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Biografia di Attilio Pavesi

Caorso (Piacenza) 1 ottobre 1910 Buenos Aires (Argentina)2 agosto 2011. Ciclista. Alle Olimpiadi di Los Angeles (1932) ha
vinto la medaglia doro nella prova a cronometro su strada battendo sui 100 km il danese Falk Hansen, campione del mondo in
carica e grande favorito. Dal 1937 residente in Argentina, quando morto era il pi vecchio olimpionico italiano vivente.
Il militare con Peppino Meazza
Ultimo di dodici fratelli, il padre Angelo, pollivendolo, morto quando aveva tredici anni: Cera da portare a casa il pane, perci
sono entrato nella bottega di Gino Tansini che riparava bici e poi ha sfornato i ciclomotori Gitan. E cominciato a pedalare, chiaro.
La prima corsa lho vinta a 14 anni, a Zerbio. Ricordo la voce alle mie spalle quando scappai: Lasciatelo andare, lo riprendiamo...
S, quando? Correvo per la Robur, che stata anche la societ di Pino Dordoni, il marciatore. Che orgoglio quel pomeriggio in
piazza del Duomo a Milano, tra la gente che leggeva lannuncio pubblico: Il Gran Premio della Vittoria stato vinto dal piacentino
Attilio Pavesi. Io spiegavo: Sono io Pavesi. Ho vinto io la corsa stamattina. Non mi credeva nessuno... A forza di vincere mi
chiama la Cesare Battisti di Milano. Dovevo fare anche il campionato del mondo, solo che ero a militare, alla Farnesina, con
Meazza che io chiamavo milanes arius. Il Peppino era molto legato a me. Usciva dalla caserma solo se uscivo anchio. Si andava ai
Parioli, a giocare ai cavalli. [Gds 21/5/2004]
Olimpionico nonostante una secchiata
Dilettante tra i pi apprezzati, il giorno della qualificazione per i Giochi del 32 Pavesi era in testa, una donna per rinfrescarlo
non gli tira solo lacqua, ma anche il secchio, e lui cade. Nonostante il quinto posto finale, la sua combattivit viene premiata con il
viaggio a Los Angeles. [Mattia Chiusano, Rep. 4/8/2011] In California avrebbe dovuto fare la riserva: Invece Zaramella risult il
peggiore negli ultimi test e il tecnico Bertolino mise in strada me, il veneto Segato, il ligure Gepin Olmo e il lombardo Cazzulani.
Io parto per ultimo: un giovane militare sconosciuto, che non pu fare neanche pubblicit... Prima di me linglese Harvell,
terzultimo il danese Hansen, grande favorito, il campione del mondo. Il via a Balcon Canyon: una discesa, poi ponti e viadotti
su burroni da brivido. La mia partenza una scoppiettata. Rapporto 56x18. Dopo una decina di chilometri ho gi ripreso linglese.
Pedalo come un diavolo e becco anche il grande Hansen, partito quattro minuti prima di me. Ma fa il furbo. Si attacca alla mia
ruota. Gli mostro il pugno: maledetto, vuoi farmi squalificare? Mi dico: Attilio, se lo hai preso, puoi anche staccarlo. Lo stacco.
Un oro rubato, parola di Brera
Al chilometro 60 Pavesi stato avvertito che aveva il miglior tempo: Chi mi ferma pi? Costeggio il Pacifico, Malibu. Gli italoamericani sulla strada mi caricano di energia, riconosco i pugili piacentini Rossi e Longinotti che mi incitano, fa tifo anche il
poliziotto che mi segue in moto. C in testa Segato al momento del mio arrivo sul traguardo di Santa Monica. Ha abbassato il suo
tempo di 116. Ho volato alla media di 40,514 chilometri orari. Il c.t. Bertolino mi bacia. Quarto Olmo, sesto Cazzulani. Vuol dire
anche la medaglia doro a squadre. Un trionfo!. Ha scritto Gianni Brera: Lo sconosciuto lombardo Attilio Pavesi si ha trovato ad
aver vinto una cento chilometri a cronometro letteralmente rubata a Gepin Olmo, grandissimo campione di Celle Ligure. Gepin ha
avuto in sorte un numero di partenza sciaguratissimo: quando prese il via, il percorso era colpevolmente intasato di macchine: la
gente tornava a casa e se ne infischiava di lui, che ad ogni istante doveva schivare e frenare.
Il mancato sconto del Duce alleroe di Los Angeles
A Los Angeles Pavesi visse giorni da eroe: Seconda Guasti, nobildonna che viveva in America, mi regal duecento dollari. Mi
hanno portato a Hollywood. Anita Page, gran bella attrice, volle conoscermi, mi guid negli studi della Metro Goldwyn Mayer e mi
present al grande capo, che tutto orgoglioso mi chiese: Cosa ne pensa? Che siete dei grandi imbroglioni gli ho detto le
montagne che pedalo io sono vere, le vostre sono finte. Da quel giorno il cinema mi piace di meno. A Caorso i giornalisti hanno
preso dassalto il negozio di mio fratello alla ricerca della mia foto che avevo spedito da Gilbilterra. Al ritorno, come tutti gli altri
olimpionici, stato complimentato dal Duce: Mi ha messo una mano sulla spalla: Bravo. Bravo, s, per mi mancavano cinque
giorni di militare e me li ha fatti fare tutti lo stesso....
Una sei giorni durata 74 anni
Nel 33 Pavesi passato professionista con la Maino di Girardengo e Guerra: Ho fatto anche un Giro dItalia, ma sono caduto
subito. Volevo ritirarmi, poi ho pensato: e a casa cosa faccio? Sono arrivato fino a Milano. Ultimo, per. Da professionista ho avuto
un sacco di guai, gastrici soprattutto. Sono stati stagioni balorde, poi nel 37 ho ripreso ad andar forte e mi hanno proposto una Sei
Giorni a Buenos Aires. Pagavano bene, erano spettacoli combinati, ma in pista dovevi impegnarti per davvero. Allandata ho
rischiato di rimanere a Rio de Janeiro perch sono andato a vedere una partita al Maracan e sono tornato al porto che stavano
ritirando la scaletta dalla nave. Dopo la Sei Giorni, non ho trovato transatlantici per tornare subito. Vedevo che in Italia avevano
una gran voglia di far guerra e cos sono rimasto in Argentina per sempre.

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