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Anche se la ricerca sociale ha metodi e

ambiti diversi a seconda della scuola cui


appartiene il ricercatore e a seconda dei
paradigmi (il background teorico
sottostante alla stessa ricerca) adottati,
poich tutte hanno come obiettivo di far
avanzare la conoscenza della societ, hanno
anche in comune le fasi della loro
conduzione (Bailey, 1995).

Le suddette fasi hanno due importanti


caratteristiche:
circolarit:
ogni fase risulta interdipendente e collegata
alle altre secondo un movimento circolare
teoricamente senza fine, in cui anche il
giungere ai risultati della ricerca non
significa necessariamente la fine dello
studio, ma pu essere una ragione per la
correzione della ipotesi iniziale;
ripetizione:
anche quando la ricerca condotta ottiene i
risultati attesi, si consiglia di ripetere lo
studio per verificare la non accidentalit
dei risultati, anche se molte volte il
ricercatore preferisce non condurre una
replica perfettamente uguale alla ricerca
svolta precedentemente, ma apporre
sempre qualche piccolo cambiamento.
Di seguito sono analizzate in dettaglio le
singole fasi.

Scelta del problema e definizione delle


ipotesi
La scelta del problema di ricerca subisce
l'influenza di diversi fattori, molti dei quali
riguardano chi conduce la ricerca. Essi
sono identificabili dalle seguenti
caratteristiche:
Unit
Metodi di
Paradigma
di
raccolta dati
analisi
Micro
"Scientifico" o
o
Inchiesta
statistico
macro
Sperimentale
Esperimento in
(Psicologia
Micro
laboratorio
sociale)
Osservazione
Micro (partecipante o
Etnografico
o
non
macro partecipante) e
note sul campo

Etnometodolog
Micro Osservazione
ico

Cognitivista

Inchiesta e
osservazione
Micro (partecipante o
non
partecipante)

Tecniche di analisi dei


dati
Statistica

Statistica
Analisi qualitativa dei
testi delle (es. analisi del
contenuto o analisi
lessicale)
Analisi qualitativa dei
testi delle note (es. analisi
del contenuto o analisi
lessicale) con particolare
riferimento alle
"espressioni indicali"
Programma per
computer che incorpora
il modello di simulazione
dell'unit di analisi

PARADIGMA SOCIOLOGICO:
si intende la prospettiva di ricerca o scuola
di pensiero con determinate idee sugli scopi
della ricerca e sui metodi appropriati
(come si dovrebbe realizzare la ricerca) e
con i propri valori e assunti. A paradigmi
diversi corrispondono valori e assunti
diversi.
I principali paradigmi della ricerca sociale
sono riassumibili dalla seguente tabella:
(Elaborazione da Bailey, 1995) Paradigma
Unit di analisi Metodi di raccolta dati
Tecniche di analisi dei dati
"Scientifico" o statistico Micro o macro
Inchiesta Statistica
Sperimentale (Psicologia sociale) Micro
Esperimento in laboratorio Statistica
Etnografico Micro o macro Osservazione
(partecipante o non partecipante) e note
sul campo Analisi qualitativa dei testi delle
(es. analisi del contenuto o analisi lessicale)

Etnometodologico Micro Osservazione


Analisi qualitativa dei testi delle note (es.
analisi del contenuto o analisi lessicale) con
particolare riferimento alle "espressioni
indicali"
Cognitivista Micro Inchiesta e osservazione
(partecipante o non partecipante)
Programma per computer che incorpora il
modello di simulazione dell'unit di analisi
VALORI DEL RICERCATORE:
il ricercatore sceglier in modo del tutto
arbitrario l'oggetto della sua ricerca e il
rapporto con i propri soggetti di ricerca.
lui a decidere ci che appare desiderabile e
indesiderabile.
GRADO DI REATTIVIT:
dipende dal modello giudicato appropriato
per la raccolta di dati relativi al progetto di
ricerca (per reattivit intendiamo che lo
studio pu influire sui dati, come quando il
gruppo osservato agisce in un modo in
presenza dell'osservatore e in un altro in

sua assenza).
METODOLOGIA DEL RICERCATORE:
le strade percorribili sono, come abbiamo
avuto modo di vedere nella tabella dei
paradigmi, diverse e molte volte
ugualmente valide.
UNIT DI ANALISI SCELTA:
la scelta pu andare in due direzioni,
scegliendo come unit di analisi o il singolo,
e in questo caso avremo studi micro, o degli
aggregati di persone come la provincia, la
famiglia, e in quest'altro caso avremo studi
macro
SCOPO DELLA RICERCA:
il ricercatore pu decidere se condurre uno
studio descrittivo (descrizione), che mira a
descrivere dettagliatamente dei fenomeni,
spesso a scopo esplorativo, o uno studio
esplicativo che tende invece a spiegare un
fenomeno specificando il perch accaduto
(spiegazione) e congetturando anche che

cosa accadr in futuro (previsione)


Le funzioni di descrizione, spiegazione,
previsione sono quelle gia viste nell'unit 1
e nell'unit 12, riferite ai modelli (vedere
l'unit 12 sui modelli).
Una volta individuato il problema, il passo
successivo sar di formulare una teoria.
Una teoria si definisce come un tentativo di
spiegare un particolare fenomeno e che in
ultima istanza deve essere controllabile. Le
sue componenti sono concetti e variabili
collegati in affermazioni conosciute come
proposizioni, che sono affermazioni
concernenti uno o pi concetti e variabili
(Marradi, 1993).
Definita la teoria nelle sue componenti
occorre, per renderla controllabile,
determinare delle ipotesi, la cui
formulazione si basa su conoscenze esterne
ai dati stessi, su precedenti esperienze o su
teorie riguardanti il contesto della ricerca.
L'ipotesi semplicemente un'affermazione,
ancora provvisoria e non provata, di quelli

che sono i fatti implicati dalla teoria


secondo il ricercatore. Perch tale
affermazione sia provata, occorre
sottoporla a verifica empirica e a tale scopo
essa deve essere formulata nel modo pi
preciso possibile.
Le ipotesi possono essere di due tipi:
ipotesi monovariata o descrittiva: riguarda
la distribuzione di frequenza o altri
parametri relativi a una singola variabile;
ipotesi multivariata o relazionale: riguarda
il rapporto tra due o pi variabili, dove al
variare di una varia anche l'altra.
Per relazione tra due variabili inoltre
intendiamo dire che esse variano insieme,
cio che un mutamento nella variabile X
accompagnato da un mutamento di Y e
viceversa. Le possibili relazioni tra
variabili sono:

Relazione positiva o negativa:


all'aumentare o diminuire di x, segue
l'aumento o decremento di y se la relazione
positiva, mentre negativa se all'aumento
o decremento dell'una segue
rispettivamente un decremento o
incremento dell'altra.
Ad esempio, se ad un aumento del livello di
istruzione di una persona fa riscontro un
incremento di reddito, la relazione
positiva. Se ad un incremento nel livello di
istruzione accompagnato da un
decremento nel livello di pregiudizio etnico,
la relazione negativa (detta anche
inversa).
Relazione simmetrica o asimmetrica:
al cambiamento di x, segue un
corrispondente cambiamento in y e
viceversa per il primo caso, mentre nel caso
di una relazione asimmetrica un
mutamento nella prima variabile provoca
un mutamento nella seconda ma non
viceversa. Ad esempio, possiamo affermare
che una relazione tra fumo e cancro al

polmone di tipo asimmetrico e il fumo


pu causare il cancro al polmone mentre il
cancro al polmone non pu causare il
fumo.
Quindi per ricapitolare, i passi che
costituiscono le prime fondamentali mosse
di un ricercatore sono:

Come formulare e verificare una ipotesi?


Sebbene nella pratica i ricercatori seguano
strade diverse, all'interno di questa sezione
presentato l'approccio classico, che si
compone di tre fasi distinte:

1. Definizione teorica dei concetti e


formulazione di una proposizione che li
metta in relazione.
2. Individuazione di procedimenti per
misurare empiricamente i concetti,
colmando il divario tra il piano concettuale
e il piano empirico. L'ipotesi che si forma a
questo punto coincide con la proposizione
della fase precedente, anche se l'una sta su
un piano concettuale, l'altra su un piano
empirico.
3. Raccolta e analisi di dati utili per
verificare se l'ipotesi vera o falsa.
Per ritornare al quadro riassuntivo
delle fasi della ricerca sociale
Formulazione del piano della ricerca

Formulazione del disegno della ricerca


In questa fase il ricercatore deve decidere
come misurare le variabili contenute nelle
sue ipotesi e definire il gruppo di soggetti
su cui verificare tali ipotesi, sia come
numerosit che come caratteristiche
possedute. E' in questa fase che si decidono
le tecniche di raccolta dei dati pi
appropriate per gli obiettivi della ricerca e
di conseguenza anche le tecniche di
elaborazione dei dati raccolti che verranno
utilizzate.
Per ritornare al quadro riassuntivo
delle fasi della ricerca sociale.
Raccolta dei dati
Le principali tecniche di raccolta dei dati
sono:
Esperimento
Osservazione
Inchiesta
Intervista con basso grado di
strutturazione

Etnometodologia
Uso dei documenti
Esperimento
Come tecnica di raccolta dei dati e prima
ancora, come disegno di ricerca,
l'esperimento presenta diversi vantaggi e
svantaggi.
Tra i vantaggi ritroviamo:
Individuazione del rapporto causale:
l'esperimento consente di misurare il
valore della variabile dipendente e i suoi
cambiamenti all'introduzione della
variabile indipendente, sospetta causa dei
suoi mutamenti.
Controllo:
permette un controllo maggiore tanto
nell'analisi dei dati che nella verifica delle
ipotesi, anche perch soggetta ad un
numero limitato di errori provocati da
fattori esterni.
Possibilit di svolgere analisi longitudinali:
fornisce infatti l'opportunit di studiare i

cambiamenti temporali in intervalli


prestabiliti.
Gli svantaggi sono elencabili invece in:
Ambiente artificiale:
utilizzato per avere un controllo sulle
variabili in gioco, comporter
un'alterazione dei comportamenti sociali
studiati.
Effetto dello sperimentatore:
l'esperimento si considera come reattivo
proprio perch le aspettative dello
sperimentatore possono influenzare i
risultati. Le influenze del ricercatore
dipendono il pi delle volte dalle
indicazioni che d ai soggetti del suo
esperimento per ottenere gli effetti
desiderati.
Per ovviare a questi inconvenienti si pu
ricorrere al disegno sperimentale del
doppio cieco, dove non si conosce, tra i due
gruppi che appartengono al piano di
sperimentazione, quale quello
sperimentale, e quindi soggetto al

trattamento, e quale di controllo.


Ampiezza del campione:
gli studi delle scienze sociali necessitano di
un campione quasi sempre numeroso. Vive
tuttavia una alta numerosit campionaria
comporta sempre una accresciuta difficolt
nel controllo delle variabili esterne.
A proposito di quest'ultimo svantaggio, il
grado in cui il ricercatore riesce a
controllare le variabili rilevanti al rapporto
di causa ed effetto che intende studiare e le
variabili che influenzano questo rapporto e
che andranno mantenute costanti, si
chiama grado di isolamento.
Il rapporto di causa ed effetto, a differenza
di quanto avvenga nelle inchieste e nelle
interviste, nell'esperimento si osserva
direttamente, studiando dal vivo i
cambiamenti nella variabile effetto, in
presenza della variabile ritenuta causa.
Le fasi dell'esperimento sono:

1. Ipotesi causale si afferma che una


variabile (la causa o variabile
indipendente) provoca mutamenti in una
seconda variabile (l'effetto o variabile
dipendente).
2. Pretest misurazione della variabile
dipendente nella situazione iniziale, in
assenza di qualsiasi trattamento
sperimentale.
3. Introduzione della variabile
indipendente si introduce nella situazione
studiata la variabile che si presuppone
causa dei cambiamenti nella variabile
dipendente.
4. Post-misurazione viene eseguita una
nuova misurazione della variabile
dipendente per verificare se si introdotto
un cambiamento del suo valore.
Dalle fasi sopra descritte risulter chiaro
come, se esiste un totale isolamento, ogni
cambiamento della variabile effetto sar
dipeso dalla variabile causa. Ma

comunemente tale isolamento non


possibile e sono presenti un numero
praticamente infinito di fattori estranei che
il ricercatore non in grado di controllare.
Quindi per verificare il reale cambiamento,
si dovr operare con due gruppi che
abbiano le medesime caratteristiche (ci
significa che avranno anche gli stessi
risultati nella misurazione del pretest, a
meno di differenze dovute al caso) e
subiscano l'influenza degli stessi fattori
estranei.
In tal modo poich solo un gruppo sar
sottoposto al trattamento sperimentale e
poich la loro situazione iniziale misurata
dal pretest uguale, la differenza tra i
cambiamenti nel gruppo di controllo e nel
gruppo sperimentale, dar la reale
misurazione degli effetti dello stimolo
sperimentale.
Vediamo, a titolo di esempio, il disegno
sperimentale classico, composto da un
gruppo sperimentale e un gruppo di

controllo.
Gruppo sperimentale Gruppo di controllo
1. Selezione dei soggetti 1. Selezione dei
soggetti
2. Selezione delle condizioni sperimentali 2.
Selezione delle condizioni sperimentali
3. Pretest 3. Pretest
4. Esposizione agli stimoli sperimentali 4.
Post test:
Post-testcontr-Pre-testcontr= Diffcontr
5.Post-test:
Post-testsper - Pre-testsper= Diffsper
Effetto causale= Diffsper - Diffcontr
Se vi sono effetti estranei allora la
differenza nel gruppo di controllo tra il
post-test e il pre-test dovrebbe essere
diverso da 0, valore che dipende quindi da
fattori esterni o non controllati.
Per ritornare alla lista delle tecniche di
raccolta dei dati.

Osservazione
Il metodo dell'osservazione la tecnica
principale per la raccolta di dati sul
comportamento non verbale e si pu
accompagnare ad altre tecniche
simultanee, come l'esperimento o
l'inchiesta nella sua fase preliminare.
I tipi principali di osservazione sono due:
partecipante e non partecipante.
L'osservatore partecipante prende
regolarmente parte alle attivit di chi
osserva ed ha un ruolo definito all'interno
del gruppo.
Un osservatore non partecipante non
prende invece parte alle attivit di gruppo.
Le fasi principali dell'osservazione sono:
La decisione sugli obiettivi dell'indagine.
La decisione sul gruppo di soggetti da
osservare.
Il conseguimento dell'accesso nel gruppo.
L'instaurazione di un rapporto con i

soggetti da studiare.
La realizzazione dell'indagine mediante
osservazione e registrazione di appunti sul
campo per il periodo di tempo prefissato.
La gestione delle crisi quando si
manifestano.
La chiusura (fine) del periodo di
osservazione.
L'analisi dei dati.
La redazione di un rapporto con la
presentazione dei risultati
L'osservazione utile tutte le volte che si
desideri un quadro completo e
approfondito di un comportamento in un
ambiente e anche in un lungo periodo di
tempo.
I vantaggi dell'osservazione sono:
1. Il comportamento non verbale:
quando si tratta di raccogliere dati sul
comportamento non verbale l'osservazione
la tecnica migliore da usare, grazie anche
alla relazione che si instaura tra

osservatore e soggetti, relazione che d


l'opportunit di scoprire in modo
dettagliato i comportamenti del soggetto.
2. L'ambiente naturale:
il comportamento osservato viene studiato
nel suo ambiente naturale, non creando le
distorsioni che l'inchiesta e l'esperimento
comportano, anche se possono persistere
quelle provocate dalla presenza di un
estraneo.
3. Analisi longitudinale:
l'osservazione permette di studiare un
soggetto nel suo ambiente naturale per un
periodo di tempo molto pi lungo di quello
consentito dall'inchiesta o
dall'esperimento.
Oltre ai vantaggi l'osservazione per
comporta anche degli svantaggi che vanno
esaminati e soppesati:
1. Mancanza di controllo:
l'ambiente naturale comporta uno scarso
controllo sulle variabili estranee che
possono influenzare i dati.
2. Difficolt di quantificazione:

i dati dell'osservazione possono essere solo


in una certa misura quantificabili, ma tale
quantificazione si limita a frequenze e a
percentuali. La gran parte dei dati raccolti
sono spesso difficili da classificare e
sintetizzare per raggiungere le proprie
ipotesi.
3. Piccole dimensioni del campione:
dato che questi studi sono generalmente
condotti in modo molto approfondito,
richiede la presenza di pi osservatori il cui
lavoro per molto spesso non
comparabile con conseguenti problemi di
attendibilit.
4. Accesso al campo di indagine:
spesso si incontra difficolt ad ottenere
l'autorizzazione ad indagare in un
ambiente e anche qualora lo si ottenga si
sar guardati con sospetto.
5. Mancanza di anonimato:
l'osservatore difficilmente riuscir a
mantenere l'anonimato del rispondente, a
differenza di quanto succede nell'inchiesta,
il che procurer non pochi problemi

quando si affronteranno temi delicati.


Tipi di osservazione
L'ambiente pu essere strutturato secondo
gradi diversi. Tramite questi gradi
possibile classificare i tipi di osservazione.
Il grado di struttura dell'ambiente, pu
essere dicotomizzato in:
contesto naturale
contesto artificiale (ovvero di laboratorio)
L'ambiente a sua volta pu essere voluto
dal ricercatore come:
strutturato, come quando si conta la
frequenza con cui avvengono determinati
comportamenti o si dicono determinate
cose;
non strutturato, nel quale il ricercatore
non va in cerca di un qualsiasi
comportamento specifico, ma si limita
semplicemente ad osservare e a registrare
ci che avviene. Queste due variabili
possono essere utilizzate per costruire una
tipologia a quattro caselle di osservazione:

Tipi di studi basati sull'osservazione


Grado di struttura dell'ambiente Grado di
struttura che l'osservatore impone
all'ambiente Ambiente naturale
Laboratorio artificiale
Non strutturato Studio sul campo
completamente non strutturato Analisi di
laboratorio non strutturata
Strutturato Studio sul campo strutturato
Osservazione in laboratorio
completamente strutturata

Studio sul campo non strutturato


Sono tra i meno strutturati dei quattro tipi
di studi basati sull'osservazione che
abbiamo illustrato nella tabella precedente.
Condotti in ambiente naturale, utilizzano
l'osservazione partecipante e l'osservatore
impone una struttura limitatissima al
contesto.

Il termine "studio sul campo" spesso


utilizzato quasi come sinonimo di "studio
etnografico" o "etnografia", che si
definisce come descrizione di una
particolare cultura.
La ricerca etnografica un metodo di
indagine, o meglio, un insieme di metodi,
con cui antropolgi e sociologi si
propongono di delineare le caratteristiche
di una cultura, vivendo con e come le
persone che la condividono (Cardano,
1997). Questo allo scopo di:
Ricostruire il profilo della cultura dal
punto di vista dei suoi membri, afferrare
cio la loro visione del mondo, cogliere il
senso che ciascuno di loro ripone nelle
proprie azioni;
Delineare le regole che governano
l'interazione sociale, ricostruire la trama
che ora unisce, ora oppone, i valori, le
credenze che abitano quella cultura,
mettere a fuoco i meccanismi causali che

legano gli eventi cui l'etnografo ha modo di


assistere.
L'etnografia il metodo dominante
utilizzato dagli antropologi culturali che si
interessano alle culture relativamente
primitive. Tuttavia, il metodo etnografico
viene anche utilizzato sempre pi spesso
all'interno di societ complesse per
studiare gruppi subculturali.
Dato che il metodo etnografico si propone
semplicemente di descrivere una
particolare cultura, l'etnografo in generale
ha poche ipotesi e nessun questionario
strutturato. Invece di porsi l'obiettivo di
provare una qualsiasi ipotesi specifica, egli
ha uno scopo di tipo generale: descrivere la
cultura o la subcultura con il maggior
dettaglio possibile, compresa la lingua, i
costumi, i valori, le cerimonie religiose e le
leggi. In generale per la realizzazione di
questo obiettivo necessario che
l'osservatore divenga, se possibile, un
osservatore partecipante. In effetti,
l'obiettivo del ricercatore in molti studi

etnografici di risocializzarsi nella cultura


che sta cercando di descrivere. Il
ricercatore cerca di dimenticare in parte la
sua cultura e di entrare a far parte della
cultura che sta studiando.
Osservazione completamente strutturata
Il tipo di studio che abbiamo poc'anzi
analizzato completamente non
strutturato: mancano le ipotesi
precostituite, non esiste uno strumento di
misurazione strutturato, si svolge in un
ambiente naturale non richiede la
quantificazione dei dati.
Diametralmente opposta l'indagine
completamente strutturata che si svolge in
laboratorio, per verificare determinate
ipotesi per le cui misurazioni si utilizza uno
strumento standardizzato, ovvero un
elenco di cose da osservare.
In un simile studio si evitano la maggior

parte dei problemi dello studio sul campo


(legati all'interazione tra osservatore ed
osservati) eliminando ogni tipo di
comunicazione ed interazione tra
ricercatore e soggetti studiati.
Studio semi-strutturato
Questo il caso in cui il ricercatore voglia
il rigore e la quantificazione permessa
dall'indagine strutturata, eliminando
l'artificiosit che l'accompagna.
In realt accanto ai vantaggi di tutte e due i
metodi di cui composto, avr anche gli
svantaggi di ciascuno.
Per ovviare a questi svantaggi cumulativi ci
sono diverse strade a disposizione.
Si pu ad esempio scegliere come ambiente
una situazione che permetta un grado di
controllo sulle variabili estranee, per
garantire ai soggetti osservati, per la
durata dell'osservazione, le stesse
influenze. Altra strategia sar quella di
scegliere come soggetti bambini, che

risultano poco influenzabili dalla presenza


di osservatori estranei.
Non a caso la maggor parte di studi
semistrutturati sono condotti su bambini in
ambienti familiari come l'aula scolastica.
Studio non strutturato in laboratorio
Anche se la maggior parte degli studi
condotti in ambiente artificiale sono
completamente strutturati, esistono anche
alcuni studi non strutturati di laboratorio.
Un esempio la terapia del gioco per il
trattamento di disturbi emotivi.
Poich anch'esso una combinazione degli
studi gi esaminati i vantaggi e gli
svantaggi saranno una combinazione di
quelli segnalati in precedenza.
Per ritornare alla lista delle tecniche di
raccolta dei dati

Inchiesta (survey)
Dicesi inchiesta la tecnica di raccolta di
dati, che consiste nel porre un certo
numero di domande nello stesso momento
ad un gruppo di soggetti scelto, domande
che possono essere poste tramite
questionario postale, telefonico o
direttamente da un intervistatore. Sono
realizzate normalmente su un campione,
ma quando si conduce sull'intera
popolazione si chiama censimento.
Utilizza domande predeterminate e rende
possibili confronti quantitativi.
Le differenziazioni che terremo presente
nell'inchiesta sono:
Inchiesta standard Inchiesta non standard
Questionario Intervista strutturata
Intervista con basso grado di
strutturazione

Questionario
E' un buon strumento per la raccolta dei
dati, anche se la sua strutturazione non
cosa elementare.
Infatti bisogna garantire la rilevanza del
questionario attraverso la rilevanza degli
scopi dell'indagine e delle domande per
l'intervistato, nonch formulare domande
che non contengano doppie negazioni e che
non siano ambigue per chi deve rispondere.
Accanto all'importanza per la
formulazione delle domande, occorre dare
altrettanta importanza alle modalit di
risposta che possono essere aperte o chiuse.
Modalit di risposta aperta: si ha quando
non ci sono alternative fisse, ed usata
quando si indaga su argomenti complessi
per i quali non abbia senso alcuna
schematizzazione. Sono utili quando si
tratta di variabili misurate su scala di
rapporti e di intervalli, per le quali risulta

impossibile elencare tutte le alternative


possibili, oppure di domande che
richiedono risposte discorsive
Modalit di risposta chiusa: in questo caso
il rispondente pu scegliere tra le
alternative proposte quella per lui pi
appropriata. Sono spesso variabili
nominali e ordinali, che hanno categorie
autonome, con modalit discrete e
mutuamente esclusive.
Dopo aver steso le domande e le eventuali
alternative, non bisogna dimenticare di
scrivere una lettera di presentazione dove
ci si spieghi la motivazione dell'inchiesta
all'intervistato, nonch le istruzioni per
l'intervistato e l'intervistatore.
Ultimo passo prima della sua effettiva
operativit sar di creare una prima
stesura del questionario, che andr provato
su un campione ad hoc chiamato a
rispondere al questionario e a commentare
le difficolt e le ambiguit incontrate.

Intervista strutturata
L'intervista strutturata come qualsiasi
altro strumento di raccolta dati presenta
dei vantaggi e degli svantaggi:
Vantaggi
La flessibilit:
la situazione di intervista consente
all'intervistatore di scegliere di volta in
volta le domande pi appropriate a
differenza di quanto avviene nei
questionari postali.
Il tasso di risposta:
l'intervista tende ad avere un tasso di
risposta pi elevato del questionario
postale, perch si affida alle capacit di
verbalizzazione dell'intervistatore e
dell'intervistato.
Il comportamento non verbale:
L'intervistatore presente e pu osservare
il comportamento non verbale di chi
risponde.
Il controllo sull'ambiente:

l'intervistatore pu standardizzare
l'ambiente garantendo che sia condotto in
privato, a differenza dell'indagine postale.
La maggior complessit del questionario:
un bravo intervistatore permette di far
rispondere anche a questionari molto
complessi, altrimenti di difficile
comprensione per i rispondenti.
Svantaggi:
Il costo:
la preparazione dell'intervista e degli
intervistatori risulta costosa, in aggiunta vi
il costo del lavoro da loro svolto.
L'influenza dell'intervistatore:
l'intervistatore pu influenzare le risposte
degli utenti, nonch fraintendere ci che
dicono o compiere errori nella sua
registrazione.
Minor garanzia dell'anonimato:
conoscendo il nome e l'indirizzo
dell'intervistato, l'intervistatore
rappresenta una potenziale minaccia
all'anonimato dell'intervistato specie se le
domande riguardano la sfera personale.

La formulazione meno strutturata delle


domande:
questa l'altra faccia della flessibilit
offerta dall'intervista, poich riduce la
possibilit di confrontare le risposte
ottenute da intervistati differenti.
Dalle insidie che presenta l'intervista
risulta importante la sua buona
conduzione. Come fare? In primo luogo
bisogna presentare le domande cos come
sono formulate, per permettere di
confrontare le risposte fornite da tutti gli
intervistati. Perci si eviteranno anche i
chiarimenti alle domande a meno di
esplicite richieste del rispondente.
Altrettanto importante l'ordine con cui si
presentano le domande. Un altro rischio
che l'intervistatore "guidi" l'intervistato
verso certe risposte.
Per ritornare all'elenco delle fasi della
ricerca sociale

L'intervista con basso grado di


strutturazione
A volte l'intervista si pu condurre in
forma libera, costruendo le domande nel
corso della conversazione. A questa
categoria appartengono:
Domande aperte: permettono
all'intervistato di esprimere un parere su
un argomento su cui prima non si
riflettuto con frequenti lunghe trascrizioni
da parte dell'intervistatore.
Domande-sonda: sollecitano una risposta
pi ricca e accurata, atte a ridurre la
quantit di informazioni irrilevanti.
Tra le interviste meno strutturate abbiamo

poi :
le interviste circoscritte, che utilizzano temi
e ipotesi selezionati in precedenza,
sottoponendo a domande non
preventivamente formulate persone che
sono state coinvolte in una situazione
particolare (hanno visto un film, hanno
fatto una certa esperienza di un particolare
evento);
l'intervista clinica, un'intervista sulla storia
personale, dove l'intervistatore sceglie
alcuni aspetti della storia di vita
dell'individuo intorno ai quali orientare le
sue domande, conducendo una intervista
flessibile e non strutturata. E' utilizzata da
professionisti come assistenti sociali o
operatori di consultori o di carceri;
l'intervista completamente non strutturata
o non direttiva, quando pone domande
brevi e mira, specie nella psicoterapia dove
nata, a sondare i sentimenti pi soggettivi
e profondi dell' intervistato;
i metodi proiettivi: sono stati introdotti in

psicologia clinica come mezzo per far


affiorare i sentimenti interiori
dell'intervistato, oppure risultano utili
quando non si vuole far conoscere il vero
obiettivo dell'indagine. Infatti sono forme
di raccolta di dati indirette, evitando
domande dirette sul tema trattato.
I tipi di intervista sono schematizzati nella
figura seguente:

Per ritornare all'elenco delle fasi della


ricerca sociale

L'etnometodologia
L'etnometodologia si fonda sulla nozione
che le attivit quotidiane sono rese possibili
dall'uso di una serie di assunti e
convenzioni, assimilabili a dei metodi, che
vengono appunto definite etnometodi. Il
suo obiettivo fondamentale lo studio del
modo in cui i membri della societ
attribuiscono un senso a quelle che gli
etnometodologi chiamano espressioni

indicali ovvero quelle espressioni il cui


significato non universale ma dipende dal
contesto in cui vengono usate. Ad esempio
nella conversazione quotidiana molti
concetti sono sottointesi, come esistesse un
tacito accordo, le parole assumono un
significato differente a seconda di come
sono dette e del contesto in cui sono dette.
L'etnometodologia riconosce il fatto che la
gente comune cerca di fornire spiegazioni
ai fatti sociali proprio come fanno gli
scienziati, ovviamente servendosi di un
apparato concettuale del tutto diverso. I
tentativi compiuti dai membri della societ
per attribuire un senso al mondo sociale
sono uno dei modi fondamentali in cui
viene creata e perpetuata una struttura
sociale, definita dagli etnometodologi come
un'entit generata continuamente
dall'incessante processo di interpretazione
a cui gli attori sociali sono sottoposti ogni
giorno. L'etnometodologia si occupa quindi
dello studio degli aspetti di senso comune
della vita quotidiana. L'interazione sociale

per loro un processo costantemente in


corso.
Gli studi di etnometodologia sono studi di
tipo micro. La metodologia in essi
utilizzata comprende:
analisi della conversazione
studio dell'interazione non verbale
osservazione partecipante e non
partecipante.
L'etnometodologia si contrappone alle
inchieste: i due metodi hanno obiettivi
diversi e incompatibili. I ricercatori che si
occupano di inchieste tendono a dare per
scontate esattamente quelle cose che
meriterebbero indagine sociologica, per gli
etnometodologi nell'inchiesta il processo
diventa il prodotto dell'indagine. Questo
inevitabile perch il ricercatore condivide
con i suoi oggetti di indagine le stesse
pratiche quotidiane, anch'egli immerso
nei suoi etnometodi e nelle sue espressioni
indicali. Ad esempio nelle inchieste
classiche sulla devianza i ricercatori non
indagano sul processo mediante il quale un

fenomeno viene etichettato come deviante,


essi considerano la devianza come un dato
oggettivo e poi ne cercano spiegazioni nelle
risposte ad un questionario. Nelle ricerche
che adottano il paradigma
etnometodologico, la devianza un tema di
indagine in s stesso (come ad esempio
nella teoria dell'etichettamento: diventa
deviante colui che stato "bollato" come
tale, come quando una giuria giudica un
imputato). Per gli etnometodologi la realt
quindi una costruzione sociale.
Le espressioni indicali sono espressioni che
non hanno senso se non all'interno di un
contesto. Il loro significato varia a seconda
di chi le pronuncia e di chi le ascolta. La
preoccupazione dei ricercatori
convenzionali di sostituire le espressioni
indicali con espressioni non indicali, il cui
significato non muta al mutare del contesto
mentre gli etnometodologi le considerano
oggetti di studio in quanto tali. Essi
cercano un ordine non nel significato ma
nel modo e nei contesti in cui gli indicali

sono utilizzati. Le conversazioni, anche


quelle correnti e informali, sono altamente
strutturate e in modo niente affatto
casuale: le regole di interazione (es.
distanza fisica tra i soggetti, volume di
voce, turni di parola, frasi standard che
aprono e chiudono la conversazione) sono
numerose e le persone vi aderiscono senza
accorgersene.
Gli etnometodologi osservano e classificano
il comportamento esterno (cio che pu
essere osservato direttamente) e inferiscono
l'esistenza delle regole che causano le
regolarit comportamentali, nel contesto di
ciascuna situazione specifica. I metodi di
ricerca stessi diventano oggetti di studio.
La posizione nei confonti del concetto di
misurazione una posizione operazionista:
il concetto misurato sinonimo del
corrispondente insieme di operazioni di
misura (ad esempio la lunghezza non un
concetto assoluto ma il risultato di un
protocollo di operazioni di misura).
I principali vantaggi dell'etnometodologia

sono riassumibili in:


consente studi longitudinali, ovvero
prolungati nel tempo, anzich
"fotografare" la situazione in un dato
istante come fa l'inchiesta;
studia anche il comportamento non
verbale;
consente di sondare le ragioni per cui gli
intervistati rispondono in un certo modo
alle domande di un questionario o di un
intervista;
consente di mettere in luce i problemi
legati alla formulazione delle domande di
un questionario.
Tra gli svantaggi dell'etnometodologia
possiamo elencare la sua inadeguatezza per
lo studio dei prodotti di particolari
atteggiamenti sociali (ad esempio il voto
politico) e per le indagini su larga scala.
Per ritornare all'elenco delle fasi della
ricerca sociale

L'uso dei documenti


Una fonte molto importante di dati
l'analisi dei documenti che contengono
informazioni sul fenomeno che intendiamo
studiare. Questi documenti possono essere
di tipi molto diversi:
primari:
sono resoconti di testimoni oculari scritti
da persone che hanno vissuto un
particolare evento o hanno tenuto uno
specifico comportamento, come ad esempio
partecipare ad una rapina o avere
un'esperienza di droga o alcolismo;
secondari:
di persone che non erano presenti e hanno
steso un resoconto di ci che successo.

Accanto alla distinzione tra primari e


secondari esiste un'ulteriore
differenziazione che si riferisce agli scopi
per cui questi documenti sono stati creati.
Avremo quindi:
documenti personali
sono documenti scritti per scopi personali,
ad esempio lettere e diari;
registri e fascicoli delle imprese e delle
organizzazioni
creati perch tali informazioni non possono
essere affidate alla memoria delle persone,
ad esempio bilanci, comunicazioni interne;
stampa, quotidiani, riviste e fascicoli
I metodi di ricerca sono sintetizzati nella
figura seguente:
Per ritornare all'elenco delle fasi della
ricerca sociale
La codifica

La codifica
Terminata la fase di raccolta dei dati, il
ricercatore sociale si trova spesso con una
mole notevole di informazioni da elaborare
per mettere in relazione le sue ipotesi con i
dati raccolti.
A questo scopo ci vengono in aiuto le
tecniche statistiche di analisi dei dati, ma
anche le diverse strade offerte dalla
metodologia della ricerca per ridurre in
forma meglio analizzabile questa mole di
materiali, procedura che chiameremo

riduzione dei dati.


Il problema della riduzione dei dati trova
la soluzione pi efficiente trascrivendo le
informazioni raccolte su supporti
magnetici accessibili via computer (hard
disk, floppy disk), usando il formalismo
della matrice dei dati e utilizzando simboli
convenzionali o codici per registrare le
singole informazioni in modo il pi
possibile compatto.

La matrice dei dati (Matrice casi per


variabili)
Con questo termine si intende un ideale
rettangolo che contiene tante righe quante
sono le unit di analisi in esame (nel caso
dell'intervista sono i rispondenti) e tante
colonne quante sono le variabili
considerate (nel caso dell'intervista le
domande). Ogni singola risposta verr

tradotta in codici (la definizione operativa)


e incasellata nella sua posizione.
I vantaggi sono numerosi, perch si evita di
trascrivere tutto il contenuto del
questionario, ma solo i codici delle
alternative scelte da ciascun intervistato e
si rendono pi rapide le operazioni di
elaborazione statistica dei dati.
I limiti del supporto cartaceo sono inoltre
superati grazie ai supporti di tipo
magnetico oppure ottico, dove i dati sono
organizzati in file, dove ogni file contiene
uno o pi records e ogni record contiene
uno o pi campi i quali contengono le
informazioni codificate in caratteri, detti
bytes.
Per trovare delle analogie con la matrice
dei dati su carta, il file coincide con la
matrice dei dati, i records prendono il
posto delle righe delle matrici, i campi che
formano un record altro non sono che le
celle della matrice.
Con questa organizzazione di dati il

computer in grado di eseguire


velocemente e in modo automatico le
operazioni di conteggio e aritmetiche
richieste dalle diverse tecniche statistiche.
Ritornando ora alla codifica dei dati, essa
prevede l'assegnazione di un dato simbolo
o codice alle risposte previste per ciascuna
domanda del questionario e
l'organizzazione dei dati relativi ad un
singolo questionario entro i record.
Per il primo punto i ricercatori
normalmente utilizzano codici numerici,
cio cifre comprese tra 0 e 9 (ma anche a
due cifre in caso di necessit), piuttosto che
alfabetici per almeno due ragioni: in primis
perch i numeri sono suscettibili di un
miglior trattamento statistico e poi danno
luogo a minor confusione.
Dopo aver assegnato ad ogni modalit di
risposta un simbolo diverso, occorrer
anche organizzare i dati entro i records. Di
seguito riportato un esempio di matrice

dei dati.
Sesso M= 1
F= 2
Stato civile Sposato/a = 0
Vedovo/a = 1
Celibe/nubile = 2
N di figli Nessun figlio = 0
1 Figlio = 1
2 figli=2
3 figli=3
pi di 3 figli=4
Professione Casalinga = 0
Operaio/a, contadino/a, collab.domestico/a
=1
Impiegato/a=2
Artigiano/a, commerciante= 3
altro=4

La codifica pu avvenire in due momenti


distinti:
a priori:

quando la stesura del questionario prevede


gi una prima codifica delle alternative alle
risposte. Infatti riguarda per lo pi
domande chiuse per le quali si prevedano
gi tutte le alternative;
a posteriori:
riguarda per lo pi domande aperte,
difficili da codificare a priori perch il
numero delle risposte potenziali rimane
incerto fino all'ultimo, e permette anche di
considerare solo le risposte effettivamente
date dagli intervistati, scegliendo la
codifica che appare migliore nel caso
specifico.
Dopo la fase di codifica segue quella di
registrazione, dove ad ogni variabile del
questionario si assegna un chiaro numero
di codice e i dati vengono caricati su un file
tramite calcolatore.
In questa fase abbiamo due tipi di pulizia
dai codici non previsti (errori di scrittura)
dovuti a volte anche a quelle domande cui
sbadatamente rispondono anche quelli che
non avrebbero dovuto. Vi possono essere

infatti questionari in cui a seconda delle


domande cui si risponde si debbano seguire
degli itinerari guidati per rispondere alle
domande successive.
Per le tecniche di analisi e di presentazione
dei dati vedere le unit successive.
Per ritornare all'elenco delle fasi della
ricerca sociale
Intrepretazione dei risultati

Interpretazione dei risultati

E' questa l'ultima fase di una ricerca e


permette di controllare le ipotesi che si
erano formulate.
In primo luogo attraverso l'analisi
monovariata e attraverso le distribuzioni di
frequenza delle variabili si mette in luce in
che modo un certo fenomeno distribuito
in un certo campione. Questo passaggio
serve anche per verificare che le fasi
precedenti siano state condotte in modo
corretto (cio non vi siano errori di
impostazione o di battitura nella matrice
dei dati) e anche per raggruppare le
modalit di una variabile che ne ha molte
(come pu essere ad esempio l'et) in un
minor numero di modalit pi ampie.
Accanto alle distribuzioni di frequenza
altrettanto utile presentare i dati in tabelle
a doppia entrata, le quali permettono di
sintetizzare diverse distribuzioni di
frequenza. Utili per sintetizzare le serie di
dati sono le tecniche statistiche, che

permettono di passare da variabili


misurate a livello individuale in una certa
popolazione, a variabili che descrivono
l'intera popolazione (variabili aggregate),
quali le misure di tendenza centrale della
distribuzione e le misure di dispersione o di
variabilit.
Con una misura di tendenza centrale, una
di dispersione e degli indici di asimmetria e
di curtosi possibile descrivere
sinteticamente una distribuzione. Questi
argomenti saranno trattate in modo
particolareggiato nelle unit successive

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