PANAMETRICS-NDTTM
INDICE
1. ULTRASUONI................................................................................ 4
1.1. CONTROLLO NON DISTRUTTIVO CON ULTRASUONI........................... 4
1.2. ONDE ED OSCILLAZIONI ................................................................. 5
1.3. TIPI DI ONDE ................................................................................. 6
1.3.1. Onde longitudinali .............................................................. 6
1.3.2. Onde trasversali ..................................................................... 6
1.3.3. Onde superficiali................................................................. 7
1.3.4. Onde di Lamb ..................................................................... 7
1.3.5. Onde laterali........................................................................ 8
1.4. GRANDEZZE CARATTERISTICHE ..................................................... 8
1.4.1. Ampiezza............................................................................. 9
1.4.2. Periodo .................................................................................. 9
1.4.3. Frequenza ......................................................................... 10
1.4.4. Lunghezza donda ............................................................ 10
1.5. VELOCIT DI PROPAGAZIONE ........................................................11
1.6. I MPEDENZA ACUSTICA ..................................................................11
1.7. PRESSIONE SONORA ...................................................................12
1.8. I NTENSIT ACUSTICA ....................................................................13
2. PROPAGAZIONE........................................................................ 13
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
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APPARECCHIATURE .....................................................................34
TUBO CATODICO .........................................................................36
GENERATORE DI TENSIONE A DENTI DI SEGA..................................37
GENERATORE DI IMPULSI..............................................................37
SINCRONIZZATORE.......................................................................38
AMPLIFICATORE ...........................................................................38
APPARECCHIATURE DIGITALI.........................................................39
ECOGRAMMA ...............................................................................40
RAPPRESENTAZIONE DI TIPO A .....................................................41
RAPPRESENTAZIONE DI TIPO B .....................................................42
RAPPRESENTAZIONE DI TIPO C.....................................................43
2.8.5 TECNICA TOFD.................................................................43
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1. Ultrasuoni
1.1. Controllo non distruttivo con ultrasuoni
Il controllo non distruttivo con ultrasuoni si sviluppato in epoca
piuttosto recente, esso tuttavia ha gi un campo di applicazione
molto vasto e si prevede una sempre maggiore diffusione,
soprattutto dovuta al continuo miglioramento delle attuali tecniche
di controllo e all'introduzione dei potenti e veloci mezzi informatici.
Il controllo ultrasonoro pu essere considerato universale; infatti
esso pu essere applicato in moltissimi campi, completamente
diversi tra loro. Basti pensare che le onde ultrasonore vengono
impiegate con ottimi risultati, oltre che nel campo metallurgico,
anche nel controllo di materiali lapidei (calcestruzzi, marmi, ...), nel
monitoraggio di monumenti antichi, nel controllo di pali
fondazione, ecc..
Gli ultrasuoni inoltre vengono egregiamente impiegati nel controllo
di spessori di ogni genere: come quello dei tubi di oleodotti e
metanodotti, delle placcature, degli intonaci di affreschi antichi, del
grasso sottocutaneo dei suini, ...
I principali vantaggi del metodo ultrasonoro sono:
- elevata sensibilit di controllo;
- risultato immediato;
- nessuna limitazione di spessore (si possono ispezionare
spessori di metallo dell'ordine dei metri);
- possibilit di individuare la posizione del difetto, cosa questa
molto utile nel caso delle saldature dove possibile
procedere ad una riparazione del giunto:
- ispezione da una sola superficie del pezzo;
4
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1.3.1.Onde longitudinali
Nel caso dellaltoparlante preso come esempio siamo in presenza di
onde longitudinali; infatti la direzione delloscillazione delle singole
particelle coincide con la direzione di propagazione dellonda. Le
onde longitudinali sono le uniche che si possono propagare nei liquidi
e negli aeriformi.
Fig. 16
1.3.2.Onde trasversali
Le onde trasversali sono caratterizzate dal fatto che le singole
particelle costituenti il materiale compiono oscillazioni pressoch
perpendicolari al verso di propagazione dellonda. Le Onde
trasversali si possono propagare solo nei mezzi solidi in quanto questi
6
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 17
1.3.3.Onde superficiali
Sulla superficie dei corpi possono instaurarsi le onde superficiali,
dette anche onde di Rayleigh. Queste interessano solo una piccola
porzione di materiale in prossimit della superficie per una profondit
pari a circa una lunghezza donda.
Esse ricordano in un certo senso le onde del mare, pur non essendo
queste onde elastiche. Onde simili alle onde di Rayleigh possono
esistere sulla superficie di separazione tra fase liquida e solida, oppure
sulla superficie di separazione di due fasi. La deformazione introdotta
da queste onde non sinusoidale e la trattazione matematica
alquanto complessa.
1.3.4.Onde di Lamb
Su corpi sottili, per esempio lamierini, si possono instaurare le onde
di Lamb, tale tipo di oscillazione interessa il corpo in tutto il suo
spessore; possiamo distinguere le onde di Lamb simmetriche e
asimmetriche.
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 18
1.3.5.Onde laterali
Sono onde che si instaurano poco al di sotto della superficie del
pezzo; si hanno quando il fascio ultrasonoro penetra nel pezzo non
perpendicolarmente. Queste onde rivestono particolare importanza
nella tecnica di indagine TOFD (vedi 2.8.5)
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1.4.1.Ampiezza
Lampiezza A dellonda il massimo spostamento che, rispetto la
posizione di riposo, subisce un punto qualunque dellonda stessa.
Fig. 19
Ampiezza di un'onda.
1.4.2.Periodo
Il periodo T di unonda il minimo intervallo di tempo impiegato da
un suo punto a riprendere la sua posizione iniziale
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Fig. 20
Periodo di un'onda
1.4.3.Frequenza
La frequenza f linverso del periodo, ovvero il numero di volte che
nellunit di tempo un punto dellonda riprende la sua posizione
iniziale.
f =
1
[Hz]
T
(2.1.1)
Ora possiamo definire gli ultrasuoni o onde ultrasonore; esse sono onde elastiche della
medesima natura delle onde sonore, solo che sono caratterizzate dal fatto di avere frequenze
superiori a 16 kHz, ovvero al di sopra del limite di udibilit da parte dellorecchio umano.
Le sonde ultrasonore normalmente impiegate per il controllo di materiali ferrosi impiegano
frequenze che vanno dai 2 Mhz ai 5 Mhz.
1.4.4.Lunghezza donda
Unaltra grandezza caratteristica delle onde la lunghezza donda ,
essa definita come la distanza tra due punti omologhi dellonda.
Fig. 21
10
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(2.1.2)
[kg/m2s]
(2.1.3)
11
PANAMETRICS-NDTTM
Tab. 2.1.1
Densit
Velocit onde
longitudinali
Velocit onde
trasversali
[g/cm3]
[km/s]
[km/s]
Materiale
Metalli
Alluminio
Acciaio
Ghisa
Rame
Zinco
Non metalli
Plexiglas
Porcellana
Teflon
Vetro
Liquidi
Acqua (20
C)
Glicerina
Olio (SAE 20)
Impedenza
acustica
Z = cl
[106 kg/s m2]
2,7
7,7
7,2
8,9
7,1
6,32
3,13
5,9
3,23
3,5 fino 5,6 2,2 fino 3,2
4,7
2,26
4,17
2,41
17
45
25 - 40
42
30
1,18
2,4
2,2
3,6
2,73
1,43
5,6 fino 6,2 3,5 fino 3,7
1,35
0,55
4,26
2,56
3,2
13
3,0
15
1,0
1,483
1,5
1,26
0,87
1,92
1,74
2,5
1,5
[N/m2]
dove:
12
(2.1.4)
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1 p2
2 Z
[W/m2]
(2.1.5)
2. PROPAGAZIONE
2.1. Fenomeni relativi alla propagazione delle onde
sonore
Sia la propagazione delle onde ultrasonore allinterno del corpo che il
loro incontro con le superfici che lo delimitano, creano degli importanti
effetti che necessario conoscere bene per poter effettuare seriamente il
controllo ultrasonoro.
2.2. Diffusione
Quando unonda sonora incide una superficie scabra, accade che
londa viene dispersa in tutte le direzioni. La rugosit della superficie viene
definita in base alla lunghezza donda dellonda incidente. Cos, per
esempio, una parete molto scabra si comporta da diffusore per le radiazioni
luminose la cui lunghezza donda dellordine del micron ma si comporta
13
PANAMETRICS-NDTTM
da specchio per le onde sonore che hanno lunghezza donda dellordine del
metro.
Fig. 22
pt
pi
R=
pr
pi
(2.2.1)
14
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T=
2Z2
Z 2 + Z1
Z 2 Z1
Z 2 + Z1
R=
(2.2.2)
2.4. Decibel
La tecnica d'esame ad ultrasuoni si avvale per la misura
dell'amplificazione dei decibel (dB); per l'ampiezza della pressione sonora p
sussiste la relazione:
20 lg
p1
[dB ]
p2
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3.2. Rifrazione
Abbiamo gi avuto modo di vedere come la velocit delle onde non
la stessa nei diversi mezzi; in generale le onde che si propagano da un
mezzo ad un altro, a causa delle differenti velocit che esse hanno nei mezzi
stessi, subiscono un cambiamento della loro direzione di propagazione. A
16
PANAMETRICS-NDTTM
questo fenomeno, che si verifica qualunque sia la natura delle onde, viene
chiamato rifrazione.
Langolo riflesso rs e quello rifratto rt dipendono dallangolo
incidente e dalle impedenze acustiche dei due materiali. Le leggi dellottica
per non bastano a descrivere completamente il fenomeno; infatti presente
il fenomeno della conversione donda, ossia unonda longitudinale pu
trasformarsi in una trasversale e viceversa.
Esiste una relazione generale che lega la direzione dellonda riflessa e
trasmessa in funzione delle velocit di propagazione nei diversi materiali:
sen I
c
= I
sen II c II
(2.3.1)
Fig. 23
17
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sen i
c
= 1
sen rt c2
sen i
c
= 1
sen rt c 2
(2.3.2)
c2
c1
(2.3.3)
(2.3.4)
quindi i = rs
Esempio:
supponiamo che il mezzo 1 sia acqua, il mezzo 2 alluminio e l'angolo di
incidenza i sia di 8 (fig. 24).
Dalla tab. 2.1.1 ricaviamo i dati che servono per la determinazione
degli angoli di rifrazione:
nell'acqua:
cl = 1,483 km/s
nell'alluminio:
cl = 6,32 km/s
ct = 3,13 km/s
quindi applicando la (2.3.2) una volta per le onde longitudinali e poi per
quelle trasversali si ha:
6,32
1,483
=> l rt = 36,4
18
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sen trt = sen 8
3,13
1,483
=> t rt = 17,1
Fig. 24
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 25
3.4. Diffrazione
Finora abbiamo supposto che le onde incontrino delle superfici molto
grandi se rapportate alla lunghezza donda. Se invece londa sonora
incontra una discontinuit piccola, succede che essa procede indisturbata,
come se lostacolo, rappresentato dalla discontinuit, non esistesse affatto.
Consideriamo per esempio unonda che colpisce normalmente una
parete piana che presenta una fenditura le cui dimensioni sono paragonabili
alla lunghezza donda. Dallaltra parte della fenditura si ha una propagazione
20
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 26
3.5. Interferenza
Se due o pi onde si propagano nello stesso mezzo, lo spostamento
da esse prodotte in un punto risulta uguale alla somma vettoriale degli
spostamenti che le singole onde produrrebbero separatamente; tutti i
fenomeni di interferenza, che sono peraltro molto complessi, derivano da
casi di sovrapposizione di onde.
A noi basta sapere che in certi casi linterferenza pu essere
costruttiva, per esempio quando due onde, caratterizzate dalla stessa
ampiezza e periodo, si propagano nello stesso verso: londa risultante in
questo caso mantiene le stesse caratteristiche delle onde di partenza, tranne
lampiezza che risulta doppia di quella di ciascuna di esse.
21
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3.6. Attenuazione
Lintensit delle onde sonore che si propagano in un qualunque
mezzo decresce man mano che le onde si allontanano dal punto in cui sono
generate.
Lattenuazione ha diverse origini: geometrica, dovuta alla divergenza
del fascio; diffusione ed assorbimento, che dipendono essenzialmente dal
materiale.
22
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 27
3.8. Diffusione
La diffusione dovuta al fatto che il materiale non mai
completamente omogeneo; infatti se pensiamo ad un materiale metallico, i
bordi dei singoli grani, i confini tra le fasi e le inclusioni costituiscono delle
superfici che determinano fenomeni di riflessione, diffrazione e rifrazione,
tutto ci a scapito dellenergia ultrasonora che viene cos dispersa.
Se il fascio di onde incontra nel suo percorso numerose superfici
disposte in modo periodicamente ordinato si ha la diffrazione coerente. Un
interessante applicazione di questo fenomeno la diffrazione dei raggi X o
la diffrazione neutronica nei reticoli cristallini che viene utilizzata per la
determinazione delle tensioni residue negli elementi strutturali.
In campo ultrasonoro pi diffusa la diffrazione incoerente dovuta
alla distribuzione disordinata delle superfici che la causa principale della
diffusione.
necessario tenere bene presente questi fenomeni quando si
conducono gli esami ultrasonori in quanto essi possono influire in maniera
determinante sullinterpretazione dei risultati finali.
3.9. Assorbimento
Lassorbimento consiste nella trasformazione dellenergia ultrasonora
in calore; dovuta principalmente alle caratteristiche fisiche del materiale. Si
23
PANAMETRICS-NDTTM
24
PANAMETRICS-NDTTM
4.3. Ferroelettricit
Il fenomeno tipico di alcune sostanze ceramiche prepolarizzate
come il titanato di bario e lo zirconato di piombo.
I trasduttori ricavati da queste sostanze hanno un comportamento
simile ai materiali piezoelettrici, ovvero se sono sottoposti ad un campo
elettrico alternato vibrano di frequenza propria. Il fenomeno reversibile,
cos che questi trasduttori possono essere utilizzati sia come emettitori che
ricevitori.
4.4. Magnetostrizione
Un materiale ferromagnetico immerso in un campo magnetico si
deforma, se il campo magnetico variabile nel tempo anche la deformazione
del materiale risulta variabile, producendo cos degli effetti simili ai materiali
piezoelettrici o ferroelettrici.
In pratica questo fenomeno non viene applicato ai trasduttori
ultrasonori in quanto risulta laborioso e di difficile realizzazione se
confrontato con i materiali piezoelettrici.
25
PANAMETRICS-NDTTM
4.5.2.Materiali ceramici
Questi sono materiali prodotti artificialmente mediante il processo di
sinterizzazione.
Le propriet piezoelettriche vengono conferite successivamente,
attraverso la polarizzazione del trasduttore. Questa operazione
consiste nel sottoporre il materiale a forti campi elettrici dopo averlo
portato ad una temperatura superiore al punto di Curie, in questo
modo i singoli cristalli costituenti il trasduttore si orientano tutti nella
stessa direzione.
Di questo tipo sono le seguenti sostanze:
- zirconato-titanato di piombo
- titanato di bario (BaTiO3)
- metaniobato di piombo (P bNbO6)
Questi sono ottimi generatori di energia ultrasonora e possiedono una
buona stabilit chimica.
26
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4.5.3.Solfato di litio
Il solfato di litio (LiSO4) viene ottenuto dalla relativa soluzione, esso
il migliore ricevitore di energia ultrasonora, d'altro canto esso molto
fragile e solubile in acqua.
Nella tabella 2.4.1 data una panoramica riassuntiva delle
caratteristiche delle varie sostanze impiegate, come materiale
piezoelettrico, nella costruzione dei trasduttori:
Tab. 2.4.1
Materiale
quarzo
solfato di litio
titanati di bario
metaniobiato
di piombo
Efficiente
trasmettitore
no
mediocre
si
si
Efficiente
ricevitore
mediocre
si
mediocre
mediocre
Sensibilit
scarsa
buona
ottima
ottima
Potere
risolutore
ottimo
ottimo
mediocre
ottimo
Caratteristiche
meccaniche
buone
sol. in acqua
fragile
buone
5. CAMPO ULTRASONORO
PANAMETRICS-NDTTM
5.1.1.Campo vicino
Il primo tratto percorso dalle onde ultrasonore nel pezzo chiamata
zona vicina o di Fresnel. In questo tratto che si estende per una
lunghezza N pari a:
D 2 2
N =
[mm]
4
(2.5.1)
essendo:
D: la dimensione caratteristica del trasduttore espressa in millimetri
(diametro nel caso di trasduttori circolari);
: lunghezza donda (mm).
Nellambito del controllo ultrasonoro dei materiali metallici la
lunghezza donda piccola (qualche millimetro) rispetto alle
dimensioni del trasduttore, quindi si pu trascurare il termine al
numeratore al quadrato.
La formula pi comunemente usata quindi la seguente:
N =
D2
4
[mm]
(2.5.2)
28
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Fig.28
Il campo sonoro per una lunghezza pari a N a partire dal trasduttore presenta dei
massimi e dei minimi molto accentuati.
5.1.2.Campo lontano
A partire dalla distanza N inizia il campo lontano detto anche Zona di
Fraunhofer. Landamento del campo ultrasonoro segue ora le leggi
viste precedentemente (vedi 2.3.7).
La forma del campo ultrasonoro dipende dal diametro del trasduttore
e dalla frequenza di prova.
(2.5.3)
dove:
= lunghezza donda [mm]
D = diametro del trasduttore [mm]
Da questa formula si vede che si pu ottenere un fascio tanto pi
stretto quanto pi alta la frequenza di prova (piccolo ) e quanto
pi grande il diametro del trasduttore; inoltre la divergenza
maggiore, a parit di frequenza e diametro del trasduttore, per
materiali che hanno una velocit di propagazione pi alta.
29
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 29
Il fascio ultrasonoro cilindrico (onde piane) per tutto il campo prossimo, poi
inizia a divergere (onde sferiche) con angolo costante.
6. TRASDUTTORI
6.1. TRASDUTTORI
La placchetta di materiale piezoelettrico (a) rappresenta il cuore della
sonda; il complesso costituito infatti da pi parti: l'involucro (b)
solitamente metallico, che consente una corretta impugnatura da parte
dell'operatore e che porta la presa (e) per il cavo coassiale; un materiale
assorbente (c) che impedisce il propagarsi delle onde ultrasonore in
direzioni diverse da quella voluta; le connessioni elettriche della placchetta
(d) ed eventualmente una membrana protettiva di materiale plastico tra la
placchetta ed il pezzo in esame.
30
PANAMETRICS-NDTTM
Fig. 30
Sonda normale. Con sonde di questo tipo le onde ultrasonore entrano nel
materiale perpendicolarmente rispetto la superficie.
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a) cuneo in plexiglas;
b) trasduttore;
c) materiale assorbente;
d) presa per il cavo coassiale;
32
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e) involucro
a) cuneo in plexiglas;
b) trasduttore;
c) materiale assorbente;
d) presa per il cavo coassiale;
Fig. 31 Le sonde angolate permettono di introdurre nel materiale in esame onde trasversali
(o anche superficiali) con ben determinati angoli.
PANAMETRICS-NDTTM
7. APPARECCHIATURE
7.1. Apparecchiature
Le sonde ultrasonore sono collegate ad apparecchi che sono
essenzialmente dei generatori di impulsi elettrici ad alta frequenza , la
visualizzazione dei segnali avveniva nella maggior parte dei casi su schermi a
raggi catodici, recentemente il crescente diffondersi dei moderni ed efficienti
mezzi informatici, mette a disposizione dei tecnici nuove ed interessanti
metodologie di rappresentazione ed elaborazione dei segnali provenienti dai
trasduttori.
34
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a)
b)
c)
d)
e)
f)
1)
2)
3)
4)
35
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36
PANAMETRICS-NDTTM
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7.5. Sincronizzatore
Il sincronizzatore invia con una certa cadenza (regolabile) impulsi
elettrici sia al generatore di tensione a denti di sega che al generatore di
impulsi, coordinandone il funzionamento. E' il sincronizzatore che determina
la durata di investigazione delle onde sonore all'interno del pezzo in esame.
Questa forse la regolazione pi comune che un operatore si trova a
dover effettuare durante un controllo con gli ultrasuoni; tramite il relativo
potenziometro infatti si seleziona sullo schermo la parte utile che si intende
esaminare all'interno del pezzo, evidenziando cos con maggior chiarezza i
segnali che si presentano.
7.6. Amplificatore
Il trasduttore, quando interessato dalle onde ultrasonore riflesse,
produce deboli segnali elettrici che possono variare tra 1 mV e 1V. Questi
segnali devono essere necessariamente amplificati prima di venire applicati
alle placchette di deflessione verticale del tubo a raggi catodici; in questo
modo sono visibili sullo schermo, sotto forma di picchi, i segnali che
rappresentano eventuali discontinuit o la parete di fondo del pezzo in
esame.
Come si pu vedere dallo schema a blocchi l'amplificatore
direttamente collegato al generatore di impulsi, questo fa si che sullo
schermo sia ben visibile l'impulso iniziale che preso come punto di
partenza della linea di base.
Bisogna per tenere presente che una eventuale discontinuit posta
immediatamente nelle vicinanze della sonda (subito sotto la superficie del
pezzo) produrrebbe un segnale che non in alcun modo visibile sullo
schermo; infatti l'impulso iniziale, provenendo direttamente dal generatore di
impulsi, ha un'ampiezza di parecchi Volt, quindi sicuramente superiore al
debole segnale proveniente dalla discontinuit.
La distanza all'interno del pezzo che non pu essere investigata si
chiama zona morta.
38
PANAMETRICS-NDTTM
L'entit della zona morta influenzata anche dal fatto che il trasduttore, nel momento in cui attivo come
trasmettitore non pu per ovvie ragioni funzionare anche da ricevitore; quindi l'eventuale energia
ultrasonora riflessa non captata dal trasduttore. E' altres evidente coma la durata dell'impulso iniziale
agisca in maniera nefasta sulla lunghezza della zona morta: pi l'impulso iniziale lungo e pi aumenta
l'entit della zona morta.
Il problema non si pone se l'indagine viene effettuata con il metodo per trasparenza o con la sonda
doppia.
39
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Fig. 33 -
8. RAPPRESENTAZIONE
ULTRASONORO
8.1. Ecogramma
40
DEL
SEGNALE
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41
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42
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43
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Fig. 37 -
44
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Fig. 38 - Segnali tipici della tecnica TOFD, essi sono caratterizzati dal fatto che le onde
ultrasonore presentano un'inversione di fase.
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