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Il Paradosso del Lampione

La definizione Paradosso del Lampione deriva da questa


storiella:
Sotto un lampione c un ubriaco che sta cercando qualcosa.
Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa abbia perduto.
La mia chiave, risponde luomo, ed entrambi si mettono a
cercarla. Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto chiede
alluomo ubriaco se proprio sicuro di averla persa l. Laltro
risponde: No, non qui, l dietro; solo che l troppo buio.
Tratta da Istruzioni per rendersi infelici di Paul Watzlawick.
Il signore distinto alla stazione di Bologna, lubriaco della
storiella, noi stessi, di fronte alle sfide della vita, siamo troppo
spesso prigionieri dei lampioni che abbiamo in testa. Ovvero
di quelle soluzioni che abbiamo adottato con successo in
passato e che continuiamo a voler adattare con testardaggine
a qualsiasi problema ci si pari di fronte.
Provare nuove strade ci costa troppa fatica. Pur consapevoli
che non troveremo la chiave dei nostri problemi laddove la
stiamo cercando, preferiamo rifugiarci sotto la calda luce dei
nostri lampioni, piuttosto che iniziare a cercare soluzioni
efficaci nel buio di ci che nuovo e sconosciuto. Esiste
unalternativa?
Affrontare i problemi attraverso il problem solving strategico
Se mi segui da un po saprai che sono un estimatore del Prof.
Giorgio Nardone. Ho avuto modo di intervistarlo ed ascoltarlo
dal vivo in pi occasioni e se riesco ad incastrare i miei
impegni, andr sicuramente a seguire il suo nuovo seminario
Psicotrappole il 17 aprile prossimo a Bologna (fammi sapere
se vieni, che magari ci conosciamo dal vivo ;-) ).
Nardone
di Terapia
esponente
prestigiosi

il fondatore, insieme a Paul Watzlawick, del Centro


Strategica di Arezzo (CTS), ed considerato un
di rilievo della Scuola di Palo Alto, uno dei pi
centri di psicoterapia statunitensi. Oltre allattivit

clinica, il Prof. Nardone famoso anche per aver ideato il


modello di problem solving strategico.
Nellarticolo di oggi voglio mostrarti come applicare i principi
cardine di questo modello per individuare soluzioni innovative
agli inevitabili ostacoli presenti lungo il nostro percorso di
crescita personale. Nello specifico vedremo quali sono i 3
passaggi chiave per affrontare un problema, evitando il
Paradosso del Lampione.
1. Definisci il problema
Se avessi unora per salvare il mondo, per 55 minuti definirei
bene il problema.
Albert Einstein.
Definire il problema: banale, giusto? Eppure quante volte lo
facciamo sul serio? Quante volte ci ritagliamo un po di tempo
per capire davvero cosa abbiamo di fronte, cosa ci sta
bloccando? Direi che sono pochine. Privi del nostro albero dei
guai, lasciamo invece che le preoccupazioni ci divorino da
dentro, ingigantendo le ombre dei nostri problemi a dismisura.
In che modo, dunque, possiamo definire meglio il nostro
problema?
Nardone naturalmente un maestro del cosiddetto dialogo
strategico, ovvero una sequenza di domande ben calibrate,
sviluppata in anni di ricerche. Esiste tuttavia anche
unalternativa pi semplice ed immediata, ovvero utilizzare le
classiche domande dellanalisi logica:
In COSA consiste il problema che stiamo affrontando?
DOVE si presenta? Ovunque? solo in certi contesti?
QUANDO si manifesta? Sempre? Con cadenza regolare? In
modo imprevisto?
Con CHI si presenta? E un problema che hai con i tuoi colleghi
di lavoro? con il tuo partner?
COME si concretizza il problema?
Naturalmente non tutte le domande sono necessarie per
definire il NOSTRO problema. Ce n per una che

sicuramente NON dobbiamo porci: PERCHE ho questo


problema?.
Questo passaggio del modello di problem solving strategico
appare controverso, ma Nardone ne d una spiegazione molto
convincente. Se ti va, ne parliamo nei commenti
dellarticolo ;-)
2. Individua gli obiettivi
Nel momento in cui accettiamo i nostri problemi, le porte
delle soluzioni si spalancano.
Rumi.
Non solo non ci prendiamo la briga di definire correttamente i
problemi che stiamo affrontando, spesso non pensiamo
neanche a come vorremmo che andassero le cose una volta
risolti.
Insomma, frigniamo di continuo per quello che non va nella
nostra vita e al massimo ci limitiamo a generici: voglio avere
un lavoro migliore, voglio stare meglio, voglio andare bene
alluniversit, voglio migliorare il mio aspetto fisico,
GneGneGne GneGneGne.
Cos non andiamo da nessuna parte. Se vogliamo davvero
affrontare i problemi della nostra vita, innanzitutto li dobbiamo
fotografare in modo cristallino (cosa, dove, quando, chi,
come), ma poi dobbiamo anche avere chiaro in testa quali
sono i traguardi concreti che, una volta raggiunti, ci faranno
affermare, senza ombra di dubbio, di aver risolto le nostre
difficolt.
Per intenderci, se hai un problema di soldi e magari lo hai
anche ben fotografato, poi deve esserti altrettanto chiaro
quando il problema pu definirsi risolto. Magari non devi
necessariamente diventare milionario, magari il tuo obiettivo
primario semplicemente quello di avere entrate sufficienti a
coprire le tue uscite pi importanti.

Ecco, se ti chiaro il problema e ti chiaro lobiettivo che devi


raggiungere, la tua nebbia mentale si dirada di molto. A tal
proposito, per capire come definire degli obiettivi in modo
efficace, ti rimando a questo mio articolo (come avrai modo di
leggere, qui il perch importante invece).
3. Affronta il problema in modo strategico
Ricapitolando: abbiamo chiarito quello che il nostro punto di
partenza (il problema), sappiamo dove vogliamo arrivare
(lobiettivo) e adesso ci tocca capire come caspita arrivarci! A
tal proposito il Prof. Nardone suggerisce 3 tecniche davvero
interessanti. Eccole:
La tecnica del come peggiorare. Se non hai la pi pallida idea
da dove iniziare per affrontare i problemi che stai incontrando
nel tuo percorso, prova ad immaginare come peggiorarli. S,
hai letto bene: cosa dovresti fare concretamente per rendere
la situazione peggiore? Nel momento in cui troverai una
risposta
a
questa
domanda
paradossale,
avrai
automaticamente anche una soluzione per migliorare la
situazione (percorrere la strada opposta).
Se vuoi drizzare una cosa impara prima tutti i modi per
storcerla di pi.
Giorgio Nardone.
La tecnica dello scalatore. Questa una delle mie preferite.
Immagina di aver appena raggiunto il tuo obiettivo (ovvero,
aver risolto il tuo problema) e adesso inizia ad andare a
ritroso: qual stato il passo che hai fatto subito prima di
arrivare in cima? Quello prima ancora? Torna indietro finch
non sarai arrivato alla tua situazione attuale. In questo modo
avrai un chiaro piano dazione da seguire per uscire dal
pantano. La tecnica dello scalatore, tra laltro, alla base di
uno dei migliori sistemi di pianificazione dello studio che
suggerisco agli universitari: il backward planning.
La tecnica dello scenario oltre il problema. Come sarebbe la
tua vita se riuscissi finalmente a sbarazzarti di questo
maledetto problema? Prova ad immaginare una tua giornata
ideale nei minimi dettagli, se necessario mettila per iscritto.
Proiettare la nostra mente oltre il problema uno dei modi

pi efficaci per farci uscire dai circoli viziosi in cui spesso ci


cacciamo. Questo stratagemma anche noto con il nome di
tecnica come se. Se vuoi approfondirla ed imparare a
metterla in pratica, trovi tutti i dettagli allinterno del mio
manuale APP Autostima Passo Passo.
Obiettivo di questo articolo era offrirti gli strumenti pi efficaci
per affrontare al meglio i problemi che stai incontrando lungo
il tuo percorso e sfuggire cos al pericoloso Paradosso del
Lampione.
Sperimenta questi suggerimenti oggi stesso: (1) definisci
chiaramente il tuo problema, (2) individua i risultati che vuoi
ottenere e (3) sfrutta una delle 3 tecniche di problem solving
strategico che abbiamo visto. N pi, n meno.
Ricorda per: conta solo quello che fai, non quello che leggi.
Buona settimana, Andrea.

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