Solo studiando
la matematica
possiamo sperare di
indovinare il tipo di
matematica che
entrer nella fisica
del futuro.
Paul Dirac
(1902 1984)
,
in cui adesso la massa della particella a riposo. A questo punto, occorre
tener presente che la radice quadrata del radicando ( ) +
, porta a
notevoli difficolt rispetto alla necessit di preservare positive le frequenze.
Per evitare dingombrare inutilmente il radicando in questione, poniamo la
velocit della luce uguale a uno (c = 1), affinch la nostra hamiltoniana
relativistica diventi:
=
Ricordiamo a questo punto il motivo alla base del nostro apparente bisogno
di adottare lhamiltoniana +
, nel caso relativistico. Questo proviene
in definitiva dal fatto che lequazione di Schrdinger fa uso delloperatore
/t (cio il tasso di variazione rispetto al tempo) mentre, in relativit, /t
non una cosa invariante, perch il tempo e lo spazio non possono essere
presi in considerazione separatamente, ma sono solo aspetti particolari di uno
spaziotempo combinato. Perci, non relativisticamente invariante
ritenere che /t sia una cosa fondamentale. Ora, sappiamo che il /t
nellequazione di Schrdinger proviene dalla generale regola di
quantizzazione, per cui il quadrimpulso standard spazio-temporale pa (vale
a dire, lenergia E da i/t e p da i). La non invarianza relativistica di
/t cos strettamente collegata alla non invarianza dellenergia; allo stesso
modo con cui tempo e spazio vengono mescolati nella teoria della relativit,
anche energia e quantit di moto vengono mescolati.
Si ricordi inoltre che lequazione di Einstein, E=mc2 (con la convenzione che
c=1), ci dice che lenergia massa e la massa energia, cos che anche la
massa risulti sempre non invariante. Ci, tuttavia, si riferisce al concetto di
massa additiva m (la componente temporale del quadrimpulso) che non
intrinseco a una particella in s, ma che la massa misurata in qualche sistema
di riferimento che non necessariamente condivide la velocit di quella
particella. Quanto maggiore la velocit della particella, tanto pi grande
questa massa percepita (il che proprio il motivo per cui m non una
quantit invariante). La massa a riposo di una particella invariante, ma ha
il difetto di non essere additiva e di non essere conservata nelle trasformazioni
delle particelle: pertanto non una buona scelta per qualcosa che deve essere
uguagliato ad una hamiltoniana. Inoltre, data come una radice quadrata di
unespressione in termini di energia e quantit di moto; e precisamente
(ponendo c=1), abbiamo:
2 = pa pa = m2 p2
...cio: =
primo ordine /t, Dirac si destreggi a trovare unequazione che fosse del
primo ordine in /t, prendendo esplicitamente la radice quadrata
delloperatore donda in un modo sottilmente invariante dal punto di vista
relativistico. Ci riusc con lintroduzione di certe grandezze aggiuntive non
commutanti; queste sono legittime in meccanica quantistica perch debbono
essere trattate come operatori lineari agenti sulla funzione donda, alla
maniera degli operatori non commutanti di posizione e momento. Come
vedremo tra poco, notevole che questi operatori non commutanti, che
introdusse Dirac, descrivano i gradi di libert di spin dei pi fondamentali
fermioni presenti in natura al momento della scoperta di Dirac (vale a dire di
elettroni e protoni, ma anche di neutroni, muoni, quark e di molte altre
particelle con spin semintero, oggi ben conosciute).
In verit, nel trovare le sue grandezze non commutanti di spin, Dirac
riscopr le algebre di Clifford. Sembra che non sia stato a conoscenza del
precedente lavoro di William Kingdon Clifford (1845 1879) e neppure del
fatto che questi (e anche Hamilton prima di lui), avesse gi notato che
elementi di queste algebre, potevano essere impiegati per estrarre la radice
quadrata dei laplaciani; dato che loperatore donda un genere
particolare di laplaciano, quando la dimensione 4 e la segnatura + .
In realt, come lo stesso Clifford sapeva, William Rowan Hamilton aveva gi
dimostrato (intorno al 1840), che si poteva ottenere una radice quadrata del
comune laplaciano 3-dimensionale, con luso dei quaternioni:
+
2 .
= 1 ,
= 1 ,
= 1
( )
= (0 /t )2 ,
oppure, con ancora maggior concisione come:
= 2 ,
dove la grandezza:
= 0 /t = a /xa
(con a = gab b ) chiamata operatore di Dirac. Questa comoda notazione
con barra obliqua (slash) stata introdotta da Richard Feynman; pi in
generale, un vettore Aa potrebbe essere rappresentato dallelemento
dellalgebra di Clifford-Dirac:
A = a Aa
= -iM,
meglio conosciuta oggi nella sua forma in unit naturali ( dove = c = 1):
= -i.
Dalla fattorizzazione precedente chiaro che ogni volta che questa equazione
valida, deve essere valida anche lequazione donda ( + M2) = 0. In
questo modo, le funzioni donda che soddisfano lequazione di Dirac espressa
prima devono soddisfare anche l equazione donda che governa il
comportamento delle particelle relativistiche di massa a riposo pari a M.
Lequazione di Dirac ha il vantaggio, rispetto allequazione donda, di essere
di primo ordine in /t. In verit, lequazione di Dirac pu essere riscritta in
forma di equazione di Schrdinger:
= ( 0 + 0 ) ,
2 e
4c
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