quartana , e


avvicinandoi il tempo della Oparcimaro.
potoin dal Superiore e i dae di andar

_le mani,punta la carne,i ricuotec, non po*

a pre icare 7. mi do, die , nella anta ubbi_

t altro ottenere e non ferite, e an ue , che

dienzazE benche in quellanno avee tcrmi

correndotigneva lc mani, il'colt lo , ed il

nati li tudi , e nulla avee pOtuto prepa.

petto . A proporzion dell amor di Ges ac,


cendcvai nel uo petto l amor vero le ue

rari per predicare , part toto , e predic


con moto protto , Nel mentre faceva le:

membra, quali conoceva principalmente ef.. ~ Miioni in molte Citt , c luoghi del Regno
ere i poveri, e gl'infermi , quali compariva, di Napoli con quel protto, che i dir,gjun_
erviva, aiutava anche a coto di qualunque egli ubbidienza del Padre Generale di andar

ripu nanza di eno. Spiec pecialmente;


que a ua carit nel ervire Fr Bernardo da

a Madrid deiderato da quel Cattolico Mo


narcaz cd egli lacmta l opera divina, come

Gerace notro Laico mieramente piagato, e


addolorato da penoiima infermit , di cui

trovayai, parti per dove ubbidicnza 1 dc.


tinava. Giunto in Napoli , e per urgenti.

il Superiore glie ne avea data la cura; Impc_

me caggioni rivocatali l ubbidienzakper

roch non olo aevalo con tenerezza , e


puntualit; ma baciava peo le pezze in

Madrid, e detinatolo `a predicare nel Maz.


zarino in Sicilia , parti a volo con etremo

zuppate di marcia , c le ,putride piaghe per

uo parimento, e pericolo , benche il tempo

amor del uo Crito . E talvolta, che conob-

fue tardi , e l'impegno del Vicer fortii

be linfermo pi addolorato del olito , tere

mo a trattenerlo , anche con violenza , per

ic.piaghe colla lingua, e colla bocca ucchi

averlo Predieatore nella Chiea della Piera.

la marcia . Atto cos eroico , che volendolo

Al pari della prontezza _in ubbidire 3m.

Ges premiare, un giorno mentr era in Co~

miravai in lui laetto di patire. ogni penu

ro , pat un ecceo di amore cos violento,


che entendoi pinto a volare vero l Altar

ria delle coe del Mondo ,. zad ccmpio del


vero povero Gesu Crito, e
uo beraco

maggiore, per reprimerlo abbraccioi trettamente col lettorino , ed in quel punto af..

Parriarca,cui sforzavai dimmitare al pO


bile tanto nellabito, che in ogni altra coa,

aggi una dolcezza di Paradio. ,34.;

di cui indipenabile l' uo 5 E menu?

""`
N

Suv

A4_

DI ALTRI corFE SSORI CAP, [VK

W-*'397

0-. \.4`i`- q

Sulcrlorcmdc maggiore mom RIP-"3,6116 FL-i Merirava in vero il notro Antonio tali '
l non li oendelle
la cara madre povert , oi , vori celeti in ricompena del totaledii
'
i
negli edihZ), o nelle maerizie, o nel ritene glio dogni coa , ed aetto terreno ;ma par
rc con overchia ollecitudine le limome , meritavalo, e dir mi liceeri'langelietr vita, ~
per ordinarioc abbonde volmente oerte , ov' che menava nella printual_attezza della
egli dimorava . Nell eercizio poi di predi
callit PrUfCal-Dl quella S geloo viveva,
care egnalavai maggiormente nell olltr'
che di buona voglia eletto li lareobs _ogni
vanza di tale voto, non olo non-accettando paventoo uppliz~io,;cheglachiar conme
. di-.colpa- quella
.. gljd,
. che7,'.\*"'~
-lnomo neo
fa allo-z
naggio per quel tempo, che predieava, con ;2migliaie gli uomini agli `Angioli .E. ben n
tentandoi vivere odi ole erbe , o legumi, die aggio ,~quando~.in tr divere pericolo

limoine zma nemmeno un frugale appan

o per Lo pii di ci, che preparavagli la Di

me occaioni tentatozda minitri di latany.

vina Providenza empre liberale vero di _lui


ne uoi' veri' biognincome chiaro l corge

amacchiarla , ne riport vittoria egnalatil


lima, benche tal volta gli convenne rip-ortar
angue, e ferite : atti a mio credere ,cotanto

da ci, che oggiung:

"i

;z

Non"volendo egli punto dicordare da


_ Divini conigli , mai ne viaggi, ancorche:
" lunghi, ermi, e dialtroi i pOt peruadere a

accetti allo poo,che i delizia tra gigli, che

in premio concede ad Antonio,di poter


communicar ad altti_ lo piritogdi ua cai

portar eco proviione di orte alcuna; Per~ t, come tra quelli ,ehe ono noti, lo peri~
.loche merit eere pi volte r'niraeoloaJ mentarono due Gentiluomini della ,Terra di

mente provveduto da Dio, quandomancato


- fue l umano ajuto . Viaggiando dalla Ca

Simeri Diocei di Catanzarozed un uomo, ed


una doniiadella Diocei di Miletodcon ellre

labria per Napoli , nelvumicello dellajl mo loro llupore . w


Guardia, che corre tra Paola , ed il Cedra
rovenum egli, ed il compagno meno per la

ame, e tanchezza, un Angiolo in forma di

vaghimo garzonino fattoigli avanti gli


oliere la reezzione coniente in due pani,

_H.

quattro pecetti alati , ed alcune frutta con


un achetto diino t della di cui celee
proviggione appena gutatone un boccone,
ed aaggiato un oro di vino, entironi co
s azj , e vigoroi , che non poterono pi
gularne . Rearono entrambi oprafatti da
maravrglia, e perul accadutogli , e per la va
ga villa di quel giovanetto pellegrinamente
velito, qual ni di oprafarli, quando parir

~ 'TW
T..." Per mantenere Antonio illibata la ua pu
dicizia non olo uavah'cautele , che pare- va
degeneraero in icrupoloez ma preniuni
con tali rigori di vit, che paiono incredi~
bili. Armava le uole con chiodctti di fer i
ro, e di canna , enza rintuzzarne le punte, l*r
pcr martirizari le piante: lungo tempo non

ima tavola 5 e qualora conveniagli dor- `r'-7


mir in letto pi molle, non diendeva le
membra, ma rannicchiato, e edendo appog-f
giava la cella al muro, o ad altra dura mate* _

tia . Mai s`alz azio da mena , e con ag

el videro dagli occhi , in una pianura, ove

petuo rigoroo digiuno,anche agli occhi de


pi enlati, ed accorti, otto al manto di vi
ta commune . Tormentava le u: carni con
raddoppiati cilizj , catene, e cerchi di ferro 4.

armati al di dentro di acutiime punte 5 e ` .T


carnicavalo con dicipline ,-,eompolle di

; montagne di Paitano nel ritorno da Napoli

chiodi, e franwmidi aeutimi vetri . Vel

per la bieilia,eolto dalla nebbia, in tempo di


notte, ed in luogo coverto di neve. Si trala_

perlungo tempo pcnoiimo giacco di eto


ie tronehe al di fuoriz e feti pi Volte il _uo

ciano, per evitar la lunghezza , molti altri


cali occorligli in vari lu0ghi dell'uno, e dell

petto, c braccia con raoj , e lancette , ici


dendo profondamente oltre un deto su loro

altro Regno, ne'quali la Divina previdenza

ii Nome di Ges, mantenendo poi aperte


le piaghe con pala di cantarelli . Porrava su

,
4,44.Alpi

miracoloamente il provide ne uoi veri , e


quai eremi biogni . Ma degno a aperi
ci, che gli occorle nella Sicilia . Colto dal
la notte in aperta campagna enza veruna.

:2

cit aminirabilc'eppe nacondereil uo per

un velocrmo coriero naconder non i


poteva prima di un quarto dora.\Un limi
l gliante, favore ricev otto il Diamante,ove
viaggiava Col Padre Lodovico da Morman
no 5 e quai lo eo benecio rCev su le

l.
W"
fw",

i] il uo letto, che la nuda terra, o un augu

.
`

le palle a viva carne una Croce' or di legno,


or di ferro armata di 33. chiodi , enel petto
un cuore della ea
teria fornito di ette

proviione, appena raccomando nellinter

punte. Nelle occaioni poi di publiche peni

no alla Divina providenza,che too vrde da

tenze, oltre le paVcntoe lunghe battiture

lontano un lume , alla Cui volta drizzandoi, ' con catene difetto, i trapaava , e braccia,
trov ben apparecchiato caino,entro cui : e petto con aCute {leche di canna in nume
ro di cinque, o ette, o' con altrettanti padi
ricevuto , ed accolto da una venerabile Ma
trona con ogni viceratezza di carit . Nel

ni di acciajo,cos`1 caminando croceo per

licenziari poi dalla detta Matrona (per Di


vina dipoizione), cordatoi di ringraziarla
a dovere, e ricordatol dopo pochi pa, nel

tutto il giro di tali publiche funzioni . bra


diva Iddio imili penitenzezpoiche con evi

volgeri in dietro, non pi n di Marrona,n


di albergo vide ombra alcuna, o vcigio .

no le feritegtna trovavani aldate celeremen

dente prodigio non olo mai i cancxenaro


te, lenza alcun lenitivo :e talvolta il preer
r

_5.

:oa

CA'ABRA 'NTA LIBRO l.

_,

v dalla morte ,l che doveVagl'infallibilmen `


bieomc brieve ho dovuto eere negli en-i
'comj
di ua umilt, cos deveerio nel ri
te cagionare uno p'adino potentemente" av v

velenato da chi machinava dar con eo al


nimieoinanabile ferita.
t ?y
z'rfr
Oltre alle croci di mortcazioni,e di pe
i nitenze volentariaiuente addoiatei , in

mancarono a lui croci eeriori provenutc

ferire la ua carit vero ii Proimo , quale


in lu`i accea nell' eta puerile, crebbe poi col
tempo in iiniuratimo incendio. l poveri,
glinermi, tribolati erano i liOi'atclli piu
cari 5 li eompativa , li confortava , li erviva .'

li parte dal zelo di chi volle provarlo , ed gin tutte le maniere poibili. In tempo di ca
eereitarlo nello pirito,e nelle virtu,e-mol reia in Cutro alimento onmirabilc indu
to pi dalla rabbia del demonio ,che oeo

iria una oneta famiglia decaduta.ln Cael- v_ '

dal uo appoolico operare, iliig pi volte vetere con farina mendicata, e con un vitel~
qualche uo miniro a pereguitarlo. F Per loazi turt' i poveri di quel ' ._ , non ,en
tanto pee volte inamat'o di egreto coin za un manifeo miracolo di moltiplicaZio
mercio con Beelzebub, dIppocrita,di Sollc ne. Nella Citt di Stilo ammie nel uo eo
diede aunmolti
ordido
occaione
Lebbroo,quai
di crederepoieere
parito
a i l
vatore de popoli, d' inventore di nuove et pitti@
tc , eper tale accuato ne Tribunali della..
keligione,e de Vecovi. Fu cercato a mor." to GesiCrio . Si pogli in Vietri l'a pro
ltC dalcuni corripondenti neMonaerj dei
pia toni'pa per veire un mendico , c opra.,
-le Monache , perche, per la riorma`da lui Nicaro delle ue uole per prevedere un
{introdotta ne agri Chiotri, u loro *tolta la altro egualmente biognoo. Sopra molti u.
i viita, ed amicizia di quelle vergini , noi mi ereie ponti per liberare i paaggieri dal
ebbe poco, che are in alvar la vita per uno le anguiese er vendicari dalle ingiurie:
de`tempi,rifugio
llratagemma orditogli dal demonio in imi delle
all orridczza
fabri
c in nevi,
campoe Tenee
un opizioivero
gliante materia,che per non oender la bre

Vit, i tralaeia . Ora iccome per lo pi non,` deViandanti. ?anto poi ato foe carita ,-Q
' andarono eenti da gaiighi iperecntori del tivo ve'ro glxin ermi , bai il apere , che;
lwmo. di Dio 5 cos egli ebbe empre cam avendo trovato in Mayda un povero leb~
po di egnalari nella pazienza coli inaltera broo tutto impiagato, e grondante marcia,
bile oerenza di qualunque perecuzione , e impotente a dare un pao , egli e lo rec
o travaglio, che mai gli uccedee.
p in collo, e lo port in Convento ,non enza
z, Bae di tal ua invincibile pazienza era_" uo gran faidio: Adagiato il lebbroo,e ri
quella rara umilt , che dettavagli Eer egli orarolo, and egli a purgari dalla marcia,
e per natura, e per colpa degno non olo di che parevagli aver contratta; c con ua gran
ogni dipreggio 5 ma dplle pene de condan maravigliai trov enza ombraalcuna d
A nati-agli ab ii z e pero iccome godeva ne

dipreggi, cos~ attriavai negli onori a lui


fatti, o dalla Religione , o da Popoli . Non
mio aunto di decrivere minUtamente tuc
te le pruove di ua umilt 5 ma non devo ta

immondezza z iccome pure la mattina e


guente ito a viitare il lebbroo nella tanza,
non vel trov n ivi, n in turco il Conven

to per quanta diligenza i ue uata: motivo ,_ _


da credere eere tato Ges Crio quell'uo `,

cere quanto bai a far conocere quanto egli mo,che a lui i era motrato, come il decri
foe radicato in quea virt . Ne' Con venti elaja: Uom di dolori, e di lebbra percuo. ^
gli era il primo a li eercizj piu dipreg Non ermavai il fuoco _di ua carit aoli
a Cuoco , da Cercatore ,

amici, endevai :mc e anemiei ; e perecu

da bajolo nelie fabriche , da -ervo nel rice


vere i foraieri . Mai volle nella Religione

gievoli. la faceva

oato, che pi erai egnalato in pero-:guitar

tori.

uegli era da'lmpii amato , e bene

onorevole ucio; e qualora per ubbidienza

lo con ingiurie, e calunnie , come paava in

cragl impoo , dopo accettato umilmente,


ed eercitato per qualche tempo , rinunzia
vaio pontaneamente,per attendere alle mi

proverbio-Eendogli in Reggio uccio un.,

oni, come fece del ma itero de' Novizj ,

chiamato a loenore, lo accole con.)h

uo Nipote , non i tim aver odisfatto al


uo obligo col oloperdonargli loea ma

delle Guardianie pi vo te,e del Provincia

illraordinarj egni di benevoglenza , e lo


lato nella Provincia di Cosza,a- cui fu aun- *TA accett in luogo del uo uccio Nipotc.Mol~

to impenatamente, e' con etremo uo cor


doglio, e ripugnanza . Bello per , che co
rona la ua umilt, , cheendo egli nelle

bocche di tutti in lode , benemerito a Gran


./:l
.

di, favorito da Prelati, imato daCardina


- li, e n dall ieo Sommo Pontece,ima~

va quegli onori~ pure ue croci da Dio per


meegli in gaigo deuoi peccati z e pee
volte fu veduto fuggire , e piangcrnellu
occaioni le pi onorevoli di Popoli intieri,

to maggiore per era la carit di Antonio in


quel, che riguardava il bene pirituale de
Proimi . Mai ancavai nell amminirar
loro la divina parola: mai di acoltare le lo
ro COHfCOl , ed iruirli nelle maime del
Vangelo. Eree in Monteleoie , nella Cava,
.in Palermo, ed in molti altri luoghi,Con`er
vatorj per le donne convertire,e vergini pe

rico lanci ', ed in mille parti Congregazioni ,


per alvar da vizj i popoli intieri . Baa il

pardogli di eere pereguitato,ed impedito

dire, che ove trattavai di alvar anime, egli

di poter liberamente eercitar il uo impiego.

era tutto cuore', tutto voce , tutto manici-c,


w.,
`
7 I. ,_J
-`
~ enza ;I

i"

DI ALTI CO'FESSORI CAP. lV.

209

enza perdonar a fatiche , a viaggi , a pati

vano ne (.ervator):Li giovani,e le vergini,

menti inofribili.
Applicata egli prodigioamente,come pre
detto gli aveano i venerabili Servi di Dio

che abbandonarono il eculo, e popolarono


iChiolri,non poono numerarizle limone
0kerte,o in uragio delle Anime purganti,o
in ollievo de'poveri, o in riioro,e fabriche

P.Bi

gio da Caltanietta , ed il Rcvercndo

Sace'r ote D.Gabriele Barbaro di Calelvete


re, a predicare a Popoli la Divina parola, il
fece con tanto pirito , e frutto quella prima
volta , che Monignor Pallavicino Vecovo
di Mileto pens applicarlo a dar gli eercizi

di Chiee , o in erezione di Conervatori


cccedono ogni calcolo , contendo in un.,

totale dipoglio di quanto avevano di caro,


e di. prezioo indoo i Cavalleri, ele Dame,

e generalmente ogni ceto di perone , come

a uoi Chierici ordinandi z e poi enza ua ne poono far fede Napoli , Palermo , Be
aputa fattolo ele

ere Miionario ,il delli

nevento, Meina , Avera, Nola , Foggia , e

n a S.Coantino . F ad Antonio improvi


o il colpo 5 ma non volendo contradire all
ubbidienza, portoi al deinato luogo,e ra
gionato avendo a quel popolo per lo pazio
dicitca mezz ora u le materie, che indige

la maggior parte delle Citt , _e Terre delle q

iamente aveai premeditate-n apendo piu.


che dire, rivolto al Croeeio con profondo

Crito da lui predicataz concioiache tant'era

entimento del uo pirito , parl in quea


guia -. Signore Voi ben apete , che i0 mai
penai ad eer Miionario : Voi apete , che
non h parte alcuna in queo minitero: io

due Sicilie, e molte altre ancora di notra..

Italia .

Non per- meraviglia, che Antonio rac


coglcc frutti s Copio dalla Paione di
il uo aetto vero di quella , e vero i do
lori di Maria,che non e coa facile il decri

verlo. Well era la materia del uo penare,


parlare, predicare , e empre con ailuvj di
lagrime,tanto che per il tanto piangere avea`

non s pi che dire. Mirabil coa! A quelle

quai perduta la villa. Bramava , che la Pa


i voci rip0e il Croceo con chiara interna ione del Redentore s imprimee indelebil~
locuzione,dicendogli: Predica la mia Paio mente ne' cuori di tuttize talvolta i udi pro
nc; e in quella forma , che tu lhai meditata ferire con ecceo di aetto: Eer egli inde
cr te privatamente, communicala agli altri. gno del Paradio z ma e Iddio i degnae
acquei Antonio, ed ubbcdcndo alla cieca miericordioamente di darglielo, i conten
alle voci di Crito, predic in iile medita tarebbe rinunziare al Paradio, purche i re
tivo allora , eempre in appreo punto per lae in terra a predicare la ua SS.Paione.
punto la Paione di Ges,con tal frutto ne
qundi naceva in ui quel frequente pian
gli Acoltanti ,che le lagrime , i opiri , le tar di Croci in ogni luogo, ove predicava.
* riforme decolumi quai univeralmente ben quel diegnar Calvarj, e Chiee in ogni pog
dimotravano veri eere tati iDivini com gio , o pianura, quell intitolar le Chiee,
mandi a lui dati da Crito in quella locuzio Oratorj, Altari, Congregazioni da lui ititui
ne mirabile , e confermatagli in Napoli , c_ te otto il pietoimo nome delle piaghe , `.
del pianto , de dolori . E quindi nacque il i
quai nella ea maniera in Corogliano .
lilrutto dunque dal Divino Maero del comporre quei due libri intitolati lanno do
come dovee predicare, laciate le mode in
ventate dall' ambizione , predicava con ar
denza Crio Crocerio , con eporre nuda

loroo di Ges, e di Maria, decri vendo `nel

luno i dolori del Figlio, e nellaltro le pene


della pazientiima Madre, nel comporre de*

mente i uoi commandi, conigli,ed inegna

quali pare pi lagrime, che foi-mo lettere,

menti,e con meditar in o ni predica uno de


unti di ua amariima aionezda cui rac
cole frutti pirituali in tanta abbondanza ,
che non i oono eprimere in queto com

ed impiegandovi il tempo .di giorni ventuno


per il primo,c diecenove per il econdo,che

pendio: bai il dire, che sbandivani i con

All aetto, e divozione , che avea Anton,


nio vero Ges appaionato , e l' addolora

cubinati,ov egli predicato avee, le invec


chiare nimicizie i riconciliavano , anche e

*teero iRivali coll arme in mano: la roba

per un uomo, corn egli applicato , parve un


pr odigio .

tg, 3.),

ta Madre, corripoero entrambi-a favorirlo


con
e n'alati
favori, c conceoin
grazie . Oltre
a quel
onno
cato nell'or'are
in da
N0- i

altrui, anche di coniderabile omma , rei

tuiva a padroni; ed i vizj generalmente) ,


{anche paati in abito, sbandivan dagiova

vizio , l introdue Ges nel gaudio della...


contemplazione con modo mirabile _. Orava

egli nel Convento dePP.Riformati di Fran


cavilla,e parendogli quel onno puro torpo
nelle Citta, e ne Villaggi :Pi uomini faci - re inuperabile, giache per lo pazio di anni
undeci non aveva potuto da e torre, per
noroi, e inconfet per anni , e luri ritor
inarono a penitenza: un Turco in_ Nola , ed quante morticazioni , e diligenze avee
oo in opera , caddegli in peniero non vo
unEretico in Corogliano abjurarono le loro
er Ges eer da lui ervito per queia via
ector-ioggettarono alla Romana Chiea:
lnnunrerabili maghi, e fattucchieri ruppero di ctemplazioncze per ava in dipoizio
il pa'ttofto coli Inferno, e bruciarono gli z ne ervirlo per via di penitenze eteriori ni,e davecchi, da nobili, e da plebeized ali

incontro le virt orivano ne Chiotri ,

trumenti :le meretrici convertite non capi

l...

Bindi volendoi licenziare da Ges , im

Dd

magi
,

aio

CALABRIA SAH'' LlBRO i.

maginoi un Crio pietoiimo, che ta in

Monteleone pure nella Chiea de'Riformati,

dicibile accompagnato . E nel giorno dell'


Epifania pooti l anima ua con Crio,

to a cui piedi prorato in_vivo pirito, o ai

reando in tal atto ferito da lancia inviibi


le di amore, ina enibile al uo cuore , che

ciam meglio, in vera_ea11,l anima ola vide

iiedc per piu giorni addolorato.

in gura d eere chiodato dalla Croce, or.

,a

Crio calcare oprail uo capo gravemente

Da tali celei favori arricchito sl fre,

un deuoi piedi trantti, e nel calcarlo vani

quenti vedevani in lui leai,i ratti,e le lo

rono dal uo capo certe conte fuligini , ed il

cuzioni, che anche tra i tumulti , e con ver


aZioni alienava tutto da e , ed attua vai

corpo tutto in quel pato sbalz dal luogo,ove


trovava oltre due pai, reando come toli

negli abii della Divina Bont . Lagnando

do,ma immero in un* mare di amore vero il

con un Crio,che teneva in cella,mentre a

uo Diozvaporava dal petto caldi , e forti o

va in Napoli,perche non avee im iego per


la ua gloria, gli parl il Crocel ,dicen-

piri,abbracciava ogni tronco,o albero,che i


ruezdava in urli , ed epreive amoroe , e

nuocava nel tempo eo in un mar di gaudio.


Se tali furono i favori nel primo ammet

dagli, che nol lacerebbe ozioo :E cos fii5


poiche da l`i ad un ora fu applicato alle mi
ioni di Nola, e indi in poi non ebbe un mo

terlo in quella anza beata, dir cos`15 furo

mento di repiro per lungo tempo . Me'ntre

no indi appreo s copioi, e egnalati , che


-vi vorrebbe molto a decriverli . Rell libe
ro da qualunque terreno aetto, e in una

cantavai una volta da due Sacerdoti lInno:


Stabat Mater dolorofai ferito da tal impro

vio dardo di amor compaivo,che prorup

tranquillit cos dolce , che gioiva ln eer

e in pietoiimi gridi, ed andatoene in cel

olo regalato da Ges Crio.Nell orare pa

a f oervato opeo in aria circa tre pal_

tiva eccei s violenti, che col tremar del


corpo , tremava anche il luogo , quai folle
coo da valido terremoto . Cotanto erano
inoiibili gli ardori , che biognavali refri
gerarc il petto con pannolini inzuppati nell

caioni , come ia regirato ne manucritti,


che qu tralaciano per amor della brevit.

acqua , e talvolta tuari egli eilo nell' ac


qua con tutto il corpo. Ne qui nirono i di
vini favori. Nel dover dire una era a Com
pleta :juke Domne benedioere -, ripoe a Cri.
ito, che in quel punto con interna locuzio
ne gli dicevazln cbaritate perpetua dilexi' tes,
idro attraxi te , eclamando: Beatus,qucm Tu

mizlieo gl'avvenne altrove,ed in altre oc

Da tal intima familiarit con Dio parte

cip Antonio lume s`i chiaro , che non olo


le coe future pOt prevedere , e con infalli
bile evento predire 5 ma penetrar no a pi
cupi nacondigli decuori,e conocere i mo

ti , e le interne operazioni ;Predie a Gio:


Battia, e Domenico Coppola fratelli ama~
reggiati per mancanza di prole , che Iddio

erudieris Domine-5 e reammvbile , ed ea

laverebbe conolati da l1 ad un anno, come


avvenne puntualmente , vedendo il primo

tico per tutto il tempo,che1 cant la Com


pleta.Stando nel Coro di Monteleone fu ra
_ piro con tutto il corpo s`1 alto , che colla te
ta tocc la volta della Chiea . Nella none

nel tempo preo Padre di un bel Bambino,


ed il econdo duna infanta . La Principea
di S. Martino D. Giovanna di Gennaro fu'
aicurata dal Padre, che il primo uo parto

di S.Eelice Capuccino orando, vide il Santo

arebbe machio,ed in eetto f D.Francec v


Andrea,poi Principe *di S.Martino.A,D. An

in atto, che riceveva dalle mani di Maria il


Bambino Ges. Nella fea di S. Bernardino
da Siena apparvegli il Santo , ed aicurollo
non eere illuioni quei tanti favori, che ri
ceveva da Dioz ma pura ua miericordia

morte 5 e er i preparaii: ad un felice pa

Nel di della Pentecote favorillo il Signore

aggio . Finn fu incredulo il Principe all

della morte pirituale 5 e quando entivai l


anima su la lingua,entr come un ume nel

avvio, non oante, che allora trovava in

tonio Spinelli Principe della Scalea, e fami


liariimo del P. Antonio , predi per via
gi lettera , eer omai vicina lora della ua

buona alute5 onde ben dipoe le coe ue,

uo capo,e torn in e eo.Dopo la Comu

da l a pochi giorni criianarnente pir.

nione del Gioved Santo , mentre predicava

in Napoli, vide una Croce di maraviglioaf


randezza, e maeria cotreggiara di uccelli,
che
ipacevani di alcune frutta doro, che da

Predie ancora , che il Pontece Clemente


XI. viverebbe lungo tempo, e che morrebbe
un anno dopo di lui, come egu 5E vi fa
ma , che avee predetto al Cardinal Orini,

quellapendevano, de quali pero caramen

allora Arcivecovo di Benevento , il Sommo


Pontecato. Ma perche ono innumerabili

te cibavan certi animali, che avan di or:


to5 *ed ebbe l intelligenza eer gli _uccelli

quei, che meditano la Paione di Crioz gl}

le predizzioni fatte da queo Servo del Si~


gnore , riferir olo il fatto eguente, degno

di non eere tralaciato . Stava per edere a


tavola il Signor D. Conalvo Macciada Pre
ide della Calabria citeriore 5 ed ecco all
Cc ,eendo Gesu PlCtOilO. Orando in C3 improvio vide entrar a lui il P. Antonio ,
tanzaro e li diede a entire preente Iddio, quale dal Macciada ricevuco con giubilo ,

animali poi di otto ignicare i peccatori


dimentichi di quanto Crio per loro pari,
quali pure partecipano de fructi della (.ro

Corna Iddio, enza gure, od immagini, im


primendogli riverenza,e terrore damore in..

ed interrogato del perch a quell`ora ifu


a lui preentato , udt riponderi z eere ve- e
iiiz
.
iriuto

.-wr

4,

__ .JZ.
Dl'ALTRit
oNFEssom CAP. IV.

_c-hu-

0-***

2ll:.

"Rufo per pranzare eco lui quella mattina .


D-i buona voglia accettato dal Cavaliere , e

me : uno Rotto enormamente trovo ano:

edutit a menza,in voler il Macciada acco


tar alla bocca il primo boccone , Antonio

mente formata: un gobbo,e contrafatto rad


drizzo z ed un agonzante ricev la alute.

una putta. motruoa , ed informe, perfetta

con molta celerit gli tole dalla mano la

Degno di maggior maraviglia il cao ih-c

forchetta, ed il piatto, che tavagli avanti z e


butt quel boccone ad un cane, che chiama-

iegue ortito nel Mazzarino . Paando a ca


vallo dinanzi la Croce udetta un uomo di
Terranova di Sicilia , e non avendo fatta la

vano Bellino . Ingojoelo il cane z ma col

boccone tranguggiata la morte , cadde im debita riverenza al agro legno,s`1 immobile,


proviamente diteo a terra . Atterri il pianto il Cavallo avanti la Croce , che fu
Macciada, e dato alle furie contro del Cuo
impoibile il farlo muovere per quanto s'a
co,voleva in quel punto farlo appiccare: ma doperae co'proni , c tratti di eno; fatta
oi la dovrita riverenza alla Croce,pr0egu`1
il Servo di Dio moderando del Preide lo
giuto degno t N, die, perdonatelo , per la betia il uo viaggio . Al contrario paan
che f corretto da un votro emolo con., do dal medeimo luogo un mulattiere colla
buona omma d'oro :mangiate pure allegra redine di ei mule , e montata dalla prima}
mente degli altri cibi ,che on curido ni di ee il mulattiere per adorare inginocchio_ x
veleno z ed il votro Cuoco in appreo rt ni le Croci, le mule altres luna dopo l'altra
fedele. Cos uccee : mangi in buona a piegarono le ginocchia avanti quel legno di .
luce, e fu per molti anni eguenti ervito dal notra Rcdcnzione . In Catanzaro col pian
tari dalle Monache di S. Chiara la Croce,
Cuoco con tutta fedelt .
Penetrava pure ueto Servo di Dio i e dal Servo di Dio benedetta in faccia ad un
reti de'cuori,c bat iper tutti il eguente ca Moro bianco da pi tempo eCCO , non olo
rinverdzmai trov carico di fronde , c di
o . Nel mentre confeavai da lui in Belve
dere il Signor Teodoro Arcuri, era moleta

frutta . Cos pure in Palermo , in FOggia di

to nellinterno dal deidcrio di apere , e le

Puglia, ed in altri luoghi opcrarono vari

mani del P. Antonio fuero tetate abbron


zatc , o annerite dal fuoco , opra cui la era

puigj le Croci benedette da queto Servo

avanti aveale tenute per lunga pezza . Stan

do in queto deiderio , ecco all' improvio


il Servo di Dio cava da dentro le maniche
le mani , e con zelo gli die: Ecco le mie.:
mani, che gi on ane: proeguite in pace.
la votra confeone . Stup il Penitente, e

Ebbe pure Antonio opra i demoni un im


perio cos grande,chc batava loro il veder
lo per abbandonare o i luoghi poeduti , o i
corpi degli energumeni . Vaglia per tutti il
ucceo in Campotenec. Stavat fabricando
ivi quellopizio,e condotte a lui diece don

saccrebbe in lui la divozione,:e la'tima vcr~

ne piritatc,in vederle il Servo di Dio,im 0

per i1. Signore di render glo


o Non
di unni
tantuomo

e a quella caterva di demonj,che anda ero

rioo il uo innamorato Servo col dono del


la profezia z volle anche gloricarlo col do

Madre di Dio.Ubbidirono la nove,ma la dc

di

io , che i tralaciano a bella potali-zx

a portar pietre per .fabricari la Chiea della

no de'miracoli ze per dimotrare , che a lui

cima non gi, allegando eer Principe. Co


trine luomo di Dio quello pirito ad ubbi`

tal dono concedeva in remio dell'aetto,

dirc,c cap ato da lui and al luogo, e dato

che Ortava alla ua Pa. ione, morte, c Cro

di piglio a uno paventoo macigno,e`l re


c su le palle,e i poe in moto veloce vero
la Chiea.Prcvedendo per Antonio ci,che

ce, egno operarne molti per mezzo delle


Croci da Antonio benedette, e piantare. Per

telligenza di ci biogna apere, che il no. meditava il demonior Timpongo , glidie,


ro venerabile Padre ovunque predicava, che nello caricar queto mezzo monte di
o faceva `le mioni , per lo pi nel ne di pietra non facci alcun danno , e nel buttarlo
tali eercizi bcncdiceva , e piantava o una, o a terra lo facci rompere in tanti , e tali pez
cinque , o ette Croci ben grandi: e queto zi, che-fuero atti per la fabbrica . Mirabil
non olo per laciar a Popoli un memoriale coa! Tanto fece il demonio: uai quel ma
cigno fue fragile vetro , nel uttarlo a ter
della Paone di Crito-3 ma pure per adem
piere il Divino commando epreili in una ra, 1 sfrantum; e tutti quegli piriti non va
locuzione ,- Mentre orava Antonio , e pian ,lendo a reierealla ua virtii,abbandonaro
eva le ingiurie, che alle Chiee, Altari, e: no quei mieri corpi, e fuggirono , retando ...JL-v.
` ` A ci faceva il Turco nell'aedio di Vienna tutte le diece libere da ogni veazione in.:
. .e
_ lAutria,ud`1 una voce da Crio, che di a preo .
gli: Il Turco pianta Croci , ed Altaris e f Al detto n qu s' aggiunge averlo glori
w pianta Croci. Per queto dunque olcva c atoilSignore col dono di moltiplicar la
il Servo di Dio frequentemente piantar det roba per altrui ritoro ,, - come fece Egli nel
te Croci,, per mezzo delle quali degnor 1d

deerto, e nel monte . Toccher qui alcuni

dO Operar tanti miracoli ,che non li capi

cai , rimettendomi al di pi, quando ucira_

cbb un volume . Nel Mazzarino in Sicilia

alle tampe la ua vita . Seantaquattro panr


batarono
per~ mangiare- abbondevolmcntea,
.
.
o H

al tocco della -Croce dal P. Antonio bene

ettan cieco ricev in itanti il bramato lu l nel Pizzo a cmquitntacmque perone per dic-z
Dd

z*

ci

uk..,
r.-4.4.4

4--U..AAeLnA_A_

o
M*

H12

CAL BEIA SANTA LlBRO 1. o

ci giorni, e pi i. OrdinatotEgli in Nicaro


i lanunao
di venti libre di farinacbbe tan

nl uo imperio , in Teano riucit .un fan


ciullo `.'_ttmegato da'uoi nemici nel umezed

to la paa,che e ne formarono circa zampa_

ln amp0tenee un Giornaliere oppreo , e

nij e di quei diribuitine a tutti quai della

chiaccuto da groimo elce.

Citt,z opravanzarono tant1,che _ballar-gno

. Calmo dunque di meriti, Cotonato di .do.

ni mangiarono 400, erone quattro volte il

ni, e _conumato _dalle fatihc per la gloria;


di Dio,e alvezza de`popoli,chiue con mor

< giorno, reandone ieceettez E .quaraan

te prena, e corripondente alla ua appoto

i bre d'oglio ba per l'uo continuo a cen

,licayita , cdal uo aetto alla Pgione di

to perone per lo pazio di ,ei mei-Andaxeb.

Gesu,e Mariani dolori , i uoi giorni , nel

be troppo alungo la ilaria, e volei rife

Convento di Squillace, il di zz. Febraro deli


1.7230: bu accompagnato il uo tranito da in

a 93.perone per tre giorni,Co,n ettanta pg

rire a minuto tuxt i miracoli o erati da que

tuomo di Dioa benecio de romi , Mi


reringer ad alcuni fatti di maggior con
to . Un divoro Sacerdote privo .aatto non.,

dicibrli lagrimc , e da ineplicabile divozio


nc dc populis .Ed il Signore per dimorare
quanto cara a lui era quell'Anima fe , che un

trattiz ed and allora allora a celebrar Mea

-JCiUllO annunziae di lontano la di lui


morte nel punto ileo, che pir . Sepolto il
di ll .cadavere in .unangolo della Cappella _
7
di $.Antonio nella nora Chiea entro un
caa di cali_ no, ivi ono uccei molti mi

in rendimento di ra'zieJn Campotenec,ol


tre 30. orpj, ano una fanciulla attratta , e

racoli , qua i uniti con altri avvenmi in di


_vere parti, o colle ue reliquie , o colle ue

olo dell'uo delle membra , ma contratto in

uia, che le mani non pOtevani liaccare da


fari, e i piedi dalle cocie , vide ano collo

tirargli,chc fece Antonio tutt'i membri COI]

muta con interrogarla ~a chi volee oerire

immagini, o eomattoni del uo epolcro, han

i di lei anelli? ripondendo peditamente e

dato la pinta ad aecelerari il proceo per

ere della Bearima Vergine del pianto, ad..


ditandola col-la mimo . In Avera andato a.,
eelebrar Mea nella Chiea di S. .Giacinto-e

la ua canonizazione formato da Monignor

veduto da un fanciullo di 13,anni muto dalla


nativit!, fu con ei priegato a dargli la fa

di Dio benedetto, a Cui ia empre onore , e

Abate Vecovo _di Squillace authoritate 0rd!"

nat-ia, ehe {l preentemente in ne, a gloria

gloria per tutti ecoli. Amen,


CLX.
Fr Tommao_
Sambatello
vella - Ed. il. _Pa_ re aggraziandolo del egno ..

da Sacerdote
, e Maerodadi cuola
, ch'

della Croce` , non olo peditameme pa'rlz

ma con eremo ,u .ore di tutti, ervi alla.,


Mea del'Servo _di jo , _con tutto che mai

33ml cojo, ipiratodal Padre dclumi ,

fue ato inegnato . Per uo mezzo un cie~

zione .nella cuola del Seraco Patriarca tra '

pas ad .appren er le regole della perfe

co ricuper la via 5 ma interrogato poi il; Capuccini , e-i ,prott cos bene , che di
cieco dal Servo di Crito , e cambiarebbe laii mc un eemplare di ogni virtircligioa. '
veduta di tuttil viibile della terra colla chia
ra luce del Paradio , eripoo di _s`1, torn

E-ercitato _nel Noviziato in Ogni. enrc di t_

pi tempi
morticazioni
da unindc
cele'bjri,i,~ ec'drigidi
quei
Macri,che ullero
'am-;

cieco come prima.Un Bambino lattante par


l chiaramente 5 ed unaltro and a trovarvi]
vero uo Padre in una piena Chiea d'Udito- .

meo alla ollenne-profeone con erema

conolazione dell 'anima ua, i pree nell"

i animo dioervare in tutto il'tempo-djvita`


ua, con ogni-rigida eattezza, quel umdei;` i
m0 tenordi vita, ehe avea appreo uida"?
barcari il Padrcz _ed il Padrone duna feluea

ri, per liberar la Madre dalle calunnie '7, Una

era tempe a di mare i calmo ubito in im-,

nel marjonio vide coperta _da denza nebbia


la barca nellatto eo ,' che Antonio form

un egno di Croce contro i baimcnti Mae

no della probazione , onde e nella: cutodi

della lingua,e nella morticazione degli 0c- `


chi,,e nell _a giutatezza , e'co'mPOizionu

techi, che l'inegujvano, :<3 - .tv


am@ i; delluomo e eriore , fe empre 'mora "di
Anche il fuoco fu a uq cenni ubbidiente. Novizio. F'cos rigido ochatore dePro.
In Maida c'on _un ,egno diCroee eine vo_ me vori, della Regola, e delle Coituzio;

raimo incendio-'i E nellIoletta dellAli-. i ni, che chiunque ben lo prattic , non pot
coa al uo imperio ,la terra catur vene di

limpidime acque . .Piu raro fu il portento


accaduro nella Citt dell1ola,ove per die

in lui .oervare difetto, o tragreione ben-1'*


che leggiera.Perzelo della povert non us r

fabbrica della Chiea detta la , adonna Gre

mai cos alcuna u erua z e tanto nella cei-.3`


la, che nell abito empre veechio , 'e rattop*
pato, ed in ogni altra col ,r che uava, rilu

ca , fe caturir vena dacqua dolcima dai

ceva la anta povert congiuntaad-una om

tar quei Giornalieri, che trava liavano alla;

fondo della fornace ancora fumant'e, che ' ma pulitezza - Nella eait pareva pi -too
nora sammira con maraviglia 5 E nel medei-. Angiolo, che uomoz virt chzcg'li eonerv,

'm0 luogo per diamare i medeimi fe mira

ed accrebbe con una perpetuaimodeia , ei

i eoloamente comparire alcune frutta, come

morticazione de eni , pecialmente degli

oliv: prodotte da certi arbocelli, n prima,


ne pm pi veduti in quelle piagge. E per co
rona_ del uo merito la morte tea cedendo

occhi , che-teneva empre a terra, maime'

con-verando con donne 5 n gli capp mai


Parola di bocca-,che non fue pi che one

,154

az

' Dl "A' Li TR i c Gaffes' SOROCAP. 1V.


...-t

*na 5 e la ua carne la teneva cos oggetta , e


~,motticata col digiuno , e con ogni orte di
aprezza, che embrava pi too un vene
rabile cheletro, che uomo vivente. Fit COs

amante dell' ubbidienza , che per vo lia di

. ~-~~~ N-u-

213

--~~-.-.

aveano reo un acco di pelle pieno di oa,


olo dipiacendogli , che per la ua debole:
compleone , e mal alute non poteva eer

citat lucio della anta predicazione,e gua


dagnar
Se grande
animea
eraGes
la carit
Crio.
, che ilLServo di

at oggetto, e ad altri ubbidire,ticuso em


pre con cuor fortiimo tutte le Prelature,ed

Dio eercitava per promuovere il protto

una ol volta accett deer Vicario per

pirituale dell'anime de uoi fratelli , niente

qualche tempo in Tropea , ahetto dall ub inferiore era quello, che impiegava per ov
bidienza, che ancor lobblig ad accettare l venire alle neceit corporali de medeimi5
ucio di Segretario del Minitro Provincia Laonde co`poverelli era pietoitmo,ed ave
.le nell et ua pi avanzata , e pi cagione rebbe volurolor dare quanto v"cra in Con
vole 5_nel quale ucio ricuando tutto ci, vento, e non porendo ar altro raccomanda
che poceva eergli di ollievo , e di confor
to , unicamente volle per c ci, ch era fati

vale loro caue a'Ricchi uoi divoti , an

coo , e peante.
All orazione mentale i applicava in ma

ro tutta la cumpaione 5 e con tal mezzo be

che non li faceero ingiutizia; ma li uae

ne peo ricuoteva da medeimi larghe li


mome in ovvenimento di quelli. Cogl'in
nuo .orarez quindi tava empre colla mente fermi poi era una maraviglia il vedere la.;
elevata in Dio , e talvolta rapito fuori de ua ollecitudine, e con quanto amore l'ai
niera, che tutto il uo vivere era un conti

eni. Dal Coro non i dipenz neppure una eva, li erviva, li compativa, e ne procura
voltaz e ne'freddi pi inteni , e pi rigidi,

re il ollievo,con tutti quei riori, e mezzi,

egli conveniva il primo la nottece tutto che

che gli erano poibiliz e quando non giova

non avee fuorche la pelle, e l` oa , con di

vano i mezzi umani,ricorreva aDivini,pre~

pi un continuo puto di angue dal petto 3


cure ogni mattina prima di lpuntar l'alba, i

gando Dio per loro, e raccomandandoli al


linterceone della Vergine , e deSanti . A

piantava immobile nel Coro, e vi i trattene

tal eetto quando gli avanzava qualche p0

_va piu ore meditando, e contemplando ,

co di tempo , egli i metteva a crivere delle


cartelline della Concezzione , qualidipen
ava a chiunque glie ne facee itanza 5 e.,
pecialmente a Cercatori,anche ne facee
ro uo cogli ammalati . E la Vergine Imma
colata tanto e ne compiacque di quele car_

L umilt del Servo di Dio era aai rara,


men-tre , oltre laver riutata ogni dignit

nella Religione per baiimo, concetto, che


avea di e teo , non vera ucio ne Con
venti per vile,ed abjetto, che fue , ch egli

non volee farlo colle mani ue proprie.Ne~ telline critte di mano del uo Servo , che l
miciimo della propria ima, i aiggeva; pu dire enza ea-gerazione: che quante car l
grandemente, qualora l vedeva lim-ato , ed telline egli abbia critte, tanti miracoli-abbia!
`onorato dagli altri5 (Bindi perche tutti lo operati la Vergine in pro di chiunque le_ a
tenevanoaper- Santo, i raccomandavano alle vee uate. Di quee, dopo la ua morte,ne
ue orazioni,egli olo imandoi peccatore, ono rimae alcune poche , quali 'i coner
i raccomandava alle orazioni di tutti . Ne vano come reliquie, e i perimentano efca
COnventi tantovi dimorava no; che non cime per le donne partu-rienti,e nel guari
v era ben conociuto , o che la divozione) re ogn-i- orte d infermit , come di apoe
genti
delle
conteneva tral ingroiiamento,
i limiti 5appe mazioui'nella ` ola,di caranzic,di febri ma
na per
ne lcomprendeva
ligne, e vi ii fma , che avderririueitatov
che ubito , ortenuta licenza da Superiori, un fanciullo morto .I (Lelio certo' , che e
e ne uggva, enza nemmeno licenziari da maierne potee prendere un informo'eatto
uoi divoti, quali ne reavanoconfut inie~ di quanto hanno operato quee .cartello
me, e molto-edicati-ze per vivere al mondo, critte dal Servo di Dio , e ne porreleno
quant'eta poibile, ignoro, -fugg 'empre da' regirar pi prodigi di 'quanti rie-regitri) il
Conventi delle Citt grandi, amando di at
P. Tommao ~da Gerace Capuceino primo
ene ne`Co`nventini di picciole Terre . Non inventore delle medeime . * *i: ~ f .o. . oante per. queta ua cautela - in teneri na
Finalmente logoro queto Ser-vo di Dio
colo agli occhi del m6do,ne veni-va ubito' dagli anni,- dalle fatiche , e dalla penitenza ,
paleato dalla fama di ua antitzonde ne ri_ e ricco di molti meriti , nel Convento di
correvano a lui , e-Sacerdoci , e Cavalieri , e

Panaya s inferm gravemente , e*con eem

d'ogni tato per conigli pirituali, e per in plare dip0izione,'pas al Cielo l anno .di
drizzo .delle proprie cocienze 5 aquali egli nora alute 172.7. onorato il uo funerale)
p

-oddisfaceva con ogni carit,ciogliendo lo _ da molta gente concora a venerareilbenel


detto cada'Vero , ed a-proeacciar qualche;
trattenendoli in- conferenze pirituali, ed in ` ammento del uo abitTm-uu t: me x24;
drizzaudo c6- tutta pazienza,ed amor-e quel*
~CLXL fra Runo da Biignanm'inirire
le cocienze,che 'volevanoeer da lui rego ` i? Predicator,Paata lodeVolmeteinel e
to i dub) morali , nequal-i era veratiimo',

G 11011 mai ircrccendoi in quei aari', eolola ia adolecenza ',` quando u al tempo

lagnandl delle* ue infermit , che lo l abbraccio ilituto dj_S.Prancec`o di Paolazx

'L

.F

.v-, ...-

. Wa,
' 7

,. .hp-.50.
:<1
..mau-...`

a ma
..

A i

o".

CAI-ABRA SANTA LIBRO I.

214

compaione col uo Proimo , quale

ma per deiderio di maggior auerira, dopo

i qualche tempo di Noviziato,paso a Capuc

cini, e leito compruov, che la mutaZionc

di Religione non era in lui derivata cla-leg*


gerezza di animo , ma da im ulo Divmo 5

curava di aiutare con ogni mezzo poibile "


in turti di lui biogni pirituali, e .corporali.
Quindi per la alute delle anime non i tan
cava mai di aitere a COnfeonali, di er

-quio delle virt , ed all eercizio della..

moneggiare , di far iezzioni , e conferenze


pirituali ad ogni orte di perone , anche a t

poCiache i diede con tanto ervore all ac


morticazione, che faceva upire tutti . Ol

Grandi , che a lui davano l indrizzo del

trc i digiuni conueti nella .Religione , il

le loro cocienze. Andava pure per le cae

Mercoledi, Venerdi,e Sabato, nche vie,li


digiun in pane , ed acqua , cibandoi ola:

componendo liti, aggiuando dicordie , e


riconciliando nemicizie, riucendovi a ma

mente la era al tramontar del Sole ze negli


. altri giorni la paava parcimamentc 0 per

viaggio fue, o in Convento, eziandio e gli


occorreva di dover mangiare alle menzu

de' Principi, e Signori, Alle dicipline com


muni aggiungeva le ue particolari , agel
landoi ogni mattina per due ore continue,

ed il Venerdi no all' euione del angue.


Dormiva ben poco,e quai mai eo, ma per

lo pi eduto ul pagliaccio , impiegando il


_di pi della notte in orazioni, e contempla-~
zwni . Nemico d ogni dcliZia non vc mai

raviglia in tali aari,per il concetto di an


tit , in' cui era da tutti tenuto. Co poveri,
e biognoi era pietoimo, e per ollevarli
dalle mierie ricorreva a ricchi, anche li
provedeero di vitto , di veimenti, e di

ogni altro , Che lor biognava; ed aglinfer


mi , oltre il viitarli, e conolarli co' dolci
ragionamenti , dava ancora certe cartellino

critte di ua mano col brevetto, com' egli


diceva, della SS.Trinit:Potcntia Dei Patris,
(Fc, quali pree con gran fede da medeimi
o dentro bevande, o in altra maniera, per lo

abito, o mantello nuovo; ma empre logori,

pi ricuperavano la anit,come coa dagli

e vecchise per amore della anta povert in

autentici atteati.

cella non us altre upellettili,che una Cro


CC di legno colllmmaginc del Crocco,
alcune gure di carta ,_ e pochi libri pin
tuali. Tutte quee auierit, e penurie , tra
le quali menava ua vita,gli giovarono mol

to ver conervare illibato il prezioo teoro


dela caiti, di cui viveva tanto geloo, che

non alz mai lo guardo in faccia di alcuna

donna, n die mai parola , che non foe:


oneta; onde era preo tutti in conCetto ta..
le di onei, che niuno ardiva in ua preen

za proferir un accento indecente , apendo


certo , che non averebbe riparmiata una

buona correzzione . Nella virt poi dell u

Fu dal Signore onorato quello uo Servo l


con vari doni opranarurali. E prima gli die
de podet oprai piriti maligni in modo,
che al uo commando i partivano ubito da

corpi de_ li ocz e qualora i trovavano in


lontani aei proteavano altamente , che
non arebbero uciti giamai da corpi poe
duti , e non Venivano aretri dall imperio
di Fr Rufno,a cui non potevano reitere-3
onde i vedevano venir di continuo a lui da
parti rimOte a folla gli oe per eereor
cizati, e ne ritornavano liberi a cae loro.

L'onor ancora collo pirito di profezia;


e colla virt di operare miracoli,come i pu

milt era si ben radicato , che non olantc ,

corgere daeguenti cai. Andando da Lala

che fuc- uomo cientico , i dimotrava.

bria in _Napoli richielo da -inolti Signori

emplice , ed ignorante , ed eercitavai; vo-

er loro conolazione pirituale , predie a

entieri negli uci bai del Convento, co~


me in icopar la Chiea,c i dormitorj , lava:

dere una era tempea di mare , onde tira.

lc cudelle ,nettar i vai_ pi immondi , non


dipenandoi ne anche da tali eercizi men

mente per Vietri., come penavano alcuni di

tr era Superiore. Tutte-quete , ed altre vir


t leomentava il Servo di Dio collo udio
dell orazione , nella quale vi pereverava

arinari, che doveva in quel giorno ucce


ero a dirittura. per detta Citt z e non altri
c . Non capivano i Marinari donde pote`

va nacere la tempeta predetta , gi chel


laria erena,pure
al
mare
era,placido,
n egno
di turbazliono
cuno appariva
pretan

le .tre , e;quattrore continue ,empre genu~


co, ed immobile, nvalevano a diiorlo
o li- freddi inteni dell inverno , o i calori

ecceivi-dell e , ;o limportunit degli

do tutt il credito alle parole delluomo di


Dio, ubbidirono, e drizzarono la prodai per
Napoli, n singannarono z poiche poco do

animaletti,` o altri rumori., che i faceero 5 po opragiune la tempea,ed ebbero a con


onde i crede, che il Si gnore in quel tempo feare, che e fuero andati a-Vietri , com.
gli (communicav a non poche dolcezze , e era il lor diegno, averebbono certamente.:
conolazioni pirituali , ed e li ne dava in-. paato pericolo di naufragio.Polo appena
dizio collopeo allenari, aen , colle. . il piede a terra in detta .Cia-?tdi Napoli,s`af
voci , e opiri, ch ealava dal cuore ,-e col foil gran quantita` di gente per riverirlo , e
buttari equentemente colla 'faccia ul pas, baciargli la mano,etra gli altri uno torpio,
vimento,enti-attenezrvi` per lunga pezza. z

che andava colle iampeileppregandolo nei

Un uomo dunque tanto dedito allorazioi. - tempo eo , che. gli facee opra il egno
ne , c cos intimamente` unito col uo Dio, dclla Croce . _Dopo qualche ripugnanza lo
non e maraviglia poi, e era tutto carit ,Fe compiacquc il 5"-r"9511 Dio, e quello i vi
"-r

i
M-

"E .
'-- v

e
-~<-~~u~ ~

1-

"' MoMur

.u

,o

. .woau*

Dl AL''RIEONFESSOR( C-APLIV.
perfettamente ano,gettando via le iiampel
le, e gridando miracolo miracolo. Val fat
to divolgaroi in detta Citt, f,chc a lui ri
correero quantit di ammalati di varie in
fermit per eer liberati , e tutti ottennero
la guarigione,dopo eere ati egnati, e be
nedetti dal Servo di Dio . Solamente ad uno
zeppo a lui condotto dalla propia moglie:
per eer egnato, neg di farlo,dicendogli,
che non meritava di ricever la grazia per

zii

lo vrde, ed aver-ch preteo ,che il Padre i

fue reato nel uo palazw , per aver lagio


di potergli aere nellinfermitz ma egli

nol conient , volendo ritirari in Convento

p di maraviglia non olo linfermoz ma an

tra`uoi Religioi . Prima per di licenziari


fece un lungo dicoro con detta Signora,
ed oltre alcune predizzioni fatte da lui in.,
quel dicoro, piedie ancora la vicina ua
morte , quale orti mn tutte le dipoizioni
di ottimo Religioo in detto Convento di
Picdemonte nel giorno 29-Gennaro delan
no 1735. eendo d'anni 75. d'et, e di Reli

che la mOglie , che della mala prattica del

gione 55.

una mala pratica, che tenevazcoa,che riem

marito n`cra conapevole , e correttolo pi

Reil il uo corpo dopo morte bello , co

volte non s era mai voluto emendare . Si

lorito, e maneggevole , come e fue di un

milmcnte nell'ilea Citt di Napoli rian

vivo, e mentre 11 facevano i di lui funerali,

uno, che per eere ato chiacciato da una

volle eer preente no all ultimo la men_

carozza era vicino a morire , con recitarvi

zionata Principea con tutta la ua Corte ,


ailendovi in ginocchio, e con occhi pian
genri a piedi del ferctro , nel qual tempo

opra alcune orazionizc ad unaltro infermo


di leggiera infermit die, che preparaie le
coe dellAnima, dovendo morire r pochi
giorni, come in fatti egui.

Nella Citt di Coenza ad una Perona.),

che perduta la favella , ava vicina a render


lo pirito,command,che recitae lAve Ma

leilinto Cadavero , a via di tutt'i Circo

lanti , apri tr volte gli occhi riguardando


lanzidetta Signora, coa ch eecit maravi
glia,e lagrime copioe in tutti, cherano pre
enti. Laciato inepolto il cadavero per tre

rin, come fece con ogni prontezza , e fattalc


dar da mangiare, in quelliitante f ana. lvi

giorni per volere della medeima Principe

pure a molte donne erili predie la fecon

dit z ad altre gravide, e dovevano partorir

co gli uero aperte le vene,concepira pe


ranza icura, che darebbero angue 5 tanto

machi, o femmine, ed a non poche qual nu

pi, che il Ceruico nel palpar ll le vene le

ia, dopo il terzo giorno volle,che dal Ceru

mero di gliuoli dovevan fare,e quanti ma

trov alzate, e gone , come e foero dun

chi, e quante femmine. ln Biignano anco


ra fra i molti miracoli operati da Dio a ua

vivoz ma per quanti colpi di lancetta i fu

interceone, vi f un I\otaro, che tormen

tato nelle mani, e ne`piedi da dolori di poda


gra, e chiragra, veniva perci impedito a...

orer eercitare il uo meiere,e procacciar


i il pane: e ricoro al Servo di Dio , perche
lo egnae in dette parti . E quei in parte.:
lo compiacque,egnandolo opra le mani o
lamente, dicendo, che quelle ole erano ne

cearie al uo impiego , reandogli il dolor


de`piedi per purga de`uoi peccati . Furono
enza num-.:toi miracoli , e le predizzioni

ero tlill'l nelle braccia, e ne' piedi , non i


vide una illa di angue , e nemmeno re
incinta la lancettaz onde tutti confui, ed af
itti non apevano, che fare. Alla ne il P.

Guardiano del Convento, cos ipirato da_


Dio , fatto invocare da tutti con divozione.

il nome di Maria Vergine,e della Santiima


Trinit ,lo precett , che in virt di ubbi
dienza avee daco un poco di angue : Indi
toccato di nuovo dal Ceruico in una delle
vene aperte, mirabil coa l in un ubito alt
fuori i1 angue con tanto empito , che diede

fatte da fr. Runo , che per evitar la lun

al petto dell'ilcio Ceruicoze lieio fecero

' ghezza tralaciano . Finalmente eendo o

tutte l'altre vene aperte , onde e ne potero

ligato dallubbidienza di portari da Cala


bria in Napoli per conolazione del Signor
Marchee della Valle I). Paolo Alarcon.
Mendoza , e di D. GiueppAntonia Carac
.. cioli Spoa del medeimo , quali per averlo
compagno nel viaggio,ne aveano fatta ilan

no inzuppare pi fazzoletti , e raccogliere


ne mezza carana, quale inieme collabito,

za al
A:A-

adre Rcverendiimo dell' Ordine; ,

giunto in detta Citt, alcuni giorni dopo u


aalito da gagliardiima febre , il che apu
toi da D. Giovanna Saneverini glia del
Principe di Biignano , e per molto tempo
ua gliuola pirituale , quale in quel tempo
dimorava in Piedemonte di Alife , ped u~
bito in Napoli impegni premuroi, perche il
Padre foe traportato ivi in galeo, come:
fu fatto , ucendo detta Signora alcune mi
glia fuori per incontrarlo. Non i u epri i
mere la conolazione, chElla enti,allorche

e mantello del Servo di Dio, i conerva dal

la cennatai Principea , la quale, alquanti


giorni dopo,prendendo la carana nelle ma

ni, trov chil angue sera congelatoz ma in-


vocando tr volte il nome della SS. Trinit,

ii vide ubito cioglieri , e liquefari con ua


gran maraviglia , e di tutta la Corte , e dal
cuni Capuccini accori ad oervare il pro
digio .

Dopo morte Iddio per'i meriti del uo

Servo i compiacque operar pi miracoli 5


fraquali un giovane moribondo invocato il
nome del P. Runo , queti gli comparve ,
e col tocco delle ue mani lo rian , di che

il medeimo ne fece publico attetato : Si


milmente una donna , che per un tumore)

mali
lo

mm.

-ow

"'AL'BizIA SANTA Limo I.

'216

maligno nel braccio tava in procinto d c

ta per eegui: l' ubbidienza del uo P. Pro

ctle fegato per coniglio de Medici , coil

vinciale, che allora era il Servo Dio P, An


tonio
qualeilPcommando,
er provare ildan
uo
nirito,dallOlivadi,il
gliene avea fatto

,o

applicari opra il male un pezzetto del uo


abito , Vide in un iantc guarita con ma

mviglia di turti . E cos di altri moltiimi

do li pure antecedentemente leempio.

rilanati da varie infermit , o col tocco di

osi roeguiva il buon iovane il coro


dCTuoi lud),non digiunto agleercizj del- '

qualche coa ata a uo uo , o coli appli

cazione della ua Immagine, o coll invoca

la morticazionc , e contemplazione , quan

ZOne del uo nome , quali l potranno leg


gere ne' manocritti , e qu per brevit li
tralaciano .

do ecco un iorno mentre orava in ua cella,


in mezzo
un inolito plendore, ud una
voce, che li die : Son venuro ad intimart,

i.. CLXII. Frat Angelo dAcri nacque in.

che da qui innanzi t applichi in tutto allo

detta Terra da pri, ed umili Genitori, e

tudio dellorazione , perche ei dcinato ad

o dopo la nacita gli mori il Padre , re


ando otto la cura della Madre vedova , la

quale non avendo, che queo unico ngliuo


10 , procur di alleyarlo nel anto timor di
[Dio, e mantenerlo alla cuola orto la di
'rezzione di un buon Maero . Corriionde
va il fanciullo colla buona indole alle olle.
' eitudini della Madre , mentre abborrendo i
u~allulli fanciullechi,1 trattencva volentie
ri olitario in caa , orando davanti ad una

ben rovarlo,lo riv di tutte le conolazio


ni piritualidauandolo languire in unaridi

t, e deolazione di lPirito quanto mai pu


iegari . Egli per o nel Divino volere
loriva cotantemente enza vacillare la_
morticazione d' uno ato tanto penoo , ed
afittivo , no che paari gi i due anni , al
tres tando in cella, gli replic la voce: Son
venuto a darti ci, che ti promiizda oggi in

vide una volta riplendere d immena luce,

nanzi aver-ai l`intelligenza della Sagra Scrit


tura. Ed in fatti d`allora in poi non olo ali
furon reituite le primierc pirituali con o

c v fama , che allora gli avee parlato .


Capuccino , quale per erime tentazioni
deldemonio, due volte -dcpoz ma ripiglia
[olo la terza volta, eendo`d`- anni 2.1. , il ri
tenne coantemente, uperando il demonio,
colluo dell' orolo io ,e medicazione della
Paone di `Ges (.rio, che per lngolar ri
medio gli u inegnato dal uo Maetro 5 on.
dc pote proeguire , e terminare l anno del
noviziato . Applicato agli ltudj delle lettere,
il maggior uo udio era quello del divino
_ Amorc,e la contemplazione deile pene acer
bime del Redentore , per cui immirare in
qualche particella , 1 avvezz n da giova
ne a tener quai empre laloe in bocca z ma
indipenabilmente ne`giorni di Venerdi, per

Ww--

aari d'importanza . h d'allora in poi per lo

pazio di due anni continui il Signore , perL

divora Immagine di Maria Vergine , qual


Bando fu allet convcnevole, vei labito

lazioniz ma ancora gli re cos illutrata la

mente nellintelligcnza della Divina Scrittu


ra , che qualunque pao ocuro di ea , egli
lo capiva, e [Piegava mirabilmente , ne cio
lieva i dubj, ne interpctrava i eni,edi mi

lter) con tal facilit , e chiarezza , che pare

va daverli in quel punto letti, c udiati ne


libri dcSanti Padri , quando il uo libro era
il Crocco Signore , cd il uo udiqquel
lo dellorazione , e delle ginocchia , comei

oleva dire. E. quea verita lhan confeataJ


molti dorti Prelati , ed altre perone agge ,
che l'hanno udito o da Pulpiti , 0 in privati

ragionamenti .
Terminato chebbe il coro deudi volle

memoria del ele , con cui u amareggiuta.;

dari all'eercizio della anta predicazione,

la bocca del Nazarenoz e quando non po~

-preparandoi ad ea con un quareimale ag

teva aver l`aloe, i erviva del a'ele di bove,


continuando quea morticazione no all

te 01atoria 5- ma non piacendo al Signore)

ultimo della vita , a egno che il uo palato


non entiva pi iamarezza . Per immitarlo
poi aggellato alla colonna diciplinava
ogni giorno, ed il Venerd due volte a an
gue con una palla di cera armata di pezzet
'ti di vetro , e d altre punte di ferro , tanto
che ne laciava incinta la terra, e ben inzup
pari icalzonetti . Volendolo anche accom
pagnar croceo ul Calvario, i [tendeva,
ul pavimento collebraccia allargate in for
ma di Croce, e copiedi polli lun opra l'al
tro, e cos durandola per lunga pezza. Oltre
a ci oleva buttari lovcnte ignudo dentro
a roveti, ed orticai, colle quali pure i batte
va, e c nc metteva dentro labito su la nuda
carne; onde caminando , o movcndot veni

va a provare un doloroo martirio. Sim


nsete ancora tina volta dentro lacqua gela

giuiato, e pulito , econdo le regole dell ar


quella maniera', f s , che provatoi tr vol~

te a recitar quelle prediche cos udiate, tr


volte vide arrearo da forza occulta , enz

za poter proferirc parolaz obligato_ perci a


cender dal pulpito con ua non leggiera
confuionc , dandogli a entire nel tempo

eo in una interna chiara locuzione , che


voleva, che predicae,enza gale, o artizj,e
nel uo idioma nazozci chein poi oerv

nche vie z e dopo qualche tempo facendo


orazionc in cella gli comparve noh-o Signo
re dicendogli : che gli volca concedere il
dono della predicazione . Ma egli dubitando
non fue quella una qualche illuione , l'in
terro : chiei tu.> a cui il Signoreripoc:
Ego jam, qui um : ed a quee parole trem
la cella, come e fue ata coa da validi
imo terremoro, cadendo egli a terra proc

_ o,

a
rl-I's.

. u.;

:W

LMz-

DI ALrRI CONFSSOR CAP. iv.


. .-_. --.J

---v

:i7
o ,e sbigortito in maniera, che ogni volta, ti imparaero a mente , e lo practicaero ,
che di .ci e nc ricordavame provava lite" non oloper memoria dellappaonato Si
o timore , qual gli dur er pi anni -z Ed in gnore, ma ancora per rimedio,e per antido

to in rurt i biogni pirituali, ecorporali ;- E

:quell'itante li communic il Signore il dc


.,-.-

no della
icazione,con -illutrargli la i-n -nel far detta meditazione talmente i profon
-te, efarg i conocere eere tutte le creature dava, e i trasformava nelle pene"di'Gesu ,
materia, ed'argomento di predica,e.di-lodar

che empre n' andava in etai, rapito-fuori

Dio ', e tanta fu l'abbondanza deconcetti , e

deeni,e talora dava gridi si'piive'ntevoli ,

delle materie, di cui fu arricchita ua mente,


che oprafatto noir-porcva ,'n apeva come
v_, . - .~, -.-~ -*' ~piegari aino-che, dopo rr anni, a pOCU a
poco s and adattando-a poterle .communi
care a benecio delle anime.

WM' "211.07

u..

Arricchito dunque di tanti-bei lumi ilno

che~ben dava a conocerci] gran~dolore,c he

entiva nel cuore alla vedutadcll atrocii

me pene del uo Signore; imprime'ndo con


ci tanta compunzione ,'--e dolore necuori
dcuoi Acoltami, 'che non potendoi queti
contenere dal pianger dirottamente , e dal

tro Frat'Angelod iruito dal Divino Mae

chiedere a Dio merc delle colpe, indi nu

`tro della manicra,con cui dovea predicare,

eguivano mirabili converioni di peccato

ben toto intrapree le ue faticheappotoli


che a gloria di Dio ,-e alure deproimiti

ri, etirpamenti di vizj, riforme di cotumi, e

predicando Ges Croceo in emplicit. di

one .

miglioramenti di vita in ogni genere di per


s =- *- v"

' CL

ermone , e con lin ua patria z ma non en-_

A riportar 'vantaggi si-fat'ti opra dell'a

za odczza di dottrine, c di argomenti tratti


per lo pi dalibri della Sagra Scrittura,qu_al

nime, oltre- la predicazione ,fconferirra pure

egli piegava a maraviglia , c adattava- ad

non poco lahhtit della vita-dell"uomo di


Dio, e lo corgere,che facevano in lui"i po

ogni orte di perone; facendo pure uo del

poli il freggio di tante ue bellevirti , e di

le parabolgper eer meglio capito dalla ge


te emplice,e-rozza, giuta il metodo tenu

tanti doni op'r'gnturali, co'qilali-era favori

i 'io dal medcimo Redentore nella ua Divi

na predicazione , di cui dicei nel Vangelo,


che ine parabolis non loquebtur ci: 5 E. tali

to `da Dio . E-per conto delle -virtii , egli


certo, che le poed tutte in grado eroico .
Ma pcr-dirqualche coa in mater-ia s vata,
era egli dorato dunumiltt profondiima, e

fatiche le continu indefeo nche Vie ,

d' un bamoentimento di e medeimo;

' che u per lo pazio di 38- anni,predicando

in modo che nOn olo eternamente , e colla

non olo le quareimc 5 ma fra l anno anco

bocca paleava alla preenza di Prelati , di


Principi , c n anche da Pulpiti la baezza

ra coli? impiego delle ante Miioni , per le

Citt, Terre , e Villa gi di amendue le Ca; de uoi natali , i difetti da lui commei nel
labi-ie, e dovunque veniva richielol quan vecolo , e l incotanza ben due volte da e)
uinqiie il demonio , per impedire il frutto, motrata nel Noviziatoz ma molto piu nell'
interno riputava per il maggior peccato
che prevedea doverene trarre dalla ua pre
dicazione, non fue mancato dialiggerlo, re del Mondo 5 Bindi entiva guto indici
bile quando era diprezzare, e vilipeo,comc
e tormentarlo in varie guie , or eccitando
contro di lui eriime tem ete nell aria, peo avveniva per caua dellidioma impu
-. e-p.

ora caricandogli addoo, c 'u la teta terri

lito, e groolano, con cui predicava, e degli

bili colpi , non enza grave dolore ,ed eu

errori di latiniti, che peo peo , appota

ione di anguez ed ora ollevandolo in alto

tamente, per eer tenuto ignorante , com

da terra , e poi laciandolo cadere di piom

metteva nel citar le entenze . Da qu pure

bo, come fece tra laltre una volta, in cui gli

aveva origine quella ua invincibile pazien

racas una gamba , che empre gli ret


oea; con tutto ci egli niente dinimato

za nel o'erirc con animo imperturbabile, e


faccia erena tutti gli obbrobrj, le deriioni,

da s fatti sforzi dell Inferno , cos zoppo


comera,e mal menato proeguiva il uo ap
potolico impiego , enza badare a diaggi
del cammino, che per lo pi faceva a piedi,
a rigidezza di taggioni, a acchezza di ua

e l`ingiurie, che da non pochi gli venivano


fatte, a'quali ei corripondeva co ringrazia
menti, cobenczi , con ogni poibile amo
revolezza, e correiafx *

ai

--

H queto benedetto Padre oervantiimo

natura, e ad altri incommodi,che vanno ac devoti promei -a Dio nella ua olenne pro
. eione . E trattandoi dubbidienza Egli a
compagnati a tal minitero .
In tempo di Miioni poi le ue fatiche dorava come oracoli i cenni de Superiori di
i erano indicilibiz pociache oltre gli eercizj

qualunque condizione i fuero , e lubbidi

.1 pirituali a Preti, i catechimi a gliuoli, e

va alla cieca, n voleva far azione alcuna.


bcnche minima, enza il merito di ubbidien
za,praticando queta u gezionc co'Superio

lo [lare lungamente al Confeionario , ac

ogliendo con tutta dolcezza i peccatori ,


edicava pure tre , e quattro volte il gior_

ri locali, anche dopo il rovincialaro.

do andava a predicare i octometteva all'

` piiimo, e l orologio,quale voleva, che tut

telli laici, a`quali, o faceva commettere'da

ubbidienza dePrelati, deParrochi,de`Com

pagni delle Miioni , anche e fuero fra


he

.0

uan

No,facend0 auoi uditori in ne di ogni


fredica la meditazione d un punto della..)
._ Paione , e recitando con ei loro il Ges

Pro

l
o
.:
. p.,

~"-.f ,

NrA "LIBRO t.. `

21$

cALABRtA
n_
Provinciali , o egli eo communicava loro
la facolt di precettarlo,qu,do .occorreva di

nelle predihe,maggiori erano le ue orazioui

.andar troppo a lun o _nelletai, ane di non

;',S-.tgrizio della Mea, _alzatoi all'alba/.l pr.

apportar'mdio _agli Uditoriz onde .da qualun

par-ava con ,lunga orazione, il che ,faceva do*


aver eelebrato, ritiratoli. in cella con por,

qu; .di ..el veniva term-'no america .di .an

particolari,e private, Prinz.; di celebrare il _5,

ta ubbidienza, ,o eolla ,bocca gli 1 ,facee il

ta,~_e nciira errata ;, nel qualrempo per lo*

precetto, ,o internamente eolla volont, egli


ubito lungamente ubbidiva , ritornando in

;pi andava in ea, couefu pi _volte oer

e da' e noi rapimcnti di _pirito .Zel pure.;


grandemente l' oirvanz'a della povert o
,buperiore , o Suddito foe tato ,` abborren
do pecialmente ,le abriehe _nuove neCon
venti ,laontuolt , e prezioit nelle u -

pulpito il uo preparamcnto era Jo ,tarene

vato Praxi , Similmente avamid alire in


pi' ore ,olitario 'in fel-vide orazioni .:LR
.quantunque aggravato da varie cariche, co-.v
.nie _di Guardiano, di Pro vinialc, di Confe

ponendoi a ,qualunque abuo, o novit, c e


mai vede-ie introdurl in pregiudizio della

,ore di Monache, e di ecolari, ed applicato


continuamente alle predihe, alle miioni, e"
ad altri eiereizj di _pirito_,non perci `trala
_ci mai il uo coilome _di _ritirari olitario ,~

anta Povert, Delle fatielic del)? ue predi

e pendere pi ore al giorno all' orazione-2,

pellcm'l-i, czjandio. in `coe .di Chic-l, ed o -

-l ehe, fuori del neceario oentamento, non mentale,a ,dui ,ancora ~aggiungeva le ue ora
,accett mai n er e, n peri _Conventi ; Azioni .vocali ,recitando ogni giorno _ino all
lmcreede ,alcuna temporalez iccome pure ti
ultimo _di ul; vita collujcio divino , l'u-_
_n'ut qualunque ,tipendio delle , Mei: , _ch' _cio piccolo della B. Vergine , ,quello dello
egli in tempo _di qu_areima,o di miione ap- 1 Spirito Santo , molte _laudi alla Santiima
pncava a benecio _delle _anime , a quali era Trinit , .e varie divozioni a uoi ,Santi Av
detinato a predicare ,. Quando gli _era man ' vocati . Era pure ferventirno vero il San~
data da Bene-fattori alcuna coa commeibi- -

le, egli, enza _nulla ;ritenere per e, o la dava

.timo Sagrmmo dell'Alta , quale vole

citlljt manifet egli _eo a certi uoi ~

va, chet cponec oliennmente _su gli Al


tari in tempo , che faceva le _miioni z e tal
rnente eultava il uo pirito a villa di Ges
Sagramentato , che o' da pulpiti, o fsn ,i pal
ehi, o dovun _ue _i trovava , mcttevai abal
lare col _cor o , ual ba'llo veniva ammirato

gliuoli pirituali, ehe comparaglj la Santii


ma Vergine li'trine i Jombi,e gli einu

da. pi aggi, e giudicato oprattaturale, com'


eglimedelinio il confei a var) Rlltl e, che

a overiz o dandola alla comnunit defrg_

ti,li obblioava di andar ,al Coro, e cantare, _il


.Ges pi i_ i,mo,e diciplinarl per eolui , che
aveva ,fatta ,la carit . _finalmente intorno la

aatto ogni _omite enuale. (Hello , che i

gliene fecero il commando::

,s di cr'to _i ,ch,e'l uo eorpo dalla cintura

` ,E giaehc _iamo ,a doni bpr,anaturali, im

in gi, .o per privilegio peciale del Signore,

poibile il poter eprimere _in quello empli

o per il tanto aggellarli a _langue o per _al


tra ca ione era divenuto _come un legno ari

ce abozzo in quante .maniere , e con quanti


?favor-i, e grazie opranaturali ;lia tato il no.

do,e freddo in modo, che in ogni tempo,an


che e fue .di _ol _leone , avea biOgno pre

ito Angiolo arricchito da Dio . Dir adun~


que ,alcune coe alla sfuggita , rimettendo il

cilU .,cli .ricaldari alfuoo i Piedi, le gambe, di iu quando i llamper di propoito la di


e le _coie , per eer dette parti aatto geliy. lui vita . lrimieramente u queto Servo di .
de, _e enza'calorez quando' _allincontro dalla .Dio favorito del dono qua l continuo dell"
cintura _in ; ,bruciava talmente damor _Di
vino,c,hc per temperarne lardorc ~era obbli
gato, dopo celebrata la ,Mea , a bveri ,un

mediocre vao d acqua freca', quello an

ellais in modo che , o celebrandoMca , o


redicando , o ragionando , 0 camminando,

o mangiando mandava empre _in eilai , re


lando col corpo immobile, ed inato,col

che in tempo d'inverno . Quindi l u _argo


mentare uant`cra grande 'lone di queto
buon _Re_ igioo nel parlare , ,nel guardarv,

[orecchie-,mm mani, piedi,e gambe aggiac

n.61 ODVs'ti-lc , ed in .Ogniua azione , che

corgevaqualehe egno di vitaz E quantun

iate, cogli occhi annebiati z .come di ada b


vero , copoli perduti , _e olo nel petto vi _l

tutte piravano _antic 'modcjaxd .obbli a

,que non pochi inercduli , o troppo indi

vano ciacheduno di contener alla ua pre


enza in ~una religioa compoizione, e gra

cretamcnte curii, per accertari della veri


t di tali eai, uati'aveero varj mezzi per

y? .

farlo ritornare _in e lteo, mettendogli o ta

Tutte .quee belle virt , _ed altre _molte ,

,baco , .o nlina su gli .occhi . .pun endolo

,che riplennevano in queo Sant `Uomo,erai


no frutto ben degno .di quella _continua ora

dogli le carni col fuoco,pure ogni tentativo

zione , e contemplazione dcllgcoe celeti ,


in cui seiercitava , eendo vero, che il uo

vivere .altro non cradle .un continuo .orare,


e .CUntcrn lare, mentre, oltre ,lorazione com_
mune in . 'oro coglaitri Fr,ati,da cui non di

prnavai mai,ei:.ctto e non fale .applicato

con _aghi , ed altri ferri _acuti , e n , rucian

_riuciva inUtilc, e vano 5 e olo il precetto o


interno , .o eterno di chi potea comandarlo,
.avea la virt di farlo rinvenir con prontezza
da uoi rapimentiz e ci _chera pi mirabile,
,quando _ritornava dall ea ,' qual durava
talvolta mezzora, _un ora, pi o meno, ripi
glia
*

'v

DIALTR CONFESORi CAP.TV.

219

gliava la predica , o la Mea dall` illee pa

z umi , cnza punto bagnari , allung il

role, che aveva interrotte nel cominciainen

ancora penetrava con lume Sovrano i egreti

giorno per pi ore,moltiplic la ua preen


za nel medeimo tempo in pi luoghi dian
ti , ne' quali pure entr a porte chiue , ed
oper altri prodigi , che per brevit i om
mettono.
Volendo in tanto il Signore premiar nel

pi acoi dccuori, uccedendo bene peo,

Cielo colla corona della gloria i tanti meriti

anon pochi Penitenri di entiri dalla ua.

bocca velati certi peccati, anche di penie


ri, che nel confeari,o per dimenticanza, o

virtuoi di queo uo Servo, gli rivel pre


ventivamente la vicina ua morte, qual egli
manife a'Frati quattro giorni prima di

per vergogna avcan tralaciati, con additar

ammalari in un et-ventimo ermone , che

li ancora lanno, ed il giorno , in cui l'avezin


commeic per quanto tempo li avcano tac

lor fece intorno l oervanza della er-.inca


regola, e la neceit di preparari alla ven u
ta dello Spoo , per non-averci a cagliere)
all improvio, e colle lampadi vacue, a gui
a delle Vergini olte.Paati i quattro gior

to di nella . Ebbe pure famigliarimo il


dono i profezia , come ne fan fede molti

ime perone colle loro attelazioni giurate,


che qu per brevit i tralaciano 5 iccome

ciuti nelle paate confeoni.


Collo eto lume conoceva le coe 2 Che
accadevano in Paei, e Regni lontani , e ri

ni gli opraVenne un certo ricaldamento,


come di febre , che da Periti fu indicato
opra deTurchi,e la rea di Belgrado: palc- pi tolto un accenzione di amor Divino,che

mori, e tra l' altre coe public in quel pun


to, che uccee, la vittoria degli Auriaci

s alcvne morti di Peronaggi grandi in quel


punto medeimo , che pirarono , quali poi

cogli avvii i avverarono eer accadute in

natural febrc. Nel coro di quella infermit,


che dur ette giorni , non credibile iu_

quel giorno , ed ora , ch egli le aveva pre

quan'te maniere egli co uoi fervori di pi


rito , e lddio colla copia de uoi doni, ano

dette. Gli fil ancora non poche volte rivela

concorl a render prezioa, ed invidiabile la

to lo (lato, o di gloria , o di pena di molto

di lui mortcz Impercioche , ricevuti egli al

anime paate all' altro mondo; ed una volta


rifer con grande orrore,e uo,e cli chiunque

tempo conveniente, e colla maggior dipo

izione di un anima perfetta i anti Sagra

trovo preente, la dannazione di certi Ec


cleiaici uoi conocenti. In oltre fu quello
anto uomo favorito di molte viioni cele

to lo pee in orazioni , c contemplazionl

tiali , comparendogli peo la Beatiima

Vergine, e l ieo Divin Redentore in va

s , inVtilndOlO con penetranti giaculatorie


a venire per dicioglierlo dal mortal carce

rie maniere, or bambino , or appaonato ,

re, ed in far cento, e mille atti di umilt, di

or glorioo,e con pi frequenza mentre pre


i dicava, a endolo, e dettandogli i concet
ti, che avea da Predicare , dalla di cui af
uenza entendoi talvolta come oprafatto,
ripeteva dal pulpito quelle parole a tutti ben
n0te : appao Signore. Fi ancor tto degno

fede, di peranza, di carit, vero Dio,e vcr

menti della Chiea,il ICnfc del tempo tut

profondiime , in amoroi colloqui con Ge

o de promi , pregando peo per li Re,


per li Principi, per tutti i Rcdenti . A quei,
che lo viitavano,corripondeva con atti di

umilt, e di gratitudine, facendo ad Ognuno


un ermoncino adattato al proprio atoz ma

di veder la maniera , come [la Ges Criio

c05`i ecace, e divoto, ch' eccitava lagrime,

nel Sagramento dell' altare , e gli fu dato a

e compunzione in chi l' udiva.


Iddio purc in quell ultimi giorni di ua.,

conocere in quel modo , ch pobile ad


uomo mortale, l' incomprenibil miero del
la Santima Trinit, apendoi tutte quee
coe per bocca di lui medeimo,obbligato a
manifearle inivirti de precetti di ubbien
iza impolligli daSuperiori, da Confeiori , e
d altri Prelati.
Finalmente per corona della ua antit
il Signore l'illullr col dono de'miracoli,
(le' quali tanta ia coPia , che per isfuggir
la proliit, li riferir qui brievemente , ed
in generale. Ebbe potea opra i demoni in modo , che liberava gli oe da quelli col

olo tocco delle ue mani . Ebbe virti di a


nare gl' lnfermi da qualun ue morboz onde
moltiimi furono i ciechi a lui illuminati,
i zoppi, ed i gobbi da lui raddrizzari ,i lcb
broi mondati, i moribondi, a quali impetr
la alute, e pi anni di vitaz e i contano no
ad ora da lui riucitati due bambini uciti

morti dal ventre materno .,Eine pure col


egno del Croce voraciimi incendi 13"31*

vita gli accrebbe oltre modo i uoi doni, at

teo le ue eai furOno pi del olito fre


quenti ,e lunghe , ando talora aotto llL.
Dio un intiero giorno,enza far altro in det

4.16

to tempo, che anzare , e repirare , come e


volee pirar lanima; le ue profezie,le ma

nifetazioni di coe occulte , e lontane , e le


grazie da Dio concedute a ua interceione
urono enzanumero z ed il uo corpo , che -

per la vicinanza della morte doveva pirare

cattivo odore , Cill una fragranza s`1 oave


di Paradio, che non olo i riemp la anza,

dov egli giaceva; ma ancor i diue per li


corridori del Convento , e .i communic al

le corone , fazzoletti , ed altre robe, che.)


dalle genti gli furono poe per divozione
su le carni, e su le vei . Correndo dunque
l anno i739.alli ;0. di Ottobre puntando

l alba del Venerd , giorno dedicato alla.,


Paione del Redentore , di cui egli era lla

to tanto divoto inieme, e promulgatore, ed

_.

Ee

2.

ora,

,l -A.

....

2.2.0

CALBiilAJANTA-LIB'RO i.

'

lora, in cuiera tato olito diciplinari indi*

inc-.il Venerdi indurito , e ecco 5 ma bello ,

penabilmente a angue, tra etaccoman_


dazioni de Frati , tra le orazioni deSacer

morbido, eibile, e colle vene gonfie,come

doti, e ecolari, articolando con voce baa,


ma chiara, il Santiimo Nome di Ges ,,lc

ranza certa , che e fue alaato di nuovo,


darebbe angue . Fattolo per tanto illildl

e lo pirito :il Creatore nel Convento de'

dal Ceruico, con iupor'e, ed allegrezza di

Capuccini dAcri, avendo 70. , epii anni d


et, e di Religione... .
v3"

di tutti diede Caldiimo angue, di cui e ne

e fue di un vivo 5 onde concepirono pe

gente concore da vicini, e lontani Paei a.,

inzupp un fazzoletto , e e ne riempi una


caralna, che conerva preo di e il mento
vato Principe con molta divozione . E ci,

venerare il benedetto cadavero, e ad aitc

che accrebbc la maraviglia i fu,che a quan

re a i di lui funerali, quali furono celebrati

ti lo pregarono inappre-o adarli angue),


purche glie l aveero cercato con divozio- i

Si rende incredibile qual moltitudine di

con tutta pompa , e olennit dal numeroo

4...;;u
-.

Clero Secolare, e Regolare ,- collintervcnto

ne, e non fuero imbrattati da colpa grave,

ancora delli Signori Principe , e Principea


di Biignano,e di tutta la'ua Cortezn man
c il Signore di autenticare in varie manie

re la antit e la loria del uo Servo z Impercioche p-jma ; cendcri ;1 cadavero ;n

i apriva da e la vena , e glie ne dava . La


era nalmente dellilca Domenica ripoo _
il Cadav'cro dentro una caa uggellara con
tre chiavi-,1
_ _ una
_ ,delle _ quali Conervz
_ _ il u
detto Principe,_l altra il Vecovo di B-igna-

.
1

Chiea, sacco a baciarin la mano il P.

gno-F la terza 1} P- Guardiano del Convenf

Pietro Zavarrone tato gif Generale (ic-Mi_

to, u epellito in luogo eparato daglialtri

nlm i Cd in quellatto i enti ringer la ua

Fm" e Propnmeme-" 07m BURP!" dl*

dalla mano di quello: coa,che ul principio

1 Altare Maggc-DOPO la'mortc dlfilfcl)

gli apport qualche ribrczzo; ma poi sac-

benedettf) Padre lslgnore_ i e COWPLQ-Clu

core , che quello era fiato un egno daver


ottenur-a una certa grazia dal deunto,di cui

w: c [{WVR CPmPMCC d! operar_ ln dchr


c Pim! 9019 a c PCPNOi_ mflCO 0

lo aveva prega enna vivo. Ndcnn-ar

coil applicazmne delle ue reliquie,.contan

poi il detto Cadavero in Chiea colla proceione cominciarono a rcpmrc gli oc

19_11 m gli 3h Che "P Pezz "l31 _uo


abito - buttato entro un incendio , l einc

e*

con urli dj abbiam volt-01,[er del Cadave_ ubito , con rear il medemo illeo dalle
r0 nel decoro deu' ecqujc {i m in varie hammez o comportari ai uo epolcro,co_m:
guie con maraviglia di tutti, moirandoi or uccede 1 Mal? An! Bldo TCYlel'lazg
-in gura divora, come e orae , or con ac- v dc Terra d ACP} di? ammalata da P!
cia allegra, e ridente; che accendeva a rene- mei con dolori articolaii , fattai portarein

f l
A
_i

riiima divozione . Terminate l'ecquie biogn rinerra'rlo dentro una Cappella , per
ottrarlo dallindicreta divozione della,
moltitudine , cui per oddisfare' il udetio

Praz al_CPlcr9de`1$cV dl D10 1 <1va


{ngmocchmm 1 ego 1~lmCUCmC,__ChC l:
mccrcdcc l'4 af, e {1d HCdcimp ianrc
1 HIZO libera, C: dfad infili mfmcjC, Che

Principe di Biignano i pree la briga di di- Per non allunga; fhw 1- w! 1 "j
h'ibuire a tutti un pezzetto del uo abito ,

ei-ano .Bindi iiqtr-ttando di formari.

quale non baando , f neceario riveirlo

nt- 1 Proc' PL} m _ua RLCRZOHerU-U

Venerdi
torn
pi volte
di nuovo
. La era
il Prinipe
del medeimo
per viitare
il be-

do Piaceri!
0110
Per "31
?Il 5130016
ermet, a Amncm a gloria, "di

nddetro Corpo,e deideroo di avere un p0co del di lui angue,per conervarelo come

_P CLXliI. RcaPO (imc il"? . ogglu


_nerl inomi di que;` apuccmhchc nel_

prezioa reliquia,ordin,che gli i fue aperta la vena del bracciozma riuc vano il ten_

la Citta di Beggi? ll Ono .generoamcm


epoi a ervire gli Appelati ,non eendoi

tativo 5. poich non olo non i .vide illa di

potuto far Cio neldproprip 1:1ng la , dove

angucz mainoltre le carni del defunto i re-

trattai de Martiri i carit- ne la primapar.

ero dure,e ecche , come quelle d'ognaltro


cadavero, onde il Principe ritiroene in ca.a alquanto meo. Il giorno eguenre,che u

te di queo liblO pag. 38. per la cagione,


che iVi s e addotta. Dee dunque aperi, che
lanno 174;. partita dal Levante,e da luogo

il Sabbato, iando tuttavia il Cadavero ine-

infetto una nave genovee carica di grano,e

polto , fil veduto con maraviglia di tutti,


grondar dalla faccia, e dalle membra caldo,

d'altre merCi,_e giunta nel porto di Meina, .


porto a quell infelice Citt_ la peilenza,che

e copioo udore , da cui neal una celete

acceai da pertutto enza_ rimedio , in brieve p

fragranza, che riempi la Chiea , ed il Con-

tempo quai la poglio di Abitarori . Ma_ iVi '

vento, rinovandoi per tal notizia il eongor-

non fermandoi il contagio -, paso furnva

o delle Genti, onde biogno dierirne la e

mente nella_ _Calabria nel territorio dellaf

. potura. La Domenica mattina porrato in."


Conventoil: Vicario Generale del Vecovo
di Biignano,unitamentc col Padre Guardia;
no del Convento ceero a vedere il Cada-

boa, e indi introdottoi pure nella_Citt di


Reggi0,c dilatandoii per tutti i uoi borghi,
e villaggi, ha fatto inora in tutti gli _anzi
detti luoghi una lagrimevole rage di piu

vero del P. Angiolo, `iotrovaronomon co-

migliaia di perone . Sul principio , che iu..

" '
?i

detta

W`
***

,---.-r

nt ALTRI cONFESs'k cAaiv.


`detta Citt diReggio i copri attaccato il

"L "z": r
lunghi, e faticoi viaggi , conveniva infalli

peliifero morbo, siituirono dal Magira

bilmente al matutino la notte , :molte ore;

..1

i`

to inecearj lazzaretti , per traportar vi gli della quule pendeva nell`orazionmentale,


ammalati , anche ivi cgregati dagli altri in 'ricontro di quelle del giorno-applicate
ani, fuero aititi, ed ;unt-.ui in tutte le lo
xo neceit pirituali, e corporali . Ma non

per l ubbidienza all impiego della-cerca; e

trovandoi chi avee avuto il coraggio d

mente meditando la paione di' Grillo, che

It _z

hell' orazione_ .tanto profondava , pe'Cial

7 abbraCCiar queto caritatevole si,ma inieme

pericoloimo impiego , maime chi mini


_-lrae loro i Sagramenti,e gli aiie'e al ben
morire, s'oerirono pronti i Capuccini , Co'

me quelli, che avendu,come per ucceone

infallibile,creditato daloro Maggiori quello

talvolta pativa venimenti, e deliquj: ,- no a


cadere per terra.. Ci_ che di- pi' ngolarb

ammiravai in queto' Servo di Dio -e'ralia

morigeratezza . e uoi-t coumi , 'e della ua

lingua, da cui non i ent mai ucirparolaj,


non che di mormorazione ,o in altra manie

zelo, e pirito di carit vero de'loro Proi ra oeni vai-ama neanche *di 'vanic-_,o di lqg
`mi infetti, incontrano con ingolar piacere) gereZZa,parlando empre'di Dio, e della; a;
i 'ualunque congiuntura , .che lor so'erice lute eterna , o pure tenendo ilenz'io . (Din
gi dedicare e tei in loro ervigio,diprez di s`-avea acquilato _nell anzidetta Citt di
zando generoamente la propia vita tempo Reggio, e uoi contorni, dove eercit per
rale,per mettere in alvo la -vita- dellAnima,

molti anni lUCO di- Ce;rcarore,cdncet`to tir-

e s' porbllcahc quella del corpo de`lor0

le di antit, che ognieeto_ di pero:,epe

fratelli ,.*UMVD

eialmente-le Signore -Dame deideravano' di

:I primi dunque , ch'eibirono la lor opera

averlo in caa ,per eco conferire, e da lui

per ollievo degl'infetti furono Fra Paolov ricevere o conigli negli aari di cocienza,
da Reggio,-e Fr. Manucto di S.Aga[ , quel o conforti nelle trilolazi'oni , o promee di
lo Sacerdote, e queti laicoz ma luno, e lal

prgar Dio per ee a tenore delle loro ne

tro di conociuta virt, e bont , degni per

ce iti!. E v fam%,-`Chedollc. ueornionige

ci, che e ne facci qu onorevole menzio

egni di Croce abb'gottenuto grazie da Dio,


e moltiplicazioni di roba in favor di vari di-_

ne . Era_ Pr. Paolo dotato dalla-"natura dun

indole COS dolce, e piacevole ,che non' a


* eva mai alterarr per qualunque accidentU

voti . _Qgcli- due buoni Religioi adunque,


oer-[ai l' occaione pradetta di -crvirci

iniro gli occorree, alla quale accoppiati

loro proimi appeiati, ottenuta la-licenza,e

do la virt dellumilt, e del bao entimen

benedizione dal Superiore', dal Convento

to di e leo, rendeva perci caro , ed a

della Concezzione di Reggio , doverarro di

mabile a tutti , pecialmente a i Frati , dove


{lava di famiglia,quali erviva con_ ogni ala
crit di animo, e di volto in qualunque coa,

famiglia uciti, -i preentarono ubito nel


Lazzuretto,attendendo luno allamminitra

zione de Sagramenti-- ed alla raccomanda

. 'che gli veniva commandatazAmico dellOra zione dellanime demoribon'di, e laltro im


zione, e del Coro, in cui, e non era impedi - picgandoi in vari ervizi corporali demede

t'o dallubbidienza , o aretto da precia ne


ceit, non laciava mai dintervenire , s`i di
giorno, che di notte. Nimicimo dellozio,

imi . Ma quanto pi ' fervoroi , ed ardenti


di carit vero deglialtri ,tanto'menorier
bati per e medeimi , dopo qualche tempo

e delle ciarle, fuggiva , quanto gli era pO

con xaero ancor eglino il male, ed in pochi

bile, le converazioni non olo de ecolari;


ma ancora deFrati , guando'di tratteneri

gio "i vi laciarono la vita ,nel mee di Lu~

o in Cella olitario con Dio , nella Sagre


lia al riaetto , e polizia delle uppellettili

ra, una gran corona- di gloria in Paradio -in

*della Chiea , o nellorticello allacolturao


de'ori per adornamento degli Altari.
Fr Manueto pure dotato anche'nele
colo di buoni, e lodevoli cotumi , maggior

mente i perfezion di poi , che ve labi


to Religioo . Cos eatto nelloervanza de
voti o lenni promei a Dio nella ua pro

feione, che , chi crive quelle coe avendo


maneggiata per pi tempo la di lui cocien
za, pu attetare con verit,che il medeimo

iamai tragredi alcuno di e con menoma


imperfezione. Nemico implacabile del'pro
prio corpo, lo martirizava con apro cilicio,

che portava empre in doo, colle frequenti


agellazioni a angue , colla parimonia de'

Cibi, Olle lunghe vi gilie,e colle fatiche cor


POUR ;delle quali non riparmiavai punto.

glio del _1743.3v guadagnandoi , come i ,pe

premio della lor a eroica carit . Manc ati li


primi due , ottentrarono al caricatevole.)

ucio altri due del Convento della Con


olazione dell illea Citt , cio Fr. Fran

ceco da Siderno Sacerdote tudente , e.;


Fr. Felice d Urtr laico , il primo commen
dabile per la ua vicerata carit vro
gl infermi ,ed il econdo perla emplicit
dellanimo, e pronta ubbidienza . Applicatii
per tanto con ogni ardore al ervizio di quei
mierabili,furono pi,e pi volte colpiti_dal
la violenza del morbo , con manifeto peri
colo della vita z ma per grazia peciale del
Cielo preervati empre dallamortc,e ritabi-`
liti in aluteze dopo nove mei da_ che intr
preero quello meiiero, tta'viacotinuao'
a vivere, ed a ervire coll ileit intitjde
za, no al giorno preente,in cui simPrimO

jAvrdo cos' del Coro , che anche tracco da '| no que-i fogli, apettando con animo pron-i
SII-322"*

'm'

ro

CAABRA'SANTA LlBRO

333

ITT
gliiar-irme leai, olle

inieme . Ela-,5
ito ci, che la Divina Providenza ha di o

O delle loro vite . In queo medeimo tem.

vandoi pi

olta da terra no al tetto ' .


Danielle da Curro tie-IF'

P0 Fr. ..Lodovico da Sambatello Sacerdote

(lc-[.18

Capuccino trovandoi di famigliahcl Con


vento di Meuraca, 140. miglia ditante da

mcdeimo Ordin TF" ona aai Religioa, e `<


da bene il vide
Cannava di detto luogo .

Reggioi ipirato dal Signore di portari

alzato da terra per cinque palmi al uo cre- } .il

in quella Citta, e conagrarc e teo iner

dere .

5~ ~

..N .

vizio di quei biognoi, cd ottenuta pet-cio la


necearia Ubbidienza benedizione dal-uo

Provinciale ,intrapree il lungo cammino,

ln'

..iz-m1**

lll. Frat*Egidio da Cutro Laico, Reli io

o di conummata perfezione i predi e la


morte, e mentre tava agonizante gli furono

rare i_ Sagramenti aglinfermi, e porger lo

veduti ucire dagli occhi due raggi , come.,


due elle , quali andavano a ferire una divo
'ta Immagine, che gliava nel dritto.
navi *

ro gli aiuti pirituali al paaggio per laltro

lV. Fr Giovanni da Reggio Sacerdoce,

ed arrivato in Re

io , fu da quell' Arcive

covo,M0nignor olo applicato a mun

1110th - Nel qual ucio eendoi coraggio Scultore eccellentiimo era molto applicato
amente eercitato per alcuni mei,nalmcn all orazionc , e contemplazione de Divini'
W Contratto ancor' egli il male contagioo a "cr), ingolarmente della Paione di Cri
1- Febw dc! 1744-c ne vol al Cielu,co o 5_ onde volentieri impiegava i uoi car
me i pera,per ricevere il premio,e delle ue

virt,eendo ato Religioo di molto piri

pelli nella cultura di queti, fermandoi aai


al naturale pietoi,COme i vede nelle Cappel

to , orazionc , e morticazione , e della ua

le lavorate in Reogio,e Monteleone: e cos,

gran carit uata a benecio del prouno .

che nel mentre lavorava con la mano con


templava con la mente , pi d'una volta rapi
fo in cai ,ed fama , che li abbia parlato
il Croceo del Convento i Reggio. Lavo
r in Como , Milano, ed altrove , portacavi
per l' eccellenza della profeione da'Gene-
rali dell'Ordine, e nalmente pas al Si no
re in Reggio l'anno 1660. aiito nel une
rale da numeroi concori di ente . Dopo
molti giorni fu ritrovato nella poltura con,

5. XIII.
Di alcuni Religioi Riforma di San
ta ?Jim .

I.

Ra Pietro da Caano u Religioo di


grandiima eemplarit di vita. Stu_

di`o in Napoli,nel qual mentre gli occore di


perdere dalla cella lc ue opere manucrittc,
uali poi vidde epolle per vendcri inama
Libraria. Die perCi a quel Libraro, ch era
no uoi , lo niegava l'altro-z onde i conven

le braccia aperte in forma di Croce , nella

nero , che e buttati dentro le amme nor

Statue di S. Franceco a Ripa in Rama, de li


Angioli in Napoli nel Convento,detto S.ll/

sincmericro, e li portae: burtati reinro


no iller , con maraviglia di molti Cavalieri
concori a quello pettacolo . F u il econdo
Cutode Provinciale deRiormari nella Ca
labria,eletto lanno 1589.,e poi rieletto lan

qual poitura ancor oggid perevera. e,


V. Fr Diego da Carere Laico,ancor e li,
Scultore eccelentiimo , e Maero del F ~
detto Padre Fr Giovanni 50nde ue ono le

ria degli Angioli, ove lavor per ordine del


Generale, P. Gio: da Napoli zdi Bongo por
tarovi dal General ucceore della mcdeima
Patria . Era Reli ioo di grandorazione , e

no~ 1613.5 onde con la fabrica di piu Con


venti pot allargare la ua Religione in que
le parti. Mor in Roano lanno 1619,01
rato il uo funerale dal concoro di quai in
tiera quella Citt . Alquanti anni appreo
aperta la epoltura fu ritrovato intiero, ed in
ginocchione con le mani gionte, e faccia ri
voltata all Altar maggiore :,per il che tratto
fuori u poo in Sagreia dentro una caa,
pereverante nella medeima politura , nella
quale era ato veduto,operand0 molti mira
coli; qual poi Monignor Arcivecovo Erco_
le Vaccaro, per ordine della Sagra Congre

raegnazione all ubbidienza . Mori nella.;

gazione,il nacoe dentro la Chiea .

che ineme colle vite di altri B ati Religio-`


i ia ucita alla luce pur anche jaua, quivi
dunque rimetto il divoro leggitore . Bello
i s di certo r ,che il Padre Bernardino da
Biignano Compatriota di detto Servo del
Signore, che fu Commiario Generale dell

II. Fr Taddeo da Cutro Laico inigne


Ella virt ottenne da Dio la grazia demi~
xacoli,de`quali per 1 perduta la memoria:

@lo ci rimao , che ritrovandoi nel Con


.yemo ,di Meuraca traport da un luogo
commetto all altro commodo con le pro
prie forze una groa pietra, al cui trasferi

Sambuca in Sicilia, ove lavorava per manda

mento del Generale dellOrdine , nativo di

quella terra:Dopo tr giorni di epoltura


urtato a cao glucl angue caldo da una pia
ga, qualebbe mentre vivca, il quale poi ap

plicato agli occhi dun cieco , tolo lillunri_


no VI.

-:=!~
Frat Umile da Biiignanouantii

que non i fue tracurata diligenza v


runa per averi ditinta notizia delle vir-tuo;
e geta di quco Servo di Dio; non per ci
poruto aver l* intento; Corre voce per,

Ordine uo, e perona di mane gio , introz'

zione,e
due giche
in dal
Roma
Vecovo
la caua
Dioceano
di ua Beati
i pr

memo 11 erano ree impote f molte er one


_'

,A...

....- ~~v~o

Di ALtiNi Reunion iiORiuAi-i CAP. iv.


'u l` ultimojnformativo della vita . _Egli era

.i ai;

lJi Vina lo `alan-alii della graziadi operai' mi


racoli , ,mentre col egno ,della Croce .con-"
fer`1 *la .alute corporaieadiver languenti,

,Laicotdiprofeone , .e nell' `anno del uo


tirocinio ,nel Convento _delle Pigna in Mc

H'uraca, eppe, cherfrari _della Famiglia lo 1 e retituialla


l
vita nno gli ,animali bruni 5 ed

volevano licenziare, per eer di mala alu


te 5 .onde ,inginocchiatoi avanti ~la Vergine
Santiima _( ,la cui miracoloa Immagine l

oggi giorno .dalle reliquie del uo ,abito , e

,del uo berertino ne ricevono i .divoticon


tiniie grazie . Chiue, gli ultimi giorni .nel

,attruova ,di ,bianco mai-,mornell Altare Marg

,Con vento della ua ,Patria ,aili 30.di Giugno'

giore.) le die , come lagnandoi : che non

`dellanno 1710.

1~ Jul; 54

H,

.
.."
PIL-;Lu
'
.
Tii'QU-BW
+214
,

dovea permettere , _chegli venie alla Reli


gione,e vetie labito, iacche a eva , che
lo aveano da ecluderez allora gli ,riPoe

,5.

X I V.

*zxiuliazazz .

lg-r ,'- .th


"N..- u} y 3.:?! `
'CM'L: V: ,En-miti.
iavtll
_l31 a 4
ii. any";
4':
.DI ,MARCO ,ZACCONE EREMITA.
;ai-u
.i3 a: :i
ig

la Madre di Dio , che tee di buon ;animoz

poiche quei _Religidaveriano mutato pa


rere . Pu ,inteo _il ,dicoro dal Padre Guar
diano, il _uale -trovava-orando nel .Coro ,

.dietro l iteo Altare Maggiore , e manife

I.

atolo a' Frati dell-,ifamiglia , Jo ;ammiero

.Cardinale-,Eremira nella Lhie


a del Carmine , dopo ,una vita quanto em-"

ben toto di commune coneiizo ,alla olen


,ne profeione della Seraiiea ,ttegola , onde

Arco Zaccone della Terra di

plice, -tanto antini-ee lanimanl ~Creatore)

,da _l avanti vmen .vita ominamente autera, ~ nell-?1.maiera, che igue.. ,A r 8. Luglio del
._-.-.,4-._a_. . ~._ .i

,e i _compiaquc Iddio decorarlo con molti 1698,.cito dalla cella vide nel piano avan
,doni , _e prerogative , ,iconie 'potr vederi . .rila .Cahiea il Chierico GiueppeLoiWr . -

nell itoria di' ua .vita.

.i

VIL ,Ural-..OMAN da ,Reggio _della .a

i che
paegoiava
;dels " ' ;ai~
tro :cui-noie
diein,-11compagnia
Chicripoheii

.miglia Liconti veti lAbito Seran'co tra l e _per quella era ,.e_perlaeguente

trai-i

.Padri ttiformati
, _e i f conocere
vero
_
i t
_ e } indetta Chief-.na uonareilegno
2111.0
cmplare di pererione religioa; pociacche I Maria, ;dovendo egli partire perlontano Pac.
.oltre il cumolo delle virtu., ,che igavea ac. i e. Ci detto ri tiratori
' in cella
' , .e .chiua la.,
ml
,quitampttenne _daDio ildono delle lagri
me, che ,units-alla ua vita penitentc, ed`alla
-.___,

porta ~al _di dentro, ,ripos _nel Signore . Pa

z [liti tre giorni , .e ,non comparen'do ,lliremi

lparole infuocatc, .ch'eructa va _dasu ,i Berga .4 ra, opettarono iCom atrioti .Coa dimale,
,1111, conveniva al Signore moltiimi pere-;i

il pel-ehe portatii al

omitorio , e ,sforzata

lolL-LEUBUQC arricchito ,del ,dono della.; Li'cella , ?trovarono il .Servo ,di Dio morto
. profezia , e della graziani penetrare le coe, L opra il pagliaccio, col Croce-o ul petto,

;i,occulte, e inacondigli `rie" cuori , ru pure

ma in embianza .di vivo, colle membra pie

.Leletto Diinitore,e Guardiano della ua lc- ghcvoli, e colla carne morbida , .e coloritaz
;ligione amaconocendo _clic per ralimpie- ` laonde vaceorc lArci rete .del luogo col`
ghi veniva ,in .qualche maniera ad eer im ~ uo Clero , e celebrati i funerali , apendo
edito ,dalle .continue orazioni, ed applica. qual fue tata la vira di Fr. Marciomon ard*
`izioni ,alla vita pirituale, ricus .di accettar ` epelljrlo,e,nza darne parte al _Vecovo Dio
llrelaturc pi _in avvenire, Onuto _nal
Ceano, .allora i.). ~Fortunato Durante, .da cui
mente di anni,e vdi meritiz-endogli rivelata venne _ordinato _doveri epellire ,il cadavere
da Dio la ,ua vicma morte,ott,enne daSupe

D_. -^,~. *,

in luogo .ditinto . Ei1 duopo ier _laciarlo

rioridi poteri ,ritirare nell'Opizio .di Ro ; tre giorni inepolto per ,oddisfare .alla di- _

umo, come n lUOgO, ove per "non eer .co- ; voipne ~del po oloznel quale pazio di tem
nociuto , i ,rendeva pi ,adattato ,alla ua ;v`

umilt . Vivi ,dunque ,infermatoi ,mortal

po s veduto [forrere _dal _uo ,detro brac


eioquantit .di vivo angue ;e-tu'ttocch per

mente,dopo aver ricevuti con tutta divozio .- altri .tr giorni giacqueenime in cella,non
,nc i Santiirni
5agrament_i,ripos
antamcnn . i punto alterato , n .pir cattivo odore,
U
,
,

te nel Signore .a ,10, Settembre ,del 1680..di

.redendoi comunemente, ,chelaua anima

.compiacque ilSignore _glpricarlo anche; ~ godee felicemente .in Cielo, .mentre il cor`
dopo morte con niolimiracoli , che oper i po vedevai imbalamaro `.da quel Signore,
a benecio degl' infermi , che .accori ;il uo
epolcro ,i raccomandarono ~alla ua inter
ceione.

i.

VllL ,FratAngiozlo ,da ;Girifalco veti

che non 'autanorzor vide-re .torruptz'onem.

;Si ia ,61' tradizione di.uomini ..degni ..di fe


;de _, c e .vivendo il Servo .di Dio , ,non i .
veduto _mai turbato ,di volto,o degnato,pcr

, labito Seraico ,otto ,litituto dePPJti

qualunque digrazia,o contrariet; , _che gli

toi-maxi , in cui i prott ;cs bene nello

_fu [c accaduta , ma _empre ,con animo i lare ,

pirito, che ,non ,fa 'd`uopo _raccontar ad _una

e faccia ridente oleva dire z: Faccia Dio , ..c


Maria Vergine: Comealtres, ,che del ane,
che trovava alla cerca, ne dipenava nona

ad una le virt, che gli adornarono laiiima,


avendole poedute tutte, ,ed in grado .verdi-;oz

ferono per- picco magdgiore quelle dellub- v l parte a_ verelli ,edalle ,volte .vinto ,dalla
.bidicnza , e 'dellumilt - . Bindi la Mietfl' 'compa ione lo dipenava tutto, contentani
doi
- '-

,_

..-_T-a

...-**
-vvwr

._ .I
7

` CALA'zRIA SA TA_ LiBRO I..

m,

-l

'doi {ogm egli-la fame , Per ovvcnjrc all'


` altra-m ieric. E hnalnumc trnvanno una

Term Cardinali: ,ub vocabuvlo Sam? ;iL-iis


,de Monte .Carmelo , jn.ce_llala Conventi PHJ

volta inChica nwccolando la ,lampanp

dial; in communonc 54115,02 ,Alanis Eccleia

~ndcntc .avanti 1 Immagine della ,Santini


'rna Vergine del Carmine, ,ro [[0 il'f'crro,Chc

dicrumcper terramjacens, non,,_/ubd1'zm por..

anima: -Dea redditi# , 4ij uff! pazio ca*

rcncvaia appea, cadde ul pavimento,c non

ruptiow' , _magnamqur jbngmms quantitatcm


olo nunzsi' infran- per cicr di vetro , :na-i abjz ;.on clarion!? i? _brabio :mar/am. z. imm
lxc Ewan: rivolxaolla bocca in s,cnzaf mcro popumm cancer/u' ,udie- wgcma ;Zi-ria

vacciari una occia d oglio, xiirzocchc il] ejudcm mengd: liceztjallMlnjmi Domi
1 fondo della lampana era in forma piramida. in' Epzoyi Sllalpawn fm: P07.- mr

lc, ch: non potevi! enza miracolo rciar di Maranium dc Georgiis Arshz'prerbyterum 10g'
ritta, ln conferma della ua morte vale tra- i

i parte dea-tera mu Majoi Eccleia: prdi'

~
.
.
.
I
crivri qu lappca del libro parrochialc ' fan
Couocntm, :bt
queJaca
C.1j'eam marmo

dc'dcfonri di quella Tcrra,ch` la eguente.


ziplpomini .3 69837d1:8`18\. lia/jr' , ;Mama

rum rqurrejoncm. Sal-'ra `Sylar-ri per modum

li T

z-iarixiuon ia: refeus , che Kttremo- oleo


.vi. `

1 ,Zarcone .Eremita Con-ue rus appi-el hujm perunusquia morte premura; .


WT* .-
A __
. ,
. ._
7
'- r FH .

'PMA R T E

A"

.if-35

di; - '

DELLE SANTE FEMMINX"LI


M

, pt

' oil.:

.'liny .qu.- 0".") L] :ri

En il dovcrc,chc al numero s Paolo , e pi tabilita, da San Pietro , c poi


grande dc'mibhihc con ma
tchio valore hanno inaiaro ,

inaata ,c creciuta da San Stefano rimo


Vcovo della udctta Citt , Cll'cno u'rono

o col angue, o con lc lagrimc delle prime , ncllc quali germogli , c con..
la Crihaniti di Calabria , c
uicro Jc E'cmminc , le quali

hidiavano, come propagarla ncllc pi nobi

vhanno ?aggiuntop lc mclagranatc della fc


condit , o'j gigli della verginit , craccor

li Matronc del luogo,`alic quali non cos bc


nc otcva penetrare cbll opta del proprio

dandone i noxni, d iioriandonc loprc . Co~

_Pal ore . Quindi rcc concum'aci app del

-~ ~

lsicomc faremo in queta terza parti: , ripar

tanta vigora, che divenute madri econde i

Prcidcntc zii-agio, vennero riten

,qualora

tcnd'olc in tr principali capi, am; Vergini,

ii carccmmno .li du:: Santi Prelati Stefano, c

.c Martiri , aim: Vergini , altre choch Av


vio ,cr , che non tutte lacrano notare

Sucrazond fatto con ciib loro-l'ultimovsfor


zo, pci-che abbandonino il doppio proponi.

con _ cuno'dclii [rc caratteri,crcc all'inav.~

mcnto , c deila Fede , t: della verginit! , ma


enza oxto , furono poc a tormenti git

vertenza di quei primi Scrittori 5 ondc en.


za ngolar nota decritte altrovc,lc lappor.

ratc ai fuoco , Non le nocque iluoco , c'pcr

rar qui crtc per nome ,incerte per quali_

tanto s adopr il fcrro , il quale empio lor

R31, c Vergini , o e Vcdovc . bono adunqu

tronc il capo li 7. Luglio dell anno 75

qucc z Santa Canzianilia , della quale .negli i di nora alute .Scrivono di qucc Sante.:
l Vergini, c Martirili mcdcmi , quali crie
il di *3, Tcodolo,
LW ~ hu
SantaGianuaria , Santa Genovca , Santa ro dc`Sami Martiri z c Ponteci , Stefano 1 c
.Bca , Santa Vcina , Santa Donata , Santa
.Second-a, delle quali tuttc,e ci nella vita di

Sucra ,

t.,
"Qi-5

3_ :un ,
i.

.II. DI SANTA VENERA .

San Sperato , c; compagni,


e *L-lA , t

Della Vrgi/i
, oMartiri . _lu-i; v. v
v

C A P.

1..-4''54n

>~5

Ucc hanno i primi litOghi nella Ge


rarchia Ecciciaica , come quelle, lc
qUali congiuncro inicmc il angue:: del mar
itirio, ed il latte della verginit-.L avea-anno
ancora in guco libro ,- tracritto uni-bring
gli andamenti della Chiea.
-

.l

1, D1 SANTA PERPETUA, E
COMPAGNE.
`.

Ive vano in anto matrimonio nella Cit,

td di Locri, oggid Gicracc due Santi


coniugi, Agatoni: , `c Polita Romani pcr ori~
gine, e Franci per nacitas onde fu im-rm
rc di credere Vncra lor gliuola , or Fran
cec,or Romana. Qgci adunqu lo pazio d'

anni 35'. viuti enza roch perci ovvcn


tc ppiiandone il C iclo ,furono nalmen
tc cauditi , c Polita dicdc alla luCc una ~
gliuolina, la qualc perche nacque in giorno,
chera Venerd Santo,lc fu poto il nome di

Veneta, interpccraco da alcuni in Paraccve,


pda altri in Vcncranda ', ma il pi volgare,

Urono quec tr Per numero Perpctua,~ c pi frequente il Primiero di Vcnera i. Cre


Agnca , e Felicita ,nate in Reggio da ciuta la nobile fanciulla all'et, ed applica
nobilimo arcntado , ove opravnuta la ta alle lcttcrc , conforme al courne dellal
. Fede di Cri o portacavi dall APPoolo San

tre giovinttc Locrci , divenne famoa nella


_Scrit_

"1- un:

**4

::

"M

Hi_

-rr.y-ra

1-

PARTE TERZAD'LLE SANTE FEMMINE.


~`22)

Scrittura cos, che ben potea publicamente , ree doppiamente veggenterarta perci la
ed interpetrarla,e predicarla al popolo . Mi~

Santa dal tormento, venne lieenziata , chu

nicro eercitato da lei nella Patria, e nel

laee all`intorno dallanno trenta al quaran

predicac, ovunque volee la Croce del Sal


vatore. (Hindi ella oltre piu correndo s'in

ta di ua vita. Divenuta intanto, e pi matu

contr con unaltro Tiranno per nome Ti

-.v:'L-mA4M-_:`L...
4.-,M__4_

...
.

ra all'et, c pi acconcia alle fatiche , e pii meo: quei infuriato per la nuova Religio
ardente allelercizio appoolico , uc fuori

ne, che Veneta andava dieminando nel uo

di Provincia, in Campagna, e nel rimanente

dominio,le p0p0c,0 che abbandoni il Cro

dell'italia, e core n in Francia,tratta for

cco, o che s`apparecclii alla morte, data a


divorare ad un oco diante , ma erimo

e dallamore della ua antica origine-.Vivi

in una Citt eercitando levangelico im


piego, dichiarando la nuova Religione del

Dragone. Si ri e la Santa , e die , che nulla


temeva,perche averebbe avuto dalla ua per

Croceo , ed anatematizando la vecchia;


del Gentileimo, un tal'Antonino , che vera
Tiranno,e la f condurre d'avanti,perando
di rubarla a Crioz ma linfelice rimae pre

liberarla l'Angiolo del Signore. Or si, riol

da del uo amore. Leort dunque, che la


ciate quelle fatiche olo di gente malnata,

vide venire arrabbiato addoo , ella vibran

voleero inieme abbandonari alle lacivie,

rell, l'ucciez onde, e Timeo , e quel uo


popolo rei Criiani col agro batteimo , i

ed al buon tempo. Inorrid la Vergine al


la temcriti de conigli 5 onde divenuta tut
ta fuoco di zelo, con machio ardite lo gri

d,lo minacci , e arebbe ato poco il far


lo in pezzi . Sdegnato perci il Tiranno , e
cambiate le buone nelle trie,l`amore in fu
rore, command che foe poa a tormenti,

e Timco , quando tu campcrai dalla betia,

io mi render Criiano. Se ne content Ve


nera,e condotta al Dragone , tolto, che el

ottraero dal doppio veleno , e temporale


del Dragone uccio , ed eterno del Dragone
infernale. Intenta Venera a nuovi acquii,
oltre paando in quei Regni, venne ove i
gnoreggiava Aclepio,o Aclcpiade per det
to del Baronio, e non pin too Taraio,giu

che le foe poa in capo una celada di fer

a il entono altri, e non fore un olo, ed il

ro infocato , che foe conccara con groi


chiodi in un legno , che le foer egate le.

medeimo per Aclepio di nome , Taraio di


cognome.Dipiaceva a quel Tiranno la pre
dicazione della Santa; onde la minacci,che

mammellez e che dal capo al pi foe cru


delmente aggellata. N perci contenta la

pi non publicale quella Fede , qual'era in,

erezza del Barbaro eommand , che poo

odio del gentileimoz in altro cao le reca

le foi s del ventre un gran ao ane,che

rebbe quanto pi foe poiibile ignominio

crepi di mezzo. Aitta fra tanti mai-tiri 1L*

ala morte.Ma la Santa nulla imando li uoi


ordini , qual erano contro la ovranit del

Santa upplic daiuto il Cielo , il quale non


ordo alle ue preghiere , mand viibile un
Angiolo, e la occore . Soccor e la Santa_- ,
ma f un grandacquio alla Fede , conver

A
M-*a-ua.d-,A-

dogli contro il agro egno della Cioce,l`ar

Cielo, e perci continuando la predicazio-i


ne, venne poa ad ardere dentro una caldaia
di pece, e di reina con altre miurezma tan

tendo alla ua legge una moltitudine di Cif

to manc, chtella mancae , o nelle parole,

coanti , a'quali perche non manchi lacqua

per il batteimo,opr il econdo miracolo,fa

predicando Crio, o nella vita , eelando di i


pi vivere, che anzi rea tutta allegra, pree

cendo cendere s di quelli una rugiadoa.

a cantar Inni, e Salmi al uo Signore . ll Ti

nuvola, qual poi i ciole in pioggia; Cos ranno oinato di ~volerla morta , per ein
reando battezzati li novelli Criiani , de guere in lei la vita della Fede , commando,
quali linfuriato Giudice ordin anguinoa che le foe tronco il capo , come fu li 2.8.
tagliata, fore per ribattezzarli nel proprio Luglio del 163. Ma e vivendo f tanti ac
angue-Rioluco il Barbaro d'uccider la San

quii al Cielo , non'f di meno morendo z

ta, ed in lei la Criiana Fede ,la e porre:

acci la morte i corripondee conll vita.

`dentro una caldaia di pece, ed olio bollente,


ovella entrata vi continu enza leione per

Prima di eer decapitata iipplic il Cielo ,


che occorra quelli aveero upplicato il

` ette giorni,a capo de'qiiali andato in pero uo nome,ed cendolc cOn voce temibile ri
na il Tiranno per vedere quella maraviglia, poto col s , f cagion , che di' una graiu
too che la Santa el vide da preo , preo moltitudine concora a quello pettacolo,

in mano di quella miura lie la pruzz in_ novecento, e diece i convertiero a Crio.
faccia, e lacciec. Felice cecit! poiche gli Il uo corpo tenuto nacoo molti mei da.
partor il lume dellintelletto , e della Fede 5 un Criiano per nome Antimo,lo epelli Con
mentre veggendoi linfelice cos cieco alz molta pompa il Marzo ieguenterer in vi-_.
le rida , che sella. gli reituirebbela via , ta, ed opera dopo-morte n a quei giorni
{g i renderebbe veggente nella luce del molti miracoli, dequali f catalogo ingolar
angelo. Accettato il partito, Antonino e-f mente -Simone dello Spirito SantoLa ua fea
gnato dalla Santa con la Croce, ed applica~, variamentei celebra; poiche alti-.ila ollen-A
to auoi occhi un loto, fatto di terra i e i" n-izano il giorno di Venerd Santo per me-.
0, ricuper la luce degli occhi della fronte, moria della ua nacita 5 altri li 28. Luglio,

quale penetrando agli altri della mente , il

giorno della ua morte; gd altri li 14.Marzo,

Fr

.quam

Vita i
Vs-en.a

aim,

'

226

cALAB'uA *SANTA LiBR-o i.~~

i quando il uo corpo venne dato alla epol


tura.Fanno di lei raccordo quanti io reco
l nella Calabria _ogliam
III. DI S. DOMENlCA.
OrOteo, o Dororeo , ed Arenia anci
imi Conjugi furono li Genitori fortu,

nati di quea Santa in un Villaggio della..?


Citt di Tropea, che poi dal nome di lei
venne chiamato Santa Domenica. Vivevano

dere a terra, ratto in pezzi. Bindi tratto da


maggior furore lo degnato Mamianopr.
din, che ella foe gittata ad arder viva cui
tro ad un aCCea fornace 5 e nientemeno le
amme , minilire anzi del Cielo , che dell'
Inferno, rivcrirono la Santa lambendole lc

vei.Furono perimentate le Fiere agli ol


traggiz ma quelle non meno , che le amme,
le i motrarono amabili . Si arrabbiava di

degno il Tiranno , c perci chiam in uo


aiuto le ruote, che per appena alzate , cad

quelle anime beate con molta luce del Yan dero fatte in pezzi. Non credibile , quanti
gclo fra le tenebre deniime del Gentile erano gli acquii del Cielo; concioiache gli
mo, e circa gli anni 260. ebbero una _ngliuo~ apparecchiati tormenti rei vani dalla pro
la , alla quale nel batteimo poero il nome tezzione Divina, divenivano Predicatori , c
di Domenica . Regnando Diocleziano , e.; Maeri per convertire a Crio l'anime de'
Mamiano, uc ordine evero , che tutt' i circoanti . Veggendo duane il Tiranno,
Critiani, quali non i rilaciacro dalla fede che in vece di guadagnare una ola , ne per

di Crio, ripigliando la pi antica dell Ido

deva molte, ordin

latria, foero fatti prigionia per il che car


CClltl Toroteo , ed Arenia con la loro ~

capo.Condotta percio fuori le mura , u ein

che le foe troncato il

piamente decripitata li 6. Luglio dell anno

gliuola Domenica, di et-i all'ora di anni 2.4.,

303. E nel punto medelmo ad occhio veg

furono condotti in Campagna allimperador


Diocleziano . Tutto il penamento di quei

gente di tutti, cee dal Cielo un immena;

Conjugi era, come odamente tabilire Do


menica, la quale nel or degli anni, e d o

vraeccedente bellezza i recava in dubio,


che non cadee ingannara . Altresi tutto il
penamento deMiniri Imperiali era, come

debbellare Domenica, perual , che l amor


della gliuola avrebbe abbattuto l inchi
nazione de' Genitori a qualunque partito ,

preo da lei . Perci combattuti tutti inie


me, ma enza abbattimento di alcuno, furo

no poi cparati 5 Arenia , e Toroteo gi co


anti nella confeione della fede crudel
mente flagellati , vennero mandati in bando
nella Meopotamia alle rive dell'Eufratu;
Domenica condotta alla preenza di Dio
cleziano, e fortemente contratata con gran
di proinee di onore, e di piacere , ma tro

vata empre la medeiina,cio immobilmen


te collante, e .nella confeione della Fede, e

nel proponimento della Verginit , fu ri


mea a Mamiano, pi auto, e fraudolen
te in que-ie prattiche. Queti dunque cone~
gn la pudica Donzella .i certe donne impu
diche, perche alla vendita della Verginit la

moltitudine di Angioli, parte de uali i por


tarono in Cielo lanima ua puri una, e par
te demedeiiini conduero il agro Cada vero
nella ua Patria , ove i veneta a molta divo
zione da quei popoli. La ua vita fu decrit

ta da molti Martirologj nel di medeiino del


uo martirio , e da graviimi Scrittori, de
quali altrove.
.
IV. DI SANTA FEDE , E SUE
SORELLE .

LUna delle pi grate letture in quei af.


fari, lo di certo credo, che foe il mar~.
tirio di ll Sorelle,incerte di Patria, ma ceri

te della nazione, qual fu la nora, e ne ono


i nomi Fede, Speranza , e Carit . Vete in.

ieme con la madre Soa da Calabria paate


in Roma per la- viita di quei Santi Luoghi,
piaciuta loro la anza vi i ci-marono, tratte
dalla venerabilita di' quella Citt Santa.Non
teneva ozioa la lingua Soa,ma predicando

perduto il tempo , Maimiano la i f con

Crito , e le glorie della verginit,operava si,


che molte di quelle Idolatre Romane,lacia
ta la patria uperlizione , abbracciaero la
Criiana Fede, e i diabbracciaero da`pro.
pri mariti . Rapportato il tutto ad Antioco
Prefetto dell Imperadore Adriano , di uo
ordine fatta prigione con tutte , e tre le

ollecitaero , peruao , che dalla perdita

di quea nacerebbe agevolmente la perdi


ta della fede. Ma eendoi per molto tempo
durre davanti: Ed allora con ciglio evero,

gliuole,fur0no date in guardia a Palladio Sc

e con voce minaccevole : Perche, die , non

natore .Indi diciolta la madre, venne la fu

vorrai tu agricare a nori Dii? A cui Do

ria drizara cont le gliuole concioiachc


portate alla preenza dell Imperadore , e ri
utando agricare a Diana,furono tormen
tate a parte, tutte per con ngual vi ore o
ennero la violenza del martirio . fede la.,

menica :E perche anzi tu non agricherai

lal vero R del Cielo 3 Sdegnato perci il


`malvaggio, ordin, che foe battuta , e con

calci, e con pu ni, ed indi condotta al tem


P10 di Giove, agriehi a forza, quando non

LVOI di cuore . Ma Domenica coante non


"Zeno alle battiture, che al acrilego agri~

c {10m pure non oer linccni , ma pu

tiifaccia all empio imolacro, il ca

prima negli anni, ii anche la prima alle pe


ne . Dodeci erano glanni della ua et, e do
dici ebbe Opra Soldati , quali con alternate
vicende la agellarono ino al angue . Fatto
pi crudele qul barbaro , le f troncare le
- ._...-`

.`

ai.

DELLE VERGlNl , E MARTIRI CAP. l.


227
i i gi femminili mammelle, dalle quali con nella medeima Citt , quale a richiella del

4 gngolar maraviglia sgorg latte in luogo di


anguez e quello poco , perche vie piu in

1-h*"
-
M-ur
-1oh<.nl1;-.M-n`-.

udctto SantAbate avea fondato Euprao

Regio Giudice d'italia. Vivi la Santa Don


n.1 nella medeima qualit di Abadea vie
poi frigerla in oglio, ed altre miure arde-n lungo tempo , e. poi nalmente in et aai
ti . N perci morta la fe uccidere di ferro. vecchia ripos felicemente nel Signore .
Gabriele Barrio de antiqu. lib.. Girolamo
A nella venne dietro Speranza laltra orel
la 'anni diece , al numero de quali corri~ Maraoti CronJib. Apollinare Agrea Vic} di
.:dig.4 ,mi
pondendo diece malvaggi la batterono in_ S. Balo,Paolo Gualtieri Mu"
. o ni arte del corpo s ne percio rea alle vo~
ge i .Adriano ,la e gittare tra amme ,_c II` DELLA B. ORSOLA V. DA REGGIO.
quelle einte , la fe bollire in un gran vaio
di pece, reina, c hitume, e pur rimaa upci"', A Ltro non abbiamo di quella Beata erva
riore , le f troncare il capo . Ecco la terza
del Signore , e non che la tradizione,
orella Carit non pi, che d'anni nove, ma ed una ua immagine con queta icrizzione
invittima amazzone, e da, Contenderla con a'piedi, Ver-z eigt'es Beam Uru Le Virgin de
Ognaltra . Cos come laltre orelle in con Rbcgio, ne altro ci opravie di lei toccante,
formit agli anni arda nove Ribaldi alpra ol tempo. nel quale , e. nacque, e_ vie , o gl'
viperito la fe arroire su delle craticole ; e

-..A

mente battuta_ 5 lndi gittata nel fuoco , lu


amme anzi incenerirono molti de circo

aari della ua vita i


.~ Paolo Gualtiero (t'ha

LAM" '
,

anti-infedcli, palleggiando fratanto ella nel


zzo di quelle, come in aure piace voli,ac~
'. mpagnata da tre fanciulli , luminoli pi

m i_
-

,.5

2-. '1-'

.E

III. DELLA B. ORSOLA DA PEN.


TlDATTOLO.

che il hole . Ced nalmente al ferro , tron

:e

0-"

catole il capo . l loro corpi, rubati dalla ma


dre furono dati alla epoltura 18. miglia in

On le medeime eircoanze cammina..


que'altra_ Beau , del mcdclimo nome,
ma dierente di Patria., eendo ltata da Pen..

no . Cos Pietro Natale , da cui i tratto di

con l'lconadclincata dal uo naturale, e con


l`icrizzione otto aquella nella maniera ae..

Jigreco, ed altri .

ridattolo, terra poco dicota da Reggio-.cio

cennatndi o 1'315 onde l'una, e laltra h.) tr '


critto qui , nnche la providenzadel Cie q
altro diponele di amendue i

Paolo Guai:. Lib.:-

Delle [/Erg-'ni , non Martiri .

ivi DI SANTVERGINE-`
ELENA DI_ Wok-rr;
' i
C A P. II.
Qee aranno quelle , quali d'un olo
colore contente, cio candido,non eb

Acque quea SantaVergine in Belfor_


te , gliuola del Signore del luogo , e

bero occaione di maltirlo corubini del pro

orella di SantOnofrio, ni cui nellaltra par_

prio angue.Avvegnache,per detto di S.Am


rogio,non manchi alla verginit il uo mar
tirio, tanto piu cruccioo , quanto e pi do
~manco, e pi lungo -

te. E per che vidde ilraccordato uo fratel,


lo, che laciate le pompe del ecolo,e gli a
gi della caa paterna , vetito dell'abitoBali
liano attendeva alla penitenza, ed alla virt,

anchella mua. dal tuo eempio, ed ipirata


**il

I. DI S. TEODORA -

N Acque quella antima Donna nella...


Citt di Roano , e too che per let
pot Conocere linganni del mondo , veita
da Religioa pree a menar vita di penitenza.
Piacque a Cittadini il vivere di Teodora,
onde le diedero ad anumerar le loro
liuolez ed ella fabricato un Monaerio fuo

ri le more della Citt, ove i dice lArenoo,


ivi l rinfrr Maera , ed Abadea di nu

-dal Padre de'lumi , vellita in abito machile

1 fuggi dalla caa,ed.and fraboclu' aervi


re il uo celelte Spoo Crito.. La Divina...,
Providenza , la quale dipone con tanta oa-.

vit gli ani di qu giu, anche volle metter.


la* ua. mano su di quella Santa, ,ed ordin s,,
chand a. pori non troppo lungi dal fratel
lo 5 ma non per apendo l'uno dell' altra...
Ben vero, che dopo lungo tempo,,quandoi
la Pendenza, e labitazione frabochi averti
do disformate le loro faccie,accadde deeri

c,

-_~*-~v,-.4

eroa prole . Non fu pago il uo pirito di


o ammaerare donzelle , oltre pas all
ueare gliuoli machi, fra'quali fu lAbate
S. Nilo , da lei ingolarmente amato,preveg
endone la futura antit . Da quello Mona

*7

i3

dianza da Roma . Avvenne quco mau-tirio


il primo di Agolio otto lImperador Adria~
. o il dicoros e Baronio col Martir ologio
omano. Ma Mctrafae lo rapporta li 17.
Settembre s a cui oerivono il Menologio

llerio , opiii too Conervatorio pas ad

incontrati iniemesonde poii a. ragionar di


Di9,i entivano l'un l'altro rapiti da un' aet
to natural-(era. quello del angue,).Sicch da
tii ragguaglio dellabitazione damendue , e
ricontratili pi volte inieme , nalmente
riconobberoinieme . Non credibile il giu

un altro pi formato di" Monache Bailiane

bilo deloro euori, c quanto i foero anima


Fz

ti

Pl

cALABRIATSANTA'inao t:-

.HW... ,~

218'

ti lun l'altra al ervizio del Signore 2 quello


s,che arcoati pi direelle traevano una vi
ta :una beata- vie la Santa in eta aai ma*
tura , ed alla ine ricca di meriti , e con in.:

mano il riore della non macchiata verginit


del uo corpo, and a godere del uo Spoo
nel Cielo. Le ue agre Reliquie unite con

quelle del fratello SantOnofrio ancora an


no nacoe aglloechi degli uomini , ma ben
divelate a quelli di Dio, il quale a tempi la

biliti- dalla ua Sapienza s onorare i uoi


ervi .
* *,.L'7 NTA CHELIDONIA VERGINE.
vbts

gnor Arcivecovo di Regio non


,
virtarla in caaye conferir con eo lei-gli,-`
fari di pi urgenza: e la terza u Maria M; .
za,
qpal mori martire di carit ervendo '
aPPaolo
pe ati.
-b-.w
dui::
Gualtieri [15.2..
..KB-,
.italia

-.-

enim-:r

. :l

Mar ...emar- {~. L'

VII. DI BEATRICE CAFATINAWQ_


F U quella - Serva
s- Mim
del Signore gliuola dl
Giovanni Cafatina, e di Penelopea Gri
maldi: , amendue Famiglie nobili in Catan

zaro . Eendo ancor di anni ette cee con


altri di caa alla marina , nel ricondur 13;.:
era rel la fanciulla marrita in quelle cam

Ntorno alla Patria di quea Santa ne ab

pagne. Ritornato perci il Padre la mattina

l biamo una foltima ocurezza . Con

aai per tempo, ritrovan , che agiatamence


dormiva in una pianura,con neldeto un va

cordevolmente i nota Cellis in Calabria , di

-cui er non n' abbiamo ricontro; poiche


diri , ch ella foe dun luogo detto Cellara
tra'Villaggi di Coenza , non ha del verii

mile . lo per 'direi, che tato foe sbaglio di


chi nor Cellis in vece di Aulis , peruao

tore per la ritrovata gliuola, ma rei for


temente maravigliato dell anello ; onde ri
chiedendola, da chi lavee avuto , ripoe,

che glie l avea poto nel deto una gran Si


gnora, enza a erne altro,e che nel porglie

Aula, quanto Cella: . Nacpue addunque in


un qualche luogo intorno a Monaerio ,-aL

olediceva:

tre volte detto Aula'. , o vero Auline , dalla

tempo viuta al ervizio di quello .Da quivi

u ei poa del mio r'igliuo

lo, tu ei poa del mio Figliuolo ,. guardati


di non oenderlo, e cosi dicendo laccarez
zava con tanta dolcezza , ch ella ne fuo

la Chiea ,chera del uo Monaerio su del

praprea da quel grave onno . Crebbe dun


que la fanciulla si nella virt, s negli anni,
e vetita dell abito delle Terziarie Capuc
cine ammiro prima maera , che dicepo
la. Sequetrata da tumulti della caa, accol
e octo la ua diciplina una quantit di

monte Simbruinoz quindi il Cardinal Mar

fanciulle nobili, alle quali inegnava la dot-~

llegrinando arriv nel Lazio, ove vetita


dell abito di S. Benedetto, divenne Abadela
di molte Monache . Non abbiamo altro del
la ua, vita .Morta addunque , e epellita nel

l
ad.. l

ghimo anello d oro . Rallegroi il Geni-

dall identit ,del ignicato , poiche tanto e

moltitudine delle anitre ze fore per qualche

xl

co Antonio Colonna trasferite le venerabili trina Critiana , ed ilillava l' amore della..
Reliquie nel Monaterio di S. Scolaica.
prco il Subiaco, dal uo nome e chiamare
quella Chiea .
~ k in
Martirolag. Romani diem 13. 03017. Baronio
de non': ad ipum. Arnold. Uuz'on.Martirol.Be
ned, r 3. o. Ferrario in nova Topograph. ad

verginit cos, che molte prezzate le Pam..


pe del ecolo, e gli onorari maritaggi, vei~L
tono l' abito medeimo di Terziarie Capuc
cinc. E tutta via conocendo non eer trop
po icuro il vivercnel ecolo, pree ad in;
trodurre nella Citt un Monaterio di Ca

puccinelle claurali , e lavrebbe introdotto,


e l inferno a tutta voga non le i foe op,
J pollo. Rivole adunque l animo a claurar
VI. DI ROSELLA MORISANO , ED AL
i nella propria caa, da cui non uciva , che
CUNE SUE DlSCEPOLE.
peril olo uo de' Sagramenti . Le Fee poi
i
chiamava le igliuole,quali eercitava nel;
~ JS.
Mart.R0m.V.Sublac., * in SS. [tal. A(tlff.54'

Giu-ig:. ad diem 13- Oob.

e"r

l-

Iantata in Reggio dal B. Lodovico la Ri


P forma Capuccina, riveglio nella me..

deima Citt un ardentimo deiderio in al


cune .donne di paar a vita penitente . Fra
quee i avanz Roella , la quale vetita in
, abito di penitenza piant nella propria caa
un conervatorio di edeci verginelle , quali
alliev nel anto timore di Dio, orto la di
ciplina del medeimo Beato ,cognominan
'doi le Capuccinelle . Quello ella oper di
particolaregin qu non l'abbiamo; ma ci gio~
va crederla donna di antirma Vita. Fra le
nominate ue dicepole savanzarono Euge
nia Molizzi orella del Giorgi0,arricchita.. .

l orazionc, ora vocale, ora mentale , e nelle

opere della morticazione , e macerazione


della carne. Avea s fattamente domato lira
cibile, chemai in tempo alcuno, e per qua

lunque accidente f veduta alter ata, ed av

venne , che appicciatoi il fuoco nella caa,


non eppe dir arola di lamento.Port em- .
pre nelle nu e carni unbpungente cilicio,

coli accoppiatura di tr dicipline la etti


mana , e talora ogni giorno all uo de' Ca*
puceini . L atinenza ne fu incredibile , non_
mangiando carne , che ne' iorni delle o

lennit mag ioni , pece mai , o altro cibo,


prezioozrec lordinario uo mangiare es;

dal Signore col dono della profezia, unal ~ di legumi,ed erbe,.,e tal'ora di pane olo sf
ltra a noi Anonima cos Santa, che Moni

peewlte di nienle . F uo Confeare i

W `
_L`

P.Aic.

Fit

- 'FT

l'

"-Ww

0M

DE'ILE VERQNON .MARTIRI CAPQ Il. *

229

` P. Aieand ro Ferrari della Conagniaoll viita della ua Chiea di Mileto il Cardinal


iruzzion del uale opr gran coe per dAcoli,portato da religioo zelo volle fon
ervizio del Cie o , ed a pr pirituale de dare in Monteleone una agra Caa di Ca
uoi Proimi . Mori ettuagenaria l anno puccinelle, per il di cui eetto , udita la fa
1638., epellita nel Collegio, con maravi
glioo concoro di popolo, che le hacci le
Veli, portandole come reliquie . ll proceo
della ua vita formato per prima dal mede
zmo Coneore, e poi confermato con la.,
dovuta facolt da Monignor Ottavio Pode
rigo Vecovo di Umbriatico , giace ancor
epcllito , liimo per frode dell- Inferno z ac
ci non i avee pi lume di quella buona
Serva del Signore .
.....

ma di Suor Beatrice Caatina udetta , e del

le ue dicepolc, mand Frat'Arcangiolo d


Oppido gran Religioo Capuccino a levarne
tr delle piu ante , e delle piu prudenti , e
ne lev labella Mazza , unaltra di Gimi-

gliano, ed Aurelia. (Delle partite da Catan


zaro albergarono la lera in Borgia nellacaa
di Aurelia, la cui madre non volea in conto

alcuno, ehella oltrepaale in Monteleone;


ma la Serva del Signore , oracon le uppli-
che, ora con lumilt la port al coneno

VIII. Dl AURELIA CACIA

Avca Aurelia tr orelle , luna gi proima p

al marito , che gi per tal eetto veiva a


Urelia Cacia 'i nativa di Borgia z uo

sfoggio, l`altra con nome di Lucrezia danni ,p

Padre ebbe nome Ceare , c la Madre

otto , e lultima d'anni cinque col nome di *

iabella Morelli.1\'on eendo pi che di an

Febronia. Vidde Aurelia la orella dipota a

ni ei vei l'abito di Terziaria Capuccina ,

marito, ed altamente ferita nel cuore , ch'el


la eer dovee del mondo, enon diCrilo,la

qual empre port enza camicia,con di ot


to un apro cilicio, enza mai torelo da o

vegghiava
L notte,
mentre,
in orazione
le compagne
, upplicando,.ad
dormivano- , ella
e-

;5^

pra, s di giorno s di notte . ll uo letto col


guanciale non furono, che , o legna, o pie

empio di Chiara, la piet del Cielo per la i?,


converione della orella. Leaud il Signo- --:`
de poveri 5 onde dando loro pi di quello . rez
onde quella
entendoi
di dentro
come **i
rimPL'OWB
rare , perche
nonal.egui'e
[ele-mf,
portava lo iato della caa , e perci riprea
4;A,i
dalla Madre , convennero s , che il di pi pio di Aurelia,cerc di monacari. Non per;
v i
non otie la lor facolt,1 traee dal pro d tempo la Serva di Dio , perche-..dato di ,33.;
prio alimento, no al rimanerne per intiero L mano ad una forbice. le tronco li capelli,e le i
.
digiuna .Fior-iva di quel tempo in Borgia_ ~ f gittare lo sfoggio. Spettacolo, qual.vedu ,fe,
Parroco di quella Terra D. Agazio Trimal to dalla Madre la port intanta turia ,, che
loti da Squillace,ugualmenteanto,e dotto, luna,e laltra maltratt convillanime per-,p
e di abitazione contiguo ad Aurelia; onde _ role,e poco manC, chenon anche. con ba~ i:
da Genitori u data al medeimo per dice l onatefr- il~ molto, che die aquurelia u:
pol-1, e nelle lettere, e nello pirito: Eer-ci j Deh pigliati quealtre ,additandole l'altra
zj abbracciati dalla donna con tal vigora di i due orelle z Edcllazs Madre mia,ed.intan
tre . Anche fancrulla r vicerava alla carit

mente, che toio ne divenne, come conum

to prolrata a terra,_con brievi,ma. calde pa- r

nzata nella vrrt, cos provetta non olo. nel role upplic la divina Bont per lacquito
lc lettere umane di Grammatica, e Rettori
ca, c nelle pi gravi di Logica , e Filooa',

ma nelle agre ancora dell`una,e l'altra Teo


logia Tomillica, e Scotica z ed avea come in

Compendiqu maraviglroa tenacrta rac


colti nella memoria li quattro libri di Pel

berto . Lo pruov con iperienza Fr Bene


detto da tminara noro Capucc'mo, di cui
altrove,'I`eologo enza pari,quando diverti

: di quelle. Anche in ci u eaudita ,, poiche


quete rilaciandoir dal-eno. maternov core
- ro in braCcio ad Aurelia , upplicandola a...,

non abbandonati-le, con laciarle in caa 5 ma


. vie piu inuriata la Madre , e quee vie pi
oiinate a eguir la orella, ced luna al Di~
vino-volere , e laltre. tennero compagnia. ad

Aurelia . Cos dunque riccadi tanta.preda_

to in ua caa , e'con eolei attacate molte

arriv la. Serva di Dio in Montelc.one,e. die


principio al Monalcro ottotitolodi S.Cro-

dipute di Teologia ,, e Filooa, incontr


cobralda Aurelia,che die non aver n all

ce, imando,cl1e il viveredelle Suore i do

ora aputo udire pi 'gran Filoofo ,. e mi

vee conformare al titolo. della Croce,e per


gittar anche. aai ben corripondenti le fon
damenta della religioa fabrica , pree con..

i:

glior Teologo . Beatrice Cafatrina (di. cui


_'
4".
opra) fattauna raccolta d innocentime tanta aprezzadi digiuni,di dicipline,di ci; '
.fanciulle [lava su trattati di fondar in Ca - licj,e dogni qualunque macerazionedicar
tanzaro un Monatero di (lapuccinelle Clau - ne a morticar il uo corpo,.che,, non anco- rali. Ne udi la fama Aurelia,ccndo di an- i ra cori ei mei, grave mente inferm. Non

ni 15.,e toio ivi volata iaggreg a quel

era. venuta. da .Roma lafacolt della clauo

le . Marvcggendo non- riucire il dicgno , `

ra ,. e mentre .Aurelia agonizava. i. chiam

riole panare fra quelle poco dianzi fon

Annibale Lanza, alle cui pee i fabricava il

date in Coana , e ne puri-queo le addi Monalerio,.e lo richiee. sera: venuta la po


venne, attraverandoele la morte del Pa~ , ia a ripondendo laltro, che nz anzi. che s,

dle .. ln quello mentre eendo venuto alla. replic lagonizante , h portato i.- libri del
a Coro:

*- s
"r

'

WT
_.
"m-kr-o

KEABEA SANTA LIBRO MAT?

'

:zoe della Chiea",~ cdiotiina peranza.; i la giovane crvoroa, il cui deiderio :razzi
Coro,
della clauuraz Come infatti avvenne . Pian
evano dirottamente le 5uorc,vcggcndo, che

poteva, e dalia erviti! le veniva permeo , i

la lorMadre ai-ctcava i pa alla morte,1in

addetr alla piu rigida vita monacale . Cin.

olarmentc Lucrezia la orella , alla quale .;


un piangere, lc die, Lucrezia mia , t mi
eguirai poco appreo, e ci vedremo in Pa~
radio. Mor adunque Aurelia l' anno 1612..

c alle nude carni un'aprirrHo cilicio , con

avendone 17- d` eta, e mille di virt . ll uo

di opra una camicia di lana , benchc per i


sfuggire la veduta del mondo acca di opra
apparire maniche di candidiima tela a Li
veggendo il Gentiluomo, lallarg dall ob

funerale fil accompagnato dalle lagrimc di

bligo del ervire, ele di licenza , che vea

tutta la Citt , che a roiia vi concorc , [3.

labito di Tcrznaria Capuccina . Arrivata


dunque a quanto dciderava il uo cuore, al.
mando le maniere del vivere , i rendeva
pettacolo agli occhi di tutti 5 poiche, oltre
la qualit del vivere decritta di opra , de

iiandole in pezzi le vei , e pota dentro


una caetta di legno,non cea lddio dopra
rc molti miracoli a ua inteeiioneW-an
to foe la ua gloria volle Iddio manifetar
lo dopo la ua morte . Era attaccato al Mo

pol'e anche lc carpe, e camin a pie ignudo

nalicrio Ul orticciuolo,ove ucivano le .Suo.

nn ne maggiori giacci dclllnvetno : il ri

'rc dopo gli cercizi dcll` orazione z quivi

poo lo prenota ulle tavole , o ulla terra ,

Aurelia avea coltivato una pianticclla di

uando in alcuni giorni dinermit per om


ma delizia alcun pagliariccio . Digiunan

gBuryagipe, della quale Luccmia udetta li a.

tucto in monacnriz che pertanto al meglio

ivrebbe voluto ervire nell' infermit della

tutto l`anno,o in pane-,ed acqua,o con olive,

orella-3 ma quella non volle, dicendole , la


ciarla, che orir toto , che io piri 5c cos

c omiglianti coarclles mali Vcncrdi non

us, poiche gi morta Aurelia , la pianticclla


mee fuori i ori , argomento della ua in
ol ata Verginitlndi gravemente inferma

guava coa alcuna, non di mangiare, non


di bere: Cotume immobilmente tirato no
alla morte,ed anche nell'inermitNon alz

te buor Iabella, Mazza, e Lucrezia, mentre

mai occhio per vcdcrc chi che ia machio,


einprc al di dentro contemplantea tanto che

munite del Sagro Viacico , avano prcpat

per qualunque contingenza mai fu veduta ri~

randoli alla morte, l una delle notti iabel

dcr . La ua carit, e con poveri , e con in~

la intee la voce di Aurelia,chhe a replicatc fermi f-.i maraviglioazpoiche nel mentre'f u


grida diceva*- laoella vie-ni , vienicon .Lu-u in caa del Poerio, la era al tardi, quietata

erezia,e timando, che la cliigmae a qual


che Monalerio di clauura , "aperti gli oc
chi per mcglio vederla , vidde la aiiza lu

la gente, ella uciva nella viita dc'poveri, a


quali recava tutto ci , che con licenza del
Padrone poreva lor recare , e trovandoli in~

minoa, come a ole di mezzo giornoz riet

fermi, li erviva , li nettava , li conolava . E

tendo dunquc,-che non alla clauura, ina alla

per non ucire s preo da quea caa', que

morte l` invitava, ripoe: Non poo venire,

lli erano i uoi ciercizj in quella, ingolar

ed al punto medeimo i comprei: gagliarda

mente da che fu fatta di uo arbitrio con la

di vigorc.Adunque, replic la voce, .Handa

bito Capuccino : La mattina a giorno ap


plicava a crvizj della famiglia , e toto dis

mi Lucrezia. fatto

iorno , e raccontato il

tutto a Lucrezia, di e queta , che al punto

brigata , i ritirava alla (.hiea de'Capuccini

medeimo avea veduto Aurelia vetita di


bianco a cllette d'oro,e che illumin quel

nal Vepro., orando , e contemplandozri~

la lanza. Rian iabella , mori Lucrezia ,


conforme al lume avurone dalla Serva del
` ore .
Sign

. p
j

tornata a caa i reciava alquanto , e tipi,


gliava gli cercizj manuali della caa:la not

tc uciva come di opra 5 indi rivegliata i


metteva in orazione in al opravenir del

giorno . Ebbe un dono mgolarimo di la~


IX. DI BERNARDINA ANANIA.

V Acque quella Spoa di Cri o in Ta


l verna l anno 1603. da`Genitori nmili,e\
lebei, ma Virtuoiz appo de`quali vie edu

grimc zoade piane tanto , che perle guan~


cie nc apparivano li egnali,mame ne'Ve-
ncrdi, nequali era turta alla contemplazioz
ne dellacerbimo patire di Crio .
Mal oriva tanta virt il Demonio, ma

non apendo comc altrimente vendicarcne,


cata nel anto timor di Dio no allanno de
cimo di ua vita,ncl qual tempo per allegge i apparendole viibile, or le graava il volto,
;jr la pea della famiglia, la poero erva di or la cittava a terra, empre aventandola.
caa a ervizi di Kotilio Poerio , Gentiluo
con quella veduta infernale . e ue, orazioni
mo primario, e molto ricco della Citt . At.
tendcva Bernardina Con tanta ollecitudine
al uo minitero , che CompiaciUtoenc moi

erano ecacimc ad interceder grazie a pr

to il Padrone,la prepoe, quantunque la pi

cerdote , (il Cui nome per degni ripetti i


tace ) di qualche autorit nel paee , vivca
non tropporcligioarnente . La gente di ca

jovane,ail`altrc er ve, coitucndola lor ca-

de`uoi promiz e ne raccontano vari cali,

io ne rapportar qui uno , o due . Un tal Sa.

po, bens, chella mai in tempo alcuno , od


occaione mor egno di maggioranza.Non l a ovventc lo raccomandavano allorazioni
, ppo piaceva quella maniera di vivere al., ' di Bernardina , ed ella altres ovventc nu
M7".
c r -'
h**

1
* *Mv-,.W'n-u i

".

impor

DELLE VERGINI, NON MARTIRI cia ii.


.4

e23(

importiinava la D. M, Una fra laltre volte,


to da giuto timore per le' parole dette poche

che a pi d un Croceo con amare lagri

ore avanti da Bernardinaz ma il gliuolo

me upplicava per quell'aare , le favell

non dubirevoie di male alcuno, uc, e nell


ucire gli furono caricati, ma enza colpir

dalla Croce l inchiodato Signore . Ma che


l' abbia detto l umilt dellaServa di Crio,

e la poca diligenza del uo Confeorc , non


eppero laciarne memoria a poteri z queto

lo,gli archibuglgi . Un uo nipore rioluto


ni andare in Po icaro per uoi aari , and
a prenderne licenza dalla Zia , la quale gli

ben certo, ch ella parlando col Sacerdote

die: Non vi andare, perche non ai quello.

lo portamanifeo penrimcnto , e poi ad


una diligentiina emenda di colum; . Una

potrebbe avvenirtiz ma limando l altro,che

monacari,e tra`l marirari,veniva allo pe

foero parole di complimento , e Per altro


portato da noi interei, part . Alquanri
giorninppreo, mentre Bernardina una era

o battuta da Bernardina, perche i poi con

alle tre ore orava , chiamata Porzia ua ni

Crilo Terziaria Capuceina 5 ed era la ma

pote, orella dellaltro andato in Policatro,

raviglia,che nel mentre era alla preenza

le die, Domenico,queto era il uo nome,a

della Zia , _ardeva in deiderio di ervir Dio

quc ora ha ricevuto un colpo d archibu


gio: volea piangere Porzia 5 ma toto le re
lic la erva di Dio: Non piangere, perche
lha colto per errore , ma s`i leggiermente

ua nipote per nome Porzia , irrioluta tra il

Ver ine , too e ne allargava , aalita dal


en o , 'ravvolgeva i penieri al matrimonio.

Or eendo il mee di Giugno, e celebrando

JM.. .Mtv-WW
i-..a'..l

i nella Chiea non tro o diante di S. Ca

nel braccio,che dimani a era laveremo qu.

tarina, Monaerio di ilrie, la Tredicina,

Ed il turco avvenne , come i di opra di

come VOlarmente 1 chiama , ad onore del

coro. Di quei avvenimenti e ne porreb

Santo di Padova: V, die ,` a queta ua ni

bono aggiongere un' innit , parte -tracu

p0te, Bernardna. v alla Tredicina di S.An

rari da chi vebbe l' interee, e parte laciati

tonio 5 or mentre i cantavano le agre Lita

a bella poa,per di overchio non accrece

nie della B-V. pian piano , ed indi ,con in

re queta ioria. Cos dunque ricca di meri

credibile fuoco cos e le accee il cuore:

ti volendola il Signore riinunerare con la

nclamore della Verginit , che non pocen

ua gloria , le rivel il giorno del uo beato


morire, ed ella cos lo manifet a quel uo

doi pi reggere in ginocchio,butrata conla


faccia a terra, ne f voro aoluto , e nale.
Ritornara in caa , roo che la vide la Ser
va del Signore : Oh die , come re lha farro
bencz onde tronchi di ubito i capelliiicoh

ferm il voro, e veti l` abito Capuecino.


Ebbe ancora gran lume per riconocere

le coe lontane. Stando un giorno in orazio


ne , cominci di ubito agridare, _mieri
cordia, Signore, alvolo Tu: Accora la u
detta ua nipoce , e richiellala dell avveni
mento: V, v die , all acqua di Potenza ,

che ivi ei necearia. ( Era queto un Fonte


poco diiante): And, e vi ritiov un Sacer
dore agonizante , colpito a morte da un ne
rnico, dove opravenuro un altro Sacerdoce
gli di l aoluzioue, ed il Cielo rivel , che

antico Padrone: Signor mio,gli dii`e,voglio,


che V.S. mi conceda una tai Caetta , quale

per non devo io abitare piu,che un ol an


no , poiche del medeimo giorno vi entrar
viva,ne ucir morta, ma la priego a conce
derla per empre amici nipoti. Conced il
Gent-iluomo quanto la erva del Signore lo
richiee , e i avver quanto ella die' della

ua morte. Orando dunque un giorno di Ve


nerd , qual fu il primo dopo Paqua dell'
anno 1646. nella Chiea di S.Barbara , Chia-i
mato a e D.Muzio Marincola Arciprete , e
uo Confeore, gli die,che nita la Mea,
non arta di Sagreia. E frattanro ella atte

e piu del olito all orazione,e contempla.

zione, i racconcili con Dio col Sagramen

per l interceione di Bernardina ,,ed ajuti

to della penitenza , i munii collaltro della

del Sacerdote, quellanima l alv . Un gio

Communione, e ririrarai in caa le venne il

vane di Maranie , Villaggio poco ditante

udecto Arciprete, con altri Sacerdoti, edi

dalla Citt , intralciato di molte nemicizie

ccndo loro ,che recitaero le Litanie della

capitali, venne inieme e01 Padre a taccuini `Vergine , i vidde accea, ed infocata nella
imandar allorazioni della poa di Crito.
Ella, dopo l'averlo eorcaro alla pace, ed al

anto timor di Dio, li oggione: (Delia e


ra non ucir di ca a , altrimente potrebbe

avvenirti coa di periglio . Come furono le

faccia :Eendo le Litanie ai ne , e toccan

do la Campana della Chiea il mortorio di


Crito (divozione introdotta nellaDioeei
di Catanzaro da un noiro Predicarore Ca
puccino ) , Bernardina erva del Signore ri

:due ore di notte , commando a uanipote ,

pos felicemente col' onno de Giuti . Il.

che andata nella vicina Chiea di SY Angiulo

uo corpo , eenuaro da tante ainenze , e

- recirae le Litanie della Vergine, ritornata,

perci munro, e micilente , al punto mede

die d aver udito quattro archibucriate": imo i oerv preo di carne , con odore , e
quete, die, furono caricate opra de gio colore di Paradio,mgolarmente nelle guan
vane, che oggid [lato in caa notra z ma
la Dio merc , non lhanno colpito . F il

cie, ove too preero a orire due -vaghi


me roe. Spara la fama della ua morte , e

iovane chiamato ad ucir di caa da alcuni le caricarono,e la Citr,e li Caali, taglian


Afuoi credut amici, i oppoe ilPadre,p0rra- i dole le veti, e toandole i capelli I onde k
nece
_

CALBIA SANTAT'LIBRO t.
azz
l neceario riveirla la econda volta , e la

ciarla inepolta per tr giorni . finalmente


ripoto _il uo cadavero dentro una caa _di
legno, fu epellito a parte nella udetta Chic
. a di S.Barbara.
X. DI BEATRlCE RO] ELLA.

llruoo erpente; ma ella non guardandolo,


non paventando, continuo , e comp la ua
orazione. Altra volta entrata in letto per ad

dormiri, anzi i poe a contemplare, abbrac.


ciata ad un Croceo , (collume uo ordina

rio nel ripoare invidioo il demonio coe


s fortemente la caa (ia con verit , o con

ola apparenza) , che la compagna , iiman

Er non icompagnare l una Cittadina.;

dola di gi?! caduta , cerc di rivegliar dal

P dallaltra, ed aver tutte inieme le erve


del Signore, quali orirono nella Citt di
Taverna , aBcrnardina faccio eguire Bea

onno-(com'ella credeva) la erva del Signo

trice Rorella Terziaria Capri-:cina di gran


antit . Non abbiamo il tutto di lei cr la

altres grazia di moltiplicare su`l tempo me


demo la preenza . Aggravata da lunga , e

ref, ma rapita in profonda etai , nulla inte

e, e nulla nocque l'infernal tremuoro . Ebbe

morte di D. Diego Morrone uo Con eore,

grave infermit , onde inchiodata in letto

il quale sul cadavero prima di conegnari

alla epoltura f lungo panegirico delle ue

non poteva ritrovari alla Chiea deCapucci


ni per l uo delle Mee , c de Sagramenti ,

virt, aermando,che il meglio lavea rier

quattro volte fu veduta , ando ancora in.:

bato fra e medeimo , per metterlo in carta,

caa giacente in letto , communicari nella


udetta Chiea.Aendo una volta alla pro
ceone del Santiimo nella Cappella di

avendone critto per la dovuta facolt all


Ordinario di Catanzaro.ler li overchi af
fari dell uomo , applicato tutto al bene de
proimi tirandone a lungo l`opra , la ree
aatto impoibile la morte .Da quello pero
ei die all'ora, e dallaltro han aputo ridir
ne la compagna,e la fama,i trae il eguente.

S.Martn0 , e le di a vedere Criio vetito

del agro piviale . Non le manc lo pirito


della profezia.Andati a ritrovarla alcuni gio
vani foraieri,per coniglio opra alcune lor
graviime nemicizie ,ella eort tutti alla_

.Ve Beatrice in et aai tenera l' abito di

paecz ma chiamatine due da parte, li f con

Terziaria Capuccina,cos`1ordinandolo S.Do

feare , c communicare da un uo fratello

menieoz perche deiderando ella anzi veir

Saccrdore per nome D. Andrea , e nel dipar

i Domenicanazil Santo apparendole le com


mand labito Capuceino , qualella accom
agn con tutti quegli eercizi dainenza,

ancora avean nito il viaggio , che oprarri

di cilicj, di dicipline, di vigilie, e dognal

tiri, avvis glalrri,che n'aveero cura.Non


vati da nemici,e datai vicendevole la zua,

tra macerazione di carne , quali furono por

retarono morti li due. D. Pietro Luci! Gen


tiluomo di Zagarie fatto dalla Corte pri

bili a donna vcita d umana carne ', queo


olo di certo, che furono s auleri,e s fre

ella vita, o di Carcere lungo. La mo lie ne

quenti , che pi d una volta ne inferma

crie a Suor Beatrice, la qual le ripoe,che


non andarebbono quindcci giorni , che e'l

morte. Sopra turto tudi all'eercizio dell'

ione, i ritrovava in manifeo periglio, o

vedrebbe libero in caa . C051 come fu a ca


fu intea querelari,che non avea perci tem * po di 1;. giorni. Una donna di Gimigliano
orazione, e contemplazione; onde pi volte
po batevolez ed era,per li maraviglioi con

non potendo aver pace con una ua vicina.),

cori di gente, che le venivano, o per linter


ceone daleuna grazia , o per la conulta di

venne per-coniglio da quea Spoa di Cri

qualche grave aare . Nel qual'eercizio Id,

guente reiarebbe contenta : Ritornata in ca


a ritrov, ehe laltra salleiiva per andare
ne in Tiriolo di caa con ua famiglia, come

dio le concee lintelligenza opra glEvan-


gelj, quali, ed intendeva , e piegava al pari

'-'v'r
AZ-IKiuauA

o: la conol acurandola , che il di e

di qualunque avee fatto gran protto nella

avvenne . Alcuni del Caal di Pantone aven

Sagra Scrittura. Non manc il Signore di fa

do perduti alcuni Bovi , e non ritrovati per

vorirla con la grazia dellelai , anche cOn.;

molto, che l'aveero cercato, ebbero ricoro

ollevamenti da terra accompagnate. Una e

alla erva di Dio , la quale motteggiandoli

ra dell Acenione die alla compagna , chi

di tracurati die loro , che non aveano cer

andae a ripoarez molli' quella dubbidire,


ma mettendoi ulloerva, vidde, che pola

cato bene z poiche gli Animali erano nel tal


Territorio , ed alla tal parte , additando per

in orazione la continu no alle *tr in cir


ca della notte, nel qual tempo la vidde pian

minuto il ito .Andar-ono , e ritrovarono il


tutto conforme al_detto di lei .

piano ollevari da terra, palmi 4. alta: Pere-`

Ma non u minore la gloria de miracoli.


Due giovani di Belcatro , marito , e moglie
aatturati cos,che non potevano vederi, ed

ver in quella poitura per un quarto d ora,


e caduta a terra continu lorazionc no al
matutino. Riucendo di molto di uo all era il peggio,che ne anche pOtevano confe
linferno lorazione della erva di Sio , in ariz la madre delluno and in Taverna, per
dlava ovvente, come diurbarla . Ritornata raccomandar laare alla erva di Crico. El_
di chiea, e poai ad Orarc con la faccia ri.. la,per isfuggir la vana loria , ,la mand da..
volta alla Chiea della Piet , le 1 preent Fr Girolamo delli Al i, di cui altrove s
avanti 11 demonio otto embiante di mo

detto, per Lei-te cartelle . Le port in Belca


i

' "5"

iro,

",TP
***
7.

-~" *-~

.wu-

2vw"
` H zxa

DELLE VEitGiNt'No'iviARTiin CAF. 11.'

'

235
h

lh'o , e date agli aatturati tolo riveglia


rono , come da un profondo letargo , i con
fearono , e poi empre viero con molta.;

udetta Citt; di quegli in ammaerarla nello


pirito, e di quci in confearla, onde riuc

Religioa, e di prudenza, e di zelo dell'onor `

pace. Giueppe Veraldo Gentiuomo di Ta* di I_)io , tanto che li medeimi Prelati volen
verna mortalmente infermo pi volte la ri
chiee, che andae a viitarlo, peruao , che

tieri ladqpravano in aari di rilievo 5 e le:

Suore la i celero per loro Minira, n V01

s'ella il egnae l avrebbe rianato 5ma non _lero altro, mentrella vie .La ua vita em
volle aentirvi mai , cuandoi ch' ella non

avea omigliante virt .Ne crie l'inermo


a D. Diego Morrone , ual i ritrovava nel

br un continuato' digiuno5 concioiache,ol


tre quelli ordinati a tutti dalla Chiea, o

erv ella anche gli altri ordinati dalla lor


Regoiaa
Gapuccini, de'quali al maggior 'e
Sorbo,per oecaon di mi ionize quei com
gno
aezzronata
, come veli va labito , cos
mand a Beatrice otto ubbidienza , che an
~imitava,
quanto
mai
foe poibile ,_ la vita.
dae a viirar quelllinfermo , e gli recitau
Fu
di
gran
dipreggio
di e medeimaz con
sul capo una tal orazione .Ubbidl ella , e
ciorache quantunque Signora primaria,cm
l'altro rel guarito . Una giovane di Garro
poli aatturata venne dalla erva di Dio per pre pero avwll e medeima , e col veir da

aiuto 51a compati,la eonol,e le command


il ritorno in caa, con promea , che arebbe

guarita . Cos come u, poiche appena poe

il pi ulla oglia,che butt per la bocca due


anelleiti di ferro, e re ana. Fece ella que
llo per non aperi in Taverna 'quella grazia
ricevuta. Di quele grazie e ne potrebbono
annoverare cento , e mille operate dalla er
va di Crito col tocco delle mani,co`pezzet
ti di pane , quali diribuiva a coloro anda~
vano a viitarla, e con coe rvite a uo uo,
fazzoletti, vei, e omiglianti,ingolarmente

M_4.-4.-W

povera,e col metteri dietro ad ognaltra.Al

dipreggio del corpo aggiune quello dell'


anima , prorelandoi empre peccatrice in
degna , e la piu malvaggia , qual foe nella
(zitta. Tutto il tempo le veniva permeo
limpiego nella contemplazione de' Divini
miller-buon mancando il Signore di favorir

la con la grazia di molte etai. Illuminata da


ovrano lume dicorreva cos profondamen
te di materie ecologiche, e morali, che il ua.
Confeore con il parere di Monignor Lo

.AN._4.

renzo`Tramalli Vecovo della Citc,le com

con la camicia nella quale mor 5 poiche fat mando , che crivee alcune coe, e gi le)
ta in pezzi dapo la ua morte opr molte; crie , ella*parlando , ed il Coneore cri
maraviglie. Per pi puricarla la pruov Id - vendo 5 onde ne furono compoi alcuni vo
lumetti, quali eaminati, e revii, per ordine
dio nel fuoco di unaiunghima febre etti
del udetto Vecovo da Fr Lodovico d Op~
ca , tollerata da lei con un infrangibile pa
zienza5 e qui ancora avvennero le maravi prdo noro Capuccino, e Lettore,furono ri
trovati molto conformi alle due cuole di
gliez poiche la compagna, che la erviva,av
San
Bonaventura,e di S.Toinmao . Mor
viata con re licate ianze da medici , che
non tanto e e accoae , molto meno con

nalmente Giovanna l'anno 1651. , laciando

eo lei dormie, la erva del Signore l' a


cur , che non pur non entirebbe danno al
cuno , ma che dopo ua morte le cearebbe

dopo di e una gran fama di antit.

XII. Dl CATARINA SIRLETI.-

ll

quel dolor di capo , che all ora la travaglia

va 5 eitanto avvenne . Cos dunque puri

cata, qual'oro nelle amme, e munita coSa


gramenti ripos placidamente _nel Signore,
onorando il uo funerale la Citt con ogni

dimoranza di riverenza 5 onde parve pi


tolo Fela duna Santa_ Vergine, che funera
le duna donna morta .

XI. DI GIOVANNA PIGNATELLI.

Uela la econda Terziaria Capucci


na, qual ci ore il Santuario Locrei:.

Fu Gentil onna primaria , uguale di tempo


con Suor Giovanna . Della ua vita compoe
un intero libro per ordine di Monignor O
razio Mattei Vecovo della Citt` , b'rat An

giolo della medeima Patria,noro Capucci


no, portandone il lo n dalla nacita . Og
gid i perduto con danno norabile di que
* ._.

lla iloria . Fu ella donna di gran penitenza,

A Citt'di Gierace altre volte feeondi

non mangiando , che pane groo inzuppato

ima madre di Santi Bailiani , onde ne

nell'acetoz n mai alla mena con laltri del~

riport il cognome di Citt Santa, in quet'

la fami lia , ma in terra , qualuna delle er


ve . P0 nelle nude carni il cilicio , anche

ultimi ecoli s' rea venerabile Santuario di


Francecani Capuccini , s`i machi ,de u'ali

nella econda parte di queto Libro , s em

in tempo dinfermit,aecompagnandolo con


la cintura duna groa catena di ferro . Non
era altri cos avido di qualunque coa del

mine , delle quali in que ultima . Sar la_


prima Giovanna Pignatelli, tanto nobile_per mondo , com' ella dellora-zione , e contem
plazione, nelle quali lerano frequenti l'ea
nacita , quanto ammirabile per virt . Fan
ciulla veL l` abito di Terziaria Capuccina , i, anche col rapimento del corpo da terra.
otto la guida del P. Angiolo Capuccino , e Ebbe lume da vedere non olo le coe pre
dellAbate Giovan Ceare Lemmo Dottore, enti occultime ,ma le lontane , e rimote,
- Paltrow, e pi anni Vicario Generale nella` ed il P. Tomao da Gerace notro Capucci
Gg

no

. L

234

oALB'RA SA'NTA LIBRO r.

nolo reiica nella propria perona, avve


gnache non e ne dichiari la qualit . Le ue
I parole erano aette infocate,qualr penetran-

che non i confeae. Ripoe , che di alute

do le, vicere altrui , cpravano converioni

i entiva robuimo , e che nella olennit


tracora sera communicato . N, die Fao,
13, vattene a diporre detuoiaari , armati'

i miracoloe -3 e e ne raccontano gli ee-mp) in

coSagramenti della Chiea , che ru ei mor

' perone diciolte di coumc , alle quali col


parlar da ola a ole le traeva dal peu-ato al_
la virt . Ligiorni delle agre Communionr,
che pur erano frequenti, i rendeva inabile a
converar con uomini , s fortemente i rapi

to . Non ebbe a male lavvio il Gentiluc

preo dal freddo, indi dalla febre, la

nale)

`5 va in Dio. Ripos nel Signore l'anno 1656.,

oltre vie pi avanzandoi lo port

laltra

f epellita col concoro di tutta la Citt , ed il


uo corpo dopo anni 14. di epoltura fu ri

no nel Signore quee ue Serve , laciando

trovato incorrotto, e di gratmo odore.

._.,e-_.

mo, tanto maggiormente , che allora allora


cominci ad averne certezZa 5 concioiache

prima di partiri i enti leggiermente or


vita. Finalmente luna dopo laltra ripoare

a loro Poieri grandeempj di virt da imi


tare .

XlHWDI PAOLA MALA RBI, E

SORELLE.
F Urono quee cinque Sorelle della Fami
g lia Mala rbt nobile in Gierace , cio

xrv. DI FRANCESCA GERACE , E SUA


SORELLA.
A Lle Sorelle Malarbi aggiongo due al

Paola, Teodora, Franceca, Catarina , tutte,

. tre orelle della Fa mig ia Gerace, No

e quattro Terziarie Capuccine,e Maria Ter

bili della medeima Citt,Franceca Terzia

ziaria Domenicana, quanto pi congiunte di

ria Capuccina, e Catarina Terziaria Do

angue,tanto pi unite di volere nella virt.


Villero nel mondo fuori del mondoz ccio
iache accommodatei in cellette diinte nel
la propria caa, viero in quella, come e)
foilCro in qualunque Mona erio di lretti

menicana , orelle di Fr Marcello noro

ma clauura . Sol tanto i vedevano inieme,

ed ucivan di caa, quanto porta'va la nece


ul, o delle Chiee ad acoltar li divini o

cj, e prendere i Sagramenti , o della carit


per occorrer poveri,-ed infermi 5 nel rima
nente non i vedevano mai, ciacheduna, od

Capuccino, inigne per letteratura,e di Mon

ignor Benedetto Vecova di Lipari . Furo


no amendue Religioe di antiima vita..- ,
veite col agro abito udetto n da fan..
ciulle,e viute no al morire fra digiuni,ci
licj, dicipline, ed altre penitenze otto la_
dciplina di Gio:Ceare Lemmo . Veivano -

- . - . ._

di panno groo, portando empre nel petto

s di giorno, s di norte un Croceo di


mediocre grandezza, macilenti nel volto,ma

orando nel proprio Oratorio , od eercitan~ ' iranti odore di antit. Ogni Mattina erano
alla Chiea de Capuccini , acoltando quan
dol nella camuetta in qualche manuale im
piego. Digiunavano quai empre , e per lo te Mee 1 celebravano in quella,,dalla qua
piit in pane, ed acqua z ma li Venerd non., le non partivano, che pediti gli ucj , e le
guavano cosalcuna.Si diciplinavano a an mee, li chiudevano le porte,conummando
gue a tanta furia, che ne bagnavano li pavi tutto quel tempo in orazione , e contem la~
menti. Veivano panni gro,e per di otto zione , fra le quali pati'vano molti ecce 1 di
cingevano carene, e cilicj, cos orridi, che;

mente , e di amoroi rapimenti . Ritornava

atterrivauo con la ola veduta. Tntto quello no la era alle Compietez n d indi partiva
avevano dipenavano apoveri 5 concioia no , che non foe dato il egno dell Ave
che provedute dal Padre a titolo della lor Maria . Chiamate dal Signore all altra vita
dote dalcune annovali rendite , rattcnurone partirono da queta con lieta faccia, accom
quanto ballava al loro cariimo vivere , il *pagnando il lor funerale numeroi concori
rimanente era di Dio. Lavoravano man ual` di popoli, acclamandole per Beate poe di
mente lane, e lini- per veirne poveri z e e Crito.
favveniva necet,che non la pocevano oc
?correre col lor proprio , ucivano a due a. XV. DI MADALENA GAGL IARDI .
due in caa di parenti ricchi , per ritrovar
quanto baae . Ed era legge indipenabi N On furono di meno ad arricchire il
Santuario Locree le Terziarie Dome
le fra d'ee, che morta luna, tutta quella ua
picciola uppellettile i dipenava a poveri. nicanez poiche oltre le accennare di opra
De poveri poi ingolarmente comparivano Maria Malarbi, e Catarina Gerace , vi entra
linferm; onde come navean la nuova, lor ' per terza Suor Madalena Gagliardi, la quale
ivano in caa, eli ervivano, li conolavano, da e ola potrebbe far contrapeo a molte .

li provvedevano. Fra quee la pi prima di


tempo, e di pirito era Suor Paola . Qqea
oltre le virt raccordate,ebbe lume da cono
cere le coe da venire. Una volta chiam

Fit ella luola di Paolo Gagliardi, e di Po


tenziana igliarolo,Famiglie amendue nobi
li in Gerace. Nel batteimo ebbe nome Mah
zia , ed eendo ancor fanciulla di anni ette,

rimaa priva de Genitori , fu dal maggior


mc i entie di alute, e quanto tempo fue, A fratello racchiua nel Monaerio dell Arr
l
un uo Parente, quale venuto,lo richiee,co.

nun~
...-...- '

.-.

DELLE VERGINI , NON MARTlRl CAP} ll.

237'

nunciata di Suore Clarie.Qiivi otto lcdu - la caa , e richieta dove i foe , ripondea, cazione corporale di Suor l'ulZl'd Gagliardi chera dentro le Piaghe del Crocelb : altre
volte parendoe di veder altre perone nelle
ua Zia , e pirituale di Suor Vittoria Teori
no, della quale appreo , i prort maravl medeime piaghe , ud , che Criu le dicea,
glioamente nello pirito . Form di creta Madalena lo ti faccio quella compagnia ,
tutti li miter)` della Paione , indi coll ago perche non credei,che tu ola folti in que
le Piaghe . Alcun altre volte oterendo alle
cavandoi il angue, ora dalle mani,ora dal
le braccia , ora dal rimanente del corpo , li iee Piaghe li peccati de uoi proimi , le
pareva , che tolto veniero lavati da quel
colori tutti,e poi uno per uno contemplan
doli, li bagnava tutti di lagrime . Creciuta Sangue , e che Crito le parlae : Attendi
gliuola a portarvi queta robba, perche . . . .
alquanto pi all cc, ed avendo pi lume da
conocere la Virt, perche non oprae coa (Si avvia z'chgitore,che per trovari mancanti
didicevolc , pree a ravviar quelle Suore , alcuni gli' nell'originale dell'Autore,viene qu
nOn come donne del Paee , ma come ante ad interromper la 'vita ammirabe di queta
Sei-*ua di Dia con non piccolo pregiudizio della
dicee dal Cie10,0nde a ciachcduna metten
do il nome di una Santa, queta e la collo
c in mente, Come S.Catarina, quella, ccme

S.Cecilia , la terza ,qual S. Agnea , c cos

medeima, quale poi prot-gue, come qu appre

o)5 Cos adunque orando, ed eclarnando ot


tenne, che reituito a uoi eni pote partire

dell" alti-e5'in conformit a proprj nomi-3 In

er l`altra vita proveduto del Sagro Viati

di nc avveniva, che l oervava , ed ubbidi


va, come lefolero'le mcdeime Sante dell
Empirco. E': voto oi Verginit- , ed avrebbe
tello non folle ata retituita alla caa per
guida di quella; avvegnache 'prima di ucir

o . L' anno 1651. nel principio d Agolto


Cumana Chario per alcune amarezze do
meiche i di il veleno, per il quale s`era di
gi condotta al ne della vita : Accorovi
l'Abate Mario uoLParroco , e veggendola.
perduta, s nel corpo, s-ncllanima, gi ve

ne vei labito di,Terziaria Domenicana col

nuta, la f condurre nella camera della erva'

voluto profear quell lltituto , e dal fra

di Dio , la quale poai in orazione dimor


alquanto in quella , indi aperala con acqa
benedetta, e poole opra delle roe del Ro
ario la f addormire per un pezzo 5 indi ri
pra una nuda tavola , nel bao delle anze, vegliata,come da un profondo letargo, i ri
trov ana, confes la ua colpa,ricuperan
ocuro, e mal dipoo : il uo mangiare or
dinario era pane bollito enza ale , e enza " do ad un tempo la anit del corpo, e quella
dell`anima .L'anno 1649. di Novembre' sin
condimento alcuno: L acqua la bevea a mi
ura, quanta ne capiva dentro il collo di una ferm con evidente periglio l Abate Carlo
cocozzazNelFandar alle Chiee , o per le Migliacci Maero di cerimonie in quella
Mee,e Communioni,o per altri divini o - Cattedraleze tuttavia peggiorando,i uoi pa
cj andava calzazavvegnache poiavce uate_ renti fecero eporre nella Chiea di S. Pan
le carpe per coniglio,ed ubbidienza de'uor taleone di Monache Bailiane , il Santimo
nome di Mad-.denaRitornata adunque , e
endo di anni zo. alla caa paterna,e la con
verti in un rioidiimo Monaerio. Il uo
letto non era c e un pagliariccio con di o

Confeori.0erv un rigidimo ilenzio ,

tanto che mai parl, e non richieta , o per


altro portata da neceit non evitabile . Co
nociuta da uoi parenti mal acconcia la
tanza di otto, ed occaione di gravi infer
mit (benche il Cielo pi di una volta lave
e reo miracoloamente luminoa per con
uolo della ua erva) la portarono ad un ca~
merino di opra, dove per due anni racchiu
a non ne uc, che per le Chiee, n vi vol

le altra compagnia, che di Crillo croceo,


avanti li cui piedi tutto il tempo le veniva

Suor Maria le die: Ordinare alle Monache,

che cantino il Te Deum ;tperche la grazia di


gi s ricevuta . Si cant il Te Deum , nel

qual punto linfermo pigli il miglioramen


to , c di breve li guar . L anno 1652. a L7.
Giugno Camilla di Bari travagliata da dolo
ri grandiimi nellorecchio,dopo laver con

plazione ._ Da quel primiero eercizio di la


vorar a creta li miteri della Paone,e colo

ne di Suor Madalena: vand di'preenza in

rirli col proprio angue,contrae la rva di

tempo, che pi infuriava il morb0,ella v'ap


plic le roe benedette del Santiimo Roa

Crio tal amore a quella , che non apeva

d"~

dalena,portatavi a queto eetto da Suor Ma


ria Migliacci Zia del moribondo . And el
la , or alquantoz indi rivoltai alla udetta

ultato pi Medici , ed applicate piu medici


ne venne eortata a ricorrere all'interceio

ermeo, conum in orazione , e contem~

Sacramento , dove ad orare convennero


molte erve di Dio , ingolarmente Suor Ma

dipartiri dalla ua meditazione.Giovan Ce


are Lemmo uo Confeorc veggendola cos
inclinata?,A le ordin uppliae il uo Crio
1 a darle luogo nel uo Coato , ed ella cos
upplicando ud`i la voce di quello , che en
ibilmente parlandole, le diie : Madalena tu

rio , ed immantinente rel libera. Lanno


1654. a 9. Marzo , d fetivo a S. Franceca,

ei nel mio lato 5 e per turta mia 5 onde il

magine della Santa , ces di ubito lacqua,

pi delle volte ritrovata in alcun angolo del

ed ella potali a far collazione, in quel men

cadea dal Cielo non pioggia,ma diluvio con


periglio di grave rovina alle cae , ed alle)
campagnezperci la erva di Dio aperta una
ua enei-ra, e per quella cavata fuori unIm

(a'g 2.

tre

735" ` 'CXLABRIA ,SANTA Linko i. ai


i enti ,enibilmente legare lc mani con l quali veniva a larga mano _arricchita dal Cio

uo dolore etremo . Dl ,Luglio poi infamia_

toi l'Abltc Mario piu Volte raccordato di

opra con molto_ Giglio , Suor Madalena

lo , non olo in tempo alcuno di egno di


leggierezzap motr indizio di pubblicariz
che anzi li nacondeva a lo potere , eli ri
cuopriva; li miraColi condarli a divcdcre

rie o per lui, o Prendoi .a pan: er quello;


,Kian luno i: sinfcrmo laltra nel medi_
m0 giorno , anno 1655,, 215. Aprile tan

eetti, o delle roe benedette del Roario,o

*do ella in ormone-Iper due volte ent diri,

adoperava frequentz l eai poi, ed i latri,

delle cartoline della Concezzione , quali,

ghe upplicae da , io miericordia. ln que-i1 on rappreentarli di'ceni , ed ivenimenci


to mentre intorbidatai l` aria cari _una ' di cuore 5 perche rivenma da quelli per lo

terribile grandinaca con tuoni, c lampiua

sfogo del uo cuore cantava per lo pi quel

,li embiavanodi rovinare il mondo, ,E quan_

divino madrigaletto :Cantare Domino, can


tzcum now, e cos cantando faceva le uq

do ogm' uno ,timafga di eerne eguito. tan

danno , non u cos! ,-appliandoi quel non

c con quelli l udivano, a doverla compari

evento alle upplichevoli voci della erva di

rc, poiche di quel tempo veniva .travagliata


da diceni .Cos dunque ricca della Divina
Grazia, volendo il Signore chiamarla a e,le

Dio, quale di qucltempo gtidava miericor

dia,oi_1oijmc all'avvio darleL'anno 165 6,

leril Gratteri travagliata _da una poema

md foriera una lcggierima febricciuolaz

nellnna delle uc nainniclle, and per rime

onde potali in letto venne viitata non pure


da tutti Gentiuomini, e Gentildonne della
Citt, ma anche dalle Nubili, alle quali per

ldio dalla crva del Signore , e da queta e_


l nata a 2.5..Gennajo, toto _e le allevi jl du_

l. ore , _c fra mezz` ora con la crepatura dell'

altro veniva vietato dalla conuetudine del

la otcma, ,le ces all'intutto. Pricgando per

la patria il metter piede fuori le proprie ca

_li _biogni della Citt atterrjta dalla opra

tante venuta dehcuntcdi Mola, Minitro

e, tutte, e ciachduna raccommandandoi


alle ue orazioni . E quantunque ella dicee

Regio enza prudenza , 11 ent dal Bambino

4 a uoi nipoti, che non arebbe morta per

Ges chiudo la bocca, perche non prieghi,


ore erche .non avril; volato uarle piera-z

non rattritarli, ad altri per uoi condenti


parlava da enno, dicendo, che il Signore la

ella nientemeno fatta forza a c medeima


rie con affetto di cuorcsondc il Minitro

ti della Chiea, iituiti per quegli utimi a.

voleva eco.Si prepar con tutt'i Sa ramcn

non venne, quantunque vicino, _enza aper

fari,e correndo il di 2.9.5:[tcmbrc del 1660,

ene la cagione.- Altre volti: priegando per


omi liante aare di venuta di Minitro ,di
cui molto temeva la ua Patria, soer a ri

ad ore 21. ree lo pirito al uo Creatore.


` u per lintendimento della epoltura
d' uopo farci alquanto pi'i alt` indietro . Li'

cevere ulla ua perona alti-ui meritato ca

Pi, Conventuali permettere in mag ior (113;


vozionc una lor Cappella del Santiimo "\
.

tigo ,. Il Minitro quai alle porte ritorn in

**a.-. -

dietro, ed ella sintcrm gravemente in let


`Ckoceoladornatono con alcune divote
to:tiehieta , come l cniie , ripondea, q pitture; e riuc il diegno con l applauo
Lhi pleggia paga ,on 5' alza va alla tortura della Citt , _Fra molti concorrenti fu anco~
ra Suor Madalcna,_la quale l una delle vol
Gio:rraiiceco Onorabilc , la moglie lo rac
comando _a Suor Madalena, la quale, e prie-; te con pi fervore meditando quelle divote'

g, c .sor allaltrU i)an = Tinto avvenne}


oiche luno non entidolore, e laltra ret 3
er lungo tempo attratta da un Praccio , In~

fermatoli gravemente; a morte l Abate Albe

rigo Meiti uo Confeare , Madqlena pric


ando per lui, non olo gli ottenne la alute,
ma _una lunghezza di vita daltri qqindcci an
ni ..Diperato da` Medici il Barone 130ve , la

iaghe venne rapita in una profondiima


etai, che dur me lio di due orez e piu a
rebbe continuata , e Franceca ua nipotU,
veggendo di gi declinato il ole,e per altro
ollecitata dalle dometiche facende , non

avee priegato il P,Maetro Bonaventura da


Gerace , Religioo di molta antit , a rive
gliare dall etai la zia: lo f Fr Bonaventu

.erva del Signore la .alute gl'impctro contro . ra , chiamandola, c cuotendola pi VUltC


ma in vano , nche alle chiamate non ag
ogni
` . uelte
credenza
onodaMed'i
fra linnumerabili
,
inerCOlOf
_ .
giune il precetto dell' ubbidienzazal nome,

_c intereoni, quali 1 raccnrdano di que-I ` ed imperio-?ella quale toto rivennc , cu


.ita erva. di Dio; N manc di e'er terribile- -~~--and01 , cheil uo olito diceno_ lavea per 'Pi;no-m-<-ad u
quella volta aggravata piu del coltumato .'
adcmoni 0nd@ crive, ch: un tal Arteli

.Su plic "oi Cos il udetto P.Macro,come


il .Paolo della Citta medeima, Guardiano
mo, ma. non dif-acolto n Gierace ua pa..` del
luogo , che i foero cojmpiaciuti darle
Elia ,49W- l tra ritirato 5 andato a_ caa (lla:
Suor Madalena , ed incontratili occhio , ed nella morte epoltura dentro a quella Cap,

ce per nomi.: Paolo gi atta-rato in Paler

occhio, il malvagoio pirito _non potendonggz


orire la forza , i di a precipiZo per le; a
quella, caa,
dovenon
abitava
teruna
pi anta
dimorare
. Qqco
inni
{Calc
dicendo

c ne ottenne favorevole-la ripota , e


iaella,
promea.
Conduttaintantoualla morte,

era _mirabile inlei , che fra tanti doni , de_

richieta di lui, cosi,che non piacendo a lui, I

dipoe del uo corpo nella udecta Cappel i


la, ma col benePlacito dell Abate Mario , a
W**

PO.
7

"""~"'*r-~~

. i

DELLE VERGINI , NON MARTlRl CAP. H.


;potee diponerne, come piu gli aggradii:.
i Morta, come i detto, la erva di Diozper

che queilP. motravano qualche renitenza


a concedere la promea epoltura, il udet
to Abate Mario pree a fare cavarla nella
propria Parrocchia: Coa qual intea da iu
Gentil'uomini furono a ritrovath , di ua

dendolo da uel peniero, tanto maggior


mente, che i l. penando meglio a loro in
terc , oerivano prontiimi la epoltura.
E tutta via oinato l Abate, proeguiva l'o
pera nella ua Chiea. Nel congedo deGen

riluomini dall Abate f detto di are a-ve`


dere , qual i foe pi ecace , o l' otina
zione di quelli in voler epellita la erva _di

237_

uo biogno z elia _apparve di notte tutta lu


minoa , e riplendente , e coccandola colle
falde del uo manto la liber da quell en

naggcne-Altre volte avendo un fratello per


nome felice , malamente carcerato in Tro

pea, ove ancora i era infermato a mom:.


enza aperne nuova , ricore al olito uo ,
refugio di Suor Madalena, la quale compar
ale di norte lacur della Vita del fratel
lo, e che fra breve e l' averebbe ve'duro , e
ano,e fuori di carcere, come avvenne. Nel

la medeima maniera la rian per due volte


dalla febre: Altre volte compai'ale , e em
pre luminoa , ora la mando dallAbate Ma

rio, e dal Padre Tomao da Gierace, accio

guente col concoro di tutti popoli dell

che uraghino l anima di un loro fratello


per nome Carlo, qual pativa nel PUIgl[Ul`l05
ora animandola a veir l abito di Capucci
na, ed ora a prender la divozione del Car
mine , con gittarle adoo un agro abitino.
Tutto queto, qual i critto di queta Bca
ta er va, e poa di Crito, i tratto da un;

uno, e dell altro eo 5 e tanto oltre core

libretto, critto dallAbate Mario Gagliardi,

la divozione di quelli , che non paghi di a


verla quai laciata nuda in caa, il medeimo

il quale andava notandolo, conforme acca


deva_ per giorni, mei, ed anniz o vero l' udi

Dio nella ua Parrocchia , o il deiderio di

Suor Madalena in voler eer epellita nella


Cappella del Croceu.Ma non pas quar
to d' ora , che l`Abate i _enti far forza nel
petto a conceder la epoltura nella raccor
data Cappella, come poi egu la mattina e-`

averebbono voluto fare in Chiea, e non

va da Confeori di lei , che ce`l traevano a

foero llatirattenuti. Anche dopo morte i

forza di precetti ubbidienziali .

compiacq-.ie la D.M. molli-are la gloria della

ua erva in piu maniere . Maria Mei-:i , vi~

XVI. DI VITTORIA TEOTINO.

vendo ancora Suor Madalena, aVendo un

.L

gliuolo per nome Franceco , e le inferm

Er non icompagnare le Suore Dome-

a morte, e cos lancio diperato da Medici,

P nicane, a Suor Madalena faccio eguire

Suor Vittoria Teotini Gentildonna prima

lo raccommand alle orazioni di Suor Ma


;dalena,la quale prieg per la di lui alute,

ria della Gioioa , Terra oco diiante da

{accompagnando loi'azione con un voto di

Gierace. Veti giovinetta l abito di' San Do

carlini 2,5. da dilribuiri a' poveri 5 ebbe il

menico nella propria caai otto del quale

moribondo la vita, ma la madre non comp

i prott in maniera,che Orazio Mattei Ve

al voto. Morta poi la erva di Dio, apparve


ad una divora Verginella per nome Puden~

covo di Gerace la port nel Monaerio del


l Annunciata dell Ordine Domenicano per

ziana Mercurio,quale l'avea ervita di com


pagna, mentre era in vita, e le ordin , che
andae dalla udetta Maria, e l'avviae del

guida, e Maetra di quelle Suore , con non.,


picciol avanzo delle medeime . lndi ucita

voto non compiuto ', qual poi too i odis~

fece .E per non partire da quella mcdeiina


Signora , convien qu riaccennare la profe~

zia detta di opra del gliuolokmachio, col


nome di CritoforoWello gli uolino een
do ancora di un anno , e mezzo gli mane

, il latte, cos materno, cos`i della Baliaz onde

fuori li in caa dell' Abate Alberigo Mei


ti Decano della Cattedrale in compagnia d'
una ua orella per nome Chiara del medei~
mo pirito.Portava nel petto un (roceletto
di ottone , al quale poi la corona del capo
tinta a roo , i, cambi tutta in color verde,
con maraviglia di chiunque la vedea, icche

conociuta, eortatido la medeima giovane

il udetto Prelato lo volle pere, ed ito in


Roma lo preent a Muzio uo Padre, come
prodigio reliquia . Da Gierace pas in.; _
Bruzzano, Compagna, e Maera di pirito di
quella Duchea :,da quindi i ritorno nella.,
patriaDivenuta perci in molto odio al de
monio, cerc empre q nei come vendicar
ene , ora con appai-irle in forma pavente
vole, ed ora con farla precipitare d alto a...
bao con rotture di cocia, e di capo. Ricca
di anciime operazioni , ed in et aai vec
chia ripos nel Signore,accompagnato il uo

a fare il medeimo . Molti anni appreo alla


ua morte, i gon a quca giovane la go
la, con molto uo travaglio 5 che perci da
ta a priegare la erva del Signore per quel

le haCCiarono le veii, portandole come re


liquie.Sti due giorni inepolta,non cambia
ta di faccia, e ritenendo empre il medeimo

pativa molto . Afitta la madre dalle lagri


me del gliuolino famelico , upplic Suor
Madalena gi morta a provederla .Le com

parve di notte, ed accotataele la egn 0


pra le mammelle colle falde del uo manto,

e toto riebbe in abbondanza il latte.Ma pi


furono le apparizioni fatte alla udetta Pu

denziana,la quale pi volte la vidde orare:*

'alla Cappella, Ov era epellita, ed altre vol


te farvi numeroe proceioni di gente non

funerale da'numcro Concori di gente, che

colo

,k .

CALABRIA SANTA LiBao L

238

colore , e morbidezza di membra . Avendo i i con tanta innocenza di vita, implicit di eo


di`poito,ehe il uo corpo foe epellito nel
la Cappella del Roario inieme con gli al

iumi , e purit di mente, che embrava un'

Angiola dicea dal Paradio . Circa l'anno

tri fratelli, e brellc,li parenti anzi la epel

17. di vita ve l`abito delle Terziarie Do

lirono nella Cappella propria dentro 1L.

menicane , quale accompagno con tutte ina

Chiea Matricez pentiti poi, per conformari


alla ua pia,e sta dipoizimie,trattala di lt,

niere di perfezione religioa , avvedutima

la epellirono nella Cappella commune del

altra pi eatta morticazione di eno.an


i ogni giorno i paceva col pane degli An
gio i, e con tal eno di piet , che embrava
tutta liquefar per amore . Veniva rapita

nelloervanza dc'voti , dedigiuni , e dogn

Roario ,dove i viddero molte maraviglie,


e ingolarmente, che epellitivi degli altri, il

cadavero di Suor Vittoria rimetteva il pi


opra, fore perche non foe dicevole tar

dall'aetto aSanti,ingolarmente alla Vergi

di otto anche Col corpo, chi Coll`anima era

ne orto il titolo del Roario, e opra turco al

la pi alta nel Cielo .

uo Dio , nelloee del qu ale proteava e


er incapace,come gli uomini potevano por
tai a quelle per lamor bao delle creature.
Lamore del proimo cos l'era radicato nel

XVII. DELLA B. GIROLAMA DA


PATERNO.

petto, che diinenticatai di e medeima, e

veti quellabito,qual eonagr con la vergi

delle ue infermit~ , tucta era nel compaio


nare le pene dedcfonti, eli travain devivi.
Con s`1 gran ca itale di antit arrivata agli
anni zo. dell et~ , o qualche coa di piu , la
ciata la terra , and a goder di Dio li 2.3.

nit del corpo,e con molte virtu nellanimo;

Novembre del 1660. Ed il uo funerale ven- _

Uella nipote del B. Paolo da Paterno


l
com agno del Patriarca S. Franceco di
Paola,da cui eempio accea nell'amore del
la Religione, non avendo, che anni iLdet,

onde ne divenne pecchio di orazione , di ne accompagnato dal concoro , e dalle la


morticazioue, e di penitenza . Arrivata all ` grime di quai tutta la Citt.
Aa Capi:. Generali: ejudem Malin-de ann.
anno trenta, e due della vita , ed avviataz
1670.

'della ua morte, l' incontr ben munita de

'Santi Sagramenti, gli otto Settembre del cir.


ca 1515., ma racchiua nel uo Oratorio,ed

XX. DI CATARINA LABRUTO SUA


SORELLA.

aginocchia piegate , orando al uo poo


Crilo .
L odo-vico Boni: Artichi'o P,z.hz.gener,0nl_
Minimlibq. Luca di Montoya lib.4. Cron. gen.
del mcdeOrdin. Lanuvio Cron.geiier.Minim.ad
{17171.1525., ' App-end. 4. fab i9. Febr. Arti.
Sacrinig. ad diem &St-puniti,

Atarina orella della medeima Patria,


e famiglia , non fu differente nell' abi
to, e nella virt z poiche vie Con opinione

commune di ran antit z avvegnache non


abbiamo li particolari della ua perfezione.

Ripos nel Signore li ei Gennaro del

XVIlI. DI EUGENIA MOLIZZI


CAPUCCINA.

1661., laciando di e, e delle ue virt una


gran fama .

Alfa ejuiem Capitcnda eadem anno.


l

Uqueia Sorella del B.Bernardino Gior


XXI. D ISABELLA CARBONE CA
PUCCINA.

F gio da Reggio Capuccino,di cui nel uo

luogo 5 ed ella come il Fratello Religioi!...


non meno dell abito medeimo , che della

virtu .Non appiamo le ue operazioni par


ticolari,e non ol,chc fra quelle prime Ter

F U'quea erva di Dio orella per angue,


e in tutto imile nella antit alli uoi

ziarie Capuccine, riplend con tanta anti

Beati fratelli Girolamo, ed Atanao da Reg_

t di vita, che anche i medeimi Ai-civecovi


della Citt lammiravano, ovvente con eo

gio , decritti opra nel uo luogo z Img

lei conigliando negozi di grave aare , co

ria Capuccina, attee con molto fervore au


orazione, alla morticazione deeni, ed al
le penitenze corporali 5 tanto che per la ua

cioche , veiro ancor ella labito di Terzia..

iiocendola di ano coniglio, e arricchita di

lume ovranaturale per conocere le coe.;


avvenrc- Fil fama daver operato molti mi
racoli, la norizia de quali per la negligenza
di 'quei antichi i perduta .
.Forum. da Reggio [. de' Cap. Paolo 6144 lr.

conociuta bont , e perfezione , fu eletta

Minira delle Terziarie Capuccinc ,quali


governo con molta prudenza,ed eemplariti.

Kipos nel Signore poco dopo la morte del


fratello Fr. Girolamo, che fu vero il 1660.

. lib.1.cap.63.

XIX. DI ANNA LABRUTO DOME~ i

Bonne/.Campari. Cronica di' Reggio.


, jo.

NLCANA.

XXII. DI FRANCESCA MANGONE.

M Agiano , o come netempi pi in l

Acque quea erva del Signore in Reg


N gio da Franceco Labruro , e crebbe.)
M"

crivevai , Marchiano , u la Patria

4.

feli

DELLE VERGINI, Not" MARTRE cA`i. n.


.A

felice di quela erva del Signore .* E perche


ua madre erv molto tempo di prima Da
migella D. Aura Morano Baronea deCo

239
trava l`0ccaione,'e empre con frutto, s`i per
il molto credito l' avean tutti, s per la ua

tronei, anchella vi_ pas neprimi anni del

angelica eloquenza . Non mancava l'inferno


da prenderne le ue vendette 5 che per pre

la giovent, e divenne cotanto cara a quella

e a combattcrla con limpurit della mente,

Signora , che _le cond tutti gli aari do


metici della caa .Eendo di non ipreggie
vole_ bellezza iaCCOmpagnara dalla buona.,

e con tanto uoco,che per molto tempo riu


civano enza freddo per einguerlo lvaue

grazia della Padrona, fu richiea in moglie

gue rnedeimo delle diCi-pline rigoroe . Ed

da un tal giovane, a cui ella dando generoa


ripula , n'perci quietandoi , 1 pas alle
fatture diaboliche ;ma enza frurto ;poiche
per eccarne anche i ori della peranza ve
l abito di S. Franceco di Paola . Non
per, ch ella non n avee entito qualche;
danno nella perona , empre inermiccia , e
con acerbimi dolori, che poi too i riet
tero, quand`ella profes quellllituto di vi
vere. Nel che accadde un maraviglioo pro
di io , e fi che al pari ella proferiva le pa
rofe della profeione, a ciel ereno i form
nellaria unimprovia tempeazonde da tutti

l f conghiettura,chall'ora i foe diciolto


il malecio . Oerv lavita quareimale con
tanta puntualit no al morire , che ne an
che volle interromperla nelle ue pi gravi
indipoizioni, quali furono molte. Coll'ai
nenza accompagn l'0razione,alla quale do
n tutto que tempo le venne permeo da
gli aari dometici , ovvente favorita dal

Signore con la grazia dell cai , di che piu


volte e ne fecero le pruove . Ebbe lume da
penetrare gli ocuri cos del futuro , come
dell altrui cocienza . Orandp per un tal
Chierico Diacono di poca virtu ,le apparve
una , e due volte lAppoolo S. Pietro , che
purella non volle mai acoltare, dubitevole
di qualche inganno 5 che poi acolto la terza

volta col coniglio del Confeore 5 onde de


ota la temenza dell inganno , intee dalla
ua bocca, che avvii il Diacono a cangiar

dedigiuni, delle vigiliezde`cilicj5anzi il an

arrivo a egno il combattimento ,- che non


avendo riguardo alla antit n del luogo,n

del tempo ,divenne mangiore in una notte


di Natale 5 onde come abbattum eendo vo
lara in Chiea, uivi a ginocchio nudo, con
lagrime, con o piri , con battimcnto di' pet

to 1 pOe a upplicar il occoro del nacen


te Bambino, e lottcnne5 poiche caduta a ter

ra come morta con un ~erimo torcia-:cn


to di vicere, con ci, ed all'ora , e per em
pre rel quieta da omiglianti imoli . Per
tutto ci non pur la gente vicina ,. ma la pi
lontana ancora,e di qualunque ordine ricor

reva da lei , altri per intenderne gli avve


nimenti futuri , altritper riceverne alcu
na cgrazia ,tutti per godere del dolce frut
ro elle ue orazioni 5 0nd ella preono
opetto , che ci non potee in alcuna ma
niera pregiudicarlaz e che gli applaui degli

uomini non poteero levarla in uperbia


con la perdita della divina grazia , upplic
il Cielo , che le faccia perdere il concetto
nallora creciuto. La conol egli,metten
dole addoo uno pirito al uanto loquace,il
quale oyvente dimotratoi al di fuori , o

parlando deCrcoantizcon ci molti e ne l


allargarono5 icch pot a ua voglia vivere, 'l
non cos frequentata, il rimanente di ua vi~
ta . Vie aai lunga et , e ree lo hirito al
Signore li I 1. Gennaro del I 6)' r.
XXIII. DI ROSA MARIA CAPIALBI. I_

vita, e che mai eca nel publico enza la ve

e chiericale , otto pena di morte violenta.


Oerv l`altro il coniglio , e empre enza
pericolo , avvegnache molti glie naveero
preparati glinimici 5 ma nalmente eendo

E Ttore Capialhi, e Ippolita Catnova


le famiglie nobili nella Citt di Sti

lo furono i fortunati Genitori di quella er


va di Dio, che nata in detta Citt , e trasfe

gli occoro una era d eer ucito fuor di


caa enza le veti , venne mortalmente col

ua Zia, dimor in dalla fanciullezza ma

piro da'nemici . Veniva arricchita duna n


l golarima
grazia nel favellare 5 0nd era

nifeti egni della ua futura antitz Imper


cioche non olo i aenne da quei paltem

acoltata da tutti appunto, come e fue un


Angiolo di Paradio . Suor Chiara Cirillo
fattaela venire in caa, con peniero di con

pi, che ono connaturali a fanciulli5 ma i f


vedere tutta inclinata alle divozioni , al

rita in Monteleone per eer educata da una

ultarla , o per maritari , o per monacari.


Ella avendo penetrato il uo interno parl

la olitudine , alla piet . In queto tempo


alcuni Signori di Monteleone, e di Tro
pea invaghiti non meno delle belle qua

dello tato verginale con tanto ardore , che

lit deli.- animo , che delle fattezze cor#

in pochi accenti s vivamente l accee all'


amore di quello, che enza riponder altro,
al punto medeimo aggiu le coe al mona
cari. Ma la grazia pi ingolare le avea con

porali di Roa , la richeoro al Padre per


moglie5 ed egli niente meno inchinato a
maritarla , prima di deliberare alcuna coa,
volle aper la di lei volont , e chiamatala a
ceduco il Cielo , era di comporre le dicor
e ,le copr la ua intenzione. A tal proget
dica le quali ovvente nacono fra le perone to Roa, paro il volto di un modello roo
non pure della medeima Citt, ma della ca.. re,i cus col Padre di non poterlo compia
a medeima5 ondella volentieri ne incon cere nella dimanda , atteo avea data la pa
rola

" CLABRIASANTA mamo

240
A.

`tela, e promea la fede ad altro poo di al; pane degli Angioli, n guiava altro cibo, o}
bevea verun liquore ne' giorni della Com
'ai miglior condizione, e di piu riguardevo
montonezne ta'n'rpoco no che vie mangi
li prerogative di ogni altro da lui propoo
le, a cui non pOtcva mancare in conto alcu

no.Re orpreo il Padre a s`1 inapettata ri


poa, e volle apere chi foe mai queto
poo, a cui ella avea, enza ua a'puta,pro
meo matrimonio , ed allora ella condotto
lo-nel uo camerino , additandogli l' Imma

gine di Crio Croceo: (Lello , gli die,


lo poo, cui mi ono gi dedicata: POtete
voi darmi poo miglior di quello, pi no
bile, pi ricco, pi bello E Re oprafatto,

carne di orte alcuna, endo lordinario uo


cibo i legumi, erbe, e lumache. Le peniten

ze .corporali, che uava, e la diverit deci

lil) , che portava in doo erano di ommo


orrore-3 n volle giamai dipenari damede

limi,neppur infermazicome niuna notte dor


mi sul letto .,,opoglio dcll'abito , ma co
ricavai sul nudo terreno 'in qualche angolo
della caa, abbracciata al Croceio 5 ebbe
ne ripoar non ptea per i tanti dolori,che le

ed inueme edicato il Padre di queto gene

venivano cagionati dalle catene,che cigne

roo parlar della glia , e non pot non..


piangere per la iojazindi abbracciatala te

vano il uo corpo , e da una croce fabricata~


a punte di vetro, che teneva quai incarnata
nel petto , da dove correva continuamente
angue, col quale criveva di propio pugno
molti bi lietti a Ges Crio,iuno tle'quali
trovato in potere di un uo Zio del teno

neramente , l a icur , che non olo non le

darebbe verun impedimento alla ua anta.;


rioluzione, ma che le accordava volentieri

il uo coneno, per poterla eeguire . Giun


ta allet di anni 16.fi1 viitata dal Signo
re con una grave infermit , che la ridu
e agli ultimi periodi della vita , il che a
putoli dal Padre,too da Stilo vol in Mon
teleone, e ritrovata la glia in quello ato si

re eguente .

Io Suor Roa Maria di C'e) miera pecca


trice mi dono tutta a '001' , mio Dio , con tutto

il mio cuore, quale comunque egli lo con/Egna


tutto a mi : :egnare-ui d accettarlo per amor
della U ora Madre .
Era cos bene radicata nellanima di Ro

periglioo , non por contenern dal pianger


dirottamente , e dallealare doloroi opiri,
di che ella avvedntai, tutto che languida , e

a la virt dellumilt , che giudicavai la)

moribonda pree a peruadere il Padre a...

maggior peccatrice del mondo , in maniera

non attr'iarli per leiz mentre e contentava

che giammai i reput degna dentrare nella


Cappella del Venerabile, come praricavano

i, che ella veie l'abito di Terziaria Fran


cecana, aveva certa peranza in Dio, che le

avcrebbe reiituita la alute , e prolungata_


la vita. Si content il Padre : e toio,la glia
li vide miracoloamente ana , e fra pochi
giorni i alz da letto con iupore , ed alle
grezza commune deuoi parenti z ma la.,
maggior conolazione fu ua 5 poiche i vid~

de in libert di metter in eecuzione il


uo anto proponimentoz onde enza per
der tempo 1 ve delle lane erache , e i
chiam Suor Roa Maria di Ges . Reii
tuitai dunque alla caa paterna in Stilo i
diede inturro , e per tutto alla vita piri
tuale , alla mortincazione de eni , ed alla
contemplazione delle coe celei , otto la

diciplina del uo Padre pirituale, da cui


veniva iruita non olo negli eercizi di pi
rito, ma pur anche a recitare coridianamen~

te lucio Divino. Divorima della B. V.


preveniva tutte le di lei fetivit colle no

vene in pane , ed acqua , e poi ollennizava


il giorno feivo con cibari di pochi legu
mi , ed erbe crude . Celebrava le quareime
:ommuni , non olamente col rigoroo di~
giuno , ma colluo ancora della diciplina
n angue triplicata per ogni ettimana , U

laltre ue pari 5 ma empre i rimaneva nel


pi inmo luogo della Chiea , ed in parte,

ove appena poteva eer vedura dalle genti;


ed occorrendo , che entiva proferir parole
di cerimonie mondane , innammavai tal_
mente di zelo, che le diveniva il volto,come `
di fuoco, cioch induceva timore,e riveren

za a chiunque sattruovava in Chiea, e for


zavai ciacheduno docrvar un eatto ilen
zio alla di lei preenza. Compaonevolu

vero i poveri, dava loro tutto ci , che po


teva aver in mano della caa paterna, po

gliandoi tal volta delle propic velli per elio_


prire le loro nudit . Godeva quindi om
mamente di vederli mangiare in caa ua_
pcr poterli ervire colle ue mani, a qual ri
eo faceva un general convito di poveri
nel giorno feivo del glorioo S. Giueppe,
e voleva ervirli ella lola, calza, e digiuna,

e poi reciavai colle reliquie, che rea vano


a quelli - Viveva cos geloa della ua puri
z verginale, per non recar diguto veruno
ai uo Spoo Ges , che endoli portata ilp

caa d'un altra Terziaria ua compagna per


occaion di lutto , e toccata caualmente la
mano ua quella dun uomo,s`afie talmen

lavrebbe praticata per ogni giorno , e non

xe, che non pOt per un mee dari pace, di

veniva rattenuta dall ubbidienza. Cibavai

ciplinandoi giorno, e notte, con dimandar


erdono al uo Dio, e mai lavee in qual

del pane Eucaritico due volte la ettimana

Drdinariamentc , e nelle ue battaglie piri

che modo diguato , ne pot acquietar

ali, ed infermit corporali , colle quali Id

enza il precetto impotoin dal uo Padre


piritualeDivotima della Paone del Rc~

lo viitavala peo, non ritrovava confor

0 , e rimedio pi ecace , che paceri del l dentore pregavalo di continuo a farle enti
un

re
"

n!

Il

MILLE VEnGiNI ,i FN "im 1mm CAPJ'I..


24:
re nel uo corpo , ad una ad una tutte le pe
ne, ch'egli ori per amore dell'uomo, e gi
ottenne la grazia : oltanto l'era rimato di
entire il dolore della palla, su di cui port
la croce al Monte Calvario ; laonde pieg

con grande ilauza il Signore , acci le con


cedeic quell'altra grazmzn pas guari,che

S, (ziu'eppe poo della B. V. ad o'nor del'


quale fe erigger l Altare nella Chiea, ove i
venera la di' lui eggie da tutta., la Citt,
coll indulgenza plenaria in forma di Giubi
leo nel giorno feivo di eo Santo .

Vie la erva di Dio ubaidientiima non


olamente al uo Padre Spirituale , ma per

entir la palla initra aatto orpia,e lea,

anche a tutt i uoi di caa, e pecialmente al

ino a non paterla muovere per lo pazio di

uo Signor Padre . Nemica ella di prender*

ette giorni, c le avcrebbc viap u durato lo

medicamenti , ricuava di ubbidire al Medi;


paliuro , e vedendoi ella ina ile a far gli co, che le avea precritto l uo delacciajo;
eerci dometici, ed a portari in Chiea, ma non tantoo le venne ci comandato dal

Padre, che ubito il poe in eecuzione z ed


anche l" eercizio, che dovea ar a piedi
Klum: inferiore eta la divozione , chella giovae non olo al corpo, ma pure all ani

non avee ripriegato il Si nore ad allegerir

lielo, come in fatti i vi de ubito libera

portava al mitero dell'immacolata Concez

ma,l elec la rada piu diaroa, e gura

zion di Maria, a qual eetto i adoper,per

vai, che fue quella del Calvario, con fare

che s iituie nella Chiea de'Capuccini la per ogni poco di pazio le olite Stazioni ,
divora prattica de dodeci -Sabati ,recedenti che far olea' colla mente.Ma perche 1 avea

la ua ella colleporzone del enerabile, accommodate dentro le carpe certj'aoli


continuandoi tuttavia tal divozione in quel ni, e punte di acciaio , in maniera che ipie
la Chiea,con molto concoro,e protto de' di le correvano angue , c nel caminare re
Fedeli. Ed accio'cche i uoi" congionti non tava quali paimante per il dolore, non po
tralaciaero queo anto , e pio eerczio, t non fari a conocere dalla erva , che la.,
lielo laciincarieato
nell ultimo
te eguiva , quale manifet il tutto al Padre z
gtamento,collobbligo
di epellir
il di uo
lei ca
ma quei riolv di laciarla meglio alla..
davero nella _Cappella di detta Immacolata cura di Dio, che deMedici, e cos in breve
Signora, com-il tutto i adem `icol perme tempo rian enza medicamento umano .
o de Superiori repectivi .Ne furon poche Un mee avanti di paare all` altra vita,tro
le grazie, che Ottenne dalla B.,V., e per e, e vandoi la erva di Dio in Chiea, chiam il
per benecio de uoi proimi, tra le quali uo Padre Spirituale per confeari, e nita
nipotinaiuna
conc-ai
di una
ua avendo
nomata.;
la confeione gli' die : Abbiate pazienza di
Barbaraquella
Marzano
, che
natu
oppOrtarmi un altro poco, mentre ar bre

ra vivace in ecceo , e ci dipiacendo alla

ve l' incommodo, che avr da darvi, relan

Zia , un giorno condottala eco in Chiea `-,

domi poco di vita . Die ella tutto ci con

la dedic a M.V~.pregandola`di mutarle quel lume profetico; mercecche in quel tem


uo naturale,e di tenerla otto il uo patro po godeva perfettiima alute . Pervenuta
cinioz Ed in fatti d'indi in poilanipotu poi alla ua ultima infermit , e gi certa di
cambiata dinchinazione , i mor in avve' dover allora morire , 1 pogli dell abito
nire manuet'a', 'c divora .-,n pi volle aper~~

de cilizj, e catene,che teneva indoo, quali

ne di aari fanciullechi, ma empre ritirata

coe gimai avea depoe,anche in altre gra


viime infermit. Nel terzo giorno chiam
il uo Padre Spirituale per riconciliar , u
preparari a ben morire,con prendere il San

in caa colla ua buona Maera, e Zia , atte


e ad eercizj vdipirito , no , che delibera
tai di conngL:` la ua Verginit a Gcsll

Crio, VC, labito 'Domenicano, 'e chiamu~ tiimo Viatico, iccome fece con alii-:grezza
rSuot Cokmlba dl Ges. L" altra grazia,che

dellanimo uo. Nel giorno' poi di_ Marted ,

la erva di Dio' otteniie dalla Vergine u , che fu a n.. Maggio dellanno :Z34.,abben
che trovando'in Chiea,- le giune avvio s
che la di lei madre 'per un accidente apo
pletico ra quaimorta , edeituta deeni,

che non dimorae verun peri olo r'oi

mo di morte , e 'i Medici trattavanob ' me


dicinarla , voltatai al uo Padre pirituale,

onde non poteva muniri de Sagramenti. In ' lo preg,che non i fue partito un momen

udir Ci ella preg ubitio ad alta voce il Si

morie enza Sagramenc, e fatta l orazione

to dal uo anco,e'che le ixggeriie di quan


do in quando qualche coa di Dio , e della
Vergine Santiima 5 Indi volle foero lette

i ritir in caa , ove ritrov la madre enza

certe orazioni della paione di Ges Cri

eni,e priva di parola-3 quindi critta di ro


prio pugno una cartellina della Immaco ata,

o,e pecialmente quella del Sagro Coato,


in in della quale edurai sul letto , e pre

gnore, che non permettee , che ua madre

e datala a bere alla'moribonda i'n un poco d . o in mano il Crocelo,lo baci teneramen


acquadmmantinente le fu 'retituita la loque te; e nel medeimo iante rimanendo com'
la con tutt i cniz laonde pot Ottimanente

eatica, ed aorta di gioia , ree felicemente

confeari ,'e communicar , e dpoche l anima al Creatore. Nel Mereordi eguente


fu portato il uo corpo nella Chiea de` Ca*
ore di agonia e ne mor con buona dipoi
zione. La terza divozione di Suor Roa era l puccini,e fu epolto avanti l' Altare della
quella , che profeava al glorioo Patriarca l Vergine Immacolata : alle cui pompe fune
'Hh
bri
.No-.- . .

CA LBRM SANTA LL`,BR,O.-I-.1--?1 '*

242 <

bri vi concore quai tutta la Cittz e tutte


lc perone dl ogni ceto iagncvano djrorm

I. DI SANTA DOMINATA.

mente, e facevano a gara in baciarle le ma- ,


ni, c l' abito. E perche rimanevano prive di

Uea f la benavvcnturata madre dc'

tal conolazione le Vergini Claurali di

Santi Martiri Caodoro ,,Viatore ,` e

iS.Chiara fecero ianza , che fuc portato il

Senatore della Citt di S. Marco,dequali al


trove . Ella f , chal dieminari della Fede
dalla predicazione appololica, le prepar la
terra del uo cuore-3 Onde poi diram nell?

[cadavere di Suor ROaavanti la porta della


clauura, ove tutte' le baciaono le mani, non
enza pro'uvio di lagrime. Volle lddio au

altra de'uoi gliuoli. Ci apendo il perdo


Giudice, inieme co'gliuoli carecr la ma

tenticare la antit della ua erva anche do


- o morte mentre invocata da D. Maddale
na Solaro ua zia, che trovavai talmente ad
dolorata in un braccio , che non poteva of
frir il dolore,ubito i trovata libera da tal

drc, quali poi egu, troncatole il capo, rad


doppiata Martire , e per laaua morte , e per
quella della cara prole .

atimento . Suor Angiola Maria Barba, u


Suor Livia Marino , la prima lea in una

11. DI SANTA SOFIA.

palla, l'altra travagliata da due ebri terza


;ne continue, appena 1 ap licarono opra un

il '

Nchc queta anriima Femmina i;


madre benavventuraca di Santi 5 cio

lpezzetto dabito di Suor oa , e i viddero


XXIV. DI TERESA MANDAGRARO.

delle tr Vergini, e Martiri, Fede, Speranza,


e Carit, delle quali 1 detto nel primo ca;
pitolo di quella parte . F ella per nacita

N Mendicino piccola Terra della Ca


l iabria CUIIOIC nacque al Mdo,e ri'

nobilima
, tratta5 da
, quali
overna
vano la Calabria
lo quelli
die ella
medgeima
all_
lmperador Adriano.Eendole adunque mor. .

ane.

naeque al 'I erzQrine Carmelitano la erva to il marito con laciarle le udette tr - _`


pobile
di Dio Terea. Fu ella donna d incredibile gliuolc ,procur quanto pihle_
penitenza, macerando il uo corpo con ogni

conervar in e medeimal,ezpo'i nellamatc

orte di auleriti ', ma invidioo il demonio

gliuole la udicizia . Tratta Jdaldeiderio

non laci arte , o ratagemma per fraor

di viitare i_ fuoghi Santi pas in Roma,o_ve

narla dalle ue rigidezze; riucendogli per avendo compiuto alla divozione, riole mi_

ma ogni opera , pas alle violenze ,J per che gattenrvii per tutti i giorni di ua vita}
corendola colle battiture , e precipitandola ' ma non piadendole lo ar in ozio , pree a..
dalle cale, epdalle nehe,con cui laciava

vrginale';
. predicargjamore
maritale, a 'moltedella
donnepurit
, ed oper
s , c "ie

la ferita, conquaata Peli' oa , e ridotta in.


illato compaonevole 5 La erva di Dio' e l molte ne con agro Vergini, aCr-io , e mp I
r avvalorata dalla grazia Divina, facen . oi

te ottrattc da letti mat-itali,}`indue avv.

bee degli sforzi del tentatore , punto non

re caamente . ,Diiiaeeva tutoqueo al


demoniozonde per mezzo; ` deuoi minitri
l'accus allImpcradore 'Adriano , dal quale_
fatte pigidniere , e richiete' della Patria 'i
del nome, e della nacita, furono conegna;
tc a Palladia, perche da Crito _le fraportae

tralaciava di vie pi eercirari nelle con


uete ue morticazionizonde
conil
olazione
di vedere col'i'occhimerit
corPolarali
i Redentor Croceo , _la Sntima Ver gine
Madre, e_l Angiolouo 'Cuode , quali ri

'

a atanao. Avvenne il contrario., come s


dicoro nel Wartirio delle tr Barmde
dalle penitenze,inferg_l di leggierit'na.- ~ Sorelle,oner'ndoi a Crio~ Spoe incd "
ilorandola da oerti patimenti, l'corta ro

no alla pereveranza Q, @bnunta nalmente:v

ebre, e munita de Sa: {funi Sagramenti,ab taminate . La pia madre adtinque vcggend
qunc
bracciata
al Croceho ,dicendo
Pa_ i pole in icuro le uecare gioie, per vie pi
role:.Cupiqidi`alvi,Ce
e cum Chi-:a
, pir
ottrarle all'ingiurie del ecolo, ripoe i lol
agri cadaveri
dentro d un acrato avello
beatamente l anima 9-_
,I
dove poi'orando,e .upplicamdo a capo di t_
lt.

Delle Satira-,Wazei-?

NI) ni] 'n

; .li-x3 e n'- a

>1} if-l'

'*

iorni pir 1riel che


luogof medeimol
anima;
ua.feliirri~,
li 4. delv medeiii'o

Lo0!- Fl l i .

C A E

mee'dAgolo,l_tridicono li 30.Serrembfe Buon.

~` "" .

- Il uo,01'p0-f epellito dalle donne ue

Ea il, terzo
.luosro
alle. Vedove
s Mar'
'compagne
.4p
a ,
,.. .. .
.
_ tir, s non Martignle uali upplendo,
aori,.della verginiteolle tutta della. fe
condita, vnon meno, che laltre, ed arricchi
conoiSmu-rj, della Calabria, e riempiqnq

gliuole z accioche non rimaneero divie le

gl'ecernitaberpaii del Paradio. `_ _mi '

o @ita SS. ad diem 1143., b

"D J) l-l i) ?JBL-_t uu_


>
"eli-*L :TIZ-Tr
?aim 7'. ;Fit-5,1,

ad diem 30iSPehzbrj;,: a!! ,M L

.:L13 -,
-

La

>5", A-nf ' zu'.- "425; nzi;lu;ciizri.uuvz


4,-: ,

ceneri di quelle , le cui ,animeztrjixvand


Unite nella g Oria . l i .' ' - 1* -
Pietro di Naxale h???

e~

il

'

epolcrO;dellzmedeimev

i- u).

..-J:..
i.

~ 2
----- . ... M4

. ,

..J-[3.3,- ;fz ;33 z" a


i,
n l
,1,; .

v.

PPENDICE I. DE SANTI, E BEA

'.5'

vi,

.r

111. IDI-SANTA DEODATA. in_


Ueia fu la ben' avventurata madre di
Pe, clp o
,in *7.

S. fantino. Vedi il martirio di lei' col


laltro di S.i:"anzio uo maritonel uo liiOgo.

IV. Di SANTA ELISABETTA


VEDOVA .
L 1.'. preclare lodi di quea Santa, ma con

brevit accennare, l'abbiam poe nella


vita dell' Ab. S. Nicandro, di cui fu almeno
tretta congionta .
V. DI SANTA CATARlNA VEDOVA.

gine medeima , dacche fabrc WON


hiea, tutta data allopere della carit co
poveri ,a`quali dipens la met' del uo ave- :
re, ed ailorazioni , Confeioni, e Commu

nioni; quai mai dipartendoi dalla preenza


della agra Statua . Finalmente ripos in e~,
no della Vergine li 15. Agoo , col pianto
univerale depoveri, veggendoi privi delia
commune madre.

VIII. DI DIAMANTE TRONG ARE.

U' queta moglie di Pompeo Picionie


F
e f`u congionta in matrimonio al udetto,col _
ro , di cui altrove . Nas-que in Gerace,

quale vie anzi Religioa conagrata a Dio,


che donna di mondo, e di marito. Non inol

U orella del Sant Abate Luca , di cui


altrove 5 e come i ha negli atti della vi

ta del medeimo Abate , vie per qualche;


tempo maritata con un uomo uo pari , al
quale parter due gliuoli, Antonio,e Teo
doro . Rimea vedova, e naueando le coe
del mondo , riole di dare il rimanente al
uo Dio , vivendo vita monaica. Cos dun

to appreo eparati di letto, viero vita non


olo caa, ma penitente . Digiun Diaman
te quai ogni giorno , e qualeh`uno, che ne
sfuggiva, non mangio, che cibi quareimali.
Dormiva velita , e poche ore la notte , in
golarmente da che i epar dal letto del

marito, e vie pi quando re vedova; an


zi mai dalla era al matutino . All'imbruniri

que con inieme i udctti uoi gliuoli and

adunque della notte poai fuori le porte

a ritrovare il Santo fratello Abate Luca,dal

della caa, colla faccia rivolta, ora al Mona

quale vciti del proprio abito li nipoci , ve

erio dePaolani, or agli altri deRiformati,

ti con l'altro di Monaca la orella 5 ed av

e Capuccini , anche nelle lagioni pi orri

venne :i,che come i gliuoliptottando da

de di e, e dinverno tirava lorazione no

bene in meglio divennero antiimi Reli

al uono del mattutino 5 e richiea del per

gioi, come s detto altrove, cos ella dive


nuta Maera, e Fondatrice. dun ro Ce

che , ripondea , che di quel tempo li teli

nobio di Religioe femmine., plende con la


_luce di molta Santit. F cos grande la an
tit di quelle Santimoniali, che cos ne ven
ne critto dall Autore medeimo . Ea erat
omnium illarum Virginie: Sanimom'a, ut ea

gioi prendevano il ripoo , e non vera chi


loda'e il Signore 5 alzati poi quelli a cantar
le Divine lodi, ella ritiratai al dentro pren
deva il ripoo veita, come s detto, e ulla

nuda terra,edendo non coricata,in atto pi


toto d'orare, che di dormire . Era donna di

rum paorer ab ipfis Religione , pier-thz in~


[Zi-ui , mtcrr e'ent aliarm Monaeriorum

gran pazienza , onde mai per veruno acci

Cenobiir exemplo,t* dolrina . Aiello i foe

'ta carit con Peccatori, alla cui converione

fatto dell ultimo di ua vita , ancor rimane

travagli empre enza traccar . Riceveva

dente f veduta turbata 5 cos come di mol

pi volre la ettimana la Sagra Communic


ne , alla quale non saccot mai, che dopo
Ottavio Gaja:. Animadu. ad 'vitam ejurd. un ferventimo apparecchio accompagna
to da molte lagrime, conagrando quai tut
Pac lo Gualtieri. 11'112..
to quel iorno coll'orazione , e contemp
.zione
. da Dio favorita col dono de mi
VI. DELLA BEATA ARSENIA .
racoli,quantunque ella,per is fuggirne lono
Adre avventurata , che f`u della Ver re, i erviva per loperazione di uelli, del
gine, e Martire Spoa di Crito Santa le cartelline della .Concezzion di aria,e e
Domenica Tropeana. H critto di lei coll ne leggono molti cai, raccordati dal P. To
'occaione di S. Doroteo uo marito , 0nd mao da Gierace nel uo Diamante . Un di
ivi rimetto il Leggitore.
,- r -: avendo perduta la corona, e per molto, che
lavee cercato,non ritrovatala, poa in gi~
VII. DELLA SERVA DEL SlGNORE nocchio : Deh Angiola mio Cutode , die,
fatemi ritrovai- la mia corona , ed ecco al
LUCREZIA BRUNO.
punto medeimo caderle in eno dall alto
ocuro .
7
Anonimo Scrittore della vita di S.Luca Abd!.

,WW-P*
..Il

.i
., l

Icorro di quella erva del Signore nel


lAppendice delle a re lmmaginipve
rimetto il Leggitore . Qui olo mi reta di
complire il rimanente della ua vita per ogni
parte compiuta. Vie ella _anni due,confor

me allavvio avutone dalCielo dalla Ver

pite P

cap. 1 3
pnt:. 30
cap-P

della caa. Arrivata allet pi matura, ripo

s antamente' nel Signore l'anno 1658., la


ciando di e una grand' opinione di Donna
Santa , epellita nella Chiea dePaolanicon
mirabile concoro dogni maniera di gente.

H h zi

CHIU

\
1~r~

CALABRIASANTA LTIBRO 1.*

CHILPS URA

D E L

-> 9

L l B R o,

~ I ~

Uei addunquc ono gli Eroi illur


per la antituali Ficlnpiono quea.,

'i Q

gloricatioperd A Nantergo , o Beatimi Vi.

mm Calabria Beata , quale: parmi poter rac_

rx ,. ffglono Marty: Dex' m4- mzemm PEC_


Fatorem 'ueris precibm mijn-U433 , .t in bora

chiudere con quel mcdcimo racchiue il uo


Libro dclurie dcSancijcodorctozzfan

manzfeabuntur occulta cordium _ Vezu, Pin

ti quidem u; 'virzutis atbletez , qudm multi

cern;. aliquis
inutili:
_
.
. , atque imperi-tm,, mb.1:

`que,
c7 quatibm corona': decorentur , aperte do
l

{Jodzexojan'e'ziny ee-fin: um, Nam A; 7,1,


:mm ver: Ham/us , l, , a fmnibm
fida' "uem Poculum tradid,7~ dg Pra-,514m w;

mt, qua .i nobis dc ee': jripmmt narrano

alla tremenda miericordia, coneqmr, quando

ne:. Nam, i non cantine: omnia eorum cer


;mina, eciunt tamen "uelpduca ad oendem. &om; ?ae/inc mena omni enu [oz-""54,un e?.
dm tati: 'vir-6 formam . Etenim non totum 14mm genere mrua, Parra-5 , al; a; , 50,' "...

;mmm acrmr , ut Probetm d lapide , jd ejus gnam"mquew IMde ?nenfam ipum faHZqum erictus oendt ee proburn , 'vel fequenmtesow animi ua-0714, 4c deiderio re
improbum _. Sinti/iter quoque Sagittarium ex creare udui. Ecce emm palunt, Deuqu cum
guai; , qua emittuntur teli: rezza didicerit exultatione, ac jubito glorzjz'caut, quz'facrazi

qmziam an rezt agzttet , G* ad copum din' in 'virtutis *ve/fm Capita eoroni: incorrnpti
gap, an ab eo aberrct in arte minime exercita. bz'tibus, atque ecleibus deco ravit. Inge ntique
;us , [La etiam alii artices , e dimm de n- ;maga/;dm acra: certam'nis veri Reliquias
gzzli's, pofunt dignofi, G atbletoe, o curjbres, circuznant, beneci opta/es ,fecumque refr
" ;ragedx biriones, (i gubernatores, da* na~ re Studia anima , C? Corporix remzda de de,

'yium ;edicatores , c9' medici, ' agricola, (7! rante: . Omnibus igitur benedi'iionom impar
alii , ut eme! dimm , qui artem trua; a~ ziamini , ut boni dijipuli , ciele'que* Mimri
quam-3 Sufcit enim panca Perin-MMA?" ad. benignifni Domini, :9' Salvatori: nori. Ego
oiendendam a'rtem eorum qui mt pr't ` quoque quatum w': imzecims, ("- d Ebilis, ae
[rien-tia, G* ad .convince-dum eorum incitiam, ccp@ -yeris meritis, atque intercejjonis robo
'qui olo :mmm nomine , Sucunt* ergo, ut di_ re, tata ani-i dem i 0M, ante Seme? mra:
xi, "uelpauca, qua cripta u: ex :75,7144 re'i, .Re-liquid: danni-31' by: num [audit veline, ae

gy- ex virtute ab unaquoque gea mt ad vitae. gloria: . . Ue 0/71""0 P70 me viti , ac miera
uni-aerfum docendum initumm.E pi che vo peccatore' , 1M; "Throw/n Divine Majeatis
lenrieri conchiuder il dicoro col medel adim, ut Precivm Wri j'alutem coneqm'
1- lauda
oneMax.
V"

mo S,Ermmo , raccordaco nel principio, mzrezr , da* -uobis cum fe/npirerna feline-uv.,
HeC unt , o frtijjmi milita; Cbri , preclu perui , gratia , (F' bwgnitate , atque mieri

~!{3, e

7-4 -w'oria em ingma . Ill.; , o probqtik cordia Domini, 45 Salvatori: nori jeu Cbri..
mi athlexz, pcrique Divini Prali!" pugile: i , mii: cum Pa tre , (/3' Spirit Bando [aus,
@$er _dei , 'ueneque frtz'tudini: PMia. bono: , *virtus , j gloria ineg'nfnm emlorum

[a -uera aleri-e tropqu , be; .corona , ac,

[u-4W:i

-
-

*Pn

24:

fa?"

' '

"

DcPSanti
P
eE
Beati , e nonD'natiILG'E
, morti almeno*la

*1.4,*
.Kiri -.
.. l In

'in Calabria .

L i

Bbiamo n qu decritte le vite

della vita con molta lode , vei appreo l'

di quei Santi, e Beati , con gli

abito monatica di S.Bailio. Gemeva allora

altri dl conociuta Virtu,li qua..

n on pur Palermo, ma tutta la Sicilia otto il

li con le loro beatime nacite ` gr ave giogo de Saraceni dell' Africa 5 onde
hanno illuirato la Calabria., . per vivere piu quieto oltrepaso nella Cala

Ma perche tra Scrittori di quelo argomen Lbria, libera per allora da queti travagli, ma
toi di gi introdotto annoverar per loro rimae ingannato , "e pu diri inganno
quello, che gli partorr la corona del marti_
anche quelli, quali nati altrove , tra' medei
mi hanno terminata la vita5 erci parimen
te noi conformandoci a que o lodevole co

tume oggiungercmo in queta Appendice


la vita di coloro , quali onorarono con la..
morte la Calabria. N v fuori di ragione il
anto colume di anno verare per notri quel
l *e Scrm.

n . .Cypr.
Mart.

b Vhs;
Simi-tom
yr-

Ani

mavao.
mu-7.

C Lory.
'il.

`cl a ud

venuti alquanto appreo, dopo d avere per


molte rade tentato la ua coanza nella.,
confeione della Critiana fede,in tronca
rono il capo gli 8. Aprile del 82.8. ll uo ve

nerabile capo oggidi i conerva, nel Salva

li, quali ono morti tra di noi5p0iche, come 'tore di Meina .


Anonimo Greco cju: vita. Ottavio Cajet.
oerva San Pietro Criologo (a), la vera na~
cita quella,`nella quale entriamo Beati nel tom.2..Am'mad'0. fol.1 6.
Cielo pi tolo., che laltra , per mezzo della
quale venghiamo al mondo. Natalem Sana.
III. DI S. ELIA MONACO.
.
rum cum auditr, Clmrimi , alice _parare il'
,.

i tum dici diem, quo nacmitur in terram de car


1

rio .. Concioache'preo da` Barbari opra

ne,ed de terra in CalumDal che viene in ne

A Patria di queo Santiimo Monaco


L fu Enna, oggid Catro Gioanni nel

celaria eoneguenza,ch`il luOgo-,ove i muo

]aSicilia . Eendo di anni Otto gli parvu

re,quello la Patria deSanti . Cos lo abi


lice per accertato Canone Ottavio Cajeta

ma di Paolo Roma, qualora in quella inor

entiri dire nel onno: Giovanni (queo era


il uo nome del ecolo) avverr, che tl
pai prigioniero,in At'rica,ma con alto con
iglio del Cielo , e ar perche con la tua_
preenza tenghi fermi nella fede molti Cri
tiani. E tanto avvenne, perche preodaSa

to al mondo, rinacque al Cielo : Tum: Paula:


Civitatis Roman-e cnjquitur nativitatem,

raceni, e portato in Africa , fu venduto ad


un Critiano, uomo nella ua profeone,ch

no (b): Patria Mart ris el} , in quairer frrum


Calo natur, (1 nata i: dies ille e , quo caa:.
Bindi Tertulliano (e) riconobbe pci-.Pz_

cum ic martyrii reuafcitur generotdte. Co


era di Cori-ario, molto ricco,e per la ua co
si come lencomiae (d) di S. Marciano uo~ nociura virt non trattato da chiavo , ma

Calen id.

da gliuolo, e prepoo a tutta la caa . Era


egli di belliimo apetto,onde s per queo,
e crive a lui medeimo tavellandoz Gregem ai per arte del demonio, divenuto amabile:

ol. :3 9.

mo nato in Antiochia , e morto 'in Siracua ,

lo o

quella non quella gli aegna per Patria , on

;num ablms, (F Patriam fanicas , ed altro alla mo Jlie del uo Padrone , cerc ella di
ve ;liane liquide-m decantatifmam , (7* cec adecar o al uo amore : La riut il caio
bemmam Syracuanorum Urbcm Pan-iam in_ giovane pi volte, s che alla ine diperata,
terrisjurc cenfemus, u'bz' tretzm, ac templum
ruum manct, ac porpetuis mz'raculis illa/tat,

I. DI SAN STEFANO VESCOVO, E


MARTIRE.
IL martirio di queo Santo Pontece),
Uomo Niceno, e dicepolo dell Appo
p4." up.
l-P.

cambiando in odio l amore, l acus al ma


rito . Qqei credendo alla donna pree a;
maltrattare Giovanni, con ogni barbarie,n~
~ che Iddio lo occore , e fu , che ritrovata.

la donna in adulterio, e per cavata di caa,l


la famiglia, che n allora non avea potuto
parlare per timore, raccontando con libert,
che anzi il giovane era ato il provocato al .

iolo S. Paolo abbiam decritto con tutte le

male, venne non olorelituito alla primie

ue circoanZe in queo libro , quantunque

ra grazia ciel Padrone, ma ancora alla liber

non noro per nacita; e la ragione fu, per

t . Diven'uto libero pellegrin in Gerua

'che nel martirio di quello vien annodato il

lemme, dove da quel Patriarca per nomu

martirio di molti notri-3 onde enza replica


re le coe mcdeime,mi rimetto al uo luogo.

Elia fuveito delle agre Vei monacali , e


dal uo poogli il nome di Elia. Oltrepas
in Aleandria, indi in Peride,poi in Antio

II. DI S.FILARETO MARTIRE.


ACqueFilareto nella Citt di Palermo

in Sicilia, e tracori gli anni piu primi

chia,.inalmente nell Africa , da do've preo


per uo compagno un Monaco per nome)
Daniele paa in Epiro nel Peloponneo,
quin

:46

CALABR IA SANTA LtBao I.

quindi port la parola di Dio in Salonio-l doni opranatutalizondeiree cos celebi'e

c'hio, o ia Tealonica, dove ammalatoi per

il uo nome , che concorrevan da molti

l'ince'anti fatiche , ree lo irito al,qu


Creatore Trovavani in quer Paei alcuni

Paei li ammalati per eer da lui guai-iti , e


gli olei da piriti maligni, per eerne libe
rati, Cioch mirabilmente operava, con un

Criiani , i quali furono preenti alla morte

di queto Servo di Dio , e ripoto il uo a


igro cadavere dentro una caa , il traporta~
rono in Calabria , e propamente nel Mona
terio detto Salinas , ovcro Aulinas opra il
Monte di Palmi , qual dopo la morte di
-S, Elia il giovane pree il nome di S.Elia. 'r
Ottavio Hammam jbl-12.7.

get i pazienti coll`olio della lampana, for


mando ulle loro fronti il egno della Croce
nel nome di Ges . Pervenuta nalmente al
termine di ua vita, e predetta a Monaci la

ua morte, portor da e in Chiea, per ai


tere al Santo Sagriricio della Mea, nella..
quale i cib del Pane Eucaritica; indi riti

rato
cella, dopo dell'lituto,
aver eorcatialla
i uoi
naci in
alloervanza
paceMo
, e i
IV. DI S. LEOLUCA ABATE.

concordia fra di loro, ed alla carit vero ai


An Leoluca Abate Bailiano nacque:

L4

proimo, ripos placidamente nel Signore,

nella Citta di Corleone in Sicilia da nel primo giorno di Marzo ,in et d anni
ba ,ma oneti parenti , quali viuti molti cento , e di Religione ottanta. Il di lui ca
4anni terili di prole , alla :line ortennero dal davero, che pirava fraganza di Paradio, ru
Cielo queto glio, che allevatolo nel anto epolto nella medeima cella , ove trattene
timor di Dio, gli convenne dopo creciuro vai vivo, che poi per le rovine delle fabri
all'et , in difetto de' uoi vecchi enitori, che perdutai la memoria del luogo , i na
ottopori al g0go delle cure dome iche, coe agli occhi del mondo,e tutta via i na~
no a pacer gli armenti , da dove qual altro conde no, ch'altrimente determineranno i
Davide fu precelto da Dio alla paura del giudizi della Divina Sapienza .
La divom piet de Signori Monteleo
uo gregge . Non pas molto , che rimae
nei non manc di pratticar pi volto
rivo del Padre, e della Madrez ondegli, co
s ipirato da Dio , pogliandoi d ogni uo tutte le poibili dil igenze per rinvenire il
prezioo corpo di queto Santo Abate prin
avere, laciata la Patria, ed i congionti , ri
tirot in un Monaerio di Monaci Bailiani, cipal Procettore , e Padrono della loro Cit
detto di San Filippo d'Argir . Vivi aven t , no a demolir fabriche , a cavar fon
do il giovane Leoluca dato buon aggio di damenti , e a rivoltar frantumi di epolto
e, fu dal cennato Santo aggregato alla mi~ muraglie z ma tucto in vano . Or pervenuta
alla norizia de'mentovati Cittadini la antit
lizia Chiericale, e dall'itelo eortato a vii
tare iSanti Luoghi di Roma, ove portot di Fr Girolamo da Corleone notro Capuc
da pellegrino con molta divozione, umilt, cino compatrioto del Santo lor Protettore ,
ed alintnza , enz' alcuna proviione uma pedirongli divo te uppliche per lettera del
na, dato oltanto alla Divina Provvidenza. Padre Lodovico da S. Agata allora Minitro
(.ol giunto ador con lagrime di contri
Provinciale deCapuccini di Calabria , pre
zione, e divote orazioni il Sepolcro de`San~ gandolo , che i degnae manifetar loro il
ti Appololi Pietro,e Paolo, e dopo venerati luogo , ove giace il agro pegno del Santo
li pi rinomati Santuari di quella Citt, gui lor tutelare z da cui Ottennero la eguente) ripota .
dato dallo Spirito del Signore i port nel
Otto Reverendo Padre . Sia lodato il Si
la Calabria ulteriore al Convento de Bali
liani vicino la Citt di Monteleone,dovc fu

- accolto con maniere di ingolar benevolen


za da quell`Abate per nome Critoforo, a cui
era tato preventivamente rivelato da Dio
larrivo di Leoluca, e ubito lo veti dell

gnam/Z dederia,ch`ba la Citt di Mon- p


teleone di 'venerar ilcorpo delgloriojb Sa Leo
luca molto oli-voto, e pio , e meritare-bbc, cbil
Ciclo condefconde a'uoi 'yaris ma perche gli

alti giudico di .Dio ono z'mpercrutabili, tie-vo_

abito con aggregarlo al numero deuoi Mo

noi Signori di detta Citt retar contenu' della

naci . Wall furono i

Divina dipoiziorw , la quale ba ordinato non

rogret del nuovo

oldato di Crito nella paletra della Reli doveri tal Santo corpo ritrovare, e non in que!
gione, quali gli avanzi nella via dello piri tempo, the la Citt ara opprcz da .grandiime
to , c della antit , ben lo dimotr leitoz

rriboazion, dovendo allora il Santo eer e_

mercecch non tantoto ce di vivere il caciimo Intercejore preb Dio,per fin-la n'fzo
_ mcntovato Critoforo,che venne Leoluca e. rire agoaimenti. .Lgs-to e' quanto pab dirgli i
'letto ucceore nella dignit abbazialemella ripota 5 e creda I". P. .M. R. , che le mie brame
qual reggenza i port cos giuo,cosi San non arebbero inriori a quelle di codea Citta
dinanza, poiacb avrei voluto ancor io 'venc
to , che la famiglia, opra cui venne coti

tuito Superiore , da picciola chera crebbe.:

rar le Reiquie del Santa mio Patriora 5 ma f

in modo , che in breve tempo i cantavano


Cento , e pi Monaci, c tucti di gran perfe

d'uopo, come dii, adorarc gli oracoli del Cielo,


cd ukbidirc a quanto Dio commandafotr dun

zione. Prattanto lAltimo non laci di ar l que far apere a code/i Signori,cbei1 Santo mol
ricchire il Santo Abate di molte grazie , e l gradice il lor dit/oro aettoe lei diprie
gare

. i

APPENDICE 1.msNTt, E BEATI.


gare Iddio perla loroalute dell' anima , e del
canoz e mentre con ogni oquio la rivenoaie
bacio le Sante-mani. .D.V.P.M.R. Palermo 8.

o. .

Ottobre 1712.. Affi-'izzionatiimo, ed n mi lzjmo


5617/0 Fra Girolamo da CorYeonc Capuccini).
.d

V.z DI
PATRIARCA
i S. BRUNONE
CARTUSIANI
. ;- ha" U DE
hg;- t.
.

-tr

. i-i-

An Brunonc Cnrtuiano nac ue in C0

..a-_

aZ? -i

1x. DI s. ALALIO*VESCDVO.Q{~
S Anto Eulalio f dicepolo dell'EvangeIi
ia S.Marco, e con elio lui f molti pel
legrinaggiznelluno dequali avendo conver
tita la Citt di Ar entano , cambiata poi .in

Buell:: dell' o gi iS. Marco per memoria;


ell`h`vangel~il a uo Benefattore , la coitui
Sedia Vecovile , e per uoprimo Patore vi
laci queto Santo. Li particolari della ua

lonia Agi-ippina ( al dire di gamillo Tu


tino Sacerdote Napoletano nel libro da lui

vita, Patria, nacita, converione , e della ua

chiamato t Propeus biliari-2 Ordini: Cai-thu

cura paorale , tanno ancora epelliti fra

am ) nell anno 1038. , che poi dottorato *quelle antichilme tenebre.

.45

in Parigi, ucceduta la morte del uo digra


ziato Lettore, ritiroi con alcuni uoi com
pagni nelleremo di Granoblez indi chiama

x.w DEL
actovNNt D'AQfANI
5
;r
.

to in Roma da Papa Urbano II. per conul


tari eco nc pi rilevanti aari della Sede
Appoltolica,fu da detto Pontece eletto Ar
civecovo di Re'ggio nella Calabria-,qual di

S Crie in compendio la vita di quco B


Padre , il B. Giovanni Bonazio Monaco
Florene, accennando, ch'altri nanno critto

cenziatoi altres dalla Corte Romana,i riti


'rnellc 'montagne di Stilo in Calabria , ove

.egli in Aquitania l anno r 132.. da Genitori


per angue illuriuni. Sua madre ebbe no~

con penna i diua , e pot criveme c911


gn'it non accettata dallUomo Santo , e li . certezza, e endo atofuo Maero {Nacque
morin grandiime penitenZe nell anno

me Poliena,la.quale leduc n dagli an- v


nor. ;il di cui agro corpo i conerva con ` ni pi teneri nel anto timore di Dio. Or e

gran venerazione nel Monatero di S. Stefa

'entio portato alla porpora un uo Zio ,che

no del boco. Vedi'pi diuamente di lui

u il Cardinal vBaiona , sel f venire in Ro

nella Calabria Regolare,dove' parl'ai di quc

ma, con peniero di promoverlo a gradiz Ma


il Santo giovanetto avendo inteo la vita_

'Otdine .l x. '
"` '\ t.
` . 7J., .x "
VI. lDEL` B. LANUINO MONACO

mirabile dellAbate Giovanni Giachino , e


deuoi Monaci, tratto dal deiderio di me,

_ CARTustANo .
UeoBeatOf di nazione WWW,

nar vita monatica fra quelli , ne upplic. il' .


quale avvegnache perche
Zio,
troppo
udis; `
fatto ildella dimanda, pure, non
Brelatp

e compagno del S.Patriarta B

molta
non
ebbeardimento
di conc_
dirgli; bont,
che anzi
con
una-calda lettera
lorac" i

&Re

~.r._ 1

e molti anni da Priore il Monae'r'o di San


Stefano del Boco in Calabria , do've nal- ' comand all Abate i. F uo Maetro il tac-f
cordato Donazio", orto alla cui diciplina i

mente ripos beatam'ente nel Signore anno


1102.. Vedi di lui nellaCalab'ria Sagra Rego

lare, dove crivo di quea Religione.


.
x, r
VII. DEL' B. LUCA ARCIVESFOVO."
.. [>1,

(x

:i

a_

L B. Luca nacque in paFc Vb


labito dzl Monaco Cierciene nel Mo
naero di Caumaro in Bailicata . Conti-atta
poi amicizia coll" Abate Gio: Giacchino , fu
. eletto Abate della SambucinaP Finalmente

avanz in ogni genere di virt, ardente nel;


la carit , profondimo nell Lunilt, e _
tinuo nell orazione.;:.nella quale ,pativu
cos pOtenti leai, che ne veniva ollevato

- no alla cima degli alberi pi alti..Gli appa


riva ovvente la Beatiima Vergine .con in
braccio il uo Santo Bambin0,quaie gliel` da...
:z-vancllc mani per baciarlo, ed abbracciano..
Piu duna volta venne ublimato ad ;udite le
beate muiche del Cielo 5 onde con eirillu.

f Arcivecavo di Coenza,ove pa5 al Si

tirata la ua mente ebbe famiglianimo il

gnore con gran fama di antit :Vedi nella

dono della profezia-z di che le ne raccontano


molti cai , e ingolarmente quello , quando
lImperador Errigo VI. volendo apere-del-
la ne del Romano Imperia, ne conult i

~o

Calabria 535m ecolare a gli Arcivecovi


di quella Canal?

kg.

il

VIII. DEL B. ATANASLO VESCOVO. ` queto Beato, quale dii loivaticinj alme ,
c.- . j

nu.

@ad

deimo nella maniera i vcdonoinel opera.

i"

U egli per nacita da Cotantinopoli , e


per dignit Vecovo di Gerace. Ne qui
altro aggiungo della ua-vita' , rimettendom'i

del udetto Scrittore Benazio ,col titolo ., .dc

propbetiisfui temps-ris . Ebbe ancora la ?gloria


demiracoli , dequali per non c rimata_

a quello ne ctieyo di lui n'Vecovidi quel altra memoria ..Mor il ervo del Signore in
la Chiea
"d-a D a S. Giovanni a Fiore lanno 12.3.9.-avendone
"-" L
Ar "n.7 'o to la:

**-Wa" *'

Ki"* F .P :b . *57- di vita. :150, E


lu-LI ;.*n -Jtv
_H_ y _
ll_- L
B.G10.Bonazzo de propbmtempomwgtr}

*-.---~-\- a

.-izt

11-2., !!12'1-

urbani-'K5

p IDEE!"
P-*fu-

'WJM

E:.

'zs

CKLABRIA SA N LlBRO l.

_ XJ. DEL B. PIETRO DA S, ANDREA


| morte.ingolarmente
ut * onde
tratto.ato
fuori
dopo 40, anni di cpoclturja
, u ritro
il
leo, ed incorrOtto z quindi racchiuo in un

i; U egli per nacita da un Villaggio detto Sepolcro di marmo dopo anni 300.,per'ipc~
S. Andrea nel territorio della Citt di cial ordine di Papa Clemente Vlll. l' anno

.Faenza , Velli l abito Seraco a tempo del

1501. venne trasferito su d'un Sagro Altare,

medeimo Santo Padre, onde ne divenne uo in una Cappella a parte dalla parte detra ri
dicepolo . [-' l'uno di quei Frati Minori, vcrito da quel Publico . Con eo lui i cou
uali portarono nella Calabria quea anci erva il uo abito , ed un manucritto della
Zma Religione .Fabric il Convento di Ca ua vita, c miracoli.
)
.lrovillare , ove natlmente depoit le po
Rogn.b'b.z,bror.$erapb.Provn.Cclabr.Lu
lie della carne per dipri ionarne lo pirito c4 ;Vading. tom. 4. anna!. ad 471.1 399. 5.6;. o*
al Cielo li li. Aprile dell anno 12.64.0pcr additaad Leoni. 5.14.4111er Mana. Mat-tiro l.

molti miracoli cos nella vita, come dopo la ad 15, April.

.L..4

* *

.A p P E N o l C E ll
- -

'

,""`Dcll Sagre Relquie deSant

~ "Cos grande il'prezioo de`Santi,chc non

. I. ,ACWA FORMOSA.

pur illulrano-colla nacita, e con la di

Cbiea de`PP.Crercien.
Reliquie della vete di Crito . della.;
vele della Vergine- di s. Sito Papa lo , rendono altres glorioa con le lor rima
di
s. Gregorio Papa -~ di s. Silveer Pa
te Reliquie la Terra. Rara propiet del lor
pa-
di s. Gio: Battia- di s. Criogo
merito,che laddove vivendo onoraronopo
no
Martire
-- _di s. labiano Papa , e Marti
che Citt, nelle quali, nacquero,o vieroz
re
-
di
s.
Fantino
Confes. - di s. Sena
morti poi ne onorano mille corultoli delo
tore
rn.
'`di
s.
Luciano
m. - de' SS. Cri~
ro Cor-pi. La Calabria privilegiata dal Cielo
mora le nazioni, e le Cittz ma di vantaggio
nel mentre arricchicono colle anime il Cie_

in ogni parte, certamente non do vca eeiej

anto, e Daria- di s. Bibiana V. e m.

di meno in quela, dellaqquale abbiamo pre. di s.Mario.m. - de' SS. Primo, e Felicia
o a favellare , onde aprendo in quella Sagra no - di s. Margarita -~, di s. Biaggio -
Appendice il uo gran Rdiquiario,dimore

de` SS. Nereo , cd Achilleo - di s. Clic-een

r li gran Teori dl Reliquie, delle quali v


- ella glorioa . E iegne di buon lo al libro ,
nel quale eendoi dicoro de'Santi, quali in

zu, eCompagni - di s. Marta Verg.-- de


SS. Audiface , ed Abaco ; di s. Vitale - di
s. Tommao Appofolo 4- di s. Giacomo
Appololo .- di s. Simone Appoolo - di
s. Giuda Appo. dis. Filippo Appoolo -
di s.Menna m. -,- di s. Giorgio m. ~ di

lei, o nacquero; o nacquero inieme, e vie


ro,dove`1 ragionar demedeimi , e delle re_

liquie de` loro Corpi zavvegnach con pi ,

generalit-abbracciato anche quei -Santi, s. Paolina - di s. Anna - deSS. Eelicimo,


ed Agapito -- dis. Teodoro - de`SS. Coro
che nati ,emorti fuori della Calabria , pur nati
- di s. Armenia -~ di s. Barbara . di.
l'onorano con le loroagre Reliquie . Anzi,
'
'
e pi addentro i mira , quelo, venerabilii s. Pancrazio , ed altri .
Barrio
lib.z.fol.9r.
mo Reliquiario perlopi verr accreciuto
da quei Santi , quali non. ono nulri. per na_
i cita,acci quindi i vegga, che un Paradio
di Beati concorre quai tutto a renderfclice

." Il. AIELLO;

e pi Luoghi ,in ciachedun de' quali nom.,

vano m. -- dis. Manueto m. - di s. Mari

:manca mai qualche piccola reliquia di San

no m. - di s. Lucilla m.

Chiea de'PP. Oer-vanti .


Corpo intiero di s. Geniale m. mandato
queta beatima nazione . ,Ma come che la
Calabria comprende non men di ettecento, dal Cardinal' Cibol anno 167':. - dis. Sil
to, maime-nella Citt , e ne'Monater dell

:uno,e dell'altro eo.; e riucendo quai im

. lII. ALTO MONTE.

pobire il poter avere di tutte, e ciachedu

b Chiea di S. Maria.
. .
Una Spina della Corona di Crio - Re
ta notizia-3 quin i enza apportar pregiudizio li uie - della Croce di Crio - deCa
i della Vergine - de' Capelli della..
a quei Luoghi, che per difetto di` tal co ni,
zione , aranno tacciuti , regilreremo ola Maddalena di s. Mattia`Appoolo - di
s.FilippoAppololo- di s. Lorenzo m.
mente quli altri , de`quali iamo iati cer
ziorati , , e poeggono o corpi intieri di di s. Stefano Proromart. - dis. Gamalielc
' Santi, o Reliquie inigni , o un buon numero dis. Tommao dAquino - del Sangue di
s. Biaggio - di s. Gio:Crioomo di 3.83
di agri, banche piccoli, e minuti fruloli,di
iribucnio iluog i per ordine alfabetico.
lio - di s.Pontiano m. - di s.Barbara V.,
na minuta .Reli uia, una diinta , e compiu

,.
4

em.

j*

un

AtPENDCE n. DELLE ELIQQE DE'SANTL _ .


.

e m. -- dsLhiara
- di &Giai-gio m. della Ver a di Mos.

Bat-7.1i .2.. vago.

S. IV. ARENA;
Chiea de' PP. Conventi-ali nella Cappella de'

Marche/ delLuogo.
Corpo delluno degli undeci mila Croce..
i - Tre Spine inlunguinate della Coro
nadi Crillo - Rcliqula della CIUCU di Cri
o -- Lingua di s. Adone Mart. - Ginoc~
chio di s. Pietro -- Mola di s.Biaggio _..

Reliquie - di s. Paolo Appoolo - di


s. Anna -- di s. Lorenzo Mart. .- di 5m
Benedetto Abb.-- Di s.Placido Mart. -

del Sangue di S. Lorenzo Mart., ed altre.

s, v. .BAGNARA.
Cbiejz de "PP. Donmu'cani.

Reliquie della Croce di Crito .- Della


` Tavola,
_ opra della quale cen con uoi Ap

poilolt -~ Della veltc di Maria Vergine *


de Capelli di ea Vergine.

F BarrJrb-z-fol.
6. Vl. BOMBIClNO.

242

-_ -..M

Caio - dis. raeondia ~~ di s. Emerenziaua.

E di pirz'zz due' 5mm :Mama


Di s.Torl 'Mn-t. - di s.Mario - di
s. Fecondia - di s.Emcrenziana -- dis. Se
ratia V., e M., ed altre.
x

_ E di pi in due grandi Reliquiarjv'


Dl s. Marcella -~ di s. Giovanni m -

_4x;-.iAL4

di s. Tuculo m. -- di s. Fortunato m. ~

di e. Pelagio Marr., ed altri - A quei i


aggiunge un Capcllodella B. Vergi'ne,e den
tro una caa di critallo contornata dargen
to il Corpo intiero di s. felice Presbitero, e
Mature, la di cui ella celebra a 14. Gen
naro .
_

Chiea de PP. Capriccini .

Corpo intiero di s. federico Martire.

s. 1x. .CATANZARO.
Chiea Cattedrale.

Velia Citt , felice opravanzo alla gi


row'nata Trichines, ede i teori gi po
eduti da quella, cioe i corpi di s. Fortunato
Vecovo i Todi , di s. Ireneo Vecovo di

Leon di Francia , alli quali Papa Callio II.


quando f in Catanzaro, vi aggiune il terzo
di s.Vitaliano Vecovo,fattovi.trasferire dal

Chiea di S. Ciriaco .

Corpo di s. Qiriaeo Monaco Baliano.


Samus.. fol.95.

la Chiea di Monte Vergine; Qqei agri tre


corpi ripoi in una caa di marmo dal mc

delmo Papa Callio,e collocati orto l'Altar

5. Vll. CAMPANA.

maggiore d una Cappella fabricata da Ro.


berto Loritelli Conte della Citt , dopo un

Chief- Parrocchiale Maggio.


Reliquie -- di s. dtefano Protom. - di
;Fabiano P. , e M. -- di s. Sito P. ,e M.
di s. Procopio m.
Bernal-.4.161.378.

coro d'anni 461., vennero miracoloamen


te coverti lanno 1783. a 2.6.Marzo,e ne re

ca la oria Vincenzo Amato (a).

1.205.

Predicava,dicegli,nella Cattedrale Fr.Gi


rolamo
da, Catello
, uandone'
udetti di
ed anno Capaccino
, ritrovandoil
la Chiea

9. vm; CASTELVETERF..
maraviglioamente numeroa di Popolo,:n
Corre fama non all intutto preggcvole,
che'l celebre Eremita s.llarione prima di pa

za violenza alcuna o di te'tnporale, o di tre

are in Sicilia , fermano foe nelle monta

t da fondamenti la Cappella udctta , enza


per oender neppur uno di quanti i ritro
vavano ivi dentro . Da ci animato Nicol
degli Orazi allora Vecovo , volle ritrovare
quei agri pegni, dequali non correva altra

ne di Callelveterc tratto dall aprezza del


Enogo 5 onde poi il uo dicepolo Eichio ,
per conformari al uo caro Maetro , dopo

la morte di lui, eco preo il venerabile Ca~

muoto, o daltro, cadde allimprovio,e qua

po,col uo unto braccioi torn,e laciuv

notizia, che della fama di elervi.._Favor`1 Id

vi'il prezioo teoro, qual vi conerva con


molta geloia, e vi i ollenneggia la memoria
con mirabile concoro di Popoli : onde n'
avvenuto , ch'il ume altra volte agra , gi
memorabile per la tutta de'Cotroniati recata

dio lopera ', poiche nantellnto, quanto pi


l pot, al bao lAltare, alla ne i copri la
raccordata caa , opra della quale i legge
vano intagliate a carper le eguenti parole`
Condirariumnbi SS.. CrPara int rapa/ira

'loro dagli antichi Locrei , i cambi di no

Vitah'am', Incnez, (a' Fortunari.

me , e fu detto llario , e poi coll andar del

Fatto perci convocare il Magitrato, col


tempo, llaro, c nalmente Alaro.
concoro di quai intiera la Citt , ed alla
D. Carlo Caraa de' Marchei del Lu0go, preenza di quelli alzata la lapida , quale ri
ed Arciprete di quella Chiea , poi Vecovo copriva la caa, furono veduti tre luoghi e
di Avera, Nunzio in Germania, e nalmen paratiz ed in quelli tre cattine di piombo.
te Cardinalez imolato dellaetto a uoi, ed ~ ln quella di mezzo leggeva - Cine: ,
a quella ua Chiea , vi mand alcune Reli
c9' oa &Var-:luni Capuani Epicopi , nora
quie inigni pote in Iiatue belliime indo Civic-tri: Carati-(avis' Proret'z'oris.
'
rate , e ono.
In quella di man inira -- .Reti quia S. I
Di s. Runo - di s. Vitale - di s. A

_i mamm
l_o r. l ib-3 ~

nner' Lugdunenr Epicopi.

grcola -~ di 5. Innocenzo - di s. Eugc

Nell altra di man dera Hc coadiu

nio -~ di s. Vittore m. - de`Ss. Sotero , e

unr Re liquida* S. Fortuna Epicopi Tudem'n


l i

Cos
TT
I

CALA B a [AMI A Li B

:mi
44!

S; XI.. CQSEW*

Los dunque ripone ul S


Altare a vw,
53 di quei 1pull l cant c n molta ollen- ~
f
' - ' Te .Dem . Indi edicata in pi [Pa

ma]]

:ma la Ca ella_ no al giorno


preent E` th . q "colloqui neue_ 10.

Chiea Cattedrale. .z

_7

. i

(Dale conagrandoi l'anno lan-dla pre..

enza dell`luiperador Fede-rigo ll. e d'altri


Principi Prelati, da Nicol Cardinal Le
ro Statue, le ,quali ` i A
hanno pro gato a richieta del B.Luca uo Arcivecovo,
ceonalmente rla_ anali; .Luglio 3,0:. vi furono collocate le eguenti Rcliquie
no felvo di &VULMM
A " - 'Nell.dlrar'maggiore nf-igm ad onore

Oltre uee ono nella medeima Catte


drale -

braccio di s.Zocieo mart. - La

'palla di s. Leone Vecovo di Catania - 11


braccio di s. Margarita V., e m.. - _La 931._
hdi s. Serrature marc. - E di piu alcuni
fxuolidi s. Gennaro m. di s. Sio Pa

a - di s. Ermolao Prete ,p e rnart. di


.
s . Fa ncraZIOb 'Chiea d'PP.Rijbrzati.
_
.
' Duekcdrpi intieri de ss. innocenti .-.- e di
'i le Reliquic dl s. Aniceto P_a_pa ._ d,
s.B0lCl0.P.,C m. - di sz Dioniio V. , c
m, _ di s. Epifanio rn. - di s. diaconm

m. - di s. Cp riano in, 'dl _5. Lnuma


m, - di s. hr ,ma Ver-g, dl s. Urbano

P, , e m. di s. Epifanio Vecovo - di
s.LeonardoConfe. di s.Ignazich-c.,
e matt. - di S-Mllll'd marx.. - diam
tonino martire.

s. X. CORAZZO.
Chiea de Monaci gi 1-' loren , oggid Ci
l'la
Papa Onorio ne appruova la viita con la
conceione d'anni 150. d lndulgenaanelle

fcile pi principali della Vergmc , cme del


la Nacivu , della Puricazione , Aunzio

b ea-u.

ne, ed locarnazione . Dama apud S. Marfan


de Curazio ldibus Septembris ugo. Cosr Cna
como Greco (b) il quale parimente ne rap
porta lindice qual cgue.
Reliquie - del Legno della Croce -

delle vcili di* Crito - del velo della Ver

di M. V. dal medeimo Cardinale.


'i
cfg::
Del Le no della Croce - delle vei di M'
V'.--del uo epolcro--di ;Anna-del Sepol

cro , e Preepe di Crio -- de'Ss. Innocen


ti di s. Simone giuo - della manna , e
vele di s. Giovanni Evangeliia --del ba.
lione di s. Paolo -- di s. Marco Evan eli
a - di s.-Luca Evang. di San Ste ano

protom. tdis. DlOllllO Areop. -- dis. Si


o P.,c m. - di s.Anaaio Monaco, e m. -

di s. Prico Prete - di s. Silvero Papa -


di s. Martino Vec. di' s. Maria Madda
lena di s. Tecla V. em. - di s. Sabina di s. Agnea- dis. Lucia V. em. - della..
donna Samarit, *w- '
~-\~
Nella parte di mezzo giornoconfagrata ad

onore* di S.G'i0:Baztia da Roger-io Ve

[row di Mile.

Di s. Gio: Battita - di s. Zaccaria uo

. Padre - di s. Giueppe d'Aximatea - dis.


Epnf uno de72.. dicepoli, - di s. Fabria
no Vec.: m. - deSs. Gervaio,e Prora.
di s. Lciano m. -- ` di s. Giuliano 111.- di
s. Eleuterio m. - dis. Pamaleone m. ~ di

s. Coma m. . dis. Euazio m. - di &Mar


celliano m. di rs. Antonio Abb. - dis. E.
chizio Abb. -- di s. Giuina V. e m. - di
s. Macario Abb.
Nella Parte del Schermi: conagrata ad
onore de'SSJien-o, e Paolo da Guglielmo
Vecovo di Bignano.

Del Le no della Croce - de Capelli di


, s. Pietro ppo. - di s. Paolo Appoll. -

gine - di s. Andrea Appoolo : della:.


peue dis. Bartolomeo . di s. GioeBattr
ita - di s. Lorenzo marc. - di s. Vincen

di s. Giacomo Appoil. di S. Filippo Ap

zo m. de' Ss. Innocenti - dLs7 St cfano

dos uno de'7z. dicepoli -- de' $3.Nereo, ed


Achilleo m. - di s. Macario m. - di &Cri
toforo m. - di s. Giorgio m. -- di s. Ciria
co rn. - di s. Lucia' m. - de ss. Tiburzio,
e Pancrazio m. - dess. Primo , e Feliciano
m.
- de'ss.
Crianto
, e Lucia_
Daria ,e
- Geminiav
dell' uno
de`4.
Coronati
- dess.

man, -- deSs. Dario , e compagni - di


ls. Aleo m. -- di s. Teodoro m. de ss.
Nazario,e compagni - di s.Adr_iano rn.di s. Anaaio m. di &Vitali-mo 131..dc`$s. Celo , e Nazario m. - dl s. Zenone

Pot, _- di s. Mattia Appo. - dis. Barnaba


Ap. -- di s. Clemente Fap. e m. - di s. Rho

m. - di s. Maria Maddalena - de capel-j


li della medeima- di s. Giutina` V. - di

no -- di s. Bonifacio Rap. - de'c apelli di ~

s.Greg0rio Pap. - di sLeonardo Coneil -


di s. bailio Magno- di s.birnone - di_
s. Nicol Vec. - di s. Mac'ario Ab. fli
.- Antonio Ab. - di s.Ann:i di s. leu

s. Gregorio Pap. - dis. Gio: Criotomo

froma V. - di s. Potenziana V. - de: as.

di s. Sabina - di s.Carmiino Vecovo --


di s. Cataldo Vec. -- di .s. Vitaliano C0n~
fe. - di s. Elena Augua -- dis. Felicit
matt. - di s. Agnelli V. , e m.

Dormiemi al preepe -- dellevei &Uro;


Evangelia - dclle vei di s. Giacomo

Fuori [i ritrovano le eguenti Reliquie ingm.

Min. - delle velli di s. Simone della

cio di s.Martino Ve covo - Braccio dis. lp

pietra del Calvario -- della pietra_del Se

polito - Braccio di s. Bernardo Ab. -- ui


nocchio di s. Girolamo.

polcro - del Sepolcro di 5. Catarina V. ,

Calvizie dis. Gre orio Nazianz. - brac

e marc.

&Jill;
r

T-.N -

*APPENDICE n. DEL-LE EIQLHE DL"AN'Li.


25']

3._Giuditta V., e m. dis. Agata V., e m. -

. Xll. CROPANI.
L'anno 8 z Ltraportandoi dalla Citt dA

leandria all'altra di Venezia il agro corpo

di s.Cio:Battia - di s. Gervaio m. - di
s. Felicit m. - di s. Ippolito m. - di s.Mose
Legislatore, ed altre . Bari-.1117.3 .falz.

dellEvangelia S. Marco,la nave,chel reca


va, come u nel golfo di Squillace , famoo
per i- naufrag) , venne aalita da ierimo

temporale con certo pericolo di ommergi~


mento - Und dlil temuto naufragio avvi
ati i nocchieri fecero v0to ollenne a Dio ,
che ovuuque approdaero fuori di pericolo,
doveero laciarvi una qualche inigne Reli
quia di quel venerabilc teoro. Fatto il voto
i tranquill la tempea otto alla Terra di

. XVI.Chiea
GROTTERIA.
Madre .
l
Corpo intiero di s.Vito m.
Oratorio de'Sacerdoti.

Reliquie inigni di s. Leopardo m. - dii

s.Angelo Carmelit.--di s.Vitrorena V., e m


Chiea dt" Capuccim'.
`
Corpo intiero di s.Caudio mart.Pr0tet--`
tore della Terra , che opera molti miracoli.

Cropani5 onde venuti a terra chiamarono

quel Clero col uo Popolo , quali cei pro


ceonalmente ebbero in dono la patena del
ginocchio del Santo, qual i conerva pur
oggidi intiera, ollennizata con molta fea

*il dl ollenne del Santo li 25'. Aprile . Per s


bel teoroi Cittadini di quea Terra godo
no in Venezia , e uo dominio le franchigie
depropj Cittadini ;come l'abbiamo dalle
empio di molti, ed ultimamente d'AureliO
Politi, qual ito con mercandanzie in Vene
zia, con fedi d'eer Cittadino Cropanee, fu
ricevuto in qualit di Veneano.
Il B. Paolo d' Ambrosi Cittadino della
medeima Terra avendola illurata colla

. XVII. GHARDAVALLE.
Chiefa' Maggiore.

Braccio di s.Agazio m. portatovi i_anno


48. da Monignor Marcello Sirleti.
Chiea di &Cm-lo.
Deto di s. Carlo con un uo anello , u
pon ia incinta nel uo angue, quando i

aper e per imbalamarlo - de Capelli di


s. Maria Maddalena - Spalla di s. u'regor io
Taumaturgo - Spalla di s.Vito - Ginocchio
dis. Sebaiano -~ Braccio di s. Menna m.

. XVII]. LUNGOBARDO.
Chiea Matrice .

Corpo di s. Innocenza.
nacita,lillura di pari con le ue Reliquie,

le quali tenute lungo tempo nel Monaero


, del uo Ordine 5perche queo rimae ein

. XIX. MAMMOLA.

- to perla bolla di Papa Innocenzo , quindi


vennero trasferite nella Chiea maggiorei

Chic/iz deP. Bailiani.


Corpo di s. Nicodemo Abate Bailiano.

poe dentro la Statua del medeimo Beato.

S. XX. MESURACA.

Abbiamo dunque nella Collegiata di quea


Terra collocate nelle ue Statue, le eguenti
Reliquie .
Chiea Collegiata .

Relique di s. Marco Evangelia del


B. Paolo d'Ambrosj , ed oltre quelle in due
braccia indorate -- di s. Abundio. .matt. - di
s. Ercolano mart., ed altre.

. XIII. CLITRO. i

Chiea dePP. Rxrmati.

Braccio di s. Zenone m.
Gonzangorsierafit.

s. XXI. MlLETO.
Chiea Cattedrale .

Reliquie - della Croce di Crio --della


tovaglia , nella quale fu involto il uo Cor
po - del velo di M. V. di s. Perpertia - di

Chic/iz dell' Annunziata .

Reliquie di s.Filippo Appoolo-d s.Gia


Como Appoolo di s.Vittorio del Legno
della S. Croce .

s. Felicit - dis. Vittoria, e compagni d;


s. Proceo - di s. Martiniano - di s. Petrm
nilla -- di s. Anaaio- di s.Arnolfo Veco

vo di s.Silvero Papa - di s.Macario d

s. Leone -- dcss. Crianto ,Je Daria # di


i

Chiea di S. Gio'vdnm' .
s.Martino Vecovo - di s.Stefan0 Protom.

Di s. Biaggio Vecovo.

h* ~ di s. Biaggio .- di s. Cornelio Papa ~ di s.A


S. XIV. FlLOGASO.
Chiea de' PP. .Domenicani .
Della Croce di Crio in forma di crocet

ta , poa dentro una Croce di criallo di


rocca.

leo Confe. -- dis. Marcellino - di s.Cri


oforo -- di s. Sebaiano m. - di s. Barbara
V.,e m. - di s.Domitilla V.,e m. - di s.Lo
renzo m. - di s. Ilarione-Abate - di s. Pan
crazio, ed altre .

BarrJthihath.

s. XV. GERACE.

S. XXlI- PillNAlJA.`

Chiez Cattedrale.
Della Croce di Crito ~- delle vei di M.
V. - di s.Tommao Appoolo--di s.Simone
Appoolo- dis. Stefano Protom. - di s.Pe

Chiea Maggiore .
Reliquia di s. Roalia Verg.Palermitana

recatavi dal P. Benedetto Camarda MlHOl

tronUa V. - di s. Maria Eggizziaca - di

Arcivecovo di Palermo .

Oervante , e familiare del Cardinal d'Ori:

., I i 2.

Chia

GALRIASANTA LlBRO 1.,

{
Chiea deCaPuccini,.
Di s. Placido mart- -- di s. Amceto Papa,
e marc., ed altre.

to in Mena, prevcnne la Citt , e lArcive'


covo di Reggio allora Gajaare Crealeszon
de preparati uu lido un ontuoo Altare , o

con piu Cori di muica,opravencndo da ma

53(an PEDACE.

re il Bic-hi, e da Terra l'Arcivccovo Col uo ,

Chiea deCdpuecni.
i
Reliquc - di s. Pietro Apotolo - di
i s. Gio: Battia - di s,Ant0nio m. - _cb s.Tro

(.lcro ecularc, Regolare, cos come la Citt


gente, venne la caerrina ripoa dal medei.

jano m. - di s. 'Ambroggio m. - di s:B_OI_11\

mo Generale , coaltcnza del Cap ellano

facio m. . dis. Benedetto m, - di s. relicna


m. --di 5. Giuo m.- di s. Fortunato m. --_
di s. Giuliano m. . di s. Lorenzo m. - di
s. Lorenzo Palatino m. - _di s. Ca)o in. - di

s. Giulio m. ~- dis. Antonino m. - dl s. Al


fonzo m.

accompagnata da maraviglioo concoro di


Maggiore fielle Galere,su dellAltare,feeg.
giauuo nuleme lo llrepiroo dello igaro , s
della Citt , s delle Galere ', el oave della
munca a voce, ed a uono , Monignor Arci..
veicovo e lapertura della caetta colla ri

eogniZione della Reliquia , ipolandoiene


ratto publico otto li lo. Giugno del mede

. XXIV. POLICASTRO.

inno anno 1658. Indi portata proceonal

Chiea deMuori Oer-uan.

mente nella Cattedrale i cpoa giorni


qumdeci, per odisfare la divozione del Po
polo 5 .L poi ripoa dentro un nobilimu'
netiquiario venne collocata nella propria

Spina della Corona di Cnlto . Ebbe .quef


o prezioo dono dalla Reina Claudia di
Francia Fr Dionigi Sacco Minor Oervan
ne celebra la Fea con maraviglioi concor_

Lhicia, feeggiata ognanno per nove gior


ni avanrrla lua fea.
`

li 15. A oo , e 1 dice volgarmente quel_


la Chiea anta Maria della Spina

Monlgnor Arcivecovo Matteo di Gen


naro ebbe in dono dal Cardinal Ginctti per

Chiea Madre.

ordine di noltro Signore alcune Reliquie ,

t-e della medeima Citt , uo Confeore . be

Un pezzo della pelle di s, Bartolomeo,per

cui e ne f ogn'anno ollcnne procconc.

lotto la data de"16.Aprile 1660. Le port e


com Reggio , e ripuclc in due venerabil

Reliquiar),le colloc nella medeima Chiea:

g.xxv. REGGIO.
Chiea Metropolitana. _

bono elieno .
o

ll Corpo intiero di s. Giovanni Martire,

quale in tempo di crilit dacqua, UO Por


tari proceonalmente dal Capitolo?- UCI'P
un pezzo fuori di detta Chiea z e Per lo pm

'

.Di s. Giou - di ;Giordano -- di s. Fla


viana - di s. `Amano - di s. Urolino -- di
s. (iraneio di s. Innocenzo - di s. Man
ucco - di s. Venanzio - di s. Mamo * di
s. lio - di s.
`Alberto.
Chiefa
deiCarmelitani.

simpctra dal Santo la deiderata Pioggia , 0

nellatto eo della proceione , o per lo

Fr Girolamo Serani da Reggio Carme.

meno nel medeimo giorno .


Chiea di S. Giorgio .
_ ` i
Il Patrono principale di quea Citt e 11

litano, `Religioo di ngolar bont, Parroco


in Roma in 5. Martino deMonti , o vero di
S. Silvero ,nelle terme di Dioclezano dell'

glorioo Martire S. Giorgio, di cui avendo

Ordine medeimo, prepolio da Pa a Aletlan.

ne empre deiderato ardentmcnte una.,


qualche onorata Reliquia,nalmente_le ven
ne opportunima l'occaione . Concioiache
capitato in Reggio Pr Giovanni BIChl N1
pote di Papa Aleandro VII. , e Generale)
delle Galere Ponticie, venne dalla Citt, e
viitato, e regalato di molti rinfrechiz onde

dro VII. a quelli, che traggono uori le Re

quei imolato dalla gratitudine , come fu

di s. Antonio - di s, Lucio --le Spalle di


s. Giovanni -~ dis. Felice - di s, Severino -
di s. Vittoria V,, e m.

in Roma, per far coa grata a quei uoi amo


revoli, i poe in traccia di apere dove fo
ero Reliquic del Santo 5 e venutagli la noti
zia di una, qual 1 conervava in Sanxa Maria
della conolazione , f dar ordine da Papa

liquie de' Santi Martiri lanno 1660. mand


in Reggio ua Patria,e nella Chiea della ua
Religione ei inigni Reliquie, con facolt di

celebrarcne lulcio per qualunque di quel~


le, e ono .
Le Braccia di s. Cirillo - di s. Placido -

Di pi due* gran va di criallo pieni di


diveru frammenti.

Chiea de`Capuccni , La Gomez-zione.

Aleandro a Marc'Anronio dOddo Vicege

D. Paolo de Diano Pariio nobile di que

rente, che gli foe Conegnata . Era ella un

a Citt ordinaroi in Roma Vecovo' dOp

oo della gamba, come coa dallatto publi

pido, port eco alcune Reliquie ini nic

.co celebrato in Roma orto li 2.2.. Gennaro

za per aprirle . Pria di morire le on ad

1658., e conegnata al Bichi, f ripoa in.

un uo Nipoce per nome Fr Lodovico de

un Reliquiario dargento indorato , e chiua


in una caetta , come per altro atto publico
otto l 23. demedcimi mee, ed anno. nin

Diano Pariio da Reggio noro. CaPUCCb


ane di onorarne la nora Chiea . Furono
aperte da Monignor Arcivecovo Gennaro,

di O Vclcggiando il Bichi per il occoro

e collocate in quattro vaghimi Reliquiar}

andia,port eco la caettina, ed arriva

alla detra , e nira dell Altar maggiore z e

dj

i.

ono
N

APPENDICE Il. DELLE LIWIE Du"si'.


2B
ono quali icguono .

Spalla dis. Cotantino m. li [0- Maggio Braccio di s. Vito m,li [s.Giugno braccio

KXXVHI. s.G[OV'ANNl A
FIORE.

dj s.Artetnio m. li 8.. Luglio - capo di D37

L'Abate Giovan Giacchino venuto in;


molta grazia all' Imperadrice Cotanza , ot

miano m. li 17. Settembre _ Spalla di


.s. Dionigi m. li ;1,Ottobre . Spalla di &MJ
gno m, li 14. Novembre - Braccio di s. BC

tcnne dalla ua Imperiale liberalit innume

nemcrito m, li 16. Decembre,

rabili conccdimcnti , e favori z e fra queti

Se ne Celebra ne`loro giorni ociO CO'


me di'Reliquie inigni.
.Chiea de FP. Geuiti .

Corpo di s. Lucio Martire, ed altre.

un ricchiimo teoro di Reliquic, quali.sz

Palermo condorre nel uo Monatcrio di San


Giovanni a Fiore, per mano di D.Chcrubino

del medeimo Ordine, arricchirono , come.:

Oggi giorno' arricchicono il Santuario di

. XXV. SARACENA,

quella venerabilima Chiea. Lindice delle


quali qualicgue preo Gregorio de Lau

Chiea dz' S. Maria di Gambia,

Corpo intiero di s. Innocenzo m., ed altre


'Reliquie .

"
Cbx'efa di S. Leone .

Nella Cappella di s.Gio: Battita jus pa

. tronato de'Duehi del luogo dentro u'na ca.


etta di avorio, i conervano le infracritte.:

Reliquie inigni.
, Un poco di Legno della S. Croce - parte
della vete inconutile - parte della pietra,
dove ud Sangue Notro Signore - parte
del velo , col quale f'u velata - due Capelli

di Maria V. - parte della palma portata dei


li Angioli avanti il fcretro di M, V. - un
vaetto di unguento di s.Maria Maddalena
la macella intiera di s.GiozBattita --il brac

cio maggiore di s. Pietro Appotolo - il_


braccio minore di s. Paolo . una cota dl
s. Andrea Appololo .- una cota di s. Barna
ba - una cota di s. Bartolomeo - una cota

di S- Stefano Proromart. . un dente molalc


dis. Biaggio - un oo di s. Lucia -- un oo
dis. Placido . un oo di s. Margarita .- il
deto indice di s. Leone --il ginocchio di
lememe - un oo di s.Deodato -' un oo

de (c) .

f milau

' Del Sangue di Crito -- del panno intimo P-35


nel medeimo Sangue 7- delle veti di Cri
to - delle veti di Crito mentre era fan
ciullo ~ del velo di M.V. - della Croce di

Crio--- della pietra del uo Sepolcro - di


s.Pictro Appot. - dis. Giacomo Appot
dente di s.Filippo App. - del Capo di s.Bar
tolomeo App. - dente di s. Luca Evangeli
ta - di s.Marco Evangelita - di s. Rodo l

uno de' 72.. dice oli - di s. Lorenzo m. --i


delle Lamine de medeimo -- de' Ss. Inno
centi -~ de Ss.Coma, e Damiano 'di s. Se
batiano m. di s.Criooro m. - di s.Biag
gio m. ~ di s.Gipriano m. - di s.Coino m.de Ss. Nereo Achil., e Pancrazio - di S.Ni

codemo_m. - di s.Tommao m. di s.Ana


taio m. - di s.Gior io m. di s. Procopio
m. -- de $3.40. Martiri - de Ss. Crinto , e
Daria - de' Ss.Lucia , e Geminiano -~ di z

s.Stefano Papa, e' M. -- di s.Zaccharia Padre -'


di s. Gio: Battita di s. Leone Papa - di'
;Aleandro Papa -. di s. Gregorio Papa .
di s.Sio Pa a - di s. Bailio Vecovo -- di

s.Gregorio cologo ~ di s. Dionigi Areo- l

di s.Gior-gio parte della vee di s.Elena -- pagita - di s.Paoiino Vecovo - di s. Mar


la matella di una delle compagne di s. Or
,tino Vecovo - di s. Gio: Criotomo .- dil
_ ola, ed altri: . (Dal reliquie ono da tempo s.Guglielmo Vecovo . di s.Albino Veco
immemorabilc in detta Chiea 5 e collappro
vo - del Sangue di s. Tommao Cantuar. -..
vazione della Sede Appotolica celebra la di s.Macario Abate - di s. Saba Abate -~ di
eta nel terzo giorno di Paqua dl Reurrez
s.Bernardo Abate - di s. Aleio Confe. _
zione. Bart. lib.z,f0 [.89.
di s.Eucbio Prete - di s. Leucio - di s.Zac
9. XXVII. SANT'EUFEMlA. caria -- di s. Cataldo -- di s. Bonifacio -- di
s.Giuto ~ di s. Anaaio - di s.Sabino Con~
,Fil queta 'altre volte celebre Monateri? feure - di s.Preteato ~- di s. Pietro Ale
l Monaci Benedettini , arricchito , come dl
temporali annuali rendite, cos ch ricchi* andrino -- di s.Damiano - di s.Maria Mad
dalena - di s.Anna ~~ di s. Maria madre di`

mo_ teoro d innumerabili Reliquie . Partiti


por iMonaci, e paato il Monaterio ottal.
9 dominio , e nalmente in un emplice.
Villaggio di ecolari, otto la iuridizione

s.Giacomo Appotolo ~~ di s.Margarita V.,e


m. di s.Giuliana V. , e m. - delle ss. unde

ci m.Ver ini -- di s.Eugenia V., e m. - di


s. Petroni la - di s.Agnea V. , e m. ~~ di

fmporale, e pirituale deCavaFieri Geroo

imitani , vennero anche meno le Reliquie.


Le rimae ono.

_Capo di s. Eufemia V. , e m. - braccio


initro di s. Gio: Battita . braccio di s. Ste

ano -- orecchio di Abacuc Prof. -~ di s. Ca

s.Barbara V. , e m. - di s. Eufroina V. di
S.Ninfa V. -~ di s.Eufemia V:, c m. - di s.A

naaia V. -- di s.Lucina dicepola degli


Appooli - di s. Prica --. di s.Monica m a
dre di s.Agotino - del Manto di s.Tomm a.
o Cantuar. -- della vete di s. Bradone

tarina V., e m. ....- degllnnocenti -- di s. For.

della pietra del Calvario - della pietra del

run-ato - Libro critto a mano da s- Luca CQ'

Monte Oliveto della pietra del Getema

um Evangeli , ed altre.

'14-4-.

. ni -- delle pietre di s. Stefano - una Cate


na,
~`~

nur-c.
.

dh

...ik-gm SANTA LIBRO r.

na, colla quale { legato s.Pictro.

e. xxxx; s. MARCO.`~
Aca Citt altre volte detta Argentario,
poi d.Marco, u delle prime non pur nella.

' Calabria, ma dell Italia, quali mandarono al

(3161016 lor primizie de' Martiri. Del nume

delQ-Benedetro da Seminara Capuccino le


_ lacio nella udetta Chiea con un arto pub

blico,-quali poi ripoe in due grandi Reli


quiar), ivi i adorano, e ono:

Una pina della corona di Crio . del


Legno della Croce -- del velo della Madon
na ~- di s.Placid0 , e compagni -- dis. Sil va

j ro de quali furono , ed oggid ne conerva


', i agri,e martirizati corpi di s.Senatore mm_

no m. _- di s.Apollonia V.,e m- - di s.Paoli

Idi s. Viatore m..- di s. Caodoro m. .. di

di s.Marcellino . di s.Vincenzo m. - di San


Stanislao -- di s. Tribuno m. - di s. Mel

1 s. Daminata m. Bar.lih.z. foLto.

na - di s.Emerenziana-< di s. Lucio Papa -

cbiadc Papa , e m. - di s.Macario Abbate -~

S. XXX. SANTA SEVERINA.


Chiez Cattedrale.

Braccio dis. Anaaia Vergine , e rn. per


liberalit del Conte Rogiero.

di_ s.Venanzio m. -- di s.Zerino Papa,e m. .


dl s-Fclice m. - di s. Marzio - di s. Orola.,
V., e m. - di sfiora V., e m. - di s.Eulalia

V. , c rn. -- dis.Vittore m. - di s. Euachio'


m. - di s-Alfono m. -- di Valerio m. ~- di

S. XXXL SANTO STEFANO.


Chiea de`PP. Cartuani.
Corpo di s. Bruno Patriarca -- deto di
5.Stefano Protom. della Croce di Crio
della mena, e verga di Aron -- di s.Gio:Bat

tia - di s.Zaccaria uo Padre -- di s. Gia


como Appoolo . di s.Filippo Appoolo-
dis-Matteo App. . di s.Bartolomeo Appo
olo -- di s.Tommao Appo. -- di s. Simo~
nc Appoolo - di s. Giuda Appo. - dente
di s Agata V., e m. - dente di s. Gilberto

s.Tecla V.,e m. -- di s.Lucrina m. .- de`Santi


Innocenti ~- di s. Donato m. . di s. Cirino

m- -- una berretta di s.Franceco di Paola .

. XXXIII. SIMMARI.
Chiea Collegiata.

Corpo di s.lnnocenzo . braccio di 5.8::


baiano Mart. quale collocato dentro una.,
tatua del medeimo Santo, ognanno i por
ta proceOnalmente il giorno della ua fea
li 19. Gennaro, accompagnato da una mol

Abate dente del B. Giacchino -. del_Se

titudinc di Scalzi, e mezzo ignudi, in rendi

polcro di Crio - della pietra , ove pos il


Vecovo -- di s.Bailio Vecovo ~- di s. Feli

mento di grazie per benezi ricevuci.Di pi


reliquie di s.Poli r0nio m. di s.Vincenzo
m. - di s. Crio oro m. - de' compagni di
s. Lorenzo m.

Ce Papa - di s.Callio Papa -- dis. Marcel

s. xxxw. sqgtr.LAGE.

piede, quando i trasgur -- della Colon~


Dal ~- dis. Gio: Crioomo - di s.Atanaio
la di s.Maria Maddalena -~ di s. CriinL

Chiea Cattedrale.
V., e rn. - di &Qatar-ina V., e m. -- dis. Pri

ca V., e m. -- di s.Giorgio m. -- _di s.Dioni


gi Areopagita -- de Ss.Cono,e Damiano ~

de`Ss.Gio:, e Paolo - di s.Ciriaco . di s.Ip


pulito - di s.Pantalione -- di s. Teodoro

Riferice Giacomo de Voragine nella vi


ta dellApoolo S.Bartolomeo , che nella_3
Citt di Ponto nellArmenia, i ripoavano li
Beati Corpi del Santo Ap oolo,di

Lucia

no, di S. Pappiano, di S. gazm, e di S. Gre-


di s.Antonio Abate - della Grotta , ove di
giun Crico, ed altre. Barr. lib.z. fiala-ar.

gorio Taumaturgo, ripoh _in cinque cae dl

S. XXXlI. SEMIN ARA.

Avvenne, che per le molte grazie concedute

Chiea Collegiata .
Parte di otto la bocca co denti , e mole
di s.Lucia V., e m. -- braccio di s.Filareto

a contemplazione deloro meriti, a Criiani,


eendo con molta freqUenza viitati da que
i =, infcrociti perci lIdolatri preero quel

capo, e gambe di s. Elia.


.
Chic/a de PP. Oer-van.

le Beate cae , e cos come i trovarono , le

piombo collepigrafe della lor vita, e morte.

Guardiano , e Vicario Generale di Terra_


Santa non ingrato alla Patria,ed allOrdine,

ittarono in mare. Ma eccoli miracoli della


Divina Onnipotenza: tanto manc,che quel
le precipitaero al fondo ,comera ato il
peniero de Barbari z che anzr nuorando a

che laveano partorito al Mondo, ed al Cie

galla, come in ordinata proceone , venne

lo, fatta raccolta di molte reliquie,le mand

ro nemari tra Sicilia, e Calabria. Indi ripar

qui, come riferice il Gonzaga , e ono :


Dell-.1 Croce di Crio -- della ua Colon~
na, e del uo Sepolcro -- di s. Pietro Appo

titi felicemente approdarono . S. Bartolomeo


in Lipari. S. Pappiano, e S. Luciano in Nle

7 FracAngelo di quea Citt, e Religione,

olo -- di s.L0renzo m. -- di s.Greg0rio Pa

pa - di s.Martino Vecovo- di s.PietrO m.

jdi s.Sebaiano m. - dis.Catarina V., e m.


.
Chiea de PP. Capaccz'ui.
Dimora'ndo in quello Convento un Padre
Siciliano, uale avea le qu orto notate re
liquic co

_auentica in forma ,a richieta;

ina . S. Agazio in Calc , e S. Gregorio 111:!


Colonna . Qg i attraverano due diicolta.
Luna riguarda il tempo di quello feliCi
mo avvenimento . L' altra sintriga co nomi

delle due Citt Calc , e Colonna , quali gi


furono, e quali oggid i foero . Domenico v.
Dragonanzio (d) lo rimette allanno z; 3.Al

:ri oltrepaano al 336.5 Per pi concorde

d pompe
feltivet

--...-...
._b-J
p.
c-P
W"

,he

' ,.l

A_

*t

APNDKE II.- BELLE_ RisLItgiE DE SANTL ""_ 2:;


, che ia tato ,ci avvenuto lanno ;31. e_
*- roche'lo ocrivono Carlo Morabitoe), t.

taVio Cajetano (f) , Placido Caraa( ), ed


-f altri . QLian Citt poi foero Calc , e V olon

alla dipoizione fattane.dal Wrmte


ch e la eguente.
i; 4 zh - 'f
.
a
Chiea di S. Barbara;
. 7_ .
,COFPP di s. Luiorgio Vecovo . corpo

dz na ralerno (i) per Colonna intee quella gi dl s. vicario in. - corpo dis. Clemente m. -
Q detta C0114an Rhcgina , oggid fore Calan

corpo dl-szltlercuno 111-- braccia di s. bii

na . Per Calc, overo Thale, come die Vin

mo, - di s.uiuit_o - dis-flora - di s.Perino ..

cenzo, o pure Acalos,la Scalea-3 ma singan

ginocchia- di s. eufralio - di s.Maiino ~- di

n l Uomo crudirozpoiche la Citt di Colon

5. _Roato - di s. Uro.
.:a:
Aue quali poi Mario Anania fratello di

na era quella , qual noi oggidr chiamiamo


Stalatt , allora briliti , dalla qualit del ito

Monignf-F aggiune un prezioo Reliquia

eminente , e raccolto a forma di Colonna,

rio con li lag ri utoli.

tratto dal greco nome Sthylos, ch_ il mede


imo , che Colonna . Cale poi,non mai Tha

Della Croce di Crito - della ua agra..

le , o vero Acalos , era ove oggi giorno i

culcizra incinta di angue - della pietra, e..


Po15m;- di s.Andre_a Appoolo - di s.Bar

chiama la Cocia. Vivi adunque vennero

[Olomeu APPO- -~ ai s. filippo Appo, _. di

a mettere S. Agazio, e S. Gregorio, queti in 5. Stefano Protom. - dis. Lorenzo m, ... di


Colonna , o vero Stiliti, e quegl'in Calc , ri

s_ Catarina V. , c m-

ccvucl da quei Popoli con quella rivercnza,


ed applauo l dovevano al merito ,di tanti
Santiv . Succedutc poi le invaiOni de'Barbari,

,E prima di que/Zefrano nella med:: :ma


Chiea [altre .
v
Di s. Barbara - di s. Sebatiano, e di 3.5x:.
fano Protomart.
'
'
Delle quali tutte e ne celebra ollenni

i Popoli di Colonna i mutarono di ito, ali

ti ;il piano con nome oggidi volgare di Sca


l.ttti, portando eco il Coi-po di San Grego

.ma la memoria la Domenica terza di Set'.

rio laumaturgO, Che pur vi 1 conerva ono

ubi-e con ogni maniera di Religione , e:

rato , e viitato da Popoli di Calabria , e di

con concori notabili delle vicine contrade .

fuori. Gli altri di Cate, laciata la lor Pitt-ia,

Chiea di S. Maria .

.a

preero ad abitare la vicina Citt di Squilla

Il corpo dis. fortunato m. con un vaetto

ce, nella qual Cattedrale oggi giorno li ado


ra il Santo Martire .

del uo langue -_- il capo dis- Giutino m. -


11 capo di s. Felice m.

Sant` Agazio martire - E di pi alcuni


frutoli della Croce di' Crio - de 'Capelli di

Oltre a quete per liberalit di D.Silvetro


Rotella Cantore della Chiea, e poi Arcipre

M. V.- de Capelli della Maddalena -- di te della Rotonda in Roma , vi ono in detta


s. Matteo Appotolo - di s. .Bartolomeo Ap. Chiea li agri frutoli.
PUUIO -

x r.. ,

Di s. Vittore m. di s. Agazio m. -- di

Chiea de' Capurrini. rt .v

Corpo di s. Martirio matt.

5, Veneranda V., e m. - di s. Mercurio rn. -

,,

.di s. Pere grino m. -`- di s. Avia- di s. Alber.


to - di s.Celetin0 ~~ di s.Giut0 - di s. Na

i. XXXV. STALATTI.

viano - di s. Vittoria - di s. Eleutcrio - di

Chiea di S. Gregorio.
Corpo di s.Gregorio Tauniaturgo. Vedi

to - di s. Lucio - di s. Genziano ..- un v3..

opra in SqtiillaCe.

. XXXVI. STILO.

3, Giovenale - dis. Artemio -- di s. Agap

Chiej de PP. Ba Ziani.


Corpo di s.Uiovanni Tereti - Corpo di
s.Bartolomco Abate-Corpo di s-Nicolo Ab.
Bar-.h. g . fo.2.7 6.

. XXXVlI. TAVERNA.

etto di angue di s. Lino.


Reliquie antiche della Chiea medema
riportate-vi da Taverna Vecchia.

Della palma di s.Paolo primo Eremita del


cordone di s. Franceco - di s.Lucilla - del
agre volto di s. Veronica - della Colonna
di Crito - della pietra del Cenacolo - di

Monignor Marcello Anania di queta Cit. s. Flor - di s. Giacomo Minore - deSs. 40,
t Vecovo di Nepi, e Sutri, alito al Vicc

m. -- della Tonica di s. Franceco - deca.

gerentato in Roma , per far coa onorevole pelli di s.Chiara - di s-Andrea App otolo --
alla ua Patria , timo non poterla onorar di .di s. Cecilia V. , e m. ~- del Sepolcro della
vantaggio , che con arricchirla di agre Re~ Vergine - di s. Stefano '-- della pietra del
liquie z che per tanto fattane prezioa rac Preepio -- del Legno della Croce - del
colta,la vi mand con perone appotLGion.. Legno del Preepio -- delle pietre , colle-t
e alla Citt il ricco teoro lanno 165..., nel

quali f lapidato s. Stefano.

mee . . . . ed incontrato damendue li Cleri


ecolare,e Regolare nel Fiume, i port pro
ceonalmente nella Chiea Arcipretale di
S. Barbara , dove con licenza di Monignor
Fabio Olivadiio Vecovo di Catanzaro , a

Altre Chiee,

<~ .

In s. Martino - di s. Pio in: .- di 's'. Marti


no ma-

die

"a

"'

ln s. Nicol- - di s. Giutino mai-t.


NelOrvanza - di s. Innocenzo matt.

perto da D. Carlo Poerio Arciprece , fi da il Nel Soccoro -- di s. Ippolito matt.


quindi ripartito allaltre Chiee , conforme ;oi NellAnnnnziata - di s. Diodoro mark.

*In
T
f
a

ani->

"Hr

CLABKANTA L

mi

erro di Capuccini , e venendogli Vietato h


lnDomeniGo--diaCandi

mart

In s. Catarina -- di s. Runa Verg.

dalla povert Scr-anca, che profennno detti1

ln s. Silvelro -- di s. Gaudenzio marc.

Chiea di s. Maria di leito.


Dc] Le no della Croce -- del Velo della..

Ver . -- ell'o'a dell'1 r. m. Vergini -- delle


veh di s. Tommao Appo. -- del angue di
s. Agnea di Monte Poliziano - della vcllt:
di s. Nicol Vec. - dell oa di s. Praede
V., e m. . del cilizio di s.Pietro Celeino t della tonica di s. Antonino -- un dente di

s. Paolino Vec. - dell'oa di s.Eufemia Vi,

Religioi di arricchirlo con annovali rendi- ',K.. -i


te , cerc di doviziarlo delle pirituali ric-i .a. i).
cliezze di molte Reliquie, uali avute in Ro1*?

ma per opera del P.Marce o della medeima


.
famiglia :irc-a l' anno 1653., colloc otto , 1-:
l'Altar maggiore in nove calette, nove Cor. 4...:
pi di Ss. Martiri, cio. Um*
ll corpo di s. Celiono m. --il corpo di
s. 'leolo m. - il corpo dis. Tolomeo m. il corpo di s. Saturnino m. il corpo di

s. Maurom. - il corpo di s. Proto m.-il


s, Maria Maddalena . delloa de'marriri dc corpo dis. Lino m. - il corpo di s. Romano)
tre fonti - del cilicio di s. Avaricia - dell` m . - il corpo di s. Ceareo m.
oa di s. Protaio m. -- del cilicio di &Fran
Nella cuodia poi ripof: [eegueim' Reiiquie.
co -. dell oa della Beata Vanna - altre
Di s. Claudio rn. - di s.Felice m..- di
s.Vitale m.- - di s. Valerio m. - di s. Leone
4. di Santi non conociuti.
e m. -- dell'oa di s. Macario - del velo di

m. - di s. Nomenio m. - di s. Apra m. *- di

Chiea di S. Cripino.

s.Agapito rn. - di eAbondanzo m, .di s,Por

s.Bona m. - di s. Lucifera m. .- di s. Lucina


m. - di s. Biblica m. - di s. Silvia [IL-- di

rio m.- di s.Reiituto m. - di s.Artcrnio m.

s. Runa m. - di s Savina m. -- di s.Giinon

Chith de'Capuccini.

da m.-~ di s. Lavinia m. - dis. Pia m. -- di


s.Primitilla m. - di s-Amandio m. -di s.Dio~

Di s. Placido m. -. dis. Giuino rn. - di

Della Croce di Crio - di s. Arma - di

doro m. - di s. A

s. Pacico matt.

Chiea della miericordia fuori Taverna.


Di s. Gaudenzio m. - di s.Aduo m. - di

s. Callilo Pap., e m. ~- di s. Pancrazio m- di s. Archelao m. .- di s. Dionigi m. .. di


s. bupplicio - di s.Santulo - di &Maimo di sbotero ~~ di s. Emerita - di s.Sutera - di
s.Builla - di s.Emerenziana -- di s.Giulia

piro m. -- dis. Cornelio

m.-- di s. Taro l .. ~- di s. Euonio m.-di


s. Nilo m. - di s. Amanzio m.- di s. Aure
lio rn. -- di s. Artemio rn. - di s. Benedetto
m. -- di s. Bonifacio m. - di s. Cirino m. - di
s.DeidCrio m. -- di s.Demetrio m. -- di s.Do

nato m. -- di s. Eugenio m. - di s. Evcllio

di s. Margarita - di s.Millia - di s. Domitil

m. --di s. Euebio m. ~- di s. Fauino m.


d s.Euebio m. - di s.Florenzo m. - di s.Ge

la - di s. Gemina - dis. Giuina - di &Vit


coria - di s. Bona -- di s. Irene.

,rulio rn. -- di s. Genziano m. -- di s. Liberata


m. - di s. Pacico rn. - di s. Aulale m. - di

. XXXVIII. TERRANOVA" ~
NELLA CALABRIA

rundo m. - di s.Eugenio m. - di s-Renata m.

s. Erino m. - di s. Deodato m. -~ dis. Ge

Chiea
ULTRA
di S. Catarina.
.
_La

5*

Chiea
XL. Maggiore .

Della Croce di Crilo -- della Colonna di

Il corpo di s. Agnea V., e m. - il cpo di


s. Emerenziana V., e m. ua collattanea.

Crilo - due Spine della ua Corona -- del

Porta-la tradizione, `che quelli agri teori

' velo di Maria Vergini: -~ di S-Matteo Appo

labbia avum da Roma il Conte Rogiero , il


quale fabricato alla Santa un Tempio nel
territorio di queta Terra , un miglio da lei
diante , ve l abbia poez ed arricchita la

olo - di s. Biaggio rn. . di s Critoforo

rn. -- tela incinta nel langue di s. Gio: Batti


la, ed alrekl

Chiea di molte entrate , le quali poi venne


Barnli .2. o .2.71.
p
`
ro applicate alla Mena Vecovile di Mileto.
Scrive D. Paolo Gualtieri, che alcune fu
rono portate da quelli , che dalla medeima_ Un tal .Vecovo della medeima Citt iti

Citt andarono allacquio di Terra Santa; `mando , che le udette Rcliquie non ieero
ed altre ve la

iuneroi Monaci Celetini

del medelmo Fonaierio.


.. 57

con venerazione in nella Chieiola ', le tra


port nella Cattedr e di Mileto , e colloca-

i
tele su l'Altar maggiore alla venerazione de"
Popoli, la mattina del d eguente , cos co

Chiea de PP,0f]r-uanti.

4 s- Una delle Spine di Crito .


Francee. Gonzaga.

me ilavano dentro la caetta , furono ritro

i TARSlA NELLA CALA. ;i

vate su l Altar ma iore della Parrocchiale


della Torre z e o pertandoi , che Rata ulle
opra umana, i riportarono in Miletoz ma ri-

,.. BRIA
ClTRA .
ChieadeCapuccini. f;

del voler Divin0,clle le predette Sante a've

S-XXXIX- TERRANOVA D

i'

te Spinelli Principe di Tzu-a

tto inteo ad ingrandire quello uo Mona

- -4

vedute nelle Torre , venne in cognizione

ero la anza non gi in Mileto , ma nella


Torre; onde fabrieata loro una degna Statua
ivi furono ripolle le pregiate Rchqujc , che
con

e.,
APPENDICE Il. t DELLE RELLQHW SETI. :f.4357
con omma divozione
venerano da que i
t ..
XLIl. UMBRLATLW;
Popoli . V 33
AP'-z

l-

Cattedrale .
. -,,. ,

Reliquie delle vete di Mria Vergine ....

. XLI. TROPEA.

di s. Gregorio Papa --di s. Cataldom. - di


s. Lorenzo m. .- di s. Donato m.,,z- di s. Ste
mo Procomart. .- di s.Giorgio m. - di s

Cbict dtPadri Carmelitam'.

Corpo di s. Deodato martire.

eronilla Verg.

P1_

.k

"i

APPEN

n.1 c E 111.

Delle Sagre Immagini .


L Uo di pietoamente adorare le agre di none. Ed buon argomento di ci,come
Immagini di quegli Eroi , quali Oggid lo crive il Samperi, la moltitudine, ed evi
godono la gloria beata, quanto pi combat
denza de'miracoli , quali per loro merito i
tuto dall eretical furore, tanto i radicato ?penna Aggionge. il Canio , che la Chie
nel cuore deFedeli,apre il dicoro alla pre
am queto aare non ricerca certezza alcu- '
ence Appendice . Ed era di ragione 5 poiche na di fede, baandole la tradizione demag
eendoi dicoro di quei gi' viventi , av giori, e la commune credenza de Fedelil
vegnache rrectamcnrc nella. ola Calabria, le quali il contradire e olo di quelli, li qua
e poi de' medeimi gi morti nelle lor vene li ono, o per uperbia arroganti,o per igno
rabil Reliquie , non iva fuori di riga favel ranza incapaci, o per vanit curioi : Certam
lare delle loro agre miracoloe Immagini . enim dem de bis rebus nec dacet , nec exigt
Non per di tutte ,'ma di qUelle ole , quali Eccleia; commum' autem , (7 reccpm bano ru m
il Cielo air-ricchi con la gloria de miracoli. ' opinioni conti-udire , aut nimium e arro
E di quelle mandate in ilenzio le molte , re gantis , aut prepoier apienti: , aut alioqm'n
~ ringcr il_ dicoro ad alcune poche, quali vane', ?3 inj'ulse curio . Era quete immagini

i on ree-pi rinomate nemiracow av

adunque , uali vanno in commune creden

vmimngi. c
A. a
_ .
i
5.1. DELLA IMMAGINE DELLA VER
-. GINE DETTA DEL CAPO IN
' COTRONE. *

za, che foi ero dipinture di S.Luca, quella


detta della Madonna del Capo nella Citt di
Corrone , per altezza palmi cinque , con nel

petto il Bambino ignudo, e dall un de lati a


lettere greche Mater, e dall altro, Dei. E vi
fu portata dal Vecovo, e Martire San Dio

' Volto
Sandella-Beatima
Luca avee in i
tavole
ritratto'
vil
vergne-z
altretanto

nigiz poiche dopo l avervi tabilita la fede


dovendo partire per Roma,per conuolo del;`
la ua partenza, la laci all aitta Criia

`poi da'molti e n'e mette in dUbio la molti..

nit .Di tutto ci ree chiarima reimo

Uanto egli certo , che `l' Evangelia

tudine, non vi eendo Provincia al Mondo, nianza il B. Eroteo, dicepolo , e compagno


che non poa vantarne alcuna . L" origine.), " del Santo,per detto. di GiozBattia Nola Mo
lie (c). Li miracoli, quali in da quel primo
qual i ebbe 'in dipingere la Vergine , l ac
'cenn fra gli"altri'il P.Caniio , e u, ch c~ 'ha operato, e giornalmente opera ono in
endoi per ualun'que angolo del Mondo nitiz come l appruova il maraviglioo con
_ criiano par o il uo gridoz molti tratti dal ,coro della ente , la quale per'cagipne di
rande e nedicorreva, i aollavano a ve-' : voti vi i aolla la Domenica econda-dopo.
ei-la, come labbi amo da S. Ignazio , da San

c in vo
cazione al i
damo

Paqua, da tutte le Terre convicinez poiche

Dionigi, e omiglianti z quali poi non paghi s`1 numeroo il uo , e riuo di quella,
di quella ola veduta , ne opiravano li ri-' ch" duopo teneri empre aperte le porte,
tratti . Altri poi non x potendo -fare quei i anche di notte, ed appena poono celebrar

viaggi,e perci chiedendone con pi accee I i le Mee , e Divini Olq . Fra. le giornali
brame le immagini . Prudem , cc piu: coni
lium inventum e z ut Maria'- vuttum faltem.

grazie, quaii i ottengono dalla agra lmr_na-_~


inc quella della pioggia nelle maggiori

in tabelladepium exciperent, hocque peren- , ccit di primavera , ol tanto ., -chc i porri.

nel vicino capo di Nao. Oggid l adora 'l


oa in una belliima Cappella di marmi al
ato finih-o dell' Altar Maggiore nella `Cat.
manicure ;je da qu anche nacque la molti
_ tudine, della quale 'non "i-a, e e ne prenda ' ' tredale , ove Monignor Sebatiano-Mintur
Citt per
opetxo , perche come oervano D. Felice no
delVecovo
uo cultodella
vi ordin
perlaccrecimento
ogni giorno di
lib. pr.
m* manumentum , tum Fracati*: , tum abjntes

admm alatimn retina-rent, atique alii: com- ,

hi-Mar.

h Zeani-l.
lb-Pr.c.2.

Aol (a), e Placido Samperi. (b) , il q Santo

dipintore veniva felicemente aiutato da' una Sabbato l Ocio della Vergine , compoto
qualche Virtu ovranaturale,olrrc la natura - daS.Agoino , con le agre Licanic
lc in'dipingereinceantemente di giorno , e Santa (Laa di Loreto.
, y
K k

_5.11.

TFT

258

CALAKMA SANTA LiBRO. L'

in

primo luogo, che perci veppiopettn.


fall. DELL" IMMAGINE Dl S. DOME
NICO IN SURlANO ,

do il Vicario , al opravenir della terza nor. l

te~ rirenne
eco le chiaVi, e la mattina .`apprei
.
\
lo ritrovo la agra immagine, non gia dove

Stendo compiacciuto il Patriarca San

egli lavca 'coIIUCata, ina empre nel pritino

Domenico-di ordinare a Religioi dcl

Altare diegnato dalla B.V. Cos conociuta

`uoOrdine un Convento nella Terra di Su_ la volont del Cielo raccheto , enza pii
opcttarc. ln quanto alla gura del S. Padre,

iano-3 avendovi perci con replicati manda'


menti portato da Catanzaro il Venerabile
Fr Vincenzo della medeima Citt , volle

ella alta palmi cinque , ed un quarto, di


pinta in tela empliciima a guazzo . Tiene
nella
deira
libro,eilnella
inira
unigvedc
iglio.
Le
veti
nonun
paano
tallonez
onde

di vantaggio onorarla colla ua viva Imma


gine, ritratta nel Paradio per mano Angeli:

tutto il piede ricoperto di carpa nera. (Luci.

ca, e cos e ne rapporta avvenimento , L


anno 15 30. eranvi di famiglia li PP. Dome

lo per , che la rende pi ammirabile la..

variet del embiante, che apparice empre

nico da Galiano , e non ore da Gagliano


'Vicario, Stefano Natale da Stiriano,e Tom
mao da Gerocarne Sacerdou, lr Lorenzo
dalla Grorccria Convero Sagrclano , com.

divero, avendo confeato molti Dipintori,

che nel cavar de ritratti onoabbagliati


dimprovia luce, ed aaliti da grave timore,
ich furono alrctti a laciari dal penne,

Fx Natale Sorbilli da Pungadi "Terziario z

lo 5 e quea la cagione , per cui non s

tutti, e cinque Religioi di vita, iliibata , ed


ecco a 15. di Settembre,ad ore tre di matti_

trovato nora alcuno comunque perito nell


no , eendo andato Et Lorenzo in Chiea ,' arte di pingerc , che l` avee PQtuto ritrarre
non tanto per preparare li paramenti perl al naturale , e quindi le copie dea celec
uo dc` Sagrirci, quanto per orare al Cielo, imma inc, che oramai ono pare per tutta
vidde tr belliime donne di alta reenza, la cri ianit , i vedono tutte divere dall
non quali avvezzo era avvedcre ne lt_io 0:L` originale,non pOtendo larte umana delinea
quella
una delle
agra
quali,
Bailica
dopol
, ingolarmcnte
averlo richie'eo ivi re perfettamente lopere Divine . La dicea
dal Cielo venne accreditata da'miracoli, che;
tencero immagine di San Domenico, i ca,

toto eguirono , e tutta via giornalmente i=

v dal eno un invoglio , e darolo al frate ,

perimentano con pari maraviglia , ed utile

gli oggiune: Andate aportarlo al duperio

deconcorrenti , che i rendono quai incre

re, perche lo metta ull Altare . Volo 1131

dibili per la numeroit, e per la grandezza;

greiano al Su eriore, a cui raccontato l ac

ora con olamente invocare il nome del Sari-z

cidente occor o , rcarono amcnduc opra~

to, ora con adoperari 'olio della ua lampi-f

fatti dalla maraviglia, e pi quando diteo

da , ed ora con applicar addoo le miure);


dellaltezza di detta agra Immagine 5 E ci'

lo , ritrovarono l immagine celeialc del


lot Santo Patriarca . Ritorno con preezza

non tanto nella Calabria , e nellitalia tutta.;

in Chica lr Lorenzo, e ritrovate gi arti

ma n nelle Spagne,nella Francia, nella Get

tele VCDCablll Marrone , con anche c iue

mania, nella Eiandra, nel Perkriel Meico,

ic porte,i acerebbe maggiormentela mara

nella China, e n vdove giugne il nome, (Zi-i.,


tiano . Dal_ .:innumerowde miracoli facii,

viglia ;onde Cuneori gli' altri Religioi , ed

coa conghietturat il concoro delle genti?

adorata la agra Immagine riverenteinente,


la collocarono ul gi commandato Altare.

a vcnerare quella a ra immagine , inazmp


ua
nel lc'eivitquarto iorno
, colla Agoll
qual occaione
, che celebrai
s intro.~.

Non nirono qu le grazie del Cieloz con

eioiiache la -norte eguente comparcndo la


Veroine, e Martire Catarina ,~ raccont che
delle donne vedute i una fu .la gran Madre

dotta ivi una Fiera delle pi ,celebri del Rc~`

di-Dio, laltra S.Maria Maddalena, e la terza

nativi, oerte fatte da benefattori, e da pera

ella medeima . Collocata dunque la agra..


Immagine nellAltare , giulia il commanda

one benccare, come da Signori, Marchei,


Conti,Duchi`, Principi, Cardinali, c no d,

mento della B. V. , perche iVi iava oggetta

perone Reali, troppo lungo rammemoran

a molta umidit prodotta dallacqua, che non


troppo lungi i precipita dal vicino _Monte ,
rioiero trasferirla in luogo piu aCiutto,co
me gi feceroz ma in vano; pociache la noc

ne la erie Bata dire , che da piccol Con

ligioi, oggidi per l immenit de'teori rac

te eguente fu retituita al Primiero luogo da

di Europa. h_

gno . ln ordine poi alle limame, voti , do-


*Q.
.al
.Iux
WL1-o-

vento chegli era, abitato da oli cinque Rc

colti divenuto uno de piu famoi Santuari

ggzi

,p

`4

mano an elica . Non peruao pero abba

Lin. MMAGINS - - n. EAR

anza il icario,opettando,non fue quei


la
ra del Sagretano, lo ripree ortemen:

TUSIANO NEL CONVENTO Dl _


s. STEFANO DEL BOSCO.

re; icus quei di non aver parte a quell


aare,e tuttocch aeriva il vero , non u
creduto , onde fi trasferita nuovamente la

_
i

Le .i

",Wu

Ueo antimo Patriarca, di cui-i} gp-ng

BW;
agra Mine
manina ii
neldiluogo
bei nuovo
ieo .veduta
Ma la ve
nel l di quem)
fattalibro-Pagdi
menzione nell ,Appendice
c e nc far
prima
pi ), 4l
. o)* l l

LF. ~
'2'"

'

.~N`

'-

_.. -.u-.. ...uN-q"

APPENDICE IlI. DELLE'SZLGREiMMAGnE.

2) 9

alungo nel econdo libro parte cap.5. da) da un maraviglioo concoro di ogni erio, e
qnco Monallerio volatoene al Cielo l`an l grado , e retitu al uo luogo la divora lin
no 1101. a 6.di Ottobre , laci in terra il magine, quale toilo'riplendendo con la lu
uo prezioo Corpo, che riplende con... ce di molti miracoli, li di motivo a molte)
molti , e continui miracoli , quali maggior~

_te 1 ammirano nel giorno, in cui cele

"boai la ua feivit , ch` il primo Luned


-di Pentecoe , nel quale la atua con den
tro la telta del Santo i porta proceonal
mente nella Chiea di S.Maria,e nel eguen

elemolne , e con la raccolta di quelle alla.:

fabrica duna venerabile Chiea . All" uno

uccee l'altro miracoloz poiche portata piu


volte da quelli ervivano alla udetta fabriz
ca una pietra quadra , e empre ributtata da
Maeri come non acconcia a ito veruno,un

te g'iorno i reituic al priino Santuario,

di quei portato dalla impazienza, battendo- '


concedendo in tali occaioni molte grazie a la con un martello , la divie in due parti ,
coloro, che iinplorano il di lui patrocinio . come un foglio , e nell' una delle parti vi li
L ilee grazie miracoloe ancora dipena vidde colpita l Immagine della Vergine, e
` un altra Statua di pietra del medeimo San _nell altra quella di S. Gio: Battia ', ondo
to , poa pi addentro del boco in mezzo accreciuti i concorli, e l' clemoine i port
ad un laghetto di acqua vicino a quel luogo,

dove lieo Santo fu coverto dal Conte


Rogiero, che menava ua vita in beata oli

everino Principe di Biignano . Le udette

tudine , e penitenzaz alla quale vi concor

Immagini, cos nella*tavolett;i , come nella

rono gl Inermi di ogni genere per cone:


guir la alute ,ie pecialmente gli oe da
piriti maligni , contro de quali ha una.,
virt maraviglioa per metterli ubito in.,
fuga . Per ragion della moltitumne delle

pietra incarate in argento oggidt l con


ervano nella medeima Chiea , detta di

S.Maria dell' Armi , perche in quel tratto di L

paee le pietre i chiamano armi . L altra di F


S.Gi0:Batti1la rubata egretamente d alcuni

enti, che vi convengono da tutte le parti,

Maltei , oggidi i, adora in Malta nella~ Cap- z'

11 rea molto celebre quea fea nella Ca

pella del ran Maetro. Sono cos grandi , e:


li concorli, e l eletnoine , merce alle molte

labria 5 onde per commodo commune


introdotto un ricco mercato.
5. IV. DELL' IMMAGINE DI SANTA
MARIA DETTA DELL ARMI IN
ROSSANO.
Ra mai `?recente anni ono , che alcuni

Cacciatori di' Roano uciti in caccia


di ere elvatiche nel Territorio detto di _
Gadella, lor i fe incontro una be llima.
Cerva, la quale da lor fuggendo , ma con_

mae, li Condue in un alta rupe, con den


tro una ciuraz indi nacoai, in vece del

la Cerva, i abbatterono in una tavoletta ,

ov era pcnnellegiata una Immagine della.


Beatima Vergine . Adorarono la divora

grazie, quali giornalmente i otten ono dal- E


la B.V. in quea ua Chiea , che lno ua
cicnti ad alimentare tr Cappellani per uor

ervizio, una quantit di Ereiniti , terminati


in piii cellette all intorno , ed una moltitu
dine di zitelle, nate da' genitori incerti , ed
ivi recate.

5.V.~ DELLIMMAGINE DELLA B.VER


_,GINE DETIA SANTA MARIA
.'lN CROPAlNi.
-li '
v
P Orta quea l` Immagine della B. Vergine
gi morta , e perci ditea u di una ta~
vola larga , e lunga a roporzione , Con all'
intorno gli Appoltoli fietro, e Paolo . Si i

Immaginei Cacciatori , e imandola di un

ma pittura dell Evangelita San Luca, e co

ualche Eremita, portata in Roano,la con

s' e ne racconta la venuta nella udetta Ter


ra . Approd .nelle ue marine un Naviglio
mercantile per cagione d' imbarcare alcuni

legnarono al Sagreano della Cattedrale,


AL.

avanti la fabrica , ingolarmente con l a~


enza,e protezzione di Pietro Antonio San

7 perche riverentemente la conervae. Da li


;ad alquanti iorni ritornati quei medeimi
" al luogo el di Gadella, per far preura di
ere, ecco di nuovo la Cerva , la quale fat

tali eguire nella rupe medeima, n la dov


la Grotticella , quivi diparvc , laciando

legnami da fabricarnc Navi ( quivi per lo

pi i cendono le peci, e le legna , quali di


ogni qualit 1 lavorano nella vicina Sila).
Fatto intanto l imbarcozed alleito alla par
tenza il Vacello , non o vento , non

ritrov arte da poterlo ciogliere al cammi


nozperche
e bene facee moli'ra di allargari
Sagreano
egnata al
del Duomo: gg
prei da maraviglia , e da riverenza inlieme, _ alquanto per dentro al maresnulla di meno,
too i riportarono nella Citt , riportando come tratto da mano invilbile,too i reti
con eo loro la agra Immagine , quale non turva alluogo , onde poco dianzi era parti
pi al Sagreflano , ma all Arcivecovo con to. Quanto pi era conociuta l impotenza
egnando, gli raccontarono l uno, e l altro del partire, tanto poi ne andava conociuta
avvenimento. Stup il Prelato,ed avverando la cagionez onde non apendoi la rioluzio~
il tutto col ricontro dovuto , ordino una., ne da prenderli , la richieero da Dio per
olennima POCCOlC , con amendue li mezzo dell orazione. Ed in tanto un gliuo
Cleri Secolare , e Regolare , accompagnata lo di quel Padrone venne da Dio ipirato a
in ua vece la gi ritrovata tavoletta,e con:

3.

K k 2.

dire,

?qu
**A

.~~i~ -.

'st

CALABRA SANTA Llano-t.

dire, che mai loro arebbe

meo il par

queo racconto tolto dalla Bolla pedita}

tire, e prima non aveero laciato m llm~ adalmcdeimo Vecovo in Catanzaro, otto

magine, qual rccavano opra , ch era la u


detta gi decritta.Dipiaeque E'EUIU la pro
poa , non volendoi privare di quel ricco
teorz ma poi riettendo, che quella era la

volont della Vergine , [i arreero al coni


glio,Chiamat0 adunque il Cleto , conegna
rono l Immagine, quale diero eer pittura

la data . . . , . dell anno 154.4. , qual inco


mincia: Angelus Geraldinus, (76. Signicamur,

cy* notum frimur . Oggidi accreciuta di an- _


nuali rendite,e di Ottima uppellcttile agra,
con amendue, e la Confraterpit , e la Con

gregazione l una delle maggiori Chiee-a


diquca Terra ,

maraviglia,che venuta a terra la [{gra pittu

ra, tolto i ciolc il Vacello in alto mare),

4.. -MW

di S.Luca , avuta in Conantino oli z e fu

- '

. ai, t -

*- *- om

5.VII. DELLlMMAGlNE DELLA MA


DONNA
*ETF-L_ .. SINOPOLI.
DELLE GRAZIE -t-dns_
IN

con properit, e di vento , c di aer ereno.

Fu poi la Venerabile Tavola portata nellL..


Chiea Maggiore , ove Ogn anno i ollen,

{f

\,.'J^*-l

,NF-lb

**JH-di e

L A famiglia Rua, la quale nelle gran

neggia li 15.Agollo con uanta pi fca 1

dezze della terra empre ritenne la pie

pu da quei popoli z e ingolarmente col


dari carne non pure a tutti , e ciacheduno

t col Cielo , fra le molte opere della Rei


gione, fond non lungida Sinopoli,ove con
titolo di Contea abit molti ecoli,un jus pa

de' Cittadiniz ma anche a Eoraicri, c gente


primaria dell intorno,ll cui grao conerva

to, a molti infermi ha recato la alute . Con


corre alla udetta fea per cagione di voto

tronato dannovali cudi eicento di rendita,

conagrando la Chiea del Benecio alla.,

molta gente de paei non troppo lontani .

Vergine con titolo di Kenda. Paata poi la


udetta famiglia in Sicilia in qualit di Prin~

.La notte non i chiudono pone , la Chic

Cipe, c la Chiea alla cura del uo Parro

a epoa a tutti , alla quale non paga la..


gente di andarvi camminando, vi i porta a
ginochio coverto. Llmmagine viene em

co , ma talmente mal ervita , che aperta , e

` pre coverta da un panno prezioo z n mai

Icona aai bella di Maria Col Figliuolino

di notte , e di giorno era divenuta , per cos

dire , alla di animali . Eravi per a tro un.,

1 cuopre , che con candele accee , e con.:

in braccio in atto di baciarlo , di guardatura

uono di campana.

dolce, e per dogni parte , con nell'una delle


palle una lucidima ella . lntanto avven
ne , chun uomo molto da bene per nomu
Giovanni della terra poco diante di Santa
Giorgia , ma abitante in Santa Eufemia , il

5. VI. DELL IMMAGINE DETTA LA


HGURA IN CROPANL.
-

Ella udetta Terra vi unaltra Imma

quale oltre coro nell et d anni 90. non

gine miracoloa detta la Figura 5 ma.,

avendo coa alcuna di che vivere, n poten

altre volte Santa Maria del Popolo , o vero


di Gesu.Era ella pennellegiata ad oglio nel~
le mura di fuora della cala del Nobile uomo

do perla vecchiaia procacciarelo col tra~


vaglio, chiedevalo dalla piet de'fedeli . Lo

ritrovava volentieri, perche oltre quella ua

Gio:Battia Giovane , vicino le mura della _ vcnerabile canizie, era uomo di molte virtu,

Terra, nel mezzo della porca antica , oggid


la Porta Grande.0ra quca agra Immagine

ollecito allorazione, caricatevole c0gli al

piando al miracolo del e lagrime , e de u

tri poveri , e opra tutto ardentimo nell'


amore della Vergine . In parlando adunque
davanti a qUea Chiea , e veggendola cos
mal condizionata , ferito perci altamente.:
nel uo cuore, i dipoe volerla ervire egli i
medemo, almeno con chiuderle, ed aprirlc
le porte , perche doppiamente non la ordi

dori inniti mir acoli di altro generc,vi con

daero li animali, e collabitazione, e coli'

corero da tutt iluoghi convicini: Sicch a

immon ezze .Un di nel mee di Settemer

una era di Sabbato li 9. Febraro del 1544..

cominci a mandar udori dalla faccia, e la


'grimc daoli occhi a via di eiacheduno ,
poiche ta prodigio la dur per molti gior
ni 5onde concorlavi la vente , Ella raddop

folla,e con proceoni penitenti comincia~ d dellanno 163 6., mentre il buon vecchio era.
- rono a venirvi quei popoliz quei per'- uppli

carla,quelli per rendimento di grazie per le)


grazie ottenute. Da ci moa l Univerlt

deideroa che pore'e ergerele altare per la


celebrazione delle Mee, datone memoriale
all Ordinario di Catanzaro Angiolo Geral
dini, ed ortenuto il tutto , e le fabric la_
Chiea in jus Patronato della medeima Uni

ito a copar la Santa Caa , entrato dentro,

volle prima prorato a terra adorare la ve


nerabile Immagine , lador , ma in queo
mentre vidde, ( veduta giocondima!)una
'qual
tal maeola
chiamandolo
Dama per
conin
nome,1invit
mano unaacopa,
paz
zar eco la Chiea . Pronto accore Giovan
ni, ma ritrovolla di gi pazzata: Ors, die

allora la nobil Matrona, Io, Giovanni, ono


la Reina deCieli, vattene attorno per quei
la Confraternita di San Sebaiano , ch era villaggi, e f loro intendere , che venghino
a riverirmi in queo luogo, apr ben lo c
dentro la Collegiataz ed anche eretta una
nobile Congregazione . La maggior parte di . ere con eoloro liberale . Non,vedi tu la...

vcl'ltl ,la quale too vi preent li Cano


nlci della Collegiata , ove poi u trasferita

:PK
4,4,

?I

gra .

, -TA"

*ze-hr

APPENDICE mf DELLE SAGREJIMMANL

36!

Reggio, ma da' tutte le aISiitinipiu lonjta; i

,gran penuriaidcrumenri E'cpnghiettura in


ralli bile duna crudeli-{ima tuiura ame; per

ne, nn dalla SiciliaSe ne ordinv laala.)

mia interccone abbonderannori viveri ,

primaDomenicad' a ;Wang-inne;
i tutta i'evacua la , _ l t , col uo _Criiiram
dlnfanteria, e ua oldateea dibattaglione.

con minoridi prezzo z e ar} la primiera


J_

delle grazie , quali, lo compartir a queli


popoli . Cos die la Vergine , cos ridie

Giovanni atuttiz ed avvenne s,che nel bre~


ve periodo di pochi giorni e ne divulg la
i fama igpamend ue li Regni di Napoli, e di Si

cilia; erci eguentemente i viddero le.:


roceoni delle genti a viitare quella Santa
,Chiea a e con le upplche ui] ,innit di

Anche la Sicilia f le, ue parti ,.concorrene


dovi per adempimento di voti cos , che e
talvolta impedita per era boracabdi mare,
non pu traggitare il Faro, concorre l ,ove _
poaa dirittura adorari_ la Divina Imma
`* gine . Perla riverenza del luogo ,e per ac
crecimento di divozione, lArcivecovo Ga

grame dogni qualunque manoz onde marri


ta lantica nominanza di Rende, i die delle
Grazie. Con le grazie i ricevettero l'elemo

me a proporzione, o per liberalit de con


correnti, 0 per ladempimento devori, Lam:
padi, Calici doro, e d'argento, paramenti dl
qualunque drappo, gioie, catene , perle , da- *
nari, cerez e i fe conto, che in un olo anno

sintroit il valore di cudi trenta mila. quin


di principiata una uperba fabrica all intor

pare del Foo la don in cuodia ~{PPL-n,


menicani , li quali la ervono con Ogni ma'

niera di antit .

a.;

,Mg

5. IX. DELL' IMMAGNE DELLA MA


M DONNA4 DELLA GRAZIA
5d.

:TAVERNA . tipi-;4%- KM

_ `
i
_
.c?""~**
"75"
lau-n'
Itremu0ti
dellanno 1638. , quali
era
.

no della vecchia,qual rimae chiua nel den,

mente coero le due Calabrie , erow


nando edici, ed uccidendo gente, tenevano

tro , oggidi l una delle migliori Chiee)

in gran timore ,e fuori di Caa in capannuc

della Calabria . Stabilitaene la fela gli otto

cie gli altri , quali erano ,opraviuti allal

Settembre,ono maraviglioi li concori,dell`


una, e dellaltra Sicilia, s per conto della di
dOtta. Scrie di quet' argomento in ottava

tra ge. In quello mentre accadde nella Citt


di averna lo coprimento di quea agra
Immagine con alternanre motivo , ora di fe
lice, ora dinfelice rognoico . Mario Bla

rima Siciliana D. Vito Antonio Ungaro da


Melicucc , dal quale i tratto quanto di
opra, dalli miracoli in poi,la lettura de'qua

Parrochia di S. Martino teneva in camera


unlmmaginetca in tavola, della B. Vergine,

vozione, s per conto della Fiera gia intro

-li la rimetto alla udetta compoizioncclla.

o Genriluomo della medeima Citt,e della

che , con ferma credenza d eer pittura di,


San Luca, gli era tata con molta geloia tra

5. VIII. DELL' IMMAGINE DELLA*


VERGlNE , DETTA Dl MODANA
IN REGGIO.

mandata dauoi anteceori. Correndo adun


quc il giorno 18. d'Aprile dellanno medei
mo , la agra lmmaginerta pendente da un

Eleggiava per il mare di Reggio un.,


V gUlo Vacello di ritorno dalla Tur

mano a dibbatteri in maniera , che per la_

chia, e come fu a quel dritto, ove oggigior

le genti di Caa, le quali gi venure viddero,

no i vede la Chiea di queo nome , i ritro

la divora Immagine coverta tutta di goccio


lette di. angue , onde perci atterrite, met
tendo alte le grida eclamarono tutte , mira

muro , cominci enza vento , o violenza di

v ancorato in modo, che n pi avanti, n

novit dellaccidcntcchiam alla ua veduta

pi addietro camminar poteva . Soprafatti i


Marinari dall`improvio accidente, e perci colo,miracolo.Wele voci udite dal di fuori
conultando fra di loro , ipirati da ovrano chiamarono un gran popolo a udire quella
e ( com da credere ) conchiuero , che novita, ed a vedere quel angue miracoloo.
quello avvio foe del Cielo,ane di lacia
Fra quelli accore D. Bernardino Mandelli,
re ivi una Sagra Immagine,la quale con eo. Parroco della Chiea , chiaro per nobilt ,
loro conducevano ;la quelle arti? E tanto e per letteratura , il quale per odisfare alla
eraz concoiaehe appena ge a terra col moltitudine gi concora , e che tutta via_
agro pegno, chil Vacello, come ciolto , c

concorreva , prea in mano con molta rive

dillancorato pree a volteggiari , ovunqu,


piu gli aggradiva , Riveoliata la gente dal

renza la agra tavola , or al piano de PP.


dellOervanza, e la di a vedere a tutti,_ma

grido, che per tutto sera aro , toto u a_,

con timore di ciacheduno , formandoeno

riverire, e ad adorare la agra Immagine , ed

infelice prOgnoico alla Citt . Sodisfatta al


meglio fu poibile la moltitudine, D. Ber

oltrepalando nella divozione pree a fabri

carie una Chiea nel luogo medeimo , ch ~ nardino ricondue la agra Imma inc nella
lfuori le mura della Citt in dianza di zoo.
pa in circa. Accrebbe la ua fama la mol~
titudine demiracoli operati ad interceone

della Vergine per laccrecim-nto di

nella

ua pitturasonde cominci ad eer vi ltata,

e tiibutata, con voti,non pure della Citt di

ua Parrochiale di S. Martino , e d indi alla


Chiea di S. Marco , perche la prima per La
ua vecchiaia, e per il opetto di nuovi tre
muori minacciava rovina , riponendola ben
acconcia opra il Tabernacolo . Intanto ar
tcnuato il udor anguigno i ridue a poche
goc

f T

^u`

c'ALXztIA SANTA LIBROL,

262
gocciole nella fronte , e nel petto , ma cos
ferme,v che piu,e iu volte racwgate p 0r

mentre paava'da'van'ti alla agra Immagine,


con in capo un accodi fronde, gittato a ter
ra il acco, ed inginocchiataale a'piedi,cos`1
pree
upplicarlaeionolatrice
. Beatima Vergine
Av `
vocataa de'poveri,
degli ait-

dine deSuperinrncmp're ctinuarono le_me

deime.S aoll la gente n pur della Citta,


madeVillaggi ancora a viitar la agra lm-_

nia'gine,e upplicarla non olo per li_ biogni

ti, della qualit~ on-io , eccomi qu prorata

univerali correnti, ma di vantaggio per li

alla tua preenza -, e anca per la fatica, ed

particolari z onde di pari concorrendo lele

ivenuta dalla 'fame ;"e pi che ` r altro a

moine ,,t pree a riorari da'-fondamen`ti la

itta dalla compaone,veggend'uai m'o

Chiea Parrochiale , e ad arricchiri di agra

ribondi per linedia i miei glulilehlumil

uppellettile la Saoreia. A queo primo'

mente ti upplico , e con la faccia a-terra ti


congiuro ,Madre delle miericordie, abbi

miracolo ucced iecondo li otto Giugno


dellanno udetto, e fu, che a via dun gran

compaone di me,abbj compaiM demiei

popolo f vedUta la iora Immagine rico.

gliuoli , quali innocenti non hanno in che

priri dun candidimo plendore , qual poi


pian piano dileguandOi ,re quella rico
vertada s grancopia di latte,c`he,pot__~cor

gliuolozaltrimente io prendo licenza di pro

cacciarmi il"vitto , come meglio potr , n

rere" il ;perilche aollato il p0polo rivcr`1

altro per adeo mi occorre , che ia vendita

la B. crgine , ma con' frtnato prognoi


co, augurandoi con quel latte la rimca del

della pudicizia. Ma che dico! Vender la pu

minacciato caigc col angue , e tanto av

alimentare a mia famiglia? Non ia mai que


to {La morte pi too ,Santima Vergine,

oea la Mac , non tua, non del tuo Ei

dicizia per nadagnarm che vivere,c di che

venne , perche da quellora in qu non f


udita altracoa di tremuoto in quella Citt.
Pratanto alzata la fabrica della Chiea Par

mille volte , che vivere un ol giorno coli


oea del Cielo , e della riputazione z A te
non mancano maniere , e che io non ia p0
vera,e che non oenda il tuo Santo Figliuo

rochiale Con olenne proceone venne ivi

traportata la miracoloa tavoletta , e ripoa


nell'Altare maggiore . Morto il Mandelli , e
ucceduto nella cura della Parrochia D. Lo
dovico Teotonico, anzioo egli , che non i

lo . Cos detto i alz da terra , e nel ripori


sul capo il acco, vi trov otto alcune mo

perdee la memoria d'un tanto beneciozma

nete dargento . Rimae ella per alquanto


orpea , veggendoquei danarzma poi i-v

che anzi s avanzae, con licenza di Monl

mandoli liberalimo dono della Reina de

Cieli, li'pree allegra, e andata in caa provi


ro lanno 1651. , ne iitui una olenne fea de auoi biogni, raccontando il miracoloo
Per-otto giorni continui, principiandoi la-i avvenimento . F queo motivo di eer vi
terza Domenica dopo la Paqua , celebrata itato quel anto Luogo non olo dalla gente
con ogni feevole pompa, con muiche, con del Paee , ma da tutte le terre convicinu,
gnor Fabio Olivadiio Vecovo di Catanza

prediche , e con frequenza di Sagramcnti .


Lanno 1652. ermoneggiando per detti otto
giorni il P. Antonio Damiani della Compa_

ricevendoene un innit di grazie , lc quali


ricompenatecon molte elemoine , fabrica

rono in pi ampia forma quella fabrichetta ,


divenuta Chiea frequentata
da molti pope.
x "7 <- 3),
-l, :

gnia, e premendo empre su de'due udor dt


angue , e di latte , morandoli miracoloi,

5. XI. DELL IMMAGINE DI SANTA


:#741- MARIA DEGLI ANGIOLI IN

pore motivo ad alcuni di metterli in opet


ta fedez onde per chiuder loro le bocrche,da

JONADI .
gg?
Fabio,
tane ianza
Monignor
e nc form
molti,
proceo,
ed aeaminati
fraquali
furo- ,
no D. Diego Morrone Arciprete di S. Bar
Ella Chiea de PP. Conventuali in_
bara d' approvata virt , e D. Orazio Schi
]onadi evvi un Immagine molto di
pano di molte lettere , s li zo. Maggio del vota della B. Vergine , con volto modeo,
1653. con decreto dinitivo amendue li u
ma vago, e di guard-attira, che accende la.,
dori furono dichiarati per veri miracoli , e

divozione: pittura antica, ma non conoci

come tali da publicarii ne pulpiti , e negli

ta miracoloa no all anno 162;., nel qual'

5.
Altari
X1 .

tempo quell Iddio , che dipoe il tutto per


L

DELL IMMAGINE DELLA MAS-i


DONNA DE GLI ANGIOLI lN
-

la gloria del uo nome, e per l utile del uo


popolo, cos la di a conocerc.Era un gior
no di Sabb'ato, quando una lampada di cri

tallo, qual le pendeva davanti accea,rott:t


1 la funicella, che la teneva appea , cadde
sul terreno , ed in quea caduta 1 videro

tia-..4'

P Uori le mura della Terra di Zagariu


orgeva una abrichetta emplice coll
Immagine di Maria Vergine orto titolo del
la Ma onna degli Angioli . Lanno Ile-'n
circa del mee di Maggio una tal donna aai

molte miracoloe maravigliez poiche non.,

olo non ruppe , e infrane , come dovea,

ma avendo un piede lungo, e piramidato,n


cadde di anco , n rove-ci l acqua , e l'
olio; ma re,qual cadde,dritta, come pian

povera ,doppiamente afitta , e dalla fatica

del norricato , e da pungoli della ame , nel l tata sul terrenoz e non avendo olio, che per
U
'P,

P0

r'

APPENDICE III. DELLE SANTE IMMAGINI"


poche ore, continu accea enzaltra rime

concorrenti elemoine a riorarla _dalle ue

adi olio per cinque giorni . All udiri di


quelle maraviglie core aollata la gente da
jonadi prima , e d` indi da tutti illaggi
all intorno . Fr quella vennero alcune lPi
ritate , le quali toltofurono avanti la agra

rovme. Eu maggiore la maraviglia , quand


molta gente delluno , e deli altro eo , e
dipota aCori per cantare il Roario 'di
Maria, nel mentre gi 1 cantava, e`l`tinte .d'

Immagine enzaltro eorcimo , che della

improvio le candele dell' Altare , f.l da tutti

verginal preenza, rimaero libere, e taluna

veduta una candela accea nelle mani della


agra Immagine , la quale tanto fu vedura,,
quanto non tu nnito il eeleial balterio.Con
ci piu rivegliata la gente vie piu pree ,a
frequentar la Chiea, eorripondendo di pa
ri la Vergine con le ue grazie. E fra quete

li tre Maggio dell anno _medeimo concora

ancora con burtar per la bocca la malefattu

ra. Da quelli aceidenti vie pil animata la_


gente pree a portare li loro infermi di ogni
maniera, ciechi, zoppi, mutoli , bellCltantl,
ritornando tutti retituiti alla alute , e fra

uei un morto di tre iorni riebbe la vita.


Accrcbbe il grido di quella agra Immagine
un miracoloimo accidente avvenuto l
anno 162.6. Celebrava in quel agro Altare
di Maggio ad ore 13. un divoto Prete , per _
nome D.Gio:Battia di Gennaro , e venuto

al Samius i etine gi nita una delle can


dele , e nel punto medeimo a veduta di un
numeroo popolo cee dal Cielo una cande
la di color bianchiimo, e molle , come u
all'ora all ora i folle ua , di oncie due,
tanto meno , quanto i conghiettura i foe
cummato nel rimanente del agriiciozcan

dela, qual conervata dentro un cannelletto


di argento, oggidi i mora con molta rive

una nocce di Sabbaro uonando , non tirata

d' alcuno, la ua campana , vi concore un


gran popolo , e con eo loro un cieco dal
uo nacere , il quale al batteri del petto
avanti la agra Immagine , toto gli caddero
dagli occhi le tenebre , e u reo veggenteJ*
Un tal orpio f veto, che e la Vergine gli
concedeva la alute , egli arebbe ito per
ogni parte a far la cerca per lei, e del ritro
vato averebbe provio di cera il uo agro
Altare. Ebbe la graziaz onde in eecuzione

del voto ipoe in buca del denaro , qual e


gli donava volentieri a cagione del ne, per
il quale i cercava. Ma l uomo pervero in
vece di comprarne le cere,lo perd nel giuo

renza . Qqelto nuovo accidente divulgatoi

coz ed ecco , che enza alzari da dove ede

per ia Provincia , guadagn all Immagine

va,ritorn allo orpio di prima. Intimorito


dal caliigo , ma non diperato di una nuova

un gran Concetto, e le porto , e le porta nu


meroi concori di gente.
5. XII. DELL IMMAGINE DI S. MA
RIA , DETTA DEL POTERE lN
SCALITI.

v ~
f I.er .

grazia, i f condurre di nuovo alla Chiea,


ove avanti l Immagine pentito dell errore
commeo, replic il voto , ed ecco , o gran

piet della Vergine l al punto medeimo


riebbe la grazia gi perduta ; ma divenuto a

'I

ue pee pi aggio, come u ollecito nella

Scaliti un picciolo Villaggio di Meiano.


E Fuori di quella abitazionce-"lla'i vede
una Chiea antichiima , alquantootterra

cerca, cos lo fu fedele nellapplicazione del!


danaro.

f": - "

5-.- XIII. i DELL IMMAGINE DELLA

nea, c quai abbandonata, dedicatalanri


imo nome di Maria , di cui l Immagine
piccola, antica, alquanto nera, con un bam
bineito nelle braccia . L anno 'z. per da
quindi paando una donna pirit-ata , come

D Iante un meZzo miglio per la parte di

le f.l a fronte , venne trattenuta da mano in


vilibile,enza poreri non pingeri` oltre,non

levante dalla udetta Terra , orge una


pieciola Chiea, dedicata alla Vergine otto

rivolger i pai all indietro . ~Accorero L

titolo della Grazia,altre volte ChieaMatri

MADONNA DELLA GRAZlA .


NELLA TORRE.

quello inapettato avvenimento alcuni del h cc Parrochiale di un" abitazioncella, detta


Villaggio , e opettando di qualche novit', s il Suo Caale, e l una di quelle ,delle quali

preero ad implorar il nome di Maria, e far _i


violenza a quella mechina per imrodurla
dentro la Chiea. La vi conduero,alzando A
pi le vocis ed ecco aly-entrare i d-un- .
grande lrepito, che rec qualche timorezed
avvenne, che la piritaragua'rdndo*laa r
Immagine, apr la'bocca, _e burt un facio
di capelli, di mezzi chiodi ,. ed altre' brurtui
re, con ci rimanendo libera. A queo mira
.A.

colo a gione il econdo ;poiche condor'


rovi un fanciullo orpiato,appcna fu aquel
la Verginal preenza , che riebbe 'la alute).
Con quelli miracoli accea in divozionela

1 form l oggidIorre .
av vegnache di'
quei tempi molto fre uentata da Popoli ,'si
della Torre, s di Car inale 5 in queti per

cemata di molto dalla primiera divozione,


per lo pi i frequentava da` Cittadini di
Cardinale , e dalorov SaCerdoti , ingolar;

mente negiorni di Sabbato.Correvano li 17.


Aprile dellanno 1677., e rei non-meno a'

gri, che feanti per la ollennit della Pal?


qua diReurrezzione z quando due giova;

nette di freca et , l una per nome Antoni


na di Luca, e l altra Iabella Criello della

Torre , entrate dentro la Chiea preero az..

gente pree arequentar la Chiea , e con le i upplicure quella Madre delle 'grazie,i coin-
,

pia

CALABRIA SANT'A'RO I.
*uvel

264
placee prevederle ne'loro biogni!, Cos a
vendo upplicaro, nel dar di volta all ucir
diChica per ritornarene in loro cae,vi_dde

Iabella, che la Vergine , qual di rilievo


col gliuolo in braccio , cea su'l agro Al
tare, ivi poe a edere , e chiamandola per
nome le die,chc too cora alla Terra rac
concae il veduto, ingolarmente a Sacerdo
. ti , perche intendeva voler_ eer riverita in.;
A.

quel luogo da molti POpoli, e vicini , e lon


tani; oggiungendole , che non arebbono
er venirle meno i uoi ajuti,al pari di quel.

Che ella avendo molto campo da far compa


rire la ua vieerata carit , a tutti eompar- riva il.uo avere . Una notte addormentata
molto angociara nell animo le parve di ve
dere una tal maeoa Signora , la quale do
o averla con parole di Cielo racconolata,

i:: command , che del uo avere parte ne


liberalizzae a poveri, e parce ne fabricale
una divora Chiea . Com ella non i pree;
peniero di apere, qual i foe quella vence
rabile Matrona,cos`1 ne tampoco ebbe a cuo

re il celee commando 5 ma uccedurole il

o andava priva degli umani. Ucita gi l


altra compagna ,e (rimando dover eer e
guita da Iabella, dopo l' averla apettato un

medeimo la econda, e terza volca5 con an

pezzo enza vederla ,ritornata in Chiea la


vi ritrov come vanita , e rattenuta allu

cala con una verga d oro diegn il luOgo5


c che per argomento del vero, dopo lavere
fabricata la L'hiea,a capo di due anni lave
rebbe eco portata nel Cielo. Rivegiiaca , e

cirne 5 onde richiea del perche , raccont


e il vedute, e l' udito 5c tolto preandole e
de , lc oggiune raccommandandole due:
luoi fratelli , quali erano iti in Milazzo per
li cumulri di Mema a cui Iabella '. La gra
zia gi coneeduta cos , come avvenne) ',
che ritornata Antonina in caa ritrov di
buona alute i uoi fratelli. Cora adunque
,Antonina nella Terra ,e raccontato il facto

che dichiararle in quete , che ella foe la.


Regina de Cieli , e come portarala fuori di i

condato il tutto al uo 'Confeore , andati.-`


nel luogo diegnato ricro varono la p'oicuisa_`

id dicgnara della nuova fabrica5 onde to-'


lio i accine alla nobile imprea; che perf
mandati in Roma cento cudi procur com-L
prarene una acua di rilievo . Qgivi adun-
que accadde un iniigne miracolo , quale au-

a molti, ingolarmente al Cappellano della.,


Chiea DGiacomo Santaguida, non fu per
imiew creduta , opettando di qualche in
gannoz ma nalmente pronato come dain

centic quellopera elere veramente del Cie

terna_ i pirazione quel (.'lero con divora pro

a cagione, che nel volerla condurre s`u`l li


me Tevere per traportarla in Calabria., vL
era rea cos peante, che ne pure erre paia
di bovi lavevano potuto dimuovere dal ul):
luogo. ,Ma quando poi negozio per Foa

ce one 1 avvi alla Chiea, ove entrato , e

eguito,e preceduto da un gran p0polo,pre


e a cantar-vi le agre Liranie . Acer-ebbe il
miracolo il vederida alcuni divotimi 5a
crdori quel bambino ,come brillante turco
di giojaz onde caduti con la faccia a terra_,
peruorendoi il petro,eon la voce upplica

lo , e f , che nella bortega _medeima een,


doi negoziata una divora Immagine per la.
Citt di Nicaro, 1 era dimeo il trattato

to, baliarono a portarla in nume, c con ageJ


voleZZa un olo paio de medeimi animali .
Cos dunque ;pota in ume , edindi venuta
in Calabria, e nalmente accoara al luogo

vano lc divine miericordie . Il di eguente,


come c ara foe univeralima ipirazio

quattro
miglia-collo
da Eoato,cio
(-jraziahlezuc
allincontro
tutto quel nella
Vil-.,-

ne clchldO, vi comparvcroproceonal
mente molti popoli50nde allargandoene per

laggio
,non olo , ,ed
ma altri
i quaiVillaggi
turca la, per
olda';
tglca dellajirt
ri-.

tutto la famau viddero ambedue le Calabrie

uvotari in quella Chiea. Non [lara cara


delleuc grazie la Vergine sxpoucioiachu
oper un innit dlzj-_aCO-li, illuminando
__^r ciechi,liberando opprcigaddrizzando zop
i, e omiglianti,quali altri con autorit dl

ceverla con trionfo qual piu convenie .'

Y Ordinario di Squillace vengono uorac in


uulbro aparte. 3);,
..

pur tramorrita
, ma quai morta
_accidenre
per intorbidarela
ella,. Era
e laiquello
Ver-4

XIV? DELL* 'IMMAGINE DELLA'


, , .B. VERGINE DELL' ASSONTA ,

gine non vi porgeva il rimedio, come gi fz


poiche `portata cos o morta , o tramorcita,
.QNLQLI la agra Statua , collo ri'venne con al
- ,leprezzau e maraviglia di rurti . Addunque.:
v condota la- Statua in Foato, e ripoa nella.

. ' 1 _.i,
n 1,..
i . -_ i
_ ,
v.,
u
"I. a.
C irca gli anni del- Signore 1460. viveva.;
x_ _ ;in Foato, Villaggio della Citt di Ta

',

vernaLuna donna per nome LucreziaBruno,

Fra quella genre anche i` avvi, la divora-r


Lucrezia a pi calziz ed in vederla avvegna~
che da lontanop che foe ,tenerezza di cuo
re, onacolo coniglio del Cielo,eadde non

hieaimaggiore, compi., ed il giorno a i


hfca_,-ausrezia portar ~ la era tardi al
letto, tutt-altro poc ave ,Le-he onn05 on-v
dfggliata a buon ora ,lcd-_avendo eco le

z nemo ben-:ange di _commodic terreno,


ammo a Dio divora, ed a uoi Santi.Per Elec- ~ c rav: 5 peroche chiua la Chiea non lavea
condatealcuno, [Olo i port a riverire
7m tempo i veniva travagliata queia ua Pa..
la
gran Si or-az
tan maraviglialnou
, nia-da alcune :ingiue vazionigccatele da i vi ricrovolla
con Ed
gr oh,
_ ;fizzione
del uo
, pun ; qual'COmmiariozonde la gente qua
vlw-zayniva rifugiata nelle Chiee 5 per il o cuore 5ma too riavura, e ceo ,medeimo ri
1*

er
l
..-W

,n MWT~' _ .

Ari-SEN DICE nt. -DELE' SAGRE IM MAGNL

2.65

ettcndo e per avventura al luogo diegna

del Sagro Tempio z pociache la norte ea

` to dal Cielo i foe portata , ivi anch ella


' rapidamente i pine , ne s ingann , aven

caigolla colla morte di totti i Cavalli , che


la dentro i trovavano collocati . Al rappo`r
tato miracolo i aggiunge la ingolar tutela,
c prorezzione , che tiene detta Santa opra

_A

dola ivi ritrovata entro al glorioo diegno

gi fatto dal Cielo . Addunque iprincipi


la fabrica, e con molto fervore i tir avan
~ ti, emPre abbellitaz peroche ono ati,e pur

oggi ono cos, e molti er numero, e ingo


lari per eccellenza li miracoli, quali ha ope
rato, e pur opera la divora Immagine , che:

empre vien proveduta con voti , ed oerte.


Se ne celebra una olenniima feta li 1 .

coloro , che corrono. a ricoverari dentro la

ua Cappella,qualora il Cielo adirato cocca


contro la terra le ue aette 5 Imperciochu
ebbene ano ucceduti molti danni neluo
ghi vicini con rovine di fabriche, e morti di
peronez mai per leggei, che reae oe o
quel Sagro luogo , n alcuna perona col

Agoo col concoro d innita gente dc dentro ricovratai, non oantc che i fulmini
intorno .

piu d'una volta fuero eei dentro liea


Chiea, ed aveero erpeggiato in mezzo al

5. XVJIMMAGINE DI vs. CATARINA

la moltitudine delle genti .

V- ,E M. IN TERRANOVA.
N Ella Chiea de Monaci Celetini della
Citt di Terranova nella Calabria Ul
teriore i veneta la miracoloa Statua di que
(la Santa Vergine, quanto nobile , tanto an
tica formata di le no , quale 1 ree celebre

per il eguente miracolo . Lanno 1501. di


vioi il Regno di Napoli tra Lodovico Xll.
R di Francia, e Ferdinando il Cattolico Be
d'Aragona,per conceone di Aleandro V1.

5. XVI. DELL' IMMAGINE , DETTA


SANTA MARIA Dl POSI NEL~
LE MONTAGNE DI S. LUCA.

N Elle Montagne di una Terricciuola per


nome S.Luca, Diocei di Gerace,vi lla
fabricata la Chiea detta Santa Maria di Poiz
la cui fabrica avvenne miracoloamente nel

la maniera, che iegue. Paeolavano in quel


le campagne molti Armenti Vaccini , quan

Sommo Pontece, dichiaratone Federico ul

do una talvolta un Toro , e di forze , e di

timo per la linea di Alfono giuamente de

corpolenza oltre l' ordinario, si con le cor


na , ;i con le zampe i poe in giro a cavar
una parte di terra otto ad una valle ', quella

cadu:o,ore tra quelli liti io nella diviione,

a chi apparteneva la Capitanata , e non p0


tutii comporre amichevolmente , fore cia
cuno volendo il tutto, vennero tra loro alle
mani, e prevalendo i Francei otto la con:

Fu fatica di pi giorniz onde accorivi i uoi

.cacciare li Spagnuoli dalla Puglia , edalla

Cuodi, tratti da' quella oinata imprea, o-l


ervarono nalmente cuopriri da otto a
quelle cavature una belliima Croce: quin
di umilmenre adoratala , e diuane per tut

Calabria, ove ardendo la guerra, e uccedu

to all intorno la fama , e con ci concora

to un altro conitto a favor deprimi nella

vi molta gente , f`u rioluto di fabricare in.,


quel luogo , e per li medeimi diegni ordi

dorta di Lodovico Armeniaco , ort loro dt

Cittt di Terranova , cooro o coretti dal

rigore della tagione, o traportati dalla mi


litare licenza , quale uole mechiare le coe
Sagre colle profane , per porre otto al co
vetto la loro Cavalleria , nulla curarono ir

nativi dal Toro-lina Chiea , dentro alla..

qu ale i riponee la miracoloa Croce. Cos


riolero , e cos adempirono , ri ponendovi
con inieme la Croce un Immagine della...

riverenti,e agrileghi di accommodarla den

Vergine, la quale dal luogo Fu detta di Poi.

- tro la udetta Chiea di S. Catarina,tramu

Non manc il Cielo di autenticare con i uoi


miracoli lopera portata avanti dalla piet
di quei p0po i -', onde abilitane la fea per
li 0t to Settembre, ( gi che la quantit delle
nevi, e de giacci non permettono il pratti
carvii di altri tempi ), e con ci frequenta
ta dalla gente anche piu lontana , too vi s

tandola in vilima alla . Dipiacque non


-poco a quei buoni Religioi lingiuria grave,
che vedevano fari al Santuarioz ma non p0

tendo far altro , i avano taciti apettando


qualche uperior Provvidenzazquando un di
loro acceo da un ubitaneo bollor di an ue,

dato di piglio ad un orde no,con ,cui 1 1 en


de il pane nel forno, cor e infurtato non gi
contro la gente indivora, ma bens contro la

introdue una molta divozione , accalorata

dal Cielo con le molte grazie giornalmente

concede a concorrenti.

S.lmmagine della Vergine Catarina, e rin


facciandola di tracurata in permettere , che
in tal guia fue profanato il uo Tempio,
le caric con quel legno una gran percoa

5. XVII. DELL IMMAGINE DELLA


VERGINE, DETTA DEL RIPO
so IN VARAPODI.

su la fronte, da cui, come e ata fuie opra


carne enibile , caturi ubito vivo angue ,

F Uori le mura di un Villaggio, detto Va'

qual i vede COnglato no al preente gior


no , inieme con la lividura . Sori la Santa

Vergine il tra orto repentino del Religio

rapodi, nel territorio di Oppido,gi o


ri un, famoo Monaerio dell Ordine di
S.Bailio . Travagliata in tanto la Calabria.

oz ma non gi- lirriverenza de profanatori l. dalle continue correrie de Saraceni , con

che

u*.--.-o

266

' i

CALABRIA' SANTA LIBRO I.

che rearono disfatti molti agri luoghi , e


fra queti l' accennato Cenobio , reandovt
olo in piedi la Chiea per _la_ molta divozio

ne avutavi da' popoli convicmi . Ora ritro


vandoi in quella un Immagine quanto piu
bella nella pittura, tanto piu miracoloa nel
le grazie otto il titolo del Ripoo , prima,
che i Monaci all' intuxto partiiero ,

er di

fenderla, non olo dagli oltraggi de' arba


ri, ma dalle inclemenze de`tempi ,riolero
darvi opra un intonacatura 5 ( Era ella nel
muro) cos come fecero , dipingendovi al

di fuori unaltra Immagine z peroche rma


vano, che raddolciti i tempi aveero potuto

ritornarvi, Ma non ritornati quei,e taran


to andata in dimenticanza quella memoria,
(i venne nel preente ecolo: nando volen
1 doi racconciar la Chiea, e per appena da
ti alcuni colpi col picone su l' intonacatura,
` gi divenura aai deforme, ecco cadde tutta
a terra in facioze con ci cuo rendoi l
antica Immagine cos bella, e freca, che pa
reva allora allora ucita dal pennello,i chia

recava altrove z onde Ii fece argomento, ch'

ella gradiva di fermari nella Groua pi ,


che in altra parte ziche publicandoi da per
tutto i moltiplic la gente con proceoni,

ed altre agre dimoranze per condurrc,co


me id i condue, la venerabilc tatua den

tro a Cappella del Monte, ove di preente


i riverice da gran popolo .N manc Ella
delle ue miracoloe interceiioni z perche:

too cominci a riplendere con molti mi


racoli , quali continua lino a quei tempi.
Fra quali ne ono due continui z l uno , ch
eendo la Cappella tutta, e empre piovoa;
e per tanto umidima , la atua per mai
perde il no bianchiima colore: laltro,ehe
dal muro dietro la tatua dillillantlo del con

tinuo alcuni rivoletti di acqua, vi i ono


raermati per raccoglierli due gran vali di
creta ( Giarre diCOIO).EccO la maravigliai

che per molto e ne prenda , s per divolih


ne degl' inermi , s per altro aare, mai le

m opra al punto medeimo tutto quel po

Giarre i vuotanoz e non prendendone alcu


no, mai i riempono cos, che i roveci al di
fuori . Per accrecimento di divozione fil

polo del vicino Villaggio , ed indi apprclio

data quella Chiea a'PP. di S.Bailio , li quali

;gli altri piu lontani tratti, non tanto dalla

fabricata una agra cala , l' abitano ancora...

novit , quanto dalla moltitudine de mira~


coli : Motivo , qual ervi! ad un venerabile

con molto utile de popoli , che vi concor~

rono per l' uo de Sagramcnti.

SacerdOte del luogo , D,Placido Atta , di

cui altrove, per ritabricare la Chiea in piu

ampia, e pi plendida forma .

5. XlX. IMMAGINE DEL SANTISSI


MO CROCEFISSO NELLA ClTTA_
DI TERRANOVA .

5. XVIII. DI SANTA MARIA DETTA


DELLA STELLA m
PAZZAno. '

N Ella Chiea detta la Giudeca della Cit

t di Terranova i veneta un Croce


o di- rilievo in altezza di palmi cinque,

On lungi da Pazzano, non ignobil Vil


laggio della Citt di Stilo , i erge un
gran monte con nome di Cucumella . A
perla parte, quale porge in mare, i apre:

opera molto antica, e miracoloaE. quantum..


ue de uoi miracoli corre la fama n dal

ecolo quindiceimos nulladimeno i ree piu


chiara a 20-Luglio del 1533.,e l'avVenimen

una Gratta , A la quale i cende giu per to u quello, giulia il rapporto di Paolo
` gradini 75'. a una divota Cappella 5 ed av.
vegnache tutto il Monte foe di pietra cal
cina, non per mai avvenuto di membrar
ene parte alcuna, ed aver oeo perona vi

Gualtiero . Riplendeva in quel tempo colla


luce di molti miracoli [Immagine della San
cima Vergine , detta del Soccoro, nella...
Terra di Palmi , che per correvano a folla

vcntc z tutto che frequentata da' popoli la


agra Cappella. L anno 1562.. un tal Vacel

alla di lei venerazione i popoli convicini, e


fra quei quei della Citt di Terranuova , i

lo vele giando per Corrone , come fu al

quali vi andarono accompagnando il predet

dritto ella Grotta i riette immobile con


gran maraviglia de' marinari , quali non a
pevano a che rapportare quel nuovo prodi

to Santimo Croceo con una numeroa

gio 5 ma e ne cuopr la cagione in tal ma

niera . Sopravenuta in tanto la n0tte , ecco


fra quelle ocurezze un rag io triciante di
fuoco , quale ucito dal Va cello rimboc~
cava dentro la Grorta del Monte in dian

za di miglia diecez non per vedute, che da


pochi patori , quali vegliavano su le loro

reg i. viione,
Al farli del
ublicata
daPa
p torila
allagiorno
quale ava
non leg
ier
peo l' immobilt del legno 5 con che riFve
liata la gente, cee in mare , e alita su del
acello, vi ritrovarono una bellima a

tua di pietra marmo della Vergine , qual

roceione . Or gionta l' Immagine del Fi


glio alla preenza di quella della Madre, co
minci a villa di turti a udar Sangue da tutt'

il Corpo 5 coa , che commoe tutto quel


popolo a condizione, ed a pianto,chiedend0
turti a Dio miericordia . Di uc avveni
mento e ne ipol un atto pub lico da N0

tar Antonio Oliva di Seminara , il giorno


medeim, che orti .- Nell'anno 15 93.aven
do la Citt di Terranova biogno grande
di pioggia , dopo varie uppliche fatte a di
ver Santi , tf rioluzione di portari pro
ceonalmente per la Citt il miracoloo
Croceo, come fece zed ecco too con
turbata l aria,-caric la pioggia in tanta
abbon`

_._ -. _

.r

APPNDCE m. BELLE SANTE IMMAGINI.


.

abbondanza, che fit duopo interrompere la

--r

"267
-

. ,.

VOI! perle graZie Ottenute. Sogliano iCitta


dim di detta Terra, e dePaei convicini nel.

proceione ,ie ritirari a gente dentro la...

Chiea di S.Catarina. Al prodigio della piog le loro gravi neceit vetiri in abito di

gia, ne egu un altro, e la pioggia di lat

morticazione , e portar proceionalmente

te,che i vide cadere dalle braccia dellilleo'NL quella Sagratiitna Statua dal Con vento no
Croceo , non olamente in quel giorno,

alla Chiea Madre, ed ivi tenerla epoa col

ma nel eguente ancora 5 onde e ne pree di

dovuto oequio, si di giorno , che .di notte ,

ralucceo giuridico informo per-?ordino

na tanto , che i compiace dipenare lo'

del Vicario Ucnerale d'OppidoJ cos ad un grazie richiete , celebrandoi fra queto in
tempo medeimo cadevauo tre pioggie luna tervallo molti agrinzj , leOE'C funzioni , ed
di acqua dalle nuvole,laltra di latte dallim eercizj di criiana piet 5 indi eaudire lu
magine del 'Croceo , e la terza di lagrime uppliche (quali non vi memoria, che u
0 occlhny e popoli . ,, ,f' _E
da' Dll
ero giammai pare a vuoto) reituicono la
Sagra Immagine alla ua Cappella, accompa
5. XX. NA
IMMAGINE
DELLA MADON
da canti
giulivi, e da
egni
di ac
di
DI SCHIAVONIA
IN "
g, gnata
vozione,
e di rendimenti
di vari
grazie
. Cos

. L

cortOGLiANo,

cadde anno 1679.qualoratrovandoi icam_

zi-g 2'

y;
"
- pi adulti perl'inopia dell'acque , appena or_
Elidi del mare, che bagna il territorio dinoi la divora proceone , ed ecco prodi
di Corogliano Citt nella Provincia dl go il Cielo diue le ue piogge , inaando
Coenza , compar ve~la Madre di Dio ad un
eni namente i ecchi territori . Cos nelli- '
emplice Cittadino, e gli ordin , Chi: mani
ies anno, quando gli eerciti delle loculu a

cae in uo onore una Chiea, ed ivi foe a

devalavano le campagneol tocale ermi


nio delle biade , non tantolo f portata la
Santiima Immagine alla via de'eminati

dorata, e venerata la ua Immagine,volendo

terreni,e i videro gombri da imili beiole,

Ella prender lamaterna protezione di detta


Cittd.Non fra poe dimora il buon uomo in
far palee al agitrato , ed al Cleroquanto

parte delle quali morirono immantinente


parte i ommerero nell'ac ue, e parte olle
vandoi in aria in guia di il

da Maria gli venne impoo 5 perciocche u

guaroni poi, enza rearne una.Cos`i in alti-*o

bito fu dato ordine ,che i fuie dipinta ladi


lei Imma ine nella pi elegante maniera,che

tempo, venendo impedita la raccolta dalle)

feae a quel Magirato la di lei compara

in quel luogo , dove voleva , che e le fabri

oca nube , dile;` ,

continue pioggie , onde prognocicavai una

fue POhbC, giuai ricontri, che veniva general caretia, s determinato da quel C0~
no rappre'ehtati da colui, chebbe la orte di mune ricorrere alla miracoloa Imma inu
vederla originalmente3 ma non potendoi ef dellEccehomo, priegando il fonte delFe mi

giare cos preo , n in quella perfezione, ericordie , che i degnae riparare a tale
pone da mano angelicaz e quelluomo fortu
nato non rantoio la vide, che aerm quel

ciagura. Polai dunque in ordine la proce


ione coll intervento di moltiime perone,
ch eran venute da diveri luoghi per il me
deimo ne, e portata colle olite cerimonie

lo eere appunto il naturale ritratto della

dall uno, e dall' altro Clero alla mentovat a

maetoa Signora a lui compara. Fabricato


fratanto un HOblC`TClHPlO,Vl fu collocata la

Chiea Madre , i compiacque la Maet Di

che richiedevai, ecco,che la mattina i e tro


vatalopera perfettamente compita , 1 up

vina nell'ileo giorno far argine collaere- i

Sagra Immagine detta della Sehiavonia , per: nit dell aria alii overclEprouvjy, che al
,il foco colore,che le adombra la faccia,ulli; lagavano la terra. Per cas grandior miraco
Altare Maggiore, ove oggid s adora da nu li 1 accrebbe la divozione, e la ducia delle '

meroit dl popoli,che concorrono dalle piu genti vero l Immagine agratima 5 il per- -
ehe vi accorero non pochi molelati da
zie, che largamente dipena , iccome larte-4 piriti maligni , e i viddero immantinentez
rimote parti del Regno , s per ottener gra

ano le tabelle, e i voti appei ;come altres

liberitjaltri opprei. da vai morbi,ed otten- `

per intervenire alla olenne fea , checele- nero la. anit; onde vedoni appei in quella
brai ad onore della glorioa Vergine nel d
dellAeenione del uo Figliuolo al Cielo; a

Bailica le crocciole dezoppi guariti, le can, 1-

qual eetto s iituita per commodo de

titi miracoli, la quantit delle cere laciate in odisfazione de voti, ed altri donarivi, ed 7-1..

Concorrenti una delle migliori ere del Re

ne de chioppi crepate in tetimonio deor

zia oerte fatte dalla gratitudine de_ Fedeli. _


- '
gno.
x
;
exxn.
IMMAGINE
DI
s.

ANCE
9. XXI. IMMAGINE DEL SS. ECCE
HOMO IN MESERACA.
,RQ- ` A3'

s
l
'I
3
,.

"i

.55;

SCOSAVEBIO IN POTAME.
L A Sign Immagine di Ges Cri-to in fi-{iii
j g ura- d'Eccehomo , che trovai nella...?
. A Lla fama delle appololiche fatiche,
Chiea dePP-Riformati nella Terra di Me
che facevani da due Padri della Com

uraca, chiama dalle parti pi lontane li po


u

poli alladorazione, ed allo cioglimento de

pagnia di Ges coll'eercizio delle ante.:


Miioni, in Arena Terra della Calabria Ul i

P
\

o",

"22'"sz -- -

L i
"d **Mi-NM.

z.

terio

un uw
7

v- --w

:68

CALABRIA SANT A Lzio 1.*

'

mio, pelle Diocei di Mileto, Vi accore

lo teneva eramcme opprei? , com: pu

m pur anche_ i opolr de uoi Villaggi, tro'

comprenderi da una lettera critta dol l4

quali quer di orame , per acoltare ra dm.

drc r'ilip o Miller della Compagnia di (ic-k


s, Con eore di Sua Mae imperiale , al
E
Sagrcano della Chiea di S. Prancelto S a~

a Parola., Sort: , che io .una delle rediche

r dicore del glorioo ,San France 'co Save

.o

lx10, di cui per introdurvi la divozione , in

vcro in Pocamc z copia della quale credo tra

! gegno il Miionario allenare gli acol


rnti colla rappreentanza di alcuni miracoli
operati dal Santo a pr de uoi divoti. _Con

dal latino la eguente .


'
.
Al molto Rev-rendo Signore Padrone mio
Orwndimo - !! Sig. D. N. N. ovraantc

tal racconto x morero gli animi degli Udi

alla Chiea di lanime, dove iIglorioo S.Fran.

zori ;rd abbracciare con aetto pietoo la.,


divozione vero il Saverioz Si contradiin

eto Saverio riplende con miracoli . In Cala


brio - ,Pot-:me , nella vicinanza :l'Arma , .

ci-o per dagli altri i popoli di Potamc,


quali non cos prco retituirono al lor

-- Molto RBDCYCZdO Signore Padrone mio


Or-uandima ; La pare di Cuio a con WL}

Villaggio , che-_llabilirono cleggcri detto


Sanzo per lor 'l'urclarc , c Padrono 5 onde

Ciare-ua gravemente travagliato da ma! dr' 'ua-3


juolo nel 1653. l'Aug-uiimo nno-Do Imperater

celti due Paeani di timer-ata cocienzamo


mari GiozDomenco Ravello luno ,e Pietro

Leopo 0,11 quale, mentre legge-vano alla pr:


enza della Mae/l ua i miracoli operati dal

Natale l altro , li denarono procuratori,

Santo Padre Francei Saverio in Potame , f?


*uom mandar h un donati-vo di eicento orini,

acci colle limomc delle cerco faceero di


pingere [Immagine del Santo, a qual eetto

11 portarono imcdcimi nella Serra di bau.

em reccb f: compiace-ua intercedergli da .Dio


la anita , Confermato i l voto dal pio Impera

mcfano al Boco per contrattare la fattura

dore, non olo foennc dx' [mon animo i intomi

del andro col Drgurtore Domenico Gimi


eati diecc, e detcrnrumrolro il giorn0,qu;ln

del zo-bo, quantunque di jim natura pericoloo,


ma -uidc di vantaggio totalmente illeo , c_
pe ttamentcano z che per volendo fodisfzrc

do dovevamo ritornare .a riceverr l Imma


gine-Ritornati dunchi Procurucuri nella

al! obbligo uo , ba fotto corm're una Stat L..


d'crsento 41'04er di eicento orim, e la ma.

Serra al giorno Prehru, trovarono , che il


Dipintorc tracurando di adempiere il pat

da a V, s. amo in nome della Mae-a ua ofc,


ri: a coxco mir-;com Santo Protettore , cui

`above@ ol tanto Rea la tela iopra il tla


jqz ciocche dipiacquc non poco a Poca-nc

raccomanda . ,Ed io la priego umilmente,

gliunu; con cui lla_ ilrrono il prezzo di do

t da loro Companion coli Eggic del

che raccorda di mc puo il Santimo Sa..


verio..D.V, S. molto Rem-renda - Vienna 2.2.11
pril 1.665, Umihmo Ser-vo in Crlo Filippo

[anto bramato Padrono zcollretti nondime


no dalla necct riolero ritornare in.,

fm; Mae Cearea.

`1, come quelli, cherano apettati'con anzic

lorame , inculeando al Dipintore la, olleci


xzza, dell opera , Or mentre (Inc avano

ulle moe, entr quci nella tanza, overa

Miller della Compagnia di Ges , Confeo di

Conervai nella nobilima Statua nella


ua Chiea in orame, in pi della quale leg
gei la eguente Epigrafc .
,i,1

.la. tela, tea, c Vidde in cr,con ua gran ma.


Divo Francico Xawrio Potamen Tbau
raviglia, gi compitameritc dipinta l: luma atm-go Patrono , dc f chmquc fui: 97mm
gine del Saverio; perlocchc chiamati r Pro~ merito , ob receptam valetudinem ,grams hoc
'curatori diede loro il QLL-idro miracoloo, Mnemosynon pouit devotimus Clic: Leopol
ngendoi egli l aurora , e che aveva cos

quelli onolatimr al lor Paee DlPlaC-e

du.: Germani-e, Hungarian, u- .Bocmia Rex, Ro


manorum Imperator.
.
E Similmente , pochi anni ono , la Mac
dell' lmpcradricc Eliabetta Critina_

que non poco al Santo la fraulc commea

Wolfcmbutel f dono al medeimo Santo

dal Dipintorez.0nde apparoglr la eguente


notte con volto adiraro , minacciano apra~

ricco, ed elegance articio . Cos pur anche

mento , e non avee retituita di ubito la

molti Principi della Germania, della Boe

mercede, goal 1 avea ricevuta enza fatica .

mia,e della Polonia mandarono vari prezio


i donatjvi in tcimouio di gratitudine per
1c grazie ticvme . Ed ultimamente perven

voluto cherzare per muro giuogo-Cegna


~cogli dunque il prezzo pattuito avviarono

Attritql artece alla minaccia , non frap..

oc dimora a portari ben tolto in Potamc,

d'una pianeta lavorata di propia manu con

ove .rivelato di propria bocca il miracolo, ne dall'iole Filippine un camifo dammin


e la vione del baveno, reitu premaman.. bil lavori), e di gran prezzo, oerto dal (Se
neral D. Franceco Garzia del Frcsno. La~ ~
vo del cavallo , opra Cl era venuto TQqe. ciandotoa parte lalcre ricche uppellettilh

re .il ricevuro danaro, e gli ft: dipiiftonati.

[lo, ed altri miracoli operati dzzlla gra 1m..

come pianetc, palliotti, lampane, candelieri,

magine di San Franceco ,Saverio in Femme,

e Calici dargento, colla quantit delle cere

pcdicati no nella Germania dagi detti

reentate dallobbligata corripondenza de'

ionarj, invogliarono &imperaer ALeo. Fedeli , in contraegno de'miracoli , grazie,


. Poldo a ricorrer al di lui parrocinio , perche
ii degna guarirlo dal mal di vajuolo , che

c favori Conce loro da Dio per i meriti,cd

interceonc di s gran Santo , ,oe-,A

x,

""'r

a
Kad* 2"...-

APPENDICE m. DELLE SANTE IMMAGN:

a*

269
WU":
4 4-_4.52iA

me protetta dalla Madre di Dio , reit tot-.ll

"I-7:47

~ 5. XXIII. IMMAGINE DELLA MA


DONNA Dl ROMANlA lN
TROPEA.
LJ?
l

mente ill-ea', enza neppur entire menomo


detrimento . (Miani accrebbei la divpzone
dl quercollocata
Cittadinisuvero
la agra- immagine;
onde
l Altareinaggiore
della 'i
Cattedrale iea , ivi per ogni babbato con

S I ha per antica tradizione , che par

titoli un vacello da'lidi di Romania,


e veleggiando veroi mari di ponente , do
vette pulare vicino la Citt di ropca itua
ta nelle piaggie del mar Tirreno nella Ca
labria Ulteriore. Or olcando quellacquu,
re la nave improviamente immobile , e
tta, non oanre, che foe favorita da pro~
pero vento. All inopinato accidente i ma
nnari opraatti da maraviglia, e da timore

divoto decoro ,aitenza del Prelato-e del1

uo Capitolo e le cantano le di lei laudi , c


per ognanno i celebra il di fellivo nel gior

no de 27. Marzo con ollennima pompa ,


e divoro plendore .
\

5t. xxrv. IMMAGINE -DI NOSTRA 5L


GNORA DELLA LUNbOLAZlO
NE PRO] ETTRICE DLLLA
CITTA Dl nEGl-IO.

inieme , non apevano che riolvere : Pen

arono piegar tutte le vele al ventoz indi


coll'alqudi barche amiche tentarono trap

On cos toio ori nella Calabria .

la Riforma Capuccina per opera


dePP. Lodovico Cumi,e Bernardino Moliz
zi detto il Giorgio, che volendo propagaria
nella Citt di Reggio lor Patria , metropoli
della Provincia, dipoero l'animo della no
bil famiglia Monolino a provederli di luo
go proporzionato alla fabrica del Convento,
ditante due miglia in circa dalla Citt , ove
s`attrovava emplice Romitaggio- colla ua
piccola Chiea , nella quale adoravai llm
ma ine della Madre di Dio otto il titolo
del a Ccnolazione . Vivi dunque a pee

parla da chl luogo , ove non apevano , e


naturalmente, 'o loprarlaturalmente i fue in

quel modo inchiodata ama riuc vana Ogn


opera , ogni fatica inutile . Frattanto la Cit
tadinanzadi Tropea vi accore curioa alla

novits e mentre ognuno loofava su la


cagione di tal avvenimento,ecco che uno

di e guardando con piu attenzione vide,


che alla poppa del naviglio [lava appea una
immagine di Maria dipinta a maraviglia ,
che recava a riguardanti ri verenza , e uivo
zione . Pens allora caini, e penarono tut
ti, che la Vergine in quella tavola cos ei

deBenefattori della medeima Citt,maime

della cennata famiglia Monolino , fa edili


cato il Convento, e la Chiea di competente

giata , voleva rearene nella Citt , onde.:

dii'eto a'naviganti , che e volevano pallar


oltre,era d'uopo, che laciaero in poter lo

grandezza , dedicandoi alla tea Madiu

ro la agra Immagine di Maria . Condece

della Conolazionc, come quella, che godeva


l'anticorpoeo del luogo . Ma perche la a
gra Immagine per la picciolezza del quadro
non ben s adattava alla capacit del. nuovo.

ero quelli alla dimanda. e non tantoto die


dero il agra pegno a Cittadini Tropeani,
chela nave tata immobile per tre continui
giorni, ripigliando il cammino , proegui fc
licemente il viaggio con ammirazione , e.:
giubilo univerale . Approdata dunque la
banca Immagine nel lido di Tropea con ap
plauo di tutto il po olo, convenne quel V c

Tempio,la divozione di Camillo Diano Pa

trizio della Citt , f dipingerla in un altro.


quadro pi grande , e proporzionato dal di-
pintore Nicol Caprioli anno 1547.1n que
o nuovo quadro pertto la SS.Veigine,he
eduta su d'una Sedia , con in braccio il uo
Divino Fi liuolo , andolc alla detra il P..
5..France co ,L edallainilra_ StAntonio da.

iovo coll uno , e altro Clero , quali tutti

. con divora proceione la portarono alla...


Cattedrale , ove
qualche tempo liiede
epota alla publica. venerazione dentro il
dimeo il culto, e la venerazione, i rinov

Padova , pira inieme , ed infondo necuori


de'riguardantiamore , divozione, e riveren
za, pot uadagnari gli aetti ,.e. la venera
zione del a predetta Citt-di Reggio , merc; ,l..T

pocia lanno 1 636.. coil occaione de forti,

igrandioi miracoli ,L e le incetlanti grazie

Corot Ma perche col decoro degli anni in


ticpidito quel primo fervore ,_ e l'era quai

v
JU

che aquella sdegnata in ogni. tempo beni-*


e pei terremOti , che, con univerale pa
vento i izntivano in quelle parti ..Laonde in gnamente compartire ,la primadelle quali
s gran agello dell ira Divina memori i f laver-laliberata dal morbo. petilenziale 54 ;
Tropeani della loro B` Vergine di Romania ci, che, orti nella maniera,- che iegue ..
Lanno. 1571*.. nel mee di Decembre , e- '
(cosr da loro intitolata , perche da .Romania
venuta), determinarono ricorrere. al di lei I endo ritornati vittorioi i. Reggini dal gol~-`

fo di Lepanto , ove aveano combattuto ot


potente patrocinio , e portarla proceional
'
to le bandiere dellEroe D. Giovanni dAu
meme per la Citt, afnche i de nae difen
ria,
contro larmata navale di Selim ll.lm
derli da quellorribile agello . osi fecero;
erador.
deTurclri , ed avendo portate eco
e nel tem o illeo, chei faceva la uppli
'
molte
cae
di prede fatte anemici,,alle qua
chevolc unzione, orti quel memorabile:
vtremuoto , che mand a terra buona parte li era. attaccato il contagio, non tanroo sal i
delle Calabriesma la Citt di Tropea , ce.` prirono qnee per fari la partizione, che gli
alici.

.
ai

'1

A
*e

,T
37

CALABRA SAN'A LIBRO i.

W ""*

'

aliti peiilenziali ammorbando gli aianti , e mairi meglio , e con piu certezza del fut *uva*..,
Communicandci a gli altri , in' breve tempo

re la Citt tutta maniimea dal morb05


onde ferrate le cae,interdetto il commercio,

to 5 ed interrogato il. Padre Guardiano ,


che allora era tra Bernardino Giunta_

zaretti,e morti iracinari alle epoltiire5 n

da Reggio, quelli ripoe non aper nulla


di ci, che gli dimandavano5 anzi mara
vigliar , Coin eglino foero col venuti ,
non avendo egli mandati'i uoi Religioi n

i udivario nelle cae , che pianti,e gcmiri,di

al Governadore,u da ei mei avanti in Cit~

.chi apettava di giorno in giorno a e [lello

Reggio campo dello pavento , ed apparato


lugiibre di terrore , e di morte. Si trovava in

t-Ii , per timore, che non contraeero il mor


bo, ed infettaero la famiglia , provvedutii
frattanto de viveri da oli villaggi, e Paei
convicini.Laertiva per incera, e coante

quel tempo nel Convento della Santiima


Conolazione fratAntonino Tripodi Reli

non poco la mente del P. Guardiano,il quale

gioo Capuccino di antima vita , il quale

dopo varie uttuazioni di penieri, gindie

moo a compaone della ua cara Patria


avvolta in s doloroa catatrofe di ciagure,
porgeva fervoroe preghiere alla Maet Di

che oltanto Fr. Antonino per la ua notoria


antit poteva dilucidare quel egreto mite
rio5 Bindi chiamatolo in diparte,gl`im

e proibite le Converazioni, non i vedevano


AW

per le lrade,che moribondi portari ne'Laz

la morte , divenuta in tal maniera la bella

di quei Peronaggi qualicati faceva titubare

vina , perche placae il iio giulio degno

poe in virt di anta uhbidienza ,` che e il

contro dePeccatori , e liberaile la Citt da


agello cos funeoz Indi rivolto alla Ma
dre delle miericordie liipplicolla, che i dc_

zione concernente la liberazione della Cit-`

gnae intercedeigii dal uo Figlio Ges la

mo di Dio dal commando del Superiore,in

bignore lo aveva favorito di qualche rivela


ti, doveie manifeargliela . Coiretto lUo

ianto opirata grazia . Alle quali_ iippliche

;ippales con fedelt quanto gli avea ordi

appai-igli viibilmente la gran Signora del


Paradio sui cancelli dellAltar maggiore,
cinta di plendiiiimi raggi , in mezzu a due)
,Pat-aninh celeti con accei doppieri in ina
}no, dopo avergli parlato con aetto mater
no,lo anim a diinandarle quella grazia,ehe
gli fuie iata pi in grado , che glie l`aveieb
nt; conceduta . Ed allora egli dopo un pro

nato la Vergine, c la ua renitenza in propa

`fondiimo inchino: degnatevi , le die , o

Sovi'ana lmperadrice del ielodiberare que

lare il commandamento .Dalla qual ripoa


i venne in chiaro,clie li due Meggieri non
erano ati altrimente Capuccini, ma Serani
del Cielo mandati otto quegli abiti dalla lo
ro Reina , perche i conocee , che la libe

razion dalla pec i concedeva da Maria per


i meriti, ed orazioni del Santo ReligiooDi-
dinatai diiane la proceione collinterven
to dell'uno , e l'altro Clero, della nobilt, e

,ia mia Patria dal petifero morbo, che s`i

Popolo Regginovennero totti alla Chiea

ii-anamente l`afigge,anche repirae una


volta nelle voli-re niiericordie , ed in quelle
del votro Figlio mio Dio . Volentieri , ri
poe la Vergine , eaudico le tue dimande5
per voglio ,che facci a apere al Vicario

della Conolazione, e ree umilmente le gra


zie a quella Sovrana Signora con iparg~
mento di lagrime,e con quella tenerezza daf
fetto, che poteva nacere da loro cuori tan

uenerale del Vecovo i trovavai allora_

ro miracoloamente liberati da quell'orren

Moniignor Arcivecovo Gapare del Foo


nella Citt di Trento alla celebrazion del

lato favore iituirono i Reggini ollenne fe!

to rettamente obligati, in un ubito i vide


do aggelloz (Hindi a memoria del egna-

Concilio) eer. mia volont , che ordinae.)

ia nel d 21. Novembre, che ieguono a ce

una divora proceione, in cui la Cittadinan

lebrare nella Chiea teli} deCapuccini con

za tutta,con cuore veramente pentito,venie

molta divozione, e concoro di Popolo, che

a viit-armi in quella mia Chiea , che ubito


aver ne il contagio ze ci detto diparve .

re, e render grazie alla lor protettrice Maria,

Dieriva, lumile Religioo di coprire la vi

ione ul timore , che l'opera della Divina


piet non fue attribuita amerito uo . La
Madre di Dio per , che voleva ridurre a
compimento la grazia gi conceduta , pedi
dal Cielo due Angioli in abito di Capuccini
a Don Alfono Sanguinera Spagnuolollora
Governadore della Citt , quali gli diero ,
che andae ben tolio dal Vicario Generale ,
anche ordinae divora proceione alla
Chiea de`Capuccini,che Cos' facendo la Cit_

t arebbe liberata dalla pelle . Uobidi pron_


tamente il Governadore, e datoli i ordine
per la proceione, eo Vicario il Governa

dore, e`l Senato portaroni preventivamen


te al Convento de Capuccini , per infor_

viene dalla Citt, e' uoi villaggi per venera


tutti confeandoi,e communicandoi in quel
giorno. E fra laltre divote, e tenere funzio

ni , nel dopo Vepro del medeimo giorno


port-ai proceionalmente` la Citt in forma
inieme col Capitolo, e Clero Secolare,e Re

golare a pi della Madre di Dio , oerendo


le ben groo Cereo al peo di ettanta,e pi
libre , al che vien obligata ogn'anno per ra
gion di vto ollenncmente giurato a 7.6. A
rile del 1 6'3 8.5 qualora la medeima glorioa.

ergine replic ue materne grazie, preerJL


vando la Citt dal morbo epide ico , che
gi'aava, non enza mortalit , ne la Provin
cia, e da paventoi terremoti , che rovina
rno buona parte delle Calabriez onde di
commun entimento deCittadini, fu la Ver-i
- v

4h

gine

..

" .APPENI in. DEE SAGRE iMMAdiNi. i


1 "inc da Senatori radunati avanti il di lei Si~
molacro, dichiarata lor Protettrice,e Padro

na con promea irrevocabile di feeggiarc


, in qUel d lc glorioe memorie di ua ma
terna protezzioneccome appare per publi
co irumento rogato da Notar Salvadore

Mentola .

nal atto venne poi confermato

nel [656. allorche il agello della pee, che

271
concedute da Maria al Popolo Reggina in.,
ogni tempo, e per qualunque neceit s pe
cialmente gl' impr0vii occori in tempo di
fame, e di univeral careia , come fu quel-l
la, che negli anni 1671., e 97. afflie la Ca
labria, e l' Italia tutta , quando per grazia_

della clementiima Madre della Conola


zione approdarono nelle piagge di Reggio `

faceva raggi crudeliime in Napoli, ed in

molte Navi venturiere cariche, di frumento,

Calabria nel Marcheato d'Arena , non pot

di cui provvedutai la Metropoli , por con

nuocere alla Citt di Reggio , non oante,

tribuirne abbondantemente ad altre Citt ,

che due giovani appeiati vi entrarono in.:

Terre, e Villaggi della Provincia,che penu


riavano nelle medeime angu ie . Val ma
niera d impenaro rovvedimento fi repli

ea furtivamente 5 Impercioche accortii i

Reggini, ricorero ben too alla lor procet


trice Maria , la quale non ol non permie,
che s'attaccae ad altri il contagioz ma guarl

cata molte altre voie in appreo , e empre

miracoloamente i due Giovani appeati. `

che vi u il biogno , attribuendoi alla cura.


peciale , che tiene Maria di quella Citt,

' Non inferiore agli anzidetti prodigi fu

uale preerv pure in ogni tempo dalle

quello del 1594, quando il rinegato Cora


le Cicala fattoi capo , e comandante di una
quadra di navi barbareche , venne a dar il
acco, ed il fuoco alla Calabria-tutta , e do

o aver incendiata la Citta di Reggio , ed


alquanti uoi Villaggi, retee far lo eo
del Sagro Tempio della onolazione , ove
avviatoi con buon numero di Soldateche,

ebbene alla vedura di quelle adorate mura


orpree quee da gran terrore , entironn
repingere in dietro ben per tre volte!, pure
animate dalle voci del Capitano,e dalla pro
pria natural erezzai diedero a beragli-are
quei pochi Frati,che inermi ,e- colla Croce in
mano, nelteinpo eo, che vibravano egni
di Croce contro i nemici della Fede , davan

raggi de' Terremori, pecialmente da quel


lo ucceduro agli rt.di Gennaro dell anno
159;. il quale dirue pi che eanta Pac
i nella vicina Sicilia,ed ammazz in ea pi
che cento mila peroncse nondimeno la Cit

t di Reggio,che periment troppo eviden


temente il pericolo di relar opprea otto
le propie rovine , merc la ua divina Pro
tettrice , re alva , e libera da ogni male,

E quel, che maggiormente ree chiaro,e ma


nifeo il miracolo i fa , che trovandoi iii..
quel tempo alcuni nobili di Reggio per loro
aari nella Citt di Catania ( che allora ru
inticramente rovinata dal terremoro) lad
dove tutti gli altri di quella caa rearono
epolti otto le fabriclie , quei furono pre

coraggio ad un piceol drappello di Cittadini et-vati miracoloamente , ed uno di ei ca


a pugiiar valoroamente contro quelli.'Gran vato orto le pietre enza menoma leione .
fatto! Tutto che i combattenti Fedeli non Windi volendo i Re ini morari grati al
lavanzaero il numero di venti contro im e la loro Beneattrice aria per si egnalato

lercito di Turchi, pure vi rimaero queti al

favore, oltre i gran doni,che le fecero,ador

naronb pure il di lei (Ladro con una ben


grande , e ben lavorata cornice di argento
maiccio , e celebrarono in quell' anno a..
recaero menoma oea , o laciaero alcun Maria una ontuoiima fea , obbligandoi
egno nelle vei de gli uoi . Ma perche il nel tempo eo i Senatori di quel tempo
nemico , dopo tre giorni di battaglia , per con voro ollennemente giurato, di ollen
vendicari degli oltraggi ricevuti ,e venir ncgiare ogni anno in perpetuo la di lei feta

- di otto , enza oea di quelli , ci , che fu


atttribuito alla prorezzion di Maria , qual_
non permie, che icolpi coccati da barbari

dalle navi altra gente piu freca in rinforzo,

nel mee di Settembre ,la Domenica fra l

inrimoritii pochi difenori Critiani , _ al

varoni colla fu az e Cos non eendow chi

Ottava della ua Nativit . (Ual fea per la...


ua raordinaria ontuoit-~ eendoi oramai

l lor contraae ingreo,orpreero il Con~

rea celebre nell' una , e nell'altra Sicilia , e

'vento,con peniero d'ingenerirlo. Ed in fat

pi oltre ancora , merita di eere qu`i breve

ti via picciarono da. pru parti_il fuoco zma

mente decritta .

impe ito queto da Vircu uperiore, non 9_


lo non diede in ammeama ne anche i attac

Primieramente dunque i ollennizano


ette Sabbati precedenti alla fea , ne' quali

-c alle coe pi ecche del Conventolncon


tratii pocia nella Sagra Immagine di Ma

di buon mattino vi concorre numeroo p0


olo alla Chiea della Conolazione, ove

ria ,che da Capuccini era ata ripoa in.,

colla Sagra immagine velata(llmmagin


[la empre covcrta con tre veli prezioi z tie
mai i cuopre, che con dodeci, o ei cande

luogo egreto, dimentichi della loro barba

irie non ardirono deturparla , ne recarle me


noma ingiuria , quando nel. guaoidato ad

le accee, con uono di campane , e canto

altre Chiee avevano fatta taggc ignomi~

dell Ave Maris Stella) i celebra una mea...

nioa a tutte le Sagre Immagini.


Noni rifericono qu diieamente , per

cantata,ed in nei recitano le Litanie di e

a Vergine. Nella Cattedrale pure ne mede


i
da:
levitar la lunghezza , le innumerabili gmzre imi Sabbati dopo il Vepro icantano
Muiz i
v
\

a7:

CALABRIA SANTALtan r.

Muici le Landi di Maria altres colle Lita

per conolare , e benedirc preenzialment `

nie, e la era per tutta la Citt , e uoi Bor


ghi i a una grande illuminazione ad Oglto.
Nel ettimo , ed ultimo Sabbato la gente s

tutti, e ciacheduno de'uoi divori gliuoli


con le loro abitazioni, corripondendo qu u

della Citt, che de Villaggi di ogni eo,ed


et comincia n dalla mezza norte a portari

divoti alla lor cara Madre . Finita la feaJ, 3-"


d0p0 alcuni altri giorni , coll ics'ordinc
di proceone, e di accompa namento i ri
porta il divoro Simolacro ne la ua priina
Chiea de' Capuccini. Rearebbono qu per
ultimo a riferiri le molte grazie prodigio
e, che in dette proceoni, e trattenimento
in Citt uol eompartire la clementiimb

al predetto Convento de Capuccini , dovc


anche vi convengono il Senato, il Capitolo,
e Cleto Secolare , e Regolare , con tutte le
Confraternite , ed a buon ora s incammina

la proceione portando la Santiima Ver


gine,come in trionfo vero la Citt, accom
pagnata per tutto il viaggio -dal uono di

ii con acclamazioni , ed applaui teneri , e

Vergine a tutti coloro, che a lei fanno divo

Sacerdoci, da buon numero di Regie Trup


pe, e dal numeroo popolo, che di qu, e di

to ricoroz ma perche la ~di lei benecenza


non i reringe a tempo , luogo , o perone,
endendoi anzi in tutt'i tempi, e ad ogni

la con feoe acclamazioni, e pari continui

orte di perone non ol dedue Regni , ma

di mortaletti , e di chioppi applaude alla

anche d Italia , e di Germania, come i pu


corgere dalla quantit delle cere , delle ta
belle, e di altri voti appei in quella Chiea,
perci qui i traandano a bell-.t poa . Sola

muicali trumenti , dal canto giulivo de

venuta di Maria , e manifea al di fuori il

giubilo,che gli brilla nel cuore . Giunta la.,


agra Immagine nella Cattedrale collo pa
ro dell' artiglieria della Citt, ivi i cantano
daMuici le Liranie,in ne delle quali mon
tato in pulpito un agro Oratore , (che per
beni nit di Monignor Arcivecovo per lo
pi ~uol eere un Capuccino) fa al popolo

adunato un dicoro tenero, ed ecace , e


ortandolo a celebrar la fea con vera cor
dtal divozione , per meritari la protezzion
di Maria. Terminata quea prima funzione,
in quel mcdeimo giorno, e netre ueguen

mente non devo laciar di accennare , che il

Reverendiimo Capitolo di S.Giovan Late


rano alla fama dc'repitoi miracoli, che
del continuo opera uea Santiima Imma
gine, creduta una del e pi miracoloe , che
veneta il Criianeimo , le f ultimamente

un nobile donativo di due corone di oro


maiccio, l una per cinger le tempia di ela
Vergine Madre , l'altra quelle del uo Fi

gliuolo Ges: qual coronazione i f nella

ti i vede in quella agra Bailica un conti

.attedrale lanno r7z . . con tal concoro di

nuo uo, e riuo non ol di Cittadini, ma


ur di Foraieri , che vi concorrono dalla

l Cuori di gaudio pirituale, e fe correr da~

rovincia ea , e dalla vicina Sicilia , per


corte giare con ogni orte di cordiale oe
quio a gran Madre di Dio , e preparare nel
tempo lteo le anime loro alla confeione,
e Communione da fari nell ultimo giorno.
All interna divozione del cuore va di pari
accompagnata l eeriore magnicenzaz im
percioche ,oltre la Chiea Cattedrale , che
vien apparata da mani foraiere , e petite)
con tutta propieta, e prezioit di addobbi,e
quantit di cere, adornai pur anche-la Citt
tutta con va hi , e ricchi apparati diarazzi,
damachi, e altri drappi, e nori naturali , e
di eta.Si ergono nelle piazze di tanto L!
tanto ontuoii Altari, altri addobbati vaglia
mente con ori, e cere zaltri rappreentanti
varj fatti di crittura, che alludono alle va

ente, e tenerezza di ceremonie, che riemp


li occhi lagrime di aettuoa divozione.
P.Giu6ppe Zuccal da Reggio Caput-"c. ma

nurirt'ualtir.
5. XXV. IMMAGINE DI S. ANTONIO
DA PADOVA IN NICASTRO.

Orreva lanno di nora alute rd - quando il P.Lorenzo da Girniglia


no Religioo Capuccino di eemplarihma
vita in qualit di Guardiano governava il
Convento deCapuecini nella Citt di Ni
caro, e portato da pecial divozione vero
il Santo demirac oli il glorioo S.Antonio da
Padova, con culto ancora peciale venerava

la ua agra Immagine , dipinta in tela dal


Pittore Giacomo Steanoni Romano , e col

rie grazie coneedute da Maria al popolo di locata opra divoto Altare in una emplice
Reggio. Si fanno in tutte le quattro ere per nicchia di quella Chiea.Il culto per non i
ogni lradajlluminazioni di cera , e di oglio iendea per allora,che a tenere pi del com
s prodigioe, che convertono la norte in un mune olito netta, e pulita la cappelluccia ,
chiarimo giorno 5 n mancano in tal tem

adornarla con verdure , abbellirla con ori,

po vari altri godimenti di oavime mui


che foraiere,
di bei
fuochi articiali
e di
tutt'
ialtro,che pu
contribuire
a render, non

e lunga pezza del giorno , quando gli aari


del governo noll impedivano , arene di
voramente inginocchiato davanti . Accadde
per divina dipoizione , che il medeimo
sammal di una mortale infermit z abban_
donato per tanto da Medici , e munito degli
ultimi Sagramenti, perduta in tutto la paro

men dilettevole, che pompoa , e magnica


la ollennit , quale nalmente la era del
Marted vien terminata con ollenniima
proceione , portandoi la agra Immagine
:per tutte le piazZe maere della Citt, come
_M`
..

la,econ penoa agonia, ava per elare

rum; `

..i
~
*..-~. .- W_...w
` -... .~-~-~------~-~

APPENDICE III. DELISANTE IMMAGINI.


....._

--MP
..-1A
~_ -. ...mm-_e . t. -

~~~ v o

lulnmo ato :,quando vero lora dl mezza

agro Altare rredeci lampade di nimo ar

notte i ent improviamente linfermo gri


dare con voce ana, e onora: Grazia, grazia.

gento , e di grandezza pi che mediocre , e


tanno ai alle mura altri voti ancora dar

Stordironoi Padri, che lattevano, enten

gento, e molti cerei miurati di peo di cen

dolo ecs parlare in quel punto creduto l'ul

to rotola in circa l'uno, tutti mandati da Si

timo di ua vita; anzi parve loro di aver udi

gnori principalimi del Regno di Napoli,

to parlare un morto; fatto per animo l'in


Lterrogarono . Coa mai v' ortita P. Guar
diano 2 voi parlate da ano : chi v ha fatta
queta grazia E Ripoe egli in quellitante

e Sicilia, come il dimorono li temmi , che

orto, e eduto ul letto: S. Antonio , S. An

in s miracoloa Immagine un Santo tanto


beneco , per provvedere alla ua alvezza
l anno I . . . . inieme co glorioi Appotoli

tonio mio da Padova 5 chi or ora m com


paro avanti in quel quadro , che tt nella

te vi ono dipinti. La Citt di Nicaltro in.:


tanto come quella, chcbbe la orte di avere

notra Chiea , e mi ha detto , Fr. Lorenzo

Pietro , e Paolo , e l'An elico S. Tommao

alzati, che ei ano ,tehgi mi ento perfetta


mente ano. Pianero allora tutti Religioi
ivi accori, per gaudio, e per tcncrezza,e di
vulgata litantanea anazione per la Citt,
corero ubito la mattina quei Cittadini, e i

dAquino, e lo elce, e lottenne dalla S.Se


de per Protettore 5 e per meritari pi eca

Medici ancora per accertari del vero; e ve

ce il di lui patrocinio , nel giorno della ua

feia colla maniera pi ollenne , e divora le oerice ognanno un cerco di tredeci roto
la con formOle adattate d'oequio , e di te

duto ano, c vigoroo chi la precedente era

nerezza, dopo le quali cantato il Te Deum ,

avevano laciato gi agonizante , a commu

e celebrata una mella baa , la Citt lteia i

ne voce lodarOno il Signore, che per mezzo

prende la Statua del Santo , e co' Padri del

del Santo avea operato s evidente miraco


lo. Ecco pertanto la gente, e di Nicatro , e

Convento la porta proceonalmente nella


Chiea del Vecovado , ovc da Signori dell

deluoghi convicini portari alla venerazio


ne della S. Immagine , quale vie pi i ren

Capitolo ricevuta, e cantata Mea ollennc,_l


nel dopo vepro con tutta ollenniti, e poni-i

deva, e continuara,e divora, e fervida,quan

pa portai per la Citt , ed in ne i retitui

to, che i cominci a perimentare , che le)


preghiere non tornavano a vuoto, e`l Padre

ce alla Chiea de' Capuccini . Quello per,

Lorenzo udetto vie piu laccendea con pre

mento della gloria , e della divozione alla.,


S. Immagine tata la clemenza divora di

dicarne publicamente l'ecacia , e coll iti


tuirne ad onore,e gloria del Santo,come pre.
ventive alla ua feta, una novena di Marte

di , c la tredecina, come uol diri . Accadde

in tanto per dipoizione di Provvidenza-a,


che il venerabile ervo di Dio FratAntonio
dOlivadi fue detinato Maetro di Novizj

nel Convento di Nicaro, e con ci alla ve


~ duta di tanti miracoli saccendee d'amore
vero la a m Immagine , e di voglia di di

latarne la ivozionez onde in quel uo labo


rioo, e fruttifero minitero di mioni , in
cui core il Regno di Napoli, e di Sicilia, e

...'
'

in cadauno v`i ono colpiti,o repettivamen

buona parte dltalia , predicandola dapper


tutto,laume ` in s fatta guia, che tra bre
ve tempo, eV concoro , e per ollennit,
e per procedpi , e per\mercato , divento
la ua feta luna delle piu celebri della Ca
labria . A miura delluniverale ducia,e di

vozione crebbe s fattamente luniverit de'


miracoli , che Monignor Cirilli Vecovo

della Citt ordin , che regitraero le


relazioni di coloro , che avean ricevute le

che opra Ogn altro contribu all' accreCi


x4

tre Monarchi, di Carlo II. R delle Spagne,


di Carlo VI. Imperadore , e del felicemente
Regnante Carlo R delle due Sicilie, con e

erli degnari d impartire opra la Cappella


del Santo la loro Reale protezzione . l due
primi con Reale, ed Imperiale dipaccio re
jpciv,e lultimo con Real diploma ferma
to daRegj caratteri, e regitrato nell archi
vio dell ucio di Monignor Cappellano
Maggiore, nell'anno 1740., ove clementit
mamente le concede tutte le prero ative ,

quali godono tutte le Cappelle Rea t, con


ordinari ancora, che nella Cappella s'alza- `
ero le Reali inegne, iccome Fu prontamen
te eeguito . Ad ottenere il diploma udetto
ha molto contribuito lopera, e la divozione

del Signor Avvocato Boo notro naziona


le . Dalla Maet Cearea dell Imperador
Carlo` VI. le f ancor conceo privilegio
dun mercato da fari avanti la Chiea deCa
puccini, e queto cominciando il giorno r.di
Giugno , e terminando a r4. del medeimo

grazie,e ne avean oddisfatto al voro in tem

mee, un giorno dopo la ua feta , qual pri

po della fetaze per due,o tre anni,che cio i

vilegio originalmente i conerva nellarchi


vio del Convento apradetto.
Nella medeima Citt di Nieatro l anno

f, e ne crie un volume ben grande, qua


le conervai nellarchivio di quel Conven
to . Devoti poi , che per le grazie ricevure,
furono oerti alla S. Immagine, oltre la mol

.5.-.`-. .ua_-4u*-*AW

x736. in un podere di Giacomo Gatto Chie


rico chiamato Muol , vi i trova fabricata
una picciola Icona coll Immagine di Maria

tiplcit, che han rieinpiuco, e tuttavia riem


piOno, e la ua Cappella di nuovo eretta , e del Soccoro, a cui raccomandatai una don
la Chiea tutta, e ne veggono pure molti di na della medeima Citt, che i trovava ad
~qualit-1 concioiache pendono davanti al dolorata in un braccio, e viitatala nel luogo
ag.:

eo,

I".

274

CAIJRA 'SANTA In[BR o L


.'-. _h. _

eo , che veniva imbarazzato da folti pi


neti,tolo ent il braccio libero dal dolo
re 5 ma non curando la donna di publicarc.:
lottenuta grazia da Maria ,le ritorno_ il do.
lore nel bracci0,e con Plu veemenza; m mo

do, che non puteva prender ripoo : e racco


mandatai di nuovo alla Madre delle mieri
cordie, quea le comparve una notte, e le_
die , che laverebbe rianata dal dolore , e

tornava di nuovo in Muol a venerar la ua


Immagine , ed averebbe ublicata la grazia,
ch'era per compartirle.1 che fatto puntual

le quali eguirono varie guarigioni, ed altre


grazie enza numero , alla trepitoa fama
delle quali veglioi tal divozione ne'cuori
depopoli s Cittadini , che dePael adiacen

ti , che i vedono concorrere a folla ogni


giorno , e maggiormente il Venerd , e nel
uo giorno felnvo a venerare il Santimo

Ecce Homo , ed a confearl deloro pecca


ti . Non lacia fratanto il Santimo Reden
tore di gradire la loro piet collauenza
delle ue grazie ; pocia-cche fi vedono tutto
giorno guai-iti da vari morbi tutti quelli, che

mente, e con viva fede dalla donna , collo


enti libera in modo dal dolore nel braccio,

o ricorrono col cuore al uo onni potente pa.

come e mai' fuc ato oeo . Divulgatoi


queto miracolo per tutto, too chiamo alla
venerazione della S. Immagine le genti de
Paei allinterno, e dalla medelma lpeo ne
riportano grazie, e favori.

ungono le membra ori-:em


o-zum
9. XXVII. IMMAGINE DI S. MARIA
DELLA LUCE IN MURO ROTTO.

trocinio, oppure colloliol della ua lampana

N El Territorio di Soverato, piccola


;LXXVL IMMAGINE DEL SANTISSI
MO ECCE HOMO IN SEMI
NARA .
'

Ella Chiea de'Capuccini della Cit

t di Seminara ritrovavai appea


dietro la porta maggiore un Immagine del
Santiimo Ecce Homo, dipinta in quadro di
tela alla grandezza d un Uomo . A quella
agra immagine veniva peo una donna_
cittadina , nominata Catarina Beglioeehi a
raccomandar e medeima, ele ue necet.

Terra della Calabria Ulteriore) ,

POCdC ruico Feudo Giacomo Caalnuo

no Gentiluomo di Lucinadi , PlCCOll-IO


Villaggio di Squillace.ln un angolo di que
o Feudo contiguo al Fiume , che dicei di
Muro rotto, i abricata dal Feudatario

illeo, circa gli anni 1710. una Volgare leo


ca, ed in ea dipintavi da pennello altres
volgare , l Immagine della Santima Ver
gine col uo bambino in braccio , otto il ti

tolo della Luce. Ora tra li molti giornalie


ri,che olevano faticare alla coltura di quei

Or mentre un giorno con profuione di la

campi, rrovavai un giovane d` Olivadi , no.

grime i tratteneva in quella Chiea, compa

mato Ignazio di Nardo,che divotimo del

tendo quella Santiima Umanit cos barba

la Madre di Dio,alutavala in quella lmma

mente trattata, ecco che llea la mano a toc

gine colla recita delle Litanie , per ogni e


ra cioglievai dal cotidiano impiego . Cor

care, e baciare i Santimi Piedi dellappa


ionata gura, tocca, e vede correr da qUelli

un quai deno liquore,a guia di bianco bal


amo, in cui inzupp la corona del Roario,

reva in tanto il quarto giorno di Agoto del`


l` anno 173. giorno dedicato al Patriarca
S.Domenico,quando il divoto giovane mo

o da-pi ferVida divozione, volle,fuor del~


l uato , accender quivi lumi di oglio , e di
cera, ed accrecer la pompa con alquanti ti
di quel Convento , e raccontarogli il prodi ri di chioppo ;qual novita f creder alle)
gio, gli dimand licenza di tener accea una genti de vicini Villaggi, che vedevano ilu
che teneva nelle mani. Sopraatta la pia don

na dallo tupore porro immantinente dal


Padre Girolamo da Palmi, allora Guardiano

lainpa na apiedi del Santiimo Ecce Homo.

mi, e entivano i tiri, che la Santima Ver

Ottcnuto il permeo ritorn in caa a pro


curar la lampana, e loglio,e nel tempo tco
manifet alla Citt l avvenuto portento-z
onde molti deCittadini pinti da divora cu~
rioit, portarono di lancio in Convento
per vedere inieme , e venerare la agra Im
magine,ed a lei raccomandare o ni loro ne~

ine avee operato qualche prodigio, laon


ge appena punt lalba del giorno eguen~

ceit, la viva fede de'quali f Sl, che meri

re, che concorero a rurme da quei Villag


gi gli uomini, e le donne di ogni et, e con

dizione, per incerari del ucceo. Fra que


ta turba di concorrenti trovavai una don
na di Lucinadi oea da piu anni , la quale
non tantoo vide la gura della Reina de
Cieli, che rimae libera dademon), che lin

tarono vedere anch e grondar il cennato


liquore
variea parti
inc di
. Morta
Catarinadaidi
far ldellImma
ieo ulgcio
piet

vaavano. Allo repiro, che per tal miraco-


lo fece da quelle genti , con alzar le voci

di tener .la lampana accea un altra donna


nomata Maria Candido,ed appreo a queta

di Dio, vi accorc la gente paagiera,che ri

in-lodi , e rendimenti di grazie alla Madre

un altra chiamata Vittoria Fallaca ,la quale

tornava dal Mercato di Soriano , tra i quali

oltre a ci , per maggiormente accrecer la

vi u una povera donna, che portando ulle

divozione vero 1a S. Immagine , and pure


dipenando a gm fermi certe cartelline con
dcntro crittovj ; Bue Homo Filius Dei: col

braccia una ua gliuola di latte,mortale di


graziatamente per la rada,piangeva incon
olabilmente la perdita . Arrivata cos pian

, --.

gCt e
-.-..` `.

- ..e-*

--

t a.

Apebcn in. DELLE SAN'


ente vicino ah agra Immagine, e veduta

EVIM

N i ~'_ _W
' _ Nn

die, o gliuoli; canapa

?13. ~

a turba de-`papoli,cne gloricavano laVer~ Santiima Vergine, che ta dipinta id?

gine per il miracolo della dona di Lucinadi, , li


vecchia
muraglia,
partironi
'dal
mio
piriti infernaliublicatoi da quel i, j ~ ; 'i' .
poc' anzi detta!, accea uea da un etro di

vera divozione, preent a pi della Vergi

te il ortito miracolo, pree motivo-la

ne la dcfonta bambina , upplicandola a la

ato
de popoli
la miracoloa
Squillacei
gura,
di ridurre
con purgare
in buquel`
"'7",

grime di fede , che voleereituirgliela in


vin-i,e ne ortenne incontamme la-graza,con

lu0go dalle fratte, e veprai, che f imbolca


vano.Intanco fu incredibile il ccoro delle
vulgoi intanto la fama de"due -nentovati` genti a venerare quell immagine agra , e:
odigj, c non vi volle gran tempo a- vederi ' non pochi gl' inermi di ogni genere' relli-
hiere d" infermi di ogni genere, e' di oe ~ tuiti, mediante il_'di lei patrocinio, alla- pri
invecchiati venire a quella miracoloa Si miera alute 5 per il che fu d uopo otituire
nora, r octener le ol'pirate
ici ne re. piu perone per 'conervare i voti, le limoi
aron , "adatti da'loro'd iderj z imper` ne , e l oerte lai-gainente preentate dalla
cieche'
ra'della lor fede , e divomone
ratitudine de bene-rica, colle quali puot
furono a raziati-dalla Madre di Dio , fra'
abbriari un mediocre Tempio, erettocon
quali vi u unaDonna di Davoli, che pai tal immetria, che la miracoloa Icona ven
iupor indicibile de popoi'r circoltanti. Di

mante di dolore-ul letto per 18.- mei conti

ne a relar ituata opra-l'Altare Mag' [ore, '

nui,a
cagione
due oa slogate
su lalampa
chie, enza punto aggiughenii'ecomenche no- o;
azz' pena
f di
vuritacoll'oglio
dalla
ma all antica pittura, la quale quantunque
na, ce ardeavanti- la anta Immagine., che immemorabilc d' origine , tutta volta em
i alz da- letto~ perfettamente ana..- Sareb bra nnellcggiatt di freco. Si dato a que _
bei 'eretto m ' co tempio allniraeolo- ta-[Kira Immagine titolo di S. Maria dec-Ii

falmmagineeo e ucientilimolne, rac

Rinfreco, oppure-del Pontes queo per ra

colte dalla piet , e gratitudine de' Fedeli,

gion
de contigui
del vicino'umi:
ponte,
quello
chea trovai
rieo,che
ull coil'
uno `-

ma norai' opea l' eecuzione , n che


la Madre di Dio diporr altrimente delle: acquedelle ue~ grazie rinfreca giornal
`ue coe.
~
, *Milia-"e 2-7' mente quanti , che bruciati dalla ete de'
as.
=-.-. the @anni att- morbi, e dell umani biogni, ricorrono con
5. XXVIII. IMMAGINE DI S. MARIA ducia al poente uo patrocinio . La mol
DEL RINFRESCO NELLA ClTTA
titudine delle grazie miracoloe compartite
7 Dl SWILLACE. 45"
dalla Vergine aFedeli, i pu ben argomen
ad

i1'

tare dalla quantit delle cere, tabelle,cd al

Nlle'pendici della Citt' di Squilla tri voti appei in quella Chiea, comealtresi ~
ce,-che dalla parte di'Oriente - ter
minano su quel piano , ove le' due umane,

dal pingue patrimonio, che pervenne alla...


Chiea medeima da vari divoti , che con

che le corrono aanchi compongono un

corrono inceantementezanche da parti lon

olo ume, trovavai ricoverto da un folto

tane di amendue le Calabrie a tributare a...


Maria i ringraziamenti de ricevuti favori,
mame nel uo giorno fetivo, ch' il pri
mo Martedi dOpo la Paqua di Reiirrezio~

cepuglio di pine, un pezzo di antica mu


raglia, logoro, e derelitto avanzo de tempi,
ed in eo dipinta l` Immagine della Madre
i di Dio,con in braccio il uo glio bambino,

ne; onde per-trovar ognuno il uo commo

do, u dquo iliituire un mediocre mercato.

e non volendo pi lungamente trattenerli


.
_
e ,
-a - i *
a WiFi-1 r
nacoa in luogo tanto indecente alla di lei
grandezza, piaccquele, appaleari cos. Pa 5. xxrx. IMMAGINE DIS. NIC-CLC"
vescovo Dl MIRA NELLA TER-?al i?"
ava. per la vicina rada in compagnia di al
tre genti una donnadella Terra di Cardina {LYNN- RA Dl CARDlNALE. ;anato '
muore-.
le, invaata dapiriti maligni, che quantun > ;LW oe.).
que obligati non poche Volte da potenti-
Ella Terra di Cardinale, una delle
mi eorclmi a partiri da lei , giamai volle-c
popolare abitazioni della Diocei
di SquillaCe , i veneta vla miracoloa Imma
ro ubbidire, protelando di piu , che dove
vano tratteneri in' quel corpo per molto gine di S. Nicol Vecovo di Mira uo Tu Z
celare , e Padrono,ad'onor di cui eelebrai"
tempo. Or paando la donna per laccenna

ta trada, nel quinto giorno di Maggio del

ogni quarta .Domenica di Maggio ontuoa

l anno 172.3. , ecco che videi orprea da


inolito ribrezzoz e contorcendo in tutte.)
le membra in guia di erpc , con geta tal
mente orribili, che recai/a pavento , cadde
quai moribonda ul uolo . Vi -aCCorero i

fea, con ingolarit di divozione , e nume


ro grande di popoli , che concorrono davi
cini Paei , o a chieder grazie , o a hdisfare

all'obbliganza de'voti .

uela Feivita c0

noce la ua origine dallanno 1738.5 il mota

circoanti al cao inopinato, ed uando tut- ~ tivo per , per cui lam introdotta fu , che
t'i modi pobili a riaverla, e occorrerlb, nel 'mentre faceva le miioni in quella Chie
ella dopo un pezzo di tempo, come e n' i a Parrochiale il Padre Antonio CapuCcino,
tornata foe dall'altra vita: Rallegratcvi , ; naturale della Tetra medeima, i e vedute
Mma

un

:'75

caaBrasi-mr IIBRO i,

un globo di luce, or alire, ora cendere-,Ed guai anno foe iam abriea'ta la Chiea "e
or aggirari, per dentro_ la nicchia della. -. | dedicata a Mari-i, e incerto 5 ii motivo pit-io',
gra lmmaginc a villa di tutto il po olo 5 e

per cui fil ubjimo Pia

nell' atto medeimo , dopo uno epitou

richiima Cronaca m. 5._ .dg

rumore , vidci la vetri-"ita , che erve, coni.;


`di porta alla nicchia m-'dcluxia palancarli

pclitaliano iioma,l uve conv

[da ,sz ciocche non pote va naturalmente on.

tredife quete pgrole ;Erp rutdch

c ro rio,o_,,i . ue tempo ,-pz ,

er

itirc, mentre UUVJV'd ben chiua al di fuori. ~giuridici*


la Ver;ghin:.detto
alleoci-rin* Ugl)
,
pmi): apparve

Indi nel decoru di detta Miioac, ed in :il


tto iorno comparve quel luogo eo mu**

-colo _am-:nce illuminato coin*: da due ceici

.ndi i, 40:: chet-1]: fitte-1 , e fitte vincere i


Criiimi, e perdere l'Indili . Dalle quali pa~

zcc,_h_ la durarono per un pezzo di tem

role i deduce, a tempo dellinondazione de'

po, con itupore iiidiibile degli allanti 5 e

Baroni nella Calabria , nellepianur vicine


alla detta Chiea, eervi ia bat
tra

vic piu acer-;bbc lcuporc la terza volta,


quando ilsagreiiano eni-rato la mattina per , baraccni, e Criiani ; aver comp);
tempo aluonarc coni: lVl i dice i il mac . matite 14 Vergini: in aUto de_ Grimaldi
tutiuo , vide il pavimento , le iii-ira, ed ii pii emme-nic della collina,.ed ivi tema
tetto del Temp-,io .riplendere a maraviglia, memoria della grazia , e della vittoria RG-r
come .c laricati, cd orpcllaci foero d oroz nuca,i fedeli lcditicarono un divora Tcmv

cos non meno-tupido , che timoroo alito


ul Campanile, Videduc fanali ulle tegole
ticllaCIii-:ai che per linea_perpeti.licol-t~<.

dovan eere .ulla uicciiitlcl Sauro . Alle


narrare viioni di quell'anno e le aggiuv
nel' altra dell` anno x747.. ortita pur an~
che inte-tipo , che predicava in ela Chiea_
il mentovato Paure, il quale nel maitre e- i
aggerava al Popolo , ed invocava il Santo.
Paul-ono a preenti leupplichc alla Mac
it Divina, ecco il di lui-dimulacro muov c
re con eVdenz-a il detro braccio, e cun el;

u-il bacolu patorale , che teneva impugna


toz per qualavvcnitucuto licoinpuue HU
maniera la genre, che s' mm: Prorompcr il

Tempio in una confuione di voci,e di' pian


ti, ch Valli; diporre i loro cuori ad una

1'

b r~

*-

..i-;i

Accanto la Santa Immagin della Vcigig


lilino
vedono
dipinti
SilvetroPgi
,g Collari,
Magno
,l , S.radurc.
Dic-elE, utoreqparp
lmdo ditcxolcto nella Calabria_ abitata , e-i

ete ci in memoria duna tradizione, quale:


rapporta, e Quel Papa, c queiti Principe e-`
ei-e tati ivi, qualora d'. Silvetro cur la l
bra a Colantino con lavanda di mirabil a6.
qua
detta5 Chiea
che perci
una fontana,
trovai nella
qualevicinanza,
ancor chia#

mali le'leprofalli , le cui acque ervirqu"


maraviglioozbagno , e la cui virt , cioe,f -t
nur la lcbbra, ritennero per molto tempoz edi

in fatti l iica cronaca dice ;e Silveltro , ci


Cotantino eere ilati in nella Ceaye i
li
Papa
ui averla
otto tracriviamo
arricchita dce
. lndulgenze,q
'
5 _

doloroa contrizionc , con ommo protto


delle lor anime , ed a PUDanJC maggior..

io

r trovo delle gravi dieolrd,e nd;

mente la divozione Vro il Sauro. L'ocuri

la tra izione,e nella cronaca,s`i per la venuJ

t di tali mierioe viioni venne eguita.,


dalla chiarezza, di non pochi miracoli ,op-cz

.no Storico rammemorataz si perche le guer-z

ta di imili Peronaggi nella Calabria,da nia;

rari (hu Altiimo a pr di molti informi re de`Saraceni , ed ivi , e nella Sicilia furono}

attratti, febricitauti, ciechi , .ed in altre mami ' pi ecoli dopo lImpero, ed anni di Collana

nicrc addolorari , che per wterceonc del i {tinoz giudico perci abbagli nelli nomi, sz;
del Pontece , si del PrinCipe , in guia che?i

Santo Tutelare, furono relituiti all' intiera

.funk-?l -Oiodi la pia Communic di quella

ove la crittura, ela commune voce dice Pit}

iTei-ra volendo in qualche :modo motrari

pa Silvetro, vogli pi tolo dire Papa Call

grata per tanti benefici , e egnalati favori,

ito ll. ., quale veramente fu in Calabria , di z

che giornalmente riceve dal banco uo Tu

mor in Nicairo per molti iorniz-di l dpaa

tela. e Padrono, im uo dovere eriger


glimagnico Tempio, che per la bellezza, c
immetria e uno de migliori del_ contorno.

s in Catanzaro per la con agrazionc

gio, che f il Papa da N-icaro

i. xxx; DELLiMMAGiNE nis, MA;,


Wiz,
i A ,

DE DI.PURIS
PERO

hTOAIR-Rim

ella}

f Cattedrale , e da ivi in Mileto per la ricon-r


ciliazione de'due Normanni . Or nel puff-1g#

r Catanza

ro, e gli oerc quea Chiea per la trada,


iccome accade a chi vuole andarvi eziaiiclio

ne'tempi preenti, veriimilmente accompaf


. ' i El territoriotiii Feroleto lungi dall'

gnam da qualcuno de Normanni PlnLlPl,

,abitazione due buone miglia , vc

ito incontro neconni per riceverlo,ed culo


ratio (quale non u Cotantino , n poneva

dc ituata opra di un colle una Chiea ag

eere) , Tirato in tanto dalla antit del uo

?exp ;il-li PP.Agoiniani di detta Terra-Nel

go la vener, e l'arricchi di molte Indulgen-

: .tare maggior-c vi di - inra l' Margine

ze,
che ono:.Poi
le egUenti
copiate
dalla
ullIL
[a cronaca
ven: lo Santo
[fapa
Sil-vellirb

M Vcrgiue col Bambini: in braccioliia


Wil 4c Paris ,e volgarmente di Podi. In.,

colla Imperatore Coantino a S. Mafia_

~ ---~- dei
'y
'Me-tm.

'- .
L

E!,
.

'

.un
.-_

APPENDICE nr,oiLE SANTE IMMAGNT"


del realmente) de' Feroleto inca/Z1 i) ; 111...,
quale dicth dalla detta TUV-1,8114 Santa Pa

;zi-7*
-~_'a-~.

che come dalla propia caa ece dalla Cliiea


di S. Giorgio, viita quelle Chiee, cnc ono

m- lacia di benedizione- ad.: detta Chiea di

otto il titolo di S. Uiorgio, e che adora vi

s, Mari.: di Puri ad ogni Cri/Ziano,che i ci ad

loilmente i Santua'ri dellabantiima Vergi

ra i cu divozione ogm' giorno di Sabbato anni


,_ ro., led-ogm' Domenica d all'4 matutinu anni

eo S. Giorgio in quella guia , che i vede

10. ,ed alla Mea anni ro. , e qui-ante: 12..,


ed alla Nati-vit di .SZ-Maria Vergine anni zo.,
ed alla Nu.iez`az_ionc anni r7, , e per lu Spiriru
Sant, quali in chill jomu umbra-'t anni 1;.
ed al! dimzwm: della Vergine Maria a 15.
e Agujio anni 2.4.,c tante Indulgerqe quantamv

ne, s creduto, e cr edeli tuttavia , che ii l'i-

dipinto in acrodi ammazz-u~ il dragone , che


voleva divorare la ua divora. Se lia egli ve
ramente S. Giorgio,o Angiolo in quella em
bianza : e ia coa celee , o vero terrena...,

naturale, o opranaturale, nulla 1 pu dire di

certo . La verit per l e, ehe tal apparizio

maiper tutto l'anno la Indulgenza della detta

Chiea zeper lo miracolo , lo quale ce la Ver


gine Maria allHi-c tei.: predette, perche appar
ve alla dino loco-l'21' lu temp dell' [ndl ante

chefufana, e ce vincere [i Criiam, e per


dere Hndili, wifi-1.14 dctm Santu Patre, che 4

tune-ue Fei'w'ta della Vergznc Maria qualun

ne i vede , e non da uno , o da due , ma da

?tranci vogliono vederla,alle volte allo l`pc~


o, ed alle volte ogni antanni 5 e Peronag
gi non volgari [tati lungamente increduli .
volendola far piu da eruuiti , che da divoti,

in averla poi veduta copropj occhi i ono


compunti in maniera ,che shanno publica

que Crzz'uz i u adam/j'.- con divozione , clic

mentc accuati di poca ede, percomndoi il

uw anni to. di `pei-domina, e qualunque Cr1~

petto no Con pietre in mano .

iunu ajuta, e ripara/: detta C/n'ejzp procu

Il P. Ilarione da beroleto (quale ha avura


la cura d' imprimeri quella opera pouma)

ra' lo riparo anni 10,5e 7.'441unque-Crzzanu


ander a detta Chiea lu jornu dead/tenzione
(chi lu Sant Parma lo Imperatore f tale jor
rmalla detta Chiea) con divozjone eonfeuo,

attcd con verit, che prima di farli Capuc


cino , ando inua caa una era , prima del

trumontar del Sol,e,nel mele di Maggio del


epeneito delli mi peccati non debba , ne poa l'anno 1716. enti_un gran bisbiglio ;nel V~
Were lo tale di S.Lazzzro. "o non . (uque
F-- Eramo bai in riguardo della S. Imma. cin-uo , ed aacciaron dalla nera vide)
gran turba di gente, che gridava chi dalle

ini collocata-nell'Altare Maggiore di que., ne-lire , e chi da luoghi alti, S. Giorgio

ita Chiea-Biogna ora far parola del ritrat


to in piccolo dipinto in forma di Cavaliere

S. Giorgio , ed egli tutto curioit dim-an

pingerla lha dato un prodigio, quale 11 ren

dando dov , dov . gli fu morato elle-re '


per le campagne dalla parte del mezzo gior
no, che gli Veniva in faccia ,e gi alzati gli
occhi vero quella parte lo vide dihntamem

dercbbc incredibile , ezrandio a chi ha date_

te, vide, dCO, Una nuvoletta , che (quanto

quelle notizie , e non lavee veduta cogli


occhi propj .Nel territorio di Feroleto 1:1..)
quella parte,chc conna colla Terra d Anm

la dianza di due miglia in circa gli permet

a cavallo , di cui ancor l'Auxore f memoria

nel luogo opracennato . ll 'motivo a co_s. di.

teva) raembrava uomo a cavallo con em

pre ritenere l iea forma, e gura, faceva

to , vi fu dagli antichi edincata una Cinee

uu moto diritto da occidente in oriente),

ad onor di Dio , col titolo di S. Giorgio , di

cio avea le palle volte alla Madonna de


Puris, e la faccia alla Chiea di b. Giorgio, o

cui ancor e ne vede qualche vcigio z ed l


terreni attorno con parola corrotta chia
mano anto Iorii.Di l s' oiervato da quan
do in quando, pecialmente nel tempo fram
mczzo tra la Paqua dl Re urrezzrone,e la

gli alberi. La veduta dur due,o tre minuti,

Pcntccoc, ucire come una nuvoletta bian

e poi come rinelvata non pi comparve . A

cain fori-na di un Uomo a cavallo, quale con

tal vita egli ripieno di maraviglia , e di le

muto regolatimo , e empre nella e 1

tizia inieme ucr fuori di cala , e trovata..


gran gente in moto -con ea trattennei no
al farli nette, dicorrendo ulla veduta nu

guru, non aprei dire, e volando , o cammi


nando per laria, non-molto ditante pero da
terra,a drittura en v vero la Chiea di N.
Signora de Puris,o Dipodi , ed ivi arrivata.,
ira tre volte attorno le mura del Santuario;

fndi o torna per liea hada, donde-eve


nuto , o put diverte per il territorio d intor
no, i puol credere , per 'venerare qualeh al

Santo jorii.Ove erano le pian urc pareva,che

camminac piano , ove erano le valli pat-ea


balari : non i ollevava pi delle cime de

voletta. In quello mentre uno dc`circoan

ti grid all' improvio : vedete , vedete, ec


colo, eccolo , e da quanti erano ivi , l vide,

com egli ancor vide liiic nuvoletta nel*


la ea gura di uomo a cavallo in quella
guia , che nell Arioo gurato vcdci l

troluogo a ro di gi diruttoz anzi s e ve

m.-~

Y:
.Jam2-3G.:14'

image di Roviero , o di Aolfo cavalcati


duto alle vo tc girare attorno la Chiea Ma. ull Ippocri o z ed oerv di pi , che la..
dre della Terra, dedicata alla Nativit della nuvola a quell' ora , ch era quai mezza di_
Vergine glorioa, ed alle volte piglia're ver
notte , i vide pi chiara , che quando parve
o il Pizzo ,la cui Collegiata e lbtto il titolo y di giorno , e non olamente parve bianca,
del Martire S. Giorgio. Or quea appanzzo
ma luminoa . La veduta per dur aai P0
nc, perche4nounadl
- c0, perche non fu altro , che comevdo
'
' U omo a cavallo_ O
-

L~

dal

.rm

._ -.-...o ...-..,_.__ -

:.78

'cALABRrA SANTA LlBRO I.

giorno, e vero la martina , quaaslo la gente


dal piano opra il colle . Quella econda ap. lVl e pi aollata , dal piano della Chiea
partizione riemp tutti, e di gaudio , e di un Madre , e dalla piazza di Feroleto . Se foe.
jagro orrore in guia , clic ciacheduno co ro itati dunque veramente uccelli, o qualun
prendoi il capo, e battendoi il petto di le que altra co a narurale,i vicini laveriano ve.
no di vedere coa fuor dclimiti di natura, duri, ed i lOntani non laverian veduti, peri
e coll` ereditaria credenza di eer quegli chela lontananza per la piceiolezza dellog_
San Giorgio, in egno di applauo, e di ren getto, laveria fatto sfuggire dalla loro villa.
Biogna dunque conehiudere,che n grop~
dimento di grazie lonaronii le campane a...
po duecelli, n terreo vapore ia la maravi
loria .

- dal colle vero il piano, e poi un altro volo

V i furono allora de Critici , com: vi

glioa nuvola , ma altro , su cui l' umanoih

poono eere tutt' ora , che increduli alla

rendimento non pu loofare , e noci con...

viione, perche non veduta cogli occhi pro

ollevart dalla limitata reggione della natu


ra, e lar lo guardo nel profondo dell'On
nipotenza, e Bont Divina, che empre pro-t
diga di ue maraviglie, con tal prodigio vuol

pri, dicevano clk-re itato quel, che 1 Vidu

vapor terrelire in nuvola condenato,overo


truppa di uccelli bianchi aollati ineme ,
parendo loro emplicit il credere , che i confermare noh'a Criiana Fede , c facen.
Santi i faceero a vedere, e da chiunque dola apparire in for-na .di divoto Pellegrino,
cos all aperto . A 'queo li ripoe allora z che adora ovente l` Immagine di Maria , ci
icome ora i dee ripondere , che e nuvola; f apere con tal linguaggio quant-o a piace
erche camminare cosr veloce , enza che:

re le ii,che Maria de Purisia vene-rata dagli

allora atae vento 3 e e mai atae , per


che mantenerla empre nell' iltea forma , e
figura E e non diparla , e non diradarla , o
alm.no non divagarla qu,e l, come ordi

Uomini , giac'he con s evidente miracolo

nariamente Veggiamo nell'altre nuvole? co

me farle erbare empre lo eo cammino a

vuole, che lii adorata da`Beati . -

`v

Da ci- pu inerirli quant' era lodevole


l uo degli antichi Feroletani , e de vicini

Paeii il frequentare a turmc , e con vera di


vozione quello dantuario almeno per ogni

modo di alato coriere , Comincianiolo da

Sabbato , non curando n caldo , n freddo,

s. lorii,c terminandolo a S. Maria de Puris,e

ed in tutti iloro biogni ricorrere alla mira

girare , e riggirarc attorno del agro Tem

coloa
Maria
de Puris,
di cui,non
apreiole
di_
re,
e pi
eranoiili
vori, che
soerivano,

pio, iccome le innlte volte oer vata f '.1, ed

in quella era tea fu olervata da tutti}


(Mal orte di nuvola arebbe mai qiiettag

grazie, che e'ortenevano. Anzi per tradizioi

Animata enza meno -ecr dovrebbe gi che

nuvola , ed in ela il Santo Martire Giorgio

durata di tale eno, e di tale moro.

ne ii ha, che appena compara la miracoloa

vicino la Chiea di Put-is, come ,lavee invi_

Che e non terrea nuvola que appari~


zione, tanto meno truppa di uccelli bian

chi z Concioiach quem col volare per s


lungo tratto, come li Storni, o le Gr, nel l
del volo ora li dilatarebbono, orali rerin~
gerebbono , ora i vedrebbono in una gura,
or in un altra , come accade in imili volati
li, che vanno a rurma .Inoltre e fuero uc

celli,come i pretende , nel giorno terzo di


Paqua, in cui molta gente, e di Feroleto , e i
de convicini Paei va nella Chiea di Puris i

per divozione , e divertimento; ed in cui al- g


le volte uccedura la maraviglia , li circo .

anti quei uccelli l averebbono veduti


chiaramente , c quai toccati con mani , ci
che mai avvenne zed all incontro que ap~

Parizione ata veduta in quem cub

tato il Santo arricorrere aMaria per evitare


qualche imminente agelloz o per impetrare
qualche grazia, tutto il Popolo con ollenne
proceione, e morticata accompagnava le
adorazioni, e le preci, ed orteneva lovvente

piet, e miericordia . Voglia Iddio , che di


preente li gli fuero lille , come i loro
Padri vero S. Maria di Puris, che enza me

no Maria arebbe la tea, e non meno pro-`


pizia a quelli, che a ueili .La Fetivit di
Maria in quella Chic a i celebra alli 15. A
goo giorno di ua Aunzione, nel quale , e
nel precedente li f una ricca Fiera , coneori
rendovi molta gente con merci di var)~ gene;
ri, pecialmente di animali, come notato,
ove ii dicorre delle fete , e Fiere di Ca~
--`
a
i
i

Fine dcl Libro Primo.


`

,1;

"
i
.

.:

"-TE

s-'

1- ~ p

iis.
i

-'sv-<-=-
"--i-"-'W

i-:4:
-

i*

.z ;.*

"J"

.r

. g

41'

il. i

LIBRO

i " 'TF-,L

i :i

ilk.;

DA CROPANI CAPllCClNO.
Uantunque il notro un ordine di uomini a parte , che Eccleia
Iddio , s per la ra ici i dicono , ingolarmente non lo ricer

..

gion della creazione, chi. Wal ordine di Eccleiaici in duQc


si per l altra dellu~ rarchie ditinto, ecolareluna; cio di Per

niveralimo domi one conagrate al culto divino , che nel


nio i ega da tutti, Mondo inieme con gli altri vivono r, Rego
e da ciachedun de lare l altra, cio di Perone Religioe, quali
_
gli uomini di qua egrcgate dal rimanente ne ilgr Chiotri
-' i lunque eo , e gra
converano, ci porge opportuno motivo da
_
do, e per qualunque ripartire queto Libro in due parti,con nell'
tempo, e luogo il tributo della ervite oer
una la Gerarchia Secolare , che ar la pri
vanzaz non per,che in altuni luoghi par ma, con nell altra la Regolare , che ar la...
ticolari, che Sagri Temp) i appellano , e da

iPRIM
econda .

_PARTE
CALABRIA SAGRA SECOLARE.
. Er pi intendimento delle ma_ i dicazione de Principi del agro Collegio
l Pietro, e Paoloz 0nd , che per farla nace
' _ parte non ar fuori dal lo pre.. -re ne petti deglldolatri , e per vie meglio
nandar loro alcune notizie , le ,i abbarbicarla in quelli de Fedeli , vi abili
. v, t quali come tolte dal generato rono alcune Sedie Vecovili,laciandovi per
l
agevolmente recheranno il lu I Prelati Agricoltori alcuni de proprj.di`ce
-me alle particolariz e tali aranno le eguen.. l poli, con poret di fondarne altre nel rima
ti nedicori qu appreo .
nente della Regione. uindi avvenne , che
come rivegliata la Provincia dal profondo
Delle molte Chia/ Veth lja letargo del Idolatria , nella quale per pi
`
Calabria .
ecoli era giacciuta addormentataz tolto che
terie racchiue in queta prima

..

vidde la nuova piantaggione , quai tutta;

DISCORSO].

core _dietro alla fragranza della ua Divini


t, e non tard molto a eminari dall un.,
A Fede di Crito, eminata da lui nella capo all altro di tante Chiee Vecovili ,
Paletina ,"e da uoi Appotoli allarga quante appena porrebbono contarene in un
ta nell Univero, giua l` oracolo del R d vaimo Regno . Sorte fra tanto le corre
ldraelezln ommm tcrram exiwt jonur eawm, rit: de Barbari, e poi quelle deCattolici,1n
i fe la trada all' Italia per la Puglia , e per golarmente dc Normanniz e perci cemata
;a Calabria, col mezzo dell appotolica pre la moltitudine de Popoli , anzi divenute'a
fatto
~

.w i .

i.,

"

*AP-..3

a ,` ."3,
.

___,___ l

280

fatto dierte le Citt,molte di quete Chiee,

e di nome, e di ito, o di pi e ne f una o


la con tanta diverit , che fatto paragonu

fra l'oggigiorno Calabria Sagra, a quella gi


f-r antica, appena potrebbei riconocere per
la medeima. Scrive la Cronica, detta di Ta
verna (a), ocritta da pi Autori, che nella

l Vghcll.

CALABRIA SA NT ,LtBR o it.

o i penero dall' intutto ,, o 1 cambiarono,

i tal. lacr
tom,
9

ola correria de Saraceni del 950. in circa,

SDHC-Cat.

rimaero disfatti _diciotto Vecovadi , li

r`1 Giovanni uo Vecovo alla vicina Chic


a di Squillace, la quale di quel [ClpO/i ri
trovava enza Paorej con tal legge, clic ri~
meia in libert l'antica ua Chiea , egli ne
ripigliae il governo z In altro cao conti
nualc, ove i veggeva trasferito . Cota da;
una lettera critta dal medeimo Santo Pon

tece a Giovanni teio , di cui ecc0ne uno


traccio (g) :Proptcrca tejoannem al; boilms
captivam Litandz Civitatir .Epicopum in
Squillatina Eccleia Cardinale-m duxim/{r ne
cel- conitnerc Saderdotemlt [ice: ma Ec

quali poi al opravenir de Normanni , Prin_


cipi quanto guerrieri, tanto religioi , ripi~
liatono le nuove forme di opra accennare,
o coil abbandonari all in tutto, o ccl trap
portari in altri luoghi, o col formarene di
molti un olo. Piace qu porne ulla cenura
degli occhi tr ordini, con le loro , o Cata

cleia is, boc imminente, dePulur, aliam,_qu.e


Paore vacat, Eccleia: debes gubcrnare 5 ira
tamen, ut Civitatem ilam ab boibus bc

lirofe, o trasferimento, o unione .

Prius ordinata; es,Eccleitzm revcrtarir..?1' au

9. I.
CATTEDRALI RlMASTE ROVINATE.

n pur riore _la ua dignit Vecovile.

ram eti , (F , .Domino prottgentc , ad prio


rem amm contigert rea/acari ->, in cam, i qua

tcm far-edifici. . . . . Ma non riora Liitana,

I.

Ra Turii,c Corogliano altre volte o


r`i una buona Citta , con nome ora di
Mauro, ora di Submorano; ma oggidi appe
na ne ono rimaii alcuni pochi dirupati ve
i ' per dimoiranza, che gi fu. F ella e
di

ecovile antichiima apoiche Luciano

uo Vecovo 1 ritrov preente al Concilio

4^__

b trai .a

Romano ono Papa Giulio lanno ;37. , e)


ocrie Lucian: Epicopur .Maurens . Anzi
molti la vollero edia Arciveovile , traen

2.. Cerello, o Cirillo f`u Citt della Cala


bria uperiore , e fore la medeima , o da.

O*

quelle ue rovine edicata l' oggid Cirella,


famoa pe uoi vini. Ebbe gli onori di Citt
Vecovile 5 onde Romano uo Vecovo ri
trovatoi co PP. del Concilio , celebrato in

Roma da Papa Martino lanno 649. ocri


e : .Ram-mu: Epicopus Cirellitanur . Cos l
c ove fo
401.447

a Appar

gi Lilitana , come opra , e non per errore


di ampa nella citata lettera di S. Gregorio

Papa , quale inieme colf-altre ue epitole.:


tampata la prima volta in Venezia l anno
1505. per Lorenzo Uuatdo, in vece di dire
Stilitano: Civita: , dice Lztanx Civita; 5

tece, che conervati nella Biblioteca Vati

cana, avendo cavata una copia autentica del


la udctta lettera , ch'cpretmente dice Sti
litame Civitatis , queta mand alla Citt di
Stilo, eortando nel tempo eo i di lei Cit
tadini a far ricoro alla S. Sede, per Ottenere
la reintegrazione del Veovado , qual non

fu, che ad tempus unito con quello di Squil


lace: ed in eetto i Cittadini di Stilo nel

vegnache in qualche eere il lu0g05 quel


Vecovado per rimae etinto fra ;le cor
rerie de Barbari.

lamento e eero per tal aare due Procura

volgar nome tra Paeani , orto rovaglioi.


Vedi altrove me lieo (d) . F Citt Veco

pena;

vile,conci01ache Lon ino uo Vecovo,per


e ove op
ol-:47.

ella ia lata un tempo Sedia Vecovile, e non

Abbate Ferdinando Ughelli (c) . Oggidi av

3. Egli aai famoo nelle Carte deGeo


grati il Porto di Orele , og igiorno con pi
dic.p.AP*

.Dalle memorie,che i conervano nella


Citt di Stilo l trae un argomento non
ignobile , a favor della medeima Citt, ch'

e lerrore poi venne uccevamente conti


nuato
nelle eguenti
edizioni.
fatticouoiz
il Car
dinal Guglielmo
Sirleti
di fel. ln
mein.
dolo dalle parole aggionte nella margine 5
mali ripruova, e con fondata ragione lAb caione ,qchc fu Bibliorccario 'Appoolico,
dal proprio originale manucritto del S.Pon
bate Ferdinando Ughelli (b).

J." .94'01

detto del raccordato ghelli (e) ocrie la


Sinodo Romana di Papa Simmaco l'- anno
503. Longhi: Epicopur Oreenr : Per fra
le rovine del luogo, per occaione di Sarace
ni, rimae ancora rovinata la ua Cattedrale.

4. Non lungi dalla Citt di Squillace , o

1566. con regati' in publico, e general par

tori , cio il R. D. Marcello Sirleti Nipore


del mentovato Cardinale , e D. Vepaiano
Malfona, come appare dal publico trumen
to rogato per mano di Notar Alfono de Su

lia. Ma perche in quel medeimo tempo il


predetto D. Marcello Sirleti u fatto Veeo`
vo di Squillace 5 ed a quelli uccederono
Tommao , e Fabrizio Sirleti lun dopo lal
tro, tutti retxi parenti fra di loro , quindi
dimie laare, e neppur i tent la richieta
della reintegrazione udetta .
"A"
5. Ca nana Citt non troppo dicohL,

er il lato di mezzo giorno . che l Abbate

dall oggidi San Giorgio, allora Morgeto , e

p. Ughelli (f) opetta, e foe Stilo , o per di

Patria glorioa di Papa S.Euebio , f edia

quello dell' Oriente,e ore loggidi Roccel

Vecovile eretta dal medeimo Santo Pon

teCc . Era in piedi col uo Vecovo l anno


con nome di Liitana. Wella venuta in ma
1059., quando queti con l altro di Gierace
no
di
nemici,
Papa
San
Gregorio
ne
trasfe'
Condottieri
di un mediocre eer-cito, com
l
la di Catanzaro, una Citt Vecovile oriva

FJ**
7

'3,

AN' ,__ ...- ~~~o

g Epic-1;. ;
iib. I. in.:
dia-X

,' r

DELLE CHins'vEscovrti.

281
piano
battendo con Normanni u'l
di San., dice con altri Vecovi paeani nella c ana_

h Pao'o
GualtJib

, rimaero r0tti 5 e con ci ebbero


l Martino
ne, e la Citt, e la Cattedrale (h).

n opr.n
Venerio.

6. Velia oggi Scalea fil delle prime Citt, Amminiratore lanno 592.. (o): @Nuit: igitur

Pc cus., C

cap-47.

diBonifacio Vecovo di Reggio (n) , ed or


vacando la Chiea di Lipari , ve l ordina.,

che vennero ilruminare dalla luce del Van


gelo, dopo la Citt di Reggio , avendo rice

vuti i primi emi della Fede dal Principe de


gli Apooli S. Pietro , c da S. Marco nel ri

(ono le parole della lettera critta a Ma


miano Vecovo di Siracua) Eccleia LiPa- - '

o Roma .Vi piantarono per tanto la Sedia

ritana Sacerdote privata digna'itur,ideo Pau


linum Taurinens Eccleia. Epi-opum in prac~
dia Ecolea Liparitana Fraternitar ua fine
mora pmi-i- conitmzt , ut oitii ui admini

Vecovile , laliandovi primo Vecovo Eu

mtiomm . .. che prima critto lavea al me- '

lalio dicepolo di S. Marco, Uomo di anci


ima vita , giua il rapporto del Gualtieri .

deimo (p) : Ita ergo Fraternitar tua (Pauli~


ne) imc omnia implerccnet, ut tu! pne

torno, che facevano dalle parti orientali ver

Eendo fiato poi diirutta la Citt nel ;551

P Eviq
lib. a. in
d'la-X.

entia Liparitanam fa [ubriter diPonat Eccle

da Federigo Barbaroa gran Corale de Tlx(~ am . Mori l' uomo degno dell immortalit _
chi, fit dimeo pur anche il Vecovato , ne

mai pi reituito.

Aterno, oggid lo Cir, 0 pur Zir,_ o


Ipicr, gi- f Sedia Veeowlez onde

Abondanzo uo Vecovo,con inieme ll due

Giovanni Vecovi, l' uno Gli Reggio, F 1 al


tro di Porto , furono Legati al Concilio Ge

San Giorgio , che l'un dopo l' altro ori


rono in quea Chiea con gran antit , cir

ca il 62.0., e morti furono epelliti nella vi~


cina Chiea di S.Fantino (r) .
'Lorenzo i ritrov preente al Concilio
di Laterano , celebrato da Papa Martino
ne 649.

r DD vd.

R.omoo ir.
dice da`.

Gregorio ottocrive la lettera di Papa A


gatone nella Sinodo Romana del 680.
Teodoro ocrive al Concilio 2.. Niceno,

nerale Coantinopolitano otto Papa Aga


tone l' anno 680. ma rimao oppreo, e po
co men che eondorto alle ceneri dalla bar
barie Saracenica , fil la ua Sedia trasferita.,
non in Briatico, Citt della Calabria inferio
re , come crie l Ughelli (i); ma in Um
i ove o
pnhl.

q Piello
nor. r
?81. 663.

dan Giovanni , c

5. II.
CATTEDRALI TRASFERITE , E CAM
BIATE DI NOME.

7-

1 aPno 594- (q)

briarieo, Cittr dell altra Calabria,ove oggi

e 7,Generale celebrato l anno 785. da Pa

pa Adrianoz nel qual Concilio egli fi , cho


lee la entenza dinitiva contro degllco
noclaui .

Paolo i ritrov preente all'ottava Sinodo

generale del 869. otto Papa Adriano.

Or amendue quec Chiee di Vibona , e


giorno pur la dura .
8. Ippona, poi Vibona u Cattedrale an~ di Tauriana rimae oppree dalla Sarace
tichihma,c0me latteano li uoi molti Ve- p nica crudelt ne tempi del B.N ilo, e perci
al opravenir del Conte Ragiero , ritrovate
covi, de quali
Giovanni ocrive alla Sinodo Romana, enza Patore , di amendue fattane una ola
K Epi.
40.
l Pi 7:3
C o

Sic!

Tel.461

celebrata da Papa Simmaco l anno 493.


Runo , al quale Papa San Gregorio (k)
l anno 595. commette, che ordini Sacerdoti
nella Chiea di NicOtera (l) .
~ -

e 7. Generale otto Papa Adriano nel 7Pi

Ul principio della Calabria uperio


re dopo il ume Lao,0r`1 altre volte
con molto grido la Citt di Tempa , tra
mutata og idr in Malvito . Fi Sedia Veco

NOta l' Abate Pirri, che quantunque nell az


zione z. ocriva EPfCOPS Bithonenium , e

altra vicina di S.Marco . Cos Barrio (s) , e

Oree ocrive al Concilio Romano,chia


Stefano convenne al Concilio 2.. Niceno,

,i

vile di mo to nome, che poi venne -unita all

l Abate U helli (t) .


Ilario uo Vecovo ocrive al Concilio

ve niente meno criveri nell un luogo B!


bonenum, c nell altro Vibonenium. .

indie-.1.

to.

Romano otto Papa Simmaco negli an

Venerio , al quale inieme con altri Ve


ni sor.,e 503.
covi della Calabria Papa San Gregorio(m)._'
Sergio i ritrov preente alla Sinodo di

commette la caua di Bonifacio Vecovo dl

Reggio .

9. Non fu meno famoa la Cattedrale dl

Laterano otto Papa Martino l' anno 649.


F il rimo a parlare contro deMonoteliti,
e parlo con si grand ecacia, che da tutti

Tauriana fondata, come 1 ima, da San Ste


fano primo Vecovo di Re gio,~ dalla qua

venne ocritto. .

lc quei ono i Prelati, qua i ono opravi

gli atti della ea Sinodo generale, chiama

uti alla poerit de ecoli vegncntiz cio

ta l anno 680, da Papa Agatone.

Paolino, il quale u tanto a cuore a Papa


San Gregorio, che or lo eoiturce Congiu

lib; 2

O .,9

nella margine 1 corregga Cibbonenum 5 d

m Epi

4-4Mona.

6. III.
CATTEDRALI UNITE .

Papirio 1 ritrov preente al COClllO


Lateranene otto Papa Martino lanno 649.
mato da Papa Agatone l anno 680. '

furono dal religioimo Principe traporta-


te in Mileto l anno 1073.

Abondanzo conferma di proprio pugno

n. La Citt di Mont'alto celebre per il


uo Grandato , fu altres Cattedrale antica..
Nn

per

r 1.34
cr. 10m. i

[01.143.

CALARA SANTA LIBRO n.


283
er detto di Barrio (u), oeritto dall_Abate poterono avere Sedia Vecovile antichiima, l
u lb. 2.
ono:.
i helli (x) , ma poi nell andar degli anni Come l' attetano alcuni uoi Vecoviz cio ,
ynvc 0
Giovannizqual ritrov preente a' Con
muei-eu. ret unita alla Metropolitana di Coenza, O
fore per la vicinanza,o fore Per-accrecere cilio Romano celebrato da Papa Simma col'
con le proprie rovine li plendori dell altra - anno 501'.,epoi l anno 03.
12. Su l onde del Mar Tirreno nel eno
Nupitio ancor oricela real Citt dell A

mantea , ed altre volte Citt' VcCOVile , c0


1116111 dimora il B.]ou uo Vecovo e
pellito nella Chiea di San Bernardino ( ).
'- il Duca R0 ieto, qualunque ata ne fo _u

Teofanio , che ocri e al Concilio Co


antinopolitano 3, Generale , otto Papa A~
gatone il 680. Mancata nalmente la Citt

per le correrie de' Saraceni , Con felice ro

vina u aggregata quea Cattedrale all' Ar


civecovile 'di Roano.

la cagione,v un`1 a quella di Tropea . Scrive


l' Abate Ferdinando Ughelli (z) , avcri dal

in qtzel- frammezzo la picciola Citt di San

Libro de li atti conciltoriali otto Papa Be

Leone, o pur Leonia . F Sedia Vecovile)

15. Da Santa Severina a Corrone oriva

nedetto I. cci propoo , e il Vecovo Greca , e oi Latinaz L cere ata di rito


di Tropea doveie in!itolari,`TTOP53M7 greco le d antichiima la nacita , almeno
theanm, che poi n'e tempi piu in qul ordi

narono i R di Napoli. `
13. Cerenzia e non piu too Gerunzxa,
a Ira].
Suor. 0V:

opr

f Sedia Vecovile eretta circa il' 960. per

Luca muore etto Papa Clemente V.

detto dell Abate Ughelli (a) , quantunqup


non e ne vcggano Vecovi, che netempi
pi in qu con
.i -
` _
Arnoldo , il quale l'anno 1080. ritrovo il
corpo di S.Canio Martire . Sutcede il

nel 1349.
_ Adamo per nacita da Gimigliano ,~ e 'per

i B. Policronio , il quale l anno 1090. col


coneno_ di Conantino Arcivecovo di
S.Severina fonda il Monaerio diAltilia... ,

qual poi pas a Ciercieni . Ordin Sacer


bDaniel.

{umor-di
detto vita.

prima del millez ma la carezza delle crit


ture, non lc i?! apparir Paltore , che dal mil
le trecento in qu-3 poiche

dore S.Bartolomeo da Simmari (b). -

Giberto lanno 1198. concede all Abate


Giachino uo grande Amico la Chiea di

profeione Monaco di S. Bauio nel Mona


erio di San Nicol in Flagiario, Diocei di
Nicaro, viene eletto nel raccordato anno
del I 349.
Giacomo fu Vecovo otto Urbano VI.,1

di cui ordine rinunziata quella Chiea , fu


poi da Papa Bonifacio IX. portato all Arci
vecovile di S.Severina l annno 1400.
Giovanni muore nel 1391.

Lorenzo Monaco Agoiniano eletto il


1391. nice di vivere nel 1404. E qu non
Monte Marco, che i unice al uo Monae
s vedere, qual luogo di verit poa avere
rio di Fiore. Ma
Guglielmo ucceduto a Giberto rivoca la il Fontana (c) ,'11 quale dalla Chiea di Se- zi c Teatr
gni porta in quea di San Leone un FracAn Do in. tit
udetta donazionez qual poi ricohcede il
tonio
Domen icano nel 1402. , mentre a Lo~ ;18.
B.Bernardo , che da Monaco Cierciene,
ed Abate della Sambucina era ucceduto a renzo uccede nel {4.04.
Geminiano , Eremitano di S. Agoino in
Guglielmo circa il 12.09. con aggiungervi
di pi' due altre Chiee. F' Bernardo di vita detto anno 1404- Non abbiamo quanto ei
molto anta , come i dicoro altrove, e viez abbiamo s, che gli uccee
Nicol, il quale P01 muore lanno 14.39- ,
;vol al Cielo nel 12.16.
e
l'anno
medelmo viengli oituito .
Nicol gli viene in dietro l anno medei~
Giberto
de Nicheola nobile Veronee ,
'mo del 1216., il quale non olo conferm le
udette donazioni fatte da uoi Anteceori ' Canonico, Arciprete, C Vicario di Franceco

al Monaterio di Fiore z ma di vantaggio vi Condolevoro Cardinal Vecovo di Verona.


aggione il Monaerio di Cabria di Mona~ Succede.
Gio: Domenico, qual muore nel 1490., ed
ci Greci: donazione, qual poi confetm Pa
pa Onorio III. l'anno uoecondo. Sed Ni a lui lanno medeimo.
Giovanni nativo di Squillace Abate di
_ col e molta lode anni 1 8., e mor nel 1234.
San Bonifacioz ed a quei
B. Matteo, anch egli Monaco Ciercien
P. Matteo n allanno 1518. , nel qual an
e, dicepolo , e ucceore dell Abate Gia
chino nel Monaerio di_ San Giovanni 2L; no gi morto-gli viene in lo.
Giuliano Dato nobile Fiorentino , inigne
Fiore, che fu ne 12.02.. pas a quella Chie
a nel udetto anno 12.34. F di antima Poeta del uo tempo, onde compoe un poe~
vita, come i detto nel uo luogo , paato ma eroico opra i1 dilluvio accaduto inko
a riceverne la corona nel ;341. E qui cre

ma il 1445.F inieme gran Teologo,e gran

de, che quca Chiea reliae unita a quella

Legia,e perci cariimo a Papa Giulio ll.,

di Cariati , mentre il ucceore , creato nel


udetto anno 1342.. vien detto Vecovo Ge
runtino, e Cariatene .
~

ed a Papa Leone X. Mor in Roma l` anno


1524. , pellito nella Chiea di S. Silvero
con queo Epitao ,
D. O. M.

I4. Famoi pur troppo furonoli Turii ne'


tempi andati, non olo ne ecoli dell ldola
ma, ma anche negli altri del' vangelo; onde

juliano- .Dato Ept. S. Leoni: , ('j* Balm


Lateran.,< Principi: Apoolorum de Urbe Pce
-

m'
.4

oLLE`6H1ESE`VSCOWLL

283
_4

Mtentiario, (I' baja: .Ecole/iz Paori, cujus Bo

iras, integrita: omnibus gratior emper fuit,


qui obiit [KKaLjan. M.D.XXIV.
Franceco Scrulo, altri lo diceno Spnula

Sopra i! Vowdo di Taverna unito o


quel di Catanzaro.

da Camerino, Arcipete di Rettona,eletto

DISCORSO II.

lanno 152.5. ,che poi lanno 152.7. lo rinon


zia a benecio di luo Nipoce .

16,

Anelmo Sferulo, Frate Minore Oervan


re, Uomo detto. Altri lo dicono Anelmino,

to di Ch jce Cattedrali; onde non h potuto

o vero Anolino . Luca Wadingo opetta_,


chei folle Acolino-General de'Convcntua

Uea l una delle controverie:


pi geloe su'l preente argomen

tralaiarne la deciione , quantunque ei mi


appia , non dover riucire di univeral con

li , trasferitovi dalla Chiea di Minervino.

cntimentoOr Come quelta Citt pu coni

Muore lanno 1531., e gli vien dietro.


Anaaio Canonico di Bologna nel I 532..,
e opravive al 1535, , e nel detto anno i
elegge .
Ottaviano da Caelio Bologne,_Vcario
del Cardinal Salviati Vecovo di Ferrara .
Muore in Ferrara l'anno 1542..,e u epolto
in Bologna ua Patria .
Tommao Catelli ucced l'anno medci

derari in tr ati,o vero iti, cio alla mari

n' principalimi membri la controveria ri

mo del 42.., Uomo aai chiaro per letteratu

SE TRISCHINES STATA FUSSE SEDIA

VESCOVILE.

ra. Nacque in Roano,e ve labito de'Prc


dicatori . Tenne quea Chiea n allanno
1554. , indi trasferito in Bertinoro , poi in
Oppido, e nalmente nella Cava . Succede

na,con nome diTrichines,neMonti,chiama~

ta perci Montana, o pur la Vecchia, ed in..


quello, in cui di preente i ritruova 5 cos in

parto,c0me a dire,e~in Trichines vi fu Ve


covado, e vi f in Taverna Montana, o pur

la Vecchia; e e vi f ncll'oggid Moderna.

L Abate Ferdinando Ughell (a) difende,

che n: onde ha per favoloo componi

Giulio Pavie, ancor egli Domenicano da


Breciaz altri dicono da Catanzaro,nel 15 55.,

mento la Cronica detta di Taverna , che 2L.


minuto ne racconta la oria ,ritrovato dal

da dove paiato alla Chiea Veana , fu poi


Arcivecovo di Sorrentoz onde gli venne o
ituito nel medeimo anno.

uo Autore , o per argomento dillurar la.


Patria , o per ambizione di far molra d in
gegno :Leorem duximur admonendum, Croni

Giulio deRo Canonico Polianene . Fix


al Concilio di Trento, e mor nel 1564.
Alvaro Magalenas Portughee elemoiniero

dellImperadrice , eletto nel 1765. Chiue' la


linea di quei Vecovi , merc che Pio V .
dopo la ua morte nel 157!. un quella Chie
a alla ua Metr0politana di S. Severina, co
rne apparice dal qu tracritto Decreto .
San'imus .D. N. Die Mercurii 7. Novena
bri: 1571. , referente Reverendiimo Malfa,
Carbedralem Eccleia: S. Leonis , que ejolo
quam, " nunc Paore care: in Regno Neapo

tandem ingenii fabulas elegante: illa: adorna


uit, * inflruxir . Ma che per oppoo l' an*
tica Trichines ata foe Sedia Vecovile,lo

dimotra per prima il nome eo di Triclii


nes , non altronde preo ,, che perche il uo,

litano, una cum dignitate Epicopali , (i alii:

Vecovo in tr giorni depiu fetivi dellan


no Natale, Paqua, e Pentecoep vero lA

extinxit , illaqu Metropolitana Eccleia `SKSe


'aerinae cum omnibus illius jnri'diionibur

Chiee, e per tanto con greco nome chiama

unta celebrava gli uci in tr pi principali


ta. Trichines, ide!) tres Tabernae, o Tabernae

Mena Arcbiepicopali annexm't, G* incorpora

la .E quindi fore loggid Taverna alza per


ue armi tr Bailichette con di opra unAn

uit; Ita ut liceat nunc, (F' pro tempore exicnti

giolo, alludendo alle tr Chiee dette , onde

Arcbicpicopo &Se-verme illorum poioncm,

pree il nome, ed allArcangiolo San Miche


le, chera il titolo di quella Cattedrale. Verr
t ,che anche la dimora l invecchiata tra
dizione de maggiori con l univeralimil
ocrizzione di quanti criero su queto ar~
gomcnto , fra quali io annovera Gabriele)
Barrio_ (b)_ , Girolamo Maraoti (e) , Paolo
. Gualtieri (d),Gio: Battita Nola (C),GOLO\^ c
renzo Anania. (f) , Errico Bacco (g) , Giu
lio Ceare Recupito (h), tutti riconocendo.
in quell`antica Cittl la Sedia Vecovile.` Ve

'del quai, propria authoritate apprebendere'n

Baque Mena: Epicopali in utilitatcm , (2'


um con-venere` Volnit tamen Sanjta: Sua in

loco , ubi Eccleia S. Leonir pradia exzebat,


Saimx CruCir gnnm, ao in Metropolitana
Eccleia bujnmadi num .Altare , eu Cappe!
lam ub eadem invocatione S. Leonis, inprii
am Dignitatis memoriam,erigi.

.ol-486.

cam illam , author: Rogcrio Diacono Canonico

Cathacen ad Guglielmnm Comitcm cripta: ,


quae ma. circumfertur ub titulo trium Taberna
rnm Cronica . . . omninouppoitam* commen
tum e* , cum in ea plura grati: , (9" fala 7'deantur connexa ab Authore , qui , vel ad uam
illurandam , exornandamqne Patriam , 'vel ad

,Epicopalibus ingmis pci-Fermi hpprqt ,


cbjecit : Nec non dit'er Eccleia S.Leonir, il
liujfue Mena Epicopalis fruus prodiz

a lui-a

rr. tom.9.

rit iinalmentehe a molta violenza convin

' cono molti nomi deuoi Vecovi convenuti


N n

2.

aCon

c A L A B R l A s A N TLBR.
2-34

ivW-

A ~ _

ripiglio il lo , gi rotto a dimotrare , che;

a"Concilj generali , e rimati a nor in queti ~

non di quella, ma della noltra richines


tati foero , e Lucio, e Decio Vecovi pre

templi oiche Lucius .Epicopm trium Taber


namm preente al Concilio Romano or.
to Papa Ilario nel 65. z (F Dati: .Epicopm
irrium Tabsrnamm ocrlle a quello l Celebr

lda Papa Felice nel 487.,ed allaltro otto Pa.

enti a quei Concili z Conciolache poi l'an


no 82.6, Leonimus fribur Tabcrm's Epico
Pus ocrive al Concilio Romano orto Papa

lpa Simmaco nel 499,i{iponde qui lUghclli,

Euacnio II. , ed Anataio bVCCOVO e Tribm

che quelli non foero VeCOvi di Trichi

Tacrnis i ritrov preente all altro Roma

nes in Calabria, ma delle tr Taverne , Citt

no otto Papa Leone 1V.,celebrato~nel 85 z.,


e Giovanni 5471674! trum Tabernens Eccle

in Campagna di Roma , della quale favella~

ia: _ocrive all'octava Sinodo Generale otto

niuhfi', no Opruaro (`i),Ciceronc (k), e San Luca (l),


K' cpi. quella medeluna, per detto del Cardinal ha

Papa Adriano II, nel 869. (Eeti Vecovi

MW-PE ronio (m) ,la quale _con queto nome Og idi


i9.. ' P i vien detta Liter-110,7: 'vero Taberna; ;'am

pcr lcuro non furono delle tr Taverna di


n, che per rr ecoli avanti opprea dallem

ee erunt, uz imdie 'vulg .dirim- rorrupro

iet Otile era aggregata alla Cattedrale di

m com- -uocabulo Ci] erna , Ma che queti non foero

{lemmi , conforme alla lettera di Papa San

" ' 9 tati Vecovi dellOggidi (Interno in Campa

Gregorio-3 Adunque convien dire, che folle-e

n--

ro della notra; Triehines , che anCor ori

na di Roma , ma dell'antichima Trichi


m5 in Calabria, mi) dimorarlo con chia

va z e eguentemente, che anche Fuel primi


foero della medeima , e quindi 1 vegga la

rezza, ol canto, che 1 facci una picciola di

continuata erie dePrelati di queta TrelchiJ


nec Chiea,allora olamente mancati, che ,

" "- gcpne. Papa San Gregorio l1) parer-;9; o

ir. in]. 2 lber dir meglio umnda ad c [al lo'

_come dira apprelio,rovinata daaraeeni la;


Cin, manc
empre
, ma per
ancora
quallchc
la uatempo
Cartedialit,
. E quando*:
nou

Vanni Vecovo la Chiea delle tre Tavernc

z poli." con ua lettera critta lanno ~CQ 591- di


pmm-

Agug dl tenor eguente : Poquam bozlr

ure volee contenderi, Che Lucio, c Decio

impicrar di'ueruum Civitath , im peccati:


facientibu; , dcjblaw't Eccleia: , m* TLPdindi

non foero Vecovi della notra Trichjncshl


per dimotrarla Vecovile, come potr con.z

casfper nulla , papato decienfe , remmiferit,


renderli, che tale non la dimotrino almenol
Leonimo , Anataio , e Giovanni Vccuvii
delle tr Taverne,non gi. di l, che pur gia..
ceva opprea per piu ecoli avantiz nia dell
altra di qu, la quale ancor horiva i

majori valde cura conringimur , ne demcis

mmm Sacerdozibm , reliquia Plebis , nie/[0 Pa


oris moderamine gubernam , Per iii-ui.: Fidei

jOi callidl' rapintur (quod abit ) indiis ,


Hujus igi'tur rei iczrudne epe common' hoc

notro jedit ordi conilium, ut vicini! ea: man

daremur Pomiczbu; gabernndastcoquc Fra

ternitzi tmc cui-am , gubematio nemquc ;rium


Tabernarum Eccleam providimus cammina

dum, quam rule Eccleix aggregari , unrique

VESCOVl DI QUESTA CHlESA.


465. Lucio .
487. Decio . Indi uccedum la rovina del

nece ef} , quater: utrurumque liacle-amma

la Citt recatale da alcune delle molte Na

Sacri-dos ree, (Cbrio adjutorc') pojs exzerez


-uifa fuerint, cura dipone: giuppe, ut Ponti

zioni ignoreggianti nella Calabria, e di parli


,la rovina della Sedia Vecovile 5 quindi per
ci non abbiamo altri uoi VeCovi per due
ecoli 5 che poi labbiamo circa il principio

fax propri: libera; babeas ex nora Preenti

del 800, fore perche riavutai la Citt, le ri

crmiione lirentzam: Ouaproprer , . , Molti


,anche de`nori voglio) critta la lettera a

nacque di pari la Cattcdlalit.Addunque ec


cone .

qumqe tibi de ejusparrimonio , 'url Cleri ordi


natione, eu promotiom, 'vigt lanti,ac canonica

lGiovanni Vecovo di Squillaci cos, che)


raccomandi alla ua cura ,ed aggre hi alla
ua Chiea .la Cattedrale della vicina `richi~

826'. Leonimo,
85 g. Anataio.
869. Giovanni.

nes, ma con inganno, ed la ragione,perche

di quel tempo , cio di Papa San Gregorio,


Trichines non era andata in rovinazche poi

f netempi pi in qu dal furore de`Sarace

SE TAVERNA MONTANA, O PUR


LA VECCHIA , rOSSE STATA
SEDlA VESCOVlLE.

ni, come abbiamo dalla Bolla di Papa Calli


o : Propter Saracenorum 'violentiam , e pro

Ovinata Trichines , e dalle ue ceneri

riamente dopo il 981. Fil dunque la lettera

riorte le due Citt, l' oggid Catanza


ro, e Taverna Montana , o pur la Vecchia z

critta a Giovanni Vecovo di Velletri,come

,legge nel .Regitro del udetto Pontece:


vjimnm' Epicopo l/c [ci-ano, e parla della Chic

a delle tr Taverne,~accennata di opra,che


l'aggrega a quella di Velletri .Reta dunque
elinta, e opprea a tempo di Papa San Gre
gorio, cio nel eto ecolo , la Lhiea delle

tre Taverne di Campagna di Roma, E qu`1

4vo~~~

da certo tempo in qu dalle medeliine pree


a piatiri opra la nacita della Cattedrale,

che di preente 1 ritruova in Catanzaro , af.


fermando gli uni , cio i Catanzarei, che:

da Trichines , o per dir meglio da Palco


poli, membro pi principale di Trichines ,
vi foe paata a ,dirittura , cui f, Vc N

.-_...--_~__`

DELE~ CHIESE VESCOVlLI.


_A<---~

:37

~~

_.

Leon Grandi-;e gli altri (Cio quei di Tavcr-

o Cron
.

tico, e di quel ecolo z e perche ocrivono


na) che da quella foe ivi trasferitaDnde il prima gli Abati, che i Cardinali; e perche
Diacon0,e Canonino R0giero(o)cosi ne te- l non l legge nel Baronio , o inaltro Scritto
e la oria :Rattata ( dice li ) con molti
re di grido la venuta di Papa Callio in Ca
tudine , e plendore di popolo averna Monta~
labria . Ma Vincenzo Amato avendo perle
na, divenne qua/i ordinaria reidenza de Ve
gitime le udette Bolle, da quee prende gli
covi di Squillace, li quali , o per tema delle.. argomenti per dimorar Concittadina la_,'
propria vita, o Per orrore de ll' altrui morte,re

Cattedralit nella Chiea di Catanzar0,e tor

cata con agri lega empieta ad alcuni loro Pre

la aatto da Taverna Montana. E prima,di

deteori, come iggitivi dalla propria Chiea


preero ad abitare, ora Stilo, ed ora Taverna .

cendo Callio : Porro tibi , (9' uccejbribus


tuis . . . eandem Parochiam ronrmamus ( che
pur`il replica la econda volta ) dalla parola]

Sopravenuto in tanto un mperialMinzro per


nomc Giai-dano per il riaetto della Calabria,e

conrmamus chiaro l' argomento , che pri

ritrovandoji di queltempo in 'Taverna il Ve

ma di Callio , e di Giovanni era Vecovo


in Catanzaro ;cio dal principio della ua:

cavo di Squillace 5 da ci preero motivo quei

.xl

Cittadini, di farlo dichiarare lor proprio IM

edicazione, a tempo , che vi 1 trasfer la

lat0, con titolo di Vecovo del le zr Taverne :

Chiea di Paleopon per Leon Grandi , ulti'

Cox chieero, e cos ottenneroz che poi il conti

mo Vecovo di queita , e primo di qtiella .

nuarono in altri quattro Prelati, Pompeo uomo


CoantilOPOIilano , t Conigliera di Giordano,
Nicol Marino, Bailio Geneio, Leonzio Arci
prete di Simmari,ed Andrea Canzone, otto di
cui interrotta la linea di quei Prelati , re
la Chiea raccommandata, ed unita a quella di

Dice appreo , che non parlandoi in dette!


Bolle di trasferimento , come pur gli era ne-l
czzirio, biogner farne argomento , che

Vecovi Dioceani, entr in peniero di averlo


proprio. Cos dunque dein in Roma ollenne

in Catanzaro . Conchiudc , chiarirli ll. tuttoz


poiche avendo quei di Taverna upplicato
la Sedia Appoolica per lerezzione di un,
nuovo Vecovado ,per ottrarl da quel di

gli ne di Deiderio Cardinale di S. Praede 5

mi: non volendo erigere nuova Cattedrale , di

ciolc l' antica delle tr Taverna, da quella di


Squillace, eleggendo Giovanni to nome di Ve

covo dellajiidetta Chiea : Cola dalla Bolla


di Callzo , qualriferzo altrove . Paito poi

il medeimo Pontece in Calabria per rapport'


care lt' due Principi Normanni , ed invitato
in Catanzaro da queiConti uoi Parenti cona
gr quella Chiea, con farle prezioo dono del
le Reliquie di Sltalianoz ed oltre pi paato

q iiln. x.
ol-12

ch11o,che vi i opponga,e nella lettera og


giunge, che il Veleovado di ntanzaro eta
51 antico, che appena ne lia memoria. E que
lti ono gli argomenti pi grandi,quali com
battono la edia Vecovile in Taverna la.,
Vecchia, per iabilirla Concittadina in Ca
tanzaro . Ma Che Taverna , della quale 1 di

corre, altre volte ata folle Sedia Vecovile

per prima ne abbiamo l invecchiata tradi


zione, non gi vana , come Vincenzo Ama
to la chiam, ma fondata,verdadicra, ed in
Padri a'Figliuoli non ebbe opetto, e non
in chi volle prenderlo volontariozTradizio

fede le accennare due Bolle di Papa Callillo;

Accua dunque per fala la prima per tr


capi,cio,pcrche appena retituice a 'laver`
ArgJ.

e ricntito al Cardinal Colonna V. R. del

delle tre Taverne con la preeminenza di Ta

Non piace il tenuto dicoro allAbate Fer~


dinando Ugliclli (p) , ed a Vincenzo Amato
(q), onde ono tutti a riprovarlo. Le ragioni
del primo ono turte a rendere di opetta

Arng.

Catanzaroz avendolo a male Carlo V. cri

contraabilezpoiche empre oltrepallta da

ce da rapportari in uo luogo.

Arg 9.

Fortunato, trasferiti non in altro luogo,chc

nella benecenza l eletto Giovanni Vecovo


verna, lo dichiar Vecovo proprio di Catanza
ro con la preeminenza di que/lo a quella. L'ab
biamo da un altra Bolla del medeimo Ponte

ol-487.

cia altra Citt , e non ol Catanzaro, avee


avuta edia Vecovile . Aggiunge corrobo

rai-i il uo detto da' corpi de` SS. ~Ireneo , e

ambaciaria a Papa Callio [I. lfdllto a Ge

. y com-q.

dopo l'univerlal naufragio della Magna Gre

Squillace. illa nen meno era ere/cinto di plen


dore Catanzarozonde veggendo tronco il lo de'

lao,upplicando lo , che onori con la dignit


Vecovile quella Chiea. compiacquc Cal
lio, merce all` onorevole informa-{ione , qual

A "V-{
Arg-6.

ne, della quale ino ad oggigiorno appaiono


coanti le memorie ne dirupati Vetigj della
ua Cattedrale, cos per la mae confelata
dalla vote commune: Tradizione, alla qua
le ocrivono inniti Auctori, quali aerma-`

no , o che Taverna' foc Citt Vecovile ,l


r V- I'd`
come il Calepino di ette Lingue (r) , e T0 berna
mao Coo (s); o che queta Chiea foc S "adito
la medeima, che quella di Catanzaro, Comet
l Indice degli Arcivecovi di Reggio (L) ~ t :n.604

na il uo Veleovado , con ottoporgli Cu.

che a quella foe unita , come Paolo Mero

tanzaro, che poj glie lo toglie con ottopor

la (u) , Errico BaCCO (x) , Scipione Mazzella

n p a.lib
4.6.10.

Arg.:

la a Catanzaroz e perche locrivei Pontiex,

dovendo anzi olbriverl Epicopus z e per


' Ars-3

AI: e

(y), GiozBattia Nicoloi (z), ed altri ..

x decrit

Regn.
Cos dunque abilito quello vero , egli . del
ydel'crit.

che i pedice l anno uo econdo , eendo

d' uopo farci da 'capo al dicoglimento di del

anziil terzo. Accuit delmedeimo fallo la


econda, perche il carattere, col quale i in

quei argomenti, quali embrano fargli con

cia nella Cattedrale di Catanzaromon an

trao . E quanto al primo z che ia inverii


mile nel breve periodo di un cl anno rei
cui:

Regni
z Freni
Geopraf.

28-5
I

CALABRIA SANTA LIBRO u.

tuir a Taverna la ua Cattedrale, e torglier

u oervazione d'alcuno , che la Bolla u

la, r vuol av vertire , che la Bolla non rei

ocritta in tr ordini 5 cioe da Vecovi , da

tuice a Taverna il uo Vecovo , ma lo


trasferice in Catanzaro , con laciar a Ta

verna la ola preeminenza di Capo , indi


venuto di perona il Papa in Catanzaro, e s
per la qualit di lui, s anche fore per li
prieghi di quei Conti uoi parenti , o per al
tro movente la ua volont, non pur gli con
cee la reidenza, ma la preemincnza anco
ra di cotal dignit-3 onde i dice nella econ

da Bolla: .Et caput, E? dignitatem Epicopa


tu: tori: Parccbia , da* pertinentium trium.

Tabernenum ipi conccije . Tanto che non


fu egli, che un olo accrecimento di plen~
dore, qual non ripugna fari in cos brievc

tempo. N perche ocriva Ponti'fo , e non


Epicopus ( ch' il econdo argomento ) puo
accuari di opetta fede , quando l' uno , c

la.

l altro vagliono il medeimo,ed o che il Pa

pa medeimo , divertito con la meme altro


ve, o chi tracrie la copia rimaila a nor l'
abbia cos ocritto, non s gran coa per
opettarne un tanto fallo z avendone pur l
eempio in Papa Nicol I. che l'anno 1069.
in una Bolla a favor dell Abate. di S. Vin
cenzo, e di Vulturno ocrive: Ego Nicolai:
S. Roman-e, er Aya/folico Sedi: Priet-l conr

ma'vi (a)5 tanto maggiormente , che nell' al


tra Bolla ocrive Epicopus, c non lonux.

giorni edeci prima d entrar nel terzo,c c

uentemente dentro il eCondo . E quando


pure i notae il econdo per il terzo, non.,

cr quello non da dari qualche luogo al


o sbaglio del copia piu too , che al v0
lontario inganno della Bolla. In omigliante
errore di anni , avendo il Cardinal Lugo (b)
negato un tal privilegio di Papa Nicol V.
olcritto il 1458. otto preteo, che in det..
to anno foe Pontece non .Nicol , ma
Pio ll. eletto dal 1455. , lo ripiglia Dicail

apud:

lo (c) : Nam potra': e error in crptura i

l. Ly

remi.

la.

Somiglievolmte poco importa,che haronio

non riferi la venuta di Papa Callio in Cala


bria, poiche la riferirono Paolo Reggio (d),
GioziaComo Giordano (e), Michele Mona
co( f ),Erric0 Bacco(g),Vincenzo Amato(h),
ed altri . N perche nella prima Bolla i di

una littera, fcu nota numeri. Il quarto'cioglic


e medeimo, poiche e limpreione della.,
Bolla nella Sagreia di Catanzaro non fil
che alquanto prima il 1'500., per detto dell

convincere , che prima di quel tempo era..


Vecovo in Catanzarozpoiche il conrmamur

della prima i deve regolare col Concei,c


Conrma della econdascio concedimen

:-Cxo

e Cron-d~
.Vlate Verg

ib-p. cas.
Sinf

a .
Al 7.
gddcritt.
.al

Re

;no-

to nuovo , e conferma del gi conceduto , 01-315

All!.

trasferimento , la quale virtualmente s' in

volgeva in quella della COHCCUlOC , e ua..


confcrma. Che poi le reliquie de' SS.lreneo,
e Fortunato i foero trasferite in Catanza

Al 9*

ro , e non in Taverna , dovea raccordart l`

Oppoitore,chegli ebbe per Citt in tr cor


pi diinta. e diante di ito l'antica Trich
nes con per ciacheduna la propria Cattedra~
les e che dall uno,'cio da Paleopoli foe

abitato Catanzaro. Furono dunque dette re


liquie da Paleopoli trasferite in Catanzaro 5
perche la gente di Paleopoli oltrepa a,
piantar Catanzaro . E finalmente aatto i
niega, che i Tavernei ato lImpcrador
Carlo V. aveero upplicato lerezzion dun
nuovo Vecovo ', poiche anzi chieero la re
ituzione del gi antico, come fatto aveano
al R Federico lanno 14.96.,ed appare da
un privilegio, le cui parole ono le eguen
ti: Ite'm pete,e upplica detta Univerit KM.,

Avverario , come porca dimotrare il ca

degni, atteo in detta Terra 'ui i un Veco


-uado di &Ang-:lo , e per antiche guerre , e
mina di Taberna la Vecchia ato levato , e
perduto, interceder con la Santita di N.5. fa:

ci fare, ed ordinare detto Vecovo can rendita


di due Badia, qualijbuo in lo tenimento di dcr

ra delle ocrizzioni. Altre volte ocriero

ta Terra, e che da qu avanti chiami Regia

prima i Vecovi, che i Cardinali, altre vol

Fidelir CivitarJlacc-c Regia! Majeati nom i

te Prima quei, che quelli -3 onde non pu

ari Ci'vz'tatcm , (7' interponcre parte: uar pro

formarene s evero il giudizio, che perci

obtinendo Sede Apoolica t:tulum,* digni

e ne rendano opette le critture. Oltre che

tatcm Epicopatu: in ea Cit/tate. Conchiudo

---

dun

h Ginep
P6 Camp.,
.1. not-r

eendo ella ordinaria frae di Principi gran

rattere del 112.2.,cio di quai quattro eco


.li avanti i A quello poi, che gli Abati o~
1
crivano prima de Cardinali, qu da oer
vari , s neBollarj ,Pontici , s neLibii
Conciliarj, che non fil empre una la manie

d vita di
S.VEI-P

pf

_cez Conrmanur, egli queo argomento da

di , nella crittura medeima concedere , e

Bolla fu pedita li quindeci Gennaro , cio

:9'

con prezioi doni li Magi, tratti dall Orien


te con la guida di una ella 5 Adunque egli
non vero? Chi cos argomentarebbe,con
cluderebbe il falo z perche e non lo crie
San Giovanni ,lo criero altri Vangelii .

confermare, perche vaglia il concedimento.


N pertanto era necearia la formalit del

terzo, che nel primo Febraro del 2.1. , ma la

il'p.18

die , che il Salvatore ia nato in una talla,


adorato da Paori, e che l'abbiano tributato

Al terzo , che foe l anno terzo del uo

rio medeimo, adunque non entr nellanno

Al 6

oltrepailto in Calabria , perche non lo eri.


va il Baronio , l vuol apere , che l' argo
mento negativo pur troppo acco , non
pure in aari orici , ma anche nelle mate
rie pi gravi. San Giovanni Evangelia non

Ponticato, e non il econdo , qui mi reo

alquanto mortiicato . Callio fu eletto il 1.


Eebraro del 1119. per detto dellAvvera

c Fu

Abati, e da Cardinali 5 chi poi traerie non

gli parve s gran fatto non oervare l' ordi


ne dovuto . Al 6. , che Papa Callito non ia

Al to.

.
o

_ v-.p -wv--... ~....._..-_ . .


.-I

i D E'f.

c Hi Esv as c o v Fiji."

dunque, chela Cattedrale di Catanzaro fo


e la medeima , che dell antica Trichines
riorta in Taverna la Vecchia , e poi oltre
pal'ata nella udetta Citt 5 non gi portata -

vi da Leon Grande a drittura da Paleopoli

n dal uu primo nacere. Altrimenti do v

'o

287

967. Pompeo
,eletto , lmPeradore,'a`qtia..
a cui egu
Nicol
otto Maurizio
v

li due dee ripartiri il tepo dal 967. al 1040.,


nel quale viene in chiaro l`elezZione di
i040. Bailio , otto l Iinperio diCokante ..a
Monomaco,e i decrive Prelato di lunghi-
a.,.",. .-na. -

eguirono
~
ita la memoria di quei Prelati , quali egui-. ima
Arciprete di Simmari
io,vitaz
. . . Leonzio
: al- y

rono Leone, non apparendone memoria,che


in Pietro? Non odisz la ripola preman
opra.

data dall' Abate Ughelli, che ci ia avvenu

to per le continuate guerre aceadure nella


Provincia otto di quel greco Imperioz per
che come le udette guerre non abolirono
per il medeimo tempo li nomi di Cotan
tino, di Euebio, di Stefano, di Leonzio , di
Rogiero, di Vilelmo , e di Arnolfo in .Reg
gio, di Teotimo , e di Nicefero in Cotrone-j

tresi di lunga vita,e quindi


io. . . Andrea,qual muore circa il 10_80., 7

retando a quei tr Vecovi il tempo danni


40.,cioe dal ro4o.,nel quale accadde lelezio
ne di Bailio , al 1080., tempo, che fu della.;
morte d`Andrea,ultim0 Prelato. Andrea d al
cuni
i nota di poca vita.
4
i

112.2.. Giovanni eletto da Papa Callio II.


con la reidenza in Catanzaroze quindi anche

di Gregorio in Gerace; di Demetrio , e di


Teodoro in Squillace,e di altri in altre Chie

con 1a nomina in capite, come i dicoro. .

ez cos abolir non potevano quei de Prela

SE L OGGIDI TAVERNA FOSSE STA`


TA SEDIA VESCOVlLE .

ti di Catanzaro , e tati vi foero . E tanto

maggiormente , che per li medeimi ecoli


abbiamo ne Concili generali li nomi di
Leonimo,di Aiiallaio,e di GiovanniVecovi

delle tr Taverne . Argomento aai chiaro,


che ancor non era n Catanzaro , n edia

Vecovile in quello.

iv':

VESCOVI DI QUESTA CHIESA.


\} Ella Cronica , detta di Taverna abbia
L
mo i nomi,ma non gl'anni deuoi Pre

Q Ueo era il _terzo membro,nel quab dal


uo_ principio venne ripartita tutta que
ta ocuriima controveria , e perci aven
do dicoro con l'aermativa alle due parti,
perche per quelle e ne porgevano convin
centiimi li motivi-3 a quet'ultima reco la
negativa; non avendo ricontro alcuno, 'che
nell oggidiTaverna lata vi foe in tempo
alcuno omigliante dignit; avvegnache pi

d una volta l'avee preteo . Dipi d una

lati, che la governaronos come i accenna

volta preteoz concioiache la pretee a tem

to ncl principio della diputa . Ma pure non


ar dicil coa'morarne un circumcirca

po del R Federigo , com` da vederi iiL.


quello iaccio di privilegio poco dianzi re~`

di ueanni,dicorrendola cosi.Gorgolano,

cato , e qui dimeo , per torre dall'infado


delle replicare coe il Leggitore : La pretee
per econdo otto lImperador Carlo V.lan
no Izzo. Ma n la prima , n la econda vol
ta pote coneguire leetto deiderato. Reia
per tanto , quanto a me pare , decia, e poa

giu a i nori dicori, gitt le fondamenta...


alla nuova Citt dopo il 960. , ed indi a non

_ guari lereitui la Sedia Vecovale-z eendoi


perci eletto dal Clero , e dal Popolo Pom
peo uo Conigliero , il quale poi con le do
vute olennit venne conagrato da Stefa
no lI. Arcivecovo di Reggio . Ora Stefano
vennetempo
eletto quacl
a uella
lanno
966.,
ribatteArcivecovile
glanni dellelezzio
ne di Pompeo z al quale percio pu dare)
lanno 967. Andrea fu l`ultimo di quei Pre
lati, dopo la morte del quale uccedute lu
i guerre civili, non laciarono luogo a nuova
elezzione di'Vecovoz Furono s bene ca

gione, che tolti da'pi potenti alcuni luoghi


della Dioeei, parte ne f data ad Errigo Ve
covo di Nicalro, e parte a Pietro Vecovo
di Squillace. Errigo comparice Vecovo di
Nicaro nel 1094., ma iai eletto circa il

"
a.;.-

in chiaro lintrigata controveria.


- ~M<`

QlArtioe/Zowdo
di Recjim" Suaganei.
ag i0 , ei '
CAP.

I.

Remandate le notizie generali per linten


dimento maggiore dell' argomento di
quea prima parte del preente Libro, egli
duopo oltrepaare alle particolari, come i
far da qu avanti, recando li orici raccon
ti delle Chiee s Metropolite , s Cattedrali

della Calabria,eominciando 'in queo primo


Capo dall Arcivecovado di Reggio 5 e de'

:090. Dunque pi in l shan da upporre le


fazzioni deTavernei , ed alquanto prima la
morte dAndrea , cagione di nelle, e iai
circa il 1080., ripartendo un iece anni tra

delle Chiee pi antiche d Italia , fondata*

la morte dAndrea, le rivolte della Citt,e la

te tutt'i Scrittori di quei aari , aquali o

membr atura della Diocei . Dal che iegue,

crivo pur io , ol tanto dierence nel tem

uoi SuaganeiLa Chiea di Reggio luna


dallAppoolo San Paolo.Cos`1 generalmen

che nel frammezzo del 967. al 1080., qual po, chove totti il rapportano allanno 59. di
Crio nato , e 2.5. di Crito Croceo., io il
di anni _113. iano viuti li raccordati Ve
a...: ritornojn dietro allanno 39. o pur 40. , e lo
co vi, e propriamente ncgl anni

l,

di'.
-M

CALABRIA SANTA LIBROHI.

288

Cantore , Archidiacono, e Teoriere , e e:.

dicorro cos . Due volte il udctto Appo

_olo f in Reggio ,luna nel raccordato an~

vita da altri venti Canonici in tutto 24.. Il

no del 3-9., o 4,0., c laltra nel 59.3 que ulti

uo Arcivecovo nel temporale _ Conte di


Bova, e Baron di Caellaci luoghi con va
allaggio.
ze ~

ma l abbiamo dall Evangelita ban LPC ,e


la prima da molti Scrittori Menei, ll quali
aggiungono , chil miracolo della Colonna

Le udetteDignit, e Canonici poono

accea fu in quea , e non ln quelli} 5`PctChc


d'indi paato in Meina v1 diemino la_ Fe
de,e vi piant quella Chiea, laeiandovtper
uo Patore Bacchilo: perche dunque ordi*
lievolmentc ordinar non dovea la Chiea di
eggio,con laciarvi,c0mc vi laci uo Ve
covo San Stefano , per la coltura della gia

portar mitra, cappa magna,ed altre in e


gne,per conceone di Papa Benedetto XIV.
Pontece regnante , in una Bolla da lui pe
dita a 2.5. di Settembre dellanno 174i ., ch
del tenore eguente . *nu

,di'eminata Fede i Altrimente la Chiea di

rione, cujus injcrutabili Providcntia ordinario

Reggio non arebbe {tata la rima di `Cala


bria contro luniveralimo entire de Scrit

nem jiripiunc univera,uper eminenti Apollo

tori, avendo noi, che lEvangelia San Mar


co prima del ;9. in Argentano Citt dl Ca

bus) conituti, ad ea, per que Ecclcarum qua

li'ca Dignitatir [perizia (meriti: licet impari


rumlbet, prajrtim MetroPOZitanarum , quae ab
antique tempore fundam variir privilegiir, .:a**
gratiis Snrnmis Ponticibur condecoram rc-l

labria vi labil una Sedia Vecovile , rac


commandandone la cura ad Aulalio uo di
San Pietro uo Maero iti a Velia, oggid la

periuntm- , (9* in quibus , utpote peringnibur,1


peronas precipita abilitate rlgentes , Alti

Scalea , o altra a quellintorno,vordinarono


la econda Sedia . Leggai D. Paolo Gualtie

ornamento , Dioinique culti augmcnto, per no

ro (a) ,che a minuto ne decrive lo oria_,.


Certamente , che Paolo Belli (b) ditorrcn_

w: concefonem gracias per amplis cori/blitur,


'coca libenter intendimus 5 ac in ei: lallora/ir

fccpolo , e poi -inieme con l Appoolo

Nb.

:a p.
l\ Breviar

Peregr. S.
Pauli an
440

mo famuli:th exhibrre percipmur , decori , (5]

do deviaggi tenuti dall Appololo San Pic

ocii nori parte: fa-vorabr'litr impartimur,

tro nellire a Roma , quali cadono ne li an


ni 44., o pur 4.5'. dice, chei viit fra l altre:

prout locorum, * peron-:rum bujmodi quali

Chiee quella di Reggio : Sed neque Syracu

penatis, ad omnipotentis Dei, ejuq', Gloria/i1"


mo Genitricir Virgin Mario laudcm,cFglo
riam, devotionir quoque Cljrzidc lium propa

anam , Rboginam , Menenemque Eccleia:

praterii credenti: e Paor omnium Ecole..


arum.Convien dunque dire,che in detto an
no del 39., o 40. u quella Chiea piantata ,
col uo Vecovo,c che poi nel 59. di nuovo

tatbur,c'7 circumantiir,m.ztura corzdcratione

gationem in- .Domino conpicimus alubritr ex


ptdire . San pro parte dileflorum [forum mo

dernorum Capitali , (3" Canonicorum Eccleia


Rheginen. nobis nuper exhibita petitio contine
bat, quod cum Civita: Rin-gina in Calabria ul

viitata , e maggiormente abilita . Qpanto


alla dignit Arcivecovile l'Abate Ferdinan
do Ughelli (e) la nota in Vilelmo l anno teriorijita,antiquior uper ceterat,nedum tati:
1086. ma nulla di meno Papa Eugenio III. Italia, fed etiam Europ-o Urbes, ac etiam Illu
lanno 1073.avea conceduro a quella Chiea ris exratz dj quad ex ea tot bominer prodie..
luo del pallio Arcivecovile , argomento, re , qui tam in armi: ;qum in litterz's , (F' Er..
che prima dell'86.ella era Chiea Arciveco cleaicis dignitatibus , uque ad Sacram Pur

zaino
UO In A

:linking

i **

Benedilur Epicopur eraus emorum .Dei


ad perpetua; rei memoriam : Suprema dzio

vile . E nulla di meno, come di opra i di. puram, acfummum Eccleia: Dei faigium , '
coro , prima del 787. nel Catalogo delle; regime profe-cere ', Ipzque Eccleia Rbegimt,
Chiee Metropolite tolte al Romano Pon Caput omnium aliarum totiur Calabria Eccle

tece , ed aoggettite al Patriarca di Co

farum d Divo' Paolo Apo/Zola, ('5' Gentium Do

lantinopoli,i noca nel quarto luogo la Chie

ore conituta extiterit , dum ibi conirutus

a di Reggio , Ondeviene in chiaro la con~ fuit Epicopur Sanur Stemus Nicenur , cui
hiettura, che per detto tempo gi ella cn

ublimata
a quella
dignit
. 2
Jin"i"
'
x "V
"E"
'iaia
, i4 uz
ge,CHIESE
5- ,
SUFFRAGANEE. L.

. ,4

Ono
.ai. ue

uraganee
Tail? le .iChiee diSW-
Bova,di
Catanzaro,di Cocrone, di Gierace,di Ni
caro, di Nicotera, dO pido, di Squillace,e

di Tropea, delle quali 1 dir neloro luoghi


collordine medeimo dAlfabeto.
?
P

WALITA DI
UESTA CHIESA AR
&x- CIVESPOVlL-E .
W

poll martyrium ab eo glorios , (o conanter


perpejum , tot aliiucceere Epicopi , qui in

Prkfata Dei Eccleia co pie-'ui redditi unt, in


ter quo: Marcus, qui prima Nicem Synodo ub
cript : ac joannes , qui in Conantinopolitano

Concilio Agatbonir Papa fuit Legna, ac Co


anr, qm oa'vo Synodo, Ca Leontiur, qui C0n

antinopolitano Concilio IV. , ac Thomas , qui


Lateranen 111.5?" Gapar Fob,qui Triden
cino repeZi-u Conciliis _e e ubcripjrunt ,
necnon alii, qui tanquam Archiepicopi, (I' San
't'ie Romana Eccleia Cardinale: in eadem Ec
clea Rbeginerr. hnjufmodi [Er/iper , (9" omni
tempore conpicui , cy* celebre: exticerint , <9*

-7 Lla e otto il titOlO dl Maria Aonta , projertim ob rece-prox ilzi annullos Pontifire!,
adomata di quattro ngnit , Decano , l, qui vel ex necetate , *uel aliqua occaoneibi
r

per
-'

1
`

,. .

--

LLARCIVEscovmo DI REGGlO cP. 1.


Permanent, Concilio, (F' Eccleia/lim; mxio
znes cekbrarunt -. Cumque ad preo-ns eadem Ec

259'

ae omnibu: india/tir,
in/igniir
Gpwilegzir,
quibneganiaenr

clca Rbeginen.Meiropolis , novem Epicopos


bi iragancos ennmeret , uaaqu Dia-cem
triginta tirato? locorum , (I triznn Civitatnm

Filii , Capitulum, Canonici

habent, ("F illtus pro tempore extens Arcbiepi

Metropolitana Eccleia: Mea}

copus titulum , c9 _jm-ijilionem Comitis Ba.~


vens, BaronisCaeZlacii , Arebimandrim de

nen-tam in primodica Ecole/ia,

joppldo, (-2 Regii Conliarii pra/frat 5 lpja

gi-tm extro cam inter mim,


rumliorumque divinorum of-
itatis , (F Equites titulatos , ex quibus ipus
Senatus, cap; omnium Neapolitani Regni Ci ciarnm hlemnia, guardare libe

que Civita: 'uiginti quinque millia animarnm


nnmeret, inter qua: quamplnres con/joian nobi

r, 55' licit "tin/eau!, APOO-lj

vitatum componitur, - in dajemptedecim la

roehiales Eccleia , duodecim Religionum in


gnium Regnlares Conventns,ae quataor Monia

ca amZoritate pra-ata , tenore

lium Monaeria, necnon dna Saecnlarcs , * in


prieentinm concedimur , E?" in
gne: Collegiata Ecciex, quarum una Rogo
rio [ega fnndata ,altera verw nobis titulo dtt/germi!, ac plc-nam , liberam,
G omnimadnmfaeultatem, 5' r
Collegiata, jpccialibus ingniix nuperrime con
det'onata, rcheive reperinnturz Capirulnm 71e
r a'ix Eccleia: quatnar Dignitatibns, (F 'ui pote/late: deuper impartimur.
ginti Canonicatibus , totidemqne Prcebendis , Nccnon dillo: moderno; Capitulnm, cy- Canoni
decenti i [lo: , (F illa: pro-tempore obtinentinm cus-3 eorumque Suceebres prxfatos pro tempore
manntcntioni congrui*: conat, una cum nnmc- v
l exentu , quoquam qua'uis au'oritate m
rojb trecentorum circitr Eccleaicornm Clero gente , 'vel dignitate fulgcnte , ub quo'ui: pne
' E: lict ipns primodiae Ecclex Canonici,c7 textn, colore , vel ingenio , occaione inquie
ca obtinentc:
Digntater-nju
Rocchettii
, U* tari, perturbari, 'vel quo-vis modo impediri nul
y in
mazzette
violate
ex indulto ci:
APONOIM'
latcns nnquam poe 5 Sicqne , U* non alia: in
authoritate come gaudeant z nibibominm_ , nt 4 pmmii: omnibus, (9" ngulis Per quocnnqne
Eccleia Rbeginenpmfata venerabilior;=in di _ pulite: ordinari, 'ue [delegato: quam': ant-*bo
vino er-vitio ', c plendidior euadat , moderni ritate ungentes, etiam caujarum Palatii Apo
Capitalum , (F' Canonici predii , pro Divini blici Auditores , (9" prafataz Sands Romance
culti:: augmento , primodizque Ecelca deco
Eccleia: Cardinal , etiam de Laz-ere Legatos,

re, plurimum cupiant per nos,7', Se'dem Apo/Z0


Vicelegatos, dixque Sedi: Nuncios jndcari,O

Zicam ris, nt infra,bcnign indn lgerizfzgare pro


Parte difformi: modernoer Capitali., CF Cano
nicoram nobis fuit bnmilitr fupplicatum , qua~
ten/45 primoditac-Ecc lex venuati, divinique
culla: decori in pramijs opportune provide
de benignitate Apoolica dignaremur: N0; igi
tur, qui quantum in Domino poumusiwlca
rum decorem, (a 'venuatem,ac peronam: Ec
cleaicarnm inibi A ltijmo inerwentium
[Plendorem, diviniqne cultus augmentnm procu
rare paternis,* nceris dederamus ae'ibm,
eodem moderno: Capitulum,et Canonico: pecia

libnx favoribns , e? grani: projqui-a-uolentes ,


ipjoque , dr eorum quemlibet , ac Capitali Im
jufmodi ngnlares perona: quibu-uis excom
munications, ifpenfionis, (F interdifti, alizqna
Ertkaicisjcntentiis, cenurs, ( penis jn
re, 'vel ab bomine , qua'oix occaione , 'vel caua
lam, quibus quomodolibet innodati exzant,
ad ejfcum prxjntium tantm con-qnendum,
barumjerie abjohxentes , (a abolutos fre cen

jentes, bujumodi upplzcationibus inclinati,ei


dem moderni: Capztulo' Canoni cis, eornmqne

in quatuor Dignitatibns,ac *uiginti Canonieati


[MNT Prwbenais Succebribm,nt ipfi eorumque

Succebres prefetti Cappammagnn ,

f [Wltram dene, &Tg-:tares

deniri debere. Etecusuper bi: a qnoqnam,


quavi: au'oritate 'cienrer , 'vel ignorantr
contigerit attentari, irritum , (F inane decerni

mn:. Et infuper Venarabili Fran-i Arabic-Pico.


po Rbeginen. ' dilec'is Filiis cauarum Curia

Camera Apo/lolita generali Anditori,ac Decano


. Prdif ECCZE-C moderns, (F' pro tempore exi~
E entibns Execntoribm Apoolz'cis,per prjme;
committimns, mandami, quatenu: ip, 'vel

alter eornm per e, 'uelfer aliummd alia; pm_


ente: [iter-15,3 in eis contenta qucumqne,nbi,
" quando expedierit, quotis, pro parte eo
rnndem modernornm,acpro tempore exientium
Capitali , (F Canonicorum primOdifee Eccleia
requztiierint olemnitr publicantes , rique

in premiis ecaci: denonispradio aen


tes,f`aciant anoritate nora prazfentes titteras,
(o' in eis contenta rmitr obruari, ac omnes,
(9 ngnlos, quo: eadem prentes tz'temconccr_

nun: illis pacic ui , 'gaudere . Non per_


mittentes,i`pos,aut _comm aliquem Per qnocum
que quomodolibet indebit molearierturbari,
'vel inquietari: Contradiore: qnoslibet ,' (y rc
bc [to: per fmuentias, eenuras, (7' panza: Eccle
aicas, ali'an opportuna juris , CF fi remel

dia, ervata forma Concilii Tridentini , appel


latione Po,pota, cornpeendo, legitimijque ji
per ho: bdbendis erva; procejbns: jntentias, L
PEN
_A

O O

(fa,
. __..~___

[i

CAL ABRlA SANTA-ariano ii.

290

cenura, ci pena: ipar, etiam iteratis 'vicibus anno 39. di Crito . M0r`i con la palma del

aggravando, reggravando, interdium Ecole


aimm apponendo, invocato etiam ad hoc , [i

martirio otto Erace Prefetto li 5. Lu lio

opus fuerit, auxilio brachii chularis 5 non ob


antbur dir-1,@ Cancellariic Apoolm regu
Ia dc gratiis non concedendis ad iar , ac rc

coli li Prelati di queta Chiea.


Marco fu eletto lanno 322. onde poi lan
no 325. inieme con S.Nicolr` and Legato

coltmtze memoria Bonifacii Pap V111. prede


tcbris nori dc una , (4) Concili generalis de
dubm" dirti!, dummod ultr tres dieta; , ali
qnis 'vigore prcntium ad jmicim non traba
WB dtt-rique conitutiombur,~ ordinazioni
bus Apoolicir primodif Ecole-[if, etiam j,

dellanno 75.

u mancano quai per rie e

per Papa San Silvetro al Concilio Niceno.

E qu di nuovo per un altro ecolos inter


rompe la linea di queti Prclati, onde poi _
uccede

.uan

Ilario nel 434. Sueccdura l anno 439. un


elezzione invalida nella Chiea d Umbriati

ramenta, conrmationc Apoolica , 'vl qua-vis

co , allora Paterno , egli ne chiam in Reg~

rmitate alla roboratis : atutis, * confurtudi.


nibus , privilegia': quoquc, indulris, (9 littcris
Apc/oliti: primo-{ide Eccle , illiufque P75:
jiili, Capitale , l3" Crtnomcis , aliique 'quibuj'uc
Superior-ibm, ("F pci-ani: in genere , 'vel in jpc

gio una Sinodo Provinciale di 13.Vecovi,li


nomi dequali furono Severiano,Audenzio,
Giulio, Arcadio, Aupicio, Severo, Claudio,
Valeriano , Neutario ,-Aclopio , Teodoro ,
Maimo , e Cotantino ) nella quale, oltre il

tie, aut alici: in contrarium prmibrum fora

primiero aare-della udetta elezzione, al

quomodolbet conceir, conrmatir, (-7 inno-tm

tre coe furonodeterminare, che poi coner

tir , ,Quibus ornnilms , L"F ngul.: , etiam de

minum lireat omnin banc paginam norz alv-

m Papa Sito III. Lorenzo Surio (d) dubi


ta e tata foe in Reggio di Lombardia , Bi
nio (e), Corogliano ( f) , e qualche altro la
traportano in Reggio di Francia . E qu pur
vien meno un ecolo di Prelati. w
S. Siinio Cittadino di Reggio eletto l an
no 532.*Alberg in ua `caa il Martire San.;
Placido nel paaggio di Mena, ed inieme
negoziarono la fabrica di ,un Monaterio nel

iltionis, conci-_{onir, indu [ti, facutatis , ir

la Citt dell' Ordine Benedettino. Molti fan

partitiomr, decreti, commiionis , mandati , (9'

no `conghiettura , che alcuni de Compagni 7

derogatioms infringcre , *vel ei auf temerario


contraire . Si quis autem boc attentare prfum
ptritz indignationem Omnipotentis .Dei` , .1c
Beatorum Apotolorum Petri , (F Pauli i: no

del Santo Martire foero tati Cittadini di

'L-crit incurl'urum . Ddtum Rom;- apud S. Ma

e mor con gran fama di antit lanno 558.

riam Major-em , anno incarnationir Domini

uccedendogli

illir, Korumquc totis tcnoribm peca [ir, jPeci


la, exprta, individua,ac de 'verbo ad 'ucrlmm
non t faa menio, Pro inerti: habenter , i [lis
ali-is in uo robore pcrmanuris, latim , (5'
plenjm , aC cxprsfs , nec non opportuni} , (F
'ualid, bat 'vite damtaxat , barum erie dero
gamur, contrariir quibucumque. Nulli ergo b0~

J Sul'

Ri

_om,a.p.z,.
WLM.

C0 rogl.
Bra-.ero
nolo:.

Reggio, iti con quello ad apprendere li ta


tuti di quella Religione, er ripaarla nella
Calabria.Vie Sinio nel a dignit anni 26'.,

.1

S.Cirillo nel 5-59., anche egli Cittadino di


Reggio.
F Prelato di tanta antit, che do
. n.7.
po morte gli fu edicato un Villaggio con
nome di S. Cirillo , quattro miglia ditante
dalla Citt. Sotto la ua diciplina i educ

c MDCCXLI., fcptimo Kaloobhlontica


ms notri anno jrundo.
DIOZCESI.

R Eggio Citt con uoi Villaggi,cio Can

S. Leone Archidiaeono di queta Chiea.,- ,

lif,Podai-gone, S. Sperato, Valanide.Samba

chiamato por dal Clero,e Popolo di Catania


per loro \/ eeovo.Govern Cirillo con gran
lode la ue Chiea anni 2.7., e mor nel 586.,

batcllo Terra c on uoi Villaggi, S. Giovan.

onde

nav, Pavigliana, Naitol'rizzin-y'er


reti, Perlupo, Urti, Arasr, Cerao , Schindi

ni, Santa Domenica , S.Biaggio , Diminniri .

SantAgata Citt Regia,e uoi Villagi, Car


deto, Miorifa, e Armo. Motta di S. jovan
ni, Montebello Terra . Pentidattilo Terra;
col uo Villaggio Melito . S.Lorenzo Terra

HT)

Lucio venne eletto l anlno medeimo , di

cui f raccordo Papa San Gregorio (g),chc


avendo egli uurpato alcuni beni a Stefania
Donna di Reggio , il udetto Pontece:

col uo Villaggio Bagaladi . Calanna Terra.;


con tre uoi Villaggi Alecce , Laganadi , e

crive a Bonifacio ucceduro in quella Chie


a,incaricdogli la retituzione di detti beni.
Bonifacio dunque Cittadino di Reggio

S.Srefano . Fiumara di Muro Terra con due

uccedetre a_Lucio nel 593. Fil Bonifacio

Villaggi S.Roperto , e Roal`1 . Scilla Terra,


anzi Citt popolata,Molochio,e Molochiel
lo due Viliaggi di TerranovaJopoli Villag

carimo a Papa San Gregorio-, Onde crea


tolo Prete Cardinale lo deinVecovo _al~

io vici'no alla Citt di Nicorera , che tutt

inieme acendono alla omma _di ben 40.


Luoghi .
V E S C O V I.
i S. Stefano, uomo Niceno,e dicepolo dell

la Patria, cos come fece di Abenzio in Pe


rugia, e di Dono in Mena: Nam ut pau
cam de multi: contingam , crive S.Antonino,
ExPresbtc-rzs Cardinalibus Eftle im con

acra-uit EPJCOPOS Bomfacium Rbegii , Abe


tium Perui , (F Donum Nea-; Sicilie . Il

Appotolo San Paolo, ordinato da lui l l raccordaro Papa San Gregorio gli crive)
_.

D
c

"`

z Ppi.
43. iib. z.
india-6.

M- M...

WFLL'AiiCi/Escovzoo DRRGGI

CAP.`iI.

,329]

Lidi-;gi Jc lzxrc(h),una nella quale gli comanda - crive Regiero alla donazione, qual-faDrrl
un .. _
la :ellituzmne de bem Stefania , come o.
"v4g; ra (i),l altra eortandolo,che talmente didj fY'S-;'Etf
Z

`:HQ:
"- ~

one guuolo di 'ana-edo alla Chiea di i

icaro,fondata da Elimbergaua gllUUlil

lribuica le ue limoine , che non ne per:iz-.v


' da il merito; (lola rei-za, eh.: abbia pace con

Vilclmo, di cui non abbiamo l anno dell


elezzigne,ocrive ad una donazione,qual fa

Gre orio Exprefctro z l ultima aggrega..

Rogiero Duca di Calabria , e .Sicilia alla.)

alla ua (Shield. la Carinee , cio quella di

Chiea di Palermo li I ;Settembre del 1086.

Caahboxte alcune dicordic fra e,cd il uo

Arnolfo, di cui, ancora non li s il tempo

6i Epil Clcro Papa Sam Gregorio nc commmc la


;di caua abaoino Diacono Paolino Vecovo

della promozioneDi ordine di Papa Grego


rio Vll. conagra la Chiea della init-a in

'

di Tauriana Prolo Vecovo di Nicotera,

MliCCU l' anno 1089. Albergo in Reggio Ur

a Palombo di Coenza , a Vencrio di Bivo


na, ed a MArciano di Locri. Vie Bonifacio

bano ll- nel paaggio per Sicilia . Muore l


anno 1090. 5 dopo la cui morte , eletto da_

anni orlo ..C mor nel 'or, Venne ditO a


Bonifacio

quel Capitolo `dan Bruno, ma non accettata


la dignit, fu conferita a

Paolino nel udetto anno 601., e f il mc.


deimo, come oerva l indice degli Arcive-

covi di Reggio, che lacccnnatotaolino di

zia ad Urbano ILdal quale creato Cardinale

Taurianaz onde convien dire , che da quella

fudaro Arcivecovo a queta Chiea . L an

Cliicu foe importato a quella . Vi [e anni


tre, e gli lucceae

no 1091-ocrive ad un privilegio per il Mo


milcrio della Cavaz come il 1092.11 ritrov

Giovanni nel 694,Qgci u, che da Papa


San Gregorio orrenne per ua u'aganea la

Preente alla conagrazione della Chiea del


medeimo Monalterlo acca dal udetto Pon

Chiea di Trichinea , la quale prima ubbi-

tece, di cui ordine l' anno lteio dedica la

biva immediatamente alla dama `Sedia . Govcrn anni18iztd ebbi:: ucceore

Chiel di S. Maria del Capo della udetrap


Citt . L' anno 1095'. i ric-ov preence al

Giovanni llzncl 6;2,.E egli preente al


L --a Concilio
L.

Rangerio Francee Monaco Benedettino


nel Mon-alleno della Cava.b`u in molta gra

Concilio di Chiaromonte orto i1 Pontece

Romano ocio Papa Martino l' an

medeimo, e ocrive ad una donazione fac

no 649,, avendo govrnaro anni ao.laci

ca a S. Bruno da Teodoro Vecovo di Squil

di pi vivere, venutogli dietro

lacc. L'anno IIOI- ocrivc ad una donazio

Cziovanni ill. ne' 6)"; . Fu Prelato di gran


antit, dottrina, e prudenza 5 onde inieme
con Giovanni Vecovo di Porco, ed Abbon-

ne di Riccardo , ed Amburga per la Chiea.


di Nicaro. Lanno 1 roo. li ritrovpreeh
ce al Concilio Guallallenc in Lunibardaa

danzo di Paterno and Legato del Concilio

otto Papa Pacale ll.

Romano_ all altro Coanrlnopolitnno, otto

Adinoifo , o Arnolfo, ocrive alla cona

Papa Agatone lanno 680. Mancano qu per

grazione della Chiea di Catanzaroiatra da

iu di un ecolo li nomi de'Prelati di quca


heaz ed la ragione, onde non appiamo
il ne de Vecovi , e principio degli Arci
vecovi, quali, come io lho dicori-5t coi}

Papa Callio II. l' anno i i 2.2.. 1 Indice por


ca cheg-li regn anni due orto il raccorda
to Ponteces onde convien dirc , ch eletto
nel 112.1. mor nel [12.2`

minciano-a vedere col eguenre.

Bei-aldo eletto l' anno i127.. muore li zo.


Decembre del 1124., c li vien dietro *

A R C l V E S C O V L
Oanrino , di cui non abbiamo n il
tempo della creazione , n quello della
morte. Era per in piedi l anno 787. ocri~

vendo in detto anno al Concilio NicCrlo Il.

Vilelmo ll. l'anno mdeimo, il quale poi

l anno 1131. ocrive una donazione , che;


fa Ugone, Vecovo di Mena al Monaerio
del Salvadore.

.,,lxJ

.v1

Rogiero ll. di cui incerto il tempo s

orto PapaAdriano.

della crc azione, s`1 della morte.LAbare Pirri

N` quello di cui avella Gio: Diacono,


che con altri 17mila i port il gliuolo del

(m) ne tira le memorie no allanno r 169.. a Ns


Fu Prelato , che molto vale nella Corte di i CdEqe

R di Africa l anno, 903.

Guglielmo il Malo, onde, dice Agoino In- nom-:LT

&Euebio Cittadino della medeima Patria fu eletto, circa il 950. uomo s anto,
Che Ot con le ue orazioni ocnere intat:a dalla pcrdia Saracenica la uavCict fra
tante, che mieramente perivano; Vie anni-j.
16'., e morto gli uccee
IM' i "4.4;,
Stefano Il. dopo del quale no. al 1014.

veges (n) , che i ritrov preente al uo ulci


a
mo tetamento lanno 1157 Prcvalc ancora di Pfirfz
- con Papa Aleandro ill., il quale in Gaeta :fm ho?
orto la data derg. Novembre r 165. confer'
:ma alla ua Chiea tutti li privilc ' concedu
?ti aquell'a da'traandati R ,ed mperadori.
-Gli concede luo del pallio , rempo avanti

nonabbamommoria di altri Prelaci, che di

conceduto a uoi Predeceori da Euge- .

"iGalato, enza aperene altro, odellelez

nio III. , e da Gregorio VII. Gli d facolt

gione, o della morte, e di <2-- Lcomio *con le medeime sfortune, aqua


il primo, che-icguc di certo tempo egli

di conagrare curri uoi Vecovi uraganei,


Latinifolerop Greci-Glirende uraganci.
c non *ore gli conferma per uraganei li

Roglco Ls nell anno udetto 1014. So-

Vecovr di Gierace , di Sumana , di Tropea,

Oo

291

c A L'A R R l A s AN T A" L i"B"R`"`ii."

di Nicaro, di Bova, dOppido, e di Corro i {Jai Perugia-li 9.Decenbe del 12.35,#


nc , falcado lo chiama Virum inca-pl; cupi l al Cloro, ed al popolo di Squillace. Eu inie
ditatjr, e? avaritif.
Tommao uccede aRogierb,il quale poi

lanno 1179.1ritruova preente al Concilio


Laterano ono Papa Aieilandro Ill. Lanno

me con Leandro Nunzio all 1m peraer Fc..

dcrigo . Govern no al 12.52.. , ed eendo


morto gli UCCCdc

'

[1182,.cedetutte le ue ragioni , quali tenea

Vernaccio Cappellano di Papa Innocen~


zo IV. ,Uomo preclarimo s nella bont

opra il Monacrio del Salvador-:,edicaco

della vita,s`1 nelleminenza del apere, eletto

da Giovanni Calomeno regio Camericro

dal Capitolo, e confermato dal uderto Pon

poco diiante dall oggi Sambarello ( Abazu

tece,con facolt di fari conagrarc da qua

-oggid Cardinali-zia) 5cos`1 ancora le ue ra


lunq ue Vecovo Cattolico. ll medeimo Pa
gioni opra il Monaterio delle Vergin,det ` pa Innocenzo (r) con ue lettere der 3. No
ro Ex Ocaliva , preo le mura di Reggio , a vembre lo raccomanda al Clcro , Capitolo,
e Diocei di Reggio, come anche poi f Pa
Guglielmo Arcivecovo di Monreale.
Vilclnio lll. vien eletto lanno I 194.,c nel

pa Aleandro 1V. li 8.Gennaro 12.5 4..Muorc

medeimo cede le ue ragioni opra legen


ze delle decime de beni del Monaerio di
5. Pancrazio nella Mea, Terra oggidi di
rutta nella Diocei di queta Chiem Leon_

lanno 12.59. , avendo lodevolmcnte gover


nato anni 7.5 onde lo iegue

zio Archimandrita del Salvadore di Mel


na: ceione , qual poi lod, e confermo P4,

pa Ccleino Ill. li 29. Decembre del 1198.

Ma con feICc permuta 5 poiche l anno e.


guente r 195.li 2.9.(.1ennaro llmperador Er
rigo V1. concede al udetto Vilelmo , c uoi

ucceori in perpetuum con titolo di Conte


la Cin di Bova,con un uo villaggio, detto
Africo 5 come anche Caiellaci, 1 erra poa

sul piano di TerranovaDopo il governo di

M. Giacomo Catiglione, Uomo di omma

perfezione , e parente del medeimo Ponte


rlcc Aleandro 1V.Sed anni 16.,c mor nel
12.77. Morto Giacomo il Capitolo elee Ro
berto Diacono della Chieaz ma non een do
{lara canonica lelezzjone Papa Nicol lo
cas, e vi oitu non Pietro, come il chia

ma Wadingo (s) z ma
Gentile, Frate Minore, Uomo di gran lec
teratura , e bont 5 ma troppo ardente nella
difea della libert Eccleiaica , onde gli
con venne o enere graviime precuzio
ni, mo il dipoglio del proprio avere cos,

cinquann, che fl lultimo della ua morte,


che non avea di che vivere iper il che ordi
gli vien-dietro.
Giacomo Cittadino di Reggio , ed Archi n Papa Nicol al Vecovo Cardinal Prene
diacono di quella Chiea, eletto dal Capito. tino uo Legato, che lo proveda del nece
lo nel 1199., e confermato di ordine di Pa.

ario . Lanno 12.91. il udetto Pontece gli

pa Innocenzo Ill. da Gre orio Crecenzo


Diacono Cardinale di S. laria in Porcu,

concede l amminitrazione della Chiea di

Legato nella Sicilia . Andata in Roma , ed

Aliez e nel eguente 1292.. la facolt daol


vere dalle cenure incore da coloro coni

onorato dell uo del pallio , ritorn racco

gliarono il publico duello tra Pietro dAra.

mandato dal uderco Pontece a quel Clero.


Ville ino al 12.16., e gli uccee
Lando , o Leandro , Uomo nobile , fami

gona R di Sicilia,e Carlo R di NapoliDg.


itinaro al medeimo Carlo in Genova per
gl'aari di Terra Santa , ne f fatto del uo

gliare ,e Conigliera dell` lmperador Fede


coniglio reale.Dopo 19. anni di prudenti
rigo Il. , eletto dal Capitolo , e confermato, m0 governo, mori nel 1306'. uccedendogli
Tomao Ruo, gliuolo del Conte Pietro
e conagrato in Roma da Papa Onorio III.
Lanno 112.3.1 ritrov preente alla cona _ di Catanzaro, Canonico nella Cattedrale di
Cotrone , eletto lanno 1307., Bindi poi
` grazione della Chiea di Coenza, fatta li g.

ov4* F, P i.

r'ebx'aro da Nicol Vecovo , Cardinal Tu

lanno 1315. da Papa Clemente V. vien dc..

culano . L anno 12.2.7, inieme col Maetro


deTeotonici and Ambaciadorc a Papa.;
Onorio per la pace co Longobardi , dei

inaro Congiudicc con Riccardo Vecovo*


di Tropea uo parente , nella lite vertente;

natovi da Pederigoz ed indi poi a Papa Gre

rrajanniccio Vecovo di Gierace,e uoi Ca_


nonici per luna parte; e per laltra tra Nico_ x

orio IX. L'anno 1230, , il udetto Grego


rio (o) gli crive , raccomandandogli preo

l Abate della Trinit di Mileto, opra le- e


genze delle decime, pretee da quelli per -li

llmperadore chcrgo li Templaer anno

beni,quali quei poedevano in quella Dio

x231. i ritrova in Anagni, Legato del Pon


tece . Vive in quella Chiea nno all anno
1133., nel quale pOi , e non gi nel 3:6. , co'

cei; e ne egu laccordio con vicendevole.;


odisfazione di tutti . Vic anni 9. , e mori,
nel 13 16., onde l'anno medeimo gli venne) i

me crive Pirri , paa nellaiLhiea irzMe-z ' in lo.


.
Guglielmo Logotcta- ,Cittadinojdnch-z i
na
.
Vedi
di
lui
Riccardo
di
S.
Germano
(p),
q hill.

P croni
*

0mm.

ed il Rubeo ((1):, ed ecco.


R. Fore Rogiero Ill. Vecovo di Squilla
ce. trasferito qu lanno 1234. da Papa Gre
orio_ 1X., cos, che inieme abbia cura della
4 hica Squillacee , Coa dalle lettere crit`

r nie.
xiv.

gio , eletto dal Capitolo , e confermato da .


Papa Giovanni XXI].E1 Uomo di molta pm
denza, ed a-rriochi di moltoplendorela- ua

Chiea . Fabric la Cappella di S. Stefano


denrro la Cattedrale, e la f ereditaria della
Fa

8 Epic.
.mi-300.
n.1.

"

DELLARCIVESCOVADO DI REGGIO
Famiglia, nella quale a capo d'anni ei di lo

devoliiimo governo, morto i f epellire:


ed ecco

Pietro Eremitano di S. Agotino eletto


nel 132.1., e conagrato in Avignone da Be

rengario Vecovo Cardinale Tuculano . F


eccellente non meno nelle lettere , che nella

virt, onde pot godere glonori di Regio


Conigliero . Vie anni ette ino al 132.8.,
nel quale eendo morto, lo egui
Pietro de Galgani,nobile di Manfredonia,

Diacono di Siponto. Govern quella Chie


a anni 2.7., traportato poi a quella di Coen

za, uccedendogli per


Filippo Maurelli Catiglione nobile Co
entino , e Canonico di quella Cattedralu,

CAP. I.

93

Chiea di Roano f trasferito a queta di


Reggio l anno 142!. Fi Prelato eruditiii
mo nell umane, e divine letteie, si greche,

si latine , Segretario , e CUDigllClU del R


Alfono I. Dopo anni Cinque u traportato
alla Chiea di Meina-3 uccedendoglnz

Gaparo Colonna Romano nel i426. Fi


Gaparo Abate Commendatario di S. Pa@
re Diocei di Rieti , e Cappellano di Papa..
Martino V.uu parente . Riceve iCarmetira
ni in Reggio , aegnata loro la Chiea di

S.Maria delle Grazie della famiglia de' Bo


urgi_. Governo anni due , dopo dequali
veniie portaro in benevento 5 venendogli

nel 1355. Regn anni diece , applaudito da

dietro
Paolo Arcivecovo di Siponto nel 142.9.,
ma allora Vecovo di Giciace. Ottenne dal

tritti, e gli venne dietro


Carlo de Comite Uro nobile Amaltano,

R Alfono l. la conferma della donazione


gi fatta da due Imperarori hrrigo , e rede

negli anni correnti 1365_.Ubbidiva di quel


tempo al Metropolitano di Reggio la Catte
drale di Caano; ma perche pretee ottrar

tellaci .Avea eduto anni undeci , quando

rigo, della Contea di Bova, e Baronia di Ca

ene,Carlo introdOttane lite in Roma nebbe

ucceduto lo cima contro Papa Eugenio


1V., avendo egli eguite le parti dell Anti

la meglio da Urbano V. orto la data de15.


Febraro 1368. Non troppo lungi appreo
orta una periglioa lite tra Nicol Vecovo

papa, fu dal udetto Eugenio privato della_


dignitl , e mandato in eilio , ove miera
mente tini la vitaz onde venne eletto

di Gierace , ed Antonio Ruo , gliuolo di


Errigo Il. Conte di Sinopoli Signor di Con
doianne , Motta, Bovalina , Carlo andato in
Gicrace, accord il tutto con maraviglioa.,

derezza. Regn no al I 371., nel qual an~


nolo egui
Tommao della Porta Salernitano,uomo
di molta virt.L`anno 1374.. in Avignone

con Papa Gregorio XI. , cota dall aeno,


qual concede alla donazione fatta da Miea

Abate di S. Maria di Tropizomata,Abazia_,


nel Territorio di S.Agata,ad Orlando di Si
nopoli Cittadino di Reggio. Lo icgue
Giordano ncl 1382.. , il quale dopo anni
2,2..d'i non conociuto governo , ripoa nel

Signore lanno r4o4.,e gli viene in n`lo

Guglielmo IV. nobile Cittadino , e Can.


tore della Chiea , l annov 1440. Vie anni

diece , e gli ucced


Angiolo de Grais da Sipomo., trasferito
qu l anno 1450. dalla Chiea di Ariano .
Governo anni tr, e gli venne dietro.
Antonio RicCio Napolitano. nel 14-53..
Abate Commendatario di S.Nicol di Cala
mizzi. Fabric- il Campanile, e ritor l' anterior parte della Chiea. Arricch la Sagre
lia di molti vetimenti. pontieali di prezzoz
e dopo anni 35. di lodevoliimo governo ,,

mori in Napoli , eppellito negli Olivetani.


con quelo hpitao.
Antonio Riccio Arcbieptcopo Rbegno , {7
Mic/mei Riccio Militi,C9]uricoL/Mto clariiz

m0 Patrice, (T Patri bene m. .Perloyus Riccia:

Pietro Filomarino nobile Napolitano ,


giovane di anni 25'., ma ommamente dotto,

KLD. Sacrum hnc co nituit MLL'CCXCI.

Marco. Maraldo per origine nobile Fio


Canonico della Chiea di Napoli, ed Appo
olico Cubiculario. Viic iii quca edia; rentino z ma per nacita Napolitano , e per
anni 15.di cui la memoria la rivegli di v profeione dellordine de'lredicatoril c0-

logo inigne , Predicaror famoo , di feli

quelli tempi Acanio della medeima fami

glia Cardinale , ed Arcivecovo di Napoli t ciima memoria. Eendo General lnquiito.


re del Regno,cariimo a Ferdinando il vec

con quea Epigrafc.


Memoriam Petri Philomarim eximia .mimi
oirturedimvimte morum, ingeni, ac dadi-mf,
elegant; prgantimi ,
. ui cum Bomfacio IX. Ponttf. Maximo
Amin'no ) ArcliicpijJbegnus eecus ele!,
.Forentcm fublmiorir figii pem imma
tnra Ponticir mars prgcdit.
,Eteleam cum umma prudenti lande XV.

, chio R di Napoli , e ad Alfono Duca di.

' Calabria, venne eletto a queta (.hiea lan


. ni) 1488. Intervenne alla coronazione del
udetto Alfono nel 1494. , e pas all' altra
vita. nel 14,96- , onde venne eletto

Pietro lvaglie Spagnuolo per antica ori


gine , ma. Meinee per nacimcnto. , l' anno
14.97.15 conagrato nella, Cappella. Ponti

:alterna-uit .. Vixit XL.Obiir anno M.CCCC.XX.

cia da Bartolomeo Arcivecovo di Coen

Afmmm Pblomarinur S.R.E.Cardinalis Ar

za 1. anno 1500. Da Papa . . . . .. venne.:


portato alla Porpora col titolo di S.Ciriacov

tbepifcopus Neapolitanur piu: inuor pota':


TJ}

.Anno M.D.C.XLI[I.

Bartolomeo Gatto , o Gattiilo Domenica


no 5 Cittadino, ed Arciprete di Gaeta , dalla

nelle Terme., indi Legato otto Papa Ale


andio VI. nella Polonia, e otto Pap Giu

l lio II. in BolognaDopo aver eduto anni 9

` ` " "" ci A LA B RIA s [NTA IB Rbij."""

5- \_-

,finonziiia `;foglia Chiciranceco uo - all'uva il Foo, roo lo prJnoeQLdJ-q

u; potr .a quei di Meina il 15m

i n al Concilio di Trento, nl qual.: quelli.)


opraro avec , e la tima qual e ne fore.:
cardinale,dell Ordine dc'Mmimi l a qu::
fatta , i dir ,MHDVR . Rizoma dal Sagra
ht; Chic1;[an 1505. Mori in Boing 14n
Conilio , clbr n' Sinoli Provinciali, le

runcelco lvaglic adunque dtcllU del

|no _1510. epellito in S, Mori-4 Maggiore q


[anxo il Cardinal uo fratellozonle gli ven

an dictQ
Roberto Urino, gliqolo di Paolo , Mqr.

hce dellaTrip111iia, l'anno 1510. iendo


-Prozonoxaro Appollulio , e Refcrndnrig
dell una!, e dell altri; egnarurq. _Non oillzr
14:9 governo quella Chiea per mezzo di
rngrdo Bolxgi CllthC della meriljmq,
porno ingolai'iilimo
lettere
, nella
prudenza',
A al nelle
Concilio
diiLatcrcrno
' [lo Papa Giulio II. , e Leone X., di cui fu
Plgtp domeio, Caingriero, Aiient , e

g: in Reggio, la terza, in Terranovamel


le qugli l jtabii lintjra Orvgnza dc di:

rti Conciligrj, Lanno _1580,.abbrugiata da


Turchi la; u@ Cattedrale ,egli too 1;; riito-s
_1' , conagrqndola , ;Lllit clk-1 Vecovi di
Oppido , ' di Bova, ,introduczndovi il rito
Boinnnogrqlqciqm _il Gallicano , tenuto m
g quel tempo , Eu granlemoiiniero , com

puiliongndo come roprie le mierie de`p0~


v'erelli, ingolarmente gli anni 1590., e 91.,

pe' quali per la penurig dc' vivri morir il


grano a cudi ei il molo.Di pari vi one.
nimo, ch quantunque vcchio non vol

reil Marhcaco con Camillo uo fratello ,

le ervirli d'aluno,o pugliqndoi, o velleu


doi, per isug ir loccaione di non ele: ve:
duro ignudo . irt, quali accompagno con

gd @vm-.mc la meglio, rinonzi quea Chic}


_4 , c pree moglie , avendo governa anni

per Laan nel ritorno da Trento , pmto da

Legato al R di Polonia, cd agli Elettori del

;Saggi-,q imperio. Morto il Padre ebbe q _litigzi

un ballimo entimento di lui medeiimozhe

trcdcciz onde cgdd 1 aminmirqzione di

'imma , dopo il bgcio de`acri piedi , e pre a

queta Chiea ad

` Agotino Trivolzio Cardinale nel 1523,,


,che enza. tenerla troppo la rinunzi .1 .anno

licenza di partir , s`0ppoe quai tutta la


Corre, ltimandoi onordcvolmente , che;
_nella promozione gi gi imminente dove

mdcimo a

c aver la purpolzi ma @gli .enzaler tracce.

Pietro Trivolzio uo fratello , _il qual-:.2


`avendo governato anni ei, gli vien dietro
Girolamo Ce nreglic Canonico, e (Liu-;uli

p0 Mcnc, l'anno 1529., per nominazioz


n; gi Carlo V,,:; cui fu ariiimo,1:lx~a Giro
lamo Abgtc gli San Salvadorc dellOrdine ai

nimento too part,avcn`do empre in bocca


quel detto; Ibi Iaar, Ubi 07m . introdue il

bninario,eree il Monte della Piet, come


unaltro nella ua Pari-i2, e di molti Monaltc:
x3 di Monache decadute , n riform un o
lo con autorit di Papa Gregorio X111_- Mo: '

.3, Bailio nella Diocei di Reggio, c :x anni

ri finalmente in Reggio l'anno 1592,., aven

:img ava ollnura la carica di Nunzio nel

donc der?! 96., di governo 33.,olrrc altri 12..

_Regno , E quello , quale accrebbe il num


ro de'Qanonici da dodeci 4 diciottozd ebbe

nelle Chiee di Scala , c di Calvi: Eu epolto

ucbrc non immerixvole,

on quello Epiao .

'

con gran pompa in un epolcro fatto da; lui,


_W

Agoino Gomaga, non men nobile , che


vmuoo , preentato, dal mcdcimo (lau-lo

Frater Gapar Fob Archiepicopur [iL-42557r

i_lanno _1537,50rt0 di lui pigliawno Chiea,

nus Minimum? Religioni: Akmnugui Conci_

.Mongllri _Ii froci Minimi fuori le mura,


Mor in Reggio il 1557. dopo anni 10. di
overnp_ , epellito @vanti li gradini dlAl_

lioTria'cntino inter-fida@ i 11m! ul: 1110 17.0


zione za aperuitzubi .Echcm bau( Tllrcarum

_ ar Maggiore: 9d ecco

'

Gapare _del Foo ,General deMinimi,Co


entino di Rogliano-Fu Teolqgo inigne.)

D,

O.

M*

'73";

_incctdiis dewatam ad Priore-*m candprm re

vocaet, facellumq. hoc ob ui devozione; Fo


mxj-tjmc la' -uiwmjpukrum rc.ri,t,1ra; alata): fm' anno XAXIU, Vit-S jim LXXXXI.,

del uo tcmpv cos . che per .Ogni tempo , c

(F Dammi N.1).LXXXX1LOZI' di:: 421.711!,

pc! ogni matria 1 trovava detto. a diputar

.Decambris M._D.LXXXXI[,

DF, come_ allora allora av ltudiata la

(Hal epolcro aperto dal rinegato Cicala

qireione ', onde peri venne ammeo tra

l'anno 1603, , Rimando trovarvi un gran_

Teologi del Sagrg Palazzo , Promollo alle

teoro, com'egli era _, ma non qual eglilo o.

Chiea di Scala, .c poi .di Calvi, fa dal R

piravg,portato dalla rabbia abbru j',e 119m'

.Filippo 11-n0min4w 4 quca. Metropolitana;

lc al vento quelle vencrgbili oa ;Di quello


celebre Prelato _fanno ..onorare raccordo' Mur

ma, avendolo avuto _a male Papa Paolo 1V.,


non volle contentirvi,cli illldl,0q col mcg
cordo della vecchia_ amicizia, om coll'Q'r,

la_ di _maggior grado dirar il Eoo dalla di

fre'-1 dcllc chxc ragionis ma non pertanto


ottenne , che Gapare per il aldo della, 0_
cienza (nel che venne lodato dal mcdei.

mo Pontece-ion diendee le parti del R,


yccdmo Pil 9, PiolV-, clic teneramente;
~ -'-~

l',

-;_o-_..

'

',o

cAntonio Polici (t) , France-(to Lanuvio (u), t il*: di


Sforza Pallaviino (x),fral_1co Longong Reggio
u kde
do (y), lAbate _Ughelli (z) , ed altri.
Min.
x_ lit-del,
Annibale dAtto Cavalier Palermitano Cancil.
prclgtato, dal R Filippo ll, lanno 1593. y Dir-s
Scudi Annibale luna,e laltra 1c_gge,c ne ri [lor,
i Ital
ccv la laurea' in Padova; indi andato nella Sace,

i Corte divepg

:Ukmo dl ldtco l a

s z
'1

non

. **w"

LLARCIVESCOVADUD RGGLO (A. I.


29)

c non avendo ancora anni 35. d'et , f pre

ni zo. di lodevolimo governo, morto lan

entato,come s detto, a qudla Chiea. Ve~


nuto in Roma fu dal Cardinal' Geualdo
lconagrato nel giorno feivo all'Appoolo
i5. Andrea. Govern quella Chiea con mol

no 1695., ced il luogo a


_ Giovanni Morreale NapolitanoF Vica
rio Appoolico in Nola, poi Arcivecoxro in

Lanciano, indi lanno 1696. in Reggio .-D


po un anno di reidenza fu obligato portal:
l altre pi ricche, non vi conent mai, prete
u_in Roma da Papa lnnoeenzo XII. per iea- `
Bando , non pocere in conto alcuno rompe: ricari di varie querele fatte contra di lui dal _
la fede alla ua prima Spoa data -Rior le i Clero , e popolo Reggino . Rimandaeo dall
rovine,che in quella f il barbaro furore de Pontece in Napoli, quivi,enza piu riveder:
Turchi a ma pi .rior neloro biogni li la ua poa, ii trattenne no alla morre,quaL
mendichi , per amor dequali, c per avere.) egul l'anno 172.6., uccedutogli appreo '
onde occorrcr quell-i,and empre mal vei
Damiano Polou nato in Candsa di Valen
ta lode di antita: quantunquc nominato ad

to, c rappezzatotwira-va la ua Diocei,non

za, Prelato molto letterato, eendo ato pu

olo per corregere. gli abu de li Eccleia

blico profeore inSalamanca .Dalla Chiea


Arciprcmle d' Altamura immediat oggetta
alla Sede Apoolica, fu per nomina dl Car
lo V1. Imperadore trasferite-a quea- Metro

iciz ma ancora per ollevare i

aiei, cono

landoli afitti, viitandoli infermi, e occor

rendoli poveri. Ebbe una Sinodo provincia


de , collintervento deu'aganei . Govern

politana lanno 172.7., qual governa con Ap

anni 45., e mor il primo Agoto del 1638.,

Lotphcq zelo, irreprehbic d; cotumi, e,

accompagnato dal pianto univerale di tut~


ti. Celebr il fonerale Monignor Fabio O

antit .dl vita, amato perci univeralmente

livadiio Vecovo di Bova , e f lorazione)

funebre Don Stefano Pepez oggid giace e


pellito a canto Agoino Gonzaga con que
lla icrizzione epolcralc.
D. O. M.
Annibali Afi'a Arcbiepi''copo Rbegino, ne
vir Saniilme Sanimoniae t Poeris ignota:

da uoi Dioceani, ingolarmente da poveri,


quali occorre con abbondanti limoine im
piegando_ il dl piu dellentrate della mena_
in abbellire con ricchi addobbi, vaghi orna
menti, e pitture la ua Cattedrale , ed in ag

giungere nuove fabriche al uo Vecovile


alazzo.
l

loc: , 1). Caro in: Cajetano V1. Ex Marc/:ioni


bns Sarrini Imjns Metropolitana Eccleia: De
canus, ac Vicari: Capitnlarir egregimn` magna
ucncrat ani: Monumentum pofuit M.DC.XL.

5.

41.4-...,

i--zz

DELLA CATTEDRALE DI BO VA.

D Icltiarata la MetrOpolitana egli nece

Dopo la morte di lui preentato Annibale

ario dlChlll'llC le ue Cattedrali uf

il fraganec , .principiando da quella di Bova,


giuiia lordine preo dell Alfabeto. ue
appruovato da Papa Urbano VIII. uccee
Gapare Creales, ed Arce , Spagnuolo ne il 1la Cattedrale e l'una delle pi antiche della
1644. (Melfi avendo eduro con molta ua Calabria, ten'endoene memoria n dal 649.
Macambruno, nobile Beneventano'z ma non

lode anni 14., mor nel 1658. epellito nella ll


Cattedrale con queo Epitao.
l
.D. Caoari Create: , O Aree Arrbiepzcopo a
Rhegino,ac fuma qurit ingemuir Sicula Mo- '

con Luminoa uo Ve-co voze e le conghict


ture non fallicono fondata n dal primo t:
colo da San Stefano primo Vecovo di Reg
g io. Fu d iituzione Greca, e tal i coner

narchiaz Cordatum juti Vindicem , et Spon

v_o no allanno I 572. in cui da Giulio Scau

umJ/idua Spona Eccleia Hirenarcam , Ege


nornm afy Zum , er litteris aginatum ingenium.

rtano Greco fu traportatata al rito latino.

quLTA;

Ar nunquam Polito lufu . Exiguo dolori: monu


menro,er oicio Abba: Franci/*cus Lorrgiu: Ca
nonicus, Prorbonotariusicariur Generalis aro
matibns condito cada-veri rernum bene-volen
ti lapide-m pouit,.4nno Domini M.D.C.LV1[[.

Matteo di Gennaro , Famiglia nobile Na~


politana, Primicerio di quella Chiea, f dal

R Filipp'o 1V. preentato nel 1660., c con


agtato in Roma da Marcello Cardinal San

Ode del titolo di Maria preentata al


Tempio, con rcco vocabolo, Iodia,e

delfervizio di ei ignit , Arciprete -, con


altro nome Protopapa , Decano , Archidia
cono, Cantore, Teoriero, e Primicerio,con
altri ra. Canonici.`
'

`DIoceL

ta Croce . Dopo anni 13. di overno pas


al Si nore nel 1673.,-e gli lgcceduto.
lo ,Religioo della Santima Trinit ,

B Ova Citt col uo Villagio Africa; A


mendolea con tr abitazioni Gallicia

gran Letterato , onde pot leggere anni 15.


in Salamanca . Traportato in quella (.hiea

Villagio Pietra Pannata , Brancaleone con.,

attino Ibanez da Villanova Spagnuo

[lu, Roccaforte, e Reghudi z Palizzi col uo

da quella di Gaeta l' nno 1675.,attee a dc

il Cai-ale di Staiti 5 tanto che on diece li

corarla con ontuoo abriche, belle pitture,

luoghi OttOpoi alla ua giuridizione pi


rituale.
-

e ricche uppellettili . Laric il pavimento


di marmi, mgrand il campanile, e dopo an

L'

VE

CALAIASANTA LIBRO II.

296"

l
V E S C O
V I
LJ':

Patris Dammi , Domini Auguni de Gone-li


Ordini: Eremitarum Epicopi Bovens , qnt'
obiit anno M.CCCC.XXXV. Die XV[1./1ugui,
cujus Anima requiecat in pace.

Uminoo, di cui non abbiamo il tempo

della creazionezma che edeva nel 649.


avendo ocritto al Concilio di Laterano ot
to Papa Martino in detto anno .E qu man
_ cano li nomi degli altri , quali eguirono n'
no al 11.20. con un frammezzo di mancanza
di anni 470. in circa.

Sancio Vecovo Mincrbino perci viene


trasferito qu in detto anno 1435. , che poi

--lv

Stefano dunque il primo, qual ripiglia l


interrotta linca,apparendo Veicovo di que
lla Chiea l' anno 1212. che poi lo iegue
con minor frammezzo

.-s

Luca, a cui da Carlo II. R di Napoli l

nel 14.41. palla alla Chiea titolare di Seba


tc. Succede per tanto
jacobello daSeminara Frate Minore in_
dctto anno [441; Vie anni 4.2.. in queta c
dia, e mor in Roma nel 1483. uccedutcgli

Procolo Correale nobile Sorrentino in;


detto anno 148;. Governo con molta lode
anni 41., e mor nel 152;.?onde

Biagio, di cui nonabbiamo. il tempo dell

Franceco Cardinal Urino avendone p


gliatal amminirazione , a capo di alcuni
mei la rinunzi ad
Achille Brancia nobile di Sorrento , qual

anno 1305. vengono Confermati li privile


gj dellauaChiea

di**

..-26- *

elezzione,ma della morte,ucccduta ne1 341.

trov preente al Concilio Tridentino .

Morto dunque Biagio, ripartito il Capitolo

Dopo del quale parmi poter venire

elee duo Nicol Decano di Gierace , e Sa

Paolo Caalio Bolognee, raccordato per


Vecovo di Bova da Paolo Manini (a) , e;

ba Arehimandrita Bailiano di S. Martino


della Motta-3 ma Papa Benedetto XII.caata

l una , e 1 altra elezione rielec de planim


dine potcatis

_1 z

dall'AbatcFerdinando Ughelli (b) , di cui


per non rifericono altro, eguito da
. Giulio Stauriano Vecovo Mogunt; tras

Nicol, il quale l anno medcimo del 41.

ferito qu l' anno 1571. , che poi lanno e~

eendo trasferito nella Chiea di Gicrace.:

guente 1572. traporta la Chiea dal rito

gli uccede

Greco al Latino. Governo anni ei , eendo g

po

.-

Andrea Primicicro di Gierace nel 1341.,

morto nel 1577., nel quale anno poi vien,

il quale aendo viuto lino al 46. ebbe uc~

eletto

ceOC

Manello Franci Napolitano , di cui non


apendo quanto avee eduto, ci parimen~

- '

Nicodemo , qual govern anni undeci


no al 1357., e lo egu
Bailio d incerta Religione , il quale poi
morto nel 1364. gli vien dietro .

te ignoto il cominciamemo del ucceore

Paolomeo Connio , il quale muure nel


1592. eguito da

l" anno medelimoz onde fu eguito da

Giovanni Camerota Menee , lanno


medeimo del 1592. l~` Prelato d inigne.) `
letteratura, e ltamp de Sacramenti: 5 come

Serano , Religioo d incerta Religione


nel 1365. Non abbiamo il tempo della ua

ne funerale a Monignor Arcivecovo Ga

Eramo in detto anno 1364. Abate di San

Leone nella medeima Diocei , qual muore

morte-3 abbiamo s, che

anche di molta grazia nel dire. F lorazio


pare del Foo. Ville anni 24.. eguito da
Nicol Maria Mumsfari, che altri dicono

Giuliano edeva nel 1376. dopo del qua


le viene in lo, ma enza certezza di tempo Murlafai eletto nel 162.2.. Dopo anni cinque
Stefano il quale muore nel 1405. ucce di governo mor ne1617.vene'dogli a dicci-o
fabio Olivadilo Catanzaree , trasferito
dendogli l anno medeimo
Waltero , trasferito qu dalla Chiea Ca in queta Chiea da quella di Lavello lanno
eo del 162.7. Il quale poi traportato alla
rene. Vie anni cinque, e lo egu
Pietro nel 1410.21 cui Pa a Gregorio XII. Patria, che fu ne` I 646. di luogo a
Martino Megale di S. Mauro nel tempo
concede facolt di poterli ar coniagrare _da
qualunque Vecovo Cattolico.Gove-rn an medeimo del 1 646. Fu Martino Cappellano
in `S.Pietro di Roma , da dove paato alla,
ni 14., e gli venne dietro
Matteo Scallia da Agrigento , Ercmitano

Chiea difee con molta ardcnza le ue ra- '

di S. Agoino nel 147.4.. Vie poco, eendo


morto lanno appreo del 142.5., onde l'an

gioniz onde gli convenne vivere alquanto

no mcdeimo fu eletto

tre andava in Roma,epellito nellAmatrice,


Diocei di Amal , onde pot uccedergli i
Bernardinod Aragona-Coentino da Car- .
panzano lanno 1657. Vede l' auno 68. , e
morto f luogo a
MarcAntonio Conteabile nobile di Sti
lo eletto l anno 1669. Mor nel 1699., e gli

Filippo Caelfaria,il quale dopo anni 10.


di lodevole governo, ripos nel Signore nc

1435. oituitogli Agoino de Campellis da Gonea , Ere

mitano l anno medeimo del 1435. nel qual


anno anche: muore in Roma,prima di venir
vi, epellito nella Chiea di S.Agollino con
quello Epltao.

ucced
, Antonio Gaudioo Domenicano di Bel

Hicjat'tt corpus eoerezdimi in Clzo l


`

inquieto. Mor di pce~ 1 anno 1656.men-_ `

a,

vedere, ,eletto 1,. anno medeimo 1699.,

"cdopo

.N-u

- i.pM-q

DELLARCXVESCOVADO DI RRGGlO CAP. L


297
edopo anni tz. di governo morto l' anno ' nulla di meno ne pur (-atanzaro era di quel1
1714. ccd la edia a

Paolo Stabile dell'Ordine de' Minimi, di


Carovillate,eletto nel 1718. Mor nella...

ua Patria l'anno 172.9., e u eguito da


Giueppe barone Napolitano . F cona

rato la notre del S.Narale da Papa Benedet


to X111. l anno 172.9., e nel 1731. da queta
Chiea u trasferito a quella di Marico, ve

tempo, che come ei non nacque , cheedalle)


rovine di Trichines,rovinata non i m n

del decimo ecolo , cos n pur edia Ve-`[


covile pot avere nel tempo medeimo'. Ma .,
che Catanzaro n abbia avuto una coral pre-'
rogativa prima del dodiceimo ecolo, .cotaH

da unaeguente.Bolla di Papa Callito ll. , ch' del


tenor
i

nendogli dietro

Tommao Meina da Marcellinara . Era


Vecovo titolare di Zama,e fu deinato qu
lanno 173 1. , ma dopo 4, anni mor nel'
1735. uccedendogli
Domenico Marzano di Bova,dalla Chiea

di Strongoli trasferito l anno 1735. in que


a, che governa con lode.
5t. Il.
DELLA GATTI-;ORALE DI CATAN
ZAR .

El dicoro renato pi avanti u'l Ve


covado di Taverna, i ono anche in

gran parte tocchi gli aari di quea Chief-az


l toni-9.
ol-c.

ma per pi uo intendimento li ritoccher


qu con laggionta di altri.Adunque l'Aba
te Ferdinando Ughelli (a),c Vincenzo Ama
to (b) portarono fermo parere 5 ch ella que
lla Cattedrale foe nata inieme con la Cit

t, ol tanto dierenti, che il primo ne rap


Po rta la nacita al 793., c l ultimo all 802..

Callf/Zm EpEi/Zam Sem: Seroor Dei.


Univerit

"or eito da-liber alatem,

o apoolicam benedzlionem.
Otumt onmilms Sant? Beck-; Chri
ichiur , atque ortbodoxir , hoc pr-z
fenscriptum quomodolibet cernentibur, *vel c

gentibusjn audienribur, quod Nos prejnti i


ora quarto Epicopatur nari , anno 'vc-ro al:
intarnatione Domini I 12.2. indiione XV., re
formnndo Pacis caua inter G'ug liebnum Durem
tai-e , U' Rogcrium Sicilia Comitem parte:

Ca obrio adwntae , (9' Neocari prefer@


caua per quindecim dies moram feti/," inde
per Catanzarium reditum babuz , ibique in
honorem S. Marine Matrix Domini, ' Apo/Zo
lomm Principum Petri, (* .Pauli cum plmibus
Epicopis, ' Cardio-:libri: noris, quorum 710-_
mina abcriptaunt, propri manz'bm* per Dei
grati-tm dedica* Caputgy- dgmrarem Epi
j'topatus totius Parocbix, (-7 pertinentium m'

picciolo divario per un antichit di nov-:.2

Tabernarum ipji Eccleia concei/ , {9 o on

ecoli. Suppongono quei Scrittori , che la

rmae , cuquidem Earls/ire ex parte , @- au~

Citt non oe lam, come laltre tutte, Vil

thortate D8," B.Maridz Genin-ici: ejm,Apo

laggio prima di poca gente rozza , ed indi


col tempo creciuta di gente, ed accreciuta

olomm Prinrpum Petri, * Pauli, aenj, e:


conrmatione Epicoporum, et Cardinalium,qui
inibi nobzcum z'nterfiterunr, tale mmm mii:
ricordix, ct rcmiiomr ronru lim: , er concei
171145,: omne: quorum corpore: in temererio ejuj
dem Eco Lfito voto fepeliuntur,ni in excommu

con nobilt; ma che nel punto medeimo, e


'ia nata, e ia ingrandita, volendola un em

lice trasferimento della gi Metropoli (co


s la chiama l Amato ) Paleopoli da un ito
men icuro , e pi epoo alla barbarie Sara
cenica,ad un altro pi forte,e men oggetto
all oilit nemica. Col trasferimento dun
que dellantica
Palcopoli,
iongono,che
Leon
Grande, qual
nera iloVge covo,trasfer`1
la ua edia Vecovile. Io nientemeno , co

me facilmente porrei lor concedere la riti


rata di Paleopoli nell oggid Catanzaro,co
s a molta fatica potr mai peruadermi lo
abilimento della Vecovil edia; poiche e
Paleopoli non era, che un ol membro , per
detto di loro, dell antica Trichines , ia il

nic., ct abjz. conffjione moreretur, ab omuibu:


peccatis _uis ipj bora abolute-marz er :non
res infernaliusn crucatmn,et perpetua geu-me
reddercntur, et prima reurrexom's participes
ocercntur .. Addidimus, quod 7mm Dei ,ct c0
jeujn Epicoporum, et Cardinalium, cr authori

tate Apoolra Dignitatis,et Ecc lejqim po


teatis, ur omnes, qui ad annualia ji-t dedica
tiom: profano Eccleia , qurc per 0270 dies ce

lebranda deere-vinti, ci ito): Feimtate In


nocentium, uz. ad con-m ua-ua: demi? 'veni

rent num annum remiom'r criminalium pec


pi popolato, e grande , come l Amato il catorum," trrtiam venialz'um,oum confejj ef
contende, in qual maniera l altre due mem fent, upradirt'a authoritate confequerentur , e: bra, che nel tempo medeimo avcan piantata obziztcrent . Uuiwrjbs autemAm' cidem Eccle
l' altra Citt, con nome di Taverna Monta ia ua: eleemonas Iargiti , et largiruri jim!, ~
na, in qual maniera, dico,potevan loro co n i ipamquc defenjurt', ve augmcntaturi, mC m:
cntire lo llabilimento della edia Vecovile, nuirtm , ex Parte .Dei , et authoritare Sana
ancora a loro commune E Abbiamo con cer .Dei Genitricts Mai-if, ct Apoolorum Princi
tezza di ocrizoni Conciliari la memoria pi: Perri , et Pauli, et no: bem-diritti: , ac in
di alcuni Vecovi della Chiea di Trichi nors orationibus recipimus.
.Ego Callixtm Catholic# Eco]. Epicopu:.
nes n'all anno 869.,giua i dicoro pi
Ego Lambertus Oiens Epifcopus.
l
avanti, come dunque dal 793. o pur 802..po

tevai eer fatto proprio Catanzaree 3 E

&gi-{ius Tuj'uanur Epicopus.

r_

Pp

'

.Ego

. 4.

'i

CA LAB RIA SANTLT) IL

298

Ego Crt-tanti: Sabiiizlpacopur.


Ego Petrus Portuens Epicopus.
.Ego Vitali: Albancns Epicopus,
Ego Baricens Arclaicpijopm.

quattro dignit, Decano, Cantore, Archidia


con?, e_ _'Ieoricro, ed oltre 14. Canomcii

ono il Pet-onato, il Cappellano maggiore,il


Penitenziero, ed il Maetro delle cerimo nie.

1530 Rodulpbu: Rheginus Arcbiepifcopux,


Ego Gregori: &Ser/crime /Ircbicpjj-OPu5,
.Ego Fuco Aquens Arcbicplcopm,
,Ego So-red: Epicopus Meanw,
Ego PHltdus /Igrlgentinm EpicoPm_
.Ego Ifatnaldm Mt Menti: Epicopm.
___

1:30 Henricu: Epicofm Neocari_


Ego Petrus Squillactns Eptjcopus,

Ego Radulphus Marturanj .EpimPML


Ego Petrus Maine. Epicopus.
Egojoamze: Anglonenr Epicopm,

Ego Gerard: Patentino Epijcopus.


.Ego joanner Cathacens Epf
.Ego Willelmus Albertini-nf, Epic.

DIOCESI.
Atanzaro Citt col uo Villaggio di Ga.

gliano, Taverna Citt eonu.. Villag` oi


S.
Pietro anzi . Terra
Vincolii. Manilav.
.l e.
b . .
no , Albi,Dardante , ban JlOVQHHl , Savuci,
Pantone, Foato, Maranie,Noce, Sorbo. Si~

mari 'erra con Chiea colleggiata di tr di


gnit, Arciprete , Cantore , e leoriero , ed
otto Canonici.Zagarie Terra col uo Vil
laggio Serule. Gimigliano Terra con due
Villaggi Cigala , e Larlopoli , Settingiano,
Uito, e Caraa, over Arenoo. Sellia lerraz

alll quali aggionto Soveria della gUridizio

.Ego Policronim Bellicarpi

ne di Simari , e Cropani Terra con Chiea

Ego G'eruaus Umbriacen. Epifc,

collegiata di tr dignit, Areiprete,Cantore,


e Teoriero , ed otto Canonici, che in tutto
ono 2.6. luoghi .

.Ego Geront'mus Geracen Epijc.

Lgo Nicola: 5.11723: .Militensccbb'


Ego Uberti &Buy/7. Abba:.

Ego Lambert! .Mt-31136? Fermi:.

VESC OVI .
Iovanni eletto , e conagrato da Papa
Callito Il. lanno 112.2,.dopo anni 30.
.Ego Benedus Presb. Card. S. Petri ad vin. di governo mor, venendogli appreo.
cult: tit- Eudoxi.
Norberto Prelato di gran dottrina eletto
Ego joanncr 1razsb.Cardin.tit.S.Cmilix.
nel 1152.. mor il 1168. eguito da
Ego Cirillus Prarb. Cardin. SS, Sil-ueri , (j \ Boiano l'anno 1170. ln tempo di queto
Martini tir-Equitii.
VelCovo il Lonte Goredo f donazione;
Ego Theobaldm Presbdrd.tit;Pamarbii.
della Giudeca alla Cattedrale per lanima di
Palmeria ua moglie , Mor nel 12.00., a cui
,Ego Crtfrcntzur Presbardin, tir. 55.3141
ce [Zini, Petri.
uccee
,Ego Dederus Presb. Card,tiz.s_pmxedi5,
Giocondo il 1201.1ntervenne al Concilio
Ego Rogerius &julz'ani Abba:.
liga Bonifacius Prrb. Card.tit.S.Marcz`.

Ego Petrus Presbtter Cad.tit.S.Prijx.

.Ego .Detefdedz't IMtb-Card;.tz`t.S.Laurentii


in .Damaa.
Ego Gregori: Presb. Cardin.tit. &Lam-eum'
in Latina.

Ego joannes Irxstard. tit.s.Grzjogoni.


Ego AmicoPrsb.Card.tit.S.C-ucs in Hyeruf.
,Ego Sigizzo Pr c25b.Card.tit.S.Sixti.
,Ego Petrus Prccsbard. tir. S.Marce1.

Ego Robert: Pra-sb. Card.tt.S.Sabi7m.


Ego Ramua [dm .Di-teo. Cardin, &Mai-ia: _in
Via lara.

Ego Addo .Diat.Card.SS`.Sergiz`, Bacchi.


Ego Petrus Dia:. Cat-din. S.Adriaui.
E330 Roman: Diac.Card.S.Mariae i Porticu.

Egojonatlaas Diac.Cad.SS.Comcc, e? .Dam.

Ego Henricus Diac.Cardin.S.7`heod0-i.


.Datum Catanzarii Per maum Criogoni
S.R.,E. Diac.Cardin. , ac Biblt'orlzecio'ii V. Ka!.

Lateranene lV.mor`1 nel 17.2.9., e fa eletto


Roberto di Catanzaro l anno 12.30. qual

morto, gli venne dietro


*
Fortunato di Catanzaro Frate Minore e
letto il 115;.M0ri il 12.60., e lo egu
Giacomo di Pietratta Diocei di Peru
gia eletto l'anno medeimo del 60. Queto
Prelato volendo vivere quietamente, rinon~
zi la mitra in mano di Papa Urbano 1V. , e
fo conferita la Chiea a
Nicol eletto dal Capitolo il 17.75,e con
fermato da Gregorio X. Govern con mol
to Zelo anni 30., e u eguito da
,
Giacomo Brace Minore lanno medeimo.

VcnUto a morte il 1308. il Capitolo congre


gatoi per l'elezzione del ucceore l divie
in due fazzioni , eleggendo l'una Venuro da
Niearo Frate Minore , 'e l` altra Gualtiero
Archidiacono della tea Cattedrale,manda~

7a. indzcf. 15. Anno Dominicis Internationis

te le due elezzioni al Papa , allora Grego

1112.P0nticatus uero Domini Caia-ti [I.

rio XX., queti approv

Papa anno 4.

Venuto da Nic-atro lanno r;gg.qual do


po aver eduto anni 8. Ced il luogo a

Rei intanto conchiuo , che quela Cat


tedrale la medeima , che l`anriea Trichi

aes non portatavi a dritto lo dalla gente di


Pale0poli5ma reliituitavi da Papa Callio ll.
(LU A L I T AZ

Orta ella il titolo della Vergine Aon`


P ta, e degli Appooli Pietro, e PaolO:Ha

'

Pietro Salamia Domenicano anno 1342..

Mor nel 1368., e gli venne ucceore


Nicol Andrea d'Abbruzzo lanno mede
iIIo, in eui anche mor, eouito da

Alfono Prepoito della Chiea di Lancia`


no.Ritrovandoi Collettore depogli nella_,
g Cala

*un

DELLACIVESCOVADO Dl Rncio CAP., I.


, Calabria fit eletto dal Capitolo l anno

x369., e nel 96*. paato all; altra vita , gli


ucce
v
Tommao di Catanzaro l'anno 1398. Go
vetn anni [5., c dopo lui f eletto
Ortenio da Pavia Bailiano l'anno 14.14.
Dopo un felice governo d'anni 1 6. u egui
to da
Pietro Vecovo dell' lola traslatato in..

quea Chiea l'anno 1431. ove ripos nel


Signore l'anno 14.35. , e nel medeimo anno
gli uccee
`

Antonio Illig Frate Minore nativo di


Policairo . Dopo cinque anni di governo,

che i: il 144.0.di lu0go a


Nicol Palmerio Eremitano di S. A oi

-99

x"

Angelo Geraldino Pantici Catbacea , qui

janim 'nia-it anno: LXXVII. Sfrtia la


truelir Fili: in coder Sacerdotio uccer Pa
truo optimo, memoria caua feci: .
Anno MD-XLIX'

Aleandro intanto Cardinal Cearini pi


gliata l amminirazione della Chiea nel
indetto anno 15 3 6., nel medeimo poi la ri
nunzzo a
Sforza Giraldino, nipete d`Angiolo,ingo~
lariliimo nella prudenza, e nel maneggio de
negozi-3 il quale avendo governato anni r4.,

mor in Roma lanno I 5 50. , portato a epcl


- liti in Ameria, nella Cattedrale di quella.

Citt con queto Epitao.

no Siciliano,il quale promoo a quella hie.


a nel 4ot , dopo anni 4. u trasferito alla..
Chiea d Oria, oituendoi a_ lui

D. o. M.

D.

O.

M.

Sfbrtz Gerardina Pantici Catbaccnj, Re...


ligioimo, joannes tatu de fe optim ze-rito

Ricciardo Rainardo Romanoanno 14.45'., / pojhit. Via-it ananLH/.L771;711'119'11.;` obiitpridir


Kat. Martii M2011!`
quale mor nel 14-53 c. f eguito da
Venuto Romano Prelato Santimo liel

Acanio Geraldiaiuccedc lanno medei

o anno . Govern anni 3., e gli uccee


Palamede di Napoli Canonico Regolare

mo you-eendo Prolegato-nella Flaminiad


e Referendario Appollolicoz Uomo, di gran
di S. Agoino , il quale dal 1457. avendo letterattua legalezonde molto e ne. accredi~l s
retta quella. Chiea ino al 67-. i chiam ap.` t nel. Sagro Concilio Tridemino , al quale
preo, e nel medeimo anno
t
intervenne.,Sed con molta-lodedi zelo ap
Giovanni Giraldino dAmeria . Aei dal poolico anni 20-., eguito da.
R Alfono, e da Ferdinando Duca di Cala
AngioloSferabona dAvera Frate` Mino-`
bria fu mandato Ambaciadore a1- Sommo re OervanteLReligioo di conociutitalcn
Pontece-.Mor nellaua Patrialanno 1488,, ti di bont, edi dottrina, eletto lanno :570.
e nellanno medeimo gli uccee
Che poi da l a dueanni trasferito nell`Arc-
Stefano Goredo Romano Canonico di
veco'vale di Trani,.viene in uoluogo
S. Pietro..Vi`e anni r6, e morto lui, fu con.- .~ Ottaviano. Moriteno, Perugino l anno
L 15*. Vie anni-diem nel governo di quella!.1
ferita la Chiea ad
Evangelia Tornaanza d-i Catanzaro . Chiea, e mor facendo la viitajn Zagaric

mo. 15.05.3111 Prelato adornpdi gran dot-v , l'anno r5 8:.. e gli. uccee
trina. Eliercituicio di Vicario Gcncrdc
in Napoli, ove sacquilt gran fama . Ampli

Nicol degli Orazi Bolognee., Vicarh


Generale del Cardinal Paleotto in Bologna

la Cattedrale , e bccore la Citt aggravata`

promoo lanno medeimo del 1587.. F Pre

da debiti in pi migliaia di ducati ..Ripos

lato molto utile allauaChieier pi com

nel Signore Lanno x 52.3._ compianto. da cut- modo dellaCitt ripoe_ in-trluogli .il.San-.-J
ta la Diocei .Eu eguito da
:timo z_cio nella Cattedrale , in San (zio
Antonio di Paola da Catanzaro trasrito vanni ,ed in San Rocco . Opr , che Moni
a queta Chiea da. quella di Nicaro lanno gnor Paolo Reggio, mandae fuori alle am
1523. , che dopo ette anni larinunci azbe. pe le vite detr Santi,.Vit-aliano,v Ireneo , e
necio-di

'- fortunato ', Rifabrica h Cappella dell ulti

Girolamo di Paola iio- mpore., traslatnto. mo , e l accrebbe dentratc , eprerogativu,


aggendovi il eguente Epitano..

ma. di prender poeo mor nella Rocca Fel- Sace-[lam hoc-Sani Fortunati,ejujque Sacri:
Reliquie': dicatum,Nicoaus Horatius ].V.]).Bo.
luca lanno 15 3: , e gli uccee
Angiolo Giraldini di Catanzaro. Equali nonieni,aa Dem? Apomim Sedi: grafia E
zunque la famiglia Giraldina. foe d'Ame popus Cath.1cenjReligionit ergo extruendum,
atque ornandum- cura'wr, annui: redditilms , c9**
tia , nulla di meno paata ancoin Catan
zaro con alcuni Attinenti di Giovanni per. Bei-petto: anxit, aramq. perpetuo privilegio ad
via di prentadi , ret Cittadina quCL Anima: hat la perfunar mrum ing [i:
Citt . Di queta. dunque divenuta_ Catanza-~ piacularibus. geni: liberandis eream rit
ree f Angiola ,ed io me ne raccordo un., &ani-omo. Kal.Febr.MD.XCK-'
noro Capuccino col-nome di Bonaventura.
Mor lanno. 1,607. dopo aver governatoi
Prei:: Angiola il governo di quea Chiea-` lodevolmente anni 2.5,., e gli venne dietro
lanno 15-32.., elarinonzi Hanno-1536. Fin
Giueppe Picuglio Maetro Generale de.
a quet-i umidi. vedei _la ua epolmra con.. Frati Minori Conventuali, creato lanno me
| deimo del 1607-., che muore. lanno 1618., e_
queo Epitario...
anchegli-dalla Chiea di NiCaro z ma pri

' lo icguc

P P 2.

Hahn;

T:rxr.
T...

CALABRIA SANTA LIROle-J

"f.

300
"
- Fabrizio Caracciolo Napolitano, creato ' liciano , Vecovo 'di Foligno , Segretario di'
lanno 1619., ede anni 10.,e venne trasfer-z .Papa l"aolo per lc lettere italiane,l'lornollo '
to in Oppido nel ;629, ,uccedendo in _uo jnc-.into al Cappello il Cobellueeio con citoz
lo dl Cardinal di &Suanna chiam in ua.,
luogo
_
_
.Luca Callcllino nobile di Faenza , Dome.
nicano , lrouratmc , e Vicario Generale
i della medeima Reli ione -, Religioo d' inli
r ne letteratura 5 on _e llamp ;Dc Elecfione

'ammira, dc Ccnonizatipnc Sanforum , ln

XV. , e dalui promoo alla Chiea di R21

fermato a morte 1 ritir a Cropani , tratto


,dal molto credito avaaEabrizio Valenti
uu, Medico illuilre di goellet, Mor in ca

venna il Cardinal Luiggi Capponc , Dezio


Memolo Segretario di lettere del udetto
Pontece, amico di Agazio, vc lo introdull

a deLolentini, famiglia nobile di quel pae,

Lenlalvo Caputo nobile Napolitano e.

e er Segretario, carica, che con molta lo


de eerit lo pazio di rr anni , e piu , l`
avcrebbe continuato, e morto uo Padre in
Catanzaro, non gli foe convenuto venirne,v

u , trasferitovi dalla Chiea di S. Marco

in caa per gli andri domellii . Aggiullato

c lanno 1 63 1., cPllito nella Cappella del


l'Angiolo Cullode.

fanno 1632. lr' intrepido nella difea, dell

le faccende della caa ritorn in Roma , c ii

1mmunitl, onde ebbe i. patir molto da'Mini


mi chjze liberalirmo con poveri, Mor di
Novembre lanno 1645-.,venend0gli in lo
fabio Olivadilio Catanzaree , trasferito

poe al correggio del Cardinal franceco

. qu da Bova lanno 1646.f' Prelato di mol


a antit di vira, e di gran letteratura nella

lingua Greca , onde_ pot in RQma aprirne;

5*

caa Agazio,ervendoene,ora di Segretario

dell amnalciate , ed ora di Maero di Ca~


meraz ma venuto al Pontecaro il Cardinal
Aiellandro Ludoviio con nome di Gregorio

obliea e;lola._Do o anni die-ce di antiimo


overnonnor nel ;65 6., epellito col pianto
univerale di ciacheduno, ingolai'mente de
poveri, dequali era, rifugio,Pa,dre,e Pallore;
onde venne dietro

~ filippo Vicontc Milanee,Generale degli


Eremitani di S. Agoino , eletto nel 1657.',

barberino, nipote di Papa Urbano , al quale


divenuto caro gli dedico li due primi Canti
dell America, non enza peranza di onore~

vole promozione , Nel qual tempo aperta...


un Accademia in ua caa dal Cardinal Mau
rizio di Savoia, Agazio vi fu ammeo , e vi
reeic molte ue compoizioni,ingolarmen~
re il dicoro dell' origine dell' anno Santo,

che inieme con altri tn dato alle llampe da


Agoino Macardi . Ma ecco qui un intop
po alle fortune di Agazio, D. Pietro Borgia
ultimo Principe Italiano di Squillace , non

Prelato nel quale andarono di pari in grado

avendo,che una ola gliuola, per non ucir


la, ricchezza dalla famiglia,la colloc in ma

eminente la nobilt della naeira , la bont

trimonio D. Franceco Borgia Cugino del

della vita, la prudenza denegozi , e leccel

Cardinal Gapare Ambaciadore all ora in

lenza della dottrina . Eu conlagrato in Ro

Roma del R Cartolieoze perche gli Antece

ma nella Chiea principale del uo Ordinu

ori (Agazio furono empre famigliari


mi aPrinciPi Borgi di Squillace,egli eguen
do la lOro inclinazione, era altres famiglia
re a D, Pietro, e poi ad Eliabetta CardinCS,
rimata vedova di quello_ . Wella dunque in

dal Cardinal Spada. Mor in Catanzaro lan


no 1663.; fu epolto nella Chiea di 5.Ago.
_ino eon mirabile concoro di popolo.

Agazio di Somma, nacque in Simmaril


anno 1591.,quantunque univeralmente li
mato Catanzaree . Furono, uoi Genitori
MareAntonio di Somma,e Camilla Ferrari,`
amendue famiglie nobili . Apprele le prime
lanci-c umane in Catanzaro nel Collegio de

1PP.Gie,uiti, ed indi importato, in Napoli ll

molte oceorrenze raccordando all' Amba

ciadore la ervit dAgazio, e deuoi mag


giori a Borgi , gli partoriva vdimoranze di
lingolarimo atto 5 che poi i rivoltarono

a danni del medelmo i Coneioiaehe arden


do le guerre, portate dal R Gullavo di Sve

ludi piu gravi dell una , e dell altra, legge,


nc pree la laurea, nella Sapienza di Roma .

zia alla, Germania. contro Caa dAuria , e

Portare dal enio cominci a trequentar 1'

calde rotelle in coneilloro ,li port addo

Accademia, egli Umorii , ed ebbe fortuna.


{la uuarino Autore del Pallorn'do , da cui

o lo ide no del Pontece s acramenrehe


fu necehtaro a partir da Roma per Napoliz
cadendo incanto la furia contro degli ade

f . ammeo nel numero di quelli Accademi


cj, iodisfatro a pieno dell ingegno poetico

zio il quale careerato prima. , (avveehe V

di famigliarizar col Cavalier-o (lio: Batti

perci facendone' il Cardinal ;Ambaciadore

renti del Cardinalez l'uno dequali f Aga~

di Agazio.Avvenne , che intervenuto' nell non piu,ehe per tr giorni), f bandito dallo
l _Accademia Monignor ?done Cobellaccio ato Eccleiallieo per ragioni ;rnQVenti 13'Segretario de Brevi di .:pa Paolo V.atem. mence del Papa, non ritroilaonim~ Fon Ve
l o,ehe Agazio vi reeit alcune_ agre POC~ rit . Cos Agazio eguendo ilzsiiggio del
Ele, rapito da corali corn QlZlUlll , {e ne con.,

uo Cardinale lo ritrov in Napoli ,e com


l paonandolo gli oerel'andara in S ngna
i ratL-l col giovane , el oe in'carozza,

.invit a delinar _eco in I once Cavallo, e l con eo lui,ed il titolo di Cappellano ono

fanimi:
a non partir di Roma; anzi per legar- l
velo liinuoduc con Mongnor ,Porlrio l*`e re del Rz ma egli accettato queto , riuj
W

a l'altro . Fahdito ad
.
.

" "

e, -l

"RZ"

*52'*

'

-l l.

**~

DEL ARCIVEscorA DO DTEGGIO CA''

--~_-

;ot

venimenti ritorn in Catanzaro , ove ritro- i Franceco Go'rio di Siena creato lanno
vando iituita dal PBonifacio Tomacclli la
nobile Accademia degli Aggitati,ammeo in
quella, ne f dichiarato Principe , e nulla di

1687. h dopo 2.0. anni di anto governo,

con dihiacere di turta la ua' Diocei fu tras

meno bramoo di maggior quiete ii ritir nel

ferito alla Chiea di della , venendovi a.,


quella
. -.

picciolo Villaggio dl S'. Elia in Squillacc,iol

4 Gio: Matteo Vitellone di Ferrara il 1707*.,

tanto compatcntlo in Catanzaro,quando era

c viuto anni 7. gli uccee


Emmanuele Spinelli de' Marchei di Pao`

noi giorni abiliti per lAccademia. bucce_

dure intanto le rivolte di Napoli , edel Re

la Chierico Regolare Teatino. Atiuntoan

gnO, e per racchetarle paatovi D. Giovan

no 1715. , dopo anni 17. mor in Napoli il

ni d'Auria, di cui era A10

172.7. venendogli dietro


Domenico Ru Napolitano, Monaco Ce

Melchior di

Borgia fratello del Cardinal Galpare,la Cit


t di Catanzaro glinvi Ambacxadore Aga
zio , la cui perona eendo molto gradita a

uel Principe per le VlVC raccomandazioni


gel Borgia , opr aai in beneficio dl quel
publico . Morto Urbano , e poi lnnocenzo,e

lellino creato l'anno _1727;,dopo anni 8. di

lode vol governo fu trasferitoallat Chieadi


Mel , da dove, finalmente_ per. nomxna; di

Carlo Borbone Re delle due Sicilie pas Ar;

civecovo allaChie-a dl Palermo l n.1735',

ed a quea fratanto fu allonto.


'
'
Fabio Chigi , col quale Agazio avea -rctta _
Giovanni. Romano di.. Zimbario l anno- "
erVit), Prea a temp'erano giovani nell _Ac medeimo 1735.E Vicario.Tucolano delcademia de li Umorii,da ci pree ammo llminentimo Lorenzo_ Corini ,. poi Cle
alla LhlClL: 5
di tori il bando da Roma .4 Per mezzo dun dol'chna
mente, Xllada
cui fu ,promoo
,_ e Campli
ie da quca
traseuito
que dellAbate Giuliano Marucellt ,, cne
dall illeo Pontece alla Chiea dll Catanza~
al Cardinal Franceco degli AlblZl , uo fa
tnigliare in Ravenna, il quale per ervi: la-` ro . Prima di, venire. alla redenza. mor in
mico, dandone memoriale a &Santa- in pu~ i Napoli a 6. Gennaro del. 17362, ed ebbe uc- `
cellore nella Cattedra liesanno:
'
blico Concioro,e queto raccordatoith
venuto al Trono c nome di Aleandronl.

azio , rimee il memoriale a Momignor F:

Ottavio del Pozzo di Catell a mare , che

arlo Bonelli Governator di Roma,il quale i' di preente la governacon lode di bont , e ,
riferito , che la cagionc dellelio del Sum` giutizia .,
`
,
i
ma era ata la ola` volont dt Urbano, an
nullandoi il primo decreto,_f formato ll e
5.'. IIIZ,
Condo , rimettendo l etule, alla. ua_ libert. ;:
CATTEDRALE DI ,COTRCNE

Cos dunque Agazio tolto [impedimento fu


a Roma , ed ammeo al bagio depiedi., gli
preent la vita di Papa Pio V. , ricevendo~ -'

A Bbracci quea. Cltti la Fede di Cri-.l


lio nel. uo. rimo ecolo ,. portatavi , .

nc in dono un Indulgenza per la morte_5 av_ f come altri, vogliono dallAppoolo Sat...,
Rieti-o ,_ allor ch-e'daTarantotraverso la .

viandolo il Pontece con bocca di, rio, che

i conervati: in buona alute,chcgli coulEr


Calabria,,o pur, gua il parere di altri , dal
varebbe la memoria della ua perona.. Ki_ , uo Collega Paolo nel viaggio di Atene5o
tornato in Calabria ebbe lettere dal (.ardinal k nalmente, come li pi penlano,da San Dio
Camillo Melzio , che N. S..laveadichiarato nigi_

Areopagita nellire alloma : Legganl

Vicariu Generale Appoollcop in. Otranto, a (jim-Battuta Nola (a) ,/GabrieleBarrio (b),

a'lbpr. .

o in Catanzaro a ua elezzione , ocriie :L GirolamuMaraoti (c),laolo: Gualtieri (d), -, Invo:at.


s. Diomg.
b lib. 4'

ueo. 5 ma tolo gli opravennero nuovo ed altrielo per imarei , che da tutt-;- inie- ` ol.

lettere di Moni nor Stefano Ugolino , Au ma confermando gli. ultimi ci, che r era.) *capc lh.
,6. 3.
predicato
dapjimiz
reandone
per-,la
glo
'ditore del Papa,ehe andae in Roma5 And,
d llb. P.
e dal udetto U olino gli, venne apertala.` ria aSan Dionigi ,, che nompur la. ree Cit tom-9.
mente di N.3. ,i c e elegga l una delle. tr. 't Criiana, ma di vantaggio la ublim al- .
Chiee gi vacanti, o Iola, o Umbriatico, o_ la dignit.Vecovile., nominandoene. egli
Cariati .Egli cele l ultima , e conagratoe primoVecovo-zche per tanto lAbate Ughel- l
as al potieio` Cosidunquc un Papa Ale.. li (e).- chiam. queta Chiea. antichimap, e tai..
E- andro, che fu il V'l. fu la cagione` delle ue, fondata n dal tempo degli Appoolizquah rom.o.
?io-Co tr.
diaventure , ed unaltro Papa Alcandroz tunque dopo Dionigi, non ne appajano Pre- i
che fu il Vll. gli port lealtazione eMor-. lati per cinque ecoli appreo. . Per.. argo
to nalmente_ il Viconti fu dal medeimo. mento di, ci ove la Citt nel mentre fu ido-a 4
latta. alzava per: imprea un, Ercole con ir `
mano la ua immagine in riconocimento di

chnantc: trasferito qu lanno 1664-., ove)

vitiuto anni 7. ripos nel Signore nel 1 67 t.,,

averla ublimato a prerogativa di Citt 5 in


.
Carlo Sgombrino Napolitano z Lettoru -di rea. Criiana non Ercole,ma San_ Dioni
nella Sapienza di Roma, trasferito in quelia. gi con la medcima gura , con allintorno

e gli. viene dietro.

Chiea da quella di Bclcaro l anno '1672

Morto_ nel 1686; lo egu.


n* u

qu'ee parole :Sum-gnnmf* Pra/id Dioni


l n:
ipe Crotonis~-,. per gratitudine di averla .
i

portato a tanta dignit.-

WA,..

CA LAB it As A'. N'r A L I Bit_ 'OTL

WN

ritrov preente ai Concilio Niceno il. 'ot.

QUALITA'.
.

Luc volte port il titolo di S. Dioni

i, oggid vi aggiunge quel di Maria


aomaz e u'la cagione, crive Paolo Guai_
x tiero, che GiozAntoni-o Campano Vecovo

della Citt, avendo epoto ulle porte della


Cattedrale i' IUmagine di queta Vergine),
il pOpolo appigliat'oi alla ua divoZionu -

cambi, o per dir meglio, aggione al titolo


di S.Di0nigi quallo d Mariaflon! Cos il
raccordato Gnaltiero. Riplende con ei di
gnit-, Archidiacono, Decano, Cantore, Ar..
ciprete, Te foriero _, e Primieno , che inie
me con quindcei CanonCi fanno un_numero

dt 21. principali miniiti . Vi i aggiungono


ancora dodei Cappellani Sacerdoti.

to Papa Adriano l. Ed ceco un altra man


canza de Prelati di poco men che un ecolo;

non appardo Vecovi di queta Chiea no a


Nieeforo,che ocrii l Ottava Sinodo ge
neralecelebrata in Coantinopoli da Papa
Adriano VI. l'anno 869. E niente meno pi

grande. n'- la perdita , qual


egu -appreo;\
L _
.
intre il primo a comparire dopo Niceoro e
filippo Greco l anno 1179. in occaionc

di ocrivere al Concilio Lateranene otto


Papa Aleandro III. , ed facil coa,chc 1

ievue enza interrompimento


i , , quello,ehc enza nome ocrive ad un
rivile io dellanno i 199. conceduto da
apa lnnocenzo lil. perla Chiea di S. Pie..
tro di Bolveda, Diocei di Palermo. Or ecco
Giovanni, che lanno 12.17. mandato da

Ottone Citt numeroa di molto opo.

Papa Onorio III. all' Epiro , tole di carcere


Giovanni Colonna Cardinal di S. Ptaedu
uo Legato, ed aole dalla coinmunca in.
cora per tal prigionia il Duca Teodoro An

lo, ePapanici , altre volte uo illag,


giu , oggid lmcmbraco con titolo di Terra

di Grotta ferrata per ordine del udetto O.

DIOCESI.

gi olo'Commeno. L'anno 12.19. con l Abate


norio viita , e riforma li Monateri di M0

VHS-COVI.

naci Greci,e s gli iac ue la riforma,chu

rinonziata la ua hit-,a , profcs qnt-'ll


An Dionigi Areopagitaz che quantunque
dapprima Vecovo di Atene, eos`i_ordi~

nato dall ppoolo S,Paolo, e pOi di Pari.


i,,cos`1 de inato da Papa Clemente l. , non
r tanto n pot eerlo ancora di Cotl'an
mentre, come pur lo nota l' Abate Ugheilo,
la moltitudine delle Chiee , e la carezza

ueli f Prete ecolare della.

nocenzo IV. lanno uo tz. ch'era del Mon

do 12.54. ordin con ue lettere a Fr Go~


vanni di Avera Provincia] deMinori , che

che un olo Patore avee la cura di pi

cavato l intruo Mauro pregga al governo


di quella Cattedrale
Nicol di Durazzo uo Ch'ierico di Ca~
mera, comeappunto avvenne lanno medei
mo 12,54. Fu Nicol qual i decrive nella.,
lettera Ponticia: in latina , (F greca lingua

diverti in Con-one , portato , come pena il


Gualtiero, dal grido della dOttH.Pl[tag0

rica, le cui reliquie ancor vi orivanoz onde


trovandovi dieminata la Critiana Fede , l

peritum; Virum utique literatum, uviali-mp?

acerebbc , con itituirvi una Cattedrale,qua.

dij'cretum, C0' in compara libm,t.7j`piritua libia:

le govern per qualche tempo; indi partito

circumpeiiim.Q3eli,dice Luca Vadingo (a), a roma;


anno
i] Frate Minore,e di tanta letteratura greca, ad
64.11.37.
che l'anno 12.64@ chiamato da Michele Pa

r Roma vi laci Patore un qualche uo


dicepolo, benche non appaia , come anco
ra non appaiono gli altri nno a

Elaviano, eletto
nel 537.,
pur 4c. come
i diveramente
i crive-3
a cui ouccede

_i

Mauro .

medeima Citt ,il quale eendoi a forza in


truo in quella Chiea la govern per molti
anni,tin che pervenuta la norizia a Papa In-~

de' Patori in quei primi i:coli tolleravano,

greggio . E Dionigi inigne Filoofo dell:


Aropngoz onde nell ire a Roma, volentieri

litu to di vivere. Ne iegue

leologo imperador di Cotantinopoli , per


che nellidioma greco dichiarac le dicol
t delluna, e dellaltra Chiea Greca, e La

Giovanni quello, qual i ritrov preente


to l anno ?giotto Papa Vigilio . E qu

tina. Vi conent Papa Urbano [V.,e per uo


maggior onore lo vi detino in qualit di
Nunzio '. Tracrivo qui uno liraccio di let

mancano li

tera , critta dall Imperadore all'anzidetto

al Concilio ll. Coiantinopolitano, celebra.


relitti di un ecoloz mentre il

rimo dopo Giovanni egli

Pontece, qual racchiude le lodi di Nicol.


Teodoio, il quale ocrive al Concilio Nicola: vide]. uenerabilis Prea! Crotonien.
Lateranene otto Papa _Martino nel 649. s,de qua per multorum relationes 'virorum 've
Non s quanto ei foe vruto, s s , chu ncrablum 'veritatem diccntium firmimurjpjiam
vien eguito da
ce Dei cultorem diligentem , cy catholicae Fi."
Pietro, chera Vecovo l anno 680.m_n.

tre ocrivc al Concilio Romano otto Papa

Agatone. Equ an cora i perduta la me

dei dzretum , "aci-um Predicatorem , c3* in


omnibm-rmonibm 'very dei ne perjbndrum
accrptione, Zelatorem reuniendz omnis Matrix

moriade1 Vecovi di un ecolo, non avendo

Eccleia: ne fa ltatc, utriujqne partir 'ucrum

dopo Pietro, che


Tcotimo greco, il quale l anno 787. i

dzzcnatorem, Divine Scriptum , di* qua u;


SS. .PP. dum Ea-Potortm , cui rei-tia anno no.

rT
~* '

DELLARCVESCOVALO ' DILREGGIO CAP. I


tri Imperii tranquillitatis animi nori titre-

Caracciolo Arcivecovo di Coenza, ed Ati'`

ras dircximux, rogantes eum , quarenm amore

tonio dc Carduccis Vecovo di Bilignano o

Dei Pan-is, da' ommum nororum , clandein

alii Capitoli tra il R Alano prima ,e la

ad Majeati: norz praejntz'am peronalit!?

Citt di _Coenza ., Vii anni 4.. ,~ e morto nel

conferat, :F ex ore ifus ucritatem de,quam

14.1.4., fu eguito da ~

contetur Sanca , @Catholic-1 Romana Dei

**P-VA

Ctuchetto, o vero Crocetto, Frate Mino~

Lacie-a , da* dorinam divinarum criptura

re, trasferito qui dalla Chiea dellIola lan

rum,quam ad eruditionem proponi': ipfa Roma


a ,Eccleia , (Trmam m' .Domini Sacra-

no 1445. Regn no al 57. , nel quale gi


muito gli venne dietro

menti immediate greco audremus ermone-,nec


non bauriremus vcram,( verorum Fratrum
plenaria? 'volunta'tem, ipe autem pirit Du'
motus in Imc byeme fai-Merita in vigili .Dei

Guglielmo de Francechi Napolitano, ce


lebrc (jiureconulto di quell'et. Accadde la
ua elezzione lanno 1457., c la continu .
no al 1460., uccedendugli gi morto

tchrii Nati'uirati: ad Imperium notrum accez, quo 'wo [Muti umm, ac i an Paterni

Giovan Antonio Campano promoo a..


quella Chiea anno medenmo del 14.60. F

tati: *verfacz'cm 'vide-remi; qui omnia , que

il Campano il piu dotto Uomo del uo eco

i unt 'vene fidei per ordine: reeraoituz reci


[Percepz'mur, (F corde, " animo illurati,inve-

lo; edavendo governato anni tr venne;


trasferito alla Cattedrale di' N.,uccedutogli

nimus Sanam Eccteam Dei Romanam . Cos dunque Nicol travagliando per la Cat-

Martino l anno 1463. , il quale eendo


Viuto anni due , e morto nel 1465. apr le

tolica Romana Chiea , ripos felicemente

porte ad

nel Signorez ma non appiamo il tempo della ua morte-3 onde gli venne dietro
Giovanni eletto circa il 1300.,fqua1 poi
muore nel 1346. uccedendogli
Guglielmo Canonico , e Cantore di Venoa am meduij dc] ;3450 c dopo an_
ni due di governo , l'ultimo dequali paa..
all-altra vm, lo icguc

Nicol Malopere Canonico [Coentino ,


eletto lanno :348. Vie anni diece , e mor
nel 1353 e gli viene in lo

Bernardo d'Agreulo Domenicano, Uomo

,v-;c

Antonio Caaro Canonico Salernitano , e


Conngliero del R lerdinandoz il quale;
avendo governato dal 1465. , il'1475. libe
ramente . rinunzi la dignit , e fu eguito
HC- mCdTima dl
1`Bernardo,il quale poi muore lanno 1480.
PU BCFnardo Prelato di molto zelo, c non
oprawe, che anni cinquezonde pot venir

gli diam
Giovanni Regio Conigliero , trasferito
qu lanno 1481. dalla Chiea di Sarno. Go"

Vcf-l anni Is. , e mori in Roma li 2.5. Nu

nigne nelle agrelettere ?Dallanno 1358.,


che f quello della ua promozione, vie inoal 1365.,elo iegue
- Giovanni Frate Minore lanno medeimo

Vembrc dd 95- ed ECCO


Andrea della Valle nobile Romano, e Ca
nonico ` della Bailica Vaticana , eletto nel
1496'- L am PU 1 Flo-Form" 3113 PMP

del 1365. Religioo di gran bont, e lettera-

da Papa Leone X. rinunzi queta Chiea ad

cura .Non appiamo quanto villcz egli per certo, che gli uccee

Rainaldo,l qual poimuore nel 14m., uc`


cedendogli lanno medelimo_
Antonio Spoletino del Cirzonde prcn.

Antonio Lucifero nobile Corronee , il


qualev avealagovernato lungo tempo in qua..

lit di ProEpicopo anome_ di Andrea. Fi!


Prelato letteratiino in Ogni qualunque g-.
pere-3 ed inleme liberaliiimu con poveri.`

- no
dono
errore coloro,
quali
vollero Cittadida Spoleti
, eendo
lo ilSpoletini
cogno`

Ricdic
fondamenti
la il
Cattedrale
ed i
accrebbe didamolto
plendore
Palaggio ,~de

me della famiglia , non SpoJetino della pa-

VelCOVh Mor lanno 1521.,pcr lacui morte >~

tria. Vie anni Otto, e gli venne dietro


Lorenzo eletto nel 14.10. , con facolt 'da
Papa Gregorio XII. di fari conagrare da.,
~ qualunque Vecovo Cattolico. Govern an-

Andrea Cardinal della Valle ripigli l


amminirazione della medeima Chicdhc.
poi rinunzia lanno 152.4. in_ beneciodi.
Giovan Matteo Lueifero ,i Nipote di An;

ni I7., e poi rinonzi in mano di Papa Mar-

tonio . b quei Archidiaconodi Cotrone,~,l

tino lanno 1417-., onde gli uccee

indi eletto. Vecovo di Umbriatico , fu nal

Giordanodidavqueta
Lavello
Cittadino,
ed Archidiacono
Chiea
, ed avendo
e-

mente trasferito.
in virt della
udetta..
rinuncia..
Prelato qu
dincredibil
prudenza
, e)

- duto
anni 12.defuVolcis,
eguitoVecovo.
da
v Giovanni
Geruntino,

maneggio
di negozi
nellultime
inva-`
ioni
francei,
otto 5vdionde
Lautrech,
pot man

- eto
trasferico
Canonio
Galeotto
lanno. medeimo
quilanno
(Lattrimani
di` quella
gli
14.39.,
Chiea
venne
nobile
ma
, ineletto
eendo
lo,
Coentino
l moranno, tenere
dalla
Cotrone,
ci
creato
ua
.alla
liberalita
ma
da divozione
tutte.
Carlo-no.
lcCitt
moltiConigliero,impetr
di
privilegi
allintorno
Carlo per
non
.-laPer
pur
Pa

1449. BENQ Prelato ch Larimo per doc-. tria, per la Famiglia,e per. la ua Chiea.Vi
trina lega c";ed eletto Vecovo Gerumino,

e anni 2.5. e mori. nel 155 r. , epellito nella p

enza prenderne il poeo,fu dichiarato Ve- Cattedrale a. lato del Zio-.Ed intanto lo gui L
covo di Con-one . Socrie con Bernardo '
Pietro Paolo Caporello.Maero.Convengi ~

to,

' " C AJA SA K B R o Il.

..l diniguc lctfcfti} Lig-1:3 per nomu, _dj

c a ette le Parrocchie Baccrebbe il Monte

Carlo V,.l`-umo 1551. Vle anni 4, , e 9,1


nel 1556-. Undc gli venne dietro

della liCtIl t orn di molti paramenti la Cat.

ligne , eletto

Tommao chonti Napolitano, Chierico


Teatino, eletto nel-1599, r ottimo Prelato,

tedrale 5 indi dopo anni 4, trasferito alla...


r ;ans-eco Agironc &pagnuulo Regio Con ' Chiea di Monopoli _5c per tanto lo egu
anno 1556. `Fu Uomo _aai

trotto-3 onde pure con molta_ lode, e .della ua


perona, e della_ ua Chief-i Intervcnirc al Sa*

e dopo anni nove di tlJmO governo m0

gro Lunilio d! Tremo- Qovern anni 8-, e


tipos nel Signore! anno 1565,, venendogli

r`1 nel 1698., cpellito nella Chiea degli Oi)


L'rvanci , che poi Aleandro uo fratello ,

idiecro

Prefetto delle Galee Ponticie lo trasfer in

Antonio Sebatiano Minturno , trasferito


qui latino 1665,. dalla Chiea &Ugento-UO,

mo dottimo , ,s nella proa i s nel vero,


onde ne riporto gl'npplaui delluno de' pi

;Napoli nella .Chiea di S, Severino , onde


venne appreo
Carlo Catalano nobile dAvera, Cappel
lano del R Filippo Ill.,e dal medeimo no`

cienziati- di gucl lccuioLompoe molt`oprc.

minato a queta Chiea l'anno 161 1 .Muore in

delle quali altre viddero la luce delle tain.

Napoli l'anno 162.2., epellito nella Chiea


di 5,6iueppe , uccedendo i

pe, altre odono quella della Libraria del


Cardinal lv ont'alto, Ordin, che nella Cap

pella della Vergine , detta del Capo nella@


Cattedrale . ogni giorno di .Sabato i cantac

Diego Cavella Spagn uo o , eletto l'anno

1623., Prelato dottime parti, e perci cari


n al Cardinal Zapatta V. R. del Regno,

[ucio di lei, compoto da S. Agotino,con

Vile anni due , e mori laciando gran fama

le agre Liranie Lurcrane, Qrn con.:

di e medeimo, epolto nella Cattedrale; ed

molto zelo anni nov-e, e mor nel 1574.. , e,


pellito nella ua Cattedrale con queto .Epi

ecco
Nicefero Mellicno Commeno , portato a

tnio, crittogll da Andrea N014 Molie, Pa


[l'lZlU Cotronec.
'l'argentino, Minturne, pote: idiotattfrl

cita Napolitano , ma per origine deglanti

He pietro, ccjzrch _dem omne .Si/cs?

Mintmllf 'venerandejnm, bar cantieri: ,Uma


Pontiale dccm, panticalr bono;
Dotorum exemylar Vammu norma corurg;
E: Grecia, (i Lada, :Luce Poeta [yi-,4
T; agent Give: amati patore tin-,70

Auf, rogo pym trrz thin-,1 rm;


Certazimq, Vm extodunt tot carmine lande;
E; quia ;am [Zar-z imi monumenta tag-e
Hate i111' adtmnuli ret'runtpiwqyreamur
Lucca; ut ,cinrj lux iae i; tm,

queta Chiea l anno 1628. F-.i egli per _na


Chl Ceari di Cotantinopoli . Itrutto nel

lumane lettere in Napoli,too pas in Ro


ma nel Collegio greco di S. Atanalo appli,
cato atudj piu gravi della loa,e Teolo

gia , quali accompagn coil' idioma greco.


enuto in notizia di Papa Paolo V., lo delli
n in Cotantinopoli , ove per anni 12.,tra

vagliando , ridnleo molta gente_ al conoci

mento della vera Fede, e ingolarmente quel


Patriarca : che per ne u creato Arciveco
vo di Naxi, e Viitatore appoolico di quelle parti , Ucio ecrcitato da lui con mol- l

Critofmt) Bctoral Spagnuolo egu- elet

to _zelo z onde pi d'una volta gli convenne

to lanno medeimo 15743v Eree a ua pro

lo tic poveri, e moer nel. 1578,, gli vcnuu

opportarne daTurchi, e carceri , c agelli.


Ritornato in Europa pas per Francia , ove
in molte dipute con Eretici, molti ne trae

dietro
`
Marcello Majorana Napolitano,Cheric0

ria de_Medici Reina lo richiee , che voglia

Pl'dPi-t il Monte della rieter il occor,

Teatino creato lanno medeimo 1578, della

multe dell' altro . Govern anni tr , e poi

lvcnne trasferito alla Chiea d`Oria5 onde gli


uccee
Giueppe Paraonio nobile Menee,tras

al Cattolichcimo Romano 5 che perci Ma


fermari in quelle partizma egli riutato cor
teemente linvito pas in liPagna , accolto
con molta amorevolezza dal K Filippo Ill.
Ripaaro in Roma u da Papa Gregorio XV.
annoverato tra`Prelati Latini 5 ma ucceduto

fqito qui lanno 1580. dalla Chiea di Ma

Papa Urbano fil rimandato in lpagna,e rac

a. Ville anni otto, e fu eguito da

comandato :t R Filippo 1V., dal quale no

Mario Bolognino da Caiazza Arciveo., minato venne a queta Chiea , che govern
vo di Lanciano , il quale dopo il governo

con molta lode anni 7,, ncquali oltre la cura

danni quattroi lanno 1592,, trasferito all


Arcivecovalc di Salerno z retando PCC

dellanime a e commee, che fu grande, ri..

queta Chiea a
Claudio de Curtis nobile della Cava, elet
'to l' anno medeimo del 92.. Fit Prelato di

arricchr di molti vetimenti la SagreiaMo_


r`1 dunque in Cotrone l'anno-1635., epellito

gran bont ama poco pot goderne la ua.,

guito da
.
Giovanni Patore Spagnuolo dellOrdi
ne de Minimi, eletto l anno 1638. Fit Gio

Chiea, non viuto pi,ehe anni trs onde

or quai dafondamenti la Cattedrale , ed

nella Cattedrale col pianto di tutti , e fu e

- Giovanni Lopez Spagnuolo` Domenica


no pot uccedergli nel 1595. Fu inigne per Vanni Predicatore del R Filippo 1V. U_
letteratura, onde di alle tampe molti Volu

cio , che eercit con molto urile di quella

mi,accumpagnandola con molto zelo.Ridu~ Corte . Promoo a queta Chiea la gover


r

n
`___.F

iIiLARCVESCOVADO Dl REGGIO CAP,

"zo,

p anni *ao-,cd eendo motto l anno 165 8.

laico, con alla inilra Re Rogicro,veito

_apr lc PQ; 3

alla reale, e con alla delra Leonzm Veco

Girolamo carta"; Na ltano, Teatino,

vo no famigliare . Per di qu cende gi

eletto ,lanno :65.,.Vi e anni 2.4,.,e gover

per a4. calini,-a capo de uali iapre un;


altra Chiea otterranea ottenuta da altrek

ii c-molta lode quea Chiea, uendolo


Marco Dama Spagnuolo dell rdinc di
S.Agolino , eletto lanno 1699, Dopo aver

ao. colonne di marm0,`nel cui Altare erge una magniccntima Cappella dim'armi,

eduto anni 2.4. in quella Cattedrale,ripos

ietre nnchie, Con lImmagine `in tela"di

nel Signore, _e gli u'ee


' Michele Guardia Napolitano creato l'an-r

pintura di S,Luca c volgarmente i noma,

no .1716.- Dopo *rc anni ces di vivru .

1a Madonna della Deitria, freqentata aai

aria, qual crede concordevolmente ,-di.

dal popolo , ingolarmente nel giorno feti


vo an.; Vergine, e ua Ottava , qual occorre

g occupando 'il luogo

,Anelmo Lapeima Spagnuolo, cheletto l'


,anno 1720. nel a4, f trasferito in Girgento

li otto Decembre , agra all Immacolata."

nella Sicilia, e a quea f promoo i anno

oncezzion di lei , Per il cui accrecimento


Monignor Ottaviano Paca laggreg all'

medeimo

"

Arciconfraternit di- S_, Lorenzo` ll] Damao,

Gaetano Koa Portoghee Minore Rifor


mato , che attualmente la_ regge , non enza

lode di buon Prelatoe

v iit un Altar privilegiato perpetuo.

"
DIOCESI.

s Iv,

.
lerace, eCaelvetere Citt, Grotteria,

ELLA CATTEDRALE DI GIERACE

Gioioa,$iderno , Bianco , Bruzzan o,


San Luca , Careri , Bovalino , Cndojan ni,

',Abate Ferdinando Ughelli mor en


tire,che Locri , e Gierace iate foero

Brunate, Martone, San Giovanni, Mammo


la, Ago-ana, Caan, Mortcella, Caalnuovo,
Cre acore , SantAgata , Carafa , Caignana,
Naile, Fondaco, lionoiare,v S.Nicol, Ardo_
_re,_ Bombile , SantIlarione_ , Cimin-, Porti`
gliuola , Antonimina , Ferrazzano , San Sal

due Cattedrali dilinte :,ma_ che oi quellai


fQc unita a quea. La verit i e, che come

Gieracc il. medCimo , che l antichiimo


Locri; Cos una ola_ at-a foe uellaCatte-`
drale, detta ora dj Locri , ora i Gieracvz

quantunque netempi pin antichi pi vol

vadore, Roccella, Ceena, tutte, o Terre L o

;ii-mente di Locri , ed in quci ultimi con..


cordevolmcnte di Gieraez ingolarmente

Villaggi i
` '

V E S' C. O V It

dal 1467., ch ella dal rito Greco pas al


SAn Sueda,0-Suera_ (lice olo no diS.Paolo,,
ma pi too di S,St'e ano timo Veco`

Latino. Comunqpe la coa i andae , ella


Cattedrale antic ima, fondata da San Ste

fano primo Vecovo di Reggio; onde e ne

vo di Reggio i quello , qual ond quea;

rede' uo primiero Vecovo San Suera,

Chiea per ordine del udetto Sanv Stefano;

quello z clicpat il martirio col medeuno

che poi la fecond col uo angue , martir-.

Santo.

zato in Reggio. E qu vengono meno li no


mi de Prelati per quattro ecoli ;poiche i1
primo a comparire dopo San Sueda egli

A L I T A.

Balio l' anno451.di cui 1 ha memoria.


nel Concilio Calcedoneneelebrato_ in data

l L titolo della ua Cattedrale la_ Vergi

ne Aonta in Cielo, ervita da ci Digni


t, Decano, Cantore, Archidiacono, Arci

to anno ono Papa Leone LElla facil coah


che enza interrompimento labbia eguito _
Pietro, il quale l anno 487.. i ritrova pre-.

rete, ProronOtario, Primicerioz col uo 'Ice

micro, e Maero di cerimonie , ed` altri c

ente al Concilio Romano otto Papa Heli_

deci Canonici. Qqea Cattedrale l una..

delle pi ingni abriche della Calabria-Sti

foe ucceduto

ituata in tr corpi per lungo ,_ fra quali il

mezzo il maggiore , oenuto_ da a4. Co


lonne di miurata

roezza , con_ altezza_

roporzionatamel cui capo ituato fia. l O

ce; e pure non` coa dicile z che a_ Pietro,

Bailio econdozzpoiche_ Pan o 5o2.ocri-.


ve al Concilio Romano otto. apa Simma`
eo. Qu s ,che s" interrompe il lo 5_ nOn..

apparendonc memoria, che in

riente, ei meZZOgiorno ergei l' Altar Mag


Marciano
lanno
593,1
uno
de
Congiu.
iore , conagrato alla` udetta Vergine A
f'onta , fra due organi , da quali ne giorni dici nella caua_ di Bonifacio. Vecovo` di a Regiti
i olenni i cantano gli uci, Divini. uo L Reggio (a) . Ed ecco
S. 61305*
Crecenzo , che laimo 6-49; interviene_ epi--t'I-lg
oro, ch' di le no, viene articioamente
br-'T-ddl*
lavorato coil intreccio delliorie delluno, alConcilio Lateranene otto Papa_ Marti' &JK
e dell altro Teamento . A capo *dell altre no.,L acui uccedth
'
'
Stefano ocrive al Contilio Roman'o-.oc.
due braccia vi ono nelluno la Cappella del
Santiimo di marmi ni col pavimento di to Papa Agatone lanno 680.,dopo del qua*
pietre lavorate, e nell altro la Cappelladel le con frammezzo per di_ anni quai cento,
Salvador: ,colllmmagine ua. antica a M0

i abbiamo

La

GR!

Wi

75.05

CALABRIA SXGXLIBROL rs ` "

v' .o

Gregorio , il quale l' anno 787 ritrova


preente al Concilio Nseno II. otto Papa
,Adriano I., e quindi ;ch .un altro fraInmez.

Sede-carilimo a tutti anni ~19,5ond ucc

zo di meglio, che tre ecoli ,dopo de .gi-;zu

'S, filaretoJiligjoo di gran bont , eletto

KPW-9*:

lJl'lituzione de' privilegjlla u; Chief:

Giacomo Monaco Bailiano, ed Abate di


il ;2.79, Aggreg al Monaerio di S. Vene,

Leonzao elettro .dal ..Cleto l anno 1119,, e

confermato da Pa a Callito lLEcoant


fama, chegli ab. ,la .crime-no la Chiea di

ra quel di b- Crno , c_Damiano. Gevcrn


anni 24-, e gli venne dietro

&lil-'ppm _e Girolamo , Vic anni 4- , e.:

Barlamo primo nel 1303., il quale ellndo


viuzo in qUello governo anni 9. con fama

mortol anno JP-DU!) _s chi gliiia ue.

di prudenza,ripos`o nel Signore lanno 1312;.,

l;lutoz certa coa _, che oi vin dietro

uccdendogli

Bullaio Cittadino e i eonero _della Cat.

;edi-'115:, eletto dal Capitolo l' anno .1.178.- ,

che oi conferma l' anno medeimo Papa

'

Giovanni Trieo Cittadino, Monaco Bai',


liano, ed Abate di S. Filippo Argir , eletto

Ale ;mer llLSd anni 16,, c fu eguito da

dal (Aerox confermato da Papa Clemente V.


lanno .1312-.- F in molta ima del R Ro

Nieol Doxputria, eletto lanno x 194.-Pa

bxtoz onde pot impetrarnc molti privilegi

Pa Innocenzo ll. gli crive una lettera 'con-,

per la ua Chiea . Ville no al 1342-- , e

nu Merivaldo gi communcato,8cimo,che

_Bailio Ill, eletto ,1' anno 12:94- F Emilio

'morto ebbe ucceore


Niol IV, trasferito qu dalla Chiea di
Bova, Conioiache morto il Trieo , il Ca

_Canonico di quella _Cattedrale di molti tg..

pitolo elee Andrea Primieerios m4 non e

lenti, al quali: dopo il ponteato di anni 7

endo piaciuta queta elezzione :l Papa Cle

abbia .re nato anni dim-mentre gli uccede

viene in lo

mente VI.- lann'UU, trasferendovi da Bova

Nfo eletto nel m x-,il gnalc poi avendo


governato anni 8., morto ne1219,lo lie ue
Nicol 11,, _eletto l anno medeimo 1119,

Nicol il quale pero non opravie, che po

Govcm anni cliccc, e ripos nel Signore


nel 12.29,, uccedendogli
Nifo ll.- Cittadpo in detto anno , Vic

chi [nell, dando luogo a


'
Barlamo ll, MOnaeo Bailiano in Coprc
no , Diocei di Mileto , del quale vedi la..

Calabria crudita, c la. pogliauz vic cari

lodevolmcntc anni nqucze mor nel 1:34

mo _al R Ruberto , dal quale ottenne la re


ituzionc delle decime della Grotteria alla

onde gli venne dietro


Cotantino l anno medeimo z Prelato di

ua Chieaz ed avendo eduto anni otto ccd

tanta umilt , che altre non erano le ue.:


icrizzioni, che di Ego imperfus Conanzj

il luogo a

Simone Greco Coanrnopolirano dell'


Ordine di 5.- Bailio, eletto lanno 1350.,Pre~

nm, Non govern che anni tr,e gli uccee

lato di molta elemplarit z perche come e

_Nicol .111. eletto lanno 12-37;', di cui la

foc emplice CanOnco aeva al Coro per

vita non fu pi lunga nel pontecth dell

iaeheduna dellore Canoniche,e nulla del

altra dellAmeccore , cndo morto nel

enti-ate rattenendo per gdiribuivz il tut-


to a'pover . Regn con gran fama di virt
na lanno 1366-, e un i fu trasferito al.

12.49.- ondc .u eguito da

Paolo nel medeimo 12-40. Regno anni


cinque , e .ripos nel ,Signore nc 12.45. vc
nendogli in i119

Filippo lanno .medeimo del 4.5., il qual;

la Chiea di chc ; e ecco


Nicol V. Cittadino Archidiaeono, elctt o
dal Capitolo, e confermato da Pa a Urbano

avendo regna) anni quattro,ebbe uccorc . lanno 1366. Ma perche. nello ci ma di quel

ignazio , .eletto l'anno {2.49, 5 ma appena

tcthQ e u`1 le parti dellAntipapa Clemen

aver-.do compiuto l anno fo tenuto dietro da

t, ,u da .onIf-io IX. privato della digni

Bartanulfo Monaco Balxliano nel Mona


{lrio _di Gala a Dioci di Menaz ma Cit.
tadino di Gieracc , intruo per dalla forza

deuoi congionriz .Onde poco gli giov, che


elett, o pur _inn-uo lanno 1250, , Papa ln

t, e gli uced

Giacomo ll- eletto nel 1282,. Avendo go~


vrnato con molta lode anni 18.11:01"; nel
3400,, eguitandolo

Angioli) del Tufo Deeano d'Averl, crea

noccnzo Ware lo diurb l'anno ,11.52,1

[Q l anno medemo della morte di Giaco

tanto lo cu!

mo .Riaqui molte entrate

b.Leon_c i irradno,e'1`eoriero della Chiea,

rdute per la

ngligenza degl'Anteccori: iform la di

canonicalncntc eletto dal Capitolo, confer

ciplina Ecclenaica,c dopo il chrno d'an

mato dal udet Pontece lanno medeimo


- del 52., Vie con tanta antit, che ne l'l , x,
t il nome di Beato- ualun e ne fo 'cla

pedale, accompagnato con le lagrime di cut.

aione ad uanza (legga-;i egnava le Bolle


o piombo-VM; anni ., e uito 'da

, Paolo _Il-,electo nenou lrelato di mois


to zelo, e prudenza 2 Fabri in Caelvtcr

ni 19.3, molta lode, mor epellito nella Cat

ti; _onde gli venne dietro


Paolo III. portato qu l' anno 19. dalla

Chiea di Sponto, Govern anni xo. con.,


molta piet , c venne trasferito all'Arcive
covale di Reggio.- Cos dunque

il Monario di .Monache Carmeliran, det;

Amori o Cantore di Biignano , e Vicario

to di Valverdcz .ottenne dal R Carlo primo

Generale di quel tempo in Reggio , viene..

.--rk

~~

elet

\*.A,.-

~`>~-.

DELLARCIVESCVADI REGECAP. r.
eletto a quella Chiea lanno 142.9. Ed aven
do eduro anni cinque mor , epellito nella
Cattedrale-3 onde gli venne dietro
Gregorio ll. Dotano Primicerio della...
medeima Chiea,elctto dal Capitolozma non
ammea da Papa Eugenio 1V. quella elez
zione, lo vi cre di ua autorit lanno 1444.
l Prelato dincolpata vita, regn anni 17.,

mor epellito nella Cattedrale avanti l 1m


magine di S. Criantoz ed ecco

Atanaio Calciopolo , Uomo Coantino


politano. Quelli ritrovando Abate in &Ma

zo?

gio. Sotto Papa-Leone X., ora ne u privato,


ed ora vi fu reiruito. Credo abbia viuro
no al I 5 r 7., nel qual'anno
Franceco Armellmo Medici Cardinal Pe
rugino lottenne in Commenda-;che poi mor- .
to da l a due anni, ortentr con la medei
ma carica
Aleandro Cardinal Cearini l'anno 15 19-,

ed avendola tenuta pochi nrei la rinunzi a


Girolamo Planea Romano , trasferitovi
dall Arcivecovale di Ainal l anno 1519

ria del Patiro , intervenne. al Concilio Fio

Govcrn no al r 5 34.., nel qual tempo een


do morto in Roma ne ripigli [amminitra

rentino , dove avendo

zione il udetto

ree le parti della

Romana Chiea , sobligo la benevoglienza ~

a, chaccade lanno 14-72., e di vantaggio e

Aleandro Cardinal Cearini , il quale tc


nutala no al 1536., la cede a beneio di
Tiberio Muti Romano Canonico del Va
ticano , che poi lanno 1552.. vien trasferito
in Aii, aprendo le porte ad

le ag reg la Cattedrale dOppido ,che por


la diciole anni eanta appreo Papa Pao

Malta,l`anno medeimo del 52.Prelato di vita

di tutti, onde ne u promoo a queia Catte


drale l'anno 1461. butto di lui i tole il rito
reco, e s'introdue il latino in quella Chie

Andrea Candido Siracuano Cavalier di'

lo lll. F Prelato di antihma vita cosi,che

incolpata,liberalimo con poveri. Mori nel


1574., epellito nella Cattedralez onde eg ur
vero ritrovato incorrotto 5 onde Ottaviano
Ottaviano Paca Genovee eletto lanno
Paca ne rinov la memoria,con la qu otto medeimo del 1574. F Reerendario dell'
una, e dell'altra egnatura, e nipote del Car
E pigrafe in un Palaro della Chiea .
dinal Simone Paca . Tratto dal deiderio
D. O. M.
i
Atbanao Calciopolo Conantinopoltano, dell'antichit f una diligente raccolta de'.
quilio [LPont.Hyeracenipzcopas1215,er Vecovi uoi Predeceori cosi,come de'uoi
tazzina-a i .Romanian Ritum immutata,vr~ Metropolitani . Vie anni r7.con molta ua
tutum uarum 'ue-ight imprea reliquit ad imi lode, e mori epellito nella Cattedrale l'an
tatiancmpa'vianus Pafu (Zenum/is Epicofur no 1591., vcnend li in mo
molti anni dopo la ua morte u il uo cada

ho*

anno 1584-. poui! . Sedi! anno: XXX. , o iit

Vincenzo Bonar o DomenicanoMaero

del agro Palazzo,Uomo dotto , che criu


pridie nona: Novembrir r497.
lndi lanno r'jr. alcune perone gravi al della virt degl`Agnus , Govern anni ro., e
numero d'otto con la dovuta-licenza di Mon mor nel 1 60x., eguito da
Orazio Mattei nobile Romano, eletto l'am
ignor Vicentini riaperta la epoltura, il tro
varono dentro una caa di legno dAbate , `no medeimo-1601. F Prelato domelieo di
vetito alla pontecale , incorrotto , ma al~ Papa Clemente VlII. , e per lui Nunzio in_
uanto dieccato,di atura bre ve,volto mae
Vinegia . Mor in Napoli li r3. GUgno del
ioo, qual portava un che di contento, e ri
1622.., uccedendogli
Aleandro Bochio Bolognee lanno m:
ver-enza, e dodore molto grato; onde e ne
4lipul unatto publico . Vie dunque queio deimo del 162.2.. , trasferitovi dalla Chiea
antimo Prelato in quella Chiea no all' Carinene, Lettor publico di legge in Bolo
anno 1497.5 onde non veggo, come poa gna, Vicario Generale in Napoli, e Vicege
aver luogo il detto del Pi (b), che vintru
rente in Roma otto il Pontecato di Gre~
b ma
de Pacaio Domenicano, gliuolo di &Mar gorio XV.,e di Urbano Vlll. Agitato dai
lib. 3.
i
raNovella in Fiorenza, morto 1161483. Ad moli della cocienza raegn queta Chiea
Atanaio dunque venne dietro
lanno 162.4.,e nel medeimo gli fu oituito
Troilo Caraa gliuolo di Molizia , tras
Stefano delle Roe Catanzaree . Fanciul
ferito qu dalla Chiea della Rapolla lanno lo attee alle cuole de'PP. Geuiti , de uali
14.97. Sed ino al r 505.5 onde lanno mede poi adulto vel labito; qual poi abban on
a richieta di Marcello uo fratello abitante
imo ne pree l'amminitrazione
Oliverio Caraa Cardinale z il quale per in Roma, con poo aai onorevolesdal qua
a capo di pochi mei la cede in benecio di le ancora venne tratto all' ucio prima di
Giacomo llI. , della famiglia Conchiglia Reerendario delluna,e dellaltra egnatura,
Spa nuolo. F Giacomo inigne Teologo di e nalmente l' anno 162.4. alla Sedia Veco
quellet 5 ed avendo regnato dal 1505. ,tal vile di queta Citt . Vi poco , eendo
1508. fu traportato alla Chiea di Catania. morto li rs. Agoto dellanno medeimo,c
guito da
Succee dunque
Bandinello Sauli Genovee , trasferitovi

lanno 1509. dalla Chiea Milevitana . Fatto

Cardinale da Papa Giulio Il. fu tolto dal


la oggczzione della Metropolitana di Reg

Giovan Maria Belletti da Polono, Dioce

t di Vercelli , eletto nel 162.5. E i1 inigne)


nella letteratura sr legale, s teologale-z on
de tamp Dthuitioner Chica-les 5 Mor

Q3*

il

"TLXRA SAGRA LIBRO 'II.

.__-.- . -a

308
li 2.4. Febraro dell' anno eguente, venen

QUALITA'.

dogli dietro
Lorenzo Tramalli da Sarzana , promOo

l anno 162.6. Prelato aai grave, Nunzio in`

S An Pietro, ,e San Paolo fan corona alla


Cattedrale, quale vien ervita da ci Di

Portogallo , e poi in Napoli , con proima


dipoizione al Cappello .Regn anni . . . . . ,
e morto nel 16 . . . u cpellito nella Catte

gnit, Diacono, Archidiacono, Cantore,Tc

drale, onde gli uccee

con 14.. Canonici , ed altretanti Cappellani

Vincenzo v icentini da Rieti Canonico nel


la Bailiea di S. Giovan Laterano in Roma.
Abbclldi molto la .Cattedrale-3 ma eendo

di vita non troppo eemplare , e perci ac


quitatoi l odio commune della Citt , do
po var} naufragj fu cotretto per il uo mc
glio a rinonziare , come gi f in publico
Concioro lanno r'70.,e perci gli venne
dietro
'

Stefano Sculchi de Duchi di S.Severina,

. eletto l anno 1671. Dopo non aprei


qual tempo fu privato dalla dignit Veco

lori;ro,Cappellano maggiorc,e Primicerio,


ipendiati. Rovinata dal furor Saracenico la
ricdic a contemplazione di Errico Veco_ '
vo fuori delle mura lanno 1 roo.Aumburga,
dutandola nel HOLRiccardo uo fratello,

amendue gliuoli del Conte Drogonc,quale


fu fratello del Duca Roberto Guicardo , e

del Conte Ruggiero-3 che poi conagr Papa


Callio II. l' anno 112,2.. ma di ,nuuvo rovi_
nata da fondamenti nel tremuOto del 1638.,

la rifabric in pi elegante forma dentro la


Citt Giovan Tommao Perrone uo Veco

vo , algendole nel Frontipizio il eguente

vile, e mor nnn Vecovo, n in Gerace.


Tommao Caracciolo Napolitano Mona

Epitao .

co Benedetttino, aunto a queta Cattedra il

catam Catbredalem, ab Agarenir dirutam , ab


Aumburgaiogerii Normanni nepote anno ML.

1 685 .dopo 2.7..mei cede il luogo morendo,a


Domenico Diez de_ Aux Sacerdote di A
Vera, creato l anno 1 687. Fu Prelato mol
to inclinato alla miericordia vero i uddi

ti, Padre, e Tutelarc de poveri. Ripos nel


bignore il 172.9., c gli venne dietro
`
ldelfono del Tufo Napolitano, Monaco

Petra, .:9' Paulo Apoolarum Principibm di

fel-Zam, Summorum Ponticum Marcelli II.,


fa innocenti!" 1X. meulatu decoratam,t3 anno
M.DCXXXV111. cum Civita termmotu col

lapfam , jo: Thomas Perronur Roanens jo:

Olivetano, creato lanno 1730.1relato com

Laurent lius a-w'm pic-tati! zmu [ator ,


Urbani VIII. Benczorir ui monitu cela-ri
cxeqnutur objequi0,in commodorem 10mm, na

mendabile per zelo di giuizia , indefeo

bilioremque formam proprio ,dere tranult,fun

nelle agre funzioni , ed amante della ua_


Lhica , avendola decorata con ontuofe fa..

ea-uit , ditavitque :uma al,1l1..D.C.L[[.


Prxfulatm m' Il.

briche, e ricchime uppellettli. 4!- o


7 a 'a/Paini ?alam-z .Ink-62,? :,12
DIOCESI.
,wi-1A m zi. V?"
.
DELLA CATTEDRALE Dl NICASTRO. N Icah-o, Mayda , Feroleto , Marcellina
ra , Tiriolo , Migliarina , Monteoro,

E non menogniera la fama , fr queta Serraretta, San Biaggio, Zangarona, Vena,


S Cattedrale fondata n dal primo izcolo,

Amato, Cortale, S.Pietro, Curinga, lacoro,

i per ordine di San Stefano primo Vecovo di Acquania, Citt, Terre, e Villaggi al num:
Aeggiolorche vi mand a piantare la Cri

ro di r7-come i vede . .

tiana Fedez ma orto nome di Lianiazcon

ioiache,come io la dicorro nella Calabria *

VESCOVI.

abhabenche la Citt fol: nomata dalla

ua p iera fondazione col nome di Nica


Ndrea,di cUi i f racconto nella Cro
iroz 'per-rimaa gittata a terra dal tremuo
nica di Taverna , contemporaneo a.,
to,ucceduto nella morte di Crio,e poi ria Bailio Ginoio oltre li 1060.
Riccardo Vecovo Latino, poovi da Re
bitata in quella parte, qual oggid i dice la
,
Terra vecchia,pree il nome di Liania,cio becca nipote di Roberto Guicardo.
in latina favclla, Cura, ( triitam ol-tm,
Erricointerviene alla conagrazione del
come e con quella nuova pianta gli abitato la Chiea di San Stefano del Boco, fatta da
ri 1 foero tratti fuori dalla grave tritezza, Archerio Arcivecovo di Palermo li 15.
ov eran caduti per la rovinata lor Patria_-5 Agoo del 1094. Continua la ua memoria
benche poi riabitata nel ito, ov era prima, nel 1112.. ocrivendo ad una donazione in
ripigliato abbia l antico nome di Nicaro. benecio de Monaci Baliani del Patiroz ed
Pu'dunque quella C attedrale altre volte col oltre pi i ende , cio al 1 122. ritrovator
nome di Liania , c os come l accenna la.

Cronica di Taverna , e fondata da' tempi


pi antichi, come lo dicorre l Abate Ferdi
nando Ughelliz benche poi rovinata nell

preente alla conagraziom della Chiea di


Cacanzaroiarta da Papa Callito Il. ma non

s , e con qualche rammezzo , com pi


credibile, lo iegue

umvcralime indazioni barbare del circa

Guidone 5 quello qual ocrie al Conci- l


?SO-non riore,che al regnar deNormanni. | lio Lateranene orto Papa Aleandro III;
r
1
__,

,_...

...._

...44---

,..yw

.._-._-. .......__

..

....-

-...

"DEIjLVARCWESCOV/ibo DI REGSO (ul l.


il' anno 1179-, ed faeil coa , che a Guido~
,ne venghi dietro
Boemondo , che l' anno 95. i ritrova.

prcente al privilegio conceduto dallimpe


radore Errigo Vl. al Monalerio di _8. Gio
vanni a Fiore, e poi alla conagrazione del

3-39

Ambrogio nel 132.3. , il quale avendo go-_

vernato anni diece, ebbe ucceore


Giovanni da Precoa Frate Minore ne'zi
1-} ;2. (e) zLo iegue ,l ina con incertezza di

tempo
i
Nicol , il quale l anno I 344. ceguicu

la Chiea di Palermo l anno 1199. .Dopo alcune lettere Commiionali a favore del
Vecovo di Tropea, pedite da Amerigo
-quei abbiamo
.
Rogiero,a cui Innocenzo lV.lanno 12.02.: ' Cardinal Legato nelluna, e nell'altra Sicilia.
concede facolt, che riabbj li beni, occupati

Vien in lo

della a Chiea . Non s quanto vie 5 so,


che lo egu
Taddeo, che lanno 12,12.. i ritrov pre
ente alla conagrazione della Chiea di Co
enza. Governo no al n.35., e morto ven
ne eletto *
G. Guglielmo fore ,o pur Gregorio dal

Manfredi, di cui non appiamo la qualita'


della perona , n il tempo della promozio
ne', olo e in chiaro la ua morte,la quale ac

Capitolo, e confermato dall Arcivecovo di

Giuliano ne1388., il quale lanno appre


o eendo mandato Nunzio in Sardegna' da
Papa Urbano, o morto, o daltro, che ne av
venie , comparice in queta Chiea l' annoi

Coenza lanno n.26. per ordine di Papa..


Gregorio IX. Vi: no al 1252., onde l` an*
no medeimo venne eletto
Samuele Frate Minore, che poi conagra
to da Bernardo Arcivecovo di Napoli,c0n\
. ferm Papa Innocenzo IV. l' anno 17.53.1571]
Religioo digran talenti , ingolarmente nel

cadde l'anno I ;87 e port in-uo luogoj


Angiolo l'anno medeimozvie poco,men
tre appena vi compiec lannoz onde gli vien

dietro

medeimo del 90.


`
Giacomo, contro di cui intruo lanno ei

guente un tal Carluccio dall' Antipapa Cle


mente, nc venne too diurbato, laciandoi

libero il governo a Giacomo, il quale een


do viuro anni quattro, fu eguito da
Roberto Mazza Canonico di quella Chie
`Leonardo Cittadino , concordevolmente
a
, eletto net 294.., che poi a capo di 4. anni
eletto dal Capitolo , e confermato in detto
ne
viene privo da Papa Bonifacio 1X., onde
anno da Papa Clemente IV. uomo di gran.
gli
uccede
virtzonde itone il grido in Meina u elet
Giacomo
, trasferito qui dalla Chiea di
to da quel Capitolo per la lor Chiea l' anno
Telee
l'anno
1398. , che appena compiuto
1-168. ma enza l'eetto , prevenuto dalla
l`anno,ced
il
luogo
a
morte, uccedutogli
..,- Gentile , traportatovi dalla Vecovile di

predicar la Crociata . Muore l anno 12,66.,


eguito da

Roberto, eletto l anno 12.68., ma cover

ta imoniaca la ita elezzione, e per altro di


lapidando i beni della Chiea, e vivendo in
continente , citato da Papa Nicol Ill. r1~
nunzi l'anno 1278.dando luogo a
Tancredi Frate Minore, qual conagr il
Vecovo di Porto . Cos di lui favella Papa
. 1"- Nicol IlI (a) :Ad pernam tuftm , cum. ba
c MSM' bean': 'wi-tute laudabls, Religioni: dai-:tate
'3 'n' ' i conpicuus, Freddi-us meriti: , ET' alias in jp;

ritualiba: , ca* temporalibus tircumpeus , no


' _fb-x conderationis arie: arrende-tes . Gover

" n anni ette, e richieto dall Arcivecova


le di Otranto,Papa Martino IV.non ammee
la richieta z onde continuando il governo,

perche l anno 12.86. volle ritrovari preen

Marico lanno medeimo del 98. Inter-viene

al Concilio Piano , celebrato l anno 1409.,


ocrive nel 14.1531 teamento del Cardinal
Landolfo Maromaldo in Coanzaz indi lan

no 1418.paato alla Chiea di Sea ebbe uc


ceore
*
Paolo eletto nel .udetto anno [418. , il
quale governa lodevolmente anni trcdeci, e
morto apre le porte a
'
Giovanni Pagano nobile Napolitano, che
ventra l anno 14.31. F Canonicouell'
Arcivecovile Chiea , con molta

, 'e di

cienza legale. Fond la Cappella,qual i di


ce del Vecovo , la cui prebendai riparte
trat4.Canonici, vie anni zo., morto fu e

te alla coronazione di Giacomo R di Si


cilia , venne dalla dignit privato da Papa

pellito nella Cattedrale z onde venne in lo

Onorio IV. , che poi vel re itui Papa Boni

lanno 145 LSed lungo tempo-;cio anni 38 .,

facio VIlI. , ed eendo morto nel 12.99. fu

e lo egu
Pietro di Sonnino da Mayda, trasferito

eguito in detto anno da


i
_
Nicol Abate della Trinit di Mileto z _il
quale avendo eduto anni zo., ripos nel St
giiore , nel 1 ;2.0. ed. ebbe ucceore
Pietro della Scalea Frate Minore ,eletto

Roberto Frate Minore da Simtnari, eletto

qui lanno 1489. dalla Chiea di Cariati. Vi

e poco , morto ul principio dell anno v_e~


gnente; onde lo tenne dietro
Antonio Lucido Napolitano, traportatovi

dal Capitolo,e confermato da Papa Giovan

lanno 1490. dalla Chiea di Nicotera.Muo~

ni XXlI., lanno medeimo del I 32.0., caate

re quattro anni ap reo, eguito da


`
Bartolomeo di una, eletto nel 1495.-F u
Prefetto di Cael Sant'Angiolo in Roma,ove
parimente muore due anni appreo , epellt

altre due elezzioni, fatte dal Capitolo eo.


.dv txt:. (b) Vze Pic, anni tr , ed eendo morto
'mhn_,z_ gli venne dj e,
7

(O

CABRIA SAGRA LlBRO rr;

;lo

Giovan Antonio Facchinetti Bolognee ,

to nella Chiea di S. Maria Traleveruz


uc cedendogli
p

elettolanno medeimo del 1560.Govern

Franceco di Roccaraura l' anno [497-,

n al 1575. nel qual fu dichiarato Patriarca

qual Poi morto in Roma lanno 1504. di

di Gerualemmezlndi Nunzio per Pnp-.i Grc.

luogo a

Nicol Capranica Romano,che vi ottcff


trlanno mchUDO. Fu Segretario Ponti

cio, e Canonico della Bailica Vaticanazln

gorio XIII. aVenezianiz poi ne'r583`Cardi~


nale del titolo di SS. quattro Coronati , *
nalmente l' anno 1591. Papa,con titolo d'ln
nocenzo IX., onde gli uccee

tervenne al Concilio Lateranene l' anno

Ferdinando Spinelli liuolo del Duca

15 12-,c mor nel 1517- , onde cadde queta

di Callrovillari eletto ne 1575. F:: prima.,

Chiea in commcnda ad

Andrea della Valle Cardinale lanno mede


imo del r7. ,

ual poi rilacia in benecio di

Antonio di aola nobile Catanzarele an


no 1518. F Antonio Monaco , ed Abate di
S. Maria di Corazzo , ed avendo governato

anni cinque paa in Catanzaro , venutogli


dietro
Girolamo di Paola uo nipote lanno 1 523.,

il quale dopo anni ette vien trasferito alla


patria; onde lo icgue

Gio: Pietro Riccio Mcnee Archiman


drita, eletto nel 1530., con dipena da Papa
Clemente Vll.di poter anche tenere lArchi
mandritatoz ma poco la durs uccedendOgli

lanno medelimo del go.


Fili po , di cui non iha contezza alcuna
della ira perona . Vile anni tr, e morto ri
torn quella Chiea al Cardinal udetto , il
quale l'anno eo del 33. la cede a

Nicol Cittadino di Reggio; il quale non

oldat0,e milit otto il R Filippo ll., indi


abbracciata la vita chiericale, u promoo a
quea Chiea, dalla quale l' anno 1581.ven
nc trasferite a quella di Policatro . Mor in
Napoli , eppellito in S. Maria a Formello
con la eguente icrizzione epolcrale
Ferdinand: Spinella: Ferd. Duri: lio p0
remo trai-anti arma Tribuna'tur Milirum
Philippo 11. Hiprzniarum Rage delatur, c9' a
tram militiam adeunti, Neocarenr primum,
deinde Policarenr Gregorio X11!. Pontif.
Maxim. . Cat-01m Spinella: major nat con

tra *uommuperer Fran-i unanimi F.C.


Aleandro Rovalio uccede allo Spinelli
l anno 1582,. , ed avendo regnato non pi,
che tr anni cbbe ucceore
Clemente Bontedozio da Montefalco ,

General de' Minori Conventuali, nel 1585.


Vite anni nove, e gli venne dietro
- .
Pietro Franceco Montorio Romano ,
gliuolo del Marchee, eletto l anno 1 5 94..

eendo viuto pi che mei ette, lo egu

Chiaro non meno per la nacita , che per la

Paolo Capiucco Romano, eletto lanno


15 3 3. Prima daver quella Chiea u Cano

dottrina,avendo eduto anni 2.6. liberamen

nico del Vaticano, Audith di Roca, e Deca

no, Prefetto della Signaturas dopo lacquio

te rinonzi orto Papa Gregorio XV. , e


guiro da
_

Ferdinando Confalone Napolitano nel

di quella, eercit la carica di Vicario Ge

162.1. Vie anni tr,dopo dequali ebbe uc

nerale otto uattro Ponteci Leone X. , A


driano Vl., lemente VII., e Paolo ll[.-,per

ceore '
i
Baldaarrc Bolognetti nobile Bolognee

i quali ancora ebbe la Legazione di gravi~


mi aari . Mor in Roma il r 539. , epolto
con gran pianto nella Bailica Liberiana, con

General de Serviti , eletto nel 162.4. Fu ca

rif retriptir, Prepoto pluribur Legationibur


perfuno .joamzes Antoni: Cardinali: SJ

Aleandro Carocane nobile da Fano ,


eletto [1611629- Referendario dell una, e

rimo a Papa Gregorio XV. dal quale era


tato creato Commendatore perpetuo di San
Spirito in Saa , e Protonocario Ap [loli
quello Epitao
'
co viciniimo al Ca pello . Govern con
D. O. M.
Paulo Capzucw EPlCOPO Neocaren, Vita .molta moderazione i animo anni cinque,e
rio Papa, Kat; Auditori, fubgnandtquc gra_ ' mor epellito nella Cattedrale.Ecco in tto
crazii Pan-uo benemerenti pota': . Obiit mmm,

dell altra cgnatura, Luogotenente del Car

gens LX. X11[- lid. Augui M.D.XXXIX.

Marcello Corvino da Montepulciano per_


ci uccee l anno medeimo del r 5 3 9.,che
poi lanno eguente trasferito in Reggio di
Lombardia, ed indi fatto Cardinale , al al
Pontecato con nome di Marcello II., onde
:adde l' amminitrazione di qucla Chiea
l' anno 1 540. a
Giacomo Cardinal Savelli , il quale dopo

dinal Vicario di Roma: creato Vecovo,co~


me i detto , u dcinato Nunzio al Duca

di Savojasnel quale impiego conummati an

ni tr,liberamente rinonzi,dando luogo a


Gio: Battia Curiale da Siderno , che lo
egu, eletto nel 1632.. Non vie , che altri

tre anni, e morto fit eguito da

'

Domenico Ravenna Romano l'anno 1 g 5 .

il quale eendo viuto anni due cede il


:li averla tenura anni 14. la rinonzia
y luogo a
_
Mariano Savelli uo parente l'anno 1574.,
Marc'Antonio Mandoio nobile Romano,
the trasferito l anno eguente alla Chiea e celebreA vvocato in Roma,el_etto nel I 63 7.
di Eugubiogicadde quela al udetto Cardi
Succeduti li tremumi della Calabria , per
nale, che la tenne no al 1560. Ed ecco ilL. la forza de quali ret disfatta la Citt,egli
uo luogo
l non tralaci parte alcuna di ottimo Pallore;

"3
"A" fw.

DELLARCNESCWADO Dl REGGIO CAP. I.

3F!
* anno 5 9;.(a) ineme con altri Vecovi
'della

onde tra quete cure in tempi s calamitoi

riposxnel Signore, epellito nella Cattedra Calabria,Congiudice nella caua di Bonifa


le con queto Epitao.,
.
' ~
.z p cio Vecovo ui Reggio: Ar omcnro , che;
D. O. M.
` vi piu in n foe avvenuta la ua primiera ii
Marco Antonio Mandoo Patrizio Roma,

qui :ani: i Urbe Phori'nandir amma ing:.


ii , e? cinquemila lande at-uit , max ad Neo

rmije: inulto ewur , :ci-ramarri , Patrum


memoria (tinge maximotgionem Daantc, cr

tazione. E ngolarizandoci pi nel tempo,L


oggiongo, che ,non ,di l del 139.1na di qu,
uppolc le due coe, quale io dioorro nel
b part-i
la Calabria abitata (b) z la prima che di 'a a num.

detto tempo, Medama non Nicotera i dice

*uatur ipe inter roll-:px Urbi: mina: Inci:`

va quella Citt; e l' altra , che queta Chiea `

lumi-t, c7 clade fia-[pirati Civium conuluir,no.


iter 7101'lim dintiezitiumfadcratirubinde

and empre n dal uo primo principio col

multatlibusorcm cnr-7d; buium ,mm ;ru


mmr diu perfnnur, peruerbo omnium eni: ,

nome di Nicorera, mai con l' altro_ di Meda


ma.tu poi dimeia con altre nelle univera
liime correrie de Barbari ,accadute dopo

il`9oo., ma ripigliata nel riaetto delle_ coe.


F u la econda volta opprea dalla Santa 3e
de in pena di aver uccio un uo Vecovo,
Giovan Tommao Perrone nobile da Ro nche di nuovo riorta l' anno r 392..empre
ano egu ,eletto l anno 1639. Prelato di 'poi ori, come orice oggigiorno 5 _quan
molta lode; impercioche avendo ritrovati il tunq ue pochi anni ono,c_he core gran peri
lio di eccarli per la morte data al. uo va:
Palazm Vecovile , e la Cattedrale rovinati

ar lacr rettiche-inner &pri/ia Mandous

Parcrjlarcellus Frittcr lio,d Fratrt' Bencme


remi mei-ente: ppfuerunr ann.Dom.M.DC.XLI.

dal trcmuoto , Vi pee generoamentcdcl


uo per rifarli , ducati diciotto mila , facen
dovi ancora molti altri beneci . Govern
quella Chic-a anni 38., ed a 16.Novbre del
1 677. ripos nel Signore,a cui venne dietro
franceco Tanci di Matera conagrato
a 28. Gennaro del 1680. Prelato di alti

`;ot-o, come i dir appreo .

QUALITA.
Ode del titolo di Maria Aonta in Cie
lo, ervita da quattro Dignit, Archi
diacono, Decano, Cantore, e Teoriero,.con

enicri, e di animo generoo . Mor a 3. otto Canonici, e due Cappellani titolari.


ggio del 1692.., e lo egu
DIOCESI.

I\ieol Cirillo della Torre del Greco


creato nel medeimo anno 16"92.. F perito
in ogni letteratura , e mor a 2.3. Gennaro

V Icorera Citt con quattro uoi Villag

del i709. Dopo la di lui morte vac la e


dia per lo pazio di anni undcci,alla ne de

L
gi, Comercone, Prichitone , Caronite,
e l` Abazia, o vero San Nicol. Motta detta

quali u promoo

di Filocaro, con uoi Caali di Limbade),

Giovanni Caraa Napolitano lanno 172.0.; ~ Mandaraone, e Catone .


ma non pot prendere il poeo , s per ca
ion delle guerre, e s per altre cagionizon

VESCOVI

ge Moto l iieo anno, lo egu

Domenico Angeletti nobile da Montepe


loo creato lanno medeimo 172.0. Eercit
in Roma l ucio di Auditore del Cardinal
Bichi. Fit Prelato molto dotto nella facolt
legale , e zelantimo dell' Ecclcialica Im

Rocolo, del quale i fatta menzione di


opra. Fiorivanel 59;., e imo,_che o

C il medeimo, che l anno 595. lava in pe`


nitenza per ue colpez onde Papa S. Grego
rio ordina a Runo Vecovo di Vibona...,
munit . Dopo 9. anni di lodevol governo, r che viiti quella Chiea, e vi ordini Sacerdo
mor a ar. Aprile del 1731. cadendo la.; ti per la cura delle anime . E q)u`i mancano
per uai tr ecoli li nomi de allori, quali
Cattedra a
eguirono appreo; cio no _a

Franceco Maria Loieri da Badolato tras

ferito qu dalla Chiea di Umbriatico l` an- `


no 173 t.Spicc nell' aabilit vero i ud
diti, e nella carit vero i poveri onde 1 ac

qui l'amore de uoi dioceani . Ripos


nel Signore a 2.4.Dcccmbre del 173 6'. , e fu
ublimato`
v
Achille Puglia di Laurino lanno 1737.

Sergio , il quale lanno 737. interviene al


Concilio Niceno II., e Generale VlI. otto

Papa Adriano LW altres mancano li nomi


dePrelati per un ecolo in circa, no a
N. Aiello , del quale crive Paolo Gual
tieri (c), che reo da'Saraceni,e periaoa

rinegar la le e di Crio ;perche nienteme

Prelato, che con vigilanza governa il uo no i empre cotante nella confeone di


quella, attaccatolo. ad una coda di cavallo,
u racinato per le publiche lrade , con la

CATTEDRAL DI

gl'ch.

.NlCOTERA.

ua morte circa il 9oo.

parimente giac

que enza Patore queta hiea no al or

E prime memorie , quali apparicono di ger de'Normanni z e pur da qui avanti per
quella Chiea ono con Procolo uo _Ve

lungo tratto di tempo mancano le lor me.


-

[covo, dcinato da Papa San Gregorio I. l l morie, no a

c lii-p
CdP-31.

iis'

"DALBX'IA i '

"QQAA-msax .. . ~

'\u
A.-..

..-

il

'oJ*

Tensxiz che l anno ..12.86, inieme 901,*


{in
Www gi Samus-.:9 s: Gimme;
(9'2va di .chain owna .in ,R di Siliai

-,

. i** -

**r-n

qu..

l ile dite ,mogli tplte, gli convenne prima tt,


Perne da Roma la dipenza. _ gno _anni 30.,

s .mor
ne 0573.z wai da
dl'Pl-ICWNM
` 0.
PPP?!
,Liparplp
Maa , .cienzai .anr

Qiasywmgliuelo di P' , m .R &Aragona

xxz.- zii-clip' , _che per Apetti:: _civilnhz .da no tei) del 1573-5 _Fit celebre_ Giureconue

reprj'Licradiw ..uciQ-z 0nd? 1P Pena di ,un to di quel .t-9.610 mancato di vivere gli
:mio '.arlc .17 le Qin?! .rimae priva .21911.e

'icgqciva VCGUVlillp-i .vi rimee

_fu olituirq '


'- .
LuAntonio v,Reia da Montagnana , tras

apa
lzinnbSanevclzno
.13924 Per FDD?
.1c .rc-
litteBonifip
_richic xh,1X-Brrigp

feritovi dalla Chiea di Catro nel 1578.,ch

il Milto,
.dicl'lyogos
3
ari V';fsigxwx
U
ed 1.1 Pv-W
.

im; .tx-.apoxtato nell' altra .di Andria ,.re


audi-i ad
'
'

QAJmimrz-p di s, Avglolo de Lem

' Ottaviano Capce Napolitant,cbe ne rg

pardiireihitano di s. qumg ,eletto .11411.

, il Pcblanno .15821- Sriv di lui Fili*

nu "393,,
.z ictd,.c

bczt Campanile, che P3P# Clement-.c V111.


rrrpvndd impegnato nella guerra; di .chi

[going veramente
inigne
nella.;
,
,
ifO'.

rara, Ottaviano'non rihieo gli regal _al

ji/a
.- Vll al"
' n'jl
. 1'ongimrtux
.ucl dli- mPl
.
P' Reims', Liten!) .nel ,1497 11 quale ?VP-49

_cun migliaialemente odifatto del dono,

Jod mnbmcntc il donatore in pyblicp

Concilloro, oggiongndo, che quando cos


aveero fatto gli altri Vecovi,averbbe p'o'
Clemente di! N1 Frate -Crmc-tqnq ttito fare limprea di Terra Santa _. Vie an
lanno *4.15:: al 139 N90 il governa ci '4.1 ni 34., e mortonel 1616'. ebbe uceore
' 'i ' maine,
Viet} ` eretro
Carlo Pinto _nobile Salernitano l'anno me,
n N2322;
Cognome, _s' della prq
delimo , Uomo chiaro, _non meno per la na
ovmm ;npi otto _ebbe ucceore

na , ;i della patria, non apendoene altro,

cita, che per la virt, e per la irudenzaotY

'non l01; h- abbia ;cdi-20_44} 1423, al ;4,1,

to di lui li zo. Giugno del 1635,. orprea' da"

nel qualanno venne ollituitq '

Iurhi la Citt, egli non man'c dadempi'rc


le ,atti d'ottimo Palore.Govetn anni 2.6.,

. Floriduio Prelato di _lunga v, , ave_ng

eduto anni 2.0., cioe dal 143;., qual ff, 1 gn, ' e motto fu repair-'9 _nella Cattedrale,vencn.
po della ua elezzone al _1452, I ci)? ;u 4.4.1_

dogli appreo
Camillo Baldo, eletto lanno ;647. F ce

tro della morte, onde, gli venne .ln mg


,

lebre Giuria in Roma,carimo a l-a > a In-z

Franceco, chtlO l ;ian medeimo qc] 51'

Gvc'n' .anni DW,- Poanlo nel 318194'?

nocnzo, dal quale enza ua aputa pro

'
e e
ghPilxtc-odlalbo
Veneziano nel r_461,, Pxlq

mp _a quella Chiea nella! quale .avend'o er'

to di molta'virt , ma di poca Vita ,_ avendo

duro anni cinque mor anno 3650,, epelli


to nella Cattedralez e fu eguito da'
'

Pena VHFQ un anni; z pride gli vnnu


.Amalrixletto
anno 14.62.,M0x nj H75'?
i 'l' ceore
.
.

Lodovico 'ontqoreni di Citt nnova


Djpei di Fermo , eletto nel]` accennato an
no della morte del Predeeore 9 Uomo no.;
bile, e letterato, 'Autore dello Scudo Laure

clip@idionzArchiiiaconofitLu,

di Papa lnnoenzo X., dal qpale , come eri

dlgnceco Brancia, Monaco Cillerin,

tanq, GrandAvvoatQ in Roma, c Prefetto `

ca lanno medeimo , in grazia del Be fell-le

forza' venne promoo a queta Chiea, qual

pando 'il Vecchio. sede anni dodci, laciar!?

avendo governato non pi , ch`un ol anno.

do dipiu vivere .nel 1487-, pride 19 leg `

mor, epellito on l lagrime di tutti z onde


i

.- Antonio Lucido Napolitano n ;43% , ll_ gli venne dietro


quale poi _trasftrito alla hla} di Nlqm,

Ercole Coppola da Gallipoli , eletto lan


no 165M Viie anni 7.,e mor ne1658.,uc- `
edutoglt

- ?PXrlcuip
`
tte
a,
.Pantalctme
Canpnico Padovano,

che vPentr anno ;490. Vie lungo tempo

Franceco Cribarlo di Coenza eletto lan,

Ed eendo oggimai dCpttg nMc P cd 0;_

no 1658. Era Parroco di S. .Nicol in

._
'e-loadjutore,c
c _u

cla-"lii
CW?- ll Gennaro
gliuelo
dl`

Arcionibus in Roma,e inigne Dottor di


Le i, Mori nel 1667.eguitandolo
GiacomAntpnig Conte della cm..) 1;,an
, io; Franceco Biancolilla Cittadino , e

1517-031 dunque P9 la morte di, Ardum

Canonico dAvera, creato anno medeimo

' overn fino al rsgo'. , al quale poi [necc


g Princivalle di Gennaro, fratello di eo
,

Giu, Ceare, l anno medeimo eletto.1\on


s Quanti anni Gi ia Ylll z ,S 59.? Che-1

`
'to li medeima famigliame
_ _ nno
`
uihgeh
al ;54235 venendo .manu ebbe .ucceori-.a
`uo fratello

- _

Giulio. , il dual: .ritrovandoi Bigamo per


_

del 67. Mor overliiato dallaltrni violen:.


_za nel 1669., onde gli venne in lo
Franceco Auriconio.Siciliano dell Ordi~
_ne deMinimi , Parroco di S.Andrea dello
Fratte in Roma, eletto il 1670. Avendo go
vernato anni zo, ripos nel Signore il ;699,

_uccedutogli
Bartolomeo de Riberas Spagnuolo dell"
Ordine gli S- Maria della Mercede , Maero*

_.

di
_v..

.-.

....

1..-~. . _

.-A-LL-. -

A4[.

fa

**cu7*..

DELLRCIVESCOVADO DI REGGIO CP. 1.


di S.Teologia,e Conultare della S. Congre
gazione de Riti , eletto il 1691. Mori nel
:702. eguito da

313

la diciolc Papa Paolo III.,correndo glan

ni 1536:, e tal i conervata no ad oggi


giorno .

Antonio Man da Tricarico, Canonico , e

Vicario Generale di Malta. Promoo a que


a Chiea il x703. pas al Si nore il 1713.
Dopo la ua morte vac la C iea per quat
tranni, che poi f provila in perona di
Gennaro Mattei d'Acquaro dArcna lan

Q_UAL1TA'.
P Orta in fronte il titolo della Vergine"
Aonta in Cielo, illutre per ei Dignif

no 1717. Era Religioo dellOrdine de Mi

a , Archidiacono, Dccano, Cantore , Teo_


riero, Arciprete , e Cimeliarca , con r4. Ca

nimi di S. Franceco di Paola, Lettore giubi

l Sac n
nonici.Nota Girolamo Fabri (a) , che queialuem.
dl

lato, e due volte Provinciale , Teologo , ed

Dignit col nome di Cimcliarca , che val

Eaminator Sinodale dell Eminentimo


Pignatelli Arcivecovo di Napoli. Dopo un
lodevol governo danni ette ripos nel Si
gnore lanno 172,4. occupando la Cattedra
Alberto Gualtieri Napolitano dc'Scalzi di

tanto, quanto Cuode della agra Suppellet


tile, oggid non i ritrova , che nelle Metro

politane Greche dell0ricnte,e delle Chiee]


atine in Milano, in Napoli, in Ravenna , e ~

qu in Oppido .
DIOCESI.

Paolo Colla di Zaccano li della Dio


cci di Tropea , Religioo inimo, Letror

O Ppido, Terranova, Cooleto,Soroforio, 'i

giubilato, due volte Provinciale , e Teologo


del Cardinale Althan Vice-R di Na oli ,

~ Galatoni, Mii nadi, Triilico, Zurgo


nadi , Varapodi , alcllaci , Santa Crii
na , Lubrichi , Scido , Pedavole , Parago
rro , Cuzzapodine , Santa Giorgia , Sitizano,

trasferito qur dalla Chiea di Larino .

or

nel x735., e f eguito da


;a
Franceco de Novellis Napolitano creato
lanno r7. Dopo tr anni di overno fl!
trasferito da queta Chiea a quel a di Sarno,
venendogli dietro

Citt , Terre , e Villaggi al numero di 18.,


Terranova,e Santa Giorgia ono COlleggia
te, quella collArciprete , ed otto Canonici, 1
e quea di ei Canonici olamente.

Eulachio Entch di S.Pietro de Guarano


villaggio di Coenza , della Reli ione de

Minimi , publico profeore di Fioa , e


Teol ia nell Archiginnaio Torinenu,
Conu tore delle agre Congregazioni dell
' Indice , e de Riti.

al Vecovato di Sama

ria , e Suaganeato di Sabbina , trasferito


a quea Chiea l'anno 1738. quale governa
con dorrrina, prudenza, e antit, ed abbelli
ce con fabriche, ed altri ornamenti.

5. vu.
DELLA CATTEDRALE D'OPPtpo.

VESCOVL
Ualunque foe la primicra fondazione
di queia Cattedrale , cos per conto
del tempo , come per l'altro dellAutore

mancano s queto principio per alcuni e


coli le memorie deuoi primi Paorizpoiche

il rimo a comparire
-z-
'

&LBellmchc per ordine 'del R Carlo II.


traporta dal Greco nel Latino alcune opre
medicinali; ma perche egl' povero aar,or
dina il udetto R a Tommao Scillato Mae
ro razionale , che gli paghi oncie quattro

Ell'antichit di quella Cattedrale, come


ono varie , ed oppoe le con hiettu
re, cos non pu darene accertato i giudi

al uo crittore . Wella crittura del 1301. .


Non ar dicil coa, che a queti enza..

zio . L' Abate Ferdinando Ughelli la lim

frammezzo iegua

ordinata , o da S. Stefano primo Vecovo di


Reggio, o da qualche uo poco d'appreo
ucceore , ma non pat avere una tale fon
dazione , perche [lo convince la modernit
del luogo, la quale, iula e ne dicorre al
trove, non oltre i a dietra allottavo ecolo

della nora alute . Parmi duane poteri di


re , che come la Citt and innanzi qualche
ecolo al tempo deNormanni,cos`r al or er
di quelli vi ia tata di lor 0pra ordinata a.,

edia Vecovile . (Deio certo , che le pri


me ue memorie , oervate da me , ono nel
1165., allor che Papa Aleandro III. la ren

_ d uffraganea con altre della Calabria a..

doro il mee , e tar orto pur doro il mee

f*:-

;r -

Gregorio Cantore di Gieracee uo Cit


tadino, chieo dal Capitolo,e confermato da
Papa Benedetto XII. l anno 1338. G0 vern
anni diece, ed ebbe ucceore
Barnaba Monaco , ed Abate Bailiano in

Santa Maria di Trivento, eletto ne 1349.


Vie anni quattro, e morto gli venne dietro
Nicol Archidiacono della medema.; f
Chiea lanno 1353. Non chiaro il tempo
del uo governo , e perci ne anche chiara
l elezione del uo ucceore, qual f
Simone , il quale viuto ino al 1394.

morto u e uito da
Jannino alatacca Cantore di Tropea...,

Rogerio ll. Arcivecovo di Reggio. Netem

eletto l anno medeimo del 1394. Avendo


pi pi in qnd Papa Silo 1V.l'aggreg a quel eduto anni ei mor eppellito nella Catte
la di Gierace; cio lanno 14.72.. , ma poi ne 'i dralez onde gli ucced
i

R r' b
4-

ppt-.ul
33

` S.Pietro dAlcantara lanno 1715.,e nel r 72.7.


morto, gli uccee l'anno medeimo

Kavenn.

Siino

'll

CAL-(RMA SAGRA Lrka 11.

3 I4

Simone Corvo di Giovinazzo, eletto lan

no 1400. F Prelato di lunga vita z poiche


overn anni 2.3. uccedendogli
Antonio de Carolei nobile Coentino lan
no 1424., che poi lanno 142.9.trasfcrit0 alla
Chiea di Bignano ,laci quella per ` ,
Tommao, il quale appena vi comp] lan
no, traportato in Stronguli nel 14.30. ,onde
avvenne,che lanno medemo vi fu OlUltO

Venturello nobile da Corneto , Religioo

di S.Spirito in Saa . Vie anni r9. , e ven


ne in lo

Girolamo Eremitano di S.Agoino da Na


poli, eletto nel 1449. F i1 _d' inligne letteratu
ra Greca,Macro di Papa Nicol V.Gover

n anni 2.3. , dopo la cui morte Papa Silo


1V. toltone il rito Greco lunr alla Chiea dl
Gierace, correndo gli anni 1472.. Morto in~
tanto Girolamo Planca Vecovo di Giera
ce ze caduta l amminirazione di queta.
Chiea al Cardinal Aleandro Ceariniz da l`1

a due anni Papa Paolo llI.le diun promo


vendo a uella di Gerace Tiberio Muti , ed

a quea i Oppido
Pietro Andrea de Ripanti Prior di Ie
l anno 1536., il quale per enza pur veder
la muore in Roma lanno medeimo , epel

lito nella Minervaz e dopo la vacanza di an


ni due uccede

Acanio Cearini nel 1 538. Govern anni


quattro, ed eendo morto gli venne dietro
Franceco de Notucis Archidiacono di
Mileto nel 154.2. , ed eendo viuto anni

Andrea Cantico di S. Elpidio Piceno , nel


1583. Ebbe un ponticato di anni 2.1. , o
mor in Roma epellito in S.Maria de'Funa~
ri con quella icrizione.

Hit habitabo , qnoniam elogi eam . Andrea:


Canuto ex Sanca Elpidio Piceni Epicopus
Oppidenjs . Obiit anno Domini .MDCJ. .eta

m ua: LXVIII.

Giulio Ruo da Coolcto,eletto nel r 605.


il quale non avendo regnato pi , che anni
4., cede il luogo ad
_
.
Antonio Ceonio , che vi entr l anno
1609. V ie con molta lode anni zo., e mor

to gli venne appreo


fabrizio Caraccrolo Napolitano , trasfe

ritovi da Catanzaro l' anno 1630. , che poi


morto lanno eguente ebbe ucceore
GiozBattila Pontano nobile,ed Archidia
cono di Pearo, eletto nel 1632.. Prelato de
gno di molta lode, s per l opere di piet, s`i
per l intrepida difea della giuridizione Ec
cleiaica. Rc n anni 30. , e mor , epelli
to nella Catte rale,onde gli venne dietro
Paolo Diano Patrizio, ed Archidiacono di

Reggio , eletto lanno 1663. merit di eer


chiamato Peter Pauperum, O OrpbanorumRi
pos nel Signore il 1671. uccedptogli
Vincenzo Ragni Napolitano dell Ordi
ne Cainee , eletto il 16-73. Fu acerri
mo Difenore dell Immunita Eccleiaica 5

e morto il 1692.. lo gu

Bernardino Plalina di Fucaldo , Corret

tor Generale dcMinimi,creato lanno 1 694..

ei, lo egue

P Prelato di anta vita , e dopo tr anni di

Tommao Coelli da Roano dellOrdine


dePredicatOri , traportatovi dalla Chiea di
S.Leone lanno 1548.che poi lanno I 5 50.ri
paando a quella della Cava,i port appreo
Vincenzo Spinelli Na olitano l' anno u
detto del 15 50. Prelato conociuta nobil
t, virt, e prudenza, Commiario Genera
le della Fabrica in queto Regno , e Regio

governo ced il luogo a


Bizanzio Fili nobile, e Cantoredi Alta- '
mura, eletto lanno 1697. Dopo diece anni

Cappellano . Dopo avervi eduto anni 11.,

tratto dalla quiete la rinunzi liberamente.:


lanno 1561. mor in Napoli , epellito iu.
S.Pietro a Maiella col eguente Epitao.

in cui f promoo
'
Giueppe Maria Perrimezzi di Paola del
la Religione de' Minimi , in cui u Provin
ciale, trasferito qu dalla Chiea di Ravello,

D O M
Vincentio Spinelli
U. 1). Marini F. Oppi.

e Scala . F uomo inigne nella letteratura ,


come l attetano pi di eanta opere di va

dc n. .Epicopo , Fabrica Sant't'i Petri de Urbe

d irreprenbil governo f trasferito alla.,


Chiea di Ouni, ortentrato in queta

Giueppe Placido de Pace Napolitano l'


anno 1707. qual opravile non piu, che due
anni. Dopo lui vaco la Chiea nno al 1714.

rie materie, parti del uo nobilimo inge

GC nerali _Commiario in Regno Neapol., .Regio

gno da lui date alle ampe, e Prelato molto

Cappella Majori, Viro in tucndn gen.


con
anti, atque in rebus agendisjblert,quam adi

zelante, e ollecito alla cura del uo gregge. .

piciz quique jam jxagenariu: mortcm obiit


die XV. . . . Ann.M.D.LXVlII.]nus SpineL
lus Fratri amatimo memoriam P.

Teolo Galluppo nobile Tropeano lo


iegue, eletto nel 1561., il quale eendo vii
uto anni ei, ced il luogo a
Giovan Maria di Urbino l'anno'156'7.che
oi da l1 ad alt-ri anni ei trasferito alla_
Chiea di Mileto ebbe ucceore

Sigimondo Mangiaruva da Polilina ,


eletto ne' 1 5-7 3., ed avendo eduto anni die
ce, fu eguito da

Dopo anni zo.di commendabil governo ,


per amor della quiete rinonzi la Chiea.,
nelle mani di Papa Clemente XII. , da cui.
u fatto Eaminator de'Vecovi, e poco ap-.
preo mor in Roma, retando queta Chie
a provveduta in perona di
Leoluca Vita di Monteleone lanno 1734.
che attualmente governa Con ogni lode.
5. VIII.

DELLA CATTEDRALE DI
SCLUILLACE.
Orta la commune tradizione di quea

Chiea, ch ella foe tata ilituita da l


^.._.

"

quei

,......._-_..___,
_-`

7 WW

v_'Wr__'.__~~-vv

DELL ARCIVESCOVAO Bi REGGIO CAPQI. RTI,


quei primi tempi , quali portarono la criia
na Fede in quela parte di Regione : E e la

conghiettura non erra , fore da S. Dionigi


Areopagita, o da alcunaltro pi immediato
ucceore oco appreo la fyndazione di
uella di Otrone , oprando S. Dionigi, e:
~ uoi dicepoli pcr'la parte dOriente ci,che
oprava Sr Stefano nella parte d Occidente.
-Collandar degli anni s' veduta, or deprea,
or ealtata cos , che appena potrebbeli rav
viare per la medeima . Papa Gelaio primo
la pene in pena de'uoi Cittadini, qualora
con acrile o ardimento due lor Vecovi uc
ciero, e ta ne form il decreto (a) : Ita nor
| IS-QJ.
;pi lla Scylamuorum codes geminata Ponticum bar`
n3*

rendi crimini: atrocirate confudit , ut di con

no 555. ,i porta in coneguenza , che poco

prima edicato lavee z Adunque da queto


tempo, e empre appreo convien dire , che
la Chiea di Squillace avee avuto Vecovi,
quali abbiano favoreggiato quel agro Mo'
naerioz onde poi Giovanni lanno 98. vo-

lendone alterare lo tato ne u ripreo da


Papa San Gregorio .

QUALITA'.
I L titolo , che le corona le tempia quel
di Maria Aonta in Cielo , con la prero
gativa di cinque Dignit, Decano, Cantore,
Archidiacono, Teoriero , Arciprete con.,

altri 15. Canonici.

itutio nom dc liberationir btaret , dum (7]


ingercre quempam pamcidia (lm: excmp lis de
tearemur Auxilium, * Eccleia: , utcumque

DIOCES].
.a

deitutam non uque adeo judicaremm relin~


quendam .Lap-opta jam *vela: ufum, canae~

uillace , Stilo
Pen"izze ,Badolato,$ta~
Chiaravalle,
S CILlacanica,
Santa, Catarina,

. v

:udine-mq. jacrilegam declinantes, catena: Re.,


ligiom' :u-rima: conjialendum, ut Parocbca 'vice

latt, Montepavone, Palermiti, Milia, Ama


roni, Borgia, S. Floro, Satriano, Cardinale,
ab intrinjcm poiti': Sacerdotibus gubcrnetur, Davoli, S.So,ene , Soverato, Arguo , Ga
quae ibidem commanenter ferro didicit neaare ' gliati, S. Vito, Monaterace, S. Andrea, Ica,
Paores, inaudita-.zac facinore ,_ (quod etiam in .` hrognarore, Zimberio, Torre, Guardavalle,
illir Prauinciis nuqnam prorfm legimr acci ~ Riace, Camini, Pazzano , Stignano, Olivadi,
di, qnd bellornm continui!, diverfqna incur i Lucinade, Girifalco, tutti o Citt, o Terre ,
Prog/'ues minirantzs b dei Cbrzzanx Sa

o Villaggi alnumerodi 36.1uoghi .Fra'qua- `


li Stilo ha una Collegiata inigne con Arci-

cramenta ne percqimtore proernat . Cui-un

prete,.e ei Canonici.

onibm afzguntmhm t rapa-ta Civitas,tu


dum c igillrjl ilb'c funea perm'ciex ;aatto

VESCOVI`
ne propriomm ancmr Antzirumz atq; ita fal

Iovanni, queti f il primo Vecovo di.v


tem fin-ori': canti materia xbtrabamr, , in
quam, bdc 7011i: aceabz'ras perpetrari ,conens G. quella Chiea , di cui come appiamo
ibidem. par/na,defucrit , eoque modo , 'vel illa eere avvenuca la uaelezzionein quel pri~
Civitas di! in quor dcjxoiat non habebit , ab ' moecoloz eosi nOn ne appiamo lacertez`
bujumodi temeritatc deli/ta: , 'nel Haim-;ia

za dell anno, , s della promozione , si della_

tandi contagia dim ho pmbedt .. Egea: ergo. ~ morte . In. ogni maniera dopo lui mancano
Epicopalibus jiabidiis ila-'mat aliunde pena ~ li nomi dePonteci per quattroecolizcio
dis , qua facram in uo gremio collocatamfuja
crudeter maculat janguine, dignitatcm . 22,1):

no a

tra

Gaudenzio,il quale l'anno 465'. ocrive al,

Concilio. Romano ottoPapa Ilario ', E qu


imo ia il luogo di.mittit exterms `Priebeat ergodilct'o 'vcm in `f N. quello, ilquale per edzione deCitta
dini re uccio; al quale poi venne dietro
bocaru pota miazcrium viitationis Eccle
Girolamo,laltro Vecovo uccio , prccr-t
ie , (a' aut con-venirndo pari! ,_ aut. vicijm,
pimto da un altarupe dall'Arciprete, per o
pro: qual-las rerum,cau[aquepopocerith'vi
pettato adulteriocon la propria mogliezon-
a mimera pr-2,771: ingratis,m cum det-vi
tam: zizani, domimca videamur Procter; de poi Papa Gelaio., privata la Citt della,
frumenta . Ma non pare, che abbia avuto ef edia, commee la cura della Chiea alla vi-*L
etto quea rioluzione, o almeno, che poco h ita dedue vicini Vecovi, come s` detto di
in utroqibac e tione Fiam-da , ve infrin
ttu domeieoJucrs initata nest boe com

la folle durata, e largomento cos-3 perche . opra. Enientemeno. lAbate Ughelli f-rac

;_

~-\- ~

otto Papa Simmaco qual regn poco ap-` cordo di '


preo a-Papa Gelaioz cio dal 498., al 5 I4. 4 Gaudioo,iquai or- otto Papa Simmaco,
tor Gaudioo Vecovo di Squillaciz edol i? che regn dal 498..a1514. , onde vie pi mi
b ma.
tre
di ci Papa S..Gre orio. (b) circa lanno. . confermo, che laioppreone fattane da Pil
33. lib- 7.
ma
598.cri\ e a Giov.Ve covo di Squillace,che ` pa_ Gelaio non abbia avuthlefctto: mag
non tolga dal Monaerio Caiellicee quei giormente,,che a Gaudioo vedo eguir,
. privilegi, che gli furon concedutizeconr
Zaccaria., il quale i ritrov preented
.vati.illei dauoi Predeceori:quero u quel Concilio Coantinopolitano II. , e Genera
Mogaerio , che_ S.Ca10doro, S uillacce le V. orto Papa Vigilio l- anno 553. Non i
editico per farvi vita religioaze .eendo s quanto ei foe viuto,e chi labbia egui

' :gli MOT-{0, giuta il miglior calcolo , ln

0 PPc05 queto ben certo, che anni 45 .i


R ,r a_

ap~

zig..

C LBRI BAG rK A LI
,H
- -

appryava enzaiaof

fa

' Pietro, ;letto , opagrarp nella HFFR-a


- xt: zend Papa . Gregorio Prime .w POF!? .cappella di .M l .anno mo,- can .uno
,44431164 vedova di Rogicrq, che per il
dalla Qbsa vima .di Lauren* ~
.Gevanni i ul dalla ua edia l anna
iorno *medeimo Gol ;Qocao di Rogiro
98,9123, hctavuta da mano dnmici la ` ,uo ti licia-ilo, ed a. ua contemplazione con*
' mi , :gli Kimmi a; ua prima (c) z .fra-. Fede 'alla Chief-,.1 di quillac .la ricca .Ab-ae
. i.

haute 'ngrni .s l' una a mau@- A queto

n"- E

zia. di .SzMara. della Rocclla. .- intervenne.;


Pietro alla .Confagxazionc della Chiea di Cav

QLL?!

inlCiiQ crie alrr lettere il .udttp .Pane

I. l .` .
I"

,xi (d.) s era naricandpgli la viita delle


Chiee; Tauraaox 'Futurama, .ed .0x4 vietan

tanzaro fatta l ;inno r 12.2.. da Papa Callito

91492 a.

lermo cede il lllO o a

Qppli, che.: .nen Qitx travagli li Monaci Ca~


islini () l .Scrive 99! Where Vghtllihc.

.11- , e trasferito al mdio tempo in .Pa


.

Urugu, eletto! anno fieo del anche

his-#7:
-Ps dQPQ qulp Gipvapn n91; i veggono altri

poi lanno r ;40, a richieta di Adelaia _ni-.


pote del B Rogiero onagra la Chiea di

V'uvi in quca .Chi-.:a ino al "Cpace ho:

3- Pitt) in Coluano- .N s .c 4 dritta, 9

iro, piopo,z e nulla di meno egli medei.

E19 fe xao'rio di P4949 n`689 z ma prima


di Paula vi fiori
- '
Emilhca l arma 630,, circa il qualtan

con qualche frana-;eno lo egu

li Cittadini di Cae , _Citt pollo al mare l,

Santa Mau ia in .Larino .- E Locat-9 altres .il


.rmpu del ucceore
Ugonc, eli ui non i h altra. memoria., e,
nQn eal-erbe con. la data in Palermo del mee

'

,Amxigq , il quale 1 anno x178rcon altri


Velovi i orive nella Confraternita

9V? .ogg-game 1 dila (Facia a inslari


da'nni, c erc rialiti in SquUu-:c vi
ortgrono le prezioe reliquie di b, Agazio,

di

qualedietro'
l' anno 649, interv'n- v di Giugno l'anno 96,0trnc da.'I-npcra
'ritiAlguixw
imilcbca il'vxm
lrie `Lj._an.z;_l la conferma di tutte le dona

n a, c_i onilio Lateranene otto Papa Mar

zioni .fatte alla tia, Chiea. da Principi N.0:


manm, Ed. cq
&Rug-tro, 0 Roberto, Archidiaono dcl.

tinuz ed a quelli , non apri .e. con. qualeh

{rami-162;@ .uccede `
`
P4919 z il quale {qxiv al Concilio R0:

la medeima Chiea , eletto dal Capitolo ,


confermato da Papa Onorio Ill. l anno

;nano
, tenuto. da apa, Agarqn I, 1 anno
9530, (Lil veramente ; interrompe il nio di
.qu- Fidati quai Per due ecoli dopo i
.txt-ali
il PFPQquello,
a comparire@

Dmctxo,
h i 'ritrov preente.

111.7, Vil puwcrhc appena! vi comp l'


anno, e gli venne. .alien-q
- '

uantmopoli otto Papa Adrian@ VL Ed.


un bmiglixmtz _fiamma-20 abbiamo apprci

Nicol della medeima Citt, eletto l an_


no ;2.18.1114 piaciuta lelezione a Giovan-z
ni Alberone l'eoriero, lacus appreo la-.
pa Onorio , caricandolo di molti delitti , di
'Adulcero, di Sprgiuro, di Simopiaco, di O

_gop avdo memoria_ d'altro Prelato'nng a,

micidarm, @ap-dato!? tic-beni della. Chic

lanno 869, alla Sinodo Generale ottava in

1, *adoro Mmcxq 4 ultimo ds Vecovi


Grci z eletto l anno 148.61. che PQ lanno

a: commellon: perci l eag.: a Luca Ar

x090: cpnd a 32m Brun@ molte coe. a ri:

givccov di Coenza , e ritrovati li de itti_


falli, Nicol fu aoluto,e confermato n ella

hi cs-50.011. Rogeer di che conen


va. ancora nel. Monatxo di Sen. Stefano-z

dignit: Non. s quando ci muoia , s che, lo

dello del. Boco di PP, Carcuan la. Bolla

cgu

. .

B-Robcrto forl; 0 Roglcxo, che poi l'a n

g nel greco , s nel Latino , pax-imc notro

PWPOFZMW 'nt-W @camini: di? ,Vi-,

no n.34. paa allArcivetcovile di Reggio;


cos, che 'n a tanto non i proveda_ queta.,

. _imlic2 ;YZ/;Inno nonag'ma po_ fillcmunpz

.Chiea. di Palloxx egli nc abbia parimcntc la

l the .s ella talual i trarive dallUgth-

uraz d.in tal ontbrmit Papa Gregorio

linea s come i GQ'FPODd-. al. tempo, nel_


13m- onio, , ed. altri gravi .crittori nel. 1096-.

1X. n crive, e a lui , ed` al Capitolo, lero,


Popolo di Squillace, e ua Dioelz ma po
o gli continuo_ il governo di quella_ Chiea,

dopo il Concilio diPiacnaa,Mqrtq in tanto

mentre l' anno_ medeimo vien promoo

Teodoro,ilCont Ro iero traport la Chic;

Benevenuto Canonico di Reggio , eletto


dal Capitolo , ma impeditocgli' il_ poeo
dalla ua, poca_ et, il ildttq Papa gregorio

quale venne_ S,Bruno in'Calabria,n0tato dal_

a dal rito Greco al __atino, e vi promoe

Giovanni_ di Nieforq Canonico, e Deca.


no 'di MiletoI correndo gli anni_ 1096. Con,

li d in Commenda. il. u governuopravcz

ferm a. San. Bruno_ quello gli avea. conte-

nuca in tanto l'et opportuna_ Papa inno.

duro. Teodoro, 90.11 aggongex alth di nuo

cenzcx IV Pcr mezzo 'del' Vecovo di Sora-n.


cui dclcg la. faenda , vel. conferma 1. an.

vo l anno 1098. , che poi conferm Papa;


Urbanq
rie
dietrQll-.Yic. Giovanni. anni_ 4-c
n ' gli.
ven

nq 12511Vivelannoar, nel qual tempo

Denaro. nel 1.190 il' quale onfcxm La

_fu da Papa Aleandro IVI mandato, a viitar


la Chiea_ di Salimburgo HClla Franconiaz ed

_San Brunate uo_ Monaierio tutti li concez

a mio credere continua. n all' anno 1266-.

dimn. fatti luca da' uoi. Aqtcccvt , ed.

in cui uccede

_avendo governata anni 10-. cbb ucceore.


.

_ ..JL--

'

Ricaxdo, Archidacno della mcdcima-e

7.. '

Chic '
1

' DIARCIVSCOVADO ..l 'RizGGtoi'CAL t.


3-17,

Chiea, che pol 'ira,an egucht'ostve 'adouicncchc .li tenimenti d .Alaro , e di Gu


.una entenza data a favore di Ottone Vecov

glia foeroi ragione della ua Chieaz on

vo di Catania da Ridolfodardmal Vecovo

de commanda al Capitano di Stilo,ed al Go~


vernatore di Caclvetcrc Giacomo Caraa

Albancnfc Legato in Milia-Non s} uan

to tempo abbia governato qua Chic zaia

crta coa , h labbia eguito

-x- Filippo, incerto altre di tempo, il quale


l anno 128.6- intcrvicne alla trattazione di
Giacomo B di Sicilia z c dall amarezza di
lui anche icgu quella del .tcccore

_ che non ne molcino alla ldetta Chiea-i i


[eo, Cos ancora ottenne altre grazie.- ,.'
quali tralaio per nOn eer troppo lungo .
Govern _anni 58., e mor degno di eterna

mente vivere l anno 1476'. onde gli venne.)


appreo
.
. . . Napolitano,
'
a:.
franceco Gaeta
nobile
elet.

Giordano', di cui non 1 .s-1, clic la morte


accaduta ne' z 345., al qual vien dietro

Nicotrano Cangniq
WOW

134-5'- C C , 1

;o 1 anno i477, Prelato di molta lode, cele


bre per dottrina legale, e teologica, onde-i

Aquino l"

crie con_ grand'erudizione contro gli Ere

anno 134.9,

tici di quei tempiz oneimo di coltumi,li


trasferito in Mel i Gi *152114 Chiea a `
braliimo
Con poveri,ed inchinatimo al
Giovanni. Rocca nobile Napolitano; Ca:
la_ divozicme della `Vergine , la cui Immagi

no nico di quella. Arcivecovale,che loccu.

il udare) anno-1349:1334 avendo :cenato ne. f colpire in Pill luoghi per dar morivo a
* tutti di` alucarlat. Scd nno al 14-80. , e gli
anni 2-1, morto nel 1370: fu eguito da
igm.
a" -c
Matteoikalaxa Carmelitano; traportato uccede --n
Vincean Galeora, altres nobile Napoli~
vi dalla` Chiea di Lavellulanno medeimoz
e vivente. ancora fu dichiaratoyecovo _di . tano, Regio CQnigliero,traportatovi lanno

SQUUICQ
Filippo Cripo nobile Meinel,
nas altri di..

medeimo dell 80.`dalla Rapolla.. interven_

ne al Concilio Lateranene lanno 151 3., ed

lanno eguente
trasferito altrove,
cede
cono Eternier , ed altri Domenicano. 5, che. indi
il luogo ad v
A.; o.. " \ .:'
13715,',
poi l anno x392; trasferito nell Arciveo_
Antonio Pianelli , anche egli nobile Na~
politano , eletto l anno 1 5 I 5. Governo anni

vale di Meinai qu reituito Mate0,ehe


vi muore alcuni mei a prelozonde to egui
Andrea,trasfeijitovi tfalla Chieadi Poren
za_ lanno medeimo del 92.. qnal poi di nuo

cinque, e morto gli venne dietro .in. mi'?

Simone Galeora, parimente nobile.Napolitano, correndo gli anni 1520.5Viie in que


u Chiea. anni 19- ,e mori inRQmailLCCJ

voi trasferice in Iernia l anno. 14027 Re


gnanclu ancor Andrea, dall Antipapa. Benc

: dandogli
Errigo Borgia
, Spagnuolo.,AValentino.,
rendo gli anni 1.397.` , ed_ appreoGiovanni gliuolodel
Duca.ldi.Gand`1a
Pronipote _
dif
detto vi furono intrui_ per prima Pietr0,cor

'H
,,

Mele Catalano, famigliare del Cardinal Pie..


tro Serra; de quali per noni tenuto con
toz ma olamente nomati per lintegrit del..

Papa Alcandro Vl.,,eletto.l'anno.medeimo*

. del 39-, che. poi da li av pochi mei *vien crea

Andreadunque venne dietro


*
Robert ,di Balio Canonico di Sca,elet tolanno i402.. ,il quale per dopo anni 1 1._ ,
di governmpaando alla Chieadi Belcatro t
If ilorial

co, Diacono`Cardinale_`da_Papa Paoloni,


collavqual'occaione i0 imo aobiarinonaia-`

ra queta, Chiea , nella quale per. l anno`


I 540., vi vedo., trasferiti duenacodifran

ebbe ucceore
,
?za Squillace ,A ed Errigo Villalobos Xeres,
Leone Calocuri Archidiaono della.
nobll Spa nuolo, Arehidiaconodi Siviglia,
medeima Cattedrale, eletto lanno, r4 r3 .e. '. amendue alla Chieadi Lucera ,, uelti li
d anni quattro, e gli vennejn lo. `
- cinque di Novembre, equegliliza. ecem
Franceco Arcieri)` nobile-Catanzaree l
bre z' fore_ perche luno, ia mOHOBchnLa

anno 141,8, E Franceco celeberrimo Giu. .' eletto ..Comunqueifoe , o ia l. uno ,' o ia
reconulro del. uo ecolo, cariimo, a Mari z laltro,gover_n anni nove,ed ebbeucceore.

oo Erancecp Marzano. Principe, di Roano, . g 'AlfonoVillalobos.nipore dLErrigo , De


e Ducadi Squillace : cos anche, a Ferdinan . cano di,$iviglia,`eletto_.nel 1549._Asi do- q
do il vecchio ,__ del quale_ f Conigliero , ed _ poilgoyernod anni zo..la_reign in mano
Oratorez onde pot ottenere, molto abene' - dj Papa_Pio.V-, il qualeivitrasfcrit_
cio della uaChiea. L anno 1448, ottenne_ Guglielmo Cardinal Sirleto,dalla Chiea
dal udetto Principeleranchezzeper li uoi .adi_S-Marc9.lanno.1568.Govern-il Sirleti _
Chierici elvaggi,"quali poi confermo Fer 1 anni cinque, e poila rinonzi a.
dinando_ 1. anno. 1467. L, anno, 1468. il R A Marcello.Sirleti ,nipotedi fratello , deo
_Perdinando gli coneede , che poano, con Cardinalcz nepuncodimilc da .lui o, o nella
veniri nella, ua, Corte_ _Eccleiaica que ` vita,o nellelettere greche,dclle quali f gran
Laici ,quali aveero materielccleiailiebe, raccolta .di libri, .che poi morto, Fabrizio,per
Quene impone loer,vanza._
ordine ditPapa _Urbano,.Vlll. .portati in Ro
Wbug' Egregiis Vit-is Capitan, Uni-r. ma, venneropoi nellaBiblioteca .Barberi
*ua-rm, (F' hominibu; Civitatir nom Squil
na . _CreatoVecovodi .quela _Chiea il Car

` 1,4 Fdliur no ri; dileis.

dinale, perch.le,facende del publiCO lO

L Lanno 14_69-dal medeimo Re Ferdinando

trattenevano in Roma, ne f data `l'ammini-

T
"\W-vu .71

tra:.

ly~

-zrs

CLABRIA SAGRA LBR011.`


*

itraione in qualit di Vicario Generale a


allora in caa della meretricc , mand , ma

Marcello, Giovane gi conociuto di grandi


talentiz ma poi per la caggione medeima de.
gli aari pu licr della Corte Romana , quali

con egreta c0mmione,che a vviato il mal


fattore ,- non i facee cogliere dalla COIth

ter-erano fermo il Cardinale in Roma , ri~

cos come fu 5 onde ritornati i Sbirri , con


l'airti'va , che tal'uomo non era tato nella

I nonziata la cura Vecovile, Papa Pio IV. di

caa deignata-;egli da ci pree argomentoa -

mato proprio la confen a Marcello, dando

` negli due Brevi , con nell- uno la facolt di

riprenderne gli accuatori , quali ancora era


no cul Vecovo t, ma poi chiamato il Sacer

farli cagrare in Squillaci da'Vecovi di Ca

dote in egreto , e gli butt apiedi con un

tanzaro, di Nicatro, e di Cotronez con nell

Ctoceo alle mani , pregandolo per amore


.di quel Dio morto per le ue colpe , a non

altro di farli dottorare nella mcdcima Citt


da tr Doctoriz perche quantunque per altro
dottimo non avea la laurea- del doctorato.
Egliriut il econdo , poiche volle dotto
rari per no pi decoro in Meina z ed in

allungarla pi z e veramente la correzzione


riuc prottevole , avendo reo quai Santo
quel Sacerdote gi indegno . And da lui un
tal Patore, ollecitandolo er un monitorio

ordine allaltro venne conagrato con molta di [comm-mica contro di cuni, quali iti al
pompa nella propria ua Chiea. Salito adun la ua mandra , gli aveano rubato il cao . l-l
que al Trono Vecovile non ttee la mano Prelato lo diuadeva , proponendo li altri
liberale per arricchire quelli del uo angoes part-tia ma il rozzo non quietando, indi
la tee prodi a er abbellire la ua poa , 1`e il Prelato , e porta ui una formola del
accrecendo a agra uppellettile della Sa cao rimato ;la port ottima qualit 5 All
retia, ed erigendo di nuovo il Palaggio

ora egli gli vibr contro un fulmine di com

"eCuvile, la tefe prodi alirma a poveri. muniea . Gran fatto ! quella, qual era bian.
poiche tutti Mercord, e enerdi del anno chiima , divenne ad un tratto nera , come)
per ciaeheduno dipenava due tumola di pece, e inverminita: Soggionge Marcello , c
pane a poveri, de`qualt tenevala nous oltre voleva la communica laltro die che n,
un luvgo a parte , dove facea ricevere quei
poveri ,-s Cittadini, sr Foratieri , che non

avevan caa propria , alimentandoli a ue.)


pee . Altre volte fatto eminare certo gra

110,11 Giugno lo liber a poveri per raccor


lo in ipighe. Le viite delUOghi poveri le
facea a uo conto, e per qualunque dc luo
ghi viitava le carceri, e provigiongva i cz

cerati poveri. Altre `volte ritornando da una

ua vigna venne richieto d elemoina _da un


povero 5 ma perche per all'ora non gli ov.
venne coa da dare, gli di il proprio manto,
quale preo dal mcndico, toto diparve , la.

eiando a tutti una gran conghieccura , che

atterrito da quel funelto pettacoloz Il Prela


to benedic il cao , il quale toto divenne.

come prima . Ora eendo egli d'anni 64.., o


pravenuto da una leggier*iiima febre , quale
poi saccrebbe molto nera , preparata pritm
la cocienza col Sagramento della peniten
za, pree laltro dell Eucaritia Con le ginoc
chia a terra,bagnato tutto di lagrime. final
mente ricevuto l' Oglio Santo , volle e gli

leggee la Paione di Crio, come t in.


an Luca; ed arrivando il Leggitore a quel
le parole, bodie mecum eri: in Pargth , egli
alzate prima le mani al Cielo; in

alquanto

tato foe Gies Crito , per far pruova del

tutto il corpo , ripos placidamente nel Si~


gnore li 15. Settembre del 1594.. Giacque il

la carit del Vecovo. F gran conto deLet

uo corpo per tre giorni inepolto, per dari

terati, tudi empre alla pace della Dioceliz


non confer beneci, che a perone merite~

luogo a viitarlo i popoli della Citt, e della

olveva in lagrime . Non die mai parola la


fciva, o in altra maniera ozioa , con Ottimo

;ai Epicopus , Gulicmi Sirleri Card. Amplif


mi ex Fratre Nepos,6rtecis,Latinijzue' [ittcrir,

argomento , ch ei foe , e_ vruto ,emotto


vergine . lticui _il Seminario , marito a uo

pigilanria, ac in Pauperer pietan- conpicuus ,

DioCelz ma empre con gratiiino odore,


voliz digim quai tutti giorni della ettima epellito nella Cattedrale con queto Epitano
Marcella: Sir letur Guarda-vallens Soyuz
.naz ed orando per la ua greggia, tucto i ri-`

conto molte donzelle . Avendo inteo , che

nella Citt vi erano alcune meretrici, le qua~


li portavano molti diurbi , egli dopo aver

lungamente Draco , fattcle venire in Chiea

hoc clauditur tumult- . Obii t anno: age: L-U.

Die XKSepc.M.D.XCIV.

Regn adunque anni 2.1. , e morto come o

pra, gli uccee


Tommao Sirleto uo conobrino,e nipote.

una mattina di Domenica concorrendovi


Pu- anehe quai tutta la Citt- , predic con s
gran fervore delle vanit del mondo , che

parimente

compunte le malvaggie femmine li gittarono


in braccio al Prelatoz ondegli racchiuele in

temPO. In et di anni diece,gi profeo nel


la lingua latina, i applic alla greca, qual di

un luogo a parte , con Ci l di mocivo al


. Monaterio delle Pentite . Altre volte gli

vennero laccuc contro un Sacerdote , qual


vivea candaloamentc , con itanze , che e
jo voleva cogliere u'l fatto,mandae allora,

r fratello del Cardinale.Nacquc

per voto, attone dal P. Gio:Aloie,da chela

Madre t conobbe riucir terile da mollo


pari avendo divorata,pa3 in Napoli a tudi

i gravi delle Leggi , ove inieme con lo


eggi appree mot altre cienze di Filoo
a, di Teologia, e di matematica z e con s

l gran protto, che piu volte Poo nel mez

1'

zo
ur.

*r

W, ..
-

DELLARCLVESCOVADUEGGD"CRP. t.

lzo di perone dottime , e da quelle richie

lo di varie materie cabroiime , il Giova~


lnetto,per altrodi belliimo apetto, ;crean
za, odisfaceva alle richiee con tanta dot
ltrina, accompagnata da maniere cortei, che

taeva tutti in grande ammirazione. Da Na

319 `
li prt'eguiva, chera opravenuto dallalbaz
onde divenuto famoiimo , veniva peo

. -.MW

conultato da Roma per gravi aari . Per


ultimo infermatoi, e munito co Sagramen

ti della Chiea, n di pi vivere a 2-1- Giu


no 1601..cpellito a canto di Marcello con

ppli pas a ud) di Padova, ove i dottorz ' e lagri me di tutti.<I uoi libri , :critti a
indi venuto in Roma , baci le mani al Zio

Cardinale, il quale oltre modo odisfatto,s`1

penna per' mandamento di Papa Clemente)


VllI. vennero ripoi nella Libraria Vatica.

del apere, s della virt, lo rimand in Na

na. Al epolcro di lui f da Gio: Lorenzo

poli.Morto Guglielmo Pa a Gregorio XIlI.


lo richiam in Roma, Cu ode della Biblio_
teca Vaticana ;nel qual mentre morto Mar

aggionta quela icrizzione epolcrale.

cello, enza fraporvi dimora , Tommao gli

XML-votato in Cuodam Bibliotheca [fatica-_

fu dichiarato ucceore . Riut e li la ca.

nxztandem Clemente V[1[.Laicu: cxtem E


picopur Squt [lacenr ereia . Obiit XXI. men
unit' MDC]. joannes Laurenti: Sii-Ictus U.],
D. Abba: S.Nicola de P4671': Prorbonaeqrius

rica, e s`1 oinatamente,che neceito il Papa

a commandarglilo per Santa Ubbidienzaj,


0nd" li non apendo replicar pi, i ono_
poe a commando-*i ic_ di gi conagrato , i

Thom-a Sirleto,6`ugliclmi Sirleti Car-din. 6-1'

. .d.

J.

Germano nepoti,U.].D. peritimo, d Gregorio `

_fieri fec. jd." -.-':`-

"QD"

.-215.

~ .

part per la reidenzaln Napoliricev mol


ti onori, ingolarmente dal V. R. , che l in

F'breve il uo Ponticatomonavetido 01!


trepaati li ette anni 5 Onde ebbe ucceore

contr fuori di palaggio. Stimando,che mal


volentieri poreva aver cura dell altrui ani

Paolo Iareio dalla-'Mirandola Domeni,


cano l'anno [COLFL homo ingolarimio _

me, chi tracurava. uella della ua-3 e ncllo

nella dottrina, e nella vita , e perci'merite

[lato ecolare vie da religioo; creato Ve

volimo Procuratore , 'e Vicario Generale

covo divenne un eemplare di .v-irtiDigiu


nava per lo pi , e mangiandopigliava po
chiimo cibo,'replicando ovvente quelle)
parole: Non poirmus habe-re pknum ventre-m,
(a' piena: mentem: Celebrava ogni giorno, e
nel conagrare tutto i riolveva in lagrime.
Alzandoi di norte tempo diciplinava a.

del uo Ordine. Mor lanno 1603. e ellito


nella Cattedralez onde pot eguirlo 'anno
medeimo

*U u-"-*"nW-':-u~-

;G'- -23

Fabrizio Sirleti', frate] cugino di Marcel- _


lo, e di Tommao , punto non dimile-da.

i di un Croceo,e molte volte con ipar

quelli nella letteratura , e 'vigilanza paora


le . Nacque da Matteo lanno 1557. , rino-`
vellando gli antichi prodigi dl Zoroaro,

imento di angue; Opere tutte, che con al

poiche nacque enza_ pianto , e con volto ri

;rc di modetia , gli acquiarono la fama di


vergine. Non tralaci di eere , e liberale)
con poveri, etigoroo con malfattori,di che

dente cos , che poo alle mammelle della..

nc pocrei raccontare varj eempizbaer o

lo per ricontro del primo, chera olito di


re aver perduto quel

iorno , in cui non a

Nodrice , Iattando con la bocca ri uardava

con occhi brillanti li all intorno . arl ar


ticolatamente alli diecemei, che alii 9.avea
principiato con qualche balbettaggine. Di
anni quattro camminando per le publiche:

vee benecato quale e povero, pendendo

ir'ade con un uo Ajo, s' incontr con alcu

largamente per quelli, e tal volta avvenne di

ni poveri, dequali ricercando lAjo , gli ri- _

ndere zoo. cudi per ricattare un uomo

poe quelo , ch eran poveri, e che non.,

iBadolato , ga fatto chiavo da Turchi .

avean da vivere , e- non quanto bucavano

Per ricontro dell altro , avendo poo in.,


carcere un Canonico di vita non lodevoler
lo cib per qualche tempo_ delproprio cibo;

da ricchi 5 ma che per per quella rada i


guadagnavano il Paradio . Parole , quali s
vivamente gli rearono impree nel cuore,

e nientemeno andando in lungo la ua car

che dava loro , quanto gli veniva permeo,

cerazione, lo providde di un tumolo di gra

' anche dalla'men commune . Una tal volta

no il mee-3 ma eendoi nalimnte inferma


to, gli di memoriale , che , o lo* preveda di,

ripreo dal Padre, che tanto non donae,gli

cibo adeguato,`o che lo liberi 5 egli i appi-.

coa alcuna del uo , eendo il tutto di-Dioz


replico ll il Padre, che Veda a non dar nien

gli al primo, ordmandogli un polaro , o


piccione la mattina, ed un altro la era. La.,
Madre di ~coui , con alcune ue orelle lo

upplicarono,che liberae quel lor congion


t`o , non avendo enza di lui., come alimen

*tarizu Prelato i content dl oggiacere agli


'

ti delle upplichevoli , per non man

agiuizia . N perci manc a uoi

ripoe il fanciullo , che non perci dava_


te,che l batterebbe 5 ma egli penando , che
fax-ellae da vero i poe a piangerne , e
nalmente riolto , die che darebbe la ua_
porzionez onde ammiratone laltro,l'abbrac

ci teneramente . Come f all annicinque


u applicato alle umane lettere,alli nove gi
i vidde perfetto grammatica , ed a tz. arti

tu ,'gi rincipiati dalla `giovent; li pro


metrico ,, rettorico con tucro altro pettante
egu ` iati agli altri piu prepri de Ve
a queo. Di anni 15. Filoofo, e Greco con
covi z cnummava ei , c ette ore la volta tanta agevolezza , che parve la lingua greca

all" impiego di quelli,e tal volta cos lunghi l eergli tata congenita. Indi andato' _da Na

pou

**g-PL"

j* ' **

"...-*

CALABRI "i. S AGRA LIBRO


;zo
poli peri ludj delle lcggi,perche eeri di cord , e Venerd impaava quattro tumola
"

apetto belliimo venne rovocato a llbl


dine da tal donna , egli gia ripugnantc., con
taccia di timido da altri uoi compagni , per
in Perugia, ove i doctorjanuir aperti:. Ri
tornato in Calabria illuro la ua fama con

di grano-3 e per li medeimi infermi una Spe


ziaria del contin uo aperta con pea di do
cati 500. all'anno . Alimentava di proprio i
carcerati , ed un Maggio mancato nocabil- .
mente il viVere , avendo inteo , che nella.:
Roccella i ritrovava un' campo di fave ma

opere di carit inigne, allora che orto Stilo

ture, egli fattele timare, per conervare ille`

farti chiavi daTurchi quattro Criiam p0


vcri, egli pee 4-00. cudi dalla propria por
zione per il loro ricatto . Mortol leralio
Vecovo di Squillaci Papa Clemente Vl.g1t

o il padrone , le public al biogno di tutti.


Ad imitazione del Zio Cardinale teneva den
tro ilibri innite monete , per averle pronte
al dipenarle, cos che dopo la ua morte i
ritrovarono da 500. cudi fra quei fogli .
Qtianto a e i dilett empre di tenere cor

non avventurare quella vittoria, oltre paso

t gli occhi s di Fabrizio; chiamandolo

perci in Roma per mezzo de Cardinali Al


dobrandini , e Baronio anon voleva conen

te numeroa , c plendida , ervito per lo pi

tirvi l' uomo deideroo della quiete z map

da Vicari'copicui con larga proviione, fra'

violentato dal fratello Gio: Paolo i riole


di arrenderi 5 onde con eo lui fu a Roma.
Eaminato ebbe addoo 72.. interrogazio

quali furono Tor uato dello Vetere con an


noval proviione i cudi 300.,e Nicol Bo
ni, con altri cudi zoo. Difee intrepido le:
ragioni della ua Chiea , c della giuridiz

ni , alle quali egli odisfece con tanta fran

rido di gratu'

zione Eccleialicaz onde continu la lite,

letuerato . Gi Vecouo , coll aggionta dell


Abbadia del Carr di zooo. cudi di anno
vale rendita , venne in Squillaci , ricevuto

chezza , che e ne acquit

gi principiata da Tommao contro de Cer


toini , ottopoe per 4. anni all interdetto

con molti egnali di allegrezza , e ingolar


mente con due orazioni,Latina luna,Greca

venutegli da Napoli , e poi una Compagnia,


venuta a carcerarloz onde Papa Paolo V.eb

l altra-3 egli la mattina-eguente , che corre


va giorno di Domenica , odisfece adamen

be a lodarlo in publico conciloro, dicendo,

due, dicorrendo alla maniera medeima su

quelle parole: Bencdius qui venir in nomine


.Domini. In averi ricevuto il poeo della_
Chiea applic di ubito lanimo a ripartir
ne le rendite, alla ua Chiea, a poveri , ed

alla ua mena . Onde per conto della prima


porzione tenne empre plendida la ua Cat

la Citt di Stilo ,nulla curando l ortatoriu,

che per difendere la giuridizione nel Regno


di Napoli, tutt'i Vecovi dovrebbono eere

Monignor Sirleti. Perci ebbe ad incontra


re pericoloime traverie con gente porcn
te; che pure riconrr con mirabile pazien
za , e nel maggior fervore alzando le voci
clamava: Gratiar tibi ago Domine, quia in..
tributationibm me *viitarz e Viitano :ua cu

odi-uitpiritum mmm : Per altro poi , mai


ma cereiz ed avvertito , che quella era pea perdette l animo z oeo facilmente perdo~
overchia, ripoe: anziche n , poiche lv `nava, benecando gli emoli e niuno part
-Chiee, ingolarmente le Cattedrali doveva da lui conolato, olito a dire , che de Ve
no erviri alla reale.Arricch`i la Sagrcllia di covi on le grazie , de Vicari la giulizia.
4,,parature di veimenti con guarnigione di Andato in Roma per l accennare contee,
oro , ed il quinto di Damaco roo con lu Papa Paolo V. lo fe uo Aente di Cap
medeime guarnigioni , di 2.4. Pianete di va pella, e lo dichiar Nunzio , che poi non la
rio colore, dell Organo , e di una iatua di egu diioltone dalle ue gravi infermit .
argento per il Martire &Agazin Ritor il Nel mentre dimorava in .Kuma i covere
palazzo Ve ovile co uoi oftti.Fabric _di con tanta letteratura , Latina , Greca , ed
tedrale , facendo abbrugjarvi non candelu,

nuovo le Car ri a pi del Campanile-Rito


r le mura della Chiea, rientitei alquanto

. per il terremoto del 2.6., con pea di docati


300., altri ;come pee a campanezaltri zoo.

ua, numeroa di libri, che porerono empir-.

annovali fra candele , inceni , ed ogli alle

ene 64. cae, tutti con coverte di lacca,pro

lampadi, che ne accendea cinque di nette, e

lati dargento , e doro , dogni letteratura;

di giorno. E queto fu il meno avendo peo


da 60. mila cudi nella Chiea fabricata in..
Guardavalle a S. Carlo , ove penava intro_

che poi,come altrove i die, condotta a l} i


ma per ordine di Papa Urbano VIII., ;H '
arrichice la Biblioreca Barberinazln ig nu- .

durvi li Preti ritirati di S. Filippo Neri ', ed

me alv
mero,
moria le
ridico
materie
, di tutte,
tanti libri,
co ne
" *,"o
daltro,

, _altri 12.mila nella lite con PP. Certoini o


ra lo pirituale di alcuni lor Villag onde
ntito tutto ci il Cardinal di Acoflo li ri
aci certa penione, dicendo , ch era eu_
degno del rilacio quel buon Prelato , che

-\

Ebraica , ch uc voce , eere di nuovo


venuto al mondo il Cardinal Sirletoz di tan
ta memoria, che in una Libraria, qualcra la

tanto pendeva per la ua Chiea. N per


minori-furono le pee fatte a pr de'poveri,
.per [MCM-'0 dequali Ogni ettimana il Mer

m,

ed i fogli . Finalmente l anno 1635. paato


da Guardavalle , overa la ua continua rei

denza, in Squillaci per celebrarvi le funzio


ni della SettiMSama , vi s inferm a.:
morte; onde armato deSanti Sagramenti ri
pos nel Signore il LAprilezetl il uo Cada
vero per dilozione di lui trasferito alla

/\\v`" 7

. 'WMV- ;wu-.;

.,.

L;

4.3*

DELLARCVESCOVADO DI REGGIO CAP.L

32h,

Chiea di s.Carlo in Guardavalle, ove u e


polto con quello Epitao.
J
Fab-*Mu: Sirletus Guardavalle-t Spea.

tato Vicario Generale del Cardinal Carac

ciolo in Capua ,indi Vecovo di Carinolaz

Scyllaui, Aem Sanijimi , Napo: Emi.

e poi il 1733. trasferito a quea Chiea , che

Cardinali: G'ubelmi SirletiJ/"xit in Eptopatu


anni: XXXIJL obiit MDCXXXV. Kat. April

abbell con fabriche , pitture , ed altri oma

menti, e lodevoknente la_ regge di preente. i

Condi'tur in hac Uma.

5. V.

Cos dunque gli venne dietro


Lodovico Zero Romano l anno mede
mo del 35. , ma appena ne pree il poeo,
che ripos a capo di 15. giorni nel dignorez
onde Aleandro uo fratello tanto le ne ram
maric , che lo egu non molto apprelo ,

epellicogli a canto nella Cattedrale . Ebbe


adunque luogo da alire a quella Chiea
Giueppe della Corgnia Perugino,Dome

'

DELLA CATTEDRALE DI TROPEA.

On abbiamo la certezza , n del tempo,


in cui venne ordinata quella Cattedra
le, del [UO primo, o v eco vo, o lltitutore;
con vien per crederla antichima, avendo
ne memorie con Lorenzo uo Vecovo,qual

ori orto Papa Simmaco , qual regn dal


4.98. Vie greca no all anno 1094. , nel

nicano,tratello uterino del Cardinale Sforza

Pallavicino , trasferito da quella di Caerta qual tempo Kogiero Duca di Calabria , che
l'anno 1636., che por l anno 56. venne tra ~ tutto era inteo all'eermmio de' Greci nel~
portato alla Cattedrale dOrvieto 5rellando la Provincia, la traport al rito latino , con
aggregarle la Chiea dellAmantea z ond',
quella a
che alcuna volta ore dubio , e il Vecovo

Ridolfo Dolcini nobile Catanzaree , che


nebbe il poeo l' anno 1657. , Prelato di

di Tropea , anche dell Amantea dire i flo


vce . Vedi il luogo delle Cattedrali unite,

molte lodi , amico di poveri , e di letterati,


oneimo di cotume,ezelante delle ragio

Weil...
-

ni della ua Chiea . Riltor in pi parti la


Cattedrale : litul due Accademie , di Teo

UALITAL

A Vergine Aonta in Cielo il uo ti

logia morale l'una , e di ettorica laltra . E

L tolo, come delle pi nella Calabria z e

piu averebbe facto, e'la morte doppiamente

immatura, ed al governo, ed alla Vlta l anno

le recano plendore ei Dignit , Decano ,

1664., dopo anni ei, c pochi mei di ponte


cato , non gli avee tronco i li , lpellito

Archidiacono, Cantore, Teloriero, Arciprc.


te, Penitenziero, con altri 18. Canonici.

w
?

. nella Cattedrale col pianto di tuttiz Lo egu


Franceco Tilotta Arciprete di Guarda

DIOCESI.

valle , eletto l anno 1665. , e conagrato in '

Ropea con 2.4. Villaggi, Spilingzl, Con~


Roma dal Cardinal Elce . Prelato poco ac
T
dorchidoni,.Panajia, Lampazoni, Cuc
cetto per l inazmbile cupidigia rdell01:05:153
eorino,
Barbalaconi, Brivadi, S. Nicol, Or
Paolo
eletto nel .
Mor
lanno
Filocamo
1675., c digliReggio
venne ,dietro
igliadi,Ricade,Ceramiti, S. Domenica,Zam.

brone,, S. Giovanni , Dan S. Nicodemo,


1676.Regn anni rz. avendo adornata
Dan S.Nicol, Firili, Zaccanopi, Ala

la Cattedrale con uno bellimo otto. Mo.

- r1 nel 1688. acui egu


W
Alfono Aloiio Anconitano, prima Vica

to, Drapia, Gapani, Caria,tBratrirozBarghe


liazLAmantea,col uo Villaggio-dettosyie..

tro; Fiume freddo col uo Villaggio. Fa ico-,


rio Appoilolico nella Citt di Gerace,eletto nara, Longobardi, Belmonte; Amilo con tr
lanno medeimo del r688. Prelato di gran Villaggi , Lacocello ,, Serricella, e Terrati
bpnt, vile anni cinque,a cui egu
Pietrainala , Savuto , Nocera , e Catiglione,
Gennaro Cripini Napolitano trasferito Citt, Terre, e Villaggi al numero di 39.
u`1 dalla Chiea di Minori l~` anno 1694. F
relato molto pirituale, e fece molti bene i.
VESCOVL..
1 ci di pitture, e paramenti alla ua Cattedra
orice lbtto Papa Simmacozed,
' le . Dopo tre anni ceso di Vivere,.e gli ven L Orenzo
interviene ad un Concilio,celebrato da
ne dietro
:ep Lluis, dOpo del quale non abbiamo Vecov

Fortunato Durante dellAlbi,`Villaggio-.d`i per un ecolo, , e pi no a.

Taverna, conagrato il 1-697.Fit Auditore

Teobaldo, che u preente al Concilio


del Cardinal Rich-i , e Uomo molto dotto, ' Coltatitinopolitano VL
ecialmente nelle leggi civili , e canon-iche.. - Giovanni, qual ocrive al Concilio La
opo anni r7. di felice governo, mor nella teranene otto Pupa Martino lanno 649-, *Tetra di dtalatti l' anno 1714.d-ovc fu epel indi fore con- qualche frammezzo.
F
` lito, e dopo aver vacato la edia anni 4.ven~
` Teodoro, qual i-ritrov preente al Con
ne a preo
~
cilio celebrato otto Papa Agatone lanno
NfarcAntonio Atta trasferito qu dalla GSOJd: ecco dopo. ilframmezzo dun ecolo
Chiea di Sarno il 1718. Mor in Pecrizzi il
1733-, a Cui ucced
Nico?) Michele Abate di Barletta - Era

Stefanov Tropeano ,, il. quale interviene al


ConcilioIINiceno orto PapaAdrianolan- no 787. Dopo lui non 1 vedono Vecovi di " '
S s

que*

.
32.2.

-MLABRIQGRALBK 11,'

quella Chiea_ no al mille in qu! , cd il pri.


mo a comparire e

A quellifuccedc
Amadio, eletto l' anno 32.97,, che poi nel

Pierro , del uale fe raccordo Rogcro pp-Con 14 data in Anagni .concede rio-gior
Bur-a, nglmolo . el Duca Roberto in .un pri - ni .d'lndulgenze per tum: le Fee della Ver
vilegio concedth al uo uccorc

halochino DordolctO, lultimo dcVeco~

. .

gine , e Paqua di Reurrezzionc , cloro ot


rave a tutti coloro viiteranno la Chiea di

vi Grecidr .quella Chiea , Conformandogli

.Fonte Laureato .- Ed avendo governato anni

quanto tu poeduto dauoi PrcdeCcori ,. ll

18. glili otituice


Riccardo , fore , Ruo retrc arentc di
Tommao della medeima gente, rciveco
vo di Reggio, e percip Catanzarecp Tr0~

rivilglo vrcne PCdlEO l anno 1088,,onde c

da trarne il tempo s dluno ,s delaltro,


Ecco inranto

'

'

Jutego primo Vecovo Latino , e timo

pcano, eletto lanno 1315.Vivc l'anno 132.1.,

Vecovo dopo l unione delle due C lee.;

come l non nel _regio Regiro di Napoli. .A

Tropcana, ed Amanteana 5 .la cui clezzione,

Riccardo vien dietro


Roberto , il quale ritrovando poco oer.
vati li privilegi della ua Chiea da alcuni

er c uamo io imo , accadde circa il 1090-,


pcrc c il 1088.gi1 edeva Kaloohinozil _1094.

poi iede Julegoome appare dal privilegio

Minitri della giuridizzionc laicalez fattone

conduiogll dal mcdpimo Rogiero , m cui


ll conferma uanto sr nellAniamca , s in.

perci ricoro ad Amerigo Cardinal Legato

,li-operi poe evano i uor Antcceori, Non

covo di Nicaro, ilqualc ritrovatili Verda

in Regno fu commea la caua a Nicol Ve

ilpric foe il mdciKno, o vero altro quel~


~ .lo , il quale l' anno _1429, interViene alla co.

prima di terminarli la udetta caua Roberto

ronazxonc del RC: Rogit-'FQ in Palermo Egli

gi era paato all .altra vita li ;343- , onde

c per certo _, che liegue

u eguxto da

(ici'uro, quello , .al quale_ il Re Guglielmo

dieri ne commando intiera loervanza z Ma

tranccco dell 'Amantea Domenicano

anno 1155., conferma il udetto pri'vilegio,

lanno l 344.(11), Fu ,Franceco Uomo di mol

_ a F: t.

alquanto pill dichiarato , ed amplicato . .A.


ucruco ucc-;de

ti talenti ,e per cariimo alla ,Reina Gio

m Wih

Ervco Circa il 1156.,p0,iche lanno eguen


_te del 57,orivc ad un privilegio del indet

vanna prima (b) , che dopo la morte del _R ,b Sum.


lib.3. ul,
Andre-ao lo dcin al Rd Lodovco in Un 427.

mtana, Non 1 ha il tempo , n 'al-quale cd

heria, upplicandolo, che prenda la cura di


ui, e del uo gliolino Caroberto . Sieguono
alcuni VcCovi incerti cos di promozrone,

Lrvcoz .onde nc tampoco ci .Chiaro quello

come di morte, li cui nomi ono

to Guglielmo a favore della Chiea Paler


del uo uccorc

Marino

Condono , le Cui prime memorie appari


ono l anno 1178., quando Papa Alean
dro lll. ll .15. Marzo dell anno udato gli
conferma tutti gli accennati eonccdimenriz c;

Rainaldo
Giordano, e
rico alla, Chiea di Giovinazzoznel qual anno

continuano no al 1195.,ocrivendo in det!

dalla Chiea di. , . venne trapOrtatO a queta

Franceconi quale lanno r;go.vien trasfe...


r"e
i

.foce-mp0 ad nn privilegio di Errigo Vl. .al


Paolo Gri, detto volgarmente , Pavone '
Monaterio di S.. Giovanni a Fiore. A Cori* Cittadino .di Giovinazzo'zil quale avendo e
duto anni diece port appreo [ammini,
dono uccede
*i*
Colandino, o pure Orlandino, Monaco di trazione del Cardinal di S. Sito
Giovanni Domenici , Fiorentino , Dome..
Monte Caino , qual morto ne1198., gli
vlcn ditro
" i nicanoz e tenutala dal r4oo,al 1413,1a rinon
Ricsardo, eletto lanno rnedeirno, il quale zi inmano di Papa Gregorio X11., dal qua~
l anno Izoo. ottiene da Papa innocenzo Ill. le vi fu oituito
la conferma di tntti privilegi della ua Chie.

la - Ville anni 17-, c ,u eguito da

Nicol degli AcciapaCci da Sorrento lanno


1413.,confcrmaco da Papa Giovanni XXlll.,

Giovanni l anno 1215. , il quale avendo-.r mentre nel Concilio di Pia dcpolo Grego
lungo tempo conteo con Ridolo Abate di ` rio,leleuionc di Nicol ir dichiarata nulla.
Fonte Laureato opra le decimo., cd eendo Fu Prelato di molta prudenza , Conigliero .
erci dalla Sedia' Appololica commea la della Reina Giovanna Il. , e di Lodovico di
caua al Vecovo di Mileto 5 queti decret Angiz cariimi) ancora a Martino V., e ad
a favore deMonaciz al qual decreto anche Eugenio lV.,da-quali l anno 143 6.PraumO-' ocrive Giovanni col coneno del uo Ca opall' Arcivecovile di Capua , e quindi]
pirolo . Non SO quanto ei lia viuto , e chi anno 143941 Cappello del titolo dl San Mure
labbra egnato, olo m'incontro in
A
celloz onde gli .uccee
J. Gia-..omo fore , o Giovanni lanno

Giou Mormile nobile Napolitano,tras.

1z96,,l`u_ltimo della ua vita. Eu quelloqual


jntrodulc li Frati Minori, donando loi- col

feritov l anno, 1437. dalla Chiea di $.Ag.i-.

.ta 5 che poi lanno x445, dichiarato Vica


cul-WW del uo Capitolo la Chiea di S,Pie-. _rio di Papa Eugenio IV. Vive l anno 1449.,
tro alla ripa del marcaDonazione, qual con..
f.;er lapaBonifacio VIII. l' anno eo .
N_W

e gli vien dietro

Pietro Balbo Venez ianO>Pirenre di Papa


i
"Tricia

~'un*

BELLARCNESOVAB DI COSENZA o'P. l'.


Z 13
Paolo II. Prelato d' inigne letteratura gre
ca, e latina, agra, e profana.Mor in Roma
_anno 1479. epellito nel Vaticano con...

queo Epitao.
Petra Balbo Epicopo Tropejeni , qui abn
guiarem crudi'onem utriufque lingua multd
Grieco in Latinva eleganter tranuiit, quique
ob anitatem *aim , (F modciam ooge
mum annum attigit, B. Mareca Antbies Ca
ellanus Aim Urbi: Picecamerariur Sii 1V.
Pont.Max. ju'u M. M. Faciend curavtobiit
die IX.Septembrir M.CCCCLXX[X.

Giovanni Deuro uccede. al Balbi l'anno


eo della ua morte 1479. , ma appena vi
comp l' annoz onde lo egu
Giuliano Mirto da Caiazzo , trasferitovi
dalla medcima ua Patria l' anno 14.80. Fu

Conigliero, e Cappellano Regio , cd inter


venne alla coronazione del R Alfono Il.
l z. Giugno del 1494.(overn anni 19.con
molta odisiazionez onde morto , e epelli

to nella Cattedrale , fil accompagnato dal


pianto di tutti-3 venendogli dierro
_
i Sigimondo Pappacoda nobile NZIPOllfa:
no , trasferito qu dalla Chiea di Venoa l~
anno 1499. con doppio titolo di Vecovo di
Tropea, e dell' Amantea, come i trae dagli
atti conciorializ ove i legge.

le eendo morta troppo immacuraz da ci


egli avviato pas a vita Chiericale 5 onde
venuto in Roma u Proronorario , indi Te-`
oriero della Camera , e nalmente -Vecovo.

M..."

di quea Chiea , ed oltre pi avanzandoi ~


ne gradi, pas Nunzio in IlPagna,e Collet

tore depogli appreo Carlo V.,ed alquan


to do o Nunzio in Germania appreo il
mede :mo ,a cui divenuto cariimo a ua..
ianza fu da Papa Giulio III. l* anno 155'1

promolo al Cappello. Govern anni 15., ed


avendo rinonziato queta Chiea al eguen
te, e uo nipore , ripas nel Signore l' anno
1556. egu dunque

Giovan Matteo Lucchio Bolognee,nipo


te di orella del udetto Cardinale , trasferi.
tovi dalla Chiea di Ancona l' anno 1556- ,

ove morto da l ad anni due gli venne in lo


Pompeo Piccolomini Aragona , gliuolo
del Duca di Amal , traportato in queta...
Chiea da quella di Lanciano per nomina
del R Filippo ll. lanno 1560. Govern an
ni due,e mor in [pagna, uccedendogii
Franceco di Aquire , od Agherre Spa
gnuolo, trasferitovi l' anno 1554. da Corro
ne. Vie poco,morto l~ anno eguente z 0nd::

u eguito da
`
Felice RO della Citrix di Troia in Pui
glia.Ne1 colo fu Regio Coniigliero,e gran '
Uiureconultoz onde mand in luce Addi

Die Lun VU!. Februar. fuit Conciorium.


S.D.N. tran/iu lit Dominum Sigifmundum Pap
pacodam Epicapum Venuinum de predi .: Ec

tiones ad Conaetudinex Napolitanas , (a ad

cleia ad Eccleia; Tropez-je. , " Mantbxanam

univerumjuri: civili: corpus, con tanta ua

jnuiceni unita: in Provincia Calabria! ub Ar


gloria, che ne racmrdarono onorevolme nre`
cbiepicopatu Rbagiuo in Regno Neapolitano _ 1J. memoria Vincenzo de Franchis,Gio:Vin~
'vacantes, ( cum Verbum f't'um eet an Man
cenzo di Anna, Nicol Topio , ed altri (e) .
iheae,~ue Mantbxanus et Epijtopu: appel
Morta in tanto ua mOglic,egli paato a vita

Mmm *i Diium fuit mihi ViceCancellario , ii:


expedirem omnia , ut in ceduta Dom. Datarii.
Fuit autem uperiori: anni: ab Rege Neapo

[itano i [lis homim'lm: id coneeum, cum autem


Tropejcnsolum appellaretur, iitrfzrumquc Ec
cleiarum EPTCOPKLGOVCH Sigimondo an
ni 37. , carimo a tutta la Diocei, ngo
larmente a Papa Clemente VlI.,dal quale an
cora arebbe aro promoo al Cappello, e
avee voluto abitar in Roma . Mon 1 anno
1536. epellito con quello Epzrano

Sigimundo Pappaeodae Franc. F. Piro opti

10,juriconuito, qui cum in mtu Cardiga


lium fit Clem. VU. adritur , mala l i.;

Patria Epicopus *vi-vere. Vixit anno: LXXX.


MJ/II. Obiit M.D.XXXV[.

'

_ _

Giovan Antonio Pappacoda anOtc di Si;


gimondo , e gi uo Coadjuwre uccede l
anno medeimo del 36.,ed eendo vrtuto an
nidue, morto gli venne dietroz ma a titolo
di Commenda
Innocenzo Cardinal Cibo l anno 1 5' 38. ,
che poi l'anno medeimo , e otto la medei

ma qualit la rinonzi a

_AM. .

Cdc oriz
[Orma-ib
4-. cap. pr.

Chiericale fu promoo alla Chiea di Poten


za, e da quella trasferito qu dal R Filippo

n.1

ILl`anno 1566., ma con poca fortuna, elen

do morto lanno appreo, epellito nellAu


nunziata con queto Epitao.
.
Felici de Rubeis I. C.C0n/iliario , qui ti in
gerendis magiratibus ior majores , c27- pruri
pu Ugolinum de Rubeis de Parma ub Carola
[I. Andegaveni Rega Neapo LPra-ura egre- i

gie imitatus 5 ita po Lucrmx Gallucci-e xo


ri: obltmn acobi de Ruba: ArciiiepijNeapo l.
ex Comi ur S.Secundi Migni patrui exemp lo
acri: initiatu: , Patenti Prius , Tropejenfium .
pomodum Epicopatum e con/eqth ,
dum ad majora Pio V. Pont. Max. wcareturh

morte pra-vent: ,- accubuit AD. M.D.LXVII.


juin Cjarj., (F Fraterjoannapde Ru
beis Mile: [{ycrofoiimitanus ex Scipione , (I'

Portia Capycia Seondim Poter Avo beneme


remi pojiiere.
Girolamo de Ruici Romano uccede.),

eletto lanno 1570. , il quale avendo gover


nato 'anni 2.3. oprafatto dalla vecchiaia lo

Girolamo Cardinal Ginuccio Senee , il

rinunzi lanno 1 593.,onde gli venne dietro

quale csdo morto nel 1541 .ebbe ucceore_


Giovanni Poppio Bolognee , promoovr

Tommao Calvo Menee per nomina


del R Filippo III., eletto l anno medeimo

l anno udetto. Prima pree moglie, la qua -

del 93. F prima Legia famoo , Abate , e


V

Ss

2.

Vica
e

CALABRIA SA GR'A LIBRO u.


3 N
Vicario Generale in Meina . Salito a que

Gennaro Guglielmini Napolitano eletto

il 1732.. ,ed in atto governa lodevolmente

ta dignit non tralaci opera alcuna di_ ve:


ro Paore . Edic quattro Monateri di la_ ~ua 'Chiea .
Monache zEree molti Monti , detti del-la
Dell ArciDq/Z-aoado di Corzza
Piet z Arricchi la Cattedrale con prezioa,
uoi Suaganei .
uppellettilezDot la Cappella di Somma:
o 5 fabric un epolcro , che olo foe de
Vecovi-3 che avendo governato anni zo.
c AL n.

,a

con gran fama di antit, mor lanno 1613.

avendone 86. di et , epellito nel epolcro


udetto con qUelo Epitao.
D. O. M.
,
.
Thomas Cal-vu: Menenis Epiropur Tro
pejens ibi, cr uccebribur ul': vivi-:ns exit
A.D.MD.XCV[. orari: jim LL?,

Fabrizio Caracciolo nobile Napolitano


uccee lanno 1615. per nomina del R Fi

lippo lll. F intimo Cameriero di Papa Cle


mente VIII., e poi Collettore in Ipagna de
Spogli . Govern con Molta lode anni 13.,
ed ebbe ucceore
AmbrOgio Corduba Spagnuolo, Domeni
cano , eletto l'anno 163 g. , Prelato di gra

fama di apere, e molto lim-ato da tutti.Vie


anni cinque, e morto gli venne dietro
Benedetto Mandina d Amal , Chierico

Regolare Teatino, eletto l'anno r 63 9., cele


bre non meno per le opere mandate in luce,

che perla bont della vita.Morl lanno 1 646'.,


nel qualanno uccee
1 Giovanni Luzzani Spagnuolo , Eremitand

di S. Agoino, il uale dopo anni diece pa

A conda Chiea Arcivecovileiqual


orice nella Calabria , ella queta di
Coenza: Sedia delle pi antiche nel Regno
di Sicilia di qu , cio di Na oli ,_ come la..
die Papa Innocenzo III. , crivendo ad un
de`uoi Arcivecovi, cuandoi, non poterle

alterare alcune ue invecchiare conuetudi


ni. E meritevolmente, eendo tata ordin a
ta, come porta la fama , e ocrive l Abate:
Ferdinando Ughelli,da S. Stefano primo Ve

covo dichgio . Ma chi poi labbia ubli


mato alla dignit Arcivecovile egli al
quanto dubio z perche quantunque il primo
uo Arcivecovo i nori Pietro lanno 105 6.,
otto il Pontecaco di Papa Leone IX., non
per tanto appiamo, sein fu il prim0,e e al..

tri preceduto l aveero . Comunque cami


nae la coa, ella queta Chiea inigne, co
me la crie Papa .Paolo V., romovendovi
Paolo Emilio Santoro , e riferr il Capuri (a)5
ed altre volte di s Mpia giuridizzionc, che

a da reg.,
Rei p. lot.
[Im-14.

i endeva commandante no a Salerno,giu


ia che i legge nellloria degli Arciveco
b Orat

s alla Chiea di azzara, e poi allArcive


covile di Palermoz uccedendogli

vi di quea Chiea (b), e rapporta Gio: Pao- fa mnella

lo di Aquino , onde rea convinto di falit

Carlo Maranta Napolitano , trasferito qu Gapar-re Moca , che anzi queta aoggetti
dal R Filippo IV.dalla Chiea di GiovinaZ` a quella di Salerno (c) , citandone perci le

zo lanno 165 7. eguendolo


Aloiio Morale Spagnuolo Eremitano ,
trasferito q\u`1 lanno 1665. dalla Chiea

Bolle di Papa Giovanni XV., e di Papa Ser


gio 1V.

QALITm

dAriano . Mori nel 1677., e lo egu

Girolamo Borgia Napolitano.Rimao ve


dovo della moglie acrie alla milizia.
Chieri'cale, e f fatto Canonico della Catte
drale di Napoli; indi Ficale del S. ucio in
Roma , e nalmente l anno 1678. Vecovo

di quella Chiea . Vie non pi che mei 18.,


e f eguito da
*
Franceco di Siguera Spagnuolo Eremita
,np Scalzo, Predicarore di Carlo II. R delle
Spagne. Creato l anno 1680.rnor`1 nel 1688.,
e gli uccee
Teolo Teta da Nola Minor Oervante,
e Cuode del S. Sepolcro in Gerualem

me. F eletto Vecovo di queta Chiea per


nomina di Carlo lI. R di Spagnal anno
1689. , che poi morto nel 1710. gli venne)
dietro
.

L titolo, clic decor: quea Chiea la.:


B. Ver ine Aonta . Vien ervita da 4..

Dignit, cio Decano, Can tore, Archidiaco


n0,e Teoriero, con altri 2.0. Canonicr , che

velono coll'ilee inegne,quali uano iCa


nonici della Bailica Vaticana.

DIOCESL
C Onza, Acqua peata z Agoo , Altilia,
Aprigliano, Belito, Brancalie, Branco
ne, Brunetto, Calandini, Capocaale , Caa

gna, Caielfranco, Cai lione, Celica, Cel


lara,~ Ceriano, Corno, rivari , Curte, Curi,

Damanico, Dipignano , Donnici , Fabretto,


Ferrucci, Figline , Focaldo , Guarano , Gri

Lorenzo Ibanez Spagnuolo nobile Cea

maldo, Grupa, Guardia, Jom , Lago I LP*

raguano , Eremitano Scalzo , eletto l'anno

pano, Laurignano, Macchia, Macchiui, Ma


lie , Maione , Maleto , Man onc , Marano,

medeimo . Dopo 16. anni di governo .ced


la Cattedra ad

,Angelico Viglni Napolitano dell Ordine


dc Capuccini , che Promoo il 172,7, ripos

`114131311011! il 173 I. uccedutogll

ari, Mcndicino, Merendaj/linnito, Mon


talto, Morta, Muerami, Paola, Paterno , Pe

dace, Pedaline, Perito, Petrume, Piane, _Pic~


rratm, Pire,Purcache,Puzzano, Rende,Ro
gliano,

,.

morte del

Tel
e Vghel.

DELLARCNESCOVADO DI COSENZA GAP. u.


gliano, Rovella, Rovito, S. Benedetto, S. Fe
` lice, S. File, S; Giovanni, S. Giovanni a Fio
re, S. Lucido, S. Maria, S. Nicol, S. Pietro,
S. Polito, S. Sio, S. Stefano, Scalzati, Scan
dalupi, Serra, Serricella , Serritani , Spezza
no, S.Vincenzo, Teano, Trento , Turano,
Verticelle, Vecio, Vizioi,Zumpano, in tut

to 97. luoghi .

vascovr.
A Vvegnache quea Chiea fondata o
e dal Vecovo San Stefano nel primo
ecolo di nora Elluteze eguentemente ave
e avuto li uoi Paori, ed in quello,e negli
altri vegnentimon per tanto ne abbiamo me
moria d`alcuno per quai ei ecoliz rimanen
do tutti epelliti fra le rovine di quella quan

to pi venerabile , altretanto deplorabilu


antichit. primo dunque a comparire egli
Palombo , che Papa San Gregorio l' anno

z af

Arcbz'epropo. Venuto poi in odio di Rogie


ro, fu Arnulfo cavato dalla ua ediaze per.

ci neceitato a veir labito Monacalc Ca


inee . Indi morto Rogiero ,v e celebrando
orto Papa Pacale lI.l'anno r I r4. la Sinodo
di Ceperano, vi comparve Arnulfo,e dicen
do ua ragione fu reituito alla ua Chiea,
e venuto in grazia di Guglielmo , uccedu-
to aRogiero uo padre , ottenne da lui la...
conferma di quanto alla ua Chiea avean
conceduto Rogiero uo padre,e Roberto uo
Bia volo.Morto poi Arn ulfo venne eguito da
Riccardo , non aprei e con qualche in
terrompimento , e non volcmo dire , che
anche Riccardo ia ato dun lungo gover
noz e che ucceduto ad Arnulfo l'anno r I I 6.
abbia governato no al 1158., nel qual anno
certa coa , chegli muore , ed abbia avuto
ucceore
`
Sanzio, eletto l'anno r 168., che poi morto
due anni appreo, porta dietro
" Ruo, promoo lanno medeimo , chera
il 1170. lntervenne al Concilio di Laterano

.t rpm. 5' 99. (d) con altri Vecovi della Calabria_


coituice Congiudice nella caua di Boni
facio Vecovo di Rggio . Indi col fram
Generale , celebrato lanno I 179. , ed aven
mezzo di anni 80.10 l egue
. do regnato anni r4., mori appreo otto le

47. lib. 7,

Giuliano, il quale interviene al Concilio,

celebrato orto Papa Agarone l' anno 680. ,


ed a cui con un altro poco pi corto fram
mezzo uccede

Rorido, quegli,'che lanno 74;. ocrive

alla Sinodo Romana, celebrata da Papa Zac

rovine del tremuoro, accaduto lanno 1 184.,

onde lo e u
g
Pietro l anno eo delli 84., il quale dO-l
po il governo danni quattro di quella Chie
a, paato all'altra vita ebbe ucceore
Bonomo, creato lanno I 1 88.F u cariimo

caria 5 ed a lui vien dietro con dianza di

all'lmperadrice Coanza , dalla quale lan~

quai un ecolo, e mezzo

no' 1 196., ottenne per la ua Chiea lintiera

lelgrino, il quale giua :il computo dell'


Abate Ferdinando Ughelli avr orito ne
91 5. in circa5 e qu interrotta la linea deVe
covi , comincia ad inteeri quella degli
Arcivecovi con

ARCIVESCOVL

oluzione delle Decimc.L'anno r 199. Con


giudice inieme con Riccardo Abate di S.Eu
femia , e Guglielmo di Biignano , e uo
gliuolo Reg)~ Giutizieri in Val di Crate o

ra una lite vertente tra lAbate Giachino, e


lAbate detr Franciuili.Vie circa il n.00.,

uccedendogli
Andrea lanno 12.01., il quale avendo go

Ierro creato Arcivecovo , dice lAbate

Ughelli ,da Papa Leone IX. , e orto il


medeimo anche morto l anno 1056. , per
queultimo falozmentre Papa Leone crea
to nel 104.9. , ed avendo viuto olamente?
anni cinque non pot vedere .il 1056. Mori
dunque, regnando Papa Vittore II. A Pietro

venne dietro
'
Arnulfo,o Radulfo, come i ocrive in un
diploma a favore della Chiea di Catania
l' anno 1093. Normanno, che fil di lunghil

vernato anni tr, morto ced il luogo al

B. Luca, eletto dal Capitolo, e conferma


to da Papa Innocenzo III. lanno 1204. , on
de traviarono del vero Gaparo Jongellino,
ed il Manriquez,che lo vollero in quea e
dia,quegli lanno I 116.,e quei l'anno r l tz.
Nacque Luca in campagna; creciuto all
et ve labito Ciercicne nel Monaerio
di Caamaro in Bailicata,ove anche f Prio
re . lndi contratta amicizia col B. Giachino,

e lo cele per uo Segretario , ed ajurante

.di udio, nche lanno r 197. f`u eletto Aba


teimo. Nel 1093. octenne dal Duca Rogiero te della Sambucina.Divenuto famoos per
la d0ttrina, s`1 per la antit divenne cari
la conferma di S. Lucido, e daltre coe con
cedute agli Arcivecovi uoi Anteceori da mo ad Errigo VI. Imperadore , ed a Collan
za ua mOglie , come anche a Papa Innocent
Roberto uo Padre . Tui: Prioribm Arcbiepi

imo governo, avendo toccato lanno ean

copi: Eccleam Sant? .Dei Genitricif Maria

zo Ill., onde ne u impiegato a molti aari

Cumtia gubernantibus: Dalle quali parole


prendo conghiettura , o che Arnulfo non..
avee ucceduto immediato a Pietro a 0 ,Che
prima di Pietro ati vi foero altri Arcive
coviz In altro cao non i direbbe nel privi
legio mi: Prioribus Arcbicpio'pis 5 ma Priori i

dimportanza. Lanno 1 199. inieme con Lo


renzo Vecovo di Siracua, predic la Cro
ciata nella Sicilia , e nella Calabria , tanto

prudentemente, quanto dimora la lettera..?


crittagli l' anno eguente 5 Ufhcio 'che pot
leercit l'anno raoa. per tutta Italia. Lan
no

Mv.

Lun-A.. .L

;26

*_.M-..

CALABRIA SAGRLBRO'I;

i no 12.06. ad ianza di Matteo Abate di San


Giovanni a Fiore , vien ordinato Viitatore
Appoolico in tntti Monateri dell Ordine
Citercicne.L`anno 12.17. per ordine di Pa
pa Onorio Ill. paa in Meina, ed ivi predi

San Lodovico R di Francia, oerendogl


per Carlo uo fratello il Regno, e ad Errico'

ca a Croce ignati ivi raccolti , e dipone di

1- inveitura dalle mani di Bartolomeo , e di

molti aari di quell imprea . L anno 12.19;


per mandamento del udetto Pontecein
uire contro il Vecovo di Squillaci , ed e

Ridolfo Cardinal Leg-atua onde poi Carlo ne

amina, e conferma lelezzione dell Arcive

relando queia a
Tommao de Lentini Siciliano dell' Ordi

covo di Roano . Lanno 12.2.2.. per volont


del medeimo Papa Onorio conoce la caua
fra lArchimandrita del Patiro , e l'Abaee di
S. Giuliano di Catanzaro , .che poi per com

mione dellImperador Federigo, con Ter


rio Vecovo di Caano compone la lite
I tra i Monaerj' del Patir0,e detr Fanciulli.

R d Inghilterra , upplicandolo a non met.


tervi diturbo. .Venne Carlo , ed uccio Man

fredi, re Signore del tutto , prendendone

cre Conigiiero Bartolomeo, che.poi l an


no 12.67. lo trasfer alla Chiea di Meina-3

ne de Predicatori , trasferitovi dalla Chiea

di Bettelem l anno 1268. F Tommao Re


ligioo di molta tima non meno per la bon
t, che per la letteratura,e Provincia] allora
della Provincia Romana , la quale di quel
tempo abbracciava oltre le parti di Roma,

` Lanno 12.2.4.. per ordine di Papa Onorio co

anche li due Regni di Napoli , e di Sicilia;

} noce la caua'dell elio di Arduino Ve

ed il medeimo, qual ricev all' Ordine San


Tommao d'Aquino.Ma creato da Papa Gre

covo di Cefal , e gli oituice M. Barto


lomeo Teoriero di Coenza. Ma non per;

gorio X. Patriarca di Gierualemme ced

tanto dimentic laccrecimentodella pro.


pria Chiea 5 concioiache l anno 12.12.. ot
tenne dall`1mperador Federigo la Sinagoga

il luogo a
Belprando Archidiacono di Coinza,elet
to da Papa Giovanni XXI. anno 12.76. ca_
ata l elezzione fatta dal Capitolo in pero

de`Giudei di Coenza,e lor tinroria,qual poi

1 tramut in un venerabile Monalerio di,


Monache Ciercieni .L'anno 12.22. f con
olenne rito Cona rare la ua Cattedrale da
Nicol Cardinal egato -in Regno . Lanno
12.2.3. ottenne da Federigo la conferma di
quanto era ato conceduto alla ua Chiea
da Rogiero in qu . Cos dunque avendo e.

na di un tal jacibardo da Benevento. Regn


anni due,e mor in Roma; onde lo egu

Pietro Frate Minore , traportatovi dalla.


Chiea di Corinto lanno 12.78. Vie no a1

l` anno Primo di Papa Onorio 1V. , e gli uc


cee
.
Martino Polono Cierciene lanno 12.85'.

duto con tanta lode anni 2.0., ripos nelSi

Non quello,che Bellarrnino, e Baronio cri

` gnure lanno 12.2.4. annoverato da celebri

ero l inventore della Favola di Giovanni

toerittori (d) nel numero deBeati,e gli venne Papeazpoiche queti per detto dellUghelli,
dietro

Opizzo Colombo Cittadino di Ai , e_


Conigliere di Federico Il.,eletto dal Capi
tolo , e confermato da Papa -Onorio 111. l
anno 112.4. A lui crive Papa Gregorio IX.
lanno 12.37. , che proveda di ucceore la
Chiea di Martorano, per l inabilit di quel

e dell' Allazio fu un altro Martino Polono,


ma Domenicano , ed Arcivecovo Ginene.

Sed il notro Arcivecovo no al 12.91. , ed


ebbe ucceore
M- Adamo de Duiaco Francee , eletto 1

anno medeimo del 91.Conigliero del R


Carlo ll., e Gran Cancelliere del Regno di

Pietro Canonico, uomo di antit , e di let

Sicilia. Mor non conagrato-anni quattro


appreo, e gli venne dietro
Rogiero Stefanuzia traportatovi dall Ar

tere; altri per con il favore di Corrado


gliu olo di Eederigo v intruero
Cacciacomite de Cacciacorniti Senee , il
quale poi lanno 12.53. trasferito in Cre

poi da l`1 a tr anni ripoando nel Signoru,


al al pontecato di quea Chiea
Pietro Bocdapianola nobile Napolitano l

j Vecovo. Govern anni 16.,e mor ne125o.

ed avvenne , che altri del Capitolo eleero

civecovile di S.Severina lanno 1295. , che

mona ', venne qu traportato dalla Chiea di

anno1298. regnandovi anni ar. , dopo_ la.,

Am

cui morte ripartito il Capitolo , l una parte


dimand Adamo Vecovo di Martorano,ma

Bartolomeo Pignatelli nobile Napolitano

l anno 12.54. F bartolomeo inchnato pi. non u ammea, laltra clee


Nicol Decano della Chiea, confermato
all arini, che all' altarez onde egu per qual

che tempo la milizia octo il R Corrado,

da Papa Giovanni XXII. l anno 132.0. Fr

qual morto , e venuto in odio di Manfredi, - conagrato in Avignone per mano di, Gu-.
fug a Papa lnnocenzo , dal quale fu pro- i glielmo Cardinal Vecovo Sabinee 5 e rice
v il pallio da Cardinali Neapolione del ti
moo alla Chiea di Amal, ed indi a que
a.uccedute le rivolte della Calabria venne tolo di S. Adriano , Giacomo del titolo di
deiinato inieme con Pietro Ruo Conte di S.Giorgio ad Velum aureum , e Luca del ti
(Latanzaro da Papa Aleandro per gli inte tolo di S. Maria nella Via lata . Avendo re
re dc1111 Chiea ama prevalendo il partito
nato anni dieci ced il luogo a
i Manfredi ebbe ritorno ad Aleandro, dal
Franceco della Marra nobile .Napolita
ui hcore Urbano fu mandato Nunzio a noche l occup trasferitovi dalla Chiea di
_

`An
i

Dtm
..'t

-.- -- -

"DLLCVEBQ
Anglona l'anno 1330. perche il R Roberto
avea tolto dal uo dominio la Terra di S.Lu_

D1 COSENZA CAR-Il.

- zz}

Francecu Torna-;ei nobile Napolitano,


elettozl anno 1413'. Dopo ver eduto anni

cido, condargline lo cambio in alcune te~

9.vcnnc trasferito alla Ch a Caputaquen

nutc di Terra, Franceco vi poe l' interder

e, dalla quale u qu traportato


Bernardo Caracciolo de` Piqpizj nobile,

toz che perci obblig il Re a crivergli i:


entito come gi fece l' anno 1332.Govern`0
anni 2.3., e morto con molta fama di pruden

Napolitano lanno 1424.1411 Conigliero del*~


R Alfono l., dal quale ottenne per la ua
Chiea molti PriVilegj , ingolarmente ila.,

za li venue dietro
jetro Galgano da Manfredonia , trasfe
ritovi da Reggio lanno 1354. , annullata da

conferma di quanto tu ccenuto al uo 'Ante

Papa Innocenzo V1. l' elezione ,_ fatta dal

ceilore Pietro Galgano dalla Reina Giovan


na, e da Lodovico uo marito . Vie lungo

Capitolo in perona di Filippo Decano di

tempozcio nno al 1452.,ed ebbe ucce ore

Coenza . Fu cariimo alla Reina Giovanna

Pirro della medeima gente uo nipote _l'


anno medeimo della ua morte t452.l*` an
chegli Conigliere di Alfono il vecchio,
eome poi di ferdinando uo gliuolo 5 che
per tto ne riport molte grazie per ervizio
della ua Chiea. L'anno 1455. per mezzo di
Camillo uo fratello,e Procuratore, compra
dal lie Alfono per docati 7500. la Teri-a di

II., ed a Lodovico uo marito , dalli quali


ottenne lanno r 357.}a conferma deprivile
i conceduti alla ua Chiea. Mor in Napo~
dopo aver governata quella .Arcivecovile

anni 8. cpellito in S. Pietro a Maiella con


quello Epitao

di!

1, Hit jacet corpus Rewrendz]s,_m Cm/Z0 Pa


:ris Domini , Domini Petri de Galganis da

5.Lucido, annullandoene Ogni altra aliena

Man-edonia , olim Arcbiepz: Coentini , qui


0121:': annJ) omJI-CCCLXII. die Il!. Men/11W.
Uembr. t. india.
Nicol Caracciolo nobile Napolitano ot

zione fattas daRe Ladislao , e ua orella,

tentr al (ialgani, traportatow dalla Chiea

di Amalfi l anno 1363. Ville anni due , ed


ebbe uCceorc
~

Cerretano de Cerretani nobile Seneu,

si anche da lui medeimo 5 collituendoene


Signori , e Padroni Pirro Arcivecovo (.'o

entino,e uoi ucceori in perpctzmmLanno


1467. ottiene la conferma nella giuridlZio
ne , quale poedeva a5 immemorabili quella
Chiea opra la Giudecal. Lanno 1480-321'
endoi tabilito in un parlamento generale

eletto l' anno medeimo del 63.F gran Le

del Regno non s qual iidio per laorprc

gilia, Plebano di S.Stefano del Campo,Dio

a di Otranto,ilR Ferrante nc commette a.


Pirro la ricoa nelle due Calabrie. Egli f.2,
che tanto favoreggi il Patriarca di Paola,

Cei di Fiorenza , ed Auditore del palazzo


.AppoRolico 5 avendo governato anni tz.

con la" morte ced quella Chiea a


Nicol Brancaccio nobile Napolitano ,
che.l occup l anno t 377.1)ivenne carii
mo alla Reina Giovanna Il.,onde a ua com

piacenza eguitando le parti dell Antipapa


Clemente, chiamato perci in Roma reto
tivo della dignit lanno 1378.Cos`1 dunque
fuggito in Avignone u dal udettoCleinen
te creato Cardinale , e Vecovo Albanee .

Dignit, che dopo il Concilio Piano , rila


ciando dalla eguela dell Antipapa Bene

detto Xlll. le furono legitimamente confer

non olo col concedergli , che liberamente-`


fabrichi Chiee , e Monateri nella iia Dio

ceiz ma eentando la ua Religione dalla.


proPria giuridizione , e rimettendola otto. limmediata prorezzione della Santa Sedia,
Appoolica.Perci morto , e epellito in; .
Roma nella Chiea di San Giovan Battita`
lanno 1430. ne rinovarono la memoria ne'

tempipiii in qu li Frati Minimi di Coenza nella lor Chiea con queto Epitao.. , *
Pyrro Caracciolo ArcbcplsCufentb trib ' '
tam. 3.1;.. Francico Pantano Eccleia, (a' Crt.` -

mate . Seguirono a Nicol gi depoo. per

nobia contucndi facultatem , ejudmquc. 0r


autorit dell aCcennato Clemente ne137o.. din. aPPrabatianc-m, C77' conrmanonem,_exmm
Giovanni , e ne r 3 86..- Andrea 5 quali pero `irragata Privilegi:: Sii 11/'. ]uli [LAlen

i0 non metto in lo z perche da Papa, Urba dri VI., cote'rorumqueom. Pantiathoritate


no a Nicol u oituuo
rmata z latre:. baja: Con-:1mm: grati animi,
G. fore Gregorio , o Giorgio. , quantun*
que non meone in poeo , che dopo la.;

monume tum poati-nnt An.Dom.M.D.XXXl/I..

Tirello Caracciolo nobile Napolitano, e

Cardinale del titolo di Sabina pree l am


minirazione. di quella Chiea l' anno 148 r .,, -

Giovanni di Aragona_ gliuolo del R


morte della Reina Giovanna z al quale poi Ferdinando
Diacono, Cardinales e poi Prete
uccee

letto lanno. 1388. Prelato , che oltre la no e la continu nche vie ,p che u l anno.
bilt del angue, eendo gliuolo di Marino r 485 ., onde gli uccee
Conte di $.Angiolo,f dimaraviglioa pru
NiCOl.` Cibo ,, nobile Genovee. fratello di: .-r..
denza , onde non oanti le turbolenze di Papa. Innocenzo VIII. eletto lanno 1486., e.`.~
quei-.tempi { si nobilmente ervito dal Cle
nella_ CappellaPonticia l'anno
ISL e Po olo di SLucido , che Papa Bonita- conagrato1487.
dal
medeimo
Pontece '.. Gevern
QID Con etteraa parte ebbe molto a lodarne
anni
tre
,L
e
traportato
in Arelare di Francia. la fedelt.Vie in quello governo anni azz-,
venne in lo.

l e gli venne. dietro


'4-7 -- *-

"l":

. "'i

"i ,

fa

` 'UI-'F8'

`:7,7:

.*

CALABRIA SAGR Liato ll."


le, Proronotario Appoolico , eletto l anno
i489. lndi a due anni trasferito alla Chiea

152%., che poi da l`i ad anni 7. la rinonzi.;

uo nipote

.Andegavene l francia u poi da Papa_ s'ik- Taddeo Gaddis ma non avendo , che oli
Giuiio ll. promoo alla Porpora z onde gli 16'.anni d'et, Papa Paolo lll.gli ne eonce- venne dietro

Gio_van` Battita Pinelli Genovee l' anno


I491-Ell pronipore di Papa Innocenzo VllI.
dal quale ado rato in maneggi di grande af
fare, mollr mma prudenza . Dopo anni

uattro di antimo governo mori con gran


ama, c fu s`i grande la ua opinione, che nel
epellirlo ore lite tra Canonici , e Magi~
llrato della Citt , chi dovee portarlo in.:
Chiea, ii dunque epellito nella Cattedrale
in un mauoleo alzato da terra cos, che do

ve pui per la dipoizione del Sagro Conci


lio 'rioentino ogni altro f`u guaito , queto
olo a richiela della Citt venne laciato in
piedi. Al Pinelli egu
Bartolomeo Elorido, trasferito qu da Su

ti'i lanno 1495. cariimo a Papa Aieandro


Vl. di cui fu Segretario 5 indi odioimoz

tanto che lanno 14-97. poto in carcere nel

Callel SantAngiolo venne in neceit di ri..


nonziar la Chiea in publico concilloroz ma

cos amara u la triilezza, qual ne pree, che

da l a pochi giorni pas allaltra vita , e


pellito enza verun onore in S.Maria Tran
llevere. Ed ecco

e la ola amminitrazione, c poi anche il ti


tolo, arrivato all et di anni 7.5. Rec mol
toplendore a quella Chiea avendo Ottenu.
to da Raniiccio Farnee Cardinal di S. An- ;

giolo, Penitenziero maggiore, auoi Cano


nici il Rocchetto, ed altri vetiinenti , quali
uano li Canonici della Ballica Vaticana.F

poi Taddeo l' anno 155-7. creato da P


Paolo 1V.Piere Cardinale del titolo di'S: il
veltro in Campo Marzio . Mori non troppo
vecchitL)l l annu 15'51- Antonio di Paolo Ma
ini riconoce Arcivecovo di queta Chic;
a l' anno 1551. Girolamo Gaparo Mizza
relli Domenicano Bolognee , c lo vuolu
Nunzio a Spagna per Papa Giulio lil-anno
1553, , e che dopo il governo d'anni' 7. , a
morto in Salerno nel 1565. Ma non s qual
verit s'abbia quello uo detto, poo a fron
te di quanto li e detto,e i dir appreozpoi~
che dopo il Gaddi io vi corgo immediato
.FrancecO Cardinal Gonzaga , eletto p0
chi giorni dupo la porpora lanno 1561.,che
poi da l a quattro anni trasferito in Manto
va, rinonzi queta Chiea a
Tommao "ileio nobile Comtino l an

{Lodovico Agnello nobile Mantovano, e

no 1565.F fratello di Bernardino il gran

letto lanno medeimo del 97. F Chierico


di Camera di Papa Aleandro VI., poi per il
medeimo Governator di Perugia ,-e Prole

Filoofo; che poi morto l'anno 68. vi ucce


e Amminih'atore
Flavio Cardinal Urino l anno 1569. , ed

gato del patrimonio. Mor in Viterbo lanno

avendola amminillrato anni 4.., gli uccee

i499., altri dicono di pelle , altri di veleno


per opra del Duca Valentino , avido delle;
ite ricchezze-3 onde lo egu

Franceco Borgia Spagnuolo Valenziano,

Andrea Matteo Acquaviva , gliuolo del


Duca di Andria , trailerito qui dalla Chic-a
di Venoa lanno 1573. Paore molto avve

duto opra la ua Greggia, e per molto ca

trasfzritovi l'anno medeiimo dalla Chiea di

ro aCoentini . Mor in Roma lanno I 576.,

Teanoz che poi da Papa Aleandro VI. fu


creato Prete Cardinale del titolo di S. Ceci

e gli venne dietro


tantino Petrignano nobile dAmeria, elet

lia. Mentre Papa Giulio ll. andava in Bolo

to l'anno 1577-Fu Maggiordomo di Papa

gna'per gli apparecchi della guerra da muo.

Gregorio Xlll. , indi Nunzio in Napoli , e


Spagna, Governator di Perugia , e poi della
Marca. Dopo anni 8. di governo rinonzi

veri al .Duca di Fermi-az Franceco con altri

tr Cardinali fermatii in Pirenza, ed indi

*Toaati in Milano citarono Papa Giulio al


Concilio di Piaz onde deonato il Pontece

priv tutti, e quattro dalla dignit . Mor


egli in"Reggio di Lombardia nel mentre an
dava in Pia l anno 1511.non apendo an

cora la ua depoizione . Entr in tanto al


governo di queta Chiea
Giovan Ruo de Teodolo da Forli , tras~
ferirovi lanno medeimo del 151 I .da quella
di Bertinoro. Fit Nunzio di Leone X.alllm
perador Carlo V. in Ipagna, di cui era fiato
Lappcllano maggiore: carimo a Papa A
driano V1., net mentre era Cardinale , che

poi alito al Pontecato l adopr in molti


aari,e_,lo cre uo General Teoriero.Aven
d) governato anni 16. mor in Roma, epel
ilfw in dama Maria del Popolo z onde pree

I) ""Pnirazione di quella Chiea

nel 1585., ei port appreo H'

Marchei di Santa Maria, eletto l anno me

deimo dell85. Vie anni due,e mor i'n Ro

ma, epellito in S. Lorenzo iii Lucina a can


to il Cardinal Silvio della medeima gente,

di cui era pronpot e ii eguito da


Evangelia Pallorta lanno I 587. , che pol
creato Cardinale ebbe pi autorit daccre~ A

cere lo plendore della ua Chiea . Fabric


da fondamenti il .Coro ; port in luogo pi
degno le agre Reli uie: orn di prezioa

uppellettile la Sagrel ia: edic di tini mar;


mi il trono Vecovile: erec il Seminario
de'Chierici , quale arricch di convenevoli
entrate,ed introdue li PP.dell'a Compagnia-il '
Opre aliai numeroe al tempo di oli quattro-`
anni, che govern ,rinonZiando poi a bene
*7! 4:

"C0123 Gaddi Diacono Cardinale l' anno l iicio di_

'

Silvio Paerino , nobile di Cortona , de

.L a* ,

`-.....,_r`
v

--~,.~r
I

j
,
WWW-

DELCIVESCOVO DZOSENZA ERP. n.

.i

,29

Giovan Battia Coianzo nobile Napoli


tano, deMarche di Corleto, lanno 1591.,

-9

che conagr il Cardinal Santa Severina.


Vie con gran fama anni 2.6., e gli uccee
Paolo Emilio Santoro nobile Caertano,
nipote di Giulio-Cardinale , eletto l anno
161 7. E Prelato dinigne letteraturaz onde~

5.

Unico.

DELLA CATTEDRALE DI MAR


TORANO.

con molta lode anni i 5'., moricpellito nella

A Bbiamo per certo, che quea Citt ab


bia abbracciata ,la Criiana Fede n
dal primo ecolo, recatale con la predicazio
ne de`medeimi Appooli Pietro, c Paolo , o
almeno da quei primi lor dicepoli. Ma i.
di quei tempi medeimi ordinata edia Veco

Cattedrale, e i port dietro

vde , non labbiamo di certo. L'Abate Ferdi

i poi lanno izgfu portato alla Chiea d'Ur


[dino, laciando queta a
fa
Giulio Antonio Santoro fratel germano di

Paolo , eletto lanno 1624.. . Avendo eduto

Martino Alferio Milanee,trasferitovi dal

la Chiea dell` Iola lanno 16-39. , che poi


morto nel 4t. , e epellito nella Cattedrale
ebbe ucceore

nando UghClll la chiama antichiima, enza

per accertarne il tempo, o lIitutore

QALITA..

Antonio .Rieciullo Coentino da Reglia


no l' anno mcdcimo del 1541.,Prelato di

L uo titolo la Vergine Aonta al Cie

molta fama,c di cui in piu luoghi di tutta lo


pra.Vi1c poco,eendo morto lanno eguen

i lo, a cui confericono plendore quattr(


ngnit Decano, Archidiacono , Cantore , c
Teoriero con otto Canonici,e ei Cappella`

te, e gli uccee

Alfono Maurelli nobile della medeima


Citt; eletto l'ann0'1643. Govern anni ei,

e i port dietro

ni, ordinati dal Cardinal Pier Benedetti uc

Vecovo .

,,-jz',

'

Giueppe Sanfelice nobile Napolitano de`


Baroni di Mirabello , eletto lanno 1 650. F

DIOCESI.

Refcrcndalo dell'una , e dellaltra egnatu

M Artorano con tr Villaggi Conitizio,

ra . Tumuituando alcune Citt dello tato


Eccleiaico, come Imola,Tiferno, ed altre,

la MOtta, eli Conuenti , Sciglianc


.
otto il cui nome i racchiudono Diano,Car.

egli accorovi le tenne a freno. F otto Pa_


pa Innocenzo X. Prolegato in Ferrara,e Go
vernator di Perugia, e poi della Marca . Do`

vaa Accreeono queia Diocei Pediv iglia~


no, Panettieri, Caagna.

vii, Lupia, Serra, Petrii, Cupani, e Villano`

po quete onorate fatiche ritornato alla ua


Chiea, fu too richiamato in Roma,e deii_
nato Nunzio in Colonia . Di nuovo ritorna

VESCOVI.

to alla reidenza , mor in Rogliano l anno


1660. , c fu portato a epelliri nella Catte

D Onno , il quale interviene al Concilic


Romano celebrato otto Papa Paolt

drale, venendogli dietro il-uo nipote

primo lanno 751. (a), dopo del quale per lll


frammezzo di uai un ecolo comparice
Teodoro,que lO,Che lanno 857.ocrive a
Concilio Romano ogoPapa Leone IV. (b)

Gennaro Sanfelice fratello del Duca di

Lauriano , il quale eletto l anno 1660.


vie anni 33. cguendolo
Eligio Caracciolo Napolitano dePrincipi
di Fiorino. Eendo Chic-rico Regolare Tea

E qu manca la memoria dePrelati di qual

Teatino . Dalla Chiea di Converano tu

un ecolo,e mezzo no ad
Arnulfo, Prelato non buono; onde andati
con Boemondo nella uerra di Terra Sant:
l anno 96. con la ua aurorit intrue il
Geroolima un tal Arnulfo parente di Boe
mondo ,di coumi peimi (c) . Che poi di

trasferito a quea l anno 1700. Eond del

turbandonelo la parte pi ana vi port Da

proprio il Monaerio delle Suore Dome-ni

oberto Arcivecovo di Pia.Ad Arnulo no


ito uccee , ma non s e con qualche in
terrompimento
p

rino, fu promoo a queia Chiea il 1694., e


dOpo ei anni moi- in Fracati, epellito nel
la Chiea del uo lituto, uccedutogli

Andrea Brancaccio anche Napolitano , e

cane , otto il titolo di 3. Maria di _Coilanti_


nopoli , e tr Canonicati juspatronati della

uacaaMori a 4..Giugno del i725.`eguit0 da

Ridolfo, guai i ritrov preente alla con

Vincenzo Maria d'Aragona Domenicano


de'Principi dAleano .Eletto il'17zs. , am

agrazione ella Chiea di Catanzaro , fatt

da Papa Callio II. l'anno 1 12.2.. Qn s, ch`

pli, e ridue in miglior forma il Seminario,

enza dubiezza sinterrpe il dritto rio no

e rior la Cattedrale quai cadente . Dopo

Michele, qual riOriva coetaneo al B.Gia


chino, al quale l'anno 1 178. concede fete

anni 18. di felice governo n di vivere in


Napoli; e nel medeimo anno,chc u il x743.

zione della ua giuridizzione Vecovile_


per ii Monaterio di Corazza 5 e poi l' ann<
FranceCAmonio Cavalcante CavaliereCo
r t79.interviene al Concilio di Laterano ot
_ entino,aro gi Generale deTeatini z uomo l to Papa Aleandro llI.A Michele poi egu
gli uccee

jnignc per'letteratura,che al preente regna. [

N., di cui enza nom.: , o cognome i i


.M.

MW

Tt

l'80
d

. r
1
_M___.._- - -.
W.

33

Lo4

*'BR IA' ?LEGR A"LIBR O I I.'

raccordo fra goei Prelati, quali lanno 12.08.

della Pietra di Monte Corvino, che poi Tan

i ritrovarono preenti alla con agrazionu

no 1289..trasferiro alla Chiea di Monopo.

della Chiea di Bagnara in Palermo, al qua

li , laci queta add .--

le enzaltro uccee
*
Leon Filippo Matera nobile Coentino,
eletto lanno 122.1. Fi egli Conigli ero dell

Adamo,il quale lanno r ZIO. muore,un

qliuolo, Gran Cancelliero, o pur Protono

tunque richieo dal_ Capitolo di Coenza;


onde viene eletto in uo luogo " ib
.
Nicol Decano di Coenza , dal Capitolo
di Martorano l anno medeimo del 132.0.

tario di amendue li Regni di Sicilia . Lanno

Vie anni 13:, e gli venne dietro

Imperadrice Coanza, e poi di cherigo uo

12,35. i ritrov preente al Concilio di Ma


onza , nel quale venne condannato Errigo,

ngliuol di Federigo , che poi Filippo port


alle carceri di Martorano , ove nalmente;

morto, f portato a epelliri nella Cattedra~


le di Coenza. Or eendo Filippo troppo an
dato avanti allet , e perci reo inabile al
overno , con facolt di Papa Gregorio IX.
Fanno 1237.ne f aoluto dal B. Luca Ar
civecovo di Coenza . Rinuov la ua me
moria ne'tempi pi in qu Franceco Monaci
Vecovo di quea Chiea, e uo parente, qpn

ilqua gg ionto Epitao.


D O. M

Ugone Religioo , enza aperi altro , n


della Religione, nL della patria: Non i nata
il tempo del uo governo, dal quale anche:
pende lincertezza del tempo del ucceore
Senatore Martirano nobile C etino , il
quale avendo governato no a 1349. mor

in Catanzaro, epellito appreo i PP.Domc~


niCani . Ed ecco
Mi-(3. a

Giovanni Biignano, famiglia oigylgiorno


cambiata neCoelli della nobilt Coentina, .
Canonico della medeima Citt,eletto lanno
medeimo del 49.Vie anni1o.,e gli uccee

Giacomo , trasferito qu dalla Chiea d'


Ichia l' anno 1359., che poi da li a,d anni 4.

Philippo de Matera ex Urbe Conenta Bru


torum Metropoli, Epicapo Marturancnfi, Fri~
dmci I!. , (a Conanrie ejm Ururi: Angy/iz ,
Regni utriufque Sicilie Magno Cancellarz'o, qui
anno ;i Verginco part Milleimo ducentemo
ecundo in-erfuit dedicationi Majoris Ecole/Fd!

Cufentix e Franclus Epicopm Marturancns


Viro optimo ex materno genere conjuno 0b
Be iam Hyeronimi ex amiliu de Matera,latri~
ii Conentini liam . Er qua , &Joanne '1th`

ripaando all` Arcivecovile di Otranto la


ci que ia a
"* Giacomo Caelli Domenicana , che nu

pree il poeo l anno 136;. , da dove poi


l'anno 1390. trasferito in Nicalro, l port

dietro in queta Chiea'


e
Nicol lanno eo del 1390., dalla qua.
le per alcuni uoi demeriti depoo-z ed indi
retituito,e di nuovo depoo cum lo pa
zio di anni diece 5 onde perci vcnne eletto

lo ex familia Monaco Patritio anntino , O - Giacomo Villani Canonico C0entino,cor


Pontificii , ("F chlzrcijurir conulto Conjugibus rendo gli anni 1401.Alqnale ucceduto e";
idem Francicur mm e , (a' u: 'yexuazej4_

Pietro eletto `da Papa Martino V. l anno

centem temporum injuria 'w'ndimret , Hoc


amvrir ul monumentum pouit .ial.Martii,An

1417., ed indi non viuto piu,che un ol an


noAntonio
, gli tenne
traportatovi
dietro un
l anno-14.18. dalla.,

i no jejia Chri/lo nato mi llcma exctntemo


quarto, Clemente V1[[.P0ntice Ma/1mm eju:
decimo tertio . Pbilippo HLde Aizria rcgnante

22..,
Carlo
e f-gMdt
da Napoli , Ereritno
.MAL , di :ia-n
S. Agoi*

Chiea di Roano in Sardegna , *regn anni

anno regni ejus exto , cy* Epicopatm ejudem


Francici
Leone Monaci
Coentino
annoper
duodecimo.
nacita, a cui Giulio

no, eletto lanno!


;mor non conagrato
' ancora , ed .ebbe :ucceore .
..I *WC-gio:

- o,l
di Donato dedic linfracritto elogio.0dn -Gottifredo 'di Catro nobile
tiitum dea, * Caentit Civita: gloria,qu anno 44z`xe1e poi paati anni quattro vien
non modo fedmz tuam Marmranenfem , jd Ca

labriam totamjam collapam inauras , anfix

trasferito in San Marco; onde lo ieguc


Autonio di Genoviio nobile' da Roano,

ucceore
Tommao Monaco, ed Abate di S. Stefano

traportato da S.Marco u`1 l anno r446.che


poi ripaa nella Chic a dell Iola lanno
1451., dalla quale in uo luogo paa qul
Martino l'anno mcdeimo del 5 r . Fu cari

`del Boco Cierciene lanno eo 1257.. e

imo al R Alfono I.,dal quale er argomem

aminato,e confermato da Bernardo Arcive


covo di Napoli per ordine di Papa Innocen
zo 1V. Vie anni due, ed ebbe ucceore

to del-uo amore con efcaci, etere venne

moribur imbuis,re,* nomine Leo verax,Leonir

~ Tribujuda Seiazor. Mor il 1252., cd ebbe

Rinaldo d'Aquino eletto dal Capitolo , e


confermato da Papa Aleandro 1V. l anno

raccommandato a Franceco Sicara ViccR ~

in Calabria, ed al Clero , e popolo di Mar


torano. Governo anni 12.., e pas in Cotro

n.55. F gran Giureconulto del uo tempo,


'e Cappellano di Riccardo SantAngiolo Car..
dinal Legato in Regno . Regno lungo tem..

nez onde gli uccee


-rnQ?sn
Angiolo Greco , eletto l'MOul-CLPI'C
lato di varia letteratura, Legia inignu,
Poeta illurc, e cariimo al R Ferdinando,

po, e fu eguito da

d Ambro
di cui u oratore (d) '.,Sed in queto gover- Flo
Leon,

RObC, a cui il R Carlo primo l anno


1, ;86, per ervigj fatti concede il Cacllo i

no anni tg., e morto gli venne dietro

Aurelio Briennato Milanee, promoo ne

'oria _di
Nola llbo
4.(3P*

,ae-3

5"

14.85:

DELLAKCIVES'covADO DTCOSENZA CARLI-f

' zz:

lez onde perci i ree cariimo non bflo 31.


preente alla coronazione di Alfono il gio_ la plebe5 ma a turti nobili , e dinai . Viit
7 vane l anno 1484. Mor nel 96. laciando con Gapare del Foo Arcivecovo di Reg
T485., cariimo a Ferdinando il vecchio , e

quella Chiea ad
i
z
gio tutte le Chiee della Calabria5 chiamato
Augiolo Cappacoda` nobile Napolitano , in Roma da Papa Sito V. u creato Gover-. -

che ne pree il poeo l anno i497. uomo


notiimo per l' una , e per 1 altra letteratura
Latina,
e Greca, e perci cariimo ad amen
..-W._,W
due le Corti di Napoli, c di Roma . Vie.,

nator di quella Citt , e uo Conigliero : poi

molto grato alla ua Gregge anni 40.,e mo

Tucolana.Mor`i in Roma lanno i 61 Lepela


lito
icriZZionc
in S. Maria
epolcrale.
Maggiore con la?rii
eguente-l
4. a

r in Lapoli , pcllilo nel epolcro dc" uoi

l anno 1589. Cardinale del titolo di &Mar


ccllo,c Pietroznel qual tempo rinonzi que

a Chiea a uo fratello , paando egli alla;

Maggiori col qui tracritto hpitao

al).

Angelo Puff-:coda: frane, Fil. Martorana.

?ii- "7 . :i _4

Epiopo, _Kiro ornatiimo , qui in non magra':


opibus m ' m exem-ns animum , nulla magi:

Mariano Per Benedio S.R.E.Card.dc Carife


rino Epicopo Tuj'culano, qui avitam nol' lira

in re qu
ia all'ora? Ievanda inopia uis bo
m': aus ci, Here-der b. m. Deceit ex mortali

tem muln'plici dadi-ina, 'aim intogritate, u


krum odio, rei catbolzm , e? Eccleia: liberta

Ims An. Nati-u. LVI, ..4b ortu Mundi di-ui

tis , Publici 120m~ atri udio z'llurawt , :i

'ai M..D.XXXVIL -

Gregorio X111. Ab., dr Epicopm Martltrani,

Giacomo Antonio Ferduzio di Ancona_

Slo I. meeur Urbi: , (F' Cardinale-trar ,

egu al Pappacoda nel governo di quella


Chiea l' anno 1537. F Maero Generale

.Gregorio X1V. , U ampziori rum pare/Zare , ali


Imma-IX- Clemente VIII. , Leone XI. Tribuna

,_

de' Frati Minori Conventuali , Teologo in

libus Eccleia/lit@ ditiouir , da* publz'cir con..

'

igne di quella ua et. Vie anni tre, e inor

jltarionibur Pupo/it: , S. D. N. Paolo V.,

to fu epellito nella Cattedrale in un epol

donec Scipione-m Burgbeum NepJ/otis comma-

cro, apparecchiato da lui vivente , con que

nibur Cardinale? dare: negozi OmnibusE-L

lla icrizzione.

cla-x atm etiam mi! itarbus Profei: 2141'.-


bus , alii'jw muneribus preclare geis . Utili!.
ann` mat-LXXIL Saluti: MD.CX1.Kal. Febr..

jacobus Antoni: Anconitanus Mimcr Ge


nerali: 0rd. Minor.` Paolo HI. Pontif. Max.

eleius Epicopus Marturauen., domum bano

Marinm Per Benedim uefa: Parma dc e be"

bi vi-uns pouit Ann.ag.LXX-U`

ne mercati morm. PL;

Tolomeo Francee da Novocomo egui,


eletto lanno 1560. da Papa Pio IV` , di cui
era Segretario , e dal medeinio l' anno 'z.
4._

O. M.

traportato in Siponto 5 lanno 65. poi fu


creato Cardinale, e Vecovo Oicnez per il
cui trasferimento venne traportato qu`i dalla
Chiea Segoviene l anno medeimo. del 62.

Girolamo de. _Frederici da Trivaglio,Dio


cei di Milano , il quale avendo governato

.tra {RME . Y

Roberto Pier Benedetti adunque frateL


germano del Cardinale ali al trono di que- -

ia Chiea lanno. 1589. per rinonzia del u.

detto. Govern anni trs ed indi trasferito;

in Nocera dell Umbria , i port. dietro iu.Martorano


.
fa
Franceco Monaco nobile Comtinoikt `~
to, e conagrato col Breve di Papa Clemen.
te VIII. nella Cattedrale di' Coenza l anno.

anni ?xl'lnonzl liberamente l'anno 1569,@

1592., Prelato_ digran fama , e nella dottri.

gli venne dietro

na Legale, e nell innocenza della vita VHF,

Gregorio della Croce Spagnuolo, Dome..

-cc.

e anni 35., e morto. fu eguito da i; ma .

nicano
anno udetto
del 1569.
Pais-,
in ltalia nell
Confeore
delCardinal
Cueva
, e g Luca Celleo nobile di Pioja lanno L62

gi
gnatura.
Referendario
Nel tremuoto
delluna,
dellanno
e dell1638.,egl_'
altra _ .
dOpo la ua mcrte ?giallo nel mdclimo im

0 c101 .C . im ` ICRA:.
Pi . li dagPa
di ni non laci opra di ortimo Patore ,che n, _ `
tLaic&dentarie-WT"
idiegaadta
avee
edicareercitato,_alimerit
la Cattedrale gi caduta
poveri5 e.
, pree
tutto al-z
_ ~
a' Pio Vgtd `_
odo
mo to zelo le
ue parti , ineohti l Odio dek-an. buoni , e tro
za (le
fece,che
tempi.. lim
Mori lanno
acconcio
166i.epellito
alla contingen-',
coni i
nell odio il velenosondeinorto l'anno 1577.
u epellito nella 'Cattdrale, accompagnato
Hdalle lagrime di_ tuttii e gli uccee
Mariano Pier Benedetti , nobile dicamg.

rino l anno medeimo. del 77. ru uomo in


chinato s`i alle_ lettere, si alla, miliziazma o

afatto da virt divina abbracci la, viti-L,


b ccleiallica
, e ,edivenne
Canonico
in, S. An;
tg o a_ Picina
e PO Abate
di Tiilo
*

gran pianto,,uccedurogli i.;


'
i; i
FelicAntqnio Monaci da Pietratta,ele_t .

to_ l anno tsz Lettore pubblicoi


Roma, e uomo molto dotto, e di pari bont,u
zelo,e prU.dcn.za.Ripoa netlSignoreil1,607.`
egli venne dietro,

.a 4 ~ ,513 _z

Gio-.Giacomo Palemonio ,Baronxd

*`

Torraca e Porto di Sapri, eletto il1668.F `

*giu

`ovo diquea Chiea, cona


` '

inal MontAlto poi Sio. V.

"L5 'tim-e parti ,liberale con, p0


imo con la ua Sagreia.- ,
N ; La" abriche,e di uppelletti

Prelato inigne letteratura, ed erudizioneh come ne fan_ fede l o ,ere da lui ampate.
Edic varie Chiee, e alazzi , fond alcu~- l ,
ni benecj , e due Collegiate nella, ua Dice;

ce ,ed iicu altre opere div piet . Morto.


T c 2'
Wine!
* K**

M.

CAIABRIA SAGRA i; IBKO 1L*

353

nel 159;.511 uccee


Michel An cio chaldi *di Taverna 1 an

?013593.qu opravicno al 1702., , c lo

dal Duca Roberto Guicardo , c le Hanno al


ervizio ci Dignitzi, Archidiacono,l)ccano,
Cantore, Tcibriuo, Prioliccrio,cd Arciprc~

cc on 18. Canonici , L anno 1572.. c lc ag.

kg l

&icol Errichctn' da S, Mauro Diocei di


&Severinaz f publico Lettore nella Sapien
za di Roma. Aunto a qucg hica l anno
1703. la govun antamentc , ccndo itato
uomo molto pirituale , amante della giuiii.

rcg la Chiua di San Leone poche miglia

Ill-'AMC poveri, c delle perone donc-Ripos


nel Signore il 1712-., c gli venne appieno

Ccrcono la ua Diocei Santa Seve~


na, Policzlho,Cutro,Mcuraca,Roc,
a Bernarda, Rocca di Neto, Scandale , San.
to Mauro, Cortona', Marcidui , e la chct

Pier Antonio Pietra Santa Cavalier. Mila


nc , Principe di Cam , cd ;ig rcgato alla
nobilt Napolitano in Se gio di ido . Elet

ioa,ma aatco caduta di popolo.


DIOCESI.

ta, o Arima Citt, Terre. c Villaggi.

to anno 1713,1nux .in i apoli il 172.7., cd

VESCQVL.

:bbc per uccorc

Savcxio Ferrari di Squillace,crcato il 172-8


Iovan Battia, la coi memoria a carat
F chiaro di ottimi coumi, c di vita anta,
cri Greci i conerva ancora nel Bac~
Pas a miglior vita il 1733.,c dicdc luo o 3
[Merlo
, enza aperi altro del tempo z u
Nicol balconi di Policah'o,clctto un.
p0 mcdcmo del 3 3,. Prelato crudico nella_
lingua Greca, c adomo di varie cienze, CO

quindi _il

mc l puo corgere dall opere da ,lui manda

B.Nilo circa li 940, Vedi di lui la Calabria

te alla: ampc . Zelantc dell oncx di Dio ,


cd amante della ua Chiea , c dc' poveri y

.Santa anyway-pr.

'hr-:sf- nel .1743, gli venne dietro l anno mc

la traslazionc dal rito GQCO al Latino della

B.Ulatto da Biignano, ori a tempo del


Scc_ ano, il quale _l'anno 1096, ocrivc al

. Chiea di Squillaci 5 Prelati aai pochi di


dcimo
Bernardino dc Bernardi; dc Minimi di _quai dicccccoli, ncqual , conghictrura
S-Erncco di Paola, che di preente regna.

Dell' Arcimoz-ado {li S.Se?\erina , e

fondata quella Cattedrali:.

ARCIVBSCOVI.

uoi Suaganei,
Ogntino il primo degli Arcivecovi
di queta Metropoli : quello il quale l
;ian 1099, prca laeno-.a Policronio Vc.

C A. P, III,
Bbraccila Fede di Crio quella Cit.
A t Men-o poli per mczzo della predica.
sznc, al n: f in Con-one , .e uoi onvi
cin] s, ionigi l'Arcopagitaz ma e nel rem

0 medeimo , e dal Santo medeimo , o nc*


le;ij pi in qu, c da ul ;inoltro-z, ono co.
g atto oiurc al noro intendimcncoo.

a fuor di dubio ella ,chc m Cattedrale an


;ihima gi di rito Greco , conforme dan

no adivedcrc li molti ritratti de' uoi ch

_ covi, quali gua dal rmpo , ed ocurati di

covo Gcruntino, ch' cdichi il Monacrio

di SMaria di Alrilia- A qudh uccede


Roano , il ualc lanno 1 112. interviene

al Concilio di . arcrano ono Papa, Pacale


Il. , ed a lui

Silveno , il quale l' anno 1119. i ritrov

preente alla, conagrazionc di Papa, Gelag


.l- lndi poi abbiamo
Giovanni , gi preente alla, coronazio,
nc del R Rogicro ltra, in Palcer l ann o

1129. _Succcdc cnz altro

carattcrc Greecmon ci permettono aper al.

Romano , il quali: l anno 1132.. ocrivc

tro di loro; onde 1 corge lo sbaglio di Ma~

ad una donazione di Mobilia gliuola del

rino Freccia, che.: la volle Citt nuova, c Se~


dia nuovaz N , ella quella Citt antichi

Chiea, c Monaci del Patiro . E qu s inccr- *

Duca Roberto Guicqrdo a benecio della

jim-a, giulia che dicorrc nella Calabria,

.rompo il tilo per poco mcn d`un ecolo z al

abitata , c Cattedrale delle piu antich in

ne del quale il primo a comparire cgli

tuttala Calabria . O`uanto poi alla~ Dignit_


Arcivecovile , _lc prime m'moric , quali nc

appariono ono dal 1099, con Cotantino.)


ma pun da credcti , che oltre di l ella_
foc tale-3 almeno circa il 1000. , c fore nel

riaetto della Calabria_ per le rivolcurc dc'


Barba , un ecolo prima accadute nella,
Pxovincia.

(LU .A L I T A,

Dionigi lccto l anno 12.10., che poi lan

no 12.2.0, col coneno del _uo Capitolo d0-.


na al Monaerio di Eiorc un territorio , det
to Catellani , con obligo di ci annovali li
brc di ceraz c l anno 12.2.1, , prca laeno,
che 1 cdichi il Monacrio di S. Angiolo di
Prigillo dellOrdine Flux-coe , Sicg

Bartolomeo , non apri quando clctto ,


egli per cei-:Acne oriva otto .Papa Gre
`ori0 lX, , che cominc a cdrc l anno

*L

E cdc in capo il titolo di S.Anaaia,d1

12,27., poiche di uo ordine ,riccv da Opiz-

cui vi un braccio , .reticolo in dono

zone ArciVcovo di Coenza luo del pal


lio;

1.

-LL'AICIVESCOVAO Dl S.SEVERINA CAP. III.

33Z
care, e dall'inegnare . Govern molti anni,

lios Ln eccoz ma non laptei e con qualche

frammezzo

ma enza lpetene quanti, onde ,che c-i vie

NLNicol di S. Germano, eletto lanno


1154-, e raccommandato da Papa Innocenzo

ne ignota la promozione di

1V.al Capitolo . Indi lanno 12; 8-Concede

Pietro, il quale poi lanno 1483.111110 in


Roma, e gli viene ucceore

al Mona terio di &Gio; a Fiore per l'inafo


delle ue terre l uo dell'acque del Fiume,

teo delli 83. Fu egli Religioo Ciercien

Neto . Viengli dietro

Errigo del Mojo nobile Cropanee l'anno


ein S. Maria di Altilia,dove anche era Aba

Angiolo,n quale paato allaltra vita l'un

lanno 1451.,per
illure
te
ed la
non meno
letteratura,cne
antitzonde
vieper
imolla

no 12.69. vien eguito da

Ugone Priore nel banco Sepolcro in Gie

to caro al R Alfono I. , che perci molto

:uare-mmc anno medeimo del 69., Cona

lo conimenda, crivendo a Franceco Sicara

grato da Papa Clemente 1V. in ViterboNi`

V.R. della Provincia , ed a Guglielmo Arci

vecovo di quea Chiea . Ne u in minor

ic ann14-, cd ebbe lucccore

Bernardo Canonico della Medeum Chie~

grazia a. Ferdinando uo gliuolo,a cui ian

a, eletto netz73.,ma morto appena compiu

za Papa Innocenzo Vlll. lo port in quea


edia, nella quale avendo eduto anni cinque

to anno f eguito da
Roglelo di tefanuzia l anno 74.. , gi
Conngliero, e famigliare del Re Carlo 1. ,e

con gran fama , mori cpellito nella Cart e

dralez e lo egui

dopo l aver governato con molta lode anni

Aleandro della Marra nobile Napolita- '

zo.,venne trasferito allArciveeovile di Co


e nza, ;eccedendogli in queta

no , eletto l'anno 1488.1ntervenne alla co

ronazione del R Alfono l' anno i494.. R

Lucitero l'anno 12.95.,che poi l'anno 1301` fabric il PalaZZQ Vecovile ,orn la Chie
a, e la Sagreltia di molte uppellettili. Mor
dopo anni diece di buon governoz ed ebbe
ucceore

conferma quanto da Nicol uo Predeceo


xe era_ llato conceduto al Monaeria di San
Giovanni a Fiore i Non abbiamo il tempo,

quanto Vc z coa certa ella per ,I che gli - N. Cantelmo nobile Napolitano , eletto
lanno 1498.Vi`e anni diece,e gi* morto gli.
iucecue
- Paolo, di cui 1 ha memoria nel regiro di venne in lo
Napoli anno 1309., a cm, ma enza certez.- A Giovan Matteo deConti di. Sertorio no
bile Modanee lanno 15_08. gi CubiCUlario,
za di tempo_ vien dietro
Giovanni, la cui memoria apparice l'an di Papa_ Giulio. II. Intervenne. dConcilio
Lateranene otto Papa Leone X.,e dopo an
no 132.0.,t
e continua ino 3.1.1340.,incui gi
morto
lo iegue
i
`~ ni 2.3._di lodevolimo governo fu trasferito
Pietrozeletto, lanno medeimo del_ 40. , il. . in Volterrazonde ret qpeaChieain com-

menda a

uale vie anni nove, ed ebbe ucceore.

7-.

Guglielmo Decano della Chiea lanno 49., s Giovan Cardinal Salviati,_chc poco dianzi
a cui incerto, di morte iegue. in lo incerto j avea reignata quella di Volterra a Giovan.;
Manco; che poi a capod anni, quattro la ri
di promozione
Amico , il quale per era Arcivecovo, j nonzia a.
.
l'anno 1386._ocrivendo. indetto. tempo ad, . Giulio. Sector-io, Nipote. di. Giovan Mat-w
una donazione , fatta dal Conte_ Tommao. reo,_l anno. 1535Abate. dis. Maria di Tre-l
alla 'Lille-a di S. Tommaodi, Manico. i
inatei in Tocana,de.Proron0tari0 appooli

Gregorio iegue allAmico enzala certez


za deltcmpozed alui_ con.la,medclma_ in
certezza.
'
Matteo,
ilquale
muore
l'anno. 1 399t ,.nel_
ualannq. viene_ qu_v trasferito.

-co ..Prelato inignee nellabont della vita,


' s nelleminenze. delle. lettere. z , onde perci

'venne detinato. Ambaciadore. delDuca di

Ferrara,a,Carlo.V.,~e.Eilippo IL., di cui aux-l

Gerardo Arcivecovo di Roanoz il quale

che divenne Conigliera. ..Moi-. in Compo


liellalanno,1562., e gli uccee;

Giovan. Battia~
Urino Romano
anni, eletto
per eendo morto l anno. eguente fu e. lannomedemo
dela-Governo
quat i

guito da. .

Giacomo ,P traportatOVL dalla_ Chiea. di_ tro, e gliitennedietro


GiulioAntonio Santoro nobile. Caerta
S. Leonel."anno 1400., ed avendo governato..
no,~eletto l. anno,15,66'. Uomo inigne s nel

con molta lode anni 13. gli uccele.

Angiolo, trasferito, qu_ cla` Sorrento. nel... laivita,.s nellaletteratura5 onde pot man
1413."Siede anni,17.,_e,con.la.ia, morte 1a- darealleampe opre di.varj_argomenti5 e s
cia laedia ad_

anchenegradihwcario Generale. in Napoli

Antonio Sangagallo CQthC.-,, gi Ve deLCardinaliCaraazh Cubiculario di Papa


covo,,diStrongoli, che ne prendeil_ poeo, PioMhdalquale poi .venne. promoo a que
l'anno.1.430..Vie anni 2.4. 1,ede'endomoi-. a. Chiea, ed, indi alCappello col titolo

gli venne. dietro a

dellamedeima. Chiea ,icio .Cardinal Santa

Simone_ Blondo. Domenicana ,_, eletto ne'" Severina..Governiantimamente anni un*

1454-311 Religioo inigne per lettere , e per. l


vitaz_ ondementre ve mai ces dal predi l

deci,~,eerinonzi abenecio di. *

a.

Franceco Antonio,Santoro uo Npotu l


l'anno:
-JZ

'Al-;A'BRI'SAGRA L1 BRU HT"

,'uxnsxztriPTKMZWTHHZP

-v

354

Tuono 'zs7z.,che .Qi da li ad .anni ;Mayor


;am :gli in Markets, ret _quea Chiea ad
Alfono Piano , che vi al} i anno _ _1587.
Era egli Abate Commendarario di s, Giovan
ni a riore, al ualc .fu liberalimo , comu

anche Arci-.ivecon , apovcri ..Vie in_ `que


o governo anni .27.- , e laciando di Piu via
vere ebbe uebxe
~

quella_ Lhicla lopazio di anni 12..,e poi


trasferito nella Cattedrale d'Aleano Pro.
vinia di Lecee, diede luogo a

Nicol Carmine Falconio trasferire qu


dalla Chiea di Melograno .lanno x743.

5. I.

DELLA CATTEDRALE DI

Fanno_ afaxlli nobile Romano , eletto


lanno ;624.,gi Avvocato Conciliorialee

BEL-.CASTRO.

crepdario delluna , c dellaltra ignatura ,


Vicario della Ballia Vaticana, `Prelato di
moka prudenza.- nel maneggio dc .nchZi 5-:

R lconoce quea Cattedrale per uo pri


_Carbone , Patrizio della medeima Cit: z il

e; ;amo Nunzio di Papa Urbano VlIl. *41

quale non avendo credi, e per altro eendo

a di Savoia , nel quluhcio l erv di

uomo facoltoo, volle del i) ih'uil'nc ere


de il Cielo con la fondazione di una Sedia

,Audituxc di De (330:. Vittorio dcEipri nobile

mo Fondatore , ed lirutore An iolo

di .Canoa ed Arciprete di quel Cleto , Sace;


doxc divina incolpata- .Mon lanno 155 i qlc
Pellico nella. Cattedrale-.zonde gli vennc dietro

Vecovilez er il cui oenimenro le agn

(jjpvan Antonio Par'avicino nobile della

tuo. Ma de tempo non abbiamo ferma cer


tezza, e non una tal quale conghienura,che
nel primo ecolo dopo il mille non impro.
babilmente lo rimette,

Valellina in paee de`Svizzeri, eletto l'anno


1 553, Eu Parroco in Poli-ano, e poi_Arcipre.

ze di Sandri, nequali luoghi pari molto da,


gli Eretici ~per ervizio della Romana Fede.
. Vlll.
B( :a Greoorio
dapipChiee,
Pa _a Urba
deignato XV.,e
Vecoooi in

:inanzi mpxcs non cos ono Papa Lunc

quamopo edeva, Palaggi, Vigne, tenute di


Terre; in olarmente il Feudo, detto Sper

,QUALITL

epellito :nella-Chiea de PP. Domnicani ,

Er la memoria del uo primo Fondatore


chiamato Angiolo, e non pi too , per
la molta divozione, che all Areangiolo Sun
Michele portava Quello , porta ella il titolo
di S.Michele Arcangiolo , con ei Dignit-Z,`

aendogli al funerale li Vecovi di Ca

Decano, Archidiacono, Cantore,Teoriero,

ignzaro, di Cariati? e delliola. Al Paravii


no dunque e o}
.Franceco ,alabella di Lago negro, eletto

Penitenziero, ed Arciprete, con ei _Canoni


ci , a quali e ne ono aggiunti altri . . . . .

cnzo .X- , che lo coone a quella Chiea,


quale avendo governato anni ei ritornando
in Roma mor in Catanzaro 1 anno 1659-,

lanno ;660.Giureconulto celebre della ua


t,Viario Generale di Pi thee,lngolar
mente di Genova_ . Litigo molto per le deci~
m9 VU 'alla u; Chiea,ed avendo gover
nato anni diece, gi morto gli uccee
Giue pe Palermo da Moiohio Villagoo
dil ei-_rznova di quz nc pree il poeo] an.

fondati per teamenco da D,Ma_rc'Antonio


.Rocca della medeima Citt,

DIOCESI.
l) Iccigla la Diocei di quella Cattedra
le, non abbracciando , che la *medeima
Citt di Belcaro, cd un Villaggio di Alba

no ;670. e tlaportacovi dalla Chiea di Con?

nei col nome di Villa Aragona, ma volgar_

verano, perona d'ingne letteratura, ngo


larmte airologiazonde [al volta per la pre,

mente Andaliz perch: un altro Villaggio col '


nome di S.Angioio, e pi corroctamente La

cognizione del vero incontr lodio de`Grz

Cucurella ridotto a ole Poche anime.

di 1Mor nella ua, Patria dopo anni 4.di gol'


verno, e f eguito da _
Muzio Soriano nobile Cotronec lo es
anno del, 1674._ Prelato dincorrotca bont, e

piacevolezza i Govern anniinque , c mor


[U l'anno 1679. gli venne dietro

.VESCOVI.
Olicrcto, il quale 1' anno 1 rzzJ ritrov

preente alla conagrazionc della Chie'


a fatta. da Papa Callillo il. Dopo lui non i

Carlo Berlingieri altres nobile_ Cotro

ne lanno, medeimo dl_ i679. oggetto


i aai qualicato nella. facolt legale, e vera,

ha altra memoria di_ Vecovi Per un_ intiero


ecolo no a

ni di felice governo ripos nel Signore il

Bernardo,che inieme con al tri Prelari o


crie alla onagrazione della Chiea di
Coenza fatta dal Cardinal Legato lanno

;719. venendogli apreo


_
.
;Nicol Pianelli apolicano, Team-0,1 an

un altro ecolo no a

tiimo neTribunali di Roma . Dopo,

an

no medeimo del 1719. Prelato di tutta bon

12.2.2., 5c qu ancora mancano li VCCOV di


Gregorio, eletto lanno _1333. gi Regio

1 , carie?! , e zelo del uo gregge . Dopo anni


Conigliero. Vie anni 15. , e gi morto gli
La, di [oderzo] governo morto, gli uccee
uccee
Luigi dAlendro Napolitano dcDUchj
Nicol trasferito qu dalla Chiea di Bi

di Catellina. lanno 1.731- Uova-m con. lode

tonto almo 1349-. , che poi da 1 ad anni ci

tra!

.4!...

222ML-

DELL"ARCVECOVA 151 ' .


.he-os

trapo'rtaro in Aigbli, apr le porte a


3
Venturino Paato da Argoli in quella;
- Chiea .lanno medeimo del 1356. Non ap

iniani Scalzi, coil

CalabriaNobile-. ,
_7
preo
""
-HLF
\ .
Paolo Iodice
l'anno 1596. i;,che
poii ox-,52,

piamo quanto egli vie-z. onde perci ci vic


to annidue dopo, fu eguito da .z WLM1L
Giovan Franceco hurgardi ,
"z
cale
qu lanno
, il quale
1598.
morto
dallal'anno
Chieaeguente
di Cittporrz'
Du .

ne ignora la pwmozzone di

Giovanni, che muore l' anno 1399. , e gli


vien dietro lanno medeimo
...I-

Riccardo de Olibano, il quale dopo il go

: verno di anni cinque paato in Bitonto eb


be uccllore

Luca Vecovodi Policatro , trasferirovi


lanno i403., cel-eendo viuto anni 15. iu..
'quea edia, morto la laci ad
42?
Opizzo de ViceConti di Ficccch-ia , Prete

a quea
"rif*id* -r f: h p.
Antonio Lauro nobile Tropeano l a no
1599. Vile egli in quello governo anni dic
ce,Pietro
e gli uccee
s* "
{Wy i
Morta da<1Nero Spagnuoloieritovi dalla Chiea di Salamina lanno 1609. ` `

`di Santa Severina , che vi ali lanno 1418.

taquene,
che poi dae l
lacia
a duequeta
anni ,a ripaa alla Capu}
:Mn i

Non appiamo quanto ei avee eduto , n


tampoco chi l? avee immediato eguito z
iche il primo ad accrecer la erie di que

di Salamina,lanno 1611. , c morto appena";

'Vecovi dopo lui, egli u


- 7 aimondo' n" 1476. troppo lungo gover

compiuto l anno, cede il lUOgo a ' ,7;


Fulvio Teoriero Salernitano,ehel' '

rio per un olo Opizzo , e pur non VOlC


m0 di leggieri-Crederlo,confrontandolo con

anno 1612..Vie anni 4., ed ebbe ucceu

quello del-_ucceore Raimdo,allungato z

Gregorio dc Sunis, anche egli Vecovo

I#

afni_

Girolamo Ricciulli Patrizio Regginopr `


inario da Rogliano, l anno 1616. E granL

no allanno trenta,e eizdopo del quale iegue

Eettore di Canoni in Roma , ed in altre Ac

' -lnnico di Avolos nobile Spagnuolo , elet


~to l anno 1512. 1 nora Religioo, ma non i

cademie . Dopo anni diece di fortunato go,


verno mor nella Patria,epellito nella Ch ie-'s'

's
..z
36
a maggiore
Hyeronmocon
Ricci-illo
queoRbegz'no
Epitao.
Patritio,
Belt' T; r
a'i

_nota la Religione.Vie anni ei,e gli uccee


Raimondo Poerio nobile Tavernee ne'

15 18.,che poi lanno medeimo il rinoncia a

lcatrcn Epicopo in jurisinterpretationepcr. ;57:

majorum um-um 'ue/Zigia gradiente ad prima


riam jim': Ponticii'Sedem certamine Romae.

Leonardo Levato altres Tavernee , il

quale avendo governato anni 15. venne c

eve-670. Iride ad multa: Italia Academiar dum

guito da
Girolamo Fornario da Pavia Domenica

certatim euocatm* , a' Paula V. Pont. Max. 0b


'uit-e non minorem , quam dorinz zmam ad
Paorale munus admoto , eoqne decem per 471._

no , eletto lanno 1533. Vie in quello go


verno anni 9.,e mor in Roma l'anno 1542.,
onde li convince di errore Michele Pi,che
il volle creato nel 1-518. , e morto nel 15 57-.

nos integr admimrato, obiit VII. Augui


M.D.CXXV1. Maris ua XL]. TImma: R1 ccinl

uccee al Fornario_

lm Fratri amanti/ima iez'mus P. :eW--' _zi-x .

*Giacomo 'de jacomelli Romano l' anno


,1542. Prelato aai dono z onde con molta_

Antonio Ricciullo uccede a Girolamo I anno medeimo del a ua morte l'anno 162.6.

?ua lode , e della ua Chiea pot interveni

che poi da l`1 ad anni tr paa in Umbriati_


c0', e poi in Coenza, onde gli venne dietro di Bartolomeo
Filippo
a 4.anni Curio
ebbeGizzio
ucceore
Mcnee
da Benevento,
lanno
m:
162.9.
Pili?,
ln~ '. `

r-c `al Concilio-di Trento, ove fil Commia

rio per la privazione di Tommao Sanfelice


Vecovo della Cava . Govern anni diece , e
rinonzi a benecio di
_

[633.Uomo nigne nella Teologia Morale;- `


anni 3.,e
onde
amp
paato
de Caibu:
in Vulturara,gli
rah-vari:vne
; Govern
dietro *

arcjacomello uo nipore lanno 1552.

a Mep

H(lecco Co' A _-

ritrov preente al u
' lno 1577.,e gli ven

lnc dieci-Wa .
ia;
-v `
Giovan Antonio di Pa a'ilie Carati-'

Franceco di NapoliPalermitano deChic


rici Tearini , eletto l anno 1639. Vie anni

13., e gi morto lo egu


Carlo Scombrino Napolif gi ~ *

zaree, eletto l anno medeimo del 77. , ed

eendo viuto anni r4. f eguito da

Orazio Schipano nobile di Taverna negli

in Sapienza l armo 1652. Dopo il governo '

anni 1591. i famigliare di Papa Innocenzo


1X.cui avea ervito n da quando era Ve

di
Catanzaro,
anni zo. uccedendo
venne trasferito
a queta
alladi Chiea
Belca ro
di
rif-e

" covo di Nicaro con nome di N. Facchi

Carlo Gargano da Bagnuolo l anno mede

:neni,a cuif si caro,che enza dubiezza lave

imo del 1 672. vie in queta Chiea anni 9.,

;rebbe promoo al Cappello,e {lato non fo


ecos brieve il uo Pontecaco . Govern

. C08 0 ni lode anni cinque,e morto fu epel


lito n "Cattedrale . Mario Schipano uo
nipoter rifregli la memoria in Napoli

nellaCa' ' ` J retta da lui col titolo di San


Frnce.

p,

nella Chiea degli Ago

e morto gli ucce:


Benedetto Bartoli da

\ . a_
ZZtll in Sicilia ,'.

trasferito qu dalla Chiea di Lacedonia


lanno 168z.vie anni ei,e gli venne dietro

-Alfono Petrucci di Cutro l anno 1688.


(Kuale *non pi che ei mel durando in quef
XFX-aki l aSedia gli ucced **tieg
Gio i

;LAM
i

*** 7.
12-"

"

""LABRIA SARA LIBRO Il. `

a#
Giovanni Emblaviti di Bova,eletto lan
no medeimo del 1688.Prelato li molto a
pere, e bont . Governo anni 35, , e morto

gli venne appreo


_
_

MichelAngiolo Gentile di Agnonel an~


no 177.2.morto l anno 172.9, fu eguito da
GiozBattia Capnuni di Vailata Diocei di
Biaccia, eletto lanno medeimo del 1729

5. II.
DELLA CATTEDRALE DI CARIATI.
m

P Rima doltrc paare nel dicoro, egli e


da uppori, che otto queo olo\nomc
di Cariati vanno compree,aggregate m una

ola , le due gi di Carina , e di Gerunzip

ne al Concilio Lateranene otto Papa Sim


maco . Ben vero, che nelle lettere di Papa

S. Gregorio i f raccordo di
Barbaro notato Vecovo di queta Chiea,
cui il udetto Santo Pontece commette la.,
vita della Chiea di Palermoz ma nulla di

meno nelle lettere dell'ultima impreione


noca Vecovo di Benevento , non di Carina.

tenor eguente (a) : Pcqnam Ecclec Cari


nenjx defuno cjus Anti/Zire aliam ordinari,
nec 10' decrtiot, cc ni: imminutio perma
rum . . . . hoc noro jdet cordi conlium , tua:

cam fallicimdim' debe-re committ, quod facere


per pree-tia cripta perpexmur, cujus ut cu
ram, gubernationcmqneudiofis babe-re, gere
reque ines,tua eam Ecclca: aggregati , uni~
riquc m: 'emus , quatenns utrarumque Eccleia
rm Sacerdos , reflr, Deo coadjutore, poli: exi
b Siti].

abbiamo memoria daltro Vecovo,che di


Menocratc, il quale lanno 499. interven

Aggregata poi dal medeimo S. Gregorio al


la Chiea di Reggio , ces d 'avere Prelat
proprj .Con tutto ci non v molto, che ap
parice Vecovo della medeima Chiea
Giovanni, quello, il quale l anno 649. 0
crive al Concilio di Laterano otto Papa.,

a Simmaco . Indi mancata di gente la Citt,


Papa San Gregorio la raccomand a Bonifa
cio Vecovo di Reggio con una lettera del

`Sardbg.

P Er conto della Cattedrale di Cariati non

Carina oggid concordevolmente Cariatl

vo preente al Concilio Romano otto Pa

pw-(un.
all-3.14.

vwcovrlr,

Gerunzia,oggid`1 pi volgarmente CCCllZll:


ma qUea pi antica di quella , e luna delle
pi prime di tutta la Calabria,avedoene mc
moria n dal 499., in Mcnocratc uo Vec0~

a Epi.

t Citt, Terre,e Villaggi Cariati, Cerenzia,


Vertinaro , Caccuri , Scala, Monte Spinello,
Belvedere, S. Marcello.
, . 7A
4

iere . Sopett lAbate Pirri (b) , che quea


foe laC arini di Sicilia , dicoa 18. miglia

Martino . Fore perche diciolta da Reggio,


ripigli [antico plendore . Indi poi con un'
frammezzo di quai un ecolo, e mezzo veg
giamo
'W'
`
alla
Sinodo
Conino gi preente
econda
Niena otto Papa Adriano lanno 787.Qiian

tunquc non vi manchi, che quei due ultimi


Vecovi li vogli non di Carina in Calabria,
ma di Carini in Sicilia
Li Vecovi poi quali orirono nella Cat
tedrale di Gerunzia nel mentre u in Gerun~

zia, Vedili nel primo paragrafo all apparato


di quea prima parte 5 per isfuggire la _tedio~
a lunghezza in tracrivcrli qui di nuovo.

l Pil-161.

da Palermpz ma poi e ne ritrae , veggen


dola aggregata , ed unita ad un altra Chiea
di Calabria, non della medeima Iola z cos

cont-gli and il tutto. La Cattedrale di Ge


runzia f piu moderna, ordinata , giula che
lo dicorre [Abate Ughelli , l anno 960. , la
quale poi circa il 1340. traportata qu in Ca:
riati , preero i' lOr Prelati a diri : Epicopl
Gcruntim', CF' Cariatenjs nalmente enza-l?
tro aggionto Cariatenfes.

A Cattedrale di Gerunzia ava otto il


titolo di San Teodoro Martire , la cui

Feta f celebra li 9. di Novembre; con quat


tro Dignit, Dccano'; Archidiacono, Canto

re, e rIeoriero con ei Canonici . Quella di


Cariati porta il nome di San Pietro con cin

il primo Vecovo norato Vecovo di amen

due le Chiee egli

Nicol, il quale negli atti Conciloriali


del 1342.1] vede notato Vecovo Gerunti

con mediocre frammezzo


'
,4,24
Gerardo, che poi l anno 1394. trasferito

allArcivecovile di Roano ebbe ucceore


Guglielmo Archidiacono della medeima
Chiea, eletto l anno medeimo del 94. Vie

vprete,_(.antore, e Teoriero con altri 4. Ca`

anni 29., e gi morto lo egu


Tommao Roi_ Coentino ,Canonico di
quella Cattedrale, eletto l anno 1425. , che

DODlCl .

dopo aver governato anni quattro , ripoan-

que Dignit, Archidiacono , Decano, Arci


D I O C E S I.

'

do nel Signore gli venne dietro

il:.
A Ggrcgate le due Chiee , i aggregato
0 parimente le due DOCCl , quali ri

dette in una ola l'accreeono lc qui tracrit


"-

C Irca il 1340. , io limo foi accadutav.


l'unione di quee due Chiee z poiche

no , e Cariatenc , ma quando promoo , o


quando morto non appare,onde non abbiamo
chi lo egua immediatoz lo icgue dunque

. 1.:

Wa}U A L 1 T A.

VESCOVI SOTTO ALLE DUE. CHLE


SE UNlTE .

E L '7".*
.~

"

2.

r .2

2V"

;Pn"

,3, p

Guglielmo lanno 147.9. , ed eendo poi

morto l anno 1437. gli uccee l anno me


deimo
Giovanni de Volcis Archidiacono , chu

-r

poi
*

DELL ARCIVESCOVADO' DI _sSvz-:RINA CAP. in.

<~"

33:7

.-

poi dali ad anni due trasferito in Cotrone , .


g'.
.w
<-

1545. gli venne dietro

Galeocconella
Qattrimani
Canonico
ua Patria,nobile
che laContino
pree lan ,
no 14-39. Indi l anno eguente trasferito in
Cotrone ced illuogo a
i

M. Antonio de Balconi, eletto l'anno e


o _d-l 4.5.,ed avendo governato anni i gi-4

Bartolomeo, Vecovo d`Argoli,clie vi a

l`1 lanno 1440. Non abbiamo quanto ei ave


e edutoz e perci ncn poiamo eer certi
della promozione del ucceore

Giovanni, enza apercne, e con qualche


frammezzo,o immediatozpoiche morto lan
no 1481. , biogner conghietturare , o che

fra luno, e laltro i foe ripartito un lungo


tempo danni 41., o che i foe frammezzato

qualche altro Vecovo. Comunque ci ia ve


do in queta Chiea
Pietro di Sonnino nobile di Mayda , ed
Arciprete in Lacconia , eletto l' anno l48l.
conagrato nella-medeima ua Patria daVe

Fede-rigo Eantucci nobile Bolognee lan-


no l 556., gi Auditor di Rota. Sede anni ei,
ncquali and\Nunzio in Ipagna , da dove

ritornato mort in Roma, e gli venne dietro


Aleandro Cribelli nobile Milanee, elet
to lanno Gr-Nel ecolo ebbe moglie,e e

gu per qualche terapo la milizia ecolare;


Motta la moglie, e veito labito chiericale,
fu da Papa Pio 1V. promoo a qUella Chie
a, e detinato Nunzro in lpagna . lndi pro
moo alla porpora ritorn in lpagna Lega
to. Govern anni ette , e rinunzi queta...

Chiea a

Giacomo Malombra, altres nobile Mi


lanee, l' anno 1 568.,che poi la_ rinonzia an

ni cinque appreo; onde gli uccede

in Nicaro, reando quea Chiea per

to l'anno 1573.Viie tr anni,e fu eguito da v


Giovan Battita de Analdis da San Minia
to, Citt nella Tocana l' anno l 575., che;
m tho lanno eguente ebbe ucceore
Tarquinio Prico nell anno 1578.Gover

Antonio Prete di Lucera di Puglia, che ne

gli ucced
Girolamo Frate Minore' (c) nel rsoo. , il

_C Indie.

morto fu eguito da

covi di Martorano, di Strongoli, e di Nica


ro. Govern anni orto , e venne trasferito

pree il poeo l'anno 1490.; vie anni 8., e

7 hic n.53_

Giovanni Gai-noto, che poi morto anno

laci quella Chiea a

quale muore lanno 1504. nel qual tempo gli


viene dietro
Franceco Dentici nobile Napolitano.Vi
e poco, poiche uccedutogli
Martino di Legnano da Bologna Domeni~
cano, muore l anno 1506. , onde lo eguu

lanno medeimo
Giovanni Serale nobile Coentino; Ve

gli, qual cotnpil il oceo per la canoni


zazione di S. franceco di Paola .Al Serale
uccede
i eTommao, enza aperene il tempo, che
poi morto lanno 152-0. gli vien dietro .
Antonio Erculano nobile di Forli , eletto

lanno medeimo.F Uomo di molta pruden~


za negli aari politicizonde e ne ervi Papa

- Leone X. in molti governi , e ingolarmente


nella Prolegazione della Marca, ove da fon
damenti fabric la fortezza di Macerata, al

la quale colpl quea Epigrafe.


Antoni: Herculanus Patrid Forol'venpi
top: Cdriaten. pro F. Armellino Medin: T. S.
- Ca[.S.R.E. Camerario Agri Piceni III. Sed Ro

Sabaiano Maa Patrizio Salernitano,elet

nb anni 7., e morto gli venne dietro _ _

eonardo da Fa_no deMinori Conventua

li , inignc Teologo del uo tempo , e per


carimo a Papa io V., da cui venne pro
moo a quea Chiea lanno 1585., ma con
poca vita, morto l anno eguente, e epelli
to nella Cattedralez onde lo egne
Ottavianoda Tayiacozzo frate Mino
re, eletto lanno 86., ed avendo regnato an

ni 9. lo tenne in lo*.WL
Properzio Reia da Volterra , altres Fraz
te Minore,eletto lanno 1595.5 Prelato-mol
to dotto, onde crie de lera Sapientia. lib.4.
Vie anni 7., e mor in Roma , epellito

nella Chiea de' XILAppololi , e gli uc


cee il quarto Francee
>3 _M `
Filippo Geualdo v
ro Generale de'
Minori Conventuali, lanno 1602.'. Religio
o ingne,e per lettere,e per predicazione,e

per bont di vita . Governo antamente an


-ni i7., e morto gli f ucceore
Maurizio Riccio Terdonee , eletto l an

no 1619., il quale avendo eduto anni 8. gli


venne dietro

man. PontrfProlegatm, Propugnaculum hoc ad


Civitdtis hujuce , Univerxquc Provincie del

n Lorenzo Fea nel .16'27- Govern' anni 4,,

core-m, ac turij/num prwdium fundamcnrir

a capo de quali eendo morto gli uccee

extruxit. A.UOM.M.D.XX[[[.

Tommao Cortee di Prato in Tocana...


Vecovo Veiano , viene trasferito qui dopo

Franceco Gonzaga da Mantova deCllie-v

rici Teatini, eletto l' anno 163;. , che poi a'

lI-.T.rCUlani,gi*` Datario di Papa Clemte Vll.,

capo di anni 2.6. trasferito alla Chiea Jdi


Nola, laci quella di Cariati ad i

che poi lanno I 533. paato alla Chiea Ve

Agazio di Somma da Catanzaro , il quale

nel 1664. traportato alla Chiea d'ellatizfa


Taddeo Pepoli nobile Bolognee Abate, e, Patria, di luogo a
.

onee nella Francia ebbe ucceore

General Vicario di Monte Oliveto , eletto


2.

lanno medeimo del 33. Govern anni due,


e trasferito alla Chiea di Carinola', da quel
..L
La traport qui

Girolamo BarzellinoAa Napoli , che:


eletto nel 1664.. ces di vivere i'nel
1688., e lo egu ,
`
Sebaiano delle Franci da_ Palma , luogo
Vu

Vici"

CALABRIA 'SAGRA LIBRWW-


354
vicino Napoli ,l anno 1688. vie in queta

Sedia anni 2.6.,e mori il 1714. Dopo 4. an


ni di ede vacante ace e al oglio
Bartolomeo Porzio N apolitano,eletto lan

no 1718. Dopo un anno di governo ced il


luogo a
-.`.

Gio: Andrea Tria della Terza nella Bali


licata , che promoo nel 172.0. , nel ad. f
trasferito alla Chiea di Larino , ottentrato

.in queta

v Marc Antonio Raimondi da Cutro l an

nomedelmo del 172.6. mor nella Patria il


1732.. , e lo egui
Carlo noncni Napolitano eletto il 1732..,

qual regna di preente con lode.


5. Il].
DELLA CATTEDRALE DELL ISOLA.

Tauneo , eletto Fanno teo del. Di


lui i fa raccordo in un privile io a 'favore
del Monacrio di Calabr. In i non abbia
mo memoriai che di

N., qual vre amico,e familiare dellA'Ja


te Giachino circa il 12.00. A lui u ccede
Matteo, il quale l anno 12.39. concede i'
mmunit della ua giuridizione temporale,
ie pirituale al Monaterio di S. Stefano dell
Ordine di ' Benedetto , col olo rierbari
un annovale ibuto di una libra di cera con
altre coarelle . E ui mancano i Vecovi di
poco men che un ecolo zed il primo ad ap

parire egli
Pietro Religioo z ma enza l' appoo , o
della Patria, o della Religione , _che lann o
132.2.. chiede alcune ue decime . Non ap
pianto quanto ci go vern, e perci non ap
piamo, quando Vi fu promo io

franceco, che poi morto anno 134.9.eb

Uea fu,un venerabile Monacrio di


Benedettini,il cui Abate per nome N.
(cos imando eer la maggior gloria di

be ucceore l anno m.deimo

Dio ) il tramut in Cattedrale circa gli anni

quale alcuni anni appreo viene in lo

del Signore rooo. b'opravenuro poi il Conte


ROgQiCl'U l' accrebbe , ( che u ne 1092..) di

mun annovali rendite z onde quantunque)


non troppo ampia di Diocei z pur delle
mediocri della Calabria per eto di entrate.

Pietro di Corano Cittadino del luogoz al

Bernardo,i1 quale poi poco avanti al r 3 88 .

pagando l'anno'vale triburo al agro Colleg


gioz ma morto lanno eguente gli uccede
Giovanni , eletto lanno 1390., dopo la.,
cui morte intruovi dallAntipapa Benedetto,

Pietro, ma toto depoone da Papa Grego


rio Xll. vi u promoo
Gualtiero Domenicano l' anno 14.10., ma_

QUALITA.
Lla i adorna col titolo della Vergine.:
E Aonta in Cielo,ervita da uattro Di

nit, Archidiacono ,. Decano , ` tore , e


eoriero, con altri ci Canonrcr,

depolio Gregorio nel Concilio Piano , e.:


perci dichiarata invalida la promozione di
(i ualtiero , la dichiar poi canonica Papa..
Giovanni XXlll. l'anno 1413. Govern egli

con molta lode , e morto u epellito nella

DiCESL
i A ua Diocei non troppo ampia ap

C attedrale, uccedendogli
Pietro, che poi lanno 142.1. traportato in

Catanzaro f quea Chiea data in commen


da a Franceco Arcieri Vecovo di Squillace

L pena ucendo dalla medeima Citt,col


olo aliargari nno alle Caielle , abitazione l'anno 1412.., alla quale poi vien promoo
Nicol Canonico della medeima Catte
di pochiima gente 5 benchc_ abbia giuridi
drale
l anno 14.2.6. fore per rinonzia dell
ziupc opra un gra atto di paee , abitato
Arcieri.
Vie Nicol in quello governo an
da gente di Campag , prepota alla guardia

degli Armenti;
4

ni r r., e morto li venne in lo

Crocetta del onte S. Pietro Frate Mino


re, e noiiro , avvegnache noni pecichi il
nome della -Patria, eletto l' anno 1437., qual

VESCOVI.

poi paato in Cotrone lanno 144.5. , re


Uca, ed egli quello,cui il Conte Ro
iero l'anno 6600. del Mondo , qua e
ribatte al 1092..di nora alute concede mol

quea Chiea a
Nicol Antonio,altres`1 noro,eletto l'an

n medeimo del 45.5 il quale dopo alquan


tibeni,e molti privilegi - A lui poi uccede ti anni di governo avendo rinonziato , lo

non aprei e con il frammezm di altro Ve

iegue
COvo

'

Martino, Religioozma non aprei di qual

'

Giovanni , il quale] anno I 118. dona al iituto, che lanno 14$ Lpaiato in Martora
`13.Luca Abate del Pariro ia Chiea di S. C( .
amino con tutte le ue pertinenze: dona no, vi octentr

Antonio di Genoviio ,trasferitovi dalla

Zione., che poi conferma Mobilia , gliuoia medeima Chiea di Martoranozed indi a due
del vDuca Roberto. Lo iegue

Urnato, il quale l anno 1 149. ocrive ad

mei ripaare in Corrone ebbe ucceore

Bmedetto Abate di S. Maria di Molochio,

un privilegio conceduro da Papa Eugenio


ill; ad Oliverio Prepoo nell Oratorio dl

Diocei di Reggio, l anno lteo del 51. , il

1 S.Pietr0 di Capcrano.Mu0rc lanno mede

quale l anno eguente traportato alla Chiea


Draconoriee , entrzpel governo di quea,

im 05 onde toto gli vien dietro

Bene
r

Di'snvcarm CAJIIIQ
ELL` ARCI'
"

COV
-

339

- ;4

Benedetto lanno 14.52.. Vie poco, aven ` .lUIdlc delredtcatori l'anno 16'147Fn
Teologo , e compoe mom; apre, Want
dovi appena compiuto l ant-los onde gli uc
mente
la Cenura di Andrea- Duel-10;ng o_
. cee

; l . Michel Coa Spagnuolo,Monaco, ed Aba

te-di S. Maria della Ruota dell Ordine Ci


terciene, Diocei di CearAugua , eletto
anno 1453. Prelato , che la nobilt , e la..

virt reero cariimo al R Alfono primoz

tetare Pont-'ms, Commiarioael Santo oi?


cio, Eaminatorc deVeewi,e pi~uaverebz

be operato,e la morte troppo. veloce non gli?


avee tronco il nio della vita . Mori epiii_
to nella Tua Cattedrale con la `qui tracritta

` onde e`l pree Conigliero 3 ed indi lo pro Epigrae a pee del uov Cleto ;3 3.5,; H9,1 ,,
' . ;noe a quea Chiea . Govern con molta , i
'cui DJ _U- M. l
;Ag-AM
?anni 2.6., e perla uav _ E; gli venne) KFM Andre-e lujiiniano nobili, ac Patrit
ierro
- "eu-LW; am generezzato, [Mdirarorum familia vita,
Buongio o eletto l' anno 1479. , il quale
avendo g overnaro anni 8. , rinonzi libera
mente, e lo tenne dietro

Giovanni lanno 1487. Non aprei quanto


ei avee eduto ;certa coa , ,che i ritrov

preente alla Coronazione del R Alfono


l'anno 1494.5011de rimane incerta la promo
S
,1.1-37
~
zione del ucceore, che fu
An iolo Cealdo, qual poi muore l anno
1508. el Concilio Lateranene lanno I 5 12..
ocrivono Girolamo Vecovo dellIola, ed

i? litrerz'r.clara,non indigno tom Ordini: ma


deramn , Vio Paulo 1/'. Pont. Max. in Com

mi'arium Sani Oic, Auriina-que mem;


atm-em eleo,.ac demum in .Epijopum [uf/.1.
num coi-:630.014qu in diem ad majora deigna
retur marie imnyatura eripitur: Cera: Injumnus
ob /ngularem amorem, acceptaque beneci'an
grazi ani mi ergo pouit . obiit Anita-Damiani
M.Z)C.XVI[. {Etatjie XLVII. mi; ` `

Giovan Antonio de Maximis Patrizio Ro.


mano uccede il 1618.gi~`a;l{eferendario dell'

indi Ceare della medeima Chiea z e nien

una,e dellaltra Signa-tura. Vie con gran fa

temeno ad Angiolo uccee immediato


Ceare Lambertino Arcivecovo di Tra
ni, trasferito qu l'anno 1509. Govern egli

ma di letterato aM-mquc,c morto gli ven

anni 36., e rinonzi a benecio di

F Segretario di Carlo Emmanuele di Sa

Tommao Lambertino uo nipOte lanno


1545. lira Tommao di quel tempo di anni
24.., onde gli u data la Chiea in commen
daz che poi lanno 2.7. della ua :rane pree

ne dietro

*i*

ans em, _

Acanio Caagna da Torino l'anno "r Q3.


voja z poi Referendariodi amendue le i

gnature , ed eendo morto da l ad anni 4.


in Roma, ebbe ucceore
?2.
Aleandro Bichi nobile Senee , eletto l'

il titolo di Amminitratorez ma morto il Zio anno 162.8. F Nunzio_ in Napoli-3 indi lan
gli uccee con ogni ragione . Mor l' anno. .no r 630- trasferito alla Chiea Carperarene
in Francia , ai Nunzio appreo Lodovi
1551.,
Onorato
e gli Facitelo
venne dietro
nobile dIernia, eletto
co X111. , e poi l anno 1633. promoo da
lanno medeimo del 51 .Nacque lanno 1502. Papa Urbano VIILal Cappello.ler il trasfe
e veti labito Cainee lanno I; 19. Riuc rimento dunque' del Bichi, uccee a quella,

di eminente letteratura greca , latina, agra,


profana, e opra. tutto nella poeia. Di fuo

Chiea
Franceco

ri alcuni poemi lodati a meraviglia dal Bem

no 163 Lgi beneciario in S. Maria. Mag


giore. Vie anni tr, e gli venne in lo

bo, da Monignor della Caa, dal Mari, e da

altri: come anche un groo_ volume degeti


dAlfono Marchee del Vao in vero eroi
molto da Scipione Capcceln
coi. celebrato
'al Concilio di Trento , ed avendo

9., rinonzi tratto dall'amore *

,ma
Catanzaree

i ai ,
eletto .lan

Martino Alferio nobile Milanee l' anno

1 634. Rcferendario in Roma, lnquiltore 'in,


Maltaz indi a capo di anni cinque traife'f.

in Coenza, cede queto luogo a.

i": ,m

Giuliano Viviano nobile da Pia; Veco-z_

_'Ee u eguito da rx,.

vo Salonene,e Vicario delCardinal Otien-_

- Annibale Caracciolo nobile _Napolitanomi

e , uomo aai celebre nella profeione le~'


gale tanto quattro il.dimorala1raxisjuri{

, x k

e di orella del udetto , l anno 1562. F

Patrondtu:: Govern anni due , e nic-ri_ , e-p;

relato molto utile a queta Chiea , cui ri


coe daglingiuii poeditori molte anno
vali rendite: Abell la Sagreia di agra up
pellettile , e di agre Reliquie z Accrebbc il
i 7 numero deCanonici , che dot del proprio.
, Soprafatto dallet mor, epellito nella Cat
, te ale con molte lagrime, e gli uccee
1 pinne Moncallegro,chegli n dallan

Predicatori , eletto l anno 1641. Pubblico,


Lettore di *Teologia inRoma . Vie anni.
quattro , e morto u epellito nella ua."
Cattedrale-3 uccedendogli ,
L
Domenico Carnovale nobile Stilitano ,`,

;z "85. savea chieo Coadiumre . Muore

eletto l anno 1645. Prelato di alta letteratui

609., e gli vien dietro


_

Palazzuolo l anno medeimo

p0 il governo danni quattro,


" i '- -vita, ebbe ucceore

inobile Genovee, de

Pellico nella Cattedralez onde lo egu , _7 r


Antonio Cellio Romano dell' Ordine de'

ra, latina , greca , ed ebraica . Mor l mao;


medeimo, troppo 'unmaturo , cpellito, nella.
Chiea de' PP. Domenicani della ua Patriae
Di lui t fa raccordo nelle Tavole degli uo

mini illuri della famiglia poe nella CE l


peli?

Vu:.
Az

;xo-ano

KBKI'A'SAGRA L ,az

ia propria in {Franceco di 5-11030


quello Maceio di Bpicanp,

*WL

,49,

' DLOCESI.

Alv- Domini-o Can-malto 5. 7'! D, zum


yijo , nd-Ham ,ca , a; Urbani 7111, , g
irano-mms' A. con pim,

om; Barilla . air-,.15 quo uc a;

l) leciollllum la ua Dioccliireera fra


le non troppo larghe mura della mede

ima Cin di buongoli,

lCamDvale p eletto lanno medeimo. Vic

anni, s: gli venne dietro_

VESCOVI,

Giovan traneo lerrar: nobile Catan

;mee l'anno 1649- Govern anni 8,, ed e

Anca la :neurone de Vecovi di que

lla Chiea per tutti .ecoli del mille


in l , e di alti-1un due di qlk-'ui di qu
nella Cattedrale, Vicario Capitale: dug onde il timo a comparire egli e

endo morto lo legni


Carlo .Roo da Catanzaro, Gilmor di
;ua ?Minnelnol anno ;657. viii nno 41

Alai o, il quale l' anno 78, ocrive ad

- [679, in cui fu eguito da


una Confraternic iiruta in Meina otto il
traneo Megali di. S. Mauro Villaggio titolo di &Maria Latina. Indi dopo il fram
di &Scr/cri; , eletto l anno mcdnuio, mezzo di un altro mezzo ecolo apparicc
_relato di ommo zelo . Ripoa mi Signore
Guglielmo, che l' anno 12,46, e Giudice.)
il 16,82.. , c gli venne dietro

omirio fra l' Abate di S, Giovanni

FMCQCQ M31'an da Campagna, eletto

a fiore, e l' Archimaudrita dol Patiro , 'Go

nel medeimo anno .81-. crittore dirrimo

vern anni Otto, e fu eguito da

di molte openpolis nella Ppciasdopo ,an

Pietro Monaco di &Eufemia di Nicaro,


luo dal Capitale, e con fermato da Papa..
Innocenzo 1V. lanno 12-54- A lui,cd al Ve

ni q di zelame governo clc la Cattedra a


omenico Botta da .Coenza lanno 17,7,

'

Governi) lodwhncme anni cinque, e mcr

covo di Biignano crive Papa Aleandro

to lo egu
Pjno Aloiio de Maio altres da Coen
za
, :lecco il 1727-., che di Preente regge;
on-lode.

1V. l'anno 12.58,, che reicuicano allAba


ce di Fonte Laureato il Monellerio di S.Am

. 1V

. i .5"? "m 51CATTEDRALE


RONGOLL

.DI

giolo Militino Bailiano per riformarlo. Sie.

gue,ma n aprei e con qualche frammezzo


Boggiero , che poi l' anno 12.91, trasferi
to alla Chiea della Rapolla , laci quella,
di Strongoli a,
Franceco , che l' occup l' anno mede.

mo del o:. Vile anni e: , ed eendo morto


C Hi fondato avcc Quella Cattedrale , e

con qual monVON-d m qual remp0,con

Ugonucio da Spolcu Frate Domenica,

altri; owiglllml ciroanze, arebbono tue.


z; qu notizie neccarixlrme a aperi,ma

eletto l'elmo 12-97- Non abbiamo quanto ci


abbia educoz ma che venatogli dietro

nora per la malvagn de tempi epellire


ia l'oicurime tenebr dl quella venerabi

Ruggicr0,orie l'anno 1 ;zz-.ecian ee


laddita il Regitro di Napoli. A lui ucce de
Pietro, il quale era Ve0vo l'anno 1330'.

i s, ma infelice autichrt. Wella olo egli


di -LLO, che riconoce ol; di l dal mil
le la lua prima origln aquamunquc non nc

appajano uoi Velovnchc'dopo. un .qualche


jceolo di qu; .ed e la ragione ponth circa
.

gli uecee

Viddc il 32-, ed eendo paato all'altra vita


ebbe ucceore
Pietro Vicedomin Religioo Cance,
eletto lanno medeimo del 32. , che poi ri

31909, norin con nome di lzropoli zma


;and mani-a ono alla barbara crudelt del

nonziando liberamente in mano di Papa Clc~

la Sarno-:nica pada, i che l crive n61


la Cronia deu-4 di 'avema z onde viene la

Tomma o di Roe Erancccano (a) , elet


co il 1342,Religioo illutre per bont di Vi

nuova dubiczza del tempo in cui rior', e

ta,e per eminenza di letteratura-Muore lan

mente VI., li fu otituito

i
di

*d dune
il.

del uo nuovo Rioratorc. Comunque ei a. no 135: e gli uccede


Almanio Decano della medeima Chiea,
ella Sedia anzichima,comc anche la cri~
VC l' Abate Ferdinando Ughell , cos per ciuq 1 anno medcimo del 52.. Quanto .ei
;a ione della prima origine, come parimen foe viuto non l'abbiamo; ma forza con,
ghiecturare, o che foe itato di lunghiima.
zc Per @modella nuova ritorazione.

vita , o che con qualche frammezm labbia

QUALITA.

eguito

Giacomo trasferito qu dalla Chiea d'An~


'11 uo titolo quello de' Sami Appooli glona l'anno x409., il quale avendo regnato
. ` Pietro, e Paolo, fenice da cinque Di. anni 7, gli Venne dietro
Pietro , aiuteranno 1407. , che poi da l1
;nit,Archidiacono,Deeano,Arciprcte,an.
*core: t:- 'Icoricw, con .altri dlc Canonici. ad anni ei morto gi gli fu otituito,
Antonio Sangagallo , o dc Molina Cotro

nce, trasferito q lanno x413. dalla Chiea


di
P

"PNY

-. ~*-~

DELARCWBSCOVADO Dl-SSEVERINAHCAP. m. -

;4:

Praga: Vicari: GeneralisPeregrizorum, duca

di Boma nella Sardegna . Che poi ripaato


allArcivecovile di s. Severina il 1430. , la

menici Tridentonaconebr, Arienja lamin.,

cia quea Chiea a

Cbien,,$trungukn. deinceps jedcEpi/Zopus Tur

cium orbem occupata Chia candidata: Martin


s. Eucbanie cutu preclara, Religioni; , Pm.:
denti-c, .DOM-ina, Charitatisforttudiuir fama!

Tommao , traportatovi l' anno teo del

30. da quella dOppido . Vie anni u, e gli


ccec .

comple-01: : [Iloricir mater-iam jitppedzcans,

Domenico de Roi da Rogliano Canoni


co di Coenu, eletto lanno 1433. Guvern
anni 37., e lo egui_

Cbrzianis exemplarropbanir adzz rationcm,


Gentilibus gloriam: Nam: Ana!. ALDJLRe

Nicol Baletrano Canonico di Tricarico

arm MDLXXLMicbae ljuinianur Abba: in

l'anno 1470.51ndi dopo anni 9. di governo" Convinum [mm obervant. Pai-i: MDCLX.
ebbe ucceore

Gregorio tirmicino uccede al Giutiniani

Giovanni , electol anno_ 1479., che poi

1 anno 1572. Vive anni 7. ,e gi motto gli

morto da l1 ad anni ette gli venne. dietro

vien dietro

Giovanni l' anno 1486.1? incerto il tempo


della ua mortezcome anche laltro della pro-4
Girolamo Lupo z di cui eendo palee la
morte,1hccedutal`anno 1509.1i porta dietro

Rainaldo Coro Maltee , eletto l' Anno


1579., che poi da l1 a tr anni ripoato nel
Signore venne eguito da
DomeniCQ Ferruccio da Trifetno,corren
do gli anni 1582.., che poi paato alla Chie- i

anche palee l'clczzionc di

a hiUgnatcc nella Liguria, gli fu ultituitu

mozione di

Gapare de Murgits Cittadino del Mago, in queta


Giovan Aloie Marecotti nobile Bolo

la, quale avvenne l'anno medeimo del 1509.

Wii: Poco s POK!

nee l' anno 1585. Moti troppo immaturo

Bernardo de Sno orival anno 1513., e allet, ed alla' ua. Chiea ,, epellito nella..
Chica del Corpus .Domini di Bologna con

erj eletto alquanto pi in l . Ei vie, v~

[a lunga, ed arriv no al 1535. , al quale-a queto Epitao .

D`~ O.. M`
oi uccede
Pietro Ranerio eletto l' anno medeimo
M.M.M]oan.xoijin Marecortp [KD. Epi--l
del 35., c conagtato in Roma, nella _Cappel [copia Strungulenpim integritateorina n
la Ponticia i Morto poi da li ad mq-;reto

gu ri,moriburuammo.. Vixit ann. XXXL/'111.

la Chiea in amminitrazione di
Men V.. Die. XXII.
'vera ann.. aluti:
l M.D.LXXXVI[.3
.Nam.abiit
]an.E-0.N.SS.I.M.B.P.
Marco Grimanl
Cardinale-3
che
poi
lanno
T medeimo . cio 154.0. la tinonzia a~
Claudio Mai-ecorti della mede ima. Citt,
Girolamo Zaccono da_ Pearo . Govern z Monaco , ed Abate di S. Michelein Boco
anni 9. ,ed eendo. aai vecchio rinonzi a. vien. dietro all altro con la medeima p0-

benecio di

,v chezza di governo ,_ appena ucito.dalL' atmo.

Matteo Zaccono uo nipoteual. ncprce ~ terzo i ma con lunghezza di pi et, eendo,


il poeo. l' anno 155,1. , edeendo vuuto morto ettuagenanot in Romani. e venne e
in quello. governo. anni 1.6. lebbe ucceore. guito. da
'

Tommao Urmo da Eoligni l'anno I 5.67.,

Claudio Veio. Anconitano z., eletto lanno

Uomo aai chiaro per fama, di lettere . Go I 1590.. Ritoro il palazzo gia: caduto ,i ed e
vern pochi mei ,e paato. alla_ Chiea del Lz endo morta gli. u portatainlo
la Patria ced queia a
i Marcello de Laurentiis. Napolitano ,che

Timoteo. Giutiniani nobile Genovee-da. pn morto l anno. medemo.. del. {601 ebbe
Chio, o Scio llola famoanell Ateipclago. . ucceore ~,

F egli di profeione Domenicana, iLquale_ i.

Sebaiano. GhislcrioAleandrinm', eletto

dopo vari, gradi Ottenuti nella.Reli ione fu ~ l'annomedeimo. del. t 601 .Fu parente di. Pa*
romoo alla Chiea di Arenoz in i aquelf . pa Pio V., e. Pronotario. Appoolico; ~Rito
la di, Calamina, amendue Chieanetazpot ' r la Chiea, fabric lOpedale ,, edtintro
a quella di Chia1 dalla qualenalmente. (gi.` E due nellaCitt iCappucini..Mori aaLvec- p
occupatada'Turchi) venne trasferito a. que - chiqepellitoncludetto.Opedale congua-
lla lanno 15_67., Governo con. gran. fama-u, to. Epitao .t.
merc alle gtandopre , ch'ei. reces poiche.
Sebaianur G'bislcriu:. Alexandrinus. .Tunii-e`
fortic la Citt di.. quattro. Torri contro.. memoria Pix'. KPontMax. .Conanguineur. Epi
lcmpito deTurchi, ritoro la Cattedrale,ri-. cops Strongulcnr ha: Eccleam. :rea-it , (T
duie in pi commodaormail palazzo 5 In

adiravt.-

~ `273:!

troduc i Domenicani, dipens il uo a' o. Bernardo Picc lodalmbriaticouccede al,


Veri. Mori nalmente l'anno 1571., epe li
Ghislerioldi- cui. gi. era.Coadjutore,ed elet

to nella Cattedrale con. le lagfrme di_ tutti ,e tov Arcivecovodi; Nicoia., lanno. razr. Goe
col eguente
Epitao
. M`
A
D. O

vern commoltalode. anni Line gli. uccee

SaluioBartolo, dal Monte. San Savino in

Timotbkur juinianur Patririur- (human/is;k Tocana, promoo Lanno [636.11 uo go


rx Condominir'Chii bano Urnam 'vi-r impletl. l verno appena. arriv il.terzo. mee,che`t`nr~ s
~ i' ' ' l
251" predicatozcm Ordini: Alumni , Orientis l to gli venne dietro-7*
Giu-

'341

c'tA-BRIA SAGRA Lizitii.

*Giolio DiatalcvioyAriminee lanno 1637.,


con la medeima fortuna dell Antecelore ,

vo,la cui caua fu chiamata nella Metr opo


litana di Reggio . E quantunque l nomi

avendo appena veduto ilquinco mee ..Mor udetto Vecovo , Vecovo di Uinbriaticoz
epellito nella Cattedrale in un epolcro a - ci addivenuto, perche e ne crie a rem
bedia
tra trasferita in
7 parte fabricato da uo fratello, e buccelore lano,che
altrolacao
abbiognarebbe
darUnibriatico.
dueChiee
;col eguente Epitano .
., l
julio Diarck'uia Ariminen. inter profitto-ra,

dilinte in Umbriatico, e nel Cir,coa qual

('9" adr-crsz pari :mimi magnitudine ab Urba

non permette la Vicinanza dc luoghi. L an

no VIII. .Strmigulcn. Etrk'. inignito dignitate,


Carol: Prater Germana: ditix .Eccleia Epi

perche Abbondanzo , qual oriva di quel

no 680. ancor la Sedia oriva in Pateran

lfcop'm Succcr frati-i amanti'jmo , alt'ij'quc

tempo,Vecovo di Paterno,e non gi di Um

'Pi-acta: tironumcmum excudendum ta'ut .

briatico l dice. La dove a tempo del B.Gia


chino circa il 12.00. era di gi paata in.:

Ann. 007.MD.C.XLVIII.

Carlo Diateletio adunqu'uccele allal

Umbriatico, com da vederli nel racconto,

trol`anno 1638., gi Ca-trOnico di Ariinini.


Ville anni 2.., ed eendo morto lo egui nel
overno
*
~

ch' egli fa delle Chiee Vecoviliz avvegna


che per isbagljo dello crittore, giua cheul
avvertono graviimi Autori,Antiblacenfe la

Martino Dcnes Religioo Somaco Mila- crive in luogotdi Umbriaticene. Biogn erli

nella eletto l'anno 164,0., ed avendo govcr


nato- con molta fama :ino al 1655. , morto

dunque dire, che dopo il 700. , e prima_ .del


12.00.
avvenuta hanno
folle quella
traslazione
5 e e
le conghietture
qu luogo,
io aggior

gii, e epellito nella (Lattedrale cone ucce


ore

'-h 4

gerei,
che rimatacorrerie
ella rovinata,
fra lluuiver
ali
Saraceniche
del 900.riorta
poi

_ _

-* ;Biaggio Mazzclla Napolitano _, Religioo


s, Agata dc`Goti nel 1663. uccedendogli

cia otto al regnare de' Normanni fu qu


trasferita-3 ed in queti entimenti viepimi raerrna il non vedere uoi Vecovi no al

lia/f; Antonio Maria Grimalda da Belvedere

principio del dodccimo ecolo ,

di S. Domenicv eletto l anno lieo del 1,655.


Da- quelta Chiea fu trasferito a quella_ di

r.
""4

43a lanno 1665. Vilc anni15., e gli venue)

appreo

QoALiTan

-GiozBattilla Cartone da S. Vito, Diocei


di Oluni in Terra d'Otranto, eletto il 1697,,

r'pos in pace li z. Marzo del i706.occu

cinque Dignit, Archidiacono,Decano,


Cantore, Teoriero, ed Arciprete , con altri

pando la Sede . l-.r.- it- ~ .


_
Tommao Oliverio nobile da Cutro il me
deimo anno od-,Qtipo anni 4 3. di gover
` d`

lUO

O ;1

if*

_ ,fc-1

Lia gode del titolo di S. Donato , cono:


quattro Canonlci.
,

_ -

DIOCESL

Sdmnico at-tano da Bova proi'nolo il

17 19., ghe poi. nel ;1-735. da, queta u trasfez


rito alla Chiea di Bova ua Patria , ucce

Mbriatico, Cir , Crucoli , Caabuono,


Melia, Tinghe, Scarl-izzi , S. Nicol.

dendo, :az-quella.` 2.:: *L

~VESCOVL

a Gaetano d`ArC9 .

,1,2

e dopo ei anni un_ _

` Ntdeo, occupandoquc .

rie de Vecovi di quella Chiea 5 ed il

"S. Catm-ina,eletto il 174.1., che in atto lago.,


[Verna, cqn lode di gourmet, c di zelo
.

f **kh M ;('F'QHH "

Ck.

*i 5552?"

-- G Ervaio il primo,q'ual principia la e

' ` xcrdirando *Manduililo

REI".-

.M'

,.w
Wi, .

medeimo , che i ritrov preente alla con

agrazione della Cattedrale di Catanzaro ,


fatta da Papa Callilo Il.l'anno I 122.,quan

~`

tunque ei ia da credere, che non folle ato

;LW
L-
garza;'LLA
. ,. UMBRIATlCO.
CATTEDRALE
lui-24" '

'.:ig.

`~;;`

DI

I;
_

ul notata Cattedrale e la medeima,


v
n
la gi fu nell antico-Paterno, oggi

d Cir, o er , o lpicro 5 onde ltioi `furo

no ,Abondanzo Vecovo; e Legato al Cona

il primo a governar quella ChieaLo iegue


bra, quello otto di cui i fond il Mona--i
erio di S.Stefano per li Monaci del Patiroz
onde poi eguito

.5,9-`

Roberto conferma l'anno 1 16'7. quanto


avea conceduto il uo Antecelore, con que
llo che il uo Abate il di feivo della (Latte-`

lio Collantinopolitano orto Papa Agatonez dralez cio di San Donato ,li 7. Agoto pre
e quell'altro, la cui elezione ucceduta inva entae al Vecovo tr candele , ed un vao
lida chiam una, Sinodo Provinciale in Reg di oglio,ricevendone in permuta loglio sto
io otto Papa _Silo . Ma quando fondata in
Peregrino vien dietro a Roberto, il quale
:nemo , e quandotraserita_in Uinbriatico, riconferma il conceduto da uoi Prcdecc
non l` abbiamo in alcuno Scrittore. queto

ori; cos come anche fa

?Gli certo, che lanno 434.. gi or-ivazpoi

Rainaldo ucceduto a Peregrino . Non s


qual tempo abbiano occupato que-li tr Prc-f

chanel udetto tempo ucceero i dilurbj


ddl invalida elezione di_quel uo Veco
'U .

cui}

'i

latiz ol certo, che dal 1167., in cui oriva

R0

DELL'ARCiVEcovnno DSEVERlNA- CAP. in.

,4,

Roberto , fino Rin-58. in cui comparice; il quale avendo governato innito, ed indi
Dioni i correndo un ftammezzo di quai un moi-to
:e:
m
Nicol del Flico Cardinale pigll l'am
J e'colo , ci d probabile conghiettura , che)
miirazione di queta Chiea l anno 15 16
manchino alcuni Vecovi
Dioni i dunque comparice eletto lanno qual poi rinonzia in benecio di- *lv: e?? ,_
Deiderio Canonico Regolare Lateranen'
n.58., c e poi conferma Papa Aleandro x
'racommandandolo a quel Capitolo . E qui e l anno teo del 151'6. indi' illOnZladll
anche mancano alcuni Vecavi , non aven liberamente dopo il governo di anni4.ne ri
i li lamminirazione
done no al 1300.in circaze pure, o Dio
-Andrea Cardinal della Valle lanno 152.0.
-nigi non avee viuto un qualche anni 40.
0 il eguente non avee principiato qua]

avendogli ceduto il Cardinal del blico il

che tempo prima del 1300.

regreoz che poi la riegna a favore di-

tz ,

(jiovan Matteo Lucieronobile Cotrone

N. Egli enza nome z ma non enza vir


tz oichc lanno 1306, attiene dal Re Car
lol .,che quelli voleero riabitarc ii (La
ali di S.Marina,di S.Nicol,e di Maratea di

e, e uu famigliare, lanno 152.3. , il quale.;

poi appena Compiuto l anno paato in "Co

trone, ettentra il terzo Cardinale Giovanni Piccolomini ad averne la cura l


ua giuridizione foero franchi da paga_
anno 152.4.Indi tenutala anni 6.la rinonzia a
menti Ficali. Ed ecco
t
Gio: Giacomo Lucifero nobile Cotrone
C rioforo, eletto circa il 1330. , che pqi
e,
ed Archidacono di quella Chiea, eletto
l' anno 1333. paga il tributo al Sagto Colle
l'anno
r430. Vie nel governo di quela.,
gio , c l anno 1346. paando in Biignano
Chiea
anni
17-, c morto gli fu oituito
gli vien dietro

Guglielmo Archidiacono di Catanzaro i

Giovan Ceare Foggia da Roano, ed Ar

anno teo del 46. E qu mancano tutti quei


Prelati,qiiali ederono_ dal detto tempo no

chidiacono di quella Arcivecovile , anno


154.7. Intervenne al Concilio di Trento , e
morto aai vecchio gli venne dietro

al 14.2.0. dopo dc quali abbiamo

Pietro Bordono, eletto l anno 1567. , ed

Michele Perila Canonico della medei

eendo viuto anni Il .fu eguito da


Vincenzo Ferraro da Biignano , trasfer`
mato da Papa Martino V.Govern armi 15.,
.tovidalla Chiea di Montepeloo l'anno
e gli uccee i**
_
~~ di:
Nicol di Martino Suddiacono, gi Con 1578. , al quale gi morto l anno eguente
iglicro della Duchea di Sea, creato l an uccee
Emilio Bombino da Coenza nel rst9.
no 14-35.,che poi da l1 ad anni 7.paato all
ma Cattedrale, eletto dal Capitolo,e conci:

Arcivecovile di Roano, i port dietro


Franceco 5 pi volgarmenter, conformw

all'uo di quei tempi, CiCco , eletto l' a.an


i442.. Vie anni cinque , e gi morto f e
uito da
Nicol Arcpretc di Garullo lanno 14.4.7.,
'Sed nel overno di queta Chiea anni 2.8.,
cd ebbe ucceore

Governo con molta lode anni ri. , ed ebbe

ucceore
Aleandro Filaretto dall' Aquila l'anno

1592, Fu celebre Legiia del uo tempo 1 ed

avendo regnato anni 12.10 egu


Pietro Barlono di Aleandria , eletto nel

1604. gi Referendario dell una , e dell al.


tra egnatura` A lui venne dietro geni
i
Benedetto
Vaez
Spagnuulo
l
anno
162.2...
Franceco, eletto lanno X475., ma incer-
to di morte, porta incerta la. promozione di il quale avendo governato con molta lode:.
Antonio Guerra da Squillaci ucceduto a anni io. gli f otituito
Antonio Ricciullo Coentino da Roglia
Francecoaiomo aai dorto , e Maeto del
no,trasferitovi
dalla Chiea di Belcaro L' 7
Principe di Squillaci Borgia . Mor in Roma
di anni 4.5.nel 1500.dl nora alute , e fu anno 163 2.. Dopo anni 7. di lodevole. go
Capitolo
verno, paato
diqueta
in Caerta,
Chieaindi
n'etern
in Coenza,
la me,il ;z-.z
Pf
PPClltO nel Vaticano con queto Epitao.
J* ` Antonio Guerre Umbriaticm Epicopo 1J.
ii
conultiimo , qui. *Dixit anni: XLKStyllacen. inoria con la e uenteE i rafe..

il i pi.

mari 4-. 1

Princeps Alumni conumati .Doaris memo- p

ria grato aeu profpioiemhm monumentum


bene mercati pofuir.Ann. [hl.M.D.[l\Augi-i.
Matteo da Siena uccede l' anno 1500., il
quale avendo regnato anni ette mor in.,
Roma, epellito nella Chiea di S. Tommao
con queo Epitao.

.D. o. M.

Antonio Ricciullo jam Umbriaticen Epia


copo, nunc Arcbiprierli, ci' rotim Regni Neu-

poli Apo/io lianquitori, eximixb* multipli


citr bencmeretzti Capitulum Umriatitene
grati animi monumcutum P.An..D.MiD.CXLI..

Bartolomeo Cricono Napolitano uccede.

a queta Chiea eletto 1. anno. 1635)` gi Rex

Matteo Epicopa Umbriaticen , Patria Se

ferendatio dell' una, e dell altra egnatura.

fui, Divini, Humaniquejuris perito, qui 'ui- .

lndi dopo anni Sidi lodevole governo paz

xit ampi-abc? LXX. M. D. Vl. Nicola: Prar


biter Card. de Flzfco , ob Familiariratem di

[117i praitam D.M.P.


,
Marco vien dietro a Matteo 1 anno 1507.

ato in Caerta, ced queto trono ad

Ottavio Poderigo nobile Napolitano, che,


vi ali l'anno 164.7.Vie anni tr , ed ebbe
ucceore

Dome-

CALABRIA SAERA LIBROil.

7 344

Domenico Blandizio Napolitano nel 1 65 o.

brato per detto tempo otto Papa atonez s


per laggregazione, qual le i f de la Chiea
antichiima deTuriizs nalmente per la di
ne de'Predicatori,elettol anno 1652.1 u gran - gnit Arcivecovalizia , alla quale venne u`
blimaraborge per non leggiera la dicolt
Maetro di Teologia. Mori a capo di tre an
ni, non enza graviimo opetto di veleno, del tempo, nel quale, e i fond dapprima, e
1c u eguito da
saccrebbe appreo, e i nobilit per ultimo.
Giueppe Rolli Napolitano de Minori E quanto al primo ei parmi porerl dire, che
Conventuali, eletto anno 1555'. Teologo labbiano fondato quei primi dicepoli degli
del Cardinal kilometri,e nella ua Religio
Appololi, che diieminando la Fede di Cri
ilo in queta Regione , ne fondarono pari
ne Commilario Generale nella Coloniaae
gn anni tre, e gli ru oituito
mente le Patorali edie, fra le quali non
Antonio Ricciullo da Rogliano , ni pOtU
ignobile la conghiettura, che tata foe que
dell` altro, eletto i' anno r 65 9., che poi mor
ta di Roano . (Manto al econdo abbiamo
to lanno eguente gli venne dietro
di certo, che l anno 630. , non era ancora..
Vitaliano Marcio-ano Catanzarce , Cap
fatta queta unione z poiche al udetto Con
pellano maggiore, e Penitenziero della ua_
cilio convengono come di Chiee ditinte,
che poi morto lanno eguete,i port dietro
'1 ommao Tomaono Romano dellOrdi

Patria , creato lanno 1661. Governo anni


ei, e morto gli uccee

Agotino de Angelis di Angri Chierico


Regolare della Congregazmue della oo
nea , eletto il 1667. rti Lettore nella da
pienza in Roma, e compoe alcune opere

looche , e teologiche . Morto nel 16181.,


li venne dietro
_
Gio: battila Ponzio da Corogliano il
,1682. bu Prelato molto dotto,e da bene-.Do

po ei anni di governo pas al Signore , e


u promoo

Teofanio Vecovo dc Turii , e Valeriano


Vecovo di Roano . Convien dunque dire,
che nel nono, o decimo ecolo rovinata con

laltre quella deTuri)~ per le pee correrie


debaraceni, nel riaetto poi delle medeime
ifoe aggregata , ed unita a queiia di Ro
ano circa il mille . Per quello poi tocca la
dignit Arcivecovile , crive lAbate Ferdi
nando Ugheili , che e nabbia memoria n
da`tempi del R Ruggiero : ma per pi an
tic he io ne incontro le memorie . Leone Ma
leno da Roano l anno 82.0. concede a que

Giueppe Ponzio fratello di Gio: Battia, . ia Chiea alcuni uoi beni, e nella crittura
eletto il 1690. Dopo due anni n di Vivere, tradotta del Greco nel Latino per ordine di
e fu aunto alla Cattedra
Luzio Saneverino Arcivecovo fa raccor.
Michele Cantelmo da Napoli Religioo do di Coma con nome d`Arcivecovo . Ad
Carmelitano il 1693. Fu Provmciale,e Vii
Pradiam Sanam Magnum , e37' Catholicam
tatore Generale nella ua Religione, e dopo . Eccleia (dice la crittura,rapportata da Fili
aver governato tr anni gli venne appreo
BurUlUHCU Oliviero della Terra di Cu

tro il 1690. ,il qual governo lodevolmente


anni 12..,e fu eguito da
'
Antonio Galliano Napolitano de Minori
Con ventual i, 'leologo del Cardinale Spada.
Nelanno medeimo , che u eletto , qual fu

il 1715. ces di vivere, e dopo anni cinque

di ede vacante , occupo il poto


Franceco Maria Lojcrio della Terra di
Badolato, l` anno 172.0. b uomo di merito,
aVendo cecupati varj polli di onore . Dopo

11.2111111 di governo fu trasferito alla Chiea


di Nicah-o,ottcntrando in quea
rilippo di Amato della Citt dell Aman

i ille Ma

bertoCampanile) (a) ca* ad Senda/imam Ar

le ol.

cbiepijopum Civitatis Ruam' Dominio Co


mam, ut babeant, Cr poieant.

. (Lu A L I T A'.
LA Vergine glorioamente Aonta in.
Cielo ;ella e il titolo, che illura que

lla Chiea , con ei Dignit Archidiacono ,


Decano, Arciprete , Cantore, Teoriere , e '

Succenore con altri rz.Cunonici, e 60.Cap


pellani titolari .
DIOCESIN,

tea, eletto l anno 173 r., e nel medeimo pal' R Oano, Coregliano , Terranova , SLo
s al Creatore, cedendo il luogo a
renzo , Taria, Spezzano , S. Demetrio,
Domenico Peronace della Serra l anno s, Coimo , Machia , Baccarizo , S. Giorgio,
1732.., che di preente governa con lode.
Paludi, Cropolati, Croia , Calopizzati, Cal- '

vito, Campana , Longobucco , Boccaglieri,

Dell' Ardea/Zonda di Koano .


C A P.

IV

LUna delle Chiee pi riguardevoli del


la Calabria , ella queta di Roano;
s per la ua antichit, avcndoene memoria
i

nn dall anno almeno 680. COn Valeriano

liUO Vecovo , gi preente al Concilio cele

Pietra Paola, Mandaturizzo.

VESCOVI.

'

Ualunque ne foe la pi vera cagionei


~.

manca la memoria deVecovi, quali' 3


governarono queia Chiea per molti ecoli-3
non apparendone, che un olo, che egli u
Valeriano, di cui, come opra s` detto,e
ne

l ',M

DELL Ancrvasco D0 i
J.

**-_.

icro Canonico della Cattedrale-;let~

ne tenne
raccordol anno
nel Concilio
da
Papa Agatone
680. miceebrato
l-Ma.

to d Capitolo, e confermato da Papa Cle

In ww ;Merida *hat Uh-

mente V. l anno 1307. Morto poi da i ad

.Wu-..AR c 1 v as c o v- 15:42:;

anni cinque gli venne dietro

Greaorio Arciprete , eletto dal Capitolo,


e confermato da Papa Clemente V. l' anno
13 tz. L'incertezza della ua morte rende'o
cura la promozione di
.
Giacomo, che gli uccedezil quale ripoa
to nel Signore lanno 1338. il Capitolo i ri-v
part, eleggendo altri Gualtero Mezz' erba,

i - ai*: WMA tette - a pm-;FW

na il rimo a comparire
~ ia dignit- lanno 820., come s tocco
. di opra-3 ma e foe ato il primo a ricevere

quella dignit, non coa di certo. E Ul pa:


rimente interrotta la linea di queti relatt
- non i riunice , che nc'990.; quando morto

[Arcivecovo volendo i Cittadini eleggere altri Raimondo Malcone, amendue Canoni~


lAbate S. Nilo, riutando egli, venne eletto ci. Ma Papa Bonifacio caiando l'una , c lal
Armodio,a
crive una beldi. tra elezione vi dein
litma
lettera.cuiA S.NiloAbate
quelli con interruzzionc

Giovanni Coentino perilcitama Cano


nico in Roano, qual i ritrovava nella Cor

pi di un ecolo ie ue
i Dioniio Sincrono del R Roggiero , al
p quale l lmperador Federigo l anno l r2.;
, `conferma tutti privilcgj della ua Chiea@

qui dinuovo interrotta quetalinea non l


~ riattacca, che con

- Coma II.

i Archimandrita del Patiro,

`otto di cui il i Tancredi l'anno r I 9 ;.con

~ .cede per l oglio della lampada della B. V


" oncie tr annovali doro.Muore lanno I 197
e gli uccede
xs. Pacale eletto l anno 98. A lui crie
Papa Innocenzo lII.nel capitolo uper de Co
gnac.,e nel capitolo cum Caua de ocdelcgat.

te,che di quel tempo era inAvignone,l`anno


eo de138. Vie anni to. , e i port dietro
Gregorio Decano, per dimanda del Capi
tolo, e conferma di Papa Clemente VI. lan~
no'1348. Indi avendo eduto anni r7. ebbe
ucceore
Iate Monaco, ed Abate di S. Giovanni di
Roano _ dell Ordine di S. Benedetto lanno
1365. Non appiamo quanto ei ia viutoz
ma che morto gli fu otituito "il
Antonio , il quale certo , che i! creato
dopo il 1378., e che oltrepasil 1389.0nde

ne iegue incerta la promozione di

Nicol, che poi l anno 1394. paato nel

,5 Muore l`anno 1218., e gli vien dietro

Bailio , eletto dal Capitolo , e conferm a


to per ordine di Papa Onorio III. dallArci
vecovo di Coenza . Lanno 1123.1lmpcra

la Cliiea di Tricarico , gli venne dietro in

a
q ueGerardo
da quella di Gerunzia portate

4 dor Federi o con la data in Corrone li con

qu lanno t 394. Indi ad anni 4-.rcituito qu?

, fermatutti privilegi della ua Chic a.Lan


.no 1228.egli concede a Ridolfo Abate di

NCO, Gerardo ripas in S. Severina ', Ni

Ponte Laureato la Chiea di S. Andrea nel

Bonifacio 1X.l anno 1403. gli fu oituito p


Giovanni Archidiacono della Chiea lan~
no medeimo z che poi morto anni due ap
preo, lo gui
Bartolomeo Gattulo Arcprete di Gaeta
eletto lanno 14.05. Govern anni 17-, e Pa
ato in Reggio gli opravenne

~ territorio di Cariati .Govern anni 42.. , e


gi morto ebbe ucceore
z Bailio Abate del Salvatore di Bordinaro,

` eletto dal Capitolo, e per mandamento di


Papa Gregorio lX.confermaro da Vecovi
i di Coenza , e di Caano lanno 1240. , che

col intanto pugliato della dignit da Pap:

poi morto dopo anni r4. dottimo governo,

Nicol trasferitovi l anno 142.2.. dall' Ar

` i fu oituito
J zElia
Archimandrita del Monaerio
di_

civecovile di Cona . Vie anni 7. , e f e

.Carbone Bailiano, eletto dal Ca itolo , e

onfermato da Papa Aleandro] .l anno


155, Vie anni diece, e lo gu
Angiola Arciprete della medeima Chiea,
` nomato dal Capitolo , e confermato per 0r
dine di Papa Clemente TV. dal Vecovo
i dAlbano uo Legato in Regnozianno 12.65.,

che poi morto dopo aver eduto anni zz. gli


venne in lo

aPapa Nicol, IV. lanno 12.88., ed eendo


Vi'mo anni 13.ebbe ucceore

..Bailio l' anno 1301., che ricev l' uo del


agra pallio da Papa Bonifacio VIII.Morto

dopo aver governato anni ;gli venne dietri

Antonio Segeretino da Rauda , e non pi


toio da Renda l anno 1434. Govern COl

poco talento anni 8:;e ne f privato da Pap:


Eugenio IV. l anno 1442.. oiituendogli
Nicol di Martino l anno teo del 4:
co. Indi morto dopo anni cinque gli ucce
Giacomo de la Ratta de Conti di Caer
ta , e Cameriero di Papa Nicolo V. l anni
1447. Prelato aai docto, che poi trasferiti

in Benevento lanno 1451. vien portato qt


Domenico di Lagonea Abate di S.Mari

imandrita di S.Adriano z ma del Gualdo, Diocei di Benevento , l"ann


` 0 la dignit, gli fu oliti-_
14-52.. Regn anni ette , ed eendo morte
da
i_ , A. ?i f eguito dal
53%.

mito

` Mr

Angiola Vecovo'di Tricarico, ed indi d


Potenza lanno 1429.Morto intanto Angiolt

"anni 1307. il Capitolo eleu

'

gm
,

qual lo vi traport dalla Chiea di Umbriati

Paolo, eletto dal Capitolo , e confermato

`BMl*v

guito da

**

"

Xx

"P B.Ma

CALABRIA SAGRA LIBRL


346
Matteo Saraceno da Reg io , frate O indi rinonziatala dopo altri gradi fu pru
ervante, nell 3.111101450- Vet di lui la Ca
labriaSanta. Vie il B.Matteo in queo go
verno anni 2.1. ed ebbe ucceore

Nicol degli Ippoliti , Vecovo , e Citta


dino di Ariano l anno 14.81. Govern anni
ra.. , ed avendo liberamente rinonziato gli
venne dietro

Battita Lagnio , trasferitovi dalla Chiea


;di Tiferno l anno 149;. Preato molto utile
a quela Cattedrale z poiche fabric da fon

damenti il Palaggio degli Arcivecovi 5 ed

moo alla porpora,e nalmente al Trircgno


con nome di Urbano VII. l' anno 1590. Per
la rinonzia dunque del Caagna uccee qui
Lancellotto de Lancellotti Romano, cicc

to nel 1577. Canonico in S. Giovan Latera~


no, e Referendario-dell' umwe dell altra e

gnatura. Vie con incolpata innocenza anni


ette, e venuto meno fu eguito da

-r-.c

Lelio Giordano Romano,trast'eritovi dal


la Chiea d Iernia l anno 1 580. Prelato u

gualmente degno, e per la vita , e per le let

ereie una ontuoa Cappella alla Vergine,di

tere . Non oltrepas gli anni tre , che per

cui molto era divoto.Morto intanto il Lagnio

gli fu otituito
w
~
Silvio Savelli Romano, creato l' anno me.

cadde l`ammitazione di quella Chiea a


Bernardino ardinai Carvagiale Spagnuo

deimo del 83. Dopo anni cinque eletto Pa

lo z ma venuto in odio di Papa Giulio ll. , e

triarca di Coantinopoli, da qu ali al Cap

perci lanno 1511. pogliato di amendue i


gradi, Papa Leone l anno medeimo , reii
_ tuendolo a quel di Cardinale z concee l al
tro di quella Chiea a
Giozrranceco Eoneca Spagnuolo , Ve_
covo di lalenza l' anno medeimo del l 5 I r.
che poi morto dopo anni 14..di governo gli
uccee nel medeimo grado diCrnendarore

pello del titolo di S. Maria in Via z onde'lo


egu

Scipione Floccari Napolitano, eletto laa_


no 1588. Sed anni quattro , e eli-gi morto
li uccee
_

Lucio Saneveriiio dePrincipidi Biigm_


no nc 1592.. Prelato molto utile a quem

Chiea , qualedinc con leemplarica della


vita, ed arricch con molte acre oppelletti
le . Govern anni zo. ,indi paato in dalcr.
Indi lanno medeimo lo rinonzia a
no, ve la agra Porpora per benecenza di
Vincenzo Pimpinella Romano, uomo lin
golariimo nellerudizione, e nella pruden ..Papa Gregorio XV. Cosr dunque venne e_
za politiea 5 onde da Papa Clemente VlI. guito da
Pompe) Cardinal Colonna l anno 152.5.

Marco Sao Catanzaree , non Napolita


venne detinato Nunzio a Carlo V. , cd al
no
, njpote del Cardinal Sao Catanzaree,
tri Principi della Germania per la celebra.`
zione del Concilio 'Iridentino z ove inter_

gliuolo di un uo fratello 1, eletto l anno

venne, ed or con molto apphMoRinonzi

1612.., gi Referendario dell una, e dell 'altra

a quea Chiea lanno 1527. , e mori in Ro

egnatura . Mori immaturo , ed allet appo

ma il 34. epellito con queta lcrizzione e

na comandante anni 39. , ed alla ua Chiea-3

polcr ale .

Che non pot reggerla,che anni tr Ed ecco

Vincentio Pimpinello Romano Archi-epicopo


Roan., Oratori clariimo,Boemiiz,Ungariat,ac
:otius Germani-e Legationibus umma integri

Girolamo Pignatelli nobile Napolitano,


eletto lanno 1615., che poi morto anni cin
que appreo gli venne dietro
Ercole Vaccaro Bolognee, Referendario

tate , ac prudentiw lande fun't'o . Hjeronymus


Pimpinellus Canonica: Lateran. Frate-r Fran-i
concordifs. pofuit. Vixit mm. XLVHI. .MJ/[[1.
DAW'- Obz'it KH[- 0c?ob.M.D.XXX1V.

Antonio Coppo da Mantova uccee al


Pimpinelli l anno medeimo del 152.7. ed
in queto governo anni 7., ed eendo morto

gli venne dietro

, Girolamo Verallo Romano e trasferito


da Caerta lanno 1544.,uo_rno ingolaritno
nelluna,-e nell'altra legge, e percio AUdl$0~
rc di Palazzo 5 indi Vecovo-di Caerta , e.;

delluna, e dell'altra egna-tura lianno 1619.

morto dopo anni 7. di governo., ebbe uc


ceore
*rm-WM# rW in*
Paolo Taurelli Parmegiano , creato nel
1626. Dopo varjgradi promoo.a queta,
Chiea la govern anni due; a capo dcquaii
venuto meno nella vita non pot pingeri
oltre . Quanto pu ave-ri dellaua vita, tutto'
t ritretto nell' Icrizzione epolerale ,

vrapoa al uo A'vello, ed la eguente.


D.

O.

. _

'b

Comiti Pauloachlo Parmeni,magni Pu


Nunzio in Germania appreo Carlo V. ,_ e
Eerdinandolndi Arcivecovo di queaChie ponii lim: Clariculi Colui-ir lio, Piz MSM'
.a , e nalmente Prete Cardinale 'del titolo

di San Martino ne Monti. Governo anni 7.,


c

irinonzi in benecio di
Paolo Emilio Verallo uo nipore l anno

155 1. Giureconulto di gran fama,ed Audi_


:ore della Romana Ruota. Avendo qu edu
oanni'due venne trasferito alla Chiea Ca
putaquenez onde gli .venne in lo
Giovan Battia Catagna Romano , eletto

lanno 1553.Ree queta Chiea anni 14.,


z;

[fim Ponticis ex Iabella Bonella pro-repa


ti, in utraque ignature: Referenti-trio, (7 Dom
ri, Priori S. Michaela': Parma, Marchi-e Vice-le
gato, Conultori S. Oicii , .Meliteni [uarla l

quitori , ad Serenimurn Pbilibertum Sicilia


Proregem pro rebus arduis Sedi: Apoalm
Delegato, (a i gduemkm Ltaniie Colleo
rem nominato, Arrbicpzcopo tandem Rana]

, natalibns OnJiMO ,llltia , ('9 rerum ui!,


anima in primis in adverr invio. Abba: An_
i gu

DELLARCiVEscovo i ROSSANO CP 1V.

guinus Taurellm Eminentiimi Principi: Hje p une, e di pi della condizione dell'altrc . So- I
ronymi Card. Column-2 (F' Prore'roria: Germa

ni, (a Arrigoni Auditor gentili uo benc- de

e merito pojuit . Vixir a. LIV. obit die III.

Apri: M.D.CXXX.
PietrAntonio Spinelli intanto , dePrinci
pi di Cariati uccee al governo di quella

* `no quee alcune Chiee, le quali' con imme

diato aoggettimento riconocono per lor


direttrice la Santa Sedia Romana. , ed i uoi
Romani Ponteci per Giudici, e Signori. Di
quee dunque il preente Capitolo.
5.

Chiea l'anno 1628. Prelato utiliimo , e di

lunga vita, come i addita nellEpitao p0


llo alla ua epoltura nella medeima Catte

DELLA CATTEDRALE DI BISI


GNANO..

drale, del tenor eguente.

D.

O. M.

I.

U'ea Chiea i crede fondata no da"

,Petra Antonio Spinello Archiepijopo Roa

nen,ex Ducibus Seminario (a' Principibm Ca


riati , ob templi acrarium magnica-miu: ex

trutum, " acra upprllec'tili locupletarum, ob


ammo; Capitali reddit: miriam in madin am
plicato: , 0b dilatatum ex prioribus anguiir

primi ecoli della Graziancorche un


uo Vecovo non comparica prima del 74;.
Il privjlcgio dell'eenzione per l ebbe n
dal tempo di Papa Celeino III., che ed

nel 119i. come rapporta Barrio (a) .

in longiorem, commodioremque itu: Arcbicp~

QyALITK.

copate Palatium, 0b gravifmarum litinm , (9*


*veterum controveriaer `incommoda fublata ,
Canonici , (3' Clerur Raanens Earn-a .:eter

L titolo di lei' la B. Vergine Aonta in


T

Cielo . Vien ervita da 8. Dignit , cio

num grati animi monumentum , Principi tibe


ralimo, Paori oigilantzimo,* Parri aman

Archidiacono, Decano, Cantore, Teoriere,

timo patina-LAM.Dom.M.DC.XL.

Succantore, Arciprete, Penitenziero, e Teo

Giacomo Caraa de Principi della Roc

logo Prcbendato,e da dodcci altri Canonici.

cella ; ma nato , ed educato in Caelvetere

DIOCESI.
uccee allo Spinelli l anno 1646. morto gli
ucced
Carlo Spinola nobile Genovee de Servi B IignanO, Acri, LUZZ, Roe, Reg`ina,Lat
carico, Torano, Sartano, Ruote, S. Gia
di Maria l anno 1662.. il quale dopo 7.
como , S. Benedetto Deullano , S. Martino,
anni di dolce governo fu eguito da
Angiolo della Noce Benedittino della... e S. Soa Terra , di cui il Vecovo anche
Citt di Maa il 1669. , quale per appena Barone .
eletto per amor della quiete rinonzi la di
VESCOVI.

gnit , e fu conferita a
Girolamo Uraia di S. Giovanni a Piro di
Bailicata , eletto il 1670. Prelato di pirito,

Uea Cattedrale quantunque vanti an


tica l origine, non per tanto in quei
e dottrina , che viuto anni ao. morto gli
ecoli
pu vantare le memorie di quei uoi
venne dietro
antichiimi
Paori; poiche toltone
Girolamo
Compagnone
d Avera
lanno
1690.
Vie due
anni, e due mei,
ie morto
lo
Andreonaneo , di cui ha memoria ne
{43. ocrivendo al Concilio Romano orto
egu
apa Zaccaria in detto tempo zgli altri tutti
Andrea Roi Napolitano de'Chierici Re
olari Teatini eletto il 1693. Govern anni giacciono epelliti fra le tenebre della di
/ menticanza, edil primo ad apparire , egli
., e morendo u promoo
Rainaldo nel r 182.. in occaione , che nel
Andrea Deodato da Monopoli Beneditti
no il 1701. .Regno anni 17., e fu eguito da udetto anno concede a Guglielmo Abate di
Franceco Mocettola Cavaliere Napoli-`

Monreale tutte le ue ragioni , quali teneva

tano,Teatino il 171 8.Govern la Chiea an

opra il Monaerio di S. Maria di Mania , e

ni zo., qual poi rinonzi, ritirandoi di nuo

di San Nicol del Carnpo (b) .A lui eguu

vo nel Chioro di ua Religione , ed in {ua

fore con' qualche interrompimento

vece f promoo
' Stanislao Poliaro da Coenza, Canonico

v preente alla conagrazione dell Arcive

Napolitano il 1738., e di preente regna

Guglielmo , il quale l anno 127.2.. i ritro


covile di Coenza (c), ed a queti non enza

alche veriimile frammezzo

Di alcune Cattedrali rnti;


C A P.

V.

Franceco Frate Minore , eletto l' anno

12.54.., che incerto di morte porta parimen


te incerta la promozione di
Goredo , il quale morto l anno 1295. ci

O Ltrc le n qui dicore Cattedrali, o

- Metropolitane ovrapoe ad altre , o


Suraganee ottopoe a quelle 5 altre ve ne

i Tomb come mezze di meno alla qualit dell

fa dubitare, eil frammezzo dal 54. al 9;. in


anni 41., lave'ero ocCupato oli quei due,

oinieme alcun altro . Comunque ei a ie


gue di certo

Gu
Xx a.
..P.

CALDRt SAGRA LIBRO 11:'

;48

1 _ Guglielmo Archidiacono della medeima

GiovanniBii nano , famiglia nobile Co

Chiea, eletto dal Capitolo , e confermato

entina, oggidi a medeima , che la Caella,


creato l anno 1449. Vi: in queto gover
no anni 38., e gli uccee
' Bernardo l anno 1487. ,il quale dopo l'

da Papa Bonifacio VIII. , e dal medeimo


conagrato lanno 12.93'. Vie in queto go
verno anni zo.,e gi morto gli venne dietro

Gau'rido , anch egli Archidiaeono, elet


to dal Capitolo, e confermato da Papa (zio
vanniXXlI. l anno 1316. , cona rato da
Berengatio Vecovo Tucolano ze avendo

eduto anni 3. ced il luogo a


Nicol Canonico della niedeima Chiea.,

aver educo anni mor epellito nella Cat


tedrale,e venne eguito da
Franceco Piccolomini,gliuolo di Anto
nio Duca di Amal , e pronipore di Papa..
Pio ll. Intervenne al Concilio Lateranene

otto Papa Giulio Il. , ed avendo eduto an

per elezione del Capitolo , e conferma del


.indetto Pontece , correndo gli anni 13 19.

ni 32. lo egu
,
Fabio Arcella Napolitano , eletto l anno

conagrato in Avignone da Arnoldo Cardi


' nal Vecovo Albanee. Indi ad anni 12.. pa
ato in Nola gli fu otituito
_
rriderigo Canonico nel 1331.,il quale pc

Legato in Bologna . Ma trasferito anni cin


ue appreo in Policatro , u data quella..

rgzo, gi Chierico di Camera, e poi Vice

hieia in commenda a

r venuro in aperta nemicizia con alcuni

Nicol CardinalCajetano , e pi volgar

Potenti del paee (non e ne racconta la ca


gione) z perci quelli :1 itati da diabolico~

mente Cardinal Sermoneta l anno 1535. ,

furore ,la Domenica

ell infra Ottava di

S.Giovan Battia, l' anno 13;9.fatto empito


col fuoco alle porte della Chiea ,\e del pa
laggio, ed entrati dentro legal-ono il Veco.

vo con altri diece della ua Famiglia , dopo


laverli condono in ludibrio per le publiehe
liade della Citt , al Vecovo troncaron le
mani, ed il capo; ed agli altri in altre manie:

rc dipettoe lCCl'On la morte.Agitati da piu


furia accheggiarono , uanto piu lor torn
in acconcio la Chiea,e il palaggio,p0ttan
do via reli tue, uppellettili, libri , ed altroz
onde Pa a enedetto per zelo di giutizia ne
rimette a caua all' Arcivecovo di Bari ,ed

al Vecovo della Rapolla , concedendo loro


il una, e l'altra pada contro de colpevoli .
Intanto ripartito il Capitolo eleero altri
Bclprando ituo Canonico di quella Chiea,

altri Nicol Malopere Decano di Coenza 5


ma Papa Clemente VI. annullando l una , e

l'altra elezione port in quella Cattedrale


Critoforo Vecovo di Umbriatico anno
r 346., il quale avendo governato anni Otto,

ripoando nel Signore gli venne dietro


Giovanni

che poi da lia tr anni la rinonzia a


Domenico de `Summo Cremonee l' anno
1548. Vie anni diece , e mori in Roma, e

pellito nella Chiea di S.Lorenzo in Damao.


Sante Sacco da Eavenza perci uccede)
lanno 1558., Commendatario di S. Maria_

dellAngiolo , fami liarc del Cardinal Ser~


moneta, Lettore,e onte Palatino. Vie an

ni einque,e gi morto ne riveglio la memo


ria alquanti anni appreo Haminia Sacco
ua nipote col eguente Epitao nella Chie
a di S.Agollino di favenza.

Sani Sacco Cita' Fave. Epicopo Bzuian.


S.Maria ab Angelo perpetuo Commendator,
Protl;.N0tar. Apoolico 1.]..D.C0m.Palat. , ac
aurea 1:quiz!,Viro religioi) optimo,integerrimo,
Patruo benemcrcnti , Flaminia Sacra ui-un

memor Lotti poni jnit A. Dom. M.D.L.YXX/.'

Alu-e Cavalcante nobile Coentino Ve


covo di Nueo venne dietro al Sacchi l'an
no ieo della ua morte 1563.,ehe poi [nor-.
to appena compiuto lanno di luogo a
Martino Terracina Napolitano, che ljoc
cup l' anno 1564. lndi morto due anni ap- _
preo lo egu
.

i nolla nobile Fiorentino ,

Filippo Spinola nobile Genovee nel 1566._


Governo con gran piet anni tr, e trasferi
ad hune
_ to in Nola , fu poi da Papa Gregorio Xlll.
con incertezza di tempo iegue
Khan-33.
i Giovanni Savelli Romano , del quale al promoo al Cardinal-ato del titolo di S. Sau,
tro non vi di certo, e non-ol,ehe a inan bina. Succeo perci in queta Chiea
' cato,o per morte, o per altro accidente l'an
Propero Vitalliano da Napoli l` anno
no l JSZ-,POthC per detto tpo vi i elegge
1569.4, che poi morto dopo anni cinque di
Martino, il quale egu le parti dell' Anti governo gli venne in lo
paa Clemente VII., come ancora
Andrea Vecovo di Segni l anno 1574~
andolfo otituito a Martino 3 che poi indi morto l anno eguente ebbe ucceore
.nientemeno muore oto l'ubbidienza di Pa
Pompeo Bello , eletto anno 1575. , ed
pa Bonifacio lX.l`anno I 389. uceedendogli anni novea capo de quali ripoato nel Si
Giacomo Canonico di Roano , il quale.; gnore, ali a queta edia
dopolaver edUto anni ;8. ebbe ucceore
Petruccio, trasferitovi da quella di Stron
Antonio Carolei nobile Coentino,trasfe
goli l'anno 1584. @anto ei vie in quella
rito qu dalla Chiea di . ppido lanno 142.9. Chiea ci ignoto z e per ignoto ancora.
che poi morto nel 1444. li venne dietro
quando vi principi a edere
Nicol Piciccllo nobi e Lapolitano,elet
Pietro , qual poi morto l anno 1598. gli
e Frate Minore (dg, eletto l'anno 1354.A cui

ldiC*

'o nel 144-5- Ind ad anni quattro paato in


Saler l10 gli u oituito
`

venne oituito

Bernardo Neri Fiorentino , Domenicano


lanno

N_
e

It ALCUNE CATEDRLSNTI P v.

349
"lanno eo del 98., nipote di orella di Pa del 1568. alla Metropolitana di Reggioz ma L
pa Leone X., eminentimo nella letteratu non ne orti leetto , qualunque tata ne: '
ra z ma pi eminente nella vita , per il cui foe la cagionebolo riconoce lArciveco
mag ior protto dopo anni 9. di governo vile di .Coenza per conto de Sinodi, e non
1 re itu`1 alla Religione, e venne eguito da per conto di altro.
Giovan Giacomo dc Amatis lanno 1607.

indi morto a capo di anni 4. gli uccee


Mario Urino nobile Romano l'anno 161 t.
che poi trasferito alla Chiea Liburtina lan
no 1624. gli fu

ui olituito

Adriano di Be latte romano lanno mede


imo del 24.. Canonico di S. Lorenzo in Da
mao. Altri lo chiamano Alderano Bclletto
Ligure da Maa Carrara . Comunque ei ia
morto a~ capo di anni due lo egu
Giovan Battia di Paola da Montalto 1_
anno 162.6. il quale avendo governato anni

QUALITA.
P Orta in fronte per uo titolo la Nativi
t della Vergine, ervita da quattro Di
gnitt , Archidiacono , Decano , Cantore , e
Teoriero, con altri tz. CanoniciJl uo Ve

covo anche nel temporale con la giuridiz


zione civile, Barone di Murmanno,di Tre
biacce, e di San Baile.

DIOCESI.

3 1. morto, lo e u`1

f Carlo Filippo Meio Barnabita da Lucca,


e,

Prelato dottimo, e di omma pruden

_ no Caano,Francavilla ,

azlnuo vo,

za, e bont, eletto anno 1658. dopo ei an

Albidona, Cerchiaro, Bollita,o ver San Lo

ni ripos nel Signore, e gli venne dietro

renzo, Catrovillari, Saracena , Altomo nte, `


Morano, Mormanno, Trebiacce, Laino, Pa

Paolo Piromalli M.Domenicano il 1655.


.~u-.-

A Mpima la ua Diocei, uale forma

Govern due anni lodevolmente,e lo egu

paidero, Uromarzo, Scalea, Santa Domeni

Giueppe de Sebaianis da Capraruola,


Tereiano il 1658.d0po ei anni fu trasferi

ca, Verbicaro, tutte, o Citt, o Terre ,~ con_

to ad altra Chiea, retando quea per

taci, hacineto, Caalnuovo, Lungri,Fermo,

Onofrio Mancs, ch eletto nel 1675'. mori


dopo anni cinque , venendogli appreo
Giueppe Conoli di Lagonero nel`1681_.
Prelato inigne nella letteratura . Sede anni
2.6., e gli uccee
_
Pompilio Berlingerio_ nobile di Corrone
lanno 1706. il quale dopo anni 15. di buon
governo mor in Napoli , e fu promoo_
Felice Solazzo Cairiota da CorOgliano
il 1721.

Otto Villaggi di Albanei 5 cio Civit Pla


Acqua Formoa, e San Baile.
VESCOVI.
S Aone di qu dal mille principia il lo

di quei Prelati-*,Egli Vicario del Pa


pa in Calabria ze l' anno 1096. ocrive alla
donazione, fatta dal Conte Roggero alla.;
Chiea di Squillaci. Vive lanno 1 109. , poi
che per detto tempo, come crive Malaterra
a

5. II.
DELLA CATTEDRALE DI CASSANO.
E prime memorie di queta Cattedrale

(a , e ocrive Ughelli (b) oppugn con l


eercito criiano il Caello di S. Martino.
Siegue ma col framezzo di un mezzo ecolo

L ce le reca Saone uo Vecovo, e Vica.

Goredo, qual oriva lanno 1156'. , poi


che e ne f raccordo nella fondazione dell'

rio del Papa in Calabria l anno 1096. Egli

Abazia, fatta a Monaci Bailiani a canto la_- -

per da crederi , che piu in la foe nta?,

Chiea di S. Maria deFonti da Ogerio Con


tc di Altomonte . Gli vicn dietro , pure col
frammezzo di molti anni
Ugone,qual orice circa il r I95-F gran
bencfattore del Monaerio di Acquaformo
a,Ciercie.Ma enza frammezzolo iegue
Terrizio, che l anno 1221. iniemc con_
Luca Arcivecovo di Coenza Congiudce
nella caua tra l Abate di S.Giovanni a o

la ua prima origine, e fore ancora ne pri


mi ecoli della nacente Fede . Bello _e un
certimo Canone per tutte le Chiee dl Ca

labria,che nel Frammezzo dall'800. al 1050.


le continue rivolte del Saracenieo furore
non pur permeero fondazioni di nuove;
Chiee, che anzi rovinarono molte delle gi
fondatez convien dunque dire,che tutt-c~ fon
date 1 foero , o di l dall 800. , quando la

no 122;., ma non aprei , uanto oltre pai;

1000. al orgere de Normanni , qualora nel


riaecto degli aari politici temporalnanche
i riaetto lo piritualep fondandoi dl nuo
vo, oriorando gi caduto . Fr quete io
conghietturo la qu preente Cattedrale dl
Caano, la quale og id eente, e fore lo
pree ad eere dal udetto_Saone Vicario

egli per certo, che gli ?egue immediato


Biaggio, che lanno 122;. ottien facolt
da Papa Gregorio IX., che ridUChi al nu
'mero di u.. li Canonici della ua Cattedra
le. Indi comparice

del Papa circa gli anni 1090.Ben vero,che

b Vghel

31.51.
tom-9

re, e lArchimandrita del Patiro. Vive l'an

Provincia godeva la ua quiete, o di qu dal

nc tempi pi in qu Papa Pio V. l aogget


t con decreto otto la data de 17.8ettembre

AK o

lib-P~C~3*

Giovanni di Fortebraccio Romano , no

minato da` Giorgio Cardinale , e confer


mato da Papa Innocenzo 1V. l anno 12.52..,
gi Canonico di S. Maria in Tranevere , e
Cappellano del udetto Pontece. Vie an- i
ni
_

.4

ZIO

.CALABRIA SAGRA LIBRO [I.

ni 16., onde gli venne dietro

Marco di Ai Frate Minore , promoo

l anno 12.68. F Collettore de uidi per


Terra Santa in Calabria, e Sicilia. Sed anni
15'., e gi morto fl] eguito da

Pacale , eletto l anno 1183; indi poi ad


anni r r. trasferito alla Chiea Larinene gli
u uituito
,
Riccardo l' anno 12.94., che poi traporta

to in Tricarico , dopo aver governato anni


\ ette ebbe ucceore
:Indlcula
Guglielmo da Cuna Prancecano (c) lan
ad lidh i
no
1301.ma morto anni 11.appreo lo egu
ann. Hop[

lao, ed alla Reina Giovanna ua orella, da'

ni cinque, e gi morto gli fi oituito


.Landolfo Vulcano nobile Napolitano ,
eli-eio dal Capitolo , e confermato da Papa

Gi'ovanni XXIl. l anno 1334.indi ad anni


ette appreo, ripoato nel dignore, gli ven
ne in nio

Gunio lanno 134.1. governo anni cinque,


e fu eguito da
Durando nel 1346. , al quale dopo anni
due di lodevole governo venne appreo
Roggiero Arattrimani nobile Loentino

joachino Suhare da Pitigliano in Toca


na, che vi al lanno 1439.5 Indi paato al
ia Chiea di Canne, cede uea a
Giovan franceco Bruato Veronee , ni
pote per orella del~ Cardinal Bartolomeo

R0varella , che ne pree il poeo l` anno


14.63. Ma trasferito all'Arciveicovile di Ni
coia, mori poi in Roma , epellito in d. Cle
mente apprelo il Zio con quello Epitario. q
Sedente Sito Iljoamu' Francico Braato,
patria Veronei/ Il/.Conjlta Bart/20 l'a-mm' Ro
vella Cardin.Ra-ven. ncpoti ex forare, Antiiti

Caancnt , (7 in Nicoia- drabiepvatu

tramlato, cornpluiilaus Legationibus (a Apo/i0

anno medcimo vien creato


Giovanni Papaidero Canonico della me~
deima Chiea,e Sagrellano di Papa Clemen
te Vl. Vive l anno I 354. , come dimora il
Regiro di Napoli 5 ma. quando morto non

licis , (F Reg: mcfo, daily-ina, gratinate-,1110

ribus , (F II'IHJ opcribm admirandis :ari/3'.


Vixit ann. XL11/- Flor-ius Romi-ella nepoti , ex
tcamento P.
.
Bartolomeo Podio da Lucca uccee al ,

Bruati . Uomo riguardevole per nacita , c


per dottrina legale, Regio Coniigliero, e ot

per Vecovo lanno 1374. (d), che poi ue..


cedutogli
Andrea orice l'anno 1378.,e paga il cou..

to Papa Sillo 1V. applicato a var} maneggi-3


Avendo governato con molta lode , muri ,
pianto da tutti l anno 1485., onde gli venne
mato tribmo al CulleggiozA lui venne dietro dietro
Carlo, intruovi dul Antipapa Clemente,
Martino Tomacelli nobile Napolitano ,
che poi lanno 1386. paga il ionto tributo a eletto l'anno medeimo dell85.Accompagn
'Roma, Ma o morto, o depoiio lo iegue
la nacita con la virt , e per tanto divenne

dt: Peri-.ij
br.1.it`.0r.
N3?

gene otto Papa Martino V., e creato lor


Ciamberlano . Parlato a vita Chiericale , fu
promoo a quea Chiea ,il cui erario ac
erebbe di molte annovali rendite . Indi pa
ato alla titolare di Sebaez laci queta a

l'anno 1348. Muore lanno medeimo , e l

appare; onde n pur appare qudo promoio


Pietro del Giudice nobile Amalntanozera

e Franc.

Belforte Spinello da Giovinazzo l anno

1432. Nel ecolo vie carimo ai R Ladis


quali fit perci detinato lor Ambaciadore
a varj Principi, e poi al Concilio Salimbur

to, eletto l anno medeimo del 2.9. Ville an

ubi.lib.p

Guglielmo Vecovo Auraicene , che vi


pas lanno 142.8. Govern anni quattro,ed
eendo ripaato al Signore , gli uccee

Alberto Bizizzo Milanee negli anni 1312..

del Sagittario nella Bolla i da il titolo di


sz'eratione divina .Epicopur . Muore l anno
1329., e gli uccede
Giovanni Marino Canonico di Beneven

ul Marin.
Treec. de

Morto intanto u eguito da

L' incertezza del uo.governo , reca anche.:


incerta la promozione di
Giovanni, il quale lanno 13 I &conceden
do alcune Indulgenze alla Chiea di S.Maiia

v_.-A

dierita la conagrazionc no al ucceore


Papa Innocenzo. Vie in queto governo an
ni 14., e gli venne dietro
Antonio Geualdo nobile Napolitano,e Mo
naco Celclino, eletto l anno 1418. Fit ini
ne Giureconulto del uo tempo, onde po
te con molta lode governare anni diecez

Roberto del Giudice nobile Amaltano,

eletto dal vero Pontefice Urbano Vl. (e);


non appiamo,quto ei vie5ma che lo egu
N icoi , il quale gi morto l anno 1392,.
'gli u oituito l'anno medeimo

Pietro Archidiacono della medeima_


Cattcdralez che poi lanno 1 99. paato alla
Chiea di Marico eed que a a
Febo Saneverino Chierico di Tricarico
l anno eo del 99., ma queti non portan

cariimo a ferdinando il vecchio , e ad Al


fono uo gliuolo, alla cui coronazione in
tervenne l anno 1494. Non li ha il tempo

della ua morte , e perci iegue incerta la_


promozione di
Gapare dalla Saracena, Frate Domenica
no -', qual certo , ch' egli muoja, come dice

il Pi (f) l anno 1507. , onde cadde queta


Chiea in commenda a
.'

doi bene , e per pogliatone da ll ad anni

Domenico Jacobazio Cardinale , Che PO


lanno 172.3. la riegn a benecio di uo

cinque, ebbe ucceore

nipote

Marino Scannaorice nobile Napolitano,


Crioforojacobazio . Crebbe egli otto la
jlo lanno 1404. Ma ucceduta la morte prudente diciplina'del Zio, e divenuto emi
i Papa Bonifacio , che lavea eletto , gli fu l nenre non meno nella dottrina , che nella-i
i

vir
- *s

,al-3.0

lib-B*

.____~a

e** e Dl ALCUNE CATTEDRALSSSENTICP. v.


?l

in Roma , epellito nel Collegio Anglicano


con quello Epic-mo.
_
`
v i,

virti, da Canonico del Vaticano eletto

Vecovo di quea Chieazquale govern con


tanto zelo, che Papa Paolo lll. innamorato
del uo talento lo cre Datario, poi Audito

D. 0.2M.

'

''

T Andoeno Vado-vico Cambi-o Brittanna I.V..D.,


L,

re del uo Palaggio, e nalmente Prete Car

vac profeori Oxonz'i in miglia , ac Regio Duaci i


dinalc del titolo di S. Anataia . Indi l anno in Flandria, Archidiacona Armonia, U** Canoni-I
1538. Legato a latcre a Carlo V. per la pace+ c0 in Actropolz'tana Camaracen, atque ofcia
tra lui, c Franceco I. R di Franciai e lan~ l Generali , utriuque gnature Referendario,

,.
.

no appreo Legaro rie-Umbria . Morto con


dipiacere di tutti , lanno 1540. , gli vennu

Caroli
Cardinali:
diolancnr
VicarioBari-0mm'
Generali,Archesz/ikle
Grogoriii X111.,

~ I; * Sixtz V. in Congregatione de conultation!


us Epzoporumgj' Regularium cretis,Epi~
vo Algarene l anno 154.1. Indi creato Car
copo Caanen , Gregor XIV. ad Helvetiqs
Nuntio, Clementir VIII. Apoolicx vitationis
dinale da Papa Giulio Il. , e trasferito an
dietro

Durante de Durantibus Breciano Veco

no 1551. alla patria , al al trono di queta


Chiea
.
Bernardo Michelozzi nobile Fiorentino
l" anno eo del 1551. Adortato da Papa..

in alma~ Urbe-Adjutori,Anglos in Itala,Gallia,


ac Belgioomni opefcmpcrju'vit , atque ejus in
primis apc-rebujus Callegii, ac Duacens ('7'
Rhemen: andamenta jecit . Vixit ann. LXL

Leone X. nella famiglia dc Medici , venne ` mene: [X. dies XIX. , cxul : patria XXXVL
detto volgarmente Bernardo deMediciD-alla Obit XIV. 050br.M.D.XC//'.Ludovicur de Tor
Chiea di Forli, qual rinonzi a Leonardo res Arczbepz'apurMomis reg'alis Amico POlit

deMedici,pas a quella, per la preentazio

ne fattane da Carlo V., a cui era. cariimo 5


come ancora a Leone X. , a Clemente VII.,

Bonifacio Cajetano deDuchi di Sermone


ta'uccedenel 1599. gi Prefetto dellaFla
rninia. Indi lanno 1 606'. Prete Cardinale del

ed a Paolo lll.Morto a capo di tr anni,cad

titolo di S. Pudenziana.Govern anni r4., c

trasferito all'Arcivecovale di Taranto gli.


de lamminirazione di queta Chiea a
le: Giovan Angiolo Cardinal de Medici Ar
uccee
civeco vo di Ragua, rinonziando perci al ' Deodato Arze Spagnuolo de` Minori O-l

la udetta Arcivecovile ., Indi ette anni ap


reo alito al Pontecato con nome di Pio
1V., l'accrebbe di molte PL'CLOgatiVC,C vi o

ervanti (g) , eletto l" anno 1614.. Religioo

glndicui.

1613.
alai dotto, e gran Predicatore `Lcrile nobil~ ann.
num-13.
mente De Concepriane- Vzrgims z ed eendh
viruto non pi channi tr u eguito da
Paolo Palombo Chierico Regolare Teati-~

itu
"
P :oi
Marco Sitteo Altemps uo. nipote l anno
eo della ua elaltazione 1560. Che poi no, Vecovo Veano- nel1617..Govern
i l anno medcrrno detinato Legato a Ferdi

' nando. Ill., e. nel eguente creato, Diacono

molto lodevolmentc , ma. non. potendoreg~

gere a queto peo ,agitato daimoli della


i. cocienza, neichice, edortennc unaltro pi

, Cardinale di S. Angiolo, la. rinonzi a


Giovan Battita. derbcllono Milanee , fra

leggiero- , che u la Chiea d`ALri21`no~l`annO`


tel Germano di Antonio Cardinal Vecovo 1647. (h), ma 'prima di paarv palual Si-' h Giu.
Oiene, e conanguineo di. Pio 1V- , l anno ~ gnore con, gr_ {antadi Virt a e gli vengo? Silos P}
- 'GregorioCaraeneraldeeanihx
; "GF-"
.
; bb].
del 61., gi Prefetto. del Cael SantAngio . dietro
lo . Governo anni 18., e. vi oitu
Tiberio Carafa deDuchi di Nocera ;ma , entaro dal R FilippilVJanno1648-.,og3

p nato,ed educato(inlilogoo.,~ traporcando getto- illure. non. menoper l'a-nacita -,- che
` velo dalla.,.Chiea. di Potenza-lanno 1579'. . per laletrerarura ,e bont, onde; crie .CPR
_.Vie anni' 9.A ed eendo gi- morto li,~ gxrt molro- applauo-De. Duetto'- ..Sedtanni-T ,S
in dietro
'
i ,
kdietro-lo h'egue; ~
t
.,
"'
Andoeno Vudovico- Cambra Brictanno, 7@ Alfono BalbazSPan
1" il' *

Accademico. Oonienc,elettolanno 1588.' , _l'anno 1676. Govern * 7 `


1-z..`4.,ur
Arch-idiacono dellAnnoniaLe Canonico nel il ni, e. poi trasferito ina z':
.t
la Metropolitana. di. Cameracejucceduro lo _z luogo
`gio:Battiadel-.Ti
a: ;e
f;
cina, del R Errigo permla mutata Religio~
\.~\~.
ne , egli fuggendo pas 'in Eiandraz, incli- in
melitano lannor 677;(z'ov" 'n anni lO
Italia ,, e. 'venuto a Roma. f- Reerendario con molta-lodeFe mortbz;
dellunale 'dellaltra e natura.v ,, poi- Vicario mine Mag iore.di-Nap`
*
Generale in., ` ano el Cardinalv S.. Carlo fa
;holrance
n.1687;co-Sequiero
Eroggeno ;0 ;i

Borromeo , i i i. Segretario della, Congrega


zionedeVecovi,e Regolarilbtto PapaGre :>teratura,.eend0. ato-Lettoiein Salamanca,
gorio XLll.,e PapaSilto V.zh`inalme11te pr@ e Procurator. Generale del-tioordine. Mori
moo a. quella. Chiea , e detinato-Nunzio :L irr Portici',,et fil- trasferitodl-caden, M317
gli Sv iZZerize Vilitator Generale di.-` tutti gli. P01i\-Axl|-i uccee:
&11
i .
:

` ,cleiaici di- Roma .. Fond'z li Cbllegydi

"_

..Vincenzo de. Nagiris Na'p0tano


r

i 21"4%Ccil-Remisz.corraltre opre di. molta.

OrdineidePrcdicatori iLr 692.86@ ann i `x 1;,

'et . Pag per: ultimo-il. tributo-alla. mortk c glrvenne dietro-

4
p

?3

R,

W...,e._t

A.

..

CALABRW_A,
minm comm'

NCOIBROGCO NapOlitano eletto i] 1707_

Lama-c. E qi vi egue

Prelato inegne in bont , e dottrina. Viio


molt'anni , e do ola di lui morte vac la..
Chiea fino alle ezzione di
to'

ad annoverare li reni-nenti, e tenute di terre

regna con lode . ~

ove minmetto.

*di queta Chiea, le Franchez'ze, lImmuni t


ed altri Privilegi . Per quello poi tocca le i
Gennaro Fortunato Napolitano Canonico nzione della rnedeima e n' a pieno di
dellArcivecovado il 17. qual di preence coronel principio di queta prima parte,

`w-

lu,
I

.Pu
_ ,m _.

i .ttt-WM;
*,

,'li'ra

DELLA CATTEDRALE DI MILETO.

Luo titolo ucl di San Nicol-Ve

A pi accertata Chiea di Calabria, ella


quella di Mileto , cos per conto del
' la primiera origine , come per conto della.;
ua e'enzione . l dunque ellaordinata da
Papa Gregorio VII. a richieta del Conte

un

A L I.

MY; anni -

vo,ervita da 'ei dignit, Archidiacono

a cui e annea la prebenda Teolo-rale , De;


nitenziero,
cano, Cantore,
con altri
Teoriero,
tz.Cauonici,
Arcipt-te
e ei
, Ca
e Pe. :

Ruggiero, il quale avendo celta per ua or

pellani di Coro . Vetono collinegna del

dinaria reidenza la Citt di Mileto , volen.

Armellino , come quei di S; Maria in Co ` :

dola perci decorare con la edia Vecovi..

medin di Roma , per favore ottenuto lo ' "

le,e ritrovate nellultime rovine le due C hie


e di Vibona, oggid Monteleone,e di 'l'au
rima, oggigiorno Seminara, fattene per tan..

dal Conte Rogiero; MPI-Mame? quiz_ ,

Oggi
lor paonazzo
pero portano
con alllamozzetta
intorno l armelli
di e

to di due una ola, la traport in Mileto, eo


al che n di Tauriana , n di Vibona dire i

noqqpceduta loro dalla Santit di Benedet


to Monigan
. re nante
l annoFilotnarinliJ
17 r. , erVeo.a
o c:
di
Marcello

doveero , ma di Mileto , tramurandole non

pur di ito,ma di nome ancora; laciando pe

vo del luogo-:ihyo
*
l15% "P" i
"C-5;'WWE?
WiKi-

r loro intiere le giuridizzioni, le rendite, e


le Diocei 5 anzi con accrecimento , come)

,.

D I O C E S Lerzt'} '- ~
* "-

dimolra il privilegio detto Aurea: Comitis

Lein

Roger Sigitlum, pedito con la Data in Mi

Uea una Diocei ampima , come.,


quella, ual 1 compone da due gi del
tono li 1073., che poi dal Greco riportato le img jori de la Provincia arrivando a t 30.
no al Latino in .Roma l anno 162.1. Nicol ' e piu luo hi, quali ono li eguenti, Mileto,
i-ctOt Anno ab orbe condito 6595. quali ribat

Aleniano, Nicol Maria Madaaro, e Fabio

e uoi Villaggi, Calabr, Comparne , Coto

Olivadilio gran letterati in qUeto idioma,ed


edel tenor eguente . Sigillum faum me
Rage-rio, magno Cornice Calabria, * Sicilix,'

fane, Jonadi , Nao , Paravm: 3- Giovanni,


S. Pietro. Monteleone,e uoi Villaggi, Lon
gobardi, Picopio,S~Gregorio,S.Pietro, Tri
partie, Vena grande, Vena picciola, &Biag
io, Pi no, Zamar . Seminara col uo Vil

Cbnianorum Auxilium-e, U' datum tibi S an

iimo Milite- Epicopo Domino Amalfi


l mene Oobri 1ndi.X.2uonam Ecc leie Epi
copale; Bibone, - Thauriima: propter .parata
ic-era ab bomimms babi-*am atque deperdi

lone,Mandradone, Mentineo,Paracone, Po

u amy@ ego Ragni: .Uri graa Come: Ca


labria-,'dr-Siria , :inuente nobis Divina pra

coneMeiano, e uoi Villaggi, Caravate,Fi

wdmzz'av,.(u3 ito-ui) vola-innalza! Catbcdnu in

landari,Larzona , Moladi , Origliadi, Papa- i

unm-Ercham Militcnjem redigere , (a- ha:

glionte, Pernocari , Pernocarello, Pizzinni,

aggio dant Anna. Briatico, e uoi Villaggi,


Cenidone,Cedono,Ceante,Cono,Fa vel-
tenzon e,S.Coant'ino, S.Leone, S.Marco,Si

mm nel: Biboms ,t nec Them-iam .nomine , ed

Preinace,Rombiolo,$caliti,Zungri. Borrcl

lMlitenfem mean', quam Deo faticare omini

lo,e uoi Villaggi, Bellantone , Candidone ,

Da,- Genin-ici, ,i (i) 5], Nicolai, szcopi Parri:

Lauriana,Serrata,Stilitanone.Francica, e uoi

mei dita-'ui,- um hu'us m' caua conrmanda


eiiglorio
cmpeum
San ijmi
Pnp-s Gregori(
VII.,
:C qui
Apc-lalom;
Principi:
Petri jedem

Villaggi, Calamita, Mutari, Pungadi , S.Co- `

iener .-'Is ctirones jnal MEZ! noriu , de

di, Meliano,P0tamia, S. Nicol , Signzictmc.L

ditque o is boneimm Virum .Dominum Ar,

Soreto, e uoi Villaggi, Car-Opoli , Dinami;

llantino . Arena , e uoi Villaggi , Aequaro,


Brazzaria, Ciano, Das-:1, Gerocame , Limpi:.

milpbum nomine, " .Epicopum Bette-x Mili

Melicuc'co. Soriano, e uoi Vill

ttrlrd' {mlm-mms idea Sanltmm pmdium

S.Angiolo,Pizzone,S.Barbara,&BaWVaz

Eri/Eppur , (T ipum Sani-'Zam Milite-jim Ec

zano. Roarno col uo Vi

[eam, G for qui luia-vin: ad .Dei cultum

nopoli, e uoi Villaggi, S. E t

nexton -illzf ad Piram nectria unt , t t


pro Cbnian: , z Decia'lz'tr protti-te

opio, Acquaro.Ano)a, e

rmI-lewmxbv mr-av cdu arcntzqua


` ,,nque .Eccleia Bibamc , ci# ?bara-iam Epico..
porta quoud'am pertinential, 0' it/antini',
zllanos, "3* Omm'a jumpodcruntxyv go MM,

i , Motta

rLaSpFili.
Si
"y s. P0*

"

gi,Ano

1a minore, Maropati, Tir ; r


e uoi Villaggi, S.Ni

al e lunga,
lo.Carid,

e uo Villaggio 5-.Nic0l. rejazzano, e uo


Villaggio berlcto. Panaya , e uo-Villaggio
SLOnotrio. Monteroo, e uo Villaggio Cal-z

negre-Ww &Wen-{cratere

Pllll'),'PDllaCQY-Vluagglo Poliolo . Bel

1* "-"
,

.a

For
I,

i ~DTALCUNaeAToRAassEN-ri CAP. v.
Forte , Calimera , Cael Monardo , Cin ue
Frondi, Gitone, Filogao, Francavilla. a
latro, Gioia, Majerato, Melicucc , Palmi,

3)3
dal R Ruggiero alla Chiea di. Palermoln
di abbiamo
Anelmo , eletto circa il i 170. mentre l

Pizzo,`Poliina, S. Calogero , S. Demetrio,


S. Giorgio . Villaggi di Terranova , Caal

anno udetto Papa Aleandro lll. gli dt la

nuovo, Cri, Brocade, Iatrinoli,Rizziconi,

ceduto avevano alla ua Chiea Gregorio

S.Leone, S.Martino, Radicina, Vatoni.

Vll., Urbano , Callio , ed Innocenzo tutti,

l,

conferma di tutti privilegi , che gi con-L

e tre econdi. Lanno I 179. ocrive fraVe


covi oggetti alla Romana Provincia al

V E S C -O V I.

Rnolfo adunque fil i1 primo Vecovo

Concilio di Laterano, celebrato dal udetto


Pontece. Ed ecco . -. .
t*

Nicol circa il 12.00. , a cui Papa Inno


A di quea Chiea, eletto l' anno 107;.,
che fu quello della fondazione della mede-t cenzio lll. crive (a) , che deponga l Abate
ima Chiea. Ma eendo orta una gran lite dei Monaerio di Mileto , ch era meno di
a chi i dovee la ua conagrazione , Papa

una mano. A NCOl uccede

Gregorio Vll. ne commee la deciione alli

Pietro, famigliare di Papa Innocenzo z ma


non aprei il quando-3 s s bene, che l'anno

Arcivecovi di Bari, e di Fermoz che poi

enza apettarla, la richiam a e , ed a uoi

12.1 z. Venuzia , moglie che fu di Aleandro

Succeori, come abbiamo dalla ua lettera,

da Seminara , gli fa dono di un podere in.;

ch la 2.2. Privilegio, qual poi conferma

Mutari. Quando ei muoia, n anche i s i

rono Papa Urbano , e Papa Callio , amen

s,che gli vien dietro

due econdi .Arnolfo dunque eendo viu


to anni 4. morto gli uccee
Josfren l'anno 1077. a cui il Conte ag_
giune la Chiea di S.Agnea nel diretto di
Squillaci, il cui privilegio traport dal gre
co nel latino Cotantino 'Lacari l anno
1498.Nella conagrazion di lui avendo pre
teo giuridizione l Arcivecovo di Reggio,
Papa Gregorio dichiar non averla , come

Roggiero, il quale lanno 1'222.. i ritrov

preente alla conagrazione della Chiea di


Coenza. Abbiam anche incerto il tempo, in
Cui principi a edere
ltivibardo Catanee , Monaco nel Mona

erio di S.Agata , il quale gi morto lanno


12.52.. ebbe ucceore
N. trasferito_ qui lanno medeimo del 5:..
dalla Chiea di Bitonto z di cui incerta la

cota dalla lettera critta dal medeimo al

morte; per vero, ch egli era morto l an

Conte Roggiero . Govern anni 13. , e gli

no 1179., perche per detto anno oriva in

venne dietro

quea Chiea

Gaurido lanno 1090.,che poi lanno 94.

Domenico ,come coa da un irumento

intervenne alla conagrazionc di S. Maria.;


della 'lorre . E incerto il tempo della ua_
mortez onde viene anche incerto quello del
la promozione di .
Ebrthoz certo si,che a lui Papa Paca
le 11.1* anno 1099. conferma lunione delle

di vendita fatta di una caa nel Caale di

Cri l'anno udetto , che poi l' anno 1280.


venne poo in poeo delle Chiee, e Cleto
di Monteleone da Pietro Arcivecovo di

Coenza, per ordine di Papa Nicol III. Ed eendo gi morto , il Capitolo ripart ,
due Chiee di Vibona , e di Tauriana , cos eleggendo altri Arnolfo Bouro Monaco , al
ehe Vecovo di Mileto egli dichi . Ad tri Era Deodato da Capua Domenicano; ma
Ebrardo poi uccede
intanto ripando allaltra vita Arnolfo, Pa
Gaurido , eletto circa il 1 1 19. Papa Cal pa Martino IV. conferm il udet
a3,31.*
Deodato da Capoa Domenica ol anno
lio ll. anno 1 12.2.. moo dall'eempio de
predeceori Gregorio Vll. , ed Urbano Il. 12.82., al quale dopo anni 4. venne dietro
Sabba, eletto dal Capitolo , e confermato
conferma in perona di lui limmediata og
gezione di quea Chiea a Roma; la Bolla da Papa Onorio IV. il 12.86. Vie lungo
la riferice intiera l Abate Ughelli , ed io ne vivere
tempo eliato
dallaVecovo
ua Chi ea
z onde Lei
per
il Cardinal
Preneino
ho tracritto lo raccio di uea materia nel
luogo accennato di opra. 'anno medeimo gato in Regno ol coneno di Papa Nicol l
del 2.2.. paato all altra vita Gaurido , gli 1V. gli concee l amminirazione della.;

viene ollituito

Rainaldo 5 e coa dal ritrovarlo ocritto


alla Bolla della conagrazione fatta da Papa
Callito ll. l anno del t n.2.. della Chiea di
CaranzaroLincerrezza della ua morte por
, ta incerta la promozione del eguente,che fu

Chiea di Larino z ma nalmente reituito

alla Chiea propria mor lanno 12.98. , e gli


fu otituito,
.Andrea Monaco , ed Abate di S. Stefano
del Boco, allora Cierciene lanno medei
mo del 98. , poiche ucceduta la morte di

' , i_ f i,

onferma
concedu
hiea datutti
uoi privilegi
Predeceori,
Gre

Sabba, altri del Capitolo eleero Manfredi


de Gione Canonico della Chiea,di opet

gono

"i rbano II., e Callio Il. Vive in

ta fede al R Carlo Il.,altri Andrea, carii


mo a lui, e uo familiare, uomo dotto, e Vir

~ UCa Ch `, 'a l'anno i 157.,poiche per detto

tuoo . Landolfo Cardinal Legno per man

'

z 7 ano, al quale l'anno 1 I 39. Papa Inno

' .tempo ocrivgad un privilegio conceduto damento di Papa Bonifacio Vlll.confcrpa`o

Yy
.:ttvv

CALABRIA SAGRA Lrakiit.


3 4
uei 5 che accordata prima la lite opra la 1 chiamato da Papa Gregorio X11., che poi la
onnara di Bivona, con Nicol Abate della ciando fuggi all'altro di Pia , ove fu creato
Trinit , e per ordine regio poone in po Papa Aleandro V. Sdegnato perci Grego
eo l' anno 1304., mori poi lanno 1311.

rio lo priv di amendue le dignit, otituen

uccedendogli

do a q uea Chiea un tal per nome Domeni

Manfredi Gione, della cui fami lia ono

co; ma lo otenne Ale andro, delli nandolo .

oggid- li Marchei di Cinque fron i, eletto

Le ato in Bologna , ove mor lanno 14.1 l.,

dal Lapitolo,e confermato da Papa Clemen

uccedendogli
nel peo
di uea'Cattedrale '
.Alorgio Agenene
nobileclapolitanoxlet-

te V. l anno medeimo del 1311. Fu quegli,


.i uale nell altra elezione ebbe la ripula,co

meo tto al R Carlo ll.,rna`poi rappaci


catoi col R Roberto , ebbe in quella ele
zione il coneno Reale,e la` conferma Pon

ticia. Vie anni 17., emon, epellito nella


Cattedrale avanti l Altar Maggiore 5 onde
fu promoo
0
Gottifredo Pazzari nobile Tropeano, Dc

to l anno medeimo del r4r r.lndi a capo di


due anni paato in Ravello,gli venne dietro
Giacomo Monaco Cilerciene , ed Abate
di S. Sebaiano nelle Catacombe di Roma ,
lanno 1413.5 Non abbiamo la certezza della
ua morte-5 benche di certo ia ucceduta do
po il 1417. , e perci ci viene incerta la pro
mozione di

enza, l anno 132.8. , conagrato per conce

Antonio Strada da Reggio , ma certa coa


,chegli era Vecovo lanno 14.2.0., vcggen

dimento di Papa Giovanni XXII. dall Arci

doene per detto tempo alcune conferenze.;

cano di quella Chiea, e poi di chlla di Co

vecovo di C0 nza, e dal Vecovo di Caa

di beneci . Non opravie al 142.2., perche

no. Fu Conig rero del R Roberto,ed acer

nel udetto anno abbiamo Vecovo

rimo difenoxe della ua giuridizione z la


bric la pona della Cattedrale , ulla quale
colp l Immagini della Vergine, di S. Gio

obligazioni,e la ua lettera critta a Domeni-

Giacomo , come dimolra il Libro dell

co Paalia , ed a Giuliano di Galatro , pro_

van Battila, e di S. Nicol , ed a loro pie la

vedendogli dun territorio nella Terra di

ua propria-Mor lanno 134.8.,` epellito nel

Anoja 5 A Giacomo uccede

la Cattedrale dentro un belliimo epolcro


di marmo avanti l'Altar del Roario; che poi
Maurizio Centini l anno 1632.. traport in

luogo pionorevolc nella nuova Chiea di


S. Nicol . Quj corre un gran divario tra il
Re iro Vaticano,e le tavole di quella Cltie..

az Belle collocano la morte del Fazzari


nel i 3 39.,e lo fanno eguire da Domemco,e
quelli da Pietro 5 Bello ripone la morte del
razzri nel 1348. , e enza raccordo aleuno

Domenico, enza aperi il tempo , o della


mune delluno, o della promozione dell al

tro 5 queto olo di certo , chegli laci di


pi vivere l anno 14.35. , nel qual anno poi
gli viene dietro
Antonio Sorbillo Montilionee , Prelato

molto utile alla Chiea 5 poiche iitur il Se


minario, rior il palaggio,f il quadro del
lAltar maggiore, e'nel rimanente govern '
con molta lode anni 16'. Mori epellito nella
Cattedrale alla detra dell Altar grandes uc

di Domenico gli dan per ucceore


Pietro de Valerianis , eletto l anno mede

cedendogli
Ceare, gi Conigliera~ del R Ferdinan- i

imo del 48., gi Canonico Remene . Vive:


lanno 1370. z concioiachc er detto tem o
commuta coll Abate della rinit un Mo i

no nella Terra di Soreto. Non s quando ej


muoja 5 ritrovo bens al governo di quella
Chiea
`
_
c
Tommao Conigliera della Reina G10
vanna prima nel I 376'. , poiche nel udetto

anno Papa Gregorio X1. con ue lettere gli


rimette l annovale tributo , qual dovea alla
Camera . Muore lanno 1392..,e gli uccede

Andrea de Alagni nobile Napolitano , de


Conti di Manfredonia , eletto lanno medei

do timo, eletto lanno 1467. Ottcnne lette

re al udetto Principe ad Errigo uo gliuo.


lo Luogorenente della Calabria, che proreg.
ga le Parti della mena Vecovile ovra aJCu
ne pretendenze co'Signori di Soreto nel Ca
ale di Dan 5 Cos ancora per la concor

dia con Marino Conreale Conte di Terrano


va opra di Galatrozla quale re accordata
COS, che le caue criminali foero del Con
te, le civili, e le mite del Vecovo. Vie an

ni ette, ed eendo morto gli fu oituito


Narcio, eletto lanno i474. Di lui f rac
cordo Sro lV. nella Bolla del Succeore
Antonio Vecovo di Sarno,da cui lo tras

mo . Indi lanno 1396. diurbatone dall _An


tipapa Benedetto X111., vi f intruo hrrigoz
ma con poca fermezzaz perche lanno le

feriva qui l anno 1476. Fit cariimo al R

guente del 97. vi f retituito Andrea . Go

Ferdinando il vecchio , e ad Alfono uo

vern anni ro., e lo egu

gliuolo Duca di Calabria. Govern anni tr,

Corrado Caracciolo nobile Napolitano ,

e gi morto lo tenne dietro

trasferito qui dallArcivecovale di Nieoia


l' anno r z. F Cameriere di Papa Urba

Giacomo della Rovere Savonee , nipore


di Papa Sito 1V. il 1480. , l Conigliero

no V1., Collettore de'pOgli , Fedelimo a

del R Ferdinando primo . Fa ric il nuovo

BODFICio IX., ed Innocenzo VlI., dal quale


l anno 14,05, fu promoo alla porpora del

agrario della Cattedrale, a cui ae quea


memoria .

titolo di S. Criogono . And al Concilio,

jacolmr e mp os Sixti de Rumre,quart Pon


ti

_a

bt ALCUNE CATTDRALI _ESSENTl CAT. v.


ticis, Pmul conderc f'ccir opus ,'cd avendo

governato anni 2.4. u trasferito alla Chiea


di Sarno; avendo prima rinonziata quea al
eguente

37)'
oltre molti critti a penna . L anno 1585'. i9
trasferito in S. Marco 5 da quivi li cam-

bio con

_ ;azzv- .

Marco Antonio del Tufo nobile Napoli


Franceco , di cui ono vari contrati tra tano nell anno medeimo dell 85'.Perfezie,-v
lAutore dellIndicc de'Vecovi di Mileto, e ` n la fabrica del nuovo palaggio , ereo
lAbate Ferdinando Ughelliz poiche queti lo molti Altari , adorn la Sagreia di molta
vuol eletto lanno 1504.quegli lanno 1503., . uppellCttichfabriC a molto lavoro il tro
quelli lo cognomina Alidoo de' Signori di no ponticio; tenne tr Sinodi , l una nel
Caello del Rio, quegli della Roverezquei

1587., laltra nel 1591.,e lultima nel 1594.

lo nomina Teoriero 5 e quegli Segretario di


[Papa Giulio II. Convengono per, che ei ia

GOVern con molta lode anni 2.1. , e morto

ato da Imola, ed aggiongc lAbate Ughelh,

che lanno eguente creato Cardinale fu traS


ferito in Pavia-3 e vennegli dietro :
_

Franceco Robereo Savonee , nipore dl


fratello di Papa Giulio lI.,eletto l'anno 1505-,

che* pi da li ad anni tr traporrato alla.,


Chiea di Camerino, laci queta ad
Andrea della Valle Patrizio Romano,tras

ferito qu da Cotrone lanno 1508.Principi


la fabrica del nuovo palaggio , f l' organo
alla Cattedrale z ripart in otto Parrochie la
, cura di Monteleone . Intervenne al Concilio

` '. Lateranene otto Papa Giulio II. , e Leone

in Galarro, fu portato :1 ep ellire nella Cat


tedrale 5 onde gli uccee
Giovan Battia Lenio Romano , parente
del Cardinal Scipione Borghee, eletto lan

no 1605, indi promoo alla porpora, e poco


appreo paato in Ferrara, ebbe ucceore
Felice Centini Acolano Frate Minore;
Conventuale l'anno 161 1., uomo aai lette

rato, e perci publico profeore dell .arti in


Napoli , Bologna , e Roma , ove ancora fl
Conultore del S.Ocio , e Procurator Ge

nerale della ua Religione.Creato Prete Car

dinale da Papa Paolo V. , e Vecovo di que


lla Chiea, viit peronalmente la Dioc e,

X., c u luno dePP- della Congregazione;

riform le Porrocchie, arricchi la Chic a di

e nalmente creato Prete Cardinale del ti


tolo di S.Pr,' ca da Papa Leone lanno I 517.`

agra uppellettilez tenne una Sinodo , con


ced a Canonici le proprie inegne . In di a
due anni appreo paato in Macerata , ven
ne qu eletto -~
\
Virgilio Cappone nobile Acolano, e V

Govern queta Chiea anni 15. , e poi la ri


nonzi a
Quinzio de Ruicis Patrizio Romano l
anno ryig.Procgu`1 la fabrica , principiata
dal Cardinale a port da. Roma la tatua di

cario del indetto Cardinale_ in Mil-ano, l an

no 1613. Pari molto perla difea della Chic

S.Nicol5intcrvenne al .Concilio di Trento,

a, ma nalmente dichiarato innocente,e re

ove anche u luno de PP.della Congrega


zionez Rinonzi,avendo governato anni l 8.
in benecio di

ituito alla ua Sedia, mor in Palmi , dapo


aver avuto 18. anni di travaglioo governo,
il ci cadavcro trasferito in Mileto, u epel

Franceco Rod io , che n ebbe la nomina

lito nella Cattedrale , con ionto al Fazzari,

lanno 1541., ma prima di eerne conagra

:ola rinonzi-3 onde gli uccee

ed al TuO, Per Oprkdcl ucceore , il ua


le al lor epolcro attacc il eguente pi

GiozPierro Ferretti da Ravenna lanno me- * tao.

deimo del 41. uomo dortimo z che per


arricch la Vaticana di molti critti a ennaz
ed avendo governato anni 4.,rin0nzio , vc
,

ndOgli otituito
e
{Gregorio Caella Frate Domenicana , ed
ngnofIeolo ro, lanno 154;.,qualc non s
o emorto, o e trasferito, altrove ,7 ripigli

quea Chiea il dc Ruicis in virt dellaL,


rinunzia, fattane col regreo; indi morto in
Roma l anno 1560. ebbe ucceore
Innico di Avolos di Aragona nobile Na
politanoanno medeimo del 'o. Indi lanno

g
-\
_
Goff'ridi Fat/(zan' Tropien. nobi lis, M. Anto

m'i de Tifo Neapolit. Patritii,\3* Virgil Cap


poni Aalkulani predeccjlbrum oa amiata in
han: Adiculam fbrefaam a S acrario Mar
morea S. Nicolai Petroni Imagine, Mauritius

Centinus Nobilis, c' Pam'tim- Aucula nur Mi


lir.Epicopur pit-tate in ordine', (7' Parri am col
loca-uit,Anno reauram aluti: 1l1.D.C` XXXII

Maurizio Centini adunque nipote di fra


tello del Cardinale,venne qu trasferito dal
la Chiea di Maa l' anno 1631. Frate Mino

re Convcntuale di molta dottrina, Lettore in

61. creato Cardinale da Papa Pio IV. del ti

Ferrara,e Conultare del Sant'Oci . Per

tolo di S. Lorenzo in Damao vit pero


nalmente tutta la Diocei z ed accrebbc li
proVenti de Canonici con l uniOne di mol

fezzion il Seminario , orn l'Altar maggio


re, rifabric la Cappella di S. Nicol; tenne
una Sinodo lanno 163 ., trasfer con accre

cimento gli organi ', e una campana , e ri


nuta un annovale penione rinonzi quea due a tr le Parrochie di MonteleoneMor
in Palmi non enza opetto di veleno , dopo
. a
'
:ig:
. f _Maria de Aleandris Vecovo di aver overnaro anni 8. , ma f port-ato a e
Qie gi Vicario Generale in Mileto;
1 nella Cattedrale . Succee intanto
i 'Pr 0 di molta dottrina , e amp il Para pellir
Gregorio Panzano Fiorentino per origine,
K gone ddlaiyingua Caigliana, e Tocana. Romano per nacita ,eletto lanno 1 640. Vil?- _ ..
ti beneci emplici . Lanno. poi 157;. rite

__

YY

z,

e
Au-M

376

CALABRIA

i e per qualche tempo tralreti dell? Orato

rio 5 indi da Papa Urbano VIII. deinato ad


Errichetta Maria Reina di Bertagna, maneg
gi negon di molta importanza per accre
cimento della Cattolica Religione. Ritorna
to in Roma f fatto Canonico di S. Lorenzo

SAGRA LIBRO [I.


dia-ta oggezzione allAppoolica ede , an_
cor a me reia incerto.
QU A L I T A.

L A Cattedrale porta in fronte il titolo di


S. Nicol Arcivecovo di Mira , e vien

in Damao , e Luogmenente nel civile 5 Indi

ervita da ei Dignitt, Archidiacono, Deca

Vecovo di queta Chiea , con molta ua ri


pugnanza . Rior la Cattedrale dalle rovi
ne del tremuoto .Ebbe due Sinodi luna nel

no, Cantore , Teoriere, Arciprete, e Primi


ceriu , con altri dodeci Canonici . Il Veco

1641., e laltra nel 164.3.Govern anni zz.,c

Mungraano .

vo utile Signore, e Barone del Villaggio di

mori quai attratto di nervi nel 1662.. 5 onde


gli venne dietro
t-DIOCESI.
Diego Maurelli nobile Coentino , eletto
lanno eo del 62.. F Prelato di gran bon

t , e carit . Dopo aver governato anni 19.

* An Marco, Mungraano, Malvito, S. Ca


d tarina, Fagnano , Toggi , S. Lauro Ce

gli venne dietro


,
Ottavio Pallavicino Milanee, eletto il

Roggiano, Motta Fullone, S. Donato , Puli~

1681. uomo letterato , e prudente . Go


Vcrn 14.anni queta Chiea,;e morto in Na

fate, Cirella, Buonvicino , Griolia , Majera,

poii il 1695. ebbe ucceore

Belvedere, Diamante .

vicata , Serradeleo , Cavallarizzo , CerZ-'IO


carcllo, S. Sofie, S. Agata, S. Gineto, Boni

Domenico Antonio Bernardini da Lecce,

dalla Chiea di Catellaneta trasferito qu


lanno 1696. F Prelato molto zelante,dotto,
e prudente, amante degli Eccleiaici datti ,
c da bene . Ben aetto a Religioi, chiaman~

VESCOVI.
Anca in quea Chiea la memoria de
Vecovi per dodeci ecolizpoiche fon

doli il uo braccio dero. Onde vie carii-v


mo a tutta la Diocei. Vinc la lite coPP.Gc~

data come i detto nel primo, oltre


S. Aulalio dicepolo dellEvangelia San
uiti opra lAbbazia della Santiima Trini
Marco , che u il primo a reggcrla , non ne
ti, da cui ne proviene non poco emolumen apparice altra memoria , che sul mezzo di
to alla mena ..Dopo anni 27. di lodevoli lui con
.
mo governo pas al Signore nel 172.3., e lo
Unfrido,qual ocrive allerezione del Mo
egErcole
ni
Michele dAragona Napolitano de naerio fabricato da Ogerio Conte di Bra
cella a Mona-;i Bailiani lanno I 156.uccede
Principi d Aleano , fratello di Vincenzo
Andrea l'anno 12.22..,gi preente per det
Maria d'Aragona Arcivecovo di Coenza. to tempo alla conagraZione della Chiea di
Fu eletto il 172.3., e dopo anni undeci dilo
Coenza . Siegue non enza probabile con
devol governo fu trasferito all 'Arcivecova
ghiettura dinterrompimento
le di Avera da Clemente XII. onde a quea
Fabiano, trasferitovi dalla Chiea di Poli
fu aunto
7
caro er mandamento di Stefano Vecovo
Marcello Filomarini Napolitano deDuchi Prenci ino, Legato del regno , e conferma di
della Torre, nipote della l". M. del Cardinal Papa Aleandro IV. l anno 1256.Vi1 anni
Acanio Arcivecovo di Napoli , eletto il 16., e gi morto lo egui
1736. , che di preente governa con eem
. Mirabello Canonico della medeima..
plarit di vita , zelo , diinteree , e protto Chiea l anno 12.72.. Indi morto tr anni ap
Igrandc della Diocei.
preo gli venne dietro
i
`
Pietro
Frate
Minore
,
eletto
l'anno
17.75'.
.5. IV.

Banco ei ia viuto giace ancora occulto z


DELLA CATTEDRALE DI S. MARCO.
e perci anche occulta iegue la promozio
ne di
Ueia Citt altre Volte Argentano ab
Franceco , il quale eendo paato al Si
Q bracci la Fede di Crio per opta, e gnore l anno 12.80. gli venne otituito
per la predicazione,qual di quella vi f IAp
Marco Canonico della Chiea , eletto dal

a Calab,
Santa.

poolo, ed Evangelia S.Marco,qual`ora da

Capitolo, ed app-ruovato per ordine di Papa

Taranto pas in Reggio , come io dicorro

Martino 1V. dal Vecovo di Nicaro , e dal

altrove (a). Aggiongono altri, che dal mede

Guardiano de`Frati Minori di Coenza,l an

imo ia tata lltulta edia Vecovile , la

no 12.81., che poi a capo di anni 5. trasferito


in Sorrento, ebbe qu ucceore

ciandovi per uo primicro Paore Aulalio,


uomo antimo: onde non val il dicoro
Manfredo, eletto lanno 1286-. Vie lungo
dell'Abate Ferdinando Ughclli , che quea tempo eule della ua Chiea-3 onde per aver
edia vi oe iata trasferita da Temea 5 c ' come vivere, gli f data da Papa Nicol IV*
tender non i dovee, pi too unita , che
{l'asla COS! , come e prima ata non vi lanno 1291.1amminirazione della Chie
di Biaccio
Stimo
ia viuto
no al l
_ 1 oc ~ D3 qual tempo poi ricouoca l immc 'i a
132.1.,
poiche .per
dettoche
tempo
gli uccede
Tom

MN_
u

'Dr ALCUNE CHEDRSN'H c`1 v.


Tommao Monaco Cierciene nel M0~
naerio di S. Maria di Caello in Firenza.
-A

zrz

vu

Govern antamente anni :7. , e gli venne

1566. Indi poi tr anni appreo paato in.,


Squillaci venne qu
Organtino Scatola Taverne, eletto l anv

dietro

no 1569. Dottorato in amendue le Leggi,

Bertuccio dal Cedraro Frate Minore l' an

no 1348.1ndi morto lanno eguentc,lo egu

eercit per qualche tempo molte cariche

della profeione 5 poiche lanno 1547. f

Giovanni Cittadino di Caano, e Canoni

Commiario per la reintegrazione dello ila


co di quella. Cattedrale , eletto dal Capitolo, to di Laurenzana ', ed il eguenteper quei di
e confermato da Papa Clemente Vl. l anno ' Capriogi, e di Pecara. Lanno r 558. Giudi

.n

rg49.,;ed avendo governato anni 31. gli fu ce .in Citt di Chieti , Delegato , e Commi

otituito dall'Antipapa Clemente

Filippo Ligono Cavaliero di Malta,e Pre


cettore di Benevento lanno 1380.cguit0 da'
...z-.A

Tommao de Mari Religioo non aprei

di qualOrdine , n in qual tempo . Muore)


l anno: 399., ed ebbe ucceore
Domenico Sorano Frate Minore,, eletto
l anno eo del 99.1ndi,morto l' anno e

ario del Prefetto ;dellAnnona in Campagna


di Roma , qtiindi Giudice d Appellazione ,
dal cui 'impiego ne vien liberato con molta
ua gloria da Papa Pio V., e nalmente Ve

covo di quea Chiea , nella-quale avendo


regnato ann-i trze gi morto u eguito da
Ippolito Boco Savonek , Prepoito della
Cattedrale della uaPatria lanno 1572. Indi

guente, lo eguv
Manerio Monaco Benedettino nel Mona
lerio di S. Sebaiano di Napoli, eletto lan

poi paato in Foligni quattro anni appre


o, venne qu
Matteo Guerra Coentino , trasferito. da.

1400., vie anni 4.,e gli venne in lo


i` noLodovico
Imbriaeo Monaco Benedettino

Fondi l :inno 1576'. Fit inigne Teologo , e

luno .de primari nel Concilio di Trento .


Santa Maria a Cappella fuori -le mura di Vie anni due, e gli venne dietro ,
`o
* apoli,cletto l'anno 1404.Govern anni 3 r.,
_ Giovan Antonio Grinito , eletto l anno
1578.5 Non s quando morto, e perci , ne'
li uccee
Antonio Cale da Roano , Canonico di' anche quando promoo
Marc Antonio del Tufo nobile Napolita
quella Cattedrale l` anno 1435.11 tempo s
el uo governo, s della ua morte incer- ` no; che poi trasferito lanno I 585.in Mileto
to,onde anche viene incerta la pro'lnozione laci quea Chiea a
Franceco Antonio di Aitto Napolitano,
di
Gortifredo Poerio nobile di Taverna , il morto poco appreoz onde gli uccee
quale poi morto lanno 1484. i porto dietro
Giovan Maria de Aleandris , trasferito
Wintilio, o pur Rotilio da Zenone Cartel qu l' anno medeimo del 1685.,dove appena
di S. Marco , ma Diocei d Anglona , eletto

viuco un ol anno, fu eguito da

l'anno medeimo dell`84.Vivea lanno 14,92..,


nel qual tempo inieme collArcivecovo dl

Antonio Michelio Cappellanodi Papa_


Sio V. l" anno 1586. ', Avendo governato

Coenza accompagno in Roma, e poi nel anni cinque , rinomi , onde gli venne oti
Vaticano il gliuolo econdOgenito del R
di Napoli. E perche non appiamo quanto ei
abbia eduto in queo trono-3 perci ne an

tutto
Lodovico Alferio Milanee l'anno 1591.,
che poi morto quattro anni appreo ebbe.:

che appiamo quando vi ia alito

ucceore

Aloie, o pur Lodovico Alferio Giurecon


ulto di gran fama, li cui conigli con le no
i. te
di Andrea della medeima gente tanno in
:zmolto prezzo appreo i profeori delle Leg
"/c

Giovan Girolamo Piano da Maa, Cano


nico in Napoli, promoovi lanno 1594. In
di morto orto anni appreo gli venne dietro
Aurelio Novarino Arcivecovo di Sira

A':

i . Muore l anno 15 30., e lo egue

Coroliano Martirano nobile Contino ,


eletto lanno medeimo del 30.,.Prelato dot
timo delluna, e dellaltra lingua , Segreta

Giovan Vincenzo Conacco nobile dAme..


ria nel 1607. Referendario dell una , e dell

rio del Regno , e perci in molta tima ap

altra'e natura-3 ed avendo governato anni

preo Papa Clemente VII. , e l Imperador


Carlo V. Laci di pi vivete dopo aver re

ei 'gli uccee.

nato anni 2,7. , e gli uccee

Giovan Antonio della Tolfa l'anno 1557.5


che poi morto cinque anni appreo , gli f
otituito

-4

gua, lanno 1602;". Vie anni cinque, e di gi


morto fu eguito da

Gabriele Naro, nipote del Cardinal Naro


Domenicano , l anno 161;. Mor in Roma,
overa ito ad limina , li 162.3. , e f epellito
nella
Minerva;
onde
lo egu
Giovan
Battia
lndellio
da Moncpoli,pro i

Pietro della Tolfa , peraventura uo pa

moo lanno 162.4. , ed eendo viuco anni

rente, eletto lanno 1562., ma paato allal

ei gli venne in lo
Conalvo Caputo nobile Napolitano lan
no 1630.,che poi trasferito in Catanzaro tr
anni aPprco, ali al trono di quella Chiea
Defendente -Bruato da Novara l anno

tvita lanno medeimo, venne in lo


-, Fabrizio Landriano Milanee l anno ii

detto de162.Vi1e in queo governo anni 4.,


ed ebbe ucceore Commendatario
`
Guglielmo Sirleto da Guardavalle l anno

1634. Vie anni tredici,e fu eguito da p


`

'

Gia
.

zys

CALABRIA SAGRA LIBROI.

Giacinto Ceolo Romano , Religioo di


S. Domenico il 164,8., e dopo aver edu.

to nella Cattedra alcuni mei,m0rto di luo


g o aTeodoro Fantono Milanee , Abate di

Franceco Maria Caraa di Napoli Tea


rino , eletto nel 1694.. fu trasferito in Nola
il 1704.,onde queta u conferita a
Matteo Gennaro Sibilla Napolitano lan~
no medeimo 1704..Mor`1 nel 1709., e la ede

S. Maria della Pace in Roma , e Procurator


Generale de`Canoniei Lateraneni . Eletto il

vac per anni nove. Alla ne vi fu promoo


Bernardo . . . . Napolitano de' Chierici

1652.. opravie no al 1684. Ed ecco


Antonio Battita del Caiello di S. Nicol

Teatini il :718. , e durandola no al 172.8.


di IUOgo ad

di Vallelunga l' anno 1685.Dopo due anni

Aleandro Magno di Coenza, Abate Ci

venne meno, occupando il oo


Pier Antonio d Alean ro da Galatina

lerciene,Vicario Generale dItalia, ed Iole


adiacenti,e Procurator Generale del uo Or

Diocei di Ortona il 1 68 8.Govern anni cin.

dine, eletto il 1728.di preente governa.

que lodevolmentcz e lo egu

P P E N D1 C
DELLE CHlESE.NULLlUS
DlOECESlS.
)

Uantunque le il! decritte Chiee Me


tropolitane; uraganee fuero mol
te per. numero , e larghe per ampiezza di
giuridizione, non perci comprendono tut~

5. II.
DELLECHIESE GlA SOGGETTE A
PP. BENEDETTINI , INDI A PR* i
DEL LA COMPAGNIA.
p

te le Chiee della Calabria , eendovene al

tre in altri Paei della medema oggette a..)


varj Ordini Regolari 5 onde anche non ri
manee di queta materia parte alcuna non
Chiee otto la pre ente appendice ripartita

ROggiero Conte di Calabria avendo abi


lira per ua ordinaria reidenza la Citta
di Mileto, i udi come ingrandirla 5 onde
dopo averla decorata colla edia Vecovile,
traportandovi in ea Citt le due Cattedre '

ne' uoi Paragran'.

di Vibona, e di Tauriana, t olle introdurvi l

maneggi-ata , mi aro rapporatar queto

5-

Io

DELLE CHIESE SOGGETTE A


PP. CERTOSlNI.

Ordine Monacale di S.Benedetto. Fabricato


dunque un famoo Tempio dedicollo alla...
Santima Trinit , ed all Arcangiolo S.Mi
chele , e vi port ad oeiare i Monaci Bea
nedettini,che trovavani nel Monaerio del

L glorioo Patriarca .S. Bruno , che tratto `


dall amore della quiete, e della peniten
za venne in Calabria, vie per qualche tem
po incognito nelle elve, compagno ol del
le ere, dove conocmto dal Conte Roggie
ro, e divenuro in grande [lima preo di lui,
fra il molto, che Ottenne dalla ua liberali
ima municenza , furono alcuni Villaggi.
Corripoero alla pialiberalit del religio
i (imo Principe li Vecovi di Squillace,nel
la cui Diocei erano quei luoghi , e icome
il Conte diede il temporale , eglino conce
ero lo pirituale , rinonciando al cennato
S.Bruno,e ucceori uoi tutte le ragioni ve
covili, che tenevano opra tali luOghi . Co
_ .s Teodoro, Giovanni, e Donato,tutti e tr
Vecovi di Squillace, colla conferma di Pa
,pa Urbano II. z onde da quel tempo in qu
frellarono ee Chiee Dioceane clienti dalla

giuridizione Vecovile, e oggette in tutto,


e per tutto a quella dePP.Pri ori di S.Stefa~
no eienti pro tempore, li quali in qualit di
Ordinari amminilrano a quei udditi tutto

Villaggio di S.Greg0rio, dotandolo di mol


ti Villaggi, cedendogli anche la giuridizio
ne ch egli tenea ul temporale 5 e per aver_
fondata dett Abazia coll immediata ogge
zione all Sede Appoolica, eercitavai dal
l Abate del Monaterio la giuridizione al~
tresi nello pirituale . Indi in pregreo di
tempo u tolta que Abazia a Monaci Be
nedettini , e data in commenda a'ecolariz

nell' anno poi tzz. ortentrarono i PP. Geq


uiti , ed amminiravano la giuridizionu
pirituale.

Finalmente Monignor Domenico Anto


nio Bernardini dopo lungo litigio e l
aggreg alla ua Chiea di Mileto,come dif
fuamente i dir a uo luogo.Erano le Chie
e di Larzona - di S. Gregorio - di Vena_
grande , e Piccola ~- di Pizzinni - di S. Pie

tro - di Triparne - e di Picopio.


S. III.
DELLE CHIESE SOGGETTE A PP.
Dl MONTE CASINO.

ci, che concerne lo pirituale . Qqe) .

Chiee _ono : della Serra - di, Spadoni - di l S Egilcata orella del Principe di Salerno,
Bivongi -- di Montauro -~ e di Gaarina.:
e moglie del Duca Roberto Guicardo,
-..-

[Kat
_L

Dl ALCLNE CATTEDRA* ESSENTI SAP. v.


,tratta dalla iet vero Dio, e dalla divozio~
ne vero il atriarca S.Benedetro , f dona

zioneal uo Sagro Real Monaero di Mon


te Caino dell infracritta Terra, e uo por
to, nellanno 1086., enz altro peo, che di

pregare lAltiimo per l anima ua,e di uo

marito. Ne pree il poeo l Abate Deide.


rio Epifania,glio dei Principe di Beneven
to, che poi f promoo alla porpora , ed in

'

5. VI.
DELLA CHIESA `DELLA CATTOLI
CA Dl REGGlO SOGUET A ALLA,
GlURlSDlZlONE REALE.
.
Ltrele Chiee gi dette neuiperio

t di Reggio una Chiea Collegiata ogget


ta immediatamente al R , e per lui al uo

temporale ccdura dalla pia Donatrice,la i

Cappellano Maggiore . Aea Chiea appel

rituale ancora, che 1 eercita no al pre en

lai Santa Maria de Grecr, o della Cattolica,

te giorno per mezzo di alcuni Vicarj dc


putati dal Superiore dell Ordine . Quella..

ervita da 18. Preti, ed alquanti Chierici, il


cui capo i chiama Proropapa in lingua Gre~

Chiea della Terra detta del Cedraro .

ca, che in Italiano vale l icio , che primo


Prete ,il quale vee con rocchetto , e moz

'5. 1V.
DELLE CHIESE SOGGETTE A' PP.
DOMENICANI.
Ella Terra delia Bagnara vi un Mo

ri paragra ,eenti dalla giuridii


zione de Vecovi, i tr'o va ancora nella Cit

lo Pontece vi aggiune alla giuridizione

di al Camauro col nome di Vittore III. Que

'l

379

zetta , ed eercita giuridizione ordinaria_


opra i medeimi Preti , e Chierici z vi an

cora un altro Prete,come una econda digni


t', che in lingua Greca chiamati Dittcreo.
Credel queta Chiea fondata dal Conto

naerio, che f governato da varj Or Ruggiero Normanno , in occaione , che-


dini Regolarima nalmente nell'anno 1 583.

endoi il medeimo Principe impadronito

vi entraronoi PP.Domenicani , che reggo

della Sicilia, dopo averne dicacciati da ea

no lo pirituale in qualit di Ordinari di tut iSaraceni , in rendimento di grazie al Si


ta quella Terra. Lorigine, onde li Religio gnore , fra le altre ue opere pie l una i f
di detto Monaerio aveero avuta la cura di far cotruire da fondamenti quella Chi ea
nello pirituale di quei Popoli , crive Giro della Cattolica , dorandola di molte anno
vali rendite, che al preente poiede, ed or
lamo Marioti (a), che avvenne cos. I Fa
migli ecolari di quel Monaerio abitavano dinando, che detta Chiea, Protopapa, ed il
quivi all intorno colle loro cae , e non ve
uo Clero fuero liberi,ed eenti dalla giu
nendo loro in acconcio ricever d' altronde ridizione degli Arcivecovi, e di Ogni altra
li Sagramenti della Chiea, re al carico potet Eccleiaica 5 ma eggetti immedia
de'Monaci l amminirarglieli ', frattanto tamente aila Maet ua , rierbando ancora
a e , e uoi ucceori la promozione di eo
moltiplicando via pi quella gente di er
Protopapa in cao di vacanza, precedente.:
vizio, ed aggiOgnendo altre nti , che fa
bricarono ivi intorno le ca e per proprio nomina,o preentazione da fari dalla Citt,- commodo, ortennero i Religioi dalla Sede.; e Papolo di Reggio: comandando in 01ter
che da eo Protopapa , e' Clero i_ doveero
Appoolica indulto peciale di poter reg
gere qucl opolo in ordine allo pirituale), per ogni giorno di Venerdi cantare alcune
ual porci i continua no ad oggigiorno
k a quei Padri.

preci , ed orazroni per l anima di eo Con


te , e di tutto il popolo Critiano , come il
tutto i pu chiaramente corgere da un di

5. V.
DELLE CHlESE SOGGETTE ALLA
RELIGIONE DI MALTA.

ploma, o privilegio , che da eo Conte , di


cei,e\ere tato concedth a detta Chiea,che

tradocto dal Greco nell idioma Larino da

Nche la Religione di S. Giovanni Ge

gillum ium me Rogm'o Comte Ca [abrite,

Cotantino Lacari del tenor,che iiegue:$i


roolimitano tiene le ue Chiee in..
Calabria, eenti dalla giuridizione de Ve
covi , ed a leimedeima immediatamente.;

oggette, che le regge, e


..

de uoi Vicarj .

uete

verna per mezzo


hiee ono le e

uenri , cio di S.Eufemia di Nicaro - di


.Maria di Nicaro in Terra Vecchia -- di

i Gizzaria abitazione di Albanei - di Droi,


e -- di Melicucc.

* Sici lite , datum tibi Vrnerabili Prxrbitcra

Protopapa Cia/iran': Rbegii .Domino Petra ,


mene julia' indi[f. V._]uum,r dignum ci pro
mih in cxequutione faccine? de Di*vinix Tem

pli: procurare , G* quae unt in ci: ben pern


rezc- hoc acra: Lager per/;ibent Deo gratum,
receptabile ej, quod non blm propter 12005

fed ut etidm_ permaneant range? immutabilza.


Ich cum mordm traherem in Cit/itaca Mea

Wantunque per la giuridizione di que;

me, ("F in mente rccolercm a'e Catholica Eccle

'

a Civitatis Rbegii , tanquam pmardinata

t ultima vette oggigiorno la lite ir

4 RTM, trail Vecovo di Mileto, ed il Com


'.mendarore.

nobis, liberamus eam ab bodierno die , ' bora

ab 0mm' Eccleia/iica teatone , ut null: .4r


cbiepijcopus, [ive Epicopus , fit/e ali: cujuf
cumque gradi Eccleaici t habent potea
o

mf

CALABRIA SAGRA LIBKot.

36

tem, cF dominium in pradia Eccleia Camo.


lira Sana-a Virgin Der' Genitrrczr Omron-m,

di ex millemo excenteMo *vige/imc anna .

tiontm u bzncbit a` nobis 5 im CF' caigandus

zione opra di uelli ', eemando nel tempo


eo ea Chie a,Protopapa,e uo Clero dal

Roger-ius Comes Calabria, e] Sicilia , (F Chri


ed totalit volumus , hanc e liberata , G' ianorum adjutor . Veroli per , che un tal
privilegio di eenzione di detta Chiea, ci
exemptam' Cappe am majeati: noraJrre
terea Precipimus,('7 determinanti, ut prxd~ uo Clero dalla giuridizione degli Arcive
&a; Protopapa , (F jui Clericz' , eb' torri: Clerm covi non empre ltie nella ua .oilervanza, e
Rbeginus fubditur br ranam lmoquoque dit-. vigore, eendo tati li medeimi per molti
imi anni oggetti allautorit ordinaria de
''cncris in :Px: Catholica Eccleia continu pra
li am, ide -pp licationcm, da orentpro nora medeimi .Arcivecovi. Bindi alcni anni
imajcate , (F' pro 0mm' genere Cbrlirznorum. ono dal Protopapa di qUel tempo D. Giu
Promotionem ver prxdiz' Pratopapx , ut di
eppe Logoteta incentataii la lite in Napoli
ximus, erdrnamus eri a majcate nora , (7
nel Tribunale della Regal Giuridizione, ne
ottenne nalmente decreto favorevole lan
ipum eligi ri communi Populo Civita: , Vi_
rum vcnerabilom , prudentem , ac timentem no 172.6. a 2.2.. Maggio da Moniignor Cap
Dem, (7 dignum tali minierio, deinde ipum pellano Maggiore, dichiarondoi in eo de
creto la detta Chiea di jus patronato Regio
Protopapam conrmari a nara majcate . .Et
hoc jcczmus pro alute anima mm , (7' Genito
e di Regia collazione , colla conferma alla
rum meorum, ** nojirorum ucceorum . Si quis Cin?! di poter nominare,e preentare il Ret
ver- *uo lucrit permtrtareel anmblare notrum tore, o Protopapa ,- a cui concede ancor la... ..` '
ordinationem, ve Lacie/initta: i: ,i-vejiuu facolt di poter eleggere li Cappellani , o
lai-ir, ive alia: quijPiam non par-1mm indigna Preti in cao di vacanza colla total giuridi
eric majrate nora. E: ic ordinaumus , ut

pree; jigzllum Penn-meat immobile , (F i'm


permutabile a modo, .:-J' in futurum permanent.
Und ad majorem fidcm conueta nora Bull-1
plumber: figillari fcimm , (9* ordina-vini:

tibi Protopapa: prajentr, mi: ucccribus,


mtC,{T indizom, ut fpra, principio Mun
.
\

la giuridizione dellArcivecovo di detta.:


Citt, alva per la proviione da fari opra
la cura dell Anime annea alla` medeima_

Chiea; qual decreto oggigiorno mantiene


nella ua puntuale nervanza , e econdo
quello vien regolata queta Chiea.

PARTES ECONDA.
a de do

CALA'BRlA SAGRA REGOLARE.

&Lar- pr.
erp-pr.

b de Mo

nac.c..

e li duopo trarlo dall'ancichitdpnde o


r1 nel mondo tutto 5 anche prima deecoli
della Grazia. Dunque ombregi lo ato reli
gioo primo fra tutti Sethzda che, come lab
nori cos , che nella prima an
* daero lc Religioni, quali nate biamo nel ettimo del Genei : Ie capi: in
'vocare nomen Domini 5 Cog lo dicorrono
- nella Calabria i foero dira
mate altrove : e nella eoonda quell altre, le Tommao Waldene (a), Roberto Bellarmi
Enavo di ripartire quella e
- conda Parte della Calabria Sa_
gra Regolare in due altre mi

'

...L

quali di gi nate altrove 1 foero trapianta


te qu .Ma riettendo , che molte delle nate
tra di noi non erano, che oli rampollr delle
lpii anticheze che non convenevolmente po

tevano dicompagnari dalle proprie madri;


perci rioli rapportarle in una ola parte
raccolte, non con altra precedenza, che` del
la propria nacita . Con queo , che prima...
d`0ltre paarne nel geonologico racconto,

Don ho imato fuori di riga prevenirle con


due dicori , con nell` uno lantiehit , con.:

nellaltro la mOltiPllCit delle medeime.

no (b), Teolo Raynaudo (c), ed io medei


mo altrove (d). Bello medeimo ato Reli

lo dElia nel 4. de Raggi alcap.6. , giuta che'


lo criero S. Girolamo (o), el Teolo (p).
Onde traviarono dal vero Giovan Gieroo

Calabria .

DISCORSO I

laveero dato alla Chiea li SS.Profeti Elia,


ed Elieo .

d Calab

Sant-dj-P
e carm
[a,

Cl!

ined

f lima-de
Coronis 9
dr conur.
.g (pf-PO
ht.
h P-Reg

gioo ombregiarouo quei Nazzarei, dequali c.p. anno:.


li f raccordo in pi luoghi delle critture, e
lo notarono S. Paolino (e), Propero Stella
zio (),l uno (g), e l'altro (h) Mendozza,
Girolamo Plati (i), Cornelio (k), Serario (l),
e Vega (m) ocritti dal Teollo (n) . O`uelto ombregiarono quegli altri , quali diero poe.cap.9.
gliuoli de'Profeti otto di Elieo, dicepo (Orma. ie

limitano (q), Giovan Tritemio (r), PrOperO


Stellazio (s),e Michele Mugnos (t),a`erman
do , ch il ve principio del Monacheimo

Amir/;iti della ato Religioj nella

c rom-17

de Apolt.

` (Lelio ombregiarono i Rechabiti,dequali

CX.

n ubi up.
o :Prin-L.

e r;

p ubi up
q hb. pr.
inlt.
r.
ler lib.
luiad.
Carm.c.z.

s up.c.
13.
r

PlOPugn.

Fne d* ed: uanto antico tato foi'


e lo 13:0 Rc;ioo nella Calabria ,

fu Padre Gionadab Rechabita, come lo cri


vonoSan Girolamo (U), Tommao Walden

e,

Eli:

[i:`

pr.c.|.
u epia

~
- -~ ---..- --~.

ANTlCHITA DELLO STATO RELIGIOSO. W,


x un.;
drin [ro e (x), Martino Beccano (y), e Tcolo Ray
pr. ong.;
c ;0.
y Ana
lr-zia

361

lamo (o), da Antonio Caracciolo (p), e quel- "WW-CO. *

naudo(z)5 ma peraventura non diinti dagli


aecennari di opra, e non nel nome, eendo
ato GiOnadab luno di quelli,come lo reti

lo val per il rimanente da S. Tommao_ (q). L-3333?.


l eguiva di ragione'z-poiche come pruo Pim-"h

cano Gio: Battia chzana(a),e Timoteo

pooli non aveero profero con a vorov ff.E-

da Termine (b) . (Dello ombregiarono gli

quei conigli Evangelici , non avercbbonoi :228

Eeni , non gi li raccordari da Filone (c);


poiche quei anzi furono nella legge della

avura
una omma
perfezzione,
qual i conve-A'
niva a'primi
Profeori
delliEvangelica
Le - :*444838'
TU ui

_rrinq.re
Ram.

va Alvaro , e ocrive Plati , quando gli Ap~ SWF.;

' Grazia, conforme lo noranoi due Cardinali,


Baronio (d),e Bellarmino (e), con Serario(f),
c Gruero (g)5ma quegli altri pi antichi, dc
quali tengono memoria Giueppe Ebreo (h),

ge . E quindi e , che dopo fatta la ollenneJ WP*


promionc die PlGUO nome di tutti nel
19. di S. Matteo: ccc nos reliquimus omnia'

fecuti [iz-mu: tes nelle quali parole vanno in


, l Abate S. Nilo (i),e Plinio medeimo (k),che clui tutti, e tr li Voti Monatici , la Pover
deere lati veri Reli ioi di quei tempi lo t, e la Ca-it: Eroe nos reliqm'mus omnia, co
conchiudono Franceo Suarez (l) , il Sera ' me dichiara S. Girolamo [ib.PT-C071tj07\il.,t._. .`,~<
rio (m), e'l Teolo (n): cio li medeimi, av
vertono il Lezzana (o) , el da Termine (p),

triheres.
g lib.:
[puiUg.PU
Ignacio
p.3
d de an
riqu

che la poerit de'gliuoli de'Profeti , Ele


ni, e non pi tollo Elieni .Vete , dico,
tutte furono ombre dello aco Monaico

muy-lo.
n ubiu

i m.
o Anna

Abbate Chrzo , cujus Regular Per anngpha

difei-;m , renu objrvarcmus ,ani/21'( ee!

za, che poi col crecere della medeima san


darono perfczzionando nella maniera vedia

opus reperiti: illis, ac novi: Regonibus. Co

.mo di preente. Cos lo crivono S. Dionigi

fuerzmt Canonici chulares ub AbbateC/mo',

Areopagita (q), S. Bailio (r), S. Bernardo (s),


Giovan Caiano (c),ocritto dal Teolo (u)

aquali ocriero Gabriele lennotto (c), ed


Acanio Tamburino (u).
-xii
E queultime parole di Crio Abate , e
Canonici Regolari gli Appooli ci recano

Uomo , cd ordinando una nuova legge , e:

lid ann.
zi.

non piu too tracndo alla luce della perfez

;cap-19.9 z;

s Apol
ad Guliel

la-Ab.

t Collar
JSN-

u de A

Fort.c.9.
[ib-17.

chiv--L
y lilm.

end: cu:

Celorum. Di (jovert in quelle parole riferite '

cia Eccleiaica ono il Clero ecolare, e


lOrdine Monaico:lo veggiamo con gli oc
chi, non occorre pruovarlo con argomenti

I .Shamp

da S.Luca al 14. Ni/i quis rcnuntiauerit omni


bus, quae pofjider , non pote meu: ec diipu
lusz Di Ubbidienza in quell altre preo il

11m., n.4

_ cheimo Evangelia al 4.. .> zii-01414: veni-re

Ma e cos diinti da Crio litutore , non


labbiamo tanto chiaro ..Pare, che diinti li

i' me abneget emetipzm , C9* tolta: Crucem


amcqumr m6,come lo dichiara il Con

voglia formati Franceco Suarez (x) , l Ove

DD

capii.
z e po
mf-cc

; a Keph
con

ua Vlri
'I cum Hul
i ilm

cilio Senonene nel uo nono DecretoJFuro

in

na. Uum

t nino:
mp. lib 1

c.5.n.vr`~

.Q u'm lu

pia (lu-9

crive : Ex bis ergotis con/lat e , fwc

x (0.1114

religm
enape-r in Eccleia duo: Ordine: Rcgojorum , de
9-lab-p 9.1
Clericalcm fcilicet, (7 Manubri/cm . Sofcrive

no i primi a profearli nelle mani di Crio,


COs, come oggigiorno i Religioi in quelle-v Acanio Tamburino (y), argomentandolo da
del lor daiS.Agoino
Superiore, gli (x),
Appooli
lab
ci,che gli Appooli vennero ordinati Chie
' biamo
ocritro, come
da Alvz_

conc.Bal
,Su-ll!
b qu. J

s alphuq

s ancora Giovan Gerone ( s ) : Apool

.1 grave dubio , qual non diciolto appieno


otrebbe ervire ad alcuno di candalo . Su
nuovo Sacerdozio form , perfezzionando Crio iitu per Miniri della ua legge gli
quellombre monaiche, accennato di opra, Appooli Canonici cholari 5 cio uomini
ele Levitiche in Aronne, ed altri, delle qua: ` legati con agri voti, cosi come poi doveano
li form li Miniri della ua nuova legge, e ea-.c . j loro ucceori , come oggigiorno
eparandogli dal volgo con tr legami dl P04' Veggiamo la Chiea univerale , eri/ita da..
vert,_di Ubbidienza, e di Cait . Di Calli
genre non legata , voglio dire dal ceto le
t, quando die preo S. Matteo al 18. Sun! colare 3 Ecco la ripota . Due principalnli
Eunuchi , quife cara'yemnt propter rcgnum... me porzioni, quali formano una ola Gerar

zh.c.b.p.z.
r Con.

1- Metro
pomoc-H

zione lombre imperfette della pi antica,un

q Hera:

ne fuori da quella furono i uoi veri, e reali


principj, nati con eo lei quanto alla otan

ad n.352}
p troni

te.Cos`1 fra glaltri Alberto Cranzio (r), quan

nella Chiea Criiana , dove , e non prima,

Concioliache opravenuto Crio Iddio , ed

le Cai-mel.

de molti chiamarono Crio lirutore Aba


do erit fini!, dicegli , multipticandarum .Reli
gionum in una Magna Eccleia Monacrz'ojb

i m ace
ricis li bJ.
{.11
k lp.5.
cap.
l rom-3.
dc Relig.
n.7. libe.
cap-pr.

lUbbidienza ;Et ecuti firma: te per detto


del Plati, del Tamburino, e di molt altri.()n

V bi [[11
P3 (1.4.

rici , e Sacerdoti da Grillo nell`ultima ua.,

ro Ifelagio (y), dAgoino d'Ancona (z) , da


Errigo Caletein (a), da Baiiio Poncio (b) ,

cena, giua lo determina il agro Concilio


di Trento nel econdo Canone della eonc

- da Giovanni Pennorto (c), da Giovanni Co

zz.; quelli medeimi, che tempo gi avevano

tcfamen*

lingorhono (d , da Roberto Bellarmino (e),

profeato la Vita Monaica ,mediante la_i

da Franceco uarez ( f),da Tommao Wal

profeione de'tr Voci i" e quidem Vota,

dene (g) ,da FratArturo (h),da Tcon'lo Rai


naudo (i), da Giacinto Donato (k), da Giro
lamo Plati (l) , da Acanio Tamburino (in),

diceoli,cum Monnz'ci atur [in: jubantialia,

da Ludovico Miranda (n), dove cita S. Giro

Clericorum, (-J' Monda-hoer extitz, unumqmy

[Luc-XJ.

h Martirol.Franc-prol-S.49.

i de Apms. HW"

g(- Prgx regul-toh.;.rr.pr.q.r=.


l de aru reliz.
| n. .c.
r.
m de'ure Ali-to
' .3. que *8*
di PFZY-q.d.a|it.16.
RPM-gf?
A

non e dubium, quantum ad rem ipjzm entia


liater codem fcr tempore utrumqucatum , G

corpus mixtum da SS. Apc/oli: u- in .Eccle


a . Ma per eendo ati li medeimi Appo
oli, e gli uni, e gli altri, quindi i crac, che i
Z

'',

....4

W_

l i
CRT!.
i'

362

Lr;

ALRIA SAGRA LIBR

~ Crito nOn ititui, ch' un ol Ordine di Mini


_ ri, perche una ola era la Chiea , che ne)

foero i Rettori, e lo not Scipione Lancelz Alle- lotti (z), Avvocato Concioriale , pol Car
i 0 PK dinale , chiamandolo Fraternit Clericale):

"gififdligio,jciiccc
Clericalis unica
F raccrnitatis
, necRe
no: In tempore Apoolorum
tantum crac
',

Appotoli armani tradition, G* inituta j' '_ 'g ,i


&ancur . Viero addunque quei primi Ch"
_nel i

rici ucceduti agliAppotoli per piu ecoli, ,L "L"


con loervanza detr Voti , nche non raf
freddati , conervarono in loro medeimi il

..;
1:

caldozche
delloquivi
pirito
tramandato
dagli uni
agli .J
altri
diciolti
da prezioi
legami

mi Clericorum jacuarium ,ive Religioo_ cominciarono adirChierici ecolari. At- Av-f

'

rum, aut Canonicorum Regularium in uu eran:.


llFrati Chierici,Frati per la profeione de`Voci Monaici , Chierici', perche chiamati in
ortcm Domini .
i*

que inde,crive il raccordato Lancellotti (o): ;ad


faa ia': dzincio Clericorum jiecularium .a _*
i s Clerici: Regularibus ,- ut qui deciuiffe
;,x
d norma, dr Ragua Apoolarum , quam Augu
3*

, Di quei poi e ne formarono due Ordi-k. inur quotidi docebatjuos Clericos,mutato 0 .-.- . ~
ni; perchlcri non volendo entire di mon-' mine Regularium, quod Profc craut, -vocai-en- '

do ii traero datumulti del-ecolo , anche)

~turfieculares,ut dici; Glojlin cap.Licct in corri

per quello riguardava l'amminirazione de'

gendir in ver-.1tatutari': de oordJraut dum 'uo

d'agramcnti al popolo , da' quali poi venne


l Ordine Monatico , e primo a fabricarnc

cantur Clerici participcm cum Religioi: , uur


pato nomine, ut dici! [Pearl, de rationali dim'

Monacrj fu lEvangelia S.Marco in Alc~

norum p.89. n.6., dum 'vero vocantur [accua

andria, non Pur duomini :, ma di donne an

rs participent cum Laicir, ut declarar Abi d. ,

fm': '1 coi-a5 come di pari fecero S. Matteo (a), nel.~


i Etiopia , ove avendo conagrata Vergine
5.1genia , le fabric un vMonaterio , ordi~

capii: co.r..5.-uer, i gloz. Fin qu oda.. e -


mente l'accennaro'Cardinale . Abbiamo ad- ,q , ,
dunque un`altro Ordine di Chicrici,quali o -*_\ -

nandola Superiora, ed Abadea di duecento no quelli , ch oggid governano la Chiea.


univerale dicolti dall'oervanza de'tr Vo~ `
_ ove conagr al Signore la Vergine Santa., itiz perche come tima Girolamo Plati (p),e. ;Pdf-xi
Verginiz l`Appoolo S. Paolo nella Grecia,

bf Tecla (b) . Che por imit S..Marta lopida-

endono quei primi creciuti al crecere d

?Boc-r-

popolo Criiano, non i pot nella moltitudi- u.). *

liera di Crio, fabricando nella Francia per

. idm- e, ed altre Vergini un illure Cenobio (c).

il rimanente de Chierici attee alla cura

ne rattenere quel primo fervore 5 e perci vi


'W

fu qualche-legitima dipenzaz a che oerive q in


leranza della Santa Appoolica edia, come m r f ' l
lo criveilLancellOtti (r) ,Clerici pero xru- N31
rantia
lam cum
edi:liberi:
Apotolica
'uit/ant,
permittuntur
C9 uti Laici
in ex
laxiori
troie~
`

delle-Chieezma con [oervanza detre Vo- . Michele Medina (q), e non pi too la tol- YZF-2"

ti Monaici, ne rapporta molti ricontri Gi


;ISEF- rolamo Plati (d) , aermandolo di tutto il
eta , (e),o
e CanZB- molti
Clcro ecoli
di quell
appreo
e di quel
tutt0,o
di la
Rotnamaggior*
per
partcz che ii ne'tempi di

_Agoino , come

vita, ucperglof. in equoniam i nei-,in una do-

I - l

f ubi u_ oerva il raccordato Serpione .Lancellot-

m0,`e7'1if per Buti-mm co_l.n,'ver.0ppono cum p 5- i_

p 93 ti ( f) la ove crive,che queh ChieriCi mancando da quel primo fervore, cominciarono


a rilaciarl,non olo non rinonziando a'proprj beni 5 ma, e quelli ritenendo, ed altri di

gZOj./b.m d.cap. Deus qu: col. nal. *vc-nf. Item Fi -.\- v ~~


dic de alii: , A quei Chierici parlava il Car- ,hf
dinal Oiene S.Pictr0 Damiano (s),renden
do loro ragione, perche i uoi Monaci mini- g

pi acquillandone 5 che per tanto il raccor- w raero i Sagramentiz Multum Fratres cba- y fue-_
conamini
Sacerdote
dato 5. Agoino
da S.Valcrio
dove prima
Vecovo
venne dlppona
ordinato rimi,
vetob quam
ft digiticaufam
eir audire,
miramur,
n05 a conortio,
quomodo, 1;",,5
x,.nj
ripigli il tralaciato vivere deChierici uc

da* uuitate univerali: Ecceie eparare , cum ;531

_celiori
degli Appooli
egli
g e ;di
e medimo
1161,5 cos
duclo
u@teiica
Confco.

conet
Monacis,
non ubernatam,
a' Canonicis univerjaem
Eccleia;
fundatam,
tj diuerjb *fig
-Ag, J.

g la,

ni (g) ,e lo conferma tuclla ua vita S, Pu..


domo crivendo : Cum .Dei er-uu: 'vi-vere car

errore cribaram, Apooh riempi* mdazores , Re'orer Ecclearum uoro,non 'uero more 'vi-

iam,
i , '

h a Pii't
ccundum
modum,(j regular
ul:di
finih':
ldoc.lib.19~
Apotoli':
conitutam5Chcla
il Vivere
com-

'uebantt
LucasPiazza
Evangelita
in aibus Apooi" i??
orum refe,zg~
d,c-mmjudmmm
e_ _iz 7i ,1i

;Sagffh
ot.lib.l. munita,c0n
quel uo ordine,
loervanza
ch quello
de`tr
de'Canonici
Voti:ondc iepoi

bris, quo:
mitiuos
Chriianos
in tandemMonacbos
norarum, concriptfrinon Canonico: "137.
nf f e

olari , concordevolmente venne detto ii-

'vocat, (a' habitacula eorum Monaeria 7mm# f; ;174

.PZ'ph

*HW-,5,1"
ann-c-x jtuito
lino 5cos`1
dagli Vincenzo
Appooli Bclvaccne
, e riorato (h),
da S.S.AgoAn- ,pal-5
coujcrp
ac quam
. Certe
pluranori
dici:- ,audabilia
non-mieg
Ordini:
, (37

'?- -- l

V-AFUHVH- tonino (i), Rafaele Volaterano (k), Giovan - Moir, (a' Eliasfitere , qui Eremum incoluere: . a"
Cr. l'illeg; ne di Nigravalle (l) , l' Abtorc del faciolq Nori Autoresgreger propbetamm, cum quibus
l
val, il
fitgpf-vdctenipi
Aiex., Papa Lugenio
(m) 5 equattro
quello(n)
per(iu-"tlc
cento_
dl egli
quelli
e
;i 5,, u.1 Religioi favellando die :

"

ad exerfplmu

reprabm
MS 'WH-ris
Saulp
teamenti
canta-uit,
re-uol-aerc
Long"
. Veniamusad
cfg, ;za-gi_ z ,'w
notium, quod upra reliquimus. Apoolos certi,

'eml Eccleia? Saniam ljitutionmhfrva' i (F' Succeo: rerum , I irremrbcratis oculis

mt Pi appreo oggionge, che In prima l pagina: rio-ui tcamenti pci'cpiris,.Monacbi-l


1117/
"itema Religioni: Clericorumz cioe gli co, non Canonico mort* 'vi-vere inmmerir, rique*
_x

I!

**

Pote

i ANTICHUA DELLO oAl'O KELLGfb.


- 363
[otcatcm ligandi, atque ,olvcndi concea:

lo iato , da che i diciolero da quei primi

,Domino proculdubio reperietis . ngd ita c, l della nacente Chiea. N, Crilo fu lunico'

imo quia ita e , eur nos ab hoc privilegio cha


rare conamini . De' medeimi ancora crie.;
t farm. S-Bernardo (t): ch m mtrum qualemcunque
1 apolog.

Manatbum ! Cnr adbuc 111'720, vide, ad zld de

veni Ordinem norum,qm` prima: fuit i Ec

Fondatore dell~ Ordine Monaico ne`eeoli`


della Grazia, gli Appooli quelli , che Pi-*9
ma lo profeiarono, c che quindi poi lo pro

pagarono nel grembo tutto della Chiea.


Cos adunque abilta [antichit dello

cleia , imo a' quo cas-pit Eccleia , (F quo null: ato monaico nella Chiea univerale , ne
in terra milor angelicis ordinbm , nulla; 'ui ` viene anche in lo lanriehit del medeimo
o cinior ci, qua e in Carli: Hjeralem Mater no nella Calabria.. Concioiache Come ar mai
credibile, che quelli, cio gli Appoioli ., e'
- ra, -ue per candore: caitatis, 've per ardo

rem cbaritatis , cujus Apo/101i Initutores fue i loro dicepoli, quali n da quei primempi
vi piantarono l Ordine Eccleiaico, di pa
runt . Voleva dire Promulgatori,non Iiitu
toriz perche dell Ordine Monaico gli Ap

pooli non ne furono fondatori , come lo


cricro il Concilio Meldene,(u), e Frat'Ar
x Mai- curo (x)5 ma olamente promulgatori , giula
*Sr-Fmi* che lo entii-ono S. Giovan Crioomo-(y),

l u CIP-0

ro non vi aveero abilito l Ordine mona


lieo, eendo cos dell' uno, come dell altro

i primi proeioii,e [omulgatori Ma quel


lo abbiamo pi di certo i , che negli anni

icgue di lo al dicoro tenuto di opra, do

37o.elendovi paati i Religiol di S.Bailio,


giulia lo dieorrer appreo z di quei tem
pi cominci la Provincia a popolari di tanti

ve i abilito,che Crilo nc fu il principal

Religioi, eCcnobj, quanti i deerivcranno

Per.a dc
cap-: Autore, e gli Appooli i primi profeori . E
che tale ata foe la mente di S. Bernardo i

nell` altro dicoro. A quei egu il famoo

"yo: s. Bailio (z), Teolo (a) , con rnolt ai . E.


Id P0P

z Con.
..1. cap-:3.

trae dal ermone, che li crie ad Fratres de


Monte Dei z ove dell? rdine Monaico cos
l

lavella : Hu novita: non t novella 'uam'tasz

Monaterio fabricato da S. Caodoro otto


Squillace ua Patria,detto Claene , cui poi

i regnanti Ponteci concedettero una mano


di privileggj.

res enim ci antique Religioni; perfeff, unda

tx in Cbrio Pietatir antique , hei-edita: Ec

Molziplici (iz' Religioi, e di Maacrj

cleae .Dei , tempore propbctarum demonra


td , jamque nove gratie ole creato , injoanne
Baptia in amata, (7' innovata,ab ipe Dom~
no fumi liarijm celebrata, ('9' ab eju: dijcipu

nella Calabria.

, lis ipjo preente concupita . N val l opporci


laurorit di San Giovan Criotomo (b),ovc

b hom-P- *
in Marc.

cos die-.Siem Sacerdotum Principe: fun: Apo


oli , c M0nacborum Prince! joanncs Bapti
c epih

a,e di S.Girolam0 (c) pi lungo:Habet mmm


13.3dPaul

, quodquc , dic' egli ,propotum Principesuos,


i Romani Duce: imitentur Camillo: , Fabrizior,

Regular , Scipione: : Philoopbi proponant bi


Pytbagoram, Socratcm, Platonem , Arzotelemz

DISCORSO II.
D All antichit dello ato Religioo nel
la Calabria paando alla moltiplicit
del medeimo, ci converr eguire le mede
me traccie tenute nel dicoro tramandato,
con ra portarne riretta in po`che parole la

moltip ieit , cos de Conventi, Come dc`


Religioi, quali gi , e orirono , ed oggid
lorioamente oricono nell ampimo e`
no della Chiea univerale. Sappiamo adun

Pot-te xmultntm" Homtrum, Virgilium, Mena


drum, Terentium: Hlorci Thucydidem, Salu

que, che S.Antono Abate piant tanti Mo

ium, Herodomm* Li'w'um: Oratores Lyam,


.Grace/105,Dem0enem, Tullium:Et ut ad nom.
ueniamm, Epij'copi , * Presbiteri habeant ad

grande Cittz onde non a mar-aviglia , che


da per tutto decrive Padre d inniti Mo
naci. Non gli fu inferiore l' Abate S. Ilario
ne, di cui legge, che nella Paleina fabri
c un innit di cae agre a corripondenza
del gran numero deReligioli , che vi acco

exemplum Apoolos, ' Apoolicos uiror , quo


Pm honorem podenter habere nitantur' me
rtum.Nos autem babemu: propqti nori Prin

nateri in un Monte , che embravano una.;

cipe: Parrlor, Antonior,Hylariones , Macbarios,

glieva.In un ol Monte della Nitria,non pi

(7 ut ad aufontatem cripturarum redeam no


cr Princeps Elia: , noer Elie: , noiri Fii

che una ola giornata dicoo dalla. gran_


Citt di Aleandria, leggiamo eervi oriti

Prophetarum: nelle quali-autorit rapportan


doi gli Appooli dalla parte deVecovr ,e

cinquecento Monateri , retti tutti da un ol

Sacerdoti par, che non abbiano, avuto corri

propria veduta Palladio , qualora pellegri

pondenza con Monaci , loper queti re:


tando gI`Elia, gl`Eliei, i .Giovan Battiia , 1
Paoli, e gli Antoni . Non_ valvdico il dicor
o ,i perche quelli agri Dottori. avellavano
cJVeovi., e dePreti de [ore ecoli , quali

nandopi
nell
Egitto s ov
incontrpi
in Monaerj,
una Citt `
delle
grandipve

cranochgpli' i colloervanza detre Voci, c


perci`Religi i , come 1 "ditiiorato di o-

capo. Ed poco ripetto a quello teica di

che cae, e piu religioi, che ecolari z onde

cantandovii per ogni angolo le divine lodi,


gli embr non pin , che una gran Chiea).
Ammone Abate gi vie Rettore di tr mila
Monaci turci inieme; di mille S.lidoro,qua-

pra, rimqnendo intanto a'Monaci per princi

li poi accreciuti in cinque mila viero ot

palzirmi eemplari Paoli, e gli Anton)v nel

co l ubbidienza di S.Apollonio. Paeomi-o in

.:i
- _ f

Zz
A":

2.

"

. 7

Mona~

CLBR s AGRA Linko u.


364
`Monaerj poco dianti divenne Padre-di accennare Hellas De"Convencuali crentaduc,
chtc mila Monaci, e di mille ove egli abita

con altri Morto oppreDegli Offer-van.

`vas onde per re gerli enza diurbo l avea

ti trentadue :i'cttantuno deCapuccini zqua~

ditinti in 24. c uli a corripondenza del nu


mero delle lett ere greche .` E non maravi;

ranta de Riformtiz e del terz`0rdine ette,

glia , quando Sempione nc governava in piu

Innocenzana 13W aolani qual-.inca cinque

cae diilinte diece mila,edaltr`etanti in un o

con tr altrioppre: due de'Cherici Tea


tini 5 ette degli altri della Compagnia s e di

lo Monaerio S.Gi_uliano Martire (a). Ma Pez


r upera ogni maraviglia quello dapiu gravi

avendone elie'

uaxtordeci la raccordata

Monache di diveri Iimt oltrepaano li

Scrittori rapporta Gio; Battia chzana (b),

cinquanta, Dal qual numero di agre cae,

ed , che Umar R de Saraceni l' anno 637.


correndo armato la Paleina coron del a

ehi potr non congixietturame il gran nu

mero deReiigioi,` Che l abitano z e per

gro martirio quarantziquattro mila Monaci,

l'uno , e per l altro non clarnare con giu

oltre gli fu giti nedeerti,e nel Monte Lur


melo , N urono me ricchi di Religioi i
ecoli opravegnenxi ?nendo la oia Reli

h tuajaob , (F tennrZ tua [lm-l ! Ut val*


le: amoroa , u; _bortijuxta uw'os irrgm, _ut

gione .Beneditcina pot eminare nel Mom


do quindeci mila Abazie , enza le Prc o
irure , ed altri minori Monateri , per et
to di Tritemio (c). Che dec diri poi delle
altre Religioni nate dopo il mille; ingolar
mente della Agoiniana con tante Congre

gazioni, della Domenicana con piu riforme,


c opra tutte della Francecana ripartita in;

tanti corpi eliv groe Religioni .


Certamente , che e in tanto numero ma].

bilo di cuore (e) : ,Guam pulchra :abc-mac.

Fabernacula, qzm xit Dem, quai miri ProP


aqua:. Fluct aqua de ml cjm , (Icmcn i_l~
lim eri; in aqua: multa:. E vi pii meglio
dichiararlo col Parafrae GlCOllimltJlO z
am bona/'unt rabcrnula , in quibus ora'uit

J o-iter comm (Bailio, A oino,Benedet~


to, Bernardo, Domenico , ranceeo luno',e
l'altro , Gaetano , Ignazio) , F* tabernaculum
fix-dcr:: quodfeczir omini 330,4th taberna~

c per Lenob), e per Monaci nell' ampiimo

ul.: Pr circuitum dom: [/-aci (Ca Libri-S). Si


cut_ torrente: Prizvalent, ic quaqu draelim
(Calabri) pre-valebmir bozbm fm: . Sicut unt

ciplico lo ato Religioo, e per Religioni,

e hm.

ieno della Chiela , non lo fu di meno nella

born piantati ad caturz'gines aqutzmm , v

Calabria 5 poiche dell antica favellando l

em: Civita! comm preferent, alice: eri.

iAbate Ughelli (d) non dubir ricontrarla-v

bar, ' Doorcs leg-ir. Etcut- : cim, quod

coil Egitto : Fuit Prw-rea Calabria,dic' egli, expandit verbi-m Domini pro domicilio quien':
quand-1m altera .Egiptus Monacborum, Monia uc Divenne? dura!)th Iraclm (Calabri)
(iumquc, E? Pare: , ( tutrix Sancomm Bene
in atte-mm, (F' celebre-:fun: tauquam cedri jux.
dicZi, Balii, " Bernardi dzcplnam,legefque

m 44114., q! cxrollrmtur
:
crecendo ,

jrvantium, quorum adbuc tempi-MD Cambia


pam 'wmtur , quae nunc Mou-ubi: ejet's in

D"?

12,113 Rclgi farmi-'ram

j'acularium Midi-zen@ delitias per-venere:tu

._ CYP-ATP- " 1-." .

dam amirura , da" *uepribur obdua cernuntur,

ex quibus San-illy! Vin' , (F multe-res .exe-ite


runt . Della mo erna cos egli ne oggiongc;

,.:

sb

~ '

YM

) cono -, chequca Religione tragga la

.Refcrta e, :3* modo Calabria Divi Auguni, i L

ua prima origine da uei antichitmi

Francifci Ani , (a' Paulitam , :'5' Dominici

Profeti, Elia, ed Elieozma enza pecial for.

.Fratrum Cenobiz's . Dovrebbe eguire in m0

labria , ane di compruovare con gli occhi


quello nora i critto con la penna, ma j]

ma di Religioo vivere, qual poi pree lan~


no 4.12. da Giovanni Vecovo di Gierooii
maz accreciurolanno un. , o pur 4x. per '
cpra di Aymerico Patriarca. dAntiochia , e
Legato Appoolieo di Papa Innocenzo IL,~

rimetto , come inlUOgO piu proprio l, vc

e riportato ono lubbidi'en'z del Generale,

dicorro delle medeime Religioni'. Solo qu


v accennare il numero deConventi di cia
chedunfi delle Religioni , quali di preente

tocca la Calabria'jGiovan Battita Lezza~

il numero grande deMonaerj , quali gi, e


orirono, e di preente oricOno nella Ca

verdcggmno , e non ol con ;liquami vuoci


dopo la Bolla Innocenziana. Addunque del.
le Religioni antiche n nabbiamo,chc quat.
tordeci deBailiani,duc di Meme Caino,

che primo fa il B. Bertoldo ; Ma per quello


na (a) la vi v'uol introdotta Prima del 550.', a 20mq, ~
poiche di quello abito Carmelitico ne vee i Anml. 34 i
il' gran Caodoro, ed i uoi Monaci Cacl

leni, ordinati dal'ui Prima del udetto tem


po nella Dicei di Squillace uajatribz

due deeleini , orto dcCiicrcien 5 Dell

_2130 innui dtlfr fctumillud 4M Monaci

altre piu moderne diciocto de Carmelitani,

rum genus Eh'amm, ("F Prophetium ,\ non N141"

eendone rimati vuoti per la Bolla di Papa


Innocenzo altri ventidue . De Carmelitani
?c3121 due:Pegli Agoiniani venticccc, e u
dc 1) Riformatt Scalzi z mirndone op
pr quaranta, e due . Dc`Domenicani e.
Elma) l, con altri quaggm deolati dall

rum i llud S. Beq'dti pullullare tune' riepium,

emulatum lf pi otto , H porro i . ;i


ucienti cant/inni: Cuia zio'rum ,non 'Bene-di*

[t'inir, ed ahqizorbm Mouqcbz'm 121-0qu


ribsir , Eliana': 'vidcliretaccrnjri'{lc-bere.

-f

formata poi quella Religione con 'itr Voti,

'uh'

- *q

,,

_ _come

ann-55;.

- _.._-. -c--

*DELLA RELiGioNE CARA-l-l-;LliIANA CAP. l.

a',

3c)

come laltre, e ridotta otto allubbidienzan

cavilla di l-`i, di Palude , dell Amantea , di

d'un olo capo,oggionge il medeimo Scrit

Grimaldo, di S.Agata di Reggio,dclla Mot

ta diS.(jiovanni preo Reggio, di Palmi, di?

tore, con la tetimonianza dell'Abate Pirri,


ch`ella pas nella Sicilia, portacavi da alcu
ni Rcligioi del medeimo Ordine, veniiti'da
Gierualemme con la Reina Adelaia, lanno
I I 53. Rcligo offra boc anno, *vel oli-cite?, ali

Batticano, di Tropea, di Briatico,di Mileto,

di Longobardi', di S.Gregorio,di Condojan.


nc, di Cai-ida, di' lacuro , di Cardinale , di
Monteroo, di Marcellinara, d-i Simniari, di
Corrone,e di Satrianoz non ono in oervan
za regolare, che li qu tracrittiz cio di

qui Edel-ice: ipus Alumni , print/4m Panbor


mum, (F MEIanam, cum Adelaa Regina Hjc.

Reggio: quello il piu antico Convento


di que ia Religione in Calabria, edicato l"
anno 14.28. per opra deCarmelitani di Sici
lia , e coll ajuto dell Arcivecovo Gapare
Colonna; onde oggiacque a Padri della)
medeima Iola; nche non f eretta in Pro
vincia ditinta la Calabria . Porta il titolo

roilmitana trajecerunt , tce Pirro in noti:

Eccleia Catanenf:. Bindi fore non troppo


appreo f aaggio nella contigiia Cala
bria, avida empre de nuovi lllituu Regola
ri . Ma Guglielmo de Sonnico , riferito nel

Libro detto Specchio di queOrdine (b) o


crive , che li medcimi , quali la portarono

in Sicilia,la diramarono anche di qui,dicor della Madonna della Grazia, colllmmagine


dell Altar Maggiore corripondente , e gli
da olo nel tempo , che lo rimette all anno
17.4.6. :Qui 'vero ad Siciliam perrexerunt non
iilum per Cit/;rates Sicilia; banc Religioncm
plantaveruntzjd inde per Apulam, (la: Fcrd.
tera: Regione: Italia jnfim i diveri: Crw

eetti ancora , per le molte grazie , quali i


ottengono per ua interceon dal Cielo ._
Nella Cappellia 'della Famiglia Barone fa

:atibus , .73" loris Religioni-m aaa-em: , com

dente i conerva un ricco teoro di agre:

rendendo la Calabria otto il nome di Pu


lia , come dimotra la dipoizione del Ca
pitolo Generale, celebrato l'anno 1472. , in

Reliquie, delle quali altrove.

cui con autorit Pontificia , ordinandoilu

endone promotore il Baccelliero Alaro Bri

bricata di pordi michi a lavoro coi-i-ipon


_

Corogliano.F egli edicato l'anno 1470.


in circa a pee de' Principi di Biignano,e

tone Inglee , che poi fu Generale; quindi


poi ne tempi pi in qu ricev molto ac
didit, Provincia Manzi-e Ancon-itana, quam crecimento di abriche dal P.Maclro Ale
rimum in eafiterinr ex Conven'tmxy' Provin ,\andro' Arnone i della medeima Patria , il
ciam Apuliaa' Ca labriar , quamprimum etiam P quale piu di una volta oggiacque alla cari
fuerint in ea totidem Con-vent: . Nulla di ine ca di Maero Provinciale . Fu della giuri
dizione dc PP. di Napoli, n a tanto, che la
no le pi accertate nocizie di queia Religio
Provincia pree a governar da e medeima.
nc in Calabria ce le porta la fabrica del Con
vento di Reggio , eguita l' anno i428. per
Monteanto, Monaerio edicato, e non
mentice
l invecliiara tradizione, per man
opra dell Arcivecovo Gaparo Colonna,...
damento
della-medeima
Vergine, la quale)
Cos dunque piantata la Religione Carmeli- >
compara
viibile
nc
diegn
il luogo in un
tana inquee parti z perche too non ebbe
Provincie, cos crive Lezzana eeri dipo

to da 'Critoforo Mantiunono Generale: Ad

piano circondato cla Monti, ed vero,poi

Conventi da formarene una ola Provincm,

quindi avvenne, che di quei pochi conventiz

che ne tempi piu in qu , eendoi tentato

alcuni giaorivano aggregati _alla Sicilia,ed

,di traportarlo ulla cima di un di quei Mon

altri a Napoli z nche opravenuto Maero


Angiolo Emiliano,<:elebre er la ancita delz

ti , come luogo pi acconcio ', non tato ,

la vita , ed accreciuta la rovinCia con le.:

qual
Catanzaro
1 foe alzata
ia otto
di giorno.
il titolo della MadOn.

mai pobilezrovinando di notte la fabrica,

fabriche deConventi di Tr0pea, di Monte

na del Carmine,la cui prima pietra la vi git


t Giueppe Picugli'o Vecovo della Citt
l anno 1602.. col concoro , ed aegza di
tutta la Nobilti, c Popolozina' la ng-ma..

leone, del' Pizzo, del Batticano,di Gierocar~


ne, di Mileto, di Carid, di Palmi,di Coen
za, di Montalto,'c-daltri , con le dOVute fa

colt leree in Provincia diin'ta'fed egli vi


ret Provincia] perpetuo', e dallora in poi,

fu del P.Maero Gionatteo di Aleandro',

Religioo di molti talenti. '


dg
che fu circa il 1540. , saccrebbe queta Re
-
,i,MontAlto.
Porta
in
fronte
il
titolo
della
ligione in amenduc le Calabrie- non olo di
Religioe fabriche,_ma di oggetti qualicati Vergine del Carmine ;Le lo fond Polibio.
s nelle lettere,s`i' negoverni, sr nella antit .Focareno ( famiglia originaria da Venezia)
- ` eur l-"IATLEE}Myqsg
. l anma 609., come dirlnolra-lEpitao po.
o ul a rim
rte de
v o em io
'
xreader*
A
,
*
". ONVENTI DI QUESTA 'RELIGIONE,

-L
w

i-W--.vu-W K

_AED ALCUNE- 'ORO :Nm14\E;.-

.P. *13%

.Da o.. M.

. v_ ,Et Beatr.Mara: Virg. Carmelitar. Ordin.


ion 'ueaa-Rciigione,drih`iitain amc-,ny razriii :Tnt: iilana
`
-O-r 2T}
*lo

" "

- ._. nigi-ani

p`
~

F dae* E GalbrieconuarantaMonate-t
i

int-'png Focari-;mi Francifci ,Iii.,*o- are..

dicLD'u; Veneti, Pri,t'um generisclarari"


ii dc' quali-:imam opprei ih"viltll della
l
tie-ein di Fran L'mm propia *ui-ture connata', lius
Bolla di Papa
A
.,.......~_.*-- .

.-

b
_
di

,....--.-s~.`j:

-7

CALABRIA SAGRA LIBRO i.

366

CT Pauli intomi in Ordin. Carmelitarhcolo


gi, (T utriusque Provincia; Calabria , boe tem.
pare Provincialir, 1- ratr .

[Edera banc Sacratiimam, mul , (7' Augu

fjm. , cum adjrmo cenobio', cirmmquaque


uque ad *via: publ. 'Toto ambitugzmlris Pri-va.
tor.d0mibus , a e conulto , ad id mmm: ocii,
4c pictatis, ergo coemptir, compaijque inala
tam , extruamque , qui etiam annui: reddi
tibus pro Religioforum conviu aignatir , lo
cuplctatam fundauit , ar .D.D,D. Jr'al. julii
-M.DCIX. max pia quoquc Cimum Montisalti
uda, atque fubdia acccerunt.

Fundator ipe po tam Proel-:rum facinus


vitae immortali reddit! , qua parte mortali':
erat, bac in Aide a e `condita, prima: jacct.

P0 lybio Focareno bujus Almi Templi , con


tigzrique Conventur Cai-melitar. fundatori,Mor

quale anno.

M.Girolamo da Catania , chiaro per


antit di vita, e per eercizio di predica (c).
M.Tiburtio Campanile Napolitano.
M. N. Feraldo Napolitano.
1600. M.Albert0 Leva da Modica Sicilia
no (d) .

5,.

M. Paolo Antonio Focareni da..


Montalto.

163 6.M.Alesandro Arnone da Coregliano


1640.M.Sebaiano dAleandro la z. volta.
1643M. Gio: Giacomo Pandolfo da Mar

rorano.

..

1652. M. Gio: Battia Malerba da Monte


Santo.

jus inclym Civil-iti: Montiraln familia benc

1 657. M.Carlo Maria Ruta da Reggio.

mer. poj'. Obiit .l1. Ka!. Oolm. .MDCX. anno:

1660. M.Elia di Giorgio Siciliano.

1664. M. Teodoro d Aleandro da Reg

Carolei Santa Maria del Carmine fondato


nel 1 5 30.

S. Vito S. Maria della Conolazione on

le10 nel 1552,

:p:
_

-2,.1

Motta di S. Demetrio la Concezzione;


fondato nel 1557.

Coenza S. Maria del Carmine fondato


nel 1575.

Belmonte S. Maria del Carmine fondato


nel.1577.

A";

b'. Biaggio S. Maria del Carmine fondato


inel 1578.

gio la econda volta.

1671. M.Giueppe Cimino da Catanzaro.


1672.. M.Franceo Agapito da Cardinale.
1674.l\l:DomenicoTrombi da Monteroo

1677. M.Alberto Palore da Napoli.


1680.M.Pier Tommao Pugliee da Co
rogliano .

Ji

1684- M. Pier Tommao Pugliee la e


conda volta confermato.
~
.

1688. M.Gi0:Battita Rota da Reggio.

1691. M. Pier Tommao Pugliee la terlza


volta.

Scala SS. Trinit. fondato il 1579.

"

1695. M.Angiolo Cerella dal Cir.

Pizzo Santa;Maria delle Grazie fondato


`nel 15.79.

Gerocarni S. Maria del Carmine fondato

lncl 1582..;

I 699. M.Gregorio Amato da Montalto. T_


1702. M.Elia Amato da Montalto. lia'.
1 706'. M.Alberto Fermo da Catanzaro'.- ,t
1709. M.Domenico Tranquillo da Mon

gaano S. Maria della Neve fondato nel teroo.


_
;ci _ _ i
i
;3:24
1713.
M.T0mmao
Ragua
da
Carolei.
i i
9' "7"
a
Monieleone S.Maria del Carmine fonda
1717. M.Franceco Petitti da Monteleone

'

to nel 1604.

Lungroanta Maria del Carmine fondato


nel* 1615'. _`

tu*

5T"?

Moore graano Santa Maria del Carmine


fo ndato nelxso.

~ '.

1720. M. Elia Amato da Montalto la c


conda volta.
,
--,~
.,
;1724. MiPier Tommao Renda da Mon

talto.:*,l,ir

i -

17a7.M.EliaAdimari da Corogliano. ..Lui

. i .j
, Tropea S. Maria del Carmine fondato :1t 173!-.M,Elieo Madea dal Pizzo.
i _nel 1580.poi uppreo,e ripigliato nuo fa 163 5,.. Mhlbcrto Fontana-da Coregliani
vamente nel 1693.

;,ngp. 5 .Gregorio Madea dal Pizzo. ."17 i

` Curinga S.Elia , fondato per la Provincia e


"tc'-"11742 h'l"
M.F.0rtunato
-~
Policichio
Y_ *4'
..da
`di Sicilia da Carmelitani del primQZLRirri
toz ma poi da Benedetto XIII. mei-1572.4..
aggregatoallayrovincia di Calabria.
.r' K.

i-'

.af-@giga 5. U i1 i _c_ ornW_ 5-, L.,


' f, DElP. CARMELITANI SCAIZI. "-3

l. l ?1:30 :(7 f " g' :


MAESTRI PROVINCIALI DI VIE-STA
` ` p
RELIGIONE.
, ` D]
anriina
de Car-
1549.
Angiolo Emiliano,di cui o

melitani , che fu parto glorioo di


S. Terea- di G,es_,-qnalexinzfprteza hdi "4.
:inner
o pra, Provincia] pei-perno :,` ,rlmveeeleialprudcn 51911.1?) 9M?" P "l
`
i
mori in Napoli, andando in Roma,ehiama,- ` ;mi izacriarchi dellezRelig-iogi , agghe
.7

*aac-"-

to_pcr. eer promoo alla Chiea .di N. Red .lahria-nc . i; parsecpc in .due c
A*
ao'

35

1627. P.Di0nigi de'Bartoli da Caano.

piis inferiis cb univero Provimia , tanquam


communi benefatori Petalis , Carmelitar. bu

1 630.M.Sebahano di Aledro da Reggio


1 63 g. M Antonio Adorni Siciliano.

1648.M.'I`eodoro dAleandro da Reggio

c Pit-lib
..
not. pr.
l]
ol-85

Syr

tali 'vita permflo juis de more perfolzitir, ac

,nams LI.

ligioo di conociuta virt. A lui eguirono


non aprei chi prima , e chi appreo , ed in

z'

l
1

Pi.
ol.

DELLA RELIGIONE BALIANA *CAR II.


la medeima , quali ono

-z

357

tanquam in alt-eri: Agypm agmina Sanforum

Catanzaro S. Giovanni Battia fondat

.Monachomm oruere ma diua, * pmanri,

nel 1645.Q1_ea era Chiea Parrochialu


della Citt oggetta alla Chiea di S.Gi0van
Laterano di Roma-3 e cos privilegiata , e
t, franca dalla giuridizion Vecovile f .data
i_ a PP.Tereiani, in cui i mantennero buona
2- 7 rpezzaz ma poi intentatai la lite in Rpma da
i; 1- Monignor Franceco Gorio Vecovo della
Citt , ne ottenne decreto favorevole dalla
Sagra Ruota.
Cocnza S. Terea, fondato quai nel tempo mcdcimo , che quello di Catanzaro a_-

pee di un tal Dottore della famiglia D0-

imitandaque :emulazione invitata. Non Laurie

non Nitrm , 710 Tlebads Saudita ceere,


oim percnas Genterumma venerazione ce
lcbram bonus odor Proxima.: Calabria; regione::
- fuaZ/iter emma-1m occupa-uit , mijque mi:
. j
C0 [oniis parianitans , (y- jiznizmoniie fama
inclarucre. Cos di queta Religioa famiglia
Bailjana in Calabria crii-..queto rinomato
Autore. Aggionge D.Apollinare (g),che nel- s ic-6
~la oia Citt di Roano al tempo medeimo

orirono ette di quee religioe raunanzej

ed poco in riguardo a quello ne crive;

nato , Cittadino del lUOgo , che tra l' altre Girolamo Maranoti (h),cio che nel piceiol h H"
coe laci a Padri un uo podere vicino al tratto tra Palmi , e Galatro 37. e ne conta- cap-35
- Regio Palazzo di quella Citt., con dentro . vano z onde fa conghiettura D. Apollinare
Wa-5,1
rk
\

, una commoda abitazione , quale per tnolti`

(i) nella ola Calabria averene poxuto con-

anni erv loro di Monacrio,nche poi ac


coatii pi da vicino vi fabricarono nel

tare al numero di4oo. ~


i) 'h- '3.:

medeimo podere un altro pi magnico, c


i pi commodo Monaerio- 1.

.
"l-3

"31.

CENOBJ ROVINATI DI QUESTA ` i


RELlGlONE i una; ,gg-W
.zmi {nuora - e"rzJ'- ;a-2,"

M A Oggigiorno , ah infelice condizione

Della Religione Biz/?Hana . ;s


- or.

.- ,t

'4,, 931:.;
~q.

-,vw

4L?- -f

detempi! appena e ne contano r4.,

C A P.) II. {Sda-t' ' ;i _

ed, il rimanente e lo port via la, voracit

45-' A
~
"- '
`
Uantunque n da tempi del Profeta.
Elia ati vi foriero Religioi nel Mondo, e,vi.`uto aveero equerati dal ecoloz
cio gli Lliani, 0ggd Carmelitaniz nulla di
meno il vivere in communit,con lToervan*

del tempo . Altri mantellandoli col ferro.


delloilit nemica dearaceni,;i quali-sboc
cati qu dall Africa , e portando eco .ogni
male corinero. li Monaci adv abbandona
re quelle lor antime cae; e quantunque la
piet Normanna ne rior molti, come dice

za detr Voti Religioi non ebbe principio,

lAbate Pirri: Sicilia, " Calabria *vidit perni

che dal Patriarca San Bailio . Nacque egli

ciem multorum i llurium Monacriorum , in...

- in Cearea div Cappadocia, correndo gli an-

Calabria quidem 'vel olo. addquata ,na-tm fa

ni del Signore 327., com oerva D. Apolli~


a vita di nare A r-ea(a)5indi mandato in Atene attee

bricir , ci!" titulirpoca .Roger-iu; Comes r/eau-


ira-uit, ("I fundmrntis crea-it ,fai-aizdi'zfqize` ca.

;EZHW allo udio delle cicnie, s umane , s divi-

*
4-

; V ,11

33:@ .rx-ij i ;.Nieodem


~ :ME-Ji" P"*

nobia dita-uit inon perciurior curtis e de

-, ,-35 :

ne, compagno di S. Gregorio Nazianzeno` gi riorari , molti ne mandarono. alfondo

'"

Ma infuriando di quel tempo contro de

le opravegnenti calamit,,fra. lequali nau.

Cattolici la ferocia dell impiimo Giulia

frag per un pezzo la_ Calabria Molti. pi

' n0,Bailio ebbe per il meglio declinarla pi

ne mantell l'otilit dimeica collinazia-

toto che incontrarlaz onde inieme col me


deimo San Gregorio , ritiratoi negli Eremi

bile ete dell umana cupidigiazconcioiache_


paati in commenda a ecolarizinancato per..

di Ponto , non il 362._come piacque al Pirri , ci per lavarizia de Commendatarj,_ildice~1

i b Sim_ (b),ma alquanto pi prima,ebbe con ci QC3 Saunlb- caione di raccorre in raunanze religioe)
-- - PP"

vole alimento. aReligioi, pi nonmolripli-


cafno,oe ur in qualche parte. moltipli-

ue] Monaci olitarj, dando loro la forma.

carono ,i ri uero l,,oveera qualche pi

del vivere clarale l' anno 361` per detto` oanza, laciando fratanto inabbandono le.
c lb- Pr- dellAgrea (c) 5, che poi l anno, 363.ap- menocommode. cae, che pur furonole pi;

FT"'QP" pruov Papa Liberio zie confermarono altri

delle. quali. oggidt, o. ene legge il nudo 119-.

opravegnenti Ponteci. (Hindi lanno 368.


d M m_ per oervazione del medeimo (d), che dice.
trarlo da piu crittori , pas in Napoli , e
e ivi c4. da Napoli nella. Calabria(e), circa il 370-,.0vc ~

Qualcuna critture publiche,_o.e.ne. veg


gono pochi dirupati veigH Per. nndiDn
che di molti,efore per. la maggior partegf
neluno.,,ne gli altri 1. oervano . Aeice

talmente i moltiplic , che Monignor Pao-

nobj~ intanto,_dequali in alcunadelle. manie

WW* lo Emilio Santoro ( f ),paragon queaPro.

re accennare_ ci. . rimaa.la.memoria.ono,

cm vincia all EgittO, alla Nitria , alla Tebaide: i

1, SanCizjacojn Bombicino, ove giacque _

Sed "dm all'43 Partcm 2 quam. "MSM BMW*

epellitoi il. corpodel medeimo, Santo

WWW!
"i"
o-Ti ""gni't
Balii lituta
1171111114112!,
diu integra
Btatmi
,illilmP4-

cordatoda
,12.: SantAngiolo
Barrio, ullacimadelz
eMaraori.. monte. vi ,

1" ata pracipu illura-uere.. 11 dele:

' cjno a shAdnmoh

,3

;'l'q

Pythagqm_ MU' 'Ueterum Pbilojpborum m0- ,z 3.tSantOpoli,o vero Arenario nella mon
Jmtmeutzs, San Bali diciplina cnitmt . Ibi ztagna, detta SantOpoli , Abazia abitata per:
`

,_

"1.:"
~;`\
`

[una.
.:n-.

...u_

368

LAMB

`l'una parte da Mhz-.dk pe'r'altra dano-Mo

A . F

~-*

43. San Mmlro 'della Mea . ?"

nachez e l'uno deette nel territorio di Ro ' . 44.. San Salvatore di Calanna.
45. San Cono di Human-adi Muro.
ano .

4.. San Giovan Battia,l`alrro, oggid vol

di Reggio,(.hica Archimandtitalc, fondata

5. SantAnaaia, 0ggd`1 S. Biagio di Va

dal Conte Rogieroz Vi , e mori il indetto

lo , o vero San Marco, fondato dal udetto

Santo, e vi i conerv lungo tempo la ua.

Santo per Monachcz ed il terzo .


l tazione
6. Sant`0nofrio
il quarto,oggigiorno abi
di Eremiti.

Immagine, dipinta a] nat urule nel muro del- i


la Ch iea .
48. Santa Maria di Tirrcti , Villaggio di

7. San Como; Damiano, Conervatorio


8. San Salvadore il eo, detto volgar

mentc il Salvador-;5 alli quali saggionge per


ettinzo il Patire, del quale" altrove.
9. San Gioafatto alla marina di Coro

`14. Santllidoro.

.15. SantAngiolo .

<

.San Sergio, totti , e tre in Tropea .


San Teodoro in Nicocera.
San Leoluca in Montileone.
San Nicol in Droi.
i

S. Giovanni li 9.Agoo del 1289.F uo pri


-

come crive Maraoti (l) .Oggidijus patro


nato della famiglia Spinelli .
24. San Michele Arcangiolo nel medei
mo luogo .

2.5. San Luca ivi parimente.


16.

San bantino in Scilla.


2.7. San Gierualemmc nella Catena.

30. San Filippo Argt nel medeimo


.

gt. SantAntonio dentro la Cittz opizio

32.. San Giorgio in Badolato,oggid`1 Sant

3 3. S.Maria di Cardopiano nelle Monta


gne di Policatro.

34.
35.
36.
37.

mo Abate Atanagio, frate! cugino di San Ci


priano Abate di Calimizziz Oggidi Ius pa
tronato de`Duchi di Bagnara.
5 3. SantAngiolo di Valle Tuccia, fonda
to dal Conte Ruggiero II.,e perche netem
pi pi in qu laccrcbbe d'entrata un tale per
nomc Tuccio,con dargli una Valle alberatat,~ '
e fruttifcra,pree il cognome di Val di Tuc

cio . Moni nor Arcivecovo Gapare Crea


k les l'aggrego al uo Capitolo, con la confer
ma di Papa Aleandro VII. , a rich-iea di
Matteo Gennaro uo ucceore .
~
54. Santa Maria della Pergola.
55. Santa Maria di Nidctti in Bovalino.
56. San Nicol del Prato in Bruzzano. '
57. Santa Maria di Mantineo.
58. San Gregorio Taumaturgo in Stalatti.
59. Santa Maria di Squillaci.

60. San Nicol di Maglioli.


61 .Sant Anarghirio di Mayda.
- 62.. SantAngiolo di Tiriolo.

63. San Nicol di Bucciano.

id too .

Iidoro .

49. S. Fili po di Jirito.

Bernardo dOcris Conte di S. Niceto , e Bo

ma allora Morgetozdi cuirvedi Maraoti (k).


2.3. San Mercurio in Palmi,poi di San Fan
tino , abitato da molti antiimi Religioi ,

2.8. San Nicol in Burramo


2,9. SanJejunio in -Gierace.

ori in gran antit di vita San Tommao


Abate Cittadino della detta Citt.

tero , e da ua moglie Sibilla nella Motta di

20. Sant Elia opra Galatro , abitazione;


oggidi dcnoliri.
2.1. San Filippo Argir in Cinquefrondi,
oggid Monaerio di Oervanti.
2.2. San Giorgio nell'oggid San Giorgia,

luogo . '

entrate oggid rendono la omma di ducati

50. Santa ilaria di Mopi.


51. San Giovanni TcolO'go.
52. SantAntonio del Campo, fondato da

13. San Pancrazio nelPizzo.

f San Lorenzo Cittadino di Reggio 5 le cui


di Meina, egli re emplice Abazia. Vi

lo. San Bailio in Biignano.


11. San Pietro, fondato da San Luca po
co diiiante da Noia .
_

12. Santi Anzi-giri .


-

l lib- ,r
:p.31.

veralima Archimandritale della calabria,

e della Silicia, e primo uo Archimandritb


` 2200.5 ma paata poi la dignit al Salvadore

gliano .

16.
17.
18.
19.

Reggiozfondato da Rogiero lI.l':1nno 1103.

otto titolo di San Baili,e abilito per uni

oggid di donne, ed il quinto.

K iil. 3.
32.14.

46.5an Salvatore Calomcno di Sambarcllo.


t 4.7. San Nicol di Calamzzi , Territorio

garmente Santo lanni , ove ovvcnte diver


tiva [Abate San Nilo .

Santa Maria di Carr .


I.
,
San Salvadore della Chilcna.
San Bailio in Badolato .
Santa Maria di Molochio di opra

38. San Nicol di Molochio di ono.


39. San Giovanni di Lauro otto Seminara
40. San Nicodemo fuori la medeima Cit.

ed, ngidt Monalieriodi Oervanti .

64. Santa Maria del Ruvo , tra Poliina,


cd Anoia.

65. Santa Maria di Placet.


66. Santa Maria di Carbonara.

67. Santa Barbara.


68. San Pietro tutti, e quattro tra Polini
na , e Droi rovinati per detto del Maraio
; (m) nelle rovine uriiverllime della Ca
labria.
69. San Pancrazio di Briatico.
70. San Margirio di Roarno.

m lbs.

cap-4.

7t. Santa Maria de Pulcarlis , nm; , c "

41- Santa Maria diloch .

onopoi lanno 11;4. dal R Rogcm al i

4L.Santa Maria di PZOH

Salvadore di Mena.

i
72.Sa{1

MDELLA RELlGIONE BAUANA. (JAP.


ll.

369

.J

72.. SantElia nuovo.

80. S. Veneta in Gierace, Monaerio di

7 3. San Pancrazio della Stella ,laciati in


capite dal udetto R.
.
74. San Vito di Bruzzano.
75. San Canone.
.

76. San Giovanni di Frcllazzano , otto


poti da Papa Aleandro III. lanno r 173. al
Salvadore di Meina.
77. Santa Maria di Pcica in Taverna . Si

fond queio agro Cenobio con l' occaio


ne,che veggcndo da Taverna,detta la vec
chia alcuni lumi di notte tempo s del luo
go, e perci trattavii molta gente , vi i ri

trovo un Immagine della Vergine ', la quale


teneva fra le braccia il uo dolciimo Bam~
bino . Teoro, qual oblig quei Cittadini ad

Monache Bailiane; quale poi traportato nel


Monaerio di S. Anna , inieme con le reli

quie della medeima Santa, re il Ius pra:


entandi alle dette Monache di quella Parro
chialc, all'ora S. Nicol, ed oggid S. Nico
l delle Monache.
81. b. fantino. Monaierio parimente di
Monache lsailianc in Tauriano , e su`l luo

go medemo, ove queto Santo con gli ani


mali del uo Padrone ritolava i frumenti a`

poveri . Monaei'io abitato da Religioe co


tanto ante , che pi d`una volta furono fra

quelle vedun gli Ang'ioli , cei dal Cielo a.,


cantare le Divine lodi (p).

p Gaeta

82.. Salinas , o vero Aulinas , Monaerio


Anima-h*

edicarvi una Chiea, al ervizio della ua

opra _li Monti di Palmi.Dubita Ottavio Gae

le poi vi furono introdotti li Religioi di

tano (q), c egli foe Binomio detto,ora con

que'Ordine, fra'quali ori il B. Pietro,det~

l`uno, ora col'altro nome,ed inchina pi ad

to perci di Peica . Di queto agro Mona

Aulinas: Ex Aulis,ide Anni: in eo Monte ex

erio cus crive Gio: Lorenzo Anania (m:


apparercnt eretium fui/* *uix quatuor fertili:

cis, atque ex bi: Aulime die : Qual poi do


ola morte di S. Elia il giovane pree a dir
i, b'. Elia . Delle ue glorie cdai lo crittore

elaps quoddam uperba-m Templum Vergini

della Vita di qneo Santo (i):Ut omnium,qua

Deipare, 'valga dc lecd nuncupatum , multi:

in Italia unt Monoeria clariimum , ac cele

Sanorum reiiquiis penumx' au'um opulenti:

berrimum exi'teretz Id enim :ami-: antiquitatc


illir concedii, gloria tamen longe Prwmi, tum

0b quam rem ferum nori Seniores, cum diu ic

il (le na
tura An*
,001. liv-3.
info

-veigalibus . Fa'iur e bu_jusmodi locus adeo


Religiojus,ut vel ex ejur intuiiu augeretur -vi
tantibus devotio.$ed num prob bominum dem!

Paradii , (F plant-lis piritualibus conrm,

qua frunt uirtutum uberrimos fruus , (i' fo


[ia , ul/o unquam uentorum turbine decua,
que e conam dci confefo . Tu vero, o beata

78. Santa Maria deFonti-,Monaierio fon


dato da Ogerio Conte dAltomonte , allora
Braalla, e da Bailia ua moglie, a richica di

Goredo Vecovo di Caano preo il Caa


le Lungri ua Diocei , correndo gli anni
r 156, Per il oenimento de uoi Monaci il

I tom.p
ol.

dalllmperador Leone . Del medeimo agro


Cenobio crie in tal maniera lAmore della
vita di S.Filareto (s). Sed 'vero ut beetimu m,
(F fbrtunatimum inter omnia te Monaerium

quella tenuta diTerre,che v- attorno a quel


la Chiea z come anche il Territorio detto

opulentum enitccis . ]am enim habe: adolecen

San Calojero, con le ue pertinenze,due mo

tium magierium , feniorum gubernatulum, ca~

lini , una alma di ale il mee , e tutto il Ca

niciei 'virtutem , enii Scipione: ,ju-nenti! di

li concede tutta

[mn.

z.01.25.

oim Sani Viri domus, c oggionge , chegli


venne arricchito di molte annovali rendite

appello; , quam larga dc iui: encomiis contexi


pote# orario? quoniam in tc geminos contiues fo
e: (Elia , c Filarcro) , iii-vini: ane thefauri:

raccordato _Conte Ogerio

Ani..

mgdv. a-l
vium S

Ium redditum e , veli-ti quidem deliciarum

ci [uf: , ec ne lacr-ymir conidera-i : Ablata


ci enim frequcns Populi *uitatio z ac concuris

peregrinorum, *vota quantum': orentium pror

ol-t 37

enim novi Elia: ede: , ('9' quai now-'m Carme

iiajace: ruina di rutum,ut oix quod fuit conji

is deitui .

ad vitam
S. Fantini

s Gael:.
Z01

n.

pn

ol <11.

ale di Lungri con le ue ragioni . Oltre ci ciplinari), patorum paorer ane divino; , iu..
li concede-Mu privilegi, e fra quei,che mieriis , adverfque cafibus conolationem , i
calamitatibus jubdium, i tentatiombus ola
l uoi ani
' "ano pacolare liberi,e fran
men, gubernatores in tempcatibus, in ommbur
chi in tutto il erritorio di ua giuridizzio
ne : che gli uomini delinquenti del udetto infanuniis properitatcm, Athletas in almi-i
Villaggio non poano eere riconociuti , bus, i preclarir facinoribus actas,in 'uigiliir,
che dall'Abate pro tempore: chil Monaerio, -ae precationibus caglees profe'x'o Ang: lo: , qui
e gluomini di Lungri vendano, e comprino i tenebricojh taligimwrantur ua habent lu
enza gabellerche le perone d Altomontu minus qui : refio aberrant duorer , qui ag!
poano liberamente donare al Monaerio tii: unt cooperti apud .Deum intercebres,lapj
tutto quello lor torner in odisfacimento . qui e eri3.71, (7 ad Deum _table-vent, qui ire

o Vghel.
Ital. agr

.Comincia l`lrumentozln .Dei nomine eterni.

nue, fortiterque bonorum lai-girare: *virtutis u

Anno ab incarnatione ejufdem 1156. , ocrit


to da Goredo Vecovo di Caano , da Un

dio/i, pra'varumque libidmmn exterminatores ,


ac proigatores, pem ane cerram , tuta, Ce

frido di S. Marco, e da altri (o).

nobim patientiam, qui aliena voluntati Pare-t

79- LAnnunziata fuori le mura di Reg


gioz qual poif dato al B. Paolo da Sinopoli
per gli Oervanti , accreciuro per , come

ampi-14171, documentumz qui in quiete, (F' [


litudine *vitam traduci: tolerantiamzqui aia
m, a contemplationi e dedunt , duo ambaru
culmina,atque fqigiairemi, moniiumque ca 1-'

10m- 9- i

pil-Cai'

oggid i vede

.,

&IBI

y "i

Aaaw

"~~l

tai-cr,

CALABRIA
37
i tor, rarkem, perenncmgue lxtitiamiirgini.

SAGRA LIBRO tt.


Diocei di Roano . Fit queo MOnaerio

tate pra-dm' forniam, ac guramz Cai , ac con


tinrntcs pere-[Zam , exquizamquc munditiam,

fabrieato dal Conte Roggiero l anno 1081.,


come i ha dal privilegio della ua fondazio

ac furitatemz qui in mundo verjhnmr,mundum,


atque
ornamentum
, fancimoniam
optimatis,
principe-q!
in RepublicaSacerdoti-:5,
miri mm#

ne riferita dal P.Ottavio Cajctano (a) . quvi i

hetudinem , atque clementiam , Civtr ream


admimrutioncm, conjugcr ronnncntiam, Agro

:i medi`cor,naum, ac 'vclores nuclei-05,11 ma


ri: uibus, ac reatu *ventorum ja'antm c
renitatcm, ac tranqui itatan quid pluraUm'
veri apud Deum dit/inox Patrono: , di* Ad-vo
cato: e

8 3. San Leonardo fuori le mura di Catan

zaro, altre volte Arehimandriralepggidi de'


PP. della Compa nia .
84. San Nicolo di Viviano nel Territo
rio di Gimigliano .

85. Santa Catarina orto alla Rocca Fel`


luca .
86, Santa Maria della Sana, Tenimento di

Barbaro, oggid di Zagarie.


87. Santa Maria di Cinpaporima orto Ca

tanzaro, aggregato alla mena Vecovile di


quella Chiea .

88. San Nicol di Jacciano, volgarmcnte


Caggiano non molto lungi dalla Citt di Ta
verna .
89. Feteano , Monaicrio nel Territorio
di Taverna , a cui avendo Angiolo Cal la

ciato una omma di docati eicento , Pietro


j uo gliuolo da lultimo complimento alla
totale odisfazzione li 7,0ttobre del 12.34.,

eendovi Abate Fr Dionigi Poerio di Ta


verna , e Monaci Fr Giuli ano da Terra
nova, Fr Scipione da Coenza , .Fr Ottavio

fit vetito dellAbito reli ioo S.Bartolomeo


da Simmar dallAbare S. irillo.
94. S.Filippo , e Giacomodi Feroleto
Monaerio antichiimo fabricato opra

a Dm- I

Animadv
ad vitam
S. Bartho

lomei lol.
2.

1 cminenza di un Colle, che riguarda l'abi

tazione dalla parte orientale , che oggid


ch iamai Sfilippo, edi cui tuttora netempi
preenti e ne veggono le rovine. L'antichi
t i argo menta da una campana di duecen
to libre in circa , in cui i veggono le Im
magini de'detti Santi Appotoii coil arme
di reroleto, cio un oldato con ferro,e con
techio in mano , e vi ancora a chiarimi
caratteri l anno in cui fa fatta , ed il 616.,

che vale a dire da 1160. anni . La udcttap


campana di preente i trova nella Chiea di
s. 1\icol della piazza , ove f'u trasferita l'
Abadia udetta dura in commcnda pro tem

pore a' Cardinali Commendatarj. Vi tradi


zione , che nell antica Chiea i faceva al

primo di Maggio un ricco mercato , quale.,


oggi benche diminurimo i trasferito a
13. del udetto mee nel Romitorio poco di~
ame di S.Croce, ito a canto la Coltura , o
ia Feroleto Piano.

(Lacli ono li gi?! furono Monaieri dell`~


Ordine Bailiano , de quali rimala lagri-`
mevole la ricordanza , parte notata da Don

Apollinare, parte oer-Vara da me , piccioli


tmaporzione di quanti gi nc orirono ,
pocendoene aver memoria di altri meglio,P
che 200,,mentre li rimaii in piedi,non oltre

da Taverna (t) .

paauo li (lat-.[[OdCCl, e ono li qu oeritti.


Ca a itat.
90.
N.
NeMonti
detti
Mua
preo
S.D0~
de SueV.
MONASTER] BASILIANIi-(ON AN
torna-ul nato per detto di Girolamo Maraioti \u) .
3::.
Picciol Monaterio , ove dapprima S. Leolu
CORA lN FIORE L OSSERVAN
u lil.). 4.
ca paatoeda Sicilia and a viitare , ricevu
ZA MONASTICA.
ap-23
t Carlo

tovi dal S.Abate Criofor0,come lo crive l


Autore della ua vita preo Ottavio Caje
tano (x) .
~.
91. N; Monaierio non-lungi dalla Citt

z tom-3
oi-

v\_

lm SS. dl

i
y lbidem

z Cajet.
*Ol

Ant'Adriano , nella Morra San Demei


trio,Dioce1 di RoanosVi-orirono

lAbate San Nilo, San Proclo,-il B.Giorgio,

b lib. 4

ed altri antimi Religioi di que'Ordme,: olo


c lb. 4`
ti, o cambiata di nome. Lo fondarono li due e er raccordato con molta-lode da Barrio l capa!.
d vir.d
Santi Monaci S.Leolnca , e' S. Critoforo , i (b), da MaraOti (c),da D.A-pollinare (d.) , e S. Bailic
pax-c4457`
i
~
-4

tratti dal deiderio di maggior aprezza di da altri.

Mercurio, oggid, o rovinata da fondamen

Cu].

torn

t.

vivere (y) .

2.. S. Onofrio del Cao , in 'un Villa gio

92-. Vena: il medeimo , che poi S.Leolu- del medeimo nome preo Monteleone, io
ca Abate di quello dopo'la ua morte , fuori: eei di Mileto. Monaerio celebre per labi
le mura 'della~ Citt, Oggidi Monteleonc.Co-- tazione, e -poi per la morte del udetto San
ei di queio rapporta lo crittore della vita'... to. Cos Marahori (e), e D.Apol'linare (f ).
~del Santo (z), Monaeriam aliud mine pulci-i..
3. San Bailio Scamard in-Torre di Spa.
WWW!, CF umanitari ed alquanto gi: Adeo -tola, Diocei di Squillace .Lo fond il Con
Ua, favella del Santo Abate,talenrorumfuo ~te Roggiero etto titolo di . . . . . . , che
714m bonus, ac dati: erat fencrator , ut Mona
poi laciatelo pree l altro di S.Bailio Sca
cliormnnmcms miri-3 au'fm upra Cent 14m 51-'
cederet , ac annulli 0ptimo maglri WWW:

mard dal nome di quello Santo, che vi o

r`1 con
4. SanzPietro
gran antitSpan,o
.
Spina,Monaerio,

de" P"fttrunt, ut human-1m jam naturam pe

e " a ac veluti terreres Ange [i viva


" re vicine tur.

Archimandritale nella Morta di Ciano, fon

dato dal udetto Santo, gi Monaco Bailia

yz. S-Angiolo Militino preo Campana, i no, a pee de Conti di Arena,in ringrazia
-a

men
N_

e lib. I
Cap :o
i ove
Prin

fo

DE-L RELlGONE BzsLiANA CAP, It..


37I

l epitano sul frontipizio della porta.

mento di eerne un di loro rianato dalla..


lepra, a ua interceione. Arricchito da que

i Signori con molte annovali rendite,e pri


;evai-7 vileggj, come crive D.Apollinare (g)
Pli
5. dan Lorenzo, Cenobio fondato in Da
s , Diocei di Mileto dalla piet de' udetti

'l

Conti di Arena a richiela di Lorenzo Mo


naco Bailiano di gran penitenza 5 onde poi

,ne pree il nome .


6. Santa Maria di Rovito in Roarno,Mo
naerio antichiimo , fondato tin da quei

primi tempi ze poi riorato dal Conte Rog


gieroz le ile rendite lanno commendate da
Papa
Urbano Vlll. al oenirnento del te
ii Aram..

MD.LXXX[11. Che poi lanno 1588., cona-l

gr col Concoro ui quai turca la Diocei


Monignor Ottaviano Paca Vecovo di Gic

race, LidscCHdU vi proceionalincnte e re

liqme del udetto uanto , quai colloc su


lAltare maggiore con queta lipigrafe.
Eccleam hanc ab Antonio .SLA. 1:. Cardinali
Carafa Commendatario extruam, Oda'wanus
Paqua Eptjcopus Hcracens ad honorem Sano?!
Nicodemi t'onjcraw't, :ju: Corpo ab Eccleia

port il nome di S.Nazario,ove preet abi


+to S.Nilo . ru caa di molti antiimi Reli

collapfa transztoynniwrjarmm [Malga-nua:


.YM-XA. dierum 'viitantbur concqt . UIC XVI.
act'obrir MD.LXXXVIH.Ma riucendo a Mo
naci troppo angula l'antica atirica del Mo
naterio , Cardinal Paolo-,Emilio dfrondato

gioi, ingolarmente di S.l"ilareto 5 dopo la

Commendatario circa il 1600. vere'e il no

verendilimo dell' Ordine (h) .


7.8an filareto in Seminara. Altre volto

ove opra

Antoinus Cara/a S. R. E. Ditro. Card. Com'


mendaeariur mdamenti erexit . Ann. Dom.

cui morte piacque a quei Religioi di cam


bile Monaterio,che di preente i vede. l ut
biar il nome al Monaterio da d.Nazario in. to queto del piu volte raccordato U.Apol
San riata-t, come lo crivono Maraoti (i), i linare (r).
e D.Apolinare (k) .
i4. banca Maria del Patiro in Roano.

i ib-P0
ca .3:.
I! ove 0
pra.

8. dant Elia in Melicucc , fondato dall


Abate lilla Monaco Bailianoz che poi mor~

to con fama di antit pree a diri , di dant'


Cos Maraoci (l), e D.Apollinare (in).
,lip-u. Elia.
9. ibartolomeo in Santhufunia di d`i
ove opra
nopoli . Lo fond l' Abate Bartolomeo di
n lib.:
l h-pr

ca . il

r vitad
S. Nico.
mo.

Travagliava la Calabria otto al duriimo

giogo della Saracenica ervitu cosi,che mol


ii degli uomini non avendo cuore di orir

la , pole in abbandono le cale , 'e le pari-ie li


ritiravano nebochi , conoCendo meno no

civa la compagnia delle Belve, che di quella


porca gente . r'ra queti fu un tal per nome
mari,lo vuol D. Apollinare (o), otto titolo, Nilo , econdo altri Nifone della Terra di
di &BarnabaJ morto poi da anto il uo Fon Simmari,uomo nella ua patria per nacita, c
datore , egli ne pree il nome , e i die di per ricchezze_ de' migliori . Belli dunque:
S. Bartoloineo.0ggidi ius patronato della lanno 10_50. ln compagnia d altri uoi com~
Famiglia Rua ai Scilla.
patrioti del medeimo Pir'ito abbandonando
to. San Giovanni Caianeto in Calanna, ie cae pa teme fuggirono a far penitza nel
fondato , ed arrichito di grandi ~ annovali le montagne di Roiiano . Vivi dunque en
entrate dal orite Ro giero (p) .
tro ad-uii Doco poto all'ocCidente menaro
1 l . Santa Maria di lrapezomata in S.Aga. no per qualche tempo la lor vita,martirizza
ta di Reggio, 'fabricato, e dotato dal medei ta pi toto, che palciuca con ghiande, e ca
m0 Principe , e dalla ua piet privilegiato tagne, e rico verra con panni groi, anzi ci
con molte prerogative (q) .
lic) . Per luo olo della Mea comparivan

Roano come crive Maratioti(n),ma di Sim

cap.
o Apoll.
ove opra.

v D. Ap.
ove opra.

q D' AP

i
` ove
opra

ra. San Giovanni 'Ierei in Stilo,Mona


lerio Archimandritale,ove i adorano ie re

le Pelle nella Citt, nche poi lavorata una_


piccola Chiea, col ervizio di alcun di voto

liquie di eo Santo,e di altri Beati Bailiani.

dacerdote, oltre pi non i davano a di vede

13 . San Nicodemo in MammolazPer il cui

intendirnlc, Ax-.biogner apere , che nell-L:

re nel publico. 1:': eratan atio illa (crive


di queto argomento D. Carlo Blaco preo

Montagne i queta Terra lAbate Nicode

lUghelli) (s) Virorum .ani-70mm , *vivebant

s ulla

mo Bailiano fond un Monaterio per uoi


Monaci, nel quale gi vie , e poi mori lan..

extra carne: in carne,extra dculum in aculm

tom.9.Ai

eli- Aoa

il no 990., che p0i alquanto rovinato lo

rilo
r di fabriche, ed accrebbe di anno vali ren

andra eo: non agnoj'cbat,eorum conwrjatio in


Celi: erat. Riveri va Nilo, o Nifone con in
golar aetto di divozione la Vergine Mil

dite, e di privilegj il Conte Rogiero. Ma ne'


i tempi pi qu molelati i Monaci dalla gen

dre, la quale nella ua innocenza compiaciu


tai,una tal volta circa il 1080. gli comparve

viibile , e portandolo eco ulla pianura del

medeimo Monte,ma epota u del n1arccal

to Abate Commendatario il Cardinal

i Antonio Caraa,perche la Chiea minaccia


l varovina, egli la rifabric da fondamenti in
l piu ontuoa, bring , otto l'invocazione di
Nicodeno lanno 158;., come dimorz
..,

a t

proprio baoncello,su del quale portava ap`


poggiata la cadente vita, deignato un ampio
luogo; qui gli die,tu fabricher ai al mio no
me ampia si, ma divora Chiea; e gi che me

lhai veduta deignare, lando io empre al


di fuori, ervir per tuo awertimento , che
mia intenzione far, che mai in tempo alcu
no ventrino donne,contente dacoltarv da

...a

.Aaav 2.

di

CALABRIA SAGRA LiBROTi.

371

vilegio, nel quale i contengono molte gra

di tuo li lagri oci . Combattevano intan


- to ll cuore nel Santo Vecchio var) aetti di

zie, cioe

1. Che ad eempio di Papa Pacale uo

piet, or conolato da si glorioa vita,ed or

Predeceore lo riceve orto limmediata pro

~ atterrito dallordine della fabrica, timata da

tezzione della dama Sede.

loi impoibile alle ue forzezonde cosr pre

2.. Che gli conferma tutto quello poie


lc a lupplicar la Vergine . Vergine nanni
ma , come potr io poverello , e foratiero, 'dc z Cioe le Chiee di
ed in tempi s cattivi fabrlcar Chiee . dor
banca Maria d"0rno.
San Nicolo di Lilia.
rle lalta ncina deCieli, e toto gli oggion
c , cuoter , cuorer la Provincia ii duro

ban d'alvadoi'e di Brindei.

giogo de Saraceni , approderl qu sbattuto

banc'Apollinare di Coehuc.
danta Maria di .Scalito.

calle tempete un Critiano .Eroe , a cui tu

narrando per ordine la viione veduta , egli


far la lpela alla fabrica diegnata,e te l cie
der, ol tanto, che to gli ori a vedere' quc

ban Pancrazio della Grecia,

d. Onofrio di Calovite.

ban .NLCUI di Paniga .

to anello {Anello di materia non ancor co-`

bant elena di . .
b. Cotantino dOtece .
b. Maria dell Alimento .
d. Nicolo delle nonne .
ball Dioni l di Calobuono

nociuta,ed operator d' inigni lniracoli,con


ervato nn ad oggigiorno nel `daerario di
queta Chiea). Correva intanto] anno 1086.
in circa, quando il Conte hogiero mandato

nenze .

* l

e loro pe

dal fratello Roberto da Puglia in_ Calabria?

con 15. groe Navi, tolto che tu_nel golto


E DI PIU" GL INFRASCRITTI CA
dALl .

'l aranrino imperveraudo il mare tu ill lor


e di ommergcrloz e l' avrebbe ancheloni

mero, e vuotando , non tole tato ellaudi


to , di t'abricare una Chiea la, ove avuto

CrepaCOre.

S. Giorgio.

Lioonia.
Caalini.
~
Li Lacconi, ed altri . E. di vantaggio tutto

prea terra . La pree dunqchn_ Roano , e


tolto die ordine per li indetta abrica . Cio
inteo dal vecchio , opeo nn' all' ora dal
mandamento avuto dalla Vergine, e nariau

quello octerr er l'avvenire.

3. Che non paghi decima di co s' alcuna .


4. Che niun uo Religioo fatta la profe
ione parta, e non ol ln occaione di pi

do al Conte la viione avuta, e l ordine rice

vuto,e motrando l'anello laciato , tutte , e


tr coe induero il Principe alla tabrica di
quella (..hjela . lndi a non molto ritiratovili

tretta Vita, enza licenza dellAbatc.

5. Che non volendo l Arcivecovo Dio

d. Bartolomeo da Siniari,l ereie in Monate

ceano, o benedir le ue Chiee , od ordina: '

rio celebre, qual conterui Papa lacale eir

li uoi frati , che poa ci ottenere da qua


lunque altro Vecovo piu vicino.
6. Che n'eudctti Canili poa) crear No-
cari, Arcipreti, ed altri uciali'.
7. Che liberamente elegga il uo Archi
mandrita ,enza poter ricevere 'violenza da
alcuno -

ca il 1090.

A quello MOMCUO il Conte Rogiero ,


che poi fu i anno i 104.. conferma, e con
cede _tutto quello gli era tato conceduto da
Guglielmo Lodun, ngliuolo .di rramandoz

cioe il Territorio contiguo adlelo Monate


rio, e uoi Caali con la medeima pienezza,

con la quale lavean poeduto} lgllu del

ARCHIMANDRITI REGOLARI Di

la udetta famiglia Lodun , a quali' perci

WESTO MONA'ElU.

l'avca aegnato conveilevole ricompena in


Sicilia . -

un. S. Bartolomeo da Simmari .

Al medeimo Monaerio Manilia gliuo

1 14.0. B. Luca.

i i 87- conahc fil Arcivecovo di Ro

lo del Duca Roberto col coneno oi Gu..


glielmo uo gliuolo, lanno i iu.. concede
tutte le colture di terra,quai,rano tra li due

ano ~
1196.
12.2.3.
12.2.9.
12.80.
12 .
1360.
1399.

Fiumi di Grace, e di Cocchie.


Al medeimo Monaterio Manin:. cL,
lanno 1 132.. conferma la donazione fattagli
da Giovanni Vecovo dellIola, della cme_
a di 8. Coiantino , e privilegio concedu.

togli da Roberto uo Padre , che paca libe_


ramente i uoi animali di qualunque manie_

.
g
:

1400. Gerardo Vecovo di' S.Marco.

Al medeimo Monaerio il R Carlo primo

1413. Angiolo, Arciv. di &cha-ina.

l anno 81. conferma quanto da R uoi

Predeceori gli era ato conceduto .


Al mcdeimo Monaetio Papa Innoccn.
zo lll. l'anno u 98. pedice un ingolar pri

14.00. Gerardo morto,

ia ne'Tcrritorj di Cotrone, e dell Iola,

\\. 21"::M

,
Nicodemo .
Metodio .
Tif.
Ambrogio .
Amicro.
Gregorio ,
Matteo morto.

>

145 3.
1483.
148;.
.14-88.`

Simone muore.
Pietro muore .
Errigo uccede.
Aleandro .

DELLA RELIGLONE BEIIoITTINA _AR III.

;7;

15. S. Nicol di Calamizzi in Reggio


nuovamente ripigliaro circa lanno 1738_

Della Religione Benedittina .

Tetti adunque ono li pochi de molti


C

Monae ri Bailiani,gi opraviuri alla mal_

A P. - III.

vagit de`tempi nella Calabria-,che circa li

i1460.commendati da Papa Pio Il. alli me


deimi Monaci, furono poi circa il 14.80.
commendari a ecolari , otro il cui dominio

oggid travagliano .
ABATI PROVINCIALI DI WEST-A
RELIGIONE .
On prima del 1633. a quea parte
N ci furon date le notizie degli Abati

quanti fore vantar non potrebbe Lonvent

qualchaltra Religione . Li primi emi di lei


nella Calabria li vi gitt il glorioo Martire

Provinciali di quella Religione , la erie de

San Placido, allor che navigando alla Sicilia


alquanto dopo-il 532.,diverti prima in Reg

quali e la eguente.

gio, albergaro religioame mc da San Siinio

16 z 3. D. Carlo Tancredi .
1 6 3 6. D.Domenico Pucci da Guardavalle.
163 9. D. Policarpo dArena.
1642.. D. Filippo Capimollo da Ciano.
1645. D. Pietro Milizia,` da Bilignano .

'Vecovo di quella Citt , col quale avendo


negoziato la fondazione dalcun Monaerio;
ma non riucita per allora , gli di dicepoli

1648. D. Bartolomeo da liolano.

coronari del martirio? nella ltragge , che di


quello, e deuoi compagni nc fe lu celeraro i
Manuca . Con la diciplina dunque derima

1651. D. Nicol Gio: Ferruccio dalla,

Torre.

1654. D. Pietro Milizia da Biignano la


z. volta.

..o-.-~.- i*>

E Bbe quea Religione li uoi Natali dal


P. San Benedetto nobile di Norcia Citt
d`ltalia negli anni del Signore 504.13 quan
tunq ue nata in u'na Provincia di occidentu,
ore per con tal vigoria, e 1 moltiplic
con tanti rami di religioe Congregazioni,

x657. D.Nicol Gio-.Ferruccio la z.volra.


1 660. D. Criotomo Giordano da Coro
gliano .
;z

i 667. D.Apollinare Agrea da Mammola.


1670. D. Procopio Palmieri da &Proco
. - D. Bartolomec di Leo da S.Pro-`
P io1674.

del paee per eere ammaetrati in quella..)


monallica diciplina , ed alcuni ne furono ~

ii pas da Mena in Reggio quella Reli- .


gione nel eo ecolo di noltra lalutea e da
Reggio diramaca nel rimanentedella. Pro
vincia, parte dela non fu , che goduto non i

ne ave'e il grand utile . Ma oggigiorno, ven-v ;


ghiam collretti dl piu tolto piangerla einra,
che di vaghegiarla viva,e non 1e~in qualche

ua picciolihma reliquia i lo parlodcll Or- `


dine Monacale. Benedettino della-primera.,

copio.
i :MF-J
Illituzione,che quanto a e medeimo. neglo
i 677. D. Antonio Milizia da Biignano .
rioi rampolli di Ciercieneie qualche co
1681. D.-Crioomo Agrea da Mam~ ellina del Celetino, , non l'~' abbiamo cos i
mola
1684.
. D.
aka-mu?
Giueppe Sirgiovanni
r1- * < 5' da Ciano.

einto . `
;
.s-Wa
1687. D. Pier Giovanni Curcio da Stilo .

I 690. D. Giueppe Sirgiovanni da Ciano


la 2. volta .
E .1693. D. Antonio Condolli da S. Eufe
mia .

,71..

MONAS'ER] BENEDITIINI ROVI

.NATI.

..,-r
_

..ill-K,

S Anra Domenica preo,- Fiume.;Freddo',


Monaerio fondato. lanno .. .i ., .", che poi ;
paato a Ciercieni con nome di Fonte:

1696. D. Ceareo Ruiz da Ciano ,


1699. D. Gioafatto Coniglio da Stilo. ~ z Laurearo, ivi ne. rimetto linticra ua. notizia.
r7oz.
1705.
1708.
171 1.

D. Antonio Condonlli ha..volraa . San Domenico dl. Gallico, Diocei. di Reg


D. Ceareo Ruiz la z. volta .x
gioz, oggigiorno commendadeecolari..
D. Antonio Condolli la 3. volta..
San .filippo di Jiriri nella Motta. San Gio
D. Ceareo Ruiz la 3. volta.
vanni, DlQCC. della medeima Citt, fonda
1715. D. Gioafatto Coniglio la z. volta. to dal Conte .[ogiero,v come ii. f manifeto,

x718. D. Giueppe Grillo da Melicocc . da alcune Bolle foncilicie commnda pur.


1721. D. Gq'uppe Longo da. Mammola . de'ecolari ,
1714. D._Gi'oalarto Coniglio la 3. volta. ,i Santa Mariadi Merola im Molochio,eret
172.5. D.Giueppe Napoli da S-Procopio to dal udetto. Conte .. Era in piedil`ann0
172.7. D. Clemente Arabia da Coenza.
1423., governato dallAbate. Nicol Romeo
1730. D.Filareto Agoini da Mammola.
da Terranova ,, come dice D..Paolo Gual~
173;. D. Giueppe Grillo da Melicocc . tier (a).
-~
la 2,. volta .
q
Santo Cono ina Fiumara di Muro, fondato
1736. D. Giueppe del Pozzo da Stilo. dal medeimo Principe., Papa Sillo V.lo con
\ 17 39? D. Girolamo Raniero dalla TorPC cee aPP. Conventuali di Reggio . Oggidi
1742..
.Iidoro de Diano..
lo poeggono-i Padri. della. medeima Reli
gione
dez a. Apooli di Roma.
i .~. :L ;arurzirgn

I I- `
CIP-71*?

San Fantino in San Lorenzo , unitoal Se?,


W
c

mina

37.,

CAIBRIA SA GRA LIBRO.

minario di Reggio per alimento di quei Sicilia otto la data in Catania li r r. Agoto
1416. , che Santa Maria Maddalena fuori le
Alunni.
mura
di Medina , e il medeimo di Patern
San Salvadorc di Calomano,Territorio di
j
aero
membra, e grangie del lou di Cala
Sambatello 5 :ammenda di ecolari .
San Stefano delliola Picciola , Diocei - bria. Indi alterate le coe quel di Meina i

._ ,_.` _ .

dell'iola. hanno 12.39. Matteo Vecovo di

aggreg all altro di San Placido , e quel di t

queta Chiea gli concede l'immunit dalla...

Patern a San Nicol di Arena in Catania;


che
ci reclatmndone l' Abate del Foi:
a Papa Paolo ll. ebbe il decreto contro , l'

ua giuridizzione , coll' annovale tributo


duna libra di cera, ed altre eoarelle .

Santa Maria dellIola dentro mare, e


Santa Maria de'Latini amend ue nel Terri
ritorio di Tropeaz lentrata de' quali ancor

SantOpalo Monaerio di Monache Be


nedettine nella Diocei di Mileto di anti

ono dellErario di Monte Calno _

chiima fdazione,avendoene memoria nel

San Uiovan Battita in S.Eufemia ,5 and


in rovina quando caddero tante Cattedrali
nella Calabria per la. forza della Saracemca
invaones Riltorato poi dalla piet Nor

1115., quando Guglielmo Vecovo di Sira


cua gli abggetti la Chiea di S.Lucia della

Saraceni, pot dare al Conte Ruggiero un.:


gran numero di ogetu per prenggerli all.:
Chiee, o riorate, o di nuovo itituite. (jo.
si l Abate Pirri z onde uoi Religioi furono
Aucorio Vecovo di Catanialetto l'an

na, come crive il bamperi (d) 5 ed eendo

7-

no 1091.,e cagrato da Papa Urbano ll.(b).


Roberto fratello di Belia moglie del Con

c Ove d
pra (01.12
e l'10:. 2. n.

lrl ove o
pra lolJz.
e ove o

pra ola:.

f ove 0

pra ol-ia.

medeima Citta , Monaterio di uomini di

gran fama. Cos Cotanzo Bonglio (b) , e l'


Abate Pirri (c)z che poi per detto del mede
lmo Pitti, la Contea Adelala nel 40. l
aggreg a quel di Cefalu. Ma ne tempi pi
in qua, cioe ne 144.6. Papa Eugenio lV.lo
otmpoe all altro di S. oregorio in Me

manna ori con tanta antit , cnc fugati li

` b lb- a
not.p.o.

anno i469.

avvenuto, che dalla negia Corte lia tato .'


rovinato laccennato Monallerio di San Gre

te, Vecovo di Traina , eletto l' anno 1081.,

gorio , le ue Monache lanno 15 37. paa

che poi l'anno 1096. pats in Meina (c).


Gerlando Vecovo di Agrigento , cona
gratol'anno 1091. (d).
Stefano promoo l anno medeimo alla..

rono a queto di S.Opalo otto la condorta


della lor Abadea Suor Grazioaz e sr piac
que loro l abitazione , che riabricaro quel

Chiea di Mazzara (e).


Ro iero, che paato con Robert0,Deca

de venne necetata l Abadea Suor Aldon


za Spataora uarla violenza delle cenure,
fuumnate contro di ele l anno 1570. dL

di S.Gregorio, non volevano ritornarvizon

no di ' `raina,fu poi promoo alla Chiea di


Sira ua l anno 1093. , e conagrato da Pa.

D.Girolamo di Domenico Canonico dilMe

Pa

Non appruo vo pero quello oggionge

na, delimatovi appota . Cos l accennato


Samperi (e) .

il medeimo crittore 5 cioe,che tutti toero

San Gregorio, Abazia famoa di cento, e

rbano ll. ( f).

e lconol.
ove opra.
ol-3.

pi Monaci nel Villaggio del medeimo no- l


liati Normanniz e non olo di origine , che vme,
che poi il Conte ttoggiero trasfer in.
nel rimanente anzi furono notri per naci
Mileto l'otto l'invocazione della Santiima
memo.
Trinit, e di .S. Michele Arcangiolo.
ABATl DI QUESTO MONASTERIO.
1092..

llelmo oerive per detto tempo


ad un privilegio del Conte Ko

MEMORIE ANCOR VIVE DI @asTA

RELIGIONE. lN CALABRIA,

giero in favore della Chiea di Catania.

r 12.2,. Uberto ritrova preente alla con~


agrazione della Chiea di Catanzaro , acra,

da Papa Callio ll. lanno udetto.


1199. Riccardo inieme con Bonomo Ar
civecovo di Coenzaono Congiudici della

I lil). 3_

o P-ol.
z r3.

Ive adunque la memoria di quella Re


ligione nella Calabria in molte ma
niere, e per prima coli aut orit di amendue
li commandi, temporale, e pirituale , qual'

elercitano _in alcuni luoghi , ingblarmente

lite vertente tra l'Abate Gioachino,e lAba

ovra la Terra del Cedraro li Monaci Bene i

te de` tr Fanciulli.
Ma paato poi a'Cavalieri Gieroolimi
tani ne rimetto al dicoro di quella Religio
ne il racconto del pi.
r
Santa Maria di Uioafatto de Fois,Dio

_dettini di Monte Camo 5 come l ho dicor

ceii di Coenza. Scrive [Abate Pirri (a), che


un omi liante , e di nome , e di Religione:
ato neoe in Patern di Sicilia , otto del

o altrove, a cun rm rimetto . Vive altres itiv


alcuni Monateri di Monache,de`quali dar

le notizie nel proprio capitolo di queo ar- gomento. Ma in olarmente nel'Monaerio


della Santiima rinit in Mileto,di cui det
to quanto batava nell altra parte per quell'

aac convien qu ripigliarne il lo , per l'

quale oggiaccvano molte Chiee non pur

inci-r0 uo intendimmroLo fond adun ue

in Sicilia 5 ma in Calabria z e che rovinato l'

u Conte Ruggiero, con trasferirvi l'Ordine


Monacale di San Benedetto dall Abazia po

l Bmw lipo., tutte le uderte Chiee retare


' l'10 unite al de Fos in Calabriazonde abbia..

co diante di San Gregorio , e lo ortopolu

7 Per lettera dell Infante D.Gi0vannj di

allimmediata giuridizzione della anta Se


dla,
`

..c-Q.,

DELLA RELlGIONE `B'FIIJanitTiNA eAPIT;


' dia, la quale volentieri lo ricev nella ua..
protezzionc , confernundogli , quanto gli
era tato conceduto da quel liberalimo
Principe . Abbiamo tutto queto dalla Bolla
di Papa Eugenio ll. data l' anno r 150. , ove
dice, ricevere otto alla protezzione della..

37f

San'e .Marie de Stilo.

Saniijoannis, e?" &Nicolaz' de Geremia.


[N Ci/[TATA CIR/1170.

Tre:_Ecclcfias .
Mojiaflerium Sanii Nicodemi de Parc-ra.

Eccleia: Sanefi Nicolai de Falla cum per

anta Sedia quco Venti-abile Monacrio,ad tinentiis uis .


imitazione de'uoi Predeceori Urbano ,
Pacale, ed Innocenzo , tutti , e tr econdiz

dal che anche viene in chiaro il tempo del


la ua fondazione , che e ii dopo l altra.,
della Cattedrale avvenuta il 1073. , ed al

quanto prima di Papa Urbano 11.,qual prin..


cipi a edere l anno 1088. , conwen trarne
in ceguenza,che nel frammezzo del 1073.

Eccleam Sau'i Petri juxra Bibonam,quam


tcnuii Romeur.
AIUD CASTELLLTM VETUS,

Ercleam S. Nicolai de Caronia


.Ecoleam SJoannis,:J &Mari de Moliterno.
IN CIVITATE SQILLATZO.

al 1088. accaduta foe la prima origine di


quella anta Caa. Piace qur di tracrivere:

Eccleam 5.Martini, U S.Nicolai de Prato,

una parte della Bolla udetta percerticarne

Eco lram Sani Pbilippi.

s del numero delle Chiee Oggette alla.,

Sant?- Maria". de Ponticelli:.

giuridizione del uo Abate , s`i dell imme

Sani-'Zi Laurentii, (I S. /politi.

diato aoggettimento alla anta Sedia 5 la


qual Bolla queta.
Eugene'us Epicopu: Ser-ou: Serwrum Dei.
.Dileo lio Roberto Abati mums Mona/Ze
rii, quod in honorem Sendo Trinitatis , U'.
B, Michaelis Arcangeli udicatum e ,

ejuque Fratribus tam preenti/zu: ,_ y


quam futuri: regularem vitam pro
fes in perpetuum. ,
.i
Cu'm omnibus Eccleaicis permir debito
' res ex injunfio nobis ci Deo Apooiatus ojjcio
Xiimui 1" tamen locis, atque peroni;,qu.a
peri-:lim ad Apoolicam Sedem jpeare , ad
quam ad Romani Ponticis ordinarionem per..

tincre nocuntur , propenori nos conventi che.


ritatir udio imminere, :9 eorum jur clemen
tcr annuere . Ea propter ( dilelZe in Domino

li ) rationabilibu: tm': poularionibus beni~


" gni: impertientes aenum, prefatum Mana
_ray-x

Ecole/iam S. Marie de Dcmontorium cum


rtinentiis uis.
-

erium, quod ab [lluris memorie Rogerio Co


mite d fundamentis et infiniti/4m, E' per m.:
um folio. record. Domini Urbani Prodeoris
notri Fap-z [I. BJetro , ejuque anle Itanza`

IN PERTINENTIA AGELLI.

IN TERRITORIO ALUNANTI/E.

Ecole/iam, Sanfli Angeli de Strio.


Sant? Barbara, O Sanoii Pre/.
IN TERRTOKIO FLUMUVIS .FRIGIDI.

Eccleam Sani Nicolai de Turiano, 67

Ecoleam Sancii lbilippi apud Monta [tum.


Ercleam Sanc'i'i Caani, S.Nicolai de Mat
te de Trabeajuxta maJ'ai-em gmgiem

IN SICILIA .

Eccleum Sanf jaannis.


S.Georgii de .Mobile.
5.]oannir dc CaltaniZ-tb.
s. Barbaro de Ca latebetor.
S . Nicolai de Gaja.
S. oannis de Rocca Maris' .

SS. Coma , " Damiani de Cataludit , cum s


per nentiis uis .
Ecole/iam &Anello/ie de Gratteriir.

ne Eccleia in ju: perpetuum , tutelam obla


tum e dignofrilu/ ad example , que Preda-
ceirum notrorum
fan-5MPontieum
memorie Pacbdlis,
Cianocenti
Romanorum
ub.B.Pe

Simili Georgii.
Sone Mari-2 de Murra, (F
Sanh Puf de Melao.

tri , d' notra proreione ucipimus , (/3' pru


entis cripti privilegio oommunimusz tatue

gtes, ut quaeunque poejones 5 quucunque bona


Tandem ECClen in pro/eneiarumjut , c' carlo
lnic podet, aut in futuri-m conceone Pontifi*
:cum , lvrzitione Regum, 'ue-l Principum, 0b la
gtione Fidelium, u alii: jutis madir,Deo pro

pi'tio poteri: adipi'i , rma tibi , fui/"IW

gcebribus , U' illibata permane-ani. In quibus


bdc duximus propriir exprimena'a '21064614115
IN TERRITORIO MILITENSI.

Villam &Gregorig (F ibidem .


Ecoleam Sanlii Nicolai.
BNIB/iam Sani Gregorii de Briatico. ,

Sanffijoannis de Ravacbo.

Carrii-ic Maria de Medina.


Sanw Ma'd,' SaniClem-ntis de Arena.

SS. Innocentium de Mireco,


Sani Stephani.
Sani Bali de Nao.
Sanli Nicolai de Brutana.
Sani Angeli.

mx...i.-

Ecole/iam &Gem-gu, ci] Nicolai de Regina.

i.

- -

Et pariem Oppidi, quo-d Meanum dieitur 5


quota d upradio Comite Prefato Moanierio
S Trinitatis, * S.Ange li, oblata cognocitur.
Indi ,oltre paando neconcedimenti,vuole

Che nel udetto Monacrio ogni un vi


abbia libera epoltura.
Ch: poa fari conagtare calici, ed or
dinare Chierici, con gli ogli Santi da `qua
lunque Vecovo Cattolico.
Che contra la volont dell'Abatc non pot.
ano farvi azioni,o procei-ani pubii che.
Che non vii elcg a,o intruda Abate en
za il eonentimento e'MonaC.
Che nalmente foe immune da qualun
que ogczzione, reiando allimmediata del
la Sedia Appoolica.
A134}

.-_
o!

375

CALABRIA s AGRA LlBRO lI.


fatta pi vigoroa dagli anni fbre rigermo

ABATI DI QUESTA ABAZIA.


112.2.. \\] Ieol interviene alla conagra
L
zione della Chiea di Catanzaro.
1 133*. Davide col coneno de' uoi M0
naci f cambio con la Chiea di Cefal di
alcuni beni , ch'il Monacrio poedeva hp
Sicilia , ricevendonc in permuta alcuni altri
in Calabria (a) .

r 150. Roberto,al quale Papa Eugenio II.

gliando l Ordine udetto deCiercieni , il


uale allievato per primo collindulria dell'
bare San Roberto negli anni correnti di
nora alute 1098. , crebbe diramato coll
innao datogli da San Bernardo; onde nac

que fore il divario deScrittori in crederlo


nato altri nel fine dell`un ecolo, cd altri nel

principio del e ucnte . Ma quantunquc per '


origine , e nacimento di l daMontt ', non
per tanto lo rattenne un frammezzo di tanta

dilanza, che non diramac pochi anni :ip

concede, il opra riferito privilegio.


neo. N. depoio da Pietro Vecovo di
Mileto per ordine di Papa lnnocenzo lll.,

preo nella Calabria , come io lo dicorre

r nelle notizie della Sambucina,primo Mo


nalerio di quello Ordine tra di noi zdovu

' per difetto d'una mano tronca.

pree tanto vigore,che crebbe non pure mol


tiplicato in Conventi, ma dileo in religioe
Congregazioni, come di nuovo llituto, vu
dire dell Ordine florene , di cui alquanto
pi appreo . Moltiplic dunque l Ordine
Cicrciene nella Calabria al pari d ognal

1198. Nicol compone con Andrea Ve


covo di Mileto la lite opra Bivonazche poi

I l'anno eguente 12.99. paa Vecovo in Ni


caro .

Pas pci in commenda de `ecolari,e nal

.mcnte l'anno 162.2.. aegnate le uc entrade

al Collegio di Madrid, fu ottopoio alla cu


ra dePP. della Compagnia, con queto, che
delle ue rendite c ne alitnentaero tz.Re

li, e aveero porutqopravivere a quella_

ligioi del udetto Ordine Monacale z nella

nolra poierit , alla quale oggidi non ri

qual dipoizione oggidi perevera zcome i


detto nellaltra parte .
Fin qu lAutore, ed in queto fiato era la
coa mentr egli criveaz ma perche coil'
andar del tempo elinti quei dodeci Religioi
Bcnedettini, che i trovarono dapprima, non
pi ne ubentrarono degli altri , fore mal
oerendo di mendicar gli alimenti d' altri
Religioizrel perci lAbazia nel total do

mala, che una cara memoria, che gi furo

minio dcGeuiti , li quali vi delinarono un


loro Padre con titolo di Vicario , che riz

dendo ordinariamente nel Collegio di Mori


teleonc , portavai di quando in quando in
Mileto per gli occorrenti atti dell'Abazia;
ed ivi era ricevuto molto onorevolmente da'
Preti, e Chierici oggetti alla ua giuridiz

tro , s`i di Conventi , s di Religioi , e tanto

quanto potrebbe vederi dal numero di quel

noz come lo dimolrer qu otto.

MONASTER) ROVINATI DI @Es-m


RELIGIONE .
AntAngiolo di Frigillo in Meuraca.,
S Diocei di SantaS everina . l Chiea
emplice, cndata l anno 500. , come appare
da una ua antichima Icrizzionez che poi

_l-thno 122.0. , come dice Manriquez (a) , o

Q Annal

Pure 122.1. per detto di Giacomo Greco (b),

om-40$.7.

b Cronol
paata aCiitercieni vi fondarono un nobile : da

Monaierioz oggid oppreo per la Bolla di_ I

ignor Bernardini di fel. mem. allora Veco


vo di Miletoz e giudicando tutto ci comu

novali rendite del R Rogicro z con la qual


occaione anche vii popol un nobile Vil

pregiudiziale a e , ed alla ua Chiea , pree

laggio. Succeduta in tanto la morte del Ve

la briga di aggregare alla ua Cattedrale)


queAbazia colle ue pertinenze , c giuris
dizzioni; come gi gli riuc, dopo lungo , e
trepitoo litigio in Roma, da cui nalmente

covo di .Nicorcra per le edizioni dimeti-v


che z e perci partiti li Monaci , e ne form
un Archiprcsbiterato .otto alla cura dePre

nottenne decreto favorevole , in virt del

unite alla Mena Vecovile della medeima;


Citt .Cos Maraoti (c).

ti ecolari 5 ed il pi dellentrate vennero

Santa Maria della Gloria nella Bagnara,


delquale vedi il dicoro la, ove i ragiona

' deMonalerj dell'Ordine Domenicana.


5. I.
DELLA RELIGIONE CISTERClENSE .
La Santiima Trinit tr Coro lianO, ed
Acri , Diocci di Biignano , Mona erio fon
dato l'anno r 185.,che poi da un fruolo del
V Ivecon pi fama la Religion Benedit
tina nella Calabria in quel ito felici

la Croce di Criio fu pi volgarmente detto

lmo rampollo,che dal luogo,ove prima nac

S.Maria de Ligno Crucis. Ma riucendo da


ria alquanto cattiva, e perci traportato in
luogo pi alubre , ne conagr la Chiea_

que il co nome di Cierciene ei prei:.Cor


Teva la ine del colo undiceimo',e non
pure il principio del dodiceimo; e eo , O
Pur ettimo della Religione* Benedittina.

Como Arcivecovo di Roano l'anno r 197.

Arricchito intanto s di privilegj , s`1 di en


BWW s l frate dalla piet de Duchi di Calabria,diven~
ne
"\

San Nicol , nella Diocei di Ncorera;


Monaterio fondato , e dotato di molte an

Papa Innocenzo X.

zione-3 qual coa dando negli occhi di Mon

quale i Vecovi di Mileto oggidi lanno nel


pacico poeo.
'

nu m-l le

e lib. 3.
capa.

DELLARBLLGLONE Ken'nua CAP. m. 37;,

ne aai celebre . La ua Fela era li tr Mag , gliuolo del gi antico 'Ciercien 5 ed all'l
[Ill.
'i.

-'.Ato
Q.
rc .
x011'.

e M i ub

cap-

gio,frequentata da un maravi lioo concor

ora ingolarmente , che fatto commune non

o di popoli . Tutto queo fell'Abate Fer

pure a Religioi, ma a ecolariz cperci di- i

dinando Ughelli (cl) , ma oggidi vuoto di


Monaci in virt della Bolla di Papa lnno
eenzo X.
~

W.
Santa Maria di Macchiaappreo Acri-,
,Diocei di-Bignano , Monaerio di Mona
chc,come riferice Gregorio de Laude (e).A
queto
Monaerio
Roberto
Guicardo
con i
cede molti
beni,quali
poi confermi
Gugliel

ramato in altre pi religioi: famiglie , ebbe


la conferma come di ordine ditinto' da qua
lunque altro, dalla Santit di Papa Celeia

no lll. li 2.5. Agolo del 1195. con la, c


guente Bolla. *s:
---
*rif

**A -' `

Calc/linux Epicopur Scr-um Servormn'Deir l


,.t

.Dileis I-'iliis joacbim Abba, Gv

Conventriide 1-' [ore ./Zzlutem , c9- MFN**


mo uo nipore lanno 11., eendo Abate
nor.;
/ Iol 407.

Stefano.lndi lanno 82..i1 R Guglielmo,per


.detto dellAbatePirri (f) lo ottopone al Mo
nalerio di Mreale dell'Ordine Benedittino.
Santa Maria de Preano in San Lucido,
Monaerio oppreo in virt della Bolla di
Papa Innocenzo X., come anche
-:v-
Santa Maria delle Terrace, nella Rocca di
-Neto, e

'Hi "l ,

Santa Maria della Mattina in S.Marco, del

quale vedi rrel uo luogo l'Abazia della Sam.


bucina .
.11
. * 1.1.4
e v 52$?
*gg-*w
ut,

DELL ORDINE FLORENSE-.

**imam Apoolicam bcnercioiiem.

'

'

Cumin nora ci-:3, Fili Abba'r, Prantia.

conitto:Initutione:
, tuis nobis relationilmr
cxpomi, i
quadam
de *vita Menarini-mr..
tuorum , c?- Monaeriorum tuo Cenobio- 'nbja- `
cmtium, (F' de rebus ab ipir Frat'bug* Mo
naeriir in poerum poidendir, qua: ut in cif
dem Monacrir , C? ab ip/ir Fratribm ober
vari , conrmarid nobis cum inzznxja Poulz.

i, Nos igitur tm':i Prc-cibi inclinati prxdias


Conitutioner , icura te provide ad-e unt,

author-tate Apoolca conrmamus, ' pree.


tir cripti patrocinio communimm , firmitr
inbibcnter , ne iparum Conitutionum forma

i
On paga la Divina Providenza di ave
portato fra Cilercien il B. Abaco
Giachmo,e fattolo in quel Cielo riplende

in Monaeriis upradiis temeritate cujusli


bet enervetur. Nulli ergo omaino bomnum ti

re a uia di lucidima tella; volle di van

rio contrarc. Si quis autem hoc attenta pra

citum it bano nora paginam conrmationir,


CF' inhibitionir iningere , 'vel ei auu temera

ta 'io ordinarlo Padre,e Patriarca di nuova umperit indignatiancm Omnipotentir Dei, (F'
ro e,riformando con nuovo Ilituto Mona . Beatorum Petri , G Pauli Apoolorum ejuse
cale il medeimo gi celeberrimo de Citer
noverit incururum .- .Datum Roma: 7111'. ka!.
cieni . Ritrovandoi egli adunque Abate in Septembris Ponti'catur nori anno V. Dalla
Santa Maria di Corazzo, perche Papa Lucio qual Bolla vien in chiaro il tempo ,in cui i
li avea impolo la compoizione di alcuni fond que' Ordine-3 poiche quantunque i
Libri , perci ovvente ottraendoi dalla_ uoi primi emi i foero piantati lanno
commune converazione de' Monaci ritira
1189. quando l Abate disbrigato dalle cure
vai in un luogo detto Pietra lata,e poi Pie
monatiche della Sambucina, oltrepais nel

tra dell' olio,per vie pi attendere a quello


impiego . Mal orivano quei Monaci que
ia ua aena , quale corgevano dannoa_
all' utile temporale della caa z onde con li
cenza di Roma i allole da quella cura-Cos
dunque disbrigato il Santo Abate dalle cure
Monaliche non pure continu a frequenta
re quel luogoz ma tratto dall amore di vita

aatto olitaria s' inoltr pi a dentro nel

la olitudine z nulladimeno non pot diri


Ordine Religioo, che l anno r 196., ch' l
anno eo di Papa Cclelino Ill., in cui oc
to la data de' 2.5. Agoo ricev la conferma dalla anta Sedia Romana ,eCattolica . Per

poi i avee detto di Fiore, lo rapporta .


r a trove.Cos`1 dunque,e principi-trop re
fermo dall Appoolica conferma quetOr ,' I
dine, too i moltiplic , allargato s nella_- z
che

la ila , ove abbracciando inieme le due o

Calabria, s fuori, e di Conventi, e di Reli~

relle dell attiva nella compoizione dc li


bri , e della contemplativa nell orazione i

gioe perone di amendue li ei z com da


vederi dal lungo catalogo , qual ne rappor
1. San Giovanni
a Fiore,
Ca potracritto.
di tutto l' {
ta Gregorio
de Laude,
qu otto

poe in ilima di nuovo Pianeta.Seguito per..


ci da molti Religioi di fervente pirito,
quindi ecco i primi emi dell' Ordine Flo
xenez concioiache per non mancare al uo

debito ree ad ilruirli con pi rigore nell'


ordine

onaico , e formate con ovrano

alcune Coituzioni Regolari di gran

_
eemplarit, lor le diede ad oerva
rc'fy avvenne , che quella , qual per all

*Granata , che emplice Famigliuola

.Cilerciene , col nuovo modo


' Lne Mon

@Yume Ordine Monalico, ma

Ordine, di cui nel uo IUOgorf *E* x; x -


z. Colouber, 0 Legno bu'
cei di Coenza , quello, per il quale ~i (16!!
litig, ; _
tanto candaloamente con li Monaci
.

.- 3-.

"Al

3. Taitano, Diocei di Gerenzia'tz 4.. Monte Marco della medeima Diocei.


5. Cabrie, nella Diocei lea.

6. S.Maria di Acquaviva, altre volte M0- t


nacharia , Diocei di Catanzaro z al quale) ,;
Bernardo Vecovo di queta Chiea`Ag .

Bb b

to

1
.L

'i

CALABRIA SAGRA LIBRO ll.

, ;78

lo del n.17., emdovi Abate Pietro, dice


polo del B.Giachino, uomo di gran antit,

Caccurc Diocei di Gerunzia 5 la cui viit!

Papa Onorio Ill. lanno udetto la commette


agli Abati'di Cbrazzo, e di Frigillo (b). 0g-,

aggreg il Monaerio detr .Santi Fanciulli


di Monaci Greci nel Territorio di Barba
ro, abbandonato prima, e rovinato poi , col

gr. an Mattino di Giove,o vero del Ca

(ap-n n.

t ilo' '

nale, miglia quattro diante da Coenza , ed

rirbrene un annovale oncia di oro al e-.


o PapaaSrSQInSL-nc
l at
. u '
'
"l1 .:no
con cr"

1 l. u

b Mu
I. no
a
:311- '33

gidl o preo da Papa Innocenzo.


uno da Pieqatta , fondato l anno nor. a
pee di 'Andrea Arcivecovo di-Coenza i, e
dell Abate Giachino 5- Monaerio celebre)

,, pia- |a 7.,
Lorenzo dl Cropani , nella mede~
'"ima Dioen, a cui l` anno 144.4. il R Al

per la morte del B. Padre. Benverozchc mol

-fono 1._ , cos upplicato da quel commune,


aconferma tutte le franchiggie, ed immunit.
8. Santa Maria della Gloria nella Bagna
ra, con altro nome Santa Maria de'rz.Appo~

ti ono , che lo vogliono pi tolto Grancia.


L'anno 1744. Papa Paolo Ill. gli concede
alcune lndulgenze .
- 31. Santa Maria de MedioDomni Egi

olizopra di che vedi l'ollervazione di que


llo Convento fra quelli de PP.Domenicani.

dii,Momerio- di Monache in Coenzazcatn

, 9. Santa Maria di Taria , DlOCC di Md


tera in Puglia .
,
_ 10. Santa Maria , o pur San Tommao di
Rotigliano,Diocel di Converano in Puglia
_ r 1. SantAngiolo Militino appreo Cam
pana, Diocel di Roano.

biato n'e' tempi pi in qu nell' altro detto


dalle Vergini Cillercienli.
3 3. Santa Maria di Fontanella, o pur de'
Martiri in Mendicinoz onderrarono Matteo
Guerra, che lo volle Benedittino,e Giacomo
(ircco, che lo die CilierCiene, eendo a
to anzi Elorene , come lo dicorre , ripruo

u. Santa Maria dc Monte Morteti opra


Ninfa, Diocei di Velletri.
t;- Santa, Maria de Tullis.

vando quelli Scrittori , Gregorio de Laude,


aggregato altres alle Vergini di Coenza.
34. Bellofonte , Monalterio di Monache,

r4. Santa Maria de'Murtiri in Mendicno, -preilo Paola.

Diocei di Coenza., lelezzio'ne del cui Aba


te pettante per lungo tempo all Abate di
Corazzo, polta in dubiov dallArcivecovo di

Runo Arcivecovo di queta Citt furono

Coenza Pirri ,perci introdottane lite in..

aggregate allaltre nere di San Nicol del

Roma, f decia a favore di Corazzo .


15. Santa Maria di Roblano ,Diocei di

Campo .

Callella mare di Stabia,

Ordine; queti li Monaerj,nequali mol

. ,

5. Sant Elena , Territorio di Scala , e


Diocei d'Amal , le cui Monache da Giulio

uei dunque furono li progrei di que

tiplic . Ma qualunque poi llata ne foe la,...

I 6. San Caiano.
. 17. San Giorgio .

cagione, e qual il tempo. a noi ancora ocu

18. San Pietro di Campo Maggiore nella ro , come pur loerva il udetto Gregorio,
Bailicata.
`
i
tutto lOrdine inieme con uoi Conventi ,Le

19.
2.0.
2.1.
az.
2.3.

San Vito Diocei di Polignano .


SantAndrea Dioceli di Cariati.
San Martino di Squillaci .
san Michele del (.'ir .
Santa Maria di Mierto.

Religioi l riabbracci con lOrdine Cier


cienc, da cui gi sera divio 5 onde d'amen
due fattone un olo quei ono i uoi Mona
eri, nequali ancor norice la Regular O

ervanza Cierciene .

'

.2.4,. Santa Maria di Fonte Marzio.,

25. San_ Giacomo.


2,6. Santa Maria di Viella, o pur de Ste]
lis , nel Monte Mirteto , Diocei d Amal,

GlOr .E .

arricchito di molti privilegi dalla Santa *Se*

dia,e dalllmperador Federigo.Pas in com


menda de'ecolari, e poco apPrello venne ap
plicato al Capitolo di quella Chiea .
a7. Sant'Angiolo in Frigillo , dapprima..
emplice Chiea, edicata anno 500., come
dimollra _una ua antichiima Icrizzione z
Indi l'anno 112.0., o pur ar., o pur 2.2..eretto

MONASTERI DI REGOLAR OSSER


VANZA Dl UESTA RELI

in Monaerio di quell`0rdne5che poi cadu


to aCiltercieni 5 oggid rimato oppreo
per la Bolla di Papa lnnocenzo X.
2.8. Santa Maria di Calabr o vero Altilia,
di cui appreo con lungo dicoro.

1,9. Santa Maria di Fonte Laureato , del


quale anche vedi il uo luogo .
30. Sama Maria de Nova , o vero Trium

Puero-um s ma pi volgarmente Paganella;

Anta Maria della Sambucina . Riconoce


quell Abazia li uoi natali dallaltra di
Caamari nella Bailicata , da dove per fon

dar quella furono chiamati i Monaci di qnd


la dal Conte Goredo,e da Berta ua madre;
come anche da` Guglielmo lor gliuolo , e

Goredo-Carbonara lor ni ore 5 coll aiuto


de uali gi fondata preo a Terra deLuzf
zi ,

iocer di Biignano, venne da'medelmi

arricchita di grandi annovali entrate . C031


Gregorio di Laude (a), che dice trarlo da un
celebre m.s. di Giulio Buolati General Vi
itatore di quet Ordine . Ma in qual anno
foero avvenuti queti felici natali ', il Man

riquez (b) li riconobbe nell'anno r t 60.,per

b tom.

pi antica l'origine , che lor don il rac

..6. n.7.

Monerio fondato poco prima del 12.2.0.- in l. cordata GregorO, il quale quantunque non
N. f"

V/

I Mir:
LPJQ.

la

DELLA RELiGiONBENITTINA :CAP Ill'


-v._ -. ._.-,__- "

379

la determina, dice nientemeno, che f.l prima

Monaci a dormire; av venuto nientemeno,

del i 153., e lo dicorre in quella maniera.

che l Mon-ici laciata l Abazm di Mattina..

Uiiaro (diceglii che quivi il B. Uli-[CRP.

otto_la condotta di l). Vittorio r'riderigo, e

no pree l'abito , c fulortmaio_ 5 e da qu


due anni appreo palco Abate-un Loi-alzo,
nel qual tempo predie al Re `Rogiero il
gran fuoco dove-a accendernell .Italia Co.
tanza ua gliuola, e avvenie di partorire.
Adunque in v ita del-uderto Rogiero horiva

coneno di D-rraneelco Longo Lore-*nino


Preidente , con tutta quella luppellettilc i
ono ritnau ad abirar quella di oauioueina,

dum.; Mau-l di Coruzzo . '1 H 919,


e il Lenipo, in eur 11 tondo quet [104413 z un. .

de dllcuLILlldOllcogl1044ludsulllnch, . *

no, e Corazzo, e la bambucina . Ma Rogie

m, n ui.- luogo a varie opinioni lopra que

ro laci di pi vivere l anno 1153., viene

) gu, _ Alcuni

dunque in coneguenza , che luna , e laltra

dalla i primiera llIHUZlonc di altro Uidi

aounque la vogliono
K Grec

di quelle Abazie ondare i foero-prix del ne, ehe n LlCICCHC, fondata l anno 1U60. (Jron .eat.
indetto anno , ed alquanto piu prima que-la da uggi di Marrorano , e dal niedenmo i *rc.3413.
CLUB bambucina, che laltra di Corazaulhl ocrm alla anta Sedia , e uieuno cotare da
u Bolla di Papa Unorio unire-tra an nba;
qual dicoro anche viene in chiaro il [etn
'po, che lOrdine Cierciene i pianto nella cc, c Monaci di Lorazzo lotto la dat-i ue 13.
dicembre del 1 130.121111101110 ettimozeu ivi
Lalabria, e fu di l dal 1150., al mio crede
re circa il 1130.5cru anni circa 25. dopo la d: ;Ea propter m 007111510' 1111":' .Mondiali
ua primiera illituZione.Cosi dunque fonda ,1m m low, q diumr ac Carano ad honorem
TU-3 dome-4mm , quod quidem, _usuo:r `
to, ed accreciuto quello Monaterio, diven
ne poi fecondiimu Madre di altri non men Roach: dc Marturmw Conjtlxlit., (F sana: "P':.1 v
celebri Monaerj cos dentro , come fuori Romana Eccleia ohm! . Ma queta Rolling;
la Calabria', cio nel r 1,73. dj quel Palermo di opetta fede, dicono Ugllelli,Manriquez, fLF-i-lc-a'v
e mm. 2
ad ari-7;

l
l

d tom.;
'd and!

e 97. c...
n.10.

lotto linvocaz.one dello Spirito Santo , co


me riferice il Manriquez (c), e nel ups-di
quel di Galeio, Diocei di l ill"-lntv ,e degli

(ingui-jo, ed altl'l,ed e la i.iglone,che Onu


r lcttu li 14.1Jeeeinbre nel i 12,4_ , e gi

altri di Acqua. lormoa ,, e di S. Angiolo in


lrigillo , come crive il medeimo (d) , e o
cnve Gregorio di Lande
. Accrebbe la
ua fama la epoltura di Pietro Lombardo,

due ne il mee di Settembre , n l anno uo


fummo . lo aggiungo , che detto Roggiero,

gran Maetro della Scolatica Teologia, e di

franceco Aceurio , portati quivi dal grido


della ua nunca; di che rende tellimonianza

un' antica lapida con _la_ eguente Icriz


ZOH o

a' ff',

morio li 16.rebruo del 1 130. non pot ve;

c fu quello,al quale Guglielmo il malo fe


cavare gli occhi , come itima il de Lande),

n) pote vedere l'anno 1060. ellendo nato


Piu in qu da Pietro, il quale li ritrov ptc
cnte alla coronazrone del ne Ruggiero PA
dre di Guglielmo lanno r 130.h ene nal`

*niente non l abbiano abitato altri Religiul

Hu jam duo *vir-i virtung Petrus Login...

Prima de' Ciercieni colla da unaBolla di.

bardur, (9 Fra ncicur Acmrur ,


Pill l`BCCCbbclo il B. Bernardo Vecovo

nella duale n dice, che li Monaci Cinerciem

di Gerenzia, il B. Luca Arcivecovo di Co_


enza ,ed altri uoi tigliuoli famoi nella m_

Papa lnnocenzo ill. da riferiri appreo ,f,

l" abitarono mi dalla ui Prima origin;

rit, e nelle lettere . Ma ne tempi pi in qu

pra-jt'tim cum ill/5 ( Cura'- E'bm- regulam


inizutum Ordini.: Czercienr ab ipjz M0

paata in commenda de ecolari inieme.:


con l`altre di Santa Maria di Mattina , e di

mcrii ( Curatii fitndatiom POfJi 41171


Superiori, dzpcujntione liritum non :xtiterit

S. Angiolu in Frigillo , un tal D. Carlo Ca_ ad obticudum [ic .Ecole-iam [aborare . All` in..
p...

raceiolo Commendarariopr tenne da Roma,

iche
queta e quella di'Frigillo a gregate
all altra di Vlatrina relaero vuotegdi Reli

contro la Cronologia Cicrciene nonl


vuol fondata prima del 1173. , o come altri.
crive 1187., e pureil divario dell'eifore `

gioiz e e ne ipol tra lui, e Girolamo So

non foe di qualche Copita. E queta altre?

cherio General dellOrdine un publico iru

s non opinione troppo fondata} poiche

mento orto la data de IO. Novembre del

f Lign
Vitzp.pr.
cap-44.
;Cronol
Ca-4,.

h in vi

ra Pii V.
i in A
batiis 0rd
Cilerc

abbiamo la Bolla di .Michele Vecovo di.


Martorana otto la data del mee di Agoto
lanno 1 r 7o.nella quale concede a contem
riquez (i) , ed altri. Vero , che gli Superio plazione dellAbate Giachino, aqueia Aba
ri dell` Ordine non avendo cuore da veder zia molte grazie , delle quali'piu appreo 5,
enza Monaci quella caa, che altre volte fit i
Adunque convien dire, che non pure prima
abitazione delle meglio di queta Religione del 73 ., ma anche del 70. ella fondata li fo~
nella Calabria, pur la manutennero in eere ie-Abbiamo di piu un privilegio di Gugliel
con ualehc piceiolo avanzo dell entrate di mo il malo a favore uo , come lo rapporta
lj70.-(.U`l rifericono Arnoldo Uvione (f ),
Giacomo Greco (g) il Ciaccone (h),,il Man

Machan-,ii ma nalmente l' anno 1662.rei

OPPL- dalla Bolla di Papa InnocenzoMa

il de Laude , ed eendo detto R morto l


:inno 1 166., ne Viene in coneguenza, che

rcnwgmm P51 opru di D- Ignazio Mulgoi


res PUCUMOr Generale, con queo, che di

anche prima del udetto tempo avee avura


la ua origine , Angiolo Manriquez uppo

notre tempo non vi i fermino per empre i

nendoia edicata l'anno 1060. conforme all

Bbb 2.

pri:

38$

CALABRIA s AGRA

primo lei-itiinentodi opra riutato, la vuol


aggregata a quet Ordine l anno uoz. Le
tavole della Chiea di Chiaravalle dicono,
che queta foe la quarta gliuola dell :Aba
* i

zia di rolanovaz la qual Anazia di roano

LlBRlL

ma dal B.Abate Uiaehino z poiche opprei


dagli Abati Commendatarj, e vetito l' abi
to monacale o i poero al ervizio di alti-e
Chiee; o paarono a vivere l'otto lav dici
plina di aitri lltituti regolari . Sopravenuto

va lanno 1135. per entimento di Claudio ' in tanto Papa Paolo 1V. , e delle ue sfortu- .
Ruberti, porta in coneguenza , che dopo il ne prea compaoneiulmin communica,l
udetto tempo abbia aVuto i luoi natali quie
che tutti, e ciacheduno ripigliando l' abito
ta di curano z onde da rotto ci faccio e primiero ritornalero ad abitarla , come gi

7*>_-_.v.,-_.1`,-

conghiettura , ch ella fondata i foe nel ` tolo fecero,e continuano ino al giorno cor
frauiinezzo del 45. al 60. , con queno che: rente.
abbia a dar la precedenza allaltra della daniT
ABBATI CLAUSTRALI.
benna-(Manto poi al uo fondatore_ tu egli
Boggiew di Martorano , non qual h lUppo
Colombozqtii fu il primo Abate.
ne ila Bolla accennata di Papa onorio ll.
_ B. Giachino, che vi pas dalla Sambu
ma un aluo piu in qu, al quale il de Laude cina.
aggiongc Riccardo luo fratello , Matteo nf
ban Giovanni a Fiore . Disbrigaro dalle
giiuo-lo di Raggiero, e biovanni ngliuol di cure monatiche della ambueina , ov era
mccardo z onde ne and mal. informato i Abate , l Abate Giachino, e tratto dallamo
lmperador Federigo,allorche in un PlVllc: re della olitudine s' inoltr alquanto piu
iu a uo favore lotto la data in brindei l addentro nella Sila,ove con alcuni Religio
anno razr-die , che non avea avuto pe
i del medeimo pirito tra i due Fiumi di
cial fondatoreve ndone avuti anni quattro Neto , e dellArno , ditante da qualunque
tutti delia famiglia Saneverina de Con ridi abitazione per quattro miglia , i poe a fa
Maxtor-ano, coi coiilentimenco,e~ beneplacrro brieare un picciolo tugurio , per ripararvi
di Micnele Vecovo di quella Chiea , nella dall inclemenze de' tempi . Indi nel luogo
cui Diocei 1 fondava z il quale eol con compiacciutoi pree alquanto appreo ad
eno -ancura del luo Capitolo conc-:deal edinearvi una picciola Chiea otto l' invo
udetto Monalerio (eendo Abate il bura
cazione di San Liovan Battita. Ma diurba
chino ) torte quell' eil'eiizioni, ed immunit, tone da minitri reg)~ , e per altro conocen
che Papa Aleandro lll. conceduto avea a do quel luogo molto acconeio al uo genio,
tutto l Ordine Ciliercienle 5 cioe
pas in perona a Palermo,ove dal Re Tan
1. Che niun Vecovo di Martorano poa credi non pur ottenne la licenza di proe
i liare cosaicuna dal udetto Monallerio, guir la fabrica in qualunque forma imae
u tringa lAbate di eo , che dia , e.per piu convenevole , ma un annovale rendita..
muti a favore di qualunque folle.
ancora di 500. aline di grano . Animato
2. Che detto vecovo di Martorana vo perci a nuove impree, quella , quale avea
lendo per ua divozione andare in queto principiata per fabriea di emplice ricove
Monaherio , vada accompagnato da pOchc ro, la riprincipi per fabrica di celebre Mo
erone, e lAbate per legno di amorevolez naterio, e capo dell Ordine Florene , qual
za lo pei dl quello puo religioamente. _ avea preo ad ilituire. Aei dunque furo
3. Lhe il udetto VeleoVo non perturbil noi primi fondamenti di quea,qual poi di
Abjltc nella cura del uo gregge , e non lo

eoliringa a binodi, o comu-[12t non tanto,


quanto permette l' urgenza di qualche gra
ve aare , nel qual calo non adopri Violen
la:.leTe . quantunque l Abate debbia ed

venne famoma Abazia otto lit-vocazio


ne di S.Giovanni a Fiore , gittati nella Sila,
Diocei di Coenza l anno 1 189. Ella poi

non coa credibile quanto avanzata i fo

e nella benevoglienza de Grandi del inon


do ;onde too ne venne arricchita eli molte

onorare, ed ubbidire il udetto Vecovo 5 in


cao per di contrario non poa fargli giu
rare ubbidienza.

i 5. Che e detto Vecovo richeo con.


rumilt dall Abate per qualche benedizzio
ne, egli riuter darla z ia lecito all' Abate
di benedirla da e medeimo.

Mika].

re le concee il ito, per nulla acoltando le

che rapporta il dc Laude (l) `. C051 dunque

privilegiata da Vecovi , da Pontenci , da

conccdimcnw , e vi aggiune di vantaggio

con giuramento brancecu Monaco , giua


cap-13.

detto l anno medeimo della ua fondazio

ne , qual fu il 1189. il R Tancredi non pu


gravi oppoizioni recatele contro da uoi
minilriz ma vi aggiune l annovale rendita
delle alme 500. di grano. Errigo VI. Impe
radore l anno 1 195. conferm il udetto

Immunit, che poi l anno 1603. ocrie


.

annovali entrate, e di molte grazie , e privi


legi , concedutile dall una, e dallaltra ma
no Regia,e Ponticia. Concioia-:he come i l

cudi cinquanta allanno, con altre immuni


ti
,e franchiggie . Coianza lmperadrice in
ommo plendore-;ma poi caduta con deplo
Meina
l'anno I 198. conferma tutte le con
:abile albao di fortuna all mo delle sfor
ceoni,fatte
al iidctto Monaterio da Erri
"ci i ridue lanno 1 540. ad eer vuota di
go
uo
marito,
ed in 01m; gli concede libero .
Monaci-;giunti il vatcnio fatto ncecoli pri..
k, ed imperadori quella AbaZia crebbe in

il.

DELLA RELIGiONE BEN'LTBLTTiNAfLAP Ill.


il pacolo per tutta la Calabria 5 e che poa
comprare, e vendere enza peo alcuno di
gabe le , ricevendo Otto la ua protezzione

33k

14. . . Giovanni'.
r4 . . Nicolo.

1470. Evangelia.

non olo il udetto Monaerio , ma e li fa


bricati, cio Colouber, o Lagobuono,Aba
te Marco, e Tatano ,` e li d fabricari per

ABATI COMMENDATARI .
"a
Lodovico di S. Angiolo primo Conimen

lavvenire onde fore l lmperador bed-.:ri

go ebbe adire, che detto Munalerio l ave

datario .

e: o, e fondaro,e con pia liberalit arricchi

;5 .. . Salvadore Rora Napolitano , il ,


quale talmente maltratt i Monaci , che ii _`
cotrine ad irene ad abitare li Sealzati f -

to i uoi Genitori -. Accedi: inuper ratiom,


ad parente; nori dim: recordatiom's Augu
Zr' Monacrium .Floris ,pia , (2 liberali devo
zione andro-unt, c* parer-num opus, ngularis
drogati-oa grazia tenemur projquz cum au

Ma poi lanno 152.5.cambiato d`aetti li rac-~ `


cole , e riior il Monalerio , acerebbe la.,
Chiea. dl uppellettile,e di annovali entrate
la mena de Monaci ,e gitt li primi fonda- l

gumeuto. Il medenno Federigo lanno 12.00.


conferma all' Abate Giachino l'Opizio edi
,l cato da lui in Capo Albo ,, con emerlo
dalla giuridizione de uoi minitri; ripor
lo-otto alla ua protezzione . Giberto Ve
covo Gerunrino l` anno i 198. aggrega a..
quclo Monaterio la Chiea di Monte Mar

menti all' abitazione all' intorno col nome)


del Monaterio medeimo , cioe di San Gio

vanni. a tiore, oggidi popolatimaL


15, . .. Giulio Antonio Santoro Caerta-
no Arcivecovo di S.Severina, il quale uc
ceduto al ROta. accrebbe la mena. de'Mona-
ci di 2.50. cudi lanno, e f altre opere pic. <-

$05 Aggregazioneual rivocata da Gugliel


mo uo. ui-ceore. la. riconferma. Bernardo

l anno 12.09- con l aggionta di- altre dilui


come anche fece Nicol z con aggiungerin
il Monaeriodi Cabrie , gi di Monaci Ba
iliani .Donazioni. tutte , confermate poi da.
.Papa Onorio 111. L anno t 2 l 8. Dionigi Ar
civecovo di S. Severina l' anno 122.0., col
coneno del uo Capitolo don- al. udetto
Monaterio. il. Territorio di Catellari col
olo annovale cenodi libre ei di cera per
tribuco a. quella. CattedralerDonazioreuaL

16' .. Alfono Pianonipote di orella del .

idetto della medeima attezzione,ch`il Zio. 5


Bella
banca.fMaria
antichiima.
di, Calabr*,o
Abazia di
pur
Monaci
Altilia.
Ba

linani, come crive Angiola Manriquez (a)5 ,


laciata ,. e poi ripigliata. da? medeimi. per

"[211- c. 8.

opra di Policronio Vecovo Geruntino, cir

\num-;uv-4;,.-.

ca. l'anno 1099.2che per tanto in- alcune au- j'

tentiche critture ne vien. detto. Fondatore,


\ vV4..?.~V1

poi lanno 12.58. conrm Nicolohcoll; ac

alla qual erczzione , o per. dir. meglio, ;ma


razione preliarono l'aeno Conino- A'rei`
vecovo di Santa S'everina,e Ruggiero Duca

crecimento dell acque del Fiume Neto per

dltalia, di. Calabria,e di Sicilia, ngliuolo di "

beni-E di omiglianti. donazioni potrebbe


fene formare unlungo ,, c ricco Catalogo .
Veggai. Gregorio: de Lande ,,il, quale in un.
capitolo a parte reca. li- nomi di. tutti. quelli,
quali , o pi , o meno. benecarono queta;
tantiima Caa '

-.-,

eiamento- qual eguc.- `


la

Hoc e 123;'le facum Rogeri, Diete Ha ;


li, Celebri-3,62 Sicilia datum Policrom'o .Dea 'i'
dileiimo- Epicopo Gruntine'nji- ,, Fundatori NAW-ma",i,.

;Sanimz Dex Genitricis. Mari@ Calabrjp_

Him-e indiouis, ultima mms-Maii. Cum m0


~ram traberm in Calabria, U ea-m intra Tro
ABATI DL QEESTO MONASTERIO , ~ peu: Ci'w'fatem..

WALL ANCHE FURONO ABATL


l- GENERAL]. _DELL ORDINE-Yaz
fa.

r 189-. B.Giachino.

.4. .

" "-.g

.ma

54-; .

` i.

Che poi- confermo\~\ i1- Conte- Roggero


deci anni appreo, cio lanno r I 15. con un
privilegio a partedel tenor eguente.

r
nn.31-

Hc norum ,igillmm fizfum-d me Rgerio

n.02. B-Marte0,poiV Rovo Geruntino.. Comire Calabria: , {2 Sicilia Citra Frum. , Ve


1134. Saune ..

h'mv-abili ,_ e:: dilezmo-Dvmino Parri noro

n.59. Orlando .- *

7Epijcopo G'runtincnfi D.Policronio prima jtmii

n. . . Bernardo ..

u.

indiionisxzentibu: nobis
apud j'exSan, ~ .
: i och-we
dum. SeoerimzmzFinicealux
miltibus

12.- . u Gerardo.
12.90- Guglielmo..

1315.. Guglielmo depoo..


133!- Marino.
1338. Giovanni..
; 1356- Pietro,
:41371. Giovanni.

1392.- Nicol.
14.51.. Girolamo,
14* e . Carlo.

o
I anno

. linaao delle. ue poeioni, e poi anche Roberto lanno del mondo 6607. , e di Cri
Lucifero l'anno rzor . colL' aggionta, di altri to 1099. ,con Ui-privilegio, il. cui comin~

x1

'i' 'remix viziati tribus amis-,mene da! indiionc

pracriptis.c _ {
p ma....n-..
.
Roger-ii come: calabria", ea' Sicilia. d
Nel? qual- privilegio apertamente i nota, ~,
che Pohcronioriedic queta-Abazia, e v.' u'vwa.,
introdue li-Mbnaci: Rudicavitg* Congre
gationem Fratruminituit ad gloricationem,

t - laudem-.Dei ~. Ed- oltre la conferma udet


ta, gli
la Territorio
donazione, dcr[21.
fatta
i i gli
dal confermalancora
Duca-Ruggiero del

14 . .. Ippolito,
San

CA LA s Ai} R A 1 B R 6".

331
,,-

Santa Domenica preo Fiume freddo lanno


San Duca, enza altro peo , che d'annovali
107. . . , ed abitata da alcuni Eremiti. Piglio
tre libre di cera alla (.niela di Santa Severi~
nas-aggiungendogli oncie 12.. lanno da ri
accreCimento paando a'Monac-i Beneditti
leuoteili dalle Saune di Sisletu. A quelli due ni, quali vi dnnorarono lino al 1035., come
s aggiunge il terzo privilcgio,concedntogli appariva da una pittura antica nella udetta;
emt-n, nella quale colpita immagine deldal n Ruggiero otto la data in Mema de
la Vergine , le llava alla delra San Giovani
gli otto Ottobre 1149., nel quale s'cpiloga,
Battita, e San Benedetto alla initra, con di
quanto al udetto Monalletio aveano conce
lutto quelli veri.
nutu i due Ruggieri, a quali egli ucriv e,ed
6 uinquc ln': in ffdhf quins.atquc limba.
aggiunge, concedendogn l acque del r i ume
Lui: Tropea* Littorilms Calab:
'
dialeto per farne un molino , ed il Caale,
I-'xliu R1) odi venirmi: prolisjoannis
detto Corio , e ue pertinenzes cosi ancora
gli concede libero il pacolo per tutto ll te~
Abi Again; pinze- feci! op r.
nimento di 5. deve-nua , e della Rocca ber.
~ Mancata poi dall'Ollervanza Monaica, e.
narda , purche riconoca la Chiea di Santa e quindi appreo aatto rovinata la' riediri
devermu di tre libre di cera all' anno . Quali earonu da'tondamenti Simone Mammilra,
privilegi di carattere greco furono trapor
e Gattegrima ua moglie Signori di Fiume

l
i

l
l
I

i
il
I.

i
i
l
l
i

l
1
!

tati nel latino ad itanza di Domenico Ni


eolo Abate in Con-one li i r . .Decembre del

nelianticu plendore , la donarono cul con

125 3. Cos dunque proiPerandu quella San iu Laa lotto la Monatica oervanza de'Mo

nella cui Diocei fabricata, al B. Giaehino

in nalilianiz quelli portati dalla fama dell


Anate Giachino , vellito l` abito baiiliano

i
hahune
[tin. c.:
I4.

velmono il rlorene l'anno 1193., come di


ce Mannquez ln), lotto la diciplina del me
deluno b. Abate . Ma indi a non troppo , u
che rnnelio quel primo fervore lor riucie
troppo apro quel modo di Vivere z o che

patenth la penuria deile cole, venilleru ov

venuti alarga mano ua Cillcrcienli di Coraz


zoz perci rivocaudo la prnniera donazione
gi fatta al B. uraelnno lr donarono a iu
detti Monaci di Corazzo , ottenendune la_

Mammrra Dominus Flamini: Frigidi , il cui

etratto qual liegue in notra favclla.


r. Che detto Monallero foe dellAbate

Giachino, e uoi ucceori in perpetuum. '


2.. Chegli lu dora, concedendogli un uo
ampixmo Territorio , di cui anche diegna
li termini; non rierbanduene altra ragione
per e, e uoi ucceori,che la difea di quel- ,
lo, la fraternit del uo Ordine , e lorazioni
deMunaci.

ne, riconfermarono la prima , alla qualelo

mobile.

criero Giulcardo Conte di Santa de verina,

4. Che ia franco da qualunque gravczza,


e che enza peo alcuno di gabelle poa , e
vendere, e comprare.

nov cos alcuna 5 ma morto intanto il Bea

to Servo del Signore , collo s'attacc una.


rnera lite tra gluni,c glialtri Religioi di Co
razzo Cilereienli,e di d'. Giovanni Horean

la quale portata lll Roma fu rimea alli Ve-`

lcovi di dquillace , e dl Martoranu , ed all


Abate della Sambucina . Belli non accor
uandol inieme , Papa lnnocenzo la richia:
o a e, e con un Breve a parte , diretto all
Abate, e Monaci di riore, otto la data in.,

t Miu.

lanno 12.01, (d). Comincia l lirumento : [n


nomine Simac (Findiw'dux 'Trinitatis , anno
Dominic-c Incarnaxjom'r 12.01. Nor Simo de

3. Che foe libero a qualunque peronadi


Fiume Freddo dargli ogni coa s tabile , s

lArcn-'el'covo gli eletto. Vivea ancora l .A


hate Giachino, e per ua riverenza non sin

[furl Co.

entirnento di Riccardo Vecovo di Tropea,

conferma dal il: rederigu , e dallArcive


covo di Santa beverina . l: nientemeno pen
titi del fattu , rivocando la nuova donazio

il Capitolo , ch` era di Sede vacante , epui

freddo , quali oltrepallando nel riinetterla...,

5. Che lia lecito aMonaci fabricar moli

ni, tagliar legna ne'bochi, ed aver barche in


mare , cos per l'uo della peca , come per
tragittar rubbe.

6. Che nalmente foero ue le cae,qna- _7


li gi furono di I). Flandrina, dentro la ter~
ra di Fiume freddo.

Qgela donazione confermo poi l anno


eguente 12.02.. Riccardo Vecovo di T ro
pea col coneno tlel uo Capitolo , aggiun

'Grotta ferrata lanno 1212..,c uo quattordi

dogli le Chiee di S. Domenica, di dan Pie _


tro, e di S. Barbara , col olo annovale ceno

ceimo decret a favore de 'Elorenli . Riuni

di tr libre di cerased elimendolo dalla giu

to intanto l` Ordine llorene al Cillerciene

ridizzione Vecovile di Tropea , alva olo

palS queAbazia a quello, otto del quale


noggi horice otto la ua Monalhca 0

la riverenza , ed ubbidienza , appunto come


era il Monaieriu Florene in riguardo agli

lervanza Ciliereiene .
Santa Maria di fonte Laureato . Scrive a

Arcivecovi Coentini .'Wali donazom dl

minuto di quela Abazia Gregorio di Lau

nocenzo Ill. con ua Bolla diretta: Dik-[li:


li Priori, CT Frntrz'bur 5.171574: Domini L

de e); onde a rne non rimato , che di tra~


criverlo qu coli aggiunta d altre nofizre
tulle dall'Ughelli, come nella margine n no
l - Fil dunque ella da principio picciola
(hcoletta, fabricata otto linvocazione di

Simone , e di Riccardo , conferm Papa In


anno 12.04 Indi lanno mchllan'RlCCildO

Vecovo di Tropea col Coneno del uo


Capitolo conferma al iriore,e l rati del Mo

nalierio di rome Laureato (quella la pri


ma

a Vghel.

e0m.9.ol.
"4*

T--~~~"

...t*.

. -.<,

DELLA RELioioNEi-N eoriTiNA t:AP`."in.

"
383

mavolta, che il udetto Monaerio .i die

1350. Nicol.

di Fonte Laureato, che poi egui per il da


'VF-cs CndOi per empre detto di S. Do
menica) conferma dico la donazione gi n..
[-4, ed aggionge, concedendo di nuovo.
z. Che li Prati sl udditi , come Superiori

1407. Pirri.

142.4,Antonio di Ludia da Piume Frcd

;58. Giovanni; ~

do , ultimo Abate Regolare . Muore anno

14.96.

di detto Monaterio foero eletti , e rimoi,

econdo il loro Iitum , eclua qualunque

ABATI COMMENDATARI.

violenza, recata loro da'Vecovi 'Jropeani ~.


2.. Che poano liberamente ricevere tut

te, e qualunque delle oblazioni , che a detto


Monaerio veniero fatte s daLaiei, s`1 da

1495. Agazio da Gio: Greco da Roglia-l


HO

Santa Maria di Acquaformoa . F que`

Chierici di Tropea .
.
a AbaZia gliuola della Saurbucina , fonl
3. Che li Canonici della udetta Chiea.. data da Luca crittore dell' Abate Giachinoi
non poano da'Monaci egere coa alcuna nella Diocei di Caano l anno t 19,'. e non}
temporale; e volendo profeare in detto Or
piu too,giulia il rapportato dal Manriquez
dine, che non poano eere impediti.
(a) nel Luglio del 1 197.per opra di Ogerio,e
4. Che rierba loerta fatta daMonaci di Bailio Conti di Altomonte,che, e ne porta
celebrare lAnniver-ario,e uo, e deucceo
rono la fabrica , e ne donarono la mena.- .
ri, come anche de Canonici. Qta eoncedi
Creboe in tanta antit , che l Abate Ferdi
menti confermo Papa Onorio Ill. l anno nando Ughclli(b)crive,che dalle perone di
n.16. Nel qual anno l Imperador federigo piu conto a gara ne veniva ambita la Fra~
a richiea di Benedetto Abate oerive tutte,
e ciacheduna delle udette conceioni, e ri
ceve otto alla ua imperial protezzione det..

to Monaerio.Cos`1 come poi fe lanno 12.67.


Papa Clemente 1V. confermando' in ampi
ma forma tutte laccetmate donazioni , con

aggiongere
1. Che ad eempio di Papa Gregorio IX.
uo Predeceore riceve orto alla protezzio
nc della Santa edia Appotolica queto Mo
naterio.
2. Che gli conferma quanto di preente;
poedezcio il luogo,ov fondato il Mona

erio,c ue pertinenze.
L
La
La Chiea di Santa
San Pietro.
Domenica.
_ ` ',_,";
L La Chiea di SantAngiolo Militino , Dio

cei di Roano, datagli da Papa Aleandro .


La Grangia di Paola, Caale, e Porto.

tellanza,e ne rapporta molti , cio Vetera

no,che uccei: ad Ogerio,Rainaldo di Gua


to , Ugone Vecovo di Caano , ed altri di
pi ima nelle Terre,e Citt di Caano,e di
Uromarzm di Carovillare, e omiglianti.
Sanra Maria del Soccoro ne Scalzati , di
cui per adeo non occorre altra degna no
tizia, come anche del e uente detto di

Santa Maria della Piet in Coenza , che

come di Caa nuova , cio fondata l anno


162.5. non occorre coa di particolare. We
ii dunque onoi Monaler) dell Ordine Ci

erciene nella Calabria , li quali dal go. in


dietro governati da' loro propri Abati con
la oladipendenza del Generalimo dell
Ordine z circa l annoudetto di quei , e di
altri nella Bailicata , formataene una come
Provincia hanno avuto per Direttori Pro

vinciali li eguenti Padri.

La tenuta di Terre , dette Campanei in.,

Fucaldo.
`
L'ecadenza in Mont'alto.

ABATI PROVINCIALI DI WESTA


RELIGIONE.

Il tenimento di Uardo Piano, nella Sila...

vicino Santo Mauro.

Le Cae, ele Vigne,quali poiede in Co


enza, nellAmantea, neFarvetti, ed altrove,

che pur nomina, con altre molte grazie, pri


vilegj, ed eenzioni , com da vederi nella
a Vxhel- udetta Bolla, alla quale mi rapporto (a). Da

2*:- ' Ploreni pas aCiercieni nella generalil


,ima unione di quelle religioe Congregazio

ni, come i detto degli altri.


ABATI CLAUSTRALI.

t83o. D.Placido Salerno da Meuraca.

1634. D.Ceareo Ricciuro da Scigliano.


1 638. D. Mario Borone da S.Gio:a Fiore
1642..D.Franceco Longo dalli Scalzati

1646. D. Tommao Segreto da S. Gio.


vanni a Fiore .

;a 1650. D.France co Longo la 2,. volta.


` 1654.. D.Tommao Segreto la 2.. volta.
1 658. D.Franceco Longo la g. volta.
1667.. D.Tommao Segreto la 3. volta.
1-666. D.Franceco Longo la 4. volta.
r 670. D.Domenico Bo'one da &Giovan

12.01.
12.10.
- 12.30.
12.51.
12.58;

Benedetto.
Ridolfo.
Riccardo.
Pietro.
Grimaldo.

132.8. Franceco.
1344. .GUglielmo da Fiume Freddo .
I.
'-

ni a Fiore.
1 674. D.Domenico udetto, confermato.
[682. D.Giacinto Navarelli da Mcuraca.
1 690.D Matteo Brancaccio di Altomonte;
1698. D.r`ranceeo di Franco da Coenza.

1706'. D.Federigo de Federicis da Turi.


1 714. D.Alano Alocs da Coenza.

a-.

384

ALABRl `TAGRA Lruntr'

1 72x, D,l"ilippo Cdta da Meuraca,

nici di S,Agolino :` Ilurs Abati: Sana

1730. D.Alberico P'mgitore da Coenza,

.Maria de glam: A fun-ario: e Canonicorum

1738. D.Giachino Tombati da 'Jimi-ia

Regulariumj ma

erche su di uelo aare

ragiono piu diu nella fondazmne del me

tico.

5. II.
DELLA RELIGIONE. CELESTINA

deimo, che oggidi v fra'Monaerj Dome..


nicani, perci ivi mi ra porto, ane di non

moltiplicar le parole . ` qu mi reto con li


Uea Religione ella feliciimo ram.
pollo della Benedittina,di cui il pre

udetti Canonici , .non avendo avuto altri

ente capo, el trae fuori San Pietro Moro

rogre nella Calabria, come gi ve l' eb.


bero piu moltiplicati gli Eremitani, non pur

no della Citt d' Iernia in Abbruzzo laan


12.92..due anni prima,ch'egli fue ublimato
al trono di Pietro con_ nome di Ccleinoz
onde fu l occaione , che Celelina ella det

quelli per non ono troppo antiche le me-.


morir., poiche appena oltrepaano il 1400.;
com da oervar nella fondazione de"lo

ta 1 foe . Entr nella Calabria con li c

ro Conventi.

guenti Monaeri.
Terranova della Calabria ultra . S. Cata.

di Conventi , ma di Religioe famiglie . Di

DEGLI AGOSTINIANI ZUMPANI.

rina Vergine , e Martire fondato dal Conte

Roggicro Saneverino l anno 1354,

Ncotcra S. Catarina Vergine . e Martire


fondato nel 1430.

L B. Franceco , detto dalla ua Patria

Zumpano ( che per altro egli nacque.,


dalla Famiglia de Marini ) non ritrovando

fra gli Eremitani quel rigore,qual 1 era pre~

' Della Religione Againiana.

o nel PCDiC'OS n perci volendo abban..

donare quel agro Ihtuto, qual avea profe

C A P.

1V.

Uanto iu e li certo,che il P.S.Ago


vlino r ato oe llirutore di Ordinu

Religiooz tanto pi i rende incerto l'Ordi

ato z ( che ua non era la colpa , ma della..v


' acchezza umana ) i udi come vivere fra

gli Eremi 'del ecolo , Eremita de Bochi.


'rattoi dunque fuori dall altrui convera
zione , 1 conagr per tutto a` digiuni , alle

dicipline, alle vigilie , a'cilici 5 onde nor..


nc itituito da lui 5co o e iCanonici Rc
golari, o e gli Eremirmi, o e gli uni ,e gli and troppo, e embrava l uno di quei anti
altri, c qual prima, e qual appreo . Siai di chi Monaci dell' Egitto . All eempio della
ci qualunque e ne vogli il piu accertato ua vita 1 rivegliarono molti per -imitarlo,
parere , olo reta a noi da vedere di qual e datirgli per dicepoli port-trono fra le mu
tempo qUella Religione i foe portata nel ra dimetiche il vivere de' deerti . E tutta
la
Calabria. Agotino Torelli (a) ve la porta via crecendo s di numero , s di virt la~~
o acco].
Auguri. l con Caodoro circa il mezzo del eto e
bilirono in Cotituzioni quello da principio*
[003* ann
colo,
gi
che
Agoiniano
lima
il
Monae
era tato volontario fervorczsi che nalmen
;oz-n.2.
rio Vivarene, o Catellenerdinato da lui te l' anno 1502. riolero di vivere eparati
nel dilretto della Citt di Squillace ua Pa dal rimanente in un corpo diinto di rifor
tria . Indi di Papa Zaccaria favellando (b) mata Religionezed allora ingolarmente,che
b tom-2.
lo dimolra Agotiniano, e ne aegna la ca il Cardinal Egidio da Viterbo Generale dell
ann. 740
Id.
Ordine per vie meglio tabiliri , l'anno
gione 5poiche (dic' egli) la nora Religio
r o7. vi pre l aeno , e li ottrae dall
ne n dal uo bel principio ebbe Conventi,
ubbidienza de' Provinciali, ed altri uperio
c Religioi in quella parte della Grecia(Ca
labria ) benche non cos frequenti , come) ri della Provincia.0nde cos per la mano lor
dava Roma , come per l'eiemplarit della
nell Africa, c nell Europa . Veggani Baro
vita traendoi a folla la giovent e dalla Re
nio
(c),
Lezzana
(d),
Cruccone
(e)
,
Iglecas
c :n.740
d &Yi-'74i . ( f ) , ed altri. Sentimento , che anche lo re
ligi0ne,e dal ecolo in poco di tempo i vid
e in Zac-l
_plica
cari:.

(g), favellando dell Abate Nilo , che

f vitis pur
Pontizat

cerca di velir Agotiniano . Ma le me


morie, e piu ferme, e pi prime di que'Or

raria.
un.
nun

74.
o

dine nella Calabria non ono ,che nel I 117


in San MiniaCO nell oggidi Bagnara, Mona
terio poeduto , ed abitato da Canonici
Revolari del udetto Santo :cola dalla Bol

la Papa Clemente HLOtto allanno r 138.


diretta dileir lz'is Danieli Priori Eccleia
S.Miniaci de Balneari-z, ove di quea Chiea
parlandoi, cosi dice :atuenter, ut Ordo Ca
h

'Hifi

ipart. 1;
'.B-tar-z.

dero diui nell' una , e nell altra Calabria

con tanti Conventi , che poterono abitarne


quaranta, c tr .Cos dunque diramata per
amendue le Calabrie queta Relioione , e la
ua Riforrna,formavanene tr rovincie;

otto tr ingolari Capi ,ed un olo Genera


liimo , ch' era il Reverendiimo dell Or
dine. La prima era degli Eremitani antichi,

che orto un olo capo con titolo di Provin


ciale abbracciava li Conventi dell'una , e
dell' altra Calabria; cio di Catanzaro, di

nonicatm, qu: etuudum Dei , G' B. Auguim

Monteleone , di Belforte , di Feroleto , dei

regala: in ea'cm Eccleia nofcitur initutur .

Pizzo, di Curinga, di Tropea , di Pannaco

- , e Gabriello PennOtto (h) lo vuoi da' ni, di Pernocare , di Poliina , di S. Mauro,


fondamenti dell' Ordine Regolare deiCano~ ' di S an Florio, di Serra irctta , di Vazzano,

_di

_-

_ll

DLLLA RELIGlONE AGONtANA CAP. tV-.-~ di Paola, di Taria , di Fucaldo , di Belve

dere,di Terranova del Vallo,di Bocchiglie~


ro, di Melia , di Strongoli , di Griolia , di
Mormanno, dell Amantea , di Bonviuino,
di Caloviti, di Acri, di Rocca di Neto , e di

Roe al numero di trenta . L' altre dUe le.,


formavano gli Agotiniani riformati Zum~
pani , 0tto a due capi col titolo di`Vicari

33,

del Pizzo, c di Papanici . Val, uppreonc,


ed unione di Zumpani, ed erezione di Pro
vincie, ricevute con applauo in Roma fu
rono confermate con Breve Appoolico da
Papa Aleandro Vll. li 30. Settembre dell'
anno medeimo- 1662. E queo i _e lo ato,

in cui i ritrova *al preente queta Religio-


ne nella Calabria.

Generali , che fu negli anni correnti 1603.


l una'nella Calabria Citra,ditea in zo,Con~

MONASTERT DI O`UESTA 1321.10101

venti; cio Coenza, Campo di Arato , Ca

NE , ED . ALCUNE LORU NO_

iglione, Martorana, Papanici,Zumpano,le


Machie, gli Albi, la Sellia, Nicalro, Crucc
li, Corrone , San Stefano , Aprigliano , Sci
gliano , Caoli , Belvedere di Levante , Pa
ternO, Rovito,`e le Maglie. L altra ch era la
terza nella Calabria Ultra , formata di ven
ti,e
tr Conventiz cio Soverato,Francavil
.L

L opprei liMonaerj di Santa Maria_

la, Reggio, Bruzzano, Terranova della Pia~


na , Varapodi , Acquaro , Torre di Spatola,
Caelvetere, Bovaino, Brancaleone, Con*
doianne, Gioioa , Das , Arguio , Davoli,
Stalatt, Gioia, Montepaone, Cortale, Stilo,

A Bolla adunque di Papa J. Innocnzo


della Grazia in_L-`uringa, di Santa Maria del
Soccoro in Tropea., di Sant Agotino ne'
'Jarlcri , dello Spirito Santo lin- Po-liina,
dei Salvadore in Santo Mauro, di San_cAnna

in Santo Floro , dell Annunziata in Serra.


Stretta , dello Spirito Santo in Vazzano , di
San Leonardo in Bovalino , di San Sebatia
no; in Brancaleone., di Santa 'Maria della..

e Borgia.Venut0 in tanto al Pontecato Pa

Grotta in Condojanne , di S. Maria del Soc

pa InnocenzoX., e faiidito da' continui ri

coro nella Giojoa, di San Giovanni in Da

chiami nacenti da Conventi de' Religioi di

s , di Santa Maradella Sanit in -Arguo,

minor numero,che 1 dovee, l'anno 1653.

di Santa Maria del Trono in Dav,oli,cli San~


a Maria del Soccoro in Stalarti,di San Se

nc oppree 4.4. non laciandone in piedi

i pi che 2.8.tredeci al Provinciale,e quinde

batiano in Gioia , di Santa Maria degli An

ci alla Congregazione -3 ordinando di van


taggio, che queta piu non vea Religioi-3
ma s`1 quegli. Or perche il divieto , che li
.e. Zumpani non vciano pi Religioi ordina

coro in Cortale, di $.Antonio Abate in Sti


lo, di S. Leonardo in Borgia, di Santa Maria
della Miericordia neglAlbi, di Santa Maria

vai alla loro eiinzione , tutto ci conide


rando il Reverendimo dell' Ordine , ch

era il P. Maetro Pietro Lanfranconio , per


prevenire col rimedio il' ovratante male; l-'

anno 1662. ordin un Capitolo privato , da


chiamari inCatanzaro coll intervento del

gioli in Montepaone,di Santa Maria del Soc

della Grazia nella Sellia,di Santa Maria del

la_Grazia in Nicairo , di San .Marco Evan


gelia ne'Correnei , di S. Veneta in Belve
dere di Levante, dellAnnunziata in (.rucoli,
di Santa Maria della Sanit in Macchia, di

ieme con altri Padri di pi maturolgiudizio,

S. Angiolo in Caoli,dell`Annunziata in San


Stefano di Mangone , di Santa Maria delle
Grazie in Aprigliano, di SantAgotino in.,

orto la direzzione del P. Maero Antonio

Scigliano,di S. Maria della Conolazione in

Provinciale, e de due Vicari Generali , in

Viconti, che vel dein Preidente 5 nel Paterno,di Santa Maria delle Grazie in Ro
quale i avee a conultarc,ed inieme riol- ` vito, di S. Maria della Croce nelle Maglie ,
vere su gli aari correnti.Cos`1 dunque rac di S. Catarina nella Rocca di Neto, di Santa
colti iniem'e li udetti PP. , sl coll oracolo Maria della Sanit in Griolia, di S. Agoti

del Rcvercndimo , e col coniglio di Fr

no in Mormanno , di S. Maria della Calcata

Filippo Viconti, altre volte Generale dell


Ordine,ed allora Vecovo in Catanzaro,re

nell'Amantea, di S. Agotino in Bombicino`

conchiuo, che abolito il nome di Zum

Catarina in Acri, e di S. Maria degli Angio

di S._ Gio: Evangelia in Calveto ,di Santa

pani, degli uni, e degli altri Conventi,e Re


li in Roe, opprei dunque quei Monae
ligioi formare i doveero due Provincie: . i, quali furono la maggior parte, on rima
Hcol nome di Calabria Citra , e di Calabria ii li eguenti.
Ultra,aegnando al Provincial di ltli Con
Coenza . S. Agoino.
K ;
venti di Coenza , di Paola , di Belvedere a
Paola .S. Catarina Vergine , e Martire. -l, Z
onente , di Fucaldo , di Terranova del
Campo dArato . Santa Maria di Loreto'.
allo , di Bocchiglieri,di Melia ,- di Stron
Caiglione . S. Maria della~ Piet.
goli, di Caiiglione , di Campo diArato , di
Martorano . LAnnunziata .
Aumpano, e di Martorano : ed al Provincial
Zumpano . S. Maria degli Angioli.

. di qu li Conventi di Catanzaro , di Monte


leone, di Reggio, di Terranova della Piana,
di Caelveterc, di Soverato, di Francavilla,

di Varapodi , di- Bruzzano , di Acquaro , di


Torre di Spatula, di Belforte , di Feroleto ,

Taria . S. Giacomo Apoolo.


Terranova del Vallo . LAnnunziara;
Strongoli . Santa Maria del Popoloz Fon
dato lanno 1599. da quel tntiiimo Reli
gioo del medeimo Ordine detto GUgliel-

ai

Ccc

mo

cnark GE! s"o it.

3864

mo da Strongoli, Per il cui eetto gi parti


:o da Catanzaropve traeva le ue dimore,
come fu alla porta della Citt, ch di orto
al Monaterio gli apparve San Guglielmo
Agotmiano, e acur,che andae di buo

na voglia, perche .le ue abriche non areb


bono tate inutili. Arrivato in Strongoli ri
trov quei Cittadini quanto piu uniformi
er ondare il Convento , tanto pi dicordi
perla qualit dei ito 5 ma toto ne furono
chiaritis eoneioiache appara la Vergine di
norte tempo ad un cieco, che lillumin,alla

quali i ha la notizia furono, come eguono.


15 go. M. Antonio da Coenza.
1533. M. Giovan Battita da Monteleone.
1535. M, Giovan Nicol da Paola.
1539. M. Giacomo da Tarla.
1546. M. Ambrogio da Verona.

15 50. M. Giacomo da Taria la z. volta.


1555. M. Raaele .da Siena.
1558. M. Andrea da Paola;
1 5 59. M.Sebaiiiano Sabatino da Fabriano.
1561. M. Giovan Battila da lca.
1564- M. Antonio Veneziano .

ua preenza, ella medeima ne diegn il


luogo , ch il medeimo dbggidz aggiun

1566. M.- Giovan Antonio da Andria.


1568. M. Florio da Paola.

gendo, che volea eer riverita ivi da quella


Citt otto titolo di S. Maria del Popolo.
Belvedere . LAnnunziata.
Melilla . Il Salvadore fuori le' mura, tra

1570. M. Michele da Napoli.

' sferico poi dentro , otto l'invocazione dell


Annunziata.

l ucaldo . San Giovan Battita.

Bocehigliero . L'Annunziata.
Catanzaro. Santa Maria del Soccoro, fon
dato con Bolla Appoolica lanno 1561.

Monteleone . S. Agoinozma prima lAn


nunziata , fondato con .Breve Appoolico
l'anno i434.

feroleto . Santa Maria de Puri: , fondato


il I 542..

1571. M. Nicol da Corinaldo.

1573. M. Egidio dAcqua Pendente.


e
1579. M. Giovan Battita da Monteleone.
1583. M. Giorgio da Padova.

1585. M. Giovan Battita da Monteleone


la z. volta.
1587. M. Michele da Monteleone .
1591. M. Florio da Paola la 2.. volta.

1593. M. Dionigi da Napoli.


1599. M. Gregorio de .Barberiis da Gi
migliano.
1661. M.Miehele Morelli da Monteleone
la 2.. volta.

1605. Bae. Matteo da Foroleto.

, Belforte . LAnnunziata,fondato con Ap

1609. M.Gregorio de Barberiis la a.volta.

poolico Breve lanno 1 zoz. '


Pizzo . Santa Maria del Soccoro, edica

1610. M. Placido dalli Quartieri.

to nel 1555.

<

Papanici-LAnnunziata,fondato nel 1607.


.Reggio . Santa Maria della Conolazione.
Soverato. Santa Maria della Piet,edica~
to dal ls. Franceco Zumpano circa l anno
1510., celebre per la morte , e per la epol
tura del medeimo Beato.
francavilla .Santa Maria della Croce.
Acquaro . Santa Maria del Soccoro,fon

1612.. Bac. Matteo da Feroleto la z.volta.


1614. M.Michele Morelli la 3. volta.

1616. M. Domenico Durante daglAlbi.


1618. M. Agotino da Taria.

162.0. M. Felice Milenzio Napolitano.


162.2.. M.Placido dalli Wartieri la 2..volta.
162.4.. M. Franceco Carrozza da Paola. 162.6'. M. Daniele da Coenza.
162.8. M. Pietro da Coenza.
1630. Bac. Ferrante da Paola -.
.

dato il 1566.

3632.. MFranceco Carrozza la 2..volta.

Torre di Spatola.Santa Maria del Carmine.


Terranova della Piana . Santa Maria del
S occoro.
Vai-apodi . Santa Maria della Grazia, edi
cato lanno 157t.
,
Bruzzano . Santa Maria della Grazia.

1634-. Bac. Giovan Domenico Gale-ano

Catelvetere,altre volte fuori le mura or


to titolo di Santa Maria della Croce, cortoc

ltamente Crochi 5 fondato dal B. Franceco

Zuinpano , oggicl dentro le mura con titolo


. di s. Maria del Carmine.

MAESTRI PROVINCIALI DI QUE


'STA RELlGlONE .
e

da Monceleone.
1634.. M. Giovanni da Fucaldo.

1638.
1640.
1642..
1644.

Bac. Giovan Pietro da Taria.


M. Domenico Durante la 2.. volta.

M. Franceco Carrozza la 3. volta,


Bac. Paolo dalli Quartieri.

1646. Bac. Michele Angriano da Mon


teleODe 1648. M.Giovanni da Fucaldo la z.volta.

1650. Bac.Gio:Pietro da Taria la z.volta. '


1657.. Bac. Lorenzo da Paola.
.
1654.. M. Pietro da Coenza.
1656. M.Fulgenzo da Salerno].

1658. M. GiozPietro da Taria la 3.volca.


1860. M. Tommao Cardamone da PUO*
Ancano quai per un ecolo li Maeri
16"62..
M Provinciali di quela Provincia,e pu leto.
Sotto a quetanno uniti li Conventi , e li
eere avvenuto , o perche per la paucit de
ConVenti non fu che molto tpo in qu eretta Religioi Agolinianiantichix Zumpani mo
in Provincia col uo Provinciale 5 o perche derni serelero le due Provincie otto al go
fil alquanto tracurata quella buona antichit verno di due Provinciali, quali convien da
3] conervame la memoria . (Lielli poi, de

re in due ordini ditinti.

MIRC

'~ PW... ` ...q .

DELLA RELIGIONE AGOSTINIANA CAP. IV.


337
1672.. M. Girolamo Lcmbo la z. volta.

M. PROVINCIALI .DI CALABRIA


CITRA .

1674. M. Tommao Cardamone da Fe


roleto.
1 676. M. Leonardo da Dinami la z.volta.

t 66b.. M. Tommao da Belvedere.

1664.
1666.
1668.
1670.

M. Pietro da Coenza .
M. Domenico da Melia.
M. Giovan Pietro da Taria,
M. Michele da Fucaldo.

1678. Bac. Domenico da Francavilla.

1680. M.Tommao Cardamone la 2.volta.


1682.. M. Girolamo Lembo da Catanzaro
la 3. volta.
1684. M. Giulio Accetta da Francavilla.

1673. M. Domenico da Terranova di n.


1675'. M.Domcnico da Melia la l-vOlta.
1677. M. Giacomo da Paola.
1679. M. Gennaro da Ichia di Procida .
1 68 3. Bac.Tommao Principato da Tarra.
1685. M. Gio: Battita Franza da Paola.
1687. M. Gregorio Ga liardi da Paola.

Provinciale.
169;. Bac. Tommao Ajello da Feroleto.
1695. Bac. Bartolomeo Limardo d Ac

1689. Bac.NiCUl Nical ro da Terranova.

quaro.

1686. Bac. filippo Cimino da Catanzaro.


1688. M. Girolamo Lembo la 4.-V0l$a.
1690. M. Giulio Accetta la z. volta.
.

1691. Bac. Nicol dalla Torre Rettore)

1691. Bac. Ambrogio Marche da Paola.


1693. M. Gregorio Gagliardi da Paola_
Ia 2.. volta.
1695. M. Tommao Sannuti da Paola.
16527. Bac. Ambrogio Marchei da Paola
la z. volta.
1 699.Bac.G uglielmo Mancui da Coenza.
r7or . M; Tommao Sannuti da Paola la
z.volta.

170;. M. Gregorio Gagliardi da Paola...

1697. Bac. Giacomo Alucci da Napoli.


1699. Bac. Girolamo Sgr la 2.. volta.
1701. M. Agoi-no d'Acquaro.

1703. M. Guglielmo Ajello da Napoli.


1705. Bac. Tommao Ajello da berolero

la a. volta.

1709. M. Aleandro Angotti da Serra


3. volta .

1711. Bac. Ambrogio Marchei da Paola


la 4. volta.
1713 . M.,Agoino Mojo da Taria.

nardo.

1715 . M- .Gaetano Greco da Taria.


171-8. Bac. Benedetto Roberti da Paola.;
la 2.. volta.

M. Matteo Vita da Coenza la 2..

1713. M. Tommao Aneti da Catanzaro.

1715. M. Aleandro Angotti la a. volta .


1718. M. Tommao Ajello la 4.. volta .

172.0. M. Giacinto Serrao da Cael M0


'

172.2.. M. Aleandro Angorti la 3.,volta .


1'724. M..Grcg0rioLongo da Terranova.~
172.6. M.~Agollino Accetta da Francavilla.

1728. M. Fulgenzio Marinari da S. Pietro


di Maida .
*
1730. M. Nicol Paro da Francavilla .

M.Gactano Greco da Taria la z.

17;z.M.Domcnico Bruzzi da Caalnuovo.

~1734,. M.Propero Coentini da S.Giorgio.


17 36. Bac,Tommao Donati da .Feroleto.

12.2.4. Bac.Ambrogi0 Cariimo da Belve

173 8. M..Celeino Morone'v da.. Terrae

dere .

M. Gregorio Pellegrino daPaola.

"ma'

MN 1' 1L ll ai

174.0.
ico,
an- da
Re&glu
io
1742.. M.. Tommaoaonati
la 2..

172.8. M. Bernardo Fuillo da Coenza.


17130.
volta .

- -

tretta.

la 3. volta. _
. 1707. Bac. Benedetto Roberti da Paola.
1709. M. Matteo Vita da Coenza.

1726.

I7 I r. M. Tommao Ajello da Feroleto la

1705. Rae-Ambrogio Marchei da Paola

r 707. Bac.Gio:Battia Baudile da Reggio.

- la 3. volta.

1720 .
volta.
1712 .
volta.

1697. Bac.Girolamo Sgr da Francavilla.

M. Gaetano Greco da Tarlia la 3.


5. ` I.

I 7 ;2. Bac.Ambrogio Cariimo la z.volta.

DEGLI AGOSTINIANI DI COL

1734 . M. Gregorio Pellegrino la z. volta.


1736 .M-Gio:Battia Maddalena da Paola.
. ~x738.. Bac.AmbrogioCarimola JVOlIH.

174.0. M.-.Bernardo Fuillo da Coenza..


la z, "O-lla.

M. PROVINCIALI DI CALABRIA

LORETO .
`

Ra le molte Congregazioni di Religioe

F Famiglie, quali vivono militando con


tro l Inferno otto la diciplina , e regola di

S.Agolino, ella quella detta di Colloreto

ULTRA .

nella notra Calabria . Odaene lorigine da


Giovan Leonardo Tufarelli nella vita di Fr
1662.. .M. Fulgenzo. da Monteleone. Bernardo da Rogliano uo primo Iitutore.
*1664. M. Girolomo Lembo da Catanzaro.
Wei adunque avendo fondato `( come pi
1666. M. Leonardo da Dinami.
alungo 1 rapporter pi appreo 1 una.. l
1668* ~M. Franceco da Terranova.
. Chieolinacon attaccarvi alcune cellette
167D- ;Hz-.Aleandro Mannarino da Ca- per la vita eremitica, preo Morano , in un
v
tanzaro **Mu-..L-,RR
'- luogo , detto Collorito, v introdue alcuni
J
uomi

;33"

c'ALABRIA SAGRA IzRO ir.

uomini da bene, con alcune regole di reli


gioo vivere , e velitili a color negro , u
groo lor fe profeare i tr coumati Vo
ti traReligioi di Povert, di Caitd,e dUb

MONASTERI DI (LUESTA RELI


GIONE .
Morano S. Maria' di Colloreto principal
Monaerio di quea Religione, fondato nel
I 545., ed in Cui epellito il corpo del uo

bidienza in mano del Vecovo di Caano,

quale poi re per lor Superiore . Mentre)


cos vivevano quei Santi Eremiti , petta
coli di gran penitenza al mundo , a gli An

Fondatore Fr Bernardo .

Caano S. Agoino il primo dupo Collo

gioli, ed a gli uomini,cercava linferno, co

me diurbarli, e i gli ne venne l occaio


ne, qual poi li ac rebbe in uo maggior dan
no . Un tal di Biignanu veggendu il ran

rcto, fondato il 162.1.

Mormanno S.Maria di Cotantinopoli,fon~


dato il 1665.
Nocara S. Maria lAntropici , fondato nel

concoro dell' elemoine, che a quel agro

luogo da tutte le parti corre vano,e dallava

1613.

rizia, ed interee tratto il uu cuore e ne

VICAR] GENERALI DI COLLORETO.

impetr da Roma il poeo . Dipiacque a


tutti laccidente ;ingolarmente a quei an

1592.. Bernardo da Rogliano Fondatore.

timi Eremiti, e opra tutti a Fr Bernardo;

onde dal zelo della Caa di Dio imolatu


core a Roma per dilurbarne il poeo del

1602.. Silvio da Morano.


1604. Silvio da Morano confermato.
1606. Pietro da Morano.

l'uomo avaro , come di gi felicemente ot

1608. Pietro da Morano confermato la 2..

tenne . Ma quivi eendogli venuto in noti


zia del Breve, ucito poc i anni prima,cio
nellanno 1568., da Papa Pio IV., nel quale

volta.
I 6 ro.
I 612,.
I 614..

i ordinava, che tutti Romiti,e olitari pro

feaero alcuna Religione approvata, volle


anchegli ubbidire quella antiiima dipOi
zione; onde celta la Religione di S. Agoi
no, la profes in manu di Aguino Fruiza

Giovanni da Morano.

Fulgenziu da Vincianello.

Giueppe da Morano.
Pietro da Morano la 3. volta.
r
Paulo da Vincianello .
1610. Giovanni da Morano la a. volta .
162.7.. Leone da Morano.
1 62.4.Fulgenzio da Vincianello la z.volta.
1 62.6. Leone da Morano la z. volta.
162.8. Die oda Vincianello.
1630. Giu eppe dalla Nocara.
1632.. Giueppe dalla Nocara la a. volta.
1634.. Girolamo da Morano. --z
1636.Fulgenzio da Vincianello la 3.volta.

1616.
1618.

no Sagria del Papa,e Vicario_ Generale de

li Agotiniani, e e ne f pedir Bolla orto


i r7. Aprile del 159z.Nella quale sammet
te vano-alOrdine tutt' i uoi compagni, con
ampia facolt dammetterne degli altri in_
qualnnque numeruz con queo, che ritenuta

la forma del proprio abito portino la corre


gia di S. Agotinoiouo alla viita, e correz
zione de'Vecovi di Caano . Cos dunque
Fra Bernardo ritornato da Roma non pi E

1638. Pietro da Morano la 4. volta.

1540. Leone da Morano la 3. volta.


164.2.. Franceco da Morano.

remita, ma Religioo,e fatta fare a'uoi com

pagni la profeione Religioa ,lor di altre


Regole da vivere, quali poi vennero appro
vate da Papa Paulo V. Pontece, che oltre
modo odisfatro dalla antit di queli ervi
del Signore, e perci oltrepaa ndo ne'con

1644. Daniele da Laino.

cedimenti gli eimi dalla giuridizzione Ve

rlz4.
165 6.
165 9.
1661 .
I 663.
1665.
1667.
166-79.

1646. Agoino da Morano.


1648. Fui enzio da Vincian ello 4. volta.

1650. Am rugiu da Morano.


rzz. Serano da Vincianello.

covile di. Caano , e con immediato ao

gettimento li uttopce al Reverendiimo


degli Agoiniani . Per tutto ,queo accrc_
l

[ciuta la nuova famiglia d'un numero gran


de di Religiui sallarg non pure nella Ca- labria, ma e nella Bailicata , ed in Napoli,

traendoi dietro all odore della antit gli

applaui di tutti Popoli. Mor Fr Bernardo

Gabriele da Morano.
Diego da Vincianello la z. volta.
Crianto da Morano.
Serafino da Vincianello la z.volta.
Giueppe da Morano.
Diego da Vincianello-la 3. volta.
Ambrogio da Morano la z. volta .
Daniele da Meliterno..

1671. Egidio da Morano.

167;. Diecgo da Vincnanello la 4.volta.


1675. An rea da Morano.

li 11..- Gennaro del 1603.,onde tou celebra


to un Capitolo gli venne dietro nell ucio
di`Capo Fr Silvio da Morano ,il quale vie ,
,piu ordinando le coe col pori al anco per
aitenti, e Dinitori Fr Luzio da Roglia
no,e FratAntonio da Morano, re la pic~
ciola Congregazione modellata al die no
di perfetta Religione, qual'oggidi i ve e .

1677. Serafino da Vincianello la 3.volra,

1679. Agotino da Morano altro.


1681. Paolo da Vincianello altro.

168;. Antonio da Morano;


1 685. Arcangiolo da Napoli.

1 687. Agoino da Morano la z. volta.


-

r 689. Fulgenzio da Vincianello .altro.


169i. Clemente da Mormanno. a
1 693 .Pie
-u-

BELLA RELioioNi; GSTINIANA CA IV.

uo Ordine a beneficio della Chiea , ne'l

1693. Pietro da Napoli .


1695. Lodovico da Carovillari.
1697. Anelmo da Pappaidero,
1699. Gio: Battia da Morano.
1701- Onofrio da Pappaidero.
1703. Pacico da Morano.
1705. Gaetano da Napoli.

principi del tredeceimo ecolo,ne'edeci del


quale n ebbe la conferma da Papa Onorio
lll. Ed, o che oe cos il volere di Dio per
l' utile grande, qual ne eguiva , o vero la..
diligenza del medeimo Patriarca, e de' uoi
Religioi, l vidde ad un tratto diuo in tut
to l Univero . Abbracciarono quco anto _

1707. Emmanuele da Morano.

1 709. Caimiro da Napoli 1711. Benigno da Morano .

lituto i nori n dal uo principio , e ne


abbiamo l eempio in quel Fr Giovanni di
Calabria compagno di San Domenico , nel
Monaerio di 52m Sio, poco dianzi fonda

1713. Bernardino da Napoli.


1715. Benedetto da Morano.

1717. Gregorio da Napoli.


1719- Benigno da Morano la 2.. volta.

to in Romaz Qgei come crive Ferdinando

di Caiglia (a), f l uno de'due , che anda


ti alla cerca , e non portando , che un olo

172.!- Agoino da Vincianello.


171;- Bernardo da Morano.
172.5.
172.7.
172.9.
r731.
1733-

--.-..a ...

389

a Hi-Pa

pr. llb-Pr
cap-3].

pane, lo ripartirono a poveri, onde poi nc


legni quellinigne miracolo della divina.,

Serano da Vincianello.
Tommao da Morano.
Nicol da Vincianello.
Andrea daMorano.
Emmanuele da Panicocolo.

Providenza , tanto raccordato ne Libri di

quea Religione . E cos come queti, molti


altri ancora veirono labito medeimo,coll

17 ;7. Guglielmo da S.Lorenzo maggiore.

opra de quali poi s' introdue nella Cala


bria queo a ro Ordine . Egli pur certo,
Che prima de 17.94. erano qu Conventi , e

1739. Giueppe da Caano.


1741. Tommao da Fratta maggiore.

lla, ed in tutto il Regno di Na oli , che per

1735. Agoino da Morano.

Religioi Domenicani, come ancora in Sici


anto nell anno udetto ad i anza del R

5. II.

Carlo ll. Papa Celeino V. , e poi Papa Bo

DEGLI AGOSTINIANI SCALZI.

nifacio Vlll. l anno 12.95. , come lo rive


"I

Uea Riforma dell'antica : Principi


ella in lpagna lanno 1589., per opera
del Padre Tommao di Ges , Luigi da.,
Leone , e Maero Gieraz proeguita poi , e
perfezzionata dal Padre Luigi di Caro,che

poi fit Arcivecovo nellIndie . Pas in Na

Atti dn
Maero Vincenzo Fontana (b) di queo, bCap-t.
go
ran tratto da Roma a Sicilia,chera una o.i nem

a Provincia , ne formarono due , reando

al Paee vero Roma il nome di Provincia..


Romana, ed alli due Regni il nome di Pro

vincia del Regno. Diviione, qual poi i ap


pruov nel Capitolo Generale di Argentina,

poli lanno 1592..col P. Andrea Diez,al qua

celebrato l' anno 12.96. E tutta via di pi

le tennero compagnia molti PP. di S. A o


ino di Napolizalcuni dequali paati in o
ma nottennero licenza di propagarla altro
ve,e lottennero con Breve da Papa Clemen

Religioi, e Conventi popolandoi, anche da


Napoli i divie ono nome di Congrega
zione riformata circa il 1445. otto un uo
Vicario ,immediatamente ottopoo al Rc

te VIII. a' 2.3. Settembre del 1598. 5 ;quindi

verendimo dell'Ordine,conforme dal Pi

diramandoi er tutto opravenne in Cala

(c), e da Teodoro Vallo (d) lo nota il udet

bria Con la dibrica n'ora di tr Conventi,

to Fontana (e). Certima coa ella ,che il

come orto .

1474.Fr Michele Calamato Vicario di que


a Congregazione a richiea di Errigo di
Aragona gliuolo del R Ferdinando ri
MONASTER) DI QUESTA RELI
GIOVE.
L
forma , ed aggrega alla udetta Congrega~
zione il Convento della Placanica , giua il
Montelione &Maria della Piet , fondato; regiro di Leonardo da Perugia) . lndi
nel capitolo generale celebrato lanno 172.5.
il x 61 9. .
Tropea S. Maria della Libert , fondato* s' itituice in Coenza Convento di quea
Congregazione uno udio generale . Item
il 1 6I 8.
Lago Terra preo allAmantea S.Maria dc. ordinamus, (7 inituimus aliud udium gene
rale in Con-vent Conentino ' Congregati om':
gli Angioli , fondato nel 163 3.
Calabria: cum gratiis , G* Privilegi . Ma

5. III.
DELLA RELIGIONE DOMENICANA.
vojo

Iene qu in lo la Religione Dmeni

nalmente nel capitolo generale di Roma,ce


lebrato l anno 1530. tralaciato il co nome
di Congregazione, prende laltro iPro
vincia: Item accept-1mm Congregazione: Ca

an ola regola di Agoino, di poco altera

labria in Provinciam, vole-tes ipfam gauderc,


- potri omnibus gratiis , privilegi , c'' i
dultir , quibus gaude'nt , d" potiuntur reliquie

ta con alcune peciali Coituzioni . Fond

Provincia in ordine noro. Provincia cos no

rcana, per la conociuta ragione di e


er Eua membro dell Agoiniana , profe

dunque il Santo Patriarca Domenico queo bile , che cos ne,crie il poco dianzirac-i
COL

c part. a
Viror. H
d niltor
provo Re

gn.
e ove 0
pra.

die u
Juniir

;50'

CALABRIA

SAGRA LIBRO ll.

tcras ordini: Calabria Provincia 0b pratiojm

pi commodo il Convento alle due parti ,


neile quali a divia la Terra , piant la

` S.P.N..Do miniti BJ/irgine calls delama

Croce in un ito frammezzo , e piano; ae

cm Imaginis theaurum , qm in Con-vent de

gnata in tanto al Frate una caettina opra.

cordato Fontana . Pmantiima e inter ca:

v Satriano umma venerazione , conuentibzir co

un groo di pietra; per all imbruniri del

Voti, ac deoationis caua,ob innumcramz pa

la norte vol la Croce portata da mano iu


viibile angelica, e piant l , ove era il
Frate, luogo coceo, e poco atto alle fon
damenta di magnica fabrica. Ma inopetti

trantar mt'ratula ex omnibur Europee parti


bus, 1-idelibus, aj'r'vamr.chm` Pro-vincite n0

.A~

bilegermcn . Vivono oggid l Religioi di


quel? Ordine con grande edicazione de
opoli , e della Religione medeiima , tanto
che li ovrani Superiori volentieri ladopra
no per Maeh'i deloro Novizj fuor di Ca
labria, e in Napoli, e in Roma, ed altrove.

1MONASTERJ DI QUESTA RELIGIO


NE , E LORO NOTIZIE.

ti gli uni, che itato foe umano articio ,

degli altri, per aver pi da preo i Religio


1, reituita nel primiero luogo la Croce, e

le oero in occhiuta guardia.Che loro val


e la diligenza? la mattina la vddero nel l
zo di prima . Accortii dunque del egreto
coniglio del Cielo ladorarono riverenti, e
nel luogo medeimo diegnato principia
rQno, e proeguirono la fabrica . Non valu

alluo della calce la pietra del paeez onde


gli duopo portarla dal di fuori con grave
nocenzo X., ma cos , che altri col oprave- - dipendio anulla di meno aconforti di Fra
nir del tempo reituirono alla primiera Vincenzo', lavorata come e foe di calci
alme, ed altri rimaer- epelliti lotto alle na, riuc perfettima . La pietra medema
per l uo della fabrica , ch era in qualche
ceneri della caduta, con .irono li Conven
dilanza e gli acco da e medeima , ro
ti di Santa Catarina , di Sant Elia , di Penti
tolando
infranta da quel groo di elce,ov
dattolo, di Cotrone, di Condojanni , di Ma
era
pollo
l`Opizio del Frate . Tutti quelli
jerato, di Nicotera, di S.Pietro di Carid, di
P Atirono queh' le loro vertigini nella e
neralima correzzione orto Papa n

S .Pietro di Taverna, ed altri.

miracoli venivano confermati dalla reale , e

L1 RIMATI IN PIEDI, E LI RSOR


TI SONO LI SLQUENTI.

no non conociuto , ma al volto , ch era lu

viibilc preenza di un Religioo Domenica


minoo, come di Angiolo , creduto concor
devolmente il Santo medeimo , con ferma..

Oriana . San Domenico . Convien dar il


primato a quella antima Caa , quan

credenza , chei volee troppo preto por


tar avanti quell' opraz e tan'to avvenne, poi

tunque non di prima antichit , a riguardo

che non and guari, che i perfezzion 1L

della miracoloa Immagine del Santo Pa


triarca , che pennellegiata al naturale nel
Cielo, portarono qula Vergine , e Martire

tribuna della Chiea , e labitazione deFrati;

Santa Catarina , e Maria la Maddalena . F

fondata l anno 1519. , e la ua fondazione


venne arricchita piu di miracoli , che di

Accrebbe lo plendore di queta anta Caa


la miracoloa dicea dell' immagine del
Santo, dalla quale 1 dicoro nellaltro li
bro.0ggid`1 il piu ricco Monaerio della.

pietre . Erani poco dianzi gittati li fonda

Calabria , reo piu celebre dal Vaalla io


della medeima Terra di Soriano,e uoi &il

menti ad un Monaerio di Francecani iu.

-laggiz cio San Ballio,Santa Barbara,e Sant'

un poco diante luogo , chiamato Pizzoni z


al Cui cempio animati quei di Soriano ri
olero fondarne un altro-3 ma quanto furo
no uniti nella chiamata de Religioi , tanto
poi diciolero nella ualit di quelli-, vo

Angiolo , quali decaduti alla Corte per la.;


morte enza gliuoli dellultimo uo Con
te , e Duca di Nocera , e li compr l anno
1652.. per prezzo di 80. mila cudi dal R
Filippo IV. Alli quali furono aggionti pur
per via eli-,compra l'anno 16.
. .li Villag
gi di Pizzoni, Vazzano, Brognaturo, e Zim
bario,pettanti alla Baronia di Valle Longa,
e decaduti per la morte enza gliuoli di
D.Emmanuele Caraa fratello del udetto
ultitno Conte.. E perche iPriori poano vic
pi opra intendere al buon governo di que

lendoi da altri li mede imi Francecani,e da


altri li PP. di San Domenico . Intanto com
p/aro di notte tempo il Santo Patriarca-a Fra

incenzo da Catanzaro divorimo Sacer


dote , qualdimorava nel udetto luogo, gli
ordin una, due, e tr volte , che andato in

Soriano ivi gli fabricae un Convento . Ub


{bid cotretto dal replicato commando , U
preo il cammino per la udetta Terra vi
-arriv a tempo , 'che i Cittadini ripartiti ne'
'loro voleri , ardentemente diputavano su

i Valallaggi, Papa Aleandro VII. l anno


165 5. con"hreve apparte .lor Conte-(e -, che
poano ingeriri anche nelle caue crimina
li, con euion di angue, enza tema dirre
olarit. Caa non olo ricca, ma anta , dal

quei aari.Ma intimata loro la volont del


B.Patriarca, tutti too arreero all ordine
del Cielo, e i pre ararono alla fabrica . Or

a quale ono uciti, e tutta via econo Reli


gio di perimentata virt , e tali , qali i

ecc" ll-anti nel olo principio li miracoli .


er dover riucire pi pedita la fabrica , e

conviene di eere quelli , che ono prepoti

all ammaeramento degiovani , quali da


nau

autralia-none AGsNtNA CAP. tv.


39 l

naufraellaquiete
i del ecolo
ap rodano
al icuro
nella
eli
.

~ porto

NM

Gaparo 'del roo , con conceder loro la.,

gione Domenif i Chiea di b. Maria di .Modena , la cui imma`


cana. Del numero di quei in al giorno dl gine riplende con molti miracoli., e poi
og idl ati ono
fa
i altra di -_LlUgU d Arnema,o'pur piccolo.
Ed. Teoilo da Tropea.
z)
L accrecunento maggiore lha preume). che
P i?

.
,.

M. Paolo Piromalli da Siderno . Tlx-

M. Raimondo
Giacinto Filippone
Romano da
da Siderno.
Stalett..

poi venne eretto in Collegio per la lettura..


delluna , e dellaltra facolta , riloon'ca , e

Teologica

M. Vincenzo da Seminara, tutti, e cinque

in Roma nella Minerva.


M. Vincenzo udetto.
Lettor Domenico da Carid.
Bac. Antonio Albertini (Baranzarei:`
Maero Girolamo dAltilia nella medeima
Romazlna in San Siiozove ancora fu lriorc
Maero LodoviCo Tedeco da Mont'al`
M. Raimondo Perrello da Taverna.

Bac. Domenico dAnoja, nella Aercia di


Viterbo.

Bac. Domenico da Chiaravalle.,


M. Alano da Morano in Piorenza,ed altri

altrove. `
_
i Per piu commodit de Pellegrini , quali

i da nc le parti del mondo Critiano. vi con

\
.
.
-\
Squillace. San
GiozBattiia`
Vet 7\e il- ` piu
antico Convento di queta Religione in..

Calabria, fondato circa il 1300. ,e non al

quan to prima da quei primi Religioi, che vi


~ortarono l ordine t Venuto meno d'entra- ,_
[c, reto oppreo nella Bolla di Papa lnno~
cenzo X. z ara poi retituito per opta di M.. -

Giueppe della. medeima Citta l'anno 1662..

Belcatro. La anch egli Monaterio. anti


chiimo, fondato lanno 1393. aai uo ' le
mura da Gio: Alfono , e Stefano Pug ici
cittadini del ltwgo ,otto it, o di S.` Maria
delle Grazieimariucendo c
odo a quel 4
Publico l'anno 1480 venne trasferitoin i
piu vicino, otto titolo. di &Domenico-"Pin

San Giorgio ..LAnn unziata ., Dicono al un..-.0..1_v-q

omne, Papa Aleandro Vll r vi concee;


con liCaa
medeimi
privilegi,
. he Penitenziero
c1uelli della Santa
di Loreto
, per

ia Caracciolo Monte` di Gietace ,_ :Signor:

. quello tocca lanimas_ per laltro poi tocca il

del luogo, Penano altri, che netempi pi in'

cuni,che. l'anbiafondato anno I444eBRH

corpo , il medeimo Monaterio ommini'ra

qu laveero fabricato alcuni Gentiluom_

lalbergo,e la refezzronc per pi giorni` Ne

ni Veneziani della famigliaGcrarda, quali

dopo. varj accidenti di tortuna, ricovrarii


tremuoci del I 659. rovino quai -tutto , alva

la Tribuna, ovela miracoa immagine , co'ti

nella udetta terra , benelanti di ricchezze" 5

uccidere pi Reigior . Saggia fore dipoi


zione del Cieloz accioche vi i pianti nuo

erelero queta. caa, dotandola. di` cudi 500..

va , e pi magnica fabrica zcome di gi

ua- _
lunque morie della famiglias e che e neo#

avvenuto , diegnata da Era Bonaventura.,

. .-A

annovali d'entrata, enz'altro obligp, che. di,


celebrare. una ola Mea per lanima. di q

i Preti Cartuiano , Ingegnicro depi famoi ' conervi l'lrumento per lo pi a lettere.;v ,
doro t Puo eere, chil primo lofondae , e. 1
dj quell et , mandatovi appoa dall'Eccel
che
glultimi lo. doraero ..Egli Monae- `i
lenza del Regno Conte' di Pignoranda .
Catanzaro . L' Annunziata , Monaerio rio d'Oervanza, con Noviziato..
Taverna San Domenico, _lo fond lanno.
fondato da Nicol- Ruo. Conte della med e
1460.,
il Bfaolo. di Mile-ro nel mezzo. della_ :an..
ima Citt lanno 1401., dotandolo di alcune

entrate , fra le quali furono gli emolumenti

Cittz che per i erve perla predicazione

della Piera de`25.Marzo l Ve la Bolla di Pa~ . di anrcima, e per. l uo deparlamcnti pu.


pa BonifaciolX.-lanno uo duodecimo. Vi

bllCl. E Monaerio,e ricco per le molte_ an

ve in oervanza , ed in molta ecmplaritd~ :novali rendite. , e magnico per le fabriche. p.


BagnaraJer [intendimento di queto Mo-
Talamo, Religioo di ammirabile penitenza naerio, egli vuol aperi,che ove oggigior
con maraviglioo concoro di gente.. M.Gre_ no la Bagnara dal mille , e cinquanta in n
orio Areyzza Provincial di Terra Santa , e non vi era. abitazione alcuna., e nulla di me- ~
itator Generale l' eree in Collegio per , no era viaggio , qual neceariamente dove
van farlo, che pur erafrequente per la rei~
Linterpctrazione della agra. Scrittura.
A
denza
della Corte. Regia in Palermo ,. ,tutti
Coenza . S. Domenico , fabricato l'anno
quelli,quali
da qui paavano in SiciliaTutT
1448. Antonio Saneverino, Duca di San
to'ci
coniderando
Raggiero , gliuolo di
Marco . Il Capitolo generale del 152.5. l or~
Roberto,
riole
fabricarv
una_ Caa di Re~ ' '
din StUdio generale conv tutte le prerogatL

- del popolo `Anni ono vi mori il. Baccellier

ve degli altri; in ordine alla quale lePOiZlO

ligioi, quali aveero. ad albergare tutt'i Pel

` legrini, cos come fece , imponendole il no-


' me di Santa Maria della Gloria :. In P375!"
norum domum , i?" bajn'tium , crive l' Abate
Pitti (g) .Ma quali Religioi vavee. intro
d\1qUC0rrc un gran divario traScrittor.

L,

lanno 15.71., e preo ad abitari

Girolamo Maraoti (h). dice,che furono del

numero di Frati ~ Laccrebbe poi da picciol


Monignor

l'Ordine di S. Bernardo,e o gionge trarl di


alcune critture in S. Gio: Eaterano dt RO-'l
mi,

f 'h-3. .
nor-:Jol
1:7.
h ila-ph'
Elf-&I

~ "`""*K"W` "1 I.
3 92

i roma'.
"Lh;
ona-za.
"Ln-;fu

ma , e nell Abazia della I ,rinit di Miletoz

guillara, che in detta Chiea era quai [peu

cio Cicrcieni,comc abbiamo da una crittura autentica di Lodovico dc Comite Dia-

to culto Divino, e enza Monaci, ed i uoi


beni alienati qu , e lit , le raegn. in mano

conov Cardinale Commendatario, preo l'ln-

di Papa laolo l-l. , accioche irelituiero

vcgcs (i);0rdim's Cierticns . L Abate Pirri ik) dimolra, che lanno 1 104.era dell Or_~
dine di S, benedetto,c Gregorio di Laudell)
oggiongc, che poi fa dell Ordine llorenle.
Opinioni non troppo dicordanti, tra loroz
perche lOrdine llorene anche Cilicrcicn- `

alla Religione deudetti Canonici, per reti


tuirVii iigulto Regolare. Accett PapaPao- lo larriegna l' anno 14.70., e ne crie al R
ferdinando primo , e queti lanno eguente
del 7t. ad hrrigo d'Aragona uo gliuolo, e
Luogotcncnte Generale in vCalabria , ed a.

e, e l'uno, e l altro Bcnedittino. Piu dicvr-

tutti Principi , e Duchi, c ingolarmente ai

- dante l parere di quelli, che il vollero dc i ACiVUCOVO di Reggio, o uo Vicario, ed al


Canonici Regolari di S. Agoino in dalla Y.R.dclla Provincia,ordinando loro,che non
ua prima itituzione , C051- Gabriello len-

i oppongauo al poeo , come di fatto av

in hi. notto (ni); [Huris /baia S. Maria de (ilaria


.irc-?Split ,z fudanonc ci Canonicorum chuL-rium , :.2
pu anche trar da una_ _Bolla di Papa Ulc-

venne, 'avendolo pacicamente preo Giovi..


nale di Venezia , cd Aiigiolo Canonico di'
Squrllaci,delignati Procuratori dalla Religio

manc lil. lanno 1188. preo linveges , ove


- col crive : Statuamcr, u: ordo Canonical,
(1' fermi-dar Dei, U b. ;fuga/mi Regular

nc per queto aarc.Leggai la lettera del R


_lerdinando appreo il Pennette, nellaqua~
le v inerita la lettera di Papa Paolo,e vi i

m cade? Ltrlea'nojtitur initurux . Era tante

racconta quanto di opra _ (Deio Monac.

dicordanzeio la dicoro _cos zClrecndO l rio adunque lanno 1471. fu reituito aCa

quello Monaterio fondato da Roggiero prima del rino., non pOt da quella ua prima

nonici riformati di ban Salvadori: i1. 4;, di


queta Riforma , quali dopo davcrlo tenuto

itituzione eere dellOrdineCiterciene di

anni 7. nel 1473,1gggrcgamno alla Baijjca

San Bernardo , e molto' meno dell Ordine)

di Laterano , li Canonici della quale con li

rlorene dell'5. Giacchino, quali furono lun

cenza Ponticia ccderono le loro ragioni a

dopo l'altro nella Calabria dopo il udetto

Giacomo Ruo Signor della Bagnara; onde

. anno. Lonvien dunque dire , e voglia 0

qucli lanno 1583. vi port i PP. di S. Do

icncIi il primo entimento, che tato foe

menico , che pur vi ono . Altre volte ag

dcllOrdinc DUllilC-llc di 3 Benedetto, e fore ad imitazione ui quello poco dianzi fon

giacquero a quea Chiea , e Monaterio le


qu otto norate Chiee, tracrittc da Grego- pi. n.19.

dato dalla uiedetna gente in Mileto z Indi

gorio di Laude (p).

citercicne , e- poi florene . Oltre piu pa-

ando nel dicoro , oggiongo , che in proi

rcio di tempo l &Vollcro parimente pocauto li Canonici cholari di S. Agotino

nella maniera dir appreo . Avverto pcrci, che li primi Religioi _labitarono otto
il norne di . Maria della Gloria , li Floren
otto' l'altro di S. .Maria dcu.. Appooli,c0me lo noxa il de Laudc (n) , e li Canonici
ove l'o Regolari orto l' invocazione di S. Miniaco,

'

i,

La Trinit di Seminara.
S. Nicol di Marcaneto.
S. Maria di Calanto.
S. Michele di Vitica, o Bicica.
S. Giorgio di Palmi.
s, Maria Maddalena de Nazzano.

S. Cirracchia in S. Martino.

Clemente 111., diretta: Dileis lz'z'r Danieli


Priori Eccleia S.Mimari de Balneari:: ._D3;

San Felice.
SantAngolo di Nero.

che faccio conghiettura, chc,ed Agoiiniani,

San Pierro m Tiriolo,

e Beneditini l aveero abitato: alcm VOlta

S. Maria dc Iarrimano.

eparati, alcuna volta uniti, e che hnalmcnf

San Pancrazro.

maggiormente nella eonghiettura`mi On

fcimo, veggendo , chene'tempi piu in qu,


ed oerva lennorto (o),crano due Monalle0 13b- 9- r), Abazia l`uno, Priorato [altro 50ndi Che

ho'

An Lucidi- Solano.

come da vederi nella udetta Bolla di Papa

(c aveero prevalUto li Canoniu R c3913,


da quali ono pi freche le memorie . E

IN CALABRIA.

IN SICILIA .
j.

'

An Matteo in Meina.
S s_ Onofrio in Calatabiano.
S. Giorgio in Lentini.

i
.'

nell andar degli anni, eendo lAbazia cadu~

S. Lucia dc Montanis in Nao.

ta in commenda a D. Pietro dell` Anguillara


Pylonotario .Appoiolico , cd il Priorato ad

5. Lucia de Rehallic, o Reallito.


s_ Giorgio de Laros.

Antonio di Santafede , e perci nata litefra

s. Pietro de Salpat, o Scalafant

loro, i decret a favore dellAbatc Per quc~


a ragione, cheendo il Priorato membro

`S. Maria de Caro novo.


&Ste-fano.

dellAbazia, era il dovere,che foc dellAba_

5. Giacomo in Portcnigo.

te , e e ne pedirono le lettere cequtoriali


dal R Alfono primo . Of veggendo l`An,,' l

S. Pietro di Melazzo.
s. Cataldo.
Sol-ic

"M

DELLA RELlGIONE AfNiANA CIP. IV.


San Pietro di Palermo.
Qgee Chiee di S. Pietro di Palermo , e
di S. Giacomo di Portenigo,e loro pertinen
ze le\don il Conte ROggiero , quello che
poi fu R -, l' anno rr 17., inieme con altre

terre aratorie in quel di Melazzoze l'occaio


ne f, che ritrovatoi egli preente nella Ba
gnara alla feia della ua dedicazione, e rap
preentatogli il biogno da quei Religioi,
concee quanto di opra,con privilegio del
tenor eguente : .Ego Rogeriur Como: Sicilia,
atque Calabria, quando ivi ad Ecteam Bal
neari-o mene Oobri India-LX, cm dedicatio
ipfiur Eccleia faa fuit , 'venerunt ad mc Fra
trer ejujdem oci cum Priori uo , rogge/crime
me multm, ut cum ipa Eccleia non haberet in

Calabria *Teri-ar jemingtorias . . . Itemqucu


conrmo Ecole/iam S. Petri de Panormo cum
Villanis , E pertinentis , ia: Arcbepicopus
Gualtcrur dedit eos mea nomine . . . E! Ec
cleam de Partiniaco, cum Villani: , ("F perti
ncntiis uis , cut Arcbiepicopur Panbormita
nur tum Canonicir tenuit . . . . La udetta_

Chiea di S. Pietro, dice Inveges (q), che f


fondata l anno 1o81., e data poi nellanno
accennato del 1117. a queto .Monaerio,

ane,che venendo i uoi Religioi in Paler


mo aveero ove albergare z onde :no al d
preente noma San Pietro `della Bagnara.
Aggionge Gabriello Pennotto (r)' , the la.,

Chiea di Cefal , prima che foe eretta in


Cattedrale , o apparteneva a queto Mona
erio , che poil anno 1132.. jocelmo uo
Priore paato Vecovo nella udetta Chie
a, il Monaterio alla Chiea aoggett ;co
me lo nota lAbate Pirri (s).

393
del 1659. i riorato in pi nobil forma.
Altomonte . S. Domenico. Lo fond la nl

no 1444. Covclla Ruo Contea del luogosl

che poi parimente dotdi convenevoli ren


dite; Celebre per la epoltura del B. Paolo
da Mileto.
'
Montalto . S. Domenico, edicato dal u
detto B. Padre a richiea di Marino Marza- 7

nO, Principe di Roano , e Signore del ino


go lanno 145' 6.
`
Tiriolo . S. Maria della Grazia . L0 fondo
a pee di quel publico Fr Gio: Battia da`
Badolato , Religioo del medeimo Ordine,

correndo l'anno 1 5-75.

Cutro . S. Maria della Grazia . Fondato


lanno 1543. , ed aggregato da Fr Dionigi
del luogo a S. Giovanni Laterano z ma poi .
reituito alla Religione.
Grotteria. S. Domenico . Fondato l'anno
ts4r.da Fr Giovanni da Fiorenza, ommi
nirando la pea, e 1a dote quel publico .
Caielvetere. L Annunziata , Edicato

lanno 1572.Eendo rimato oppreo nella


Bolla di Papa Innocenzo , too f reituito i
per opra deSignori del luogo.
Napoli. S. Maria della Salute . Una tal
Donna da Meuraca fatta chiava da Tur- ~
chi, cumul una buona omma di danarosed "

eendo venuta a 'morte la conegn ad un


Padre Domenicano de nori, chiamato Fr
Tommao de Vieti, con condizione, che e

ne fabricae un Convento nella ua patria.


Conultata
chanzi
e netra
fondae
PP. la un
facenda
Opizio
, finrioluto.
Napoli-3, *
come gi fond con Breve di Paolo V. a
II." Luglio 1614. , che poi accreciuto di
plendore f eretto in Priorato lanno 164.4..

PRIORI DI QUESTA CHIESA.


Dragone era Prepoito lanno r 104. , nel

qual tempo pas Vecovo in Agrigento,


1:

eletto dal Clero di quella Chiea (t).


i
Pil-r.
Iocelmo Priore lanno I l 17., che poi` lan
no I 130.pas primo Vecovo in Cefalu (u).

.
| n noto f. '

G.Guglielmo fore , Priore lanno 1131.

`ocrive ad una crittura dUgone Vecovo

Paola . Santa Maria del Roario . Fondato


lanno I 5' I 3., e dato aPP. dellAbruzzo 5 ma
poi nel capitolo generale di Roma del 162.9.
f aggregato alla Provincia.

Carovillare. San Domenico . Riconoce


per uo Fondatore Giovan Simone di Lau
de, Dottore dell una, e dellaltra legge Cit
tadino del lu0g0,che li ro.Agoo del 1582..
Ottenne licenza da Tiberio Caraa Vecovo

di Meina (x).
Arduino Priore lanno I [4.6. , da dove.:

di Caano. F piantata la Croce a 3. Marzo

poi lanno 1150. paa Vecovo in Cefal.

Clero , ed accompagnata da un numeroo


concorodi Popoli (y) .
Monteleone. S.Domenico , fondato l'an

del 1583. portacavi con molta olennit dal


y G reg.

Nicalro . LAnnunziata,ondat0 da Marc


Antonio Caracciolo Conte del luogo lan

no 1502.. Vi i trasfer da Suriano lo u


dio generale per ordine del Reverenditmo
dellOrdine Nicol Ridol.
Simmari. S.Catarina. L0 fondarono i Con

ti di Catanzaro Ru,Signori anche del luo~


go lanno 1480.
'
'

no 1456. Giacque per un pezzo aai umile;

ma 1 accreciuto a d notri per opra del


P.M. Tommao da Seminara , Religioo di

molti talenti di dottrina, e di predica .


Girifalco . S.Maria della Grazia , fondato

lanno 1548.da Fr Marco Lauro Tropeano.


Acri. S.Giovanni 5 fondato lanno {530.
v
Roarno . S. Maria del Soccoro , edica
to nel 152.6'. da proprjCittadini.
Badolato. S. Maria del Soccoro I 615.
Biignano . Santa Maria del Roario , op
Filogao. S.Maria di Loreto,fondato lan
preo, poi reituito lanno 1661.
no I 51;.,fabricato per loro Cappella daDu
Briatico. L Annunziata 1446.
chi di Nocera. Mcmorabile per il primo ca
Caccuri. S.Maria dei Soccoro I 520.
RliItolo celebrato in quella Chiea da Frati
Campana. S.Maria della Grazia 1569.
inori Capuccini . Rovinato dal tremuoto '

Ddd

Caa..

(le Land .
mi rabi Lc.

;mom-z.

394
-

CALABRIA SAGRA Lizit.

Caano 5.Domenicu 158;.


Cael Monaido. d.Maria della Miericordiary.

Celico. S.Maria della Grazia 1545.

Ceriano. &Maria del Soccoro 1561.


Coroglianu. S. Domenico 1627.

1583.
1585.
1587.
1589.

P. Marcu da Roarno.
M. Giueppe Dattilo da Coenza.
M. Pietro Ponzio da Nicaru.
M. Silveiro da Altomonte.

1591. M. Gio:Battia da Polilina.


1593. M. Antonino da Fiorenza.

Figline. S Maria della Grazia 15 90.

1595. M. Giueppe Danilo la 2.. volta.

Fiumara di Muro.S.Maria del Roamzzz'.

1597. M. Vincenzo dalla Grotteria la 2.

francavilla .LAnnunziata 1545.

Laino- L` Annunziata 1540,


Lauriana. &Maria; del Roario 1582.,

volta .

15'99- M. Agono da Coenza.


1601- M, Aloo da Sim mare.

Mayda, S. Tommao di Aquino 1587,

1603. M. Antonio dalli Scalzati.

Mendicino. L'Annunziata 1592.

1605. M. MarcAntonio dalla Bagnara.

Mendolara- S-Domenico , fondato denim

le mura lanno 1465., ma poi portato fuori


nel 152-1-

Palomba. S. Maria della Palomba 1513,


Pizzoni. S. Maria del Soccoro 1547,
Placanica. L Annunziata . Lanno 1474,

1607. M. Agoino da Coenza la z. volta.

1609,,M. Paolo Gallio per anni 4.


1613. M. Silvero da Zagarie.

1615. M. franceco. Montalto.


1617. M. rilippo Atdoino da Na poli.
1619. M. Domenico da Poliina.

-`.

viene riformato ,ed aggre ato alla Congrc.


gazione da Fr Michele alamato Vicario

162.1. M. Giu. Battilia da Altomonte.


162.3. M. Silvetro da Zagarie la 2.. volta.

Generaledella udetta Congregazione.

162.5. M. Ambrogio Cordova da Napoli.

Pollina. S.Ma_ria del Roario 1592.

Radicina-SMaria della Miericordia 13-37.


Ruggiano.S.Maria della Grazia 1508,
Rogliano. S. Domenico 1492..

Roano. S-Domenico 162.1.


Santa Severina. LAnnunziata 1482..
'Saracena- L Annunziata I 549.
.
Seminara Santa Maria del Roario oppreo, poi reitiiito il 1667.

162-7. M. Gio; Domenico' Scoppa da Na~_

poli .
o
162.9. M, Tommao da Mont'alto.
163 3- Bac.Domenico da Poliina anni 4.

1637- M. Giacinto da Laino anni 4.


1641. M. Franceco da Caelvctere per
anni 4.
1645M .Lodovico Tedeco d'a Montalto.
1647. M. Domenico da Filogao.

Serra. S-Maria inJerualem 1501.

1649. M, Lodovico dalla Saracena.

Siderno.S.Domenico 162.8.
Stilo. S. Maria di Gies 1504..

1651. M. Tommao da Terranova.


1653- Lett. Girolamo dAltilia.

.Strongoli. S. Maria della Greca i531,


Tropea, S.Maria della Grazia.

Verzini. S.Maria della Grazia 1537,

;655. M. Silvero da S, Catarina 4.. anni


per la pelle,

165 9. M. Antonio Lembo da Catanzaro.

Zagaril`e.S.Maria della Colazione i 5-.

1661. M-Domenicu da Filogao la molta.

Miiraa . S. Catarina , fondato daCitta.

166;- M.Silvellr0 TCUtOICO da Taverna.

dini l' anno 149-

1665. M. Gio: Battia da San Giorgio.


166]- M. Criuomo da Altomunte 4- an~

MAESTRI PROVINCIALI DI
o

QLJESTA RELlGlONE,

`
L A Calabria domenicana dal uo prjni.

1671. M. Domenico Paalia da Polina .


1671, M. Giacinto da Strongoli.
1674- M, Giueppe da Squillaci.

pio membro della Provincia Romana,


c poi dell altra del Regno giacque ui a
hovinciali delle medeime . Separatai poi

1676. M. Giacinto Roelli da Catanzaro.


1678. M. VincanD Martellucci da Semi
naa

in Congregazione Riformata l' anno 144.5.


ubbidi a"uui Vicari Generali . Eretta nalmente in Provincia nel capitolo celebrato

1680. M. Alano da Morano.


1682. Mv Giueppe da Puliina.
1684. M.Giacinto da Strongoli la 2,.volta.

in Roma l'anno 15 30., queti ne ono llati li

1686- M. Pietro da S; Giorgio.

Provinciali z cio
1532.. NLAgoino da Nicaro . Mancano

1688. M. Alberto da 5. Benedetto.


1690. M. Antonio Condomitto da Poli

qui molti lo pazio danni ;3.

ni per il capitolo generale.

ina .

1---

1565. M. franceco dallAinantca.

1692. M. Gregorio Romano da Stalatt,

1567. M, Andrea da S. Giorgio.

1694. M. Pietro da S. Giorgio la 2,. volta.

1569. M. Matteo Lachi Lombardaino.

1696. M. Crioomo da Caano.

1571. M, Agotino da Monteleone.

1698. M. franceco Martini da . ._.

1573. M. Antonino da Taranto.

1700. M. Antonino da Catrovillari.

1575. P. VinCenzo dalla Grutteria.

1702.. M. Antonio Condumittu la a. volta.

1 577. M. Franceco da Riolo.

i704. M. Antonio Amato da Cerchiara.

1579- M. Dionigi da Roarno.


I 5 8 l - M. Tommao dallAmcndolai-a.

1706. M. V'incanU ferraro da Roi-ano.


1708, M. Tommao Aquinoda Coenza.
1710M.

""i-~_./4**"

:h

_Wrn

DELLA RELIGloNE CARTLISIANA CAP. V.


. 39)'
quella parte di deerto, ch tra Arena , e
Stilo, quivi pree a fondare a terra, e loco
un picciol tugurio,eq uerato da qualunque

i710. M. Tommao Piatti da Roano. ai;


i7ra.M.Gi0:Battia Morelli da Ro liano.
;714. M. Vincenzo Ferraro da Rol ano la
. volta.
.
..z
1717. M.Tommao Gentile da Cerchiaro.

umano commercio . Per indi a non molto,

Cioe nel 1093.coverto dal Conte, ed ammi


rato nella ua virt gli Concee quel luogo
in perpetuum, con anche il conentimento di
Giovanni Vecovo di Squillace, il quale)
non pure gli concee quel ito, ch era nella ~

1719. M. Tommao Piatti da Roano la

. volta.
172.1. M. Alberto Aloiio dalla Saracena.
172,3. M.Tommao Bilotta da Carpanzano.
172.5. M. Lodovico Fagnani dAcri.
172.7. M. Alberto Maraoci da S.Giorgio.
x729.M.Gineppe Maria Duce da Coenza.
i731. M. Gio: Battia Falconio da Gir
gento .

ua Diocei, ma le ragioni Vecovili gli ri


U

17 3 3. M. Tommao Laratta da Taverna.


1735. M. Paolo Fodaro da Girifalco.
1737. M. Tommao Bilotta da Carpanza
no la 2.. volta.
1739- M. Tommao Gennari da Monte

mee ancora, confermando l uno , e laltro

concedimento il udetto Papa Urbanoze poi


l anno eguente anche Roggiero Duca di
Calabria , e gliuolo di Roberto . E vie pi
avanzando il Conte nella benecenza gli
aggione l anno medeimo del 94. la Chiea
di Santa Maria della Torre non molto di
ante, arriechita di.gran tenimento , e con
agrata da Archerio Arcivecovo di Paler
mo, coll aitenza de Vecovidi-Tropea ,
di Catania, di Squillaci, di Mileto,e 'di Nica

leone .
174i. M. Tommao Arnedo da Coenza.
i743. M.Giueppe Maria Morelli da Mon- f ro, coll'aienza del medeimo Conte , e
di Adelaia ua moglie, di S.Bruno , e di La
teleone.
nuino uo compagno. Divolgata intanto per
la Calabria la fama della nuova Religione,
Della Religione
C A P. can-WM..
v,
della fabrica del uo primo Monaerio , o
delle
tante grazie concedute dall una , e.
'
.
dallaltra pote ecolare , ed Eccleiaica,

Er l' intendimento maggiore di quea core la gente di Ogni grado a veirne labi
Religiou , la 'Tluale e non nata nella..

toz onde creciuti i Religioi in numero,c he

Calabria (quantunque il P. Don Anello Sa


cerdoce Cartuiano nel uo m. s. del 157o.la
vegli tale ) almeno quivi mirabilmente cre
ciuta , e da quivi diramata nel rimanente ,
chiama a e la mia penna , per tracrivernu
quanto di lei gi ocrie_ Camillo Tutino

pi non capivano nella vecchia fabrica; il


udetto Conte ne ordin una nuova in pi

Sacerdote Na oltano , nel libro chiamato


da, lui Projpe ur Hioria. Ordini: Cartbua

m'. Nacque , dicegli, San Bruno in Colonia

am ia forma,quale principiata l anno 1097.


la edic al Santo Martire Stefano-3 detta.,
perci San Stefano del Boco,e per uo ma gior iplendore,Giovanni Vecovo di S ui _

lace conferma quanto era ato conce uto


da uoi Anteceori , le quali , e donazione
del Conte , e conferma di Giovanni , ricon

.A rippina il 1038.,che poi creciuto allet,


ef alle lettere i dottor in Parigi lanno
1080., ove ancora per qualche tempo,e con
molto applauo, eercit l' ucio di pub
blico Lettore . Windi ucceduto l infelice
di quelallMaeer
Teologia,
l avvenimento
ual i condannava
Inferno,ine nell
altrui

ferma Papa Urbano . Qieo parimente l

danno raccogliendo l util proprio, ritirato


i all' Eremo diGranoble , gitt poi l anno
1084.11 primi fondamenti della ua Religio
ne. Indi chiamato in Roma da Papa Urbano
Il., ch era tato uo dicepolo con nome 'di
Ottone, lo erv per qualche tempozma trat
to dall amore della quiete , gi guata in.,

no per ritrovari pi pronti al ervizio , ri


tirativii con inieme le lor famigliuole, con
ci gittarono li primi fondamenti all' og
id`i popolatima abitazione della Serra.).
a non pago il Come di quea ola dimo

JGranoble, con buona licenza di Urbano pa

petuum tre Villaggi , cio Arunco , Oggid

s in Calabria , correndo l anno 1091. Ori


de non crie il vero Baronio , qualora non
prima del 1095.10 crie venuto tra di noi;
ed manifeto l' errore; perche l'anno 1094..

era di gi -in Calabria , e i ritrov preente


allaconagrazione della Chiea di S. Maria
della-.Torre , fatta l' anno udetto da Alche

rio chiavo di Palermo per ordine del Con


te Rogg"ierg . Cos dunque arrivato in Cala
. bria u principio del 92,. , ed inoltrato in

anno, in eui accaddero , ed il periglio della


vita del 'Conte nell aedio di Capoa , e la
benecenza di S.Bruno nel occrarnelo z on

de pietoo Roggiero perdonando la vita a'


malfattori, li concee al udetto Monaerio` .

per ervi perpetuiz e ne avvenne , ch egli-t :zz-'

ranza, l anno IIOI- don al Santo , ed al


B.Lanuino , e per loro al Monatetio in [zer
Montepaone,Montauro, ed Olibano, ch' l'
.
oggid Gaparina z quale donazione confer j 3

m Papa Pacale 11.5 anzi Iddio per rimu


nerarne il Conte lo chiam a e nel Cie-
lo, inieme col medeimo San Bruno,per co
ronar amendue della gloria immortaieNor

to adunque S.Bruno, e rimeo alquanto quel


primo fervore , perche riuciva a Monaci
quai inoribile quella maniera di vivete,
Papa Pacale udetto ad ianza di Lanuino,
` D d d

2-

' ue..

il
A

'

39$"

,'BRIA SAGRA LIBRO-tt.

i ucceduto al Santo in qualit di ovrano ca


po l anno 1109. ordin, che quelli venie
ro dal ecolo, prima i' perimentino nell' E
remo di S. Giacomo in Montauro , oggid
Grancia di S.Annaz e poi volendo pano
all altro di &Stefanoz cos come li gi pro

il uo Priore ha tutte le funzioni in mancan


za del Reverendimoz onde cos ne crie
Manriquez (a) : 214511: plane 'videas totius

Cartbna primariam domum , ex qua velut ex

a tom. a.
ann. llo.
*la-n.5.

fonte zptcntiz aqua: pa etiam Carthufia ma

gna
z e pi degli
a lungo
Peleagro
Penti
mallihauriret
nel catalogo
Eremi
diqueiOr

e abitanti in San Stefano aggravati,o dal

la vecchiaia, o dall infermit , e perci me

dine (b) . Monaerum Sanorum Stephani, ('7

no atti a orire quel rigore , che pano al


medeimo opizio di S.Giacomo per riorar
i.Concee inoltre,'che *quivi i poa oerva

Brunoms (cos egli ) in ea Italia ora tum


e, quae greco nomine fatis per-vetuo Calabria
pajm nuntupatnr , ,Greae tamen inter num

re la regola,di S.Benedetto,ma otto la dici

Hipponiatem ex Tyrreno Mari , CF Stilum ex

b in Pm.
vvrlc.Rom

plina del maero dell'Ere-mo di S.Stefanoz e jonicoaqu dianr, cui ad primum lapide-m
nc avvenne , che pian piano decdcndo dal ' m'timnm ci oppidum Serra , cidem in utroquc
rigore introdotto dal S.Patriarca,e la rime Foro fubjeum . Id pei majorem Cart/mam
primum obtinet 10mm in Ordine , inter omnia
a anche portata nel medeimo Eren'10,lan
no 1192..-c0n facolt di Papa Celeino III.

totius Cartbuame Religioni: Monaeriaz ex

i Religioi di que Ordine veito l abito

trumn etenm fitit jecnndo loco 'ex eroica lar


gitate Rogerii Gaicardi Comitis Calabria, U'
Sicilia-e ab codcmmet San't'o Patriarca Brunone

Cartuliano , vcirono il Ciereiene, chia

mati alcuni di que Ordine , per ordinarne


iil vivere, da Foanova . Cos dunque l or
dine Cartuiano in Calabria divenne Cier~
ciene , e tale perever n al 1514. con un
coro di anni 288. Ma riucendo dhtl'oppo

crca annum natiuitatis Domini nori jeju 1

Cbrit'- 1095. ubi dr aniime wait , * tan


dem obdormiuit in Domino. Domus Imc _acra L

obacri Corpo-ris inetimabilem themrnm Con

roore aCartuiani , che quel Monailer'io,

ditoris, quo miric Populi cartelli/ms gratis':

ove, ed avea abitato, ed era morto , e lace


va epellito il lor Santo Patriarca 5 e c era

adju'uatnr, 'valde e vena-abili: . Arcuri-unt .

itato la vera madre,e la nodrice dellOrdine

tutto', foe pallino fuoridell Ordine zquin

miric nitor beremiticur, qui regoa , atque


aaero rigidioris obervantz'a: puntine confricrz

di l anno 150;. celebrandoi il lor Capitolo


generale u rioluto , che a tutta voga i at

alumnns alit olitudnir tolerantix , . E 'ad ex-~

tendee,ed alla Canonizazionc del Santo,ed

plendum di'vin cult: Penum -promptio res , (I

all-a relituzione del udetto Monaerio,el

vegetiores.

ti per quei atti Giacomo di Aragona)

Socrive con avantaggio Giueppe Cam


panile , quale qu tracritto cos favella (c)z
Tra le cui beate olltudini (dell Apennini) i

Prior di Napoli , Matteo Prior di Bologna,


Lodovico Prior di Mantova , ed Ugo Prior

enim undque upplire: Viri . . . . . Viget hic

tus,tocordiae toria non obtenebratur , unde *

di Roma. Riuci lor facile l aare della Ca

gloriar ollazzare nel acro,'e ricco Mona

nonizazione , non cos l' altro della reitu

zione. Era ,di quel tempo Abate Commenda


tario Lodovico Cardinal di Aragona, nipote

terio del primo Martire Levita San Stefano


del Boco,glorioa tanza dePadri-Certoini,
eretta dalla pietoa municenza del Conte

di Ferdinando il vecchio z male rendite

della Calabria, e della Sicilia Roggiero Nor

appartenevano ad Evangelilla Tornafranza


nobile Catanzaree,che poi fu Vecovo del:
la medeima Cittz onde maneggiandoi con

prodigio, che tutti tacitamente parlano con

Dio in prolit di Coro , e i -vantano con

eb loro la faccenda, s incontr inepugna

ragione oervatori dapri'ma taciturnit.

bile lanimo del Tornafranzaz ma nalmen

Sono rigidi nelle operazioniz ma giulivi ne


volti, e e nello udio gli corge ammirabi~
li,gli coniderer maraviglioi nella contem

te epugnato con la forza de Miniri Regj


l anno 15 13. Papa Leone X.. opprea la.,
dignit Abaziale, reitui aCartuliani il Mo
nailerio, di cui pree il poeo. li 17. Febra

manno .Col ammirar Religioi uomini di

plazione. O' beata orte di coloro,c_he pote

ero cangiare con quei beaticatiorrori di

ro del 1514. Giacomo udetto col Prior di

iuiche celle- la magnicenza de Palazzi

Chiaromontez ma il primo-ad introdurvi li


Religioi u Coanzo Bolognee. Reiiitito
dunque all'Ordine quet Monaerio,too
1 acorebbe di fabriche ,di uppellettile , di
plendore, e di dominio cos, che'oggidi l
uno de pi rinomati Monaerj non pur del

reali; perche quivi 0ttratti allinidie del ez

la-Calabria, ma, e del Regno, e dell Italia;

colo, ed allc`vertigini del fato, goderebbono


i giorni ereni,e nella tranquillit` della co
cienza depoitariano il timore , che troppo

feroce lininua negagoni di mortel-Ln que


a olitudine avia , donderrano lontane le

concioiache con amendue le pade com

compagnie del mondopazzo, i eguaci della


regola di San Bruno con ingolare .dimotra

m"ULR-acinque roe abitazioni , la Serra,

zione del Redentore ono rioratiz e ci

Spatlola, Bivongi, Gaparina,e Montauro , e


con -alola, temporale a due altre Montep307
mi e -1 Rocca di Neto. Per autorit poi mo~
nahca il Primo dopo la gran Certoa, ed

vantano con dometico privilegio .di Paradi

..-.

o . Se V. S.). avee conocenza degli anti

quati codici oltramontaniz sche belle, am


ple, e divote donazioni oervaria in qbei e- i
coli

c Notit
(mihi-303'

.,. .JW- _

DELL RELIGIONE CARTUSIANA CAi-V.

39 7

coli non fugati , in quei Religioi Romiti, cor parla. Vi ono varie Reliquie deSanti
ammiraria la piet tanto grande , quanto con le poglie del Fondatore anticato . Le

chietta di quei Signori oltramare venuti

delizie deeonvicini Villaggi, che alla agra,$

~per Divina potenza a dominar queta parte


notra empre mai infortunata ditalia , e eo
nie cordialmente medemavano co ervi

e maera machina fan corona , le verdure)l

di Dio .Facci-ai leggere dall Arehivario di


queto imparadiato opizio l'iltrumento del
Monte,e la memoria mi dice il vero,dell`an
no 1094., e riconocer, che non dico-il al
vo. La crittura comincia: [n nomine Dei
eterni, cJ" Salvatori; nori jcju Clmi z dove
dona al antimo Brunone Maero del R0

delle elvette erudite, i perenni rucelli , or

g'anetti di quelle cae -di Angioli terreni, do


ve Pomona, Flora ,Cerere , c Bacco gareg

giano la maggioranza.
-w-

PRIORI .DEL GRAN MONASTERIO


DI S.STEFANQ
BOSCO.
DETTO
i
DEL
aa- t .u

.'~

mitaggio agrato il Monierio di S. Marian

1094. S. Bruno Padre,e Patriarca dell'Or

dAraa tra Stilo, ed Arena con tutte le ue

dine, il quale avendo governato l'Ordine an

attinenze , libera dogni peo -', n ubbidiente

ni 18., ed otto olamente queto Monaerio,

la terra al Vecovo,dichiarato dal Pontece

mori nel r roz.,e gli venne dietro eletto coil

Cappella del Principe, ed eendo pi curio

aitenza di Vitale Vecovo Albanee , e

a veda l`altra del 1098., che dopo laopra


detta invoeaz'ione comincia : Rex .David
Spirit Sano pmventm , dove notica il

per ordine di Papa Pacale II.


1102. Lanuino Normanno, compagno del

Conte eo i beneci da S. D. M. comparti


tigli per linterceone del Rev. Brunonu
abitatore di S. Maria dellEremo,e del Santo
Protomartire Stefano, delle guerre, che of
fere in C-apoa con Sergi-o Greco 5 e come

Santo Padre, uomo Santo, e di gran pruden

za, e perci ad0pratodal udetto Pntece


in molti aari di riliev031_Vie in queo go
verno anni ai., e gli venne dietro.

I 124- .Lamberto eonanguineo di Papa_


Callio II. con nome di-Maero , qual poi

quel Santuomo gli apparve, e gli preag la perever in tutti i eguenti . F Lamberto
vittoria, e benehe ue diuguale di forze
lottenne ,il tutto raccontato al Padre in 1

quillaci, ed armandogli , che in viione di


notte tempo gli foe comparo, a cui l'umil
ervo del Signore-ripoe quel, chil Profeta
Daniello nel eap.rz. regitro . Cos legger
nella pergamena: Non ipum fare, quam credi
di ,ed Dei Angelum qui at pro Principibus
tempore belli . A queo , ed a uoi vegnenti
liuoli don il Caello di San Giacomo di
Nontauro in cima del colle a veduta del ma
re . Ed in quelle critture annoter lorigine
della Caa reale de Concublet , antichitnni
Conti di Stilo,e dArena, e daltra innit di

Feudi , e i avveder eer una delle pi p0

dl gran antit di vita , e liberalimo con.,

poveri. Ordin alcuni atuti per il buon go


verno della Caas Vie per un anno olo,e

lo egu

1 125.Leone,a cui Roberto Loritelli Con


te di Catanzaro , e Berta ua moglie conce
dono in Badolato la Chiea di tutti Santi,
con molte tenute 'di terre . Non appiamo

quando mortoze perci viene incerta la pro


mozione di

I l'2. . . Germano, il quale parimente F di


briovimo o governo, o vitazmentre lo ic

ue

. 1128. Ridolfo della Croce , qudlo , che


lanno eguente intervenne alla coronazione

tenti irpi ucita da queta illurima Re

del R Rogiero in Palermo z da cui poi ot

gione. Torniamo alla piritual Tebaide,po

tenne la conferma d tutti uoi privilegi . L'

iede uninnit di beni burgenatici , e feu

incertezza del uo governo, i reca incerta.

dali, che a narrargli biogneria tener catalo_

la ucceione di

go. . Baa dire, chei Cittadini, e i Fo'raierr

113 .wSicherioz che poi o morto , o per


altro accidente non avendo pi governato i
port dietro

chiamano il dovizioo Monaerio di S. Ste


fano, dove Bruno ci eercit penitenza , ab

*~

I I ;8. Andrea, carimo a Papa Innocen


dannaggione dun giudice ingiuo. Vagheg- 'i zo II., da cui ottiene la conferma di tutt i
giar bellimo tempio,dove opolo ltranie i uoi privilegj.Vie nel reggimento di quea
band onato Parigi, reando chiarito della.; 3

ro , non che cittadineco a ora Dio , edi z Caa anni 18. ed ebbe ucceore

1 156. Nicol Prelato molto utile al MO

uoi Santi, nella entrata poer locchio nel


Cuodia del Pan degli Angioli,che per la
la
'i
-.25"

naerio, avendolo arricchito di molti Pri

k latitudine del lavoro, per laltezza dellarti


cio commeo in mille pezzi reca UPOU
al tempo, e pavento' alla morte. Specchii in

-tro. e

vilegi. Govern annidiece, e gli venne die


5-"

I 166- Landrico , di cui Fu breviimo il

una gran Croce di tero criallo , e la rico

governo, e la vita appena viuto un anno 5

nocer per egno vero della nora reden


ZOne, e per gieroglico epreo dell inno

onde venne eguito da


'

1167. Errigo, il quale avendo governato

cente morte di Crito, le intagliature del Co


ro, e della uperba, ma divota Sagreia, che

anni ei,n0n appiamo in qual grido , e fa

ritrae una linguetta dantico ferro oggi an

ma,lo egu

I 173. Bernardino , 0 pur Benedetto , vno-l


tando

iii-J
.

CALABRIA SAGRA LIBRO '11.

398
J

tando colla prima ola lettera B. Belli an

dato in Palermo ortenne dal R Guglielmo


il buono la conferma dalcuni privilegi con
CCdUt al uo Monaterio. Governo anni 7.,
ed ebbe ucceore
_

1180. Guglielmo, il quale dal udetto R


Guglielmo Ottiene una nuova conferma de
uoi privilegi . Dopo anni cinque vien dep0~

Caali deMonaerio, Arunco, Monrauro,L


e Gaparina non vadino comprei nel paga
mento con la Citt di
illaci .
.
p
1317. N. attiene dal R Roberto , che li
uoi Vaalli paghino li Ficali per ervizio
del Monaerio .
132.0. Nicol , avendo di propria amori
tl con uoi Monaci pogliato del poeo
dalcune Terre vicine le mura di Con-onu,

lio, ed in uo lu0go eletto

1185. Guidone del angue Normanno ,


dopo la cui morte, avvenuta ei anni appre
o dalla ua elezzione, vien ripoto
1191, Guglielmo udetto. uello , che.,
poi lanno eguente del pz.con facolt di Pa
pa Celeino ll]. pal con tutto il Monate
rio aCiercieniJrrano dunque quelli,quali
rimettono queo paaggio allanno 1157., e
molto pi quelli, quali laddietrano al 1130.

Cos com'errano gli altri, quali non voglio


no in quella Caa dopo S. Bruno , che oli
cinque Priori con oli anni 60. di oervan~
- za Carcuiana.

.ABATI CISTERCIENSI.
1 192.. Guglielmo gi Cartuiano .
1198. Iidoro . L Ughelli il chiama Stu
dinoz fore cognome dlidoro.
12.00. Creanzio , a cui Roberto Loritelli,

rcituice il Villaggio di Murari , occupato

Beatrice moglie di Guglielmo di Cariati-3


Carlo Duca di Calabria, e Vicario Generale -

ordina,che s'oervino li capitoli del Regno.


1330. M. ortiene dal R Roberto , che le

liti da fari a pr del Monaerio i 'aggitino l


nella Corte del Giuiziero di Calabria.
1336. A. ottiene dal udecto R , che per

ollievo del uo Monaerio , cadUto in pu


vert, eragga fuori del Regno tavole dece
mila dauoi proptj Bochi.
1339. Aurelio attiene dal udetto R, ch' i
il Caale di Sparola gi vuoto dabitacori,
poa riabitari rimeuendo agli abitacori il
pagamento Ficale.
.
,1343. N. ortiene dalla Reina Giovanna..

prima,che non foero moleari quelli lavo


rano nelle Perriere del Monaerio.
1357. Amico ortiene al Caal di Spatola

laranchezza per unanno dapagamenti Fi


cali .
1374. N. ottiene dalla Reina Giovanna

la rime della pena a quei di MontaurO',

p al Monaerio.

12.12.. Bernardo , il quale da Federigo II.


Ottiene la conferma di tutte le donazioni , e
Privilegi conceduti al uo Monaerio.

per nOn aver ubbidito unordine Regio.

1 399. Pandolfo Ab. , e Procurator Gene


rale in Roma dell Ordine Cierciene , ulti

1217. Guglielmo. ricercaro,tna non con

mo Abate Regolare. E qui mancati gli Abati

ceduto Vecovo di Squillaci.


1 azz. Reggiero , ottiene dall' Imperador
Federigo Il. la conferma de`Villani, dati dal
Conte per ervizio del Monaerio.

Claurali ucceero li Commendatarj,aqua

li fil il Monaerio dato in commenda.


ABATI COMMENDATARJ.

1 12.4.. Pietro, che dal uderto Federigo , e


da Papa Onorio .Ill. ottiene le udette con
ferme .
1250. Tommao, uomo-detto, e pruden

te,e perci chiamato Vecovo in Martorano.


12.64. Nicol .F quello , qual pigli il
poeo della Chiea fabricata in Meina da
Malgero AltaVilla, e data a queto Mona
erio.

12.71. B. attiene dal R Carlo primo lette


re al Giutiziero di Calabria , che difende!..
nelle ue ragioni il Monaerio, e che li Va

141 I. Fr Marino Caracciolo.


1466. Antonio Caracciolo.
1469. Filippo Calandrino Cardinale detto
di Bologna . Ottiene da Giovanni R di Si
cilia la rimea della ronnina, olita a dar al

Monaterio .
1484. Pandolfo de Sabinis , al quale l'an
no 1491. Papa Innocenzo VIII. conferma.
tutt'i privilegi, e lanno 1495. Antonio Cen
teglie Marchee di Cotrone reituice il

Territorio dHyo in Cael vetere.

1498. Lodovico Cardinal d Aragona', il

alli ,e Caali di lui non faccino pagamento


injblzdum con la Citt di Squillaci .
12,83. Giovanni Cappellano del medei

quale poi lo concede in penione ad

mo R, ed Ottiene, che li Vaalli dei Mona

Sanno 1514. lo cede aCarruiani, come s'

erio paghino con gl'uomini di Satriano.


1199.Andrea Cappellano del R Carlo II.,
e per la ua molta prudenza Vecovo di Mi
leto .

1504. Evangelita Tornafranza , che poi

etto .

. PRIORI CARTUSIANI .

130;. Giovanni, e non Guglielmo, ottie

ne dal R Federigo II. di Sicilia la rimea..


in piedi di cinquanta annovali barili di ton
nina, per luo del Monaerio.

1306. N. ortiene dal R Carlo Il. , che li

15' r4. Coantino Bolognee, quello,qual


vintrodue la prima *Famiglia.Grandi-ana,` 4
ordinato con titolo di Rettore da Giacomo
d'Aragona Prior di Napoli per mandamento
del Reverendimo dell Ordine ,. Governo

'-

COD

DELLA RELIGlONE cixusrANA CP. V.


B-

con quello titolo n al 1515. , nel qual poi,


e per em re venne governato da`Priori,elet
ti dal me eimo Monalerio.
1515. Pietro Riccardi dall'Acerra .

39,
--~

rono gittate dalSanto Patriarca di Ai n


dall anno 12.07. , ma non avendo avuco l`

approvazione,che orto Papa Innocenzo Ill.


nel IV. Concilio di Laterano , e pocia lL

1517. Davide Ruca da Milano.


1519. Martino Toraldo Napolitano.

conferma
Papa Onorio
Ill. l otta
vio
anno che
del otto
uo Pontecato
, queo
il

152.0. Giacomo dAragona Spagnuolo .

uo tempo nella Gerarchia Eccleiaica .


Fondata adunque nell Umbria quella agra

1526. Gio: Battila Colombo Fiorentino.


152.7. Ottaviano Velrri Fiercntino.
15;!. Franceco Aelta da Padula.

Religione , velocemente i diram nel ri


manente d Italia , e di l da monti nella,

1533. Pietro Paolo Lumbolo da Gaeta.

francia, e nella Spagna 5 e n da quei primi

1534. Benedetto Piccolomini da Milano.

tempi nella notra Calabria ancora , recan


dovela il B. Pierio, compagno del Santo Pa

15 38. Vincenzo Perio da Terranova.


1539. Benedetto Piccolomini la z. volta .
1541, Timoteo deGigli da Milano.
1545. Pietro Paolo Lumbolo la a. volta.
15'43- Vincenzo Marzano da Miiano vi

cino Capoa.
1551. Antonio Satriano, notro, non s da

qual parte`
1555'. Bailio Riccia da Urbino.

dre, e e io non erro, prima del 12.16. , ed


la ragionez poiche nel udetto anno , ordi~
nandoi le Provincie della Religione, quea
era la uartaz e piglia forza il dicoroz con
cioiadle l anno razr. San Daniele n erL.
miniito, uello checon altri ei compagni

i coron el martirio nellAfrica . Vindi


pi volte caduta , ed altretante riorra , dj

1560. Giovanni del Balo , 0 Brancaccia

da Padula.

motivo alle tante Riforme , quante le nori


rono nel eno, lequali entrate di volo nella

Provincia. lhanno per ogni parte riempita

156;. Silvio Aprizio da Monteleone.


1567. Marco Bono da Stilo.

di Religioi, e di ConventiLonvicn dunque

1572.. Filippo Ghitteo Fiorentino.

dicorrere di tutte quelle religioe Famiglie


Francecane col medeimo ordine di tempo,

1573- Silvio Badolato da Montelione .


1577. Innocenzo Ruggiero , noro.

col quale vennero alla luce , brievementu


raccontandone quello di gloria a Dio , di
edicazione al ecolo, e di onore alla Cala
bria.

:581. Pietro dalla Grotteria.


15'93- Bcrtrando Gallup o Francee.

1608. Lodovico Los'o Francee.


1612.. Franceco Camiliano, notro.

3T. I.
DEFRATI MINORI CONVENTUALL

1613. Giacomo Brancalerio Romano .

1615- Loren-10 Emanuele Siciliano da..

Imera .

Ree queia Religione il nome di Con

162.0, Gio:Battia Manduce da Seminara.

1625. Macario Monno da Mel .


162.7. Ambrogio Guaco' Francee.
v 163 3. Urbano Fiorenza da Badolato.
1636. Gio: Battia Manduce la 2, volta.
153 8. Lorenzo Candela dalla Paluda .
1644. Tommao Cantina da Fiorenza.

P ventuali , allor che eendo orta la Ri


forma,detta degli Oervantiz ma convenen
do tutti nel nome di Frati Minori,o di Fran
cecani fu rioluto, che per loro ditintivo i

diceero, quei Conventuali, e quelli Oer

vanti. Amendue per legitima prole del S


raco Patriarca , con la ola dierenza del

1 646, Damiano Brancaccio Senee .

tempo , appunto come li dicendenti in di

1649` Lodovico Love; Fiamengo.

ugual grado dall unico , e primiero ceppo.


Per quello tocca la Calabria, ella vien com

1660` Domenico Accetture Coentino ,

che per evera ino ad Oggi r 676.


prea da quea Religione otto una ola...
1682.. Tommao Bardari da Filo ao.
Provincia, altre volte con nome di Calabria;
1710i Gio: Battia Coenza da ropani` ed oggidr di ette Martiri.

;71 1 . Bonaventura Politi da Napoli .


1713. Franceco Sotira da Reace.
17m` Domenico Catelli da Gerace.

.u

172.5. Romoaldo Tedechi da Palermo` 1


1 72.7` Dioniio Jacono da Tropea .

x732.. Lanuino Martorelli da Napoli.


~ 1734-. Domenico Caelli da Gerace la 2..
volta .

1742,. Tommao Preinace da Stilo.

,Della Religione Frame/Zam.


C

A P.

VI`

S E vuol averi riguardo alle prima emen

ti di queia Seraca Religione cileno ftb

CONVENTI SOPPRESSI DI QUESTA


RELIGIONE .
Bbc le ue cadure queOrdinc con la
E depreione di molti Conventi, nella ge
neral riforma, fatta dalla Bolla di Papa ln
nocenzo X. l' anno r 6753. , `e fra queh furo

no quelli gi in
Bova`
Palizzi.
S.Lorenzo.

Cercnzia.
La Scala.
Crapolati.

S.Agara.

lapaidero.

S.Anna.
S.Martino.

Scalea.
Luzzi.

F elorcto

Apriglianm
Ro

SAGRA LlBRO II. i


4'09

CA LA B R IA
Siderno.
Riace.

Nicotera.
Dinami.

i Badolato.
Squillace.

Palmi.
Belcaro.

Monteoro.
Nicaro.

il corpo del B.Pietro.C031 come egu.` " k


Gierace . S. Franceco . -Monignor Otta

S.Severina.

Le Gallella.

viano Paca Vecovo di Gierace mora (d)


volerlo edicato circa il 1252,. da' &Danie

Caccuri.

CONVENTI ABITATI DA MESTI


RELIGIOSI, E LORO NO'IlZlE.

g de re

Eggio. S. Franceco . Scrive della on


R dazione di quelo luogo lAbate Angio
lo Spagnuolo (a) , e la rapporta nell anni

bs KY! 12.21.,e uita ero era del B.Pietro com


P
gtnis 11h.
Y-C-So

[pagno del Seraco Patriarca . Altri per ne


rimettono la. fabrica nellanno 12.20. con.,
Breve di Papa Onorio lH.F attaccato alla
Chiea dedicata all Evangelila S.Marco,fa

poi alla udetta Chiea e le cambi il nome

tolo di S.Francecoz ed Chiea belliima,

lontana dallo gid abitata daRR. PP.Ca~


puccini. lendl portato alla Cattedrale del
la Citt Pr Fortunato Reli ioo del mede
imo Ordine., port iuoi rati dentro la_

d M.S.tle
Vecewdi
G ter.

le M artirezonde nc cava in congucnzasChc


toltone il Convento di Reggio, queto ia il ~
*pi antico nella Calabria . Nel qual dicor-
o corrono molti sba li , e ngolarmentu,
che foe ata opera el B. Daniele circa il
1252. poiche detto Santo pas al Signore)
coronato del martirio il 12.21.211 pi il 12.2.7.
giua che diveramente i ima da critto
tori. Adunque biogner dire,o che il Con
vento riconoca la ua origine prima del
Izzo. e i vuol edicato da S. Daniele 5 o
che abbia avuto altro Fondatore, e i vogli
fabrica del 1251. in circa , e non econdo

S.Maria degliAngioli , pota alquanto pi

nella Calabria . La ua Chiea

i dedicata

al Martire S.Lorenzo , tramuto poi nel ti


uperbamente ornata di molte Cappelle di

pordo z e vi anno epellite molte perone_


di conto deSignor.i del luogo.-

Monteleone. S'. Franceco. Per la fonda~


zione di ueo Convento abbia-mo qualche
divario . idolfo TO nano lo tima fon
dato l anno 12.82.. Laca adingo due anni
prima, cio nel 12.80. , Io credo , che anzi
molto avanti-3 poiche per detto anno 1280.

Citt, concedendogli la Chiea della Santil

Papa Nicol llI. crive al Vecovo di Nica

ima Trinit, ch` la medeima, quale abita


no al preente . Val donazione conferm

ro,ed al Guardiano de Frati Minori di M

oi Giacomo uo ucceore . Colla dalla.;

galla di Papa Aleandro otto la data degli


undeci Gennaro 12.53. lanno uo terzoznel
la qual Bolla vanno inerite lc conceioni,e
di Fr Fortunato; e di Giacomo uo ucce

c olo ;0.

ed altre cenure Eccleialiche operino , che


non
a data
moleia
alla abricaz
come i
u fatto
ze che
di vantag
i0 vi trasferigca

bricatagli da Reggini in memoria di avere


con la ua preenza onorata quella Citta ,
compagno dell Appoolo ,S.Pietro ', onde.:
in San Franceco.
Catanzaro . S. Franceco. Furono quei
Religioiiprimi fra tutti ad aver caa in.,
quela Citt . Venuti abitarono la Chiea di

b lb. r.
ol-40.p

Cantore di Squillaci,che con communiche,

Roarno.
Filandari.

ore .Onde non s qual verit i abbia quel


lo crive Vincenzo Amato (b) di queli Re
}ligio, e lor venuta in Catanzaro. Pi vero
' l'altro crie poco avanti della ua Cap
pella conagrata alle glorie immacolate del`
.la Vergine (c) .
Cotrone. S.Franceco . Antichimi pari_
mente furono in quella Citt i Religioi del

teleone, che inquirano contro il Vecovo di


Tropea: ed oltre paando nelle conghiettu
rc, voglio credere , ch egli i foe fabricato
ne'tempi piu antichi di quea Religione)
otto l invocazione di S. Maria ', indi poi
trasferito ove oggid l ritrova circa il 1377
abbia preo il nome di S. Franceco .
'
Tropea . $.Franceco . (Lietta era una.,
Chiea Parrochiale otto nome di S. Pietro a
Ripa, de pmfentatione Epzyopi , (AT Capitali.

L anno 1296. chiamati dalla Citt queti


Reli ioi , Giovanni Vecovo col coneno

medeimo Ordine , introdorrivi dal udetto


' B. Pietro, o Pierio in un Monaerio fuori le

del uo Capitolo conced loro queta Chic


a,provigionand0 di ugual rendita il uo Par
roco , per nome Nicol . Ne fu preo il
poeo da Fra Roberto Guardiano di Mon

mura; ove poi anzamente mor . Ma l anno

teleone, e da Fr Tommao da Morano.Che

1540. per opetto de Turchi fu per ordine

alcune cae, date da Gio:Batti\ta Campitel

poi conferm Papa Bonifacio Vlll. li 17.


Giu no l anno uo econdo 12.96. (e).
Nfileto. S. Nicol . La Contea Guilla dc
Marolis avendo fabricato una Chiea etto
nome di S.Maria della Miericordia vi attac

li Barone di Melia , i cui poeri poi diven

c un Opedale per ervizio degl infermi ,

nero Conti della medeima Terra, ed anche

tro l anno 144;. il Vecovo,e uo Clerozon

e per albergo dePellcgrini.Ma perche veni


e meglio regolato l anno 1402.. ottenne,
Breve da Papa Bonifacio IX. otto la data
del primo Giugno l anno medeimo , che l

dc Papa Paolo III. con uo Breve pedito li


18. Luglio del 1 544. commette al 'Decano,e

abitaero i Frati Minori; come fu, fabriean


do loro a proprie pee un mediocre Con

di Carlo V.lmperadore demolito n daon


damenti, e preo a riedicari dentro la Cit

t col nome di S.Franceco , guae perci

Principi di Strongoli. Principiata la fabrica,~


e tirata alquanto avanti , e gli infuri con

~
M

VCI]

e Vva
`tling.tor:n.
3. ad ann.

129 . V
ghell.E i.
Trop- ol.
647*

DELLA RELIGiON'E FRAIEESCANA CAP. Vi.


_~-

4ot

vento , con queo: Gui quidem 1-'rari-er per


Mu :n-m Provincia km Pro-vincite Calabria

[eum-um moi-em dial' Ordini': pro tempore exi


enmn, depwandi,vit7nm,' vallith a Pri.
n' arti (offiata) ripara-adr baberent f).
Arena . s.Nicol , fondato con Breve di

Papaliugenio lV.0tto li 5.Maggio del 143 6.

MINISTRI PROVINCIALI DI UESTA


RELIGLON; .
(L
1216.B.Pierio, compagno di S.Franceco.
1220.3.Daniele Malllic da Catrovillari.
12.52. tra Paolo , alla cui richieta Fr

da i\i`coi Conte di Arena, e di Mileto (g).

Fortunato Vecovo di Catanzaro concee a

norrello. S.PranCeco . Papa Urbano v .1


' anno 1363.concee a Prati Minori la fabri.
ea di tre Conventi nella Calabria , quali fo

que Ordine la Chiea della Trinit.


12.54. Pr Giovanni di Avera , al quale;
Papa Innocenzo 1V. ordina in detto anno ,
che cavato 'dalla Chiea di Con-one un tal

ero in Borrello, in S.Lucido,e nel Cir (h);

che poi e ne ditferl l' ellequzione,per quel


lo tocca la fondazione di quello di Borrello

Prete per nome Mauro,che vi i era intrulo,

. vi me)tta legittimo Patore Nicol di' Duraz

all anno i410. (i) Viene adornato di un u; zo (n .


perbiimo Coro ,lavorato con equiito ar.
1327. Fr Nicol da Reggio ,che Papp n Vgheii
ticio.
Giovanni XXIl. iituice nio Commiario 'r'.Pc-Cott
btilo. L' Annunziata, cos alcuniz ma altri con piena facolt contro i' Fraticelli , paati
lo vogliono otto l invocazione di S. han
da bicilia in Calabria (o) : crivendo perci o Vld
ceco UL): pu eere , che l' un titolo i c- in uo favore a Roberto Re di Napoli, ed a :Lari
hnnc
n-9.
guille auf-autre . Eu fondato a pee del pu
tutt'i nobili di Calabria (p): ll breve comin ann.
p indic
olico lanno i450. Va uperbo di un mara cia Per-{ua dit-edo Regi Sicilie , - Mimro acl n.1326
viglioo Claultro di pietre lavorate .
rrancica. S.Nicol,fondato l' anno 15 39.
per breve di' Papa Paolo Ill. otto li ii.
Giugno dell anno medeimo (l) .
-

fuori di quei Conventi non tengo altre


notizie tin al preente-j, onde mi conviene;

Calabria! , C'-

n.58

13 ;5.Roberto de Macla , gli crive Papal


Benedetto XII. cum ic: (q) .
q lndic.

1452.. Malvatore deMano.

ad

i455. M. Onofrio da Biignano.

ann. n04;

14.60. MGuglielmo da Seminarazdepoo,

[appota: qui otto li nudi nomi gli altri gli uccede


.
Courcntquali ono:
14.60. M. Franceco da Seminara , uomo
demiiiara. sfranceeo, fondato nel :3 17. '~ - molto illutre per letteratura .
Settingiano. &francei-'0.
Motta di S-Lucia. Sitanceco .

i 5 39. M. Tommao Eantino da Seminara.

CUTPWO- Maria Immacolatmfondato


nel rat;' Cir. S.Franceco .

Sti-angoli.

'

154;.~M.Como Balamo, e non pin too


Maleni dal Cir: quello travaglio molto per
la reituzione del Convento di Cocrone.

Maria della Grazia, fondato

1544. M.Domenico Fantino da Seminara.


i 5 50. M. Leonardo Fantino da Seminara.
x 5 5 5.M.t"rcieo Hacineo da Martorana

nel 1500.
-,
Catrovillari. S.Franceco. Monaerio an
tichiimo fondato dal B. Pietro ivi epolto

1560. M.Paolo da Catanzaro.

11611164.

x57o.M.Como Maleni dalCiro la 2.volta

x565. M. Antonio Bodio da Squillaci.

..A

CoroglitttiO. S.Franceco, fondato dal mo


dema B.Pietro-

Roano. SPrancecoJondato nel i 2.3 t. \ ~


Coenza . S. Maria dellaGrazia , fondato

'nel 1 58 r .
l'

Amantea.S.Frceco,fondato dal B.Pietro.

Spezzano piccolo S-Pranceco, fondato l


anno 142.6&011 Bolla di Martino V. , che:
comincia Piz': uppcam (m) .
Btognatore l'Annunziata.

Ionadi . 5. Maria degli Angioli ,fondato


nel 1595.

Titi.b.Maria della Grazia,dato nel 1300


-Mayda S.Pranceco,fondato nel 154i.

. - i Muruinanno.S.Franceco, fondato nel 1647


" 'i Nucra. S.France;o, fondato nel 1559.
Pietra Mala. S.l~`ranceco.

Altilia. S. Maria delle Grazie,fondato nel


\
.

-Gizzaria. Santa Maria.


Abr,

f...
i i
..F

x575.M.t*'ranceco Puglii da Corogliano


1580.M.Bernardino Barbettano da Gerace
1585.M. Michele Fabrica da Catanzaro.
1589.M.Como Maleni dal Cir la ;.volta
1591.M.Marziale Sacco da Catanzaro.
1597M.Giacomo Perronace da Placanica.
16'00.M.t*ilipp0 Geualdo da Corogliano.
i 604.. M. Antonio Tappi-'i, da Gerace.
.1608. M. Leonardo Ventura da Gerace.

riz. M. Girolamo Muitano da Catro


villari.

1615._M. Marcello Sao da Martorana.


1618. M.Domenico Rivello di Arena.

l162.1. M. Camillo Geualdo da Catro


vi lati.

162,4. M. MarcAntonio Condello da Co


trone.
.
162.6. M.Domenico Pelluio da Franeica.
162.9.M.Giacomo Giannino da Seminara.
1632.. M. Lodovico Campanella da Bova. -

1635. M. GiozBernardo Medici da Mar


toi-ano.
1638. M. Ippolito Riggitano da Gerace. i
h' e e

1641. M

hunc

cXLABRA SAGRA LiBR'' u.


403
vella piantagione n dall' anno 1180. il
l
1641. M.Franeeeo Sabinis da Stilo.
B. Paolo da lrinci, otto all' ubbidienza de
:644. M. Michele Morelli da Catanzaro.
medeimi Prelaci dell Ordine 5 la irrigarono
1647. M. Bonaventura Benincaa da Gi
altri ze nalxnen te le dierono il maggior in
migliano.
cremenro circa il r414.li Beati ervi del Si-l
i 650. M. Diego [dario da Gerace.
1653. M. Giacomo Caano da Strongoli. gnore Bernardino da Siena, Giacomo dalla,
1655. M. Franceco Amonio Picioct.; Marca, e Giovanni da Capih'nno, con anche
da Corogliano.
epararla dalla Comunit ono Papa Euge
165 8. M. franceco Roe da Corogliano. nio lV., che molto la favor , dandole nome
d'oervanza, cio di frati, quali oervaero
[661. M. Marziale Pellegrini da Laino
la regola conforme al volere _di S. France-i
villari.
i 664M.Daniele Quercia da Carpanzano. eo.. Venuto incanto della novella pianta il
grido nella Calabria , non pure f applaui
1667. M. Bonaventura Perna da Gerace.
1670. M. Bonaventura Caalnuovo da oalieligioi medellni, quali avevano i cru
poli della cocienza a ma daeeolari ancoraz
Carovillari. \
onde molti di quelli ne crillero in Roma,
167 3. M. Franceco Rinaldi da Stilo.
1676. M. Antonio Rolli da Oarovillari. ed oprarono s, che venie a diramarvela
1680. M. Bonaventura Caalnuovo da..
Callrovillari la z. volta.

lanno 1417. il B. Tommao da Fiorenza,


Commiario nella uicina Puglia ,in ei Mo

-,E,

1681. M. Marziale Britti da Roano.

nalleri . Cos [Autore della-terza parte del. , .

1686. M. Andrea Scavelli da Coenza.

le Croniche. Venne il udetto B. Padre,fon.


d li lei Monaeri,pet li quali anche vi cor

,689. M. Ceare da Callrovillari.


1692.. M. N. Palopoli da Corogliano.
l 1 693. M.Bonaventura Gori da Pizzoni.
1.597. M. Girolamo Guerrera da jonadi.

reva il Breve di Papa Martino V. , altri pi


naggionlero gli altri 5 onde tra breve dive
nuta numerola di Keligioli , e di Conventi

1700. M. Bonaventura da Candidone.

poce formare unampia ovincia cos_ , che'

1702. M. Daniele',laladino da Gerace.


1 707.M.Bonavencura Cuccari da Scrg oli
1708. M.Clemente Pace da Callrovillari,
17.. M. Bonaventura Ciccia da Gerace.

1715. M. Marziale Lago da Carovillari.


1718. M. Bernardo Melluo da Mayda.
172.1. M. Girolamo farngalo da L: oro
gliano_
- 172.4. M. Franceco Antonio Taccone da
,onadle

niaiagevoltnence porendola reggere unolo

Minimo , Eranceleo Gonzaga veneral dcll'_


Ordine l anno 1580. la diVie in due , luna.,
ch la Calabria di l col nome di ProVi-.z
cia di Calabria , e laltra, ch la Calabria di
qu?! col titolo di Provinciadi 'ecco Martirli i

e (aii lo tato di quella Religione a quelli

noltri giorni ze econdo tal divilone io ne


raccoroar le notizie.

;717._M.Antonio Santucci da Candidone.


1730. M. Marziale Pellegrini da Callro

CONVENTI ABITATI 'D'A WEST!


CALABnlA ..z
..RELIGIOSI
-ULIRA, -E NELLA
LORO NOT-lZIE.

-.-.-."-a\

l villai

173 3. M.Ei'aneeco Faleida Carovillari.


Eggio
Monaci
. LAnnunziata
Baliani rovinato
. Monacrio
,edato per
_ 173 6.M.Frcel`cAntonio Angi da Ionadi
1739. M.Benedetto Piani dalla Serra. . l diporlo in Monaterio di quella Religione "in
al b. Paolo da Sinopoli l'anno 14.2.5. (a).

5. II.
DE PRATI MINORl OSSERVANTI.
. l orito avea con molta fama di (11mi
t, di nobilt, di lettere, di prelature, e

d`ogn`allro pi riguardevole freggio la Re


ligione Seraca per quali due ecoli, quando
alla ne di quelli , come e ancara li foe- ,

d'avanzari pi oltre con li medelimi. fplcn

hu"

:a ludico'

174.2.. M. Bonaventura Aiello da Coenza.


-

ann.

Scilla . Santa Maria del- occoro, fondato

da D. Fabrizio Ruo Conte di Sinopoli , u.;


Signore del luogo circa l anno 1567. _.

SinOpoli. S. Franceco, Monallerio `de`PP. q


Convemuali, edicato con Brev tAppolloli-v f
co circa il 1485., per detto di Luca Nadine
go (b) . Pas poi agli Oervanti per Upa*ThWol
1-9
del udetto D.l*`abrizio circa lanno l 5 60.
Seminara . Monaerio altre voltre di Ba

-n.

doriz s'era alquanto rirne, Ma perche fu

iliani otto linvocazionc di &Nicodemoz'

privilegio eonceduto da Grillo al Seraco

Pas poi agli Oervanri. circail 14.3 6. 4 oo-fl-\


~i
me crive il Wadingo (e) i ono nome .di tua ha i

Patriarca, che la ua regola debbia per em


pre continuare nella purima* letterale o
tervanza, perci Come la vidde caduta, tollo

S. Maria de liAngioli, per oyra; del B, PaQ- i_ ann-n.1!

la rialz , rivegliando nel cuore di molti

Vergine di tutto rilievv, di marmo nih

_lamore della promea regola, quali accom


modando loro medeimi al viver primiero
ldel Santo Padre, e dcuoi Beati compagni,
' portarono a tutto l` Ordine una genei ali
ma Riforma . Adunque principi quell-i no

lo udeuokl- l'immagine della medeima

l
.e.jvdo
--..

m0,opra inligne.

..l

Oppido . La Concionezdicato day


GiozAntonio Caracciolo Vecovo del luogo,

con licenza di Papa Llemente Vll. circa li

l
l
z

l
l
,

l
l

l
l

1530. Indi Papa Giulio* ll. a riehiella del


l

ined- '

_4

--w..~__...

.. - _

OoW_ _._,...._
-

*" :SELLA RELlGIONE FRANCESCNA c. vr.


d Vdlng.
ad
ann.
1530- n-zg.

`
1

medeimo Prelato gli agn un annovalu


proviione su la ea mena Vecovile (d).
Santa Crilina.S. Maria degli Angioli,edi
cato con facolt di Sigimondo Mangiaru
ra Vecovo d`Oppido lanno 1567.
Bovalino. S. Maria di Giesu . Alcuni lo
,vogliono fabricato a pee d' alcuui Merca
'danti Genovei, quali correndo fortuna in

Cotrone l'anno 1300. Pas poi agli Oer

e Vading.
ad
2mm'

CONVENTI DI QQESTA RELIGIO

NE NELLA CALABRIA ClTRA,


E LORO NOTIZIE.
An Nocito. LAnnunziata . F edicate
e

a'Padri Conventuali dalla Marchea d

uei mari, fecero voto, che venUti a terra a

vanti, dato loro da Simonetta Colonna Con

alvamento fabricacro un Monaterio . Pa


pa Giulio II. in una ua Bolla del 1508.dice,

teia di Belcaro , con Bolla di Papa Marti


no V.diretta al Vecovo di Belcatro (l).

che lo fabric Tommao Merola (e) z Fore

Aiello . S. Franceco. Lo fond Francecc


Sicara,5ignore del luogo lanno I450.Pap:
Sio lV. li concede molte Indulgenze (m)

`If.. .n.10. chegli u il principale di quei Mercadanti.


Terranova. S. Franceco-3 Edicato per
opta del B. Paolo da Sinopoli a pee d'alcu
Vading. ni particolari lanno 1444. (f).
;LT-44* jatrinoli . S. Maria deMucimini z Fabri
cato con facolt di Pa a Gregorio XIlI .

lanno 1575. da buoni P . Antonio, e Lodo

vico Cittadini del luogo.


Cinquefrondi . S. Franceco, fondato con
facolt di Papa Gregorio XIII. lanno 1580.
da Fabrizio Gione Signor del luogo.
Droi .S. Maria delle Grazie, edicato da

uel publico lanno medeimo 1580., con la


acolt del udetto Papa Gre orio Xlll.
Nicotera . S. Maria delle razie . Mona
erio di PP. C0nventuali,fabricato con Bol
g indie.
_ ad
ann.
oz-nds

403

la di Papa Clemente V. lanno 1308. (g).Pa~


ato poi agli Oervanti lanno 1459.per opra

- Polica ro. S.Mara delle Grazie. Abita


rono quea Caa li Oervanti otto linvo
cazione di Santa aria Eremitana fuori le;

mura, quale poi laciarono per la mala con


dizione detempi . Ma preero a riabitarla_
otto nome di S. Maria delle Grazie , chia
mati dall'Arcivecovo di Santa Severina Ant

giolo , e dal Marchee di Cotrone Nicole


Ruo , il quale perci n'ortenne Bolla d:
Papa Eugenio IV. l anno 1431. (n). Sopra
venuta nalmente la famoa ina di Crii(

dalla Francia, laciati gli antic i nomi , pre


c a diri S. Maria della Spina.
Coenza . S. Franceco . Monaero anti`
co dePP. di S. Benedetto z poi dePP.C0n
ventuali , indi dato agli Oervanti lanni

del B. Paolo da Sinopoli, nel capitolo gene

1434.. Oggidi la Caa principale della Ca

rale di Mantova lanno 14.67. fore recla


mando i primi poeori, u ordinato , che i

labria Citra con la reidenza ordinaria de

reiituie a que li, ma enza leetto (h). Ac

queOrdine pi tempo in l furono in Co


enza, ricevuti con acclamazione per il fer
vore delle prediche del B.Matteo di Agri

Provinciale . Ben vero , che i Religioi d

' h Vading.
l ann. 1467.

crebbe di fama con la epoltura del udetto

Dup

B. Padre.

Monteleone . S. Maria di Gies . Lo fon


d con facolt di Papa Clemente VII. lanno
15 3 ;Ettore Pignatelli Duca del luogo,q ua

le celto per ua Cappella,e della Caa,label


l di Statue, di oppellettile, e Libraria , e lo
'i Vadin g.
Epit.

doc di molte annovali rendite (i).

te fermarono quivi (o).


v
.Amantea . S. Bernardino. Lo fabric que
publieo con Breve (li-Papa Eugenio lVJ'ar

an.

15;;.n.23.

Pizzo . S. Antonio di Padova , fabricato

no 143 6'.

lanno 14.74..con Breve di Papa Silo 1V. da

Cariate . S. Franceco; Edicato con Bol

Carlo Saneverino Conte di Mileto,e Signor


del luo o.
Poli ina . La Concezzione .Per la abrica

la di Papa Eugenio IV. lanno 14.40. da Bo


naccurio Capiucco Cittadino del luogo.

di quella Caa Papa Leone X. ne pedi una...

Morano . S. Bernardino . Lo fond Anto


nio Saneverino Duca di S. Marco con Bre

Bolla l'anno 152.0.; ma non i principi , che

ve di Papa Nicol V. lanno 1452..

KVzdjnga lcon facolt di Papa Paolo IIl. l anno 1537.

'gg-gi;- -d (k). E luna delle fabriche pi magniche di


xh-nf ma' queta Religione in Calabria.
,

ento lanno i429. , ed avendo abitato in_

ue Monaerj , che poi furono di Clari


luno fuori,l`altro dentro la Citt, nalmen

Gioioa . S; Franceco, fondato il. 1614.


Bianco . S. Franceco, fondato il 162.:.
Brancaleone S.Seba~iiano,fondato il 1632..

Lipari . S. Franceco, fondato il 1576. .


Carid .S. Maria del Carmine,fondato il

1 r4.
Caalnuovo. S. Pietro d'Alcantara, fonda

to lanno 172.8. er li PP.Riformati z ma poi

laciato da quel i, u dato agli Ocrvanti.


. BS! L

Citraro . S. Maria delle Grazie , fondat

a pee del publico , e facolt di Papa Nico


l V. lanno 1454.
Caobuono . L Annunziata . Fabricato 2
ccnforti del B. Matteo da Meuraca, e facol

t di Papa Leone X. lanno 15 19.


_
Cocrone . S. Maria del Soccoro, CdlCtl
da Nardo Lucifero nobile C0tronee col;
aenza del B. Matteo da Meuraca , cite
il 1520.
.
Taverna . S. Maria delle Grazie, edicate

lanno tgzr., e celebre app deTScrittori pe


la morte , e epoltura del B. Matteo da Me`
uraca .
.
Crepani . S. Rocco, fondato lanno 153 1.
Eee

2.
r

e loc
~

A.

CALABRIA: SAGRA LIBRO II.

404
l

e loccaione f , che _travagliando il Regno


una erima pee , queto publico per te
nerene lontano f voto al Santo di fabri
cargli una Chiea, e lo campae. F il veto,
i1 quale acoltato , f fabricata la Chiea; e

pVadni:
ann. 3532.

per uo ervizio maggiore con facolt di Pa


pa Clemente VII. vi furono portati quei
Religioi (p).
Rende . S. Maria delle Grazie , fabricato

l anno 15 3 3. con Breve di Papa Clemen~


anding
ann. .433.

tc V11. (q).
Iola . S.Nicol, fondato con Bolla di Pa~
pa Sio IV. l anno 1478.
Caano . S. Maria delle Grazie , fondato

' lanno 1551. con Breve di Papa Giulio lIl.


da Pietr Antonio Sancverino , Principe di

15 ;4. Giacomo Montone da Coenza.


1 5 37. Paolo da Nicorera.

154-0- Il medeimo confermato la-z.volta.


154;. Antonino da Cri.
~
I 547. Lodovico dallAmantea la z. volta.

1549. Paolo Vardia da S. Nicol della.,


Morta .
1552. Antonio Montone da Coenza- 1553. Giueppe Nicoletta da Nicotera.
155 5. Tommao Ruo da Poliina.
'
I 567. Girolamo da Cri.
1571. Antonino da Lattarico.
1575. Paolo da Terranova.
1578. Antonino da Lattarico la 2.. volta .
Succeduta l anno 1580. la diviione della;
Provincia, i di luogo a due Ordini di Pro~
vinciali.

Biignano .

, Rogliano . S- Maria delle Grazie , edica


to l'anno [5694 pee di quel publico.

Fiumefreddo . S. Franceco
, Monaerio
anciehiimoiondato
n dall'anno
1487.,co
me da un Breve dInnoceuzo VIII. diretto al
Commiario Provinciale della Calabria,che
comincia . Ex parte tua nobis, ch'a.

1 618. Franceco da Rogliano.


162.3. Cornelio da Scigliano,
1 625. Benedetto da Curro.

Terranova del Vallo. S. Maria delle Gra~


zie, fondato il 161 I-

Terranova della Montagna . S. Antonio ,


fondato. il 1542..

co il 1689.

1669. Marco. da Fucaldo.

142,1. Agoino da Fiorenza.

u..

<7 1431.Air-1tonio da Valenza

x435'. B. Matteo da Reggio ~, poiArcivc.

covo- di Roano.
.
.
"-1143 8. Giacomo dal.Zir, poi Vecovo di
Catanzaro per breve di- Papa Eugenio lV.(r).
144.4. B. Paolo ,da Sinopoli.
1455"; Giovanni Jazzolino' da Catanzaro.

- 14582-Elia- da Catanzaro.
j
1462.. Cherubino Rocca da Catanzaro. .
1477. Giovanni jazzolino la a. volta.
1-4-8 3.. .Franceco da Filocaro (s). '

1504.. B. ,Paolo da Sinopoli la z. volta, in


cuimor.
.
2
1505. .Matteo da Meuraca .
7 _~
ljr-,Franceo- Coco da Catanzaro. 7 ,,- 7
157-2-- Il medeimo la a.. volta.

71524;Franceco Solima 'da Bignano.


1517- Nicol Negro da Catanzaro.
~ 1579- Lodovico dall Amantea.

15 32- Il medeimo confermato dal Ge

1672.. Marco da Caano.

1674. Accurio da Policaro,

l`0

.
-

~ 1-667.. Antonio da Lattarico.


166. Antonio dallAmantea.

~ i

1657. Ignazio dallAmantea.


1660. Antonio da Morano. -

1417; B. Tommao decienza."

1 644. Lorenzo da Policaro.

1 65 3. Franceco da Pietra Mala la z.volta

MINISTRI, PROVINCIALI: DI cya


_ _STA RELIGIONE.

neralc-

1628. Franceco da Montalto.


1 61 g. Franceco da ROgliano la z. volta.
1634.1 nazio da Fucaldo.
1 6'; 8. onaventura da Rogliano.
1641. Franceco da Pietra Mala.
1 647. Marco da Biignano.
1 650. Franceco dal Cetraro.

,, ,_, _

S. Donato . S. Mariadel Soccoro, fonda

I Indie.
hic n.8.

I 602. Lorenzo da Terranova.


r 615'. Antonio da Caabuona.

Cerchiara . S.Maria di Loreto, fondato da


no 1588.
Albidona . -S.M aria delle. Grazie, fondato
il 1600,

, _

r Indie.

1 5 8 r. Giacomo da Caelfraneo.
I 5 97. Luca Valentino da Cropani.

Scigliano . S. Franceco , fondato il 1478.


Lattarico . S. Franceco , fondato il 1561.

Fabrizio Pignatelli Marchee del luogo lan

ibid.: .37.

PROVINCIALI DI CALABRIA
ClTRA .

1678. Lodovico da Policatro.


E 1681.1 nazio da Rogliano.

i683. onaventura da Taverna, che poi


fu Miniro Generale , e nalmente Arcive.
covo di Salerno.

1689. Bernardino da Coenza.


1 690. Antonio da Terranova.
1693. Dome-nico da Corrone.
1696.
1699. Marco
Tommao
da Coenza.
da Figline.
,
1702.. Bonaventura da POlicaro..
1705. Giueppe Matera da Coenza .
1708. Bernardino da Mendicino.
_1711. Lorenzo da Terranova. .
.1714. Sebaiano da* Coenza. ' ;.-. ., .
1717. Bonaventura da Melilla." z

172.0. Daniele da Terreno-va., ..u


1724. Luiggi da Corrone.
172.7. Bene etto da Coenza.
1730. Antonio da Celico.

.'

4 his-Ago; '

-.---_-v

"ELLA RELthONFREEN CAP. vr.


1 733. Agoino da Morano.
1 7 3 6. Bernardino da Morano.
I7 39. Antonio dalli Mari.

PRendo qui licenza di maneggiare con}


penna alquanto pi lunga gli aari di"
quelta Religione, e imo porerlo fare , non

ULTRA .
1 5' 8 I . Gregorio da Soriano.
1 5 84. Gio: Tommao da Vazzano.

tanto per l` obligo,qual tiene il gliuolo al


la madre, quanto per quello tiene lo orico

1587. Gio: Gregorio dal Pizzo.

alla verit, epilogando qu tutto ci , che)


della
medeima crie piu diuo Fr Zaci
caria Boverio ne uoi Annali . Perche dun-I

1590. Gio: Antonio da S. Giorgio.

1593. Bonaventura da Seminara.


x596. Gio: Crioomo dOppido.
1601. Diego dal Pizzo.
l 604. Cherubino dArena.
I 607. Paolo da Terranova .
1610. Paolo da Nicoccra.

que la Religion Capuccina nella Calabria..


avec a riconoceri parto legitimo della Se
raca Francecana , e non pi too la me

deima ringiovinita , ordin il Cielo , chela


ua nacita foe precora con le medeime
divie, che l'altraz onde come quea,inieme
con la Domenicana parvero Iridi di pace,

1614. Clemente da Pizzoni.

I 617. Benigno da Cinquefrondi .


1620. Tommao dal Pizzo. 1622. Lorenzo da Poliina.
1625. Lodovico da Poliina.
1628. Maurizio da Cinquefrondi.

con le quali la Madre delle mircrdie)

Maria i udi di rincalmare la tempea de


fulmini , quali l adirato Figliuolo avea di

gi rioluto dilluviare opra del Mondo pec


catorez cos quella, cio la Riforma Capuc~
cina dalla medeima preordinata venne no

1 6; r . Lorenzo da Poliina la 2. volta.

---~---v-

405'

,
. III.
DE PRATI MINORI CAPUCCINI.

PROVINCIALI DI CALABRIA

1634. Diego dal Pizzo. .

'

1 637. Giueppe da Monteleone.

velIa Iride di pace,pertranquillare il mede

1640.Bartolomeo da Badolato Riformato.


1643. Giacomo da Seminara.

imo pi che prima adirato contro dell u

1 647. Tommao da Poliina.

.'

mana generazione , rialita ul colmo delle


celeraggini.0dai delle prime UmbertoDo

. .. .

menicano (a) , volgarizato dal Boverio (b):

165 I. Matteo da Poliina.


1 654. Antonino da Francica.
1657. Diego dal Pizzo Ia z. volta.
1 660. Marco da Cinquefrondi.
1 665. Bonaventura dal Pizzo.
1666. Tommao da Monteleone.

Mentre il Padre S.Domenico'( dic' egli ) 1


ritrovava in Roma, e faceva ianza al Som

mo Pontece,che gli concedee il privileg


-

gio della confermazione dellOrdine 5 oran

-:! -

do una notte , conforme al uo olito , vide


in viione (come gli parve di vedere) Cri

1669. Lodovico da Poliina. 'h _


1671. Marco da Cinquefrondi la z.volta.~
1674. Bonaventura da Tropea.
1677. Lorenzo dal Pizzo.
di

o N. S. con la dera armata di triplicataJ


lancia,per icoccarla contro il Mondo.Avan
ti al quale enuea la Vergine madre delle

miericor ie con le lagrime agli occhi gli

1681. Domenico da Morano.


1684. Antonio da Lipari.

chiedeva umilmente,che temperando lama

1687. Lorenzo dal Pizzo la 2. volta.


1690. Domenico da S. Calogero .
1693. Pietro da Cinquefrondi.

ro delIa giuizia col dolce della miericor- ,_


dia, divenie pietoo vero di quelli, per la

1 694. Tomnlao dal Pizzo.


I696. Antonio dal Pizzo.
1699. Tommao da Scilla.
1702.. Giovanni da Pola.

co della Croce il uo prezioimo angue.

redenzione dequali avea sborzato ul ban


E perche le ripoe il Figlio 3 Non vedi , o

1705. Antonio da Lipari la z.volta.


1708. Antonio dal Pizzo la 2.. volta.

171 1. Antonio da Francica.


17 14. Franceco da Lecce.
1717. Girolamo da Molochio.

- .3_
'

cara Madre, quante ingiurie mi on fatte da


peccatori ?potr la mia divina giutizia la
ciarne tanti peccati enza caigo 3 Gli o
ione la Vergine . Tu ai perfettamente ,
qual ftla rada per ricondurre glinfelici
al eno della tua grazia . Ho un ervo fede
Ie, quale e mandarai al mondo per predica~

1721. Giovanni dOppido.

re apopoli la tua anta Legge, bandirannoi

1724. Tommao da S. Calogero;

peccati, e voltare le palle al demonio,cer


cheranno Te, che ei il lor Signore, e Salva

172.7. Daniele da Lipari.

1730. Gio: Battia da Francica; ;LU


173 3. Felice dal Bianco.
:a:

1735. Gregorio da Pizzoni.

Ia 2.. volta.
,1738* Gio:
7 Battia da Francica
_

'1740.-Giueppe da Francrca.
1742.. Antonio da Lipari.
tazza e ,

dore . Gli dar ancora per compagno unal


tro mio ervo, il quale gliar fedelimo

cooperatore nella alute dellanime. Ripoe


allora il Figlio . Ecco Madre, chio ho udi

to, ed eaudito le tue preghiere: morami


olo chi ano quei, chhai eletto ad una_
tanta imprea . La Vergine alzato il manto
gli fece vedere S. Domenico, e S. Franceco,
ed
..-.im
--

"- .

ZRIA su tsnor.

466
ed il Signore lodaudo l'eleZZione della Ma
' drc , dille, ch`ambiduc avrebbero felicemen

te condotta l'opera al ne . Cos della Fran


cecana Religione Umberto . Or udiamo
della Francecana Capuccina Zaccaria Bo

verio vol arizato, che dice averlo tratto da


m.s. antic i, e molto degni di fede. In un.,
luogo della Calabria (dic egli) trovandoi

immaginativa tanto colpita lefgie dalcu


ni, quali Viddero ucir dal manto della Ver
ine , che non s roo cominci a untare

m quelle parti la novella Riforma, c c con*


templando le faccie de" Fr ti,i accorero,
cherano quelli c, i qua-l erano uciti dal
eno della celec Madre . Fin qu Boverio.
E come~ e ci baaro non folc , e voleu

unAbadea, ed un uomo aai nobile, amen


due det matura, e di lodevoli , e anti co

lamico Cielo oltre pi accertarne la venu~

umi, uniti duna parentela pirituale tanto


divora , che pi volte dicorrevano inieme

a aggione la econda apparizione d'un..

ta, ed egiarne la maniera del vcire-;a que

Angiolo, veito da Capuccino , morata ad

delle coe del Cielo, e del protto piritua

un vecchio di Galatro per nome Giovanni.

le: mentre facevano orazionc nel cuore del


la notte,furono rapiti in un eai molto pro

Udiamo di nuovo Fr Zaccaria Boverio (e).

fonda , e favoriti dal Cielo con la ea vi

1 ione, nella quale ebbero avvio della futu


ra Riforma. Viddero quei due, il Figlio di
Dio formidabile nel volto , e gravemente;
degnato, che minacciava agli uomini, per

1 cagione degravi peccati, colli quali lo pro


vocavano a le vendette, s`1 eri upplizj,che

Vivendo quello buon vecchio (criv egli)


nel anto timore del Signore , e coltivando,
come poverello i campi colle fatiche delle
ue mani, gli oceore di vedere pi VOIIU
nel mezzo giorno un uomo non conociuro,
d'apetto molto pi venerabile, che non era
no gli altri di quel paee , il quale veito
dellabito, ch ora portano i Capuccini , pa- ,
eggiava per quelle campagne di Galatro z e

pareva volee diruggere il mondo in un


mirandolo un giorno Giovanni con atten
_L ol giro di pada. A cui opponendoi la Ver
gine con l uata piet , e prorandoegli a zione maggiore, gli parl quell'uomo inco
piedi umilmente lo uppllcava a mitigarv gnito in quea guia . Perche ti maravigli
lapro dellira colloglio della miericordia. Giovanni della novit del mio abito 3 appi,
Ma non s'arrendendo il Figlio a quee pre che di queo andata veita una Riforma , p
ghiere, e morando alla Madre le ferite,col
la quale comparir fra poco a villa del mon
le quali era ato piagato da peccatori colle d . E per chiaro argomento della verit,ch'
unte acute deloro peccati 5 gli promie la io ti dico , devi apere , che uando i Frati
Vergine di mandar al mondo alcuni uoier
dela Riforma aranno crude mente pere
vi, molto perfetti nella virt ,i quali collo guitati, peruggire la rabbia deperequuto
minaceie degli eterni caighi avrebbono ri, i ricovereranno in queto Eremo , come
intimorito i peccatori , e fatto riorire la ad ailo icuro . Ci detto gli parve dagli
piet criiana - E chiedendole il Figlio , chi occhi , ne pi i laci vedere . Stupi Gio
foero quelli : La Madre piegato il manto, vanni di tal via, e di quee parole , e ben
di cui pareva vellita,gli mollr la nuova Ri che non penetrale per allora i mierj della
forma deCapuccini , che le uciva _quai dal viionez nondimeno la raccont a molti 5 ne
en05 alla qual via rarenando il Figlio il
mai intee la ua ignicazione,nche al pul*
uo degno, trattenne gli ap arecchiati cai lular della nuova Riforma nella Calabria ,
ghi , accioche non incrude iero contro de non vidde , ch`i Frati per isfuggire in quei
rincipj le perequuzioni i ritirarono nell'
mortali . Stupivano amendue di quea cele
ie apparizione 5 ne apendo l'uomo divoto, . remo di S. Elia 5 perche all ora compree
1 che foe ata imilmente communicata all eere tato un Angiolo quello , che veico
'Abadea , appara laurora and in fretta al dell'abito deCapuccinggli aveva dato a di-
Monaerio, per conferir eco quei mierj. vedere quella Riforma ,la quale era per in
troduri in breve nellOrdine del P. S. Fran
L'Abadea , che non aveva altro deiderio,
ceco . Bindi favellando pi volte con la
che di partecipar anch'ea all amico la vi
ione, non ud`l s`1 too,chil nobile ne dicor ua Famiglia dellapparizione dell Angiola,
reva , che non potendoi pi trattenere , gli e deCapuccini, uno de uoi gliuoli moo
die daver veduto liei5 e cos con gran dalle parole del Padre Ve poco dopo labi
maraviglia delluno , e dell altra interrom

to della nora Religione , i chiam Anto

pendoi pi volte vicendcvoh'nente il dicor

nio, e vie una vita molto virtuoa, e degna


dun vero Religioo.
*hr-w

o, conobbero deere lati amendue favoriti

colla medeima viionezonde upiti degli al

ti conigli della mente divina, mentre ope


negli animi avano apettando qualche.:
ucceo , apparve dopo alcuni anni quea
nuova Riforma,ed arriv nella Calabria lan
no 1531.,ed allora intei-:ro i divini conigli,

rd(

O "z

PRIMI FONDATORI DI UESTA


RELIGIONE NELLA C.
i

BRA a. r. log-5:'

~:'2'~;r.~:o

A Religion Francecana, che per la de

vedendo ne Capuccini adempiuti imierj


licatezza della ua perfezzione pi vol
di quella celee rivelazione. Ma ci,ch` de.. te cadde , e riore ,correndo li principi del
gno di maggior maraviglia , re nella lor 'i uo quarto ecolo, e del quindiceimo della.
"-

HW,

..

c ove o
pra nd].

DELLA RZJGLONFRANESCANA CAP. VI.

40.7

Comune alvezza, r ritrov patire d`erema

yincia, venivano nientemeno da altri derii,

'vertigine , ed era il peggio , ehe membrata

come paZZi, da altri mottcggiati come ami

in piu parti_ appena li conoceva per una,


e lotto ad un ,toi capo .'Papa Leone X. , che
di quel teinpo regge-va il timone della Chie

ci di novit, da tutti IllirLVduti, come con


tra al lor vivere . l"er~ tanto riolero di
mandare in Roma ha Bernardino , le ore

la univerale , [rimando anche uo debito


d'invigilare su 'i diordini della Religion-u
deranca, che/quantunque parte,era pero del
ile_ piu illultri della Chiea comune-,riaecop
plate le membra gi divrle .-, le don un olo

ottenere poterle Breve,onde totalmente dil

bernardino , ed ottenuto il [opitato breve


otto la data de . . . Luglio del 1529.,e an

'capo ,le con alutevoli antidoti di ante or

do ulle molle per il ritorno in Calabria , a

gionti dall'ollervanza , vivccro l'otto all

uobidicnza dun di_ lOro medeimi . Parti rr

dinazioni , regitrate nella Bolla : lee (F' *vu:

cao ud , che di ,gi era ucita una piccola..

in ;uineam mchn , crede di averla rioratag


da uoi malori ;Hore pero, o iodio dellin
ferno , che empre da che nacque , copir

Riforma con nome di frati della vita Ere


mitica, e abilita con Breve lontricioz onde

all 'eerminio di lei, o la poca cura degi in~

dovico da t'ollombrono, gia dichiarato Vi

fermi,quali poco vollero prottarli degli an


tidoti preparati ~dal Pontece, peggiorando

cario Generale della nuova Congregazio

iltntta Via nellintermit,diedcli uiurrru ad al

fattu alto alla partenza,volle vedere h Lo


ne.Lo vidde, ed inteo da lui quanto palla

va , conchiue , che miglior_ eoniigno a

cuni nella Calabria , e ad altri nella Marca,

rebbe itato aecoppiarr a quelli con gli al

che per iottrari dal periglio_ , i ottraeero

tri luoi compagni , che principiar nuo


va forma di viVere , per li gravi unlurbi nc

oon di quella,per metterli in luogo di mag


gior icurezza . Cos nella Marca rr Matteo

preveggeva ovraanti . Cos aperta la ua_

tra Ballo prima,e poi fra Ledovico,e Fr Ra


faello da follomnrono travagliando a tutta

mente al Foombrono, fu da lui abbraccia

forza gli anni 152.4., 25.,.26., e 2,7. Obreti

to per compagno , ed amico a accioche nel


terripo medenmo , che la nuova Riforma n

. tante manu Domini,che u quella del luo Vi


cario in terra, tratt'gi uori,1i mellero in illa

propagae nel centro dellitalia, anche dira


mata toe negli etremi della medelima , ed

to d Ottima lalute , ripigliando con la p'ura,

e letteral ottervanza della rtegola , lapiu


vera forma del veltire con Capuccio aguzzo,
coliumaro da eilo B. Padre, da' tioi Beati

compagni ,e da_ tutto l' Ordinetinlieme per


piu lccoli . E pchhe lo campo non foe di
pochi, l` anno `Lil-del medelirno ecolo , oc_
tennero Breve .Ponticio da ,Papa Clemen

oltre l nella diciliaz della qual unione e ne

ipoi lrumento publico in Roma otto la


data de` 16.Agoo l` anno medeimo 152.9.
Nel qual litruinento l dice , che Pr Lodo
vico da f'oombrono Vicarioenerale de
Frati Minori della vita Eremitica unice , _e

riceve alla ua Congregazione Fr Bernardi


no Giorgio da Reggio , e FratAntonio do

- 7 te\/il.,,che~ confermando .quella. maniera di Randoliis della Provincia di Calabria , inie


vivere , ed- appruovandola per legitima -,z me con lEremo di S. Angiolo di Valle Tuc
'gliqua della-Madre Seralica , la concee a cia, Dioccl di Reggio, ed altri diece , o do- ~
tutti, .che non pur dall Ordine ,ma dal eco

lo ancora voieero eguirla. Qt parimente,


nella calabrial _trav agliava per l'eetto rne

delmo, e Capi e Padri di quelli, quali li tra


Vagliavano erano li PP. Lodovico , e Be.

nardino da Reggio uniti non meno di patria,


,che riaetto, come anche di Volere , per ri

deci Rellgioi, ricevuti, o da ricevetti-3 ed in


.virti del preente lrumento li dichiara ri
cevuti , aggregati, uniti , ed incorporati a_,
quella ua Congregazione zordinando loro,

che eleggano eanonieamentc un di loro in


Vicario Provinciale , qual dora per all ora
Calabria.
conferma,l Inoltre
e dichiara
itituice
Vicario
uoProvmcrale
Commillariod

:niettere in piedi'l`,o\ervanza Regolare in


_llacchita in quete parti. Cos tentato lani-I ,Fr Lodovico da Reggio con pienczia dt ) v.
:no `di piu Generali z ingolarmente della autorit per rieever frati , edincareremi ,Ac
chetti, ai cui erano ati, e tigiiuoli, e cola
~ ri, per piegarlo alla Ritorna-az ma empre ri

, moltipliear luoghi , conforme timar piu


pediente alla total oervanza della Regola

del BL S. Franceco Intanto il Giorgio pres


trovatolo alieno_ da lomigiianti .aari , l`an~ -la
la copia dellitrumentoaiel Breve Appo- ,
no 2.3., e 244i portarono `in Roma, ed orren
nero da Papa Clemente V11. un Breve , che ' olico conceduto al Eoombrono, dellevy
_nel Monaltcrio degli Appoiloli vivefero ri y ituzioni generali,ed un modello dem-.Ways

formatamente, e poco apprco unaltro, che


woow->

cio piramidale,ritorn in Calabria,e raccon

lideltinava in Calabria lotto nome di Ricol, k tato a compagni quanto gli era intravenuto,
letti, con facolt di vivere equetrati dagli_ e della rioluzione prea,t`u da tutti iocritta.
Ma qualunque ne foe la cagionez non u e
altri, ma letto lubbidienza del Capo ditut

ti, noluoghi di S. Sergio in Tropea , di San


-o-

...

TPL-"

gu'na., che due anni' appieno? cioe l ann

}:ranceco in Terranova , ecdi delfilippgzin_ - 1:5 32.., nel qual anno avendo tra Lodovico,
Cinqneftondi, Non era perci quieto am-7, ieh, era Guardiano nel Pizzo fattoJ ultimo
mo di quetirvi del Signore, perche quan sforzo per la riforma coi Reverendirmo
dell Ordine , Che di quel tempo ii ritrovavai`
tunque equellrati dal rimanente della Pro
.

'un
: '3.
_in-i;

408

CALABRIA s'XoitLisRou.

in Squillace per occaione del_ Capitolo 5 pc.


x non aVciidone riportate, che lole miu-xc

dovico Generale , qual-'i zu l' ale de' venti ,

cie, rilolc dar l' ultima mano all accennata

tro, ed eioitatili alla tolleranza,dicendo lo

chiam ubito ln Pnnaiia gli altri di Gala

unionezcosl con preezza immaginabile at

xo, che cos biognava ripurgari al fuoco

ta raccolta di trenta lleligioli gi lie-collet


:iz e portatili in filogai al palaggio del Du
ca di Nocera, ferrante Cal'aa,per diender.
li col uo braccio dalla violenza DVI-'lntc

d, quella tiiboluione , rimand gli uni in.:

Lidia, peruao dovetti difendere l alprez


zn del luogo , ed egli col rimanente i rico

del Generale , tutti veirono l abito cn

que il Couuninatio , dellinato da -Roma, e

ver nel pala

io del Duca . Arrivno dun

puccinoz .ed accore , che non apendo al

concettando col Miniliro della Provincia ,

cun di loro come tagliar quel Uapuceio ,

furono di parere, che prima di

_ D.Eleonora Concubleth gliuola del M4:

ni altro l

procuralle di avergli nelle mani, ngolar

ehcc di Arena , e moglie del Duca , am.

mente lr Lodovico. Cos ordinate deFrati

maellrnta dal dignore pree a tagliarlu elle,

piu robuti due quadre, mandarono l'una a


loi-prendere quei di s.li`.lia, e l'altra quei di

e riuc cos maravigliolo quel taglio , che

parve ellere llato di una gi macina nellar

lilogao . Ma e quelli , e quelli eendo pre

[cz al cui ellempio tagliati gli altri , e dati a

venuti gli uni da un la-niglio, c gli altri da

cucire a lue Damigene , furono i primi ubi

ti, ed i primi Capacci della nuova Riforma


nella Calabriazonde in memoria di cio, pur

fanciulli , quali in veggendo correre per


quella volta gli Olcrvaiiti armati di ballo
nc, Mettendo alte le grida , dicevano z Fugal

oggigiorno l conerva nella Sagreltiu del


noiuo luogo di Panaiia la tavola , ulla qua

gite Capuccini, fuggire ( e ii-la prima voce,


che di Capuccini il nome li udi nella Cala.-`

le vennero tagliati quelli Capuccr . Veltiti


dunque col nuovo abito Capuccino li trenta
Religion dell Oervanza , per non aver a

nito al Commilario uclto primo diegno,

bria J , li-poero in alvo . Cos dunque va

combattere enza capo,ed in contormit al.

pigli il econdo, e atto capo al Duca gli


oneri a leggere il Breve Papale , che otto

I Ordine avuto dal General Folli-motorio,

pena di lcommunica , e richiamava quei

e. .

k
~-. u_.
r

andati alla Chiela de PP.Dom;nicani ugli

cligioli alla Religione , e minacciava li

ultimi del mee di Maggio, e de trenta [ciel

fautori di quelli 5 lndi con lunga intreccia


[umidi eloquenti parole, ora petualive, ora*

ti oli dodici,giula la conceione delliltru.


mento, perche folle canonica l' elezione,in
vucato lo Spirito Santo col Veni Creator Spi
riti , elellaro in Provinciale per commune
ipirazione r'r Lodovico z indi ree alj
gnore col Te Deufnlc dovute grazie , al pa

la gio del Duca tecero ritorno. E enza per


der tempo altri cominciarono a canto la;
Chiea di S.Antonio Abate fuori l'abitato
la fubrica di un nuovo Monalterioz altri an.
dati in Lalarro ottennero dallAbate di S.E.
lia un vecchio Monalcrio, altre volte eeno.

.4,

upplichevoli, ed ora minaccianti , udiava


d' iiiehinar lanimo del Prinei e a rilaleiari

dalla protezzione di quei mi etabili . Per


egli, che Molto ben conoceva la virt dc~
gli uni, e la poco ragione dell altro , tanto ~ i
...
manc, che li dichiatale contrario a e me
delimo, che anzi ollinandoli- vic * pi nella.. *~`

.-.,rx

difea del vero , cioe di lit Lodovico, e


compagni , cacci con rientimento dalla'
..n`"

ua preenza il Commiario . Ma perpqu


confonderlo gli f intendere, che i contenti

bio di Baliani , ma di quel tempo vuoto di l di venire ad un aperta diputa con Padri del- l
Monaci. Quelli furono li primi due Con ven
ti di Capuccini nella Calabria, 'a quali ul

ne-di quell' anno l aggiunto quel di Reg


gio,e ull'apparir del nuovo e non for..
e ;4.guci di Catanzaro, di Nicallro , di
Monteleone , di S. Martino , edi altri . Ma
quando queti anti Religioli imavano aver

novara la quiete della cocienza , allora in


contrarono l inquietitudine dellanimo, e la

la Riforma, promettendo , che 'dove cadele *l

la meglio, e li piegherebbe la -protezzione.


Alto coniglio del Cielo , per meglio ltabili- l
re gli uni , per meglio (coprire l~` inganno
de li altri, e per meglio accertare l animo,
d Duca nella Religioa difea . Accettati
da antentlue le parti la diputa , e venuti al
paragone della Pruova, furono cosi calzanti
gli argomenti , ele rip'ollede nollri , 'con- l

pereCuzione del corpo, perche alludire di

tro le oppoizioni del Commiario , che da

?nella novit, nettamente degnato il Mini

te quee a divedere pi tolto calunnie, ehe-

tro Generale degli Olen-vanti , trasferito_. ragioni , l diciol-e l`alemblea con lit-vitto
un ogni ollecitudine in Roma, c Preenta.
oi 'a pi del Papa, tanto di,tanto clam

ria de Capuceini . Nondimeno uello non

9-.

avea fatto la diputa , -lo f il .terrore dellav

contro la novella pianta della Calabria, che .fulminata communica,dalla qual-:molti at~
tenne Breve , che orto pena della com ,territi abbandonando il novello lituto, ri
munita
tuttidcql'l'
uciOrdine
Religioi
ritorla. tornarono all Olervanza. Qgeo avvertito
nare all avelero
ubbidienza
, e aotto

da Fr Lodovico riolte prendere il viaggio ,~


moderna, che niuno in ua caa li ricevelez

di Roma, come gi f, accompagnato con; b

e mlo nc ped Commiariu , che in Cala

calde lettere del Duca -, il quale per vie pi i

bria lo publtcae. Ma precorone lavvio 3


Lodovico Provinciale , mandatogli da Lo

agevolare a Fr Lodovico la felice riucita;

vi premand D.Tiberio uo gliolo, quello


' ' i
'
che

DL
\

t"

DELLA RELtGiONERAI-ESCANA CAP. IVI.


`
409
volmente i vuol dicorrere) non riconoce'

che poi fu Vecovo di Potenza . Or il Pro

vinciale , quantunque in arrivando a Roma altro appoggio, su di cui. i oenghi, che,oI


avee ritrovata opea la communica per l la Dignitu, o a
`
Primit del tempo; queta;
le molte diligenze del udetto D. Tiberio z

puo. formal due capi , luno perche prima


abbia avuto Conventi, l'altro, perche prima

;nulla di meno con anche il coniglio del


Foombrono, riole portari apiedi di S.B.,

foe eretta in Provincia . Intanto , che per

imando cos poter meglio abilire la con


itraata Riforma . IntrodOtto dunque all U

tre capi in qualunque Religione l una Pro~

[dienza, too che il Pontece lo vidde, rico


nocendo in lui una virt machia , la quale
appruovava quanto di buono nella ua per
ona avean aputo rappreentare le lettere

bia avuti Conventi , o perche prima i foe

vincia precede l altra , o perche prima ab


eretta in Provincia, o per privileggio di Di

gnit , a cagione di aver fatto qualche ini


gne er-Vizio alla Religione . Ogni altra Prc
cedenza illegitimae enza ra ione . CO-
mincio da que' ultimo . La rovincia di~
Reggio per ervizi fatti alla Religione non

del Duca: Sei t,die,l~`r Lodovico da Reg


gio . ono quello , ripoe Fr Lodovico , .u
4miliiimo, ed indegnimo Servo del Signo
re, e della Santit votra . Indi fattogli ani

la cede a qualunque altra , e ol porrebbb

mo, gli command, che liberamente parla

camminar di pari con quella-della Marca .


Wee (la Marca , e la Calabria ) ono le.,

e . Parl egli , c dopo aver dicoro molto

conchiue, proponendo , che alla dilei pre


enza comparilero,ed ll Miniro, ed il Pro
curatore Generale dell` Ordine , a recare a.,

voce viva le lor querele , ch egli dall altra


parte, applicando le ripoe,rei poi, in ar

bitrio della Santit ua il dinire, e le que

a.

due Provincie, ulle quali , come su due Co

lonne appoggi lddio la fabrica della Reli


gion Capuccmamon olo per tenerla ferma,
che non rovuu , ma per alzati a in vaga pro
pettiva alla Chiea . (Mee furono il muro,
c l antemurale, contro de quali non vale

rele foero irragionevoli , e ragionevoli le

role forze nemiche per opprimerla: Vee


. ripoez onde poi picgando, o a quee, o a le madri fortunate , celte dal Signore , per
quelle la entenza appoolica , i portae al partorire tra dolori la eraca prole 5 31121
ne o nicontet. Piacque la propota, e ci~ Paradii di delizie, per piantarvi ( quantun
tati gi Oervanri , comparvero nel giorno que a pine) l'albero vitale della regolar
preno il Miniro , ed il Procuratore per l' oervanza. Odanene a pennello raddoppia
una parte, e per laltra i due Lodovichi , il ` ci li ricontri. Travagliarono nella Marca.,
Foombrono , ed il da Reggio z ed attaccata Matteo da Bao, e Lodovico da Foombro

la diputa f s grande l`umile , e verdadie no, perche rioriea l' ordine Seraco: tta
. ra eloquenza del Reggina , che appieno ap

vaoliarono per la cagion medeima nella.,


pagata la mente di 3.8. , e di molti Cardina Ccabria Lodovico, e Bernardino da Reg
li ,quali vollero ritrovari preenti 'a queo gio, eos,che di due Famigliuole fattene una
aate, 1 chiue la bocca ad ogni replica , e ola, divennero quanto pi unite , tantopiu
terminata la contea , partirono con la pal
robuez oltanto dierenti, che quelli della
mai Capuccini. Cos dunque partito da Ro Marca alla ne e ne Ottraero aldi fuori,
ma Fra Lodovico , ed arrivato in Calabria,
ifu da uoi ricevuto a guia di Trionfant'ez quei della Calabria , e viero , e morirono
dentro le ue vicere. Ebbero i PP.della_
ionde vanito ogni timore , ritornarono a
Marca per ailo di icurezza Cattarina Cibo,

riempiri di Religioi li Conventi , ed altri

` divia in due Provincie',col nome di Reggio


la Calabria di qu, e di Coenza quella di la.

Duchea .di Camerino , otto alla cui pro


tezzione ricovraron enpre-,quelli della Ca
labria ebbero Ferrante Caraa Duca di .No
cera, che non meno, che Padre empre li di.
'feez onde potrebbei dire, che li PP. della.,
Marca ebbero, Madre enza Padre, quelli di
Calabria Padre enza MadrezMa chi piugad

DIGRESSIONE

dalle ue Carae omminir l acqua, _1 al

R qu iami lecito, querelarmi , ma con


religioa
i {CCTHOdeia
(n s per
'colpa didiunaggrawo,qual
chi) alla Cala~

ci li Capuccini foero Fi liuoli anzi .di un


olo Padre, e di una ola adte .Diputaro
no alla preenza dePrincipi li PP,della Mar

piu fabricandoene i propag la Riforma con mirabile prelezza nell una, e nellaltra
Calabria-3 talmente, che non potendoi go*
. vernare da un olo Miniro, l'anno 1584. u

dentro s inoltrae, ritrovarebbe, che lno


tra dalle ue mammelle il cibo del latte-3 ac

[ma, C01 rimetteri nelle funzioni publiche,


ad occupare il tredeceimo lu0go , popoa
a Roma, alla Marca, all` Umbria,a Venezia,
a Milano, a Bologna , a Brecia , a Genova,

alla Tocana, a Napoli, ed alla Bailicata.Po


ponimento, che per qualunque parte vogli
coniderari , i ritrover empre mal fonda
to, e olo dipendente dalla forza. La prece-
denza delle Provincie ( quando ragione

ca, e con la vittoria-3 con la medeima Vitto

ria i dipuc avanti deGrandi nella Cala


bria, ed in Roma. Nacque da fanciulli nella
Marca il bel nome di Capuccini i" quando _

veggendoli a quella foggia veiti ,alzate le


voci gridarono,Capuccini,-Capuecmi: Que
o medeimo anche avvenne nella Calabria,

allorche vegendo opra quei primi .Religioi


'andar armati gli Oervanti, diero , fuggire

Fff

Ca
WW

410

CEBRIA SAGRA LIBRO tt.

(,apuccini, Capuccini fuggire. Prot-;trono 1c


carceri li PP. della Marca, ma in Roma, eac

ciaudoi in prigione dal' Miniltro Generale


, il Poliombrono 5 q nelle ancora tollerarono

ciole quella di Brecia , e giua l opinion


piu favorevole, la di Venezia nel Convento
di Veronaz ho detto econdo l opinion piu

favorevole; concioiache altri , a quali o

crive l'A-malia v0gl|ono pivin qu la.


li altri 'della Calabria, ma in Sicilia eroe il
Giorgioz ma e lor fu commune il periglio, -~ fabriea di Verona; Lanno 1537. ebbe i uoi:

anche fu commune la libert, quali con ma

natali la Provincia di Genova colla fabrica'

niere miracoloe . Onde da qUee all' altre

del Convento di Pavia, .e poi con l altra di

Provincie patmi corrcle di divario, che al

b,Barnab'-_1 nel 38, ll Piemonte 1 fond col

tt:: volte core fra gli"0perarj :ella Vigna


del Signore , de'quali altri fatigarono nn
i dall ma di Prima, altri dall' ora ur Teri-a, e

Convento dt Turino, non prima del medei

mo 38 Se dunque tanto in qu ebbero i 10ro princip: quete Provincie, come,e da ebbi.

e con qual ragione i ono intrue nc primi


i veramente furono quelli , quali portarono
Fondi dici, U* reui . Altri poi venuti tardi a ` luoghi. Altro qui non vi vorrebbe,che quel
della, eNona, appena travagliarono una ol aggw, cd accorto Re, quale ve gendo non
ora. lo non v metter legge al gran Padre di
Famiglia, perche nell'isoorzo del pagarne`

to abbia voluto far tutti uguali z mi dolgo,

che alla Calabria non pur li rende l ugua


glianza, ma i popone a tante Provincie,che
non pur poco, ma nulla travagltaronouicllti

er-.inca Vigna, delle quali con verit li po


A..

ire-bhe dire quel del Vangelo; Ahi [alzare-ae


mm, (F' *vos m Liborer eormn intrut'jir . Se poi

cott-e a propoito li convirati, inc alluno:


Adlm , reando di otto con ver
805M all0 il quale enza merito l era_

PUQ di Su - Vengo al terzo capo della ptc


WFCW-Ba c' _fore piu legittimo; cio alla ri

made-*1 tempo,nel quale luna folle diciiia


rata 1OYHCa prima dellaltra.Ed in queta'
Conformit biognarebbe dire , che la Pro
vurcia di Reggio foe la piu prima di tutte,

voglia) far capo all altro capo di prece

c dt ciacheuunadella Reli ione anche del

denza', ch era per conto della rubrica dt al

la Marca.; dell Umbria , e iRoma 5 ed la

cuni luoohi,quali ervirono di pietre mae

{RENDE o Perche tutte quelle Provincie non

re alla ubtica delle Provinc:e,anche qui

**nono dicniaratc tali , che nel econdo Ca

laggraviozconcioliacire toltene quelle della

i ttolo Generale, celebrato lanno 1 5 3 6. nel

Marca, dell' Umbria,di Roma , e con malto

quale, come crive l Annalia, Fr Bernar


dino di Ati Generale , egli altri PP. della

concedimento quella di Napoli , le quali


ebbero Conventi prima del ;equal altra po
trebbe mettere a fronte con la di Reggio E

nuovadilnizione a plicarono gli animi a`

Leggani gli Annali della Religione , quali

ono il tribunale di Appellazione su quelle

principio alla diviione delle Provincie , a


legnando a ciacheduna i propri termini ,

contee, eli vedr che tutte l ;11W non eb

alla creazione de' Provinciali , e Guardiani

bero Conventi, che dal 3;. in qu . E quan

lella da tante altre oppreta , che poco pu

l Che quantunque le Provincie _aveero


avum di quel tempo, e Conventi,e Religio
1`, nOn per erano erette in qualit di Pro
vrncie con Provinciali , e Guardiani, ma i
overnavano Con immediaro aoggettimen
_to dal Vicario Generale per mezzo de Vi

opravanzarle di vita, liehe dia, che la l'o

cari Locali . La Calabria too , che ve l'

cana abbia avuto nel 32-. il~ udetto Con

abito fu Provincia, celebr Capitoli, e gode

lvento , non per n ebbe altri , che nel 37

la prerogativa di Provincialc,e di Guardia

con quel di Cortonaz la dove Beggio nel 32.,

ni , giulta che i dicoro di opra . Ecco

tunque la Tocana abbia avuto tin dal Mag


gio del 32.. il Convento di_ Montepulciano,
appuntocome la di Reggio nell anno, e ine
le netli, nulla di meno quella concorrenza

negozi piu gravi del a Religione, e Clicchi)

n' ebbe tte, nel 33. ei, opur lette, e piu nc


li anni vegnenti ,come e da vederli nelle)

dunque la Provincia detta di Reggio la pri

l anno 152.9. Lodovico Vicario Generale)

il econdo, terzo, e uarto , e gli altri n al

,aggrega alla Riforma l' Eremo di S, Angio

tCdCCCilDOJlOB po 'o indovinatne la cagio

lo in Val di Tucci, in vircu della quale non


pur alla'Tocana , ma a Napoli preferire
dovrebbe . M3 per pi pedita Certezza del
vero , tracriver qu da' nori Annali la.

ne , e fra canto, che non s indovini , dia'i

ma della Religione, in qualit di Provincia.


nocizie de. uoi Monaerj . E nulla di meno , Come poi e le tolga il primo lu0g0,e come

luogo alle doglianze ,. ed alle querele , le.:

quali e giute , o ingiue liane Giudice


chiunque li cogli , Altre volte ne Capitoli
Generali Inotiv il riaetto delle coesma

tvndazipne delle Provincie,antepofle a que

lla dt Reggio, per vederle tutte po-eriori a

tolto 1 rai-ferm col riponderti, che al tutto

debbia far contrapeo l umilt , e che per l'

lei, c ne appaia l agg ai/lO


' in

queo eon_

interim a torre li pregipdizj baae un ci;

do capo,}:.bbero dunque le loro Origini lan- `

no 33.1: Provincie di Bologna, e ` i Baiii

mjudicium, ma non so dove fondatoz poi.


che e bene l'umilt gods nell abbaamenv

cntnuca coi Convento di Potenza,c quel

to deoli uni, nulla di meno non potr non


b
.
rattriarr
nell 7 mtrurone
degli. altri,.
i-u-la Provincia di Milano col Convento di i
M3 ,a pi giuto rientimento vien imo

la con laltro di ferrara: L'anno 35. l ebbe

Bergamo , dalla quale poi lanno 1587, i


r

L.

"

lata

DELLA REIioiNE FRANSANA CAP. vt.


.4

lara la penna dal zelo della verit, ed l'op


pori ad alcuni sbagli tantopi vituperevo

no nelle particolari Cotituzwni , avendo`

i, quanto pi volontari del .Diego dell E~


quile Minor Riformato uomo per altro ve
nerabilc cr li tanti, ed e reg)~ volumi mun

dati alle ampe opra mo ti' protce voli ar


gomcntiz ma qu mancante per non avet
apuro tener lontano da queilOraziano detto
Je ego um ,n : nec mc mea falli! [Mago
d Meu

Uroromore mei (d) ,

Egli addunque in pi delle ue opere v


dicorrendo,chc la Reli ion Capuccina fo.
e nata non gi dal eno degli Oervanti,ma
de'Conventuali-z e che la ua Riformata fo

ciacheduna le ue, econdo le quali regola


no il lor vivere . Dieriwno nel tempo
quando la Scalza ebbe il uo principio nella
bpagna nel 1500., la Rieolletta nella Fran
cia nel 1579. , e la Rifornmta ncll`ltalia nel
15 5 7- Diericono nel nome, come i vedu
di Scalzi, di Ricolletti, e di Riformati , ch

il nome piu peciw, onde 1 ditinguono , e


fra di loro , e dalOrdine tutto degli Oer
vanti.Diti`ericono negllitutori,e fondato

e la medeima, che la Ricolletta di Francia,

rizpoiche nella Spa na principila Riforma


il b.Giovanni da Guadalupe, il P.France`co
Simone nella Franciaze nellltalia il B.Stefa~
no da Molina,Spagnuolo per nacitazma per

e la Scalza di Spagna . Udiamolo con le pro.

profeione alunno della Provincia di Roma,

prie parole, per 1 uno, e per l'altro detto (e),


Anno 1517-, crivi-gli: Cas-Pit turbare, (F con

nel Regno di Napoli per opera del B.Nico

fundere .Ea [efam Lutberm. Hoc etiam anno in


cunam bano' tyrbcrz'onem , (F coni ionem..
Leo X. in du. arie: imimas ordina-air am

pliimam Fratrum Mz'norum jbeietatem, [n una


aci: Ui; eonituta e ul; Generali Mimro
Prole: Regular-1': Obervantiac , ex qua dcinde

aarions Obervautix emera, cilicec Rc


irmatorumuomm iuztuno ad annum 1500.,

ve 1502. apud Hzmna: ola-taz_ fed anno


152.5.eeumuumjm'ta qll, cujufque exem
plumatim tranit ad [alus, (a' ad Gallo! t

ove fu due volte Min'ih'ozda cui poi 1 allarg


Tomaeelli , e nella bicilia con quella deBB.
Bonaventura dAgrigento, e Paolo da Palaz

zuolo , Sarebbono tutte una,quando imedei


mi ,che riformarono la Spagna, o i loro Suc
eeiori foero paati col medeimo nome , e
c le medeime Cotituzioni,almeno di poco
alterate per la variet delle Regioni,a rifor
mare, o ad introdurre Ia Riforma nellaltre
Provincie del mondo minoritico 5 cos come

fu il medeimo Ordine degli Oervanti,qual


ora 1 digiune tiformato daPP. Conven

diximu: compr. Herarcb, ol-5 7. In arie altera _


tuali . E ei Riformati ditalia ono i mede~

;Jim mu1,c7* rme! ordinata ub Generali Ma~

giro P1. Conventi; [iam Prolosuo dinde ad

Iimi, che li Scalzi di Spagna z a che udiari

.imma. .I 51.7- maculam Cappucciorum jobolem quei di paar in Italia, e quelli a tutte for
ze opporegli E Certamente che mai li Ca
i QQZ'Q ,Mixx 017-- Ed alquanto appneo (f ) :Proles
puccini di Spagna pretccro abiliiri in Ita

.Frati-um Minorm Cappueeinorum :i torpore,(


capite Regularis,drriiio*is Obrvami Pe lia s perche eendo uni , li Conventi di qu
mtus-reeij ~, jam e 'vicere'lzux Prali: Patmm albergano con tutto cuore i Frati di l; a
"Conventualium . aquieanmum orrum ortito pendo di non albergare , che Capuccini del
medeimo abito, delle medeime Coituzio
e. Sub eadem Reformatorum lege militans, ZT
ub PrOPrI'i- Miniris Generalibur, quorum nm

ni, e del medeimo nome . Ma lal ci,che i


voglia di ci, chi mai porrebbe ocrivere a

merus'29.ab anno 1528-., quando Religio -uiri quello ne oggionge lo Scrittore medeimo;
cio,cl1e d'alora inieme con gli Oervanti
vu'Ig-Fombmna , apud. Piceno: ambo jam foero poi per luna parte otto al Minitro
projei in Qrdjne PI. Camerino-:lim alarm:
I` LudOT/MS , di Raphael de Foroompronio,

Generale dellOrdine 5 e non eendo anco


ra, cio ne1517. , che poi furono ne`1515.
.`

'i FT ,

,, i

circa-diem
non an
4d per detto di lui medeimo , ed a tempo , che
ne: intra

un?, TFT, ;CDs- _ein '. Ora fattici dal primo.

di gi era morto Papa Leone X. , perdrrtto


dogni looa non poteva farene dipoi

Flou novena niente negari , che tutte,~e tr zione 3 Non erano dico alleere , ne ur in
`e ni -mmeydeglioervanti nella Spagna ,

ualche caua necearia, dalla quale a meno


Hove-ano
eere, come ne'Padri naturali uol
inmolte Coe . Convcngono per prima nel ' diport degliuoli
. Ed avvegnache nella.
Ponte ?Pmi-rico di Riforma,xmh Ve* raccvrdata Bolla facci
raccordo di Rifor
h [j AuomzlOx-dip "Frati Minori
mati
,
eglino
per
verit
non ono ,come la
dellozrvmavonnengono , ch il non ri
nella Franciajcznellhalia non conveniero

lettura di lei dimora,chei medeimi Oer


formarono eparati dal uo capoavvegnache

L.

uni-leer; vivendo i ConVenti e..

~ _ i ijmafugtoalmcdcmo capo-Conven

s _ _hforma del veh're, portando tutti


,_
rotondo con mozzetta, ol nell
"nn creme da tuttol Ordine (feb.

apueeidxdegli Scalai -a pi tOQ


"{- Uhgo, e piramidato, eherorondo).
poi non diericono- Dierico

vanti Riformati de'Conventuali,otto aqua-


li n a quel tempo erano viuti zonde non

pu da ci trari ditinzione traRiformati.


ed Oervanti,pcr qumdi contraporli, diim
ti aConventuali , e Capuecini , come in un
altra, e la pi principal porzione dell Ordi- '

ne deMinori` '
i
Cos addunque ributtata quea prima.
parte degli Equilani sbagli, ecco me nc PS:

;FM-k_

.Eff

;W

CALABRI'A SAGRA LBRO ll.


tllaltra, per dimorare,in conformit al 1133,12! caua e non vuol aperla dal Bove
412

` tenuto dicoro di opra , che la Religion

Capuccina ia ucita dal eno degli Oner


vanti,non gi de'Conventuali. E cio no per
che i Capuccini degnalero una cotal origi
ncz come non la degnarono iiuedelmi f
ervanti, li quali per piu gran tempo , Clic-l

nori empre li riconobbero per Padri d ori


ine , ed in molte coe di oggezzionc 51127!
per zelo della verit illorica,qual empre_ c e

tato alla penna in quelli componimenti_


per trar la cola, come 1 dice,ab ovo,(lacia~
to il B.Matteo da Bacio , che la Religion

Capuccino. dopo lddio , ed il Seraco Pa


triarca S. franceco riconoce per primo Pa
dre z gi che di lui non n`abbiamo ricontro
nelle bolle Ponticie toccanti la prima ori
gine` de`Capuccini),ecco me ne vengo aFra

U (') fore come Scrittore in ci dincerta


fcdc,almcno l intenda da Ei*at`Al*turo Rccol

38-" ,o

1c) (k). Prima: illorum, dicegli , fuit .Frate-r


Ludovica
`
`
'
K M"
_ , 5 , ejuqne
utermus
fratrr
Rap b ad ci Trans.
.4
Foomhruno , Regular Obervantie profe/fb.;
L I.
"5, qm Penta licentia, (y non obtenta d Mi* 7 i
mro Provinciali Marebbe, B. oanne Pbano,
traniti-unt ad PP. Convenma s , una cum ipjb
331141! Batia , ut ab comm ara/Pitti': ab

ifcaione Obervantium tutarentur , opta,


tum dCiderium fariljus aequercntur: quod itl

:venir . Futon addunque profei Oervan


ti, paarono a Conventuali per una emplice
cerimonia , ane che con quella aveero a
difenderi dalle moleie degli Ocrvanti,

quale avendoa male e i ublicae, che dal


lor eno ucie alcuna Rirma, i prevegge~

u' Lodovico , e Raaele da Foombrono ,

va doverne riportare gravi moleie,non mi


nori delle gi ollenutez cos come avvenne,

n.

primi a comparire s quclo argomento .


uei furono profet Oervantiz l'abbiamo
dalla Bolla di Papa Clemente Vll. Sub da.
tum Pirerbii 152.8. quinto nonarjulii (g),ane

3-80313.

pro parte -vrra, parla il Ponrcrice a' udetti

i! A
ld

l Ann.
:mn-panJ

nulla giovando il gi preo ripiegoz perche


da tutti la conoceva,che ol era un mendica

to prctco 5 e tanto maggiormente , che 1a_


moltitudiue deconcorrenti a veire il mio.

ann.

INR-n.3.

di roombrono : Nuper exhibita petitio ron


timbat, quod 'vos olim fervore erviendi Alti
imo_ uni , Ordinem Fratrnm Minorum de Ob
jtrvanlia nnmupato rum ingrei in :a profeo`
em emii, per cei-tum tempus permanir . A'

PP. Conventuali non furono , ch aggregati


er virt'u della Bolla di Leone raccordata di
lo ra, enza farvi profelione alcunaz lo lic
gue la Clementina medeima : E: deindc d".

vo abito veniva dagli Oervanti, non da'

Conventuali 50nde ll conoceva per chiaro,


che la Religione di quelliznon di quei i ri.
formava - E da quindi nace il econdo ar
gomento, non diluguale nella forza dallal
tro, n qui maneggiato z poiche c iCapuc
cini erano uciti dalle vicere de'Conventua
li, a che aggravarene gli Oervanti,e muo
verne le tempee s nella Marca, s nella..

zz'mttia mri :una Superiori: juxt formam

Calabria, decritne a lungo dal Boverio, e da*

litrerarum Appqolt'carum uper unione* con


corda inter prxdior, @ COU'DL'ZUMJCJ nunca

noi raccorciate alquanto iu opra? Netem


i piu ln qu nacque la iforma de' Con

atus Franc: diaz' Ordinis edita tonfeamm,


ad zpjbrum Frazrum Cormentualum confortinm
'005 rranubir, c tunc Magzro Provincia

che gli Oervanti ne repitarono,nc molto, q

li Provincia Marchi diorum Fratrum Con

venti-alia: ejuiem Provincia numero~ con_


-Lirzio aggregati' fmisDunque ne fecero pro.
;eione tra PP, Lonventuali,quale gi avean

ifauo tra quei dell Oervanza 5 n tampoco


viero tra quelli,da che di ubito partiti' per

ventuali nell Italia; ma pur non abbiamo,


ne poco, come di coa non appartenente a..

loroz il mcdeimo avcrebbono fatto con lal


tra de'Capuccini, quando come quella non..
avee toccato a loros ma dove simpegnaro
no tanto , non pure dentro l'Ordine con..- I
eommuniche, con carceri, e omigliantiSma
fuori di quello con Bolle Ponticie, ed altri

Roma llabilirono i glorio principi~ della. ricori, argomento egli , che da loro, e dal
Rifotma Capuccina . Ne altri furono _i prin
gip) della medeima nella Calabria, avendoli

lor ventre,e vicere uciva a gran dolori il

tabilmente gittati i BB.Lodovico,e Bernar`


dino Giorgio da Reggio,altres Frati Oer
vanti , iulla che lo dimora l'lrumento

feggcndoi dePP. Conventuali, dequali niu-'-

no, o Superiore , o uddito eendoenc alre- rato, ne adoperati mezzi di orte alcuna,non

'

dellunione di quei con quelli in Roma per


|Nor-ar franceco Vannuzio li 16. Agoo del
I 52.9.' h); 21m propter Prdjntialiter,`?' comm
h Ar
Pucci, nobis Fraxer Bernardini-:Georgia: de Rliegia,

lorioo parto deCapuccini . Coa qual non

temporali, non pirituali, per fraornarne gli


accrecimenti, mi giovcr conchiudcre, che

a loro non l foe ap attenuta la, faccenda."


arto ,

-l ,:

mp1'. m.

(J' Frater Antonia: de Randall-"s Provincie Ca

"l-'(19

labria, Sarei-dote: Ordini: Mimer de Ober


*uantia , comparucrunt , (Fe. Ne aggiongo al
trO, quando il pi premere su quee pruovc
arebbe un cercar luce nel-Sole. Ma ritornan
do a Primi, collell'empio dequali, fore sin
duic l`hqvuilc allo sbaglioze quelli dagli O
ervami paarono aconventuali, e da qUn

idenza, con occaione

di' a gicrari principi della Riforma Capace}

ioni, anche in cio sbagliaz avendone di que. l

lo".

**n-* ,*t-

e che .dalle loro vi 'cere non uciva-quel


Che poi quea Religione molti learn, a
nel mondo vecchio non ancora fo ?paata . i

,
z

oltre di n al nuovo , Come l'Equilc. 'il og.


gionge nell'ultimo luog05 segli intende er
creazione di Provincie , va bene il uo_

e:. p ,

[05 ma e per avventura avee inteo, per rex ,

Appooliche mi

" '

*l

DE'JLA RELIGlONE FRANESCANA CAP.


.- vr.

,413. .

c moltiime i Capuccini in quelle parti-3 cono turti di detta famiglia .


Cooleto . S. Nicol . Fondato l'anno me
cio in tutto il Braile , e nell iole del
~l\'orth,e di 5. CrioorozNell'Indie occiden , deimo del 32,.,e non fore nel principio del
tali vero il Brile no al rivo Antanoro, o ; 3 3.da quei primi Padri a canto la Chiea del

pur Fiume Maragnono : Nel Regno di Cana l

udetto Santo z onde quel Parroco ha il jus

da, o della Virginia .NellAmerica Meridio


nale-3 cio in Pernambucco : E nell'lole Ma

di cantar-vi la Vepera, e la Mea nel di feti

'rignana, e Granatee , ed in altre parti , che

Mileto. La Madonna della Grazia li :Lu


glio . Fondato l anno 1533. , ma trasferito
ove oggid i ritrova piu pkomo alla Cit~
t l'anno 1550.
Filocaro . La Madonna delle Nevi, edi

vo del Santo .

per non ar lungo catalogo di coe note , i


it'ralaciano.

CONVENTI DI eyes-m RELIGIONE


NELLA PROVINCIA DI REGGIO,
.E LORO NOTIZIE.

cato lanno 15 38. Ben vero,che li Frati a


bitarono in queta Terra n dallanno 1533.
nell'Eremitorio di S.Giovanni , altre volto

abitazione di Preti ritirati 5 da dove poi par


titi fabricarono queo Monaerio , reo oi

Anaiia. S. Franceco'. Prima Caa di Ca:


puccini nella Calabria , trasferita qui

dalla Chiea di S. Antonio Abate fuori labi


tato , ove fond l'anno 15 32.. dal P. Lodo

celebre per la morte, e epoltura del B. If -

dovico da Reggio.
Terranova . Lo Silito Santo . Abitarono
dapprima i Frati la hiea di S. Lucia in San
Martino, Villaggio poco diante,n dall an
no 1533.; Indi poi circa il 1550. ritirati qu
fabriCarono quello Convento.
Catanzaro.S. Maria degli Angioli. Li pri~
mi Capuccin dallanno 1534.abitarono la

vico da Reggio , e uoi compagni. L' anno

r 659. cadde rovinata da'tremuoti, ma oggi


di i rifatta in pi bella arma .

S. Elia . Monacrio antico di Bailiani o

ra le montagne di Galatro , otto linvoca


zione del udetto Santo , ottenuto danori
lanno 1 5' 32.., e u il econdo della Riforma.
Indi per linclemenza detempi abbandona
Chiea , e Convento detto della Trinit , al
to, u ripreo l'anno 1614. per ordine di Fra tre volte dePP. Conventuali. Circa poi lan
Paolo da Ceena Generale.
no 1600. per pi commodo della Citt i
In quei ultimi tempi nalmente apertai trasferirono ove o gi ono, poco dianti dal
la Terra con molte ure per occaion primo to.Quea hiea f conagrata li 17.
di pioggie , e con ea anche il Monaerio, Settembre del 162.3. da Monignor Girola
furono cotretti i Capuccini ad abbandonar
mo Ricciullt Vecovo di Belcaitro.
lo toralrncnte--,- fabricandone per un altro
Gierace . S. Maria della nuova . Edicato aip.
iznezzo miglio pi in s in ito migliore: a
lanno
VecoI 534..
vile;inper
un ilFondo,
quale chera
s oblig
della
la men-i
Citt a'
;lanno 1730.- - ' ~

;J'Reggio lungo vecchio . La Preentazione a pagarne cudi quattro l' anno .


aiTempio della Vergine , ma orto l invo
Monteleone . L Annunziata. Fondato cazionc-della Vergine della Conolazione ,
Immagine miracoloima , Padrona , e Pro

l anno 1534., ma poi a cagione dellaria non

troppo buona,trasferito otto-il Caello con


tettrice di quella'Citt- , avendola nel 1571. _` titolo della Concezzione , la -cui Immagine
liberata dalla pete , eda molti altri `ia elli, luna delle pi vaghe della Calabriaz come
che in' varirtem'pi- afiero la Calabria.

*an*

anche il Monaerio, edicato per lurgenz , ,cn-...

no 1594 LSettemBre sbarcato in Reggio

dc Ca itoli , ed altre funzioni publiche _,

_i ala Coraro deTurchi , fra laltre re;

l'una delle abriche pi ampie della Provm.

"Pi

.
t tentdi al)er iare queo Mona cia . Vr attaccata l laer-maria , alla quale-.z .
l ;- ma f repinto en per tre volte da omminir in gran parte la pea il Doctor
alcuni ecolari, che i poero alla difea, e da Giueppe Nicaro, Cittadino del. luOgo.
~ '
ette-CaPuccini',tehe combattevano con la Fiumara'.~ S. Franceco , fabricato l'annoit; .
Croce in mano. Alla ne venuto con 1 . 1733.11 giorno eivo al -Santo ha il conca:. ig. '
bandiere de'uoi Turchi, enon trovando ai

fo di tuct'i Popoli vicini. per .la. molta.vo.

cuna reenza per-la moltitudine, entr con zione al Seraco Patriarca. irsan peniero dincenerire il tnttozma ebbe a com
atterc
con la Divina' virt-;poiche avendo
.l
vt pollo il fuoco iti-molti luoghi ,- unumi
(lit miracoloa non lo f accendere; e l'Im-t
inc miracoloa', ?contro della qualeera
taz-pi ero y'fir- anche preervata dalla
,f `~' _ivina, come racconta diuamente

A WP'"i"'1*'

WRC! i

wla.

V Infermaria con ,tutto il commado


per fondata
i biognicirealanno
deFrati .infernal
Convento,
x739.di eo
mirati*:-tz .

'Au
'e

'Poliina. &Mat-ia della Grazia, fon


datoll'anno rgmnelto gratis dato da C0- z

letta Gieraci, a pee dalcuni particolarit'au "i


1).' Nicaro . S. Mara-degli -Arrgiolitz-fon

iero (l) ;P edicato queoMo- datolanno rzstL'anno pol 1638.cadde


_ _a
` 153m avendoviconceduto-.il terra, rovinato

tremuoto,~ond.e s e riedi

Patriziadelluogo, .cato alquamo'pi,inqu,,con prmoder i

cua! vi tiene\attaeata una ua -Cappe'llp- :in icra .-

i`-

&milizia
'ar CORRptutas,
T dove i epellil

'-

;amore-.n. il equina-fr# l'

_ HotSamz

Mariadel.Borgo,-zfonda\*
_ fm..
VT

v f

mt..

CILABR SAGR Lxxsxt.

TW

di ExDPiua 115cc# Mcnz'c cava:-v

lanno x s dando il co MarcAnwniQ Con


xsitabilc Arciprctc .della Coltcggiata.

her-dl Malta , c Cvmmcndaww ac] Lung ,

Calvcrcr. a. Maria, di prix ,luce , cdi

Ma 1,1 co i0 donato) Antonin di OA-an


19 Papala, Manco bancone Cittadini.
'I'avma S,Michclc Arcangiulo - La ua

caml anno 1552., , omminiltrando 11 uo


una coral Manon-1 detta; Prinz@ luc 5 Duck;

nc nacque il cp 119mq di Prima luce. La fa- y fabria uuhiua li 2,4, Lu ,lio del 1587,.,
bria di queto . pnvcnco molto tmpo avnm i ccndo ,Sinmp Antonino

Onizzi venne.;

xi In prvcdum dal B. Franceco Stampante,

l yrmcjpim 11 15, Ngvmbr dell anno mc.

che pero Occorrcndpgli di paar, lxnchn

. ucimu 19th il bjndialo di Claudio Monia.,

mm a terra. ,dicendo- , che iv: cr dova zo, e dx Alfono Tutom'cu. Si buxx .la pri'
un Munacriu di .Rcli ioi Inch. Santi .La . ma Pietra da Ambrogio Mrxon, c :x al

un Chiea u conagma li Settembre del

n'c medagli,,luna di udccto Amonino, al*

;575.- da .Monigan Ottaviano Paca Vccg.

.le _cui pl fabriava , l altra da Claudio


indjco , cla terza da Gio: Lorenzo Mon-o.

w. Qi Gcrnc . V la Ca Pella, , con 1:4 (cz


polmm Per Principi di . occhm Signor;
ac] luogo , c 1' Alrar privlciato perogm
~ iuxno oucdum du Papa 3919 V, 1.1 13
csxmbrc del 1600.
.
Seminara , La Madonna della Graziaion

dato da Carlo Spinello Duca del luogo an.


o 1560.(H1morto lanno 3563,; uxdm
a un epoltura avanti la porta della, Chic..
a. da dvc poi lanno 161 x, _Filippo Cardi
nale uo gliuolo lo trapoxx dentro avanti
lAkar maggiore con quello E nano,
CA-ROLL! SPINBLLUM

;ice-m Seminar

ri4,Prinripern Cariatihujus Templi, .Cruobii


ue Condimrcm VI, Kat. Septem- ann, M, D,

ne , ch di il fondo elcpdovi perci con.


cora la Citt ;wake venutvi Proccomla
menu; .il (Jei).

n.14
..AL
4..

(Mameli. &Max-ia degli Angiol , quam


kung: da prima la Conlolazioncz edicacp

1' 3mm 152-8. .nel fondo dato dal .Doctor Vi


ccnzu fighuzzg ;la prima pietra la vi glr
on margvigliog oncorfo di 0901i Marc'

Amon .1.0 Tufo Vcovo di . "ICW

Laguna, Mrancco, edicato lanpo


159- in un fond, che arte fa della Chic:.
,u MauiCc, c_ _arte di Otgvia Edclcz
,.
.lxopcs. b.- m'is della .Sanit. La: tue pn
mc .fmxdmncnta furono giunte 1 anno 1590

xul. _Vim mtum, ;jus vol-mmc Prw Temx

in un luogo detto Vici, che pm' per _93819:

PU Ibrilms bummnz' pia fui ucienti-z. ?ma

nc della nur-4x3?, 1 anno ,1 598,Y.cmch tra::

'xcreuntim .Ueigio protcrendum, PHlLIJPUS

ferite vc oggid ono.- Ji fondo 19 dono,


Giueppe @Merano , chclo compr Ud
309- La pietra la; femminilit Catarina T0

Cardinali_s Spinelli Pare-tem optimum Ponti.

cio diploma:: hm: :mulini-t ,dano Palmi.: {'4


3 @CM-W. onudrii.
Meli-ram , s;

aria degli Angioli, fonda

Q cun licenza di Franceco Aucho Samo

macellizl quadro a ue pc L0 port AMI.v

andro 'Ir-mf@ .Barone dis-Agata, il WO 1


f lavora) acovcllo Carbon-Has Alla, pea.

xo ,Arcivecovo d: s. svcrjna, a richiardi denim-4nan Warribaronn in cudi che


Leonardo Caibnc , cd -in miu Antonella *wa,
Gio; Buccia Spinelli , c di Catarina, Rigna
tclli Principi ddhzsaJC, c Signori ch tuo. Galluppi Barone di Circus!, Piam 1.21' Croce

o .li .25, vitigno del 1574- Avanz tutti nel

gun i} concoro, , ed allegrczzazs della Cit


- -.~-'zT_iL-J

,ta al dc" vicini 9995 Wiz-9.13919 Rutici 1


~, , ,
na -, Uguale anche vim fcpelca nella... Vccqquclxlng-wszz
Cappelladclla Piet, lmmaginc datadalia
OPP-doe L." Monta, fondare lanno-139.,
'cuor-z: della .fabria 1a- Principe@ Cara-ri*

.
'I

mcdclma di molta divpzionc-

L drCacarina. _S.anncw .La ua. fonda.

a [pdc dc Particolari . ngolxmcmc c113 L I


azigliai119- qualdidcrq il .fonda. .
' I

zione,mqrdata negli anna I ann!) 1580.,


venne appruov'ara con ,clcial miracolo,

to a richica , c CDU pee di ,Pietro Borgia z

quando alcuni animaletti carichidi. pietre

Ptnipe di dquillai , c Siggrc del luogo 1 =

dimmarcy S-Maxia degli Angioli, fabriea'z 'z

Per ai] ubcrviaiu ,. caduri da un alto prjj. 7 anno. 1599* 1L fondo per, lozdon. il "Hc-os l

pizo non padrone danno alcuno -.

' Maydax &Maria della Gram-ia .La ua fa


brica conchiua il Settembre del 1582,. , fu

riw della Collegiatazpril quale lUnwcn


it e gliobbligo a cudi-u; 1 anno.

. .xl
l

Grotta-;ia &francco , .fondato ..1 aan

PPICPha l'anno eguenthon il ito con 1594-1162! .uo. ual fu di Rucig- Craven-a
Altri zoo. ducatzpcr-Ja fabrica Ecrmmc Ca canto-1'
Chiaravalle
amica - &Eran
'hca di S-Eaa
- Fudi'*
`
:pia 4, Duca diNDGERQSgnor chluggo,
ua fabria
fu; .:chini-ai:
ponendovi la pna pucun maraviglou anno 1 z 94. , cla
miami
dalhmcco
.QM QDHP'Q Gio- Bualla FPUQdiqo, 51mm@ di 1Zuungxpauu,
n Q [cm l fund@ lo donaqquqych. dlla,
l
f
uc 0-_z-A .g. 1-
. 4 .
,.z
"o

"M-'d
-v'

-o-W-o-*

?iMac-xo

Marjadclla Sanit -zfabricaco

PF;- bpzo, ed lnfcrmariadctrati di S. Elia

Famiglia Tino,

_ ,

A: j La}

Squillaci. Santa Mara dlla Sann1q

I
l

J anno 1582..donando'il-lito colla rierva del edicata. J anno. 1545!, :dif-ui poi [MM-[4; _

.o.-e

BOMniuDomodc Giuliano.. .
z
, x ,65 Conagt.-la chiea. hlppn-.Mmullg ,i
i Melicucc La Madonna dcll'Idn'a- $ Vccovp di Capri.; eCm-adiudclluogo.
degli Ago-;fgnw Tan 1789. d

Ma riucito di aria cacrjvn `pamer (com,


.

-1*
,.---.n-..

- ._..

.H

rnon

-`..

I.

r*

ww

DELLA R-il'ilGiONE FEABESCANA CAP. VI.

41;
modo alla Citt l'anno 1598. venne trasfe
rito ove oggidi , a richieta di Pietro Bor
gia , e di Lucrezia Cardincs Principi del

luogo . La prima pietra olennemente bene


detta da Tommao Sirleto Vecovo della.,
Citt la vi ittla udetta Principea , af
entele il rincipe uo marito , il Vecovo
Sirleto , e Fr Bonaventura d Ara na Pro

to alquantoupiu opra ;n a pi alame c"'d

in u Piu Pagnica - La pittura dellAL.


tar Maggiore e una delle piu celebri d'el Re
no .
Dipignano.8. Maria degli Angioli, edi

cato l anno 1538.3 pee di`quel publico,chc


don il fondo.

Celico. S. Angiolo, fondato l'anno 1540,

vinciale. La Cappella del Crocetio, Imma


in un lito, che diede quell'Univerit.

gine miracoloima, la fabric in eleganti(

,
::

Montalto. La Madonna delle Grazie),

lima forma, con pordi , e pietre marmi


nimi Antonio Palmerio Coentino,Gover~

. nator Generale di quello Stato lanno 1618.


Cutro. LAonta . Fondato li 17.. Luglio

- del 1600. in un fondo, qual fu dellAbazia

di S. Angiolo in Frigillo.Butt la prima pic


tra con gran concoro di popolo Scipione.,

edicato l'anno 1568. in ito comprato dali


Univerit .

Biignano . S. Maria degli Angioli . Fi: fa


bricato nel 1570. , e l,,Univeriit parimemc

f la pea del fondo.

Torano. S.~Nicol . F edicato l' :ian

a pee di quel publico.


Mont'allegro Vecovo dell Iola.
i 1578.
Morimanno . S. Maria degli Angie, cdi_
Corro: , Portoalvo z fondato lanno cato l'anno 1579. don il lito D. Pietro la

1617.pcr opta di Carlo Catalano Vecovo

.Re inacol pelo di Mee rz.lanno_

della Citt , otto la protczzione della Fa

aola. S. Giovnni,edicato l'anno {580.


da Dianora , ed Ottavia Spinelli de'Signori

miglia Suriana, della quale la Cappella , e


la epoltura .
Cropani. &Mari-a degli Angioli, fabricato
l'anno 1 619. nel fondo , qual fu di Scipione
icca, compmto da alcuni particolari. La

` ' pea u demedeiimi,.ingolarmente di quel


li della Famiglia Coentina.

del luogo.

Nocera . LAonta, edicato l'anno :58L


compr il to Silvio Ventura Cittadino dei
luogo .

Caano . La Concezzione , fondato rm_


no 1 s 8 l

chgioluogo nuovo . La Concezzione.


Carolei . S. Maria della Grazia . Altri 10
Vi fu darere ti'aFiati e dovee collocar vogliono
piantato lanno 1587. , ed altri nel
l nell Altare Maggiore il (Ladro della...
[5-39,
(m)
. Comunque i foe nel piantar
Concezzione, o quello di S. Antonio di Pa
della Croce , non c0nvenendoi principali
dova. Alla ne prevale la Concezzionezon_
nel lto diedero allarmi , tutto per opra. del
de vi re per Titolare . Ella Immagine., Demonio.
Silvero da Roano Provin
di conto sdper ragion del pennello , che la ciale, chelaFr
conobbe,
col_ egno della Croce
dipine, s e molti miracoli, che opera , F poto in fuga il diurbatore
, richiam ad
edicato quello Monaerio lanno 1634. a
amico volere gli animi dicordi . Ma non f
ee di var} Benefattori della Citt; e s per
meno maraviglioo l' accidente occoro nel
. l-A.
l amenit del ito, in cui f piantato; s per
ito.
Il Signore di quello non volea darloz
la prepiet del modello , riuc uno `de pi
vaghi,e delizioi Mona erj della Provincia.

ma perche lo vidde dinette tempo ricover

i Un quarto di eo erve d' Inermeria, dove

;o tutto di luce, riole di darlo,c ne pur ve


nendo all'eecuzione, occore, che andatovi

concorrono i Prati infermi delluno, e dell

altro Convento, diante due miglia in circa

dato lanno 1582.1don il lito laParrccchia

che mor in buon concetto di uomo giulio,

di S. Pietro.

ue enza frapporvi tempo , liberamente lo


iede .
.

Corogliano . La Madonna di Loreto, on


_ _

Reggiano. Lo Spirito Santo, fondato l'an

Scilla-La Prccntazion della Vergine,on


dato l' anno I 641. da Giovanna Ruo Prin

no 1584.

cipea del luogo , la quale don il fondo,

lanno 1587. in ito donato dall Univerit.

mnminir la pea per la fabrica , e gior


nalmente per diiPoizione teamcntaria l

Scigliano . S. Maria della Grazia, fondato


Saracena . S. Franceco. F edicato lan

no ,r 5 8 8`
1
Oriolo . S. Maria delle-Grazie , edificato
lanno I 5 89.
-

CONVENTIDI WEST/X RELIGIO


NE NELLA PROVINCIA Dl z `
7 COSENZA .

1589. nel lto, chera di Mario Palazzo , ma

alimento dc' .Frati .

n. 7* ~

di giorno, trov alle porte un Drago, che a


bocca aperta lo egu no a caa . Cos dun.

da queio ze gli alimenti vengon loro cari


_tatevolmente lbmminirati da repettiviAm-
miniiratori de' beni laciati per tal eetto
dalla molta piet,e divozione del Chierico
D. Franceco Melardi Cittadino del luogo,

e fit epellito nella Chiea di detto Covento.

m Bever
ann. 14-89.

Pedace . S. Franceco ._ Fabricato l' anno


comprato dallUniverit . Piantata la Croce

furono per lungo tempo oervatidi HUHU

COenza. La Concezzione, fondato an". molti lumi, ora ette, ora nove, ora d oaeci,
"o 1534--- ma poi anno 1652. trasferi it$ quali or sallargavano, ora ringevanli . Ar

gomcnto della antit atura di quella Laa* J


...-~..
l

Acri.
.- c"

., c.-.

ed",

CALABRIASAGRA- LIBR 07.


4;

i cri .:La Loncezzone , edinorro anno


~ 1590,, mo, che fa della Lappclla di_d.Do
menicoon darle lequivalente .Antonio del

1552.. Girolamo da Reggio.


1554. homer-.nno da buio-mo.
1556'. bernardino del neggio juniore.

15 58. Girolamo di Aequaro-di Arena.


le Peru,

Belvedere . S. Daniele , edicato] anno


1595. a pee di quel publio.
`
Alromomc , "S. rraneeco , fondato lanno
1597. nel co dato da Antonio Branca.
Luzzi . La Concezzione , fondato 1 anno
1605. in un fondo dato da Ceare Felicerta .
Amantea . S. Maria di Porto Salvo. Eu far

1560. .Stefano da franciea.

1562.. Giacomo da doveraro.


1564. Scenario da franci. la 2.. volta.
1566. Girolamo di Aequaro la 2.. volta.
1568. Giacomo da Soverato la 2.. volta.

1570' bilveltro da Monteleone.


- 1572., Stefano da francica la. 3. volta.

bricato lanno 1 6o7. nel fondo dato da Ro

;574. Pietro dalli ~(Ligurien.

lilio Cavallo,

1576, Silveh'o da Monteleone la Lvolta.


1578, Silvero da Ruano.

Morano . S.Franeco , edicato lanno


1606,11 cui fondo lo don Gio:Maria Rizzo.

Piane. d', Franceco, fondato lanno 1609.,

z 580. Giacomo da Soverato la 3. volta.

1582., Silveltro da Roll'ano la z.volra.


'1 urti quei occuparono lo pazio di an.

e Lelio delle Piane diede il fondo.


Caal nuovo . La Concczzione , edicato

ni 5;, nno al 1584.. , nel nale ucceduca la

anno 16052.50mn1iniih'il fondo faultina

diviione della Provincia 1 di luogo a due

Catanzaro.

cataloghi di Provinciali eguenti.

Urlo Marzo . S. Franceca, edicato lan


no 1610.

Laltiglione . S.'Antonio da Padova , on..


duro lanno 1610,

helrnonrc . S. Giueppe , rbricaro l anno


161 i. il cui ito lo dono Mari-1 Ravaclleria

riedignori del luogo,


- lcl'rmovn , La, Concezzione , fondato
AL._.

l'anno i 614. [Univerit don il co.


Cir- La Madonna di Coantinopoli, ed].
a'co l'anno 1614.. nel fondo di D. Pompeo

benedetti, comprato da alcuni particolari.


brrongoli.3. franceco , edicato 1 an.

no 1615,
(Cdraro . S. Giovanni , edicato l' anno
1618, 11 quadro dell Altar maggiore opra
di Giozlsernardino Siciliano Pittore illutre.

Caltrovillaxc . S. Giueppe, edicato lan


no 1630.

PROVlNCIALI DELLA PROVINCIA


Dl REGULO .

'

Romo . S. Maria d Coantinopolijon.


dato lanno 1632.., lomminirando il fondo
li Signori del luogo.

;584. Franceco da Filandari,


;586. Bernardino da Reggio,
15 88. L'omo da Caelverere.
1591. Giovanni dalla Morta Filocaro.

;5 93. Domenico da Catelverde.


1595. Anelmo Caelli da Reggio,
1598. Bonaventura Aierbis di Aragona.,
da Catanzaro

1601. Giovanni dalla Morra la. z. volta,


1604.1)omenie0 da Caelverere la z.volca i
1606. Benedetto Leone-da Seminara.
1609, Bernardino da Poliina.
r 612.. Gio: Maria da Non).
16r5, Benedetto da Seminara la z. volta,
1618. Benedetto da Mileto.
162.1. Benedetto da Seminara la 3, volta,
162.4. Benedetto da Mileto la z. volta,

152,6, Aranaio Carbone da Reggio.

5.- (iovanni a riore. La Concezzione,edi~

162.9. Benedetto da Mileto la 3. volta.

'caro lanno 163 6. don il fondo il Dottor


franceco Mario Malo Coentino .

1632. Aranaio da Reggio la 2.. VDlta.


1636. Leone da Mileto.

` Rogliano. La Madonna del Carmine,fon

,dato nel jazzuma per lungo tempo avan


"ti abitato) i Frati in

ueta Patria .

campo 'Tenee . Olpizio S. Maria addo


loi-ara, fundauo nel 1694.

lMINISTRI PROVINCIALI DI QQESTA


RELIGIONE .

1639,
;541,
1647..
;643,
164.4,
1647.
1650.
155 3,

Michele dar Genova.


Giovanni da Siderno.`
Raaele da Caale.
Giovanni da Sidean la z. volta.
Aranaio da Reggio la 3. volta.
Bernardo da Reggio.
Acanaio da Reggio la 4. volta,
Cornelio Barbaro da Bagnara.

165 6. Leone Pariio da Reggio.

1532.. B.Lod0vico da Reggio Iitutorc'.


' 1 5 3 5 .B.Bernardino da Reggio il Giorgio.

1537. Giovanni da Seminara.


15 39. Girolamo da Dipignano.
1541 . Benedetto da Siena.

' :543. FranCeco da Dipignano.

I 545. Franceco da S.Marrino.


r547. Amodeo da Cremona.

` 1548. AngOIO da S-Marrino.


1

1550.- Silvetro da Feroleto.

1 659.
1662..
1665.
1669.
1671.
1673.

Bernardo da Reggio la 2.. volta.


Bonaventura Poerio da Taverna,
Giovanni Fiore da Cropani.
Franceco da Panaiia.
-Doni i da Corrone.~
Aranalio da Camnzaro.
.i

r 676. Vincenzo da Catanzaro ,


1680, Pierro da Rizzicone,

158;. Gio: Barria da Polih'na,

;586.Lodovico Diano Pariio da Reggio.


1689.6105_

* DELLA RELIGLON FRANCESCANA CAP. Vt.

417

168 9. Gi02Battia da Poliina la z.volta.


1692,. Serano da Seminara.

1695. GiozBattia da Poliina la 3.volta.


1699. Felice da Fiumara.

1702..
1705.
1708.
171 i.
1714.

Gregorio dall Olivadi.


Franceco da Caelvetere.
Gio: Battia da Serraretta.
Lodovico Borruto da S.Agata.
Franceco da Gimigliano.

1703. Franceco dalle Maglie.


1706. Bonaventura dalla Rotonda.
1709. Antonio dalle Maglie.
1711. Bonaventura dalla Serra.
1714. Bonaventura dalla Retonda la a
volta .
1717. Angiolo di Acri.
1720. Silvero da Roano. .
1723. Gio:Battia da Scigliano.

l 717.Gio:Battia Barletta daMonteleonc

I 72.6.

GiozBattia dalla ROtonda. A

1718. Lodovico da SAgata la z.volta.

1729.
1731
1734
1737

Lodovico da Belmonte.
Antonio da Strongoli.
Bonaventura da Paola.
Gabriele da Uromarzo.

172.1. Bernardo da Gimigliano.

172.4. Bonaventura da Panaiia.


1 72.7. Serafino da Cardinale.

17 zo. Lodovico da Fiumara.

1740. Macario da Mangone.

x733. Antonino dalla Torre.


17 36. Antonio da Monteroo.

x742.. Paolo da Caiglione.


i743. Emmanuele da Morano.

x739. Ilarione da Feroleto.


174.2.. Michele da Scido . Mor dopo 9.

mei , e giorni , e er caua della pec nella

Provincia die il Capitolo .


PROVINCIALI DELLA PROVINCIA
DI COSENZA .
1535 Bonifacio dall Amendolara.
1588 Girolamo di Acq uaro.
1591. Rufno da Biignano.
1595 Ambroio da Nocera.
1 5 98. Matteo da Corogliano.
1601. Anelmo da. Roano.
1 608. Paolo da Correggio.
1 612.. Franceco da Coroglano.
1 615. Franceco Spinelli da Paola.
. 1 6 I 8. Giovanni Paalacqua da Coenza.

5. IV.
`
DEFRATI MINORI OSSERVANTI
RIFORMATI.
A Riforma Capuccina, ucita dal grem
bo degli Oervanti, ele gravi , c peri

glioe Oppoizioni perci patire , Operaront


due eetti fra gli altri nellOrdine tutto z L
uno fa l'avere in molti rivegliato un arden`
titno deio per lOervanza letterale dell;

promea Regola z e laltro un ragionevoli


timore, di non far tentativo fuori dell'ora].

ne: Onde ritrovandoi quai in ogni parte dc


Mondo minoritico di omiglianti Prati cos
accel,riolero riformari s ,ma dentro lOr

dine medeimo, orto l'ubbidienza non puri

del Generale, ma de'Pro vinciali ancora. Co


s dunque riformati nella Francia pre-ere

- 162.1. Antonio da Carovillari.


I 62.5. Franceco Spinelli la z. volta.

il nome di Ricolletti,nella Spagna di Scalzi

1617.

Girolamo da Morimanno.

e nell Italia di Riformati . Non per vere

x 632..

Benedetto dalla Ccllara.

quello dicorre qu Diego dellEquile 5 sio`

5. Antonio da Carovillari la z.volta. che tutti quei foero una ola Riforma , d`

Lg7. Benedetto da Taverna.


1 64.0. Romoaldo da Coenza
:643. Anelmo da Zumpano.
1644. Gabriele da Morano.
1647. Franceco da Strongoli.
1 65 o. Antonio dalla Saracena.

olo nome dierenti,perche on diveri,e gl,`

aari degli uni non sappattengono agli altri:


e la diverit manifeta, e nel vivere ,'e nei
vcire, e nel tempo della lor nacita,cendc

compari quei della Spagna l'anno tsoo.,quei


_

165 3. Gabriele da Morano la z. Volta.


165 6. Romoaldo da Coenza la z. volta.

della Francia nel 1579.,ed i nori Riformati


dellitalia l anno 1557., come crive lAuto

re del Porrentum Crati-cz E che s gli Scalzi,

1659. Bonaventura da Scigliano.

s li Recolletti non foero una ola, e mede

1663. Bonaventura da Oriolo.

ima Religione i convince da ci, che paa


ti ultimatamente
da Spa
na in ,Napoli
li Scal
zi
vivono allintutto
digerenti
e eparati
da

1666.
1669.
1671.
1673.
1675.

Antonio dalla Reggina.


Bonaventura da Oriolo la z.volta.
Daniele da Morano.
Lodovico da Zumpano.
Gabriele da Belvedere.

~ _ 1678 . Giueppe dalle Maglie.


f: N1681. Franceco dalla Scalea.

- 1685. Franceco Maria da Zumpano.


1'687. Franceco dalla Scalea la 2,.volta.
1690. Antonio di Acri.

1693qairolamo da Seminara.
16'96- Giacinto da Taano.
1698. Antonio dall Olivadi.
1700. Lodovico da Morimanno.
Ju*

Riformati . Qtei Riformati adunque , de


quali il dicoro , viero da principio in
luoghi eparati,ina orto lubbidienza dePro

vinciali medeimi . Indi poi lanno I 586. im


petrarono d eer governati da un proprio
Vicario Provinciale da eleggeri nel capito
lo degli Oervantiz e nalmente otto Papa

Urbano lanno 163'8.membrati aatto dagli


Oervanti,e celebrano da per loro i capitoli,
ed eleggono lor Provinciali,otto lubbidien
za del Reverendimo dell' Ordine , qual i
elegge, ora dagli uni, ed ora dagli altri. Por
.Ggg

ma

7.

CALABRIA SAGRA LrBRrr.


418
mano due Provincie con mediocre numero no 1563. per ordine di Papa Pio 1V.f tras
ai Conventi , parte tolrr,aglr Ollervanu ,Lu ferito agli Offer-vanti da Uiou Vecovo di
Tropea . E nalmente pallino a Riforma
parte fabricati da loro mederni.
lanno 1594.
Cinquefrondi . SS. Filippo , e Giacomo;
MONASTER] DI QQESTA RELIGIO
l
Monaerio
di Monaci eriani otto imo*
NE NELLA PROVlNClA DE SET
l cazione di S. Filippo Argirz ma poi ,abban
TE MARTIRI,ED ALCUNE
l donato, ed indi riltorato a pee della Fami~
LORO NOTIZIE .
- glia Anoii nel 1436. con Breve di Papa Eu
Atanzaro . S. Mar ia delle Grazic- Fuo genio lV.(b). Fil conceduro agli Ollervanci

b Indico!
ad
a nn.
rgm-u

C ri la porca di su altre volte fabl'IC lotto titolo deSS. Apotoli filippo , e Gia- .
una picciola Chieolina , dedicata alla Ver l-eomo(c).Pas poi a iformacilanno 1596.,

c Mara.
lib.:. cap.

gine delle Grazie .Quella apparendo ad un ' che oggidl labirano.


Tro ea . s, Sergio . Monaerio parimen-v
nobile, e ricco della Litr gli comand, che
ivi fabricar dovee un Monaerio aErati tc di
Minori Oervanti . Ubbidr l uomo divow,

onaci Baliliani , fondato lanno 7

Indi enduro a cercalo ripigll per gli Oler

ma e glioppoe il Conte Ruo, Signor del

vanti con licenza di Nicol Vecovo .della

luogo, ono preteo , che la fabrica riucir

Citt lanno r4zx.FratAgoino da Fioreri~~


Zu, _Vicario Provinciale . 'O id l abitano i

dovee di o'ea al uo vicino Caello. Di

iacque loppoizione a rucci , ngolarmenre


a] B, Paolo da dinopoli , che di quel tempo
predicava nel_ Duomo 5 onde conferiror dal

Religioi di q:'Ordine,` entrati n dall


anno 1587,

_Tropea altro Monaerio ono linvoea


Zione dell'Annunziaxa,edicato l'anno I 53 r.
oggione , che fra pocov andar doverebbe a per gli Olervanri , ma oggi giorno poedu
rovina quel uo Callello , ed all ora dalle (O d4 medeimi Riforma, che vi entrarono
lanno 1 62.6,
ue rovine fabricarebbe l'odiato Monate
Monteleone . S. Maria degli Angioli, fon
rio. Cos, come predie il Santo il tutto av.
venne-3 onde lanno 14.80. con Bolla di Si dato nel 162,1..
Conte intrepido lo ripree , e profetando gli

no IV. dalle udette rovine POCO appreo


eguire 1 edic la Santa Laa . Altri ne ri

[nettuno la fabrica al 1457.21 richieta dAl


fono primo, e Bolla di Callito lll. Pu e~

ere che di quello tempo , od orrenura la li


cenza, 0 debilmente principiata , li foe poi

orraca avanti nel 1480. Ella celebre in..


quella
la Cappella
del .Fr
SantoMichele
Sepol
b cro , e Chiea
1 fabric
come egue

francavilla. S. Franceco , fondato nel


1 u.

Bovalino. S. Maria di Gies , fondato nel


1602..

Bianco . S. Maria della Vittoria , fondato


nel 162.2..

GSatriano La Concezzione . fondato nel


r rr.

Gieraee . S. Franceca Romana , fondaro


Angipii della medeima .Religione , e Citt nel 1612...
Palmi LAnnunziata . Era dapprima una
ervi ungo tempo neLuoghi anci di Gicru.
alernme,daquali ritornando alla Patria por Confraternir di ecolari ono l' invoca-10*
r eco alcune Reliquie di quei acriLuoghi, ne di_ S- Maria de Caravellis . Indi Frat'
con aluni rnilerj della Paone . lndi l'an

no 1548.regnlatili alla Citcz e da quella ac


, certa con molta divozioneme ordin la u

erjo deuoi Religioi(d)*11)a quelli poi pal;

derca Cappella, conforme al modello recato

s aRior-maci nel 162.1. _

dal medelrrno Religioo . Pas poi il Con


vco aRiformari lanno r 600.,li quali l'han

1619.

no abbellire aai pihngolarmeme con una


econda Cappella con i millerj della Paio
ne in vaghiima coltura . Opra principiaca
dal P. Giovanni da Reggio lor Erace,c com
I, pl!.

Antonio Olervanre , e Cittadino del luogo


l'anno 1537, vi attacco un picciolo Mom

I im da alcuni uoi dicepoli.


Squillace.S. Antonio. L'Epitome dice (a),

"m- "59'hc'1c n ebbe licenza a fabricarlo iniemU

d Vu
Aids-ann
)7- n.18

.Reggio . d. Maria della Sanit, fondato il


'

Reggio . Il Croceo per la Cappella di


queta lnlmagine ,farravi da Fr inovanni
da .Reggio illure Scultore della medelima
Religione . t fondato per Infermaria lan
no 1647. per gli olPici , cd incrmi di quet
Ordine.
Girifalco , S. Antonio , fondato nel 1635.

Doll.

con due altri lanno 1459. otto rirolo di

Badolato . S. Maria degli Angioli, fonda

s. Maria della Miericordia z oggiongcndo,

che ia incerto da chi, e da qual rempo cdi

to nel 1603.
Stigliano , S. Maria degli Angioli, fondato

cacoz ma Franceco uonzagn crive, che fu

DB] ;618.

fondato onno 148 8. dal .Signor _del luogo.

6Roccella .La Concezzione, fondato nel


r r4.'
Acquaro dArena . La Santiima Trinit,,`

Oggid pur abitato da Riformatin dall


anno [586.

Nicaltro . S. Franceco. F fabricnto l'an~


no l4oo. ono titolo di S. Maria della ,Gra

zw, c dato aPP._Convencuali , ma poi lan

fabri-;ato a pee delllniverir, e principia


,to .lanno r 664Vr POI*: la prima pietra D.An
drea Loncublerh,Marchee di dello luogo.\_
Valle

"l

DELLA RELIGONRANCESCANA CAP. vr.


419
fabrica di queo Monaerio lanno [600?

ad-"
'

Vallelunga . S. Maria di Monferrato, fon


dato nel 162.1,

Roveto. dan Pietro, fondato lanno 1612.

Melicocc . S. Antonio da Padova, fonda


to nel i 62.8-

per opra del pi volte raccordato fra Pietro.

'

Bocchigliero. Lu Madonna di Gicsu,fon


dato lanno 1610.

MONASTERI DI QUESTA RELIGIO.


NE NELLA PROVINCIA DI
COSENZA .5

San felice-&Maria degli Angioli,fondato


lanno 161;.,per opta dl Fr Pierro udetto.

Cercano . s. Maria degli Angioli , fabri


cato l'anno r 6r r. a richieta del Principe di

An Marco. S. Franceco , edicato con i Caelranco, e Signor del luogo.


licenza di Papa Giovanni XXL]. lanno
Cir . S. Leonardo , fondato per propria
132.0. per uo delP. Conventuali. L anno Cappella daPrincipi di Tarlia.
151 7. pas agli Oervantiz e da queti nal.
Donnici. S. Pietro, edincato lanno 16r 3.

mente a`Riformati . Celebra per il Novizia-` dal P.Catno,che poi rovinato dal tremuo
to,fattovi dal Patriarca &Franceco di Pao- . to del 1638. , lo ritoro FratAnelmo da.;

a, prima dordinar la ua Religione`


Aprigliano .
Biignano. S Franceco,fondat0 per li PP.
Longobucco. LAnnunziata,fondato lan
Conventuali lanno 1380. , che poi con Bol

no 1615.

la di Papa Eugenio lanno 1 r. pas agli


Oervantiz e da queli nel eco o preente a
Riformati . E perche verano molti Legati

San Lorenzo. S. Franceco, fabricato l'an


no 1 613

Pietratta . S. Franceco, edicato lanno

Papa Paolo V. lanno 1606. leinguc (e).

1612.., dal udetto di Caano .

Roe . La Concczzione . Monaerio ab

Roano . S. Bernardino t Fit principiato

daCittadini con Breve di Papa Martino V. bandonato di Agolliniani; che poi ritorato
lanno 14.27., malo compr il B. Matteo Ar dal Marchee di ROe,in conformit al rea
civecovo del luOgo l'anno 1452. Appruov

memo dei Padre d`erigere a'b'rancecani un

Iddio la ua fabrica con un inigne miraco Convento,fn dato per ordine della agra C6*
lo : Concioache avendo il_ anto Arcive gL-cgazjonc aPP.della Riforma lanno r 660
covo traportata quella Chiea dal rito Gre
Campana.S.Ant0nio,fondat0 lanno 1661
co al Latino, e perci oeine li Greci ,non da Fr Bonaventura dal Cir.
apendo come vendicari , preero pediente
Grimaldi. Lo Spirito Santo, fabricato dal
di rovinar la notte quanto in quelo Mona P. Mendozza lanno 1 664.
,i
ierio i fabricava di giorno. Providde Iddio
al diordine , con far nacere turti loro
gliuoli mancanti , o con occhi torvi , o con

_CUSTODI PROVINCIALI DI QQESTA

bocche ricorre 5 cos dal catigo rei pi ag


gi laciarono felicemente prole _uir la fabri-
f VW. ca c f); Pas poi aRiformati anno 15.82..

&ing-arm- per u'n Breve di Papa Gregorio XllI.


F
Papa
Maria
i WM con
Meuiaca.
Bolla di S`
Martino
delle Grazie,edicato
thanno 1419. L

il

1600. Girolamo da Polizzi.

1580. paato a'Ri formati , oggid labitanot


Coenza . S. Maria di Cotantinopoli , fa

i602.` Giacomo da Cntro la 2. volta.,

x 605. .Franceco da Roano. .,

bricato l'anno 1602.. da_ Fr Pierro da Caa

1608. Bernardino d Aitina-P

no, a pee di Ceare Serale Principe di Ca

161 r . Diego da Palmare.


1613. Pietro da Caano la z. volta.

Dipignano . L Annunziata ,, Monari-:rio


n

161 8. Antonio da Fucaldo.


I 62.1. Giovanni da Caelfranco.

Cutr0.1l Salvadoredicato da Fr Gia ,

Santa Severina . L Annunziata , fondato..

dal udetto Pietro da Caano lanno 161 r.


Monacrio
Corogliano.
abbandonato
S. Maria di Clarie
Coantnopoli.
;ma lo _

riprarono
gio l .
per loro abitazione quelli. Reli-.

167.4; Lodovico da Figline.


1 62.6'. Benedetto da Cutro la z. volta, per
la Riforma, e per lOcrvanza
167.9. Daniele da Cutro`
raga.
1635- Giacomo
Gregorio d`Ajcllo.
da Bignano

i :aj-l

1528--C11mcmc-d3 Comma

Figline . La. Concezzione , fondato, dal

MINISTRI PROVINCIALI* ELF-TT!

PCatano l anno 161-1.,


i
PolicalroiS.Mar.ia delle Manche , Poco
diiante dalla Citt in certo Boco fu ritro-
vata un lmmagine. della Vergine , la quale

NL CAPITOLI- PROPR PER


BREVE DI PAPA URBANO
.Vm' LANNO 1533-*

r
-

operando molti miracoli di. morivo alla.,


mai.

...Q-- "7

-j
` "fi

.`-.\'

antichiimo degli Ocrvanti, oggid paa ,

1 6r 6. Benedetto da Cutro .

'to aRiformati.,
como da Curro lanno 1597.

15-86. Guglielmo da Rogliano


1592. Pietro da, Taverna.
1595`
1597. Franceco
Giacomo da
da Cutro.
Morano.
1589. Pietro da Caano.

per li frati dell Oervanzaz Indi poi lanno

tclfrancot

"~

RELIGIONE, IN COSENZA.

1641. Dionigi da Carro. Ggg z


1644.8

CALABRA SAGRA_LBR".
410

1644. bcrnardino da Rende.


1645. Silvetro da banca de verina.
1 650. Franceco Mendozza._

1653. Bartolomeo dal Bianco.

1653. Pietro da Calopizzau.

1 665.. bernardo da Montauro.


1 665. Antonio da Coenza.

1656. biulcppe da briatico.


1659. Michele da catanzaro.

1657. Giovanni da Dipignano.


1663. franceco Mendozza la 2.. volta.
1669. Bonaventura dalli Continenti.

1 674. france-.leo da Bovaiino.


1677. Gregorio da lrajalia,

1672. Carlo da Cutro.

`M4...

1680. Andrea da Zungri.


168 3. Benedetto da Poliiina.
1666. franceco da Droi.

1675. Bonaventura da Mongraano.


1678. Giacomo da Longobucco.
1681. Giov anni da Caltelfranco.
1684.. Bonaventura da Cutro.
1687. Paolo dalle Maglie.

1689. Serafino da lca,

1692.. Bonaventura da Badolato.

1690. Lodovico da Bocchiglieri.

1695 . Domenico da S.Gi0gi0.

1 693 . Antonio da Pietratta.

1698. Franceco da Zungr.

1696. bernardino da Roano.

1701. Antonio da dtignano.

1699. Bonaventura da Coenza .


1702. Lodovico da Cntro.

1707. Paolo d Alato..

1704. Domenico da Mawpati.

1705. Antonio d Altavilla.

1710. Giutino da Badolato,

1708. Antonio da Belcaro.


1711. Pietro da Coenza.
1714. Girolamo da Coenza.

1713.. Lodovico da S. Soitenc.

1716, Paolo dAlato la z.volta.


171 9. Bernardo da Zaccanapoli Vic,.Prov,
172.2.. Andrea da Maropati.
1725. Domenico da S- Andrea.
172.8. Leone da Borgia.
1731. Giacomo da 'ro ea.
.
i
173 4.. franceco da francavilla.
;737. ~.Pietro da `$.$ioene.
i

1717. Giovanni da Pienahtta,

1720. Lodovico da Belcatro.


1723. lnnocenzo da Pietratitta,

1726.
172.9.
17 31.,
173 5.

1668. laiquale da Tropea.


1 671. Bartolomeo da Catanzaro

1660. Bonaventura dal Lil-o.

Tommao da Rodano.
franceco da .Figline.
Lodovico da Belcatro la 2.. volta,
Bernardino da Dxpignano,

,74a franceco da Badolato,

1742, Giacomo da Tropea la z. volta.

1738. GiozAntonio d` Arietta.

1741. Raimondo da 5.3053.

5. V..
DE' .RELIGIOSl CLAUSTRALI DEL
:ER-Z ORDINE..

CUSTODI PROVINCIALI DI QLJESTA


ammonta NELLA PROVIACIA
DE' 7.. MARTIRI.

i
Cco la terza fune con la quale .il Sera

;o Patriarca lga il Mondo, ed abbauc

1586. anceco da Terranova,


-_z

1589. franceco da .Seminara.

11nfcrn05 quando non pago di aver fon

1597.. Pietro da Monteleone.

dato l Ordine dcMinori , e laltro dello

1595. Paolo da Terranova.

Clarie, fond il terzo , CdenC amachi,


ed
a femminezonde
meritamente
,canta
dalla
Chiea Scracazires
Online; e
hicgli
ordina,

1598. Paolo da Nicotera.

Lu~.
A"-z

1 60x . Giuli-ppt: da Seminara.


Primumque Fran-um nomina! Minorum Pupe

1 604. Benedetto da Gieraee ,

1 607. Giueppe da Seminara .la 2.. volta,


1610. Pierro da Stilo.

~_.r

mmquc, t ,Dominamm madimz ed Peniten

m cern exumxapzt utmmquc. Dj queto.

1613.. Franceco da Bagnara.

; Ramo due Iono gli Ordini, di ecolari nelle

1616. Bonaventura da .Gerace.

: proprie pas: .l' uno, iitujto dal B, Pmnafc;

l' il anno ,1 1,21.., di Claural, e Regolari l _al_

1619. Domenico da Poliilina.


162.2. Bernardino da Cannizzaro.

tro, ch' largomento di queo'paragrafo ,.

167.5. Giacomo da Gerace.

.Furono eglino .li medeimi, _che quelli deli

167.8. Bernardino da Feroleto.


1631. Lorenzo da .Catanzaro.

i ecolo,quali tratti dapru ipirito., iIlUl'auz


.no nc Chiori , x: Vl pro., c arono la vita-13

Religioade tr Voti . Ma in qual anno c107


634. Maurizio da Cinquefrond.
I63 7.Bernardino da Catanzaro la Lvolta. ' i: niro foc nonilabbiamodi .chiarofran
ccoo Bordano lo rimette all anno .tz-99. , ,e
w:
pu eerne ,il vprimo principio , ma fore)
.MINISTRI PROVINCIA.
inon perfczzionato, che otto ?apaEugemQ
w-m

$263 8. Bartolomeo daBadolato.

1-641. Giacomo da Tropea.

1V.. .Circa il 14.30. Cerca *coa e, che .non cb


Ti' bel'O.MillO Regolare qpremo., oheli 2.5,.

,Luglio del 144.8, per aolt di Papa Nico`


N42.. Bernardo da Briatico..
1 644._Bartolomeo daBadolato la Lvalta. ;l V. .orto _la data zo*- Agoto del 9447
quando raccoltii nel Monaerio di hardy:
.11547- Giacomo da Tropea la 2..volta.
;Rocco
,inMonxefalco `celcbrarano Capito-~
165 0- Illuminati) da Reggio
.lo

EL'
a

,.

' ~'~.

DELLA RELIGONE FRANCESCANA CAP. VL


lo ,ed cleero per lor Generale ELBartolo
meo de bonamati, Perugino. Che che i fo
e dcl uo primo , e real principio noi l ab
biamo nella Calabria l anno 1439. per Bol
la di Papa Eugenio 1V. , ove i racconta,

4:1
per nome Pietro Maaro , da bene , e bene
ante di facolt,a eui dichiarato il ne del.

Who*

la ua venuta , gli don egli un Territorio,


ove l`altro edinc una Chieolina col no

me del Salvadorc, e vi attacc poche cellet


te per labitazione, e ua, e de uoi compa
altri frati del TerzOrdine , fore tratti dal gnia alla quale donazione l anno eguente
grido degli altri gi claurati alquanto pi del 4.!. aggione un altro Territorio, ed an
che Fr Biaggio uomo di Calabria con...

prima, i ritirarono in alcuni luoghi della., che e medeimo, {enon religioo , vetito
Marca, per amore della virt , e della peni
tenza 5 ma avendo quivi incontrate alcune
maroe procelle, ebbero in lor meglio il ri
tornarene nella Calabria . Arrivati in Bii

almeno dellabito ileo in una caettina, at

l taccata alle lor celle . Che poi l anno 1450.

gi morto lor laci il rimanente della ua i .


robba, e tutto e medeimo epellito in quel
gnano, ed accolti con umanit dall' Abatu la Chiea. Partiti intanto li Religioi,con non

Giacomo , ottennero da lui un lu0go aai


commodo per ritirarvii claulrati, dove per
vie pi tabilirvii ne Ottennero la conferma
dal udetto Papa Eugenio , diretto all Arci

Prete per nome D. Giovanni Maaro , che


mal oriva la dipoizione fatta dl Zio ,

mandi-ita di S.Adriano, che comincia: Sedi:


Apooliccc grazioa Bcnigm'tas , pedito in.,

andato in Catanzaro, ed epota a quella.,


Corte la partenza de Religioi, e l eredita

laciar ivi,che un olo Terziario,da ci ani


mato un nipore del deonto Beneattoru,

l-iorenza l anno 1439. , c0needendo loro ria uceeone alle robbe del Zio , e lot
non pure la conferma del udetto luogo,ma tenne a titolo di benecio,e di fatto ne pre
la facolt ancora di allargari in due altri.L` e il poeo . Fra queo mentre ritornato
anno dunque r44o. F.Pietro da Pedace pa Fr Pietro c0n uoi compagni, e que-relato
s in Cropani,e vi fond il Monaerio,det in Catanzaro dell aggravio ricevuto , ebbe

to allora del Salvadore,di cui nel uo luogo.


Cos dunque diramato que Ordine nella
Calabria; e da quindi alla Sicilia, crebbe a_,
tanto , che nel Capitolo eguente Generale
ebbero i Padri di qua a litigare la preceden
za con gli altri della Lombardia . Abbrac
ciano le due Calabrie con una ola Provin
cia, e pi Conventi, parte opprei, e parte

in piedi, de quali dir eguentemente.

favorevole il decreto 5 dal quale per ap


pellando a Reggio il Prete, venne la caua
commea a Moni nor Michele Coa , Ve

covo dell Iola, i quale paato in Cropani


reitu a Frati il Monaerio , e la Chiea ,
alla quale di vantaggio concee_ giorni 40.

d Indulgenza in perpetuumli 6. Agoto. Ma


perche la nianza dellabitato portava qual
che incommodo a'Frati inferrni, ed agli al

tri, quali, 0 per occaione della cerca, o per

a pit,
I nn. "41,

.5-15.

MONASTERI ROVINATI DI (LUESTA altro affare, eran in neceit di venir alla..


RELIGIONE .
Terraz Ottennero da Papa Sito 1~Vi(b) con
Bolla orto Ia data de 2.3. Marzo-1476. la
A Elvedere. S.Nicol di PalombaroAc.. Chiea di S.Maria la Grazia preo le mura,
to era un Monaerio di Oervanti, e alla quale attaccate alcune celle l iituiro
fu dato a quelli Religioi l anno 1441.(a).
no per lor OpiziO, ed lniermaria tAggion~
Strongoli.. S.Maria delle Grazie.
ge lEpitome (c), che vi fu eretta una Con

Barona opprei li eguenti.

c ari-n.

infelati li Religioi del Salvadore dalla-


ente di Campagna l'anno 1613. preero ad
ingrandir l` Opizio, che poi perfezzronato

lo in forma di Monaerio compiuco , ab

Amantea. S. Maria di Loreto`

,ij

Magiano. S. Maria di Loretor

**Rizzi

bandonato laltro , vi i ritirarono l anno


162.2. Finalmente l anno 165 . . . re in
ieme con gli altri oppreo dalla Bolla di
Papa Innocenzo X. , e lentrate ripartite da.
Monignor Fabio Olivadio Vecovo di

Terranova. S.Maria di Loreto.


Domanico. S.Maria del Carmine`
Cuti. S.Maria della Croce.
.zi-z

Zagarie, il Salvatore

Catanzaro fra il Capitolo della ea Teri-2,*

Belcaro. La Trinit z ove i- erano ritira.

ele Monache ripentite della udetta Citt.


Non reano adunque di queta Religioneo,
che li eguenti.

ti dalla Chiea di S. Biaggio, e qu dallaltra


di S. Maria di Loreto , e qu da Schiavigna
` otto l invocazione dello Spirito Santo ._

Cropani.Monalerioo gid oppreo,ma


percheantichimo, ed i econdo di quella
Religione nella Calabria, v regilrarne la
toria., raccolta da M.S._ antichi . Fr Pietro
dunque da Pedace,come di opra i rocco,

l' anno 1440. paato da Biignano in Cropa


ni, ed accolto amorevolmente da un rao

:tar

hic n.3q.

fraternita, detta li Battenti. E nulla di meno num-pr.

Grimaldi` La Concezzione.

Biignano. S.Maria di Loreto. ueli gi


prima
erano
in rovina
di Papa
poi della
i 1 Innocenzo
in virt
della Bolla
medeima
re,

**

b Indie.

MONASTERI ABITATI DA WEST]


RELlGIOSI .

Oenza .S. Maria degli Angioliz n a


C pr'ei, e il medeimo, che laltro fonda
d Epif
to l anno 1446.otto linvocazione di S.Mi in
- [44
chele (d) , a cui Pietro Ferrante provid-c_ n.115

CLABRIA SAGRA LIBRO rr.

42.3

cuno il neceario z e per cui Pal1 BUS?"


nio lV. lanno 1446. ne crive :u V ecuvo

glio anno medeimo 73.13. nalmente il_Pon


rcnce medeimo con Bolla : Sia-des Apo/tour.;

azg. Maggio 1574. Le die il anto ladre- il


`. Indi

hic mi?

di Lolenza (e).
Oriolo . b. tranceco.

nome di Minima, ma diram cosi lunghe le

Sangineto . d. Maria della Piet.

radici, che vivendo ancor lui la vidde diiie

Mauafolono , s. Maria della Croce.

a nell'Italiamella Sicilia, nella Franciamel,


la bpagna,ed ovunque egli Mondo Criltia:

Fognano . dan deballiano.

Bingnano. &Ni-aria delle Gt'aZeJra que,


io un Opedale con certo Eremiroxjo, Papa
Eugenio 1V, l anno 1446. crive al veto

di bllgl;l`l0,hc lo conCeda aquei Rc

no, ricevum con applauto da'popoli, riveri

ta con umilt dahincipi , privileggiata con


ampiezza daPonteci , temuta a uiolto pa
Venio dall'1nferno,0n0rata al onmio grado

dal Cielo . Per quello tocca la Calabria toto)


r Indi:. S iori I* .
MC n.373

'

Lago .S. Maria del Soccoro.

l moltiplic di Conventi, e cos , che l'an

PROVINCIALI DI QUESTA RE..


LlGlONE .

Valenza, e l anno 1574.11el altro pur 4. di

no r 157. nel quarto Capitolo Generale di


Genova , u ripartita in due Provincie luna
col titolo di S. franceco , e l altra di Cala

On s' POUR avere altra non'za


N de`Ifruvmciali di qnea Religione,

che de POChl legucha vnza alcuna. dilljn.


zione dl tempoo

franceco Pugliee da Coregliano.


Dionigi (30101an da Oriolo.

bria . Coil accrecimento deConventi i ac


crebbe anche il numero , e la virt de Reli
gioi, r4. per Generaliall Ordine, altri 14;
per Colleghi demedenmi, e Iz-per Zeloi,o
ver. Procuratori dell Ordine nella Corte lio
mana,e quali innumerabili per Patori, e

Capi alle Provincie . Fra' quali polo anno


volume con certezza,e di tempo, e di nome
1514.. Giovanni della Rocca Provinciale

Cheruoino J annelli da Oriolo.


franceco da Curi .

Serano Caruo da Lago .

in Napoli,

Gio: bazria Tito da Uriolo .


Bernardino
Gio: AndreaCeaino
Bruno dadaLago,
Oriolo.

1517. Franceco da Fiumefreddo Provin


ciale in Terra di Lavoro.

Giueppe Dente d Ariano di Puglia.


Antonio bacco da Lago.

152.3, .Roberto da Mayda Provinciale nel


la medeima.

r 5 3 8. Marcello Palmeri Provincial in

Tommao Clauo da Rogliano.


Gio: Antonio PUICC da .Lago .

Sicilia,

Gio: Buttia Uauo da Rogliano-z'


Bonaventura Salerno da Oriolo.
Giueppe Sottile da Coenza .

vincial in Genova, e Napoli,


1559. filippo da San Stefano Provincial

153 8. Girolamo Arnone da Coenza, Pr o

Domenico Imperiale da Oriolo,


Antonio Pacale da Coenza.
Antonio Corbelli da Morra Follono.

in Sicilia.

1568.
An i010 dada
Monralto.
. . .
1571. Doignenico
Paterno.).Pncah
534_ una da Paola.

Lodovico Rizzuti d Bignano,

)in Genova.

I 5 84. Matteo dalle Macchie.)

Dionigi dpina da Lago.


Gio: Andrea Bruno da Lago." ~
franceco Liguori da Oriolo.

1587- Gregorio da Paola.

Provinciali

1593. Iidoro Sambiali da)in Tocana.


Coenza.

`Della Religione Paola-va."

1595. Teodoro da Belvedere Provincia!


in Genova.

.A P.

VII.

1593- Ceario Sambiae .Provinciale In.,


Puglia .

Acque il S. Patriarca di Paola l' anno'


N 1416. , ed il uo concepimento , come
anche la nacita furono operazioni miraco
loe dell'altro Franceco d`Ai . Ve per
qualche tempo, ma enza profearlo l'abito
del medeimo nel Monaerio di San Marcoz
Indi con uoi Genitori ito ad adempire il
voro in Ai, al ritorno di rozzo princi io
l anno 1435. alla ua Religione , la qua e)
confermata dopo prima da Pirro Caraccio

1596. Anelmo Scocca da Coenza Pro

vincale in Tocana.
-

1599. Nicol Critiano d 3*)Prorrinciali


Rende.

1602., Iidoro da Paola.

m Venezia.

1605. Franceeo da Mayda.


)Provinciali

-.a
-4.
.3_

1617. Vincenzo da Colnza_


inTocana, \
1 62.3. Franceco da Squillace.)

i;,7.

1623. Diego d'Arena, Provincialie in Si


vigila.
1629. Ignazio dalla Gioioa ;Provincial A

Li Arcivecovo di Coenza , il d ultimo di


Novembre 1471. con Bolla , che comincia:

Decet n05, riconferm Goredo Vecovo di


Se Marco l anno 1473. dordine peciale di
Papa dino 1V., come mora la Bolla Ponti
ia:_]ir,qm' lacorum liorum, pedita a 9. Lu_

in Mena.

162.9. Lorenzo da Spezzano , Provincial `

in Tocana.

1629. Antonio da Sanbiac , Provinciale


l Appollolico in Germania.

1643.Eran~

DELLA RELIGirE
1643. Franceco da Longobarda , Pro~

nta-,ma perche aai lo benenc il nobile uo


mo Nicolo Coloni , perci ne venne rice^~
vuto per econdo benefattore .

Cir .L'Annunziataiondato l'anno 1581.


Taria .

'

SOmo . Gies Maria , edicato lanno


15 o.
Caal nuovo . L Annunziata , edicato
l'anno 1586.
', "

ciali, dequali al tempo medeimo ha aputo

'

MONASTERJ DI (LUESTA RELIGIONE


NELLA PROVINCIA DI &FRAN

CESCO ,E LORO NOTIZlE.

S. Agata . S. Michel'Arcangiolo , fondato

lanno r 5 93., ma deignato dal B. Patriarca,


mentre ei viveva, e poi anche dopo la mor
te illurato con alcune apparizioni. Furo

P Aola ..8. Franceco,fondato lanno 14.35'.

no uoi Fondatori MarcAurelio de lorda

dal mcdeimo Santo , aconforti del Se


raco Patriarca z Capo non pure , della Pro
vincia, ma della Religione . Contribui alla

nis, c Laurenza, c Fauina ue gliuole-zcon


averne dato il fondo, e uppliro alla pea.

pea in buona parte Giacomo di Taria Si:

no 1595.da D.Ottavio di Ponce in luogo de

nor di Belmonte . L' anno 1555- adue dl

ignato dal Santo Patriarca,menrrera in vita.

Caltrovillare. S. Franceco,edicato lan

- uglio abbruggiaro daTurchi , i: riorato

Longobardi. L Aonca , edicato anno .

da Liliabetca Toledo Duchea di Carovil


lare, e orella di N. moglie del gran Duca di

1602..

Tocana, Golino deMedici.

153- PCL' Memoria della Madre del Santo!


Iddio nc appruov la fabrica con la gloria

Fucaldo . S. Franceco', fondato l' anno

Roma. S. Franceco,fondato lanno I 67.3.

da 1). Giovanni Pizzullo Sacerdote della..


Regina, rivoltando in Monaerio un Palag~
gio, quale compr docati 12500.5 al quale??
poi diede tutto il uo, che non era poco. V e
la Bolla di Papa Urbano VIII. otto la data
dcc` Decembre del 1 62.4.
Paterno . LAnnunziata, fabricato dal me
deimo Patriarca l anno 1444.. , celebre per
li tanti miracoli, quali vopra il Santo. _ _
Spezzano . La Trinit , Monaerio editr

di molti miracoli.
Pedace.LAnnunzata,dato lanno 1 62.7..

Fiume freddo . . . fondato lanno 162.3- `


da D.Ceare Gattitano,ed Eleonora de Uva; p
no ua meglie.
Luzzi . . . fondato nel 1635.
Malvito . . _- fondato nel 1635. _
MONASTER] DI WESTA RELIGIO
NE NELLA PROVINCIA DL
CALABRIA.

cato dal Santo medeimo lanno 14.5 zod 11*


lurato con la gloria di molti miracoli. .
Corogliano . La Trinit , fondato Parl
mente da S- Franceco, ma l anno 1458., ed

Ottone . Giesii Maria , fondato lanno


1460. dal Br Paolo da Paterno madda

a richiea dePrincipi di Biignano -1 ed an

tovi dal Santo Patriarca. F la peaun no

che. illure per li miracoli..


r Coenza .. S` Maria di Loreto ,, fondato li
ro. Febraro del 1 5 10.131 luna delle fabriche
religioe di pi conto nella Calabria.

gine . lllure per il miracolo , all or chu

Regina . .

bile Cavaliero Navarro Spagnuolo per ori


piantata dal Paterno una pianta dAmendor_
lo, egnata con la Croce , produce-a i frutti

edicato lanno 15 15.

col medeimo egno.


Mayda .i Gies Maria , fondato 1,' anno

MQHKIRO - L'Annunziam, fondato l'anno


151 6. da Ferdinando dAragona , gliuolo

r46`g.dacompagni del medeimo Santo. Ve


di Ferdinando primo R di Napoli zquello, . di la vita del B. Franceco, Majorana uo

che fu primo Duca del` luogo, moo dalle

fondatore .t

molte maraviglie vedute oprar, dal Santo,


S` Biagio. . S` Maria deglInfermi,ediea
quando, iva, in Fra ' . V l Immagine del - to. lanno. 1508. da D. Giovanne Senatoru,

medeimo , tolta al viVo per ordine del u


detto R`

Archidiacono nella Cattedrale di Nicaro,


i

Tropea.. S.Maria dellaiuto,abricato lan-


_ Belvio.Gies Maria,edicaro,l'anno lg13~ z no 1534

Bignano ..S- Maria. di Loreto , fabricato. Rocca Bernarda . S. Franceco ,, fondato.


l anno 1530._ da Pietro Antonio Saneveri- lanno 1593`
no Principe. di Bilignano.,, amicimo, del \ Briatico SNicol, fondatolanno r 5 50.
Santo, e. da lui iituito Procuratore del uo
Ordine con lettera pedita inTurone. li. ei
Gennarodel 1.482...
CireLla_ ..S` Mari a_ della Grazia ,. edicato.

l anno 15 45-adatMargarita_ Pellegrina..

a richiella di Giueppe Spinelli, Principe di

di Correttori , Commiari , e Vice-Provin

riempire quali tutte le Provincie.

42;

l anno 1535. ll udetto Principe di Biigna i

vinciale in Puglia.
1,646. Giueppe da Celico , Provinciale.
nella medeima.
1655. lrdoro de San'tis Provinciale in
Venezia .
Per tacere d'altri gradi pi menomi,come

PA OLA NA CAP. VII.

; Reggio., St Franceco , edicato l anno


' 1552-.,che poi.ro.vinaro.daTurchi fu rio

" 1'at0 e* di. fabciche ,e dentrate dall Arcive


.` covoGaparre del. Eoblanno l 5 66
l Borrello ._ S. Franceco, edicato l. anno

Boni'iati.~..S.` Maria di Loreto... Lo fond


N1555
Roc-

-r. o

CALABRIA SAGRA LIBRIL


44
Roccella.S.Vittore,fabricato lanno 1581.
da D. Lucia bpinelli Principea del luogo,

e doraro da D. Fabrizio Caraa,


Latanzaro . S. Franceco , fondato lanno

CRRETTORI PROVINCIALI DELLA


CALABRIA CITRA cor, NOME
Dl s. FRANCESCO.

1577., o econdo altri il 1581. fore nel 77.

deignata, e nell'Sx, principiata la fabrrca.


P1220 . S. Rocco , edicato l' anno 15_81.,

per Voto fatto da quel publco in occaione


di pete.

Anoja. S. Maria della Grazia , fondato


lanno 1593.
Nicorera . S. Franceco , edicato lanno

93. da D. Antonio Rocca .


Sinopoli. S. Maria, fabricaro l'anno I 595.
da D. Vincenzo Ruo, e D. Maria ua nio
glie Principi di Scilla,per voto fatto, e ren
dimento di grazre di ricevuta prole .

1574, Gio: Battita Piano da Belvedere.


1577. Domenico Pollizio da Paola.
15 80. Agotino da Bonifati.
1583. lidoro Sambiar da Coenza.

1586. Pietro Sambiai uo nipote.


15 89. Gio: Battita Piano la z. volta.
1592.. P ietro Sambiai la 2. volta.
1 5 95. Gio: Battita da Corogliano .
1598. Pietro Sambiai la 3. volta.
1601. Michele da Taria.
I 604. Benedetto de Amicis z da Bonifati.

Gerace-La Trinit,edicato lanno r 605.

1607. Antonio da Fucaldo.


1610. Gregorio Barone da Fucaldo.

Monteleone . 5. Franceco , fondato l'an

16 I 3. Franceco de Sanis da Montalco.

no ro;.-da D. Pier `Franceco Ravacherio.


Oppido. ~S.Franceco , edicato l anno
rara-.da D. Camillo Satriano.
Seminara.S.Frceco,fondato l'anno 1623.
Bagnara . S. Gregorio , edicato l anno

141635., e ne fu Fondatore D. Errigo Ruo ,


eos-i dichiarato nel 2.. Capitolo generale di
Marcglia.

Carona . . . opprelp ,. ma poi


i l'anno
1673.

retituito

MONASIER] SOPPRESSI .

Davoli,

1 62.6. Franceco Maur`o da Celica.


1629. Giovanni da Aprigliano.
163 2.. Matteo Bonifacio da Spezzano.
163 5. Franceco Cal da Catrovillare.
163 8. Giacomo Ripolo da Celico.
1641. Antonio Pollio da Spezzano.
1644. Gio: Battita Parie da Celica.

Roarno . S. Franceco , fondato l anno


1716.
WW Poliina.
S. Spirito', fondato l'anno 1718.
Stilo.

1616. Dioniggi da Paola


1 6 r 9. Silvetro da Mache rate .
1 62.3. Dioniggi da Paola la 2.. volta.

Pizzini.

, CORRETTORI PROVINCIALI DI

1647. Benedetto da Montalto.


x 65 o. Andrea da Montalto.
165 3. Franceco Cal la z.. volta.
165 6. Atanaggio Monaci da Spezzano.
1659. franceco Ripolo da Celico.
1662.. Pietro Corti da Coenza.
1665. Giueppe dal Cetraro.
1668. lidoro da Fucaldo.

WLSTA RELlGlONE.

1671. Giovanni da Rende.


-

05. B. Paolo da Paterno.

- 1508. B. Bernardino da Cropolati.


151 r. ,Roberto da Mayda.

1674. Bernardino Platina da Fucaldo.


1677. Carlo da Fucaldo.
1680. lidoro da Coenza.

1514. B. Paolo da Paterno la 2,. volta.


1517. franceco da Trani.

168 3. Carlo da Fucaldo la 2.. volta.


1686. lrdoro da Montalto.

I 52.0. Agotino da Cocrone.


152,3. Agoino Erotam.
1526'. Roberto da Mayda la 2.. volta.

1689. Franceco dalla Reggina.

152.9. Bernardino Alimena da Montalco.


45 zz. Gapare Ricciullo da Rogliano.
15 z 5. Giovanni da S. Stefano.
1538. Lorenzo dalla Rocca Bernarda.
l 541. Marcello Palmerio da Mont'alto.
1544. Giovanni da Mileto.
1547. Domenico dalla Rocca,
v1 5 50. Giovanni da Fiumefreddo.

1698. Girolamo da Paterno.


1701. Giueppe Maria Perrimezi da Pao

5 3. Marcello Palmerio, la z. volta.


r 5 56. Tommao da Altilia.

I 5 59.'Tommao da Fucaldo.
15 61.Giovanni da Fiumefreddo la z.volta
1565. Baldaarre da Amaratea. *
1568. Luigi' da Morano.
d
1571. Virgilio Milezio da Catelfranco.
Lanno 1574. divia la Provincia in_,
due, ha dato morivo a due Cataloghi
di Provinciali

1692.. Antonio da Catrovillari.


1695. Gio: da Belvedere.

la, poi Vecovo dOppido.

1704. Pietro da Longobardi.


1707. Iidoro da Montalto la 2. volta.
1710. Gio: Battita dalla Serra di Pedzce. n

1713. Gio: Battita Picardi da Fucaldo.


ll retante de Provinciali ~non s potuto
avere in tempo opportuno.
CORRETTORI PROVINCIALI DEL
LA CALABRIA ULTRA .

1574.
1577.
1580.
x 5 84.

Pietro Groo da Monteleone.


Giovanni Corvo da Gierace.
Paolo da Briatico.
Stefano da Francica, poi Generale
15 87-An

i
\

DELLA RELIG.DE`FRATI OSS.DIS.GIO:D[ DIO CAP.VIIL

42s'

r 5 87. Andrea da Reggio.


1591. Pietro Groo da Monteleone la z.
volta.
1594.. MarcAntonio dallIola.
1598. Girolamo da Reggio.
1602. Franceco Longo da Sin0poli.
1606. Giovanni da Maida .

o la met del ecolo edecemo non avee


propriamente iituita nella Chiea alcuna.;
orte di Regolar ,lituto,eendoii olamen

te impiegato con alquanti uoi compagni


nellopera: della carit Criianazpccialmen
te in ervire gl'lnfermi negli Opedali, on
dando per tal eetto colle lmolne raccol

1609. Domenico da Ionadi.

te da Fedeli un mgnico Opedale nella...

1613. Franceco da Maida, poi Generale.

Citt di Granata', nulladimcno continuando

1617. Andrea da Tropea.

idetti uoi compa ni dopo la morte del San


ro.il medeimo o `ci0 di Opitalit , gi?! da

.162.1. Andrea da lonadi.

162.4.. Giacinto dal Pizzo.


162.7. Giovanni da S. Biaggio.

lui introdotto,ortenneto da Papa Pio V.l`an

1630. Franceco Iei da S. Biaggio.


1 63 3. Ignazio Verricola da Catanzaro.

con certa forma di abito Regolare , e divi


vere ono la Regola di S. Agoino . O`Lial

1 6; 6. Domenico da Maida.
1 673 9. Antonio da S.Biaggio.

Ponteci ueguenti , chl decorareno con.,

no 1571. l approvazione del loro lituto ,


lituto venne pocia confermato da altri

1641. Domenico da Maida la :molta

1644. Giueppe Jei da S.Biaggio.


1647. Michele da S. Biaggio.

vari privilegi, ed eenziOni; ond,chc que r


i buon Fratelli ono oggi-giornoReligio
, come gli altri, ed oltre li tre voti commu

1650. Franceco Pollano da Catanzaro.


165 3. Domenico da Maida la 3. volta.

1656. Domenico dalla Rocca.

ni a tucti,proeihno ancora il quarto di aver


cura de`p0veri Inermi , e quanto al corpo,
equanro all'Anima, il che adempiono con

1'659. Franceco Pollano da Catanzaro la molta edicazione , ed Utile del Mondo, Cat
econda volta.
tolico . Diua dunque per tutto queia a
r 662.. Teodoro da Carid.
gra Religione , venne anche nella Calabria
1665. Domenico da Carid.
collerezzione de`cguenti Conventi.
1668. Pietro da Borrello.

1 671. Domenico da Carid la z.volta.


1674. Franceco da Caridi:.
1677. Domenico da Carid la ;.volta.
1680. Michele da S. Biaggio la z. volta.
1683. Gennaro Mattei d Acquaro dA

re na .
1686. Giueppe da Monteleone.
1689. Gennaro Mattei la z. volra,poi Ve
covo di Nicotera.

CONVENTI DI WESTA RELIGIONE.


R Oano . LAnnunziata, fondato il 1592.
Catanz-uo .La Croce , fondato il 162.2.

Corronc . La Piet , fondato il 1667.


CorOgliano . La Piet, fondato il 1678`

Sinopoli . S. Paquale abitato per qualche


tempo da PP. Riformati,daquali poi lacia
to, u conceduto a quei Rcligioi dal Prin~

1691. Franceco Sci atoni da Tropea.

cipe di Scilla Guglielmo Ruo,e Signor del

16'94. Silvero da Tropea.


1697. Agotino Brunetti da Reggio.

luogo lanno 1738.

1699. Michele da Carid.

Di ali-um' Ordini di "Chiaia Regolari.

1704. Paolo Gape da Catanzaro.

c A P. 1x.

1707. Girolamo da Roccella.


1710. Paolo. Gape da Catzar la z.volra.

1713. Michele Pelui da S. Biaggio.

'

1716. Paolo Collia da Zaccanopoli.

1719. Gio: Alfono Adii da Tropea.


172-2.. Paolo Collia la z.volta, poi Veco_

vo di Nicotera.

1723. Frceco Maria la Rua da Tropea.


177.6'. Franceco da Carid.

177.9. Bartolomeo Barone da Tropea.


1732.. Gregorio da Carid.
1 73 5 .Franceco Antonio Mauro dAmato.

1738. Pietro Grande dAmato .


;741. Franceco Antonio Mauro dAma
to la z. volta.

Ltre volte Iddio per rioro del eco~

A lo , gi condannato nlleerminio de
in due gran Patriarchi,Domenico,e Fran

CCCO, uciti quai da un medeimo eno,qua


li con lliruzione di due agre Religioni,
poo a ep il Mondo, rartennero linfuria
ta detra. Somigliante ripiego Ei adopr in
quetultimi ecoli per la ri orma del Clero;

cncioiache rimeo dal uo obligo per ri


chiamarvclo ordin due Illituti di Chierici
Regolari , quali colla antit , e colla dOttrj..
na cooperando a quanto dalla Previdenza_
non errante erano ati ordinati , non olo

riformarono il Clero; ma col Clero il Mon

Della Religione de Frati Oedaleri do ecolare ancora . Furono quei i Chieri


di S. Giovanni di Dio.
C A P. VIII.;

ci detti Tcatini , ed i Chierici, detti della..

Compagnia , degnimo argomento di que


o Capo.

Uantunque il glorioo S. Giovanni

di Dio Portoghee , che ori ver

H hh
A

1*

5.1.1312*

426

CALABRIA SAGRA LIBRO [I.


mento defanciulli , de iudi pi gravi-per '
S. I.
DECHIERICI TEATINI.

laltro della giovent, e delle Congregazio


ni per la riforma depopoli .

V Ennero quei alla luce lanno 1'524.


una Congregazione di uomini virtuo

COLLEGI DELLA COMPAGNIA,


E LORO .NOTIZIE.

iz fra li quali ebbero le rime S. Gaetano,


e Gio: Pietro Caraa, che alito al Ponte~

C Atanzaro, Piace qu tracrivere ci,che

cato i port il nome di Paolo IV.5accioehe


fore con lo plendore della antit non me

no,chc con leminenza del grado cammina


ero a volo per qud ne , al quale i ordina

di quei PP. e loro abilimento in Ca.


tanzaro , crie Vincenzo Amato (b) . La_

Compagnia di Slgnazio di Lojola, (diccgli) ;Jul-1,:.


propagandoi in quel tempo per tutta Euro-

vano. E non avvenne altrimenti , perche to


. o propagati nella Chiea,e ne viddero cor
ripondenti gli eetti . Anche la Calabria..

pa, per mezzo della predicazione,e denti

u a parte di quello anto Ilituto , non pure

diVOto deiderio alle pi principali Citta

con aver vetito del agro uo abito molti


deuoi gliuoli 5 ma Con averne piantare ai

daver di quella un Colleggio . Alcuni PP.di


quea Compagnia,per via delle loro miio

cune Cae, che ono le eguenti.

ni penetrati in Catanzaro, vi i fermarono a


rieghi de Cittadini nel 1560., ed octenuta
a facolt di abilire ivi la reidenza,vi on.

CASE DE CHIERICI REGOLARI TEA~


TINI a E LORO NOT-IZ1E.
Aranzaro. Velia di Catanzaro la pri
C ma Caa,qu31piantarono quei PP.nel
la Calabria,e la vi piantarono lanno 1 6; g.,
chiamati con replicare itanze dalla CittJ'
la medeima , chela Chiea di S. Catarina.,
~Vergine, e Martire , della quale cos crive
a tom. 3. lil P. Silos (a): Hujufce Eccleia; tm mole-,trim
Ann-ann. runra nihil profec'to magnicentus 'videt

b .Mena.
ioric. l ib.

eercizj ,quali erano di non ordinario pro..

tto alla Criiana Republica , eceirava un_

darono un Colleggio, che dorato di ricche


rendite da Gregorio Pontece XIV. , ed_
ereditando di tempo, in tempo le pie dipo

izioni de'Cittadini , oggi opulentimo di


venuto, un depi fa-noi del Regno . Fin

qu lAmato.
`
Reggio.Non convengono icrittori ul
tempo, nel quale vennero quei PP. in Reg

gioz poiche altri non li vi riconocono pri


ma del 1580. , quando altri vi li richiamano

1653.

ulterior ee Calabria: Aboluta non dumfubru


[Zio e, inumpris licct trigz'nta circiter aurea
rum nummorummillbur . Vivi introdotti li
PP. non laciarono travaglio conveniente al
al lor lituto . lituirono una divorima.
Congregazione per la riforma del eolumez
ed una requentima accademia utto nome

degli Aggirati per l'erudizione dellingegni


Cocnza.S.Giueppc,fondato lanno 1 65 6'.
5. II.
DE' CHIERICI REGOLARI DELLA
COMPAGNIA .
Altr Ordine deChierici , ordinati alla

riforma della Chiea f quello della..


Compagnia, partorito all'urile publico della
;Criianit da S.Ignazi0 Lojola lanno 1540.
(Delli quantunque ultimi nel nacere, furo
no per li primi a vedere la Calabria (a),ve
a Franc.
nuti in Mileto l'anno 1557.,chiamati da Ro
S'acch- hi
tur- for:. derigo Gomez de Silva, Principe del luogo-3
tom-1
ma poco, o nulla porerono dimorare quel
lo i foero, opravenuti da tedioa infermi
t . Lo dimorarono bens lanno 60. colla
fabrica del Colleggio di Catanzaro z e quin
di lanno 61. , con la molta opera impiegata
da Lucio Crucio , e da Giovanni Saverio,

alla reduzzionc d'alcuni Eretici , coverti di

quel tempo in alcuni Villaggi della Cala


bria uperiore; E eguirono adimolrario,
jcomctpur oggigiorno con gli eercizj lor
POPH cioe delle cuole per lammaera

in dal 1564.. Nel rimanente on di ac eor~


dio, che vi iano chiamati di comun volere
da Senatori , e dall Arcivecovo Gapare:
del Foo,interponendovi il braccio di D.Pa~
rafan di Riviera, Duca di Alcal, c V.R.del

Regnoz il quale e govern il Regno dal 59.


al 7t. appruova la venura de PP, in Reggio
nel 64. Comunque i foe del tempo , i pri
mi,quali vennero in Reggio furono il Pa
dre Bobadiglia, luno di quei primi diece,
ed il Padre doro :Veti dunque fondarono
il Collegio nella Parrocchiale di S. Grego
rio Nazianzenocoll' aggiunta delle Cae di
Conalvo Rumbolo, e di Margaritella Ca
elli nobili della Citt 5 e primo Rettore ne

f il P.Carlo Faraone nobile Metnee.


Coenza. Il primo morivo di queto Col
leggio lo promoe il P. Carlo Marillo (e) z" p cf. Such.
llb* i
predicandovi la O`uareima del 1584..,su del

che cooper molto Girolamo Vazano Pre


ide della Provincia .Non per i conchiue
lanno 1589., a confort] di Evangelit; Pal
lotta Cardinal Arcivecovo-;per il che vi fu
rono deinati i PP. Fulvio Butrio , ed Otta~
vio Palmerio , ed alquanto appreo Mario
Sardo. Ma eendoi Oppoli molti de nobi
li f in fore di rearne opea la fabricazla
raerm per Fr.Lorenzo da Brindei,come
crive Fr.D0menico Gravina(d),n0nia Bre
cia , come die il Sacchini (e) nolro Ca
puccino, il quale predicando a quel Duomo
racchet l oppoizioni de nobili , e rical
i d li udetti Evangelia Arcivecovo , U
Giro

n.29.

d Grav
vox turt
p.2.cap.14.
rx Oriana
llb-|6- nu.

43.Et ats
-eaticat`
ejudem
Laurent.

e dacth.
ub-9. n.53.

Dl ALCUNI ORDlNI DLHIERICL REGOLARI CAP. IX. 427_


Girolamo Preide . Ma non fu aperto , che
l` anno 1590. otto la cura di Fulvio Butrio
udetto, primo Rettore .

Tropea. La fondazione di quello Colleg


gio parve nracoloa,e i racconta nella ma

niera eguente . Marcello Tavoli Gentiluo


mo della medeima Citt dimorando in Na
poli venne a morte; e perche f`u in quell

eremo aiiito da PP. della Com agnia tc


ament la ua robba a Claudio uo fratel
lo, con queto , che dopo la ua morte enza

eredi e ne fabricae in Tropea un Collegio


audetti PP. Ma conocendo,che quella o

la robba non baava, upplic il fratello ad


aggiungervi la ua . Piacque a Claudio la_
fraterna dipoizionez onde vegendoi ormai

che dotto nella facolt della medicina , di- '


morando nella Citt di Napoli , e volendo
antamente I'mire i uoi giorni , iritir ,nel

Colleggio della Caa profea dePP. Geui


ti, dc quali era divonmo .Qttivi dunque)
meditando di far coa grata a Dio , di utile
all' Anima ua, e di bcnencio alla ua Patria,

determin di fondar in ea un Collegoio i


della compagnia, come in eetto eegui l
anno 1618. in cui coll'intervento del 1:.An

tonio Marchee, Provinciale in quel tempo


della Provincia Napolitana , fece aegna
mento per la fabrica da erigger , e per la.
uitenza dePadri, di docati trenta tre mi
la in danaro, che poedeva nella ela Cic

nell'et, e erile,ancor vivente dipoe dell'

t di Napoli , e di un Palazzo , e tre maa


rie, che poedeva in detta ua Patria , oltre

una , e dell altra robba per la fabrica u

altri docati diece mila, ed un altro Palazzo

t..=.ta. Ma dipiacque a Gio: Battila cogna


to per orella di amendue,ecndo Gentiluo

grande, che dipoe a benecio del Colleg


gio gi eretto nella Citt dell Aquila . Di

mo povero , ed aggravato di molti gliuoli,

tutto ci i f publica crittura per gli atti di

e piu volte replic l' ianze a Claudio , che


anzi della robba dihonee in benecio del

Notar Andrea Cacetta di Napoli lanno det


to di opra 1618. Con tal fondo dunque
pot eriggere il Colleggio,e abiliri il man

la orella , e de' nipoti . E nalmente ritro

vandoi amendue in piazza,mentre l'uno rc~


plic l ianze,i atx-ee l altro 5 e conchiu

1`ero, che GiozBattia andae a portar il No


tajo in caa . Adunque mentre Claudio i
portava a quella, fu per rada oprarrivato
da un gran uo di angue per bocca , che

tenimento de Padri in detta Citt dell A


mantea , i di cui Cittadini allettati dallutile

pirituale, che loro venne dall erezzione di


detto Colleggio , _non laciarono di tempo

in tempo di andarlo benecando con altri

lo tramorti 5 onde gli convenne appartari

legati, e pie dipoizioni, come fe tra gli al


tri il Signor Filippo _Gioele , Patrizio della

dentro un Cortile: ma rivenuto , e proe


guendo il cammino di nuovo aalito dal
uo con la morte. Il di eguente alla mor

Citt, il quale nellanno 1680. iitui erede


univerale di ogni uo avere il detto Colleg
gio; ed il R. D.Ottavio de Paulis , che fece

te approd in Tropea il P. GiozBattia Ma

al medeimo donazione di due poderiz come

tree Nolano , qual iva Confeore , o del


Vice-R di Sicilia,o dello Strateg di Mei
na , ed inteo l avvenimento ne crie al

il' tutto appare dalle critture , che pr eo


detti Padri i conervano .
A

Paola .S.Ignazio . I Fondatori di .queto


Colleggio furono D.Tommao , e D. Otta

Provinciale in Napoli , c quelli vi dcin il


Rettore di Coenza . Per meglio llabilir lu
coe vi li mand una miione di PP. Mor

to ricavare l'anno precio della ua fonda

Claudio li 27. Luglio del 1605). , il Colleg

zione 5 nulla di meno certo , che l anno

gio vi i apri quattro, o cinque anni appre


lo con le ole cuole nelle cae di lui . Vi

r 61 5. era gi reidenza di detti Padrise lan

via Spinelli; e quantunque non abbia poru

no 1632. a 13. Gennaro fu dichiarato Col


di lultima mano Monignor Tommao cui. leggio.
vo, con dareaPPJa Chiea Parrocchiale di
S.Nico1 della Cattolica , ove i perfezzio
5. III
n il Collegio .
DE CHIERICI REGOLARI MINISTRI
Monteleone. L anno 1611. fil prea rio
DEGL INFERMI.

luzione di portar i Geuiti in quela Citta,


eendone promotore il Duca Ettore . L an~
no 1613. i PP. vi deinarono una million-L,

l L B. Camillo de Lellis della Citt di

Siponto, oggid Manfredonia, lacia|


di due Sacerdoti, ed un Fratello , quali per 7 ta la milizia temporale , in cui i era eerci
molto tempo appreo vi i fermarono , ne
tato no agli anni 2.5. dell' et ua, arrollo
ati dal udetto Duca nella caa di Ferrante i alla milizia pirituale otto le inegne e
Mazza . L anno poi 1614. f prcz 1 ultima rache nella Religione de Capuccini , in_
rioluzione , obligandoi per lannovali en
cui rinonziando all onore del Chiericato,
trate molti de Cittadiniz e niente meno 0
volle eer ammeo all umile ato de Lai
pea per qualche altro tempo le di l ulti
ci. Bel Signore per , che neuoi imper
ma mano Vepaianojazzolino.
crutabili, ed eterni decreti lo avea detina
Amantea . La Circoncilione del Signore.
La fondazione di quelo Colleggio i rac_
conta nella maniera, che ieguefulvio Ver_

s`1, che nell' anno del Noviziato gli 1 rino

diano della lea Citt,uomo non meno pio,

vae una piaga , altra volta da lui oerta_


opra il piede dero, qual giudicata jncura- l

to Fondatore di altro Regolare Iituto , f

Hhh

2.

bile

..4-

CALABRlA SAGRA f'BRii.

428

bile u cagione , che foe licenziato dall' l tani,Non s di qual tempo abblan veduto
Ordine.Dopo alquanto tempo guaritoi per , la Calabria; s bene, che l0gggiorno Mo
naterace, Terra con titolo di Principato,
nell'undiceimo ecolo, era Monaetio di

fettamente fu di bel nuovo ricevuto per


Novizio 5 ma riaperta nuovamente la pia
33,le licenziato la econda volta , Guidato
fintanto da novello pirito , e riavuroi gi j

molti Vaillaggi, de'quali altrove . Fra quc

i
t

dalla piaga,dop0 eeri :HL-renato per qual~

i il pi raccordato il Baliagio di S.Lue

queta Religione , Oggidi riplendono .con il

che tempo , coh alcuni uoi compagni , in miaz opra del quale eendoi altre VOltU
varie opere di piet , e carit critiana , tr_ otinatainentc contco tra le due lin uc di
almentc iitui la Religione de' Chierici Provcnza,c ditalia, nellAemblea di Avi
none l'anno 1373,, re decio a faVOU
;tegolariminiri degl Incrmi , cos chia-~
mati per l impiego di aiere a medeimi della lingua Italiana, e per l'uno dmembri
ne'biogni pirituali, a cui ono tenuti per ~ del Priorato di Capoa ,
il quarto v0to , che profeano , anche i: i
B A G L I V 1.'
rncdeimi Infermi fuero appeati. Si dico
14.68, Fr Serio Seripando Napolitano (a). a Frarc.
Hietto
no ancora volgarmente Crocifcri per la_,
15 . . . Fr D.Ugo Moncadaz per la morl diilbdi Nap.
Croce roa, che portano su le vei . Wal ; te di quei ebbe a litigarli fra tr. Nel Con. [ib-:.in q.
Religione u approvata , e confermata tra i vento di Nizza vi fu promoo Fr Pierino Fam
Papa Gregorio XIV. lanno 1591. Creciu. j del Ponte, Papa Clemente VII. n' aveaprov
ta dunque quea novella pianta,c ei i uoi j mea l apettativa a Fr Federigo Uriasz e'
rami in molte parti del Mondo Cattolico, i Carlo V-a richea di Ettore Pignatello Vi
ce-R in Sicilia lavea conceduto a ,Fr Fa
tocc anche alla Calabria averne un ram
brizio
della medeima gente . Il poeo fu
poll'o in un uo Convento nella 'Citt di
Scilla otto il titolo dell Annunziataion.

(147.0 all Uriasz ma introdorrane lite nella

duro lanno 1619. per o era di D. Anna.,

Ruora Romana col conentimento del Pa;

Maria Ruo Principea ( el luogo, che con

pa , e del gran Maero l' anno 1532.. ir ac

liberale municenza lo dot ancora di com


perenti rendite per lo triantenimetto de Re.
ligioi.
Di Alcuni Ordini. (11'_Milzzie Regolari;
C

P.

X.

V On mancarono alla Chiea le ue mili


L

zie regolari, perche non le mancau

anche la pada, e gli acciai all'oea, ed alla

difea. Qgec per numero molte, e non tut


te buona parte almeno , onorarono la Cala
bria, o con piantarvi Cae , o con veir del
lor abito i uoi gliuolia come lo dimorar

cordata cos , che al Ponte rimanee l Am

minirazione col Voro attivo , e paivo


nel coneglio della Religione , e de frutti
valutati in due mila , e cinquecento cudi ,
mille all Urias, mille al Ponte, e cinquecen
to al Pignatelli, rimanendo a tutti, etr la.;
b 93.111,.
Gran Croce, el titolo. Cos Boio (b) .
a.
Fr Pierino dunque ando nell ammini
razione udetta venne eletto in Gran Mae
ro lanno 1534., e perci venuto a recar
gline la nuova Fr Tommao Boio eletto
Vecovo di Malta, e Vice Cancelliero della
Religione, come anche a condurlo nelll0~
l la con tr Galere, la Caravacca , ed il gran

il preente capitolo .

Galeone di Aleandria 5 rimae quete due


in Bivona i pine con le Galere in &Eufe

mia . Al punto, che il gran Maero ali per

s. I.
DE CAVALIERI GERQSOLlMITANI. r

imbarcari, u alurato dallo aro dell arti

lieria, di corripondenza al altro de Ga


coni rimai in Bivona . Reate in tanto le

Uea Religione il ordinata da M. Ge


rardo d'Amal per albergare quei Pel

Galere coverte dal proprio umo , comu


dentro. una nuvola , allo vanir di quello,

leguni , quali per lor divozione andavano

comparvcro tutte con endardi di amme,

nella vrita deanti Luoghi di Gerualem


me . Ma perche allo peo adiveniva , che

e bandiere da poppa a prora , dipoc cos,


che l una foe della Religione , e l'altra del

Gran Maeroz cinte tutte di drapp di cia.,


in ritornando patiero molti incommodi da
gl' infedeli, perci pree larmi l'accompa` ` della medeima livrea , che i remiganti , li

gnava con uoi n dove ne conocee il pe


riglio . E nientemeno oltre pi avanzandoi

quali n a mare pendevano con le paveate,

e rambate di ni colori dipinti.AllArtiglie~


ria egui lo carico replicato degli Archi

nell arme , e dalla difea oltre paando all


oea, preero ad incare quei lnfcdeli ,e buggi, ed a quco il uono delle 'Trombe, e
er are-,e per terra, e nalmente occupata l Cal-.rri-ni . lndi la muica de`Tromboni , (ja
` lola di .Rodi i tolero il cognome di netti, Piare , Gnocare , ed altri rumcnti,
fra' quali molti ne furono all' uanza Tur
Cavalieri,o ver oldati di quella. Ma dicac
ciatine da Turchi, e ricovratii per dono di

Carlo V. nellaltra lola di Malta , Cavalieri


i chiamarono, e pur oggidi i chiamano,ora

di Malta, ora di Rodi , ed ora Geroolimi

checa. Riempite in tanto tutte lc marine di


gente concora alla olennit da tutt i luo
ghi convicp. Cos parimente Boio (c) .

l
1544. Fr Fabrizro Pignatelli era di quel
o

l
i
c

7.

Pzgolibo

DI ALcuNt ORDIN DMILIZlERLGOLARl 04_12. x.

i
3-lb-13*

h'.l.*`ilippo Longo di Coenza Com- *

ilo tempo Baglivo.F quello, che in Napoli

i d Bos-p. fond 1 Opedale dc Pellegrini (d).

154-8. tra federigo Urrias (e) .

e Bos.
ivi liv-13.

429

-mendatore,

>

1 &atri-.France co Caraa Prior della.


Roccella , e Generale delle galere.
v
I 65 z.l~r.lranceco ('ordo vendi Catanzaro

CAVALIERI DI QUESTA RELIGIONE.

1590. Fr.Franceco Meliarildi Reggio.


I epongono con ordine alfabetico per

1 608.Fr.l*`ranceco Majorana da S.Marco.

_ Snon di turti almeno della maggior parte t

163 3. ELFranceco Rio di Catanzaro._

togliere ogni geloia di precedenza, e e

1646. Fr.l*`_ranceco Suriano di Cotrone;

1 673. l*`r,l~'ranceco Sambiaio di Coenza.


Er.l~abio .Pelliccia di Tropea.

mette l'anno della lor veizione , conforme

ilanno annotati neregilri ampati di que


a Religione.
A

Fabrizio Marincola di Taverna.


172.1.FL_l~'r.l*`elice
Laboccetta di Reggio.

1600. Fr.Aleandro Garofalo di Coenza

1580. Er.Ferdinando Fazzari di 'l ropea.

1 6'30.Fr.Alberico Baldachino dallAmtea

1740. Fr.Ferdinando Pario di Reggio.

1663- Er-Alfono Rio di Catanzaro.

1 5 5 8.Er.l*ranceco Abenavolj di Reggio.


1546. franceco Majo di Cc enza.
Fr-Franceco Pelliccia di Tropea.
17 . .. Fr.l*`ranceco Pariio di Coenza..v
G.

16441577.
1 660.
1617.
1607-

.Fr-Andrea Majorana di S. Ginetto.


Fr.Antonio Campagna di Reggio.
Fr.Antonio Badolato di Coenza.
FLAntonio di Spirito di Coenza.
ELAntonio Cataneo di Catanzaro

1565. Fr.Agoino Ricca di Reggio


1685.Fr.Antonio Barrigelli di Cotrone.

1578. Fr.Giacomo Pioja di CatanZaro.


lr. Giacomo Taria di Coenza,
Prior diMena il 12.69., e poi di Barletta .
il 12.76.

17 . . FLAntonio Tranfo di Tropea.

_ 172.0. Fr.Antonio Maria Genoec di Reg


B. Barone di Reggio.
g io.1662. Fr.Baldaarrc

1574. Fr.Bartolo de Paris di Coenza.

Prior di S.Eufemia.

Ir.Bernardino Abenauti di Co

enza, Commendatore.
C.
1549. Fr.Carlo Ruo di Sinopoli.

163;. FLCarlo Monolino di Reggio.


1581. ELCelio de Muro di Ruano.

1631.Fr.Ceare Cataneo di Catanzaro.

. i

Fr. Giorgio Ceare Poerio di Po


li caro Commendatore.
'
1 4, FLGovanni Ruo di Catanzaro
i

1599.1Fr.Giovanni Campolongo da Mon


talco.

1590. Fr-Giovanni Bolano di Reggio.


FLGic-:Alfono Roc-.:a di Cartizaro.
1578. l^`r.Gio:Battia Abenauti di Coen
za , Capitano , e Ricevitore in Napoli.
Fr.Gio:Battia Fazzari di Tropea.
1595.Fr.Gio:Bernardino Cito di Rollano.
1,548. Fr.Gio-.Maria Carocucco d' A17

x595.Fr.Coriolano Cavalcanti di Cosza


ELCarlo Poerio di Taverna.
172.4. br-Carlo Sculco di Cotrone
bidona.
14
.
.
Fr.Giovanni
Muitanodi
Carovil
D.
lari,Capiran
di
cavalli
,
mor
lanno
1465.
1673. Fr.Diego Barone di Reggio.
1438.
FLGiovanni
Ro
di
Calabria.
1645. Fr.Diego Mutano di Reggio.
1578.Fr.Gio:Vincenzo Caleni dl Roano
1631. PrDicgo Matera di Coenza.
1575.Fr.Gio:Vincenzo Tomacelli d Al
1636. Fr.Domenico Barone di Reggio
Commend.Ricevitore in Mcna,e Capitano" hbidona.
I 644.Fr.DomenicoMajorana di S.Ginetto
1 .Fr.Gio:Vittorio Maurclli di car-:an

154
Fr.Gio: Leonardo Campitelli di
1579

1662..Fra Domenico Ein-ao di Coenza.


FLDomenico Alimena di Montalto.

Cotrone.

1665. Fr.Girolamo Rio di Catanzaro.


1531. Fr.Girolamo Marera di Coenza.

1594.. Fr.Elieo Rocco di Coenza.

1 601. Fr.Giulio Fin-ao di Coenza.

F
1597. Fr.Fabio Mannarini di Roano.

1 504.Fr.Giulio Ceare Braccio di Tropea


1 559. Fr.Giueppe Cordova di Catanzaro
1590, FLGUchC Interzati di Rollano.

Fr.Fabio Barone di Tropea.

1582.. Fr.Fabrizio Barone di l ropea.


163 1. FLFabrizio Ruo Prior della Ba

1500, Fr.Giueppe Rota di Reggio.

1660. ELGiuL-ppe dAquino di Coenza.


1591. FLGURPPC Monolino di Reggio.

nara.
1662.. Fr.Fabrizio Ferrari di Catanzaro.
1662.. FrJFabrizio Firrao di Coenza.

Capitano.

1449. FLFilaretO Ruo di Sinopoli Prior

__

61174 . . Fr.Gae-tano Pariio di Reggio.


1533. Fr.Gapare Barone di'llc gio.
1533. Fr.Gennaro Birrao di C9 enza.

1579. Fr.Filippo Gaeta di Coenza,Calel

111110 di S.Elmo, Ammiraglio Generale del


Lroce, e Prior di Mena.

1 680.

di S.Eufemia.

le galere, e conervatore del teoro, Gran.,

1515. Fr.Gregorio Caraa Prior di Roc


cella, General dellegalere , e Gran Maetro

1678.Fr.Fabrizio Marincola di Catanzaro

1537, Fr.Giovanni Meliari di Reggio.


4

1 699.Fr.

"W-_u

iao`

" "'_'CALABRI`A SAGRA LIBRCH.

"ppl*riovanni Alimena di Montalto.


Fr.Gio:Antonio Porio di Taver
na Commendatorc.
l

,v "r

1445. Fr.Pietro Domenico Poerio di Po


licatro Gran Croce.

1584. Fr.Pietro Gaeta di Biignano.


15_84, Er,Pietro Antonio Pario di Co

1587., Er.Gio:Battia Franza di 21:05.


1711, Er,Gio:Domeni9 Bour

enza.

io

1595. Ferirro Maleni di Roano.

vanni di Reggio,

1576, Fr,Pompeo Abenauri di Coenza.


1597. FLPomPeo Alimena di Montalto..
1646.- Fr-Popero Suriano di Cotrone,

373,. FLGiot Domenico Bourgi di

Giorgio di Reggi'o.

1732., ,Ft-,Gi'o Battita Amaltani di Co-.

Fr.Paolo Braccio di Tropea


l g
;73 , . FnGlmlarno Nobile di Catanzaro. g , ;740, Fr,Paolo Bourgi di Giovanni da*
`
;699, lr-Giueppe Alimena di Montalto Reggio.
1710. Frlaquale Maria Morelli di C0'
Fr.Giuep Maio di COcnza,
Giueppe Cazzulini di Coenza cnza,
o
Fr,Pletro Paolo Alimena di Mon
PLGjuc-ppelPario di Coenza,

[ronc

talto,
R.
16z7,Fr.Raimondo di Paola da Montalto

;593. Fr.Ireneo Plaiiio di Coenza.

Fr- Raimondo Sicar di Aiello ,


Commendatore di Valenza.
*
Fr-.Rhao Poerio di Taverna Commend
FLRoalbo Sam biao di Coenza.

;586. PLLCHO Suanna di catanzaro,


1598. Fr._Leonardo Fazzari di Tropea.
;661. la-.Lodovico Firrao di Coenza.

Fr,Rutio Spataora di Scigliano,

1663,Fr.Lodovico Cavalcante di Cosza,

FLRomiro Toralti di Badolato.

1663. Fr.Lucio Alimena di Montalto.

Frltuno Berli ngiero di Badolato.

;685. Fr.Lelio Suanna di Cotrone.

1711.Fr,Lodovicr1)wLabccctta di Reggio

s!

Fr.Sancho Ruo di Sinopoli.


1534._F1-.Scipione Cicala di TlllOlO Ri.
cevitore in Napoli .
1682,.- Er,Scipionc Crecenti di Tropea,J
Commendatore di Troia.
165 6. Fr.Scipione Firrao di Coenza.

U70. Fr.Marcello Faraone di Taverna ,


Ricevitore in Napoli

. Er-Marcello Cairocucco dall Al

bid na.

1550. Marzio Abcnami di Coenza


Gran' Croce-

_t*'r.Scpione Poerio di Coenza.

FLSebatiano Crecenti di Tropea.

1591, FLMario di Luzzi da Biignano.

11704. Scipione Clemente Cicala di Ti

1659. Fr.Mattia Preti di Taverna, Cava

liere di

am-

'

rlO O *

T.
i554. Fra Tiberio Campolo di Reggio

1592...Maurizio Barac cia di Coenza.


163 &Er-Michele Baldachino dallAmtea
1590, Fr.Muzio Paalacqua di Coenza.

Gran Croce.

1578. Fr.Tiberio Migliaree di Coenza.

1597. Fr.Marcello Alimena di Montalto.

Fr. Tommao Ruo da Bagnara Com~

164.5 .rnMuzio Mitano di Catrovillari

1544. FrNicol Manon@ di Reggio


Commendatore.
1688- lit-Nicol Saglbiao di Coenza.

mcndatore
V.
,534. Fr.Valerio Tileo di Coenza.
1612. Fr. Ugo Firrao di Coenza.
Fr. Ugo Firrao 2.. di Coenza. `

3 1578. Fr.Orazio Suanna di Catanzaro.

1609. Fr-Vincenzo Cavalcti di Coenza.

83. tir-.Orazio Maiorana di S. Marco


Commendatore.

Delle Monache Clazzjirali ..

1588. FLOrazio Poerio di Taverna.

;4,43. Fr.0rtenlo Poerio di Policatro

A P.

XI.

Gran-Croce.

1661. FLOttavio Cavalcante di Coenza.


1696. Fr.Ottavio Frezza di Tropea.
_FLOrtavio Ferrari di Coenza.

L eo feminile niente meno , che il ma.


chile inchinaro alla piet , ed alla divo
zione, non tralaci dl arricchir la Chiea;

Commcndatore, e Capitan della Galea Ca

di numeroa prole di acre Vergini, e di al

ravacca.
1579. Fr,0razio Suanna di Cotrone.
Q 162.2.- FLOrazio Alilajorana di Catanzaro.

tre caime Marrone : entimento qual av


verato in ogni parte, ed angolo del Mondo,

non pot non eere il medeimo nella Ca

labria. lo non favello di quelle , quali delle


[ii-,Paolo Monolino di Reggio.
Fr.Paolo Meliari diReggio. .
Liz-,Paolo Tomarchelli di Tropea,
Pr.Paolo Fazzari di Tropea.

proprie cae contente con nome di Terzia


rie, o di Billoche i appellano , e cos Perl
numero, per vario itituto, e per nome mol-\

;60 1 .F .Pellegrino Vattromani diCosza

nicanc , Carmelitane , Tereiane , Gaming

'1591,
x595.
1578.

tiplicate, Agotiniane, Erancecane , Dom

ev-f

che

DELLE MONACHE CLAUSTRALI cAIXL

43
l
4

che fore uguagliano il rimanente di tutte


l'altre donne; ma di quelle,quali non meno
c0 penieri, ed aetti, che col corpo, e con

e medeime equetrate dal ecolo arricchi


'cono iacri Ginigei. Di quele ar il pre
ente capo diinto in pi paragra ,in con.
`formitl allor vario Itituto , e profeione.:

In Squillace altresiun altro Monaterio di?


dette Religioe , fondato dalli Signori
Schipani l'anno 1713.
~
'
5. III.
DELLE MONACHE BENEDITTINE.
E Bene pure al pari de machi della Re

ligione medeima popolarono co loro

5. I.
DELLE MONACHE BASILIANE.
Uee furono le pii antiche nella Ca
labria , e enza dubio le pi moltipli
care, sr di numero , si di Cenobi z ma non

avendo avuto miglior fortuna,che i Religio


, e lor Monateri del medeimo abito,quan

to pi gi orirono, tanto oggidi i ono ri


dorre al niente .Degli antichi acri Cenobi
di quele Religioe io ho fatto il raccordo

l , ov ho fatto il Catalogo delle religioe

agri Monaieri la Calabria .-Altre volte ne)


orirono cinque nella ola Citt di

Reggio, quali poi vennero raccolti' ad un


olo dalla diligente vigilanza dell Arcive
covo Gapare del Folo l anno 15'86- Dap
prima detto Santa Maria di Picopio,c poi
per la vittoria ottenuta contro de Turchi
dalla Lega Criiana pree adiri , come pur
oggigiorno i dice , Santa Maria della Vitto
ria. Degli altri l uno con titolo di S.Marco`
ret Conrarernit de Laici , quello di San
Nicol de' miracoli erv di Convento a

cae deBailiani 5 onde non iimo a propo PP.Agoliniani :,il terzo di S.Maria di Gar
ito raccordarle qlu di nuovo . Rearanno
adunque per que o pararago l altre,quali,

Dio mcrc ancor la durano nella propria , e


- orita oervanza, e ono.
Gierace. Sant Anna, Monaerio fondato

da Zaccaria Carbone Patrizio Locree circa


il I 345.,eendo Vecovo Barlamo,e lo fon_
d nelle proprie cae,con anche dotarlo de
propri beni . F ua prima Abadea Marina,
alla quale il raccordato Paore die ollene
mente il velo della conegrazione .
San Pantaleone , un altro acro Cenobio
di Monache Bailiane nella medeima Cittz
lo fond Maria Amantinal anno 1119.

Maida. S.Veneranda, Monaerio fondato


dal Conte Roggiero l anno 1070. , che poi

' rovinato,le Monache i trasferirono nel nuo_


vo Monaerio fabricato dentro l abitato l
anno 1578.
5.

II.

DELLE MONACHE AGOSTINIANE.


Omei Religioi di S.Agoino , s Ere_
mitani, s`1 Canonici Regolari,arricchi

r0no,ed arricchicono con le fabriche delo


ro Conventi la Calabria: cos parimcncc ac_

crebbero la prezioa uppellettile, con l in


trodurvi le loro Religioe, e loro Monate
ri, Molti nc mand a rovina lInfern0,molti

ne rifabric il Cielo, per educarvi poe a


Crio . Fra quali quello in
Terranova, detto Santa Maria della Sani

t . Riconoce egli la ua prima fondazione


nel 1603 ., e per uo unico Benefattore Gi
rolamo Angi con laegnamento di docati
due mila: ina le _ue prime pietre furono l,

zarina , rimae emplice Chiea , ma con ti

tolo di S.Maria degli Angioli z gli altri due,


queo otto nome di S.Chiara, e quello ot
to l invocazione della Santiima Trinita
rovinarono aatto .
In Coenza un altro Monalerio di Bene
nedittine , detto la Santiima Trinit ,
fondato dalli Signori Buon Angiolo , Giro
lamo , e Franceco Riccardi fratelli della..

medeima Citt_ , nel 162.4..


5. 1V.
DELLE MONACHE CISTERCIENSL
N On pago lOrdine Cilerciene di for
mar cae religioe nella Calabria, on
de uciero a mille i religioi a combattere
l Inferno-3 volle pur anche piantarvi Mona
teri da rinerrarvi donne Vergini per con
agrarle poe a Crio: cos come poi anche
l imit lOrdine Florene uo rampollo: ma
come poi riuniti li due agri Ordini, e nu
form un olo , altretanto avvenne de Mo

naeri delle Vergini raccolte inieme otto


la nominanza di Ciercieni. Del numero di
quei oggidi orice in
Coenza, l uno de pi famoi con la no
minanza di S. Maria delle Vergini: per cui
ma gior intendimento vuoli apere , che-2
nel a udetta Citt gi orirono due celebri
Monaeri l uno detto S. Maria della Motta
Cierciene, l altro S. Maria de medio Do

mini Agidii Florene . Di queo Monae


rio gi Benedettino abbiamo un irume nto
della Citt di Coenza otto li 2.1. Aprile
12.00., nel quale coniderando la Citt , che
le dette moniali 'uiuunt *vita m'mir exempla
ri, fana; e che poi avendo la fcrocia.:

che con una nuova fabrica i ritirarono,

delle uerre toltola maggior parte de ibro


beni, e aegn la quarta parte delle rendite
di certe botteghe (a) . Eendo poi alquanto

ove al preente i- ritrovano .

declinati lanno 1503.furono raccolti in. p.10[

ove i dice, Della Pietra , che poi rovinare,

retando quella Chiea emplice , le Mona

UHO
_

.- ,

a cari
Cal com

432

CALABRA SAGRA LlBRO 11.

i uno in mezzo alla piazza , etto titolo delle

Vergini, e profeone Cierciene . Og id


il maggiore in quea Citt . Al medeimo
furono aggionte le Monache di Mendicino,
dette di SMaria di Fonte , o Fontanella, o
vero' deMartiri, Monache Floreni, non Be

nedettine , come le im Giacomo Greco


. b Min
[nl-319m.
,0.

Vedi di ci Gregorio di Laude (b).

a 4. Ottobre l'anno 1585.


Santa Maria Maddalena, Monaerio di
donne convertite,come le chiamano; avve

gnache anche riceve donne Vergini. Wella


Chiea u dedicata da quei primi ubiutori
della Citt a S.Cararina Vergine, e Martire,
come crive Vincenzo Amati (b). Si tramu
t poi in S. Maria Maddalena l anno 1560.

b Mem

orichd ib
puoi.

eendo Vecovo Acanio Geraldinoze l'oc

Vendo gi il Seraco Patriarca mo

caione fu , che predicando di uel tem o


nella Cattedrale Fr Tiberio da ilano a
puccino, in una ola predica della Domeni
ca 4. cav da poriboli zz.donne di mal af
fare , al ricovero delle quali li Cittadini fa

bricarono quea Caa.

5. v.
DELLE MONACHE CBARISSE.
uerra allInferno con l' iituzione

dell Or ine de Minoriz volle anche far il


medeimo con le donne, potendoi di lui di
re.; No-ua bella clegit Dominus: Fore in ri

contro d'aver egli OttenUta la palma contro

dAdamo col mezzo di Eva; e com'cgli coll


inganno portato ad Eva uper l'uomoz cos
Franceco con la prudenza di Chiara , nobi

Coenza . Furono le Clarie da principio


nel Monaerio fuori la Citt, detto S. Maria
Maddalena , otto la cura de' PP. Conven

rualiz ma poi cotrette dalla ferocia delle)


guerre correnti circa il 1375. i ritirarono
dentro in alcune lor cae , con peranza di

ritornar dove prima z per non ceando il

lima donzella d' Ait oggiogae , come bollore de`bcllici tumulti, mediante un Bre
oggiog tutto l Inferno . Rapita dunque: ve di Papa Eugenio lV.,pedito l'anno 14.35.
dalle braccia del Mondo quella antima i fermarono ivi per empre .Con ci rime
Amazzone, e veitala delle ue ceneri , fon e dall intrapreo fervore , Papa Leone X.,
d con uo mezzo la Religione delle Clari ne trasfer il peniero a'PP. dellOervanza,
e, la quale coll'eempio generando una ric otto de' quali talmente i rottarono , che
ca prole-.Genera Virgo fili. , f in oro da per loro profearono a prima Regola
di S. Chiara.
.
diiterilire l'umana generazione, tanto que
Capuccinelle . Monaerio fondato lan
te
moltiplicarono : Conruunmr Ccnoba
*ua z per arbis pazia , crecit Sororum copia ,
dare: matrix notitia. F ella prerogativa del
Seraco Patriarca S. Franceco ordinare Re

no 1582.. da D. Girolamo dellOliveto, Pre

te molto eemplarc dalla Cellara. Profea


no la prima Regola di S. Chiara, con le Co
ligioni di femmine; perche quantunque ogn ituzmni ordinate l'anno 1434. in Gibenna
di Borgogna, quali riformare, ed appruova
altra Religioa famiglia abbia le ue Mona
chcz tutta volta elleno non furono piantare te in Roma da 1rd Girolamo dl Caelfer
damedeimi Parriarchi (per- S. Domenico i retti Procurator Generale de`Capuccini,fu
diputa) , ma daReligioi , che li eguironoz rono date alle tampe l'anno 1646., ad iitan

ond, che a gloria del B. Seraco i canta la za di Suor Catarina di Soda dalla Cellar a...
eguente Antifona : Tre: Ordine: hic ordinat,
primumque Fratrum naminat, cFc.

Sono quee come nel Mondo tntto , cos


nella Calabria, le pi moltiplicare . Labbia
mo dal numero de`loro Monaerj , de quali

qu otto facciamo il raccordo.


Catanzaro. S. Chiara, AICuni ne rapporta.
no la fondazione a Pietro Ruo Conte della
Citt lanno I 309. pi in l , ma con errore;

poiche anzi lo fond , come crive Scipione


Ammirato (a) , Giovanna Aquino , moglie)
aNeRu-di Pietro primo , dorandolo del proprio .

Abadea, e luna delle prime Monache, che


l'abitarono. Profes l'anno 158d' , e fu elet
ta Abadei'a nel raro. Religioa di molta_
antit di vita . L anno 1607. a 2.9. Aprile
per Breve di Papa Clemente VIII., ucirono
con titolo di Abadee Suor Franceca delli
Scalzati alle Suore di Montaltoz e Suor Pe

tronilla da Coenza all' altre di Teano .


L'anno 162.8.a r 8. Febraro con Breve di Pa
pa Urbano VIII. Suor An iola da Caano
and a reg ere il nuovo onaerio di Ca
ano, e di l- a regge: l altro di Corogliano .

5101.3.

L'ampli Pietro 11.1 anno 1301. , e poi di


nuovo l' anno 13 go. Giovanni Il. gliuolo

del udetto Pietro a contemplazione di Gia

Gies`u ,e Maria altro Monaerio , fonda

toda Giulia Dattilo lanno 162.1.


Taverna . S. Catarina. Era quello un Con

coma Rua di Sinopoli Abadea ._Pree un ervatorio di Monache Terziarie Franceca


ialtro miglioramentolanno 1344.. orto l`A~

ne, le quali a conforti di Suor Glorizia Bla

badeato di Chiara Rua . Dapprima n'eb

co, e di Suor Lucrezia Catanzaro,riolurelt

bero cura i PP. Conventuali , daquali poi


Papa Pio II. l'anno 1469. lo traporr orto

di profearc la Regola di S. Chiara,chiama~

la diciplina degli Oervanti-Oggid {l oc

rono da Nicotera Suor Lavinia Muca , e.:


Suor Tiberia Marincola , quali venute con

to la direzzionc degli Ordinari.

Breve di Papa Gre orio Xlll. lanno 1569.,

Santa. Maria della Stella , anche Monae


n'a di Clujc ,fondato con molta olennit

prima Abadea Suor Tiberia,e prima Vica

f-

fondarono detto

onaerio , reandovi

ria
'V

--.-_

` DELLE MONACEI CLAUSTRALI CAP. Xl.


ria Suor Laviniaz otto la cura dePP. dell
l

433

di Lianefrondi lanno 162.8. `


Nicotera . S. Chiara, Monalerio di Ver

Oirvanza .

Amantea.S.Chiara,Si fond lanno 160;.,

gini, fondato dalla Citt lanno 165 r.


Tropea-S.Chiara, Monaterio di Vergini,
fondato da Marianna Mumoli anno 12.6 t.
S, Domenica, altro Monacrio di Vergi
ni, fondato da Monignor Tommao Calvi
Vecovo della Citt l anno 1612..

cr il cui eetto con decreto della Congre

azione deVecovi ,e .Regolarii traporta


rono dal Monaterio udetto di Taverna.,
Suor Tiberia Marincola, qual vi ret Aba
dela , ed unaltra , qual veercit l ucio
S. Maria della Piet , il terzo Monacrio
di Maera di Novizie.
Stilo . S. Chiara . Riconoce il uo prio.. di Vergini , fondato da Porzia Carbonara
cipio dal 1570. in circa, e per uo Fondato- l l'anno 1639.
re, e Bencfattore Galeotto Preinace , Gen
`Fiumefreddo . S. Antonio Abate , Mona
tiluomo della medeima Citt . Il quale el'` ierio di Vergini , fondato da Monignor
endo quanto pi ricco di facolt, tanto pi Calvi l anno 1614.

povero di prore, non pur del uo corpo , ma

Ajello.S. Giacomo, Monaerio di Vergi

della famiglia, pieg lanimo a queta opera ni,fondato da Monignor Calvi lanno 1615.
ic:. 1

Cutro. S. Chiara , Monaterio di Vergini,

Seminara. S. Mercurio, Monalerio nume


roo di 40. Suore della prima nobilt , e di
Seminara , e della Provincia , fabricato nel

fondato da Gio: Leonardo Vercia l'anno

gi fu Callello dcSpinelli circa lanno 1578.

gini, fondato dalla Citt l anno 14-81.

168 .
CJUOHC . S. Chiara , Monaerio di Ver
Roano. S. Chiara, Monaerio di Vergi
ni,ondato dalla Regina Buona l'anno 1500.
&Mari-a Maddalena , altro Monaterio di

L`Annunziata altresi Monaterio di mol

ta nobilt . Lo vi fond Nicol Reggio ,


GentIUQmQ della medeima Citt , Circa il
r6

Vergini , fondato da Monignor Girolamq

Pi natelli lanno 1616.

guillace,Tutti Santi , lo fond Sir Paolo


Santa Chiara, con altro nome le Minnite,
e l occaione fu , che Marcello Minniti di

orogliano .N. . . Monaerio di Vergi- ni , fondato anno . . . .


Teano. S,(.`hiara, Monaerio di Capuc

Guardavalle per far un benecio perpetuo

cinelle, fondato da Scipione Cappella, e Lu

alla famiglia, fabric detto Monaerio,ovc


aveero ad alimentarvii edeci Suore ue.;

crezia Pacale. Coniugi lanno 1606.

Soldato l anno 1502..,

Acri. S` Pietro d Alcantara , Monaierio

di Capuccinelle ,_ fondato da D. Giueppe


Leopoldo Saneverino Principe di Biigna
altre i portalero la dote,qual` di cudi tre_
no, a petizione del venerabile ervo di Dio
cento . E`u fondato l a_an USL
S. Maria Maddalena , Monalerio di don. 'P. Angiola d' Acri Capuccino,l`ann'o` 172.5.~
S` Marco. . S. Chiara, Monacrio di Ver
nc ravvedute , o ver convertire . Riceve pu
re donne Vergini, ed onorare con le loro ~ g ini,_ fondato da_ Monignor GiozBattia ln
parenti, con queo poi,che volendovi entrar

doti . Fu fondato da D.. Pietro Borgia l' an.

.i delli Vecovo d'ela Citt, lanno '1627.

Calrovillari..$. Maria Scala Carli , M0


Montalto . S. Catarina , fondato l anno nalerio di Vergini, fondato da Sigimondo
1603. per Breve di Papa Clemente Vlll.ot L,0pis,, Gentiluomo del luogo anno 1562..
to loervanza piu riformata z clic pertanto
lanno 1609. venne eletta prima Abadca
5.. VI.
Suor franceca della Macchia , tolta dalle.) ` DELLE MONACHE DOMENICANE.
Capuccinelle di S` Croce in Coenza.
Bbiamo parimente le Suore Claurali
Nicalro. S.Cliiara,fondato ne`r4oo.Vcn.
A del terz`Ordine di S.Domenico,quan
ne la prima volta trasferito otto al Catel
tunque non corripondenti proporZiopal
loze quindi non lungi dal Vecovado,luq
go gi di PP. Conventuali . Papa Paolo HL mentedi numero aReligioi del medeimo
e Inli latino 1.5 3 7. conferma una ua Abadea (c)
abito . Coa certo di qualche maraviglia , e
tl- hic n.
tanto
pi maggiore ,. quanto che dell altre
Gierace . L Annunziata , Monalerio di
Bizoche
nelle paterne cae n'abbiamo uus-
Vergini Clarie , fOdO.dilu'Ab3[U
Giovanni. Capoferro lanno 152.7.
numero molto grande.
_
no 1630.

'

Monteleone.S.Chiara,Monaerio di Vex

gini, fondato dalla nobilt lanno 1594.


S. Croce altro Monaerio , fondato da..

Annibale Lanza Gentiluomo della medei

Catanzaro . S.Rocco . Una mortahma


peilenza, qual mezzo p0pol la Citt, ed
un miracoloo rimedio recatole da quello
Santo, amendue decritti da Vincenzo Ama

ma Citt l'anno 1612.

t (a) gittarono le prime fondamenta aque-i mi;

Briatico; S. Maria de'Raccomandatis,Mo


naerio di Vergini, fondato dalla Marche

{ta Chiea. Guglielma de Cumis Gentildon- mmm",

a Zenobia Pignatelli lanno 1 609.

n'a primaria del luogo, ferita , e rianata dal l-99


morbo l'anno 1565. vi attacc un Monae

Poliina . S. Chiara , Monalerio di Ver


gini , fondato da Pietr' Antonio Mirigliano

rio di Monache` Domenicane , qual acer::


ciuto , e di virtu , e di numero l uno dc
lil

n13

:..l

l;

4,4

CALABRIA MORA-FLUKE.

migliori della Provincia.


.1 averna . L'Annunziuta . Erano quello i

Cae di Baldar Mandelli,da cui 1c compr


Limolao della mcdcixna famiglia, c nc to:

m un Conervatorio di donne. .Lc Prime ad

Ltrc qucc, quali ono Monache Ciau-j

entrarvi, dopo ceri cantata la Mcia della


prima Domenica dellAvvcnco _lanno 155 6.,
IUIOHD Suor Licna Mandelli, c Suor Ippo

Jc , appruovazc dalla .Chiea , vi ono alti-c.

lita Carapcuazilcui ccmpio poi eguim


no 1c duorc labclla , Lucrezia , Auriia , c
Camilla Mandelli, buoi* Poi-zia Tcuconica,

Llilabccca ,c Vitale Oliveri: , c lmpcria dei


.lrccc , Uicivano qualche volta a diporto,
ma con molta modetia , c circopczaionc.

1tra1i,e profcnc in alcuna dolls: Rega:

cali:
religioe
di tlmminc
, .leregolare
quali non
vi.
vendo
lcigacc con
profclonc
, non
Pollono toi-man,- Monaltcxj,ma conervato#
1') . Del numero di ncli in

Coenza . Gicsu .Maria. Quella cra caa...


della nobile donna iuiia Daccoii , c la [c
itamcnt a quco ni: p Onde acca ia celta

.intanto Papa N, avendo dato .ordine , che

di .:liquame ,Religioe femmine , Monignor

lounglianu Conervatori rincxracro .a


religioa clauura , in conformit del qual

Arcivcicovo P3010 Emilio Santoro vc 1m..


.trodulic con molta olennit a' 18. April-;2

dccxcw mediante un ,Brcvc Ponticio , uc


tcnuto dal P. Maetro Vincenzo Madotco

Domenicano, 1 rincrrarono 1 ultimo Ago


o 1579,: vi rc prima Abadca Suor .Lu

1162.1., cuiticncndovi Superiori! .Suor Mar

garita di Nardo,
Reggio, hunt Anna', Conervatorio di
donne onitc di qualunque itato,c grado

crczu Mandelli , Uggidi vivc con mon-4..

m perioncionduto ,dal .Dottor Antonio Mo.

iodc di xcligOa ocrvanza-

reni della medeima Lin- anno 1640.


.banca Marin di Porcoalvo. ,Altro Lonr.
vatuiio nella mcdcima Lint di donne pen

'

Reggio , S. Nicol , Monacrio di chf


gim, fondato da D. Diego Strozzi nobi
1c di dcua Cin, per oriundo da Eiorcnza,
1 anno 1 648.

Coenza .Santa Maria di Coantinopol,


Monnltcrio dchrgini , fondato da Montia

gnor Arcivecovo brancaccio lanno 17,10


Lo bpirito Sanco,a1tro Monacrio di Ver
gini, fond-'no dalla Citt lanno 15 13.

5, V111,
DI ALCUNL CONERVATORL

,
5. VII '
_DELLE MONACHE QARMELITANE.
D I queta agra Reli ionc ancora v1

ono in calabria uc Monaerj dl

Monache Llauraii, luno dc'quaii in

[irc, che in c110 i ncovranO a far cmccn


za dc`10ru peccad , lontane dalle occaioni
dei Mondo, fondi) da'mcdciimi Cittadini,

c da altri ,bcncfutcori dc' inoghi ad)accnxi,


per opera dei .Padre Franceco .Saverio dan
corcln Geuita, in occaonc d'aver ,facto ivi
una fruttuolx Mitionc l'anno 172.7.
Stilo , S. Maria Maddalcna , Conervato

rio ,fondano da Annuccia Das, in quale do


, n per tal'clccto _docati orto mila a D. Ni.
ol Concublct dc'Marchci di Arena 1 an
no 1469.

Monteleone , Lo Spirito Santo , Coner


vacorio , fondato da D. Camillo .Pignatelli

;cho Duca di Monteleone .l anno 1684.. .


Calicivcmc con titolo di S.Maria di Val
lvi ancora v' un altro Conervatorio di
vcxdc, fondato da .lb-Ruberto Filingicro Pa
donne
pentita, fondato per opera del &Bar
drone ch luogo lanno 12.2.0. , e .l'altro ilL.
tolomco
Piro .Geuica ,in occaion di :rc
Rende, enza .lapcrcnc nc il titolo , nc lan c
muoti
lanno
1738.
no della fondazmn'c.
Finalmente delle Monache Paolanc abbia
Tropea. Vi un Conervatorio di donna,
mo un olo Monncrio inCocnza , detto Pentitc , fondato per opera del P.. Paradio
Geuita, lanno 1 73 8.
S.Maria del Popolo, enza .Capcr altro.
Catrovillari, b. Maria, Conervatorio,
fondato da Marzio ia Monica ,lanno 1630.
Montnito, S.Maria Maddalena, Conlr
vatoriofondaco dalla Citt lanno 1731.
Bianco i. S. Gio; Battita , Conervatorio,'
fondato da Suor Maddalena per legato
z

i xo da Giovanni Luc- .lanno 1632..

DI- ALTRI ORDINl DI MlLlZIE REGOLARI.

43)'

NDICE
Dl ALTRI'ORDlN-I Dl MILIZIE
REGOLARL

APPE

'i

72:" lil

' Cavalieri Geroolimitani dovevano

Flaviano Cozza dellAmantea.


Orlando Sabinis di Stilo.

eguir in lo per continuare ordina


tamente lillea materia i Cavalieri degli alf

Pirro Megali di Squillace.

;tri lllituti militari. Ma eendoi tralaciari

Solmo Partivalle di Badolato.


Taddeo Nuzzo di Catanzaro.

: per inavvertenza di metterli nel proprio

luogo , s' giudicato inerirli in que Ap


pendice, come in luogo pi acconcio, e pi
vicino a quelli z e per non laciar-in queto

CAVALIERI DI S. MICHELE.

Libro materia alcuna non maneggiata .


Deve aperi adunque , che per amore , c
difea della Critiana Religione, oltre lIti
tuto de Cavalieri Geroolimitani , o ia di
Malta , varj altri Ordini di milizie Regolari

Io: Pietro Cremona di Catanzaro.


Innico Filanti di Taverna.

furono iiituiti nella Chiea,come quel di


S. Giacomo lanno I 160'., quel di S. Stef-.mo

G Apare d Ajerba , ultimo Marchee di

il 132.0. , quel di Calatrava il 1158. , quel


d'Alcantara il 1177. , quel di S. Michele il

CAVALIERI DI MONTESE .

Grotteria , e primo Principe di Ca


ano .
i
Annibale Vajanella di Catanzaro.
Domizio Cinda di Catanzaro.
Pierro Cremona di Catanzaro.
Roberto Bennati di Gerace.
.Salviamo Venti di Gerace.
Tobia Pallone di Siderno.
'Volfango Mcuraca di Roccella.

132.0. , quel di Montee il 1317. , e quello


detto A peron dOro l'anno 1320. de quali
ancor la Calabria n entrata a parte,con ve
' ir del lor abito alcuni de uoi. Convien

dunque farne raccordo qu , e non di tutti,


almeno di alcuni con la memoria de loro
nomi, e ono i eguenti.
CAVALIERI DI S. GIACOMO-i

CAVALIERI A SPERON D ono .


Ranceco Maurelli di Coenza.
Ferrante Zaccone di Catanzaro.

Eare Gaeta di Coenza.

1531. Leonardo Grimaldi di Catanzaro.

Franceco Toraldo di Badolato.


Carlo Poerio di Taverna.
z.
Franceco Poerio di Taverna.
Gio: Battia Nicotera di Nicaro.

1536. Gerardino Ferrari di Taverna.


Franceco Antonio Serra di Nicaro.
. Giacomo Sommonte di Nicaro.

Girolamo Poerio di Taverna.

CAVALIERI PONTIFICJ.

Tommao Schipani di Taverna.

CAVALIERI DI S. STEFANO.
Lodoveo Pace di Catanzaro.
Mario Bonelli di Catanzaro.
Pietro Bernardino Fraa di S. Marco,

Vive lanno 1538.


CAVALIERI .DI CALATRAVA.

z G Apare Toraldo di Badolato.


'

1678. Pompeo Sambiai di Coenza.


Scipione Piciotta di Caabuona.
Franceco Morano di Catanzaro.
Giueppe Cavarretta di Policaro,
Serano Cavarretta di Policaro.

CAVALIERI D ALCANTARA.
E' Ranceco Bennaudi di Coenza.

..

Nchc li Sommi Ponteci iituirono


nella Chiea alcuni Ordini di Cava
lieri, come f Innocenzo VIII. di fel. mem .,

che lanno 14-86. iitu lOrdine deCavaliei

ri, cognominati della Scola Ponticia , mol


ti dequali s'unirono alle milizie di Spagna

contro de Saraceni nell aedio di Malega,


.riportandone vittoria, e facendo prigione il
loro R Boadilla .Innocenzo XLaltres ii
tu quello de' Cavalieri di S. Spirito di Ro
ma lanno 1680. per opporlo aMaomettani,
che preparavani allaedio di Vienna , co
me lbrti lanno 1683. La nollra Calabria.;

anche partecip di quei abiti agri , con


veirne alcuni deuoi gliuoli, qui appreo
raccordati.

436

CALABRA SAGRA LIBRO II.

CAVALIERI DELLA STOLA PON..


TIFICIA,
.
1490. Gio: Franceco Morano di Cara,
zato .
Leandro Famarcda di Catanzaro,

CAVALLERI DI s, SPIRITO DI
ROMA .
chano Cavarretta di Policaro.

16_80. Giueppe Cavarrccra di Poli


ro.

Jacobello dj Franco di Seminara.

Fine dcl Libro econdo.

*4*

DELLA

CALABRIA FESTIVA
DEL P.F.GIoVA_NNi FIORE
DA CROPANCAPUCClNO,

Argomento del tanto era della lor gente 5 ma Iddio vi pro

preente Libro tut vidde con celee miracolo 5 concioiache


to va inteo agli per turca quella nOtte, nella quale furono ad
onori agri , quali aere coverto le venerabili oa , fil veduta
dalla Calabria.; una gran colonna di luminoiima luce,che

vengono giornal da quelle i porgeva al Cielo 5 onde a tanto


mente triburati a"' lume arroti quei Religioi i ricevettero
uoi Santi: iano, o con applauo il prezioo cadavero,avvegna

propri 5 cio nati che di gente foraiera . Non cos la Cala


alla Chiea dal bria,ma come ogni altra pi religioa ugual-

l
i

proprio eno 5 o mente riverice i Santi, ieno , 0 uoi , o non


venutigli dal di uori_5 non eendo ella del uoiz tanto,che li renda degni dellonore , 0
genio di talune Provmcie, le quali naueano leminenza della antit, o la gratitudine dc
-

l adorazione di alcuni Santi , perche non) beneci, o altro omigliante-5 come appunto
della loro gente. Cos, come u quella don `1 veder nella prima parte di queo Libro.
a in 7

na Ceariene per nome Arete (a) , la quale

Ma perche molti ono de noiri Santi,e Bea

SinOd.

.riut di riverirc le Reliquie di S. Anaiaio ti , dequali nella Calabria appena ne vive


{Martire Pera , perche non uo Ceariene 5 la memoria, almeno univerale fra turti 5 ed
i onde diceva: Ego Lpfamim a Peride 'veniem altri ono , che non Santi ,non Beati dalla_
Anon
adoro . Ma ben e l intee , concioiache Chiea, non poono meritarela,quantunquc

condotta quai u gli orli della morte per un per virt, e miracoli da paragonari non o
ierimo dolore di lombi enza porerla gio_ lo, ma da preferiri a molti del primo Ordivare rimedio alcuno di medicina, i arebbe

ne: perci per recare a tutti, e quelli, e que

jmorta5 e il Santo impictoito de uoi dolo

i una qualche dimoranza di onore , cos


come ce lo detta la ragione, e ci obliga la
fetto della Nazione: ;Qi(l'1' enim, diceva Papa

ri, e compaonando la ua ignoranza,appa

rendole viibile non lavee avvertita, che


,
l
{cambiato parere , avee enz altro adorate Pio lI. (c),quimc Urbi: aconi-1,1 Patria: 1: '2230'.
le ue agre Reliquie5 cos come avvennu, laudes, fui generi: 'v-tute: non libentcr 'vulga- niz-_s. Ca
con uo grande utile,rianata al punto mede
b Hb.g.
hHL An
ghe.

ri procure!, cum id poit rite , (1 bone/Z zce 5

imo . N u diomigliante l avvenimento re E Excellentia tti-1, (a' Zilli/?res 'virtute bo


rapportato da Beda (b). Oida,dicegli,Rei~ mincs, tj in 0mm parte Orbis nemo (i, qui nani
na de Merci , gliuola di Ouvino , che u CliPdlll ;armani-zan atum [mb-:re 'videa
fratello di S.Oualdo , accrebbe di molte an tur. Libenter tamen, C"j" majorz' cum jucimdita
novali rendite un tal Monaerio nell An; tefua in Patria, (' in ua Gente. Et nor qui
Flia, con peniero d' introdurvi le agre Re dem B.Catlmrz`m2 ublime: dote: , nobile inge
iquie diS.Oualdo . Gi quee con molta m'mn, dioinam meiztem , acratiimam volun
olennit vennero ivi trasferite 5ma quei di ` tatem in 0mm' Nationc , quam latijmi 'vidi/15
dentro non le vollero ricevere , perche.; , fepzur, thiorer tamen in Urbe Senen , qzue nor I

quantunque apeero eer Santo 5 non per genti. Siquacm meritorum ejus long Magix,
f
,1

77M

,438

CALABRA FEST`V`LBRO in;

c3 magi: peculiari! cjj condimur partici


per , quam i Virgo ha , aut in Africa , aut in

quero al Cielo . Cos dove non poamo di


tutti, con publico culto venerarne le agre
Soft/Jia , aut in India naz'au't 5 Neque enim memorie, pOtemo almeno con uo marti
eri port-, qui Sanorum proprinqm'tar ali rologico privatamente portarne in compen
quid habent prerogative : ho rioluto dargli dio su gli occhi , ed i meriti, e la gloria. Ar

l onore_ del Martirologio , diiribuendoli gomento , qual ar della econda parte di


per quei giorni, nequali morti a noi, rinac queo preente Libro .

PARTE

PR'I M A'

Come empre , ed in ogni tempo h nel dare .Deo decimi , e?" primitias . Coa qual
Mando lajleimi delle Fee Stigre.

poco, anzi nulla nuoce al dicoroz per non

dire, che vie pi l' appruovi , dimorando


CAP.

I.

1' antichit deSacrizj , e delle Fete , non;

olo per puro, e emplice dettato della natu


Acque col medeimo Genere u
mano la venerazione della Di
vinit; s per il riverenzial lu

ra zma per premura ancora della Divinit

tnedeima, (arei per dirla) ambizioa de';


notri religioi oequj . Ma che dico deglii

me , qual di [ mcdeima im~

uomini? Gli Angioli medcimi nel Ciclo in

pree nel cuore di [urti-3 giua

l dal loronprincipio ebbero luo delle Fee

che lo cantava Davide nel quarto deluoi_

agre , i teme con gli uomini feeggiando

Salmi: Signarum e uper nos lumen Valtur tui

la divina, e dominanza, e liberalit . L ab


biamo nel trenta , ed Otto di Giobbe, ovu

.Domine-5 s`1 per l altro , che la natura ben..

ordinata gl indettava da per tutto,ed quel come diputando col Santo Martirizato,co
lo , di cui pur diceva Davide nel trenta , e) I s`1 gli favclla: Ubi eras , quando Ponebam fun
cuc della ua Palmodia z Lumen oculorum
meorum, U' ipum e mecum . Il vedcri tratto

damenta term, Cum me Iaudarent mul Ara

e tagione; la coniderazione di tutto que

agre, come e veniero connaturali al ge

matutino , d'jublarent omnes 'i Dei . cio


da quelle, quanto foltc , tanto infelici tene _quando inieme , e gli Angioli intei ~per le.,
bre dei niente,fra le quali era giaccioro per elle del mattino ,e gli uomini interpetrati
tutt i ecoli dell eternit, a godere un Cie~~ per i gliuoli di Dio, portati dal grande , s
lo luminoo per tante elle: a calcare una., della benecenza divina, si del uo alto do
Terra, tapczzata con tanti verdierbaggi , c minio , qualora il viddero aver gitt'ate non.
[rapuma a s gran vaghezza di hori: a com_ olo , ma condotte felicemente alla loro al
mandare un popolo di animali , e guizzami tura le fondamenta di queta machina mon
per l acque, e volanti per l aria , e altanti diale ne celebrarono le Fee co dovuti ap
per la terra : a cibari con tanti frutti belli plaui. Argomento aaichiaro , che una fil
per colore, e oavi per guo, in ogni tempo, la creazione del Mondo, e l uo delle Fete
ner umano , e per il riconocimento di eer
va a riconocere l alto dominio , ed a rin Vnallo al uo gran dominio , e per la gra
graziare la prodiga liberalit d'el fuo Dio titudine alla ua liberalitma benecenza.

o, come con dolcima violenzalo porta

Creatore , e'Benefattore : cos di pari glin

Dierenti ne furono le maniere delle Fee,


dettava l' obli o delle pubgliche dimoranze e per il tempo , e per la qualit , e per le.:
di onore, con ncenzi , con Sacrcj , con., perone, e per i luoghi , o omigliante z Nel
Vittime, con ogni altro di onorevole rive rimanente non vi furono popoli al Mondo,
renza.Tanto di quei primi uomini del Mon av vegnache, o rozzi per ingegno, o barbari
do nato, Chino , ed Abele , e loro acrizj per coume , o Idolatri per religione , o
nfatono Crioomo , Cirillo , Caano , e lontani per clima, e non ol'o gli Ateii , e
rocopio,pcr entimento dequali cos cri quelli, quali ebbero, e cuore, e lingua a di-`
a TP I
iann-MUT" e Giacomo Saliano (a): ,6340 autem Monitore ` re : Non e Deus , che applauo non aveero
zi .com-B acncaj- dice-mu: . Chryjbomur , Cyrillur, la Divinit coil` uo delle agre Fee . Facil
Caianus, (9 Procopiur, nullo alia impuljbre eo coa ella arebbe andar tutto ci dimoran
venie ajunt , quam Zumine naturali, quo tic do coll' eempio di tutte le Nazioni, Ebrea,
'bant Dcum , quam-vir nulla re indigenti-3m, no- Greca, Pcriana , Egizzia , Romana , e qua
ris tamen muncrbur honorandum ee-j idque lunque altra ebbe grido di pi famoa ;ma
gnum ubjeffonis ee,atque dominii . Ban perche di alcune di quee gli eempj nc.,
tunque egli con Ugone di San Vittore timi, verranno pi acconci necapitoli vegnentis
Jche anche in ci cooperato avee Adamo ivi ne rimetto le pruove, ol qui contento di

i
l

MLB-adr: 5 cos addortrinato dal medeimo averne recate le memorie ;T perche i con
DitCredimur (dice Ugone) .Drum doouie chiuda, che l'uo delle Fee agre; onde i
Addm cultum divinum , quo ejur bene-volen venerano, e la Divinit, e i uoi Santi , ato
tam recuperare: , quam per peccatum tram-

foe , come pur oggigiorno lo in tutto il


ioni: amirat, ipumquc docui lios uor Mondo, s barbaro, s Criianoz e eguente
mente

DELLE FSTE SAGRE CA. 1.

+39 '

mente anche nella Calabria , ed antica , e

intendimento di Cotali reie tra gli Ebrei dal'

moderna zonde 1 verichi loracolo del

`principio del Mondo a 2.300. in qu del me

Real Profeta nel ventotto de uoi Salmi :

deimo , vuol egli aperi , che la prima di


tutte fu quella del Sabbato itituita nel etti
mo giorno del Mondo BambinozAllora che:

In Tm lo :ju: omnes dicent gloriam . Tem

pio di io egli queo Mondo viibile-3 co


s uperbo , che per di opra lo chiude , co
me per dlto l intralcio luminoo delle.:
telle , avendo er di orto un pavimento la

Campli-?vir .Dem diejptimo 0p: uum , quod


fece-rar , (F requiem: die eptimo ab uni-veri)
opere, quod patrarat . Et bencdixit dieirpti
mo, " anifcauit ilam-3 cos come 1 legge

iricato di ori: ue orte ono quante 0


no parti di eo Mon oz cio loriente, loc- l nel econdodella Genei . Dove le parole:
cidente , il meriggio , el ettentrione . PCI' Benediait di'ex'jptimo, crive Cornelio a La
quelle adunque entrano quante ono Nazio - pide (b) , che val il medeimo , che giorno

b in Gen

ni ulla Terra, a celebrar le Fee al Signo

banco, e feivo : San'tum , (-'feum deere-vir

re, feeggiand0,ed applaudendo le ue glo~

diem feptimum ;e meglio piegarono laltre

ric: In ;Tempio :ju: 0mm diccnr gloriam.

parole di appreo : Et fanica-uit illum z


cio Deus mandi exordio hoc primo Sabati

F(i: Sagre celebrate nella Calabria


.El-ea .

CIP-1

die illumantica'vit ;ide au Feum ini

tmt, co Zique 'voluit ab Adamo ,ejufque Ioerir


jim-o ario , (F cutu *Dei , maxim rccolendo

CAP, II.

bcnecium creationis, totiufque mandi illo dit*


completa. Ond,che quea Feta non fu illi

O dicorro altrove,che la Calabria i foe


abitata prima del dilluvio z n [da altra

medeimo Dio ;che quantunque Mos dichi

tuita da Mos, come molti imarono,tna dal

gente-,POChc altra non vera 'nel Mondo per

ne'zo. dell Elodo Memento, ut Sahara fan

allora,chc dall Ebreazondc Ebrea dir. i p0

[Ziceszper da qu Giacomo Saliano(c) trae

teva la Calabria per quei tempi . Cos come

la conferma del dicoro 5

appreo do o il dilluvio la gente medeima

Mos Memento, volle olo raccordare a'uoi

Ebrea f, c e prima labit, cio Achenaz

Popoli l'oervanza di quella Feia, gi tem;


po avanti ordinata dal medeimo Dio . i\e
vagliono le Chioe , o dell Abulene , che:
l' intee come Pella ordinata per anticipa

zo couoi dicendenti 5 ol tanto dierenti,

quanto dopo il dilluvio avendo pellegrina


to nellArmenia, Ebrei Armeni , o pur Ara

iche dicendo

c Fpitm
diem ap:
op[

zionez o di Girolamo,di Beda, e di Pererio,


opravenire deGreci Arcadi, tempo qual fu * che la gloarono, come Fea deignata olo,
nezzzp. del Mondo nato , con qualche co non ihtuitaz volendo,e quegli, e quelli, clic
mei i dicevano . E tali l' abitarono fino al

a Mos ne foe rierbata litituzione .No ,


quca fu Fea ordinata dal medeimo Dio
in queo tempoze cos poi ollenneggiata da

ella di pi, nche contratti matrimoni~ tra


gluni, e gli altri, nalmente mancarono gli
Ebrei , oprafatti da Greci z che por eere
un 350. anni , quanto egli dal 182.0.,quan

Adamo , e uoi Poieri , come oco dianzx

do varrivarono, al 2229., ne quali accadde

lo crie Cornelio con lautorit- del Ribe

la opravenutadeGreci,con quel di piu,che ra, di Filone , e dal Catarino . Oltre quea


1a pocttero durare traGreci, chal mio cre. abbiamo li agrizj di Caino , e dAbele , e
dere non oltre pas un mezzo ecolaAim e nentemente li giorni feivi , conagrati
di traggo in coneguimento , che non po alla olennit di qUelli . Avverte qu Salia
tendo , ne dovendo queti Popoli Ebrei, u

no (d), che non fa un olo , e per tina ola_

quelli dappriina il dilluvio, e gli altri dopo


quello arene enza la venerazione di Dio

volta il agricio dedue fratelli 5 ma fu an


novale, cio per ognanno in giorni abili
tiz onde s quelle parole nel teto del Gene

con luo delle Fete, e deSagricjz ebbero,

e gluni, e gli altri, n in dierente maniera i : Faum c autem poli malto: dies, ut ?er
di quella i celebravano nel Popolo Ebreo, .rer Cain: cos egli crive per intendimento
di molti ben iniruiti in queti ,aari : Ubi
di cui erano rampolli . Furono adunque nel
plerique
hebraic bene doi diem pro anno u
la Calabria da che ella pree ad abitari no
l
munr
,
'ooluntquc
ngulis anni: auto tempo
22270., pi ,o meno degli anni correnti lc
re
mmm:
jmm
ad
certum 10mm , qui public?
Fele medeime , quali i celebravano dagli
Divino calmi deinatus et, attuli* zur ita
i Ebrei, con li medeimi riti, e cerimonie. Del
tem o prima del dilluvio non abbiamo di jblemm'tas annua , qua ad calendum .Deum pa
quel o aare ,che la co
a Marr
di Calab.c.

hietturaz ma del

blic conveniebant, bar loquutione gnicerur.

tempo dopo il dilluvio na biamo la teimo

E lo dicorre cosz peroche non era poibi

nianza di Paolo Gualtieri(a),il quale portan

le, che Caino avee in una ola volta poco..

do in Calabria dopo il dilluvio c6 la nuova

to accorgeri del divario tra' `uoi agrmc) ,


e gli altri del fratello. Biogno adunque av
vertirlo in pi volte ,_e pi aperto nell ulti
me, che nelle prime . Ora quantunque foe

(Zolonia il medeimo No , oggionge , che


quei oltrepaando nel Lazio laci a quel
li, e Libri, ed intendenti, ch'il vero culto di
Dio imparaero , e. eguentemente l`uo de
Sagrici , e delle Fele. Ma per pi diliinto

morto Abele, uccio dall'empio fratelloznon

per quelo daloro Poeri fu dimela laLe*


ia

_ d Epic`
arl-111.100

CAABRIA F ESTIVA LIBRO HI.


e
-_,
_- la
econtinuarono
. _, con accre,V/_ .i'a44
de'agriciz
Ebree no al opravenire de'Greci Arcadi,
lcuneuto di Religione iriinanendo avverti
che fu nc' 2.2.29. , c pei-avventura un atrro'

ri, di non incontrare l' odio Divino , e pe

mezzo ecolo di piii , nche oprafacti da

ravvcutura non aveero agrincato,come l

nuovi opiti, manc , non pure nella Reli


gione , ma ancora nel [Lingue ebreo trame-j
lcoiam coi Greco: cori adunqoc divenuta...
non olo Greca, ma Ldolatra , la Religione
pree, e le feiie de Greci ldolatri, da quali
veniva abitata con pi numero , e di Citt,
e di abitatori.`0ra di quei Greci Idolarri i

conveniva, qual incontr il loro Antenaco


Caino. Ma peravventura,e maggiori per nu

mero, e piu olenni per ceriinonie,e piu ac


cettevoii per Religione furono le agre ic
e, ordinate dal Santo uomo Enos , ngliuo

lo di Seth, di cui racconta la a ra Scrittura


nel quarto capo del Genei z J te capi: invo
piu primi a venire in quete parti furono'
gli Arcadl del Peloponeo ono la condot
care nome Domini . Non cada qu nel pen
iero, che quello Enos avee con nuovo co
ra di Oenorrio,e di Peucezioz detti per ora
minciamento intrapreo il culto del uo Dio, Peucezjz ora, e pi volgarmente Oenotrj. Li
o gi dimeop gia rareddato in quei uor eguirono i japigj , i Brett) , gli Achei , i

Antenati z Pur ancora or-iva fra quei P0


poii. -li cominciamento adunque , di cuii

tri, de' quali io a lungo favello nella Cala

avella in quello luogo : Ie capi: invocare,

bria abitata: onde nc avvenne, che come di

[Abate Ruperto, Nicol di Lira , lAbulen


e, Vatablo , c'l Lippomano , ocritti da Sa

tutti queti ricevette la Religione ldolatra,


cos di pari ricevette le lor bee. Reca peo
al dicoro la moltitudine de agri 'Icmpj, _
la memoria dequali ancor dura in Con-one,
in Locri, in Reggio, in Cauionia , in Sibari,

. iiano ,l'intendono anzi del proeguimento

con qualche coa di vanta gio, e con qual


che iingolar prerogativa. hore perche ave
e operato, che i erigeero Chiee a parte,
con Maeh'i, quali addottrinaero i meno in

Calcidei, i Lacedemon), gli Ateniei, ed al

in Turio, ed altrove ;gi conagrati a quali

tutt' i falli Numi dellidolatria , da quali


ancma viene in conghiettura la moltitudi
i Popoli a preghiere publiehe , e omi lian~ ne delle lor agre Pelle; poiche non arebbe
tits ergo Eno: (crive Saliano (e)) icitur coa fucile alla credenza , erger agri Tem
i' an. [u
repi invocare-,ide excel! enu'us,quam *uulgo pli , e non feteggiamo , o ic dedicazioni , o
le glorie col di pi dovuto aloro tutelari
tm acritmdicando 'u, gr., -uel certa: wri
momas, G" pre-:um fbrmular adbibcndo ex ini Numi. Oltreche ancora ono vive le memo-p
rie delle Feiie celebrate in Reggio all onor
iadhurei mtione lamr . Aggionge Cornelio ( f), che
Ji um
,di queti tempi vennero ordinate alcune fa di Nettunno, e di Diana-3 nel promontorio
migliuole d uomini agri per tal minierio: Lacinio a Giunonez cos come in Locri, ed
Tempo ergo Eno: *uidentur cet: bominum, in Vibona a Proerpinazln Sibari a Minerva,
-inimti , LT i .Eccleia congregari cepie ad in Corrone ad Ercole, e omiglianti. Ma pe
r non eendoci nocevoii n il tempo, n il
publica: prete: , ad publica: canciones , (a ca
tbacbefes, .1d publicum Dei cultum per jhcri morivo, n la qualit, ar duopo qui allar
cia , aliafque riti , e? cerimonia: : Onde poi garci nella Grecia di l , dov pi vivo il
racconto di queie Fee nelle >enne dccrit
Roberto
Bellarmino (g) , Con anche la tei
]ib
~
;low
o :1 ,1.
tori-3 e da quelle portate con le loro circo
munimiza
di
Tomao
Valdenc
,
traiie
un...
CdP-4*
non s qual .preludio della vita monaica. anze far giudizio , c conghiettura alle di
Ora tutte quelle Eee, con le loro cerimo
qu, celebrate , come da popoli medciini,
cos alle maniere medeime. Ma qual occhio
nie, e liti, di vittime , di perone , di tempi,
e di og-hi , tutte con olo qualche divario, cos linceo, che poa tutta inieme la Gre
tendenti nel culto Divino , c convocaero

o di piu , o di meno , 11 celeorarono nella_


\;alabria da`uoi Popoli nel mentre furono

Ebrei-,cos come lo vogliono le conghiet


ture ,n vi dicorda la ragione: concioia
ich; nonporendo vivere enza Religione , e
leguenteinente enza culto di quella z qual

cia a minuto vedere , e tutte le ue Fec o

ervare 3 Singolarmente in Atene , nell` Ar


cadia, n Milleni, n Lacedemonj, quali fu
rono quelli, che la notra Calab ria popola
ronoi Molte di quelle n'etcrnarono alla me
moria de poeri li crittoriz ma chi pOtrcb- .

aiti-a Religione pocevano abbracciare , che

be avere, ed ozio , e Biblioteche da volger-.

quella d`loro maggiori` 2 e qualaltro uo di

fli tutti, e trarne quanto arebbe d' uopo per


'argomento di queo capo- Comunque
foe , dalle molte , avvegnache non tutto
critte, io tracriver le poche, quali niente
meno aranno compiutamente bai-anti a di

quell; ncagrici, e ne giorni feiivi potea

,nu olenneggiare,che i medeimi della Chie


*z Ebraica 3

i Fe Sagre relehrate nella Calabria


Idolatra Greca .

motrare per empre fecggiantc l'una i e l'


altra Grecia . Adunque 1c Pelle piu uuali
nella Grecia furono

C A P.

III.

Ontinu la Calabria come nella Reli


gione , cos ne' riti, e nelle Fec agre

Le Pelle de Dedalee in onore di Giunone '


adulta, altre pieciole da ette in ette anni;
"auf-i1
altre gradi in Boetia da eilmta in eanta (a) rho::

Le fcc Panionie a Saturnoper .ogni cin-i


l

que
-

FESTE SAGRE NELLA ExLABRtA IDOLATKA eAPiIL 44x"


que anni una volta , accompagnate da molti
b Aiex
ib-s.c.7.

c Alex_

&ib-6. C.19

minori le Fette della Grecia di qu,com' da .

agricj nel uo Tempio, concorrendovi da

credere, non dovendo i popoli ,quali parti

per tutto la gente (b).


Le Peie Adonie , 0 Adonidi ,congrate

vano dalle loro parrie, vivere con altre leg


gi,e con altri riti , che delle proprie parrie.

alle memorie di Venere, Pelle olamente di


donne con varie cerimonie, non aprei, o e
di allegrezza, o e di meizia (e).
Le lete Dioniie a Bacco z tutte involte

Fe/fe Sagre celebrate nella Calabria


Idolatra Roma-ra .

al mangiare , e al bere, a parger del vino, a


7 cl Plot-in
Mora!.

9 Albe.
libj. C.4.

danzare, e omiglianti , che un Dio di que


llo argomento poteero contentare (d).
Le Fee Jacintie per memoria di que
i, nelle quali aveano Pil-KT." , ed i gli-noli
con citare in mani,e gli Adulti, paeggianti

Ome Roma non i contenne da tende


re rapace il braccio per inignoriri
della Calabria 5 cos non manc di pari L
mandarle deuoi Popoli per farla Romana,

.il Teatro ovra feroci derierimn le donne

e didioma, e di leggi, e di riti, e cerimonie.

Altrove i dimotrano le levate de' Popo


`li partiti da Roma ad allargari nella Ca

nante (e) .
Le Fee Ochoforie, ordinate ad onor di
Minerva da Teeo allora,che egli felice
za di tutti ( f ).

Le Fete Panarhsnee, agre a Vulcano per


memoria di quando il Popolo Ateniee ri
p'artito qu , e l i ridue ad un olo corpo

g Celdib.
l 1-c-3I.

,l

IV.

vergini , condorte su di una machina cami

mente 1 riconaue alla Patria con allegrez


?hit-in
v :a The

C A P.

di Citt: altre picciole ogni anno,altre gran


di ogni cinque (g).
Le Fee Choee , ordinate da Demofonte,

labria, abitandonc molte Citt,alrre in qua


lit di Colonie, altre di Municipi z onde up

poe quee Romane Cittadinanze,con ogni


nobil coneguimento ne viene in conghiet
tura la celebrazione delle Fette Romane fra
quelle . Tanto maggiormente , che empre)
preggio fu deRomani antichi non tanto oc
cupar laltrui , quanto ricompenarlo con la
moltitudine deglddii, quali vi portavano .
E e gllddii,anehe il lor culto, e Fee z non

allora che con olenne pompa ricev den


tro Atene il pellegrino Orete , gi rianato
n Athen., dalla pazzia (h).
lib imc.

i Suida.

K Suida.

1 Suida

dovendo portar quelli cos poveri ,e ignudi,


e di olo nome . Convien adunque qu dar
un tal quale aggio delle Fee agre celebra
Le Fee Apathurie , olenni per tr gior te in Roma Idolarraz aceioche quindi i fac
ni, nell uno dc quali di notte i banchetta ci conghiettura delle celebrate nella no ra
vaz nellaltro a Giove Faltrio agrieavano, Calabria, omiglievolmente ldolatra Roma
e nel terzo gli adulti, o machi , 0 eminc na . Maneggiano queto aare molti critto
tracrivevano (i) .
ri delle cole Romane , da'quali traero rac
Le Fee Boedromie per memoria di qu colto in uno il Catalago delle Fee di Roma
do la Citt di Atene , quai oppreta da Eu antica Polidoro Virgilio (a) , e lAurore del
molpo , gliuolo di Saturno Auto mirabil
Teatro (b) zed io da quelli in pi riretto
mente la lOccore (k) .
compendio nel capitolo preente . Adunque
Le Fee Targelie agre ad Apolline , ed ` cos erano ripartiti i giorni dell anno tra
a Diana nel mee di Aprile,qualora a quei Romani, chaltri feriati , altri Profei,ed al
fali Numi le primizie delle biade loro li of tri Fai venivan detti . Erano i Falli, quelli,
ferivano 5 intendendo in Apolline il Sole, il nequali i permetteva aPretori di poter par
quale la Terra avea ricaldato (l).
lare . Profei , cio non Fei erano quelli,

3*

:ap-7.
b ll! Ea

V.Emici~

Le Fee Acolie ad onor di Bacco, nelle l quali venivano deignati alle faCende, o pu i

quali alcuni agnelli agricavano , come


infci alle viti, dedicate a queoNumezon
de n' era il vero
Rode caper 'vitemz tamen binc cum abs
ad aram

bliche, o private. Li feriati gli altri, ne`qua.


li l olenneggiavano le agre Fette zetoe le

ferie. Vete ferie eran molte per numero,


ma tutte agre, com'a dire le ferie ative, le
ferie concettive , le ferie imperative , le fe

m Autor
del Teatr

In tuquemmdam comm: Bate/ms erit(m). rie dePagani,o deContadini , le ferie Deni


lir. E. f. .
Le Fette Antiierie-, omiglianti alle Sa
cali 5 e le ferie Angeronie . Dieorriamola...
373*:
turnali, nelle quali accomunati in uno enza partitamente .
diinguimento di grado, e Servi, e Signoriv ~ Le ferie ative chiamavan quelle,le quali
mangiavano, e converavano iniemez onde in giorni certi, e abiliti eran comuni a tur
nite quelle i diceva per icherzo
to il Popolo . Vi i rappreentavanoi giuo
.Brite
Care:
(
Ser-w'
)
Acta
enim
Anthze
chi
Lupercali , giuochi di Paori 5 ma che
n Fram. `-"
ria (n) .
in Chili.
nientemeno vi i frammechiavano denobi
' Le Fee Olimpiche ad onore di Giove li, correndo ignudi per la Citt, e battendo_
-Olimpio, ollennegiate ogni quattranni con per giuoco quanti loro incontravano ;Anzr
'varicMre di giuochi, a coro , a lotta, e

molte nobili femmine volontarie ivan loro

omiglianti,come lo _dicorro altrove . Wo

Ile erano lejqile pi celebrate nella Grecia

allincontro per augurio di fecondit, sera


no erili, di buono parto,s`eran econde (c).

di la 5 e qu'ncora erano maggiori, o

Vivi ancor-ai celebravano i giuochiAgO-l

c Mer-
lib-4- car.:

a
l

K k k
.All

nali:

CALABRIA FESTIVA LIBRO Ill.


nali, oerendoi agriej a quel Nume, qual ncllaltre fornicali non aveano, non eriato,

'442

era propoto a quella facenda i operava.

Cos come 1 giUOCh Carmentali agri a Ni

non oerto agricio nelle loro Trib (o).

o Alex.
lib.6, e. 1.:.

Le Edie Amburbialie erano ordinare per

collraca madre dEvandro , ma detta Car


quando veg endol nellaria prodigioi pera
menta z peroche eendo indovina , dava le . tacoli , pere enon recaero danno i pur-j
ripote in vero (d). Se pure dire non vole gava la Citt , ol Capitolio , con accendere;
d Plum
Lum

e Alex
[lb-081

_f Dionl.

ilbu

imo, che Carmento un tal Nume i ngeva


propoto_ alla enerazione degl uomini 5 e
percio liUOi agrihcyiolo di madri di fa

tede, e con ipargere acqua di olforc (p). i


Le Pelle Solitaurilie i celebrnvano da`

miglia ne . . . di r'ebraw (e) . Erano ancora

va la Citt con agricj,0 di Pllp "lo

in quce ferie olenni i giuochi conualiz

ris o di Porci, di Tauri, ed Arieti (q),

ordinati gi da Romolo ai Dio Cono , ii

mato Dio del coniglio-. agitavano nel Cir


co Maimo su dun Altare or-ro terra , per

Le Fete Armilurie, le olenneggiavano


i Cavalieri, e'Soldati con in capo corone di
ori ,cos con agricj purgandoi nel Cam

rimembranza delle donne rapite dalla Sabi

po Marzio (r).

p Alex. i
2.5, c-l. z

cinque anni in cinque da Ccnori, di purga-'

r ibid;

Lc Fee Tubilurie erano di Marzo, or..

na ( f).

Le ferie concettive, ora in giorni iabiliti, dinate alla purgazione delle trombe agre,
ora in giorni non tabiliti per ognanno ce
lebravano daMagirati , e Sacerdoti , quali

quali con alcune cerinwnie i anticavano


nellatrio Saturio (8),`

s ide-o

appunto erano le Latine ordinate da Tar


Le Fee Matronali eran dette quelle. nel
quinio ad onore di Grove del Lazio su l le quali le marrone agricavano a Giuno
d z Alex

:ib-foce?

h ?Olid

upr.

_l Alex.
lby-cm

ne Sopite ,dopo il ra imento delle donne

Monte Albano (g).

Le ferie imperativo erano incerte di tern Sabine , priegando La ea perla felicit de


`
'
* o,peroche dal olo arbitrio de Conoli _. e marrimonj (t),
Le Fce Ilarie venivano ordinate ne'18..
delrerori venivano ordinate , e per queto
im erative dette (h).

.Aprile-5 ed era il motivo,perche il Sole aven


e ferie dePagani , o ver Contadini Ser do camminato per tutti egni del zodiaco,
vio Tullio lc ordin ane,che i Ruici :nera da quel tempo avanti allungava pi della
cantar poteero le loro indurie . Indi poi notte li iorni (u).
'
per legge ricevura fra le agre , n'avvenne,
Le Fette RUbigalic, Floralie,e Vinaliua
che i medeimi Ruici , quali ogni nove

re, e tr bartcVano alla conervazione de

giorni venivano alla Citt

le loro rebbe , anche le liti Eicglieero in

frutti , .e delle biade z E perche le brine o


gliono danneggiar le campagne, perci Nu

nanzi aGiudici (i) .

ma ordin lellubigalie li 2.5. Aprile : E per

er met-cantare

Le ferie Denicali vennero introdotte per


cagione de mortorj :, poiche uccedUta la
morte di taluno, turta la famiglia e ne pur
Polid. g ava con agrici (k).

K
x Colum.

Le ferie Angeronie i celebravano li 2!.


Decembre nel tempo della Dea Volupia af

ne , ch il agricato Nume tenghi lontane


1 Varro le ollecitudini, e gli nngori dell`animo (l),
ib. 3, .le
10 non aprei vedere aquali di quelle fe
nuziale
rie i`apparteneero , e non fore

a quelle

ditinte, le Fee Quinquarzie,Qgirinali,Am-


burbialie, Solitaurilie, Armilultrie , Tubilu

h-ie, Matronalgjlae , Rubigalie , Floralie,


Vinali, e Terminali, cotanto olenni in Ro
maz oiche

'

Le Eee Quinquarzie dedicate a Palladc


Per cinque giorni li 13. Aprile 5 dequali nel

t Pine-in l
Kom

u A le,
lib..c.a,

che tutti gli alberi aveero a orire con pro

erica , erano le Floralie, conagrate alla.:

ea Flora lultimo Aprile, Le Vinalie l o..


lcnncggavano due volte l anno ,la prima
nezg. Aprile, accioche daVigneti l tenee.

ro lontane le tempec : laltra nezo. Agoo,


Perche riuciero felici le Vindcmmie (x).

Numa per memoria dallora , ch'egli cona

x Plin,
lms-cap.
19.

grate le pietre le f porre per ;rimini alla


diviione deCampiz e venivan .dette le Fete
di Giove Terminale, celebrandoli ognanno
nel mee di Bebrajo (y).
,A queta Polidoro Virgilio , aggionge il

HE:. Fall::

Le Fete terminali vennero ordinare da_

Ovid

agricio Novendiale, la cui origine cos la


decrive, Era R di Roma Tullio Oilio,
quando .avendo inteo., che sul Monte Alba

primo 1 oerivano i agricj,nerre eguen no eran iovuu' _molti ai z perci dubitan


ti erano igiuochi degladiatori nel Teatro,

e nel quinto eguiva la cerimonia della Pur*


gazione . Che poi rcplicavano li 1;, Giu
'gno , e 1 dicevano minori , per la minor, Ib

`lcnnic delle cerimonie (m).


Le Fete Apollinari , itituite nella econ
a guerra Cartaginee ad onor d Apolline,
perche cavi fuori dItalia Annibaleperi vali
:il Nume un Bue , e due Capre bianche do
, rate, a Latona una Vacca pur doraca .(n).

Le lee Q`uirinali , con altro nome de"


Pazzi, venivan celebrate da coloro ,li quali

doene imale vennero ordinate per nove


giorni le ferie . (Lual. Religione i prattic
lenPt-e netempi appreo .in omigliante ac- i.
cidente .

Ora per ridurmi allargomento del rc.


ente CaPLOlO .Qgee dico furono li.:

ec,

.quali i celebravano in ,Roma Idolatra zio al


meno le piu , e di numero , e di olennit:

(Edie di pari furono , ,che-gi li cclebraro.


no nella Calabria ldolacra Romana per le
Citt,.ov'e Romani Idolasri abitavano , o

come in Colonie, oeume in Municiij val


_il

ORIGINE, E STATUTI DELLE SAGRE-FESTE CAP.V.

443.,

il dicoro z poiche artendo da Roma , co

Bonifacio 1V. aunto al Pontecato ne'6'07.

me ne traevano , e 'idioma per il convera~

ree feivi i giorni,gi conagraci a San Ste`

re,e le leggi per il governo-3 cos di pari e


co ne conducevano la Religione per il cul
to deloro Iddii.

fano, all Innocenti, al Precurore , agli Ap_


pooli, a L0renzo,a Michele, a Martino, ed

avendo tamurato in Bailica agra all onor


di tutti Santi il Panteone , antica fabrica in

Origine , numero, fine , e atzzti delle

Sagre F/Ze celebra il Cri/Zianezmo.


C A P. V.
Ucceduta ne' tempi abiliti dall' eter
nit la Religion Criiana, ordinata , ed
iituita dal medeimo vero Iddio , che olo

regna_nel Cielo, ceo in carne mortale tra


di non z perche ad una cotal Religione la_
pi anta non le mancacro i riti , e le ceri
monie della antit , cio fra il molto i agri
giorni feivi zquei con pari plendore; ,
che numero le furon dati da chi per la o

Roma di M. Agrippa dedicata a Cibelc,up


poa madre di tutti gl Iddj favoloi , Papa
Gregorio 1V. , qual venne eletto negli 82.7.
lo ree agro , e feivo il di primo Novem
bre. A quee di mano in mano furono ag
gionte le agre Fee del Santiimo da Papa
Urbano IV. , della Trasgurazione da Papa `
Callio III. , ed altre da altri opraveguenti
Ponteci .Ma dove avea tralaciare la Fee i

agre alla Vergine , la pi venerabile neYla


Chiea de Criiani 3 Ora con la memo ria.

de miierj pi principali toccanti il coro

vrana autorit poceva dargli .Ora quantun della ua vita , da che i conccpi nel ventre
ue lAutor di quea anta Religione Cri

di S.Anna -, a che glorioa ali all Empircoz

o Signor noro, per il uo feliciimo g0

pra con la riverenza de agri titoli di Car

verno, ora con leggi critte , quali ono i

mine, di Roario, di Soccoro , di Conola

acri Evangelj , e gli altri Libri canonici

zione, di Miericordia, e imili, Reina vera

del nuovo teamento z ed ora con leggi o


lo date a bocca , che tradizioni volgarmen

mente, circundata varietate . Crebbe oltre)

uoi immediati , ma ovrani Miniri : Sed ea

quee agre Fee moder , con aegnati-ne

omnia Mimris ui: commit, quibus o'vilir ui


regime credidit . Gli Appooli adunque fu
ronoi primi, che le agre Fee nella Chiea

un moderato numero . E nientemeno , e ci

modo s gran numero di Fee , allora che


ite vengono dette , avei-.ordinato , e Sagra la piet de' Vecovi Dioceani pree a c0n
`menti ,- e agrameutali, con tutto ci, quale: cedere il agro culto a tutti coloro , quali
!im aacevole ad una Religione , la mi ripoavano nel Signore con fama di antit,
gliore fra quante ne foero comparez non atteata dalla gloria de miracoli.0nd`e, che
r tanto , per giua oervazione del oggidi cos`1 allargato queo agro culto,_
a v. Fel- Autor del Teatro (a) , uci adecretarle che quai riempendo tutt i giorni dellanno,
u nl 0 le Fee , onde ene renda feiva : Nullum
pochi giorni reavano per le faccnde dell
.B
umano
vivere z e non che poi a dl nolri
Fcum ci Clmo legt'mus fui initutumz
Papa
Urbano
condecendcndo alle publiche
im neque alicujus objervationem, aut peru lia
neceit,
con
omma prudenza , e maturit
re precepmm tradidt , rimettendo il tutto a

b lib- 6.
FIP-8.

Criiana iituirono , come lo crive ancora


Polidoro -Virgilio (b) , e ecsi come i primi

ad ordinarie
cosi dilapari
i primi ad
oer
i varie.
Furono, quee
Domenica,
lAvven
to, il Natale, la Circonciione, l Epifania,la
anrema, il Paraceve, la Paqua, lAcen

foe permeo di raccorre qu tutte le Eee,


quali i ollennegiano nel Mondo Griiano,
peculiari a Regni, a Provincie, a Diocei, a
Luoghi, perche , o di Santi Cittadini , o di
Santi Padroni , o di Santi Titolari delle
Chiee,vedrebbomo enza ctrao,che riem

pono tutto il coro dell anno , non olo per


quello egli di giorni 366. ,z i ancora, e

ione , ela Pentecoe 5,Volendo conei , e ` ur foe di giorni..-;treceritojv anta ei iui


a. Ora per uello tocca il ne, onde s ii
celebrare i agri mierj occori in `quei gior
ni,emaggiormente imprimerli ne petti de tuirono que e agre Fee,lAuttor del Tea
4 Fedeli. Fee, che poi per decreto conciliare tro (c) lo ripartein tr : Primus, ae Principa_
lis e Dei cult: , qui ab omm'bus generatim,
confermi un C0ncilio di molti Vecovi cele
brato in Leone .:Oltre pi crebbe il numero 'vel d annullis eciatim exhibetur,in graa
delle agre Fee,quando i opravegnenti Ro rum aionem illis diebus: cio il culto divi
mani Ponteci, Vicari di Crio , corgendo no generale, o particolare,in rendimento di
il grande onore, qual da quelle, n accrece: grazie, dovutogli per quello oper la ua_
dera
a noro alicujus
pr in qbenecii
uei iorni
: Ali:
e
va al Cielo, e'l rande utile, che e ne enti
commemoratio
accepti
, quo
va ne' Fedeli, aargarono vie pi la mano a
{mee Appooliche itituzioni ..{_xgpa Feli ' lead venerazionem, ' rwerentiam .Deo prio/ian
ceil, eletto ne 2.72. ordin penegge ci, ' dam provocamur z cio,perche rappreentan
docil nella memoria alcun benecio , rice
chefapa Anacleto , aveva iiruito a voce z
vuto
dalla divina liberalit , ervie ci di
cio, cheo ni anno celebrar i doveero le
Fee de; artiri , li quali eendo? creciuti pronc alla notra gratitudine per adorare la
i in gran umero
n ci di pari i accrebbe ua benecenza: .Dem'que honor quem Sa'mfis
r0 le agre PHPapa San Silvero eletto impendimusz Item exemplum comm , quo: *ue
nel 3 i4. ordi ' la Fea della Croce . Papa 'lm imitandos nobis prqponimus,dum Comm Fe
-. .~

K k k z

e u_bi u
Pra foi. 33.
G.

[tum
M

...-..

444.

r- _ .,

C A L A B R l A FESTIVA LIBRO HI;


Ccario allargomento del preente Libro, ci

diem recolmus: cio l onore, c l' cem


pio de Santi , quello per riverire , e queo

i um

laciaremo almeno guidare dalle conghiet


ture, le quali (quando che iano bene fonda

per imitare. E di pari il patrocinio demcde~


iimi, per impegnarlo co nohi oequj alla

te ) non riuciranno, che molto plauibili in

omigliante lunghezza di tem i. Fra uee


ia la prima la gi tocca dallA ate Ferjinan
do Ughelli ~(a), la quale avvcgnache genera
lima alla venerazione de`Santi nella Cala
bria, pur viene aai acconcia al particolare
delle agre Fete . Ella la naturalezza dc
Popoli mcdcimi , li quali eendcndo per di

difea di noi zgiua che altrove lo not il


a V.Ma"

ia olam

7.e

. 11!!.

--dchms

medeimo Scrittore (d),Finalmente per con


to de`atuti da oervari nella celebrit del
le agre Fee , cos ne crie l Imperador
Leone V. (e), non aprei , o e con penna di

gran Santo , o e con penna di Pontece a


gro: queo certo, che a _caratteri doro,da

imprimeri profondamente ne notri cuori:


.Dies Feos ( ordina il zelante Imperadorc )

ritta linea , ora paterna , ora materna , ora l'

Mojo/lati altiima dedicato: nulli: volumi

Religione Arcadi, Atenie, e Romania ven.

Ita
Sacr- mm.
9-decr-Ca
13b:

una , e laltra dalle nazioni pi famoe nella

*voluptatibus occupari,nec ullir eraionum *uc

gono percr dalla propria inclinazione ra

xthionibus prophanari.00minirum ,inztu diem


im emper bonorabilem decernimur acne-ran
dum , ur cunlir cxequurionibur excuetur.

piti alla riverenza della Divinit , e deuoi


Santi-3 e come alla riverenza del cuore, cos
di pari alle publiche dimoranze dell ono

Nulla quenquam urge-at admonitiogzulla dei.

re, fra le quali certa coa ella , che foe la

jjonis agitetur exaiio , ;Meat apparitio ,


advocatia delitecatz t ille dies a cognitioni-'
bus nlienus , preconir horridn vox leatz re!
jpirent : controveri litignntes , (7 haben;
fa-deris intervallum : ud e nzul 'veni-tnt ad
-uerzrii non tirnenter ,jiibear animo: vicario

olennit delle Fee . Sunt autem Calabri (on

le parole del raccordato Abate) erga Deum ,


(7 Calicolar Religione , ac piet ate affei , ut
minime ab Arcadis, qui in Calabria confedcre,
aut al: Arbenienbur, c Roman, qui complu

res illuo Colonia: deduxerunt , degenerer 'ui


deantur . Figlia forza la congliiettura 5 con
cioiache e quei Popoli gi Idol-atri tan

pxnitudo, PatZa coiif~rant,rraiitlioncs loquan


fur. Nec hujus tamen religioi dici aria rela

xnntes quenqum patimur *uo luptatilius ;latine

to applaucro con luo delle agre Fete quei


favoloi Numi,quali correvano di quei tem
pi caliginoiz che di fare lor non convenne,

ri .Nibil eodem -die bi vendite: cena then


lra lis, aut Circenje certamen, aut Ferarum la
crimofa pelarultt. Et in orum ortum, aut

l allora,che dinebiati dal lume dell Evange

natale; celebrando olemnitas inciderit, dijfe


ratnr . Ami/imana militix , procriprz'onemque*
Parrimonjinobit i quis unquam /ioc die fe..

lica predicazione, conobbero , ch'il olo 1d


dio del Cielo : Deus .Deorum , come lo chia~
ma la Scrittura; non quelli , che la uperi~

ojPe'aculir interea, aut cujuj'unque judici:

zioa Gentilit avea lor poti su gli Altari,

apparitor prefer; negatii Publici, mlprivali .adorar doveero 3 u adunque come da


half, que bat lege finitura unt, crediderir teme
profondo letargo rivegliati , e come prima
randa . Data idibus Decembrir Conanrinopoli, s'accorero degli errori , fra le tenebre de
Zenone, C'F Marcello Conulibus , Anche; la; quali s lunghi ecoli eran viuti , oh come
Chiea vi abil le ue Leggi , quali ono, deplorando il tempo gi logorato nelle Ee

l obligo d' acoltar in quei agri giorni la.,


Santa Mea z el doverci ritrarre da qualun
que opera ervile 5 (Legge , che pur anche

e agrilegainente cont-grate all, inferno ,


tutti ardore nel cuore , turti piet nella ma*

era nelle agre Fce del Gentileimo) ane,

no, altri da quei gi furono, tutti 1 raVVolL.


ero al culto del vero Iddio , feeggiando le

che tutti noi, ele nore membra foimo di

agre memorie de`milerj operati da lui, ve

quei tempi ingolarmente rivolti al Cielo.

ito dumana carne tra di noi, e dichiarati

loro a voce viva da quei beatimi Appoo


li Pietro,Pnolo, Luca,Marc0, e da'loro com

Feia Sagre celebrate nella Calabria


Cri/le antica .

pagni , e dicepoli .' .Indi tramandandone a 'r


loro Poeri la conuetudine, che ppr a mol
ta voga coltivavano li Rettori delle Chiee,
C A P. VI.
~ e Paori delle lor anime , and empre con
tinuando, e con accrecimento, e per iplen
A lontananza deecoli , 'dequali abbia
mo preo a dicorrere , che quantunque dore,e per numeroamentre non s too uci~
ultimi per conto dellet,pur a noi ono lon va la voce della nuova Fea , ordinata da
tanimi z e la carezza deScritcori, li qua Ponteci,che ricevuta~ prima con riverenza
li con inchiori quanto pi neri, tanto pi ne'cuori , icelebrava poi con li' coumati
* chiari,Portano alla luce le coe na coe dal applaui dagit vecchi, e per tempo , e per
lantichit, non ci permetteranno il dicorre

matyrit Criiani Popoli della Calabria.

re nel preente capitolo , quanto d'uopo a

Vaglia per argomento di quello , e per e


conda conghiettura l' immena moltitudine
de`agri Tempj eminati,cos`t per dentro,CO

rebbe ull argomento propoo delle Fee


agre D_ celebrate da quei nori antichimi
Popoli. Con tutto ci ane di non laciare
non tritato quanto i pu unaare cos nc

me per fuora le mura nella Provincia . Oh

e il tempo trOppo vorace , ma pi e lem


piet

__u_{_._1~

--

7.

FE.st 'SAGREELLA CAQCRIST. ANTICA CAPVI.

44)

piet foraiera, e non pi too , e luno , e


l'altra non aveero cotanto incrudelito al

ione di nemici; onde cattivatane molta,ven

disfacimento delle raccordare agre Baili

evidente miracolo . Ecco nella Bagnara un'

che, che poteero ancora durarla in piedi,

altra olennima Fea lOrtobre del I 1 17.,`

mi comprometterei a dimorar la Calabria


cos folta di luoghi agri,c_hc non di'Provin
cia omai deerta z ma dun gran Cittadonu

alla quale volle intervenire il Conte Rogie


ro, quello,che poi lanno l 12.9.i coron Re
di Siciliazcon utile immeno ai quella Chie

per lo pi agro , e Religioo , ella arebbe

a per li molti donativi , datile da quel libe

dilettevole mora . Mando noi aveimo a


contare tante agre Fee, quante agre Bai
liche in quei ecoli, potrebean avere Fee

raliimo Principe . Eccone un altra in Co


enza lanno 12.7.1., conagrandoi quell Ar
civecovale dal Cardinal Nicol Legato ,
collintcrvento dell'imperador Federigo Il.,
ed un gran numero di Duchi , e di Conti,

per tutti giorni dellanno , anche che lanno

arrivae a contare non giorni per giorni 5


ma ore, e momenti, per giorni. Non queh
dicoro con iperbole, ma con verit . uan
do nella Calabria da queto ecolo in l altre
Chiee ate non vi foero , che le ole Bai
liane , e quee per una ola volta all anno

ne impegnato il Santo a diprigionarla con

come anche di Vecovi,ed Arcivecovi. Ec


cone un'annovale in Santa Maria , detta de

Ligno Crucis li tr Maggio , Monaterio di


Cittercieni tra Acri, e bilignano , eeggia~
ta da Popoli non pur vicini, ma lontani.

certo , che tntto il riempirebbono il coro

Quanto poi all'altre enza aputa dorigine,


e perci da imarii per nacita antiche , di
quee ono il d`1 di Natale , con la ua agra
norte tanto olennemente feteggiata da`no~

dellanno . Che non fu dell altre Religioni,

ri Popoli z il d`1 dell'Acenione ,in 'cui la

Benedittina, Cierciene, Florene , ed Ago_

gente Maritima , e Mediterranea tutta va in

iniana de'Canonici 3 E neecoli pi in qu


;dell'altra pi nuove, Francecana di pi or
Tri, Domenicana, Agoiniana a tr maniere,

Feta preo le rive del mare 5 il di agro alla

'Cai-melitana pur doppia, Paolana, quali tutte

li 15. Agoo in Cropani,con luo del ripar

per ciacheduna aveero voluto celebrare


agre Fee , contandoene di quelle meglio
che trecento , oltre le lora Grangiez al di

inieme potrebbono mettere meglio,che 400.


lagre Bailiche? E pure egli certo, che non
la mag
ior partealle
delle
ono
queeono
Chiee
le [gecolari,
Calabria;
quali
ia riin

Vergine detta del Capo in Cotrone l Ottava


di Paquazil d`1 agro all'Aunzione di Mari:
timento della carnez ed altri omiglianti;

mea la cura dell'anime, e lamminitrazione

quali non principiate, ne da noi,ne danor


Padri, pi alta da quei nori ecoli i por
tano lorigine . E tanto bai averci tenutc
in lo enza luce , e enza guida per ecoli.

de' Sagramenti . Annovera la Calabria pi

e lontani, e caliginoi .

che 600. luoghi fra Citt, Terre, e Villaggi,

con per ciacheduno almeno una. ola Chie


a Parrocchiale z dico almeno una , perche

Fee Sagre, quali di prcnte,co.1z`g0

_larzr i celebra-0 i Calabria.

molte nhanno due , altre quattro , eci , ed

oltre pi ino al numero diventi ; E nulla di

C A P.

VII. .

meno , che in numero maggiore foero le;

Chiee non Parrocchiali per qualunque de

l Lne del preente capitolo ncn v inte(

luOghi locchio medeimo n tetimoniozon

a dimorare le Fee , quali 1 olenneg

de non arebbe numero diacconcio i1 nu


mero di quai due mila Chiee perla Provin

giano nella Calabria a qualunque maniera


poiche enza troppo premere nel dicoro

cia . Ora diai a ciacheduna di quee Chie

petrebbei ad un ol nato dire,che on tutte

e una ola Fea peculiare allanno,come v

le ordinate dalla Chiea univerale . Trava

per diritto di ragione: che pure e non tptte, glia dunque per mettere in Calendario quel
almeno la maggior parte felteggiarne piu lo le ole, le quali con molta ingolarit 1 ce
prattichiamo alla giornata z qual numero di . lebrano danori Popoli . Ma per torci lim~
paccio di ovvente replicare le coe medei
agre Fee non celebravano quei nori an
ed inieme dar un aggio delle maniere
me,
tichi ne loro ecoli ucceivamente a noi
pi'uuali,
con le quali i olenneggiano ,ho
pi vicini, gi principiati daglialtri pilon
voluto
tutte
raccolte inieme 5 ma diinte in
cani. Conchiudo queo Capo,eon una terza,
para ra premandarlesu queo principio
parte certa cognizione , e. parte conghiettu
al no ile Calendario.
ra, recando qu la memoria dalcune olenni
Fee celebrate in quei tempi antichi, e d`al
5. I.
'
tre,che quantunque olenneggiate di preen
CHIESE PREPARATE.
te, pur non apendoene lorigine, biogner
;Ed
conghietturare , che ci foero venute pi di

n del noro ecolo . E principiando dalle


prime, ecco circa li eicento una gran Fea
in Tauriana ad onor di S. Fantino, con ma

raviglioo- concoro di gente , la quale cea


al mare li chiam opra un improvia inva

A Dunque prima delle agre Fee i pre


parano le Chiee , o vero Cappelle),
dentro delle quali dee celebrari la Fea , 0
con pannamenti di eta, o con mirtelle,allo

ri, ed abeti, e non con [uttinicmefjl


SC111

t
cLABRtiFES-IVA
LBRO In.
-.-, _... ...

..44
l tempo medeimo, e godano gli occhi; s .con

ed in alcune parti anche con perle , per di


opra con orame variatamente lavorato a
eta, o con altro , ma per lo pi con talchi,

le ete, si con verdumi, e ne traggano dilet


to le nati con gli odori di quelli . Coume,
qual anche u de' Gentili nelle loro Feu,
come pu trari da Virgilio (a) , e da altri

i 'Policl
rail-lib

-_,-._..

quali ono una orte di minerale , a cui non

Poeti, e chiaramente lo crive Tertulliano.

manca , e non la odezza , per contenderla


con gli Argenti z che poi pruzzati con le)

Ora per dir eparatamente d'amendue le ma

por orine indorate,o d'altro colore formano

niere , onde vengono abbellire le Chiee),

s uperba la via, e s maetoa la mora,


che chi non foe inteo della qualit dela
vori , rimarrebbe per un pezzo opeo , e

ap.

vuoli upporre , che la Calabria fccondi


ma produttrice di ete,s`1 per luo delle mer
caranzie, onde e n'arricchiono i patrimo
ni, s per quello delle cae , e delle perone,
er avere a comparirne prezioe , non man
ca Religioa darne la ua porzione al uo ld

Stelle tritate , e ridOtte a quella forma cre


dere le dovee.

dio per l uo delle vei Sacerdotali , come

9. 11.
MUSICHE SAGRE.

ideagri Altari, e delle mura delle agre Ba


iliche , ane di celebrarene con uperba
pompa le Fee deSanti . O`uindi n avve
nUto , che quai tutte le Chiee della Cala
bria , o almeno la maggior parte di quelle
tengono i lor drappi a vari colori, applicati

A Ddoiciono la pompa delle Fee le


agre Muiche, non le Gregoriane o
lo, male gurare , come le chiamano anco
ra, con ogni maniera di religioo , e criia
no uono . Mora entire Polidoro Virgi

a corale minierioze l'altre,quali non lhan

lio (f), che omiglianti Muche non foe

no proprj,o vero non a ucienza,li piglia


no ad impreito , che in contingenza di

Mollia Punieeo mutanti [erica fuco


.Et rutilant dole duzs ne *volle-re peni':

ro di troppo aacevoli neagri Tcmpj , co


me quelle , quali ci tolgono ludirc le agre
parole , contenti olo di appagar l'orecchio
con la melodia del canto 5 onde ne reca per
eempio S. Agoino, il quale nel decimo
delle ue COHfCOH upplicava il uo Id
dio a rimettergli l'errore, in avere per lad
dietro poa piu attenzione al canto, challe
agre parole. Ma per ve lappruova Crio
omo (g), quale io tracrivo qui con le pro

Liminibus dtena tremunt aultea ia

prie parole, ane , che col renderlo volga

perla:
Nutat , :F infbribus ve-10mm mobile ful
crum .
Non diomiglianti ono gli apparati , in

re,non lo facci cemare di pirito.Egli adun


que piegando quel del Salmo 4t.: ,etiam-:d
modum dederat rerum adfnter oquarum , ita

tenti con verdeggianti frondi d`alberi ,in

rc : [mo *vero primum e necearium dicere,

Fea, veggoni tutte le Chiee,o per la par


te pi degna pompoamente addobbate , ap
unto, come certaltre , decritte dal Veco
vo San Paolino (b).

Iib- i

.Di'ues in excel/is plendeit purpumd


fulcrir

i liv. 5,

capa.

dederat anima mea ad te Deus z cos dicor

olarmente di mortelle , dallori, e dabeti,


equali , e le campagne , e le montagne di

quanam dc cauj polmur in noram 'uitam et

introduus, " eum cantico maxim , imc dici


turpropbetia . ,ON/'m nam ergo de caua dicitur
cum eantieo 3 Audi , eum .Deus vidi/jet multos
hommes e jbcordiorer , nec ad legenda ri
talz'a lubenter accedere , nec in eo , qui eapitur

Calabria riccamente vconoz ed avvieni,

che intrecciandoicon minuti paghi teono


ulle mura medeime gli arabechi , quanto

pi non prezioi, che pur non ono, che ra


mocelli di verdura , tanto pi vagamente

laborem tollerare , 'volens gratiorem laborem

dilettevoli . Ma ia , o nelluna , o nellaltra,

eicere , ejujque en/lim precindcre admi'cteit


rap/:etiam melodia! , ut omnes 'verus comici
numero delc't'ari, eum magna animi alacritate,
.ac prompttudinc , acros ei bymnos emittant.

od a tutte due la maniera delladdobbo del


le Chiee al di dentro, empre per le porte
~veton l'uperbe di allori, e di mortelle ', ci
che in altro entimento accennarono Sene
Thiec

Sylv.

Satyr.

ca (c) .
_
Ornetur altum column, * Laurofores.
Lietta vine-mt '
Static (d) -jam Fea fiere-et domus tro

Nibil enim animam aqu origine? alatam quo

dam modo eeit, * : terra libera!, (F' exolvit


vinculis corporis , (Z amore apientix aeit

(F t res omnes ad bano 'vitam pertinentes ir

rideat, percit, ut 'verus modulotus, (1' divi

um eanticum numero eompoitum . Cio , Che

que pompa
Fronde 'uirent poes
e Giovi- Cuna item ongo: erexit januo

veggendo Dio la negligtnza degli uomini,


non cos pronta alle cole dello Pirito , nc:

nale (e)

addolc il travaglio con l'uo della Muicai

ramos.

onde da qualun ue vi pa per davanti, Cit


tadino , o Forni iero ei i foe , avvegnache

la quale di ua natura rende come alata l'ani


ma, per volarene allins . Vuol ,dire , che

non conapevole della Fea, too lappren

u introdorta la melodia nella Chiea , per~

dc da quelle Olcgiantime verdure. Ma o_


P" PUO abbelliconi i agri Altari,e per da

che, e con meno travaglio i cantinoi agri


veri,e con pi prontezza lanima ii alzi al

vanti con ete intei-lite ad argento , ed oro,

Cielo . In altro cao , come averebbe potu

KO

inplle

FESTE SAGRE CELEBRNSL IN CALABRIA CARVH.

-. . -v

to Davide animarci alle Divine lodi nell'ul


timo deuoi Stlmi :Lair-{ate eum in mo tu

bo::- Laudatc eum in pfaltcrio, :37 cithara : Lau


-darc cum in timpano, ('9 chora, [andate eum in
ebordis , <7 organo: Laudate eum in cymhalis

; h 31M

benennantizm , laudate eum in cymba [i: jubi


leliozzis . Coume fu quello di anticar le
Fee con le Muiche anche del gentileimoz
onde Livio (h) aerma, che in Roma i uo
natoridelieri accompagnavano col uo
no la celebrazion de'agrincj. E per retrin
erci fra_ noi abbiamo , che celebrandoi in

greggio la Fea di Diana , oltre li Muici


della Citt trenta dalla pro inqua Meina

altrove lo crie per la nacita degli antichi


Imperadori,quali per celebrare a tutta pom
pa: Lucerna: toto orbe acemdebant . Lorigine
di quei fuochi nacque dall' augurio , chil
vivico elemento rec , qualora sul capo
di Julo gli prerg il reaine , onde cos lo
cant Virgilio (l).
molli
pore Pajci

'

Claruit Acanio jizbita cum luce comamm


Innocuus agarct apex -

poi venuti a mgolar tenzone di uono rima

Sidonio pur e li (n) - eunantisjulz


Lambemant tenero: incendi:: blanda_

mmum ortiretur .-Arionem fui: precibur

m in 4.

Conulat.

n 14^",
thcmium.

eapillos.

N olo in avvenimenti di giorni natali

e vincitore. il Locro,con le circotanze rac- ' adoperavano quegli antichi il fuoco , lado
eordate da Strabone (i),quali io tracrin in peravano in ognaltra avvenenza di pompaz
queo Inogo, s`1 per il ricontro del vero, s onde per le pompe dell Imperador Severo
perche i conoca quanto quei fali Numi crie Dione (o): Url omnis lucernis , ac uf
gradiero la Muica nelle loro Fee . Locris tibus eulgebat , e per quelle dAntoni
(dice Strabone)Eunomi cirharedama oen~ no Erodiano: Facibur accenr , eF' atibur
ditur, quae indentcm cio-:dum habet . Times-us
bonorabant Antoninum. Coume non pur te
tradit in Pylorum quodam certamine Euno nuto nelle pompe ecolari, ma pur ancora.,
mum Locrenfcm,' Arzonem [l-egimrm Cit/L nelle agre, dovute a'Nutni . L abbiamo da
redor aliquando in'eontentionem venie , uter

Mneid

Lambere amma coma: , e?" cirth tem

diavcntura , eendo rimai aogati nell


di molti Muici i reero aai celebri Euri
mio Locree , ed Arione Reggino , quali

lil:

Etre
levi:lumen
fiammapex
dc vertice
'Uiusjnii
.Fundere
, tauquie
innoxia

Claudiano ancora (m) - Ventura poteas.

Locri la Fea dApolline nella ccncorrenza

h-ll DO

Feiuitate colunt, ma come 3 Lucerna: plui-cs


Per univerfam Urbem aceendenterz cos come

ne furon chiamati5 avvegnaclle con infelice

acque del Faro . Cos anche celebrando in

i Gangi-z.

;+47

o liba

Properzio (p) nelle Fee Areinie, celebrate


p lii.:

in Roma ad onor di Diana.

Apollinem inooca delli/Fiom, ut ibi adjutor


Cum *vide: acccnfs devotam euri-ere Mdir
abrct , .Eunomium dixi- Rheginir nunqttam
In nom: tri-vite lamina erre .Dee.
de Muta ab eorum primordio fizz'jfe certamcn,
E di tutte generalmente Themiio (q) an q mhp:.
cum quidem apud eos Cicadxc cun-Zam: ani~ tichiimo Commentatore di Platone5 poi de Republ
mitli'um cantu uavzlime 0mm' ono deflitum che ove premee 2 Feum celebrare Diis, ho
n: . Nibtlominus Eunommm *viion-m decla
minibuque Principi/mr equum omnino cene
ratum 5 nam tum inter eantandum cborda una

tur,ne oggionge laagra cerimonia del fuo

fma deciticha fupervo [ans ititua

co: Und: weitere; , iudum lumimtm nor/um uti


que, [ed aptum' lea, :aqueograndia igni

votisuppiemenm faceret . Fin qu laccenna


to Scrittore 5 avvegna lAldrovandi imi fa
voloo il racconto della Cicala. Qtele ad
dunque,quali furono coumanze della Cala
bria ldolatra nel celebrare le Fee de uui

cantem adin'venerunt . Ed e la ragione, per


che il fuoco empre i tim agroz onde gli

Ebrei lo tenevano empre acceo sul agra


Altare, giua il precetto dato loro nel Levi

lddii, ono pur continuate in lei critiana

ICo: Igm: emper ardeit in Altan' mea; onde

nella olennit delle Fee conagratc all

poi il preero gli antichi. Romani , volendo,


che empre alla medeima maniera acceo lo
cuodiero le Vergini Veali,acei per av
ventura foc del continuo preparato pea
gricj . ll fuoco adunque viene aai uuaie
nelle Fete della Calabria, ed a pi maniere:

onore de`uoi Santi , applaudendo alle gio

rie di quelli con Muiche le migliori polo


no averli neluoghi medeimi , e quando av
venie non ritrovari ill quelli, a grandi pe

e i portano dal di fuori`

cio ora in accole'pendenti da PalaggiLu


5..

lIIt

FUOCHl RELIGIOSE t
L fuoco di ua natura ilrumento. di dan
no, e di malancolia, non s come Venne

empre adoperato_ per accrecimento d'al


legrezza. Poiche per rendere pi olenni li
vd natali l _adQPQl'dlOlQ Salomone nella Paz
leltina, li Sacra Zinella Peria, eGrcci in Co-v

llantnopoli` , gli Alelmdtini crie So


K lil'.

zomauo (li):,Diemzqta1_cm Alexandrini annua

minari volgarmente li dicono),ora in folgo

l ri erranti per laria,s`1 emplici, s in machi


ne moruoe di Giganti, di Serpenti, di Ca
clli, o omigliantiz ora in tuoni caricati da
bellici irumcnti5 ed ora nalmente acceo
in legna per le publiche radez tutte manie-
re per giulive dimotranzc di agra Fea.
10 lo dieorro per quello vedono gli occhi,
che pure altres lo eorgo anteveduto da
Scrittori 5 Concioiache delrfuoeo in acco
le pendenti dalle fenere per pi notti Prc
ceden

448

_CAABRIA FESTITA LIBRO ut.


W

. cedenti la olennit, cos ne crie il Veco


t Hymn

vo San Paolino (r).

caiigare quella gente . Siane qualunque i

.Multijbrcjjue cavi: lycbnos laquearibus

voglia la cagione , e gli Ebrei ii rivoltaro

U: -wbrent tremulas fimalin Faidate_


amma!.
Di quello, qual o in folgori vola per la
ria , o imprigionato in paghi pazzamentu

fnzid

Conjimzpta i *vento: : Cat-lo eu [ape fia-a


'Trajburrunt , crinemque 'volantia jydcra

ducunt.
E con ragione, endo proprio del fuoco
alir in alto; onde abbiamo nel medeimo

Virgilio lt)
Iuvaditchioquc incendia peci! ouanter
Acque manpinu agranti feruidus implct
Atque omnis facili; puber accingirur atri:
.. Piceum fert fumida lumen.
'Leda , da* commixtam l/lcanus ad ara
favillam.

communi,anche agli avvenimenti lietiziche

tra per gl`uni,e tra per gialtri labbiamo a


ai uuali nella nora Calabria. In quelle
dammirare ogni umana poibile agra u
perbiaz poiche per prima non v' grado,non

v' eo , che non le renda , e numeroe , e

acceo in le na laccenn Stazio. Fronde 'ui


zz pocs, 0' compita mmir 5 accoppiando
in uno, e le verdure nelle agre porte , e le

d'ogni qualit 5 onde in omigliante aare;


pouebbci trarre quel dOvidio (y).

a vento 5 cio COntro l' empiti devcnti 5 e

l`une , e l altre nelle agre Proceioni , per


rendere come ordinatamente camminanti

in terra le Stelle . E gi che delle Proceio


ni i fatto raccordo , deh oltrepaamo a
quee .
5. IV.
SAGRE PROCESSIONI.
o
Er intendimento maggiore dell aare,
vuol egli aperi con Polidoro Virgi

X lib.:.dc
bel lo J nd.

'caminando oltrez perci dal volgo ottenne

ro il nome pi commune di Proceoni . E


quantunque dapprima introdorte in avveni
menti di travagli 5 oggidi per i ono fatte i

nobili , Eccleiaici dogn`ordine , Secolari

co, ora acceo nelle agre cere per l' uo de


gli Altari , ora nelle peci delle torcie, dette

tt lib. 6.

ale con nome di Litanie minori , o ver Ro

gazioni zalle quali appreo Papa S. Grego


rio primo aggione le maggiori. Ora perche
nell'uo diquee i v a due a due , empre

Dallaltro per le rade ammeggiante ,

riamme nelle radez onde la Feta i renda


compiutamente allegra . Evvi il quarto fuo

CRP-lr.

no, e i Romani li opraeceroei mede


imi agricj celebr S. Patolo,cfore il pri-,

m0 nella Legge della Grazia , in un porto.


nella Grecia . Qci con alquan
deCorinti
-~. ". `
to di pi pompa celebr Mamcrio Veco
vo di Vienna per occaione dalcuni pei
erpeggia'. ecco Virgilio (s).
terremoti,
otto al Pontecato di Papa Leo-i
Alaon wlan: liquidi: in ?Mbib art
ne
primo,
ricevuti
poi dalla Chiea univer~
arundo
'
Signa'oitzzue 'alam ammis , tenuique re
cejr

z lia-9.

o che lddio avee voluto per ogni conto

Al alii pilir afcendnnt lamina ceri:


apra:

lii-4.

chc queagrici ati non foero col cuore;

lo (u),che luo delle agre Proceioni ven


ne a noi dalluo deagricj Nudipedali de
gli Ebrei . Veti , dice Giueppe (x) , too
che cadevano in travaglio dit farene cao
oravano per trenta giorni , alienevanizjdal

[vino, e i radevano i capelli z quindi a.~piedi


ignudi andavano al agro Tempio , dove
con pari divozione , che piet oerivano i

loro agricj . Cerimonie , quali ingolar


mente tennero all ora, che orto limperio
di Nerone venivano go Ver-nati da Floro.Flo- '
ro uomo crudele , lacivo , avaro , e dogn

]am pompa *venir , linguijzue , ani


mifque favore

_v lib.3.de

arnamand

Tempus ade plauuurea pompa venir.


e con pi vivezza quel di Metello

Exit in pompam gradur omnis urbis


Con/'14165, CZ" Patricii, Scnatus

Mi litarir ordo, Tribunur, (F' Plcbr.

N meno prezioe rendono quee Pro


ceioni le rade, per le quali savviano, e
minare di frOndi, e di ori , le pareti veite
darazzi,e di ete, li profumi di vario odore,

che per Ogni intorno sfumano, lamenime


orgive d'acque articiate , e tal ora anche
di vini; ci che di certe .Proceioni gentili
crie Apuleio (z); iche potrebbet dire,ora z lib.z.
con Virgilio . .
Spargite humum foliir , inducite fontilmr
umbra:

Paores: manda: eri ibi :alla Daplmis


ora con Paolino.
Spargitc ore ,blum , prete-.rire [imma
fertis

Purpurcum 'Her uire-t bycmr , t orcus


anna:
ora con Ovidio.

Ouaque ibis manibur circum plauderc


tuorum
Undiquejaato ora, regem: via:.

ogni empiet quel Popolo , il quale percio

E e avverr,che,o vi opravenghi la noc


ce, o che di notte tempo siiituicano , ecco
la norte cambiata in un chiarimo giorno l

riolUto di venire allarmi, ma prima riolc

dalla moltitudine s`i delle peci , s`i delle cere '

altro male accaggionato rapazzava COlL`J

in groe torcie accee z onde par sombxcg.


al' Capo a Dio col mezzo de'agrici~ Nudi
Pedali , quali celebr con ogni umile peni- -` gino le pompe gi celebrate nella Reggia
del R Alcinoe, e decantare da Omero (a). i
tenza in Gieruaiemme, enza frutto per, o
Aura

a lib.pr.!
od i il]

l
l-:

- _ gres-rr' 'sAGRE CELEBRANSI 'iN


ci, CALABRchAm,
che `die al' uo Ceare . f '2:: V'32:;
Amti Paci-i abant ....- ;n

.- i

Z -a

.4-
-K.-~

Ardenteque faces rctinent: Fanali-z n05!!

25x tmjpota e , quae Gear tam bar;

--thebantamm-r, tenebrar dum lumine.


4
fundunr Convivirjuwne: dirimunt clgine no
Hem .

bara, Cear Q
'
.Ex qua pei-atm- no t in urbe tua?
Ed avviene ,che in molt di qee Fce;
vi concorra nOn pur la gente tutta deluo-

e Lucrezio per altro (b); .1: z:


'ghi,ove i celebrano, 'o moltaltra-ancra exe"
-'-- Aurea ni: juvenum mulacra per luoghi, e vicini,e lontani dentro laProviia,

b lib Z.

Mes-z i
5" ~ '
Fl
_Lampada- ighr'fcra: Manibm retinentia
.--\*-v--a

death-ir.

`.

'

L-

Ma per empre accompagnate damuici


Cori di agri cantanti,li quali con Ogni giu
bilo di onore voci cantano all onore de'
Santi le Divine lodi, tlte , o daSalmi di
Davide , o dagl'lnni ordinati dalla Chiea;

Cit- che di cert' altre del gentilcimo de~


c lib..

crie il raccordato Apuleio (c). Crece la.,

pompa di quee agre Proceioni, qualora


con elle i conducono aperte, o le Statue , o
le Reliquie de Santi, ed oltre pi, e o olo,
o e fra quelle anche i conduce il corpo'
quanto pi nacoo agli occhi della fronte,
alrreranto diacoo a quelli della Fede, del
R di tutti Santi Crio Noro Signore-3

poiche , s nell'une , s nell altre i avanza.)


ogni maniera di Religioo applauo in rive
renza come del Trionfante,quali conduce.
E con pi ragione,che gi non aceano quei

cia per, ma la di fuori ancora dalla Sicilia,

dalla Puglia,dalla Bailicata,n da Napoli,


e da altre Provincie, fuori del Regnozicche
vi potrebbono cadere .in acconCioqucllu

parole di Prudenzo.

i-

' :,

"

Exultans fremtus variarum ~ birre hide


warm F

di

Iiidigena , (F .Picena , Plcbs , ce Hetrua


*veni: .

~ a.:

Conitti-it Sanna-iti: ati-ox habitatoget ,'altae


Campani, Capua ,jamque Nolan: adei.

N lor reca timore la rimcmbranza de


ere,o machi, o femmine,o giovani, o veo_

ehi , o nobili, .0' plebei . Veggono quello i


opera, e nullaltro curano . Ci chez-della..
pompa di Qnorio cant Cilaudiano. ?MID :-v
QIlan
pudorem
tune jazz/ene: 5 quante
2!:.
Speiand udio, Man-es Puri-1171M everi
Ccrtaaere fenes .
:il

N val qu-loppormi , che nell-a Calabria


non vi iano cos grandi Cittadoni , che s
Dionigi lo tracrive Polidoro (d), la pompa , grande, numeroi di Popoli vagliano a ca
var fuori , quanta peravventura n'ora i
delle lor upplicazioni la faceva precede
ciechimi Gentili, allora che , come da.,

d ib. 6.
(jp-Il

re da alcune coe nte,come da un ordinan

decrittazChe nella Provincia non vi ia una

za di Fanti apiedi, o di gente a Cavallo :o perdonanza,qual della Vergine degli Algio


pure da alcuna Immagine arguta , parlante, - li, detta di Porticella` in Aii, o laltra ella
ridicola; icch foe tale, ch avee del for
Santa Caa in Loreto, quali trarre i poano
midabile, come quella , che Catone chiam dal di fuori frequenze di Popoli, come le di
Citeria, o quellaltra col nome di Manduce,

:accordata da Plauto . Dit con pi ragio


ne, da che le Statue, ele Reliquie de Santi,

" ed il Santo Corpo Sagramentato di Noro


Signore , come pi nobili, ed a noi pi utili
debboni con pompe piu olenni accompa

gnare .
.

V.

FREQLIENZA DE POPOLI.

3'

"Te

opra accennare . A tutto ci io ripondo,


che mai fu mio peniero miurare le fre

quenze dePopoli nelle Fee della Calabria


con l altre delle Citt piu numeroe d'Ita

lia . Ho dicoro quanto pi avanti, lacian


do empre in piedi la diuguagliamquale
corre dal pi al meno. Tutta volta e in Ca
labria non vi ono Cittadi dimimmeno Po
poloz non pu nie ar,che non vi iano abi
-tazioncelle cos- fo te~,e pee, che bene po

Ccrece la pompa delle Fee la frequen


za de'Popoli, quali vaccorrono , tratti
s`1 dalla divozione, s dalla curioit, onde a

irono upplire col numero ci, che non po


no con lampiezza .Egli vero , che non
abbiamo una Fea di Porticella , qual i ri

uia d ondeggiante mare con moltiplicati

chiami una vait di gentez per altres a


u, e riut , riempono, e le Chiee , e le
r vero , ch'abbiamo quella della Vergine ,
lradezicchc pare potervi cadere in acccio ' detta della Conolazione in Reggio, e quell'
la penna di Plutarco , qual ora de'Popoli a altra detta delle Grazie in Sinopoli , qual i
venerar Pompeo crie : Lotus hand apere lracinano i Popoli di due Regni,Napoli,e
'poter-at occurrenter undiquezfed ui-e impleban Sicilia. Non abbiamo la perdooanza della..
eur, da* 'viti, Port; . N perche il luogo, Santa Caa z abbiamo quella di S. Domenico
in cui la Fea i celebra talora ia piceioloz in Soriano con la concorrenza demedcimi
perci la Fea ar mancante di omiglianti Regni, con molti Pellegrini daltre nazioni.
frequenze . Vaccorre la gente pi lontana, Comunque i foe noi celebriamo le nolre
oltanto , che la Fea ia , o per umana indu~ Fee con tanta frequenza di Popoli , che a
iria celebre, o per lopera Divina de'mira
fronte coverto porr replicare quel di Plu
coli rinomata-3 onde potrebbe Marziale ri
tarco: Larus hand capcre porc arcuri-ente: m:
i volto ad un tal Santo, di cui la Fela , dire i dique sfed vile implentur , (7 Vici , * Porcu:.
Lll

e qua

. - i

CALABRlA FETjVA. nito nr:

"

e.:JP
ualunquc altra parte per dove i elen- di Sabbato per ciacheduna ettimana , cos
negia la Feta .

numeroo per gente , ed abbondante `per vi


x~ Neri,
ed altre coe necearie all'v umano vi

g. vr.
,
FIERE , o MERCATl; _
_E

vere , uali vi i portano dall'abitazioni vi


cine , c 'egli una delle belle coe del Re'
gno . L altro Mercato publico u tabili to

co velianzi decritte frequenze de" in Reggio da S. Luca li ,18. Ottobre.v a tutt'i

Po oli nelle Fete , quali i celebrano Santi, 1 primo Novembre. Oggidi neabbia
nella Ca abria , hanno di pari introdotte e mo quai inniti, uno, e pi per abitazione,
Fiere,o p'ur Mercatizicche ad un ol tempo ,e per quantoargomentar i pu dal moder- t

medeimo, e feie gino. le lorie de`Santi,` no allantico , tutti nati per occaione di Fe
e i rovedaagli ari dirne ici col vende :a. E percheciacheduno poa averli pron
rei overchio , e comprare il neceario. ti su li occhi (ia per neceit ,i ia per cu
Grandi veramente ono l' utili della Mer rioit-') io landar accennandonel medei
I

C.1".

b V.Mer
ill-"lo

catura lo dicorrono Po idoro Virgilio (a),

l Autore del Teatro (b), ed altrizpoiche per


prima provede a tutti gl'interei della vita
umana,traghettando dall'una allaltra nazio
ne le coe,che mancano, e l'altre, chabbon

dano-;onde enza dimoveri il piil delle gen


ti vien proveduto di tutto ci, che gli ne-`

'mo Catalago, qual dar appreo delle Pelle


deSanti .

9. VIl.

GlUOCHI A CORSO , ED A LOTTA.


Urono tnolto uuali nelle Fele del Gen

ceario,quantunque per clima lontano,con-~ F tilemo i agri giuochi , fore perche;

tracambiato con altro in uo potere perav


ventura diutile . La Mercatura , che at
tacca i commercj , e introduce lamiciziu

non paree compiuta la Feia,come perav

ventura non , enza la compiacenza de'po


poli pettatori,per quello anche riguarda il
corpo.
Cos dunque abbiamo frequenti
con le nazioni pi barbare , piegando lune
Li
Giuochi
Lupercali, detti_ con tal nome
allaltre cos,che non pur glldiomi col con-'
da
una
pelonca
orto al Monte Palatinozal
verare inieme-;ma il angue medeimo ac
'tri
dicono
er
memoria
, che quivi una Lu
comuna con luo de'Matrimonj. Non avee
a
alimento
Romolo,
e
Remo
5 altri , e con
lumana cupidigia travolto il minilero all
avarizia, ed al cUmular teori ;onde tal'uno

er overchio teoreggiare divien prodigo

i odezza, perche conagrata da Evandro


a Pan Dio dell' Arcadia , oerendoi o Ca

pra, o Cani, ,giuta che variamente i dicor


rez il quale nomandoi anche Liceo , tolto
in quel uo detto .
Impger cxtrcnos cum': Mercator ad Indor dalla parola greca Lycoos,la qual rea lati
i dice Lupo 5 ond' ,che anche giuochi
Per mare paqu'em agienr, per faraer na
licei li chiam Plutarcozvolea additari,che
:gun
lddio Pan Liceo , imato da alcuni
.come la Mercatura iata arebbe l'una delle queo
lnuo, da altri Fauno, d' altri Silvano , met
piit glorioe profeioni di tutti ecoli. De
na perci, che il uo ritrovamento ad un ceva in fuga i Lupi. ln quelli giuochi laz
gente correva ignuda per la Citt portan
ddin, cio Mercurio i rapporti per detto do
nelle mani corregge teute di peli di Ca
i lib.6. di Diodoro (d) 5 onde r'eano con vinti di
.pre
, con le quali percuotevano chiunque)
falit, ed Erodoto (e), che a Lidj lattribui,
e lib.p.
loro
foe venuto all' incontro, e cos enza
e Plinio (f), che i Peni ne ogn inventori.
j liba
ingiuria,
che le donne , avvegnache nobili
Avvcgnache per dir vero n Mercurio , n
a
buona
voglia
l incontravano,peruae,che
Peni , n Lidi potranno avere la gloria di si
a
quella
maniera
battute , come dice Giovi
bella invenzione, avendo avuto i uoi prin
nale,
foero
per
divenire
pi econde. Ovi
cipi di l datempi di No, come lo teiica
dio,
Virgilio,
Livio,
Dioniggi,
Feneella li
g lib.pr. Giueppe Ebreo (g). Degniuna, che Plato
portarono
nel
Lazio
con
Evandro
dall' Ar
`Antiqu
ne (h) in quella ua idea di perfettilma.;
l h de R e.
Republica le avee dato Ottimo luogo , con cadia (a) .
[nonp
Li giuochi Circei, li quali dapprima fu
ottimo argomento della ua preanza . Non
rono
celebrati in luogo incerto tra' umi
mancarono quei impieghi nella Calabria
correnti
per l' una parre , e per l' altra tra
anche da uoi tempi pi antichi , giulia che
unalza
di pade z accioche la ente fatta
ne rendono teimonianza alcune medaglie accorta da
perigli divenie piu~animoa .y
di quei primi Reggini, da me altrove , e re
Epit-P
C

della vita,come volle accennarlo Orazio (c)

cate, e dichiarate . Ma ne' ecoli pi in qu


n'abbiamo certe le memorie netz74., uan

Cos Servio sul terzo della Georgica .i Edi


cato poi il Circ0,fabrica per ogni lato cin

_ta di muri , da quello vennero detti Circei.

Era il Circo di gura lunga, con in capo le


parlamento per lottimo governo d' amen
due le Sicilie, ordinando molti Mercati , ne carceri; cio le moe , onde i Cavalli legati
abil due nella Calabria, luno in Coenza alle carrette i muovevano al coro-3 ed indi
i riconducevano 0nd eran partiti.
da San Matteo li 2.1.Settembre , a San Dio l rivolti
.
*
.
,
A
ancora
i eercrtavano
quelli- , quali.'
nigi li 9. Ottobre 5 che poi i tramut nel d

do l' lmperador Federigo Il. in un pu lico

face

a Poli
dor. lib-l
Pula.

" FESTE SAGRE CELEHI iN CALABRIA CAP.Vll. *F

l,
l li Polka.

Iacevano alle pugna , li premi dc'quali i


i mettevano al mezzo del Circo (b).

del coro, c della lotta. Belli adunque pa


ari tra di noi portati da quei grandi Atlet

Li giuochi Saturnali i cclebravano nel De


cembre con rnoltallegrezza. In quelli i co

de'quali nel luogo poco dianzi raccorda`


to, ci on riniali nelle agre fele, 0tto no

umava vicendcvoli doni tra gli amici, dc'

me di Pregoi , c pi volgarmente con fra(

ove up.

.quali i primi a mandarti venivan chiamati


Seni, cio opitali, quai mandati ad opiti,
dalla greca parola Senos ,latina hopesz Li

rimandati Apoforeli : cio riportati , che;

ed oro . Ella coa maraviglioa vedere ne

jtanto nel noilro _latino riuona la parola A


poforeos. L'ordino Jano all onor di Satur
no per detto di Macrobio ,in merc di aver
con eo lui regnato con molta concordia.
Ora perche otto al regnar di Saturno tutte
le coe eran communi 5 quindi fu ordinato,
che nebanchetti, ed altri aari di quel gior
no edeero di pari li ervi co' loro Signori.
Giuochi, che nel Lazio dalla Grecia l in

troduero, o iPelagi, o gli Ateniei (c).


Li giuochi Gladiatorj tutti angue,intro

c Policl
ove oy.

Calabree , rey z vuol dire Premi abilit


al vincitore, e ono non gi Corone a fron
di di alberi, come allora, ma drapp a ete

dutti per detto di Giulio Capitolino nella...


vita di Mamo,e di Balbino,~in avvenimen

to di guerra , perche Nemei placae con

coro uomini cos veloci,che la potrebbon(


contendere co medeimi dehicri z e nelle

lette cos adderati ncll arte, che per altro


e piccioli per tatura , e evoli per forzev
buttano a terra montagne di carne , e ch(
per il vigore del braccio potrebbono cre

deri Giganti. Veti giuochi come raccol


gono dalle vicine , e dalle lontane part

molti Paleriti, cosi dalle medeime vi lira


cina una immena moltitudine di pettltu
riae per gli uni , c per gli altri viene a fari

di molto ridente la agra Fea . Tanto ad


dunque ci piacciuto precorrere col dicor
o per l intendimento delle agre Peio,

eX-

qucltpoco angue,tratto a ua river-enza dal


le vene de Cittadini; ma meglio dire con

addetrare la giovent alle ferite , ed alle

converr uppori, che altre , e la maggior


parte ne ono immobili , perche ae a..

raggi, ane di non isbigottire per omi

giorni particolari ne'meizondc raggiranc

altri, che furono ordinati da' Romani , per

d Polid.

quali ollenneggiano nella calabria . E


quindi cendendo alla ingolarit di quee

glianti accidenti nelle guerre nemiche (d).

empre le medeime. Altre mobili, quali o

Li giuochi Megalcnli, celebrati all ono

no empre varie , giulia il vario camminart


degli anni :Onde verr in lo tecrnc due

ove up.

re della madre di tutti gl lddii,perche Mega

appo de Greci, il medeimo , che appo di


noi Latini, Magnum. Celebravani ne primi
principi della Primavera cos, ch' era lecito

a ciacheduno di rappreentare nel veire

Ordini, con nell'uno le prime, con nell' al


tro ie ultimez ma pcr prima di quete.

FESTE MQBlLI.

ualunque peronaggio,e di qualunque gra


go (e) .Appunto come oggi giorno lo co

t. "Cro

diano

in

vita Com
mod.
l

l
b

umano le donne di Catania nella agra 0


lennit di S.Agata Vergine, e Martire.
Li giuochi Secolari detti con tal nome
dal tempo; perche celebrati una volta per
qualunque ecolo , COme adire ogni cento
anni , cos ordinati da Valerio PublicolaLJ,
in memoria del dicacciam'ento de R da
Roma , all'onore di Apolline , e diDiana.
La gente veniva invitata da un trombetta a
gro con omiglianti parole : Venice a' gino..
chi , che niun uomo vivo gli ha Veduti mai

tali ,n mai ar per veder i tali giammai .


Giuochi, come l accenna Polidoro ( f) con
ib. s.
Cah?!

DOMENICHE DELL AVVENTO.Pri


ma di venire su'l particolare, convert-?1 up
porre sul generale , che li agri giorni dCl
Domeniche, iano di qualunque tagione:
vengono li pi ollenneggiati nella Cala

bllondc non ar *fuori di riga l' 'accennar


ne brievemente la lor dignit, ed i agri mi
eri, accaduti in quelli. Gio:Stefano Meno

chio (a) maneggia ottimamente quco ar


gomentoz e da molti Scrittori ne ricava du*
deci , e ono che il primo giorno del Mon
do ella it la Domenica; perche e il etti
nio, nel quale il Facitore rcqniaut ab om.
opere, quod ptrarat, f il Sabbato, biogner

cert'ombra del Giubileo Ebraico , poi no..

conchiuderc, che la Domenica flata foe ii

iro , per ogni anni cento , avvegnache poi


ceo a cinquanta ,ed oggid a venticinque.

priinoze lbguentcmcntephc nella medeima

Ora qu caderebbono in lo li agri gino


chi, gi Celebri nella Grecia di n limici,Pi
thii, Ncmei, e pi/,di tutti glorioli, Olimpi

ebbe i uoi primi natali la lucc,cos`t come lo

canta la Chiea nell Inno del uo Vepero:


Luci: creator aprirne-,Lucani dicrum profercnr,
Irimordzis luci; novx,Mundi para: originem.
Che in queo giorno gli Ebrei valicarono

ci; ma perche di quelli , come in luogo pi


proprio ar per ~avellarnc nell Appendice

a pi aciutti l' onde del Mar roo : Che nel

alla Calabria Guerriera aper qu mi aer

medeimo piobbe la prima volta la manna

;r da prevenirne le norizie , per non riem


- pirc quei Libri con le coe inedeime.Solo

dal Cielo: Che Criio ia nato al Mondo in


giorno di Domenica , con la reimonianza

a\r\-erto,che pur ervir per la chiuura dell'


argomento del preente capitolo , che ne
giuochi Olimpici erano de' pi famoi quei

della ella Sinodo (b) . E nella medeima poi

battezzato nel Fiume Giordano : E quivi


ancora adorato daMaggi , e poi operato il
Lll

2.

pri

47

CALABRI F ESTTA
LIBRO
111.
DOMENIC
DSETTUAGESLMJ

l primo miracolo con la tramuta dell ae. ua


m vinoz onde canta Sant-4 Chiea; Tri us

miraculir arnatmn diem Sanum Callmur,qua

SESSAGLSIMA, E QUiNVJAuliSlMA-e
Quelle avvegnache [Cinpre s intrighino

11 annovera, come opra . Che in giorno di l Co giorni piu licenzioli del (Zarnovale ',
Domenica moltiplic Criiio li cinwe pani, . non Per tanto la Calabria non ha apuro

e due peci Per disfamare qntll immena , antihcdllc con ipecialic di culto : Ed in
moltitudine di aamati ; Che quivi ancora J molti luoghi la publica poizione dell' au

Ci-io , e riore trionfame dal Sepolcro , e

uimo Sagramento z aeciohe con la.

oi a porte chiue entr dov' erano per ti . reqUente viita di lui,fattagli d4`Popoli raf
more iachiuli gli Appooli 5 e poi ordin g fermae il coro alle licenze carnovaleche.
loro la predicazione appololica in tutto il j d'ingolarmente neColiegj delia Compagnia
Mondo, e il agro battenmo da dari a tutti z iu Catanzaro , Coenza , Reggio , Tropea,

nel nome della danri-ma Triade : Che di Monteleone, e negli altri diquea Reli io

Domenica parlo-.ente cee lo Syirito Santo ne 1 olenncggia, e con predichhe con glu
nica Giovanni Evangelila ebbe molte di

rhe, e con frequenze de Popoli la Dome..


nica di Quinquagclma,all`ora, che Piu bol

quelle ue divine Viloni, per detto di lui

le il fervore del Carnovale.

in forma di fuocozClte in giorno di Dome.

medeimo (c) , Che nalmente nel iui-no


' medeimo debba avvenire lunivera mo

;zorgimento dc' dcfonc , e la rinovazione


delMondo, Wind] perci gli Appoiloli nc
din-.nono la lagra oervanza per detto de'

,DOMENLCHE DI WARESIMA. Fra

tutte dell anno quelle ono le pi anti


cate danori Popoli , e per l aare genera.
limo delle predicazioni Appooliche , e

per la frequente [poizione dell Auguiii.

agri Canoni il 1'o.del Concilio Nieeno , e'l

mo Sagramento,e per li telori immeni del_

'47, dell' Agatene , e dc Santi PP. Agolino

le agre lndulgcnze,e per l`opere della pie..

i) , Tommao (e), Bonaventura( f) , e di

t critiana, le quali ingolarmente negli O

`{molti altri Scrittori piu moderni recati , e


oritti dal .Leandro (g). Accrecevano il
uo culto l' oblazioni lagre , coumate da

ratori privati 1 pratticano , che non occor.

queiplimi Critiani in tal giorno, come 1

doiano ,lib-Pr. de Fer: , che oltremodo 1

DOMENlCA DELLE PALME . La a.


gra Cerimonia di Santa Chiea nella ditri
buzione dell`Olivc, e delle Palme benedetto
in memoria del trionfo molli-ato da Crio
nella Citt di Geroolima z e l abbondanza.

feiegiaez e perch-e poa la legge obligare

di quee iante in tutte le parti della Cala

88,

;pdc tp
zz. u.
Lat-4.
.4'
l 5.11.37.

i; lem- ~
LP'

PNY-8:

b erm.
1_r.dctp
1 de oper

trae da S.Agoino (h) , e da S. Cipriano (i),


Vie pi latcrebbe la piet del gran Coan
tino eon quella ua legge nel Codice Teo

re annoverare con ipecialirnna i laciano

alla coniderazione di chi legge .

& Clem

anchci Gentili chiama quel giorno, giorno

bria, ren ono il giorno aai fetivo. Acrc

ldcl Solo-3 ed oltre pi paiando nella religio


a oervanza l ingione a Soldati Pagani

ciurane la pompa con le agre Proceioni,


non pure in qualunque Citt,Terra , e Vil

nc' campi, ordinando loro,che mentre i Sol*

laggi,ma per tutte,c ciacheduna delle Chie

dati Critiani_ andavano per tal tempo alle:


Chiee piu vicine , eglino cos oralero: Te

e Parrochiali, ove ono ditinte ', che sul*

olum Dem agnojimm, to Regem profitemur,

me brillare di contento una inciera Comm

e adjutorem int/0mm: , con altro , qualda

nit , Corripondc al mattino la era , e per


dentro le Citt con la coumata poizionc
del Santiimo , Muiche , c Prediche , e nel

* tc Vita Euebio Ceariene (k) rappona il raccor


;SIP-18.2 idato MenOChio . Map-:rene di quelle Do.
Cn-lib.
19.

-`_ _ ,_ _ ~_

mcniche altre ~ono ainc ne loro mei , on dc ono frammezzc fra le mobili, ed immo

untO medeimo vedei talvolta :una inie

di fuori,portando1le agre Olive ne'eurnpi,

la ingolarit della Feta: Altre ono vera

con felice augurio d'ubertoa fertilit 5 U


come con forti ripari da, difenderli , s dall'
inclemenze de`tempi, s dadanneggiamenti

mente mobili, e di quce quivi .Addunque

degli Animali,o altro imile-;e pi d una vol

delle Domeniche dell Avvento ri pigliando

ta gli avvenimenti miracoloi hanno recato

31 dicoro , quali ora di Novembre , ora di

lautenriea alla religioa credenza de Pg..


.
P oli
GIOVEDI'
, E VENERDI' SANTI .

bili, le rierbo neloro luoghi, Per vederne

Decembre principiano , elleno ono celebri


a, tutta la Chieaze con ingolar culto Cele.
brace, non all intutto allegro , perche con

lugubrezza di agri paramenti, n all intur`

Giorni amendue di molta antit per pi


capi z Ora per la pompa de'depolcrr , quali

to lugubrc , mentre tuttavia continua..

in quele nore parti i lavorano con molta

no i lagri Alleluja : Cos anche alla Ca

bizzarria l ed ora per le agre memorie del~

labria 11 rendono di pari celebri per l' uo

1;; Paione , e moi-cc di Crio Redentore z

quai univerale delle agre prediche, e po

ond, che, e per luno , c er l altro da per

co meno, che laltre della Quareima , e del


digiuno, non pure di molte lugrc Religioni,
ma de ecolari medeimi 5 Con ci prepa

cutroi ente una teneri una alle-grezza. di

cuore.Vcngono queti agrigiorni rei pi

randol all allegrezze del glorioo naci

celebri per luo delle numeroe Proceioni


morticate , con ogni maniera di macera

memo in carne umana del Verbo Divino,

zione, quali ii bagnuno non aprei, e pi di


an

MM
'

'i

PESI-"E MOBILI.

473

l angue in chi le pratrica, o e di lagrime in giorno antecedente del Luned . Ma per , e i


chi le vede. Pra tutte omiglianti Proceo
nell uno , e nell altro ne' luoghi maritimi
ni , la piu ingolare quella i ordina nella cende molta gente su le rive del marea ove
Citta di Nicaitiomella quale ono da vede
erci ritrovano molte Chieiole preparate
re pettacoli da non crederi, e non col ve- I per il Santo Sagricio della Mea , quale.:
derli .
n
l acoltato vagando per quelle inaremme lb
SABATO SANTO . Tanto ballet- il dir~ no a parte delle maraviglioe delizie , quali
, per ingolarizzarc ogni giorno pi elli
anno dare di quel tempo l'uno,e l'altro ele
vo: l nuovi Alleluia forieri del glorioo ri~ l mento . Cade su quello medeimo giorno la
orginicnto del Salvadore portan eco una l Pella dette delle Pegne in Mcuraca , nel
reta , tanto pi tenera , quanto piu univa l Monaerio de PP. Riformati, con maravi
'ale . Ma piu grande n'e la pompa la era al j glioo concoro di Popoli anche lontanii
tardi ,edinoite con l`uo delle numeroe., nu .
Proceioni a gloria, accompagnate da lumi
DOMENlCA IN ALBIS. Si celebra in
a pece , a cera , oltre gli altri s incontrano Cotrone la memoria della Vergine detta del
per le trade, accei o da su dalle fenere, o

Capo, di cui altrove, per non ridire quivi le

giu ulla terra Medema ze vie piu ree fe


rreggimti,51 con lo paro de mortaletti , e
d archibuggi, s con le Muiche e ferme , e
figurare , u tutto per la memoria di Crilo

Pella di S. Lucia, con una buona Fiera z on


de tra per la divozione alla Santa , e tra per

riorge-nce , di cui e ne reca la Statua nella

forma pi glorioa_ poa averli . Immortala-


i no il nome ta tutti luoghi l'Antantca , Bel

calro , Cropani , e omiglianti', quali non.;


tralaciano maniera, da rendere teltantc que~
o agro aare.
DUMENlCA DI RESURREZIONE. El_
la uiiiveralima d allegrezza alla Chiea, `
non manca d' eerlo anche tale alla Cala

bria . Addunque su'l far della mezza notte


principian la Pella li pari delle Bombarde,
c demortaletti ne'Caelli Regj, ove ono, e

- dove queti non ono delle Chiee partico


lari, accompagnati dal giubilo delle Campa
nez onde pare , chil onno medeimo rieca
allegro. Qqa-ntunque per vero dire allo ire
)

pito dello paro, ed allarmonia delle Cam

pane rivegliata la gente , quatutta ece.:


.:fuori dalle cae in viita delle Chiee ; Co
liume tratto da quei tempi antichi in memo

ria di quando Maddalena con altre ue corn


Pagnc , vade marie l portarono al Monu

mento . Si accrece la Pella nella Citt di


Gerace con una Proceone di mattina col

concoro di quai tutta la Citt , e l' uno , e


l altro Clero Secolare , e Regolare z nella.,
quale con mirabile articio s'incontrano in
ieme la Vergine da lutto con Crito Sagra
mentato , al cui incontro veita la Madre

medeime coe . Nella Bagnara abbiamo la


la Fiera v un maraviglioo concoro.
DOMENICA l. DOPO PASQLJA.Ab
biamo la Perdonanza, cos la chiamano , di

San Leonardo nella Chiea di queto nome i


preo le Caella, Abbazia aggregata al Col
lcggio della Compagnia in Catanzaro . Vi

concorre gente di qual tutto il Marcheato,


altri per vori , altri per divozione , tutti per

il piacere delle grandi delizie-,quali .i guita


no in quelle per all'ora amenilime campa
.
g neDOMENICA
II. DI PASWA . Ecco.
nella Citt di Taverna la olenniiima Fea
alla Vergine , detta delle Grazie nella Chie
a Parrocchiale di Santo Martino, di cui al

trove. Viene preceduta n dall altra Do


menica, per ogni era con Muiche, con le

poizione del Santiimo , e con Predichu


delle migliori poano averli z e rec`ar vi da
Paei lontani . Li concori de Popoli , non

pure della Citt, ma deVillaggi all intorno


ono maravigliol , e per la divozione alla
Vergine , e per gli elercizj della piet cri~
iana .
'
ASCENSIONE DEL SIGNORE.Tutt
i Popoli Maritimi, e Mediterranei della Ca
labria cendono in queo giorno al mare ,
per le coiumate delizie dePaei . In molti
luoghi i coli-umano nobili Proceioni d al

lcgrezza,ncl mezzo delle quali da parte emi

de'uoi lutti, adora il uo cariimo Figliuo


lo: Incontro , qual riempie di molta rene

nente i benedicono il mare, e le biade, qua

rezza daetto i circotanti.

netr giorni antecedenti l univerali Pro~

LUNEDI DI RESURREZZIONE. Con


l`allegrezze del giorno pettanti allo pin'
la cupidigia umana,comegli il uo olito,
anche vaccoppia i uoi tra'llichi. Cos come
labbiamo in ueo iorno preo il Fiume

ceoni , dette_ delle Rogazioni, quali i o-l


lenneggiano con la dovuta pompa . Il latte
del giorno , ia di qualunque genere
ar
menti liberalmente i diribuice gratis m
augurio di ubertoa abbondanza .
PASQUA FIORITA . Anche quea v

Savuto , oye i ordinato un nobile Merca

to, col concoro d'amendue le Calabrie.

MARTEDI DI RESURREZZIONE .
. Qaivi per ordinario cade la agra cerimonia
della Benedizzione coumata daPredicato
riz onde perci i rende molto olenne; av
lvegnache in molti luoghi t iabilita per il

i uglorli della maturanza 5 eendo prima

in molta rea , comella da per tutto ,g ap

preo i Popoli della Calabria . Nella Citt


di Taverna i precede con una Novena mol
to olenne nella Chiea Parrocchiale di San

Nicol . Ma per nella Serra n' piu grande


la olennitz perche daMonaci Carculiam 11
?Oa

CAABRIA FES'rv'A Liso ni.


;F4
i porta in proceione il beato Corpo del lor

guto una gran Feta ad onore del Santo , di

1. .Fondatore San Bruno ,nella Chiea un mi

cui ancora vi ono le lteliquie t Aecrelciuta


col concoro di multi Popoli , per occaio
ne di una numeroa Fiera .
XVll. S.Antonio Abbate z Feta di divo

glio ditante , detta Santa Maria , ove giace


venerato da Popoli per due giorni . ll con
coro della gente ha dato luogo ad un nu
zione a quai tutta la Calabria, per il timore
meroo Mercato .
LUNEDI
della
medeima
.
Corre
la
Fe
i ia della Madonna del Soccoro in Santo i del uocoz ma di precetto nella Citt di Bel
catro. chdono pi fetivo il giorno le ce
Mauro ,-Diocec di S. Severina . Si celebra. lebri Fiere otto a S. Fili in queta Pro vin
con molto concoro di Popoli,lontani, e vi

cini, o per voto , o per divozione . Con che


vi i introdotta una belliima Fiera.
DOMENICA DELLA TlthlTA :Al
trc volte u queta olenniima nell'Abadia
di queto titolo, fondata in Mileto dal Con

n; Ruggiero, come i dicoro nel uo luo


goz c fore delle piu maggiori i celebrac
ro in tutta Calabria: Ma quindi cemata di
* Monaci , e nalmente caduta in altre mani
lAbadia , di pari i cemata la Feta z ma.)
non cosi,ch'anche non rattenghi molto dell'
antico plendore. Si olenneggia di pari nel
, la Citti di Monteleone nella Chiea de'Pl.
:Agotiniani , ed in quella di Gerace nella.,
Chiea del medeimo titolo fuori le mura.
CORPUS DOMINI . Velia l' ultima

delle tete mobili , ordinata da Papa Urba


no IV. allonore piu grande di Crito Sagra

mentato . Non e retia la Calabria a farle


ue parti z perche non il giorno olo,ma per
tutta lortava ancora, si con le Proceioni

cia , e in Terra nova nell altra.

XX. San Sebatiano , Procettore in molti


luoghi, cio Taverna, Cropani , e Simmari,

dove ingolarmente i celebra col concoro


di molti Popoli,e vi i raggirano portate co
me in trionfo le ue agre Rcliquie , accom
pagnate da una numeroitma Proceione.
XXI. S. Agnee . La Torre , Diocei di

Squillace,vanta di avere intiero il ito Ver


gineo martirizzato corpo 5 onde con ogni
maniera di applauo nc ollenncggia la a
gra Feta.

' XXV. Converionc di San Paolochggio


celebra la memoria quando queto Santii
mo Appotolo andando in Roma,c dimora
tovi un giorno, vi tabili la Fede Critian,

con avervi acceo con celetial fuoco una


granColonna di pietra. Qgeia colonna ri
pota dentro ad un agro tempio fuori le)
mura, e ne principia la Feta rin dal primo
di del mee , quai per ogni era con mui
che, con prediehe , e per empre cpo to il

accompagnate da molta pompa , ai con le:

Santiimo 5 e quivi gionta con molta pom

trade eminare di ori, e di frondi, s con

pa, i termina . La Terra di Cropani anche

le mura uperbamente vetite di panni di e

in ueio giorno hale ue Fete, celebrando


le tgre memorie del B. Paolo di Ambroio,

ra, si con gli Altarini eretti perle tradc,ba


gnati da articioe fontane-,s con lallegri
lime paratoric di mortalctti , ed archibugi,

Sacerdote proeo del Terz Ordine di San


Franceco, e uo Cittadino .Accrece la Fe..

c con altre machine di fuochi articiati ,

ta una Proceione numeroiiima di popo

motra l innata .ua riverenza , qual deve al


uo Dio Sagramentato .

li, e ricca di lumi, qual i ordina la notte del '_


giorno con le ue beatilime Reliquic.

CALELHLARO

FEBRARO.
ILLA Puricazione della Vergine . Si

Delle F z ?dalingolarmenfeo
Ieneggia/co nella Calabria.

rende celebre da per e medeimo


ueto giorno coil uo delle Candele benc
dettc, le quali , o che i ditribuicano nelle

GENNARQ

Parrochic, come in molti luoghi i cotuma,

o negli Oratorj privati,giuta il pi univer


L L A Feta del Glorioo Nome di Gesii,
i
ga celebre alla Chiea univerale,l`
{accrecono le particolari indutrie delleRe

lligioe Illutriiimc Famiglie della Compa

ale cotume, riempono di agra gioia tutta

la Provincia . In Politina abbiamo la era,`

detta dal giorno, della Candclora.


III. San Eiaggio. Sia o per il uo patro

gnia, e de' Predicatoriz onde con ingolarit

cinio in occorrenza di alcuni morbiz o per

i olenneggia nelle Citt, ove ono i Reli

ladivozione alla ua Santit , e non pitt to


to, c perl'uno, e per l altro la Calabria ne
fccggia con molta pompa li agri fati; in
golarmente in quei luoghi , che ono molti,
quali ne portano sulla fronte il uo felicii
mo nome . In Turano i accrece la Feta..
con numeroimo Mercato.
V. Sant'Agata Vergine,e Martire . Mol

gioi dell una, e dell altra Relioione.

V1. Epifania del Signore :

uea vien..

celebrata in molti luoghi , ingolarmente in

Cropani nella Chiea di San Giovan Batti

ta: per cui accrecimento vi i pone , e per


due altri giorni eguenti l" augutimo Sa
ramento, con una innit di lumi 5 ed in.,
altri luoghi ancora.
XIV. S. llario Vecovo ~. abbiamo in Ar

to deve alla notra Calabria la Sicilia, aven

dole retituito coil' opera di un uo gliuo


lo

.,;__

, ,ai

.o A.L' E-N, D,A 'R i *0.

,i

-rr~

4
lo il corpo della Santa, gi trasferito.- in Co-.i vmoo tremuoro dell anno 1638. , molte
tantino'puli z. F tt egli er nome GocelmOj Citt, quali ne rimaero non oee, o "almc
- Cavaliere nella Corte
periale , il quale.: no non tanto, er memoria delriccvuro be
I con Gilibetto per nazione Francee l' anno *nccio ne ia ilirOno per *empre qualch
2.6. rubato il agro Teoro , e potii in dimoranza di gratitudine.; onde in quci
mare, approdarono felicemente in Taranto, medeimo giorno e ne. veggono numero
d indi-in Meina , e per ultimo in Catania, proceioni in Catanzaro, ed in Coenza.
ov era Vecovo Maurizio, il quale ne rap
[Okar. porta l' itoria (a) . Fore in ricompena ;di
APRlLE.
Cain-vita ci, datane una articella a Filogao , quivi
SS- Sicu l.
to m
Pr al molta pomPa e ne celebra la Feta. :$354 II. An Franceco di Paola-Qaeo glorio
e43
I
o Patriarcai porta gli applaui del
MA'R z o.
,iz-i una ,e dell altra Calabria , come di lor Cit
tadinos ingolarmente l ove ono Monac
.
f..
.
Utti li Venerdi di queito mee vengo ri' della ua Religione z ma opra tutto iu.
no celebrati con ingolar piet per qua Paola ua Patria, col concoro di amendu
S!

~i tutta la Calabria,per la memoria di' Crito


croceo, e morto in un di loro . Ma con.

i Regni, o per divozione , o per voro 5 e

perCi con un nobiliimo mercatozcos co


meXVIII.
in Mayda
.
In Monteleone
i principiia un

ipecialir ne Colleggj della Compagnia-5


nella Citt di Taverna , entro alla Chiea

Parrocchiale di S.Barbaras in Cropani nella


Chiea de' PP.Capuccinis ed in tutte colla
(poizione del Santiimo a gran pompa di
lumi, di apparati,di muiche, di communio

era nobiliima, quale continua no all'ul


timo del udetto mee con vario concoro.
XXIII. San Giorgio : Fea olenne ii..

Reggio , ove Protettore , cos`i come ii

ni, di' altri eercizj di piet .

Marroni Villaggio della Grocrariazed anch.


nel Pizzo per augurio felice della peca de

-l. SanLeoLuca Abate. Feta celebre in


Monteleone, col concoro di quella Citt, e

Tonni, ingolari in quel mare.

uoi Villaggi. Si accreci: la pompa con una


maravi lioa Proceione dell'uno, e laltro

XXV. San Marco Evangelia . Le agri


Litanie col nome di Maggiori, come in rut

Clero. lcorpo di qtueo Santo, epelliro in

ta la Chiea Cattolica , altretanto nella Ca

uel uo gi Mo'na etio , oggidi la prima..

labria rendono eivo il giorno . Ma con

arrocchia della Citt, _non ancora i di

ingolarit in Cro ani , merc alla ua ini


gne Reliquia, la ciatavi da quei ne trasferi

coio alla pubblica venerazione depo.


oli.
.
E VII. San Tommao-di Aquino . Gode la
Calabria gli onori della nacita di queto
tan Dottore ,'e non minor Santo nel uo
' ono; cio nella Citt di Belcaer ze quindi

vano il agrato uo Cadavero da Aleandri


in Venezia 5 0nd ,che i Cropanei in tutt(
ucl ereniimo Stato ne vengono timar
ittadini , e perci franchi da pei impo
a Foraieri. Accrecono la pompa del gior

*celebrata la ua Fea , quai in tutti luoghi,.

no le molte ere , come in Barone Caal d

l ingolarmente

me i agri aari della Aareima, celebre in

Terranova, in Corogliano,ma ingolarmen


te in Reggio , ove la dura ino all ultimi
del mee.
XXX. Santa Catarina Senee, e per tanti
con molta pompa olenneggiato da tutte l

'Stallatti .
XIX. San Giu-pe, Spoo della Vergi

Monache Domenicane, cosi le Terziarie d


caa, come le Claurali de Monaerj .

nella udetta Citt di Bcicz_

ro,e u ove ono Monaeri di Domenicani.

XIV. San Gregorio Papa . Fiera , quanto


-porta la agione dell Inverno , con inie

ne :Fea univer itma alla Calabria , u

vic piu di quei tempi accreciuta per gli


ordini reali del R Carlo Il.
XXV. -La Vergine Annunziata . L una...

MAGGlO.

Omenica prima . In Reg io i celebr;

delle pi ingolarmente celebrate Fee nell

la ran Fea della Vergine , detta d


Modena , della quale altrove . ll concor

una , e nell altra Calabria z Con ipecialit


in Cutro , in Belcaro ,in Monteleone nel

la Chiea de PP. Capuccini, col concoro

non della ola Calabria , ma della Sicilia.

di tutti Popoli convicini , in Oppido col

ancora,cos`i che par loro commune la olen


nit . Vedi nel udetto luogo, er non ridir

concoro di tutt i ,Preti della Diocei 5 ove

qui le medeime coe. In Aje lola Fca d

quell Immagine miracoloa non i mora


in tutto lanno , che queo olo giorno , ed
in tempo di qualche graviima urgenza , e

S.Ceniale Marecol concoro dinnita gen


te per le molte razie i ricevono dal Santi
nella Chiea de P. dell Oervanza.
Domenica Il. San Fortunato Martire: Fc

Vi e la era z cosi come in Reggio nella.,


Chiea de' PP. Oervanti, in Catanzaro , in
quella de' PP. Domenicani , in Catrovilla
i re, ed altri luoghi.

XXVII. Eendo quivi accaduto quel ro


.i

{la in Taverna nella, Parrochial Chiea d

S. Maria, ov il uo corpo,olenne cotanto


che v in conto delle maggiori della Cala

bria, si per li maraviglio concori de'lue


ghi

i ,

_- .

CALA-Bitta FESTVA LIBRO


;6
hi convicini, s per li uperbi apparati del- - amendue le Calabrie.
a Chiea, ed artici deagri fuochi.

Il!. L lnvenzione della Croce: Il agro

nr.
.

`~ 'l

XXlV. Il glorioo nacimento di S. Gio


van Battia. Wea luna delle pi fecgf

iorno da peric medeimo olenne a tutto giace olennit nella Calabria , e tanto piu
olenne , quanto pi univerale , principal'
il Criianeimo , viene con ingolarit ac
_creciuto nella Calabria con le agre Fee mente in qUei luoghi, quali ono molti, che
dedicate alla Vergine della Piet , come in ne portano su'l fronte il .prezioo nome. Ma
~ Cropani, Belcaro , Papanici , e omi lianti con ingolarit in San Gioza Fiore, gi capo
luOghi . NelBianco abbiamo la gro. iima dell Ordine Florene , ora membro del Ci
Fiera, detta della Verde . Si celebra ancora erciene, col concoro di tutt' iluoghi all'
intorno
E nella
Terra di Malta,v'
Melicucc d'am,- del 7 i
la Fea della Miericordia,o vero delle Ser
dominio. della
Religione
re opra Taverna col concoro di tutti Vil
mirari una numeroiima'Broceone coll'
laggi vicini.
Vll. Sant' Agazio Mattire.Il corpo del arenza dePopoli, e vicini, e lontani . Ma
i
udetto Santo miracoloamente approdato pi vago- a vederi lo pettacolo , :
. otto alla Cocia , come altrove i dicorre, rappreenta la era della Vigilia in que lun_
oggidr i adora nella Cattedrale di Squillace, go tratto da Reggio a Bagnara , quando di
entro ad una magnica Cappella5 onde i qu dalla Calabria, e di l) dalla Sicilia 'i ac
orta dietro un nobil Mercato nella mede cendono inniti Luminari , come con tante
, ima Citt . Un braccio del Santo trasferito luminoe lingue feeggiandone gli applaui.
Accrecono allegrezza del giorno le molte
da Monignor Sileti in Guardavalle ua Pa
tria ha dato luogo ad una belliima Fea. Fiere, frequentate in molti luoghi , come in
XX. San Bernardino: Fea olennima Simari, in Carovillarc,nePioppi di Mei-a
in Morano nella Chiea de Frati Oervanti no, otto a Seminara, o pur Baroni, ed altro
i
otto a quelo titolo: Accreciuta di concori ve .
XXIX. San Pietro, e Paoloz Titolo della
per la nobiliima ua Fiera.
*

Cattedrale di Nicaro, e per tanto celebra

GIUGNO.

ta con molta pompa in quea Citta , e con


una belliima Fiera .

r. ENtra molto olenne queo giorno ,


come a tutto il Mondo Criiano,co

s alla Calabria, recandoci il principio della.

'

LUGLIO.
.

.-1

agra Tredicina, cos volgarmente detta ,.e

D Omenica prima . Abbiamo la celeer

conagrata alle glorie di Sant Antonio di


Padova 5 onde con la pompa medeima con
tinuando _, come preparamento, le egueJ,
avantaggiata ne
'

San Fantino , col concoro di numeroo Po


.
Poio
Domenica
lI. In Palermiti la Fea di San

Xlll. La Fea del medeimo Santo , uni

veraliiima a tutta la Provincia , s per la.


numeroa F igliuolanza Francecana dell'
uno, e dell`altro eo , s per la grande di
vozione alla ua antitz ond' , che anche
ncluoghi , ove non ono Francecani e ne
celebra con molta pompa la Fea : Accre
ciuta per lo pin con le numeroe Proceio

ni quali recano alla publica adorazione de'


Popoli la ua Statua.

XlV. San Bailio Magno. La moltitudine


immena dc`agri Cenooj di queo Santo,
eminata in tutta la Provincia , rendeva il

giorno univeralmente feoo : Oggidi ce


mata quella ha di pari eemato le glorie del

Fiera nella Citt di Squillace , detta di

Giuo Martire5olcnne,quanto pi pu per:

mettere il luogo.

4-,

Domenica lll.Corre in Petrizzi una cotal

olennit alle glorie di SantAntonio di Pa


dova,nientemeno , ch in altre parti nel uo

medeimo giorno .
. Domenica dopo li zo. del mee: Si celebra

in queo giorno in Pedavoli la Fea di Sant


Elia , accreciuta con maraviglio concori
per occaione della Fiera vi i e introdorta .
Domenica ultima: Fea olenniima in _

Montepavone alla Vergine orto il titolo.


de li Angioli 5 Nell`Olivadi ,per le glorie di
S. Elia Profeta: Ed in Cutro la nobile Fiera,
detta di S. Vittorio.

iorno 5 ma non cos , che non i renda o

Il. La Viitazione della Vergine . In altri.

enniimo in molti luoghi, ove ono Muna


erj di queta agra Religione .
XV. San Vito Martire. Fea molto olen

luoghi con il nome della Madonna della;


Grazia: Fea quai univerale nella Cala-A
bria . Nella Citt di Sant'Agata i olenneg
ia quella della Vergine , detta del Soccor
Fo. In queo giorno abbiamo le Fiere otto

ne nella Terra del nome del Santo , ove i

venera la maggior parte delle ue agre Re


liqluie : Avvegnache quai per tutti tempi
dc lanno vi iano maraviglioi concori per

Lot-_caione delle moricature de cani rab


lU 1 .

XXL Abbiamo otto a Campana la cele


lbre Fiera detta ddla Runza, col concoro di

alla Gioioa, in Rogliano, ed in Nicocera.

XVI. La Fea della Vergine detta del


Carmine , univeraliiima a rutti luoghi, e
grandi, e piccioli della Calabria . Vi iano, 0
n Carmelitani, ella i celebra con ogni reli

gioa pompa z Avvegnache in molte parti,

non
~ F

CALEN DARIO.
non oggidi, ma la Domenica prima vegnen
te . In Catanzaro corre la Fetivit di &Vi
taliano Vecovo, e Protettore della Citt, e
la maggiore, qual i appia ivi celebrare.
XXII. Santa Maria Maddalena: Solenne

Reggio nella Cattredale , nel Colleggio


della Compa nia,nella Chiea dellaVittoria,
di Strozzi,ecFin altre Chiee della Diocei. t

Coenza nelle Chiee Cattedrale , e della_


Compagnia, con altre della Diocee .
i

in pi parti-3 ma ingolarmente in Monteleo

Paola nel Colleggio , ed altre Chiee) ,

ne; da dove in queo giorno per antico pri

avendo quivi la divozione incontrato , ed


i cuori , e l opera di quei Eccellentiimi
Principi.
-
Glieercizi, quali i columano ono _per
lo piu le agre 'Novene precedenti la ua;
Fea, accompagnate dalle confeoni,com

vilegio ece la voce alla nuova eta: aare

di molte coneguenze: Correvi di pari la.


Fiera del me'de uno nome , quale cominciata

dagli 18. continua no allultimo: Cos co


me in Coenza,ove la continua no alli gior

munioni, elemone,mee olenni, e private, 1


con recitari la ua corona a cori diinti .

quindici .
XXV. San Giacomo Appoolo . Se ne)
celebra la Fea con molta allegrezza in Ci;
gala , ove n Protettore , col concoro de
Popoli convicin, e l'uo dePrey a coro, e
ni

anli Novene altres i celebrano fuori di


quei tempi in ogni parte dellanno, che ne
occorre il biogno . Per tacere di quelli,
quali ordinandoi una Novena perpetua o

a lotta .

XXVI. SantAnna: Quantunque ella fo

ervano del continuo il Marted con comu

e una Santa cos antica , nulla di meno ~la

nione, mea, viita, e corona della Santa.

ua Fea non pigli accrecimento , che ir}

Da ci n nato ,, che oltre le Chiee , e

uco ecolo , per opera ingolarmentede

Cappelle antiche dedicate a queta Madre


Divina , oltre pi e ne ono fabricate di

BP. della Compagnia: Bindi la Calabria..)


per ogni parte inchinata all onor de' Santi,
non fu pigra in ricevere la novella divozrq

nuovoz e le ue agre, o Immagini, o Statue,

coranto moltiplicate , che appena potr ri


trovari caa vuora dell una delle due .-Par
ve , che il Cielo avee voluto prevenire:
tanta divozione nella Calabria,con preman
darle avanti molte Reliquie della Santa,c0
me in Acquaformoa , in Corazzo , in- Co

ne allonore alla Madre della Vergine, Rei


na dogni Santo .Sono ati indee ad im

43'7

rimere la divozione di queta Santa ne


cuori de' nori Popoli Il Padre Giue pe
de Luciis della Compagnia, ed il Padre a
cale da Tropea Minor Oervante Rifor

enza, in S.Gi0vanni a Fiore,e publicata gi


la di vozione, in Taverna. Ma dove ho tra

mato, gran Milonarj, alli quali e non po


o aggiongere la mia opera ,poo bens (ut
minus apiens loquor) crivere,che con le mie
diligenze e non i pit,almeno 1 allarg s

laciato Arena 3 Infelice memoria ! quando


la Calabria felice di ogni altra parte del
Mondo, per averne la parte in migliore,cio

bella divozione in Catanzaro,in Taverna,in

il capo in potere de Signori del luogo, pa'

Belcaro, in Cropani, in Cutroz e da quindi


ad altre partiz e confeo con ogni inceriti,
ch appena i publicava le divozione bambi

s enza aperne ridire la cagione, nella vi


cina Sicilia.

na a pochi , che la veggevo gi adulta cre


ciuta nepetti di turti . Ora la Pea olen
l nima
quai per tutti luoghi della Provin

0tto a queo titolo; ed in Montauro-zma la

Domenica , dopo queo giorno , per eere


piu frequente di popolo.
XXV lll. Santa Veneta Vergine , e Mar

cia .Hanno cooperato a s grandOpera gl


Illurimi Prelati Gennaro , e San Felice
Arcivecovi , quei di Coenza, e quegli di

tire Locree: i celebra olenne in molti luo


ghi della Calabria, ingolarmente in Giera_

Reggio ,li quali a tutto udio lhanno ben

ce ua Patria, ed in Mayda, ove i ritrova un


Monaerio di Monache otto a queto tito_

radicata nelle loro amplime Diocei . Ma

iluoghi ne quali ingolarmente i celebra_


ono

lo 5Accreciuta con la pompa di una nobil

Catanzaro nelle Chiee Cattedrale , di

S-Maria di Mezzo giorno,della Compagnia,


e de' Riformati.
Monteleone nelle Chiee de'PP. Geuiti,
Riformati,Capuccini,ed Agoiniani Scalzi.
Taverna nella Chiea deCapuccini.

XXVII. San Pantaleone . Fea olenni


ima in Gierace nel Monaierio di Monache

il

era .
XXX. Sant Ignazio Confeare . Se ne
feeggiano le glorie con molte dimoran.
ze ne Colleggj della Compagnia , ed anche
fuori di quelli , Per la divozione univerale,
qual gli recano i notri Popoli .

Belcah-o nella Chiea dellAnnunziata.

Caelvetere nella Chiea de Capuccini,

AGOSTO.

,ed in altre Chiee dentro la Citt medeima

cn le continue Novene .

Clbpani nella Chiea di S. Catarina.


Cutrqnella Chiea dell`Annunziata.
Meuraca nella Chiea de Capuccini.

Tropea nelle Chiee della Compagnia , e


deuoi molti Villaggi.

Omenica I. Fea olennima , quanto

la qualit del luogo lo permette in_


Centrici, perle glorie maggiori del Giorio
o Confetlore di Crio Sant' Onofrio Ere
mita .

Domenica II. Si olenneggia in Gapari


Mmm

na

4)8

CALABRIA FESTIVA L-IBR-O fu.

M la Fea di S. Innocenzo Martire col con

coro di turt i Popoli all' intorno.

X. San Lorenzo Martire : Altre VOltU

delle maggiori nella Calabria in Cropa

labbiamo la Fea della Vergine otto il tito


lo della Catena , accompagnata con una ce

ni , celebrata da Monaci di San Giovan~


nia Fiore nell Abbazia , fuori quella Ter
ra 5 oggid cemara alquanto, e la Fea,

lebre era. Pi grande la Fea in Chiara

e la era z avvegnache accreciuta iu.,

valle alle glorie della medeima Vergine,

Catanzaro , eendoi trasferito il mercato


detto di S. Nicol dalla prima Domenica
del mee.

Domenica dopoli 15'. In Santa Giorgia

`ma otto nome della Pietra., olenneggiata


con ogni maniera di applaui , e concori di
Popoli oraieri . `
- "Domenica ultima , abbiamo la olennit

della Vergine del Ripoo , qual i celebra.


con ogni pompa in Varapodi , accompa
gnata da un mercato numeroo-3 ma on

, tuoima quella , che 1 celebra in Palmi


in onor di S. Maria dellaLettera , con ma

china maeoa di gliuoletti in abito di


Angioli vagamente adornari , che accompa
gnano la Vergine trionfante nella cima di
detta machina, quale porta in detto gior
no proceonalmente per le rade maggio
ri del luogo , con maraviglioo concoro di *

.XII. Santa Chiara Vergine: Fea elen


nima appreo di noi , per la moltitudine
delle Claric, cos claurali neMonacrj,

come ecolari nelle proprie cae.


XV. La Vergine Aonta al Cielo : Ecco
una delle maggiori Fete in tutto queo trat
to di Paee z e ne vengono in lo le molte
dimolranze di onore . In Seminara i cava
fuori un arco trionfale, machina maetoa.
con in cima la Vergine volante al Cielo,con

all intorno una moltitudine di gliuoletti


muici in abito di Angioli , variamente di

poi per tutto larco trionfale,quale 1 por

Popoli :onde i introdorto un nobile mer ta proceonalmente per le irade maere


della Citt,concorrendovi numeroit di Po
cato.
i
i
Il. Santa Maria de li Angioli , o vero poli, per i quali i fa belliima era . In P0
Porziuncula. La ingo arit dell Indulgen licaro evvi un maraviglioo concoro di
za, conceduta da Crio a prieghi del Sera Popoli a venerare la Sagra Spina , onde ne
co Patriarca,alla Chiea di Porticella fuo
ri le mura di Ai , e dalla liberalit de

pree il nome, nella Chiea dePP.Oervan-

Ponteci allargata a tutte le Chiee Fran


cecane cos, come al MOndo Criiano , ha

ti. In Cropani col concoro di molti Popoli


all intorno, o per_ voto , o per divozione, i
adora un Immagine miracoloima di ue

recato alla Calabria una olennima Fea ,

o mierio, opera dell Evangelia San

non tanto per rioro del corpo , quanto per ca : e vii dipena carne gratis , non pure a'
il aldo delle Cocienze , merc all' univer
alime Confeoni , e Communoni , non

tanto de Popoli, ove ono Chiee France


cane, quanto di quelli , ove non ono , che
tutti vengono alla viita delle udette Chie
e, rapiti dall immeno teoro di detta In
dulgenza.

1V. San Domenico. Fea univeralima


a turta la Calabria, in olarmente, ove i ri

Cittadini del luogo , ma a tutt'i Foraieri,


quali vi concorrono. In Caelvetere cele
bra la Fea del Capello della B. Vergine)

con ogni pompa di apparato. ln Paola e Fe


a di quei Marchei, preceduta con Ogni o
lennit n dal primo del mee,con per cia
cheduna era, e muiche', e prediche. E ge
neralmente in molti luoghi , e da noi Frati
Capuccini dal medeimo giorno per quinde

trovano Monaerj di _ omenicani, che qua


i ono in ogni luogo-3 ma opra tucto in Su

ci di preceduta col agro digiuno. Viepiu

riano, ov la ua miracoloa Immagine, di

Squillaci , in Seminara , in Caielvetere , in

accrece con l uo di molte ere , come in

cea dal Cielo , col concoro di amendue i

Savuto,e in Re gio , ove continua no all

Regni , cos per la divozione al Santo , co


me per l occaione della era,delle maggio
ri in am endue le Calabrie.
_

ultimo del me .

XVI. San Rocco Confeore: olenne in


Catanzaro , ov Chiea Parrochiale , in.:

Cropani, titolo della Chiea de PP.deltO


mo con qualche ingolarit olenne nella.. ervanza, in Scilla, ove ancora i ordina un
Citt di San Marco 5 accreciura col con nobil mercato, ed in molti altri luoghi , co
coro di molti Popoli,per loccaione del uo4 me Protettore della Pete.
XX. San Bernardo Abbate: i olenneg
mercato .
V. Santa Maria della Neve: L'abbia

Vl. La T rasgurazione di Crio,con al

gia quca Fea nell Abbadie di Corazzo ,

tro nome il Salvadore: i celebra olenne

di San Giovanni a Fiore , ed in molte altre

in Cutro nella Chiea de PP. Riformati , ed

di que Ordine, con buoni concori di Po

P oli.
XXV.
San Bartolomeo'AppoolozIn Si
nopoli la VeCchia i celebra la Fea della.,

altrove . In Varapodi i accompagna con.,


una buona era.

VII. San Gaetano Confeore: Abbiamo


olennima queta Feta in Catanzaro , e;
Coenza nelle Chiee del uo Ordine zed in

molte parti ancora , come Taverna , ed al


trove pcr la divozione a uoi meriti

Piet con una buona era,cos`1 come in Sci


gliano, ed in Meuraca.

XXVIII. Sant Agolino .Feta univera


le per opera de' uoi Monaci , quali i allar

gano

CALENARro.
4)'9 -

gano in una buona parte della Provincia , e


perci feeggiara con ogni piritual pompa
ln Coenza i aggion e la era, la quale i

allunga a giorni quin eci.

olarit in molti luoghi della Calabria,c'io


in Badolato , in Belcaro , ccndo titolo di
quella Cattedrale,in Monteleone, ov luna

delle piu celebri Parrocchie ,in Taverna,


nella Chiea de'Capuccini uo titolo, vii

SETTEMBRE.

adora la ua Immagine,non lultima del pen


nello di Fr Mattia Preti .

Omenica prima, abbiamo la nobil Fie


ra orto a Borrello,accreciuta col con

'

O T T O B R E.

coro di tutta quella parte di Calabria.


' Domenica Il. Corre nel medeimo luogo

la econda Fiera: Ma celebrandoi di queto


giorno in Trillico la Fea di Santa Maria
del Pileri, con anche la Fiera, il concoro i

riparte .

lO quanto olenne , tanto univer


alima alla Calabria-3 non olo ove ono
Conventi Domenicani , mataltrove ancora,

~* enza rearvi abitazioncella enza la ua.

i - Domenica III. S' intriga con la terza.,


Fiera di Borrello 5 accreciuta per con la

dimoranzaz olenneggiata con ogni manic

Fiera di-Suverano nella Citta di Biignano,

Proceioni, , e con ogn altro di pi feivo.

o con l`altra della Croce in Catanzaro,qualc


eendo dopo i quattordeci del mee, empre

In Terranova del Vallo ii accrece con una


nobiliiima Fiera.

occorre in quello giornkoa piglia maggior


acerecimento di plendore quco giorno,
i con la Feta , e con la Fiera della Miericor

Taverna, della Sellia, e di Zagarii la nume~

dia in Davoli.

Domenica dopo la Fela ~di San Michele

. Arcangiolo, ci vengono olenni la Feta , e


la Fiera, dette di Sant Orola in Radieina ,
con maraviglioi concori.
~

'

Omenica LLa Fela del Santiimo Ro

ra di agra pompa , e con luminari, e con

Domenica II. Abbiamo fra nel mezzo di


roa Fiera, detta di Trinchii , col concoro
damendue le Calabrie.

Domenica III. In Bragadi evvi la celebre


Fiera di queo nome, con gran concoro di
Popoli, e vicini, e pi lontani.

1V. San Franceco d Ai . Non di leg

VIII. La Nativit della Vergine : Fea

gieri i potr argomentare la divozione a

olenniima vin tutta la Calabria, ingolar_

quelo Santo dall' immena moltitudine de'

mente in Soverato , ove i olenneggia la..


JVergine della Piet, con la ua .Fiera , fre
' 'quentata da'Popoli convicini . Cade ancora

uoi Francecani , s delluno , s dellaltro


eo , appena potendoi contare Villaggio ,

in queto giorno la olennit; di S. Maria di

Poli nelle Montagne di S. Luca , con la. ve


nerazione di molta gente. Ma per la olen
nit pi grande da vederla in Sinopoli,con
la Fea della Madonna delle Grazie. ll con
coro damendue le Sicilie ha dato luogo ad
un aai celebre Mercato . Ne qui olo , ma
nellAngitola , ov la Fiera detta del Mac
lro, ed in Savurozdelle quali per la piu ce,
lebrata quella i vede otto alla Rocca_
` Bernarda, con nome di Muler.

non che Citt , o Terra , dove non vi iano


loro Conventi, ora tre, ora quattro, ora pi.
E quando pure mancaero i Claurali , cer
tamente che non mancheranno quelli deli
terz`Ordine nelle proprie cae .Da quindi i
trae l univeralit della Feta: Accreciuta
in Nicaro con una nobil Fiera .
~

VI. San Bruno Confeore: Fea olen~


nima in tutte labitazioni ortopoe a'uoi
Monaci , ma ingolarmente nel medemo
Monaerio di S. Stefano , in cui i adora il

uo antiimo corpo . Concorre la gente da

- `XIV. La agra dicea dellImmagine mi

tutte le parti , si per la divozione al Santo,


s per loccaione della Fiera .

1X. San Dionigi Areopagira. Le ue me

racoloima di S. Domenico in Surianoz e

morie con molta olennit i venerano nella

perci univeralmente feteggiata in tutte le

Citt di C0trone,dove nel paaggio per Ro


ma divertito , vi tabil la Critiana Fede , e
ne divenne uo primo Vecovo: iche dove
la Citt eendo Idolatra adorava per uo

X. Nell Abbadia di Corazzo i celebra


Minolta buona Pella, con la ua Fiera.

Chiee Domenicane .
XXVII. Li SS. Coimo,e Damiano, i f

Feta ingolare a quei glorioi Martiri in

pi luoghi della Calabriaz ma ingolarmente

principal Nume Ercole, chil teneva con e

in Reggio celebrandoi laolennit con tut

_ e i adorano con gran venerazioae le Re


uie di quei Santi miracoloi , con gran

medeima in mano in mezzo alla piazza_


maggiore aperuaa, che da lui avee avuto
il primo cominciamcnto: divenuta pci Cri
iana pree a~riverire quel Santo nella me`
deima poitura, cancellata quella d` Ercole,
per cagione davere da lui appreo un gran

concoro di buona parte della Provincia z e

lume di Fede .

perla divozione , e pel nobile, e grandioo


Mercato,o Fiera i f in queto giorno ivi.
XXlX. San Michele Arcangiolo . Si ce
lebra la Pea di queo Serano , e con in

XlII. San Daniele Martire Francecano.


(Deio Santo nato in Belvedere, quivi ingo

ta pompa daSignori Medici della Citt; co

me altres nel Territorio di Riace Villaggio


della Citt di Stilo,Diocee di Squillaci,do~

" 'r

larmente i olenneggia . Accrebbe la pompa


della Feta il uo braccio -venutogli miraco
Mmm

2.

.lo

450

cALABRierVA LIBROIH.

loamcnte , quando recandolo non s dove


un Vacello, queto comegli fu su quel ma
re fermatoi su dell ancore dalla Divina..
Providenza non pot oltre pi paare , e

rima digravato dalla agra Reliquia , non


lavee ivi laciata. Si venera addunque con
ogni maniera dapplauo, e con luminaria , e
con Pruceone, e con iparo di mortaletti,
e omiglianti .
~
'

XV. Santa Terea. Feta olennima in


Catanzaro , nella Chiea de'PP. Scalzi Car
melitani,qua.li la riconocono per loro Fon

datrice, e Madre 5 Cos ancora in altri luo

una Fea, ed una Fiera di molto concoro .

XXI. La Preentazione-della Verginer

ma
appodella
di noi
con nome pi
volgare
, la
Vergine
Conolazione
. Fea
celebriv
in Taverna nella Parrochiale di S.Silvero
precedura da una Settina col concoro della
Citt . Ma per pi celebre in Reggio nel
luo o Vecchio di Capuccini . V' interviene
la ..itc nella ua forma , oerendo a quella
Immagine miracoloa un Cerco , tributo in
rendimento di grazie.Vi cendono tutti quei
Villaggi allintornos onde il concoro divie
ne maraviglioo.

ghi per la molta divozione le recano i Po


XXV. Santa Catarina Vergine , e Marti
*re
. Una delle piu fre uentate Fele nella
li .
P0XVIII.
San Luca Evangelia: Si rende
Calabria, per le molte

celebre in Monteleone la ua memoria con


la Piera, quale principi-ata in queo giorno
la dura no a turco il rimanente del mee.
XXI. S. Ilarione Abate . Nel paaggio,
l chei f per la Sicilia abit lungo tempo le
Montagne di Caelvetere col uo dicepolo
Eichio . indi poi morto, Eichio molto o
disatto di vquelo Eremo, prea eco la tela
del Santo venne a riabitarloz onde non mol
ro appreo ripoando nel Signore Eichio,

rimae `ivi il prezioo teoro; quale oerva


to daCittadini e ne fete gia con ingola
rima pompa la Feia , rea pi celebre da

una Proceione aai numeroa .

hiec , dedicate al

uo nome z ma con maggior ingolarit lab


biamo nella Terra del uo nome . In Catan
zaro evvi la Fiera , la quale per s avvanza
di grido in Terranova, ove continua no
allultimo del mee.
XXX. SantAndrea Appoolo , olennit

di molta pompa agra nellabitazione del uo


nome .

DECEMBRE
IIL
An Franceco Saverio , Feta olen
'
ne in tutte le Chiee della Compa
gnia, ed oltre quelle in Poramia Villaggio
d'Arena, e nel Sorbo Caal di Taverna , ne'

NOVEMBRE.

quali luo hi ono lImmagini molto miraco


loe del anto .
IV. Santa Barbara Vergine , e Martire;
Gode ella li uoi applaui nella Citt di Ta

D Omenica dopo 'la Fea d ogni Santo,


la quale di neceita la prima , abbia
mo una nobilima Fiera in Polilina.
I. Tutri Santi . Fea olennima a tutta
la Chiea, ed alla Calabria, ingolarmente in
NicarQ, 0V` una buona Fiera, ed in Squil
laci nel Monaerio di Monache di queto
nome .
II. Commemorazione de'Defonti : Be
la avvegnache lugubre olennit i celebra,

ed in altri luoghi ancora.


VI. San Nicol. Qllanl foe la divozio
ne a quelo Santonella Calabria, bcnplo di
molrano le molte abitazioni di queo tito
lo, e opra tutto le Chiee, emplici, Parro
chiali,e Cattedrali conagrare al uo nome,
e quindi porr trarene la olennit , con la

quanto pi univerale, tanto pi di ingolar

quale i venera in queto

divozione,per li molti e'ercizj di piet Cri


liana a pr delle penanti Anime del Purga
torio .
1X. S. Teodoro Martire. Il corpo di que
.,o Eccellentimo Martire venuto , e con
jervato con molta river-enza nella Terra di
'Satriano, ha tratto dietro una gran Feta .

verna nella Parrochiale del medeimo nome,

iorno.

VIII. LImmacolata Concezzione della


Vergine :L una delle pi applaue olenni
t, come in tutta la Chiea , cos nella Cala
briaz non tanto per la moltitudine de Fran
cecani, quanto perche Feta reale ovvente
vi s im egnano i Miniiri Reggj : Si prece
de con uminari , e i olenneggia con pro

X1. S. Martino Vecovo , e Coneore .

ceoni con ortave inricre , e con ogni al

Hale ue pompe queo ~gran Santo in molti


luoghi della Calabria , quali nc portano il
nome , ed oltre pi nella Citt di Taverna
nella Chiea Parrochiale orto al medeimo

tro di piu feivo.


X111. Santa Lucia Vergine, e Martire,ce

lebre da per tutto per la pr orezzione degli

titolo .
XIII.S .Diego Franceca,no,e per di mol

occhi . In Monteleone vi la era per ette


giorni .
.
XVII. Qu principia la agra Novena, la

ta pompa nelle Chiee dellOrdine degli O

qualeordinata gi da S.Idelt`0no , ed ab

ervantizln Catanzaro vi corre una uaFiera.

bracciata dalla Chiea univerale , venne)


con molta fea ocritta dalla nora Cala_
bria . Si olenneggia con ogni agra pompa

XVII. San Gregorio Taumatur o : Si


venerano le ue agre Reliquie in raatt,
ove felicemente approd ne'primiecoli del

di muiche, di prediche,di rappreentazioni,

Climcfmo zonale e nha portato dietro L c omiglianti.

HW

i.

CALN D A R I O.
xxv. La Nativit del Signore. L iner

461

Calabria molte altre Fee ancora , non in

fabile Mierio accaduto quello giorno,ac~ feriori alle gn dette , s per ontuoit di
comp nato dalluo de Preepi lo rende; pompe, che per concoro di popoli,e per in
molto etivo, con inieme la norte. E areb troduzzione di mercati, quali o non venne
be con molta lode , come altri tempi fu , e ro in cognizione del medeimo Autore,o u
la diolutezza di molti non li lordarebbe rono iituite dopo la di lui morte . Ma per
che di alcnne di ee,almeno delle pi cele
con molte profanit.

XXVlll. SS. Innocenti. Fiera in Catan bri s fatta menzione nell'Appendice delle
zaro, natavi dal concoro dcPopoli a rive- agre Immagini,ed altre vnon ono di s gran

rire Papa Callio II. , qual poi i continu~ conto, che meritino diinto raccordozquin
di s' giudicato tralaciarle, non eendo per
ino al giorno d'oggidi.
Si apere al Leggitore ,che oltre alle altro quea materia di tanta importanza,chc
Fee qur opra accennare dallAutore nel ci oblighi ad una crupoloa .eattezza.
uo Calendario , vi i olenneggiano nella_

APPE-NDCE
Di alcune Coumanze ne Mortorj.
On ho potuto tralaciare il pro
poo argomento pi per dife
a del giuo , e dell antichit
eiqre venerabile,che per oe
a :, avvegnache per altro inno
cente, e enza colpa .Sono alcuni, quali po
co prattichi deriti, e coumanze pratticate,
da quai tutt'i Popoli del Mondo antico,

donne con g ionte.v e lamiche ancora, raccol

te inieme sul corpo del defunto alzan le .


voci , confuamente mechiare , chiamando,

e ovvenre replicando il nome dil'elinto,


ora olo, come a dire, Padre, Madre, Mari

to, glio, fratello, e omiglianti, ora accom


pagnato con nominanza onoratazcio di di

. gnita , el'abbia eercitato , o d'altra prero


nelluo de'mortori z ol perche ne veggono l gativa , qual'abbia avuta 5 e battendo palma
con qualche tenacit rattenute alcune nella l a palma,e talvolta al capo, al petto, altrovez
Calabria, uali non veggono pi pratticari . cos gridando con le voci,cs`i battendo con
nelle loro atrie , o perche dimei dal di I le mani rendono , c repiroo, e ebile un..
uo , o perche con Criiana piet non pi - conclamore . Aea coumanza , qual ci
adeguate a quei luoghi, ne prendon le ria, venne da quei antichiimi popoli Ebrei, o
ele burle, punto non i vergognando, e fo- ` Aramei , quali prima di tutti dopo il Dillu
ero cruditi, di parlare in perona di pochi vio paarono ad abitar la Calabria z onde
moderni, di tutti gli antichi , che cos, e a non pu vituperari come di Calabria , e.)
bilirono, e coumaronoz e e pur non foe non ol perche ella debbia veiri le coiu
ro eruditi,cos`1 dichiarando la propria igno manze pi antich,anche che non ripugna
i tanza .Ne porevo in altra parte pi oppor ero alla purit della Religionez poiche per
tunamente rapportarlo , che per Appendice quello tocca il gridore , o iii roo concla
al preente Libro , dove l argomento delle mate delle voci , con cui peo i replica il
agre Fec , ordinare al culto Divino , e de nome delleinto , o olo , o accompagnato
uoi Santi, e non i porta dietro, almen tol con qualche lode , nabbiamo un illure e
lera queo demortorj, eendo ancor e lino empio in Gieremia al 2.2.., ove Iddio minac
ompe , ma funebri . Ne qui onio a avel~` ciando al R Giachimo uninfeliciima mor
are di turti, e ciachedun rito coumato nc te,fra`l molto gli dice,che lo privar di que- _
nori mortorj , cos nella morte , come ne' g i coumati conclamori del uo , e popolo,
funerali, e nelle epolture 5 e che gi com e arentado 2 HABC dici: Dominus adjoacbi
muni a tutti non han biogno di difeasma lium jooe Regent juda , non piange: eum ,
d'alcuni pochi quali ci embrano ingolari; vel) ater , O" 'Ucb iror , non concrcpabunt ei,
've/2 Pater, ' *ueb intlytcz volendo dire, che
da me non oervati) troppo tenacemenru nella ua morte , non vi i troveranno non
rattenuti , direi violentemente tramandatici' orelle, che gridino, ah fratello,non gliuo
col angue da quei nori antichiimi Padri. li, che chiamino, ah Padre, non udditi,che
(e pur non i accomunano ad altri popoli,

5. I.
DEL GRIDORE DELLA VOCE , E
...i STREPlTO DELLE MANI.
A Ddunque toto , che i vede ucito di

pianghino, ah R, ah inclito. Onde Gio:Gi


rolamo Soprano (a) ninferice , ch'un coral
morire foe troppo infelice-.Se mierum *vat
de c iti mori , nullum ut fuorum circa e 'm'
dear , qui decedit z quod genus morti: per biec
*verba chi joacbin denuntiabatur. Couman

ol congionto i cou- - za, qual anche ci venne portata da quei pri


ma per alcuni luoghi della Calabria , che le i mi del Gentilcmo , quali furono adabirar_
vita, 0 lamico,

la
"5.

Qt

a Corn.
in David.

digre. a'.
P-P-

CALABR'IWIESTIVA LLBRO tir.


462.
b lib. ;.l la Calabria. L abbiamo da Ovidio (b), il
de ponto
quale temendo da una corale morte , cos
eleg.z.
dicca:
Tam pro-:ul ignoti: igirur morir-er in oris
,Exul,ut occidere, nunc mihi 'vita/data eji.>

Indi appreo.
Nu~ mandata dab0,nec cum clamoreipremo
Lunguenrer acuto: claudet amica manu:.

Non per era, o pur egli enza fondata

'ueior,upcr uberrt piangi: come a dire: Pe


Hora Palmi: percutz'rc.Cosi,che quei oli bat_
timenti , come per antonomaia chiamavani
il Lutto : Adro, ut anthonomaic ipfajbla, t
flanus , cr Luo: appellneturrconclriude

l'acccnnato Scrittore 5 recandone per pruo


va, qual legge di Davideper lamorte di
Saule,e di (iron-ata, nel primo dela.deReg
gi: Planxit .David planumfoper-Saul, @jo

ragione-il coume, quando con quello lire


pitoo gridore limavano pOteri accertare,
e veramente foe ucito di vita il gia mo
ribondoz potendo avvenire, come pi volte

nat/mm lium ejus. Oraripigliando ildicor- i

accadde, che embrae eer morto , chi non


'lo era ;onde e tanto. foe , quel gridoru

temerario,che_ voglia prenderne giuoco5 av

c .Eneid.
lib-.

o , e quelle gi furono coumanze depi


glorioi popoli,c ben ordinatiira quanti ab
bia veduto il Mondo, chi, o _s ciocco , o s

avrebbe potuto fargli dar egno della vita

vcgnache dimee (liane qualunque i vogli


la cagione) in .queta parte , e non gi nell

non ucita ancora . Lo nOt Servio (c) su~

.altra-

quelle parole di Virgilio:Pars calidas laticer,


con anche la tetimonianza di Plinio : Pi
ius in naturali lnoria dici: bano ec caufam,

ut marmi , calida ablua'ntur , da* Per inter`


'balla conclmanrurz quodoler plerunque 'vita
lisfpiritm exclnus put-tri, (9' bomines fallen-3.
Qgindi avvenne preo alcuni Scrittori, che
folle il nedeimo leer conclamato , che o
morto, o diperato enza rimedio : Cos Te
renzio (d) : Dene jam conclumatum c , ed
dini-Zun
Apuleio (e) :Ut optimi Medici , conCZamatis
e 'ring-i. deperatque corporibur non adhibent mede
de phi

.` .

5- i IL.
DELLO SVELLERE I CAPELLI.

A Lquanto pi larga rimaa nella Ca


labria la coumanza pi antica di'
vellerei
capellidi, morte
ingolarmente
in avvenimento
,na pejideldi capo
per
ona, qual ci ia cara,portata quaenza av

vedcrcene dall empito del dolore . So che

tal uno labbia-ripreoz ma inieme dovr


.riprenderci, l` aver tratta l` origine dagli E-
res mana:. Ne minor giudizio debbe fari brei, e da altri Popoli del Gentileimo anti
dellantichit del batteri le mani, ora fra e, co , fra quali f- aai famigliare queta co.
umanza . Degli Ebrei coi'ta da tutti quei
ora con altre parti del corpo in avvenimen
to di 'morti , che ci iano cari 5 poiche per luoghi della Scrittura aga , ne quali 0 i
quello tocca la prattica app deGentili: ec. minaccia,o i divieta il Calviziozcio nel I4.
cola in Virgilio (f) nel lutto di Didone.

Encid.
lib

Icrque , quater-que manu , peri: per-tua..


- derorum

Fia-vente]tu abcilz coma: . . .


Ed altrove:
Sylvia prima [bronzi-117m': percurt [acerra:
Auxilium vocat .
g Nb.

E altrove decrivendo la morte della Rei


na Amata,e pianto *delle donne di Corte (g).

_-_- Tum mrera circum


?Taba irit,renanr lat plangorlms dt-s,
h digre. ove il raccordato Soprano (h) per quco
3.cap.9*
plangore altro non intende , che la perco
ione delle membra . I: enim repirur , qui

mem brorum percuione aba!, Proprio piangor ,

pl an't'us , ed alquanto pi avanti 5 CdP/U,

vertam feioitares 'vcrar in lucZum , (F om

nia Lantica uera in plan'nm , (Finducam u


per omne dar/iam 'vcmm [act/4m , G" uper

.omne caput catvitium. (Dal rrae di parlare,


giuta lintendimento def-{gti interpreti, 'ad

er anche queta tata foe coumanza dE


s le die : Manu: tuo erunt tper caput tuum;
cio, come potilla il raccordato Girolamo

o meno cara foe ata la perona defonta5


ma empre per tale, che ne potee apparire
il capo calvo . Coumanza , che anche ne
tempi piu in qu loerv in quella nazione
.San Gregorio (a) Nazianzeno , onde per in~

vle Macha.

Soprano (i) , ad percutiendum , e non pur il


capo, ma (5 faciem, (9' Magda" pec'ur . Co

trodurre la madre deMacabeimolto tem

qu.2;.

perata nella morte de'gliuoli,cos`1 l intro

rei, i trae dal 2. capo di Gieremia,o ve va

i digre.

tium uper marmo: Ncl 15.di Eill illo-:l`


ululabit , in cnnir capiribus ejus calvitium,
E" omnis barba radetur : che poi lo replica..
nel 48. omne capua: calvitium, (9" omnis barba
raa erit: Nel 16. di Geremia.: Morientur
grandes, (F par'w' in terra ifa,n0n pelientur,
neque plangcntur' non e incidenr,nequc cri[
'vitium pro ei: er :Nel 17. di Ezecchiello :
Accingent e iliciir , (F operiet eo: fbrmido,
c3 inomni facie coniglio , (Fin univeri: capi`
tibus corum ca [vitium. Nell 8.di Amos: Con

fa-mora, pcius percutiebant , inter e manu:


alteram ad alteram complodebant , quod erat
propri piangi-ra Unde fahmhr plancus poi
tur ! pro etu , CF [uffa , cum tamen proprie
,piangere t rcpitum pertuticndo edere . E che

ticinandb a Geroolima il lutto dcuoi, co

3. P. [DA-'.12,

del Deutoronomio : Filii core Domini Dei


'vcri, non vos incidetir, neque faciatis cal-ui

altro pi non allude,che alla frequentiima

coumanza degli Ebrei di velleri i capelli


del capo, ed anche tal ora econdo che pi,

.K

a Ora:.

s ancora dal 32.. di Eaia in quelle parole: ducc,che favelli: Non comam laniabo,non 'ae1
.Ea-ui aos, (9" conmdimni, attingere Zumba-ti ex cindam. Anzi tanto famigliare era a gli
Ebrei

**bi-ALCUNE COSTUMANZE NE MORTORJ.


Ebrei queto vellere di capelli, che non pur

in avvenenza di mOrte-zma 'in qualunque al

tra avvenenza di meo il pratticavano .

463

peusjacentis impouit .

Ma di tutt'i Gentili generalmente Cicerone

'

abbiamo in Ecre al 4. dove per deplorare


a corripondenza la grave perecuzione: ,

(C): Ex bac opinione/?mt illa varia , (F dete

.e ;- 'u.

abilia genera lugcndi, Pica/ore: muliebrcs,la- ` Lul

cerationcr gmarum, pc'orir, ZF' capiti: percu

mo dan empio Amano al uo popolo , ione:: Hinc ille Agamennon bomericm


crivezCum depoii'et *ue/Ze: regias,etibus,(
lui-?ui apra indumentauepit,cy pro ungucntis
wriis cina-ex!? ere-ore imple'wt caput uum,
et corpus fuum hamiliavit jcjuni:,0mnaq.loca
in quibus ltdr confuevcrat , Crinium lacera

ill-ad

mum , Rega-m in luu capillum bi euellerez

quai cal-vitio meror levaretur . Anzi arriv


a tal egno una cotal coumanza traGenti

terzo libro di Edra, ove di e confea, che

li, che non pure le perone pi care velle

avendo udito, quantoi uoi Ebrei i foero


allargati dalla divina legge , ingolarmente

vano li capelli ne'mortorj 5 ma di vantaggio


li vellevano , o troncavano con ferri agli

nel contrarre dematrimonj , tratto da gra


ve cordogliozEt moa~ ut audi-w' irt , conc'idi

per la morte d'Efeione, per cui tanto i ad

'veiimenta , ('3' fan-am tunicam , " lacerans

mam

I quozfum illud Biani: : Perinde ulti

tione imple-w't . L abbiamo altres all 8. del

capillor capitis" barbam, jdi dolem, e'? md!

illa-13.

Scindcns dolore identidem intonfam c0

animali; lo crive di Aleandro, Plutarco

dolorz che ne rronc i capelli a e , a uoi


Soldati, a'uoi Cavalli, e Muli . Perche ad
dunque rapportarlo,opp0rlo come per vizio

us. Ora dagli Ebrei a Gentili paando,og


giongo , che non meno fra quelli, che fra
;quelli venivano quei loro mortor) ricover
ti da' capelli , velti da loro capi : cosr O

ma Roma, ma la Grecia , ma l'Egitcoz ma la


Paleina ,ma il Mondo tutto nella morte)

mero (b) lo decrive de Troiani nel morto

decongionti,per argomento di gran dolore,

rio di Patroclo .

rapp empre i capelli dal capo, e tal volta


ancora dalla barba.

-chuitur fugentbus armi:

alla Calabria? quando non la Calabria ola,

Tuba uitens peditum: po quo: exanguc


cadaver

Patrocli impotum fretro : de more mi


niri
Elatum in medio cas-tu fpe'tante reponunt

Max ton/i injei's totum texere capillis


Corpus inane Viri-..

Achille medeim0,enza pure mettergli fre

3. III.
DEL GRAFFIARSI LA FACCIA , EL
PETTO .
M A peravventura non ono quee le)
maggiori riate, quali di noi prendo
no alcuni Eeri, non troppo ben intei delle

no la gravit della perona,f il omigliante

coumanze antiche, ed univerali 5 ono nel

~-v--- tum marus Achille:


F147mm Caezriem, quam leniuo percho
Nutrierat, primzque virentem eduxerat

vedere in molti luoghi le donne lacerari le

anni:
Ipe fui: manibus ibi prcefcidit , altaque
[auge

Equora propiciem animo indignante


profatur.
Cos Virgilio di Lavinia nella morte della
madre .

,Qi-am :laden: niera: poquam acer-pere

guancie, e`l petto con lugnie , piu , o meno

giua la gravezza del dolore. Ma che . Non


ono quee volontarie dimoranze . Niun*
mai in tempo alcuno : Carnemuam odi ha
buit, che l'avee a lacerare in pezzi, niun

mai trae volontario dalle ue vene il an


gue, e non peravventura uao , e `cagione

di gravime, e mortali fe `ri 5 Ogn uno g0


derebbe ungeri con prezioll unguenti, e me
nar la vita fra delizie : Sono addunque que
e violenze di natura tiranna , qual i rien

Latina:

.Filia prima manu fia-vos auma criue:


Et roea: Zanzara gcmsztn crateri; circum
Turba furit.

Cos Ovidio delle orelle di Fetonte , cam

biate nel lutto medeimo in arbori.


Tenia cz'i crinem manibus lacci-are parare:
livelli: onder.

Ed altrove delle orelle di Narcio


Planxere jbrores

te , venute a noi con quel primiero angue


Ebreo, da cui tramo la prima origine. Ben'
vero , che ci anzi l proibiva agli Ebrei,

com da vederi nel capo 19. del Levitico,


ove 1 commanda: .Et uper mortuo non inci
detis carne: UCTdS, neque gura: aliquas , aut

igmata fitcietir 'vobis z che poi replica al


7.1. Non radent capii!, nc bar am , nec in car
m'bus uis facient incitras ', e poi nel 14. del
Deuxeronomio: Non *aos incidezisec facietis

Najades,* [221,705 atri impo ere Capillos.


Cos ancora Scazio
`
-Tergoque , 2?* peoiore ifam '
.

calvitzum uper mortuo.Ma per eglino, come


in altri aari non volevano aperne altro , e

Czjhricm frro minuit, fifqucjacentu

eguivano cOsi , come l altre Nazioni del

0b nubit tenuja ora comis .


A: illa ignota conolatisz perrulfa lacerauit uebcmentius peus, ruptoquc criner uper]

Cos di una tale Marrona Efeina Petronio

Gentileimo, ed a graari il volto , el pet


to , nella morte _de' loro congionti piu cari.

a Co,

Lo nOtOG102'Glr013m0 SOPrano _(3) ad 3,232??


ncmp ge'ntes m uor-um funere faciebam , J' CW.

- "P
.

464

CALRIA FESTIVA LIBRO III.


di quel angue racquetari gl infernali Iddii

f quoque judaci , nihil in hoc , ut in pluribm


alii: , Dei Prata-Pt:: curantesetiam ujurpabant.
Onde erci Ezechiele al 2.7. minacciando

lu'fu emina: id facere, utanguine 'vio Inferi

nerenc, come di uomo morto, le dice: Eju

placarenzur,Adunque e tanto poterono ope


rare tante Nazioni per altro glorioe nelle
loro itituzioni, non credo porr eer didi
cevole limitarle la Ove , n la criiana pie

nere conpergcnzur , radcnt uper te calvi

l.p.p.c.n.

da Varrone Servio, rapportando : Solitas in

alla Ctl di 'Tiro leccidio , el lutto da te

labunt uper te *voce magna, clamabunt amar,


zperjacient pulverem capitibus uis , Ci

b digre.

pi`u oltre non nuoceero . Cos lo tracrie

tiHM,(F' accingenmr cilieis, plorabunt te in

t, n la natura mcdeima il divietano 5 on`

amaritudine anima plant? arnarimo' afl

de apparica quanto foe enza giudizio


laccua, perche non oentabile,qual viene
a noi fatta per la tenacic di omiglianti co
llumanze nella morte de'nollri congionti.

ment uper te Carmen lugtibre , <9" piange? tez


dalle quali parole il raccordato Soprano (la),
raccoglie un facio dl coumanze Ebree ne
loro mortorj, e fra quee: Capillorum a'uul

1V.
DEREPUTI , E REPUTATRICI .

o , da' genarum laceratio . Cos ancora Ge


remia al cap.16.: Morientur grandes, " par-w'
in terra ia, non epelientur, neque piangentur,
non e incide: , neque calvitum et pro ci::
cio come piegano il Sanchez,e`l Cornelio,

COS grande dovea eer la ragge , che ma


lamente potevano oervari le leggi demor
tori,fra`quali annoveranozAtton crines,lace
e ad hunc
locrm.

ram gen-:e: Pi aperto lo crie San Girola


mo(c): M05 fuit apud 'veterer' uque bodie in
quibufdam permane-t judworummt incidant la
certos, cal-vitium facant . Onde San Gre

Ccoci ad eaminare la coumanza del


le dette da noi Reputarrici , da altri, o
Lamentatrici, o ver Piagnone, le medeime,

che le apienti deglEbrei, e le Preche de


Latini, donne Maere , o pur Prefette del
commune pianto nemortorj . L ocio di

quelle altro non , che con parole alquanto


legate in vero lodano il defunto, tutte l'al
tre mentre ee cos parlano tacendoz indi

gorio Nazianzcno , perche mori la madre dalle date lodi inerendo il pianto,tucte lal
deMacabei appartari dalle coumanze del tre lor ripondono piangendo , e cos inter
la ua gente, non cos conformi alla ua leg pellatamentc l'une, non aprei,o e piangen
d Ora:.
de
lua
Rab. qu:.

ge, cos la f parlare (d): Non comam laniabo,

do, 0 e cantando lodando il defunto, e lal

non Uee: eindam,non carne: unguibus lacera

tre portate da quei propoi motivi lagri

;b0, non lati: excitabo , non lutus ocia: a'ccer

mando intenericono , ed accrecono le la

lfam -- Accennai opra, che la Cala btia mo grime . Coumanza nella maniera di opra
a in IE
derna avea tratto quella coumanza dall decritta l accenn fra Romani Servio (a): ned.lib.6.
antica Ebrea ;ora oggiongo , che la trae Turba tandi abat repondenr planft'bur Praz_
ancora dalla Gentile antica , e quea dalle ex , ide principi: planfus, quand conum~
medeime Nazioni, dalle quali venne abita pro cadavere, diceretm nowimum 'verbum
Nic, quod ire licct,gnicat.Di quce inte
ta . DeSiri , e degli Ari lo crive Lucia
no , de Romani Virgilio nel lutto , qual f e l Autore del Pa.alipomeno al capo 35'.
del econdo Libro , qualora favellando del
Anna nella morte di Didone.
la morte del R Ioia, crie : Univeruju
Ungmbm ora joror fatdanr, ?3* petora pu
da , (9" jerufalem luxerunr joiam , jeremiar*
nis z
c Ovidio crivendo alla moglie.
.larte tamen lacerare genus , nec u':de
capillos
Non tibi nunc primum,lux mea,raptus ero.

maxim, eujm- omnes Cantore: , (F Cantatrices


lamentationes 4perjoam replica: : Di quec Amos al 5.1 omnibus plateir planus , cF*
in cun'ir , quae foris unt dicetur, Veb, Veb, (F

vocabunt agricolam ad luum, (F ad plan'um

Dl tutti inieme Cicerone : Ex bac opinio


ne u: illa 'varia, (9' deteabila genera legen
di , Federer mulicbres lacerazione: genarum
Onde ricercando Artemidoro,che i voglia
no nc' ogni le guancie macilenti , e lacere:
Riponde :Cradle: ignicare triitiam , la

eos , qui ciunt piangere z Su delle quali paro


le erie San Girolamo (b): Morcm illim Pro- ; b

babcre , qua: prati conduce-rent ad [Mgcndum:


Sol tanto da noi dierenti, che le ole don
ne,non gli uomini vengono applicate a que

m'atar 'vero luum , quod Zugenter illas oleant


bomines pam Zaniare. E pur . poco graar
ci le guancie in occaione di morte, qual ci
rieca doglioa, quando per detto dErodoto
i Seiti nella morte de loro R i troncano

o aare. Delle medeime Orazio (c).


Cos come Giovinale

i troncan0,tutti con ci peruai,ch`alla via l

- inter

Iliadum lacrima: , ut prima: ederet plan


&a;
Caandra inciperet , fcihque Felix-ma_

braccia,e la man inira:1n fimerefuorum Re


al Barbi oggionge Plutarco, che nelle
morti deloro congiunti lorecchie, ele nari

c Art.
poet.

Ut qui conduf plorant in funere, diem:


Et faciunt prop plura dolentilms

lorecchie , e i traggono con aette , e le


gum aurem bi detruncare,bracbia circumcide
Te , mram manum agttir compungere 5 e di

ad hnnc

vinci-c fuie Lamentatores, ('3 Lamentatrices z locum

palla

E parimente Lucilio (d).

d in fra

Mercede, qua: conducx ent alieno in fu


GTB

Pne

Qin-latyr.

Dl ALCUNE cruans NFMORTOR].

465

Prei, multa , G' capillos j'ciindunt , (


clamant magisu'l

facile ai j'aunaitatem 'virtus :zi-guru.,


'P3
fin/mit

E nalmente Eello : Pmm dicunrur mu


lieres ad Iamentandum mortuum condulxua:
dant :Meri: piangendi modmn . La cagione, ~

Sim* 'Uli-tute argutum civem mihi babeam


pro pmm
1

alias collaudare ubfcntcs ;e e Tero

onde venne introdotta quella coumanza fu,

perche non potenclo avere i congiomi la

non Patch

Rende la ragione Soprano : Sano cm'm ar

grime c051, e continue , ed abbondanti , che gutas admodum ha: apart fm , quae ex re
accompagnare poteero turco il mortorio , bus plerunquc furiizjmir-' maxime dignz's ne
1 itim lpedienre , e balante poterle trarre ceje [labebunt [Uadem ingentem texcrc , illo:
con arte, o vcrdadiere, o olamente ntcz e lanciando, qui nihil balzebant unde laudari po

perci e ne iituirono quelle come Mac 'm Argute per queo , uccioche da. coe
lire. Cos Gio: Girolamo Soprano (e) : Mar per lo piu , e minime , c dalla lode lontane
inlhvuli tuo: uo: proximi quivc , (la cognati deebant;
poteero trarne lodi , cd alte , c grandi per
mel. 2. p.
p.up.l3. [ed quia nihil citi: arecit , quam *ue-ra lacr lodarnc gli ellinti . Noi, come pur di Sicilia
mit-3 id circo etiam alii advoabanturui do i lo- die il medeimo Soprano, le chiamiamo
ere, " lugere la mi: acititiis, verum alic volgarmente Reputarrici , e Reputi i loro.`
rum dolorem *vicaria opera ubcntabant : Ad ;canti 5 ehe con iali. nomi abbiam facto il ti
quod munus certum quoddam genus baminum , [010 :il paragra) . La cngion del nome la.,
'viti , E?" fanzine promiju detinati crant , ignc il raccordaro Scrittorez perche do
non minus quam ad alia: arttr, qua: publica! rei vendo cllcno trarre le lagrimc dalla conl.
utile: ' neccbriieunt . Itque fia-ut eran: an derazione delle buone pzlrri,gi perdute nel
.tiquitus Colleghi , ' corpora Aromatariomm, defonto,devono molto bene fra di loro pen
e Com.

fiitorum, (a' miiiumz ic etiam eran: menta

are le maniere del n'arle,ed i fonti, da qua- .

torum , e" lamentatricum , qui [atm-mas alieno

li i aveero a trarreJropi-io 'vocabulo Repu

in funere localnnt , (F ctus ucnales babcbant.

tatrices dicunzur,quodj-cum reputent, cogitent,

Aindi , che gli Ebrei chiamavano quete " alias etiam in :agitationem adducani , (9'
tali donne apientiz labbiamo dal 2,.deReg conderationem comm , quae defun'us gerit.
gi al capo 14. Mit joab Tbecucm , ' tulit Onde avviene~ , che molte , e con la natura
znde mulicremfapientem, dixitquc ad cam: lu~ lezza , c con l uo tanxe lodi. traggono (lia
gere te mula, c9' induere te 'vee lugubri, quai pur come i voglia, e buo , e vile il defun
mulin- jam plurimo tempore lago: nzorzumz `to), e tante lagrime muovono necircollan.

Cos ancora labbiamo dal 9.capo di Giere


mins Contemplamini, (i 'vocate lamentati-iter,
Cf* gd cas, qulzfapiente: mt mittite. Sapientiz
croe come interperra il :accordato Soprano:
Doafcilicet (agere, da* ere, ciensfaljas la

ll , che ovvente emer quel funerale non


ellere , che di Guerrieri empre vincitori,
che di Cattedrariciempre dortamente 'elo

ciare 5 perch e cos done, che con le loro la

liasben vero,ch`aai combattuta dagledit

uenti, e omiglianti. (Jollumanza meno che

l altre riprea , come che ancor vigoroa , e


crymas exprr'mare , a' vera; ex aliorum- acuti; nella vicina Sicilia , ed in altre parti dica-

f in Fri
ru-aria.

g in Tru
culemo

grime per lo pi mentite traevano dagli al ti Eccleiaici, e con comuniche rilervate,


trui le vere. Legge Varablonare, aum (5' e. con gene pecuniariezma-nulla di menoco
prudenregfrae che pur anche fu di Plauto) s`1 ben ferma ne' cuori de, Popoli, che non
per tanto, (avvegnache per altro di omma
Superboque omnes argutando meicas
r

~-- Ne XPEHCS

een.

Ed altrove (g).

l Religioneypoo no induri a dimetcerla.


C

Nnn

PAR

CALABRA FGESTIVA LIBRO in:


466

PARTESECONDA
Ualunque tata ne foe la pi vera ori

dal di fuori vi morirono commendabili per

gine de Martirologj( opra di che di


corre molto erudito Teolo Rainaldo (a))
vuoli qu upporre, che deMartirologj, al:
tri ono univerali , e ono quelli ,li quali

luno de tr titoli . Ne ti dia peniero , che

abbracciano tutti Santi della Critianit ,

porporadel
i fatto ingolar
per cori
formarCi agliana triue,perche
te mentovaiti;

Martirologio i nomi, quando non ono tut

ti Martiri coloro aranno per decriveri; ma


e Confeori , e Vergini , e Vedove' enza la

ovunque ella tata i foe nell una delle:


quattro parti del Mondo , enza eccettuare,

mente al Romano, dove non tutti Santi ono

o nazione, o grado, o profeione zcosi co

Martiri 5 poiche quantun ue . da principio

me furono li compoi da Beda , da Floro ,

non `Vi i crivevano , che F010 quelli quali `

da Rabano, da Notkero Balbulo, da Uuar


do , ia il Trevirene , ol Viennene , come
diveramente s' intende da Maurolico , da

morivano bagnati nel proprio angue:. 5 con

tutto cio ne tempi pi appreo rattenuta la


medeima voce di Martirologio , altri vi il

Canio, da Galeino,dal,Ferrari , e da qual

decriero, e tutta via vi i decrivono San

chaltro 'non venuto in mia notizia 5 ngo

ti ai,ma enza la gloria del martirio *.

tarmente il Romano, quanto piu univerale,

tanto pi verdadiero di tutti , e di ciache

Chee poi per avventura non vedrai ri

empiuti tutti li giorni demei , la colpa non

tata della Calabria, perche non abbia apu


duno z Altri ono particolari , non perche; i to
produrre oggetti batanti - c 1 . \

manchino di beate memories ma perche ri.


tretti a nazioni particolari , come ono li l toto di chi tracur di criverli Zie
compoti da Pietro Cratcpolio deSanti della di chi ingiuto li rubb,o del tempo che in
Germania: da Molano, da Raio, da Mirco, vidioo ebbe a cancellarli , e dalle' prgame
da Errigo Adriani , da Andrea Bo o , e dal ne , e dalla memoria . Dieorriamola cos .
Villerio di quelli nella Fiandra : d Ferrari (Deio preente ecolo egli , quale il Pm_
degli altri d Italia: da Ottavio Caietano di gnotic la Verit, che non mente , cio e~
quelli della Sicilia: da Andrea Sauayo degli colo di giaccio , in cui rareddato il divino
al-ri_della francia: da Giovanni Tamayo de amore, i rende fecondo pi durtiche di ce
Santi della Spagna: Da PP. di Conimbria di leraggini , che di viti di antit . E nulla di
quelli di Portogallo :da Giovanni Uvilono manco perche una_tal quale diligenza di chi
di quelli dellAnglia: da Davide Camerario, se l propoe_v impieg qualche lacero tem

e dit-Adamo Regio degli altri della Scozia: e

po, ebbe a ritrovarvi, e Religioi neChiotri

da Errigo Fitmone di quelli delllbernia .


Cos come ono quelli, quali formarono di

venerabili per antit, e Preti nelle cure Pa


orali,anticati nella virt,e femmine nelle
cae paterne ammirabili per candida vergi

*articolari Religioni altri Scrittorizcio del


a Religion Benedittina Arnoldo Uvione ,
Ugone Menardo, ed Antonio dajeppes:del

nit s anche ecolari ammogliati Santi ne

letti maritali . Ora che tato non arebbe nel


ecolo tracoro , e nell'altri primi-a queto,

la Religion Cierciene Criotomo Enri


que:: della Religion Domenicana Die o del

no a quelli della primiera Criianit,quan~

Roario, Catillo, e Malvenda: della Re igio

do divampava piu acceo il fuocodclla cari

ne francecana Iannettino Nino , Giovanni

t, cio-quando tutti erano Santi i Wal nu

da S. Giueppe, ed Arturo da Monaterip: di


quella deCarmelitani Battita Lezzana,e Gi
rolamo da San Giueppe: di quella deli A
goiniani Tomao dErrera: di que a de
Premolrateni Giovan Criotomo Uvan
der Sterre : de' Canonici Regolari Cotanti
no Chini , e della-Compagnia Giovannije
rimbergio , rapportati con le parole medei
me dal raccordato Teolo.

mero di_Santi non averebbomo, e avemo

potuto ritrovarci in quei ecoli anticati, e


ci foe tato permeo il vedere , e loerva

re quei primi Prelati delle Chiee , quei pri


mi venerabili Sacerdoti delle Parrocchie ,

quei pri.mi_Religioi Bailiani , Benedittini,

Agotiniani, Citercieni, Floreni, Cartuia


ni, Francecani, Domenicani, Paolani, e che

so .100 E nulla di meno prendo ardimento

C:a uno di queti particolari ar il qu

a dire, che li gi non sfuggiti, o dalle penne

diegnato, non dovendo racchiudere , che li

deScrittori, o dalla voracit del tempo non

, oli, o Santi, o Beati, con anche quelli, quali aranno cos pochi per numero,ne cos car
i per antit, che non poano annoverar la'
ii reero venerabili , e per virt , e per mira
'
ccli nella Calabria, e pochi altri, che venuti Calabria fra le Provincie pi Sante -

MAR

467

MARTYROLOGIUM CALABRlVM
I

(LU'O

Sanb, Beati, aliique Servi Dei Martyres , Pontices ,

Confeorcs, Virgnes , ac deux Vitae Sanh'tate,

ac miraculorum gloria orentes , in uni


vera Calabria recenentur .

J A .N u A R I u
' S,
I.

f M6.Onteleone
Obawdmjamarii.
tranitus Antoni Magi

Kalmdisjanaar.

ano Capuccin , auditate vitre, (

gloria miraculorum uris . Rheg vene

_ Emora 3_ Leonzs Epicopj ,

rbilsfoexpinz Cacharg'naa Labrurze Terta_

al Manyrs , q- pro cado

rm:: Orduns S. Dommlci , 0mm' laude di_

'

uo gregc ab Imperatore in

4 z

cxhum mius , indequc 0b :rlxneato cap? Martyr 0C_cubuxr . Tabermsk obrcus Scr-

7.
Septzma idarjaqaari.
IN Morraerio N. obitus Fratrs Archan
gehlcachacepis Capuccin , qui paucs

vi D;i joanms Antomr Ana:e Sficerdo-

menibus cxplevrr tcmpora multa , : in ne

gm

cis &ArchiprCSbYCmorum BRUTTA 3C

vitae meruir Beatam Virgnem Videre , :

litcers vald COHPCULW 3 deext-vi_ RU

cum ea Paradium introre.v

thoritate Ponticia ui cemporis h'BICUCQS

protrvit.Phi10_Ca_`l CQPmFmmorf
Euebir_CaRuccxn}, fam! la co ci l
B. Vugme migms-

z,

__

an

Se,sz ;dm-ammy?

CAtanar depoitio Fratris Archangel


Oppldenis Ordinis Capuecnorum , qui

'

QuarzomgTPU-;51717- _

APud Cerentam

3*

pr_a:d_i_to mortis die in [audibus Deparaz

artyrls -

/rgmrscwus devotmus emper fuerar,


_n

Gaha BFafom.Mazyufrg'k

camme avit Anmam.

9.

Qui-*ito idzzsjamzari.

&Pen-1 _Ordrm Txccimp eju UU

R Heglr S. Sin ejudem Civitats Epi

i".Pr.mat"s om.a. .marfchm qCa_

cop, qui Beacum Placdum in Sicilia

Pont'csFab BYE-;cgil Ordine Obervan ' precrccntcm hopro except.Monteleonc

. . .
tenza' r ams
dem ue Vcar Provincia,~ B. Chrophor
Abzus,
ub emus
dlClPhna
num , corum. dfl _cds mia celebris

Apoohcce pmixcan

1 gnaarii

S. Leolucas mmhce profecrt. Terra-:nova

'

Fracris Dornine Molochjo Capuccini

3,
Tertzofom J4h . P', ni
R Omaz Vla Agp;
?Mazen uicucjulsi
nunc Benza-tr?? 136( ?Scglcteo Cal

x'mino a usSicilia
e pa:lplnac'
_ , ,
ilpultln

glorra Vrrgmraus, & innocenria vitFB cele


bn; . Rhegjr Frafrs Matt_hz_ci ejodemivr
caus , ubiacon (Isapucsrnx, qu: humrhtaus

raria no u't
a miracula
acer ocuthrL
e~ ndere
uamplura
etiam
. Itcn;

cyris ,"qm muka PMP? 21.Clglts'

Rhgii obichs Roella? Morixaoa: Virgipif,

Rheg premo-n'a Frams _ ?EMI Ibdem cu_

&Pundarricns Capuccmarumejudern CH:

Capuccml , V1_1m"l\ V".

ans . Apud Tabernas memorra Frams Pauh

.b

&

Udam ARCH-[mx CaPMucfvm in


.
- * .
a
poemtemblzl_rllgflomemum
jcracenis~

compara s

. . 1-

-rcm-a ac

0rd Convent.Provmc1a 13,1303


z . . un..1piuscar1
l -mdeplmcnua
1 1-"
P
Mie
MMJammrh
4r

r ,
-- C -

B Alncarere tranitus Fmfm .a


' ' miraculorum
grana przclan.
puccrm,
.
,.

Ordinis Praedicacorum ..
lo,

.
.
Qzarto 211m]amar.

ROmz S. Agathons Papae, qui amca


_
_
_ _ .
te,&
qmevrr
m pa
E d dorma
d. B Bconjncuus
rd, .R
d .C
ce. a cm
:e . ema
m1 prxedrcanoms
en :fm .orz
feors,
devotrone,ac
fervore

nr 'cu' Rhe iiB Urula: er inis ua:


CO
Pl ' vrrcucum
. g 'odore
. vrrgrmratem
. -g. q ur.
mulcarum

.
NMUJMMH* P
.
Rom- 5- TdFsPho.' Thu r'en
1 j15 a1Pba.q ur

corpors auxir.
. .
..
Il,
TertzOdeamtdrn.

ub Antonmo P10 po mu cos a 0_res


confeone
illutre marcyrlum
Pr oChri
,
d oitio AnelmiRhegjcnis

CAtanza
.a. ,aucntare
s
'.
. prophcf
no Capuccmn
vxcbaz,

.. Fr tr. Athamii Gemma_

c" LCJTL-vo Pdicationjs verbi Dei, cia: dono,& gloria miraculorum Alluns,qux
a u
.
,
_
. _
Prupdenca
in regimine,& aliis
vxrcuubus
val- dum gravftrzirdchtlglagz

d celebrs.

rc "o Po e
.

.Pi

N n n

z -

g
CIP-[C

CAL AB RIA FESTIVA LTRO II.

468

cmlei refrigerari. Apud Magianum in [cr


21. D-zodecimo Kalfebraarii.
ricorio Taberneni beata mors Francica. A Pnd Pentidaylum B. Urula: Virgi
nis , .quae anis operibus vacans , ani
Mangonz Tertiarize Paulanzircuc plen
` {lo ne quieviLFlumaria. tranitus Servi Del
dore prmlarmz.
'
Bernardini Urtienis Capuccini, qui dum vi
12..
Pride idmjanaarii.
[N `Monaerio S.Mari;e de Collorero prO xic emper morticationi un: carnis in
pe Moranum B. Bernardi Rogliano cns , in morte B. Virginis prrzencia , ac
Fundaroris Ordinis Eremitarum ub Regola colloquio-et dignarus. Catanzarii memoria
S.Auullini,vulg de Colloreto.Cariati obi Cherubini Rocchre ex Obervantium fami
lia Concionatoris, ( ejudem Conventus
rus P ilippi Geualdi ejudem Civicatis Epi
cop , ex Ordine Minorum Convenrualium

aumpci , omnium vir-turnm plendore illu


h's. Apud .Tabernas venerabilis Leandri
de Przsbyteris, Sacerdoris, ac Cantoris, ab

Prmulis, vir multze virrutis.

22.

Undecz'ma Kal,Fe17r/1arii.

inentia, : mortiarione orPOris onpi

RHegii S. Cirilli ejudem Civicatis Epi-l


~
copi,verbo,& exemplo praclarimiln
MonaerioVenarnm prcp Montemleonem1

CU] o

B. TheodoriAbatis canta*: ilnitatls, ur San-|

&us Leolucas morens inter quamplures vir


tute orentes uum ucceorem elegerit.lbi
dem Fratris Auguini Cutrenis Capuccini,
rooljmam redirec Saracenis interfeus e. anfitate , ac miraculis celeberrimi . Apud
Apud Bellofortium S. Helena: Virginis, Fi Roanum obitu$ Clerici Bernardi Cathaccn
liaa ejudem Oppidi Comitis , qua*- in habitu is Capuccini, qui po mortcm vius~ e me
virili monachali Ercmos incolens in pace dius inter Sancum Petrum Ap'ollolum , 6c
quievit.Rhegii Fratris Bonaventura: Capuc Scruphicum uum Parrem Francicurn Coe~
cini, qui multis donis aucus obivlt in DO lum acendere.

mino . Catanzarii memoria venerabilis Ba


23Hegii
.
Decimo
Kalebrzzarii
.
Beata mors Frarriis Bonaventura
pria: Larzonenis CaPuccini dono Prophe
Zagariio Capuccini, magnze Chan-iu
rice celebris.
1 4. Decimo ono Kal.Februarii.
ris erga 1E roros.
N Eocari depoicio Fracris Bernardini
25.
Bam Kal.Febrzmriz'.
i
Rhcgio Capuccini , fervore prcedicatio
C Ropan B. Pauli de Ambroiis Sacerdo
ns, orarionis frequentia , aliarumque virtn~
tis Profe Terrii Ordinis S. Francic,
orarionis, prophetire , miraculorumque glo
xum plendore eximii.
ria vald conpicu . Catanzari venerabils,
1)". Decimo 0.151420 Kal.Februari.

1 3.

Idibzzsjanaari.

IN Egypto B. Joannis Martyris , qui dum


Legatione Apotolica ex Etyopia Ic

Jeracii tranitus Fratris Bernardi Ca

puccini , invila patienria in perfeten

dis gravimis doloribus uque adnem vi


ra: multm laudabilis.
17. Sexto decimo Ka]. Febrarii.
I N Caro Prata. San ti Nicolai Heremi
[ce. Claravalle Frarris Bonaventurm In
ulani Ordinis Capuccinorum, mulrce perfe
ftionis viril.

PatrisJoannis Iazzolini ex Ordine Minorum

Obervantium , eorumdemque Vicarii Pro


vincials , ae Guardiani Jeroolymitani , qui
coecurn illuminavit. Apud Nliletum Nicolai
?1 Winquefrondibus Capuccmi , qui ex im
periu ui Superioris arboran quamdam ari
dam rigans viridcm reddidit,ac Puerum Je
um in Sacro Altari ub panis peciebus con
pexit -

Sepz'n Kal. Febrzmrii.

26.

4 POliinz Fratris Chryoomi S.Gregorio


Sncerdoris Capuccini , virrucibus, c mi
R Hegii Fratris Bona venturze alrerius Ca
Puccini, ejudem Crvnaris , qui virtuti raculis illuris.
bus, ac miraculis clarus,pr:edi&0 mortis die,
27. Sex-to Kal.Febr/1arii.
N
Eapol vcnerabilis Patris Dominici_ An
ano ne quivic .
g Monteleone , Carmelitre _Dical
19. anrto decimo Kal.Februarii.
ceari
,qui charitare fervens in ervitio Inhr
Anaiiaz Commemoratio Fratris Bona
ventura. Neperia Novitiorum Magi morum pee laboranrium e ipum m vidi
r , qui multis virtutibus prazdicns, mulcos mam conecravit .
etiam Alumnos ib miles verbo,& exemplo
28 .
Vinto -Kal. Febraari
Eocari tranitus Frarris Chryoorni
Provincia, peperir.
IS.

inntodecimo KaLFeh-'zzarii

Urrienis Capuccini, virruribus , z pr~

20.'

Tertio dzcma Kal. Febmari.

Ema joeph] dc Martinis Sacerdoris, poe


7 nicentia mirabilis . _Carovetere Frarris
Comos Capuccini , cujus anicatem Deus

ritu propherico clari.

2.9.

Llano Kal.Fel1rarii.

R0tone memoria Pratrs Chryoomr


Maini Ordins Carmelirarum , qui prie
tciatam voluit in vira multis miraeulis , 6c ter alia dona n ularem Deo efcaciam m
po mortem concentu uavimo Angelo
Pe
l eoncionando oEcnuic . In Monacrio---_.
rum.
f
demon-

r"`M-M

-v

MARTYROLOGIUM CALABchuM.
demontis Ali beata mors Fratris Runi
Biiniano Concionatoris Capuccini , Confe
oris, qui magnis virtutibus exornatus, ma
niun donis Deo cumulatus, in vita , Sc
Po mortem multis miraculis eluxit.

9.

. Qt-;Ela id: Februarii.

A Ltomonte Beata mors Fratris Thomas

Certi Ordinis Pra-,dicatorum magna


virtutis , 6c pmnitentire viti . In Monaerio
Saudi Stephani de Nemore Nicolai Riccii
Tabernis Monaci Carthuiani,qui in bona
eneure quievit in Domino .

-_

30.
Tertia Kal.Feiruarii.
T Abernis Fratris Dyoniii Montepavone
'Ordinis Capuccinorum Converi , cu.
jus vita variis donis Deo fuit illurata.
31.
Pridie Kal.FeImarii.
C Atanzarii obitus Fratris Egidii Car
pantiano Laici Capuccini , in contem
latione Dominica: Paonis , dolorumque
{irginis Matris vald com mendabilis.

10.

Wario irlus Februarii. -

TAbernis Fratris Seraphini Catanzario


Clerici Capuccini , cujus Anima inno
cens 6c impolluta evolavit in Coelum.

r r.

Tertio id: Februarz'i.

M Euraca- Fratris Michaelis _ Policaro,


qui ex Eremo ad Capuccinos evolans,
vir magnre perfeonis evaitz: piritu pro
phetiaz claruit.

FEBRUARIU-S.

l 2.

Pride ill/.Ir Februarii.

A Pud Conentiam obitus P. Nicolai Me


zoceri Carmelitce , qui amore olitudi

Kale-dit Februari.

1'.

469

nis dueiua olitarium locum elegit,ibique je

Endicini Tereiz Mandagrariz Ter

junio,vigilus, : oratione vacans aneto ne

tii Ordinis Carmelitarum,ptrrlitentia


quievit .

celebris , ob quam meruit przentia Chrii

iz.

Domini,beatae Virginis, : uoi Angeli Cu

odls recreari .

2.

@arto nona: Februari.

C Atanzarii B. Antonii de Papparico Con

14.

feoris inter Frarres Minores Obervan


tes , ac Conearii S. Francici de Paula , 8c

17,

que Sicilia innOtuit . Romze Ioannis Leo

nardi Carui Sacerdotis,qui ut mundi oculos


eluderet, ultitiam imulavit. Neapoli vene
rabilis viri Francici Pavonis ocietatis IeU,

ervantium S. Francici , qui Animam

vita: anCitate , criptorum multitudine , 6C

I pouit pro Fratribus uis pee infeis.

praeertim Con regationum initutione to


to fer orbe ce eberrimilbidem Fratris An
dreas a Crocono ummz humiliratis, ac obe`

Nm's Februarii.

dientiae , : in Sacerdores reverentiee admi

RHegii tranitus Fratris Philippi Capuc


cini , gratia miraculorum illuris .

6.

Quinto decimo Ka!. Februari.

R Hegii memoria celeberrimi Servi `Dei


Lconis Flumaria Religioi Capucci
ni,qui crebris, (Se maximismiraculis in utra

.
Pride nona: Februdri
COnentiat Fratris Sebaiani Ordinis 0b

y.

Sexto_ decimoKal.Mar-tii.

A Pud Merculianum in Campania SS. Mar


ryrum Florentini , 6c Flaviani Diaconi,
qui po plures agones fortiter Vl&05,\l pa
ce quieverunt . Rhegii Fratris Hjeronymi
Sambatello Laici Capuccini , mericis ,
miraculis clari.

perqum amiliaris Santo Bernardino Se


nenli . lbidem celeberrima: mulieris Beatri
cis Caphatinaa Virginis, quae teneris annis
annulo coelei ab | a B. Yirgine fuit de
ponata Chrio Jc u. Tabernis commemo
ratio venerabilis Sacerdoris Alexandri de)
Poers,mirze liberalitatis in Pauperes,quam
6c Deus pregrandi miraculo approbavit.
Apud Hieracium Fratris Cypriani Capucci
ni, qui igno Crucis 'quamplures variis mur
bis detentos Panitati reituit .

*Lr

v Idibur Februari.

M Onteleone memoria P. Petri Inzilli Or


dinis Carmelitarum , dorina, : piera
te przeclari.
-

rabilis . Rhegii obitus Santi viri Martini


ejud Civitatis Capuccini mira aueritatis.

015711710 id: Februariz'.

H Ieracii memoria Francicm eiudem Ci.


_ vitatis Tertiaria: Capuccinxe , qua: mul
tis virtutibus ornata migravit ad ponum .

.
Septimo ia'm Febraarii.
T Ropea: depoicio Pacris Prancici ?i Ca
tanzario Capuccini , pmmtentia , : mi
raculis celebris, cujus corpus ex annis pot

16.
.

Qtzarto decimo Kal.Martii;

C Onentiaz B. Zaccaria: Cone'oris ran


te anEitaris , ut dum epulturaz trade
retur,datus lit ei locus honorabilior B.An..

elo Contubernali.Apud Strongolum B.Gu


fielmi Heremitani , qui aliquando non ita
fervidus,ed calei vione faus ferventior

mortem repertum fuit incorruPtum .


8L:
Sexto ida: Februarii.

multas virtutes adeptus, : gloria miraculo

A Pud "Caroleos P. Francici Trombette


Ordinis Carmeiitarum , ilentio , olitu

ta mors loannis Baptiae Verdi Sacerdo


ris, ( Parochi Sanetz Maria: Majoris , ad
mirabilis penitentice , ac euae liberalitatis
in pauperes.
.

dini,&~Di`vinorum myeriorum contempla~


tioni vald dediti.

rum au&u3,an&o ne quievit.Neapoli Bea

17. Ter

I!

470
I 7.

CALABRIA FE STIVA
Tertadeeimo Ka!. Marti.

N Eapoli B. Apotoli Tertii Ordinis San


ofti Francici , virtute miraculorum ce
llcbcrrimi . Rhegii depoitio Servi Dei Ga

brielis Capuccini ejudem Civitaris, qui vir


tute multa adhuc in trculo eforuitln Mo

naierio S.Stephani memoria Fratris loanni


Baptiz Crypta aurea Monaci Carthuiam.

18 .

Daoderimo Kal. Mai-zii.

R Om:: in Monaerio San Martini dc


Montibus depoitio P. Elite Caano
Ordinis Carmelitarum, qui chari tate in pau
peres, 6c aueritaribuspontra e ipum ma
gnoper przfulit.
0'

19.

[Imi-:cima KLMar-tzz.

Eadem die venerabilis memoria Fratris

Joannis Tropienis ex Ordine Minimorum


miraculis clari.

27.

Dm'mo KLA/.ardi.

Terzi kal.Martii.

IN Monaerio Aulinarum S. Luce Abba


tis , Fratris S. Phantini itidem Abbatis cx

Ordine S.Bailii.Mei`an:e in Monaerio San_

di Salvatoris depoitio alter-ius Sani Lucze,


item Abbatis Bailiani . Apud Neocar um
Fratris Hieronymi ?1 Rhegio Capuccinorum

Vicarii Provincialis, piritu prophetiae illu


ris . Monteleone tranitus Sana: Foeminaz,

ac Virginis Aurelia: Fundatricis Clariarum

Sanae Crucis, dorinac virtute atis pree


clara:.

B Alnearea. Fr. Francici S. Nicolao Or


i
dinis Capuccinorum Converi , abinen
ria , (Se prophetiaa dono inigms.

20.

LIBRO III.

M A R T I U S.
r.

Kelis-dis Martii.

N Eapoli in Monacrio S. Martini Patris


Silvii Monteleone Monaci Carthuia

APud Montemleonem S.Leonis Lucaz Ab

ni, dodrina, 6t antate conpicui. Rhegii

batis ex Ordine S. Bailii , Cujus vitam

Fratris Ludovici Sambatello Sacerdotis

admirandam uque adhuc crebtis miraculis


Capuccini , qui charitate fervens , Animam Deus teatam ee voluit . In Monaerio
uam in minirando pete infeis pouit .
S.]oannis Florenis Bijoachim Abbatis , 6c
21.
Nono Kal.Martii .
Fundatoris Ordinis Florenium, piritu pro
P Oliinaa~ tranitus Fratris Francici Pe phetire toto orbe admirabilis. Montalti B.
davoli Clerici Capuccini , tante devo Silvetri Roanenis Capuccmi , ejudcm
tionis erga DeiGcnitr-icem, ut in ultimo que Religionis Procuratoris Generalis,quiq
pra-.dicatione Apoolica , ac miraculis tori
agone meruerit ejus pra-.entia recreari.
fer
Italise charus fuit. Hieracii venerabilisv
22.
Oaw MLMarziz'.
Fceminazjoannze
Pignatellm Virginis, Ter
1 N T erritorio Squillaceni venerabilis viri
tiariae
Capuccinaz,
earumdemque miniraz,
joannis de Ape ocii , : dicipuli Beati
qux
multis
virmtum
radiis ummoper co
Francici Zumpani , admirabilis aueritatis.
rucavit.
In
America
eximii
viti Antonii Fi
Squillacii depoitio venerabilis Servi Dei
delis
,

Societate
Jeu
,
qui
ardore
dilatandi
Antonii ab Olivado , qui Cruci jeu mentis
Evangelii
ex
Italia
in
lndras
profeus,
ibiq
meditatione, : corporis afiatione con
xus, : Virginis Matris doloribus transxus, in excolendis Populis Cichitis plurimum la- r
Dominic-te Paonis memoriam ua ulue ad boravit, ( tandem in Popolarione SJoeph
ano ne quievit.
cnium jugi praedicatione , ingenti Anima
rum lucro undique renovavitz dono inte
rca lacrymarum , prophetiaz lumine , occul

z.

@tinto ams Martz'.

C Ariati B. Thomz Randano Confeo

torum cognitione, miraculorum operatione

ris virtutibus , &ignis perqum glo

inignits, clarus virruribus quievit in pace.


zz,
SePtima MLMartg'i.

rioi . Neapoli incompatabilis viri Jacobi Il


Suberato Capuccinorum Dinitoris Gene

T Abernis Francici S. Petto Capuccini,


.
qui propter vita: innocentiam adhuc
`vivens Santlus fuit appellatus,& ex ore Vir_

ralis, Confeoris , cujus vita , : virtutibus,

ginis ua: zrerna: alutis certior eri meruit.

24.

53x50 kaLMarti.

N Monaterio S. Stephani de Nemore;


Fratris Michaelis Pazziano Ordinis

Carthuianorum, qui muitam virtutis famam


pot e reliquit.

: miraculis emper corucavit.Apud Squil


lacum beata mors Fratris Antonii , qui ex
Canonico ejudem Civitatis Capuccinorum

habitum induit , quem z virtutibus illutra


vit multis . Rhegii Fratris Martini ejudem
Civitatis , Religioi Capuccini , cu: Beata_
Virgo in eXtremO agone aitit .
'

5'.

Tertz'o non! Martii .

APud Ortucchium S. rantis Confeo

25.

Q/zimo ka]. Martii.

TErraznov-a: B. Bonaventura: Radicna


Capuccini , Viri tante anitatis , uz
dum in coquina moraretur,audiens onitum

ris , alter ex ociis S. Hilarionis Abba

tis, cujus beata mors ad onitum Campana


rum Ope Angelica publicata fuit . In 'i, erri
torio Squillatino memoria Fratris Augui

campanm propter elevationem Sanimj


ni Heremitarum, ocii Beati Francici Zum
Sacramenti in Sacricio Mia: , reverenter

genuexusatim ruptis parietibus adoravix


luum Dominum, recluis iterum parietibus.

pani Confeoris , qui continuis laCrymis


Chrium Crucixum plorans eius lateris

i anguinem pocare meruir. Phylocalri obitus


__.`.

vene

MA R T Y R o L o G I u MCA c u M.
venerabilis Pan-is )oannis ejudem oppidi ,
iConfcoris, Lapuccinorum Provincialis,vi

ita, ac docrina praeclari.

7.

`_ U

Nonis Marti. ,i

IN Monacrio Foznovaz prop Terra


cinam Sani Thomas Aquinatis Bellica
renis, : Docoris, Ordinis Prwdicatorum,

4. --a.,

18.

467

@incide-cima ha]. Api-ihr.

C Atanarii depoitio Fratris Francici


W Septmgiano Capuccini , piritu prophe

tico illuris. Eadem die Fratris loephi

Tirreti ejudem Ordinis,virtutibus, : mira


culis conpicui .
A .

I 9.

Marradi-:cima kaAprilz'r.

vitze anitate , 6c Theologia, cientia illu

C Qnenriz Patris

himi.Mileti obitus Fratris Dominici Cor


talenis Capuccini Confeoris , cujus Anima

ciudem Civitatis Carmelina, implicira


te animi , : devorione erga Cuelicolas ad

Samori Borromei

?via e acendere ad Coelum 'tamquam co

mirabIS-Poliinse Fratris Silveiri Rhego

lumna ignis.

Clerici Capuccini , qui ob innocentiz can

9.

dorem meruit in exrremo ua: {vitae Beatam

Septima id: Martii.

\ R Hegii depoitio Fran-is Archangeli Con


cionatoris Capuccini , ejudem Civitatis,

1 z.

2 i.

n*-

n ;

Duodecz'mo halJl/irliv.

M Euracae memoria Fracris Umilis Bi

, pcenirentia, &,miraculis illuliris} ,


~

Virginem Videre.

. niano Ordinis Reformatorum San


ti Francici , qui omni virtute oruit, va

i 1:,

Tertio idsiZWartii.

rnque donis it inigntus.


az.
Under-into halJbrilir;
feoris , ejus tamen feiviras celebra

A Pud Palenamin'Aprurio S., Falchi Con


'tur Dominica die po feum B. Virginis
Aumptze. Mileti venerabilis Servi Dei Fra

A Pud C'aanum Fracris Petri Warre

riis inter CapuccinOS Provincialis , exi


mize charimtis erga egenos , Re ularique
ZCapucc'ini , qui anais operibus plenus fee Obervanrize cultoris acerrimi . rypcz au
'liciter occubuit. Eadem die depoitio Fratris rez Frau-is Pauli S. Agata prop Rhegium
.Antonii de Cruculo Ordinis Minimorum, cjudem Ordinis, cujus Anima corpore o
[N
;vir-ture conpicui- n
n
,tu-,H luta
2.3.via
Monaerio
fuit
Decimo
Ccelcs
Sani
[WL/I
acendere.
B alii
rili:.
prop Neo'I- uni
'tris y*nczeli Sano .Martino Concionatoris.

14.

Przdie zamMurtu.

R Hegii Sanfti Euebii ejudem,,Civitatis


Epicopi , qui andis cjus precibus Ci
vitacem ipam ab incuru Saracenorum libe
ravit . In Territorio Conentino B.Joannis
dicipuli .BJoannisjoachimi Abbatis, Con
fcoris , qui antitare vita. corucavit . Se
minariz beata mors PatrisbiBenediti Ca
uccinorum Provincialis , ac_ Concionator'is.
celeberrimi , piritu prophetico , ac crebris,

: admirndis gnisilluris. 5,,

1;.

.u

-'zdibm Mrtii.

rum depotio Frarris Marci Romei Or


dinis Carmelitarum,pmnitentia inignis.Rhc.

gli Fratris Michaelis Angeli ejudem Civita


tis, Ordinis Conventualium S, Francici, vi

tm anditace , 6c miraculorum gloria ma.


r is . i
2)' L'
1
Oanokaldprilir.

M Ammolae S. Nicodemi Abacis Ordii'


S.Bailii, vite anditate, atque Monaj-z

ca diciplina celebris . Ejus tamen feltiviras


celebratur 4. idus Martii.

R Omz Natalia S. Zachariz Papa , qui r 27.


Sex-m kal./1prilir.
Dei *Eccleam umma "vigilantia "gu I N Monaerio
Surianeni Fratris Aloiii
bernavic , : clarus meritis quievit in pace.
In Provincia Conentina memoria Fratris

Auguini Capuccini,Conk`eoris, qui multa


-rum virtutum nicore emicuit . Terranova
tranitus Eracris [oannis Concionatris Ca

puccini, v'irginitace _, predicazione_ Apooli


ca, prophetia, ac miraculis COHPlCUl- Apud
Hjeracium Natalis Catharinte Syrleti Vir i

gins, Tertiarize Capuccinre, mine aulterita


tis forminm .
.

16.

Decima ptima LalJIprilz':.

C Utri depoitio Frarris Francici Capuc


cini , qui ob inviam animi parienuam

in perferendis inrmitatibus meruit Sera


iphici Patriarchz S. Francici, 6: Divi Anco
inii Patavini preentia recreari.

1 7.

Sextodecimo ka]. Aprilis.

-C Oroliani memoria Patris Francici Sac


colitii-Ordinis Carmelitarum, omni lau

de dignimie

i... `4,4` r

Placanica Ordinis Praedicatorum , pi


ritu prophetia: clari.

2.8.'

.Qitinto bal; Aprilir.

Pud Caroleos tranitus P. Gregorii i


~~ Montalto Ordinis Carmelitarum , pomi
tentia, z contemplatione inignis.

2.9.
Quirra MLAprilzs.
T Abernis B. Hieronymi Hieracens Ordi
nis Prazdicatorum, patientia, pierate, 6:

gloria miraculorum clarimi, cuius corpus


eptuaginta anni: po mortem repertum e
incorruptum , gratumque pirans odorem.
lbidem Fratris joephi Galeano Religio
Capuccini, humilitate inignis.

-Rr-*I L I S.
Kde-urli: Aprilis.

I
l N Inula Capreni depoicio venerablis
viriMichaelis Luciam Monaci Carthu
en

EXit'iiF'S'IVA LIBRO lil. A *


472

icnis , qui iiiizabili patientia eoruit . In


Territorio Conentino obitus venerabilis vi

ri Alexandri Ereiriitrcipiritu prophetiaa cla..


ri. Lurri memoria incomparabilis viri Servi

Dei-.Augutini ?1 Stignano Capuccini , utra


que excai illutris.
, i i
z.
i
arto amis April.
SAni Francici de Paula Ordinis Mini
> morum lnlitutoris , quem virttitibus , (SZ
miraculis clarum Leo X. Santorum numero

adcripioleati Francici Bovolini Confeo


ris , qui humilitati , ( penitentix deditus,

KB perfetionis viri .
13.
Mib: Apr-iii:.
S Emiri Natalis Fratris Silveiri Sancto
Petro Capuccini, omnium virtutum , &
donorum rterogativisiiignis.Eadem die
memoria `ratris Bartholomzei Paternenis,
Ordinis Minimorum , corporis auteritate
pra-.cipui.
.
i

14.

Decima abitava eal.Maii.

P Edavoli Ioannis Augiineri Sacerdotis,vir'


tute preeclari.
'

1-

Decima ptz'no hal.Maii.

miracolis mi illuxit.Apud Biinianum Na

A Pud Catrovillarum Beati Petri S. An

talis Er.RuniSenioris ex Ordine Capuc


cinorum C0ne`oris,miraculis in vita,c pot

ria miraculorum celebris.

mortem clarimi .

57.

drea Confeoris, vitae antitate, 6t gio.

16.

Sexiodecimo ha]. Mah'.

Nam': Aprilis.

PHylocari depoitio Servi Dei Petri' a Se


I
.Conventu S. Carliarinae tranitus Servi
minar-ia , qui Familia Obervantiuin ad
Dei Jacobi ejudem oppi ex Ordine.: Capuccinos traniens , orationi , 6c contem
\ CaPUCcinorum , qnt-iu Divinorum contem
plationi magnoper tuduit , 6t plenus die
plation'e , ; COI'PQXS :afittatione vitam rum, St bonorum operum quievit in pace.
ianiim tranegit.
.
[7.
z/_irzrodecimo ha]. Maii.
6.- . OEZazo ida: Aprilir.
C Rorone beatamors P,- HieronymiSalvia
[NLMonalerio Aulinarum Sancti Philareti
'ti Ordinis Carmelitarum , qui exemplo
:'Monaci Bailiani , profeone monatica vite non minus, quam perCatione Verbi
valdconpicui . 'I erraznovze commemora Dei multos Haereticos ad F idem , Peccato
rio-venerabilis Fratris francici S. Martino reque ad pcenitentiam convertit.
Capuccinorum \- iearii Provincialis,qui ple~
nua. operibus anttia in encute bona quiz
"Jia. ,

.7-.-

'

..

L: '. .

_ .

Septimo film Aprili.

B Alneareze Fratris Aloiii :1 Placanica Ca


' ;i puccini, admirabilis poenitentiae viri.

-8J '
'Sextoids Ap'ilzs.
a
{N Territorio Rhegieni SanCti Philarcti

I9.

Tartiadecmo bal.. Mai.

RHegii memoria venerabilis fueminaz Ia


bella: Carbone, Virginis , Minira: Ca
puccinarun,&~ororis Hjeronymi, 6t Atha
naii ejudem Ordinis , qua: .plures puellas
uo exemplo ad vvirtutem , 6c perfectionem
traxn .

i
z
~
.g

ai.

[In-decimo MLMai.

Martyris, qui ii Saracenis Calabriam de

T Auriani Saudi Georgii ejudem Civitatis


v-.itanribus pro defenioneCatholica, Fidei
Epicop; qui gregem uum exemplo , ac
trucidatus .et.Roma: natalis Beati Servi Dei doftrina miric ad virtutem promovit .
Ioannis, ocii Santi Dominici, mira. libera
Apud Roanum Beati Stephani Monaci
li'tatisiri pauperes,quam~t Deus inigni mi-_ Baliani,dicipuli Santi Abatis lei. Otr'a'n
raculo illutravitJ-iac `die obitus Frati-is Hie
ti in Apulia Natalis Nicolai Picardi Mar
tonyliii Paradione Capuccini , Confeio
tyris , qui Turcis in odium Pidei interem
ris,-,eujus uneribus Angeli inviibiles viibi
ptus et. Neapoli mors beatima -Eratris
libus cereis aliterunt.

9.

Francici Ordinis Minimorum , admirabilis

Vinto 'idmAp'i'liL

anetitatis viri.

SEME Santti Stephaniz memoria venera


bilis Sacerdotis Honuphrii Piani, mira

aa.

Decimo kal.Maii.

M Eliana: depoitio venerabilis Servi Dei


aulci'itatis, moriimquclinnpcentize viri,

l i.

Tertia ida-s April.

lleti depoitio Fratris Anelmi a Serra


(iapuccini ,qui in hora mortis pra-:en
tem habuit Beatam Virginem , eiuque cor
pus pot triennium epul-turte viiim et in
corruptum. In Monaterio S.'Stephani me
nioiia Patl'ls juannis Baptita: Cropanenis
Ordinis Carthuianorum.'abernis Venerabi

iis fuzniinte Bernardina: Ananiaz, Tcrtiaria:


Capuccina, antitate vite, dono prophe
cite, Gt muaeulorum gloria illutris.

Vincentii Comit Rhegini , Ordinis


Carmelitarum, qui tempetatein igno Crucis
edavit,& plenus meritis mi gravit ad Domi
num .

zz.
Nana MLMai.
S Eminaria: Fratris joephi Melicucca
Religioi Capuccini , virtutibus, 6t mira
culis prazclari. Cutri Fr.]oephi Migna
di ejudem Ordinis, dono prophetix, z cu~
rationum illutris.

24.

05341220 hal.Maii.

Praic ;Plus Apri/[s.

C Ommemoratio JOannis Epicopi Croro


nenis , qui pot varios in Eccleia Dei

[N Monaterio Catrivetcris Eratris joe_

exantlatos labores , catleti lumine aatus,

ia.

PhlClth acenislfeligioi Capuccini,mul depoita infula , Cucullam induit in Ordine A


_..`._

S-Ba
---a-

WW_-_7

l,

MA'RiFYik'0'Locrulli C L ABRcuM.
,

--_

473

"__

&BailiL a: famam uz'iczisnricdo re. . 6.


'quit .
f 3)'.

Septimo ball-fait

"1 N Territorio Areneni Sani Laurentii


Monaci ex Ordine Sani Bailii , virturc.)
clariimi . Saracen:: Natalis Fran-is Marci
Morano Capuccini, Confeoris , cujus A

nima inter amplcxus quamplurium Santo


-rum coelum concendic .

28.

Qlarto MAM-21?.

lN Provincia Aprutina San-li Anonimi o


cii Sani Hilarionis Abbatis. Monte Phi
locari Beati Ludovici Rhegini Confeo
ris,& lnitutorisCapuccinorum in Calabria,

Pride nomu faii.

R Hcgii Fratris Francici Ordinis Carmeli


carum ejudem Civiratis, quigratia cu
randi inrmos fui: Deo mirinc inignirus.

7.

Nanir Mail.

'

dicipuli,& ocii S. Francici de Paula,er

demque Ordinis primi Sacerdoris.

8.

OZaw ida: Maii.

xit, ( gratia miraculorum exornatus fuit.

N Eapoli depoirio venerabilis viri Aloyii


Aquni de Cruculo Ordinis Prazdicaro

Apud H1eracium natalis venerabilimx fae

rum, miraculis, ac .virtutibus hoc nolro u:

minac Paula: Malarb Virginis , Tcrciaria:

culo celeberrimi .

' Sicilia, ( Apulia,qui ummis virrucibus illu

Capuccina: .
zo.
Pridie kakMai.
I N Monaerio Sanae Maria: de Pietatu
pro Squillacum depoirio Beati Fran
cici umpani Fundaroris Auguinienium
Heremitarum de Zumpano , viri admirabilis
anctitatis . Mileri natalis Fran-is Francici
S. Petto Capuccini, Confeoris. Apud Civi

9.

Septimo id: Mai.

C Uringte memoria Patris Ioannis jacobi


Corolianenls Ordinis Carmelirarum,u~

dio reformanda. Regularis Obervantize


commendabilis.

yz.

Quarto idm Mali.

T Auriani Sani Joannis , ej udem Civita

tarem Caani memoria Fratris Ambroii Ca

tis Epicopi . Tabernis memoria Servi


Dei Hieronymi Albenis Capuccini,Confe~

puccini, Confeoris, qui ccelci viione re


crearus emiit piritum .

oris, omni quocumque cazlelii dono, virtu


tis, propheriaa, : miraculorum celeberrimi .

MAJus.
I

Kalemr Mai.

'

Artyrium Beati Uladi Epicopi San


M da, Severinatis . ln Provincia Hy
drunrina Beati Ignatii Eremitz , v'iri admi
rabilis poenicenria:.

Tenia nom Maii.

R Hcgii
S. Agata
beata
Concionacoris
memoria Fratris
Capaccim
Leonis
, qu:

Hjeracii natalis Theodorze Virginis Tercia


rire Capuccinaz, quae anis operibus vacans
ano ne quievic . Styli Roa: Maria Ca
pialbi itidem Tcrtiarize, vita: auericace, do
nique casleibus illuh'is.
18.
Quinzoderimo bal. Tam'.
S Eminariae natalis Fratris Martini Rhe- ~
gio Capuccini, Confeoris , qui multis .
vircutibus przditus meruir in ne vitae pra
enna Beatce Virgins frui.

20.

Tertodecimo kaIszi.

R Hegii beata memoria Francici Pinelli


Sacerdotis,omni vircur genere przclari.

verbo , ( exemplo refulit . i

4- 3.
.aiuto ma: Maii.
COroliani felix tranirus Patris Ioephi Pra.

c0 Carmelica. , virtutbus , 6c - Verbi .Dei


pradicatione eximii.

4.
"

Quarta na ar Maii .

L A hanadi in Dioeceli Rhegina venerabi

22.

Umlecma 1:41.1011'1'.

A Mame-.e Sani Joue ejudem Civiratis

Epicopi . Tabernis natalis incompara


bilis viri Oftavii Sacerdoms, r Cantoris,qui
( in vita, z po morrem miraculis claruic.
Apud Turanum tranirus Fracris Humilis
Paternenis Clerici Capuccini, qui Virgo in

lis rminz Birgittee Cannizzarz Virgi


`,ns , Terciariz Capccinz , vqua: moltarum
;virtutum plendore lllurara , caelehumque

ter amplexus Beam Virginis ad Coelum..


iendic .

-charimacum donis Deo cumulaca amto

H )eracii San ]eiunii Monaci, 8t Confe


oris ex Ordine Sani Bailii, qui mira.
aueritate vitae oruic . lbidem memoria

ne quicvit .

'- y.

Terrio atm Maz'i.

BOva. Sani Leonis Monaci , ex Ordine

F Rancavillz in Aprutio Sani Franchi


Confeoris . In Sicilia B. Anonimi He
remira: , qui viramaueriratibus plenam in
alteram uaviracibus redundantem commu
tavlt . Paula Beati Balraarris Confeoris,

2.5'.

0157? halJam'i.

Servi Dei vloannis Caearis, ejudem Civita

San-ii Bailii , gloria miraculorUm illo_

tis Parochi , Gr Vicarii Generalis , peataa

ris . ln Provincia Aprutii San&i_Anommi,


qui fuit nnus cx ociis Santi Abans_Hilano~
ns. Apud Turanum commemoracio vene~
rabilis viri Frarris Francici Calirovetere
Sacerdoris Capueeini,virginirare prreclari .

anftiraris viri . In Sicilia BeatiJoannis Or

dinis Minimorum , obedientia , ac implici-~


rate conpicui Rhegii beata mors Fratris Se
raphini ex Ordine Capuccinorum , Coneil
oris, monaica obervancia przclari.
l
O o o

2.9.
.

c... .

_474

;9.

CALABRIA FESTIVA' LIBRO III.


ignis . Hieracii beata -mors Catharina. 'Vit-.-

Quarto haljanii.

'L N Territorio Rhegieni Sanci CyrilliAba ,gmis l ertiarite Capuccinz , virginitate , ac}
_ tis ex Ordine Sani Bailii . Apud Ccren antis operibus conprcute . In Monaierio
lam Beati Policronii ejudem Civitatis Epi S. Stephani dc Nemore Fratris Benediti
Icopi . Roani Beati Petri de Padulis ex Or Gaparina Ordinis Carthuicnis, multa per'
i
di ne Obervantium, Confeoris,qui pietate, fctionis viri .
r4.
Decimoaaw kalJaliz.
.
ac paupertate pollens diem ui obitus praevi
dit, cjuque Anima in pecie ellaz prrefulgi 1 N Territorio. Rhe ieni Saudi Geraimi
dze via e in ccelum concendere . Hjeracii
Monaci Sani Bai ii. Catanzarii memo
ria venerabilis Petri ex Ordine Obervan
memoria venerabilis mulieris Franciea-.Vir
tium , viri umma. humilitatis -. Neapoli
Einis, Teriiariae Capuccinzeute piis operi
1*'.Fclicis Capuccini, viri petataz virtutis .
us emicuit .
7
30.
Tertia lealenaarjun.
1)'.
Decimq/}>tim0 haljalii.
S Anorum Martyrum Theoduli , Candidi,
Ao multorum Martyrum , quorum du
Prochi, Chryogoni,Atheonis, Q`uintiani,
ces fuere duo Fratres Minimi,qui Tur
dcis capri dum Calabria in Siciliam- trajice Niviti , & Cantianillx , qui omnes pro Fide
` rent, pro defenlone Catholicce Fidei ab ei- . Chriti martyrio coronati unt . Monteleone
dem occili unt . In Monaerio Sani Ste
memoria Fratris Hieronymi ab AquarO., C3
hani de Nemore, depoitio venerabilis viri puccinorum Provincialis , qui poll ex men
Lichaelis Catrovetere Monaci Carthuia es morte anguinem rubicundum emiit,
ni, virtute ingnis.
crebrique miraculis corucavirln Provincia
Conenrina obitus Fratris Vincentii item

Capuccini , Confeoris , qui inter amplexus

JUNIHS.

Beata: Vir inisobdormivit in Domino .


1 7.
ntadccimo bal, julii.

I,
Kalemlrjzmii.
jEroonmis San Simeonis Monaci ,
miraculis conpicui. Meanz in Sici
i.lia obitus vcnerabilileratris Euebii Capuc
lCnl , qui multa paus ab inidiis dixmonuml
anCto ne quievit . Hipali in Hipania me

A Meriae in .Umbria Santi Himerii Epico


pi, cujus corpus Cremonam rranslatum
c .In Sicilia tranitus Fratris Pacici Cala

bri Capuccini, piritu prophetiz, 6c miracu

lmoria Fratris Arcangeli Ordinis Pradicato

lis clari,Apud Hieracium trancus vcnerab- i


lis foemina: Mari:: Tertiaria: Ordinis Prai

rum,cujus ancitatem Deus mult po mor

dicatorum ,quae virginitatem multis operi*

tem teiatam ee voluit . Catanzarii natalis


:Francici de Cochis,0bervantium in Cala

bus auxu .

lbria primi Provincialis. In Territorio Con

ris Epicopi, verbo, 6t excmplo, paorali


vigilantia, morumque diciplina celebris.

i entino venerabilis viti joannis Sacerdotis


iCRPllCCln, Confeoris , qui multa miracula
operatus e .

-8 .

21.
Undecmo balJ'ulii.
i
S Villacii Thomae Sirleti ejudem Civita

24.

Senato idasjurz.

' 0157112 haljalii.

A Pud Stylum SanCti Ioannis cognomento

I N Monaerio Padula: depoitio Patris

Thereri, monaica: vitz lande , & an


&itate ini nis . Catanarii natalis Religioi
Carthulienis, mirre liberalitatis in pauperes - viri Nicolai ex Or dine Minorum de Ober
.ob quam meruit Divina: Providentix mira_ vancia . Eadem die beata mors Fran-is Nico-.
cula experrri.
lai Roanenis; Religioi Capuccini , Con.
1
J
feoris, pirito propheriae, ac Comernplatiof.
9. 1
@into idermii. .
,
*
;IN Territorio Squillacino Sana: Gaodo ne conpicui z ,_
Quarta lezzlJulii.v A
.
i ri Abbatis, criptis, zcularrbus dlgnltatl~ 2.8.
[bus, ac profe-{ione monatica toto orbe ce R Omar: Sani Leonis Papa: ecundi , Con
leberrimi . Neapoli Beati Ioannrs ex Ordine * feoris i. .Apud Paternum ianrovvincia.
Minimorum, qui adeo incubuit macerationi Conentina Beati Pauli, dici uli Sandri Eri
ua: carnis,ut prorus inimitabilis uerit,mi cici de Paula, cujus mors g Pratribus ui
raeulis etiam claruit . Geminiani incompa Ordinis occultat'a , ur retardarentur concurL
us, coelci miraculo innocuit pulu cilicet
rabilis viti Mathaei Sacerdotis Archipresby
Laurentii Vallonii' Francavilla, Momci

?teri,an&itate conpicui.
ro.
@arto ida: Jam'i.

'

campanarum ope Angelica '. ' n eadem Pro


vincia natalis ,Servi Dei joannis Baprix
Capuccini , tanta auditatis , nt Angeli in_

N Territorio Conentino natalis Fratris


Chryoomi Sacerdoris Capuccini, Con

itinere ei inervirent .Apud Hjerajcium me

moria Fratris F'rancici item CaPUCCini,OCii

feoris, cujus Anima inter melodicas voces


Algelorum
audita e
Coelum
concendere.
i Seminario: tranltus
Servi
Deijoannis
Ca

Beati Felicis,an&itate,ac miracolis praeclarl.

Puccini, Confeoris , miraculis in vita , 6c

IN Territorio Conentino B. Gerardi Aba

po morum , ac udore ex eius corpore in

30.

Pridie halJliz.

tis,dicipuii BcatJOllllllSJORChlmNmn
virtu

MARTYROLOGIUMCMLAURICHM
475
virtutc inigms . Hieracii obitus Serve Dei
Diamantis Trongarz Vidure . Tabernis de~

quam alterum loannem Baptiam venerare

tur. Apud Sanum Nocitum Matthazi Citra..


politioJacobi Theutonici, Sacerdotis ma
gna anttitatis .Eadem die memoria Fratris
Angeli Girifalco Ordinis Reformatorum
Saudi Francici, Confeoris,qui in humili
me, 6c obedienria fuit illuris,& gratia mi*
raculorum refult .

rii Confeoris , ex Ordine Obervantium ,

virtutibus , 6t pereione vita: conpicui.


Barcinone in Hipania Fratrs Luca: Capuc
cini, jejunio, alique macerationibus carnis,

ac extai praaclati- :grezza .-,;~--i,.z.i

17.

Sextoderim'o kaLAugui.

C Artagine natalis Sandorum Martyrum

JULIua

chllitanorum Sperati , Natalis , Citni,


Beturn, Fazlicss , Aquilini , Letautii , Ianua

i-

Tertio non: juli.

_
,er--

M 0m Philocari B. Miehaelis April.


enis, Confeoris , qui meritis pra:

claris, : gratia curationum illuxit . ln Pro


vincia Conentina memoria Fratris Petri
Capuccini, Confeoris , cui morienti Beata
Virgo aitit . Apud Hieracium natalis Reli

iox ce-mina: CatharinzNir-ginis, Tertia


*ria: Ordinis Przdicarorumgnulrarum virtu
Ptum plendore conpicuz .

6.

Pride nom julia.

ll N Campania Sane Dominicaz Virginis,


6c Martyris , quae ub Diocletiano Impe
~ ratore cum fregier Idola ad beias damna
ta, ed ab illis nil lza , demum capite ob
truncata migravir ad Dominum , cujus cor
pus ,'ejuque feivitas Tropea: Patria: ua:
lmiro applauo colitur . In Territorio Con

rice, Genoveze, Beaz, Donatc'e,Vein'c, :


Secundm , qui juu Saturnini Pree-[ti po

primam Chrii confeonem in c'arcerem


mi, : in ligno conxi, deinde gladio de
collati unt. Sperati Reliquiaz eum obus
Beati Cypriani, z Capire Sani Pancaleonis

Mar_ryris ex Africa in Gallias rranslataz,Lug


dum in Bailica Sanci Ioannis Baptia: re
ligios condicae fuerunt . Eadem die Sani
Zacharix Monaci ex Ordine San Bailii .
In Territorio Conentino memoria Fratris

Petri Pedacio Capuccini, Confeoris , cui


morienti
I S. @imma-cima
Beata Virgo adfuit.
'KaLAuguzX ' "
_W

I N Inula Capreni memoria Patris Vincen'


tii Manerii Terranova Mouaci Carthu
ienis , religioe pereionis viri . Eadem

die obitus Marci Eremitae Cardinali,humi

entino natalia Fratris Francici Capuccini,

litate, ac pietate clari.

Confeoris, virtute conpicui. Roani beatf


mors Sacerdoris Dei Hieronymi Capuccini,
Coneoris , qui Anima n in Divinis prec:

Rao.
HcgiiTertiorlecimo
beata mors Ioannis
KaAA/xg
ejudem
i. Civi
;J

bus Deo reddidit. Eadem die memoria Fra

tri? Michaelis etiam Capuccini, Confeoris,

tatis Epicopi . lbidem memoria Serva.


Dei Eugenia: Capuccinae, qua: una fuit ex
chola Rolla. Morixana: , anditare vira ,

incomparabilis.Apud Tabernas`tranitus ad
mirabilis viri Didaci Morroni Sacerdoris,
charirate, coecerique virrutibus praclari.
7Nam'- juli..
R HCE Sandorum Martyrum Stephani , G: zz. La Decimo Ka!. Juguli.
'
Sue- Epicoporum, Agnetis , Fra-.licita
A Pud Francicam depoitio venerabilis Sa
ZH al Pcrpetuaz Virginum , qui ub Heraeio
cerdoris Fernandi Riturre,verbo,& 6X61?
Przeide martyrium conummarunt.Catanza
plo conpicui . In Agro Rhegieni memoria
rii beata memoria Ludovici Capuccini,Con
Servi Dei Francici Sin` iitani Capuccm,
f"-m$CUjus vitam plurimis virrutibus exbl'e. iuigfeorisui alquWare-aiuszid dein
culus Animam tres Virgines uis in manibus
uceperunt .

naam, etiam miraculis Deus teatam ee.,

volut . Apud Paulam tranitus Fratris Hya

tace virz oruic . Barcinone in Hipania me-

cinri Convcri Ordinis Pracdicatorum,carms

moria Fratris Pacici Il. Capuccini ,A Con

morricatione celebris.

eoris, cujus vita, : miraculis,& ;rire '

Seraplrico Patriarca reaecenus , am"ti

2;. admiranda
Oaw. Kal.Aguf.-V
WWE.,
g ,*.1*
80574710 id :Juli-1
` extitit
HEracleae Sanorum Apri, Toannis , Ge
Crmbaldi Confeorum. In Sicilia pao ; B Arcinone in Hipania natalis Beati Cucu
Beati Eliaqui Saracenis pro Fide Catholi
phantis Martyris, qui in perequutione)
C interfeftus e. Hieracii B.Leonis eiudem Diocletiani ub Daciano Przide piuribus
Civitatis Epicopi . Rhegii me".oria venera rormenris uperatis , rcuus gladio vi
bujllm Fratrum Hieronymi , item alterius etor migravic in Ca: um . In Provincia.;
H'WYH , 6t Iacobi Capuccinorum , qui Conentina memoriaFratris DionyiiCapuc
Anlmxqzas in erviendo pee infeis po cini, Confeoris , qui meruir habere Ange
TAuriani
uerunt
13. . , p_ SanCti
Temo
Ioanns
;dmluliiz'
~`
Monaci a Bailiani
q _
tiariae_Dommcapz
Leligioz
lum ui itineri_s
{minimecomitem_.
Vieoriae
, Virtute ,ac
Jojozmatalis
Vu- Rilaltl.
11118,. Ter i..r
tanta andiraris , ut Sandus Nilus can-

conpicuz .

.~

0 o o 2.

28.~uin

,zr
L.

*x

476

CALABRArES'PLVA LBR-O m..


4 g_ A ~

3.8.

cnius corpus-multi; annis pot mortem fuit'

qunto Ka]. daga/ti,

repertum incorruptum exis genibus , facic


ad Cxlum
vera
Provincia
Conentina
_ Religioi
_ , ln
, Petri
memoria
viri Fratrts
Capuc
cini , Confeoris , qui inter brachia Beata;
Virginis Animam uam efavit . ln Mona
erio Surianeni natalis Fratris Gregori;

I N Gallia Sanae Venerandx Virginis,que


ub Antonino Imperacorc, 5c Aclcpadcd`
Prazide martyrii coronato accepit . Apu

Hictacium tranicus Fratris Dominici Cav


puccinorum Provincialis, auertate mona
itica przclari . Conentiaz memoria venera

Ordinis Pracdiacorumui multi; virtucibus


emicuit .
gnis - In Lucania Sonda: Carli-arma: Viduae 1 4. Decimmono Kal.Septembrit.
bilis viri Servi Dei Bonaventura. ex Ordine
Otiervantiurn, miraculis, ac virtutibus ini~

[N Monacrio Suriancni- Ordinis Prxdica

duroris .Sani Luca: Abbatis , qua. anCts

, commemorario venerabilis Servi


operibus incombens,ac pueilis educandiz, Ditorum
Andrea: ejudem Iniiruri,euae charl

ancte nnc quicvit,

zt.

.tatis .in redimdis ad _Chrilium Peccacoribus.

Pridie Kal. Angy/11',

1)'. Decimolavo Kal,Seprembris .

Ani Phantini Monaci Bailiani, Confe


B Ombicini in agro Conentino Sanfi Cy
ors , vitae aulleritate , ac animonian
riaci Monaci ex Ordine ,Santi Balilii,

raaclar-i . Syracuis in Sicilia Sancorum Coroliani memoria Servi Dei Alexii Capuc
artyrum Phantii, :Sl Deodatae, qui fuerunt_ Fini, Confeoris, miraculis clarimi. Polt
Genitores _Saudi Phantini , : pro Chnt
beata mors Fratris Antonini, item Ca
Fide interfci unt, Apud ,Rhegium memo? Nina_
puccini
ante obitum raptus in Paradi
ria Fratrum Pauli eiudem Civitatis Sacer um vidit, qui
arcana, quae loqui non licet. Con.,
dotis, : Manueti S. Agata Converi , 0r entix Fratris Crt-.arei Capuccini , amore:
dinis Capuccinorum,qui charitate zuantes Virginis agrantiimi . Apud Foatum de..
Animas uas in ervicndls luc Pfs- lbos
poitio venerabilis foemina: 1Lurtize dea
ranubus pouerunt,

Brunis Vidute .

r 6.

.A ll G [I S T U Se
z

Decimq/ptimo Kal.Sept.

Pud Biinianum Sani Procli Monaci Or


dinis Sand] Bailii, Confeoris, dicipu
ii Saudi Nili Abatis.Mileti B.Erancici Rhe

,Kalmdis Auglli

gini , Capuccinorum Vicarii Provincialis ,


mira cazleium contemplationc ublimis. In

Erundz in Hipana natalis Saudi Fac.


G licis Martyris , qui po divera tor.

Monaerio Si Stephani Carthuienlis Bca

mentorum genera, Daciano tandiu_)uus

ti Lanuini ocii,t dicipuli .San Brunonis,

et laniari,donec invitum Chrio piritum


redderet, Roma pao anarum Virginum
Fidei, Spei , ; Charitatis , qua: ub _Adriano

'nhtim gubernavit , ln Monaerio Su

uicpo eius obitum diftum Monaierium {


rianeni Ordinis Pr'mdicatorum tranitus Fra

tris Thomas cjudem lnituti virtute conpi

Principe martyrii coronam adeptae. unt . ln


Provincia Conentina obitus Fratris Bona
ventura: Capuccini Confeoris , gloria mi.
raculorum illuiris. Rhegii memoria incom
arabilis viri Annibalis de Afiis,ejudem

cui , ln Provincia Conentina memoria _Fra- "


tris Ioannis Dipinianenis Concionatoris

Capuccini, pcatae andixaris viri. ln Con.


ventu Cariveteris beata mors Fratris Fran
cici
"'-Gepuccini, cujus funus cantu

Civitati; Archiepgp, omni .lande digni


lmi .
. b

Zng'c. orum fuit celebratum.

Pritie nona: Auguz. r


R Omm Sandaz Sophiw , Yiduaz , Matris

1.7.

Sextodecimo Ia/.Safar.

TEalonicze Sani Elia: Monaci Ordinis

anarum Virginum Fidel, Spei, :Se Cha

Sani Bailii , cujus corpus ad Aulinas

translatum,magna veneratione colitur.Apud


Calrumvetus memoria Servi Dei Francici
eiudctn Civitatis , CapuCCinorum Provin

ricatis . Eadem die Saudi Bartholomzi Mo


naci Bailiani, vita, aueritatc conpicui. In
Territorio Vibonen Sani Onuphrii Mo
naci ex, Ordine Sani Bailii , qui nobilita
tem generis virtutum plendore auxit , Ca:
tanzarii obitus Francici Religioi viti , qui
inter .Fratres dc Obervantia maxim eni

cialis, miraculis , ( virtutibus prteclari . ln

agro Conentino natalis Fratris Auguini _i


Roanenis, morum innocentia illuris. `

APud
19. Roanum
Wartodecimo
Sanfti Bartholomzei
191,54, Scmc- l

tuit . Mediolani Sanfti Kalimeri eiudem


rienis Monaci,& Abatis ex Ordine San- i
ai Baili,pr0fcone monatica celeberrimi.

i Civitatis Epicop .

6.
Oaw ida: Augui.
I Nulze Beati Hieronymi Meuraca ex Fa

In Monacrio Aulinarum Beati Danielis


ejudcm Inituti, Confcorisbci,& dici

milia Obervantium, Confeorisnnerit

puli Saudi Blige Abatis _.,lrgz Provincia Con

rum przrogativa inignis , qui vocante Do


mino ademleia gaudia traniit. Apud Ro
anum Bcati Servi Dei Petri Caanenis ri

Moris Obervantir Culodis Provincialis',

entina Fratris orentini-*dc Paula Ordinis


Minimorum vimjlbpud Montemleo
nem memoria venerabilis viri Martini Ser~
e.


ItCv

,__.
-v

ziiARTYROLOGI-uii CALABRICUM.
ratcnis, orarione, ac miraculis clari. Eadm

477

tis Sani Luca'- Abbaris . Mcuracz Beati

dic natalis Taddzei Cutrenis , Francicani

Perri Belcaliro , Confeoris , eximiae im


llritoris Obervantia: , orarione , ac excai* plicitaris, humiliraris , atque andiraris viri.
inignis .
Apud Montemleonem incomparabilis Reli
2.3 .
Decima Kal. Septembi-is.
gioi Fratris Stephani Francica , C3PCCl
S Ani Antonii Hieracenls, Ordinis Saudi

norum Provincialis , qui virrutum omnium

Bailii,tant:e anaitatith SanCo illi Aba


ti Nemorum cultori potueric comparari .

plendore eullit .
. - '.. ." i"
I y.
N Territorio
Nam':
Rhcgieni
Septembris.
Sani Arenii .

Apud Stylum Saniti Nicolai itidem Monaci


Bailiani , Confetloris . In agro Conentino

Abbatis ex Ordine Sandri Bailii, Confe

beam memoria Fratris Angeli ex Ordine Mi


nimorum , anritare vitz conpicui . Con.
entire obitus Fratris Ludovici Pedacio

oris , qui omnvirtutc oruit . Mcdamae


Beati Pauli Sinopolicani, Confe'oris; Saudi
Bernardini Senenis ocii, qui orarioiie , ze

Capuccini , Confeoris , pirito prophctico, loque Regularis diciplina. agrans,prophe- '


ac gloria, miraculorum illultris.

az'.

OEZava Kal,Sc-prembrir. _

Anaia. depoitio venerabilis Fratris Tho


maz Sambatello Sacerdotis Capuccini,
Confeoris,qui multarum virrurum plendo
re exornatus ano ne quievir..

2.7.

Sento KaLS-eprembrir.

A Pud Stylum Sandi Bartholomcei Monaci


Ordinis Sami Bailii , Confeoris . Hie

racii memoria incomparabilis viri Fracris


Angeli ejudcrn Civitatis, Couconatoris Ca

tia. dono , : miraculorum gloria enituit


Gallipoli memoria ServiDci Laurentii Du +5,
ranris, ex Ordine Obervantium. Apud Hje~ T
racium beata mors Fratris Manueri Hjera.

cenis, abinenrize , orarionis , mulrarirmque


aliarum virtutum prrerogatiVis conaicy,
6.
OEZaz-a idus Septembrir. kai-? . i.
l N Provincia Conentina Sandri Telepho
ti Eremitani , piritu prophetiae praeclari.
Agelli Beati Martini Bertranni Biiniano,
Confcoris , qui humilitace , ac pietate ful

puccinizcujus vitam ipeme't ex imperio C013

gens,miraculis etiam exririr glorious.Eadem

feoris concripit. In Sicilia obitus Fratris


_Iacobi Ordinis Praedicatorum magna: an

die memoria San Viri Aurelii Vibonenis

Heremitani Saudi Augultini , vir-cute ini

&itatis viri , Conentiee commemoratio Ser


vi Dei Antonii ejudem Civitatis Sacerdotis

gnis. Neapoli natalis Fratris Angeli Taber


C
nenis
7.Atanzarii
Ordinis
.Septima
memoria
Praedicatorum.
idusFracris
Septembris.
Vincentii
A sgl Or

Capuccini, cujus vita piena omni uavitate

virtutum, etiam po mortem odore emiit,

28.

Quinto Kal.SeptemIris,

I N Monaerio Surianen Ordinis Predi

catorum obitus venerabilis viti Fratris


Hieronymi ejudem oppidi , 6c Intituti, qui
Sanis operibus atis eluxit.Catanzarii bea~
ra mors Frarris Damiani ex eadem Civitate

Ordinis Minorum de Obervantiaianfticate


vitae conpicui.
.' e

29.

Wario KaLSeprembrii."-` **"

Ontauri in* Grancia S. Annm dep0ito


Patris Ludovici Merentii Monaci Car

tliuani , pietate, Se orarionc celebris.


l zo.~
N Monaerio
Tertio Aulinarum
Kal.Septembrir.
Sani P

dinis Prcediicatorum tanta anditatis, ut


mandatum acceperit coelits dc edicando
illius oppidi Monaterioi*

8.

Sxto irlm Septembrir;

O Livadi apud Squillacum memoria joan

isbBaptia. Sacerdotis , integrtatc Viti-B


Pc

a 5.

pizzul

.un 1-

e; ~ "N

9.MQ2int5 ida: Sem-;F


A Pud Falacoam in Aprutio Sani Rinal
di Eremitae, ocii SanCti Hilarionis.
,j
lo.
Qzarto idus' .S'eifetbi- ;1
ROar'ni
iomnnuz
obitusfratri r
S D

Mit-T
*P

i'

AWuuommnamanm,mmik IN
II.Monaterio
TertioAulinarum
idzi e'te'mbrir."
prop Semina

profeione inignis . Roani Sand-ae Theo


dom Abatizmirae anicatis faeminseo
riam SanctiElize Abbatis ex . Ordine San~
oleti memoria Fratris Bernardini Francica~

Gi Balii , profeonc monaica celeberri


ni Capuccini, rantx andiraris,ut fornacezn, mi. A uilse in Veinis memoria viri incom
quae ruinam minabatur, igno Sana. Crucis_ parabi is Sertorii Caputi Societatis Ieu , qui
munirus
, ingreus
leione
reparaverit, . verboz
.. ohitus
.ne
. . Clarzvallene.
' 'r caua al u Rhegn
Fran-is
Francrcr
'
oP ere multor um e

tie ..Nicoteraa pao Beati Anonimi ciUdcmi s item Capuccini', qui eli-imperio Beat? CiVitatis Epicopi, qui Saracenis captus, p
Yirginis profeonerg_ emrt .
'mortem Pro Chriti Fide ubiit .-Catanzarii
\

.
1:
xEPTEMBE
ni
.
.K

3-

Taglio nona: Septem m.

N Monatip Carbonianeni Beati Ano


nii Monaci Bijani, dicipuli, ac nepo

depotio venerabilis viri Alexandri Ferrarii

Socxetans Ieii , eharitate erga Proximum

praeantimi,quimortuumetiam ucitavit.
- I4- Decimat'am Kal.O70bris.'~~~~

APud Sanum Marcum anorum

ar

tyrum Caodori, Senatoris, Viarorsi

-t

CALABRIA FESTIVA LIBRO Ill.

478

Dominata: eorum Matris , uorum anguine


Calabria initia conecrata unt. Caani me

26.

mortitcationis.

1 f.

Derimq/Z-ptimo Kal.OEZabrs.

A Pud Pirandum in lapponia martyrium


prxclarimi viri Camilli Contantii So

cietatis Jeu , qui pot multos exantlatos la


borcs pro Catholica Religione, tandem pro
cadem Martyr occubuit . Amanthea: memo
ria Servi Dei Clementis Paterno CleriCi
Capuccini, qui inter viiones Bearorum Ani*

main exalavxt . Conentite Fratris Petri elu


dcm oppidi , 6t Intituti , virtute con icui.

culano Beati Nili Abbatis Fundatoris

moria Servi Dei Alexii Albidonenis Sacer

dotis Capuccini,viri maximz humilittis , "5C

Scatto Ka]. Oabris.

R Ome SanCti Euebil Papa:. In agro Tu.


Monaterii Cryptae Ferrata. , magna anti
tatis Viri, In Provincia AprUtina Santi Ni*
Colai Abbatis, cueleti miraculo ad Praelatu..
ram ele(ti,Confel`oris. In Monaterio Suria
neni beata mors Fi-atris Dominici ejudem

o pidi Ordinis Przedicatorum ,

ui inter

brachia Beaiae Vit inis animam ex avit.Ca


tanzarii memoria ervi Dei Francici Guar
nerii ex ordine Obervantium.

37,

Quinn Kal. Oobrir.

lmiliani depoitio incomparabilis Viri ,


Servi Del Maximiliani Sacerdotis, qui

ln Civitate Squillacii tranitus Marcel i Sir

'omnium virtutum jubar excitit. In agro Con

;Fri eiudcm Civitatis Epicopi, viti ani

entino memoria Fratris Stephani Marorum,


inter Minores Conventuales miraculis , ac

in]] a

1 7.

@intoactimo Kalobris.

IN a ro Rhegino Santi Cypriani Abatis


ex rdine Santi Bailii Confeoris-Apud
Carumvetus memoria Servi Dei Fratris

Chryotomi Reacenis Saccrdoris Capucci


ni , miraculi's , ac virtutibus conpicui - Ca
tanzarii venerabilis Fratris Ioannis Raynerii

ex Ordine Frattura Minorum de Obervan


tia , mira: anitatis viri.

18 .

LLuarzodei-z'mo Kal.Ot`ZOI/rr.

antimonia celebris. Montalti commemora


tio Fratris Gregorii Coroliano Capuccini,
tante anitatis , ut mortuum ad vitam re
vocaverir . Paulte depoitio Fratris Ambroii -

Antonimnenis ,miraculis ,ac piritu pro


phetia:: illutris .
-

19.

Tertio Kal. Oobrt.

lN a ro Conentino Beati Peregrini Ordi


nis `lorenium, ac dicipuli Beati loachi
mi, Confeoris. Hieracii tranitus Serva: Dei

IN Monaterio Sanc'ti Stephani memoria.;

Magdalena: Gagliarda: Virginis Tertiariz

_ Parris Marci Ordinis CarthuanorUmNi


n magna: perfetionis.

Dominicana: , coelelium viionum dono, ac

19. Tertiadetimo Kal. Ookrz'rl


1 N Sicilia Sanorum Nicandri Abbatis, 6c
ociorum Petri , Gregorii, : Demetrii

Coneorum , cum Eliabeth Vidua . Apud


Corolianum memoria Servi Dei Fratris Hi
larii Acrenis, Concionatoris Capuccini, cui
morienti Beata Virgo adfuit . In agro Con
entino memoria Fratris Egidii Currens ex
Ordine Minorum riioris Obervantiz
antitate conpicui,
,

mir culorum , : prophetiaz plendore cla


ri ima, . Catanzarii depoitio Fratris Augu
tini Caroveteri Capuccini , qui in mani
bus ul Seraphici Patris Animam depouit.

OCTOBER,
IL'

Kalendis Oobris .
Aani Beati Nicolai ejudem Civitatis

C Epicopi, magna: anCttatis viri . Rhe


gii memoria venerabilis Archiepicopi Ver
ao.
Duo-decima KQLQEZObJ
naccirquicclcam ibi commiatn antti
BOva. Sandri Contantini Monaci-Confe_ im rexit .

2.

Sextonona; Oobris.

oris . Conentia: Beati Luca: Archiepj


copi Ordinis Elorenis , dicipuli Beati Joa
chimi Abbatis, opere,& ermone conpiciii.

I N Monaterio Floreni Beati Bonatii eju


dem Intituti , 6t dicipuli Beatijoachimi

In Monaterio Surianent Ordinis Prredica`

Abbatis , Confeoris . In Provincia Conen

torum depoitio Fratris Francici Lungi-en..

tina depoitio Fratris Antonii Otunenis '


Apud
Concionatoris
CetrarumCapuccini
tranitus , Fratris
miraeulis
Gregorii[
clari .

it-,Viri ingularis humilitatis,t innocentix.

22.

Decimo KLOEZobrin
Nocerenis Saccrdocis Capuccini, cui mo-

A Pud Hjcracium Beati Athanaii ejudem

rienti adtitit Beata Virgo.


Civitatis Epicopi, qui longo pot mor
3.
Q1172 nona: Oobris.
tem tempore incorruptus repertus fuit.Apud

'

Santum Marcum Beati Francici ex Ordine T Abernis Beati Matthaei ii Me uraca,Con


Obervantium, Coneoris. Crotone memo.

feoris, cujus pietas, abtinentia , humi


MH"

ria Servi Dei Fratris Dominici Reacenis


Capuccini, miraculis , ac pmnitentia: operi
bus conpicui. Neocatri depoitio Eratrls
Angeli eiudem Civitatis , 6t Intituti , qui
miraculis in vita , 6t pot mortem permaxi
;
mis claruit .

litas, obedientia, paupertas fuere prorus ad

mirandte, tantaque ignorum gloria claruit,


ut igno Crucis innumera prop miracula.
ediderit . Rhegii depoitio vencrabilis viri
Fratrisjoephi Santto Gregorio Sacerdo
tis Capuccini, piritu prophetize, ac miracu

lorum

479

MR`YROL OGILIM -ALABRlCUM.

lorum plendore illuh'is . Conentiae me- o piosprceabar,depolitamole carnis, lipiri


tum prteclaris ornatiiin mei-iris ad Patria:
moria Fratris Angeli Albidonenis Capucci
ni, cue liberalitatis in pauperes. In Eremo uperna: ammnas edes traninilit. Apud Ca
rum vetus ti-.initus venerabilis viri r'i'atris
Santaz Maria. de Nemore prop Monae
Angeli Palitio Concionatoris Capuccini,!
rium Sanh Stephani tranitus Patris Rodul
'phi Cerellis , Monaci Carthuiani , multis
meritis
.
4.
P rmclari
aartononasOobrir.

APud Varapodum in Dioecei Oppiden.,de


poitio venerabilis tcxtmina:` Pereveran

da: Virginia Tertii Ordinis _S. brancici, cu


jus'poenitentia, humilitas, PPPCHQSMIHECJ'UC

{virtutes fuere admirabileszpiritii Prophetiae,


6c gloria miraculorum etiam eillit.

6.

Pride nona: Off-ohm.

IN Territorio Squillatino Saudi Brunonis


Confeoris , Ordinis Carthuianorum ln

irutoris . In Monaerio Florenli Beati lo


annis ejudem Intituti Confeoris. C_aalno
vi depocio Frati-is Coma: Paternenlfs , .Sab
cerdotis Capuccini, orarione , ac Panellth
inignjs . Apud Caroleoa memoria _fratris

Alexaiidri ejudcm oppidi, CRPUCCIHI , Vit-E

ant-:tirate conpicui . Neapoli in Monaerio


Sani Martini depotio Patris Antonii Maz

za: Monaci Carthuiani, erga paupercs li


.beralitate celebi'is.
.'

7.

.R Oina: depoitio Gulielmi Sirleti Cardi


nalis, auditate, ac dorina toro orbc cc

'

10.
. Sexto idm Oabrzs. ._ A g
~T Abernis beata mors Beatricis ROtella
Tertiariaz Capuccinre, magnz ancitatis
emina, ac multis donorum prperogativis
Deo cumulatze.

r zz,

17. Sextodecimo MLNOJe-mbm.


1 N Hipania felix tranitus Ioannis Bapti
re Manduci Seminaria Monaci Car

thuienis , omni virture prceclari.

18.

Minzoni-cima MLNOWml-y.

S Eminariaa tranitus Fratris Michaelis


Sambatello Capuccini, Magiri Novitio
rum, cujus anctitatem quampiurimis, mira*

culispo eius mortem Deus tearam voluit.

l 9.

Quartodecimo MLNommbrii.

C Rocone_ Beati Pierii Ordinis Minorum


Confeoris , qui n ulari modetia , :
antitate clarus uam rovinciam optim
gubernavinConenriz depoitio Fratris Cle
mentis Paternenis Capuccini , qui inter de
canrandas Marianas laudes expiravit. Caa~
ni natalis Servi Dei Fratris Silveri a Bol
lita Capuccini tanta: anitatis,ut po mor
tem ejus, funis , qua praecingebacur vivens,

quadraginta mulieres partus doloribus li

Nam': Olobm.

leberrim ,

verbo, 8c opere przclarimi . ln Monae*

rio S. Stepliani memoria Mauritii Franchini


Monaci Carthulcnis.

innta id: Obobrir.

1 N Monaerio Montis Cain Sani Randi


ii Monaci ejudem Inituti, cui morlenti
Sandus Pr0tomartyr Stephanus innumeris

berav erit .

21.

DIDIMMO ka!. Nowmbrir.

N Monaerio SanCti Stephani memoria..


Patiis Claudii Stylenis,magnz auterita
tis, 6: contemplarionis Viri.
az.
Decimo kal.N0?\embrir.
APud Foatum in Territorio Tabernenl

obitus incomparabils viri Dominici


Amelii Sacerdotis , qui verbo , : exemplo
multi; profuit .

1)'.
Oaw kal.N0-vembrr. .
N Eapoli Bernardini Cropolati Ordinis
Minimorum, quem-SanCtus Patriarca de

aociatus ccelelcibus piritibus aditit . In_


Monaerio Floreni Beati Nicolai dicipuli
B. Idachimi .Rhegii depotio Frati-is Anto.
nini Religoi Capucini , magna. anihtatis

Sant Thomas Abbatis ex ln iruto SanCti

viri, prophetiz, 8c iniraculoriim gloria llhh

garanzarii
A ervantes
atii` ejudem
i iVittis, memoriaFratris
ui inter Fratres Qb
lin

ris.Apud Surianum memoria Fratris Comic


Spatulenis Ordinis Praedicatorum. -

13.

Idibm~0:?ol7ri~*~.

Pud Ceptam in Mauritania Tingicana pal


io anorum eptem Martyrumprdims
.Minorum, Danielis, Samuelis,_Angeli, Dom
fni, Leonis; N icolai,& TJgolini,qui_ob.Evanz

,gelii przedieationem, 6c Malwmecicae Series


'confutationem Saraceni: contumeliasin,`

lcula, : agella perpe , demuin capitibus


abci-s martyrii almam adepti (unt. Apud
Grumentum Sani Luce Abbatis, oblr

Vlt* monatica przclarimi . Apud Sub


lacum in

Abatiz `

cio Sana-ae Chelidoniae Virginis

diamaquz documentis , 6c

exemplis an ` ,im'is Cum ibi ubditas' in

ui obitus hora admonuit. In aoro Rhegino


Bailii ,qui profeone monaica eforuit.

gulari ari itate eniruit . Apud_ Scrori olum


depolirio venerabilis viri Fratris jaco, i"Al~

bidonenis Concionatoris Capuccini, Rei]


gioi multa: perfelionis .

i as.

innro MANOvembrr. .

IN Monaerio Sani Stephani commemo


'kat'io Patrisk Petri Boni , Crypt'aaurea,

Monaci Carthuienis , qui magna virtutv


lloruit ._
1

zo. . _ Tertio MLNOZMMMS.


[N Territorio Conentino Fratris Angeli _
ab Acrio Ordinis Capuecinorum, qui a

duis corporiscai ationibus , 8: mentis me..


ditationc ita meruit upernis illuminarioni
bus, ac cceleibus deliciis abundare, ut fre

formacx P0 Wtutum decora, quibus co z quentr excra e raptus Divinorum cognil


tio
--M

CALABRIA ;FESTIVA LIBRO ru.

480

tionem,Scripturarum intelligentiam,futuro
rum praeditionem , occultorum notitiam ,

tate Calabria: , Pica-:nre Provincia: _Vicarii _.

Verbi Dei przdicandi ecaciam , maxima


proximorum utilitate , ccrlits ade tus t .
Divino tandem zu agrans,pr:edi o mor
tls die, amoris amma porius, quam vi mor

dinis Lapuccinorum Procuratoris Generalis,|


munus praedicationis, magno Ammarum lu

bi eorreptus , miraculis clarus , obdormivit

rarum plurimm ua pradicatione _,r cri

in Domino .

ptis illuravit. Hinc meritis ,6t _vrrtucibus

Provincialis, ac in Romana Curia totrus Qr;


quu fcrventimo charitatis zelo exzuans
cro,exercuit,orationemque quadragrnta ho

clarus obdormivit in Domin0,_cujus COPPUS

NOVEMBER.

cxw po ipius obitum anno, integrum 5


incorruptum repertum fuit .
c

Ka leadis Nam-mirri:.

to.
arm id: Now-mhr.
_
C Oncntiz Beati An eli Conentini Ordi
nisMinorum,Con eoris, vita:. anditat'e

` A Pud Stylum Sani Ambroii Monaci,


i
ex Ordine Sani Balii , Confeoris
Rhegii Beati joannis Candela: , Confeoris,
jqui inter illos Pimos Capuccinos ngulari
conantia, ac fortitudine eluxit . Sciambara*:

conpicui . Rhegii depoitio Fratris Joanms


eiudem Civitatis , StriCtioris Obervantife

Saudi Francici Sacerdocis, oratione,ac alns


virtutibus percelebris . Apud Carumvdla

1 in Japponia pao - vcnerabilis Viri Petri

rum tranitus Fratris Faeliciani Lungrenis,

l Pauli Navarri Soeietatis jeu, qui ob Evan

qui inter agmina anorum Coelum e in


grcus .

!gelii pradicationem per ignem martyrium


conummavit . Paula: memoria Fratris Feli
cis Belmonte Religioi Capuccini multa
virtUtis,cujus corpus multo tempore po

eius mortem repertum e incorruPtum , :


exis genibus ad modum orantis.

rr.

Tenia id: Novembris.

I N Monaerio Crypta: Ferrata in agro Tu:


culano Sanii Bartholoma-.i Abbatis,ocu
Beati Nili , cujus vitam Ipe coneripit . In

agro Conentino Beati Petri Ordinis Floren

Pri dic onor Nommbrir.

is, COnfeoris . Sands; Chriinz depcitio

1 N Territorio Squillatino Sani Balii

Nicolai Religioi Tertii Ordinis Sani Fran

4.

Monaci ex Ordine Balienium, Confeo

ris. Apud Cerentiam Beati Matthazi eiudem


Civitatis Epico i,ex Inituto Florentium
aum ti . Con entiae depoitio venerabilis
Viti ratris Beuedifi ejudem Civitatis Ca

puccini , qui omnium virtutum genere o


jruit . Apud Carumvetus memoria Fratris
;Viorii ejudem Civitatis, miraculis, ac pi
:ritu pr0phetiz illuris.

y.

Nani: Nowmbrir.

cici, qui Animam uam in erviendis pee:

infeis pouit. Mayda: natalis Fratris Bene


dii Galatrenis Concionatoris Capuccini ,
qui uis precibus mortuum ad vitam revoca:
vit . Catanzarii depoitio Servi Dei Fa.er
Olivadiii ejudem Civitatis Epicopi , libe
ralitate in pauperes, implicitate,ac aliis vir
tutibus celebris .
14. Decimoofaw Kal.Decembrir.
P Aterni in agro Conentino memoria Fra

. naci ex In'ituto Sani Bailii , Confeo

' tris Joannis Cadurii ex Ordine Minimo


rum, Socii S.Patris Francici. Gimiliani Ve

ris . ~Meirracae Beati Francici aCropani ex

nerab.V iri Ioannis Pavonia: Sacerdotis Art'

lN Territorio Arenarum Sanfti Petri Mo

Ordine Obervantium,Concionatoris eximii, chipresbyteri ejudem opp,idi,innocentia,ac


' qui multarum meritis virtutum exornatus , aniitate con icui . Apud Montemleonem
'
eronymi Rhegiens Con
anCto ne quievi eati Servi-

Chrii Francici Sciliano Capeiai, qui


Beata Vir ine uz alutis pignus accepit .

6.

0 a2) ida: Novembris.

cionatoris Capuccini , qui multarum virtu


tum cultor fuit .

1;.

Decimahptimo Kal.Decemb.

C Erentiae Beati Bernardi ejudcm Civitatis


Epicopi ex Ordine Florenium,dicipuli

1 N Monacrio Saudi Stephani depoitio


Patris Urbani Badolato Ordinis Carthu

Beati Joannis joachimi Abbatis. In Terri

anorum, monaica. Obervantite , ac ape


ritate vitae celebris.

torio Conentino venerabilis Servi Dei Fra


tris Cherubini Celico Sacerdotis Capucci
ni , mirz mortcationis , ac anditatis. In
Monaerio Surianeni Ordinis Pradicato
rum commemoratio 'ervorum Chrii Hie
ronymi ,Thomz,item Thomz , Francici ,
Dominici , Antonii ,item Antonii , : item

1 7.

Bim-aderima Kal.Decemb.

_A Pud Panormum depoitio Servi Dei Fran..


cici Tertiarii Ordinis Minorum de Ob-z

ervantia, magna anitatis viri.

20.

l j

Daodmmo Ka1.Decemb.

cum gloria commutarunt.

C Atanzarii felixitranitus venerabiiis Sa


cerdotis Ignatii Marincolze,.honeatis ,
( charitatis,caeterarumque virtutum Culto
ris eximii,qui piritu prophetie eti claruit.

7.
Septimo id: Nowmbrir.
s Capezzani apud Senogalliam beata memo

2;.
Nono Kal. Decembrr,
_
R Oani Beati Matthzi Rhegini eiudem

ria Fratris Bonaventura:. Rhegio, Civi

Civitatis Epicopizvitze anctitate conpi-v

Thomz ex eodem Ordine , qui omnes ub


ruinis eiudem Monaerii opprei vitam

cui.

M ARiT YiROLO'G u M CA LABRICUM.

.--- - 4-.-

481*
-' cui . Panaiia: beata mors Frau-is Hieronymi
S. Georgia, mira. devonorris in Vlrginem.

nis viionibus conpicui.Apud Belvederium'.


depoirio Fratris Francici ejudem oppidiii

Apud Euphratem Beatorum Martyrum Do; 'Capuccini , miraculis ciariimi. Murma_nn~i


tornei: Arenire coni um, Patris,ac Ma.- ' natalis Eratris Luca; Capuccini ~ex eodem
tris Senda: Virginis,& atrysDominicae, oppido , qui mulrarum virtutum odore rei:

ui vitam in mrumnis pro Chrii Fideconz


PummaruntaRhegii depoitio Serve Dei An
na*- 'Tertiariae Dominicana: , omni chtuw;

plendoreilluris.

~ .

A,

24. ' Oaw Kal.Dctembrir.


* r
A Mame-.e Beati Antonii Scozzem Confe

perl'us Animamruam depouit in manibus


Beatze
'ac Sandae Urulre
Lode-mVirginis,
die in *Monaerio
Sanii Virginis.
Stepha i
memoria Parris Dominici Accepturii Ordi
nis Carthuienis, paupertate, ac. contempla
tione inignis., ; ;3. v
_ q
i;
3-? -

1 r.

Decimo-.viuzze KalJauuarii . ~'

oris, qui pOtens opere, :. ermone, glo


ria miracuiorum ame, &._po mortcm coru

1 I\` Monaerio Sani Elia: prop Galatrum f

i cavit.` In .agro Concnrino memoria venera


bilis 'formula, Hieronymre Pac'ernenls Ter
tiariz Minimorum,quae muitarum vrrtutum

~memoria Frati-is-Athanali Rhegini , Ca-k


Puccinorum pluris Provincialis,abinentia;

plendore-emicuir.

go.

,L

Pri/lie Ka]. Decembrir.

maxim , ( miraculiselari . qutalti Beati.


Pauli Melitenis Ordinis Pra-.dicalzorumgni-`
raculis , ac obervantia monaiea Celebri:

Carp-amiani depoitio animi viri Bona-r*


'- ~Capuceiniv,-in cujus morte Beata Virgo ventura: ex _OriieMinor,W Convemna '
i aitit. Eodem die memoria Fratris Hierony iium, omni animonia celebris. Rom-.e de- .
venerabilis
Petri Antonii anftitatisi
de Spinel :
mi Sciliano ex Ordine S. Auguini , abiti . isoitio
ex ducibus
iSeminar'iae,magn:e
-7-1. -~,~ .-
nentia, ac paupertate piritus preclari. l*
`
i
1
6.
Decimq/ptimo
Ka/Jauuarii.
a
,a i
., @-PJ
i C Onentiaz natalis Fratris Petri Montalto

-OD Bio EMB_ R.

"R He'gii memoria venerabiiigYirgidigD/a


rire Mazza: , qua. omni aneiitace oruir
ub Roella Morixana. In, Provincia Apro

` Il"Kalc-ds Dede-MMS???
MHZ-VF
e - NHL-;

*5* u fina Sani HilarionisAbbatis,pr:edication


ae PLBnitCltla ini nis . Apud Grumencum
Pud Sanium Marelli Sanfii Eulakii Beati Theodori onaci , Viri obervdmiag
ejudem Civitatis Epicopi,& dici
monaica prazantis. .a
n *A
ao. Tertiodecimo KalJanudi."~.
puli, ac ocii Saudi Marci Evangelire, qui'
illc Evangelium prazdicavit . In Ter ritorio P Anormi in Sicilia Beati Vincentii IN _ ,v
Conentino Beati joannis 'ab Aquitania ex
_tera Confeoris, qui vitae aperirate,pre1
Ordine Florenium, Confeoris .

i z.

'
-

nitenria, ac miraculis emicuit . Sambuca in L

Tertio aim Detmbrir.

cadem lnula memoria Fratris Didaci Gare

IN Monacrio Sani Stephani depoitio

renis Fratrum Reformarorum , Confeoris,

Fratris Hieronymi Iabellza Melicucca,


Monaci Converi ex Ordine Carthuianor ,

[N Provincia Conenrina Beati Nicolai Or

qui quamplura miracula etiam po mortem '


perpetravit . Neapoli depoitio Beati Joan
nis Mazza Ordinis Carthuianorum, Wf
tate celebrisi y
4E-
mi
?sf- `

dinis Florenium, Coneoris . Balnearea:

R2.!Hcgii Duodecimo
Beati Bernardini
KalJar/uarii.
Georgii, qu

7.

Sepiimo id: Decmbris.

' "

depoitio Sani viri Frau-is Archangeli Ra


dicinenis Gapuccinianiraulis, ac virrutibus
.i

a ., .

.ven ,ra

biis Sa'cerdotis Antonini' Schipangcj

tate, vitae perfeionec umma pauperq


tate przcl-arus unus fuit ex primis Promo:

'

` i' iOnis Capuccinorum apud Cala


i' os, & alios nitimos 5 prophetim

qui po multos exantlatos laboreapro pm;


dicationeLvangelii antto ne quievic.
i_
.13.
.Idihm Dcerlhihhin

meritis cumulatus antiim vi


it . Catanzarii tranitus Fratris la

[N Monaerio Floren Beati Roge' "

cobi Raynerii Cathacenis ex Ordine Mino- `


rum de Obervantia , virtutc conpicui. Ibi i
z .Severinz Diaconi. Ad Inulas Philippi, dem .depoitio Frati-is joaphat Gimilianenv
nas pao; venerabilis Viri Joannis Monte] is,qui ex Heremita Minimus evaus,pa_enit
Societaris Ieu, qui Evangelica predicatio
tia per maxima: operata dedit,ac anto ne _
nis gratia ab Idolatris occius e . In agro quievit. In Monaerio S. Stephanimemoria .\
Qoxilentino .memoria Fratris Dominici Du-. Eratris Stephani Ordinis Carthuianomm q.,
,. dem Iniruti,Confeoris,& Eccleiae San

is ex Heremitarum Sani Auguini fam.


.Vitae anitare conpicui.Galatri tran
ris Iacobi ejudem oppidi Capucci~

ni?

ranz,ocii,ac dikipuli Sanifrancik de

farum virtumm tutore illutri: Paula. Panonmi in Sicilia BeatiFrancici,

f: . i,
i3 -1

22..
(Iride-cima KalJanuarii,v5>..-.:i t
lN agro Conentino Beati Francici' Ma'o

e; ,wi-.za

Coueoris , Tertiari , anis OPcrbus Ple

Peczmnono KalJanuam.~ * ni. Catanzarii depoitio Fratris Auguini ex

v,N Eapoli __ 4
- Lde Gartis-Soe'.~

Santi viri Evangeliar OrdineMinorum Obervantium,Viriumm


, miraculis,~ac Divi-

humilitaris, ac charitaris,

P p p

"aC-Eta

CAL"~'A BR 1A' FESTIVA'BRO in;


48m.

28. ?FS-Write ~bal.Jamanii.

(2-6. - ---Septimo balJamzari. ,


.1 li-

ROmte viaAppia depoitio San'ti Dionyfti


~ -Papt , qui multis pro Eccleia impenis
a,.. .

laboribus. F-dei documenti! clarus, eulit.

tatis Epicopi. Ncocaltri Frarris ,tacchi La

l'bidem Sat-(ti Zoimi Papre, 6t Confeoris.

rua Cathacenis , ordinis Obervantium.

Catanzarii memoria Venerabilis Servi Dei


harris Athanaii Galianenls , anltitacu

conpicui .

:5'17 *:-

i o

-R Hegii memoria Gaparis de Foo eiul'


- ~ dem Civitatis Archicpilcopi omni lande]
digniimi . ltem Contantmi eiudepn-Civ'e

27.

;3.1;

Sex) halJan/arii.

MW-.

N lcoite in Sicilia Beati Dominici ex oldi


ne Obervantium Coneoris, qui gratia
contemplations, prophetia: dono , ac mira
culorum claruit. In agro Conentino Beati

Nicolai Santo Lucido ex ordine Mini


morum , qui fuit ex primis ociis Sanfti 1n
ititutoris .
`

Sani Francici Confeoris , monatica ob,


ervantia prxclari . [I ?i
far-*tt
;1.
Pridie balJanuarLu-

i
i ,i

M Orta: Philocatri Beati luniperi cam


po Capuccini, Confeoris, ilentio, ab;
inentia , & panitcntire generibus inignis .
Venetiis memoria Fratris Laurentii Cutro
item Capuccini, magna: antitatis Viri. Ca.
tanzarii natalis Fratris _Rioli ejudcm C ivi
tatis , ex ordine Minorum de Obetvantia.
Meanz in Sicilia natalis Servi Dei Marcel
li Scalionis Societate leu, humilitatis , ac

mortiticationis prerogativa conpicui ,~ 3

ag.

Wi,

non" .

L",

Dpr-_c,p

:lg-...XA PJJP E N

Lun"

22-151 A-LCUN'HSANT SERV!, ,E SERVE Dl DIO


Monaterio ,quale colle fatiche'delle ue.:
*I* L E vite degli infracritti Santi, e Ser
vi di Dio , o che mancavano nel
manucritto dell' Autore ,` o che ovragiun

mani da imbocata , chera, ridue a colti

va-to giardino.A li eercizj manuali accop


ero tardi, mentre la tampa era ul ne,tutt' pi lo tudio de l orazione , pendendo in
inieme raccolte ho <giudicato inerirle in ea alcune ore del giorno , e buona parte.,
quet' aggiunta Appen ice, afnche i mede
della norte . Non volle per e mai altro ci
imi non retino privi in queto Libro di bo, che poche erbe crude , e picciolima.;
quellonore,che meritaron colle loro virt. quantit` di pane . Dormiva opra la nuda.
terra , ne i copriva con altro la notte , che

I. DI S.FILARETO MONACO BASI


LlANO PROTETTORE DELLA
D
` A nobili
CITTA'
, e pii
DI Genitori
SEMINARA.
'nella Citt di
Palermo ebbe inatali queto Santo, e
nella ltea anciullczza , merc la buona_
cndotta di un divoto Sacerdote , a cui fu
dato in cura,i mo

-~ ' . va Vj;`

z;

con ruvido eno, e armenti, atti pi a tene


ncrlo deio, che a conciliargli il onno.Scb
bene la ua penitenza ia tata grandiima, e
fuor d ogni credere , e i nondimeno per
fuggire la vana gloria s ingegn empre di
occultarla agli occhi altrui; ma non oltante
qualunue.cautela._ug itagli dalla ula.,

. _

'

'-
I

` z.
i *7

na

leatta oervanza del Vang xke' . - ,`

- 7 duto da un uomo emplice , che egli la nord


que di tenera et i avvezz a non cibari te oleva tutari nell`-acque gelate del nale,
piu di una ol volta il giorno ,e ueto con L ed in ee i tratteneva ben lungo tempo. E- `
molta obriergiducendo cos Il uo vivere i endo Filareto cos autero, e rigido contro
ad- un continuo, e rigoroodigiuno: Eendo r e teo , ardeva poi di una viceratima. ,
d anni 18. , in tempo , chela Sicilia, e la'.. carit vero il uo Protno , peciallncnce
Citt di Palermo erano oggette al barbaro vero i Poveri di ,Ges Crito , a quali dava
dominio de' Saraceni,`gli riuc di fuggire j il proprio cibo , le vandeelo dalla boccaz e
vero
ricovero
i Paaggieri
nella propria
, e Viandanti,
tanza, e dando
trattando-ilv
loro
ne, e-paaro in Reggio, ed indi in Sinopoli, 1 il
nalmente i port nel monaterio di S. Elia
- .il Giovane, ito nelle continenze di Seminar-v li con ogni poibile autorevolezza . N fi!
ra, dove velt l Abito di S. Bailio , dar ' .lia minore il Zelo, che aveva per la alute delle
dall' Abate Oree, e i chiam lilareto, c e i Anime , non ceando mai di eortarechc

in grecu idioma ignica Amaror della vir


tu. ki per far , che l opere corripondeero
-al nome i diede con molto tudio agli eller

catori a penitenza , ed a ridotti-Tn Mrada di


alute. Conumato nalmente b ` fatiche,e

dalla penitenza. pi , che F t dn, e dive


nuto quai uno cheletro animato i ammul ~

kciz; delle virt , pecialmente della anta.


umlk, per amor della quale i applic em

gravemente , e

pre ad lnpieghi ba, e dipre cvoli,come


JD avcr cura de cavalli , e d a Selva del

orto dove abitati uleva traportato in Cella,


ivi termin [aggiunte il coro di ua vita,

r ordine del Abate dall

can
`

Dl ALCUNI ANTI SEer E SERVE DI mo.

48;

e and_ a godere il premio delle ue fatiche uomo di molta urazmne , e di perfetta con"
nel Ciclo . Dopo morte il uo corpo ea for-nit al leiU volere. Non cominciava
l un odore di Paradio, e da quello i vide , giamai eeteizio alcuno , che prima piegate(
ro ucire alcuni ra i di plendidima lu~~ ' e ginocchia a terra non offerie a- DlU laz
ce . Non cra ben nota a PP; la antit emi
ua facies. , e non gli chiedee ajum di per
nente di Filareto , avendola egli empre te fezzmnarla conforme al uo divino bem-pla
nuta naeoa otto il manto della anta umil
Cito . cos dopo daer ervito il Signoru
t i ma Iddio la ree ben chiara alcuni anni per molti anni con ogni giutizia , e antit
dopu la di lui morte con uu inigne prodi paso anramente al Cielo nel Convento di
gio, e fti,che orando una tal donna avanti l" Reggio ua Patria l anno 1700. Vi fama
immagine di S._Elia,ainche ottenee la gua. m quella Citt , che abbia in vita operati
rigione da certa ua infermit, il Santo le ri mo ti miracoli, de'quali per per caua del
poe chiaramente,che andae a raccomman
mal/contagioa, che col ancor vi dura non
dari al Sepolcro di Filareto , che enz'altro poterono aver le notizie . (Deio per
averebbe ottenuta la razia , come gi fece, certo , che in quelle parti ancor i conerva
retando libera in ue l'itante dal uo malo -vrva la memoria e della ua antit, e de'uoi
re: miracolo , qua divulgatoi dappertutto miracoli.
i
trae al medeimo Sepolcro inniti altri in
"W

IV. DEL P. ANTONIO EEDELEDELL

fermi, ciechi, zoppi, ordi, che tutti otten

nero dal Santo la bramata alute, cos zaino RLS


do Iddio coronare i meriti del uoSrvoo

1-7

po 50. anni di vita umiliima , e antitma.

N Acque il P. Antonio nella Citt di Reg--l

gio, e furono i uoi Genitori D.Fabio

g.

5:* mi". 11. DI s. DA L MONACO ;sz

Fedele, Barone -di.Careri,Natili,&e.,e dAn-i

B
*2, BASILIANO .
"~ WW-?'11
`*
'
QLL-"55;" ~: ' 7. . "zur.
A vita di queo Santo noiroper morte,
e non per nacita , trovatai mancante
nell originale dellAutore per diperione
di ngli 5n per molta diligenza uata poru
tei aver le necearie notizie , d'uopo e tra,
laciarla: olamente appiamo di lui, che vi
veva nelle parti di chgio,dicepolo di S.E-
lia Siciliano , qual poi venendo a morte il
raceomand inieme con altri uoi dicepoli
-a S.-Elia il Reggino, acei li ricevee per

uoi dicepoli, come fu. lntanto morto il Si


eiliano , il da Reggio ritiratoi i ne Monti di
Seminara per vivere olitario , ed ivi fabri
cato un Monaerio,con eo lui i accompa
gn anche S.Daniele, il quale dopo una vi
ta antima ivi morto, fu epellito, come il
tutto i raccoglie e dalla vita del medeimo
S.Elia,e dal martirologio critti dallAutore.
-.x

lil. Bi PR; MICHEL ANGIOLO DA


REGGIO MINOR CON VENTUALE.-`

W nre-'VW

LA COMPAGNIA Pi GESU.

wo# H

*W

na Barone, luno, e l'altra della primariano


bilt . Egli per del uo eere non diede mai
il menomo contraegno per il bao concet
to, che di e nudriva, e per il diprezzo ,in

cui avea-il Mondo,e le ue vanit . Li primi


anni della ua ioventv li pee in appren
dere le umane ettcre otto il magiero .de'
PP. della Compagnia, nella Citt di Napoli,
dove fu mandato da Genitori nel Semina
rio, detto dc'Nobili, diretto damedeimi Pa

dri . Nel or dell'et fu dal Signore ipira


to ad entrar nella Compagnia , ed egli an

~ corche fue il Primogenito, e ucceore ne


cudi dl ua famiglia, turto mettendo in non
cale,- ubbidi too alla Divina chiamata, e i

_veti l abito di Geuita , che aceompagn


empre collo udio delle virt , nelle quali
vi fece pr0grei tali, che coll'eemplarit di
ua vita era di oddisfazione non meno a U.
Superiori, che a Compagni, da quali ad un
tempo medeimo , ed era amato per la dol
cezza del maniero'o, e earitatevole uo trat

'
era venerato per la odezza della.
- "vir . ln quela uguale empre a e eo vi

Ra MichelAngiolo della Citt di Reg

mantenne un tenore inalterabile di allegrcz


io dal primo giorno , che ve l abito za , aabilimo con tutti ,pronto al ervi.

del 1. S. Franceco tra i Frati Conventuali, zio de' uoi Fratelli nelle coe eziandio pi
dicili . Parendogli poco quanto operava a'

apirando all altezza della perfezione , attes


e con tanto fervore all' oervanza della ua
Regola, che divenne in breve un Frate mol
to virtuoo, e perfetto . Amico dellaantag
povert non volle mai per e,che l uo tret

gloria del Signore ,ed a pr delle Anime:


nella ua Provincia di Napoli , dimand

iantemente dal P. Generale la facolt di

paare a travagliare nellIndie,e quivi pen


tmo delle coe necearie all umano vi dervi la vita, e pandervi anche il angue , e
e. Eercit per molti anni lucio di cer di tanto ne fuc fatto degno dal Signore per
e nel Convento della ua Patria,e tut ua gloria . Non fu retio il P. Generale in..
, , ecchio , e cadente non eed mai a concedergli la grazia dimandata , anzi vo
"
colta, o travaglio-'i anzi che trat lentieri nel eompiacque, eendo ben infor
` ` .ocorpo con omma auierit, vmato del di lui fervore . S imbarc dunque
ando per lo pi in pane , cd per Cadice nellanno 1696. anche da quel
'- doi su la nuda terra . E pOrto prendendovi imbarco, paae al ter
.
l i:.
lpp z
mine

434

CALABRA FESTIVA LIBRO Ill.

mine diegnato, dovette_ per apettarlo per


ben due anni, non eendovi occaione alcu

na di paaggio per l`lndic Occidentali, alle


quali era tato detinato' ,Nella dimora , ch`
.ci fece nella Caa profea di Siviglia , ove
i trattenne per tutto il tempo eprc ato,
.diede aggio del uo pirito, e u di omma

ri li Geuiti, che ci erano ap rodati z inL


eziandio un di pi,e parlava un Candidato
ricevuto col dal B.Superiore colla facolt,
che ne aveva, quando nel vederli dar fondo
erai non poco attrilato , giudicandoz per l

eperienza ne aveva , che pochi arebbero


tati coloro, che avrebbono Otuto campat

edicazione a uei Padri , ed a quel Publif

la vita. Nel ripigliare la naVigazione furono

c0 .5 mercche l occupava tutto neminicr]


,della Com agnia, pecialmente nellacolta

ovrapre da nuovi accidenti , da quali fu


rono obli ati ad approdare al Braile , ove

re le confe ioni,nel qual impiego non meno

riarcita a nave , e goduto della carit di

.di ette , o Otto ore vi pendcva in ciacun quei PP,Portoghei,fecero vela per la terza
giorno , tant`cra il concoro d' ogni ceto di volta, ed a alvamento gittarono in ne lan
perone s`i nobili, che plebcc, dalle quali era

cora a Buenos~Ayres er impiegare li udo.

amato , e venerato , ed e li corripondeva a

ri, e la vita a pr dele Indiani. Non avcreb

tutti cogli eetti della pi opraiiia carit.


Nel meglio di cos ante occupaZioni giun_~
glia paando a Cadice con altri_45. della...
Compagnia , ripartiti in tre Navi, fece vela

bero per erdura una gran corona di meri


ti, e l ave ero perduta in mare , tante furo
no le fatiche oerte a pr de Paaggicri
della nave in cos lungo tempo di pericolo
iima navigazione , in cui vi polero poco

vero buenos yres lanno 1698.11 viaggio


pot chiamari fortunato uanto altermine,

meno di due anni, alla ne de quali pas il


notro P-Antonio co uoi Compagni l'anno

dove giunero ani, e alVi , ma diatroi


mo, e pieno di diaggi,e_ patimenti , perche

i700. da Buenos-Ayres al Collegio di Cor


dova, dove i conagr cOn maggiore ret
rezza a Dio colla profeione olenne de4.

e l'op ortunita dellimbarco , onde da SiVi

durato per lo pazio di mei 2.2. , quando

_dordinario uol eere di POClllml. Molte

voti, ed indi i trasfer alla miione de Po

furono di s lunga tardanza le cagioni , e

poli de tti Cichiti. E la Provincia,dove abi

la prima `u quella, che dopo pochi pallida tano li Popoli detti Cichiti .uno pazio di
Cadice i cpararonole Navi per era but;

rata inorta , perdendoi di vitaluna dall

terra lungo zoo. leghe, e largo 100'. ll Paee


er lo pi montuoo, e pieno di foltiimi

altra, portate da furioitmi venti,e rapidi

ochi, ne quali vi abbondanza di cera ,e

itni maroi , furono sbalzate alla Guinea-5

miele , uguale l abbondanza delle Scimie.,

onde u neceit allAlmirante , su la quale

TCUgglnl, Anitre , Cervi, e Capre elvag

navigava il P. Antonio di dar fondo alliof

- e; non minore la quantit delle Serpi, e

la di Santo Tago , una delleperidi, oia di


Capo verde ., Q`uivi da ,religioimi Padri
del venerabile Ordine di S. Franceco furo
no ricevuti con tutti i pi quiiti egni di

aai trani. Vi ono molti laghi , e umi , e

ipere, che _ca ionano co loro mori eetti

fra l altri il ume chiamato Guipay , quale


cendendo dalle Montagne diCiuchiaga, e
carit amantiima , n altrove vollero, che caminando per varie pianure , nalmente.)
i tratteneero, che nel loro Convento, a
sbocca nella laguna Mamorze un altro det
ne di ottrarli dagli eetti maligni di quel to l Aper , o ia S.Michele ,.che nacendo
clima nocivo tanto a Foratieri , che vien.: da Monti del Per , ed attraverando li Ci
chiamato communemente il Sepolcro degli raguani, dove mutando il nome propio nell
Europei . In fatti tale lo periment il reto altro di Pariqitz v in ne a perderi in al
de' foraieri, dcqual la` a ior parte am i-boc a ai'oli',`-`aquai i ravvolge
mal ,e pi di cento Vi per crono la vita . + in varie guie ino ad avvicinari a Santa...
DeGeuiti mediante la carit loro uata, e Croce la vecchia: di qu proiegue a mezzo
. lamore indicibile, con cui di ei i preer la giorno , e v parimentc a sboccare nel Ma
cura quei buoni PP. di S. Franceco, avver,
tendoi di quanto far doveero, e da ci , da

cui guardari per conervarla , alcuno_ non


ne mori . Vivi il P. Antonio unito alii PP.
Giueppe Otega Superiore , e Pietro Care
na aite allinfermi della Nave con ommo

moreze queto il gran ume coranto cele


bre nel Mondo, detto dellAmazzoni. Il cli
ma vi e caldo, e emperato, cagione perci

di molte apopleie, e contagj . Gli uomini


ebben di compleione ignea, e vivace , on

minore di quei , che piravano nelle loro

per dediti molto all uo duna bevanda,


detta in loro lingua Cicia,che fa l`eetto del
vino bevuto trabocchevolmente , e di ogni

travaglio, ma con frutto,e conolazione non

mani. Partirono in ne da (Iuell Iola , nel

altra bevanda forte , e queto fu uno degl'

qual punto non pu piegari il contento,


che in vedendoli partire tutti ani, enza che
uno ne fue perito , morarono quei reli
gioiimi Padri di S.Franceco,e piu di tutti
il P.Guardian0 , il quale piangendo di alle
grezza die , di nOn poter contenere le la

impedimenti maggiori per queti Popoli


non tanto ad abbracciare , quanto a non du
rar con cotanza nella Santa Religione del

grime , non olo perche partivano di n tut

rio, e Predicatore della S.l"cdc , e con tanto

notro Signor Ges Crito.Fraque1li Popo


li dunquc,ed in s fatto Paee cominci con
fervore il P.Antonio l'impiego di Miona~
zelo,
*o

`DL6uNI SANTI-SERV ESRVEDI DIO.

.\\4.~

- 0.

zelo, carit, ed aabilithe aezziohatigli-'i Antonio il loro aiuto, e conolazione, ma 1;'

ii queiBarbari lo amavano come Padre, el Ciehiti anche pi la perdita dellamtantimo


veneravano qual Santo . Egli . vero , clio Padre, e per lungo tempo non eppero con
breve tempo vi dur ,__rmancndo COtanto olarene lino a tanto , 'che peruall aver_
abbattuto dalli travagli ecceivi ,, che per lo Protettore in Cielo , a lui raccomanda

quanti rimedjue li applicaronp , econdo vano.


`
,
' ,'
che la povert' de Paee permettea,giammai
La preente relazione . tratta da cibe e
non pot riaverl, Non tralaciare., n gior_ f'crijrojiibbitlo dopo'la di [ui morte liAPP., che
no , n nonodiaddomeicar quei Selvaggiz_

,ac-uano a q/irlleinoriz 'da quzififiiie rife

nel mentre li` PP. Filippo Suarez, , e'bDiol ri 4'740: il P.Atzio Sala: , che 'uci quei
-nilo di Avilaandavano in _Cerca de Genti
li , per ridurli _alla popolazione ,egli ,s' im

tempi _dalla Provl'au'dl Pai'gua ;Kitiara


tore in [tanza, ed indiftrzn in Nflz E** '

piegava a purgare quei novelli Criliiani da ra riifto _da quam}- 'n feriti,- nelle [n': ri-Zak;
rimaugli della loro vita brutale-,.daquali ni" diqac (le Thioniiampiate in` Cagliano, ?il
'rimaner poteva macchiata la purit della lo, , 12.670: Patrizio Fei-rianreato uperiore_ dlle
ro Fede , ed il candore della Critiana Beli miloitdr'e:. zi.
. ' ;9: "'
gione. Suo impiego quotidiano era _radiinare
lamattinali fanciulli , e lavcra l.ad,ulti per
dicori-er loro opra quanto creder. doveq~
ed incoa
ro,
miar
operare:`vcrun~a~axtutti,
_accudire ;enzaed~punto.
.alla ne

3:3'

r~i

."LL1L,.b*"*

V.~; ;DI BREDA...- CANNJZZARO TER.

__,.,;4 ..!__;nizwiahcaluema-z
.r.- .
'
.- i,v
~z N .:-

{zi-Far:

V, Acque queaSeva,di Di'o inLgh'i

di Villaggio ahiia, Terra di c *i

til di ciacuno-,in ogni tempo:-averura del


le Anime, e decorpi degl` inerirli, veglian

Diocei_ _di Reggio, da pii, ;doneiifkph'iz

doli giorno, e norte, e dandoa trapaati e- i

e ln dallatfaniullczqal i io la"preve

pol tura. Dopofatiglie cos 'gravoe tutto il i colla. dolcezza diznpliene 2235111,@ '1E ig#
liio rilloro,;onde mantener leforzc, e oe-

.Pociache
,de una caparra
cendol
della
,ancor
'ua,nell
eternelazi
et dianini

' nei-.cos gran peo, i era un rozzo' dipaxije.


inlipido, traumi-,arto dimandioea , un

le
della
apparvevilibile
.ua Santiima.ilMadre;
Bambino.
, accompagnato
Ges_

pezzo di carne :di alcunoanimale di,,monta- -

gna, abbrullolito,duro, e enza apore, e, per " das. Giueppe, e da SantAnna, ed in quell
delizia
[c
un trattamento
qualche .frutto
cos elvaggiq.Non
caro non dava
oli-air
mai i atto i degn eleggerlaper ua Spoaln fat
ti prevenendo la felice ,fanciulla colla 0
tregua alle fatiche, e ci, con tanta allegrez ..dezza della virt lAtenerezzadegli anni.,
za di lPiri-to, come e il corpo l alimentae , ,n dallora aliena da ogni fanciulleco trat

col pacolo lPirituale dellAnima. Prorata i tenimento ,inorgi tutta divora , ritirata,
-nalmente la n;atura,proourarono li Compa _ modeta, digiunando in oltre .di ua propria
'gni, da quali era teneramente amaro , d ap- . volont tre giorni_ la. etti'tnana` in pane: , ed
pre liargli, ecundo la polbilitpgni aiuto; - acqua. PcivenLita allet di anni '12.. cerc di
ma il tutto indarno, laonde non .compiti an
.venir labito de'Penitenti del P. SrFrance~
cora li due anni in quelle miioni, pas al co da, Terziaria Ca'pucina , il che ottenu
-ietcrno ripoo, per ricevere il guiderdone co,il giorno appreo a tal veizione le -par
-deuoi appollolici udori nella Popolazio
l iLCroeeo Signore , e le ignic , che
ne di S. Giueppe il di I. Marzo dellaan , e voleva eer ua degna Spoaera d uopo,
4701. F u oervazione fatta toamente do

che iri ,tutto i conformae a Lui,ch`era Spo

po la di lui morte, che quanto non pox fa

o di angue z e perci i preparae ad una.,

re in terra a_ benecio di quella nuova Cri

vita penitente, e crocea ._, Ed in vero cro

llianit, ed era leirpare l'uo della Ciciaj, ega pot_ dirli la vita di quea Serva del
in virti della quale inebriandoi quei Popo- i Signore 5 pociache oltre le volontarie pe

li,ecdo il lor collume, i rendevano quan~


to diadatti ad apprendere, ed eercitare le

lie , di quotidiane dilipline , ed una volta

ante leggi del' Vangelo , tanto proclivi a.

la ettimana a angue, di apri ciliz;~ , e d'al

nitenze di rigoroi di iuni , dilunghe vigi

molte pecie di delitti, onde die il dotti tre upende morticazioni, colle quali ma
mo Vecovo D.Alono della Pegna Monte~ * cerava il uo innocente corpo, fi anche tra_
negro, frura docentur in Fida , m`i ab ci: re
movcamr ebrietas , tanto lo fece ben preo

vagliara, cos`i pcrmettendolo Iddio ,in varie

u; orazioni avanti al Trono divinoz merce

maniere dal Demanio. Le compariva quei


allo peo viibilmente,ed or in privato nel;
la propria caa , or in publico nella Chiea

che appena pirato il P.Antonio abbandona


rono quei Neoti il vizio dellubbriacliezza,

la maltrattava con pugni, con percoe, con


battiture : ovente la feriva nella faccia , ed

nicme ,con ognaltro di quei, che eco trae

in altre parti del corpo con cortelli di ferro:

dal Cielo, e con aai pi di ecacia con le

~ collumahza cos brutale,coa in a quel pun

to tentata, non enza gran travaglio , ma del


tutto enza protto . Pianero amaramente:

i non men dePP., aquali era mancato nel P.

talvolta la racinava per la caa, e la preci~

pitava a guia di una palla dalle cale, e dal~


le neheze quantunque preervata empre
in tali incontri dalla Grazia di Dio a non `
mori

486

CALABRIA PESTIVA 1,1330 ru.

morirezreava nondimeno tutta addolorata

rante, eenza lettere, erano nondimeno le

nella vita , intaura nell'oa , ferita , ed im

ue parole piene di apienza celee, vencn


do a ci iruita dal uo Angiolo Cuode,da

ia ata in tutti corpo ;quali ferite per , e


dolori aldavani ubito, chel uo Confeo

S. Catarina da Siena, e daltri Santi uoi Av

re le faceva opra il egno della Crocczo ch'


ella ea r egnava per ubbidienza del me
deimo Coneore . Vedendo dunque il De

vocati, de'quali peo godeva le viite; co


me altres il medeimo Redentor Ges Cri
o non rare volte la degnava di ua preen
za; e di quando in quando lo Spirito Santo,
che in forma di bianca Colomba, lc infon
deva i lumi , le u geriva i entimenti , e le
ipirazioni o per etvirene in proprio pro
tto , o per commanicarlc ad altrui rruz
ZlODC .
Di tante coe upende, che raccontavani

monio di non trarre alcun gotto con tali


rapazzi uati alla Serva di lO , oerendo
ella con una pazienza invincibile qualun
que patimcnro, per amor del uo Spoo Ge
su , pas a combatterla con gravnime ten
tazioni carnali ze perche ben apeva, che:
tuttoche veita di carne, pur quai fu
i ella
e compota di pirito ne ignorava aatto
anche lombra del vizio, ne aumeva forma
vibile, di uomo , o di donna , e con atti la

di Suor Bri ida pervenutane la notizia all

orecchie dilonignor Damiano Polor Ar

civecovo di Reggio, Prelato di conociuta

eivi i udiava come allettarla al peccato-3 bont, e dottrinaze volendo quei accertar
come tra l'altre ucced una volta , che due idel vero , e per procedere colla dovurn
Demon)~ prea forma luno di uomo,e laltro maturit in aare di tanta importanza,ordi
di donna. , i poero dinanzi a lei a far mille n, che la medema dal Caale di Urti, dove
atti dionei,tuuo ane dindurla a qualche traeva le ue dimore orto la condotta di
interno compiacimento,o a farle apprendere D. Domenico Aric , Sacerdore di molti ta
almeno la malizia; ma tutto in vanozpoiche le nti, foe traportata in Reggio , dove rin
la pudica giovane munitai ubito col egno chiuala entro un Conervatorio di donne,
della Croce, ed invocato il Divino aiuto, quivi la poe otto la direzzione del P. M.
ein un momento parire la diabolica illu Giacinto Maiano dellOrdine di S. Dorne
ione, trionfando in tal maniera del nemico nico, anche n eiaminae il di lei pirito
infernale cusi, che dopo tal vittoria merit, colle pruove pi eatte , olite a pratticarli
che le apparie la Santiima Vergine, ual in quee materie . ln fatti queo buono ,e
veitala di una vee bianca recata dal .ie- docto Religioo in adempimento di ua.
lo, a guia di una tonica , venne con ci ad commiione , dopo averla proibita da ogn'
einguer in lei ogni fornite enuale, rean
umano conorzio , pree a perimentati@
do in uell atto rapita in una dolciima. nell'eercizio delle pi ardue virt, e ritro
eat . n molte altre maniere la infeava volla in ee molto ben radicata,e datata in
no , e combattevano iDemonj, comparen golarmente di un umilt rofondima .
dole in gura or di uomini, or danimali; d'uninfrangibile pazienza, [Bogliata aatto
ma ella empre li dicacciava da e colla_ da ogni terreno aettoz e quello pi impor
forza dellorazione. lmpercioche era la Ser ta di una pronta, e cieca ubbidienza a quan
, va di Dio ferventima, ed aidua nellora

zionc, e contemplazione de' celei Mierjz


e o ra tutto nel meditar le pene del uo ap
pa tonato Signore talmente i trasformava
neuui dolori, che un giorno di Venerdi di
Marzo ad ore 2.1 .merit '
re dal Cro 4
ceo una ferita nel coliato opra dama

re, qual le dur no alla morte , e da cui ne


. provava un continuo paimo . Un iorno di
Pentecoe meditando B i ida il iero di
quel agratimo giorno icee opra di lei
un raggio di fuoco celee , che la ollev
da terra in eai per pi orez e nel ritorno

dall'eai le f oervato dal uo Direttore


il velo, che teneva opra il capo,aro, e bru
giato in pi luoghi z e di tali eai, e rapi
menti anche con ollevamenti da terra ne:

pativa pemi . Prediceva molte volte le

to le veniva ordinato , come i vide allor,

chel medeimo Direttore la priv per pi


tempo della Sagramental Communione; lm
percioche quantunque ella ardee di una
vo lia in " ` ' edipaceri di quel Pane de
gr

ngro i: ane, col quale', enza l'accop

piatura daltro cibo terreno ella oleva man- teneri in vita pi giorni, e talora una,e due i
ettimane intiere 5 pure per ubbidire aene- ,
vai con ua gran pena , eercitando in tal
tempo la Communione pirituale . Ma vo
lendo il Signore rimunerare l'ubbidienza.)
della ua Serva, e conteare nel tempo e
o con un celee , e diuato prodi-rio la di
lei antit , e s , che piccatai la [Particola
.w _.-.N

dalla Sagra Piide, volando per aria ando,


a mettere nella di lei bocca , qual prodigi`
ocularmente oervato dal medeimo Diu-

coe avvenire, conoceva l interno decuo

tore , dopo tenutei varie conulte di' Tco- l

ri ze quando talvolta con licenza del uo


Confeore 1 adoperava a convertire qual
ch`Anima, erano le ue parole cos ecaci,

logi in preenza dellieo Avrcivovo , e


pigliati anche i pareri da Perone illuminate
ne la via del Signore , i conehiue univer

che coil' aiuto della Divina Grazia reava

almente da tutti, eer laScrva di Dio gui

ognuno compunto in udirla. N aci ma

data da buono pirito, eenza alcun opet

l raviglia; poiciache ebbene ella fue igno

to (linganno i doni opranaturali, che in lei


riplen
**
0

Dl ALcuM sANTr bERVI, E SERVE o ?o i


v. .

~ .

riplende vano-3 onde ne fu rimandata nel o

pradetto Caale di Urti . invi occore, un


anno prima della ua morte, che orando el
la una volta davanti ad un Immagine di Ma
ria , che teneva in caa , e pregando la Ma
dre delle miericordie per la converione de

ne fuggiva con ommo; abominibi gli es'


incontri,l lmpudico liizzatoi ,un giorno le
tir un archibugiata, e la colp gra vemcnte
in un braccio. Venuto il Chirurgo-per curar-
la , non volle mai acconentire alla cura, e
prima non f la remitone al delinquente z

per mano di pubblico Notai-oz ed in premio


te le parti copioo udore, qual coa f pu , di atto cos eroico , Iddio non le fe entire
re oervata da molte perone, e di quel u- - aleun dolore ne tagli, e medicamcnti appli
Peccatori, vide la mcdeima grondar da tut

dore ri pot empire una garana,qual i con

cati dal Peritoz a cui diceva ovente , che e

erva . Finalmente voltndo il Signore chia 1a ferita gli embrava mortale i altenelle dal. j
mar a e queta ua Spoa diletta le mand curarla , poiche ella di buona voglia ave~
un infermit , nella quale preparatai con rebbe incontrata la morte per amor del uo
una general confeone,,qual non erv, che Dio .Guaritai in breve dalla ferita parti per maggiormente abbellire' la di lei Anima, ben tolto da quel luogo , e and ad abitare .
gi che per :mutato del lo Confcore ave nella Citt di Poliltina, dove ricoverata in
va ella conervata la battelrnal innocenza, un picciol tugurio vicino la. Chiea de Ca.

e ricevuti gli altri Sagramenti della Chiea puceini, ivi viveva colle fatiche delle ue
in et di anni 2.5. ripa placidamente n ~ mani , frequentando la Chiea udetta , ed
Signore inLaghana i ua Patria il ar_ . i impiegando piu ore al giorno in orazione,
Maggio dell anno 1743., in ,iorno di Ve
nella quale f pi volte ipirata da Dio a
nerd'ad ore 2-1.Do,po z4.ore alla ua mor tagliarli i capelli z E perche diei qualche
te le-fn.per ordine deSuperiori aperta la ve tempo a mandar in e'etto lipirazione avu
na del dellro braccio, da cui n'uc in molta ta,.un giorno,entre orava con pi fervo
copia il angue . Ondebbero tutti motivo di re in detta Chiea , i vide prea per i capel
benedire il Signore tanto mirabile ne uoi li da mano in Viibile, e ollevare in alto , re
Servi .
y , .e
M
eando per al fattu molto addolorata nel- La opradetta rea-{ione f tratta la un., collo . Giudicando dunque eer volont del ~
abc-(zo ai vita mandato dal jim ConfEre det~ Signore,chel tagliae i capelli, too cava.-`
to di jpra .

-. . i, WWW-n
i .

-.Wh_.a$\~1*-T

to fuori un correllino , che portava addoo,


"j-.7.; j': r

JJ-t

DI E
RANDA PAONE
i .1-VI.TERZlARlA
ERANCESCANA.

in quel punto medeimo irecie con eo la.


chioma z e per vie diprezzare le vanit del ~

Mondo pens velliri Terziaria Capuccina'

s.

._

.ue- ai

V Acque quea Serva di Dio in un Vil


L
laggio di Mena detto Fiume di Nii
da umili, e pii Genitori' , da quali nel batte
imo le fu poo il nome di Antonina , e da
m edeimi fu educata nel anto timor di Dio,
enell`eercizio della morticazioneDccore

ma avendo incontrato delle dicolt dal


Guardiano, -e Religioi di quel Convento1
per eer ella giovane, foralliera , olinga , c
enza verun appoggio , alla ne procurato

un abito vecchio di quella ea foggia , e


ruvidezza, che portano ivi i Capuccini , U
andataene nella Terra di Cinquefrondi, ivi

fratanto, che gli abitatori di queo Villag- i fe veire con quellabito (tero daFrance_
gio per una inv aion di nemici, abbandonate

cani di quel Convento, mutandoi iln

e proprie cae andavano fuggiachi di qu,


e di l', ed in quella occaione AntOnina non

di Antonina in Perleveranda di Ges . Fat


ritorno in Poliina temeva d ee
da' Capuccini con ~ e

eendo, pi, che di ei anni , i dipere per

la
dre,
campagna,
e della Madre
priva .della
Ma per
compagnia
ua buonadelorte
WHQL
.' - , ove die-:Va
jl a.:
dnft
,7
`
veduta caualmenteda D.Antonio Marzano,

Gentiluomo della Citt di Seminara , quei


la condue eco in Calabria , e la tenne nel

la propria caa per alcuni anni. Creciuta ad


et competente, ed eendo per altro di bel
l'o apetto, 12: ne invaghirono fortemente di
lei i rvidori di eo Signor di Marzano , e
pi volte tentarono il di lei onore 5 mala.

pudica Giovane ottrattai come meglio po


` dalle loro mani, prea lop ortunit e ne
` `1 da Seminara, ed and in Antonimina
io, e Diocei di Gerace,ove ben pre

iata da _un Giovane caperarou


o molte volte,e in varie manic

-a oddisfar le ue dionee
la Giovane geloa di ua
,cci empre da e, anzi
Q
'i

ncevuri molti lumi,


e grazie' ingolari d a Signore , vi andava s,

ma i metteva dietro la porta, dove alla ne


oervata da quei Religioi , che piu- degli
altri i erano oppoli alla di lei vetizione,

queii in vece di gridarla , e cacciarlavia,


come ognuno arebbe creduco, mutati im
proviamente di volere, la trattarono anzi

con benignit,e la eortarono a perevera


re nel ervizio di Dio , ed a corripondere
con opere ante alla Grazia , che le aveva.
fatta, di chella molto ne rin razi il Signo
re, ed il Seraco Patriarca. redendo dun'

que in obligo col nuovo abito aunto di


dover intraprendere nuova foggia di vive
re, colla corta del uo Confellore volle faf

re un anno di noviziato,nel qual tempo eer-s


cito in aprime penitenze , dormendo
J...
eme.,

CALABRIA FESTIVA LIBBO HL*


empre ul nudo terreno , cibandoi parci fortuna, mentre provvcduta dogni uidio
lmamente , aggellandot di continuo , e umano albergava in cae altrui, c-i procacz
468

per punire qualche patto difetto di lingua

joleva ilronarla ben bene con apra,e ruvi


da pietra, no alleuione del angue, dan
tloli ancor depugni ulle labbra s fortemen
_IC , che nel ore della giovent ebbe a per

due tutti denti . In detto anno nOn uc

ciava il vitto, o colle fatiche delle ue ma


ni, o colla carit de'divotizrma .piu po-vera

fit di pirito,e di volont 5 pociache con


tenta del uo povero tato nulla deideraVa
di quello Mondo-3 anzi ci,che le opravan
zava al uo carimo ocntamento, Enza

mai di caa, fuorche negiorni di fea a en

nulla ritenere per il d vegnente, tutto lo di

rir mea, e i priv d'ogni umana convera

penava a Poveri, laciando di e la cura a


.Dio , il quale una volta la provide miraco
loamente di legna per ricaldari le mem
bra irrigidite da intenimo freddo.Riguar
dava poi le indigenze dePoveri, e de'bio
gnoi , come e fuero proprie 5 onde pi
duna volta i tole il cibo di bocca per darlo
a famelici, ele vei di doo per coprire)
l'altrui nudit . Un giorno incontratai con
una gliuola di Mammola orfana, e ramin
ga, moa a compaione e la condue a ca
a, e quivi educatala come e fue propria
glia, quando f ad et convenevole lerror
t a veltir labito di Terziaria Capuccini,

`zione,per peter meglio converare con Dio

nellorazionc , nella quale pendeva molto


ore del giorno, e della notte . E quantunque
il demonio invidioo deprogre, che face
va la Serva di Dio nellarringo della perfez
zione,cercava dilurbarla, e paventarla,o

vente eccitando tali rumori [trepjtot nella


di lei caetta , che pareva le volee rovinar

di opra z ella per , che ben conoceva le:


inidie del nemico , burlandoi di lui , proe
uiva indeea le ue orazioni . Terminato
ranno del noviziato via pi s' innamm nel
Divino AmOre , e nellacquillo delle virtu.

Qgindi e ben la ua mente ava di continuo come fece. Niente inferiore u la ua carit,
e viceratezza vero gllnfermi, quali viita
va,e.conolava con ogni maniera di confor
d , e la era z e tant'era il fuoco del Divino t [05 e quando altro non poceva , pregava il
Amore, di cui retava accea , che ftt vedura Signore , che liberae quelli da'morbi , con
pi volte col volto riplendente ,, come di trasferirli su la ua perona,e ne veniva pe
derano. Le norti deVenerdt le eonumma o eaudita, come luccee qualor preg per
va tutte inticre enza punto dormire nella..) un tal Gaetano Luna di Varapodi , che pa _
meditazione della Paone di Crio , da cui tiva mal di podagra,e per Su'ox Pereveran
nc trae tanto dipreggio di e medeima, da Mileto , chera tormentata da ero dolor
che nientaltro deideava pi ardentemen di llomacoz Impercioche liberati queli, fu .
aalita la Serva di Dio da medeimi dolori.
te, che deer av vilita, e Concalcata da tut
ti .Si communicava tre volte la ettimana.. Anche talvolta per teimonianza delle ue
con tanta profuione di lagrime,e tal incen gliuole pirituali, veniva la Serva di Dio'
dio dAmore , che enza pOterlo occultare ringraziata dalle donne inferme per la
era coretta a mandar dal cuore alti opiri, enza preata loro in tempo di norte,quan
e pi volte le compariva il volto luminoo do ella non i era partita dalla propria caa,
come di Sole, e una volta, che tava renden replicando Dio con inigne prodigio la di .
do le grazie dopo decri communicata , f lei preenza in piluoghi.
.
rapita in Dio , r preiie nondimeno di ora
re tre volte il giorno , la mattina, al mezzo

veduro da Suor Pereveranda Augimeri,~

Eendo convenuto alla Serva del Signore

glia pirituale della Serva di Dio u'n globo

Pg MTMhgnprt-uah'- di laci-are)

di lumi, che cendendo dal tetto* della Chie

a ua abitazione di Poliina,porto ad abi


tare in Jotrinoli, Villaggio di Terranova,
ove
ebbene
fue ata
in varie guie
trava v
gliata
, ed afitta
dal demonio,
non manc

a andava a poare opra la di lei telaze ir*


te ogata da quella, che coa mai ignicava
quell inolito plendore? la Serva di DK) in
luogo di ripoita la precett a non parlare

per il Signore di conolarla colle ue piri

con perona alcuna di ci,che avea veduro.

tuali dolcezze,non olo liberandola da quel*

Deidero {a Pereveranda di aper leggere,

le diaboliche infeazioni, ma concedendole

per cos meglio pacer lo pirito colla lettu-


ra delibri lagri, preg un gliuolo Scolare,

ancora alcuni egnalati favor'i,come u quel


lo , che trovandoi gravemente inferma , e.

che l'imparale, e qucli le impar non pi,

deiderando di reciari col Sagro Viaico;

che le lole lettere dellAlabetozma per Di


vina virt divenne capace non olo a leg
gerei libri ltaliani,ma anche aleggcre, e
ben capire i Latiniz edebbe da Dio tal dono

e non imando ci opportuno n il Confe


ore , n il Medico , una none mentre con
bramc pi accee anelava vero quel Divi
nimo Sagramento , ecco che vede entrar
nella ua tanzetta una ben ordinata Prout

d intelligenza della Divina Scrittura, che li


lci '1' eologi ovente ricorrevan da lei per ` ione di bellimi Peronag ' ' 'ne della

lo cioglimento di varj dubj opra la Canti


ca , e d' altri pa ocuri, ch`ella piegava
con mirabile chiarezza , e profondit . F
Sum Pereveranda poverima di beni di

quale veniva un venerabikdote 60113


Sagra Pide nelle mani, itqualc communi
catala colle olite cercmonie, diparvc con
tutti gli altri,laciando la Serva di Dio riem~
pia

i.

DI'- ALCUNI SANTI SERVI . 'E SERVE DI DIO.

489

e
_. -._ `.-

pita di celee conolazione. Un'altra volta na in quell illcllu iuogo , dove lavete `per
eendo ancor inferma , e pamando per la duto, come in fatti aVVennc Con uo gran-1 :a

gran ete, che pativa, n volendo incommo- de tupore. Norar Filippo Augimcr di Va
dar le compagne, che dormivano, i propoe

rapodi andando per uoi aari nella Terra

-a oerir quella ete su la coniderazione)

del Bianco,quantlo u nel bujo della notte i

dell angulie oerte da Ges Crio nell trov in evidente pericolo di precipitar
Orto di Getcmani, nel mentre, che gli Apo con tptto il giumento nello cendere , che
ioli dormivano 5 ed in quel punto le appar faceva da una eocea collina . Ci veduto
ve belliima Matrona,che le oer a bere un - in ipirito da Suor Pereveranda , che sera
vao d'acqua limpida , e freca , ce lla quale) coricata a dormire, toio alzarai da letto , e
vegliare Suor Terea , e Suor Concetta
glie del opradetto Notaro, che abitavano
con ea lei 5 Preo aIZatevi lor die , e an

bevanda ret talmente refrigerata,che no,

che dur quella infermit mai pi pat`1 di e


te. In queio tempo venne a farle Sante Mi

diamo a pregar Dio , che liberi votro Pa

ioni nel Caale di Varapodi il Ven.Servo di


Dio P. Angiolo d Acri noro Capuccino,
la fama della cui antit eendo nota a Suor

ricolo. Mentre 1 faceva qudla preghiera, il

Pereveranda, volle andarvi ad acoltarlo ze


con eo eco conferire alcuni uoi pirituali

Notaro vide immantinente libero da ogni


ericolo , come i eppe il giorno appreo,

dre, che in queo punto i trova in gran pc

biogni . Il che fatto, il Ven. Padre i fe rac ~in cui il medeimo ritornato in Varapodi
racconto alle glie ClO , che gli era accadu
contar da lei tutto il tenor di ua vita, e do
to
,e quele riferirono a lui la previione
o aver fatto varie pruove del di lei pirito,
t

e predettolc, che qualora avee udita la di

'

~ \

della lor Madre, e la preghiera fatta per lui.

lui morte i ae apparecchiata,dovendo fra Cripino Mazzapica del medeimo luogo di


non molto eguirlo,la peruae inieme a fer Varapodi sbalzato per viaggio dal cavallo,
mar la ua abitazione in quel luogo,tal een re pendente col piede dentro la aaaon
do la volont del Signore , e il uo maggior

de iracinato in quella guia per qualche

ervizio.Cos`1 dunque laciato il villaggio di tratto dal cavallo i fracas il capo talmen
Iotrinoli,venne in queto di Varapodi,dove te,che vi mor. La Madre del giovane core
ben preo tratte molte donzelle dallafra

tutta piangente, ed addolorata da Suor Per

ranza di uc celeti virt , abbandonate le everanda per rimedio 5 e quella accoravi


vanit del Mondo, veirono labito di Ter

con prontezza irine con ambe le mani il.

ziarie Capuccine di quella tea foggia, che

capo fracaato del defunto, e oandoglin

vetiva la Serva di Dio,dodeci,delle quali la

bocca LS. Felice die , S. Filippo tornatelo

ciate anche le cae- paterne,_`eleero di abi

voi in .vita . Mirabil coa Ill giovane aperti

tar con ea lei nella medeima caa, an di gli occhi, e data una gran voce torn a vi
eer pi da vicino iruite nelle regole dello vere. Ambrogio fratello del udetto Cripi

pirito , e della perfezione , vivendo le pi


overe colle limoine omminitrate loro da
Fedeli, e le pi commode colivelli delle;
proprie cae 5 il tutto per amminirandoi

no , fanciullo , mentre ava ull'orlo della.

in commune , e con molta carit dalla orel

ber ancora da un mal dabcco Suor Ro

morte fu portato tra le braccia della Serva


di Dio , e queia dopo fattegli alcune carez
ze, lo relitu ano, c alvo alla orella . Li

la maggiore,da ee chiamata la Madre,qual aria Mileto con raccomandarla allintcrcefl


ucio eercit nche vie la Serva di Dio.

ione di S.Diegoze molti altri da diver ma


li, e pericoli, che per brevit i tralaciano.

Divenuto per _tanto queio luogo una cuola


di
perfezzione , e'di molto"buon odore al N manc a queta Serva di Dio lo pirito
Mondo,non mancavano di ricorrere da tut--u

&profeziaomei pu corgere dal eguen

te le parti le genti di ogni grado,chi per rac


eommandari alle loro or_azioni,chi per en
tir i conigli alutari di Suor Pereveranda ',
e chi per ricever grazie da Dio pei meriti
della ua Serva, raccontando fra gli altri i
eguenti cai . Il Canonico D. Franceco
Bruno di Terranova portandoi in Varapo
di a conferire colla Serva di Dio alcune ue
neceit , per ilrada gli cae il giumento
in luogo precipitoo , ed imbocato , e non

tendolo ritrovare per eer avanzata la.,


, proegu alquanto meo il uo viag

te cao. Trovandoi un giorno di paaggio


in caa del Signor Filippo Augimeri di .a- .
rapodi , e veduta_ una ua picciola gliuola, `
dimand al Padre, come le avea poo il no- _

me E Ripoe quei,Catarina EufroinaN,


ripigliq ella, chiamatela Terea Maria, do
vendo eerc Religioa: e cos avvenne,poi
che venuta ad et 1 ve Terziaria Capuc- -

cina,e fil luna delle ue prime gliuole pi


rituali,che eco dimorarono no alla

rte.

Succee in queo mentre la prezioa;


morte del Venerabile Servo di Dio P.An

di Aeris e ragionando
con
'unto alla caa di Percveranda , e.; "giolo
Suor Pereveranda
il P.Pietroun
di giorno
Scilla di
picchiato lucio,queia cee ad aprirla por
F 5 C Pl`lma._llt il Canonico proferie pa
rOla= Stare Pur allegramente, gli die Signor
.Can_0nl9 a Chxzlnello vivo; ed al vo
ro ritorno lo tro agire enza leione alcu

nitore Capuccino, molto familiare della mei


deima, e raccontandole i prodigj , che avea`

operato il Signoxe nella morte del detto Pav

dre; ella tutta piena di giubilo , ollevandoi

r~

(La <1

ati.:

490

CALABRIA FESTIVA LIROIH.


WW.'m-.-

in ipiritor Sia benedetto il Signore, die, il g Agoino Luri, eRocco Millevaz da dolori
P.Aiigiolo mi promie,che udita la ua mor di parto una tal Roa di Terranova , e Leo
nardo Chirti di Varapodi da vari dolori in
re mi apparcchia , dovendo andare a tro
` varl0:1a benedetto il Signore . ln fatti poco tutto il corpo. Un bambino d' Iabella Mau
j'anni appreo conummara la Serva di Dio rello non pigliando requie n d , n notte.)
er grave dolor di ventre , pollo con ran
l dagli anni, e dalle penitenze, dopo aver of
' etti per molto tempo li travagli della ceci fede dalla Madre ul pagliaccio di Su'or er
th, s inferm a mortez e munita deSS.Sagra everanda,e copertolo colla di lei chiavina,
menti della Chiea , viitata , e benedetta da ubito rian. finalmente il P.Fedele da Co~
oleto noro Capuccino , deinato a racco
l Monignor Leoluca Vita Vecwo di Oppi
do, dopo aver laciati ammirabili eempj di gliere ifatti della Serva di Dio, teica,co
Ue rare virt, tra l acnza de' Sacerdoti, rne dovendo per tal eetto partire da Oppi
, e numeroo coro di Vergini ue glie piri
do per andar in Terranova,cominci a pio
,' tuali avvenne la ua prezioa morte in gior ver s`1 dirOttanente , che pareva im oibile
no di Venerd ad ore 2,1. alli 4.. di Ottobre, il far viaggio . Allora egli : O Suor ereve- '
in cui ricorre la fela del Seraco Patriarca randa , di e 5 e voi iete in Cielo , come io
S.Franceco dell anno 1743. Dopo morte il fermamente pero , fate ehe il Cielo r rae
uo corpo re, come ogliono reiare tutti
gli altri cadaveri ,indurito,e freddo 5 ma la

rem per compir lopera per voi cominciata.


Appena die ci, che collo il tpo 1 accom .

martina eguente del Sabbato comparve il


di lei volto bello, e vermigli0,come di per

mod in maniera , che or viaggiare enza


menomo incommodo. &eged altre mara

ona, che vivee: le membra divennero cal- - viglie tralaciare per amor della brevit, ha

de,e ebilized il angue nelle vene diciol

operato, e tuttavia _opera il Signore pe me~

to i vedeva correre su , e giu con iuporc

riti della ua benedetta Serva , il di cui cor

di tutti Popoli all intorno , che ivi eran_


concori a folla per venerare qual Santa la.,

o u epellito in luo o di depoito nella.,


Chiea Parrocchiale i S. Nicol di Vara
Serva di Dio; n manc il Signore di auten podi, no a tanto, che ar perfezzionata la
ricare con varj prodigj i di lei meriti z im '. epoltura gi cominciata per le bizzocche
perciochc col rocco de'pezzetti del di lei , di quel Paee, che ono molte , nella Chiea
abito ret libera da un ero dolor di denti_

Parrocchiale di S._Stefano .

Deiata Buenos dalla febre di pi giorni

2543-3:

IL FINE DEL SEQQNDD .L-.TOMO."~

INdD ic E'.
1).:: 'Nomi de Santi , Beati , e SerVi di Dio , che contengo

no nel primo libro di queo Tomo.

Ilprim 'zmero dimo ra il giorno dalla lor morte , torri/iomlente


Marzirglogio 5 I COdO Kai/{ano {Zimzyira lordine di cajze_
` "
daga agita; ed z] terzo la pagina .

i
ro num.IV.

S.

Angiolo da S.Martino Capuccino 13.Mar

Achillino mart.r7. Luglio' n. II!. p.27. ,


S.Agatone Pap.10.Gennaro n. II. p.38. \

zo num.XIl.

A ono dalla Roccella Agoiniano 5.


Iarzo n.111.
p.i 18.
Agoino da CatanZaro Uervante :tz-De
cembre n.XV.
p.i zo.
Agoino da Dipignano Capucc. 15.Mar
z`o n.XllI.
p.14!. z
Agoino da Roano Capu ccino 17.Ago
o n.LIII. '
> p.152.
-

- num.CLXIl.
gno num-VIII.

Annibale di Afitto Arcivecovo I- Ag0~

p.176.

lio num.IV.

P-

Anonima Capucc.;Gennaro n.VI. Pa-3


B. Anonimo Vecovo, e martire I I. Settem

~ bre num.VII.
P-75*
Anonimi z. mart.Frat.Minimi go. Magg
num .XV.

Aleandro Ferrari Geuita rr. Settembre'

p. l ;6.

P213

Anna Labruto Vergine 23. Novembre)


num.Xl X.
p.23 8.

Agoino da- Cutro Capuccino 2.2.. Gen

num.VI.

p-ZIG

Angiolo da Girifalco Riformato 30.Giu

Agoino da Stignano Capuccino 1- API


naro n.CV_I.
'
p.18 5.
B.Ale`andro Eremita LApril. n.LXlV.p.9z.
Aleandro Poerio Sacerdote 2.. Febraro
num-[II.
- p.95.

Angiolo di Acri Capuccino go. OttOblC

p.ii.

le n.XCVIll`

.t

tembrc num.LXX.
12.158.
, Angiolo da Gerace Capuccino 2.7.Agoo
num-LXXIII.
P459
Angiolo dall Albidona Capuccino 3. Ot
tobre num.LXXVIII.
p.16?
Angiolo da Palizzi Capuccino 13. Otto
bre num.LXXXIII.
12.165

Agoino da Caelvetere Capuccino 2.9.

- - ,Settembre n.LXXV.

""

Angiolo da Nicaro Capuccino 2.2. Set

S- Agnea ver ., e m- 7- Luglio n- I- p.i-145

Agazio da atanzaro Oervante 25-Ott0


bre n.XIII.
p.1 go.

p.138.

'-P-z

S. Anonimo Eremit. ;Ma gio n. XX. PGl*

Aleio di Albidona Capuccino 14-Set

S. Anonimo 2. Eremitas. prile.n.XX- P5"

tembre num.LXlI.
P*l 54
Aleandro da Carolei Capuccino 6.0tt0

Anelmo dalla Serra Capuccino l LAP31

bre num.LXXXI.

oiimL
.
o' xv.

num.XL.
P448**
Anelmo da Reggio Capuccino 5.Genna

p.16:.

r0 num.CXVll.

1391*

~ - ro Pap.e mart.3.Gennaro.n.III. p.25.


S. Ambrogio
' :pl i W
Ambrogio Monaco
da GeraceBai1.r.Nov.
Capuccino 30.Apri-

- Antonino Schipano Geuita 7. Decembre

le numXX.

p.14:.

- Ambrogio di Antonimina Capuccino 27


Setternbre n.LXXIV.
p.16!
-azAndrca da Suriano Domenicana 14.Ago~

lio num-XIII.

p.izi

- Andrea da Cotrone Capuccino 15.Pebra


ro num.lX.
'
ptr4o.

num.III.

'

P434

_ Antonino da Reggio Capuccino r1. Ot


tobre num.XXlV.
p.14}
Antonino da Francica Capuccino I 5.Ago
{lo num.XLVIL
p.150
S.Antonio Abb.Bail.23.Agollo n.XIX.p-6L
B. Antonio Monaco Bailiano 3. Settemer
num-XVIII.

p.72..

S-Angiolo marc. Francecano 13. ottobre

Antonio Mazza Cart.6.0ttob.n.IV. p.i rr.

num.XI.
p.; I,
ngolo da Coenza Francecano 10-No

B. Antonio Scozzetti Oervante 2.4. N0


veinbre num.LX. p.91.
Antonio da Tropea Domenicano 6. N
v-embre num-XVI.
p.iaz.
Antonio da Ceriano Domenicana 6.No~

mlxe num.LIX.

P-9'

o da Taverna Domenicana 6.' Set

.1 19.

a Saracena Minimo 2.3 Ago\\~\

~'-^*---*-

P43I
a Capuccino ;.Genna

vcmbre num-XVI.

p.izg.

Antonio da Catanzaro Olervante 2.. Fe


braro num.IV.
p.i?,

(La q _2-

An< _Jr

-n-l in"

l'ND'ICE*
Antonio da Crucol Minim. 13. Marzo
num.VlI.

19.134.

Battia da Lat-zona Capuc- 13. Gen-1.1 ro


n. VI.

p. 138.

Antonio da Squillace Capuc. 3. Marzo

Beatrice Caanna Vergine 2.Eebraro num.)

n. XLIII.
p.148.
Antonio da Coenza Capuc. 2.7. Agoo
n_ Lv_
p.15:.

Vll.
p.218.'
Beatrice Retella Vergine 10- Ottobru
num.X.
p. 2.32..

Antonio da Ouni Capuc. :Ottobre num.

Benedetto da Galaarina Cartul to.. Giu

LXXVI19.161Antonio da Bagnara Capuc. 4.. Gennaro

Benedetto da Seminara Caput. 14. Marzo

n.CXLlll.
p.198.
Antonio da Magiano Capuc. 6. Gennaro
n. CLIV.
pag.zoz.
Antonio d'Olivadi Capuc. 22.. Pcbraro n.
~ CLIX.
p.205.
Antonio Fedele Geuita 1. Marzo num.
1V` _
'
p.483.

gno I-XIV-

p. 115.

n.LXXXII.

p.163.

Benedetto da Coenza Capuc. 4. Novem


bre n.LXXXlX.

p.168.

Benedetto da Galatro Capua. I l. N ovem

p. 176.

Bernardma Anania verg. u. Aprile num.


IX.
pago.

bre n.XCVll.

B. AppoOO da V'ncohi Tcrz. Franc. 17.

B. Bernardino da Cropolati Minim. 2.5.Otto

rebraro n- LXIIp.92..
5_ Apro C0nfeore 8. LllglO n.1].
p.69.
B. Arcangolo marc. Minim. 2.. Gennaro n.
p.32.
X1V.
Arcangiolo di S. Domenico Domenic. 1.

bre nXV.
p.75.
B.Bernardno da Reggio cap:- ulkccm_
'bre n.XLXl.
\
.85.

Giugno n.11.

p.119.

Areangiolo da Radicina Capuc.7.Dccembre ;1.XC1V.


p.17:.
Arcan iulo dOppdo Capuc. 8. Gennaro

B. Bernardino da Rende Conventualf) ro:


Gennaro n.LXl.
'

lo

Bernardino da brancrca Capuc. PARK,

n.LVll-

p. 152.

Bernardino d Om Capuc. 2.1. Gennaro n_


XLllX.
9.177.

n. CKXIIL
p.19)
Bernardino da Reggio Capuc. r4. Gen
Arcan i010 da Reggio Capucc. 9. Marzo
naro n.LXV.
..ggaz e , 190,
n,C XVI.
p.193. B. Bernardo Vecovo 6. NWebLHM.p.4r.
Arcangiolo da Catanzaro Capuc.7.GennaBernardo da ROglianu Agoln. 12.. Gen
naro n. V.
r0 n.CXXX.
p.194p.I 18.
S. Arenio Abbate Bailiano 5*. Settembre.)

Bernardo da Catanzaro Capuc.zz. Genna

num. VII.
P46.
s. Arena marc. vedov. 23. Novembre num.

r0 n. Vll.
,
p.139.
Bernardo da Gerace ?Capua 15. Gennaro

Vlll.
S. Artcone mark. rs. Giugno n.11.

p. 29.
p.27.

n. CXLI.
i
S. Bea marc. 17.Luglio n.111.

p.198.
p. 2.7.

Atanaio da Reggio Capuc. 15. Decembre B. Bonaventura da Radicina Capuc. 7.5. Fe


- n (.lX.
p.188.
braro n.LIV.
"
p.37.
Atanaio da Gagliano Capuc. 26. Decem-

bre n. CX].

p.188.

Atanaio da Gimigliano Cap. n. Gennaro


n.CXLV11.
7
p.199.
B* Arani5"~-`Yecovo
num. V III.

zz.

Settemer

* Bonaventura da Carpanzano Con vent. 15.

Decembre n.11.

.E.

p.126.

Bonaventura da Gerace Convenr. 3. Gen


` naro n.111.
i
p.127.
Bonaventura da Caabuona Oerv. 28.Lu

\"57Fm~xp'47*

P-13*'

S. Aulalio Vecovo r. Decem


. _2, 2, .
Aurelio da Monteleone AgOlnAXScl

onaventura da Reggio Caput:. 13. Gen


naro n.111.
13.138.

bre n. I "i .
Aurelia Cacia Vergine

p.: 18.
2.7. Febraro

Bonaventura da Pietratta Capuc. r .Ago


o n.XLI X.
p. 15 r.

p. 2.2.9,
j-

Bovaventura z. da Reggio Capuc. 7. No


vembre n.0 XIII.
p.190.

num. VIII.
B.

B. B Aldaarre da Paola Minim. 7. Maggio n.XXVI.

p.75.

Bonaventura dall' Iola Capucc. ;7.Gen


naro n. CXXIV.

p.19:.

S. Bartolomeo Abbate Bail. 11. Novembre

Bonaventura 3.da Reggio Capuc. :S.Gen

n. V1.~
S. Bartolomeo 2.. Abbate Bail. 19.
n. XII.
S.Bartolom:0 monaco Bailiano 4.

naro n.CXXXI.
1,,p-.r94. -
Bonaventura dal Pizzo Capue. 19. Genna
ro n.CXXXllI.
p.19 /
Bonaventura da Zagarie Capuc, ;3. 1

num.V.

p. 45.
Agoto
p. 47.
Ago

p. .

5- Baltulomeo 2.. monaco Bali]. 2.7. Agoo


n.X.

p. 70.

Baltulomeo da Paterno Mini, 13, Aprile

n._V 11.1.
p.134.
monaco
S. Bailio
Bail. 4. Novembre num.
XIV.
p.71,
vr

naro n.CXXXV.

/ ~ 195

B. Bonazio Monaco Florenc 7 [ONU


num.XX.
Brigida Cannizzaro

4.- Magglo n.V. 7


Brunone
S.
Lartua o
_ ;zz-*11

"

p-72

a Capuccina

P435- '
{0er NP-247,-
.4

DE' NOMl DE SANTI, BEATI, E 315er' Di Dio;


C

num.Xl.
S. Demetrio Confesore

Amillo Cotanzo Geuita Settembre

own-XVII.
S. Candido mart. 15.Giugn0 n.11.
S. Canio mart.2.Gennaro n.1V.

p.48}
19. Settembrev

numXV. .
p.; 3.
S..
Deodara
mort.; LLuglio n.VII.
p 7.7.

p 5 I.

p.29.
p.28. S. Diamante Trongare Vedova 30. Giugno
num.Vlll.
p.24g.
p.27.

S. Canziano mart.15.Giugno n.11.


S. Canzianilla mart. 15.Giugno n.1I. p.17.
S.Carit Vcrg.e mart.r.Agolto n.LV. p.226.

Diego Morrone SacerdOte zo. Luglio


num.Vl.

p.96.i

Diego da Carcre Riform. z. Decembre

S. Caodoro Abbate 9.Giugno n.1. p.42.


S . Caodoro matt. 14.Settembre n.1. p.26'.

num.V.

p.21:.

Catarina Sirleti V.15.Marzo n.XIl. p.23 3. S. Dionigi Papa , e marc. 26'. Decembru
Catarina Malarbi Vergine ro. Giugno
num.1V. *
p.25.
Dionigi da Taverna Capuccino 15.Lu
num.XIll.
p.2.34.
glio num.XLV.
PISO-l
CatarinaGerace V.5.Luglio n.XIV.p. 4
Dionigi da Montepaone Capuccino go.
Catarina Labruto 6.Gennaro n.XX.p.138.
S. Catarina Vedov.28.Luglio n.V. p.243.
Gennaro num.CLlll.
n.202.

Ceareo da Coenza Capuccino 15. Ago


lfo n.XCVI.
p-175

S. DomciicV'eTgne, e marti rc 6. Luglio


numlll.
paz.

S. Chelidonia Ver .:3.Ottobre`n.V. 12.2.28- B. Domenico di Calabria Oer vante 2.7.De


Cherubino da Catanzaro Oervante 2.1.
cembre num.X XXII.
p-77.
~Gennaro num.Il.
_ , p.129. . Domenico Amelio Sacerdote 23. Ottobre
Cherubino da Celico Capuccino 6. No

num.XlV.*

Vembre num.XCII.
p.17 r .
S. Cipriano Abbate Bailiano 17.3ettembre
num.lX.

`p.47

Cipriano da Gerace Capuccino a. lebra


ro num.XXI.
p.159.
S. Ciriaco mart.3.Gennaro n.1X.
p.30.

S. Ciriaco Monaco Bailiano :5. Agoo


num.VII.

p.114.

Domenico Durante Agoiniano 13. De.


cembre num.1V.
par r 8.

Domenico da Suriano Domenicano 26.

p.r zo. ~

Settembre num.VllI.

Bailiano 7.9. Maggio

Domenico da Seminara Domenicana 6.


Novembre num.XVL
p.12:.

p.47.

Domenico da Molochio Capuccino 9.

num.XI.

Cirillo martir.r7.Lu lio n.111.

p.27.

LChUdiO Carnevale artuiano 2.1. Otto

' ;.

cembre num.XllI.

Domenico Angi Carmelitano 2.7. Genna


ro num.XI.
p.r 16.

p.69

S. Cirillo Vecovoazennaro n.VII. p.49.


S. Cirillo Abbate

p.103.

Domenico Accetture Cartuiano 14. De

Gennaro num.V.

p.138.

atx Domenico da Caielvetere CapuCCnO 28

bre num.X.
:5a
p.15 I
p.11; "P Luglio num.XLVlll.
Clemente da Paterno CAPUCCHO 19- o"
Domenico da Riace Capuccino 2.2.. Set
tembre num.LX V111.
p.1 5 6.
tobre nuthXIII.
15-154'
Clemente z.da Paterno CapuCCilO l 5- 5"

tembre num.LXXXVL

P*I G7'

S. Cocofante martagLuglio n.V.

13-28

Domenico da Cortale Capuccino 7. Mar

zo num.LXlX.

p.158.

S. Dominata Vcdova,e mart.14. Settembre

Coimo da Spatola Domenicano r I. Ot


tobre n.VII.
41
Coimo da Paterno Capuccino @Ottobre

num.l.
S. Donata mart.17.Luglio n.111.

p.24..
P7

S.Donnolo mart. Frarrcccano 13. Ottobre

...e-.aumixxxzwn i .um.tg,_p.161.
num.XL.
p.; I.
Coimo da",Caelvetere zo. (Stemma.)` Wrogmarr.zg.divembre n.VlII. p.29.
num.CXXI. `

p.191.
S. Collantino Monaco Bailiano zo.Settem

bre num-X1.

Gdio- da Carpanzano Capuccino 31.

P-70

Coantino Vec. 28.Decem. n.VII. p-93

s. Crimbaldo Sacerdote 8.Luglio n.11. p.69


S. Criogono mart. 15. Giugno n.11.

p-27

B. Crioforo Abbate Bailiano 9. Gennaro


num.XVIl.
_ P53
Crioltomo dall' Albidona Capuccino to.

Giugnonum.XXVlI.

a.

Criolxomo da Riace Capuc: ino


tembre num. CIV.

EMS

- Se
p.182.

D
.
iano da Catanzaro Oilrvante 28
A lo num.lX
p.130.
S. Daniele. ax:. Francecano 13. Ottobre
numXI. i
P-Z IS. Daniele
Lugnano I9_ Agoo

E gidio
Gennaro
num.CLV.
.zo .
da Cutro
Riormato r9. Settgmbrge

E
num-HI.

P127

S. Elena Verg-I ;Gennaro n.1V.

p.2.z7.

B_ Elia marc-8.Luglio n.XII.

p.32.

S. Elia Abbate Bail.11.Settem.n.VIII. p.46.


Elia Ceroimo Carmelltano 18. Febraro
num.XlIl.
p.1 16.
Elia da Catanzaro Oervante z. Gennaro
num.I.
p.129.

S. Elia Monaco Bail.17.Ag0o n.lll.p.z45.


S. Eliabetta Vedov.19 .Settem.n.LV.p.z43.
Evangelia de Gatti Geuita i4. Decem
bre num.lV.
p.135.
Eugenia 'Molizzi Vergine 2.0.Luglio num
xv,
p.z38.
S*

.... .A

EU

WM

IN D I or::
S. Euebio Papa , e martire 2.6. Settembre
num.V.
p.25.
S. Euebio Vecovo 14.Marzo n.VlII. p.40.
Euebio da &Catarina Capuccino r .Gen

naro num.I.
' p.137.
Euebio z.da Calabria Capuccino I . Giu
gno num.XXV. F
p.x4.5.
Abio Olivadiio Vecovo r t.Novembre
num.V.
p.93.
S. Falco ConeItg.Marzo n.XX.
p.61.
S.Fantino Abbate Bailiano ;o- Agoo'
num.II.

p.43.

S. Fantino Monaco Bail.31.Luglio n.1.p. .


S. Fanzio martire ;I.Luglio n.VIl.

p.29.

S. Fede Verg., e mart.t.Agoo n.1V. p.226.


S. Felice martire 17-Lugllo n. Il].

p.27.

S. Felice z. marc. r.Agoonum.VL _p.zg.


Felice da Pongadi Capuccino 14..Glugno
.
num.XXX.
'
p.147.
.Felice da Belmonte Capuccino 1. No
vembre num.CLVI.

'

p.20;

Feliciano da Lungi-o Capuccino 10.N0~


vembre num.XCIII.
p.17z.
S. Felicit Verg.,c mart.7.Luglio n.1. p.zz_4.
Fernando Ritura Sacerdote 23. Luglio

num.XIll.
p.103.
S. Filareto Monaco Bail. 6.Aprile.n.I.p.482
S. Filaleto mart.8.Aprile n.11.
p.24;
Filippo Geualdo Vecovo 12. Gennaro
num.XI.
p.93.

Filippo da Re gio Capuccino 5. Febraro


num.CXLI.

p.199.

S. Flavian martire 14.Febraro n.X. p.30


S. Florentino martire 14.Pebraro n.X. p.30
Florentino da Paola Minimo 19. Agoto
num.I.

p.13.: .

.Franceca Malarb Vergine 29. Maggio


num.XIII.

p.234

Franceca Gerace Vergine

num.XlV.

6. Febraro

p.234.

Franceca Manfone Vergine I I. Genna


. l0 numana
?2,38.
S. Franceco

Maggio num.XII.

p.116.

Franceco Trombetta Carmelirano 8. Fe

braro num.XlV.
PJ 16,
Franceco daLungro Domenicano zo.Sct
tembre num.IX.
p.t zo.
Franceco da Suriano Domenicana 6.No

vembre num.XVI.

p.12:.

Franceco da Catanzaro Oervante I.


Giugno num.V.
p.129.

Franceco z. da Catanzaro Oervantc'4.


Agoo num.VIII.
pago.
Franceco g. da Catanzaro Oirvante 2.6.

Settembre num.XIl.
p.t 30.
Franceco da Favelloni Terz. Oervante
17.Novembre n. XVIII.

Franceco Pavone Geuita r 5. Febraro


num.V.

Mx

I3F

Franceco da S. Martino Capuccj'no 6,

Aprile numXV.

F14

Franceco da S.Pietro Capuccino 30.Apri..


le num.XlX.
p.14:.
Franceco da CaelveZEre C puccino 5.

Maggio num.XXI.
~
p.14:.
Franceco d Aprgliano Capuccino 6.Lu
glio num.XXXVII.
p.148.
Franceco da Sinopoli Capuccino 2.'3.Lu
glio num.L.
- _
p.15' I.
Franceco z. da Caelvetere Capuccino
17. Agoo num.LII.
p.15 I.
Franceco da Chiaravalle Capuccino go. Agoo num.LXVIII.

:5.152.

Franceco da Gerace Capuccino 18-Giu


gno num.LXV.

p.15 5.

Franceco da Scigliano Capuccino ;No


vembre num.XCI.
p.17r.
Franceco da Belvedere Capuccino 14.
Decembre nnm.C.
p.177.
franceco 3. da Caielvetere Capuccino
16. Agoo num.CXlX.
p.19!.
Franceco da Curro Capuccino 16 Mar
zo num.CXXlX.
p.194.
uapoecno 18.

Paola Patriarca_ dc' Minimi

z.Aprile num.I.
f _p.74
B. Franceco da Fiume Freddo Minimo zz.
Decembre n.XXXI.
p.7c.
B. Franceco da Bovalina Oirvante 2.Aprr
le nUm. XXXIII.
p.77.
B. Franceco da Cropani Oervante 5. No
vembre num.XXXIV.
p.77.
B. Franceco da S.Marco Oervante zz.Set
tembre num.XXXV. '
p.77.
B. Franceco di Calabria del Terz Ordin
zz. Decembre num.XLVII.
p.83.
B. Franceco Palemone da Reggio Capucci
no 16.Agoo n.LII.
p.86.

p.13!.

Franceco di Paola Minimo zr. Aprile,


num.V.
p.1 3 3.

Marzo num.CXXXIX.

p.198.

Franceco da S.Nicol Capuccino 19. Fe


l Franceco
da Pedavoli Capuccino
zt.Fe
braro num.CXL.
p.198.

i Franceco
da S.Pietro Capuccino 30.Apri
braro num.CXLII.
p.198.
le num. CL.
paco.
Franceco da Catanzaro Capuccino 7.Fe
braro num.CLI.

.zoo.

S. Franco Cone- 7.Maggio n.XX,


G

p.61- i

Abrielc da Reggio Capuccino r7. Pes-f


braro num.XLVI.

p.

B.Franceco Zumpano Agoiniano 30.Apri

Gapare del Foo Arcivecovo


le num.LVl.
p.88cembre num.III.
FlanCCCO Pinelli Sacerdore zo. Maggio i S. Genovca mart.17.Luglo,
-

numXVI.
p.104Franceco Saccoliti Carmelitano 17.Marzo num.X.

12,116.

Franceco da Reggio Carmelitano 6.

13-93
P47

S. Geraimo Monaco B ',' I4- Giugno


num.IX.
f
P*7*
S. Gerardo Abbate

num.XXI.

n 30. Giugno

p.61.

DE NOMI Dr: SANTI, BEATI, E SERVDIDIO.


Giacinto da Taverna Domenicano 7. Lu
lio num.XVllI.

pio-4.

Giovanni Augimeri Sacerdote r4. Aprile

Giacomo da Reggio Capuccino 8. Luglio


num.XlX.
p.37_
Giacomo Teutonico Sacerdote 30. Giu' gno num.lV.
p.95_

num.XlX.
p, 5,
GiozBattila Manduci Cartuiano r7. Ot
05: ""- XL
P413
Gio:Battiia Coenza Cartuiano u.Apri

Giacomo di Calabria Domenica) 17.

Agoto num.lll.
9,1 ,9, l
Giacomo da Catanzaro Oervante 21.
Decembre num.XI.
1,430_
Giacomo z. da Catanzaro Oervantc 2,8.
Deccmbre num.XlV.

F130_

Giacomo da Soverato Capueeino 3_ Mar_

zo num.XXIX.

13,145,

Giacomo dall Albidona Capuccino 2.5.


Ottobre num.LX XXVIII.

p.167.

Giacomo da Galatro Capuccino 13. Decembre num-CX.

i,

p,

le num.XlV.

p.1 15.

GiozBattiia Luca Cartuiano I7- Febraro


num-XIV.

p.t .
GiozGiacomo Tagliferro Carmelitano 9.
Maggio num-VL
p-l rs
Giovanni d'Ape Agoiniano zz.Febraro
num.ll.

p.1l8.

Giovanni di Calabria Domenicano 8- A

Prilc "Um-L

P*I I9

Giovanni Jazzolino da Catanzaro

GCanr-a., g

2.5.

p.129.

, MLOVZHHI dalla Rocca berWMinmo

Giacomo da S.Cararina Capuec. ;Api-He

._I4.Novembre num.lll.

'. Le} Pd 3;,

num.CXXXII.
p.r .
S. G ianuaria mart.r7.Luglio n.III.
p.27.
s. Gigi-gio Vecovo 2.1.Aprile n.lX. p.40.

Giovanni da Tropea Minimo 2.5. Debra


ro num.VI.
p.134.
Giovanni da 'Terranova Capueeino 15.

Gioafatto da GimiglianoMinimo 2.1.Decembre num-IV.


p.13:.

Marzo num-XIVp.14! .
GiozBattiia da Biignano Capueeino 2.8.

S. Giou VecOVO 2.2.. Maggio n.XI.

p ,40.

Giovanna Pignatelli Vergine 1. Marzo


num.XI.
'
13,133_

B. Giovanni di Calabria mart. Francecano

'

13.Gennaro num.XIll.

p.3 z.

S. Giovanni Sacerdote 8.Luglio n.11. p.64.

Giovanni Monte] Geuita 13. Dccembrc


num.XVIII.

Giugno num.XX V

p.147.

Giovanni da Pietratta Capueeino r.


Giugno nnm.XXVl. i
p.145. -

Giovanni da Seminara Capueeino IO.Giu

gno num-XXVIL

P445

Giovanni dalla Morta Capueeino 5. Mar

ZO num-LIX-

P-l 3

p.36.

Giovanni da Dipignano Capueeino 16'.

S. Gio vanni Vecovo ra.Maggio n.X. p.40.


S. Giovanni Tere Abate Baii, 2,4_ Giu-

Agoo num.LX VI.


[9.156.
Giovanni da Reggio Riformato ro. No

gno num.XlX.

p.50_

B. Giovanni GiaCchno Abate Florene I.

Marzo num.XVli.

p.53,

S. Giovanni Confeare 8.Luglio n.11. p.69.


S. Giovanni Monaco Bailiano 13. Luglio
num lII.
- p.69.

B. Giovanni Florene 14.Marzo n.XX.p-7zB. Giovanni da S. Lucido Minimo 25 . Mag-

gio num.XXVlI.

p.75. p

. B. Giovanni Genovee da Paola Minimo 9.


.

bre num.XV.

9.124.

vcmbre num.lV.

p.22:.

B. Giovanni dAquitania Floren. :.Decena

bre num.X.

p.247

Girolama da Paterno Vergine att-Novem


bre num.XVll.
[3.2.38
Girolamo da S.inorg`ia Capueeino 8. Lu

glio num-XX-

P37

Girolamo da Montoro CapueeinoS-Lu

glio num. XIX.

zii; - p.37.

B. Girolamo da Gerac Domenicano_2.9.

Magnum. Irxvm.
p.75'.
Marzo num-XXII].
P73
B. Giovanni Candela da R gio Capueeino `B..Girolamo da Meuraca Oervante &Ago
I.Novembre num-LII.g
p.87;
ia num.XXXVlll.
p.77.
B. Giovanni Mazza Cartuiano zo. DecemGolamo Iabella Cartuiano g. Decem ~
bre num-LVII.
p.90.
bre XlV.
p.114..
W

Giovanni Vecovo di Reggio zo. Luglio

num.I.

p.93,

Giovanni Vecovo di Cotronc 2,4.. Aprile


num.VI.

'R

- p.93.

Girolamo Salviati Carmelitano r7. Apri

le num.I.

p.1i5.

Girolamo da Scigliano Agoiniano 30.


Novembre num.lV.

p.: 18.

GiovannAntonio Anania Sacerdote r.


Gennaro num.I.
,
~ p.94.

Girolamo da Suriano Domenicane 28.


-Agoto num. X. .
_ p.rzo.

Giovanni Pavonea Sacerdore I4. No

Girolamo Monolino da Reggio Dome

`i` .

vembxe numvn,
p.97.
Giovanni Ceare Lem'mo Sacerdote 2.5.
ngo num-VIII.
p.97.
t Battita Guercio Sacerdote 16. Fe -"'br lo_ num.Xl_
p.10:.
GiozLe
do Caruo Sacerdote .15., Fe~ ;i

braro n

Giozlattia
TL

,XIL

9.103.

tieri SacerdOte 8.Settem-

nicano 6'.Novembre num.XlV. p.12!.


GirOIRmO da Reggio Capuccmo 14-- N
vembre num.Xl. _
_12.140.
Girolamo da Paradione .Capueeino 8.
Aprile num.XVIII.
pia-2.1
Girolamo d Ac uaro Capueeino 15.Giu-t
gno num.XX lI.

p-l47-i

Girolamo da Rovito Capueeino 6'.Lug~l-lf)


Gi.
1'

"t

INDICE
num.XXXVIII.
p.148. S.Leone Monaco Ba-j'.Maggio n.XII. p.70.
S.Leoluca Abbate Bail.1 .Marzo n.IV.p.7.46.
Girolamo dall Albi Capuccino 12. Mag
gio num. CII.
P-I77 S. Leone Vecovo , e martire x. Gennaro
num.VI.
p.26.
Girolamo 2.da ReggioLCapuccino 27-Fe
S.Leone
Francecano
martire
13.
Ottobre
braro num.CVll.
.
p 187.
Girolamo 2. da S.Gior ia Capuccino 2-3.
num.XI.
p.3 1 .
p.39.
Novembre num.CV ll.
p.187. S. Leone Papa 28.Giugno n.III.
Girolamo da Sambatello Capuccino I4
B. Leone Vecovo S.Luglio n.XIII; p.41.
Febraro num.CXXXIV.
p.196.
Leone da Fiumara Capuccino 15. Febra
B. Giunipero dal Campo Capuccino 31.De
ro num.XC.
p.r 68.
cembre num.L.

Leone da S.Agata Capuccino z. Maggio

p.86.

Giueppe Martino Sacerdote ao.Gennaro


num. XVIII.
p.105.
Giueppe Prato Carmelitano 3. Maggio

num.CXLVlII.
le num.XLVIll.

Giueppe da Gagliano Capucc.29. Mar


zo num.CXXXVII.
p.197.
Giueppe da MeliCUcc Capuccino 2.3.

Aprile num. CXXXVIII.

p.197.

Giu eppe da Miignadi Capuccino 2.3.

Aprile num.CXLVII.
p.199.
Giueppe da Terreti Capuccino 18. Mar
zo num.CLVlI.
p.203.
S. Gregorio ConeirySettembm.XV.p.5 I.
Gregorio Amato Carmelitano 28. Marzo
num.XV.da Gimigliano Domenicano
p.1 16.
Gregorio

p.

Lodovico Merenzi Cartuano 2.9. Ago


ito num.XlV.
p.i 14..

Giueppe da Catanzaro Capuccino 12.

p.19:.

p.27.

B. Lodovico da Reggio Capuccino 28.Apr

num. III.
p.115.
Giueppe da S.Cregorio Capuccino 3.0t
tobre num.CIII.
p.1 80.

Aprile num .CXXV.

p, i 99.

S. Letanzio mart.r7.Luglio n.111.

Lodovico da Catanzaro Capuccino 7.Lu

glio num-XLlV`
p.148.
Lodovico da Pedace Capuccino 7.3. Ago
o num.LVI.
P152"
Lodovico da Reggio Riformato 10. Set
cembre num.\/ Il.
.z z . .

Lodovico da Sambatelio Capuccino Bol-?


braro num-CLXIIL
p.1zz.

S. Lorenzo Monaco Bailiano 2.5. Aprile)


num-VVI.

p.71.

Lorenzo Vallone Cartuiano 8. Giugno

6.Agoo num.XIl.
p.12.: .
Gregorio da Corogliano Capuccino 2.7.
Settembre num.LXXlI.
p.159.

num.VI.
p.r 12..
Lorenzo da Rocca Felluca Oervantc 5.
Settembre num.X.
[3.1 30.
Lorenzo da Cutro Capuccino 3 I. Decem
bre num.CXlI.
p.r 89
S. Luca Abbate Bail.27.Febraro n.III. p.44.

Gregorio da Nocera Capuccino z. Otto

S. Luca 2.. Abbate Bailiano 13. Ottobre;

bre num.LXXVII.

p.16:.

Grioomo Maino Carmelitano 2.9. Gen

naro num.II.
p.r 15.
Grioomo d' Urti Capuccino 2.8. Gen
naro num.CXXlI.
p.19:.
Grioomo da S.Gregorio Capuccino 26.
Gennaro num.CLII.

p.zor.

Gugll'hOIVCCOVO
, e Cardinale
7. Ot~
.Guglielmo
[Obc nu da
b. Taria
;auge-l

num.IV.
p.44..
S. Luda 3.Abb.Bail.27.Febraro n.XIII. p.50.
Luca da Geritola Capuccino 13. Aprile:

num.XLI.
13.148.
Luc da Mormanno Capuccino 14. De
c bre num.CI.
p.177
B. Luca Vecovo Settembre n.VII. p.247.
Luigi da Placanica Domenicano 27_.Mar
*
*

.l20.
Luigi Aquino
da Crucoli Domenicono
8.

braro num.l.

p.r 17.
I
.3.) Ejunio Abbate Bailiano 2.5. Maggio
num.XVIlI.
p.60.

Maggio num.XVII.
p.123.
Luigi da Placanica Capuccino 7. Aprile
- num.CXXXVI.

p.196.

Lucrezia Bruno Vedova 15'. Agoto

B. Ignazio Ei'emit.r.Maggio n.LXV. p.92..


p.24].

Ignazio Marincola Sacerdoce 2.0.Novem


bre num.XX.
p.106.
S. Ilarione Abbate 16.Decembre n.XX.p.6r.
c Ilario d Acri Capuccino 19. Settembre
num.LXVII. i
p.156.
S. Imerio Vecovo 17. Giugno n.V. p.39.
Iabella Carbone V.19.Apr. n.XXI.p.z3 8.

Manueto da Gerace Capuccino 5.5ettern

K
B.K*Alimero Vecovo, e martire 4.Ago

Marcello Sirleto Vecovo 1-5. S

o num.IX.

p.26.
L

B.!L Anuino Cartur 6.Agoo n.VI.p.247.


Leandro Preti Sacerdote ra. Genna
ro num-II.

p.94.

M.

Addalena Ga liard Vergine 29.Set


tembre num. V.
p.234.
bre 'num.LXI.
glio num.CLXIlI.

num.IX.
p.93
Marcello Scaglione
Gc
.
,, .~ v x Decem
.134.
bre num.II
p
Marco Vono Caiuni

num.IX.
Marco Rome,

' 18.8ettembro

p.113.
elitano 23. Marzo
num.

\ML
N

n-...

DE NOM DE SANTI, BEATI, E- SERVI DI DIO.


num-IX.
53.116.
Marco da Morano Capuccino 25. Aprile.
num.LXIXX.
p.162.

bre num.XXX.
num.XLV.

Marco da Cardinale Eremira 18. Lu


glio num.I.

p.22;

Maria Mazza Verg. 16.Dee. n.Vl. p.228.

l B. Martino da Biignano Oervante 6. Set

ro num.X.

p.140.

Martino da Serrara Capuccino 19. Agoo


num.LlV.

p.15?"

Martino z. da Reggio Capuccino 3.Mar


zo num.CXVI.
Martino 3.da Re

_ Gennaro num.Vll].

gio num.CXL
P499
Mamiliano Scorza fava Sacerdore 17

p.139.

Nicol da Rodano Capuccino 2.4. Giu


gno num.XX-XlV.
p.147.
S. Nilo Abbate Bailiano 7.6. Settemer
num.V.
,
p.44.
S. Nivitornarr.15.Giugno n.11.
P47

p.191.
io Capuccino :S.Mag

p4 15. '

Nicol da Cnqucfrondi Capuccino 2.5.

p.77

Marrino da Reggio Capuccino 15.Fcbra

9. Fcbraro

Nicol Mezzotcro Carmelirano 12. Fe


braro nun.VlI.
p.1 I 6.
Nicol da Catanzaro Oervanre 24. Giu
gno num. Vll.
10.129.

Maria MalarbVer.r 7.Giug.n.XIlI.p.234.


rembre numXVII.

p.76.

Nicol Riccio Cartuiano

S.

NoriUMomeoBalLano 4. Agoo
num., l.

" -

p.69.

Onoio Piano Sacerdore 9. Apri


Settembre num-X.
P"OO'
num.XVl.
p.104.
B. Matteo Vecovo 4.Novemb. n.XlV. p.41 S. Orantc Ereinita 5.Marzo n.XX.
p.61.
B. Matteo .Arcivecovo zg.l\ov.n.XVI-P-4.1 B. Orola da Reggio Vergine lO. Gennaro '
B. Manco-dal Cetraro Olicrvanre 13.Lug110
num.II.
;1.227.
num.XXXVlll.
p.78. B. Orola da Penridacrilo Vergine 2.1. Gen

B. Matteo da Mcuraca Ocrvante 3. Orto


'

bre num.XXXlX.
p.78.
Matteo Scorza Sacerd.9.Giug. n.lX. p.97.

naro num.lll.

9.227.

Otthio'dZZOUHO Sacerdote 2.2.. Maggio

num.V.

p.95.

Marreo da Reggio Capuccino 9. Gennaro


P

num.Il.

p.137.

P Acico da Calabria Capuccino 17.Giu

Maurizio Franchina Cartniano 13 .Orto

gno num.VlI.,
p.14z.
Pacico z. da Calabria Capuccino 2.3.Lu
B.-Michele da Cdlrovillari Capuccino 5'.
glio num.XXXllI.
p-I47
Luglio num.Ll.
p.86.
Paola Malarb Verg.28.Apr.n.XIII.p.2.34.
Michele Lucilano Carruiano 1. Apr-ilo B. Paolo da Milcro Doinenicano r 5.Dec`em~
num. I.
p.ioo.
bre num.XXll.
p.72..
Michele da Caelverere Cartuiano 30. B. Paolo da Paterno Minimo 2.8- Giugno
Maggio numll.
p.100'.
num.X-X1X.
p.76'.
Michele Spagnuolo Carcuiano` 24. Ee B. Paolo da Sinopoli Oervante 5. Settem
bre num.XlV.

p.115.

braro num.XlV.

P415.

Michele da Mormanno Capuccino 6. Lu


glio num.XXXlX.
p.148.
Michele da Policatro Capuccino 1 1. re
braro num.CXLIX.
`
p.zoo.
Mlgbele da Sambarello Capuccino' 18-Ot
.MCC
.cgbixfnnm-L.
VLLIReggio
5
7
,204
Angiolhda
Co'kiuale

bre num.XL.

p.78.

B. Paolo d Ambroio Terziario 2.5'. Genna


~ ro num.LXVl.
p.79.
Paolo da lavcrna Domenicano 9. Ue

naro num.XlX.
p.124.
Paolo da S. Agata Capuccino 2.2. Marzo
num,CXXXlI-

.e

P-I93.

1 da Reggio Mo 31. LUgljo


23.Marzo num.IILI.

P483.

num.CLXlll.

10.2.20.

p.27.

B. Pellegrino Florene 2.9. Settembre;


num.XX.
p.72.

Nicandro Abbate 19. Settembre:

S. Perperua Vergine , e martire 7. Luglio

num.X V.
p.; r.
S. Nicodemo Abbate Bailiano 2.5. Marzo
num.XXII.
p.62..
S. Nicol Francecano marc. 13. Ottobre.;
num-XL.
p. z r.
Nicol Picardo m-zr.Aprile n.XVI.p.33.
"Nicol da S. Crillina Terziario Oervan
` e ILNovembre n.XX.
p.37.

Perevcranda Paone Verg. Terzi-aria 4.


Ottobre num.VI.
13.487.
B. Pierro Minim. ziiennaro n. XIV. p.32..
` Pierro Paolo Navarro Geuita r. NoVem_
bre num.XVll.
p.35.
S. Pietro Confcs.19.Setrcmbrc n.XV. p5

S. N Acale marc. 17.Luglio n.III.


S.

Vcovo LOrtObrc n.XVlI. p.42.


remix. 17. Gennaro n.XX. p.61.
. Agoo
num.X- _
p.70.

B. .Nicolo LFlor

e 1 LOttObre n.XX.p.7z.

B-Ncol Z-Floren G_
B. Nicol da S LUCldO

ecembre n.XX.p.72-.
inimo 27. Decem-

'

num.l.

p.224..

S. Pietro Monaco Bailiano 5. Novembre:


num-X V.
p.71.
B.Pierro Florene r :Novembre n.XX.p.7z.
B. Pierro
da Belcaro Olervante
;Settem
bre num.XLl.
_
p.78.
B. Pietro da Palude Oervanre 2.9. Maggio

num.XLlL

p.78

B. Pierro, o Piero di Calabria Francecanol`

Rrr

19-Ot- ___`

vIND
19. Ottobre num.LVIlI.

p.91.

ICE.
B. Silveh'o da Roano Capuccino 1. Marzo
num.LV.

Pietro Buono Cartuiano 2.8. Ottonru


num.VlII.
pn 1 z.
Pietro d'lnzillo Carmelitano 13. Febraro
num.Vlll.

tobre num.XXXVll.

p.116.
p.119.

Pietro Antonio Spinelli Geuita 15. De


cembre num.Vll.

p.87.
P.I 67.

Silvero da &Pic-tro Capuccino 13. Apri


'le num.CV.
p.18:.
Silvero da Reggio Capuccino 19. Mar
zo numLXLli.
13.198.
Silvio Badolato Cartuiano 2.0. Febraro
num.Vll`

p.1 rz.

Pietro da Catanzaro Ocrvante 14.. Giu


gno num.Vl.

SiIVcru dalla Bollita Capuccino 19. Ot

p.13]

Pictro da Seminara Capuccino 16. Apl


le num.XVI.

p.14!.

Pietro da Montalto Capuccino 6. Agoto


num.XXXVl`
p.147
Pietro da Pedace Capuccino 17. Luglio*

S. Simone Monaco Bailiano r. Giugno


num.Xlll`
`
p.70.
S` Siinio Vecovo 9.Gennaro n.VI.
pL4-O.
S. Soa Vedova 4.Agoilo n.11.
p.24?"

S. Speranza Vergine , e martire I. Agoto


Pietro 2.. da Mont'alro Capuccino 5. Lunum.lV.
9.2.2.6.
lionum.LI.
9.151. ` S. Sperato martire I7. Luglio n.111. p.27.
Pig) da Paterno Capuccino 15.Settem S. Stefano Vegovo , e martire 7. Luglio
num.XLlI. -

13.148.

bre num.LXlV.

p.154. P7"

Pierro dani
uartieri
Marzo num.L.` IV`

Capuccino 22.
p.190.

Pietro 3.da M0nt`alto Capuccino 30.No


vembre num.CXX. ,
;2.191.
Pietro da Caano Riformato d. Agoto
num.l.

p.22:.

B . Pietro da &Andrea Francecano I ;Apri


le numLXI.

p.248.

B. Policronio Vec. 29.Maggio nXII. p.40.


S. Proclo Monaco Bailiano 16. Agoto
num.Vlll.
'
p.70.
S. Proto martire. r y. Giugno n.11.
p.27_
R
S.
Andiio Monaco Benedittino r I.Ot
R tobre num.XlX.

p.72.

num-I.

p.24.

B.Srefano Monaco, Bailrano 2.1. Aprilv


num.XVII.

p.71.

Stefano Melia Cartuiano 2.1. Decembre


num.XlV.
p.r 15.
Stefano dalli Marzi Conventuale 2.7. Set
tembre num.L`
9.126.

Stefano da Eraneica Capuccino 3.Setrem


bre num.LX.
p.153.
S. Sucra Vecovo , e martire 7` Luglio
num].
p.24.
T
T Addeo. da Cutro Riformato r 9. Agoo
numJI

9-227-

S. Telesoro Papa , e martire 5.Gcnnaro


num.II.
p-zs
S. Telesforo Erem.6.Settemb.n.LXIIl. 9-92-

Ridolfo del Croceo Cartuiano ;.0t


tobre num.lII.
p.: 1 I. S. Tcodolo martire 15. Giugno n.11. 9-77
S. Rinaldo Ercmt.9. Settembre n.XX. p.61. S. Teodora Vergine 30.Agoo n.1. p.2.a7.
Teodora> Malarb Vergine 12.. Maggi"
Riolo da Catanzaro Oervante'gr. De
.num.Xl ll.
p.: 34.
cembre num.XVI.
p.: zo. ~

B. Ruggiero Monaco Florene 13-. Decem


bre num.XX.

p7)

`Roa` Capialbi Vergine


num

Roella Mori an
num.Vl.

rz.

Maggio
p.139_

'

. Gennaw`
- ;ij8,

Runo da Bignano Capuccino 2.. Apri_

B. Teodoro Abbate Bailiano 22.. Gennaro


num.XV I.
P5 3.*
B. Teodoro Monaco Bailiano 16. Dee-enl
crea Mandagraro

me? 1.'

e raro

I)
o
num.XXlV.
i
S. Tommao Abbate Bailiano 2.5'. Ottobre)

nuu.X.

'

p.47.

le num.XCV.
p.174..
Runo z. da Bi nano Capuccino 2.9. S. Tommao dAquino Domenicano 7.Mar
zo num.XXl.
.
p.77..
Gennaro num.C Xl.
9,213,
B. Tommao da Rende Oervante 3. Marzo
S
num.XLlII.
.

P-79
S.
Amuele Francecano martire 13.0t
Tommao
Vecovo
Giugno
n-X-P-93
tobre num.XI.
p.; r.
Tommao da Roiano Domenicano IG
Santoro Borromeo Carmelitano 19.Mar
Agoo num.XI.
P-IZL
zo num.V.
PJ 15.'
Tommao da Terranova Domcncaan/` ', A'
da Coenza Olervante 4.. Fe
S'. Sebaiano
Seconda
braro num.XXl.
martire
17.Luglio n.IIl. p.27.
p.37,
Tommao
Novembre
z. num.XV.
da Terranova Dom, Ju"
"m" i

S. Senatore martire 14. Settembre n.1. p.26.

6.Novembre num.XVI.

Serano da Reggio Capuccino 2,5. Maggio num.XXlll.


13.143.

~ Tommao da Guardavalle
6. Novembre num.XV '

Serano da Catanzaro Capuccino ro.Fe-

braro num.CXXVIII.

p.194.

Scrtorio Caput'i Geuita rr. Settembre

num.l.

p.134 ,

" Pin-7'*

im-ano
_ P323

Tommao da Ro gia i ` 0111611153110 9

Febraro num.X%{. "


Tommao da

Agoon

_P'l 5'

atello Capuccmo 1.5 ~

X-

P-I'
S.Ve

*1

DEXNOMI DE SANTI, BEATI, .E SERVI DI DIO.


v

S.

Vitioria Teoini Vergine 2.5'. Luglio

Encra Vergine, e martire 2.8. Luglio i

num.XV.L

p.z37.

Vittorio da Caelvetere Capuccino 4.


Novembre num.LXXXIV.
p.166.
Vernaccio Arcivecovo r. Ottobre., l
num.II.
p.93. B.Ulatto Vecovo , e martire I. Maggio
S. Veina martire r7. Luglio n.III. p.27.
num.Vlll.
p.26.
S. Veturio martire I7. Luglio n.111. p.17. Umile da Paterno Capuccino zz. Maggio'
S.'Ugolino Francecano martire 13. Otto
' num.XXlI.
.
p.14?,
bre num.XI.
p.; I
Umile da Biignano Riformato 2.1.Marzo
num.VI.
p.12:.
S. Viatore martire 14.. Settembre n.1. p.26
B. Vincenzo da Nicorera Oervante zo.De
_Urbano Fiorenza Cartuiano 15. Novem
num.II.

cembre num-.XLIV.

p.zz4. l

,.

p-79

bre num.Xll.

9.1 14..

Vincenzo Manerio Cartuiano 18. Luglio


'
Z
Accaria PaPa 15.~Marzo n.IV. p.39.
num.V.
pa r I. S.
_Vincenzo Comit Carmelitanp 2.2..Aprile S. Z Zolmo Papa 26.Decembrc n.1. p.38.
num.IV.
p
p.1 15. S. Zaccaria Monaco Bailiano 17. Luglio
Vincenzo da Catanzaro Domenicano 7.

Set tembre num.V.


p.rz.o.
Vincenzo da MOmanno Capuccino 15.
Qiugno numXXXI.
- ;5.147.

num.IV. "N-a _ i
B.Zaccaria da Coenza O

braro num.XLV.
a

.M ,o

p.69.
ante 16. Fe

"

, " p.79.

,La

" "
a;
;"..

oL'A
.-u.A,. .-

Delle coe pi notabili , che contengono in queo

'

econdo Tomo .

Il prima mm-r0 indica la colonna , il_Z-:omio la. paaina.


o
I

me ritrovato dal Conte Roggiero n.395.

A Bari di S.Giovanni a Fiore col.1.p.381.


C Alabria fil delle prime ad abbracciare
la Fede di Ges Crio, e per mezzo di

Abati di S.Maria di Calabr C.1 .p .38 g.


Abati Cilercienl nel Monaerio di &Stefa
no al Boco col.r.
p.398.
Acqua di S. Daniele ritrovata miracoloa
mente dove, e come_ ca..

chi. C.2.. p.18. e c.z.p.19. e c.r.

p.10

Calabria Domenicana quando eretta in Pro*


vineia c.z.
p.; 89.
Calabrei in uanto gran numero , e quante

p.; r.

Agoiniani Zumpant perche cos detti


p.; 84.

volte par CiDi ?capi-jo angue Per gloi

Agoiniani di Coloredo da chi ebbero l'

rioe conquie c.z.p.z};e~e.x.dp.z4. Libe-`


rarono la Citt di Napoli ae iata da So

cola.

origine, e qual anno c .1.


p.; 87.
Aleandro Magno nella morte di Efelione
per egno di dolore i tronc i capelli

limano Sultano dEgitto c.z.


p.23.
Campane uonano da e prodigioamente, e

erche c.r.
p.62..
col. 2..
.4.63.
Allocuzioni interne maraviglioe di Fr. An
Candela cea prodigioamente daCielo , e
gelo da Gerace Capuccino C.2..
p.18.
perche c.r.
p.26;
Anello d oro dato ad una Serva di Dio da_ Capitolo primo de'Capuccini in Calabria..
chi, e perche c. z. p.2.z. Altro di materia
dove f celebrato c.r.p.84.e e.r. p.393.
non conociuta come , e perche dato dal
Capuccini nati dal eno degli Oervanti.c.r.
la Vergine ad un uo Servo c.1.
p.37z.
pag.
,
412.
_ Angioli fanno appoa un Opizio per al
Carne prodigioamente diventa pece c.1 .
bergarvi un Servo di( Dio , e poi ubito
p.
x .
Cao paventoo occoro ad un Capucciia
quello vanice ca.. p.138. Scendono vii
con un demonio' in forma di Pellegrino
bilmente dal Cielo, e perche C.2.. paz.
Anima del Purgatorio chiede ad un Servo di
C.2..
p. r 5 8.
Dio una Mea per eer liberata c.r.p.197. Catore , e Polluce come i fan Vedere a
Reggini, e Locrei nell'atto, che combat
Apolline Nume riverito in Calabria , e uoi .
Templi,ivi c.r.
.-rz.
tevano c.r.
p.13.
Appooli primi Iitutori delle Fele nel Cavalieri di Malta'di Calabria,e loro nomi.
Criianelimo c.r.

p.429. Altri Cavalieri di vari ordini 43 5

P443.

Cerere ebbe un Tempio in C0trone , e qual

Archia come, e perche aggregato alla Citta

dinanza di Reggio c.t.

- p.16.

f C.2..

Arete donna Cearil!


non volle adorare S.Analaio marti '

prg;

p.16.
mcg; .-~ p.66.

l ele dove , e per opra di chi ebbe il uo


Tempio in Calabria , e ua paventoa.,

er

az mapoi correttai rianata c*r. p. 437.


Argentario Citt antica, come oggidi i chia
ma c.t.

Cerva prodigioa appara ad un gliuolh 3

Arene prodigiomente diventano anguille


c.2.

, ,

ruttura c. 2..

p.r 7.

Cichiti Popoli, loro coumi, Paee , e umi


decritti c.z.
P484.
Cicia bevanda qual ia.
ivi.

.7.7.

Avvii premandati dal Cielo alla Calabria...


della nacente Religione de Capuccini
i c .r.
P406.

Cignale terribile prodigioamente legato, e


da chi c. 2.
p.63.
Colonna doro nel Tempio di Giunone c-z.

Agnara Convento con qual occaionu


p.r1.Di fuoco prodigioa c.z.p.48.e 1.49.
fonda to, e quali Religioi lo abiarono
Di marmo accea per miracolo,dove og i
1 trova c.r.p.19. Colonne uperbime i
per lo paato,e quali al preente.c.z.p.191.
Barba rinata prodigioamente ad un Reli
Proerpina dove oggi i trovino c.z. p-JS'
-gioo C.2. p.7z;Ad un altro caduta per ca` Conceioni fatte all-Abazia di Fonte laurea
i

ltigo, e per prodigio rinata

ivi.

Benedizzione data dal Crocen''o ad un Ten


tato C.2..
p.45.

a Fiore ca..

Bernardino da Reggio Capuccino , perche

Confraternita del Sangue

dello il Giorgio C.2.


p.85. g
S. Bruno qualanno venuto in Calabria,e co l

Congregazione d'cZChiiFici inNapUli d Chl

renza da chi, e quandol- ltuta C-l- l38'


f

fon

.m

DEIJL CObE Piu NOTABILI.


`

{ondata c.z.p.135.Della Concezzione nel


la_medcma Citt da chi iituita c.z.p:r 37.
Convento de' Minimi in Maida quando , e
come u abricato c.r.p.77. de'Capuccini

in Reggio aediato da' Turchi come mi


racoloamente difeo e. z. p. 150. de Do
menicani in Napoli orto titolo di S. Ma~
ria della Salute con che occaione fonda
to C.1.-

necearie c.r.
p.107.
Domenica , ue dignit , e agri mierj ac

caduti in quella c.1.


p.45 l.
S.Domenico apparendo ad una Serva di Dio
la coniglia a veiirl`abito Capueeino C.1.
p.13:. Appare ad una donna inferma, e la
manda a hLeonc da Fiumara per eer a
nata c.z.
p.tun.
69. i y a ,
Donna
tentata, che provoca a libidine

p.393.

Corone d oro da. chi donate alla Vergine


della Conolazione in Reggio C.2.. p.27:.

Servo di Dio , come da quello liberata.,

col.r.

p-1962 i

Corpo di S.Agata da chi, e come portato in Donazioni fatte al Monaerio di SMaria di


Calabr C.2.p.381. Altre fatte al Monae'
Catania e.r.
'P4540 rio
di San Stefano dal Conte Roggiero.
Cremia Paee antico, come chiamai oggi
col.;
.
p.3.95 .
di cola..
p.62..
Doctrina
di'un
Vecovo
di
Sguillace
quan
croce luminoa appare in Cielo , e perche
to marav:
ca..
. zo
C.2.p.6'. Marauiglioa, villa dal P. Anto Drago
prodotto per [LWZQ ppgo.
nio d Olivadi,e che ignicae c.:.p.zro.
V Rende immobile un _Cav-'1110; perche 9,2
p.21 LVjcnc adora dalle Mole , e Come,

E Lena uo ritratto maraviglioo nel Tem

pio di Giunone in Cotrone C.7' p.11.


m.
p.61. *
Croceo parla ad un Capuccino in Monte , Elczzione curioa di un Abate C.2..
Erbe
naceno
piegate,dove,e
perche
c.t
.p.26
leone,e coa gli dicee c.z.p.185.Parla ad
Ercole,
e
uo
Tempio
in
Cotrone
C.2..
p.12..
un altro in Catanzaro c.a. p.189. Con in
Ercia , come eiinta da un ,Servo di Dio
terna locuzione parla al P.Antonio d'Oli
cola.
9.127.
vadi, e che gli dicee c.1.p.2.09. Col pie
de gli calca il capo c.r .paro. gli arla in Ellai maraviglioe del P. Angelo d Acri i
cola..

p.118
Napoli c.z. p. zro. , e c.r.p.zr r. aria ad
unaCapuccina,e che le dicee c.z.p.48 5 .le Eutimio Atleta Locree come liber dallin
feazione di uno pirito la Citt di Te
imprime una ferita nel cotato c.1. P486.
mea.c.x.
F

9-1 8-
Crociferi perche coz derti C.1 .p.428.Perche
anche detti Miniri degli Infermi. ivi.
Anciullo di due nc gridato dalla ma-l
Cropanel franchi dapei impo i a'Foraie
dre coa le ripondee c.z. 19.2.05. Altro
ri nello ato di Venezia, e perche col.1.
muto
riceve la favclla per mezzo del P.
p.25 r., e.z.
'
p.45 5.
.Antonio
d'Olivadl,e gli i:er a Mea C.1.;
Culto DNino quando cominci nella-Cala
*nn- bria , e chi vi gett i primi fondamenti
p.212.Lartantc libera la madre dalle. ca
lunnie, e come, ivi . Altro fanciullo nace
cola.
p.10.
ridendo ca.. p. 319. Altro nace egnato.
D
7
nella
parte initra del petto con una Cro
D Ei univerali quanti , e quali furono
ce
anguigna
C.2.. p.66. S inginocchia tre
c.z.p.3.-Nazionali loro numero,e qua
volte ad orare, ed articola il nome di Ge
lit c.1.
p.4.
s, ivi.
Deit accommodate all' uman vivere con.,
ciocco-
molta variet di nomi c-:-p-S- Altre delta Fatto tupendo ucceo ad uno
adorata-diGL-nuchd dalla pag.7. ino
amante C.1.
i
p.13)
alla pag. xo. Deit preidenti alle bjad,v Wagre , claeelebravani nella Grecia,
quali c.z`.p.44o. Altre , che i celebravano
q'uante, e come i nommavano da Gemini
in
Roma idolatra c.z..
P441,
col.1.
*
p.8.

Demanio in forma di Prete allunga moruo


amente un piede C.1. p.95. Per comando

i di un Sei-Vo di Dio predica opra le pene


dell Inferno c.I. p.117. In forma di don
. zella tenta un Servo di Dio, da cui vien_

fugato, e ci, che fece c.1.p.133. Molti in


forma di mori coa fecero' ad un Gentil
uomo morto in Reggio , e epellito nella
. Chiea de' Capuccini c. z. p.144. Portano
etra per commando del P. Antonio d'

adiz e coa fece il Principe de"mede

' .pa. r 1. Travaglia. in varie maniere


d'iDio c. a-p. 4.85,. L' ico fa
7 CJ.
[2.488..
Dio con dive! l* ~ araviglioe maniere pro-

_ Vede al PKAD 1 d`Olivad` delle coe

'

Figli de' Greci nacono collabocca defor

me , dove , e perche C.2..


ai@ p.41.
Fiume prodigioamente idivide c.rz;zzp.6'7. _
Fondazione del Monaerio di S. Maria di.
Peica , come prodigioamente uccee)
cola.
p.369.
Fonte detto Leonardillo in Caelvetere da
chi ottenuto miracoloamente cu. p.167

Altro fatto caturire nelfondo di una...


fornace ancor fumante da chi , e dove:
col.1.
p.11 2.
S.Franceco di Aii il olo tra Pratiarchi,

che abbia iituito Religione di femmine.


cola.
~ p.43:.- '
B. Franceco Palemone perche detto Spo

glia madri C.2..

_ 2.8;.

'

Fuo
0

4.

D
pil)

TAV

-. -L._. .`-

Fuochi agri molto uati in Calabria per


onore delle agre fee C.1. p.447.Nume
roi i accendono in Sicilia, e Calabria la

vigilia di S.Gio:Batria C.2..

P456'.

Fuoco poo da Turchi al Convento deCa

puccini di Reggio nulla cuma c.r .p.271.


G Atto come eeguie i cenni di un uo
benefattore nel portarglt da mangia
re C.1.
i p.13:.
Gerace perche detta Ciriaco c.r.p.go. Come
prima chiamavai C.2. p.30. Magnicenza
della ua Cattedrale c.t.
p.305.
GerunziaCitt come oggi appellai c.t .p.41.
Ges in qual forma appare ad un uo divo
to,e come da queti fu ricevuto c.z.p.2.08.
Spoa una fanciulla ea..
p.485.
Geuiti quando venuti in Calabria, e da chi

chiamati C.1.

p.426.

Giglio trovato in bocca di una dama morta


compruovala ua alvazione c.2..

p.r97.

S.Qiorgio matt. quando, e come veduto da


Feroletani in forma di nuvola c.2. p.177.
S. Giovanni 'erer, perche c05`i chiamato
col.z.

.5 I.

Giove quanti , e dove ebbe i uoi Templi


nella Calabria c.z.
p.1 l.
Giunone ebbe due Templi in Calabria , e
dove c.t.p.r;. Altro allai celebre , e ricco
in Cotrone C.1. p.13. Concoro di gente a
venerarlo, e varie tranezze , che faceva..
la Dea C.1.
p.14.

OLA

Maria Vergine come liber dalla pee la.,


Citt di Reggio c.1..p.i45. Dona un cin
turino ad un Capuccino per conervar la
verginit c.z.p.187.Dona a bere ad un.;
uo divoto infermo , e lo ana C.2.. p.199.

Etiingue il fomite al P.Angiolo dAeri, e


come c.r. pars. Con veliir di una vete
bianca una Serva di Dio premia le vitto
rie octenute da quella , ed eingue in lei
la enualit C.1p.486.
Marte uoi Templi nella Calabria C.1. p.17..
Martiri lati enza n'umero in Calabria,e do
ve c.r.
p.22..

Martirologi altri univerali, altri partico-`


lari C.1.
p.466'.
Mercatura, e ue utilit , e da chi ritrovata_

c.t.

P450.

Metropoli di Reggio quando , e da chi fon


data C.2- .N;

p.187.

Minerva,e uoi Tempn in Calabria c.z.p.x 8.

Modo iupendo,col quale Fr.Girolamo dall


Albi collringe una donna a perdonare il

nemico C.1.

p.r78.

Monaco Celeino percuoce con un legno la


Statua di S.Catarina, perche , e coa uc
cee C.1.
p 7.65.

Monaci Anglicani ricuando di ricevere le


agre Reliquie di S. Ooaldo , Perche di

nazione foraiera , mutano peniero col


vedere un celelle miracolo C.1.

13-437- ..
quaerace Terra, anticamente Monaerio
de' Cavalieri Geroolimitani ea.; p.428.

Granchio ode attento le parole di un Servo Monaterio di. S. Croce in Monteleone da


di Dio C.1.
p.186.
chi ebbe l origine C.2..
p.2.2.9.
Guerra memorabile traLocrei, e Cotrone Moro bianco gi eceo,come rinverdito dal
i C.1.
p.13.
P.Antoni0 di Olivadi cn.. ~ * p.21 .I-j
S.Cuglielmo appare ad un Religioo Ago Morte paventoa di un Cavaliere c.z. p.64.
iiniano, e lo anima alla fabrica del Mo

Morto da e eo i accommod_a dentro la

naerio di Strongoli c.'1.


p.; 86.
l
Dolatria, e uoi periodi quali iano C.1.

epoltura c.2. p. 80. Altro i alza per dar


luogo ad un altro c.2.. p.91. Altro da e.:
eo i pone in ginocchione c. 2.. p. 2,03.
Altro apre tre volte gli occhi , e perche
C.2. p.215'.: Precettato caturice angue ,
, ivi.Altro
;ano adunvivop mu

p.2.Chi fu il uo primo inventore C.2..P-I.

Chxla port a culto publico, ivi. Tempo


in cui ehominci c.z.
Immagine di

pa..

nico in Suriano-1

lCO ore,e caturiTEeT'igue c.1.p.zzo.

che
p.258.

Mura aperte , e riunite miracoloamente , e


perche C.2..
_ A
p.87.

Immagine della Madonna della Luce in Mu


ro rotto da chi trovata,e come c.z.p.z74.
Altra lmrragine di Maria gronda copio
o udore c4..
L
. p.487.

Mue, quanti, e dove ebbero i loro Templi

non l puol ritrarre al na


col.z.
- -

in Calabria c.r_.

p.17.

` Ettuno, quanti, edove ebbei uoi


Templi in Calabria c0..
p.12..

Ettera riponiva di Fra Girolamo da.. i Nicaro chiamato anticamente Liania , e,


L Corleone a Monteleonel intorno il
perche c.r.
p.303.
Corpo di_S.Leoluea ca..
p.246. ` Nome di Ges, come impreo, e conerva
Fr. Lorenzo da Brindei Capuccino colla..- `
to nel petto di u'n Servo di Dio c.z.p.207
ua opera agevola lerezzione del Colleg " Nome di Capuccini onde lia origin-.1o
io de' Geuiti in Coenza,per cui vi era
cola..
F40?
no delle dicolt 6.2.*
p.426. i Numero grande di Chiee, e di t c m
Lume prodigioo apparo u di una caa co- ,
Calabria antica c.1.
P445'
PSR-h CJ'
a ignitcae c.z.
p.105. Nuvola miracoloamente ee
p.80. Come ubbidtee a, il dl f" ci"
~ M
Ano inaridice ad una donna , perche,
P441e come rianata c.t.

puccino ea.p.r4o. Si ,glie " N83?


,chrg battezzaii gi-aii novelli Crihum
i]

cn.

' `i'

v
"
\

DELLE COSE PIU NOTABILI .

'

..

c. ppm.; Prodocta dalP. Antonio di Oli

Preceone , che 1 fa in Gerace nel giorno

vadi con un egno di Croce , e perche.)


;01.1.
p.21:.

di Paqua qual ia c.r.


p.45 3,
Proceone di Celeli peronaggi , entra.

o
O Ree divenuto pazzo , come i liber

nella tanza di una Serva di Dio , d uno


di ei la communica C.2.
P488,

per aver conultato l oracolo di Proei-pina in lppone C.1.


p.16.
Origin MJn'dca quanto antica y da Chi, e

Proceioni perche cos chiamare , e da ch.


Intl'Odotc c.z.
P448.
Proponimentipirituali ani da un Servo di

come provenuta C.2.. p.; 60. Quando principiata nella Calabria ca..

'

[9.363.

D10 per regola di ben vivere c.z. p.107.


Proerpina ebbe i uoi Templi in Locri,

Oeo cuopre con modo upendo il luo~

ln lppone. Chi fa l Artetce -di quel di

go, ove giacevano epolti molti corpi di

Locri, e quante coe mirabili ivi l vede

Servi di Dio C.7..

p.109.
,

vano C.2.p.14. Origine del di lei Tempio


in lppone , c quanto famoo 1 ree nel

S. l) AOlo Appoolo il primo,che port la


luce del Vangelo in Calabria , qual

Mondo C.2.:
.p.15.
Provincmli Ciilcreieni c.z.p.;8;.Agoinia

anno,ed in qali Citt c.z.p.18.,e C.1.p.i 9.


Non una, ma due volte fu l Appololo in

[HC-2.1).;9MLCP p.i.pgSg. Con


ventuull -zp.401. O er
c.). p. 404.

Calabria ci!.

P40,- .

Pani due, l. uno cur latte , e [ram an_

gue, e perche C.2.

p.89.

Capuecmi c.1.p.4.16.Riformati c.z;p,.419.


Del erz Ordine eol. 1. p. 42.7.. Paolani

CULI.

P424_

Partigla-voa miracoloamente dalla agra

Pide , e 1 va a mettere nella bocca di Q Uando,e con qual occaione furono ri


una Serva di Dio C.2
p.486.
trovate in Catanzaro le Reliquie de*
' Pele attaccata nella Calabria , in qualtemSanti Vitaliano , Ireneo , e fortunato
po , e luoghi p. ;7. Altra pete del 1743.
col.z.
`
~
p,z49_
attaccata pure in Calabria , e ci , che fe Qt'lando_ i levo il rito Greco, e s' introdue

i
,1

ceto i Capuccini in ervizio degli Appe- | ilLatino nellaChiea diGerace c.1.p.307.


tati C.2.
p.7.zo. ` (Dando nella Chiea Hi Oppido c.1.p.;14.E

t -

i?
;

Petilia Citt antica , come oggi `i chiami


quado HcllaChicd di &Will-NC &LP-216
col.1.
p.25. Bando , c da chi portata la Santa fede in

i
il

Piaga del B.Camillo de Lellis ata cagionc


di veir due volte l` abito Capuccino

cola..

p.4z7.

Pietra aperta dimolra due Immagini mira


coloe , e dove queie preencmente i

trovino ca.. _

R
Eate come oggi i chiama C.1.

p.38.

Reggini vanno in-conto di Cittadin


Romani co.. `

p.16.

turta c.1.

P~74~

_puccino , e coa gli dice c.I.


p.14o. Religione de' Capuccini da chi , e quando
-Pirro R dell Fpiro ci , che gli avvennu
fondata in Calabria.
p.407-, e eg
Pr avere orpreo il Tempio di Proer- Rcliquie di alcune Sante traportate da un.~
.Pina in Locri C.1.
_
p.15.
luogo ad un altro, l fanno empt VchIL
Pitti-ighoL-a , e ue cognizionilntorno la divi- R nel primo e.z.h
d
A p.36

i
-

p.30[

p.159. Religione deMinimi quando , e perche iti

Pilato appare in forma orribile ad un Ca*

Cutronc cs..

'

nit- C.2.1.10. e c.i. .l 1. ib a orro


"eltunnbincpz. Con-7

4,.
'

c utatrici erc e cos ettc c-D- -.- i


leer qual [Frutin fnrmoirurtc a piange

gli a medeimi la fabriea del Tempio-TW morrL


P455.
delle Mue per togliere le dieordie tra Reidenze' di Capuccini nel Mondo nuovo
mariti, c m0gljc.1. p.17. Sua ca'a conaquante, ed in quali luoghi c.2..
p.44:.
Politc
grataCompagno
a Cercre daCotrone
di Ulie cbbeun
C.7.. Tempio
p.16. Riformati
e da Ricolletti
Francee-ani
C.2...p4l
dierenti
r. (LI-il anno
da Scalzi,
uci~ ' 7 .
in Temca c.r. p.17. Strana cagione , per
ti, e per qual motivo cn..

4117' :Lire: ~:
cui i Temeini edicaruno quello Tcm- 5 ROggiero Duca di-Calabria trasferice dal
e

'
~-

Pio CJ.

i 3, g

Rito Greco alLatino la Chiea di Tropea,

P-ZPI
Polizine della Vergine Immacolata da chi j
c quando C-l
inventate c, z_
13,115, ; Romani in quanta riverenza ebbero il Tem
Prcccdcnza delle Provincie nelle Religio_ 1
pio di Proerpina in lppone,e quanto pe
m onde i appoggi c4,
9.409,
ero per rillorarlo c,r. V
p.16.

' giuochi quali iano C.1,


p.451.
i e come liberato dalla morte preparatagli

veleno dal uo Cuoco c,z.

p.210, i

.`
L S
7_
S Amm CCChl' Pdgoamentc i rin
verdicono , e fructano c.1.

p.62..

Priori
uianidelMonaerio di S.Stefa- ~ Scienza infua con una bevanda di vino
no c.z.p.
.,e ca..
, p.398.
c.z.
p-z

PiO-rov
--7
A,
v,

.7

su di un eptao di bron- 1 Sciti nella morte del loro R per egno di

zo, che conten

~ c.1.

p.92. f

dolore 1 troncano lorecchie C.1.

p.464f
Sco

v
,a-

"

T A

v *o L A

Scomunica quanto terribile ia i moira da

un arto paventoo c.r.


p.318.
Seminario di Squillace da chi iituito

Auriano Citt dirutta , come oggi 1


chiama c.r.
p 2.7

Tempea d' acqua rattenutai nell' aria da.,


chi, e perche C.2..
p.143.
Tetnpa Citt come oggi i chiama c.7..p.2.81
'I richines perche cosr detta C.2..
p.283.
le agre Fee c.r.
P446' Turio Citt antica come nominai oggi
Sete ehnta ad un Servo di Dio con eir
c.r.
p.25.
precettato , che non beva c.r . p.54. Ellin Turini edicarono un Tempio a Borca.
ta ad un altra Serva di Dio con miracolo
vento ettentrionale ,, e per qual morivo
a bevanda c.r.
p.489.
c.r.
p.18.
Sibercna Citt come oggi i chiama c.z.p.39.
V
Ccellino chiamato da un Serivo di Dio

c.r.

7 p.318.

Sepoltura di Pietro Lombardo, e di France


-'U ACCuriO dove ia c.r.
p.379.
Scsa abbondante in Calabria,e uo di lei nel

Simolacro maraviglioo della Dea Diana.,

dove , e di qual materia foe compoo


c.r.p.16. Altro di Venere molto vago,do

gli viene ubito in pugno c.r.

p.18@

Velia come oggi i chiama,chi predic rl


primo in ela , e fond il Vecovado

ve c.z.vi. 'if-;7
Spirito Santo appare in forma di luminoa,

c.r.

p.18!.

Colomba ad un Servo di Dio c.r.. p.17:.

Venere ebbe uoi Templi nella Calabria; e

Ncll'iea forma di Colomba communi


ca var)~ lumi ad un altra Serva del Signore

dove C.2.
Vicari Generali di Colloreto c.z.

Viione maraviglioa, colla quale vien pre

c..
P486.
Statua del Croceo caturice latte , e an
gue c. 2.. p. 2.66. Di Ercole in mezzo alla

nunziara la HilCi

no c. z. p.12. Dl Marte molto ricca ritro

c.r.

19.14.4

Vittoria Nume adorato nella Calabria dove,


e quanti Templi ebbe in ea c.r.
p.17.
Voce celee cola dicee al P.Angiolo d'A

vata nel uo Tempio di Corrone c.r.p.iz.

Della Vittoria altrer prezioa in Cotro


ne c.r..
p.17.
p.69.

cri c.r.
.216.
Uova trasmmate in tonnina da un Servo di

Suriano Convento, e miraco i accaduti nella


ua fondazione c.r.

di un Servo di Dio

c.r. p.104. Della Prasgurazione di Cri


to manifetata a PLA-nomina da Reggio

piazza di Cotrone con gcroglico in ma

Subicinio Terra qual ia 0g i c.r..

p.15,
p.; 88.

Dio c.r..
13.186.
Uurpatore di beni Eccleiaici portato vi
vo allinferno c.2.
p.45..

p.3 90.

Il ne delllndice delle coe* ~ notabili del econdo Tomo.

z
' ..

.; -'

.-A15

pag, calmnd
l Eratd.
6-13.
a
par ar bene}
3%1- 45- giurate
?9.
86.--\..
2..
2. zo.
19.
l .
u. . z. 4-1.
21-57.
r. 56.

e
Palcmon
`
oo

Corrige.
al
arlar
Eutirate bene
au
W ;,----LL ,i *
-' jaola
Palemone

Pargax

arca:
iindicibili

indicilib

2.39. 2. 5551-5 richeoro

richieero

Mondo redenzq

307. I. 38. dAb-C l


ivi 2. 3. Diacono

d abete
Decano

gtr. I. 4.7.
344.. z. 35.
366.
364- 2..1- 50.
34-

cedendo
Eccleia;
mm'x
1735'.

cadendo `
Eccleia i
tum
1635

370. a. 2.7.

rg.dcl

371. z.

fundamentt

38;. z. 42..
387. r. 40.

1830.
17.24.

_
'

.17..
7
:;;f
;i .;4,-

4::.

.417. ~
2.. uit.
3- dagli
I574- uni,cd ora dagli
,V1

2- I4-

1157-

'-

'

." ^
'

~
-,

3.del

fundamentig
p _.

n
t

302.. z. 3;. Mondo

3.

_-

1630.
172.4.

v
>-

altri 1474
degli uni, ed ora deglir - .
1517.
,/1}
x

a,

A
'a
az_

J.

r*H

Anda mungkin juga menyukai