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ANATOMIA

Lanatomia, dal greco anatom che significa dissezione, la disciplina che studia le
caratteristiche macroscopiche e microscopiche delle parti che compongono il nostro corpo, la
loro posizione e i loro rapporti topografici.
Come tutti gli esseri viventi, siamo costituiti da cellule. Cellule simili si uniscono per dare vita ai
tessuti.
Sono 4:
1. Epiteliale
2. Connettivo
3. Muscolare
4. Nervoso
Sistema:
insieme di organi morfologicamente e funzionalmente omogenei che hanno la stessa origine
embriologica.
I sistemi sono:
1. Nervoso,
2. Endocrino
3. Linfatico (immunitario)
Apparato:
insieme di organi morfologicamente e funzionalmente differenti e con origine embriologica
diversa.
Gli apparati sono:
tegumentario, locomotore, digerente, respiratorio, cardiovascolare, urinario, e
genitale maschile e femminile.
Apparato tegumentario
Organi principali:
Pelle, peli, unghie, ghiandole cutanee
Funzioni principali:
Protezione, ritenzione di acqua, termoregolazione, sintesi di vitamina D, sensibilit cutanea,
comunicazione non verbale.
Apparato scheletrico
Organi principali:
Ossa, cartilagini, legamenti
Funzioni principali:
Sostegno, movimento, protezione per i visceri, formazione dei componenti sanguigni, bilancio
elettrolitico e acido-basico
Apparato muscolare
Organi principali:
Muscoli scheletrici
Funzioni principali:
Movimento, stabilit, comunicazione, controllo delle aperture corporee, produzione di calore
Apparato circolatorio
Organi principali:
Cuore, vasi sanguigni
Funzioni principali:
Trasporto di nutrienti, ossigeno, cataboliti, ormoni, elettroliti, calore, cellule immunitarie e
anticorpi; fluidi e bilancio acido-base
Sistema linfatico
Organi principali:
Noduli linfatici, vasi linfatici, timo, milza, tonsille
Funzioni principali:
Recupero dei fluidi tissutali in eccesso, scoperta di patogeni, produzione di cellule immunitarie,
difesa contro le malattie

Il corpo pu essere suddiviso in testa, tronco ed arti.


La testa comprende la regione cranica o neurocranio e la regione facciale o splancnocranio.
Il tronco si suddivide, in collo, torace, addome e pelvi.
Gli arti, si distinguono in superiori ed inferiori.
ARTO SUPERIORE
spalla, braccio, avambraccio e mano.
ARTO INFERIORE
anca, coscia, gamba e piede.
Il diaframma il limite tra tronco e arti
Il pericardio riveste il cuore, la pleura riveste i polmoni
Il liquido pericardico o pleurico si trova tra gli spazi formati dalle ripiegature
SIEROSE pericardio, pleura, peritoneo
Lintestino tenue mesenteriale si chiama cos perch il peritoneo forma il meso che rende
mobile lintestino tenue mesenteriale.
TERMINI ANATOMICI

Piano sagittale: passando per il piano divide il corpo nella met destra e sinistra
(ANTIMERI) (simmetrici)
Piano frontale: perpendicolare al piano sagittale, divide il corpo in una porzione
anteriore (VENTRALE) e una posteriore (DORSALE). (non simmetrici)
Piano trasverso: divide in una met superiore (CRANIALE) e una inferiore (CAUDALE),
perpendicolare al piano sagittale. (non simmetrici)
-

POSIZIONE MEDIANA: organo che si trova al centro (naso, bocca, sterno)


POSIZIONE MEDIALE: termine di paragone, quello che pi vicino al piano
sagittale rispetto ad un altro pi lontano o laterale
Es. naso-occhi naso (mediale) occhi (laterale)
Occhi-orecchie occhi (mediale) orecchie (laterale)
POSIZIONE PROSSIMALE: parte pi vicina alla parte superiore del corpo
POSIZIONE DISTALE: quella pi lontana

Organi cavi
Degli organi cavi si studia la parete costituita da pi strati tissutali organizzati in TONACHE che
dallinterno allesterno sono:
-Epitelio di rivestimento
- TONACA MUCOSA ----------->-Lamina propria
-Muscolaris mucosae
- TONACA SOTTOMUCOSA
- TONACA MUSCOLARE-------->
-strato circolare
- TONACA AVVENTIZIA
-strato
- TONACA SIEROSA ------>-pleura
longitudinale
pericardi
o
Localizzazione
delle ghiandole
peritoneo

INTRAEPITELIALI: rimangono nellepitelio di origine


INTRAMURALI: si localizzano nella parete dellorgano di appartenenza, pi
precisamente lamina propria o tonaca sottomucosa
EXTRAMURALI: fuori dalla parete dellorgano di appartenenza, ma ad esso collegate
tramite un dotto che si apre nel suo lume (fegato, pancreas..)

Vasi sanguigni e cuore


Sono degli organi cavi la cui parete ha per una organizzazione in tonache differenti.
Dallinterno allesterno TONACHE
INTIMA: endotelio
strato sottoendoteliale
MEDIA: la sua composizione pi o meno equivalente a quella della tonache muscolare e varia
a seconda del tipo di vaso
AVVENTIZIA: delimita il vaso, risulta fondamentalmente formata da tessuto connettivale denso
Organi pieni
Hanno forme fra le pi svariate (fegato, milza..), sono circondati da uno strato di connettivo
fibroso denso detto CAPSULA da cui si dipartono delle travate connettivali che creano
dividendosi sempre di pi, una sorta di impalcatura detta STROMA che sorregge il tessuto
predominante e funzionale detto PARENCHIMA.
Lo stroma divide il parenchima in territori funzionalmente indipendenti, un organo pieno risulta
quindi diviso in LOBI e ognuno di questi in LOBULI.
Negli organi pieni spesso identificabile una parte dingresso in cui transitano vasi e nervi
detta ILO.
APPARATO LOCOMOTORE
Tessuto osseo
un connettivo caratterizzato dalla mineralizzazione della sostanza intercellulare, in quanto
tale costituito da cellule disperse nella sostanza fondamentale. Le prime cellule che si
incontrano sono le CELLULE OSTEOPROGENITRICI, ovvero quelle cellule mesenchimatiche che
si differenzieranno per dare origine alle prime vere cellule che sono gli OSTEOBLASTI, i quali si
occupano di produrre la sostanza fondamentale. Con la deposizione di Sali di Ca 2+ la matrice
mineralizza e gli osteoblasti rimangono imprigionati in essa, allinterno di cavit dette Lacune,
diventando cellule quiescenti dette OSTEOCITI; la modificazione resa visibile da un
cambiamento morfologico, gli osteociti emettono lunghi e sottili prolungamenti citoplasmatici
che usano per nutrirsi.
Una seconda categoria di cellule rappresentata dagli OSTEOCLASTI, grosse cellule
plurinucleate di derivazione ematica il cui compito il rimodellamento dellosso, infatti
digeriscono la matrice sottoponendola ad un continuo turn-over.
In tutti gli adulti il tessuto osseo classificato come lamellare perch la matrice forma sottili
lamine che si giustappongono fra loro, caratterizzate da fibre disposte parallele allinterno di
ogni lamella e oblique rispetto alle lamelle adiacenti.
La disposizione delle lamelle origina poi:
1. TESSUTO OSSEO SPUGNOSO: disposizione disordinata a formare una rete
trabecolare.
2. TESSUTO OSSEO COMPATTO: le lamelle sono disposte concentricamente attorno ad
un canale detto Canale di Havers e gli osteociti si trovano nelle lacune tra le lamelle.
Una struttura di questo genere prende il nome di Osteone.
Ogni osso poi rivestito sia internamente che esternamente da uno strato di connettivo, detto
rispettivamente, ENDOSTIO e PERIOSTIO; questultimo ha unimportante funzione trofica ci
nonostante per i nutrimenti non possono diffondere dal periostio fino alle cellule, ragion per
cui perpendicolarmente alla superficie si scavano dei canali, i Canali di Volkmann,
perpendicolari anche ai canali di Havers che incontrano i prolungamenti citoplasmatici degli
osteociti.

Il tessuto osseo non lamellare tipico dellembrione.


Lapparato locomotore costituito dalle ossa, dalle articolazioni e dalla muscolatura
scheletrica. Le ossa nelluomo sono pi di 200 e in riferimento alla forma si distinguono:
-

OSSA PIATTE: spessore esiguo e superficie ampia (funzione di protezione)


OSSA CORTE o BREVI: le tre dimensioni si equivalgono
OSSA LUNGHE: la lunghezza predomina sulle altre due dimensioni
OSSA IRREGOLARI: forme elaborate che non rientrano in nessuna delle precedenti
OSSA SESAMOIDI: dimensioni di pochi millimetri e presentano grande somiglianza
con i semi di sesamo. Intercalate nei tendini e nei muscoli (rotula, pisiforme della
mano). Potrebbero essere scambiati per fratture perch sono proprie di ogni
individuo.

Nelle ossa piatte e brevi si ha tessuto spugnoso al centro e compatto ai lati.


Nelle cavit interne di tutte le ossa e tra le trabecole del tessuto osseo spugnoso si trova il
MIDOLLO OSSEO. Se ne distinguono di 3 tipi:
1. ROSSO, lunico funzionalmente attivo
2. GIALLO, ha perso la funzione emolinfopoietica, il colore mutato perch si infarcito di
tessuto adiposo
3. GELATINOSO, lultimo stadio, si trova nelle ossa di tutti gli anziani
Il midollo viene esaminato per studiare le cause di unanemia, la presenza di leucemia o altre
neoplasie. Una piccola quantit di midollo osseo viene prelevata con ago aspirato: la procedura
non del tutto incruenta, ma sopportabile sia da parte dei bambini che degli adulti.
Sviluppo dellosso
- Ossificazione Intramembranosa o diretta
Ossa piatte del cranio, gran parte della clavicola.
Passaggio diretto dal tessuto mesenchimale a quello osseo.
-

Ossificazione Endocondrale o indiretta


Vertebre, coste, sterno, scapola, pelvi e arti.
fase intermedia cartilaginea.

Articolazioni
Le ossa sono connesse fra loro mediante giunzioni dette ARTICOLAZIONI le quali consentono
movimenti pi o meno percepibili, ecco perch vengono classificate in:
Sinartrosi
Articolazioni che non permettono movimenti.
Diartrosi
Consentono il movimento e sono provviste di capsula articolare, un manicotto di connettivo
fibroso che tiene uniti i due capi articolari. La capsula rivestita internamente da una
membrana sinoviale, capace di filtrare dal sangue il liquido sinoviale. Tale liquido ha funzione
trofica e lubrificante per le cartilagini articolari per ridurre lattrito meccanico tra le superfici
articolari.
Sinartrosianche dette per continuit
Osso dellancaesempio di sincontrosi che passa 9 sinortrosi
SINARTROSI
-SUTURE
-SINCONTROSI
-SINFISI
-GONFOSI
-SINDESMOSI

DIARTROSI
-ARTROSI
-GINGLIMI
-CONDILOIDEE
-ENARTROSI
-A SELLA
ANFIARTROSIsinfisi dove si viene a formare una cavit
-

es. sinfisi pubica

SUTURE: dentate, squamose, piane, schindilesi (tra vomere e sfenoide)


SINCONTROSI: ilo, ischio e pubeprima della pubert; tra prima costa e sterno
SINFISI: corpi vertebrali, sinfisi pubica

Sinartrosi
Limmobilit delle sinartrosi dipende dalla continuit delle ossa, la quale deriva
dallinterposizione o di tessuto connettivo (SUTURE) o di tessuto cartilagineo (SINCONDROSI) o
entrambi (SINFISI).
Le SUTURE sono articolazioni caratteristiche del cranio; il loro collante connettivo fibroso
denso perch le ossa craniche si formano per ossificazione diretta. Vengono ulteriormente
distinte in base alla morfologia dei margini che si affrontano in:
1. Dentellate
2. Squamose
3. Armoniche
4. Schindilesi
5. Gonfosi
Se il connettivo si dispone in modo da formare membrane o legamenti si parla di SINDESMOSI
(es. membrana interossea).
Le SINCONDROSI presentano come trade-union tessuto cartilagineo e questo perch le ossa
implicate in queste articolazioni derivano da processi di ossificazione indiretta. In alcuni casi,
sia suture che sincondrosi possono trasformarsi in SINOSTOSI; si tratta sempre di sinartrosi in
cui il connettivo o la cartilagine sono state sostituiti da tessuto osseo.
Le SINFISI presentano al centro tessuto connettivo che degrada in cartilagine a ridosso dei capi
articolari, es. sinfisi pubica. In alcuni casi a livello del connettivo pu formarsi una piccola
cavit, si parla di ANFIARTROSI.
Diartrosi
Le ARTRODIE consentono meno movimento.
I GINGLIMI possono essere laterali o angolari.
Le ENARTROSI sono le pi mobili.
Gli elementi di una Diartrosi sono 3:
1. CAPI ARTICOLARI
2. CAPSULA ARTICOLARE (liquido sinoviale>che serve a lubrificare e nutrire la cartilagine
articolare
3. CAVITA ARTICOLARE
Le ARTROSI sono degenerazioni della cartilagine articolare.
Nelle diartrosi sono inoltre presenti:
DISCHI E MENISCHI:
Strutture fibrocartilaginee a forma di disco (dischi) o di mezzaluna (menischi).
Stabilizzano larticolazione, aumentano la congruenza delle superfici articolare ed
ammortizzano gli urti. I dischi dividono una cavit articolare in 2 spazi completamente
separati.
CERCINE:
struttura fibrocartilaginea di forma ad anello con funzione di aumentare la superficie
articolare (presente nella scapolo-omerale e nella coxo-femorale).
Propriet universali del muscolo

Eccitabilit

Conduttivit
Contrattilit
Estensibilit
Elasticit

3 tipi di tessuto muscolare:


- Liscio (involontario): dolore ad ogni contrazione
- Striato (volontario): si chiama cosi a causa delle proteine contrattili. Questi sono i
muscoli scheletrici e i muscoli pelliciai
- Miocardio: striato involontario (cardiomiocine)
Le fibre muscolari si distribuiscono a fasci circondate da connettivo:
- EPIMISIO: proviene dalla fascia profonda e circonda il muscolo , separandolo dagli
organi vicini
- PERIMISIO: suddivide il muscolo in fascicoli muscolari, contiene vasi sanguigni,
e nervi.
- ENDOMISIO: separa fra loro le fibre muscolari, costituito ancora da connettivo e
nel suo spessore accoglie capillari e fibre nervose.
Pi gruppi muscolari sono accomunati dalla FASCIA
CLASSIFICAZIONE:
- Fusiforme
- Parallelo
- Triangolare
- Monopennato
- Bipennato
- Multipennato
- Circolare
Un muscolo non in grado di spingere ma soltanto di tirare.
Inserzioni muscolari
- DIRETTA
- INDIRETTA
Nellinserzione indiretta (la pi comune) il muscolo termina molto prima della sua inserzione
ossea e la distanza colmata da una corda o lamina fibrosa chiamata tendine (es. Bicipite
brachiale). In alcuni casi il tendine forma un foglio ampio chiamato aponeurosi (nella mano).
Nellinserzione diretta, vi una separazione cos piccola tra muscoli e ossa che il tessuto
muscolare sembra emergere direttamente dallosso (es. Brachiale).
Il sito di inserzione, prossimale o distale, allestremit relativamente stazionaria detto
origine.
Il sito di inserzione alla sua estremit pi mobile detto inserzione.
-

AGONISTA: muscolo pi importante che esegue il movimento (es. muscolo


brachiale come flessore)
ANTAGONISTA: muscolo che pu eseguire il movimento opposto al muscolo
agonista. Il muscolo antagonista agisce anche come modulatore, ovvero,
mantenendo un certo tono, assicura la giusta direzione del movimento (es. tricipite
come estensore)
SINERGICO: non il muscolo effettore del movimento ma vi partecipa insieme
allagonista (es. muscolo bicipite brachiale)
FISSATORE: con una contrazione statica o isometrica, fissa saldamente i segmenti
sui quali un altro segmento si muove (es. Romboidi)

DENOMINAZIONE DEI MUSCOLI


Localizzazione (brachiale, pettorali)
Funzione (adduttori, flessore ulnare)
Forma (deltoide)
Direzione delle fibre (retto, obliquo)

Numero dei capi (bicipite, tricipite)


Punti di inserzione (sternocleidomastoideo)
Dimensione (grande gluteo, piccolo gluteo)

CONTRAZIONE: un muscolo deve essere stimolato dai neuroni


INNERVAZIONE DEL MUSCOLO: GIUNZIONI NEUROMUSCOLARIin queste si delimita una
fessura sinapticarimane qua lacetilcolina
Il tetano va ad inibire la glicina e causa paralisi spastica
Il botulino compete con lacetilcolina (antagonista) e causa paralisi spastica
Il curanoveleno utilizzato per le frecce dagli indiani
I muscoli scheletrici sono innervati da cellule nervose chiamate motoneuroni. Quando una
fibra nervosa raggiunge la fibra muscolare forma la giunzione neuromuscolare o placca
motrice. La fibra nervosa termina con unespansione a forma di bulbo chiamata bottone
sinaptico. Questo non entra direttamente in contatto con la fibra muscolare ma ne separato
da uno spazio ristretto detto fessura sinaptica.
Il bottone sinaptico contiene granuli sferoidali chiamati vescicole sinaptiche che contengono un
mediatore chimico, lacetilcolina (ACh). Se stimolato, il bottone rilascia ACh per esocitosi che
diffonde attraverso la fessura sinaptica e si lega a delle proteine di membrana chiamate
recettori che innescano il meccanismo della contrazione muscolare. Un enzima chiamato
acetilcolinesterasi (AChE) che si trova nella membrana plasmatica demolisce lACh, dopo
che essa ha stimolato la cellula muscolare facendo cessare la contrazione.

Si definisce UNITA MOTORIA linsieme di un Motoneurone e tutte le fibre muscolari da


esso innervate.
Miastenia grave PTOSI (renale, palpebrale..)
Distrofia muscolare malattia geneticagene che codifica per una proteina (distrofina)
MOVIMENTI
FLESSIONE: movimento che avvicina 2 segmenti del corpo
ESTENSIONE: movimento che allontana 2 segmenti del corpo
ABDUZIONE: allontanamento degli arti dal piano sagittale mediano
ADDUZIONE: avvicinamento degli arti al piano sagittale mediano
PRONAZIONE: voltare verso il basso il palmo delle mani
SUPINAZIONE: voltare verso lalto il palmo delle mani
ROTAZIONE MEDIALE (INTERNA)
ROTAZIONE MEDIALE (ESTERNA)

ARTO SUPERIORE
La cintura scapolare formata da due ossa, scapola e clavicola, la parte appendicolare
divisa in braccioomero, avambraccio radio e ulna, e mano carpo, metacarpo e
falangi.
Scapola
un osso piatto, pari e simmetrico, dalla forma triangolare, in cui, quindi, si individuano tre
vertici, inferiore, laterale e mediale e poi una superficie posteriore convessa e una anteriore
concava. Essa non prende contatto con nessun osso del tronco (scorre semplicemente sulla
superficie dorsale delle coste), il suo elemento di appoggio la clavicola.
La superficie posteriore solcata diagonalmente da un processo detto SPINA che si slarga
lateralmente, per formare lACROMION e anteriormente, creando una sporgenza ricurva detta
PROCESSO CORACOIDEO. Sopra la spina la FOSSA SOPRASPINATA, sotto la FOSSA
SOTTOSPINATA (o infraspinata). Importante langolo laterale perch costituisce il capo
articolare che prende contatto, tramite un cercine, con lomero, e per questo forgiato a calotta
sferica cava (cavit glenoidea), sopra la TUBEROSITA SOPRAGLENOIDEA
e sotto la
TUBEROSITA SOTTOGLENOIDEA, punti di origine per alcuni muscoli.

La scapola si articola con la clavicola tramite unartrodia a livello dellacromion.


Clavicola
Morfologicamente sembra un osso lungo in quanto presenta un corpo e due estremit, tuttavia
il corpo non una vera diafisi perch manca del canale diafisario, piuttosto ripieno di tessuto
osseo spugnoso, ragion per cui si considera un osso piatto. Con lestremit mediale si articola
al manubrio dello sterno in una articolazione a sella, mentre unartrodia collega la sua
estremit laterale allacromion della scapola.
Lungo la superficie inferiore, medialmente, si trova la TUBEROSITA COSTALE per i legamenti
della 1 costa, e lateralmente, la TUBEROSITA CORACOIDEA per i legamenti che giungono dal
processo scapolare.
Omero
un osso lungo, pari e simmetrico, forma lo scheletro del braccio, presenta due epifisi,
prossimale e distale, e una diafisi.
Lepifisi prossimale caratterizzata da una calotta sferica liscia, che la TESTA DELLOMERO,
essa si articola in unenartrosi con la cavit glenoidea della scapola, a definire i margini di
questa calotta un solco detto COLLO ANATOMICO dellomero. Sempre in questa epifisi,
lateralmente alla testa, due protuberanze dette GRANDE TUBEROSIT e PICCOLA TUBEROSIT,
punti di inserzione per molti muscoli della spalla; a separarle il SOLCO BICIPITALE, che accoglie
il tendine del capo lungo del bicipite.
Lepifisi distale ha due capi articolari un condilo lateralmente, per larticolazione condiloidea
con il radio, e una troclea medialmente, per un ginglimo angolare con lulna; lateralmente e
medialmente a questi due protuberanze dette, rispettivamente, EPICONDILO ed EPITROCLEA
punti di origine per molti muscoli.
Proprio sopra i due capi articolari, lungo la superficie anteriore, due piccole fosse che servono
ad accogliere i capi articolari di radio e ulna durante una flessione, esso sono la FOSSA RADIALE
e LA FOSSA CORONOIDEA per il processo coronoideo dellulna.
Lungo la superficie posteriore dellepifisi inferiore si identificano unaltra fossa e un solco: la
FOSSA OLECRANICA accoglie lolecrano dellulna e il SOLCO ULNARE, tra epitroclea e troclea, in
cui scorre il nervo ulnare.
La diafisi ha aspetto cilindrico prossimalmente e triangolare in profondit, lungo la superficie
antero-laterale si scorge una protuberanza, detta TUBEROSIT DELTOIDEA su cui si ancora il
tendine del deltoide; pi in basso, invece, un solco che accoglie il nervo radiale ed detto
SOLCO DEL NERVO RADIALE.
MANO
costituita da tre regioni.
CARPO O POLSO
Comprende 8 piccole ossa congiunte da legamenti e disposte su 2 file:
prossimale: scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme
distale: trapezio, trapezoide, grande osso, uncinato
METACARPO
costituito da 5 ossa numerate in senso latero-mediale (1,2); le epifisi prossimali si
articolano sia con le ossa della fila distale del carpo, sia tra loro; le epifisi distali si articolano
con lepifisi prossimale delle prime falangi.
FALANGI
Include 14 ossa disposte in 3 file, prossimale, media e distale: questultima detta anche
ungueale; il pollice manca della falange media.
Il pollice per molti aspetti diverso dalle altre dita: possiede solo due falangi anzich tre;
larticolazione fra il carpo e il primo metacarpo unarticolazione a sella che consente il
movimento di opposizione del pollice.
Avambraccio
Ulna
Osso dellavambraccio disposto medialmente. In corrispondenza dellepifisi prossimale si
trovano due processi, olecranico e coronoideo, lincisura semilunare, fra essi compresa e

lincisura radiale che, completata dal ligamento anulare, si articola con la circonferenza del
capitello radiale.
Lepifisi distale presenta la testa ed il processo stiloideo.
Radio
Osso dellavambraccio disposto lateralmente. In corrispondenza dellepifisi prossimale si
trovano la testa, cilindrica e schiacciata superiormente, il collo e, al di sotto di questo, un
rilievo, la tuberosit radiale, sulla quale si inserisce il tendine del bicipite brachiale.
Lepifisi distale presenta 2 superfici articolari:
-inferiore, in contatto con le ossa scafoide e semilunare del carpo;
-mediale, detta incisura ulnare, per larticolazione con lepifisi distale dellulna.
Legamenti proprio della scapola
Sono sindesmosi della cintura pettorale; sono rappresentati dai seguenti legamenti:
1. Coracoacromiale
2. Trasverso superiore
3. Trasverso inferiore
Sternoclavicolare
Larticolazione sternoclavicolare unarticolazione a sella che si stabilisce tra lestremit
sternale della clavicola, il manubrio dello sterno e la 1 a cartilagine costale e pu essere
considerata unarticolazione doppia, per la presenza di un disco intraarticolare completo. I
mezzi di unione sono dati dalla capsula articolare e da un legamento a distanza, il legamento
costo-clavicolare, che unisce la faccia superiore della 1 a cartilagine costale alla faccia inferiore
della clavicola.
La capsula articolare rinforzata da 3 legamenti:
1. Sternoclavicolare anteriore
2. Sternoclavicolare posteriore
3. Interclavicolare
Larticolazione sterno-clavicolare entra in gioco in tutti i movimenti della spalla nel suo insieme
(elevazione, abbassamento, proiezione anteriore e posteriore, circumduzione).
Acromioclavicolare
Larticolazione acromioclavicolare unartrodia che connette la clavicola alla scapola. Tra le
superfici articolari si trova un disco fibrocartilagineo che presenta variabile sviluppo; raramente
esso completo.
La capsula articolare rinforzata dal legamento acromionclavicolare e da un robusto
legamento a distanza, il legamento coracoclavicolare.
Questultimo formato da 2 fasci.
1. Legamento Trapezoide
LEGAMENTO
2. Legamento Conoide

Articolazione Glenomerale
unenartrosi che collega la parte libera dellarto superiore alla cintura scapolare. Le 2
superfici articolari sono la testa dellomero, a forma di segmento di sfera, e la cavit glenoidea
della scapola, completata perfettamente da un cercine fibrocartilagineo che prende il nome di
labbro glenoideo. La capsula articolare rinforzata superiormente dal legamento coracoomerale che si estende dalla base del processo coracoideo della scapola al tubercolo
maggiore dellomero. Ulteriori legamenti di rinforzo sono dallalto verso il basso:
1. Legamento gleno-omerale superiore
2. Legamento gleno-omerale medio
3. Legamento gleno-omerale inferiore
Essi uniscono il contorno della cavit glenoidea e il labbro glenoideo allestremit prossimale
dellomero.
Questi legamenti da soli non riescono a stabilizzare larticolazione, per questa azione sono
indispensabili i tendini di inserzione di 4 muscoli della spalla (sottoscapolato, sovraspinato,
sottospinato e piccolo rotondo) che costituiscono la Cuffia dei rotatori.

Articolazione del gomito


costituita da 3 articolazioni rivestite da ununica capsula articolare:
1. OMEROULNARE (Troclea o ginglimo angolare)
2. OMERORORADIALE (Condiloidea)
3. RADIOULNARE PROSSIMALE (Trocoide o ginglimo laterale)
I legamenti di rinforzo dellarticolazione del gomito sono:
1. Legamento collaterale ulnare (epitroclea-incisura trocleare ulna)
2. Legamento collaterale radiale (epicondilo laterale-incisura radiale ulna)
3. Legamento anulare del radio (capitello radio-incisura radiale ulna)
4. Legamento quadrato (collo del radio-incisura radiale ulna)
Tunnel del carpo
La faccia dorsale del carpo leggermente convessa mentre quella palmare concava in
quanto i margini radiale e ulnare appaiono sollevati, sul lato radiale si osserva un rilievo dato
dai tubercoli dellosso scafoide e dellosso trapezio (eminenza radiale del carpo), mentre sul
lato ulnare unaltra sporgenza (eminenza ulnare del carpo) data dallosso pisiforme e
dalluncino dellosso uncinato. La doccia delimitata dalle due eminenze prende il nome di solco
del carpo che, ad opera del legamento trasverso del carpo, teso fra le due eminenze
stesse, viene trasformato nel canale del carpo dove scorrono i tendini dei muscoli flessori delle
dita e il nervo mediano.
Articolazione Radiocarpica
Larticolazione radio-carpica una condiloartrosi cui prendono parte il radio, dal lato prossimale
e le ossa del carpo, dal lato distale. Lulna non entra direttamente nel gioco articolare in quanto
fra la sua estremit inferiore e le ossa del carpo si trova il disco articolare. I legamenti di
rinforzo sono : i legamenti radio-carpici e ulno-carpici, che si distinguono in palmari e
dorsali, e i legamenti collaterali (radiale e ulnare del carpo).
Articolazione Radio-Ulnare distale
un ginglimo laterale che si stabilisce tra la testa dellulna e incisura ulnare del radio,
larticolazione completata da un disco articolare che serve per rendere concordanti le
superfici articolari dellarticolazione radiocarpica.
Membrana interossea dellavambraccio
La membrana interossea una sindesmosi che occupa lo spazio nellavambraccio, tra il radio e
lulna. Mentre il margine inferiore si fonde con la capsula dellarticolazione radio-ulnare distale.
Il margine superiore si arresta qualche centimetro al di sotto dellarticolazione radio-ulnare
prossimale. A livello di questo margine si trova un fascio fibroso che si tende fra il processo
coronoideo dellulna e la faccia anteriore del radio; tale fascio prende il nome di CORDA
OBLIQUA.
Articolazioni della mano:
Radiocarpica
Intercarpiche
Carpometacarpiche
Intermetacarpiche
Metacarpofalangee
Interfalangee
Articolazioni Interfalangee della mano
Sono 9 articolazioni a troclea tra le teste delle falangi e le basi delle stesse.
Legamenti di rinforzo: Legamenti palmari e Collaterali mediale e laterale
Articolazioni metacarpofalangee
Sono articolazioni condiloidee tra le teste delle ossa metacarpali e le basi delle falangi
prossimali.
Legamenti di rinforzo: Legamenti palmari e Collaterali mediale e laterale.
Articolazioni intermetacarpali

Sono artrodie che si costituiscono tra le basi contigue dei 4 ultimi metacarpali.
Legamenti di rinforzo: Legamenti metacarpali palmari e dorsali e interossei.
Articolazioni Carpometacarpiche
Le articolazioni carpo-metacarpali sono luna laterale (o del pollice) e laltra mediale (o delle
quattro ultime dita).
Sono tutte artrodie con leccezione dellarticolazione del pollice che unarticolazione a sella.
Legami di rinforzo: Legamenti carpometacarpali palmari e dorsali, Legamenti interossei
Articolazioni Intercarpiche
Le articolazioni intercarpali a sua volta sono distinte in:
- Articolazioni tra le ossa prossimali del carpo
- Articolazioni tra le ossa distali del carpo
- Articolazioni mediocarpiche
Articolazioni mediocarpiche laterale e mediale
La laterale unartrodia mentre la mediale una condiloidea.
Legami di rinforzo: Legamenti palmare dorsale e collaterali.
Articolazioni tra le ossa prossimali del carpo
Sono tutte artrodie
Legamenti di rinforzo:
Legamenti intercarpici palmari e dorsali
Legamenti intercarpici interossei
Legamento pisouncinato
Legamento pisometacarpale
Articolazioni tra le ossa distali del carpo
Sono tutte artrodie
Legamenti di rinforzo:
Legamenti intercarpici palmari e dorsali
Legamenti intercarpici interossei
Muscoli della spalla
DELTOIDE
SOPRASPINATO
INFRASPINATO
PICCOLO ROTONDO
SOTTOSCAPOLARE
GRANDE ROTONDO
Deltoide
Origine:
clavicola
acromion
spina della scapola
Inserzione:
Tuberosit deltoidea dellomero
Innervazione:
nervo ascellare
Azione:
abduce il braccio
Grande rotondo
Origine:
Angolo inferiore scapola
Inserzione:
Tubercolo minore
Innervazione:

Sottoscapolare
Azione:
Abduce il braccio ruotandolo internamente
Sopraspinato
Origine:
fossa sovraspinata
Inserzione:
Tubercolo maggiore dellomero
Innervazione
Dal nervo soprascapolare
Azione:
abduce il braccio ruotandolo esternamente
Sottospinato
Origine:
fossa sottospinata
Inserzione:
grande tuberosit
Innervazione:
nervo soprascapolare
Azione:
ruota allesterno il braccio
Piccolo rotondo
Origine:
Margine laterale della scapola
Inserzione:
Tubercolo maggiore dellomero
Innervazione:
nervo ascellare
Azione:
ruota allesterno il braccio e abduce lomero
Sottoscapolare
Origine:
fossa sottoscapolare
Inserzione:
piccola tuberosit
Innervazione:
nervi sottoscapolari
Azione:
abduce il braccio e lo ruota internamente
Muscoli del braccio
Anteriori
BICIPITE BRACHIALE
CORACO-BRACHIALE
BRACHIALE
Nervo muscolo-cutaneo

Posteriori
TRICIPITE BRACHIALE
ANCONEO
Nervo radiale

Bicipite
Origine:
capo breve-processo coracoideo
capo lungo-tuberosit sopraglenoidea
Inserzione:
tuberosit del radio
Coracobrachiale
Origine:
processo coracoideo della scapola
Inserzione:
porzione antero mediale dellomero
Innervazione:
nervo muscolo cutaneo
Azione:
Flette il braccio e lo adduce
Brachiale
Origine:
superficie antero-mediale ed antero-laterale omero, sotto la tuberosit deltoidea
Inserzione:
tuberosit dellulna
Innervazione:
nervo muscolo-cutaneo
Azione:
Flette lavambraccio sul braccio
Tricipite
Origine:
capo lungo-tuberosit sottoglenoidea
capo laterale-parte posteriore dellomero, al di sopra del solco del nervo radiale
capo mediale al di sotto del solco del nervo radiale dellomero
Inserzione:
olecrano
Innervazione:
nervo radiale
Azione:

Anconeo
Origine:
Epicondilo dellomero
Inserzione:
Olecrano dellulna
Innervazione:
nervo radiale
Azione:
Estende lavambraccio sul braccio
Nellavambraccio la membrana interossea che unisce Radio e Ulna, divide lavambraccio in due
compartimenti: Anteriore e Posteriore.
I muscoli dellavambraccio sono rivestiti dalla fascia antibrachiale, che li suddivide in tre
gruppi:
1. Anteriori
2. Laterali
3. Posteriori
Muscoli anteriori dellavambraccio

Sono otto muscoli su quattro strati:


I Strato

II Strato

Pronatore rotondo
Flessore radiale del carpo
Palmare lungo o gracile
Flessore ulnare del carpo

Epitrocleari

Flessore superficilale delle dita

III Strato

Flessore profondo delle dita


Flessore lungo del pollice

IV Strato

Pronatore quadrato

Innervazione: nervo mediano, fanno eccezione il muscolo flessore ulnare del carpo e la met
mediale del muscolo flessore profondo delle dita, che sono innervati dal nervo ulnare.
Muscoli anteriori dellavambraccio
1. Brachio-radiale
2. Estensore radiale lungo del carpo
3. Estensore radiale breve del carpo
Innervazione: I muscoli laterali dellavambraccio sono innervati dal nervo Radiale
Muscoli posteriori dellavambraccio
Estensore comune delle dita
Superficiali Estensore proprio del mignolo Epicondiloi
Estensore ulnare del carpo

dei

Profondi

Supinatore
Abduttore
Estensore breve del pollice
Estensore lungo del pollice
Estensore proprio dellindice

Innervazione: I muscoli posteriori dellavambraccio sono innervati dal nervo Radiale


Mano
Laponeurosi palmare una robusta lamina fibrosa di forma pressoch triangolare.
Muscoli della mano
Abduttore breve del pollice
Eminenza tenar
Opponente del pollice
Flessore breve del pollice
Adduttore breve del pollice
Abduttore del mignolo
Eminenza ipotenarFlessore breve del mignolo
Opponente del mignolo
Palmare breve (.)
Palmari

Lombricali
Interossei dorsali
Interossei palmari

ARTO INFERIORE
Cintura pelvica
La CINTURA PELVICA o BACINO non solo una struttura di connessione dellarto inferiore al
tronco ma svolge anche una importante funzione di sostegno protezione per i visceri contenuti
nella pelvi.

costituita dalle due ossa dellanca, unite tra loro anteriormente mediante la sinfisi pubica e
posteriormente allosso sacro.
Nellinsieme le due ossa dellanca ed il sacro formano il bacino che racchiude la cavit pelvica,
la quale rappresenta la parte pi bassa della cavit addominale e contiene la vescica,
lintestino retto e, nella donna, lutero.
Osso dellanca
piatto, pari e simmetrico che deriva dallunione di tre ossa, ILEO, ISCHIO, e PUBE, che, fino
alla pubert, sono articolate mediante sincondrosi che poi diventa sinostosi.
Distinguiamo: lungo la superficie esterna lACETABOLO, il capo articolare cavo che accoglie la
testa del femore, la FACCIA GLUTEA, caratterizzata da piccole sporgenze, dette LINEE GLUTEE (
anteriore, inferiore e posteriore), su cui si ancorano i muscoli glutei e infine, il FORAME
OTTURATORIO, chiuso dalla MEMBRANA OTTURATORIA.
La superficie interna invece caratterizzata dalla FOSSA ILIACA, concava e molto liscia.
Gli altri elementi di spicco si trovano lungo i margini; partendo da quello superiore troviamo la
CRESTA ILIACA con il suo labbro esterno e labbro interno, che si slarga latero-posteriormente
nella TUBEROSITA ILIACA.
Il margine anteriore caratterizzato da: SPINA ILIACA ANTERO-SUPERIORE e ANTEROINFERIORE e pi in basso la CRESTA PETTINEA seguita dal TUBERCOLO PUBICO.
In contrapposizione il margine posteriore possiede, procedendo in direzione cefalo caudale: la
SPINA ILIACA POSTERO-SUPERIORE e POSTERO-INFERIORE, la GRANDE INCISURA ISCHIATICA, la
SPINA ISCHIATICA, la PICCOLA INCISURA ISCHIATICA e la TUBERCOLOSITA ISCHIATICA. Tra la
spina iliaca postero-inferiore e la grande incisura ischiatica si trova una superficie pianeggiante,
detta FACCETTA AURICOLARE con cui lanca si articola, per artrodia, con losso sacro.
Infine il margine inferiore caratterizzato dalla superficie articolare che costituisce la sinfisi
pubica.
Il Femore
un osso lungo, pari e simmetrico, forma lo scheletro della coscia.
Lepifisi prossimale caratterizzata da una grossa TESTA articolare a forma di calotta sferica
che si adagia perfettamente nellacetabolo dellosso dellanca (enartrosi). A rendere
distinguibile questo capo, una strozzatura, proprio sotto di esso, il COLLO ANATOMICO.
Lungo la superficie posteriore, disposti in diagonale, troviamo il GRANDE TROCANTERE e il
PICCOLO TROCANTERE, uniti posteriormente dalla CRESTA INTERTROCANTERICA e
anteriormente dalla LINEA INTERTROCANTERICA.
La diafisi cilindrica superiormente, diventa leggermente triangolare in profondit e lunica
particolarit la LINEA ASPRA lungo la superficie posteriore, una sporgenza su cui si ancorano
dei muscoli. Sia superiormente che inferiormente essa si biforca in due labbri delimitando,
sopra lepifisi distale, uno spazio triangolare detto PIANO POPLITEO mentre sullepifisi
prossimale la biforcazione laterale della linea aspra forma la TUBEROSITA GLUTEA su cui si
ancora il muscolo grande gluteo.
Lepifisi distale presenta due capi condiloidei di articolazione con la tibia al di sopra dei quali
(come nellomero) si trovano due sporgenze dette EPICONDILI mediale e laterale.
Anteriormente i due condili sono uniti e questo spazio tra di loro detto FACCIA PATELLARE.
Posteriormente invece essi si mantengono perfettamente separati, ecco allora si identifica la
FOSSA INTERCONDILOIDEA.
Tibia
un osso lungo, pari e simmetrico, forma la parte mediale dello scheletro della gamba.
Lepifisi superiore molto ampia, presenta due lievi concavit, una mediale e una laterale,
separate dalleminenza intercondiloidea. Sotto il condilo laterale si trova la faccia articolare per
la fibula (Artroidia). La diafisi ha una sezione triangolare e uno dei tre spigoli facilmente
apprezzabile al tatto lungo la superficie anteriore CRESTA ANTERIORE DELLA TIBIA, il 2 si trova
lateralmente dove rappresenta la CRESTA INTEROSSEA, ovvero uno dei due margini a cui si
ancora la membrana interossea che unisce, per sindesmosi, le due ossa della gamba. Proprio
sotto lepifisi superiore, sempre lungo la superficie anteriore, si trova la TUBEROSITA TIBIALE
cui si ancora il tendine del quadricipite femorale.
Lepifisi distale un cono cavo e la cavit serve ad accogliere la testa dellastragalo; questa
cavit si sposta anche medialmente, dove si viene a creare una sporgenza la testa
dellastragalo; questa cavit si sposta anche medialmente, dove si viene a creare una
sporgenza detta MALLEOLO; sul versante lateralle invece la tibia presenta lINCISURA FIBULARE
per il malleolo della fibula (artrodia).

Perone
un'osso lungo, pari e simmetrico, costituisce la parte laterale dello scheletro della gamba.
In genere un osso molto sottile, l'epifisi superiore si articola mediamente con la tibia, la diafisi
ha una sezione quadrangolare irregolare anch'essa con una cresta anteriore e una cresta
interossea. L'epifisi distale sporge nel MALLEOLO LATERALE e si articola inferiormente con
l'astragalo e medialmente con l'incisura fibulare della tibia.
Rotula
l'osso sesamoide del quadricipite femorale e copre anteriormente l'articolazione del
ginocchio.
Data la forma dei capi articolari, corretta dalla presenza di due menischi, tale diartrosi
dovrebbe essere una diassale, la presenza di specifici legamenti, quali i legamenti collaterali
tibiale e fibulare, impediscono i piegamenti lungo il 2 asse, in conformit alla funzione statica
di sostegno di questo arto (funzionalmente larticolazione un ginglimo trocleare).
Piede
Nello scheletro del piede troviamo in direzione postero-anteriore:
1. Tarso
2. Metatarso
3. Falangi
Le ossa del tarso sono 7:
- Astragalo
- Calcagno
- Scafoide
- cuboide
- tre ossa cuneiformi
L'ASTRAGALO l'unico osso che prende contatto con lo scheletro della gamba, si articola
mediante una troclea con la tibia e ai due lati due artrodie lo fissano ai malleoli. un osso
breve, pari e simmetrico. Inferiormente si articola il calcagno, mentre anteriormente si articola
per enartrosi con l'osso navicolare.
Il CALCAGNO un osso breve, pari e simmetrico, posteriormente d attacco al tendine di
Achille del muscolo tricipite della sura.
Lo SCAFOIDE o NAVICOLARE, un osso breve pari e simmetrico, le particolarit sono le sue
superfici articolari: concava quella posteriore per l'enartrosi con l'astragalo e con due concavit
e una convessit quella anteriore per l'articolazione con i tre cuneiformi.
Il CUBOIDE un osso breve pari e simmetrico, si articola posteriormente col calcagno,
medialmente col 3 cuneiforme e anteriormente col 4 e 5 metatarsale (artrodie)
Infine le tre ossa CUNEIFORMI sono numerate in direzione medio-laterale. Si articolano
posteriormente con lo scafoide e anteriormente con i metatarsali (artrodie), rispettivamente 1,
2 e 3 Delle artrodie li collegano luno allaltro e il 3 cuneiforme al cuboide.
Le ossa del metatarso sono 5, sono ossa lunghe, numerate per in direzione medio-laterale,
questo perch durante levoluzione il piede rispetto alla mano ha subito uninversione.
Le falangi sono ossa ossa lunghe, pari e simmetriche, si articolano fra di loro e con le ossa
metatarsali mediante troclee. Ogni dito ha tre falangi tranne il primo che ne ha due.

ARTICOLAZIONI DEL BACINO


SINFISI PUBICA
La sinfisi pubica unisce anteriormente le due ossa dell'anca. Fra i capi articolari presente un
disco fibrocartilagineo, il DISCO INTERPUBICO, che possiede una porzione periferica di
consistenza dura e una centrale di consistenza molle. Nella femmina il disco ha uno spessore
maggiore che nel maschio e le cavit si amplia durante il parto. In alto e in basso la capsula

rinforzata, rispettivamente dal LEGAMENTO SUPERIORE DEL PUBE teso fra i due tubercoli pubici
e del LEGAMENTO INFERIORE DEL PUBE (o legamento arcuato del pube)
ARTICOLAZIONE SACRO-ILIACA
L'articolazione sacroiliaca un'articolazione dalla classificazione incerta. Pu essere
considerata come una sincondrosi o un'artrodia atipica, in quanto i capi ossei che si mettono in
giunzione sono liberi e separati da una cavit.
La capsula articolare rinforzata da legamenti intrinseci e da legamenti a distanza.
I legamenti intrinseci sono i due LEGAMENTI SACROILIACI(anteriore e posteriore) e il
LEGAMENTO INTEROSSEO.
I legamenti a distanza sono rappresentati dal LEGAMENTO ILEOLOMBARE e dai LEGAMENTI
SACROSPINOSO e SACROTUBEROSO.
Il legamento ileolombare connette i processi costiformi della 4 e 5 vertebra lombare con la
cresta iliaca, si unisce al legamento sacroiliaco anteriore.
Il legamento sacrospinoso si estende dal margine laterale del sacro e del coccige alla spina
ischiatica trasformando la grande incisura ischiatica in FORO ISCHIATICO.
Il legamento sacrotuberoso prende attacco, in alto, sulle due spine posteriori, sull'incisura fra
esse interposta e su tutto il margine laterale del sacro e del coccige. Termina sulla tuberosit
ischiatica e trasforma la piccola incisura ischiatica in piccolo foro ischiatico.
ARTICOLAZIONE COXO-FEMORALE
rinforzata dai legamenti
Ileo-Femorale
Pubo-Femorale
Ischio-Femorale
L'articolazione coxo-femorale un'enartrosi che unisce il femore all'osso dell'anca. L'osso
dell'anca vi concorre con una cavit articolare quasi emisferica, l'acetabolo, e il femore con la
testa che rappresenta i 2/3 di una sfera piena. Un cercine glenoideo, il LABBRO
DELL'ACETABOLO, provvede ad ampliare la superficie della cavit per poter contenere la testa
del femore. La capsula articolare rinforzata dai legamenti longitudinali, ILEOFEMORALE,
ISCHIOFEMORALE, PUBOFEMORALE e dal LEGAMENTO DELLA TESTA DEL FEMORE.
Accanto a questi si descrive la ZONA ORBICOLARE che un fascio di rinforzo profondo.
Il legamento ileofemorale ha forma di ventaglio, origina dalla porzione iliaca dell'acetabolo, con
due fasci che divergono a ventaglio, il fascio obliquo, diretto al margine anteriore del grande
trocantere e il fascio verticale, verso la parte pi bassa della linea intertrocanterica.
Il legamento pubofemorale nasce dal tratto pubico dell'acetabolo, si porta davanti al piccolo
trocantere.
Il legamento ischiofemorale unisce il tratto ischiatico dell'acetabolo alla fossa trocanterica.
Il legamento della testa del femore origina dalla fossa dell'acetabolo e si fissa alla fossetta della
testa del femore.
IL GINOCCHIO
L'articolazione del ginocchio la pi ampia e complessa. Si parla di ginglimo trocleare (anche
se la classificazione incerta) a cui partecipano i condili e la faccia patellare del femore, la tibia
con la faccia articolare superiore e la patella. Poich la cavit glenoide della tibia sono pi
piane rispetto ai condili femorali, tra le superfici articolari si interpongono 2 MENISCHI (laterale
e mediale). Le estremit anteriori dei 2 menischi sono unite dal LEGAMENTO TRASVERSO DEL
GINOCCHIO. Numerosi legamenti rinforzano l'articolazione:
1.LEGAMENTO PATELLARE, continuazione in basso del tendine del quadricipite
2.RETINACOLI LATERALE E MEDIALE, derivanti dall'aponeurosi dei vasti laterale e mediale
3.LEGAMENTO COLLATERALE TIBIALE, origina dall'epicondilo mediale per inserirsi nella faccia
mediale della tibia (aderisce alla capsula articolare e al menisco mediale)
4.LEGAMENTO COLLATERALE FIBULARE, origina dall'epicondilo laterale per inserirsi sulla testa
della fibula(senza aderire alla capsula articolare e al menisco laterale)
5.LEGAMENTO POPLITEO OBLIQUO, espansione del muscolo semimembranoso
6.LEGAMENTO POPLITEO ARCUATO, origina dal precedente
7.LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE, origina dall'area intercondiloidea della tibia e si inserisce
alla faccia mediale del condilo laterale del femore
8.LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE origina dall'area intercondiloidea posteriore della tibia e
si inserisce alla faccia laterale del condilo mediale del femore.

Articolazione tibiotarsica insieme di 3 articolazioni


Troclea tra astragalo e tibia
Lateralmente due artrodie con i 2 malleoli lateralmente all'astragalo
Le articolazioni del piede sono:
Intertarsali
Tarso-metatarsali
Intermetatarsali
Metatarso-falangee
Interfalangee
Muscoli dellanca
Interni
1. Ileo-psoas a. Grande Psoas b. Iliaco
2. Piccolo psoas
LOMBARE
Esterni
1. Tensore della fascia lata
2. Grande, medio e piccolo gluteo
3. Pisiforme
4. Otturatore esterno
5. Otturatore interno
6. Gemelli
7. Quadrato del femore

Entrambi

innervati

dal

PLESSO

Superficiali

Profondi

Tutti innervati dal PLESSO SACRALE


Muscoli della coscia
Anteriori (estensori)
1. Quadricipite femorale
Retto del femore
Vasto laterale
Vasto mediale
Vasto intermedio
2. Sartorio
Mediali (o adduttori)
1. Pettineo
2. Gracile
3. Adduttore lungo
4. Adduttore breve
5. Grande adduttore

Innervati dal NERVO FEMORALE

Femorale
Otturatorio
Otturatorio e tibiale

Posteriori
1. Bicipite femorale
2. Semitendinoso
3. Semimembranoso
Tutti innervati dal NERVO TIBIALE, tranne il capo breve del Bicipite, innervato dal NERVO
PERONIERO
Tendine della zampa doca
Formato da tre muscoli:
Un muscolo anteriore della coscia che il Sartorio
Un muscolo del gruppo mediale che il Gracile
Un muscolo del gruppo posteriore che il Semitendinoso
Muscoli della gamba

Anteriori
1. Tibiale anteriore
2. Estensore lungo delle dita
3. Estensore lungo dellalluce
4. Peroniero anteriore
Laterali
1. Peroniero lungo
2. Peroniero breve
SUPERFICIALE
Posteriori
1. Tricipite della sura
a) Capo laterale
b) Capo mediale
c) Soleo
2. Plantare
3. Popliteo
4. Flessore lungo delle dita
5. Flessore lungo dellalluce
6. Tibiale posteriore

Tutti innervati dal NERVO PERONIERO PROFONDO

Entrambi

innervati

dal

Superficiale

Profondi

1. Tricipite della sura


Tutti innervati dal NERVO TIBIALE
Muscoli del piede

Muscoli del dorso


Pedidio (Estensore breve delle dita, breve dellalluce)
Muscoli della pianta
Plantari laterali
Plantari mediali
Plantari intermedi

I muscoli del piede sono muscoli dellarto inferiore e si distinguono in:


Muscoli dorsali del piede, tra cui:
Muscolo estensore breve delle dita del piede (o pedidio).
Muscoli plantari del piede, tra cui:
Muscoli plantari mediali, tra cui:
Muscolo abduttore dellalluce.
Muscolo flessore breve dellalluce.
Muscolo adduttore dellalluce.
Muscoli plantari laterali, tra cui:
Muscolo abduttore del 5 dito del piede.
Muscolo flessore breve del 5 dito del piede.
Muscolo opponente del 5 dito del piede.
Muscoli plantari intermedi, tra cui:
Muscolo flessore breve delle dita del piede.
Muscolo quadrato della pianta del piede.
Muscoli lombricali (sono quattro).
Muscoli interossei (sono sette).

NERVO

PERONIERO

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