2013-2014
Per capire cosa sia il processo penale, opportuno partire dalla definizione di giurisdizione penale
= lapplicazione ad opera degli organi giurisdizionali o giudici della legge penale sostanziale, quella
legge che individua i comportamenti delluomo che costituiscono reato e le sanzioni o pene a carico
di chi pone in essere quei comportamenti.
La nostra costituzione in materia penale prevede, considerata la delicatezza della materia stessa, 2
principi fondamentali:
Il principio di riserva di legge in materia penale (25 comma 2 cost)
Il principio di riserva di giurisdizione in materia penale
Il 1 implica che sia soltanto la legge in senso formale o gli atti equiparati (decreti legislativi e
decreti legge)a poter stabilire quali atti delluomo costituiscano reato e quali sanzioni conseguano
alla commissione di quei particolari comportamenti che costituiscono reato. Ratio della riserva di
legge di garanzia: si vuole garantire la maggiore condivisione possibile delle scelte di politica
criminale, data la particolare delicatezza della materia. Si vuole evitare che le scelte di politica
criminale siano esclusivamente ad appannaggio della maggioranza politica, si vuole invece che ad
esse partecipi anche la minoranza politica allinterno del Parlamento.
Il 2 implica che lapplicazione della legge penale competa in via esclusiva agli organi
giurisdizionali o giudici. Ci emerge da una costellazione di norme che ci fanno capire che
lapplicazione della legge penale coperta da una riserva di giurisdizione (soprattutto art 13 e una
serie di norme a partire dallart 101 Cost.),
questo perch la stessa Cost. si preoccupata di riservare unoperazione estremamente delicata, per
i valori su cui va ad incidere (comprime la libert di una persona) a organi che siano
particolarmente garantiti dal punto di vista dellindipendenza e dellimparzialit[i giudici].
Ci per far s che la legge penale sia applicata in ossequio al principio assolutamente base di tutto il
nostro ordinamento costituzionale: luguaglianza degli individui davanti alla legge.
Il giudice penale per applicare la legge penale nel caso concreto compie unoperazione chiamata
giudizio penale che in realt una species del pi ampio genus giudizio giuridico.
Il giudizio penale si articola in 3 fasi:
fase1: il giudice deve individuare la norma penale che deve essere applicata in concreto, attraverso
lattivit interpretativa, dalla disposizione che delinea la fattispecie penale incriminatrice accerta
quali siano gli elementi costitutivi di fattispecie e accerta anche quale sia il tipo di effetto giuridico
che consegue.
Se x (fattispecie), allora y(effetto giuridico).
fase2: il giudice deve accertare, sulla base delle prove, se un fatto concreto sussumibile (che possa
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e poi sia stato commesso dalla persona che di quel fatto stata accusata da parte del
pubblico ministero.
modello accusatorio
Estato introdotto nellEuropa continentale dalla rivoluzione francese che mutua dallInghilterra il
processo con giuria.
E un modello che appare espressione di uno stato democratico, meno autoritario, certamente
sensibile allesigenza di tutelare i diritti dellindividuo anche a scapito di unefficientissima
repressione dei reati. Si parte dalla filosofia: meglio 10 colpevoli impuniti che un solo innocente in
galera.
Il processo accusatorio esalta il ruolo delle parti ( in particolare della difesa): vede proprio nel
contradditorio tra accusa e difesa (la dialettica tra le parti) davanti ad un giudice terzo e imparziale
lo strumento pi idoneo a far emergere la verit che invece il modello inquisitorio persegue
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Il processo orale e le prove devono formarsi attraverso il contradditorio tra le parti davanti
ad un giudice terzo e imparziale.
In tanto si possono mettere le dichiarazioni di taluno a fondamento della decisione dei confronti
dellimputato, in quanto quelle dichiarazioni siano state rese oralmente (parlando) davanti al
giudice terzo e imparziale e sottoponendosi alle domande delle parti contrapposte (accusa da un
lato, difesa dallaltro)
Questa oggi la caratteristica costituzionalmente imposta del nostro processo penale, processo
che vuole conformemente al modello accusatorio lacquisizione delle prove di tipo dichiarativo
oralmente (il testimone deve parlare sottoponendosi al cd. Esame incrociato, vale a dire: alle
domande dellaccusa e della difesa davanti ad un giudice terzo e imparziale)
Il verbale di dichiarazioni reso nelle indagini in segreto senza partecipazione difensiva non pu
essere utilizzato per la decisione. Esso e, pi in generale, gli atti di indagine esauriscono il loro
compito (la loro funzione) nel mettere il PM in grado di sciogliere lalternativa tra esercitare
lazione penale e chiedere larchiviazione.
Modello misto
Eintrodotto per la prima volta dal code dinstruction criminelle napoloeonico del1808
che voleva trovare una sorta di compromesso tra il modello dellancient regime e quello della
rivoluzione francese: cos ha pensato bene di scomporre il processo penale in 2 fasi:
Istruzione (affidata ad un giudice istruttore) di natura nettamente inquisitoria: segreta,
scritta, senza partecipazione difensiva.
Giudizio di natura accusatoria:
le prove assunte dal giudice istruttore in segreto, devono essere nuovamente assunte nel
contradditorio tra le parti davanti al giudice dipartimentale.
Fino a qui sembrerebbe corrisponde al modello accusatorio appena visto ma non cos.
La c.d. accusatoriet della fase dipartimentale veniva compromessa dal fatto che tutti i verbali delle
prove acquisite dal giudice istruttore si riversavano tali e quali sul dipartimento, senza una regola di
esclusione: tutto il materiale acquisito dal giudice istruttore si poteva utilizzare per la decisione.
Anche elementi acquisiti in segreto senza la partecipazione della difesa potevano fondare una
decisione sul merito dellimputazione. Si utilizzava un espediente: la lettura come simulacro
delloralit: per rispettare il principio delloralit, leggo il verbale delle dichiarazioni rese in
istruttoria.
Non cera una vera e propria scissione tra momento inquisitorio e momento accusatorio
(caratteristica regina del modello accusatorio):
Il processo misto in realt era molto pi orientato sul modello inquisitorio di quanto non l fosse su
quello accusatorio.
Il processo italiano stato modulato sul modello misto fino al 24 ottobre 1989 quando entrato in
vigore lattuale codice di procedura penale improntato su un modello accusatorio.
Con la Legge delega 81/1987, sulla cui base nel 1988 stato approvato il codice di procedura
penale entrato in vigore il 24 ottobre 1989,
La scelta accusatoria chiara pi che mai.
Chiara scelta ESPRESSA da parte del legislatore delegante verso un sistema di tipo accusatorio:
emerge dal Preambolo dellart 2 di tale legge testualmente recita: il codice di procedura penale
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La scia aperta dalla corte cost seguita a ruota dal legislatore: il decreto legge 306/92 convertito
nella legge 356/92, modifica in termini decisamente drastici le disposizioni cardine di questo
modello processuale (quelle che impedivano lutilizzo probatorio delle dichiarazioni rese fuori dal
contraddittorio) e si ritorna ad una situazione molto simile al processo inquisitorio.
Ma il sistema, che originariamente non era stato costruito in questo senso, finisce per risultare
profondamente squilibrato.
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Cos nel 97: il legislatore cerca di ripristinare (almeno in parte) quelle barriere tra indagini e
dipartimento, ma ancora una volta la corte cost non ne volle sapere.
La corte cost rintuzza pi volte i tentativi di rendere il nostro processo effettivamente accusatorio,
modulato sul principio del contraddittorio nella formazione della prova.
Ma ad un certo punto succede un fatto strano: si registra una sorta di reazione del parlamento che,
per una volta, mettendo daccordo quasi tutte le forze politiche, riesce addirittura ad approvare una
riforma costituzionale con la quale costituzionalizza la cd regola doro del processo accusatorio,
regola per cui intanto una dichiarazione prova in quanto sia acquisita nel contradditorio tra le
parti. :
la legge costituzionale 2/1999 modifica lart 111 della cost in particolare il comma4 che enuncia
esplicitamente: il processo penale regolato dal principio del contraddittorio nella formazione
della prova
Cos il legislatore costituzionale ha messo un argine definitivo ad ogni tentativo di ripristino di
intenti di tipo inquisitorio.
Il legislatore a questo punto deve adeguare nuovamente il codice al principio del contraddittorio
enunciato in cost
Legge 63/2001 legge attuativa dei principi del giusto processo finalmente ricostruisce
nuovamente il nostro modello processuale in senso accusatorio (incide su quelle norme che servono
da argine al rifluire in dipartimento di atti acquisiti nelle indagini fuori dal contraddittorio)
Le modifiche che successivamente sono stata apportate non hanno pi rivoluzionato il modello, il
quale rimasto orientato dalla cost in senso accusatorio.
Dallart 111 costituzione ricaviamo una serie di principi che valgono per ogni processo penale e non
solo e una serie di principi specifici per il processo penale:
Hanno portata generale i commi 1, 2, 6, 7
Hanno portata mirata al processo penale i commi 3, 4, 5.
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Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parit, davanti a giudice
terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
La riforma dellart 111 (salvo il profilo della ragionevole durata) di fatto non dice nulla di
particolarmente nuovo. Si ritenuto di enunciare in modo pi chiaro questo nucleo base di principi:
se non c un contradditorio tra le parti, in condizioni di parit, davanti ad un giudice terzo e
imparziale non possiamo neanche parlare di giurisdizione.
Per poter parlare di giurisdizione occorre che questi requisiti minimi vengano rispettati.
Questultimo specifico per il processo penale e non assorbito nella pi generale enunciazione del
contraddittorio del comma 2.
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Se non avessimo un principio di contraddittorio nella formazione della prova, ci potremmo dover
accontentare di un contraddittorio sulla prova gi formata, ovvero potrebbe bastare che la difesa,
prima della decisione, sia messa in grado di conoscere tutto ci che Tizio, Caio e Sempronio hanno
detto, semplicemente leggendo le dichiarazioni da essi rilasciate (come avveniva nel vecchio
sistema).
vero che gi il principio della audiatur et alera pars salvaguardia in qualche modo la difesa e
pretende che venga garantito un livello minimo di difesa anche sulla prova, ma ben diverso
difendersi rispetto ad una situazione probatoria gi confezionata rispetto a partecipare alla
formazione della prova dichiarativa.
Parit intesa come equilibro: attenzione: non vuol dire assoluta uniformit dei diritti delle parti, ma
vuole dire pi limitatamente equilibrio tra i diritti delle parti nel rispetto del ruolo che ciascuna
parte assume.
Non vuol dire assoluta uguaglianza delle posizioni in qualunque momento del processo penale, ma
significa possibile discrasia, in certi momenti, purch collegata al ruolo e entro limiti ragionevoli.
Le parti devono essere messe in grado di avere strumenti equilibrati nel rispetto del loro ruolo, con
qualche possibilit di differenza nellarco del procedimento.
Giudice terzo e imparziale: questo il minimo indispensabile perch si possa parlare di giudice. Un
giudice tale in quanto terzo e imparziale, altrimenti non avrebbe neanche senso qualificarlo
giudice.
Terziet e imparzialit sono unendiadi oppure vogliono sottolineare profili diversi?
Terziet viene in rilievo in particolare sotto il profilo della funzione: giudice rigorosamente separato
dallaccusa, rigorosamente passivo rispetto alle parti nel processo.
Limparzialit allude di pi forse ad un profilo personale: il giudice deve essere immune da ogni
vincolo con le parti del processo o con loggetto di quel processo (= qualunque tipo di interesse di
cui si discute nel processo); egli deve altres essere libero da quei processi che potrebbero derivargli
dallavere gi assunto una decisione in quel procedimento.
Sarebbe certamente lesiva del principio di imparzialit una disciplina che permettesse che un
giudice (persona fisica) che magari ha fatto parte del collegio giudicante in 1 grado, potesse anche
fare parte del collegio di corte di appello.
evidente che sarei condizionato da ci che ho gi deciso in 1 grado.
Il giudice non deve risultare pregiudicato da decisioni assunte in momenti antecedenti.
Comma 7:
Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libert personale, pronunciati dagli organi
giurisdizionali ordinari o speciali, sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge.
Si pu derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra.
Generalizzata ricorribilit
Lappello non trova garanzia costituzionale mentre ricorso per cassazione un mezzo
dimpugnazione garantito dalla costituzione.
Questo significa che se anche una legge ordinaria non prevedesse alcun mezzo di impugnazione
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Comma 3 - 4 - 5 inseriti dalla riforma costituzionale del 99, sono specifici del processo penale e in
qualche modo hanno segnato la rivalsa del parlamento nellaffermare il modello accusatorio.
Comma 3 (gi visto)
Comma 4 il processo penale regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della
prova
Ci sono altre disposizioni che affermano questo stesso principio, nello stesso comma 3 la legge
assicura che la persona accusata di un reato abbia la facolt, davanti al giudice, di interrogare o di
far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico
= Limputato deve essere messo in condizione di far interrogare dal suo difensore le persone che
rendono dichiarazioni a carico.
Emerge che:
il contraddittorio non solo un metodo di formazione della prova, ma (prima di tutto) una garanzia
dellaccusato.
Il comma 4 prosegue ribadendo che: La colpevolezza dell'imputato non pu essere provata sulla
base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si sempre volontariamente sottratto
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per provata condotta illecita in danno del soggetto che dovrebbe rendere le dichiarazioni;
c il rischio che la dichiarazione resa in contraddittorio sia meno attendibile di quella che
era stata resa preliminarmente, quindi anche in questo caso, eccezionalmente, possibile
recuperare le dichiarazioni rese al di fuori del contraddittorio nella fase delle indagini e
acquisirle come prove in dipartimento,
purch emergano gli elementi da cui risulta che quella persona che aveva reso dichiarazioni
nelle indagini, nelle more del dipartimento stata sottoposta ad una provata , per lappunto,
condotta illecita che pu essere rappresentata da violenza minaccia offerta promessa di
denaro, perch non deponga o deponga il falso.
Al di fuori di queste 3 eccezioni, resta ferma la regola di esclusione: le dichiarazioni rese fuori dal
contraddittorio non possono fondare la decisione.
Comma 3 articolo 111: enuncia una serie di garanzie dellimputato nel processo penale che in realt
sono ricalcate sulle garanzie dellaccusato a norma dellart6 della CEDU.
Queste garanzie, in ampia parte, si potevano ricavare da una lettura adeguata del principio generale
di cui art24 comma2 :
la difesa diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento
[ una clausola generale che, in quanto tale, va riempita di contenuto]
Lesplicitazione di queste garanzie in Costituzione ha il pregio di evitare letture riduttive del
principio generale di cui allart 24 comma2.
Esse sono: la legge deve assicurare che la persona accusata di un reato:
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sia, nel pi breve tempo possibile (non immediatamente) *, informata riservatamente della
natura e dei motivi dellaccusa elevata a suo carico (= diritto di informativa)
Disponga del tempo e delle condizioni necessarie a preparare la difesa (gi citato)
Abbia la facolt, davanti al giudice, di:
interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico
ottenere la convocazione e linterrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni
dellaccusa . . .
[= limputato deve essere messo in grado non solo di contestare prove a suo carico, ma
anche di addurre prove a suo discarico; sotto il profilo del diritto alla prova, la parit delle
parti deve essere rigorosamente rispettata]
. . . e lacquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore.
[sembrerebbe da questa norma costituzionale che nessun filtro(vaglio) sia consentito al
giudice sulle richieste di ammissioni di prova provenienti dalla difesa;
mentre studiando la disciplina generale del diritto alla prova vedremo che, seppure questo
diritto sia ampiamente garantito , lart 190cpp dice che:
il giudice a fronte delle richieste delle parti esclude le prove vietate dalla legge o quelle
che sono manifestamente superflue o irrilevanti. Un filtro c, anche se il diritto alla
prova ampiamente tutelato: la regola lammissione, leccezione lesclusione.
sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel
processo.
Si tiene conto delleventuale menomazione linguistica della persona accusata di reato.
Occorre predisporre gli opportuni strumenti per consentire a chi litaliano non lo parla o non lo
comprende di potersi comunque difendere adeguatamente (la lingua nel processo a pena di nullit
italiana). Si parla di necessaria capacit linguistica dellimputato nel processo.
Sono manifestazioni del diritto di difesa.
*ci sono degli istituti che son deputati a informare lindagato del procedimento a suo carico. Essi
non necessariamente si collocano nel momento iniziale del procedimento penale. La persona nei cui
confronti si svolge un procedimento penale, non viene immediatamente, fin dal primo atto di
indagine, necessariamente avvisata del procedimento a suo carico.
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La norma costituzionale ci dice che questa informativa deve essere fornita riservatamente =
Mediante un atto rigorosamente riservato, che non deve essere conosciuto se non dal diretto
riservato.
Nel 99 in occasione della riforma costituzionale, il legislatore costituente ha ritenuto opportuno
sottolineare anche in Costituzione la riservatezza di tale informativa, questo perch c la tendenza
(da parte dei giornali) a sbandierare le informazioni in garanzia, senza tener conto dei grossi danni
che ci comporta.
E un principio che si ricollega alla presunzione di non colpevolezza dellimputato fino alla
condanna definitiva.
*_ il diritto a non collaborare al processo = diritto a non essere costretto a tenere comportamenti
attivi ai fini dellacquisizione della prova a proprio carico. Chiariamone i confini:
La garanzia di cui allart 24 comma 2 esime limputato da tutte quelle attivit funzionali
allacquisizione della prova a suo carico che per lui implichino un comportamento attivo, un c.d.
FACERE. Limputato pu invocare il suo diritto di difesa per essere esentato da comportamenti
attivi.
Il diritto al silenzio, una sua manifestazione.
Limputato pu tacere, pu parlare, se parla non ha un dovere di verit pu anche mentire senza
incorrere nelle responsabilit penali in cui invece incorrerebbe un testimone.
Diritto di tacere dellimputato incontra qualche limite solo per effetto del bilanciamento del diritto
al silenzio dellimputato con il diritto al contraddittorio di un altro imputato che da costui sia
eventualmente accusato.
La legge attuativa del giusto processo 63/2001 ha in qualche modo modificato, calibrando meglio la
tutela del diritto dellimputato al silenzio con la tutela di un eventuale altro imputato che da costui
sia accusato a contraddire laccusatore.
Fermo restando la tutela del diritto al silenzio, vedremo che in qualche caso chi parla accusando
altri ad un certo punto perde il diritto al silenzio, deve sottostare al contraddittorio.
Il diritto a non collaborare non pu essere invocato per esimere limputato dal mero subire atti di
ricerca della prova sulla sua persona imputato non come soggetto attivo della prova, ma come mero
oggetto della prova.
anche vero che se dovr adottare degli atti di tipo coercitivo nei suoi confronti, lo potr fare nei
limiti dei criteri di cui allart 13 della Costituzione che prevede delle condizioni specifiche in cui
questi atti che incidono sulla liberta della persona possono aver luogo.
Nel processo penale sono consentiti: atti di ispezione e perquisizione sulla persona, prelievi anche
coattivi di materiale biologico al fine dellanalisi del DNA funzionale alla prova genetica.
Il diritto di difesa non esime limputato dalle attivit di ricerca della prova sulla sua persona che lo
vedono come un mero spettatore passivo, in quanto non richiedono una sua collaborazione, un suo
FACERE , ma un mero SUBIRE, lo esime solo da quelle attivit che richiedono una sua azione
(quando deve fare qualcosa).
Fino ai primi anni 90 si riteneva che il giudice nel disporre perizia per fare in ipotesi un
accertamento sul dna di fronte ad un soggetto recalcitrante che non acconsentiva al prelievo
biologico, il giudice potesse semplicemente disporlo nellambito della perizia. Ma nel 96 la Corte
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Il problema leffettivit della difesa tecnica, che ricollega al problema della disponibilit
economica dellinteressato che deve essere messo in condizione di avvalersi di un valido difensore
tecnico.
Comma 3 art 24: sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e
difendersi davanti ad ogni giurisdizione
La Costituzione impone al legislatore ordinario di predisporre meccanismi deputati alla difesa del
non abbiente.
(attenzione: non confondere la difesa del non abbiente con la difesa dufficio)
Difensore dufficio: il difensore di quellimputato che non abbia ritenuto di nominare un difensore
di fiducia. Se la persona a cui viene nominato non ha i requisiti per accedere alla difesa dei non
abbienti, il difensore dufficio (non diversamente dal difensore di fiducia, va rigorosamente pagato
dallimputato.
Istituti che devo rendere effettivo il diritto di difesa per i non abbienti: sono di vario tipo: in Italia
nel processo penale fino al 1990, listituto deputato allo scopo era il c.d. gratuito patrocinio:
qualora fosse necessaria nomina di un difensore a persona non abbiente, il difensore veniva
nominato e assumeva lincarico senza alcuna remunerazione, per il solo onore di esercitate
lincarico professionale in quel caso.
Dal punto di vista delleffettivit per questo sistema non offriva grandi garanzie.
Nel 90 nel processo penale si invece passati ad un modello non pi di patrocinio gratuito ma ad un
sistema di patrocinio a spese dello stato:
La persona che sta al di sotto di certe soglie di reddito pu far istanza per essere ammesso al
patrocinio a spese dello stato. Se ammesso al patrocinio a spese dello stato, i costi della sua difesa
e soprattutto gli onorari del suo legale saranno pagati dallo stato.
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Il sistema oggi non pi difensore che assume lincarico gratuitamente, perch il suo incarico
pagato dallo Stato.
Dal punto di vista delleffettivit questo strumento migliore, ma c un enorme problema: la soglia
di reddito per potervi accedere poco oltre 10 mila euro, siamo su cifre veramente minime. C una
grande fetta di persona che pur non rientrando in questi parametri ha notevoli difficolt a
remunerare il proprio difensore.
Sulla carta lo strumento buono, migliore di quello originario, ma certamente non copre tutte quelle
situazioni che dovrebbero essere coperte non certamente adeguato a fornire una difesa tecnica
effettiva a tutti coloro che non hanno disponibilit economiche adeguate.
Resta un problema molto grosso.
Art 27 comma 2: limputato non considerato colpevole fino alla condanna definitiva *
=Presunzione di non colpevolezza (nella CEDU si parla apertamente di presunzione di
innocenza. Esprimono il medesimo concetto.
C una significativa differenza nella formulazione:
la CEDU(art6 paragrafo 2) parla di presunzione di innocenza finch la colpevolezza non
sia legalmente accertata
Ogni persona accusata di un reato presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza
non sia stata legalmente accertata
*Da noi la presunzione di non colpevolezza cade solo con il formasi del giudicato, con il passaggio
in giudicato (esaurimento dei possibili strumenti di impugnazione: nessuna impugnazione ordinaria
pi esperibile)
Non una condanna in primo grado a far cadere la presunzione di non colpevolezza, se la condanna
ancora impugnabile, ma soltanto la definitivit della condanna stessa.
La definitivit si concreta nel momento in cui nessuna impugnazione ordinaria pi esperibile. Una
sentenza diventa definitiva se non la impugno nei termini.
Riflesso di questa differenza:
dalla presunzione di non colpevolezza di cui alart 27comma2 cost si traggono
2 conseguenze importanti:
una Regola di trattamento dellimputato
una Regola di giudizio
Dire che limputato non considerato colpevole fino alla condanna definitiva significa:
1 = significa che fino alla condanna definitiva non posso trattare limputato come un colpevole, non
lo posso assimilare ad un colpevole, in particolar modo non posso assoggettarlo alla conseguenza
della sua accertata colpevolezza: non posso sottoporlo prima della definitivit della condanna a suo
carico ad una sorta di esecuzione anticipata della pena o altro genere di sanzione penale che
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(Regola di giudizio: criterio sulla cui base si dovr dirimere lalternativa tra proscioglimento
e condanna)
Dire che limputato non considerato colpevole fino alla condanna definitiva ha
conseguenze anche sul Quantum di prova necessario per poter arrivare a condanna
Dallart 27 comma2 cost, si ricava che il tema del processo penale la colpevolezza e non
linnocenza dellimputato: la sua colpevolezza che deve essere provata, non la sua innocenza. In
tanto si pu condannare in quanto la colpevolezza dellimputato sia accertata positivamente al di
l di ogni ragionevole dubbio art 533 comma1 cpc:
il giudice pronuncia sentenza di condanna se limputato risulta colpevole del reato contestatogli al
di l di ogni ragionevole dubbio.
Il rischio della mancata prova grava sullaccusa. Se laccusa non riesce a provare oltre ogni
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Lazione penale nel nostro sistema obbligatoria e non discrezionale (in altri sistemi
discrezionale).
Significa che = in presenza di una notizia di reato che, allesito delle indagini preliminari, non
appaia manifestamente infondata, il PM deve ( tenuto)esercitare lazione penale = a sollecitare
lesercizio della giurisdizione con alcuni atti che vedremo.
Se alla fine delle indagini preliminari, il PM non orientato sullesercizio dellazione penale
(perch ritiene di non avere elementi) ma sullarchiviazione del procedimento, il PM non pu
decidere da solo, perch se il Pm fosse arbitro di decidere se andare avanti o archiviare sarebbe
difficile controllare il rispetto del principio costituzionale di obbligatoriet dellazione penale.
Perci nel nostro sistema c un meccanismo (che si ritiene essere di derivazione diretta dal
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Acquisita ad opera degli organi a ci deputati (PM e Polizia Giudiziaria) la notizia di reato,
si apre la fase delle indagini preliminari * affidata al PM con laiuto della Polizia
Giudiziaria.
Durante le indagini preliminari, in certi casi previsti dalla legge, interverr un organo
giurisdizionale (il giudice per le indagini preliminari) ma non per fare le indagini; egli interverr
in certe situazioni predeterminate con compiti ben definiti, a volte di garanzia, a volte di
controllo sulloperato del PM.
* Servono a mettere il PM in grado di decidere se esercitare lazione penale o richiedere
larchiviazione. (Riprendi prima)
Se il PM chiede larchiviazione e il giudice per le indagini preliminari la autorizza, il
procedimento di chiude.
Se invece il PM alla fine delle I. P. ritiene di avere gli elementi che hanno dimostrato che
quella notizia di reato non infondata, esercita lazione penale.
In questo modello di procedimento ordinario, il Pm esercita lazione penale con un atto che si
chiama richiesta di rinvio a giudizio e che segna lapertura di una seconda fase: fase delludienza
preliminare.
Ludienza preliminare si svolge nel contraddittorio tra accusa e difesa davanti ad un organo
giurisdizionale (giudice delludienza preliminare).
un momento di filtro: in cui il giudice, nel contraddittorio tra le parti, verifica se la scelta
del PM di esercitare lazione penale stata una scelta oculata, perche quel processo
effettivamente merita di andare oltre, o se viceversa, stata una scelta avventata; in tal caso,
il giudice delludienza preliminare chiude la stessa udienza con una sentenza di non luogo
a procedere. Con essa il procedimento tendenzialmente si chiude.
Se invece alla fine delludienza preliminare, il filtro non funziona in senso positivo per
limputato, perch anche il giudice dellu.p. reputa che ci sono gli elementi idonei ad andare
avanti, lo stesso giudice emette il provvedimento che segna lapertura della fase
dipartimentale(fase centrale del procedimento penale):
il decreto che dispone il giudizio
Allesito del dipartimento, il giudice del dipartimento scioglie lalternativa tra il
proscioglimento e la condanna = si pronuncia sul merito dellimputazione.
Con ci si arriva alla sentenza di primo grado.
Dopo di che si hanno eventualmente ulteriori gradi di impugnazioni.
Sappiamo dallart111 comma7 che almeno dovr essere consentito un ricorso per cassazione, ma
nella maggior parte dei casi prima ci potr essere un ulteriore grado di merito: un giudizio di
appello.
Se la sentenza non impugnata nei termini, la sentenza diventa irrevocabile, passa in giudicato,
cade la presunzione di non colpevolezza e si apre la fase esecutiva.
Ma se la sentenza impugnata nei termini, potranno aversi un giudizio di appello e eventualmente
un giudizio di cassazione o solo uno dei due.
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Una volta che saranno stati snodati tutti i possibili gradi di giudizio, la sentenza passa in giudicato,
diventa irrevocabile e a quel punto si apre la fase esecutiva.
Ieri ci siamo lasciati facendo una brevissima carrellata sulla dinamica del procedimento penale, che
poi approfondiremo nel dettaglio nella seconda parte del corso.
Abbiamo visto che il procedimento ordinario si snoda attraverso tre fasi :
1- indagini preliminari
2- udienza preliminare in dibattimento
3- eventualmente vi saranno successivi gradi di impugnazione e una volta che la sentenza o
non viene impugnata nei termini, o siano definitivamente conclusi i possibili gradi di
impugnazione, si forma il giudicato con quanto ne consegue
Conosceremo ,poi, delle deviazioni rispetto a questo iter: indagini preliminari, udienza preliminare
e dibattimento, attraverso i cos detti : giudizi procedimenti speciali con modalit varie, ma
perseguendo obiettivi di economia processuale, di velocizzazione delliter del procedimento.
Saltano o riducono una o pi delle tre fasi di cui abbiamo parlato.
Da ultimo, vi segnalo un particolare del linguaggio tecnico , che dobbiamo cominciare ad imparare;
fin ora vi ho parlato di procedimento e processo pressoch come sinonimi, adesso, che abbiamo una
minima idea delliter del procedimento, opportuno imparare una piccola distinzione:
il procedimento un segmento pi ampio che comprende il processo, ma comprende qualcosa che il
processo in senso tecnico non ; in altre parole, il procedimento penale comprende lintero iter, che
va dallacquisizione della notizia di reato, da parte degli organi a ci deputati (la notizia di reato
ancora esterna al procedimento, il procedimento nasce dal primo atto successivo, vedremo il primo
atti di indagine). Dicevo, il procedimento nasce dalla acquisizione della notizia di reato e si protrae
fino al passaggio in giudicato della sentenza. A ben vedere, possiamo considerare il procedimento
anche la successiva fase esecutiva, ma per quel che qui ci interessa, il procedimento lintero
segmento che va dallacquisizione della notizia di reato alla formazione del giudicato.
Parliamo di processo in senso tecnico, soltanto nel momento in cui viene esercitata lazione penale.
Alla fine delle indagini preliminari , abbiamo accennato ieri, il PM deve decidere se esercitare
lazione penale o richiedere larchiviazione.
Se esercita lazione penale che ,abbiamo visto, si fa con una richiesta di rinvio a giudizio e il cui
contenuto fondamentale vedremo essere la formulazione dellimputazione , cio la contestazione di
unaccusa alla persona che a quel punto diventer imputato ,ecco dopo lesercizio dellazione, con
lesercizio dellazione penale, parliamo in senso tecnico di processo.
Il processo parte con lesercizio dellazione panale , fino alla formazione del giudicato.
Rimane fuori dal processo, poi quando vedremo alcune norme in cui si parla di processo e capiremo
perch si parla di processo e non di procedimento, la fase delle indagini preliminari, che una fase
interna al procedimento , ma non il processo.
Pu capitare di usare termini come sinonimi. Quando parliamo delliter della dinamica del
29
Gli Organi giurisdizionali penali (monocratici e collegiali) per poter esercitare legittimamente la
funzione giurisdizionale nei procedimenti penali, devono essere regolarmente costituiti =
ogni organo giurisdizionale (giudice inteso come organo) deve essere costituito proprio
dallesatto numero di giudici (giudice inteso come persona fisica) stabilito per quellorgano
dalle leggi di ordinamento giudiziario.
Es. perch la Corte dassise possa essere regolarmente costituita occorre che ci sia un collegio di
8 componenti.
Ogni persona fisica componente lorgano, quale che sia la categoria da cui proviene
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Art33 comma2:
Sulla base di una finzione normativa (perch anche queste sarebbero condizioni per la regolare
costituzione del giudice)
il legislatore processuale ridimensiona le condizioni di capacit del giudice il cui difetto causa di
quelle gravi conseguenze che abbiamo detto (nullit assoluta) alle sole condizioni di capacit di
acquisto e
di capacit di esercizio generica della funzione giurisdizionale
escludendo espressamente che rilevino, quali condizioni di capacit del giudice il cui difetto d
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Art33 comma3:
anchesso si configura come una finzione normativa: si ha di nuovo una lettura ridimensionante da
parte del legislatore processuale.
Non si considerano altres attinenti alla capacit del giudice n al numero dei giudici necessario per
costituire l'organo giudicante le disposizioni sull'attribuzione degli affari penali al tribunale
collegiale o monocratico.
Linosservanza delle disposizioni attinenti alla ripartizione di affari tra tribunale collegiale
(3COMPONENTI) e monocratico (1COMPONENTE) non attiene al numero dei giudici necessario
a costituire i collegi [fa sorridere] e quindi non d luogo a quelle conseguenze di cui si detto.
La ratio: aver voluto evitare che lattribuzione di un affare ad un tribunale collegiale anzich
monocratico (quando il tribunale collegiale si occupa di procedimenti che rientrerebbero
nellattribuzione al tribunale monocratico) e viceversa
dia sempre luogo a quelle gravi conseguenze di cui si diceva (nullit assoluta in ogni stato e grado
del procedimento)
Il difetto di attribuzione rileva sotto un altro profilo,d luogo ad un diverso tipo di violazione di
legge processuale che produce effetti diversi rispetto alla nullit assoluta.
Criteri sulla cui base gli affari penali (= procedimenti penali) vengono suddivisi tra i vari organi
giurisdizionali regolarmente costituiti.
criterio della giurisdizione = criterio di ripartizione degli affari penali tra i diversi organi
giurisdizionali; attiene alla delimitazione della sfera delle incompetenze degli organi
giurisdizionali ordinari rispetto alla sfera delle competenze degli organi giurisdizionali
speciali.
Nellaccezione di cui allart 20 cpp: difetto di giurisdizione: sintende la violazione
processuale che si realizza quando un giudice speciale si occupa di una questione che invece
demandata alla giurisdizione del giudice ordinario
Oppure quando un giudice ordinario si occupa di una questione che invece demandata alla
giurisdizione del giudice speciale
Oppure un giudice speciale si occupa di una questione demandata alla giurisdizione di un
altro giudice speciale.
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criterio della competenza = insieme delle regole che permettono di distribuire i vari
procedimenti penali tra i vari organi giurisdizionali penali ordinari.
La divisione del lavoro tra i diversi organi giurisdizionale avviene innanzitutto su un piano
verticale, intendendo con esso la ripartizione dei procedimenti tra organi giurisdizionali di diversa
struttura e pi nel dettaglio tra quelli che abbiamo visto essere gli organi giurisdizionali di
cognizione di merito di 1 grado e fra questi: Corte dAssise, tribunale, giudice di pace, tribunale
per i minorenni.
Linsieme delle regole che ripartiscono i procedimenti penali tra questi organi giurisdizionali si
qualificano come regole di determinazione a competenza per materia.
Risolto il piano verticale (= stabilito che di quel procedimento si deve occupare Corte dAssise,
tribunale, giudice di pace, tribunale per minorenni)
individuata la competenza per materia,
si porr il problema di ripartire gli affari penali su un piano orizzontale = tra organi giurisdizionali
dello stesso tipo diversamente dislocati sul territorio.
Ad eccezione della Corte di Cassazione (che unica su tutto il territorio nazionale), i giudici sia di
1 che di 2 hanno una loro circoscrizione territoriale.
In Italia abbiamo tante Corti dAssise, tanti tribunali, tanti giudici di pace, tanti tribunali per
minorenni.
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per i delitti per i quali la legge stabilisce la pena dellergastolo o della reclusione non
inferiore nel massimo a ventiquattro anni
salvo una serie di esclusioni (esclusi i delitti, comunque aggravati, di tentato omicidio, di rapina, di
estorsione e di associazioni di tipo mafioso anche straniere, e i delitti, comunque aggravati, previsti
dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309).
Invece al criterio qualitativo sono informate le lettere successive (b, c, d)
Qui non si prende in considerazione il quantum della sanzione, ma, evidentemente allo scopo di
estendere la competenza dellassise anche a fattispecie di reato che non rientrerebbero nella sua
competenza sulla base del criterio quantitativo, si elencano una serie di altri reati, tutti di una certa
gravit, demandati dalla legge alla competenza per materia della corte dassise.
esempio:
c) per ogni delitto doloso se dal fatto derivata la morte di una o pi persone (salvo una serie di casi
eccezionali, per esempio reati di terrorismo = escluse le ipotesi previste dagli articoli 586, 588 e 593
del codice penale)
Siccome siamo in materia coperta da riserva di legge, non basta che una legge preveda che quel
reato di competenza di quel giudice, ma la legge deve anche rispondere ad un principio di
determinatezza e tassativit, che lasci pochi margini per stabilire chi e che cosa ,
il nostro legislatore per evitare discrezionalit interpretative quando dobbiamo andare a calcolare il
quantum di pena ai fini di un eventuale criterio quantitativo, si preoccupa di dettare i criteri per il
computo della pena:
art4 cpp: per determinare la competenza, si ha riguardo alla pena stabilita dalla legge per ciascun
reato consumato o tentato. Non si tiene conto di continuazione, recidiva e nemmeno delle
circostanze del reato, salvo che si tratti di circostanze aggravanti per cui la legge stabilisce una pena
diversa da quella ordinariamente prevista per il reato, oppure di circostanze aggravanti ad effetto
speciale (sono quelle che comportano un aumento di pena superiore ad un terzo).
Pu capitare che sulla base delle regole generali dettate dallart8, non riesca a determinare la
competenza per territorio: perch ignoro dove il reato stato consumato; ignoro dove ha avuto
inizio lazione o lomissione; o perch qualche altro vario motivo.
A questo punto, trattandosi di materia governata dal principio di cui allart 25 comma1 riserva di
legge tassativit e determinatezza, non posso lasciare al caso di andare a stabilire qual il giudice
competente.
Il codice quindi detta una serie di regole suppletive, che vanno rispettate in rigorosa successione
perch c una gerarchia: se possibile devo determinare la competenza a norma dellart9
comma1, se non ci riesco passo al comma 2, se ancora non ci riesco passo al comma3.
9: comma1: pu darsi che io non sappia dove il reato stato consumato, ma che sappia dove
avvenuta almeno una parte della condotta
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Ratio: si vuole evitare che, se del procedimento riguardante il magistrato, si dovessero occupare,
secondo le regole ordinarie, uffici nel cui ambito quel magistrato ha variamente lavorato,
limparzialit del giudizio potrebbe apparire compromessa.
Si vuole salvaguardare al meglio limparzialit del giudizio.
esempio classico: Tizio con ferita da arma da fuoco viene portato allospedale e poi muore, non solo
perch gli hanno sparato, ma anche perch viene curato male
= concorso di condotte indipendenti che hanno prodotto il medesimo evento.
se una persona imputata di pi reati commessi con una sola azione od omissione
(concorso formale di reati )
oppure con pi azioni od omissioni esecutive di un medesimo disegno criminoso;
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se dei reati per cui si procede gli uni sono stati commessi per eseguire o per occultare gli
altri.
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La rimessione. Continua.
La criticit che tuttora possiamo riscontrare dallistituto della rimessione nasce dai relativi
presupposti. Il discorso si posto in relazione alla legge 148/2002 (legge Cirami) la quale ha
reintrodotto, allesito di un momento molto teso dei rapporti politica magistratura, tra i
presupposti dellart 45 quel riferimento al legittimo sospetto, da intendersi di non imparzialit del
giudice di cui si chiede la rimessione. Categoria che ripresenta quei requisiti di fumosit che si
erano gi presentanti in passato.
Lintento del legislatore del 2002 era di ampliare i margini della rimessione, ma poco dopo, la
sentenza delle sezioni unite che ha in qualche modo dato una prima lettura di questo nuovo
riferimento al legittimo sospetto del 2003, lautorevole giurisprudenza delle sezioni unite ha dato
una lettura disinnescante dellampliamento dei casi di rimessione che si intendeva perseguire con il
ripristino della categoria del legittimo sospetto;
sulla cui lettura disinnescante le stesse sezioni unite non hanno ritenuto di sollevare la questione di
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Non si addentra nei dettagli del procedimento che segue la richiesta di rimessione, il tempo
tiranno.
La richiesta di rimessione innesta un procedimento incidentale, non necessariamente lart 47 del cpp
si occupa degli effetti della richiesta di rimessione sul processo in corso. La legge Cirami anche qui
ha picchiato duro.
Il processo in corso non sospeso per il solo fatto che sia stata chiesta la rimessione non c una
sospensione automatica, fermo restando che sia il giudice di cui richiesta la rimessione sia la
cassazione possono invece decidere che opportuno sospendere il processo. Per dal 2002 (dalle
modifiche apportate dalla legge Cirami) si innesta invece un meccanismo di sospensione necessaria,
se la richiesta di rimessione stata dalla cassazione considerata ammissibile, se ne trae che la
richiesta di rimessione ammissibile.
A quel punto, dopo la legge Cirami, a norma dellart 47, il processo deve essere sospeso
quantomeno in un certo momento prima della discussione e comunque con impossibilit di
pronunciare sentenza o decreto che dispone il giudizio.
La legge Cirami ha picchiato anche sotto il profilo procedimentale perch ha introdotto dei blocchi
pi rigidi di quanto non fossero prima. La legge prevede poi una serie di meccanismi sulla cui base
il giudice designato eventualmente provvedere alla rinnovazione degli atti compiuti anteriormente
nel processo di cui stata disposta la rimessione.
Il Pubblico Ministero
(2 soggetto seguendo lordine del codice)
= quellorgano dello stato, articolazione interna al potere giudiziario, che in materia penale
deputato a norma di costituzione (art112) a esercitare lazione penale, quindi a sollecitare lesercizio
della giurisdizione e a svolgere tutta una serie di attivit correlate allesercizio dellazione penale.
Si pu far riferimento anche alla legge di ordinamento giudiziario 12/ 41 gli artt 73 -74 si occupano
del PM e delle sue attribuzioni in particolare in materia penale. Art 73 del regio decreto 12/41:
il PM veglia allosservanza delle leggi, alla pronta e regolare amministrazione della giustizia, alla
tutela dei diritti dello Stato, delle persone giuridiche e degli incapaci, richiedendo, in via durgenza,
i provvedimenti cautelari che ritiene necessari.
Art 74: Inizia ed esercita lazione penale.
il PM veglia allosservanza delle leggi, alla pronta e regolare amministrazione della giustizia
configura cos il PM come organo di giustizia.
Il configurare il PM, che un organo pubblico, come organo di giustizia, pu forse porci qualche
problema se pensiamo a quanto detto a proposito del modello processuale accusatorio, in cui il PM
esercita la funzione di accusa laccusatore quindi parte. Parte organo pubblico di giustizia. I
due profili possono sembrare di dubbia conciliazione. In realt nel nostro sistema il PM una sorta
di parte imparziale certamente parte, ma in quanto organo di giustizia la sua funzione non
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Quali sono gli uffici del PM che sono istituiti presso [il tribunale dei minorenni lo lasciamo da
parte]
Tribunale
Corte dappello
Corte di cassazione
Lufficio del PM presso il tribunale si chiama procura della repubblica presso il tribunale. istituita
presso ogni tribunale ordinario, vi sono addetti magistrati ordinari e con alcune limitate competenze
magistrati onorari ed organizzata gerarchicamente nel senso che al vertice c il procurato della
repubblica, il quale coadiuvato da uno o pi sostituti procuratori. Il capo si chiama procuratore
della repubblica, i magistrati addetti allufficio si chiamano sostituti procuratori della repubblica.
Nelle pi importanti (certamente quella di Torino, che una procura metropolitana) esistono anche
delle figure intermedie con funzioni semidirettive compiti di organizzazione e di raccordo che
vengono denominate procuratori aggiunti.
Cosa fanno i magistrati della
La procura della repubblica presso il tribunale dal punto di vista dellattivit certamente lufficio
del PM pi significativo, pi importante, perch spetta ad essa attraverso i suoi magistrati svolgere
le funzioni di PM (in particolare svolgere le indagini preliminari e sostenere laccusa) nei giudizi di
1 davanti non soltanto al tribunale presso il quale la procura della repubblica istituita perch
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Salendo in questa piramide, abbiamo la procura generale della repubblica presso la corte di
cassazione:
essa come la corte di cassazione unica per tutto il territorio nazionale: istituita presso la corte.
Dal punto di vista dei compiti, si potrebbe dire che forse quella che ha un po meno da fare ma
non per il carico di lavoro che elevato ma perch i magistrati addetti ad essa in nessun caso sono
deputati a svolgere indagini. I loro compiti sono quelli di svolgere le funzioni di PM davanti alla
corte di cassazione i giudizi di impugnazione che interessano la cassazione.
La struttura sempre la solita: al vertice abbiamo il procuratore generale della repubblica presso la
corte di cassazione, altissimo magistrato che anche membro di diritto del CSM e anche uno dei
titolari dellazione disciplinare nei confronti dei magistrati; poi ci sono i sostituti procuratori
generali della repubblica presso la corte di cassazione (anche qui figure intermedie di avvocato
generale con funzioni semidirettive)
La procura generale presso la corte di cassazione non vede mai lindagine perch le indagini non le
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Uffici del PM antimafia = le indagini per reati di criminalit organizzata di stampo mafioso sono
indagini che mal si prestano alla frammentazione territoriale. Le associazioni di stampo mafioso
sono ramificate e di solito sono ramificate certamente su un territorio pi vasto di quello di un mero
circondario di tribunale, ma molto spesso anche pi vasto di quello di un mero distretto di corte
dappello.
La legge che ha istituito la direzione nazionale antimafia e le direzioni distrettuali antimafia risale al
91, ma oggi le leggi relative sono confluite nel codice delle leggi antimafia = decreto legislativo 6
settembre 2011 numero 159.
Articolo 151 comma 3 bis concentra le indagini per una serie di reati e in particolare esso allude
proprio ai reati di criminalit organizzata di stampo mafioso e ai c.d. reati in senso ampio mafioso
in cui contestata laggravante in questione; altre fattispecie: associazione a delinquere per il
traffico di stupefacenti, sequestri di persone, scopo distorsione che di solito si collegano allattivit
delle organizzazioni di stampo mafioso.
Abbiamo gi detto che in deroga alla disciplina generale delle ripartizioni territoriali dei compiti tra
le varie procure della repubblica, le indagini per quei reati e in particolare per quelli di criminalit
organizzata di stampo mafioso sono concentrate nella procura distrettuale. Non basta perch
allinterno della procura distrettuale per espressa previsione( oggi il riferimento normativo lart
102 del decreto legislativo 159/2011) deve essere istituito un gruppo di magistrati (leggi la norma)
che assume il nome di direzione distrettuale antimafia. In altre parole, in ogni procura distrettuale,
c un apposito gruppo di magistrati che devono rispondere a certe caratteristiche sia dal punto di
vista o dellesperienza dellanzianit, individuati dal procuratore allinterno dellufficio e poi la
composizione del gruppo comunicato al CSM.
Gruppo di magistrati che si occupano specificamente proprio delle indagini in materia di criminalit
organizzata di stampo mafioso. Delle indagini per i reati di cui allart 51 comma 3bis del cpp.
Per quanto siano come una sorta di cerchi concentrici, direzione distrettuale antimafia e procura
distrettuale non sono la stessa cosa: parliamo di procura distrettuale per alludere allufficio
incaricato di svolgere le indagini preliminari in ordine a una serie di reati (51 commi 3bis 3
quater- 3 quinquies) che non sono solo quelli di criminalit organizzata di stampo mafioso. Lo
specifico gruppo di magistrati che chiamato a far parte della direzione distrettuale antimafia si
occupa in via preferenziale delle indagini di criminalit organizzata di stampo mafioso. Di solito
lorganizzazione degli uffici vede i magistrati della DDA e quelli che si occupano di terrorismo e
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Art 55 La polizia giudiziaria- ci dice allart.55- anche di propria iniziativa deve prendere notizia
dei reati e diciamo insieme al PM, il soggetto che pi spesso prende direttamente notizia di reato
e deve impedire che i reati vengano portati a conseguenze ulteriori e cercar autori, compiere atti
necessari a rassicurare le fonti di prova e cogliere tutto quanto possa servire per lapplicazione della
legge penale. Vedremo che entro certi limiti la polizia giudiziaria agisce di sua iniziativa, diciamo a
partire da un certo momento, pur mantenendo certi poteri di iniziativa deve invece rispondere alle
direttive che il PM nella fase delle indagini da per lo svolgimento delle investigazioni e poi deve
ovviamente compiere tutti quegli atti che PM ma anche giudice quando si renda necessario,
specificamente le deleghino, cosa che poi quanto ai compiti vedremo meglio parlando delle indagini
preliminari.
Adesso ci interessa capire chi la polizia giudiziaria come soggetto del procedimento penale.
Non ci troppo utile lultimo comma dellart. 55, il quale ci dice che le funzioni che abbiamo detto
sono svolte dagli ufficiali e dagli agenti di polizia giudiziaria, ma a chi compete la qualifica di
ufficiale agente di polizia giudiziaria?
A questo proposito dobbiamo fare un po un discorso introduttivo che ancora una volta ci porta ai
principi costituzionali. Nel nostro sistema non esiste un autonomo corpo di polizia giudiziaria, cio
un gruppo di funzionari particolari che svolga in via esclusiva i compiti che abbiamo visto elencati
nellart.55, alle dipendenze dellautorit giudiziaria. Nel nostro sistema la qualifica di autorit
agente di polizia giudiziaria spetta ad una serie di soggetti che vediamo elencati nellart 57 primo,
secondo, terzo comma. Primo co. gli ufficiali, secondo comma gli agenti, terzo co. situazione
particolare su cui poi torneremo. Comunque una serie di soggetti tra cui tutti conosciamo
ricordiamo, il personale della polizia di stato i carabinieri, personale della guardia di finanza, polizia
penitenziaria, gli appartenenti al corpo forestale dello stato...
Limitatamente allambito territoriale di appartenenza delle province e dei comuni, la polizia
municipale, ecc Attenzione tutti questi soggetti variamente elencati nel primo e secondo co.
dellart 57 non svolgono soltanto le funzioni di polizia giudiziaria cio solo le funzioni elencate
nellart 55 che si collegano allacquisizione di una notizia di reato e a tutto quanto ne consegue, ma
svolgono anche funzioni di cd. polizia di sicurezza o polizia amministrativa.
Cio sono deputati istituzionalmente non solo alla repressione dei reati (nel qual caso diciamo
lavorano alle dipendenze dellautorit giudiziaria) ,ma anche prima ancora alla prevenzione dei
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89
Persona offesa come titolare dellinteresse protetto dalla norma incriminatrice, cosa fa? Qual il
suo ruolo nel processo penale?
Il nuovo codice ha attribuito alla persona offesa in quanto tale (per il momento non ha ancora messo
in gioco il profilo della possibile coincidenza con il danneggiato dal reato e quindi con la parte
civile), che soggetto particolarmente interessato agli esiti del processo dal punto di vista
penalistico, una serie di poteri importanti di impulso e controllo delloperato del PM.
La persona offesa di solito ha un interesse comune con quello del PM : ha interesse a che il PM
eserciti lazione penale e attraverso lazione penale vada ad accusare chi ha commesso il reato in
suo danno, quindi ha un interesse agli esiti penalistici del processo penale.
Proprio in virt di questo suo interesse, la legge gli d dei compiti di controllo, impulso su ci che
fa il PM. Tra i pi significativi di questi compiti che si collocano essenzialmente nella fase delle
indagini preliminari, vi il ruolo della persona offesa nellambito del procedimento di
archiviazione.
Di solito se il PM decide al termine delle indagini larchiviazione del procedimento, la persona
offesa non contenta, allora la legge le d un significativo ruolo in tal caso, cos permettendole di
fare opposizione alla richiesta di archiviazione, da cui ne scaturiranno certe conseguenze.
Ancora, se il PM non rispetta i termini massimi di durata delle indagini preliminari, potrebbe
sollecitare lavocazione da parte del procuratore generale.
Pu insomma svolgere una serie di compiti che possiamo riassumere sinteticamente come funzioni
di impulso e controllo su ci che fa il Pm ai fini dellesercizio dellazione penale.
Il ruolo della persona offesa spicca durante la fase delle indagini preliminari, mentre dopo
lesercizio dellazione penale la persona offesa in quanto tale non pu fare un granch: le resta una
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Il danneggiato = colui che per effetto del reato ha subito un danno economicamente valutabile di
natura patrimoniale o morale.
Ogni reato, a norma dellart 185 cp, che abbia cagionato un danno patrimoniale o non patrimoniale
a una persona, obbliga chi ne risulti colpevole (costoro si chiamano nel processo penale
responsabili civili= le persone che a norma delle leggi civili debbano rispondere per il fatto del
colpevole) alle restituzioni e al risarcimento del danno patrimoniale morale.
Lart185cp ci fa capire che il reato oltre a rappresentare un illecito penale al cui accertamento dovr
conseguire lapplicazione di una pena, anche un illecito civile al cui accertamento dovr
conseguire a richiesta di chi il danno ha subito, le restituzioni o il risarcimento del danno morale o
patrimoniale.
Concettualmente parlando, se la persona offesa chi ha subito il danno criminale conseguente alla
violazione del bene o interesse protetto dalla norma incriminatrice, il danneggiato chi ha subito il
danno civile considerando il reato come un illecito civile che a norma dellart 185 obbliga alle
restituzioni ma soprattutto al risarcimento del danno di natura non solo patrimoniale ma anche non
patrimoniale.
Che poi di solito le 2 qualifiche coincidono, indubbiamente vero : indubbiamente vero che di
regola lo stesso soggetto che nel procedimento penale assume la qualifica di persona offesa dal
reato, sar legittimato in quanto anche danneggiato ad esercitare lazione civile per la restituzione o
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Se il nostro imputato/indagato non ha un difensore di fiducia e nel momento in cui si compie un atto
del procedimento per cui prevista la partecipazione difensiva, gli si nomina un difensore dufficio.
Alla nomina del difensore dufficio, provvede lautorit in quel momento procedente. Pu essere il
giudice, cos come anche la polizia giudiziaria.
I meccanismi per individuare il giudice dufficio sono meccanismi particolari disciplinati dalla
legge processuale che si preoccupa di costruire un meccanismo fondato su criteri di individuazione
automatica. Diversamente da come succedeva in passato, vigente il codice del 30, in cui mancava
tale meccanismo, la scelta del difensore dufficio era pilotata da chi in quel momento aveva bisogno
di un difensore. Allora succedeva che un magistrato nominasse sempre certi legali e certi ne
nominassero sempre altri.
A partire dalla legge 60/2001per migliorare le condizioni di effettivit della difesa dufficio, ha
introdotto anche dei meccanismi di controllo della idoneit, della competenza delle persone che
vanno a svolgere il ruolo di difensore dufficio.
Per capire come funziona il meccanismo, leggi comma 2 art 97 il quale ci dice che: linsieme dei
consigli dell'ordine forense di ciascun distretto di corte d'appello, mediante un apposito ufficio
centralizzato, al fine di garantire l'effettivit della difesa d'ufficio, predispongono gli elenchi dei
difensori che a richiesta dell'autorit giudiziaria o della polizia giudiziaria sono indicati ai fini della
nomina.
Lindividuazione del difensore dufficio da parte dellautorit procedente va fatta allinterno di
elenchi che sono predisposti dai vari consigli dellordine forense, elenchi per accedere ai quali gli
avvocati a ci interessati devono fare una richiesta al consiglio dellordine, che ai fini del loro
inserimento nellelenco attestano a norma dellart 29 delle disposizioni attuative del cpp la loro
idoneit a svolgere la funzione.
Sinnesta qui quel meccanismo introdotto nel 2001 teso a controllare la qualificazione e competenza
del difensore dufficio.
Di solito per ottenere lattestato di idoneit bisogna aver frequentato un corso di un certo numero di
ore. noto il consiglio dellordine camera penale persino menzionata nel codice.
Per i meccanismi concreti di individuazione del difensore dallautorit che ne ha bisogno, c un
sistema particolare gestito a livello distrettuale basato su un numero verde. In pratica, lautorit
procedente chiama questo numero verde e il numero verde gli fornisce i nominativi dei difensori
che quel giorno sono di turno.
Il meccanismo automatico, ad evitare che si piloti un certo numero di processi sempre solo su gli
stessi professionisti.
C addirittura una norma di attuazione, art25, che fa espresso divieto configurando come grave
infrazione disciplinare, legato agli ufficiali o agenti di polizia giudiziaria e ai dipendenti
dellamministrazione penitenziaria dare consigli per lindividuazione di questo o di quel difensore.
Quindi si vuole garantire in qualche modo che i meccanismi di individuazione del difensore non
102
104
Molto spesso per, leggendo le norme del cpp, troviamo utilizzato il termine atto per designare non
lattivit o la condotta posta in essere dai vari soggetti del procedimento ecc allinterno di questo,
ma piuttosto il supporto documentale frutto della documentazione di questa attivit. In altre parole,
alcune norme del codice chiamano atto del procedimento il supporto documentale in cui risulta che
quellatto stato compiuto. Esempio:108comma1: pu capitare che ci sia un avvicendamento di
difensori, magari il difensore di fiducia dismette il mandato, viene revocato dal sul assistito, oppure
capita che il difensore contravvenendo al dovere che avrebbe di presentarsi agli atti del
procedimento non si presenta e bisogna nominare un sostituto. Insomma possono nascere una serie
di problemi che portano alla sostituzione del difensore. Il nuovo difensore per una esigenza
comprensibile di tutela effettiva del diritto di difesa a norma dellart 108 pu chiedere un termine a
difesa. Nellarticolo leggiamo che il difensore ha diritto ad un termine di una certa dimensione per
prendere cognizione degli atti.
Qui per atti si intende linsieme della documentazione di ci che fino a quel momento nel
procedimento stato compiuto, il supporto documentale che documenta gli atti intesi come condotte
tenute nel procedimento.
Lattivit di documentazione degli atti del procedimento attivit a sua volta regolata dal cpp che
disciplina varie forme di documentazione: la pi complessa, significativa e nota a tutti la
verbalizzazione, ma ci sono anche forme di documentazione semplificate in particolare per gli atti
del PM e della Polizia giudiziaria.
Se noi intendiamo atto in questa sua 2 accezione, supporto documentale che appunto documenta
una certa condotta attivit tenuta nel procedimento, questa nozione ci utile per distinguere nel
significato tecnico processuale dei termini le categorie dellatto, del documento e dellattivit di
documentazione, distinzione che alla base di un problema abbastanza complesso della distinzione
atto-documento, perch facile confondere le 2 cose che per nel linguaggio tecnico processuale
hanno un senso diverso.
Nel processo penale, documento = ha un significato particolare: indica un mezzo di prova
appositamente disciplinato negli artt da 234 a 243 del cpp.
Definizione del documento come mezzo di prova : (art234)
Per atti nella 2 accezione si intende la documentazione realizzata nelle forme previste dal codice
delle attivit compiute dentro al procedimento penale (quando dico il difensore deve vedere gli atti
del procedimento, mi riferisco ai supporti che documentano, con le modalit previste dalla legge,
109
Documentazione lattivit funzionale a documentare ci che nel procedimento si fa. Attivit che
deve seguire forme ben precise. Artt 134 e ss. si occupano della documentazione degli atti del
giudice o comunque compiuti davanti al giudice e prevedono le varie tipologie di verbale. Ci sono
invece forme di documentazione pi snelle, ma comunque si tratta sempre di forme di
documentazione che devono seguire un certo iter previsto dalla legge.
Ad ulteriormente complicarci la vita, dobbiamo ancora dire che atti in senso stretto sono poi solo
quelli dello specifico procedimento di cui si tratta perch la documentazione di atti compiuti in un
diverso procedimento, perch la documentazione di atti compiuti in un diverso procedimento nei
limiti in cui possa e debba essere acquisita anche nel procedimento che ci interessa, cosa che pu
succedere a fini di prova. C una norma, art 238 cpp, che prevede che in certi casi e con molti liti a
110
Cosa sintende per contesto del procedimento penale = linizio e la fine. Inizio e fine che
circoscrivono lambito applicativo della disciplina generale degli artt 109 e ss, disciplina generale
che affronteremo solo sotto alcuni profili. E certamente uno dei profili assolutamente
imprescindibili lesame della disciplina generale degli atti e dei provvedimenti del giudice (titolo
2 del libro 2 artt da 125 a 133) vale a dire quegli atti che gli organi giurisdizionali che abbiamo
studiato emanano in forza del pubblico potere di natura autoritativa di cui dispongono a norma di
costituzione.
Sia nellambito delle disposizioni generali del libro 2 sia nei libri successivi, anche nella parte
dinamica troveremo molte norme dedicate ai provvedimenti del giudice, si occupano di delineare e
disciplinarla forma dei provvedimenti giurisdizionali, i loro contenuti, ma anche le modalit
procedurali che portano alla emanazione dei provvedimenti giurisdizionali (la procedura che porta
allemanazione dei provvedimenti giurisdizionali si chiama tecnicamente deliberazione).
Ancora, il codice disciplina le modalit procedurali funzionali alla pubblicazione dei provvedimenti
giurisdizionali, intendendosi per pubblicazione quella serie di attivit funzionali alla fuoriuscita del
procedimento dalla sfera del giudice a i fini della presa di conoscenza intanto delle parti e dei
soggetti interessati, ma anche quando la legge lo prevede, ai fini della conoscenza ad opera del
quivis de populo (pensa alla sentenza emessa nel nome del popolo italiano).
Il provvedimento giurisdizionale per acquistare efficacia deve uscire allesterno della sfera del
giudice, quindi essere reso noto in primis alle parti e ai soggetti interessati, ma quando la legge
preveda anche al popolo italiano nel cui nome la giustizia amministrata.
Quali sono le forme possibili per lemanazione dei provvedimenti giurisdizionale?
A norma dellart125 (e in particolare dei primi 5 commi) il giudice provvede nelle forme tipiche e
tradizionali della sentenza, dellordinanza e del decreto.
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Di regola il provvedimento assunto in forma di ordinanza sta di solito a significare che quel
provvedimento stato preceduto da un contraddittorio.
Di regola assumono forma di decreto che per lo pi hanno natura meramente organizzativa o
comunque strumentale rispetto al compimento di atti del procedimento e che sempre di regola non
sono preceduti da contraddittorio. Esempio decreto art 168 del cpp norma che si occupa delle liste
testimoniale. Le parti che in dibattimento intendono far sentire determinati soggetti devono
depositare prima del dibattimento una lista indicando le persone che vogliono far sentire e su quali
circostanze e chiedendo al giudice di autorizzarne la citazione. Il giudice autorizza questa citazione
con decreto.
un provvedimento, in parte minima anche decisoria, ma essenzialmente di natura organizzativo
strumentale. Di regola il decreto implica che non c stato a monte un contraddittorio.
Il provvedimento di archiviazione sar un decreto o unordinanza a seconda che il giudice archivi
senza un previo contraddittorio o con un previo contraddittorio.
Nelluno e nellaltro caso si tratta di provvedimento che definisce il procedimento (non il processo!)
Linammissibilit di unimpugnazione di regola dovrebbe essere definita con ordinanza e
quellordinanza se stratta di ordinanza della cassazione, quindi non ulteriormente impugnabile,
definir il procedimento.
Quindi la regola incontra qualche eccezione.
Leccezione pi grossa la incontreremo parlando del decreto penale di condanna, che si chiama
decreto perch un istituto che tradizionalmente si sempre chiamato cos, ma un provvedimento
che ha natura di sentenza perch di fatto una condanna.
(decreto penale il provvedimento emesso allesito di uno dei procedimenti speciali che poi avremo
modo di studiare) si chiama decreto perch la particolarit di questo procedimento speciale
lincominciare da una condanna senza contraddittorio, in altre parole, in qualche caso che vedremo,
si tratta di reati sanzionati in termini non eccessivamente gravi. Con il decreto penale si possono
applicare solo pene pecuniarie.
Siamo in un ambito circoscritto, ma il decreto penale nei casi in cui la legge lo consente emesso
dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del PM senza alcun contraddittorio, il mal
capitato imputato si vede notificare il decreto di condanna. Se ci fermassimo qui listituto avrebbe
qualche problema con i principi costituzionali, evidentemente c poi un meccanismo che consente
allinteressato se vuole di fare opposizione, di incardinare un ordinario procedimento in
contraddittorio. Leventuale contraddittorio lo si recuperer a posteriori se limputato lo vuole
recuperare. Se invece linteressato disposto a tenersi il decreto penale, esso sar il provvedimento
di condanna che definisce il procedimento. Si chiama decreto perch appunto emesso senza un
previo contraddittorio. Avremo cos un provv che certamente ha natura di sentenza, perch un
provv di condanna a tutti gli effetti pronuncia sullimputazione e applica la pena. Ma
tradizionalmente si chiama decreto penale di condanna perch non preceduto dal contraddittorio.
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Il problema che bisogna arrivare ad una decisione unica che tenga conto delle divergenti opinioni.
Se il collegio dispari il problema non si pone perch si former una maggioranza e sar essa che
esprime il risultato della deliberazione.
Nel caso invece di collegi pari, dove si possa arrivare ad una situazione di parit. Caso classico e
drammatico. Siamo in corte dassise, 4 sono orientati sulla condanna e 4 sul proscioglimento. Come
si risolve questa questione? Leggi norma.
In ogni altro caso, qualora vi sia parit di voti, prevale la soluzione pi favorevole all'imputato.
Limputato sar prosciolto.
C un solo caso in cui prevale il voto del presidente (caso di cui non ci occupiamo perch riguarda
il tribunale di sorveglianza)
Ci sono poi regole ulteriori nel caso in cui ci siano pi opinioni discordanti sul quantum della pena.
Ma non ci soffermiamo, molto complicato.
Aleggia anche nelle regole che sottostanno alla deliberazione della sentenza un principio che
troveremo applicato sotto pi profili nel corso del procedimento penale: il principio del favor rei =
di fronte ad una alternativa che non si pu sciogliere altrimenti, prevale la soluzione pi favorevole
allimputato.
Resta lultimo segmento: il segmento che porta alla fuoriuscita del provvedimento dalla sfera del
giudice ai fini dellacquisizione di efficacia del provvedimento stesso attraverso la conoscenza
esterna innanzitutto in capo alle parti o comunque agli interessati a quel provvedimento, e poi
quando la legge lo prevede, nel caso innanzitutto delle sentenze, la conoscenza da parte del quivis
de populo nel cui nome la giustizia amministrata.
Le modalit attraverso le quali i provvedimenti giurisdizionali sono pubblicati assumeranno
contenuti e forme molto dettagliati per quanto riguarda la pubblicazione sia dei provvedimenti
conclusivi delludienza preliminare, sia, soprattutto, della sentenza dipartimentale. Essa viene
pubblicata attraverso la lettura del dispositivo in udienza almeno per quanto riguarda le parti che
sono o devono considerarsi presenti, mentre come abbiamo gi anticipato, la legge prevede tempi
pi lunghi per la redazione della motivazione e per il deposito dellatto- sentenza nel suo
complesso.
Regole particolari valgono anche per il provvedimento conclusivo delludienza preliminare, fuori da
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La restituzione in termini :175cpp delinea un meccanismo funzionale a che PM, parti private e
relativi difensori riacquistino il diritto a compiere un atto dal quale siano decaduti a causa della
scadenza di un termine perentorio.
istituto che consente in presenza di certi presupposti di recuperare un termine perentorio da cui si
sia ormai decaduti.
Abbiamo detto che conseguenza dellinosservanza del termine perentorio che si decade dal potere
di compiere latto e quellatto compiuto oltre il termine inammissibile. Ma se ci sono i presupposti
per la restituzione del termine e si viene restituiti del termine, a quel punto si riacquista il diritto di
compiere latto nonostante il termine perentorio sia scaduto.
I presupposti sono abbastanza stringenti, anche se dobbiamo distinguere 2 situazioni diverse
rispettivamente oggetto del 1 e del 2 comma dellart 175.
Il comma1 attiene alla restituzione di qualunque termine perentorio di qualunque parte o difensore
con leccezione per di 2 particolari termini previsti nel comma2 che configura lipotesi speciale di
restituzione in termini dettata in favore del solo imputato e attiene dei soli termini per impugnare la
sentenza contumaciale o per opporre il decreto penale per atti di condanna. Solo per questi due c
una disciplina particolare pi garantista che troviamo nel comma 2. Tutti gli altri termini perentori,
PM parti private difensori possono chiedere la restituzione in un altro termine perentorio di vario
genere se provano (lonere probatorio quindi qui a loro carico) di non aver potuto osservare quel
termine per caso fortuito o forza maggiore.
Si ritenuto esempio di forza maggiore il caso in cui la cancelleria aveva erroneamente attestato al
difensore che un certo provvedimento non era ancora stato depositato, mentre in realt il
provvedimento era stato depositato. problema ascrivibile allufficio, la Giurisprudenza ha ravvisato
i motivi di forza maggiore che legittimano la restituzione in termini.
Disciplina pi garantista e presupposti pi ampi per la restituzione in termini, sono invece previsti
(comma 2 art 175) in favore dellimputato contumace quanto allimpugnazione della sentenza
emessa in sua contumacia e poi dellimputato in genere quanto allopposizione del decreto di
condanna.
Brevemente, per imputato contumace si intende quellimputato che regolarmente citato non si
presenta alludienza preliminare, o al dibattimento o alludienza dipartimentale, senza addurre un
legittimo impedimento n in qualche modo manifestare che daccordo sul fatto che il processo si
faccia in sua assenza.
La non comparizione di questo imputato non sempre nasce da una scelta consapevole, perch a
volte si pu collegare ai meccanismi delle notifiche che in alcuni casi non garantiscono per legge la
conoscenza effettiva dellatto che si notifica, ma solo la sua conoscenza legale. Quindi chi rimanga
contumace, magari contumace perch non ne vuole sapere di presenziare in quelludienza, ma
magari contumace perch non del tutto consapevole del procedimento o non per niente
consapevole del procedimento che lo riguarda. Cosa che pu succedere perch non abbiamo tempo
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Prove reali come cose pertinenti al reato = sono quelle prove reali che non rientrano nella
definizione di corpo del reato. Pensa ad una lettera dal cui contenuto si possa trarre
lindicazione che tra la vittima di un omicidio e chi si sospetta averlo commesso i rapporti
erano molto tesi.
Tracce o altri effetti materiali del reato . Di questi si parla ad esempio nellandare a definire
cosa oggetto di un particolare mezzo di ricerca della prova che vedremo essere lispezione
(art 244)
L'ispezione delle persone, dei luoghi e delle cose disposta con decreto motivato quando
occorre accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato.
Qui c una possibile sottile distinzione tra tracce e prove di tipo reale come possono essere le
cose pertinenti al reato: le cose in senso stretto di regola sono suscettibili di asporto mentre una
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Il cpp in realt non ci parla solo di mezzi di prova ma anche di mezzi di ricerca della prova. il libro
3 proprio diviso in 3 titoli:
Disciplina generale
Mezzi di prova
Mezzi di ricerca della prova
Per questi ultimi si intendono quegli atti (quelli tipici disciplinati dal codice sono ispezione,
perquisizione, sequestro e intercettazione) funzionali a ricercare e ad assicurare al processo elementi
probatori (fonti di prova nel senso che abbiamo detto prima) che esistono in rerum natura
indipendentemente dal processo.
Con una perquisizione vado a cercare il corpo del reato, le cose pertinenti al reato, queste esistono a
prescindere dal processo, ovvero esistono in rerum natura a prescindere che si debba fare un
processo.
Questa contrapposizione codicistica tra mezzi di prova e mezzi di ricerca della prova ci richiama ad
unaltra tradizionale distinzione in materia di prova che contrappone le c.d. prove precostituite al
processo o pi semplicemente prove costituite, che esistono indipendentemente dal processo (le
prove reali ma anche una conversazione intercettata: sta al di fuori del processo, si captano due
persone che parlano del tutto indipendentemente dal processo), alle prove c.d. costituende nel
processo = si pensi a tutte quelle fonti di prova personali che nel processo sono chiamate a rendere
dichiarazioni che si devono formare dentro il processo. Le prove costituite esistono gi, le devo
andare a prendere se mi servono a fini probatori. Attraverso i mezzi di ricerca della prova vado a
cercare il corpo del reato, ma si tratta di una realt gi costituita preesistente che gi esiste
indipendentemente dal processo.
Ben diversa dalla prova che si deve costituire nel processo nel rispetto di tutti i principi che
abbiamo visto a partire dal metodo del contraddittorio nella formazione della prova.
La dichiarazione che un teste dovr rendere, la dichiarazione di un coimputato, di un perito, di un
consulente vengono formate dentro il processo attraverso il metodo del contraddittorio.
Quindi, la distinzione mezzi di prova mezzi di ricerca della prova richiama la differenza tra le
prove costituende che si devono formare nel processo nel rispetto dei principi cardine del modello
accusatorio e le prove costituite o precostituite che esistono indipendentemente dal processo e che
io devo andare eventualmente a cercare e poi ad assicurare al processo stesso.
Ma la norma equipara alla flagranza propria (questa), alla flagranza impropria o quasi
flagranza come il caso di chi sia sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia
commesso il reato immediatamente prima.
Se larresto scatta non perch ti trovo con le mani nella marmellata ma perch ti trovo 2 metri dopo
sporco di marmellata, siamo qui in una situazione indiziaria di quasi flagranza. Lufficiale di
polizia giudiziaria sar sentito per raccontare le circostanze dellarresto e dir: lho preso subito
dopo tutto sporco di marmellata. Avremo in tal caso una prova indiziaria.
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Allora, terminiamo il discorso aperto ieri sulla costante distinzione tra PROVA DIRETTA e PROVA
INDIRETTA o INDIZIARIA (o indizio). Abbiamo gi visto ieri che lelemento distintivo dato
dalloggetto della prova, la prova diretta ha appunto per oggetto direttamente il fatto da provare, in
particolare il fatto contestato nellimputazione (o fatto principale), la prova indiretta (o indiziaria)
attiene a un diverso fatto secondario, dal quale applicando le regole di inferenza si pu cercare di
risalire al fatto principale.
Abbiamo fatto una serie di esempi, dallultimo, richiamando lattenzione anche per un riscontro
normativo chiaro sulla differenza tra prova diretta e indiziaria, sulla norma che disciplina la
flagranza.
Ora, vi ho accennato ieri che la differenza tra prova diretta e prova indiziaria una differenza
importante perch la legge, allart.192.2 co. in particolare, detta un particolare criterio di
valutazione, a proposito della prova indiziaria, criterio che vedremo meglio parlando in generale
della valutazione probatoria, ma possiamo sin da ora anticipare, pi stringente rispetto al principio
generale di valutazione probatoria che vedremo essere il principio del libero convincimento del
giudice.
Ora perch il legislatore ha ritenuto opportuno dettare unapposita regola di valutazione quando si
ha a che fare con i indizi o prove indiziarie? Il motivo pu forse rinvenirsi nel fatto che il risalire al
fatto principale, cio il fatto da provare, cio tramite una prova diretta, certamente meno
complesso risalirvi attraverso una prova di natura indiziaria. Questo perch quando il giudice
dispone di una prova diretta, per trarre dallelemento il risultato di prova, in termini di accertamento
o meno del fatto che oggetto di quella prova, il giudice compie solo un passaggio di natura
inferenziale.
Se io ho il mio famoso testimone Tizio che mi viene a raccontare di aver visto Caio pugnalare
Sempronio, e Sempronio cadere morto, io giudice nel momento in cui devo valutare quellelemento
di prova ,per vedere se posso ritenere pi o meno quel fatto accertato, compio un solo passaggio
inferenziale, solo una volta chiedo alla luce delle masse di esperienza se posso ritenere quella
dichiarazione attendibile. E allora come vi ho detto ieri, applicando quella massima di esperienza
per cui se una persona con normale capacit cognitivo intellettive che viene sentita con lobbligo di
verit penalmente sanzionato, che non ha interessi particolari a dire il falso, ecc., mi viene a
dichiarare una cosa, posso ritenerla credibile. E se io risolvo positivamente il passaggio
dellelemento di prova a risultato in termini di accertamento del fatto, io risolvo il mio problema,
perch se ritengo attendibile quella dichiarazione testimoniale di Tizio che mi viene a dire che ha
visto Caio pugnalare Sempronio e Sempronio cadere morto, io posso dire provato quel fatto
contestato nellimputazione.
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LAMMISSIONE
LASSUNZIONE
La VALUTAZIONE
Quindi un insieme di atti che vanno dalla ricerca della fonte di prova fino a trarre dalla prova un
risultato, di accertamento o meno del fatto, quindi una serie di atti lunga e complessa che possiamo
scandire nella fase della ricerca, ammissione, assunzione o acquisizione e valutazione.
Ora, in un processo di modello accusatorio come il nostro attuale, tanto la ricerca delle fonti di
prova quanto il cd. impulso alla relativa ammissione che tecnicamente chiamiamo pi correttamente
allegazione della prova, sono tendenzialmente (labbiamo detto) un appannaggio delle parti, sono
affare delle parti. Nel modello accusatorio il giudice l, terzo e imparziale, non cerca, non fa nulla
(non vero), ma in linea tendenziale non cerca le prove, non decide lui quali fatti bisogna provare,
non ammette tutto lui dufficio, ma in linea tendenziale sono le parti che devono provvedere prima
alla ricerca delle fonti di prova che ritengono utili allaccertamento dei fatti che intendono provare,
e poi alla richiesta (qui nel momento in cui si andr a giudizio, alla richiesta di ammissione delle
prove a fondamento di quei fatti).
Il fatto che ricerca e la richiesta di ammissione delle prove siano tendenzialmente ad appannaggio
delle parti viene cos riassunto parlando del cd. principio dispositivo. Per principio dispositivo si
intende quel principio in materia di prove secondo cui spetta tendenzialmente alle parti ricercare le
fonti di prova, individuare i fatti che sulla base di quelle fonti vogliono provare, e chiedere
lammissione delle prove al giudice.
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Chiamata di correo = sintende tecnicamente (art 192 comma 3 e 4 ) le dichiarazioni rese nei
confronti dellimputato da un coimputato di un medesimo reato (non importa se in questo o in un
altro procedimento) o in generale da una persona imputata nel medesimo processo a norma
dellart12.
La stessa regola di valutazione vale quanto alle dichiarazioni rese nei confronti dellimputato da
persone imputate da un reato collegato a quello per cui si procede nei casi di cui allart371 lettera b.
Questo secondo tipo di collegamento tra procedimenti non lo abbiamo ancora approfondito; un
collegamento meno forte di quello che porta alla connessione, tant che se i reati sono tra loro
collegati a norma dellart 371 lettera b non abbiamo effetti sulla competenza (come in caso della
connessione), per possiamo avere effetti diversi. Lart371 lettera b nel delineare i casi di
collegamento, configura queste situazioni come motivo di indagini collegate tra diversi uffici del
PM.
Il ricorrere di un vincolo di collegamento pu e deve ricorrere innanzitutto ad indagini di tipo
collegato tra i diversi uffici del PM.
I casi di collegamento se invece riguardano non uffici diversi ma processi che finiscono davanti ad
uno stesso ufficio giudiziario per vie traverse in modo separato, pu essere motivo di riunione di
procedimenti.
I casi di collegamento che rilevano ai fini dello statuto della prova guarda nellart 371 lettera b:
allude a reati commessi in occasione di altri reati una volta era un caso di connessione ora un c.d.
mero caso di collegamento, si parla di connessione occasionale: Tizio va a rubare in una casa, non
trova niente da rubare, spacca tutto. Il reato di danneggiamento commesso in occasione del reato
di furto del domicilio.
Altres, un caso di collegamento ricorre a fronte di reati commessi per conseguire o assicurare al
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LObbligo testimoniale incorre peraltro in un limite di portata generale a tutela del testimone
medesimo o meglio del suo eventuale diritto di difesa
Comma 2 art 198: lobbligo testimoniale cade quando parlando il testimone potrebbe essere
costretto a raccontare fatti da cui emerge una sua responsabilit penale.
Perch a quel punto emerge il profilo della garanzia difensiva del diritto al silenzio.
Quindi esso ci dice chiaramente che vero c lobbligo di parlare, di dire il vero, ma il testimone
non pu essere tenute a deporre su fatti da cui potrebbe emergere una sua responsabilit penale.
Questa previsione generale si inquadra in quellottica di tutela anticipata del diritto al silenzio. Di
cui abbiamo gi visto una forma di emersione quando abbiamo parlato dellart 163 = della
Disciplina delle dichiarazioni auto indizianti = quelle dichiarazioni che Tizio chiamato a conferire
in qualit di persona informata o testimone con lautorit giudiziaria, non come imputato o
indagato, ma appunto in altra veste (testimone o persona informata sui fatti), nel momento in cui
incautamente non oppone il suo diritto a non parlare su fatti da cui potrebbe emergere la sua
responsabilit penale, ma parla e parlando rende dichiarazioni che potrebbe incriminarlo, abbiamo
gi visto come la situazione risolta dallart 63 (vedi retro)
163
Capacit testimoniale spetta a chiunque. Non ci sono soggetti che a priori non possono fare i
testimoni nel processo penale.
Incompatibilit a testimoniare, il discorso diverso per ess.
Nasce in collegamento ad uno specifico processo:
tutti siamo capaci in astratto a testimoniare, ma ci sono alcuni soggetti (elencati nellart197) che non
possono essere sentiti come testimoni, ovvero sono incompatibili a testimoniare, in quel certo
processo.
Se fossero come testimoni, noi violeremmo un obbligo probatorio e la conseguenza di questa
violazione linutilizzabilit della prova. Il vizio grave perch rilevabile in ogni stato e grado del
procedimento.
Ci non toglie che possano essere sentiti in un altro modo.
Analisi dei casi di incompatibilit a testimoniare:
Casi che pongono meno problemi interpretativi:
Lettere c d 197
C: a garanzia del diritto di difesa (sub specie a non collaborare allacquisizione di prove contro se
medesimi) sono incompatibili a testimoniare:
limputato sul fatto proprio
il responsabile civile
il civilmente obbligato per la pena pecuniaria
nellarticolo si parla di responsabile civile e di civilmente obbligato, ma non si menziona
limputato, perch per lui lincompatibilit a testimoniare in re ipsa, perch una manifestazione
diretta del suo diritto di difesa intesa come diritto al silenzio e finanche diritto di mentire, con i soli
limiti di calunnia e simulazione di reato che rendono in radice inconciliabile il ruolo di imputato
dichiarante sul fatto proprio e quello di testimone.
Ad analoghe esigenze di tutela del diritto di difesa, si collega lincompatibilit testimoniale del
responsabile civile e del civilmente obbligato per la pena pecuniaria.
Lo strumento deputato ad acquisirne in dibattimento le dichiarazioni nelle forme dellesame
incrociato, peraltro lEsame delle parti (208-209): esso si caratterizza per essere mezzo di prova
ammesso a richiesta dellinteressato o su suo consenso a richiesta formulata di unaltra parte.
Inoltre limputato che chiede o consente di sottostare allesame non ha un obbligo di verit
penalmente sanzionato (con i soliti limiti della calunnia o della simulazione di reato). Ci non toglie
che nel corso dellesame dipartimentale se limputato decide di sottostare allesame (lo chiede o lo
acconsente, il suo silenzio eventuale non indifferente.
Il diritto al silenzio qui gioca a monte. Se io imputato voglio esercitare il mio diritto al silenzio non
chiedo o non acconsento a sottostare allesame. Se lo faccio invece, c una norma, il comma 2 art
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Peraltro la Corte Cost nella sent 215/97 ha affermato un principio abbastanza importante perch ha
sottolineato in via interpretativa lalternativit della funzione difensiva rispetto alla funzione
testimoniale. Non c unincompatibilit, se sei difensore in quel procedimento e non intendi
avvalerti del segreto professionale e qualcuno ha interesse a sentirti non c una radicale
incompatibilit a sentirti, per a quel punto devi smettere di fare il difensore.
166
Casi pi complessi:
Lettere a b 197
Dobbiamo vedere se e in che limiti un imputato sia incompatibile a testimoniare o viceversa debba
assumere obblighi testimoniali sul fatto di un altro imputato, che sia giudicato con lui in unico
procedimento o in un procedimento separato ma in qualche modo collegato al suo.
(Ritornano i profili dei procedimenti connessi o collegati di cui abbiamo gi parlato a proposito
della chiamata di correo)
Il problema delle dichiarazioni che un imputato renda sul fatto di un altro imputato molto delicato
perch si pone la necessit di conciliare 2 diversi principi costituzionali: da un lato il diritto di
difesa dellimputato dichiarante, che implicherebbe il suo diritto al silenzio e a mentire
inconciliabile con gli obblighi propri della testimonianza, dallaltro il diritto dellimputato contro
cui eventuali dichiarazioni accusatorie siano rese a contraddire (a esercitare il contraddittorio)con
chi lo accusa.
In questa complessa materia un punto di rottura stata segnata dalla riforma dellart 111 cost. Fino
a questa, la legge nella disciplina delle incompatibilit privilegiava il diritto di difesa del
dichiarante, sancendo unamplissima incompatibilit a testimoniare in capo ai coimputati e imputati
in procedimenti connessi e collegati che veniva meno solo nel caso del proscioglimento
irrevocabile, quindi poteva capitare che un imputato accusasse altri senza per per effetto dellaver
reso dichiarazioni accusatorie nei confronti di altri assumere doveri testimoniali e poi poteva ancora
successivamente magari nelle indagini parlare a ruota libera accusando vari soggetti, poi arrivava in
dipartimento poneva il suo diritto al silenzio e si sottraeva al contraddittorio.
Riforma dellart111 ha garantito il contraddittorio per risolvere quel problema si recuperassero
senza limiti le dichiarazioni precedenti. Per nel momento in cui si garantito anche a livello
costituzionale il contraddittorio e quindi si precluso in radice un ampio margine di recupero di
dichiarazioni rese fuori dal contraddittorio, il legislatore ordinario nelladeguarsi ad un nuovo
assetto costituzionale, intervenuto in modo pesante sulla disciplina della testimonianza riducendo
seppure non cancellando larea del diritto al silenzio e le conseguenti incompatibilit a testimoniare.
Per cui oggi a fronte di unincompatibilit assoluta dellimputato su un fatto proprio, quanto alla
incompatibilit di un imputato a parlare di altri imputati o coimputati nel medesimo procedimento o
imputati in procedimenti separati anche ma uniti in un vincolo di connessione o di collegamento,
qui vedremo che ci sono casi in cui il diritto al silenzio cade e limputato dichiarante assume invece
167
Lettera B art 197: la disciplina un po pi complessa quanto agli imputati di un processo a norma
dellart 12 lettera c (si trattava di reati commessi per eseguirne o occultarne altri) e gli imputati di
un reato collegato a norma dellart 371 lettera b (reati commessi in occasione di un altro, per
conseguirne prodotto, profitto, prezzo, impunit, danno reciproco o con collegamento probatorio).
Questo secondo genere di imputati in procedimento avvinto da quello dellimputato da connessione
debole o da mero collegamento, nascono anche loro come incompatibili a testimoniare, perch
anche loro essendo degli imputati (indagati) hanno dei problemi di tutela del diritto di difesa, di
tutela del diritto al silenzio.
Anche per loro vale la regola generale per cui lincompatibilit comunque viene meno quando nei
loro confronti pronunciata una sentenza di condanna, proscioglimento, patteggiamento. Fin qui
non ci sono differenze. Ma nasce invece una differenza importante, perch nei confronti di questa
seconda categoria di imputati meno avvinti allimputato per cui si procede, perch il legame tra il
loro procedimento e quello a carico dellimputato un po meno stringente rispetto al caso del
concorso di persone nel medesimo reato, allora per costoro oltre che nel momento del passaggio in
giudicato della sentenza a loro carico, lincompatibilit a testimoniare pu venire meno anche in un
momento anteriore: al verificarsi di una certa condizione, che ricaviamo dalla combinata lettura
dellart197 e di quei famosi avvisi dellart64, comma 3 lettera c quella norma che prevede che nel
momento in cui lautorit giudiziaria si accinge nella fase delle indagini ad assumere
linterrogatorio della persona nei cui confronti si indaga, prima dellatto deve rivolgerle una serie di
avvisi. Se andiamo a leggere la lettera b dellarticolo 197, vediamo che ci dice:
salvo quanto previsto dall'articolo 64, comma 3, lettera c) *, le persone imputate in un
procedimento connesso a norma dell'articolo 12, comma 1, lettera c) (connessione debole), o di un
reato collegato a norma dell'articolo 371, comma 2, lettera b), sono incompatibili a testimoniare
169
Perch questo diverso trattamento? Nel caso di concorso di persone in un medesimo reato,
piuttosto difficile distinguere il fatto proprio dal fatto altrui.
difficile parlare del fatto del mio coimputato senza mettere in mezzo anche me. Quindi, se anche
in questo caso facessi cadere lincompatibilit a testimoniare per il semplice fatto di aver accusato il
mio coimputato, metterei il dichiarante nella spiacevole condizione di dover rispondere con obbligo
di verit di fatto anche sul fatto proprio.
Il discorso diverso quando il vincolo tra procedimenti non cos stretto, perch non abbiamo pi
persone che concorrono nel medesimo reato ma abbiamo situazioni s collegate ma con fatti diversi.
Si dice in questo caso: se parli del terzo e lo accusi, allora ne sei responsabile, dovrai da questo
momento parlare con dovere di verit.
Il rischio qui meno grave, perch devi parlare del fatto del terzo che pi facilmente scindibile dal
tuo. Non completamente scindibile, ma vedremo ad evitare ripercussioni comunque negative su chi
assume il ruolo di testimone assistito ci sono le regole particolari della testimonianza assistita.
170
Notabene: quando studi la testimonianza ricorda che c uno stretto collegamento tra lart 197
lettera b, larticolo 210 che lo strumento per acquisire le dichiarazioni degli imputati di un
procedimento connesso incompatibili a testimoniare e infine larticolo 197 bis che disciplina la c.d.
testimonianza assistita, cio detta delle regole particolari per lassunzione delle dichiarazioni dei
medesimi soggetti gi incompatibili a testimoniare una volta che abbiano perso lincompatibilit a
testimoniare e con essa il diritto al silenzio.
Testimonianza assistita
laggettivo assistita nasce dal fatto che norma del comma 3 art 197 bis il testimone assistito da un
difensore che ha il compito di controllare che vengano rispettate le regole peculiari per la
testimonianza assista evitando che in questo suo nuovo ruolo di testimone (con lobbligo di verit)
il dichiarante possa compromettere la sua posizione personale.
Ulteriori peculiarit collegate alla disciplina della testimonianza assistita nascono dal fatto che a
tutela di questa particolare categoria di dichiaranti che comunque essendo stati imputati, anche se le
esigenze difensive sono cessate o comunque si sono attenuate, si tratta si soggetti particolari dal
punto di vista della posizione.
Con una previsione di chiusura a garanzia del diritto di difesa dei soggetti in questione art 197 bis
prevede che le dichiarazioni che i soggetti incompatibili a testimoniare divenuti testimoni assistiti
siano tenuti a rendere nella loro nuova veste di testimone, in nessun caso dovranno essere utilizzate
contro i dichiaranti medesimi.
C un ulteriore barriera, cautela: vero che assumono gli obblighi testimoniali ma in ogni caso le
dichiarazioni da loro rese non saranno utilizzabili contro la persona che le ha rese. Comma5 art 197
bis
una norma di chiusura che concilia il dovere testimoniale che questi soggetti assumono con le
residue esigenze di tutela del diritto di difesa che la loro peculiare situazione possa porre.
Ulteriori regole limitative si ricavano dal comma 4. Non andiamo nel dettaglio.
Infine, raccordandoci a quanto detto a proposito di alcune regole di valutazione di alcuni particolari
tipi di prova,
Comma 6 art 197 bis:
alle dichiarazioni rese dalle persone che assumono lufficio di testimone ai sensi del presente
articolo si applica lart 192 comma 3 = anche alle dichiarazioni rese dai testimoni assistiti si
applica quella regola di valutazione limitativa del principio del libero convincimento del giudice
sulla cui base queste particolari dichiarazioni sono valutate unitamente ad altri elementi che ne
171
Una decisione della corte cost. (sentenza 381/2006 citata in calce allart 197bis) ha escluso alcune
delle regole peculiari dettate in materia di testimonianza assistita soltanto in un caso, dichiarando
illegittima la norma nella parte in cui prevede lassistenza del difensore e lapplicazione di quella
particolare regola di valutazione che abbiamo appena ricordato, anche quando la ragione della
cessazione della compatibilit a testimoniare in capo alle categorie di dichiaranti di cui abbiamo
parlato, sia stata pronunciata e divenuta irrevocabile nei loro confronti una sentenza di assoluzione
per non aver commesso il fatto (si tratta di una sentenza di assoluzione in una delle pi ampie forme
liberatorie)
Se lex soggetto incompatibile a testimoniare, viene assolto per non aver commesso il fatto,
lassolto per non aver commesso il fatto secondo la corte cost non ha nessun motivo di essere
trattato diversamente da un testimone qualunque.
Tale sentenza ha escluso dallambito di applicazione delle regole particolari dettate per la
testimonianza assistita quei soggetti che abbiano perso lincompatibilit a testimoniare per la
peculiare situazione di essere stati assolti con pronuncia irrevocabile per non aver commesso il
fatto.
La corte costituzionale dice che di fronte ad una assoluzione irrevocabile con una formula di questo
genere non c ragione di un trattamento diverso.
Quelli di cui abbiamo parlato, che concretano le varie situazioni di incompatibilit a testimoniare,
sono limiti radicali posti dalla legge allassunzione della testimonianza di certi soggetti. Se quei
soggetti fossero sentiti come testimoni, le loro dichiarazioni sarebbero inutilizzabili perch
lincompatibilit a testimoniare si traduce in un radicale divieto probatorio.
Ci sono anche altri tipi di limiti soggetti alla testimonianza, che non si configurano come limiti
stabiliti una volta per tutte e inderogabilmente dalla legge, ma piuttosto come limiti di natura
potestativa, rimessi a unopzione dellinteressato (soggetto che dovrebbe essere sentito come
testimone)
Per unificarli in ununica categoria,
Si parla di segreti: sono previsti vari tipi di segreto: segreto professionale (200 ), segreto dufficio
(201), segreto di stato (202), a cui si aggiungono anche se la relativa rubrica non parla di segreto
famigliare ma di facolt di astensione dei prossimi congiunti dellimputato (art 199) e il segreto
che possono opporre sui nomi degli informatori gli ufficiali/agenti di polizia giudiziaria.
Non abbiamo il tempo di approfondire tutti questi segreti.
In generale, gli artt dal 199 al 203 configurano situazioni in cui una persona che citata per essere
sentita come testimone ha la facolt , o addirittura il dovere (certe volte la legge si esprime in
termini pi radicali) di astenersi dal rendere testimonianza.
Se la persona non si astiene, e volontariamente decide di deporre come testimone, assumendosene
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La peculiarit del segreto di stato nasce dal fatto che non rimesso alla sola dichiarazione
dellinteressato e alla sola verifica del giudice lo stabilire se ci sia o non ci sia un segreto di stato,
ma si innesta una procedura piuttosto complessa perch non compete al giudice dire se quella
notizia sia coperta o meno dal segreto di stato.
Quando un testimone, con le qualifiche soggettive che abbiamo detto, opponga segreto di stato, il
giudice deve informarne immediatamente il presidente del consiglio dei ministri ai fini
delleventuale conferma o meno della sussistenza del segreto di stato.
Se entro 30 giorni il presidente del consiglio
o espressamente dice che non c nessun segreto di stato
oppure non risponde, sta zitto (il silenzio conferma che il segreto non c)
= il testimone dovr comunque deporre.
Vs
Se nei 30 giorni il presidente del consiglio si attiva e afferma che il segreto di stato sussiste, il
segreto confermato e il giudice deve fermarsi, o meglio, bisogna vedere se quella notizia che il
segreto di stato impedisce di acquisire sia o meno essenziale per la definizione di procedimento.
Se non essenziale, si cercher di agire in altro modo, acquisendo quella notizia per vie autonome
o comunque di farne a meno riuscendo comunque ad arrivare allaccertamento dei fatti.
Ma se invece essenziale per la definizione del processo, il giudice deve dichiarare comma 3 art
202 di non doversi procedere per lesistenza di un segreto di stato.
una sentenza che rientra nel genus dei proscioglimenti ma una sentenza di tipo processuale, sar
una di quella sentenze che limitandosi a cristallizzare il difetto di una condizione di proseguibilit
dellazione penale, non impedir (nonostante il passaggio in giudicato) eventualmente di tornare a
procedere nel caso in cui la condizione successivamente sopravvenga (ad esempio il segreto di stato
viene rimosso)
Sinnestano altre complicazioni perch il presidente del consiglio che opponga il segreto di stato
intanto dovr informare intanto il famoso copasing CHECK (organismo parlamentare che
controlla tutte queste situazioni) e si pu innestare lo dice lo stesso art 202) un eventuale conflitto di
attribuzioni davanti alla corte cost.
Il segreto di stato il tipo di limite alla prova penale in assoluto pi delicato, sotto la sua cortina si
sono nascoste porcherie non indifferenti.
Per cercare di evitare deviazioni eccessive da questo punto di vista, art 104 prevede che non
possano essere oggetto di segreto di stato, come di segreto di ufficio, fatti notizie e documenti
concernenti una serie di reati particolarmente gravi e spesso che hanno stretti rapporti con servizi
segreti e materie che in qualche modo potrebbero avere a che fare con il segreto di stato.
Vale a dire l elenco stato ampliato dalla legge 124 del 2007, si tratta dei reati diretti alleversione
dellordinamento costituzionale, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Alcuni di
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utile affrontare gi in questa sede la disciplina delle modalit tecniche con cui il teste viene
sentito in dipartimento. Sappiamo gi dallesame dei principi costituzionali che in attuazione del
metodo del contradditorio nella formazione della prova, lo strumento per acquisire le dichiarazioni
del teste e non solo del teste, perch:
le regole sullesame incrociato che la legge le costruisce come modello pensando al teste: artt 498499 (con specifico riguardo a lui) ma sono anche richiamate per assumere dichiarazioni di altri
soggetti: imputati con procedimento connesso collegato art 210, lesame delle parti, anche le
dichiarazioni di periti e consulenti tecnici.
498- 499 ci danno le regole per il c.d. esame incrociato: la norma richiamata, per esempio,
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Esame diretto
Controesame
Eventuale riesame
Esame diretto
il primo segmento dellesame incrociato. 498, Comma1:
Le domande sono rivolte direttamente dal pubblico ministero o dal difensore che ha
chiesto l'esame del testimone.
Chi fa lesame diretto? Chi inizia lesame incrociato? Non il PM! Compete: o al PM, se stato lui
che ha chiesto di sentire lesame del testimone o al difensore che ha chiesto lesame del testimone.
In altre parole, compete a quella parte che ha chiesto di sentire il testimone.
Chi incomincia chi ha chiesto di sentire il testimone.
Finito esame diretto, primo giro di domande.
Controesame
498, Comma2:
Successivamente altre domande possono essere rivolte dalle parti che non hanno chiesto
l'esame, secondo l'ordine indicato nell'articolo 496.
Ordine ricorrente che troveremo esaminando la dinamica del procedimento penale, in varie
situazioni, nel momento della discussione delle questioni preliminari, delle richieste di prova, della
discussione finale. C sempre il solito ordine, ordine che segue, qualcuno dice, lonere della prova.
Parte dal PM e arriva per ultimo al difensore dellimputato:
PM, difensore della parte civile, difensore del responsabile civile, difensore del civilmente
obbligato per la pena pecuniaria e sempre per ultimo, difensore dellimputato.
Quindi, se il nostro esame diretto era stata condotta dal PM, il controesame nell ordine verr svolto
dal difensore . Ecc (vedi ordine); ma se il nostro esame diretto era stato condotto dal difensore
dellimputato perch era stato lui a chiedere lesame del testimone, partir con il controesame il PM
e poi andremmo avanti difensore della parte civile, del responsabile civile, del civilmente obbligato
per la pena pecuniaria.
riesame
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Lultima volta nel chiudere un po il discorso sulla testimonianza, ci siamo gi spinti in avanti e
abbiamo parlato dellesame incrociato come metodo acquisitivo in dibattimento, non solo della
testimonianza, ma anche di altre prove che si devono formare in dibattimento. Lesame incrociato
un metodo di acquisizione probatoria, previsto per il dibattimento sul piano generale; la legge in
qualche modo ne detta la disciplina , prendendo a modello lesame dei testimoni, ma poi quel
modello che ricaviamo dagli articoli 498 cpp, di cui abbiamo gi parlato laltra volta, e 499 cpp di
cui parleremo oggi, richiamato sia per lesame delle parte, per lesame degli imputati in un
procedimento connesso o collegato e anche per lesame di periti o consulenti tecnici ,ovviamente
nei limiti della compatibilit. Laltra volta abbiamo visto le scansioni nei diversi segmenti
dellesame incrociato a partire dallesame diretto che abbiamo visto essere condotto dalla parte che
chiede di sentore il testimone, non importa se il PM o il difensore di una parte privata, bisogna
vedere chi ha chiesto di sentire il testimone, sar o il PM o uno dei difensori ha iniziare il primo
giro di domande, cio lesame diretto, chiuso lesame diretto si apre la seconda fase dellesame
incrociato , il controesame, condotto da tutte le parti diverse da quella che aveva chiesto di sentire il
testimone con un ordine, che poi vedremo essere un ordine ricorrente nellambito della dinamica
processuale , si parte dal PM , il difensore della parte civile, del responsabile civile, del civilmente
obbligato per la pena pecuniaria e per ultimo il difensore dellimputato. Infine, terzo possibile
segmento ,il riesame, nuovo giro di domande ad opera di chi aveva condotto lesame diretto,
abbiamo altres segnalato che questa sequenza a norma dellart 506 comma 2 , si pu inserire il
giudice monocratico o ,se siamo davanti ad un collegio ,il presidente ,il quale anche personalmente
o su sollecitazione di un componente del collegio, pu formulare proprie domande al testimone, ma
la legge dice solo dopo lesame e il controesame , dopo i primi due segmenti dellesame incrociato e
a condizione che si lasci per alle parti il diritto , se lo ritengono, di ricominciare il loro giro di
domande.
Per concludere su questo tema , dobbiamo ancora vedere le regole particolari a proposito delle
modalit di alcuni limiti nella formulazione delle domande nel corso dellesame incrociato che
ricaviamo nellart 499 cpp 1 comma : lesame si deve svolgere mediante domande su fatti
specifici bisogna fare puntuali domande per puntuali risposte. Indicazione del riferimento della
domanda ad un fatto specifico per evitare che il teste si metta a fare un lungo racconto , che
servirebbe poco al contraddittorio che permetterebbe meglio di preparare il testimone, se lo si
facesse parlare a ruota libera si perderebbe in parte lutilit dello strumento domande puntuali,
risposte puntuali.
Il 2 e 3 comma del 499 cpp , dettano dei limiti che ,diversamente da quelli enunciati sul piano
generale per la testimonianza dallart 194 cpp, non riguardano tanto loggetto della domanda,
quanto al modo in cui la domanda viene formulata, la avevamo dei limiti oggettivi alla
testimonianza , dunque anche alle domande che si possono volgere al testimone , qui invece
abbiamo nei commi 3 e 4 del 499 cpp , limiti che riguardano pi la natura e il modo di formulare la
domanda ..
499 comma 2 : sono vietate in linea generale, a chiunque e in qualunque sottofase dellesame
incrociato, le domande cos dette nocive e le domande che possono nuocere alla sincerit delle
risposte una locuzione un po vaga, si cerca di riempirla di contenuti, perch in questo modo si
tendono impedire le domande che poi cercando di imbandire il testimone, cercando di irritarlo ,
possono interferire sulla corretta e sincera risposta del testimone, spetta comunque sempre, comma
6 , per intervenire nel corso dellesame per il rispetto delle regole anche di formulazione delle
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Anche lart 348 cpp comma 3: Dopo lintervento del pubblico ministero, la polizia giudiziaria compie
gli atti a essa specificamente delegati a norma dellarticolo 370 e tutte le attivit dindagine che, anche
nellambito delle direttive impartite, sono necessarie per accertare i reati, ovvero sono richieste da elementi
successivamente emersi. In tal caso assicura le nuove fonti di prova delle quali viene a conoscenza,
informando prontamente il pubblico ministero.
Lattivit di indagine autonoma della polizia giudiziaria, che originariamente era circoscritta ad un
momento anteriore, rispetto alla comunicazione della notizia di reato al PM, oggi non
necessariamente cessa dopo che il PM ha assunto la direzione delle indagini la polizia giudiziaria
tiene dei margini di iniziativa, pur dovendo informare il PM delle iniziative che assume.
Parliamo invece di attivit guidata , sempre in relazione al criterio del rapporto col PM, per indicare
quellattivit investigativa che la polizia giudiziaria svolge dopo la comunicazione della notizia di
reato, ossia dopo che il PM ha assunto la direzione delle indagini, in esecuzione di quelle che il 3
comma dellart 348 cpp chiama le direttive del PM. Lattivit guidata implica che il PM d delle
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Lultima volta abbiamo iniziato a parlare della dinamica del procedimento penale, abbiamo
accennato al giudice per le indagini preliminari che interviene solo a richiesta di parte e nei casi
stabiliti dalla legge come dice lart 328,quindi non un organo delle indagini ma un giudice per le
indagini,nel senso che interviene in ordine ad alcuni atti stabiliti dalla legge. Abbiamo rilevato
come il libro dedicato alle indagini preliminari distingua unattivit d indagine ad iniziativa della
polizia giudiziaria da unattivit di indagine del pm,e abbiamo iniziato a parlare dellattivit di
indagine della polizia giudiziaria. A proposito di questultima attivit abbiamo fatto una prima
classificazione che utilizza come criterio il rapporto fra polizia giudiziaria e pm: distinguendo da
questo lATTIVIT DI INDAGINE A VERA E PROPRIA INIZIATIVA (AUTONOMA)DELLA
POLIZIA GIUDIZIARIA, lATTIVIT DI INDAGINE GUIDATA che abbiamo detto essere
quellattivit successiva al momento in cui dopo la trasmissione della notizia di reato dalla polizia
giudiziaria al pm con cui assuma la direzione delle indagini,caratterizzata dal fatto che il pm d
delle direttive con cui indica gli obiettivi dellindagine,lasciando alla polizia giudiziaria la libert
nellindividuazione nei singoli atti di indagine da svolgere per raggiungere quegli obiettivi. Terza
sottoclasse quella degli ATTI DELEGATI DAL PM ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA,atti delegati
che vedremo essere (vedremo quali limiti poi il pm incontra nel delegare tali atti)in realt atti del
pm in ordine al quale la polizia giudiziaria svolge un po la funzione della longa manos, di colei che
esegue.
Ulteriore classificazione che si pu fare in ordine all attivit di indagine della polizia
giudiziaria:contrappone lattivit generica o informale o atipica a quegli atti di indagine tipici,
disciplinati dalla legge nelle loro dettagliate modalit esecutive. Questa classificazione richiama un
po alla lontana la distinzione tra prove tipiche e atipiche: gli atti di indagine della polizia
giudiziaria (ma lo stesso discorso vale per il pm)tipici sono disciplinati nel dettaglio dalla legge.
Mentre lattivit di indagine atipica,trova anchessa base normativa ma viene in qualche modo
delineata in termini generali,avuto riguardo agli obiettivi che quellattivit intende perseguire.
Allude a unattivit generica di indagine della polizia giudiziaria l art 348 1c e poi 2c lettere a e
b:che ci dice che la polizia giudiziaria,anche dopo la comunicazione della notizia di reato, svolge le
funzioni istituzionali ad essa attribuite nellart 55, raccogliendo ogni elemento utile alla
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UNA MODALIT pi garantita e formale che trae disciplina dai primi 4 commi dellart
350: questi commi ci dicono che gli ufficiali di polizia giudiz. e solo loro (non gli agenti)
possono assumere sommarie informazioni dalla persona sottoposta alle indagini ,per nel
concorso di due fondamentali condizioni:una negativa e una positiva. Intanto occorre che
lindagato si trovi in stato di libert. La norma dice non deve trovarsi in stato di arresto o
fermo (misure restrittive della libert personale provvisorie e urgenti ). Se la polizia giud
arresta o ferma qualcuno non lo pu sentire a sommarie informazioni,allatto dovr
provvedere il pm e ,se si innesta un procedimento cautelare, in certi casi anche il giudice. La
polizia giudiz pu assumere di sua iniziative informazioni dallindagato ma a condizione che
costui non si trovi in uno stato di restrizione della libert personale. E fra laltro possiamo
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3)TERZA MODALIT,c 7 art 350:la polizia giudiz pu ricevere dichiarazioni spontanee dalla
persona sottoposta alle indagini. Non si richiede la necessaria presenza del difensore,si ha cura
di precisare,ma questo discende dai principi generali, che di queste eventuali dichiarazioni
spontanee (qui non ci sono limiti di assunzione n con riguardo allo status libertatis n con
riguardo alla necessaria presenza del difensore )non ne consentito lutilizzo in dibattimento
salvo che a pi limitati fini contestativi (vedremo cosa significa).
Le dichiarazioni spontanee sono pacificamente utilizzabili ai fini di tutte le decisioni interne alla
fase (decisioni cautelari,decisioni sullesercizio dellazione penale),ai fini della decisione nei riti
speciali che evitano il dibattimento,..quindi sono un atto assai delicato.
La dichiarazione spontanea = una dichiarazione che non sia sollecitata da una domanda,che la
persona rende di sua iniziativa. Stabilire fino a che punto una dichiarazione sia stata effettivamente
spontanea impresa complicata, infatti si tratta di una modalit acquisitiva di dichiarazioni che pu
fare grandi danni:mi era capitato una volta e capita spesso anche perch vero che le persone
convocate a vario titolo dalla polizia giudiziaria tendono a parlare, ma se parlano fanno danni
irreparabili. Col fatto che sono spontanee allora ci saranno tutte le barriere allutilizzo
dibattimentale dellatto ma i danni sono notevoli. Questo potere della polizia giudiz di acquisire
anche senza la difesa le dichiarazioni spontanee assai delicato A) perch sulla spontaneit talvolta
potrebbe venire qualche dubbio e B) perch non dovendosi rispettare tutte le modalit garantite
che abbiamo visto prima, spesso l indagato parla facendo enormi danni.
Atto diverso l interrogatorio che il pm deleghi alla polizia giudiz:il pm pu delegarlo ma con i
limiti che incontriamo allart 370:deve trattarsi di persona in stato di libert e latto implica la
partecipazione necessaria del difensore. Salvi questi limiti si tratta di interrogatorio a tutti gli effetti
per lo svolgimento del quale bisogner rispettare lart 64 (tutto il meccanismo degli avvisi) ma
anche lart 65 (contestazione ,indicazione degli elementi di prova,etc).
SOMMARIE INFORMAZIONI ASSUNTE DA ATRI SOGGETTI:abbiamo gi detto.
BREVISSIMO CENNO ALLE PERQUISIZIONI:
Accennando ai mezzi di ricerca della prova abbiamo detto che ispezioni,perquisizioni e sequestri,
(non parliamo poi delle intercettazioni!) incidendo su libert costituzionalmente garantite
richiedono la riserva di legge e la riserva di giurisdizione. Quindi di regola per poter fare una
perquisizione o ispezione o sequestro occorre l atto motivato dellautorit giudiziaria (che nel
corso delle indagini il pm). Per noi sappiamo dall art 13 Cost che in casi eccezionali di necessit
e urgenza anche lautorit di pubblica sicurezza (anche la polizia) pu compiere atti che in vario
modo incidono sulla libert personale,(poi richiamata anche dallart 14 per la libert domiciliare)
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Allora, concludiamo il discorso iniziato ieri sul problema della partecipazione difensiva in
particolare del difensore tecnico agli atti di indagine preliminare. Abbiamo gi introdotto il discorso
dicendo che nel bilanciamento tra linteresse dellindagato di avere conoscenza il prima possibile
del procedimento a suo carico, di essere il prima possibile assistito da un difensore tecnico e
linteresse dellordinamento allaccertamento dei fatti costituenti reato, che soprattutto nella prima
fase investigativa postula una certa segretezza, la regola nellambito delle indagini preliminari
(art.329 per cui gli atti di indagine del PM e PG sono segreti, quindi non conosciuti oltre che
allesterno del processo neanche dallindagato e dal suo difensore) a questa regola per si
riscontrano non poche eccezioni, in relazione ai quali si parla di atti garantiti, cio atti di indagine
a cui a vario titolo e con modalit diverse, prevista la partecipazione difensiva.
Abbiamo anche accennato che, volendo dare qualche criterio di ordine generale per capire la ratio
per cui alcuni atti vedono la partecipazione difensiva, si tratta o di quegli atti di cui gi si prospetta
lutilizzo dibattimentale (in particolare agli atti di natura irripetibile e quindi che si dovranno
utilizzare come prove in dibattimento e dunque vanno assunti con maggiore garanzie) o di quegli
atti per cui prevista la fisica partecipazione della persona sottoposta alle indagini, e allora l la
presenza o il d. a partecipare del difensore tecnico, si pone non solo in eventuale prospettiva
dellutilizzo probatorio dellatto ma anche per controllarne la legalit di svolgimento.
Abbiamo anche accennato che le modalit a cui al partecipazione difensiva garantita possono
essere pi o meno forti: in alcuni casi il difensore non solo ha diritto ma ha addirittura lobbligo di
partecipare allatto, in certi casi ha diritto a partecipare e inoltre dovremmo distinguere atti a cui il
difensore ha diritto-obbligo di partecipare previo avviso rispetto ad atti a cui, s il difensore ha
diritto di partecipare ma senza un previo avviso.
Ora andiamo un pochino pi nel dettaglio, partendo dagli atti di indagine preliminare di PG: qui la
norma di riferimento oltre allart.350 con riguardo a un atto specifico di cui abbiamo gi parlato,
lart.356: ora, quanto agli atti di PG abbiamo gi detto che addirittura obbligatoria la presenza del
difensore allassunzione di sommarie informazioni dalla persona sottoposta alle indagini; abbiamo
anche detto che la presenza del difensore si obbligatoria quando la PG svolga su delega del PM il
vero e proprio interrogatorio alla persona sottoposta alle indagini. Quanto agli altri atti di polizia,
lart.356 ci dice che il difensore della persona nei cui confronti sono svolte le indagini ha facolt di
assistere- quindi non obbligo- senza diritto di previo avviso- quindi uno di quei casi in cui si
garantisce la partecipazione ma senza previo avviso agli atti previsti dal 352 (le perquisizioni nei
casi in cui sono ammesse ad iniziativa della PG), 354 (gli accertamenti urgenti su cose mobili o
persone), oltre che non ne abbiamo parlato nel dettaglio allapertura di plichi nellambito degli
uffici postali autorizzati dal PM.
Senza previo avviso qui prevista la partecipazione difensiva: e capiamo immediatamente perch,
in particolare con riguardo alle perquisizioni, sarebbe in contrasto con la stessa funzione dellatto
che si caratterizza per sua natura come atto a sorpresa, ipotizzare un previo avviso al difensore
guarda che veniamo a fare la perquisizione, premesso che con riguardo alle perquisizioni di PG,
239
246
O del PM
(la persona offesa non ha un potere di richiesta diretta, pu soltanto come vedete leggendo
lart.394, sollecitare il PM a chiedere lui lincidente probatorio e se non lo fa deve darne
conto con decreto motivato)
La prova viene assunta con il contraddittorio tra le parti ma davanti al GIP. Al giudice del
dibattimento arriver il verbale delle prove acquisite nellincidente probatorio (non si formano
davanti a quel giudice che sulla base delle prove dovr decidere) ma il principio di oralit e
immediatezza noi lo perdiamo. E questo spiega perch listituto esiste ma possibile ricorrervi solo
tramite una serie di casi tassativi.
Qui siamo in unottica di bilanciamento: da un lato la dispersione della prova (che rischia di essere
non rinviabile in senso ampio e con il rischio di non poterla assumere nel contraddittorio e
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Ben diversa il caso in cui il mio testimone chiave sta benissimo, non chiedo quindi
lincidente probatorio, me lo sento io in via investigativa e poi arrivo in dibattimento e
scopro che il giorno prima il poveretto stato messo sotto da autobus, allora a quel punto l
posso invocare il 512. Come facevo a sapere che sarebbe morto se stava benissimo, era in
piena salute.
Ricordiamo che c un collegamento tra lincidente probatorio e lart.512 che in certi casi permette
di recuperare per impossibilit sopravvenuta le indagini con funzione probatoria, per solo se
levento non era prevedibile.
C un 2caso in cui posso chiedere lassunzione di una testimonianza in incidente probatorio, lett.
B art.392, qui il problema non che si rischi la fisica non acquisibilit della prova in dibattimento,
ma si rischia che in dibattimento si possa acquisire quella prova ma che questa sia inquinata.
Secondo possibile presupposto di assunzione di testimonianza quello di ritenere che una persona
sia esposta a violenza, minaccia, richiesta di denaro perch non deponga o deponga il falso.
Se il PM sente una persona e magari questa parla tutto terrorizzato, il PM corre a chiedere
lincidente probatorio, perch poi c il rischio che se andiamo in dibattimento, c il rischio che si
formino prove inquinate.
C un altro caso in cui si pu anticipare allincidente probatorio lassunzione di un testimone anche
a prescindere dalle 2 situazioni di non rinviabilit generale lett. A e B di cui abbiamo parlato. Qui
vengono in gioco esigenze diverse, anche qui tutela di persone particolarmente vulnerabili, minori,
o vittime di reati particolari.
Lart. in questione il co.1bis dellart.392, prevede che nei procedim. per una serie di reati di
pedofilia, violenza sessuale, reati a sfondo sessuale il PM o lindagato possono chiedere che si
proceda a incidente probatorio allassunzione della testimonianza, o di un minore, o anche di una
persona offesa anche se non ricorrono i casi di non rinviabilit che abbiamo visto elencati nelle lett.
A e B.
Nei procedimenti per questi reati particolari si pu procedere allassunzione di incidente probatorio
di un minorenne o maggiorenne per questi reati, a prescindere da ulteriori requisiti. Si tratta di una
norma che in un certo senso si riconduce per il minore, ad una lettura lata di non rinviabilit: nel
bambino molto piccolo, pi si va in l pi difficile cristallizzare un ricordo. La norma va vista a
tutela di soggetti vulnerabili (minori o offesi maggiorenni), per evitare che si traduca in una forma
di vittimizzazione 2aria: negli stessi procedimenti e gli interessati allassunzione della prova,
sono previste per lincidente probatorio e dibattimento, modalit particolari: sentirli in una struttura
protetta senza fargli vedere le parti con accorgimenti particolari. Queste norme si combinano col
fatto che sempre a tutela di questi soggetti, si cerca di evitare il pi possibile di sentirli troppe volte,
e quindi la possibilit di risentirli in dibattimento sar un po pi ottemperata rispetto agli ordinari
canoni del d. alla prova.
C ancora un caso di testimonianza ma peculiare, art.391bis co.11, accennando che anche i
difensori possono sentire persone informate sui fatti, per queste persone non hanno lobbligo di
andare o di parlare con lui.
252
Stessa situazione che abbiamo incontrato ieri parlando di accertamenti non ripetibili: legittima
anche la richiesta di perizia in incidente probatorio. Il PM libero di scegliere se ricorrere
allaccertamento non ripetibile o chiedere la perizia.
Dal punto di vista dellindagato, certamente pi appetibile la perizia: perch il perito lesperto
del giudice e dovrebbe offrire pi garanzie di imparzialit, vuoi perch nel contesto dellincidente
probatorio ci sono pi ampie garanzie di contraddittorio.
E allora se ripeschiamo lart.360 vediamo che lindagato che si veda notificare lavviso o il PM
voglia fare un accertamento non ripetibile, pu fare riserva di chiedere lincidente probatorio. Il PM
deve attendere che la prova scientifica sia acquisita nella forma della perizia in incidente probatorio.
Se non lo fa i risultati saranno inutilizzabili in incidente probatorio.
Con leccezione del caso in cui i tempi necessari per incardinare lincidente probatorio rischino di
compromettere lassunzione della prova, perch si deve fare un accertamento magari su qualcosa
che cos rapidamente deteriorabile da non permettere neanche lindicente probatorio allora in quel
253
Qualcuno dice: lurgenza va letta in ragione delle particolari condizioni di chi deve fare la
ricognizione e quindi parliamo di urgenza negli stessi casi in cui possiamo assumere
anticipatamente la testimonianza o altre prove dichiarative.
Ho esaurito i casi.
Brevemente, riepiloghiamo. Abbiamo detto che:
Lincidente probatorio attivabile a richiesta o del sottoposto alle indagini o dal PM.
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Alludienza camerale per lincidente probatorio, il deroga al modello generale delle udienze
camerali (art.227) che vede il d. di partecipare e non un obbligo, qui data la delicatezza di
ci che si fa in udienza, deve esserci il difensore e il PM. Se non c, un caso di nullit
assoluta. Se non c il PM ipotesi di violazione di partecipazione del PM al procedimento e
avremo una nullit di natura intermedia.
Le prove sono assunte con le stesse modalit previste per il dibattimento: con esame
incrociato di regola (diverso il caso di minori). Il verbale che documenta le prove in
incidente probatorio andr a finire nel fascicolo del giudice per il dibattimento e sar
utilizzabile per la decisione. A tutela del contraddittorio, sar utilizzabile nei confronti di
quegli imputati i cui difensori hanno partecipato allassunzione della prova in
contraddittorio.
Non possiamo utilizzarle nei confronti di persone che non sono state messe in grado di
partecipare.
Regola particolare del caso in cui solo successivamente allo svolgimento dellincidente
probatorio, una persona che non era attinta a indizi di colpevolezza, possa esserne attinta. Si
fa una autopsia e si scopre che le ragioni della morte non sono quelle che si potevano
ipotizzare allinizio solo altre. In questo caso il co.1bis le prove assunte in incidente
probatorio non sono utilizzabili nemmeno nei confronti dellimputato che sia assunto da
indizi di colpevolezza, salvo che questi indizi non siano sorti quando non era pi possibile
ripetere latto.
Nel caso di autopsia o accertamento irripetibile, chiaro che se in un momento successivo
viene fuori che implicata unaltra persona, la legge mi permette di utilizzare latto perch
non essendoci possibilit di assumere prove in rispetto del contraddittorio, si da precedenza
al profilo dellirripetibilit. Diversamente la prova assunta in incidente probatorio sar
utilizzabile solo dai soggetti che sono stati messi in grado di contraddire e cio di
partecipare, allassunzione della prova stessa.
255
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Lultima volta abbiamo visto UNO dei modi in cui POSSONO CHIUDERSI LE INDAGINI
PRELIMINARI, abbiamo parlato dellARCHIVIAZIONE che chiede il PM (abbiamo visto in quali
casi), ci rimane lalternativa diametralmente opposta. Sappiamo che ESERCIZIO DELLAZIONE
PENALE e archiviazione sono 2 alternative ineludibili che si pongono al PM alla fine delle ind.
prel.
Abbiamo visto prima quando il PM chiede larchiviazione, e ne ricaviamo al contrario che quando
non ricorrono questi casi, se il PM dispone di abbastanza elementi per sostenere laccusa in
giudizio, eserciter lazione penale.
Dallo studio dei principi costituzionali, sappiamo i caratteri dellesercizio dellazione penale:
IRRETRATTABILE: vuol dire che una volta esercitata lazione penale, si deve arrivare
allesercizio della giurisdizione. Lirretrattabilit espressa dallart.50.3co L'esercizio
dell'azione penale pu essere sospeso o interrotto soltanto nei casi espressamente previsti dalla
legge.
Tutto ci presuppone che lazione penale sia esercitata validamente: in questo caso non
possiamo tornare indietro alla fase delle ind. prel., dobbiamo arrivare a una sentenza.
Questo discorso tiene e non tiene: tiene quando parliamo di querela, la cui integrazione rimessa
dal privato perch il fatto di rendere o meno lazione penale procedibile non pu tradursi in
strumento di elusione del principio di uguaglianza, perch gli interessi sottostanti alla procedibilit
della querela si ritengono meritevoli di essere perseguibili.
Problemi nascono quando la procedibilit dellazione penale condizionata a un atto di organi
pubblici come lautorizzazione a procedere perch c il rischio (se non vengono delineati
perfettamente i criteri sulla cui base si intende procedere) che il rischio della discrezionalit
dellautorit amm. piuttosto che politica non ponga in essere la prosecuzione dellazione penale.
Non vado oltre sulle condizioni di procedibilit.
Vediamo in che cosa si concreta lATTO DI ES. DELLAZIONE PENALE.
Dal punto di vista sostanziale, les. dellazione penale si concreta (art.405 c.p.p) nella
formulazione dellimputazione. Con les. dellazione penale lindagato diventa imputato (nei suoi
confronti viene elevata limputazione, imprescindibile per poter esercitare lazione penale) e
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comportare l'applicazione di misure di sicurezza, con l'indicazione dei relativi articoli di legge.
Qui si cristallizza un ADDEBITO, una ACCUSA che deve essere contestata in forma CHIARA e
PRECISA.
Possiamo individuare una sorta di scala ascendente in cui limputato diventa indagato e viene a
conoscenza delladdebito a suo carico. Linfo di garanzia (1 strumento di info che durante le ind.
prel. pu dover essere attivato) abbiamo avviso contiene pochissimi elementi:
Questa pochezza di elementi che linfo di garanzia tenuta a contenere sotto il profilo del d.
allinformativa si spiega, perche le ind. prel. sono in continua evoluzione. La cristallizzazione
delladdebito va formandosi man mano.
Passiamo al 2momento: prima di es. lazione penale, il PM se non ritiene di propendere per
larchiviazione, deve mandare lAVVISO DI CONCLUSIONE DELLE IND. PREL.
Qui abbiamo una contestazione un pochino pi precisa: si inizia nellart. 415bis a contenere qualche
info in pi. Si parla di sommaria enunciazione del fatto oltre ai requisiti di data e luogo e artt.
che si assumono violati.
In un momento successivo, arriviamo a una contestazione in forma chiara e precisa del fatto,
sotto il profilo delle modalit spazio-temporali, modalit esecutive a pena di incorrere in profili di
invalidit sotto il profilo del d. di difesa.
Quella specifica imputazione sar poi quella che ritroveremo quando il giudice decide (principio di
correlazione di accusa-sentenza) e bisogna mettere in condizioni lindagato di preparare la difesa,
sapendo di quale fatto accusato. Non ci possono essere scollamenti tra il fatto ritenuto in sentenza
e quello contestato in imputazione.
Questo momento in cui si formula limputazione, si traccia il percorso che porter alla sentenza; se
il giudice ravvisa una non corrispondenza del fatto emerso in giudizio e quello per cui esercitata
lazione penale, non pu pronunciarsi sul merito, rinvia al PM per adeguare la contestazione.
Se la contestazione non chiara e precisa non consente di preparare la difesa.
Se vengo imputato di sottrazione di cosa mobile altrui e non mi viene detto che cosa, dove e
quando, non posso attuare una difesa.
Limputazione contenuto fondamentale negli atti di es. dellazione penale. Vediamo quali sono:
se seguiamo il rito ordinario, che passa attraverso ludienza preliminare, latto di es.
dellazione penale la RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO.
266
Se leggiamo lart.405, vediamo che la richiesta di rinvio a giudizio non lunico atto
possibile di es. dellazione penale.
La norma al co.1 dice Il pubblico ministero, quando non deve richiedere l'archiviazione, esercita
l'azione penale, formulando l'imputazione, nei casi previsti nei titoli II, III, IV e V del libro VI
ovvero con richiesta di rinvio a giudizio
Il rinvio ai titoli II, III, IV e V un rinvio a diversi atti di es. dellazione penale che
competono al PM quando il procedimento segue la via di uno dei riti speciali.
Per capire quali sono questi ulteriori atti, meglio leggere lart.60 cio la norma che ci dice
quando e come si assume la qualit di imputato.
Il co.1 art.60 ci dice che Assume la qualit di imputato la persona alla quale attribuito il reato
nella richiesta di rinvio a giudizio, di giudizio immediato, di decreto penale di condanna, di
applicazione della pena a norma dell'articolo 447 comma 1, nel decreto di citazione diretta a giudizio
e nel giudizio direttissimo.
Patteggiamento
giudizio immediato
giudizio direttissimo
imputazione
La richiesta di rinvio a giudizio viene depositata dal PM nella Cancelleria del GIP ed
accompagnata dallintero fascicolo di tutti gli atti di indagine.
E quindi latto che non segna soltanto latto di es. dellazione penale ma il passaggio da una fase
(delle ind. prel.) alla fase dellud. prel. che gi dentro il processo.
Oggi ci occupiamo dellUDIENZA PRELIMINARE. Vi ricordo che la richiesta di invio a giudizio
presentata allufficio nella Cancelleria del GIP. Di regola per il meccanismo delle incompatibilit
(art.34) se sar il giudice che ha seguito il caso a fissare lud. prel., il giudice persona fisica che
celebra lud. prel., pur proveniendo dallo stesso ufficio del GIP, dovr essere persona diversa.
Chi ha fatto il GIP non pu essere GUP per tutelare il principio di imparzialit.
Quando la cancelleria del GIP ha ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio e il fascicolo, il giudice
deve fissare ludienza preliminare, con decreto (giorno luogo e ora dellud. prel.).
Dalla fissazione dellud. prel., deve essere dato avviso almeno 10 gg. prima (tra notifica dellavviso
e la celebrazione dellud. prel.) ed uno dei termini dilatori funzionali a preparare la difesa
(art.419).
Chi ha d. a ricevere la notifica o la comunicazione dellavviso di fissazione dellud. prel.?
Limputato e la persona offesa, ai quali va notificato lavviso di fissazione ud. prel. e la richiesta
di rinvio a giudizio del PM. Per limputato una vera e propria citazione (vocatio iudicium) e
leventuale omessa notifica della doppia richiesta di rinvio a giudizio si traduce in una omessa
citazione che sappiamo essere causa di nullit assoluta.
Lavviso di fissazione dellud. prel. va poi comunicata al PM che ha richiesto il rinvio a giudizio e
notificata al difensore dellimputato.
A cosa serve ludienza preliminare? Ha 2 fondamentali funzioni:
Abbiamo detto che lud. prel. una garanzia per limputato che pu decidere di rinunciare a
questa opportunit e lo ricaviamo dallultimo co. 419 che prevede una forma particolare di
cd. giudizio immediato (rito speciale che vedremo essere dibattimento senza passare per
268
avvisi
citazioni
relative notificazioni
Lart.420.2co dice che Il giudice procede agli accertamenti relativi alla costituzione delle parti ordinando
la rinnovazione degli avvisi, delle citazioni, delle comunicazioni e delle notificazioni di cui dichiara la nullit.
Se si riscontra linvalidit di avvisi, notificazioni ecc. nei confronti dellimputato bisogna dichiarare
la nullit e disporne le notificazioni. Ma quandanche avvisi, notificazioni ecc, siano stati
regolarmente e validamente effettuati, il giudice comunque (art.420bis) deve nonostante la validit
della citazione rinnovarla quando Il giudice dispone, anche di ufficio, che sia rinnovato l'avviso
dell'udienza preliminare a norma dell'articolo 419, comma 1, quando provato o appare probabile che
l'imputato non ne abbia avuto effettiva conoscenza, sempre che il fatto non sia dovuto a sua colpa e fuori
dei casi di notificazione mediante consegna al difensore a norma degli articoli 159, 161, comma 4, e 169.
Il GUP rinnova la citazione pur se nella validit delle citazione ritiene che non abbia avuto effettiva
conoscenza della fissazione dellud. effettiva conoscenza, non vuol dire cono legale che le notifiche
assicurano. Nel momento in cui si accerta la costituzione delle parti sia in ud. prel. che in
dibattimento, il giudice si deve chiedere se alla conoscenza legale si accompagni quella effettiva e
se ci sono dubbi se questa si sia verificata. Nel dubbio se al GUP appaia probabile una mancata
conoscenza effettiva, dispone la rinnovazione degli avvisi. La sua una valutazione non sindacabile
e la scelta liberamente fatta del giudice e questa non pu essere motivo di impugnazione
successiva.
Un meccanismo simile lo troviamo, dobbiamo cercare di capire se la mancata comparizione non
discende dalla mancanza di conoscenza o sia motivata da un impedimento riconosciuto.
Dellimpedimento si occupano gli art.420ter co.1 e 2 che demandano al GUP di fissare una nuova
udienza e disporre il rinnovo degli avvisi, se risulta che la mancata comparizione dovuta a:
caso fortuito
forza maggiore
o se queste gli appaiono probabili. Ci sono una serie di meccanismi di controllo x capire se la
mancata comparizione dellimputato validamente citato a maggior garanzia del suo d. di intervento
si chiede il controllo dei motivi della sua assenza.
Se il giudice non ritiene provato o probabile la sua assenza e non ravvisa un legittimo impedimento,
dobbiamo incontrare 2 istituti particolari che sono:
Questo vuol dire che: se avvisi e notifiche sono regolari, non provato che non abbia
effettiva conoscenza del procedimento e non risulta una situazione di forza maggiore e caso
fortuito E LUI NON CE, il GUP con ordinanza dichiara limputato contumace.
Nonostante le dovute cautele, quando si dichiara la contumacia di qualcuno, non si ha
leffettiva certezza che limputato non sia l per una libera scelta ma ci sono meccanismi di
notifica che per def. Presuppongono una non conoscenza effettiva e sono a tutti gli effetti
validi. E il giudice valuta discrezionalmente, quindi non c una certezza che chi viene
dichiarato contumace non ci sia perch non vuole esserci.
Il processo in contumacia crea numerosi problemi e ne crea nei rapporti internazionali (siamo
stati ripresi dalla CEDU perch non ci siamo dotati di meccanismi per tutelare chi
effettivamente non aveva conoscenza effettiva del procedimento e poter rimettere limputato
nei suoi diritti e consentendo la riapertura del procedimento).
La dichiarazione di contumacia porta con s una serie di consegg.:
PARLA PER PRIMO IL PM. Nella disciplina della discussione in ud. prel. troviamo
quellordine in cui le diverse parti intervengono nei vari momenti del contraddittorio nel
processo penale ed sempre lo stesso.
Art.421, co.2: chiusi gli accertamenti relativi alla costituzione delle parti, il giudice dichiara
aperta la discussione (in realt una formale declaratoria di apertura non c): chiusi gli
accertamenti si da la parola al PM.
Il PM espone brevemente e sinteticamente i risultati delle ind. prel. e gli elementi di prova
che sostengono la richiesta di rinvio a giudizio.
Far di regola una discussione improntata sullo stampo accusatorio e quindi a fondare nella
sua conclusione linsistere per il rinvio a giudizio ma non una regola assoluta
(generalmente per cos). Sappiamo che il PM un organo di giustizia quindi non ci
dobbiamo stupire se si esprimesse per una sentenza di non luogo a procedere.
Pensiamo al caso in cui si sia arrivati in ud. prel. a seguito di una imputazione coatta, e
magari il PM in buona fede continua a essere convinto che quel processo non debba andare
avanti.
Il difensore dellimputato
273
La via fisiologica, richiede che il giudice sia in grado di DECIDERE ALLO STATO
DEGLI ATTI, cio abbia tutto il materiale che gli serve per dirimere tra decreto che
dispone il giudizio e sentenza di non luogo a procedere (art.421bis)
Art.422: il giudice NON RITIENE DI DECIDERE ALLO STATO DEGLI ATTI perch
non ritiene di avere sufficienti elementi per poter decidere se emettere una sentenza di non
luogo a procedere o decreto che dispone il giudizio.
Lattuale disciplina dellud. prel. che risale alla legge Carotti (lg.479/1999), prevede 2 diversi
MECCANISMI di INTEGRAZIONE PROBATORIA (sono 2 diversi strumenti attraverso i quali
il giudice che non ritiene di essere in grado di decidere allo stato degli atti pu procurarsi info ed
elementi suppletivi che gli consentano di arrivare a una decisione):
Art.422: strumento pi incisivo, pu essere lo stesso GUP che dufficio pu assumere prove
di vario tipo.
Il criterio delleventuale ammissione probatoria dufficio un criterio particolare, perch
almeno sulla carta (nella prassi un po diverso), si pu procedere a un vero e proprio
strumento istruttorio in udienza (acquisizione di elementi di prova in ud. prel.) se si tratta di
prove che secondo una valutazione ex ante (che non detto che diano riscontro), co1.
Art.422 ultima parte, () il giudice pu disporre, anche dufficio, lassunzione delle
prove delle quali appare evidente la decisivit ai fini della sentenza di non luogo a
procedere. Cio il giudice pu assumere lui direttamente in udienza e anche dufficio solo
se sulla base di una valutazione EX ANTE, non detto che poi le prove diano quel risultato
che pensava potessero dare, ma appaiano pesantemente orientate in senso difensivo (tali che
se danno i risultati sperati, conducano verso un esito proscioglitivo).
Il criterio di ammissione probatoria orientato in senso difensivo: perch il giudice possa
addirittura in ud. prel. acquisire prove, deve trattarsi di prove che se danno i risultati
ipotizzati, possono risultare decisive ai fini della pronuncia della sentenza di non luogo a
274
275
277
Concludiamo il discorso lasciato sui due provvedimenti conclusivi alludienza preliminare, abbiamo
visto gi in quali casi si pronuncia la sentenza di non luogo a procedere.
Abbiamo detto che la sentenza del non luogo a procedere impugnabile col solo corso per
cassazione a norma dellart 428 cpp e poi abbiamo rinviato a oggi lanalisi ad un istituto
particolare : la revoca della sentenza di non luogo a procedere.
La sentenza di non luogo a procedere ha uno statuto particolare che la distingue dalle sentenze
pronunciate in giudizio, le quali divenute non pi impugnabili, irrevocabili, Impediscono di non
continuare a procedere per lo stesso fatto e contro la stessa persona.
La sentenza di non luogo a procedere la terminologia del non luogo a procedere identifica solo la
sentenza emessa in udienza preliminare, dotata di una certa efficacia preclusiva, ma non come una
sentenza pronunciata in giudizio divenuta irrevocabile.
Se andate a leggere lart 648 cpp, che ci dice quando la sentenza penale e il decreto penale di
condanna divengono irrevocabile, vedrete che si dice che la sentenza pronunciata in giudizio,
intende proprio escludere la sentenza di non luogo a procedere, ma non perch la sentenza di non
luogo a procedere sia radicalmente priva di efficacia preclusiva di un secondo giudizio contro la
stessa persona e per lo stesso fatto, semplicemente perch esiste un istituto che si chiama revoca
della sentenza di non luogo a procedere , al che pareva un gioco di parole chiamarla irrevocabile,
poi renderla suscettibile di revoca.
Vedremo che i presupposti della revoca sono circoscritti e se non vi sono questi presupposti non
possibile tornare a procedere contro la stessa persona, per lo stesso fatto, nei confronti di chi
nelludienza preliminare sia stato prosciolto, dico tra virgolette perch questo tipo di sentenza un
proscioglimento particolare con sentenza di non luogo a procedere, ha una certa stabilit questo
provvedimento, pi forte del provvedimento di archiviazione, se pur non forte e stabile come
leffetto preclusivo di un secondo giudizio , scaturito da una sentenza pronunciata in giudizio una
volta divenuta inoppugnabile.
Vediamo brevemente quali sono i presupposti per la revoca della sentenza del non luogo a
procedere, solo a fronte dei quali e nel rispetto di una certa procedura si pu tornare a procedere
nei confronti di chi era stato prosciolto con sentenza di non luogo a procedere non ulteriormente
impugnabile per il medesimo fatto oggetto di quella sentenza.
I casi di sentenza di non luogo a procedere li ricaviamo dallart 434 cpp : su richiesta del PM il
GIP dispone la regola della sentenza, se dopo la sua pronuncia e aggiungiamo si intende anche dopo
che impugnabile questa sentenza, si scoprono nuove fonte di prova che da sole, unitamente a
quelle gi acquisite, possono determinare rinvio a giudizio. Rinvio a giudizio che ancorato a
medesimi presupposti che ci orientano nella scelta del non luogo a procedere e rinvio a giudizio,
allesito delludienza preliminare. Devono emergere nuove fonti di prova o da sole, o combinate a
quelle gi acquisite prima della pronuncia della sentenza del non luogo a procedere, potrebbero
rivoltare lesito di quella udienza preliminare nel senso dellemissione del decreto che dispone il
giudizio.
Questi elementi probatori ulteriori possono, qui dobbiamo distinguere due ipotesi, il 235 cpp
distingue ai fini della procedura di revoca, in particolare per quanto riguarda liter che si deve
seguire a seguito della revoca, nel caso in cui il PM faccia richiesta di revoca precisando che le
nuove prove sono gi in suo possesso, sono gi state acquisite , possiamo ipotizzare ad esempio in
un diverso procedimento penale, c qualche testimone ,sentito in un altro processo penale che
278
Ieri abbiamo iniziato a parlare del DIBATTIMENTO. Abbiamo visto che possiamo suddividere la
complessiva fase del giudizio dibattimentale in 3 segmenti: PREDIBATTIMENTO (o fase degli
atti preliminari al dibattimento), il DIBATTIMENTO
VERO E PROPRIO, il POST
DIBATTIMENTO.
La FASE PREDIBATTIMENTALE si scinde in un primo segmento fuori udienza e in un secondo
segmento degli atti introduttivi delludienza dibattimentale. Il segmento fuori udienza (che pu
essere cronologicamente contratto, perch parte dal momento in cui il fascicolo per il dibattimento
e il decreto che dispone il giudizio arrivano alla cancelleria del giudice dibattimentale e si protrae
fino alla data fissata per ludienza) una fase in cui si collocano una serie di attivit eventuali ,per
291
Iniziamo con le contestazioni nellesame dei testimoni. La norma di riferimento lart.500, una
di quelle norme cardine del nostro sistema a stampo accusatorio e ai tempi delle varie vicende in cui
il codice nato come accusatorio sub una regressione in senso inquisitorio nei primi anni 90, venne
bersagliata prima dalla Corte Cost. e poi dalla legislazione emergenziale del 92. Venne ripristinata
nellattuale versione, vicina a quella originaria del codice in attuazione dei principi allart.111
dalla legge attuativa del 2001.
Quindi lattuale testo dellart.500 risale alla legge 63/2001.
Per capire la disciplina delle contestazioni nellesame dei testimoni, ripercorriamo come si svolge
lesame dei testimoni e in generale lesame dei vari dichiaranti nel dibattimento. Sappiamo che
lesame testimoniale avviene davanti al giudice per il dibattimento con il metodo dellesame
incrociato, e sappiamo dal meccanismo dello sdoppiamento dei fascicoli, che il giudice
dibattimentale non a conoscenza di atti di indagine che non siano ricompresi nel fascicolo
dibattimentale. In particolare non a conoscenza di:
305
Dichiarazioni che il testimone che oggi sentiamo in dibattimento, abbia gi reso (quale
persona informata sui fatti) nelle ind. prel. alla PG, PM o al GIP e al difensore che ha svolto
investigazioni difensive; se stato sentito dal GUP al giudice delludienza prel.
Quindi tutte le dichiarazioni (con la sola eccezione di quelle rese nellincidente probatorio
che gi stanno nel fascicolo per il dibattimento) eventuali che dobbiamo sentire dal
testimone con lesame incrociato, abbia reso nella fase delle indagini prel. o in ud. prel. ai
sensi dellart.422, sono sconosciute al giudice del dibattimento che invece sono ben note alle
parti che conoscono i contenuti del fascicolo del PM.
Partiamo dal presupposto che quando si va a sentire in dibattimento un testimone, le parti
(ma non il giudice) sono a conoscenza di dichiarazioni che il testimone abbia reso in
precedenza.
Cosa pu succedere? Che nel corso dellesame dibattimentale, il testimone renda
dichiarazioni in contrasto rispetto a quelle che aveva reso nella fase delle ind. prel.
ES. stiamo facendo un processo per omicidio colposo, nelle indagini il testimone aveva
detto lindagato passato col rosso, in dibattimento viene a dire limputato passato col
verde.
Le parti che conoscono il contenuto del fascicolo del PM, sono in grado di capire la
discrasia, di capire che in dibattimento stato detto qualcosa di diverso rispetto alle ind.
prel. e le dichiarazioni qui rese, sono dichiarazioni NON rese col metodo del contraddittorio.
Quando le parti che diversamente la giudice sono in grado di cogliere la discrasia su quanto
il teste viene a dire in dibattimento e quanto detto in precedenza.
Intendono farla notare, la legge offre loro il meccanismo della CONTESTAZIONE.
Nel senso che, se il teste in dibattimento dice qualcosa di diverso rispetto alle ind. e
alludienza prel., la parte a ci interessata pu contestare il contenuto della dichiarazione
precedente.
Cosa vuol dire a questi fini contestare? vuol dire tirare fuori il verbale della dichiarazione
precedente e leggerlo nella parte che ci interessa (dove emerge la discrasia), al testimone
medesimo e davanti al giudice, in presenza delle altre parti, per rendergli conto di questa
differenza.
La contestazione sorvegliata nella sua correttezza, dal Presidente o dal giudice (se
monocratico) nellambito di quei poteri generali di vigilanza.
Il PM allora sentito il teste, tira fuori il verbale e dice lei il giorno tale sentito da me o dalla
PG ha detto che limputato passato con rosso e in sostanza si chiede conto di questo
contrasto. E a questo punto possono succedere 2 cose:
Anche questa richiama uno dei casi al 5co. art.111 e la 2 eccezione la ricaviamo al
co.7 dellart.500 secondo cui le dichiarazioni precedentemente rese dal testimone e
contenute nel fascicolo del PM sono acquisite al fascicolo del dibattimento e pertanto
acquisiscono in forma piena, su accordo delle parti.
E la 3 forma concordata di acquisizioni di ind. prel. rispettosa dellart.111 che elenca
nel co.5 consenso dellimputato: il c.p.p. pretende di pi perch richiede laccordo fra
le parti affinch una dichiarazione pregressa possa assumere forza di prova piena. Non si
accontenta del consenso dellimputato ma vuole laccordo delle parti.
Abbiamo visto 2 casi di acquisizione concordata di atti, fin al momento della formazione
del fascicolo per il dibattimento le parti si possono mettere daccordo per inserire atti che
dovrebbero stare nel fascicolo del PM.
La ricaviamo dal co.6 dellart.500 che ha una spiegazione un po diversa: ci dice che su
richiesta di parte possono essere acquisite al fascicolo dibattimentale (e diventano
utilizzabili) le dichiarazioni che siano state rese da testimoni in base allart.422 (in corso
di quel supplemento istruttorio che pu aver luogo davanti al GUP: pu acquisire lui
stesso dufficio su richiesta di parte delle prove, che a monte possono apparire decisive
sulla pronuncia della sentenza di non luogo a procedere. Potrebbe capitare che a valle
non siano decisivi e si vada in dibattimento. Ma se in sede di ud. prel. sono stati sentiti
dei testimoni, le dichiarazioni rese in questa sede, una volta contestate, potranno essere
usate in dibattimento a fini di prova solo nei confronti delle parti che gi in ud. prel.
hanno partecipato alla relativa assunzione.
Se in dibattimento si sono riuniti dei processi che hanno avuto ud. prel. diverse, non
posso pretendere di utilizzare dichiarazione rese da un teste nei confronti di un imputato
che in quellud. prel. non cera.
Qual la ragione delleccezione qui: si collega al fatto che il meccanismo di assunzione
probatoria in ud. prel. pur non totalmente sovrapponibile a quello dibattimentale,
garantisce il contraddittorio perch vero che non abbiamo lesame incrociato ma le
parti vengono sentite in presenza del giudice (che fa le domande) e loro tramite il suo
filtro possono chiedere che si facciano domande al dichiarante siccome una
309
Intanto il co. 5 ci dice che sono acquisiti le dichiarazioni alle quali il difensore
dellimputato aveva d. di assistere assunte dal PM o dalla PG su delega del PM.
Se limputato in dibattimento viene a dire qualcosa di diverso da quello che aveva detto nel
corso delle indagini gliela posso contestare. Se si tratta di dichiarazioni (pensiamo
allinterrogatorio) rese davanti al PM o alla PG su DELEGA del PM, posso recuperare la
dichiarazione pregressa contrastante, inserirla nel fascicolo per il dibattimento e usarla a fine
di prova.
Lunica tipologia di dichiarazioni rese che NON SONO RECUPERABILI sono ai sensi
dellart.350 quelle rese alla PG ma non su delega del PM (le sommarie informazioni).
Queste sono utilizzabili per le contestazioni ma non sono recuperabili al fascicolo per il
dibattimento. E abbiamo gi detto il perch: il motivo del diverso trattamento nasce dal fatto
che nel sentire sommariamente limputato ai senso dellart.350, la PG non tenuta ad
effettuargli la contestazione ai sensi dellart.65 del c.p.p.
In altre parole, seppur ai fini di assunzione della PG di sommarie info a sua iniziativa, la
disciplina generale dellinterrogatorio non richiamata per quanto riguarda la possibilit di
disporre le difese nel merito. Per questo motivo, il motivo di recupero delle dichiarazioni
pregresse, diverso a seconda che si tratti si assunzione di sommarie info SU DELEGA
DEL PM (segue in tutto la disciplina dellinterrogatorio) oppure che si tratti di sommarie
info assunte dalla PG di sua iniziativa.
311
Laltro strumento che a certe condizioni permette il recupero di atti di indagine contenuto nel
fascicolo del PM, sono le LETTURE DIBATTIMENTALI, artt. da 511 a 514.
Qui distinguiamo sotto 2 profili:
La lettura come modalit acquisitiva di atti che STANNO GIA NEL FASCICOLO PER IL
DIBATTIMENTO;
Lettura come modalit acquisitiva di atti che NON STANNO ANCORA NEL FASCICOLO
PER IL DIBATTIMENTO (perch stanno ancora il quello del PM).
I problemi nascono sotto questo 2 profilo, perch strumento che deroga al contraddittorio nella
formazione della prova. Quando gli atti di cui si discute (che stanno ancora nel fascicolo del PM)
sono DICHIARAZIONI, potrebbe non essere semplice distinguere listituto delle letture da quello
delle contestazioni. Anche la contestazione si risolve nella lettura di un pezzo di un verbale per far
notare la discrasia di una dichiarazione pregressa e anche qui si legge.
Quello che per tecnicamente si chiama lettura di dichiarazioni, qualcosa di diverso perch si
ricorrer per recuperare dichiarazioni dal fascicolo del PM dichiarazioni di persone che non
sottostanno allesame dibattimentale perch o non ci sono o ci sono e decidono di non rispondere.
Mentre nella contestazione, si presuppone che un esame abbia luogo. Si contesta una dichiarazione
resa in precedenza perch discordante da quella che il dichiarante sta rendendo in dibattimento.
Parliamo di contestazione come strumento di un eventuale recupero di una precedente dichiarazione
di un soggetto che in dibattimento c e parla; parliamo di lettura come strumento di recupero di una
precedente dichiarazione dal fascicolo del PM di un soggetto che o non c, o c e non parla.
In un processo di tipo accusatorio, secondo i principi caratteristici e peculiari di un processo di
questo tipo, il meccanismo di lettura deve intendersi come assolutamente eccezionale,
circoscritto ai casi tassativi previsti per legge (anche se non sono cos pochi). Lo evidenza lart.514:
Art.514 Letture vietate
1. Fuori dei casi previsti dagli articoli 511, 512, 512-bis e 513, non pu essere data lettura dei verbali delle
dichiarazioni rese dallimputato, dalle persone indicate nellarticolo 210 e dai testimoni alla polizia giudiziaria, al
pubblico ministero o al giudice nel corso delle indagini preliminari o nella udienza preliminare, a meno che nelludienza
preliminare le dichiarazioni siano state rese nelle forme previste dagli articoli 498 e 499, alla presenza dellimputato o
del suo difensore.
2. Fuori dei casi previsti dallarticolo 511, vietata la lettura dei verbali e degli altri atti di documentazione delle attivit
compiute dalla polizia giudiziaria. Lufficiale o lagente di polizia giudiziaria esaminato come testimone pu servirsi di
tali atti a norma dellarticolo 499, comma 5.
Fuori da questi casi, la lettura non ammessa perch presenta una deroga ai principi propri del
sistema accusatoria.
313
non si presentano
il recupero delle dichiarazioni dellimputato sul fatto proprio (discorso analogo allart.503)
il recupero delle dichiarazioni dellimputato sul fatto altrui o dei co-imputati giudicati
separatamente, perch viene in gioco il princ. per cui la colpevolezza non pu essere provata
sulla base delle dichiarazioni rese da chi per libera scelta, si sempre volontariamente
sottratto allesame della difesa (art.111 co.4 seconda parte, ripreso anche dallart.526 co.1
bi).
316
Solo costoro, anche se parlano o se lhanno gi fatto nelle ind. prel. finch non sono
IRREVOCABILMENTE GIUDICATI, conservano il d. al silenzio.
Andando nel dettaglio distinguiamo nellart.513 al 1co., il recupero delle dichiarazioni
dellimputato che sia in dibattimento:
contumace o assente
e quindi il co.1 distingue a seconda che si debbano recuperare dichiarazioni precedenti rese
dellimputato sul fatto proprio o di suoi coimputati.
Il giudice, se limputato contumace o assente ovvero rifiuta di sottoporsi allesame dispone, a
richiesta di parte, che sia data lettura dei verbali delle dichiarazioni rese dallimputato al
pubblico ministero o alla polizia giudiziaria su delega del pubblico ministero o al giudice nel corso
delle indagini preliminari o nelludienza preliminare.
Per effetto della lettura, le dichiarazioni diventano utilizzabili sul fatto proprio.
Qual la riserva? Non c d. al silenzio! Perch se io rifiuto lesame poi mi si rovescia addosso
tutto quello che ho dichiarato nelle fasi precedenti, il d. al silenzio qui lascia un po perplessi, non
ce n effettivit, perch se parlo una volta e non lo faccio pi, so che quelle dichiarazioni poi
verranno in un modo o laltro recuperate.
Il profilo dellutilizzabilit delle dichiarazioni dellimputato nei confronti di altri suoi coimputati,
perch qui pi forte il contrasto tra d.al silenzio e d. al dibattimento della persona a cui le
dichiarazioni si riferiscono. Art.513.1 co. ultima parte ci dice che le dichiarazioni vengono lette e
acquisite ma non possono essere utilizzati nei confronti di altri a meno che non ricorrano:
art.500.4co. situazioni di grave condotta illecita in cui risultano elementi da cui emergono
profili di violenza o minaccia dal dichiarante.
Quindi se limputato assente o contumace o rifiuti lesame, si recupera tutto per quanto riguarda il
317
Se il dichiarante non c bisogna fare tutto il possibile per ottenerne la presenza. Tra
laltro i sogg. di cui allart.210 non si possono sottrarre, possono essere anche accompagnati
coattivamente, per essere sentiti nel dibattimento o comunque in modalit rispettose del
contraddittorio.
Se alla fine di tutti questi tentativi non possibile la presenza del dichiarante, il recupero
delle dichiarazioni pregresse sar eventualmente possibile a norma dellart.512 (se dipende
da fatto imprevedibile al tempo in cui le dichiarazioni sono state rese).
318
Ci stiamo avviando alla chiusura del dibattimento che ci ha portato via parecchio tempo; ieri
abbiamo esaurito con l'ultimo richiamo, i meccanismi attraverso il quale si possono acquisire
eventualmente, ai fini di fruibilit vocatoria piena, gli atti delle indagini al fascicolo per il
dibattimento con ci chiudendo per quanto attiene all'istruzione dibattimentale. Oltre alla scissione
della fase della fase del giudizio delle tre sottofasi del pre dibattimento, del dibattimento vero e
proprio e del post dibattimento, a sua volta, il dibattimento si distingue in vari segmenti:
12- quello degli atti costitutivi
13- momento delle richieste di prova dei provvedimenti giurisdizionali di ammissione della
prova (fase centrale dell'istruzione dibattimentale)
14- discussione finale. Esaurita l'assunzione delle prove, le parti che abbiamo iniziato a
conoscere nel solito ordine (discute prima il PM, poi i difensori della parte civile e il
difensore dell'imputato), discutono, cio formulano le rispettive conclusioni. Quindi c' la
discussione finale (articolo 523 c.p.p). La discussione del PM viene di solito nominata
acquisitoria e le discussione dei vari difensori sono le cd arringhe. Momento argomentativo
che nella prassi pu andare avanti per parecchio tempo (processi complessi con pi
imputati); una piccola particolarit, la discussione orale; la parte civile invece tenuta a
presentare conclusioni scritte che nel caso in cui chieda fin da subito la quantificazione dei
danni devono precisarne l'ammontare.
La discussione si evolve secondo lo schema che abbiamo detto e per non svantaggiare troppo chi
parla per primo, la legge prevede l'istituto delle repliche (comma IV dell'articolo 523 c.p.p). Si
precisa che l'imputato e il suo difensore, a pena di nullit, se vogliono devono vedersi e dare la
parola per ultimi e che la discussione non pu essere interrotta per assunzione di nuove prove, salvo
caso di assunta necessit e in qual caso il giudice procede articolo 507 (succede rarissimamente ma
magari potrebbe capitare che, dalla discussione condotta da una delle due parti, il giudice tenga
necessario acquisire qualche ulteriore elemento di prova necessario e sfuggito in precedenza).
Chiusa la discussione, teoricamente (articolo 524 c.p.p), il presidente dichiara chiuso il
dibattimento, e quindi dovremo entrare ufficialmente, nella fase del post dibattimento dedicata alle
deliberazione e poi alla redazione, pubblicazione e deposito della sentenza.
Ora siccome la deliberazione della sentenza, a norma dell'art 525, deve seguire immediatamente la
chiusura del dibattimento; chiusa la discussione e dichiarato chiuso il dibattimento e il presidente si
ritira in camera di consiglio per deliberare, e siccome fino a che la deliberazione non finita, i
giudici rimangono isolati dal resto del mondo, spesso capitano piccoli escamotage per evitare di
passare la notte in camera di consiglio; cosa che potrebbe capitare, soprattutto nei processi grossi
pu capitare di rimanere qualche gg in camera di consiglio.
A volte succede che piuttosto che finire la discussione a tarda ora e doversi ritirare in camera di
consiglio con la prospettiva di starci tutta la notte, succede che il presidente rinvia formalmente per
repliche il giorno successivo anche se nessuna ha intenzione di replicare.
Sappiamo molte cose della deliberazione, sappiamo che alla deliberazione devono partecipare, pena
di nullit assoluta,gli stessi giudici, persona fisica, che hanno partecipato all'istruzione
dibattimentale; sappiamo che la deliberazione si svolge secondo certe cadenze, che segreta ecc
ecc...non pu essere sospesa o interrotta e i giudici quando usciranno dalla camera di consiglio
dovranno, attraverso il dispositivo, comunicare la loro decisione.
Ultima cosa da sottolineare, l'art 526 ci ricorda quali sono le prove legittimamente utilizzabili ai fini
della deliberazione si tratta delle prove legittimamente acquisite in dibattimento; 1 comma del 526
cpp il giudice non pu utilizzare ai fini della deliberazione prove diverse da quelle
legittimamente acquisite in dibattimento. Per prove legittimamente acquisite in dibattimento
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Partiamo dallart. 516: fatto diverso. Il 1co. dellart.516 ci dice che Se nel corso dell'istruzione
dibattimentale il fatto risulta diverso da come descritto nel decreto che dispone il giudizio, e non
appartiene alla competenza di un giudice superiore, il pubblico ministero modifica l'imputazione e
procede alla relativa contestazione.
Cosa vuol dire fatto diverso? Significa che fermo restando il nucleo fondamentale del fatto storico
(se anche questo muta abbiamo o un fatto nuovo, o un fatto sostitutivo), ma emerge che quel fatto di
cui il nucleo inalterato stato commesso con modalit spazio temporali esecutive diverse da
quelle contestate nellimputazione e purch quella diversa modalit sia rilevante ai fini delles. del
d. alla difesa.
ES: se emerge dallistruzione dibattimentale che lora della morta diversa da quella contestata,
finch io processo lesecutore materiale dellomicidio parecchio rilevante lora della morte, per
lalibi e se viene fuori che se Tizio morto a mezzogiorno anzich alle 8 del mattino chiaro che
rientreremo in un caso che richiede la modifica dellimputazione. Questo potrebbe non essere
rilevante se io sto processando il mandante dellomicidio, per cui dal punto di vista del suo es. del d.
di difesa potrebbe non cambiare nulla questo particolare.
A questo proposito il PM arbitro della modifica dellimputazione se si rende conto che emerso
un fatto diverso, la modifica e la contesta allimputato, con la precisazione che deve trattarsi dal
punto di vista della formalit della contestazione. Se limputato contumace o assente ci sono
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In altre parole se emerge un fatto ulteriore, nuovo rispetto a quello contestato nel decreto che
dispone il giudizio e non avvinto da concorso formale o continuazione (caso di concorso materiale
puro che non rientra nella continuazione), la regola quella x cui il PM non procede a una nuova
contestazione in dibattimento. A questa regola trova eccezione se c il consenso dellimputato alla
richiesta del PM (piuttosto difficile che limputato acconsenta) e a condizione che il presidente
autorizzi la contestazione suppletiva non ritenendola pregiudizievole per la speditezza del
procedimento.
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In questo modello poi di regola il giudice dellimpugnazione un giudice che si limita ad annullare,
se riscontra il vizio denunciato dallimpugnante, la decisione impugnata e poi eventualmente si
render necessaria, per sostituire quella decisione, unulteriore fase di merito. Cio il giudice
dellimpugnazione si limita a verificare se sussiste o meno un vizio (che pu essere un vizio di
procedura o un altro tipo di violazione di legge) e se riscontra il vizio denunciato dallimpugnante
annulla la decisione ma non pu essere lui a sostituire una sua decisione (quella dellimpugnante), si
torner indietro e si vedr entro che termini ci dovr essere un nuovo giudizio di merito.
Quindi, nel caso dellazione di annullamento la cognizione del giudice dellimpugnazione
strettamente vincolata a quelli che sono i motivi dellimpugnazione.
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C anche un altro strumento che lopposizione al decreto penale che, premesso che qualcuno
dubita lo si possa classificare come unimpugnazione, ma qualora si accetta la tesi per cui anchesso
rientra in una nozione ampia di impugnazione, anche qui uno strumento che sinquadra nel
modello del gravame perch il giudice che dovr decidere sulla opposizione avr cognizione piena e
non vincolata nellatto di impugnazione.
In realt il termine GRAVAME ha assunto anche nel linguaggio tecnico legislativo un significato
pi ampio rispetto al modello di gravame che ci arriva dalla teoria generale del processo ed molte
volte utilizzato nono solo nei libri e nei discorsi ma anche dallo stesso codice come sinonimo di
impugnazione.
Art 606 casi di ricorso per cassazione lettera e:
mancanza, contraddittoriet o manifesta illogicit della motivazione, quando il vizio risulta
dal testo del provvedimento impugnato o da altri atti del processo specificamente indicati nei
motivi di gravame.
Qui stiamo parlando di ricorso per cassazione, che abbiamo detto essere mezzo di impugnazione pi
vicino al modello dellazione di annullamento, ma qui il legislatore usa il termine GRAVAME in
senso ampio come sinonimo di impugnazione.
Ulteriore classificazione che ci pu essere utile quella che distingue i mezzi di impugnazione in
mezzi di impugnazione:
A critica libera = quando limpugnazione pu essere proposta per qualunque tipo di motivo.
Sia essi un motivo di fatto o di diritto, sia esso un motivo di natura processuale o che invece
attiene al merito della decisione sullimputazione.
A critica vincolata = quando limpugnazione esperibile solo per una serie di motivi che
vengono tassativamente indicati dalla legge.
Guardando ai 2 mezzi di impugnazione ordinaria (appello e ricorso per cassazione), vedremo che
lappello un mezzo di impugnazione a critica libera perch lappellante pu dedurre qualunque
motivo di impugnazione (di fatto, di diritto, processuale, di merito), mentre il ricorso per cassazione
un mezzo di impugnazione a critica vincolata perch il ricorrente pu addurre a sostegno del suo
ricorso, esclusivamente i motivi, tassativamente elencati nellart606 e poi vedremo potersi
inquadrare sub specie violazione di legge sostanziale processuale. Ma se il ricorso dovesse venire
esperito per motivi diversi da quelli tassativamente elencati, quel ricorso verrebbe dichiarato
inammissibile.
Quindi, critica vincolata perch la legge a dirci per quale motivo si pu esperire limpugnazione e
sono solo quelli i motivi possibili.
I motivi per cui si pu ricorrere in Cassazione sono 5 e solamente quei 5.
Anche la revisione un mezzo di revisione a critica vincolata che pu essere esperita solo per i
motivi tassativamente elencati nellart 630.
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Guardando adesso alla struttura del libro 9 del cpp che appunto dedicato allimpugnazione. In
realt non tutta la materia dellimpugnazione si esaurisce nel libro 9, ad esempio le impugnazioni
cautelari sono nel libro 4; qua e l troviamo disposizioni che attengono a vari tipi di impugnazioni.
La teoria generale delle impugnazioni e in particolare il titolo 1 del libro 9 detta la disciplina
generale delle impugnazioni quindi quella serie di disposizioni che, sempre che non derogate da
specifiche disposizioni di legge, valgono per tutte le impugnazioni. E poi nei titoli successivi si
occupa rispettivamente dellappello, del ricorso per cassazione, ordinario e straordinario, e da
ultimo della revisione.
Cominciamo dalla disciplina generale (artt568 e ss.)
La prima regola da tenere ben presente in materia di impugnazioni il c.d. principio di tassativit
* delle impugnazioni. In altre parole, lintera materia delle impugnazioni soggiace ad un rigoroso
principio di tassativit sotto svariati profili, per cui si parla di tassativit:
Sotto il profilo oggettivo, con ci intendendosi il fatto che un provvedimento impugnabile
nei limiti in cui la legge lo qualifichi tale e con il mezzo che la legge individui per
limpugnazione di quel provvedimento.
Quindi tassativit dei casi in cui un provvedimento giurisdizionale impugnabile e
tassativit dei mezzi di impugnazione.
Comma1 art 568: la legge stabilisce i casi nei quali i provvedimenti del giudice sono soggetti ad
impugnazione e determina il mezzo con cui possono essere impugnati.
Sotto il profilo soggettivo, cio di chi legittimato ad impugnare un provvedimento.
Comma 3 art568: il diritto di impugnazione spetta soltanto a colui al quale la legge espressamente
lo conferisce.
* la legge a stabilire i casi in un provvedimento giurisdizionale impugnabile, a definire il mezzo
di impugnazione esperibile contro quel provvedimento e a stabilire chi legittimato tra le parti ad
impugnare quel provvedimento.
Ci detto per dobbiamo fare alcune puntualizzazioni che in qualche modo agevolano
lapplicazione del principio di tassativit. Intanto ci dobbiamo ricordare una norma cost di cui
abbiamo gi parlato art 111 comma 7 cost: sempre ammesso ricorso in cassazione per violazione
di legge, contro le sentenze (in generale) e i provvedimenti restrittivi della libert personale anche
se diversi dalle sentenze.
Qui gi troviamo un temperamento al principio di tassativit perch anche se la legge ordinaria si
dovesse dimenticare di stabilire che un certo provvedimento in forma di sentenza o provvedimento
altrimenti restrittivo della libert personale, variamente impugnabile opererebbe comunque
larticolo 111 comma 7 cost.
Peraltro esso richiamato chiaramente nel comma 2 dellart 568 secondo cui: sono sempre
soggetti a ricorso per cassazione (111 Cost.), quando non sono altrimenti impugnabili i
provvedimenti con cui il giudice decide sulla libert personale e le sentenze, salvo quelle
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I punti sono quindi tutti i passaggi, dotati di autonomia, che devono essere superati per arrivare a
una decisione in merito ad un imputato o a unimputazione. Se una sentenza cumulativa, pensa al
caso di Tizio che stato condannato per il furto e la rapina. Se magari si impugna soltanto il profilo
attinente alla condanna per rapina e non si contesta il capo attinente alla condanna per furto, qui a
maggior ragione secondo una certa tesi addirittura quel capo, se non impugnato, siccome un capo
che per s potrebbe anche essere unautonoma sentenza, secondo una certa tesi sostenuta in
Giurisprudenza, quel capo addirittura passerebbe autonomamente in giudicato anche se il processo
va avanti sullaltro capo di sentenza. Quindi, fondamentale per capire di che cosa il giudice
dellimpugnazione si pu o non si pu occupare e dentro certi limiti anche per capire se un qualche
pezzo di sentenza pu gi considerarsi passato in giudicato aver chiaro cosa sintende per capi e per
punti.
Cosa sintende per richiesta? Con essa sollecito al giudice dellimpugnazione quel provvedimento
che ritengo possa portarmi in vantaggio o di nuovo in una situazione di svantaggio. Ovviamente le
richieste saranno calibrate alla luce del tipo di decisione che a seconda che si tratti di appello o di
ricorso per cassazione il giudice dellimpugnazione pu adottare. Vedremo che le tipologie di
sentenza del giudice di appello sono diverse dalle tipologie di sentenza della Corte di cassazione: il
giudice dappello pu anche riformare completamente, sostituire una sua decisione a quella
impugnata, invece la Cassazione tendenzialmente annulla.
I motivi sono la parte argomentativa, peraltro fondamentale per delineare esattamente che cosa
colpito dallimputazione, perch attraverso i motivi che si ricostruisce nei dettagli il perimetro di
quella che vedremo essere la cognizione pi o meno ampia del giudice dellimpugnazione. Motivi
che devono essere motivi specifici, dettagliati. La legge richiede lindicazione specifica delle
ragioni di diritto e degli elementi di fatto posti a sostegno di ogni richiesta. La Giurisprudenza, per
esempio, valorizza molto il requisito della specificit nella prospettiva a volte di porre un freno a
quello che il problema principe dellimpugnazione: limpugnazione come strumento dilatorio, di
allungamento dei tempi del processo.
Modalit di presentazione
Di regola limpugnazione va presentata, dallimpugnante personalmente o a mezzo di incaricato,
nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato il c,d, giudice a quo.
Per venire incontro alle esigenze delle parti private e dei loro difensori, si prevede peraltro da un
lato che latto di impugnazione possa essere proposto (comma2 art 582) anche nella cancelleria del
tribunale del giudice di pace del luogo in cui la parte privata o il difensore si trova se il luogo
diverso da quello in cui stato emesso il provvedimento e spetter poi a quellufficio trasmettere
latto di impugnazione alla cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.
Inoltre si prevede, come ulteriore strumento di presentazione dellimpugnazione, la sua spedizione o
con telegramma (costa molto) o (pi realisticamente) a mezzo raccomandata da inviarsi sempre alla
cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.
A volte il ricorso alla spedizione mezzo posta pu essere lultima chance di rimanere in termini
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Seconda eventualit: ricordiamoci lart 544 comma 2 il quale ci dice che se il giudice non
provvede immediatamente a redigere in camera di consiglio la motivazione esce e pubblica solo il
dispositivo e la motivazione, quindi la sentenza nel suo complesso, verr depositata nei 15 giorni
successivi. In questo caso, quindi nel caso in cui il giudice esca, legga il solo dispositivo e in quel
dispositivo non dica alcunch, le parti sanno che quella decisione sar depositata nel suo complesso
nei 15 giorni successivi. In questo caso, lettera B comma 1 art 585: il termine per impugnare di 30
giorni. Per vedere quando decorre aspettiamo di leggere lultima ipotesi.
Ultima ipotesi: prevista dal comma 3 art 544 casi di particolare complessit. Il giudice esce, legge
il dispositivo e nel leggere il dispositivo dice che depositer la motivazione entro un termine pi
lungo di quello di 15 giorni che gli sarebbe assegnato ex lege e che lui stesso comunica alle parti. In
ipotesi dice: depositer la motivazione tra 60 giorni. In questo caso facendo unequivalenza se il
giudice si prende un termine pi lungo vuol dire che il caso complesso, quindi anche le parti
devono avere pi tempo per preparare la loro impugnazione, infatti: lettera C art 585 comma 1: di
45 giorni.
Da quando decorrono i termini rispettivamente di 30 e 45 giorni previsti per il caso in cui il giudice
o depositi la motivazione nel termine di legge o nel termine pi lungo che lui stesso ha annunciato
alle parti. Se tutto va bene, cio se il giudice effettivamente deposita entro il termine di legge o
entro il termine pi lungo che lui ha annunciato, a questo punto il termine per impugnare che in un
caso sar di 30 e nellaltro di 45 giorni, decorre (lettera C comma 2 art 585) dalla scadenza del
termine stabilito dalla legge o determinato dal giudice per il deposito della sentenza.
Attenzione: non decorre dal giorno in cui il giudice ha effettivamente depositato, perch le parti non
sanno quando lui decide di depositare. Se il giudice particolarmente solerte anzich aspettare tutti i
15 giorni o aspettare tutto il termine pi lungo che lui si dato, improvvisamente una sera decide di
motivare tutto e il giorno dopo va in cancelleria e magari dopo 5 giorni deposita la sentenza nel suo
complesso, le parti non lo sanno!
Quindi, comunque sia, anche se il giudice ha depositato anticipatamente rispetto al termine ex lege
o al termine che lui stesso si assegnato, il termine per impugnare decorre dalla scadenza del
termine per il deposito, sia esso quello ex lege di 15 giorni o quello pi lungo che il giudice si
assegnato.
Pu per capitare che il giudice non lo rispetti il termine ex legge o quello pi lungo che lui si
assegnato, allora a quel punto: il sistema che deve comunicare, notificare lavviso di deposito del
provvedimento, una volta che quel provvedimento venga poi effettivamente depositato.
Quindi il termine, che sempre lo stesso (30 giorni se il giudice non aveva annunciato termini
particolari, 45 giorni se aveva invece annunciato un termine pi lungo di quello ex lege), nelluno e
nelaltro caso decorrer nel momento in cui la parte riceve la notifica dellavviso di deposito del
provvedimento. Ce lo dice la seconda parte della lettera C del comma 2 dellart 585, laddove
richiama lart 548 comma 2 che appunto prevede questo onore di notifica.
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Speciali perch ciascuno di essi comporta una deviazione, sotto profili diversi, da quel modello
imperniato sulla successione di fasi indagini preliminari- udienza preliminare- dipartimento che
abbiamo visto caratterizzare il procedimento ordinario.
Ci occuperemo dei procedimenti speciali disciplinati nel libro 6 cpp art 408 e ss.
In realt potremmo definire procedimento speciale anche qualcosaltro perch esistono altri
procedimenti che comportano una deviazione rispetto a indagini preliminari- udienza preliminaredipartimento. Per fare un esempio (non oggetto del nostro programma): il procedimento per
citazione diretta davanti al tribunale in composizione monocratica non contempla ludienza
preliminare; cos come anche il procedimento davanti al giudice di pace non la contempla.
I procedimenti speciali disciplinati nel libro 6 del cpp sono 5:
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Il giudizio abbreviato
Lapplicazione della pena su richiesta delle parti o Patteggiamento
Il giudizio direttissimo
Il giudizio immediato
Il procedimento per decreto penale.
Tutti questi 5 procedimenti sono accomunati da un identico obiettivo: lobiettivo della c.d.
economia processuale = significa accorciare i tempi del processo rispetto a quelli che sono i
tempi richiesti dal modello ordinario di cui abbiamo parlato.
In unottica di economia processuale, che dobbiamo intendere non solo sul singolo processo
(chiaramente se anzich seguire liter complesso indagini preliminari- udienza preliminaredipartimento, come vedremo, saltiamo ludienza preliminare per andare direttamente in
dipartimento o viceversa anticipiamo la decisione sul merito dellimputazione senza arrivare al
dipartimento, in quel processo risparmieremo tempo) ma i riti speciali vanno visti anche in
unottica di economia processuale del sistema complessivamente inteso:
quanti pi processi si definiscono con forme pi snelle e in tempi pi veloci, ovviamente quanto pi
lintero sistema dellamministrazione della giustizia ne avr dei benefici dal punto di vista della
distribuzione delle risorse e dellefficienza in genere della macchina processuale.
Proprio per questo, il legislatore del 1988-89 (il legislatore dellattuale codice) ha fatto un po una
scommessa: nel momento stesso in cui sposava un modello accusatorio che molto garantito ma
anche molto complesso, ha accostato al rito ordinario, che deve realizzare tutti quei caratteri del
processo accusatorio, una serie di forme procedimentali pi snelle. E nelle sue aspirazioni, cera
proprio lauspicio che la maggior parte dei processi si potessero definire nelle forme pi snelle dei
riti speciali e in particolare vedremo di quei riti speciali che evitano il passaggio al dipartimento,
cio alla fase pi lunga e complessa.
Dire se questa scommessa del legislatore del 1988 sullampio ambito di applicazione dei riti speciali
(che peraltro, da questo punto di vista, si faceva forte di esperienze di altri paesi, ad esempio negli
Stati Uniti: sappiamo che molti processi si risolvono con un istituto che in qualche modo richiama il
nostro patteggiamento anche se non proprio la stessa cosa) sia stata vinta o persa complesso
soprattutto perch non c una risposta unitaria sullintero territorio italiano geograficamente inteso.
I riti speciali e in particolare i riti speciali che evitano il passaggio al dipartimento (soprattutto
giudizio abbreviato e patteggiamento) funzionano bene e in maniera abbastanza massiccia qui da
noi, ma, ad esempio, molto meno al sud. La scommessa dei riti speciali certamente in certi contesti
non molto riuscita, tant che poi nel 99 con la legge Caroti attraverso una serie di accorgimenti si
in qualche modo cercato di incentivare ulteriormente laccesso ai riti speciali. Ci sono contesti in
cui effettivamente moli processi prendono la via di un rito speciale e contesti in questi strumenti
funzionano meno.
Facciamo qualche classificazione, in primo luogo distinguendo il meccanismo attraverso il quale
questo o quel rito speciale perseguono lobiettivo di economia processuale. Da questo punto di vista
bisogna distinguere:
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-non premiali= sono invece i riti che, lungi dallevitare, anticipano il passaggio al
dipartimento, quindi quei riti che vedranno una piena operativit nella fase dipartimentale delle
garanzie di difesa e contraddittorio.
Giudizio direttissimo e giudizio immediato nella specie. Sono riti che vedremo essere
demandati ad un iniziativa esclusiva del PM (che limputato in qualche modo subisce). Luno e
laltro vedremo presupporre situazioni di particolare evidenza probatoria, intendendosi con essa
una situazione in cui gli elementi acquisiti nelle indagini possono indurre ad una valutazione di
superfluit delludienza preliminare perch essa in qualche modo sarebbe destinata a
concludersi con il rinvio al giudizio.
La situazione di evidenza probatoria particolarmente qualificata per il giudizio direttissimo,
che vedremo ancorarsi ai presupposti o dellarresto in flagranza dellimputato o del fatto che
costui abbia reso confessione (casi di estrema evidenza probatoria qualificata), mentre
levidenza probatoria pi generica quanto al giudizio immediato.
vero che questa seconda classe di riti speciali (quelli che accelerano il passaggio al
dipartimento) non comporta la perdita di chance difensive sotto il profilo del contraddittorio e
del diritto alla prova nei confronti dellimputato, per sappiamo anche che a sua volta ludienza
preliminare in qualche modo una garanzia difensiva perch in essa limputato oltre a poter
discutere per la prima volta in contraddittorio della correttezza o meno della scelta del PM nel
senso dellesercizio delazione penale, in udienza preliminare di regola pu proprio incardinare
quei riti speciale di natura premiale, nella specie giudizio abbreviato e patteggiamento (il
decreto penale un po una cosa a s perch un procedimento del tutto peculiare che poi
vedremo dopo).
Si poneva quindi anche questo problema: nel momento in cui ci sono procedimenti penali che
saltano ludienza preliminare quindi saltano quella fase in cui limputato potrebbe optare per i
riti speciali premiali, allora il povero imputato potrebbe vedersi privato di una importante
chance difensiva.
Per evitare le disparit di trattamento sotto il profilo delle garanzia difensive che questo tipo di
costruzione avrebbe determinato, il legislatore ha predisposto meccanismi di conversione dei 2
riti speciali che evitano ludienza preliminare nei riti premiali.
Vedremo che limputato tratto a giudizio direttissimo nei cui confronti sia stato disposto il
giudizio immediato entro certi termini pu chiedere uno dei riti premiali: giudizio abbreviato o
patteggiamento.
In questo modo vero che perde la chance delludienza preliminare in cui avrebbe potuto
formulare la richiesta di un rito premiale, ma la recupera in forza di regole di coordinamento che
consentono la conversione in giudizio abbreviato o in patteggiamento rispettivamente nel
giudizio direttissimo e nel giudizio immediato.
Ancora sul piano generale e limitando il nostro discorso ai riti che abbiamo definito premiali e
373
Co.5 art.441, pu essere il GUP che se non ritiene di poter decidere allo stato degli atti,
anche dUFFICIO acquisisce gli elementi che ritiene necessari ai fini della decisione.
Sia nel caso in cui sia limputato a chiedere lintegrazione probatoria e questa conseguentemente al
rito abbreviato viene ammessa, sia nel caso in cui sia il giudice a disporre lintegrazione probatoria,
si garantisce in qualche modo anche il d. al PM allacquisizione di prove contrarie.
Fuori da questo caso il PM subisce il giudizio abbreviato.
Prima del 1999 era parte attiva, adesso subisce.
Questo profilo stato in parte criticato, perch il PM subisce e non ha nessun d. alla prova e tutto
ci pu risultare lesivo al principio di obbligatoriet dellazione penale e del principio di parit delle
parti, ma si risponde a mio parere giustamente: il PM si appena fatto tutte le ind. prel. sapendo che
limputato pu chiedere in ud. prel. giudizio abbreviato e quindi si sar premurato di acquisire tutti
gli elementi che nelleventualit (neanche troppo imprevedibile) gli possano servire per sostenere
laccusa sotto ogni profilo.
Le ind. prel. vanno lette in unottica di superamento del filtro ud. prel. vs dibattimento, ma di fronte
al rischio di decisione sul merito dellimputazione.
Nelle ind. prel. il PM si trovava in una posizione di forza e si riequilibra allinterno del giudizio
abbreviato e non si deve ravvisare pertanto una lesione del principio di parit delle parti.
Nellud. prel. sappiamo che le prove si assumono con forme pi snelle, e quelle stesse forme
valgono se si procede a meccanismi di integrazione probatoria nel giudizio abbreviato, quindi sar il
giudice a fare le domande a testimoni, periti, consulenti.
Una ulteriore distinzione, di regola si estendono al giudizio abbreviato le norme dellud. prel. una
ulteriore distinzione nasce in ordine ai meccanismi di NUOVA CONTESTAZIONE: in ud. prel.
sono previste nuove contestazioni ai sensi dellart.423 (fatto diverso, reato concorrente, circostanza
aggravante e fatto nuovo), nel giudizio abbreviato LE NUOVE CONTESTAZIONI NON SONO
AMMESSE.
Sono ammesse solo se nel giudizio abbreviato si proceduti a una integrazione probatoria,
perch proprio da quellintegrazione probatoria potrebbe scaturire lesigenza di un adeguamento
della contestazione.
Nel giudizio abbreviato si introducono complicazioni ulteriori rispetto ai meccanismi ordinari
di nuova contestazione: limputato magari aveva fatto richiesta di giudizio abbreviato imputando
sulla contestazione originaria e po non essere convinto nella sua scelta di rito speciale. Quindi
lart. 441bis detta una disciplina particolare per le nuove contestazioni nel giudizio abbreviato (si
possono fare solo se c stata integrazione probatoria o a richiesta dello stesso imputato o dufficio
dal GUP). In sostanza allimputato data una DOPPIA CHANCE:
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Nel caso in cui NON SIA CONVINTO della convenienza della scelta, pu REVOCARE LA
SUA ISTANZA e si torna alla normale ud. prel.
Nel giudizio abbreviato si discute negli stessi termini come in ud. prel., quindi le parti alla luce di
tutti gli elementi acquisiti in ind. prel., illustrano le loro conclusioni e il giudice decide con gli
ordinari criteri e regole di giudizio, potendo utilizzare art.442. co 1bis, tutti gli atti delle ind.
prel. arricchiti dal supplemento istruttorio nel giudizio abbreviato.
In caso di condanna LIMPUTATO FRUISCE DI NOTEVOLI BENEFICI SANZIONATORI.
Ultimo cenno: il giudizio abbreviato si porta dietro anche una serie di LIMITI ALLAPPELLO per
la filosofia che si vuole evitare di perdere tutti i vantaggi in termini di economia processuale che
abbiamo avuto con lopzione del giudizio abbreviato per poi perderne a dismisura in appello.
Questi limiti allappello sono stati a loro volta prima incrementati dalla lg. Pecorella e poi
ridimensionati dalla Corte Cost.
Resta tuttora per il PM il limite allappello vs le sentenza di condanna: il PM NON PUO
APPELLARE LE SENTENZE DI CONDANNA a meno che abbia modificato il titolo del reato
(art.443 co.2), limputato invece pu appellare la sentenza di condanna, il limite opera solo sul
fronte del PM che comunque ha ottenuto un esito parzialmente positivo e quindi gli si preclude
lappello per la sentenza di condanna che sarebbe incentrato sui profili sanzionatori, salvo il caso di
una modifica del titolo di reato.
Viceversa la legge Pecorella aveva posto un radicale DIVIETO DI APPELLO nei confronti delle
sentenze di proscioglimento, tanto a carico dellimputato quanto a carico del PM, la Corte Cost. con
sent. 320 del 2007 ha rimosso il divieto di appellare il proscioglimento a carico del PM e nel 2009
con sent. 274 ha parzialmente rimosso il divieto di appellare il proscioglimento in capo
allimputato. Richiamando il 1co. art.243, stato ritenuto illegittimo nella parte in cui esclude che
limputato possa proporre appello vs le sentenze di assoluzione per difetto di imputabilit per vizio
totale di mente.
La distinzione rileva anche per I BENEFICI PREMIALI: ulteriori benefici che copre le pene
entro i 2 anni. Sono generalizzati: connessi alloperativit della diminuente x la scelta del
rito ulteriormente diminuita fino a 1/3.
Altro vantaggio generalizzato: la sentenza di patteggiamento a norma del TU del casellario
non si iscrive al certificato iscritto a richiesta di parte.
Effetto indiretto comune a prescindere dalla pena: in caso di patteggiamento il giudice
anche se esperita lazione civile x il risarcimento del danno, se il giudice accoglie il
patteggiamento, NON DECIDE SULLA RICHIESTA DELLA PARTE CIVILE.
Sar esercitata nella sede propria.
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Se si patteggia entro i 2 anni, oltre alla diminuente fino a 1/3 e la non iscrizione automatica,
limputato non condannato alle spese processuali, e credetemi vuol dire tanto perch spesso i
procedimenti sono lunghi, complessi e molto costosi.
co.2: Il reato estinto, ove sia stata irrogata una pena detentiva non superiore
a due anni soli o congiunti a pena pecuniaria, se nel termine di cinque anni,
quando la sentenza concerne un delitto, ovvero di due anni, quando la sentenza
concerne una contravvenzione, l'imputato non commette un delitto ovvero una
contravvenzione della stessa indole. In questo caso si estingue ogni effetto
penale, e se stata applicata una pena pecuniaria o una sanzione sostitutiva,
l'applicazione non comunque di ostacolo alla concessione di una successiva
sospensione condizionale della pena
Ulteriore beneficio che si manifesta pi in la col tempo: il reato estinto (..) quando limputato che
ha patteggiato non commette una contravvenzione della stessa indole (effetto estintivo a posteriori
del reato) nei 5 o 2 anni successivi.
Definiamo i profili procedimentali, i poteri del giudice nel valutare la richiesta delle parti:
Poteri di controllo/ criteri sulla cui base il giudice decidere se accogliere la richiesta delle
parti.
Co.2 art.444: sempre che ci sia accordo, il giudice se non deve essere pronunciata sentenza di
proscioglimento e se sulla base degli atti sono corretti una serie di parametri, dispone lapplicazione
con sentenza (E LA LEGGE A STABILIRE I PARAMETRI).
Ricaviamo che il controllo del giudice:
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Controlla che non emergano situazioni che potrebbero condurre a una sentenza di
proscioglimento immediato (leggiamo dagli atti che il reato coperto da amnistia =
prosciolgo)
Che sentenza quella che applica la pena? Co.1 bis art.445, 2periodo: la sentenza equiparata a
una sentenza di condanna. Ricaviamo che:
Che effetti scaturiscono? Se ne parlato tanto. Le ultime conclusioni sono nel senso che la sent. di
patteggiamento nn proprio sovrapponibile alla sentenza di condanna, un terzo genuus di
decisione ma non neanche del tutto avulsa da accertamento di responsabilit.
La Corte Cost. nel 1990 ci dice che la sentenza essendo emessa sulla base degli atti, non poteva non
contenere negli atti qualche elemento di natura probatoria idoneo a fondare accertamento di
responsabilit.
Le SS.UU. dicono che la sent. di patteggiamento non implicava alcun accertamento di
responsabilit.
Si concluso che x la sent. di patteggiamento produce gli effetti di una sentenza di condanna a
meno che non lo dica espressamente la legge.
La sent. di patteggiamento non denota implica una ammissione di colpevolezza: SCEGLIERE IL
PATTEGGIAMENTO E UNA SCELTA TECNICA non si richiede allimputato di ammettere
responsabilit, ma solo una non contestazione di una decisione assunta sulla base degli atti.
La giuri civile nega questa posizione: dice che esonera il danneggiato dallonere della prova. Perch
uno patteggia se non ammette una sorta di responsabilit? un punto controverso.
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