La Redazione:
Docenti: R. D’Amato, M.T. Masi, M.
Nardulli, M.T. Pace
Studenti: Emanuela Acquafredda, Selene
Creanza
Alberto, Alessandro Ciccarone, Sara Il termine screanzato, amici miei,
Cuscito, Vito D’Argento, Deidamia, Maria è un lemma antiquato ormai, direi,
Laura Giove, Alessia Gurabardhi, perché non è alla moda, non si adatta
Anastasia Komarova, Lucia Lomuscio, Creanza:
Pamela Palmirotta, Luciana Pastore,
a una lingua che sempre più ciabatta.
s. f.(dallo spagnolo crianza,
Miriam Ricci, Micaela Vicenti.
Fa parte della nostra tradizione, da criar “allevare bene”)
Inoltre hanno collaborato: ma non è inglese di derivazione,
Il tecnico: Vito Lucarelli, eppure semplice è il suo significato
Gli studenti: Angelica Anicio, P.B., Teriana vuol dire di fatti maleducato,
Castellaneta, Maria D’Ambrosio, Roberta
D’Aversa, Nicola De Candia, Marianna De
Crescenzo, Maria Ditoma, Emily cosa che proprio non si addice, non sta bene
Labellarte, Angela Manzari, Anna Nicastri, a chi un titolo detiene,
Annamaria Palmisani, Vittoria Panessa, a chi con la gente si intrattiene,
Ilary Paolinelli, Margherita Partipilo, giovane o vecchio, servitore o re
Manuel Stefanelli, Mariapaola Vinci.
buone maniere deve aver.
Sommario:
Modello di eleganza è dunque
chi agisce con creanza
La ricerca della felicità 1 perché rispetto e buona educazione
Tanto moriamo tutti nel 2012 1
sono pur sempre
un valido biglietto di presentazione.
Creanza 2
Maria Teresa Pace
La storia siamo noi 3
Il 27 gennaio al “don Milani” 3
Genocidio degli Armeni 4
SE SI DISSOLVE LA MEMORIA
I ragazzi incontrano la Shoah 4 RICOMPARE L’ORRORE
Nel cassetto del mio cuore 5
Salvi gli altri, ma chi salverà te? 5
Smaltimento rifiuti 6
Differenziamoci 6
La poesia non è un vestito da sera 8
Al gran ballo dei poeti 8
Il Gazzettino del Peloponneso 9
È morto Omero
Omero racconta Omero
Grease 10
Di strada in strada 10
Juno 10
Macellai di sogni 11
Aristotele e la metafisica di Totti 12
Se una notte d’inverno ... 12
Fabrizio De Andrè 13
Calligrammi 14
Curiosità all’origine delle parole 15
PAGINA 3
Storia e memoria ANNO 7, N UMERO 2
Smaltimento Rifiuti
Problema o risorsa?
Il “don Milani” ha posto la sua attenzione nell’incontro di presentazione -
sul problema dello smaltimento dei rifiuti, “è quello di arrivare alle famiglie
intervenendo sul territorio con attraverso i ragazzi e sensibilizza-
un’operazione finalizzata alla raccolta diffe- re coloro che non sono mai stati
renziata. Appositi contenitori colorati attenti al problema rifiuti”.
fanno bella mostra di sé nei corridoi del Quella della raccolta differenziata
nostro Istituto: serviranno a separare è una sfida verso il futuro, volta a
l’alluminio dalla carta, dalla plastica e dagli migliorare l’ambiente. un veicolo che porta malattie e, se riuscissi-
altri rifiuti. Sono stati offerti da Gianni Mar- Ci basti pensare che una normale raccolta mo tenerlo sotto controllo, diminuirebbero
tielli, responsabile del ristoro scolastico, differenziata diminuirebbe del 35% i rifiuti i rischi per la salute dell’uomo.
che, attento alle iniziative formative della in discarica. Tutti dovremmo, quindi, impe- Questo gesto di educazione civica, inoltre,
scuola, si è sentito coinvolto nel progetto gnarci per far sì che la nostra nazione non sarà poi premiato a fine maggio, quando il
di sensibilizzazione degli studenti, progetto diventi il fanalino di coda del resto progetto si concluderà e si scoprirà quale
che, senza ombra di dubbio, migliora d’Europa e del mondo. Ma il messaggio che scuola, fra tutte quelle partecipanti, abbia
l’immagine del nostro istituto. il progetto Cartoniadi vuole lanciare è raccolto più carta.
Contemporaneamente la nostra scuola ha molto più profondo: gestendo meglio il
Quindi, forza “don Milani”!!
aderito al progetto Cartoniadi, in collabo- problema dei rifiuti contribuiremo contem-
Educhiamoci al rispetto dell’ambiente!!
razione con il Comune di Acquaviva e rela- poraneamente anche a migliorare la situa-
M. Laura Giove 3 AS
tivo alla raccolta della carta e del cartone. zione della sanità. L’inquinamento, infatti, è
Da circa un mese, infatti, sono stati colloca-
ti in tutte le nostre aule dei contenitori
specifici per la carta, che, indubbiamente, è
il materiale più utilizzato all’interno di una
scuola e di conseguenza quello più smaltito.
“L’obiettivo che il progetto Cartoniadi
vuole raggiungere”- ha spiegato il Sindaco
Differenziamoci
Con la raccolta differenziata
dalla natura sei amata
aiutaci a pulire il mondo
si può fare in un secondo
osserva i colori
dei diversi contenitori
FUCSIA,
BLU,
ROSSO,
GIALLO
Grease
Quando il sogno diventa realtà
Quanti vorrebbero che la loro vita fosse istituto scolastico frequentato dal simpa-
un film? Quanti vorrebbero che i propri tico protagonista maschile, ormai
amici, magari quelli conosciuti in vacanza, all’ultimo anno del suo corso di studi. La
si trasferissero nella propria città e stu- ragazza, ingenua e perbene, conosce
diassero nella propria scuola? subito le pink ladies, che la prendono in
Questo sogno divenuto realtà è in sintesi giro per il suo abbigliamento fuori moda
la trama dello spettacolo in lingua inglese e per la sua serietà. Solo una le è davve-
“Grease”, di Jim Jacobs, tratto ro amica e le offre preziosi consigli che la
dall’omonimo film, reso famosissimo da renderanno più grintosa e cattiva.
John Travolta nel 1978, e portato in sce- Se state pensando ad una banalissima
na a Bari, presso il teatro Royal. storia d’amore, sbagliate perché questo
Denny, popolarissimo nella Rydell High musical risulta unico ed irripetibile in
School per il suo fascino e per il suo stile quanto racconta un innamoramento mol- tra gli 11 e i 16 anni. Evviva le proff. che
di vita, si innamora in vacanza di Sandy, to particolare, tanto che ne proporrei la ce lo hanno proposto!!!
che, dopo l’estate, si iscrive nello stesso visione per tutti i ragazzi di età compresa Selene Alberto I LD
Di strada in strada
Noi non abbiamo paura?
“Attento! Non stare in mezzo alla strada mondo? Sono parole un po’ esagerate fare una passeggiata in piazza perché si ha
perché è pericoloso!” Una quarantina per la problematica che vogliamo raccon- paura. Si ha paura delle persone stesse:
d’anni fa una frase del genere non poteva tarvi, ma è la realtà. non sono pericolose le macchine, né i
essere pronunciata perché la strada era Parlando del passato, tutto era più tran- motori, ma siamo pericolosi noi, noi
molto più tranquilla, e anche le mamme quillo, più semplice: all’età di 6 anni i persone. A volte non si ha rispetto nean-
lo erano. Invece, adesso... cosa è succes- bambini andavano a scuola già da soli, che di se stessi, si sceglie il percorso più
so adesso? La strada è più pericolosa di con i loro amichetti, senza far stare le facile per la propria vita, quello che forse
una tigre affamata. Ora non ci si può mamme in pensiero; il pomeriggio si in- un giorno porterà sulla cattiva strada.
fidare più di nessuno, neanche dei paren- contravano per strada divertendosi mol- Speriamo che noi giovani possiamo capi-
ti, neanche degli amici e neanche delle to a giocare insieme, anche se privi di re quanto la vita sia importante e che
persone estranee, sembra che tutti stia- giocattoli o risorse materiali. bisogna viverla serenamente, ma tenendo
no diventando pericolosi. E allora? Che In passato tutti si accontentavano di po- gli occhi ben aperti e scegliendo le amici-
facciamo? Rimaniamo soli? Noi, solo noi, co, e si divertivano più semplicemente. zie giuste.
io e la mia vita, io e i miei fatti, io e il mio Ora sembra che non si possa neanche
Luciana Pastore, Micaela Vicenti 1 LD
Juno
Un film che ci fa riflettere
“Abortire o tenere il fagiuolo?” Certo è Dopo aver accolto l’opzione di tenere il Ma lo erano entrambi? Uno di loro no:
una questione fondamentale, ma chi mai bambino e donarlo come un pacchetto di Juno, rimane perplessa e allora…
potrebbe porsi una domanda tanto impe- Natale, le rimaneva da decidere solo a Con un linguaggio molto vicino a quello
gnativa in modo così frivolo? Forse qual- chi donare il suo fagiuolo. E cosa c’è di giovanile e con un ritmo veloce, questo
cuno c’è: Juno, una ragazza che, da esse- meglio che cercare un’inserzione sul film offre un’ottima occasione per sensi-
re una liceale, spensierata e sicuramente giornale riguardante i destinatari? Juno, bilizzare le ragazze (e i ragazzi!) al sesso
aperta a nuove esperienze, si ritrovava a dopo averne sfogliato uno come se fosse consapevole e alla difesa della vita.
fare la madre. “No!”: ci voleva una scap- una rivista di gossip, individua la sua cop- Da vedere assolutamente!
patoia da quell’inferno che le stava acca- pia ideale: due genitori belli, benestanti e Manuel Stefanelli, Angelica Anicio 1 LC
dendo. evidentemente amanti dei bambini, pron-
ti, sicuri.
ANNO 7, N UMERO 2 I “ggiovani” PAGINA 11
Macellai di sogni
Credo che Leonida e i suoi spartani siano morti da tempo
Scrivo rivolgendomi a chi, come me, ha chiese cosa intendevo fare da grande. Te- rinunciare. E se sognare e credere nei miei
idee diverse e tutte sue. Che non teme il mevo di risponderle perché sapevo che mi ideali è un errore, dunque sono fiera di sba-
giudizio degli altri, che non ha timore delle avrebbe riso in faccia. gliare ogni giorno fino alla fine.
conseguenze dei propri concetti e ideali; Tuttavia lo feci. Ed ora ne sono fiera. E qui, in questo posto, in questo luogo ambi-
perché avere un ideale è davvero la cosa Risposi: “Voglio fare il pugile.” guo e crudele, noi dobbiamo resistere. Ascol-
più importante e degna di nota di questo Lei scoppiò a ridere. Una risata di quelle tare le risa altrui, ingoiare e perseverare.
triste universo chiamato sistema. Il sistema schernitrici, a bocca spalancata e con la Risate, solo risate sanno offrirci e, si sa, il riso
ci rende uguali, uno stereotipo di menti e testa rivolta all’indietro. Aveva inserito abbonda sul volto dello stolto.
pensieri, una sorta di androide già pro- talmente tanto entusiasmo in quella sua Dunque ascoltatemi, signori professori: voi
grammato, incapace di provare sentimenti, grassa risata che per poco non cascava dalla creerete giovani talentuosi e di cultura, ma
riflettere, decidere, credere in se stesso. sedia. Credo che si fosse sentita davvero che non sanno in chi e in cosa credere e che
L’unica azione che questo dannato androi- superiore a me in quell’attimo; la donna di andranno allo sbando come tante mosche
de può fare è chinare il capo, ubbidire, mondo, la donna vissuta, colei che ha visto stordite, ora sostenendo fermamente una
essere umiliato da chi, probabilmente, ha il mille sogni infrangersi e che ride al mio cosa, ora l’altra. E io penso che credere in
cervello meno pesante del suo. E dove tentativo di sperare ancora e non abbatter- qualcosa sia il valore fondamentale
inizia, secondo voi, l’addestramento del mi. dell’educazione. Questo, assieme all’amore,
suddetto androide? Dove i suoi pensieri e Ma io mi chiedo cosa c’è di grande in que- all’onestà, alla giustizia, alla consapevolezza di
le sue concezioni del mondo, le sue convin- sto? Cosa c’è di eroico nello schernire le essere tutti diversi e alla felicità di esserlo.
zioni, ambizioni e sogni vengono schiacciate speranze altrui? Tutti valori che qui dentro sono aboliti come
e ridotte a purè? Dove? Ed è questo che vedo ogni giorno in questo i serramanico in aeroporto. Potrete insegnar-
Ma qui, naturalmente e in altri luoghi come istituto. Entriamo dissimili e ne usciamo ci la grammatica, la chimica, la biologia, la
questo. Le scuole. grigi e tutti uguali, robotici in un certo qual matematica, le lingue straniere e tutto il re-
Oh no, non credete che io sia una di quelle senso. Ci vogliono come loro. Ma perché? sto, ma non siete assolutamente in grado di
pigre e ignoranti personcine a cui piace Per non farci soffrire? insegnarci i valori di cui sopra, i quali sono
mettere zizzania tra gli allievi. Non sono Ma la vita è fatta di sofferenze, è fatta di davvero fondamentali per la vita.
nemmeno una di quelle che aborre ciò che sfide, di rischi, di sconfitte, di sangue e di E voi, alunni, credete in voi stessi, siate voi
non conosce e che parla a vanvera. Amo la ferite. La vita è fatta di materia fecale e noi stessi e fregatevene dell’opinione altrui. La
cultura, amo lo studio e il sapere ed io per non possiamo farci nulla; noi, inteso come vita è una ed è vostra.
prima sono per l’insegnamento. Ma, ahimè, genere umano. Ilary Paolinelli 3 AS
qualche cosa va sempre a infilarsi negli Mentre noi, nuova
ingranaggi del grande orologio. generazione, i gio-
Gli istituti scolastici sono ora ciò che ucci- vani di oggi o come
de le nostre menti. I giovani vengono per- volete chiamarci
suasi a non lottare per i propri sogni ma a abbiamo il preciso
lottare per premi, denaro, posti di lavoro, dovere di rischiare,
gradini sempre più in alto insomma. I giova- cadere e rialzarci; di
ni vengono spinti ad una simulazione del sognare, di combat-
duro lavoro che da adulti praticheranno. tere ogni volta che
Non viene detto loro di avere una scelta, qualcuno ci ostaco-
non viene detto loro di studiare e di crede- la, di continuare e
re comunque in quello che si sogna, in continuare.
quello che si vorrebbe fare un giorno, ma- Perché è continuare
gari non molto lontano. Tutto ciò non e perseverare la
viene detto. E gli insegnanti, i tutori della chiave che aprirà il
nostra cultura, per metà i fautori della no- cassetto dei nostri
stra formazione, perché tacciono in questo sogni. Null’altro.
modo? Perché dovrebbero bastonarci inve- Perciò perché di-
ce di aiutarci a stare in piedi? struggere quello in
Per rafforzarci. Per renderci immuni alle cui crediamo? Lo
delusioni del domani, per renderci automi, chiedo a voi, signori
per renderci androidi. professori, perché
Io credo che Leonida e i suoi spartani siano mai? Stiamo sba-
morti da tempo, miei signori, e che metodi gliando tutto a vo-
del genere siano stati già aboliti. ler credere nei
Rammento l’anno scorso, ragazzi miei, sogni? E se anche
quando una delle mie insegnanti, notando il fosse, io non vedo
mio disinteresse per ogni cosa dicesse, mi alcuna ragione per Calligramma di Roberta D’Aversa 2 A Ped
PAGINA 12
Da leggere ANNO 7, N UMERO 2
“Mettiamoci nei panni, anzi nei panta- ti è forma perché è in grado di impri-
loncini di Aristotele e rispondiamo alla mere una forma calcistica alla “materia Sabato 7 marzo ore 10.30
domanda: “che cos’è la sostanza Tot- Totti”. Ma perché - e questa nella cate- Auditorium
ti”? Aristotele risponde così: la sostan- na delle domande è davvero l’ultima e Liceo “don Milani”
za Totti è sinolo. Detto terra terra è più importante secondo la filosofia
unione di materia e forma. Che Totti calcistica di Aristotele - la “forma Tot- Presentazione del libro
sia materia non ci sono dubbi: è fatto ti” è in grado di dare una forma, dicia-
di carne, ossa e cartilagine come tutti mo pure un gioco, alla “materia Totti”?
noi. Ma questa “materia Totti” ha il Perché Totti è attratto dal Gioco, Tot- Aristotele
desiderio della forma calcistica (ce l’ha, ti vuole giocare, Totti non sa stare spiegato con Totti
probabilmente, fin da quando era ra- senza giocare. Totti ha bisogno del
gazzino). La “materia Totti” è l’essere- pallone. Ciò che fa sì che Totti dia for- Ediz. Il Chiostro
in-potenza, ossia è la materia che può ma alla materia è il suo desiderio–
ricevere la forma del giocatore di cal- bisogno di giocare (come si può facil- Interverrà l’autore
cio. Ma Totti è anche forma. Anche qui mente vedere Aristotele, prima di Giancristiano Desiderio
non ci sono dubbi o, almeno, le certez- scendere in campo, si è allenato con
ze sono superiori ai dubbi (laziali). Tot- Platone).”
Fabrizio De André
Un poeta, un cantautore, un ribelle… un Uomo
L’undici gennaio si è di dischi, com- per quello che sembra, ricordando che
celebrato il decen- pare anche tra non sempre i luoghi comuni equivalgono
nale della morte di le pagine di a quello che la realtà è.
Fabrizio De Andrè, letteratura. Protagonisti dei suoi testi sono i bistrat-
uno dei più grandi Fabrizio non c’è tati della società, quali prostitute, omo-
cantautori della più, è vero, sessuali, ladri, alcolizzati, diversi; persone
nazione, che ha eppure non è che nella vita di tutti i giorni vengono
segnato, come un morto: conti- visti sotto una luce negativa, ma che nelle
pennarello indelebi- nua a vivere tra canzoni del Faber acquistano dignità e
le, la storia della noi, come noi, e vengono rivalutate per il loro lato umano
musica italiana. finché continue- senza essere condannate.
Faber è stato, ed è, remo ad ascol- Ma la sua opera più geniale e alternativa è
un poeta, un can- tare le sue can- stata sicuramente l’album “La buona no-
tautore, un ribelle, un anarchico, ma zoni, a cantare i suoi testi e a ricordare la vella”, in cui ha cantato in chiave laica la
soprattutto un uomo. De Andrè ha can- sua scomparsa, non potrà mai essere storia della Sacra Famiglia, esaltandone il
tato della vita, quella vera, e ha accolto cancellato. lato umano e non quello religioso.
tutti sotto un unico denominatore comu- È stato un maestro e un padre che con i Nonostante siano passati dieci anni, Fa-
ne: quello d’essere uomini e come tali suoi testi ha saputo, e sa ancora, confor- brizio De Andrè continuerà a vivere in
tutti uguali. tarci e aiutarci a capire chi siamo e a noi, ricordandoci che “dai diamanti non
I suoi testi sono poesia allo stato puro e trovare un senso, anche quando tutto nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
non è un caso se il grande, oltre ad esse- sembra perduto. Ci ha insegnato ad ap- Ciao, Faber!
re presente su tutti gli scaffali dei negozi prezzare la gente per quello che è e non Sara Cuscito 3 LA
Io calligrammo, e tu?
Io e la pazienza ci siamo Il tempo ha il potere di cancellare ogni dolore
tolti il saluto da tempo.
Sono bianco,
sono invisibile,
e vedermi è impossibile.
Sono bello, sono snello
e mi chiamo Scomparello
Maira Dragone 5 LB
Musicisti