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UN VILLAGGIO A FORMA DI CRETA

Educazione PsicoSociale al Contatto!


laboratorio di esplorazione tattile e narrazione per bambini della scuola dinfanzia e primaria

!
a cura di!
Diana Magri!

unvillaggioaformadicreta.com
dema Associazione Culturale C.F. 12410331007
http://demaassociazioneculturale.weebly.com e demaassociazione@gmail.com

Educazione Sentimentale, Educazione al Contatto


Per poter sentire bisogna immaginare, per poter immaginare bisogna sentire.
Il Sentire, la conoscenza, lempatia, il riconoscimento degli stati emotivi si fondano sulla soddisfazione del bisogno
universale delluomo di rispecchiamento e accoglienza del proprio essere attraverso la relazione. Leducazione
sentimentale proposta per la scuola uneducazione al sentire, che coinvolge diversi processi psicologici. Perci
parliamo di Educazione al Contatto, con se stessi, con gli altri, con il mondo e le sue espressioni.

Educare al Contatto. Breve introduzione sul lavoro psicoeducativo attraverso la creta, il movimento, la narrazione.
Crepet parla di uneducazione che insegni ad amarsi, stimarsi, sentirsi: nel vivente questo avviene attraverso la
complessa organizzazione dei canali sensoriali, che, fin dalla nascita, forniscono alluomo lo strumento per
strutturarsi, conoscere il mondo, entrare in contatto con esso e dare forma alla propria identit. Per poter educare a
sentire partiamo dunque da esperienze sensoriali che accompagnino i bambini a fare esperienza di
rispecchiamento, fiducia, espressione, contenimento, sostegno, apprendimento di nuove modalit di contatto ed
organizzazione dellIo, nella possibilit di far dialogare struttura e libert. Il Sentire deriva dal Contatto con se stessi
e con gli altri ed al tempo stesso il contatto genera il sentire. Il tatto il senso primario che organizza l entrare in
relazione con ed utilizzato come metafora per parlare di modi di essere e di fare con noi stessi e con laltro (LIoPelle, D. Anzieu 1987; Contatto Interpersonale, V. Ruggieri, S. Giustini, 1995). E uno dei primissimi canali sensoriali
attraverso cui il bambino fa conoscenza di s e del mondo, a partire dal contatto con la madre nella pancia, appena
nato e durante il suo sviluppo. Questo canale modula il movimento che struttura il contatto relazionale, inscrivendo
modalit e schemi operativi, e contribuisce alla formazione della propria presa di coscienza, della definizione dei
confini corporei, giocando un ruolo fondamentale nel processo di definizione e riconoscimento dellIo e del Tu, del
dentro e del fuori, in sinergia con gli altri canali sensoriali. Dunque il tatto, il movimento cinestesico e le gestualit
che sorgono dai primi contatti diventano esperienze con s e con le proprie figure affettive e vanno a formare
le rappresentazioni dellIo, del dentro e fuori e del proprio modo di entrare in relazione con, che chiamiamo
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stile di contatto. Premere, sfiorare,accarezzare, sostenere, scivolare etc, diventano metafore concrete del proprio
mondo interno e di relazione. Centro cardine del lavoro proposto il come. In questo lavoro la creta la narrazione e
il movimento diventano strumenti e materiali su cui proiettare il proprio immaginario affettivo interiore. Il CONTATTO:
la parola stessa include il senso del tatto, che, diventando gesto, veicola, secondo lottica psicofisiologica adottata (V.
Ruggieri gi Prof. de La Sapienza Roma; A.E.P.C.I.S.), la modulazione delle relazioni. Il tipo di gestualit il
protomentale della relazione e del modo di percepire il mondo, ad esempio: il trattenere e il contenere strutturano
processi di assimilazione, controllo, inibizione, attesa; frammentare fonda i processi di analisi, separazione, di
digestione, di aggressivit; accarezzare strutturare la possibilit di sentire i propri confini e sentirsi interi etc. In
unottica che promuove la cultura dellinclusione, ogni gesto considerato necessario nello strutturarsi dellidentit e
possibilit relazionale del bambino ed centrale il ruolo di ogni gesto per la sua funzionalit, nella sua modulazione in
relazione al contesto, perch va ad inscrivere lesperienza nelle rappresentazioni di s, del mondo e delle proprie
possibilit. Per questo motivo tale intervento di Educazione al Contatto si dispone come intervento di Prevenzione.

La creta la narrazione ed il movimento come mediatori transizionali per un percorso di Educazione al Contatto.
Il laboratorio, condotto da una psicologa esperta in artiterapie, propone un percorso psicoeducativo attraverso luso
della creta unito a esperienze di movimento, narrazione e canto. Questo materiale naturale rispecchia ogni gesto che
il bambino compie permettendogli di scoprire autonomamente la realt, esplorarla e, agendo su di essa, ricrearla.
Molte le ricerche scientifiche a riguardo: la creta un elemento capace di rispecchiare ogni gesto del bambino e di
renderlo tangibile e visibile, andando a soddisfare il bisogno primario di riconoscimento. Oggetto transizionale, luso
della creta come mezzo psicoeducativo diventa strumento conoscitivo e proiettivo: alla stregua delle associazioni
libere, con questo mezzo si intrecciano parola, tatto ed organizzazioni visuo-postural-spaziali, muscolari dunque, ed
immaginative. Inoltre, dal modo in cui si entra in contatto con la materia si possono osservare gli stili di attaccamento
personali (teoria dellattaccamento di J. Bowlby e classificazioni di M. Ainsworth). Attraverso il canale cinestesico ed il
dialogo tonico che si genera giocando con la creta e con il movimento si lavora sul protomentale dellesperienza
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(concetto bioniano riletto da V. Ruggieri), riscrivendo nella materia e nella propria esperienza dei vissuti personali e
dei processi di sviluppo, rappresentando concretamente nella manipolazione vissuti, e scoprendo possibilit e risorse
personali, integrandole nella propria unit psicofisica e nellesperienza di s, creando nuovi insight, nuove
'connessioni immaginative, percettive e modulando in modo sempre pi ampio il proprio corredo gestuale, che
rispecchia il proprio sentire e le personali possibilit di entrare in relazione con la realt. La narrazione di favole una
componente fondamentale che nasce insieme allesplorazione della creta e proprio per questo suo nascere dai sensi
pu essere considerata essa stessa gesto ed organizzazione della gestualit, e pu supportare e favorire i processi
cognitivi e le competenze linguistiche e logiche. Tutto questo favorisce un arricchimento delle risorse del bambino,
del suo senso di competenza e fiducia in s. Accanto a narrazioni di fiabe originali e tradizionali, verranno elaborate
fiabe a partire dai contenuti dei bambini.

Obiettivi
Il percorso cerca di garantire e proteggere le normali condizioni di gioco che danno vita ad uno spazio potenziale, a
met fra il mondo interno del bambino e quello esterno, dove il materiale utilizzato il mezzo fra questi due mondi, il
tramite fra il bambino e i genitori, fra un controllo magico ed una realt non totalmente controllabile. Dunque giocare
in questarea consente di sperimentare uno spazio di rilassamento, di riposo e sospensione tipico del gioco, in cui
possibile sperimentare sentimenti di fiducia nellaltro e in se stesso (Winnicott) accompagnando il bambino nel
complesso cammino della separazione ed individuazione. Le esperienze raccolte nel corso del tempo del
gioco contribuiscono cos alla formazione dellunit dellesserci, da cui deriva la formazione del piacere di essere al
mondo (V. Ruggieri) e la possibilit di partire da s in modo autentico per entrare in relazione con gli altri.
Gli obiettivi del lavoro sono legati al supporto di fattori evolutivi su pi livelli: sensoriale, psicologico, narcisistico.
Per uneducazione al contatto necessario garantire un processo di sperimentazione rispettoso dei tempi di ognuno,
in cui il bambino possa stare con linforme, senza sovraimporre precoci forme e rappresentazioni, per poi attraversare
la gestualit ed arrivare alla conseguente creazione di forme caratteristiche di questa et (la pizza ad esempio)
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necessarie allo sviluppo dellassertivit, della creativit, dellinteriorizzazione delle figure affettive, della propria
soggettivit. Schiacciare, fare impronte, frammentare e ricomporre sono gesti che consentono la concreta formazione
di risorse e di immagini personali attraverso i canali sensoriali. Fare esperienza di una relazione che accoglie,
creando ascolto e comprensione, permette di lavorare sulle rappresentazioni di s e dell'altro e pu inscrivere, in
forma maieutica, nel vissuto del bambino e del gruppo lo sviluppo di immaginari dinclusione, di accettazione delle
differenze e di riconoscimento del loro valore a rinforzare le risorse dei bambini accompagnandoli nel sentirsi,
riconoscere, comprendere, dare forma alle risposte emotive, al fine di migliorare il contatto con se stessi e gli altri e
per unazione di prevenzione sul singolo e sul gruppo (prevenzione alla violenza, al bullismo, allo sviluppo di
fenomeni maggiori di depressione e ansia, di problematiche legate agli apprendimenti). Il lavoro psicopedagogico di
educazione al contatto uno strumento fondamentale nella scuola perch contempla unazione di supporto alla
formazione attraverso esperienze che contribuiscano allo sviluppo dellorganizzazione del bambino come Soggetto e
Protagonista della propria esperienza di vita e nellesperienza formativa, sostenendolo/a negli aspetti relazionali,
tipici dellet e rinforzando le risorse interiori per poter far fronte a vissuti emotivi; rinforza il riconoscimento della
propria identit, lautostima e favorisce uno spazio non giudicante in cui potersi conoscere, senza giudizio,
aumentando i gradi di libert (ovvero le possibilit) espressivi e relazionali, verso la ricerca di un Io stabile e
flessibile. Il Percorso:

promuove il rispecchiamento dei bambini/e e la percezione del loro gesto sulla realt
aiuta la modulazione della gestualit, del dialogo tonico, che racchiude i processi di strutturazione dellIo
sostiene la crescita nella formazione delle funzioni cognitive, emotive, motivazionali
crea le condizioni perch il bambino si confronti con la noia e le regole
volto a migliorare lintegrit dellIo
a riconoscere, dare spazio, forma ed esprimere sentimenti di difficile gestione in un contesto protetto

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supporta processi cognitivi, di attenzione, assimilazione, formulazione del pensiero operatorio e pre-operatorio,
integrandoli nellorganizzazione dellIo degli aspetti emotivi e sentimentali
facilita processi di separazione / individuazione e di riformulazione della costanza oggettuale
favorisce la formulazione del linguaggio nella narrazione
facilita il confronto fra pari
ed indicato anche per il sostegno psicologico in caso di problematiche quali: disturbi del linguaggio, ritardi, deficit
sensoriali ed alcuni deficit motori, disturbi del comportamento, dsa, problematiche relazionali, di separazione, di
gestione dellansia, dellumore, fobie, fobie scolari, disturbi psicosomatici e dellimmagine corporea, mutismo
selettivo,etc.

Attraverso questo lavoro si vuole agire in modo diretto sulla promozione di un pensiero sociale che supporti
la presa di coscienza del proprio sentire e di quello altrui, linterdipendenza e la possibilit di restare in
contatto con gli altri, linclusione (di parti di s in primis) al posto dellesclusione, il comprendere al posto del
capire, la struttura e la regola come mezzo e non come fine, lesperienza come strumento di conoscenza, il
rapporto fra individuo e contesto. Chi scrive fortemente convinta che questi principi possono essere trasmessi fin
da piccolissimi, tenendo conto del diverso livello di sviluppo psicologico e quindi delle differenti necessit dei bambini.

Metodologia
La metodologia elaborata in questi anni di lavoro si fonda sullapproccio psicofisiologico bio-esistenzialista.
Consideriamo il contatto, lesplorazione, il piacere, come elementi portanti della costruzione dellidentit, della
relazione, dellapprendimento. In questa lettura tutto ci che si manifesta in una persona il frutto di un processo di
sintesi che la persona stessa attua, in una relazione circolare tra immaginazione ed espressione posturale, visiva,
spaziale. Lattenzione rivolta sempre ad un come che coinvolge tutto latteggiamento corporeo in cui sono
racchiusi gesti abituali, gesti trattenuti e espressivi di un modo di organizzare se stessi e la relazione. Venendo
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rispecchiato dalla materia il bambino (e il genitore nei percorsi dedicati alla genitorialit) pu prendere contatto con il
proprio essere ed il suo modo di relazionarsi. Durante gli incontri vengono proposte alcune esperienze attraverso la
creta, dedicate alla possibilit di vivere la propria gestualit in uno spazio protetto, senza giudizio. Vengono proposte
esperienze per la conoscenza di diverse qualit sensoriali (duro, morbido, liquido, sabbioso etc) e le diverse
possibilit di utilizzo che queste consentono, stimolando indirettamente associazioni sinestesiche e la formazione di
nuove rappresentazioni. Si lavora al ritrovamento delle opere, che potranno essere modificate o meno dai bambini,
per consentire il vissuto di costanza delloggetto e di fiducia, necessari alla trasformazione e allinteriorizzazione della
realt e delle opere da loro create, espressione dei loro affetti. Sottolineiamo inoltre laspetto del piacere ed il
riconoscimento di questo come veicolo imprescindibile che connota esperienze di conoscenza di s e del mondo. Il
programma viene modulato continuamente sulle scoperte del gruppo, sul riconoscimento ed il dialogo dei temi nati
dalle opere e dalle narrazioni spontanee che i bambini fanno. Le proposte quindi verranno articolate sulla base del
gruppo, promuovendo lo stare insieme come risorsa, attraverso il rispecchiamento e la elaborazione dei temi emersi.
Lobiettivo non una forma precostituita, ma attivare ed accompagnare il processo di contatto riconoscendo e
dando valore ad una forma per il bambino realmente significativa. In questo percorso la creta diventa al contempo
matrice e creazione dellesperienza. Attraverso tali letture possibile intervenire, mediante la materia e le esperienze
proposte, lavorando su alcuni bisogni fondamentali, quali la possibilit di stare con linforme, il contenimento,
lunione, la separazione, la definizione dei confini, il limite, la modulazione dello stile di contatto.
Viene incentivata l esplorazione, espressione e modulazione allinterno della relazione, sostenendo cos, attraverso
la circolarit fra percezione e rappresentazione, la costruzione di nuove integrazioni, di nuovi gradi di libert pi ampi,
e quindi di possibilit nella modulazione del gesto e nella costruzione del sentimento, del to feel, base fondante la
costruzione dellidentit. Come mi sento, come entro in contatto, come sto, come vado?: attraverso il lavoro con gli
strumenti della psicologia e dellarteterapia si creano nuovi spazi di immaginazione e dinclusione di parti di s, si
insegna a stare nella sospensione e nellattesa, si genera linteriorizzazione di uno spazio-tempo di riflessione dove
poter attingere, si arricchiscono e rinforzano le rappresentazioni di s verso unintegrazione e valorizzazione della
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propria identit e soggettivit. Come nel teatro, cos nella pratica di esperienze con la materia, la relazione (con la
creta e con latro) diventa al contempo mezzo e origine dei processi trasformativi che genera.
Attraverso gli strumenti della psicologia e dellarteterapia ad orientamento psicofisiologico integrato si suggeriranno ai
bambini esperienze di contatto con la materia, giochi di movimento e narrazione. Le proposte si articolano attraverso
una lettura psicodinamica e dei bisogni di sviluppo espressi del singolo bambino e dal gruppo durante lincontro,
quindi si affronteranno, attraverso le narrazioni e lesplorazione tattile, paure ed angosce relative tematiche quali la
separazione, lindividuazione, la frustrazione, la percezione del limite, lattesa, lelaborazione di una perdita, risposte
emotive in genere classificate come negative , la paura, laggressivit, tematiche psicofisiologiche come
lalimentazione e la digestione, attraverso larticolazione di esperienze gestuali e narrative adeguate. Ogni gesto,
anche quello narrativo, fonda una riscrittura del sentirsi e della relazione e, attraverso questa, dellimmagine di s.
Tematiche protomentali che organizzano lunit psicofisica psicodinamica del bambino e lintreccio delle sue funzioni
emotive e cognitive:

Lo Spazio ed il Tempo / I Confini Corporei e lo Spazio Personale / Il Segno ed il Gesto (dallo scarabocchio
allinforme) / Il Rispecchiamento / Lattesa e lattenzione / Le risposte e la trasformazione / Il Movimento e il Sentirsi /
Il Come / LIo e il Tu / Dare Forma attraverso le mani la voce il movimento (narrazione, canto e danza a partire dal
tatto e dalle opere di creta) / Il Luogo sicuro , la Separazione, lIndividuazione / Temi presenti anche nelle Favole
(abitare, viaggiare, costruire, distruggere, ricreare, gli opposti, gli eroi e i nemici)

Creta: si passer da opere personali ad opere dinsieme, giocando a creare diverse combinazioni spaziali,
esplorando varie gestualit e rinforzando la soddisfazione ed il compimento di quelle gestualit necessarie che i
bambini esprimeranno, trasformandole in opere temporanee o permanenti, in danza o piccole rappresentazioni
teatrali. Fondamentale sar il rispetto dellinforme, lasciando lo spazio per il contatto e non definendo a priori lopera,
la materia plasmata, non sostituendosi dunque alla scoperta del bambino, ma consentendogli di fare esperienza di
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questa forma particolare di scarabocchio tridimensionale che in s contiene il protomentale dellesperienza di


contatto. Spazio: si user un tappeto plastificato che stabilisce un perimetro dellarea di gioco preciso, per poter
lavorare con la creta in molte posizioni, perch anche se sono le mani implicate pi palesemente, lattenzione
rivolta sempre ad un come che coinvolge tutto latteggiamento corporeo (visuo-postural-spaziale). Rituali,
Narrazioni, Voce e Movimento: useremo filastrocche e racconti, giochi di movimento, ritmo e canti per creare le
condizioni di gioco e fornire una base costante e dei riferimenti in cui i bambini abbiano piacere e fiducia nel ritrovarsi.
Una creazione di creta pu diventare personaggio di una fiaba e di unazione teatrale; il canto e la musica diventano
esperienza di coralit e di unione con il movimento e lesplorazione tattile sulla creta. Tutti i sensi sono coinvolti.
Materiali: anche questi serviranno a garantire e promuovere delle condizioni di gioco e di riposo creativo. Insieme
alla creta, che sar esplorata in varie stati (morbida, dura, liquida, sabbiosa) verranno impiegati oggetti di uso
comune quali sassolini, matite, pasta, conchiglie, che si trasformeranno in nuovi oggetti e personaggi fantastici. Luso
di questi oggetti con la creta favorisce la sperimentazione di nuove gestualit ricercate dal bambino stesso, alimenta
losservazione e la costruzione di nuove spazialit e associazioni.

MODALITA e COSTI
Il progetto si articola in 24 incontri, per piccoli gruppi di 10 bambini ciascuno. E possibile formare pi gruppi. Ogni
incontro ha la durata di 1h ,15 (allestimento e svolgimento). E necessario uno spazio il pi possibile vuoto e senza
specchi. Gli incontri includono due restituzioni ai genitori. E possibile lavvio di incontri extra di gioco insieme, da
pagare a parte, pomeridiani, per genitori e figli. Questi ultimi strumenti sono a servizio di un sostegno alla genitorialit
in sinergia con il lavoro laboratoriale e scolastico. Il costo per i 24 incontri di 160 euro totali a bambino + 10 euro per
materiali una tantum. Il costo per singoli incontri in un piccolo gruppo genitori-figli di 25 euro. I costi sono considerati
iva esclusa.

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Lo Spazio, la costruzione delle


Ritualit. Dal disegno alla materia

tocchiamo e
disegniamo
quello che le
mani hanno
visto

Le Tovagliette Personali
il mio spazio per creare,
distruggere, ricreare

Mani in Movimento
mani che schiacciano,
pizzicano, arrotolano e
tutto il corpo partecipa
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OPERE DI
GRUPPO

boschi, fattorie, nascondigli,vulcani:


abitare e costruire lo spazio

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OPERE PERSONALI
il mio spazio, la mia presenza, il
mio luogo sicuro, la mia
soggettivit

tane, luoghi sicuri,


mamma,papdare
forma al proprio mondo
affettivo, alle paure, al
distacco, allincontro,
al contatto

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OPERE PERSONALI
linforme, i gesti, le posizioni, lio nel riposo creativo

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dalla creta
morbida

GLI STATI DELLA CRETA


esplorazione tattile e trasformazione degli elementi
losservazione, lattesa, la scoperta, le nuove associazioni

creta dura.

creta in
polvere
creta
liquida

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STRUMENTI
la creta ed altri oggetti

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e ancora sintrecciano nel percorso

ESPERIENZE DI MOVIMENTO
FIABE, ASCOLTO
NARRAZIONE
RITUALI, FILASTROCCHE E CANTI

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Associazione Culturale

dott.ssa

Diana Magri

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! psicologa, danzatrice, esperta in artiterapie ad orientamento psicofisiologico
!integrato; perfezionamento professionale presso Neuropsichiatria Infantile A.S.L.
! Napoli 1 distr. 27. Accanto allattivit privata e a quella artistica, conduce gruppi
!
! di sostegno allo sviluppo, alla genitorialit, per adulti, disabili, operatori sociali,
!insegnanti. Collabora con diverse cooperative e Associazioni fra Roma e Napoli
! (Patatrac, Folias, Ricreazione, Ad Alta Voce, Dedalus, Mus-e onlus, Le
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!Kassandre, Matrix etc), lavorando in diversi contesti che si occupano dinfanzia e
!genitorialit. Dal 2011 scrive e conduce i progetti Un Villaggio a Forma di Creta e
!
! La Danza degli Elementi per le scuole dinfanzia e elementari e In-Con-Tra,
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percorso di sostegno alla genitorialit rivolto a genitori e figli.!
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3332264516/ dianamagri.com
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diana.magri@libero.it
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per ulteriori approfondimenti sul progetto


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Io contesto la tesi che la civilt si associ esclusivamente a societ guerriere androcratiche. Il principio su
cui si fonda ogni civilt si trova al livello della sua creativit artistica, nei suoi progressi estetici , nella
produzione di valori non materiali e nella garanzia della liber individuale che rendono significativa e
piacevole la vita di tutti i cittadini, nel quadro di un equilibrio di potere equamente ripartito tra i sessi'

da La Civilt della Dea di MARIJA GIMBUTAS


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ASSOCIAZIONE CULTURALE

dema il nome di una divinit, un antenato primordiale, che viene sconfitto e

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ucciso: dai suoi frammenti nasceranno piante e vegetali commestibili.

Questo piccolo mito della Nuova Guinea rappresenta unidea centrale attorno alla quale si sviluppa il lavoro dellassociazione: la
creazione di ci che commestibile e nutriente, lassimilazione, linteriorizzazione e la trasformazione, partono dalla frammentazione, in
un andamento circolare di scomposizione e rinascita. Questi processi vitali sono la base della formazione dellIo, del gioco e della
crescita, per un bambino come per ladulto. Cos come la coltivazione di piante e tuberi anche tali fenomeni circolari di attesa,
frammentazione, creazione, ricomposizione, hanno bisogno di un tempo e di uno spazio rispettosi e giusti, dove per giusti sintende
possibili e necessari per la stagione della persona, della sua materia, delle sue risorse.
Ogni attivit proposta parte dallidea fondamentale che lo spazio di esperienza non debba proporre forme precoci e predisposte cui
adeguarsi, ma creare le condizioni necessarie per condurre la persona a sentire ed esplorare il proprio sentire, dando valore a questo ed
alle forme che da questo nascono.

Finalit
lAssociazione ha per finalit la promozione del gioco e di condizioni ed esperienze di integrazione psicofisica del singolo e dei gruppi,
del bambino e delladulto, la promozione dell'incontro intergenerazionale, la promozione di produzioni artistiche, di una pedagogia della
competenza, attraverso la consulenze cliniche, laboratori psicoeducativi e di arteterapia, il gioco nelle sue diverse espressioni creative
(pittura, creta, danza, canto, video, fotografia) con particolare attenzione al rispetto delle fasi di sviluppo della persona ed al contesto
sociale in cui interviene.

Attivit: dal 2013 lassociazione propone

Laboratori e percorsi psicoeducativi di pittura, creta, danza, canto, musica, teatro, scrittura, poesia
Atelier Bosco Dentro dedicato alla pratica del gioco del dipingere sperimentato da Arno Stern
Consulenze Psicologiche e percorsi di Arteterapia ad orientamento psicofisiologico bioesistenzilista (A.E.P.C.I.S.)

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piccola opera rinvenuta in una scuola dopo un laboratorio. autore Daniele, 3 anni

(questa una delle testimonianze di quanto simbologie ed archetipi ritornino in modo frequente in un lavoro centrato sul gesto)

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